CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 aprile 2023
97.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
Pag. 327

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Gabinetto dei Ministri dell'Ucraina sulla cooperazione di polizia, fatto a Kiev il 10 giugno 2021. C. 922 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione,

   esaminato, per i profili di competenza, il disegno di legge in titolo;

   considerato che l'Accordo è finalizzato a rendere più stretta la collaborazione tra le forze di polizia dei due Stati nel prevenire, individuare, reprimere e investigare sui reati, regolamentando giuridicamente la collaborazione operativa e rafforzando i rapporti tra gli omologhi organismi impegnati nella lotta al crimine organizzato transnazionale;

   valutato positivamente che l'Ucraina, anche a seguito della decisione di avviare l'iter di adesione all'Unione europea, ha da tempo iniziato un processo di riforma dell'ordinamento costituzionale e del sistema giudiziario, cercando di dotarsi di più efficaci strumenti di contrasto alla corruzione;

   rilevato che l'Accordo non evidenzia profili d'incompatibilità con l'ordinamento dell'UE,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 328

ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla protezione degli investimenti tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica socialista del Vietnam, dall'altra, fatto ad Hanoi il 30 giugno 2019. C. 1039 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione,

   esaminato il disegno di legge in titolo, recante la ratifica dell'Accordo sulla protezione degli investimenti, tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica socialista del Vietnam, dall'altra, sottoscritto nel giugno del 2019, approvato dal Senato;

   considerato che esso si basa sull'Accordo di partenariato e cooperazione, tra l'UE e il Vietnam, sottoscritto nel 2012 ed entrato in vigore nel 2016, dal quale è derivato anche l'Accordo di libero scambio, entrato in vigore il 1° agosto 2022;

   considerato che l'Accordo in ratifica si compone di 93 articoli, suddivisi nei quattro capi relativi a: obiettivi e definizioni generali; protezione degli investimenti; risoluzione delle controversie tra le Parti e tra investitori e le Parti; e disposizioni istituzionali, generali e finali;

   valutato che il disegno di legge di ratifica non presenta profili di criticità in ordine alla compatibilità con l'ordinamento dell'Unione europea e che l'Accordo è stato concluso in base agli articoli 216 e seguenti del TFUE,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 329

ALLEGATO 3

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla protezione degli investimenti tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra, fatto a Bruxelles il 19 ottobre 2018. C. 1040 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La Commissione,

   esaminato il disegno di legge in titolo, recante la ratifica dell'Accordo sulla protezione degli investimenti, tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra;

   considerato che esso è stato sottoscritto contestualmente alla firma dell'Accordo quadro di partenariato e cooperazione (APC) e dell'Accordo di libero scambio (ALS), in occasione del Vertice ASEM (Asia-Europe Meeting) del 19 ottobre 2018;

   considerato che l'Accordo in ratifica si compone di 75 articoli, suddivisi nei quattro capi relativi a: obiettivi e definizioni generali; protezione degli investimenti; risoluzione delle controversie tra le Parti dell'Accordo e tra investitori e le Parti; e disposizioni istituzionali, generali e finali;

   valutato che il disegno di legge di ratifica non presenta profili di criticità in ordine alla compatibilità con l'ordinamento dell'Unione europea e che l'Accordo è stato concluso in base agli articoli 216 e seguenti del TFUE,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 330

ALLEGATO 4

Documento di economia e finanza 2023. Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione,

   esaminato il Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII n. 1, Annesso e Allegati);

   considerato che:

    il DEF definisce una serie coerente ed organica d'interventi per superare il quadro straordinario di politica fiscale delineato negli ultimi tre anni, e individuare nuovi interventi sia per il sostegno ai soggetti più vulnerabili che per il rilancio dell'economia;

    al tempo stesso individua un percorso di normalizzazione della politica di bilancio attraverso la revisione dell'intera materia degli incentivi edilizi in modo tale da combinare la spinta all'efficientamento con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l'equità distributiva;

    il Documento mira inoltre a ridurre gradualmente, ma in misura sostenuta nel tempo, il deficit ed il debito della Pubblica amministrazione in rapporto al PI, confermando gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento programmatico di bilancio (DPB), ossia 4,5 per cento quest'anno, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 per cento nel 2025;

   condiviso altresì l'obiettivo di continuare a sostenere la ripresa dell'economia italiana ed il conseguimento di tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini, operando nel breve termine per sostenere la ripartenza della crescita segnalata dagli ultimi dati, nonché per il contenimento dell'inflazione;

   ribaditi gli orientamenti espressi dal Parlamento in merito alla riforma della governance economica dell'Unione europea, da ultimo con le risoluzioni approvate dalle due Camere il 21 marzo scorso, in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo;

   ritenuto altresì che:

    anche per il 2024, le proiezioni di finanza pubblica indicano che, dato un deficit tendenziale del 3,5 per cento, il mantenimento dell'obiettivo del 3,7 per cento del PIL crei uno spazio di bilancio di circa 0,2 punti di PIL, che verrà destinato al Fondo per la riduzione della pressione fiscale;

    al finanziamento delle cosiddette politiche invariate a partire dal 2024, nonché alla continuazione del taglio della pressione fiscale nel 2025-2026, concorreranno un rafforzamento della revisione della spesa pubblica e una maggiore collaborazione tra fisco e contribuente;

    grazie alle nuove misure fiscali per il 2023 e 2024, la crescita del PIL nello scenario programmatico è prevista pari all'1,0 per cento quest'anno e all'1,5 per cento nel 2024;

   condivisa la valutazione espressa nel Documento che, una volta perfezionata la revisione di alcune linee progettuali del PNRR, vi siano le condizioni per accelerare l'attuazione di riforme e investimenti che produrranno non solo favorevoli impatti socioeconomici, ma innalzeranno anche il potenziale di crescita dell'economia, unitamente all'espletamento degli effetti della riforma del Codice degli appalti e ad altre riforme in programma, quali quella del fisco e della finanza per la crescita;

   valutati favorevolmente gli indirizzi espressi nella Relazione al Parlamento ai Pag. 331sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2021, con la quale il Governo, sentita la Commissione europea, richiede l'autorizzazione a ricorrere all'indebitamento, utilizzando gli spazi finanziari resisi disponibili per effetto dell'andamento tendenziale dei conti pubblici più favorevole, negli anni 2023 e 2024, rispetto agli obiettivi programmatici di indebitamento netto fissati per i medesimi anni, per i quali sono confermati i valori già autorizzati con la NADEF 2022;

   considerato altresì che, in base a quanto riportato nella Relazione, le risorse che si rendono disponibili per effetto dell'autorizzazione al ricorso all'indebitamento – pari a 3,4 miliardi di euro nel 2023 e 4,5 miliardi di euro nel 2024 – saranno utilizzate, per quanto riguarda il 2023, a copertura di un provvedimento normativo, di cui il Governo ha annunciato la prossima adozione, finalizzato a sostenere il reddito disponibile e il potere di acquisto dei lavoratori dipendenti limitando, al contempo, la rincorsa salari-prezzi, in particolare attraverso un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Per quanto riguarda il 2024, invece, le risorse disponibili saranno destinate a interventi di riduzione della pressione fiscale,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   a) valuti la Commissione di merito l'esigenza di segnalare al Governo di adoperarsi affinché svolga periodicamente un'informativa al Parlamento circa l'effettivo stato di avanzamento dei progetti definiti nell'ambito del PNRR ed il correlato utilizzo dei fondi europei di coesione.

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ALLEGATO 5

Documento di economia e finanza 2023. Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati.

PROPOSTA PARERE ALTERNATIVO PRESENTATO DAL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE

  La Commissione XIV,

   esaminato, per i profili di competenza, il documento in oggetto, composto da tre sezioni, la prima relativa al programma di stabilità dell'Italia, la seconda dedicata alle analisi e alla tendenza della finanza pubblica e la terza all'attuazione del Programma nazionale di riforma, e da sette allegati;

   premesso che:

    per quanto attiene alla gestione dei Fondi europei, con particolare riferimento alla complementarità tra le priorità sostenute dai Fondi di coesione e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR):

    nel documento, il Governo sottolinea la necessità che le scelte strategiche e i contenuti operativi della programmazione 2021-2027 debbano tener conto dell'esigenza di integrazione con altre politiche di sviluppo e riforma, e segnatamente con il «Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)» e pertanto la necessità che i relativi investimenti siano programmati ed attuati in modo tale che si integrino a vicenda anziché sovrapporsi;

    nell'ambito della cosiddetta «quota Mezzogiorno» si ribadisce come la coesione territoriale sia uno degli obiettivi identificati dal Regolamento RRF e rappresenta una delle «priorità trasversali» del PNRR italiano;

    ad oggi risultano ritardi nelle spese del precedente ciclo di programmazione FSC 2014-2020, e molte delle risorse stanziate dal PNRR non risultano ancora spese, con il rischio concreto di una perdita e sarebbe quindi necessaria una concreta riallocazione di risorse, anche con strumenti che rendano concreta l'integrazione dei due fondi con il solo obiettivo di garantire gli investimenti e l'innovazione nel paese e al contempo riescano a centrare l'obiettivo della «quota Mezzogiorno»;

    per tali ragioni sarebbe importante avviare un'interlocuzione e un supporto costante agli enti territoriali delle regioni del Sud al fine di abbattere in modo consistente i tempi di realizzazione degli interventi;

   per quanto attiene l'architettura del sistema di governance del PNRR e dei fondi di coesione:

    il Governo ha individuato il Dipartimento per le politiche di coesione quale struttura centrale di coordinamento per la programmazione e attuazione della politica di coesione e il coordinamento con il PNRR, quando invece l'organo più importante per l'attuazione delle politiche di Coesione, cioè l'Agenzia per la cessione territoriale, verrà soppresso,

  esprime

PARERE CONTRARIO.