CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 19 luglio 2023
145.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-01147 Bordonali (LEGA): Sulle iniziative del Ministero competente in ordine alla riforma dell'ordinamento della polizia locale.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  gli Onorevoli interroganti chiedono iniziative per la riforma della polizia locale, la cui legge, risalente al 1986, non appare più adeguata alle esigenze odierne.
  Come noto, la legge n. 65 del 1986, recante la «Legge-quadro sull'ordinamento della polizia municipale», è da tempo interessata da proposte di riforma tese a rivedere, in modo organico, le competenze, le funzioni, i ruoli e le qualifiche del personale della polizia locale, nonché il trattamento economico e previdenziale e il relativo stato giuridico.
  Il rilievo di questo tema è testimoniato anche dalle numerose proposte di legge presentate in Parlamento durante la scorsa XVIII Legislatura e in quella corrente.
  La tematica, peraltro, chiama in causa competenze, oltre che del Ministero dell'interno, anche di altri Dicasteri, quali quello dell'economia e delle finanze, della giustizia, delle infrastrutture e dei trasporti, del lavoro e dello sviluppo economico, nonché delle regioni, e degli enti locali.
  Rilevo che, nell'attuale contesto, le Polizie locali svolgono un ruolo rilevante per la sicurezza dei territori, caratterizzato da competenze specifiche legate e maturate nell'ambito dell'ente locale. Per questa ragione, è sempre più necessario sviluppare modelli di sinergia tra Governo ed enti locali, con l'obiettivo di rilanciare il concetto di sicurezza urbana, rivedendo l'ordinamento delle stesse Polizie locali attraverso una riforma organica che ne valorizzi peculiarità e funzioni.
  Se infatti si concepisce la sicurezza urbana come un bene pubblico che comprende vivibilità e decoro delle città, coesione sociale e convivenza civile, il coinvolgimento delle Polizie locali nelle attività di controllo del territorio, in particolare nelle grandi aree metropolitane, può costituire un indubbio valore aggiunto.
  Inoltre, in un quadro di progettazione integrata delle politiche di sicurezza urbana, è prioritario ottimizzare tutte le risorse disponibili e, tra queste, le polizie locali. Pertanto, una direttrice della riforma potrebbe essere proprio la valorizzazione del ruolo che, tanto nelle grandi aree urbane, quanto nei centri più piccoli le polizie locali svolgono a supporto dell'autorità di pubblica sicurezza.
  La percorribilità di tale ipotesi è oggetto di approfondimento nel gruppo di studio istituito presso il Ministero dell'interno ai fini della predisposizione di un disegno di legge delega per l'aggiornamento del quadro ordinamentale della polizia locale da presentare auspicabilmente entro settembre.
  In conclusione, il Ministero dell'interno reputa fondamentale dare risposte concrete alle legittime richieste degli operatori della polizia locale e mettere a sistema le esperienze maturate sui territori che hanno visto la proficua collaborazione tra le autorità provinciali di pubblica sicurezza e gli amministratori locali.
  L'obiettivo è quello di introdurre un quadro ordinamentale coerente con i sempre più pregnanti compiti affidati alle polizie locali nella lotta ai fenomeni illeciti e al degrado delle aree urbane, nella prospettiva di un efficace coordinamento di azioni integrate tra i soggetti coinvolti a vario titolo.

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ALLEGATO 2

5-01152 Alessandro Colucci (NM(N-C-U-I)-M): Sulla destinazione di ulteriori agenti di polizia a Milano per ridurre i fenomeni criminali nella città.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  premetto che per quanto riguarda la delittuosità nel solo Comune di Milano, dall'analisi dei dati statistici per i primi 5 mesi del 2023 rispetto all'analogo periodo del 2022, si rileva un decremento generale dei reati. Se da un lato si riscontra l'aumento di alcuni delitti «predatori» come i furti con strappo (+4,8 per cento) e le rapine (+3,2 per cento), dall'altro si registra una sensibile diminuzione di alcune fattispecie delittuose particolarmente allarmanti quali i furti con destrezza (-6,5 per cento), le estorsioni (-27,5 per cento) e le lesioni dolose (-9,6 per cento).
  Passando ora alle attività di prevenzione e contrasto della criminalità, sul finire del 2022, è stato avviato un percorso multidisciplinare, condiviso con le Amministrazioni locali interessate, per valorizzare le esigenze di sicurezza urbana delle principali città metropolitane italiane, volto al ripristino delle condizioni di legalità e vivibilità degli spazi cittadini maggiormente degradati, a partire dalle stazioni ferroviarie, e poi esteso ad altre aree interessate da episodi di microcriminalità, in primis quelle della movida. La prima iniziativa concreta di questo percorso è stata l'attivazione di operazioni interforze settimanali, con cadenza periodica a partire dallo scorso 16 gennaio, che stanno assicurando un monitoraggio costante delle aree «problematiche», in particolare la stazione centrale e le zone della movida.
  Nell'ambito delle cosiddette «Operazioni ad Alto Impatto», effettuate dal 16 gennaio al 10 luglio scorso, sono state controllate 84.287 persone. Di queste 1.365 sono state denunciate e 99 arrestate. A seguito dei controlli sulle persone sono stati emessi 577 provvedimenti di espulsione. In totale il Questore ha emesso 166 divieti d'accesso alle aree urbane e 51 fogli di via obbligatori.
  Gli esercizi commerciali oggetto di controlli sono stati 1.908 e hanno portato all'individuazione di 152 lavoratori in nero o irregolari. Sono state irrogate sanzioni amministrative per un totale di oltre un milione e quattrocento mila euro. In linea con le indicazioni del Ministero dell'interno, nel corso del passato trimestre, i servizi sono stati riproposti settimanalmente e in fasce orarie diversificate, in modo da mantenere un effetto «sorpresa»; e sono stati progressivamente estesi alle aree attigue alla stazione e al quartiere circostante.
  Inoltre, nel corso del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica del 29 marzo scorso, si è convenuto di adottare nuove misure per rendere più efficaci i servizi straordinari che vengono svolti settimanalmente, ed anche quelli che rientrano nel Piano Coordinato di Controllo del Territorio. Si rammenta, al riguardo, che tale Piano è stato recentemente modificato soprattutto nell'aspetto delle turnazioni delle Forze operanti proprio per renderlo più funzionale e più aderente alle richieste della cittadinanza.
  In merito all'incremento del numero di agenti delle Forze di Polizia, si rappresenta che nel corrente anno, ad oggi, alla Questura di Milano sono stati assegnati 99 appartenenti al ruolo degli assistenti/agenti della Polizia di Stato, mentre agli altri Uffici di Polizia sono state assegnate 45 unità, per un totale di 144 unità. Per l'Arma dei Carabinieri, nella Città metropolitana di Milano, sul piano organizzativo, si segnala che tra il 2021 e il 2022 si è avuta la ridislocazione della Compagnia di Cassano Pag. 14d'Adda in Pioltello con contestuale riconfigurazione della Tenenza di Pioltello in Stazione e della Stazione di Cassano d'Adda in Tenenza.
  Per la Guardia di Finanza, si rappresenta che nell'anno in corso con provvedimento del 5 maggio 2023 è stato disposto il potenziamento organico di 15 Ispettori. Inoltre, con provvedimento in data 9 maggio 2023, nel quadro di una riorganizzazione dei presidi dipendenti dal Comando Provinciale di Milano, la forza organica degli stessi è stata incrementata di un ufficiale e di 40 Ispettori.
  Si rappresenta, inoltre, che il «piano per il potenziamento dei servizi di vigilanza estiva» ha previsto l'assegnazione di 14 unità della Polizia di Stato a disposizione della Questura di Milano, per l'Arma dei Carabinieri di 24 unità e per la Guardia di finanza di 45 unità.
  Ricordo anche che il Piano Nazionale di Impiego del contingente di 5.000 militari dell'Operazione Strade Sicure contempla l'assegnazione al Prefetto di Milano di 611 militari, di cui 90 impiegati presso il locale Centro di permanenza e rimpatri, 156 per la vigilanza di infrastrutture e 308 per la vigilanza di obiettivi istituzionali, religiosi e giudiziari.
  In conclusione, la situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica a Milano è costantemente monitorata dalle Istituzioni, che rafforzano le politiche della sicurezza in grado di adattarsi al mutamento degli scenari di rischio e di meglio rispondere alle crescenti aspettative dei cittadini.

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ALLEGATO 3

5-01144 Zaratti (AVS): Sulle raccomandazioni dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati in relazione a talune disposizioni del cosiddetto decreto-legge Cutro.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  premetto che, da anni, il Ministero dell'Interno intrattiene con gli organismi onusiani, a partire proprio da UNHCR, una strutturata e fattiva collaborazione in vari e qualificanti ambiti operativi delle politiche a favore dei richiedenti asilo.
  In questo quadro si inseriscono anche le interlocuzioni di UNHCR col Ministero dell'interno relative al decreto-legge n. 20 del 2023, convertito in legge n. 50 del 2023.
  In proposito UNHCR ha inviato al Ministero dell'interno due note. La prima è pervenuta il 26 aprile 2023 e dunque in data successiva all'approvazione del disegno di legge di conversione da parte del Senato, che, come noto, è avvenuta il precedente 20 aprile nel testo poi approvato definitivamente il 4 maggio 2023 dalla Camera.
  La seconda nota, recante in allegato una «nota tecnica», a cui presumibilmente si riferisce l'atto di sindacato ispettivo, è pervenuta il 17 maggio 2023, e quindi in data posteriore alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del cosiddetto «decreto Cutro».
  Con la nota in parola UNHCR ha, innanzitutto, espresso apprezzamento per una serie di misure introdotte dal Governo nella fase emendativa del decreto-legge in questione, come per esempio quelle sulle quote d'ingresso previste dal decreto flussi a favore di rifugiati e apolidi che abbiano concluso un percorso di formazione lavorativa.
  Si tratta di interventi frutto di emendamenti, di maggioranza e opposizione, che vanno nella direzione tradizionalmente espressa da UNHCR.
  Non a caso entrambe le note citate non soltanto riconoscono esplicitamente – cito dalla nota del 17 maggio – «il complesso scenario internazionale nel quale l'intervento legislativo (ossia il cosiddetto “decreto Cutro”) è stato elaborato», ma riconoscono anche «gli sforzi compiuti dalle autorità italiane nell'individuare soluzioni per rispondere alla pressione migratoria e preservare l'integrità e l'efficienza del sistema di asilo».
  Nella sua interlocuzione con le autorità italiane, successiva, come detto, alla approvazione della legge di conversione, UNHCR ha effettivamente segnalato alcuni aspetti a suo avviso critici della nuova disciplina.
  Con riferimento agli specifici rilievi evidenziati nell'atto di sindacato ispettivo parlamentare, preciso in primo luogo che la disciplina introdotta col cosiddetto «decreto Cutro» è in linea con l'aquis unionale di settore e con gli obblighi internazionali dell'Italia in materia di asilo.
  Per quanto riguarda i trattenimenti e le procedure accelerate alla frontiera, esse, lungi dal violare il diritto unionale vigente, costituiscono peraltro un punto qualificante anche del nuovo Patto per la Migrazione e l'Asilo dell'Unione europea, tuttora in corso di negoziato.
  Per quanto concerne i servizi di accoglienza e alla persona, va sottolineato che la pertinente Direttiva UE individua le condizioni materiali di accoglienza facendo riferimento all'alloggio, al vitto e al vestiario. Tali prestazioni sono pienamente assicurate nell'attuale configurazione del sistema di accoglienza, il quale prevede inoltre, per le persone vulnerabili, che l'organizzazione dei servizi tenga conto delle situazioni di vulnerabilità. In quanto all'attività di informazione in ingresso ai migranti, l'attuale sistema prevede una collaborazione proprio con UNHCR per la fornituraPag. 16 delle prime necessarie informazioni ai migranti sbarcati.
  Quanto al servizio di orientamento al territorio, esso è previsto a favore dei titolari di protezione internazionale e delle altre categorie aventi titolo all'accesso nel Sistema di Accoglienza e Integrazione, in ragione della prospettiva di una più stabile permanenza sul territorio nazionale.
  Circa le domande di protezione internazionale manifestamente infondate, l'attuale quadro normativo attribuisce idonee garanzie di approfondimento e di valutazione caso per caso, sia di natura procedimentale che giudiziaria. Infine, quanto alla protezione speciale, il Governo l'ha riportata in un alveo di eccezionalità avendo cura di contemperare l'esigenza di contenerne gli abusi emersi dalla prassi applicativa con il rispetto dei principi di diritto internazionale e costituzionale in materia di asilo.

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ALLEGATO 4

5-01145 Boschi (A-IV-RE): Sull'urgente incremento delle risorse da destinare alle nuove assunzioni e al rinnovo dei contratti collettivi del personale del comparto sicurezza.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  in base alla normativa vigente e a partire dall'anno 2016, le capacità assunzionali delle Forze di polizia, per ciascun anno, sono fissate nella misura del 100 per cento del turn-over.
  Per contenere il depauperamento degli effettivi dovuto alla contrazione del turn-over precedente al 2016, sono stati adottati interventi normativi che consentono l'assunzione di personale in aggiunta al turn-over, prevedendo diversi piani di assunzioni straordinarie per il ripianamento delle carenze organiche per gli anni dal 2018 al 2031.
  Delle 5.853 unità di assunzioni straordinarie previste dalla legge, 3.419 unità autorizzate negli anni 2018-2022, sono già state assunte, mentre risultano da assumere le restanti 2.434 previste per gli anni 2023-2031, non ancora autorizzate.
  Nel corso dell'anno 2022, le politiche assunzionali adottate hanno consentito di ottenere il maggior numero di assunzioni possibile nel rispetto della complessa normativa di settore. In dettaglio, con l'emanazione del decreto Presidente Consiglio dei ministri 1° dicembre 2022 è stata autorizzata l'assunzione di un contingente complessivo di 4.045 unità, di cui 3.214 a copertura del turn-over e 831 da assunzioni straordinarie extra turn-over. Complessivamente, nel corso del primo semestre del 2023, la sola Polizia di Stato ha assunto più di 3.000 unità di personale dei diversi ruoli e nelle diverse carriere, tra i quali – dopo vari anni – anche unità di vice ispettori tecnici in sette diversi settori di impiego, tra i quali la polizia scientifica, il servizio sanitario e la telematica.
  Sono stati inoltre avviati i corsi di formazione per 139 commissari della Polizia di Stato, quello per 1.940 allievi agenti e, in data 30 giugno 2023, il corso di formazione di oltre 1.100 vincitori del concorso per l'assunzione di vice ispettori.
  Aggiungo che sono in fase di svolgimento le procedure concorsuali per l'assunzione di 1.000 vice ispettori, nonché di 3.788 allievi agenti della Polizia di Stato.
  In conclusione, grazie agli sforzi profusi dall'Amministrazione per l'utilizzazione delle risorse messe a disposizione in legge di bilancio, si registra un trend assunzionale in crescita, tale da superare nell'anno in corso, per la prima volta, il numero previsto di cessazioni dal servizio.
  Per quanto riguarda poi il rinnovo contrattuale del personale non dirigente della Polizia di Stato, in data 23 dicembre 2021 è stata sottoscritta l'ipotesi di Accordo recepita con decreto del Presidente della Repubblica n. 57 del 2022, riferita al triennio 2019-2021.
  Assicuro la massima attenzione e l'impegno del Ministero dell'interno per l'apertura dei tavoli negoziali dedicati ai rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024, nonché per il reperimento di ulteriori risorse finanziarie in sede di predisposizione del disegno di legge di bilancio per l'anno 2024, in costante confronto con le organizzazioni sindacali di categoria.
  Una conferma di questo impegno è stato l'incontro di ieri al Viminale, del Ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, con i segretari generali delle organizzazioni sindacali: Landini, Sbarra, Bombardieri e Capone.
  L'incontro si è svolto in attuazione, per quel che riguarda le materie di competenza del ministero dell'interno, del tavolo con i sindacati aperto dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo scorso 30 maggio a palazzo Chigi. Tra i temi trattati, per quel Pag. 18che qui interessa, vi è stato il progressivo recupero e potenziamento degli organici. Al termine dell'incontro, il ministro e i segretari generali delle organizzazioni sindacali si sono dati appuntamento a metà settembre per ulteriori aggiornamenti.
  Per quanto, più specificamente, riguarda il rinnovo contrattuale del personale dirigente della Polizia di Stato, la legge sul cosiddetto «Riordino delle carriere» ha previsto l'istituzione dell'area negoziale per il personale dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, limitata agli istituti normativi in materia di rapporto di lavoro e ai trattamenti accessori. In merito alla citata area negoziale, ricordo infine che recentemente sono state avviate interlocuzioni a livello tecnico tra le Amministrazioni interessate al fine di conseguire un'adeguata valorizzazione della professionalità e delle responsabilità dei dirigenti.

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ALLEGATO 5

5-01146 Paolo Emilio Russo (FI): Sul rafforzamento dei dispositivi di sicurezza nella città di Como nei mesi di maggior afflusso turistico.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  l'onorevole interrogante, prendendo spunto da fatti di cronaca recensiti dalla stampa locale e relativi ad alcuni episodi di criminalità comune verificatisi nel comasco, esprime la preoccupazione che tali eventi possano avere un effetto negativo sulla percezione di sicurezza da parte della popolazione e lesivo dell'immagine di una città apprezzata in tutto il mondo.
  Va preliminarmente rilevato che la Prefettura di Como, in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, costantemente esamina l'andamento dei fenomeni criminali, al fine di contenere e contrastarne l'evoluzione, attraverso una intensificazione delle attività di prevenzione generale e la programmazione di mirati servizi di controllo straordinario del territorio, nelle aree di volta in volta individuate.
  Recentemente in sede di Riunione Tecnica di Coordinamento, con il preciso scopo di contrastare più efficacemente alcuni fenomeni criminali che minano il senso della sicurezza, sono stati chiesti e ottenuti dal Ministero dell'interno ulteriori 14 operatori della sicurezza per i rinforzi estivi nelle principali località turistiche del territorio comasco e 8 agenti sono stati destinati permanentemente alla Questura nell'ambito del piano delle nuove assegnazioni del giugno scorso.
  Tale personale lo si ribadisce è espressamente adibito al controllo del territorio nelle aree maggiormente frequentate, specialmente da villeggianti e turisti.
  Inoltre, per il periodo compreso tra il 1° giugno e il 15 settembre 2023, a fini di rafforzamento dei servizi di vigilanza stradale e prevenzione, è stato confermato il dispositivo già sperimentato negli anni passati, con l'istituzione di un Posto Mobile di Polizia Stradale, a carattere temporaneo, nel comune di Tremezzina, con l'assegnazione di 7 poliziotti.
  Preme sottolineare che il personale temporaneamente aggregato si inserisce in un quadro di continuo incremento sia di risorse umane definitivamente assegnate, sia di tutte le attività connesse al controllo del territorio ed alla prevenzione dei reati.
  Si soggiunge, altresì, che dal 1° gennaio al 12 luglio 2023, nella provincia di Como, per la gestione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica, sono state assegnate alle Autorità provinciali di P.S. 610 unità di rinforzo delle Forze Mobili di Polizia (500 PS – 80 CC – GdF 30).
  Inoltre, si rappresenta che il Piano nazionale di impiego del contingente di 5.000 militari dell'Operazione Strade Sicure1 contempla l'assegnazione al Prefetto di Como di 15 militari impiegati in servizi di vigilanza e controllo presso la stazione ferroviaria e nel centro cittadino, che – nonostante le diverse rimodulazioni del Piano nazionale di impiego conseguenti alle modifiche normative che, a più riprese, hanno inciso sulla consistenza complessiva del contingente – dal 1° gennaio 2022 ad oggi non ha subito variazioni.
  Per quanto riguarda i presidi territoriali, nella provincia di Como la Polizia di Stato è presente con organico effettivo di 369 unità mentre la locale Questura dispone di 236 unità effettive.
  Inoltre, nella provincia di Como, l'Arma dei Carabinieri è presente con una forza effettiva di 438 unità mentre la Guardia di Pag. 20Finanza è presente con una forza effettiva di 615 unità.
  Nella Città di Como l'Arma dei Carabinieri ha una forza effettiva di 124 unità e la Guardia di Finanza ha una forza effettiva di 471 unità.
  Sotto diverso profilo, l'esame dei dati statistici sulla delittuosità, oggetto di specifica e costante attenzione da parte di Prefettura e Forze dell'Ordine, rivela una situazione in progressivo miglioramento: l'indice di delittuosità complessivo sul territorio provinciale, già in calo nel quinquennio 2018-2022, nel confronto tra primo semestre 2022 e 2023 subisce un'ulteriore diminuzione: da poco più dell'1 per cento al 3,45 per cento.
  I reati diminuiscono, mentre e perché i controlli aumentano.
  Il numero delle persone controllate, passate da 12.594 nel 2021 a 19.820, nel 2022 è cresciuto di oltre il 57 per cento. I veicoli controllati nel medesimo riferimento temporale sono quasi raddoppiati passando da 2630 nel 2021 a 4363 nel 2022. Il numero di persone arrestate è aumentato quasi del 50 per cento, passando da 73 nel 2021 a 107 nel 2022 (di cui n. 93 in flagranza di reato e n. 14 relativi a soggetti destinatari di un provvedimento restrittivo dell'Autorità Giudiziaria).
  Il raffronto tra i primi 6 mesi del 2023 con i primi 6 mesi del 2022 mostra che tutti i principali parametri di riferimento sono notevolmente aumentati; in particolare per quanto riguarda le persone controllate si è passati da 8.767 a 15.693; per quanto riguarda le persone arrestate si è passati da 51 a 58 e per le persone denunciate in stato di libertà si è passati da 237 a 292.
  Particolare rilievo hanno assunto i servizi di controllo del territorio effettuati nel comune capoluogo e in provincia, dal personale della Questura di Como, congiuntamente con il Reparto Prevenzione Crimine Lombardia.
  Tali servizi, quando organizzati in ambito urbano, hanno prevalentemente riguardato le aree della città che sono risultate essere più colpite dai fenomeni di criminalità comune, che creano particolare allarme sociale, quali quelli contro la persona ed il patrimonio, nonché il traffico di sostanze stupefacenti, il cui compimento comporta la compressione del senso di sicurezza percepita della cittadinanza. In tale contesto sono stati disposti servizi nei pressi dei fast food, spesso aperti con orario anche notturno, i quali risultano particolarmente attrattivi per avventori minorenni o poco più che maggiorenni, facendo emergere le problematiche connesse al disagio giovanile, fra le quali l'abuso di alcolici e sostanze psicoattive, ma anche il fenomeno delle cosiddette baby gang.
  Altrettanto significativi sono stati i servizi espletati delle locali Forze dell'Ordine con riferimento alla cosiddetta «movida comasca», in particolare, nel fine settimana, quando il centro cittadino risulta interessato da un consistente afflusso di giovani, che sono soliti concentrarsi principalmente presso le aree dove insistono diversi locali pubblici.
  Per quanto riguarda l'azione di contrasto nel restante ambito provinciale, la locale Questura ha focalizzato l'attenzione principalmente sui comuni ricadenti nell'area del «Parco Pineta», che si estende tra la provincia di Como e quella di Varese e che ha visto, nel corso del tempo, un aumento delle attività illegali di spaccio di sostanze stupefacenti. Queste operazioni ad «alto impatto», con la collaborazione degli squadroni eliportati dei Cacciatori dell'Arma dei Carabinieri, hanno portato a risultati davvero importanti: da aprile a giugno nel solo territorio comasco sono stati smantellati 59 bivacchi, effettuati 13 arresti, sequestrati oltre 2 chilogrammi di sostanze stupefacenti (eroina, cocaina e hashish) e oltre 14.000 euro in contanti ed anche 500 franchi svizzeri.
  Oltre all'azione delle Forze di polizia sul fronte del controllo del territorio, vanno menzionati i positivi risultati conseguiti, sul piano investigativo, da parte della Squadra Mobile. In particolare, la Squadra Mobile, dall'inizio dell'anno, ha eseguito 50 arresti e denunciato in stato di libertà n. 117 persone, la maggior parte delle quali coinvolte nella commissione di reati relativi al traffico di stupefacenti.
  Per garantire alla cittadinanza e ai visitatori di tutto il territorio comasco la massima attenzione in termini di sicurezza e legalità, ben 113 Comuni su 148 sono dotati di impiantiPag. 21 di videosorveglianza e da ultimo sono stati concessi oltre 300.000 euro con il fondo videosorveglianza del Ministero dell'interno per finanziare progetti di altri 5 comuni (Bellagio, Cantù, Carimate, Grandate, Lipomo).
  Per le medesime finalità sono anche attivi 19 protocolli per i controlli di vicinato stipulati con le Amministrazioni Locali.
  In conclusione, si assicura che Prefettura e delle Forze dell'Ordine monitorano strettamente l'evoluzione dei fenomeni e degli eventi che riguardano la sicurezza della collettività e vi dedicano una specifica e costante attenzione, modulando le misure più opportune in ragione delle esigenze via via evidenziatesi.

  1 5.000 unità autorizzate dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023 per servizi di vigilanza di siti ed obiettivi sensibili dall'articolo 1, comma 1023, legge n. 178 del 2020.

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ALLEGATO 6

5-01148 Alfonso Colucci (MS5): Sul ripristino della corretta funzionalità dell'amministrazione del comune di Acerra.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  con riferimento alle specifiche questioni poste concernenti l'amministrazione comunale di Acerra e per quanto di competenza del Ministero dell'interno, si rappresenta quanto segue.
  In merito al controllo sugli eletti in consiglio comunale in occasione delle ultime consultazioni amministrative, il Prefetto di Napoli, in data 22 agosto 2022, ha richiesto alle Forze dell'ordine le informazioni finalizzate a verificare la sussistenza di cause di incompatibilità e/o ineleggibilità a ricoprire le rispettive cariche ex articoli 10 e 11 del decreto legislativo n. 235 del 2012 e nessuno dei controlli sui neo-eletti ha dato esito positivo.
  Quanto al consigliere comunale condannato per truffa, il comune ha rappresentato che, nella fattispecie, la sentenza di condanna non produce effetti rilevanti ai fini della legge n. 235 del 2012.
  In relazione all'asserita assenza dei controlli per la convalida degli eletti nelle amministrative del giugno 2022 per la carica di consigliere comunale, sono agli atti le dichiarazioni sostitutive di atto notorio di tutti i consiglieri, attestanti l'assenza di cause di incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità ed inconferibilità della carica e, per ciascun consigliere, risulta il certificato del casellario penale.
  Con riferimento all'affidamento in gestione del parco urbano di via G. Sand, il comune ha comunicato che il concessionario, oltre alla corresponsione del canone concessorio, è tenuto a garantire determinati servizi, tra i quali la sorveglianza quotidiana del parco per almeno 12 ore al giorno, la manutenzione ordinaria del verde e delle attrezzature ludiche esistenti e la pulizia giornaliera delle aree in concessione.
  In ordine alla delibera oggetto di ricorso al TAR menzionata nell'atto di sindacato ispettivo cui si risponde, il comune la identifica in quella del 3 novembre 2022 n. 30 con la quale l'ente ha confermato la volontà di concedere il comodato d'uso gratuito al Ministero dell'interno parte degli spazi del primo circolo didattico Don Antonio Riboldi affinché venissero destinati a sede del Commissariato di PS di Acerra.
  Per quanto riguarda la problematica inerente l'asserita ingerenza della politica nella sfera della gestione del personale comunale, con trasferimenti e demansionamenti punitivi, in data 15 aprile 2023 le organizzazioni sindacali dei lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione e attivato la procedura di raffreddamento di cui alla legge n. 146 del 1990. Nella riunione svoltasi presso la Prefettura di Napoli il 27 aprile scorso, è stata concordata la sospensione della procedura di raffreddamento, preso atto dell'impegno manifestato dall'amministrazione comunale di convocare, entro 10 giorni, i sindacati e i dirigenti comunali interessati. A seguito della riunione tenutasi presso l'Ente locale l'8 maggio 2023, il comune di Acerra ha convenuto di procedere ad un esame dei singoli atti oggetto di contestazione attraverso un confronto diretto tra dipendenti, dirigenti e rappresentanti sindacali, al fine di verificare la possibilità di adottare soluzioni per superare concretamente le criticità sollevate. Nell'occasione, i rappresentanti dell'amministrazione comunale, nel ribadire la legittimità degli atti di mobilità interna adottati dai dirigenti, hanno dichiarato di essere disponibili ad azzerare i provvedimenti in materia di flessibilità dell'orario di lavoro, ad attivare le trattative per il nuovo contratto decentrato, a costituire il Comitato Unico di Garanzia e ad adottare Pag. 23regolamenti per la disciplina dell'orario di lavoro, turnazioni e mobilità interna. All'esito dei predetti incontri, peraltro, i dirigenti competenti non hanno ritenuto di dover revocare gli atti adottati. Sempre sulla base degli elementi forniti dall'amministrazione comunale, risulta che in un unico caso è stato prodotto ricorso al giudice del lavoro avverso una disposizione di servizio di trasferimento di sede e di mutamento dell'orario di servizio. Detto ricorso è stato respinto in fase cautelare. In relazione agli atti regolamentari a carattere generale, richiesti dalle organizzazioni sindacali, l'amministrazione ha approvato una bozza di regolamento sull'orario di lavoro e sugli istituti collegati, inviata ai sindacati per la dovuta informativa e che sarà approvata definitivamente a conclusione della procedura di confronto. Sono state approvate le linee di indirizzo per la stipula del contratto decentrato destinando risorse aggiuntive al fondo per la contrattazione decentrata ed è stato costituito il Comitato Unico di Garanzia. È stato anche fatto presente che a breve sarà convocato un nuovo incontro con tutte le parti sindacali.
  Con riferimento alla tematica della nomina del direttore del Parco Urbano dell'Antica città di Suessola, nove Consiglieri di minoranza di Acerra hanno trasmesso, per conoscenza, al Prefetto di Napoli una nota nella quale hanno richiesto al Difensore Civico regionale l'attivazione del potere di impulso relativamente all'asserita illegittimità dei decreti sindacali n. 45 del 2021 e n. 3 del 2022 concernenti la nomina di un dipendente dell'Ente comunale quale direttore del predetto Parco Urbano. È stato segnalato, altresì, che tali provvedimenti sono stati assunti in assenza dell'apposito regolamento comunale. In proposito occorre precisare che i due provvedimenti sono stati sottoscritti da due diversi Sindaci, atteso che gli organi elettivi sono stati rinnovati nel giugno 2022. Da ultimo l'amministrazione comunale ha inoltrato richiesta di parere alla regione Campania, ente istitutivo del Parco, in merito alla bozza di regolamento già approvata dalla Giunta e al decreto di nomina del direttore del Parco.
  Per quanto concerne la questione della mancata pubblicazione degli atti di liquidazione citati nell'atto di sindacato ispettivo in discorso, il comune ha fornito riscontro alla richiesta formulata dai consiglieri di opposizione finalizzata ad ottenere la pubblicazione dei predetti atti.
  Infine, in relazione alla concessione di aree cimiteriali, il comune di Acerra ha comunicato di aver revocato il provvedimento richiamato nella presente interrogazione, segnalando che nell'approvare nuovamente l'avviso è stato modificato il criterio per stabilire la priorità di assegnazione delle aree.
  Osservo conclusivamente che nel rapporto di leale collaborazione inter-istituzionale intrattenuto dal Ministero dell'interno con gli enti territoriali, la Prefettura di Napoli seguirà con attenzione lo sviluppo delle vicende relative al comune di Acerra, attivando, ove ne ricorrano i presupposti, gli strumenti previsti dall'ordinamento vigente per garantire la massima trasparenza e legalità nell'azione amministrativa.

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ALLEGATO 7

5-01149 Bonafè (PD): Sulla mancata concessione di spazi pubblici da parte del comune di Genazzano per lo svolgimento della Festa dell'Unità.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  l'Onorevole interrogante, con riferimento all'organizzazione della Festa dell'Unità, che si sarebbe dovuta svolgere nei giardini sottostanti il Castello Colonna nel comune di Genazzano dal 7 al 9 luglio 2023, chiede informazioni circa le ragioni del mancato assenso dell'amministrazione comunale all'utilizzazione della struttura.
  A tale proposito, il Prefetto di Roma ha acquisito elementi informativi dal comune che ha preliminarmente osservato come le manifestazioni temporanee quale quella programmata dal gruppo consiliare «Per Genazzano», siano soggette al rispetto degli articoli 68, 69 e 80 Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza in quanto connotate dalla prevista partecipazione di 200 persone. Il comune ha precisato che in data 2 maggio 2023 il segretario del circolo del PD di Genazzano ha presentato mediante Pec indirizzata al sindaco una richiesta, peraltro generica, di utilizzazione degli spazi e o delle attrezzature del Castello Colonna e del Teatro-Cinema Italia per lo svolgimento della «festa di partito». Successivamente, lo scorso 16 giugno, veniva effettuato il sopralluogo di verifica da parte degli interessati per verificare la rispondenza dei locali e impianti richiesti alle regole tecniche del Ministero dell'interno. Gli stessi, peraltro, evidenziavano criticità nello spazio da loro prescelto. All'esito del sopralluogo, si accertava che, tenuto conto della tipologia e modalità di svolgimento della manifestazione (festa di partito con elevato numero di partecipanti e dei piani di emergenza necessari), gli spazi in questione non corrispondevano ai requisiti di sicurezza previsti dalla legge. Pertanto, nella medesima circostanza l'amministrazione comunale prospettava una soluzione alternativa affinché l'evento si potesse svolgere in condizioni di sicurezza e, a tale scopo, proponeva lo spazio – ben più esteso – del Castello Colonna, cortile e sale annesse, nonché, quali giardini da utilizzare, l'intero Parco degli Elcini, e con accesso sia diretto dal Castello sia esterno all'edificio, ossia gli stessi spazi che da sempre avevano ospitato le più importanti feste locali di partito come quelle dell'Unità e del PCI.
  Cionondimeno la soluzione proposta, ha evidenziato il comune, non trovava accoglimento da parte degli interessati.
  Pertanto, il 28 giugno, l'amministrazione comunale provvedeva, in risposta alla prima e generica domanda, a formalizzare il diniego già espresso a utilizzare la sola area sottostante il Castello Colonna con ingresso in vicolo dell'asilo, ritenuta inidonea anche dai sindaci delle precedenti amministrazioni per manifestazioni temporanee pubbliche e private. Il comune ha, altresì, riferito che gli interessati, invece di attivarsi per produrre la documentazione necessaria per i pareri di agibilità e rivolgersi allo sportello unico attività produttive, che è il solo ufficio competente, il 2 luglio inviavano al comune e per conoscenza al Prefetto di Roma una nota di censura nei confronti dell'amministrazione locale per avere annullato la manifestazione e tenuto un comportamento discriminatorio nei confronti del locale circolo del PD.
  Infine, il comune ha puntualizzato che, rispetto allo svolgimento di manifestazioni analoghe svoltesi in passato nell'area Giardini in questione, ovvero l'iniziativa delle Cantine 2022 e i festeggiamenti del 25 aprile 2023, sono state autorizzate dal comune a seguito di «SCIA» per manifestazioni temporanee in area all'aperto o al chiuso, ma con capienza inferiore a 200 persone, nonché corredate dalla prevista documentazione,Pag. 25 e dunque in situazione differente da quella in narrativa.
  In conclusione, assicuro che il Ministero dell'interno e la Prefettura di Roma, nell'ambito delle proprie attribuzioni, non mancheranno di seguire eventuali sviluppi della vicenda affinché l'azione dei poteri locali si estrinsechi sempre nel rispetto dei principi di autonomia, trasparenza e buona amministrazione.

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ALLEGATO 8

5-01150 Magi (MISTO-+EUROPA): Sulla circolare del Dipartimento di pubblica sicurezza in merito a rinnovo e conversione dei permessi di soggiorno per protezione speciale.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  con la circolare cui fa riferimento l'Onorevole interrogante il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha riassunto, a beneficio degli Uffici Immigrazione, le novità introdotte dall'articolo 7 del decreto-legge 10 marzo 2023 n. 20 convertito con modificazioni in legge 5 maggio 2023 n. 50.
  In via di sintesi, con la novella apportata, in particolare, agli articoli 6 e 19 del Testo Unico Immigrazione, il legislatore ha voluto, innanzitutto, eliminare la possibilità per lo straniero di presentare direttamente al Questore la domanda di permesso di soggiorno per protezione speciale. Sul punto la predetta circolare ha rappresentato come alle istanze presentate fino al 10 marzo, data di entrata in vigore del citato decreto-legge, (ovvero nei casi in cui lo straniero abbia già ricevuto l'appuntamento per la presentazione dell'istanza) si continui ad applicare la disciplina previgente, in applicazione della disciplina transitoria. La novella ha, altresì, interessato la disciplina sostanziale della protezione speciale, in relazione alla disposta soppressione del terzo e quarto periodo dell'articolo 19, comma 1.1. – che consentono di tenere conto della vita privata e dei rapporti familiari nella valutazione della protezione speciale. Al riguardo, la circolare in argomento ha fornito un'indicazione operativa per gli Uffici Immigrazione, raccomandando di specificare, nella trasmissione della propria nota informativa indirizzata alle commissioni territoriali, se, in ordine alle istanze ricevute direttamente in Questura, ovvero alle istanze di protezione internazionale acquisite, la presentazione sia avvenuta entro il 10 marzo 2023, in quanto in tal caso continuerà ad applicarsi la disciplina previgente prevista dal terzo e quarto periodo dell'articolo 19, comma 1.1. del Testo Unico Immigrazione, in virtù della disciplina transitoria di cui al comma secondo dell'articolo 7, appena citata.
  Rappresento inoltre che, quale ulteriore novità di rilievo, il legislatore, con la legge di conversione n. 50 del 2023, pubblicata il 5 maggio 2023, ha disposto che i permessi di soggiorno per protezione speciale rilasciati a seguito di procedimento di protezione internazionale non possano più essere convertiti. In ordine a tale ultimo aspetto, la circolare in parola ha fatto riferimento all'intervenuta abrogazione della convertibilità dei permessi di soggiorno per protezione speciale rilasciati a seguito di procedimento di protezione internazionale, e – in aderenza alla disciplina generale applicabile alle istanze amministrative da intendersi presentate sotto la vigenza di normativa abrogata – ha rappresentato che sono da considerarsi salve le istanze di conversione presentate prima dell'entrata in vigore della disciplina abrogatoria (ovvero nei casi in cui lo straniero abbia già ricevuto l'appuntamento per la presentazione dell'istanza).
  In ultimo, in ordine a quanto asserito dall'interrogante relativamente al sistema informatizzato in uso per il rilascio dei permessi di soggiorno, che impedirebbe il procedimento di conversione, tale affermazione non ha generato blocchi del sistema, atteso che l'attività amministrativa è posta in essere sulla base della disciplina appena illustrata.

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ALLEGATO 9

5-01151 Urzì (FDI): Sull'efficacia dello Smartwatch antiviolenza sperimentato in alcune città e sulla sua possibile estensione a tutta Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  come ricordato dagli stessi Onorevoli interroganti, lo scorso 7 giugno, il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge volto a introdurre disposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica.
  Grazie alle nuove misure che verranno introdotte, magistratura e Forze dell'ordine potranno disporre di strumenti ancora più incisivi ed efficaci.
  In questo senso rammento, sul piano della prevenzione, il rafforzamento dell’«ammonimento» da parte del Questore, che potrà essere applicato anche ai cosiddetti «reati-spia», che avvengono nel contesto delle relazioni familiari ed affettive. Sarà quindi possibile intercettare con tempestività i casi di violenza intervenendo sugli autori anche al fine di prevenire possibili recidive.
  Un'altra novità concerne la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e dell'obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale, già previste dal Codice antimafia, e che d'ora in poi potranno essere applicate anche agli indiziati di reati legati alla violenza contro le donne e alla violenza domestica.
  Un ulteriore, importante, strumento messo a disposizione delle Forze di Polizia è l'arresto in flagranza differita, previsto per chi sarà individuato, in modo inequivocabile, quale autore di determinate condotte penalmente rilevanti, sulla base di documentazione video-fotografica o che derivi da applicazioni informatiche o telematiche. L'arresto deve essere compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto.
  Tra le altre misure, ricordo anche quelle relative al braccialetto elettronico, ed evidenzio che la nuova disciplina prevede l'applicazione della misura cautelare in carcere non solo nel caso di trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari, ma anche nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti con la misura degli arresti domiciliari o con le misure di allontanamento dalla casa familiare o divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
  Venendo ora allo specifico oggetto dell'interrogazione, informo che il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri ha disposto, nella provincia di Napoli, la prosecuzione della sperimentazione del sistema Mobile Angel per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere.
  L'iniziativa in questione – avviata nel novembre 2018 presso il Comando Provinciale di Napoli – è stata sostenuta finanziariamente dall'associazione «Woman Care Trust Onlus» e, successivamente, dall'associazione «Soroptimist International Italia» e dalla «Fondazione Vodafone Italia». Il progetto prevede di fornire alla vittima di violenza di genere – individuata dall'Autorità giudiziaria inquirente – uno smartwatch connesso con il telefono cellulare tramite App dedicata, in grado di inviare richieste di allarme presso le Centrali Operative dell'Arma e di geolocalizzare le vittime di reato. Il progetto è stato successivamente esteso ai Comandi Provinciali di Milano e Torino, unitamente alle Procure della Repubblica dei Capoluoghi, nonché a quella di Ivrea. Nell'ambito della progettualità sono stati assegnati:

   15 smartwatch a Napoli, di cui 6 attualmente in uso;

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   15 smartwatch a Milano, di cui 2 attualmente in uso;

   20 smartwatch a Torino, di cui 6 attualmente in uso.

  In merito all'esito della sperimentazione, il sistema di collaborazione emergenziale «Mobile Angel», sulla base di quanto rilevato dal personale dell'Arma dei Carabinieri che ha assistito le donne utilizzatrici, presenta elementi positivi sia per le vittime, poiché svolge una «funzione rassicurante», attesa la possibilità di attivare direttamente operatori qualificati e consapevoli, sia per la prevenzione di ulteriori aggressioni, in quanto il «molestatore», consapevole delle potenzialità dello strumento, è indotto a maggiore cautela, considerata la possibilità di un immediato intervento delle Forze di polizia. Anche sul piano processuale lo strumento potrebbe alimentare la fiducia nel sistema di tutela, riducendo i casi di remissione di querela e/o di reticenza nella successiva testimonianza.
  In base ai dati più recenti, ma del tutto parziali e perciò ancora poco significativi, risulta che durante l'utilizzo dei dispositivi non si sono verificate richieste di intervento.
  Si tratta, pertanto, di una tecnologia tuttora in via di sperimentazione che richiede ulteriori articolati test specialistici e complesse valutazioni sia tecniche sia giuridiche. Non si mancherà di valutare gli elementi di conoscenza e valutazione acquisiti nell'ottica del costante potenziamento, in ambito interforze, delle misure di carattere operativo per aggredire in modo incisivo ed efficace un fenomeno odioso che peraltro, per essere debellato, non può limitarsi all'impiego di tecnologie per quanto evolute ma richiede azioni positive volte a promuovere una cultura del rispetto della persona.