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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 134 di giovedì 6 luglio 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 9.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNARITA PATRIARCA, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 77, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,10).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 9,30. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 9,10, è ripresa alle 9,30.

Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Molinari ed altri; Bignami ed altri; Faraone ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2 (A.C. 384​-446​-459-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge nn. 384-446-459-A: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.

Ricordo che, nella seduta di ieri, è stato, da ultimo, respinto l'emendamento 3.11 Ciani.

(Ripresa esame dell'articolo 3 - Testo unificato - A.C. 384-A​)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Passiamo all'emendamento 3.151 Quartini.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.151 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Passiamo all'emendamento 3.152 Marianna Ricciardi.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.152 Marianna Ricciardi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'emendamento 3.12 Sportiello.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.12 Sportiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'emendamento 3.13 Marianna Ricciardi, sul quale c'è un parere favorevole con riformulazione. Viene accolta dalla deputata Marianna Ricciardi? Affermativo.

Avverto che, a seguito dell'eventuale approvazione dell'emendamento appena richiamato, il 3.13 Marianna Ricciardi, che modifica la lettera c) e, conseguentemente, le lettere d) ed e) del comma 1 dell'articolo 3, la Presidenza porrà comunque in votazione, per le parti non assorbite, gli emendamenti 3.16 Quartini e 3.19 Marianna Ricciardi, che incidono sulle medesime lettere, nonché gli emendamenti 3.18 Stumpo e 3.153 Quartini, volti a sopprimere o modificare le lettere in questione, in quanto l'emendamento 3.13 Marianna Ricciardi propone una modifica meramente nominale della denominazione del cosiddetto Piano pandemico.

Passiamo, quindi, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.13 Marianna Ricciardi, nel testo riformulato, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'emendamento 3.14 Girelli.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.14 Girelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo all'emendamento 3.16 Quartini.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.16 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo all'emendamento 3.18 Stumpo.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.18 Stumpo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo all'emendamento 3.153 Quartini.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.153 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo all'emendamento 3.19 Marianna Ricciardi.

Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.19 Marianna Ricciardi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.20 Furfaro, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione …

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Presidente!

PRESIDENTE. Revochiamo la votazione; però, poiché dobbiamo fare circa 70 votazioni, prego i colleghi deputati di prenotarsi preventivamente (Commenti)… Guardi, qui siamo in diversi a svolgere questo mestiere, quindi, se la mano si è alzata tardivamente, lo si dice con cognizione di causa, certamente non per fare un dispetto a qualcuno. Prego, a lei la parola, deputata Malavasi.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Presidente, oggi mi sono messa una giacca colorata così ci vediamo meglio, perché ieri avevo una giacca scura forse non ero ben visibile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

La ringrazio per la parola su questo emendamento, che è il primo della giornata. Volevo sottolineare di nuovo un tema importante, forse uno dei più importanti di questa Commissione d'indagine. Proprio poiché crediamo che sia uno strumento anche importante da usare per analizzare quel che è successo, vogliamo allargare il cerchio, il perimetro dell'indagine, delle valutazioni e degli approfondimenti, proprio perché crediamo che la pandemia sia stata un'emergenza veramente drammatica per il nostro Paese, gestita solamente in coordinamento con tutti i livelli istituzionali, a partire dal Governo, fino ad arrivare agli amministratori locali; io ero una sindaca in quegli anni così difficili, in quei primi mesi, così complessi. Quindi, crediamo che estendere il controllo sull'operato delle regioni, degli enti locali e degli organismi tecnici da questi istituiti, sia una necessità, proprio per la competenza specifica che hanno le regioni nell'organizzazione sanitaria dei propri territori e nella tutela della salute dei cittadini. La cosa assurda è che, in questa Commissione d'indagine potremmo indagare qualsiasi livello, persino il livello internazionale, ma non possiamo coinvolgere, in fase di audizioni, di verifica, di analisi e di approfondimento, il livello territoriale di base, per comprendere quello che è accaduto nelle nostre regioni, come la Lombardia, il Veneto, il Piemonte, o la mia regione.

Crediamo che non sia il modo corretto, non perché non ci interessi, ma perché ci interessa di più approfondire per verificare ed essere pronti a individuare strumenti innovativi nel caso in cui, Dio non voglia, ci sia la necessità di riaffrontare, comunque, una situazione pandemica. Per questo motivo, anche oggi, proviamo a interloquire nuovamente con il Governo - e mi rivolgo, per suo tramite, al Sottosegretario Gemmato - proprio per comprendere la scelta che è stata fatta dalla maggioranza e dal Governo in questo, considerato che non è stato approvato alcuno dei nostri emendamenti, e non è nemmeno stata data la possibilità di dialogare in Commissione, con una maggioranza silenziosa, che continua a votare senza interloquire e dare spiegazioni, nemmeno da parte della relatrice, rispetto a questa scelta fatta. Quindi, chiediamo ulteriormente un approfondimento su questo e una volontà di dialogo, non per tirarci indietro, ma per approfondire maggiormente il ruolo che le regioni hanno avuto, in coordinamento con il Governo, per fare un lavoro migliore per le nostre comunità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Colgo l'occasione di questo emendamento, che tende, come molti emendamenti precedenti, ad allargare l'attività della Commissione anche alle regioni e agli enti locali, per porre una domanda, suo tramite, alla maggioranza, al relatore e al Governo. La domanda è questa: ma se al governo delle regioni che hanno pagato il prezzo più caro, ossia la Lombardia e il Veneto in particolare, anziché un governo della regione di centrodestra, ci fosse stato un governo della regione e un governatore del MoVimento 5 Stelle, avreste comunque escluso dall'attività d'inchiesta della Commissione l'attività delle regioni? Io credo di no. Io credo di no. Io credo proprio di no, perché, Presidente, quella parola che, probabilmente meglio di qualunque altra, sintetizza questa proposta di istituzione della Commissione d'inchiesta è “censura” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ed è la cosa peggiore che si possa fare in democrazia, censurare delle voci. La censura è una forma di controllo sociale che limita la libertà di espressione e di accesso all'informazione. Si basa sul principio secondo il quale, quando determinate informazioni possono creare problemi politici alla maggioranza, è meglio che i cittadini non le conoscano, è meglio che la Commissione non se ne occupi, è meglio che queste informazioni non si diffondano. Per questo, chiaramente, voteremo a favore dell'emendamento 3.20 Furfaro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, per un minuto, il deputato Fede. Ne ha facoltà.

GIORGIO FEDE (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale perché, quando si parla di Commissione d'inchiesta COVID, bisogna avere la consapevolezza e anche la concretezza e la serietà di capire il fine di questi strumenti. Dovrebbero servire - e la pandemia forse non ci ha insegnato niente - a rendere migliore il nostro apparato e non a usare metodi istituzionali e costituzionali per distorcere e per affermare la forza di una maggioranza sulla minoranza. Questo non è accettabile. Lo dico perché, quando si parla di piani pandemici nazionali, si cita - anche qui in molti testi - l'aggiornamento e non si fa alcun riferimento all'attuazione, che compete alle regioni. In molte persone e anche nella minoranza non può non passare l'imbarazzo di vedere che 15 regioni governate dal centrodestra vengono volutamente tenute fuori da questo tipo di confronto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), che serve a rendere migliore l'azione per il futuro e la tutela della nostra salute, quella resa dai sanitari che vivono e lavorano, garantendo l'accoglienza e la cura delle persone nella regione Marche, dove si sono spesi 12 milioni di euro...

PRESIDENTE. Concluda.

GIORGIO FEDE (M5S). ... per un COVID center - scusi, Presidente, concludo - che non ha mai funzionato e non ha mai praticato attività di cura (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Fenu. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMILIANO FENU (M5S). Grazie, Presidente, a titolo personale, per capire qual è la motivazione di questa esclusione. Siamo, infatti, al paradosso, per cui la maggioranza ha chiesto e proposto l'istituzione di una Commissione d'inchiesta per fare chiarezza; noi siamo d'accordo sul fare chiarezza, ma, paradossalmente, proprio la maggioranza non vuole fare chiarezza, perché esclude dall'oggetto della Commissione d'inchiesta i principali attori della vicenda che ha riguardato la pandemia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Tra l'altro, Presidente, è anche inutile escludere le regioni e gli enti locali dall'oggetto dell'indagine di questa proposta di Commissione d'inchiesta, perché la condotta verrà fuori comunque. In quel caso, quando verranno fuori vicende che hanno riguardato la condotta delle regioni, come si comporterà la Commissione d'inchiesta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Dell'Olio. Ne ha facoltà, per un minuto.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie, Presidente. La sanità credo sia un argomento che dovrebbe interessare tutti, tutti i partiti e tutte le persone presenti in quest'Aula. Certo, ognuno ha il suo modo per raggiungere l'obiettivo finale, ma l'obiettivo finale è la salvaguardia e la tutela dei cittadini. Per il periodo COVID sappiamo che le regioni sono sostanzialmente titolari della gestione del sistema sanitario e, quindi, escludere le regioni dalla gestione dall'analisi e del rapporto di questa Commissione significa escludere una parte importante da quanto successo. Ciò mi fa ancora più specie, perché, a maggio di quest'anno, alcuni parlamentari di maggioranza, nella mia regione, sono intervenuti - non so a questo punto se per fini elettorali - proprio per cercare di andare a fare analisi e ispezioni in tutti gli ospedali e in tutte le strutture sanitarie pugliesi.

PRESIDENTE. Concluda.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Concludo, Presidente. Quindi, da un lato la maggioranza vuole andare a fare ispezioni nella sanità, in questo caso in Puglia; dall'altro, però, non accetta di volere includere, nell'ambito dell'analisi COVID, le regioni e tutti i loro enti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.20 Furfaro, con parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 3.21 Di Lauro e 3.22 Malavasi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.23 Stumpo, con il parere contrario del Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.154 Sportiello, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.28 Di Lauro, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.155 Di Lauro, su cui vi è parere contrario di Commissione e Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Alifano. Ne ha facoltà.

ENRICA ALIFANO (M5S). Chiedo se posso prendere la parola a titolo personale.

PRESIDENTE. Lei ha 5 minuti a disposizione per il suo intervento, non è a titolo personale.

ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie. No, penso che sarò molto più stringata. Una Commissione d'inchiesta dovrebbe essere soprattutto volta al futuro, massimamente una Commissione d'inchiesta che pertiene a un'emergenza sanitaria come quella che abbiamo vissuto, anche per approntare degli strumenti per prevenire eventuali - che Dio non voglia - altre emergenze sanitarie. Invece, sembra che questa Commissione d'inchiesta sia esclusivamente volta al passato, che possa essere utilizzata - ho sentito il termine nel corso della precedente seduta - come una clava sull'operato del Governo che ci ha preceduto, quindi, utilizzata in modo strumentale. Con questo emendamento si chiede di effettuare una ricognizione delle normative regionali, nazionali, europee e internazionali, per vedere se vi è stato mancato rispetto delle stesse ed eventualmente per approntare delle modifiche. Si è sottolineato, da parte anche dei colleghi, che proprio le regioni, che sarebbero dovute intervenire in modo più efficace, sono state tenute fuori dall'orbita dell'inchiesta di questa istituenda Commissione. Quindi, si rifletteva, per l'appunto, per l'approvazione di questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.155 Di Lauro, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.156 Marianna Ricciardi. Ha chiesto di parlare la deputata Marianna Ricciardi. Ne ha facoltà.

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Per annunciare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Non si riesce a capire, in realtà, da che parte stia questa maggioranza. Mi sembra che siano, più o meno, agli stessi livelli delle fasi iniziali della pandemia, quando dicevano: “Aprite tutto, chiudete tutto, aprite tutto, chiudete tutto”. Non si sapeva che cosa fare, secondo loro, qualunque cosa si facesse non andava bene, nonostante ci fosse un livello di solidarietà assolutamente straordinario, a livello nazionale e internazionale, per affrontare questo nemico terribile. I cittadini erano tutti a disposizione per collaborare, l'opposizione di allora faceva di tutto per affossare qualunque tipo di iniziativa. Oggi state facendo la stessa cosa, in realtà, perché se, da un lato, volete fare chiarezza, dall'altro, non volete fare chiarezza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questa è la verità! Da un lato, volete fare chiarezza, ma dove? Dove potete annientare l'attuale opposizione. Invece, non volete fare chiarezza laddove governate, cioè nelle regioni, soprattutto nelle regioni dove è successo di tutto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA QUARTINI (M5S). È chiaro, quindi, che il voto è favorevole a questo emendamento.  

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.156 Marianna Ricciardi, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.32 Furfaro, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.157 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo all'emendamento Girelli 3.35.

Ha chiesto di parlare il deputato Girelli. Ne ha facoltà.

GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo emendamento tende ad affrontare in maniera anche molto concreta l'impossibilità di valutare la ricaduta regionale dei provvedimenti e delle decisioni prese durante la fase acuta della pandemia. Infatti, l'esame, anche molto approfondito, delle eventuali difficoltà e incongruità normative per dare tempestività a quanto deciso a livello nazionale riteniamo sia del tutto inutile se non si ha la capacità di andare vedere cosa è capitato nel momento in cui questi provvedimenti e queste decisioni sono ricadute al livello regionale. Il più delle volte, non dimentichiamo, questi provvedimenti avevano infatti bisogno di una reinterpretazione regionale, data anche la diversità della situazione pandemica nelle varie regioni del nostro Paese. Ecco che allora mancare di questo tassello significa fare un esame del tutto parziale ma, soprattutto, oserei dire, del tutto inutile. Anche in questo caso vorrei ricordare che siamo in fase di analisi del cosiddetto regionalismo differenziato, riguardo al quale vi sono tesi e letture anche molto diverse. Credo che un approfondimento di questo tipo ci sarebbe di grande aiuto nel comprendere, in tema sanitario, dove dobbiamo spingerci, dove dobbiamo correggere e dove, soprattutto, dobbiamo pensare che una maggior regia nazionale possa essere di utilità. Chiedo, pertanto, un ripensamento molto serio riguardo al parere espresso dal Governo su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Signor Presidente, solo per dichiarare il voto favorevole, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Quartini, per un minuto. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente, a titolo personale. Vorrei anche capire dai banchi della maggioranza esattamente questo: veramente avete così paura di indagare sulle regioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Veramente avete così chiaro che il Servizio sanitario nazionale ha venti declinazioni diverse e che, quindi, dovremmo come minimo superarle per poterlo governare in maniera adeguata? A me viene anche il dubbio che ci sia un problema serio da parte vostra nel confronto sull'autonomia differenziata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Voi avete delle difficoltà immense da questo punto di vista perché avete ben chiaro che state offrendo al Paese livelli di diseguaglianza incredibili e li volete mantenere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Furfaro. Ne ha facoltà.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente. A titolo personale, non solo per sottoscrivere e dichiarare il voto favorevole all'emendamento, ma per fare umilmente un appello alla maggioranza, alla relatrice di maggioranza e al Sottosegretario. È da qualche ora che stiamo discutendo su questo provvedimento. Si tratta di una Commissione d'inchiesta e una Commissione d'inchiesta, ovviamente, dovrebbe trovare il buon senso di maggioranza e opposizione per far luce su ciò che non è andato bene nel passato.

Uso questi sessanta secondi e ne userò tutto il possibile nei minuti che verranno per farvi una sola richiesta: per favore, c'è qualcuno di voi, in particolare il sottosegretario Gemmato e la relatrice, che si può alzare e spiegare a quest'Assemblea perché non si possono coinvolgere le regioni in questa proposta di legge (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Pavanelli. Ne ha facoltà.

EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie Presidente, a titolo personale. Vorrei capire che tipo di Commissione d'inchiesta volete fare se non coinvolgete tutte le regioni e, ovviamente, tutti gli enti locali di questo Paese. Mi sembra chiaro che questa Commissione d'inchiesta sia solo ad uso e consumo di questa maggioranza per poter attaccare i Governi passati. Vorrei ricordare che in piena pandemia alcuni di voi stavano manifestando davanti a Palazzo Chigi per chiedere di riaprire tutto piuttosto che di chiudere tutto e quant'altro. Allora, in un momento di emergenza credo che il Governo e le regioni abbiano cercato di fare del loro meglio, ma forse in realtà le regioni sono state molto più confuse di quanto si pensa. Basti pensare che ogni regione faceva esattamente l'opposto di un'altra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Penza. Ne ha facoltà.

PASQUALINO PENZA (M5S). Grazie Presidente, a titolo personale. Questa maggioranza, come questo provvedimento, è come il latte parzialmente scremato e non si fa nulla per migliorarlo, perché tutte le proposte dell'opposizione sono respinte come una palla da ping pong. È chiaro e palese il tentativo di escludere un'indagine a 360 gradi, mi sembra più una cosa mirata e non so dove vuole andare a parare questa maggioranza, ma credo sia essenziale dare un contributo affinché questo provvedimento sia il più completo possibile, cosa che non vedo attuare da questa maggioranza, che sembra effettivamente brancolare nel buio. Vorrei avere anche qualche segnale di accoglimento di qualche emendamento proposto dalle opposizioni, ma non ne vedo - concludo - da parte di questa maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Raffa. Ne ha facoltà.

ANGELA RAFFA (M5S). Grazie Presidente, è insostenibile che questo Governo non accetti di indagare anche le regioni, di fare un'indagine anche sull'operato delle regioni. Io sono siciliana e ricordo perfettamente che durante il periodo pandemico quello che oggi è Ministro, Nello Musumeci, all'epoca era Presidente della regione siciliana e il suo assessore alla sanità, Razza, è stato intercettato mentre diceva che bisognava “spalmare” i morti. Di questo stiamo parlando (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra)! Però questo Governo non vuole accettare di fare le indagini anche sulle regioni e questo è inaccettabile! Si capisce che è mera provocazione perché voi fate propaganda. Questo è sbagliato! Stiamo parlando delle vite delle persone. Stiamo dicendo di istituire una Commissione d'inchiesta per fare chiarezza, e allora facciamo chiarezza su tutti gli organi istituzionali di questo Paese e non soltanto un processo al Governo Conte, perché di questo stiamo parlando. È una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Boldrini. Ne ha facoltà.

LAURA BOLDRINI (PD-IDP). Presidente, mi rivolgo a lei che ha una lunga esperienza. Lei, Presidente, può aiutarmi a capire che autorevolezza può avere una Commissione d'inchiesta sull'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica - sto leggendo - del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2. Presidente, una Commissione d'inchiesta ha autorevolezza se include tutti i soggetti di cui si sta trattando. Questa Commissione esclude il soggetto primario, cioè le regioni, che hanno, per quanto stabilito dalla Costituzione, la gestione sanitaria, parliamo del 90 per cento delle competenze. Il Governo qui è rappresentato dal Vice Ministro Bignami. Vorrei ascoltare la sua voce Vice Ministro: mi fa capire perché avete fatto questa scelta? Lei rappresenta il Governo! Si alzi e spieghi a quest'Aula il perché di questa scelta perché, in assenza di una spiegazione, questa Commissione parte già senza alcun tipo di autorevolezza. Vuol dire che è solo uno strumento che voi volete usare per altri scopi e questo è indegno e in un Parlamento non dovrebbe mai accadere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.35 Girelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo all'emendamento 3.37 Sportiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Intervengo per annunciare il voto favorevole del gruppo Movimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata D'Orso. Ne ha facoltà.

VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie Presidente, Quello in esame è l'emendamento che è veramente il cuore di tutto. Dobbiamo ricordare che il Governo prendeva le decisioni sulle misure da adottare sulla base dei dati che proprio le regioni fornivano, in quanto le regioni avevano il compito del monitoraggio. Quindi come facciamo, come farà questa Commissione d'inchiesta a non verificare se quei dati venivano raccolti, interpretati e comunicati in modo corretto? La collega Raffa mi ha anticipato, perché, da siciliana, quantomeno un dubbio, credo più che legittimo, ci viene in questo senso. Come ricordava la collega Raffa, infatti, noi abbiamo avuto l'ex assessore alla sanità dell'epoca sotto inchiesta proprio con l'accusa di avere fornito dati falsificati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). La collega ha pure ricordato l'intercettazione penosa, dove in modo infelice l'assessore si esprimeva pure in tal senso. Le conclusioni a cui questa Commissione giungerà saranno falsate perché mancherà a monte una verifica su quei dati, che erano alla base di tutte le misure da adottare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Pavanelli. Ne ha facoltà.

EMMA PAVANELLI (M5S). Io mi domando veramente cosa volete fare con questa Commissione -che, fra l'altro, dovrebbe durare un tempo abbastanza lungo - se non coinvolgete anche le regioni. Io posso testimoniare della mia regione, la regione Umbria, che è amministrata da questa stessa maggioranza, la sua totale incapacità, a tal punto che il Governo ha dovuto mandare un ospedale militare. L'Umbria è stata militarizzata durante l'emergenza COVID per la vostra totale incapacità di capire cosa fare e come proteggere i propri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Nella mia regione, il Veneto, c'è stata una buona gestione della prima ondata della pandemia da COVID, anche grazie al contributo del professor Crisanti, che ci tengo a citare. Il professore, però, faceva ombra a un presidente di regione che ha ritenuto di far terminare il rapporto di collaborazione e da quel momento in poi in Veneto si è accavallato un disastro dietro l'altro, un errore dietro l'altro. Alla fine abbiamo avuto 2.000 decessi, 2.000 morti in più rispetto alla media delle altre regioni d'Italia. Io vorrei che questa Commissione desse una risposta al perché di tutti questi errori e mi chiedo chi ha interesse che questa risposta non venga data ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Aiello. Ne ha facoltà.

DAVIDE AIELLO (M5S). Presidente, per il suo tramite mi rivolgo ai colleghi della maggioranza: è veramente assurdo come tale proposta di legge non preveda di indagare su quella che è stata la gestione, durante il periodo pandemico, da parte delle regioni.

Ricordo perfettamente in Sicilia, durante il periodo della pandemia, le vicende che hanno interessato la mia regione: mi riferisco ad assessori che parlavano al telefono dicendo che bisognava spalmare i morti durante le giornate perché altrimenti si andava in zona rossa. Quindi, per ostacolare le misure messe in atto dal Governo nazionale si utilizzavano degli escamotage. Questi sono stati fatti oggetto di indagine e oggi voi non volete indagare sulle vostre responsabilità, perché altrimenti avreste dovuto chiamare il ministro Musumeci, che all'epoca era presidente della regione e vi sareste inchiodati sulle vostre responsabilità.

PRESIDENTE. Concluda.

DAVIDE AIELLO (M5S). Questa legge non serve a fare un'indagine chiara e trasparente su quella che è stata la gestione della pandemia. Volete soltanto attaccare il Governo Conte…

PRESIDENTE. La ringrazio, ha finito il suo tempo.

DAVIDE AIELLO (M5S). …che all'epoca si è trovato da solo con le mani nude a gestire una situazione che era più grande di tutti noi. Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Proteste del deputato Aiello)!

PRESIDENTE. Deputato Aiello! Deputato Aiello! Deputato Aiello, la richiamo all'ordine!

MAURO ROTELLI (FDI). Vai a lavorare cretino!

PRESIDENTE. Deputato Rotelli, deputato Rotelli!

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.37 Sportiello, con parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Ha chiesto di parlare il deputato Colucci sull'ordine dei lavori.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Presidente, non è pensabile che un deputato del Movimento 5 Stelle, che sta facendo la sua relazione, venga offeso e insultato (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'ItaliaApplausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra). Soprattutto, non è pensabile che lei non intervenga! Lei deve intervenire per stigmatizzare e sanzionare coloro che si permettono di offendere il deputato Aiello (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)…

SALVATORE CAIATA (FDI). Basta con questa pagliacciata!

PRESIDENTE. Intanto lei deve leggere il Regolamento: questo non è un richiamo all'ordine dei lavori ma semmai un richiamo al Regolamento.

Andiamo avanti e passiamo all'emendamento 3.38 Stumpo.

Ha chiesto di parlare la deputata Malavasi. Ne ha facoltà.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Ci tengo a illustrare il contenuto di questo emendamento perché crediamo che potremmo fare un lavoro prezioso, proprio cercando di raccogliere le informazioni rispetto alle differenti applicazioni delle indicazioni del Governo nazionale da parte delle singole regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano (Proteste del deputato Aiello)

MAURO ROTELLI (FDI). Basta Presidente!

PRESIDENTE. Deputato Aiello, l'ho già richiamato all'ordine (Proteste del deputato Aiello). Deputato Aiello… Deputato Aiello. Vediamo se riusciamo a proseguire. Deputata Malavasi, le chiedo la cortesia di proseguire il suo intervento, vediamo se le sue parole riescono a modificare il comportamento di taluni.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Allora, provo a continuare sperando che lei abbia fermato il tempo rispetto a quello che stavo dicendo. Credo che potremmo fare un lavoro prezioso andando a raccogliere le differenti applicazioni delle indicazioni del Governo nelle singole regioni e nelle province autonome di Trento e di Bolzano e degli enti locali. Ciò per capire come la differente attuazione possa aver inciso anche sulla diffusione del virus a livello regionale e locale.

Io penso che sia proprio il ruolo di una Commissione d'indagine verificare se ci siano state delle buone prassi, proprio perché ricorderei qual è il ruolo di una Commissione d'inchiesta parlamentare. Riporto la sentenza della Corte costituzionale del 13 febbraio 2008, che riprende a sua volta quella del 22 ottobre 1975, n. 231, in cui si sottolinea come il compito delle Commissioni d'inchiesta parlamentari non è quello di giudicare, ma è solo quello di raccogliere notizie e dati necessari per l'esercizio delle funzioni delle Camere. L'attività d'inchiesta rientra proprio in una più ampia nozione della funzione ispettiva delle Camere, che muove sicuramente da cause politiche, dice la sentenza. Tale attività di inchiesta ha finalità del pari politiche ma non potrebbe rivolgersi né ad accertare reati né responsabilità connesse di ordine penale, proprio per non sovrapporre le sfere di attribuzione del potere giurisdizionale.

In realtà, il nostro obiettivo è proprio quello: cercare di approfondire, accertare, studiare, valutare come sono andate le cose rispetto comunque a un ruolo importante che i territori hanno avuto, dai sindaci alle regioni. In realtà, nei territori si è lavorato in modo concertato, in stretta sinergia, proprio per cercare di capire e avere maggiori strumenti.

La nostra preoccupazione non è quella di affrontare questa Commissione d'inchiesta, ma è quella di iniziare un percorso con delle conclusioni già fatte. Un po' si capisce anche dalle disposizioni di cui all'articolo 3. Dico questo perché, in molti dei commi dell'articolo più importante, in particolare nel comma 1 dell'articolo 3, si usano delle affermazioni, oltre al fatto che spesso vengono usati dei termini come indagare, accertare, verificare. Si parla di indagare per ben 27 volte, quindi questi verbi vengono utilizzati, dimostrando come ci sia la volontà non tanto di studiare e di approfondire insieme quello che è successo, ma quasi di creare una sorta di paratribunale, con un potere extragiudiziario che vuole giudicare delle azioni politiche. Crediamo che questo sia un fine sbagliato.

Per questo motivo abbiamo presentato questa proposta che invece vuole aggiungere un contenuto di merito in una Commissione d'inchiesta proprio per verificare e mettere a disposizione del Paese e di questo Parlamento le buone prassi che si sono attuate per supportare i territori, qualora ci sia bisogno di affrontare di nuovo una situazione pandemica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Furfaro. Ne ha facoltà.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Presidente, colleghe e colleghi, credo davvero che sia una vergogna alzare così i toni, intanto perché la maggioranza ha anche una responsabilità sull'opposizione. Quando eravate all'opposizione qua dentro una signora veniva con le palle degli occhi di fuori a parlare di dittatura sanitaria, mentre la gente moriva come mosche (Commenti). Qua oggi stiamo discutendo non di qualcosa che è da randellare tra maggioranza e opposizione, ma dovremmo discutere di come fare in modo che i morti che abbiamo alle spalle non ci siano più (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). E in questo dovreste dare per primi voi l'esempio.

Secondo aspetto, che riguarda anche le regioni; se pensavate che ci fosse una dittatura sanitaria, non è che c'era in Italia, mentre non c'era in Lombardia, in Molise o in Sicilia. Stiamo chiedendo, da forze di opposizione - e forse magari gli animi si esaspererebbero anche meno - che qualcuno dai banchi della maggioranza o dai banchi del Governo si degnasse di spiegare a quest'Aula, che fino a prova contraria rappresenta le italiane e gli italiani, o un pezzo di italiani e di italiane, cioè la vostra opposizione, perché le regioni, in un sistema sanitario nazionale che evidentemente è decentrato e dislocato su tutto il territorio nazionale, non sono comprese.

Sarebbe di buon gusto, se davvero il punto è fare in modo che si prevengano situazioni come quella passata e non randellare un Governo, spiegarlo a tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Raffa. Ne ha facoltà.

ANGELA RAFFA (M5S). No, Presidente, il mio intervento è per un richiamo al Regolamento, articolo 8 e seguenti, perché il Presidente dovrebbe garantire il buon andamento dei lavori d'Aula.

PRESIDENTE. Abbiamo già parlato di questo.

ANGELA RAFFA (M5S). Mi scusi… E lei, piuttosto che richiamare il deputato Aiello…

PRESIDENTE. È già stato fatto un richiamo al Regolamento su questo.

ANGELA RAFFA (M5S). …doveva richiamare dei deputati della maggioranza che stanno cercando di silenziare un'opposizione per un provvedimento che non risolverà un problema. Quindi, non è accettabile che i deputati della maggioranza dicano a un deputato dell'opposizione: tu stai zitto e siediti, zitto e mosca, e vai a lavorare. Ma di che stiamo parlando, Presidente? Lei dovrebbe garantire il buon andamento dei lavori e non richiamare soltanto noi deputati dell'opposizione (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste del deputato Caiata). Deve richiamare anche i suoi colleghi, perché lei è super partes quando siede sullo scranno più alto di quest'Aula. Questo lei se lo dovrebbe ricordare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Allora, deputata Raffa, ha svolto il suo intervento, nonostante fosse parzialmente improprio perché ce n'è stato uno analogo, sempre come richiamo al Regolamento, sulla medesima materia. L'ho fatta parlare, ci siamo consultati poco fa con la vostra vice capogruppo e abbiamo fatto un appello alla moderazione e a un confronto che sia corretto tra i gruppi presenti in quest'Aula (Commenti della deputata Raffa), e vale erga omnes, per tutti.

Quindi, invito l'Aula a mantenere un atteggiamento corretto. Del resto, nella Conferenza dei presidenti di gruppo di ieri c'è stato comunque un atteggiamento corretto e si è addivenuti alla conclusione di svolgere questa seduta fino alle ore 12,30, con la conclusione della diretta televisiva che, comunque, è un segnale importante che non sfuggirà a nessuno.

Ha chiesto di parlare la deputata Baldino. Ne ha facoltà.

VITTORIA BALDINO (M5S). La ringrazio, Presidente. Anche io invito tutti alla moderazione nel dibattito. Vorrei però soltanto ricordare ai colleghi di maggioranza che c'è una differenza sostanziale tra questa parte e quella parte. Voi siete maggioranza, avete la forza dei numeri. Noi siamo opposizione e una sola cosa ci rimane, la forza della parola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), parlare per dire quello che non ci sta bene nel merito di questo provvedimento. Quindi, nel momento in cui c'è una gestione equilibrata dell'Aula, seppure con toni accesi - è normale che ci siano in democrazia - facciamo un dibattito sano per questo provvedimento e per il Paese che ci guarda. Nel momento in cui ci rendiamo conto, Presidente, come le ho appena riferito, che questo equilibrio un po' vacilla, perché ci rendiamo conto che durante i nostri interventi ci sono continui atteggiamenti di interruzione da parte del centrodestra, che non vengono stigmatizzati, allora quell'equilibrio viene a mancare e inevitabilmente i toni si inaspriscono. Questo noi non lo vogliamo, quindi invitiamo tutti alla moderazione e all'ascolto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. La ringrazio, deputata Baldino. Penso che tutti abbiate capito che l'analogo appello che ho fatto era rivolto anche ai colleghi della maggioranza, in particolare a Fratelli d'Italia.

Ha chiesto di parlare il deputato Provenzano. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Grazie, Presidente, a titolo personale. Mi ha particolarmente colpito l'invito, arrivato dai banchi della maggioranza, a un collega dell'opposizione, l'onorevole Aiello, ad andare a lavorare. Presidente, il nostro lavoro in quest'Aula e la nostra funzione sono esattamente quello che l'onorevole Aiello stava facendo: il parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Noi siano sulle dichiarazioni di voto, deputato Provenzano.

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Nella lingua italiana questa parola ha diversi significati, Presidente: il primo è membro del Parlamento; il secondo è riferito al Parlamento; il terzo è anche un verbo, significa discutere proprio in un organo collegiale dei temi che si stanno affrontando. Allora da tutte le opposizioni, da giorni, arriva una domanda: senza pregiudizio, noi vogliamo che questa Commissione d'inchiesta faccia chiarezza e raggiunga la verità su quello che è accaduto? Chiediamo di allargare il suo campo di indagine alle regioni, agli organi istituzionali che svolgono funzioni essenziali nel governo della sanità.

Noi non abbiamo nulla da nascondere. Nella funzione di parlamentare, da parlamentare, qualcuno si alzi dai banchi della maggioranza, dai banchi del Governo, e ci dica cosa state nascondendo, di cosa avete paura (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. La ringrazio, anche per essere rientrato sull'ordine del giorno, sul tema, diciamo così, in coda al suo intervento.

Ha chiesto di parlare il deputato Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente, intervengo a titolo personale.

PRESIDENTE. È il primo intervento del suo gruppo, non è a titolo personale. I precedenti erano sul Regolamento. Prosegua, onorevole Riccardo Ricciardi.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Per il suo tramite, dico già che non arriverà nessuna risposta dalla maggioranza perché, quando c'è un atteggiamento vile, vigliacco e disonesto intellettualmente, come questo (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Deputato Ricciardi, per fortuna abbiamo chiesto moderazione al vostro vice capogruppo 5 minuti fa.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Nel momento in cui si prende in esame una pandemia che ha fatto migliaia di morti, si fa una Commissione d'inchiesta per fare il processino politico a Conte e a Speranza - perché questo è, non è nient'altro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) - e si nascondono le enormi responsabilità dentro le regioni, enormi responsabilità, questo è un atto politico di una vigliaccheria, viltà e disonestà intellettuale uniche. Siccome viene da quella parte politica, sicuramente anche l'atteggiamento sarà conseguente. Noi non avremo alcuna risposta, perché non esiste alcuna risposta razionale e seria (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) sul perché escludiamo le regioni da questa Commissione d'inchiesta. Ma sono contento che lo facciate perché - ha ragione il collega - noi non abbiamo nulla da nascondere e non abbiamo nulla da nascondere di quello che abbiamo fatto al Governo. Siamo contenti e orgogliosi di esserci stati noi, al Governo, in quel momento, perché, se ci foste stati voi, altro che centinaia di migliaia di morti avremmo contato (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), voi che volevate aprire, voi che mettevate i pazienti fragili nelle RSA! Questo facevate nelle regioni e lo sapete perfettamente - lo ripeto, lo sapete perfettamente - con una sanità privata e una sanità territoriale inesistenti; questo è avvenuto!

Allora, sì, parliamo anche dei banchi a rotelle (Commenti), bravo, parliamo dei banchi a rotelle. Il problema di questo Paese, nella pandemia, non erano le regioni che spalmavano i morti e non davano i dati, erano i banchi a rotelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), lo confessiamo, i banchi a rotelle chiesti dai dirigenti. Quindi, va benissimo, andate avanti, ma non avremo alcuna risposta. Il silenzio di questa maggioranza è eloquente delle vostre argomentazioni inesistenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.38 Stumpo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Passiamo all'emendamento 3.40 Marianna Ricciardi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Marianna Ricciardi. Ne ha facoltà.

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Presidente, la volontà di escludere dal campo di azione di indagine di questa Commissione gli enti regionali, cosa assolutamente incomprensibile, come abbiamo detto finora, si può spiegare praticamente in soli tre modi: questa maggioranza non ha letto la Costituzione e, quindi, non sa che la competenza è regionale per gran parte della materia sanitaria; oppure l'ha letta ma non l'ha capita, e qualche dubbio ce l'ho; oppure, terza ipotesi, che è la più probabile, si vuole trasformare questa Commissione in un manganello mediatico, in un olio di ricino da somministrare all'attuale opposizione, ex maggioranza di Governo, per ragioni puramente politiche. Non c'è alcuna volontà di arrivare alla verità e di accertare le responsabilità, perché se si escludono le regioni, se si escludono i disastri che sono stati fatti in tante regioni a guida di questa destra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), vuol dire che non si vuole arrivare alla verità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Caso. Ne ha facoltà, per un minuto.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente, intervengo a titolo personale. Volevo, in principio, anch'io unirmi all'appello dei colleghi rivolto alla maggioranza per un sussulto di dignità, perché intervenga e ci spieghi com'è possibile escludere le regioni da questa Commissione d'inchiesta, quando è chiaro, palese e noto a tutti che la sanità è in gran parte competenza delle regioni.

In realtà, voglio dare ragione ai colleghi di maggioranza perché, in effetti, l'unica cosa che possono fare dinanzi a questa porcata è stare in silenzio, tenere la testa bassa e vergognarsi; lo ripeto, stare in silenzio, tenere la testa bassa e vergognarsi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Quartini. Ne ha facoltà, per un minuto.

ANDREA QUARTINI (M5S). Presidente, ritorno sul contenuto proprio dell'emendamento, un attimo, per sottolineare un aspetto. È fondamentale entrare nel merito del fatto che la gran parte di tutte le convenzioni che sono state stipulate durante la pandemia era appannaggio delle ASL e delle regioni. Voglio ricordare che c'erano gli ospedali privati che erano protetti rispetto al COVID e, in realtà, non accoglievano la domanda di aprire le terapie intensive. Questo era un modo assolutamente poco solidaristico di collaborare in quel momento. Dove avveniva tutto ciò?

Avveniva nelle regioni e, soprattutto, nelle regioni del Nord, che si sono trovate a mettere i malati di COVID nelle RSA, invece che dentro strutture pubbliche o strutture convenzionate.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.40 Marianna Ricciardi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Passiamo all'emendamento 3.41 Malavasi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Furfaro. Ne ha facoltà.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Presidente, provo a utilizzare questo tempo per chiarire anche alla maggioranza qualcosa che abbiamo detto molte volte in Commissione e dispiace davvero essere rimasti inascoltati. Provo dunque a chiarirlo; non stiamo cercando di inserire le regioni perché vogliamo contrapporre l'operato del Governo, di Conte, di Speranza, o del Governo che c'è stato dopo, perché ricordo che il COVID, anche al di là di maggioranza e opposizione, non solo, lo abbiamo combattuto anche con forze che erano nello stesso Governo, nel Governo Draghi, ma l'abbiamo combattuto anche come Paese.

Ci tengo a chiarire un aspetto. Noi vogliamo mettere le regioni perché davvero abbiamo pensato, forse erroneamente, che la Commissione d'inchiesta servisse davvero a guardare quello che poteva non essere andato, affinché non accadesse mai più. Devo dire che sono molto dispiaciuto, credo di parlare anche a nome dei miei colleghi, anche forse per qualcosa che è all'oscuro dell'Aula, lo dico anche ai colleghi, magari, dell'opposizione che hanno firmato una proposta di legge sulla Commissione d'inchiesta; sono molto dispiaciuto, perché non ci sono stati assolutamente: alcun ascolto, alcuna voglia di collaborazione, alcun tentativo di arrivare a una mediazione comune e si rischia, per la prima volta nella storia della Repubblica, di approvare una Commissione d'inchiesta non all'unanimità, ma in maniera contrapposta.

Colleghe e colleghi - lo dico tramite lei, Presidente - noi potevamo venire qui e ricordarvi il fatto che c'era chi metteva in discussione i vaccini. Abbiamo aperto questa legislatura con le parole di Gemmato, che mettevano in discussione persino la forza dei vaccini e la loro efficacia. Abbiamo avuto leader, oggi in maggioranza, che andavano non solo nelle piazze senza mascherina, ma lo rivendicavano e abbiamo avuto leader che parlavano di dittatura sanitaria. Potevamo contrapporre esattamente questo, il fatto che c'è stato del negazionismo e ci siamo messi, invece, di buon gusto, per il Paese, e di buona lena, provando a metterci in un'ottica collaborativa proprio per farvi capire che il nostro tema non era scappare, non era aver paura, perché non avevamo paura di niente, perché avevamo le coscienze così libere e a posto con chi ha provato, anche incorrendo magari in possibili errori, a difendere il diritto alla cura di questo Paese, mentre gli italiani morivano come mosche.

È disarmante il fatto che qui ci sia un Sottosegretario, ma non ci sia quello alla Salute, che non so dove se ne sia andato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista); è disarmante. Relatrice Buonguerrieri, non so perché non prenda la parola e provi a spiegarci, anche in una dialettica, qual è il problema. Avete i numeri, approverete a maggioranza, perché non si può alzare e spiegare? Magari c'è un tema che riguarda le regioni. Non è che c'è un tema che riguarda le regioni, perché vogliamo contrapporre magari, a un ex Ministro di sinistra, a un ex Presidente del Consiglio progressista, le regioni di destra. Il COVID c'è stato anche nella mia Toscana, c'è stato in Emilia-Romagna, c'è stato nelle regioni governate dal centrodestra e dal centrosinistra, ma le regioni sono un elemento fondamentale di gestione del sistema sanitario nazionale e non prevederle è chiaro che, non solo, apre un problema di buonsenso, ma apre un vaso di Pandora, nel quale, da una parte, si dà legittimità a chi pensa male, a chi pensa che sia un organismo creato ad arte per randellare l'opposizione, che ci sia qualcosa da nascondere.

L'appello è molto semplice e con i toni più garbati del mondo ve lo dico dopo mesi nei quali, in Commissione, abbiamo provato a portare emendamenti, a dirvi che non c'era problema nell'approvarla in maniera congiunta, unanime, trasversale. L'appello che faccio nuovamente al Governo e alla relatrice di maggioranza - e chiudo - è: per favore, per dare dignità, non a noi, e non tradire quelli che tutti noi abbiamo chiamato gli eroi del COVID e per le morti che ci sono state, vi prego alzatevi e spiegateci perché non sono comprese le regioni in questa proposta di legge (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.41 Malavasi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Passiamo all'emendamento 3.42 Zanella.

Ha chiesto di parlare il deputato Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie Presidente. Ci siamo lasciati, ieri sera, qui in Aula con la convinzione - anzi, con la certezza - che la notte avrebbe portato consiglio, invece ci troviamo qui ancora stamattina, purtroppo, al punto di partenza, quindi con la volontà di escludere dall'indagine della Commissione d'inchiesta anche l'operato delle regioni. A questo punto, se la notte non ha portato consiglio, lo diamo almeno noi un consiglio: approviamo tutti insieme questo emendamento e includiamo anche le responsabilità e l'operato delle regioni. Si può cambiare idea; molto spesso, in quest'Aula, il cambio di idea o di posizione viene percepito come una sconfitta, ma questo è assolutamente sbagliato. Cambiare idea, invece, è sinonimo e indice di intelligenza e di maturità politica.

Sono veramente dispiaciuto per i toni che si sono usati questa mattina qui in Aula, perché ciò non fa bene a nessuno, non solo a noi, ma anche e soprattutto a quei cittadini che, fuori di qui, ci chiedono responsabilità e serietà. Noi li andiamo a ferire due volte, soprattutto quei cittadini che vivono nei territori che sono stati particolarmente colpiti dal COVID. La Commissione di inchiesta poteva - anzi, potrebbe ancora, perché c'è ancora tempo - essere uno strumento davvero prezioso per rispondere a un'effettiva esigenza di interesse pubblico, mentre il rischio - anzi, ormai pare sempre di più così - è che venga utilizzata davvero come una clava contro qualcuno o come un regolamento di conti, e questo è veramente grave. Spero almeno che la maggioranza sia consapevole che non è questo quello che i cittadini vogliono; loro vogliono la verità e non ricostruzioni faziose. In questo modo, invece, la maggioranza, con questo testo - se verrà approvato così, ma sono convinto che c'è ancora tempo per cambiare -, genera due problemi: il primo è che i fatti non verranno pienamente ricostruiti - questo è un dato di fatto oggettivo - perché si vuole fare luce solo su una parte di essi; il secondo - e l'abbiamo visto anche oggi qui, in Aula - è che si rischia di creare un'ulteriore spaccatura sociale, e di questa non c'era affatto bisogno. Se si vuole mettere il focus solo su qualcosa e non su tutto, vuol dire che c'è già un pregiudizio, quindi il tentativo di confermare una tesi già scritta. Io, invece, auspico davvero che, attraverso questo emendamento e la sua approvazione unanime, si possa davvero dare una svolta a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.42 Zanella, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Colleghi, approfitto di pochi secondi per fare il punto sui lavori di questa mattina. Dobbiamo ancora procedere a 46 votazioni sugli emendamenti, poi vi sono al momento 56 ordini del giorno da esaminare e votare.

Quindi, mi sento di invitare i rappresentanti di tutti i gruppi a organizzare i loro interventi in modo tale da rispettare l'intesa unanime, che prima avevo evocato, raggiunta ieri nella Conferenza dei presidenti di gruppo, in base alla quale alle ore 12,30 dovremmo passare alle dichiarazioni di voto finale con ripresa televisiva diretta. Quindi, siamo tutti sufficientemente esperti per capire che il tempo materiale della votazione è un tempo dato e, in quanto tale, insopprimibile; poi c'è il tempo che si prende il Governo per esprimere il parere sugli ordini del giorno e poi ci sono gli ordini del giorno che, in potenza, possono essere discussi e certamente devono essere votati. Io sono in questo momento garante del rispetto della decisione presa all'unanimità dalla Conferenza dei presidenti di gruppo nella tarda serata di ieri e penso che ciascuno - mi riferisco in modo particolare ai presidenti dei gruppi - si debba fare parte diligente per giungere a questa conclusione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.158 Sportiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Passiamo all'emendamento 3.44 Ciani. Ha chiesto di parlare il deputato Ciani. Ne ha facoltà.

PAOLO CIANI (PD-IDP). Grazie Presidente. C'eravamo lasciati ieri sera con la richiesta, da parte sua, alle opposizioni di avere la cortesia di rispettare i tempi, cortesia che naturalmente le opposizioni hanno rispettato e con la richiesta, però, da parte nostra, ai membri del Governo e della maggioranza di rispondere cortesemente a una domanda molto semplice, cioè come mai si decida di istituire una Commissione di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria, escludendo i soggetti che maggiormente gestiscono e attuano la sanità in Italia, cioè regioni ed enti locali. Questa mattina tale richiesta è stata nuovamente posta. Stavo riflettendo se ci fosse stato un voto di silenzio o una decisione di non parlare, ma poi mi è venuto in mente che la relatrice ieri, per far notare a un collega che aveva sbagliato emendamento, ha preso la parola e che altri colleghi della maggioranza oggi, a microfoni spenti, hanno ritrovato la parola. Allora, per suo tramite e con grande cortesia, chiedo se qualcuno voglia accendere il microfono e spiegarci come si pensa di istituire una Commissione d'inchiesta su una tragedia sanitaria come la pandemia da COVID, senza coinvolgere chi in Italia gestisce la sanità. Gliene sarei molto grato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Cuperlo. Ne ha facoltà.

GIANNI CUPERLO (PD-IDP). Grazie Presidente. Qualche giorno fa, un turista inglese, dall'intelligenza piuttosto pigra, ha inciso le sue iniziali e quelle della fidanzata su una pietra del Colosseo. Siccome è stato individuato dalle telecamere ed è stato raggiunto dalle autorità, lui ha risposto testualmente: “Non sapevo che fosse antico”. Sembra oggettivamente una giustificazione piuttosto fragile, però colleghi almeno è una giustificazione. Quindi, sarebbe apprezzabile, da parte vostra, una risposta di sincerità del tipo: “noi non sapevamo questa cosa delle regioni, ma adesso ci informeremo” (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra); alzatevi e dite almeno questo e noi fingeremo di credervi e fingeremo anche di apprezzare (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.44 Ciani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.45 Girelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.46 Sportiello, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.49 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.50 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.51 Marianna Ricciardi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.52 Di Lauro, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.53 Stumpo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.55 Sportiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Passiamo all'emendamento 3.54 Girelli. Ha chiesto di parlare il deputato Girelli. Ne ha facoltà.

GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Proprio nell'ottica di voler ritornare a vedere la Commissione come il luogo dell'esame e dell'approfondimento, con questo emendamento chiediamo di sopprimere alcuni riferimenti specifici che, ad onor del vero, più che come campo di indagine, tendono ad individuare dei capi d'accusa, quasi che, nella formulazione della legge con cui si istituisce la Commissione, andassimo a scrivere la relazione finale o, meglio, a fissare il sommario della relazione finale. Anche nell'ottica dei richiami che da più parti sono stati fatti anche stamattina, con questa contraddizione, per cui si accendono i toni, si rischia la rissa e, poi, si chiede di essere consapevoli e responsabili, soprattutto nei confronti dei cittadini, penso sia necessario dare un segnale in questo senso, che non vuol dire non approfondire i temi che sono richiamati nei termini con cui viene chiesta la soppressione, ma vuol dire che verranno effettuati, verrà fatta l'analisi qualora se ne ravviserà la necessità, senza volerli porre come condizione, escludendo tutto il resto. Chiedo veramente che in questo si metta a prova la serietà e la volontà della maggioranza e del Governo di interpretare nel modo corretto la Commissione. In caso contrario, il dubbio che è stato più volte manifestato, anche maniera rumorosa stamattina, prende sempre più sostanza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.54 Girelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.56 Sportiello, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 3.58 Malavasi e 3.165 Faraone, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.159 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Passiamo all'emendamento 3.59 Quartini.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.59 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione… Revochiamo la votazione, c'era una prenotazione del deputato Orlando. Prego, ne ha facoltà.

ANDREA ORLANDO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Io mi rivolgo ai colleghi della maggioranza, chiedendo loro di tornare idealmente, con la mente, a quei giorni, ai giorni dell'esplosione della pandemia, ai giorni nei quali questo Paese si scoprì fragile, vulnerabile nell'affrontare una condizione terribile, per primo nell'Occidente. Io vorrei che voi, con la mente, pensaste a come gli italiani reagirono anche alle incertezze, anche alle contraddizioni delle autorità, che pure ci furono, per una ragione molto semplice, perché sapevano che stavamo affrontando qualcosa di ignoto. In un Paese dove il concetto di Patria fosse radicato effettivamente, la prima cosa che dovremmo fare, in una discussione come questa, è ringraziare gli italiani, al tempo, per la loro reazione e anche le autorità che furono chiamate per prime a dover affrontare quella tragedia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Io non sto dicendo questo perché gli errori devono essere cancellati - dagli errori si deve imparare, noi dobbiamo capire che cosa è stato sbagliato - ma per evitare la meschinità di questa operazione, perché tradisce non una faziosità ma tradisce il senso di responsabilità che gli italiani a quel tempo seppero dimostrare. Voi, che vi riempite tutti i giorni la bocca con la parola Patria, non sapete vedere i momenti nei quali effettivamente la Patria si manifesta e questo fu uno di quei momenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Io voglio dire una cosa molto semplice: a che cosa serve, oggi, questa operazione, che nasce completamente dequalificata, priva di qualunque credibilità? A che cosa serve una Commissione nella quale il verdetto è già scritto dall'inizio? A che cosa serve continuare a invocare il garantismo quando si parla di attività della giustizia e, oggi, non tenere minimamente in considerazione il principio di non colpevolezza nel momento in cui istituiamo una Commissione? Soltanto a produrre un altro vulnus nella credibilità delle istituzioni. Gli italiani sanno che questa operazione è un'operazione propagandistica. Allora, io vi chiedo una cosa semplice: alzatevi in piedi, qualcuno si alzi in piedi e dica “fermiamoci un attimo e riflettiamo”. Con questa Commissione non impareremo neanche dai nostri errori, ne faremo soltanto un altro, che non serve al Paese, che non serve alla Patria e che non serve neanche a qualificare l'azione di questa maggioranza parlamentare pro tempore. Io vi chiedo, per favore, di riflettere sulla stupidità di questa operazione politica e sulle ragioni davvero miserabili che la ispirano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.59 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Mentre si svolge la votazione, io avverto che il gruppo Partito Democratico ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari a un terzo rispetto al tempo originariamente assegnato al gruppo medesimo dal contingentamento.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Passiamo all'emendamento 3.60 Di Lauro.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.60 Di Lauro, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione… Revochiamo la votazione, c'era una prenotazione del deputato Borrelli. Prego, ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, mi scusi, io farò soltanto questo intervento. Ieri ho parlato in Aula, chiedendo, anche da ex consigliere regionale, ai colleghi di maggioranza e, in particolare, di minoranza di riflettere seriamente su quello che si stava facendo.

Noto con dispiacere che non ha sortito alcun effetto, può succedere in politica. Però, la mia onestà intellettuale mi spinge a dire all'Aula che io chiedo alla mia parte politica, alle minoranze, a questo punto, di non far parte di una Commissione del genere, perché non si può, perché è una vergogna - lo dico e non l'ho mai detto in quest'Aula - una cosa del genere. Non è pensabile dire, da una parte, che dobbiamo dare più potere alle regioni e alle autonomie locali, che hanno un ruolo nella sanità - lo dico perché ho fatto parte per 8 anni di un consiglio regionale e facevo parte della Commissione sanità - e, dall'altra, istituire una Commissione d'inchiesta che esclude l'attività che c'è stata da parte di tutte le regioni e le autonomie locali d'Italia. È una grandissima ipocrisia e credo che se, a questo punto, è solo un'operazione politica, se tale deve essere, non deve essere fatta, certamente, in nome mio e di chi quella pandemia ha vissuto e ha combattuto. Se devono esserci delle verità, devono essere delle verità vere, concordate e verificate da un organismo serio e unitario (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.60 Di Lauro, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Mentre votiamo, avverto che anche il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà anche a tale gruppo un tempo aggiuntivo, pari a un terzo rispetto al tempo originariamente assegnato al gruppo dal contingentamento.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Passiamo all'emendamento 3.61 Stumpo, su cui c'è il parere contrario di Commissione e Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Furfaro. Ne ha facoltà.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, mi rivolgo soprattutto a pezzi della maggioranza che davvero non capisco come possano votare questo comma dell'articolo. Credo che si vada oltre la politica, oltre le regioni, oltre la dialettica, oltre il rapporto e anche oltre la considerazione che si può avere del Governo, perché questo articolo fa molto di più. In questo comma, alla lettera u), non si mette in discussione una decisione politica, non ci si guarda indietro e si guarda cosa è accaduto e cosa no, si fa ben altro.

Colleghe e colleghi, mentre vi accaldate nel brusio, vi ricordo che davvero gli italiani morivano come mosche. Voi state per votare un pezzo della legge che mette in discussione l'unica cosa, oltre alle misure di contenimento, che ha salvato la vita degli italiani, e quella cosa sono i vaccini. Abbiamo aperto la legislatura non solo ereditando il fatto che qualcuno occhieggiava alle piazze no-vax e metteva in discussione la scienza ma, mentre un giornalista chiedeva al Sottosegretario Gemmato - che non so dove sia, è scomparso - se senza vaccini sarebbe stato peggio, il Sottosegretario diceva: questo lo dice lei, non abbiamo l'onere della prova inversa. Non lo dice Cazzullo, non lo dice il Ministro Speranza, non lo dicono Conte o la maggioranza, lo dice l'Istituto superiore di sanità, lo dice la scienza. Voi, in questo comma, state mettendo in discussione l'Istituto superiore di sanità e quello che sanno benissimo gli italiani, cioè che, da quando sono partiti, i vaccini - che tutti gli italiani hanno salutato con gioia quel 27 dicembre 2020 - per un anno intero hanno salvato la vita a 150.000 persone. Sono stati evitati i decessi, sono stati evitati 8 milioni di casi, oltre 500.000 ospedalizzazioni e 55.000 ricoveri in terapia intensiva. Si mettono in discussione i vaccini e la scienza e si mettono in discussione anche le altre misure di contenimento, tra l'altro contraddicendo persino quello che dovrebbe essere il compito della Commissione d'inchiesta, che non è quello di giudicare ma di raccogliere dati e valutazioni da fornire alla Camera, come ci ha ricordato la Corte costituzionale. Corte costituzionale che - ricordo alla relatrice Buonguerrieri, che immagino non si degnerà di rispondere nemmeno a questo - con sentenza n. 127 del 2022 ha dichiarato che l'istituzione della quarantena obbligatoria non è contraria all'articolo 13 della Costituzione e, quindi, non lesiva del diritto di libera circolazione, perché prevale un altro diritto, un diritto che, purtroppo, credo, come si è visto da quello che sta accadendo in queste settimane, vi interessa sempre meno.

Infatti, è chiaro che il definanziamento della salute pubblica e della sanità pubblica sta portando allo scivolamento verso la sanità privata. È chiaro che l'autonomia differenziata sta negando e negherà il diritto alla cura alle regioni del Sud. Quel diritto è il diritto alla salute pubblica…

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). ...il commissariamento (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

MARCO FURFARO (PD-IDP). Presidente, gradirei un suo intervento, considerando che sto esercitando le mie prerogative…

PRESIDENTE. Non si preoccupi, io so fare il mio mestiere. Porti pazienza. Prego, prosegua (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

MARCO FURFARO (PD-IDP). Presidente, ricordo, tramite la Presidenza, al collega che è intervenuto, che era nel Governo che i vaccini li somministrava, e far parte oggi di un Governo che li nega, è veramente ipocrita! Ipocrita (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Proteste dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)!

PRESIDENTE. Prego, continui il suo intervento. Colleghi, non ricominciamo. Abbiamo appena interrotto una pessima procedura che si stava sviluppando in quest'Aula. Prego, deputato Furfaro, vada avanti.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sto dicendo esattamente questo: trovo ipocrita aver fatto parte di un Governo che, giustamente, quei vaccini, li somministrava, e oggi mettersi dall'altra parte della barricata solo per ragioni di potere e di accomodamento. Ogni tanto, la politica vorrebbe anche che si alzasse la testa e, magari, si guardasse davvero a ciò che si vota in scienza e coscienza, perché gli eroi del COVID si valorizzano in tanti modi. E non è solo retorica, considerato che ci sono non solo persone che hanno dato la vita, ma anche persone che, grazie a quei vaccini, hanno potuto effettuare il proprio lavoro in sicurezza, italiani che abbiamo potuto salvare.

Voi, oggi, con questo comma, con questa parte del provvedimento, che andrà a far parte di una legge dello Stato, non solo state contraddicendo la scienza, ma state, ancora una volta, scegliendo la stregoneria rispetto agli italiani e alle italiane. Questa sì - mi permetto di usare una parola che non avrei mai immaginato - è davvero una vergogna!

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Mettere in discussione le vaccinazioni e le misure di contenimento non è, infatti, una pressione politica nei confronti di chi c'era prima, o una ritorsione, ma è un non guardare alla scienza, non guardare al nostro Paese e fare un torto alla memoria di chi ci ha lasciato la vita.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.61 Stumpo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 3.64 Ciani e 3.166 Faraone, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.65 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 3.67 Quartini, 3.68 Stumpo e 3.167 Faraone, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.70 Ciani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.168 Faraone, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.71 Stumpo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.73 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.74 Marianna Ricciardi, con parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.75 Girelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.160 Marianna Ricciardi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Passiamo alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, dell'emendamento 3.76 Zanella, con il parere contrario della Commissione e del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Nel corso del 2020 ho chiesto più volte, da consigliere regionale, chiarimenti sulle assegnazioni dei bandi per le forniture dei dispositivi di protezione, per comprendere i meccanismi di subappalto poco chiari, dei rialzi dei prezzi incontrollati e di ordini effettuati e mai arrivati. Nessuno ha ritenuto di spiegare ciò che stava succedendo. Poi, la Guardia di finanza ha acquisito dalla nostra unità di crisi i documenti sulle gare, gli affidamenti diretti, gli acquisti di mascherine, camici, tute, cuffie, guanti e copricalzari, per oltre 200 milioni di euro. Per settimane abbiamo chiesto cosa ne era dei tamponi e del materiale che doveva arrivare al nostro personale sanitario. Migliaia di operatori della sanità hanno continuato a lavorare esposti al rischio di contagio o, addirittura, già malati. A marzo, la stessa regione ha comunicato che avrebbe istituito le USCA. Ancora a maggio della prima ondata, erano meno di un sesto di quelle richieste dal Governo italiano. Ad aprile, le mascherine prodotte dalla Miroglio e non certificate per uso sanitario sono state distribuite, per uso sociale, alle RSA. Potrei continuare per un'altra ora, se avessimo il tempo, se non fosse contingentato. Avremmo la possibilità di parlarne per due o tre anni credo, perché di queste descrizioni di tante regioni italiane ce ne sono. Devo dire - e lo dico anche da ex consigliere regionale - la verità: la magistratura ha svolto la sua opera. La pandemia ci ha ricordato a tutti che, senza la scienza e senza la sanità nazionale e pubblica, altro che compartecipazione dei privati, altro che servizi dati in appalto, altro che privatizzazione delle RSA! Questo era un gran momento, per tutti noi, per ripensare a quanto successo, per dirci che senza i vaccini, senza la scienza, senza tutto quello che abbiamo messo in campo successivamente alla prima ondata, non saremmo mai usciti da questa crisi. Non comprendete, insieme a noi, che non c'è davvero bisogno di aprire un'altra voragine, includendo anche la vicenda delle libertà costituzionali, una cosa davvero odiosa, che mettete in campo, proprio per lisciare il pelo a un pezzo d'Italia che è stata più egoista degli altri.

Infatti, ricordiamoci che la vicenda dei vaccini parla soprattutto dei più deboli, di quanti non si possono fare il vaccino, di tutte quelle persone fragili che avevano bisogno di quell'immunità. Ve lo dico per l'ultima volta perché il tempo è scaduto: se volete discutere con le opposizioni, avete ancora pochissime possibilità e pochissimi emendamenti per rivedere il vostro atteggiamento; se volete farvi da soli questa Commissione, dovete solo continuare a votare contro e chiudere una partita, ma non credo serva né all'interesse del Paese né alle memoria storica di quanto abbiamo vissuto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.76 Zanella, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.78 Malavasi, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).  

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.79 Ciani, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.83 Stumpo, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 3.85 Malavasi e 3.169 Faraone, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.170 Faraone, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.161 Furfaro, con parere contrario di Commissione, Governo e V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.163 Faraone, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.88 Zanella, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.89 Zanella, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.90 Girelli, con parere contrario di Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 63).

(Esame dell'articolo 4 – Testo unificato - A.C. 384-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 64).

(Esame dell'articolo 5 – Testo unificato - A.C. 384-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 65).

(Esame dell'articolo 6 – Testo unificato - A.C. 384-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 66).

(Esame dell'articolo 7 – Testo unificato - A.C. 384-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 67).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo perché vorrei fare un appello alla Presidenza e, per il suo tramite, a tutti i colleghi della maggioranza affinché ci dicano che fine abbia fatto il Ministro del PNRR, Raffaele Fitto. Abbiamo perso le sue tracce ormai da mesi (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), più o meno come della terza rata del Piano, e stiamo ancora aspettando risposte sulla relazione relativa al semestre precedente. Ebbene, nell'ambito della relazione sullo stato di attuazione del Piano avevamo pianificato, in Commissione bilancio, la sua audizione per il 13 luglio. Attendevamo in quella sede che ci riportasse almeno lo stato di attuazione delle partite in gioco e, soprattutto, ci venisse a spiegare come intendeva rimodulare lo stesso Piano, visto che la scadenza del 30 agosto per completare l'iter di deposito alla Commissione è praticamente dietro l'angolo. Ieri in sede di ufficio di presidenza della Commissione Bilancio ci è stato detto che, anche questa volta, per improrogabili impegni istituzionali, quest'audizione è stata sconvocata e rimandata a data da destinarsi. Guardate, il problema non è sfuggire dinanzi alle proprie responsabilità, il problema è fare in fretta qualcosa che serve al Paese. Qui non c'è la polemica stupida nei confronti di un Ministro inadempiente della cui incapacità ormai avevamo conclamata certezza, qui c'è un problema: state rischiando di sciupare 200 miliardi di euro semplicemente perché non avete una direttrice di marcia e, soprattutto, non volete farvi aiutare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Allora, se è vero che non siete responsabili al 100 per cento perché avete ereditato il Piano almeno abbiate il buongusto di venirci a dire cosa intendete fare e soprattutto laddove, con spirito proattivo, vogliate renderci coinvolti in questa procedura noi saremo ben lieti di dare una mano perché all'interesse supremo del Paese noi contrapponiamo semplicemente l'amore per questo Paese e non la volontà di fare polemica a basso costo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, sull'ordine dei lavori, tramite la sua persona, volevo chiedere, ancora una volta, che il Ministro Piantedosi venga in aula, il prima possibile, a riferire sulle vicende - l'ho già chiesto più volte - che stanno riguardando la Campania. Stanotte è stato ucciso al Pallonetto di Santa Lucia - dove, tra l'altro, purtroppo, sono stato protagonista di varie vicende, tra cui lo sgombero di un palazzo di camorra - un quarantaquattrenne a cui hanno sparato in mezzo alla gente. Vorrei chiedere, tramite la sua persona, che il Ministro venga a riferire in aula, come ho più volte chiesto.

PRESIDENTE. Se intendete fare richiami all'ordine dei lavori, per chiedere informative o presenze ai vari Ministri del Governo vi prego di farlo dopo la diretta televisiva, perché abbiamo i tempi programmati.

Si riprende la discussione del testo unificato n. 384-A.

(Esame degli ordini del giorno – Testo unificato - A.C. 384-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.

GALEAZZO BIGNAMI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/1 Quartini si chiede di espungere le premesse e di riformulare l'impegno aggiungendo “a valutare l'opportunità di” e “nel rispetto dei vincoli di competenza”; all'esito dell'accettazione della riformulazione il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/2 Aiello si chiede di espungere le premesse e di riformulare il dispositivo aggiungendo “a valutare l'opportunità di”; in tal caso, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/3 Alifano si chiede di espungere le premesse e di riformulare il dispositivo aggiungendo “a valutare l'opportunità di”; in tal caso, il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/4 Amato si chiede di espungere le premesse e il parere è favorevole senza riformulazione.

PRESIDENTE. La riformulazione è insita nel fatto che lei espunge le premesse.

GALEAZZO BIGNAMI, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Perfetto. Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/5 Appendino: espungere le premesse, sul primo impegno parere favorevole, sul secondo impegno si propone una riformulazione con l'aggiunta di “nel limite dei vincoli di bilancio”, sul terzo impegno parere contrario, sul quarto si propone una riformulazione aggiungendo “a valutare l'opportunità di”, sul quinto il parere è favorevole.

Sugli ordini del giorno n. 9/384-A/6 Ascari, n. 9/384-A/7 Auriemma, n. 9/384-A/8 Baldino e n. 9/384-A/9 Barzotti il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/10 Bruno si chiede di espungere le premesse e si propone una riformulazione del dispositivo aggiungendo “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/11 Cafiero De Raho il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/12 Cantone il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/13 Cappelletti: espungere le premesse e riformulare il dispositivo aggiungendo “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/14 Caramiello espungere le premesse e riformulazione del dispositivo aggiungendo “a valutare l'opportunità di”.

Sugli ordini del giorno n. 9/384-A/15 Carmina, n. 9/384-A/16 Carotenuto, n. 9/384-A/17 Caso, n. 9/384-A/18 Cherchi, n. 9/384-A/19 Alfonso Colucci, n. 9/384-A/20 Sergio Costa, n. 9/384-A/21 Dell'Olio, n. 9/384-A/22 Di Lauro, n. 9/384-A/23 Donno, n. 9/384-A/24 Marianna Ricciardi, n. 9/384-A/25 D'Orso e n. 9/384-A/26 Fede il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/27 Fenu: espungere le premesse riformulandolo aggiungendo “a valutare l'opportunità di”.

Sugli ordini del giorno n. 9/384-A/28 Ilaria Fontana, n. 9/384-A/29 Giuliano e n. 9/384-A/30 Gubitosa il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/31 Iaria si propone una riformulazione aggiungendo “a valutare l'opportunità di”. In questo caso, evidenzio che vanno bene le premesse.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/32 L'Abbate il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/33 Lomuti il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/34 Lovecchio il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/35 Morfino espungere le premesse; parere contrario sul primo impegno, contrario sul secondo impegno e sui residui impegni parere favorevole, aggiungendo a tutti e tre “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/36 Onori espungere le premesse e aggiungere nell'impegno “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/37 Orrico espungere le premesse e aggiungere “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/38 Pavanelli espungere le premesse e aggiungere nell'impegno “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/39 Pellegrini il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/40 Penza espungere le premesse e aggiungere nell'impegno “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/41 Raffa espungere le premesse e aggiungere nell'impegno “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/42 Riccardo Ricciardi espungere le premesse e aggiungere nell'impegno “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/43 Santillo espungere le premesse e aggiungere nell'impegno “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/44 Scerra il parere è contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/45 Scutella' espungere le premesse e aggiungere “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/46 Francesco Silvestri espungere le premesse e nell'impegno aggiungere: “a valutare l'opportunità di” e “nei limiti dei vincoli di bilancio”.

Ordine del giorno n. 9/384-A/47 Todde, espungere le premesse e inserire nell'impegno: “a valutare l'opportunità di” e “nei limiti dei vincoli di bilancio”.

Ordine del giorno n. 9/384-A/48 Torto nell'impegno aggiungere: “a valutare l'opportunità di”.

Ordine del giorno n. 9/384-A/49 Traversi aggiungere nell'impegno: “a valutare l'opportunità di” e “nei limiti dei vincoli di bilancio”.

Sugli ordini del giorno n. 9/384-A/50 Sportiello, n. 9/384-A/51 Tucci, n. 9/384-A/52 Zanella, n. 9/384-A/53 Borrelli, n. 9/384-A/54 Dori, n. 9/384-A/55 Piccolotti, n. 9/384-A/56 Mari il parere è contrario.

Ordine del giorno n. 9/384-A/57 Ghirra: manteniamo le premesse e si impegna il Governo: “a valutare l'opportunità di”.

PRESIDENTE. Abbiamo esaurito l'espressione dei pareri del Governo, possiamo dunque passare alla votazione degli ordini del giorno.

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/384-A/1 Quartini; c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Deputato Quartini, accoglie la riformulazione?

ANDREA QUARTINI (M5S). No, non posso accoglierla proprio per il fatto che vengono eliminate le premesse, in quanto le stesse ci dicono sostanzialmente che noi stiamo qui a discutere di un testo che ha addirittura ignorato gli auditi costituzionalisti. Vi sono elementi, in questo testo, che fanno ritenere le questioni già ormai decise, già accettate, già verificate. È evidente, evidentissimo che lo scopo è un processo sommario già scritto, una sentenza di condanna già scritta, un'inquisizione vera con l'obiettivo, da parte di una dittatura della maggioranza, di annientare le opposizioni. Questa è l'evidenza di questa proposta di legge: totalmente e incredibilmente, è assente qualunque tipo di valutazione sull'operato delle regioni e degli enti locali. Quindi, è molto evidente che non volete sottoporvi a una valutazione rispetto ai luoghi che voi governate, ossia le regioni. Non sarà perché in sanità già vige l'autonomia differenziata e non ne volete sapere di mettere in discussione quello strazio che state portando avanti che si chiama autonomia differenziata? Addirittura, sull'acquisto e distribuzione dei dispositivi medici e di beni e di altri servizi, si pretende di indagare esclusivamente circa quelli dati alle regioni e non su quelli acquistati e distribuiti dalle regioni. Anche sulle procedure d'acquisto si fa riferimento esclusivamente a quelle effettuate dal Governo, e non anche a quelle delle innumerevoli stazioni appaltanti sul territorio, che hanno sottratto peraltro denaro ai laboratori di sanità pubblica. Si vogliono indagare, con un approccio chiaramente persecutorio, solo l'acquisto di alcuni dispositivi di protezione, i Centri temporanei delle Primule delle vaccinazioni, l'applicazione Immuni, la piattaforma unica nazionale per la gestione del sistema di allerta per i contagi. Si predilige di indagare la fase iniziale della campagna di vaccinazione oppure esclusivamente la storia dei banchi a rotelle, su cui non ne possiamo veramente più, perché è stata spiegata in tutte le salse. Addirittura, in questa proposta di legge, si attribuisce alla Commissione d'inchiesta il compito di verificare e valutare la legittimità della dichiarazione dello stato d'emergenza e relative proroghe, nonché lo strumento della decretazione d'urgenza come se la prossima Commissione di inchiesta fosse la Corte costituzionale o, addirittura, si volesse sostituire alle firme del Presidente della Repubblica. È una cosa, anche questa, assolutamente inaccettabile! Si vuole, addirittura, verificare l'efficacia della campagna vaccinale e l'adozione di protocolli terapeutici, con evidenti illazioni di impronta chiaramente no-vax, senza documentazione, antiscientifica e offensiva di un'intera comunità di centinaia di migliaia di operatori sanitari e ricercatori che hanno collaborato, in tutto il mondo, in un modo mai visto.

A questi soggetti dovrebbe andare solo il ringraziamento di questa Assemblea perché si sono prodigati con abnegazione, con spirito di sacrificio. Sono morti per proteggere la popolazione.

Sulle incongruenze, contraddizioni e difetti di trasparenza della comunicazione addirittura si fa riferimento esclusivo a quella istituzionale, che si basava su dati certi, sulla comunità scientifica e sui lavori rigorosi da un punto di vista metodologico, senza includervi quella extra istituzionale di politici, sanitari e giornalisti, che non di rado hanno diffuso nella popolazione informazioni del tutto destituite di fondamento scientifico, demagogiche e pericolose.

Abbiamo assistito a delle farse incredibili: no-vax, no-mask, chiudi tutto, apri tutto. Allora, noi con quest'ordine del giorno non volevamo fare altro che rifare ordine in questo meccanismo così perverso che ha messo in risalto i deficit di un definanziamento cronico della sanità pubblica. Volevamo migliorarla e invece voi state facendo solo un processo politico.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/1 Quartini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/2 Aiello: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, la accetta? Vuole votare.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/2 Aiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/3 Alifano: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, la accetta? La votiamo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/3 Alifano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/4 Amato: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che non viene accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/4 Amato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/5 Appendino. La deputata Appendino chiede di parlare. A lei la parola.

CHIARA APPENDINO (M5S). Signor Presidente, una Commissione che faccia luce su quanto accaduto durante l'epoca del COVID è, era e continua a essere un nostro obiettivo…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, se la interrompo. Do per scontato che non accoglie la riformulazione.

CHIARA APPENDINO (M5S). Certo, non possiamo accettare, perché non la vogliamo fare come fate voi oggi. A noi sono ben impresse le immagini strazianti dei tanti, troppi morti causati da un nemico invisibile che abbiamo combattuto - lo ricordo - a mani nude per primi in Europa. Di fronte a tante vite spezzate è necessario capire quali aspetti hanno funzionato per essere pronti a replicare ed è giusto anche capire cosa non ha funzionato per migliorarlo.

Dico di più: fare chiarezza è doveroso. Doveroso per chi ha sofferto, per sé e per i propri cari, e per chi ha dato l'anima e il sangue lavorando in condizioni emergenziali. Tuttavia, a fronte di tutto questo dolore, cosa fa il Governo, cosa fa questa maggioranza? Decide di trasformare la tragedia del COVID in una vergognosa clava politica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ed è chiaro, colleghi, che il vostro unico e solo obiettivo è istituire un processo politico al Governo Conte e strumentalizzare la Commissione. Colleghi e colleghe, a voi - e questo è grave - non interessa cercare la verità: voi volete costruirvene una a tavolino, a vostro uso e consumo, per la vostra propaganda. Perché, del resto, concentrare i lavori unicamente sull'operato del Governo Conte e non sul Governo Draghi? Ve lo dico io: perché a voi interessa una sola cosa, ossia attaccare Conte e il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Perché presentare un testo blindato, senza possibilità di emendare? Perché il testo è un'arma politica, che contiene già al suo interno le conclusioni della vostra Commissione. E perché eliminare completamente le regioni dall'analisi? Perché le regioni più coinvolte erano governate dal centrodestra, e lo sapete: non è possibile fare un lavoro serio senza gli enti territoriali. Non lo dico per partito preso, lo dico perché la Costituzione stabilisce che la sanità è competenza delle regioni, e lo dico perché io c'ero da sindaca.

Io c'ero e non dimentico; io c'ero quando il presidente della mia regione firmava le ordinanze, io c'ero quando lui, il presidente della mia regione, decideva come attuare il piano vaccinale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Io c'ero quando eravamo seduti ai tavoli del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica a definire cosa chiudere o non chiudere. E guardate, mi autodenuncio: ho firmato anch'io. Perché non coinvolgete noi sindaci nella Commissione d'inchiesta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Di cosa avete paura? Avete paura di restituire una verità che non è conforme alla vostra propaganda?

Colleghi, a differenza vostra, noi non abbiamo paura della verità, perché voglio usare una metafora: durante la tempesta più dura, cioè la pandemia, noi, con la stragrande parte dell'Italia, eravamo lì a tirare le cima con l'equipaggio. Voi, colleghi di Fratelli d'Italia e della Lega, eravate gli scogli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), voi eravate lì a urlare contro le chiusure per racimolare qualche voto. Voi eravate lì, irresponsabili, a strizzare l'occhio ai no-vax, quando sapevate benissimo che dovevamo accelerare la campagna vaccinale.

Eravate lì a demonizzare l'uso dello stato di emergenza, definendolo dittatura sanitaria. Eravate lì, ogni giorno, come sciacalli, per cercare di racimolare qualche voto.

Allora, noi abbiamo imparato una cosa e dovreste averla imparata anche voi, una cosa che è palese, e cioè che la pandemia ha reso evidenti le carenze strutturali del nostro sistema sanitario, devastato da anni di tagli: personale sanitario insufficiente, sottopagato, esternalizzato, edifici vecchi, tempi di attesa lunghissimi. E non a caso, fu proprio il Governo Conte a invertire la rotta, a riportare al 7 per cento la spesa della sanità sul PIL, rilanciando una fase nuova. Ma la vostra furia distruttrice, la vostra vocazione per l'austerità ha cancellato anche questo percorso virtuoso. Riportate la spesa sotto il 7 per cento, addirittura al 6,3 per cento, e vado a concludere.

I cittadini intanto aspettano e non si curano. Un anno per un'ecografia, un anno per una TAC, quasi 2 anni per una mammografia. Vi rendete conto che in questo Paese, nella nostra Italia, di malasanità si muore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? E allora sono indecenti i vostri tagli, ed è per questo che chiediamo di votare quest'ordine del giorno e dichiaro il voto favorevole, perché qui chiediamo di investire sulla sanità, per garantire la tutela dei nostri cittadini, perché la salute è un diritto, quella pubblica, non quella privata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Berruto. Ne ha facoltà.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per chiederle, se l'onorevole Appendino lo permette, di sottoscrivere quest'ordine del giorno e per fare una brevissima dichiarazione di voto, a titolo personale. Anche io c'ero da cittadino piemontese e torinese, e c'ero quando l'assessore alla sanità Luigi Icardi decise di andare in viaggio di nozze nel periodo più drammatico e nella settimana più terribile di salita dei contagi nella nostra regione. È per questo che voterò favorevolmente a quest'ordine del giorno, che chiedo - ripeto - di sottoscrivere.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/5 Appendino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 72).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/6 Ascari, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 73).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/7 Auriemma, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 74).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/8 Baldino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 75).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/9 Barzotti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 76).

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/10 Bruno c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: non viene accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/10 Bruno, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.  

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 77).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/11 Cafiero De Raho, su cui il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Cafiero De Raho. Ne ha facoltà.

FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Grazie, Presidente. Cosa si chiedeva nell'impegno? Di effettuare e rendere pubblica una ricognizione dei piani operativi regionali, anche ai fini di una successiva valutazione complessiva. La proposta di legge sull'istituzione di una Commissione parlamentare sull'emergenza del COVID vuole affrontare quel drammatico periodo analizzando solo l'operato del Governo. Volete esaminare l'aggiornamento del Piano pandemico nazionale, ma non i piani operativi regionali.

Ma sono le regioni che provvedono a garantire la tutela della salute sui territori, sono le regioni che provvedono a redigere i piani operativi regionali. L'articolo 117 della Costituzione in materia di tutela della salute attribuisce la potestà legislativa in modo concorrente allo Stato e alle regioni; di conseguenza la potestà regolamentare spetta esclusivamente alle regioni; esclusivamente solo alle regioni. Tenere fuori le regioni significa escludere i soggetti che sul territorio avevano il dovere di regolamentare in questa materia.

È possibile che la Commissione non debba comprendere questo? Appare illogico, irrazionale, parziale e incomprensibile la concentrazione dell'inchiesta sull'operato del Governo, lasciando fuori dall'inchiesta le regioni che avevano il dovere di formulare i piani regionali operativi e l'obbligo di tutelare la salute sul territorio. È per questo che è stato chiesto l'impegno del Governo a compiere e rendere pubblica una ricognizione dei piani operativi regionali. Solo valutando i piani regionali e l'operatività delle regioni può aversi il quadro effettivo di risposta alla pandemia, e su questo il Governo ha detto “no”, non vuole impegnarsi su questo tema, non vuole avere un quadro completo. Non assumere questo impegno è il segno evidente della faziosità dell'iniziativa di costituzione di una Commissione che non vuole accertare la verità, tenendo fuori le regioni, ma accusare strumentalmente, in modo antidemocratico, l'opposizione, avvalendosi della forza dei numeri. È una grave caduta della democrazia, questa, è un atto di accusa senza processo, senza prove, senza garanzie. Ma il Paese lo comprende, è l'ennesima caduta della nostra democrazia, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/11 Cafiero De Raho, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 78).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/12 Cantone; il parere del Governo è contrario. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/12 Cantone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 79).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/13 Cappelletti: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che non viene accettata.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/13 Cappelletti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 80).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/14 Caramiello: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che non viene accettata.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/14 Caramiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 81).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/15 Carmina: il parere del Governo è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/15 Carmina, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 82).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/16 Carotenuto: il parere del Governo è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/16 Carotenuto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 83).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/17 Caso: il parere del Governo è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/17 Caso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 84).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/18 Cherchi: il parere del Governo è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/18 Cherchi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 85).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/19 Alfonso Colucci: il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Presidente, chiarisco subito che oggi non parliamo dell'istituzione della Commissione COVID, ma dell'ennesimo abuso di questa maggioranza di destra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ciò che avrebbe potuto, anzi, dovuto essere uno strumento da offrire al Governo, alle regioni e agli enti territoriali, una seria indagine per attrezzare il Paese in caso di future emergenze pandemiche, diventa, secondo le intenzioni di questa maldestra maggioranza, un atto di accusa al Governo “Conte 2”.

La legge istitutiva di questa Commissione concentra il campo di indagine esclusivamente sul Governo, fingendo di ignorare che la sanità è materia di competenza concorrente tra Stato e regioni, nei termini della nostra Costituzione.

Questo provvedimento limita il periodo di indagine al Governo “Conte 2” e non lo estende al Governo Draghi, con ciò svelando il proprio vero obiettivo, il vero obiettivo di questa operazione è il Presidente Giuseppe Conte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Le destre abusano dello strumento parlamentare per attaccare personalmente il Presidente Giuseppe Conte. È un provvedimento che contiene al proprio interno, come una matrioska, una sentenza già scritta di condanna per la gestione della pandemia. Ma questa è dittatura della maggioranza, vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Minate i principi democratici sui quali si fonda la nostra civile convivenza.

Il mio ordine del giorno richiede, invece, una seria indagine a tutti i livelli istituzionali, anche delle regioni e degli enti territoriali al fine di verificare e comprendere il diverso diffondersi del virus nelle varie realtà territoriali del Paese.

Lo dobbiamo ai cittadini, alle molte, troppe, vittime del virus, al personale sanitario, ai nostri eroi, dei quali oggi le destre al potere calpestano strumentalmente meriti e memoria. Avete imbastito questo atto di accusa mal scritto, questo tribunalino di cartapesta, per scagliarlo come un mastino rabbioso contro il MoVimento 5 Stelle, ma non ci spaventate affatto, la verità è che volete mascherare il fallimento delle vostre regioni del Nord nella risposta alla crisi pandemica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e l'insuccesso dei sistemi regionali, dei vostri sistemi regionali, che hanno via, via spostato la sanità dal pubblico al privato, del tutto tralasciando la medicina cosiddetta territoriale. La verità è che l'esperienza della pandemia, che certifica la crisi della sanità regionale, crisi che voi con questa legge vorreste nascondere, è il de profundis del progetto Calderoli di autonomia differenziata, progetto già affossato dalle dimissioni dei quattro saggi. Dovremmo, all'opposto, ripensare il sistema sanitario nazionale in chiave statale, generale, universalistica e gratuita. Con questa Commissione voi di destra strizzate l'occhio ai no-vax e, come al solito, guardate ai vostri interessi a discapito di quelli del Paese. Ma d'altronde l'avete già fatto in campagna elettorale, andando a caccia dei voti dei no-vax. Siete politicamente squalificanti; voi di destra strumentalizzate così una tragedia epocale e di ciò dovreste vergognarvi! È un abuso del diritto, il vostro, che qualifica le politiche delle destre al potere con un semplice aggettivo: disonorevoli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/19 Alfonso Colucci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Nel frattempo, avverto che il gruppo MoVimento 5 Stelle ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari a un terzo rispetto al tempo originariamente assegnato al gruppo del MoVimento 5 Stelle dal contingentamento.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 86).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/20 Sergio Costa: parere contrario del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/20 Sergio Costa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 87).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/21 Dell'Olio: parere contrario del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/21 Dell'Olio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 88).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/22 Di Lauro: parere contrario del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/22 Di Lauro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 89).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/23 Donno: parere contrario del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/23 Donno, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 90).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/384-A/24 Marianna Ricciardi: parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Marianna Ricciardi. Ne ha facoltà.

MARIANNA RICCIARDI (M5S). Presidente, vorrei fare una piccola premessa. A scuola, quando mi hanno insegnato, per educazione civica, quale fosse il ruolo del Parlamento, ho appreso che era quello di fare le leggi, quindi, detenere il potere legislativo, e quello di controllare l'azione del Governo. In questi dieci mesi mi sono resa conto che forse non avevo capito tanto bene perché due leggi sono state approvate da questo Parlamento, mentre più di venti leggi sono state fatte da Giorgia Meloni e dal suo Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ho quantomeno capito che almeno il Parlamento controlla l'azione del Governo, o quantomeno lo fa l'opposizione perché la maggioranza, che dovrebbe anche avere questo ruolo di controllo, di fatto ha sempre approvato in maniera acritica tutto ciò che è arrivato dal Governo. Sono stati convertiti tutti i decreti-legge, senza un solo “no” e quindi di fatto Giorgia Meloni vi ha reso completamente inutili. Ma il controllo sull'operato del Governo non lo esercita soltanto il Parlamento, lo esercita anche la Corte dei conti, o meglio lo esercitava, perché voi avete annullato anche questo potere e volete avere le mani libere. Il Parlamento esercita un ruolo di controllo anche, ad esempio, controllando che un Ministro che non paga il TFR ai suoi collaboratori venga a riferire in Aula a spiegare perché preferiva fare la bella vita piuttosto che pagare i suoi operai (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Noi abbiamo presentato su questo una mozione di sfiducia e speriamo che anche voi della maggioranza voterete favorevolmente. Ma torniamo al ruolo del Parlamento e, in particolare, al ruolo delle opposizioni. Voi avete deciso di istituire una Commissione d'inchiesta che ha come unico fine, non quello di capire cosa non ha funzionato nella gestione della sanità o come fare per prevenire emergenze di questo tipo e gestire quindi pandemie future, ma quello di annientare le vostre opposizioni, di attaccare Giuseppe Conte e l'operato del suo Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Se aveste voluto realmente capire cosa non ha funzionato, avreste quantomeno incluso le regioni. Sarà certamente un caso se la Lombardia, la regione più colpita nella prima fase, è governata da un esponente di centrodestra, sarà sicuramente un caso e sono io in malafede. Ma - dico io - con riguardo a un momento storico in occorreva bilanciare diritti costituzionalmente garantiti, quali il diritto alla salute e il diritto di libera circolazione dei cittadini, come vi viene in mente di istituire una Commissione d'inchiesta che va a indagare sull'operato di un Governo e di Giuseppe Conte, che si è trovato a prendere la decisione più difficile? L'unica cosa che avreste dovuto dire sarebbe stata: “Meno male che c'eri tu e non io, a prendere quella decisione in quel momento” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Cosa avremmo dovuto fare? Secondo voi dovevamo andare in giro senza mascherina e senza restrizioni? Se è questo quello che pensate, abbiate il coraggio di dirlo a noi e a tutta l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/24 Marianna Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 91).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/25 D'Orso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 92).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/26 Fede, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 93).

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/27 Fenu c'è una proposta di riformulazione da parte Governo, che non viene accettata.

Passiamo quindi ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/27 Fenu, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 94).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/384-A/28 Ilaria Fontana. Ha chiesto di parlare il deputato Carotenuto. Ne ha facoltà.

DARIO CAROTENUTO (M5S). Grazie Presidente. Vorrei ricordare alcuni dati: in Sardegna i morti per COVID sono stati 184 su 100.000 abitanti, nel Lazio 225, in Trentino-Alto Adige si sale a 304, nel Veneto 357 e in Lombardia 460. Parimenti, i casi di COVID, sempre su 100.000 abitanti, sono stati 3.000 in Sardegna, 1.000 in Basilicata, 4.000 in Abruzzo, 17.000 in Veneto e 46.000 in Lombardia. Alla luce anche di questi dati, appare evidente che la gestione regionale abbia inciso in modo diverso sull'evoluzione pandemica, penso, quindi, che rifiutarsi di includere le regioni in questa inchiesta parlamentare significhi solo una cosa: voler fare sciacallaggio politico su un dramma nazionale e mondiale. Sono morte quasi 200.000 persone in questo Paese e si usano queste morti per fare un attacco politico a una persona.

Raggiungete in questo modo un livello di viltà tremendo, il livello più basso che io ricordi dal tempo del voto su Ruby Rubacuori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/28 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 95).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/29 Giuliano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 96).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/30 Gubitosa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 97).

Sull'ordine del giorno n. 9/384-A/31 Iaria c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta. Passiamo pertanto ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/31 Iaria, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 98).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/384-A/32 L'Abbate, sul quale il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare la deputata l'Abbate. Ne ha facoltà.

PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Quando ho letto questa proposta di legge, quello che io mi aspettavo era, prima di tutto, correttezza, analisi dei fatti, fare chiarezza e capire cosa non è andato bene nel passato per prevenire e tutelare i cittadini, che devono essere messi sempre al primo posto. Allora, mi chiedo perché il livello territoriale non è stato ascoltato e di cosa si abbia paura. Invece, all'articolo 3, lettera s), leggiamo: “approfondire le responsabilità sull'acquisto dei banchi a rotelle”. Ma stiamo scherzando? Chiedo alla maggioranza se si ricordi di essere al Governo e non all'opposizione. Non si può tenere in ostaggio, per mesi, una Commissione in Parlamento a lavorare su una proposta di legge, quando non accettate nemmeno gli emendamenti, quando tutto - diciamolo - è deciso fin dall'inizio. Quindi, è solo una propaganda, una propaganda per colpire il presidente Giuseppe Conte. I cittadini che stanno dall'altra parte devono saperlo, devono sapere che, in realtà, stiamo perdendo tempo. Noi siamo parlamentari e i parlamentari cosa stanno a fare, qui? Stanno al servizio dei cittadini. Invece noi stiamo perdendo tempo per gettare fango sul Governo Conte 2. Tutto qui. Mi viene in mente una frase quando penso a questa Commissione d'inchiesta: chi controlla il controllore? Questo vi chiedo io (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), chi sta controllando il controllore, in questo caso? Ripeto, di cosa avete paura? Perché giocate all'attacco? Voi siete al Governo. Forse avete paura di scoprire il vaso di Pandora, cioè venti declinazioni diverse in ogni regione, con problemi sulla sanità e livelli di disuguaglianza assurdi, che volete aumentare con l'autonomia differenziata che voi volete applicare. Allora, il Governo cosa dovrebbe fare? Noi parlamentari, che siamo qui in Aula, invece di perdere tempo in questa cosa assurda di oggi, cosa dovremmo fare? Dobbiamo risolvere i problemi degli italiani. Forse non ci riuscite e per questo create un diversivo e quindi spostate l'attenzione su un'altra cosa? Questo mi sembra stia accadendo oggi. Invece dovremmo impiegare il nostro tempo per sollevare il salario da fame con politiche per abbattere i tassi di interesse, per dare supporto alle imprese perché possano creare lavoro, un lavoro utile e, quando parlo di lavoro utile, parlo di lavoro green. Dovremmo anche intervenire sulla transizione ecologica realmente, mitigare, abbattere e adattarsi al cambiamento climatico, perché dobbiamo supportare i territori per arginare e prevenire i danni delle alluvioni e della siccità. Noi parlamentari del MoVimento 5 Stelle vorremmo correttezza. Siamo al servizio dei cittadini e il nostro tempo deve essere impiegato per tutelare la vita dei cittadini. Abbiamo sentito i numeri, quelle vite non ci sono più oggi, quelle vite che il Governo oggi in quest'Aula sta utilizzando solo per fare propaganda. Il consenso dei cittadini va conquistato in un altro modo, lavorando per loro, mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale, senza fare una serie di giravolte.

Fortunatamente non eravate voi al Governo in tempo di pandemia, fortunatamente c'erano il Governo Conte 2, il MoVimento 5 Stelle e il Presidente Giuseppe Conte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Dico fortunatamente perché bisogna avere, a volte, anche l'umiltà di rendersi conto di chi ha sollevato questa Italia in un momento critico. Invece di attaccarlo in quest'Aula e di utilizzare il tempo del Parlamento per fare una cosa assurda, cerchiamo di utilizzare il Parlamento più spesso e più volte e anche le opposizioni, perché portano emendamenti veramente importanti. Accettateli ogni tanto, perché noi siamo qui non per fare opposizione giusto perché siamo seduti dall'altra parte, ma per dare supporto a questa Italia, perché si deve risollevare. Non possiamo, invece di risollevarla, buttarla giù e perdere mesi e mesi su una cosa assurda, attaccando solo la persona di Giuseppe Conte. Questa cosa è personale, non si può utilizzare qualcosa di pubblico, pagato dai cittadini, per fare qualcosa di personale, per fare del becero attacco (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non siete all'opposizione, ricordatevi, siete al Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/32 L'Abbate, con il parare contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 99).

Ordine del giorno n. 9/384-A/33 Lomuti, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Lomuti. Ne ha facoltà.

ARNALDO LOMUTI (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo di metterlo ai voti, previo un brevissimo intervento. Con l'impegno di quest'ordine del giorno, noi rileviamo che questo potere, che è attribuito ai membri della Commissione di inchiesta, di compiere un'indagine per quanto riguarda eventuali speculazioni e atti illeciti nell'approvvigionamento di quelle risorse che servivano per fronteggiare la crisi sanitaria, la crisi pandemica, per come è scritto quell'articolo, è circoscritto soltanto alle attività del Governo, delle strutture preposte e del commissario straordinario nominato dal Consiglio dei ministri nel marzo 2020. Con quest'ordine del giorno chiediamo che il Governo si impegni, invece, ad allargare l'inchiesta anche a quei commissari straordinari che sono stati nominati successivamente, anche dalle regioni.

Presidente, in questa Commissione - dalla quale noi non scappiamo, non fuggiamo - chiediamo semplicemente l'utilizzo della ragione. Se la ragione è quella di andare anche incontro al dolore delle famiglie dei defunti, credo che questa Commissione condanni per la seconda volta al dolore queste famiglie, perché è una vera e propria farsa. Noi sappiamo il motivo per il quale voi non volete allargare alle regioni: semplicemente perché sareste sotterrati dalla vostra stessa propaganda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questa è l'unica ragione e, per questo, voi sacrificate il senso di giustizia, il senso di dovere, il senso disciplina, perché voi scappate, scappate dal MES, scappate dalle responsabilità verso il PNRR, scappate dalla richiesta di portare la Santanche' in Aula, a riferire anche in quest'Aula, scappate dalla responsabilità dei vostri governatori regionali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Voi siete dei corridori, siete dei maratoneti, Presidente. È facile essere di destra, anch'io vorrei essere di destra, basta seguire il proprio istinto e prescindere dalla ragione (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo fate. Vede, Presidente, oggi, in quest'Aula, la vera vittima, l'ulteriore vittima è anche la ragione. Se fosse presente qui il famoso autore Banksy, autore della famosa tela House of Commons, oggi il centrodestra avrebbe dato spunto a questo autore di riprodurre la versione italiana di quella tela. Vergognatevi, mi unisco anche io al coro di tutti. È una vera vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/33 Lomuti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Mentre votiamo, vi do l'orientamento complessivo: mancano 20 minuti all'inizio della diretta e abbiamo da affrontare 20 ordini del giorno, più o meno, anche di più.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 100).

Ordine del giorno n. 9/384-A/34 Lovecchio: parere contrario del Governo.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/34 Lovecchio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 101).

Ordine del giorno n. 9/384-A/35 Morfino: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/35 Morfino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 102).

Ordine del giorno n. 9/384-A/36 Onori: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/36 Onori, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 103).

Ordine del giorno n. 9/384-A/37 Orrico: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/37 Orrico, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 104).

Ordine del giorno n. 9/384-A/38 Pavanelli: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/38 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 105).

Ordine del giorno n. 9/384-A/39 Pellegrini: parere contrario del Governo.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/39 Pellegrini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 106).

Ordine del giorno n. 9/384-A/40 Penza: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/40 Penza, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 107).

Ordine del giorno n. 9/384-A/41 Raffa: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/41 Raffa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 108).

Ordine del giorno n. 9/384-A/42 Riccardo Ricciardi: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/42 Riccardo Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 109).

Ordine del giorno n. 9/384-A/43 Santillo: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/43 Santillo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 110).

Ordine del giorno n. 9/384-A/44 Scerra: parere contrario del Governo.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/44 Scerra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 111).

Ordine del giorno n. 9/384-A/45 Scutella': c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/45 Scutella', con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 112).

Ordine del giorno n. 9/384-A/46 Francesco Silvestri: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/46 Francesco Silvestri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 113).

Ordine del giorno n. 9/384-A/47 Todde: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/47 Todde, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 114).

Ordine del giorno n. 9/384-A/48 Torto: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/48 Torto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 115).

Ordine del giorno n. 9/384-A/49 Traversi: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/384-A/49 Traversi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 116).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/9/384-A/50 Sportiello, su cui c'è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Carolina Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Ho ascoltato con grande attenzione tutto il dibattito che si è svolto in quest'Aula, tanto sugli emendamenti, quanto sugli ordini del giorno, ed è evidente che la scelta, per carità, legittima, dei proponenti di non accettare alcuna delle riformulazioni - cosa che, come noto, nella storia di questo Parlamento, tutte le opposizioni hanno sempre fatto quando si giunge agli ordini del giorno - renda la dimensione plastica di posizioni assolutamente divaricate, rispetto alle quali difficilmente si potrà trovare una sintesi su questa proposta di legge, nonostante gli sforzi ammirevoli fatti dalla Commissione di merito.

Si è parlato, e se ne parla anche in quest'ordine del giorno, di competenze e di potestà legislativa, ma si omette un piccolo dettaglio: in quel periodo la gerarchia delle fonti del diritto fu totalmente sovvertita, perché si andava avanti con DPCM che improvvisamente diventarono centrali nel dibattito italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

E ancora, Presidente, a proposito di comunicazione istituzionale (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)… Presidente, non si preoccupi, perché ci vuole ben altro per fermarmi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Dicevo, a proposito di comunicazione istituzionale, io vorrei ricordare che i cittadini italiani - che, ovviamente, non collaboravano spontaneamente, ma perché costretti a rispettare norme, come quelle che vedevano soggetti isolati in spiaggia rincorsi con i droni e gli elicotteri (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), le famose norme di buonsenso - erano costretti ad aspettare le 20,30, quando si palesava in televisione, in diretta mondiale, il Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) - a proposito di famosa comunicazione istituzionale che oggi si vuole difendere, questa era la comunicazione istituzionale, con un utilizzo dei primi piani che ha sovvertito anche la scala dei piani cinematografica, Presidente - per comunicare agli italiani cosa avrebbero fatto l'indomani (Commenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Quindi, non si parli a sproposito di quello che accadeva sul territorio nazionale, perché tutto il territorio nazionale sarà oggetto di analisi da parte di questa Commissione COVID. E soprattutto, lo dico ai colleghi parlamentari siciliani, e concludo: se noi, in Sicilia, la prima ondata non l'abbiamo fortunatamente avvertita è stato grazie ai provvedimenti del presidente Musumeci (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Proteste del deputato Casu)!

PRESIDENTE. Deputato Casu! Deputato Casu!

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Se in Sicilia, invece di quelle mascherine somiglianti più a pannolini che a dispositivi di protezione, arrivarono quelle giuste, fu grazie al presidente Musumeci (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

E allora, Presidente, io credo che questa Commissione abbia un merito: aiutare l'accertamento della verità storica su fatti terribili. Ma, Presidente, e concludo, vorrei rassicurare i colleghi dell'opposizione: noi non avvertiamo la necessità di celebrare alcun processo, anche perché non è nostro costume (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), poiché la sentenza l'hanno già data gli italiani con il loro voto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Girelli. Ne ha facoltà.

GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno, se la presentatrice me lo consente, e per dire anche il perché. Io credo che stiamo rispettando lo show: per le 12,30 avremo finito, possiamo andare in onda con la diretta, anzi, abbiamo anche delle anticipazioni.

PRESIDENTE. È ottimista.

GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). A volte bisogna esserlo. Però, credo che l'ultimo intervento dimostri quale sia la volontà di questa Commissione, e dispiace davvero aver sentito queste parole. Infatti, si esprime un giudizio complessivo, si dice perché si parla solo di Governo e non si parla di regioni, si dice che quello che interessa è la speculazione politica su quanto è avvenuto. Farlo sulla disgrazia che ha colpito questo Paese, farlo su quanto è avvenuto in regioni come la mia, in questo modo, io credo che non sia solo un fatto di irresponsabilità politica, ma sia un fatto eticamente grave, che dà la dimensione di come, in quest'Aula, nell'affrontare un tema così delicato, sia mancata completamente quella tensione morale che avrebbe dovuto caratterizzare tutti i nostri lavori.

Io penso che ora sentiremo le dichiarazioni di voto e avremo modo di andare sui titoli dei giornali domani, rappresentando il peggio di quello che quest'Aula possa rappresentare. Spero che nella Commissione si possa recuperare un senso di umanità e di rispetto politico che, sicuramente, in quanto ho sentito anche in quest'ultimo intervento, non c'è assolutamente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Avverto, intanto, che il gruppo MoVimento 5 Stelle ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza. La Presidenza consentirà a un solo deputato appartenente a tale gruppo lo svolgimento di un breve intervento, della durata di 1 minuto, per dichiarazione di voto su ciascun ordine del giorno, ove ne venga fatta richiesta, da imputare ai tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale.

Ha chiesto di parlare il deputato Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Presidente, per il suo tramite, se la collega Varchi è così tranquilla sull'operato della regione siciliana, voti! Voti! Parliamo della regione Sicilia, indaghiamo sulla regione Sicilia, sulla regione Lombardia, su tutte. Un assessore della regione Sicilia, che ora è un nostro collega, ad aprile, pubblicava una foto con Conte portato via in manette. E a inizio marzo, la Presidente Meloni parlava di Conte che aveva un atteggiamento criminale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Quindi?

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Questo siete stati per noi e per il Paese: una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Prima siete stati definiti degli scogli: siete stati una zavorra! C'era un Presidente che, come chiunque di noi, non sapeva come fare, perché affrontare una cosa del genere faceva tremare le vene dei polsi. Voi avete fatto squallida politica e basta e continuate a farla! Non abbiate paura: votate questi ordini del giorno! La relatrice in Commissione ci ha detto che è esplicita volontà della maggioranza e linea del Governo indagare solo sul Governo Conte e non sulle regioni. È stato detto! Vi dovete vergognare e non so come facciate a guardarvi allo specchio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Della Vedova. Ne ha facoltà.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Grazie, signor Presidente. Io sono rimasto in attesa tutto il pomeriggio, ieri e anche questa mattina, di ascoltare le argomentazioni della maggioranza rispetto alla reiezione di tutti gli emendamenti che chiedevano il coinvolgimento - naturale, per me - anche delle regioni. Ho ascoltato oggi, finalmente, la collega Varchi parlare della sua regione, della Sicilia, e usare le testuali parole: la sentenza l'hanno data gli italiani con il loro voto. Ora, trovo preoccupanti queste parole che sono il peggior viatico per la vostra commissione d'inquisizione sul COVID. E lo dice una persona che è sempre stata all'opposizione del “Conte 1” e del Conte-bis, che ha sostenuto l'opposizione a tutte le politiche, ma che, da persona esposta pubblicamente, si assume anche la responsabilità di comprendere che gestire le fasi di rischio, in momenti di assoluta incertezza, non può diventare un terreno di scontro politico, come state facendo voi (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-+Europa, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bordonali. Ne ha facoltà.

SIMONA BORDONALI (LEGA). Grazie, Presidente. Sarò breve perché so che i tempi non ci concedono di intervenire a lungo, però ho sentito tante parole, ho sentito che si vuole fare speculazione e andare contro i Governi precedenti. Io mi chiedo: in questi giorni voi chi avete voluto colpire? In continuazione quelle regioni che si sono trovate completamente sole e abbandonate da questo Governo all'inizio della pandemia! Io voglio parlare della mia regione, dalla regione Lombardia. Vi siete accaniti contro la regione Lombardia in queste ore e adesso sento parlare di una commissione di inquisizione (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Vi ricordo una cosa: è già stata fatta in regione Lombardia la commissione per verificare le responsabilità della regione Lombardia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Fate parlare la collega. Mi pare che ciascuno abbia avuto tutto il tempo per dire quello che ha pensato e desiderato. Prego, prosegua.

SIMONA BORDONALI (LEGA). In regione Lombardia è già stata fatta, dove hanno partecipato, tra l'altro, anche l'ex consigliere, oggi onorevole, Girelli. Quindi, di cosa vogliamo parlare? Di cose che sono già state fatte all'interno delle regioni? In regione Lombardia si è già verificato. Ma noi vogliamo capire altro. Vogliamo capire le famose mascherine velina. Ve le ricordate in televisione, quando Boccia diceva che ci mandava le mascherine? Erano semplicemente delle veline. Questo va approfondito! Va approfondito perché le mascherine ordinate da regione Lombardia venivano bloccate alle dogane e, quindi, per i nostri sanitari e nelle nostre case di riposo non c'era il materiale necessario fin dall'inizio. Fin dall'inizio! Le responsabilità delle regioni sono già state verificate all'interno delle stesse regioni dai componenti dei consigli regionali. Non si è parlato del Governo e di quanto è mancato ad inizio pandemia, soprattutto non si è parlato della mancanza di un piano ed è giusto che questa commissione vada a indagare su quanto è mancato, perché non si ripeta più in futuro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Su cosa, deputato Foti, per dichiarazioni di voto? Perché c'è una richiesta sull'ordine dei lavori, quindi voglio sapere a chi dare precedenza. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il deputato Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Per annunciare il ritiro degli ordini del giorno da parte di Alleanza Verdi e Sinistra per due motivi: perché noi dobbiamo rispetto a tutte le persone che sono morte e a tutte le persone che hanno lavorato per tutte e tutti noi (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle) e perché gli italiani devono ascoltare questo dibattito fra qualche minuto in TV. Quello che abbiamo sentito è l'antitesi di quello che uno Stato dovrebbe fare: rispettare le istituzioni e rispettare le opposizioni e il diritto che ancora qui oggi reclamiamo (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente!

PRESIDENTE. Sempre sull'ordine dei lavori, deputato Foti. Quindi, le do precedenza? Vuole rispondere sull'ordine dei lavori? Lei è prenotato, mi dica: se intende intervenire per dichiarazioni di voto, e lo conferma, va in coda.

TOMMASO FOTI (FDI). Intervengo sull'ordine dei lavori, perché, Presidente, lei era in Conferenza dei capigruppo di ieri e sa che, all'unanimità, abbiamo previsto la diretta televisiva, a fronte di altrettanta civile decisione, che ci ha impedito di prevederla in occasione della commemorazione di Silvio Berlusconi, giusto per dimostrare chi ha stile, chi rispetta le persone e chi fa propaganda politica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE )!

Dopodiché mi sia consentito, Presidente, di fare un rilievo. Noi abbiamo rispettato tutti gli interventi, ma è possibile che la maggioranza non possa fare un intervento? È possibile che non possiamo rispondere ad una serie di contumelie che sono state qui elevate? Glielo dice uno che, a proposito di regioni, viene da una regione (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) ...

PRESIDENTE. È lo stesso per voi, è lo stesso che farà la collega Baldino tra breve!

TOMMASO FOTI (FDI). …viene da una regione, è inutile che non mi vogliate far dire qual è la regione. L'Emilia-Romagna.

PRESIDENTE. Prego, venga al punto.

TOMMASO FOTI (FDI). E dirò di più, viene da una città, che è la città martire per il COVID, perché se voi conosceste i dati, anziché fare propaganda, sapreste che la città di Piacenza, la provincia di Piacenza, nel rapporto tra deceduti e popolazione, è la prima d'Italia (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È logico che chiediamo perché non sia stata dichiarata la zona rossa!

PRESIDENTE. Venga al punto sull'ordine dei lavori, deputato Foti.

ANDREA CASU (PD-IDP). Presidente, è sull'ordine dei lavori?

TOMMASO FOTI (FDI). Questo è sull'ordine dei lavori, sì, Presidente, perché non esiste che si faccia un accordo sulla diretta televisiva e si utilizzino in modo monopolistico i tempi per impedire alla maggioranza di intervenire (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Il deputato Toni Ricciardi compie gesti con le mani).

PRESIDENTE. Possiamo procedere alla votazione? Ha chiesto di parlare la deputata Baldino. Ne ha facoltà.

VITTORIA BALDINO (M5S). Presidente, brevemente per annunciare che anche il MoVimento 5 Stelle ritira gli ordini del giorno che sono rimasti residui (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e per dire che la maggioranza ha avuto tutto il modo e il tempo, se avesse voluto (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), sia in Commissione sia in Aula, di relazionare, di fare i propri interventi e di prendere il proprio tempo nell'ambito degli accordi.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente! Che chieda scusa! Adesso chieda scusa! Ha fatto il gesto (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista!). Vada a vedere che gesti fa!

VITTORIA BALDINO (M5S). Nessuno gliel'ha impedito e sono molto felice, presidente Foti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

TOMMASO FOTI (FDI). Vergognati!

PRESIDENTE. Deputato Foti, deputato Foti! Lei ha già parlato.

VITTORIA BALDINO (M5S). Presidente...

TOMMASO FOTI (FDI). Il vicepresidente del PD deve scusarsi!

PRESIDENTE. Deputato Foti! Prego, deputata Baldino, prosegua.

VITTORIA BALDINO (M5S). Sono molto felice che la maggioranza abbia deciso di prendere parola, perché noi ascoltiamo quello che ha da dire la maggioranza e crediamo che anche tutti gli italiani debbano farlo. Per questo diamo inizio alle dichiarazioni di voto finale (Proteste del deputato Foti).

PRESIDENTE. Deputato Foti, la richiamo all'ordine. Deputato Caramanna, riprenda la sua postazione, torni alla sua postazione. Deputata Baldino, se ha concluso, pongo in votazione l'ordine del giorno Sportiello, con parere contrario del Governo (Commenti). È ritirato anche questo? Deputata Baldino, anche l'ordine del giorno che stiamo già discutendo è ritirato?

VITTORIA BALDINO (M5S). Sì, ritirato (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Presidente!

PRESIDENTE. È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati. Passiamo dunque al voto finale (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Proteste del deputato Foti)… Prego, deputato Donzelli, su cosa? Stia calmo, deputato Foti!

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Presidente, voglio segnalare all'Aula, perché lei non poteva accorgersene, quindi lo segnalo a lei e chiedo che venga verificato e che ci siano i dovuti provvedimenti, che il vicepresidente del gruppo del Partito Democratico, Toni Ricciardi, ha fatto il segno, come se fossimo in un'osteria da bar: ti aspetto fuori, vieni fuori, ti aspetto dopo. Credo che sia indecoroso verso quest'aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia -Commenti dei deputati del gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)...

PRESIDENTE. Lo verificheremo.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). ... e che debba essere verificato e debba essere gravemente sanzionato, perché questo è un atteggiamento indecente per un'Aula del Parlamento italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Io non ne ho avuto contezza.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). I bulletti che vogliono fare gli arroganti possono andare altrove!

PRESIDENTE. Nel caso in cui fosse accaduto, spero che il deputato Toni Ricciardi voglia scusarsi. In caso contrario, comunque andremo a verificare con i filmati. Non mi pare che intenda scusarsi, quindi andremo alla verifica, così come richiesta dal deputato Donzelli.

(Dichiarazioni di voto finale - Testo unificato - A.C. 384-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ricordo che è stata disposta la ripresa televisiva diretta delle dichiarazioni di voto finale dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto. Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, il deputato Della Vedova. Ne ha facoltà.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Noi siamo in via di principio contrari anche alla stessa proliferazione delle Commissioni parlamentari d'inchiesta. Per le inchieste c'è la magistratura. Per le cose ordinarie, se nell'ambito della gestione del COVID ci sono stati episodi di corruzione e di malversazione sulle mascherine e sui dispositivi, sarà la magistratura, e non una Commissione parlamentare a occuparsene, e a dire la parola definitiva, che spetterebbe comunque a loro.

Proliferare le Commissioni d'inchiesta significa aumentare i costi, diminuire gli spazi e ridurre il personale per il lavoro ordinario. Avevamo poi dei dubbi su questa Commissione nello specifico e quei dubbi si sono trasformati in certezze nell'ambito di questa discussione. La componente +Europa era alla opposizione, in modo netto e fiero, del Governo Conte-bis per capirci. Eppure noi sappiamo benissimo che fare oggi, con il senno del poi, politicamente una valutazione di una realtà complessa, come quella della gestione del rischio in momenti di incertezza di fronte a un accadimento incognito come quello della pandemia, rischia di essere una resa dei conti politica, perché è una questione invece che andrebbe affrontata con una valutazione scientifica da organismi terzi - che ci diano poi le indicazioni su come migliorare per il futuro - non una resa dei conti politica, come si è capito in Aula in questi minuti in questa discussione. E del resto, se non fosse una volontà di inquisizione dell'avversario politico, perché non mettere nel testo anche il fatto che ci si debba occupare delle varie regioni? Io sono lombardo, così come non getto la croce addosso al Governo Conte o al Ministro Speranza, che hanno operato in contesti complicatissimi e hanno fatto quello che in scienza e coscienza ritenevano di fare, non getto la croce addosso al presidente Fontana e alla gestione disastrosa del COVID nella mia regione. Eppure, voi non avete voluto inserire le regioni, dando il chiaro messaggio che a voi interessa solo colpire l'avversario politico.

E poi c'è un altro elemento, signor Presidente. Questa Commissione, per come voi la state proponendo e argomentando nei vostri interventi politici, avrà come obiettivo, voluto o no, non lo so, avrà come risultato di rinfocolare tutta la propaganda pericolosissima no-vax e antiscientifica. E questo lo dico - non me ne vorrà il Sottosegretario Gemmato - perché lei stesso, all'esordio del suo servizio, in televisione è riuscito a dire: non cadrò nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini. La Premier Meloni, sempre in televisione, diceva: c'è più possibilità che un ragazzo muoia colpito da un fulmine che di Coronavirus. Una cosa totalmente falsa e imbevuta di propaganda no-vax. Noi non abbiamo bisogno di questo, e questa Commissione, purtroppo, servirà forse a essere un duplicato delle indagini della magistratura su episodi - se ci sono, è da accertare, vanno accertati, colpiti, puniti - di corruzione e di malversazione. Ma servirà a ridare sfogo a tutti i meccanismi antiscientifici, perché con il senno di poi, da parte di un politico, è facile fare tutto. Credo che invece, responsabilmente, si debba partire dal presupposto che chi ha gestito quella fase di crisi nello Stato nazionale e nelle regioni lo ha fatto in condizioni difficili. Ovvio che sono stati fatti degli errori, ma pensare di usare quegli errori che sono stati fatti per colpire politicamente gli avversari, come voi volete fare, escludendo le regioni, perché altrimenti dovreste fare autocritica e colpire anche i vostri esponenti, è un grave errore, a cui noi non ci accodiamo (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alessandro Colucci. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M). Presidente, onorevoli colleghi, Sottosegretario Gemmato, l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sul COVID non è certamente un atto tecnico. È un'iniziativa politica, che noi crediamo sia da definire tale perché, quando ci si occupa dei cittadini, quando si deve approfondire un tema importante e gravoso come quello che tutti noi abbiamo vissuto, quello dell'emergenza sanitaria legata al COVID, si fa un interesse generale e certamente si sta facendo politica, perché si cerca la verità. Proprio ieri, in quest'Aula, abbiamo ricordato la figura di Giacomo Matteotti, e tutti i gruppi parlamentari hanno riconosciuto il più grande valore del suo impegno politico, quello di cercare la verità. Ed è quello che vogliamo fare anche noi, capire, capire cosa è successo in quei mesi drammatici, e fare quindi un servizio al Paese, anche perché, purtroppo, spesso capita nel nostro Paese che la memoria sia molto breve. Ma forse dovremmo ricordarci tutti quello che abbiamo vissuto, momenti della nostra vita che non avremmo mai immaginato di vivere. La privazione, ad esempio, di uno dei beni più importanti nella nostra vita, che è la libertà. Ci siamo ritrovati nel dopoguerra in una delle prime drammatiche situazioni in cui ci hanno impedito di esercitare la libertà, che è un principio sancito dalla Costituzione. Credo che in quei momenti le scelte fatte sono state fatte in buona fede, sono state fatte scelte cercando di fare il meglio che si poteva fare in una condizione come quella. Ma noi in quei momenti abbiamo lottato e insistito perché si potesse garantire il grado di libertà massimo possibile al Paese. Abbiamo insistito perché si potessero mandare i nostri figli a scuola, che si potessero avere le attività parlamentari garantite, perché, se c'è un luogo che deve garantire la presenza, il confronto e la libertà, è esattamente proprio il Parlamento, in un momento in cui veniva limitata la libertà nel Paese.

Quanto ai nostri giovani e ai nostri bambini, ricordavo l'assenza della scuola. Abbiamo fatto battaglie in quest'Aula, in tutte le situazioni, per cercare di garantire la formazione dei nostri giovani, perché sapevamo l'importanza delle conseguenze che altrimenti si sarebbero determinate, anche da un punto di vista psicologico. Purtroppo, anche i dati della sanità oggi ci segnalano le pesanti conseguenze sul sonno, sulla concentrazione dei bambini, i gravi problemi da un punto di vista mentale che tanti giovani stanno vivendo in questa fase.

Abbiamo insistito, consapevoli della gravità della situazione sanitaria che in quel momento stava vivendo il Paese. Sotto i nostri occhi, assistevamo a momenti drammatici. Purtroppo, il COVID ha causato 190.000 vittime ma dobbiamo ricordarci anche la sofferenza e il dolore in quei momenti, le famiglie che addirittura non potevano salutare i loro congiunti perché le regole lo impedivano, e tanti purtroppo non hanno avuto questa opportunità. Quel dolore deve essere ben chiaro nelle nostre menti, ma anche le difficoltà, il momento drammatico. Ci siamo trovati davanti un nemico che non conoscevamo e ciascuno ha cercato di reagire nel migliore dei modi.

Noi vediamo in modo incomprensibile il momento in cui ci ritroviamo una magistratura che indaga Ministri e presidenti di regioni, quando bisognerebbe capire che cosa avrebbero fatto in una situazione così drammatica e gravosa (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE). Dobbiamo tenere conto di tutto e ricordarci quello che è avvenuto, non certamente utilizzare una Commissione d'inchiesta come un plotone di esecuzione, come la clava da utilizzare contro qualcuno.

Noi Moderati in ogni situazione non è giustizialista, non vuole assolutamente trovare un responsabile, che magari non ha colpa, per innescare una gogna mediatica. Noi siamo garantisti sempre e sulla Commissione d'inchiesta vogliamo il rispetto delle persone, il rispetto del lavoro dei sanitari che sempre tutti noi abbiamo chiamato eroi, come persone in prima linea (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), che hanno fatto più di quello che competeva loro da un punto di vista professionale, perché non solo hanno seguito i malati ma hanno cercato umanamente di dare loro vicinanza e conforto.

Poi, vogliamo la verità, cioè capire, essere in grado, per il futuro, di gestire al meglio una qualsiasi sfida complessa, ignota, inimmaginabile, come quella che è stata il COVID, ovviamente auspicando tutti noi di non ritrovarci in una situazione come quella. Capire ciò che è accaduto significa anche ricordarci quali sono state le luci e le ombre, ad esempio, della medicina territoriale. Noi vogliamo capire come da legislatori possiamo intervenire su tematiche come queste. Hanno fatto il meglio che hanno potuto, altri probabilmente meno di quello che si poteva fare. Però, capire come funziona il nostro sistema, capirlo dal livello dello Stato è importantissimo, anche perché condivido il tema sulle regioni. Penso che le regioni abbiano già degli strumenti all'interno delle loro assemblee per approfondire ciò che è accaduto durante il COVID ed è giusto, invece, che il Parlamento istituisca una Commissione dedicata alle questioni nazionali, anche perché c'è stata una fase iniziale in cui le regioni hanno dovuto agire immediatamente ma poi, per la maggior parte della pandemia, lo Stato si è sostituito alle regioni e le regioni non hanno potuto fare altro che seguire le indicazioni che lo Stato ha dato.

Allora, in questo contesto, in un contesto in cui dobbiamo ricordare che cosa è avvenuto e le ragioni per cui è avvenuto, è importante fare una Commissione, per riuscire a intervenire adeguatamente nel futuro e avere uno Stato più adeguato alle esigenze. L'istituzione della Commissione è un atto dovuto, è un atto di giustizia, è un atto di verità. Le finalità sono e devono essere quelle di comprendere, con senso di responsabilità per il Paese, e farlo attraverso una Commissione vuol dire far tornare protagonista il Parlamento e la politica.

Non ci dobbiamo affidarci ad altri strumenti o organismi dello Stato per approfondire questioni che a noi competono. Credo che questo debba essere il senso di una Commissione, perché per altre questioni ci sono altri organismi che, come ho ricordato, dovrebbero prendere ogni tanto coscienza di quali difficoltà abbiamo dovuto affrontare.

Credo che sia importante istituire la Commissione d'inchiesta e istituirla con queste finalità, con l'obiettivo di crescere come Paese, di crescere come istituzioni. La Commissione deve essere in grado di dare maggiore sicurezza ai cittadini, perché questo dobbiamo agli infermieri, ai medici, a tutti gli operatori sanitari e, soprattutto, alle tante persone che hanno perso i loro cari e che non vogliono che ci sia, attraverso la costituzione di una Commissione, una strumentalizzazione che li porterebbe indietro nei ricordi (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE). Questa è l'ultima cosa che dobbiamo fare, perché quello è stato un momento drammatico, che non dobbiamo risvegliare nella coscienza delle persone. Dobbiamo, con intelligenza e responsabilità, svolgere la nostra funzione perché questo Paese sia quello che ci hanno chiesto gli elettori col voto, un Paese migliore, in grado di dare le risposte in momenti anche imprevisti (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Luana Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. L'istituzione di una Commissione bicamerale d'inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire l'emergenza epidemiologica poteva essere una grande opportunità per una valutazione oggettiva della gestione della pandemia, di cosa non ha funzionato e di quanto, invece, ha positivamente permesso di affrontare la tragedia che, lo ricordo, ha investito il mondo intero.

Nelle giornate di votazioni, sono state respinte tutte le proposte emendative delle opposizioni, proposte che puntavano a coinvolgere le regioni nelle indagini, nonostante il ruolo essenziale svolto dalle medesime, le competenze precise in ambito sanitario, la partecipazione attiva alla gestione della pandemia, con tanto di quotidiana comunicazione da parte dei governatori alle rispettive popolazioni.

La Commissione d'inchiesta ha senso se ha come obiettivo la restituzione della verità, l'approfondimento di quanto accaduto e di come lavorare per evitare che possibili nuove pandemie possano impattare così pesantemente, com'è successo, sulla nostra vita e sul nostro sistema sanitario nazionale che si è trovato impreparato, disarmato, perfino dal punto di vista della cultura specifica necessaria, quella della prevenzione, quella epidemiologica.

Ovviamente, nell'indagine deve essere coinvolta, lo ripeto ancora qui, in questa sede, tutta la filiera della salute, dal Governo centrale, certamente, alla Conferenza Stato-regioni, alle singole regioni e province autonome, alle ASL e a tutti, tutti i soggetti titolari di responsabilità. Sarebbe utile capire compiutamente come l'epidemia abbia messo in luce la necessità primaria e ineludibile del rafforzamento del Servizio sanitario pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) e della piena attuazione dell'articolo 32 della Costituzione, del diritto fondamentale alla salute. Invece, siamo di fronte ad una proposta di Commissione che, giocoforza, non porterà all'accertamento dei fatti ma sarà agitata come una clava e per tutta la durata della legislatura, strumentale e, soprattutto, inefficace.

Nel contempo, si continuano a negare e tacere gli elementi strutturali che hanno reso il Servizio sanitario nazionale vulnerabile e inadeguato a rispondere alle emergenza e, purtroppo, anche alla domanda ordinaria di salute. Si tace su quanto la pandemia ci avrebbe dovuto insegnare, in un Paese come il nostro, che ha bisogno come il pane di un Servizio sanitario nazionale pubblico - nato per questo, tra l'altro - accessibile, eccellente e funzionante in ogni angolo del territorio.

Con la fine dell'emergenza - ma voglio ricordare che nell'ultimo mese ci sono stati 27.000 casi e 350 morti - la gestione ordinaria della sanità è diventata emergenziale, le liste di attesa mostruose, i pronto soccorso in tilt, ci sono state perfino violenze contro il personale sanitario, esausto, e in fuga verso il sistema sanitario privato e rattoppi effettuati vergognosamente, con assunzioni a gettone di medici e infermieri.

Il progressivo svuotamento della sanità pubblica, perché questo è il problema, in favore dei privati, ha trovato in questa maggioranza, ora assente, un buon alleato, eppure, il tanto decantato modello Lombardia si è schiantato sul COVID. Il cuore economico e industriale dell'Italia è divenuto l'area più colpita a livello europeo nel corso della prima ondata, con più di 10.000 vittime e decine di migliaia di contagi, una percentuale di vittime all'epoca pari a un terzo dei morti del Paese; poi (ora) saranno 46.068, con più di 4 milioni di casi di contagio. Come mai è successo, dato che in Lombardia abbondano le strutture di eccellenza? Perché nessuna delle strutture private convenzionate, oltre il 50 per cento degli ospedali pagati con soldi pubblici, è stata, da subito, in prima linea? Perché è mancata un'organizzazione sanitaria diffusa sul territorio? Da più di vent'anni la politica sanitaria in Lombardia, e non solo, si è dimostrata più attenta a incentivare la cura delle patologie molto remunerate, nell'interesse del privato (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), dimenticando la sorveglianza epidemiologica e i bisogni fondamentali della popolazione. Questo modello lo vorreste dominante in tutta Italia e il nuovo, insensato, taglio alle spese sanitarie lo dimostra. Sanità privata, questo è il vostro slogan, per chi se lo può permettere, e sempre più regionalizzata con l'autonomia differenziata che vorreste realizzare, per sancire che la salute non è più un diritto fondamentale di cui lo Stato si fa carico (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

Potete istituire tutte le Commissioni d'inchiesta che volete, ma per prima cosa dovreste fare un vero e proprio, profondo, esame di coscienza sulla morte annunciata del sistema sanitario nazionale a cui state cercando di staccare la spina, vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Davide Faraone. Ne ha facoltà.

DAVIDE FARAONE (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Noi siamo abbastanza delusi dal dibattito che c'è stato sull'istituzione di questa Commissione d'inchiesta, perché anche il dibattito, oltre alle scelte che sono maturate dopo la chiusura di questa terribile pandemia, ha mostrato i limiti evidenti di una discussione che non ha tratto alcun insegnamento da quello che ci eravamo detti in quei giorni. In quei giorni, noi avevamo parlato di unità, avevamo parlato di patriottismo, avevamo detto che i tanti limiti emersi nel Paese non sarebbero più dovuti esistere e che bisognava mettere in campo iniziative diverse. Il dibattito è andato in tutt'altra direzione, lo scontro è stato veramente senza alcun senso, fuori dalle righe e anche nella gestione del governo del nostro Paese si sono compiute scelte, in questi mesi, che sono andate nella direzione opposta rispetto a quello che accadde durante la pandemia. La frammentazione regionale fu uno dei temi centrali di quella discussione e dei limiti che emersero nella gestione pandemica e la risposta è l'autonomia differenziata di Calderoli, quindi peggioriamo una condizione che già avevamo constatato che non andava, in ambito sanitario. Avevamo detto: più investimenti per i medici, gli infermieri e la sanità territoriale, erano eroi allora, invece niente. Avevamo detto che bisognava azzerare le liste d'attesa: siamo ancora ai 98 milioni di prestazioni sanitarie rinviate per il COVID, ai 24 mesi per una mammografia, ai 13 mesi per un'ecografia, a 2 milioni e mezzo di screening non effettuati: vuol dire circa 14.700 nuovi tumori non emersi. Questo vuol dire che si continua a morire di COVID, Presidente. Addirittura, abbiamo sentito un collega del MoVimento 5 Stelle vantarsi, ieri, del fatto che non si è utilizzato il MES sanitario. Di fronte a una condizione del nostro sistema sanitario profondamente critica, noi abbiamo, ossia, deciso di rifiutare 37 miliardi di euro, che servivano come il pane per gli investimenti in ambito sanitario, per assumere i medici, gli infermieri, per rafforzare la medicina territoriale. Invece, ieri il nostro collega del MoVimento 5 Stelle, orgogliosamente, ci ha detto “noi siamo bravi, quelli bravi siamo noi, che abbiamo rinunciato a quei soldi, non voi, che state soltanto rinviando l'approvazione del MES”. Così come credo che, sinceramente, sia infondata questa idea - lo dico al collega Cuperlo, che stimo e che apprezzo - per cui si pensa che la Commissione si debba occupare - e credo che ciò sia anche distante anni luce rispetto a quello che dicono alcuni colleghi della maggioranza - di processi di piazza, anziché delle ragioni per cui siamo arrivati a 190.868 morti, anziché delle ragioni per cui 200 miliardi di investimenti sono crollati nel nostro Paese, con il crollo del PIL e di 150 miliardi di mancati consumi. La Commissione dovrà occuparsi di discutere di questo, altro che processi in piazza, Presidente. Dobbiamo capire cosa non ha funzionato, perché bisogna fare in modo che se dovesse verificarsi un'altra volta - speriamo mai - una pandemia, questo Paese non ricada negli stessi errori. Ma mai ai processi di piazza, è un principio che vale sempre, Presidente, lo dico anche qui ai colleghi dei 5 Stelle, che sono abituati ai processi di piazza, hanno fatto sempre e solo politica con i processi di piazza. Questa Commissione non dovrà seguire il loro esempio, ma dovrà occuparsi di cose concrete. I processi si fanno in tribunale, non si fanno in TV, non si fanno sulle pagine dei giornali, non si fanno in quest'Aula, mai, non soltanto in questo caso. Nel caso del COVID i processi, secondo me, non si fanno neanche in tribunale. Noi siamo soddisfatti del fatto che il Presidente Conte e l'ex Ministro della Salute, Speranza non siano andati a processo per un processo, che sarebbe stato assurdo. Siamo soddisfatti, e lo diciamo con forza. Per questo, però, al tempo stesso, così come pensiamo che gli errori di allora non furono fatti in malafede, riteniamo che, per non ripercorrere quelle strade, abbiamo bisogno di approfondire, di studiare, perché allora di errori ne sono stati fatti tanti, signor Presidente, di fronte al dilagare del virus. Il tema del lockdown: parliamone. Anche su tale punto vi è la discussione regioni-Stato. Noi avevamo presentato un'altra proposta che prevedeva la presenza delle regioni, dei comuni, dello Stato.

Crediamo che la nostra proposta fosse molto più equilibrata e molto più saggia di quella che andremo a votare oggi. Però, spiegatemi una cosa: quando andremo a parlare di lockdown o delle protezioni individuali chi sarà questo esperto, questo droghiere, che ci farà la distinzione fra competenza dello Stato e delle regioni? Abbiamo fatto una discussione, secondo me, assolutamente inutile su un tema che non potrà essere delimitato col cesello, ma per ragioni oggettive.

Così come dovremo discutere sulle chiusure e sulle riaperture delle scuole, sui criteri che furono utilizzati, sui fragili e le persone con disabilità, su quello che subirono in quelle giornate e su cosa di diverso si sarebbe potuto fare.

Sulla questione riguardante l'uso dei DPCM, allora il tema istituzionale fu posto: discutiamone, perché dobbiamo capire quali sono gli strumenti più immediati di intervento di fronte a un'eventuale altra emergenza.

Sulle questioni che hanno visto il nostro Paese in deficit rispetto a tutti gli altri Paesi d'Europa interroghiamoci. Senza polemica politica, benedetto Dio, possiamo interrogarci sul perché in Italia ci sono stati più morti che nel resto d'Europa? È un tema che necessita di un nostro approfondimento? Io credo che in quella Commissione dovremmo fare un ragionamento alto, evitare che quella Commissione si trasformi in un luogo di scontro, e questo sarà quello che cercheremo di fare.

Penso che, come la maggioranza ha sbagliato a presentare emendamenti che hanno sottratto, per le ragioni che ho detto, le istituzioni regionali e locali dall'azione che dovrà fare la Commissione, semplicemente perché naturalmente ci si arriverà, così l'opposizione ha fatto un errore, ha commesso l'errore dell'Aventino, Presidente. Anziché occuparsi soltanto nella fase finale di presentare degli emendamenti al testo in Commissione, si sarebbe dovuta preoccupare di presentare un testo di legge. Infatti, oggi tutti gli interventi dell'opposizione ci hanno detto: questa Commissione serve, ma il problema è che voi volete utilizzarla per processarci. Ma se questa Commissione serviva, perché non avete presentato una proposta di Commissione d'indagine? Perché vi siete limitati a presentare gli emendamenti soltanto successivamente? Se aveste partecipato al percorso di costruzione della Commissione, probabilmente il testo sarebbe molto più a vostra immagine. Invece vi siete rifiutati. All'inizio avete detto che questa Commissione non si doveva fare, commettendo un errore enorme, cioè consegnando alla maggioranza uno strumento politico. Se aveste partecipato anche voi alla costruzione della Commissione, non sarebbe stato uno strumento politico ma uno strumento istituzionale. Per cui noi, Presidente, voteremo a favore di questa Commissione. Pensiamo che dovrà essere una Commissione che funzioni al meglio per il bene degli italiani. Pensiamo che nessuno potrà dire “io non c'entro nulla con la gestione della pandemia”, perché tutti abbiamo avuto una responsabilità nella gestione, compreso Fratelli d'Italia. Era opposizione, è vero, ma negli ultimi mesi di gestione del COVID sono stati anche loro al Governo, hanno gestito importanti istituzioni regionali, importanti istituzioni comunali. Tutte le altre forze politiche sono state al Governo, per cui chi vuole fare il giochino di utilizzare la Commissione per additare qualcuno ha sbagliato strumento, ha sbagliato casa, non è quello il luogo.

Presidente, noi orgogliosamente per primi abbiamo presentato la proposta di istituzione di questa Commissione già nella passata legislatura con spirito patriottico, con lo stesso spirito che ci ha visto unitariamente gestire quella pandemia, e crediamo che lo stesso spirito dovrà rimanere anche nei lavori che la Commissione potrà portare avanti (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Annarita Patriarca. Ne ha facoltà.

ANNARITA PATRIARCA (FI-PPE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, non bisogna mai avere paura della verità e non bisogna mai pentirsi di averla cercata, ma per accedere alla verità bisogna avere il coraggio di intraprendere strade spesso lunghe e tortuose.

La Commissione d'inchiesta sulla gestione del COVID è una strada necessaria affinché le ferite determinate dagli effetti diretti e indiretti della pandemia da COVID-19 possano rimarginarsi, rimanendo sempre e comunque come monito e indicatore di rotta.

Quando parliamo di COVID-19, non stiamo parlando di un fenomeno circoscritto a una singola Nazione o ad un solo continente, ma di una crisi di portata planetaria che ha sconvolto strutture economiche, finanziarie, imprenditoriali, sociali e geopolitiche in un modo che mai avremmo potuto immaginare. Un fenomeno a cui eravamo impreparati e che è stato affrontato dalle autorità a tutti i livelli tra mille difficoltà e mille dubbi, spesso adottando decisioni drastiche, dolorose ed impopolari, le cui genesi peraltro sono state quasi mai rese pubbliche.

Oggi, quando il tempo ci ha permesso di consegnare la pandemia nel novero dei ricordi, pur se nei brutti ricordi, abbiamo il dovere di capire che cosa non ha funzionato nel nostro Paese.

Forza Italia ritiene che l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia da COVID-19 non sia oggi solo opportuna, ma anche indispensabile. Essa però - e voglio specificarlo con forza - non sarà una mera esercitazione di accusa e di difesa, una guerra di posizionamento tra favorevoli e contrari, ma un'operazione di trasparenza e di responsabilità verso il popolo italiano che rappresentiamo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), oltre che uno strumento che ci consentirà di affrontare eventuali sfide simili nel futuro, dotandoci di strumenti più efficaci e di strategie più adeguate perché, nel frattempo, avremo imparato dagli errori commessi nel passato.

E affinché questa non rimanga solo una petizione di principio ma produca effetti concreti nella direzione auspicata, gli sforzi vanno indirizzati nell'elaborazione di un nuovo modello di assistenza sanitaria, ispirato proprio dalla critica esperienza del COVID-19. Un modello che sappia valorizzare il personale, che superi una visione ospedalocentrica a favore di una maggiore interazione con il territorio, che metta a disposizione le migliori tecnologie per accompagnare il paziente in tutto il suo percorso.

Sappiamo che la strada è lunga, ma non è questo che ci spaventa. Forza Italia, da sempre, considera la sanità uno dei grandi temi sociali su cui investire risorse, impegno, intelligenze e competenze. Immaginare di entrare in una nuova dimensione sanitaria post COVID, senza avere approfondito e studiato la meccanica della gestione della pandemia, sarebbe un errore imperdonabile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Per questo, ma non solo per questo, diciamo “sì” all'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta.

Non bisogna sottovalutare poi che la pandemia ha generato paura e confusione nella popolazione e, con l'istituzione di questa Commissione d'inchiesta, vogliamo anche contribuire a ristabilire il necessario rapporto di fiducia, fornendo una valutazione imparziale e indipendente della risposta data in quei mesi terribili; un modo chiaro e leale, per dissipare i dubbi, per rispondere alle domande rimaste inevase in quegli anni e migliorare la comunicazione tra i decisori politici e la popolazione e per acquisire, inoltre, esperienze su quel che di buono pure è stato fatto e, nel caso, per migliorarlo ancora.

La cosa che mi lascia però perplessa, dopo giorni di dibattito in Commissione e in quest'Aula, è il non capire quanto questa sia un'occasione importante e fondamentale per essere pronti per il futuro. E la cosa che mi lascia l'amaro in bocca è che, proprio chi chiede di non essere giudicato, considerato il contesto di grave emergenza, è pronto a scagliare dardi infuocati, pur di trovare un colpevole altrove, facendo un pericoloso gioco a scaricabarile che - se pensassimo male, Presidente - sembrerebbe la ricerca di un alibi postumo, ma siamo certi che non lo sia.

Questo atteggiamento è, purtroppo, l'antitesi della politica intesa come assunzione di responsabilità, è un arroccamento su una difesa pretestuosa, perché non c'è un attacco, ma una naturale ricerca della verità e una necessaria comprensione prognostica, esigenza che non è di quest'Aula, ma dell'intero Paese.

Qui non si fanno processi né a Ministri, né a presidenti di regione, né a sindaci; vogliamo capire noi, decisori politici, cosa hanno determinato le scelte politiche per poter evitare scelte sbagliate e potenziare le scelte giuste. Bisogna avere una visione generale, non una parcellizzazione delle responsabilità. Qui nessuno se ne laverà le mani, ma nessuno verrà crocifisso in nome della ricerca della verità.

Forza Italia si è caratterizzata, durante la fase più acuta dell'emergenza, come una forza politica responsabile ed equilibrata ed è in virtù di questa responsabilità e di questo equilibrio che possiamo dire che la Commissione d'inchiesta sul COVID non è - e non sarà - una Commissione in cerca di giustizia, ma una Commissione in cerca di verità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), una verità che dobbiamo a noi stessi, ai nostri figli e a coloro che non ci sono più, una verità che è il primo passo verso un futuro più sicuro.

A questo futuro, Forza Italia, convintamente, dice e vota “sì” (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giuseppe Conte. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CONTE (M5S). Signor Presidente e cari colleghi, qualche passo indietro con la memoria: inizio del 2020, ci ritroviamo con l'esplosione della pandemia e la curva del contagio che subito si impenna. Ricordo la prima riunione di notte, notte fonda, ritornando da un Consiglio europeo a Bruxelles: ci ritroviamo in Protezione civile, con tutti i presidenti di regione collegati, con tutte le forze di protezione e tutto il nostro sistema a interrogarci su questo nuovo nemico invisibile, un virus sconosciuto anche alla comunità scientifica, in una situazione di cui acclariamo subito la grande emergenza. Ci rendiamo conto subito che scopriremo di essere vulnerabili e fragili, anche per i dispositivi di protezione individuale, che scarseggiavano i posti di terapia intensiva, senza nessun libretto di istruzioni. Da allora, ovviamente, abbiamo iniziato a caratterizzare le nostre reazioni.

Noi al Governo ci siamo impegnati al massimo, massimo impegno, non abbiamo conosciuto giorno e notte per mettere in salvo il Paese, per cercare di capire quale strategia attuare. Le attuali forze di maggioranza erano all'opposizione e, salvo alcune eccezioni, si sono caratterizzate subito per un'insana dialettica politica. Ci sono stati gesti di ambiguità e incertezza, speculazioni politiche continue e addirittura veri e propri gesti e azioni di sciacallaggio politico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Se dovessimo andare alla memoria, ognuno di noi ha tantissimi ricordi. Ricordo il leader della Lega, c'è un Salvini 1, 2, 3, 4, tutto e il contrario di tutto: aprite, chiudete. Ancora ricordo, ai primi di marzo, un video in cui Matteo Salvini invitava a mettere da parte le polemiche politiche e diceva: “dobbiamo salvaguardare l'immagine del Paese contro gli attacchi che ci vengono dall'estero”. Qualche ora dopo, in un'intervista a El Pais, parla male del nostro Paese: “non siamo in grado di gestire la pandemia”. Deprime e butta giù l'immagine del nostro Paese. Ma non era solo, in dolce compagnia. Renzi addirittura va in mondovisione, in quegli stessi giorni chiama a raccolta tutte le sue amicizie d'oltreoceano, parla alle TV americane per dire: “mi raccomando popolo americano non commettete i gravi errori che stiamo commettendo noi”. E che dire dell'attuale leader, Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni? Qui è un florilegio di tanti gesti, di tante situazioni e di tante dichiarazioni. Ne ricordo qualcuna. Ci impegnammo severamente, con varie variazioni di bilancio, per mettere a terra 130 miliardi, uno sforzo organizzativo pazzesco per il nostro Paese - lo stiamo vedendo adesso con le difficoltà del PNRR -, 130 miliardi per le famiglie e per le imprese in tempi rapidi. Eppure Giorgia Meloni interveniva con i suoi video e con le sue lettere: “Presidente del Consiglio, metta subito a disposizione di chiunque 1.000 euro con un clic”. Adesso, da Presidente del Consiglio, non riesce a distribuire neppure pochi spiccioli di fronte ad un carovita (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Con i soldi da lei messi a disposizione, con i pochi spiccioli gli italiani non riescono a comprare neppure il mouse per cercare di tentare di schiacciare quel clic (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E che dire, ci ricordiamo - le immagini sono lontane, ma non sbiadite - Giorgia Meloni dall'opposizione quando tuonava contro i responsabili di Governo accusandoci di essere criminali. Vi ricordate come appariva trasfigurata quando si scagliava contro la proclamazione dello stato di emergenza? Ebbene, noi stenteremmo ad accostare quell'immagine all'immagine del Presidente del Consiglio attuale, che, qualche mese or sono, in Consiglio dei ministri, in un decreto, alla chetichella, ha introdotto la proclamazione dello stato di emergenza, ma non per la devastante pandemia, perché non riesce a gestire lo sbarco dei migranti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), dopo aver constatato il fallimento della sua ricetta, con cui ci ha rintronato le orecchie per anni, sul blocco navale, che è irrealizzabile. E potremmo aggiungere ancora, purtroppo appaiono davvero imbarazzanti, le dichiarazioni della attuale Ministra Santanche', quando andava a tuonare in tutte le trasmissioni televisive per quanto riguarda l'emergenza degli ammortizzatori sociali per aiutare i lavoratori. Pensavamo di aver toccato il fondo raccogliendo tutte queste immagini, poi il fondo lo tocchiamo oggi con l'istituzione di questa Commissione di inchiesta COVID. Vedete, noi siamo stati i primi a volerla e ve lo dico sinceramente, guardandovi tutti negli occhi, perché io, da Presidente del Consiglio, io per primo mi vorrei interrogare e vorrei indagare sul perché mi sono ritrovato Presidente del Consiglio con un sistema Paese e un sistema sanitario pubblico incapaci di reagire a una pandemia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), dopo tutti i tagli degli investimenti nella spesa sanitaria, nel personale sanitario, che non certo noi abbiamo operato negli anni precedenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle, che si levano in piedi)! Però, come l'avete confezionata? Con un perimetro di indagine ben costruito, delimitato, che tiene fuori tutto il cuore pulsante della gestione sanitaria, che sono le regioni, che tiene fuori da questo perimetro di indagine tutte le filiere di comando, dalle autorità politiche, sanitarie e regionali sino ai singoli responsabili delle singole strutture, ospedali, RSA e compagnia cantando. Come l'avete confezionata è un insulto agli italiani, alla sofferenza che hanno avuto le famiglie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e a tutto il lavoro fatto dal personale sanitario, dalle Forze di polizia, da tutti coloro che sono stati in trincea (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle, che si levano in piedi)! State dimostrando, respingendo tutti i nostri emendamenti, che volevano allargare il campo a quello che è doveroso indagare per capire cosa non ha funzionato, quali carenze, cosa, perché, per cercare, a memoria futura, di costruire una risposta più efficiente del nostro sistema, per lavorare costruttivamente tutti insieme…No, avete detto sempre “no”. Ma di cosa avete paura (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Così come l'avete costruita - non ci girate intorno - è un plotone di esecuzione politica, che ha due nomi, in particolare: Giuseppe Conte, il sottoscritto, e l'ex Ministro della Salute, Roberto Speranza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per fare questo, però, state utilizzando la leva di quella che poteva essere un'occasione seria per un approfondimento di cui il Paese ha bisogno, nel rispetto dei cittadini dei vostri territori. Cosa gli andate a dire ai cittadini dei vostri territori, che hanno constatato tutte le carenze delle loro strutture sanitarie, che a voi non interessa fare questo accertamento? Ebbene, questa è la vostra risposta, ma questo vostro tentativo di costruire questo plotone di esecuzione con noi, con me, non funziona, perché noi, a differenza di molti vostri esponenti politici, nelle aule, anche di tribunale, ci entriamo a testa alta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle, che si levano in piedi). Ci siamo entrati a testa alta perché noi ci difendiamo non dai processi, ma nei processi. E il tribunale di Roma, il tribunale di Brescia, tutte le autorità giudiziarie hanno archiviato tutto questo, hanno archiviato e hanno accertato che il mio Governo ha operato scelte ponderate, ragionevoli, con il massimo impegno e con la massima responsabilità.

Allora, io vi accuso…

FRANCESCO BRUZZONE (LEGA). Si rivolga al Presidente!

GIUSEPPE CONTE (M5S). …vi accuso davanti al popolo italiano, perché questa Commissione è una farsa. Non è un atto di coraggio politico, è un atto di vigliaccheria! È un atto che rivela la vostra scarsa credibilità politica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Concluda, presidente Conte.

GIUSEPPE CONTE (M5S). Concludo. Avete dalla vostra solo una cosa: la forza dei numeri, però non vi riconosciamo nessuna autorevolezza politica e morale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questa votazione ve la fate da soli, perché noi ascolteremo l'intervento dell'ex Ministro Roberto Speranza e questo schiaffo che state dando agli italiani…

PRESIDENTE. La ringrazio…

GIUSEPPE CONTE (M5S). …alle famiglie che hanno subito perdite, a tutto il personale sanitario che ha lavorato, a tutte le Forze di polizia…

PRESIDENTE. Deve concludere, presidente Conte.

GIUSEPPE CONTE (M5S). …lo darete senza la nostra complicità (Prolungati applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra, che si levano in piedi)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Loizzo. Ne ha facoltà.

SIMONA LOIZZO (LEGA). Grazie, Presidente. Grazie, onorevoli colleghi. Onorevole Conte, io c'ero, io sono un medico che ha perso il suo compagno medico (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Avrei voluto in quei giorni parlarle, avrei voluto parlare con l'onorevole Speranza, Ministro della salute, da medico, da medico in trincea, di un ospedale di una regione del Sud. Bene, mi corre l'obbligo di ringraziare l'onorevole Molinari, che mi ha dato l'opportunità, oggi, di dire quello che penso e anche di sottoscrivere come primo firmatario la legge sull'istituzione della Commissione di inchiesta sul COVID.

Abbiamo subito nei giorni - io, in particolare, anche tornando a casa -, nel corso dell'elaborazione di emendamenti, aggressioni assurde: siamo stati definiti, come lei ha detto, regime; eppure, abbiamo continuato a lavorare con determinazione. E non l'abbiamo fatto per noi, l'abbiamo fatto per ogni paziente giovane che ha lasciato la sua vita fuori dalla rianimazione. Io c'ero (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)!

Lo abbiamo fatto per ogni medico, come me, che nascondeva le sue paure dietro a una tuta, se ce l'aveva, onorevole Conte, e se era quella giusta. Lo abbiamo fatto per ogni infermiere e operatore, autista di ambulanza, che piangeva dietro il casco e per tutti quei pazienti, infermieri e medici che i loro figli, come i miei figli, non li rivedranno mai più. Lo abbiamo fatto per Giuseppe De Donno e l'abbiamo fatto per Lucio Marrocco (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), due suicidi che la dicono lunga su come avete gestito il COVID.

La democrazia nasce nel segno dell'analisi dei nostri errori, per correggere il tiro e ripartire più forti. Liquidare tutto con un “va tutto bene” o “andrà tutto bene” non fa parte del nostro modo di essere cittadini prima che politici, non fa parte dell'essere uomini e donne liberi prima che rappresentanti delle istituzioni. Non c'era il piano pandemico, non c'erano dispositivi di protezione, non c'erano e, se c'erano, non erano a norma. Non arrivavano i respiratori, non c'erano certezze, se non che la restrizione della libertà personale fosse l'unica arma contro il virus, come se quel virus, nonostante le sue restrizioni, non entrasse in quelle case blindate, come entrava nelle carceri, come entrava nelle RSA, dove moriva la memoria storica del nostro Paese, i nostri nonni, i nostri padri. Per loro dobbiamo interrogarci sul perché del mancato aggiornamento del piano e della mancata sorveglianza delle fasi 2, 3 e 5 nei confronti degli operatori sanitari che assistevano ai casi sospetti di conteggio clinico ed epidemiologico e dei loro contatti.

Per loro ci dobbiamo interrogare sul perché, dall'inizio dell'emergenza, non siano stati adeguatamente acquisiti materiali, dispositivi di protezione individuale. Ci dobbiamo interrogare sulla mancanza della definizione della pre-allerta e dell'allerta. Ci dobbiamo interrogare sul perché, onorevole Conte, quando ha dichiarato lo stato di emergenza, siano passati 40 lunghissimi giorni prima che si facesse qualcosa (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia - Commenti del deputato Tucci).

Quello che avevamo non aggiornato era un piano pandemico attuato solo nello schema della catena del comando e delle responsabilità; non era un piano operativo decisionale. La crisi della sanità pubblica, evidenziata dal COVID, comporta oggi una riflessione che ha visto nella pandemia la totale mancanza di governance globale, che non può, come vorreste voi, assolversi e ascriversi alle scelte regionali. La mancanza di leadership e di preparazione richiede, invece, un panorama ampio di responsabilità ministeriali che sembrano mal coniugarsi con un'organizzazione tecnica, scientifica e professionale che deve permeare l'azione apicale decisiva di sanità pubblica, onorevole Speranza, e lo dico da medico.

Ebbene, esprimo il voto favorevole per il mio partito, la Lega Salvini-Premier, e voglio fare una precisazione. Avete parlato e sparlato della Lombardia. In Lombardia c'erano 900.000 mascherine ferme che non abbiamo potuto utilizzare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Nelle Marche avete sequestrato i materiali per costruire dispositivi. In Calabria si moriva perché mancava l'ossigeno. Tutti - e dico tutti - i governatori regionali hanno segnalato inefficienze, ritardi e inadeguatezza della Protezione Civile. Di questo noi siamo tutti consapevoli e non ci faremo imbrigliare nella gogna delle responsabilità regionali. Le regioni hanno fatto quel che potevano con i mezzi che voi avete dato loro! Solo con quei mezzi (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Colleghi, lasciate parlare la deputata Loizzo.

SIMONA LOIZZO (LEGA). Nell'esprimere il voto favorevole - e termino - per il mio partito, devo ribadire che noi vogliamo questa Commissione perché non siamo nel regime, siamo anti regime. Noi non abbiamo paura della verità, perché vogliamo non dover perdere altri pezzi della nostra storia, perché abbiamo più paura di respirare la paura di quegli ospedali. Perché abbiamo paura di vedere ancora quei pazienti, i nostri medici, i nostri infermieri, la paura che hanno vissuto Lucio e Giuseppe. Possiamo essere meglio di così! Siamo - e lo saremo - meglio di così! Noi cerchiamo soltanto la verità. E chi ha prestato, nei pronto soccorso, turni interi e massacranti, perdendo anche la vita nel cercare di soccorrerci, ci chiede questo.

Ci è stato chiesto di raccogliere l'acqua del mare con le mani. Bene, noi tutti non ci siamo sottratti, lo abbiamo fatto. Ma con la stessa determinazione vogliamo, da chi l'aveva, la verità. Ce lo chiede il popolo che ci ha mandato a governare, ce lo chiede il Paese, ma soprattutto ce lo chiede il nostro senso di responsabilità verso ciò che il Paese ha perso assolutamente e irrimediabilmente. Non ci sono colpevoli, non è un processo. E soprattutto, è il modo di trasformare gli errori in capacità di governo, l'approssimazione delle cure e dei mancati piani di azione nella certezza di risultato. Di certezza! Questo Governo, onorevole Conte, onorevole Speranza, vive di certezze! In quest'Aula ci sono solo certezze ed è per questo che non ci lasceremo dietro il dubbio di scelte superficiali, il dubbio di non aver fatto bene, il dubbio di aver condotto una guerra con armi spuntate dall'inadeguatezza e dalla superficialità, il dubbio che ci siano state date armi creative come i banchi a rotelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché noi vogliamo solo la verità e non abbiamo paura (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Roberto Speranza. Ne ha facoltà.

ROBERTO SPERANZA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, gli anni del COVID sono stati durissimi per l'intero pianeta, una sfida davvero senza precedenti, che ha sconvolto le vite di tutti: oltre 765 milioni di casi confermati e 7 milioni di decessi, nel mondo. Sono numeri impressionanti, che danno il senso di un fenomeno che ha sconvolto l'intera umanità. C'è tanto da imparare dalla lezione di questi anni e sarebbe utile farlo con sano spirito repubblicano. Mi ripiombano in testa le parole di Papa Francesco, pronunciate in quella piazza San Pietro deserta e bagnata, in uno dei momenti più duri e più simbolici della pandemia: peggio di questa crisi c'è solo il rischio di sprecarla (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Peggio di questa crisi c'è solo il rischio di sprecarla: e noi non dobbiamo sprecarla, così come non dobbiamo sprecare le occasioni che abbiamo, per capire e studiare ciò che è accaduto e migliorare il nostro Servizio sanitario nazionale, che è una vera e propria pietra preziosa, di cui prendersi cura ogni giorno, con il massimo di attenzione.

Con la proposta di questa Commissione, cari colleghi, pensate di essere e tutti pensiamo di essere all'altezza del nostro compito di legislatori? Penso, sinceramente, proprio di no. E lo dico con rammarico e con amarezza. Negli anni da Ministro, ho sempre detto, a volte controvento, che sui temi fondamentali della sanità e della difesa del diritto alla salute non bisogna dividersi, ma unire il Paese, perseguendo esclusivamente l'interesse pubblico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Oggi che siedo nei banchi dell'opposizione, dico esattamente la stessa cosa: serve unità, non polemiche strumentali e fuori dal mondo. Servono regole, serietà e rigore, non propaganda becera e inutile, come, invece, voi volete fare. Servirebbe, prima di tutto, cari colleghi, finanziare di più il nostro Servizio sanitario nazionale (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra).

Io ero riuscito, con Giuseppe Conte, con i nostri Ministri dell'Economia e con Mario Draghi, facendo una fatica pazzesca, a portare, per la prima volta, la spesa sanitaria sopra al 7 per cento sul PIL (Prolungati applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! Sottosegretario, mi guardi: ora si torna indietro! È un errore grave! Dobbiamo investire di più sulla sanità! Ogni euro che mettiamo non va considerato semplice spesa pubblica, ma il più grande investimento sulla qualità della vita delle persone. Me lo faccia dire con fermezza: non sono le tabelle Excel degli uffici di bilancio che devono dirci quanto diritto alla salute possiamo garantire, ma è la quantità di diritto alla salute che dobbiamo garantire che decide cosa c'è scritto nelle tabelle Excel (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). È una rivoluzione culturale, quella che serve, e voi state cancellando i progressi degli ultimi anni. Ci state riportando indietro. E ve lo dico, anche qui, con garbo: cambiate strada, perché così si rischia di minare l'universalità del nostro Servizio sanitario nazionale. E vi dico di più, con sincerità: se lo farete, noi diciamo sin da oggi che sosterremo con coerenza le proposte di aumento del Servizio sanitario nazionale.

Ma invece di mettere più risorse e aprire il dibattito vero su come rilanciare la nostra sanità dopo il COVID, ci troviamo la proposta di questa Commissione d'inchiesta: che clamorosa occasione mancata. Sarebbe molto utile discutere di cosa sono stati questi anni drammatici, per imparare la lezione. Fosse questo, noi non solo saremmo pronti, saremmo entusiasti di dare una mano e capire insieme, come potrebbe fare un grande Paese, punti di forza, punti di debolezza, e trovare strade per rafforzare la sanità. Ma è questo quello che stiamo facendo? Purtroppo, no. Neanche lontanamente. Questa Commissione, per come l'avete impostata, ignorando tutte le proposte delle opposizioni, ha un'unica e sola finalità: mettere su un vero e proprio tribunale politico per colpire i principali esponenti dei Governi che vi hanno preceduto (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra).

Questa Commissione, per come l'avete pensata, è indegna - indegna! - di un grande Paese come l'Italia. Sì, l'Italia è un grande Paese e dobbiamo esserne orgogliosi. Lo ha dimostrato anche durante quegli anni drammatici del COVID. Il Paese ha retto, tra mille difficoltà, e si è rilanciato. Ha dimostrato di avere un grande Servizio sanitario nazionale e, nonostante il sottofinanziamento, grazie ai nostri medici, i nostri infermieri, il nostro personale sanitario, che non smetteremo mai di ringraziare (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra), il Paese ha dimostrato di essere comunità, di avere il senso delle regole, rispettando sempre scelte dolorose, ma necessarie. Il nostro Paese ha dimostrato di avere fiducia nella scienza, conseguendo uno dei migliori risultati in Europa e nel mondo in termini di vaccinazioni.

Cari colleghi, dovremmo essere tutti orgogliosi del lavoro fatto, e io rivendico questo lavoro, a testa alta. Lo ho detto sempre e lo ribadisco oggi: non è il risultato di un Governo, è il risultato di un Paese, di tutto il Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra). Fatemi dire con franchezza che non eravamo certo noi quelli che cambiavano linee ogni minuto “aprite, chiudete, aprite, chiudete”. Non eravamo noi a buttare benzina sul fuoco di chi soffriva per le chiusure e organizzava manifestazioni di protesta contro le necessarie misure sanitarie. Non eravamo certo noi a fare l'occhiolino ai no-vax (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra), alla disperata ricerca di qualche voto. E lo ribadisco qui, oggi, come ho fatto in tutti questi anni: i vaccini hanno salvato la vita a milioni di persone (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, che si levano in piedi) e, secondo l'Istituto superiore di sanità, a 150.000 persone nel nostro Paese. Ho letto addirittura che, nonostante 13 miliardi di somministrazioni di dosi in giro per il mondo, questa Commissione d'inchiesta - udite, udite - dovrebbe verificare il lavoro di EMA sulle procedure autorizzative dei vaccini. Non commento, per carità di Patria (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra). Chiedo ai deputati del terzo polo come facciano a sostenere suggestioni così platealmente no-vax, in piena contraddizione con le posizioni espresse pubblicamente in questi anni. Lo stesso vale anche per i colleghi di Forza Italia, che almeno sui vaccini hanno sempre avuto un atteggiamento di grande coerenza (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra), e io glielo riconosco.

L'altro grande tema, su cui si capisce quale sia la vera finalità della Commissione d'inchiesta, riguarda le regioni. Se Commissione deve essere, allora, si occupi davvero di tutto quello che è successo. Ma voi avete scelto, con una mossa strabiliante, di escludere le regioni dal perimetro dei lavori della Commissione, regioni che, com'è noto e come sanno benissimo anche a casa, hanno competenze primarie nella gestione della sanità e naturalmente le hanno avute nell'organizzazione della risposta all'emergenza pandemica. Diciamocelo con chiarezza: possiamo indagare persino su quello che è successo in Cina, ma non potremo indagare su quello che è successo a Milano, a Palermo, a Roma, a Napoli (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra). Come spiegate agli italiani questa cosa? Mi dovete dire come la spiegate! E questo getta la maschera e fa capire qual è la vostra finalità; qui casca l'asino, come si sarebbe detto una volta. Il vostro obiettivo non è fare luce e chiarezza su un momento drammatico della vita del Paese. Su questo - lo abbiamo detto e lo ribadiamo - noi saremo ultra-disponibili a dare una mano. Il vostro intento è altro, è chiaro ed è diabolico: usare la Commissione per colpire i vostri avversari politici. Non vi rendete conto, però, che così fate solo del male al Paese e alle istituzioni democratiche, svilendo il ruolo delle Commissioni d'inchiesta. Per questo noi vi diciamo “no”. Se è questo lo spirito, potete farvi da soli la Commissione, segnando un precedente negativo della storia repubblicana, in cui le Commissioni di solito si sono fatte unitariamente. Non è accettabile il tribunale politico che avete immaginato.

Chiudo, in un minuto, Presidente, con una nota personale.

Ho sempre sostenuto con forza, in ogni istante della mia esperienza da parlamentare, ora, e da Ministro, prima, che chiunque - chiunque! - abbia avuto responsabilità decisionali nella gestione di una vicenda così drammatica e difficile, dal sindaco del più piccolo paese fino al direttore generale dell'OMS, passando per tutti i livelli di governo, chiunque abbia avuto responsabilità debba essere pronto a renderne conto in ogni sede. Da parte mia...

PRESIDENTE. Concluda.

ROBERTO SPERANZA (PD-IDP). ...è quello che ho fatto e che continuerò a fare, con senso dello Stato e delle nostre istituzioni. Sul nostro lavoro, come è noto, si è già concentrata la magistratura, arrivando in tempi brevi alla verità giudiziaria con un'archiviazione con formula piena (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra), con argomentazioni ineccepibili che hanno considerato le ipotesi di reato, per me e il Presidente Conte, totalmente infondate.

PRESIDENTE. Deve concludere.

ROBERTO SPERANZA (PD-IDP). È l'ennesima prova che abbiamo operato nell'interesse esclusivo del Paese, con disciplina e onore. Con disciplina e onore, come dice la Carta costituzionale, e nessuna Commissione potrà cancellare questo fatto (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra che si levano in piedi - I deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle lasciano l'Aula).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Buonguerrieri. Ne ha facoltà.

ALICE BUONGUERRIERI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi...

PRESIDENTE. Le faccio recuperare il tempo.

ALICE BUONGUERRIERI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, era il 31 gennaio...

PRESIDENTE. Colleghi, capisco l'entusiasmo, però, anche (Dai banchi del gruppo Fratelli d'Italia: Vergogna, vergogna!)...

PRESIDENTE. I colleghi, che intendono lasciare l'Aula, possono farlo ma lo devono fare in silenzio, perché hanno diritto di parlare tutti, anche coloro i quali rappresentano la parte avversa rispetto a quelli che stanno applaudendo ora. Si esplicita, in questo luogo, la facoltà del libero pensiero e della libera parola e ciò vale per tutti, per la maggioranza e per l'opposizione, non solo per una parte. Prego, deputata Buonguerrieri.

ALICE BUONGUERRIERI (FDI). Parte da adesso il tempo, Presidente?

Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, era il 31 gennaio 2020 quando il Governo Conte ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per il Coronavirus. Da quel momento è iniziato il periodo tra i più tristi della storia della nostra Nazione. Alla domanda “siamo pronti?”, l'allora Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, rispondeva “siamo prontissimi”, anche se qui è venuto oggi a dire l'esatto contrario. Ci chiediamo se è lo stesso Giuseppe Conte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Decine di migliaia di vittime, che non hanno avuto neppure la possibilità di stringere la mano a un proprio familiare, imprese costrette a chiudere, danni economici e sociali incalcolabili. Tutto questo nonostante l'Italia sia lo Stato che ha applicato le misure più restrittive di tutte le altre Nazioni. Chiedo a me stessa Presidente: siamo sicuri che sia andato tutto come doveva? Allora, colleghi, la Commissione d'inchiesta non è solo strumento utile ma è strumento necessario per accertare quanto accaduto, per fare chiarezza, per restituire la verità agli italiani e per verificare, certo, eventuali responsabilità, perché, se sono stati commessi degli errori, questi non vengano ripetuti. È una Commissione che - lo dico con chiarezza fin da subito, assumendomene tutta la responsabilità - verificherà ogni aspetto della pandemia, perché la verità è un bene prezioso per tutti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Verificheremo i motivi per cui il piano pandemico del 2006 non sia stato aggiornato e i motivi per cui, sebbene aggiornato, non sia stato attivato, perché, come abbiamo detto in tante occasioni e ribadiamo anche in questa sede, il piano pandemico funziona come uno strumento antincendio: non può impedire l'incendio, ma può far guadagnare tempo e può così salvare vite umane. Verificheremo i rapporti dell'Italia con l'OMS e i motivi per cui sia stato ritirato il rapporto pubblicato, con cui si diceva che l'Italia non era pronta. Verificheremo perché, mentre scoppiava la pandemia, l'Italia regalava milioni di mascherine alla Cina (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), mandando i nostri medici a combattere contro il virus a mani nude. Verificheremo, sì, i contratti di appalto, i soldi spesi per i vaccini, per i “centri Primula”, l'App Immuni e i banchi a rotelle. Verificheremo tutto. Certo, Presidente, verificheremo anche gli eventuali effetti avversi da vaccino, che qualcuno vorrebbe restassero dei tabù (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Lo dobbiamo a tutte quelle famiglie che hanno perso un loro caro e lo dobbiamo a tutti gli italiani. C'è qualcuno che non vorrebbe tutto ciò? Lo chiedo, Presidente. C'è davvero qualcuno che non vorrebbe la verità? Beh, forse coloro che dicevano che è andato tutto bene, che parlavano di trasparenza, quella stessa trasparenza che oggi non vogliono più (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ci fa piacere che oggi, qui, siano venuti Conte e Speranza, ma perché non sono venuti a riferire, di fronte a tutte le interpellanze e accessi agli atti di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)?

Siamo consapevoli, Presidente, che per costoro Fratelli d'Italia costituisce un imprevisto, siamo consapevoli. Ma, lo dico con rammarico e con stupore, ci saremmo attesi che coloro che hanno assunto quelle scelte venissero a spiegarle, a rivendicarle, a sostenerle in Commissione. Invece, costoro scappano, lo hanno detto anche oggi, e il collega Borrelli ha invitato tutti a disertare la Commissione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e il MoVimento 5 Stelle è uscito dall'Aula.

Lo chiedo a lei, Presidente, perché lo fanno? Di che cosa hanno paura? Perché fa loro così tanta paura la verità? Se costoro sono convinti di avere fatto bene ad ignorare il piano pandemico nella fase iniziale della pandemia, lo dicano a viso aperto; se costoro sono convinti di avere fatto bene ad applicare il protocollo della “tachipirina e vigile attesa”, anziché le cure domiciliari, lo dicano a viso aperto; se costoro sono convinti che il green pass e il lockdown fossero le scelte più giuste per contrastare la diffusione del virus, lo riaffermino a viso aperto. Scelte, lo ricordiamo, che furono adottate come misure di cieca disperazione.

A dirlo non fu Fratelli d'Italia ma fu Walter Ricciardi, consulente dell'OMS (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), consulente del Ministero della Salute. Costoro, Presidente, si sono premurati di coinvolgere il popolo italiano quando hanno assunto quelle scelte? No, Presidente, e anche oggi vorrebbero sottrarsi da qualsiasi giudizio, ma questo non avverrà. Vorremmo, in realtà, che questa fosse anche un'opportunità per costoro. Spieghino perché il green pass, che doveva essere uno strumento attraverso cui gli italiani non dovevano contagiarsi, si è invece dimostrato uno strumento che non solo non impediva il contagio ma lo affrancava all'ingresso dei locali, dei ristoranti, degli uffici, dei luoghi pubblici.

Spieghino, costoro, perché gli italiani sono stati costretti a vaccinarsi per andare a lavorare, lo spieghino, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Perché, se qualcuno faceva una domanda, se poneva un dubbio, non esercitava un atto di verità ma era un no-vax, un negazionista, un pericolo per la salute pubblica. Per poi scoprire, però, che quegli stessi dubbi erano stati sollevati da altri, ma posti sotto silenzio dai decisori politici. Per suo tramite, Presidente, cari colleghi, venitele a spiegare queste cose, noi ve ne diamo la possibilità.

Invece, abbiamo sentito davvero dire di tutto in questi lavori parlamentari, dalla Commissione fino ad oggi, in Aula. Abbiamo sentito dire, per esempio, che è una Commissione che sarebbe monca perché non coinvolgerebbe le regioni. Presidente, un'accusa singolare, quando questa proviene dai colleghi del PD, vale a dire quel partito che per ora governa la regione Emilia-Romagna e lì ha votato contro l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

In quella stessa regione, dove la provincia di Piacenza ha registrato il maggior numero di decessi in proporzione alla popolazione, come ci insegna il nostro presidente Tommaso Foti! È un'accusa ancor più singolare, quando questa proviene dal MoVimento 5 Stelle, che, tramite il Governo, ha impugnato leggi regionali per riaffermare il principio per cui, in tempo di pandemia, la competenza legislativa è posta in capo esclusivo allo Stato, così come confermato dalla Corte costituzionale, per poi venire qui a sostenere l'esatto contrario! Ma con quale coraggio ci venite a dare lezioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Con quale coraggio! Noi lezioni da voi non ne prendiamo!

E poi, dico, se volevate davvero indagare le regioni, ma perché non lo avete fatto, ad esempio, nella regione Lazio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), dove lo scandalo delle mascherine è venuto fuori per una nostra azione dai banchi di minoranza. Poi accusate qualcuno, se fa anche solo una domanda, di strizzare l'occhio ai no-vax.

Ora qualcuno ci deve spiegare cosa ci sia di no-vax nel ricercare la verità, perché, sia chiaro, colleghi, ci sottraiamo al gioco dell'anatema, secondo cui, se uno difende i confini, è uno xenofobo, se uno difende la famiglia, è un omofobo, se uno difende la propria identità, è un razzista (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e se uno difende la libertà di scelta, è un no-vax! Smettete di lanciare anatemi e difendete nel merito le vostre scelte, se ne siete capaci! Questo ci aspettavamo da voi.

Invece, dite che utilizzeremo questa Commissione come una clava politica, contro l'attuale opposizione. Ci sorprende, colleghi, questa accusa…

PRESIDENTE. Si avvii a concludere.

ALICE BUONGUERRIERI (FDI). …che proviene proprio da coloro che dicevano che avevano fatto tutto bene, che non avevano commesso errori, perché, colleghi, la categoria dell'errore, per noi, non è solamente ammissibile, ma è anche del tutto legittima in una situazione di straordinarietà, come quella che abbiamo appena attraversato. Quello che fa la differenza è che voi, quegli errori, non li riconoscete come tali, ma li rivendicate come scelte giuste!

PRESIDENTE. Concluda.

ALICE BUONGUERRIERI (FDI). E nel momento nel quale li rivendicate - concludo, Presidente - come scelte giuste, ve ne assumete la responsabilità politica. Con il Governo Meloni, è finita quell'Italia in cui uno fa una scelta, ma non si assume la responsabilità politica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! È finita! Lo ha detto il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, da quei banchi, il 25 ottobre, quando ha preso l'impegno con gli italiani di costituire questa Commissione.

PRESIDENTE. Deve chiudere.

ALICE BUONGUERRIERI (FDI). Concludo, Presidente. E se voi pensavate che non avremmo mantenuto questo impegno, vi sbagliavate. Non ci sarà green pass che tenga, colleghi, non ci imbavaglierete. Fratelli d'Italia vuole la verità per tutti gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ed è per questo che voterà convintamente a favore dell'istituzione della Commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 384-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - Testo unificato - A.C. 384-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul testo unificato delle proposte di legge nn. 384-446-459-A:

"Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione) (I deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra esibiscono , in piedi , la tessera di voto e non partecipano alla votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 117) (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra - Vivi applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE - Dai banchi della maggioranza: “Verità! Verità!”).

Commemorazione dell'onorevole Guido Bodrato.

PRESIDENTE. Passiamo ora agli interventi sull'ordine dei lavori, volti a commemorare la figura di Guido Bodrato, più volte deputato e Ministro.

Ha chiesto di parlare il deputato Enrico Letta. Ne ha facoltà.

ENRICO LETTA (PD-IDP). “Irma mi ha lasciato stamani, ho sempre pensato con la testa, questa volta parlo col cuore e non riesco a dire addio”. La discrezione, tutta piemontese, che si spezza, si rompe drammaticamente in un momento eccezionale, unico, in quanto eccezionale, forse l'ultimo della sua lunga e intensa vita: la scomparsa della moglie, amata compagna di una vita, prologo e preparazione della conclusione della sua stessa vita terrena, qualche settimana dopo.

Quelle parole belle, forti e armoniose allo stesso tempo, raccontano di una persona dalle infinite qualità, quale è stata Guido Bodrato. Chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo, di camminare dietro e accanto a lui per tutti questi decenni, fino all'ultimo, sempre insieme e sempre dalla stessa parte, può raccontare qui, oggi, di fronte a quel Parlamento per il quale nutriva rispetto e vera e propria venerazione, di considerare un assoluto privilegio, come molte altre generazioni, l'essere stato tanto influenzato, in modo così determinante, da una profondità di pensiero unica, dalla signorilità nei comportamenti, dalla capacità di scelte sempre coerenti e lineari, mai opportunistiche.

I suoi toni gentili, le sue proverbiali discrezioni e sobrietà, tutte caratteristiche che non gli hanno impedito, anzi, tutt'altro, di essere fermo e battagliero, quando era necessario, come nella battaglia contro la corruzione, la degenerazione tangentizia e correntizia della Prima Repubblica e in quella inflessibile contro i monopoli e, in particolare, il duopolio nelle telecomunicazioni. Guido Bodrato è stato un maestro, sì, un maestro d'intere generazioni di “bodratiani” (oggi diremmo “bodratiani” e “bodratiane”), che nel definirsi tali provavano il senso di una identità comune cattolico-democratica, moderna e, allo stesso tempo, radicata in valori antichi, basata su un netto sentimento di appartenenza, ma anche, un pochino, di orgogliosa, anche se sempre discreta e modesta, diversità. Maestro soprattutto di giovani, attento alle novità e sempre aperto al confronto - parola che amava e che fece amare a noi giovani cresciuti con lui -, al confronto e al rispetto per gli altri, avversari politici, mai nemici da schiacciare. Maestro di generazioni alle quali non ha mai chiesto nulla in cambio, se non l'impegno a sviluppare, sempre e dovunque, quei valori condivisi insieme.

Appassionato, curioso e determinato, sempre, in tutti i suoi impegni, dal consiglio comunale di Torino al Parlamento italiano, a quello europeo, a funzioni importanti di Governo, così come nel lavoro e nell'impegno associativo e intellettuale, Guido Bodrato ha testimoniato e rappresentato una politica appassionata, coerente e seria, mai fatta di semplici richiami alla fedeltà, di ricatti più o meno espliciti o di disinvolti cambi di campo o di casacca, una politica a testa alta e schiena dritta, basata sul rispondere sempre alla propria coscienza, ai propri valori e alla Costituzione, sulla quale aveva più volte giurato da Ministro e di cui si sentiva protettore e innamorato sostenitore, la Costituzione che ha fatto e fa dell'Italia una Repubblica parlamentare, di cui il Parlamento, questo Parlamento, è, e sempre sarà, il cuore.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE' (ore 13,57)

ENRICO LETTA (PD-IDP). Presidente, concludo. La funzione del Parlamento e dell'essere parlamentare si è, purtroppo, svilita nei decenni, sicuramente rimpicciolita, mi verrebbe da dire, e desacralizzata. Ognuno di noi è più o meno intensamente attraversato dalla domanda di senso nello stare qui a rappresentare, per intero, come dice la nostra Costituzione, il popolo italiano. Posso dirvi che quel senso io lo percepisco in modo profondo nell'essere qui, oggi, in Parlamento, a commemorare Guido Bodrato, grande protagonista del Parlamento, di questo Parlamento, della storia politica repubblicana italiana, interprete e testimone di una politica centrata sul “noi”, mai sull'”io” e, quindi, di conseguenza, strenuo difensore del Parlamento, il Parlamento che è il “noi” per eccellenza, il “noi” nazionale, il “noi” fatto sovranità popolare.

Grazie, Guido, per quello che sei stato e per quello che hai dato; continua ad aiutarci oggi, con il tuo esempio, a essere degni della nostra funzione; aiutaci, soprattutto, a non deflettere mai dai principi della nostra bella e da te tanto amata Costituzione repubblicana (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Bertoldi. Ne ha facoltà.

ANDREA DE BERTOLDI (FDI). Grazie, Presidente. Nel dispiacere di ricordare la perdita di un politico, di una persona che ci ha preceduto per tanti anni in quest'Aula, non posso non ricordare la figura di Guido Bodrato, che era Ministro della Pubblica istruzione allorquando io, ragazzo, frequentavo il liceo classico. Quindi, da lì, risale il ricordo della figura politica di uomo di Governo di Guido Bodrato. Nell'esprimere il cordoglio del gruppo di Fratelli d'Italia alla famiglia di Guido Bodrato, ma anche alla famiglia politica che lo ha annoverato per tanti anni tra le sue file, porto anche, ovviamente, le condoglianze di noi tutti.

Credo che, però, nel ricordare questa figura politica importante della nostra storia, sia utile proprio fare un breve excursus, un ricordo di quello che è stato il contesto storico nel quale la figura di Guido Bodrato si è espressa. Allora, io penso alla storia politica di quella che, anche troppo semplicisticamente, è stata definita la Prima Repubblica e penso a una persona che ha saputo, in quel contesto, transitare dalle aule istituzionali del consiglio comunale alle Aule parlamentari, al Parlamento europeo e, come detto prima, agli scranni ministeriali. Penso a un momento nel quale nella politica vigevano sicuramente, colleghi, forse più di oggi, il principio e il valore della competenza, della serietà, del rispetto, sicuramente, un periodo nel quale si era molto lontani da quel populismo che ha contagiato spesso troppi, sulla scia dell'uno vale uno; un periodo nel quale da destra e da sinistra ci si confrontava, certamente in modo aspro, alle volte anche troppo ideologico, ma privilegiando il merito, la qualità, la serietà e il rispetto. Quando parliamo di una persona come Guido Bodrato, queste sono le prime cose che, a un uomo di una parte politica diversa sicuramente dalla sua, vengono alla mente. Faceva parte di una forza politica che potremmo definire interclassista, la Democrazia Cristiana, ne rappresentava una componente, quella, anche lì, semplicisticamente detta, della sinistra democristiana, che va interpretata alla luce di un pensiero che, da Dossetti a Moro, ovviamente, arrivò alle Forze nuove, che lui guidava nella Democrazia Cristiana. Un'esperienza politica del cattolicesimo democratico che ha avuto un peso importante nel nostro Paese. Noi ne riconosciamo la profonda fedeltà ai valori, a quei valori della Costituzione italiana, a quei valori che, mi sia permesso di dirlo, negli ultimi 20-25 anni, e non voglio fare accuse o critiche di parte, sono stati magari un po' troppo disattesi, tanto che la figura del politico e della politica è stata spesso svilita alla luce del populismo, venendo meno ai princìpi di quella Costituzione che, invece, deve valere come doveva valere in tutte le sue parti, e non solo in alcune.

Ecco quindi che io, signor Presidente, voglio concludere questo mio intervento di doveroso ricordo dell'onorevole Guido Bodrato e della sua figura politica con un memento, che rivolgo in primis a me stesso e ai miei colleghi della mia forza politica, ma naturalmente a tutti i colleghi, perché figure come quella di Guido Bodrato vengano considerate per rivalutare, nell'ottica dei Padri costituenti, il valore della politica, il valore dei politici e si vada davvero oltre “l'uno vale uno” per ritornare a quella serietà, a quella competenza, a quella qualità, a quel rispetto che gli uomini di quell'epoca hanno dimostrato a tanti giovani come me e come noi che allora li guardavano dalle aule delle scuole. Grazie ancora e condoglianze davvero alla famiglia (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ottaviani. Ne ha facoltà.

NICOLA OTTAVIANI (LEGA). Grazie, Presidente. La figura di Guido Bodrato è la figura di un uomo che ha segnato un percorso importante non soltanto all'interno di quello che è stato per anni il movimento dei cattolici democratici, ma ha segnato il percorso di tanti giovani studenti universitari che credevano e, soprattutto, si formavano all'interno delle fila positive e intellettuali del movimento giovanile cattolico. Ebbene, Guido Bodrato non è stato soltanto il riferimento, come si diceva in precedenza, della corrente di Donat-Cattin, fondata con lui, la corrente di Forze nuove, ma è stato il riferimento del movimento degli studenti dell'Ateneo di Torino dove si formava la classe dirigente non soltanto piemontese, ma quella che poi avrebbe condizionato e messo le proprie impronte digitali sul futuro e sullo sviluppo della classe dirigente dell'intero Paese.

Al gruppo della Lega piace ricordare quella che è stata la definizione che di recente ha portato avanti il Presidente Mattarella ricordando la figura di Guido Bodrato: un intellettuale, così lo ha definito il nostro Presidente, senza retorica, schivo da ogni tentazione ideologica. Per lui era importante il confronto, per lui era importante anche la diversità, che era un arricchimento, e gli unici due sostantivi che aveva eliminato, anzi che non aveva mai introdotto, all'interno del suo gergo democratico erano avversario e nemico. C'era l'altro, inteso come portatore di un'idea diversa, come portatore di un'idea con la quale non è soltanto d'uopo, ma è formativo conformarsi e, soprattutto, confrontarsi. Ecco perché la sua esperienza, quando poi andò a terminare il suo percorso all'interno di quella nuova forza, il nuovo raggruppamento, così come veniva definito all'epoca, la nuova corrente Zac, insieme a Zaccagnini, a Martinazzoli e a quella che veniva definita l'esperienza della sinistra di base, fu comunque un'esperienza formativa anche per coloro che all'interno della Democrazia Cristiana la pensavano in un modo diverso, ma non erano né avversari né nemici, erano persone con le quali ci si confrontava. Ebbe modo di vivere personalmente due tormenti: il tormento dilaniante del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro e quello che portò alla chiusura del partito della Democrazia Cristiana, con la trasformazione del Partito popolare, un tormento vissuto insieme a Mino Martinazzoli, che però andava nella direzione europeista.

È questo l'altro argomento che il Presidente della Repubblica ha ricordato in questi giorni per sottolineare l'importanza di Guido Bodrato, il suo concetto dell'Europa: Europa come viatico per la conservazione dei diritti, della libertà e della democrazia effettiva.

Un ultimo profilo di sottolineatura essenziale che riguarda l'uomo Guido Bodrato: il 9 maggio 2023, quindi più o meno due mesi fa, Guido Bodrato ha voluto ricordare la figura di Aldo Moro e ricordando la figura di Aldo Moro ha sottolineato come la stagione dei diritti risulterà effimera se non riscopriremo un nuovo senso del dovere. Sono parole, sono indicazioni, sono elementi di formazione di un uomo che aveva in quel momento novant'anni, ma che aveva sicuramente molte primavere in meno di chi, ancora oggi, solo a livello di retorica, confonde quello che è l'esercizio del diritto con l'impossibilità effettiva di coniugare il diritto all'interno del nostro sistema democratico. Ecco perché l'insegnamento più grosso che ci lascia Guido Bodrato è quello dell'effettività della democrazia e non della genericità della tutela del diritto perché significherebbe in altro modo confondere il diritto con quella che è un'ipotesi di anarchia. Concludiamo davvero: Guido Bodrato ci lascia un'esperienza importante che è quella non solo del cattolicesimo democratico, ma anche del sentimento laico di intendere la democrazia. Sono testimonianze di vita vissuta, sono testimonianze di applicazione di quello che è il principio della Costituzione materiale. Grazie Guido (Applausi).

PRESIDENTE. Grazie a lei. Ha chiesto di parlare l'onorevole Appendino. Ne ha facoltà.

CHIARA APPENDINO (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi e colleghe, oggi commemoriamo la vita e l'impegno politico di Guido Bodrato proprio in quest'Aula, come è stato ricordato, dove ha portato il suo contributo importante per ben sette legislature, attraversando anni cruciali per la storia del nostro Paese, parliamo degli anni compresi tra il 1968 e 1994, anni di grandi cambiamenti e grandi difficoltà.

Guido Bodrato ha dedicato la sua vita alla difesa della democrazia e della rappresentanza partendo dalla mia Torino, e mi fa piacere che in quest'Aula in questo momento ci sia anche il mio ex ed attuale collega Piero Fassino, che è stato anche lui Sindaco della nostra città, perché credo rappresenti un segnale importante di quanto abbia segnato la storia di Torino. Lo ha fatto prima nel movimento degli studenti universitari, poi nel consiglio comunale, poi come deputato, come ministro, come parlamentare europeo, riuscendo sempre a far sì che il suo operato fosse contraddistinto da due cose che io ritengo particolarmente importanti: la responsabilità e l'impegno. È stato soprattutto un uomo di princìpi, che ha sempre cercato di mettere il bene del Paese al centro del suo impegno politico, mosso da una volontà importante: quella di difendere la nostra Costituzione. Era un intellettuale poco retorico e molto, molto pratico, capace innanzitutto di ascoltare e poi di mantenere una mente aperta e una curiosità per le sfide dei tempi nuovi. Quando non si sa occorre informarsi, studiare e discutere serenamente e obiettivamente, senza mai credere di essere infallibili, per citare Don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare Italiano, allo studio del quale Bodrato ha dedicato “Le stagioni dell'intransigenza”, solo l'ultima delle tante opere con cui ha contribuito alla politica e al dibattito pubblico. Tale opera testimonia non solo la profonda conoscenza della storia politica italiana e la capacità di analisi critica di Bodrato, ma anche la sua presenza e lucidità, ancora invidiabile alla soglia dei novant'anni.

La sua visione politica, caratterizzata da un'attenzione speciale per i bisogni delle persone e per i fermenti sociali che hanno attraversato il Paese e il suo lascito rimarranno sicuramente una fonte di ispirazione per coloro che cercano di comprendere il passato e costruire un futuro migliore per l'Italia e l'Europa. Il suo impegno per i valori democratici e il suo contributo al dibattito politico rappresenteranno, lo hanno già fatto in passato, ma continueranno a farlo in futuro, un importante punto di riferimento per le generazioni politiche future, per quelle attuali e mi sento di dire anche per gli intellettuali. La sua saggezza, la sua competenza, la sua passione per la politica saranno ricordati da coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui. La sua umanità rimarrà nel cuore dei suoi cari e di chi ha avuto l'onore di conoscerlo, ai quali va il sincero abbraccio mio e di tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle, che ho l'onore di rappresentare, sia per la perdita di Guido, che anche per la recentissima perdita di Irma, dopo 63 anni che hanno vissuto insieme, uno accanto all'altro.

Voglio chiudere dicendo che il suo ricordo va costruito anche da tutti quelli come me, che non hanno avuto l'onore di conoscerlo personalmente per ciò che ha incarnato, per ciò che ha fatto, per i valori che rappresentava e per la sua esperienza perché, quando ci lascia una persona che ha segnato evidentemente in modo così importante passaggi cruciali della storia del nostro Paese, commemorare non significa solo abbracciare i cari e mostrare cordoglio - lo stiamo facendo oggi, come MoVimento 5 Stelle -, ma significa anche assumersi un pezzetto di responsabilità per far sì che ciò che quella persona ha rappresentato, non solo faccia parte del passato, ma possa contribuire al futuro che ciascuno di noi vuole costruire. Quindi, Presidente, concludo nuovamente dicendo che siamo vicini evidentemente a chi ha avuto la possibilità di conoscere Guido Bodrato ed esprimo le condoglianze del Movimento 5 Stelle (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rubano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MARIA RUBANO (FI-PPE). Grazie Presidente e onorevoli colleghi. Forza Italia esprime il suo cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Guido Bodrato e rivolge le condoglianze ai suoi familiari. Purtroppo, non è la prima volta che, negli ultimi mesi, ci ritroviamo in quest'Aula a ricordare l'opera di chi ci ha preceduto nello svolgimento di questa funzione.

Con Guido Bodrato se ne va un altro tassello della nostra storia politica, di una storia e una classe politica che hanno consentito ad un Paese, uscito distrutto dalla Seconda guerra mondiale, di arrivare a sedere tra le principali potenze industriali del mondo. Bodrato era ovviamente più giovane della generazione che partecipò all'Assemblea costituente e alle prime legislature repubblicane ma, svolgendo militanza politica nel suo partito, la Democrazia Cristiana, ha sicuramente potuto beneficiare dell'insegnamento e dell'esempio dei leader di quella grande forza politica. Se si guarda il curriculum politico di Guido Bodrato, emerge la figura di un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita all'attività politica, alle istituzioni e al suo partito: una solidissima esperienza parlamentare, con ben 7 legislature, tre volte Ministro della Repubblica, una legislatura come europarlamentare. Fu inoltre vicesegretario della DC e, per circa 4 anni, fu direttore del giornale Il Popolo. Ho voluto citare i numerosi incarichi ricoperti dall'onorevole Bodrato perché da questi emerge la fotografia di una politica che oggi non c'è più, una politica che assorbiva completamente chi la praticava con passione, una politica nella quale ogni partito aveva un suo organo di stampa, come era appunto Il Popolo e molti altri giornali, e questo non - o comunque non solo - per finalità di mera propria propaganda, ma per dare voce al dibattito interno alle singole forze politiche ed anche per provare a svolgere un'attività culturale ovviamente di natura politica.

Guido Bodrato ha partecipato pienamente da protagonista a quella politica che ho appena avuto modo di descrivere. Purtroppo, con lui, se ne va un altro pezzo di quel modo di fare, ma soprattutto di vivere la politica, una politica che non poteva prescindere da ideali forti che per l'onorevole Bodrato sono sempre stati quelli del cattolicesimo democratico. Persone del suo spessore e della sua cultura mancheranno a noi e mancheranno all'Italia, ma siamo consapevoli che il contributo che hanno fornito non è - e non sarà - dimenticato (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO (A-IV-RE). Grazie Presidente. Siamo qui a commemorare e a ricordare una figura che, in quest'Aula e in questi luoghi, ha dato un contributo decisivo e importante alla vita delle nostre istituzioni e del nostro Paese.

Il suo curriculum molto denso di incarichi istituzionali e di incarichi politici lo ha ricordato il collega Enrico Letta, nel suo bell'intervento, come anche i colleghi intervenuti successivamente. Aggiungo che Guido Bodrato è stato un animatore culturale grande e importante, non solo nel panorama politico italiano, ma anche nel panorama sociale. Lo è stato da giovane, come veniva ricordato per il suo impegno a scuola; lo è stato per l'impegno nell'Azione Cattolica, lo è stato nella direzione de Il Popolo che portava avanti con grande orgoglio e con grandissima professionalità, ma lo è stato fino all'ultimo per i suoi interventi in politica, anche sulle questioni di quotidianità e di attualità, interventi ed interviste, perché il suo pensiero era sempre ricco e sempre attuale.

Ricordo Guido Bodrato come una persona di grande affabilità, come Gerardo Bianco, un altro gigante della politica che abbiamo ricordato, purtroppo, poco tempo fa in quest'Aula: si somigliavano come approccio: avevano lo stesso percorso, come tante altre personalità che hanno contribuito alla crescita di questo Paese all'interno della Democrazia Cristiana.

Guido Bodrato era uno di quei politici che non faceva mai mancare la sua presenza nel territorio. Ricordo le sue presenze a Trieste, la mia città, quando mi veniva a trovare per iniziative politiche partecipatissime insieme a Corrado Belci e a Sergio Coloni, i suoi punti di riferimento nella nostra regione, o quando veniva a portare il contributo ai giovani che si riunivano a Lavarone con la sinistra della Democrazia Cristiana.

Era un'epoca in cui i partiti politici avevano una forte identità, ma anche una grande capacità di dialogo e una grande tendenza a essere luoghi di accoglienza, di costruzione del futuro, di crescita dei giovani e di ricerca di persone che volevano impegnarsi nella politica. Noi abbiamo perso, con quella generazione, di cui fa parte anche Guido Bodrato, una grande capacità di includere e una grande capacità di attrarre.

Guido Bodrato diceva: “Non mi sono mai sentito minoranza, ma sono quasi sempre stato minoranza”, perché lui era molto orgoglioso delle sue idee - lo è sempre stato - e, all'interno della Democrazia Cristiana e della politica di quegli anni, c'era un dibattito che provocava anche grandi frizioni. Ma, oltre all'orgoglio delle sue idee, non mancava mai il rispetto per le idee degli altri. Un pensiero alla famiglia di Guido, un pensiero a chi ha vissuto con lui un periodo intenso della politica e una grande riconoscenza per un uomo che ha dato un grande contributo al nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie signor Presidente. Il nostro gruppo si unisce al dolore dei suoi figli e familiari, dei suoi amici e di chi gli fu vicino politicamente, nel commosso ricordo della figura del compianto Guido Bodrato, scomparso l'8 giugno scorso, ricongiungendosi all'amata moglie Irma Galli, che lo aveva preceduto poche settimane prima, nell'aprile scorso, ed alla quale era stato legato per tutta la vita.

Guido Bodrato è stato uno stimato rappresentante del cattolicesimo democratico e del cristianesimo sociale, esponente dapprima della corrente democristiana di Forze Nuove con Carlo Donat-Cattin e poi di quella che viene definita area Zaccagnini, quando Benigno Zaccagnini si propose come segretario della DC, con la finalità di un profondo rinnovamento di quel partito. Nella sua originaria formazione democratica e sociale era stato anche molto vicino all'esperienza del Movimento dei lavoratori cristiani, quelle ACLI con le quali collaborò in molte occasioni. Aveva iniziato il suo impegno politico ed istituzionale già come membro del consiglio comunale di Torino e, poi, dal 1968 al 1994, era stato componente di questa nostra Camera dei deputati, per ben 7 legislature consecutive, dalla V all'XI, attraversando tutte le stagioni della Prima Repubblica, spesso con ruoli di grande responsabilità, sia nei Governi che si sono succeduti sia nel suo partito, la Democrazia Cristiana, di cui fu più volte vice segretario e, poi, anche, in seguito, nel Partito Popolare Italiano, con il quale fu anche uno dei protagonisti della stagione de L'Ulivo con Romano Prodi.

Dal 1999 al 2004 fu europarlamentare, improntando il suo impegno ad un forte e convinto europeismo. Non a caso, era stato iscritto al Movimento Federalista Europeo. Ho ricordato che aveva assunto ruoli di grande responsabilità in diversi Governi degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. Infatti, dal 1980 al 1982 fu il Ministro della pubblica istruzione e lo voglio ricordare per la Commissione che istituì per i lavori preparatori della scuola elementare, per i programmi della scuola elementare e per la legge n. 270 del 1982 che prevedeva, già allora, la dotazione organica provinciale ed un nuovo modo di reclutare e di risolvere il problema del precariato.

Dal 1982 al 1983 divenne Ministro del bilancio e della programmazione economica, nel 5° governo Fanfani. Successivamente, dal 1991 al 1992, fu Ministro dell'Industria e del commercio nel 7° Governo Andreotti e, quando esplose, subito dopo, la drammatica vicenda di Tangentopoli, fu nominato commissario della Democrazia Cristiana di Milano, a cui seguì la formazione del Partito Popolare Italiano, di cui fu, poi, come ricordavo prima, uno dei protagonisti con l'esperienza di Romano Prodi de L'Ulivo.

Dal 1995 al 1999 fu, come è stato ricordato, anche direttore politico del quotidiano Il Popolo. Del resto, nel corso della sua vita e anche negli anni più recenti, è stato autore di molti libri di analisi politica, delle trasformazioni della società e dello Stato e anche di memorie delle complesse vicende che aveva attraversato nella sua lunga esperienza politica ed istituzionale.

Condividiamo quanto alla notizia della morte di Guido Bodrato aveva dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “La sua lunga esperienza politica al servizio delle istituzioni, dal consiglio comunale di Torino alla Camera dei deputati, nell'impegno di governo, nel Parlamento di Strasburgo, è stata sempre vissuta nel segno di una rigorosa assunzione di responsabilità. Quella responsabilità e quel senso del dovere che negli anni della formazione giovanile aveva riconosciuto nella testimonianza della generazione che lo aveva preceduto e che, soprattutto nelle sue zone, si era battuta nella Resistenza per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo e per la costruzione della democrazia”. E ancora: “(…) è sempre stato capace di guardare alla realtà con quella intelligenza dei tempi nuovi che per lui significava senso della storia, curiosità, attenzione per le attese e le domande delle nuove generazioni (…)”. E, infine: “Un intellettuale senza retorica e schivo da ogni tentazione ideologica, che ha sempre trovato nella Costituzione e nella sua appassionata difesa il suo orientamento (…). Lo ha guidato nel suo percorso umano una profonda fede, vissuta con semplicità, libertà e laicità, secondo quello spirito maturato dal Concilio Vaticano II che ha appassionato tanti della sua generazione”.

È con questo spirito, così ben espresso nelle parole che gli ha dedicato il Presidente Mattarella, nelle quali ci riconosciamo pienamente, che, pure da itinerari politici diversi, rivolgiamo a Guido Bodrato questo ultimo saluto e un commosso abbraccio a chi gli ha voluto bene (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Romano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAVERIO ROMANO (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Il ricordo di Guido Bodrato, dalle parole del Presidente Letta, ha suscitato in me una qualche emozione, un tuffo nel passato. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Guido Bodrato - tu, mi permetto di darti del tu, più di quanto non l'abbia frequentato io - perché Guido Bodrato ha fatto parte di quella categoria di esponenti politici, che, oltre a ricoprire incarichi prestigiosi e a calcare l'Aula del Parlamento, si peritavano e si preoccupavano di formare le nuove generazioni alla politica, come se lasciare il testimone fosse l'impegno prioritario rispetto alle faccende del presente. Io lo voglio ricordare così, perché Guido Bodrato è stata una persona, seppure avanti in età, circondata da giovani, da persone che gli volevano bene, da persone che lo ascoltavano, da persone che hanno portato in politica i suoi insegnamenti. Questo è un patrimonio che non si è disperso, perché Guido Bodrato ha saputo dare quegli insegnamenti, ha saputo misurare le sue parole, ha saputo coinvolgere quelle giovani generazioni. Guido Bodrato, da persona austera e rigorosa, è riuscito a trasmettere quel sentimento e quella passione. Senza il suo essere, insieme a Marcello Pagani, voglio ricordare alcuni nostri amici che purtroppo non ci sono più, non ci sarebbe stata una parte di classe dirigente, che, in questo Paese, sempre più, ritengo, sia necessario resti. Quella stagione, purtroppo, non c'è più. Non c'è più il modo con il quale formare le nuove generazioni alla politica.

Guido Bodrato è stato un uomo delle istituzioni, è stato un uomo di cultura, attento alle istanze dei cittadini, e ha servito il nostro Paese sotto l'egida della Costituzione, difendendola attraverso i suoi atti, le sue parole e le sue posizioni politiche: non sempre, come ricordava qualcuno, posizioni maggioritarie, ma che, con orgoglio portava avanti dentro la sua dimensione di uomo che aveva scelto la politica come servizio, e non per servirsene. Questo lo ha fatto fino alla fine, lo ha fatto nei momenti difficili della Democrazia Cristiana, accanto a Benigno Zaccagnini e al compianto Ciriaco De Mita, ed è stato un illustre deputato per 7 legislature, ricoprendo anche ruoli importanti: Ministro dell'Istruzione e dell'Industria; è stato anche eurodeputato ed è stato uno dei fondatori del gruppo Schumann. Credeva nel Partito Popolare Europeo, era un europeista convinto. Oggi siamo diventati tutti europeisti, ma c'è stato un momento in cui questa parola non era una parola nel cuore di tanti. E ritengo che anche la posizione espressa più volte da Guido Bodrato all'interno della Democrazia Cristiana, per la lotta alla corruzione e per il rinnovamento di quel partito, la battaglia per rendere più trasparente il rapporto tra banche e cittadini, riveli quanto sia attuale ancora oggi.

Con Guido Bodrato se ne va, quindi, non soltanto un uomo, e per questo ci uniamo al cordoglio e siamo solidali con la famiglia, ma se ne va una parte di storia del nostro Paese. Una storia alla quale io, personalmente, sono molto affezionato. Una storia che speriamo abbia lasciato nel cuore di molti il segno che Guido Bodrato avrebbe voluto lasciare (Applausi)

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, con lettera in data 5 luglio 2023, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla VIII Commissione (Ambiente):

“Conversione in legge del decreto-legge 5 luglio 2023, n. 88, recante disposizioni urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dall'alluvione verificatasi a far data dal 1° maggio 2023” (1279) - Parere delle Commissioni I, II, IV, V, VI, VII, IX, X, XI, XII, XIII e XIV.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

Organizzazione dei tempi di esame di un disegno di legge.

PRESIDENTE. Avverto che, nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna, sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per l'esame del disegno di legge 1038-A ed abbinate, recante la delega al Governo per la riforma fiscale.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Scotto. Ne ha facoltà.

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Voglio ricordare, in quest'Aula, un musicista, cantautore, attore, uno dei simboli della cultura popolare napoletana e campana, Marcello Colasurdo, morto ieri, all'età di 68 anni. Ricorderemo di Marcello la voce potente, antica, contadina, ispirata da Mamma Schiavone, la madonna di Montevergine, dove ogni anno portava la sua tammurriata popolare alla processione dei “femminielli”. Marcello Colasurdo era il leader storico del gruppo operaio 'e Zezi, di Pomigliano d'Arco. Non c'è stato un concerto, una piazza, un corteo, una manifestazione pubblica, dove non sono state suonate negli anni, nelle grandi occasioni sindacali, le canzoni di questo gruppo, che ha raccontato i processi di deindustrializzazione dell'area Nord di Napoli, le lotte, le vittorie e le sconfitte.

Esordì nel 1975 il suo gruppo musicale, con la tammurriata dell'Alfasud e fu memorabile una canzone che descriveva un lutto enorme, una morte operaia, la 'A Flobert, a Santa Anastasia, lo scoppio di una fabbrica, dove morirono 12 operai e un'operaia, scaraventati fino a 100 metri, una fabbrica di fuochi d'artificio. Lascia nella memoria di tanti una grande versatilità. Fu attore, recitò con Federico Fellini, con John Turturro, raccontò la cultura napoletana anche all'estero ed è morto, però, solo, povero, cieco. Il consiglio comunale di Pomigliano d'Arco e di Napoli e la CGIL raccolsero firme, perché gli fosse concessa la legge Bacchelli. Non c'è stato il tempo, eppure mi sembrava giusto ricordarne la memoria.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. In una seduta della nostra Camera, in cui abbiamo reso giustamente onore a un grande uomo come Guido Bodrato, come espressione di buona politica, voglio ricordare qui un altro uomo che ci ha lasciato nelle scorse ore e che ha ispirato la propria vita alla buona politica e a essere un leale servitore dello Stato. Mi riferisco a Mario Virano, che, da ultimo, è stato il commissario all'osservatorio TAV prima e amministratore delegato della società italo-francese TELT, che è chiamata a realizzare il collegamento ferroviario Torino-Lione. Mario Virano fu incaricato, nel 2005, di gestire un dossier particolarmente difficile e critico, quale era in quel momento la TAV, e si è dedicato per 18 anni, con passione, con determinazione e con competenza, a gestire quel dossier. Se oggi la TAV è una realizzazione in corso d'opera, lo dobbiamo essenzialmente a lui e alla sua competenza di architetto, che gli permise di prendere il progetto iniziale, di ridisegnarlo e di liberarlo degli impatti ambientali più duri.

Lo dobbiamo alla sua saggezza politica, che lo portò sempre a cercare il confronto con i sindaci e con la comunità della Valle di Susa, anche con i settori no-TAV, cercando ogni volta con razionalità e documentazione fondata di dimostrare l'utilità strategica di quell'opera e la possibilità di realizzarla nell'interesse dei cittadini. E lo ricordiamo per la sua capacità di visione. Mario Virano non era soltanto un architetto di grande qualità, non era soltanto un uomo di fine intelligenza politica. Era un uomo di visione. Non ha mai pensato che la TAV fosse soltanto una ferrovia, l'ha sempre pensata come un grande asse di sviluppo per creare lavoro e prosperità, un grande asse di integrazione europea, una delle porte verso l'Occidente dell'Europa e del nostro Paese. Non a caso volle nella sede della Torino-Lione ricostruire e pubblicare tutti gli atti e tutti i documenti che dal traforo del Frejus di metà dell'Ottocento a oggi hanno segnato quella valle e quell'opera, riconducendosi così, nella sua iniziativa quotidiana, alla scelta che Camillo Benso di Cavour fece allora per aprire l'Italia, in quel momento il Piemonte, all'Europa. Mario Virano è stato tutto questo, un uomo garbato, un uomo gentile, un uomo che sempre era disposto all'ascolto, consapevole che anche nella persona più distante da te c'è un pezzo di verità e vale la pena di capire qual è. Lo piangiamo davvero perché è stato un uomo prezioso, prezioso per Torino, per il Piemonte, per l'Italia, e credo che, ricordandolo con gratitudine, dobbiamo assumere l'impegno a proseguire la sua opera (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio anche le parole del collega Fassino. Avevo chiesto di dedicare questo mio intervento di fine seduta, non ne faccio quasi mai, proprio a Mario Virano. Con correttezza, credo, ho comunicato al Partito Democratico questa mia volontà, perché Mario Virano, ad onore della cronaca, nasce come un uomo di parte. Era stato consigliere comunale, iscritto al Partito Comunista Italiano, consigliere provinciale nella mia Torino. Ma il valore di Mario Virano è quello di avere saputo, nonostante fosse un uomo che nasceva di parte, diventare un uomo in cui tutti ci potevamo comunque riconoscere, perché la sua opera è andata al di là degli steccati ideologici. Quando venne nominato capo dell'Osservatorio per la TAV, ero giovane e già facevo militanza politica, e non lo vedevo di buon occhio. Era il periodo della sinistra che era molto divisa sul tema della TAV; alcuni sindaci, proprio di quella sinistra, erano esponenti no-TAV, accesi esponenti no-TAV. Quindi vedere un uomo di parte arrivare ad essere capo dell'Osservatorio, da me, che ero certamente più inesperta di oggi, non venne visto di buon occhio. A distanza di tempo, però, con l'occasione della sua morte, non solo devo gli onori delle armi a chi ha fatto politica in una situazione contrapposta rispetto a quella in cui sono nata, ma devo soprattutto la riconoscenza per aver saputo portare avanti i lavori della Torino-Lione, nonostante la forte ideologizzazione di quell'opera nel contesto che si era creato. Devo dire anche, da ultimo, che in questi ultimi mesi non si è mai risparmiato nel voler continuare in questo suo impegno rigoroso e, direi, granitico, affinché l'opera venisse completata. Per questo oggi non solo ricordo il consigliere comunale di Torino, il consigliere provinciale iscritto al Partito Comunista Italiano, ma ricordo l'uomo che, nato da quella parte, è riuscito a diventare un uomo che sentivo vicino addirittura alle mie idee. Quindi grazie a Mario Virano per quello che ha fatto per la nostra Nazione (Applausi).

PRESIDENTE. Per quel che vale, anche chi vi parla ebbe modo di conoscere e apprezzare le virtù di Mario Virano proprio nella scorsa legislatura, in Commissione trasporti. Quindi non posso che associarmi al ricordo che ho sentito dagli onorevoli Fassino e Montaruli.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 7 luglio 2023 - Ore 9,30:

1. Svolgimento di interpellanze urgenti .

La seduta termina alle 14,45.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nelle votazioni dalla n. 1 alla n. 5 e nella n. 31 il deputato Paolo Emilio Russo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 3 il deputato Ciancitto ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni n. 4 e n. 18 il deputato Di Sanzo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 16 alla n. 18 il deputato Morrone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 20 il deputato Maiorano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 22 la deputata De Micheli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni n. 24 e n. 58 il deputato Dell'Olio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 30 il deputato Pierro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 31 la deputata Zanella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 33 il deputato D'Alessio ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 34 i deputati Mari e Fede hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni n. 39 e 40 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni n. 51, 70, 95, 105 e 107 il deputato Bellomo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 53 il deputato Alfonso Colucci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 65 il deputato Ziello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 79 i deputati Fassino e Fede hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 86 la deputata Madia ha segnalato che non è riuscita a votare;

nella votazione n. 90 la deputata Madia ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 97 il deputato Mari ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 97 il deputato Rubano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 98 il deputato Rubano ha segnalato che non è riuscito a votare.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale T.U. PDL 384 E ABB.-A - EM. 3.151 242 241 1 121 89 152 66 Resp.
2 Nominale EM. 3.152 248 248 0 125 90 158 66 Resp.
3 Nominale EM. 3.12 245 233 12 117 89 144 66 Resp.
4 Nominale EM. 3.13 RIF. 252 252 0 127 251 1 65 Appr.
5 Nominale EM. 3.14 257 257 0 129 104 153 65 Resp.
6 Nominale EM. 3.16 262 247 15 124 92 155 64 Resp.
7 Nominale EM. 3.18 255 253 2 127 92 161 64 Resp.
8 Nominale EM. 3.153 259 244 15 123 91 153 64 Resp.
9 Nominale EM. 3.19 257 255 2 128 100 155 64 Resp.
10 Nominale EM. 3.20 273 271 2 136 111 160 64 Resp.
11 Nominale EM. 3.21, 3.22 275 272 3 137 96 176 64 Resp.
12 Nominale EM. 3.23 275 272 3 137 96 176 64 Resp.
13 Nominale EM. 3.154 274 259 15 130 97 162 64 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale EM. 3.28 273 270 3 136 110 160 64 Resp.
15 Nominale EM. 3.155 276 274 2 138 114 160 63 Resp.
16 Nominale EM. 3.156 270 255 15 128 98 157 63 Resp.
17 Nominale EM. 3.32 257 253 4 127 94 159 63 Resp.
18 Nominale EM. 3.157 271 269 2 135 98 171 63 Resp.
19 Nominale EM. 3.35 276 272 4 137 114 158 62 Resp.
20 Nominale EM. 3.37 272 269 3 135 110 159 62 Resp.
21 Nominale EM. 3.38 270 257 13 129 100 157 62 Resp.
22 Nominale EM. 3.40 270 270 0 136 109 161 62 Resp.
23 Nominale EM. 3.41 265 265 0 133 109 156 62 Resp.
24 Nominale EM. 3.42 266 266 0 134 94 172 62 Resp.
25 Nominale EM. 3.158 263 260 3 131 99 161 62 Resp.
26 Nominale EM. 3.44 266 266 0 134 109 157 62 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale EM. 3.45 267 265 2 133 97 168 61 Resp.
28 Nominale EM. 3.46 269 269 0 135 265 4 61 Appr.
29 Nominale EM. 3.49 264 263 1 132 111 152 61 Resp.
30 Nominale EM. 3.50 266 266 0 134 96 170 61 Resp.
31 Nominale EM. 3.51 264 248 16 125 93 155 61 Resp.
32 Nominale EM. 3.52 267 264 3 133 106 158 61 Resp.
33 Nominale EM. 3.53 264 264 0 133 110 154 61 Resp.
34 Nominale EM. 3.55 264 264 0 133 93 171 61 Resp.
35 Nominale EM. 3.54 273 273 0 137 99 174 61 Resp.
36 Nominale EM. 3.56 268 268 0 135 111 157 61 Resp.
37 Nominale EM. 3.58, 3.165 269 265 4 133 112 153 61 Resp.
38 Nominale EM. 3.159 268 268 0 135 110 158 61 Resp.
39 Nominale EM. 3.59 266 266 0 134 107 159 61 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale EM. 3.60 268 268 0 135 97 171 61 Resp.
41 Nominale EM. 3.61 270 256 14 129 101 155 61 Resp.
42 Nominale EM. 3.64, 3.166 268 265 3 133 112 153 61 Resp.
43 Nominale EM. 3.65 262 261 1 131 96 165 61 Resp.
44 Nominale EM. 3.67, 3.68, 3.167 272 271 1 136 115 156 61 Resp.
45 Nominale EM. 3.70 268 268 0 135 113 155 61 Resp.
46 Nominale EM. 3.168 269 269 0 135 112 157 61 Resp.
47 Nominale EM. 3.71 272 255 17 128 101 154 61 Resp.
48 Nominale EM. 3.73 274 257 17 129 102 155 61 Resp.
49 Nominale EM. 3.74 273 273 0 137 113 160 61 Resp.
50 Nominale EM. 3.75 275 275 0 138 114 161 61 Resp.
51 Nominale EM. 3.160 271 268 3 135 114 154 61 Resp.
52 Nominale EM. 3.76 271 256 15 129 97 159 61 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale EM. 3.78 270 252 18 127 96 156 61 Resp.
54 Nominale EM. 3.79 276 272 4 137 114 158 61 Resp.
55 Nominale EM. 3.83 272 257 15 129 97 160 61 Resp.
56 Nominale EM. 3.85, 3.169 274 270 4 136 113 157 61 Resp.
57 Nominale EM. 3.170 274 271 3 136 113 158 61 Resp.
58 Nominale EM. 3.161 275 259 16 130 97 162 61 Resp.
59 Nominale EM. 3.163 274 274 0 138 112 162 61 Resp.
60 Nominale EM. 3.88 276 276 0 139 100 176 61 Resp.
61 Nominale EM. 3.89 272 271 1 136 96 175 61 Resp.
62 Nominale EM. 3.90 277 274 3 138 113 161 61 Resp.
63 Nominale ARTICOLO 3 274 270 4 136 172 98 61 Appr.
64 Nominale ARTICOLO 4 275 271 4 136 173 98 61 Appr.
65 Nominale ARTICOLO 5 273 269 4 135 171 98 61 Appr.


INDICE ELENCO N. 6 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale ARTICOLO 6 275 271 4 136 173 98 61 Appr.
67 Nominale ARTICOLO 7 276 272 4 137 175 97 61 Appr.
68 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/1 255 254 1 128 92 162 61 Resp.
69 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/2 261 261 0 131 98 163 61 Resp.
70 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/3 262 261 1 131 97 164 61 Resp.
71 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/4 264 264 0 133 97 167 61 Resp.
72 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/5 270 267 3 134 99 168 61 Resp.
73 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/6 263 262 1 132 97 165 61 Resp.
74 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/7 263 259 4 130 93 166 61 Resp.
75 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/8 265 263 2 132 94 169 61 Resp.
76 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/9 269 267 2 134 97 170 61 Resp.
77 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/10 267 265 2 133 97 168 61 Resp.
78 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/11 264 264 0 133 97 167 61 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/12 264 263 1 132 96 167 61 Resp.
80 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/13 263 259 4 130 97 162 61 Resp.
81 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/14 266 263 3 132 97 166 61 Resp.
82 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/15 265 264 1 133 97 167 61 Resp.
83 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/16 267 266 1 134 97 169 61 Resp.
84 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/17 262 261 1 131 96 165 61 Resp.
85 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/18 266 265 1 133 96 169 61 Resp.
86 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/19 263 262 1 132 97 165 61 Resp.
87 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/20 262 260 2 131 95 165 61 Resp.
88 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/21 261 258 3 130 93 165 60 Resp.
89 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/22 265 263 2 132 97 166 60 Resp.
90 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/23 268 267 1 134 98 169 60 Resp.
91 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/24 259 256 3 129 91 165 60 Resp.


INDICE ELENCO N. 8 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/25 256 254 2 128 90 164 60 Resp.
93 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/26 252 251 1 126 91 160 60 Resp.
94 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/27 257 255 2 128 92 163 60 Resp.
95 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/28 257 256 1 129 90 166 60 Resp.
96 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/29 254 253 1 127 88 165 60 Resp.
97 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/30 252 250 2 126 87 163 60 Resp.
98 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/31 256 254 2 128 88 166 60 Resp.
99 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/32 258 255 3 128 90 165 60 Resp.
100 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/33 249 246 3 124 87 159 60 Resp.
101 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/34 253 251 2 126 87 164 60 Resp.
102 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/35 245 243 2 122 84 159 60 Resp.
103 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/36 250 247 3 124 85 162 60 Resp.
104 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/37 254 250 4 126 90 160 60 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 9 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 117)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/38 255 251 4 126 91 160 60 Resp.
106 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/39 256 255 1 128 91 164 60 Resp.
107 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/40 246 242 4 122 87 155 60 Resp.
108 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/41 256 253 3 127 92 161 60 Resp.
109 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/42 257 253 4 127 92 161 60 Resp.
110 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/43 258 254 4 128 91 163 60 Resp.
111 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/44 255 253 2 127 90 163 60 Resp.
112 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/45 257 253 4 127 91 162 60 Resp.
113 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/46 257 254 3 128 91 163 60 Resp.
114 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/47 256 253 3 127 90 163 60 Resp.
115 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/48 253 249 4 125 89 160 60 Resp.
116 Nominale ODG 9/384 E ABB.-A/49 255 251 4 126 90 161 60 Resp.
117 Nominale T.U. PDL 384 E ABB.-A - VOTO FINALE 176 172 4 87 172 0 53 Appr.