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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 117 di venerdì 9 giugno 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE'

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ALESSANDRO COLUCCI , Segretario, legge il processo verbale della seduta del 7 giugno 2023.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 70, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,35).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Quindi, sostanzialmente, dalle 9,55 inizieremo a votare.

Annunzio di petizioni.

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

ALESSANDRO COLUCCI, Segretario, legge:

Antonella Ferri, da Parma, e numerosi altri cittadini chiedono l'abolizione delle norme in materia di vaccinazioni obbligatorie per l'ammissione ai servizi educativi per l'infanzia e alle scuole dell'infanzia (363) - alla XII Commissione (Affari sociali);

Giovanni Bello, da Cerreto d'Esi (Ancona), chiede: nuove norme in materia di indennità dei parlamentari, dei membri del Governo, dei presidenti e dei consiglieri regionali, nonché dei sindaci e dei consiglieri comunali (364) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

nuove norme in materia di tetto massimo retributivo dei pubblici dipendenti (365) - alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e XI (Lavoro);

l'abolizione del diritto di accesso al fondo altrui per l'esercizio della caccia e modifiche alle norme in materia di limiti di vendita della proprietà privata (366) - alle Commissioni riunite II (Giustizia) e XIII (Agricoltura);

l'abrogazione delle norme che vietano il pagamento di un riscatto per la liberazione di una persona oggetto di sequestro (367) - alla II Commissione (Giustizia);

nuove norme in materia di prelievo di organi da persone decedute (368) - alla XII Commissione (Affari sociali);

l'abolizione dell'obbligo di assumere persone invalide da parte di aziende private (369) - alla XI Commissione (Lavoro);

l'abolizione dell'obbligo di assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico (370) - alla XI Commissione (Lavoro);

l'abolizione delle aziende sanitarie locali, nonché la riorganizzazione del servizio di emergenza sanitaria territoriale e la chiusura di presìdi ospedalieri di dimensioni ridotte (371) - alla XII Commissione (Affari sociali);

Maria Giovanna Mauro, da Agrigento, e altri cittadini chiedono modifiche alla disciplina delle professioni di pedagogista scolastico ed educatore scolastico (372) - alla VII Commissione (Cultura);

Daniele Piccinini, da Torino, chiede l'introduzione di nuovi vincoli per il cambio di destinazione di edifici adibiti a ospitare attività culturali (373) - alla VIII Commissione (Ambiente);

Matteo Ronchini, da Valmorea (Como), chiede misure a tutela dei corpi idrici interni e dei loro bacini idrografici (374) - alla VIII Commissione (Ambiente);

Nicole Orlando, da Pescara, chiede di estendere alle forniture fino a 6 chilowatt/ora i bonus per la riduzione del costo dell'energia elettrica (375) - alla X Commissione (Attività produttive);

Stefano Fuschetto, da Gallarate (Varese), chiede: l'introduzione di un'imposta sui grandi patrimoni (376) - alla VI Commissione (Finanze);

che il quorum di partecipazione ai referendum ai fini della loro validità sia commisurato al numero di partecipanti alle precedenti consultazioni elettorali politiche (377) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

di abolire le prefetture (378) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

Antonino Pipitone, da Mazara del Vallo (Trapani), e numerosi altri cittadini chiedono l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone (379) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

Francesco Di Pasquale, da Cancello e Arnone (Caserta), chiede: un aumento degli stipendi e delle pensioni minime e misure per contrastare l'aumento dei prezzi (380) - alle Commissioni riunite X (Attività produttive) e XI (Lavoro);

la realizzazione di biogestori all'interno degli allevamenti bufalini (381) - alla VIII Commissione (Ambiente);

l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema tributario, i diritti del contribuente e l'evasione fiscale (382) - alla VI Commissione (Finanze);

l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno del voto di scambio (383) - alla I Commissione (Affari costituzionali);

misure per ampliare la copertura del ticket sanitario in Campania (384) - alla XII Commissione (Affari sociali);

Dario Bossi, da Montegrino Valtravaglia (Varese), chiede: modifiche all'articolo 108 del codice di procedura penale in materia di termini a difesa per i difensori d'ufficio (385) - alla II Commissione (Giustizia);

la creazione di un elenco pubblico dei giudici penali ricusati nell'ambito della carriera (386) - alla II Commissione (Giustizia);

modifiche al Regolamento della Camera in materia di pubblicità delle petizioni (387) - alla Giunta per il Regolamento;

modifiche all'articolo 631 del codice di procedura penale, in materia di limiti della revisione del processo (388) - alla II Commissione (Giustizia);

l'ampliamento da 3 a 10 giorni del termine per la proposizione della dichiarazione di ricusazione del giudice, previsto dall'articolo 38, comma 2, del codice di procedura penale (389) - alla II Commissione (Giustizia);

Francesco Romano, da Saviano (Napoli), chiede: l'introduzione di una detrazione fiscale per i costi sostenuti per il canone di noleggio a lungo termine di automobili destinate alle famiglie (390) - alla VI Commissione (Finanze);

l'inclusione degli istituti scolastici tra i possibili beneficiari del 5 per mille del gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (391) - alla V Commissione (Bilancio);

Elvio Gallo, da Milano, chiede l'abolizione del limite di età per l'accesso alla riserva selezionata dell'Arma dei carabinieri (392) - alla IV Commissione (Difesa);

Giancarlo Tomassi, da Palestrina (Roma), chiede nuove norme in materia di sanzioni previste per la mancata rendicontazione delle spese sostenute per la campagna elettorale per le elezioni amministrative nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti (393) - alla II Commissione (Giustizia);

Aniello Traino, da Neirone (Genova), chiede misure a sostegno delle famiglie in cui sono presenti disabili (394) - alla XII Commissione (Affari sociali);

Renato Lelli, da Sant'Ambrogio di Valpolicella (Verona), chiede la creazione di un sistema operativo centrale contro il dissesto idrogeologico (395) - alla VIII Commissione (Ambiente).

PRESIDENTE. Colleghi, non essendo decorso il termine di 20 minuti per il preavviso, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 9,55. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 9,55.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Piero Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Vorrei richiamare l'attenzione di tutti i colleghi, perché nella notte ci ha lasciato Guido Bodrato. Guido Bodrato è stato per sette legislature membro di questa Camera, più volte Ministro, uno dei dirigenti più autorevoli e più riconosciuti e ascoltati della Democrazia Cristiana e del mondo cattolico progressista.

Ha dedicato con passione e rigore tutta la sua vita a valori forti, e li ha vissuti con dedizione assoluta. È stato uno dei collaboratori più stretti di Benigno Zaccagnini e uno dei rappresentanti più significativi di quel mondo cattolico che è una delle nervature fondamentali della vita democratica del nostro Paese. Credo che sia giusto ricordarlo in questo momento, ma soprattutto chiedo al Presidente di prevedere una seduta nella quale si possa rendere adeguato omaggio a Guido.

Voglio ricordarlo davvero con grande emozione. Per chi, come me, ha passato con Guido molti anni sui banchi del consiglio comunale, e poi qui in Parlamento, è davvero un momento di grande dolore, così come, credo, per tutti coloro che lo hanno ascoltato e hanno potuto davvero trarre dal suo rigore e dalla sua lucidità politica insegnamenti di cui cercheremo di fare buon frutto. Grazie della vostra attenzione (Applausi - L'Assemblea e i membri del Governo si levano in piedi).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Fassino. La Camera dei deputati, levandosi in piedi e applaudendo la figura dell'onorevole Bodrato, testimonia anche la vicinanza alla famiglia, alla quale la Presidenza fin da adesso invia le sue condoglianze.

Sicuramente la Presidenza prevedrà un momento per ricordare l'onorevole Bodrato, e rinvierei a questo momento comune nel ricordo dell'onorevole Bodrato, ringraziandola ancora per avere avuto la sensibilità di ricordarlo all'Aula.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 660 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 aprile 2023, n. 39, recante disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche (Approvato dal Senato) (A.C. 1195​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1195: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 aprile 2023, n. 39, recante disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche.

Ricordo che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, nella seduta di ieri si è proceduto all'esame degli ordini del giorno limitatamente alle fasi dell'illustrazione, del parere del Governo e delle dichiarazioni di voto sul complesso degli ordini del giorno.

Sempre secondo le medesime intese, nella seduta odierna si procederà alla votazione degli ordini del giorno senza dichiarazioni di voto, alle dichiarazioni di voto finale e, entro le ore 14 - ma, se si fa prima, si fa prima - alla votazione finale.

Colleghi, vorrei darvi alcune istruzioni per l'uso, così vediamo di economizzare i lavori e andare speditamente. Nella seduta odierna saranno consentiti unicamente brevi interventi, però volti a richiedere al Governo di modificare il parere già espresso, ripetere le riformulazioni già proposte, ovvero volti a proporre l'accantonamento di ordini del giorno.

Al fine di velocizzare i nostri lavori, invito invece i deputati che intendano sottoscrivere ordini del giorno a recarsi al banco della Presidenza al fine di comunicarlo.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 1195​)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/1 Giagoni, sul quale il Governo ha proposto una riformulazione. Chiedo al presentatore se intenda accettare tale riformulazione. Prego, onorevole Giagoni.

DARIO GIAGONI (LEGA). Sì, accetto. Volevo solo far notare che all'interno dell'ordine del giorno c'è un errore di battitura. È stato citato il comune Tuia, ma in realtà il comune è Tula.

PRESIDENTE. Ne prendiamo atto e in sede di resoconto lo modifichiamo.

Ordine del giorno n. 9/1195/2 Amendola, parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Amendola. Ne ha facoltà.

VINCENZO AMENDOLA (PD-IDP). Grazie, Presidente, sarò molto breve. Chiedo al Governo di riconsiderare il parere contrario, per un semplice motivo, perché sulla diga in questione, la diga del Pertusillo in Basilicata, proprio il governo di centrodestra ha chiesto di fare accertamenti sanitari e soprattutto di controllo sulle acque. Il mio ordine del giorno va incontro a una richiesta che arriva addirittura dal governo di centrodestra della Basilicata. Mi parrebbe poco consono respingere questa richiesta.

PRESIDENTE. Sottosegretario Ferrante, intende intervenire? No. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/2 Amendola, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Ordine del giorno n. 9/1195/3 Manes, accolto come raccomandazione. Accetta, collega Manes? Ha chiesto di parlare l'onorevole Steger. Ne ha facoltà.

DIETER STEGER (MISTO-MIN.LING.). Chiedo di aggiungere la firma - devo farlo - per poi accettare la raccomandazione.

PRESIDENTE. Poteva farlo anche senza segnalarlo. Comunque va bene, grazie. Ordine del giorno n. 9/1195/4 Caretta, parere favorevole e, dunque, procediamo. Ordine del giorno n. 9/1195/5 Barbagallo, c'è una riformulazione. Onorevole Barbagallo, l'accetta? Non vedo l'onorevole Barbagallo. Colleghi del PD? La accetta. Ordine del giorno n. 9/1195/6 Ascani, accolto come raccomandazione. Viene accettata, presidente Ascani? Sì. Ordine del giorno n. 9/1195/7 Marino, c'è un parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marino. Ne ha facoltà.

MARIA STEFANIA MARINO (PD-IDP). Chiedo di metterlo ai voti, Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/7 Marino, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/8 Forattini, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Ordine del giorno n. 9/1195/9 Andrea Rossi c'è una riformulazione: la accetta.

Ordine del giorno n. 8/1195/10 Vaccari, accolto come raccomandazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/1195/11 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo. Onorevole Ilaria Fontana? Colleghi del MoVimento 5 Stelle? Lo votiamo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/11 Ilaria Fontana, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Ordine del giorno n. 9/1195/12 L'Abbate, accetta la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/1195/13 Santillo, parere contrario. Chiede di metterlo ai voti, onorevole Santillo, sì o no?

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, chiedo di accantonarlo.

PRESIDENTE. Sentiamo il Governo, se è disponibile ad accantonare. Non lo vuole accantonare. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/13 Santillo, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Ordine del giorno n. 9/1195/14 Traversi, parere favorevole, quindi andiamo avanti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/15 Morfino, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Ordine del giorno n. 9/1195/16 Sarracino, accolto come raccomandazione. Va bene. Parere favorevole sugli ordini del giorno n. 9/1195/17 Foti e n. 9/1195/18 Trancassini. Ordine del giorno n. 9/1195/19 Simiani, accolto come raccomandazione. Va bene, onorevole Simiani?

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Vorrei intervenire.

PRESIDENTE. Non per dichiarazione di voto, secondo le intese. Chiede di cambiare il parere?

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Perfetto, era questo che volevo chiedere.

PRESIDENTE. Signor Sottosegretario, intende cambiare il parere? Vuole accantonare, vuole pensare? Non vuole. Onorevole Simiani lo ritira o lo mettiamo in votazione? Lo mettiamo in votazione. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/19 Simiani, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/20 Di Sanzo, con il parere contrario del Governo. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/20 Di Sanzo, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Ordine del giorno n. 9/1195/21 Ferrari il parere è favorevole. Ordine del giorno n. 9/1195/22 Braga, c'è una riformulazione: è accettata.

Ordine del giorno n. 9/1195/23 Curti, parere contrario: chiede che sia messo ai voti. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/23 Curti, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Ordine del giorno n. 9/1195/24 Carotenuto: accetta la riformulazione al suo ordine del giorno? Onorevole Amato, mi aiuta lei? Accettata, grazie. Ordine del giorno n. 9/1195/25 Zaratti, parere contrario, non vedo l'onorevole Zaratti. Onorevole Grimaldi, mi aiuta? Lo mettiamo ai voti. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/25 Zaratti, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Ordine del giorno n. 9/1195/26 Grimaldi, accolto come raccomandazione. Onorevole Grimaldi, accetta?

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. In parte accogliamo positivamente che il Governo voglia accoglierlo come raccomandazione, ma visto che in Commissione si è detto che questo punto non poteva essere affrontato con un emendamento - stiamo parlando di mettere le risorse del PNRR sulla parte concernente la perdita nelle reti di distribuzione idrica - chiederei se è possibile un accantonamento, per un cambiamento del parere in favorevole o comunque per una votazione, perché mi pare ci siano tutte le condizioni per votarlo.

PRESIDENTE. La sua richiesta è chiarissima, onorevole Grimaldi.

MARCO GRIMALDI (AVS). Chiedo che venga intanto accantonato, per magari riflettere un attimo, visto che…

PRESIDENTE. Giro la richiesta al Governo. Sostanzialmente chiede di accantonarlo e noi lo accantoniamo. Ordine del giorno n. 9/1195/27 Borrelli, con il parere contrario del Governo. Onorevole Borrelli?

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, solo per sottolineare che noi interveniamo per la riduzione degli allevamenti intensivi.

PRESIDENTE. Scusi onorevole, questo è già spiegato e lo sappiamo.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). La dichiarazione di voto consiste chiaramente nella richiesta che venga messo ai voti.

PRESIDENTE. Affare fatto. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/27 Borrelli, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/28 Zanella, con il parere contrario del Governo. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/28 Zanella, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/29 Mari. Onorevole Mari, accetta la riformulazione? Sì, vuole che sia votato comunque? Bene, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/29 Mari, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/30 Fratoianni, con il parere contrario del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/30 Fratoianni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/31 Bonelli, con il parere contrario del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/31 Bonelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/32 Evi, con il parere contrario del Governo. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/32 Evi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/33 Piccolotti; onorevole Piccolotti, accetta la riformulazione? Sì bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/34 Dori, con il parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. Io chiedo al Governo di poter modificare il parere, accogliendo l'ordine del giorno almeno nella formulazione di: “a valutare l'opportunità di”, piuttosto che come raccomandazione. Ciò, infatti, sarebbe in linea con quanto aveva promesso il Ministro Pichetto Fratin in un incontro del 3 aprile presso il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Lo ripeto, almeno nella formula di: “valutare la possibilità di rimuovere il Commissario straordinario per le opere di collettamento e depurazione del lago di Garda”.

Altrimenti, con un parere contrario come quello che abbiamo adesso, ci sarebbe una chiusura totale da parte del Ministero che davvero sarebbe incomprensibile. In tal caso, chiedo che venga messo in votazione, anche col parere contrario, per quanto questo mi possa contrariare, a meno che il Governo decida di accantonarlo e valutarlo successivamente.

PRESIDENTE. Il Governo non intende mutare il parere.

Quindi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/34 Dori, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1195/35 Gribaudo, con il parere contrario del Governo. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1195/35 Gribaudo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Onorevole Sottosegretario, dovrebbe, cortesemente, dirci qual è il parere sull'ordine del giorno n. 9/1195/26 Grimaldi accantonato.

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Sull'ordine del giorno n. 9/1195/26 Grimaldi il parere non muta, quindi, è accoglibile come raccomandazione.

PRESIDENTE. Onorevole Grimaldi, il Governo non ha cambiato il suo parere, rimane accolto come raccomandazione. Cosa intende fare?

MARCO GRIMALDI (AVS). Accettiamo, sperando che il Governo lo faccia davvero.

PRESIDENTE. La speranza è l'ultima a morire.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1195​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Pino Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Sottosegretario, siccità e alluvioni, due fenomeni così opposti, apparentemente così contraddittori, sono in realtà due facce della stessa medaglia. L'ha fatto notare, nei giorni scorsi, lo stesso Ministro…

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Bicchielli… Colleghi, non è davvero tollerabile. Chi vuole uscire, esca, però, lo faccia in silenzio. Consentite a chi sta in Aula di ascoltare l'intervento dell'onorevole Bicchielli. Vi prego, non costringetemi a intervenire nuovamente.

Mi scusi e vada avanti, onorevole Bicchielli.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Signor Presidente, la ringrazio. Come dicevo, siccità e alluvioni sono due fenomeni opposti ma, in realtà, sono due facce della stessa medaglia, come ha fatto notare, nei giorni scorsi, lo stesso Ministro Pichetto Fratin, e necessitano di una gestione organica e complessiva delle risorse idriche e di un'efficace strategia per il contrasto del dissesto idrogeologico. Del resto, a variare sensibilmente rispetto al passato non è la quantità complessiva delle precipitazioni piovose, ma la loro distribuzione: si passa da lunghi periodi di siccità a piogge continue e alluvionali, che proprio per questo, lungi dal dare ristoro, causano danni e dissesto su terreni secchi e territori troppo sfruttati. Si tratta di grandi quantità di acqua che bisogna trovare il modo di raccogliere, affinché possano essere utilizzate a fini irrigui nei periodi di siccità.

Il provvedimento sul quale, oggi, quest'Aula si accinge a pronunciarsi interviene su questo fenomeno, realizzando un nuovo sistema di governance di cui si avvertiva un grande bisogno. Viene, infatti, istituita, presso la Presidenza del Consiglio, una cabina di regia per il coordinamento e il monitoraggio della realizzazione delle opere necessarie a fronteggiare la scarsità idrica. Si prevede, inoltre, la possibilità di intervenire…

PRESIDENTE. Colleghi… scusi, onorevole Bicchielli… colleghi, ma che modo è? Per favore, chi sta in Aula segua il discorso e non disturbi, per cortesia. Prego, onorevole Bicchielli.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Si prevede, inoltre, la possibilità di intervenire in caso di inerzia, ritardo o difformità nella progettazione ed esecuzione degli interventi infrastrutturali e per la sicurezza del territorio idrico. Stiamo parlando proprio del tema cui accennavo poc'anzi: realizzazione e manutenzione degli invasi, dei sistemi di raccolta delle acque piovane e di riutilizzo delle acque reflue. Si tratta di una questione cruciale per l'approvvigionamento idrico e per la salvaguardia del territorio, cruciale per il settore agricolo e zootecnico e per un grande indotto che, nella risorsa idrica, vede una questione di vita o di morte; cruciale anche per i rifornimenti energetici, se solo pensiamo all'elevata quota di produzione di idroelettrico, fonte rinnovabile per eccellenza nel paniere energetico nazionale.

Dunque, la politica di gestione dell'acqua che, troppo a lungo, mi si passi il gioco di parole, ha fatto acqua da tutte le parti, è essenziale per la sicurezza dei cittadini in diversi ambiti e per settori produttivi strategici per l'economia nazionale e per la tenuta del territorio.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, non si può parlare di politica ambientale senza parlare della questione idrica ed è per questo che, nel provvedimento al nostro esame, rintracciamo non solo la giusta consapevolezza di una vera e propria emergenza e una linea di intervento tempestiva ed efficace, ma anche quella giusta concezione di tutela dell'ambiente che non è viziata da tare ideologiche o orientata da proclami astratti, ma sa contemperare la salvaguardia della natura con le esigenze delle comunità che nell'ambiente vivono e lavorano, nella consapevolezza che sono proprio le attività antropiche correttamente intese ed esercitate la prima forma di valorizzazione e cura dell'ambiente che ci circonda. Si tratta, quindi, di un approccio innovativo che finalmente guarda alla prevenzione dei fenomeni e dei loro effetti e sa inquadrarli in una concezione organica e non si limita ad arginare le emergenze che si susseguono, trovando di volta in volta una bandiera ideologica e astratta da issare per non assumersi la responsabilità di una seria politica di prevenzione.

Gli ultimi mesi, signor Presidente, talvolta con risvolti tragici, ci hanno confermato come acqua, energia e sicurezza siano elementi inscindibili e imprescindibili. Il Governo e la maggioranza di centrodestra ne hanno dimostrato piena consapevolezza e il provvedimento sul quale ci accingiamo a pronunciarci lo dimostra.

Per questo, signor Presidente, annuncio convintamente il voto favorevole del gruppo di Noi Moderati (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Il primo significativo limite di questo decreto è che, ancora una volta, si muove nella dimensione dell'emergenza, nonostante la natura ci dica sempre con più forza che siamo di fronte a fenomeni ricorrenti e strutturali, per i quali è necessaria una strategia di medio e lungo termine capace di rendere il Paese maggiormente resiliente al cambiamento climatico.

La prima vera emergenza, in questo senso, sarebbe vedere finalmente approvato subito il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che risale al decennio scorso ed è attualmente fermo ancora alle procedure di valutazione ambientale strategica. Dovremmo affrontare la grave crisi in corso, inquadrandola nella più epocale crisi climatica ed ecologica presente, affrontandone le cause e non limitandoci a rincorrerne gli effetti.

Invece, il Governo cosa fa? Si muove, ancora una volta, con un approccio commissariale e con un'ulteriore artificializzazione di un reticolo idrico già prossimo al collasso. Il commissario straordinario, previsto dal decreto, va ad aggiungersi ai commissari straordinari per il dissesto idrogeologico, a quelli per accelerare la predisposizione e l'attuazione del Piano nazionale per la depurazione, ai commissari delegati per gli interventi urgenti per la gestione della crisi idrica.

Si tratta di una politica che promuove interventi infrastrutturali, che creano spesso più danni che benefici, inefficiente e inefficace nell'affrontare, in modo ordinario e pianificato, la gestione delle acque.

Si è scelta, ancora una volta, la strada dell'accentramento dei poteri, escludendo dalla cabina di regia tutti gli attori che rappresentano gli enti territoriali preposti alla gestione della risorsa idrica, dalle autorità di bacino distrettuale ai consorzi di bonifica e agli enti locali.

Non vorremmo, Presidente, assistere alla seconda puntata del PNRR, dove la riorganizzazione della governance si sta dimostrando fatale per la celerità dell'attuazione dei progetti.

Inoltre, è tutto a costo zero. Si scrive, infatti, “ferma restando l'invarianza sui saldi di finanza pubblica”. Dunque, si accentrano i poteri e si semplificano le procedure, saltando le valutazioni di impatto ambientale, e il gioco è fatto (tutto senza soldi!), con qualche infrastruttura che si sposterà da qui a lì.

Sembra impossibile ma, nel 2023, ancora non sappiamo quant'acqua sia disponibile in Italia per essere prelevata dai fiumi o dalle falde, stante la capacità di invaso attualmente esistente. Le stime oscillano - pensate - dai 52 ai 142 miliardi di metri cubi all'anno. Nonostante l'enorme quantità di informazioni meteoclimatiche e satellitari a disposizione, manca un protocollo nazionale di monitoraggio che permetta di stimare adeguatamente le disponibilità annuali, né conosciamo esattamente i consumi idrici annui. Se per gli usi civili si stimano circa 4,7 miliardi di metri cubi l'anno, più un terzo dovuto alle perdite nelle reti di distribuzione, le stime sugli usi industriali non sono mai state aggiornate da oltre 20 anni e l'incertezza è ancora più forte per quanto riguarda gli usi irrigui. Secondo stime ANBI, in Italia, all'agricoltura sono imputabili 14,5 miliardi di metri cubi di acqua all'anno, cioè il 54 per cento dei consumi totali e, in tale contesto, appare quanto mai necessario promuovere un sistema agroalimentare che richieda un minore uso idrico, anche attraverso la riconversione del sistema dell'industria zootecnica, ridefinendo l'organizzazione dei paesaggi agrari e delle pratiche agronomiche, con l'adozione di misure mirate all'incremento della funzionalità ecologica dei territori agrari e della loro capacità di trattenere e far infiltrare le acque meteoriche.

Al netto delle perdite, l'Italia è il Paese dell'Unione europea con i consumi domestici più elevati: 220 litri al giorno per abitante, contro i 150 della Grecia e i 132 della Spagna.

La mancanza totale di incentivi per favorire la diffusione di soluzioni che si stanno diffondendo nel resto d'Europa, come la raccolta della pioggia e il riuso delle acque grigie depurate, ne è la causa. Da questo punto di vista, vanno rafforzati e armonizzati il ruolo e le competenze delle autorità di bacino distrettuali, definendo protocolli di raccolta dati e modelli logico-previsionali che permettano di prefigurare, per ciascun bacino, bilanci idrici annuali delle disponibilità, dei consumi reali e della domanda potenziale, anche individuando obiettivi raggiungibili di riduzione dei consumi, prevedendo una revisione delle concessioni idriche e politiche di risparmio ed efficientamento in tutti i settori.

C'è, poi, l'annoso problema delle dispersioni, che questo decreto non affronta. In particolare, al Sud e nelle Isole solo il 50 per cento dell'erogazione idrica arriva nelle case dei cittadini, mentre nelle reti di distribuzione dell'acqua potabile dei capoluoghi di provincia e delle città metropolitane, dove si convoglia circa il 33 per cento dell'acqua complessivamente movimentata in Italia, nel 2020, a fronte di 2,4 miliardi di metri cubi di acqua, pari a 370 litri per abitante al giorno, sono stati erogati agli utenti finali - pensate - solo 1,5 miliardi, cioè 236 litri per usi autorizzati, fatturati a uso gratuito, con una perdita totale, in distribuzione, di 0,9 miliardi di metri cubi, pari al 36,2 per cento dell'acqua immessa in rete.

Il PNRR, che si occupa anche delle perdite e dell'estrazione illegale, ha previsto soltanto 900 milioni e non sappiamo ancora quanti ne sono stati spesi, mentre l'OCSE, nel 2013, stimava che noi dovremmo spendere almeno 2,2 miliardi l'anno, per i successivi 30 anni rispetto al 2013, per metterci appena alla pari con gli investimenti per il mantenimento delle reti effettuati nel resto d'Europa. Invece di cercare, nella prossima legge di bilancio, risorse per un'opera come il Ponte sullo Stretto, i cui costi enormi ancora non sono noti, si trovino le risorse per un grande piano nazionale di sostituzione e manutenzione degli acquedotti fatiscenti e la messa in sicurezza dei territori dai rischi idrogeologici.

Pensiamo che il luogo migliore dove stoccare l'acqua sia la falda, ogni volta che ce n'è una. I serbatoi artificiali, infatti, sono sostanzialmente interventi monofunzionali. La ricarica controllata della falda determina un ventaglio ampio di benefici, oltre a quello dello stoccaggio. Infatti, falde più alte sono di sostegno - finisco, Presidente - a numerosi indispensabili habitat umidi, lentici o lotici; si previene la subsidenza indotta dall'abbassamento della falda; le falde più elevate rilasciano lentamente acqua nel reticolo idrografico, sostenendo le portate di magra; livelli di falda alti contrastano l'intrusione del cuneo salino. In questa direzione va anche il ripristino della connettività monte-valle, rimuovendo o modificando parte degli sbarramenti esistenti. Si tratta di azioni che sono tutte già ampiamente normate anche in Italia, ma che oggi sono sostanzialmente inattuate. Sono tutte proposte avanzate con i nostri ordini del giorno, ai quali avete detto di no. Per questo, il nostro voto non può essere che contrario (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Castiglione. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CASTIGLIONE (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, signor Sottosegretario, siamo in fase di conversione dell'ennesimo decreto-legge, con l'ennesima fiducia; lo dobbiamo registrare e lo diremo sempre ogni qualvolta si presenterà l'occasione perché, a nostro avviso, c'è un eccesso di decretazione d'urgenza e, nel dibattito politico, emerge sempre più la necessità di pianificare gli interventi sul versante legislativo.

Il tema di oggi è la siccità. Noi interveniamo in una condizione di emergenza, interveniamo sempre in emergenza, interveniamo sul tema della siccità quando, oggi, c'è un ulteriore tema che viene posto all'ordine del giorno e, soprattutto nel dibattito politico, vale a dire quello dell'alluvione. Come gruppo lo abbiamo registrato nel dibattito parlamentare e abbiamo promosso diversi question time: il Ministro è venuto ed è stato interrogato sulla lunga stagione siccitosa e che bisognava intervenire per pianificare in maniera coerente una serie di interventi. Avvertivamo quella necessità, avvertivamo quell'urgenza perché quella lunga stagione siccitosa potesse avere termine ma, soprattutto, potesse avere anche una pianificazione, una programmazione, una serie di interventi che la risolvessero.

Oggi, paradossalmente, parliamo di alluvioni in larga parte del Paese: l'Emilia-Romagna per tutti ne è un esempio, ma non dimentichiamo che in Sicilia, con le piogge di quest'ultimo mese, maggio, abbiamo avuto il mese più piovoso, addirittura, dal 1921. Allora, il tema non è affrontare l'emergenza, non è intervenire in condizioni di emergenza, ma è poter pianificare, programmare e affrontare tutte le questioni legate, in generale, ai cambiamenti climatici. L'Unione europea si è data una strategia ed ha convenuto che nel Green Deal sono contenuti alcuni temi scottanti e urgenti, tra cui quello della riduzione delle emissioni e di come intervenire nella dispersione idrica. Oggi parliamo soprattutto di dispersione idrica: in Italia si utilizzano circa 26 miliardi di metri cubi di acqua, il 51 per cento è destinato all'uso agricolo e il 21 per cento al settore industriale. Noi, oggi, dobbiamo dotarci di una politica e fare interventi: Bruxelles, su un tema così importante, ha addirittura impegnato una Missione. Pertanto, da un lato, la programmazione, dall'altro lato, le risorse per poter intervenire in maniera proficua.

Oggi siccità e inondazioni contribuiscono a danneggiare il substrato fertile, intensificano, addirittura, il degrado del territorio; due fenomeni che intervengono a degradare ulteriormente il nostro territorio. Quindi, “no” all'emergenza, “sì” alla pianificazione. Dobbiamo investire sempre più sulla conoscenza, sulla consapevolezza del fenomeno dei cambiamenti climatici; Bisogna investire sempre più sulla ricerca, bisogna incrociare sempre più il mondo della ricerca e il mondo dell'innovazione. Servono studi scientifici rigorosi, bisogna avere informazioni sulla vulnerabilità del nostro territorio, informazioni chiare, leggibili e, soprattutto, credibili.

Abbiamo detto in tutte le occasioni, nel dibattito parlamentare che si è sviluppato in questi ultimi mesi, che c'è stata un'esperienza positiva nel 2014, quella di Italiasicura. Ma perché è stata un'esperienza positiva? Perché, per la prima volta, faceva un grande sforzo di pianificazione e di programmazione, e di unire risorse che venivano dai diversi Ministeri, dalle diverse strutture che oggi hanno competenza e capacità di incidere sul piano finanziario per affrontare alcune rilevanti questioni. È stato il primo tentativo per programmare e pianificare. In quell'intervento si inserirono risorse significative: si partì con 2,3 miliardi, poi ulteriori 6 miliardi. Anche la Banca europea per gli Investimenti seguì quell'esempio virtuoso su come intervenire in termini di pianificazione e di programmazione degli interventi sul territorio, su come intervenire nella lotta ai cambiamenti climatici.

Io penso che il decreto di oggi intervenga ancora in emergenza. È un decreto su cui, invece, era necessario, in questo Parlamento, un lunghissimo e largo dibattito per affrontare tutte le questioni.

Oggi continuiamo a denunciare i limiti strutturali di una capacità di invasamento delle nostre acque, ma non ci sono solo limiti di carattere strutturale, ci sono anche quelli nella gestione della risorsa acqua: vi è un'incapacità di gestire la risorsa acqua. Il decreto, dunque, interviene in emergenza, con un intervento che, a nostro avviso, in parte, copia quella che era la cabina di regia, il coordinamento - e questo lo salutiamo con grandissimo favore -, una cabina di regia, i cui attori sono i vari Ministeri. È un fatto assolutamente positivo, ma mancano gli attori locali, mancano coloro che hanno detto che il Piano invasi oggi è realizzato per appena l'11 per cento. Quindi mancano gli enti locali, gli enti che oggi sono preposti all'utilizzo industriale, agricolo e potabile della risorsa acqua.

Bene la semplificazione procedurale però, com'è stato detto in precedenza, abbiamo più volte provato a semplificare le procedure per poter utilizzare queste risorse; molto spesso ci siamo adoperati per semplificare queste procedure, molto spesso ci siamo ritrovati con l'ennesimo commissario straordinario che deve assolvere un compito molto gravoso, ossia far sì che alla pianificazione si possano, poi, indirizzare le risorse in maniera proficua; che ci sia un uso efficiente dei nostri invasi; che ci sia anche l'adozione - che noi vediamo con grandissimo favore - di sistemi di raccolta delle acque innovative che abbiano la capacità di invasare le nostre acque; che ci sia anche un iter più semplice sul piano agricolo per raccogliere in vasche le acque meteoriche; che ci sia anche un'attenzione particolare non solo alla nuova costruzione degli invasi e, quindi, alle risorse che dovranno essere ad essa destinate, ma anche ai moltissimi consorzi di bonifica che sono in grandissima difficoltà per assicurare la manutenzione di quelle infrastrutture.

Oggi vengono introdotti alcuni temi nuovi che fanno parte della strategia europea, come il tema del riutilizzo delle acque reflue, che certamente non possiamo che salutare con grandissimo favore. Quindi, bene che venga inserito all'interno del decreto anche il grande tema del riutilizzo delle acque depurate, che venga introdotto anche il tema della desalinizzazione per l'uso industriale, ma anche per l'uso agricolo. Certamente, su questo versante, dobbiamo ulteriormente investire e promuovere una grande iniziativa parlamentare, che dovrà seguire questo decreto, sul tema dell'efficientamento e dell'ammodernamento, per esempio, delle reti, con riferimento alle quali è necessario ridurre le perdite. Abbiamo detto a più voci, in più occasioni, che c'è ormai una perdita rilevantissima sulle nostre reti idriche, che ci vuole un incremento della capacità dei bacini, che bisogna utilizzare tutte le reti irrigue.

Caro Presidente, valutiamo positivamente questo decreto nella parte concernente il tema del coordinamento, dell'istituzione della cabina di regia, però non possiamo non sottolineare il fatto - non c'è dubbio - che questo decreto interviene in emergenza quindi, per quanto ci riguarda, auspicheremmo una serie di interventi volti alla pianificazione e alla programmazione che, purtroppo, ultimamente non abbiamo visto. Ci sono alcuni aspetti positivi e, per questa ragione, il gruppo di Azione-Italia Viva, in questa occasione, si asterrà nel voto finale (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole. Nevi Ne ha facoltà.

RAFFAELE NEVI (FI-PPE). Grazie, signor Presidente. Su questo tema non aggiungerò moltissimo, perché già i colleghi, sia in discussione generale, sia ieri in sede di dichiarazione di voto sulla fiducia, tramite il collega Battistoni, hanno approfondito la questione, chiarendo la posizione di Forza Italia. Noi siamo veramente contenti che giunga oggi la conversione di un provvedimento che consideriamo fondamentale per affrontare il tema della siccità, a cui è collegato anche quello dell'alluvione perché, a ben vedere, le infrastrutture che servono per temperare il problema della siccità sono anche quelle che servono per mitigare gli effetti negativi delle alluvioni. Pensiamo al tema degli invasi, alla regimazione dei corsi d'acqua, a tante infrastrutture che consentirebbero o consentono, per quelle che sono realizzate, di incanalare l'acqua in eccesso - infrastrutture assolutamente fondamentali - per rilasciarla in modo adeguato e continuo e poi fornirla ai nostri agricoltori, ma anche all'industria, in particolare, a quella agroalimentare, ma non solo, in quantità tale da permettere loro di andare avanti nel processo industriale.

Già all'inizio del 2022, quando avevamo una responsabilità di Governo (con il Governo Draghi), avevamo proposto un piano strategico di contrasto alla siccità, che ho riguardato in questi giorni: sono qui contenute tutte le proposte che noi di Forza Italia, già all'epoca, avevamo avanzato per cercare di temperare questa problematica gravissima che complica di molto la vita dei nostri agricoltori. Parlavamo di invasi, di snellire le procedure, di costruire un grande piano strategico che doveva avere una cabina di regia, perché la questione, la problematica investe diverse tematiche: da quella dell'ambiente, all'agricoltura, all'industria e doveva avere, a nostro avviso, la Presidenza del Consiglio come vero regista. Ecco, su questo decreto ritroviamo questa impostazione.

Sottolineo che si tratta di un fatto politico importante: il Governo Meloni si intesta la questione ai massimi livelli e cerca, attraverso una cabina di regia e la nomina di un commissario, di costruire un grande piano strategico di contrasto alla siccità e, in generale, ai cambiamenti climatici, favorendo un approccio pragmatico ma, al tempo stesso, di lungo periodo, associando anche il tema del commissario, a cui sono devoluti poteri speciali per sbloccare i cantieri. Sappiamo perfettamente che al nostro Paese, oggi, non mancano le risorse, non mancano nemmeno, a volte, le progettazioni: manca la realizzazione delle opere perché, evidentemente, le procedure, le valutazioni di impatto ambientale, le lunghe discussioni con i comitati e tutti gli stakeholder possibili e immaginabili fanno perdere anni e anni per poi rimettere mano alla progettazione perché, nel frattempo, cambiano le cose, le tecnologie, i prezziari. È un lavoro che non finisce mai, bisogna trovare nuove risorse. Noi abbiamo bisogno, invece, di celerità, di decidere di fare un lavoro, progettarlo e, in tempi rapidissimi, realizzarlo.

Ecco che sono assegnati poteri speciali al commissario e costruite le condizioni affinché si possa passare alla realizzazione di tutto questo.

Inoltre, è molto importante il riferimento al tema dei dissalatori in modo nuovo, utilizzando nuove tecnologie, superando tutti quei problemi di classificazione delle materie prime, prodotte dalla pulizia, per esempio, dei corsi d'acqua, che costituivano un grandissimo problema. Oggi, invece, possono essere riutilizzate anche per la produzione energetica.

Abbiamo affrontato il tema degli impianti fotovoltaici flottanti. Anche questa è una battaglia di Forza Italia. In tempi non sospetti, avevamo detto che avremmo potuto associare al tema degli invasi anche quello della realizzazione di infrastrutture, come appunto gli impianti fotovoltaici flottanti, che consentono anche di produrre energia. Come sappiamo, si tratta di un altro aspetto fondamentale per la competitività delle imprese e del nostro Paese in generale.

Abbiamo liberalizzato la costruzione delle vasche di raccolta dell'acqua per mettere a disposizione dei nostri agricoltori infrastrutture di immediata realizzazione che consentano di superare i piccoli problemi, soprattutto, per chi ha piccoli appezzamenti.

Non dobbiamo dimenticare che il tessuto imprenditoriale agricolo del nostro Paese è fatto anche di tanti piccoli, piccolissimi imprenditori che sono fondamentali, perché, attraverso di loro, si fa la manutenzione dell'ambiente del territorio. Quindi, è necessario consentire loro, attraverso procedure semplificate, di realizzare piccoli invasi o vasche di raccolta dell'acqua, magari, per annaffiare bene la serra per la coltivazione di quei prodotti straordinari, che i nostri agricoltori sono capaci di fare, e aumentare così la produttività delle imprese agricole italiane.

Sappiamo che questo è un fattore strategico, perché alla produttività è collegata la redditività. La siccità è, invece, l'elemento che produce una caduta della produttività perché, quando arriva un periodo siccitoso, c'è un calo, a volte vertiginoso, del raccolto. Ciò ha un impatto immediato sulla redditività dell'imprenditore che, chiaramente, non riesce a sopportare le spese che ha dovuto sostenere per arrivare a quel livello di coltivazione. Quindi, c'è il rischio abbandono.

Noi, di Forza Italia, vogliamo contrastare, con tutte le nostre forze, la tendenza, purtroppo che emerge, soprattutto, in alcune zone più marginali, più interne del nostro Paese, a lasciare terreni incolti, perché, se un imprenditore agricolo, se un agricoltore molla, è evidente che c'è un territorio che non viene più coltivato ed è evidente che ci saranno problemi, perché la fauna selvatica si riprodurrà in modo incontrollato nei terreni incolti, ci sarà una perdita di biodiversità, con un calo della produzione nazionale agricola italiana. Questo significa che diventeremo più dipendenti dall'estero e che il nostro Paese si indebolirà.

Penso che la guerra in Ucraina ormai abbia ben chiarito a tutti quanto sia strategico per noi, per le nostre filiere del cibo e della zootecnia avere una produzione primaria che ci renda il più possibile autosufficienti e in grado di utilizzare le materie prime anche a scopo di tutela della pace. Lo abbiamo visto, soprattutto, in Africa: il Governo ucraino inviava importanti quantità di derrate agricole e i bombardamenti di Putin sui granai ucraini hanno, invece, purtroppo, impedito queste forniture. Di qui le migrazioni di poveri disperati verso il nostro Paese. Quindi, se l'Europa vuole essere competitiva, l'abbiamo detto più volte, dobbiamo aumentare anche la produzione di materie prime, per utilizzarle, quando ci sono problemi, per aiutare Paesi che sono in difficoltà. Su questo la nostra visione è stata chiara.

Noi siamo contenti che, nel centrodestra, ci sia stato un ascolto anche delle proposte di Forza Italia. Abbiamo lavorato nelle Commissioni e voglio soprattutto ringraziare i colleghi del Senato, abbiamo lavorato con loro, e abbiamo portato a casa un risultato, a mio avviso, storico, sul quale noi, di Forza Italia, abbiamo puntato molto, ossia la possibilità - che abbiamo con questo decreto - di utilizzare le nuove biotecnologie agrarie e tecnologie di evoluzione assistita in campo.

PRESIDENTE. Deve concludere.

RAFFAELE NEVI (FI-PPE). Il nostro Paese, da oggi - e concludo, Presidente -, diventa il primo Paese d'Europa che autorizza la sperimentazione in campo di queste nuove biotecnologie agricole, che sono particolarmente importanti per tamponare proprio la siccità e le parassitosi. Quindi, grazie e convintamente a favore (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ilaria Fontana. Ne ha facoltà.

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, avete mandato in onda lo show dei record: 2 fiducie in 4 giorni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È la diciottesima fiducia dall'inizio di questa legislatura, tanto che, anche ieri, il Presidente Fontana ha dovuto lanciare per forza l'allarme sul fatto che un decreto non può diventare omnibus. È evidente, Presidente che, a questa maggioranza, il dibattito parlamentare libero e democratico non interessi. E a tutto questo, pur ringraziando il Sottosegretario presente, si aggiunge l'ennesima assenza del Ministro dell'Ambiente qui in Aula, e non c'è nessun Ministro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Ogni decreto è così: c'è l'assenza totale dei Ministri in questo Parlamento!

La facilità con cui questo Governo ricorre alla decretazione d'urgenza ormai è cosa nota. Sul decreto siccità ci avete messo un mese - un mese! - per fare un decreto vuoto, miope, incompleto e non risolutivo. E questo secondo voi è un decreto urgente? Sono interventi urgenti, questi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Annunci senza concretezza e senza alcun seguito. Penso ai decreti attuativi delle comunità energetiche: dove sono? Non ci sono! C'è solo un annuncio del Ministro dell'Ambiente, che continua ad annunciarli da mesi, da settimane, “stanno per arrivare”, senza che poi arrivino mai. Oppure penso ai decreti end of waste, che non vedranno mai luce.

Presidente, la verità è che questa maggioranza non ha il coraggio di toccare alcune importantissime materie strategiche per il nostro Paese e soprattutto per il nostro futuro, di seguire la via dell'ecologia e della sostenibilità. Quello che ci restituite in queste pagine vuote - perché sono pagine vuote! - è il pieno negazionismo ambientale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LORENZO FONTANA (ore 10,56)

ILARIA FONTANA (M5S). Per voi non esiste alcun cambiamento climatico, non esiste il bisogno di fare prevenzione, niente di niente: messa la testa sotto la sabbia, risolto il problema.

Avete deciso di trattarci da nemici politici a prescindere, ci bocciate tutto. Tutto! E le nostre parole vi scivolano addosso. Ho ascoltato parole in quest'Aula, anche ieri, in discussione generale, e una parola ricorrente è “coralità”, ossia su questi provvedimenti si dovrebbe essere corali. Però perché uso “si dovrebbe”? Perché questa maggioranza pretende sì, una coralità, Presidente, ma a senso unico.

Il problema della siccità in modo strutturale lo affrontiamo, fortunatamente, prima che diventi un'emergenza: sa di chi sono queste parole, Presidente? Non le mie. Della Presidente Giorgia Meloni. Ecco, signor Presidente, ma cos'altro deve succedere prima di capire che la siccità è già un'emergenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?

Il nostro, Presidente, non è un ideologismo, è semplicemente consapevolezza, saper prendere atto delle cose e cercare soluzioni più giuste per oggi, sicuramente, ma soprattutto per il domani. Non è forse ideologico e folle negare il cambiamento climatico? Questo, veramente, è ideologismo: negare un cambiamento climatico in atto e il pianeta ce lo sta dicendo in tutte le lingue (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Purtroppo, con questo vostro atteggiamento viene a mancare completamente l'urgenza con cui questa maggioranza e questo Governo dovrebbero fare provvedimenti mirati, lungimiranti, completi e risolutivi. Altrimenti non sarete mai all'altezza di affrontare queste situazioni.

Sull'ambiente e sull'intera governance ambientale, Presidente, questo Governo ha dimostrato di essere totalmente inadeguato. Come nel caso di questo decreto Siccità: non si prevede un solo euro - un solo euro! - per l'emergenza siccità. Gli unici soldi stanziati sono quelli per istituire un commissario e la sua struttura, sui quali si è persino dovuto scomodare il Servizio bilancio del Senato, perché, come al solito, era stata fatta confusione e non tornavano i conti. La solita confusione che solo voi sapete creare quando si parla di necessità e urgenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Inoltre, non si prevede nulla e non si interviene sulla manutenzione della rete di acquedotti, che era la prima cosa che si sarebbe dovuta fare. E invece che si fa? Si individuano i dissalatori come soluzione alla crisi idrica, stralciando tutto il lavoro che, come MoVimento 5 Stelle, avevamo fatto grazie alla legge Salva mare. Quella, sì, serviva proprio per tutelare gli ecosistemi marini e costieri proprio da strutture energivore e impattanti quali sono i dissalatori. Non ha alcun senso pensare a pompare acqua in una rete che ha perdite di oltre il 40 per cento. Pensate che ognuno di noi ogni giorno - è quantificabile - ha una dispersione idrica di 157 litri: 157 litri!

Ma andiamo avanti: il decreto liberalizza anche la procedura per realizzare le vasche di raccolta, senza limiti, senza tutele ambientali e senza giustificare in alcun modo il mancato gettito che ne deriverà alle casse dello Stato. E non solo: prevede - e questo è totalmente fuori luogo - forme di superamento del dissenso. Sapete cosa significa? Perché forse, quando si fanno e si vanno a votare determinati provvedimenti, non si ha contezza delle conseguenze che poi ne derivano. Parlare di superamento del dissenso vuol dire delegittimare, di fatto, gli enti territoriali interessati e le strutture tecnico-scientifiche locali. Ne facevo menzione prima: come succede nelle Aule parlamentari, purtroppo, state impoverendo il dibattito anche al di fuori di esse ed è una cosa gravissima (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Insieme ai colleghi del Senato abbiamo provato a suggerire delle soluzioni a breve, medio e lungo periodo. Il risultato è un ostruzionismo immotivato e senza alcun senso. Per non parlare, poi, dei tempi avuti qui alla Camera - e sono contenta che ci sia lei, Presidente - perché sono stati dei tempi su cui è meglio stendere un velo pietoso.

In queste ultime settimane stiamo affrontando un'altra criticità: l'alluvione in Emilia-Romagna e nelle Marche. A giudicare da come viene gestita la situazione, è evidente che il Governo non abbia affatto chiaro che alluvioni e siccità sono facce della stessa medaglia. È tutto collegato, Presidente, tutto. E negare ciò, oltre che ideologico e folle, è anche pericoloso e dannoso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

In tutto ciò, vale la pena sottolineare che il decreto Alluvione appena varato contiene, per l'Emilia-Romagna, non tanto gli sbandierati 2,2 miliardi promessi, ma solo 1,3. Oltretutto, da dove vengono presi? Vengono presi quasi tutti tagliando il sociale! Da questo si capiscono le emergenze e le priorità che questo Governo e questa maggioranza hanno. Poi, però, sul decreto Siccità non ci sono soldi per aiutare gli agricoltori e i cittadini.

Anche sul consumo di suolo va fatto un ragionamento, perché è irragionevole non considerare il ripristino del ciclo naturale dell'acqua e sminuire l'importanza strategica del monitoraggio degli acquiferi, la cui ricarica oggi è spesso ostacolata dall'eccessivo consumo e dell'impermeabilizzazione del suolo.

È curioso, poi, constatare che il Ministro dell'Ambiente - che oggi non è in Aula, ed è evidente - pochi giorni fa, in un convegno proprio qui alla Camera, parlava di consumo di suolo. Peccato che, mentre lui parlava del fatto che all'Italia servisse una legge sul consumo di suolo, che cosa succedeva qui in Aula? Si bocciava il nostro ordine del giorno che chiedeva proprio questo! Il teatro dell'assurdo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Anche questo è un altro esempio dell'ipocrisia e dell'incoerenza di questo Governo.

Per noi è necessario che il Governo promuova politiche volte ad arginare l'indiscriminato uso del suolo. Sabato prossimo saremo in piazza come MoVimento 5 Stelle - sarà una piazza pacifica, democratica - anche contro la linea sull'ambiente e sul clima di questo Governo e di questa maggioranza, per dire: “basta vite precarie”. Ecco, anche su questo vorrei fare una riflessione. “Basta vite precarie” è un appello anche contro la precarietà a cui ci espone la situazione climatica in corso, una precarietà che è strettamente correlata a quella geopolitica. I segnali che il cambiamento climatico è in atto ci sono tutti, così come le evidenze che una guerra come quella in Ucraina sia stata innescata anche per via di approvvigionamenti energetici instabili. La tutela dell'ambiente, l'ecologia integrale, la promozione di energie rinnovabili e pulite sono gli unici strumenti, i più potenti che abbiamo, per diventare più resilienti verso il cambiamento climatico. Ma quando lo capirete che costruire uno sviluppo sostenibile e garantire le generazioni che verranno sono le uniche strade per un futuro di pace? Un futuro di pace, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Questo non è di certo ambientalismo ideologico o da salotto, Presidente. Quale deve essere, altrimenti, il ruolo della politica, se non questo? Per tutte queste motivazioni, come MoVimento 5 Stelle, vi preannuncio che daremo un voto contrario al provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bof. Ne ha facoltà.

GIANANGELO BOF (LEGA). Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi siamo qui a votare il decreto Siccità, un provvedimento essenziale, che mi piacerebbe definire “decreto Normalità”. Dovrebbe essere, infatti, normale rendere semplice risolvere i problemi legati alle crisi idriche. Queste colpiscono interi settori produttivi ed economici del nostro Paese. La semplificazione di interventi di salvaguardia e prevenzione del rischio idrogeologico e alluvionale è essenziale. Ma perché definirlo “decreto Normalità”? Negli ultimi anni l'Italia è stata imprigionata da una burocrazia vessatoria, che ha bloccato e reso impossibili azioni normali e di buonsenso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), cose totalmente normali per i nostri nonni.

Salvaguardare il territorio e chi lo vive oggi diventa un valore perso, da riconquistare. Un esempio eclatante su tutti: a Segusino, nel mio territorio, un gruppo di volontari è stato denunciato per danno ambientale in quello che sembrava un vero paradosso. Hanno semplicemente tagliato degli alberi nel greto di un fiume perché, in caso di piena, avrebbero potuto causare un'esondazione. Questo non può essere normale. Dovrebbe essere normale la manutenzione e la pulizia di infrastrutture, come dighe e invasi, utili per la produzione di energia elettrica green, per lo stoccaggio di risorse idriche a scopo irriguo, basilari come i bacini di contenimento in caso di alluvioni.

Questi interventi vengono bloccati dalla burocrazia. Dovrebbe essere normale usare le acque reflue pulite uscite dai depuratori, secondo normative e tabelle vigenti, come risorsa irrigua per le nostre aziende agricole. Chi viene dalle aree rurali lo sa bene, anche solo dai racconti. Un tempo non c'era un'azienda agricola che non avesse una fossa per l'accumulo delle acque piovane. Queste fosse erano non solo una risorsa importante per i periodi di siccità, ma anche dei piccoli habitat per la biodiversità e dimora di molte specie acquatiche e anfibie (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Questo in risposta a chi ci vorrebbe nemici della natura. Oggi, invece, gli agricoltori devono sacrificare proventi dei propri raccolti per pagare spese inutili, come VIA, Vinca, VAS, progetti, permessi al genio civile e molto altro. Questo solo per dotare la propria azienda di una fossa per stoccare l'acqua piovana. Non è normale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), non è un Paese normale quello in cui le opere strategiche contro la siccità vengono bloccate da veti e pareri incrociati di organi dello Stato. Nel frattempo, lo Stato assiste inerme al blocco di opere essenziali, che non vengono fatte, molte volte con la perdita dei finanziamenti. Non è normale!

Se chi deve fare le opere non le fa, lo Stato deve attuarle e intervenire al posto di chi non le fa: questo è il vero valore del cosiddetto potere sostitutivo. L'inerzia va combattuta, non può mettere in stallo un intero sistema. L'interesse pubblico di tutti i cittadini deve essere la nostra priorità.

Ci sono luoghi in cui l'acqua dolce è un miraggio. La soluzione è semplice, a portata di mano, e ora la attueremo con i desalinizzatori. Il paradosso che andiamo a smontare è che l'acqua a uso umano non può non essere considerata un interesse pubblico. Con questo decreto il commissario chiederà agli enti interessati quali siano le opere strategiche per attuarle nel tempo più breve possibile.

Rapidità ed efficienza saranno le parole chiave. Non è possibile che dissensi, dinieghi e opposizioni di varia natura ostacolino interventi urgenti. Per questo il commissario potrà intervenire garantendone un cronoprogramma certo ed efficace. Semplificazioni autorizzative per infrastrutture idriche volte a garantire la sicurezza e la gestione degli invasi: altra priorità che andiamo ad attuare. Fa parte del buonsenso semplificare l'iter autorizzativo per l'installazione di impianti fotovoltaici flottanti per la produzione di energia pulita. Un altro problema fondamentale, che da oggi cercheremo di arginare: quando in estate manca l'acqua, le dighe si svuotano, con la conseguente carenza di energia idroelettrica.

Ora consentiamo l'accensione delle centrali termoelettriche per garantire un approvvigionamento di energia nazionale. Infine, una precisazione a chi si permette di erigersi portavoce dei giovani e ci accusa di non ascoltare le loro voci. Vorrei dire ai pentastellati e ai dem che non tutti i giovani si rappresentano in quelli che imbrattano i monumenti e bloccano le strade (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questa è solo una piccola minoranza. La maggior parte dei nostri figli, e lo dico da padre orgoglioso, si alza la mattina presto per studiare, per lavorare, per pensare al proprio futuro in maniera produttiva e costruttiva. Non hanno tempo da perdere con l'ideologia dei salotti buoni, così lontana dal mondo reale e dalle nostre province, che spesso molto distrugge e niente produce. Sognano un'Italia alla loro altezza, ed è questo che si meritano. La Lega è con questi ragazzi, la maggior parte dei giovani italiani che vuole solo un Paese migliore. Loro non sognano un Paese sopra le righe e fuori dal comune, ma un Paese normale alla portata dei loro sogni, ciò che meritano. Stiamo lavorando su questo, ma anche in molti altri ambiti, affinché il nostro Paese torni un Paese normale. Per normale intendo un Paese fatto di norme di buonsenso, nel rendere uno Stato non nemico dei propri cittadini, ma uno Stato al fianco delle loro esigenze e dei loro bisogni.

Ringrazio il Governo semplicemente, ma non scontatamente, per volere un Paese normale e vicino alle esigenze dei cittadini. Vogliamo un'Italia che torni a correre, con cantieri, efficienza, investimenti e semplicità. Una chiave spesso sottovalutata, ma essenziale, che i territori ci chiedono a gran voce. Per questi motivi, dichiaro il voto favorevole della Lega a questo provvedimento (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vaccari. Ne ha facoltà.

STEFANO VACCARI (PD-IDP). Presidente, onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, ancora una volta in questa Camera siamo chiamati a discutere e a decidere misure che intervengono su fatti emergenziali. Oggi sul decreto Siccità, tema che un anno fa e ancora nel febbraio di quest'anno abbiamo posto al centro del dibattito di quest'Aula, e poi discuteremo il decreto del 23 maggio scorso sull'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna due volte, dopo il 1° maggio, ma anche le Marche e la Toscana, provocando un disastro dalle proporzioni mai viste. Non torno sui numeri che hanno segnato quel territorio, a cui vogliamo però, ancora una volta, stringerci idealmente per dire loro che non li lasceremo soli e per ringraziare tutti.

Lo dico in romagnolo, anche se sono un emiliano: grazie burdel (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), ai sindaci, agli amministratori, al Sistema nazionale di Protezione Civile, alle Forze dell'ordine, ai Vigili del fuoco, alle migliaia di residenti e volontari che hanno affrontato e stanno affrontando l'emergenza, per tutto il lavoro che hanno fatto cantando Romagna mia, per la dignità e la determinazione con le quali si sono rimboccati le maniche per ripartire. Quelle stesse istituzioni che avete ascoltato ancora martedì a Palazzo Chigi, a cui avete garantito ristori per famiglie e imprese al 100 per cento. Quelle istituzioni avrebbero bisogno di scelte e risposte rapide, che tengano insieme l'emergenza con il futuro della ricostruzione. Serve innanzitutto la nomina di un commissario straordinario in grado di legare a doppio filo la filiera istituzionale, dallo Stato alle regioni, fino ai comuni e ai portatori di interessi del territorio, come lo fu 11 anni fa per rispondere ai danni causati da un devastante terremoto. Una nomina che per noi e per diversi esponenti anche della vostra maggioranza non può non essere quella del presidente Stefano Bonaccini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) ma sulla quale si continua a perdere tempo - ve lo ha detto anche il presidente di Confindustria - perché la maggioranza sembra più impegnata a litigare, prigioniera com'è di irresponsabili calcoli politici ed elettorali. Questo decreto è l'ennesimo che tenta, senza riuscirci, di dare risposte immediate a problematiche che non si evidenziano solo ora e che meriterebbero ben altre norme e strategie, che nemmeno questa volta, irresponsabilmente, per volontà del Governo e del centrodestra, si vogliono, tuttavia, assumere. Non si può discutere di scarsità idrica, di adeguamento e potenziamento delle infrastrutture idriche, senza avere la forza e il coraggio di collocare il tema dentro uno schema di lavoro, che affronti la questione generale della transizione ecologica. La destra preferisce, invece, subire scelte con decretazioni d'urgenza, piuttosto che prendere decisioni, perché le ha sempre avversate, in Italia e in Europa, fin dai tempi degli accordi di Parigi del 2015 sulla progressiva riduzione delle emissioni dannose in atmosfera. E già, perché la crisi idrica è figlia dei cambiamenti introdotti al clima del pianeta da un modello di sviluppo, che voi, nel mondo, in Europa e qui da noi, continuate a promuovere senza remore, stupendovi ogni volta delle conseguenze: la dissipazione delle risorse naturali, il consumo di suolo, l'inquinamento da combustibili fossili, le alluvioni, il dissesto idrogeologico. È singolare come vi siete comportati fino a qui, come gli struzzi, mettendo la testa sotto terra, per non vedere ciò che stava capitando e, peggio, negando le cause ogni volta che succedeva qualcosa, solo per difendere i grandi interessi della crescita a tutti i costi. Ho detto che servirebbe anche il coraggio, perché siamo in un momento di svolta, che non può più essere eluso. Prendere una strada diversa è una necessità, un dovere civico e morale verso quelle generazioni a cui dovremmo lasciare un pianeta diverso da quello che oggi vive una condizione di crisi pericolosa. Ce lo chiedono i giovani, tutti i giorni, quando rivendicano il desiderio di riappropriarsi del loro futuro. A quei giovani non possiamo voltare le spalle egoisticamente o, peggio, denunciarli per i loro comportamenti, come se il loro futuro non ci riguardasse. Il rispetto del creato - per dirla con Papa Francesco - non è solo una necessità, ma la frontiera dello sviluppo sostenibile. L'eccellenza italiana ha nella sostenibilità l'obiettivo da perseguire. Molte imprese ne hanno fatto un punto di forza e i dati lo testimoniano.

La crisi è anche un'opportunità per disegnare un futuro diverso. Se oggi avessimo più energia da fonti rinnovabili, saremmo più indipendenti, pagheremmo bollette meno care, avremmo imprese più competitive nel mondo e avremmo anche migliaia di posti di lavoro in più, legati alla transizione ecologica in tutti i settori. Voi invece cosa fate? Vi tappate gli occhi e le orecchie facendo del male al nostro Paese.

La crisi idrica ha provocato inevitabili danni anche agli ecosistemi. La risalita del cuneo salino ha raggiunto il record dei 40 chilometri nel delta del Po, causando fenomeni di salinizzazione dei terreni e delle falde. Ecco perché, accanto a questo decreto, occorrerebbe affiancare ben altre misure strutturali: sulla mobilità sostenibile, sulla difesa e manutenzione del territorio, sull'azzeramento del consumo di suolo e sulla previsione di norme per la rigenerazione urbana, sulla riconquista del terreno per le attività agricole, su un piano nazionale per il risparmio energetico e il rafforzamento delle fonti rinnovabili, su una legge quadro sul clima, sull'economia circolare, su una riforma fiscale verde, anche attraverso la progressiva riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi. Ma tutto questo non lo proporrete e non lo farete, perché in voi continua a covare quel negazionismo dei cambiamenti climatici che sa di propaganda (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e parla alla pancia di interi settori, con i quali avete cambiali elettorali da pagare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Ve lo diciamo ancora più chiaramente: questo decreto è lacunoso, sbagliato e non all'altezza delle necessità; dà risposte parziali, di cui non si sentiva il bisogno e che rischiano di complicare, anziché sostenere, le azioni da mettere in campo.

Come aggravante, avete negato al Parlamento la possibilità di discutere e confrontarsi, un brutto film già visto anche in altre occasioni. Il Parlamento, grazie a voi, non è più il luogo del confronto e della ricerca di sintesi più alte, ma il luogo dove si ricevono diktat dal Governo e si vota come soldatini ubbidienti. In questo decreto tutto appare condizionato dalla figura quasi mitologica del commissario e da una visione verticistica. La necessità di accelerare le opere è condivisa, figuriamoci, ma davvero si pensa che possa avvenire attraverso l'azione di un commissario e di una cabina di regia, senza i comuni e gli enti territoriali, con un'architettura così barocca? Ci sono evidenti sovrapposizioni di competenze, incroci inutili tra ordinario e straordinario, per di più sapendo che la stragrande maggioranza dei compiti e degli interventi sarà svolta comunque dalle autorità di bacino.

A quella del Po, la più colpita dagli eccezionali fenomeni meteorologici, nella legge di bilancio, avete pure tolto i fondi di parte ordinaria, necessari per applicare e aggiornare la direttiva Alluvioni, così come previsto dalla legislazione europea. Non c'è nemmeno traccia della governance, del sistema che governa l'uso della risorsa idrica. Invece di semplificare attraverso l'istituzione dei commissari, non si fa altro che aumentare l'entropia del sistema, creando sovrastrutture che inevitabilmente andranno in conflitto: commissario, ministeri, autorità di distretto, regioni, comuni, consorzi di bonifica, agenzie varie. Questa era l'occasione per semplificare il sistema e, invece, l'avete ulteriormente complicato. Il paradosso evidente è che il commissario che avete previsto dovrebbe affrontare il tema della gestione della risorsa idrica e del contrasto ai cambiamenti climatici in un solo anno e mezzo e con una struttura così pesante, che non farà nemmeno in tempo ad attivare. La verità è che avete confezionato una scatola vuota che non prevede nessuna pianificazione e programmazione in termini di gestione e governo della risorsa acqua, negando il coinvolgimento degli utilizzatori stessi della risorsa, a partire dalle imprese agricole. È evidente che si tratta di conciliare interessi diversi, ma è dovere della politica e delle istituzioni favorire il confronto, trovare soluzioni e sintesi, che non valgano solo per l'oggi ma per i prossimi decenni. Abbiamo cercato di segnalare in ogni modo le nostre proposte, come ha fatto molto bene ieri anche il collega Simiani, e continueremo a ripetervele nonostante la vostra colpevole sordità. Serve adottare il piano di adattamento climatico, che deve essere il quadro all'interno del quale è necessario definire il piano nazionale di interventi per la sicurezza del settore idrico, applicando le pianificazioni in capo alle autorità di distretto e dando pronta e piena attuazione alle misure di semplificazione e accelerazione per il contrasto al dissesto idrogeologico introdotte nel 2022. Il dato vero è che la maggioranza brancola nel buio, perché non c'è un'idea complessiva su come affrontare la questione strategica della transizione ecologica e questo decreto non offre nemmeno qualche spiraglio di luce.

In conclusione, signor Presidente, per suo tramite, visto che finora la maggioranza ci ha abituato solo a brutti film con i suoi comportamenti e azioni, voglio invitare i colleghi della maggioranza e del Governo ad andare a vedere il bel film di Paolo Virzì, che porta lo stesso nome di questo decreto: “Siccità”. Per chi non lo ha ancora visto, il film racconta la vicenda di una Roma dove da tre anni non piove e, come le piante, anche gli uomini e le donne si sono inariditi. Un tempo, quello raccontato da Virzì, dove imperano il cinismo dei mezzi di informazione, il dialogo inesistente tra genitori e figli, l'accaparrarsi delle risorse pubbliche dei soliti furbi, la falsità dei rapporti basati sui social e l'impoverimento irreversibile della classe media. Come hanno già commentato altri, Virzì è tra i pochissimi che oggi sanno raccontarci la realtà dell'Italia che ha subito la lunga guerra dell'ideologia individualista, uscita alla fine vincitrice sull'epoca dei grandi ideali. L'antidoto a quel nuovo virus, nel film, è fare bene il proprio dovere, avendo sempre uno sguardo aperto sul “noi”. Ecco, signor Presidente, per suo tramite, voglio dire ai colleghi di maggioranza e al Governo: provateci anche voi, provate a fare bene il vostro dovere, invece di attardarvi a imporre scelte che nulla hanno a che fare con le esigenze del nostro tempo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Noi continueremo a fare il nostro dovere, di forza di opposizione seria e responsabile, che voterà contro a questo decreto e continuerà a incalzarvi per tentare di svegliarvi dal torpore del potere che ormai si è impadronito di voi. Il Paese ha bisogno di altro e anche voi lo sapete, ma continuate a girarvi dall'altra parte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, Sottosegretario, pur dovendo una dichiarazione di voto finale essere necessariamente riferita a un solo provvedimento, così come previsto dai Regolamenti parlamentari, il mio intervento, per conto del gruppo di Fratelli d'Italia, è implicitamente finalizzato ad esprimere un apprezzamento complessivo per il lavoro che in primis l'Esecutivo ed oggi il Parlamento stanno portando avanti per fronteggiare le conseguenze derivanti da eventi meteorologici estremi, in grado di causare perdite di vite umane e danni ingenti a famiglie e imprese. Mi preme ricordare, colleghi, tre date: la prima, il 3 dicembre 2022, la seconda, il 14 aprile 2023 e, infine, il 1° giugno 2023. Si tratta rispettivamente di tre decreti-legge chiamati a venire immediatamente incontro alle esigenze delle popolazioni colpite dagli eventi meteorologici di Ischia, alla drammatica condizione di siccità di una larga parte del Paese e, infine, a fronteggiare l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali che hanno flagellato l'Emilia-Romagna e le Marche. Consentitemi di dire che, con questi tre interventi, il Governo ha dato prova di saper coniugare, Presidente, l'emergenza all'efficacia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), l'immediato presente al prossimo futuro, ma soprattutto ha dato prova di saper fare i conti con eventi naturali apparentemente opposti, come siccità ed alluvioni, le cui drammatiche conseguenze evidenziano la fragilità del nostro territorio, il deficit delle nostre infrastrutture idriche e il repentino cambiamento climatico. Mi spiego partendo proprio dal provvedimento che oggi ci accingiamo a convertire in legge. Il decreto, infatti, incide non solo sulla governance dell'emergenza per far fronte alla sfavorevole congiuntura connessa alla prolungata assenza di precipitazioni attraverso la costituzione di una cabina di regia, presso Palazzo Chigi, composta da ben sette Ministeri e dai rappresentanti delle regioni e delle province autonome e di un commissario straordinario nazionale, ma affronta bensì temi che storicamente - e lo ripeto a favore dei colleghi che hanno avuto modo e possibilità di governare negli ultimi dieci anni - affliggono il nostro Paese e su cui si è colpevolmente indugiato per decenni. Mi riferisco alla lotta agli sprechi delle risorse idriche, al riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, alla desalinizzazione, al contrasto all'interrimento dei bacini, nonché al potenziamento delle infrastrutture idriche esistenti e alla realizzazione di nuove, al fine di aumentare la nostra capacità di stoccaggio e approvvigionamento dell'oro blu, cioè dell'acqua. Non solo, il provvedimento prende atto, come anche nel decreto-legge Ischia e nella legge di bilancio, che l'attività di alcuni soggetti pubblici è diventata fondamentale in un'ottica di programmazione, prevenzione e riparto dell'utilizzo della risorsa idrica. Alludo, naturalmente, alle Autorità di bacino distrettuali, nonché agli Osservatori permanenti sugli utilizzi idrici, ivi costituiti, che attraverso il decreto oggi in conversione ricevono autonomia e autonoma dignità e rango legislativo di carattere primario. A tale riguardo, desidero sottolineare l'importanza dei nuovi strumenti digitali che stanno sperimentando e utilizzando queste Autorità di bacino per acquisire dati sul suolo e sulle risorse idriche, consapevoli che tali organi necessitano, sempre più, di personale adeguato, Presidente, e altamente specializzato, per esempio, a partire dai geologi che non esistono più, che non ci sono più. Proprio in relazione all'attività degli Osservatori desidero porre in risalto un aspetto legato all'attività conoscitiva posta in essere dal commissario straordinario nazionale, ad essa delegato e finalizzata ad acquisire il censimento di tutte le concessioni di derivazione rilasciate su tutto il territorio nazionale per usi naturalmente potabili, quindi, civili, irrigui, industriali, ma anche e soprattutto idroelettrici. Ciò è fondamentale, Presidente, perché risulta difficile procedere a scelte anche dolorose tra gli impieghi dell'acqua, senza conoscere, per esempio, la quantità di risorsa idrica di cui possiamo semplicemente disporre.

Lo stesso ragionamento vale per le attività di manutenzione degli invasi che qui ricevono una meritoria attenzione. Il commissario, infatti, è chiamato a monitorare eventuali rallentamenti delle procedure autorizzative da parte delle regioni per gli interventi di sghiaiamento e sfangamento e ciò perché se si rimuovono tali detriti è necessario, per esempio, saperli classificare, sapere come e dove gestirli. Anche in questo caso, il decreto responsabilizza le regioni e solo in caso di loro inerzia affida al commissario le suddette attività.

Il decreto, inoltre, nel suo passaggio al Senato, si è arricchito di diverse disposizioni che ne hanno ampliato il perimetro di azione, partendo dal legame indissolubile tra la risorsa idrica e le necessità energetiche nazionali che abbiamo, nostro malgrado, iniziato a conoscere più a fondo. Ne segnalo due: la prima è rappresentata dalla carenza di produzione di energia elettrica in relazione al deficit idrico, cui si ovvierà, consentendo l'esercizio temporaneo di taluni centrali termoelettriche fino a settembre 2023; la seconda prevede delle semplificazioni per l'installazione di impianti fotovoltaici flottanti in invasi e in bacini idrici. L'obiettivo è quello di ottimizzare le performance delle infrastrutture idriche per usi potabili, energetici e agricoli, agendo organicamente per far sì che ogni singolo intervento offra una pluralità di servizi alla comunità. Infine, desidero evidenziare un'ulteriore norma frutto del lavoro delle Commissioni in Senato, in maniera particolare Agricoltura e Ambiente, che ha l'obiettivo di facilitare l'attività di ricerca e sostegno di produzioni vegetali in grado di rispondere a condizioni di scarsità idrica.

Tale misura, naturalmente, si affianca alle risorse già destinate dal PNRR all'agricoltura di precisione, in grado di ottenere risultati significativi con minore consumo di acqua.

Infine, Presidente, desidero evidenziare alcuni aspetti metodologici del decreto meritevoli di attenzione. Mi riferisco al coordinamento tra i diversi livelli territoriali, alla tempistica stringente per tutti i soggetti chiamati ad affrontare l'emergenza, al rispetto della legalità, all'informazione ai cittadini. Sotto il profilo del coordinamento tra i diversi livelli di governo, giova rilevare che la cabina di regia si pone altresì l'obiettivo di promuovere il coordinamento tra i diversi livelli di governo, gli enti pubblici nazionali e territoriali e ogni altro soggetto pubblico o privato competente, anche fornendo misure di accompagnamento ai soggetti attuatori per la risoluzione di eventuali criticità, in un'ottica di lavoro di squadra, e valorizzando il ruolo di ciascun attore presente sul territorio.

Sotto il profilo della tempistica stringente, va detto che al rispetto dei termini della loro attività sono soggetti in primis la cabina di regia, il Commissario e il MIT stesso, per significare che il contrasto all'inerzia e ai ritardi grava su tutti e non solo su coloro che sono soggetti al potere sostitutivo, in un'ottica di pari responsabilità nell'affrontare il problema del deficit idrico. Sotto il profilo della legalità, vengono innalzate le sanzioni amministrative pecuniarie per l'estrazione illecita di acqua, secondo il principio in base al quale è vietato derivare o utilizzare acqua pubblica senza un provvedimento autorizzativo o concessorio dell'autorità competente, per colpire prassi pericolose ed elusive della normativa. Infine, sotto il profilo dell'informazione, va ricordato il piano di comunicazione volto a garantire ai cittadini e agli operatori di settore le informazioni necessarie sul corretto utilizzo della risorsa idrica.

Presidente, io non so se questo possa essere considerato poco o di poca importanza. Quello che il gruppo Fratelli d'Italia ritiene fondamentale è che sia da mettere in pratica subito. Per questo, ci siamo dati da fare e abbiamo lavorato, Camera e Senato, nelle rispettive componenti e Commissioni. Per questo dichiariamo il voto favorevole e convinto del gruppo Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 1195​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1195:

S. 660 – “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 aprile 2023, n. 39, recante disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche” (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 19) (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Nomina dei componenti della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati ed annunzio della sua convocazione.

PRESIDENTE. Comunico che ho chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati i deputati Alessia Ambrosi, Valentina Barzotti, Davide Bellomo, Marco Cerreto, Giandiego Gatta, Andrea Giaccone, Dario Giagoni, Chiara Gribaudo, Naike Gruppioni, Giovanna Iacono, Umberto Maerna Novo, Lorenzo Malagola, Francesco Mari, Patrizia Marrocco, Calogero Pisano, Andrea Quartini, Gaetana Russo, Arturo Scotto, Aboubakar Soumahoro e Riccardo Zucconi.

Comunico, inoltre, che la Commissione è convocata per mercoledì 14 giugno prossimo, alle ore 15,15, presso la sede di Palazzo San Macuto, per procedere alla propria costituzione.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare il deputato Gaetano Amato. Ne ha facoltà.

GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Ancora una volta, da quest'Aula, sono costretto ad accendere un faro sull'operato del duo De Luca-De Gregorio e del baraccone EAV che già tanto ha fatto parlare di sé in Campania. Questa volta, la fantastica coppia, dopo aver forato una collina su cui insistono siti archeologici in nome del dio appalto, vorrebbe creare un sottopasso per la cui realizzazione un intero quartiere di 20.000 abitanti resterebbe isolato per almeno 5 anni.

Malgrado tutta la politica cittadina si sia opposta a questo permesso - non solo, anche la politica parlamentare rappresentante del territorio, da destra a sinistra, ha detto “no” alla realizzazione di questo sottopasso - il dottor De Gregorio, rappresentante dell'EAV, sta tentando ora di insistere con il commissario straordinario che guida la città di Castellammare di Stabia. Questo sottopasso sarebbe, oltre che inutile, assolutamente dannoso per gli esercizi commerciali e per la stessa tenuta dei fabbricati che insistono intorno al luogo dove dovrebbe essere realizzato. Tutto questo - ripeto - in nome del dio appalto.

I cittadini stabiesi non sono arrabbiati; di più, sono infuriati. Tutti noi, rappresentanti del territorio, stiamo tentando di calmare questa sorta di sommossa popolare, ma io non so dove andremo a finire nel caso in cui il commissario prefettizio accordasse questo permesso che - ripeto - è assolutamente inutile e viene chiesto solo per consumare 60 milioni di soldi pubblici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo per ricordare che ieri c'è stata una grande manifestazione a Sant'Antimo per la vicenda di Giulia Tramontano. L'ho già fatto una volta in Aula, ma ci tengo particolarmente a ricordare questo episodio.

È noto che il Governo ha presentato diverse proposte di legge e decreti-legge per contrastare il femminicidio, la violenza nei confronti delle donne e la violenza in genere. Io credo che, al di là delle nuove norme, sia necessario applicare molto bene quelle attuali. Purtroppo, continuiamo a dire “mai più”, ma i casi di femminicidio e di violenza terribile nei confronti delle donne aumentano, purtroppo, di anno in anno e si svolgono in modo sempre più efferato, in una società che pure è violenta.

Quindi, io credo che sia un tema da porci anche in termini più generali, chiedendoci dove stia andando la nostra società e quali siano i valori che vengono inculcati, non solo nelle nostre famiglie ma nella società in generale, cioè nelle nostre scuole, nelle nostre strade e nei luoghi di aggregazione, che poi spingono le persone a fare cose orrende. Ricordo che sempre ieri, purtroppo, a Sant'Antimo c'è stato un altro efferato delitto e sono state uccise due persone.

Inoltre, voglio ricordare, in particolare, che, purtroppo, mentre chi si rende colpevole di omicidi e di violenze di questo tipo ha la possibilità di avere un processo e di riportare, casomai, una condanna, che sconterà, e dopo la quale potrà eventualmente uscire, invece per le famiglie delle vittime il fine pena mai inizia il giorno stesso in cui subiscono questa violenza.

Quindi, voglio ancora una volta ricordare le famiglie vittime di questa violenza assurda, tramite lei e tramite il Parlamento, e abbracciarle. Sono famiglie che hanno avuto il coraggio - concludo - di mandare un messaggio alla piazza, ieri, tramite il vescovo, per dire che non provano odio ma chiedono solo giustizia e la giustizia la dobbiamo garantire anche noi.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 12 giugno 2023 - Ore 14

Discussione sulle linee generali delle mozioni Aiello ed altri n. 1-00052 e Cattaneo ed altri n. 1-00096 concernenti iniziative a favore dell'adeguatezza dei trattamenti previdenziali, con particolare riferimento all'importo delle pensioni minime.

La seduta termina alle 11,35.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 8 il deputato Giordano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 16 la deputata Piccolotti ha segnalato che si è erroneamente astenuta mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 16 il deputato Mari ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 19 la deputata Pastorella ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 1195 - ODG N. 2 245 245 0 123 95 150 58 Resp.
2 Nominale ODG 9/1195/7 247 246 1 124 96 150 58 Resp.
3 Nominale ODG 9/1195/8 249 248 1 125 95 153 58 Resp.
4 Nominale ODG 9/1195/11 247 235 12 118 83 152 58 Resp.
5 Nominale ODG 9/1195/13 253 253 0 127 98 155 58 Resp.
6 Nominale ODG 9/1195/15 253 239 14 120 83 156 58 Resp.
7 Nominale ODG 9/1195/19 255 255 0 128 101 154 58 Resp.
8 Nominale ODG 9/1195/20 255 255 0 128 100 155 58 Resp.
9 Nominale ODG 9/1195/23 257 256 1 129 100 156 58 Resp.
10 Nominale ODG 9/1195/25 255 254 1 128 99 155 58 Resp.
11 Nominale ODG 9/1195/27 257 198 59 100 41 157 58 Resp.
12 Nominale ODG 9/1195/28 257 210 47 106 40 170 58 Resp.
13 Nominale ODG 9/1195/29 RIF. 257 241 16 121 239 2 58 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 19)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale ODG 9/1195/30 253 253 0 127 99 154 58 Resp.
15 Nominale ODG 9/1195/31 257 212 45 107 41 171 58 Resp.
16 Nominale ODG 9/1195/32 257 256 1 129 6 250 58 Resp.
17 Nominale ODG 9/1195/34 256 255 1 128 87 168 58 Resp.
18 Nominale ODG 9/1195/35 258 228 30 115 72 156 58 Resp.
19 Nominale DDL 1195 - VOTO FINALE 236 226 10 114 153 73 58 Appr.