CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 novembre 2022
17.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

DL 173/2022: Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri. C. 547 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),

   esaminato il disegno di legge C. 547 Governo, recante conversione in legge del DL 173/2022: «Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri»;

   esaminati, in particolare, per le parti di competenza gli articoli 7, 9 e 11 del provvedimento in esame;

   valutato il dettato dell'articolo 7, comma 2, che prevede che il Servizio centrale per il PNRR, costituito presso la Ragioneria Generale dello Stato, operi a supporto delle funzioni e delle attività attribuite all'Autorità politica delegata in materia di PNRR, individuata nel Ministro degli Affari europei ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 novembre 2022;

   richiamato a tal proposito che, come precisato dalla relazione introduttiva, il supporto del Servizio centrale per il PNRR all'Autorità politica delegata in tale materia opera al netto delle attività di rendicontazione e controllo, che restano di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze, in quanto finalizzate alla presentazione della domanda di pagamento semestrale alla Commissione europea, di cui il medesimo Ministero dell'economia e delle finanze risponde in sede di Consiglio dei Ministri economici e finanziari dell'UE;

   espresso, pertanto, l'auspicio affinché il dettato normativo possa esplicitare l'articolazione del rapporto funzionale di dipendenza del Servizio centrale per il PNRR dall'Autorità politica delegata e dal MEF,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Sulla riunione informale, svolta in videoconferenza, il 24 novembre 2022, tra i Presidenti COSAC e il Vice Presidente della Commissione europea per le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, Maroš Šefčovič, sullo stato di avanzamento delle relazioni UE-Regno Unito.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Il 24 novembre 2022 il Presidente della XIV Commissione, onorevole Alessandro Giglio Vigna, ha partecipato, in videoconferenza, insieme al Presidente della omologa Commissione del Senato, Sen. Giulio Terzi di Sant'Agata, ad una Riunione informale dei Presidenti COSAC con il Vice Presidente della Commissione europea per le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, Maroš Šefčovič, avente ad oggetto lo stato di avanzamento delle relazioni UE-Regno Unito.
  Alla riunione hanno partecipato presidenti e vicepresidenti delle Commissioni per gli affari europei di Parlamenti nazionali, oltre che dell'Italia, di Austria, Bulgaria, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna e Svezia.
  Nella sua relazione il Vicepresidente Šefčovič ha rimarcato l'importanza della cooperazione interparlamentare quale fattore di stimolo e supporto per il rapporto tra l'Unione Europea e il Regno Unito. Non è un caso che si sia avvertita l'esigenza di istituire una Assemblea parlamentare di partenariato, a composizione mista con deputati del Parlamento europeo e di quello inglese, riunitasi per la prima volta in settembre.
  Richiamando l'ultima riunione COSAC, celebrata a Praga sotto la dinamica presidenza della Repubblica Ceca, il vicepresidente Šefčovič ne ha ricordato le conclusioni, incentrate sull'esigenza di dare luogo ad un forte partenariato tra UE e Regno Unito. Šefčovič ha evidenziato che dalla riunione COSAC ad oggi sono avvenute molte cose e che ci troviamo adesso in un momento spartiacque per il rapporto tra Bruxelles e Londra, alla luce del conflitto russo ucraino e della nuova consapevolezza condivisa in ordine all'esigenza di una difesa collettiva dei valori europei. Si tratta di una situazione che ci pone di fronte alla urgenza di individuare soluzioni. Šefčovič ha segnalato che con il Regno Unito vi è ampio margine di collaborazione e che l'Unione europea, da parte sua, non cessa di cercare un rapporto strategico con Londra. Ha, quindi, sottolineato la centralità del Protocollo sull'Irlanda e l'Irlanda del Nord, frutto di un accordo negoziale assai dibattuto. Per questo motivo il rispetto del Protocollo, ratificato dalle due parti, riveste valore specifico per l'Unione europea quale termometro del grado di fiducia che deve intercorrere con la controparte.
  Šefčovič ha precisato che l'impegno di Bruxelles è oggi concentrato nell'assicurare prevedibilità e certezza dei rapporti giuridici per persone e imprese e che è essenziale, a tal fine, cogliere l'apertura che il Regno Unito dimostra in questa specifica fase ed avere un approccio operativo. Certamente l'Unione Europea ha formulato delle proposte nette, che rappresentano un punto fermo e che sono incentrate sul motto secondo cui ogni apertura a richieste per maggiore flessibilità deve corrispondere a specifiche garanzie in termini di tutela del mercato europeo. Questa impostazione non può che fondarsi su una comune visione e su una volontà politica condivisa da parte di tutti i leader europei, scongiurando iniziative di carattere unilaterale. Rispetto al Protocollo sull'Irlanda del Nord l'Unione europea farà il possibile per consentire all'Irlanda del Nord di accedere ai due mercati, quello europeo e Pag. 69quello inglese, che significa mezzo miliardo di consumatori. Si tratta indubbiamente di una enorme opportunità per l'Irlanda del Nord, per cui è essenziale scongiurare ogni forma di disapplicazione unilaterale del Protocollo, che avrebbe conseguenze gravi anche sull'Accordo concernente gli scambi commerciali e la cooperazione, cui è intimamente legato.
  Il vicepresidente Šefčovič anche ricordato che nel 2023 ricorrono i 25 anni dall'Accordo del venerdì Santo che ha assicurato pace e prosperità regionale, auspicando che tale anniversario possa stimolare una riflessione sull'esigenza di assicurare il rispetto degli accordi ad oggi ratificati. Certamente l'Unione europea vuole contribuire con decisione a questo obiettivo, con ciò dimostrando di rappresentare essa stessa innanzitutto un progetto di pace continentale.
  Šefčovič è anche intervenuto sull'Accordo concernente gli scambi commerciali e la cooperazione, in attuazione ormai da due anni, da non considerare sostitutivo dell'appartenenza all'Unione Europea. Secondo il vicepresidente Šefčovič gli scambi tra Unione europea Regno Unito hanno mantenuto un buon livello, a dimostrazione di una comune volontà rispetto alla piena applicazione dell'Accordo. Ha infatti ricordato che l'Unione europea rappresenta il primo partner commerciale per il Regno Unito che è invece il terzo partner commerciale dell'Unione europea.
  Infine, Šefčovič non ha trascurato di ricordare che specifiche tematiche di interesse condiviso tra Londra e Bruxelles sono l'impegno sui temi dello Stato di diritto e della tutela dei diritti e delle libertà fondamentali.
  Dopo l'intervento del Vicepresidente della Commissione, nella fase di dibattito sono intervenuti tutti i parlamentari partecipanti, inclusi i presidenti delle omologhe Commissioni politiche dell'unione europea della Camera e del Senato italiani.
  Quanto al Presidente Terzi di Sant'Agata, ha ribadito l'importanza del Protocollo nordirlandese, ritenendo necessario che l'Unione europea proponga soluzioni che possano creare certezza del diritto e prevedibilità per le persone e le imprese in Irlanda del Nord, pur dovendo essendo pronta a reagire a qualsiasi sviluppo che vada in direzione opposta. In merito all'Accordo sugli scambi commerciali UE-UK, ha sottolineato che si registrano difficoltà per molte imprese a causa dell'aumento dei costi dovuto alla necessità di conformarsi a due sistemi di regolamentazione diversi, ai ritardi alle frontiere e ai problemi nel conformarsi all'evoluzione dei regimi applicabili alle importazioni.
  Ha dato risalto al parere della Commissione affari esteri del Parlamento europeo, sulla necessità di relazioni più strette e coordinate tra l'UE e il Regno Unito sulle questioni di sicurezza, ancora più necessarie dopo la guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, e alla decisione del Consiglio UE del 15 novembre 2022, che ha consentito la partecipazione del Regno Unito al progetto sulla mobilità militare avviato nell'ambito della cooperazione strutturata permanente nel settore della difesa (PESCO). In merito a quest'ultimo aspetto ha sottolineato l'importanza dell'essere in grado di spostare rapidamente truppe e attrezzature militari all'interno e al di fuori dell'Europa per la sicurezza continentale, migliorando così la capacità dell'UE e anche della Nato di rispondere alle crisi. Dopo l'adesione di Stati Uniti, Canada e Norvegia, la partecipazione del Regno Unito è un'ulteriore prova dell'importanza di questo progetto.
  Ha anche evidenziato l'interesse per l'Unione europea e gli Stati membri di lavorare a impostazioni condivise con Londra sulle principali questioni di politica estera e di sicurezza, oltre che relativamente alla Russia, principalmente nei confronti della Cina, oggetto di speciale attenzione da parte del Regno Unito, sia per Taiwan sia per la questione dei dissidenti politici di ritorno nel Paese.
  Il Presidente Terzi ha, infine, raccomandato di mantenere alta l'attenzione sull'applicazione della Parte II dell'Accordo di recesso, quella sui diritti dei cittadini, che rappresenta per l'Italia un punto della massima importanza, posto che ci sono ancora perduranti criticità sulla sua attuazione, e Pag. 70quindi ritardi, informazioni non chiare, disagi per i passeggeri aeroportuali, lacunosità dei meccanismi di transito dallo schema dei cittadini pre-settled allo schema dei cittadini settled. Si tratta di questioni estremamente rilevanti, ulteriormente avvalorate a seguito del ricorso dell'Autorità di Monitoraggio indipendente (che verifica il rispetto dei diritti dei cittadini europei stabilitisi nel Regno Unito prima della Brexit) all'Alta Corte britannica, anche in relazione alle posizioni del Regno Unito che effettua una distinzione non sempre chiara tra i beneficiari dell'accordo di recesso e i soggetti a cui si applica invece la più restrittiva normativa britannica in materia migratoria.
  Nel suo intervento, il Presidente Giglio Vigna ha condotto un'analisi incentrata sui dati sulla performance economica del Regno Unito, a sei anni e mezzo dal referendum sulla Brexit. A parità di condizioni con gli altri Paesi UE, ugualmente provati dalla crisi pandemica e dall'aumento dei costi dell'energia e delle materie prime, i dati evidenziano che il Regno Unito fronteggia oggi inflazione elevata, aumenti dei tassi di interesse e del carico fiscale, gli approvvigionamenti e le filiere produttive sono in bilico e la produttività è scarsa, anche a causa della carenza di manodopera interna, con un inedito impatto in termini di calo degli investimenti esteri e della crescita del prodotto interno lordo.
  Il Presidente Giglio Vigna ha evidenziato che, in difformità rispetto al quadro benevolo tratteggiato dal Vicepresidente Šefčovič, le importazioni dal Regno Unito verso l'UE sono drasticamente calate e in base ai dati OCSE il Regno Unito sarà il fanalino di coda quanto a crescita del PIL negli anni 2023 e 2024.
  Il Presidente Giglio Vigna ha rimarcato che tale scenario non sostenibile nel medio e lungo periodo perché, come la storia dimostra, la stabilità europea è legata a quella di un Regno Unito solido, fortemente ancorato ai destini del continente europeo e dell'amicizia transatlantica. È, pertanto, essenziale che Londra, anche in quanto campione dei valori della democrazia liberale, continui a rappresentare un attore geopolitico influente, con un forte ruolo nel mondo.
  Tutto ciò sarà possibile se l'UE saprà gestire con lungimiranza e fermezza la complessa e permanente fase negoziale con Londra, lavorando sui temi dell'accesso del mercato britannico a quello europeo, delle barriere al commercio e del libero accesso dei lavori. Appare un segnale positivo da valorizzare la decisione di Londra di non introdurre per tutto il 2023 controlli per le merci in provenienza dall'UE, come pure la richiesta del Governo britannico alla Commissione europea per il reintegro di ricercatori britannici nel programma di ricerca europeo Horizon Europe.
  Il Presidente Giglio Vigna ha, infine, ricordato che la comunità di italiani residente a Londra, pari ad oltre 700 mila persona, è di consistenza superiore alla maggior parte delle città italiane di media grandezza e questo può contribuire a motivare l'attenzione che l'Italia ripone al buon andamento del negoziato tra Unione europea e Regno Unito, soprattutto in termini di tutela del principio di reciprocità nei diritti delle persone. L'Italia è quindi pronta a fare la sua parte per collaborare alla costruzione di un solido sistema di relazioni e di una strategia integrata con Londra.