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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 200 di mercoledì 22 novembre 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 17,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNARITA PATRIARCA, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 20 novembre 2023.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 94, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 17,06).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Anthony Emanuele Barbagallo. Ne ha facoltà.

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Siamo qui a chiedere, per il suo tramite, al Governo e, in particolare, al Ministro Salvini un'informativa urgente su quanto accaduto nei pressi della stazione di Ciampino al treno alta velocità Roma-Napoli. In particolare, vorremmo sapere: se quanto riportato da diverse testate giornalistiche, e cioè la fermata straordinaria per far scendere il Ministro Lollobrigida, corrisponda al vero; se sì, chi ha dato l'ordine al macchinista; se la disposizione è arrivata direttamente da Ferrovie dello Stato o da uno specifico Ministro o Ministero; se ha notizie del fatto che, oltre al Ministro e al suo staff, siano scesi anche altri passeggeri. Nell'imminenza, il PD ha subito presentato un'interrogazione urgente, con l'onorevole Casu. Viviamo in un tempo in cui la politica, oggi più che mai, è chiamata a comportamenti in linea con l'etica pubblica. Se veramente il Ministro Lollobrigida ha fatto fermare il treno in base alle proprie comodità, non ha agito certamente con disciplina e onore, come prevede l'articolo 54 della Costituzione. C'è un solo modo, a nostro giudizio, per definire questo comportamento ed è: indegno e arrogante. Gli italiani devono sapere come sono andate le cose. Per questo insistiamo sulla richiesta d'informativa urgente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Il Governo è presente e ha ascoltato il suo intervento. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Vorremmo sapere chi, da quel treno, per motivi che non credo abbiano a che fare con questioni indifferibili e urgenti di sicurezza, di salute pubblica o di salute o malore di un passeggero. Conosciamo bene i regolamenti di Trenitalia, siamo andati a rivederli. E lo diciamo così, Presidente, ma credo che lo sappia anche lei, noi non ravvisiamo - neanche per motivi istituzionali, anche legati ad alte cariche dello Stato, anche fosse il Presidente della Repubblica, se non per la sua incolumità - l'ipotesi di un arresto, al di fuori delle fermate previste, di un convoglio che ha finalità pubbliche. Pubbliche! Lei lo sa, Presidente, non utilizzo mai questi scranni per fare attacchi politici personali ai Ministri, ma qui di personale non c'è nulla, glielo assicuro. Glielo diciamo come Alleanza Verdi e Sinistra, non vorremmo prendere la parola con gli altri colleghi su questioni di tal genere, ma questo è un fatto increscioso. Non c'entrano niente le accuse di familismo, di proprietà privata. Qui c'è un abuso di potere e vogliamo capire chi lo ha commesso, chi dei vertici di Trenitalia ha autorizzato, chi da quel treno ha fatto partire una telefonata. Presidente, non devono una spiegazione a noi, questa informativa non è data alle opposizioni, dev'essere data al Paese.

Infatti, mi faccia dire che, se, dalle prime ricostruzioni, leggiamo che Trenitalia avrebbe detto che non ci sono stati rallentamenti, che non ci sono stati effetti nocivi, queste si sbagliano: l'effetto nocivo è altissimo, perché, se mai qualcuno in questo Paese pensasse che è normale fermare un mezzo pubblico per interessi che non c'entrano con l'ordine pubblico, la sicurezza o la salute di quei convogli, allora saremmo davanti a un grande problema, a un problema democratico e civile. Credo che, a questo tema e a queste domande, ci vogliano risposte non solo per noi, ma per tutto il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra e del deputato Fornaro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, la deputata De Monte. Ne ha facoltà.

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Semplicemente per associarmi alla richiesta di informativa urgente, non per le conclusioni affrettate, bensì per la doverosa chiarezza e trasparenza che deve contraddistinguere il trasporto pubblico, che naturalmente deve svolgersi secondo criteri che devono essere uguali per tutti e, quindi, anche per ragioni di sicurezza. Sappiamo bene, infatti, che, oggi, la rete ferroviaria è molto trafficata e la sua gestione non deve essere lasciata all'improvvisazione, quindi, è necessario che ci sia la dovuta chiarezza rispetto anche a una catena ipotetica di comando, che ha portato a questa fermata non prevista. Chiediamo che questa risposta sia data al più presto dal Governo e, quindi, la attendiamo in questa sede, in quest'Aula, in modo che ci sia una risposta, non solo parlamentare, ma a tutti i cittadini che oggi hanno guardato - credo con un certo sconcerto - quello che è accaduto e che è stato riportato dalla stampa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caramiello. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere un'informativa urgente, non al Ministro Salvini, ma al Ministro Lollobrigida, che si trovava su quel treno che ha fatto fermare a Ciampino. Forse il Ministro credeva che fosse un Freccia blu, invece era un Frecciarossa che ha dovuto deviare il suo percorso. Ieri, anch'io ero su un treno, però in direzione inversa, cioè da Napoli verso Roma; c'erano problemi sull'Alta velocità e, per arrivare a Roma, ho impiegato tre ore, ma non ho chiesto a nessuno di scendere, né ho chiamato la Camera dei deputati per avere un'auto che poi mi portasse a Roma. Quindi, chiediamo che, quanto prima, Lollobrigida venga in Aula a riferire in merito a quello che è successo ieri a Ciampino (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Come già detto, il Governo è presente. Comunque, la Presidenza di turno si farà parte diligente per inoltrare le richieste frutto di questi richiami sull'ordine dei lavori per una risposta da parte del Governo sull'episodio narrato in questo inizio di seduta.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 899 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali (Approvato dal Senato) (A.C. 1551​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1551: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali.

Ricordo che, nella seduta di ieri, il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.

Ricordo, altresì, che, secondo quanto convenuto nelle riunioni della Conferenza dei presidenti di gruppo del 15 e del 21 novembre scorsi, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 18,30.

Dopo tale votazione, l'esame del provvedimento sarà sospeso e riprenderà con l'esame degli ordini del giorno, al termine delle deliberazioni sulla dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 1555 e sul termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge n. 1556, collegato alla manovra di finanza pubblica.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 1551​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mauro Del Barba. Ne ha facoltà.

MAURO DEL BARBA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi e signori del Governo, a distanza di pochi mesi dal precedente provvedimento di proroga, ci troviamo di fronte a un altro decreto di questo Governo, i cui temi, peraltro, sono affrontati con l'ennesima posizione della questione di fiducia in entrambi i rami del Parlamento. Questo, a nostro avviso, è un segno di grande debolezza della maggioranza, che si riflette in una proposta legislativa continuamente frammentata - frammentata addirittura all'interno della stessa necessità di accordare le proroghe, sicuramente non organica in ragione di ciò e, molto spesso, anche contraddittoria - e sulla volontà di questo Governo, attraverso questo record nella posizione delle questioni di fiducia, di comprimere i diritti e le prerogative del Parlamento: farlo, spezzettando in due decreti una stessa materia, risulta particolarmente odioso e antipatico.

Questo, però, è anche il segno di un fatto politico, che abbiamo colto soprattutto nei lavori al Senato, visto che ormai con questo monocameralismo di fatto non ci è dato di poter apprezzare i lavori in entrambe le Camere, di una debolezza politica che, in realtà, è in atto da parecchio tempo e che ci mostra chiare divisioni all'interno della maggioranza, che si dimostra incapace di ricomporle.

Peraltro, se la posizione della fiducia copre queste divisioni o almeno ci pare che questo sia uno dei motivi che giustifichi questo continuo ricorso alla stessa, d'altro canto impedisce, in particolare a quelle forze di opposizione che vorrebbero avere un approccio costruttivo e intervenire nell'interesse del Paese, di partecipare al dibattito e anche di confermare alcune scelte, perché, perfino in provvedimenti striminziti, raffazzonati e spezzettati, ci possono essere - e ci sono e lo avremmo potuto dire in un dibattito sui singoli articoli - scelte utili e addirittura necessarie. Peraltro, anche laddove ci sia la contrarietà dell'opposizione, crediamo e continuiamo a ribadire che il dibattito nel merito potrebbe servire a questa maggioranza proprio per chiarire le proprie idee e magari anche per risolvere quei conflitti che, da sola, non è in grado di risolvere.

Quanto ai contenuti del decreto - ripeto che è un decreto che poteva essere risparmiato e accorpato a quello precedente -, premettiamo, fin d'ora, il nostro voto di astensione sui contenuti, a ragione di queste premesse. Ci sorprende non il fatto che si debba ricorrere alle proroghe - ricorrere alle proroghe è una necessità di tutti i Governi e di tutte le maggioranze, poiché, talvolta, è necessario metterle in campo -, quanto il fatto che sia sulle proroghe concesse, sia su quelle non concesse e che magari il dibattito pubblico e politico si aspettava (qui, per esempio, possiamo pensare al delicato tema dello smart working o alla questione assai complessa, che capiamo abbia richiesto l'intervento in esame, del payback ), non si si sia svolto un dibattito, che sarebbe stato utile, che per l'ultimo caso citato è semplicemente rinviato e al quale ci aspettiamo, quindi, di partecipare con un approccio e un atteggiamento diverso da parte di questa maggioranza.

Insomma, al di là dei casi citati, al di là del provvedimento spezzettato, al di là della mancanza di visione e al di là delle divisioni, più che un ritardo del Paese che giustifica queste ulteriori proroghe, ci sembra di dover registrare un ritardo del Governo nell'affrontare le tematiche che sono sul tavolo, nel dirimere i conflitti che sono all'interno della maggioranza e nel saper prendere delle decisioni che siano quantomeno delle proposte, se non delle soluzioni.

Concludendo, allora, potremmo dire che prorogare è meglio che curare: sembra un pochino il vostro nuovo slogan, il vostro nuovo motto. Noi, invece, vi consiglieremmo di curare, di iniziare a curare quello che avviene al vostro interno e iniziare a dedicarsi al Paese, così come il dibattito che ha preceduto queste dichiarazioni sulla fiducia ha messo in evidenza. C'è, forse, un eccesso di personalismi nell'azione di questa maggioranza che dimentica i problemi del Paese anche quando si tratta semplicemente di utilizzare un mezzo di trasporto. A questo riguardo, ci auguriamo che, nell'interlocuzione con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre a chiedere - ma verificheremo - questa sosta straordinaria, ci sia stata anche una lamentela per il ritardo che ha portato alla richiesta di questa stravagante situazione.

Al di là di questo, ci sembra che il passaggio in Aula per la richiesta di fiducia abbia in sé tutti questi elementi di fragilità, tutti questi elementi di debolezza, tutte queste chiare ed evidenti mancanze di una visione strategica, per non dire di uno stato confusionale, ed è per questo che assolutamente non possiamo accordare, nella nostra dichiarazione di voto e nel voto che seguirà, la fiducia a questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, signor Sottosegretario, il realismo in politica è una virtù rara, a volte assai complicata anche da praticare. Essere realisti significa essere aderenti alla realtà, sia nei fatti che nelle prospettive. La finalità primaria del realismo è non creare illusioni, le quali, come sempre, si traducono in delusioni, e di delusioni dalla politica i cittadini ne hanno avute tante, io oserei dire anche troppe. Ecco perché essere realisti è la strada maestra per poter fare bene anche quel poco che si può mettere in atto.

Signor Presidente, questa maggioranza e questo Governo hanno inteso sposare sin da subito la dinamica del realismo, provando a metterlo in atto nei vari provvedimenti assunti in questo tempo, assumendosi anche la responsabilità di ritirare proposte che nei fatti non hanno funzionato oppure intervenire per modificare i dispositivi che andavano corretti. E nel solco del realismo s'inserisce sicuramente questo provvedimento, sul quale è stata posta la questione di fiducia. Un provvedimento, il cosiddetto decreto-legge Proroga termini, che, fondamentalmente, persegue un unico e principale obiettivo: venire incontro alle esigenze delle famiglie, dei cittadini in difficoltà e delle imprese, prorogando diversi termini normativi e fiscali che, altrimenti, avrebbero creato non pochi problemi oppure non consentito a diverse fasce di popolazione di usufruire di alcune opportunità. Penso, ad esempio, alla proroga al 31 dicembre 2023 dell'estensione della garanzia massima dell'80 per cento, a valere sul Fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa, sulla quota capitale dei mutui destinati alle categorie prioritarie aventi specifici requisiti di reddito ed età inferiore ai 36 anni.

Secondo l'ultimo rapporto Istat sulla natalità e fecondità della popolazione residente, relativo al 2022, tra le ragioni principali per cui le coppie giovani ritardano o rinunciano a far nascere un figlio rientra anche il problematico accesso al mercato delle abitazioni, oltre all'allungarsi dei tempi di formazione, alle difficoltà per trovare un lavoro stabile, alla bassa crescita economica. Anche a fronte di ciò, la misura appena citata rappresenta un sostegno importante, anche se evidentemente non risolutivo, dell'annoso problema del crollo della natalità. Tuttavia, signor Presidente, è dalle più piccole alle più impattanti misure che si intravede l'orientamento generale di un'azione politica. La nostra azione, il nostro obiettivo, il lavoro che quotidianamente mettiamo in campo, dentro e fuori quest'Aula, mira essenzialmente ad avvicinare sempre più lo Stato ai suoi diretti interlocutori, lo Stato ai cittadini nelle loro varie vesti: quella di coniugi, di genitori, di imprenditori o di lavoratori. Per questi ultimi, ricordo anche la proroga della disciplina dello smart working per la tutela dei più fragili. Una disciplina, quella dello smart working, che, prima o poi, andrà regolarizzata e normata in tutti i suoi aspetti e, soprattutto, in maniera definitiva, senza essere soggetta a ulteriori proroghe. E questo sicuramente a vantaggio non solo delle imprese, che così possono fare affidamento su una disciplina compiuta, ma anche e, soprattutto, a vantaggio dei lavoratori, che in tal senso possono avere a disposizione un ulteriore strumento per meglio equilibrare vita lavorativa e vita familiare, altra ragione non di poco conto che ostacola il desiderio di mettere al mondo un figlio e di andare oltre la logica del figlio unico.

Garantire servizi, oltre ad aiuti economici al fine di supportare le famiglie nella gestione dei figli, è la vera sfida che dobbiamo affrontare e la legge di bilancio del 2023 ha già avviato un processo in tal senso, che proseguirà anche con la prossima. In tal senso, come abbiamo già avuto modo di sottolineare come gruppo di Noi Moderati, siamo al lavoro per l'elaborazione di ogni proposta che punti, direttamente o indirettamente, a provare ad invertire il trend demografico negativo. È una sfida di lungo periodo, certamente, ma la si può vincere solo se oggi stesso, e non domani o prossimamente, si gettano le basi per il futuro. È questa, signor Presidente, è la vera sfida, è una sfida che non ha colore politico, è una sfida nazionale che deve vedere coinvolte tutte le migliori forze ed eccellenze del nostro Paese, eccellenze in gioco nei prossimi anni per la tenuta stessa del nostro sistema di welfare.

Ricordo, tra le varie misure adottate, il differimento dei termini per i versamenti tributari per i soggetti colpiti da eventi meteorologici eccezionali, le misure volte al pagamento dei contratti di supplenza breve e saltuaria del personale scolastico, a valere sulle risorse disponibili, relativamente al 2023, del Programma operativo nazionale Istruzione 2014-2020, nonché gli interventi a favore delle imprese energivore. Queste e altre misure completano il pacchetto di interventi contenuti nel provvedimento che ci accingiamo a votare, interventi che, fondamentalmente, toccano soggetti diversi e ambiti differenti. Il tutto, però, è unito dal punto di vista finale che tale provvedimento ha come sua struttura portante ovvero abbattere il muro tra Stato e cittadini, mostrare uno Stato dal volto familiare, uno Stato che tende la mano e che non è cieco o sordo dinanzi alle esigenze dei suoi diretti interlocutori, ed è questo l'obiettivo che intendiamo perseguire. Signor Presidente, il gruppo di Noi Moderati non si è mai sottratto in questi mesi nell'affrontare tutte le situazioni annose e i provvedimenti necessari per eliminare gli ostacoli di varia natura che si potevano frapporre nel rapporto tra Stato e cittadini. In tal senso, abbiamo supportato il Governo in tutte le azioni che andavano in questa direzione e non ci sottrarremo nemmeno questa volta. Per tutte queste ragioni, annuncio il voto di fiducia favorevole del gruppo di Noi Moderati (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. L'avverto, sarà noioso, porti pazienza, ma vale la pena ripeterlo a ogni passaggio di questa legislatura, perché, ahimè, i numeri aumenteranno. Abbiamo superato i 46 decreti-legge e solo in un anno, con la media di 3,83 decreti al mese, 38 voti di fiducia, compresa questa. A breve si faranno più decreti che docce, ma la cosa puzza, puzza già ora, Sottosegretario Freni e lo sente anche lei, lei che ha tanta esperienza. Già, perché, quando all'opposizione c'era Giorgia Meloni, piaceva paragonare l'abuso della decretazione al rapporto fra una mamma ansiosa e il suo bambino.

Ecco, è un po' quel rapporto per cui la mamma ansiosa dice “ma mi vuoi bene?”: così diceva lei dai banchi dell'opposizione. Sembra che l'ansia abbia travolto anche voi, Presidente. Però, immagino che la Presidente sappia come funziona anche in termini pedagogici, perché, se è vero che le mamme e i papà chiedono troppe volte “mi vuoi bene?”, è perché sanno di avere sbagliato e preferiscono non parlare e non ascoltare i propri figli. Un errore che pagano, se lo faccia dire da babbo. E anche adesso che siede lì, la Presidente dovrebbe ricordarsi che il Parlamento è il genitore senza il quale il Governo non esisterebbe nemmeno. Se ne faccia una ragione: il presidenzialismo non è ancora passato e noi siamo qui per dirvelo. Siamo qui a votare sull'ennesimo provvedimento surgelato e precotto, disomogeneo e incompleto. Già, paradosso dei paradossi, si va dall'acquisto della prima casa alle proroghe dei termini finanziari, dai contributi alle imprese per l'acquisto di energia elettrica al gas naturale, alla crisi ucraina.

Ma entro nel merito, perché noi, sì, sentiamo una responsabilità e andiamo a “sgattare” nel mucchio per cercare almeno di fare la differenziata.

Agevolazioni per l'acquisto della casa di abitazione: l'intervento, sì, era urgente, ma con ben più coraggio. La soglia ISEE per accedere alla misura che estende la garanzia massima erogata dal fondo all'80 per cento è fissata a 40.000 euro, decisamente troppo. Fissarla a 30.000 euro sarebbe stato molto più corretto e si sarebbe potuto dare priorità ad alcune categorie: giovani, giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali con minori, conduttori di alloggi popolari. La pandemia, nella tragedia, ci ha dato l'opportunità di ripensare completamente il lavoro, ridurre i tempi, gli spostamenti, l'impatto ambientale, quantomeno per alcune categorie per cui tutto questo è estremamente difficoltoso.

E lo continuiamo a dire: servirebbe tantissimo ridurre l'orario di lavoro a parità di salario. Ma questa è un'ennesima occasione persa; quella dal 30 settembre al 31 dicembre per il lavoro agile dei dipendenti pubblici è una mini proroga senza effetti reali. Nel 2024 questi lavoratori non smetteranno di essere fragili e non smetterà di essere urgente quel lavoro agile.

Manca del tutto una proroga dei requisiti per la stabilizzazione del personale precario delle pubbliche amministrazioni. Un'assenza che gli enti locali pagheranno, privandosi di risorse umane già formate e inserite nei processi lavorativi dell'ente, e sprecando tempo prezioso per indire nuove gare. Un'assurdità, ce lo faccia dire. Andavano prorogati i termini entro cui i dipendenti possono maturare i requisiti di 36 mesi ed entro cui le amministrazioni possono mettere in pratica le procedure di stabilizzazione del personale a tempo determinato. A fronte del bisogno vitale di nuovo personale negli organici degli enti, che senso ha espellere persone che già vi lavoravano?

E servirebbero delle integrazioni per tutelare la situazione economica e finanziaria dei comuni, per esempio la decorrenza delle nuove regole di formazione del bilancio. Ecco, il bilancio tecnico - lo dico a Freni - e la previsione di un atto di indirizzo da parte della giunta da presentare entro il 15 settembre sono una novità assoluta che necessita di tempo per essere assimilata.

Per non parlare delle difficoltà finanziarie che gli enti locali hanno incontrato nel chiudere il bilancio di quest'anno, dato l'insediamento dei nuovi consigli comunali e le urgenze legate agli eventi atmosferici straordinari. Così serve la proroga di un ulteriore anno per l'obbligo di iscrizione al Fondo anticipazione liquidità nel bilancio degli enti in stato di dissesto. Serve per non aggravare la situazione degli enti in fase di risanamento post dissesto e non ridurre in alcun modo gli obblighi di restituzione delle anticipazioni per l'ente.

Sono stati dimenticati interi settori in difficoltà, per non dire del rifiuto di prorogare alcuni termini, anche del superbonus. E non fate la morale a noi, che non stavamo nel Governo Draghi. Lo dico ai leghisti, che continuano ad andare in TV a parlare degli effetti distorcenti. Ma lo dite a noi? Ma potevate dirlo a Giorgetti: guardate che stava nello stesso Governo!

In compenso si riaprono i termini per aderire al ravvedimento speciale, uno dei condoni previsti dalla scorsa legge di bilancio per sanare alcune irregolarità in sede di dichiarazione dei redditi. Sarà possibile aderire ancora fino al 20 dicembre, pagando in un'unica rata. La stessa clemenza fiscale con cui in un solo anno il Governo ha deliberato 17 sanatorie fiscali.

Parliamo pure di indulgenza di Stato verso l'evasione. Ecco quello che abbiamo davanti, condoni che intaccano in modo indiretto i meccanismi di tassazione e incoraggiano comportamenti opportunistici. Uno sfregio al principio costituzionale della partecipazione di tutti alla spesa pubblica in base alla loro capacità contributiva.

Si proroga al 15 novembre il termine di versamento dell'imposta sostitutiva sulle cripto-attività, ovvero ancora più tempo per chi detiene attività che violano gli obblighi di monitoraggio fiscale e ha omesso i relativi redditi nella dichiarazione. Intanto le imprese agevolate con la Nuova Sabatini avranno 6 mesi in più per la realizzazione dei progetti e per ultimare l'investimento per l'acquisto di strumenti e macchinari.

Ancora incentivi alle imprese su richiesta e senza pretendere nulla in cambio. Tante omissioni, molta confusione, i soliti favori ai soliti noti, non una visione per sostenere chi è più in difficoltà.

Autorizzate addirittura il Ministero del Lavoro ad aumentare il contingente con fondi stanziati nel bilancio triennale. Invece di investirli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sull'aumento dei controlli degli ispettorati del lavoro, li mettete lì, su collaboratori e staff del Ministero. Senza vergogna! Mentre sognate il ponte sullo Stretto, destinate al Fondo per la continuità territoriale della Sicilia e della Sardegna 8 milioni di euro: una presa in giro. Sapete quanto ha investito la Spagna per la continuità aerea delle Baleari? 200 milioni di euro. La Francia, per la Corsica, 84 milioni di euro.

Ma almeno garantite il trasporto pubblico locale? Come? Con l'esonero degli M2 e M3 dal divieto di circolazione previsto a decorrere dal 1° gennaio 2024. Il parco autobus del nostro Paese ha un'età media di 12 anni e il settore dei trasporti è responsabile di oltre un quarto delle emissioni climalteranti del nostro Paese. Invece di fare politiche industriali, invece di chiedere a Stellantis e ad altri produttori di vettori elettrici di venire qui a produrre le auto e i mezzi pubblici del futuro - perché questa è la transizione del PNRR e questo è il futuro del nostro Paese - voi siete silenti; anzi, fate i lobbisti in Europa senza chiedere niente.

Andate dai lavoratori della Lear, che si aspettavano di vedere la Meloni davanti ai loro cancelli a fare la patriota. No, sono dovuti venire qui loro, in pullman, a chiedere che cosa ne sarà del loro futuro; loro che fanno sedili che sarebbero utilissimi anche con la fine dell'endotermico, se non continuaste a chiedere deroghe per nulla. Un anno di proroga all'operatività delle imprese di raffinazione degli idrocarburi: è questa la vostra idea della transizione. E ulteriori deroghe per i gestori di impianti di energia elettrica alimentati a carbone.

D'altra parte, si continuerà a prorogare e derogare fino a quando si consegnerà un futuro che non abbiamo più davanti. Peccato che i dati dell'Associazione europea dei gestori delle reti del gas certificano che in Italia le scorte di gas toccate sono pari al 97 per cento della capacità dei serbatoi. Riserve piene e calo della domanda, nulla giustifica ulteriori deroghe per impianti così inquinanti e così climalteranti; impianti di cui si deve accelerare la chiusura e la riconversione, continueremo a dirlo nel silenzio di quest'Aula.

Eppure, in questo Paese ce ne sarebbero tante di cose da prorogare o anche solo da consentire e sostenere, a partire dalle fonti rinnovabili. Dovremmo quadruplicare l'attuale capacità annuale installata nel nostro Paese.

Insomma, cara Meloni, cambia giro. A volte bisogna abbandonare le vecchie compagnie perché ce ne sono di più interessanti, e mai, mai, bisogna chiedere a qualcuno se ci vuole bene. Non lo sa? È il modo migliore per trasformare quel bene in rivolta.

Mi spiace, Presidente, voteremo “no” alla fiducia. Non le vogliamo male, ma, se proprio ce lo chiede, un “no” non può che farle bene (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Approfitto per salutare una delegazione di studenti e docenti del dipartimento di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Ha chiesto di parlare il deputato Benzoni. Ne ha facoltà.

FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Presidente, onorevoli colleghi, Sottosegretario, sembra un po' un dejà vu: in 3 settimane, 3 fiducie. Questo Governo ormai - lo dicono tutti e lo avete detto negli interventi che mi hanno preceduto - ha battuto ogni record dal punto di vista della richiesta di fiducia, dell'utilizzo della decretazione d'urgenza, ma anche di questa sorta di decreti omnibus in cui viene inserito tutto e il contrario di tutto.

Ma non ci stancheremo di ripetere e di denunciare quello che sta accadendo e, in questo caso, vogliamo aggiungerci un pezzo che, sia nel merito sia nel metodo, ci vede contrari. Sempre di più vorremmo dire, infatti, che l'utilizzo della fiducia non avviene per velocizzare i tempi, per bloccare un'attività ostruzionistica delle opposizioni o per velocizzare la conversione dei decreti quanto - quello che è successo al Senato lo dimostra - per togliere la possibilità a questo Parlamento di discutere e per togliere tale possibilità soprattutto alla maggioranza. Quello che si evidenzia sempre di più è una maggioranza in difficoltà, in cui la fiducia è posta perché sia data al Governo senza poter discutere nella pratica gli emendamenti e i temi che sono contenuti in questi decreti. Quello che accadrà o che sembra accadere sul bilancio, dove il Governo chiede alla maggioranza di non fare emendamenti a uno degli atti più importanti dell'anno, è evidentemente un abuso nei confronti del Parlamento ed è sicuramente qualcosa che lede i diritti di tutti i parlamentari ma soprattutto i diritti dei parlamentari di maggioranza, che hanno anche la possibilità, attraverso gli emendamenti, d'incidere sull'azione del Governo.

Ma c'è un altro tema che dobbiamo raccontare a chi al di fuori di qui non conosce le procedure parlamentari. Non solo la richiesta di fiducia non aiuta a velocizzare i tempi ma, anzi, li complica, perché la fiducia impone a questo Parlamento di bloccarsi per 24 ore, impone al Parlamento di rimandare le sedute con votazioni delle Commissioni, di rimandare i provvedimenti, di correre sempre di più a causa di queste fiducie. Inoltre, in questo decreto emerge un altro dato di fatto rispetto all'azione del Governo, cioè l'incapacità di programmazione, l'incapacità di visione e di attuazione dei provvedimenti che lo stesso Governo ha approvato. Infatti, a pochissimi mesi - in realtà, meno di 7 mesi - dal decreto Proroghe, approvato e convertito il 24 febbraio, noi andiamo oggi a fare ulteriori proroghe di proroghe approvate in quel decreto. Quindi, non sappiamo nemmeno come il Governo riesca a prevedere e programmare i tempi di questi impegni ed è evidente che questo ci fa rendere conto che al Governo, sia sulle proroghe sia anche su tutti i provvedimenti che stiamo vedendo, manca la capacità di pianificazione.

Al di là delle proroghe - alcune sono molto tecniche ed è anche difficile essere contrari a proroghe tecniche che, tra l'altro, in alcuni casi portano degli aiuti o allungano delle agevolazioni per le famiglie e per le imprese, come è stato detto - devo dire che su tanti altri temi queste proroghe dimostrano, ancora una volta, la mancanza di politica di questo Governo, cioè la mancanza di capacità di rispondere alle vere esigenze che un Paese ha e che vorrebbe vedere al centro del dibattito politico. Infatti, va benissimo l'agevolazione dei mutui under 36 che viene prorogata - una misura fatta dai Governi precedenti che di volta in volta viene prorogata, che rappresenta un bell'incentivo per gli under 36 - ma quello che manca è una pianificazione più complessiva di cosa si voglia fare sul piano casa in questo Paese, di cosa si voglia fare per rispondere al caro affitti, di come si vogliano incentivare, al di là di questa proroga, le future coppie, non solo per incrementare la natalità ma soprattutto per stabilizzarsi, per fare una famiglia e avere una casa. Su questo non c'è alcuna risposta e non c'è alcuna programmazione del Governo con atti concreti che non si concludano con una semplice proroga di misure fatte in precedenza.

Del lavoro agile si è già detto, prima di me. Va benissimo prorogarlo fino al 31 dicembre, ma questi lavoratori rimarranno fragili anche dal 1° gennaio e immaginiamo che farete un'ennesima proroga della proroga della proroga. Le proroghe, poi, sono fatte anche rispetto a cose molto più banali, in cui si dimostra, ancora una volta, l'incapacità di intervenire e di riuscire a rispettare i tempi. Dal 7 ottobre al 7 dicembre vengono prorogati i termini per concludere i lavori della commissione per l'abilitazione scientifica nazionale. Ebbene, abbiamo appena prorogato questo termine al 7 ottobre, non siamo stati in grado di rispettare i termini e allora li allunghiamo ulteriormente. Inoltre, per l'ennesima volta, vorrei dire, facciamo una proroga per le elezioni del Consiglio della magistratura militare. Proroghiamo per la sesta volta i due organi consultivi dell'AIFA, che potevano avere un mandato di tre anni più altri tre anni, ma solo con le proroghe sono già arrivati a cinque.

Su tutti questi temi noi non possiamo essere d'accordo, perché manca una pianificazione, manca la capacità del Governo di dare risposte concrete e manca la capacità del Governo di rispettare i tempi che il Governo stesso si dà all'interno dei propri provvedimenti.

Ma non solo. ANCI e i comuni italiani hanno lanciato un grido d'allarme e hanno chiesto al Governo di prorogare anche una serie di scadenze che colpivano i comuni, giustificando tale proroga non con l'incapacità dei comuni di rispondere ma con il fatto che tantissimi comuni sono appena andati al voto e che tanti comuni hanno avuto situazioni di emergenza, e le abbiamo conosciute, nelle aree a rischio. Avete completamente dimenticato i comuni. L'unica istituzione che è ancora vicina al territorio, che è efficiente e che riesce a dare risposte vi sta chiedendo, con un grido di allarme, di intervenire ma voi non lo fate. Non lo fate neanche aiutandoli con strumenti per rinnovare il parco dei mezzi pubblici ma, anzi, andate in deroga rispetto agli euro 3, che dal 1° gennaio dovrebbero essere, evidentemente, tolti dalla circolazione e che, invece, potranno continuare a circolare anche in quei comuni che non hanno saputo investire e rinnovare il parco mezzi.

Insomma, qui c'è tutto e il contrario di tutto. Ci sono sicuramente alcune proroghe doverose, che faremo davvero fatica a contrastare, ma c'è poca mancanza di visione e non c'è una visione collettiva, quella di un Paese. Quindi, per l'ennesima volta voteremo in maniera contraria su questa fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vito De Palma. Ne ha facoltà.

VITO DE PALMA (FI-PPE). Grazie, Presidente. Signor Sottosegretario, onorevoli colleghi, il provvedimento odierno è la risposta rapida ed efficace di un Governo che si pone quali obiettivi principali la tutela dei cittadini, in particolar modo di quelli più fragili, e il sostegno al mondo produttivo quale importante fattore per la crescita economica della nostra Italia.

Le disposizioni contenute nel testo in discussione specificano termini normativi e versamenti fiscali, considerando la persona, il cittadino, l'impresa come soggetti prevalenti. Le deroghe temporali sono essenziali per consentire allo Stato di tutelare i soggetti e di non impoverirli. Insomma, non uno Stato rigoroso percettore di tasse ma sostenitore e difensore per migliorare sempre più quel rapporto di fiducia tra le persone fisiche e giuridiche e le istituzioni che, invece, da tanto tempo sono considerate bancomat per una spesa pubblica folle e sprecona, per garantire altri interessi.

Non voglio compiere un'analisi del provvedimento articolo per articolo. Mi soffermerò a sottolineare alcuni punti del provvedimento che confermano le priorità a cui facevo riferimento in precedenza. Nel testo originario è importante la proroga dal 30 giugno 2023 al 31 dicembre 2023 della possibilità di richiedere l'accesso alle garanzie statali per l'acquisto della prima casa, elevando la misura massima della garanzia rilasciata dal Fondo di garanzia dal 50 fino all'80 per cento della quota capitale, qualora in possesso di un ISEE non superiore a 40.000 euro annui. Il Fondo di garanzia è uno strumento importante che ha ricadute sia sulle famiglie sia sul settore dell'edilizia. È una misura che finora ha funzionato, posto che nel primo semestre di quest'anno hanno usufruito di questa possibilità quasi 35.000 mutuatari. I soggetti beneficiari di tale agevolazione sono le giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali, i conduttori di alloggi IACP, i giovani di età inferiore a 36 anni. Si tratta, quindi, di soggetti vulnerabili che hanno un valore ISEE basso, per i quali è molto importante una garanzia statale per l'acquisto della prima casa.

Altrettanto importante, in tema di situazioni di fragilità, è la proroga per i lavoratori fragili per continuare a svolgere le proprie mansioni lavorative dalla postazione di propria preferenza. La prestazione lavorativa non può essere concepita come separata dalla dignità e per questo non può mai rappresentare un rischio per la propria salute. La misura trova proprio le fondamenta su questa solida base.

Poi, c'è il Fondo indennizzo risparmiatori, istituito con la legge di bilancio del 2020, al fine di risarcire i risparmiatori danneggiati dal crac delle banche e delle loro controllate. All'interno di questo decreto-legge è stata opportunamente concessa una finestra temporale, ulteriore rispetto a quella già precedentemente concessa e scaduta il 31 luglio, per indicare l'IBAN su cui accreditare la seconda tranche dell'indennizzo.

Sono degni di nota: la proroga dei termini per accedere alle agevolazioni fiscali per le cessioni o agevolazioni da parte delle società di beni immobili e di beni mobili registrati ai soci; la proroga, dal 30 settembre 2023 al 15 novembre 2023, del termine per il versamento dell'imposta sostitutiva del 14 per cento e del primo versamento rateizzato sul reddito derivante dalle criptoattività; la proroga del termine per completare il programma di cessione di complessi aziendali nell'ambito della procedura di amministrazione straordinaria di grandi imprese in stato di insolvenza: lo stanziamento, quindi, di oltre 55 milioni di euro per l'anno 2023 per consentire il pagamento dei contratti di supplenza breve e saltuaria del personale scolastico; il contributo di 36 milioni di euro per il 2023 per la prosecuzione delle attività emergenziali connesse alla crisi ucraina, con particolare riguardo alle forme di assistenza coordinata dai presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Sono stati ulteriormente prorogati per i versamenti tributari i contributi previdenziali già sospesi per le popolazioni colpite dalle alluvioni dell'Emilia-Romagna del maggio 2023 e, quindi, possono essere versati senza applicazione di sanzioni e interessi in unica soluzione entro il 10 dicembre.

Rilevanti norme rispondono alle esigenze del settore scuola, nonché disposizioni fortemente richieste dagli enti locali, in particolare, quella sulla rendicontazione degli obiettivi di servizio riguardanti le risorse integrative del fondo di solidarietà comunale, assegnate nel 2022.

Specifici emendamenti del gruppo di Forza Italia hanno offerto un contributo importante su tematiche urgenti e significative che rispondono alle esigenze del territorio, dei cittadini, delle realtà produttive.

Va segnalato, in particolar modo, quello sulla riapertura dei termini del cosiddetto ravvedimento speciale, introdotto dalla legge di bilancio 2003. Questo emendamento, sollecitato dal sottoscritto e dagli onorevoli D'Attis e Caroppo, dal senatore Damiani e depositato dal gruppo al Senato, consente ai contribuenti che, entro il 30 settembre 2023, non hanno perfezionato la procedura di regolarizzazione, di sanare la propria posizione mediante il versamento, in un'unica soluzione, del dovuto entro il 20 dicembre 2023, nonché la rimozione di eventuali irregolarità e omissioni entro la medesima data. E, a tal proposito, voglio segnalare, Presidente, ho ascoltato prima con attenzione l'intervento dallo stesso deputato definito noioso, in anteprima, ma, in realtà, oltre che tale era anche imperfetto, perché quanto riferito da Alleanza Verdi e Sinistra in merito a questo provvedimento, quello relativo al ravvedimento speciale trattato per condono, non è assolutamente un condono. Voglio rappresentare all'onorevole collega che questa è pace fiscale e questo significa dare la possibilità ai cittadini e alle imprese di sanare e regolarizzare la propria posizione, versando l'intera imposta, versando una sanzione ridotta, rispetto a un procedimento sanzionatorio in Italia che è del 120 per cento, se non addirittura, in alcuni casi, del 240 per cento rispetto a termini sanzionatori dell'Unione europea pari al 60 per cento. Quindi, quale condono stiamo facendo? È tutt'altro che un condono: significa dare la possibilità al cittadino di rimettersi in carreggiata. Quindi, questo ravvedimento speciale, ai sensi della legge n. 197 del 2022, in deroga all'ordinaria disciplina del ravvedimento operoso, consente, solo nel caso di tributi amministrati dall'Agenzia delle entrate, di regolarizzare le violazioni riguardanti le dichiarazioni fiscali relative al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti, purché tali dichiarazioni siano state validamente presentate e le relative violazioni non siano state già contestate alla data del versamento dovuto.

Sempre su iniziativa di Forza Italia, è stata approvata la proroga, fino al 31 dicembre 2024, della durata dei contratti in scadenza di locazione o di assegnazione in godimento degli immobili residenziali in regime di edilizia agevolata che rientrano nel programma straordinario di edilizia residenziale e che sono concessi ai dipendenti dell'amministrazione dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, quali Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia penitenziaria, Vigili del Fuoco, Corpo forestale dello Stato, dipendenti del Ministero della Giustizia e dell'Interno, consentendo loro la prelazione sull'acquisto, quando gli immobili vengono posti sul mercato.

Altre novità introdotte rimodulano, per gli enti locali, la spending review prevista dalla legge di bilancio 2021. Questa riduzione dei tagli agli enti locali darà loro la possibilità di avere 150 milioni di euro in più complessivi da utilizzare in servizi per i cittadini.

Sempre con l'approvazione di un emendamento proposto da Forza Italia, si rinvia ulteriormente, dal 30 novembre al 31 marzo 2024, la disciplina sulle abilitazioni per gli assistenti bagnanti, prorogando, di quattro mesi, l'entrata in vigore del decreto ministeriale del Ministero delle Infrastrutture sui soggetti autorizzati alla tenuta dei corsi di formazione. Servivano norme per dare maggiore certezza a questo percorso di formazione e le abbiamo introdotte. È un lavoro importantissimo quello di salvare vite in pericolo che sicuramente non si può lasciare all'improvvisazione.

In ambito territoriale, occorre poi citare l'approvazione di un emendamento di Forza Italia che apporta modifiche alla normativa vigente relativa al sistema sanitario della regione Calabria. Le disposizioni prevedono la proroga del cosiddetto decreto Calabria, che regolamenta il commissariamento del servizio sanitario regionale fino al 31 dicembre 2024. Saranno così salvaguardate le unità di personale con contratto di lavoro flessibile in un servizio alla data di entrata in vigore della legge. Inoltre, con l'approvazione di questo emendamento, sono sbloccati, complessivamente, 58 milioni di euro di risorse ex articolo 20 che saranno, quindi, immediatamente disponibili.

In conclusione, Presidente, il gruppo di Forza Italia voterà la fiducia al provvedimento in esame, che, nonostante il testo sia molto corposo ed eterogeneo, contiene importantissime disposizioni destinate a rispondere alle esigenze di enti, associazioni, categorie di aziende e a fornire reale sostegno alle istituzioni, ai cittadini e al nostro sistema produttivo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e del deputato Osnato).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fenu. Ne ha facoltà.

EMILIANO FENU (M5S). Signor Presidente, siamo chiamati a votare la fiducia. Da parte nostra, ovviamente, il voto sulla fiducia sarà contrario, su un decreto proroghe che è un provvedimento, come ne abbiamo visti tanti; generalmente, si chiamano “mille proroghe”. Contiene proroghe assolutamente condivisibili, alcune necessarie, altre meno condivisibili, un po' come tutti i provvedimenti “mille proroghe”.

In questo decreto, quando è stato esaminato alla Camera, sono stati accolti alcuni emendamenti del MoVimento 5 Stelle. In particolar modo, vorrei menzionare la legge Sabatini, che è stata prorogata, purtroppo, solo fino al 31 dicembre 2023, però ci siamo sentiti di proporre questa proroga nel deserto delle misure di sostegno agli investimenti delle imprese che avete creato in quest'anno di Governo. C'è stata la proroga del payback sanitario, anche se il problema non è risolto, però era necessario prorogarlo, e c'è stata la proroga del Fondo per i minori vittime di violenza.

Quindi, ci sono state proroghe condivisibili, proroghe meno condivisibili e altre non ci sono state proprio. È stato fatto l'esempio del fondo di garanzia per i mutui per le giovani coppie, necessario, sì, però il fondo di garanzia è, appunto, un fondo di garanzia, quindi, una garanzia che viene offerta alla banca. Però, le giovani coppie, i soldi, li devono cacciare fuori comunque, e devono cacciarne in più, visto che non è stata prorogata l'agevolazione sulle imposte per gli acquisti della casa per le giovani coppie. Abbiamo provato a simulare l'acquisto di un appartamento al costo di 250.000 euro: le giovani coppie avranno un fondo di garanzia dal 50 all'80 per cento, che non gli cambia niente nella rata, però devono sborsare immediatamente 10.000 euro in più e l'agevolazione, che consentiva di non sborsare questi soldi, non è stata prorogata.

Altra proroga che manca è quella del cosiddetto mercato tutelato. Senza questa proroga, chiesta, peraltro, da tutti i partiti, anche da quelli della maggioranza, succederà che, ad aprile, all'incirca, dopo le aste che ci saranno con le compagnie del gas e della luce, le famiglie saranno alla mercé dei capricci del mercato, che abbiamo visto in quest'anno quanti danni ha fatto per quanto riguarda il costo del gas e della luce, senza che il Governo, nonostante abbia la possibilità di prorogare per ancora un altro anno, abbia fatto nulla per tutelare queste famiglie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Altra proroga che manca è quella del cosiddetto mercato tutelato. Senza questa proroga, chiesta peraltro da tutti i partiti, anche da quelli della maggioranza, succederà che ad aprile, all'incirca, dopo le aste che ci saranno con le compagnie del gas e della luce, le famiglie saranno alla mercé dei capricci del mercato; e abbiamo visto, in quest'anno, quanti danni ha fatto sul costo del gas e della luce, senza che il Governo, nonostante avesse la possibilità di prorogare per un altro anno, abbia fatto nulla per tutelare queste famiglie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Qualche collega, giustamente, ha stigmatizzato ancora una volta l'abnorme ricorso sia ai decreti-legge e, quindi, alla decretazione d'urgenza, sia alla fiducia. Lo abbiamo detto, ma è giusto ripeterlo: si tratta di uno svuotamento delle prerogative del Parlamento, ma anche di un'umiliazione. Oggi, abbiamo visto un'ulteriore umiliazione, ma della stessa maggioranza. Il capogruppo della Lega al Senato, Romeo, ha dovuto scusarsi col Governo: pensando di non avere capito bene che non si potevano presentare emendamenti, ha ritirato tre emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Io mi chiedo se i colleghi della maggioranza non si sentano anche loro umiliati da quest'atteggiamento del Governo; umiliati e offesi, come giustamente mi suggerisce il collega.

Però, c'è un altro aspetto grave che si aggiunge a questo aspetto gravissimo, che facciamo bene a ribadire ogni volta; un altro aspetto che, secondo me, è altrettanto grave. Prima il collega Grimaldi ha parlato di 46 decreti-legge in un anno. Uno può pensare che con una quantità così grande di decreti e di provvedimenti, in mezzo, ce ne possa essere uno buono. In realtà, siete riusciti a sconfiggere anche il calcolo delle probabilità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, nonostante l'ingente numero di provvedimenti, non ce n'è neanche uno, purtroppo, che si salva. Tra i provvedimenti sui quali bisogna fare, purtroppo, queste stesse considerazioni - non ce n'è neanche uno che si salva - c'è la legge di bilancio; legge di bilancio che verrà esaminata, penso, nel mese di dicembre al Senato e che, come abbiamo visto noi, ma in realtà come hanno visto tutti gli attori chiamati anche nelle audizioni, è una condanna del Paese alla stagnazione. E la stagnazione è l'anticamera, l'antipasto della recessione. Purtroppo, non sono parole vuote, ma sono parole che le imprese, le famiglie e i cittadini stanno già sentendo sulla loro pelle.

La prova della china profondamente negativa fatta prendere al Paese da un anno di politiche economiche scellerate del Governo economico è la crescita che è stata prevista, per il 2023, pari allo 0,7 per cento e, per il 2024, all'1,2 per cento. Ma, in realtà, i principali osservatori - li cito: OCSE, Fondo monetario internazionale, Confindustria, Prometeia, la Commissione europea - ormai stimano una crescita, per il 2024, che oscilla tra lo 0,4 e lo 0,9 per cento del PIL.

Qual è la causa di questa mancata crescita? La causa di questa mancata crescita sono i tagli e i definanziamenti di tutte le misure di crescita, quindi, di sostegno agli investimenti delle imprese, ma anche di sostegno al sostentamento delle famiglie, a partire dal reddito di cittadinanza. Questo blocca la crescita, questo ci sta portando alla crescita zero e, probabilmente, ci porterà alla recessione.

Ma come giustificate voi queste misure di austerità, come ha ammesso candidamente anche il Ministro dell'Economia e delle finanze? Le giustificate con l'obiettivo di rispettare i parametri di bilancio. Il problema è che - come voi stessi dite nella NADEF - la mancata crescita, purtroppo, non farà ridurre il parametro principale che è il rapporto tra debito e PIL. Quindi, questi tagli e quest'austerità - lo dite voi - non serviranno a ridurre il debito pubblico e i principali osservatori ci dicono che il debito pubblico nei prossimi anni aumenterà (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

La domanda, Presidente, sorge spontanea: perché dobbiamo nuovamente condannare il Paese all'impoverimento? Infatti, ci state accompagnando verso una strada che conosciamo bene, perché l'abbiamo vissuta per tanti anni, che è la strada del declino economico e sociale. Questo state facendo, senza neanche raggiungere l'obiettivo del rispetto dei parametri di bilancio.

Presidente, sempre per parlare della legge di bilancio, che alla fine è il provvedimento più importante, sottolineo che sugli investimenti non c'è nulla, alle imprese si taglia tutto e si aggiunge una misura che i vostri telegiornali non stanno comunicando bene. Purtroppo, le oltre 4 milioni di imprese iscritte alla Camera di commercio, secondo me, ancora non se ne sono accorte. Dal 2024, tutte le imprese a rischio di calamità, che può essere idrogeologica o sismica, quindi, tutte le imprese su tutto il territorio nazionale saranno obbligate, dal 1° gennaio 2024, a stipulare una polizza contro il rischio di calamità; una polizza che, considerando l'oggetto, avrà un costo molto elevato. Voi non vi limitate a tagliare tutte le risorse e tutti i fondi per sostenere gli investimenti alle imprese, ma introducete di fatto una tassa, perché nel momento in cui la polizza è obbligatoria è, di fatto, una tassa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E il costo di questa tassa sarà molto ingente e non riguarderà soltanto le grandi imprese, purtroppo, riguarderà anche le micro imprese che - voi lo dite sempre, ma a quanto pare ve ne fregate - costituiscono il tessuto economico del nostro Paese.

PRESIDENTE. Concluda.

EMILIANO FENU (M5S). Termino, Presidente. Ricordo anche, per quanto riguarda gli extraprofitti bancari, che si è fatto finta di tassarli, ma alla fine questa norma spot è stata trasformata in una cortesia per le banche. È stato chiesto: vuoi pagare la tassa o vuoi tenerti i soldi? Le principali banche italiane, stranamente, hanno già risposto che i soldi se li vogliono tenere.

Oggi, sulla stampa nazionale - ne abbiamo parlato prima in Aula - è emersa la vicenda del Ministro Lollobrigida, che è gravissima. Su quello che è successo abbiamo chiesto un'informativa urgente, ma, per me, l'aspetto principale di questa vicenda è il fatto che sia uno specchio…

PRESIDENTE. Deve concludere.

EMILIANO FENU (M5S). Concludo, Presidente. La vicenda è molto emblematica, è uno specchio di quello che è stato l'atteggiamento del Governo nelle misure economiche e anche in tutti i provvedimenti assunti fino adesso, perché di fatto il Governo ha lasciato i cittadini, le famiglie e le imprese in panne; dopodiché, a pochi privilegiati ha dato modo di prendere un altro mezzo e andare via (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Così è successo, ad esempio, con le imprese normali…

PRESIDENTE. La ringrazio…

EMILIANO FENU (M5S). Così è successo con i privilegiati, ad esempio, con le banche.

Concludo, Presidente. Noi voteremo contro questa fiducia e, purtroppo, questa vicenda mi ricorda anche la triste vicenda della Costa Concordia e mi ricorda anche la posizione del comandante Schettino. Quindi, ribadisco il voto contrario alla fiducia e chiedo al Governo di salire a bordo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Saluto la delegazione del consiglio provinciale dei giovani della provincia autonoma di Trento che assistono ai nostri lavori dalla tribuna (Applausi).

Ha chiesto di parlare la deputata Laura Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Presidente, io sono orgogliosa di sostenere questo Governo che prende le responsabilità che si è trovato, di cui è stato investito dagli italiani e che porta avanti il nostro Paese davanti all'Europa e davanti al mondo.

Ce lo ha detto proprio ieri, la Commissione europea che ha vagliato la nostra legge di bilancio, affermando che non serve una manovra aggiuntiva, che la nostra legge di bilancio risponde ai criteri che erano stati chiesti. Era stato chiesto un occhio di riguardo per il debito, era stato chiesto di stare attenti ai crediti fiscali derivanti dal superbonus, quel superbonus che era gratuito e chissà chi avrebbe dovuto pagarlo. Ecco, questo è il problema che riguarda il nostro bilancio.

La Commissione europea lo ha detto più volte: i crediti del superbonus sono un limite per le nostre casse. E questo limite noi lo stiamo portando avanti, con una legge di bilancio sostanziosa, una legge di bilancio e degli interventi di assoluto buonsenso.

Così come di buonsenso e testimonianza del nostro buon Governo è questo decreto, un “mini proroghe”, doveva essere, deliberatamente, un decreto eterogeneo, un decreto che serviva a dare risposte alle imprese e ai cittadini, che serviva per realizzare passaggi importanti affinché non ci fossero impedimenti che pregiudicassero attività o procedimenti in scadenza.

Queste proroghe fiscali sono state concepite con questo intento e sono state oggetto di un lavoro molto importante al Senato, che ha coinvolto tutte le forze politiche. Le forze di opposizione lo hanno riconosciuto, anche perché sono state inserite misure - come la proroga della legge Sabatini - e altre richieste di buon senso dell'opposizione, che quindi hanno accontentato gran parte dei cittadini, delle associazioni e delle imprese che le portavano avanti, ma anche, ripeto, dell'opposizione. Non si può certo pensare che un provvedimento debba dare risposte concrete a tutti, ma si va sempre nella direzione di fare il meglio possibile.

Molto è stato detto di questo provvedimento. Ci sono una serie di proroghe, tutte importanti e tutte necessarie, come la proroga della possibilità di accedere alle garanzie statali per l'acquisto della prima casa, estese fino all'80 per cento del capitale a favore dei giovani fino a 36 anni e alle giovani coppie con ISEE non superiore ai 40.000 euro. È stata prorogata anche la durata dei contratti di locazione per i dipendenti delle amministrazioni dello Stato, impegnati nella lotta alla criminalità organizzata. Si sono prorogati - e questa è sicuramente una richiesta molto importante, anche del territorio di cui faccio parte - i termini previsti per i versamenti e le dichiarazioni fiscali per i contribuenti colpiti dall'alluvione della primavera del 2023: si è dato più tempo per effettuare questi pagamenti e per fare le dichiarazioni. Si è prorogato il cosiddetto ravvedimento speciale, una novità che abbiamo tanto voluto nella legge di bilancio dello scorso anno, quella per il 2023, che serviva a non colpevolizzare chi pagava le tasse e faceva la dichiarazione dei redditi, ma incappava in un'imprecisione, in una piccola irregolarità: si è prorogata fino al 20 dicembre la possibilità di rimuovere queste irregolarità, queste omissioni, pagando una sanzione; ma, ci tengo a dirlo, non è un condono, perché non si va a sanare alcun mancato versamento delle tasse: si sanano, pagando una sanzione, delle irregolarità dal punto di vista meramente formale.

Ancora, è prevista una proroga per la cessione e l'assegnazione ai soci di beni immobili o di beni mobili registrati. E poi c'è una proroga, fino al 15 ottobre, in ordine alla comunicazione del codice IBAN per il Fondo indennizzo risparmiatori (FIR). Abbiamo istituito il FIR quando eravamo al Governo, con la legge di bilancio per il 2019, e fu molto importante perché doveva ristorare gli investitori delle banche venete e delle banche ferraresi, che avevano creato enormi danni patrimoniali ai cittadini che avevano investito. E, quindi, perché abbandonarli adesso? Abbiamo proseguito in questo senso, proprio perché fosse possibile per loro comunicare dove potevano ricevere il ristoro previsto.

Poi abbiamo prorogato al 30 novembre 2024 il termine per i forfetari, che devono adempiere agli obblighi informativi, in modo da dare loro più tempo per provvedere. Si è autorizzata una spesa di oltre 55 milioni di euro per pagare le supplenze del personale scolastico, anche in questo caso, si interviene su una necessità della scuola, peraltro utilizzando soldi già scaduti. Poi si va a prorogare il termine per la tassazione e la dichiarazione delle cripto-attività.

Una richiesta fatta dalla Lega, che serviva ai comuni per ovviare a una problematica tecnica, concerne la proroga, al periodo d'imposta 2025, dell'obbligo per i comuni di usare il prospetto delle aliquote IMU. Poi abbiamo detto della nuova legge Sabatini, che è stata prorogata. Ed è stato detto anche del differimento al 30 novembre per il versamento dei payback sui dispositivi medici, in relazione al piano di superamento del tetto di spesa relativo agli anni dal 2015 al 2018: una norma impositiva molto grave, prevista dal Governo Renzi. Per il momento si è spostato di 30 giorni il termine per il versamento, che permette alle aziende fornitrici di avvalersi della possibilità di pagare in misura ridotta. Su questo ringrazio il Ministro Giorgetti e il Sottosegretario Freni, perché è necessario bilanciare questa grande ferita economica che colpisce il Paese, ma anche le aziende medicali, soprattutto le più piccole, le quali non solo rischiano di perdere la possibilità di fare investimenti in ricerca e sviluppo, ma rischiano, purtroppo, anche di soccombere e scomparire a causa di questo debito fiscale non previsto e che era stato riesumato dal Ministro delle Finanze del Governo Draghi.

Ci sono, poi, altre misure e altre proroghe, ma soprattutto quello che importa oggi, per capire perché la Lega vota favorevolmente a questo Governo, è l'effetto positivo, nonostante quello che è stato detto in quest'Aula, che l'Italia sta portando e che si vede nei mercati. La scorsa settimana abbiamo visto la chiusura anticipata del collocamento obbligazionario destinato al mercato retail, chiuso anticipatamente perché ci sono state troppe sottoscrizioni. Peraltro, si partiva da 1,5 miliardi e si è arrivati, ampliando il prestito, a 2 miliardi. Quindi, abbiamo dei titoli sani, dei titoli che vengono richiesti, sottoscritti prima della chiusura prevista. L'ho detto, abbiamo visto che la legge bilancio ha ricevuto ieri il placet, un risultato molto positivo rispetto a quello che l'opposizione sperava, perché erano tutti pronti a dire: adesso vedrete che vi bocciano. E invece no! Invece siamo stati rimandati, ma con la promessa che non serve una manovra a primavera. Questo, diversamente da altri grandi Paesi, come la Francia, come il Belgio, e Bruxelles è proprio lì, quindi sono misure che vengono ben considerate e ben conosciute. E poi, lo possiamo dire, Moody's ha confermato il rating del nostro Paese e ha alzato l'outlook a “stabile”. Questo è sicuramente un segno importante per i nostri conti e testimonia il grande lavoro fatto dal Governo e anche dal Ministro Giorgetti, con grande attenzione all'economia, all'implementazione, cioè alla messa a terra del PNRR, alla lotta alla crisi energetica e a non fare aumentare il debito. Anche ieri, Poste Italiane, a sua volta, ha ricevuto e incassato il rating e l'outlook stabile. Procediamo in senso positivo, ma soprattutto si è proceduto al collocamento del 25 per cento - e non del 20 per cento, perché c'è stata molta richiesta - di Montepaschi, di MPS. Si parla, quindi, di un incasso di 1 miliardo di euro al MEF e, dopo la pessima gestione del PD, come ha chiaramente sottolineato anche Matteo Salvini, la buona gestione ha portato ottimi risultati. Si trattava di impegnare soldi pubblici, è stato fatto con responsabilità e con capacità, e ora il Governo ha incassato. Per tutti questi motivi, a nome del gruppo Lega, dichiaro il voto favorevole alla fiducia a questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, rappresentanti del Governo. Presidente, se ci trovassimo dinanzi a un Paese normale, o meglio, dinanzi a un Governo normale, in questo momento preciso io non starei qui a tediare i timpani delle colleghe e dei colleghi, ivi compresi i suoi. E invece, siamo dinanzi alla dimostrazione plastica di due elementi di fondo, che stanno caratterizzando questa vostra fase di Governo del Paese. Il primo: conflittualità crescente tra le forze di Governo, alla faccia del mancato condizionamento delle scadenze elettorali future. E secondo punto, ancora più grave: totale assenza di programmazione. Risultato: siamo dinanzi all'ennesima conversione di un decreto-legge - avete toccato quota quasi 50 - e soprattutto vi va dato merito di aver battuto ogni record in materia di decretazione d'urgenza.

Per questa ragione, Presidente, mi lasci esprimere tutta la nostra profonda e convinta solidarietà alle colleghe e ai colleghi di maggioranza per questa costante umiliazione che subiscono da parte dell'Esecutivo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Ma torniamo al tema che sta veramente a cuore agli italiani e alle italiane, l'assenza - come dicevo - completa e totale di programmazione. Io ho la sensazione, Presidente, che ormai avete trasformato questa nostra Repubblica in una cosiddetta Repubblica delle pezze al momento e alla bisogna. Ormai - a dire il vero, è da più di qualche legislatura - assistiamo costantemente a una prassi molto pericolosa, che è quella dei micro interventi settoriali, come se stessimo di fronte a una frammentazione tale di micro corpi sociali ai quali bisogna dare immediatamente risposte. Insomma, è come se, dal punto di vista sociologico e antropologico, assistessimo alla metamorfosi del legislatore, che è entrato completamente in una sorta di necessità perentoria di risposta da social, priva di sedimentazione, priva di analisi del contesto e del quadro generale e quindi dedita alle risposte di pancia e immediate, che alcuni settori a voi vicini vi chiedono.

Entriamo ora nello specifico del provvedimento, dal titolo: “Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali”. Il provvedimento prevalentemente si occupava di proroga di termini legislativi e versamenti tributari, però, come al solito, avete fatto l'ennesima frittura mista e quindi risulta del tutto eterogeneo. Arriva al Senato composto da 17 articoli e 24 commi e ne esce con 40 articoli e 86 commi; insomma, abbiamo avuto la sensazione - cosa che non confesserete mai - che, visto il divieto di presentare emendamenti in legge di bilancio, vi siete sfogati prima, su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Ora, cosa è finito in questo provvedimento? Un po'di tutto: 400.000 euro per lo staff della Ministra Calderone e poi ci verrete a spiegare probabilmente che questa è la vostra strategia per il lavoro attivo e per metter mano alla difficoltà dei salari e di come gestire un mondo del lavoro in difficoltà. Siamo dinanzi all'ennesimo condono, anzi scusate, a quella che voi chiamate “pace fiscale” e siamo anche dinanzi all'ennesima proroga dell'abilitazione scientifica nazionale, per l'elevato numero di domande - e ci sta -, ma, soprattutto, siamo dinanzi all'ennesima proroga del Fondo per le supplenze, di 55,6 milioni di euro. Bene, per ogni euro, per ogni centesimo che destinate all'università, alla ricerca e alla scuola vi va dato plauso, la domanda però è un'altra: quando immaginate di realizzare - visto che l'anno è passato - interventi strutturali? Quando immaginate di stabilizzare il mondo della scuola, di fare delle assunzioni nel mondo della ricerca e dell'università? Continuate con le proroghe e con le pezze, dopodiché però, in questo provvedimento, palesate chiaramente - e gli italiani e le italiane lo devono sapere - quali sono gli interventi e quali sono le fasce sociali su cui non volete mettere mano, anzi su cui siete completamente contrari. Il primo: scompare - e non si capisce il perché - la misura che andava a calmierare le bollette elettriche, nonostante la permanenza dell'inflazione e del carovita. Il secondo: gli enti locali; a questo proposito, con la mano sinistra spingete al Senato per lo Spacca Italia e, con la mano destra, prendete l'ascia e affondate il colpo finale con l'ennesimo taglio per gli enti locali: 350 milioni in meno alle regioni, 200 milioni in meno ai comuni, 50 milioni in meno alle province, alla faccia di chi diceva che le voleva ripristinare.

Ulteriore punto molto, molto grave: avete cancellato il Fondo morosità incolpevole per l'affitto, nonostante il Ministro Salvini avesse fatto annunci in ogni dove, promettendo il mantenimento della misura, ma anche su questo non siete pervenuti. E meno male che eravate quelli pronti; da quelli che facevano i video davanti alle pompe di benzina la risposta è stata pari a 80 euro: a stento ci fai un pieno di benzina, con questa somma. Per non parlare della social card: con 300 euro, a malapena, riesci a fare la spesa per una famiglia di 4 persone, per qualche settimana. Infine, per completare l'opera, in queste ore vi state vantando dell'apprezzamento - udite, udite - del rating, senza spiegare agli italiani la condizione di questo Paese: noi siamo alla tripla B; oltre quella soglia i nostri titoli diventano titoli spazzatura e voi state qui ad applaudire la capacità di previsione e di programmazione che questo Governo ha avuto. E, non contenta, l'Europa, come si fa con lo studente ripetente, vi rimanda a giugno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Perché lo fa? Perché avete avuto la capacità di generare un capolavoro: la manovra di bilancio che arriverà e i collegati alla delega fiscale impatteranno per - udite, udite - lo 0,2 per cento sulla crescita, un capolavoro appunto. E come rispondete a queste osservazioni? Già lo sappiamo: “stiamo facendo una programmazione di legislatura e non di bilancio corrente”. Bene, allora, se questo è, quando immaginate, di grazia, la crescita per questo Paese? In quale anno, in quale manovra di bilancio, in quale provvedimento sulla fiscalità? Fateci sapere quando immaginate di voler decidere su quali settori e in quali ambiti destinare le risorse delle vostre scelte politiche. Quando ci fate capire qual è la vostra visione del Paese? Come se non bastasse, nei prossimi giorni, arriveranno tutta una serie di collegati alla delega fiscale, che non faranno altro che continuare a smantellare i diritti. Per quanto concerne gli impatriati, addirittura state mettendo in campo lo smantellamento del sistema dei frontalieri, di cui all'articolo 49 della legge di bilancio e all'articolo 1 del collegato alla delega fiscale sulla fiscalità internazionale. Allora - lo dico alle colleghe e ai colleghi della Lega -, l'avete raccontato ai vostri elettori? Glielo state spiegando o immaginate di convincerli sbandierando il finanziamento sul ponte sullo Stretto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Guardate, noi siamo in una condizione per la quale è facile chiudere questo intervento per tutte queste ragioni, per la totale assenza di visione, di strategia e soprattutto, colleghe e colleghi di maggioranza, perché non siamo più disposti ad assecondare la guerriglia sotterranea alla quale stiamo assistendo in Commissione sui provvedimenti, con gli emendamenti, e soprattutto - Presidente, colleghe e colleghi - non siamo più disposte e disposti ad accettare l'ennesima umiliazione da parte di questo Governo, che sta mortificando questa istituzione, la democrazia parlamentare e questa Repubblica.

Per tutte queste ragioni, Presidente, dichiaro il voto convintamente contrario del gruppo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Antonio Giordano. Ne ha facoltà.

ANTONIO GIORDANO (FDI). Signor Presidente, signor Sottosegretario, care colleghe e colleghi, oggi ragioniamo di una fiducia, l'ennesima fiducia, e ragioniamo su un provvedimento molto tecnico relativo alla proroga di termini. Altri colleghi hanno parlato benissimo nello specifico di questo provvedimento e, quindi, ritengo di non doverci entrare ulteriormente. Sicuramente, annuncio il voto favorevole del gruppo Fratelli d'Italia ma, al di là del voto favorevole di Fratelli d'Italia, poiché sto intervenendo è necessario che vi dica come la penso io.

Io ho imparato, dall'inizio della mia carriera, che la fiducia si merita, non si chiede e, quindi, sono qui per capire non se la mia risposta alla richiesta di fiducia del Governo sia “sì” ma se io, in coscienza, ritenga che questo Governo meriti la mia fiducia. Un merito che si articola su due punti di vista, un aspetto di tipo formale e, quindi, se questo Governo si sta comportando bene, e un aspetto di tipo sostanziale e, quindi, se sta facendo delle cose buone.

Dal punto di vista del “si sta comportando bene”, io ho sentito i colleghi parlare di mortificazione del Parlamento, di ricorso eccessivo alla fiducia e del perché siano stati rimproverati quando c'erano i Governi Conte e Draghi. Ebbene, c'è una differenza importante tra quando c'erano i Governi Conte e Draghi e oggi. Quando c'erano i Governi Conte e Draghi, c'erano 630 parlamentari mentre oggi ce ne sono 400 e il sistema organizzativo della Camera dei deputati è rimasto lo stesso e, cioè, oggi 400 persone fanno quello che facevano prima 630 persone. Io ho molto rispetto per i colleghi e, in particolare, per i colleghi dei gruppi che hanno una minor consistenza, per i gruppi delle minoranze che sicuramente hanno un compito ancora più gravoso del nostro. Li vedo correre nei corridoi, saltare le file all'ascensore, vedo deputati prendere le scale trafelati perché sono in ritardo nella loro terza Commissione della giornata piuttosto che nei lavori d'Aula, e questo per non parlare della necessità che ci sarebbe di avere un tempo ragionevole per studiare e un tempo ragionevole per ascoltare. Perciò, sicuramente uno dei motivi fondamentali per cui oggi è necessario utilizzare questo strumento, che è uno strumento di urgenza, che comunque è previsto dalla Costituzione e che, quindi, è sempre utilizzato nell'ambito della normativa, è quello dell'esigenza della tempestività nelle risposte alla nostra Nazione.

C'è anche un'altra differenza importante. I Governi Conte e Draghi non avevano ricevuto una legittimazione popolare, non dovevano rispondere al corpo elettorale, avevano un programma concordato nel Palazzo. Ciò fa una differenza enorme perché, oggi, il Governo Meloni, che è stato eletto da una maggioranza che ha votato il Governo anche in ragione di un programma che era chiaramente espresso, ha un tema non solo di qualità dei provvedimenti che assume ma anche uno di quantità, e il problema di quantità, poi, diventa un problema di tempestività. Quindi, è necessario che questo Governo batta i tempi di un'attività legislativa, in particolare per quanto riguarda la Camera dei deputati, particolarmente accelerata. Certo, se volessimo scegliere tra tempi comodi per il Parlamento piuttosto che esigenze della Nazione e del nostro corpo elettorale, probabilmente non ci sarebbe dubbio. Quindi, mantenere i tempi non rappresenta una facoltà discrezionale di questo Governo ma un obbligo e, tra l'eleganza del dibattito parlamentare e l'efficienza nel rispondere alle richieste della Nazione e del nostro corpo elettorale, peraltro in un'epoca in cui ogni giorno esce fuori un'emergenza nuova, sicuramente il nostro Governo, che è abituato e noto per la sua capacità di tradurre le promesse elettorali in azioni concrete, sta facendo il suo lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Nel merito, come sono le cose che fa questo Governo? Io ho una frequentazione abbastanza ampia del tessuto europeo e, quindi, non posso che partire da lì. Quando gli organismi europei e gli uffici della Commissione dicono che l'Italia è uno dei Paesi in prima fila nella messa in opera del PNRR e quando dicono che si continua a discutere in modo costruttivo e proficuo sul Piano rivisto, non possiamo non prendere atto di un cambiamento di paradigma nei rapporti con l'Europa. In Europa non ci stiamo più da gregari, sperando di fare qualche centinaio di metri da primi, per poi cedere il passo a qualcuno che ha più connessioni di noi, in Europa ci siamo da protagonisti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e questo lo riconosce l'Unione europea, che approva la nostra manovra. Si dice: rinvio a giugno. Onestamente, non saprei dire, la perfezione non è di questo mondo e chi è senza peccato scagli la prima pietra. Sicuramente c'è un'approvazione nel momento in cui si dice che non ci sono problemi sostanziali. Poi, delle agenzie di rating, che finora sono state invocate, varrà la pena parlare.

Ci ascoltano, siamo un esempio. Io sono appena tornato dall'Olanda, dove ho parlato con un importante deputato, membro del partito che sarà sicuramente nel prossimo Governo, che ci chiedeva: come avete fatto l'accordo con Albania? Ci potete spiegare? Lo possiamo fare anche noi? Siamo diventati un esempio. Sono appena tornato dall'Irlanda, dove la voce corale, non degli italiani, degli irlandesi, degli agricoltori, degli allevatori è: non ci vogliamo sentire ecoterroristi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quando hanno saputo del provvedimento sul quale sta lavorando il Ministro Lollobrigida, che vuole affermare il ruolo dell'agricoltore come bioregolatore, lì è scattato l'applauso. Il Ministro Lollobrigida sta portando avanti anche un altro progetto importante, quello del cibo buono, non del cibo carburante, perché chi vuole che andiamo, non a nutrirci, non ad alimentarci, ma a fare il pieno con la pompa non ha sicuramente a cuore il bene degli italiani né degli esseri umani, sono multinazionali che hanno un tipo diverso di paradigma nei loro obiettivi. Bisogna rispettare le culture millenarie che ci hanno portato fino a qui, fino ad oggi, fino a questo grado di evoluzione.

Sicuramente, ci vuole un passaggio. Questo Ministro che va in Europa e cambia la visione del sistema poi viene criticato per una questione con riferimento alla quale, onestamente, io non capisco se sia abitudine di tutti prendere il treno. Io ho avuto un lungo periodo di lavoro a Napoli e, se mi fossi trovato su un treno con 120 minuti di ritardo dopo 20 chilometri dalla partenza, sicuramente, se ci fosse stata una fermata sarei sceso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e non avrei voluto in nessuna maniera essere sequestrato su un treno con cui sarei arrivato in ritardo al mio appuntamento e avrei fatto saltare il mio appuntamento. Questo è visto dal cittadino (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Visto nella logica di un Ministro che ha la responsabilità dell'utilizzo dei nostri soldi pubblici, credo che questo elemento sia ancora più forte.

Vado molto rapidamente, non mi fermo adesso sui vari ragionamenti. Il rating non è lo stesso di prima, il rating è passato da negativo a stabile, era negativo durante il Governo Draghi. Come è passato da negativo a stabile? Uno dei parametri fondamentali nella valutazione delle agenzie di rating è la patrimonializzazione delle banche. L'operazione delle banche, secondo me, è stato un capolavoro, dopo un tentativo di moral suasion. Se avete comunque avuto la decisione di ridurre addirittura a tasso negativo i conti correnti dei correntisti, oggi che i tassi sono aumentati, avete il dovere di riportarli in condizioni normali.

Poi, l'occupazione. Non abbiamo mai avuto tanti occupati, tanti occupati donne, 500.000 occupati in più rispetto all'anno scorso e con contratti a tempo determinato.

Questi sono dati completamente in controtendenza rispetto alla narrativa dell'opposizione. Quando ci sarà la crescita? Intanto dobbiamo pagare i debiti, dobbiamo pagare i debiti del superbonus…

PRESIDENTE. Concluda.

ANTONIO GIORDANO (FDI). Concludo subito, Presidente. Non abbiamo trovato la cassa non dico vuota, ma senza debiti. La cassa era particolarmente dolorante. Voglio dire allora a questo Governo: continuiamo con determinazione, con umiltà, con pragmatismo, sguardo rivolto sempre avanti, guardando in faccia gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.

(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 1551​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.

Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia. Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta di ieri. La chiama avrà quindi inizio dal deputato Francesco Mari.

Invito i deputati segretari a procedere alla chiama.

(Segue la chiama).

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE' (ore 19,20)

(Segue la chiama).

( Al momento della chiama del deputato Lollobrigida , il deputato Donno urla : “Sta in treno…!” - Commenti di deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

(Segue la chiama).

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:

Presenti: ………………… 324

Votanti: …………………. 319

Astenuti: …………………... 5

Maggioranza: ………….... 160

Hanno risposto : ………. 194

Hanno risposto no: ……….125

La Camera approva.

Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.

Hanno risposto sì:

Albano Lucia

Almici Cristina

Ambrosi Alessia

Amich Enzo

Amorese Alessandro

Antoniozzi Alfredo

Arruzzolo Giovanni

Bagnasco Roberto

Baldelli Antonio

Barabotti Andrea

Barelli Paolo

Battilocchio Alessandro

Battistoni Francesco

Bellomo Davide

Bellucci Maria Teresa

Benigni Stefano

Benvenuti Gostoli Stefano Maria

Benvenuto Alessandro Manuel

Bergamini Davide

Bergamini Deborah

Bicchielli Pino

Bignami Galeazzo

Billi Simone

Bisa Ingrid

Bof Gianangelo

Bordonali Simona

Buonguerrieri Alice

Caiata Salvatore

Calderone Tommaso Antonino

Candiani Stefano

Cangiano Gerolamo

Cannata Giovanni Luca

Cannizzaro Francesco

Caparvi Virginio

Caramanna Gianluca

Carloni Mirco

Caroppo Andrea

Carra' Anastasio

Casasco Maurizio

Cattaneo Alessandro

Cattoi Vanessa

Cavandoli Laura

Cavo Ilaria

Cecchetti Fabrizio

Centemero Giulio

Cerreto Marco

Cesa Lorenzo

Chiesa Paola Maria

Ciaburro Monica

Ciancitto Francesco Maria Salvatore

Ciocchetti Luciano

Coin Dimitri

Colombo Beatriz

Colosimo Chiara

Colucci Alessandro

Comaroli Silvana Andreina

Comba Fabrizio

Congedo Saverio

Coppo Marcello

Cortelazzo Piergiorgio

Dalla Chiesa Rita

D'Attis Mauro

De Bertoldi Andrea

De Corato Riccardo

De Palma Vito

Deidda Salvatore

Delmastro Delle Vedove Andrea

Di Maggio Grazia

Di Mattina Salvatore Marcello

Dondi Daniela

Donzelli Giovanni

Fascina Marta Antonia

Ferrante Tullio

Filini Francesco

Formentini Paolo

Foti Tommaso

Frassinetti Paola

Frassini Rebecca

Freni Federico

Frijia Maria Grazia

Furgiuele Domenico

Gardini Elisabetta

Gatta Giandiego

Gemmato Marcello

Giaccone Andrea

Giagoni Dario

Giglio Vigna Alessandro

Giordano Antonio

Giorgianni Carmen Letizia

Giovine Silvio

Iaia Dario

Iezzi Igor

Kelany Sara

La Porta Chiara

La Salandra Giandonato

Lampis Gianni

Lancellotta Elisabetta Christiana

Latini Giorgia

Lazzarini Arianna

Leo Maurizio

Loizzo Simona

Longi Eliana

Loperfido Emanuele

Lucaselli Ylenja

Lupi Maurizio

Maccanti Elena

Maccari Carlo

Maerna Novo Umberto

Maiorano Giovanni

Malagola Lorenzo

Malaguti Mauro

Mantovani Lucrezia Maria Benedetta

Marchetti Riccardo Augusto

Marchetto Aliprandi Marina

Mascaretti Andrea

Maschio Ciro

Matera Mariangela

Matone Simonetta

Matteoni Nicole

Mattia Aldo

Maullu Stefano Giovanni

Mazzetti Erica

Messina Manlio

Michelotti Francesco

Miele Giovanna

Milani Massimo

Molinari Riccardo

Mollicone Federico

Montaruli Augusta

Montemagni Elisa

Morgante Maddalena

Mule' Giorgio

Mura Francesco

Nevi Raffaele

Nisini Tiziana

Nordio Carlo

Orsini Andrea

Osnato Marco

Ottaviani Nicola

Padovani Marco

Pagano Nazario

Palombi Alessandro

Patriarca Annarita

Pella Roberto

Pellicini Andrea

Perissa Marco

Pierro Attilio

Pietrella Fabio

Pittalis Pietro

Pizzimenti Graziano

Polidori Catia

Polo Barbara

Pozzolo Emanuele

Pretto Erik Umberto

Prisco Emanuele

Pulciani Paolo

Raimondo Carmine Fabio

Ravetto Laura

Roccella Eugenia

Romano Francesco Saverio

Roscani Fabio

Rossello Cristina

Rossi Fabrizio

Rosso Matteo

Rotondi Gianfranco

Rubano Francesco Maria

Ruspandini Massimo

Russo Gaetana

Russo Paolo Emilio

Saccani Jotti Gloria

Sasso Rossano

Sbardella Luca

Schiano Di Visconti Michele

Schifone Marta

Silvestri Rachele

Siracusano Matilde

Sorte Alessandro

Squeri Luca

Tassinari Rosaria

Testa Guerino

Tirelli Franco

Toccalini Luca

Tosi Flavio

Trancassini Paolo

Tremaglia Andrea

Tremonti Giulio

Urzi' Alessandro

Varchi Maria Carolina

Vietri Imma

Vinci Gianluca

Volpi Andrea

Ziello Edoardo

Zinzi Gianpiero

Zurzolo Immacolata

Hanno risposto no:

Aiello Davide

Alifano Enrica

Amato Gaetano

Amendola Vincenzo

Appendino Chiara

Ascari Stefania

Auriemma Carmela

Bakkali Ouidad

Barbagallo Anthony Emanuele

Benzoni Fabrizio

Berruto Mauro

Boldrini Laura

Bonafe' Simona

Bonelli Angelo

Bonetti Elena

Borrelli Francesco Emilio

Boschi Maria Elena

Braga Chiara

Bruno Raffaele

Cafiero De Raho Federico

Cantone Luciano

Cappelletti Enrico

Caramiello Alessandro

Care' Nicola

Carmina Ida

Caso Antonio

Castiglione Giuseppe

Casu Andrea

Cherchi Susanna

Colucci Alfonso

Conte Giuseppe

Cuperlo Gianni

Curti Augusto

D'Alessio Antonio

D'Alfonso Luciano

De Luca Piero

De Maria Andrea

De Micheli Paola

De Monte Isabella

Del Barba Mauro

Dell'Olio Gianmauro

Di Biase Michela

Di Sanzo Christian Diego

Donno Leonardo

Dori Devis

D'Orso Valentina

Fassino Piero

Fede Giorgio

Fenu Emiliano

Ferrari Sara

Fontana Ilaria

Forattini Antonella

Fornaro Federico

Fossi Emiliano

Fratoianni Nicola

Furfaro Marco

Gadda Maria Chiara

Ghio Valentina

Ghirra Francesca

Gianassi Federico

Girelli Gian Antonio

Giuliano Carla

Gnassi Andrea

Graziano Stefano

Gribaudo Chiara

Grimaldi Marco

Grippo Valentina

Gruppioni Naike

Gubitosa Michele

Guerra Maria Cecilia

Iacono Giovanna

Iaria Antonino

Lacarra Marco

Lai Silvio

Laus Mauro Antonio Donato

Lomuti Arnaldo

Lovecchio Giorgio

Madia Maria Anna

Malavasi Ilenia

Manzi Irene

Marattin Luigi

Mari Francesco

Marino Maria Stefania

Mauri Matteo

Merola Virginio

Morassut Roberto

Onori Federica

Orfini Matteo

Orlando Andrea

Orrico Anna Laura

Pagano Ubaldo

Pastorino Luca

Pavanelli Emma

Pellegrini Marco

Peluffo Vinicio Giuseppe Guido

Penza Pasqualino

Provenzano Giuseppe

Quartini Andrea

Raffa Angela

Ricciardi Marianna

Ricciardi Riccardo

Ricciardi Toni

Roggiani Silvia

Rossi Andrea

Ruffino Daniela

Santillo Agostino

Sarracino Marco

Scerra Filippo

Schlein Elly

Scotto Arturo

Scutella' Elisa

Serracchiani Debora

Silvestri Francesco

Simiani Marco

Sottanelli Giulio Cesare

Soumahoro Aboubakar

Speranza Roberto

Stefanazzi Claudio Michele

Stumpo Nicola

Tabacci Bruno

Torto Daniela

Traversi Roberto

Vaccari Stefano

Zan Alessandro

Zingaretti Nicola

Si sono astenuti:

Gallo Francesco

Gebhard Renate

Manes Franco

Schullian Manfred

Steger Dieter

Sono in missione:

Ascani Anna

Bagnai Alberto

Baldino Vittoria

Bitonci Massimo

Brambilla Michela Vittoria

Calovini Giangiacomo

Cappellacci Ugo

Caretta Maria Cristina

Ciani Paolo

Cirielli Edmondo

Costa Enrico

Costa Sergio

Crippa Andrea

Della Vedova Benedetto

Faraone Davide

Ferro Wanda

Fitto Raffaele

Gava Vannia

Giachetti Roberto

Giorgetti Giancarlo

Guerini Lorenzo

Gusmeroli Alberto Luigi

Letta Enrico

Lollobrigida Francesco

Magi Riccardo

Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo

Mazzi Gianmarco

Meloni Giorgia

Minardo Antonino

Molteni Nicola

Morrone Jacopo

Pastorella Giulia

Pichetto Fratin Gilberto

Rampelli Fabio

Richetti Matteo

Rixi Edoardo

Rizzetto Walter

Rosato Ettore

Rossi Angelo

Rotelli Mauro

Semenzato Martina

Sportiello Gilda

Stefani Alberto

Tajani Antonio

Zanella Luana

Zaratti Filiberto

Zoffili Eugenio

Zucconi Riccardo

PRESIDENTE. Secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo tenutasi nella seduta di ieri, sospendiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà, con l'esame degli ordini del giorno, al termine delle deliberazioni sulla dichiarazione di urgenza del disegno di legge n. 1555 e sul termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge n. 1556, collegato alla manovra di finanza pubblica.

Dichiarazione di urgenza del disegno di legge n. 1555.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la dichiarazione di urgenza del disegno di legge n. 1555. Comunico che, a norma dell'articolo 69, comma 1, del Regolamento, è stata richiesta dal Governo la dichiarazione di urgenza per il disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1555: Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022.

Su questa richiesta, a norma dell'articolo 69, comma 2, del Regolamento, non essendo stata raggiunta, in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, la maggioranza dei tre quarti dei componenti della Camera, l'Assemblea è chiamata a deliberare con votazione palese, mediante procedimento elettronico, con registrazione dei nomi.

Sulla dichiarazione di urgenza, a norma dell'articolo 41 del Regolamento, darò la parola, ove ne venga fatta richiesta, ad un oratore a favore e ad un oratore contro per 5 minuti.

Ha chiesto di parlare contro il Governo… scusate, contro la proposta, l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Mi verrebbe da dire che chiedo la parola a favore del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), perché la questione va al di là del merito.

Ci troviamo di fronte, ma credo che nessuno possa negare l'evidenza, a un progressivo e quasi ormai totale predominio, tra virgolette, del Governo sul Parlamento. La prossima settimana sono in programma due fiducie, ormai, mensilmente, abbiamo una fiducia a settimana, se non due e, a questo, si aggiungono anche le richieste di urgenza.

Non è ancora stato stilato il programma del mese di dicembre ma, se non abbiamo sbagliato i conti, nel mese di dicembre ci troveremo a votare sostanzialmente solo provvedimenti di origine governativa, compresa, ovviamente, la legge di bilancio. Tanto il voto è scontato, ma votiamo “no” non nel merito - non è una questione relativa al provvedimento oggetto della richiesta di urgenza -, ma, come segnale di vitalità, di vita, è un modo per protestare su quello che ormai sta diventando un andazzo.

Mi rivolgo davvero ai colleghi della maggioranza: se potete, fate qualcosa. Bisogna spiegare a Palazzo Chigi, con il grande rispetto che si deve alle istituzioni, che però così non si può andare avanti. Non è possibile umiliare, come si sta nei fatti umiliando, il Parlamento nel suo complesso. Non è un'umiliazione dell'opposizione o della minoranza. Noi ci troveremo, e ci troviamo ormai da mesi, sostanzialmente, a doverci confrontare solo e soltanto con provvedimenti di origine governativa.

Quindi, il nostro, e spero che questo voto sia condiviso anche dai colleghi dell'opposizione, è un voto veramente e fortemente contrario. È contrario, ripeto, non nel merito, ma nel metodo. È un metodo che noi non condividiamo, è un metodo che sta letteralmente umiliando il Parlamento, e credo che ci sia la necessità di dire basta (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Chiedo, a questo punto, colleghi, se qualcuno intenda parlare a favore. Non vedo nessuna richiesta d'intervento.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, con registrazione dei nomi, sulla dichiarazione di urgenza del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1555: Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

A seguito della dichiarazione di urgenza testé deliberata, il termine per la Commissione per riferire in Assemblea è ridotto alla metà, a norma dell'articolo 81, comma 2, del Regolamento.

Deliberazione, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 3, del Regolamento, in ordine al termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge n. 1556, collegato alla manovra di finanza pubblica.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la deliberazione, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 3, del Regolamento, in ordine al termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge n. 1556, collegato alla manovra di finanza pubblica, recante disciplina della professione di guida turistica.

Ricordo che, con lettera in data 20 novembre 2023, il Governo, ai sensi dell'articolo 123-bis, comma 2, del Regolamento, ha chiesto che la Camera deliberasse su tale disegno di legge entro il prossimo 13 dicembre.

Nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo tenutasi nella giornata di ieri non è stata raggiunta l'unanimità dei gruppi in ordine alla fissazione di tale termine.

La Presidenza, come preannunciato nella suddetta riunione, ai sensi del comma 3 del citato articolo 123-bis, propone, quindi, che la discussione in Assemblea del disegno di legge in oggetto si concluda entro giovedì 14 dicembre 2023.

Avverto che, in caso di approvazione di tale proposta, come stabilito nella medesima riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, l'esame del provvedimento avrà luogo a partire da lunedì 11 dicembre per concludersi entro giovedì 14 dicembre.

Sulla proposta formulata dalla Presidenza, che sarà posta in votazione con il procedimento elettronico senza registrazione dei nomi, darò la parola, ove ne venga fatta richiesta, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, ad un deputato contro e ad uno a favore, per non più di 5 minuti ciascuno.

Ha chiesto di parlare contro l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Solo perché rimanga agli atti che, anche su questa richiesta, non c'è una problematica di merito. Dunque, lungi da noi avere qualcosa contro le guide turistiche, avremo modo poi di discutere nel merito, mentre continuiamo ad aggravare la situazione: non solo a dicembre arriva il provvedimento sulla concorrenza, ma arriverà anche questo provvedimento, che è vero che è un collegato, però la somma di tutti questi provvedimenti produrrà un calendario di dicembre che quasi certamente non rispetterà il Regolamento. Quindi, i provvedimenti dell'opposizione difficilmente troveranno spazio o, come rischia di essere per un provvedimento a noi molto caro, come quello del salario minimo, si arriverà, in realtà, a uno svuotamento o a uno stravolgimento, per cui un provvedimento, che nasce in capo alle opposizioni (speriamo di no, speriamo ancora in un ripensamento della maggioranza) potrebbe essere trasformato in una legge delega.

Lo abbiamo già visto nel caso del voto elettronico di un altro provvedimento. Crediamo che, giorno dopo giorno, si stiano aggiungendo situazioni che aggravano una patologia che non è accettabile, cioè non c'è più un ruolo di questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Prendo atto che nessuno chiede di parlare a favore.

Passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di fissare al 14 dicembre, secondo l'articolazione dei lavori sopra illustrata, il termine per la conclusione dell'esame in Assemblea del disegno di legge n. 1556, collegato alla manovra di finanza pubblica.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva per 49 voti di differenza.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori del deputato D'Agostino Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Giulia Cecchettin è stata ammazzata alcuni giorni fa dal suo fidanzato e, sebbene non abbiamo ancora avuto l'opportunità di ricordarla in quest'Aula, proprio nella settimana in cui ricordiamo la violenza contro le donne - stamattina, colleghi, al Senato abbiamo votato all'unanimità il disegno di legge sul contrasto alla violenza sulle donne e domestica - a nome del MoVimento 5 Stelle raccolgo l'appello rivolto dalla sorella di Giulia, Elena, e chiediamo di ricordare Giulia e tutte le vittime del femminicidio con un minuto di rumore.

PRESIDENTE. Fate rumore.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie (Vivi e prolungati applausi - L'Assemblea e i membri del Governo si levano in piedi - Deputati battono ritmicamente con le mani sul banco per un minuto).

PRESIDENTE. Grazie colleghi, speriamo che qualcuno abbia orecchie per sentire questo rumore e, soprattutto, cuore.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 899 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali (Approvato dal Senato) (A.C. 1551​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal senato, n. 1551: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali.

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 1551​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Ha chiesto di intervenire per illustrare l'ordine del giorno n. 9/1551/78 il deputato Gusmeroli. Non è in Aula, dunque si intende che abbia vi rinunciato.

Nessun altro chiedendo di intervenire, invito il rappresentante del Governo a esprimere i pareri.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Sugli ordini del giorno n. 9/1551/1 Forattini e n. 9/1551/2 Vaccari il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/3 Pellegrini il parere è favorevole con riformulazione, premettendo all'impegno “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/4 Giuliano il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/5 Sportiello il parere è favorevole premettendo all'impegno “a valutare l'opportunità di” e “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/6 Di Lauro, è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/7 Quartini il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi il parere è favorevole con la riformulazione “impegna il Governo ad adottare, compatibilmente con i limiti di finanza pubblica, le iniziative anche legislative necessarie a ripensare il sistema del payback”.

Sugli ordini del giorno n. 9/1551/9 Orrico e n. 9/1551/10 Scutellà il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/11 Caso il parere è favorevole con la riformulazione, premessa al dispositivo, “valutare, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Signor Presidente, se posso, c'è una premessa che ho omesso di fare, e me ne scuso con lei. Per tutti gli ordini del giorno, a prescindere dal parere, il Governo intende espungere qualsiasi riferimento al primo provvedimento utile, ove citato, vuoi nelle premesse, vuoi negli impegni degli ordini del giorno. Non lo ripeterò per ogni ordine del giorno; vale come criterio generale per tutti.

PRESIDENTE. Purtroppo, onorevole Freni, siamo schiavi dei regolamenti, quindi dobbiamo soggiacere alle norme, per cui ordine del giorno per ordine del giorno, noi dobbiamo specificare se c'è questa clausola e quindi la dobbiamo esplicitare. Mi dica lei come vuole procedere. Se vuole rivedere, sospendiamo per cinque minuti, se invece andiamo avanti, lo vediamo poi casomai, ordine del giorno per ordine del giorno, una volta che li mettiamo in votazione. Procediamo così? Intanto acquisiamo il parere e poi uno per uno, eventualmente, lo specifichiamo.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Va bene.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/12 Dorso il parere è favorevole ove riformulato nel senso di espungere i primi due capoversi delle premesse e riformulare l'impegno nei termini che seguono: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di intervenire per consentire la prosecuzione di parte dei contratti in essere degli addetti agli uffici per il processo, nel rispetto degli obiettivi imposti dal PNRR e in un'ottica di smaltimento degli arretrati e di riconoscimento delle pretese del personale già impiegato”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/13 Scerra il parere è contrario.

L'ordine del giorno n. 9/1551/14 Dell'Olio è accolto come raccomandazione.

Sugli ordini del giorno n. 9/1551/15 Torto e n. 9/1551/16 Traversi il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/17 Fenu il parere è favorevole con la riformulazione dell'impegno “valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere iniziative per garantire la continuità territoriale da e per le isole”.

Sugli ordini del giorno n. 9/1551/18 Iaria e n. 9/1551/19 Pavanelli il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/20 Ilaria Fontana il parere con la seguente riformulazione: espungendo le premesse e con il parere contrario sul primo impegno, il parere è favorevole sul secondo impegno con la riformulazione “assicurare il monitoraggio delle autorizzazioni rilasciate per lo svolgimento delle operazioni di recupero di rifiuti “RI” come combustibile o come altro mezzo per produrre energia operato dagli impianti di produzione di cemento”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/21 Cappelletti il parere è favorevole a condizione che siano espunte le premesse e l'impegno sia riformulato come segue: “impegna il Governo a verificare la possibilità di adottare, all'esito di uno specifico confronto con la Commissione europea finalizzato a verificare la compatibilità con le previsioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano e con gli impegni assunti dall'Italia, ogni opportuna iniziativa consistente, qualora ne ricorrano le condizioni, anche nel differimento dei termini attualmente previsti affinché la cessazione del mercato tutelato dell'energia per i clienti domestici, anche vulnerabili, avvenga secondo modalità e tempistiche che garantiscano la continuità delle forniture, senza ulteriori adempimenti e oneri da parte degli utenti finali e sia accompagnata da una specifica campagna informativa finalizzata a rendere detti consumatori pienamente consapevoli dell'entrata in vigore del mercato libero, anche attraverso azioni volte a incrementare il grado di informazione sulle opportunità presenti in termini di vantaggi derivanti da una pluralità di offerte trasparenti e confrontabili nonché sugli strumenti a tutela dei propri diritti; impegna il Governo altresì a monitorare le modalità di passaggio al mercato libero, da incrementare in Italia, al fine di evitare l'insorgere di criticità o distorsioni di mercato anche con riferimento alla successiva concentrazione alle politiche di comunicazioni commerciali eccessivamente aggressive e alla struttura e varietà dei contratti sottoscritti dai consumatori domestici del mercato libero”.

PRESIDENTE. Quindi, quello che ha letto sostituisce tutti gli impegni attualmente contenuti, i tre impegni e i tre capoversi, dell'ordine del giorno Cappelletti.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Assolutamente, signor Presidente.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/22 Malavasi il parere è favorevole con la riformulazione dell'impegno “a valutare l'opportunità di individuare, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, maggiori risorse volte a finanziare, anche per gli anni 2024 e seguenti, il contributo di cui all'articolo 1-quater, comma 3, del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, convertito con modificazioni dalla legge 25 febbraio 2022, n. 15, al fine di rendere veramente usufruibile tale aiuto dalla maggior parte di coloro che ne facciano richiesta”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/23 Girelli il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/24 Stumpo è accolto come raccomandazione, ove riformulato eliminando l'ultimo capoverso delle premesse.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/25 Andrea Rossi il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/26 Manzi il parere è favorevole con la riformulazione “a valutare l'opportunità di adottare iniziative legislative finalizzate a rendere strutturale la misura di cui all'articolo 1, comma 985 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, che dispone la possibilità di destinare 2 per mille alle associazioni culturali”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/27 Berruto il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo al fine di garantire i principi di tutela dei lavoratori sportivi a reperire, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, le risorse aggiuntive necessarie a ridurre l'impatto del costo del lavoro che le associazioni sportive saranno chiamate a sostenere per la piena attuazione della riforma”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/28 Zingaretti il parere è favorevole con la seguente riformulazione della parte dispositiva: “impegna il Governo, al fine di fronteggiare l'aumento dei costi dell'energia termica ed elettrica, a prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, un incremento del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano da destinare all'erogazione di contributi a fondo perduto per le associazioni e società sportive dilettantistiche”.

L'ordine del giorno n. 9/1551/29 Orfini è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/30 Marino, espungendo il secondo e il quarto capoverso delle premesse, il parere è favorevole a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di intervenire per garantire la sostenibilità economica e occupazionale del comparto e dell'intera filiera dell'attività di pesca”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1551/31 Gribaudo, n. 9/1551/32 Laus, n. 9/1551/33 Sarracino, n. 9/1551/34 Scotto e n. 9/1551/35 Zan.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/36 Braga il parere è favorevole a condizione che sia riformulato come l'ordine del giorno n. 9/1551/21 Cappelletti.

PRESIDENTE. Leggiamo, per cortesia, la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1551/21, praticamente facciamo notte.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. È quella lunghissima.

PRESIDENTE. Facciamo tardissimo, la facciamo dopo. Prosegua.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere è contrario sull'ordine del giorno n. 9/1551/37 Ghio.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/38 Ferrari il parere è favorevole a condizione che siano espunte tutte le premesse e riformulando l'impegno come segue: “valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di incrementare le risorse per il finanziamento destinato al riconoscimento, per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024, del contributo straordinario per i clienti domestici titolari di bonus sociale ed elettrico”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1551/39 Curti, n. 9/1551/40 De Maria, n. 9/1551/41 Merola e n. 9/1551/42 Roggiani.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/43 Peluffo il parere è favorevole con la seguente riformulazione della parte dispositiva: “valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare misure a favore di imprese energivore e non”.

Gli ordini del giorno n. 9/1551/44 Gnassi, n. 9/1551/45 Di Sanzo e n. 9/1551/46 De Micheli sono accolti come raccomandazione.

L'ordine del giorno n. 9/1551/47 Guerra, espunte le premesse, è accolto come raccomandazione.

PRESIDENTE. Quindi, è riformulato ed accolto come raccomandazione.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. L'ordine del giorno n. 9/1551/48 Morassut è accolto come raccomandazione espungendo le premesse nn. 3 e 4. Sull'ordine del giorno n. 9/1551/49 Serracchiani il parere è favorevole a condizione di riformulare l'impegno nei termini che seguono: “valutare, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di riconoscere agli stabilimenti balneari del Friuli Venezia Giulia, in particolare nei comuni di Muggia, Trieste, Grado e Lignano, alle associazioni e società sportive e alle attività economiche e ai concessionari colpiti dalle eccezionali ondate di maltempo e della conseguente mareggiata delle scorse settimane, la sospensione dei termini in materia di adempimenti e versamenti tributari e contributivi”.

L'ordine del giorno n. 9/1551/50 Bakkali è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/51 Ghirra il parere è favorevole ma con la seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di incrementare per i prossimi anni, nell'ambito delle risorse disponibili, il Fondo per la continuità territoriale aerea della Sicilia e della Sardegna con risorse adeguatamente commisurate alle esigenze di mobilità di sardi e siciliani”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1551/52 Evi e n. 9/1551/53 Ubaldo Pagano.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/54 Orlando il parere è favorevole espungendo le premesse nn. 4, 5, 6, 7, 8, e 9, e riformulando l'impegno come segue: “valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare ulteriori misure normative volte a finanziare misure di sostegno all'affitto e di sostegno alla morosità incolpevole”.

PRESIDENTE. In pratica, colleghi, va via da “rispondendo” fino a “precedenti” nelle premesse e poi vi è l'impegno come riformulato.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/1515/55 Bonafe' il parere è favorevole con la seguente riformulazione della parte dispositiva: “a valutare l'opportunità, nell'ambito delle proprie prerogative e tenuto conto delle attività delle commissioni tecnico-consultive, prorogate dal provvedimento in esame, di accelerare la procedura di rimborsabilità del farmaco chemioterapico di ultima generazione Enhartu anche per la cura della patologia HER2low”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/56 Fossi il parere è favorevole ma con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di” “nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”, premesso ovviamente all'impegno.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/57 Scarpa il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “valutare l'opportunità di”, premettendo all'impegno, “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, adottare misure incentivanti all'acquisto di case ad elevato coefficiente di efficienza energetica”.

Sugli ordini del giorno n. 9/1551/58 Cuperlo, n. 9/1551/59 Gianassi, n. 9/1551/60 Simiani, n. 9/1551/61 D'Alfonso e n. 9/1551/62 Lai il parere è contrario. Il parere è favorevole sull'ordine del giorno n. 9/1551/63 Toni Ricciardi.

Sugli ordini del giorno n. 9/1551/64 Stefanazzi e n. 9/1551/65 De Luca il parere è contrario. Il parere è favorevole sull'ordine del giorno n. 9/1551/66 Barbagallo ove riformulato come l'ordine del giorno n. 9/1551/17.

PRESIDENTE. Poi vedremo come riformulato.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/1551/67 Lacarra è favorevole a condizione che vengano espunte tutte le premesse e l'impegno venga riformulato nei termini che seguono: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative per ristorare i risparmiatori della Banca Popolare di Bari”.

L'ordine del giorno n. 9/1551/68 Giorgianni è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/69 Matera il parere è favorevole con la seguente riformulazione della parte dispositiva: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con il quadro di finanza pubblica e i vincoli di bilancio, l'introduzione di nuove misure a favore delle imprese che investono in beni strumentali e in tecnologie, al fine di accrescere i livelli di innovazione delle imprese italiane, capaci di generare un effetto moltiplicatore positivo su tutto il sistema Paese, incrementando produttività e competitività internazionale”.

L'ordine del giorno n. 9/1551/70 De Bertoldi è accolto come raccomandazione.

PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno n. 9/1551/71 Ambrosi è stato ritirato.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/1551/72 Congedo il parere è favorevole con la seguente riformulazione della parte dispositiva: “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i saldi di finanza pubblica, le risorse economiche disponibili e i vincoli di bilancio, ulteriori interventi per consentire la prosecuzione di misure agevolative per la formazione del Piano Transizione 5.0, particolarmente atteso dalle imprese e dagli operatori del settore produttivo”.

Il parere è favorevole sull'ordine del giorno n. 9/1551/73 Testa, mentre sull'ordine del giorno n. 9/1551/74 Ciocchetti il parere è favorevole con la seguente riformulazione della parte dispositiva: “a valutare l'opportunità di prevedere la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni dei pazienti più rappresentative per ciascun area di patologia all'interno della Commissione scientifico-economica dell'Agenzia italiana del farmaco”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/75 Iaia il parere è favorevole, ma con la seguente riformulazione della parte dispositiva: “a valutare l'opportunità di prevedere l'emanazione di norme che proroghino di un anno i conferimenti di incarichi temporanei citati in premessa, al fine di garantire il personale medico necessario e sufficiente alla tutela della salute”.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1551/76 Steger e n. 9/1551/77 Casu.

Il parere è favorevole sugli ordini del giorno n. 9/1551/78 Gusmeroli e n. 9/1551/79 Comaroli.

Il parere è contrario sugli ordini del giorno n. 9/1551/80 Mari, n. 9/1551/81 Borrelli e n. 9/1551/82 Grimaldi.

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/83 Bonelli il parere è favorevole, ma con la seguente riformulazione della parte dispositiva: “ad adottare tempestivamente tutte le iniziative utili al fine di accelerare la chiusura e successiva riconversione di tutti gli impianti di produzione energetica altamente inquinanti alimentati a carbone o a olio combustibile e a proseguire con il potenziamento dell'installazione di rinnovabili, aumentando in maniera consistente l'attuale capacità annua installata, garantendo contestualmente la sicurezza energetica del Paese”.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Freni. A questo punto colleghi passiamo ai voti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/1 Forattini, il parere del Governo è contrario. Onorevole Forattini, vuole intervenire? Ne ha facoltà.

ANTONELLA FORATTINI (PD-IDP). Grazie, Presidente, desidero intervenire per dichiarazione di voto e per metterlo ai voti, anche perché, con questo ordine del giorno, abbiamo chiesto che i prodotti della filiera del latte potessero essere considerati anche soggetti a una remunerazione. Come tutti i prodotti, hanno subito aumenti, dati dall'aumento del costo delle materie prime, ma soprattutto dell'energia che serve per lavorarli e, quindi, è una filiera che, come tante altre, sta soffrendo, per cui avevamo chiesto misure volte a trovare quelle risorse per sostenere gli allevatori. Peraltro, come abbiamo scritto anche in quest'ordine del giorno, è più volte che viene richiesto che il tavolo del latte sia convocato, ma non viene appunto convocato.

Pertanto, ci pareva opportuno che venisse posta attenzione a questa filiera (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/1 Forattini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/2 Vaccari.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Vaccari. Ne ha facoltà.

STEFANO VACCARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Prima di fare una breve dichiarazione di voto, vorrei richiamare l'attenzione del Sottosegretario Freni sul parere che è stato espresso su questo ordine del giorno, perché noto una contraddizione con quanto fatto ed espresso rispetto all'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi, di analogo tema e di analoga materia, sul quale il Governo si è espresso con parere favorevole, riformulando l'ordine del giorno della collega Marianna Ricciardi.

I temi sono gli stessi e riguardano la necessità che per 4.000 imprese e circa 200.000 addetti che trattano e realizzano dispositivi medici si possa prorogare una disposizione. Fra l'altro, la stessa maggioranza in questo provvedimento ha inserito una proroga al 30 novembre. Noi chiedevamo una proroga ulteriore fino al 31 dicembre 2024, proprio perché servono garanzie e certezze per tutelare questo settore che è, fra l'altro, un settore di grande prospettiva dal punto di vista della crescita a livello globale, grazie anche alla spinta, all'innovazione e alla capacità di ricerca che lo caratterizzano.

Mi chiedo come non si possa pensare, da parte del Governo, di rinviare ulteriormente questa scadenza di ripiano del superamento del tetto di spesa a cui sarebbero sottoposte queste imprese che verrebbero grandemente penalizzate.

Quindi, chiedo al Governo di ripensare a questo parere, in analogia con quanto fatto con l'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi che, certo, non conteneva la data, ma conteneva un auspicio analogo rispetto alla richiesta che veniva espressa, proprio perché siamo in presenza di un settore che genera un mercato che vale circa 16,5 miliardi di euro tra export e mercato interno ed è un punto strategico anche del settore sanitario, dell'industria sanitaria italiana.

Fra l'altro, nel distretto modenese di Mirandola, ci sono le principali aziende del settore che abbiamo incontrato anche nei giorni scorsi e che ci hanno rappresentato questa grande difficoltà e la necessità di andare oltre il 30 di novembre, come in questo provvedimento la stessa maggioranza aveva chiesto di fare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Freni. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Intervengo per precisare che le premesse dell'ordine del giorno n. 9/1551/2 Vaccari e dell'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi sono sostanzialmente differenti. Tuttavia, il Governo, nella misura in cui il presentatore intenda aderire alla formulazione della parte dispositiva dell'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi e, quindi, acconsenta a riformulare la parte dispositiva del proprio ordine del giorno come quella del n. 9/1551/8, darà lo stesso parere, ovviamente, di quello espresso sull'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi.

PRESIDENTE. Onorevole Vaccari?

STEFANO VACCARI (PD-IDP). Chiedo la cortesia al Sottosegretario di rileggere il dispositivo dell'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il dispositivo dell'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi è questo: “impegna il Governo ad adottare, compatibilmente con i limiti di finanza pubblica, le iniziative, anche legislative, necessarie a ripensare il sistema del payback”.

PRESIDENTE. Onorevole Vaccari?

STEFANO VACCARI (PD-IDP). Ferme restando le premesse dell'ordine del giorno, accetto la riformulazione e chiedo di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/2 Vaccari, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/3 Pellegrini: parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà. Onorevole Pellegrini, mi dica preliminarmente se accetta o no.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Presidente, no, non accetto. Ringrazio comunque il Governo per questo tentativo di mediazione, ma riteniamo troppo blando l'impegno. Quindi, non accetto la riformulazione e proseguo con la dichiarazione di voto.

Il decreto-legge di cui ci stiamo occupando e che stiamo convertendo in legge contiene riferimenti alla Difesa, alla difesa nazionale, in particolare, agli articoli 11 e 12. Però, non si prevede nulla per quanto riguarda il personale civile della Difesa, personale che ricopre un ruolo fondamentale all'interno dell'organizzazione del Ministero in quanto è volto a supportare tutte le attività e le aree organizzative del Dicastero stesso, al fine di garantirne la piena funzionalità.

La legge di bilancio del 2017 autorizzava una spesa di 21 milioni di euro destinata, attraverso la contrattazione collettiva nazionale integrativa, all'incentivazione della produttività del personale civile appartenente alle aree funzionali del Ministero della Difesa e questo per il triennio dal 2018 al 2020.

Poi, questa misura è stata prorogata anche per l'anno 2021 ed è importante sottolineare la ratio di quello che è un vero e proprio investimento, che rispondeva, appunto, a esigenze connesse alle attività di supporto alle Forze armate impiegate nelle missioni internazionali e, quindi, ai conseguenti maggiori carichi di lavoro derivanti da questa accresciuta complessità delle funzioni assegnate al personale in servizio al Ministero della Difesa.

A parere del MoVimento 5 Stelle, è assolutamente indispensabile rinnovare questa misura in quanto, se così non si facesse, l'assenza di questo finanziamento, quindi l'assenza di queste risorse da destinare all'incentivazione della produttività, potrebbe seriamente compromettere tutte le funzionalità connesse all'attività del Ministero, specie quelle riferite alle missioni internazionali, che questo Governo e questa maggioranza portano sempre ad esempio.

Quindi, con quest'ordine del giorno abbiamo chiesto al Governo di far seguire i fatti alle parole, alle tante parole che sono state dette sulle missioni internazionali. Per questo motivo abbiamo presentato quest'ordine del giorno che impegna il Governo a effettuare questo finanziamento e a dotare di risorse adeguate il personale civile della Difesa. Davvero, mi auguro che questa maggioranza faccia seguire i voti, i fatti, alle tante parole al vento che dice (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/3 Pellegrini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/4 Giuliano.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliano. Ne ha facoltà.

CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. Faccio una dichiarazione di voto su questo ordine del giorno, che per noi ha importanza cruciale, e sono estremamente delusa dal parere contrario del Governo. Ancora una volta, il parere contrario a questo nostro ordine del giorno certifica che questo è un Governo che non si vuole occupare di giustizia, che non vuole rendere la giustizia, il diritto alla giustizia, accessibile a tutti i cittadini; un Governo che si riempie di vuote parole, cui non seguono i fatti. Con il nostro ordine del giorno, riportavamo al centro dell'attenzione parlamentare il tema della riforma della geografia giudiziaria, quella riforma che, nel 2011, e poi con i decreti attuativi del 2012, ha di fatto cancellato, su tutto il territorio nazionale, 220 sedi distaccate di tribunali e numerosissimi tribunali minori e ha, sempre di fatto, creato una giustizia a macchia di leopardo, una riforma scellerata, che era stata portata avanti in vista di un risparmio di spesa e di un'efficienza della giustizia che non si sono mai realizzati.

Presidente, io vengo da un territorio che ha un altissimo impatto di criminalità organizzata, un territorio che, a seguito della riforma della geografia giudiziaria, è passato da 8 sedi di uffici giudiziari a una sola sede. L'unico presidio di giustizia presente nel mio territorio è il tribunale di Foggia, che, ovviamente, a seguito della riforma del 2012, è letteralmente esploso, in una struttura che non era adeguata a ricomprendere ben 7 uffici giudiziari, con carichi di lavoro impressionanti.

E allora, Presidente, noi, come MoVimento 5 Stelle, vogliamo ancora portare avanti il tema della riforma della geografia giudiziaria e, con questo ordine del giorno, chiedevamo al Governo di intraprendere tutte le iniziative necessarie ad aumentare l'accessibilità degli uffici giudiziari e a rivedere e a riaprire le sezioni distaccate e gli uffici giudiziari che sono stati malauguratamente soppressi. Ma, ancora una volta, purtroppo, ci rendiamo conto che il Governo chiude la porta in faccia non al MoVimento 5 Stelle, ma a tutto il Paese e a un sistema di giustizia che noi, invece, vogliamo rendere accessibile a tutti i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scutella'. Ne ha facoltà.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io su quest'ordine del giorno. Qui stiamo semplicemente parlando di geografia giudiziaria. Non sta a me ricordare a quest'Aula la riforma della geografia giudiziaria del 2011, di come sia stata fallimentare, di come non abbia raggiunto alcuno dei risultati sperati, tra cui l'efficienza della giustizia. Infatti, come vi ho detto tantissime volte, non si fanno tagli sulla giustizia, sull'istruzione, sulla sanità. Un Paese, uno Stato, non va avanti in queste condizioni, come volete voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

La forte contraddizione di questo Governo qual è? In quest'ordine del giorno noi chiedevamo semplicemente, siccome voi state prorogando la chiusura di alcuni tribunali, di utilizzare i fondi del PNRR, che, tra l'altro - è sempre bene sottolinearlo -, sono fondi che ha trovato il nostro Presidente Conte e che voi non riuscite a utilizzare e a spendere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Vi chiedevamo di metter mano alla geografia giudiziaria, ma siccome vivete di pregiudizi e preconcetti e questa cosa ve l'ha proposta il MoVimento 5 Stelle, lungi da voi darci un minimo di attenzione. Peccato, però, che - e mi rivolgo anche alla maggioranza, che non è interessata a questo argomento - quando andate sui territori a parlare di riapertura di tribunali…

PRESIDENTE. Onorevole, si rivolga alla Presidenza, la prego.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Mi rivolgo a lei, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e arrivo alla conclusione. Peccato che, forse, questa maggioranza non sa che il proprio Ministro e anche il Sottosegretario parlano spesso di riapertura di tribunali e di voler mettere mano alla geografia giudiziaria, e lo stanno dicendo a più riprese, tant'è che la sottoscritta ha fatto anche un question time al Ministro Nordio, chiedendo chiarezza su questo punto. Questi tribunali si vogliono riaprire, sì o no? O state prendendo in giro i cittadini? I cittadini vivono in territori dove ci sono difficoltà, come il mio, dove il tribunale di Corigliano-Rossano è stato chiuso ed è un territorio dove si insinua la criminalità organizzata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), dove non ci sono strade, dove bisogna percorrere tre ore di auto per arrivare al tribunale e avere un diritto alla giustizia.

Io pretendo una risposta e chiedo al Governo di cambiare immediatamente il parere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'ordine del giorno della collega Giuliano.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/4 Giuliano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/5 Sportiello c'è una riformulazione: onorevole Sportiello la accetta? Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Sì, Presidente, ma chiediamo comunque di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/5 Sportiello, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

L'ordine del giorno n. 9/1551/6 Di Lauro è accolto come raccomandazione: onorevole Di Lauro la accetta? Ha chiesto di parlare l'onorevole Marianna Ricciardi, che è sottoscrittrice. Ne ha facoltà.

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Sì, Presidente, la accettiamo, ma chiediamo comunque che sia messo ai voti.

PRESIDENTE. Trattandosi di una raccomandazione che viene accolta, il rappresentante del Governo deve dirci se il parere è favorevole: sì, il parere del Governo è favorevole.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/6 Di Lauro, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/7 Quartini il parere è contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Quando siamo arrivati, se non sbaglio a dicembre dell'anno scorso, più o meno, nel 2022, la maggioranza ha fatto una sorta di blitz sul decreto Calabria, introducendovi dentro anche la riforma dell'Aifa. Penso ce lo ricordiamo tutti. Non era urgente, era fuori luogo, non era opportuno, si stava, di fatto, facendo un'operazione strategica, già allora, di ostilità nei confronti di pesi e contrappesi, compresa la squalifica di questo Parlamento; ciò per l'ennesima volta, perché non lo abbiamo affrontato in maniera adeguata, non lo abbiamo affrontato in maniera adeguata dentro le Commissioni, ce lo siamo trovati in un contesto di riforma, che, da circa 3 anni veniva suggerito di fare, tuttavia senza la capacità di un livello collaborativo rispetto alla tipologia di riforma. Io voglio ricordare che l'Aifa venne istituita nel 2003 su due elementi fondanti: l'autonomia tecnico-scientifica, che era garantita dal direttore generale nominato dal Ministro della Salute, e l'unitarietà del sistema, che era in accordo con le regioni, garantita dal presidente, nominato su indicazione della Conferenza Stato-regioni, e dunque nella consapevolezza dell'importanza di un rapporto virtuoso fra politica e scienza, nel quale la politica definisce gli indirizzi ed esercita il controllo, mentre la scienza garantisce, sulla base di rigorose metodologie, criteri scientifici ed evidenze disponibili, gli atti regolatori. Ebbene, una riforma di Aifa, rinviata nel tempo con proroghe reiterate, necessita almeno di un confronto ben ponderato fra le parti politiche e le parti tecnico-scientifiche. Pensi, Presidente, che è di pochi giorni fa la notizia di un via libera della Conferenza Stato-regioni a questa riforma. Questa riforma prevede l'abolizione della figura del direttore generale, con un'unica figura, che è il presidente, il quale assume la responsabilità legale di un'agenzia.

Si vengono ad abolire praticamente le due Commissioni, la Commissione tecnico-scientifica e la Commissione prezzi e rimborsi, che garantivano un livello di contrappesi e di controlli virtuosi e rigorosi su una struttura che gestisce 30 miliardi nella sanità - ricordiamocelo -, invece, con questa operazione, si sta facendo una semplificazione nell'ottica di una difficoltà a garantire la terzietà, perché ci sarà una sola Commissione che sostituisce le due e ci sarà un solo presidente, sotto il controllo diretto di una politica che - lasciatemelo dire - sta andando sempre più verso una deriva autoritaria rispetto al Parlamento.

Quindi, da questo punto di vista, noi chiediamo che la riforma dell'Aifa sia sottoposta anche, di nuovo, a un preliminare confronto con le Commissioni parlamentari competenti e con la comunità tecnico-scientifica: ci sembra una richiesta del tutto ragionevole e non mi meraviglia granché che ci sia una valutazione di contrarietà da parte del Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/7 Quartini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi c'è una proposta di riformulazione. Chiedo all'onorevole Ricciardi se la accetta.

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Signor Presidente, accetto la riformulazione e chiedo che l'ordine del giorno sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/9 Orrico.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la collega Orrico. Ne ha facoltà.

ANNA LAURA ORRICO (M5S). Grazie Presidente. Dunque, ci risiamo: in questo decreto Proroghe, il commissariamento della sanità calabrese viene prorogato di altri 12 mesi, quindi, a dispetto di quanto dichiarava il neoeletto presidente della regione Occhiuto sul fatto che il commissariamento si sarebbe chiuso nel giro di poco tempo e che la sanità sarebbe stata restituita ai calabresi, vediamo che non è così, tant'è che, proprio oggi, Agenas ci dice che uno degli ospedali peggiori d'Italia si trova proprio in Calabria ed è l'ospedale della mia città, Cosenza, quindi questo commissariamento nelle mani del presidente della regione Calabria non mi pare che stia tanto funzionando.

Ma andiamo all'ordine del giorno perché, in questo, chiediamo che, sostanzialmente, Azienda zero, che è uno degli strumenti pensati dal presidente Occhiuto per risolvere il dramma della sanità calabrese, il dramma del debito, non diventi una stazione appaltante, perché quello che si vuole fare è, oltre al ricorso a Consip, consentire alla regione Calabria in materia di sanità di far passare gli appalti attraverso Azienda zero, sulla quale la Corte dei conti ha fatto numerosi rilievi sin da quando è stata concepita, sebbene questa, ad oggi, non abbia fatto nulla, nel senso che, da quando è stata messa in campo con la legge regionale n. 32 del 2021, non ha prodotto nulla. Sennonché, ad oggi, Azienda zero è diretta ad interim dal commissario dell'azienda ospedaliera di Cosenza, quindi si ritiene, in Calabria, che questi supermanager della pubblica amministrazione siano anche dotati di grandissimi superpoteri e quindi, non solo debbano risolvere i problemi di un'azienda ospedaliera come quella di Cosenza – che, ripeto, oggi Agenas ci dice essere tra gli ospedali peggiori d'Italia -, ma possano addirittura mettere in moto e far lavorare questa Azienda zero, sulla quale la Corte dei conti ha espresso diffuse perplessità rispetto a diversi punti, tra cui i criteri di quantificazione dei costi e le relative modalità di copertura.

Non c'è, nella legge regionale che istituisce Azienda zero, uno studio dell'impatto finanziario di questa legge, si continua a non evincere l'ammontare di altre spese, quali quelle relative al servizio di tesoreria e al personale, laddove se ne afferma la possibilità di reclutamento, qualora mancante. Tra l'altro, nella legge istitutiva di Azienda zero, né dalla relazione, né dalla scheda tecnica, si rinviene un organigramma definito, dunque mi domando come possa un istituto come Azienda zero - che non è definito neanche dalla legge istitutiva, sulla quale la Corte dei conti ha fatto numerosi rilievi - anche svolgere il compito di stazione appaltante dopo che, a due anni dalla sua nascita, aveva un compito principale, quello di fare una ricognizione del debito della sanità calabrese, mentre noi, ad oggi, ancora una ricognizione non ce l'abbiamo.

Proprio la Corte dei conti qualche giorno fa, la settimana scorsa, evidenziava come “il tentativo di risolvere le criticità della sanità calabrese non può essere esperito comprimendo senza limiti di tempo e in violazione dei criteri di proporzionalità e ragionevolezza i diritti degli individui attraverso norme che procrastinano via via la soluzione del problema”, ovvero non si può continuare a prorogare questo commissariamento, ma tant'è - e va anche bene -, tanto la Calabria avrà il ponte sullo Stretto, 12 miliardi, che forse potrebbero essere investiti sulla sanità e sulle infrastrutture per raggiungere gli ospedali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/9 Orrico, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/10 Scutella'.

Ha chiesto di parlare la collega Scutella'. Ne ha facoltà.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Grazie, Presidente. Il diritto alla salute in Calabria non esiste. Non posso iniziare in maniera diversa da questa perché, in audizione, la Corte dei conti e Bankitalia ci hanno detto che i soldi che avete investito e stanziato sono veramente pochi e che portano a una fuga dei medici dal pubblico. Ora, che cosa vi stiamo chiedendo, noi con questo ordine del giorno? Semplicemente, vi stiamo chiedendo di rendicontare quei quattro soldi - perché sono veramente pochi - che avete stanziato, cioè di dirci come li volete spendere e dove li volete mandare, perché, Presidente, io, da calabrese, ho visto parecchie di queste cose, di cattedrali nel deserto, di opere mai iniziate, oppure iniziate e mai finite e quindi sto chiedendo semplicemente - sto portando la voce dei calabresi - di sapere se abbiamo diritto all'ospedale di Sibari, all'ospedale di Vibo o all'ospedale di Catanzaro, vogliamo semplicemente sapere questo. Ma il Governo, con il favore delle tenebre, decide di non risponderci e di esprimere un parere contrario (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/10 Scutella', con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/11 Caso c'è una proposta di riformulazione. Onorevole Caso l'accetta?

ANTONIO CASO (M5S). Presidente, cortesemente vorrei riascoltare la riformulazione.

PRESIDENTE. Prego, Sottosegretario Freni, rewind. Alzi la voce, perché parte del pubblico pagante la sente male.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Allora, cercherò di urlare. Il parere è favorevole a condizione che l'impegno sia riformulato con la premessa: “a valutare l'opportunità di, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica (…)”.

PRESIDENTE. Onorevole Caso, è chiara la riformulazione? L'accetta?

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione, per un semplice fatto. Qui parliamo dell'organico aggiuntivo ATA, su cui abbiamo speso tante parole in quest'Aula con ordini del giorno fin dall'inizio di questa legislatura; un organico di cui le scuole hanno forte bisogno, tant'è che anche questo Governo e questa maggioranza hanno fatto dei passi avanti, riconoscendo questa cosa. Hanno fatto dei passi avanti con il cosiddetto decreto-legge PA 2, con un emendamento, riportando in parte, solo per una parte, nelle scuole questo personale, di cui, ripeto, le scuole hanno bisogno.

Però, cosa è successo? Che si fa un pezzettino alla volta: nel decreto-legge PA 2 si riporta questo organico nelle scuole per 3 mesi, quindi fino a dicembre, poi, nella legge di bilancio, si dà un altro pezzettino, fino ad aprile, poi chissà.

Io capisco che questo Governo è abituato a ragionare un po' alla volta - lo abbiamo visto con il taglio del cuneo fiscale: lo si fa giusto per un anno, lo si rinnova per un altro anno -, capisco che non si riesce ad avere un po' di lungimiranza, capisco che, forse, non si ha una reale visione del Paese, però capisco anche che qui stiamo parlando della dignità delle persone che, ad un certo punto, smettono, anche giustamente, di avere pazienza.

Con quest'ordine del giorno chiediamo almeno di arrivare a fine anno scolastico, che era la cosa più normale da fare; una cosa normale che non possiamo continuare a rimandare, perché, lo ripeto, parliamo della dignità delle persone, che, ogni mese, devono stare lì a sperare che, poi, si faccia un passo avanti per sapere se ancora avranno o non avranno un lavoro, se potranno o meno continuare a sostenere le proprie famiglie. Questo, secondo noi, non è il modo di lavorare. Almeno la proroga per un anno è una cosa dovuta a queste persone che, comunque, durante il periodo di pandemia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), hanno fatto in modo che le scuole alla ripresa potessero andare avanti. Quindi, da parte nostra c'è un “no” alla riformulazione e chiediamo che l'ordine del giorno venga messo al voto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/11 Caso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Ordine del giorno n. 9/1551/12 D'Orso, parere favorevole con riformulazione, che deve essere integrata dal Governo. Prego, onorevole Freni.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Per correttezza, la rileggo completamente. Il parere del Governo è favorevole ove si espungano i primi due capoversi delle premesse e si riformuli l'impegno nei termini che seguono: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di intervenire per consentire la prosecuzione di parte dei contratti in essere degli addetti agli uffici del processo, nel rispetto degli obiettivi imposti dal PNRR, in un'ottica di smaltimento degli arretrati e di riconoscimento delle pretese del personale già impiegato”, espungendo, quindi, anche la parte relativa al primo provvedimento utile.

PRESIDENTE. Onorevole D'Orso?

VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente. Apprezzo lo sforzo fatto, ma, Sottosegretario, è uno sforzo insufficiente. Non posso accettare la riformulazione proposta, perché non posso e non possiamo più accettare la continua ambiguità del Governo in ordine alla sorte degli addetti all'ufficio per il processo.

Questa ambiguità non è più tollerabile almeno per due ragioni. Proprio oggi, da notizie di stampa, sono stati diffusi i dati relativi alle scoperture di organico del comparto giustizia e la fotografia che è venuta fuori è impietosa, perché abbiamo una scopertura di organico - parlo del personale amministrativo - pari al 25 per cento.

Ma questa è una media, potremmo dire così, tra i vari profili, perché, poi, ci sono profili che, ad esempio, toccano punte di oltre il 70 per cento di scopertura nell'organico, e faccio riferimento, ad esempio, agli ufficiali giudiziari.

Quindi, ripeto, davanti a questa fotografia impietosa, noi cosa ci troviamo davanti? Ci troviamo davanti un Governo che, in legge di bilancio, non mette un euro per risorse per nuove assunzioni o per bandire nuove procedure concorsuali: in legge di bilancio non c'è un euro.

Sembra veramente un'altra epoca, un'altra storia, non siamo abituati a tutto questo, noi che, invece, eravamo abituati, con i Governi Conte, a piani di assunzione straordinari per tutti i profili del comparto giustizia. Quindi, questo Governo davvero risulta carente, anzi, risulta assente, totalmente assente in materia di giustizia.

E, ancora. Sempre la fotografia che ci viene fornita oggi, cosa certifica? Certifica che, su 8.000 assunti nel cosiddetto primo scaglione degli addetti all'ufficio per il processo, già 3.000 si sono dimessi. E questo perché? Per il problema che cerchiamo di evidenziare con ogni ordine del giorno, con emendamenti, in continuazione: il problema della mancanza di una prospettiva futura per questi giovani, il cui contributo, però, è stato già ampiamente oggetto di plauso, soprattutto da parte degli addetti ai lavori. È di pochi giorni fa il plauso venuto dall'Associazione nazionale dei magistrati, che riconosce che l'apporto degli addetti all'ufficio per il processo ha contribuito a quel trend positivo di abbattimento dell'arretrato, di smaltimento dell'arretrato. Quindi, coloro che resistono nelle condizioni date e che, comunque, credono ancora in questa funzione e in questo ruolo che svolgono, coloro che ci credono ancora ce la stanno veramente mettendo tutta per dare un contributo, e abbiamo la testimonianza che lo stanno effettivamente facendo.

Allora, io credo che sia venuto il momento che il Governo dica una parola chiara a queste persone comunicando effettivamente cosa vuole fare: se vuole dare un futuro a queste persone nel comparto giustizia, lo dica a loro, lo dica anche a tutto il comparto che di loro ha effettivo bisogno. Si scuota il Governo sul comparto giustizia, perché davvero non ci siamo proprio ed è un disastro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gianassi. Ne ha facoltà.

FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Se i proponenti sono disponibili, il gruppo del Partito Democratico intende sottoscrivere questo ordine del giorno e, se posso, indico anche le motivazioni.

PRESIDENTE. Prego.

FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). Il Governo ha celebrato, nelle settimane scorse, con il Ministro della Giustizia, alcuni importanti dati sulla riduzione dei tempi del processo, collegati alle riforme della legge Cartabia, che, negli ultimi anni, hanno impresso una rivoluzione, anche ottenendo risultati importanti, coerenti con il PNRR.

Eppure, accanto alla celebrazione delle riforme dei Governi precedenti, si affianca il disimpegno economico, che risulta dalla manovra di bilancio, sui temi della giustizia. Tra i rischi c'è il depauperamento dell'ufficio del processo, per l'appunto: migliaia di giovani lavoratori e lavoratrici che, da tempo, stanno lavorando al servizio del comparto giustizia e stanno ottenendo risultati brillanti.

Più volte abbiamo presentato ordini del giorno ed emendamenti per chiedere al Governo un impegno alla stabilizzazione. Non arrivano risposte certe e anche con la riformulazione evanescente del Governo si cercava di stemperare l'impegno che il Parlamento chiede al Governo di assumere. Per questo sottoscriviamo quest'ordine del giorno e chiediamo al Governo di farsi carico, di dare una risposta definitiva sul mantenimento e la stabilizzazione di questo importante ufficio, che serve alla funzionalità e all'efficienza del sistema della giustizia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'ordine del giorno a nome di tutto il gruppo MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Tutto il MoVimento 5 Stelle e tutto il Partito Democratico.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/12 D'Orso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Ordine del giorno n. 9/1551/13 Scerra. Onorevole Scerra, il parere è contrario: non chiede di intervenire, né di votarlo. Chiede di votarlo?

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/13 Scerra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/14 Dell'Olio, su cui c'è una raccomandazione: è accolta. L'onorevole Lacarra chiede di sottoscriverlo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/15 Torto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/16 Traversi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/17 Fenu, su cui c'è una proposta di riformulazione. Collega Fenu, accetta la riformulazione?

EMILIANO FENU (M5S). Presidente, accolgo la riformulazione, però chiederei comunque di mettere ai voti l'ordine del giorno, che illustro brevemente. Ricordo che l'articolo 7-quater di questo provvedimento rifinanzia un Fondo che nasce con la scorsa legge di bilancio grazie all'emendamento della collega Raffa e della collega Alessandra Todde, che hanno istituito per la prima volta un Fondo per la continuità territoriale, in continuità con una modifica bipartisan della Costituzione, che ha emendato l'articolo 119, introducendo la necessità del superamento delle difficoltà legate all'insularità.

Noi avevamo chiesto l'istituzione del Fondo, però avevamo chiesto anche una prima dotazione di 75 milioni. La prima dotazione, invece, è stata di 5 milioni; era importante istituirlo, ma evidentemente era esiguo, tant'è che c'è stata la necessità di rifinanziare, anche se ancora non è sufficiente. Nel provvedimento, lo ricordo, c'è stato un rifinanziamento per quest'anno di 8 milioni e niente, invece, per l'anno successivo. Ringrazio la collega Francesca Ghirra, perché nel suo ordine del giorno n. 9/1551/51 indica dati significativi, espone i numeri e le risorse impiegate dalla Spagna per le Baleari, dalla Francia per la Corsica e quelle che vengono impiegate, invece, in Italia. La Spagna investe 180 euro a residente per le Baleari, la Francia, per la Corsica, 250 euro a residente. In Italia, la Sardegna si fa carico del finanziamento della cosiddetta continuità territoriale, ma l'importo è di soli 25 euro a residente, quindi un decimo di quello che investe la Francia. Da noi in Sardegna spesso ci si appassiona ai modelli di continuità territoriale da seguire. Da semplice commercialista, invece, indicherei un modello molto semplice da seguire. Confrontiamo gli importi e adeguiamoli a quelli degli altri Paesi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffa. Ne ha facoltà.

ANGELA RAFFA (M5S). Grazie, Presidente. Innanzitutto vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno del collega Fenu e, soprattutto, sottolineare anche che, come ricordava il collega, il Governo aveva preso un impegno durante l'esame dell'emendamento in occasione della scorsa legge di bilancio, che fortunatamente è stato approvato, quindi abbiamo istituito questo Fondo per l'insularità e per garantire cittadini italiani, perché ricordiamo che i cittadini siciliani e sardi sono cittadini italiani, che spesso e volentieri non vengono trattati come tali e non vengono rispettati neanche i loro diritti, perché ricordiamo anche che la scorsa legislatura siamo riusciti a inserire la continuità territoriale, nell'articolo 119 della Costituzione, e dovrebbe essere garantita a tutti i cittadini.

Avevamo istituito questo Fondo con la promessa del Governo di incentivare e di mettere altre risorse all'interno di questo Fondo, cosa che non è stata fatta, non abbastanza, quantomeno. E ci ritroviamo oggi, ho controllato in precedenza su Internet, su Skyscanner, che, se dovessi prenotare un volo da Milano verso Palermo o Catania, già si arriva a oltre 400 euro di biglietto (Commenti di deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)… Colleghi, stiamo parlando di problemi reali del Paese. Capisco che…

PRESIDENTE. Collega, non si preoccupi, parli con me.

ANGELA RAFFA (M5S). Ci sono studenti e lavoratori che vorrebbero tornare dalle proprie famiglie durante le festività natalizie, come anche quelle pasquali, ma anche durante le festività e le ferie estive. Non è possibile che si debba richiedere un sacrificio del genere a cittadini italiani. Quindi, chiedo a questo Governo di avere un occhio di riguardo per coloro che ogni volta mettono sempre indietro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Francesco Silvestri. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Presidente, le chiederei di prestare un pochino più attenzione per quanto riguarda questo lato dell'emiciclo, perché è insopportabile intervenire su un problema che riguarda una cosa piuttosto che un'altra con deputati che dicono “basta, basta”, perché se ne vorranno andare a casa, non lo so, affari loro (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Quindi, quando interviene una collega, la si ascolta, si vota premendo il tasto rosso se non si è d'accordo e si vota premendo il tasto verde se si è d'accordo. Limitatevi a questo, grazie.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/17 Fenu, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione - Commenti della deputata Raffa).

Onorevole Raffa (Commenti)… Cosa accade? Non vi agitate, tranquilli.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Adesso basta con le provocazioni!

PRESIDENTE. Onorevole Deidda, la prego.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

Colleghi, per favore, stiamo lavorando bene e quindi andiamo avanti così, nel rispetto di ognuno. Vi prego davvero, andiamo avanti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/18 Iaria, su cui c'è parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.

ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Sento un po' di nervosismo dalla parte…

PRESIDENTE. No, no, abbiamo tutti preso tanta camomilla, non si preoccupi. Invece dello spritz, la camomilla. Prego.

ANTONINO IARIA (M5S). Visto che facciamo solo decreti-legge, fiducie…

PRESIDENTE. Onorevole Iaria, davvero, vada sull'ordine del giorno tranquillamente, con il suo tempo.

ANTONINO IARIA (M5S). Gli ordini del giorno sono gli unici su cui facciamo un po' di discussione, lo dico anche ai colleghi di maggioranza. Non potete fare emendamenti, non potete fare nulla, intervenite sugli ordini del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), almeno date un senso al vostro stare qui, oltre a schiacciare il bottone.

Questo ordine del giorno riguarda l'ulteriore proroga per i mezzi inquinanti che riguardano il trasporto pubblico locale. Devo dire che, in Italia, la proroga è come il diamante, è per sempre, perché noi abbiamo questo concetto di prorogare questi divieti senza pensare che tutte queste proroghe creano due ordini di problemi. Innanzitutto non si affronta il problema di sostituire la flotta inquinante del trasporto pubblico locale, e sul trasporto pubblico locale voi chiaramente non continuate le pratiche virtuose fatte dai precedenti Governi, ma create un altro problema. Riuscite a penalizzare i comuni e le regioni virtuose che hanno affrontato questo problema per tempo, che hanno investito. Quindi, in un certo senso, legittimate chi non lo fa. Questo crea un problema sia di sostituzione dei mezzi e sicurezza dei mezzi sia anche un problema, chiaramente, di inquinamento.

Quindi, abbiate il coraggio, è solo un ordine del giorno, di cambiare il parere verso questo ordine del giorno e prendervi la responsabilità di investire sul trasporto pubblico locale, sapendo che, per fortuna, amministrazioni virtuose hanno già portato avanti questa transizione ecologica per i mezzi di trasporto pubblico. Faccio l'esempio della mia città, Torino.

Quindi, l'ulteriore impegno che vi si chiede è semplicemente non prorogare ulteriormente questa misura, perché, come ho detto in precedenza, fa solo danni all'ambiente, alla sicurezza dei mezzi e al trasporto pubblico locale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/18 Iaria, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/19 Pavanelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Pavanelli. Ne ha facoltà.

EMMA PAVANELLI (M5S). Signor Presidente, chiedo al Governo se possa prendersi un attimo di tempo e rivalutare la contrarietà al mio ordine del giorno che riguarda il cosiddetto payback sanitario. Il Sottosegretario Freni sa che la questione mi sta molto a cuore anche perché è da un anno che continuiamo a chiedere la sospensione. Questo perché si va a chiedere alle imprese, soprattutto alle piccole e medie imprese, di risanare i buchi di bilancio delle regioni e si stanno mettendo a rischio quasi 2.000 imprese e 190.000 posti di lavoro. Tra l'altro, vorrei anche sottolineare che se non si fa, l'ordine del giorno della collega votato in precedenza, l'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi, praticamente è nullo, perché queste imprese, fra otto giorni, non ci saranno più. Continuate a rimandare di pochi giorni alla volta e queste imprese sono nel limbo. Si sono anche rivolte al TAR del Lazio, hanno sospeso il pagamento, anche perché le imprese, facendo indagini nelle proprie regioni, hanno scoperto che le regioni volevano far pagare loro la riparazione delle auto, la riparazione del condizionatore d'aria, addirittura il cibo per gatti che non ha nulla a che vedere con i dispositivi medici.

Questo problema da un anno sta portando addirittura a gare andate deserte, perché le imprese, non sapendo che fine faranno, non stanno partecipando. La conseguenza è che oggi i nostri ospedali pubblici non hanno dispositivi medici a sufficienza per curare i nostri concittadini. Allora, vorrei capire come mai siete pronti a fare condoni su condoni e a quanto pare siamo già arrivati al diciassettesimo, però vi accanite contro imprenditori di punto in bianco, chiedendogli, tra l'altro, dei soldi, ingenti soldi, per andare a risanare i buchi di bilancio delle nostre regioni. Infatti, vorrei ricordare al Sottosegretario Freni, per suo tramite, ovviamente, che, in diverse regioni, è stato deciso a maggioranza, anche in quelle governate dalla destra, di sospendere questi pagamenti, perché le stesse regioni si stanno rendendo conto di non riuscire, ad oggi, ad andare a ritroso e capire quanti sono questi fondi che devono far pagare alle imprese e stanno rischiando contenziosi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Sottosegretario Freni.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo sul tema del pay back dei dispositivi medici ha una posizione già formalizzata con l'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi e il dispositivo dell'ordine del giorno n. 9/1551/2 Vaccari è stato riformulato in modo identico. Se la proponente ritenesse di espungere le premesse dal proprio ordine del giorno e riformulare la parte dispositiva identicamente agli ordini del giorno nn. 9/1551/8 e 9/1551/2, il Governo darebbe parere favorevole.

PRESIDENTE. Quindi, sostanzialmente, le è chiara la riformulazione che chiede il Governo? Espungere tutte le premesse e riformulare l'impegno così come l'ordine del giorno n. 9/1551/8 Marianna Ricciardi? E' chiaro?

EMMA PAVANELLI (M5S). Signor Presidente, ringrazio il Sottosegretario, il problema è che le imprese fra otto giorni devono pagare e, pertanto, non è assolutamente risolutivo ed è impossibile fare una programmazione imprenditoriale con queste condizioni. Quindi, non accetto e chiedo di porlo in votazione.

PRESIDENTE. Quindi, lei non accetta.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/19 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/20 Ilaria Fontana, su cui c'è una riformulazione.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Ilaria Fontana. Mi dica se la accetta.

ILARIA FONTANA (M5S). Signor Presidente, non accetto la riformulazione e insisto per la votazione del mio ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/20 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/21 Cappelletti, su cui c'è una riformulazione. Chiedo all'onorevole Cappelletti se accetta la riformulazione.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Signor Presidente, non accetto la riformulazione e chiedo di intervenire in dichiarazioni di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Signor Presidente, signor Sottosegretario, non accetto la riformulazione perché sostanzialmente ricalca un identico ordine del giorno che è stato già approvato e quindi è un impegno che è già stato assunto dal Governo alcuni giorni fa. Stiamo parlando della proroga del mercato tutelato e so che molti colleghi in quest'Aula sanno quanto sia importante l'argomento.

Quest'ordine del giorno, approvato qualche giorno fa, che sostanzialmente rispecchia la riformulazione che propone il Sottosegretario “invita a verificare l'opportunità di adottare”. Ora, tra pochi giorni, a dicembre, ci saranno le aste per il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero e non c'è più tempo. Se vado a leggere le dichiarazioni di oggi del Ministro dell'Ambiente sono dichiarazioni che indicano che non c'è una volontà da parte del Governo di procedere ad una proroga del mercato tutelato e stiamo qui a discutere se inserire o meno un impegno al Governo “a valutare” che cosa? Di cosa stiamo parlando e di cosa tratta quest'ordine del giorno? Ebbene, impegna il Governo ad adottare iniziative di competenza volte a prorogare al 1° gennaio 2026 il termine di cessazione del regime della tutela per i clienti domestici vulnerabili e non vulnerabili: sono le bollette di energia elettrica e di gas naturale. Lo cito perché su questo tema molti colleghi di maggioranza e opposizione hanno presentato emendamenti che andavano esattamente in questa direzione. Si chiede di rimandare quindi le procedure competitive nel mese di dicembre 2025 e chiaramente di intervenire per rendere efficace la campagna di comunicazione perché ci sia, in capo agli oltre 10 milioni di clienti, la consapevolezza del passaggio che è in corso verso il mercato libero.

Un dato di fatto è che esponenti di tutti i gruppi hanno presentato emendamenti in Parlamento per ottenere questa proroga. La giustificazione che viene portata all'attenzione del Parlamento da parte del Governo, che evidentemente è di opinione opposta, è che abbiamo una direttiva europea che impone il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero. E' vero che c'è una direttiva europea, ma impone questo passaggio dal 2025, per cui non si comprende perché il Governo non sia favorevole a prorogare al 2025 questo passaggio.

Oggi c'è una novità abbastanza significativa; in Commissione attività produttive abbiamo audito il presidente di ARERA, il quale, nel documento che ci ha lasciato a seguito dell'audizione, afferma alcune cose testualmente. Queste parole le leggo, sono tre righe, chiedo la pazienza e l'attenzione per chi è interessato a questo argomento, perché sono tre righe particolarmente importanti. Il titolo del paragrafo è: Convenienza delle offerte scelte dai clienti, ovviamente, nel passaggio al mercato libero. Ebbene, cito ARERA: in merito alla convenienza delle offerte scelte dai clienti finali, le simulazioni effettuate dimostrano che in molti casi la scelta operata dal cliente non è la più conveniente tra le diverse offerte sottoscrivibili.

E ancora l'analisi mostra che nel 2022 e nel primo semestre del 2023 la gran parte dei clienti in uscita dal servizio di tutela verso il mercato libero ha scelto un'offerta non conveniente rispetto alla maggior tutela stessa. Ora, è in questa situazione, in questa condizione e con questa consapevolezza dei cittadini, che il Governo si assume la responsabilità di avere, da qui a pochi mesi, perché aprile è qui, dietro l'angolo, un aumento delle bollette rispetto a oltre 10 milioni di italiani. Almeno che si sappia, almeno assumetevene le responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/21 Cappelletti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Sull'ordine del giorno n. 9/1551/22 Malavasi c'è da segnalare, nella riformulazione, l'espunzione delle parole: “nel primo provvedimento utile” contenuta nell'impegno. Onorevole Malavasi, accetta la riformulazione?

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione che il Sottosegretario aveva già correttamente riformulato e lo ringrazio per l'attenzione rispetto a questo tema, che riguarda la salute mentale e i disturbi psichiatrici. Il testo chiedeva di finanziare ulteriormente per l'anno 2024 il bonus psicologo, che è stata una misura portata avanti dal Governo Draghi, con, allora, 25 milioni, una misura già pesantemente tagliata nel 2022, prorogata nel 2023 e pare che il Ministro Schillaci abbia da poco dichiarato che probabilmente riusciremo ad avere anche i decreti attuativi, che aspettiamo da molti mesi, per dare una risposta vera alle persone.

Sappiamo come, in questi anni, anche a causa della pandemia, le diagnosi di disturbi psichici siano aumentate del 30 per cento. Quindi, il bisogno di rispondere in particolare a una fascia giovane della popolazione con questo strumento può essere un modo per occuparci del benessere delle persone, per dare quel supporto che è necessario per migliorare la qualità della vita. Nel 2024 sono stati stanziati 8 milioni, ma chiedevamo un aumento del finanziamento anche perché già le risorse finanziate dall'allora Governo Draghi erano state comunque insufficienti e non avevano coperto tutte le domande arrivate, ciò a riprova del fatto che c'è un bisogno importante di rispondere a fenomeni nuovi e crescenti di ansia, di panico, di paura, di isolamento e di disturbi alimentari, di cui abbiamo anche parlato poco tempo fa, con una mozione che abbiamo discusso in quest'Aula. Quindi, c'è la necessità di dare una risposta.

Dunque, non ci possiamo accontentare di una riformulazione. Lo dico perché i cittadini non hanno bisogno di valutazioni e di opportunità di valutazioni, ma hanno bisogno di risposte concrete.

Il benessere psicologico è un elemento importante ed è un fattore di sanità pubblica, della salute pubblica, ed è obiettivo fondamentale del nostro sistema nazionale farsi carico del benessere delle persone, che è un requisito fondamentale per la qualità della vita individuale e anche sociale. Quindi, crediamo che serva uno sforzo in più, sperando davvero che le risorse stanziate nel 2023 arrivino in porto con decreti attuativi, che abbiamo diverse volte sollecitato, e auspichiamo davvero che l'apertura - anche se io non accetterò la riformulazione - fatta, comunque, dal Sottosegretario possa aiutare a riporre l'attenzione su un tema così rilevante, perché crediamo davvero che l'obiettivo di questo bonus sia sostenere maggiormente i cittadini nel favorire l'accesso diretto a servizi di psicologia e di psicoterapia, ben sapendo quanto l'aumento delle condizioni di depressione abbia condizionato la qualità della vita.

Quindi, è un invito a un'ulteriore riflessione al Governo, sperando davvero che l'attenzione rimanga sempre sui bisogni dei cittadini, che sempre più hanno necessità di fruire di specialisti e di psicoterapeuti per garantire quella qualità della vita così importante per tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Graziano. Ne ha facoltà.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Solo per sottoscrivere quest'ordine del giorno e per chiedere al Governo, siccome si sta lavorando in Commissione affari sociali per far sì che ci possa essere un unico testo per lo psicologo di base e, quindi, si sta facendo un buon lavoro in questa direzione, di riflettere sull'ordine del giorno e di rendere favorevole il parere. Infatti, questo aiuta il processo che, in precedenza, la collega Malavasi ha ben esplicitato e così si può dare un benessere psicologico rispetto a una condizione oggettiva di difficoltà. Grazie, comunque, e chiedo ancora che il Governo possa rivedere il parere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Per chiedere di poter sottoscrivere questo ordine del giorno. Sono assolutamente d'accordo con quanto è stato detto precedentemente. In Commissione stiamo cercando di fare un lavoro unitario proprio sull'idea della realizzazione, finalmente, di una legge che garantisca l'assistenza psicologica di base, quella primaria. Credo che sia un ragionamento importante da portare avanti, anche in virtù di non essere ipocriti, visto che stiamo parlando del disagio psicologico e di violenza di genere. C'è bisogno di sentinelle nel territorio che facciano ascolto e che possano contribuire alla prevenzione di questi fenomeni e del disagio psicologico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Madia e Lacarra sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/22 Malavasi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/23 Girelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Girelli. Ne ha facoltà.

GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Tramite lei, vorrei invitare il Governo a un'ulteriore riflessione riguardo a questo ordine del giorno, perché vorrei sottolineare i tre aspetti che vengono evidenziati: in primo luogo, si chiede, poiché nel provvedimento in esame la proroga per le persone che hanno particolari fragilità di poter continuare a godere del lavoro agile è prevista fino al 31 dicembre di quest'anno, di prevedere la proroga fino al 31 dicembre dell'anno prossimo; in secondo luogo, si chiede che questa possibilità vada a coprire anche quell'ambito di persone con fragilità che non sono ricomprese, appunto, nel decreto ministeriale, ma che, a loro volta, vivono in una condizioni di salute di particolare difficoltà e poter lavorare in sicurezza, come, appunto, nel lavoro agile, le metterebbe al riparo da possibili conseguenze; l'altro suggerimento è di uscire dal provvedimento spot, dal metodo delle proroghe, per dare stabilità a un metodo di lavoro come questo, proprio cogliendo anche l'insegnamento che credo che la pandemia COVID ci abbia potuto insegnare, cioè come sia possibile attuare politiche del lavoro e mettere in pratica condizioni di lavoro per le persone in difficoltà garantendo la loro sicurezza e vorrei dire, se vogliamo essere cinici e fare un discorso economico più generale, anche permettere che il lavoro stesso sia svolto con maggiore concretezza e produca anche risultati positivi, perché è indubbio che quando le persone vivono in difficoltà e hanno problemi di fragilità se poi si ammalano, oltre al disagio - e questo basterebbe già - che loro devono patire, creano anche una serie di difficoltà all'ambiente di lavoro in cui operano.

Pertanto, mi risulta davvero incredibile questo “no” assoluto. Avrei capito la richiesta di trasformare l'ordine del giorno in una raccomandazione, avrei compreso il “valutare compatibilmente con”, avrei compreso alcuni altri suggerimenti - non voglio sostituirmi io al Governo - ma un “no” così secco e radicale francamente non lo capisco e credo che ancora meno lo capiranno le persone che si trovano in queste condizioni e che si sentono, per l'ennesima volta, non sufficientemente considerate e, soprattutto, non tutelate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Prendo atto che gli onorevoli Gribaudo, Quartini, Casu sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/23 Girelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/24 Stumpo, accolto come raccomandazione, ove riformulato. Onorevole Stumpo accetta?

NICOLA STUMPO (PD-IDP). Presidente, io avevo capito che fosse accolto, espungendo l'ultima…

PRESIDENTE. Era accolto come raccomandazione, se riformulato nella maniera in cui aveva detto il Governo. Lo chiediamo per conferma, non al notaio, ma al Sottosegretario Freni.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. In veste, appunto, di notaio confermo che il parere è accolto come raccomandazione, ove sia eliminato l'ultimo capoverso delle premesse.

PRESIDENTE. Onorevole Stumpo, è chiara adesso la riformulazione?

NICOLA STUMPO (PD-IDP). No.

PRESIDENTE. Abbiamo un problema. Allora ripetiamola piano piano. L'aveva capita o no? Avevo capito che non avesse capito, ma invece lei aveva capito.

NICOLA STUMPO (PD-IDP). Non si tratta di non aver capito, nel senso che prima il Governo aveva accolto, non come riformulazione, ma espungendo l'ultimo...

PRESIDENTE. Onorevole Stumpo, siccome io ho preso appunti, da bravo scolaro…

NICOLA STUMPO (PD-IDP). Pure io.

PRESIDENTE. Però, io sono messo più su.

Il Governo aveva accolto come raccomandazione, se riformulato nella maniera in cui le ha detto, e questo fin dall'inizio. Non aveva riformulato. Lo accoglieva come raccomandazione laddove fosse stato riformulato nella maniera in cui ha detto. Quindi, è una raccomandazione con riformulazione, diciamo così. Però, mi dica lei.

NICOLA STUMPO (PD-IDP). Presidente, il Governo ci dirà, ma io capisco che mi si chieda di togliere l'ultimo capoverso, perché bisognerebbe che il Governo ammettesse di aver definanziato il Servizio sanitario nazionale, si passa dal 6,7 al 6,2; siccome vale il rapporto rispetto al PIL e non i soldi che si immettono in termini assoluti, capisco che mi si chieda di togliere questa parte…

PRESIDENTE. Dalle premesse, sì.

NICOLA STUMPO (PD-IDP). Lo capisco, potrei essere fastidioso nel chiedere alla maggioranza di votare una cosa rispetto alle bugie che si stanno dicendo, però, dire che si accoglie non così com'è, ma soltanto a condizione, oppure, con le modalità in cui dice il Governo, mi sembra riduttivo, anche perché si tratta oggettivamente di una cosa che è veramente oggettiva, cioè consentire alle regioni di poter spendere dei soldi che, tra l'altro, hanno già speso.

Detto questo, siccome piuttosto che niente è meglio piuttosto, io l'accetto, però, anche da questo punto di vista, nel lavoro e nel rapporto tra il Parlamento e il Governo, quando ci sono situazioni come queste, sarebbe meglio, lo dico per il lavoro di tutti, per quello che facciamo, avere un atteggiamento più consono (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Mi è chiaro, quindi, accetta la raccomandazione con le motivazioni che ha illustrato. E chiede di mettere ai voti l'ordine del giorno. Allora, calma e gesso.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Furfaro. Ne ha facoltà.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Presidente, chiederei al Sottosegretario se potesse ascoltare il Parlamento e i colloqui privati farli in un secondo momento.

In venti secondi, Presidente, tramite lei, intanto, vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno, però, vorrei che fosse chiara una cosa al Sottosegretario che, almeno a me, che sottoscrivo l'ordine del giorno, pare un po' strana. Qui stiamo parlando di risorse che sono da destinare alle regioni. Il tema non è “se” sono da destinare, il tema è semplicemente “quando”. Quindi, io credo che il Governo - lo dico tramite lei - potrebbe magari intercedere per prendersi un impegno a provvedere al primo provvedimento utile, dandosi un periodo di tempo, perché le darà queste risorse, ma sono estremamente importanti, perché sono risorse che sono dovute alle regioni italiane, che rischiano di andare in default o di non ripagare i propri debiti, perché manca un pezzo di risorse e di soldi che il Governo gli deve.

Per questo motivo, chiederei uno sforzo, perché è abbastanza inusuale la raccomandazione, ma dovrebbe impegnare il Governo a dare queste risorse; magari, non oggi, non domani, ma le dovrà dare. Per questo trovo inusuale la raccomandazione. In ogni caso, chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, chiedo il parere del Governo.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere del Governo ovviamente è favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/24 Stumpo, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 24).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/25 Andrea Rossi.

Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, temporaneamente, il Governo chiederebbe di accantonare quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Va bene, accantoniamo l'ordine del giorno n. 9/1551/25 Andrea Rossi.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/26 Manzi. Onorevole Manzi, accetta la riformulazione? Sì, e chiede di votarlo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/26 Manzi, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 25).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/27 Berruto. Accetta la riformulazione, onorevole Berruto? Le ricordo soltanto che si aggiunge alla riformulazione del Governo l'espunzione della parte relativa al primo provvedimento utile.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sì, lo ricordavo. Diciamo che per fair play accetto la riformulazione, ma chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti e, quindi, faccio una piccola dichiarazione di voto.

L'articolo 10-quater di questo provvedimento in esame introduce una proroga all'entrata in vigore del lavoro sportivo in riferimento a temi fiscali; non è questo il tema del mio intervento e neanche dell'ordine del giorno, perché complice una serie di ritardi, quasi due mesi sono passati dal 1° luglio, giorno dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 36 del 2021, al 4 settembre, giorno invece della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei correttivi e, comprensibilmente, chi stava preparando la stagione sportiva, che ha una stagionalità che va da settembre a giugno è entrato nel panico.

Tra l'altro, questa proroga riguarda le dichiarazioni per l'Agenzia delle entrate, bene; ma c'è un altro tema, di cui non abbiamo notizia, che riguarda invece la scadenza per l'adeguamento degli statuti, e che sta preoccupando molto le associazioni sportive. Questo panico è stato diffuso scientemente da chi quella riforma non l'ha mai voluta nel corso di anni; un panico che scientemente è stato diffuso da chi della dignità di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori sportivi non si è mai posto il problema; panico che scientemente è stato diffuso da chi, ancora oggi, non spiega bene le condizioni di questa riforma e non racconta, per esempio, che, grazie a un lavoro ragionevole e congiunto, questo Parlamento ha messo al riparo dall'impatto burocratico ed economico i veri volontari, le vere piccole società o piccolissime società che davvero fanno sport sociale. Però, è innegabile che quegli impatti burocratici ed economici siano stati ricordati da tutti i soggetti auditi nel corso di un lunghissimo percorso di audizioni, che ha preceduto appunto l'entrata in vigore della riforma. Lo posso dire con consapevolezza, Presidente, perché non ne ho persa una di quelle audizioni.

Dunque, per eliminare i presupposti di questo panico ci sono due strumenti: il primo, è eliminare, ridurre o semplificare quantomeno la burocrazia, che spaventa in assoluto, ma spaventa nel dettaglio chi, nel proprio settore, non l'aveva mai incontrata; il secondo, è intervenire con risorse per ridurre l'impatto economico del costo del lavoro a cui le associazioni sportive saranno sottoposte e che è l'oggetto del mio ordine del giorno.

Noi vi avevamo chiesto di prevederlo al primo provvedimento utile: io ho ascoltato naturalmente la premessa al parere e, chiaramente, per noi il primo provvedimento utile si chiama “legge di bilancio” e ci stupisce che in quella legge di bilancio non ci sia traccia anche di questo impegno.

Lo ripeto, è un patto che quest'Aula ha stretto, lo ricordo ancora una volta, il 20 settembre scorso, introducendo nella nostra Costituzione il diritto allo sport, e quindi evidentemente è un patto che richiede politiche pubbliche che intendano lo sport non come voce di spesa ma come investimento. Mi sentirete ripetere a sfinimento che lo sport è un investimento sulla cultura, sull'inclusione, sul rispetto delle regole, sul benessere psicofisico, mi sentirete ripetere a sfinimento che 1 euro investito in sport ne fa risparmiare almeno 4 al Servizio sanitario nazionale. Sono qui apposta per ripeterlo tutte le volte che è possibile. Ecco perché - ripeto - accolgo la proposta di riformulazione ma chiedo che l'ordine del giorno venga votato, in modo da suggellare un impegno un pochino più significativo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/27 Berruto, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

Sull'ordine dei lavori (ore 21,42).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Per informarla e chiedere un intervento del Presidente della Camera, perché quello che sta avvenendo in I Commissione, francamente, non riusciamo a comprenderlo. C'è una convocazione a fine seduta dell'Aula, quando il calendario è fissato fino alle 24. È stato presentato un emendamento del relatore, con successivo termine di un'ora per la presentazione dei subemendamenti, va bene, ma durante l'Aula. Allora, o i componenti della I Commissione hanno il dono dell'ubiquità oppure, glielo dico con grande sincerità… È già capitato, per l'amor di Dio, ma quando c'era un provvedimento in scadenza. Questo provvedimento è previsto per l'Aula per venerdì mattina, potrebbe essere tranquillamente anche rinviato di qualche ora, perché tanto verrà messa la fiducia e andremo a lunedì. Qualcuno ci deve spiegare perché sono calpestati i diritti delle opposizioni in questo modo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, Alleanza Verdi e Sinistra e Italia Viva-il Centro-Renew Europe). Qual è la ratio? Qual è la ragione? Qual è la ragione? Si convoca domani mattina alle 8 e tra le 8 e le 9,30 si fa tutto questo. Ma che bisogno c'è? Quale ragione c'è?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boschi. Ne ha facoltà. Sullo stesso argomento?

MARIA ELENA BOSCHI (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Sullo stesso argomento, per unirmi alle considerazioni del collega Fornaro e aggiungere ulteriori elementi di valutazione per la Presidenza. La I Commissione, per scelta della maggioranza e del presidente della I Commissione, ha interrotto i propri lavori giovedì scorso e li ha ripresi martedì alle 14,30, nonostante la richiesta delle opposizioni di lavorare venerdì, sabato, domenica e lunedì, oltre a martedì mattina, prima dell'Aula. A fronte di questa richiesta, ieri, il presidente della Commissione ha scelto di contingentare i tempi e assegnare 3 minuti per ciascun gruppo per intervenire e per chiudere il provvedimento entro stasera, con il mandato al relatore. In tutta questa situazione, però, il relatore presenta un nuovo emendamento, peraltro complesso, alle 20,30 di stasera, oltretutto con gli uffici legislativi che se ne sono andati e noi in Aula a votare, con un termine per i subemendamenti alle 21,30. Inoltre, la Commissione è convocata per il mandato al relatore e per completare le votazioni alla fine di questa seduta, che in teoria finirà alle 24. Tutto questo, senza una vera urgenza. Allora, o si gestiscono prima diversamente i lavori, oppure adesso il relatore può ritirare l'emendamento. La nostra richiesta è di convocare la Commissione, a questo punto, domani. Non c'è urgenza di farla stasera a fine seduta (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfonso Colucci, sullo stesso argomento. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Sì, Presidente, esattamente sullo stesso argomento, perché, come accennava l'onorevole Boschi, noi abbiamo chiesto di lavorare anche durante il fine settimana, venerdì, sabato, domenica e lunedì, però il calendario stabilito dal presidente della Commissione non ha previsto che si lavorasse in quei giorni. Ci siamo quindi trovati martedì a subire la decisione di un contingentamento dei tempi: 3 minuti ad emendamento per ciascun gruppo parlamentare, su un provvedimento peraltro così importante, sul quale il Governo ha annunciato che porrà la questione di fiducia. Ciò significa che in Aula gli emendamenti non saranno discussi e quindi l'unico momento di discussione e di approfondimento è il momento della Commissione. Contingentare i tempi a 3 minuti vuol dire non consentire un serio dibattito sugli emendamenti. Si tratta di un simulacro di dibattito parlamentare.

Noi del MoVimento 5 Stelle non abbiamo inteso prestarci a questa parvenza di approfondimento parlamentare. Siamo stati costretti - ed è stata una decisione molto dolorosa per noi, perché davvero mettiamo passione e impegno in quello che facciamo - a lasciare i lavori della Commissione. Questa, davvero, è stata una decisione tanto grave quanto dolorosa. Ora, c'è il contingentamento di 3 minuti a gruppo ad emendamento, dopo che per alcuni giorni non si è lavorato. Ricordiamo che non è certo responsabilità delle opposizioni arrivare alla scadenza di un provvedimento; il provvedimento è del 4 ottobre e ci troviamo a fine novembre. Non siamo certo noi che dettiamo questo calendario. Ci troviamo con il diniego di intervento in dichiarazione di voto sull'emendamento per i deputati che non facciano parte della Commissione, pur essendo, eventualmente, anche i primi firmatari o i sottoscrittori degli emendamenti (Commenti del deputato Foti). Ci troviamo, poi, con emendamenti presentati all'ultim'ora, quando gli uffici sono chiusi ed evidentemente non abbiamo neanche il tempo di esaminarli ed eventualmente presentare subemendamenti o ricorsi di ammissibilità. Abbiamo scritto anche una lettera al Presidente della Camera per denunciare tutto questo e, soprattutto, questo gravissimo contingentamento. Insomma, signor Presidente, qui occorre un intervento urgente, perché noi, in questo modo, non siamo messi in grado di esercitare non solo i nostri diritti ma soprattutto i nostri doveri parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonetti. Ne ha facoltà.

ELENA BONETTI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io sullo stesso argomento, associandomi alle voci dei colleghi. Io sono estremamente stupita di come si possa, davvero con grande disinvoltura, continuare ad andare avanti con la retorica, del tutto priva di qualsiasi corrispondente azione, da parte della maggioranza, di voler valorizzare il lavoro parlamentare. Ci apprestiamo ad affrontare anche importanti temi di riforma della dimensione legislativa e l'impressione che abbiamo qui è che o c'è una totale incapacità da parte del Governo di gestire i lavori parlamentari o c'è, di fatto, una malafede. Lasciateci dire che in tutte le Commissioni si è parlato e si sta parlando in particolare di questa convocazione, che evidentemente vuole essere un modo per tacitare il lavoro delle opposizioni.

Mi permetto di rivolgermi, per suo tramite, anche ai colleghi della maggioranza: siamo davvero così convinti che annichilire il dibattito nell'ambito delle nostre Commissioni possa portare ad un lavoro proficuo del Parlamento, quello che voi avevate chiesto e imposto anche quando eravate - Fratelli d'Italia - nei banchi delle opposizioni? Ci sono Commissioni che sono ormai svuotate del loro lavoro. Si arriva in Aula con l'imposizione alla stessa maggioranza di non presentare emendamenti, tanto fa tutto il Governo. Ci ritroviamo con convocazioni ed emendamenti all'ultimo minuto, evidentemente per togliere lo spazio alle opposizioni e alla stessa maggioranza per fare subemendamenti. Io credo che, in questo modo, non si possa continuare a lavorare. Lo continuate a proclamare: una maggioranza politica ampia e solida. Che paura ha questa maggioranza politica ampia e solida di istruire in modo serio e compiuto un dibattito nell'arco parlamentare? L'impressione che ho e che abbiamo è che vogliate mettere un bavaglio all'intero Parlamento, maggioranza e opposizione, e non soltanto alle opposizioni. La prego, da questo punto di vista, di prendere provvedimenti conseguenti (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. In realtà, per correggere i colleghi. Guardate che la situazione è migliorata: questa volta non ci hanno mandato un fax, ci hanno mandato una e-mail. È vero, Presidente Mule'?

PRESIDENTE. I segnali di fumo, come no.

MARCO GRIMALDI (AVS). No, perché ricordo il precedente del fax. Direi che i tempi stanno cambiando, ci stiamo aggiornando. Guardi, Presidente, io credo che siamo davanti a un fatto increscioso, non fosse altro che per un dato, che mi pare che sia chiaro il termine di questa vicenda e mi pare che sia chiaro che i tempi siano già contingentati e che sia stato già negato ai colleghi di poter intervenire in quelle sedute. Mi pare che sia già chiaro il fatto che la prossima settimana avremo davanti la trentanovesima o forse la quarantesima fiducia di questo Parlamento, un record: avete frantumato tutti i record, solo che adesso state frantumando altro, state frantumando la nostra pazienza ed è ora di finirla, perché mi pare abbastanza chiaro che lavoreremo ancora per diverso tempo e non c'è bisogno, davvero non c'è bisogno, di fare questo atto di forza, non c'è bisogno, tra l'altro, di offendere la nostra intelligenza e non c'è bisogno che un Presidente metta in scacco tutta l'Aula. Lo dico a tutte le persone che, anche dall'altra parte dei banchi, credo che siano interessate, come noi, a lavorare nel miglior modo possibile, ma senza ledere i nostri diritti.

Quindi, Presidente, le chiederei, se possibile, di utilizzare tutta la sua capacità e tutte le sue doti per evitare questo ennesimo scempio e credo che, anche per i lavori di oggi, sarebbe opportuno evitare forzature e convocazioni di Commissioni oltre la mezzanotte (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Colleghi, ho ovviamente preso nota di tutto ciò che è stato detto. Mi consentirete di avere qualche minuto per provare ad addivenire a una composizione della vicenda. Vi chiedo qualche minuto di pazienza.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente!

PRESIDENTE. Onorevole Foti, se chiede di intervenire su questo argomento, però, le ripeto che ho già individuato una via d'uscita. Comunque, prego, mi dica.

TOMMASO FOTI (FDI). Non metto in dubbio la via d'uscita, però, nella ricostruzione dei fatti, bisogna anche essere chiari. Prima è stata rappresentata una convocazione della Commissione lavoro che non c'era (Commenti)… Sì, quale lavoro, ve lo dico io che mi è stata rappresentata, quindi è un altro paio di maniche.

Seconda cosa: abbiamo fatto venire il presidente della I Commissione in Aula per sapere se l'orientamento era quello di procedere stasera o meno, già dicendo - come maggioranza - che per noi poteva andar bene la convocazione domani mattina, alle 8 e lasciare la questione fuori. È evidente però che il problema della sconvocazione, visto che tutti si sono rivolti alla maggioranza, è del presidente. In questo momento non riusciamo a rintracciare il presidente, ma non appena si rintraccia il presidente ve lo diremo (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Presidente Foti, magari io avrò più fortuna - diciamo così - e riuscirò a trovare il presidente. Vi assicuro che, di qui a poco, la questione sarà risolta, come spero. Intanto, andiamo avanti e, di qui a qualche minuto, vi dirò tutto.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 1551​)

PRESIDENTE. Torniamo intanto all'ordine del giorno n. 9/1551/25 Andrea Rossi, che era accantonato. Il Governo ha chiesto di intervenire.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Il Governo, re melius perpensa, cambierebbe il parere sull'ordine del giorno n. 9/1551/25 Andrea Rossi, riformulando la parte dispositiva come segue: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, contenere (…)” e poi segue la parte dispositiva, così come è scritta.

PRESIDENTE. Onorevole Andrea Rossi, va bene? Sì. Sull'ordine del giorno n. 9/1551/28 Zingaretti c'è una riformulazione. Onorevole Zingaretti accetta la riformulazione?

NICOLA ZINGARETTI (PD-IDP). No, Presidente, non accettiamo la riformulazione e chiediamo che l'ordine del giorno venga messo in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/28 Zingaretti, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 27).

L'ordine del giorno n. 9/1551/29 Orfini è stato accolto come raccomandazione. Onorevole Orfini va bene? Sì. Sull'ordine del giorno n. 9/1551/30 Marino c'è una riformulazione. Onorevole Marino, la accetta?

MARIA STEFANIA MARINO (PD-IDP). Presidente, accetto la riformulazione, però vorrei fare una breve dichiarazione di voto. Abbiamo ricevuto qualche giorno fa, con piacere, insieme ai colleghi della Commissione Vaccari, Forattini e Rossi, la notizia dell'accoglimento del nostro ordine del giorno che impegnava il Governo a valutare la possibilità di riconoscere alle imprese che svolgono attività di pesca una proroga del credito d'imposta, utile, se non necessario, a compensare parzialmente gli esborsi dovuti all'aumento dei prezzi della benzina e del gasolio. Presumo che abbiate compreso le ragioni che giustificano questo ordine del giorno: il rischio che le imprese ittiche si fermino in un contesto così oneroso per le loro finanze è altissimo e questa è una cosa che le imprese italiane non possono permettersi di fare al momento, considerate la crisi economica e le difficoltà del settore.

Per queste ragioni, abbiamo l'impellente necessità di garantire alle imprese ittiche la possibilità di funzionare bene nelle more della ricerca di una soluzione per abbassare i prezzi di benzina e gasolio. Abbiamo il dovere politico e morale di accompagnare i settori più in difficoltà al fine di evitarne il collasso. Lo sprofondare del settore ittico peraltro sarebbe una tragedia per il PIL italiano, oltre che per le famiglie che vivono in questo settore, ma anche per la sicurezza alimentare e per il prestigio che l'Italia detiene e deve continuare a detenere nel settore, considerando che deve soddisfare anche la domanda interna dei prodotti.

Ciononostante, voglio ricordare che la maggioranza non è nuova all'approvazione di ordini del giorno cui puntualmente poi non dà alcun seguito attraverso interventi normativi concreti. Questa circostanza mi consta personalmente, vista l'approvazione di altri ordini del giorno che poi non hanno visto la luce in alcun provvedimento legislativo del Governo Meloni o della maggioranza parlamentare.

Presidente, per questa ragione, oltre che, chiaramente, per la necessità di un intervento immediato, chiedo che questo ordine del giorno su cui il Governo ha espresso parere favorevole con riformulazione abbia un seguito e non rimanga chiuso nelle scrivanie di qualche cassetto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/30 Marino, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1551/31 Gribaudo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Gribaudo. Ne ha facoltà.

CHIARA GRIBAUDO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo brevemente, ancora nella flebile speranza che il Governo possa cambiare idea su questo ordine del giorno, che prende un impegno preciso, cioè quello di ripristinare “opzione donna” con le stesse condizioni di fruibilità di questa misura di flessibilità vigenti fino al 31 dicembre del 2022. Lo faccio soprattutto per il rispetto che dobbiamo alle tante donne che hanno visto cambiare le loro opportunità dall'oggi al domani a causa delle vostre scelte, perché, altro che cancellare la riforma Fornero, voi avete cancellato sia Ape sociale, sia “opzione donna”, riuscendo a discriminare ancora una volta le donne.

Il Governo, in questo modo, ha creato una categoria in più - non in meno - di esodati, anzi di esodate, le donne, che - com'è noto - fanno più fatica ad avere un lavoro duraturo e stabile nel tempo, hanno contratti precari, pochi versamenti, e, dunque, fanno più fatica ad andare in pensione.

Quello che avete fatto, tra l'altro, è molto grave, perché la prima misura di flessibilità, in questo senso, fu introdotta dall'allora Ministro Maroni nel 2004. Da allora, ci sono sempre state misure di flessibilità che hanno consentito alle donne di andare in pensione prima, perché le carriere discontinue delle donne fanno sì che siano sempre più penalizzate. E il fatto drammatico è che questo aspetto, cioè che avete creato una nuova categoria di esodate, l'avete scritto, nero su bianco, nella vostra relazione tecnica, che cito testualmente, perché avete ridotto la platea a 2.200 lavoratrici rispetto alle 2.900 del 2023 e, soprattutto, rispetto all'ultima Opzione donna varata dal governo Draghi, che aveva consentito a 17.000 donne di usufruire di questo strumento di flessibilità. Lo voglio proprio ricordare, perché è la prima volta nella storia di questo Paese che assistiamo ad una discriminazione che grava maggiormente nei confronti delle donne e di chi fa più fatica a lavorare e ad andare in pensione. Un'ingiustizia che, infatti, nemmeno voi riuscite a giustificare e che lei, Sottosegretario, effettivamente non è riuscito ad argomentare, perché questo elemento ancora una volta discrimina il nostro Paese.

Lo dico, perché abbiamo ancora un'opportunità con la legge di bilancio. Mi auguro che questa riflessione cresca in queste ore, perché quello che è successo e quello che continuate a fare è creare cittadini di serie “B” - le donne - e, visto che abbiamo il primo Presidente del Consiglio donna - anche se lei ci tiene tanto ad essere chiamata “il” Presidente del Consiglio - che discrimina le donne, è, ahimè, la conferma che non basta essere donna per favorire le donne (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. L'onorevole Ghirra sottoscrive l'ordine del giorno.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/31 Gribaudo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Colleghi, rispetto alle vostre richieste che avete avanzato poco fa per i lavori della I Commissione, la Presidenza si è attivata, d'intesa con il presidente Pagano, che, in questo momento, lo sta comunicando ai componenti della I Commissione. La convocazione, a questo punto, è fissata per domani alle 8,30, entro le 8 il termine dei subemendamenti, con l'impegno a chiudere la discussione entro le 15 di domani pomeriggio. Tanto vi dovevo e, come vedete, ci siamo riusciti nella calma (Applausi).

TOMMASO FOTI (FDI). Non c'era bisogno del cinema!

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/1551/32 Laus: parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Grazie, onorevoli colleghi, con quest'ordine del giorno chiediamo la proroga di “quota 103”. Capisco che dal Governo la prospettiva cambia sempre un po', si guardano le cose in modo diverso, si fanno i conti con la realtà e si cambiano persino le abitudini. Può capitare, ad esempio, che si scambi un Frecciarossa con una sezione di partito (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e si scenda da un treno in corsa quando si vuole. Ma questa flessibilità, cari colleghi, vale per pochi, perché, per quei lavoratori a cui avevate promesso di abolire la legge Fornero, la flessibilità non conta. La possibilità di scendere dal treno è preclusa. Avete deciso di fare cassa su di loro (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), dopo che avevate incassato i loro voti, dicendo che sarebbero andati in pensione prima.

Ora modificate “quota 103”, introducendo una penalizzante applicazione del calcolo contributivo su tutti i periodi lavorativi, anche quelli antecedenti al 1996, quando era ancora in vigore il sistema retributivo. Le faccio un calcolo, signor Presidente, un calcolo della serva, intenda: per chi ha una pensione annua di 30.000 euro lordi, la penalizzazione si sarà di 5.000 euro lordi annui, per chi ne ha una di 40.000 euro lordi annui, la penalizzazione sarà di 8.000, per chi l'ha di 50.000, sarà di 11.000 annui. Insomma, la flessibilità che avevate promesso in uscita si è rivelata un'operazione truffaldina. La destra ha truffato i lavoratori italiani, dicendo che avrebbe abolito la legge Fornero e, invece, l'ha peggiorata e ha ripristinato alcune condizioni ancora peggiori.

Dunque, signor Presidente, con questo voto contrario al nostro ordine del giorno, consumate un tradimento con il vostro elettorato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/32 Laus, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/33 Sarracino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/34 Scotto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/35 Zan, su cui vi è un parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Zan. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO ZAN (PD-IDP). Grazie, Presidente. Tramite lei, chiedo al Sottosegretario di cambiare il parere. Conosco le posizioni e il buonsenso che il Sottosegretario ha sempre adottato su un tema che mi sta molto a cuore: le telefonate che i detenuti possono fare alla propria famiglia. Al momento, la legge prevede solo 10 minuti a settimana, il che significa che, se un detenuto ha una famiglia con figli e moglie, rischia di sentire il proprio figlio una volta al mese. Durante il COVID questo limite era stato ridotto di molto. Siccome il Sottosegretario Ostellari, con riferimento all'istituto penitenziario di Padova - ero presente - si è impegnato a prevedere almeno due telefonate in più al mese, chiediamo non un parere contrario secco, ma la possibilità di interloquire su questo, anche per dare seguito agli impegni che il Sottosegretario Ostellari ha preso pubblicamente.

Stiamo parlando di diritti umani, stiamo parlando del fatto che, durante il COVID, aumentare il numero di telefonate ha significato avvicinare il detenuto, che magari ha un trattamento lungo, lunghissimo, alla propria famiglia, e questo ha prodotto un abbassamento della recidiva e un miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti stessi.

Per cui, in modo molto ragionevole, Sottosegretario… se magari mi sta anche a sentire, visto che i banchi del Governo… per un fatto anche di cortesia… chiederei che ci fosse un ripensamento su questo, perché un parere contrario secco rischia di apparire come un disimpegno da parte del Governo rispetto a questo tema (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà. Prego, onorevole Freni.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Temporaneamente, il Governo chiederebbe di accantonare quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ovviamente accantoniamo e passiamo allora all'ordine del giorno n. 9/1551/36 Braga.

Onorevole Braga, accetta la riformulazione? No.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/36 Braga, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/37 Ghio.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghio. Ne ha facoltà.

VALENTINA GHIO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Francamente non immaginavo che quest'ordine del giorno fosse respinto, perché, se fosse confermata la mancata volontà di proroga, questo impatterà negativamente in tanti comuni, in tanti territori del nostro Paese. Di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando del sistema di accoglienza e integrazione, il cosiddetto sistema SAI: il percorso di accoglienza sul territorio che coinvolge i nostri comuni e che ha dimostrato di funzionare grazie all'impegno dei sindaci, coinvolgendo il tessuto sociale ed economico.

Mentre vengono fatti tentativi estemporanei, bizzarri, talvolta crudeli, di gestire con modalità emergenziali un fenomeno strutturale come l'immigrazione, questi progetti rappresentano quell'esperienza che ha dimostrato, invece, che l'accoglienza diffusa ha funzionato, talvolta con processi virtuosi di integrazione nelle comunità.

E cosa comporta questa contrarietà? Comporta che questi progetti termineranno il 31 dicembre 2023, e quindi 200 comuni, con 8.600 persone inserite in questi percorsi, più 4.000 persone accreditate a seguito delle vicende che hanno riguardato l'Afghanistan e l'Ucraina, rimarranno prive di copertura, prive di abitazione, prive di luogo dove vivere, dal quale far frequentare la scuola ai propri figli, anche perché in questi progetti ci sono molti minori, fra cui le sezioni relative ai minori non accompagnati.

I comuni, con ANCI, hanno chiesto la prosecuzione del progetto stesso e continuano a mostrare la volontà di contribuire attivamente e fattivamente alle esigenze di accoglienza nazionale. Crediamo davvero che dobbiate ripensarci, vi chiediamo di ripensarci, di non lasciare i comuni in condizione di difficoltà dal 1° gennaio. Quindi, prima di procedere e chiedere un voto, perché non accettiamo la contrarietà, chiediamo ancora un ripensamento per non lasciare soli i comuni, altrimenti chiediamo di mettere al voto l'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. L'onorevole Ghirra sottoscrive.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldrini. Ne ha facoltà.

LAURA BOLDRINI (PD-IDP).   Voglio sottoscrivere quest'ordine del giorno e vorrei anche spiegare perché lo vorrei fare. All'attenzione della Commissione affari costituzionali c'è questo decreto Immigrazione, l'ennesimo, siamo al quarto, cosiddetto dei falsi minori. Quindi, il Governo ritiene che tutte le garanzie che esistono nel nostro ordinamento a sostegno dei minori soli, non accompagnati, debbano essere smantellate. In particolare, mi riferisco alla legge Zampa. Di fronte a questo decreto, che è un decreto tra i più pericolosi e crudeli, noi abbiamo chiesto più e più volte che venissero investite risorse per fare questi centri.

Invece il Governo come ha risposto, Presidente? Ha detto “no, tramite questo decreto abbasso la maggiore età a 16 anni”. Quindi i ragazzi e le ragazze adolescenti dai 16 ai 18 anni verranno sbattuti negli hotspot per adulti, con tutte le problematiche che questo implica, perché questi ragazzini hanno viaggiato soli, lo hanno fatto per anni a volte, hanno subito angherie, violenze e soprusi. Invece di accoglierli nelle strutture preposte, che cosa fa il Governo, Presidente? Il Governo aumenta la loro età, d'arbitrio, e li mette nei centri per adulti. Questo va di pari passo con l'ordine del giorno della collega, perché non si può risparmiare solo perché sono immigrati, e non meritano, dunque, una spesa. Perché offrire loro condizioni dignitose? Dopotutto sono solo immigrati, facciamoli stare come delle bestie. Questo sta accadendo, il Governo risparmia sulla dignità delle persone, e, facendo così, veramente danneggia la reputazione del nostro Paese, perché la democrazia si vede da molti fattori, da come vengono trattate le persone in detenzione nelle carceri, ma anche in questi centri.

E, se noi trattiamo queste persone senza dignità, questo dimostra che la nostra democrazia non sta bene. Allora voglio dire che sottoscrivo quest'ordine del giorno e ritengo gravissimo che il Governo voglia risparmiare e voglia tagliare i fondi al SAI, voglia risparmiare sulla pelle financo dei minori. Il che la dice tutta sull'attenzione che questo Governo dà alle figure più vulnerabili.

PRESIDENTE. Gli onorevoli Zan, Bakkali e Serracchiani sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/37 Ghio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/38 Ferrari, su cui c'è una riformulazione.

Onorevole Ferrari, accetta la riformulazione?

SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sì, accetto la riformulazione, ma vorrei illustrare e spiegare il perché e svolgere la dichiarazione di voto. Quest'ordine del giorno tratta il tema dello sconto sulla bolletta per le famiglie numerose in condizioni di disagio economico e fisico, cioè quelle famiglie fragili a cui questo Governo ha promesso di prestare attenzione. In realtà bisogna annunciare che nel bilancio la proroga del contributo per i clienti titolari di bonus sociale elettrico, se per gli ultimi mesi di quest'anno era di 300 milioni, per i primi 4 mesi del 2024 prevede uno stanziamento di soli 200 milioni, che significa che mancano 100 milioni all'appello, e cioè che alle famiglie verranno distribuiti meno aiuti per pagare le bollette elettriche.

Poiché non mi pare che vi sia all'orizzonte un miglioramento imminente del costo della vita da inizio 2024 e dal momento che questo è diventato un problema insostenibile per molti cittadini e cittadine, minando, in realtà, anche la stessa stabilità, se vogliamo, con il rischio di instabilità economica e sociale del nostro Paese, noi chiediamo che dentro il bilancio vengano in realtà ripristinati questi aiuti. Il Governo mi sta proponendo una modifica che non posso che accogliere, perché chiede la valutazione di questo rifinanziamento compatibilmente con le risorse a bilancio.

Non posso che sperare e augurarmi, per me, ma soprattutto per le cittadine e i cittadini italiani, che questa valutazione porti ad un esito positivo; valutazione che ovviamente è fatta sulla base delle priorità di interesse che il Governo decide politicamente di esprimere. Pertanto, voglio augurarmi che sia convinto, insieme a noi, che le famiglie fragili sono soggetti da tutelare, da aiutare in un momento così difficile, e che questa sia la risposta che anche il Governo, insieme a noi, vorrà dare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/38 Ferrari, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 35).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/39 Curti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/40 De Maria, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1551/41 Merola.

Ha chiesto di intervenire il deputato Merola. Ne ha facoltà.

VIRGINIO MEROLA (PD-IDP). Signor Presidente, nell'ultimo capoverso di questo ordine del giorno si dice che anche il Governo, in particolare, il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, chiamato ad esprimersi, ha garantito, tra virgolette, “la piena disponibilità a un confronto sulla materia”.

Il parere del Governo stasera è contrario. Ne deduco, signor Presidente, che dobbiamo avvisare il Ministro Fitto, così la prossima volta possa completare la frase che ha usato: piena disponibilità...indisponibile. Insisteremo ancora su questo argomento, sperando di avere una risposta da un ministro in grado di fornire una spiegazione di merito per la contrarietà a questa proroga fortemente richiesta dall'Associazione nazionale dei comuni. Infatti, rifiutare questa proroga nell'applicazione dei nuovi principi contabili per la procedura del bilancio di previsione significa mettere in difficoltà molti comuni, tenendo conto che, oltre alla difficoltà normali, questa norma è stata introdotta da un decreto del MEF nel luglio di quest'anno. Continua la disattenzione e anche la volontà punitiva di questo Governo rispetto all'autonomia e alle risorse degli enti locali, ma crediamo che bisogna almeno dare delle spiegazioni di merito, che sono dovute, grazie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/41 Merola, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1551/42 Roggiani.

Ha chiesto di intervenire la deputata Roggiani. Ne ha facoltà

SILVIA ROGGIANI (PD-IDP). Signor Presidente, intanto mi associo a ciò che ha detto prima il collega Merola, anche perché io davvero non ho capito cosa questo Governo ha contro i comuni e le amministrazioni locali. Sappiamo benissimo che i comuni non hanno un colore politico, sono governati da esponenti di tutte le forze che siedono in questo Parlamento. Quindi, mi domando: che cosa avete contro i comuni e contro chi ogni giorno amministra il proprio comune cercando di migliorare la propria comunità locale e cercando di rispondere ai bisogni dei cittadini?

Non solo avete tagliato, definanziato questa è la parola giusta, 13 miliardi del PNRR, andando a colpire i progetti che i comuni avevano già messo in campo e tante volte già realizzato; non solo avete messo sempre riguardo al PNRR una penalità se i comuni non realizzano in tempo i progetti, mentre quella stessa penalità non l'avete messa alle regioni, chissà come mai. Adesso un'altra tegola sulla testa dei comuni. In quest'ultima manovra avete inserito un taglio lineare di 200 milioni ai comuni e di 50 milioni alle Città metropolitane. A ciò si va aggiungere un altro taglio di 100 milioni nel prossimo anno per i risparmi che, in teoria, i comuni hanno avuto dalla digitalizzazione. Ma c'è un “ma”. Voi costringete i comuni a fare il bilancio di previsione e, per la prima volta, li obbligate a farlo entro il 31 dicembre. Ma per capire come verranno ripartiti questi tagli dite a voi stessi che farete un decreto che emanerete entro il 31 gennaio dell'anno prossimo.

Ora io voglio dire: ma la logica dov'è, com'è possibile che i comuni non sappiano esattamente dove andrete a tagliare, perché lo farete entro gennaio 2024, mentre li costringete a fare il bilancio entro il 31 dicembre? Io penso che questo Governo veramente debba ripensarci, perché state andando a colpire chi è in prima linea tutti i giorni per i propri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/42 Roggiani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1551/43 Peluffo, su cui c'è una riformulazione.

Chiedo al presentatore se accetta la riformulazione.

Ha chiesto di intervenire il deputato Peluffo. Ne ha facoltà

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD-IDP). Signor Presidente, chiedevo la cortesia, se possibile, di ascoltare nuovamente la riformulazione, se non le spiace.

PRESIDENTE. Ci mancherebbe. Prego, onorevole Freni, siamo all'ordine del giorno n. 9/1551/43 Peluffo. Non so cosa corrisponde nella smorfia al 43.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Signor Presidente, la riformulazione è, premettendo all'impegno: “valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare misure a favore di imprese energivore e non”.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Peluffo.

VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO (PD-IDP). Signor Presidente, ringrazio il Governo e chiedo comunque che venga messo in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/43 Peluffo, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 40).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1551/44 Gnassi, accolto come raccomandazione. Chiedo al presentatore se accetta la raccomandazione.

ANDREA GNASSI (PD-IDP). Signor Presidente, non accetto e vorrei spiegare anche il perché ai colleghi e alle colleghe.

Tutto sommato, questo è l'ultimo provvedimento di natura economica e finanziaria dell'anno, prima della legge di bilancio e segue il decreto n. 131, quello sintetizzato come il decreto bollette, ossia le misure urgenti in materia di energia e sostegno al potere d'acquisto che abbiamo valutato ed è stato poi votato in Aula la settimana scorsa.

Quindi, è evidente che con questo provvedimento, insieme a quello sull'energia, insieme all'annunciata legge di bilancio, ora ci sono le condizioni oggettive per valutare atti e fatti del Governo, non solo rispetto alle promesse fatte, e questa dimensione attiene un po' alla dinamica della dialettica politica, ma soprattutto in relazione ai bisogni evidenti di famiglie, imprese, nuclei in stato di bisogno economico e sociale. E' evidente che ora ci sono le condizioni per cogliere e vedere il segno delle scelte di Governo, e non si tratta, come dicevo prima, di fare quel gioco un po' abitudinario, dialettico, necessario tra opposizione e Governo. D'altra parte, è una dinamica questa che avete abolito con la decretazione d'urgenza, impedendo persino ai colleghi di maggioranza di fare emendamenti e proposte puntuali.

Quindi, veniamo ai fatti e agli atti, che dicono che, ad esempio, le richieste - lo abbiamo appena sentito - e le esigenze degli enti locali e dei comuni, sono di fatto state ignorate. I fatti, se guardiamo al tema dell'energia e al decreto n. 131 collegato a questo, ci dicono che il bonus sociale per dare una mano a pagare bollette di energia e gas sarà decurtato di 100 milioni con la legge di bilancio che arriverà. Il decreto n. 131 ne prevedeva 300, pochi giorni, poche settimane e arriva la legge di bilancio e c'è un taglio netto per il bonus sociale. Gli atti dicono che è stata bocciata la richiesta di proroga della fine del regime di maggiore tutela dell'energia elettrica. Se questi sono gli atti, i fatti purtroppo ci dicono che il caro bollette è lì che incalza, che morde le famiglie italiane ed è insostenibile per milioni di italiani, perché i prezzi aumentano con l'inflazione e i salari diminuiscono in relazione a questa.

Gli atti ci dicono che domani, ad esempio, in Commissione affronteremo il disegno di legge Made in Italy, ma i fatti ci dicono che di made in Italy si vede il prezzo dell'energia elettrica che le imprese italiane pagano, che è di 2-3 volte maggiore rispetto a quelle europee. Questi sono i fatti e gli atti.

Quindi, non accettiamo, Presidente, la raccomandazione, perché una raccomandazione non è un atto. Non si può dire agli italiani che ci raccomandiamo di dare una mano su bollette e caro energia. Che senso ha una raccomandazione quando parliamo di problemi veri, di carne viva, che riguarda, ad esempio, l'alimentare e la possibilità delle nostre imprese di stare sul mercato? Per questo motivo con l'ordine del giorno in esame noi chiedevamo al Governo un impegno concreto, non un affidamento, un raccomandare. Raccomandare cosa? Fare affidamento su cosa? Non lo capiamo, non ne capiamo il senso ma, soprattutto, non lo capiscono gli italiani.

Quindi, noi chiediamo, con questo ordine del giorno, che il Governo si impegni a prorogare già durante l'esame parlamentare della legge di bilancio - anche perché ci sono le condizioni, come è stato detto da ARERA nella relazione del 31 maggio, laddove indicava le previsioni per il 2023 del prezzo unico dell'energia - la sterilizzazione, almeno per il primo trimestre 2024, delle aliquote relative agli oneri generali di sistema elettrico applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche almeno con potenza disponibile fino a 16,5 chilowatt. Quindi, più che una raccomandazione noi ci aspettiamo gli atti, che ci auguriamo ci siano con la legge di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/44 Gnassi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Siamo all'ordine del giorno n. 9/1551/45 Di Sanzo, a pagina n. 32 del fascicolo. È accolto come raccomandazione con una riformulazione, alla quale si aggiunge di espungere le parole “con il primo provvedimento utile”. Onorevole Di Sanzo, accetta la raccomandazione?

CHRISTIAN DIEGO DI SANZO (PD-IDP). Chiediamo di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. È favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/45 Di Sanzo, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

Siamo all'ordine del giorno n. 9/1551/46 De Micheli. Anche qui l'ordine del giorno è accolto come raccomandazione con riformulazione, con l'aggiunta dell'espunzione dall'impegno delle parole “con il primo provvedimento utile”. Lo mettiamo in votazione.

Qual è il parere del Governo?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. È favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/46 De Micheli, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

L'ordine del giorno n. 9/1551/47 Guerra è accolto come raccomandazione.

Prendo atto che la presentatrice chiede che l'ordine del giorno sia posto in votazione.

Qual è il parere del Governo? È favorevole.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, però ci tengo a precisare che viene accolto come raccomandazione ma con l'espunzione di tutte le premesse.

PRESIDENTE. Sì, come avevamo già detto in premessa. D'accordo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Non accettiamo la raccomandazione e chiediamo di votare.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/47 Guerra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Siamo all'ordine del giorno n. 9/1551/48 Morassut. È accolto come raccomandazione con la riformulazione che avevamo menzionato all'inizio dei nostri lavori.

Onorevole Morassut, l'accetta? Lo mettiamo in votazione? Sottosegretario Freni? No, non lo votiamo. È l'eccezione che conferma la regola.

Onorevole Serracchiani, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/1551/49?

DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, però vorrei spiegare anche, con una brevissima dichiarazione di voto, perché accetto la riformulazione, magari chiedendo anche la cortesia ai colleghi friulani-giuliani della massima attenzione, se è possibile, e sono anche convinta che vorranno poi sottoscrivere l'ordine del giorno. Si tratta della richiesta al Governo - ringrazio per il parere favorevole - di sospendere i termini in materia di adempimenti e versamenti tributari e contributivi per gli stabilimenti balneari, le associazioni e le società sportive, le attività economiche e i concessionari che sono stati colpiti dal grave maltempo che ha causato ingenti danni.

Rispetto a questo noi abbiamo chiesto e chiederemo che ci sia lna possibilità di avere un fondo apposito nella manovra di bilancio. Ovviamente, lo facciamo utilizzando la possibilità - almeno noi dell'opposizione - di fare degli emendamenti alla manovra di bilancio. Però, intanto potrebbe essere utile che si supportasse questa iniziativa di chiedere la sospensione dei termini, anche perché si tratta - ripeto - di danni particolarmente importanti e particolarmente ingenti che richiedono l'attenzione anche del Governo, trattandosi di una costa - quella colpita, in particolare, riguarda le città di Trieste, di Muggia, di Grado e di Lignano - particolarmente colpita dagli eventi che sono intervenuti nelle settimane scorse. Tali eventi hanno determinato danni importanti per i quali non solo chiediamo un intervento del Governo in termini di risorse ma anche l'attenzione che meritano queste attività per quanto riguarda il prossimo pagamento degli adempimenti tributari e fiscali. Credo che sarebbe un segnale particolarmente importante quello di stare vicini a queste attività duramente colpite non soltanto con una solidarietà ma anche con un intervento concreto. Ringrazio per questo il Governo dell'attenzione e ringrazio il Sottosegretario Freni per aver prestato attenzione a questa richiesta, augurandomi, ovviamente, che sia dato corso positivo all'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente. Grazie alla collega Serracchiani per aver comunque portato anche in quest'Aula un tema che evidentemente è molto importante non soltanto per il Friuli-Venezia Giulia. Sappiamo, Presidente, che la regione si è mossa immediatamente rispetto a questi avvenimenti importanti, a questa eccezionale ondata di maltempo che ci ha colpito, e in questo caso io vorrei sottoscrivere, se la collega me ne dà la possibilità, questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. La collega accetta.

Ha chiesto di parlare la collega Matteoni. Ne ha facoltà.

NICOLE MATTEONI (FDI). Chiedo di sottoscrivere anch'io l'ordine del giorno, se d'accordo.

PRESIDENTE. È d'accordo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Pizzimenti. Ne ha facoltà.

GRAZIANO PIZZIMENTI (LEGA). Se possibile, vorrei sottoscrivere anch'io l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Assolutamente sì. Altri che intendono sottoscrivere? Bergamini. Altri che intendono sottoscrivere? L'onorevole De Monte sottoscrive. Poi, l'onorevole Malaguti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Loperfido. Ne ha facoltà.

EMANUELE LOPERFIDO (FDI). Presidente, grazie. Sottoscrivo anch'io l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Qualcuno vuole alzare la mano per sottoscrivere o possiamo votare? Bof sottoscrive, Osnato sottoscrive. È un successone.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/49 Serracchiani, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 45).

Onorevole Bakkali, accetta la raccomandazione sul suo ordine del giorno n. 9/1551/50?

OUIDAD BAKKALI (PD-IDP). No, Presidente e chiedo di intervenire.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

OUIDAD BAKKALI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Chiedo al Governo e anche ai colleghi della maggioranza una riflessione in più, perché parliamo, in quest'ordine del giorno, di livelli occupazionali all'interno dei nostri porti, in particolare, delle aziende che forniscono lavoro portuale temporaneo e che, grazie al prolungamento di questo incentivo, possono evitare quella che potrebbe essere davvero una crisi di queste aziende e dei lavoratori.

Questo è un provvedimento, un incentivo nato durante l'emergenza COVID, che ha autorizzato, di fatto, le Autorità di sistema portuale a corrispondere ai cosiddetti articoli 17 un contributo in relazione a ciascuna giornata di lavoro prestata in meno rispetto all'anno precedente. Questo tipo di contributo è stato, poi, rinnovato anche nell'anno di inizio del conflitto in Ucraina e chiediamo, in questo che riscontriamo essere un anno complesso e difficile e che già evidenzia una certa crisi anche rispetto ai traffici portuali, di rinnovare questo contributo e questo sostegno, perché appunto aiuta queste aziende a rimanere operative e a garantire questo tipo di servizio all'interno dei porti.

Quindi, davvero, non sostenere questa proroga espone lavoratori e lavoratrici del porto a una fragilità e a una precarietà che dobbiamo arginare. La raccomandazione la vediamo come un'apertura, vi chiediamo uno sforzo in più per sostenere i lavoratori e le lavoratrici del porto.

PRESIDENTE. Il Governo non muta il parere.

Chiedono di sottoscrivere l'ordine del giorno l'onorevole Serracchiani, l'onorevole Ghio, l'onorevole Fornaro, l'onorevole Boldrini, l'onorevole Morassut.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/50 Bakkali, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/51 Ghirra.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghirra. Ne ha facoltà.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). Presidente, non accetto la riformulazione e vorrei fare la dichiarazione di voto.

Non avevamo dubbi sul fatto che non avreste avuto intenzione di intervenire sul caro voli, visto il dietro front che è stato fatto sul decreto Asset; dopo aver tardivamente messo un tetto alle tariffe ad agosto, viste le reazioni delle compagnie aeree, avete delegato l'Antitrust a compiere le verifiche, però, il primo punto è quello su cui è più inaccettabile la riformulazione, perché noi stiamo semplicemente chiedendo di dare attuazione all'articolo 119 della Costituzione, entrato in vigore il 30 novembre dello scorso anno, che prevede che la Repubblica riconosca le peculiarità delle isole e promuova le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità. Capite bene che il tema dei trasporti è preminente per chi vive in un'isola e che gli svantaggi dell'insularità, solo per la Sardegna, sono quantificati in una perdita di PIL corrispondente a 5.700 euro all'anno per ogni sardo, cifra che ammonta a oltre 9 miliardi di euro.

Allora, è vero che in questo decreto sono stati introdotti 8 milioni aggiuntivi per garantire la continuità territoriale, però, Sottosegretario, vorrei che fosse consapevole del fatto che si tratta di briciole. Sapete quanto investe la Spagna sulla continuità territoriale delle Baleari? Investe 200 milioni di euro, così come la Francia investe 85 milioni di euro per la Corsica. La Sardegna, autonomamente, stanzia 40 milioni di euro, che non sono affatto sufficienti a garantire il diritto alla mobilità di chi risiede in Sardegna, e la Sicilia, addirittura, non dispone di un sistema di continuità territoriale. È opportuno che il Parlamento prenda coscienza del fatto che il cielo è per noi l'autostrada, non abbiamo alternative per spostarci e senza un fondo consistente dedicato al sistema dei trasporti per le isole noi saremo sempre penalizzati.

Quindi, chiedo di ripensare al parere su quest' ordine del giorno e, comunque, chiedo di metterlo ai voti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Sottosegretario Freni. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. L'intervento dell'onorevole Ghirra mi fa pensare - e me ne scuso - di non aver letto in modo adeguatamente chiaro la riformulazione proposta dal Governo che è una giustapposizione delle stesse parole utilizzate dalla proponente nella propria formulazione, con l'unica espunzione che riguarda la parte sul contenimento dei costi dei voli che, come voi ben sapete, è già oggetto di un provvedimento esplicito del Governo. Io, precauzionalmente, riservando ovviamente alla proponente ogni valutazione, mi permetterei di rileggerla: “valutare l'opportunità di incrementare per i prossimi anni, nell'ambito delle risorse disponibili, il fondo per la continuità territoriale aerea della Sicilia e della Sardegna con risorse adeguatamente commisurate alle esigenze di mobilità di sardi e siciliani”, che sono esattamente le stesse parole utilizzate dalla proponente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Ghirra?

FRANCESCA GHIRRA (AVS). Presidente, mi dispiace, ma è stata quasi offesa la mia intelligenza. Si tratta dell'attuazione di un principio costituzionale, cosa dobbiamo valutare? Non dobbiamo valutare niente, dobbiamo stanziare le risorse e basta (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente, invito la collega Ghirra, come ha fatto anche il collega Fenu, che ha accettato, a cercare di capire che, quest'anno, questo Governo e questa maggioranza hanno approvato un emendamento dei 5 Stelle, ma anche quello del PD, di Silvio Lai, proprio a dimostrazione che ascoltiamo; è un argomento, quello della continuità territoriale, condiviso da tutti; potevamo benissimo, come facevate le scorse legislature, copiare gli emendamenti, presentarli e dire che è merito nostro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). No, vi abbiamo dato il merito e abbiamo costituito questo fondo, ma, non solo, in questo provvedimento che lei contesta ci sono 8 milioni di euro che sono andati alla Sardegna e alla Sicilia, diamo i soldi per l'Isola d'Elba e per l'isola di Lampedusa. In un solo anno, quindi, il Governo Meloni ha costituito il fondo per l'insularità e l'ha dotato di fondi per la Sardegna e la Sicilia che negli anni scorsi sognavamo.

Quindi, non guastiamo questo clima di condivisione che ci permette di lavorare insieme per le isole e per l'insularità, maggioranza e opposizione, con prese di posizione demagogiche, perché, come le ha detto il Sottosegretario, lo stesso non può prendere un impegno anche per le prossime finanziarie. Cerchiamo di lavorare per reperire tutte le somme, lavoriamo insieme, come stiamo facendo in Commissione trasporti, cerchiamo di fare quelle politiche, perché è la prima volta che finalmente anche il Governo va in Europa per cambiare le regole europee; lei deve sapere che la Sicilia si è vista negare la continuità territoriale dalla Commissione europea, perché è troppo vicina alla terraferma, quindi, si è vista negare quegli stessi nostri diritti. Perché lo Stato fino ad adesso non è intervenuto in Sardegna con fondi propri? Perché il Governo regionale di centrosinistra guidato da Renato Soru strinse un accordo con i Governi di allora per dire: la Sardegna ha piena competenza sugli aerei e ci prendiamo tutti i costi.

È piena responsabilità dei Governi di centrosinistra se lo Stato fino adesso non ha contribuito; stiamo cambiando, cerchiamo di lavorare insieme, però, non usiamo l'argomento della continuità territoriale della Sardegna in maniera strumentale, sputando anche sui provvedimenti giusti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intanto, chiedo alla collega di poterlo sottoscrivere, dopodiché, non è che vorrei entrare in una disquisizione lessicale, la questione è semplicemente:

“a valutare di” o “a incrementare”, senza lasso temporale e senza scadenza. Tuttavia, condividendo il 95 per cento di quello che è stato detto, se si richiama alla non speculazione rispetto alla questione, io mi permetto di richiamare a una non speculazione in vista delle elezioni, perché poi, se vogliamo iniziare a fare le citazioni di tutti i governatori di centrodestra che hanno fatto sfracelli in Sardegna, ivi, compreso l'attuale, lo facciamo…

PRESIDENTE. Si rivolga a me, per favore.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Allora, per suo tramite, Presidente, se lei fa l'invito, che io condivido, allora, a questo punto, Sottosegretario, per suo tramite, Presidente, veramente la inviterei: è una questione lessicale, non è che impegna…

Io so che lei è il fautore, entrerà nei libri di storia per le parole “a valutare di”, però, mi sembra che abbia un senso logico e che trovi, tutto sommato, Presidente, anche la condivisione, se non lessicale, quantomeno ideale.

PRESIDENTE. Comunque, se il Sottosegretario si esprime sulla valutazione …

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fenu. Ne ha facoltà.

EMILIANO FENU (M5S). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'ordine del giorno della collega Ghirra e poi per ricordare al Governo che comunque - questo vale anche per il mio ordine del giorno - si richiamano sempre i vincoli di finanza pubblica che rispondono a un principio costituzionale. Ma io ricordo che nella scorsa legislatura anche il principio di insularità era un principio costituzionale e questi ordini del giorno vanno nel senso di rispettare questo principio costituzionale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lai. Ne ha facoltà.

SILVIO LAI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Brevemente, per sottoscrivere anch'io l'ordine del giorno della collega Ghirra, ma anche per segnalare al Sottosegretario un errore di fondo rispetto alle sue parole, perché il tema non è garantire ai siciliani e ai sardi la mobilità ma garantire agli italiani di poter arrivare in Sardegna e in Sicilia alle stesse identiche condizioni con le quali un romano può andare a Milano o un milanese può andare a Roma. È qui il punto di fondo e il senso di insularità. O questo elemento viene visto in termini di reciprocità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), oppure il problema dell'accesso dei siciliani e dei sardi al continente è una limitazione della cittadinanza italiana, altrimenti non sarebbe dovuto essere inserito come principio costituzionale. Il tema, chiaramente, non può essere risolto con un ordine del giorno, al quale il Governo potrebbe comunque dare un'apertura. Ma è evidente che quest'Aula deve trattare questo tema, perché l'applicazione dei princìpi della Costituzione non può essere semplicemente liquidata col fatto che viene modificato l'articolo: o è un diritto che porta ad una cittadinanza o non è un diritto.

Il fatto che si mettano 3 milioni, 8 milioni, per un quinto della popolazione italiana - perché tra Sicilia e Sardegna ci sono 8 milioni di abitanti che richiedono quel diritto, ma richiedono anche che il diritto sia esteso a tutti gli italiani rispetto a quelle regioni - è ridicolo rispetto al valore serio che dovrebbe avere, in termini quantitativi, questo valore. Quindi, capisco la posizione del Governo, tuttavia il tema è che non viene applicato questo principio e che non è con la gradualità di 8 milioni di euro o di 5 milioni di euro che può essere superato questo problema di dignità costituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Per suo tramite… Presidente, io mi rivolgo a lei perché non vorrei rivolgermi al collega.

PRESIDENTE. No, no, io la sento. Con l'orecchio sento, con la mano indico, con l'occhio guardo e con l'altra mano scrivo. Prego.

MARCO GRIMALDI (AVS). Mi rivolgo a lei per dire, per suo tramite, al collega Deidda che, sì, Soru probabilmente aveva un'altra idea di mobilità rispetto a Solinas, ma faccio presente al collega Deidda che, quando c'era Soru, la continuità territoriale esisteva e oggi no (Commenti di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Faccio presente e so che non lo sosterranno. Forse, non lo vogliono ricandidare, capisco anche il perché, ma governano entrambi gli apparati dello Stato, sia quello regionale sia quello statale. Faccio solo presente - visto che, dall'altra parte, al Governo c'è anche il Ministro dei Trasporti che è il vero campione dei ponti lunghi, altro che i sindacati - che da Olbia a Civitavecchia c'è uno spazio di 240 chilometri e noi siamo disponibilissimi, visto che si possono fare a più campate, di discutere dell'ennesima balla che volete raccontare ai sardi di questo Paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffa. Ne ha facoltà.

ANGELA RAFFA (M5S). Grazie, Presidente. Soltanto per sottolineare che l'onorevole Deidda ha detto un'inesattezza perché nella scorsa legislatura il Governo Conte 2 si è occupato della continuità territoriale da e per l'Italia, verso la Sicilia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), non soltanto con delle tratte di continuità territoriale per gli aeroporti di Trapani e di Comiso, dove c'erano dei costi fissi per i biglietti per alcune tratte verso lo Stato italiano, ma facendo anche un altro intervento (Commenti)… Sì, verso la parte continentale, perché ci trattano come se non fossimo nello Stato italiano, quindi lo devo dire.

PRESIDENTE. Onorevole Raffa, che facciamo talk

ANGELA RAFFA (M5S). È perché vengono sottolineate delle cose dai colleghi vicini.

PRESIDENTE. Lasci perdere, parli con me.

ANGELA RAFFA (M5S). Inoltre, noi avevamo fatto uno sconto del 30 per cento sui biglietti aerei da e per Catania e Palermo, verso la parte continentale dello Stato italiano, proprio per agevolare chi, per motivi di sanità - visto che comunque le regioni del Sud purtroppo sono indietro a livello sanitario rispetto alle regioni del Nord - o di istruzione o di lavoro è stato costretto ad abbandonare la propria terra per andare nel Nord Italia. Questo l'abbiamo fatto durante il Governo Conte 2. Volevo soltanto per far presente all'onorevole Deidda di ricordarle queste cose e di non dimenticarle perché almeno le falsità lasciamole fuori da quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Onorevole Cherchi, se ho ben compreso, intende sottoscrivere, vero? Per sottoscrivere, va bene. L'onorevole Marino sottoscrive, l'onorevole Carmina sottoscrive, l'onorevole Onori sottoscrive, l'onorevole Iacono sottoscrive. Non c'è più nessuno che chiede di sottoscrivere. A questo punto, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/51 Ghirra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/52 Evi, su cui vi è un parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi, prego.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie Presidente, chiedo solo di poter mettere ai voti questo testo anche perché l'Italia ha davanti tre infrazioni dell'Unione europea e una quarta è alle porte. Sinceramente non comprendiamo perché il Governo non autorizzi almeno che questa deroga non duri più di un anno, ricordando che i nostri mezzi sono fra i più inquinanti d'Europa, che sono responsabili di un quarto di tutte le emissioni climalteranti e, soprattutto, ricordando che questo è il settore su cui noi dovremmo investire di più con il PNRR. Capisco che vi piacciono le freccette nere, ma almeno i bus così inquinanti potreste evitarli (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Onorevole Simiani?

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno, la ringrazio.

PRESIDENTE. Se nessun'altro chiede d'intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/52 Evi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1551/53 Ubaldo Pagano sul quale vi è un parere contrario del Governo. Prego, onorevole Ubaldo Pagano.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno - tenuto conto del calendario dei lavori parlamentari prossimo venturo secondo cui, di fatto, di temi che riguardano l'economia del Paese purtroppo in questo ramo del Parlamento saremo chiamati pochissimo a parlare - ci dà almeno la possibilità di disvelare alcune narrazioni che, ormai senza più nessun tipo di pudore, state provando a far passare come se fossero verità assolute.

Mi permetterete con pacatezza e con senso delle istituzioni di ricordare ai membri del Governo e a tutta la maggioranza le parole con cui solo pochi mesi fa alcuni esponenti dell'attuale maggioranza e del Governo italiano parlavano, ad esempio, del superbonus. Matteo Salvini, attuale Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e leader della Lega, diceva: il superbonus è fondamentale, l'edilizia è cresciuta del 15 per cento, se uno truffa bisogna prendersela col truffatore. Maurizio Gasparri, ottobre 2023: Forza Italia chiede con forza l'estensione tutti i bonus per l'edilizia. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, 15 settembre 2022: pronti a tutelare i diritti del superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie. Potrei andare avanti per diversi minuti, ma il tempo, come lei sa, è tiranno. A queste dichiarazioni pubbliche, urlate in pompa magna sui social e in queste aule parlamentari, si aggiungono alcune centinaia di emendamenti tra Camera e Senato, dal 2020 fino alla fine della scorsa legislatura, per chiedere proroghe, estensioni, deroghe e chi più ne ha più ne metta. È bastato però andare al Governo per rimangiarsi tutto e fare esattamente l'opposto di quanto avevate professato fino a un minuto prima.

Addirittura, mi è capitato ieri di ascoltare, a Radio Rai, una dichiarazione del capogruppo di Fratelli d'Italia, il presidente Foti, che diceva: l'Unione europea ha stigmatizzato solo la parte che riguardava il superbonus, che dipende da una scellerata scelta di PD e MoVimento 5 Stelle.

Vorrei rinfrescare la memoria, per il suo tramite, al presidente Foti che, con un emendamento alla legge di bilancio 2021, lui stesso, insieme a colui che, poi, è diventato il Ministro Lollobrigida o il Ministro, diciamo, delle ferrovie a Ciampino, hanno chiesto la proroga al 2023 del superbonus (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Eviti di deragliare, onorevole Pagano. Prego.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). …e lo chiedevate perché dichiaravate che era l'unica possibilità per far continuare a far crescere il Paese, nella prospettiva di una transizione di efficientamento energetico che la matrigna Unione europea voleva imporre. Ora, miracolosamente, pensate che questo, invece, sia il male assoluto e lo fate, peraltro, senza porvi il problema di quelle 30.000 imprese - come dice non l'onorevole Pagano, ma l'ANCE, l'Associazione nazionale costruttori edili - che rischiano di rimanere con il fondoschiena scoperto al 1° gennaio di quest'anno, semplicemente perché voi siete vittime di una retorica che tende a demonizzare tutto quello che, invece, non è partorito dalla vostra geniale mente verso le prospettive fulgide del Paese.

In bocca al lupo! Vi caricherete, però, di questa responsabilità, tutta quanta (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra - Proteste e applausi ironici dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1551/53 Ubaldo Pagano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

Colleghi, secondo le intese intercorse tra i gruppi, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani giovedì 23 novembre, a partire dalle ore 9,30, per il seguito dell'esame degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà. Colleghi, per favore, vorremmo svolgere l'intervento nel silenzio e nel rispetto dell'Aula. Prego, onorevole Quartini.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Il 15 novembre scorso, ci ha lasciato, a 95 anni, il presidente della Soka Gakkai internazionale, Daisaku Ikeda, uno dei più significativi leader e maestri buddisti degli ultimi due secoli, a cavallo fra il XIX e il XX secolo.

È stato filosofo, educatore, scrittore, ma, soprattutto, è stato uomo di pace e del dialogo incessante. Dal 1983 ad oggi, ogni anno ha presentato proposte di pace che analizzano temi globali, come i nazionalismi, il disarmo nucleare, la povertà, l'analfabetismo, le crisi ambientali, suggerendo le possibili soluzioni contro le guerre.

Consapevole che, quando il dialogo si interrompe comincia la guerra, ha dedicato la sua vita a favorire il dialogo in ogni modo, incontrando Capi di Stato ed esponenti culturali. Ha tessuto rapporti prolifici da Mandela a Castro, da Kissinger a Gorbaciov, solo per citarne alcuni. Pensi, Presidente, che, in una fase delicatissima dei loro rapporti, ha promosso la normalizzazione delle relazioni tra Cina e Giappone, dialogando con Mao Tse-tung e Chou En-Lai, da giapponese.

Per il suo impegno e i suoi meriti ha ricevuto decine di riconoscimenti, dall'Alto Commissariato ONU a lauree honoris causa nelle maggiori università del mondo e cittadinanze onorarie. Ha ricevuto il Fiorino d'oro, il Sigillo della pace, la cittadinanza onoraria di Firenze e il Pegaso d'argento della regione Toscana.

Concludo, Presidente, con una sua frase: “Quando gli esseri umani vivono insieme, il conflitto è inevitabile. La guerra no”. La guerra si può evitare, sempre. Credo davvero che la sua voce ci mancherà. Grazie, maestro Ikeda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Giovedì 23 novembre 2023 - Ore 9,30:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

S. 899 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali (Approvato dal Senato). (C. 1551​)

Relatori: LUCASELLI, per la V Commissione; OSNATO, per la VI Commissione.

2. Seguito della discussione del disegno di legge:

S. 825 - Disposizioni in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale, nonché disposizioni in materia di termini legislativi (Approvato dal Senato). (C. 1538​)

Relatore: BAGNASCO.

3. Seguito della discussione della proposta di legge:

PITTALIS ed altri: Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale in materia di prescrizione. (C. 893-A​)

e delle abbinate proposte di legge: ENRICO COSTA; MASCHIO ed altri; BISA ed altri. (C. 745​-1036​-1380​)

Relatori: ENRICO COSTA e PELLICINI.

4. Seguito della discussione delle mozioni Braga ed altri n. 1-00210, Mari ed altri n. 1-00211, Santillo ed altri n. 1-00213 e Rizzetto, Giaccone, Tenerini, Alessandro Colucci ed altri n. 1-00215 concernenti iniziative in materia di aggiudicazione e gestione degli appalti, con particolare riguardo alla tutela delle retribuzioni e alla sicurezza sui luoghi di lavoro .

5. Seguito della discussione delle mozioni Polidori ed altri n. 1-00204, Di Biase ed altri 1-00209 e Sportiello ed altri n. 1-00214 concernenti iniziative per la prevenzione e la cura del tumore al seno .

6. Seguito della discussione della proposta di legge:

DE LUCA e BONAFÈ: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l'8 febbraio 2021. (C. 712​)

e dell'abbinata proposta di legge: MARATTIN ed altri. (C. 722​)

Relatori: AMENDOLA e GRUPPIONI.

7. Seguito della discussione delle mozioni Ilaria Fontana ed altri n. 1-00207, Bonelli ed altri n. 1-00216 e Braga ed altri n. 1-00217 in materia di politiche per il clima e impegni per la 28a conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP28) di Dubai .

La seduta termina alle 23,05.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato Marchetti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 2 il deputato Dell'Olio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 10 la deputata Montemagni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 18 il deputato De Maria ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 36 il deputato Alessandro Colucci ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 40 il deputato Giordano ha segnalato che si è erroneamente astenuto mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DICHIARAZIONE URGENZA DDL 1555 284 281 3 141 166 115 48 Appr.
2 Nominale DDL 1551 - ODG N 1 286 285 1 143 118 167 48 Resp.
3 Nominale ODG 9/1551/2 RIF 290 288 2 145 288 0 48 Appr.
4 Nominale ODG 9/1551/3 291 288 3 145 119 169 48 Resp.
5 Nominale ODG 9/1551/4 294 238 56 120 67 171 48 Resp.
6 Nominale ODG 9/1551/5 RIF 292 289 3 145 286 3 48 Appr.
7 Nominale ODG 9/1551/6 289 287 2 144 286 1 48 Appr.
8 Nominale ODG 9/1551/7 292 292 0 147 121 171 48 Resp.
9 Nominale ODG 9/1551/8 RIF 291 290 1 146 290 0 48 Appr.
10 Nominale ODG 9/1551/9 287 284 3 143 111 173 48 Resp.
11 Nominale ODG 9/1551/10 282 274 8 138 109 165 48 Resp.
12 Nominale ODG 9/1551/11 290 289 1 145 119 170 48 Resp.
13 Nominale ODG 9/1551/12 285 285 0 143 118 167 48 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale ODG 9/1551/13 291 290 1 146 120 170 48 Resp.
15 Nominale ODG 9/1551/15 288 284 4 143 108 176 48 Resp.
16 Nominale ODG 9/1551/16 289 280 9 141 111 169 48 Resp.
17 Nominale ODG 9/1551/17 RIF 287 285 2 143 278 7 48 Appr.
18 Nominale ODG 9/1551/18 288 222 66 112 52 170 48 Resp.
19 Nominale ODG 9/1551/19 286 226 60 114 54 172 48 Resp.
20 Nominale ODG 9/1551/20 289 273 16 137 103 170 48 Resp.
21 Nominale ODG 9/1551/21 285 283 2 142 109 174 48 Resp.
22 Nominale ODG 9/1551/22 285 282 3 142 115 167 48 Resp.
23 Nominale ODG 9/1551/23 284 282 2 142 115 167 48 Resp.
24 Nominale ODG 9/1551/24 RIF 282 280 2 141 278 2 48 Appr.
25 Nominale ODG 9/1551/26 RIF 277 276 1 139 275 1 48 Appr.
26 Nominale ODG 9/1551/27 RIF 283 282 1 142 281 1 48 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale ODG 9/1551/28 272 271 1 136 270 1 48 Appr.
28 Nominale ODG 9/1551/30 RIF 272 271 1 136 271 0 48 Appr.
29 Nominale ODG 9/1551/31 268 259 9 130 103 156 48 Resp.
30 Nominale ODG 9/1551/32 256 212 44 107 55 157 48 Resp.
31 Nominale ODG 9/1551/33 258 254 4 128 99 155 48 Resp.
32 Nominale ODG 9/1551/34 261 259 2 130 101 158 48 Resp.
33 Nominale ODG 9/1551/36 256 255 1 128 99 156 48 Resp.
34 Nominale ODG 9/1551/37 261 260 1 131 108 152 48 Resp.
35 Nominale ODG 9/1551/38 RIF 258 257 1 129 252 5 48 Appr.
36 Nominale ODG 9/1551/39 260 260 0 131 111 149 48 Resp.
37 Nominale ODG 9/1551/40 258 250 8 126 96 154 48 Resp.
38 Nominale ODG 9/1551/41 260 259 1 130 104 155 48 Resp.
39 Nominale ODG 9/1551/42 260 260 0 131 104 156 48 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 49)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale ODG 9/1551/43 RIF 263 261 2 131 257 4 48 Appr.
41 Nominale ODG 9/1551/44 269 269 0 135 113 156 48 Resp.
42 Nominale ODG 9/1551/45 RIF 265 263 2 132 262 1 48 Appr.
43 Nominale ODG 9/1551/46 RIF 258 257 1 129 256 1 48 Appr.
44 Nominale ODG 9/1551/47 260 257 3 129 103 154 48 Resp.
45 Nominale ODG 9/1551/49 RIF 257 257 0 129 256 1 48 Appr.
46 Nominale ODG 9/1551/50 257 253 4 127 103 150 48 Resp.
47 Nominale ODG 9/1551/51 250 248 2 125 100 148 48 Resp.
48 Nominale ODG 9/1551/52 247 244 3 123 93 151 48 Resp.
49 Nominale ODG 9/1551/53 244 237 7 119 89 148 48 Resp.