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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 150 di lunedì 31 luglio 2023

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LORENZO FONTANA

La seduta comincia alle 12.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

FILIBERTO ZARATTI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 27 luglio 2023.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 71, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l'organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025 (A.C. 1239-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1239-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l'organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025.

Ricordo che nella seduta del 28 luglio il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge in esame, nel testo delle Commissioni comprensivo dell'errata corrige.

Ricordo altresì che, secondo quanto convenuto nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 27 luglio scorso, la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 13,30.

Dopo tale votazione, i lavori proseguiranno, a partire dalle ore 15, con l'esame degli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale, da svolgersi entro le ore 22.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,07).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia - Articolo unico – A.C. 1239-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pino Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, signora Sottosegretario, siamo qui, oggi, in quest'Aula, per compiere i passaggi conclusivi per l'approvazione di un nuovo provvedimento ampio e articolato che, come altri varati in precedenza dall'Esecutivo, si prefigge di operare interventi che rendano più efficiente e più efficace l'operato della macchina amministrativa dello Stato, un motore fondamentale della cosa pubblica, dal cui funzionamento possono discendere, nel bene e nel male, rilevanti conseguenze per la vita dei cittadini, per la fruizione dei servizi, per il lavoro, per l'intrapresa.

Non credo, per chiunque abbia occhi per vedere un minimo di contatto con la realtà delle famiglie italiane, delle imprese e degli enti territoriali, che possano esservi dubbi sull'esigenza e, soprattutto, sull'urgenza di rinnovare la macchina statale. È in più punti, in più aspetti e in più passaggi dei processi operativi che bisogna intervenire, con azioni di modifica, di razionalizzazione, di rafforzamento e, al tempo stesso, di semplificazione.

La pubblica amministrazione, interfaccia tra lo Stato e i cittadini, non può essere un elemento che scoraggi e disincentivi, che renda una corsa a ostacoli l'utilizzo dei servizi pubblici, che induca alla rinuncia chi abbia voglia di fare e di intraprendere. Deve essere, al contrario, una rete di sostegno, in grado di semplificare la vita ai cittadini e avvicinare soprattutto le fasce più fragili e il mondo del lavoro a ciò di cui c'è bisogno.

Si tratta, signor Presidente, di una priorità assoluta che, fin dal primo momento, è stata interpretata come tale da questo Governo e da questa maggioranza e che tale si conferma con il provvedimento oggi al nostro esame. È un provvedimento ampio, un provvedimento articolato, che contiene interventi puntuali, alla definizione dei quali, come dirò a breve, il gruppo di Noi Moderati ha dato un importante contributo.

Voglio aggiungere, prima di entrare nel merito, che l'efficientamento della pubblica amministrazione è importante sia per supportarne lo sviluppo dell'operatività a regime, ma anche per mettere la pubblica amministrazione in condizioni di sostenere, dalla parte dei cittadini e nell'interesse delle comunità, lo straordinario sforzo di riconversione verso le transizioni epocali che stiamo vivendo. Per questo non è il primo provvedimento in tal senso adottato dal nostro Governo e sicuramente non sarà l'ultimo. È però una tappa importante, il segno ulteriore della volontà di portare avanti un progetto complessivo in grado di trasformare il settore pubblico, di rendere all'avanguardia la grande macchina pubblica di cui dobbiamo essere orgogliosi per l'impegno quotidiano delle donne e degli uomini che la rappresentano, e che troppo spesso manifesta inefficienze a causa di mancanza di personale, meccanismi di funzionamento obsoleti e superati per l'insufficienza delle risorse o, non di rado, per la loro gestione irrazionale. Agendo con gradualità, ma anche con decisione, su ciascuno di questi punti, nell'orizzonte di questa legislatura cambieremo volto alla macchina dello Stato.

Nello specifico, il provvedimento oggi al nostro esame incide sul funzionamento di diverse strutture pubbliche, nazionali, regionali e ministeriali, dedicate sia all'ordinaria amministrazione che al perseguimento degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, dalla cabina di regia per la crisi idrica alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, dal riparto delle risorse per le reti oncologiche e il sistema sanitario alla semplificazione delle procedure per fronteggiare i rincari dei materiali per la realizzazione delle opere pubbliche, fino all'implementazione dell'Agenzia che si occupa della gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Dicevo che come gruppo di Noi Moderati abbiamo dato un importante contributo all'esame di questo decreto, in particolare su alcuni temi. Ad esempio, la disciplina del regime previdenziale applicabile ai magistrati onorari, con particolare riferimento al fatto che svolgano le loro funzioni in via esclusiva o non esclusiva e l'assimilazione dei compensi ai redditi da lavoro dipendente. Come noto, infatti, l'incarico di magistrato onorario avrebbe dovuto originariamente presentare una natura inderogabilmente temporanea, assicurare la compatibilità con lo svolgimento di attività lavorative o professionali, non determinare in nessun caso un rapporto di pubblico impiego.

Su come tutto questo si sia invece tradotto in realtà e sulle criticità del trattamento giuridico ed economico di queste persone, al centro di una diatriba protrattasi per diversi anni tra lo Stato italiano e la Commissione europea, noi avevamo presentato alcuni mesi fa un'interpellanza al Governo, anche al fine di pervenire a una riforma della magistratura onoraria in linea con la normativa nazionale ed europea. Si tratta, infatti, voglio ricordarlo, di quasi 5.000 servitori dello Stato che con il loro lavoro quotidiano danno un contributo determinante a tenere in piedi la giustizia nel nostro Paese.

Su di loro grava il 50 per cento delle sentenze italiane, il 90 per cento delle udienze penali monocratiche e la quasi totalità delle tutele, delle interdizioni e delle inabilitazioni. Sono loro che ci permettono di superare le procedure di infrazione che ci arrivano dall'Europa. A queste persone e a questi professionisti sono stati negati per anni diritti quali una trasparente gestione delle ferie, delle maternità e dei permessi, tutto quanto afferisce l'ambito previdenziale, e con il contributo dato da Noi Moderati a questo decreto, grazie a questo Governo, si mettono in campo interventi importanti per superare tali criticità, delineando il regime previdenziale da applicare ai magistrati onorari confermati in base alle diverse opzioni esercitate e alle situazioni soggettive individuali.

Un riconoscimento concreto, finalmente, di un ruolo e di una dignità. Un altro tema sul quale si è concentrato il nostro contributo fattivo, attraverso il quale nell'attività parlamentare cerchiamo di declinare il leale sostegno che abbiamo sempre assicurato al Governo Meloni, è quello di una sempre più autentica equiparazione fra scuola pubblica e istituti paritari in merito al personale docente. In Commissione, infatti, è stato approvato il nostro emendamento finalizzato a facilitare l'abilitazione dei docenti delle scuole paritarie, il mantenimento della parità da parte delle stesse e l'accesso ai percorsi di formazione iniziale di abilitazione all'insegnamento. Nel testo del nostro emendamento si chiede l'acquisizione dell'abilitazione per i docenti con 3 anni di servizio, riconoscendo pari dignità all'insegnamento nelle scuole paritarie e in quelle statali. Quindi anche per i docenti delle paritarie si avrà l'abilitazione dai percorsi universitari e l'insegnamento sarà considerato per 3 anni requisito valido per il mantenimento della parità da parte della scuola dove insegnano. Signor Presidente, l'approvazione di questo emendamento è un ulteriore segnale importante di un lavoro coeso e condiviso, in dialogo con il Ministro Valditara, per rafforzare il principio della parità scolastica, un principio cardine della sussidiarietà e presupposto imprescindibile della libertà educativa. Tutto a vantaggio delle famiglie, dei lavoratori e, checché se ne dica da parte di chi ha gli occhi velati dall'ideologia statalista, a vantaggio anche dello Stato italiano.

Signor Presidente, mi avvio alle conclusioni. L'iter di questo provvedimento, che con l'esame parlamentare ha determinato importanti avanzamenti rispetto a un testo già molto valido, recependo proposte di miglioramenti anche da parte delle forze di opposizione, come ha notato lo stesso Ministro Zangrillo, è prova di come si possa lavorare nell'interesse dei cittadini lavorando in sinergia tra Governo e Parlamento.

Siamo quindi molto soddisfatti del risultato e del contributo che abbiamo apportato, e per questo, come gruppo di Noi Moderati, votiamo convintamente la fiducia al Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mari. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MARI (AVS). Grazie, Presidente. I provvedimenti di legge spesso hanno gli stessi difetti della vista. Ci sono quelli che soffrono di strabismo, quando gli occhi sono male allineati, non convergono nella stessa direzione. A questo Governo capita sempre più spesso, andando con un occhio verso la propaganda sulle questioni sociali e dall'altro, con l'altro occhio, invece attuando misure concrete a tutto danno dei settori sociali più deboli. In questi giorni assistiamo alla fine drammatica del reddito di cittadinanza.

Poi ci sono quelli affetti da presbiopia, cioè l'incapacità di vedere le cose più vicine a te. Non vedi come la società ti cambia davanti agli occhi, proprio sotto gli occhi. Da questo punto di vista, sono un esempio i ripetuti attacchi ai diritti civili individuali.

E poi ci sono quelli che eccellono in miopia, come uno dei provvedimenti contenuti nel decreto che stiamo approvando. Mi riferisco, in particolare, a quello che modifica alcune disposizioni del decreto legislativo 18 novembre 1997, n. 426, che trasformava l'ente pubblico Centro sperimentale di cinematografia nella fondazione Scuola nazionale di cinema. Qui non si riesce a vedere lungo, a capire come la cultura sia una cosa nella quale investire nel lungo periodo, soprattutto rendendola libera. Le modifiche introdotte da un emendamento arcinoto, ormai, che con un articolo introduce questo argomento nel decreto cosiddetto Giubileo, destano una grandissima preoccupazione e anche stupore, tra l'altro perché intervengono sulla finalità della fondazione, sostituendo la lettera c), comma 1, dell'articolo 3 con l'eliminazione - badate bene - tra l'altro del riferimento, tra gli scopi, di supportare i nuovi autori e le professionalità emergenti. Quindi pensate: quando si modifica questa norma, non si ritiene più una finalità, quella di supportare i nuovi autori e le professionalità emergenti.

Poi, ovviamente, si fa tutto il resto. Oltre a sopprimere la figura del direttore generale, viene prevista la nomina del comitato scientifico da parte del Ministro della Cultura, e non più da parte del consiglio di amministrazione, il quale indica anche il presidente.

Il comitato è composto, oltre che da quest'ultimo, da sei componenti designati dallo stesso Ministro della Cultura, dal Ministro dell'Istruzione e del merito e dal Ministro dell'Economia e delle finanze. Se volessimo mettere su Wikipedia un sunto esplicativo del significato della parola “lottizzazione” funzionerebbe benissimo. Al comitato scientifico ovviamente vengono attribuite rilevanti funzioni consultive sui principali atti di direzione e di indirizzo della Fondazione centro sperimentale. Parlare di MinCulPop credo sia una battuta addirittura troppo scontata, fin troppo facile.

Vi è stata una forte mobilitazione da parte delle studentesse e degli studenti del Centro per il metodo e il merito attraverso i quali sono state introdotte le modifiche sulla governance della Fondazione, che rischiano -ottimisticamente rischiano - di lederne l'autonomia e l'indipendenza, portando sotto il diretto controllo del Governo scelte e indirizzi riguardo i percorsi e gli strumenti formativi, la docenza e, appunto, la didattica.

Sottolineo che gli studenti mobilitati in questi giorni non sono di sinistra, le loro preoccupazioni sono più che legittime rispetto alla didattica, ai piani di studio; non sono di sinistra, ma almeno credo che abbiano capito in questo passaggio cos'è la destra. La destra, in questo caso, mette le mani su un'istituzione culturale, dando seguito a cose che abbiamo sentito ripetutamente in quest'Aula: ossia che bisognava combattere l'occupazione della cultura da parte della sinistra. C'è un senso di rivalsa, ma è una cosa davvero rozza, perché, se è vero, da un lato, che c'è stata un'egemonia della sinistra nel mondo della cultura di questo Paese, credo sia fin troppo facile dire che questa egemonia è figlia della cultura progressista, di sinistra e antifascista, che ha informato l'Italia dal dopoguerra a oggi e che occupare le istituzioni culturali per provare a ribaltare, a cambiare il segno della cultura in questo Paese è davvero fin troppo miope.

Basterebbe questo per dirvi che siamo davvero molto lontani dall'accogliere la fiducia verso questo provvedimento, ma, purtroppo, c'è altro, perché al peggio non c'è mai fine: da tempo, CGIL, CISL e UIL sostengono con forza la necessità di rilanciare le adesioni alla previdenza complementare negoziale, rendendola effettivamente accessibile anche a chi lavora nelle piccole imprese e ai giovani. Per questo motivo, come tutti saprete, c'è un tavolo, deciso assieme al Governo, con l'apertura di un confronto sulla previdenza complementare, che dovrebbe discutere questo tema ed è fissato per il 18 di settembre, ma in questo provvedimento grazie, ahimè, bisogna dirlo, a un emendamento proposto da un partito non di maggioranza, o almeno, in apparenza, il Governo decide di andare avanti in autonomia.

Ora, questo emendamento fa confluire il comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare, nato nel 2011, in Assoprevidenza, un'associazione che raggruppa una parte dei fondi italiani e, ahimè, gli garantisce anche 29,5 milioni di risorse pubbliche, di cui addirittura 1,5 milioni entro il 30 settembre; siamo praticamente a un colpo di mano. Il comitato era stato istituito il 21 febbraio 2011 con la risoluzione votata dalla Commissione lavoro della Camera e impegnava l'Esecutivo a investire fortemente sulle potenzialità del sistema dei fondi pensione, in particolare valutando l'opportunità di sostenere eventuali iniziative organizzative, promozionali e di informazione, anche su impulso degli enti e delle strutture interessate.

Adesso, si decide, con questo emendamento contenuto nel provvedimento in discussione, di affidare tutte le funzioni del comitato, appunto, ad Assoprevidenza. A questo punto, come purtroppo è stato paventato da alcune organizzazioni sindacali, il tavolo diventa finto o, forse, erano già finti tutti i tavoli precedenti. Noi, come le principali organizzazioni sindacali di questo Paese, riteniamo questa scelta assolutamente sbagliata.

Il tema della previdenza complementare avrebbe assolutamente meritato una discussione, innanzitutto con le organizzazioni sindacali e questo blitz notturno, al quale purtroppo abbiamo dovuto assistere nelle ore concitate della discussione in Commissione, se è possibile, come dicevo prima, peggiora ulteriormente questo provvedimento, che era già largamente disomogeneo, privo di qualsiasi coerenza, organicità; un decreto omnibus che porterà, purtroppo, a casa piccoli e grandi risultati nel bilancio dell'azione di questo Governo prima delle ferie estive, ma, da questo punto di vista, va detto che come è andata fino ad oggi questa legislatura così si conclude: davvero male - si conclude nella fase pre-estiva - e, quindi, anche per questo, sottolineiamo con forza il nostro voto contrario alla fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alessio. Ne ha facoltà.

ANTONIO D'ALESSIO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Ancora una volta un decreto, ancora una volta un decreto fin troppo poco organico, fin troppo poco ragionato, fin troppo poco concordato. Il Presidente Mattarella, figura altissima, di grandissimo spessore, ma anche molto moderato, che prima di fare interventi ovviamente misura le parole, i gesti e i tempi, ha più di una volta richiamato il modus operandi di questo Governo che procede a colpi di decreto.

Le Camere vengono sempre più spogliate del proprio ruolo e c'è questo malcostume di porre la fiducia - come oggi, ancora una volta, è accaduto - deviando il percorso ordinario dell'iter legislativo. Se esistono meccanismi ordinari e meccanismi non ordinari e straordinari è perché evidentemente il legislatore, a suo tempo, ha pensato a garanzie, ad equilibri e non è questo il percorso ordinario per legiferare.

Ci si rende conto - è accaduto anche nelle scorse legislature - che altri Governi di altri colori politici abbiano utilizzato in maniera esagerata, probabilmente, lo strumento della decretazione d'urgenza, considerando anche il numero di volte in cui si è posta la fiducia, ma questa volta veramente mi sembra che stiamo arrivando a record irraggiungibili. Allora, bisogna avere il coraggio di mettere mano ai meccanismi legislativi, perché altrimenti ammantiamo tutti i percorsi di ipocrisia.

Allo stesso modo, l'ho già segnalato, l'abbiamo segnalato anche altre volte, diventa un bizantinismo questa doppia dichiarazione di voto: prima sulla fiducia, poi, sul provvedimento sul quale si è posta la fiducia, che può essere anche suggestivo, dal punto di vista “teatrale” - lo dico tra virgolette - del percorso parlamentare, ma ovviamente non produce nulla di buono per il Paese, solo rallentamenti nei tempi.

Questo provvedimento, come dicevo, è poco organico e faccio solo qualche esempio in questo senso. Ha fatto molto discutere il discorso del Centro sperimentale per la cinematografia, uno schiaffo alla libertà, all'autonomia e all'indipendenza della cultura, uno spoils system vero e proprio che risponde, sì, a una logica di occupazione degli spazi, ma che finisce con essere decisamente ingiusto, fuori luogo, non condivisibile. La nostra è sempre stata un'opposizione costruttiva, noi su questo rivendichiamo un atteggiamento che ci caratterizza come gruppo parlamentare dall'inizio della legislatura.

Lo abbiamo ribadito più volte. Ci sono dei provvedimenti che noi abbiamo condiviso, frutto di un lavoro che abbiamo fatto e che stiamo facendo con un confronto serrato con le forze di Governo. Faccio l'esempio relativo alla giustizia. Così come in altre circostanze, ci siamo coordinati al tavolo con le opposizioni perché siamo all'opposizione, ma la nostra è un'opposizione sempre costruttiva, mai preconcetta, mai impregnata di steccati ideologici, mai opposizione per dire che siamo all'opposizione. Anche in questo decreto alcune cose le abbiamo condivise, le abbiamo votate e abbiamo provato a emendarle. Abbiamo fatto un lavoro che probabilmente qualche frutto lo porta pure, ma è l'impostazione, assolutamente disorganica, che ci meraviglia, che ci lascia perplessi e che non ci può far votare in senso favorevole su questo provvedimento.

Voglio fare un altro esempio, Presidente, prima di avviarmi alla conclusione. La velocità con la quale il Governo procede a colpi di decretazione di urgenza, anche laddove, ripeto, non esistono i presupposti, perché non c'è omogeneità, perché non c'è straordinarietà e perché la Corte costituzionale si è espressa più volte in questo senso, in quanto sviluppiamo in maniera assolutamente fuorviante il concetto di omogeneità della materia, che cosa determina, questo che è abuso? Determina una velocizzazione che porta, poi, a disfunzioni, disuguaglianze e a disorganicità - ripeto - che poi generano ricorsi all'autorità giudiziaria ordinaria e anche alla Corte costituzionale. Faccio un esempio per far capire quanto a volte il Governo diventa miope, come accennava prima il collega Mari. L'articolo 34, con riferimento alla giustizia sportiva, impone alle Federazioni sportive nazionali di adeguare i propri statuti e regolamenti, con l'obiettivo di rendere applicabili le penalità, solo esauriti i gradi di giudizio sportivo, e favorire la formazione del giudicato. Non si entra nel merito, perché nel merito il contenuto della norma può essere condivisibile - ma anche non esserlo, perché poi tutto dev'essere sempre frutto di una discussione -, ma il contenuto è frutto di un atteggiamento miope perché, di fatto, si va a violare l'autonomia dell'ordinamento sportivo; di fatto questa norma va a disciplinare il processo sportivo, le cui competenze sono rimesse esclusivamente all'ordinamento sportivo. Allora, che cosa determinerà con ogni probabilità tutto ciò? Ricorsi all'autorità giudiziaria e alla Corte costituzionale, che, peraltro, si è già espressa con chiarezza in merito. Su questo punto avevamo proposto un emendamento soppressivo, che è stato probabilmente trascurato per la velocità e per l'approssimazione con la quale si continua a lavorare, forzando gli strumenti della decretazione d'urgenza e della questione di fiducia.

Allora, tutto questo esemplificativamente, per porre l'attenzione e per rivolgere un modesto monito al Governo perché riveda il modus procedendi, che determina disfunzioni continue, disuguaglianze, disorganicità, ricorsi e impatto sociale che non possono essere condivisi. Per questo, il nostro voto sarà consequenziale a quanto detto (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tassinari. Ne ha facoltà.

ROSARIA TASSINARI (FI-PPE). Grazie, Presidente. Sottosegretario, onorevoli colleghi, la pubblica amministrazione rappresenta il motore della nostra società e il fulcro attraverso il quale le istituzioni si relazionano con i cittadini e si occupano di soddisfare i bisogni della collettività. Tuttavia, sappiamo tutti che il sistema amministrativo ha bisogno di continui aggiornamenti e riforme per migliorare l'efficienza, la trasparenza e la capacità di rispondere alle esigenze dei cittadini. Il decreto in questione mira proprio a colmare alcune lacune nel funzionamento della pubblica amministrazione e a introdurre misure volte a modernizzare e a semplificare i processi.

Esso affronta varie tematiche cruciali, quali la semplificazione delle procedure burocratiche e l'ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie. La semplificazione delle procedure burocratiche è punto cruciale affrontato da questo decreto. Ridurre la burocrazia significa ridurre gli ostacoli che spesso rallentano il processo decisionale e impediscono ai cittadini di accedere facilmente ai servizi pubblici. Semplificare le procedure significa anche rendere la pubblica amministrazione più attraente per gli investitori, promuovendo la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. La pubblica amministrazione dev'essere al servizio del cittadino e non viceversa. Vogliamo un'amministrazione pubblica vicina ai cittadini, pronta ad ascoltare le esigenze e ad agire tempestivamente per soddisfarle. Questo decreto mira a ottimizzare le risorse umane e finanziarie della pubblica amministrazione. Una gestione efficiente delle risorse è fondamentale per garantire una spesa pubblica sostenibile e mirata al benessere della collettività. Dobbiamo essere responsabili nell'utilizzo dei fondi pubblici e assicurarci che ogni somma spesa produca risultati concreti e tangibili per i cittadini. Il decreto interviene poi in vari ambiti veramente molto rilevanti. Fra i più importanti si ricordano le disposizioni riguardanti la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il decreto definisce le modalità attraverso le quali il Dipartimento per l'Informazione e l'editoria e il Dipartimento per le Politiche della famiglia, in aggiunta alla dotazione organica vigente della Presidenza del Consiglio, possono procedere alla copertura dei posti loro assegnati in aggiunta alla dotazione organica vigente. Abbiamo, poi, un intervento importantissimo nell'ambito della valorizzazione del personale tecnico-amministrativo degli atenei. Si destinano, infatti, 50 milioni di euro annui alla valorizzazione del personale tecnico-amministrativo delle università statali e al raggiungimento da parte delle università di più elevati obiettivi nell'ambito della didattica, della ricerca e della Terza missione del PNRR. L'università rappresenta un faro di conoscenza, un luogo dove le menti si incontrano, si interrogano e si aprono al mondo. Apprezziamo il lavoro del Ministro dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini di riconoscere e valorizzare le competenze dei tanti professionisti che prestano servizio presso tali istituzioni e che, anche con tale intervento normativo, trovano nuovo slancio e un'occasione ulteriore di stimolo e di crescita. L'università è il cuore pulsante della ricerca e dell'innovazione. È qui che nuove scoperte scientifiche vengono fatte, nuove teorie vengono elaborate e nuove tecnologie prendono forma. Senza l'università il progresso e lo sviluppo della nostra civiltà sarebbero limitati. L'università è un crocevia di culture, idee e punti di vista. Studenti e docenti, provenienti da tutto il mondo, si incontrano e si confrontano, creando un ambiente di tolleranza e di arricchimento reciproco.

Vi sono, poi, nel decreto disposizioni urgenti per il funzionamento dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, ma anche provvedimenti che riguardano la semplificazione delle procedure per l'attuazione delle misure di contrasto al caro materiali. Abbiamo, poi, importanti articoli che riguardano le disposizioni in materia di personale del Ministero della Cultura. Si consente, infatti, al Ministero della Cultura di incrementare la propria dotazione organica di 100 unità di personale non dirigenziale, da inquadrare nell'ambito dell'area delle elevate professionalità. L'incremento del personale, sostenuto dal Ministero della Cultura, riveste un ruolo cruciale nello sviluppo individuale e collettivo. Investire nella cultura, infatti, significa promuovere la formazione di cittadini consapevoli, critici e aperti al dialogo.

Il decreto interviene anche nell'ambito dell'amministrazione penitenziaria. La Polizia penitenziaria riveste un ruolo di fondamentale importanza nel sistema giudiziario e carcerario di qualsiasi Nazione. Responsabile della sicurezza all'interno delle strutture penitenziarie, svolge una serie di compiti cruciali per il mantenimento dell'ordine e della disciplina. In primo luogo, la Polizia penitenziaria garantisce la protezione sia dei detenuti che del personale carcerario, prevenendo situazioni di violenza e di evasione. La sua presenza dissuasiva contribuisce a mantenere un ambiente più sicuro e controllato.

Abbiamo, poi, il rafforzamento della capacità amministrativa del Ministero dell'Istruzione e del merito. Il provvedimento incrementa la dotazione organica del Ministero dell'Istruzione e del merito in ragione della necessità di garantire l'organizzazione e il funzionamento del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore e del sistema di istruzione e formazione professionale, nonché della necessità di rafforzare le funzioni di controllo e ispettive verso le istituzioni scolastiche e l'amministrazione centrale e periferica del medesimo Ministero. L'istruzione tecnologica superiore e il sistema di istruzione e formazione professionale rivestono un ruolo chiave nell'economia moderna e nella formazione di una forza lavoro qualificata. Il sistema di istruzione e formazione professionale si focalizza sull'apprendimento pratico e sulle competenze specifiche richieste dal mercato del lavoro, garantendo un'adeguata preparazione per le diverse professioni e mestieri.

Questa forma di istruzione promuove l'innovazione e lo sviluppo tecnologico, favorendo la competitività del Paese a livello internazionale. Grazie all'istruzione tecnologica superiore e alla formazione professionale i giovani possono inserirsi nel mondo del lavoro in modo più agevole, con competenze in linea con le richieste del mercato.

Vi è, poi, l'articolo 24 che contiene disposizioni per la funzionalità delle prefetture-uffici territoriali del Governo; prevede che alle prefetture-uffici territoriali del Governo delle province interessate dallo stato di emergenza per gli eventi alluvionali verificatisi a far data dal 1° maggio 2023 sia fornito un temporaneo, ma essenziale supporto di risorse umane di livello non dirigenziale, con professionalità di tipo tecnico o amministrativo-contabile appartenenti all'area funzionari; prevede, inoltre, l'acquisto di strumenti informatici destinati a potenziare la funzionalità delle sale operative di Protezione civile, per il necessario supporto tecnico alle decisioni dei centri di coordinamento soccorsi delle prefetture-uffici territoriali del Governo e dei centri operativi misti istituiti dai prefetti delle province interessate dai fenomeni alluvionali intervenuti a far data dal 1°maggio scorso; un esempio importante, in un contesto davvero complesso e difficile, un'attenzione che il Governo ha dato a un momento difficile che sta vivendo la Romagna. La dotazione di personale tecnico-amministrativo riveste un ruolo cruciale nel caso di dover fronteggiare calamità naturali; queste risorse umane qualificate svolgono una serie di compiti fondamentali per coordinare e gestire la risposta di emergenza in situazioni di crisi.

Il gruppo di Forza Italia ha dato poi un importante contributo, nel lavoro delle Commissioni riunite, per il miglioramento del provvedimento. Ne cito alcuni esempi: la previsione dell'erogazione di risorse per la piena operatività delle reti oncologiche regionali sulla base del raggiungimento di specifici obiettivi e tempistiche da stabilire per singola regione, nonché un relativo meccanismo premiante; consentire a tutti gli enti locali di poter utilizzare i giovani assunti nella PA con contratti di lavoro a tempo determinato di apprendistato o di formazione e lavoro, incrementando la percentuale di utilizzo per comuni, unione di comuni e città metropolitane; si tratta di un emendamento importantissimo, in quanto questi interventi sono a favore delle politiche del lavoro, perché le persone sono il bene più prezioso di un Paese per prepararsi al futuro, tanto più quanto queste politiche riguardano i giovani. Il blocco delle assunzioni prima e l'emergenza COVID poi avevano bloccato l'occupazione, fondamentale sia per i nostri giovani sia per combattere le congiunture economiche negative come inflazione e aumento dei tassi. Si prevede poi, fra gli emendamenti presentati da Forza Italia e approvati in Commissione, l'esenzione dall'IVA per le prestazioni di servizi connessi con la pratica dello sport, compresi quelle didattiche e formative rese nei confronti delle persone che esercitano lo sport o l'educazione fisica da parte di organismi senza fini di lucro, comprese le società sportive dilettantistiche. “Il buon Governo è un Governo che ascolta i cittadini, comprende le loro esigenze e agisce con determinazione per migliorare la qualità della vita di tutti”. Questa citazione del nostro amato Presidente Silvio Berlusconi riflette l'essenza della nostra azione politica e del nostro sostegno a questo decreto. Per Forza Italia, il bene comune e il benessere sono al centro di ogni decisione che prendiamo.

Il decreto sulla pubblica amministrazione è un passo importante verso un'amministrazione più moderna, efficiente e orientata al cittadino. Forza Italia sostiene questa misura perché crediamo che sia fondamentale per il progresso del nostro Paese e per garantire un futuro migliore per tutti i cittadini. Per questo motivo il mio gruppo voterà convintamente la fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Penza. Ne ha facoltà.

PASQUALINO PENZA (M5S). Grazie, Presidente. Sarò breve. Mi rivolgo a voi, oggi, per dichiarare un forte dissenso, a nome del MoVimento 5 Stelle, nei confronti del decreto in esame, il PA2. Il contenuto originario del decreto contiene un insieme di misure che, in teoria, dovrebbero rafforzare le capacità amministrative e organizzative delle nostre amministrazioni pubbliche. Successivamente si è dilatato per incorporare interventi nei più disparati settori, un insieme di interventi erogati senza un discorso organico e programmatico, e ciò è inaccettabile. Il nostro Governo sembra non aver ascoltato l'appello del Presidente della Repubblica del 25 maggio scorso in cui veniva sottolineato l'ostinato e problematico ricorso alla decretazione d'urgenza. Invece di correggere il tiro, il Governo ha deciso di aggrapparsi ancora di più a questo strumento legislativo; è un comportamento che va oltre la semplice ostinazione, siamo di fronte a un vero e proprio abuso. Mi preme sottolineare, signor Presidente, come l'abuso della decretazione d'urgenza stia minando il rapporto tra Parlamento e Governo, una componente essenziale nel nostro ordinamento democratico; il Parlamento rischia di essere svuotato del suo ruolo e delle sue prerogative. Questa grave alterazione della nostra architettura costituzionale è, a nostro avviso, completamente ingiustificabile, soprattutto considerando che viviamo in un periodo di relativa tranquillità, lontano da emergenze vere e proprie.

Un punto critico è il nuovo articolo 12-bis, introdotto da un emendamento della Lega che propone di azzerare gli organi del Centro sperimentale di cinematografia; ciò equivale a un tentativo di spartizione di potere tra le forze politiche di Governo, un'azione inaccettabile in una democrazia che dovrebbe prevedere la separazione dei poteri e il rispetto dei principi di autonomia. La nostra preoccupazione si estende anche all'attuazione del PNRR e alla gestione dei fondi straordinari ottenuti nel 2020 grazie a Giuseppe Conte. Questi fondi, destinati a settori cruciali come la sanità, l'istruzione, le infrastrutture e la transizione digitale ed ecologica e all'inclusione sociale, sono in balia di un approccio gestionale frammentato e disorganizzato. Ci preoccupa la mancanza di un'attenta e costante pianificazione, di controlli adeguati e di verifiche oculate. Non possiamo ignorare, inoltre, la presenza nel Governo di una Ministra le cui azioni e parole suscitano dubbi sulla correttezza del suo mandato. Riteniamo che la sua posizione, in questo momento, sia insostenibile. Siamo preoccupati per l'indebolimento dei presìdi di legalità e degli strumenti di prevenzione, come dimostrato dal primo provvedimento d'urgenza del Governo, il cosiddetto decreto Rave e dal decreto-legge 51, che ha prorogato lo scudo contabile ed escluso il controllo concomitante della Corte dei conti sulle risorse del PNRR e del Piano nazionale complementare. È evidente la mancanza di dialogo costruttivo con le opposizioni; infatti, il MoVimento 5 Stelle ha presentato 85 emendamenti, di cui solo 3 approvati, con riformulazione; pareri tutti contrari e spesso privi di motivazioni che possano definirsi tali, come, ad esempio, quello sull'emendamento, a costo zero, per istituire il polo unico INPS per la Polizia di Stato, che questa maggioranza ha elegantemente respinto, senza curarsi della necessità di istituire tale organo, che è già presente in altri Corpi dello Stato.

Per tutte queste ragioni, signor Presidente, dichiaro il nostro voto contrario alla fiducia su questo decreto. Abbiamo bisogno di un Governo che operi nel pieno rispetto dei principi democratici e costituzionali, che rispetti il Parlamento e che metta in atto politiche lungimiranti e responsabili, per il bene del nostro Paese. Chiediamo un vero dibattito e confronto sulle questioni importanti, non un abuso della decretazione d'urgenza e la chiusura a qualsiasi dialogo. Il nostro Paese merita di più (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giagoni. Ne ha facoltà.

DARIO GIAGONI (LEGA). Grazie, signor Presidente. Gentili colleghe e colleghi onorevoli, signora Sottosegretario Castiello, il tema della pubblica amministrazione in discussione quest'oggi è da decenni al centro del diverbio politico. Si respira la necessità di una riforma strutturale, necessaria e urgente per superare ostacoli importanti. Per citarne qualcuno: la frammentazione delle amministrazioni, la formazione differente tra enti, la sovrapposizione nel tempo e la lunga durata di più modelli amministrativi, quasi mai tra loro coerenti, la difettosa organizzazione dei rapporti tra amministrazioni centrali e periferiche, la composizione del personale, in gran parte anziano, formato per applicare regole e non per risolvere i problemi. È fondamentale, di fronte ai tanti ostacoli, compiere passi importanti per realizzare uno storico obiettivo. Dico storico perché non c'è stato un solo periodo, nella storia dell'Italia unita, in cui questa riforma non sia stata invocata, promessa, progettata e io dico anche in parte messa in atto, sebbene con risultati mai definitivi, anzi spesso deludenti. Ciò non vuol dire che lungo la storia l'amministrazione sia rimasta immobile; è cambiata, ovviamente, arrancando per stare al passo con i tempi.

Purtroppo, per assenza di personale, di una guida, di una bussola legislativa ben definita, non è riuscita a dimostrare le sue potenzialità: mai all'altezza della domanda posta dallo sviluppo della società italiana. Dunque, la riforma dell'amministrazione è un primo punto fermo, perché - come avete detto anche voi in passato - ce lo chiede l'Europa, a rischio, altrimenti, di restare in coda al processo di ripresa che seguirà la grande crisi.

Quindi, la domanda è: nel 2023, l'amministrazione potrà mutare? Davanti a questa domanda, l'attuale Governo ha fatto un passo concreto approvando il decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, successivamente discusso nelle Commissioni competenti. Qui mi soffermo e desidero ringraziare tutti i colleghi della I e dell'XI Commissione di cui faccio parte e, in particolare, i colleghi della Lega per il lavoro svolto in sede referente e per il significativo contributo apportato al testo del decreto-legge. Abbiamo lavorato tenendo conto di due fondamentali premesse. La prima è che una riforma di questo tipo deve portare con sé una radicale trasformazione dell'amministrazione del Paese; a ciò bisogna aggiungere una serie di difetti radicati, il primo dei quali è certamente una confusione normativa derivante, a sua volta, dalla loro eccessiva moltiplicazione: riformare un tale groviglio di problemi, avrebbe ironizzato il generale De Gaulle, è quel che si dice un Vaste programme.

Dunque, la questione amministrativa è, alla base, di natura politica e, come tale, andrebbe posta costantemente al centro dell'agenda e preservata da suoi ondeggiamenti continui. La linea che seguiremo sarà verso riforme che siano chiare, strutturate, brevi, economicamente possibili, con alla guida un gruppo coeso interno alle amministrazioni. Occorre assumere personale - e già siamo, fortunatamente, in una fase favorevole per farlo, poiché è già in atto un considerevole turnover generazionale - ma non con il solito sistema delle infornate, dei concorsoni, bensì partendo dalle necessità. Da qui la proposta della Lega, inserita nel testo di legge, di favorire il reclutamento, negli enti locali, del 20 per cento della dotazione organica.

Qualunque processo di riforma deve seguire tassativamente una successione logica: partire dalle funzioni, proseguire scegliendo il modello organizzativo più utile a realizzarle e, infine - ma solo infine - selezionare il personale più adatto per quelle funzioni e quella organizzazione. Da qui un'altra proposta della Lega: innalzare l'età massima da 65 a 68 anni per l'accesso all'elenco degli idonei per la nomina di direttore generale sanitario, amministrativo, dei servizi socio-sanitari, così da avere l'esperienza di chi conosce pienamente l'apparato e coordinare l'amministrazione con un numero consistente di risorse umane specializzate.

Inserimenti e modifiche, queste, finalizzate ad ottimizzare la macchina burocratica. Si è tenuto conto anche di due raccomandazioni: la prima concerne il contesto della riforma che è in linea con quella europea di oggi e, soprattutto, di domani, dove gli esempi virtuosi di altre nazioni diventano anche modelli da seguire; la seconda raccomandazione è quasi superflua, ossia quella della digitalizzazione.

Digitalizzare non è solo lavorare diversamente, ma pensare in modo nuovo, ed è di questo in definitiva che la nostra amministrazione ha più bisogno. Passare dall'efficienza all'efficacia, così come riportato in questo decreto, nel quale la digitalizzazione assume un ruolo chiave e centrale per l'amministrazione di oggi e di domani.

A fronte di ciò, sono in atto processi di sburocratizzazione delle amministrazioni pubbliche e delle amministrazioni private che rispondono alle esigenze di una società in continua trasformazione. Il Governo di centrodestra è già al lavoro su questo. Dobbiamo impegnarci per essere i pionieri, per realizzare un percorso univoco tra i Paesi europei verso un nuovo modello di sburocratizzazione del sistema.

Anche per quanto riguarda lo Stato e i servizi pubblici, la necessità di una razionalizzazione dell'apparato pubblico è stata motivata con la maggiore turbolenza delle condizioni sociali ed economiche internazionali, dai cambiamenti intervenuti nei rapporti con i cittadini intesi come utenti e consumatori di servizi.

Lo stesso incremento della prosperità economica e sociale, l'incidenza di fenomeni in parte nuovi per l'Europa hanno incoraggiato i cittadini verso una richiesta di qualità ed efficacia dei servizi; in alcuni casi, ad esempio, dei servizi pubblici.

Il dilemma dei Governi è oggi quello di rendere compatibile la pressione del caro vita con le aspettative economiche e sociali dei lavoratori. Lavorare per lo Stato è un onore che porta con sé diritti e doveri (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier): più questi sono sentiti nel lavoratore al servizio dello Stato e più sarà dato un servizio efficiente e in linea con le aspettative dei cittadini utenti.

Le responsabilità personali dei lavoratori devono essere rimarcate e tutelate, così come deve essere rimarcato l'impegno e premiata la diligenza dei più meritevoli. Voglio approfittarne per ringraziare tutti coloro che, con passione e impegno, portano avanti la macchina amministrativa di questo Paese, ricordando che i casi isolati di cattiva gestione non devono infangare il nome di chi vive questo lavoro come una missione di vita nell'interesse della Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Prima di concludere, voglio ricordare un altro impegno assunto dalla Lega, un obiettivo importante, fortemente voluto e desiderato. Abbiamo presentato un emendamento con cui si sblocca la possibilità, per migliaia di docenti precari con almeno tre anni di servizio nelle scuole statali e paritarie, di accedere a un contratto a tempo indeterminato, dando così maggiori certezze e stabilità ai giovani e meno giovani docenti precari, ma anche agli studenti i quali così avranno docenti fissi che daranno continuità al percorso formativo.

Potenziare l'istruzione, potenziare il Paese e creare le basi per il futuro, formare nel miglior modo possibile la futura classe dirigente è un dovere dello Stato, ma è anche il più grande degli investimenti possibili.

Per tutti i motivi citati dichiaro, a nome mio e del gruppo Lega, la volontà ferma e decisa di votare a favore della fiducia, perché il testo di legge vira verso una dimensione innovativa ed efficace (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fossi. Ne ha facoltà.

EMILIANO FOSSI (PD-IDP). Il provvedimento di cui stiamo discutendo ha e dovrebbe avere un'importanza fondamentale per il Paese. Si tratterebbe di procedere verso la riforma della pubblica amministrazione, che rappresenta un settore nevralgico e decisivo per il futuro di ogni Paese, compreso naturalmente il nostro. Però, questo provvedimento è per noi totalmente irricevibile perché non solo incapace di rispondere alle necessità e ai bisogni del Paese, ma anche perché presenta tratti fortemente inquietanti. Infatti, con i due decreti sulla pubblica amministrazione, presentati a poca distanza l'uno dall'altro, non si contribuisce minimamente a risolvere i problemi del Paese, soprattutto nei suoi aspetti pericolosamente più fragili e deboli, ma di fatto si mira esclusivamente a procedere verso quella marcia di famelica e indiscriminata occupazione del potere. E lo si fa con quella modalità - che abbiamo sottolineato più volte dai banchi del Partito Democratico – che, in modo deliberato e voluto, mira a indebolire le istituzioni democratiche del Paese, azzoppando e ridimensionando, credo appunto in modo deliberato, anche il ruolo del Parlamento.

Quest'ultimo aspetto sta assumendo contorni francamente eclatanti, per il continuo ricorso al voto di fiducia: in nove mesi è stata posta la fiducia 25 volte (quasi tre volte al mese), quindi un record assoluto, fatto tra l'altro da un Esecutivo che, come amate dire tanto, ha la forza dei numeri e, quindi, non ha o non dovrebbe avere problemi di questo genere in Parlamento; a maggior ragione, visto che c'è una continuità, anche certo del ricorso alla fiducia.

Vogliamo ricordare che, in altri tempi, quelli terribili della pandemia e del lockdown, c'erano condizionamenti ben più importanti, forti, che potevano anche giustificare, per la difficoltà a convocare il Parlamento, un ricorso a questo strumento. Voglio ricordare che voi e l'attuale Presidente del Consiglio gridavate alla democrazia esautorata. Come si cambia: siete diventati campioni di fiducie e di incoerenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

C'è, quindi, il ricorso continuo alla decretazione d'urgenza anche quando non necessario. Il richiamo del Presidente Mattarella è stato costante: il Capo dello Stato è intervenuto almeno quattro volte per segnalare l'eccessiva eterogeneità di alcuni provvedimenti considerati omnibus. Anche in questo decreto, oltre alle tante materie indicate nel titolo - sport, lavoro, agricoltura, Giubileo -, sono contenute norme ordinamentali in settori delicati e fondamentali, come la giustizia, la difesa, il tema dell'ANPAL.

Ma c'è dell'altro, oltre al ricorso continuo alla fiducia e all'utilizzo dei decreti omnibus che contribuisce, secondo me, secondo noi, ad esautorare il ruolo del Parlamento. Voi, infatti, con questa modalità, impedite ogni elemento di confronto nel merito dei provvedimenti. I tempi per l'esame sono stati inaccettabili, se pensiamo che il provvedimento è stato incardinato nelle Commissioni il 4 di luglio, come è stato sottolineato più volte dai nostri capigruppo Scotto e Bonafe' nelle Commissioni.

L'inserimento di norme in un decreto omnibus nelle Commissioni affari costituzionali e lavoro ha impedito alle altre competenti Commissioni la possibilità di svolgere audizioni, di istruire, in sede referente, la riforma nelle parti di loro competenza, con il risultato che avete, di fatto, impedito alle opposizioni di svolgere il loro compito; non avete permesso agli altri enti, alle altre istituzioni, alle associazioni, alla società civile di svolgere il loro ruolo e, di fatto, poi, umiliate anche la vostra maggioranza, perché un ruolo così irrisorio della maggioranza parlamentare in termini di contributo non si era mai visto. In pratica, sono stati approvati solo gli emendamenti del Governo: depositati uno dopo l'altro, con scadenze ravvicinate, per i subemendamenti, tali da rendere impossibile una minima istruttoria. Colleghi della maggioranza, vi accontentate di fare i passacarte del Governo? Non avete un sussulto d'orgoglio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Riuscite a battere un colpo? La dignità: dove l'avete messa?

Nel merito, avete fatto due decreti sulla pubblica amministrazione, ma non c'è una risposta ai problemi del Paese.

Il Ministro Zangrillo aveva promesso di assumere 150.000 persone l'anno fino al 2026. Attese deluse rispetto a una pubblica amministrazione che, come sappiamo bene, ha carenza di organico, di impiegati a tempo pieno, nonostante i passi fatti negli ultimi anni che, poi, sono stati rallentati dalla pandemia e dal lockdown, come sappiamo e come sa anche chi ha fatto l'amministratore locale, come il sottoscritto. Non avete risolto un problema.

Nella scuola, il Governo ha bocciato gli emendamenti per favorire lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi del 2020 integrate con gli idonei e gli emendamenti che chiedevano di rivedere i parametri messi in legge di bilancio sul dimensionamento scolastico. La situazione è grave: su oltre 81.000 cattedre libere, sono state autorizzate meno di 51.000 assunzioni. Una cattedra su tre, quindi, non verrà assegnata e avremo le supplenze.

Sulla giustizia è stato bocciato il nostro emendamento che proponeva la stabilizzazione di almeno una parte dei dipendenti dell'Ufficio del processo. Ma sono solo alcuni esempi. Sugli enti locali, sulla sanità: nessuna risposta significativa, ma si boccia il piano nazionale delle assunzioni, si boccia il rinnovo dei contratti collettivi e si boccia la stabilizzazione dei precari.

Allora, la domanda è: a cosa è servito fare due decreti PA in così poco tempo, se nessun problema, di fatto, è stato affrontato e, tanto meno, risolto? La risposta è molto semplice: sono stati lo strumento della destra per occupare posti dirigenziali apicali nei Ministeri, negli enti pubblici e nelle partecipate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Occupare Ministeri ed enti è il vostro obiettivo, con modalità certosina, puntuale, rapida. In questo siete bravissimi e famelici.

Con il primo decreto commissariate l'INPS e l'INAIL; con il secondo sopprimete l'ANPAL e avete fatto quello che dal ventennio non succedeva: lottizzare una scuola (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), commissariando il Centro sperimentale di cinematografia. Avete, poi, inserito nuove risorse per nuove posizioni apicali, anche creando figure dirigenziali nuove, nel Ministero della Giustizia, in quello della Cultura, in quello dell'Istruzione, nel Ministero dell'Interno e in altri.

Vedremo, poi, nei prossimi mesi a chi verranno affidati questi incarichi. Però, per i lavoratori comuni: niente. Per gli stipendi fermi, con l'inflazione che galoppa: niente. Scuola, sanità, Forze dell'ordine: le briciole. Ma per le misure apicali c'è tutto. E, proprio mentre stanziate decine di milioni di euro per staff e direzioni dei Ministeri, avete avuto il coraggio di rimandare il dibattito sul salario minimo e i lavoratori poveri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), così come vi disinteressate, di fatto, delle famiglie a cui avete tolto il reddito di cittadinanza e che, giustamente, stanno protestando, perché non c'è un'alternativa, non c'è una risposta, non c'è un farsi carico di quel problema. Noi non ci prestiamo a tutto questo: lo denunciamo e lo denunceremo. Per questo, annuncio il voto contrario del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Coppo. Ne ha facoltà.

MARCELLO COPPO (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, trattiamo di un provvedimento complesso e noi, qui, siamo a spiegarlo, non solo a noi stessi, ma alla Nazione. Ed è anche difficile spiegarlo, perché c'era uno stereotipo, prima del politically correct, che poteva essere definito “la massaia di Voghera” o, da noi, “la signora Maria”, ossia quelle persone operose che tutti i giorni si alzano, lavorano, hanno molti problemi da risolvere e poco si interessano dei cavilli della burocrazia e della pubblica amministrazione, ed è anche giusto così. Però è anche a loro che dobbiamo spiegare questo provvedimento. È un provvedimento che, sebbene possa intervenire in diversi ambiti, ha un filo comune, ed è proprio quel filo comune che noi dobbiamo spiegare e sul quale dobbiamo esprimere la fiducia.

Perché? Perché mala tempora currunt; ci sono tempi difficili che stiamo affrontando e dobbiamo anche prendere in considerazione che sed peiora parantur, che potrebbero anche peggiorare a livello internazionale.

Ci dobbiamo trovare, sia in un caso che nell'altro, pronti con una pubblica amministrazione efficiente ed efficace: al fianco dei cittadini, non contro i cittadini. Il sentiment che si sente nel Paese quando ci si reca in un ufficio pubblico, purtroppo, non è quello di dire “che bello, vado in quell'ufficio”: noi questo lo dobbiamo cambiare, è uno degli obiettivi di questo Governo.

Avere una pubblica amministrazione efficiente non solo è un bene, ma ci permette di valorizzare le eccellenze del nostro Paese ed è anche su questo aspetto che tale provvedimento va ad incidere, perché ci troviamo di fronte a sfide grandi, come il PNRR - ne abbiamo parlato tutti -, e, se non abbiamo una macchina efficiente, perdiamo opportunità.

Quindi, un plauso a questo Governo che, non solo ha smentito i gufi sulla terza rata, ma, addirittura, sulla quarta si è già portato avanti.

Molti provvedimenti sono già stati presi per rendere questo Paese più efficiente, più corazzato e più pronto alle nuove sfide. Questo Governo, infatti, ha posto la fine del reddito di cittadinanza, il taglio del cuneo fiscale, la semplificazione e l'agevolazione delle nuove assunzioni: sono solo alcuni dei provvedimenti che, sommati anche al decreto-legge Made in Italy, al provvedimento sul lavoro sportivo, alla tutela dei diritti d'autore e alla prossima delega fiscale, rendono più efficiente e più moderno questo Paese.

In ambito di burocrazia, chiamiamolo generale, è stato già approvato un provvedimento, il decreto PA 1, per rendere la pubblica amministrazione migliore e, magari, ce ne saranno altri oltre questo, perché, man mano che cambiano i tempi, man mano che le situazioni si vengono a palesare, questo Governo è pronto a fare il suo, perché si tratta di qualcosa che non rientra nell'ambito ideologico, ma è buonsenso; è qualcosa che, a sinistra, sempre se l'hanno mai avuta, si è perso.

Non a caso il decreto PA2, chiamiamolo così, riorganizza grandi ambiti della struttura di alcuni ministeri e indica procedure di assunzione più snelle, quindi tocca molti dei tasti del pianoforte pubblico, al fine di accordarlo e farlo suonare meglio nella sinfonia dello sviluppo nazionale: dalla cabina di regia per snellire il PNRR, all'ambito della formazione della pubblica amministrazione e al Ministero del Lavoro, andando a migliorare gli strumenti sulle politiche attive del lavoro. Andare ad incidere sulle politiche attive sul lavoro è proprio uno dei principali obiettivi di questo Governo, perché per noi non si danno le “mancette”, ma si cerca di creare lavoro, ed è solo creando lavoro che questo Paese cresce.

Sono interessati dal provvedimento il Ministero della Difesa, il Ministero della Giustizia, sia per la giustizia ordinaria, che per quella tributaria e anche per le funzioni di Polizia penitenziaria, e il Ministero dell'Istruzione. Viene aumentato il Fondo risorse decentrate del Ministero della Salute e vengono apportate modifiche atte a garantire la piena operatività delle reti oncologiche regionali. E ancora, il Ministero dell'Interno, snellendo delle procedure di qualificazione per alcune mansioni dei Vigili del fuoco. Non sono da considerarsi spese quando ci sono impegni di spesa, ma veri e propri fruttuosi investimenti al servizio del buon andamento dello sviluppo economico: una spesa necessaria non per far contento un Ministro o l'altro, ma una spesa necessaria a garantire un miglior futuro per i nostri figli.

Oltre agli interventi sulla pubblica amministrazione, ce ne sono poi anche tanti altri. È difficile, in questo poco tempo, andarli a spiegare tutti. Si sommano anche degli interventi a tutela di alcune eccellenze nazionali.

L'agricoltura: noi sappiamo che i nostri prodotti non hanno pari nel mondo, però, purtroppo, a volte vengono copiati; c'è la contraffazione, specialmente sull'origine. Ebbene, la tutela delle filiere agroalimentari, con la specificazione degli ambiti su cui Agea può intervenire con maggiore incisività in tema di controllo e contrasto alle frodi di carattere agroalimentare a tutela del made in Italy, è un qualcosa che serve e che può capire sicuramente la massaia di Voghera o la signora Maria.

Viene toccato anche l'ambito dello sport: oggi lo sport è un valore costituzionale e un po' di ordine andava fatto, non solo per quanto riguarda le associazioni dilettantistiche, dopo il provvedimento sul lavoro sportivo, perché bisognava contemperare l'esigenza dell'associazione sportiva con l'esigenza della libertà dell'atleta - e quindi viene indicato un limite alla cessione del cartellino - ma lo sport è anche un'altra eccellenza, perché abbiamo di fronte i Giochi invernali di Cortina d'Ampezzo, e quella è una grande vetrina per il nostro Paese, che può servire a tutti, compreso il sistema produttivo del nostro Paese: una grande vetrina, un grande evento promozionale, un evento dove l'Italia farà nuovamente vedere di cosa è capace.

E nello stesso spirito ragioniamo anche del Giubileo, perché un evento che va a richiamare le radici - specialmente quelle culturali - del nostro amato Paese, è un evento che non può che portare, anche in futuro, grandi rilievi e grandi soddisfazioni per il nostro Paese. E quindi con la stessa motivazione, PA2 indica norme di programmazione e di investimenti per la digitalizzazione dei cammini giubilari e del patrimonio sacro di Roma: un patrimonio che non potrà che dare reddito, non solo economico, a tutta l'Italia, ma anche con lo sviluppo del tessuto ricettivo della capitale e della città metropolitana.

Altro aspetto che viene toccato dal PA2 è quello di andare ad aiutare degli asset importanti del nostro Paese, cioè quelle aziende sopra un gran numero di dipendenti, che potrebbero trovarsi in difficoltà, ma che noi abbiamo necessità che rimangano in Italia e, magari, che rimangano italiane, perché abbiamo già visto troppi - troppi! - asset italiani che sono stati oggetto di acquisto da parte straniera o, comunque, di eccessivo interesse da parte straniera.

Noi, Presidente, abbiamo fiducia in questo Governo. Questo provvedimento non è altro che un chiaro esempio di come si è pronti a intervenire quando è necessario; è solo uno degli scalini di un percorso irto in salita, per terminare il quale abbiamo gambe e polmoni. Siamo stati preparati da anni di esperienza nelle istituzioni e nel mondo del lavoro. Abbiamo consapevolezza, quindi, della forza e della creatività di noi italiani: riformare la pubblica amministrazione è come preparare la tela e fornire pennelli e colori affinché il pittore crei il suo capolavoro. Abbiamo fiducia che, anche grazie a questo provvedimento, la pittrice Italia stupirà nuovamente il mondo. Abbiamo fiducia in Giorgia Meloni e nel suo Governo. Voteremo convintamente sì (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.

Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato convenuto che la votazione per appello nominale abbia luogo a partire dalle ore 13,30 sospendo la seduta fino a tale ora.

La seduta, sospesa alle 13,15, è ripresa alle 13,32.

(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 1239-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.

Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo delle Commissioni, comprensivo dell'errata corrige, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata già effettuata dalla Presidenza nella seduta di venerdì 28 luglio.

La chiama avrà quindi inizio dalla deputata Cavandoli.

Invito i deputati segretari a procedere alla chiama

(Segue la chiama).

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame nel testo delle Commissioni comprensivo dell'errata corrige, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:

Presenti: ………………… 295

Votanti: …………………. 292

Astenuti: …………………... 3

Maggioranza: ………….... 147

Hanno risposto : ………. 193

Hanno risposto no: ……… 99

La Camera approva.

Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.

Hanno risposto sì:

Albano Lucia

Almici Cristina

Ambrosi Alessia

Amich Enzo

Amorese Alessandro

Andreuzza Giorgia

Antoniozzi Alfredo

Bagnai Alberto

Bagnasco Roberto

Baldelli Antonio

Barabotti Andrea

Barelli Paolo

Battilocchio Alessandro

Battistoni Francesco

Bellomo Davide

Bellucci Maria Teresa

Benigni Stefano

Benvenuti Gostoli Stefano Maria

Benvenuto Alessandro Manuel

Bergamini Deborah

Bicchielli Pino

Billi Simone

Bisa Ingrid

Bof Gianangelo

Bordonali Simona

Bruzzone Francesco

Buonguerrieri Alice

Caiata Salvatore

Calovini Giangiacomo

Candiani Stefano

Cangiano Gerolamo

Cannizzaro Francesco

Caramanna Gianluca

Caretta Maria Cristina

Carloni Mirco

Caroppo Andrea

Carra' Anastasio

Casasco Maurizio

Cattaneo Alessandro

Cattoi Vanessa

Cavandoli Laura

Cavo Ilaria

Centemero Giulio

Cerreto Marco

Cesa Lorenzo

Chiesa Paola Maria

Ciaburro Monica

Ciocchetti Luciano

Cirielli Edmondo

Coin Dimitri

Colombo Beatriz

Colosimo Chiara

Colucci Alessandro

Comaroli Silvana Andreina

Comba Fabrizio

Congedo Saverio

Coppo Marcello

Cortelazzo Piergiorgio

Crippa Andrea

Dalla Chiesa Rita

Dara Andrea

D'Attis Mauro

De Bertoldi Andrea

De Corato Riccardo

De Palma Vito

Deidda Salvatore

Delmastro Delle Vedove Andrea

Di Maggio Grazia

Di Mattina Salvatore Marcello

Dondi Daniela

Donzelli Giovanni

Ferrante Tullio

Filini Francesco

Fitto Raffaele

Formentini Paolo

Foti Tommaso

Frassini Rebecca

Frijia Maria Grazia

Gardini Elisabetta

Gatta Giandiego

Gemmato Marcello

Giaccone Andrea

Giagoni Dario

Giglio Vigna Alessandro

Giordano Antonio

Giorgianni Carmen Letizia

Giovine Silvio

Iaia Dario

Kelany Sara

La Porta Chiara

La Salandra Giandonato

Lampis Gianni

Lancellotta Elisabetta Christiana

Lazzarini Arianna

Leo Maurizio

Loizzo Simona

Lollobrigida Francesco

Longi Eliana

Lucaselli Ylenja

Lupi Maurizio

Maccanti Elena

Maccari Carlo

Maerna Novo Umberto

Maiorano Giovanni

Malagola Lorenzo

Malaguti Mauro

Mantovani Lucrezia Maria Benedetta

Marchetto Aliprandi Marina

Marrocco Patrizia

Mascaretti Andrea

Maschio Ciro

Matera Mariangela

Matone Simonetta

Matteoni Nicole

Mattia Aldo

Maullu Stefano Giovanni

Mazzetti Erica

Mazzi Gianmarco

Michelotti Francesco

Miele Giovanna

Milani Massimo

Molinari Riccardo

Mollicone Federico

Molteni Nicola

Montemagni Elisa

Morgante Maddalena

Mule' Giorgio

Mura Francesco

Nevi Raffaele

Nisini Tiziana

Nordio Carlo

Orsini Andrea

Osnato Marco

Ottaviani Nicola

Padovani Marco

Pagano Nazario

Palombi Alessandro

Panizzut Massimiliano

Pella Roberto

Pellicini Andrea

Perissa Marco

Pichetto Fratin Gilberto

Pietrella Fabio

Pisano Calogero

Pittalis Pietro

Pizzimenti Graziano

Polo Barbara

Pozzolo Emanuele

Pretto Erik Umberto

Prisco Emanuele

Pulciani Paolo

Raimondo Carmine Fabio

Rampelli Fabio

Ravetto Laura

Rixi Edoardo

Rizzetto Walter

Roccella Eugenia

Roscani Fabio

Rossi Angelo

Rossi Fabrizio

Rosso Matteo

Rotelli Mauro

Rotondi Gianfranco

Rubano Francesco Maria

Russo Gaetana

Russo Paolo Emilio

Saccani Jotti Gloria

Sala Fabrizio

Sasso Rossano

Sbardella Luca

Schiano Di Visconti Michele

Schifone Marta

Semenzato Martina

Silvestri Rachele

Sorte Alessandro

Squeri Luca

Tajani Antonio

Tassinari Rosaria

Tenerini Chiara

Testa Guerino

Tirelli Franco

Toccalini Luca

Trancassini Paolo

Tremaglia Andrea

Urzi' Alessandro

Varchi Maria Carolina

Vietri Imma

Vinci Gianluca

Volpi Andrea

Ziello Edoardo

Zinzi Gianpiero

Zucconi Riccardo

Zurzolo Immacolata

Hanno risposto no:

Alifano Enrica

Amato Gaetano

Appendino Chiara

Auriemma Carmela

Berruto Mauro

Boldrini Laura

Bonafe' Simona

Bonelli Angelo

Bonetti Elena

Borrelli Francesco Emilio

Boschi Maria Elena

Braga Chiara

Bruno Raffaele

Cafiero De Raho Federico

Cantone Luciano

Cappelletti Enrico

Caramiello Alessandro

Carmina Ida

Caso Antonio

Castiglione Giuseppe

Casu Andrea

Ciani Paolo

Colucci Alfonso

Conte Giuseppe

Costa Enrico

Cuperlo Gianni

Curti Augusto

D'Alessio Antonio

De Luca Piero

De Maria Andrea

De Monte Isabella

Del Barba Mauro

Dell'Olio Gianmauro

Dori Devis

Fassino Piero

Fede Giorgio

Fenu Emiliano

Ferrari Sara

Forattini Antonella

Fornaro Federico

Fossi Emiliano

Furfaro Marco

Gadda Maria Chiara

Ghio Valentina

Ghirra Francesca

Gianassi Federico

Girelli Gian Antonio

Grimaldi Marco

Grippo Valentina

Gruppioni Naike

Gubitosa Michele

Guerini Lorenzo

Guerra Maria Cecilia

Iacono Giovanna

Iaria Antonino

L'Abbate Patty

Laus Mauro Antonio Donato

Lomuti Arnaldo

Lovecchio Giorgio

Madia Maria Anna

Magi Riccardo

Malavasi Ilenia

Manzi Irene

Mari Francesco

Marino Maria Stefania

Mauri Matteo

Merola Virginio

Morassut Roberto

Morfino Daniela

Orfini Matteo

Orlando Andrea

Pavanelli Emma

Pellegrini Marco

Peluffo Vinicio Giuseppe Guido

Penza Pasqualino

Porta Fabio

Provenzano Giuseppe

Quartini Andrea

Raffa Angela

Ricciardi Marianna

Ricciardi Riccardo

Roggiani Silvia

Rosato Ettore

Santillo Agostino

Sarracino Marco

Scotto Arturo

Serracchiani Debora

Simiani Marco

Sottanelli Giulio Cesare

Soumahoro Aboubakar

Speranza Roberto

Stefanazzi Claudio Michele

Tabacci Bruno

Todde Alessandra

Traversi Roberto

Tucci Riccardo

Vaccari Stefano

Zaratti Filiberto

Zingaretti Nicola

Si sono astenuti:

Gallo Francesco

Gebhard Renate

Steger Dieter

Sono in missione:

Ascani Anna

Bignami Galeazzo

Bitonci Massimo

Cappellacci Ugo

Cecchetti Fabrizio

Costa Sergio

Della Vedova Benedetto

Evi Eleonora

Ferro Wanda

Frassinetti Paola

Freni Federico

Gava Vannia

Giorgetti Giancarlo

Gusmeroli Alberto Luigi

Letta Enrico

Mangialavori Giuseppe Tommaso Vincenzo

Meloni Giorgia

Minardo Antonino

Pastorella Giulia

Richetti Matteo

Scerra Filippo

Schullian Manfred

Silvestri Francesco

Siracusano Matilde

Sportiello Gilda

Tremonti Giulio

Zoffili Eugenio

PRESIDENTE. Secondo quanto convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo dovremmo ora sospendere la seduta sino alle ore 15. Tuttavia, avendo il Governo rappresentato per le vie brevi l'esigenza di disporre di tempi aggiuntivi per l'espressione del parere sugli ordini del giorno presentati, sospendo la seduta sino alle ore 15,30.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 15,30 con l'esame degli ordini del giorno.

La seduta, sospesa alle 14,50, è ripresa alle 15,35.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 73, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Nomina dei componenti della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale.

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale i deputati Enrica Alifano, Simona Bordonali, Giovanni Luca Cannata, Alessandro Caramiello, Silvana Andreina Comaroli, Piero De Luca, Vito De Palma, Antonio Giordano, Maria Cecilia Guerra, Luigi Marattin, Andrea Mascaretti, Mariangela Matera, Massimo Ruspandini, Fabrizio Sala e Alberto Stefani.

Il Presidente del Senato della Repubblica ha chiamato a far parte della stessa Commissione i senatori Vincenza Aloisio, Mara Bizzotto, Claudio Borghi, Dario Damiani, Giuseppe De Cristofaro, Beatrice Lorenzin, Daniele Manca, Andrea Martella, Orfeo Mazzella, Fausto Orsomarso, Gianni Rosa, Giorgio Salvitti, Luigi Spagnolli, Francesca Tubetti e Antonella Zedda.

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 1239-A.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, intervengo per chiedere una sospensione di circa 20 minuti (Commenti).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori, il deputato Scotto. Ne ha facoltà.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Presidente, nel frattempo che il Governo si prepara, visto che stiamo andando di rinvio in rinvio, vorrei sollevare in quest'Aula un tema molto serio e chiedere al Governo di riferire in proposito. Come sapete, in queste ore stanno arrivando gli sms per il reddito di cittadinanza, per i cittadini che hanno perso il reddito di cittadinanza e questo sta determinando una grande tensione, soprattutto nei comuni e nelle città del Mezzogiorno d'Italia, che si scarica sui sindaci, sui servizi sociali e sullo stesso INPS. Credo vi sia un'irresponsabilità molto forte nel trattare questa materia da parte del Governo, quasi un abbandono del campo. Credo sia necessario che il Governo spieghi che cosa sta accadendo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Presidente, è davvero strano un Governo che fugge; fugge da tutto, mentre i mutui salgono, mentre l'inflazione si mangia i risparmi e l'Italia, di fatto, è trainata da settori deboli, caratterizzati da precarietà, tassi, bassissimi salari e scarsa produttività. Di fatto, nell'ultima settimana, abbiamo assistito ad un fuggi fuggi che porterà, poi, questa maggioranza a ribadire anche un ulteriore rinvio rispetto alla discussione sul salario minimo.

Noi glielo diciamo così, Presidente, chiedendo anche noi un'informativa urgente da parte del Governo e della Presidente Meloni: la destra può scappare dove vuole, anche sotto le pagode del Twiga, ma la cosa indegna è l'invio da quelle pagode di quasi 170.000 sms scaricando sui comuni le responsabilità di quello che si è fatto qui sul reddito di cittadinanza. Trovo davvero incredibile che sia avvenuto in un modo così barbaro e così cinico. Per questo chiediamo un'informativa urgente.

E mi faccia dire ancora una cosa, solo per non prendere la parola due volte come delegato d'Aula. Sono trascorsi 45 minuti dalla seconda chiama su una fiducia, l'ennesima, che ha determinato finalmente un record qui nella Camera dei deputati; davvero ulteriori venti minuti sono il segnale del non rispetto nei confronti delle opposizioni (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Presidente, intervengo sempre sullo stesso argomento. È questo il motivo per cui eravate pronti: per una macelleria sociale, perché questo state facendo. Ci avete detto per anni che avreste creato le condizioni di lavoro affinché la gente non dovesse più cercare il reddito di cittadinanza; ebbene, dove sono queste condizioni di lavoro che ora permetterebbero a queste persone di scegliere di andare a lavorare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Quelle non ci sono, ma non c'è nemmeno il reddito di cittadinanza.

Ci avete detto per anni che le persone non andavano a lavorare perché c'era il reddito di cittadinanza; e dove sono i dati che ci dicono che ora la gente è tornata in massa a lavorare, a farsi sfruttare, in realtà? Da nessuna parte.

Allora, credo che stia avvenendo una tragedia, perché se non vi rendete conto che la miseria - non la povertà, la miseria - è una tragedia, dovreste guardarvi allo specchio prima di tutto come donne e come uomini, e non come politici, perché far sì che milioni di donne e di uomini non abbiano più i soldi per mettere insieme il pranzo con la cena - e lo sappiano con un sms - è una cosa vergognosa e non degna di un Paese civile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

La vergogna è che voi l'avete fatto semplicemente per furore ideologico: per colpire la misura del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Voi potevate colpire noi, ma noi abbiamo le spalle larghe, non importa; il problema è che avete mirato a noi, ma avete puntato a milioni di persone che, non per colpa loro sono in quella condizione, perché la povertà non è una colpa, signori. Forse, qui, qualcuno non ha mai saputo in vita propria cosa vuol dire vivere con nulla, nelle periferie, senza lo Stato che ti dà un'opportunità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo fate: state cambiando il Paese, partendo dai più deboli e colpendo i più deboli.

Davvero, tutto il nostro disprezzo politico e tutta la vostra vergogna dovreste sentire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi sull'ordine dei lavori, quindi, come richiesto dalla Sottosegretaria Albano, sospendo la seduta fino alle ore 16.

La seduta, sospesa alle 15,40, è ripresa alle 16,10.

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 1239-A.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Mi corre l'obbligo di segnalare al Governo una maggiore puntualità nell'espressione dei pareri sugli ordini del giorno che, peraltro, sono in dotazione del Governo già da diversi giorni. In ogni caso sono le 16,10 e, quindi, abbiamo 10 minuti di ritardo sulla ripresa annunciata.

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 1239-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Dunque, procediamo all'espressione dei pareri sugli ordini del giorno. Partiamo, ovviamente, dall'ordine del giorno n. 9/1239-A/1 Malagola.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Mi scuso e comincio.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/1 Malagola parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere risorse a corrispondere per gli anni 2020, 2021 e 2022 al personale dell'Ispettorato nazionale del lavoro e dell'ANPAL l'indennità di amministrazione in parola, come perequata dal vigente articolo 56…

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Legga meglio. Sottosegretaria, legga meglio!

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. “A valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di prevedere risorse al fine di corrispondere per gli anni 2020, 2021 e 2022 al personale dell'Ispettorato nazionale del lavoro e dell'ANPAL l'indennità di amministrazione in parola, come perequata dal vigente articolo 56 del contratto nazionale collettivo, comparto Ministeri-Funzioni centrali…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, Sottosegretaria Albano. Questa è la parte nuova o sta rileggendo…

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. È la riformulazione.

PRESIDENTE. Quindi, quello che sta leggendo è tutto testo nuovo.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì.

PRESIDENTE. Va bene. Prego.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. “A valutare l'opportunità di (…)”.

PRESIDENTE. Quindi, il testo era quello precedente e la riformulazione prevede l'inserimento delle parole “a valutare l'opportunità di”.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/2 Caramanna il parere è favorevole con riformulazione: sostituire nelle premesse le parole: “portatori di disabilità” con: “persone con disabilità”.

PRESIDENTE. Quindi, il dispositivo? C'è solo questa variazione nelle premesse?

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Favorevole con riformulazione. C'è solo questa variazione nelle premesse e nell'impegno.

Sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/3 Riccardo Ricciardi e n. 9/1239-A/4 Amato il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/5 Pietrella il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità, con un primo provvedimento utile, di autorizzare il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale ad effettuare nuove assunzioni di personale amministrativo da destinare preferibilmente alle sedi degli uffici consolari, anche potenziando il personale già impiegato a contratto in loco”.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/6 Soumahoro è accantonato.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/7 Malavasi il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/8 Grippo il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/9 Furfaro il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “vista l'urgenza di limitare ipotetici usi distorti delle licenze di porto delle armi da parte dei soggetti affetti da malattie mentali o disturbi psichici, impegna il Governo ad adottare, nel più breve tempo possibile, il provvedimento attuativo previsto dall'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 26 ottobre 2010, n. 204”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/10 D'Alessio il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere che, nei limiti delle risorse stanziate, l'applicazione informatica sul patrimonio sacro di Roma includa una mappatura dettagliata dei percorsi e delle strutture accessibili alle persone con disabilità”.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/11 Cesa il parere è accolto come raccomandazione.

Sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/12 Semenzato e n. 9/1239-A/13 Furgiuele il parere è favorevole.

Sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/14 Carmina e n. 9/1239-A/15 Quartini il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/16 Marianna Ricciardi il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/17 Di Lauro il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/18 Ilaria Fontana il parere è favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “nei limiti dei vincoli di finanza pubblica, a dare attuazione al decreto istitutivo”.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/19 Sportiello è accantonato.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/20 Alfonso Colucci il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/21 Penza il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “ad adottare le iniziative volte a verificare la possibilità di procedere, con la costituzione anche in via legislativa, di un polo unico pensionistico (…)”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/22 Auriemma il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/23 L'Abbate, espunte le premesse, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad adottare ulteriori misure per fronteggiare l'aumento dei prezzi dei materiali”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/24 Iaria il parere è contrario.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/25 Donno è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/26 Lomuti il parere è contrario.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/27 Torto è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/28 Orrico il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di intraprendere ogni azione per consentire procedure selettive per l'accesso a forme contrattuali a tempo determinato e parziale alle quali siano prioritariamente ammessi i soggetti già inquadrati come TIS presso i diversi Dicasteri, nonché accelerare il percorso di approvazione del decreto di attuazione delle disposizioni citate in premessa”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/29 Barzotti il parere è contrario.

Sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/30 Giuliano e n. 9/1239-A/31 Cafiero De Raho il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/32 D'Orso il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/33 Ascari il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/34 Caso il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/35 Scerra il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di stipulare sull'intero territorio nazionale convenzioni tra le regioni e le articolazioni periferiche delle pubbliche amministrazioni, di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché gli enti locali per attingere risorse umane dalle graduatorie di concorsi regionali vigenti sulla scorta dell'esperienza che sta vedendo già interessati il Ministero della Giustizia e la regione Veneto”.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/36 Pellegrini è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/37 Onori il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a intraprendere e sostenere le opportune iniziative volte a rafforzare i portali telematici per gli italiani all'estero, in linea con il principio del buon andamento della pubblica amministrazione, di cui all'articolo 97 della Costituzione, al fine di facilitare l'accesso ai servizi offerti ai cittadini residenti all'estero e ai cittadini rimpatriati”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/38 Cuperlo il parere è contrario.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1239-A/39 Cavo è ritirato.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/40 Carra' e n. 9/1239-A/41 Zaratti il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/42 Ghirra il parere del Governo è contrario sul primo impegno ed è favorevole sul secondo.

PRESIDENTE. Può ripetere cortesemente il parere?

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/42 Ghirra il parere è contrario sul primo impegno ed è favorevole sul secondo impegno.

PRESIDENTE. Quindi, parere favorevole con riformulazione. Questo tecnicamente è il quadro.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, favorevole con riformulazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/43 Bonelli il parere è contrario.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/44 Zanella è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/45 Bonafe' il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di accogliere positivamente la richiesta del parco di ampliamento della dotazione organica e, in particolare, a consentire, analogamente a quanto fatto per il Parco nazionale delle Cinque Terre, l'assunzione di 4 unità in aggiunta alla dotazione esistente, anche eventualmente a carico del bilancio dell'ente stesso”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/46 Berruto il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “considerata l'importanza dell'evento sportivo e al fine di agevolare percorsi professionali, a valutare l'opportunità di destinare una quota parte delle assunzioni effettuate dalla Fondazione Milano Cortina 2026 ad atlete e atleti che abbiano indossato la maglia azzurra, fermo restando il rispetto delle disposizioni in materia di assunzione delle persone con disabilità e altresì, garantendo in ogni caso, a prevedere il rispetto delle norme vigenti finalizzate ad assumere persone con disabilità, garantendo la parità per il genere meno rappresentato”. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/47 Serracchiani parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, di adottare azioni per ripristinare l'agibilità del teatro dell'Istituto penale per i minorenni di Nisida.”

Sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/48 Lacarra parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di intervenire con il primo provvedimento utile per consentire la prosecuzione, in deroga alla normativa vigente, della durata dei contratti in essere degli addetti agli uffici per il processo, nel rispetto delle condizioni e degli obiettivi imposti dal PNRR, in un'ottica di reale smaltimento degli arretrati e di riconoscimento delle giuste pretese del personale già impiegato”. Sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/49 Orfini, n. 9/1239-A/50 Mauri, n. 9/1239-A/51 Manzi e n. 9/1239-A/52 Zingaretti, si esprime parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/53 Gaetana Russo, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/54 Congedo, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare ogni iniziativa utile, anche a carattere normativo, affinché sia garantita una procedura straordinaria di stabilizzazione dei docenti precari che abbiano maturato almeno tre anni di servizio nel sistema dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica”. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/55 Scotto parere contrario, così come sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/56 Laus. L'ordine del giorno n. 9/1239-A/57 Gribaudo è accolto come raccomandazione con riformulazione, nel senso di espungere le premesse. L'ordine del giorno n. 9/1239-A/58 Marino è accolto come raccomandazione con riformulazione, espungendo le premesse.

PRESIDENTE. Quindi, con riformulazione.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. È accolto come raccomandazione con riformulazione espungendo le premesse.

PRESIDENTE. Viene accolto come raccomandazione, se viene accolta la riformulazione.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Ordine del giorno n. 9/1239-A/59 Curti parere contrario. L'ordine del giorno n. 9/1239-A/60 Giovine è accolto come raccomandazione Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/61 Foti vi è parere favorevole, così come sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/62 Cangiano e sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/63 Schifone.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/64 Ciocchetti vi è parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”. L' ordine del giorno n. 9/1239-A/65 Manes è accolto come raccomandazione. Sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/66 Enrico Costa vi è parere contrario. L'ordine del giorno n. 9/1239-A/67 Casu è accolto come raccomandazione. Sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/68 De Luca si esprime parere contrario. L'ordine del giorno n. 9/1239-A/69 Boschi è accolto come raccomandazione con riformulazione, nel senso di espungere le premesse. Sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/70 Sarraccino vi è parere contrario.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/71 Tassinari è accolto con riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”. L' ordine del giorno n. 9/1239-A/72 Barbagallo è accolto come raccomandazione con la riformulazione nel senso di espungere la prima premessa. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/73 Gusmeroli vi è parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/74 Mari vi è parere contrario, così come sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/75 Fratoianni e sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/76 Evi.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/77 Grimaldi è accolto come raccomandazione con la riformulazione: “ad adottare ogni iniziativa utile finalizzata a finanziare i rinnovi dei contratti pubblici”. Sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/78 Piccolotti vi è parere contrario. L'ordine del giorno n. 9/1239-A/79 Iacono è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/80 Paolo Russo si esprime parere favorevole con riformulazione: “nel rispetto dei vincoli di bilancio, a porre in essere ogni iniziativa che riterrà necessaria al fine di consentire l'ulteriore rafforzamento delle capacità di intervento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sia in termini di risorse umane, anche valutando di valorizzare il ruolo dei Vigili del fuoco cosiddetti discontinui, sia in termini di dotazioni strumentali e a valutare l'opportunità di individuare, con successivi provvedimenti normativi, un contributo che consenta la proroga del contratto di lavoro degli agenti del Corpo di Polizia locale di Catania per il terzo quadrimestre del 2023, al fine di fronteggiare la situazione di emergenza climatica e garantire i servizi essenziali di sostegno alla cittadinanza”.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/81 Davide Bergamini è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/82 Polidori si esprime parere favorevole con riformulazione: “impegna il Governo, al fine di consentire il riavvio del turismo montano e delle attività all'aperto nelle aree infettate dalla PSA, a chiarire, anche in via amministrativa, che il commissario straordinario ha già facoltà di adottare specifici indirizzi e prescrizioni, volti a consentire lo svolgimento in sicurezza delle attività di turismo montano e delle attività all'aperto nelle aree infestate da PSA”. Sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/83 Ascani vi è parere favorevole con riformulazione “a valutare l'opportunità di (…)”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/84 Lai parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare, nel contesto del riordino dei settori artistico-disciplinari e nell'ambito dell'adozione del nuovo regolamento in materia di reclutamento del personale AFAM, ogni iniziativa utile a consentire che le istituzioni di Alta formazione artistica, musicale e coreutica, in fase di istituzione o conversione delle cattedre di lingua straniera comunitaria, determinano l'afferenza di tali cattedre all'insegnamento di una specifica lingua da impartire nei percorsi di studio ordinamentali attivati”. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/85 Donzelli vi è parere favorevole, cosi come sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/86 Pozzolo.

Sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/87 Rizzetto parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'adozione di misure, anche normative, utili a superare le criticità che ostacolano il godimento dei benefici (…)”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/88 Ghio si esprime parere favorevole con riformulazione: “a proseguire nelle iniziative già in atto volte ad assicurare la specifica formazione dei magistrati in riferimento al tema della violenza contro le donne e i minori, nell'ambito delle linee programmatiche proposte annualmente dal Ministero della Giustizia alla Scuola superiore della magistratura, ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo 30 gennaio 2006, n. 26”.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/89 Bof è accolto come raccomandazione. Sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/90 Ferrari vi è parere contrario, così come sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/91 Gianassi e n. 9/1239-A/92 Di Biase. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/93 Pizzimenti vi è parere favorevole, cosi come sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/94 Cerreto e n. 9/1239-A/95 Zinzi. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/96 Provenzano vi è parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/97 Fabrizio Rossi parere favorevole con riformulazione: “a istituire un tavolo tecnico presso il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica che inizierà i suoi lavori a settembre 2023, al fine di valutare l'istituzione di un consorzio tra enti ex articolo 31, comma 7, testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, allo scopo di salvaguardare la laguna e gli ecosistemi ad essa connessi”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/98 Tremaglia parere favorevole, così come sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/99 Urzì e n. 9/1239-A/100 Cavandoli. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/101 Maiorano vi è parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/102 Ciancitto vi è parere favorevole.

PRESIDENTE. Sull' ordine del giorno n. 9/1239-A/1 Malagola c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta. Anche sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/2 Caramanna c'è una proposta di riformulazione, che viene accolta. Passiamo dunque all'ordine del giorno 9/1239-A/3 Riccardo Ricciardi: c'è un parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Ricciardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno riguarda il Centro sperimentale di cinematografia e una proposta emendativa che avete approvato in questo decreto. In merito a quest'ultima, voi dite: noi abbiamo fatto come si è sempre fatto, cioè il Governo si insedia e nomina le proprie persone per gestire una fondazione di nomina governativa. No, signori, in passato non si è fatto così. In passato, si aspettava la scadenza di questi mandati e poi, a scadenza, si nominavano altri. Voi avete interrotto brutalmente un progetto e un percorso - come avete fatto, tra l'altro, per INPS, e oggi addirittura chiedete una Commissione d'inchiesta per INPS - e poi avete creato un comitato scientifico che, prima, era indipendente mentre adesso è di nomina dei Ministeri. I componenti sono divisi equamente: uno è nominato da Fratelli d'Italia, due dalla Lega e uno da Forza Italia, secondo la riformulazione che c'è stata della proposta emendativa, perché anche Forza Italia, vistasi esclusa, ha detto di voler partecipare a questo comitato. Inoltre, adesso lo paghiamo. Prima era gratuito e adesso, invece, paghiamo questo comitato scientifico con i soldi pubblici.

Le vostre bugie, quindi, sono assolutamente smentite ma la narrazione è questa. Voi dite: ora anche la destra deve dire la sua sulla cultura. Bene, dal 2002 al 2012, il presidente della Fondazione centro sperimentale di cinematografia è stato Francesco Alberoni che, nel 2019, è stato candidato alle europee per Fratelli d'Italia. Quindi, voglio capire dove fosse l'egemonia culturale. C'era un presidente, nominato dal centrodestra e rimasto in carica dieci anni, che - a proposito di egemonia culturale, lo ricordo - il primo giorno regalò agli allievi due libri, uno per i maschietti e uno per le femminucce: per le femminucce Innamoramento e amore, per i maschietti L'arte del comando. Questa era l'egemonia culturale che c'era prima, questi erano i vostri esponenti quando governavano questi enti. Ovviamente, erano due libri scritti da lui, ci mancherebbe altro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Allora, gli studenti cosa hanno fatto, per protesta? Hanno chiesto udienza a Sangiuliano che non si è fatto sentire; hanno chiesto udienza al presidente della Commissione cultura, Mollicone, che ha dato loro un appuntamento il martedì, però il lunedì ha firmato la proposta emendativa e, un quarto d'ora prima dell'appuntamento, l'ha votata.

Questo è l'atteggiamento di ascolto perché qui, in questo Paese, se delle persone protestano in maniera eclatante sono dei criminali, se chiedono udienza non vengono ascoltate. Così voi vi rapportate con chi vuole esprimere il proprio parere o il proprio dissenso.

Gli studenti hanno fatto un comunicato in cui, secondo me, hanno detto una frase che esemplifica alla perfezione il ruolo dello Stato, che voi non capite: in queste istituzioni culturali - si può parlare della RAI, come del Centro sperimentale - lo Stato c'è non perché è un committente ma perché è un garante (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), e questa cosa voi non la capite proprio. Voi pensate che, d'ora in poi, lo Stato sarà committente. Ma se pensate, nella vostra idea, che quei giovani autori o registi ora cominceranno a riscrivere la storia, a riscrivere l'8 settembre, a riscrivere non so cosa, a raccontare le nuove gesta del Governo italico che finalmente difende gli italiani, sbagliate perché lì ci sono degli autori che ragionano con la propria testa e avranno uno stimolo in più per raccontare e per scrivere storie che sicuramente vi smaschereranno.

Voi avete un problema atavico con il mondo dell'arte: pensate che lavorare nel mondo dell'arte non sia un lavoro; pensate che sia una sorta di divertimento. Qui dentro si formano dei professionisti, si impara un mestiere che genera indotto e che dà vita a una delle industrie più importanti di questo Paese. È inutile tessere le lodi della creatività italiana quando qualcuno vince un premio internazionale, se poi dopo si distrugge il terreno dove queste persone crescono, ci insegnano e ci fanno sognare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Ha chiesto di intervenire anche il collega Roscani sullo stesso ordine del giorno. Gli lascio la parola.

PRESIDENTE. Allora, la collega Montaruli rinuncia. Ha chiesto di parlare il deputato Roscani. Ne ha facoltà.

FABIO ROSCANI (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo di accantonare gli ordini del giorno n. 9/1239-A/3 Riccardo Ricciardi e n. 9/1239-A/4 Amato che ovviamente ci vedono favorevoli con riguardo alla partecipazione di un rappresentante degli studenti. Va ovviamente compiuta un'ulteriore riflessione per capire la modalità con cui dovrebbero essere rappresentati.

PRESIDENTE. Governo, c'è una proposta di accantonamento degli ordini del giorno n. 9/1239-A/3 Riccardo Ricciardi e n. 9/1239-A/4 Amato.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Bene, accantoniamo, Presidente.

PRESIDENTE. Quindi, sono accantonati momentaneamente gli ordini del giorno n. 9/1239-A/3 Riccardo Ricciardi e n. 9/1239-A/4 Amato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/5 Pietrella, sul quale una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta.

Sottosegretario Albano, l'ordine del giorno n. 9/1239-A/6 Soumahoro era stato accantonato. È pronta per dare il parere o lo saltiamo?

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, Presidente. Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/6 Soumahoro è favorevole con la seguente riformulazione: “ad intervenire, a livello normativo, per rivedere i requisiti d'accesso alla pensione per i lavoratori ex poligrafici, al fine di risolvere la grave problematica degli esodati ex SEAT Pagine Gialle, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”.

PRESIDENTE. Onorevole Soumahoro, accetta la riformulazione? Si alzi in piedi, per favore.

ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Grazie, Presidente. Chiedo, gentilmente, se il Governo può ripetere.

PRESIDENTE. L'ha appena letta, cerchiamo di stare un po' più attenti, per cortesia. Prego, Sottosegretario.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. La riformulazione è la seguente: “ad intervenire, a livello normativo, per rivedere i requisiti d'accesso alla pensione per i lavoratori ex poligrafici, al fine di risolvere la grave problematica degli esodati ex SEAT Pagine Gialle, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”.

PRESIDENTE. Accetta questa riformulazione proposta dal Governo? È accettata.

Passiamo, dunque, all'ordine del giorno n. 9/1239-A/7 Malavasi, che è accolto pienamente.

Ha chiesto di parlare la deputata Malavasi. Ne ha facoltà.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Volevo semplicemente ringraziare il Governo e chiedere che l'ordine del giorno venga messo ai voti con il parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/7 Malavasi, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Passiamo, dunque, all'ordine del giorno n. 9/1239-A/8 Grippo, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Grippo. Ne ha facoltà.

VALENTINA GRIPPO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Intervengo solo per chiedere al Governo una riflessione anche alla luce del fatto che sono stati accantonati gli ordini del giorno n. 9/1239-A/3 Riccardo Ricciardi e n. 9/1239-A/4 Amato che trattano lo stesso argomento.

Con questo ordine del giorno, in effetti - mi aggiungo alle parole di chi mi ha preceduto - cerchiamo di proporre al Governo un percorso che, in qualche modo, cerchi di fare quello che non è stato fatto precedentemente, ovvero avviare un percorso di partecipazione e di discussione con il corpo docente, con gli insegnanti, con gli studenti della Fondazione Centro sperimentale.

La riforma di questo ente primario, che evidentemente nel merito rientra nelle prerogative del Governo, ma che nel metodo non ci vede favorevoli - interviene su un aspetto in una modalità del tutto inconsueta ed irrituale, senza i dovuti passaggi in Commissione e la riflessione necessaria. Ricordiamo che parliamo di un ente culturale - la Fondazione centro sperimentale di cinematografia - che non solo è la principale istituzione di formazione dal 1935 in Italia, ma è anche un ente culturale e il detentore della memoria del Paese con la Cineteca nazionale e la biblioteca “Chiarini”.

Quindi, chiederemmo di accantonare l'ordine del giorno. Ringrazio il collega Roscani per avereaperto la riflessione su un percorso e, quindi, chiederei ai colleghi di fare altrettanto anche su questo ordine del giorno, che, evidentemente, viaggia insieme.

PRESIDENTE. Sottosegretaria Albano, c'è una proposta di accantonamento dell'ordine del giorno n. 9/1239-A/8 Grippo.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, lo accantoniamo.

PRESIDENTE. La proposta è accolta favorevolmente, quindi l'ordine del giorno n. 9/1239-A/8 Grippo è accantonato.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/9 Furfaro, c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta?

MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione, ma chiedo, per cortesia, di far votare l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/9 Furfaro, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/10 D'Alessio, c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grippo. Ne ha facoltà.

VALENTINA GRIPPO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Ovviamente, ringraziamo il Governo della proposta e, quindi, eravamo per accettarlo. L'unica riflessione che vogliamo fare è che, dal momento che in Commissione era stato preso l'impegno di recepire l'ordine del giorno così come è stato proposto…se il Governo ci può ascoltare, altrimenti è inutile…

PRESIDENTE. Prego, prosegua.

VALENTINA GRIPPO (A-IV-RE). La richiesta che noi facciamo è di valutare se recepirlo così, perché quello che stiamo chiedendo, di fatto, è un obbligo di legge, ovvero diciamo che tutti i progetti culturali finanziati dallo Stato italiano devono per legge essere fatti nel rispetto delle persone con disabilità, sia per ciò che riguarda l'abbattimento delle infrastrutture fisiche sia per ciò che riguarda l'abbattimento delle infrastrutture immateriali e culturali.

Nel presentare questo ordine del giorno, non facevamo altro che ribadire questo aspetto. Stiamo sostenendo un intervento di georeferenziazione e mappatura degli itinerari della fede in Roma, ci aspettiamo che venga fatto nel rispetto della fruibilità da parte delle persone con disabilità. La collega Boschi era intervenuta in questo senso in Commissione: c'era stato detto di ritirare l'emendamento, perché avrebbero recepito un ordine del giorno. Riterremmo cosa corretta e, riteniamo, alla portata del Governo accettarlo così com'è.

PRESIDENTE. Sottosegretaria Albano, è chiamata in causa, ci dica ed eventualmente procediamo.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, procediamo all'accantonamento.

PRESIDENTE. Quindi viene accantonato anche l'ordine del giorno n. 9/1239-A/10 D'Alessio.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/11 Cesa, c'è un accoglimento come raccomandazione. Va bene?

Ordine del giorno n. 9/1239-A/12 Semenzato, parere favorevole del Governo.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/13 Furgiuele, parere favorevole del Governo.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/14 Carmina, parere contrario.

Ha chiesto di parlare la deputata Carmina. Ne ha facoltà.

IDA CARMINA (M5S). Grazie, Presidente. Devo dire che sono davvero stupita di questo parere sfavorevole al mio ordine del giorno, atteso che si tratta di una richiesta di tipo ordinatorio, che va a rimediare a un vulnus di sistema, ad un'ingiustizia e anche ad una frattura che rischiano di creare difficoltà nel rapporto fra struttura portuale e città. Che cosa chiedevo sostanzialmente? La legge del 1994 ha riformato il sistema portuale, creando le Autorità di sistema portuale, che hanno notevolissimi compiti di gestione del porto.

Come voi sapete, molte città italiane sono città portuali, hanno origine portuali e marittime e sono cresciute in rapporto simbiotico con il loro porto, tuttavia, la gestione del porto è affidata a queste Autorità. L'organo politico di gestione è il Comitato di gestione, nel quale, ad oggi, sono ammessi e presenti il presidente dell'Autorità portuale, un rappresentante della regione, un rappresentante delle comunità, i sindaci delle città metropolitane, e via discendendo, fino ai sindaci dei capoluoghi di provincia.

L'Autorità di sistema portuale via via si è espansa: ad oggi, ci sono molte cittadine che vengono incluse nel sistema, però non hanno rappresentanza. Guardate che il Comitato di gestione decide sul piano regolatore generale del porto, decide se il porto e, quindi, una città - perché non si possono scindere le città dai loro porti - avranno uno sviluppo industriale, turistico, commerciale. Io partecipai personalmente quando si insediò l'Autorità di sistema portuale della Sicilia Occidentale e si scelse, per Termini Imerese, uno sviluppo prevalentemente industriale e commerciale, mentre per Porto Empedocle uno sviluppo turistico. Quindi, è giusto che i sindaci anche di non capoluoghi di provincia possano essere seduti, fra virgolette, nel Comitato di gestione, per evitare che si crei una frattura fra chi gestisce il porto e le comunità che vedono in quel porto il loro cuore e, quindi, si abbia uno sviluppo armonico, perché si decide il futuro delle città portuali e delle comunità di quelle città. Ritengo che sia giusto, per cui chiedo un accantonamento, un ripensamento da parte del Governo e che si dia un parere favorevole a questo, anche in virtù di quanto dice l'articolo 5 della Costituzione, che prevede il riconoscimento e la valorizzazione delle autonomie locali, che è giusto che partecipino nel decidere del loro futuro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Il Governo? Andiamo avanti.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/14 Carmina, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/15 Quartini, parere contrario del Governo.

Il deputato Dell'Olio sottoscrive l'ordine del giorno.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/15 Quartini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/16 Marianna Ricciardi, c'è una proposta di riformulazione avanzata dal Governo: viene accolta?

Ha chiesto di parlare la deputata Marianna Ricciardi. Ne ha facoltà.

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere un supplemento di riflessione, perché quest'ordine del giorno mi sembra di assoluto buonsenso, non chiede risorse in più.

L'impegno che si richiedeva era di finalizzare le risorse del piano oncologico per contrastare stili di vita nocivi, per individuare precocemente persone a rischio di sviluppare una patologia oncologica e rafforzare la diagnosi precoce con una diffusione capillare di screening oncologici. Quindi, chiedo che possa essere accantonato.

PRESIDENTE. Sottosegretaria Albano?

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Favorevole all'accantonamento.

PRESIDENTE. Dunque abbiamo accantonato anche l'ordine del giorno n. 9/1239-A/16 Marianna Ricciardi.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/17 Di Lauro il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/18 Ilaria Fontana il parere è favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare la deputata L'Abbate. Ne ha facoltà.

PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Semplicemente per dire che accettiamo la riformulazione e vogliamo che sia messo al voto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/18 Ilaria Fontana, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/19 Sportiello era stato accantonato e resta accantonato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/20 Alfonso Colucci su cui il parere è favorevole.

Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, signor Presidente. Vorrei esprimere viva soddisfazione per l'espressione di questo parere favorevole. Questo ordine del giorno ha ad oggetto i termini per la liquidazione del trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici, della sua rivalutazione e delle…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, prima di terminare il suo intervento, ci dovrebbe dire se vuole che venga votato o meno.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Sì, chiedo che venga votato e quindi lo illustro.

PRESIDENTE. Quindi, fa la dichiarazione di voto. Prego.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Facciamo un passo indietro. Come è noto, il trattamento di fine servizio spetta ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni assunti con contratto a tempo indeterminato prima del 1° gennaio 2001. Viene erogato entro 105 giorni qualora la cessazione del rapporto di lavoro avvenga per inabilità o per decesso e dopo 12 mesi in caso di raggiungimento del limite di età. In caso, invece, di pensionamento per effetto di quota 100, i termini decorrono dal momento in cui il diritto alla pensione sarebbe maturato. L'erogazione viene scaglionata in una, due o tre rate, in ragione dell'importo da erogarsi. Ciò significa che, nel caso di pensionati con la formula quota 100, i termini per l'erogazione non sono meno di 7 anni dalla data del pensionamento.

La Corte costituzionale, con la sentenza n. 130 del 23 giugno scorso, quindi recentissima, ha stabilito che il termine dilatorio minimo di 12 mesi, che è riferito all'erogazione del trattamento di fine servizio, oggi non rispetta più né il requisito della temporaneità né i limiti posti dai princìpi di ragionevolezza e di proporzionalità, in quanto - così dice la Suprema Corte - ha smarrito un orizzonte temporale definito, assumendo un carattere strutturale, così perdendo la sua originaria ragionevolezza.

Peraltro, il detto termine dilatorio, non essendo neppure controbilanciato dal riconoscimento della rivalutazione monetaria, finisce per incidere sulla stessa consistenza economica delle prestazioni, così violando l'articolo 36 della Costituzione che fissa un rigoroso criterio di proporzionalità tra retribuzione e quantità e qualità del lavoro, da riferirsi ai valori reali di entrambi i termini. L'INPS, sotto la presidenza del professor Tridico, deliberò, nel febbraio 2023, l'erogazione, ai dipendenti pubblici che ne avessero fatto richiesta, dell'anticipazione del trattamento di fine servizio e del trattamento di fine rapporto a un tasso agevolato dell'1 per cento, oltre spese dello 0,5 per cento. È certamente, questa, una delibera virtuosa ma resta in capo al Governo e al legislatore assicurare che i diritti costituzionali di milioni di lavoratori siano garantiti.

Questo ordine del giorno impegna, dunque, il Governo - che ha accettato tale impegno - ad adottare tempestivamente iniziative per la consistente riduzione dei termini di liquidazione del TFS e per la rimodulazione, anche con criteri di rivalutazione, delle soglie delle fasce di erogazione.

Voglio annunciare che, il 28 giugno, appena due giorni dopo il deposito dell'emarginata sentenza della Corte costituzionale, ho presentato una proposta di legge, a firma mia e a firma dell'onorevole Gaetano Amato, l'atto Camera 1254, annunciato in Aula il 29 giugno, che è conforme al presente atto di indirizzo. Invito, quindi, l'Aula ad approvare questo ordine del giorno - del quale, signor Presidente, chiedo che venga fatta la votazione - e sollecito l'immediata calendarizzazione della suddetta proposta di legge, affinché essa possa essere celermente approvata e diventare legge, in coerenza con gli indirizzi che il Governo assume con questo ordine del giorno.

Mi rivolgo alle colleghe e ai colleghi deputati e al Governo: diamo una concreta risposta ai tanti dipendenti pensionati delle amministrazioni pubbliche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mari. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MARI (AVS). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'ordine del giorno a nome del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/20 Alfonso Colucci, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/21 Penza c'è una proposta di riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Penza. Ne ha facoltà.

PASQUALINO PENZA (M5S). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione e chiedo che venga messo al voto. Vorrei fare una precisazione - chiedendo il voto unanime dell'Aula - in merito al polo unico pensionistico INPS per la Polizia di Stato. È un ufficio - si chiede un impegno al Governo per la sua costituzione - attualmente non presente nel corpo della Polizia di Stato, mentre in altri corpi è presente. Serve, più che altro, a dare un indirizzo unico ai vari uffici pensionistici presenti in tutte le questure d'Italia. Per questo motivo chiedo un voto unanime dell'Aula.

PRESIDENTE. Vediamo se il suo auspicio verrà esaudito. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/21 Penza, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/22 Auriemma c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta? Prego, deputata Auriemma.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione, chiedo che sia messo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/22 Auriemma, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/23 L'Abbate c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Deputata L'Abbate?

PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Io vorrei richiedere al Governo la riformulazione, perché veramente era un pochino complessa.

PRESIDENTE. Sottosegretaria Albano, le diamo il tempo di recuperare la pagina giusta.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Ho ricostruito. Il parere è favorevole con la seguente riformulazione: sono da ritenersi espunte le premesse, mentre l'impegno viene riformulato con le parole “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, ad adottare ulteriori misure per fronteggiare l'aumento dei prezzi dei materiali”.

PRESIDENTE. A lei la parola, deputata L'Abbate. Accetta questa riformulazione?

PATTY L'ABBATE (M5S). Sì, accetto la riformulazione, voglio che venga messo ai voti e vorrei, comunque, dire qualcosa in proposito. Quello che mi spiace è che - avevo capito bene - la parte che è stata eliminata è quella che fa riferimento ai sussidi ambientalmente dannosi. Infatti, è vero che noi chiediamo un ulteriore supporto per l'aumento dei prezzi dei materiali, ma diciamo anche quali sono le politiche che dovrebbero essere attuate e, cioè, che gli investimenti pubblici siano orientati ai princìpi di sostenibilità ambientale, che alla fine è anche sostenibilità economica, diciamolo chiaramente.

Infatti, parliamo di politiche di rigenerazione urbana, di politiche che attuino azioni per evitare il consumo del suolo. Lo stanno dicendo tutti, se vedete, a livello sia italiano sia internazionale, nel mainstream, di dare tutela al suolo. Quello che vi chiediamo è di farlo con i soldi dei SAD, dei sussidi ambientalmente dannosi, per i quali quest'anno lo Stato italiano ha previsto 22,4 miliardi di euro. Sono molti di più dei soldi utilizzati per i sussidi ambientalmente favorevoli, cioè quelli che non sono legati alle energie fossili, al fossile, che sono 18,6 miliardi.

Quindi l'accettiamo ma continuo a ricordarvi che, anche da questo punto di vista, se non eliminiamo i sussidi ambientalmente dannosi, pagheremo l'Europa e andremo in infrazione, parola ultimamente che ci ha interessato molto.

Noi vi chiediamo di prendere da questo fondo quello che serve per dare un supporto al territorio italiano che, come visto, è già stato minacciato e continua a essere minacciato ogni giorno da alluvioni, da grandine. Sicuramente, rigenerazione urbana e tutela del suolo dovrebbero essere da questo Governo posti in primo piano.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/23 L'Abbate, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/24 Iaria, su cui c'è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Iaria. Ne ha facoltà.

ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Il tema dell'ordine del giorno riguarda i problemi legati al trasporto pubblico non di linea, in sintesi il tema della carenza di taxi in alcune città, in alcuni orari e anche in alcune aree delle città turistiche più importanti. Il parere contrario conferma il vostro modus operandi, cioè, quando c'è un problema complesso, voi vi defilate. Aprite il pallottoliere del consenso e andate a vedere se questo tema è da affrontare o meno, se vi fa perdere i voti. Quindi, su questo tema state zitti e non fate assolutamente nulla.

È chiaro che noi ci siamo messi nell'ottica di essere costruttivi, e l'ordine del giorno era molto semplice: vi diceva soltanto che, per affrontare questo problema complesso, è necessario avere una serie di dati corretti e validi su tutto il territorio nazionale, in modo da poter poi proporre soluzioni serie sul numero di licenze, su orari, su tariffe minime, eccetera. Questo chiedeva l'ordine del giorno in esame. Vi ricordate gli articoli dei giornali che facevano vedere i turisti nelle città d'arte che erano in coda per ore per aspettare un taxi? Quello è un problema che chiaramente non è un bel biglietto da visita per la nostra Nazione.

Se noi avessimo un Ministro del Turismo che non facesse le riunioni sotto un ombrellone, a 500 euro al giorno, magari avrebbe sollecitato il Ministro dei Trasporti, suo collega, ad affrontare il problema. L'unico Ministro che ha affrontato il problema in maniera seria è Toninelli nel “Conte 1”, e aveva (Commenti)…sì, Toninelli, il miglior Ministro dei Trasporti che questa Nazione abbia avuto negli ultimi anni (Applausi ironici dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Toninelli aveva semplicemente proposto due articoli molto semplici: cominciare innanzitutto a far nascere il registro elettronico nazionale e andare a risolvere tutte le problematiche relative sia al trasporto dei taxi sia anche al trasporto mediante noleggio con conducente. Un problema che, come ho detto prima, se affrontato seriamente, implica che bisogna avere il coraggio di parlare a una categoria in maniera seria e costruttiva mentre, se viene affrontato come lo affrontate voi, diventa soltanto un modo per nascondere i problemi e mettere la palla in tribuna o inventarsi, che ne so, per distrarre l'attenzione, l'ennesima Commissione d'inchiesta, che in questo caso ha visto vincitore il presidente dell'INPS, Tridico.

Vi ricordo che questo ordine del giorno, se volete, potreste anche accantonarlo. Dava semplicemente un'idea chiara di come affrontare questo problema, non dava ancora le soluzioni perché è un problema complesso. D'altra parte, non sono sorpreso del vostro parere contrario (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/24 Iaria, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/25 Donno è accolto come raccomandazione. La raccomandazione non è accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/25 Donno, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/26 Lomuti il parere del Governo è contrario.

Ha chiesto di parlare il deputato Lomuti. Ne ha facoltà.

ARNALDO LOMUTI (M5S). Grazie, Presidente. Chiederei l'accantonamento. Però, prima vorrei anche spiegarne i motivi. Questo è un tema che riguarda circa 1.869 lavoratori, percettori…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, sentiamo prima se il Governo accetta di accantonarlo.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Il parere rimane contrario.

PRESIDENTE. Bene, la sua diventa una dichiarazione di voto, deputato Lomuti.

ARNALDO LOMUTI (M5S). Presidente, non ho capito se il Governo non accetta a priori, prima ancora delle motivazioni, la richiesta di accantonamento o meno. È un no secco, come si dice?

PRESIDENTE. Sottosegretaria Albano?

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Il Governo ha ribadito il parere contrario.

PRESIDENTE. Prego, prosegua la sua dichiarazione di voto.

ARNALDO LOMUTI (M5S). A questo punto termina, prima della pausa estiva, perché poi ritornerò su questo argomento, una telenovela a danno però di 1.869 lavoratori lucani che si trovano in difficoltà, che sono quelli che rientrano nel programma RMI e TIS. Presidente, consegno al Governo e a questa maggioranza alcuni fatti, al di là delle mie opinioni personali. Questo ordine del giorno viene da un emendamento che è stato presentato e che è stato bocciato la scorsa settimana nella Commissione lavoro, ma ancor prima è stato presentato, sempre come ordine del giorno, al decreto Lavoro, sul quale il Governo aveva optato per la scelta della raccomandazione. Che voglio dire con questo, Presidente? Noi parliamo di 1.869 lavoratori lucani che però si sono visti approvare dal Governo un emendamento al decreto PA 1 praticamente identico, solo che non riguardava la regione Basilicata ma la regione Calabria. Avete fatto benissimo, non è mia intenzione creare assolutamente la guerra fra chi è più sfortunato rispetto ad altri. Però, Presidente, con la scelta di oggi - è un ordine del giorno, non era nemmeno un emendamento - addirittura del parere contrario secco, credo che questo Governo si assume la responsabilità di chiudere la porta in faccia a chi aveva una speranza oggi.

Abbiamo capito la politica di questo Governo, Presidente, l'abbiamo capita con l'SMS inviato a 169.000 famiglie con il quale questo Governo dice: arrangiatevi. Con quell'SMS praticamente si genera una macelleria sociale - anche inutilmente a nostro avviso - contro oltre 3 milioni di cittadini. Abbiamo capito la politica di questo Governo, perché toglie ai poveri e dà agli evasori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), toglie ai poveri e investe in armi. Presidente, qui la domanda nasce spontanea: ma per caso ci stiamo preparando per andare in guerra? Ditecelo, perché la Sottosegretaria Rauti, che rispondeva a un'interrogazione del MoVimento 5 Stelle in data 12 luglio, annunciava l'investimento in tank tedeschi di ultima generazione - i tank sono carri armati - per circa 100, 120, 130, non si sapeva quanto, per una previsione di spesa, che molto probabilmente ci troveremo nel DPP, nel Documento programmatico pluriennale 2023-2025, che oscilla dai 4 ai 6 miliardi.

Ora, io non vorrei semplificare, perché le scelte di finanza non vanno mai semplificate, però, Presidente, se noi aggiungiamo a quella cifra un'altra cifra che ancora non conosciamo - perché Crosetto ha detto che dobbiamo ripristinare le nostre scorte di armi, che abbiamo prosciugato per inviarle all'Ucraina, ma che dobbiamo per forza ripristinare per la sicurezza nazionale, quindi si tratta di ulteriori altri miliardi di euro - e a queste poi vogliamo aggiungere anche i 7 miliardi circa della vostra misura che sostituiva il reddito di cittadinanza, arriviamo a cifre veramente considerevoli, quando il reddito di cittadinanza, che voi avete abolito con un sms, costava allo Stato intorno agli 8 miliardi di euro.

Ora, Presidente, la domanda è: che cosa state combinando? Questi 1.869 lavoratori lucani, che differenze hanno rispetto a quelli calabresi? Perché questa discriminazione, Presidente? È questo il punto!

Ora, ritorniamo a quanto detto in premessa, si tratta di un ordine del giorno, ecco perché ho chiesto l'accantonamento e, magari, lo volevo anche motivare, come ho fatto fino adesso, però, c'è un “no” secco, ne prendiamo atto e chiedo di metterlo al voto, a questo punto, Presidente. Lo ripeto, è una semplificazione quella che ho fatto, ma a volte le scelte di finanza pubblica hanno bisogno di semplificazioni, perché altrimenti non ci si accorge di ciò che è sotto i nostri occhi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che i deputati Laus e Speranza sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/26 Lomuti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo all'ordine del giorno 9/1239-A/27 Torto, accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Signor Presidente, non possiamo accettare. Io sono il secondo firmatario di questo ordine del giorno e ho sentito anche l'onorevole Torto per questa riformulazione per l'importanza dell'argomento, che è il co-working. In particolare, noi siamo molto sensibili al tema del co-working e ne vogliamo una maggiore diffusione e promozione, anche attraverso un processo di rivitalizzazione delle strutture pubbliche presenti nel territorio.

Noi pensiamo che il co-working sia uno stile lavorativo consolidato, caratterizzato dalla condivisione di un ambiente di lavoro con altri professionisti, sia dello stesso settore sia di settori totalmente diversi. È fondamentale, in un momento in cui i professionisti sono in grande difficoltà, muoversi in un sistema lavorativo che si perimetri in un quadro generale molto, molto precario.

Per cui, davvero, non possiamo accettare questa proposta e, se il Governo non ritenga di riservarsi un tempo di ripensamento, chiediamo che venga messo ai voti dell'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/27 Torto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/28 Orrico; c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accettata? Bene,

Passiamo dunque all'ordine del girono n. 9/1239-A/29 Barzotti; il parere del Governo è contrario.

Ha chiesto di parlare la deputata Barzotti. Ne ha facoltà.

VALENTINA BARZOTTI (M5S). Grazie, Presidente. Noi con questo ordine del giorno sottoponiamo all'attenzione del Governo un tema che ci sta molto a cuore, quello dei navigator. In particolare, abbiamo una platea di persone che sono formate, sono professionisti, hanno superato una selezione e avevano un ruolo cruciale nell'ambito delle politiche attive del nostro Paese.

Come sappiamo, con il decreto-legge n. 4 del 2019, abbiamo introdotto un piano straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego, prevedendo l'erogazione di circa un miliardo, dedicato proprio al collocamento e al potenziamento, appunto, delle politiche attive. Con questi soldi si sarebbero dovuti assumere circa 11.600 operatori dei centri per l'impiego, cosa che però, purtroppo, non è avvenuta, perché non tutte le regioni attualmente hanno terminato la selezione e i concorsi per andare poi a rendere pienamente operativa questa riforma.

Insieme a questo progetto c'era, poi, quello di innestare dei profili che fossero particolarmente qualificati, dei giovani che fossero particolarmente competenti nel mercato e nell'orientamento; quindi, lo scopo era di andare a prendersi carico dei percettori di reddito di cittadinanza che potessero avere dei profili di occupabilità e di aiutarli nell'orientamento e nella collocazione nel mondo del lavoro. Questo, purtroppo, è avvenuto solo per tre anni, poi, i contratti dei navigator non sono stati più prorogati e quest'anno ci sono state ancora tante interlocuzioni con il Governo che, però, non hanno portato assolutamente a niente. Pare che l'intendimento del Governo sia di scaricare la responsabilità della sorte di questi lavoratori sulle regioni.

Ora, noi con questo ordine del giorno andiamo a chiedere varie cose, ossia di innestare la figura dei navigator o, se non vi piace il termine, degli orientatori, chiamateli come vi pare, comunque sono persone assolutamente competenti e preparate che possono dare una mano veramente importante nell'ambito dell'attuazione dei progetti del PNRR e, in particolare, nell'ambito del programma GOL. Quindi, ancora una volta, chiediamo che i profili di queste persone vengano assolutamente valorizzati, rafforzati, e questo si potrebbe fare con una serie di azioni, dall'attribuzione di un punteggio doppio rispetto a quello degli altri nell'ambito delle selezioni pubbliche al maggior rafforzamento appunto dei centri per l'impiego, anche tramite la loro figura.

Quindi, ci dispiace che ancora adesso la loro figura sia oggetto di fake news e comunque di una narrazione totalmente distorta, perché in realtà parliamo di ragazzi giovani che credevano tantissimo in questo ruolo e nel reddito di cittadinanza, mentre evidentemente questo Governo, con tutto quello che sta succedendo, ci fa capire che c'è assolutamente un accanimento violento e ideologico nei confronti di questa misura. Però, anche queste persone, come peraltro i percettori, non c'entrano nulla con la politica, vogliono semplicemente lavorare e, quindi, il mio è un appello a valorizzare questa figura e a rafforzare i centri per l'impiego, che sono fondamentali per il nostro mercato del lavoro e per evitare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/29 Barzotti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/30 Giuliano; il parere del Governo è favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/31 Cafiero De Raho, sempre con il parere favorevole del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Cafiero De Raho. Ne ha facoltà.

FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Presidente, naturalmente accogliamo il parere favorevole, chiediamo però che si metta in votazione il nostro ordine del giorno che intendo illustrare brevemente in dichiarazione di voto.

Qual è l'impegno che abbiamo chiesto e su cui il Governo ha espresso un parere favorevole?

Di autorizzare e finanziare, con il primo provvedimento utile, procedure concorsuali pubbliche in aggiunta a quelle già previste, al fine di procedere all'assunzione straordinaria di personale non dirigenziale, perché è prevista l'assunzione di personale dirigenziale - quindi, qui, non dirigenziale - a tempo indeterminato da parte del Ministero della Giustizia e l'assunzione di nuovi magistrati. Perché si è chiesto questo? Perché vi è una scopertura di 1.500 magistrati su 10.900 e anche considerando i 284 MOT, che entreranno in servizio nel luglio 2024, la carenza di organico sarà comunque immutata, tenuto conto del pensionamento che nel frattempo maturerà per altri magistrati.

Poi gravissima è la scopertura degli organici del personale amministrativo, che oggi utilizza, in alcuni uffici giudiziari, anche alcune unità dell'ufficio del processo, che ha evidentemente altri compiti. L'organico del personale amministrativo ha in pianta organica 43.580 unità, ma solo 32.182 sono presenti; ne mancano quasi 13.000 su 43.000 circa. Quindi, non solo è gravissima la scopertura, ma occorre garantire gli interventi straordinari introdotti con il PNRR e assicurare la transizione digitale dei servizi giudiziari.

Quindi, è per questo che, non solo con grande soddisfazione devo dire, accogliamo il parere favorevole, ma sottolineiamo come questo impegno, che ha assunto il Governo, è di fondamentale importanza, perché per la giustizia non occorrono solo riforme; occorrono soprattutto uomini, occorre che ci sia un numero sufficiente di magistrati - e l'Italia ha il minor numero di magistrati in percentuale rispetto a 100.000 abitanti, pari a 11,5 giudici - e ha un numero bassissimo di personale amministrativo, che è indispensabile per portare avanti i processi e le attività accessorie alle indagini. È per questo che credo che il Governo, andando avanti con le procedure concorsuali al più presto, con il primo provvedimento, potrà almeno colmare queste lacune (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/31 Cafiero De Raho, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/32 D'Orso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/33 Ascari il parere del Governo è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/34 Caso il parere del Governo è contrario.

Ha chiesto di parlare il deputato Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Sono un po' basito del parere contrario del Governo, vado a spiegare il perché e vorrei un attimo che il Governo prestasse attenzione, perché magari può rivedere il parere e accantonare l'ordine del giorno.

Con questo ordine del giorno, infatti, si impegna il Governo, nel quadro di una revisione della riforma della geografia giudiziaria, ad attuare tutte le iniziative necessarie per aumentare il numero degli uffici dei giudici di pace. Ciò si ritiene necessario proprio perché la nota legge delega del 2011, che nell'ottica di una spending review aveva l'obiettivo, sì, di allocare al meglio le risorse e velocizzare i processi, aveva ottenuto poi effetti che non sono stati quelli sperati - questo ormai è noto ai più - in particolare proprio con gli uffici dei giudici di pace, per i quali - ricordiamolo - c'è stata la soppressione di 664 sedi rispetto alle 846 preesistenti.

Quindi, ci siamo ritrovati, di fatto, con interi territori privati di fondamentali e cruciali presìdi di legalità, soprattutto, come spesso accade, nelle regioni del Sud. Dunque, si chiede di intervenire proprio per avere un particolare riguardo a quella che è definita la giustizia di prossimità, quella più vicina al cittadino, proprio in modo da garantire il pieno diritto di accesso alla giustizia in tutto il territorio nazionale, senza discrepanze ingiustificate tra i diversi distretti.

Allora perché sono basito, come direbbero gli sceneggiatori di Boris? Proprio perché in realtà lo stesso Ministro della Giustizia - e sono qui di nuovo a sollecitare l'attenzione del Governo - in risposta a un'interrogazione a risposta immediata del 17 maggio 2023 ha dichiarato (testuali parole): “Noi possiamo ribadire che l'obiettivo della legge delega del 2011”, cioè quella di cui dicevo prima, “che era - nell'ottica di una spending review - di allocare al meglio le risorse e di velocizzare i processi, non ha avuto gli effetti sperati. Abbiamo anche ammesso che una revisione delle circoscrizioni giudiziarie è allo studio di questo Governo e, in particolare, del nostro Ministero. Vi è una giustizia di prossimità che è venuta a mancare e rischiamo di avere gli esiti negativi della sanità (…) quando, per accentrare la specializzazione in alcuni settori, la sanità di prossimità vicina al cittadino è venuta meno (…)”.

Quindi, di nuovo al Governo chiedo: queste dichiarazioni del Ministro, queste dichiarazioni della maggioranza e del Governo le vogliamo elencare tra tutte quelle cose che vengono dette e non fatte o magari si vuole accantonare questo ordine del giorno e valutarne il parere?

PRESIDENTE. Non mi sembra che il Governo intenda ripensare la sua decisione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/34 Caso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Prendo atto che la proposta di riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/1239-A/35 Scerra non è accolta dai presentatori.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/35 Scerra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/36 Pellegrini è accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Accolgo la raccomandazione, ma chiedo che sia messo ai voti.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Sottosegretaria Albano, deve esprimere il parere, perché è stata chiesta la votazione su questo ordine del giorno. Quindi, può dare un parere positivo, un parere negativo o rimettersi all'Aula. Siamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/36 Pellegrini

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. È accolto come raccomandazione. Quindi, io mi rimetto all'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/36 Pellegrini, su cui il Governo si rimette all'Aula.

Revoco l'indizione della votazione. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Chiediamo un attimo di accantonarlo, per favore.

PRESIDENTE. Il Governo?

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Va bene, il Governo accoglie la richiesta di accantonamento… (Commenti) aspetti…che succede?

PRESIDENTE. Il tema è che la richiesta di accantonamento deve essere formulata dal presentatore dell'ordine del giorno. Quindi, avendo il presentatore avanzato la richiesta di votazione, devo metterlo in votazione. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/36 Pellegrini, su cui il Governo si rimette all'Aula.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/37 Federica Onori: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, viene accolta, deputata Onori? Non c'è. Qualcuno del suo gruppo si esprima, cortesemente; non è accolta la riformulazione. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/37 Onori, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/38 Gianni Cuperlo; il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Cuperlo. Ne ha facoltà.

GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io debbo dire che, a differenza di una formula che spesso ricorre in quest'Aula, non sono affatto stupito del parere negativo che il Governo ha espresso su questo ordine del giorno, e lo dico perché il suo carattere è di ordine preventivo, nel senso che esisteva, come sanno i colleghi delle Commissioni che hanno esaminato il provvedimento, una proposta emendativa del Governo, successivamente ritirata, che era finalizzata a sopprimere la figura del direttore generale - stiamo parlando del Ministero della Cultura - per aumentare il numero dei capi dipartimento secondo il modello adottato, nel lontano 2004, dal Ministro Buttiglione. Quello schema allora si rivelò fallimentare perché, tra le altre conseguenze, privava il Ministero di una figura essenziale di coordinamento con i dipartimenti e le 11 direzioni generali.

Il motivo dell'ordine del giorno è semplice ed è che il Ministro Sangiuliano, con una presa di posizione ufficiale, ha dichiarato, nei giorni successivi, l'intenzione di realizzare comunque quella riforma in tempi brevi. Per questa ragione l'ordine del giorno impegna il Governo a non portare avanti quel tipo di riorganizzazione, scegliendo invece di tutelare il compito e il lavoro dei direttori generali degli organi tecnici e scientifici nel rispetto della loro autonomia organizzativa.

Ora, Presidente e colleghi detto questo, cioè il merito, come motivare questa nostra opposizione a quel genere di misura? Per farlo, Presidente… C'è un grande brusio e anche il Governo è impegnato in colloqui di altro genere… e quindi… Dicevo che per motivare…

PRESIDENTE. Deputato Sasso, gentilmente dovrebbe allontanarsi dal banco del Governo.

GIANNI CUPERLO (PD-IDP). No, no non vogliamo disturbare, noi dell'opposizione…

PRESIDENTE. Prego, prosegua.

GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Stavo dicendo che per motivare questa nostra posizione userei quel vecchio apologo, che sicuramente conoscete, utilizzato a suo tempo da Mino Martinazzoli.

Si tratta di questo: l'amministratore delegato di una grande impresa riceve un biglietto omaggio per l'esecuzione della Sinfonia n. 8 in si minore di Schubert, nota anche come l'Incompiuta, ma non potendo quella sera recarsi al concerto, convoca il direttore del personale, laureato alla Bocconi, chiedendo se desidera andarci al suo posto. Il direttore del personale ringrazia e comunica che al massimo alle 12 dell'indomani avrebbe relazionato sulla serata. Il giorno dopo, alle 12 in punto, l'amministratore delegato trova sulla scrivania la relazione del capo del personale, che gli spiega come, considerando i lunghi periodi durante i quali gli oboi non fanno nulla, sarebbe ragionevole ridurne il numero. Aggiunge che i 12 violini suonano la medesima nota e quindi anche l'organico dei violinisti andrebbe ridimensionato. Quanto agli ottoni, ripetono suoni già eseguiti dagli archi. La conclusione è che, eliminando queste dispersioni e duplicazioni, il concerto risulterebbe più breve di almeno un quarto d'ora e, peraltro, se il compositore avesse tenuto conto di questi suggerimenti quasi certamente avrebbe avuto modo di terminare la sinfonia, che non sarebbe rimasta un'incompiuta.

Il commento di Mino Martinazzoli era che, personalmente, lui avrebbe sperato ancora a lungo di ascoltare l'Incompiuta di Schubert come il compositore l'aveva concepita, ma - e chiudo -mutuando l'apologo, noi potremmo dire che anche l'organizzazione di un Ministero deve funzionare un po' come un'orchestra chiamata a eseguire una sinfonia e quindi modificare la sua struttura, sopprimendo un segretario generale, per molti versi affine al ruolo del direttore dell'orchestra, o dilatare i ruoli delle direzioni generali e dei tecnici chiamati a operare in assenza di un vero coordinamento, rischia solamente di produrre quello che voi state facendo molto bene, questo va detto, e cioè un'occupazione sistematica di ogni ambito e ruolo di potere, privando lo stesso Ministero di quell'armonia della sua azione che dovrebbe, in teoria, essere sempre la priorità per chi è chiamato a dirigerlo.

Io chiedo dunque, non alla maggioranza naturalmente, ma alle opposizioni, che si voti a favore di questo ordine del giorno. Ovviamente tra qualche istante prenderemo atto della sua bocciatura, ma il voto sarà anche testimonianza della battaglia che noi faremo quando sul luogo dell'esecuzione voi sceglierete di ritornare con uno spartito che per noi rimarrà del tutto inascoltabile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Boschi. Ne ha facoltà.

MARIA ELENA BOSCHI (A-IV-RE). Grazie, Presidente, innanzitutto per chiedere di sottoscrivere l'ordine del giorno del collega Cuperlo, anche perché ringrazio il collega per aver riproposto, con questo ordine del giorno, una discussione che abbiamo affrontato a lungo in Commissione a proposito di questo emendamento, successivamente ritirato, e che noi già sappiamo, dato che abbiamo letto l'ordine del giorno di maggioranza, che verrà riproposto a breve dal Governo, in un prossimo provvedimento. Quindi, il ritiro in questa sede dell'emendamento fortemente voluto dal Ministro Sangiuliano è semplicemente un tentativo che le opposizioni sono riuscite a bloccare, ma che presto la maggioranza, con il Governo, riproporrà.

Io non voglio ripetere, anche perché non riuscirei a farlo con la profondità dell'onorevole Cuperlo, le sue considerazioni, ma, in modo molto più pragmatico, cerco di illustrare perché, a nostro avviso, questo emendamento è profondamente sbagliato.

Il Ministro Sangiuliano, ancora una volta, così come peraltro hanno fatto anche altri Ministri di questo Governo, con altre disposizioni normative, cosa fa? Azzera completamente i vertici del suo Ministero e i dirigenti di prima e seconda fascia, facendo finta che avvenga in nome di chissà quale riorganizzazione e riforma del Ministero al solo scopo di poter allontanare persone che sono nell'ambito della pubblica amministrazione per competenza, professionalità e senso delle istituzioni e sostituirle con persone di propria fiducia, a cui si chiede più qual è la tessera di partito che non il master e la specializzazione che hanno in curriculum.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE' (ORE 17,40)

MARIA ELENA BOSCHI (A-IV-RE). Ora, io non contesto il sistema dello spoils system; non l'ho mai contestato e non l'ho mai contestato nemmeno a questo Governo, ma qui siamo in una procedura completamente diversa dallo spoils system che è previsto per legge.

Questa è una norma che, proprio andando oltre lo spoils system, azzera per legge i vertici e li sostituisce con persone gradite al Ministro, che devono semplicemente avere l'ok in Consiglio dei ministri e che possono, peraltro, essere esterne alla pubblica amministrazione.

È molto grave che si continui a procedere in questo modo, privando delle competenze migliori la pubblica amministrazione. Siamo sicuri che, purtroppo, questo emendamento, ritirato da questo decreto-legge, arriverà ben presto attraverso un altro veicolo normativo, come sempre peraltro, in un decreto o in una proposta di legge in cui si parlerà di tutt'altro e, nottetempo, vedremo comparire questa proposta del Ministro Sangiuliano.

Per questi motivi, voteremo a favore di questo ordine del giorno e saremo comunque contrari ogniqualvolta il Governo e la maggioranza riproporranno questa disposizione (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno, a nome di tutto il gruppo.

PRESIDENTE. La ringrazio. Onorevole Borrelli, vuole intervenire per sottoscrivere? Prego.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, non solo per sottoscrivere, ma per aggiungere una considerazione, a nome del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra: una cosa è lo spoils system, ha ragione la collega Boschi, che nessuno contesta; un'altra cosa è l'arrembaggio. Noi abbiamo la sensazione più dell'arrembaggio alla pubblica amministrazione piuttosto che dello spoils system. Questo sta creando, come in altre vicende, dei precedenti che, dal nostro punto di vista, saranno assolutamente negativi e nefasti per il Paese, non soltanto per l'attuale Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, Presidente. Intendo anch'io sottoscrivere questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Solo per sottoscrivere, non per intervenire. Sottoscrivono anche gli onorevoli D'Alessio, Grippo, Pellegrini e L'Abbate. Facciamo così, colleghi, altrimenti per ogni ordine del giorno c'è un'eclissi totale: chi vuole sottoscrivere lo fa direttamente al banco della Presidenza. Prego, onorevole Silvestri.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Semplicemente, abbrevio i tempi per quanto riguarda il MoVimento 5 Stelle: sottoscrivo l'ordine del giorno a nome del gruppo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ce l'abbiamo fatta: una per tutti e tutti per uno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/38 Cuperlo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/39 è stato ritirato. Siamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/40 Carra' con il parere favorevole del Governo. Andiamo avanti: ordine del giorno n. 9/1239-A/41 Zaratti. Prego, onorevole Zaratti, lo vuole mettere in votazione?

FILIBERTO ZARATTI (AVS). Sì, volevo metterlo in votazione e fare la dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Prego.

FILIBERTO ZARATTI (AVS). Io, una volta tanto, sono piacevolmente sorpreso dalla maggioranza. Siamo sempre stupiti perché i nostri ordini del giorno non vengono approvati, in questo caso sono favorevolmente colpito e ringrazio anche per questo. Infatti, noi abbiamo fatto in Commissione una lunga battaglia sulla normativa riguardante le società che gestiscono lo sport professionistico, per introdurre il concetto dell'azionariato popolare. Il fatto che il Governo dia un parere favorevole sulla circostanza che si mettano in atto iniziative opportune per favorire l'azionariato diffuso nelle società sportive professionistiche e dilettantistiche dà un segnale incoraggiante per il fatto che questo argomento possa essere effettivamente discusso dalla Camera per trovare una giusta soluzione a questo tipo di problema.

Lo sport professionistico - lo sappiamo - è diventato un gigantesco business nel nostro Paese. In modo particolare, lo sport più amato, il calcio, è diventato oggetto dell'interesse non soltanto di gruppi industriali italiani ma dei fondi di investimento internazionali, e quello che conta è solo il lucro. Gli appassionati e i praticanti dello sport sono sempre più considerati invece dei meri clienti, dei consumatori.

Ora, noi ovviamente non pretendiamo di rivoluzionare questo aspetto dello sport professionistico ma, secondo me, alcune forme societarie, volte a incrementare la partecipazione dei tifosi e degli sportivi, possono permettere anche ai cittadini, una volta tanto, di partecipare a questo business. Fondamentalmente, abbiamo degli esempi anche in Europa, dove grandissime società sportive vengono gestite direttamente dai soci attraverso forme di azionariato popolare. Parlo di grandi società come il Barcellona e il Bayern Monaco.

Il nostro calcio, il nostro sport professionistico, le nostre società dilettantistiche…

ANGELO BONELLI (AVS). Presidente, mi scusi, però…

PRESIDENTE. Collega Bonelli, c'era stato un tumulto silenzioso in Aula per uno starnuto, ma è rientrato.

ANGELO BONELLI (AVS). Ho capito, ma è molto ridicolo come starnuto!

PRESIDENTE. Prego, onorevole.

FILIBERTO ZARATTI (AVS). Noi non ce l'abbiamo mai con i virus, Presidente…

PRESIDENTE. No, ne abbiamo altri. Prego.

FILIBERTO ZARATTI (AVS). …ma con i portatori sani di virus.

Volevo dire che il fatto di riformare il nostro sport è un elemento fondamentale perché è palese quanto quest'ultimo sia in crisi e poco competitivo.

Altri Paesi europei hanno rilanciato l'attività sportiva professionistica riformando le forme societarie. Faccio l'esempio della Germania: fino a un paio di decenni fa, era all'ultimo posto dal punto di vista dello sport e, attraverso un'opportuna riforma - che prevede che nessuna persona fisica o società possa avere più del 50 per cento della proprietà di una singola società sportiva, quindi favorendo la diffusione dell'azionariato popolare - è riuscita a rilanciare un movimento, in modo particolare quello calcistico, che era in palese crisi.

Abbiamo bisogno di riforme, abbiamo bisogno di coinvolgere, abbiamo bisogno che i cittadini e le cittadine siano protagonisti, divenendo proprietari non soltanto delle grandi società a livello nazionale ma delle società di casa propria, del proprio paese, della propria città. In questo modo, viene agevolata non soltanto la pratica dello sport ma è favorita addirittura anche la partecipazione alla gestione di società sportive che spesso sono patrimonio di quella comunità.

Per questo prendo il parere favorevole come un aspetto che, nei prossimi mesi, ci potrà permettere di lavorare insieme per una legge che possa innovare davvero questo aspetto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Intervengo soltanto sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Se nessun altro vuole sottoscrivere l'ordine del giorno, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/41 Zaratti, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/42 Ghirra: c'è una riformulazione. Prego, onorevole Ghirra.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere di metterlo ai voti, ma anche per fare una dichiarazione di voto, confidando che il Governo cambi parere.

PRESIDENTE. Quindi, non accetta la riformulazione. Prego.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). L'ordine del giorno riguarda l'ANSFISA, l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, istituita nel 2018 all'indomani della tragedia del ponte Morandi a Genova, assorbendo tutte le risorse e le competenze della precedente Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e dell'Ufficio trasporti a impianti fissi. Affronta, peraltro, una problematica già sollevata con un'interrogazione presentata a febbraio, con il collega Morassut, a cui non abbiamo ancora avuto risposta.

I lavoratori, il cui impegno ha un'importanza fondamentale per la sicurezza delle nostre infrastrutture stradali e ferroviarie, si sono mobilitati nei mesi scorsi per protestare sulla disparità di trattamento relativa al differente contratto applicato rispetto ai dipendenti del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ma neanche questo provvedimento risolve il problema.

Per questo abbiamo chiesto al Governo di valutare gli effetti applicativi della disposizione di cui all'articolo 10, comma 1, al fine di introdurre gli opportuni correttivi volti a prevedere che il personale trasferito nell'ANSFISA non venga inquadrato nell'area dei professionisti di I qualifica, ma nelle posizioni economiche che tengano conto delle singole anzianità di servizio. Spero che il Governo stia ascoltando…

PRESIDENTE. Liberiamo, per favore...

FRANCESCA GHIRRA (AVS). …perché chiederei un cambio di parere o un accantonamento, però temo che non mi abbia sentito la Sottosegretaria.

PRESIDENTE. Il Governo lo accantona? Non lo accantona.

Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alfonso. Ne ha facoltà.

LUCIANO D'ALFONSO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io colgo l'occasione di questa appropriata iniziativa parlamentare della collega Ghirra per richiamare nel merito l'urgenza di approntare occasioni di formazione e di riqualificazione del personale di ANSFISA, che non è un acronimo uscito da un convegno dell'Istat e non è ingenua la mia voglia di richiamare Istat su questo. ANSFISA è la struttura che dovrebbe misurare la salute delle nostre opere infrastrutturali, dei nostri viadotti, si chiamano con termine tecnico: opere d'arte. Dobbiamo sapere - io lo voglio ricordare - che la vita tecnica delle opere di cemento armato è 50 anni, il che significa che tutte le opere infrastrutturali hanno superato la vita tecnica. E non è una soluzione l'illuminismo deliberativo di Parlamento, o di Governo, perché uno può anche allungare la vita tecnica delle opere infrastrutturali, aumentiamo soltanto il caso delle “morandizzazioni”, cioè dei crolli modello, prodotto ingegner Morandi.

Serve manutenzione, ma non a casaccio, serve la manutenzione appropriata dove ci sono le fragilità e i misuratori di fragilità dovrebbero essere i dipendenti di ANSFISA. Allora, bene ha fatto la collega Ghirra a richiamare le attenzioni del delegato di Governo del MEF, perché la proprietà di quelle infrastrutture è del MEF. Come io penso il 98 per cento dei parlamentari si ricorderà, la proprietà è del MEF attraverso il Demanio. Solo pochissime infrastrutture sono passate ad ANAS; anche quelle gestite dalla fortunatissima società Autostradale, anche quelle, sono consentite in concessione. Non è la legge che risolve i problemi di fragilità delle infrastrutture, ma sono gli investimenti appropriati, gli investimenti che non fanno finta di risanare le infrastrutture.

Se aveste tempo di leggere - e concludo - qualche pagina del processo di Genova sulla vicenda Morandi o anche qualche paginetta sul processo che si è tenuto sui guardrail ad Avellino, vi assicuro che valgono molto di più dei grandi convegni fatti da Istat, e non è un riferimento casuale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/42 Ghirra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/43 Bonelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, signor Presidente. Il Governo ha dato un parere negativo a questo ordine del giorno, che chiede di ripristinare il Corpo forestale dello Stato e di attivare una strategia nuova in questo Paese nel contrasto agli incendi. Faccio presente e segnalo all'Aula che, nel solo mese di luglio corrente, 50.000 ettari sono andati a fuoco nel nostro Paese, con un dato in percentuale che segna un incremento del più 50 per cento rispetto al mese di luglio del 2022. Tanto per fare intendere di cosa stiamo parlando, è l'equivalente di una superficie, pari quasi alla superficie della regione Molise e alla superficie di Roma messe insieme, quindi una gravità.

In questi anni, c'è stata una perdita di know-how, una perdita anche di esperienze, di capacità di intervento sul territorio, di competenze che non sono state mai svolte, ad esempio, dai Vigili del fuoco, o il trasferimento ai Carabinieri. In una fase delicata come quella che stiamo vivendo, oggi ho letto la precisazione del Ministro dell'Interno Piantedosi che, francamente, è come scoprire il segreto di Pulcinella: sappiamo tutti che gli incendi sono dolosi, che non esiste l'autocombustione, ma la crisi climatica determina le condizioni….

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Bonelli. Colleghi, per favore, chi deve parlare lo faccia sottovoce, viceversa dobbiamo sentire cosa dice l'onorevole Bonelli. Prego.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, Presidente. Le condizioni climatiche, come le abbiamo e le stiamo vivendo, determinano siccità, falde che non ci sono, almeno nella falde superficiali, e, quindi, l'attività dei piromani o gli incendi, dolosi o colposi che siano, sono facilitati da queste condizioni climatiche. Avere una capacità di presenza territoriale, come aveva, di fatto, il Corpo forestale dello Stato e, quindi, adeguarlo a questa nuova sfida dei tempi che mette a rischio il nostro patrimonio boschivo, anche dando adeguate competenze in materia di tutela ambientale, è un elemento fondamentale.

Ricordo che oggi non abbiamo una capacità di monitoraggio satellitare per quello che attiene la prevenzione degli incendi: ci rivaliamo e ci rifacciamo, ad esempio, al sistema europeo EFFIS, cioè all'European Forest Fire Information System, mentre, invece, dovremmo avere la capacità di dare una risposta. Quando i Canadair si alzano in volo, abbiamo già perso la battaglia contro gli incendi. Dovremmo avere una capacità di prevenzione territoriale e devo dire che, nel nostro Paese, ci sono anche esperienze virtuose da questo punto di vista.

Io mi sarei aspettato da parte del Governo un'attenzione da questo punto di vista, non soltanto un “no” secco, ma l'apertura, almeno all'interno del Governo, di una riflessione su come contrastare una pratica criminale e delinquenziale, favorita, ripeto, da condizioni ambientali che prima citavo. Quindi, c'è la necessità di determinare un maggior controllo territoriale, ma, se continuiamo così, perderemo sempre di più centinaia di migliaia di ettari di territorio boschivo e non, che rappresenta un danno economico ed ambientale per il nostro Paese.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/43 Bonelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/44 Zanella, accolto come raccomandazione. Chiedo ai colleghi del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra se lo accolgono o meno: lo accolgono.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/45 Bonafe', c'è una riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Malavasi. Ne ha facoltà. Accetta la riformulazione?

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Non accettiamo la riformulazione e intervengo per dichiarazione di voto. Parliamo di parchi nazionali in un momento in cui questi strutture rivestono un ruolo importante rispetto alla tutela del paesaggio e alla tutela della biodiversità, ma anche come strutture importanti di accompagnamento rispetto alla transizione ecologica. Negli anni, i parchi nazionali non hanno potuto beneficiare della facoltà di ampliare le proprie capacità assunzionali e le proprie dotazioni organiche.

In questo caso, parliamo in modo specifico del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, che ha una pianta organica di soli 7 posti, con il numero e l'importo di spesa più basso fra tutti i parchi nazionali italiani in termini assoluti, ma anche in relazione all'estensione del territorio di riferimento.

In questo momento, il Parco nazionale ha una carenza di personale, alla quale ha supplito andando ad attivare anche delle convenzioni con altri enti locali. In conseguenza, tra l'altro, dell'aggravio di tante progettualità europee che sono state finanziate, del fatto che il Parco è riserva “Uomo e biosfera” dell'UNESCO e comprende con questa progettualità oltre 80 comuni e oltre 500.000 ettari, divisi in 6 province e 3 regioni, crediamo che sia una richiesta da accogliere.

La riformulazione con parere favorevole proposta dalla Sottosegretaria Albano non ci convince e ci sembra anche molto tenue, anche perché in questo decreto-legge andiamo ad approvare - è stato fatto con un emendamento e quindi è stato inserito nel decreto - un medesimo impegno rispetto al Parco nazionale delle Cinque Terre rispetto per il quale è stato autorizzato nel prossimo triennio un aumento di personale di 8 unità, sempre a tempo pieno e a tempo indeterminato. Quindi, una risposta importante che porta ad avere al Parco delle Cinque Terre 19 unità di personale. Non si capisce, per analogia, perché questo ordine del giorno non possa essere assunto. Si evidenzia una disparità di trattamento che io trovo non giustificata, come se ci fossero due pesi e due misure rispetto a uno strumento importante. Di fronte a questa necessità c'è bisogno di una risposta netta e chiara. Tra l'altro, visto che anche per il Parco delle Cinque Terre non viene previsto un aumento della spesa pubblica, non c'è nemmeno una motivazione economica. Non posso accettare questa riformulazione. Chiedo, però, alla Sottosegretaria se ha la possibilità, di rivalutare questo ordine del giorno, in coerenza con quello che è stato fatto per il Parco delle Cinque Terre, magari accantonandolo un attimo per poter riflettere ed accoglierglielo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Chiede di intervenire il Governo, sentiamo cosa ha da dire.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze.

Grazie Presidente, il Governo ha approfondito e ritiene, in questo momento, di accogliere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Il parere è, quindi, favorevole.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Sì, favorevole.

PRESIDENTE. Chiede di intervenire, con calma, l'onorevole Vaccari, poi abbiamo l'onorevole Rotelli, prego.

STEFANO VACCARI (PD-IDP). Grazie Presidente, chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Onorevole Rutelli, prego.

MAURO ROTELLI (FDI). Lo stesso del collega Vaccari.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/45 Bonafe', con il parere favorevole del Governo. Ordine del giorno sottoscritto anche da vari colleghi, tra cui Borrelli.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 25).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/46 Berruto, sul quale c'è una riformulazione. Prego, onorevole Berruto.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie Presidente, accetto la riformulazione, però chiedo che sia posto in votazione e chiedo di fare un intervento per dichiarazione di voto.

Questo ordine del giorno impegna il Governo in una cosa semplice, si direbbe normale, utilizzare un grande evento sportivo come i Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina per assumere giovani uomini e giovani donne in modo da costruire una legacy che non sarà per importanza inferiore a quella delle infrastrutture, cioè creare una nuova classe dirigente dello sport, giovane e in equità di genere: giovani donne e giovani uomini, magari atleti a fine carriera, come futuri manager dello sport italiano. Bello, potremmo definirle quote verdi. Voi dite forse, vediamo, valutiamo l'opportunità di. Bene, grazie. Però qualcuno mi può spiegare perché lo stesso Governo che oggi dà parere sostanzialmente positivo a questo mio ordine del giorno ha dato un parere positivo anche a un emendamento presentato in una calda nottata estiva, firmato dal vice capogruppo di Forza Italia, l'onorevole Raffaele Nevi, che ha cancellato con un colpo di spugna una legge che limitava a tre i mandati per fare il presidente di una federazione sportiva? Ora, per i meno attenti spieghiamo che tre mandati significano 12 anni e spieghiamo che oggi sono 18, più di uno ogni tre, i presidenti federali che di mandati ne hanno già messi in fila 5 o 6; sempre per spiegare, significa 20 o 24 anni. Il record, per le statistiche, spetta a un presidente che è in carica dal 1993, trent'anni tondi. Presidente, c'era ancora la lira, quell'anno si divise la Cecoslovacchia, Laura Pausini vinceva la sezione novità a Sanremo e io avevo ancora i capelli biondi e lunghi. Spieghiamo anche che l'età media degli attuali presidenti federali è superiore ai 65 anni e spieghiamo che non serve, purtroppo, interrogarsi sull'equità di genere perché, in questo caso, è facile: due sole donne, contro 46 colleghi uomini, il 96 per cento di uomini. La percentuale sale al 98 se contiamo anche le 29 fra discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, perché le due donne restano da sole.

Perché se condividete l'impegno di quest'ordine del giorno avete dato parere positivo a quell'emendamento che realizza il sogno di molti presidenti federali, ovvero quello di trasformare le proprie federazioni in monarchie assolute? No, non sto esagerando, perché chi conosce il sistema elettorale delle federazioni sportive sa che quello è il metodo elettivo più medievale che esista in questo Paese, fondato sui signori delle deleghe, sa di vassalli, valvassori, valvassini, che arrivano la sera prima delle elezioni con gli scatoloni pieni di deleghe, spesso in bianco, da mettere sul tavolo dei candidati presidenti per iniziare le trattative, sa di pullman organizzati e stipati di elettori, ma garantiti solo a chi vota in un certo modo. Se chi conosce quel mondo dice di non sapere, mente sapendo di mentire.

Vedete non sono un populista, certamente ci sono eccezioni virtuose, ma la vergogna nel merito e nel metodo di quell'emendamento disgusta chi ancora crede che lo sport di questo Paese possa essere rappresentato in un modo democratico, trasparente e dignitoso. Disgusta quell'escamotage di imporre, per essere eletti dopo il terzo mandato, la maggioranza dei due terzi dei voti validamente espressi, che diventerà soltanto un'ulteriore clava da usare contro le minoranze che si propongono per un'alternativa. Il disgusto non è per l'appartenenza politica perché, come immaginerete, almeno ce lo auguriamo, non tutti i 48 presidenti federali votano allo stesso modo, il disgusto è quello di chi crede in una governance dello sport moderna, trasparente e democratica, all'altezza di quell'articolo 33 della Costituzione che introdurrà in quest'Aula, fra poche settimane, lo sport nella Carta costituzionale, battezzando un diritto allo sport.

Presidente, sarà forse che l'onorevole Nevi sia stato ispirato nel testo di questo emendamento dal suo capogruppo, presidente di una federazione sportiva dal 2000, o sarà forse questo un tributo preteso dal Governo per una legge di riforma sul lavoro sportivo che il mondo delle federazioni ha sempre rifiutato, osteggiato, tentato di rinviare a mai più. Guardi, non ci stupiamo più di nulla Presidente, neanche che questa norma valga per i presidenti di federazioni e non per il presidente del CONI. Ci chiediamo se ci fossero conti interni da regolare a suon di emendamenti in quest'Aula, norme che contemporaneamente riescono ad essere ad personam e contra personam. Non ci stupiamo neanche del fatto che questo Governo abbia indicato nel ruolo di presidente di Sport e Salute, società controllata al 100 per cento dallo Stato e cassaforte dello sport italiano e che ha fra le sue competenze la gestione dello stadio Olimpico di Roma, il cognato del presidente della Lazio, noto senatore della maggioranza che, nel frattempo, si firmava altri emendamenti che hanno riguardato lo spalma debiti per le società calcistiche in legge di bilancio.

PRESIDENTE. Il tempo sarebbe concluso, onorevole.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). È un super sconto per chi sta pagando, in comode rate pluriennali, un debito con l'erario di 140 milioni di euro. Concludo dicendo che ho messo insieme una sequenza di cose per le quali la Premier Giorgia Meloni se fosse ancora seduta fra i banchi dell'opposizione forse avrebbe giustamente minacciato lo sciopero della fame. Invece, la Premier in campagna elettorale parlava del modello islandese dello sport per combattere le devianze.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Berruto.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). È evidente che il conflitto di interessi non è una devianza che volete combattere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Onorevole Amato, prego.

GAETANO AMATO (M5S). Grazie Presidente, volevo sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. D'accordo. Caso sottoscrive, Gribaudo e Quartini sottoscrivono. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/46 Berruto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Passiamo all'ordine del giorno dell'onorevole Serracchiani n. 9/1239-A47, che ha una riformulazione. Chiedo all'onorevole Serracchiani se accetta, grazie.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/47 Serracchiani, così come riformulato, il parere del Governo è favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Mentre voi votate, facciamo così: per evitare l'effetto pit lane della Formula 1, se voi me lo dite un attimo prima, non in rigor mortis (Commenti ironici dei deputati Enrico Costa e Marattin), noi abbiamo il tempo. Quindi, casomai, avendo il fascicolo, quello che è di interesse, lo si vede prima e lo si segnala alla Presidenza, così siamo un po' più rapidi .

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 27).

Ordine del giorno n. 9/1239/48. Onorevole Lacarra sul suo ordine del giorno c'è una riformulazione (Commenti ironici dei deputati Enrico Costa e Marattin)… Chiedo scusa, articolo, articulo mortis è una cosa dei saldi di fine stagione. Prego, onorevole Lacarra.

MARCO LACARRA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Spero di non aver ascoltato bene la riformulazione. Chiederei alla Sottosegretaria se fosse possibile riascoltarla.

PRESIDENTE. Sottosegretaria Albano, l'onorevole Lacarra chiedeva la cortesia di riascoltare la riformulazione nella speranza di non avere sentito bene. Vediamo.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. A valutare l'opportunità di intervenire, con il primo provvedimento utile, per consentire la prosecuzione, in deroga alla normativa vigente, della durata dei contratti in essere degli addetti agli uffici per il processo, nel rispetto delle condizioni e degli obiettivi imposti dal PNRR, in un'ottica di reale smaltimento degli arretrati e di riconoscimento delle giuste pretese del personale già impiegato.

PRESIDENTE. Onorevole Lacarra, era ciò che le sue orecchie avevano udito?

MARCO LACARRA (PD-IDP). Sì, Presidente, purtroppo avevo capito bene. Ovviamente non accetto la riformulazione e chiedo di intervenire, perché, se è vero come è vero che noi abbiamo notoriamente, come Partito Democratico, un problema di comunicazione con il Sottosegretario Delmastro Delle Vedove, almeno fino a quando non avrà la compiacenza di scusarsi con i colleghi del nostro partito e con l'intero gruppo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) per le volgari affermazioni che ha fatto in quest'Aula, devo dire che questa mancanza di relazione ce l'hanno anche altri componenti del Governo, perché, ascoltando la riformulazione, si parla di valutare l'opportunità di.

Ebbene, le leggo invece quello che ha dichiarato il Sottosegretario Delmastro Delle Vedove esattamente una decina di giorni fa, rispondendo a un'interrogazione che il Partito Democratico ha fatto. L'intendimento del Governo Meloni - dice il sottosegretario Delmastro Delle Vedove - è quello di giungere alla stabilizzazione di una parte degli addetti all'ufficio per il processo, e che, con specifico riferimento alla durata dei contratti, in sede di revisione del PNRR, l'amministrazione ha proposto di far proseguire l'attività sino al 30 giugno 2026. Allora, è vero quello che dice la Sottosegretaria qui, in Aula, che promette di valutare l'opportunità di, oppure le parole di certezza che ha manifestato il Sottosegretario Delmastro delle Vedove sono quelle a cui dobbiamo dare credito?

Mi pare che ancora una volta questo Governo sia distonico, ed evidentemente quello nei confronti di Delmastro Delle Vedove assolutamente non è una sorta di furore del Partito Democratico. Noi semplicemente prendiamo atto che non ne azzecca una, e ovviamente questo non dipende dal Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Come sappiamo, l'ufficio per il processo è composto da magistrati, da rappresentanti del personale amministrativo delle cancellerie, dagli addetti all'ufficio per il processo e dai cosiddetti tirocinanti, ossia studenti universitari che svolgono un tirocinio di 12 o 18 mesi presso tribunali, corti d'appello e Corte di cassazione.

Chi è entrato a farne parte nell'ultimo anno è stato assunto con contratti minimi, sia sotto il profilo economico sia sotto quello temporale della durata. In tantissimi, proprio per queste ragioni, per la precarietà del rapporto di lavoro, fuggono dagli uffici per il processo. Secondo alcune stime, sugli 11.000 assunti al 31 dicembre scorso ben 2.286 hanno dato le proprie dimissioni al 1° giugno di quest'anno. Il motivo lo abbiamo anticipato: nessuna prospettiva e stipendi bassi. Questi sono i presupposti a fondamento dell'ufficio per il processo, malgrado sia considerato un presidio strategico per efficientare il nostro sistema giudiziario e raggiungere gli obiettivi del PNRR. I risultati di questi mesi di attività parlano da sé.

Nel 2022 la durata dei processi si è ridotta rispetto al 2019 dell'11,8 per cento nel civile e del 10 per cento nel penale, soprattutto grazie a questo nuovo strumento. Della loro utilità ha parlato anche l'Associazione nazionale magistrati, per la quale l'ufficio per il processo ha dimostrato di agevolare l'accelerazione dei processi civili e penali, nonostante le carenze di organico, e nonostante la temporaneità degli incarichi richieda per ogni magistrato un dispendioso e ripetuto sforzo di formazione, e disincentivi, anziché incentivare, la permanenza e la crescita professionale degli addetti.

Della stessa opinione anche le relazioni tenute in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2023 dal primo presidente della Corte di cassazione e dagli altri presidenti delle corti d'appello, che hanno riconosciuto unanimemente il contributo importante che è venuto dall'istituzione dell'ufficio per il processo nel loro ruolo di ponte tra le attività prettamente giurisdizionali e le attività di supporto tradizionali. Insomma, tutti d'accordo? Non proprio, perché, quando c'è da passare dalle parole ai fatti, tanto il Ministro Nordio quanto il suo Sottosegretario si mostrano in tutta la loro ipocrisia, confermata, purtroppo, dal parere espresso in quest'Aula.

Allora, in sintesi, signora Sottosegretaria, la invito a rivedere il parere quantomeno per dare coerenza a quanto affermato qualche giorno fa dal suo collega Sottosegretario Delmastro Delle Vedove, perché delle due l'una: o lei non intende affatto rivedere la posizione che ha assunto in Aula, e in questo senso evidentemente non dà corpo alle aspettative di tanti lavoratori che invece sulle parole di Delmastro fondavano le loro legittime aspettative per il futuro, e a questo punto si assumerà le responsabilità, evidentemente, di una scelta che il Governo in quest'Aula rappresenta in un modo e nelle risposte alle interrogazioni invece manifesta in modo del tutto diverso (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Accantoniamo un attimo l'ordine del giorno per valutare il parere.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/49 Orfini, su cui c'è il parere contrario del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/49 Orfini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/50 Mauri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/51 Manzi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzi. Ne ha facoltà.

IRENE MANZI (PD-IDP). La ringrazio, signor Presidente. Devo dire che con rammarico colgo il parere contrario del Governo rispetto a questo ordine del giorno, che pone un tema particolarmente sentito, tra l'altro, da parte soprattutto degli studenti. Riguarda, in particolar modo, i costi dei percorsi di abilitazione, di formazione iniziale degli studenti e di coloro che devono partecipare al proprio percorso di accesso in questo caso. Il DPCM, che oggi compie un anno da quella che doveva essere la sua emanazione, il 31 luglio scorso, che dovrebbe uscire, ci auguriamo, a breve, prevede dei costi eccessivamente elevati per l'accesso a questi percorsi.

Già allora, in fase di conversione del decreto-legge n. 36, avevamo sollecitato il Governo, e continuiamo a farlo, a prevedere dei costi calmierati, e in particolare, per gli studenti universitari l'applicazione di quello che è un importante regime della no tax area, che consentirebbe in questo senso a quanti già pagano le tasse universitarie di non dover sostenere dei costi ulteriori anche per potersi abilitare all'insegnamento. Da parte del mondo studentesco questo tema è stato posto più volte, è stato sollecitato anche più volte.

Proprio per questo sarebbe stato opportuno un segnale di attenzione da parte del Governo su questo tema, oltre che, più in generale, anche su quello che è il tema della formazione iniziale dei docenti. Il Ministro parla spesso di autorevolezza del docente. L'autorevolezza del corpo docente si può assicurare in concreto sia attraverso un concreto aumento delle retribuzioni del personale docente sia, in particolar modo, attraverso un percorso di qualificazione iniziale e di formazione iniziale, su cui purtroppo - era un obiettivo del PNRR - stiamo ancora attendendo l'uscita di quel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto disciplinare, in attuazione proprio di quella riforma, le procedure per il conseguimento dell'abilitazione e finalmente per mettere in campo una misura attesa ed importante (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Presidente, intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Benissimo. Prendo atto che anche l'onorevole Ferrari lo sottoscrive.

Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/51 Manzi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/52 Zingaretti, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare la Sottosegretaria Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Il Governo non lo accantona, ma ha rivisto il parere su questo ordine del giorno. Il parere è dunque favorevole con una riformulazione, nel senso di espungere le premesse e di riformulare l'impegno come segue: “a verificare gli effetti applicativi delle disposizioni recate dall'articolo 12-bis e a prevedere, anche in sede di modifica dello statuto, forme adeguate di rappresentanza degli studenti”.

PRESIDENTE. Onorevole Zingaretti, ha ascoltato la riformulazione? La accetta?

NICOLA ZINGARETTI (PD-IDP). No, Presidente, rifiuto questa riformulazione e spiego perché. Ovviamente, sono favorevolissimo alla possibilità di prevedere la presenza degli studenti e delle studentesse nel nuovo CdA, ma voi state facendo un errore ed è bene che ci sia grande chiarezza, perché stiamo difendendo un patrimonio dell'Italia, come è il Centro sperimentale di cinematografia, un'istituzione culla della creatività nazionale, che ha contribuito a fare grande questo nostro Paese nel mondo.

Il Centro sperimentale non è di una parte, non è nostro, ma è dell'Italia e sgomberiamo anche qui il campo da un equivoco; noi non critichiamo il tentativo di spoil system che si sta applicando ed è sbagliato un atteggiamento di sufficienza che porta a commentare questa nostra battaglia tesa a dire: si è sempre fatto così. Non è vero e, lo ripeto, nessuno contesta al Governo il diritto di procedere nel rispetto di leggi e norme alla nomina di organismi dello Stato quando questi sono dovuti, ma voi state facendo un'altra cosa; il Centro, da sempre, ha un consiglio di amministrazione che ha un mandato di quattro anni e nomina in piena autonomia un comitato scientifico che ne affianca l'attività. Voi state colpendo questa struttura, voluta e pensata, fatemelo dire, non da un pericoloso bolscevico, ma nel 1935 da Benito Mussolini e da Galeazzo Ciano, con la collaborazione del gigante della cultura italiana Blasetti e di Anton Giulio Bragaglia. Da, allora, dal 1935, nessuno si è permesso di mettere in discussione l'autonomia e la libertà del Centro e nessuno ha mai pensato di colpirle.

Per questo oggi è sbagliato, primo, perché voi non rispettate il mandato del CdA come avete fatto con l'INPS e con l'INAIL, perché c'è una voglia di occupare poltrone, mortificando il lavoro e la programmazione in atto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Se ci sono problemi in un livello dello Stato, voi avete uno strumento che è il commissariamento dell'istituzione, ma se un organo in carica non ha problemi o estremi di commissariamento, l'unico motivo per farlo decadere è la voglia di occupare poltrone.

Il secondo errore è la nomina del comitato scientifico non da parte del CdA, ma direttamente dai Ministeri. È un errore che distrugge l'autonomia del CdA e, attenzione, creerà una paralisi, perché non si è mai visto un CdA e il comitato scientifico dello stesso ente eletti a pari livello.

Quindi, noi vi chiediamo di fermarvi e di riflettere, perché quel Centro è la culla nella quale si è formato, è nato ed è cresciuto il cinema italiano di tutti noi, da Antonioni a De Santis, a Pietro Germi, Antonello Falqui, Liliana Cavani, Marco Bellocchio, Alida Valli, Paolo Virzì, Vittorio Storaro; addirittura, potrei citare, perché si era diplomata lì, Raffaella Carrà. Non bisogna aver paura della libertà della cultura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), così come è stata pensata, non certo da noi, ma in un'altra epoca storica.

Concludo, Presidente. Ora, si dirà: ma che cosa volete, abbiamo vinto, dobbiamo decidere e governiamo. No, è un errore il colpo di mano, sciogliere organismi eletti dello Stato, perché l'articolo 98 della Costituzione dice: i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione, non di una maggioranza della Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), ed è sbagliato nominare e far nominare dai partiti politici i comitati scientifici. Si dirà: abbiamo vinto, abbiamo i voti e facciamo così, perché abbiamo il dovere di governare. Vi chiediamo di fermarvi, di riflettere prima del voto al Senato, perché anche questo non è vero. In democrazia, in Occidente, chi vince nel rispetto delle leggi deve governare, ma non deve comandare, perché questa è un'altra cosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno, a nome del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, e aggiungere una cosa al ragionamento del collega Zingaretti. L'idea, torno a ripetere, dell'arrembaggio verso la cultura e le istituzioni culturali del nostro Paese è un errore. La cultura e anche l'affermazione di determinate idee dal punto di vista culturale si ottengono non in questo modo, ma formando nuove classi dirigenti, anche nel cinema, e ce ne sono sicuramente nel centrodestra anche di apprezzabili, ma non imponendo, con la clava e con una violenza inaudita, membri del CdA e comitati scientifici.

Io mi appello assieme al collega Zingaretti, affinché si ponga un freno, non per impedire a chi ha legittimamente vinto di poter costruire dei percorsi culturali e anche di poter affermare, tramite i propri uomini, le proprie idee, ma altra cosa è farlo in questo modo che è davvero inaccettabile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Signor Presidente, intervengo per sottoscriverlo a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Prendo atto che anche l'onorevole L'Abbate intende sottoscrivere l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/52 Zingaretti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/53 Gaetana Russo ha il parere favorevole, quindi, andiamo avanti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/54 Congedo; c'è una riformulazione, onorevole l'accetta? Sì, bene, andiamo avanti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Mari. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MARI (AVS). Presidente, intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno.

Posso anche intervenire?

PRESIDENTE. No, può solo sottoscrivere, in questa fase.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/55 Scotto, con il parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Presidente, non per svolgere un intervento, perché tanto quest'ordine del giorno lo presento a ogni decreto-legge PA; siccome mi pare che ciclicamente vengano riproposti, insomma, verrà riproposto anche la prossima volta, però, volevo semplicemente fare una considerazione.

Siccome questo ordine del giorno parla del contratto del pubblico impiego e giustamente dal mio punto di vista il Governo ha accantonato altri due ordini del giorno che sono successivi, anzi, il Governo non li ha accantonati, credo che li abbia addirittura accolti come raccomandazione; sono gli ordini del giorno n. 9/1239-A/69 Boschi e n. 9/1239-A/77 Grimaldi, che parlano della stessa materia.

Mi domando per quale motivo questo non abbia subito identico trattamento e chiederei, dunque, l'accantonamento, signor Presidente.

PRESIDENTE. Andiamo avanti, Sottosegretario? Il Governo non interviene, onorevole Scotto.

L'ho chiesto, onorevole Scotto…

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo è favorevole ad accantonare entrambi gli ordini del giorno.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/1239-A/55 Scotto è accantonato.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/56 Laus c'è parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). È la stessa identica materia. Signor Presidente. È la stessa identica materia e chiediamo, per analogia e per coerenza, l'accantonamento anche su questo ordine del giorno, dato che è la stessa materia.

PRESIDENTE. Lo so, onorevole, ma io devo, come dire, sottostare al Governo.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Lo accantoniamo.

PRESIDENTE. Quindi, accantoniamo l'ordine del giorno n. 9/1239-A/56 e andiamo avanti.

L'ordine del giorno n. 9/1239-A/57 Gribaudo è accolto come raccomandazione, con riformulazione.

Prendo atto che l'onorevole Gribaudo insiste per la votazione del suo ordine del giorno.

Sottosegretaria, poiché l'ordine del giorno è stato riformulato e accolto come raccomandazione, chiedo il parere del Governo sull'ordine del giorno.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il parere del Governo - poiché l'ordine del giorno è accolto come raccomandazione - è favorevole con la riformulazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/57 Gribaudo, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 32).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/58 Marino.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Marino. Ne ha facoltà.

MARIA STEFANIA MARINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Naturalmente accetto la raccomandazione con riformulazione e chiedo che l'ordine del giorno sia posto in votazione. Però, vorrei fare un piccolo intervento, anche per spiegare le motivazioni per cui accetto la raccomandazione.

Mi dispiace che gli emendamenti siano stati tutti stracciati, ma abbiamo ugualmente provato a sensibilizzarvi con i nostri ordini del giorno, tra cui questo a mia prima firma. Vi spiego il motivo perché quest'ordine del giorno ha una ragione giustificatrice semplice e intuitiva, considerato che ci sono moltissimi lavoratori inseriti in modo precario negli staff delle amministrazioni pubbliche a moltissimi livelli. Si tratta di lavoratori formati e consapevoli dell'attività lavorativa che dovranno svolgere, oltre che tecnicamente preparati a farlo. Quello che abbiamo chiesto, in sostanza, è di stabilizzare questi lavoratori prima di procedere a nuove assunzioni, affinché le amministrazioni possano procedere ai loro adempimenti in modo spedito, assicurando che questi possano essere celeri e, quindi, riuscendo ad assicurare l'attuazione del PNRR in modo snello e veloce. Inoltre, questo assicurerebbe la stabilizzazione dei lavoratori, che altrimenti, dopo aver dedicato tempo, energie e formazione specifica al settore, non si vedrebbero rinnovare i contratti.

Quindi, abbiamo chiesto l'impegno del Governo a realizzare tutti quegli interventi necessari alla stabilizzazione del personale in oggetto prima di procedere a ulteriori assunzioni, così come, peraltro, è stato fatto col decreto n. 173 del 2022, al fine di dare uguali opportunità a questi lavoratori così come è stato fatto, in altro tempo, per 300 funzionari assunti presso il Ministero dell'Agricoltura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Chiedo al Governo, a questo punto, quale sia il parere del Governo sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/58 Marino rispetto alla raccomandazione riformulata che è stata accettata.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il parere del Governo è favorevole ma come raccomandazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/58 Marino, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 33).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/59 Curti, a pagina 57 del nostro fascicolo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Con questo ordine del giorno, Presidente, noi chiedevamo e continuiamo a chiedere, ovviamente, di potere intervenire con alcune deroghe sulle nuove procedure per la formazione e per l'utilizzo delle graduatorie a seguito di un concorso pubblico. In realtà, in Commissione è stato fatto già un passo avanti rispetto a questo, anche grazie a un nostro emendamento, che è stato accolto in maniera parziale, che ha previsto la possibilità di applicare la deroga per i comuni fino a 3.000 abitanti.

Con questo ordine del giorno oggi io chiedo che per gli stessi motivi si possa derogare anche per i comuni da 3.000 a 15.000 abitanti e per i comuni che stanno vivendo e sono interessati da uno stato di calamità dichiarato dal Consiglio dei ministri. Lo dico perché quando parliamo di comuni da 3.000 fino a 15.000 abitanti noi parliamo di realtà che già oramai, a prescindere dalla legge, stanno facendo un lavoro di squadra sui territori, stanno collaborando su molti di quelli che sono i servizi, e spesso ragionano per ambiti territoriali. In questa situazione relativa alle graduatorie, questo serve a tali realtà anche per razionalizzare i costi e per andare a sopperire le carenze di personale, con cui oggi gli amministratori, purtroppo, devono operare. Segnalo anche che spesso i comuni sotto i 15.000 abitanti per ambito territoriale vengono gestiti dallo stesso segretario comunale. Quindi, credo che la stessa sensibilità che si è avuta per andare incontro alle esigenze dei comuni con meno di 3.000 abitanti si possa estendere ai comuni fino a 15.000 abitanti.

Il secondo impegno era quello, invece, che si riferisce ai comuni interessati da una stato di calamità. Noi abbiamo affrontato qui la settimana scorsa il decreto Alluvione e sappiamo quanto sia importante dare risposte celeri. Ora per quei comuni - immaginiamo, appunto, la situazione del decreto Alluvioni e quella dell'Emilia-Romagna - mi spiegate che senso ha far fare delle graduatorie e dei concorsi a tutti i comuni confinanti quando, invece, dovendo assumere, possono semplificare questa operazione magari organizzandosi tra di loro, come in realtà hanno già fatto in questi anni?

Io credo che questo ordine del giorno sia a costo zero. È solo una questione di sensibilità per decidere se andare incontro alle realtà comunali più sensibili e più fragili e a quelle che in questo momento stanno soffrendo, purtroppo, uno stato di emergenza. Quindi, chiedo la possibilità al Governo di poter accantonare per poter rivedere il parere.

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non intende intervenire.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/59 Curti, nel testo riformulato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/60 Giovine: accolto come raccomandazione. Va bene.

Il parere sugli ordine del giorno n. 9/1239-A/61 Foti, n. 9/1239-A/62 Cangiano e n. 9/1239-A/63 Schifone è favorevole.

Prendo atto che l'onorevole Ciocchetti accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/1239-A/64.

Prendo atto che l'onorevole Manes accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/1239-A/65.

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/66 Enrico Costa è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Enrico Costa. Ne ha facoltà.

ENRICO COSTA (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Quella che stiamo conducendo da anni è una battaglia solitaria, come molte battaglie della giustizia che sono partite da questi banchi e che piano piano si sono estese fino a convincere la maggioranza del Parlamento. Ci sono tante pacche sulle spalle che ci giungono: “vai avanti” e “andate avanti sui temi della giustizia”. È giusto. Quando si tratta di votare però c'è una sorta di fuga e il parere dato a questo ordine del giorno, parere contrario, dimostra una forte contraddizione tra quello che molti esponenti di questa maggioranza sostengono, personalmente con me o anche, pubblicamente, sui giornali. È una battaglia per una giustizia giusta, ma quando si fanno le battaglie in questa direzione bisogna partire anche dai tasselli meno visibili e i tasselli meno visibili risiedono spesso in questioni che bisogna andare a studiare approfonditamente. Io ne tocco una, che è quella degli incarichi extragiudiziari dei magistrati. Cosa sono gli incarichi extragiudiziari dei magistrati? Sono quegli incarichi autorizzati dal CSM e dai consigli di presidenza delle magistrature ai magistrati che, mentre lavorano nei tribunali, possono fare un altro lavoro. Ce ne sono tantissimi, un'infinità, dagli arbitrati, agli esami, ai corsi professionali, e sono tutti molto ben retribuiti. Io mi chiedo e vi chiedo: è giusto che ci siano magistrati che lavorano esclusivamente nei tribunali e ce ne siano altri che, invece, lavorano quando fa comodo? Io penso che ci sia da dare ordine a questo. Mi collego all'ordine del giorno, perché l'ordine del giorno è strettamente connesso a questo tema e attiene agli incarichi extragiudiziari dei magistrati nella giustizia sportiva. Allora, il CSM, il Consiglio superiore della magistratura, che io molte volte ho criticato, in questo ha fatto chiarezza. Dal 2006, ha detto: cari, magistrati voi non potete più andare negli organi di giustizia sportiva, per evitare pericoli di “appannamento dell'immagine, dei valori di indipendenza e di imparzialità”, sia con riferimento ai singoli magistrati beneficiari di incarichi sportivi sia, più in generale, con riferimento all'ordine giudiziario. Quindi, dal 2006 non ci sono più magistrati ordinari. Sapete chi ha occupato il posto di questi magistrati ordinari? I magistrati amministrativi e quelli contabili. Se ne contano a decine e decine e decine negli organi di giustizia sportiva. Naturalmente, sono tutti incarichi gratuiti ma, guarda caso, poi, dopo un incarico gratuito, ne arriva uno su un tema completamente diverso, magari retribuito, e così via. Voi pensate che un magistrato del TAR e del Consiglio di Stato che sia in un organismo sportivo a titolo gratuito lo faccia per avere i riflettori, per l'immagine? Perché pensate che lo faccia? E quando pone in essere un provvedimento che viene impugnato di fronte al TAR e al Consiglio di Stato e magari a decidere è il suo vicino di stanza, pensate che questa sia giustizia giusta? Io qui ho l'elenco di questi signori. Il primo fra tutti, non so se dirlo, è un alto dirigente, oggi fuori ruolo, di un Ministero, magari proprio di quel Ministero che mi ha dato il parere contrario, che è stato negli organi di giustizia sportiva. Allora, io cosa dico in questo ordine del giorno? Dico basta, basta ha detto il CSM, basta lo dicano anche per gli amministrativi e contabili. Oppure, se ci sono magistrati che sono in organi monocratici, cioè visibili, organi che sono incompatibili con lo svolgimento del lavoro nei tribunali, vadano fuori ruolo, o fanno una cosa o ne fanno un'altra.

Io penso che sia un ordine del giorno di assoluto buonsenso. Se il Governo - lo dico subito - vuole farmi una riformulazione proponendomi di valutare l'opportunità, se la risparmi. Io voglio che si voti e voglio sapere oggi chi vota per mantenere questa casta perché, guardate, questa è la vera casta, che sta in tutti i Ministeri e sta in tutti gli organi di giustizia sportiva (Applausi dei deputati dei gruppi Azione-Italia Viva-Renew Europe e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Onorevole Sottosegretaria, vuole intervenire? Prego.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Grazie, Presidente, l'onorevole ovviamente ha compreso che il parere del Governo sarebbe stato un parere diverso. Lo avremmo cambiato da contrario in favorevole ma con la riformulazione, appunto, “a valutare l'opportunità di prevedere, nell'ambito di una riforma organica (…)”. Devo dire qual è l'intento del Governo, poi, ovviamente, l'Aula è sovrana.

PRESIDENTE. Onorevole Enrico Costa, dunque c'è una riformulazione, sulla quale mi sembrava di aver inteso che lei non fosse così… Però, me lo dovrebbe dichiarare, per cortesia, al microfono.

ENRICO COSTA (A-IV-RE). Siccome “a valutare l'opportunità di” è quel signore che ho citato in precedenza, dubito che possa essere una scelta di buon senso andare in questa direzione.

PRESIDENTE. Quindi, non accetta la riformulazione. Allora, colleghi lo poniamo in votazione Ha chiesto di parlare l'onorevole Pittalis. Ne ha facoltà.

PIETRO PITTALIS (FI-PPE). Presidente, ritengo che questo ordine del giorno ponga un problema che non è assolutamente da sottovalutare e non è neppure rinviabile. Noi ci lamentiamo che il numero dei magistrati è esiguo, ci lamentiamo del carico di lavoro dei magistrati ordinari, contabili e amministrativi, ci prodighiamo per individuare le soluzioni possibili affinché i processi penali e civili, così come quelli amministrativi, non vengano rinviati di mesi o, in molti casi, anche di anni. Di fronte a un ordine del giorno di buonsenso (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Azione-Italia Viva-Renew Europe), che non pone un obbligo al Governo di intervenire sulla materia ma dice “a prevedere in apposita norma”, chiedo al Governo di fare uno sforzo, per una rivalutazione del problema. L'ordine del giorno a firma dell'onorevole Enrico Costa che, a nome del gruppo di Forza Italia, sottoscriviamo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Azione-Italia Viva-Renew Europe), pone un problema serio. Allora, si affronti il problema della magistratura, si snidino quei magistrati che stanno togliendo forza lavoro. Essi hanno fatto un concorso per fare i processi e le sentenze (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Azione-Italia Viva-Renew Europe), non per andare a fare altro. Questo è un problema che noi denunciamo da anni e vogliamo essere coerenti, oggi più che mai, anche di fronte a un Governo della nostra stessa parte politica ed è la ragione per la quale noi convintamente lo sosteniamo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Prego, Sottosegretaria.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Grazie, Presidente sì, chiedo di accantonare l'ordine del giorno, grazie.

PRESIDENTE. Il Governo ha dunque accantonato l'ordine del giorno n. 9/1239-A/66 dell'onorevole Enrico Costa. Pertanto, per ora andiamo avanti.

Siamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/67 Casu, accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente, anche per la possibilità di intervenire da seduto, vista la mia attuale condizione.

PRESIDENTE. Ci mancherebbe altro. Prego.

ANDREA CASU (PD-IDP). Io chiedo di poter votare questo ordine del giorno, chiedo al Governo di esprimersi e mi auguro, con tutto il cuore, che si possa esprimere parere favorevole anche alla votazione sul testo, anche perché l'impegno, che vado a rileggere è di “valutare tutte le opportune iniziative necessarie a semplificare le procedure e ridurre le tempistiche di scorrimento delle graduatorie”. Mi auguro, con tutto il cuore, che come raccomandazione e anche come impegno di un ordine del giorno possa avere un parere favorevole del Governo.

PRESIDENTE. Onorevole Sottosegretaria, devo chiedere, a questo punto, il parere sull'ordine del giorno trasformato in raccomandazione che l'onorevole Casu accoglie e chiede di votare. Quindi, mi serve il suo parere, per cortesia.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Grazie, Presidente. Il parere rimane favorevole, ma come raccomandazione.

PRESIDENTE. No. Deve solo dire se è contrario o favorevole o si rimette all'Aula, in questo caso.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Favorevole.

PRESIDENTE. Benissimo, la ringrazio. Prego, onorevole Casu.

ANDREA CASU (PD-IDP). Utilizzo un minuto solo per ringraziare il Governo e invitare, con questo parere favorevole, tutta l'Aula a votare convintamente un passaggio molto importante, perché sul tema dello scorrimento delle graduatorie spesso affrontiamo la questione delle convenzioni, volte a far sì che questa generazione di persone idonee che sono pronte a entrare e a contribuire alla pubblica amministrazione possano farlo. Però, non abbiamo ancora affrontato - e oggi lo facciamo con questo ordine del giorno - un tema cruciale: il fatto che spesso trascorrono…

PRESIDENTE. Colleghi, per favore! Prego.

ANDREA CASU (PD-IDP). …oltre sei mesi di tempo tra il momento in cui viene stipulata la convenzione ai fini dello scorrimento delle graduatorie e il momento effettivo dell'ingresso della persona. Perché? Che cosa avviene? Avviene che molte delle persone che poi vengono chiamate sono plurivincitori, cioè hanno vinto concorsi anche in altre amministrazioni, oppure vengono chiamate da un ente non banditore di quel concorso. La tempistica di sei mesi fa sì che, in quei sei mesi, già stanziate le risorse, già deciso l'ingresso, questo non avvenga.

Noi pensiamo che ci possano essere molte strade per risolvere questo problema, però in questa sede - che è una sede di indirizzo - ci siamo limitati con un ordine del giorno a chiedere al Governo di affrontare con urgenza questo tema. Avremo poi occasione per entrare nel merito, ma veramente sono sei mesi in cui si perde un'occasione per il Paese, che non si può sprecare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alfonso. Ne ha facoltà.

LUCIANO D'ALFONSO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Io ritengo che ci siano argomenti che coinvolgono la densità di una riflessione risalente. Nel mio caso, mi considero un utente riuscito della giustizia e mi piacerebbe che fossimo tutti riusciti come utenti della giustizia. Mi viene da dire ad alta voce, valorizzando l'iniziativa di autonomia di pensiero del collega Costa, quello che adesso provo a dire: noi abbiamo lavorato da più parti politiche. Concludo (Commenti)…ma non è l'ordine del giorno di Costa? Chiedo scusa…

PRESIDENTE. È arrivato in ritardo con il treno? Capita in questi giorni.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/67 Casu, trasformato in raccomandazione, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 35).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/68 De Luca con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Solo per invitare il Governo a un supplemento di riflessione su questo ordine del giorno che ricalca, peraltro, la discussione già svolta in Commissione relativamente a un emendamento di simile tenore.

Con il decreto Pubblica amministrazione 1, approvato nell'aprile di quest'anno, il Governo e la maggioranza hanno modificato una norma che consentiva fino ad aprile scorso di utilizzare le graduatorie di concorsi pubblici che venivano banditi per effettuare uno scorrimento che consentisse di assumere nelle pubbliche amministrazioni ragazze e ragazzi risultati idonei - lo ricordiamo - nei due anni successivi alla elaborazione della graduatoria. Consentiva di farlo in un termine ragionevole, senza la previsione prestabilita di un tetto fissato in modo aprioristico da un punto di vista percentuale, e consentiva di farlo qualora fossero emerse delle nuove esigenze da parte di pubbliche amministrazioni che avevano bisogno di riempire vuoti di pianta organica.

Noi denunciamo da anni l'assenza di personale nelle pubbliche amministrazioni nel nostro Paese; denunciamo da anni l'assenza e i vuoti enormi di pianta organica nei comuni, nelle province, negli enti pubblici, negli ospedali peraltro, nei pronto-soccorso. Abbiamo la necessità di inserire nuove energie nella pubblica amministrazione e di mettere in campo norme, regole e procedure che agevolino l'ingresso di nuove energie nelle pubbliche amministrazioni del nostro Paese, non che limitino o vincolino l'ingresso di ragazze e ragazzi, che peraltro hanno studiato per mesi, che si sono inseriti in graduatorie complesse, con numerose prove scritte, con una prova orale e che, al termine di una selezione, sono risultati idonei. Se dopo tutto questo percorso - che costa, lo sappiamo bene, sacrificio, studio, sacrificio personale e familiare a tante persone, a tante ragazze e a tanti ragazzi - decidiamo (e voi lo avete deciso) di porre un limite e un vincolo, è chiaro che il vincolo che oggi esiste del 20 per cento per lo scorrimento delle graduatorie che possono essere utilizzate solo nei sei mesi successivi all'elaborazione della graduatoria e che possono essere utilizzate solo se coloro i quali hanno vinto in prima battuta rinuncino o si dimettano, noi facciamo esattamente l'opposto di quello che serve al Paese, ossia agevolare la possibilità che nelle pubbliche amministrazioni entrino nuove energie formate, capaci e competenti che aiutino i nostri comuni, le nostre province, i nostri ospedali a prestare i servizi ai nostri cittadini.

Questo è il tema che vi stiamo ponendo: qual è la ragione per cui voi imponete, in modo aprioristico, un tetto del 20 per cento rispetto alla possibilità che le graduatorie di idonei possano scorrere e consentire a nuove ragazze e nuovi ragazzi di colmare i vuoti di pianta organica nelle pubbliche amministrazioni italiane? E ve lo chiediamo in un momento in cui sapete bene - voi come noi - che vi è la necessità di rafforzare la pubblica amministrazione italiana, anche e soprattutto per mettere a terra le risorse, i programmi e i progetti di investimento del Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui poi parleremo più approfonditamente domani.

Allora, vi chiediamo davvero uno slancio e di ripensare alla norma del decreto Pubblica amministrazione 1 che è sbagliata e sta creando enormi difficoltà alle pubbliche amministrazioni italiane. Parlate con i vostri colleghi nelle pubbliche amministrazioni, negli enti locali e nelle amministrazioni territoriali: vi diranno tutti che questa norma è un errore grave e clamoroso e dovete porvi rimedio.

Vi chiediamo di porre rimedio a un errore e vi chiediamo di aiutare le ragazze, i ragazzi e i giovani di questo Paese a trovare un lavoro nella pubblica amministrazione. Sono giovani formati e competenti, che hanno superato prove preselettive e che sono inseriti in graduatorie che consentono alle pubbliche amministrazioni di potersi rafforzare per erogare migliori servizi ai cittadini e aiutare il Paese a mettere a terra i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Per tutte queste ragioni, davvero, vi invitiamo a rivedere il vostro parere, ed eventualmente ad accantonare questo ordine del giorno. È davvero un segnale negativo quello che continuate a dare proponendo e sostenendo la norma approvata nel decreto Pubblica amministrazione 1 che vi chiediamo, invece, di abolire e abrogare con questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/68 De Luca, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Siamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/69 Boschi: vi è una raccomandazione con riformulazione, che accetta. Andiamo avanti, ordine del giorno n. 9/1239-A/70 Sarracino: chiede di metterlo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/70 Sarracino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/71 Tassinari: c'è una raccomandazione con riformulazione che viene accettata. Onorevole Barbagallo, il suo ordine del giorno n. 9/1239-A/72 sarebbe accolto come raccomandazione, con riformulazione: l'accetta? È accettata, la ringrazio. Ordine del giorno n. 9/1239-A/73 Gusmeroli, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/74 Mari il parere è contrario. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/74 Mari, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Siamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/75 Fratoianni. Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/75 Fratoianni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9//1239-A/76 Evi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/77 Grimaldi, accolto come raccomandazione, con riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali ci vorrebbe ben altro che un ordine del giorno, ma accogliamo la raccomandazione, chiedendo, però, che venga messa ai voti (Commenti di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

SALVATORE CAIATA (FDI). Ma non si può votare la raccomandazione!

PRESIDENTE. Dobbiamo chiedere, comunque, il parere del Governo sulla votazione. È una prassi che stiamo costruendo in attesa di riformulare il Regolamento.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente, parere favorevole.

PRESIDENTE. È una giurisprudenza che viene creata in corso d'opera.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/77 Grimaldi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 41).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/78 Piccolotti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghirra. Ne ha facoltà.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno riguarda il Centro sperimentale di cinematografia. Io chiederei di metterlo ai voti, ma prima faccio la dichiarazione per conto della…

PRESIDENTE. Mi scusi, è solo per dirle che lei adesso ha un minuto e venti secondi a disposizione. Prego.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). L'emendamento con cui è stato introdotto l'articolo 12-bis ci preoccupa, per non dire che ci scandalizza, perché non solo modifica lo scopo della Fondazione, eliminando il supporto ai nuovi autori e alle professionalità emergenti, ma, soprattutto, lede l'autonomia e l'indipendenza degli organi di governo della Fondazione, con la soppressione del direttore generale e l'introduzione di un Comitato scientifico di nomina politica, il cui presidente è nominato dal Ministro della Cultura e i 6 componenti vengono nominati dai Ministri dell'Istruzione e del merito e dell'Economia e delle finanze, oltre al Ministro della Cultura.

C'è stata una forte mobilitazione, come è stato ricordato stamattina anche dal collega Mari. Riteniamo fondamentale che il Governo valuti gli effetti di questa modifica normativa e, anche per preservare l'autonomia e l'indipendenza degli organismi del Centro sperimentale, si proceda alla nomina del Comitato tramite una procedura di evidenza pubblica e il parere delle competenti Commissioni parlamentari, soprattutto. Poiché un ordine del giorno analogo della collega Grippo, l'ordine del giorno n. 9/1239-A/8, è stato accantonato, chiederei al Governo di fare questo tipo di valutazione.

PRESIDENTE. Il Governo non dà segnali di voler rivedere il parere.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/78 Piccolotti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/79 Iacono, accolto come raccomandazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/80 Paolo Emilio Russo: accetta la riformulazione?

PAOLO EMILIO RUSSO (FI-PPE). Accetto la riformulazione e chiedo di fare una brevissima dichiarazione di voto. Ci siamo commossi e siamo stati ammirati vedendo l'immagine scattata, la settimana scorsa, a Carlentini, di quegli uomini stremati del Corpo dei vigili del fuoco, esausti per l'impegno e per il caldo (Applausi). Al personale dei Vigili del fuoco è richiesto da settimane un impegno straordinario, tra incendi, quasi tutti dolosi, fenomeni atmosferici estremi e normale gestione delle emergenze. Quasi 3.000 interventi in pochi giorni e, anche ora, in questo momento in cui noi stiamo dibattendo, ci sono delle squadre al lavoro per garantire agli italiani il diritto alla sicurezza e al benessere.

Con il primo decreto sulla pubblica amministrazione abbiamo previsto il rafforzamento dell'organico del Corpo e, oggi, ci impegniamo affinché i Vigili del fuoco possano avere e disporre sempre di tutte le risorse umane e strumentali necessarie (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), anche valorizzando il ruolo dei Vigili del fuoco cosiddetti discontinui. L'ordine del giorno che abbiamo presentato con l'onorevole Bergamini e con il gruppo di Forza Italia vuole, dunque, essere un omaggio a questo impegno, ai feriti e ai caduti, ma, soprattutto, un segnale di attenzione nei confronti di questi lavoratori, un segnale che spero possa essere unanime da parte del Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. L'onorevole Scotto chiede di sottoscrivere il suo ordine del giorno, lei accetta che venga sottoscritto. Chiedono di sottoscriverlo anche l'onorevole Borrelli, l'onorevole Gadda, l'onorevole Laus, l'onorevole Serracchiani e l'onorevole Bonafe'.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/80 Paolo Emilio Russo, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/81 Davide Bergamini, accolto come raccomandazione: accetta? La ringrazio, onorevole Ziello.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/82 Polidori: onorevole Polidori, accetta la riformulazione del Governo? Colleghi di Forza Italia, mi date un segnale, per favore? Ha accettato, va bene.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/83 Ascani, c'è una riformulazione: la accettate?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzi. Ne ha facoltà.

IRENE MANZI (PD-IDP). Per comunicare che accettiamo e dichiarare, molto brevemente, che siamo parzialmente soddisfatti da questa riformulazione. La accettiamo proprio per costringere il Governo a rispettarne l'esecuzione.

PRESIDENTE. Chiede di votarlo o no?

IRENE MANZI (PD-IDP). Lo votiamo.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/83 Ascani, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 44).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/84 Lai, c'è una riformulazione: la accettiamo? Sì.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/85 Donzelli, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/86 Pozzolo, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/87 Rizzetto, c'è una riformulazione: la accetta? Colleghi di Fratelli d'Italia? La accettiamo, va bene.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/88 Ghio, c'è una riformulazione: la accetta?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghio. Ne ha facoltà.

VALENTINA GHIO (PD-IDP). Sì, accetto la riformulazione, ma chiedo che venga messa al voto e faccio una brevissima dichiarazione.

Siamo naturalmente contenti del fatto che siano portate avanti le attività di formazione per i magistrati, ma ci auguriamo che, dopo la votazione di questo ordine del giorno, con la riformulazione, parta un percorso per portare attività di formazione anche a tutto il resto del personale delle pubbliche amministrazioni, a Carabinieri, Polizia, personale sociosanitario, che entrano in contatto con le vittime di femminicidio e di violenza di genere. Nei primi 8 mesi abbiamo già oltre 70 vittime, 5 negli ultimi giorni, quindi mettiamo al voto la riformulazione, ma ci auguriamo che sia un inizio per poter, poi, estendere la formazione a tutti quelli che ne hanno bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/88 Ghio, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 45).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/89 Bof, accolto come raccomandazione: l'accetta? Grazie, onorevole Ziello.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/90 Ferrari, parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Per chiedere al Governo se può accantonare questo ordine del giorno per un'eventuale rivalutazione del suo parere. Questo ordine del giorno chiede una cosa semplice e giusta: di non fare discriminazioni tra le persone fragili. Infatti, il decreto Lavoro ha prorogato lo smart working per i fragili del settore privato al 31 dicembre e, invece, per i fragili che lavorano nella pubblica amministrazione solo fino al 30 settembre.

Il Ministro Zangrillo, a proposito della proroga dello smart working per i dipendenti fragili, aveva detto in un'intervista a un prestigioso quotidiano nazionale queste parole: “Ho sempre sostenuto che il lavoro agile rappresenti un importante strumento e non vedo perché non possa essere in grado di funzionare anche nella pubblica amministrazione.

Per evitare il racconto del lavoro agile come una sorta di semivacanza serve però una vera e propria rivoluzione culturale, oltre che organizzativa, in grado di rendere lo smart working pienamente efficace, per non pregiudicare i servizi erogati a cittadini e imprese. Poi aggiunge: auspico che continui ad esserci la giusta attenzione nei confronti dei fragili. Ecco, noi condividiamo questa giusta attenzione e chiediamo che sia rispettosa allora dell'uguaglianza di trattamento tra fragili privati e fragili pubblici, tanto più che il lavoro agile dei dipendenti pubblici può costituire un risparmio di spesa pubblica derivante dalla mancata erogazione dei buoni pasto e dai risparmi sulle bollette energetiche degli uffici pubblici.

Chiedo allora al Governo se può accantonare per rivalutare il suo parere, per evitare che questa discriminazione tra lavoratori del settore pubblico e privato, che fragili restano in ogni caso e hanno uguale diritto alla tutela della loro salute e attenzione alla loro fragilità, possano essere considerati allo stesso modo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Il Governo non intende intervenire. L'onorevole Ghirra sottoscrive a nome del gruppo l'ordine del giorno; l'onorevole Gribaudo sottoscrive; l'onorevole Bonetti sottoscrive.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/90 Ferrari, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/91 Gianassi, su cui vi è un parere contrario. Chiede di intervenire. Ne ha facoltà.

FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). Sì, grazie Presidente, intervengo per dichiarazione di voto. La situazione degli istituti penitenziari e del complessivo modello dell'esecuzione della pena presenta enormi criticità ma il Governo invece di affrontarle si volta, ancora una volta, dall'altra parte, come dimostra il parere contrario a questo ordine del giorno che propone di reinvestire le risorse già tagliate nel Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.

Nei giorni scorsi, le terribili condizioni delle carceri italiane sono tornate nuovamente all'attenzione del dibattito pubblico anche grazie a preziosi contributi giornalistici come è avvenuto con il reportage del Quotidiano Nazionale, con il primo intervento a firma di Gaia Tortora. Sono emerse la fatiscenza delle strutture, l'inadeguatezza dei luoghi spaventosamente freddi d'inverno e roventi d'estate, la presenza di detenuti in condizioni di disagio psichico e molte altre storture che non sono più compatibili con un sistema dell'esecuzione della pena degno di un Paese civile. Tali criticità sono state riscontrate anche nel carcere della mia città, il carcere di Sollicciano a Firenze. Non bastano dunque le parole, servono fatti, occorrono interventi urgenti e sistematici. Tuttavia, anche se nel tempo si sono rincorse le dichiarazioni di esponenti del Governo e, in particolare, del Ministro della Giustizia sull'esigenza di potenziare le misure di intervento sul carcere e sulle misure alternative, i fatti si sono incaricati di smentire quelle prese di posizione. Infatti, c'è oggi, e lo vediamo, un nuovo “no” netto al nostro ordine del giorno. Ancor prima, con la manovra di bilancio del 2023 sono state tagliate le risorse al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, in discontinuità con le politiche degli anni precedenti, e non assistiamo ad interventi organizzativi di rafforzamento dell'esecuzione penale esterna e della messa alla prova, nemmeno laddove vengano stanziate risorse, com'è avvenuto grazie a un nostro emendamento alla manovra di bilancio in favore del recupero e del reinserimento dei detenuti. Dopo sette mesi quelle risorse non sono ancora state messe a terra. Insomma, c'è lassismo, disinteresse, incoerenza. Per un sistema di esecuzione della pena che sia degno di un grande Paese democratico qual è il nostro e al contempo per assicurare anche esigenze di sicurezza che si ottengono dal recupero dei detenuti e alla riduzione della recidiva, noi chiediamo il ripristino delle risorse, che il Governo e la maggioranza hanno tagliato, finalizzate a potenziare l'operatività delle strutture, a rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria e a investire in progetti sociali, culturali ed educativi per il recupero dei detenuti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Alifano.

ENRICA ALIFANO (M5S). Presidente, per sottoscrivere l'ordine del giorno del collega.

PRESIDENTE. L'onorevole Gianassi accetta la sottoscrizione. Anche l'onorevole Gruppioni chiede di poterlo sottoscrivere.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/91 Gianassi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Onorevole Di Biase c'è parere un contrario del Governo sul suo ordine del giorno n. 9/1239-A/92. Lo mettiamo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/92 Di Biase, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/93 Pizzimenti, n. 9/1239-A/94 Cerreto e n. 9/1239-A/95 Zinzi il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/96 Provenzano vi è un parere contrario del Governo. Chiede di intervenire la rappresentante del Governo, prego.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Grazie Presidente, il Governo vuole rivedere il parere e, quindi, esprimerebbe un parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere l'ottava premessa e di riformulare l'impegno come segue: «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, a valutare di prevedere risorse finanziarie per la DIA, anche destinate al rafforzamento dell'organico».

PRESIDENTE. Onorevole Provenzano, accetta la riformulazione?

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Accetto Presidente e spiego anche le ragioni.

PRESIDENTE. Quindi, chiede il voto e fa una dichiarazione.

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Sì, Presidente. In tema di lotta alla mafia a me non interessa fare la polemica con la maggioranza o con il Governo. Quindi, possiamo anche espungere le considerazioni che noi svolgiamo al punto 8 della premessa. Dico anche, Presidente, che è meglio una resipiscenza tardiva che l'ostinata perseveranza nell'errore da parte del Governo a bocciare tutti gli emendamenti e tutti gli ordini del giorno che sono andati in questa direzione. Saluto positivamente questo cambio di orientamento e ringrazio, se è dovuto alla sensibilità di qualche deputato o di qualche deputata dei banchi della maggioranza di buona volontà su questi temi. Tuttavia, poiché il Parlamento è lastricato di buoni ordini del giorno, non mi accontento e, nel chiedere il voto, chiedo al Governo di tradurre questo impegno in un'azione concreta in vista della legge di bilancio per il rafforzamento sia della Direzione investigativa antimafia che, come scopriamo dalle audizioni in Commissione antimafia, resta un presidio cruciale nelle indagini e anche nella coscienza del fenomeno mafioso oggi e della sua evoluzione, sia di tutti i presidi di legalità del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. L'onorevole Borrelli chiede di sottoscrivere; va bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/96 Provenzano, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/97 Fabrizio Rossi. Il presentatore accetta la riformulazione? La ringrazio. Chiede di parlare l'onorevole Bonafe', Ne ha facoltà.

SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Volevo intervenire sull'ordine del giorno Fabrizio Rossi n. 9/1239-A/97.

PRESIDENTE. Non si può, perché il presentatore ha accettato la riformulazione, non è in votazione.

SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Chiedo di sottoscriverlo.

PRESIDENTE. Quello, assolutamente, certo.

SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Chiedo di sottoscriverlo e anche…

PRESIDENTE. No.

SIMONA BONAFE' (PD-IDP). …se possibile di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. No, perché il presentatore è Fabrizio Rossi. Ritenti, sarà più fortunata.

Sugli ordini del giorno n. 9/1239-A/98 Tremaglia, n. 9/1239-A/99 Urzì e n. 9/1239-A/100 Cavandoli il parere è favorevole.

Chiedo all'onorevole Maiorano se accetti la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/1239-A/101.

GIOVANNI MAIORANO (FDI). Grazie Presidente, accetto la riformulazione e ringrazio il Governo, con la speranza che effettivamente…

PRESIDENTE. Sta chiedendo di metterlo ai voti?

GIOVANNI MAIORANO (FDI). No.

PRESIDENTE. Allora non può intervenire. Se lo vuole votare, fa la dichiarazione di voto.

GIOVANNI MAIORANO (FDI). Accetto la riformulazione e ringrazio il Governo.

PRESIDENTE. Grazie, si ferma così, la ringrazio. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/102 Ciancitto il parere è favorevole.

A questo punto, invece di andare avanti, colleghi, torniamo indietro agli ordini del giorno accantonati.

Invito la rappresentante del Governo a esprimere il parere. Colleghi, un po' di attenzione, per favore. Colleghi, per favore.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/3 Riccardo Ricciardi parere favorevole con riformulazione, uguale al n. 9/1239-A/4 Amato. Se vuole leggo entrambe.

PRESIDENTE. Cominciamo dal n. 9/1239-A/3.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Favorevole con riformulazione, nel senso di espungere le premesse, ad eccezione della prima e della terza, e di riformulare l'impegno come segue: “a valutare gli effetti applicativi della disposizione citata in premessa e a prevedere, anche in sede di modifica dello statuto, forme adeguate di rappresentanza degli studenti”. Ordine del giorno n. 9/1239-A/4 Amato favorevole con la stessa riformulazione.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/1239-A/8 Grippo…

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Sì, Presidente, chiedo scusa, dopo se possiamo tornare indietro, perché sul n. 9/1239-A/102 c'era una riformulazione che non è stata data.

PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/102 il parere era favorevole ed era andato.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

No, c'è un parere diverso, con riformulazione (Commenti).

PRESIDENTE. Colleghi, un poco di pazienza, altrimenti ci confondiamo. Sottosegretario, abbiamo finito gli ordini del giorno e siamo tornati indietro.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sì, questo è chiaro.

PRESIDENTE. Siamo sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/8 Grippo. Lei cosa vorrebbe fare? Così le vengo dietro io. Prego.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Va bene così, Presidente, c'era un problema sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/102, ma è stato già votato, quindi rimane così. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/8 parere favorevole con riformulazione, nel senso di espungere la quarta e la decima premessa, quindi sarebbe l'ultima premessa, e di riformulare l'impegno come segue: “a valutare l'opportunità, una volta nominati i nuovi organi, di avviare un tavolo con il management, il corpo docente, gli studenti del Centro sperimentale di cinematografia e le associazioni di categoria più rappresentative del mondo dell'audiovisivo al fine di presentare le nuove linee di indirizzo”.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/10 D'Alessio parere favorevole con riformulazione: “ad assicurare nei limiti delle risorse stanziate”. Ordine del giorno n. 9/1239-A/16 Marianna Ricciardi parere favorevole, ordine del giorno n. 9/1239-A/19 Sportiello accolto come raccomandazione, ma con una riformulazione. Occorre espungere le ultime due premesse ed eliminare dall'impegno: “anche al di sotto dei 35 gradi se la tipologia di attività lo richiede”. Ordine del giorno n. 9/1239-A/48 Lacarra accolto come raccomandazione, con riformulazione dell'ultima premessa così come segue: “appare dunque necessario prevedere soluzioni che permettano di superare l'eccessiva frammentazione e disomogeneità nell'attività dell'ufficio del processo sul territorio nazionale”, e dell'impegno ancora come segue: “dare seguito all'intento già espresso di procedere all'assunzione a tempo indeterminato di una parte degli addetti all'ufficio per il processo in qualità di funzionari giudiziari, purché con fondi nazionali e in un'ottica di reale smaltimento degli arretrati e di riconoscimento delle giuste pretese del personale già impiegato”.

Ordine del giorno n. 9/1239-A/55 Scotto e n. 9/1239-A/56 Laus accolti come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/66 Enrico Costa il Governo cambia parere ed esprime un parere favorevole secco (Applausi).

PRESIDENTE. Onorevole Riccardo Ricciardi, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/1239-A/3?

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Sì e chiedo di votarlo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Per sottoscriverlo, anche a nome di Roscani e tutto il gruppo.

PRESIDENTE. Anche gli onorevoli Grippo, Manzi, Benigni, Scotto e Matone lo sottoscrivono.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/3 Riccardo Ricciardi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 50).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/4 Amato: accetta la riformulazione, collega Amato?

GAETANO AMATO (M5S). Accetto la riformulazione, Presidente, e chiedo di andare al voto dopo avere fatto una brevissima dichiarazione. Qualche giorno fa, durante la discussione generale sul salario minimo, l'onorevole Foti ebbe a dire: noi le cose le vogliamo fare per bene, discutendone senza fretta. Idem il Presidente Meloni, quando ha sottolineato la necessità del dialogo. Appare alquanto curioso che questi nobili intendimenti non siano stati tenuti in considerazione in riferimento al Centro sperimentale di cinematografia, visto che questo tema è stato toccato solo con un emendamento.

Eppure mi pare di aver visto che tutte le forze, anche di maggioranza, sono d'accordo con alcune modifiche che avevamo chiesto. In questo caso si trattava di avere una rappresentanza dei ragazzi nel CdA e nel comitato scientifico. Forse presentando una PdL l'avremmo discussa e avremmo trovato altri punti in comune, chiedo alla maggioranza. Peccato che sia stato fatto solo con un emendamento, ma va bene così (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Gli onorevoli Scotto, Ferrari, Grippo, Mollicone, Roscani e tutto il gruppo di Fratelli d'Italia lo sottoscrivono.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/4 Amato, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 51).

Ordine del giorno n. 9/1239-A/8: onorevole Grippo, accetta la riformulazione?

VALENTINA GRIPPO (A-IV-RE). Presidente, volevo solo chiedere…

PRESIDENTE. Faccia uno sforzo, magari, di alzarsi in piedi.

VALENTINA GRIPPO (A-IV-RE). Mi scusi, volevo solo chiedere…

PRESIDENTE. Deve soltanto dire se accetta o non accetta, perché il suo tempo è esaurito.

VALENTINA GRIPPO (A-IV-RE). Volevo chiedere alla Sottosegretaria non degli impegni, ma del dispositivo come è stato cambiato, perché non lo abbiamo ben capito.

PRESIDENTE. Sottosegretaria, la invito a ripetere sulle premesse qual è l'orientamento del Governo rispetto all'ordine del giorno n. 9/1239-A/8 Grippo. Se c'era una parte che veniva espunta o se c'erano delle modifiche nelle premesse, onorevole Sottosegretario. No, chiede di parlare l'onorevole Grippo.

VALENTINA GRIPPO (A-IV-RE). Chiedevo se poteva ripetermi come veniva modificato l'impegno.

PRESIDENTE. Onorevole Sottosegretario?

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

A valutare l'opportunità, una volta nominati i nuovi organi, di avviare un tavolo con il management, il corpo docente e gli studenti del Centro sperimentale di cinematografia, nonché le associazioni di categoria più rappresentative del mondo dell'audiovisivo, al fine di presentare le nuove linee di indirizzo”.

PRESIDENTE. Onorevole Grippo, è chiara la riformulazione?

VALENTINA GRIPPO (A-IV-RE). Sì, accettiamo la riformulazione, chiedendo di metterlo in votazione. Volevo fare un breve intervento.

PRESIDENTE. Non può.

Gli onorevoli Mollicone, Roscani, Maiorano, Perissa, Ghirra e Manzi lo sottoscrivono.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/8 Grippo, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 52).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/10 D'Alessio. Onorevole D'Alessio, accetta la riformulazione?

ANTONIO D'ALESSIO (A-IV-RE). Presidente, se può farmi la cortesia di farla rileggere, abbia pazienza.

PRESIDENTE. Sottosegretaria, siamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/10 D'Alessio, per cortesia, può rileggere la riformulazione?

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. “Ad assicurare, nei limiti delle risorse stanziate (…)”.

PRESIDENTE. È chiara la riformulazione. La accetta, onorevole D'Alessio?

ANTONIO D'ALESSIO (A-IV-RE). La accettiamo, se possiamo metterla ai voti.

PRESIDENTE. Senz'altro, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/10 D'Alessio, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 53).

Passiamo all'ordine del giorno 9/1239-A/16 Marianna Ricciardi. Il parere è favorevole, quindi, va bene.

Passiamo all'ordine del giorno 9/1239-A/19 Sportiello. Onorevole, accetta la raccomandazione?

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Sì, accettiamo la proposta.

Volevo chiedere se fosse possibile mettere ai voti quello a mia firma.

PRESIDENTE. Lo mettiamo ai voti, dunque?

Mi accendete per favore il microfono dell'onorevole Marianna Ricciardi, altrimenti non ci capiamo.

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Volevo chiedere di mettere ai voti il mio ordine del giorno n. 9/1239-A/16, se siamo ancora in tempo, e accettare la raccomandazione per l'ordine del giorno n. 9/1239-A/19 Sportiello.

PRESIDENTE. Chiedendo di mettere ai voti anche l'ordine del giorno n. 9/1239-A/19 Sportiello?

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Il n. 9/1239-A/16 Marianna Ricciardi e il n. 9/1239-A/19 Sportiello.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marrocco. Ne ha facoltà.

PATRIZIA MARROCCO (FI-PPE). Presidente, per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 9/1239-A/16 Marianna Ricciardi, che è finalizzato a potenziare gli interventi al contrasto dei tumori e le diagnosi precoci, chiedo, a nome di tutto il gruppo di Forza Italia, di poterlo sottoscrivere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Nulla osta, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/16 Marianna Ricciardi, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 54).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/19 Sportiello, accolto nel testo riformulato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 55).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/48 Lacarra. Onorevole Lacarra, accetta la riformulazione?

MARCO LACARRA (PD-IDP). Grazie, Presidente. In realtà, accetto la riformulazione, ma è la forma che non mi convince, perché siamo passati alla raccomandazione; mi fa sorgere qualche sospetto, evidentemente…

PRESIDENTE. Mi dica solo se accetta.

MARCO LACARRA (PD-IDP). Io accetto la riformulazione, ma non la forma della raccomandazione.

Chiedo che ci sia un impegno del Governo.

PRESIDENTE. Così, purtroppo, non ne usciamo. Purtroppo, qui, siamo a un bivio, o accetta o non accetta.

MARCO LACARRA (PD-IDP). Non accetto e chiedo che ridiventi un impegno serio del Governo rispetto a questo tema che è molto delicato.

PRESIDENTE. Il Governo non interviene, a questo punto il parere è contrario. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/48 Lacarra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/55 Scotto. Onorevole Scotto, accetta la raccomandazione? Lo mettiamo ai voti, con il parere favorevole, su richiesta del Governo… Sottosegretaria, siamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/55 Scotto. Siccome viene chiesta la votazione, dovrebbe dirci il solito parere del Governo.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/55 Scotto, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 57).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/56 Laus. Collega, accetta la raccomandazione? Sì, bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1239-A/66 Enrico Costa. Onorevole Enrico Costa, il parere è favorevole e, dunque, è accolto.

Colleghi, la Sottosegretaria Castiello ha fatto presente alla Presidenza che, per una mera disattenzione, non è riuscita a segnalare per tempo il cambio di parere sull'ordine del giorno n. 9/1239-A/102 Ciancitto, che non è stato comunque oggetto di votazione.

Se non vi sono obiezioni, consentirei alla Sottosegretaria di intervenire su tale ordine del giorno.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Presidente, il parere del Governo è favorevole con la seguente riformulazione: “a chiarire che il trattenimento in servizio di cui all'articolo 1, comma 4-bis, del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2023, n. 74, si applica, nell'ambito delle amministrazioni pubbliche ivi indicate, esclusivamente alle posizioni dirigenziali generali in servizio di livello corrispondente, secondo il rispettivo ordinamento, a quelle di cui all'articolo 19, commi 3 e 4 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, a prevedere con il primo provvedimento normativo utile che il trattenimento in servizio richiamato in premessa sia circoscritto sempre fino al 31 dicembre 2026 e nei limiti sopra indicati nell'ambito delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 30 marzo 2001, n. 165, ai soli dipartimenti o strutture corrispondenti, secondo i rispettivi ordinamenti, che siano attuatori di interventi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

PRESIDENTE. Onorevole Ciancitto è favorevole?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Urzì. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO URZI' (FDI). Presidente, intervengo per esprimere parere favorevole alla modifica e vogliamo ovviamente sottoscrivere l'ordine del giorno così riformulato.

PRESIDENTE. Bene, allora, è accolto, come riformulato, con la sottoscrizione del gruppo di Fratelli d'Italia.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1239-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare il deputato Alessandro Colucci. Ne ha facoltà.

Mi raccomando, adesso, silenzio, colleghi. Colleghi, ho chiesto silenzio, non vorrei ripeterlo, se no finiamo tardi.

ALESSANDRO COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Il gruppo Noi Moderati voterà a favore del decreto-legge così definito Pubblica amministrazione-bis, perché, al pari di altre iniziative legislative, segue un percorso per noi fondamentale: quello di garantire una macchina pubblica, uno Stato più efficace e più efficiente. Questo, perché crediamo che le famiglie italiane, le imprese, gli enti locali debbano avere una pubblica amministrazione che non ostacoli le iniziative e che non sia di impedimento, ma che, anzi, incoraggi e sostenga le iniziative, in poche parole, che sia in grado di valorizzare le capacità e i talenti presenti nel nostro Paese.

Allora, sono diversi gli ambiti in cui questo decreto-legge interviene e ce ne sono alcuni sui quali, come Noi Moderati, abbiamo posto particolare attenzione e dato il nostro contributo, come ha ben sottolineato in discussione generale il collega onorevole Bicchielli. L'attenzione è importante nei confronti della scuola, del sistema sanitario, della giustizia e dello sport.

Questi sono gli ambiti a cui ci siamo particolarmente dedicati e desidero ringraziare il relatore e, in particolare, il collega onorevole Ziello, perché hanno dimostrato particolare sensibilità, innanzitutto sul tema della scuola. Infatti, noi da anni facciamo di questo ambito la battaglia delle battaglie, perché crediamo che il termine scuola coincida col termine giovani e coincida con il futuro dei giovani e del nostro Paese. Crediamo che, all'interno dell'importante ruolo educativo e culturale che svolge la scuola, insieme alla famiglia - i due ambiti dove i giovani crescono e si formano - sia importantissimo garantire l'equiparazione fra scuola pubblica e scuola paritaria, perché, insieme, lo dice anche la Costituzione, costituiscono il sistema di istruzione nazionale.

Avevamo presentato un emendamento, insieme a tutto il centrodestra, che è stato approvato con riformulazione, che sancisce ciò che da sempre affermiamo, ossia che ci deve essere questa parità, che è l'elemento fondamentale della libertà di scelta per gli studenti e le famiglie italiane. È giusto che ci sia la possibilità di scegliere il percorso formativo che consideriamo più adeguato per i nostri figli e per i nostri ragazzi.

Oltre a questo, crediamo molto importante, nell'ambito del sistema sanitario, quanto è stato proposto dall'Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, attraverso un emendamento presentato dalla mia collega, l'onorevole Semenzato, ben riformulato dal Governo, attraverso una preziosa interlocuzione dell'onorevole Cattoi sul tema della disciplina che è all'interno dell'articolo 8, ovvero disposizioni in materia di Piano oncologico nazionale e per l'attuazione del registro dei tumori. In questa riformulazione è ben presente il ruolo delle associazioni che rappresentano i malati oncologici e che devono partecipare all'attuazione del medesimo Piano. Questo è un esempio straordinario di sussidiarietà. Viene conferito alla società civile e all'associazionismo il ruolo di essere parti attive e protagoniste all'interno di un percorso sanitario.

Poi, siamo particolarmente orgogliosi del tema giustizia, perché avevamo già presentato, il 7 marzo scorso, un'interpellanza urgente sul tema dei giudici onorari, sulla loro posizione economica e previdenziale, riferita, quindi, al tema anche delle ferie, della pensione e della maternità, un argomento che per noi è importante e che il Governo ha previsto all'interno di questo decreto-legge. Infatti, sono servitori dello Stato - i giudici onorari sono 5.000 - che, in Italia, per il 50 per cento delle sentenze hanno un ruolo da protagonista e addirittura sono responsabili del 90 per cento delle udienze penali e quasi del 100 per cento delle interdizioni e delle inabilitazione. Quindi, sono un punto centrale, un perno fondamentale della nostra giustizia, e finalmente viene loro riconosciuto quanto economicamente necessario, anche da un punto di vista previdenziale. Questo gli dà una dignità e un corretto ruolo all'interno di un sistema che, anche e soprattutto grazie a loro, funziona e dà risultati, sebbene conosciamo molto bene i limiti del sistema giudiziario e quanto, in ordine alla riforma della giustizia, il gruppo di Noi Moderati farà la propria parte.

Infine, Presidente, il tema dello sport. La collega Semenzato aveva presentato un emendamento molto importante, che teneva conto della crisi economica, successiva all'emergenza sanitaria, e della crisi energetica, che ha creato incrementi nel costo del gas e dell'energia. Per dare aiuto e sollievo alle società sportive e alle associazioni avevamo previsto strumenti a supporto di questo mondo, anche questo molto importante nell'ambito dello sport e per le periferie delle nostre città. Il Governo ha dato disponibilità a intervenire sulla legge di bilancio e per questo abbiamo convertito l'emendamento in ordine del giorno, chiedendo misure, impegni e risorse per quanto riguarda questo settore. Dunque, abbiamo avuto la garanzia, proprio con l'approvazione di questo ordine del giorno, che avrà concretezza l'attenzione al mondo delle associazioni e dello sport dilettantistico.

In sintesi, desidero sottolineare come questo sia uno dei numerosi passaggi che crediamo interesserà, in questa legislatura, la semplificazione e l'alleggerimento della burocrazia, obiettivo che avevamo scritto, come centrodestra, nel programma di legislatura e che piano piano stiamo portando avanti. Crediamo sia un percorso certamente molto più lungo e corposo da attuare e, quindi, anche nei successivi provvedimenti, così come in quelli che già in questo primo anno abbiamo affrontato, Noi Moderati farà la propria parte per rendere il nostro Paese più competitivo e soprattutto, se possibile, attrattivo, perché l'Italia possa tornare a essere un Paese dove gli stranieri ritornano a investire (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, signor Presidente. Colleghe e colleghi, signora rappresentante del Governo, io voglio ricordare che uno dei punti fondamentali per cercare di dare al Paese un futuro migliore è la riorganizzazione della pubblica amministrazione. Abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione più efficiente, più veloce, più trasparente, maggiormente in grado di rispondere alle domande dei cittadini e delle cittadine, delle famiglie e delle imprese, una pubblica amministrazione moderna, elemento essenziale per affrontare le grandi complessità del nostro tempo. Abbiamo bisogno di tutto ciò ed è per questo che il nostro approccio rispetto a questo nuovo decreto sulla pubblica amministrazione è stato costruttivo. Speravamo che un testo, pur uscito malissimo dal Consiglio dei ministri, potesse essere corretto, adeguato dal Parlamento alle grandi necessità del Paese e dare un segnale a quelle pubbliche amministrazioni che hanno bisogno di nuovo personale, di nuove professionalità e di rispondere a quello che i cittadini chiedono.

Così non è stato. Abbiamo visto quello che si è detto sulla scuola, sulla cultura, sulla difesa e il tentativo becero di ricostruire le governance dei Ministeri senza pensare a valorizzare quelle professionalità che, pure in quei Ministeri, ci sono, senza pensare al fatto che è necessario, invece, che ci sia maggiore trasparenza. Quindi, è successo il contrario di quello che noi pensavamo. Questo provvedimento, che aveva necessità di essere migliorato, è stato peggiorato in modo evidente dai numerosi emendamenti prima del Governo e poi della maggioranza. Un provvedimento che era arrivato in quest'Aula già con 45 articoli che parlavano di tutto e il contrario di tutto e che ha visto decine e decine di emendamenti da parte del Governo e della maggioranza per aggiungere a questo tutto un ulteriore tutto. Avevamo lo scibile di fronte e in questa confusione che cosa si è difeso? Gli interessi generali del Paese? No: gli interessi particolari!

Ma ora basta, cari colleghi e care colleghe. Basta con questa difesa degli interessi particolari, basta con questa forma di revanscismo della destra che pretende di cambiare tutto, di applicare quelle norme che, nella nostra Costituzione, non ci sono, come quelle dello spoils system. Peraltro, la situazione drammatica del Paese non ci permette più di fare questi giochini, non vi permette più di fare questi giochini, partendo dal diniego della maggioranza a un confronto ad aprire una discussione sul salario minimo, con 3.600.000 cittadini che sono in difficoltà e con le notizie dei tagli al PNRR, una delle più grandi occasioni per cambiare il Paese. Dopo il piano Marshall, il PNRR è la più grande occasione che è capitata al Paese. Per fare cosa? Per cambiare, per investire sull'ambiente, sull'innovazione, sulla digitalizzazione del Paese. Erano queste le indicazioni dell'Europa.

Invece, voi tagliate fondi e che cosa tagliate? Tagliate i fondi alla solidarietà per favorire rete industria. Ad esempio, viene penalizzata la medicina di base ed escono dal Piano le aree più a rischio.

Cari colleghi della maggioranza, in occasione dell'ultima drammatica alluvione dell'Emilia-Romagna ci avete detto che era colpa delle nutrie. Ma le nutrie siete voi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) che tagliate i fondi per mettere in sicurezza i fiumi del nostro Paese, che mettete in discussione i soldi per avviare un'opera, la più grande opera pubblica del nostro Paese che è la messa in sicurezza del nostro territorio. Tagliate, peraltro, gran parte dei soldi e dei fondi ai comuni, quei comuni che già hanno speso 2 miliardi 700 milioni in base alle rassicurazioni e alle divisioni dei fondi fatte dal Governo. E adesso cosa fate? Tagliate i fondi agli enti locali e gli dite che poi li recupererete attraverso un altro provvedimento.

Non è così che funziona, perché noi dobbiamo fare in modo, invece, che i comuni, che sono in prima linea a difendere gli interessi dei cittadini e a rispondere di quei problemi, abbiano le risorse per poter funzionare, abbiano i funzionari, abbiano i dipendenti.

Gli organici dei comuni sono ridotti all'osso e voi continuate a tagliare sempre lì, perché tagliate sui bisogni e sui servizi dei cittadini. D'altro canto, proprio in queste ore e in questi giorni state mettendo in atto una delle maggiori operazioni di crudeltà sociale degli ultimi anni, state comunicando a ben 169.000 cittadini, tramite un SMS, che non avranno più alcun reddito, lasciando nella miseria e nella povertà famiglie che in questi anni sono sopravvissute grazie al reddito di cittadinanza. Ma questi cittadini e queste persone dove vanno? Mica vengono a casa vostra, mica vengono davanti alle sedi dei vostri partiti, vanno dai loro sindaci a chiedere un aiuto, vanno nelle loro amministrazioni comunali, che non sanno cosa rispondere, perché le loro finanze sono ridotte all'osso e anche i loro programmi di PNRR sono stati tagliati da questo Governo.

Questa è la realtà, è di queste cose che vi dovevate occupare nel decreto sulla pubblica amministrazione, non di dare qualche regalìa a qualche deputato, a qualche regione, a qualche amico degli amici. Non c'è più tempo per fare queste cose e al Governo voglio domandare - anche se non c'è, Presidente, ma va benissimo, glielo racconteranno - quando rinnoveremo i contratti del pubblico impiego. Quando faremo in modo che a quei lavoratori e a quelle lavoratrici venga riconosciuta la dignità e vengano riconosciuti anche quegli aumenti necessari per poter svolgere il loro lavoro, per migliorarsi nel loro lavoro, per essere al servizio dei cittadini e delle cittadine? Quando mai si faranno i pubblici concorsi per far entrare una nuova classe di dirigenti all'interno dei nostri comuni, per rinnovare, per fare quel salto generazionale? L'età media dei dipendenti pubblici è altissima. Quando mai faremo i concorsi per migliorare, per modernizzare i nostri i nostri uffici?

Di tutte queste cose nel vostro decreto non c'è traccia, avete parlato di altro, vi siete occupati di altre questioni. Ora basta - lo dico ancora una volta - con i provvedimenti ad personam, che difendono soltanto gli interessi particolari, basta con gli interessi di parte. È necessario che ci sia una pubblica amministrazione efficiente, è necessario che si faccia un salto di qualità, è necessario che voi accettiate, finalmente, da parte delle opposizioni, un confronto sul merito delle cose, sulle questioni concrete che riguardano la vita di ognuno di noi, che riguardano la vita dei nostri ragazzi che vanno a scuola, che riguardano il loro futuro. Credo che sia arrivato il momento di riconoscere - buoni ultimi, anche gli esponenti della destra di questo Paese - che viviamo un momento drammatico anche dal punto di vista climatico. C'è qualcuno che in televisione continua a dire che ha fatto sempre caldo in estate, ci sono esponenti politici della destra che stanno facendo la campagna elettorale su questo argomento. Ma come non vi vergognate? In questo Paese, decine e decine di persone sono morte a causa dei cambiamenti climatici, danni enormi sono stati fatti al nostro Paese e voi fate finta di niente, fate finta che questo non sia vero. Ora, negare la realtà è drammatico ma negare la realtà da parte degli amministratori pubblici è veramente pessimo.

Allora, signore colleghe e signori colleghi, io penso che abbiamo perso e che abbiate perso un'altra occasione e che questo dimostri, ancora una volta, che il vostro Governo è inadeguato ad affrontare le difficoltà e i problemi che ci sono sul momento. State distruggendo il Paese, non affrontate i problemi del cambiamento climatico, non affrontate il problema della grande povertà che sta distruggendo e che sta invadendo il nostro Paese.

Io vi voglio soltanto ricordare le parole di Nelson Mandela, quando disse che sconfiggere la povertà non è un atto di carità, è un atto di giustizia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boschi. Ne ha facoltà.

MARIA ELENA BOSCHI (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, siamo al trentunesimo decreto-legge, alla venticinquesima fiducia del Governo Meloni. Questi dati di per sé sono sufficienti a dimostrare la totale assenza di visione di questo Governo e l'incapacità di proporre al Paese e al Parlamento un programma organico di riforme. Qui si procede costantemente con il giorno per giorno, senza una strategia, senza la capacità di rispondere concretamente ai problemi del Paese e, nell'ambito della pubblica amministrazione, questo è ancora più evidente, perché siamo al secondo decreto-legge sulla pubblica amministrazione, nel giro di poche settimane, e, ancora una volta, non si affrontano i nodi veri della pubblica amministrazione.

Io ricordo benissimo le campagne elettorali della destra, la retorica della destra all'opposizione sulla necessità di semplificare la burocrazia, di avere una pubblica amministrazione in grado di essere a misura di cittadino, di togliere quei lacci e lacciuoli che impediscono a chi ha un'idea, a che ha voglia di fare impresa e di aprire un'attività nel nostro Paese, di poterlo fare. Bene, dopo quasi un anno di governo Meloni su questo non si è fatto assolutamente niente (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe) e non c'è, nemmeno in questo decreto-legge, una norma, una, che vada ad alleggerire la burocrazia, che vada a favore di cittadini, imprese e famiglie, per avere davvero una pubblica amministrazione in grado di essere il braccio operativo dello Stato anche sui territori. Ancora una volta, un decreto-legge solo di assunzioni su assunzioni, assunzioni ad personam, spesso, nei singoli Ministeri, che hanno nomi e cognomi. Mancano completamente una visione e una strategia. Allora, ci chiediamo quale sia la priorità del Governo in questa estate 2023, in un momento in cui il nostro Paese è sostanzialmente diviso in due per il caos nei trasporti, con treni per cui ci sono attese di ore, aerei che non partono, file chilometriche per i taxi. Sappiamo che ci sono incendi, drammatici, al Sud ed eventi calamitosi che provocano danni e morti al Nord. Sappiamo, purtroppo, che, in questo frangente di cambiamento climatico e di calamità naturali, il Governo si permette di definanziare il PNRR, tagliando 16 miliardi di euro proprio sull'ambiente. Sappiamo anche, purtroppo, che il prezzo della benzina è alle stelle, non era mai stato così alto. Anche su questo siamo stati facili profeti - gli unici durante la discussione sulla legge di bilancio, a dicembre - mettendo in guardia il Governo Meloni che, non soltanto non rispettava gli impegni, che aveva preso in campagna elettorale, di tagliare le accise sulla benzina, ma addirittura si permetteva di togliere le agevolazioni previste dal Governo Draghi, sapendo che questo avrebbe portato all'aumento della benzina; cosa che si è puntualmente verificata.

Allora, di fronte a questa situazione, noi ci aspetteremmo che oggi il Governo mettesse in campo risposte per i cittadini, per l'inflazione, per le imprese alluvionate dell'Emilia Romagna che da tre mesi non hanno ricevuto nemmeno un euro da questo Governo. Invece, no. Qual è la priorità del Governo Meloni, in quest'estate 2023? Mettere le mani sul Centro sperimentale per la cinematografia, che sta lì, con risultati eccellenti dal 1935, che ha dato lustro al nostro Paese e che oggi il Governo vuole rivoluzionare, non per una riforma di sistema, ma semplicemente perché vuole decapitare il Centro di sperimentazione cinematografica degli attuali vertici e, ancora una volta, ricorre a una norma straordinaria per farlo. Come ha fatto con Aifa, come ha fatto con INPS, come ha fatto con INAIL, come ha fatto con il sovrintendente al San Carlo di Napoli, adesso lo fa anche per il Centro sperimentale per la cinematografia. Del resto, qual era la visione di questo Governo sulla cultura si è capito dal primo provvedimento utile, dalla legge di bilancio quando, non soltanto in cultura non è stato messo nemmeno un euro in più dal Governo Meloni, ma si è scelto di azzerare, grazie al Ministro Sangiuliano, l'App per i diciottenni. Erano risorse che il Governo Renzi aveva stanziato per i ragazzi e le ragazze di diciotto anni per la loro formazione, per la loro cultura, per la loro crescita, per farne cittadini pensanti, liberi, con spirito critico, potendo andare ai concerti, visitare musei e, soprattutto, potendo comprare libri. Certo, sono quei libri che il Ministro Sangiuliano ha detto che possiamo anche solo sfogliare e guardarne la copertina e non leggere, ma c'è anche chi non si rassegna e li vuole leggere. Quella App era un aiuto per il futuro dei ragazzi che questo Governo ha cancellato.

Allora, questo è un provvedimento privo di contenuti, se non ricco di assunzioni, quelle stesse assunzioni che il Ministero della Cultura vuole effettuare, e il Ministro Sangiuliano ci ha già detto che l'emendamento - che è stato ritirato nel corso dell'esame di questo provvedimento per la forza delle opposizioni, che ne hanno imposto il ritiro - verrà ripresentato a breve, con l'ordine del giorno di maggioranza che è appena stato approvato, nel prossimo provvedimento utile.

Ancora una volta, questo Governo e il Ministro Sangiuliano dimostrano di andare oltre lo spoils system. Infatti, non stiamo facendo uno spoils system, che noi non abbiamo mai contestato: certo, poi preferiremmo che le persone scelte rispondessero a criteri di meritocrazia, che si scegliessero per i loro curricula e non per la tessera di partito, ma questo è un altro ragionamento.

Qui contestiamo l'idea di approvare norme ad hoc per privare la pubblica amministrazione di quei dirigenti che hanno dimostrato professionalità, competenza, senso dello Stato, attaccamento alle istituzioni, per mettere semplicemente, con un colpo di penna, persone vicine al politico di turno. Questo è inaccettabile oggi, e lo sarebbe anche tra qualche settimana, quando il Governo riproporrà la stessa identica norma.

Non contenti, si procede ad assunzioni su assunzioni, senza fare concorsi. Allora, noi insistiamo sul tema dei concorsi - lo abbiamo fatto anche con i nostri emendamenti, come Italia Viva e Azione in questo decreto-legge - non solo perché lo esige la nostra Costituzione, ma perché lo richiede il buonsenso. Non possiamo continuare a pensare che nella pubblica amministrazione non selezioniamo i migliori. Non possiamo dare l'idea, anche ai nostri giovani, a chi esce dall'università e dalla formazione, a chi ha fatto dei master, che non conta essere capaci, che non conta aver acquisito competenze, perché tanto non ci saranno i concorsi e la pubblica amministrazione non richiederà i migliori. E con il passare del tempo anche le professionalità che io, da cittadina, da donna delle istituzioni, ho incontrato nella pubblica amministrazione - professionalità, eccellenze, grandi capacità - si perderanno e diventeranno sempre più mosche bianche. La gran parte dei dipendenti della pubblica amministrazione non si sente valorizzata e stimolata, perché nessuno sceglie quel percorso con orgoglio, se continuiamo a pensare che si fanno singole norme spot per mettere gli amici degli amici. E questo è un problema che riguarda non questo Governo, ma l'impoverimento che lasciate anche per chi verrà dopo di voi, per i nostri cittadini e per le nostre aziende.

Per questo ci siamo opposti alle norme del decreto-legge in esame, perché l'idea di meritocrazia che questo Governo ha annunciato nei primi giorni del suo mandato si è limitata alla carta intestata del Ministero dell'Istruzione.

Il vostro grande concetto di meritocrazia è in un decreto-legge che cambia nome al MIUR, perché in tutte le vostre politiche, in tutte le vostre norme, in tutte le vostre scelte, di merito e competenza non c'è assolutamente niente.

Per questi e per tutti gli altri motivi che ho esposto, noi voteremo contro questo provvedimento, sapendo che ben presto ne arriverà un altro di questo Governo altrettanto vuoto e altrettanto inutile per i cittadini, ma utile soltanto a sistemare gli amici degli amici (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tenerini. Ne ha facoltà.

CHIARA TENERINI (FI-PPE). Signor Presidente, onorevoli colleghi, il provvedimento che ho avuto modo di studiare in qualità di relatrice ha come finalità il rafforzamento della capacità amministrativa e dell'organizzazione delle pubbliche amministrazioni, con particolare attenzione alla scuola.

Esso giunge all'esame dell'Assemblea parzialmente modificato in forza dell'accoglimento di svariate proposte emendative nel corso dell'esame in sede referente.

Nel provvedimento grande attenzione, come ho già detto, è stata data al comparto scuola. È stata prevista la possibilità di dotare le scuole di personale aggiuntivo, indispensabile per gestire le complessità del PNRR applicato alle istituzioni scolastiche, e quindi di assumere in più circa 13.000-15.000 ATA da settembre, ma anche di avviare finalmente, a breve, percorsi abilitanti per i precari, compresi i supplenti storici delle paritarie, come del resto prevede la legge italiana dal 2000, e anche i partecipanti allo “straordinario bis”. Questo vuol dire che finalmente i docenti precari, con almeno tre anni di servizio nelle scuole statali e nelle paritarie, potranno conseguire l'abilitazione indispensabile per poter essere assunti successivamente a tempo indeterminato.

Di origine parlamentare è anche l'importante modifica che mi preme evidenziare, relativa al personale ATA. Con l'emendamento dei relatori, nella consapevolezza della necessità di rafforzare le segreterie scolastiche in questa fase nella quale le scuole sono chiamate ad attuare la parte più consistente delle azioni previste dal PNRR, si è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per il 2023 cosicché, già a partire da settembre, le scuole potranno dotarsi di personale amministrativo aggiuntivo, ivi compreso quello ausiliario.

Per gli insegnanti di sostegno è riconosciuto poi un punteggio ulteriore di 3 punti per ciascun anno di servizio prestato sul posto di sostegno, successivamente al conseguimento del titolo di specializzazione. Un rilievo particolare assume poi la piattaforma unica per l'orientamento: famiglie e studenti avranno a disposizione una piattaforma unica come canale di accesso a tutti i servizi offerti dal Ministero dell'Istruzione e del merito, dedicati ovviamente a orientamento, offerta formativa, arricchimento dell'esperienza scolastica, fruizione di prestazioni a sostegno del diritto allo studio.

Volgendo poi l'attenzione ad altre tematiche, ritengo importante sottolineare come la norma in questione ampli notevolmente la possibilità di utilizzare le misure per favorire il reclutamento dei giovani nella pubblica amministrazione. Il problema dei giovani NEET, cioè dei giovani che non studiano e non lavorano, non è mai stato sottovalutato da questo Governo, che ha anche istituito un bonus in favore di questa categoria. Oggi sappiamo che i giovani non considerano attrattivo il lavoro nella pubblica amministrazione e non vedono nella stessa un veicolo per realizzare le proprie ambizioni, attraverso un valido e premiante percorso di carriera. L'immagine che si ha della pubblica amministrazione è qualcosa di non stimolante, non coinvolgente, oltre che poco innovativo e performante. Ma per garantire un servizio pubblico di qualità e orientato all'innovazione è fondamentale attirare giovani brillanti e motivati, che possano portare nuove idee e competenze al settore pubblico. Il provvedimento, infatti, interviene su questo tema, prevedendo due tipologie contrattuali: contratti di apprendistato con giovani laureati, individuati su base territoriale attraverso il portale InPA, e contratti di formazione lavoro con studenti di età inferiore a 24 anni, che abbiano concluso il ciclo di esami sulla base di convenzioni con l'università. Questi contratti, stipulati a tempo determinato, possono al termine essere trasformati a tempo indeterminato sulla base della valutazione del servizio prestato.

In più, per i comuni, le unioni dei comuni e le città metropolitane viene raddoppiato dal 10 al 20 per cento il budget assunzionale che può essere riservato a ciascuna delle due forme contrattuali, quindi complessivamente fino al 40 per cento, e vengono ampliate le deroghe ai limiti procedurali.

Rispetto alla necessaria attenzione ai soggetti svantaggiati, desidero ricordare che il testo in discussione proroga, per gli anni 2023 e 2024, specifici interventi educativi urgenti nelle regioni del Mezzogiorno, volti a favorire il corretto sviluppo dei processi cognitivi e comunicativi dei bambini sordi e la loro inclusione sociale.

Desidero dare un plauso all'incremento previsto di 100 unità da destinare all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata: un contributo importante per un ente che svolge un'azione fondamentale nella gestione dei patrimoni sottratti alla criminalità organizzata; patrimoni che possono, attraverso una diversa destinazione, generare opportunità di lavoro, imprese, crescita e sviluppo, specialmente nei territori maggiormente colpiti dalle mafie.

Con un emendamento dei relatori nasce, inoltre, l'Osservatorio sulle sanzioni al codice della strada. Sarà gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e vuole mettere sotto la lente di ingrandimento l'attività degli organi di Polizia stradale, in particolare sui controlli di velocità e sull'utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni.

Con l'entrata in vigore della norma è in arrivo anche un'esenzione dall'IVA per le attività didattiche e formative svolte dagli organismi riconosciuti dal CONI e dagli enti sportivi senza fini di lucro iscritti al Registro nazionale delle attività sportive. Questa misura impatta direttamente e favorevolmente sui costi sostenuti per lo sport dalle famiglie italiane, in un periodo caratterizzato da forte inflazione.

In linea generale, possiamo sostenere che si tratti di un provvedimento che mira a razionalizzare, attraverso le riforme, persone e risorse per garantire una maggiore efficienza nel gestire le risorse del PNRR.

Per alcuni colleghi dell'opposizione è un decreto irricevibile, dai tratti inquietanti, che mira solamente alla famelica occupazione di poltrone: da che pulpito viene questo. Da chi, per 11 anni, ha governato il Paese senza avere la maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), da chi ha usurpato il voto e l'espressione della volontà popolare. Questa è una lezione che assolutamente non accettiamo davvero da chi, tramite l'esercizio del potere, ha cercato di occupare le istituzioni, di governare i processi, di impossessarsi dei CdA delle partecipate, da chi ha tentato di imporre la propria ideologia in tutti gli ambiti, dalla scuola alla cultura, dallo spettacolo alla televisione. In precedenza, il collega Zingaretti ha detto: chi vince nel rispetto delle regole deve governare. Questo rispetto delle regole ve lo dovete ricordare prima di tutto voi, perché fino a oggi, per 11 anni, ve lo siete dimenticato (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Come dicevo, è un provvedimento importante perché sono tante le riforme e sono parte integrante del Piano fondamentale per l'attuazione degli interventi.

Nell'ultimo decennio la mancanza di personale e una grande quantità di norme e procedure articolate e complesse hanno rappresentato un ostacolo al miglioramento dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e alla crescita degli investimenti pubblici e privati.

La riforma vuole snellire e semplificare norme e procedure per adeguarle alle esigenze dei cittadini e delle imprese, per un'amministrazione moderna ed efficiente.

La riforma mira, inoltre, a garantire il ricambio generazionale nella pubblica amministrazione e a riformare le carriere, a partire da una pianificazione strategica dei fabbisogni delle varie amministrazioni.

Per Forza Italia, intervenire nella semplificazione e sburocratizzazione della pubblica amministrazione ha sempre rappresentato un obiettivo di primo piano. Ci siamo sempre battuti per uno Stato più efficiente, ma meno invadente nella vita dei cittadini, uno Stato che fosse in grado di perseguire il principio della pari dignità fra la pubblica amministrazione e il cittadino, da attuarsi per mezzo di una riforma in grado di dare un taglio visibile agli sprechi e una spinta all'efficienza.

Prima di concludere, Presidente, voglio ringraziare tutti i colleghi commissari delle Commissioni I e XI, i presidenti Rizzetto e Pagano (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) e il mio collega relatore, l'onorevole Ziello, per il grande equilibrio, per l'apporto di competenza e di garanzia che hanno dimostrato durante tutto il percorso dell'esame del provvedimento e, ovviamente, tutti i membri del Governo che ci hanno accompagnato.

Per tutti questi motivi, preannuncio un voto favorevole per il gruppo di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carotenuto. Ne ha facoltà. Conquisti uno scranno o, magari, parli anche da sotto, così velocizziamo. Prego.

DARIO CAROTENUTO (M5S). Grazie, Presidente. Non immaginavo tanta celerità.

PRESIDENTE. È nei tempi. Prego.

DARIO CAROTENUTO (M5S). Siamo oggi, qui, a valle dell'ennesima fiducia, a votare l'ennesimo “provvedimento macedonia”, l'ennesima dimostrazione del fatto che i decreti per questa maggioranza e per questo Governo sono solo una scusa per approvare quel che passa per la testa sul momento, senza visione, senza prospettiva, senza capacità di dare una direzione a questo Paese.

I vostri decreti sono quasi tutti così: dietro un titolo fantasioso nascondono l'obiettivo di spartirsi poltrone e potere, e praticamente non hanno mai un carattere d'urgenza che possa essere veramente percepito dai cittadini.

Io mi metto nei panni di un cittadino che legge i contenuti di questi decreti e ritiene che effettivamente ci possa essere una vera urgenza, una vera emergenza. Questo provvedimento, già dal suo nome, chiarisce la confusione: “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l'organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025”. Dietro questo titolo avete inserito davvero di tutto, ma di urgente praticamente quasi niente.

In questo Paese, la benzina è alle stelle, i cittadini sono alle prese con i mutui e 160.000 famiglie con le vostre promesse mancate sul lavoro che avrebbe sostituito il reddito di cittadinanza; non si sa cosa mangeranno alla fine del mese, ma siamo qui a parlare di misure urgenti per far contento il Ministro della Cultura. Sì, perché il vostro Ministro taglia-nastri - tutti tagliati rigorosamente nella mia terra, la Campania - ha chiesto ai suoi alleati di poter avere una fetta della torta, e così avete messo le mani, con il solito atteggiamento predatorio, sul Centro sperimentale di cinematografia e, poi, avete chiesto di ampliare portafogli e incarichi proprio al Ministero della Cultura.

Dicono di lui: “Voleva somigliare a Benedetto Croce, ma si è convinto che Benedetto Croce somigli a lui”. Questo è ciò che del Ministro Sangiuliano scrive Il Foglio, non certamente un giornale vicino al MoVimento 5 Stelle.

Comunque, certamente, non sta a noi valutare la vanità di un Ministro, non è questo il tema. Il tema è politico, è la rapacità di questo Governo che, in ambito culturale, vuole dimostrare, forse a se stesso prima che agli altri, di essere all'altezza. Perché, forse, la destra di questo Paese sente il bisogno di dimostrare di avere una sua storia, i propri intellettuali, le proprie aree di influenza e così, da Pino Insegno a Filippo Facci chiedono strada. E quello che fa il Ministro Sangiuliano va esattamente in questa direzione e il Ministro delle cerimonie - anche qui, cito un esponente politico molto lontano dal MoVimento 5 Stelle - ha voluto lottizzare il Centro sperimentale di cinematografia. Un blitz in piena estate, senza alcun confronto con studenti, docenti e chi quel luogo lo abita e lo conosce bene. Si è siglato un accordo spartitorio che fa contenti tutti i partiti della maggioranza: un pezzo va alla Lega, un pezzo va a Fratelli d'Italia, un altro a Forza Italia, e tutti sono contenti, a pancia piena, con buona pace della continuità didattica e del lavoro del Centro, che è un'eccellenza italiana. Purtroppo, questa non è neanche l'unica area grigia di questo decreto.

Avete detto “no” a tutti gli emendamenti del MoVimento 5 Stelle sul Servizio sanitario nazionale, a partire dagli incentivi al lavoro del personale sanitario che accetta di operare nelle aree svantaggiate, ai fondi per la lotta ai tumori sulla base di piani di intervento che prevedessero l'implementazione di azioni di prevenzione primaria e secondaria, alla valorizzazione e alla necessaria riqualificazione dell'intero comparto dell'emergenza territoriale, fino agli emendamenti che volevano finalmente rendere operative le leggi - quelle volute dal MoVimento 5 Stelle e approvate nella scorsa legislatura - del registro dei tumori e dei referti epidemiologici. Niente. Forse, perché il Ministro Schillaci non vale quanto Sangiuliano, perché sembra che questa sia l'unica logica che viene seguita. Infatti, invece di occuparvi con urgenza di sanità, con i pronto soccorso al collasso ovunque nel Paese, pensate alla lottizzazione delle scuole di cinema.

Siete totalmente sconnessi dalle esigenze del Paese. Le vostre urgenze sono quelle del pianerottolo, non di chi fatica ad arrivare a fine mese.

Al contrario, non fate arrivare a fine mese gli italiani, coloro che, grazie allo Stato, in qualche modo, ci arrivavano. Perché, grazie al reddito di cittadinanza, questo abbiamo fatto: abbiamo provato a redistribuire un poco di ricchezza lì dove era necessario. E non come raccontate voi perché avete voglia di infilare nei telegiornali e nei giornali notizie su chi ha truffato qua o chi ha truffato lì, o su chi ne aveva bisogno e chi no.

Anche tra i banchi del Governo, c'è qualcuno che ha lavorato con noi al reddito di cittadinanza e che è stato tra i cittadini disperati, che hanno ringraziato veramente perché, finalmente, lo Stato stava facendo qualcosa per loro, in aree totalmente dimenticate, come le periferie delle grandi città e che, oggi, sono di nuovo abbandonati. Ma questa per voi non è un'emergenza. L'emergenza è solo dire in televisione che finalmente avete tolto questo reddito di cittadinanza e che avete reso giustizia a chi lavora. Purtroppo, il lavoro non c'è in tutto il Paese e quello che, forse, volete ottenere è un nuovo esodo di massa dai centri più poveri del Sud.

Come dicevo, siete totalmente sconnessi dalle vere esigenze del Paese e anche oggi che le vostre politiche attive stanno facendo acqua. Provate a far dimenticare le promesse che voi stessi avete fatto, perché, ancora a febbraio scorso, andavate giurando in televisione che nessun percettore che non fosse stato chiamato a fare i corsi di formazione avrebbe perduto il reddito. Lo avete detto voi. La realtà vi smentisce, purtroppo, e abbiamo così persone disperate, letteralmente disperate, a causa vostra. E, invece, di assumervi le responsabilità, gioite di questo taglio, che fa sanguinare carne viva del Paese, pezzi di società totalmente dimenticati dallo Stato a cui si era riusciti finalmente a dire che l'Italia è un Paese solidale, che non lascia nessuno indietro con il reddito di cittadinanza.

Purtroppo, oggi, non è così. Le vostre politiche attive stanno fallendo e non si sa ancora neanche su quale piattaforma gli occupabili dovrebbero iscriversi per ricevere l'aiuto al reinserimento al lavoro, quello di 360 euro. Perché la vostra visione del Paese non è quella di una destra sociale in cui si dà supporto a chi è più fragile, affatto: la vostra è una destra ultraliberista, che vuole affidare al mercato tutto quello che riesce. Lo avete dimostrato, appunto, decapitando il reddito di cittadinanza e comunicandolo con disumanità, perché un sms è qualcosa che veramente passerà alla storia come un atto scellerato, vile, vergognoso. E lo confermate anche quando dite “no” al salario minimo o, semplicemente, prorogando la discussione a chissà quando. È un'emergenza: quella è una vera emergenza, non queste di cui parliamo in questo decreto.

In questo quadro funesto, comunque, siamo riusciti a ottenere qualcosa e devo dare atto che qualche orecchio siamo riusciti ad aprirlo, a stapparlo. La norma prevista da un emendamento a mia firma, a firma di tutti noi, ovviamente, che tutela i ricercatori dell'ormai ex ANPAL, l'ente che, prima, volevate riformare, che, poi, senza avvisare il Parlamento avete chiuso. Almeno loro potranno trovar posto in un altro ente di ricerca. È un atto di giustizia che abbiamo fatto insieme, perché l'abbiamo votato tutti quanti, e questo è un segnale almeno. Un atto di giustizia perché l'Italia ha sempre bisogno di risorse qualificate che troppo spesso vengono trascurate e, in questo caso, rischiavano proprio di andare tutte a casa.

Poi c'è un'altra norma importante approvata grazie all'emendamento dei colleghi Tucci e Aiello che riguarda i lavoratori precari siciliani. Con il via libera si potranno stabilizzare i lavoratori socialmente utili e coloro che sono impegnati in attività socialmente utili in Sicilia: è una boccata di ossigeno per i comuni dell'isola, è un atto importante a tutela della dignità del lavoro.

Grazie al MoVimento gli enti locali siciliani potranno assumere lavoratori a tempo indeterminato, anche in deroga alle capacità assunzionali, fino al 2026, e a beneficiarne saranno circa 4.500 lavoratori in tutta la regione. Questi sono due risultati importanti che però non cambiano la valutazione politica complessiva sul decreto, non riescono a cambiarla purtroppo. Questo è un provvedimento sbagliato per il percorso che ha seguito, per le logiche cui ha fatto riferimento e per la maggior parte dei contenuti al suo interno. Un «decreto marchetta» approvato in fretta e furia a colpi di blitz, per questo il Movimento 5 Stelle voterà «no» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie Presidente, pensavo di stare alla Camera dei deputati e non ad assistere ad un indegno spettacolo dopo quest'ultimo intervento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Comunque, ritornando al decreto, questo, di fatto, rappresenta in pieno l'attuazione dell'articolo 97 della Costituzione. Che cosa ci dice in sintesi? Che le pubbliche amministrazioni si organizzano in modo da garantire l'equilibrio dei bilanci e anche la sostenibilità del debito pubblico. Ed è esattamente il motivo, signor Presidente, per il quale il Movimento 5 Stelle vota contro questo decreto, perché con misure del tipo, reddito di cittadinanza e superbonus, hanno sfasciato i conti di questa Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), a differenza nostra, a differenza anche degli altri colleghi di coalizione che avendo, comunque sia, un'esperienza da un punto di vista amministrativo, che hanno toccato con mano che cosa significa avere un bilancio di una pubblica amministrazione, sono in grado di programmarlo e di impartire anche una determinata linea politica, sapendo che bisogna avviare le politiche tenendo sempre in mente che occorre garantire le relative coperture. Questo è ciò che i 5 Stelle non hanno mai fatto negli anni in cui sono stati al Governo.

Ho sentito parlare di tutto relativamente a questo provvedimento, però non ho sentito parlare del contenuto di questo decreto. Nessuno ha detto finora che qui dentro ci sono 214 milioni di euro - ripeto, 214 milioni di euro - per potenziare le strutture sanitarie in modo da poter accogliere i milioni di turisti, i milioni di persone che si recheranno nel nostro Paese per il Giubileo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Questa è un'altra dimostrazione di che cosa significa fare programmazione. E posso capire che, da questo punto di vista, non ci sia onestà intellettuale da parte dell'opposizione perché bisogna utilizzare qualsiasi tipo di provvedimento per fare battaglie del tutto ideologiche. Si sente parlare, con riferimento al decreto PA2, di salario minimo, di cambiamento climatico, tutte tematiche sulle quali abbiamo le idee molto chiare. Sul primo tema, il salario minimo, andremo avanti nel pieno rispetto del binomio costituzionale rappresentato dagli articoli 36 e 39 della Costituzione. Non utilizzeremo il salario minimo per riempire di contenuti le feste dell'Unità nel periodo di agosto, signor Presidente, perché bisogna avere rispetto soprattutto dei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e non utilizzare certe tematiche per fini meramente propagandistici rispettando l'indicazione di alcuni leader di partito secondo cui bisogna fare un'estate militante. Non si fa un estate militante turlupinando milioni di lavoratori poveri che si aspettano una risposta seria da parte di questo Governo, che sicuramente ci sarà.

Sul cambiamento climatico, si utilizza questo decreto per dire che è quasi colpa di questo Governo se ci sono state delle emergenze. Io voglio sottolineare che il Ministro con delega alla Protezione civile, da quando è scoppiata questa ondata emergenziale, dal punto di vista climatico, è sempre stato pronto al Ministero per il coordinamento e per dare anche le giuste risposte che, negli anni passati, quando al Governo c'era qualcun altro, non arrivavano mai o era difficile averle da parte territoriale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questa è la sottile differenza che c'è tra questo Governo e quello di altri anni. Però, ritorno sul provvedimento, si è sentito parlare di assenza di posti nel 2023 all'interno della pubblica amministrazione. Al riguardo, faccio sommessamente notare che la pubblica amministrazione ha già messo a bando per quest'anno circa 30 mila posti all'interno della stessa; sentendo invece alcuni esponenti dell'opposizione sembra quasi che qui nessuno abbia fatto nulla, che la pubblica amministrazione sia ferma, che nessuno abbia fatto alcun concorso.

Vi piacerebbe! Vi piacerebbe, perché vorreste tornare al metodo che caratterizzava la pubblica amministrazione quando c'eravate voi; quando i concorsi erano fatti quando l'Unione europea diceva di sì, chiedendo il permesso e non mettendo e lanciando il cuore oltre l'ostacolo, come sulla scuola e sul Centro sperimentale di cinematografia. Perché sulla scuola, grazie all'impegno del Ministro Valditara e dell'onorevole Sasso, siamo riusciti a portare al traguardo due azioni molto importanti e significative, tra l'altro che riguardano le persone più deboli del comparto scuola, cioè gli insegnanti precari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Infatti, grazie ad un emendamento passato, siamo riusciti a dare la possibilità a insegnanti che hanno fatto un'attività per almeno 3 anni di ottenere l'abilitazione, che è un primo step funzionale poi alla futura stabilizzazione, e con un altro emendamento siamo riusciti a destinare 50 milioni per il personale ATA. Queste due tematiche erano sempre oggetto di propaganda da parte della sinistra, in particolare da parte del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle, ma mai quelle parole si sono tramutate in fatti.

Ci siamo dovuti arrivare noi - con questo Governo e con questo decreto, grazie all'impegno soprattutto del Ministero, con il Ministro Valditara, con i deputati della Commissione e anche con l'onorevole Sasso, anche se non fa parte della Commissione - a dare un segnale chiaro e concreto di vicinanza a queste persone. Poi sul Centro sperimentale di cinematografia, e concludo, qui mi sono segnato le risorse che il Centro sperimentale di cinematografia ha a disposizione, che non sono poche.

Sono 14 milioni che il Ministero della Cultura trasferisce ogni anno al Centro, e con il PNRR se ne aggiungono altri 36. Il motivo di questa protesta è molto semplice: il Governo non ha fatto alcuna lottizzazione, anzi, ha messo più chiarezza sulle procedure di nomina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il motivo per cui alcune forze politiche fanno questa protesta, strumentalizzando tra l'altro, come al solito, gli studenti, perché se non c'è una strumentalizzazione non sono contenti da questo punto di vista, è perché si è persa da parte del centrosinistra un'altra zona comfort dove era possibile utilizzare le istituzioni come se fossero centri culturali del Partito Democratico o di altre forze politiche.

Grazie a questa riforma il Centro sperimentale di cinematografia non sarà più una sede del Partito Democratico, signor Presidente, ma tornerà ad essere un'istituzione di tutti i cittadini e di tutte le cittadine. Per questo voteremo a favore (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonafe'. Ne ha facoltà.

SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Grazie, Presidente. Come hanno già detto altri colleghi, anch'io voglio partire da qui, perché è la seconda volta, nel giro di qualche settimana, che ci troviamo davanti un decreto che in teoria dovrebbe occuparsi della pubblica amministrazione, e sottolineo in teoria, perché poi in pratica questo non è successo. Altro che applicazione dell'articolo 97 della Costituzione. Non è successo con il primo decreto e devo dire che non è successo nemmeno con questo secondo provvedimento, in cui vi siete occupati davvero di tutto, e lo diciamo avendo letto il contenuto del provvedimento.

Per noi del Partito Democratico - capisco che possa suonare strano - la pubblica amministrazione è un settore strategico per il futuro del Paese. Nella pubblica amministrazione ci sono più di 3 milioni di lavoratori e di lavoratrici da cui passa ogni giorno l'erogazione di servizi per la qualità della vita di cittadini e imprese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Stiamo parlando di scuole, di municipi, di ospedali, di tribunali, di musei.

Stiamo parlando dei Vigili del fuoco che, in questi giorni in cui incendi e alluvioni hanno messo a dura prova il nostro Paese, sono impegnati H24 con spirito di abnegazione e a cui va il nostro ringraziamento, come già abbiamo fatto prima con la presentazione dell'ordine del giorno. Ma oggi è innegabile che dalla pubblica amministrazione non passa solo l'erogazione dei servizi, ma passa anche la messa a terra di quello straordinario piano di investimenti che si chiama Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi, in sostanza, dalla pubblica amministrazione oggi passa anche un pezzo dello sviluppo del nostro Paese.

E la voglio dire così, o meglio, la dico con le parole della Presidente Meloni: siccome noi a sinistra siamo ideologici, ma voi a destra siete quelli bravi, che si occupano della realtà, bene, mi domando come mai in questo decreto non vi sia un grande piano di rilancio della pubblica amministrazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), con misure concrete per trasformare il settore pubblico in un vero e proprio motore dello sviluppo, con forti investimenti sulla valorizzazione delle risorse umane e sulla digitalizzazione. La risposta è semplice, Presidente: non è con i decreti omnibus che si fanno le riforme giuste per questo Paese, ma con provvedimenti ad hoc che raramente abbiamo visto in quest'Aula.

Qui, voglio richiamare l'attenzione di tutti sulle parole di un importante Ministro di questo Governo, il Ministro Crosetto, che qualche giorno fa ha ritenuto opportuno far sapere che è irritato dalla lentezza dei lavori del Parlamento. In pratica, cari colleghi, lo dico a tutti, per il Ministro Crosetto, il Parlamento si comporta come una sorta di freno alla splendida e rapida azione dell'Esecutivo. Se non parlassimo di cose serie, ci sarebbe davvero da sorridere, e non sto parlando come esponente dell'opposizione, non sto esprimendo valutazioni sull'operato dell'Esecutivo, ma spero di parlare a nome di tutti, chiedendo al Ministro Crosetto, non solo, maggior rispetto per l'istituzione, ma maggior rispetto per la verità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), perché, come ha avuto modo di osservare recentemente lo stesso Presidente della Camera, è il Governo che inonda il Parlamento di decreti-legge omnibus, che poi accompagna con emendamenti che compaiono all'ultimo minuto, spesso non conformi al testo e il più delle volte che introducono pasticciate norme ordinamentali! Allora, forse, sarebbe opportuno che il Ministro Crosetto trovasse qualche minuto della sua agenda per riascoltare le parole del Presidente Fontana, prima di rilasciare la prossima intervista.

Ma torniamo a noi. Non solo non avete affrontato le grandi sfide che il settore ha davanti per i prossimi anni, ma il problema è che, con questo decreto, non vi siete nemmeno occupati di dare le risposte di cui la pubblica amministrazione ha bisogno, oggi, ha bisogno adesso, per funzionare. Del resto è difficile pensare di mettere in campo una visione di lungo periodo, quando avete inserito in questo decreto norme che modificano norme che avevate già inserito nel cosiddetto decreto PA 1 e che sono rimaste in vigore per nemmeno 60 giorni. Ecco, la vostra è la visione delle 24 ore e trovo difficile, con questa visione, traghettare verso il futuro un Paese importante come il nostro.

La verità, cari colleghi, è che per voi la pubblica amministrazione è solo un inutile fardello, su cui non vale la pena evidentemente scommettere, ma oggi la pubblica amministrazione è sotto organico in molti comparti, con contratti il più delle volte precari e con stipendi non in linea con l'inflazione. Avete previsto un piano di assunzioni spot che è totalmente inadeguato, anche solo per colmare il gap dei pensionamenti, figuriamoci per far fronte alla sfida epocale dell'attuazione del PNRR da qui al 2026. Avete messo una toppa qua e là, quando servirebbe il coraggio di investire su un piano straordinario di assunzioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), come pure vi abbiamo chiesto con gran parte dei nostri emendamenti, che avete sonoramente bocciato!

Avete previsto - e questo insomma mi stupisce un po', ne andate fieri - 30 unità aggiuntive al Ministero dell'Interno per gli eventi alluvionali, quando ce ne vorrebbero almeno il triplo, ma poi tagliate le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per il dissesto idrogeologico e la manutenzione del territorio di fronte a fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti. Ma su questo state certi che non vi permetteremo di sprecare le risorse importanti per la transizione ecologica, a cui avete già dimostrato di essere pregiudizialmente ostili (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

Niente, poi, è stato fatto contro i precari storici della PA, di cui gran parte nella sanità e nella giustizia, ma la cosa più grave è che continuate a prendere impegni a parole che, poi, non mantenete nei fatti, un esempio: solo due settimane fa, il Sottosegretario Delmastro Delle Vedove aveva dichiarato, nella risposta ad un question time in Commissione giustizia, che il Governo era - finalmente, aggiungo io - disponibile alla stabilizzazione di una parte dei dipendenti dell'ufficio del processo, che sono quelle persone che lavorano ogni giorno a supporto dei magistrati, per velocizzare le sentenze, ma poi noi abbiamo presentato un emendamento su questo tema, anche forti delle parole espresse dal Sottosegretario Delmastro Delle Vedove, e l'emendamento ha avuto il parere contrario del Governo e, infatti, è stato bocciato. Allora, con una mano spargete illusioni e con l'altra condannate questi ragazzi e queste ragazze a una vita precaria(Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Per noi, una vita precaria non è una vita giusta.

Ancora, niente avete fatto per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022-2024. Avete, però, avuto, e questo francamente vi va anche riconosciuto, quantomeno, l'onestà di scriverlo già in legge di bilancio che non ci avreste messo un euro per la spesa del personale della PA, più o meno lo stesso trattamento che avete riservato agli stipendi del resto degli italiani, dove avete venduto un timido taglio del cuneo fiscale come la panacea di tutti i mali, ma poi gli italiani, alla fine del mese, fanno quattro calcoli e vedono che, tra l'inflazione e l'aumento dei tassi dei mutui variabili, di soldi in tasca ne hanno sempre meno. Ecco, che cosa direte a queste persone quando a fine anno finiranno anche quelle poche centinaia di euro che gli avete messo in busta paga?

Voi non avete idea di quello che serve al Paese, però devo dire che avete le idee molto chiare su quello che serve a voi. Questo decreto è passato da 44 articoli a 76 articoli definitivi e dentro ci avete messo di tutto. Questo decreto è un misto fra marchette e lottizzazioni, alla faccia del merito di cui tanto vi fregiate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), perché di regalie si tratta. Io non trovo altro termine per definire la norma ad personam che taglia il limite dei mandati dei presidenti delle federazioni sportive, che diventano così veri e propri monarchi assoluti con i contributi pubblici, con soldi pubblici. Ciò avviene nello sport, che per definizione è gara e competizione. Pura lottizzazione è stato, invece, il tentativo di riordinare il Ministero della Cultura, con un emendamento del Governo infilato lì, che, grazie al blocco di tutte le opposizioni, poi siete stati costretti a ritirare. Questo emendamento prevedeva l'aumento del numero di dipartimenti e di incarichi - guarda un po' - fiduciari del Ministro Sangiuliano senza il minimo confronto con i sindacati, che evidentemente serve solo per mettere i bastoni fra le ruote alle nostre proposte sul salario minimo.

Non siamo riusciti a fermarvi sul Centro sperimentale di cinematografia. Per la verità non vi siete fermati nemmeno di fronte alle tante firme, devo dire, di quei registi e di quegli attori che hanno fatto negli anni grande il nome dell'Italia all'estero e che vi hanno chiesto - loro - di rispettare l'autonomia, la libertà e l'indipendenza della cultura. Avete voluto mettere le mani sul Centro non per migliorare la didattica ma per portare avanti la più classica delle operazioni di occupazione politica, con la modifica dei compiti e dei criteri di nomina del comitato scientifico, che adesso diventa, da organismo indipendente, un organismo di diretta emanazione politica, con membri che svolgono le loro funzioni non più a titolo gratuito, ma retribuito.

Non è la prima volta che procedete in questo modo. Lo avete fatto nel decreto PA 1, sempre con il cambio di governance di INPS, INAIL e Ismea, non perché fossero in dissesto ma solo per piazzare subito figure a voi gradite, senza rispettare la scadenza naturale dei CdA, e lo fate adesso in questo decreto, dimostrando solo la vostra bulimia di poltrone e la vostra visione miope e arrogante.

La voglia di riportare sotto il diretto controllo del Governo l'operato di agenzie e organismi tecnici non ha risparmiato neppure l'ANPAL. Avete levato il reddito di cittadinanza, dite di voler puntare sulle politiche attive del lavoro e cancellate l'Agenzia che, in accordo con le regioni, aveva avviato un percorso proprio a favore di persone in cerca di occupazione e, in particolare, a favore della ricollocazione di disoccupati e del sostegno alle fasce particolarmente svantaggiate. Come intendete adesso occuparvi di loro? Come intendete occuparvi delle 160.000 famiglie che con un sms sono rimaste senza reddito di cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)?

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

SIMONA BONAFE' (PD-IDP). Per ora avete lasciato da soli i sindaci ad affrontare una piaga sociale senza personale e senza risorse.

Alla fine di questo decreto rimarranno solo le occasioni che anche questa volta avete sprecato. Un piccolo spiraglio siamo riusciti ad aprirlo con alcuni nostri emendamenti, che hanno limitato le storture introdotte con il PA 1 sullo scorrimento delle graduatorie Ripam. Una piccola vittoria che va incontro alle richieste degli enti locali ma anche alle speranze di una nuova generazione di competenze, costrette a restare in panchina dalle vostre scelte.

Mi pare evidente, da questi esempi, che anche con questo decreto dimostrate, ancora una volta se mai ce ne fosse bisogno, di non avere nessuna visione del nostro Paese, ma vi occupate solo di soddisfare i vostri interessi di piccolo cabotaggio. Per questo voteremo contro, perché non ci prestiamo a questa ennesima operazione di maquillage, perché per noi la PA e il Paese meritano di più (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Urzi'. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO URZI' (FDI). Grazie, Presidente. Mi creda: la più forte motivazione per intervenire in quest'Aula e per proseguire nel lavoro che stiamo svolgendo viene sempre dai banchi dell'opposizione, che ci dà la carica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e ci ricorda perfettamente quanto sbagliata sia la strada che è stata lasciata da parte con le ultime elezioni e quanto sia giusto percorrere quella che abbiamo imboccato!

I leader di questa opposizione, che raramente incrociamo in questo palazzo, preferendo le piazze sempre più deserte che frequentano, tratteggiano, peraltro incredibilmente, un quadro che è sempre catastrofico, preludio del giudizio universale, a cui fanno eco evidentemente in quest'Aula anche i loro portavoce e rappresentanti.

È un crescendo, Presidente, di allarmismi che rende inverosimile ogni approccio, perché questo approccio dell'opposizione verso l'azione del Governo e della maggioranza è viziato evidentemente da un pregiudizio ideologico che è facilmente giustificabile, Presidente: è il pregiudizio che nasconde il senso della sconfitta (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); è il pregiudizio di chi ha perso il potere che ha governato, oppure lo ricordo all'onorevole Zingaretti, che ha posseduto in undici anni in cui mai gli italiani gli hanno riconosciuto la maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); è quel potere che hanno occupato. E non è possibile Presidente, lo dico statisticamente, che non ci sia una misura, una, della maggioranza che possa andar bene all'opposizione. Invece, è un crescendo di polemica assolutamente incredibile.

E partiamo dal fondo su questo provvedimento, partiamo proprio dal fondo, Presidente, il Centro sperimentale di cinematografia. Beh, era meritocrazia quando Dario Franceschini, senza alcuna procedura di evidenza pubblica, nominava su base esclusivamente fiduciaria i vertici del Centro sperimentale di cinematografia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Solo che allora, Presidente, quando il Partito Democratico lottizzava il Centro sperimentale, lo chiamavano – testualmente, rintracciato sulle cronache dell'epoca – “ringiovanimento” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Oggi che il Governo del centrodestra ritiene di introdurre regole di trasparenza, la chiamano “occupazione” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Potrebbe essere paradossale, Presidente però una norma come quella sulla pubblica amministrazione-bis è stata consegnata al dibattito pubblico come la legge sul Centro sperimentale di cinematografia, e perché tutto questo? Perché si è toccata la casta, che poi quello che conta davvero per la casta che ha governato, in questi ultimi anni, l'Italia conta davvero che la casta si è sentita insidiata e che abbiamo rimosso dalle proprie posizioni di potere coloro che non hanno abolito la povertà, ma hanno solo dato l'occasione a se stessi, dichiarandosi abolitori della povertà, di stappare champagne da Palazzo Chigi, brindando semplicemente a se stessi, perché con il reddito di cittadinanza coloro che lo hanno inventato si sono assicurati il vitalizio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ed è, Presidente, paradossale perché è un po' il destino di questa norma essere incompresa, una norma che è stata bene illustrata dai colleghi di maggioranza che mi hanno preceduto, nel dettaglio e quindi non voglio ripetere, perché il Governo agisce con un'unica visione e pertanto siamo perfettamente integrati in questa visione. Ma questa norma, e va ricordato, ha creato le condizioni per razionalizzare l'utilizzo delle risorse, anche finalizzato a non perdere nemmeno un centesimo del PNRR; è una misura, Presidente, che vuole un'amministrazione pubblica efficiente, una stabilizzazione del personale, e l'ha introdotta, è una legge che ha interessato diversi ambiti della pubblica amministrazione, il Ministero della Difesa, la giustizia, pensiamo agli interventi sulla Polizia penitenziaria, all'istruzione, sono stati ricordati chiaramente, così come è stato previsto anche un aumento del Fondo per il Ministero della salute, l'Interno, i Vigili del fuoco. Volete che aggiunga un lunghissimo elenco di misure contenute in un corpo di legge evidentemente articolato in maniera molto ampia proprio per raggiungere i più diversi ambiti sui quali erano necessari interventi; l'agricoltura, con la tutela della filiera agroalimentare, il centro contro le frodi, a tutela del made in Italy, oppure gli interventi per il Giubileo, la programmazione e gli investimenti per la digitalizzazione dei cammini giubilari, la rivendicazione del patrimonio sacro di Roma, a servizio dell'intera Nazione come strumento di incentivazione e di promozione del turismo.

Insomma, un pacchetto di norme che ha toccato il mondo sportivo. Presidente, potrei soffermarmi al riguardo molto a lungo.

Tutto questo è in secondo piano rispetto alle polemiche, spesso volgari, elementari più che volgari, Presidente, da parte di un'opposizione che non ha quasi mai contenuti. Quando li ha, Presidente, noi li raccogliamo e li facciamo nostri, come è accaduto anche durante i lavori della Commissione. Per cui iniziative e proposte valide dell'opposizione sono state fatte nostre e sono parte di questo provvedimento che oggi l'opposizione contesta.

Presidente, noi abbiamo il dovere di rivendicare l'azione del Governo, perché questo provvedimento - il PA-bis - è un pezzo di una visione complessiva. In questo caso, si rafforza la pubblica amministrazione come il cuore della prospettiva delle istituzioni verso il cittadino.

Però noi, Presidente, rivendichiamo tutta l'azione del Governo e, quindi, nel corso del dibattito - che ha toccato evidentemente, come sempre, i più diversi e disparati temi, come il reddito di cittadinanza piuttosto che il salario minimo - abbiamo il dovere di spendere due parole.

Abbiamo agito con consapevolezza e con la chiara visione di un Paese che deve restituire il diritto e la dignità del lavoro ai cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Il reddito di cittadinanza deforma il concetto di dignità, Presidente, e lo trasforma, così come in un vitalizio per coloro che l'hanno inventato, per voi, lo trasforma in un vitalizio di cittadinanza per coloro che lo percepiscono. Non era nemmeno nello spirito della norma che avevate scritto voi, perché era una norma a termine: e, una volta scaduta, vi sentite anche nella condizione di protestare! Ancora una volta demagogia pura, dove non si rintracciano argomenti ma solamente pregiudizi.

Il presidente Conte invita a convocare subito il Governo: noi possiamo tranquillizzarlo, il presidente Conte, perché il Governo si riunisce costantemente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), il Governo ha una visione chiarissima. Io capisco il presidente Conte, che ha una visione distorta, perché d'altronde questo popolo dei DPCM è vissuto in una certa idea in cui sostanzialmente il presidente Conte era convinto di bastare a se stesso; però, si nascondeva dietro il Governo quando c'era bisogno di nascondere gli atti sui quali oggi si chiede semplicemente di fare chiarezza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Eppure, dall'opposizione, Presidente, sentiamo dire: non vogliamo che si indaghi, non vogliamo che si approfondisca.

Riteniamo, Presidente, che tutto questo faccia riflettere e ci spinga a fare chiarezza, ancora una volta e di più, come nel caso della Commissione parlamentare d'inchiesta ventilata sull'attività della presidenza dell'INPS, per capire se tutto quanto poteva essere fatto sia stato effettivamente fatto o non lo sia stato, o sia stato fatto a copertura di coloro che erano i mandanti morali di quel reddito di assistenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Presidente, una politica, quella dell'opposizione, tutta in difesa, a cominciare dalla copertura delle arroganze del passato. Noi, però, abbiamo il dovere di guardare oltre e avanti. Abbiamo la soddisfazione di essere dalla parte della correttezza e i dati ce ne danno conferma.

Pochi giorni fa l'Istat ha pubblicato un'analisi che attesta un aumento di 500.000 lavoratori rispetto al 2022. Anche i dati dell'INPS, confrontati con quelli dello scorso anno, ci portano a tirare delle conseguenze: l'incremento di assunzioni è stato di 473.000; infine, il numero di posti fissi, dal 2022 al 2023, è aumentato di 385.000 unità: è esattamente l'opposto di quello che va a sostenere l'onorevole Schlein nei suoi comizi. La solita mistificazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

ALESSANDRO URZI' (FDI). Quindi, Presidente, lasciamo agli speculatori la speculazione, ai patrioti l'amore per il proprio Paese (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle) e il suo futuro. Noi riteniamo che l'Italia fondata sul lavoro abbia il diritto di proseguire sulla strada che il Governo ha indicato e che sta seguendo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Proteste del deputato Lomuti).

PRESIDENTE. Collega Lomuti, cosa c'è? Un attimo di eccitazione? Cosa è successo? Allora stia comodo e non faccia quei versi, per favore, perché l'ho sentita e, quindi, non lo faccia mai più (Commenti). No, ha fatto una cosa che non doveva!

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 1239-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale e approvazione - A.C. 1239-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1239-A: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, recante disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l'organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 58)(Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bruzzone. Ne ha facoltà, per due minuti. Le assicuro che l'Assemblea farà silenzio. Stia tranquillo, cominci il suo intervento. Colleghi, chi lascia l'Aula, per favore, lo faccia in silenzio. Prego, onorevole Bruzzone.

FRANCESCO BRUZZONE (LEGA). Grazie, Presidente. Tre minuti per esprimere la solidarietà…

PRESIDENTE. Due.

FRANCESCO BRUZZONE (LEGA). …a due ragazzi pugliesi di 18 e 20 aggrediti, qualche giorno fa, in spiaggia, mentre stavano camminando. Un lupo gli si è parato davanti; da lì, inizia una caccia da parte dell'animale agli uomini, che per un'ora non dà tregua alla coppia. “Ho preso un lettino per farmi scudo indietreggiando lentamente, così da non ricevere altre lesioni”, ha detto il ragazzo. Ancora: “La mia compagna è riuscita a fuggire, ma l'animale, dopo una trentina di minuti, l'ha raggiunta, l'ha morsa all'avambraccio e a un gluteo. Ho sentito le urla e le lacrime in lontananza”. Dopo circa un'ora, i due sono riusciti a raggiungere la strada per chiamare i soccorsi, finire in ospedale, pieni di punti di sutura. Ultimo esempio, in termini temporali. Qualcuno dice - io non ci credo - che il lupo non aggredisce l'uomo. In tre minuti non ce la faccio a leggere l'elenco interminabile di aggressioni avvenute all'uomo da parte dei lupi. Ne cito alcune: provincia di Belluno: attacco a un giovane con compagna che portava fuori i cani, ferite al volto e guancia perforata; provincia di Pescara: pastore azzannato a un polpaccio, si salva su un albero; Terni: aggredito e pieno di lacerazioni un pastore che custodiva le pecore; San Benedetto, provincia de L'Aquila: uomo aggredito e ferito mentre fa rifornimento di carburante; provincia di Parma: pastore morso al piede nonostante i cani pastori da difesa; Alessandria, frazione San Bartolomeo: donna aggredita da un lupo su una strada cittadina; Chieti: lupo lascia i segni dei denti sulla schiena di una bambina, interviene il padre e il lupo aggredisce un altro bambino. Sto leggendo i titoli dei giornali, non è una roba inventata.

PRESIDENTE. Se riusciamo a concludere.

FRANCESCO BRUZZONE (LEGA). Ne salto alcuni. Giaveno, a Torino: uomo aggredito mentre passeggiava con il suo bassotto; Otranto: in un villaggio turistico, lupo attacca un bambino di sei anni; provincia di Piacenza: aggressione a un cittadino mentre lavorava nei campi; provincia di Udine: lupo attacca uomo nel suo giardino mentre tentava di difendere il suo cane; Palombaro: donna di 56 anni, lupo strappa il cagnolino dalle braccia, la donna cade e si rompe un polso, del cagnolino portato via nel bosco hanno trovato solo del sangue. Mi fermo, perché tre minuti stanno per finire.

PRESIDENTE. A parte che erano due…

FRANCESCO BRUZZONE (LEGA). Il lupo aggredisce le persone? Non è vero, qui nessuno vuole fare stragi o sterminare questo animale, che è anche un bell'animale, però l'economia, il pascolo, gli allevamenti, le attività dell'uomo e l'incolumità dell'uomo hanno un proprio peso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, in questo Paese si individuino pure le aree vocate per il lupo, il lupo stia nelle aree vocate e, laddove il lupo non ci deve stare, venga in qualche modo eliminato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Volpi. Ne ha facoltà.

ANDREA VOLPI (FDI). Grazie Presidente, è mia volontà porre all'attenzione dell'Aula l'ennesimo rogo di una discarica avvenuto questa volta alle porte dei Castelli Romani, nella città di Ciampino. In conseguenza di ciò, una nube, speriamo non tossica perché ancora sono in corso le rilevazioni sui fumi, ha aleggiato per tre giorni sulle teste dei cittadini di molti comuni, tra questi Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Marino, Rocca di Papa, Rocca Priora, comuni che insieme ad altri sono già minacciati dalle scelte d'imperio del sindaco Gualtieri. Scelte mai condivise, scelte sofferte anche dai sindaci del Partito Democratico che, oltre al contestato termovalorizzatore di Roma, si vedono costretti a subire anche lo spostamento degli autodemolitori che andranno nella zona vincolata della Barbuta, proprio per ironia della sorte vicino a Ciampino, fatti questi ormai di dominio pubblico e per i quali le amministrazioni locali hanno avviato diversi contenziosi proprio contro le azioni del sindaco di Roma e della città metropolitana, azioni messe in campo per tutelare i propri interessi.

Nel ringraziare per il pronto intervento i Vigili del fuoco, la Protezione Civile regionale e la Conferenza dei sindaci dell'ASL Roma 6 ci tengo a sottolineare come sia sempre più importante, sempre più indispensabile e necessario impegnarsi tutti per attuare una vera chiusura del ciclo dei rifiuti. Il mio intervento, e chiudo Presidente, vuole essere un monito al legislatore e ancora di più agli enti competenti, quali la regione e la città metropolitana, a rinforzare le misure di autorizzazione, monitoraggio e controllo delle discariche al fine di garantire e tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghio, ne ha facoltà.

VALENTINA GHIO (PD-IDP). Grazie Presidente, l'intervento nasce dalla ragione di ricordare la figura di Renato Penzo mancato in questi giorni a Genova all'età di 87 anni. Renato Penzo era un saldatore dell'Italsider e un pezzo di storia della città di Genova. È stato lo storico presidente della CNA genovese, militante e dirigente sindacale del PCI, del PDS, del Partito Democratico. Operaio e dirigente politico. Penzo ha rappresentato l'emancipazione del lavoro attraverso la politica, una storia, la sua, legata fortemente all'identità collettiva di Genova; è stato consigliere comunale, fondatore della Fondazione nata per custodire il patrimonio del movimento operaio della nostra città, impegnato in fabbrica negli anni bui del terrorismo, ha diretto la sezione Cabral, quella dell'Italsider, la stessa a cui era iscritto Guido Rossa di cui era amico. Renato Penzo è stato uno degli esempi più limpidi della nostra generazione che dell'impegno collettivo ha fatto una ragione di vita; ha svolto la sua attività politica con rigore e con grande generosità, tali da renderlo un esempio tutt'oggi per le generazioni passate e le generazioni future. È stato un uomo fortemente impegnato nel mettere in pratica gli ideali di tutta una vita, ideali di giustizia sociale, di equità di lotta quotidiana per dare a tutti una società migliore e più giusta. Lo ricordiamo con affetto e con riconoscenza e ci stringiamo intorno alla figlia Alessandra e a tutta la sua famiglia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Martedì 1 agosto 2023 - Ore 9:

1. Comunicazioni del Governo in ordine alla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

(ore 15)

2. Esame e votazione delle questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge:

S. 755 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 giugno 2023, n. 69, recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano (Approvato dal Senato). (C. 1322​)

Relatore: PISANO.

3. Discussione del disegno di legge

S. 755 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 giugno 2023, n. 69, recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano (Approvato dal Senato). (C. 1322​)

Relatore: PISANO.

La seduta termina alle 21.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 la deputata Kelany ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 5 il deputato Caiata ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 16 il deputato Bicchielli ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario.

nella votazione n. 24 la deputata Madia ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario.

nella votazione n. 24 la deputata Lancellotta ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 27 il deputato Mari ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 31 la deputata Polo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 32, 38 e 53 la deputata Malavasi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 35 il deputato Baldelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 39 la deputata L'Abbate ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 39 il deputato Benvenuti Gostoli ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 40 i deputati De Maria e Madia hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 45 il deputato Paolo Emilio Russo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 49 la deputata Marrocco ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 49 la deputata Montemagni hanno segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 50 il deputato Candiani ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 1239-A - ODG N 7 277 277 0 139 277 0 49 Appr.
2 Nominale ODG 9/1239-A/9 RIF 279 278 1 140 276 2 49 Appr.
3 Nominale ODG 9/1239-A/14 277 276 1 139 93 183 49 Resp.
4 Nominale ODG 9/1239-A/15 274 273 1 137 93 180 49 Resp.
5 Nominale ODG 9/1239-A/18 RIF 273 272 1 137 272 0 49 Appr.
6 Nominale ODG 9/1239-A/20 272 270 2 136 269 1 49 Appr.
7 Nominale ODG 9/1239-A/21 RIF 273 272 1 137 272 0 49 Appr.
8 Nominale ODG 9/1239-A/22 RIF 271 270 1 136 269 1 49 Appr.
9 Nominale ODG 9/1239-A/23 RIF 270 269 1 135 269 0 49 Appr.
10 Nominale ODG 9/1239-A/24 272 208 64 105 44 164 49 Resp.
11 Nominale ODG 9/1239-A/25 273 258 15 130 93 165 49 Resp.
12 Nominale ODG 9/1239-A/26 272 272 0 137 92 180 49 Resp.
13 Nominale ODG 9/1239-A/27 274 272 2 137 106 166 49 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale ODG 9/1239-A/29 272 264 8 133 85 179 48 Resp.
15 Nominale ODG 9/1239-A/31 269 265 4 133 263 2 48 Appr.
16 Nominale ODG 9/1239-A/32 268 254 14 128 96 158 48 Resp.
17 Nominale ODG 9/1239-A/34 265 217 48 109 56 161 48 Resp.
18 Nominale ODG 9/1239-A/35 270 267 3 134 102 165 48 Resp.
19 Nominale ODG 9/1239-A/36 272 260 12 131 93 167 48 Resp.
20 Nominale ODG 9/1239-A/37 273 272 1 137 105 167 48 Resp.
21 Nominale ODG 9/1239-A/38 266 265 1 133 99 166 49 Resp.
22 Nominale ODG 9/1239-A/41 266 265 1 133 264 1 49 Appr.
23 Nominale ODG 9/1239-A/42 259 259 0 130 101 158 49 Resp.
24 Nominale ODG 9/1239-A/43 257 254 3 128 88 166 49 Resp.
25 Nominale ODG 9/1239-A/45 263 262 1 132 260 2 48 Appr.
26 Nominale ODG 9/1239-A/46 261 259 2 130 102 157 47 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale ODG 9/1239-A/47 243 242 1 122 241 1 47 Appr.
28 Nominale ODG 9/1239-A/49 265 263 2 132 103 160 47 Resp.
29 Nominale ODG 9/1239-A/50 265 230 35 116 68 162 47 Resp.
30 Nominale ODG 9/1239-A/51 264 262 2 132 99 163 47 Resp.
31 Nominale ODG 9/1239-A/52 263 261 2 131 102 159 47 Resp.
32 Nominale ODG 9/1239-A/57 RIF 261 254 7 128 249 5 47 Appr.
33 Nominale ODG 9/1239-A/58 RIF 257 254 3 128 251 3 47 Appr.
34 Nominale ODG 9/1239-A/59 259 244 15 123 90 154 47 Resp.
35 Nominale ODG 9/1239-A/67 253 253 0 127 251 2 47 Appr.
36 Nominale ODG 9/1239-A/68 259 255 4 128 92 163 47 Resp.
37 Nominale ODG 9/1239-A/70 255 244 11 123 82 162 47 Resp.
38 Nominale ODG 9/1239-A/74 258 226 32 114 52 174 47 Resp.
39 Nominale ODG 9/1239-A/75 255 250 5 126 82 168 47 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale ODG 9/1239-A/76 259 257 2 129 96 161 47 Resp.
41 Nominale ODG 9/1239-A/77 RIF 257 257 0 129 254 3 47 Appr.
42 Nominale ODG 9/1239-A/78 258 255 3 128 95 160 47 Resp.
43 Nominale ODG 9/1239-A/80 RIF 263 262 1 132 260 2 47 Appr.
44 Nominale ODG 9/1239-A/83 RIF 262 228 34 115 227 1 47 Appr.
45 Nominale ODG 9/1239-A/88 RIF 264 263 1 132 263 0 47 Appr.
46 Nominale ODG 9/1239-A/90 262 259 3 130 103 156 47 Resp.
47 Nominale ODG 9/1239-A/91 259 259 0 130 97 162 47 Resp.
48 Nominale ODG 9/1239-A/92 256 255 1 128 96 159 47 Resp.
49 Nominale ODG 9/1239-A/96 RIF 260 259 1 130 257 2 47 Appr.
50 Nominale ODG 9/1239-A/3 RIF 262 261 1 131 260 1 47 Appr.
51 Nominale ODG 9/1239-A/4 RIF 263 261 2 131 261 0 47 Appr.
52 Nominale ODG 9/1239-A/8 RIF 262 259 3 130 259 0 47 Appr.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 58)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale ODG 9/1239-A/10 RIF 263 261 2 131 261 0 47 Appr.
54 Nominale ODG 9/1239-A/16 263 263 0 132 263 0 47 Appr.
55 Nominale ODG 9/1239-A/19 RIF 260 259 1 130 259 0 47 Appr.
56 Nominale ODG 9/1239-A/48 260 248 12 125 86 162 47 Resp.
57 Nominale ODG 9/1239-A/55 258 257 1 129 251 6 47 Appr.
58 Nominale DDL 1239-A - VOTO FINALE 237 237 0 119 161 76 46 Appr.