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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 247 di lunedì 19 febbraio 2024

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LORENZO FONTANA

La seduta comincia alle 13.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

GIOVANNI DONZELLI , Segretario, legge il processo verbale della seduta del 16 febbraio 2024.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 91, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi (A.C. 1633-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1633-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi.

Ricordo che nella seduta del 15 febbraio il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo delle Commissioni.

Ricordo altresì che, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 7 febbraio scorso, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 14,40.

Dopo tale votazione, a partire dalle ore 15,40 l'esame del provvedimento proseguirà, con l'esame degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale, da svolgere entro le ore 24.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 1633-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.

Ha chiesto di parlare la deputata Naike Gruppioni. Ne ha facoltà.

NAIKE GRUPPIONI (IV-C-RE). Signor Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, oggi siamo qui per votare la vostra richiesta di fiducia su un provvedimento importante come certamente è il decreto Milleproroghe: decreto molto controverso, tanto per il suo contenuto, quanto per le modalità ed i tempi con i quali si è affrontato il suo esame nelle Commissioni di merito. Si tratta di un provvedimento importante, perché contiene norme che erano e sono attese fuori da quest'Aula. In una democrazia completa e matura come la nostra, non si dovrebbe sentire il bisogno di un provvedimento che si connota, o forse dovrebbe connotarsi, per contenere proroghe. Ma, detto questo, passiamo ora ad esaminare nel dettaglio la legge di conversione, sulla quale il Governo ha ritenuto opportuno porre la fiducia, a partire dal percorso confuso e accidentato che ha connotato l'approvazione in sede referente.

Quando il decreto è giunto all'esame del Parlamento, la maggioranza e anche gli esponenti del Governo avevano assicurato che si sarebbe trattato di un esame veloce, ordinato e privo di intoppi, tanto che si affermava, persino con una certa sicurezza, che il provvedimento avrebbe potuto fare dei passaggi con modifiche in entrambi i rami. Oggi, con il suo approdo in Aula, non mi pare che l'obiettivo sia stato raggiunto. Dopo la falcidia di emendamenti operata dalle segnalazioni, dopo le richieste del Governo che ci ha invitato a individuare le proposte di modifica che i gruppi di opposizione ritenevano più importanti e significative, dopo che il MEF si è impantanato nella predisposizione dei pareri, mentre i trattori intasavano il Grande raccordo anulare e la via Nomentana, scopriamo che Governo e maggioranza, con la superficialità tipica di chi non ha idea di che cosa stia facendo, hanno approvato, ignorando le proteste dell'opposizione, tutto e il contrario di tutto: disposizioni che avrebbero dovuto essere ritenute inammissibili, emendamenti scritti male e coperture che avranno bisogno di correzione.

In questo quadro desolante, colleghi, abbiamo una maggioranza e un Governo che tornano indietro su norme su cui avevano votato a favore solo pochi mesi fa, come quella per i fondi di Assoprevidenza, che tornano a Previdenza Italia, un comitato che non esiste, non fa attività e che sembra tanto prefigurare una lotta interna alla maggioranza su chi debba gestire questi o quei fondi, dimostrando schizofrenia e indecisione. Poi viene anche da chiedersi dove sia la proroga che ha consentito che la norma non fosse dichiarata inammissibile. Ma questi rimangono misteri irrisolti.

Poi abbiamo il caso dell'esenzione Irpef sui terreni agricoli. Penso che, non solo in quest'Aula, ma ovunque, si sappia che fosse un'agevolazione introdotta dal Governo Renzi, che fosse stato un errore abolirla e che siamo felici che sia stata reintrodotta. Il problema, però, è, anche qui, il Governo: prima di arrivare a prendere una decisione - stavolta, per fortuna, quella giusta - ha fatto il consueto doppio salto carpiato all'indietro, anche eseguito male.

Dopo averla abolita con la scorsa legge di bilancio, a un nostro atto di sindacato ispettivo il Presidente del Consiglio in persona ci è venuto a raccontare che fosse una norma che avvantaggiava solo gli agricoltori ricchi, che fosse giusto abolirla e che ne avrebbe usufruito solo una piccola parte della platea dei beneficiari. Le affermazioni del Presidente Meloni erano contraddittorie. Come poteva mai essere che l'esenzione Irpef sui redditi dominicali e agrari fosse solo a vantaggio di poche grandi aziende agricole, pur costando comunque i 230 milioni stanziati?

E infatti poi arrivano i trattori, le proteste, le difficoltà del Ministro Lollobrigida, e si decide di ripristinarla anche per il 2024; anzi no, scusate, addirittura per il biennio. Cosa si decide di fare? Si riformulano gli emendamenti parlamentari, che erano, tra parentesi, bipartisan? No, si presenta un emendamento del Governo perché il Parlamento non deve esistere; tutto deriva dalla magnanima azione dell'Esecutivo, che prima crea i problemi e poi cerca di risolverli, purtroppo male.

Perché prima si è detto che la formulazione dell'emendamento del Governo escludeva i grandi appezzamenti, poi i Ministri ci dicono che, comunque, con la nuova formulazione, si copre il 96 per cento della platea degli agricoltori, infine la conferma arriva dalle coperture. La norma costa 213 milioni, poco meno dell'anno scorso. Ma allora viene da chiedersi: questo Governo aveva abolito un'agevolazione a tutti gli agricoltori, mettendo a rischio la tenuta del sistema, solo per punire, chissà poi perché, il 4 per cento di grandi aziende agricole?

Davvero questa storia è assurda. Infine, sopra dicevamo delle coperture, ma da dove ha preso il Governo i fondi per coprire l'esenzione dell'Irpef agricola? Facile, dal fondo per l'attuazione della riforma fiscale. Viene da chiedersi: come faranno allora Giorgetti e Leo ad attuarla, come faranno ad attuare quella riduzione fiscale di cui il Paese ha tanto bisogno e che noi abbiamo condiviso con la legge delega, che tra parentesi è la copia conforme, solo scritta un po' peggio, di quella di Draghi?

Certo, abbiamo trovato anche qualcosa di positivo. Siamo contenti che si sia deciso di prorogare la non punibilità per il personale sanitario al di fuori della responsabilità derivante da colpa grave. Poi, però, bisognerà essere conseguenti e approvare la proposta di legge dell'onorevole Faraone, perché non si può andare avanti a proroghe. Siamo soddisfatti per l'approvazione del nostro emendamento per semplificare l'installazione di impianti da energie rinnovabili nei centri termali, che sono energivori ed è necessario garantirgli autonomia energetica pulita, così come apprezziamo la proroga delle possibilità di utilizzo delle acque reflue depurate per l'irrigazione in agricoltura.

Ci dispiace molto, però, e a me particolarmente perché ne ero la prima firmataria, per il mancato esame dell'emendamento per ripristinare le agevolazioni per le imprese più piccole e la banda larga delle zone nel Meridione all'interno delle ZES. Trovo sia stato un grande errore del Governo, consumatosi nel passaggio della ZES unica, escludere dalle agevolazioni la banda larga al Sud, e credo che, viste le tante disposizioni microsettoriali, forse un emendamento che correggeva questa stortura un posto avrebbe dovuto trovarlo.

Per questo motivo, per la dilettantesca gestione dell'iter del provvedimento in Commissione e per i tanti errori commessi, non riteniamo davvero si possa concedere la fiducia a questo Esecutivo, che in questo caso non la merita e da noi non l'avrà. Annuncio, pertanto, a nome del gruppo Italia Viva, che voteremo convintamente “no” alla richiesta della fiducia posta dal Governo su questa legge di conversione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Romano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO (NM(N-C-U-I)-M). Presidente, signori del Governo, onorevoli colleghi, il Governo ha posto la questione di fiducia su un provvedimento ormai ricorrente ogni anno, voluto da ogni Governo di qualsiasi colore perché utile a prorogare dei termini in scadenza di provvedimenti su cui non si è riusciti a dare una struttura o, addirittura, di provvedimenti che avevano bisogno già in sede emergenziale di avere un maggiore lasso di tempo per svolgere la funzione.

Quindi siamo chiamati a dare la fiducia su un provvedimento che capita in un momento particolare della stagione politica italiana, ma capita in un momento particolare che il mondo intero sta attraversando dal punto di vista dei conflitti, non soltanto quelli militari, anche economici. Abbiamo davanti un nuovo paradigma, e su questo credo che il Governo stia facendo un'opera all'interno e fuori dal proprio Paese, e anche questo provvedimento ne ricalca, per certi versi, la strategia.

Ad uno scenario già grave che è arrivato fino a questo Governo abbiamo dovuto aggiungere uno scenario geopolitico altrettanto allarmante, in costante evoluzione, con esiti del tutto incerti che si sviluppano ormai da 2 anni. Dall'insediamento di questo Esecutivo, fortemente voluto dai cittadini, si è dovuto sin da subito rimediare agli errori dei precedenti Governi, creando una strategia reale che tutelasse l'economia del Paese dallo scenario geopolitico in costante mutamento.

Ucraina, Medio Oriente, Mar Rosso, conflitti in cui il Governo ha subito preso chiare e nette posizioni di contrasto alle furie terroristiche, a difesa dei più deboli. Si è lavorato su due fronti, quello dell'autorevolezza internazionale e quello della tutela dell'economia e delle imprese italiane. Riflettiamo sul fatto che le recenti tensioni nel Mar Rosso hanno frenato l'esportazione di molte aziende italiane verso Cina e Oceania, e hanno anche rallentato le importazioni di passaggio dal Canale di Suez.

La Banca d'Italia ha stimato che il trasporto navale in quell'area pesa circa il 16 per cento delle importazioni italiane di beni in valore. A queste emergenze questo Governo ha sempre risposto con serietà e concretezza, dimostrando di avere una reale visione di cosa dovrà essere l'Italia nei prossimi anni. Lo dimostrano le misure economiche adottate dal Governo come il taglio del cuneo fiscale, che nel complesso vale 24 miliardi e riduce imposte e contributi sugli stipendi, l'accorpamento delle aliquote Irpef, in cui il Governo ha investito 4,5 miliardi, e tutte le misure a sostegno della natalità e delle donne lavoratrici.

Anche alla quotidianità e ai problemi principali del Paese questo Governo ha risposto con misure mirate e puntuali con i decreti Cutro, Caivano e, da ultimo, il prossimo pacchetto di misure, che ci auguriamo veda un coinvolgimento bipartisan, sul lavoro e la lotta al caporalato. Questo è un Governo che ha una visione reale e concreta, non è un Governo degli slogan. È un Governo che agisce nell'interesse dei cittadini, anche a fronte delle scelte fatte dall'Unione europea.

Faccio riferimento alle dichiarazioni sull'abbassamento di stima del PIL 2024 allo 0,7 per cento rispetto allo 0,8 preventivato. Immagino - lo voglio precisare - come i dati in realtà siano nella media dei Paesi europei, e anzi come l'Italia farà meglio della Germania, che si attesta allo 0,3 per cento. Voglio con questo dare un messaggio chiaro: non credo che ci sia bisogno di alcuna misura correttiva, se è vero come è vero che lo stesso Gentiloni ha affermato che le stime sono largamente nella media europea e non vi è alcun bisogno, quindi, di misure correttive. Quest'anno sarà un anno cruciale per il nostro Paese perché tutta la nostra crescita passa dal raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Forse uno dei risultati più importanti e difficili del Governo Meloni, che è riuscito, grazie anche all'attività del Ministro Fitto, a rinegoziare il Piano, che tra l'altro ha portato a 2,85 miliardi di euro gli interventi in agricoltura. Ed è grazie al buon lavoro nelle sedi europee che l'Italia è uno dei pochi Paesi che attendono l'emissione della quinta rata.

Le importanti riforme varate dal Governo Meloni che vanno verso il raggiungimento di quegli obiettivi richiesti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, come la riforma fiscale o la riforma della giustizia, sono riforme frutto di importanti riflessioni con le associazioni, con le imprese, con i cittadini, che hanno bisogno di tempo, anche perché oggi ci troviamo a votare la fiducia sul provvedimento Milleproroghe, un provvedimento necessario al Paese per prorogare alcune misure, al fine di non abbandonare intere categorie e i cittadini stessi.

Il testo che voteremo se, da una parte, risponde ad annose esigenze, come la stabilizzazione dei precari in Sicilia, dall'altra parte, risponde anche ad esigenze strettamente attuali, come l'importanza del rifinanziamento del Fondo per i disturbi alimentari o l'abbattimento dell'Irpef agricola. Misure come quella dell'Irpef agricola rispondono a una necessità immediata che, però, deve obbligatoriamente tradursi con una rinegoziazione della politica agricola comune in sede europea.

Il problema agricolo è un problema purtroppo ciclico e noi, come Paese a contribuzione netta, dobbiamo farci sentire in sede europea in relazione a questa PAC, a questa politica agricola comune, pensata, tra l'altro, prima di questo Governo. Io ricordo a me stesso che l'appuntamento con la PAC, ogni volta, si è svolto con Governi tecnici o simil-tecnici: è successo con il Governo Monti, poi è successo con il Governo Gentiloni e ancora con il Governo Draghi. C'è bisogno, invece, di un Governo politico - e questo è un Governo politico - per fare in modo che questa politica venga riconsiderata, perché siamo lontani anni luce da quando fu immaginata una politica rivolta tutta verso il green e non soltanto per l'ecosostenibilità. Vi posso garantire che c'erano, invece, interessi forti, soprattutto per chi voleva un'agricoltura fatta soprattutto di pascolo, affinché venissero finanziate queste grandi distese che, ovviamente, in Italia non ci sono perché la nostra è un'agricoltura di nicchia, un'agricoltura di montagna, che ha bisogno di ben altre misure. Anche qui, nonostante il tema sia da affrontare in sede europea, ritengo che il Governo abbia fatto ciò che era possibile per fare in modo che l'agricoltura, comunque, avesse una boccata d'ossigeno in Italia e potesse continuare a dare il suo grande servizio, che è quello della produzione primaria di alimenti, comparto senza il quale veramente non sapremmo di cosa nutrirci, forse soltanto di quella famosa farina di grilli, di cui, in questo Parlamento, purtroppo, c'è anche qualche estimatore.

Voglio cogliere l'occasione per ricordare come la norma sull'Irpef agricola contenuta nel testo che voteremo sia solo una di queste iniziative del Governo a favore dell'agricoltura.

Ricordo il Fondo per le emergenze in agricoltura di 300 milioni di euro, il Fondo innovazione Ismea di 250 milioni di euro e il Fondo per la sovranità alimentare di 100 milioni di euro. In questo provvedimento il Governo ha fatto tutto ciò che ha potuto e anche noi, con le nostre iniziative, ne ho citata una, lo abbiamo fatto. Infatti, è qui con me il collega Pisano, che si è fatto portatore di un grande interesse per dare una mano ai comuni che avevano necessità di una forza lavoro importante, che aveva già contribuito a tenerli in piedi. La proroga, quindi, è servita a dare ai comuni la possibilità di fare contratti a tempo determinato per questi lavoratori, dando loro una prospettiva ancora più lunga e speriamo definitiva con prossimi provvedimenti.

Quindi, per andare alle conclusioni, il gruppo di Noi Moderati voterà la fiducia a questo Governo, perché ritiene che sia necessario continuare il buon lavoro svolto fino ad ora nella costruzione di una visione di Paese strutturale e programmatica che abbia come unico obiettivo quello di lasciare alle future generazioni un Paese economicamente florido e stabile, al passo con la transizione verde e digitale e perché non vogliamo e non possiamo sottrarci alle sfide del futuro (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, signor Presidente. Signora rappresentante del Governo, colleghe e colleghi, questo è l'ennesimo provvedimento del Governo Meloni che mostra ancora una volta incapacità, approssimazione, divisione, inadeguatezza e, ancora una volta, pagheranno gli italiani e le italiane.

Abbiamo provato in Commissione a dare un contributo, a indicare quella che, secondo noi, è la strada giusta per affrontare e risolvere i problemi delle cittadine e dei cittadini, ma siamo stati costretti ad assistere a momenti - lo devo dire - imbarazzanti, a lavori gestiti in maniera irresponsabile, quasi dilettanti allo sbaraglio, alla faccia del fatto che si diceva, a inizio legislatura, che la destra era pronta a governare. Se questi sono i risultati, davvero c'è da essere preoccupati; basti pensare al balletto sull'Irpef per gli agricoltori, al tentativo di aumentare i compensi per i componenti del consiglio di amministrazione del ponte dei desideri, quello sullo Stretto, alla proroga delle sanzioni a chi non avesse fatto il vaccino anti-COVID. Così non va.

Io vorrei ricordare ai colleghi e alle colleghe che i diritti delle minoranze sono la parte fondamentale della democrazia: questi diritti sono sacrosanti e non possono essere compressi, non possono essere calpestati, come, purtroppo, troppo spesso avviene, anche nei lavori di Commissione. Volevamo discutere nel merito, volevamo lavorare per provare a far passare degli emendamenti di buonsenso, ma la gran parte di essi è stata bocciata - come, ad esempio, quello sulla proroga dell'IVA al 5 per cento per il teleriscaldamento - e, alla fine, ci ritroviamo con un provvedimento che costa ai contribuenti circa 300 milioni di euro. Di fatto, state rimettendo, per l'ennesima volta, le mani nelle tasche dei contribuenti.

Irridete tanti: le famiglie povere che non riescono a pagare l'affitto perché i salari sono bloccati, perché il reddito di cittadinanza l'avete tolto, ma non avete tolto le accise sulla benzina, nonostante le vostre promesse elettorali, perché le bollette di gas e luce sono aumentate, le rate dei muti aumentate, perché l'inflazione si mangia buona parte dei salari. Sappiamo che ogni famiglia italiana, grazie a voi, ha dovuto pagare quasi 2.000 euro in più nell'ultimo anno e che il 2024 sarà ancora peggio.

Pensate un po', sulle pensioni avete fatto rimpiangere anche la Fornero. Lei stessa è arrivata a dire che avete fatto peggio di lei, eppure, il Vice Premier indossava la maglietta “stop Fornero”. Avete dimenticato la maglietta di Fornero, ma non quella di Putin, a giudicare da quello che sta avvenendo.

Voi avete messo 2 miliardi di euro di nuove tasse nella scorsa legge di bilancio, nascondendovi dietro la solita narrazione della coperta corta. E, quindi, coperta corta per gli agricoltori, per le famiglie povere, per la lotta ai cambiamenti climatici, ma non avete toccato gli extraprofitti delle aziende energivore, quelli delle banche, quelli delle assicurazioni, quelli delle case farmaceutiche. Siete i Robin Hood al contrario: prendete ai poveri per dare ai ricchi. Qualche mese fa avete pubblicizzato, con la grancassa di “tele Meloni”, la tassa sugli extraprofitti delle banche. Risultato? Le banche hanno guadagnato da questa tassa dai 4 ai 5 miliardi. Nel 2023, le banche hanno avuto profitti incredibili, tanto da definire quest'anno come un anno d'oro, fino ad arrivare alla cifra record di 43 miliardi di profitti, il 70 per cento in più dell'anno precedente, ma, contemporaneamente, gli impieghi nei confronti della clientela sono calati del 4,2 per cento, equivalente a circa 50 miliardi, che non hanno trovato la via verso l'investimento produttivo, ma che sono stati presumibilmente collocati nel mercato speculativo-finanziario. Signora Sottosegretaria, due finanziarie, 50 miliardi che non hanno prodotto nulla per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), nonostante la gran massa di extraprofitti del sistema bancario.

Il Governo non è stato soltanto silente da questo punto di vista, ma è stato complice. Le vostre incapacità e le vostre divisioni stanno causando dei danni enormi al Paese. Nei giorni scorsi, la Presidente Meloni è andata in Calabria con una mission impossible: quella di dire che è giusto il ponte di Messina, dimenticando di dire che il treno da Agrigento a Siracusa - 153 chilometri - impiega un tempo medio di 7 ore e 14 minuti, più di quello che è necessario per fare la tratta aerea tra Roma e New York.

Questa è la realtà del Mezzogiorno, questa è la realtà della Sicilia. E voi cosa fate? Pensate ancora di insistere con un'opera inutile e dannosa, come il ponte sullo Stretto di Messina (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), per dare il contentino al vostro alleato riottoso che si chiama Matteo Salvini.

Per fare questo è necessario fare anche di più, dovete fare ancora di più, infatti, vi apprestate, ancora una volta, a fare un danno enorme alla storia e all'identità di questo Paese con l'autonomia differenziata. Ma come potete pensare di dividere l'Italia in 20 “staterelli”, con 20 sistemi fiscali diversi, con 20 sistemi scolastici diversi, con 20 sistemi sanitari diversi? Come potete pensare che un imprenditore del Nord-Est, territorio che sta tanto a cuore al Vicepremier Salvini, possa investire nel Sud Italia quando dovrà affrontare questa serie di diversità? Voi state ragionando, non solo, in modo sbagliato, ma in modo assolutamente dannoso e guardate che nella storia - lo dico anche a lei, Presidente, che è garante del nostro dibattito e della nostra istituzione - accadono cose che in certi momenti diventano irrefrenabili. Pensate a quanto è accaduto con la Brexit nel Regno Unito, quando, per facilitare il percorso elettorale, l'allora Presidente del Consiglio, il Primo Ministro inglese, Cameron, decise di dare il via a quel referendum populista che ha portato a una tragedia economica, in primis, per le cittadine e i cittadini britannici, ma anche, poi, per il resto d'Europa. A volte, per assecondare le esigenze elettorali di questo o di quello, si fanno errori drammatici e quello dell'autonomia differenziata è un errore drammatico (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

Nella nostra storia ci sono due elementi fondamentali: il Risorgimento e la Resistenza. Il Risorgimento ha portato all'unità del Paese, la Resistenza ha portato la democrazia e la Repubblica in Italia, e voi li state distruggendo entrambi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Voi dovete pensare a quello che state facendo, perché, altrimenti, questo Paese diventerà veramente ingovernabile. Voi correte il rischio di fare la fine del capitano Schettino che nel momento del bisogno abbandonò la nave che stava affondando. Il nostro Paese, con la vostra gestione, con le vostre scelte, sta affondando dal punto di vista economico, dal punto di vista della credibilità internazionale e dal punto di vista della giustizia sociale, per non parlare del vostro negazionismo sulle questioni fondamentali che riguardano la lotta contro i cambiamenti climatici, i cui effetti li vediamo tutti i giorni e li vedremo purtroppo quest'estate. Mi riferisco agli effetti devastanti per la nostra agricoltura, per la nostra vita, alle catastrofi che i cambiamenti climatici stanno provocando nel nostro Paese. Ecco, di tutto questo voi non vi occupate, voi vi occupate semplicemente di riscrivere la storia, di dare una giustificazione a posteriori di quell'ideologia drammatica che ha portato il Paese al disastro. Per tutte queste ragioni, cara Sottosegretaria, cari amici della maggioranza, voi per chiedere la fiducia la dovreste meritare ma voi non la meritate, né da parte del Paese, né da parte del Parlamento, ed è per questo che, come Alleanza Verdi e Sinistra, non vi daremo la fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carfagna. Ne ha facoltà.

MARIA ROSARIA CARFAGNA (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Il nostro gruppo parlamentare voterà contro la fiducia che il Governo si appresta a chiedere tra qualche minuto per le tante ragioni che ha spiegato ottimamente il collega Giulio Sottanelli nel corso del suo intervento in occasione della discussione generale sul provvedimento in esame, ma tengo a sottolineare due ragioni, in particolare, che motivano la nostra contrarietà alla fiducia e a questo provvedimento. La prima è di carattere politico, perché il nostro “no” serve a marcare un dissenso verso una pratica che è diventata abitudine per questo Governo. A che cosa mi riferisco?

Al fatto che si vara un provvedimento, poi, le categorie interessate protestano, il provvedimento viene revocato, indebolito o annullato, si trovano le risorse per soddisfare le richieste e le proteste delle categorie interessate e, sostanzialmente, si fa una marcia indietro a scapito di altri settori e di altre categorie. È successo per i benzinai, è successo per i medici, lo abbiamo visto fare con la tassa sugli extra-profitti bancari e, adesso, lo vediamo fare con gli agricoltori. Intendiamoci, noi abbiamo sempre considerato l'abolizione Irpef per gli agricoltori un errore, perché gli agricoltori pagano un prezzo altissimo alla transizione ecologica, all'aumento dei costi di produzione, alla concorrenza sleale di Paesi che non rispettano i nostri stessi standard in termini di qualità e di sicurezza del cibo, e l'Europa e l'Italia devono farsi carico delle difficoltà degli agricoltori e devono agire, però, non in risposta a un'emergenza, ma attraverso l'ascolto, la pianificazione e la programmazione di azioni efficaci.

Quello che, però, noi non capiamo e vogliamo chiedervi è quale sia il meccanismo che regola il vostro procedimento decisionale. Voi agite e decidete in base a una visione di Paese, oppure in base alle reazioni della piazza? Perché quella che insegue le proteste, i sondaggi, un Vicepremier che sale sul trattore, è una maggioranza che non agisce e non lavora nel supremo interesse della Nazione, come voi amate dire, ma è una maggioranza che lavora per se stessa, per i propri interessi che non necessariamente coincidono con quelli del Paese.

La marcia indietro sull'Irpef agricola, contenuta in questo provvedimento, avreste tranquillamente potuto evitarla attraverso una gestione attenta della legge di bilancio. Oggi, a pagare questa vostra ennesima marcia indietro saranno i contribuenti, perché le coperture che voi avete trovato per coprire questa misura sono a valere sul Fondo per la riduzione della pressione fiscale - 350 milioni di euro, all'interno di un Fondo che cuba poco più di 800 milioni di euro -, il che significa che i contribuenti, ai quali avevate promesso la riduzione delle tasse, non vedranno realizzata questa promessa e, naturalmente, non sarebbe la prima volta in questa legislatura. Soprattutto, il messaggio che passa è profondamente sbagliato e anche pericoloso. Perché, quale messaggio passa? Invadete le strade, minacciate blocchi autostradali, minacciate l'invasione del centro di Roma, oppure, del Festival di Sanremo e sarete accontentati. Quindi, chi più alza la voce riesce a vincere. Onestamente, non ci sembra un messaggio all'altezza di un Governo che dice di essere impermeabile ai ricatti e alle pressioni, ma soprattutto non ci sembra un messaggio all'altezza di un Paese che ha il dovere di ascoltare le categorie prima che queste siano costrette a proteste eclatanti per chiedere la correzione di errori che voi commettete per superficialità o incapacità di ascolto.

Il secondo motivo che spiega il nostro “no” a questo provvedimento è più di carattere contenutistico e riguarda l'indifferenza con cui sono state bocciate le proposte che Azione ha avanzato in sede emendativa. Mi riferisco alla salvaguardia degli ecosistemi dell'innovazione al Sud, alla proroga degli sgravi contributivi per l'assunzione di donne e di giovani, mi riferisco al sostegno ai centri estivi, al sostegno alle persone con disabilità attraverso gli incentivi per l'abbattimento delle barriere architettoniche, mi riferisco ai crediti di imposta legati ai pacchetti Industria 4.0 e Industria 5.0 per favorire gli investimenti in innovazione tecnologica, innovazione digitale, legati alla transizione ecologica. Tuttavia, consentitemi, anche per i miei trascorsi, di soffermarmi su due “no” che in particolare hanno pesato parecchio. Innanzitutto, il “no” agli ecosistemi dell'innovazione al Sud; si tratta di progetti già finanziati con 200 milioni di euro dei fondi nazionali per la coesione destinati al recupero di aree marginalizzate del Mezzogiorno d'Italia per realizzare laboratori di ricerca, laboratori di innovazione tecnologica in grado di attrarre talenti, giovani talenti, da ogni parte d'Italia, da ogni parte del mondo.

Lo conosciamo già il modello: è quello di San Giovanni a Teduccio alla periferia di Napoli, luoghi dove si incontra il mondo dell'innovazione, della ricerca, dell'università, ma anche quello dell'industria, delle multinazionali e dell'impresa; luoghi dove i giovani possono costruire e creare opportunità per se stessi e per il proprio territorio.

Ebbene, il Governo non ha mai adottato l'atto amministrativo necessario per l'erogazione di questi fondi a progetti che risultano già idonei in base a una graduatoria pubblicata. Noi abbiamo chiesto di prorogare il termine entro il quale si potesse adottare questo atto amministrativo e il Governo ha bocciato questa proposta. Qual è il risultato? Che questi 200 milioni di euro non andranno più al Sud e non serviranno più per creare opportunità per i giovani del Sud.

Colleghi, mi dispiace che quest'Aula sia pressoché vuota; mi avrebbe fatto piacere, per esempio, che potessero ascoltare i colleghi parlamentari che sostengono la maggioranza e che provengono dalle regioni del Mezzogiorno, perché non è la prima volta che in quest'Aula ci troviamo a parlare di occasioni sprecate per il Sud e non sarà l'ultima, perché noi vi chiederemo conto del quasi azzeramento del Fondo per la perequazione infrastrutturale. Vi chiederemo non solo di definire i LEP, ma anche di finanziarli. Così come vi chiederemo conto del mancato decollo della ZES unica: manca ad oggi il decreto che serve per definire le regole per l'accesso al credito di imposta. Allora, io mi chiedo: quante altre occasioni il Sud deve sprecare perché si levino voci anche dalla maggioranza di parlamentari del Sud che impongano al Ministro Fitto una correzione di rotta? Qualcuno prima o poi dovrà spiegarglielo che su quella sedia lui c'è non per smantellare e per distruggere quanto è stato fatto precedentemente, ma per migliorarlo, per implementarlo, per costruire, perché sembra sia convinto di essere seduto lì per distruggere e non per costruire e, naturalmente, a farne le spese è il Sud, sono i cittadini del Sud.

Un altro “no” che pesa è quello alla proroga degli sgravi contributivi del 100 per cento per l'assunzione di giovani e donne con contratti a tempo indeterminato. È un errore aver bocciato questa proposta, è un errore tornare alla decontribuzione parziale, anche alla luce delle nuove previsioni di crescita dell'Unione europea, che sono particolarmente negative per il nostro Paese; un Paese come il nostro, peraltro, che detiene i tassi di occupazione e di disoccupazione, giovanile e femminile, rispettivamente tra i più bassi (per l'occupazione) e tra i più alti (per la disoccupazione) d'Europa, dovrebbe considerare la politica di incentivazione al lavoro femminile e giovanile come un'assoluta priorità. Non considerarla come una priorità trincerandosi dietro l'alibi della mancanza di risorse significa infischiarsene di quei ragazzi e di quelle ragazze che, grazie a questi incentivi, avrebbero firmato il loro primo contratto di lavoro, avrebbero trasformato una collaborazione saltuaria in un rapporto di lavoro vero e proprio, sostanzialmente ragazzi che avrebbero potuto rendersi autonomi dalle proprie famiglie. Probabilmente, quei ragazzi - cosa vi devo dire? -, non invadono le strade, non minacciano blocchi autostradali e non rientrano tra gli interlocutori privilegiati di questo Governo e quindi non riescono a vedere esaudite le proprie richieste. Anche in questo caso mi chiedo: un Governo che si definisce patriottico può ignorare le difficoltà della parte più viva di questo Paese, di chi in prospettiva sarà tenuto a garantire lo sviluppo, la crescita, il mantenimento dei livelli di benessere, la natalità del nostro Paese? Noi crediamo di “no” e crediamo che queste difficoltà non possano essere ignorate. Noi ci faremo carico di difendere le richieste di questi ragazzi e di queste ragazze in questa sede e in tutte le altre sedi, a cominciare (cosa che facciamo da un bel po') dalla difesa del loro diritto di voto anche quando sono fuori sede per motivi di studio e di lavoro. Lo faremo, l'abbiamo fatto e continueremo a farlo anche in occasione dell'esame del DL Elezioni, che si sta svolgendo al Senato. Per tutte queste ragioni, Presidente, ribadisco la nostra contrarietà a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pella. Ne ha facoltà.

ROBERTO PELLA (FI-PPE). Grazie Presidente Fontana. Sottosegretario Siracusano, membri e colleghi deputati, 470 milioni di euro è la cifra corrispondente all'onere complessivo sul triennio 2024-2026 delle proposte emendative approvate nel corso dell'esame svolto dalle Commissioni bilancio e affari costituzionali.

Parto da questo dato numerico perché, oltre a non essere affatto banale in valore assoluto, chi come me ha già svolto una legislatura in questo Parlamento è consapevole di quanto sia complicato approvare emendamenti onerosi in provvedimenti diversi dalla legge di bilancio. E anche se l'importanza di un intervento normativo non si misura solo sulla sua onerosità - come dimostra il fatto che per Forza Italia la priorità è stata costituita da una disposizione meramente ordinamentale, come la proroga del nuovo regime IVA per il Terzo settore - una cifra così rilevante dimostra come l'esame parlamentare sia stato determinante per migliorare il provvedimento e il Parlamento ha voluto dimostrare così di avere un ruolo centrale nelle modifiche migliorative al testo uscito dal Consiglio dei ministri. A conferma di ciò ci possono venire in soccorso, ancora una volta, i numeri. Sui circa 100 milioni di euro per l'anno 2024, introdotti a seguito dell'approvazione di proposte emendative, circa 40 milioni interessano proposte di iniziativa parlamentare e questo, Presidente Fontana, credo sia un dato importante perché dimostra, ancora una volta, che, in questo caso, il Parlamento ha saputo veramente dare un grosso contributo.

Per questa ragione, ringrazio in primo luogo il relatore, il mio collega Paolo Emilio Russo, e i colleghi Frassini e Angelo Rossi per l'importante lavoro che hanno svolto nella veste di relatori. In questo senso, tuttavia, ci sentiamo anche di lanciare una proposta per il futuro al fine di consentire uno spazio sempre maggiore di intervento al Parlamento. La proposta, signor Presidente, è quella di considerare segnalati automaticamente al di fuori delle quote quegli emendamenti presentati da diversi gruppi parlamentari, dal momento che denotano un'attenzione talvolta anche largamente condivisa da parte del Parlamento e, in questo caso, intendo non solo da parte della maggioranza, ma anche da parte dell'opposizione.

Entrando poi nel merito del provvedimento e delle modifiche approvate, ritengo doveroso partire da quella che ha riguardato il Terzo settore. Come noto, dal prossimo 1° luglio sarebbe entrata in vigore la riforma che avrebbe trasportato gli enti del Terzo settore dal regime dell'esclusione IVA a quello dell'esenzione. Un passaggio che avrebbe messo a serio rischio una grande platea di soggetti nel non riuscire ad adeguarsi con immediatezza alla nuova normativa a causa dei tempi stretti e della gravosa serie di pratiche burocratiche e amministrative da gestire pur non dovendo pagare l'imposta.

Quello che oggettivamente posso dire è che l'emendamento su questa proroga, di cui sono stato onorato di essere il primo firmatario, è stato il super segnalato dal gruppo di Forza Italia. Su questo emendamento c'è stato un grande lavoro politico da parte del nostro gruppo, in modo particolare, da parte del presidente Barelli che ha avviato, sin da subito, un'interlocuzione direttamente con il Ministro Giorgetti, che ringraziamo per l'attenzione dimostrata al fine proprio di addivenire a una posizione decisamente più favorevole.

L'approvazione con voto unanime di questa proroga è certamente un grande risultato, ma è chiaro che chi ha davvero interesse per le sorti del Terzo settore non si può limitare a questo, perché le grandi criticità che ci sarebbero state il prossimo 1° luglio si ripresenteranno puntualmente il 1° gennaio 2025.

Perciò è indispensabile lavorare, già da domani mattina, per individuare una disciplina del regime IVA che tenga conto delle peculiarità del Terzo settore le cui attività per lo sviluppo sociale ed economico del Paese sono il vero valore aggiuntivo da riconoscere a partire dalla forte sinergia con cui si realizzano politiche pubbliche, azioni e progetti a livello locale sui territori del nostro Paese.

Forza Italia prende ufficialmente un impegno in tal senso, augurandosi che si riproduca quella unanimità trasversale che, fino ad oggi, c'è stata su questa proroga.

Un settore dove sono state adottate misure di rilievo nel corso dell'esame in Commissione è senza dubbio quello della sanità. E stato rifinanziato con 10 milioni di euro per l'anno 2024 il Fondo per i disturbi alimentari e l'anoressia e a favore del rifinanziamento si è schierata convintamente Forza Italia. Il fatto che, alla luce della presenza di numerosi emendamenti parlamentari già depositati, il Governo abbia ritenuto di procedere al rifinanziamento tramite la riformulazione di questi emendamenti è un segno di rispetto nei confronti del Parlamento che non possiamo non sottolineare positivamente.

Forza Italia si è battuta poi con successo a favore della proroga del cosiddetto scudo penale dei medici, una misura adottata in piena pandemia a seguito dei turni massacranti che il personale medico era costretto a svolgere e che è stato giusto prorogare, ora limitandola ai casi in cui si verificano situazioni di grave carenza di personale.

Una norma che, ricordo, era sempre messa come primo punto da parte del nostro Presidente Silvio Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Un ultimo tema che riteniamo di dover sottolineare in ambito sanitario e che in gran parte si ricollega alla causa da cui nasce il cosiddetto scudo penale è la disposizione secondo la quale si autorizza la permanenza o il rientro in servizio del personale medico fino all'età di 72 anni. Ovviamente, si tratta di una misura volontaria, che deve essere richiesta da parte dell'interessato, ma che certamente è utile a fronteggiare nell'immediato la carenza di personale medico cui il Governo, a partire dal superamento del numero chiuso, con il lavoro del nostro ottimo Ministro Bernini e naturalmente con l'impegno congiunto anche sul fronte economico dei Ministri Zangrillo e Schillaci, sta cercando di dare risposte strutturali, finalizzate a rafforzare ed a potenziare il nostro Servizio nazionale.

Un'altra norma che Forza Italia ha considerato tra le sue priorità, con la presentazione di un emendamento a prima firma del presidente Barelli, riguarda la proroga, fino al 31 dicembre 2024, delle procedure semplificate per l'installazione di impianti fotovoltaici, da parte delle strutture termali e di quelle ricettive, destinati all'autoproduzione di energia. Noi di Forza Italia, Presidente, avremmo voluto un'estensione temporale più ampia della proroga. Abbiamo preso atto del criterio generale adottato, consistente nel non prevedere proroghe oltre il 31 dicembre 2024, ma, allo stesso tempo, riteniamo che, fin da subito, una riflessione vada fatta per consentire alle strutture termali ricettive di accedere a un periodo temporale più ampio.

Nel settore università e ricerca è opportuno segnalare due interventi. Il primo riguarda il finanziamento della Fondazione EBRI Rita Levi-Montalcini, che è un istituto che rappresenta un'eccellenza assoluta nel settore della ricerca. In materia di finanziamenti è stato proprio posto rimedio grazie a un emendamento di Forza Italia, anche in questo caso a prima firma del nostro capogruppo e che ha trovato anche la disponibilità della Ministra Bernini, dal momento che il rifinanziamento di un milione di euro è a valere sui fondi del Ministero dell'Università.

In materia fiscale, a nome dell'intera maggioranza parlamentare, sono state introdotte due importanti misure: la prima ha esteso i termini per accedere al cosiddetto ravvedimento speciale, ricomprendendovi le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2022, con il versamento sia in un'unica soluzione sia per la prima rata da effettuarsi entro il prossimo 31 marzo; l'altro intervento ha riguardato un ulteriore differimento dei termini di pagamento delle prime due rate della crisi detta rottamazioni-quater, una misura che si è resa necessaria alla luce del perdurare della difficile situazione economica.

Il Milleproroghe è stato positivo anche per gli enti locali. Di questo io insieme al collega e relatore Paolo Emilio Russo, che ringrazio veramente per l'ottimo lavoro svolto, e a tutto il gruppo, compreso l'amico Pittalis, che è fortemente impegnato in una campagna elettorale importante e significativa per il cambio di corso nella regione Sardegna, siamo soddisfatti. Perché? Perché si parte con la conferma della possibilità, per gli enti locali, anche in esercizio provvisorio e in attesa di approvazione del bilancio di previsione, di rinegoziare o sospendere quella quota capitale delle rate di ammortamento di mutui e prestiti per far fronte alle difficoltà di bilancio determinate dai rincari energetici sostenuti in questi due anni.

Il secondo tema che mi sta particolarmente a cuore riguarda ormai solo gli enti locali sopra i 15.000 abitanti, e non tutte le altre articolazioni dello Stato e le loro partecipate, ossia la proroga della possibilità di attribuire incarichi dirigenziali amministrativi al vertice a titolari di incarichi già eletti nei rispettivi consigli e giunte locali. Ma per quale ragione, signor Presidente - so che con lei sfondo una porta aperta -, dovrebbero poi, per così dire, stare fermi ai box per due anni coloro che, in qualche modo, hanno dimostrato di saper ben governare i propri territori (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)? Sono gli stessi che poi ci chiediamo come mai non si candidano a governare i territori, grandi o piccoli, del nostro Paese e che, se lo fanno, lo fanno solo in età molto adulta, facendo risultare il governo della cosa pubblica locale poco attrattivo e remunerativo in termini di competenza, prima ancora che di stipendi.

Infine, è prorogata un'altra importante norma del DL Appalti, quella che snellisce le procedure di approvazione delle varianti negli appalti di infrastrutture ritenute strategiche, nel caso di variante non superiore al 50 per cento del valore dell'opera, senza l'istruttoria del CIPESS, che consentirà anche alle opere del PNRR e non di armonizzare le tempistiche e giungere, nel maggior numero possibile, a piena conclusione nel 2024.

Ho volutamente lasciato per ultimo il tema dell'agricoltura, perché, alla luce della protesta che è divampata proprio mentre si entrava nelle fasi cruciali dell'esame di questo decreto, gli interventi a sostegno di questo settore hanno influenzato in maniera forte l'esame in Commissione e, come è già stato abbondantemente detto, è bene precisare ulteriormente che la protesta dei cosiddetti trattori era in gran parte rivolta a disposizioni europee. Sono critiche che Forza Italia condivide, quando riguardano oltranzismi ideologici…

PRESIDENTE. Concluda.

ROBERTO PELLA (FI-PPE). …che non tengono conto delle specificità dei singoli settori, ma che riguardano criticità che non possono essere risolte in sede nazionale, con interventi del Governo. Per questo credo che i colleghi Nevi e Battistoni, insieme al nostro presidente, nonché Vice Premier, Antonio Tajani, hanno portato quest'attenzione non solo a una risoluzione a livello governativo ma, in modo particolare, all'attenzione dell'Europa, perché, lo ricordo, Forza Italia è il partito determinante all'interno del Partito popolare europeo, che è forza di Governo e che spinge su questi temi.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Pella.

ROBERTO PELLA (FI-PPE). Sicuramente la soluzione individuata è stata equilibrata e complessiva - e concludo - perché si è scelto di dare un maggior sostegno a chi ne ha più bisogno. È una misura che, in termini di stanziamento economico, come ho voluto dire all'inizio di questo intervento, è molto rilevante, visto che ha un costo di 350 milioni.

Colleghi, concludendo, ritengo che, oggettivamente, nell'esame di questo Milleproroghe il Parlamento abbia svolto un buon lavoro, al quale ha contribuito anche l'opposizione, un lavoro determinante, perché il provvedimento che andiamo a votare risulta più efficace e più rispondente ai bisogni e alle richieste degli italiani.

È per questo, dunque, che, a nome del gruppo di Forza Italia, dichiaro convintamente il voto favorevole sulla questione di fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti della scuola secondaria di primo grado Don Giustino Russolillo, di Napoli, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Alifano. Ne ha facoltà.

ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, io inizio con un dato preoccupante: l'Italia è, secondo una classifica stilata da Reporters sans frontières, al quarantunesimo posto per la libertà di stampa e di informazione. Siamo dopo il Montenegro, l'Argentina e la Macedonia del Nord. Un'altra affermazione preoccupante è quella rilasciata dalla Direttrice generale dell'UNESCO, Audrey Azoulay, che ha detto: “Oggi le bugie viaggiano più velocemente della verità”.

Però, c'è un dato che, invece, non è preoccupante ma è incoraggiante ed è che il 35,5 per cento delle donne in età compresa tra i 25 e i 36 anni è in possesso di un titolo di laurea, di diploma e di laurea, laddove, invece, per gli uomini la percentuale è un po' più bassa e si attesta al 23,1 per cento. Comunque, questa percentuale è in crescita. Cosa significa che è in crescita? Che i cittadini italiani avranno sicuramente una maggiore consapevolezza, potranno rivolgere una maggiore attenzione a quanto succede in quest'Aula e avranno anche un vaglio critico maggiore sull'azione di Governo. Io sono allora ottimista, perché così, io spero, i cittadini italiani potranno cominciare a rendersi conto che questo Governo si regge su una sola cosa, sulla propaganda e sulla garanzia di interessi importanti, di interessi forti, laddove, invece, vengono dimenticati, nel modo più lapalissiano e palese, gli interessi della maggioranza dei cittadini.

Questo ennesimo decreto-legge oggetto di conversione, sul quale viene posta nuovamente la fiducia - ormai l'elenco è interminabile - ne è la controprova. Perché? Perché nulla viene fatto, ad esempio, per quelle famiglie - e sono 200.000 - che non riescono a pagare le rate dei mutui che hanno contratto a tasso variabile e con ratei che sono schizzati, in alcuni casi, di oltre il 70 per cento, nonostante noi, più volte, in Commissione e anche in quest'Aula, abbiamo ribadito che bisogna tassare le banche, gli extraprofitti delle banche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per venire incontro a queste famiglie nulla è stato fatto o, meglio, è stata fatta una cosa: sì, una cosa che è uno schiaffo ulteriore a chi combatte contro l'innalzamento inimmaginabile delle rate dei tassi di interesse. E cosa è stato fatto? È stata introdotta un'imposta facoltativa. Le banche possono tenersi i soldi o versarli alle casse dello Stato. Ovviamente, i maggiori istituti di credito non se lo sono fatto dire due volte: hanno aumentato la riserva del loro patrimonio, ma non hanno versato l'imposta che si era pensata alle casse dello Stato.

Quindi, nulla viene fatto per queste famiglie. Non viene fatto nulla per quelle famiglie che si trovano a non poter pagare il canone di locazione, che sono soggette a un provvedimento di sfratto.

In Commissione, abbiamo chiesto di finanziare il Fondo per la morosità incolpevole, ma anche di ciò, ovviamente, non si è tenuto conto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Il settore primario, ok, ci sono state le proteste di trattori, sì, ma cosa viene fatto? Palliativi, di fatto, palliativi, quando noi, invece, chiediamo l'esonero contributivo per i giovani agricoltori. Vogliamo riportare i ragazzi a considerare opportunità lavorative nel settore primario? Ebbene facciamo questo, ma, su questo, nemmeno ci viene data risposta. Raggiungiamo poi livelli di cattiveria massima, quando non è prevista la proroga dello smart working, dunque del lavoro agile per i lavoratori fragili del pubblico impiego - gente che ha patologie importanti -, che sono affetti da tumori, che sono immunodepressi, dopo che lo smart working di fatto ha dato ottima prova di sé. Allora, perché riportarli, di necessità, sul luogo di lavoro, quando poi potrebbero tranquillamente svolgere la loro prestazione lavorativa anche da remoto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? È una cattiveria pura. Ma anche di ciò ovviamente non si è assolutamente tenuto conto. Vogliamo parlare delle agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa per i giovani under 36? Di questo abbiamo parlato in Commissione, ma non c'è stato nulla da fare. Allora, mettiamoci d'accordo, perché, a questo punto, ci dobbiamo mettere d'accordo: c'è un problema di denatalità, di decremento demografico. Andremo incontro a grossi problemi anche dal punto di vista previdenziale, vogliamo fare in modo che i giovani possano costruirsi un futuro? E allora perché non accettare questo nostro suggerimento e non fare in modo che i giovani possano acquistare la prima casa, il nido, dove stare, dove costruire la propria indipendenza, dove costruire la propria famiglia, ma anche di ciò ovviamente la maggioranza non ha tenuto assolutamente conto.

E, allora, abbiamo famiglie alle prese con rate di mutui che sono schizzate oltre ogni dire, giovani che non riescono a metter su famiglia, lavoratori fragili, tutte categorie meritevoli di tutela che non hanno assolutamente ascolto. Però c'è una categoria che ha ascolto, i no-vax, è già, perché invece questo provvedimento - e sempre ritorniamo alla propaganda, perché solo di propaganda si parla - che cosa fa? Proroga la sospensione dell'esazione delle sanzioni che sono state comminate ai no-vax: uno schiaffo per tutti quelli che si sono vaccinati, per quelli che hanno fatto vaccinare i propri figli, per i parenti delle persone che sono decedute per l'aumento del contagio da COVID, per il personale medico e anche molti medici, ahimè, per fronteggiare l'epidemia sono morti, sì, c'è una categoria che ha avuto grosse conseguenze. Per il personale sanitario tutto, ebbene, è uno schiaffo, ma perché? Perché questa attenzione ai no-vax? Per ragioni di propaganda e, tra l'altro, questa attenzione ci costa pure, perché ci costa 150 milioni di euro, soldi che potrebbero servire per cose sicuramente di maggior tutela, per interessi meritevoli di tutela.

E, allora, ci sta tantissimo da dire, però voglio fare un'altra annotazione. Noi adesso ci ritroviamo nuovamente con la questione di fiducia. Ho notato una cosa: quando si parla di spesa pubblica, l'iter procedimentale è sempre lo stesso e cioè: decreto-legge, legge di conversione, posizione della fiducia. Noi dimentichiamo che i Parlamenti sono nati proprio per discutere sulla spesa pubblica. Il modo procedimentale che si sta attuando - lo ripeto e l'hanno ripetuto tante volte anche i colleghi dell'opposizione - è al di fuori della Costituzione e noi continuiamo a procedere così sui provvedimenti più importanti. L'abbiamo fatto per i decreti sull'immigrazione, l'abbiamo fatto - cito quelli che mi vengono in mente, gli ultimi - con il decreto Asset, il decreto Energia, anche il decreto Caivano.

Il Piano Mattei mi sembra di no, ma lì c'erano pochi soldi, un'altra mossa propagandistica, tanto per cambiare. E, invece, quand'è che il Parlamento discute sulle leggi nel modo ordinario? Quando parliamo, per lo più, di cose che non comportano spesa. E, allora, abbiamo discusso, per esempio, del diritto all'oblio per i malati oncologici? D'accordo, è una cosa importante, abbiamo votato anche noi, va benissimo, non comporta spesa. Oppure, per creare nuove fattispecie penali delle quali, a parer mio, non ce n'è proprio bisogno, che serviranno solamente a inflazionare il carico dei tribunali. C'è però - e con questo vorrei anche concludere, perché è singolare quello che abbiamo votato - un disegno di legge che istituisce - ascoltate - il premio di maestro dell'arte della cucina italiana - budget 2.000 euro all'anno -, per creare cinque medaglie di bronzo da attribuire al maestro della pasticceria, maestro della cucina e ad altri maestri di altre specialità (anche il maestro della gelateria), quando magari poi cuochi, pasticceri e gelatai vogliono solo una cosa: pagare bollette meno care, anziché questa storia delle medaglie a 2.000 euro all'anno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Vi faccio un'anticipazione: tra poco qui in Aula discuteremo della revoca delle onorificenze dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e perché? Per togliere una medaglia a qualche personaggio, tra l'altro trapassato da tempo, da tanto tempo. Perché tutto questo? Per propaganda. Il Parlamento si sta riducendo - mi duole tantissimo dirlo, perché ci sono entrata con il massimo dell'entusiasmo - a mettere e a togliere medaglie. Noi ovviamente dichiariamo il nostro voto contrario alla fiducia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bordonali. Ne ha facoltà.

SIMONA BORDONALI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, Sottosegretario, prima di iniziare, Presidente, per suo tramite, se vogliamo ricordare alla collega Alifano che, da quando c'è il decreto Milleproroghe, praticamente è sempre stata messa la fiducia, anche quando c'era il suo presidente Conte. Quindi a lei che ritiene una stranezza, oggi, dover votare la fiducia, ricordo che il Parlamento nemmeno veniva considerato prima che venissero parlamentarizzati i DPCM del suo presidente Conte (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, ricordiamo chi veramente non ha mai tenuto in considerazione il Parlamento.

Ma procedendo all'esame del provvedimento, va ricordato come il cosiddetto Milleproroghe, sul quale interveniamo, di fatto, è strettamente collegato alla legge di bilancio che abbiamo approvato a dicembre, perché proseguiamo, con coerenza, nella linea tracciata dalla Lega e dal Governo da inizio legislatura. Quindi, con le risorse che sono state rese a disposizione, procediamo su quelli che per noi sono gli argomenti cardine all'interno del nostro programma di Governo, primo fra tutti, Presidente, il lavoro e chi produce il lavoro, quindi l'aiuto alle aziende, ai lavoratori e alle imprese piccole, medie e grandi. Proprio per questo motivo va ricordato che questo Governo, che ha messo al centro dell'agenda politica il lavoro, ha riconfermato il taglio del cuneo fiscale di sette punti percentuali anche per il 2024, questo per garantire ai lavoratori aumenti in busta paga fino a 100 euro in più al mese, anche grazie alla detrazione dei benefit e ai premi di risultato.

Abbiamo dato risposte concrete alle imprese che ci chiedevano da tempo di annullare, di cancellare quel reddito di cittadinanza che tanti problemi ha portato al nostro Paese, perché nel caso in cui il reddito di cittadinanza fosse stato creato solo per dare un supporto economico alle fasce più deboli della popolazione - al di là delle numerose truffe, che abbiamo visto e che si sono verificate per ottenere quelle risorse -, di fatto, non ha risolto quel problema per il quale era stato creato, che era aumentare l'occupazione e incentivare l'inserimento lavorativo dei percettori del reddito di cittadinanza.

L'occupazione ha avuto sensibili miglioramenti solo nel momento in cui il Governo di centrodestra ha iniziato a prendere i provvedimenti necessari per far fronte ai problemi delle imprese. Ricordiamo che, nel 2019, le nostre imprese avevano una necessità, un fabbisogno di lavoratori pari a 1,2 milioni; solo 3 anni dopo, nel 2022, quella cifra di 1,2 milioni è diventata di 2,1. Oggi, invece, per quanto riguarda i risultati, con la cancellazione del reddito di cittadinanza e gli interventi posti in essere da questo Governo, come il taglio del cuneo fiscale, abbiamo abbassato il tasso di disoccupazione, che è in costante diminuzione, ma è arrivato al 7,3 per cento - ricordiamo che erano 14 anni che non arrivavamo a questo livello - e in 1 anno sono aumentati di 551.000 unità i dipendenti permanenti, di 26.000 unità gli autonomi e di 57.000 unità i dipendenti a termine.

Oggi, con il Milleproroghe smantelliamo l'ultimo tassello di quell'obbrobrio chiamato reddito di cittadinanza, ossia le risorse destinate ai patronati per la gestione delle domande vengono dirottate sul reddito di inclusione: l'unica vera concreta misura che aiuta realmente chi ne ha bisogno e che non va a ingrassare una fascia di popolazione assistita che, in molti casi - l'abbiamo visto con il reddito di cittadinanza - non ne aveva le necessità.

Mi consenta, poi, Presidente, di parlare di un altro tema molto caro alla Lega e al Governo di centrodestra: la sanità pubblica.

Questa è l'ulteriore occasione in cui dobbiamo smantellare le bugie che sono state dette in quest'Aula e al di fuori di essa. Questo Governo non ha tagliato la sanità pubblica, anzi, è stato fatto il più grande investimento nella sanità che sia mai stato realizzato nella storia della Repubblica italiana: 136 miliardi di euro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Basti ricordare che, nell'anno del COVID, dove le necessità erano più che evidenti, sono stati investiti 122 miliardi. E di queste risorse, 3 miliardi per i contratti dei medici e infermieri e 2 per abbattere i problemi più sentiti dai nostri cittadini, ossia le liste d'attesa. Abbiamo risolto tutti i problemi? No, non li abbiamo risolti, ne siamo consapevoli. Ecco perché siamo intervenuti anche in fase di approvazione del Milleproroghe.

Presidente, mi conceda un inciso: i problemi li abbiamo ereditati da 10 anni di Governi che hanno tagliato oltre 37 miliardi (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Ricordiamolo, 37 miliardi in 10 anni tagliati dai Governi di centrosinistra, che hanno un nome: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni; 37 miliardi di euro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Ed ora, Presidente, il centrodestra ha stanziato 136 miliardi, però, sicuramente, far fronte ai problemi creati in passato diventa difficile. Ma ribadisco, all'interno del Milleproroghe abbiamo dato la possibilità ai laureati in medicina e chirurgia abilitati di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di medici di medicina generale per abbattere le code, la possibilità ai medici iscritti al corso di specializzazione in pediatria di assumere incarichi provvisori o di sostituzione dei pediatri di libera scelta. Sempre un aiuto ai cittadini.

Ma vorrei ricordare anche altri tre interventi importanti e risorse messe a disposizione: il primo, tramite un emendamento, che è stato condiviso anche con l'opposizione e voluto da tutti i gruppi in sede di Commissione, volto a rifinanziare il Fondo per contrastare i disturbi alimentari con una cifra pari a 10 milioni di euro, una bella pagina dei lavori di Commissione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); inoltre, l'incremento di 2 milioni per il bonus psicologico; e, infine, mi si consenta di ringraziare ancora una volta il Governo per aver accolto il mio emendamento che ha incrementato di 400.000 euro il Fondo di assistenza per i bambini oncologici (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ma l'attenzione del Governo e - mi conceda - della Lega, ovviamente, va su un tema a noi da sempre molto caro: quello della sicurezza, per garantire un presidio e un controllo del territorio, e la libertà - quella vera - dei nostri cittadini.

Proprio per questo va ricordato, ancora una volta, quanto sia stato investito in legge di bilancio: 1 miliardo e mezzo per le assunzioni e le tutele delle Forze dell'ordine, le Forze di polizia e i Vigili del fuoco. Per la prima volta, nel 2024, avremo più agenti in servizio rispetto a quelli che vanno in pensione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Penso sia un risultato al quale tutti dobbiamo plaudire, perché la sicurezza è fondamentale per la gestione del territorio. Oltre, ovviamente, ai 1.400 militari assunti per Strade Sicure.

Ma, all'interno del Milleproroghe, grazie a un emendamento del collega Iezzi, si va a dare la possibilità alle polizie locali di tutti i comuni di utilizzare uno strumento efficace, uno strumento di difesa, ma anche uno strumento di sicurezza: il taser, fortemente voluto dal Ministro Salvini quando era Ministro dell'Interno. Dopo 24 mesi di sperimentazione e di utilizzo da parte delle Forze di polizia, ora anche le polizie locali di tutti i comuni, indipendentemente dal numero di abitanti, potranno utilizzarlo.

Inoltre, nel Milleproroghe, proprio per garantire la possibilità di assunzione di Polizia e Vigili del fuoco, si fa slittare al 31 dicembre la proroga per le assunzioni.

Mi consenta di concludere, Presidente, su un altro tema. Ho sentito anche delle inesattezze, prima, in Aula, relative all'emendamento per l'esenzione dell'Irpef. Qualcuno ha sostenuto che questo emendamento sia arrivato solo a seguito delle proteste degli agricoltori.

Voglio ricordare, tramite lei, ad esempio, all'onorevole Carfagna, che la Lega da subito si è impegnata affinché venisse riconosciuta l'esenzione dell'Irpef agli agricoltori, perché in legge di bilancio, nell'ottica di una riforma fiscale generale - che, voglio ricordare, ha abbassato le tasse a oltre 14 milioni di italiani - era stata cancellata l'Irpef. Da subito, il presidente Molinari ha presentato un emendamento al Milleproroghe per ristabilire quell'esenzione.

Ringraziamo il Governo, che ha fatto proprio questo emendamento, per mettere, come ho detto, una pezza a un errore che era stato fatto in legge di bilancio. Noi non ci vergogniamo a dirlo: laddove si fanno errori, c'è anche la possibilità di ripararli. Quindi questo Milleproroghe è andato nella direzione di una continuità e di un miglioramento, ma anche di una correzione, laddove c'erano stati problemi in legge di bilancio.

Per tutti questi motivi, Presidente, ma anche - mi consenta di ribadirlo - perché questo Governo sta intraprendendo una strada importante per quanto riguarda le riforme, in primis quella dell'autonomia, che sta seguendo il suo percorso e lo ha iniziato anche qui alla Camera, siamo convinti che si vada in una direzione di modernizzazione di questo Paese. E, al di là di qualche governatore, che fa le proprie sceneggiate al di fuori dei palazzi romani per nascondere, probabilmente, la sua inadeguatezza e la sua incapacità a spendere quelle risorse che gli vengono messe a disposizione, con la riforma dell'autonomia anche quel governatore dovrà fare i conti con i propri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonafe'. Ne ha facoltà.

SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Grazie, Presidente. Oggi quest'Aula è chiamata a votare la fiducia al decreto Milleproroghe, uno strumento che, va ricordato, era nato come un'eccezione, che poi, come spesso, ahimè, purtroppo, capita nel nostro Paese, è stato riproposto annualmente dai vari Governi che si sono succeduti, a prescindere dal colore politico, fino a diventare una misura strutturale che arriva precisa in questo periodo dell'anno per posticipare l'entrata in vigore di provvedimenti o per prorogare l'efficacia di leggi in scadenza.

Se è vero che questa è la genesi di questo provvedimento, il Milleproroghe, che ho voluto ricordare e che accomuna in quest'Aula chi ha governato prima e chi governa adesso - e lo ricordo in particolare alla collega della Lega, che si è dimenticata di essere stata al Governo recentemente -, devo dire che noi, forse, dovremmo anche limitare questo strumento, perché è con la logica della proroga della proroga che poi le riforme, di cui questo Paese ha un enorme bisogno, passano sempre in secondo piano.

Faremmo però un errore, a mio parere, se non inquadrassimo questo provvedimento nel momento storico preciso che stiamo vivendo, di fronte a una situazione internazionale sempre più complessa, con due guerre ai confini del nostro Paese e con le conseguenze che questo comporta, ma anche di fronte a una situazione economica e delle finanze pubbliche difficile, anche alla luce del nuovo Patto di stabilità, che impegnerà il nostro Paese intanto a dover rendere conto alle istituzioni europee, con i piani nazionali, degli investimenti che faremo nelle aree prioritarie, quali la transizione ecologica, quella digitale, la sicurezza energetica, la dimensione sociale, la lotta alle disuguaglianze, la difesa.

Senza contare che, con i nuovi parametri del Patto di stabilità, potremmo anche essere chiamati a un aggiustamento dei conti pubblici con una manovra correttiva, anche perché le stime di crescita del nostro prodotto interno lordo sono state riviste al ribasso rispetto a quelle che sono previste nella stessa manovra. A questo quadro così complesso voglio anche aggiungere la grave situazione che il Paese sta vivendo con l'impoverimento crescente di un numero sempre maggiore di italiani, stretti fra la morsa del carovita da un lato e della stagnazione dei salari dall'altro, a cui il rinnovo dei contratti, cui questo provvedimento poteva far fronte, e il salario minimo, che noi continuiamo a richiedere, avrebbero sicuramente dato una boccata di ossigeno.

Di fronte a queste difficoltà, di fronte a questa situazione, duole constatare che purtroppo il decreto Milleproroghe non è stato un'occasione per indicare e sostenere una prospettiva di sviluppo del nostro Paese e delle sue priorità, ma un provvedimento a cui vengono destinati - qualcuno lo ricordava -, sì, è vero, 400 milioni di euro, che effettivamente non è poco, considerando che questa non è una legge di bilancio, ma bisogna però anche andare a vedere a che cosa servono queste risorse che sono state messe.

E allora non posso non sottolineare che in larga parte sono servite per misure spot o per rinsaldare i rapporti con qualche pezzo di elettorato della maggioranza. Qui mi riferisco, in particolare, alla misura che più ci ha visto scontrare nei lavori in Commissione, cioè la proroga del pagamento delle multe per chi ha violato l'obbligo di vaccinazione per il COVID (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Uno schiaffo a chi si è vaccinato, uno schiaffo al personale medico, che ha lavorato in quei mesi con grande abnegazione e che in molti casi ha perso la vita, ma anche, fatemelo dire, uno schiaffo a chi non si è vaccinato, ma la multa, quella multa che era stata prevista, poi invece l'ha pagata.

Oltre a pagare il consenso, è il messaggio che passa che è profondamente sbagliato, perché a farla franca per questo Governo sono sempre i furbetti, vuoi con l'esonero del pagamento delle multe ai no-vax, vuoi con la riapertura dei termini della rottamazione-quater delle cartelle fiscali, vuoi con il nuovo condono, con la nuova edizione del ravvedimento speciale, che dà la possibilità, per chi non ha pagato le tasse, di sanare i debiti con il fisco con uno sconto notevole di sanzioni e interessi.

Però poi si boccia un emendamento del Partito Democratico che chiedeva di riaprire i termini per i pagamenti delle tasse a cittadini e imprese coinvolti nell'alluvione che ha colpito la Toscana lo scorso anno e che hanno perso tutto. Anche in questo caso, con questo provvedimento, il Governo salva i furbi e fa la voce grossa con i più deboli, come era già successo in manovra con il taglio delle risorse per il Fondo sostegno affitti, il Fondo morosità incolpevole, con il bonus trasporti, tutte cose che avevamo chiesto con nostri emendamenti di ripristinare in questo provvedimento.

Riconosciamo, tuttavia, al Governo di avere provveduto a sanare alcuni dei macroscopici errori della manovra che avevamo già a suo tempo denunciato ed evidenziato. Prendiamo nota che, in pratica, il Milleproroghe è servito per riscrivere un pezzo della legge di bilancio di solo qualche mese fa, e questo la dice lunga sulla visione di questo Governo. Abbiamo quindi salutato con piacere l'aumento di risorse, tagliate in manovra, per il bonus psicologo, fortemente voluto dal Partito Democratico, o l'aumento delle risorse, anche queste ridotte con la manovra, del Fondo per i disturbi alimentari, con un emendamento che ha visto il sostegno di tutti i partiti di maggioranza e di opposizione.

Un segno di grande attenzione a un emendamento del Partito Democratico e di altre forze politiche è stato poi destinato anche agli enti no profit, con la proroga del regime di agevolazione IVA per migliaia di associazioni di volontariato e per chi si prende cura della parte più fragile del Paese. Bene anche la moratoria, sostenuta dalla gran parte delle forze politiche, al taglio dei contributi all'editoria, in previsione, ci auguriamo, di una revisione della normativa a tutela del pluralismo dell'informazione, unica a garantire la qualità della democrazia.

Bene anche la proroga dei termini per la stabilizzazione degli assistenti sociali, così come chiesto dal Partito Democratico. Si è persa, però, l'occasione per stabilizzare anche i lavoratori socialmente utili e per dare risposte all'esigenza di riforma e di efficienza della pubblica amministrazione con persone già pronte e che al momento non vedono nessun tipo di prospettiva valida.

Permettetemi una considerazione a parte sull'Irpef agricola, perché si possono fare tutte le ricostruzioni che ho anche sentito oggi in quest'Aula, ma la verità è una.

Il Governo, il giorno prima, in manovra, leva l'agevolazione prevista per gli agricoltori, e il giorno dopo la rimette, rivendicando il successo di una misura che aveva levato il giorno prima. Senza contare il balletto di dichiarazioni differenti fra i vari membri del Governo. Noi la diciamo così: grammatica istituzionale avrebbe voluto, visto che erano presenti emendamenti di tutti i partiti, compreso quello del Partito Democratico, per il ripristino di questa misura, di fare una formulazione che tenesse conto della volontà del Parlamento; e avrebbe salvato anche la forma, evitando il gioco ridicolo delle tre carte da parte del Governo.

Ho citato le proposte che hanno trovato una convergenza tra maggioranza e opposizione. Non posso, però, non citare una bocciatura che per noi è una ferita, una ferita aperta. È stato bocciato un emendamento del Partito Democratico che chiedeva di riaprire i termini per avviare le azioni necessarie per i risarcimenti per i familiari delle vittime di crimini nazifascisti. Un atto a nostro parere non solo importante, ma un atto dovuto per le enormi sofferenze patite, che si tramandano di generazione in generazione, a causa di rappresaglie, fucilazioni, deportazioni di quegli anni terribili della nostra storia.

Avere bocciato questo emendamento, lo riteniamo uno schiaffo anche ai valori della nostra Costituzione repubblicana e antifascista. Ecco, luci e ombre, dunque, in questo provvedimento. Qualche luce, va detto, e tante ombre, devo dire forse troppe ombre. Ed ecco perché noi voteremo “no” alla fiducia su questo provvedimento e voteremo contro il provvedimento. Chiudo però con una nota di metodo: il Milleproroghe è arrivato alla Camera più di un mese fa, ci sono stati nei lavori di Commissione lunghe attese per i pareri del Governo, lunghe attese per riformulazioni che non arrivavano mai, una maratona notturna per approvarlo, per non far scadere i termini.

A questo punto viene spontanea una considerazione, Presidente: invece di stravolgere la Costituzione, per far funzionare la democrazia forse bisognerebbe partire dal rispetto delle istituzioni, perché è anche da lì che passa la qualità del lavoro che facciamo e passano le risposte efficaci ai problemi delle persone, come avremmo potuto fare in maniera più incisiva con questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Angelo Rossi. Ne ha facoltà.

ANGELO ROSSI (FDI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, il cosiddetto decreto Milleproroghe è uno dei provvedimenti più importanti e certamente tra i più complessi, considerate le numerose materie affrontate, che il Parlamento è chiamato ad approvare e che è entrato ormai, per prassi consolidata, stabilmente nel calendario parlamentare. Tutti i Governi succedutisi dai primi anni Duemila hanno utilizzato lo strumento della decretazione d'urgenza per prorogare termini previsti da disposizioni legislative.

La discriminante di giudizio, quindi, Presidente, non può che essere il contenuto del provvedimento, e di questo vorrei parlare, proprio per marcare le differenze tra la politica di centrodestra, attuata dalla maggioranza di Governo, che ascolta le esigenze delle categorie e dei cittadini, da cui promanano provvedimenti che contemplano i legittimi interessi in gioco, che sceglie, e ripeto sceglie, di supportare quelli più meritevoli di tutela da parte dello Stato e che alloca le risorse a sostegno di chi ne ha più bisogno, risorse purtroppo sempre scarse per definizione rispetto al mare magnum delle necessità, e la politica delle opposizioni, che ormai, o perché chiuse in circoli esclusivi o perché incapaci di proposte che abbiano un qualche elemento di connessione con la realtà e con una qualsivoglia sostenibilità economico-finanziaria, non hanno più la capacità di ascoltare cittadini e categorie.

Vorrei tornare sulla sostanza di questo decreto, che incide sulla proroga di termini di prossima scadenza in diversi ambiti, che spaziano dall'economia alla finanza, dall'agricoltura all'ambiente, passando dalla pubblica amministrazione agli enti locali. Mi limiterò, però, a segnalare alcuni interventi che ritengo particolarmente significativi per la loro incidenza su cittadini, famiglie, imprese e lavoratori. Qualcuno ha parlato di mancanza di bussola nel provvedimento, vediamo quali sono i contenuti.

Abbiamo, innanzitutto, prorogato anche per l'anno 2024 lo scudo penale per i medici introdotto durante lo stato di emergenza COVID, limitando ai soli casi di colpa grave la punibilità del personale sanitario nell'esercizio della professione. Abbiamo voluto rispondere così alla grave situazione di disagio che sta vivendo la categoria dei medici ospedalieri negli ultimi anni. I numeri della fuga verso il privato e verso la pensione, del resto, sono impressionanti e crescenti.

Su questa stessa linea, sempre in materia di personale sanitario, è stato inserito, in sede referente, l'emendamento che consente alle aziende del Servizio sanitario nazionale di mantenere in servizio fino al 31 dicembre 2025, su base volontaria e oltre l'età pensionabile, dirigenti medici e sanitari per far fronte alle esigenze di formazione e tutoraggio del personale assunto e fronteggiare la grave carenza di personale.

Per contrastare, invece, il fenomeno del caro-affitti, anche per l'anno in corso, i collegi di merito, accreditati, dell'università potranno usufruire di uno stanziamento di risorse economiche da parte dello Stato. Con l'emendamento di Fratelli d'Italia queste risorse saranno destinate ai collegi che stanzieranno per borse di studio un importo superiore a un terzo della somma delle rette incassate. È una norma che testimonia, ancora una volta, l'attenzione di Fratelli d'Italia e del Governo nei confronti delle giovani generazioni e delle famiglie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che saranno così agevolate sui costi del corso di studio dei propri ragazzi.

Fratelli d'Italia ha voluto fortemente anche l'emendamento che proroga la zona franca urbana nelle aree colpite dal sisma del Centro Italia, prevedendo uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro. Questa proroga è una notizia importante e molto attesa, la cui rilevanza appare ancora maggiore se letta alla luce della recente istituzione della ZES unica per il Sud, misura che va incontro alle esigenze delle imprese e che rappresenta un tassello che si inserisce all'interno della strategia di riparazione dell'Appennino centrale colpito dal sisma, a conferma dell'attenzione del Governo e della maggioranza nei confronti delle aree interne e dei piccoli comuni.

Per l'attualità della problematica segnalo, poi, l'emendamento di Fratelli d'Italia grazie al quale, anche per l'anno 2024, saranno dedicati 10 milioni di euro al Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari, così da assicurare continuità all'assistenza ai percorsi di cura per chi combatte contro anoressia, bulimia e altri disturbi dell'alimentazione. Per i più giovani under 36 e con ISEE fino a 40.000 euro, abbiamo previsto agevolazioni per i mutui sull'acquisto della prima casa. Tali agevolazioni si applicano anche nei casi in cui, entro il termine del 31 dicembre 2023, sia stato solo registrato il contratto preliminare.

Fratelli d'Italia non ha dimenticato, poi, il personale ATA di terza fascia. L'aggiornamento delle graduatorie ATA avverrà nel 2024 e non nel 2025.

Sul fronte fiscale, invece, ci sarà tempo fino al 15 marzo 2024 per aderire alla Rottamazione-quater delle cartelle esattoriali, pagando le due rate non versate nel 2023 e quella in scadenza il 28 febbraio prossimo. La riapertura interessa un numero cospicuo di contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione lo scorso anno, ma che non sono riusciti a pagare, vista la particolare congiuntura economica che stiamo affrontando, nei termini previsti le prime due rate del provvedimento, anche in considerazione del fatto che queste rappresentano gli importi più elevati del debito oggetto di definizione.

E, ancora, tanti precari che lavorano da anni per gli enti in dissesto della regione Sicilia beneficeranno di una proroga dei propri contratti in scadenza tra qualche mese. Siamo intervenuti per assottigliare le sacche di precariato presenti nell'isola: potranno così essere assunti dagli enti locali della regione Sicilia lavoratori a tempo determinato, con contratti di lavoro a tempo pieno e parziale.

Abbiamo prorogato al 31 dicembre 2024 il termine per la maturazione del requisito temporale dei 36 mesi di servizio per la stabilizzazione degli assistenti sociali. Si estende l'ampliamento della possibilità di stabilizzazioni degli assistenti sociali da parte dei comuni, concedendo loro più tempo per maturare i 3 anni di servizio minimi che danno diritto alla trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.

Avviandomi alla conclusione del mio intervento, mi soffermerò sul particolare rilievo che assumono le misure adottate nell'ambito dell'agricoltura, settore propulsivo per la crescita complessiva del Paese e a cui deve essere riconosciuto un ruolo fondamentale o, meglio, strategico, come si è evidenziato, prima, durante la pandemia mondiale e, poi, in questi ultimi due anni di guerre e tensioni internazionali. Un ruolo non limitato alla mera produzione alimentare, ma esteso al governo del territorio e al mantenimento della biodiversità, nel contemperamento delle relazioni che si sviluppano sul territorio e nella filiera.

In tale contesto, anche alla luce delle recenti e note vicende connesse alle proteste degli operatori del settore, abbiamo ritenuto prioritario supportare con ulteriori misure economiche gli agricoltori. Abbiamo posticipato di 6 mesi l'entrata in vigore dell'obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli, una misura che evita di assicurare i mezzi agricoli che non circolano su strada, per non aggravare i costi delle imprese agricole e alleggerire gli oneri burocratici. Sono circa 2 milioni i trattori e le macchine agricole presenti in Italia potenzialmente interessati alla proroga dell'assicurazione.

Prorogato al 31 dicembre 2024 il termine per l'espletamento delle procedure concorsuali, già autorizzate dal MASAF, inerenti il ruolo dell'agricoltura e il ruolo dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari. Prorogato al 31 dicembre 2024 il termine fino al quale il riutilizzo a scopi irrigui in agricoltura delle acque reflue depurate prodotte dagli impianti di depurazione già in esercizio è autorizzato dalla regione o dalla provincia autonoma territorialmente competente. Prorogato al 31 dicembre 2024 il termine entro il quale è consentito alle amministrazioni pubbliche di posticipare al momento del saldo le verifiche della regolarità contributiva e fiscale richieste per la conformità dei provvedimenti di elargizione dei sussidi in favore del settore agricolo e della pesca.

Abbiamo previsto la proroga al 2024 del termine per l'adozione di alcune misure per il contenimento della diffusione del batterio Xylella fastidiosa. Fissati i nuovi termini previsti per la revisione generale e periodica delle macchine agricole immatricolate in diversi periodi. Prorogato fino al 31 dicembre 2024 il termine per l'attuazione delle relazioni dei programmi 2023, del Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura e infine la discussa proroga agli anni 2024 e 2025 del regime di agevolazione Irpef dei redditi dominicali e agrari dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, introducendo alcune limitazioni allo stesso. Le opposizioni hanno parlato di passo indietro e dietrofront, lo hanno fatto perché abbiamo introdotto modifiche al precedente regime, rendendolo più giusto, con un sistema progressivo, che esenta totalmente chi si trova maggiormente difficoltà ed esclude, invece, chi non ne ha bisogno. Il Governo ha scelto di rendere equo un regime che prima non lo era e che si trasformava, in alcuni casi, piuttosto, in un privilegio. Ecco quale è la nostra bussola: gli interessi legittimi dei cittadini, dei lavoratori e delle categorie, quegli stessi cittadini, lavoratori e categorie dimenticati da anni.

Per tutte le ragioni che ho esposto, signor Presidente, esprimo, a nome del gruppo che rappresento, il nostro convinto voto alla fiducia posta dal Governo sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi, perché va nella direzione giusta: quella di aiutare il Paese, di aiutare le persone e di aiutare le categorie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.

Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 14,40, sospendo la seduta fino a tale ora. La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 14,40.

La seduta, sospesa alle 14,38, è ripresa alle 14,42.

(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 1633-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della questione di fiducia.

Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta del 15 febbraio. La chiama avrà, quindi, inizio dalla deputata Siracusano.

Invito i deputati Segretari a procedere alla chiama.

(Segue la chiama).

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI (ore 15,15)

(Segue la chiama).

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:

Presenti: …………………… 290

Votanti: …………………… 285

Astenuti: …………………….. 5

Maggioranza: …………....... 143

Hanno risposto : ……….... 174

Hanno risposto no: ………... 111

La Camera approva.

Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.

Hanno risposto sì:

Albano Lucia

Almici Cristina

Amich Enzo

Amorese Alessandro

Andreuzza Giorgia

Antoniozzi Alfredo

Arruzzolo Giovanni

Bagnasco Roberto

Baldelli Antonio

Battilocchio Alessandro

Bellomo Davide

Bellucci Maria Teresa

Benigni Stefano

Benvenuti Gostoli Stefano Maria

Benvenuto Alessandro Manuel

Bergamini Davide

Bergamini Deborah

Bicchielli Pino

Bisa Ingrid

Bof Gianangelo

Bordonali Simona

Brambilla Michela Vittoria

Buonguerrieri Alice

Candiani Stefano

Cangiano Gerolamo

Cannata Giovanni Luca

Cannizzaro Francesco

Caramanna Gianluca

Caretta Maria Cristina

Carloni Mirco

Caroppo Andrea

Carra' Anastasio

Casasco Maurizio

Cattoi Vanessa

Cavo Ilaria

Centemero Giulio

Cerreto Marco

Ciaburro Monica

Ciancitto Francesco Maria Salvatore

Ciocchetti Luciano

Coin Dimitri

Colombo Beatriz

Colosimo Chiara

Colucci Alessandro

Comaroli Silvana Andreina

Comba Fabrizio

Congedo Saverio

Coppo Marcello

Cortelazzo Piergiorgio

Dalla Chiesa Rita

Dara Andrea

D'Attis Mauro

De Bertoldi Andrea

De Corato Riccardo

De Palma Vito

Deidda Salvatore

Delmastro Delle Vedove Andrea

Di Giuseppe Andrea

Di Maggio Grazia

Di Mattina Salvatore Marcello

Dondi Daniela

Donzelli Giovanni

Ferrante Tullio

Filini Francesco

Foti Tommaso

Frassinetti Paola

Frassini Rebecca

Frijia Maria Grazia

Furgiuele Domenico

Gatta Giandiego

Gemmato Marcello

Giaccone Andrea

Giglio Vigna Alessandro

Giordano Antonio

Giorgianni Carmen Letizia

Giovine Silvio

Iaia Dario

Kelany Sara

La Porta Chiara

La Salandra Giandonato

Lampis Gianni

Lancellotta Elisabetta Christiana

Latini Giorgia

Lazzarini Arianna

Leo Maurizio

Lollobrigida Francesco

Longi Eliana

Loperfido Emanuele

Lupi Maurizio

Maccanti Elena

Maerna Novo Umberto

Maiorano Giovanni

Malagola Lorenzo

Malaguti Mauro

Mantovani Lucrezia Maria Benedetta

Marchetti Riccardo Augusto

Marchetto Aliprandi Marina

Mascaretti Andrea

Maschio Ciro

Matera Mariangela

Matone Simonetta

Matteoni Nicole

Mattia Aldo

Mazzetti Erica

Messina Manlio

Michelotti Francesco

Miele Giovanna

Milani Massimo

Molinari Riccardo

Mollicone Federico

Montaruli Augusta

Montemagni Elisa

Morgante Maddalena

Morrone Jacopo

Mule' Giorgio

Nevi Raffaele

Nisini Tiziana

Osnato Marco

Ottaviani Nicola

Padovani Marco

Pagano Nazario

Palombi Alessandro

Panizzut Massimiliano

Patriarca Annarita

Pella Roberto

Pellicini Andrea

Peluffo Vinicio Giuseppe Guido

Perissa Marco

Pierro Attilio

Pietrella Fabio

Pisano Calogero

Pittalis Pietro

Pizzimenti Graziano

Pretto Erik Umberto

Prisco Emanuele

Pulciani Paolo

Raimondo Carmine Fabio

Rampelli Fabio

Ravetto Laura

Rizzetto Walter

Romano Francesco Saverio

Roscani Fabio

Rossi Angelo

Rossi Fabrizio

Rubano Francesco Maria

Ruspandini Massimo

Russo Gaetana

Russo Paolo Emilio

Saccani Jotti Gloria

Sasso Rossano

Sbardella Luca

Schiano Di Visconti Michele

Semenzato Martina

Silvestri Rachele

Siracusano Matilde

Sorte Alessandro

Squeri Luca

Stefani Alberto

Tassinari Rosaria

Tenerini Chiara

Testa Guerino

Tirelli Franco

Toccalini Luca

Trancassini Paolo

Tremaglia Andrea

Urzi' Alessandro

Varchi Maria Carolina

Vietri Imma

Vinci Gianluca

Volpi Andrea

Ziello Edoardo

Zinzi Gianpiero

Zucconi Riccardo

Zurzolo Immacolata

Hanno risposto no:

Aiello Davide

Alifano Enrica

Amato Gaetano

Amendola Vincenzo

Appendino Chiara

Ascani Anna

Ascari Stefania

Auriemma Carmela

Bakkali Ouidad

Barbagallo Anthony Emanuele

Barzotti Valentina

Benzoni Fabrizio

Berruto Mauro

Boldrini Laura

Bonafe' Simona

Bonelli Angelo

Bonetti Elena

Borrelli Francesco Emilio

Braga Chiara

Bruno Raffaele

Cafiero De Raho Federico

Cappelletti Enrico

Caramiello Alessandro

Carmina Ida

Carotenuto Dario

Castiglione Giuseppe

Casu Andrea

Ciani Paolo

Colucci Alfonso

Costa Enrico

Cuperlo Gianni

Curti Augusto

D'Alessio Antonio

D'Alfonso Luciano

De Luca Piero

De Maria Andrea

De Micheli Paola

De Monte Isabella

Dell'Olio Gianmauro

Di Biase Michela

Di Lauro Carmen

Donno Leonardo

Dori Devis

D'Orso Valentina

Fassino Piero

Fede Giorgio

Ferrari Sara

Fontana Ilaria

Forattini Antonella

Fornaro Federico

Fratoianni Nicola

Ghio Valentina

Ghirra Francesca

Giachetti Roberto

Gianassi Federico

Girelli Gian Antonio

Giuliano Carla

Graziano Stefano

Grimaldi Marco

Grippo Valentina

Gruppioni Naike

Guerini Lorenzo

Guerra Maria Cecilia

Iacono Giovanna

Iaria Antonino

Lacarra Marco

Laus Mauro Antonio Donato

Malavasi Ilenia

Manzi Irene

Mari Francesco

Marino Maria Stefania

Mauri Matteo

Merola Virginio

Morassut Roberto

Morfino Daniela

Onori Federica

Orfini Matteo

Orlando Andrea

Pagano Ubaldo

Pastorino Luca

Pavanelli Emma

Pellegrini Marco

Penza Pasqualino

Piccolotti Elisabetta

Porta Fabio

Provenzano Giuseppe

Quartini Andrea

Ricciardi Riccardo

Ricciardi Toni

Richetti Matteo

Rosato Ettore

Rossi Andrea

Ruffino Daniela

Santillo Agostino

Sarracino Marco

Scarpa Rachele

Scotto Arturo

Scutella' Elisa

Serracchiani Debora

Simiani Marco

Sottanelli Giulio Cesare

Soumahoro Aboubakar

Speranza Roberto

Stumpo Nicola

Tabacci Bruno

Traversi Roberto

Vaccari Stefano

Zan Alessandro

Zanella Luana

Zaratti Filiberto

Zingaretti Nicola

Si sono astenuti:

Gallo Francesco

Gebhard Renate

Manes Franco

Schullian Manfred

Steger Dieter

Sono in missione:

Bagnai Alberto

Baldino Vittoria

Barelli Paolo

Battistoni Francesco

Bignami Galeazzo

Bitonci Massimo

Caiata Salvatore

Calderone Tommaso Antonino

Calovini Giangiacomo

Cappellacci Ugo

Care' Nicola

Carfagna Maria Rosaria

Cavandoli Laura

Cecchetti Fabrizio

Cesa Lorenzo

Cirielli Edmondo

Della Vedova Benedetto

Faraone Davide

Ferro Wanda

Fitto Raffaele

Formentini Paolo

Freni Federico

Gava Vannia

Giorgetti Giancarlo

Gribaudo Chiara

Gusmeroli Alberto Luigi

Letta Enrico

Lucaselli Ylenja

Magi Riccardo

Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo

Mazzi Gianmarco

Meloni Giorgia

Minardo Antonino

Molteni Nicola

Nordio Carlo

Pichetto Fratin Gilberto

Quartapelle Procopio Lia

Rixi Edoardo

Roccella Eugenia

Rotelli Mauro

Scerra Filippo

Silvestri Francesco

Sportiello Gilda

Sudano Valeria

Tajani Antonio

Torto Daniela

Tremonti Giulio

Zoffili Eugenio

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 15,55).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

In ricordo di Aleksej Navalny. 

PRESIDENTE. Colleghi, come anticipato ai gruppi, è stato chiesto dal presidente del gruppo Italia Viva di osservare un minuto di silenzio per la morte di Aleksej Navalny, avvenuta lo scorso 16 febbraio. Daremo, pertanto, immediatamente seguito a tale richiesta, alla quale seguirà l'intervento di un deputato per gruppo per 3 minuti.

Successivamente, riprenderemo il seguito dell'esame del disegno di legge n. 1633-A.

Invito l'Assemblea ad osservare un minuto di silenzio (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio - Applausi).

Ha chiesto di parlare la deputata Isabella De Monte. Ne ha facoltà.

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Abbiamo chiesto questo minuto di raccoglimento nonché una riflessione in quest'Aula e per fare questo vorrei ricordare le parole di Aleksej Navalny, parole forti, significative. Egli disse: “Il mio messaggio, se dovessi essere ucciso, sarebbe semplice: non arrendetevi. È una cosa molto ovvia da dire”. Così disse. “Non avete il permesso di arrendervi. Se dovessero decidere di uccidermi vorrebbe dire che siamo incredibilmente forti”.

Purtroppo, egli aveva previsto il suo destino e lo aveva fatto perché sapeva di essere coraggioso nel portare avanti i suoi ideali, ma sapeva benissimo anche che questo era molto, molto rischioso. Egli era, come sappiamo, il principale oppositore di Putin. Era però anche un grande sognatore: sognava una Russia diversa, la Russia del futuro, la sognava più liberale, la sognava con più diritti per i cittadini, sognava che vi fosse una seria lotta alla corruzione.

Ebbene, per questa ragione noi oggi dobbiamo e vogliamo esprimere la vicinanza innanzitutto alla famiglia, ai sostenitori di Aleksej, e vogliamo farlo perché sappiamo benissimo che ciò che stava combattendo era qualcosa di importante; conosciamo anche la Russia delle repressioni, conosciamo le violenze, conosciamo la crudeltà e l'invasione russa nei confronti dell'Ucraina ne è, come abbiamo visto, una rappresentazione.

Ebbene, di fronte a tutto ciò credo che non ci dobbiamo sottrarre e dobbiamo farlo anche come Unione europea. Noi siamo contigui come continente, ma siamo molto distanti a livello di principi e di valori.

Oggi, è una giornata molto importante, anche per un motivo: la moglie avrebbe tutto il diritto di chiudersi nel proprio dolore, sappiamo benissimo, oltretutto, che c'è anche il fatto, addirittura, di non aver accesso alla salma; eppure, oggi, lei è al Consiglio Affari esteri a Bruxelles per rappresentare la volontà di continuare la lotta del marito, la lotta per la libertà e per i diritti umani, raccogliendo in questo senso l'unità da parte dell'Unione europea. Ha rappresentato questo e ha detto: hanno ucciso lui, ma non hanno ucciso la sua idea di una Russia pacifica ed europea.

Ebbene, di fronte a questo, vogliamo esprimere la solidarietà alla famiglia e a tutti gli oppositori russi, ma vogliamo anche rappresentare un senso di unità. Così hanno fatto a livello europeo, così dobbiamo farlo, credo, anche in quest'Aula, perché quando si tratta di lottare per la libertà e per i diritti nessuno può farsi da parte (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Messina. Ne ha facoltà.

MANLIO MESSINA (FDI). Grazie, Presidente. La morte di Navalny durante la sua detenzione è un'altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale. Questo crimine è uno dei casi più eclatanti della storia contemporanea, come quelli di Sacharov e di Amini in Iran, per denunciare la corruzione e gli altri atti compiuti oltre le frontiere russe. Il suo coraggio deve rappresentare un punto cardinale su cui orientare l'azione politica basata sulla libertà. Ci uniamo alle parole del Segretario generale della NATO, Stoltenberg, e del Presidente del Consiglio europeo, Michel, che hanno definito Navalny una voce forte per la democrazia.

L'oppositore russo ha pagato un prezzo troppo alto e inaccettabile per aver espresso le sue idee. Ci auguravamo di non dover rivivere tempi così bui. Peccato che non possa più dire la sua. Esprimiamo il nostro sentito cordoglio e auspichiamo che, in merito a questo evento, sia fatta al più presto massima trasparenza.

La morte ingiusta di quest'uomo ha scosso le coscienze dell'opinione pubblica mondiale e di ciascuno di noi. Navalny, prima di morire, ha pronunciato la sua ultima frase: “Se mi uccidono non vi è permesso arrendervi”.

Ed è per questo che stasera, come delegazione di Fratelli d'Italia, ci uniremo alla fiaccolata, con l'estrema convinzione che la sua memoria debba essere rappresentata da tutti gli uomini che credono nella libertà. E noi crediamo nella libertà.

Per questo esprimiamo, non solo cordoglio, solidarietà e vicinanza alla famiglia, ma soprattutto il nostro impegno a continuare un percorso difficile, ma certamente coraggioso, come quello di Navalny (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Non sapremo mai, credo, come sia morto Aleksej Navalny, cioè se effettivamente per cause naturali o se invece, come si sospetta largamente, per un assassinio. Quello che è certo è che il responsabile morale e politico di quella morte si chiama Vladimir Putin (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Aleksej Navalny è stato sottoposto a un calvario che lo ha logorato e usurato nella mente, nello spirito e nel corpo, fino alla sua scomparsa. Imprigionato, processato, condannato a molti anni di carcere, trasferito in parecchi istituti di pena, fino a essere internato in uno dei gulag della zona artica, da un regime feroce e brutale, che non tollera oppositori e gli oppositori opprime - e molti, in questi anni, sono stati repressi e condannati a pene detentive pesantissime per il solo fatto di invocare quello che in termini tecnici si chiamerebbe un reato di opinione, cioè il diritto a esprimere liberamente le proprie opinioni. E quando non è sufficiente la detenzione, anche la più dura, non si esita a eliminarli, com'è accaduto a Boris Nemtsov, ad Anna Politkovskaja e ad altri meno noti, ma che hanno conosciuto la stessa drammatica e infausta sorte. Per questo non possiamo che esprimere, in modo netto e chiaro, come tutti hanno fatto in queste ore, la condanna più netta nei confronti del regime russo. Al tempo stesso però, occorre sapere che la condanna non è sufficiente, se non è accompagnata da comportamenti coerenti, perché quella brutale violenza applicata ad Aleksej Navalny è la stessa brutale violenza con cui Putin e il suo regime ha aggredito l'Ucraina, invadendo un Paese vicino, opprimendo quel popolo, scaricando su cittadini inermi un volume di fuoco enorme, che ha colpito case, scuole, ospedali, infrastrutture elettriche e altro, e che non ha esitato a ricorrere a massacri come quello di Buča. Quindi, oggi, qui ricordando Navalny e lo ricorderemo tutti insieme questa sera, al Campidoglio, credo che abbiamo il dovere di confermare il nostro impegno a sostenere l'Ucraina, perché lì si combatte una battaglia che non è solo dei cittadini di quel Paese, ma è una battaglia per il diritto, la libertà e la giustizia, quei valori a cui Navalny ha sacrificato tutta la sua vita (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bellomo. Ne ha facoltà.

DAVIDE BELLOMO (LEGA). Grazie, signora Presidente. Onorevoli colleghi, oggi ci troviamo di fronte a un bivio storico, momento in cui le nostre decisioni e le nostre parole definiranno il corso della nostra eredità morale e politica. La tragica scomparsa di Aleksej Navalny ci interpella con una forza inaudita, ricordandoci che la lotta per i diritti umani, la libertà di espressione e la giustizia è una lotta che non conosce confini, che si estende oltre i muri di quest'Aula e oltre i confini del nostro Paese. Navalny ha incarnato il principio che la verità, anche di fronte alla più oscura delle repressioni è una luce che non può essere soffocata. Il suo sacrificio ci pone davanti a una domanda ineludibile: quale ruolo siamo disposti a giocare nella difesa di quei valori che costituiscono il fondamento stesso della nostra convivenza civile? Il dibattito sugli aiuti all'Ucraina, benché importante, non esaurisce la portata del nostro impegno. Si tratta di un simbolo, un capitolo di una narrazione più ampia, che ci vede protagonisti nella difesa dei diritti umani universali. Non possiamo limitarci a reagire alle crisi, ma dobbiamo essere promotori attivi di una cultura di pace, di dialogo, di rispetto incondizionato per la dignità umana. In questo scenario, l'opposizione a specifiche politiche di sostegno, compresi gli aiuti militari, non deve mai trasformarsi in una posizione di neutralità morale. La storia ci insegna che di fronte all'oppressione, la neutralità favorisce l'oppressore, mai la vittima, l'indifferenza è complicità e il silenzio è assenso. Dobbiamo, quindi, interrogarci profondamente sul significato di giustizia, su cosa significa realmente sostenere la libertà in un mondo interconnesso, dove le azioni di una Nazione risuonano nella vita di persone a migliaia di chilometri di distanza. La nostra responsabilità è immensa, siamo chiamati a essere custodi di quei valori che trascendono le ideologie politiche e che parlano alla coscienza collettiva dell'umanità.

In onore di Navalny e di tutti coloro che hanno sacrificato la loro libertà e la loro vita per un ideale di giustizia, dobbiamo rafforzare il nostro impegno per una politica estera che sia sempre più radicata nei principi etici universali. Anche per tali ragioni, parteciperemo alla fiaccolata che si terrà qui a Roma, in piazza del Campidoglio (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Purtroppo, com'era ampiamente prevedibile, quello che deve essere un momento di lutto, di riflessione su quello che è accaduto e accade in Russia, sulla ferocia del regime carcerario di Putin e sulla morte di Navalny, ripeto, purtroppo, com'era ampiamente prevedibile, diventa una leva per strumentalizzare questa morte e parlare d'altro, spostare l'attenzione sugli aiuti all'Ucraina e la guerra che c'è in Ucraina, come se i due fatti fossero, in qualche modo, associati, come se chi dice che è ora di smetterla, di cambiare passo, di chiedere con forza una pace, non fosse in prima linea a condannare quello che è accaduto a Navalny, la morte di Navalny, l'omicidio di Navalny. Le due cose non sono in contraddizione e noi orgogliosamente rivendichiamo e continuiamo a rivendicare, nonostante la strumentalizzazione che stiamo già cominciando a vedere - e crescerà sicuramente nei giorni successivi - la nostra posizione: difendiamo il rilancio di una pace forte, ora, urgente in Ucraina e la condanna di Putin per quello che rappresenta nei confronti di Navalny. Ma noi, in più, però, perché ora sento parlare di difesa di valori etici e di valori morali, dopo ci siamo alla fiaccolata per ricordare Navalny. Saremo anche a ricordare Julian Assange, ma non ci sarete in tanti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), saremo anche a ricordare Jamal Kashoggi ucciso da Bin Salman, dove qualcuno va a prendere i soldi per fare le conferenze: Kashoggi non era un giornalista che difendeva la libertà, ucciso da un regime feroce? Quindi, quando ci fa comodo, si parla di pace e di libertà; quando non ci fa comodo si va in Arabia Saudita a fare le conferenze (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Noi abbiamo la dignità e l'orgoglio di poter difendere tutti, in tutte le latitudini e in tutte le longitudini, perché sempre parliamo di diritti e sempre parliamo di una cultura di pace, non quando ci fa comodo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bergamini. Ne ha facoltà.

DEBORAH BERGAMINI (FI-PPE). Presidente, grazie. Colleghi, la morte di Aleksej Navalny ha colpito ciascuno di noi, ha toccato i nostri cuori e naturalmente interroga la coscienza di ogni democratico. Speriamo - ma, vista la deriva cui assistiamo, vi è da dubitarne - che si riesca a fare piena luce sulle cause della morte. Certamente, il Cremlino ha gravissime responsabilità. Navalny era l'oppositore politico russo più celebre e da tempo i suoi avvocati e la sua rete di attivisti che lo supportavano lanciavano l'allarme sulle sue precarie condizioni di salute.

La sua battaglia di libertà gli è costata moltissimo. Più volte la sua vita è stata messa a rischio, ma lui, pur cosciente del pericolo, non ha mai indietreggiato nella sua dura opposizione a Vladimir Putin. Arrestato con l'accusa di frode e corruzione, non è mai uscito dalla prigione e ha accumulato processi e condanne e poi la dura detenzione che l'ha condotto alla morte. Una persecuzione solo perché oppositore di Putin, oltre che della dilagante corruzione in Russia. Siamo di fronte a una vicenda che richiama le peggiori atrocità che l'umanità abbia potuto produrre. Aleksej è morto per le sue idee. Siamo vicini alla moglie Yulia e ai suoi figli, i figli di un uomo che ha sfidato il sistema di potere russo attuale e lo ha fatto per il grande amore che portava per il suo popolo, per il popolo russo. Per questo restiamo vicini a quel popolo, oggi oppresso, e siamo vicini a tutti coloro che ancora lottano in Russia per la democrazia, per la libertà di pensiero e per i diritti inalienabili di ogni essere umano. Siamo al fianco di quelle oltre 400 persone che in questi giorni sono state arrestate mentre rendevano omaggio a Navalny e che in lui avevano riposto le loro speranze per un futuro diverso per la loro Russia. Non si può non essere vicini a un popolo che ha saputo suscitare questo profondo amore da parte di Navalny. Presidente, Forza Italia - e concludo - ha aderito, senza esitazione, alla manifestazione per ricordare Navalny. Una nostra delegazione sarà in piazza del Campidoglio per ricordare un uomo che ha dato la vita per la libertà del proprio popolo. La sua scomparsa sia da esempio e dia ancora più forza a chiunque è impegnato per una società più giusta (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Onori. Ne ha facoltà.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Diceva Anna Politkovskaja, riferendosi alla guerra in Cecenia: “È una guerra terribile, medievale letteralmente, anche se la si combatte mentre il XX secolo scivola nel XXI, per giunta in Europa”. Oggi, invece, commemoriamo Aleksej Navalny nel mezzo di un'altra mostruosa guerra anch'essa in Europa, ai confini della nostra Unione, scatenata dalle mire espansionistiche, neocoloniali e imperialistiche di Vladimir Putin. Navalny, l'uomo che con lucidità e visione sistemica aveva sfidato un novello tiranno dei nostri tempi, diceva: “Per me Putin è la persona che ha fondato nel mio Paese un sistema corrotto che ne impedisce lo sviluppo e che voglio distruggere”. Navalny è morto in Siberia, Navalny è morto per i propri ideali e per i propri valori.

Navalny non aveva paura. Non erano riusciti a piegarlo né veleno né torture e la sua assenza di paura spaventava, perché il coraggio è contagioso. Per questo è andato incontro a una morte annunciata, a un vero e proprio omicidio di Stato. Il coraggio è contagioso ed è questo il motivo per cui anche deporre un fiore in Russia adesso è pericoloso. Più di 200 persone fermate tra venerdì e sabato ai raduni in memoria di Aleksej Navalny in 21 diverse città e dobbiamo dircelo molto chiaramente: questo è quello che Putin fa ai suoi concittadini. Questo è quello che fa chi gestisce una cleptocrazia, ovvero quando i ladri sono al potere. Allora, dobbiamo fermare quest'uomo e dobbiamo fermarlo in fretta. Condivido, in questo senso, i timori della moglie di Kara-Murza, che ha dichiarato di temere per la vita di suo marito dopo la morte di Navalny. Kara-Murza è anche lui un intellettuale e anch'egli è in prima linea nell'opporsi a Putin. È sopravvissuto a ben due avvelenamenti.

Ciascuno di noi, nel suo piccolo, deve fare qualcosa. Che cosa possiamo fare? Voglio citare due cose: ricordare e diffondere un'informazione corretta. Ricordare: è per questo che siamo molto soddisfatti dell'iniziativa proposta da Azione oggi in Campidoglio, che vede la partecipazione di tutte le forze politiche per ricordare Navalny e, con lui, tutti i cittadini dissidenti russi, i pacifisti russi che vengono, chissà perché, sempre dimenticati. È una commemorazione importante, ma non ci illudiamo che tutti parteciperemo con la stessa convinzione. Sappiamo, infatti, che non sarà così e alcuni interventi ce l'hanno purtroppo ricordato, ma sarà importante mandare un'immagine di compattezza e di condanna unanime che parte dall'Italia, dal Parlamento italiano e dalla politica italiana verso la Russia. Poi, occorre diffondere un'informazione corretta, e anche di questo si parla sempre pochissimo. È importante e fondamentale in un Paese come il nostro, permeabile alla propaganda russa a causa di disfunzionalità del complesso mediatico e a causa di poca memoria storica, fare da ostacolo a tutto ciò che è iniziativa di propaganda. Per questo saremo contenti di essere il 25 febbraio a Foligno, come siamo stati il 20 gennaio a Modena, anche lì per manifestare e testimoniare con il nostro corpo che la propaganda russa non può avere spazio in Italia, quantomeno per noi.

PRESIDENTE. Concluda.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). E partiamo, allora, dalle parole della moglie di Navalny, Yulia: “Putin non è la Russia, la Russia non è Putin. Nessun tiranno è eterno” (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Nel minuto di silenzio che ha preceduto i nostri interventi mi sono chiesta se e fino a che punto, in quale misura e con quale intensità qui noi, tutte e tutti, condividiamo i valori e i principi fondamentali che hanno ispirato e sono iscritti nella nostra Carta costituzionale. Costituzione di una Repubblica democratica nata dalla resistenza al nazifascismo, che dovrebbe illuminare e ispirare le parole con cui in questi giorni cerchiamo di leggere, capire e giudicare l'atroce realtà di un nuovo omicidio di Stato che ha sacrificato, nella Russia guidata da Vladimir Putin, Aleksej Navalny, cioè l'esponente di maggior rilievo e di fama internazionale di opposizione al regime putiniano.

Il mio pensiero ritorna inevitabilmente ad Anna Politkovskaja, uccisa il 7 ottobre 2006, a Litvinenko e ad altri. Al dolore struggente per questi assassini di Stato, la domanda di fondo per me, sempre più insistente, è questa: quali strumenti abbiamo per porre fine a forme di potere che esigono in radice non solo di sconfiggere il dissenso ma di eliminare e annientare le persone che lo incarnano? Di questa violenza totale e assoluta per l'annientamento dell'anima e del corpo noi donne sappiamo, ovviamente non solo noi donne. Possono le nostre fragili democrazie, in crisi e disorientate, arginare e contrastare culture e politiche dominanti in Stati autoritari, presenti anche all'interno dei confini dell'Unione europea, che già oggi limitano libertà e diritti fondamentali, che non ammettono né sopportano conflitti e differenze, che già hanno modificato la propria Costituzione e che si servono di sistemi penali e carcerari che per molti aspetti non si distinguono da quello di cui è stato vittima Aleksej Navalny? Questa è la questione di fondo che mi pongo e che vi pongo (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lupi. Ne ha facoltà.

MAURIZIO LUPI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signor Presidente. Il nostro gruppo vuole ricordare la memoria di Aleksej Navalny con le parole di un autorevole esperto di letteratura russa, nonché già direttore dell'Istituto italiano di cultura di Mosca, il professor Adriano Dell'Asta: Nella tragedia che si è consumata in una prigione del suo estremo nord, la Russia ha dimostrato il meglio e il peggio di sé. Il meglio è evidente e ha un nome: Aleksej Navalny, un esempio di democrazia, di libertà e di dignità. Esempio di democrazia, perché aveva mostrato in atto la disponibilità a battersi per una causa non strettamente personale. Era, infatti, tornato in patria dopo che era stato oggetto di un tentato avvelenamento, ben sapendo di essere destinato alla galera, ma convinto di dover dare un esempio di coraggio civile che potesse scuotere un'opinione pubblica troppo accomodante con il potere.

Un esempio di libertà. Non aveva smesso di essere libero, continuando a difendere la causa di tutta l'opposizione, persino in carcere. Un esempio di dignità. Col suo ritorno e con la sua resistenza, aveva mostrato cosa significa essere uomini. Il peggio della Russia non è meno evidente, un potere che è omicida e mentitore sin dall'inizio. Non si tratta di cercare nulla, ma solo di vedere perché un uomo normale, invece che vivere e lavorare tranquillamente a casa sua, stava a 2.000 chilometri da Mosca, in una prigione di massima sicurezza, sottoposto a ogni forma di angheria e di arbitrio; questo potere ha osato ancora osservare, per bocca di un suo portavoce apparentemente autorevole: penso che sia un incidente, succede, di fronte alla morte di Aleksej Navalny.

Putin oggi continua con questo disprezzo, avendo ancora la protervia di dire quasi contemporaneamente che non attaccherà mai la Polonia, se non per rispondere a un suo attacco e che, se la Polonia era stata invasa da Hitler, era solo perché aveva tirato troppo la corda.

In rete circola una foto che è da sola la risposta più compiuta a queste e altre azioni di intimidazione; è una foto di Navalny con un cartello che reca la scritta “Io non ho paura, non abbiatene neanche voi”.

Navalny non è morto, perché ha sfidato il potere, ma perché ha fatto la cosa che meno di tutte questo potere può tollerare dai suoi sudditi, che uno si assuma la propria responsabilità di uomo, di uomo libero, di uomo testimone della propria dignità, per lui e per tutto il suo popolo e, quindi, per tutto l'Occidente.

Per questo, non ci possono essere distinguo, per questo il nostro gruppo ha aderito con convinzione alla fiaccolata che si svolgerà alle 18,30 al Campidoglio, una non distinzione che serve come monito per tutti noi. Navalny è un esempio per tutto l'Occidente, per la nostra cultura e per tutto quello in cui noi crediamo (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Schullian. Ne ha facoltà.

MANFRED SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Non esiste esimente per quello che è successo, non esiste spiegazione e non esiste neanche l'esigenza di spiegare. Un sistema che elimina oppositori tramite la soppressione delle libertà, con incarcerazione e isolamento, con trattamenti che non sono soltanto simili, ma sono vere e proprie torture, non merita di essere ascoltato quando tenta di spiegare, con dichiarazioni addirittura contraddittorie, come è deceduto Aleksej Anatolievich Navalny. Questa morte è una morte non soltanto non evitata, ma sistematicamente voluta e forse addirittura materialmente causata dal regime di Putin, in dispregio all'articolo 29 della Costituzione russa, a norma del quale a ciascuno è garantita la libertà di pensiero e di parola.

La libertà di pensiero è l'unica vera e la più grande libertà che l'uomo possa raggiungere, ha detto Aleksej Peškov alias Maksim Gorkij, e Putin e chi fa parte del suo regime prima o poi dovranno inchinarsi dinanzi alla stessa. E noi tutti, al di là degli schieramenti politici, abbiamo il dovere di alzare la voce e di difenderla in qualsiasi occasione e in qualsiasi momento, condannando, senza mezzi termini, i sistemi che la sopprimono (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente, nel momento in cui parliamo…

PRESIDENTE. Collega Magi, mi perdoni, ma credo ci sia un problema con il microfono.

RICCARDO MAGI (MISTO-+EUROPA). La ringrazio, Presidente. Nel momento in cui parliamo, a tre giorni dalla morte di Aleksej Navalny, le autorità russe non hanno ancora consegnato il corpo alla famiglia. L'uccisione di Navalny è l'ennesimo assassinio che disegna la scia di sangue che Putin si lascia dietro, nel tentativo di conservare il proprio potere. Navalny è sopravvissuto ai sicari, a dieci anni di persecuzioni, alle torture e ha scelto di tornare in Russia per affrontare un destino già scritto. Proprio per questi motivi Aleksej Navalny faceva paura e fa tuttora paura a Putin.

Credo che, di fronte a fatti del genere, il modo migliore per commemorarli sia farlo in maniera attiva e riconoscere il sostegno, in questo momento, in queste ore, a Yulia Navalnaya, moglie di Aleksej, che ha appena comunicato che raccoglierà il testimone del marito e questo dà forza non solo all'opposizione democratica in Russia, ma a tutti i democratici. Credo inoltre che dobbiamo dirci chiaramente che non è strumentalità, ma è essere lucidi, legati alla realtà e saperla leggerla, interpretare e sostenere che la comunità internazionale dovrebbe al più presto procedere alla confisca dei beni russi congelati, affinché vengano utilizzati per la ricostruzione in Ucraina.

Non è strumentalità, ma è essere legati alla realtà, onorare davvero la memoria di Aleksej Navalny, sostenere la richiesta che la via di fronte all'ambasciata russa nella capitale italiana, qui a Roma, sia intitolata a Navalny, come già avvenuto a Washington con la piazza antistante l'ambasciata russa, che è stata intitolata anni fa a Boris Nemtsov.

Crediamo che il modo migliore per commemorare Navalny sia partecipare tutti il più possibile alla fiaccolata che vi sarà questa sera alle 18,30 e nel farlo riconoscere in modo trasparente e chiaro che, nel nostro Paese, fino ad oggi, fino a pochissimi mesi fa, è andata avanti un'opera di fiancheggiamento, di sostegno alla propaganda russa, filoputiniana, che è arrivata sino all'interno delle nostre istituzioni. Non si tratta di strumentalità: si tratta di onorare nel miglior modo possibile la memoria di Aleksej Navalny.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Peluffo. Ne ha facoltà.

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD-IDP). Grazie, Presidente, l'ho già segnalato per le vie brevi agli uffici, però intervengo per essere sicuro che venga registrato correttamente il mio voto sulla questione di fiducia posta dal Governo, perché ho visto che sul display riportava un voto favorevole, mentre, invece, il mio è stato un voto contrario, Presidente.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Peluffo.

Sospendo brevemente a questo punto la seduta al fine di consentire la predisposizione dell'elenco dei deputati in missione per la parte pomeridiana, il cui numero dovrà essere comunicato all'Aula alla ripresa della seduta.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 16,35.

La seduta, sospesa alle 16,28, è ripresa alle 16,35.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 91, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 1633-A.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 1633-A.

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 1633-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Avverto che gli ordini del giorno n. 9/1633-A/33 Maiorano, n. 9/1633-A/39 Urzi' e n. 9/1633-A/134 Gusmeroli sono stati ritirati dai presentatori.

Avverto, inoltre, che sono in distribuzione le versioni corrette degli ordini del giorno n. 9/1633-A/26 Roggiani e n. 9/1633-A/122 Bonetti.

Avverto, infine, che la Presidenza non ritiene ammissibile, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, in quanto estraneo all'oggetto della discussione, l'ordine del giorno n. 9/1633-A/137 Enrico Costa, volto a impegnare il Governo ad adottare iniziative normative finalizzate a rimuovere gli effetti impeditivi all'immediata ricandidatura, dopo il secondo mandato consecutivo, dei presidenti di regione.

Ha chiesto di intervenire sull'inammissibilità il deputato Enrico Costa. Ne ha facoltà.

ENRICO COSTA (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Questo è il fascicolo degli ordini del giorno della seduta del 22 febbraio 2023, un anno fa, lo scorso provvedimento Milleproroghe. Allora erano 111 gli ordini del giorno e sono stati tutti ammessi. Il primo ordine del giorno ammesso, visto che si parla di estraneità di materia relativamente all'ordine del giorno che ho presentato, parla del progetto della cosiddetta bretella Reno-Setta e impegna il Governo a valutare la realizzazione della bretella Reno-Setta, opera strategica per il rilancio dell'economia dell'Appennino bolognese. Ora, non c'era nel Milleproroghe alcun riferimento a questa infrastruttura, non c'era niente di niente. Ora, io ho molto rispetto per la Presidenza della Camera, ho molto rispetto per gli uffici, però vorrei anche non passare, Presidente… vorrei anche… capisco che questa mia considerazione abbia trovato, forse… io poi produrrò questo foglio, questo documento, come si fa in tribunale, però è evidente che due pesi e due misure mi paiono - soprattutto su un ordine del giorno che ha una certa valenza politica - un po' dubbi. Io penso: o è cambiato qualcosa dal 22 febbraio 2023 a oggi, oppure quest'ordine del giorno è stato valutato con il microscopio o con la lente di ingrandimento per andare a individuare qualche cosa che sfuggisse.

Devo dire, io non credo alle letture che ci sono state su alcuni giornali, per cui direttamente da Palazzo Chigi… non ci credo assolutamente. Quello che, però, io ritengo giusto è che il Parlamento possa essere messo in condizione di discutere quest'ordine del giorno.

Io chiedo al Presidente della Camera, suo tramite, di poterlo fare. È un argomento di cui tutte le agenzie di stampa parlano, tutti i caminetti dei partiti trattano, il tema delle regioni è inserito nel provvedimento, quindi io chiederei la cortesia al Presidente della Camera di rivedere la sua valutazione. E mi spiace anche di averlo disturbato di domenica, quando ha dovuto far partire un comunicato, con fonti della Presidenza della Camera, che dovevano spiegare che l'analisi era soltanto tecnica e non politica e discrezionale, un'excusatio non petita (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Onorevole Costa, l'ordine del giorno n. 9/1633-A/137, di cui lei è firmatario, non risulta ammissibile in quanto volto ad impegnare il Governo ad adottare iniziative normative finalizzate a rimuovere gli effetti impeditivi all'immediata ricandidatura, dopo il secondo mandato consecutivo, dei presidenti di regione. Materia che, oltre a non essere ricompresa nel testo del provvedimento, non risulta neppure oggetto delle proposte emendative presentate. La Presidenza, peraltro, come è sempre accaduto in provvedimenti in materia di proroga dei termini legislativi, ha ritenuto ammissibili tutti gli ordini del giorno recanti impegni al Governo riconducibili a tale finalità, nonché alle singole materie trattate dal provvedimento. Alla luce di tali elementi, devo quindi confermarle l'inammissibilità dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/137, di cui lei è firmatario. Da ultimo, escludo categoricamente che alla base di tale decisione vi siano considerazioni di natura politica, atteso che la Presidenza della Camera pone a fondamento dei suoi giudizi di ammissibilità le risultanze dell'istruttoria tecnica basata esclusivamente sui parametri dettati dal Regolamento e sulla loro costante prassi applicativa.

Il deputato Mauro Malaguti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1633-A/34.

MAURO MALAGUTI (FDI). Grazie, Presidente. Molto brevemente, il mio ordine del giorno prevedeva una moratoria sui mutui per le aziende in crisi del settore agricolo e del comparto pesca, ma ho realizzato che questo provvedimento è già stato assunto dal Governo. Quindi, il mio intervento è per ritirare il mio ordine del giorno, ringraziando il Ministro per la sua puntualità nell'accogliere le richieste che vengono dai territori. Quindi, l'ordine del giorno n. 9/1633-A/34 è ritirato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito la rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere l'ultima premessa e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “a valutare l'opportunità, compatibilmente coi vincoli di bilancio, di adottare, con riguardo alle autorità di sistema portuale, iniziative normative in favore delle famiglie delle vittime dell'amianto nei porti”.

Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/2 Cerreto, n. 9/1633-A/3 Caretta, n. 9/1633-A/4 Mattia, n. 9/1633-A/5 La Salandra e n. 9/1633-A/6 Ziello, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/7 Ciocchetti il parere è favorevole con la seguente riformulazione del dispositivo: “a valutare la possibilità di adottare tempestivamente ogni misura necessaria volta a consentire ad Aifa la proroga dei contratti atipici e a valutare la possibilità di individuare una soluzione, anche normativa, che, compatibilmente con i princìpi ordinamentali in materia di pubblico impiego, consenta di stabilizzare i lavoratori parasubordinati che da oltre 13 anni lavorano per Aifa, in conformità al diritto dell'Unione europea (Direttiva 1999/70/CE)”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/8 Maccari il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/9 Malavasi il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere la quarta e la quinta premessa e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, misure volte alla proroga delle disposizioni inerenti allo screening dell'epatite C”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/10 Girelli il parere è favorevole con la seguente riformulazione del dispositivo: “a valutare l'opportunità di prevedere la revisione di tale normativa, affinché anche coloro che risiedono regolarmente in Italia per motivi religiosi o di culto possano rientrare tra le categorie elencate dall'articolo 34, commi 1 e 2, del richiamato decreto legislativo n. 286 del 1998”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/11 Sarracino il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/12 Scotto il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere la quinta e la sesta premessa e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di prorogare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la fruibilità dei contratti di espansione”.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/13 Guerra è accolto come raccomandazione, se riformulato nel senso di espungere le ultime tre premesse.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/14 Ascani il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere le ultime tre premesse e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, valutare di incrementare ulteriormente le risorse a favore del sistema sanitario nazionale”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/15 Simiani il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/16 Fossi il parere è favorevole con riformulazione nel senso di espungere la quarta, la decima e la tredicesima premessa e riformulare il dispositivo nel modo seguente: “a valutare di prorogare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, le disposizioni di cui all'articolo 30, comma 1, del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, anche per l'anno 2024 per la cassa integrazione straordinaria ai lavoratori di Gkn”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/17 Marino parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/18 Maccanti parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/19 Furfaro, espunta l'ultima premessa, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/7.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/20 Curti, espunte le ultime due premesse, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, di riaprire i termini per la presentazione delle istanze di adesione alla definizione agevolata di cui all'articolo 1, commi 231 e seguenti, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (cosiddetta Rottamazione-quater), a favore dei contribuenti colpiti dagli eccezionali eventi sismici del giorno 24 agosto 2016, verificatisi nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/21 Ghio, espunta l'ultima premessa, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, di estendere le tutele previste per i lavori usuranti al settore della portualità attraverso il riconoscimento di alcune tipiche mansioni di detto comparto tra le categorie di lavoro usurante e a rendere operativo il fondo per l'esodo e i prepensionamenti del comparto portuale”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/22 Zan, espunte la seconda, terza, quarta e quinta premessa, parere favorevole con la riformulazione: “a prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato ai sensi degli articoli 11 e 13 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, e la copertura integrale del contingente previsto dall'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 80 del 2021 con lo svolgimento del prossimo concorso, nonché a valutare l'opportunità di assumere il contingente previsto dal decreto legislativo n. 151 del 2022 nei limiti delle capacità assunzionali vigenti”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/23 Iacono parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/24 Giorgianni parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/25 Manzi parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/26 Roggiani parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/27 Lai, espunte le ultime due premesse, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative, anche legislative, finalizzate a prorogare la misura di cui all'articolo 1, comma 985, della legge 28 dicembre 2015, n. 208”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/28 Zingaretti parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare, sentita la CRUI, l'ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relativo all'anno accademico 2022-2023, al fine di garantire agli studenti la tutela del diritto allo studio”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/29 Berruto parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/30 Orfini parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, fino al 31 dicembre 2024, sia gli incarichi delle attività di supporto ad Archivi di Stato, Soprintendenze archivistiche e Soprintendenze archivistiche e bibliografiche di tutto il territorio nazionale conferiti a decorrere da agosto 2021 sino al 31 dicembre 2021, sia i contratti per i 139 esperti archivisti reclutati nell'ottobre 2021 con avviso pubblico della Direzione Generale Archivi, in forza del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/31 Gatta parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la proroga della misura del credito di imposta per l'acquisto del carburante per l'esercizio dell'attività della pesca, favorendo la valorizzazione delle imprese italiane e garantendo che il settore possa operare in condizioni tali da soddisfare la domanda interna dei prodotti”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/32 Sasso parere favorevole. Gli ordini del giorno n. 9/1633-A/33 Maiorano e n. 9/1633-A/34 Malaguti sono stati ritirati.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/35 Mantovani parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/36 Messina parere favorevole con riformulazione, espungere le parole: “indipendentemente dal requisito della novità”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/37 Roscani parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/38 Testa parere favorevole. L'ordine del giorno n. 9/1633-A/39 Urzì è stato ritirato. Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/40 Angelo Rossi e n. 9/1633-A/41 Centemero parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/42 Loizzo parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, iniziative volte a garantire l'estensione, il potenziamento e la continuità dello screening nazionale gratuito per l'eliminazione del virus HCV”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/43 Bof parere favorevole con riformulazione: “a valutare positivamente iniziative volte a semplificare l'acquisizione del CIG digitale sotto i 5.000 euro, compreso l'utilizzo dell'interfaccia web dell'Anac, in alternativa all'utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitali certificate, al fine di consentire lo svolgimento delle ordinarie attività di approvvigionamento”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/44 Zinzi parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di chiarire”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/45 Toni Ricciardi parere contrario, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/46 D'Alfonso parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare ed estendere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, strumenti di sostegno al reddito alle imprese della filiera del settore automotive con rilevanza economica strategica anche a livello regionale, che occupano più di 750 dipendenti, qualora garantiscano la continuazione dell'attività aziendale e la salvaguardia dei livelli occupazionali”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/47 Bordonali parere favorevole con riformulazione: “ad adottare provvedimenti, nei limiti di finanza pubblica, volti a prevedere anche per l'anno 2024 misure volte a contrastare la diffusione dell'insetto Ips typographus al fine di tutelare i boschi e le foreste alpine site nei territori delle zone interessate dall'epidemia”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/48 Sala parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/49 Saccani Jotti parere favorevole con riformulazione: “a valutare la possibilità di assicurare in futuro, possibilmente con carattere di continuità, l'assicurazione sanitaria integrativa gratuita destinata al personale militare, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili ed in linea con le ulteriori misure che il Dicastero intende avviare al fine di potenziare l'efficienza psicofisica del personale militare”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/50 Mule' parere favorevole, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/51 Orlando, espunte le ultime cinque premesse, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/52 Graziano parere favorevole se riformulato come l'ordine del giorno n. 9/1633-A/35 Mantovani. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/53 Caramanna parere favorevole con riformulazione che espunge le parole: “col primo provvedimento utile allo scopo”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/54 Cattoi parere contrario al primo impegno e parere favorevole sul secondo impegno con riformulazione: “ad attivarsi, in tutte le opportune sedi istituzionali europee, per aprire un tavolo di confronto sul tema idroelettrico per la redazione di orientamenti unionali volti a ridurre l'evidente sperequazione ad oggi esistente ed affermare un principio di reciprocità a livello europeo”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/55 Milani parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/56 Steger, espunta l'ultima premessa, parere favorevole. L'ordine del giorno n. 9/1633-A/57 Bonelli, espunte la quarta, quinta e sesta premessa, è accolto come raccomandazione, nel senso di sostituire l'alinea dell'impegno con la seguente: “a continuare nell'azione di”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/58 Dori parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, il regime IVA al 5 per cento per il gas metano e il teleriscaldamento”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/59 Zaratti e n. 9/1633-A/60 Borrelli. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/61 Mari, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prorogare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, l'esonero contributivo per le assunzioni di donne svantaggiate, under 36 e per la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/62 Evi, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, ad adottare misure in favore dei centri di recupero animali selvatici per l'importante attività di tutela e di cura della fauna selvatica”.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. L'ordine del giorno n. 9/1633-A/63 Ghirra è accolto come raccomandazione, se si espunge l'ultima premessa.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/64 Piccolotti, parere contrario.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/65 Grimaldi è accolto come raccomandazione, se si riformula l'impegno: “compatibilmente con gli esiti della procedura di infrazione avviata nei confronti dello Stato italiano”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/66 Zanella, parere contrario.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/67 Fratoianni è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/68 De Bertoldi, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/69 Torto, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio, di individuare le occorrenti compensazioni finanziarie per consentire ai comuni interessati dalle disposizioni in premessa di poter utilizzare le risorse non impiegate nell'anno di assegnazione”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/70 Barzotti e n. 9/1633-A/71 Francesco Silvestri.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/72 Sergio Costa, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di bilancio”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/73 Appendino, n. 9/1633-A/74 Scutella' e n. 9/1633-A/75 Cantone.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/76 Quartini è accolto come raccomandazione, se viene espunta l'ultima premessa.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/77 Marianna Ricciardi, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le ultime due premesse e riformulare l'impegno nel modo seguente: “a valutare, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, di incrementare ulteriormente le risorse a favore del Servizio sanitario nazionale anche per le esigenze connesse alle assunzioni di personale”.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/78 Di Lauro, parere favorevole con la stessa riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/77 Marianna Ricciardi ed espungendo l'ultima premessa.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/79 Sportiello e n. 9/1633-A/80 Baldino.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/81 Lovecchio, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere l'ultima premessa e riformulando l'impegno nel modo seguente: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la proroga delle agevolazioni fiscali sull'acquisto della casa di abitazione da parte di soggetti con età inferiore a 36 anni e con valore dell'indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 40.000 euro annui”.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/82 Caramiello è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/83 Cherchi, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, misure a sostegno delle aziende agricole nel loro percorso di innovazione e modernizzazione”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/84 Raffa e n. 9/1633-A/85 Donno.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/86 Auriemma, parere favorevole con riformulazione, sostituendo la prima parte dell'impegno con: “continuare a potenziare il lavoro sulla definizione dei costi di produzione”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/87 Fede, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere l'ultima premessa e riformulare l'impegno come segue: “a fornire a tutte le parti interessate ogni utile chiarimento in relazione alle modalità applicative delle nuove disposizioni, in linea con le previsioni della direttiva (UE) 2021/2118”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/88 Traversi, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la quarta, la sesta e la settima premessa e riformulare l'impegno come segue: “impegna il Governo ad adottare le necessarie iniziative legislative finalizzate a dare attuazione alla normativa europea richiamata in premessa, al fine di dare al mondo agricolo la risposta che merita nell'ambito della sicurezza del lavoro”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/89 Fenu, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/90 Pellegrini, parere favorevole con riformulazione: “a valutare la possibilità di adottare iniziative di carattere normativo volte a finanziare a favore del Ministero della Difesa risorse per 21 milioni di euro per l'anno 2024, da destinare all'incentivazione della produttività del personale civile della Difesa attraverso la contrattazione collettiva nazionale integrativa, valutando, altresì, interventi volti a rendere tale misura strutturale”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/91 Aiello, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/92 Iaria, parere contrario.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/93 Ilaria Fontana è accolto come raccomandazione, se vengono espunte la quarta, la quinta e la sesta premessa.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/94 Carotenuto, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/95 Caso, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere l'undicesima, la tredicesima e la quattordicesima premessa, riformulare il primo e il secondo capoverso dell'impegno: “a valutare l'opportunità di” ed espungere il terzo capoverso dell'impegno.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/96 Amato, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/97 Orrico, parere favorevole con riformulazione: “al fine di garantire il diritto allo studio degli studenti, a valutare l'opportunità di prorogare, sentita la CRUI, l'ultima sessione delle prove finali per il conseguimento del titolo di studio relative all'anno accademico 2022-2023”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/98 Lomuti e n. 9/1633-A/99 Penza.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/100 Alfonso Colucci è accolto come raccomandazione, se vengono espunte le premesse.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/101 Morfino è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/102 Alifano, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/61 Mari. In questo caso, però, occorre espungere la terza, la quarta, la quinta e la sesta premessa.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/103 Iaia, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, qualora ne ricorrano le condizioni e nel rispetto dei vincoli di bilancio, a prevedere, con successivi provvedimenti normativi, un'ulteriore proroga dell'attività delle agenzie di cui in premessa, al fine di tutelare tutti i lavoratori coinvolti”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/104 Serracchiani, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/105 Lancellotta, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/69 Torto.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/106 Ubaldo Pagano, parere favorevole con la medesima riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/103 Iaia.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/107 Lacarra, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/108 Gribaudo, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la terza, la quarta e l'ultima premessa e riformulare l'impegno come segue: “ad adottare le idonee iniziative legislative al fine di dare completa attuazione alla normativa europea in materia di revisione delle macchine agricole”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/109 Barbagallo, n. 9/1633-A/110 Peluffo, n. 9/1633-A/111 De Luca e n. 9/1633-A/112 Di Sanzo.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/113 Morassut, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le premesse e riformulare l'impegno aggiungendo le seguenti parole: “sulla base dei dati aggiornati al 31 dicembre 2023, nonché in funzione dell'aggiornamento dei piani economici finanziari annessi agli atti convenzionati vigenti”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/114 Benzoni e n. 9/1633-A/115 Sottanelli.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/116 Ruffino, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la seconda, la terza, la quarta, la settima e l'ottava premessa e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare iniziative a sostegno dei comuni con meno di 1.000 abitanti”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/117 Richetti, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le ultime due premesse e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere misure per sostenere le spese relative alle sessioni di psicoterapia, anche in considerazione dell'aumento delle condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/118 Onori, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le premesse e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere iniziative volte a potenziare i servizi consolari a disposizione degli italiani residenti all'estero iscritti all'AIRE”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/119 Grippo, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/120 Carfagna, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, gli sgravi contributivi previsti dai commi 297 e 298 dell'articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, per l'assunzione di donne lavoratrici e giovani under 36”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/121 Bonafe', parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la quinta premessa e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, iniziative per il differimento dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi nei territori colpiti dagli eventi calamitosi avvenuti in Toscana nel mese di novembre 2023 e ricompresi nelle delibere del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2023 e 5 dicembre 2023”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/122 Bonetti, parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la quarta premessa e riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente coi vincoli di finanza pubblica, misure a sostegno dei comuni per finanziare le iniziative in collaborazione con enti pubblici e privati volte al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali, dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori”. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/123 Cangiano, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/124 Casu, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/125 Ciaburro il parere è favorevole con la medesima riformulazione dell'impegno dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/43 Bof. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/126 Comaroli il parere è favorevole limitatamente al primo impegno.

Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/127 Cavandoli, n. 9/1633-A/128 Davide Bergamini, n. 9/1633-A/129 Romano, n. 9/1633-A/130 Bicchielli e n. 9/1633-A/131 Pisano il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/132 Porta il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/133 Lupi il parere è favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/134 Gusmeroli è stato ritirato.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/135 Michelotti, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di una revisione dei criteri di assegnazione dei fondi di cui in premessa, qualora ne ricorrano le condizioni e compatibilmente con gli equilibri di bilancio, al fine di valorizzare i livelli occupazionali”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/136 Pietrella il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di finanziare l'intervento in oggetto per garantire il miglior utilizzo pubblico ed evitarne il degrado”.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino sul quale il parere è favorevole con riformulazione. Collega Pastorino, accetta la riformulazione?

LUCA PASTORINO (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Io accetto la riformulazione però chiedo che venga messo in votazione.

Evidenzio che viene espunta l'ultima premessa però, a seguito di una mia interrogazione del settembre scorso, la Ministra Calderone concludeva così: “Concludo assicurando agli onorevoli interroganti l'impegno del Ministero ad operare affinché venga espressamente estesa la portata soggettiva delle disposizioni normative del 2023 soprarichiamate alle autorità di sistema portuale”. Ciò è stato detto in quest'Aula, non per le compagnie di lavoro portuale ma sicuramente per le autorità portuali. Io mi auguro che ci sia un impegno per una norma del 2015 che serviva alle famiglie, alle vittime dell'amianto. Abbiamo provato, anche con il collega Orlando, a presentare emendamenti al Milleproroghe ma non è stato possibile portarli a termine e, quindi, ripristinare la situazione ex ante. Mi auguro che questo impegno ci sia. Il Fondo da 30 milioni previsto dalla legge di bilancio c'è, si tratta solo di estenderne la portata. Io credo nell'impegno del Governo, che sia più dell'accoglimento di un ordine del giorno. Chiedo, però, che lo stesso ordine del giorno sia votato.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Serracchiani sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino.

Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/1 Pastorino, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Gli ordini del giorno n. 9/1633-A/2 Cerreto, n. 9/1633-A/3 Caretta, n. 9/1633-A/4 Mattia, n. 9/1633-A/5 La Salandra e n. 9/1633-A/6 Ziello hanno parere favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/7 Ciocchetti sul quale il parere è favorevole con riformulazione, accettata.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/8 Maccari ha parere favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/9 Malavasi sul quale il parere è favorevole con riformulazione. Collega Malavasi, accetta?

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io chiederei alla Sottosegretaria le motivazioni del parere, perché non ho capito il senso della riformulazione. Capisco l'inserimento nel dispositivo delle parole “compatibilmente con i vincoli di bilancio” ma non riesco a capire il senso dell'eliminazione delle due premesse che avete citato, anche perché una parte di queste premesse è anche presente nell'ordine del giorno n. 9/1633-A/42 della collega Loizzo, che tratta dello stesso tema e dal quale non è stata espunta alcuna premessa.

PRESIDENTE. Il Governo non intende intervenire. Quindi, mi deve dire se accetta o meno la riformulazione.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Accetto e faccio una dichiarazione di voto, se possibile.

PRESIDENTE. Prego.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Questo è un tema importante e, quindi, non voglio comunque sottovalutare la disponibilità della Sottosegretaria nell'accogliere questo impegno, anche perché parliamo di epatite C e dell'attività di screening per una patologia comunque silenziosa che, per fortuna, dal 2014, grazie anche alla disponibilità di nuovi farmaci, ha comunque un tasso di guarigione molto elevato e permette oggi al nostro Paese di avere una best practice rispetto al contesto europeo e di essere uno dei Paesi più avanzati nel raggiungimento dei target europei previsti dall'Organizzazione mondiale della sanità per il 2030, tant'è vero che nel nostro Paese si stima una forbice tra le 500.000 e 1.000.000 di persone che hanno questa patologia, spesso non diagnosticata e non riconosciuta.

Poiché durante il periodo pandemico si è protratta l'attività di screening, che ha avuto però un piuttosto basso tasso di adesione, questo dispositivo chiede la proroga successiva al 2024. Già è stata prorogata al 31 dicembre 2024, anche perché ci sono risorse avanzate che non sono state utilizzate. Del fondo stanziato di 71 milioni, infatti, ne sono stati utilizzati solamente 6. Crediamo che sia importante continuare a prorogare questa campagna di screening, anche andando ad ampliare la fascia di età, visto che oggi la campagna di screening è prevista solamente per i nati dal 1969 al 1989. Quindi, chiediamo un ampliamento della forbice ma anche una proroga temporale che permetta di utilizzare bene tutte le risorse per diagnosticare preventivamente questa patologia, andando di conseguenza anche a ridurne il peso sanitario, il peso sociale e la sostenibilità economica per il sistema sanitario nazionale.

Quindi, ben venga quest'apertura. Andiamo, con quest'ordine del giorno, a prevedere, compatibilmente con le risorse che, però, già ci sono a bilancio, la proroga della campagna di screening, ben sapendo quanto nel nostro Paese ci sia comunque un deficit di educazione alla prevenzione su cui è necessario insistere con coerenza per migliorare la qualità della vita, la diagnosi precoce e una presa in carico multidisciplinare che permetta ai cittadini di vivere meglio e vivere più lungo.

Quindi, speriamo che sia un intento vero e serio, che ci possa permettere una presa in carico precoce, un'appropriatezza delle cure e, quindi, una migliore qualità della vita per i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/9 Malavasi, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'ordine del giorno n. n. 9/1633-A/10 Girelli: parere favorevole con riformulazione. Collega Girelli, accetta?

GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Presidente, sì, accetto la riformulazione e chiedo che sia messo ai voti.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/10 Girelli, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/11 Sarracino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/12 Scotto, sul quale il parere è favorevole con riformulazione. Il collega Scotto accetta la riformulazione e chiede di votarlo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/12 Scotto, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/13 Guerra, che il Governo accoglie come raccomandazione se riformulato.

Chiedo alla collega Guerra se intende accogliere la proposta del Governo.

MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Signor Presidente, accolto come raccomandazione no. Chiedo alla Sottosegretaria, se vuole ripensarci. C'è già una menomazione dell'ordine del giorno che deriva dal fatto che mi vengono espunte delle premesse importanti…

PRESIDENTE. Colleghi, vi chiedo di liberare i banchi del Governo. Mi scusi, collega Guerra, un attimo, perché lei si sta rivolgendo al Governo che però era momentaneamente distratto. Prego, continui il suo intervento.

MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Chiedevo se, accettando io lo stralcio delle premesse, ci fosse uno spazio per poterlo mantenere invece come ordine del giorno, nel qual caso sarei d'accordo; altrimenti, faccio una dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Il Governo non mi pare dia segnali. Prego, collega Guerra.

MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Non accetto allora la riformulazione e l'accoglimento come raccomandazione e spiego perché. Il tema che stiamo ponendo è molto rilevante e specialmente, purtroppo, lo diventa sempre di più anche in questi giorni, anche alla luce del fatto che vediamo gli effetti della precarietà del lavoro, sia in termini di lavoro povero, che anche - ahimè - di sicurezza sul lavoro.

Qui noi stiamo semplicemente riprendendo le raccomandazioni che su questo argomento il CNEL, sollecitato dal Governo, aveva proposto nella scorsa estate, con un documento chiuso il 12 ottobre, che noi non abbiamo sicuramente condiviso per la questione del salario minimo, ma che era invece rilevante per quanto riguardava la chiarezza con cui metteva in rilievo come il lavoro povero sia dovuto in molta parte alla precarietà del lavoro.

Anche nell'ultimo provvedimento, quello che stiamo votando, ossia il Milleproroghe, ci siamo trovati di fronte a un intervento che va nella direzione opposta rispetto a quella di migliorare la situazione del mercato del lavoro, peggiorandola in un aspetto particolarmente poco accettabile. Mi riferisco al fatto di prorogare ancora per mesi la possibilità di aggirare qualsiasi tipo di clausola - normativa e contrattuale (quelle normative sono state cancellate, quelle contrattuali potrebbero ancora esserci) - e andare direttamente a una contrattazione uno a uno, datore di lavoro e lavoratore, per definire quando è possibile attivare un contratto a termine. Questa è, ovviamente, una cosa abbastanza paradossale, perché si sa che sul mercato del lavoro un datore di lavoro e un lavoratore non hanno singolarmente lo stesso potere contrattuale. Quindi, quella norma era già discutibile (uso questo termine così leggero) quando è stata inserita con il cosiddetto decreto 1° maggio e il fatto di reiterarla diventa veramente insopportabile.

Speravo che ci fosse un desiderio di riflettere perché solo questo si richiedeva al Governo. Manifestatamente non c'è e, quindi, chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine n. 9/1633-A/13 Guerra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Sull'ordine n. 9/1633-A/14 Ascani la proposta di riformulazione viene accolta.

Passiamo all'ordine n. 9/1633-A/15 Simiani, su cui il Governo ha espresso parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Signor Presidente, voglio intervenire su quest'ordine del giorno, visto che il parere…

PRESIDENTE. Colleghi, collega Messina, le devo chiedere di liberare i banchi del Governo.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno riguarda una strada molto complicata e, come sappiamo benissimo, ormai sotto i riflettori a livello nazionale: è la strada Tirrenica, la strada che va da Civitavecchia fino a San Pietro in Palazzi, Livorno. È una strada che copre due regioni, il Lazio e la Toscana, e che per tanti anni ha visto morti e molti incidenti, su cui noi chiediamo di intervenire, ormai da tanto tempo, attraverso un lungo percorso, anche di modifica dell'assetto, da concessione autostradale ad adeguamento stradale, sicché il passaggio ad ANAS; attraverso anche i nostri colleghi, sia laziali che toscani, abbiamo sollecitato più volte il Ministro per poter cominciare da subito un lavoro, anche insieme, cercando di trovare risorse e sviluppando anche la possibilità di iniziare i lavori a lotti funzionali, visto che anche addirittura nella parte laziale oggi c'è la possibilità di farlo, dal momento che il progetto ha avuto il via anche dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Detto questo, noi entriamo nello specifico perché, come sapete benissimo, sulla questione dei pedaggi e dell'aumento del pedaggio autostradale in quell'area, abbiamo provato a intervenire in Commissione attraverso emendamenti puntuali, non solo in Toscana, ma anche in Liguria, dove c'è stato assolutamente un diniego da parte del Governo. Quando, invece, anche da altre parti - prendo, per esempio, la A24 - sono stati fatti accordi, c'erano dei contenziosi e addirittura con un accordo si è fermato l'aumento del pedaggio dal 2017: ad oggi, ciò permetterà di mantenere lo stesso costo fino alla fine della concessione.

Questo poteva essere fatto anche in altre parti d'Italia, compreso anche un piccolo casello (e qui lo dico perché dobbiamo occuparci anche delle piccole situazioni, non solamente di quelle grandi) che è al confine fra Cecina e Rosignano. In questo caso, nell'ambito del livornese, per soli 3 o 4 chilometri si paga un pedaggio di 80 centesimi. 80 centesimi per 3 o 4 chilometri! C'è stato un aumento sostanziale, anno dopo anno, e questo credo che debba essere fermato. Lo dico soprattutto anche al Governo: il fatto che alla fine molti pendolari, tutti i giorni, debbano pagare con risorse proprie solo per il passaggio su un'autostrada di 4 chilometri, che ormai non verrà più fatta perché quel progetto è ormai superato, e che fino al 2028 dovrà esserci questa gabella, credo sia assolutamente un errore che oggi non solo il Governo, ma anche i colleghi della maggioranza dovrebbero cogliere.

Mi rivolgo ai toscani chiedendo loro se pensiamo che, ad oggi, si possa far passare una cosa del genere che era - sì - stata anche discussa nelle legislature passate, ma credo che oggi ci sia veramente bisogno di intervenire perché c'è stato un aumento non più sostenibile. Ecco, perché chiedo di rivedere la posizione del Governo e di accantonare quest'ordine del giorno per poterne discutere e magari trovare una soluzione anche insieme (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Quartini sottoscrive l'ordine del giorno in esame.

Vista la richiesta dell'onorevole Simiani, prendo atto che la Sottosegretaria non accede alla proposta di accantonamento.

Ha chiesto di intervenire la collega Tenerini.

CHIARA TENERINI (FI-PPE). Signor Presidente, intervengo a titolo personale rispetto a quanto dichiarato dal collega Simiani. Intanto, per fare chiarezza, dispiace vedere come si speculi facilmente, anche riuscendo a dare notizie non vere, perché il collega nei giorni scorsi ha detto che io avevo ritirato un'interrogazione su questo argomento. In realtà, l'avevo trasformata in un question time in Aula, che è andato in diretta TV la settimana precedente a quella trascorsa.

Quindi, un po' di confusione, mi sembra che sia stata fatta. Però, siccome secondo me, la confusione regna sovrana, vorrei ricordare al collega, tramite lei Presidente, che in ordine a quest'opera fondamentale, come ha ricordato lui, per la nostra regione (per la Toscana è un collegamento essenziale), nel 2017, Governo Gentiloni, è stato deciso il ridimensionamento dell'opera del progetto autostrada tirrenica Livorno-Civitavecchia - 2017, Governo Gentiloni - e si è optato per l'adeguamento del Corridoio tirrenico, quindi per l'adeguamento dell'Aurelia. Ciò non solo rinunciando a un'opera fondamentale, quella dell'autostrada, ma anche rinunciando, per chi come me vive in quel territorio, a tante importanti opere collaterali - per esempio, faccio riferimento al lotto zero - con un danno enorme per il territorio. Però, lo ha fatto il Governo Gentiloni.

Dopodiché, con il Milleproroghe del 2020, una volta scaduta la concessione di SAT nel 2019, spunta sul Milleproroghe del 2020 un emendamento a prima firma di un deputato del Partito Democratico che proroga la concessione al 2028 e, quindi, attribuisce a SAT il titolo per continuare a esercitare i propri diritti su quel tratto di strada e su quel casello. Per cui, non capisco ora questa sorpresa da parte dei colleghi dell'opposizione, del Partito Democratico, che non si ricordano che al Governo c'erano loro, che l'emendamento portava una prima firma loro e che il parere favorevole l'ha dato il loro Governo “Conte 2” giallo-rosso. Per cui, mi meraviglio della sorpresa, però non così tanto, perché quale potrebbe essere ora la soluzione rispetto a questo problema? Che il Governo si accolli interamente il costo e risarcisca completamente SAT dei mancati introiti o revochi la concessione a costo di penali o di cause da parte di SAT. È comodo fare una cosa nel 2020, quando si è al Governo, e rimangiarsela quando si è all'opposizione, con un altro Governo, nel 2024 e immagino che per i colleghi del PD la soluzione più semplice sarebbe quella di togliere quella piccola gabella e aumentare le tasse ai cittadini, come fanno tranquillamente in Toscana dove aumentano l'Irpef e, oltretutto, tolgono anche i servizi sulla sanità e sulla disabilità. Così si fa presto a fare sia Governo che opposizione.

Io, però, in puro stile di coerenza, siccome mi sono sempre espressa contrariamente alla presenza di un casello in un tratto di strada che formalmente non è autostrada e che non vedrà mai quel completamento, ho sempre pensato che fosse una presenza sicuramente dannosa per il territorio, ma, una volta fatti i dovuti approfondimenti sulla questione, è chiaro che, con responsabilità, dichiaro il voto di astensione sul principio della presenza del casello, ma non posso assolutamente avallare la richiesta dei colleghi di opposizione che chiedono che oggi questo Governo si accolli decisioni prese dal loro Governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/15 Simiani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Su un lutto della deputata Elisabetta Gardini.

PRESIDENTE. Comunico che la collega Elisabetta Gardini è stata colpita da un grave lutto: la perdita del consorte.

La Presidenza della Camera ha già formulato ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 1633-A.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 1633-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/16 Fossi, su cui il parere è favorevole con riformulazione. Prendo atto che il presentatore accoglie la riformulazione.

Prendo atto che gli onorevoli Quartini, Scotto e Grimaldi chiedono di sottoscrivere l'ordine del giorno. Prendo atto che tutto il gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra chiede di sottoscrivere l'ordine del giorno. Chiedete che sia posto in votazione? Sta bene.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/16 Fossi, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/17 Marino il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare la collega Marino. Ne ha facoltà.

MARIA STEFANIA MARINO (PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Per suo tramite, voglio chiedere al Governo di rivedere il parere sull'ordine del giorno a mia prima firma e voglio spiegarne le motivazioni. Nella legge di bilancio del 2023 sono stati previsti nuovi criteri di calcolo delle quote retributive di trattamento pensionistico e i termini di decorrenza iniziale in caso di pensione anticipata. Ebbene, da questa misura adottata dal Governo sono stati penalizzati una parte di dipendenti pubblici e, in particolare, i medici nati dal 1958 al 1964. Voglio ricordare al Governo che si tratta di lavoratori che si sono riscattati gli anni universitari con i loro sacrifici pagando ingenti somme, che, alla luce di ciò che avete fatto, avrebbero potuto utilizzare diversamente. Infatti, questi medici, dopo anni di lavoro, non potranno andare in pensione così come avevano previsto, se non penalizzati per parecchie centinaia di euro.

Presidente, è stato leso il principio di affidamento e stabilità normativa in materia previdenziale, cui tutti i lavoratori devono poter contare al momento in cui progettano la propria esistenza dopo l'esperienza lavorativa, ed è veramente discriminatorio, oltre che ingiusto, non dare l'opportunità a questi lavoratori, che hanno fatto, a suo tempo, una scelta, con i propri risparmi e sacrifici, di andare in pensione prima.

Chiedo, Presidente, che il Governo rinvii, almeno parzialmente, l'applicazione di detta norma, prevista dalla legge di bilancio, dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, affinché coloro i quali si sono riscattati gli anni universitari abbiano l'opportunità di andare in pensione, così come giustamente avevano previsto quando hanno deciso di impegnare le loro risorse (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/17 Marino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/18 Maccanti è favorevole.

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/19 Furfaro è favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione? Sì, e chiede di votarlo.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/19 Furfaro, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/20 Curti è favorevole con riformulazione. Il presentatore accoglie la riformulazione e chiede che sia posto in votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/20 Curti, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 11).

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/21 Ghio è favorevole con riformulazione. Collega Ghio mi dice se accoglie la riformulazione?

VALENTINA GHIO (PD-IDP). Presidente, sì, accolgo la riformulazione e chiedo che venga messo al voto. Voglio fare un brevissimo intervento, per dire che durante l'iter del Milleproroghe è stato accolto il rifinanziamento del Fondo del lavoro portuale, e questo è un passo avanti.

Chiediamo, con quest'ordine del giorno, un ulteriore passo avanti, che riteniamo necessario, ovvero il riconoscimento del lavoro usurante di alcune professioni portuali più esposte e più a rischio.

Avremmo preferito un impegno più stringente rispetto a una valutazione, però, dato che riteniamo l'argomento di fondamentale importanza, soprattutto per la tutela della sicurezza dei lavoratori, accogliamo la riformulazione proposta e chiediamo che l'ordine del giorno venga messo al voto.

Monitoreremo e incalzeremo il processo, essendo per noi una priorità ogni azione che va nella direzione del potenziamento della sicurezza e della tutela della salute dei lavoratori.

PRESIDENTE. Prendo atto che la deputata Bakkali sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/1633-A/21 Ghio.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/21 Ghio, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/22 Zan è favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione, collega?

ALESSANDRO ZAN (PD-IDP). Il Governo può rileggere, gentilmente, la riformulazione?

PRESIDENTE. Sottosegretaria, dovrebbe rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/22 Zan.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Espunte la seconda, terza, quarta e quinta premessa, la riformulazione è la seguente: “a prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato ai sensi degli articoli 11 e 13 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, e la copertura integrale del contingente previsto dall'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 80 del 2021, con lo svolgimento del prossimo concorso nonché a valutare l'opportunità di assumere il contingente previsto dal decreto legislativo n. 151 del 2022 nei limiti delle capacità assunzionali vigenti”.

PRESIDENTE. Collega Zan?

ALESSANDRO ZAN (PD-IDP). Praticamente, non ha accolto nulla dell'ordine del giorno, perché c'è tutto un “valutare”, quando chiediamo una dotazione di organico prevista proprio dal decreto legislativo n. 151 del 2022. Dunque, non accetto la riformulazione.

PRESIDENTE. Quindi, non accetta.

Se nessun altro chiede d'intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/22 Zan, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/23 Iacono.

Ha chiesto di parlare la deputata Marino. Ne ha facoltà.

MARIA STEFANIA MARINO (PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Vorrei firmare l'ordine del giorno presentato dalla collega Iacono e vorrei anche ringraziarla, perché era un ordine del giorno che prevedeva la possibilità per gli enti locali di continuare l'iter di progettazione e avvio delle procedure di gara e ovviamente di consentire e di garantire la continuità dell'azione amministrativa, ai sensi dell'articolo 1, comma 139, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.

Spero che il Governo possa accantonare quest'ordine del giorno, perché si dà l'opportunità agli enti locali quantomeno di definire e completare quelle opere che già sono in campo (Applausi del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non chiede di intervenire sulla richiesta di accantonamento.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/23 Iacono, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/24 Giorgianni e n. 9/1633-A/25 Manzi il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/26 Roggiani il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare la deputata Manzi. Ne ha facoltà.

IRENE MANZI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere al Governo, visto che ordini del giorno analoghi su questi temi, anche della maggioranza, sono stati accolti, di rivedere il suo parere, perché il tema tra l'altro è abbastanza sentito e riguarda i lavoratori ATA non prorogati al 31 dicembre.

PRESIDENTE. Il Governo, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/26 Roggiani?

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Possiamo accoglierlo come raccomandazione.

PRESIDENTE. Collega? Va bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/27 Lai, sul quale il parere è favorevole con riformulazione, accettata dalla collega Lai.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/28 Zingaretti il parere è favorevole con riformulazione. È accettata, collega Manzi?

IRENE MANZI (PD-IDP). Accetto la riformulazione e faccio una brevissima dichiarazione di voto, se è possibile.

Intervengo per ringraziare il Governo per essersi finalmente fatto carico di un tema che in questi giorni sta animando e penso abbia coinvolto molti colleghi in quest'Aula, quello della proroga della scadenza dell'anno accademico. Molti studenti universitari, in questi giorni, ci hanno scritto per chiedere che venisse prorogata una misura già adottata anche negli anni accademici precedenti. Quindi, il fatto che, finalmente, si sia aperta una possibilità di trattativa e di confronto anche con la CRUI, tenendo conto, peraltro, delle mozioni approvate all'unanimità all'interno del Consiglio nazionale degli studenti universitari, penso sia un segnale molto positivo. Quindi accolgo la riformulazione e chiedo che venga messo ai voti.

PRESIDENTE. Piccolotti chiede di sottoscrivere a nome del gruppo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/28 Zingaretti, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/29 Berruto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/30 Orfini il parere è favorevole con riformulazione, accettata. Iacono lo sottoscrive.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/31 Gatta il parere è favorevole con riformulazione. Prego, collega.

GIANDIEGO GATTA (FI-PPE). Sì, Presidente, accolgo la riformulazione, con l'auspicio, poiché si tratta di un ordine del giorno che rinviene già da una riformulazione del 14 novembre 2023 sulla estensione…

PRESIDENTE. Collega, scusi, vuole che lo votiamo? Perché, se accetta e parla, benissimo. Allora prego.

GIANDIEGO GATTA (FI-PPE). Voglio che lo votiamo. Accolgo la riformulazione e nel contempo però auspico che non vi sia una terza riformulazione alla ripresentazione che già preannuncio dell'ordine del giorno. Si tratta della proroga del beneficio del credito d'imposta sull'acquisto del carburante, del gasolio in particolar modo. L'acquisto di questo tipo di carburante, che oggi invece viene acquistato presso l'India, la Cina e gli Stati Uniti d'America, risente della crisi del Canale di Suez. Chiedo a tutta l'Aula un voto unanime per fare in modo che la prossima volta il Governo si determini a consentire a tutte le imprese di pesca della nostra penisola - quindi con innegabili benefici per tutta la filiera e per tutto il tessuto socio-economico - il beneficio del credito d'imposta di cui queste imprese hanno goduto negli anni precedenti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/31 Gatta, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/32 Sasso il parere è favorevole. Il presentatore chiede di votarlo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/32 Sasso, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/35 Mantovani il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/36 Messina il parere è favorevole con riformulazione. Collega Messina, accetta?

Aspetti, collega, che, forse, il Governo vuole dire qualcosa sul parere.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Sì, grazie, Presidente. Il parere sull'ordine del giorno Messina cambia da favorevole con riformulazione a favorevole secco.

PRESIDENTE. Parere favorevole.

Ha chiesto di parlare la deputata Matera. Ne ha facoltà.

MARIANGELA MATERA (FDI). Per sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1633-A/37 Roscani è stato ritirato.

Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/38 Testa, n. 9/1633-A/40 Angelo Rossi e n. 9/1633-A/41 Centemero il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/42 Loizzo il parere è favorevole con riformulazione. È accettata? Mi fate un cenno dal gruppo della Lega? Sì benissimo.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/43 Bof il parere è favorevole con riformulazione, accettata.

Anche sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/44 Zinzi il parere è favorevole con riformulazione, accettata.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/45 Toni Ricciardi, con parere contrario. Ha chiesto di parlare il collega Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Le faccio una confessione Presidente: mi chiedevo in tutti questi mesi il perché insistessi così tanto, tanto da convincere addirittura il gruppo parlamentare del quale faccio parte a sposare questa battaglia. La domanda che mi ponevo Presidente si poggiava su elementi semplici. Molte volte siamo abituati a difendere alcune cause perché reputiamo quelle cause a noi aderenti, perché fanno parte del nostro corpo elettorale, del nostro collegio, dei nostri mondi di riferimento, di persone che generalmente noi tecnicamente rappresentiamo. D'altronde questo è il luogo della massima rappresentanza. Però, mi sono sempre chiesto: perché mi sto incaponendo da mesi a difendere i frontalieri rispetto a un'ingiustizia?

E la risposta che mi sono dato, Presidente, è esattamente perché siamo dinanzi a un'incomprensibile ingiustizia. Ora, quest'ordine del giorno, colleghe e colleghi, e mi rivolgo soprattutto al Governo nella speranza che ci possa ripensare, chiedeva sostanzialmente di derogare dall'applicazione di una tassa ingiusta, ossia la tassa sanitaria a carico dei frontalieri, per una ragione semplice, anzi due.

La prima: l'accordo sui frontalieri che abbiamo votato tutte e tutti all'unanimità - e chiudo, Presidente - prevedeva un tavolo permanente tra Governo italiano, Governo svizzero e parti sociali. Allora, prima domanda: se volevate introdurre una nuova tassa, perché non si è passati tramite il tavolo? In secondo luogo, Presidente, se questa tassa va direttamente nelle casse delle regioni, se oltre l'80 per cento dei frontalieri è residente in regione Lombardia e se la sanità lombarda vive una difficoltà di natura economica, allora, colleghe e colleghi, potevamo prevedere un piano di rientro, come si fa per tante regioni d'Italia; e non sentirci sempre la morale rispetto al fatto che, in alcune regioni, soprattutto in quelle meridionali, non si sa gestire la sanità e allora vanno commissariate e vanno fatti piani di rientro, mentre in altre, soprattutto in Lombardia, funziona bene; peccato che poi piazzate una tassa ingiusta, una doppia imposizione, a persone che già pagano le tasse. E attenzione, lo dico al Governo, suo tramite: il Governo federale ha avviato un'indagine conoscitiva per capire se sia legittimo quello che state facendo. Allora, visto che si sta chiedendo semplicemente questo - capisco l'insofferenza di qualche collega della Lega, lo capisco, però purtroppo la verità è amara, ma questa è -, sto chiedendo di poterlo accantonare, Sottosegretaria, e rifletterci, perché rischiamo di fare non solo un'ingiustizia, ma una brutta figura nei confronti di un altro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Il Governo sulla richiesta di accantonamento? No. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/45 Toni Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/46 D'Alfonso il parere è favorevole con riformulazione. La accetta, collega D'Alfonso? Sì.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/47 Bordonali il parere è favorevole con riformulazione. La accetta? Sì.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/48 Sala il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/49 Saccani Jotti il parere è favorevole con riformulazione. La accetta? Sì.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/50 Mule' il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/51 Orlando il parere è favorevole con riformulazione. La accetta? Sì.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/52 Graziano, c'è una riformulazione. Ha chiesto di parlare il collega Graziano. Ne ha facoltà. Mi dice se la accetta?

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Presidente, era solo per chiedere di riascoltare la riformulazione, perché non ho inteso quella dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/35 Mantovani.

PRESIDENTE. Certo, collega Graziano, chiediamo alla Sottosegretaria la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/52 Graziano.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Presidente, la riformulazione è la seguente: “impegna il Governo a valutare gli effetti applicativi della disposizione di cui all'articolo 17, comma 1-bis, ultimo periodo, del provvedimento in esame, al fine di adottare le opportune iniziative volte al suo superamento, anche in vista di una riforma organica degli organi rappresentativi delle Camere di commercio”.

PRESIDENTE. Onorevole Graziano?

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Grazie, la accetto e chiedo di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/52 Graziano, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 20).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/53 Caramanna, il parere è favorevole con riformulazione: la accetta e chiede che sia votato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/53 Caramanna, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 21).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/54 Cattoi il parere è favorevole con riformulazione. Collega, mi dice se la accoglie?

VANESSA CATTOI (LEGA). Sì, grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione, ma vorrei fare un breve intervento, vista l'importanza del tema che viene affrontato all'interno di quest'ordine del giorno. Il tema riguarda il comparto idroelettrico…

PRESIDENTE. Collega, scusi, chiede di metterlo ai voti, naturalmente?

VANESSA CATTOI (LEGA). Sì. Il tema oggetto dell'ordine del giorno riguarda il comparto dell'energia idroelettrica. È un tema molto importante non solo per quanto riguarda la questione nazionale, ma anche perché ci viene segnalato non solo all'interno del PNIEC, ma anche, con una nota, nella relazione del Copasir, che afferma che il settore idroelettrico è uno degli ambiti nei quali il nostro Paese presenta - e cito proprio la relazione del Copasir - un notevole vantaggio competitivo.

Il Comitato ha, inoltre, avanzato una critica per aver aperto le gare per le concessioni idroelettriche ad operatori esteri, ma in un regime di non reciprocità, poiché gli altri Paesi europei applicano un regime protezionistico in questo ambito.

Presidente, quest'ordine del giorno è stato accolto limitatamente al punto 2, in cui viene richiesto di istituire un tavolo europeo di confronto per cercare di superare una disparità a livello di singoli Stati europei, perché, comunque sia, l'Italia, attualmente, per quanto riguarda l'assetto normativo attuale, sarebbe l'unica ad andare a gara, quando tutti gli altri Paesi europei sulla partita delle concessioni idroelettriche hanno un regime di tipo protezionistico e quindi hanno proceduto a un rinnovo illimitato o, comunque sia, a rinnovi di 90 o di 75 anni nell'ambito delle concessioni idroelettriche. Quindi è importante il fatto che il Governo abbia accolto una parte dell'impegno dell'ordine del giorno, ma rimane aperta la questione che riguardava il primo punto, quella di cercare di far riassegnare ai territori, quindi ai presidenti delle regioni il tema delle concessioni, in modo che potessero colmare questa sperequazione che si va a creare all'interno dell'ambito europeo, vista questa disparità tra i vari Paesi. Tuttavia, ritengo fondamentale e importante dare un primo segnale di attenzione da parte di questo Governo nei confronti di un comparto che è fondamentale e determinante per lo sviluppo e il sostegno del sistema Paese, non solo per le nostre famiglie, ma anche per tutto il comparto industriale italiano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il collega Candiani chiede di sottoscriverlo.

Ha chiesto di parlare il collega Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN (IV-C-RE). Posso, per favore, riascoltare la riformulazione?

PRESIDENTE. Sottosegretaria, ci rilegge la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/54 Cattoi, a beneficio dell'Aula?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. L'impegno è riformulato come segue: “ad attivarsi in tutte le opportune sedi istituzionali europee per aprire un tavolo di confronto sul tema idroelettrico per la redazione di orientamenti unionali volti a ridurre l'evidente sperequazione ad oggi esistente e ad affermare un principio di reciprocità a livello europeo” (Commenti del deputato Fornaro).

PRESIDENTE. Sottosegretaria, forse ha dimenticato una parte della riformulazione.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sì, mi scusi, ha ragione l'onorevole Fornaro. È espunto il primo impegno e il secondo è riformulato come ho detto poc'anzi.

PRESIDENTE. Dunque il primo impegno era espunto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/54 Cattoi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/55 Milani il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/56 Steger il parere è favorevole con riformulazione. La accoglie? Sì.

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/57 Bonelli è accolto come raccomandazione, se riformulato. Collega Bonelli? Aspetti un attimo, perché credo che il Governo voglia rivedere il parere.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sì, l'ordine del giorno n. 9/1633-A/57 Bonelli è accolto - non come raccomandazione - se riformulato nel senso di espungere la quarta, la quinta e la sesta premessa, e introdurre l'impegno con le parole “a continuare nell'azione di”. Quindi, se riformulato in questo modo, non è accolto come raccomandazione, ma è accolto.

PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Bonelli se accolga la riformulazione in questo caso.

ANGELO BONELLI (AVS). Sì, la accolgo.

PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/58 Dori il parere è favorevole con riformulazione. La accoglie e chiede di votare.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/58 Dori, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/59 Zaratti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/60 Borrelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/61 Mari il parere è favorevole con riformulazione: accoglie e chiede che sia votato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/61 Mari, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/62 Evi il parere è favorevole con riformulazione: accoglie e chiede che sia votato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/62 Evi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 27).

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/63 Ghirra è accolto come raccomandazione, se riformulato: va bene.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/64 Piccolotti il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare la collega Piccolotti. Ne ha facoltà.

ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Mi aspettavo che quest'ordine del giorno fosse almeno accolto come raccomandazione perché è un ordine del giorno che chiede semplicemente di non cancellare l'opzione economico-sociale del liceo delle scienze sociali per istituire il liceo del made in Italy. E lo chiede non a monte, come abbiamo fatto in questi mesi, denunciando la propaganda che c'era dietro la nascita del liceo del made in Italy, ma lo chiede a valle, ovvero dopo che si sono manifestati i risultati di questa prima sperimentazione.

I risultati dicono che è stato un completo fallimento, un totale flop. In tutta Italia si sono iscritti soltanto 375 ragazzi, si tratta dello 0,08 per cento dei ragazzi che potevano scegliere quest'anno a quale scuola iscriversi, ed è un flop fragoroso che credo debba invitare il Governo a riflettere su quanto sta facendo. Lo dico perché avere 4 iscritti per scuola, perché questa è la media delle iscrizioni, significa in qualche modo non rendersi conto che, per quanto riguarda l'orientamento delle famiglie e dei ragazzi, il Les, il liceo economico-sociale, invece riscuote un grande successo ed è un orientamento prevalente.

Lo dico anche perché, per l'appunto, anche quest'anno, anche di fronte alla possibilità di iscriversi al liceo del made in Italy, gli iscritti al Les sono aumentati, si tratta quest'anno del 3,96 per cento dei ragazzi. Segno che questo è un indirizzo che si è andato via via consolidando negli anni, che riscuote grande successo, che è prevalente fra quei ragazzi che vogliono poi studiare le materie di natura economica e le materie di natura sociale.

Quindi non si capisce per quale motivo il Governo dovrebbe chiudere questa opzione per imporre l'opzione del made in Italy, se non per ragioni tutte propagandistiche e tutte ideologiche. Il liceo del made in Italy non è stato capito, non è stato compreso, non viene accettato né dagli studenti né dai docenti, tanto che sappiamo di continue forzature che sono state fatte dal Ministero per chiedere alle scuole di opzionare l'apertura di questo percorso. Dico solo una cosa: fermatevi.

Questo “fermatevi” può essere di due diverse opzioni: una è quella di fermare la sperimentazione del liceo del made in Italy, che è quella che percorreremmo noi, ma non vi chiedo di fare così tanto. Ce n'è un'altra, però, che è compatibile anche con la vostra impostazione, che è quella di mantenere il liceo economico-sociale e accanto aprire il liceo del made in Italy, senza chiudere l'opzione che è prevalente tra gli studenti e senza colpire quei tanti docenti di cui state cancellando le cattedre, per esempio i docenti di filosofia e scienze umane che attualmente insegnano nel liceo che state cancellando.

È una situazione, penso, davvero grave, perché è irrispettosa della realtà della scuola. E quando sull'istruzione dei ragazzi e delle ragazze, invece di cercare di fare il meglio, si cerca solo di fare pubblicità e propaganda, si fanno sempre disastri, e questo Governo ne ha già fatto uno (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. L'onorevole Manzi chiede di sottoscrivere. Ha già parlato due volte, non posso darle la parola. Sottoscrivono anche De Micheli, Berruto, Boldrini, Amato, Cuperlo, Bakkali, Zingaretti, Malavasi e Ferrari. Ho praticamente esaurito tutto il gruppo del PD.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/64 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/65 Grimaldi.

Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo per una precisazione sul parere. Prego.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Devo fare una correzione, non è raccomandazione, ma il parere è favorevole con riformulazione: “a valutare di ripristinare, compatibilmente con gli esiti della procedura di infrazione avviata nei confronti dello Stato italiano”. In questo caso non è raccomandazione, ma accolto con riformulazione.

PRESIDENTE. Collega Grimaldi, accoglie la riformulazione?

MARCO GRIMALDI (AVS). Accogliamo e le chiederei un piccolo intervento per chiedere poi che venga messo ai voti. Intanto ringrazio, ovviamente, la Sottosegretaria Siracusano e il Governo, ma soprattutto fatemi ringraziare i tanti colleghi che si sono uniti a noi per chiedere la proroga al prossimo gennaio del 2025 per la cosiddetta entrata in vigore del regime IVA per il Terzo settore. Anch'io ovviamente avrei citato di nuovo, anche nell'impegnativa, quindi siamo favorevoli al punto, la procedura di infrazione dell'Unione europea.

Ricordiamo a tutti, però, qual è il punto che è stato il motivo per cui abbiamo chiesto una deroga di un ulteriore anno e abbiamo, credo, tutti insieme salvato tantissime attività del Terzo settore, tantissimi circoli Arci, Acli, ma davvero tantissimi soggetti che non hanno la possibilità in questo momento di aggiungere alla propria attività no profit, di volontariato, ovviamente non solo quella parte burocratica, ma quella parte che è ovviamente contraddistinta dalle attività no profit. Che cosa vi chiediamo?

Vi chiediamo di utilizzare per l'ultima volta il Milleproroghe, vi chiediamo di metterci a un tavolo e costruire le condizioni per chi, ovviamente, tra l'altro non si merita di entrare in questo calderone. Lo abbiamo detto, in tantissimi abbiamo visto le loro attività durante il COVID. Non prendevano ristori, non ci hanno chiesto indennizzi, ma soprattutto hanno fatto parte di quella grandissima rete che ha fatto la differenza. Parliamo di luoghi di aggregazione che fanno cultura, parliamo dei luoghi del sociale più promiscui, quelli che sanno utilizzare gli spazi dello sport tanto quelli dei doposcuola.

Per questo immagino ci sia stata questa grande trasversalità, facciamo sì che non ci sia un'ulteriore deroga. Noi non chiediamo, il prossimo anno, di ripresentare questo emendamento e rivotarlo insieme. Vi chiediamo di utilizzare bene questo tempo per cancellare da questa scure quelle associazioni (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/65 Grimaldi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 29).

Ordine del giorno n. 9/1633-A/66 Zanella, su cui vi è parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere al Governo di riconsiderare il rifiuto rispetto a quest'ordine del giorno che, invece, io pensavo fosse abbastanza apprezzato nel suo intento e nel suo scopo, perché qui parliamo del Fondo istituito per il contrasto dei disturbi dell'alimentazione e della nutrizione che non veniva finanziato, se non attraverso un emendamento che, poi, ha corretto questa grave carenza di previsione, per cui per il 2024 sono previsti 10 milioni. Qui riusciamo, credo, a condividere il fatto che parliamo di 3 milioni, soprattutto di ragazze e di ragazzi, e non solo - prevalentemente ragazze - e, quindi, della necessità di garantire la continuità dell'assistenza e delle misure previste per far fronte a questo grave problema. Quindi, 10 milioni erano stati previsti per il 2023, 10 milioni per il 2024 - dovrebbero essere aumentati anche rispetto all'inflazione e quant'altro -, per il 2025 e per il 2026 sarebbe interessante che si prevedesse un ulteriore finanziamento, anzi un finanziamento per i 2 anni successivi al 2024, e anche riconsiderare, nell'insieme, la necessità di rimpinguare un Fondo assolutamente indispensabile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Il parere cambia in accoglimento come raccomandazione.

PRESIDENTE. La collega Zanella accoglie la raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1633-A/67 Fratoianni, accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare il collega Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Chiederei, come è successo altre volte, se fosse possibile di mettere ai voti l'ordine del girono anche come raccomandazione; ovviamente preferiremmo che fosse un parere favorevole con riformulazione, ma va bene anche una raccomandazione. Il senso è molto semplice. Noi abbiamo accolto positivamente il fatto che si sia voluto andare oltre il taglio previsto da un Governo che, ormai, è passato, di 4 anni fa, ma il senso è molto semplice: cioè, senza quell'emendamento che abbiamo approvato a grande maggioranza, rischiavano tanto soggetti quanto Radio Radicale, tanto piccoli editori, cooperative. Anche in questo caso, vi chiediamo una cosa semplice: di metterci a un tavolo, di ripensare, visti i cali dei fatturati e i numeri, che non ritornano a quelli del periodo pre-pandemia, di continuare a mantenere libera l'informazione. L'abbiamo fatto in un dibattito molto costruttivo, l'abbiamo fatto anche chiedendovi di rivedere alcune norme, ne dico una. Spesso si parla del numero di vendite o della distribuzione, ma continuare solo a parlare di questi numeri non ci dice, per esempio, che è importante che quelle copie distribuite arrivino in tutta Italia e non si debba fare la scelta di ridurre fra distribuzione e copie vendute, come se fosse solo una questione di fatturati.

Insomma, noi vi chiediamo semplicemente, anche in questo caso, di togliere definitivamente quel taglio, di dare libertà di informazione. Tanti piccolissimi editori, in questi giorni, hanno considerato positivamente il fatto che abbiamo rinviato per un ulteriore biennio questo taglio. Forse, sarebbe l'ora non solo di toglierlo dalla scena, ma di rivedere insieme come, in una importante democrazia come la nostra, la libertà di informazione sia centrale per la vita di tanti, soprattutto di quei tantissimi lavoratori e lavoratrici che ci lavorano.

PRESIDENTE. Se, come ho compreso, insiste per la votazione, devo chiedere al Governo di darmi il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/67 Fratoianni: favorevole, contrario o si rimette all'Assemblea?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Presidente, mi rivolgo all'onorevole Grimaldi, perché, in questo caso specifico, l'accoglimento come raccomandazione è un approccio estremamente positivo. Naturalmente, c'è un tema di risorse che va calcolato. Io, purtroppo, non posso cambiare il parere in favorevole, quindi chiedo uno sforzo ulteriore per accoglierlo, considerando che davvero c'è un'apertura da parte del Governo.

PRESIDENTE. Lo accogliete? L'ordine del giorno n. 9/1633-A/67 Fratoianni è accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/1633-A/68 De Bertoldi, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/1633-A/69 Torto, parere favorevole con riformulazione: collega Torto, l'accoglie? No e chiede di votare.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/69 Torto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Ordine del giorno n. 9/1633-A/70 Barzotti, parere contrario.

Ha chiesto di parlare la collega Barzotti. Ne ha facoltà.

VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Con quest'ordine del giorno noi sottoponiamo, ancora una volta, all'attenzione di quest'Aula l'annoso problema dei buoni postali fruttiferi prescritti. Purtroppo, come sappiamo bene, come già più volte abbiamo sottoposto la questione all'Aula, ci sono tantissimi consumatori che sono in attesa di poter rivedere il capitale investito, e non soltanto quello, ma anche gli interessi e, purtroppo, non è così.

Riepiloghiamo per l'ennesima volta quello che sta accadendo. Noi abbiamo come protagonista Poste Italiane Spa che, come sappiamo, colloca in via esclusiva sul mercato i buoni fruttiferi postali emessi da Cassa depositi e prestiti. Con un provvedimento del 2022, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, in particolare con il provvedimento n. 30346 del 2022, ha sanzionato che Poste ha attuato condotte ingannevoli e scorrette nel collocamento e nel rimborso di questi buoni fruttiferi a termine emessi a partire dagli anni 2000. Ebbene, questo provvedimento è stato impugnato al TAR Lazio ma, ancora in attesa di un esito, abbiamo un ricorso pendente presso la Corte di giustizia europea, attendendo che si pronunci su una questione per lo più procedurale.

È evidente che questo è un problema enorme, perché dai dati che abbiamo - e, in particolare, faccio riferimento all'archivio informatico del MEF -, dal 2017 al febbraio 2020 questa vicenda ha riguardato 153.406 rapporti, per importi pari a 235 milioni circa. Quindi, noi stiamo parlando di questo. È evidente che questo Governo non può continuare a far finta di niente. Noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo più volte sollecitato varie soluzioni, vi abbiamo chiesto, colleghi, più e più volte, la costituzione di un tavolo presso i Ministeri competenti, per andare a capire cosa sta succedendo, perché questa non è una questione su cui il Governo può continuare a mettere la testa sotto la sabbia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), c'è un tema enorme. Perché continuano a fare finta di niente, Presidente? È incomprensibile.

Un'altra cosa che riguarda questi famosissimi buoni fruttiferi postali concerne quello che è accaduto rispetto alle mancate proroghe fatte prima del termine dello stato di emergenza COVID. In questo caso noi, durante il “Conte 2”, proprio per permettere ai consumatori di riprendere sia il capitale che gli interessi, abbiamo fatto una serie di proroghe. Durante il Governo Draghi la proroga è stata fatta per un periodo inferiore rispetto alla cessazione dello stato di emergenza, così tantissimi consumatori sono ulteriormente rimasti confusi e non hanno potuto riscuotere i propri crediti.

Quindi, oltre a questo tavolo, chiediamo anche una possibile remissione in termini per i consumatori: che possano, finalmente, riprendere almeno il capitale; si investe in buoni fruttiferi postali, prodotti finanziari che, di fatto, vengono utilizzati dai piccoli risparmiatori, quindi dalle persone, dai nonni, o dai genitori per i figli, sono prodotti del piccolo consumo, che vanno considerati nelle grandi quantità. Quindi, è evidente che prendere così in giro i cittadini è qualcosa che lo Stato non si può permettere, perché deve tutelare il risparmio.

Per cui, ricapitolando rapidamente, serve un fondo, serve che vengano rimessi in termini questi consumatori e serve che ci sia un tavolo presso il Ministero (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/70 Barzotti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Secondo le intese intercorse tra i gruppi, sospendiamo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 19,30, per consentire ai deputati di partecipare alla fiaccolata che si terrà in piazza del Campidoglio, per ricordare Aleksej Navalny.

La seduta, sospesa alle 18,15, è ripresa alle 19,33.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 1633-A.

Ricordo che, prima della sospensione, è stato da ultimo respinto l'ordine del giorno n. 9/1633-A/70 Barzotti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/71 Francesco Silvestri, sul quale il Governo ha espresso il parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno mi dà l'occasione per tornare su un tema che ha caratterizzato molte interviste del Premier Meloni, ovviamente, tutte impacchettate, nel quale gli è stato concesso di dire delle menzogne che quest'ordine del giorno e, probabilmente, la realtà dei fatti smascherano. La prima: la legge degli extra profitti non può in nessun modo partecipare alla divisione del dividendo degli azionisti. In quest'ordine del giorno io chiedo proprio di blindare la vostra finta legge sugli extra profitti perché c'è qualcosa che non ha funzionato ed è proprio quello che in tante riprese vi ho detto in quest'Aula. Ora, vi leggo semplicemente il giornale di oggi, parlo di Affari & Finanza, e non stiamo parlando quindi del blog del MoVimento 5 Stelle, che in prima pagina titola: 25 miliardi di extra profitti nel 2023 per le grandi banche italiane - ascoltate bene, perché questo lo avete fatto voi, voi sovranisti -, ma la gran parte di questi soldi finirà nelle tasche degli azionisti, oltre metà sono internazionali. Grande lavoro per un Governo sovranista, ragazzi, ottimo risultato, bravi, bravi veramente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

E questo com'è avvenuto? È avvenuto con un meccanismo che qui in Aula vi ho descritto tante volte e che è anche il tema dell'ordine del giorno, a cui ovviamente voi voterete con il tasto rosso, ovvero l'avete fatto con una partita di giro. Quindi, quel patrimonio andava nella riserva a compensazione dei mutui e, ovviamente, quelle riserve sono state liberate per i dividendi, quindi avete dato il “la”, sostanzialmente, a una partita di giro.

Poi, arriviamo alla seconda bugia che è stata detta dal Premier Meloni, ovvero che questi patrimoni delle banche avrebbero rilanciato l'impresa, cioè, favorendo il patrimonio delle banche ci sarebbero stati più prestiti e, quindi, tutta l'economia italiana ne avrebbe giovato. Ora, per un partito che è nato con l'idea del mutuo sociale, affermare che aumentare il patrimonio delle banche aiuti i cittadini certo è un'inversione a U ideologica molto forte, ma il problema è che non ci avete nemmeno preso, perché l'ultimo trimestre Istat dice che gli investimenti concessi alle imprese sono diminuiti del 4,2 per cento a tassazione degli extra profitti in corso, quindi, non avete azzeccato né la prima e né la seconda, e la cosa più grave è che i soldi di queste famiglie, 500 famiglie che aspettavano un aiuto, sono andati sostanzialmente ad investitori stranieri. Quindi, io mi rivolgo alle imprese, mi rivolgo alle famiglie, agli agricoltori, che tanto se la prendevano con l'Europa e che, tra i tanti motivi delle loro proteste, avevano anche la questione dei mutui.

I vostri soldi e le vostre tasse sono andati ad investitori e non è tornato un euro di quello che sia Salvini nei suoi video, sia Meloni nei suoi video, avevano detto che vi sarebbe tornato. Questa, secondo me, non è una cosa corretta. In tante TV, quando andiamo, ci fanno la domanda: ma come mai, dopo tante inversione a U, il Governo Meloni gode ancora di un consenso ampio? Io un po' la risposta ce l'ho: probabilmente c'è un livello di menzogne sotto il quale parte di questo Parlamento non è disposto a scendere. Probabilmente, si ha lo stomaco di andare davanti a persone in difficoltà e dire loro che si poteva fare una tassa sugli extra profitti e che queste persone sarebbero state aiutate. Invece, carta canta, sostanzialmente, i loro sforzi sono andati ad altre persone e non gli torneranno più indietro. Noi è un qualcosa che non saremmo stati in grado nemmeno di dire; quel tipo di consenso basato sulla bugia non lo vogliamo. Probabilmente, è affar vostro, vi durerà un po' di più il consenso, ma verrà giù, perché prima o poi, a forza di mentire, le persone se ne accorgeranno. La qualità dell'informazione che noi facciamo in questo Parlamento, e anche quello che fa la stampa, prima o poi farà crollare tutto l'impianto su cui voi vi state basando, che è un impianto di menzogna. Quindi, continuate a votare tasto rosso, continuate a mentire, perché secondo me tra poco non ce ne sarà più (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN (IV-C-RE). Signor Presidente, collega Silvestri, abbi pazienza, tu a volte proprio te le tiri (Commenti)… Si rivolga alla Presidenza, sì …

PRESIDENTE. Esatto.

LUIGI MARATTIN (IV-C-RE). Anche per dare un po' un senso a questa serata, come diceva Vasco.

La gran parte degli utili, dice Silvestri, va agli investitori internazionali, azionisti che sono investitori. La gran parte degli utili che hanno fatto le banche va allo Stato, perché solo dire che, adesso noi abbiamo il 24 per cento, più una addizionale del 3,5 per cento, perché le banche vanno colpite di più (e probabilmente una ratio c'è), più un 3,9 per cento di IRAP. Quindi, solo di imposte che gravano, a vario titolo, sul reddito, ogni volta che una banca, così come qualche altra società di intermediazione finanziaria e assicurativa fa degli utili, il 30 per cento va allo Stato. Poi c'è tutto il resto: pensate se dovessero distribuire quegli utili, c'è una tassazione sostitutiva del 26 per cento, che si va a sommare. Quindi, io capisco che, legittimamente, qualcuno di voi poteva dire non è abbastanza, perché la prima reazione in questo Paese, quando c'è un problema, è sempre aumentare la spesa pubblica e quindi aumentare le tasse. Lo fanno loro, ma lo fate anche voi. Però, non si può dire che, quando le banche fanno un sacco di utili, questi soldi vanno a J.R., che sta sulla barca con il sigaro in bocca. Per il nostro sistema fiscale, gran parte di quei soldi va allo Stato. Semmai discutiamo di come lo Stato li spende questi soldi, questa sì che sarebbe una bella discussione da fare, magari in altri contesti. Voteremo, convintamente, contro quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

FILIBERTO ZARATTI (AVS). Signor Presidente, secondo i dati pubblicati dal Sole 24 Ore lo scorso anno le banche italiane hanno avuto profitti per 43 miliardi di euro. Questi 43 miliardi di euro hanno trovato una via che non è quella legata all'investimento produttivo, perché dallo stesso articolo e dalle stesse statistiche risulta che gli impieghi nel 2023 da parte del sistema bancario italiano sono stati di 4,2 per cento in calo. Significa che rispetto all'anno precedente ci sono stati 50 miliardi in meno di impieghi rispetto alla clientela. Ora questo toglie al nostro Paese una spinta importante. Si fanno finanziarie da 25 miliardi, da 20 miliardi. Ebbene, nel 2023 abbiamo avuto 50 miliardi in meno di investimenti produttivi nel nostro Paese e questi 50 miliardi di euro sono finiti al mercato finanziario speculativo. È su questo che il Governo deve vigilare per garantire investimenti nel nostro Paese che creano occupazione e ricchezza, non invece finire nella speculazione e sulla rendita, come accade in questo momento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/71 Silvestri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Passiamo all'ordine giorno n. 9/1633-A/72 Sergio Costa, su cui il Governo ha espresso parere favorevole con proposta di riformulazione.

Chiedo ai presentatori se accettano la proposta di riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Non accettiamo la riformulazione e vorrei intervenire in dichiarazione di voto.

Presidente, quest'ordine del giorno prevede di introdurre o, meglio, continuare a prorogare lo stanziamento volto a mantenere, esattamente nelle forme attuali, i cosiddetti bonus sociali, ossia quei bonus che vengono conferiti ai soggetti fragili, deboli, con problemi di salute per il pagamento delle bollette di gas ed energia. La bolletta del gas - ricordo a me stesso, a quest'Aula e ai cittadini - è particolarmente onerosa e lo sarà sempre di più nel corso del 2024, perché questo Governo e questa maggioranza hanno deciso di porre termine al servizio di maggior tutela, hanno reintrodotto l'IVA e hanno reinserito anche gli oneri di sistema che erano stati sospesi. Quindi, sicuramente ci troveremo di fronte a bollette più salate e, come se questo non bastasse, viene ridotto ai minimi termini l'ambito di applicazione del bonus.

Capisco le osservazioni da parte di maggioranza e Governo, ossia che non ci sono risorse per far nulla. Allora, se mi consente, Presidente, vorrei ricollegarmi all'intervento precedente del collega Silvestri per aggiungere una considerazione. Le risorse c'erano e, tassando gli extraprofitti bancari, alcuni miliardi di euro in più a disposizione il bilancio dello Stato ci sarebbero stati. La Presidente del Consiglio - ricordo io, così come immagino ricorderete anche voi - dichiarò che era una sua idea quella di tassare gli extra profitti ed era orgogliosa di questo. Io, intervenendo in Aula, Presidente, ho detto che, veramente, l'abbiamo chiesto per 15 volte noi del MoVimento 5 Stelle, negli ultimi mesi, e per 14 volte avete detto di no. Per la quindicesima volta l'avete proposto voi e chiaramente era un'iniziativa che noi condividevamo. La condividevamo a tal punto che avete cambiato idea nell'arco di pochissimi giorni. Cosa è successo tra le dichiarazioni della Presidente Meloni, secondo la quale era una sua idea quella di applicare questa imposta sugli extraprofitti, e il passo indietro e la retromarcia? È successo che ha preso la parola Marina Berlusconi alla conferenza degli industriali e si è dichiarata contraria a questo provvedimento di tassazione degli extraprofitti. Marina Berlusconi, lo sappiamo, è erede di Silvio Berlusconi, proprietario di circa 100 milioni di debiti di un partito di maggioranza che sta al Governo e che è Forza Italia. Qualcuno prima di me diceva a pensar male si fa peccato ma, a volte, ci si azzecca. Non sarà che il motivo per cui il Governo fa marcia indietro a seguito della richiesta impellente di Forza Italia è il pericolo che la copertura del debito di un partito della maggioranza del Governo, una copertura importante di 100 milioni di euro, rischia di venir meno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Se così fosse, quando abbiamo la Presidente del Consiglio che ci dice di non essere soggetta a ricatti forse una qualche interpretazione a questa frase verrebbe pure a noi.

Ad ogni buon conto, tornando all'ordine del giorno, ritengo che sia assolutamente di buonsenso, in considerazione dell'aumento in bolletta che si troveranno a dover pagare i cittadini italiani, non solo per la fine al mercato tutelato ma anche per l'aumento dovuto all'IVA e agli oneri di sistema. Per questo motivo invito al voto favorevole a quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/72 Sergio Costa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/73 Appendino.

Ha chiesto di parlare la collega Appendino. Ne ha facoltà.

CHIARA APPENDINO (M5S). Grazie, Presidente. Vedete, colleghi e colleghe, io non so se voi siate mai stati in quella che viene definita al luna park la casa degli specchi: entri, ti guardi e in base allo specchio di fronte a cui sei ti vedi un po' più magro, un po' più grasso, un po' più grande o un po' più basso. Quello che fa questa maggioranza costantemente è proprio provare a far vedere la realtà attraverso degli specchi deformanti. Perché lo fa? Perché è evidente che ha bisogno di nascondere una serie di fallimenti e tradimenti che continua ogni giorno a portare a casa. Pensiamo a uno di essi che è di attualità in questo momento, uno dei grandi temi, il tema dell'Europa. I vostri specchi, che voi costruite, provano a far vedere un'Italia protagonista in Europa. Rivendicate vittorie gloriose come l'accordo con l'Albania sull'immigrazione, che altro non è che qualcosa di costoso, sì, per le tasche degli italiani, che cerca di non far vedere che i migranti continuano ad arrivare perché delocalizzate in Albania (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), o come l'inutile accordo con la Tunisia.

Però, vedete, nella realtà in Europa che cosa succede, se non c'è la vostra casa degli specchi? C'è che ratificate un Patto di stabilità scritto da Germania e Francia, che significherà 12 miliardi di tasse e tagli per gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Avete collezionato il record assoluto, il record assoluto di sbarchi. Avete collezionato - e cercate di non farlo sapere - un altro fallimento. Guardate, colleghi e colleghe, qualche giorno fa in Europa è stato votato un nuovo patto sui migranti. Sapete cosa dice? Che l'Italia, primo Paese di approdo, si dovrà far carico non solo per 12 mesi ma per 20 mesi obbligatoriamente dei migranti che arrivano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Altro che blocco navale, colleghi, qui l'unica cosa che state bloccando è il futuro dell'Italia. Voi, colleghi, siete negazionisti della realtà e, del resto, ci avete abituato a negare i fatti. Se ci pensiamo, vale anche per un grande tema come quello della crisi climatica che sta mettendo a dura prova il nostro pianeta e che viene ancora contestata dai veri e propri negazionisti del cambiamento climatico che siedono tra i banchi della maggioranza. Quando capirete che se non gestiamo la transizione ecologica, se non gestite la transizione ecologica, sarà un'onda che travolgerà tutto? Travolgerà tutto!

Il compito della buona politica, quella buona in senso alto, è capire i cambiamenti, accompagnarli e gestirli per non scaricare i costi sui cittadini e per cercare di massimizzare le possibili opportunità. Ciò vale per gli agricoltori, che subiscono i danni in prima linea del cambiamento climatico, vale per il mondo dell'automotive, nel quale la transizione ecologica può essere un'opportunità per la costruzione di nuovi posti di lavoro, se la cavalcate anziché cercare di fermarla, e vale per tanti altri settori. Eppure niente, Presidente, qui continuiamo a vedere una maggioranza che ci incatena al combustibile fossile, che finanzia nuovi inceneritori e trivelle, che taglia i fondi destinati alla tutela del territorio. È sempre questo schema.

Però, il negazionismo che vediamo non è solo quello dei fatti, non è solo climatico, perché abbiamo anche un altro negazionismo che si è inventato questa maggioranza, cioè quello economico: negano la realtà di quello che succede qui fuori. Andate ovunque - io vi vedo - a festeggiare risultati che sono disastri. Non so se vi rendiate conto di quello che succede qui fuori. Il 63 per cento delle famiglie fa fatica ad arrivare alla fine del mese, il PIL cresce dello zero-virgola, la produzione industriale è ferma, anzi, scende da 11 mesi di fila e gli investimenti sono bloccati. E voi cosa fate? Sui mutui non fate nulla, lasciando le famiglie a gestirsi il rischio di pignoramento delle case, e le imprese non riescono a fare gli investimenti. Alzate le tasse a tutti, ma proprio a tutti: sui pannolini, sul latte in polvere, sulla casa, su tutto. Solo una cosa non fate, lì no, mi sono sbagliata: sulle banche e sui profitti extra-miliardari niente tasse. No, lì non bisogna mettere le mani.

E dire che anche oggi avevate la possibilità di dare un segnale importante, dando parere favorevole su quest'ordine del giorno che conferma e chiede di prorogare il mercato tutelato per cittadini che voi esporrete nuovamente al prezzo di mercato. Niente, anche qui voto contrario. E dire che le possibilità le avevate, perché avete ereditato un Paese che cresceva velocemente, perché avete ereditato 209 miliardi di PNRR (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), che sono soldi da investire in scuola, sanità, asili, trasporti e investimenti.

Vi avevano lasciato un'Italia che aveva capito la lezione grazie al COVID o, meglio, del COVID, e voi continuate a tagliare sulla sanità.

Allora, Presidente, potete costruire - e chiudo - tutte, ma proprio tutte le case degli specchi che volete e potete anche impegnarvi, ma la triste verità - e lo vediamo anche oggi con questo voto contrario - è che questo Paese va a picco. E, purtroppo, il fatto che questo Paese vada a picco fa sì che a pagare il danno non siete voi che state seduti qui, non siamo noi che stiamo qui, ma sono gli italiani che non ce la fanno più (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/73 Appendino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/74 Scutella', con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/75 Cantone, su cui il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare il deputato Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, la commissione tecnica di verifica ambientale del MASE ha rilevato delle gravi e diffuse criticità, con ben 164 pagine di prescrizioni, sulla possibilità di realizzare una nuova pista aeroportuale all'aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze. In particolare, hanno rilevato criticità sostanziali rispetto al consumo di suolo, al rischio idrogeologico, per i rilevanti impatti ambientali sul Parco della Piana fiorentina e sulla salute della popolazione, con un esplicito richiamo agli effetti della cementificazione rispetto all'alluvione vissuta recentemente proprio in quel triangolo maledetto, il triangolo della Piana fiorentina.

La stessa commissione critica la decisione di Toscana Aeroporti di non analizzare e non argomentare l'opzione di non realizzare quest'opera.

Dal nostro punto di vista, questa interpretazione non lascia spazio ad altra mistificazione sull'impatto del progetto della nuova pista di Peretola e all'arroganza di chi pensa di poter passare sopra alle leggi e ai regolamenti per trarre profitti economici da infrastrutture che dovrebbero, invece, essere di sostegno alla popolazione, funzionali al tessuto economico e compatibili con l'ambiente.

Pertanto, appare necessario stralciare il progetto della pista di Peretola dal nuovo piano generale di sviluppo di Toscana Aeroporti e avviare, quindi, una nuova e diversa discussione pubblica sul sistema aeroportuale toscano, rimettendo al centro gli interessi pubblici e delle comunità e ponendo in primo piano la questione degli impatti ambientali e delle alternative progettuali.

In questo senso, l'ordine del giorno impegna il Governo a dar seguito al parere della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale del MASE sull'impatto del progetto della nuova pista aeroportuale di Peretola. Io chiederei al Governo di essere coerente con quello che in qualche modo all'interno del MASE i tecnici hanno definito (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/75 Cantone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/76 Quartini è accolto come raccomandazione se riformulato. Collega Quartini, mi dice se accoglie la riformulazione?

ANDREA QUARTINI (M5S). No, direi di non accoglierla e chiedo di porlo in votazione.

PRESIDENTE. Ha 2 minuti e 20, ma lo sa. Prego.

ANDREA QUARTINI (M5S). Questo Governo ci ha offerto una vera e propria farsa, una presa in giro, un'avvilente retromarcia sulla tassazione degli extraprofitti bancari, che hanno raggiunto soglie di incremento di oltre 15 miliardi, solo citando Intesa Sanpaolo e UniCredit, proprio grazie al carovita e al caro mutui, che hanno messo in ginocchio un milione di famiglie, che non riescono a pagare i mutui in questo Paese e diventeranno soggetti che avranno un grosso disagio abitativo.

Al di là della pomposa propaganda salviniana, che vorrebbe investire non si sa quanto per il disagio abitativo, di fatto, con riferimento alla possibilità di contrastare il disagio abitativo, nelle due leggi di bilancio di questo Governo ci sono zero euro anche per la morosità incolpevole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questa è una vergogna assoluta!

Nell'ordine del giorno, avete proposto di prendere in considerazione l'ipotesi dell'housing first e della possibilità di recuperare qualche impegno rispetto a un rifinanziamento sulla morosità incolpevole, espungendo dal testo proprio il riferimento alle leggi di bilancio che negano questi finanziamenti! Non si tratta di espungere, si tratta di oscurare la verità! Questo è quello che sta facendo questo Governo e per questo non possiamo accettare la riformulazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. L'onorevole Ghirra vuole sottoscrivere.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/76 Quartini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Ordine del giorno n. 9/1633-A/77 Marianna Ricciardi: favorevole con riformulazione. Mi dice se accoglie? Prego, collega Ricciardi.

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente, non accetto la riformulazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

Colleghi e colleghe, dovrei fare alcune premesse per spiegare questa motivazione. Nel nostro Servizio sanitario nazionale l'età media dei medici dipendenti è tra le più alte d'Europa. Pensate che oltre la metà del personale sanitario che lavora nei nostri ospedali pubblici ha più di 55 anni. Le ultime stime ci dicono poi che nei nostri ospedali pubblici mancano 30.000 medici e circa 60.000 infermieri. Spero che almeno su questo, in quest'Aula, siamo tutti d'accordo. Appurato ciò, appurato che i nostri operatori sanitari lavorano sotto organico, sostenendo turni di lavoro massacranti, appurato che questa condizione va avanti ormai da tre anni e non accenna a migliorare, ebbene vi lascio solo immaginare cosa possa significare lavorare di notte e dover fare tante ore di straordinario, perché il personale nei nostri ospedali manca, perché c'è un tetto di spesa all'assunzione di personale.

Se lavorare di notte per tante ore in più rispetto a quelle previste può essere sfiancante per un giovane, non oso immaginare come possa esserlo man mano che si va avanti con l'età. Spesso subentrano anche piccoli acciacchi, per cui si chiede di essere esonerati da turni di notte e da turni di guardia festiva. Prima dei 62 anni si può chiedere l'esonero se vi sono patologie, dopo i 62 anni lo possono chiedere tutti.

Bene, inquadrato il contesto, che era fondamentale per poter capire di cosa stiamo parlando e per poter prendere decisioni sulla vita degli italiani, mi domando e dico: ma voi pensate davvero che per risolvere la carenza di personale nei nostri ospedali sia necessario portare l'età pensionabile a 72 anni per i medici? No, perché io ce lo vedo, il medico, che, a 72 anni, deve fare una rianimazione cardiopolmonare e poi si deve fermare, perché magari ha dolore alla spalla; sapete com'è, ha l'artrosi, ha 72 anni.

E, allora, voi con questa riformulazione mi chiedete di espungere premesse che rappresentano, però, il vero motivo per cui non avete accettato questo impegno pieno: il motivo per cui avete inserito questa norma è per rinsaldare i privilegi acquisiti. La stragrande maggioranza di chi farà richiesta di essere trattenuto in servizio o, peggio ancora, di tornare già da tempo non fa notti e non fa guardie festive. E non solo non si risolve la carenza di personale, ma anzi non si riduce nemmeno il ricorso alle cooperative, né tantomeno ai medici a gettone, che verranno reclutati proprio per coprire quei turni di notte, quei turni festivi.

E la verità è che chi chiede di restare in ospedale e restare in servizio fino a 72 anni lo fa per mantenere il legame con l'ospedale, perché, se tu sei un chirurgo che devi fare visite private, ma il tuo paziente non può permettersi di essere operato nel privato, lo porti tranquillamente in ospedale e così hai risolto, poi torna da te a fare la visita privata. È questa la verità, è inutile che ci prendiamo in giro. Quindi, questo provvedimento, tra l'altro, non rappresenta altro che un danno generazionale enorme per tutti i medici in formazione che vedono allontanarsi sempre di più la possibilità di avere un lavoro stabile, un futuro.

Ma la cosa ancora più grave è che questo provvedimento nasce come una proroga che per sua natura è temporanea e transitoria, allo scopo di tamponare l'urgenza. Il problema però è che in Italia non c'è nulla di più strutturale di ciò che nasce come temporaneo e transitorio. Ed ecco, se oggi apriamo la possibilità di andare in pensione a 72 anni, in un futuro non troppo lontano questa non sarà l'eccezione, ma sarà la regola e aumentando ancora di più l'età pensionabile arriveremo al punto in cui, entrando in una corsia di un ospedale, non sapremo più distinguere tra chi è il paziente e chi è il medico. Quindi, colleghi, concludo, per tutti questi motivi non possiamo accettare la riformulazione e chiediamo che venga messo ai voti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/77 Marianna Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Ordine del giorno n. 9/1633-A/78 Di Lauro: parere favorevole con riformulazione. Accoglie? No. Chiede di votare.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/78 Di Lauro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/79 Sportiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/80 Baldino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Ordine del giorno n. 9/1633-A/81 Lovecchio: parere favorevole con riformulazione. Collega Lovecchio? Lo accoglie?

GIORGIO LOVECCHIO (M5S). Vorrei riascoltare la riformulazione per favore.

PRESIDENTE. Sottosegretaria, ho bisogno della lettura della riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/81 Lovecchio.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Espunta l'ultima premessa, la riformulazione è la seguente: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di bilancio, la proroga delle agevolazioni fiscali sull'acquisto della casa di abitazione da parte di soggetti con età inferiore a 36 anni e con valore dell'indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 40.000 euro annui”.

PRESIDENTE. Grazie. Collega Lovecchio?

GIORGIO LOVECCHIO (M5S). Grazie, Presidente. Non accetto e chiedo di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/81 Lovecchio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Ordine del giorno n. 9/1633-A/82 Caramiello accolto come raccomandazione: va bene, collega. Ordine del giorno n. 9/1633-A/83 Cherchi, parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Chiedo di aggiungere la firma e chiedo anche alla Sottosegretaria cortesemente di ripetere la riformulazione.

PRESIDENTE. Certo. Sottosegretaria, ordine del giorno n. 9/1633-A/83 Cherchi.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. “A valutare l'opportunità di adottare, compatibilmente con i vincoli di bilancio, misure a sostegno delle aziende agricole nel loro percorso di innovazione e modernizzazione”.

PRESIDENTE. Pellegrini?

MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Non accettiamo, quindi, chiediamo di metterlo ai voti e faccio una dichiarazione di voto.

Quest'ordine del giorno verte in tema di agricoltura, come si è capito, un tema caldissimo.

In queste settimane abbiamo assistito alle proteste veementi degli agricoltori, che hanno protestato e che rappresentano il disagio nel quale sono costretti a lavorare. E hanno protestato anche e soprattutto nei confronti del Governo italiano, anche se questo Governo e questa maggioranza, con una faccia tosta che veramente lascia interdetti, hanno subito cavalcato questa protesta, dando sostanzialmente la colpa di quello che succede, la colpa del disagio degli agricoltori all'Europa sporca e cattiva. Invece, basta vedere quali sono i provvedimenti che negli ultimi mesi ha preso questo Governo per capire che, invece, gran parte della colpa è proprio di questo Governo, perché ha eliminato le esenzioni Irpef e, quindi, sostanzialmente, ha aumentato le tasse per gli agricoltori, salvo poi fare un repentino dietrofront, rimettendo le esenzioni, ma solo in parte. Ha eliminato il credito d'imposta per l'acquisto dei carburanti e, quindi, sostanzialmente ha aumentato il costo del carburante per gli agricoltori. Ha eliminato le decontribuzioni per i giovani agricoltori e, quindi, anche in questo caso, c'è stato un aumento del costo contributivo per questi imprenditori agricoli. Ha eliminato anche lo strumento del credito d'imposta su Agricoltura 4.0 - che, tra l'altro, era una misura cara al MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) - sull'acquisto dei beni strumentali, che sono necessari a questi agricoltori per produrre meglio.

E poi questo Governo ha fatto zero assoluto sull'aumento dei tassi rispetto ai mutui e, quindi, anche in questo caso, ha lasciato completamente soli gli agricoltori. Per questi motivi abbiamo presentato tutta una serie di ordini del giorno che insieme ai colleghi vi stiamo illustrando. Questo nello specifico chiede sostanzialmente il ripristino dello strumento del credito d'imposta su Agricoltura 4.0. Se voterete in maniera contraria, ancora una volta dimostrerete quello che siete: fuffa e soltanto fuffa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/83 Cherchi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/84 Raffa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/85 Donno c'è un parere contrario. Ha chiesto di parlare il collega Donno. Ne ha facoltà.

LEONARDO DONNO (M5S). Grazie, Presidente. Con quest'ordine del giorno chiediamo un impegno al Governo, ossia quello di prorogare per il 2024 l'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche, quindi l'Irpef agricola, quella più nota e per la quale si sono scatenate anche le proteste degli imprenditori, anche per quel motivo, eliminando quindi qualsiasi fascia di esenzione e, a decorrere dal 2025, rendere strutturale questa misura. Infatti, quanto è accaduto in queste settimane, Presidente, è ovviamente una delle conseguenze delle scelte senza senso e delle politiche fallimentari portate avanti da questo Governo e anche un po' dall'incapacità e, devo dire, anche inadeguatezza della maggioranza.

Questo Governo - che possiamo tranquillamente definire un Governo delle tasse - ha provato più volte a cercare in giro i colpevoli, cioè prima fanno le cose e poi provano sempre a dare la colpa a qualcun altro, è sempre così. Però poi, di fronte alla sofferenza e alle richieste dei cittadini, degli imprenditori e, in questo caso, degli agricoltori, rispondono - se rispondono - con interventi tardivi e a volte anche insufficienti. Ed è proprio questo il caso.

Allora, volete sapere chi ha tolto l'esenzione Irpef, chi ha tagliato la decontribuzione per i giovani imprenditori agricoli che volevano, magari, aprire un'attività in questo settore e dimezzato il credito d'imposta su Industria 4.0? Notizia, uno scoop in quest'Aula oggi: il centrodestra, siete stati voi!

Praticamente, siete stati voi i responsabili e che cosa fate oggi? Una mezza marcia indietro proprio sull'Irpef, ma una retromarcia che arriva, ovviamente, troppo tardi e non è sufficiente. Tant'è che, proprio durante la legge di bilancio, quando avete portato avanti questo provvedimento e non avete ascoltato, invece, le richieste del MoVimento 5 Stelle che vi chiedeva di fermarvi, voi siete andati avanti, dritti. Oggi, però, ci ritroviamo tutti a pagare la vostra incapacità anche di ascoltare i buoni suggerimenti che vi dà l'opposizione. Abbiamo assistito a un continuo scaricabarile, che potremmo definire indegno, perché si è trattato del solito spettacolo a cui ormai ci avete abituato. Abbiamo visto, poi, la Presidente del Consiglio invitare questi agricoltori - quindi un'altra retromarcia anche della Presidente del Consiglio - a Palazzo Chigi e reinserire uno sgravio, solo però per una piccola fascia, perché stanno arrivando le elezioni europee e quindi bisognava non scontentare troppo la categoria. In pratica, abbiamo solamente perso tempo per due mesi. E la cosa più grave in tutto questo è che fate la propaganda e dei provvedimenti inutili, salvo poi fare retromarcia, semplicemente per perdere tempo e approfittarvi anche di questa categoria, quella degli agricoltori, sulla quale fate solo chiacchiere. Dunque, potremmo riassumere - e concludo, Presidente - questi 15 mesi o poco più del Governo Meloni in tre parole: propaganda, tradimenti e codardia. Perché codardia? Perché, Presidente, qualche ordine del giorno fa, è intervenuto il capogruppo Francesco Silvestri, parlando della tassazione sugli extraprofitti delle banche. Perché voi giustificate, poi, i vostri provvedimenti con il fatto della coperta corta: è sempre la solita narrazione che non ci sono i soldi e quindi la coperta è corta. La coperta è corta, però, per chi? Per gli agricoltori, ai quali tagliate una serie di agevolazioni e di possibilità di fare investimenti. La coperta è corta per i pensionati. La coperta è corta per gli ex percettori di reddito di cittadinanza. La coperta è corta, in pratica, per i cittadini in difficoltà. La coperta, invece, è lunga e fate una serie di regali alle banche. E nonostante il collega Marattin si ostini a difendere le banche, abbiamo capito che il collega Marattin è dalla parte delle banche, il collega Silvestri ha spiegato benissimo la richiesta del MoVimento 5 Stelle, che poi era stata anche accolta dal Governo Meloni, perché ad agosto del 2023 hanno detto: questa tassazione servirà ad aiutare i cittadini e gli imprenditori che non riescono a pagare le rate dei mutui e dei finanziamenti. Benissimo! Il risultato qual è stato? Che grazie alla vostra codardia e all'ennesima marcia indietro, lo Stato non ha incassato un euro da quella tassazione, mentre le banche hanno fatto miliardi di utili che redistribuiranno ai soci. E ovviamente i cittadini e gli imprenditori in difficoltà, grazie a questo Governo, non hanno ottenuto nulla, ovviamente vi ringraziano sentitamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/85 Donno, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/86 Auriemma c'è un parere favorevole con riformulazione. Collega Auriemma, mi dice se la accoglie?

CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente. Io accolgo la riformulazione e volevo soltanto fare una breve dichiarazione del motivo per cui la accolgo. Questo è un ordine del giorno importantissimo. Un terzo del bilancio pluriennale europeo è destinato all'agricoltura, però ci chiediamo tutti perché gli agricoltori siano scesi in sciopero. Perché il 77 per cento delle risorse europee vanno alle medie e grandi aziende agricole, con esclusione dei piccoli agricoltori, i quali, tra l'altro, sono schiacciati dalla speculazione che viene fatta sui loro prodotti. Quest'ordine del giorno impegna il Governo a far sì che queste pratiche sleali, che vanno ad alterare il mercato per cui un venditore o un agricoltore vende un prodotto al di sotto dei costi di produzione, siano denunciate, contrastate e fermate. Noi, con la proposta di legge sul salario minimo, abbiamo introdotto un principio: lavorare al di sotto di 9 euro ad ora è schiavitù. Con quest'ordine del giorno, ma anche con gli emendamenti che abbiamo presentato, vogliamo introdurre un altro principio: vendere un bene al di sotto del costo di produzione, senza neanche prevedere un guadagno equo per un agricoltore, significa ridurre quell'agricoltore in schiavitù. Ed è importante che questo Governo si impegni seriamente e possa mettere fine a queste pratiche sleali che colpiscono la stragrande maggioranza dei nostri agricoltori, che sono tutti a capo di piccole e medie aziende (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/86 Auriemma, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 46).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/87 Fede, su cui c'è un parere favorevole con riformulazione. Collega Fede?

GIORGIO FEDE (M5S). Chiedo di riascoltare la riformulazione.

PRESIDENTE. Sottosegretaria?

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Espunta l'ultima premessa, la riformulazione è la seguente: “a fornire a tutte le parti interessate ogni utile chiarimento in relazione alle modalità applicative delle nuove disposizioni in linea con le previsioni della direttiva (UE) 2021/2118.

PRESIDENTE. Collega Fede?

GIORGIO FEDE (M5S). Accetto e chiedo di intervenire in dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Chiede di votare, quindi.

GIORGIO FEDE (M5S). Sì, grazie, Presidente. Intervengo perché chiaramente quest'ordine del giorno, come quelli che lo hanno preceduto a firma del MoVimento 5 Stelle, va a sensibilizzare sulle circostanze pesanti e sgradite che stanno subendo gli agricoltori, quelli che hanno portato i trattori in piazza. Per la prima volta nella storia della Repubblica, in occasione di una manifestazione non viene raccontato o viene nascosto che ci siano responsabilità del Governo. È chiaro che il Ministero interessato non ha adempiuto alle necessità degli agricoltori, una categoria in particolare difficoltà. Noi con quest'ordine del giorno chiedevamo di tutelare un aspetto particolare anche sui costi dell'agricoltura, oltre quelli che hanno detto i miei colleghi prima di me, quello delle polizze RC-auto per i mezzi agricoli, quelli addirittura fermi nei piazzali e non circolanti in strada. Una scadenza prevista al 30 giugno 2024, come molte scadenze prorogate forse per una proroga elettorale europea, un rimandare. Chiaramente non ci soddisfa la riformulazione, ma la accettiamo perché vogliamo ribadire la nostra vicinanza agli agricoltori, e qualsiasi tentativo di un ripensamento, anche tardivo, per noi è auspicabile. Per questo motivo accettiamo e votiamo favorevole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/87 Fede, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 47).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/88 Traversi, su cui c'è un parere favorevole con riformulazione. Collega Traversi, accoglie la riformulazione? Sì. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/89 Fenu, su cui c'è un parere contrario.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/89 Fenu, con il parere contrario del Governo. La collega Ghirra lo sottoscrive.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/90 Pellegrini, su cui c'è un parere favorevole con riformulazione. Collega Pellegrini, accoglie la riformulazione?

MARCO PELLEGRINI (M5S). Sì, accolgo e faccio una breve dichiarazione di voto. Chiedo che sia messo ai voti. Non è la prima volta che ci occupiamo di questo argomento, ho presentato altri ordini del giorno e più o meno erano stati riformulati in questo modo, però questa volta abbiamo deciso, ho deciso di accettarlo con fiducia rispetto al Governo, perché la considerazione che faccio è questa: si trovano miliardi su miliardi per acquistare i più svariati e disparati sistemi d'arma e non si trovano 21 milioni per consentire un contratto integrativo per incrementare la produttività del personale civile della Difesa.

Quindi, accetto la riformulazione, nel senso che questa valutazione che farà il Governo spero che avvenga in tempi brevi e quindi spero che la prossima volta il Governo sia pronto a dire se ha una risposta positiva o negativa all'istanza che noi portiamo avanti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/90 Pellegrini, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/91 Aiello.

Ha chiesto di parlare la rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, devo modificare il parere. L'ordine del giorno n. 9/1633-A/91 Aiello è accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, nelle more della procedura di stabilizzazione, la proroga dei termini di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, fino al 31 dicembre 2024 e di assumere (…)”.

PRESIDENTE. Collega Aiello, accoglie?

DAVIDE AIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Sì, accolgo la riformulazione proposta dal Governo e vorrei intervenire in dichiarazione di voto brevemente su quest'ordine del giorno.

Con quest'ordine del giorno chiediamo al Governo di sanare un'ingiustizia che è il precariato, la condizione di precarietà che riguarda i lavoratori socialmente utili e gli ASU della regione siciliana. Da tanto tempo, da tanti anni, come MoVimento 5 Stelle ci siamo battuti, anche con diversi ordini del giorno ed emendamenti, per raggiungere questo importante risultato, ovvero la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e degli ASU della regione siciliana che prestano servizio all'interno degli enti locali. Presidente, questi lavoratori per molti comuni rappresentano veramente la spina dorsale senza la quale moltissimi comuni siciliani potrebbero veramente chiudere da un giorno all'altro.

Quindi, colgo l'occasione per ringraziare il Governo per questa riformulazione. Però vorrei da parte del Governo un impegno concreto affinché finalmente, dopo anni e anni di ingiustizie e di battaglie, a questi lavoratori venga finalmente riconosciuto il diritto a un lavoro dignitoso, a un lavoro non precario, perché sono veramente preziosi per tutti gli enti locali siciliani, e per questo meritano il nostro rispetto e l'impegno a un lavoro dignitoso, non precario (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.  

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/91 Aiello, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 50).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/92 Iaria.

Ha chiesto di parlare il collega Iaria. Ne ha facoltà.

ANTONINO IARIA (M5S). Quest'ordine del giorno sfata la leggenda secondo la quale il superbonus era solo per i ricchi. Questa leggenda è stata un po' incrinata dal fatto che alcuni ricchi che siedono nei banchi del Governo hanno utilizzato il superbonus (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle); quindi, qualche ricco ha utilizzato il superbonus. Ma perché dico che sfata questa leggenda? Perché quest'ordine del giorno parla di una possibilità che il superbonus dava alle imprese del Terzo settore e ai comuni, cioè quella di poter fare in modo che i comuni potessero dare in concessione semigratuita l'utilizzo di immobili fatiscenti a imprese del Terzo settore per poter fare delle attività utili alla cittadinanza che riguardavano la salute delle persone, l'aiuto a persone con disabilità, l'emergenza abitativa.

Il problema che quest'ordine del giorno cerca di sottolineare è il fatto che l'interpretazione dell'Agenzia delle entrate, che è stata troppo feroce con questo provvedimento, non permette di utilizzare il superbonus per questo tipo di attività perché non identifica come concessione pubblica una delle attività che possono entrare nella possibilità della legge stessa.

Quest'ordine del giorno nasce anche come spinta, come spin-off di un emendamento che è stato proposto all'ultimo decreto che riguardava proprio il superbonus, decreto inutile. Quell'emendamento, che parlava dello stesso tema, è stato bocciato perché non aveva le coperture finanziarie che, più o meno, erano stimate nell'ordine di 150-200 milioni di euro. Io mi chiedo: sempre in questo decreto Milleproroghe, noi procrastiniamo le multe COVID ai negazionisti del COVID, che valgono più o meno la stessa cifra, e non troviamo le risorse per riuscire ad aiutare le imprese del Terzo settore e i comuni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), per riuscire, attraverso il superbonus, a far rivivere e rigenerare dal punto di vista urbanistico, ma anche sociale, dei pezzi del nostro patrimonio. Io sono veramente sconcertato da questo modo di fare politica che avete voi, per cui trovate, anzi, prendete soldi solo per aiutare una retorica che porta voti solo ad alcuni di voi e non aiutate le persone che veramente ne hanno bisogno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/92 Iaria, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

L'ordine del giorno n. 9/1633-A/93 Ilaria Fontana è accolto come raccomandazione, se riformulato. Collega, mi dice se accetta?

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo l'attenzione della Sottosegretaria per richiedere…

PRESIDENTE. Sottosegretaria, mi perdoni, dovrebbe rileggerci la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/93 Ilaria Fontana.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Espunte la quarta, la quinta e la sesta premessa, è accolto come raccomandazione.

PRESIDENTE. Collega Ilaria Fontana?

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie, Presidente. Speravo di aver capito male e invece, purtroppo, avevo capito benissimo. Non posso assolutamente accettare la raccomandazione su quest'ordine del giorno che, tra l'altro, tratta un tema che dovrebbe essere caro a quest'Aula. Quindi, ora non solo abbiamo un Governo negazionista per quanto riguarda i cambiamenti climatici, abbiamo anche un Governo che nega che oggi esiste un nesso tra patologie e fattori di esposizione nelle aree contaminate nei siti di interesse nazionale. È pazzesco, questa è pura follia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Leggete bene cosa mi viene chiesto di togliere dal mio ordine del giorno, tra i vari punti in cui si parla del fatto che la bonifica e, quindi, il risanamento rappresentano un capitolo centrale nella transizione ecologica. Mi si chiede di accettare che venga tolta questa premessa che io ora leggo, e chiedo l'attenzione anche dei colleghi di maggioranza e dei colleghi che, poi, andranno a votare quest'ordine del giorno: “il nesso tra patologie e fattori di esposizione è ormai un dato acclarato. Le indagini epidemiologiche condotte nei territori interessati mostrano da anni dati allarmanti, con eccessi di mortalità per numerose tipologie di tumori e malattie anche nella classe di età pediatrico-adolescenziale, con inevitabili implicazioni sulla qualità della vita delle popolazioni interessate”. Io mi chiedo e, tramite lei, Presidente, chiedo anche alla Sottosegretaria, al Governo: lo studio SENTIERI, uno studio che, tra l'altro, è coordinato dall'Istituto superiore di sanità, è ascientifico? Questo è il tema perché, se mi si chiede di togliere queste permesse, vuol dire che lo studio SENTIERI, il progetto SENTIERI è politico e, quindi, non porta assolutamente delle tesi scientifiche. Invece, lo studio SENTIERI - che, lo ricordo, è uno studio di sorveglianza epidemiologica permanente nelle comunità che vivono nelle aree contaminate - ci dice che, purtroppo sì, esiste una correlazione tra fattori di esposizione e patologie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non lo dice il MoVimento 5 Stelle, lo dice uno studio, ripeto, scientifico, che è condotto dall'Istituto superiore di sanità. Trovo intollerabile questa mancanza di rispetto non nei miei confronti, della proponente di quest'ordine del giorno, ma di chi sta combattendo questa battaglia, di chi purtroppo non ce l'ha fatta. Ci rendiamo conto di cosa ci viene chiesto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?

Quando si parla di bonifiche, purtroppo, questa maggioranza intende non la cura ma un ostacolo burocratico e amministrativo. Le bonifiche sono la cura dei nostri territori, perché chi vive in un territorio da bonificare ha una ferita insanabile e, come Stato e come istituzioni, dobbiamo solo chiedere scusa, partendo da un fatto semplicissimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Chiediamo scusa a tutti, perché nessuno ha la bacchetta magica e nessuno pretende di averla e magari si potesse con una bacchetta magica risanare un territorio.

Quello che chiediamo, però, vista la consapevolezza di mettere in agenda politica questo tema del risanamento ambientale e delle bonifiche, almeno non si parli di proroghe. O comunque stiamo parlando di un Milleproroghe. Avete bocciato i nostri emendamenti in Commissione, non sono stati presi in considerazione, forse nemmeno discussi, visto l'iter di questo decreto, purtroppo, ma almeno la consapevolezza, il buonsenso e la buona volontà di dire: proviamo ad accelerare le bonifiche, perché i cittadini veramente vivono un'insanabile ferita. I SIN sono 42 - io sono figlia di un territorio da bonificare, la valle del Sacco, lo posso dire -, ci sono Priolo, Gela, Taranto, Massa-Carrara, quanti ce ne sono (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Ce ne sono 42; 42 siti purtroppo, e quello che mi viene chiesto è perché non esiste una correlazione tra fattori di esposizione e patologie? Purtroppo, questo Governo, di nuovo, risulta cieco, miope e totalmente inadeguato, probabilmente, perché, se neanche le bonifiche sono un punto all'ordine del giorno, cosa bisogna fare per risanare i nostri territori e per restituirli alle comunità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Cosa bisogna fare? Io chiedo a tutta l'Aula parlamentare, a coloro che vivono in aree contaminate, di pensarci a quest'ordine del giorno e di votarlo in maniera favorevole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/93 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Ordine del giorno n. 9/1633-A/94 Carotenuto, parere contrario.

Ha chiesto di parlare il deputato Carotenuto. Ne ha facoltà.

DARIO CAROTENUTO (M5S). Io non posso non intervenire, Presidente, perché questo parere contrario è l'apoteosi delle contraddizioni di questo Governo e della sua maggioranza. Evidentemente non basta essere la prima Presidente del Consiglio donna per fare politiche a favore delle donne e Giorgia Meloni ce lo sta dimostrando su più fronti. L'esempio peggiore è la gestione di “Opzione donna”, che era stata prorogata per 20 anni da tutti i Governi e la Presidente Meloni ha, invece, stravolto la vita di 20.000 lavoratrici che, ancora oggi, guadagnano in media - lo vogliamo ricordare - il 20 per cento in meno dei colleghi uomini e che, una volta in pensione, prendono addirittura il 30 per cento in meno degli uomini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle); lavoratrici che avevano maturato il diritto di andare in pensione anticipata con 35 anni di contributi, che sappiamo quanto siano difficili da raggiungere per una donna nel mondo del lavoro italiano - cioè, noi lo sappiamo, evidentemente non tutti qui, in quest'Aula -, lavoratrici che questo Governo sta abbandonando, tradendo l'ennesima promessa elettorale.

Tra l'altro, non si capisce il parere negativo anche a fronte di una mozione, a prima firma Rizzetto, che propone di individuare, nel prosieguo dell'azione del Governo e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, forme di flessibilità di accesso per le donne al trattamento pensionistico e/o di anticipo pensionistico e studiare formule innovative che permettano di anticipare la decorrenza della pensione, ma consentendo di integrarla con una più ridotta prestazione lavorativa, facilitando l'integrazione con i tempi di vita e di cura. Allora, veramente, è assurdo questo parere contrario: a chi state prendendo in giro?

Giorgia Meloni ha usato come slogan ideologico, politico e propagandistico il suo essere madre. Madre, donna, cristiana: lo ricordiamo tutti, uno slogan internazionale, un prodotto di marketing politico che ha portato fortuna a lei, meno ai suoi alleati - basta vedere ciò che è successo in Spagna -, ma meno ancora alle sue elettrici, cui aveva promesso il rinnovo di “Opzione donna”.

Il suo impegno per le donne, evidentemente, è finito con la campagna elettorale e oggi è inesistente, anzi peggiora la loro vita, mettendo requisiti che purtroppo tante, troppe donne non raggiungono.

Essere madri o essere caregiver non basta, nonostante una vita passata al lavoro, spesso duro, logorante, totalizzante, in una società per cui l'esigenza del massimo profitto è un'insopportabile costante. I paletti che sono richiesti alle lavoratrici per poter andare in pensione usando questo strumento sono troppo stringenti. Il risultato è donne illuse, tradite e abbandonate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), abbandonate da voi che dicevate di pensarla diversamente fino a poco tempo fa.

Per questo, nel depositare quest'ordine del giorno, noi vi chiedevamo solo coerenza, cioè di tener fede agli impegni che avete messo nero su bianco in campagna elettorale, di essere seri, onesti, leali nei confronti di chi vive in condizioni di disagio. Evidentemente vi abbiamo chiesto troppo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Voi, proprio con chi è in difficoltà, vi state accanendo in questa legislatura e “Opzione donna”, invece, è una misura di civiltà che può e deve essere allargata per garantire a chi ha lavorato una vita di riappropriarsi della propria vita, di quella dignità di cui parla la nostra Costituzione, di quella dignità che questa maggioranza non smette di calpestare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/94 Carotenuto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/95 Caso: parere favorevole con riformulazione. Accetta? Sì, bene e chiede di votarlo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/95 Caso, come riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 54).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/96 Amato, il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/96 Amato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/97 Orrico: parere favorevole con riformulazione. Accetta? Sì, bene.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/98 Lomuti il parere è contrario.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/98 Lomuti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/99 Penza, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Penza. Ne ha facoltà.

PASQUALINO PENZA (M5S). Presidente, io vorrei chiedere al Governo uno spunto di riflessione in più e un accantonamento di questo emendamento che mira a dare alle amministrazioni la possibilità di utilizzare appieno le graduatorie già esistenti e finanche di aumentarne la validità. Oggi, sappiamo che le pubbliche amministrazioni hanno molta difficoltà nell'indire i concorsi e nello svolgimento dei concorsi. In taluni casi, anche la partecipazione ai concorsi da parte dei cittadini sta venendo meno. Quindi, vorrei che il Governo in questo caso concedesse uno spunto di riflessione ulteriore, accantonando l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. L'onorevole Carotenuto intende sottoscrivere l'ordine del giorno, così come l'onorevole Casu.

Il Governo non intende accettare la proposta di accantonamento, quindi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/99 Penza, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/100 Alfonso Colucci, accolto come raccomandazione, se riformulato. Collega Colucci, accetta?

ALFONSO COLUCCI (M5S). Presidente, non accetto la raccomandazione e chiederei di illustrare, perché poi venga messo ai voti, quest'ordine del giorno, che si iscrive all'interno di questo provvedimento, il Milleproroghe, che ha visto la maggioranza e il Governo respingere tutti gli emendamenti del MoVimento 5 Stelle. Tutti gli emendamenti sono stati respinti, parlo ad esempio della richiesta di incrementare il Fondo per la morosità incolpevole per tutti i casi in cui il conduttore non riesce a pagare l'affitto. Noi sappiamo che il Codacons ha verificato che la spesa annua di ogni famiglia è aumentata di 2.000 euro nel corso del 2023 per effetto dell'inflazione. Questa è gente che non riesce a pagare l'affitto, non che non vuole pagarlo. Ci è stato detto: non abbiamo i soldi.

Abbiamo proposto l'esenzione Irpef su redditi agricoli, reddito fondiario, reddito agrario, l'avete approvata in un modo assolutamente limitato, così come la riduzione del costo del gasolio agricolo, come le agevolazioni per consentire l'ingresso in agricoltura da parte dei giovani, come le detrazioni per gli investimenti in beni strumentali in agricoltura.

Sono stati respinti tutti gli emendamenti. Ci è stato detto: non abbiamo soldi, non abbiamo soldi per rinnovare le agevolazioni prima casa a favore degli under 36. Parliamo dell'esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali sull'acquisto, sulla compravendita, e dell'esenzione dall'imposta sostitutiva sul mutuo, quella di cui al DPR n. 601 del 1973. E poi volete incentivare la natalità? Ecco, per i giovani non ci sono soldi. Però, i soldi per le banche li avete, li avete trovati i soldi per le banche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Avete istituito questa tassazione che è una burla, perché i 25 miliardi di euro di extraprofitti maturati dalle banche nel 2023, non per spirito imprenditoriale ma esclusivamente per la crescita degli interessi passivi che sono stati stabiliti dall'Europa, non sono stati tassati o, meglio, sono stati tassati dicendo alle banche: potete evitare di versare queste somme all'erario, semplicemente favorendo e incrementando la vostra patrimonializzazione. Sarebbe assai piacevole che anche ai cittadini italiani venisse consentito di non pagare le imposte ma di patrimonializzarsi, magari attraverso l'acquisto di immobili, l'acquisto di proprietà. Patrimonializziamoci tutti, se questa è la logica, anche molto positiva (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

D'altra parte, questo nostro ordine del giorno si pone nel solco della legalità e della responsabilità. Si riferisce, infatti, allo scudo erariale, quella norma che manda esente da responsabilità i funzionari pubblici, anche per colpa grave, i funzionari pubblici infedeli. È una norma, questa, che era nata sotto il perimetro dell'emergenza pandemica e per un tempo limitato e che invece ora perde il proprio orizzonte temporale, sia emergenziale sia inteso come termine, e, nel momento in cui diventa norma generalizzata, diventa davvero un'ingiustizia, soprattutto se anche questa inserita nel contesto generale. Avete infatti eliminato il controllo concomitante della Corte dei conti, vi apprestate ad abrogare l'abuso di ufficio, avete previsto la prescrizione a maglie larghe, avete messo il bavaglio alla stampa e tutto questo alla vigilia dell'impiego dei soldi del PNRR, i 209 miliardi di euro portati in Italia dal Governo Conte che voi volete spendere senza alcun controllo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questi sono soldi degli italiani e gli italiani hanno diritto che questi soldi non solo siano spesi ma che siano spesi bene, sotto il crisma della legalità e della responsabilità. Pertanto, vi invito a dare un segno non solo a questo Parlamento ma anche al Paese: approvate quest'ordine del giorno, approvate la legalità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/100 Alfonso Colucci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/101 Morfino, accolto come raccomandazione. Va bene, collega? Sì.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/102 Alifano suo quale il parere è favorevole con riformulazione. Accetta la riformulazione?

ENRICA ALIFANO (M5S). Presidente, sì, accettiamo la riformulazione, però chiediamo che venga messo ai voti.

PRESIDENTE. Bene, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/102 Alifano, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 59).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/103 Iaia, con il parere favorevole con riformulazione. È accettata.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/104 Serracchiani, con il parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Presidente, intervengo e devo dire che un po' sono sorpresa della risposta che è stata data dal Governo, prima, all'emendamento e, in questo momento, all'ordine del giorno. Sono sorpresa perché si tratta di un fondo, quello per il ristoro, il risarcimento dei danni patiti per i crimini del Terzo Reich in Italia dal 1939 al 1945, che è stato istituito, per le stragi nazifasciste, dal Governo Draghi. Ora questo fondo istituito dal Governo Draghi prevedeva una decadenza per la presentazione delle domande al 31 dicembre 2023. Non sfuggirà, però, a nessuno la complessità della raccolta della relativa documentazione e di tutte le informazioni, anche perché parliamo spesso di fatti che sono accaduti oltre 80 anni fa. Per questo motivo, le famiglie di queste vittime, gli eredi e le comunità locali - è il caso, ad esempio, di alcuni comuni anche della mia regione - avevano chiesto di poter avere una proroga del termine per la presentazione delle domande al 31 dicembre 2024. Questo era il contenuto dell'emendamento, che peraltro non richiedeva neppure chissà quale copertura finanziaria, visto che l'accesso al fondo è stato appunto molto limitato proprio per la difficoltà di presentare la domanda. Quindi, io francamente sono abbastanza sorpresa del “no” e chiederei al Governo, per suo tramite, Presidente, di rivalutare quel “no” che è stato dato, questa contrarietà all'ordine del giorno e, se possibile, di accantonare quest'ordine del giorno, anche perché credo che non sia un bel segnale quello che dà oggi il Governo. Il Governo Draghi si era assunto, diciamo così, la responsabilità di ristorare queste persone e lo aveva fatto anche in qualche modo sostituendosi alla Germania. È chiaro anche che c'è uno sforzo diplomatico dietro la raccolta di queste domande e la presentazione della domanda di ristoro. Ebbene, nonostante questo e nonostante le richieste numerose che arrivano da tanti comuni del nostro territorio nazionale, la risposta che è stata data a questa richiesta, cioè semplicemente di prorogare la scadenza del termine per presentare la domanda, è negativa.

Le confesso, Presidente, che siamo molto sorpresi, soprattutto, del fatto che, come ci è stato detto, la contrarietà viene proprio dalla Presidenza del Consiglio. Ora che sia proprio la Presidenza del Consiglio a dire di no alla richiesta di questa proroga, onestamente, Presidente, lo dico al Governo, per suo tramite, ci sembra veramente un fatto indegno, ci sembra oggettivamente un fatto su cui mi auguro e spero che la Presidenza del Consiglio voglia riflettere e ci sembra, soprattutto, uno schiaffo ulteriore a quelle persone, alle loro famiglie, ai loro eredi e a tutti coloro che nel nostro Paese hanno subito danni gravi dai crimini che sono stati commessi in quel tempo buio proprio dal Terzo Reich in Italia. Insomma, dai sovranisti, da Dio, Patria e Famiglia, ci aspettavamo, sinceramente, una risposta diversa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Signora Presidente, intervengo per sottoscriverlo a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico e ribadire al Governo la nostra richiesta di accantonamento di quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Prendo atto che la rappresentante del Governo è contraria alla richiesta di accantonamento.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Cuperlo. Ne ha facoltà.

GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Con estremo garbo istituzionale, l'onorevole Serracchiani si è dichiarata sorpresa dal parere del Governo e, alla luce degli argomenti che abbiamo appena ascoltato dalla collega Serracchiani, penso che si possa dire che siamo letteralmente sconcertati da questa risposta del Governo. Vedo che il Governo chiede di intervenire e quindi mi fermo, giustamente, per sentire la sua opinione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la rappresentante del Governo.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, lo accantoniamo un momento.

PRESIDENTE. Pertanto, l'ordine del giorno n. 9/1633-A/104 Serracchiani è accantonato.

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/105 Lancellotta, su cui il Governo ha espresso parere favorevole con proposta di riformulazione. Prendo atto che si accetta la proposta di riformulazione.

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/106 Ubaldo Pagano, su cui il Governo ha espresso parere favorevole con proposta di riformulazione. Prendo atto che il presentatore accetta la proposta di riformulazione.

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/107 Lacarra, su cui il Governo ha espresso parere contrario.

Nessuno chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/107 Lacarra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/108 Gribaudo, su cui il Governo ha espresso parere favorevole con proposta di riformulazione. Prendo atto che si accetta la proposta di riformulazione.

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/109 Barbagallo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.

Ha chiesto di intervenire il deputato Barbagallo. Ne ha facoltà.

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Volevo evidenziare al rappresentante del Governo che in data 6 giugno 2023 il Governo ha dato parere favorevole a un ordine del giorno a firma di un deputato della maggioranza avente identico contenuto a quello presentato da me e che stiamo esaminando, non soltanto nelle premesse, ma anche nell'impegno finale. Quindi, francamente, il parere contrario è incomprensibile, a meno che in pochi mesi il Governo non ha cambiato, in modo schizofrenico, opinione, a meno che non c'è un accanimento nei confronti dei deputati che non sono di maggioranza, oppure semplicemente c'è stata una svista clamorosa in presenza di due ordini del giorno aventi contenuto identico.

Quindi, chiedo di accantonarlo, Presidente, se il Governo è d'accordo, anche per fare i dovuti approfondimenti rispetto a quello già approvato in data 6 giugno 2023 a firma Calderone (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Chiedo al Governo se accetta la richiesta del presentatore.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, accantoniamo anche questo.

PRESIDENTE. Pertanto, accantoniamo l'ordine del giorno n. 9/1633-A/109 Barbagallo.

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/110 Peluffo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.

Nessuno chiedendo di parlare, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/110 Peluffo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/111 De Luca, su cui il Governo ha espresso parere contrario.

Ha chiesto di parlare il deputato De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Davvero in due parole, per chiedere al Governo una rivalutazione dell'ordine del giorno. Si tratta dell'annosa questione delle zone economiche speciali. Come sapete, questo strumento è stato introdotto dal Governo Gentiloni, nel 2017, e aveva prodotto, negli ultimi anni, risultati estremamente importanti, semplificando la burocrazia per gli interventi e gli investimenti nel Mezzogiorno, attraverso semplificazioni burocratiche e amministrative, ma anche attraverso incentivi fiscali ed economici, che stavano dando risultati estremamente importanti. Il salvataggio, per esempio, dell'ex Whirlpool ne era una dimostrazione.

Avete deciso di cancellare le vecchie zone economiche speciali introducendo una zona economica cosiddetta unica per il Mezzogiorno. Il problema è che questo, purtroppo, si è rivelato, come noi denunciavamo da tempo, un grande bluff, perché dietro il nome evocativo si nasconde il nulla. Avete eliminato gli incentivi fiscali, l'unico davvero incisivo era la defiscalizzazione, quindi il dimezzamento dell'Ires per l'avvio di nuove attività economiche per i primi 6 anni nel Mezzogiorno, a condizione che rimanessero per i 10 anni successivi nell'area in cui si erano localizzate e che non operassero riduzioni nei livelli salariali. L'avete cancellata, è rimasto solo il vecchio credito d'imposta per il Sud, peraltro con una dotazione finanziaria identica a quella precedente, quando le aree interessate erano 500 volte inferiori rispetto a quella che sarebbe l'attuale zona unica di tutto il Mezzogiorno.

Ma avete fatto un'altra cosa che per noi è molto preoccupante e che stiamo denunciando da mesi. Avete cancellato le vecchie strutture commissariali, avete cancellato quelle strutture, quegli organismi che erano vicini agli imprenditori e alle aziende che volevano aprire un'attività economica industriale nelle aree del Sud e che oggi sono stati sostituiti da una struttura di missione, istituita, sulla carta, a Palazzo Chigi, con 60 persone che si dovrebbero occupare di tutte le autorizzazioni le cui richieste dovessero arrivare nei prossimi anni dall'intero Mezzogiorno. Una struttura di missione che non funziona, a tal punto che lo stesso Governo è stato costretto, il 29 dicembre scorso - quindi poche settimane fa -, a prorogare l'entrata in vigore della stessa. Ebbene, questa proroga scade tra qualche giorno.

Noi, nell'ordine del giorno in questione, vi stiamo semplicemente dando una via d'uscita, per evitare che questo strumento che voi avete messo in campo, già di per sé vuoto e privo di risorse, diventi davvero un qualcosa che blocca qualunque tipo di investimento, nei prossimi anni, nel Mezzogiorno. Vi chiediamo semplicemente di prorogare le strutture commissariali esistenti perché la vostra cabina di regia e struttura, creata a Palazzo Chigi, ancora non è operativa. Siccome siete stati voi a non essere in grado ancora di farla partire, vi diamo una via di fuga e vi chiediamo di fare attenzione a quest'ordine del giorno, perché qualora non entrasse in vigore, si eviti di bloccare quantomeno le attività che erano già partite, gli interventi già avviati e gli investimenti che in queste ore potrebbero essere richiesti nel Mezzogiorno. Evitate di bloccare, anche da questo punto di vista, il rilancio, la crescita, lo sviluppo e l'occupazione al Sud. È una richiesta di buonsenso e anche costruttiva, perché vi chiediamo semplicemente di fare quello che già avete fatto voi in questi primi due mesi senza aver ascoltato le critiche che avevamo posto prima. Siccome i due mesi stanno per scadere, per evitare di trovarci in un'impasse che vi costringerà semmai a bloccare tutto, provate a prorogare le strutture commissariali esistenti, nell'attesa di ripensare - e sarebbe forse un gesto di disponibilità - questo strumento che servirà soltanto a insabbiare gli investimenti, nei prossimi anni, nel Mezzogiorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Nessuno altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/111 De Luca, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1633-A/112 Di Sanzo.

Ha chiesto di parlare il collega Toni Ricciardi. Ne ha facoltà, per 50 secondi.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). In 50 secondi, io chiedo al Governo di ripensarci. Parliamo dei rimpatriati, del rientro dei cervelli. Noi vi chiediamo un differimento di termini di un anno, perché avete tagliato del 40 per cento gli incentivi per coloro che rientrano nel Mezzogiorno, però poi dite che siete a tutela e a favore del Sud, del 20 per cento sull'intero territorio nazionale e tagliate il carico familiare, il cosiddetto radicamento.

Quindi, io, suo tramite, Presidente, mi rivolgo al Sottosegretario che rappresenta il Governo, che so che è persona moderata e saggia, chiedendo la cortesia di accantonarlo, perché so che i relatori hanno una sensibilità su questo tema.

Guardate, noi stiamo parlando dell'unica misura che ha funzionato in questo Paese, se volete dell'unica misura vera che è esistita in questo Paese…

PRESIDENTE. Concluda.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). …per far rientrare persone. Ora, non si capisce per quale ragione una cosa che funzionava deve essere distrutta e penalizzata, con la penalizzazione ulteriore di due elementi, il Mezzogiorno e il carico familiare. Spero di essere stato nei 50 secondi, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Poco di più. Dal Governo non vedo cenni.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/112 Di Sanzo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/113 Morassut il parere è favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione, collega Morassut? L'accoglie e chiede di votare.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/113 Morassut, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 64).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/114 Benzoni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/115 Sottanelli il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare il collega Sottanelli. Ne ha facoltà.

GIULIO CESARE SOTTANELLI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Il mio ordine del giorno chiede al Governo di rivedere lo scempio di quanto è stato previsto nell'articolo 18, primo e secondo comma, del DL all'oggetto della nostra attenzione e dei nostri lavori quotidiani. L'articolo 18 cosa prevede? Prevede di destinare le funzioni e le risorse - stiamo parlando di circa 30 milioni di euro, cari colleghi - a un comitato, Previdenza Italia, che è un comitato privato, di amici degli amici.

Il mio ordine del giorno chiede, invece, al Governo l'impegno a fare in modo che queste funzioni e queste risorse vadano all'organismo dei consulenti finanziari OCF, che è un'emanazione della Consob e c'è il controllo del MEF in quanto il presidente del collegio sindacale è espressione del MEF; vigila, ad oggi, su 52.000 consulenti finanziari e, quindi, su tutta una rete di distribuzione dei consulenti finanziari e tra i vari compiti istituzionali ha anche quello dell'educazione finanziaria. Noi in Italia abbiamo già un'istituzione che fa questo di mestiere. Invece, ci siamo inventati - e poi dirò come - in maniera scientifica un comitato di tipo privatistico che è stato oggettivamente emanazione di Fratelli d'Italia. Perché? Perché questo comitato - faccio una piccola ricostruzione, anche cronologica - nasce dai lavori, nell'ottobre 2010, della Commissione, il cui presidente era Silvano Moffa e il suo collega di partito, Antonino Foti, aveva presentato la risoluzione. Il collega presenta la risoluzione e questa risoluzione dà il via alla creazione di questo veicolo, di questo strumento, tant'è che gli ex colleghi 4 mesi dopo hanno fatto il veicolo con un atto costitutivo insieme ad altri tre amici.

Ricordo a noi tutti, l'ex collega Moffa Silvano, Movimento Sociale, AN e Fratelli d'Italia, mentre l'ex collega Foti Antonino è sempre di area di centrodestra. Quindi, 4 mesi dopo si recano dal notaio e creano il veicolo. Nel Governo Conte - quindi, passano 8 anni - con il DL n. 124 di ottobre del 2019 - sempre il gruppo di Fratelli d'Italia e, quindi, è anche cronologicamente studiato: si parte dalla risoluzione, poi si procede con l'atto costitutivo e poi automaticamente si fa l'emendamento a firma di 4-5 colleghi - si danno queste risorse e queste funzioni a questo comitato privato. Nel settembre 2023 alcuni colleghi del Terzo Polo hanno presentato un emendamento e hanno giustamente - io dico - dato queste funzioni e queste risorse a una società che, seppure privatistica, è certamente molto più istituzionale, perché parliamo di Assoprevidenza, che è il maggior player per quanto riguarda l'associazionismo, poiché racchiude 34 fondi pensione. Arriviamo, quindi, al mio emendamento, che ovviamente è stato bocciato dalla maggioranza. Che cos'è questo strumento, Presidente? È uno strumento utile per dare consulenze, perché deve promuovere la sottoscrizione di fondi pensione e, quindi, è uno strumento per le consulenze, per gli studi e per le ricerche, ottimo per un partito. Allora, io dico: su questo provvedimento non abbiamo trovato i soldi per i centri estivi, non abbiamo trovato i soldi per pareggiare lo smart working dei lavoratori dipendenti privati con quelli pubblici, però abbiamo trovato queste risorse da dare agli amici degli amici. Penso che sia una grande vergogna e, quindi, io chiedo un sussulto al Governo per primo e a tutti i colleghi di maggioranza per approvare quest'ordine del giorno, perché penso che dobbiamo restituire un pochino di serietà a uno strumento che altrimenti farà parlare di se stesso nei prossimi mesi e magari nei prossimi anni (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/115 Sottanelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/116 Ruffino è favorevole con riformulazione. Va bene? Sì. Ordine del giorno n. 9/1633-A/117 Richetti, favorevole con riformulazione, va bene? Sì. Ordine del giorno n. 9/1633-A/118 Onori, favorevole con riformulazione: collega Onori mi dice se accetta?

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). Accetto la riformulazione e chiedo di metterlo ai voti per favore. Interverrei brevemente per dichiarazione di voto, se possibile.

Con quest'ordine del giorno, vogliamo porre l'attenzione sui cittadini italiani all'estero, in particolare sul gravoso problema dei disservizi consolari. Inizio subito chiarendo un principio su cui immagino siamo tutti d'accordo: avere la carta d'identità rinnovata e ottenere un passaporto sono diritto, non parliamo di un vezzo, non parliamo di un lusso, non parliamo di un di più, parliamo di diritti, così come dovrebbe essere un diritto per tutti i cittadini, anche per i cittadini italiani residenti all'estero, il pieno ed efficace funzionamento dei servizi consolari. Perché è un diritto importante? È un diritto importante, perché, se non ho la carta d'identità, non ho un passaporto e non ho un documento di riconoscimento, non posso, ad esempio, firmare un contratto di lavoro; se non ho un documento di riconoscimento in corso di validità posso avere il conto corrente bloccato. Colleghi ricevo - e non soltanto io, come me, immagino anche gli altri colleghi eletti all'estero - segnalazioni e e-mail giornalmente da cittadini all'estero disperati perché hanno il conto corrente bloccato e non possono ricevere la pensione, perché non possono firmare un contratto di lavoro e perché non riescono a mettersi in comunicazione con il consolato, né tramite e-mail, né per via telefonica, perché è difficile entrare in comunicazione con questi enti. Che cosa chiediamo con quest'ordine del giorno? Ci sono fondi che erano destinati al sostegno delle nostre Forze armate di sicurezza in Afghanistan; a seguito del ritiro del contingente internazionale, questi fondi vengono adesso destinati al MAECI, al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Con quest'ordine del giorno, chiediamo di destinare una quota non inferiore al 50 per cento per il potenziamento dei servizi consolari a disposizione degli italiani residenti all'estero iscritti all'AIRE.

Accogliamo favorevolmente il parere favorevole con riformulazione del Governo, chiaramente sono state espunte le premesse, è stato tolto quel carattere d'urgenza, che invece l'impegno presupponeva, perché avevamo proposto di destinare con la massima priorità almeno il 50 per cento a questi scopi che ho appena descritto. Tutto questo è stato tolto, ma lo accettiamo, perché al momento questo Governo non sta facendo assolutamente nulla per l'urgenza, non solo il problema, l'urgenza dei servizi consolari, quindi, nell'assenza di qualsivoglia iniziativa da parte del Governo per provare a risolvere e mettere mano a questo problema, quest'ordine del giorno rappresenta quantomeno uno spiraglio di speranza (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/118 Onori, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 67).

Ordine del giorno n. 9/1633-A/119 Grippo: parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grippo. Ne ha facoltà.

VALENTINA GRIPPO (AZ-PER-RE). Volevo solo chiedere al Governo la ratio del fatto che non vi è stato neanche il tentativo di riformulare quest'ordine del giorno, che pone un quesito importante relativamente ai lavoratori fragili, per quel che riguarda la disomogeneità di trattamento, di cui abbiamo già parlato in quest'Aula. Per i lavoratori fragili, che lavorano per il privato, il Governo ha deciso che potranno stare in smart working fino al 31 marzo; viceversa, quelli che lavorano per il pubblico già dal 31 dicembre stanno in una situazione di sospensione con accordi individuali che non vengono presi. Inoltre sentiamo dichiarazioni disomogenee da parte delle diverse parti del Governo.

Non da ultimo, qualche giorno fa, la Ministra Locatelli, che dovrebbe essere quella che più ha il quadro delle persone con disabilità, si è dichiarata nuovamente intenzionata a trovare una formula. Viceversa, non abbiamo sentito analoga dichiarazione dal Ministro del Lavoro o dal Ministro della Pubblica amministrazione, che pure dicono che presto si esprimeranno su questo tema con un atto, con una circolare. Per questo, ci saremmo aspettati quantomeno - e la chiediamo al Governo - una valutazione, una riformulazione, perché dire seccamente no, significa che, in questo momento, il Governo ci sta dicendo che non intende provvedere alla soluzione dello smart working per i lavoratori fragili. E dopo il COVID era invece stata una decisione che, a più riprese, era stata dichiarata in modo opposto dal Governo (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Non vedo cenni da parte del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Col permesso della collega, vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno, che riconcilia l'essere umano con il buonsenso e con la ragione più viva. Firmerei io e si uniscono anche il collega Fornaro e il collega Casu, se la collega acconsente.

PRESIDENTE. Onori e Lacarra sottoscrivono.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/119 Grippo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).

Ordine del giorno n. 9/1633-A/120 Carfagna sul quale il parere è favorevole con riformulazione, accettata. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/121 Bonafe' il parere è favorevole con riformulazione che la collega Bonafe' accetta e chiede di votare.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/121 Bonafe', come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 69).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/122 Bonetti il parere è favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze, Savino. Ne ha facoltà.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Allora, devo modificare la riformulazione. Resta espunta la quarta premessa e la riformulazione è la seguente: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, misure a sostegno dei comuni per finanziare iniziative in collaborazione con enti pubblici e privati volte al potenziamento dei centri estivi, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori, favorendo altresì la conclusione dell'esame in sede referente della proposta di legge n. 1311”.

PRESIDENTE. Collega Bonetti?

ELENA BONETTI (AZ-PER-RE). Ringrazio il Governo e chiedo di metterlo al voto, accettando la riformulazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/122 Bonetti, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 70).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/123 Cangiano il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/124 Casu il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD-IDP). Presidente, onorevoli colleghi e onorevoli colleghe, sono sconcertato dalla posizione del Governo su quest'ordine del giorno, lo dico con semplicità. Vi leggo l'impegno: “a valutare l'opportunità di prevedere la proroga di tutte le graduatorie concorsuali per il settore educativo e scolastico e scadenze entro l'anno in corso in modo da garantire il corretto funzionamento di nidi e scuole dell'infanzia rispondendo così alle esigenze delle famiglie ed evitando una possibile ed inaccettabile mancanza di insegnanti in un settore cruciale per il nostro Paese”. Sottoscritto insieme alla collega Maria Anna Madia.

Perché sono sconcertato? Perché speravo che, nella crociata che state portando avanti contro le graduatorie di idonei, contro quelle energie di ragazze e ragazzi che hanno già fatto un concorso e sono pronti immediatamente a contribuire al rinnovamento, al rafforzamento della pubblica amministrazione, risparmiaste almeno le scuole dell'infanzia, gli asili nido. Perché? Gli assessori di Roma Capitale hanno scritto in queste ore al Ministro Zangrillo per segnalare che, ad esempio, a Roma - parlo della capitale ma vale per molte città - c'è una graduatoria di 6.000 educatrici per i nidi, insegnanti per i centri per l'infanzia, per le quali, nel momento in cui scadesse questa graduatoria senza che si fossero realizzate altre procedure, sarebbe veramente impossibile procedere a offrire quei servizi che sono indispensabili. È così anche in tante altre parti. Il rischio che si corre, con questo salto nel vuoto che state generando, è che noi abbiamo esigenza di personale, abbiamo delle persone pronte che possono entrare e dare un contributo per offrire servizi migliori, e tagliamo questa opportunità, chiudiamo la porta in faccia a queste persone, senza aver costruito l'alternativa, anzi, avendo costruito leggi, come la Taglia idonei, che rendono ancora più difficile la possibilità di questo cambiamento. Nel cercare le parole, stanotte, in questo momento, per difendere il motivo per cui, a mio avviso, è assurdo che si voti contro questo impegno, che è un impegno “a valutare l'opportunità di” del Governo, ho trovato ispirazione in un programma, il programma per risollevare l'Italia. Ve lo ricordate? Elezioni politiche del 25 settembre 2022: c'era un'immagine della Presidente Giorgia Meloni nella prima pagina - la stessa immagine che campeggiava nei volantini che distribuivate contro la privatizzazione di Poste Italiane, quella stessa immagine che sembrate aver dimenticato - e il primo punto di quel programma era il sostegno alla natalità e alla famiglia. Nel secondo paragrafo, affianco all'aumento degli importi per l'assegno unico di 300 euro al mese per il primo anno per ogni figlio, subito dopo il punto in cui dicevate che avreste ridotto l'aliquota IVA sui prodotti per la prima infanzia quali i pannolini - quei pannolini per cui voi, l'IVA, invece, l'avete aumentata anziché diminuire - c'è il terzo punto, ossia sostegno ai comuni per assicurare asili nido gratuiti e aperti fino all'orario di chiusura di negozi e uffici con un sistema di apertura a rotazione nel periodo estivo, e incremento dei posti a tempo pieno nella scuola primaria. Ma se noi non permettiamo di avere degli insegnanti e per gli insegnanti che ci sono facciamo scadere le graduatorie, chi può tenere aperti questi asili nido (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Ci restano dentro i bambini da soli? Se voi non volete cambiare un parere su questo, perché la vostra linea non è risollevare l'Italia ma affossare l'Italia e fare il contrario di quello che avete scritto in un programma su tutti i punti, dal primo punto fino alla privatizzazione di Poste Italiane, allora io vi chiedo solo una cosa, dall'opposizione: fate una telefonata! Fate una telefonata a quei consiglieri comunali, a quei sindaci e a quei segretari di circolo che hanno creduto in questo programma, perché sul territorio si battono per ottenere quelle proroghe e quegli scorrimenti contro cui voi votate qui in Parlamento! Fate loro una telefonata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), spiegate loro che avete cambiato idea, perché sono stanco di passare le mie giornate a spiegarglielo io (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Non vedo ripensamenti da parte del Governo, quindi passiamo ai voti. Mi scusi, collega, non l'avevo vista.

DANIELA MORFINO (M5S). Vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. VA bene. Sottoscrive anche tutto il gruppo del Partito Democratico.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/124 Casu, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/125 Ciaburro, il parere è favorevole con riformulazione, accettata.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/126 Comaroli, il parere è favorevole con riformulazione, accettata.

Sugli ordini del giorno n. 9/1633-A/127 Cavandoli, n. 9/1633-A/128 Davide Bergamini, n. 9/1633-A/129 Romano, n. 9/1633-A/130 Bicchielli e n. 9/1633-A/131 Pisano, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/132 Porta il parere è contrario. Prego, onorevole Porta.

FABIO PORTA (PD-IDP). Presidente, io approfitto di questi 2 minuti di dichiarazione di voto per chiedere al Governo, concentrandosi e rileggendo l'ordine del giorno, di ripensarci. Quello che chiedo io, che chiediamo noi deputati eletti all'estero del Partito Democratico, è quello che in quest'Aula è stato chiesto anche dagli eletti del centrodestra, e cioè una cosa di buon senso: rinviare di un anno l'unico regalo che è stato fatto dal Governo agli italiani all'estero nella legge di bilancio, cioè una multa che ha decuplicato il valore che si paga quando ci si dimentica o non si è iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero.

In mezzo ai tagli ai corsi di lingua, in mezzo ai tagli per le rappresentanze italiane all'estero e alle riduzioni di risorse per i consolati, il Governo ci ha regalato, con la sua legge di bilancio, questa multa, che arriva a 1.000 euro per ogni anno di mancata iscrizione. Noi non chiediamo di eliminare la multa. Chiediamo, banalmente, semplicemente, modestamente, di fare una campagna informativa per i tanti italiani che non ne sono a conoscenza, per fare una riforma, una modifica del sistema AIRE, che ha pecche e incongruenze che sono riconosciute da tutti quelli che si occupano di questa situazione ed evitare di continuare a inveire e tassare gli italiani all'estero, che a parole definite come una risorsa, ma poi continuate a tassare e a penalizzare. Quindi, continuate così, fateci del male, ma ripensateci, se è possibile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Sottosegretaria, aveva chiesto di intervenire sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/132 Porta?

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. No, sugli accantonati.

PRESIDENTE. Sugli accantonati le do io, poi, la parola. Allora, se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/132 Porta, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 72).

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/133 Lupi il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/135 Michelotti il parere è favorevole con riformulazione: va bene? Sì.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/136 Pietrella il parere è favorevole con riformulazione... Ha chiesto di parlare il collega Toni Ricciardi. Su cosa, collega? No, guardi, non posso. Siccome non stiamo votando… so cosa mi sta per chiedere, ma non può parlare sull'ordine dei lavori facendo una dichiarazione di voto su un ordine del giorno che non votiamo. Mi dica su cosa.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Mi dica su cosa, però. Mi dica, sull'ordine dei lavori, l'argomento preciso.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Una domanda semplice. Lei ha detto che il Governo ha dato parere favorevole sull'odine del giorno n. 9/1633-A/133

PRESIDENTE. No, questo non è sull'ordine dei lavori, collega Ricciardi. Non la posso far parlare su questo.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/135 Michelotti il parere è favorevole con riformulazione: va bene.

Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/136 Pietrella il parere è favorevole con riformulazione. Collega Pietrella? Va bene e vuole votare.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/136 Pietrella, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 73).

Passiamo agli ordini del giorno accantonati. Prego, Sottosegretaria.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/104 Serracchiani il parere è favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le ultime cinque premesse, parere contrario sul primo impegno e riformulare il secondo impegno nel modo seguente: “a valutare la possibilità di adottare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, misure di semplificazione e accelerazione dei procedimenti già in corso”.

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/109 Barbagallo resta contrario.

PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/104 Serracchiani il parere è favorevole con riformulazione: collega Serracchiani, accoglie la riformulazione?

DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Presidente, accoglierla è veramente complicato, intanto perché si parla solo dei procedimenti in corso, quando il problema riguarda anche quei procedimenti che sono ancora nella fase di attivazione, per cui portarli al 31 dicembre 2024 aveva questo obiettivo e questo scopo, e quindi francamente non comprendo il senso di questa rivisitazione del testo.

PRESIDENTE. La Sottosegretaria vuole intervenire di nuovo? No, deve fare una correzione, una precisazione. Allora, se lei è d'accordo, onorevole Serracchiani, facciamo fare una precisazione alla Sottosegretaria, sempre sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/104.

SANDRA SAVINO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, perché è espunta la quinta premessa e le ultime quattro.

PRESIDENTE. Il resto resta come lo aveva letto. Collega Serracchiani?

DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Ripeto, è praticamente quasi nulla, quindi preferirei che venisse votato perché credo, onestamente, che ci voglia maggiore chiarezza da parte del Governo.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/104 Serracchiani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 74).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1633-A/109 Barbagallo, su cui c'è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il collega Barbagallo. Ne ha facoltà, per tre minuti.

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Sì, Presidente, tre minuti per ostentare tutto il nostro sgomento rispetto a questo parere contrario del Governo. L'ordine del giorno riguarda una delle stagioni del precariato più lunghe, quella degli ASU della regione siciliana. È una stagione del precariato iniziata nella metà degli anni Novanta, riguarda quasi 4.000 unità. In modo inverosimile, incredibile, non abbiamo più aggettivi, il Governo a giugno aveva dato parere favorevole sotto le elezioni amministrative della regione siciliana rispetto a un ordine del giorno della maggioranza e oggi inverte il parere, dandolo contrario. Cose mai viste in quest'Aula, una cosa mai vista, non abbiamo parole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)! Credo che di fronte a questo scempio non possiamo restare indifferenti. Inizieremo una mobilitazione, da oggi, fuori dall'Aula, per ridare dignità ai lavoratori precari della regione siciliana e veramente siamo senza parole. Insistiamo nella votazione, ma, di fronte alla schizofrenia, alla cattiveria e alla pervicacia di questo Governo, veramente non abbiamo più aggettivi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Provenzano. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Per sottoscrivere l'ordine del giorno, Presidente.

PRESIDENTE. Sottoscrivono anche Iacono, Marino, Aiello, Boldrini, Cuperlo, Porta, Graziano, Morfino. Ho fatto l'appello. Sottoscrive tutto il gruppo, grazie, collega Braga, mi è venuta incontro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1633-A/109 Barbagallo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 75).

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1633-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Luigi Marattin. Ne ha facoltà. Aspetti collega, che intanto c'è il momento dell'uscita. Se riusciamo a uscire in silenzio, possiamo anche iniziare le dichiarazioni di voto, colleghi. Prego, collega, proviamo.

LUIGI MARATTIN (IV-C-RE). Grazie, Presidente, non c'è problema. Il nostro voto sarà contrario a questo decreto proroga termini per tre motivi, come sempre, di merito e un motivo di metodo. Premetto che contiene anche cose buone, del resto cose buone ne hanno fatte quasi tutti, quasi tutti. Molte cose buone contenute sono dovute al lavoro fatto dall'opposizione in Commissione. Per Italia Viva siamo particolarmente orgogliosi, ad esempio, di avere contribuito all'approvazione dell'emendamento che ripristina in parte i fondi contro i disturbi alimentari, ma, fondamentalmente, ci sono tre motivi di merito per cui siamo contrari e un motivo di metodo. Quello di metodo: siamo reduci da una fiaccolata alla quale abbiamo partecipato tutti in Campidoglio, poco fa, contro i nemici della democrazia.

Nei momenti più difficili del lavoro in Commissione, che sono momenti che si ripetono da molti anni, chiunque sia al Governo, e questa è la cosa peggiore, mi viene da pensare che i nemici della democrazia, dentro e fuori il nostro Paese, avrebbero un grande vantaggio se diffondessero a reti unificate i lavori nelle Commissioni referenti, e quindi il modo in cui in questo Paese vengono fatte le leggi. Perché, se queste modalità fossero diffuse in largo consumo, credo che tanti dei nostri connazionali perderebbero fiducia nel funzionamento della democrazia rappresentativa.

I lavori in Commissione sono un caos completo, c'è disorganizzazione imperante, non ci sono i pareri da parte del Governo sugli emendamenti, non si discutono gli emendamenti tramite filtri, segnalati, supersegnalati, ipersegnalati, megasegnalati. Alla fine, si discutono con pareri una decina di emendamenti, non di più. Alla fine, quello che viene approvato è, nella migliore delle ipotesi, o il caso o il frutto della volontà di Dio, come diceva Andreotti ne Il divo, ma in questo caso è il frutto della volontà non si sa bene di chi.

È un suk indegno, che purtroppo capita, con sfumature diverse, ovviamente, indipendentemente da chi sta al Governo, segno che qualcosa si è rotto nel modo in cui queste istituzioni funzionano. Noi lo ripetiamo tutte le volte, probabilmente chiunque ascolta dice “sì, è vero”, ma poi, fondamentalmente, non succede mai nulla. Solo che, se le istituzioni repubblicane non funzionano in modo efficiente ed efficace, ricordatevi che, prima o poi, la fiducia nella democrazia, che non è saldissima in certi momenti, purtroppo ne risentirà.

Veniamo ai motivi di merito. Primo, nella notte, nell'ultima notte, l'unica notte nella quale nei fatti si lavora, perché i provvedimenti restano in Commissione tre settimane e non succede nulla, all'ultimo momento avvengono un po' di cose. Fra le cose che avvengono, ci sono state, l'ultima notte, due norme, che non so neanche quanti dei presenti abbiano guardato, che consentono agli enti della regione Calabria, e, in misura diversa anche della regione Sicilia… C'è stato un emendamento, l'ultimo discusso qui con applausi, ma non lo so, saremo strani noi, però questo emendamento dice che gli enti della regione Calabria possono assumere, in deroga a tutto, facoltà assunzionali, piante organiche, persino al concorso pubblico. Il dossier pubblicato dalla Camera dice che non è neanche chiaro se queste assunzioni avvengono tramite concorso pubblico, come dice la Costituzione. Possono assumere disoccupati per 18 mesi, che poi entreranno nei Milleproroghe da qui ai prossimi 50 anni, per un massimo di 18 ore settimanali. Ma quand'è che la finiamo di fare consenso in questa maniera? Afuera, direbbe qualcuno che è passato di qui ultimamente. E passano con l'applauso e le firme di tutti, a destra e a sinistra. Quando lo capiremo che ai disoccupati della regione Calabria, Sicilia o di tutto il Mezzogiorno, ma di tutta Italia, non servono questi assistenzialismi clientelari, ma servono posti di lavoro, buona occupazione, sana occupazione, riconoscimento delle loro capacità, con tutto l'aiuto di cui hanno bisogno?

Questo è clientelismo da Prima Repubblica, quello che ha fatto esplodere il debito pubblico e non ha migliorato di un centimetro la condizione di quei lavoratori. Secondo motivo, l'Irpef agricola: il Governo Renzi, nel 2015, la toglie, non per fare un particolare favore agli agricoltori, a cui comunque aveva tolto anche l'IRAP, a cui aveva tolto anche l'IMU, aveva tolto un bel po' di tasse, ma perché l'Irpef agricola - non è l'Irpef sul loro reddito, è l'Irpef sulla rendita catastale dei terreni - cubava abbastanza poco, in media 10 euro al mese per gli agricoltori, e noi siamo dell'opinione che, quando una tassa è così bassa, è meglio toglierla, perché si risparmia in semplicità, in capacità di controllo. Ed è per questo che la abolimmo, non per fare particolari privilegi. Il Governo Meloni la rimette con la legge di bilancio e tutti improvvisamente si scoprono padri dell'Irpef agricola, quando quel Governo aveva un'impostazione abbastanza chiara nella sua genesi, così come quella misura. E poi cosa fa il Governo? Di fronte alla protesta dei trattori, che di tutto parlava meno che di Irpef agricola, a dire la verità, la rimette, ma non la rimette tutta. La rimette al 94 per cento. Voi mi dovete dire che senso ha, su un gettito di 248 milioni di euro, rimetterla per 220, cioè lasciate fuori 28 milioni di euro, che è lo 0,001 per cento delle entrate di questo Stato. Ma come fate voi le cose? O dicevate “guardate, va rimessa, perché è un privilegio per gli agricoltori” - non saremmo stati d'accordo, ma l'avremmo capito -, oppure la rimettete per tutti. Fra l'altro, la rimettete con soglie - 10.000, 15.000 - basate su rendite vecchie, perché di riforma del catasto non si può neanche parlare, no? Quindi, state agevolando, magari, agricoltori che non se lo meritano neanche, perché si basa tutto su valori catastali che non hanno più a che fare con la realtà. Noi siamo contrari, consideriamo un'ennesima distorsione del dibattito pubblico aver fatto le cose in questo modo e lo lasciamo a verbale.

Terzo e ultimo motivo, fra i tanti, per cui votiamo “no”: l'emendamento Bagnai - un nome, una garanzia - sul differire le multe a chi non si è vaccinato. Aver approvato questo emendamento è un dito in un occhio ai tanti cittadini che, invece, si sono vaccinati. Voi potevate anche dire che la multa era ingiusta e per questo la annullavate, ma il fatto di continuare a prorogare le scadenze per chi le regole non le ha rispettate è un dito in un occhio a quei cittadini che, invece, le hanno rispettate. E a uno Stato così, prima o poi, non crederà mai alcuno più in materia fiscale, in materia di regolamenti, in quello che volete, se lo Stato - e lo Stato non siete voi, né noi, né nessun altro, è lo Stato, è il potere pubblico - fissa una regola e, poi, continuiamo a perdonare - fra virgolette, ovviamente - chi delle regole se ne frega e ha scelto legittimamente di non vaccinarsi, perché chiunque poteva scegliere di non vaccinarsi, pagandone le conseguenze che la legge stabiliva.

Voi, continuando a fare queste proroghe, anche in tante altre materie, state indebolendo la faccia dello Stato proprio da parte di chi, invece, credeva nello Stato autorevole e qualcuno di voi, magari, anche non solo autorevole. Non solo, con quell'emendamento fate anche una strizzata d'occhio implicita, ma non tanto, alla feccia e alla fogna del web, cioè a quella moltitudine di profili anonimi che sono no-vax, che sono no-euro che sono pro-Putin, che sono in larga parte manovrati da centrali, dentro e fuori l'Italia, e, in piccola parte, da poveri sfigati che non hanno neanche il coraggio di firmarsi con il proprio nome. A quella roba lì un Paese civile fa muro, perché inquina il dibattito pubblico. Voi, invece, gli fate l'occhiolino continuamente, perché siete e siete rimasti ancora - invito i colleghi di Forza Italia a unirsi con me in questa citazione -, ora come sempre, dei poveri populisti.

Per questi motivi, Presidente, uno di metodo e tre di merito, il gruppo di Italia Viva vota contro un provvedimento che, non vi nascondo, sogniamo di non vedere più nell'Italia del futuro, perché un provvedimento che si chiama Milleproroghe, di nuovo, dà l'idea che la legislazione italiana, invece di programmare il futuro, si affanna a correre dietro, a prorogare, senza neanche pensare tanto a fondo a quello che già c'è (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alessandro Colucci. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, signori del Governo, il provvedimento all'attenzione dell'Aula quest'oggi, noto come provvedimento Milleproroghe, decreto Milleproroghe, spesso viene criticato, in particolar modo quando si fa parte dell'opposizione: in alcuni casi viene individuato come una anomalia, in altri casi come un segnale di frammentazione dell'attività legislativa, qualcuno considera sia opportuno evitare un provvedimento volto a prorogare centinaia di disposizioni normative. In realtà, è uno strumento assolutamente noto a tutti i colleghi, è noto al Parlamento ed è necessario in un contesto politico e istituzionale come quello del nostro Paese, caratterizzato dall'accelerazione dei fenomeni politici, economici e sociali, da una crescente complessità delle regole, delle norme, oltre che da molteplici crisi di carattere sistemico e locale.

In realtà è molto utile, lo dico anche come relatore, oltre che come appartenente al gruppo Noi Moderati. Per questo, ringrazio i colleghi, l'onorevole Frassini, l'onorevole Russo, l'onorevole Rossi, che, insieme ai presidenti di Commissione Pagano e Mangialavori, agli uffici - come sempre efficienti e attenti ad assolvere alle istanze che gli vengono sottoposte, dal dottor Tabacchi, alla dottoressa Febonio -, a tutti i funzionari e ai collaboratori della Commissione, si sono dati da fare, perché all'interno del decreto Milleproroghe ci sono disposizioni molto importanti per quanto riguarda la vita sociale ed economica del Paese: in alcuni casi, iniziative che armonizzano l'entrata in vigore, ad esempio, di riforme fiscali, tecnologiche o ambientali e, in alcuni casi, definiscono anche i tempi utili affinché queste iniziative possano realizzarsi appieno. Faccio solo alcuni esempi a titolo esemplificativo. Nella pubblica amministrazione sono previsti interventi per potersi dotare di risorse umane adeguate ed essenziali all'adempimento dei compiti di queste pubbliche amministrazioni. Un esempio importante da questo punto di vista sono i comparti della salute e dell'istruzione, con riferimento ai quali si sono previste proroghe su misure che erano state utilizzate nel periodo del COVID, che sono state importanti ed efficaci per proseguire il servizio pubblico offerto nell'ambito della salute e dell'istruzione. Si è prevista in questo decreto la loro proroga.

Anche nell'ambito dell'ambiente, della cultura e delle infrastrutture, in particolar modo per le zone colpite da eventi sismici e da calamità naturali, abbiamo previsto percorsi per semplificare e sostenere la ricostruzione nelle aree che sono state colpite da questi disastri geologici. E, poi, l'agricoltura - è sotto gli occhi di tutti -, con due provvedimenti importanti sul taglio dell'Irpef agricola per 2 anni per i redditi sino a 10.000 euro e la possibilità di ridurre del 50 per cento l'Irpef per i redditi dai 10.000 ai 15.000 euro.

Sarebbero tante altre le iniziative da menzionare, ma vorrei dedicarmi a quelle su cui il gruppo Noi Moderati ha voluto incidere con forza, con determinazione e alle quali diversi gruppi parlamentari hanno voluto aderire. Innanzitutto, è importantissimo l'intervento che abbiamo voluto garantire sul contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione. Su questo, immediatamente, la mia collega onorevole Semenzato ha posto l'attenzione, insieme a lei tutto il gruppo (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), e siamo soddisfatti dell'attenzione che hanno rivolto altri gruppi della maggioranza e dell'opposizione, perché, straordinariamente, all'interno del decreto Milleproroghe, si sono trovati 10 milioni di euro per intervenire su un disagio sociale, un disagio dei giovani che, incredibilmente, era stato trascurato. Questa è una soddisfazione, perché le istituzioni, il Parlamento, devono dare risposte ai bisognosi e ai più fragili. E l'abbiamo fatto anche nei confronti dei giovani in ambito universitario, della formazione e dell'educazione, prevedendo un milione di euro per il 2024 a favore dei collegi di merito accreditati, destinato in particolar modo ai collegi che riservano un'attenzione particolare agli studenti meritevoli. Siamo particolarmente soddisfatti - e qui c'è stato un lavoro corale di più gruppi - per quanto riguarda il sostegno al Terzo settore, con due iniziative importanti: l'esenzione dell'IVA per gli enti del Terzo settore, che sono pilastri della coesione sociale, e l'applicazione del regime IVA cosiddetto forfettario alle operazioni delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale che hanno conseguito ricavi non superiori a 65.000 euro.

Credo che questi siano segnali importanti, sui quali da sempre il gruppo di Noi Moderati si dedica. Crediamo che, prossimamente, dovremo affrontare anche dei temi che non sono stati trattati nel decreto Milleproroghe. Certamente, il sostegno al territorio di Ischia, che il Governo ci ha garantito, vedrà una risposta a un territorio anch'esso martoriato da eventi idrogeologici, da eventi naturali e che ha bisogno di essere sostenuto; il mancato rinnovo del contratto di espansione, che ha dato possibilità lavorativa a tanti giovani e soprattutto la possibilità di avvalersi di risorse umane da parte di grandi aziende; la necessità di intervenire sulla sicurezza nelle gallerie, questione che, invece, all'interno della Commissione trasporti, è stata trattata con una riformulazione, ma anche su questa vorremmo lavorare ancora, ed, infine, dovrà essere tenuto conto della proroga dei regimi fiscali per la cosiddetta fuga dei cervelli, perché un Paese serio, affidabile e credibile non può cambiare le norme ogni stagione e ogni anno. Allora, poter garantire la possibilità, rispetto all'allontanarsi di talenti, di farli rientrare nel nostro Paese, agevolandoli e invitandoli a ritornare in Italia, crediamo sia una di quelle strade che non dovremmo abbandonare. Per concludere, Presidente, il provvedimento ha dimostrato una certa capacità di fotografare esigenze condivise, in molti casi, non solo, dalla maggioranza, ma anche dall'opposizione e crediamo che abbia confermato la buona strada di sostegno che il Governo Meloni e il centrodestra hanno garantito nei confronti dei cittadini, della società civile e delle imprese. Crediamo che un provvedimento così complesso sia riuscito a nobilitare l'arte della politica, quella buona politica che dà risposte concrete ai cittadini. Per questa ragione, il gruppo di Noi Moderati vota a favore del decreto Milleproroghe, orgogliosi di aver dato un contributo determinante agli ottimi risultati che questo decreto garantisce per l'Italia e gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Mi rivolgo ai pochi cittadini che ascoltano questa discussione finale sul Milleproroghe, ci sono tante luci e ombre in questo decreto. Sappiamo bene che non è ovviamente un decreto Milleproroghe a poter contenere progetti di riforma strutturale, ma per ogni proroga dovrebbe esserci almeno un pensiero: che cosa si progetta? Il rinvio di una norma dovrebbe almeno far sentire da parte del Governo e della maggioranza che cosa si vuol fare su quel punto, perché se una proroga non esce di scena è perché non si ha il coraggio di disegnare altre scene, cancellare per sempre tagli, idee sbagliate o, al contrario, perché manca il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e sappiamo anche che da ogni provvedimento del Governo emerge una visione o un'assenza di visione.

Fra gli sprazzi di luce ricordo il salvataggio, come abbiamo già detto in discussione generale, di piccole associazioni e circoli che animano le nostre vite sociali e culturali, a cui però dobbiamo garantire una soluzione che riporti gli enti del Terzo settore nel regime di esclusione dell'IVA, a proposito di come spendere il tempo che ci divide dal 1° gennaio del 2025. La proroga della moratoria al taglio dei contributi per l'editoria, però, ci indica che la normativa andrà cambiata per garantire il pluralismo delle voci su cui si tutela la salute della nostra democrazia. Ancora, ricordo la proroga del Fondo nazionale per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, ma, parliamoci chiaro, il disegno che traspare è un altro ed è sempre lo stesso. Basta partire dal punto dolente della sanità: ancora fino al 2025 è previsto l'innalzamento a 72 anni dell'età di uscita dal lavoro dei medici ospedalieri. Ma per quanto tempo pensate di tenere in vita il Servizio sanitario con le proroghe, prolungando gli incarichi per il personale in quiescenza? Siamo nel 2024 e state ancora utilizzando una misura emergenziale motivata, appunto, dal COVID, pur di non investire davvero sul Servizio sanitario nazionale. Intanto, si continuano a esternalizzare i servizi e la privatizzazione della sanità avanza inesorabile. La soluzione è evidente: eliminare il tetto di spesa per il personale, assumere decine di migliaia di medici e infermieri, aumentare la retribuzione dei professionisti, garantire meccanismi di progressione della carriera. Nel 2020 il 56 per cento del personale medico italiano aveva più di 55 anni di età e la soluzione, davvero - lo dico alla Sottosegretaria -, sarebbe tenere i medici in ospedale fino a 72 anni, quando oggi i carichi di lavoro portano la gente a fuggire piuttosto che a rimanere? Non lo dico io, ma il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Ma non vi chiedete mai perché migliaia di operatori sanitari lasciano il Servizio sanitario nazionale e perché dopo la pandemia si è registrata una fuga di medici e infermieri verso il privato?

Ecco, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere calcola che in 7 anni, fra il 2018 e il 2025, saranno andati in pensione oltre 54.000 medici. Pensate di trovare il modo di compensare o siete determinati a lasciare morire questo Servizio sanitario? Evidentemente, no, non ci pensate, però, avete trovato pure il modo di rinviare ancora le multe ai no-vax, un doppio schiaffo a chi si è vaccinato, ma anche a chi non l'ha fatto, pagando poi una multa; soprattutto, un altro colpo inferto alla sanità pubblica, perché si capisce il messaggio: siamo indulgenti con chi ha messo a rischio la salute della collettività, con chi ha aumentato il carico di operatori sanitari già allo stremo delle forze, capiamo le loro paure, le perdoniamo. Insomma, il consenso è importante, l'effetto gregge, no.

Invece, nessuna comprensione per chi quella collettività vorrebbe salvarla, come, per esempio, gli attivisti per il clima, che chiedono politiche di transizione e ricevono denunce e fogli di via e, infatti, il vostro menefreghismo climatico si vede anche in questo decreto: tutte - e dico tutte - le proroghe che potevano interessare la mobilità sostenibile, per esempio, sono state ignorate, e non c'è alcuna volontà di prorogare il mercato tutelato dell'energia. Come dicevo, il consenso, però, per voi è importante e arriva da altre direzioni. Ecco perché avete riaperto le sanatorie sulle cartelle esattoriali, nonostante il parere negativo della Corte dei conti e dell'Associazione magistrati della Corte dei conti, l'ennesimo invito a perpetrare condotte commissive gravemente colpose, nella sostanziale impunità. Cosa importa se questo ci espone tutti al rischio di spreco di denaro pubblico, di gestioni opache di commesse pubbliche e di diffusione del malaffare? Poi, così, riammettete alla rottamazione i contribuenti decaduti per non aver pagato ed estendete il ravvedimento speciale per le violazioni fiscali.

Invece, come per la sanità, la logica delle proroghe sostituite agli interventi strutturali la applicate un po' a ogni settore lavorativo, a partire dalla pubblica amministrazione, perché il Milleproroghe dovrebbe mitigare un po' la carenza endemica di personale e l'inadeguatezza delle retribuzioni nella pubblica amministrazione, ma senza un piano di assunzioni e di stabilizzazioni del personale non andremo da nessuna parte. Sappiamo perfettamente che l'Italia ha bisogno di una pubblica amministrazione eccellente, al livello degli altri Paesi europei per spendere i soldi del PNRR e garantire i servizi alle persone, così come sappiamo che la scuola pubblica ha bisogno di assunzioni e stabilizzazioni, ma sono mondi con cui non vi sentite in sintonia e, infatti, avete deciso di creare una disparità tra i lavoratori fragili del pubblico e del privato: per i primi, il diritto allo smart working è scaduto a fine dicembre 2023 e non si proroga, per i secondi, varrà fino al 31 marzo 2024. Perché questa disparità, se non per effetto di un pregiudizio e di un'enorme mancanza di visione sul futuro del lavoro, lavoro che potrebbe diventare meno rigido per quanto riguarda lo spazio e il tempo, mentre ha bisogno di stabilità contrattuale, giusti salari e tutele? Invece, grazie a un emendamento della Lega, posticipate la data entro cui le aziende possono prorogare un contratto a termine oltre i 12 mesi, senza bisogno appunto di causali.

Ho quasi concluso, Presidente. Come dicevo, la visione è molto chiara e quando la visione manca subentra l'opportunismo, come dimostra la retromarcia, con il trattore, sull'Irpef agli agricoltori, ma senza mettere in discussione la grande distribuzione che affama i piccoli agricoltori, senza mettere in discussione la PAC, che voi avete tutti votato, c'è solo una deputata qui dentro che non l'ha fatto, la nostra Eleonora Evi. Ecco, senza mettere in discussione il modello di produzione delle multinazionali che generano oltre un terzo delle emissioni climalteranti e penalizzano, appunto, i piccoli produttori, proroghe ed esenzioni non salveranno l'agroalimentare da una crisi che può essere affrontata solo pretendendo e prendendo sul serio la transizione ecologica, anche perché loro sono parte della risposta, essendo custodi del nostro benessere e del nostro ambiente.

Per tutte queste ragioni, perché contrastiamo la vostra visione del mondo, nonostante alcune aperture che riconosciamo, il gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra voterà “no” a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bonetti. Ne ha facoltà.

ELENA BONETTI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Sottosegretaria, colleghe e colleghi, noi voteremo “no” convintamente a questo provvedimento e voteremo “no”, non solo perché è un provvedimento pasticciato, confuso e inconcludente, ma perché nei “no” che il Governo ha detto agli emendamenti e ai tentativi di miglioramento nell'esame della Commissione, si consuma l'incapacità e la mancanza di questo provvedimento di dare le risposte che servono e, conseguentemente, di essere per il nostro Paese un rallentamento, una mancanza di quella leva di sviluppo che oggi serve e servirebbe con forza. Lo diciamo, innanzitutto, in merito al fatto che il cosiddetto decreto Milleproroghe esce o viene costruito negli stessi giorni in cui in quest'Aula si stava consumando il dibattito per una legge di bilancio. E se non bastassero le tante voci che in quel momento erano un allarme per il Paese, cioè che quella legge non era in grado di disegnare per l'Italia un processo di sviluppo, di tenuta e di investimento, a fronte di potenziali crisi che si sarebbero eventualmente verificate, questo provvedimento ulteriormente manca l'obiettivo. Manca l'obiettivo perché nulla mette per una leva di sviluppo, anche a fronte dell'ulteriore conferma, nell'Eurozona, di un rallentamento dello sviluppo italiano, che metterà in ulteriore difficoltà il nostro Paese, nella dimensione non solo dei conti pubblici, ma anche nel dibattito degli investimenti che avremo per il futuro. Il primo “no”, grave e inspiegabile, che ancora una volta ci è stato detto e che quindi crea un rallentamento per l'Italia è il no a Industria 4.0, agli investimenti rinnovati, ma proprio in quegli assi strategici che lo stesso Governo, più volte, ha richiamato come assi necessari di investimento in un piano industriale del tutto mancante nella visione del Governo e che è mancante anche in quelle risposte minimali che si potevano, in qualche modo, trovare in questo provvedimento, Quindi, “no” a innovazione e sviluppo e ai piani industriali per il rinnovamento del Paese, per esempio nell'ambito della transizione energetica o della cybersicurezza. Un “no” del tutto inspiegabile a prorogare quella misura sull'assunzione di donne giovani di cui il Governo si è riempito la bocca, in primo luogo nei risultati che aveva ottenuto, perché se oggi, ad esempio, siamo arrivati al più alto tasso di occupazione femminile, con una crescita costante dopo il crollo del 2020 e dal 2021 sempre in crescita costante, raggiungendo livelli mai raggiunti prima, è anche grazie a una misura che avevamo introdotto noi al Governo e che voi l'anno scorso avete prolungato, cioè una decontribuzione per l'assunzione delle donne e dei giovani. Non solo vi siete riempiti la bocca nella celebrazione del risultato di questa misura. Ve ne siete riempiti la bocca anche durante il dibattito qui, in quest'Aula, sulla legge di bilancio, dicendo: bene gli incentivi per l'assunzione delle donne e ai giovani, che avete tolto. Allora, magari ve ne eravate dimenticati e abbiamo cercato di reinserire questa misura, che tanto voi dicevate era importante e ci avete detto di no anche negli emendamenti in questo decreto. Quindi, le donne e i giovani non avranno alcun incentivo per essere assunti. Manca l'investimento sull'industria, manca l'investimento sulla leva occupazionale delle donne e dei giovani, manca l'investimento sulla ricerca, perché il terzo “no” sulla leva di sviluppo del Paese lo avete detto per prorogare una procedura amministrativa per dare corpo a 200 milioni di investimenti già assegnati nel Sud Italia per progetti di ecosistemi innovativi, che con il Governo Draghi, la Ministra Carfagna, aveva iniziato. Un provvedimento già finanziato, che serve come leva di sviluppo per il Sud, che manca della vostra opera amministrativa, perché qui si tratta di una procedura amministrativa che l'amministrazione pubblica, Palazzo Chigi, devono mettere in campo. Vi diciamo, fatela in un tempo più lungo e invece voi dite “no” anche all'investimento di questi soldi già spesi, giusto per avere, di nuovo, un prosciugamento, per il Sud Italia, sulla leva dello sviluppo.

Tre “no” molto pesanti a fronte di quei sì, ovviamente, che vi siete trovati a dire - e qui arrivo - sul tema di un pasticcio del “disfa, fa, smonta e rimonta” che ormai è la cifra con cui questo Governo sta portando avanti la guida del Paese e quindi si vive letteralmente alla giornata.

Lo dico perché nella legge di bilancio tagliate lo sgravio Irpef, quindi, aumentate le tasse per gli agricoltori; gli agricoltori scendono in piazza per ragioni ben più ampie del tema Irpef e voi per poter dire e avere titoli sui giornali del tipo: abbiamo di nuovo abbassato le tasse, che noi avevamo riaumentato agli agricoltori (e quindi è tutto un gioco delle tre carte), fate lo sgravio Irpef, ma dove prendete le risorse per lo sgravio Irpef? Tagliate il fondo che dovevate usare per tagliare le tasse a tutti gli italiani. E' un gioco magico, straordinario, perché voi giocate tutte le parti in commedia. Aumentate le tasse, togliete le tasse, annunciate il taglio delle tasse, poi le riaumentate perché, di fatto, usate gli stessi soldi destinati a rimettere lo sgravio che avevate tolto. E in questo gioco di farsa continua - uno, nessuno e centomila - quelli che pagano sono le italiane e gli italiani, quelli a cui costantemente voi vi rivolgete, perché li state prendendo in giro, nel prendere in giro, innanzitutto, quest'Aula, ma soprattutto nel continuare a portare avanti titoli di giornali che nulla hanno in corrispondenza con un dato di realtà.

Avete fatto qualcosa di buono in questo provvedimento? Certo, avete saputo ascoltare le opposizioni, reintroducendo e allargando il bonus psicologo, fortunatamente rifinanziando il fondo destinato ai disturbi per la nutrizione e l'alimentazione, quella piaga così lacerante nel nostro Paese. Avete sollevato il Terzo settore dal tema dell'IVA, come avevano chiesto le opposizioni unite; avete anche ripristinato quell'inaccettabile taglio di finanziamento dell'European Brain Research Institute. Anche qui è un “metti e togli”, passaggi e correzioni continue che non danno una linearità, una chiara visione di Governo del Paese.

Ma ci sono altri pezzi che mancano in modo inspiegabile. Io ringrazio il Governo per il parere espresso ad un ordine del giorno, ma sappiamo tutti, colleghe e colleghi, che dagli ordini del giorno non arriva un euro nelle casse dei nostri comuni. Allora, qui vorrei soffermarmi su una misura, in particolare, quella sui centri estivi, una misura di finanziamento per i comuni che parte nel 2020 e viene prolungata nel 2021, 2022 e 2023.

Quest'anno, il Governo Meloni decide di tagliare il finanziamento ai comuni per i centri estivi e questo significherà che i comuni non avranno sufficienti risorse per organizzarli e quindi significherà che o non organizzeranno questi centri estivi oppure faranno pagare costi aggiuntivi per le famiglie. Credo che non sia nulla in corrispondenza con i grandi annunci che il Governo, più volte, aveva fatto.

Però, al contrario, avete invece deciso di armare la polizia municipale per tutti i comuni. Credo che sarebbe più efficace dare i soldi ai comuni per organizzare le attività educative per i nostri ragazzi, per le nostre famiglie.

Un'altra proroga arrivata nel buio della notte è stata quella per la multa per i no-vax. Al riguardo mi stupisco, perché esattamente in quelle stesse ore veniva approvata in questa Camera la Commissione d'inchiesta COVID che, nel testo, di fatto, non solo nel dibattito caotico che c'è stato in quest'Aula, ha introdotto un principio di dubbio sulla validità scientifica dei vaccini mettendo sotto inchiesta l'Agenzia europea del farmaco. Mi chiedo come le forze politiche che hanno votato quella Commissione, oggi, si stupiscano del fatto che questa maggioranza strizzi l'occhio ai no-vax, prolungando anche le multe contro i no-vax.

Per tutte queste ragioni, Presidente, confermo convintamente il voto contrario del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe sperando che la svolta di Governo e di maggioranza del Paese prima o poi possa arrivare, perché nella confusione pasticciata e inconcludente l'Italia non può andare avanti (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolo Emilio Russo. Ne ha facoltà.

PAOLO EMILIO RUSSO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Regime agevolato per il Terzo settore, un grande fondo per affrontare un'emergenza come quella di disturbi alimentari, scudo penale per il personale sanitario sovraccaricato di lavoro, ma anche sostegno all'editoria che investe per la digitalizzazione. Infine, il pacchetto di supporto al settore agricolo, con l'esenzione Irpef, gli interventi sulle assicurazioni e le revisioni per le macchine da lavoro. Il provvedimento che approviamo questa sera poteva essere soltanto un lungo elenco di proroghe, un intervento burocratico scritto per rimandare i problemi o le questioni aperte di un altro anno, spostando le lancette al 2025. È questo che fa la politica che ha il respiro corto, un vizio antico al punto che già Piero Calamandrei lo denunciò quasi 100 anni fa, definendo il rinvio come uno dei simboli della vita italiana. Questo Milleproroghe, al contrario, è stato trasformato nel veicolo per dare risposte rapide ad altrettante domande che provenivano dalla società italiana, domande di semplificazione e alleggerimento fiscale, di salute e sostegno al comparto sanità, di attenzione nei confronti degli studenti con i collegi di merito, lo psicologo nelle scuole e l'edilizia universitaria, infine con la garanzia statale sui mutui per gli under 35.

Rispondiamo a domande di democrazia e modernizzazione se è vero che sosteniamo la stampa da tagli che avevano uno scopo soltanto punitivo. Prevediamo che le assemblee delle società e le elezioni di alcuni ordini professionali, come quello dei giornalisti, si possano organizzare da remoto, perché noi non proroghiamo l'arretratezza perché vogliamo un'Italia proiettata nel futuro che sfrutta al meglio lo sviluppo e la tecnologia.

Non ho mai detto che siamo noi gli agenti di questo cambiamento, perché abbiamo scelto di raccogliere la sfida lanciata dal Partito Democratico durante la discussione generale, quella di non piantare bandierine rivendicando questo o quel comma o, peggio, da utilizzare l'uno contro l'altro.

Siamo concordi nel voler dimostrare che questo Parlamento e, dunque, l'intera classe politica sono ancora capaci di dare una prova di maturità, di trovarsi riuniti per combattere le battaglie giuste. Molte di quelle che abbiamo condotto in queste settimane nei confronti quotidiani e anche in quelli notturni lo sono state: la possibilità per i medici con maggiore esperienza di restare in servizio più a lungo fino a 72 anni (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) o lo scudo che consente al personale sanitario messo sotto stress di non finire in tribunale senza ragione. Allo stesso modo lo è stata la riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle, perché diversamente anche chi voleva pagare non sarebbe riuscito a farlo, e il salva firma, che restituisce la fiducia agli amministratori più vicini ai cittadini (mi riferisco ai sindaci). Rimuoviamo un ostacolo che, con il PNRR da attuare, dovevamo assolutamente superare.

È stata una battaglia giusta la conferma del regime fiscale e burocratico agevolato per le associazioni di volontariato e per le piccole società sportive, che noi abbiamo proposto e segnalato fino alla fine.

Allora, con la stessa onestà con la quale abbiamo sostenuto e riconosciuto le proposte positive che sono venute, anche quelle onerose, dal PD, da Azione, da Italia Viva come dai colleghi di AVS, mi piacerebbe che venisse, però, riconosciuta a questa maggioranza e anche al Governo di aver seguito in Commissione e durante tutto l'iter un metodo positivo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), perseguendo il confronto tra le idee e mai lo scontro. Purtroppo, non possiamo dire lo stesso di tutti i partiti dell'opposizione.

Ne approfitto per ringraziare, per come hanno condotto i lavori della Commissione, i due presidenti Nazario Pagano e Giuseppe Mangialavori (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) e i miei colleghi relatori, gli onorevoli Frassini, Alessandro Colucci e Angelo Rossi. Forza Italia si appresta a dire “sì” a questo decreto perché ne rivendica la bontà e perché sappiamo che le risposte che stiamo dando al Paese sono quelle giuste (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e di deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Torto. Ne ha facoltà.

DANIELA TORTO (M5S). Grazie, Presidente. Guardi, ho ascoltato attentamente tutte le parole dette finora e posso dire, con convinzione, due cose: una, che questo decreto, ancora una volta, è una scatola vuota, un inganno a danno dei cittadini italiani e posso considerarlo tranquillamente un “Millefrottole” più che un Milleproroghe (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ed è così. Poi, c'è la seconda cosa: non sono stupita. Noi non siamo stupiti che questa maggioranza si occupa di tutto, ma davvero di tutto, tranne che dei problemi dei cittadini.

In queste settimane di lavoro - mi dispiace smentire il collega che mi ha preceduto - noi dell'opposizione abbiamo subito di tutto. Siamo stati presi in giro dai presidenti di Commissione, che venivano prima ringraziati da Forza Italia, perché assieme al loro Ministro fingevano di venire incontro alle nostre richieste. Siamo stati zittiti, siamo stati trattati con arroganza e questa prepotenza, di fatto, non l'abbiamo subita noi, ma, cari colleghi, l'avete fatta a milioni di cittadini, a cui abbiamo soltanto provato a dare voce con i nostri emendamenti e con i nostri ordini del giorno.

Vi cito soltanto alcune di quelle prese in giro a cui abbiamo assistito, una fra tutte l'Irpef agricola. Vede, Presidente, un'esenzione che, per grazia ricevuta, verrà data soltanto per due anni, giusto il tempo di accaparrare qualche voto per le europee, e viene data a chi? Viene data a chi ha il reddito inferiore a 10.000 euro, perché poi più il reddito sale più l'esenzione cala e, quindi, non ci sarà. Però, vi pesava dire “sì” all'esenzione totale, come era. Ci avete detto, invece, “no” allo sconto sul carburante agricolo e ci avete detto “no” alle agevolazioni fiscali per i giovani agricoltori (pensate un po'). Davvero quando ci motivate queste cose dicendo che non ci sono soldi, allora io vi dico: poi dove li trovate, però, i soldi per fare il Ponte sullo Stretto o per dividere l'Italia in due con una follia chiamata autonomia differenziata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Dove li trovate, voi, questi soldi? Allora, pare che per il grido di aiuto di tante categorie i soldi non ci sono, però poi per le promesse, invece, se ne trovano, e ce ne sono tanti. Ammetto che a creatività di promesse siete davvero imbattibili.

Tutti i vostri nodi mostrano che la narrazione fatta in questi mesi dalla Premier Meloni - qui va tutto bene, siamo i primi in ogni dove; questo dice la Meloni - è una balla, una favoletta che è completamente scollata dalla realtà. Voi pensate di parlare - diciamoci la verità - a un popolo di stupidi, e vi dovreste vergognare per questo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché gli italiani tutto sono tranne che stupidi e lo hanno capito, hanno capito che voi raccontate un Paese che non esiste. Volete far passare, ad esempio, che gli agricoltori protestano contro l'Europa. No, quelli sono venuti qui: siete voi al Governo e ce l'avevano con voi, colleghi. La Premier Meloni ha detto anche che i dati economici dimostrano che siamo sulla strada giusta, Presidente. Vediamoli, allora, questi numeretti. La produzione industriale? Meno 2,5 per cento; investimenti imprese? Meno 5,8 per cento; potere d'acquisto delle famiglie? Meno 1,2 per cento; credito bancario a famiglie e imprese? Meno 2,8 per cento. C'è un più, attenzione: più 9,8 per cento e sapete per cosa? Per il prezzo dei generi alimentari. Solo quello cresce. Tutto questo in 15 mesi di successo Meloni. Ammazza, alla faccia della strada giusta.

Però, mi chiedo se Giorgia Meloni ci sta portando dritti dritti verso un nuovo 2011, quando il nostro Paese ormai entrava in default e voi ci avete consegnati - perché c'eravate voi al Governo - all'austerità di Monti e Fornero, anzi, io credo che forse oggi voi siete ancora peggio di allora. Presidente, io non smetterò mai di denunciare l'atteggiamento di queste destre, come feci, con il mio collega Colucci, durante la prima legge di bilancio firmata Giorgia Meloni. Abbiamo sempre preso le distanze dal disinteresse al confronto democratico di questa maggioranza, anzi a una fredda intolleranza, direi quasi a un'allergia alla democrazia. Questo è il Governo di centrodestra, perché, guardate, tutti i temi a noi più cari, che poi non sono cari a noi, ma sono il cuore dei problemi degli italiani, sono stati bocciati e respinti e senza argomentazioni, peraltro, ma soltanto per puro furore ideologico. Vediamoli, allora, questi “no”. “No” al Fondo per la morosità incolpevole, “no” allo scorrimento delle graduatorie nelle pubbliche amministrazioni, “no” alla rigenerazione energetica delle nostre città, “no” alle bonifiche dei siti inquinati (figuriamoci, che ci frega dell'ambiente, ok), “no” agli agricoltori, “no” agli studenti, “no” ai sindaci, neppure quelli che vi continuano a votare, “no” a tutti, per par condicio. Questo siete voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Addirittura “no” allo smart working per i lavoratori fragili, e per questo davvero vi dovreste passare una mano sulla coscienza, perché io non ho capito che cosa vi hanno fatto i lavoratori, che colpa hanno, perché ce l'avete con loro. A furia di cercare disperatamente un colpevole vi viene in mente di puntare il dito contro i più fragili, contro chi porta avanti l'economia di questo Paese, lavorando davvero. E poi dico, scusate, ma voi non eravate quelli dei “sì”? Sì, eravate quelli dei “sì”, giusto, quelli dei “sì” alle banche con extra profitti miliardari, quelli dei “sì” delle lobby delle armi, che finanziate con oltre un miliardo e mezzo di euro, quelli dei “sì” ai colossi energetici. E poi quelli dei “sì” ai nostri giovani. Questo una volta lo dicevate, tanto tempo fa, prima di coniare due nuove parole, che sono famiglia e meritocrazia e infatti quelli che meritano di più per questo Governo sono proprio i membri di famiglia, amici e parenti, che mettete al Governo e nelle società partecipate dello Stato, perché si sa per Giorgia Meloni le istituzioni sono una questione di famiglia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Presidente, guardi, anche in questo provvedimento abbiamo chiesto che si attingesse realmente, e non per finta, agli extra profitti delle banche, lo sa perché? Abbiamo chiesto di farlo per aiutare e sovvenzionare i nostri giovani, perché, vede, non lo dice Daniela Torto, ma sono i dati che ci dicono che le banche hanno realizzato oltre 40 miliardi di extra profitti nel 2023, tanto che Giorgia Meloni aveva annunciato, a reti unificate, ancora oggi se ne vanta, la tassa sugli extra profitti: diciamo la verità è una tassa che non esiste (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questa è la verità. Ormai, qualunque vostra promessa, qualunque favola, resta dispersa, purtroppo, in una propaganda triste, una propaganda dolorosa e nera, perché fa da preludio a un disastro, un disastro di chi pensa di governare a suon di bugie e a suon di scelte illogiche, dannose e purtroppo pericolose per tutta l'Italia.

E, a proposito dell'Italia, la bella nostra Patria, di cui vi siete professati i salvatori, i paladini, ma lo vogliamo dire che vi siete rimangiati anche l'idea di patriottismo che vi eravate cuciti sul petto? E vi faccio un esempio concreto, veloce, rubo poco del vostro tempo: caro affitti, caro carburante, caro bollette, caro vita, la povertà degli italiani, queste sono le piaghe di quella che voi chiamate Patria. Ecco, tanto vi pesa dare aiuto a chi non ce la fa e questi siete voi, i patrioti, quelli che vanno in TV a fare figuracce, parlando della pasta italiana, Presidente, che conquisterà lo spazio, giusto perché ogni riferimento al “capotreno” Lollobrigida è puramente voluto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questi i patrioti.

Presidente, credo che di parole questa maggioranza ne abbia fatte troppe e attendiamo ancora di vedere i fatti. Noi voteremo contrariamente a questa scatola vuota, frutto di inadeguatezza, di incompetenza e di mancanza di coraggio. Però, dico un'ultima cosa, quel coraggio che dite di avere ancora colleghi, e mi rivolgo ai colleghi dell'ala destra di quest'Aula, se ve ne resta ancora un poco, di questa coraggio, abbiate l'umiltà di fare vostre le uniche parole che oggi ci possono salvare, e cito il grande Presidente Pertini, quando ricordava alla politica tutta che la Repubblica è giusta e incorrotta, forte e umana, forte con i colpevoli, umana con i più deboli e con chi è diseredato. Beh, finché non ricordate questo, noi voteremo “no” ai vostri provvedimenti scellerati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, membri del Governo, siamo qui, questa sera, per il voto finale del decreto Milleproroghe, un provvedimento molto complesso nella sua eterogeneità e quindi mi permetto di inserirmi in determinati argomenti, proprio per cercare di sottolineare quanto di buono questo Governo ha cercato di fare. Parto, ad esempio, dal principio che è stato sollevato anche dalla collega Torto il fatto di dire che cerchiamo di venir meno al nostro intento di voler predominare con una forte politica rivolta alla sovranità e quindi tutelare gli interessi nazionali del nostro Paese. Però, vorrei ricordare anche alla collega, per suo tramite, Presidente, che stiamo cercando di invertire la rotta di anni di politica che non ha saputo affrontare determinati problemi che attanagliano il nostro Paese.

Penso ad esempio alla dipendenza energetica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Commenti di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) che per colpa di “no” ideologici che accompagnano partiti come il vostro, purtroppo, noi, ad oggi, dobbiamo ancora affrontare il partito dei “no”, degli approcci ideologici, è quello che cerchiamo di scardinare attraverso un'azione inserita anche all'interno di questo provvedimento.

Ed è per quello che, Presidente, ringrazio, per il suo tramite, il Governo per aver accolto comunque in parte un ordine del giorno sul comparto idroelettrico, un comparto fondamentale e determinante per il futuro e per la dipendenza energetica del nostro Paese, non lo dico solo io, ma lo sostiene il PNIEC all'interno della relazione, lo sostiene il Copasir, dicendo che dobbiamo cercare di intraprendere tutte le strade che ci permettano di tutelare e mantenere la nostra sovranità energetica che purtroppo, a causa di un approccio ideologico, nel passato questo Governo non ha saputo affrontare. Sovranità energetica che ci permette oltretutto di garantire i servizi essenziali, perché vorrei ricordare che, proprio a causa di questa dipendenza energetica, anche gli enti locali, quindi i nostri comuni, coloro che danno le risposte primarie ai cittadini, il primo strumento più vicino ai nostri cittadini, sono coloro che si sono trovati in maggiore difficoltà proprio a causa di questa dipendenza energetica. Quindi, ecco che all'interno del bilancio annuale comunale abbiamo visto aumentare gli esborsi per il rincaro dei prodotti energetici, rincaro delle materie prime, a carico degli enti locali per 121.000 euro annui per ogni ente locale. Quindi, ci dite di non intervenire, noi invece vogliamo intervenire anche su questi temi, perché dobbiamo riuscire ad affrontarli. Lo facciamo nell'immediato, con interventi che possiamo inserire all'interno del provvedimento Milleproroghe, ma cerchiamo di farlo anche con azioni politiche a medio-lungo termine, cercando di scardinare i pregiudizi e i preconcetti, soprattutto sui temi legati all'energia.

Dicevo enti locali che abbiamo cercato di sostenere con l'azione della Lega, del mio gruppo, che qui rappresento, grazie ad emendamenti puntuali; mi riferisco, ad esempio, all'emendamento del Governo, in termini generali, che alleggerisce la spending review a carico delle regioni e che cerca di dare maggiore disponibilità di risorse economiche alle regioni e agli enti locali; penso, ad esempio, all'emendamento a prima firma del collega Ottaviani, per cercare di rinegoziare oppure sospendere la quota capitale dei mutui a carico degli enti locali; penso, ad esempio, all'emendamento della collega Comaroli, che riguarda soprattutto gli enti locali e le regioni che potranno utilizzare l'avanzo libero e vincolato di amministrazione per tre importanti finalità a seconda delle esigenze degli enti locali. Questa è l'attenzione nei confronti dei territori che la Lega mette in campo in ogni provvedimento e lo fa con gli strumenti che ci vengono messi a disposizione. Parlando proprio dell'attenzione ai temi legati agli enti locali, ricordiamo l'importanza del tema della sicurezza e anche qua ho sentito diversi colleghi dire come noi interveniamo. Vorrei ricordare che la sicurezza deve essere un diritto garantito per tutti i cittadini, la sicurezza lo è sia per gli adulti che per i bambini, che per tutti i cittadini di ogni fascia d'età, quindi, ricondurla ad un mero esborso di risorse a favore delle Forze dell'ordine non lo trovo corretto, soprattutto perché questo Governo finalmente è riuscito ad invertire un trend che era stato imposto dalla legge Madia del 2015 che, di fatto, ha apportato tagli orizzontali, soprattutto nei confronti delle Forze dell'ordine. Noi finalmente, provvedimento dopo provvedimento, stiamo cercando di invertire questo trend e quindi, anche all'interno del Milleproroghe, abbiamo inserito interventi legislativi ad hoc per fare in modo che venga prorogata per tutto il 2024 la possibilità di fare nuove assunzioni sia ordinarie, sia straordinarie, all'interno del comparto delle Forze dell'ordine. Ricordo, inoltre, l'emendamento, a prima firma del collega Iezzi, molto importante, che permette l'utilizzo e l'applicazione del taser non solo per i comuni dai 20.000 ai 100.000 abitanti, ma anche per quelli più piccoli, perché comunque anche le piccole amministrazioni, i piccoli comuni hanno il diritto di intervenire e far intervenire i propri agenti, tutelando gli agenti stessi, ma anche la sicurezza dei propri concittadini. Queste sono le risposte pragmatiche che cerchiamo di inserire all'interno di ogni provvedimento.

Sul tema dell'agricoltura lasciatemi dire, colleghi, perché anche qui sento sempre critiche: si può criticare tutto, certo, si può fare di più, certo, ma ricordo, riguardo a quello che voi definite come un intervento nato ex post la protesta degli agricoltori nei confronti del Governo italiano, come ha già fatto la collega Bordonali, che l'emendamento del nostro capogruppo Molinari è stato depositato prima della sollevazione degli agricoltori e noi siamo intervenuti anni prima (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Vorrei ricordare a tutti i colleghi che già nel 2021 la Lega si è battuta con una raccolta firme per cercare di tutelare e salvaguardare il patrimonio agricolo nazionale. Prima ancora che si sollevassero le categorie, prima ancora che intervenissero tutti, la Lega, che ascolta i territori e ascolta le esigenze dei cittadini, era già intervenuta e si era già adoperata per cercare di fare una raccolta firme per sensibilizzare la politica su questo tema.

E come lo facciamo? In modo concreto, prevedendo 50 miliardi di euro per il biennio 2023-2024 a favore del comparto dell'agricoltura. Che mi si dica che si possa fare di più, certo, ma cosa hanno fatto i Governi precedenti?

E poi lasciatemi fare una precisazione, perché ho sentito, su altri temi, argomentare su questioni in modo superficiale. Si fa sempre confusione tra quella che è la parte corrente, rispetto agli investimenti in termini di capitale. Ho sentito anche prima la collega Torto. Però, vorrei parlare veramente con onestà intellettuale. Chi ha concorso a produrre il debito pubblico nazionale italiano? Sicuramente non i Governi di centrodestra, visto che hanno governato per lo più Governi di centrosinistra. E questi sono, di fatto, i vincoli che ci vengono imposti, legati a questo elevato tasso di indebitamento che abbiamo come Paese, che non ci permette di utilizzare la spesa corrente come vorremmo per aumentare liberamente gli stipendi dei nostri medici e dei nostri insegnanti. Quindi, quando affrontiamo certe questioni, almeno cerchiamo di affrontarle con onestà intellettuale, altrimenti diamo dei messaggi che sono fuorvianti, come quello legato alla sanità. Basta dire che questo Governo ha applicato o ha adottato dei tagli orizzontali sulla sanità: guardate che vi confondete, perché quelli erano i Governi Renzi, Letta e Gentiloni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che hanno applicato dei tagli orizzontali alla sanità, ma non questo Governo! Con questo Governo, finalmente, in legge di bilancio, se andate a leggervi le tabelle, abbiamo appostato 136 miliardi per la sanità: questi sono i numeri che devono parlare e che devono essere veicolati nell'interesse dei nostri concittadini, perché sulla sanità non è permesso dare false informazioni. La sanità dev'essere una priorità per tutti, e non solo per qualcuno o per determinate forze politiche. Dobbiamo impegnarci insieme, come siamo riusciti a fare anche in questo provvedimento. Vorrei, infatti, ricordare che in questo provvedimento siamo riusciti a votare all'unanimità su questioni che effettivamente tutti i partiti hanno sollevato. Penso, ad esempio, al nostro emendamento, a prima firma della collega Lazzarini, per aumentare a 10 milioni di euro il Fondo per i disturbi alimentari: andiamo a sanare una situazione che coinvolge 4 milioni di italiani, il 70 per cento di questi ragazzi sono adolescenti, abbiamo 1 milione di bambini affetti da disturbi alimentari nella fascia d'età dagli 8 ai 12 anni. Se vogliamo, la buona politica riesce a unirsi. Infatti, tutti i partiti su questo tema si sono uniti e ringrazio veramente, dalla maggioranza, anche l'opposizione, per aver dato un segnale importante, che dobbiamo veicolare e dare all'esterno, perché la politica su certi temi si sa unire e lo sa fare.

Poi, su altre questioni importanti, lasciatemi dire due parole sul tema legato alla questione della spesa della sanità in termini generali. Anche qua, ho sentito dire che noi obblighiamo i medici ad andare al lavoro fino a 72 anni di età. Ma non è assolutamente così! È una possibilità, una facoltà che noi diamo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! E sapete perché diamo questa possibilità, questa facoltà? Perché in passato, purtroppo, sulle discipline sanitarie non è stata fatta alcuna programmazione. E quindi noi, ad oggi, ci troviamo a dover far fronte a una carenza di personale sanitario per cercare di abbattere le liste d'attesa. Vorrei ricordare che noi, prima del COVID, avevamo 19,6 milioni di italiani che rinunciavano a mettersi in lista d'attesa per programmare una visita o un controllo. Poi, col COVID, questi dati sono peggiorati. E noi che prevediamo in questo provvedimento per cercare di dare delle soluzioni nell'immediato? Abbiamo cercato di prorogare per tutto il 2024 la possibilità, per i laureati in medicina e chirurgia, di assumere incarichi, sia provvisori, sia in sostituzione dei medici di medicina generale.

PRESIDENTE. Concluda.

VANESSA CATTOI (LEGA). Oppure siamo intervenuti anche cercando di liberalizzare la possibilità di avere dei contratti a tempo determinato. Oltre a questo - e concludo - vorrei dire che i temi dobbiamo cercare di approfondirli, però con onestà intellettuale, quella onestà che ci permette di dire oggi che, anche in questo provvedimento, questo Parlamento, soprattutto nella settimana dedicata alla Giornata mondiale contro il cancro pediatrico, è riuscito ad approvare, all'interno di questo provvedimento, un aumento dei Fondi a favore dei genitori e, soprattutto, delle associazioni dei bambini malati oncologici, di ulteriori 400.000 euro: un segnale importante e fondamentale, che, vorrei ricordare, è stato dato da questo Parlamento grazie all'emendamento a prima firma della collega Bordonali, ma che tutti hanno sostenuto.

PRESIDENTE. Deve concludere, collega.

VANESSA CATTOI (LEGA). Quindi cerchiamo di impegnarci tutti cercando di approcciare tutte le questioni con onestà intellettuale e lavorando al meglio, mettendo al centro quelle che sono le esigenze dei nostri concittadini, perché questo è l'operato della Lega e su questo noi continueremo, e quindi dichiaro il voto favorevole per tutto il gruppo della Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). Signora Presidente, onorevoli colleghi, non commenterò l'ennesima fiducia posta da questo Governo, forse la cinquantacinquesima. State battendo ogni record di incoerenza. Preferirei non farlo per una mera questione di compassione politica, perché sappiamo benissimo che quello della fiducia è l'unico strumento che vi tiene incollati, che evita brutte figure. Quello che, riempiendovi impropriamente la bocca, chiamate il primo Governo eletto dal popolo, non sa fare a meno del voto di fiducia.

E anche per una questione di ritegno istituzionale, me lo consenta, Presidente, perché senza la fiducia saremmo costretti ad assistere anche qui, in Aula, a ciò che abbiamo visto quotidianamente succedere nelle Commissioni parlamentari: silenzi imbarazzati, agguati, autosabotaggi e blitz tra le forze politiche della stessa maggioranza parlamentare. È meglio così, almeno in quest'Aula e davanti agli italiani che vi guardano si salvino le apparenze. Continueremo a documentare noi tutto il disprezzo e i ricatti che vicendevolmente vi scambiate, che gli italiani purtroppo non possono vedere.

Ciò che è successo la scorsa settimana proprio qui invece è stato evidente a tutti, evidente e utile, mi permetto di aggiungere. Una deputata di Fratelli d'Italia ha lanciato accuse infamanti verso Giuseppe Conte e Roberto Speranza, e lì ci ha ricordato fortunatamente quale immensa fortuna abbia avuto questo Paese a non avere questo Governo e questa maggioranza al Governo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle) nel momento peggiore della nostra storia, perché, se come è stato detto, quella Commissione servirà solo per incolpare, e non per capire, ciò che avete messo in questo provvedimento riesce addirittura a fare peggio.

Mi riferisco all'ennesima imbarazzante proroga delle multe ai no-vax, li chiamo con il loro nome. E cosa dovremmo concludere davanti a questi due fatti? Da una parte una Commissione d'inchiesta ad hoc per colpire con la clava chi in quei mesi terribili ha sputato il sangue per fronteggiare senza armi un nemico invisibile e dall'altra l'assurdo ammiccamento a tutti quegli incoscienti, sicuramente poco patriottici, che negli stessi mesi si rifiutavano di seguire le poche basilari regole che ci eravamo dati come comunità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) per difendere i più fragili e passare la nottata uniti, tutti insieme.

Noi rivendichiamo con orgoglio quello che siamo e quello che abbiamo fatto in quei mesi difficili, perché noi siamo stati e saremo sempre dalla parte di chi ha provato a combattere il più grande dramma collettivo della nostra generazione, anche commettendo errori, come è naturale che sia per chi fa, ma voi stavate e state con i no-vax, questo è quello che siete, niente di più. Per il resto, questo provvedimento passerà alle cronache per la sua quasi inutilità e per il gran bel valzer che avete fatto sugli agricoltori.

Dite di voler assumere nuovo personale nella PA, ma non siete nemmeno riusciti a prorogare le graduatorie degli ultimi concorsi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e siccome la dignità nel lavoro non è proprio un concetto che riuscite a digerire, avete pure pensato bene di prorogare la possibilità di assumere lavoratori a termine fino a 2 anni, in deroga alla legge e soprattutto al buonsenso. Insomma, se c'è qualcosa di buono in questo decreto è soprattutto grazie a quello che le opposizioni hanno preteso ci fosse.

Senza i nostri emendamenti, questo Milleproroghe avrebbe continuato a guardare altrove, mentre tante italiane e tanti italiani vivono in un tempo di strazianti difficoltà quotidiane. Siete, per così dire, un Governo piroettante, abituato a fare cassa sulla pelle dei più fragili. Abbiamo tanti esempi, a partire dalla decisione di non prorogare il Fondo affitti e per la morosità incolpevole, l'ennesimo schiaffo a tutte quelle famiglie lasciate in ginocchio da un anno terribile.

Un anno in cui l'inflazione ha divorato i risparmi, gli stipendi e le pensioni, mentre voi vi giravate dall'altra parte, facendo finta che il problema non esistesse. Vi siete lanciati in una tassa sugli extraprofitti alle banche che ha procurato più profitti per le banche e nessuna maggiore entrata per lo Stato. Delle due l'una: o siete completamente sprovveduti o semplicemente incapaci. Sommessamente propenderei per un riassuntivo “ciucci e presuntuosi”.

È proprio per questo che con le nostre proposte abbiamo dato segnali di attenzione verso chi ne ha bisogno più di quanto voi abbiate fatto da inizio legislatura.

Voglio partire da un emendamento simbolo, che mi sta a cuore, quello che riguarda una delle figure più importanti e troppo sottovalutate nei nostri enti territoriali: gli assistenti sociali. Grazie all'approvazione di alcune proposte, potrà continuare l'inversione di tendenza che abbiamo impresso con i nostri Governi, permettendo ai comuni di continuare ad assumere a tempo indeterminato, a stabilizzare migliaia di professionisti che già svolgono in modo precario un lavoro preziosissimo per le persone più fragili della nostra comunità. “Serve un esercito di maestri e assistenti sociali per far parlare le coscienze in luogo delle armi”, dice don Patriciello, e noi pensiamo abbia ragione.

Sulla stessa scia, sempre grazie al nostro lavoro e delle altre opposizioni, proroghiamo di altri 6 mesi il regime di agevolazioni fiscali di cui, giustamente, godono migliaia di associazioni del Terzo settore. Parliamo, in questo caso, di un aiuto concreto per realtà sociali che si spendono quotidianamente per il prossimo e che senza questo intervento avrebbero seriamente rischiato il collasso.

A fianco di questa misura, un'altra iniziativa che porta il nostro marchio, che ha già dimostrato nell'ultimo anno tutta la sua utilità: parlo del bonus psicologo che, con il nostro emendamento, vede aumentare la dotazione prevista per quest'anno. Risorse che aumentano, è vero, ma che restano sempre insufficienti rispetto all'enorme tema della salute mentale, che meriterebbe sicuramente più attenzione da parte del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Perché occorre ricordare a chi siede a Palazzo Chigi, Presidente, che si tratta di un servizio che dovrebbe essere fornito direttamente dallo Stato, come stiamo tentando di fare in Puglia, in Campania, in altre regioni d'Italia, con l'istituzione dello psicologo di base e che, invece, resta un lusso irraggiungibile per tantissime persone.

Un atto di giustizia rispetto, peraltro, allo sgarbo miope che è stato fatto nell'ultima legge di bilancio, quando il Ministro Schillaci, ad esempio, ha deciso di azzerare il Fondo per la lotta ai disturbi alimentari. Bene, questo Fondo viene oggi ripristinato, con i 10 milioni di euro che lo stesso Governo, 40 giorni fa, aveva tolto. Queste risorse sono e saranno imprescindibili per garantire livelli di cura minimi in un Paese che vuole dirsi civile, in cui oggi muoiono ancora 10 persone al giorno a causa di questi disturbi.

Infine, signor Presidente, non posso che richiamare il Governo agli impegni presi con i lavoratori portuali. Siete stati costretti a rifinanziare il sostegno ai lavoratori in caso di minori giornate di lavoro, ma vi siete rimangiati la promessa per i portuali di Taranto e di Gioia Tauro, lavoratori che presto resteranno senza alcuna tutela, perché questa maggioranza non ha voluto - e sottolineo, voluto - stanziare quelle poche risorse che sarebbero servite a prorogare gli strumenti di sostegno al reddito e di riqualificazione professionale. Al contrario, i soldi per le decine di regalie, marchettifici, ai territori amici degli amici sono stati trovati senza battere ciglio, anzi, in una logica di quei ricatti di cui parlavo all'inizio del mio intervento. Una logica, mi permetta, signora Presidente, da vassallaggio, che mina alla radice principi fondamentali della nostra Costituzione. Sarà mica il preludio dell'autonomia differenziata che avete in testa? Una volta che avrete spaccato l'Italia, care colleghe e cari colleghi della maggioranza, di quale pezzo del nostro Paese vi sentirete patrioti?

Vorrei chiudere sulla questione che più ha tenuto banco nelle ultime settimane: la ridicola - perché non si può definire altrimenti - retromarcia che avete fatto sull'Irpef agricola. Il 30 dicembre togliete le agevolazioni e solo 40 giorni dopo, davanti alla sacrosanta protesta degli agricoltori, fate un mezzo passo indietro e, facendo finta che non ve ne eravate resi conto, volete anche intestarvi il risultato di aver riportato le lancette dell'orologio esattamente dove le avevate lasciate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Eppure, 3 settimane fa, la Presidente Meloni è venuta in quest'Aula a dirci che il Governo aveva fatto bene a togliere le agevolazioni, ricordo il question time della collega Boschi. Ma il Ministro Lollobrigida dov'era, anzi, dov'è, visto che pure ciò che è stato fatto in extremis è frutto dell'insistenza altrui, più che della sua volontà? Allora, un consiglio: il Ministro si dedichi meno al culto della sua immagine e si occupi più di agricoltura.

Presidente, spero di non essere stato troppo sconveniente nelle mie critiche al Governo, non vorrei che, per le mie parole, a qualche Sottosegretario venga in mente di introdurre il Daspo per i parlamentari scomodi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), dopo quello per gli artisti che non si limitano a cantare le canzoni di regime.

Ma, con la libertà che ci anima profondamente, ce ne infischiamo delle vostre continue forzature al silenzio e urliamo garbatamente la nostra contrarietà all'ennesimo provvedimento frutto della vostra sciatteria e conclamata insipienza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, approviamo il Milleproroghe, con questo titolo un po' roboante, un numero che esprime la grandezza, l'indeterminatezza della grandezza e, allora, io me lo rubo un attimo, questo mille, per portare mille volte la solidarietà alla Presidente Meloni, per gli attacchi di questi giorni (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), per la violenza di cui è stata fatta oggetto, delle minacce, ma mille anche per la condanna nei confronti di un presidente di regione, che viene qui a insultare il Presidente del Consiglio, a evocare la lotta armata (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma mille non bastano, Presidente, perché nei confronti del Partito Democratico silente ce ne vogliono almeno duemila di condanna di fronte a un fatto grave, perché un presidente di regione che evoca la lotta armata deve essere condannato senza “se” e senza “ma”, in questa Nazione, che ha una storia di divisioni politiche e di contrapposizioni politiche (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Noi abbiamo i nostri figli che vanno a scuola, che vanno all'università e fanno politica e hanno bisogno di buoni maestri, e non di cattivi maestri (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Fatte queste precisazioni, con il poco tempo a disposizione, Presidente, sottolineo che è stato detto tanto su questi 20 articoli, 119 commi, ma a me preme fare alcune precisazioni e dire che comunque, all'interno di questo Milleproroghe, c'è una visione, c'è una prospettiva, ci sono tante cose, le avete dette, che ci differenziano da voi, perché questa è la politica e questa deve essere la nostra contrapposizione rispetto a voi. Ne abbiamo parlato in Commissione, ci siamo divisi, io ringrazio i due presidenti, perché siamo stati ore, ore e ore a discutere e, appunto, a contrapporci su questi temi. Tra i tanti temi che sono stati trattati, troviamo pure un provvedimento che chiude la gestione commissariale del debito di Roma del 2008. Fratelli d'Italia e questo Governo pensano alla Capitale, lo hanno fatto con la legge di bilancio, con la Metro C, lo hanno fatto con il Peschiera, lo fanno oggi, con questa chiusura commissariale che libera risorse, perché, ora come allora, lo sforzo della politica per la Capitale è uno sforzo importante, che deve essere fatto a prescindere da chi la governa.

Questo, credo che sia un segnale molto importante rispetto a chi ci ha preceduto, che faceva sempre figli e figliastri rispetto a chi governava questi comuni. Certo, se avessimo voluto fare davvero un favore al sindaco Gualtieri, avremmo dovuto, visti i ritardi nei lavori, prorogare l'inizio del Giubileo, quella sarebbe stata una proroga che avrebbe fatto sicuramente piacere al sindaco Gualtieri (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti del deputato Casu)

PRESIDENTE. Collega Casu…

PAOLO TRANCASSINI (FDI). È stato detto tantissimo su questo taglio dell'Irpef. Abbiamo raccolto il grido di dolore degli agricoltori, ma guardate che davvero questi problemi partono da lontano. Ho fatto il sindaco per tanti anni in un comune agricolo, forse alcuni di voi, i più anziani, come me, ricorderanno quello che abbiamo passato con le quote latte, con la lingua blu. Noi abbiamo passato vent'anni a dire ai nostri agricoltori di abbattere i capi, abbiamo passato vent'anni a dire ai nostri agricoltori che se smettevano di coltivare la terra gli davamo un contributo. Ecco, è ora di voltare pagina e il Governo Meloni lo sta facendo, riportando l'agricoltura al centro dell'economia, al centro dell'agenda (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo è evidente, perché ci è chiaro che il made in Italy passa per il mondo agricolo così come la ripresa economica passa per l'agricoltura.

Poi, c'è un provvedimento importante, a cui tengo moltissimo, che è la proroga della Zona franca urbana. Questo ci consente anche di smascherare un po' tutto il presunto buonismo di questa sinistra che, in realtà, fa sempre il tifo contro l'Italia. Eravamo in Commissione, mancavano le riformulazioni della Zona franca urbana, di un provvedimento sulla disabilità e di un provvedimento sui mutui per gli under 36 e ci avete chiesto di dare mandato ai relatori, ci avete chiesto di forzare la mano, perché non volevate vedere approvati quegli emendamenti. È un fatto molto grave, peraltro, condito e aggravato dal fatto che, nel momento in cui noi abbiamo approvato la Zona franca urbana, per primi siete usciti con un comunicato, dicendo che eravate stati voi a farla approvare. Per davvero, di questo, vi dovreste vergognare.

Per ultimo, Presidente, perché avevo promesso di stare nei 5 minuti, voglio rispondere, suo tramite, al presidente Silvestri che, nel suo intervento, si è chiesto perché resta il consenso in capo al Presidente Meloni. Semplicemente, perché il Presidente Meloni sta governando molto bene (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 1633-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 1633-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1633-A:

"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 76) (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

In morte dell'onorevole Raffaele Delfino.

PRESIDENTE. Colleghi, comunico che è deceduto l'onorevole Raffaele Delfino, già membro della Camera dei deputati dalla III alla VII legislatura. La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di intervenire il deputato Berruto. Ne ha facoltà.

Aspetti un attimo collega Berruto, è il caos da fuoriuscita. Colleghi, se dovete uscire, vi chiedo la cortesia di farlo in silenzio, perché vorremmo consentire al collega Berruto di fare il suo intervento di fine seduta. Ci proviamo collega Berruto, prego.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. È un peccato che molti colleghi della maggioranza siano uscendo dall'aula, perché questo mio intervento voleva fare emergere una contraddizione rispetto al provvedimento che abbiamo appena votato, e mi riferisco a quello che è successo con due ordini del giorno presentati con riferimento al provvedimento Milleproroghe. Il Governo ha espresso parere contrario all'ordine del giorno n. 9/1633-A/112, del collega Di Sanzo, che prevedeva la possibilità di estendere quello che è noto come decreto Crescita, a favore di lavoratori e ricercatori che potessero rientrare in Italia godendo di uno sgravio fiscale. Lo stesso Governo, almeno a quanto mi risulta, ha espresso invece parere favorevole all'ordine del giorno n. 9/1633-A/133, a prima firma del collega Lupi, che chiede la stessa cosa, ma nello specifico per i calciatori, cioè per il mondo del calcio. Ora, io comprendo il tentativo strenuo di alcuni gruppi di maggioranza e di difendere gli effetti dell'applicazione distorta del decreto Crescita, ovvero, ripetiamolo, per generare benefici fiscali applicati per riempire società di calcio di atleti stranieri, spesso mediocri, soprattutto di atleti stranieri nei settori giovanili, che hanno l'unico vantaggio di costare molto meno dei pari età italiani, con un impatto, che comprenderebbe anche un bambino, sui giocatori eleggibili per la Nazionale. Ora, proprio da Forza Italia - guarda un po' - e da Noi Moderati sono stati presentati prima emendamenti sullo stesso decreto, con lo stesso obiettivo, il differimento dei termini del decreto Crescita applicato allo sport, nello specifico al calcio, contro il parere del Governo, tant'è che poi quegli emendamenti sono stati ritirati. Ora, con questo ordine del giorno riappare la stessa richiesta, nella forma omeopatica dell'ordine del giorno, ma permettetemi con uno sgradevole escamotage, cioè quello di destinare parte dei risparmi generati da questi benefici fiscali, una sorta di elemosina, alle società dilettantistiche, in territori caratterizzati da povertà sociale ed economica. Guardate, per cortesia, sono stati bocciati, in quest'Aula, provvedimenti destinati a quello scopo e non mascherati come questo.

Speriamo, naturalmente, che finisca in un nulla di fatto, un po' come succede con tutti gli ordini del giorno, altrimenti significherebbe che questo Governo ritiene che i lavoratori - lo ripeto: ricercatori o lavoratori - che rientrano in Italia non hanno diritti che, invece, hanno i calciatori o, meglio, privilegi che hanno i presidenti delle squadre di calcio che assumono quegli sportivi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (LEGA). Grazie, Presidente. Solo per lasciare a verbale, come intervento di fine seduta, che, purtroppo, per un problema tecnico degli uffici, immagino, io ho votato il voto finale sul Milleproroghe, lei ha detto “la votazione è chiusa”, e subito dopo che lei ha detto “la votazione è chiusa” io ho levato la scheda ma evidentemente gli uffici non sono stati contemporanei e, quindi, è andato via il verde e risulto assente. Visto che, come può immaginare, abbiamo aspettato tutti fino a tarda serata con impegno e sacrificio, ci tengo - che rimanga a verbale - che si ovvi in qualche modo al fatto che io ho votato e, quindi, non venga negato questo mio diritto a essere verificata come votante.

PRESIDENTE. Il problema casomai è del sistema, naturalmente, e non degli uffici, che sono qui a prendere atto del sistema.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Martedì 20 febbraio 2024 - Ore 9,30:

1. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

Delega al Governo in materia di florovivaismo. (C. 1560-A​)

e dell'abbinata proposta di legge: MOLINARI ed altri. (C. 389​)

Relatrice: GADDA.

2. Discussione sulle linee generali delle mozioni Piccolotti ed altri n. 1-00235 e Orrico ed altri n. 1-00244 concernenti iniziative in materia di tutela della professione giornalistica e della libertà di informazione .

3. Discussione sulle linee generali della proposta di legge:

PANIZZUT ed altri: Disposizioni per il riconoscimento e la promozione della mototerapia. (C. 113-A​)

Relatore: PANIZZUT.

4. Discussione sulle linee generali della proposta di legge:

S. 170-292-312-390-392 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI: GASPARRI; PARRINI; MENIA ed altri; BIANCOFIORE e PETRENGA; PUCCIARELLI: Istituzione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate. (Approvata, in un testo unificato, dal Senato) (C. 1306​)

e delle abbinate proposte di legge: DE LUCA e GRAZIANO; DEIDDA ed altri. (C. 527​-644​)

Relatore: NAZARIO PAGANO.

5. Discussione sulle linee generali della proposta di legge:

ROTELLI ed altri: Legge quadro in materia di interporti. (C. 703-A​)

Relatore: CAROPPO.

(ore 15,30)

6. Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:

CAPARVI ed altri; MOLLICONE: Disposizioni in materia di manifestazioni di rievocazione storica e delega al Governo per l'adozione di norme per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. (C. 799​-988-A​)

Relatore: AMORESE.

7. Seguito della discussione del disegno di legge:

Delega al Governo in materia di florovivaismo. (C. 1560-A​)

e dell'abbinata proposta di legge: MOLINARI ed altri. (C. 389​)

Relatrice: GADDA.

8. Seguito della discussione delle mozioni Piccolotti ed altri n. 1-00235 e Orrico ed altri n. 1-00244 concernenti iniziative in materia di tutela della professione giornalistica e della libertà di informazione .

9. Seguito della discussione della proposta di legge:

PANIZZUT ed altri: Disposizioni per il riconoscimento e la promozione della mototerapia. (C. 113-A​)

Relatore: PANIZZUT.

10. Seguito della discussione della proposta di legge:

S. 170-292-312-390-392 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI: GASPARRI; PARRINI; MENIA ed altri; BIANCOFIORE e PETRENGA; PUCCIARELLI: Istituzione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate. (Approvata, in un testo unificato, dal Senato) (C. 1306​)

e delle abbinate proposte di legge: DE LUCA e GRAZIANO; DEIDDA ed altri. (C. 527​-644​)

Relatore: NAZARIO PAGANO.

11. Seguito della discussione della proposta di legge:

ROTELLI ed altri: Legge quadro in materia di interporti. (C. 703-A​)

Relatore: CAROPPO.

La seduta termina alle 22,55.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato Zaratti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 8 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 8 il deputato Centemero ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 19 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 30 la deputata Morgante ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 52 la deputata Marianna Ricciardi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 75 i deputati Amich e Cangiano hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 76 la deputata Ravetto ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 1633-A - ODG N 1 RIF 270 269 1 135 269 0 67 Appr.
2 Nominale ODG 9/1633-A/9 RIF 271 270 1 136 269 1 65 Appr.
3 Nominale ODG 9/1633-A/10 RIF 274 244 30 123 244 0 65 Appr.
4 Nominale ODG 9/1633-A/11 273 232 41 117 82 150 65 Resp.
5 Nominale ODG 9/1633-A/12 RIF 274 272 2 137 270 2 65 Appr.
6 Nominale ODG 9/1633-A/13 273 269 4 135 118 151 65 Resp.
7 Nominale ODG 9/1633-A/15 273 262 11 132 117 145 64 Resp.
8 Nominale ODG 9/1633-A/16 RIF 271 270 1 136 269 1 64 Appr.
9 Nominale ODG 9/1633-A/17 270 267 3 134 116 151 64 Resp.
10 Nominale ODG 9/1633-A/19 RIF 268 267 1 134 263 4 63 Appr.
11 Nominale ODG 9/1633-A/20 RIF 264 263 1 132 263 0 63 Appr.
12 Nominale ODG 9/1633-A/21 RIF 274 273 1 137 273 0 63 Appr.
13 Nominale ODG 9/1633-A/22 274 271 3 136 120 151 63 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale ODG 9/1633-A/23 271 264 7 133 116 148 63 Resp.
15 Nominale ODG 9/1633-A/28 RIF 274 273 1 137 271 2 63 Appr.
16 Nominale ODG 9/1633-A/29 273 270 3 136 120 150 63 Resp.
17 Nominale ODG 9/1633-A/31 RIF 275 274 1 138 274 0 62 Appr.
18 Nominale ODG 9/1633-A/32 275 274 1 138 274 0 62 Appr.
19 Nominale ODG 9/1633-A/45 268 268 0 135 119 149 62 Resp.
20 Nominale ODG 9/1633-A/52 RIF 269 268 1 135 265 3 62 Appr.
21 Nominale ODG 9/1633-A/53 RIF 273 206 67 104 206 0 62 Appr.
22 Nominale ODG 9/1633-A/54 RIF 275 226 49 114 226 0 62 Appr.
23 Nominale ODG 9/1633-A/58 RIF 267 266 1 134 266 0 62 Appr.
24 Nominale ODG 9/1633-A/59 274 270 4 136 107 163 62 Resp.
25 Nominale ODG 9/1633-A/60 274 270 4 136 118 152 62 Resp.
26 Nominale ODG 9/1633-A/61 RIF 271 269 2 135 266 3 62 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale ODG 9/1633-A/62 RIF 274 272 2 137 272 0 62 Appr.
28 Nominale ODG 9/1633-A/64 268 267 1 134 116 151 62 Resp.
29 Nominale ODG 9/1633-A/65 RIF 268 267 1 134 266 1 62 Appr.
30 Nominale ODG 9/1633-A/69 261 259 2 130 113 146 62 Resp.
31 Nominale ODG 9/1633-A/70 255 249 6 125 106 143 62 Resp.
32 Nominale ODG 9/1633-A/71 255 255 0 128 95 160 60 Resp.
33 Nominale ODG 9/1633-A/72 259 255 4 128 110 145 60 Resp.
34 Nominale ODG 9/1633-A/73 259 255 4 128 97 158 60 Resp.
35 Nominale ODG 9/1633-A/74 260 260 0 131 114 146 60 Resp.
36 Nominale ODG 9/1633-A/75 259 257 2 129 47 210 60 Resp.
37 Nominale ODG 9/1633-A/76 259 256 3 129 110 146 60 Resp.
38 Nominale ODG 9/1633-A/77 261 258 3 130 112 146 60 Resp.
39 Nominale ODG 9/1633-A/78 256 254 2 128 108 146 60 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale ODG 9/1633-A/79 256 252 4 127 108 144 60 Resp.
41 Nominale ODG 9/1633-A/80 257 253 4 127 107 146 60 Resp.
42 Nominale ODG 9/1633-A/81 262 262 0 132 114 148 60 Resp.
43 Nominale ODG 9/1633-A/83 258 255 3 128 108 147 60 Resp.
44 Nominale ODG 9/1633-A/84 258 244 14 123 96 148 60 Resp.
45 Nominale ODG 9/1633-A/85 257 253 4 127 106 147 60 Resp.
46 Nominale ODG 9/1633-A/86 RIF 254 253 1 127 252 1 60 Appr.
47 Nominale ODG 9/1633-A/87 RIF 258 257 1 129 257 0 60 Appr.
48 Nominale ODG 9/1633-A/89 258 254 4 128 110 144 60 Resp.
49 Nominale ODG 9/1633-A/90 RIF 253 252 1 127 250 2 60 Appr.
50 Nominale ODG 9/1633-A/91 RIF 255 254 1 128 250 4 60 Appr.
51 Nominale ODG 9/1633-A/92 250 249 1 125 101 148 60 Resp.
52 Nominale ODG 9/1633-A/93 252 249 3 125 109 140 60 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale ODG 9/1633-A/94 246 230 16 116 93 137 60 Resp.
54 Nominale ODG 9/1633-A/95 RIF 246 243 3 122 238 5 60 Appr.
55 Nominale ODG 9/1633-A/96 251 248 3 125 110 138 60 Resp.
56 Nominale ODG 9/1633-A/98 251 239 12 120 95 144 60 Resp.
57 Nominale ODG 9/1633-A/99 248 237 11 119 89 148 60 Resp.
58 Nominale ODG 9/1633-A/100 249 247 2 124 97 150 60 Resp.
59 Nominale ODG 9/1633-A/102 RIF 249 247 2 124 243 4 60 Appr.
60 Nominale ODG 9/1633-A/107 248 220 28 111 78 142 60 Resp.
61 Nominale ODG 9/1633-A/110 244 242 2 122 96 146 60 Resp.
62 Nominale ODG 9/1633-A/111 242 241 1 121 101 140 60 Resp.
63 Nominale ODG 9/1633-A/112 241 213 28 107 76 137 60 Resp.
64 Nominale ODG 9/1633-A/113 RIF 242 241 1 121 237 4 60 Appr.
65 Nominale ODG 9/1633-A/114 241 231 10 116 95 136 60 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 6 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 76)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale ODG 9/1633-A/115 238 195 43 98 61 134 60 Resp.
67 Nominale ODG 9/1633-A/118 RIF 239 236 3 119 233 3 60 Appr.
68 Nominale ODG 9/1633-A/119 237 234 3 118 101 133 60 Resp.
69 Nominale ODG 9/1633-A/121 RIF 236 235 1 118 233 2 60 Appr.
70 Nominale ODG 9/1633-A/122 RIF 239 238 1 120 238 0 60 Appr.
71 Nominale ODG 9/1633-A/124 244 243 1 122 106 137 60 Resp.
72 Nominale ODG 9/1633-A/132 242 240 2 121 104 136 60 Resp.
73 Nominale ODG 9/1633-A/136 RIF 246 244 2 123 243 1 60 Appr.
74 Nominale ODG 9/1633-A/104 239 239 0 120 105 134 60 Resp.
75 Nominale ODG 9/1633-A/109 236 227 9 114 89 138 60 Resp.
76 Nominale DDL 1633-A - VOTO FINALE 212 209 3 105 140 69 58 Appr.