CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 dicembre 2022
21.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
Pag. 203

ALLEGATO 1

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. C. 643-bis Governo.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione,

   esaminato il disegno di legge C. 643-bis Governo, recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e Bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, e l'allegata Tabella 2, limitatamente alle parti di competenza;

   premesso che:

    il provvedimento, nel suo complesso, appare coerente con gli obiettivi programmatici di finanza pubblica di cui alla Nota di aggiornamento al DEF 2022, versione rivista e integrata, e comunicati in sede europea mediante il Documento programmatico di bilancio 2023-2025 aggiornato;

    la manovra in esame si caratterizza per le misure di sostegno alle famiglie e alle imprese al fine di contrastare il caro energia e l'aumento dell'inflazione, assicurando al tempo stesso il profilo di sostenibilità della finanza pubblica richiesto dalle regole europee;

    coerentemente, il percorso programmatico di rientro del deficit comporta il rientro dal 4,5 per cento previsto per il 2023 al 3 per cento entro il 2025, valore che costituisce la soglia massima dell'indebitamento netto consentita dalle regole europee;

    in tale contesto sussiste uno spazio di finanziamento in deficit della manovra per il biennio 2023-2024, per un ammontare pari, rispettivamente all'1,1 e allo 0,1 per cento di PIL, mentre richiede un intervento correttivo per il 2025 pari allo 0,3 per cento di PIL;

    in termini di valori assoluti, la manovra presenta un saldo di bilancio in deficit pari a 21,1 miliardi per il 2023 e di 2,3 miliardi per il 2024, mentre presenta un saldo positivo di 4,7 miliardi per il 2025. Gli impieghi complessivi ammontano a 42,3 miliardi per il 2023, 26,5 miliardi per il 2024 e 23,5 miliardi per il 2025 e per il relativo finanziamento si utilizzano, oltre al deficit, risorse derivanti da misure di maggiore entrata e minore spesa per un importo complessivo pari a 21,2 miliardi per il 2023, 24,2 miliardi per il 2024 e 28,1 miliardi per il 2025;

    con particolare riferimento alla Sezione I del provvedimento, concernente le misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici, in merito agli aspetti di interesse della Commissione si segnalano:

    nell'ambito degli interventi di sostegno temporaneo in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti;

     l'articolo 2, che riconosce anche per il primo trimestre 2023 contributi straordinari, sotto forma di crediti d'imposta, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti dalle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale;

     l'articolo 4, che assoggetta all'aliquota IVA del 5 per cento le somministrazioni di gas metano usato per usi civili e industriali, contabilizzate nelle fatture dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023;

     l'articolo 6, che prevede la fiscalizzazione degli oneri generali di sistema impropri, anche al fine di dare attuazione all'obiettivo M1C2-7 del PNRR;

     l'articolo 9, che dà attuazione al Regolamento (UE) 2022/1854 del Consiglio del 6 ottobre 2022, relativo ad un intervento di emergenza per far fronte ai prezzi elevati dell'energia e che prevede un limite Pag. 204massimo di 180€/MWh ai ricavi di mercato dei produttori o dei loro intermediari, ottenuti dalla produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili, limite che viene esteso fino al 30 giugno 2023, con riversamento al bilancio dello Stato delle entrate eccedenti;

     l'articolo 10, che, in attuazione del Regolamento UE 2022/1854, prevede una riduzione dei consumi di energia elettrica, istituendo un servizio di riduzione dei consumi affidato da Terna su base concorsuale;

    per quanto riguarda gli interventi in materia fiscale:

     l'articolo 42, comma 8, l'articolo 43, comma 5, l'articolo 44, comma 6, l'articolo 46, comma 5, e l'articolo 47, comma 16, lettere a) e b), che escludono dalla possibilità di definizione agevolata delle controversie concernenti le risorse proprie tradizionali dell'UE, l'IVA riscossa all'importazione e le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato;

     l'articolo 16, che prevede il differimento dal 1° gennaio 2023 al 1° gennaio 2024 della decorrenza dell'efficacia delle disposizioni introduttive della plastic tax e della sugar tax;

     l'articolo 17, che dispone la riduzione dell'IVA dal 10 per cento al 5 per cento per i prodotti destinati alla prima infanzia e per gli assorbenti femminili;

    con particolare riferimento alle misure di copertura sul lato delle entrate:

     l'articolo 28 che prevede la rideterminazione del contributo straordinario a carico delle imprese del settore energetico, da cui è atteso un maggior gettito pari a 2,6 miliardi per il 2023; conformemente al regolamento (UE) 2022/1854;

    con riferimento alle misure a sostegno dei lavoratori e delle famiglie e alle disposizioni sulla parziale detassazione dei premi di produttività e sulla riduzione del cuneo fiscale:

     l'articolo 57, comma 6, che subordina l'efficacia delle agevolazioni contributive all'autorizzazione della Commissione europea, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;

     l'articolo 66 sui congedi parentali, che – per le sole lavoratrici madri del pubblico e del privato, non anche per i padri – prevede un mese di congedo parentale retribuito all'80 per cento del loro stipendio, esattamente come i cinque mesi del congedo di maternità, in difformità rispetto alla ratio della direttiva Ue 2019/1158, recepita in Italia con il decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105, che, estendendo anche ai padri tre mesi di astensione facoltativa non trasferibili alla madre, è finalizzata ad una maggiore e sostanziale condivisione dei compiti di cura;

    con riferimento alle norme a tutela dei giovani, connesse a obiettivi del PNRR:

     l'articolo 98 per la promozione delle competenze STEM;

     l'articolo 99 per il finanziamento del fondo per il diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli (250 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025);

    in tema di sostegno degli investimenti pubblici e del rilancio dell'economia:

     l'articolo 68, che destina 10 miliardi, distribuiti dal 2023 al 2027, per fronteggiare l'aumento del costo dei materiali per la realizzazione delle opere pubbliche avviate nel 2023, prevedendo inoltre, per il medesimo esercizio, la preassegnazione di somme in favore degli enti locali per la realizzazione delle opere incluse nel PNRR e nel Piano nazionale per gli investimenti complementari;

     l'articolo 69, concernente disposizioni in materia di mezzi di pagamento e che prevede, nell'ambito della discrezionalità che in tale ambito è rimessa ai singoli Stati membri dalle regole europee, l'innalzamento da 1.000 a 5.000 euro del tetto all'utilizzo del denaro contante e la fissazione di un limite a 60 euro per i pagamenti per i quali sono previste sanzioni amministrative previste in caso di mancata accettazione dei pagamenti a mezzo di carta Pag. 205di pagamento da parte di soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi;

     a tal riguardo, richiamando le misure di limitazione all'utilizzo del contante, adottate con il decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, emanato in attuazione della direttiva 2005/60/CE, concernente la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione, si auspica che entrambe le misure, le quali favoriscono l'uso del denaro contante, siano coerenti con l'obiettivo di contrasto all'evasione fiscale previsto nel PNRR;

     l'articolo 70, che comporta il rifinanziamento dei contratti di sviluppo gestiti da Invitalia, in quanto, in alcuni casi, strumento attuativo di interventi inclusi nel PNRR, nonché il finanziamento di interventi riguardanti tratte stradali, tra cui alcuni riguardanti collegamenti transnazionali (Torino-Lione);

    in materia di aiuti pubblici all'economia:

     l'articolo 71 per il finanziamento delle spese di funzionamento del Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA) e della piattaforma incentivi.gov.it;

     l'articolo 72 per l'aumento della dotazione del Fondo di garanzia per le PMI e la proroga di 12 mesi del suo regime speciale di operatività, in coerenza con la recente proroga al 31 dicembre 2023, disposta dalla Commissione europea in data 28 ottobre 2022, del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato per sostenere l'economia europea nel contesto delle conseguenze della guerra della Russia contro l'Ucraina;

     gli articoli da 79 a 92 recanti misure in favore del settore dell'autotrasporto, a fronte degli accresciuti costi del carburante, per le quali è richiamato il necessario rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato;

     gli articoli da 102 a 106, recanti le misure di sostegno al settore turistico, con particolare attenzione all'articolo 103 in materia di recupero degli aiuti di Stato Covid corrisposti in eccedenza dei massimali e contestuale riconoscimento di nuove misure di aiuto da destinare alle imprese tenute alla restituzione:

    in materia di misure di tutela ambientale:

     l'articolo 126, che stanzia le risorse a favore del Commissario unico per realizzare gli interventi sui sistemi fognari e depurativi volti a dare esecuzione alle sentenze di condanna della Corte di giustizia dell'Unione europea sul trattamento delle acque reflue urbane;

    in materia di finanza locale:

     l'articolo 141 che rinvia ulteriormente l'avvio della riforma dei meccanismi di finanziamento delle spese delle regioni a statuto ordinario basati sui criteri del federalismo fiscale, tenendo conto che tra gli obiettivi del PNRR è inclusa l'attuazione del federalismo fiscale regionale, da realizzare entro il primo quadrimestre dell'anno 2026;

    passando alla Sezione II del disegno di legge e allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di cui alla Tabella n. 2, sono da segnalare d'interesse per la Commissione:

     lo stanziamento relativo al Programma n. 1.3, concernente la dotazione finanziaria spettante alla Presidenza del Consiglio dei ministri, a cui attinge anche il Dipartimento per le politiche europee per il suo funzionamento, pari per il triennio 2023-2025, rispettivamente, a 1.322,5 1.104,2 e 1.166,1 milioni;

     la Missione 3 «L'Italia in Europa e del mondo», con uno stanziamento complessivo di competenza pari a 88,5 miliardi per il 2023, 35,0 miliardi per il 2024 e 34,1 miliardi per il 2025, pressoché interamente assorbito dal Programma 3.1 sulla «Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE», mentre risorse residuali sono destinate al Programma 3.2 «Politica Pag. 206economica e finanziaria in ambito internazionale» (0,8 miliardi nel 2023 e 0,6 miliardi sia nel 2024 che nel 2025);

     nell'ambito del citato Programma 3.1, «Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE», le due Azioni relative alla «Partecipazione al bilancio UE», con una dotazione di circa 22,6 miliardi annui, che comprende i finanziamenti da versare al bilancio dell'Unione a titolo di risorse proprie basate sul reddito nazionale lordo e sull'IVA e di risorse proprie tradizionali, e alla «Attuazione delle politiche comunitarie in ambito nazionale», con una dotazione complessiva di 65,2 miliardi per il 2023, 11,7 miliardi per il 2024 e 10,7 miliardi per il 2025, in cui risultano ricompresi: il Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation EU Italia; il Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie: finanziamenti nazionali (cap. 7493), con una dotazione di 8,1 miliardi annui per il biennio 2023-2024 e 6,2 miliardi per il 2025; il Fondo per l'avvio di opere indifferibili, con una dotazione di 2,4 miliardi nel 2023, 2,6 miliardi nel 2024 e 3,6 miliardi nel 2025, inclusi i rifinanziamenti disposti dalla Sezione I del provvedimento, il Fondo per Eutalia s.r.l. relativo alle spese di valutazione e controllo connesse con la realizzazione del PNRR (cap. 2812), con una dotazione annua di 2,5 miliardi; il Fondo per il recepimento della normativa europea; il Fondo per il pagamento delle sanzioni derivanti da sentenze di condanna della Corte di giustizia UE e il Fondo per i pagamenti anticipati dalla tesoreria e non riconosciuti a consuntivo dalla UE come aiuti relativi alla politica agricola comunitaria;

     è da segnalare, infine, la Missione 20 «Sviluppo e riequilibrio territoriale» che si compone di un unico Programma, «Sostegno alle politiche nazionali e comunitarie rivolte a promuovere la crescita ed il superamento degli squilibri socioeconomici territoriali», e di un'unica Azione «Politiche di coesione», dotata per il 2023 di risorse in conto residui pari a 46,2 miliardi per il 2023, relativi al ciclo di programmazione 2014-2020, cui si aggiungono le dotazioni di competenza relative al ciclo di programmazione 2021-2027 pari a 11,3 miliardi per il 2023, 13, 9 miliardi per il 2024 e 15,5 miliardi per il 2025, al netto della riduzione della dotazione operata dalla sezione II del bilancio, per un importo pari a 0,6 miliardi per il 2023, 0,4 miliardi per il 2024 e 2 miliardi per il 2025,

   delibera di

RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 2

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. C. 643-bis Governo.

RELAZIONE DI MINORANZA PRESENTATA DAL GRUPPO PD-IDP

  La XIV Commissione,

   esaminato il disegno di legge C. 643-bis Governo, recante Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e Bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, e l'allegata Tabella 2, limitatamente alle parti di competenza;

   premesso che:

    l'economia italiana si avvicina alla recessione, l'inflazione è vicina al 12 per cento mentre le retribuzioni stanno crescendo di poco più dell'1 per cento, con un crollo del potere d'acquisto dei salari e degli stipendi che allarga drammaticamente le disuguaglianze e genera un'enorme redistribuzione di reddito a danno anzitutto delle famiglie più povere e più fragili;

    a fronte di questa situazione, il disegno di legge di bilancio presentato dal Governo non solo non risponde alla crisi economica e sociale ma addirittura rischia di aggravarla, perché è inadeguato e iniquo: inadeguato ad affrontare efficacemente la crisi energetica e a scongiurare la recessione e fortemente iniquo perché segnato da scelte ideologiche ed elettoralistiche, come l'inasprimento già per il prossimo anno sul reddito di cittadinanza, i favori agli evasori fiscali con l'aumento del tetto per l'uso del contante e l'innalzamento della soglia per i pagamenti con la moneta elettronica, il taglio delle pensioni;

    la verità emerge chiaramente dalla relazione tecnica: le norme di condono eufemisticamente denominate «misure di sostegno in favore del contribuente» costeranno oltre 1,1 miliardi di minori entrate nel 2023, mentre gli stanziamenti contro la povertà verranno ridotti di 743 milioni di euro rispetto a quanto previsto a legislazione vigente;

    i 21 miliardi stanziati per il caro bollette basteranno per il solo primo trimestre ed è lo stesso Governo a riconoscere di ignorare come e con quali risorse proseguire nell'azione di sostegno a famiglie ed imprese a partire da aprile, mentre già da dicembre 2022 il prezzo della benzina e del gasolio aumenterà, poiché il Governo ha ridotto da 25 a 15 centesimi lo sconto sulle accise;

    nella manovra non c'è nulla per rilanciare la crescita, con misure troppo deboli per favorire gli investimenti e l'accesso al credito delle imprese, nessuna risorsa aggiuntiva per gli investimenti pubblici, nessuna strategia per la transizione energetica e una pericolosa incertezza su futuro del PNRR;

    sono largamente insufficienti gli stanziamenti per la sanità, la scuola e il trasporto pubblico, con il rischio che le disuguaglianze territoriali siano aggravate dal progetto di autonomia differenziata, che il Governo intende, peraltro, attuare espropriando il Parlamento, visto che l'adozione dei livelli essenziali di prestazione (LEP) viene demandata ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri;

    è necessario più coraggio per affrontare la crisi energetica e il crollo del potere d'acquisto dei redditi, con maggiori aiuti alle famiglie e alle imprese, un rafforzamento del taglio del cuneo fiscale, un potenziamento della quattordicesima pensionistica, l'accelerazione dell'attuazione del PNRR, il rilancio degli investimenti privati e pubblici, privilegiando quelli per la transizione ecologica, maggiori risorse sulla sanità, sulla scuola, sul trasporto pubblico e Pag. 208sugli enti locali, che la legge di bilancio rischia di mandare in forte sofferenza finanziaria, una seria azione di contrasto dell'evasione fiscale;

    è oggi prioritario interloquire seriamente con l'Unione europea, mettendo in campo politiche lungimiranti e funzionali alla piena attuazione del PNRR, secondo le tempistiche concordate;

    nel disegno di legge di bilancio presentato dal Governo, invece, si ravvisano scelte incoerenti, se non proprio controproducenti, sia in materia fiscale che di modernizzazione e transizione digitale;

    con questa manovra si rischia di vanificare, anziché portare avanti, quanto sin qui fatto, con sacrificio, per assicurare la ripresa e la crescita del Paese,

   delibera di

RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

  De Luca.