Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 57 di giovedì 23 febbraio 2023

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNARITA PATRIARCA, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 21 febbraio 2023.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 70, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,35).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo pertanto la seduta che riprenderà alle ore 9,55.

La seduta, sospesa alle 9,35, è ripresa alle 9,55.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 452 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. Proroga di termini per l'esercizio di deleghe legislative (Approvato dal Senato) (A.C. 888​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 888: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. Proroga di termini per l'esercizio di deleghe legislative.

Ricordo che nella seduta di ieri si è conclusa la fase di illustrazione degli ordini del giorno e la rappresentante del Governo ha espresso i pareri.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 888​)

PRESIDENTE. Passiamo al seguito dell'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Ordine del giorno n. 9/888/1 Colombo, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/2 Malavasi, parere favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Malavasi. Ne ha facoltà.

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Presidente, intervengo in dichiarazione di voto…

PRESIDENTE. Accetta la riformulazione? Chiede che sia messo al voto?

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Sì, accetto la riformulazione e chiedo il voto, perché è un tema rilevante e quindi credo che sia importante, anche per le pubbliche amministrazioni e per il Terzo settore, sostenere con forza questi centri estivi, che sono stati un luogo di socializzazione, di educazione e di aggregazione, ma anche di crescita per le abilità dei ragazzi.

Sono grata per questa apertura del Governo, che accolgo con disponibilità, e non mancheremo ovviamente di verificare l'azione che sarà messa in campo per finanziare, come è stato fatto negli anni precedenti, questa importante opportunità.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/2 Malavasi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Ordine del giorno n. 9/888/3 Braga, parere favorevole con riformulazione. Accetta la riformulazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/888/4 Faraone, parere favorevole con riformulazione. Onorevole Faraone, accetta la riformulazione? Fatemi un cenno dal gruppo… Sì, perfetto, scusi, non l'avevo vista, onorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/5 Gadda, accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Io chiederei al Governo di riconsiderare il parere su quest'ordine del giorno. Ovviamente non accetto la raccomandazione perché questo era un impegno assunto dal Ministro Giorgetti pochi giorni prima dell'inizio della campagna elettorale, proprio durante un question time. Il telelavoro era un'opportunità decisa durante la pandemia per i lavoratori transfrontalieri nelle province di confine (sono oltre 80.000) e, in attesa della ratifica dell'accordo fiscale tra Italia e Confederazione Elvetica, che è già stato ratificato al Senato ed è attualmente in fase di analisi alla Camera, noi dobbiamo gestire questo regime transitorio, che durante la pandemia era stato deciso con un accordo di amicizia.

Quindi chiedo davvero al Governo…

PRESIDENTE. Colleghi, vi pregherei di liberare i banchi del Governo, perché la collega si sta rivolgendo al Governo.

MARIA CHIARA GADDA (A-IV-RE). …attenzione perché ci sono oltre 80.000 persone che si aspettano un riscontro, come era stato promesso dal Ministro Giorgetti in Aula, nel primo provvedimento utile, e noi dobbiamo gestire questo regime transitorio, perché altrimenti, nell'attesa della ratifica degli accordi fiscali, il telelavoro verrà gestito nell'informalità.

Quindi si tratta di pochi mesi, di poche settimane, in cui il Governo aveva promesso di trovare una soluzione nel primo provvedimento utile. Lo ripeto, lo ribadisco, lo aveva detto il Ministro Giorgetti durante un question time poche settimane fa. Quindi, chiederei un riscontro da parte del Governo e, in caso contrario, non accetto la raccomandazione.

PRESIDENTE. Il Governo intende intervenire? Prego, Sottosegretaria.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Accolgo l'ordine del giorno, quindi con parere favorevole senza riformulazione.

PRESIDENTE. Il Governo ha cambiato parere, quindi è favorevole. Andiamo avanti.

Gli onorevoli Candiani, Zoffili e Pierro vogliono sottoscrivere l'ordine del giorno, benissimo. Gli altri possono farlo avvicinandosi qui, alla Presidenza.

Sugli ordini del giorno n. 9/888/6 Manes e n. 9/888/7 Castiglione il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/888/8 Ruffino il parere è favorevole con riformulazione. Onorevole, accetta la riformulazione?

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione. Su quest'ordine del giorno il parere del Governo è “a valutare l'opportunità di, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. In quest'ordine del giorno parliamo di tempo pieno, parliamo di scuole. Il 26,2 per cento delle scuole italiane non ha la mensa. La Ministra Roccella spesso viene in Aula e ci parla di problemi legati alla denatalità. Questa è una misura sicuramente volta a dare più servizi alle famiglie, soprattutto nei territori più disagiati. Il tema è anche quello di riuscire a introdurre delle attività pomeridiane, a combattere la dispersione scolastica. Mi pareva di avere sentito dal Governo che ci fosse l'intenzione di andare in questa direzione.

Per quanto riguarda il gruppo di Azione-Italia Viva le idee sono chiare. Abbiamo inserito il tempo pieno come condizione imprescindibile nel nostro programma, ora viene da chiedersi che cosa ha intenzione di fare il Governo. Questo è un tema per noi così importante che lo riporteremo in ogni momento e in ogni sede possibile. Chiedo, quindi, al Governo di rivedere il parere per non essere smentiti su ciò che più volte avete affermato, e mi riferisco, in particolare, alla Ministra Roccella, ma non soltanto: forse anche al Ministro Valditara.

PRESIDENTE. Il Governo intende intervenire? Mi pare di no, perfetto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/8 Ruffino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/9 Manzi il parere è favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione, onorevole?

IRENE MANZI (PD-IDP). Accolgo la riformulazione e chiedo di metterlo in votazione con una specifica. La riformulazione depotenzia in parte l'impegno che chiedevamo al Governo. Stiamo parlando della riforma relativa al contratto dei ricercatori universitari, una riforma che rientrava, tra l'altro, tra gli obiettivi del decreto n. 36 del 2020, adottato, peraltro, da una maggioranza piuttosto ampia.

Apprezziamo che il Governo abbia dato un segno di attenzione verso questo tema, la cui attuazione, tra l'altro, è stata prorogata. Riteniamo, però, che sia quanto mai urgente iniziare ad affrontare il tema e l'attuazione di questa riforma, che vuole inserire alcune tutele importanti anche a favore dei ricercatori universitari, e per farlo necessita di fondi e di risorse per confermare lo stesso numero di assegni e di contratti di ricerca che erano stati attivati e che sono tuttora attivi. Accogliamo la riformulazione, ma chiediamo al Governo di porre attenzione e di impegnarsi per attuare nel termine che è stato previsto questa riforma, e non inserirla prossimamente in un'altra successiva proroga, perché sono il sistema universitario di questo Paese le garanzie e le tutele a favore dei ricercatori che non ci permettono di farlo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/9 Manzi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/10 Berruto il parere è favorevole con riformulazione. Accetta la riformulazione, collega?

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione e provo a spiegare il perché.

Quest'ordine del giorno ancora una volta si occupa della riforma del lavoro sportivo, di cui il decreto Milleproroghe ha rinviato l'entrata in vigore al 1° luglio 2023. Proprio ieri, nel corso di un'audizione su questo tema in VII Commissione, il Ministro Abodi ha ribadito con fermezza che non ci saranno ulteriori rinvii. Naturalmente ne siamo felici, perché sappiamo che questa riforma è costantemente sotto attacco. Proprio nel corso della discussione al Senato del Milleproroghe, qualche penna veloce della maggioranza ha tentato l'ennesimo blitz, cercando di spostare di un altro anno l'entrata in vigore. Un altro rigore parato, potremmo dire.

Dunque, fra 128 giorni a partire da oggi, dopo una vita in attesa, centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici dello sport emergeranno finalmente dall'ombra e inizieranno a vedere riconosciuti i loro diritti e la loro dignità. Sarà un momento storico, Presidente. Capisco che sia difficile da comprendere per chi ha un lavoro normale e non si pone neanche il problema dell'accesso a diritti fondamentali, come non farsi licenziare per una gravidanza o avere una copertura assicurativa in caso di malattia, o ancora, tentare di immaginare un diritto alla pensione in virtù del suo lavoro.

Osservatori indipendenti hanno stimato l'impatto del costo del lavoro a carico delle società per una percentuale fra il 5 e il 9 per cento. C'è un' enorme disinformazione su questo tema, mi verrebbe da dire una disinformazione strategica per chi questa riforma non la vuole. Noi vogliamo, però, che questo impatto - lo ripeto, il dato vero è fra il 5 e il 9 per cento -, in un momento di difficoltà dello sport, possa essere ulteriormente attutito con risorse economiche messe a disposizione delle società sportive. Ecco perché non accetto la riformulazione del Governo.

La richiesta era di un impegno già molto blando, come un ordine del giorno può fare, a reperire risorse aggiuntive necessarie a ridurre l'impatto del costo del lavoro che le associazioni sportive saranno chiamate a sostenere per la piena attuazione della riforma. Questa era la nostra richiesta. Il Governo riformula con la valutazione a prevedere misure rivolte a. No, Presidente, non bastano generiche misure rivolte a, mancano 128 giorni e serve un impegno a trovare queste risorse economiche che attutiranno l'impatto del costo del lavoro per le associazioni sportive.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/10 Berruto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/11 Orfini il parere è favorevole con riformulazione, che è accolta. Sull'ordine del giorno n. 9/888/12 Zingaretti il parere è favorevole con riformulazione, che è accolta. Sull'ordine del giorno n. 9/888/13 Roggiani il parere è favorevole con riformulazione. Onorevole Roggiani accoglie la riformulazione? Sì.

Sull'ordine del giorno n. 9/888/14 De Monte il parere del Governo è contrario.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/14 De Monte, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Ordine del giorno n. 9/888/15 Rosato: parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/16 Nisini: parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/17 Cavandoli: parere favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/888/18 Giagoni è stato ritirato dal presentatore.

Ordine del giorno n. 9/888/19 Di Giuseppe: parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/20 Laus, accolto come raccomandazione: onorevole Laus, accoglie la raccomandazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/888/21 Casu: parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD-IDP). Chiedo al Governo di poter sentire nuovamente la riformulazione al Governo, se possibile.

PRESIDENTE. Il Governo può rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/888/21 Casu? La trovate nel resoconto, però, chiediamo al Governo se, per cortesia, può rileggere la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/888/21 Casu, Sottosegretaria.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Grazie, Presidente. Sostituire le parole: “ad intervenire” fino a “utile”, con le seguenti: “a valutare l'opportunità di intervenire”.

PRESIDENTE. Onorevole Casu, accetta la riformulazione?

ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione e chiedo di votare.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/21 Casu, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/22 Peluffo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Ordine del giorno n. 9/888/23 Serracchiani: parere favorevole con riformulazione, che non accoglie la riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accogliamo la riformulazione, perché, ormai, siamo, credo, quasi - mi consentirete queste parole - alla metafisica, perché è la seconda volta che quest'ordine del giorno viene accolto con riformulazione. Ricorderete, colleghi, che, nell'ultima manovra di bilancio del Governo Meloni, è stata modificata Opzione donna, anzi, è stato impedito alle donne di andare in pensione anticipatamente. Quindi, non è bastato tagliare la pensione e non dare l'indicizzazione dovuta ai pensionati, cosa che già ci sembrerebbe grave, ma questo accanimento nei confronti delle donne è davvero incomprensibile: sono migliaia le donne che non possono andare in pensione anticipatamente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Vorrei anche ricordare che si tratta dell'unica misura di pensionamento anticipato consentita alle donne e vorrei anche ricordare che non andavano gratis in pensione anticipata, perché, comunque, la donna ci rimetteva il 30 per cento della pensione

Quando, in manovra di bilancio, è stata modificata questa norma, impedendo alle donne di andare in pensione prima, ci è stato detto che si sarebbe risolto il tutto nel Milleproroghe. Oggi siamo al Milleproroghe e su Opzione Donna non è stato fatto alcunché. Allora ci è stato detto, nell'ultimo tavolo che è stato fatto con i sindacati, che sarebbe stato fatto in un fantomatico decreto Lavoro, di cui non si vede assolutamente nulla, ma proprio nulla, all'orizzonte. Colleghi, lo dico in particolare ai colleghi di maggioranza: capisco che c'è la fretta oggi di chiudere i lavori in Aula, ma guardate che questo è un fatto gravissimo, che vi riguarda personalmente, riguarda personalmente tutti noi, perché stiamo parlando del fatto che ci sono donne che non riescono ad andare in pensione anticipatamente e non devo ricordare a voi la fatica che fanno le donne che lavorano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), le donne che hanno figli, le donne che stanno a casa e che hanno tutto il diritto di poter avere questa misura di pensionamento anticipato. Le state prendendo in giro da troppo tempo. Date una data almeno, dite loro quando possono andare in pensione, dite loro che state facendo qualcosa, perché le state prendendo in giro, ed è la terza volta in quest'Aula che mi date parere favorevole a un ordine del giorno in cui vi impegnate a fare qualcosa. Ma, al momento, fino ad oggi, non è stato fatto alcunché e le donne continuano ad essere, di nuovo, tartassate da un Governo - il Governo della Presidente Meloni - che dovrebbe avere molto più a cuore gli interessi delle donne, ma molto più a cuore di quanto non abbia dimostrato finora (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

Presidente, e chiedo al Governo: fate quello che finora non siete riusciti a fare, fate un gesto per queste donne, che hanno tutto il diritto a un pensionamento anticipato ed hanno tutto il diritto di non essere ancora tartassate come state facendo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/23 Serracchiani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Ordine del giorno n. 9/888/24 Ubaldo Pagano, su cui vi è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Siamo su di un tema di grandissima attualità in questi giorni, è anche un tema a cui viene data una risposta assolutamente paradossale, più o meno, come sul precedente ordine del giorno di cui abbiamo, con forza, chiesto il voto, nonostante ci fosse l'ennesima presa in giro di una riformulazione che buttava la palla in avanti.

Nei vostri programmi elettorali avete difeso il superbonus 110 per cento e tutti gli altri bonus edilizi. La Lega, addirittura, prometteva, e cito testualmente “semplificazioni per la cessione del credito, possibile anche per i piccoli importi, nel trasferimento dalle banche ai clienti”. Oggi, a meno di 5 mesi dalle elezioni, vi siete già rimangiati tutto. Avete distrutto completamente proprio quegli strumenti che, in questi anni, hanno spinto il prodotto interno lordo del nostro Paese oltre ogni aspettativa, che hanno generato crescita che ha permesso politiche espansive, anche, per certi, versi, inique, come quelle adottate nell'ultima legge di bilancio, costose, come la flat tax, i condoni fiscali e lo stralcio delle cartelle esattoriali, quelle sì, un vero costo per la collettività senza alcun tipo di utilità generalizzata.

In precedenza, avete modificato in legge di bilancio il décalage già previsto dal precedente Governo per uscire dalla fase straordinaria introdotta dalla pandemia e proprio per ridare fiato a un'economia che era boccheggiante. Ora, con la cancellazione delle uniche 2 opzioni che rendevano questi bonus alla portata di tutti - cessione del credito e sconto in fattura -, avete, di fatto, ammazzato la misura.

Quindi, continuate sul crinale di combattere la povertà, ma non combattendo i fondamentali che la generano, bensì facendo la guerra ai poveri. Avete dato uno schiaffo violento alle imprese, che rischiano, infatti, di fallire in migliaia, lasciando dietro di esse una scia di macerie e di disoccupazione, e uno schiaffo ancora più violento ai cittadini meno abbienti, che, a causa di questo decreto, avete fatto piombare nella disperazione. Quindi, prima promettete e poi fate l'esatto contrario.

In questo ultimo decreto che avete adottato vi siete poi premurati di mettere in campo una sceneggiata di convocazione di tutte le parti interessate. Sarebbe stato carino che questa convocazione fosse avvenuta in precedenza, magari prima delle elezioni regionali e magari mettendoci la faccia di fronte agli elettori, per l'ennesima porcheria di cui vi stavate rendendo complici, ma evidentemente di questo vi curate molto poco, se è vero come è vero, perché pare evidente, da tutte le dichiarazioni che state facendo, a più riprese e da più parti della maggioranza, che, in realtà, queste modifiche non piacciano ad alcuno.

Allora, siccome la situazione era già abbastanza paradossale, avete, con questo decreto, modificato un passaggio in modo ridicolo, cioè all'articolo 3, commi 10-octies e 10-novies, fate una grandissima concessione, cioè prorogate di “ben” 15 giorni il termine per l'invio della comunicazione all'Agenzia delle entrate per l'opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito. Se non fosse ridicola e se non vi fosse già un oceano di problemi che avete generato, evidentemente questa avrebbe potuto semplicemente rappresentare l'ennesima presa in giro che fate agli italiani. Ma, di fronte al danno che avete provocato con il decreto che avete approvato successivamente, questa decisione di prorogare di soli 15 giorni finisce per acuire il problema.

Quindi, con quest'ordine del giorno, chiediamo al Governo di prorogare in modo adeguato questo termine e chiaramente chiediamo che i 15 giorni vengano portati a una data tale che possano essere autorappresentati, in un una sorta di comprensibile questione che possa risolvere il problema delle persone di cui ci occupiamo. Guardate che quello che avete deciso di fare è di gettare nello sconforto tantissime persone, decine di migliaia di persone, e lo avete fatto facendo il contrario di quello che proponevate in campagna elettorale. Noi saremo qui a ricordarvelo, in ogni passaggio, ma almeno fate il minimo indispensabile per rendere meno impattanti le brutture che avete causato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/24 Ubaldo Pagano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/25 Zanella il parere del Governo è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno consiste in un accorato suggerimento al Governo e, infatti, mi sarei aspettata almeno una riformulazione. È un suggerimento per evitare una procedura certa di infrazione, in violazione dei Trattati europei. Infatti, in sede di conversione del decreto-legge al Senato, è stata inserita l'ennesima proroga delle concessioni balneari.

Come già affermato dalla Corte di giustizia dell'Unione europea, il 14 luglio 2016 e, successivamente, dall'adunanza plenaria del Consiglio di Stato nelle sentenze gemelle del 9 novembre 2021, che sono state richiamate anche nelle recentissime sentenze pronunciate il 17 maggio 2022 dalla VII sezione su questo tema (praticamente l'altro ieri), si ribadisce che “il diritto dell'Unione impone che il rilascio o il rinnovo delle concessioni demaniali marittime (o lacuali o fluviali) avvenga all'esito di una procedura di evidenza pubblica, con conseguente incompatibilità della disciplina nazionale che prevede la proroga automatica ex lege (…)”, come si intende fare con i commi 8 e 9 dell'articolo 1 e con il disposto dell'articolo 10-ter e 10-quater del provvedimento in esame.

Presidente, quello della proroga delle concessioni balneari è davvero un grande scandalo, perché, a fronte di migliaia di chilometri di coste, per dette concessioni lo Stato incassa solo 100 milioni di euro, a fronte di un fatturato degli stabilimenti balneari di oltre 7 miliardi, con un'evasione fiscale stimata del 50 per cento. Sappiamo quanto sia sempre più difficile per le cittadine e i cittadini l'accesso al mare. È sempre più complicato trovare un posto al sole libero e gratuito nelle nostre spiagge e continuiamo a vedere il Governo che proroga le concessioni balneari, quindi, con grande nocumento per le casse dello Stato e in spregio ai diritti elementari delle cittadine e dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/25 Zanella, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Ordine del giorno n. 9/888/26 Guerra, favorevole con riformulazione.

Accoglie la riformulazione, collega?

MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione, però chiedo che l'ordine del giorno sia messo ai voti e vorrei anche fare una breve dichiarazione.

Dalle mie parti si dice in dialetto, ma lo dico in italiano: piuttosto che niente è meglio piuttosto. Siamo di fronte a una richiesta in cui la questione di urgenza, che è stata, invece, tradotta in “valutare l'opportunità”, è evidente dal punto di vista istituzionale. C'è un insieme molto ampio di piccoli comuni, in particolare di comuni montani e visto che, ad oggi, gli albi regionali dei segretari comunali sono assolutamente insufficienti a permettere un numero di segretari rispetto alle necessità, si potrebbe fare ricorso ai vicesegretari. C'è una norma temporanea, che non è stata prorogata nel Milleproroghe, che permetteva ai funzionari con determinate caratteristiche di svolgere questo ruolo da vicesegretari. Il fatto che non sia stata prorogata implica che non avremo neanche vicesegretari sufficienti.

Allora, la domanda è: “a valutare l'opportunità di” diventa: valutare l'opportunità di permettere ai piccoli comuni di chiudere il loro bilancio. È una cosa su cui dobbiamo valutare l'opportunità o su cui dobbiamo, invece, impegnarci seriamente? Pensavo che ci fosse più impegno in questo senso da parte del Governo. Comunque, accetto almeno questo segnale di attenzione e chiedo all'Aula la disponibilità di rafforzarlo con un voto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/26 Guerra, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 11).

Ordine del giorno n. 9/888//27 De Luca, parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Questa è l'ennesima vicenda su cui il Governo sta tornando clamorosamente indietro, rispetto alle tante favole promesse e raccontate in campagna elettorale, peraltro, creando una confusione enorme nel comparto e nel settore disciplinato. Mi riferisco al settore delle concessioni balneari demaniali.

Il provvedimento licenziato dal Consiglio dei ministri - lo ricordiamo - non prevedeva alcun allungamento dei termini, previsti già dalla precedente legge sulla concorrenza, che abbiamo provato nella precedente legislatura, relativamente ai tempi entro cui procedere per riorganizzare il settore delle concessioni demaniali legate al settore turistico-ricreativo, quindi in particolare al settore dei balneari. Non prevedeva nulla e quel provvedimento è stato approvato, in Consiglio dei ministri, dal Governo che rappresenta la maggioranza. Questa stessa maggioranza presenta al Senato un emendamento a se stessa, creando una confusione enorme, innanzitutto, sulla posizione condivisa dall'Esecutivo e, poi, sulla materia che dovreste disciplinare. Continuate a fare propaganda governativa!

La Presidente del Consiglio Meloni ha affermato, a chiare lettere, che sulla vicenda era intenzionata a trovare una soluzione strutturale. Ebbene, la norma messa in campo, approvata al Senato, tutto è fuorché una soluzione strutturale. Quella della proroga di un altro anno del termine, per procedere alla definizione della materia attraverso procedure di evidenza pubblica, è una soluzione che crea solo nuova confusione e prende in giro gli operatori del settore, creando tensioni agli amministratori locali e non contribuendo a fare chiarezza, rispetto a un comparto che tocca un elemento straordinario, ovvero le spiagge e le coste del nostro Paese. Il Governo, in altri termini, non fa nient'altro che buttare la palla in tribuna e questo atteggiamento non può essere più consentito. Avete il dovere, oggi, di mettere in campo soluzioni definitive e strutturali. Attuare soluzioni definitive vuol dire, innanzitutto, assegnare la delega relativa al trattamento di questa materia, che ancora non avete assegnato. Vuol dire definire e spiegare agli operatori del settore come intendete procedere, al termine dei tempi previsti, per assegnare le concessioni, se intendete tutelare l'avviamento e gli investimenti fatti, se intendete prevedere un indennizzo per i concessionari che non saranno eventualmente confermati nella loro concessione attuale, se e come prevedete di tutelare i posti di lavoro di centinaia di persone che lavorano in questo comparto e in questo settore, se e come intendete difendere l'ambiente e le coste. Tutto questo non lo fate e continuate a prendere tempo, a buttare la palla in tribuna, creando un'incertezza pericolosissima per gli operatori del settore che, invece, vi stanno chiedendo certezze e soluzioni strutturali e definitive! Dovreste avere il coraggio di assumere queste scelte.

Il provvedimento in esame, peraltro, crea una pericolosa incertezza, perché viola normative europee, così come sono state definite e interpretate da ultimo dal Consiglio di Stato.

Siamo estremamente preoccupati, perché tra poco ci troveremo in una situazione di vuoto normativo, i cui costi e i cui danni li pagheranno gli operatori del settore e li pagheranno i nostri cittadini, anche con una prossima procedura di infrazione che rischia di costare cara al nostro Paese. Allora, è giunto il momento che vi assumiate le responsabilità e diciate in modo chiaro come intendete affrontare e riordinare in modo definitivo e strutturale la materia.

Ne va della credibilità del nostro Paese e della sicurezza degli operatori del settore, che si aspettano dal Governo soluzioni e non demagogia o propaganda, anche quando, al contrario, dovrebbero produrre fatti e non chiacchiere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Saluto studenti, studentesse e docenti dell'Istituto d'arte Ferraris, di Marcianise, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Ha chiesto di parlare, sempre per dichiarazione di voto, il collega Gnassi. Ne ha facoltà.

ANDREA GNASSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Come ha sottolineato ora il collega De Luca, il Governo ribadisce, anche con questo decreto, di non decidere su una serie di questioni. Sulle spiagge e sulle coste italiane, decide di non decidere. Decide di non decidere sulle modalità di assegnazione delle concessioni demaniali marittime, con la conseguenza immediata e reale -questo è un punto di cui il Governo, ma anche lo stesso Parlamento devono farsi carico - che il grande patrimonio paesaggistico, turistico, economico e lavorativo del Paese, che coinvolge circa 8.000 chilometri di coste e spiagge, 27.000 imprese e centinaia di migliaia di lavoratori, non avrà alcuna certezza. Nessuno - non gli imprenditori, non gli operatori, non i comuni - potrà investire in servizi e imprese né riqualificare in senso ambientale su spiagge e coste. Non sappiamo neanche a chi è stata assegnata la delega e il Governo sa benissimo che deve procedere con la disciplina della materia. Sa benissimo che c'è un punto inevitabile: bisogna procedere a evidenze pubbliche per assegnare le concessioni. Il punto è solo uno: iniziare a definire i criteri delle evidenze pubbliche per l'assegnazione delle concessioni, con un approccio concreto, serio, di visione e che consideri le realtà specifiche. Chiediamo interventi urgenti e strutturali per il riordino della materia. per un comparto straordinario del nostro Paese, dal punto di vista economico e lavorativo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/27 De Luca, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Ordine del giorno n. 9/888/28 Deidda, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/888/29 Barbagallo, parere favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione, collega?

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Chiedo al Governo se può rileggere la riformulazione.

PRESIDENTE. Va bene. Sottosegretaria, può rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/888/29 Barbagallo?

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. C'è un parere favorevole, se l'impegno viene riformulato, come quello dell'ordine del giorno n. 9/888/34 Frijia.

PRESIDENTE. Possiamo recuperarlo?

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sull'ordine del giorno n. 9/888/34 Frijia il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Quindi, parere favorevole. L'impegno è un po' lungo. Onorevole Barbagallo, è in distribuzione, riesce ad averlo?

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO (PD-IDP). L'ordine del giorno lo avevo già illustrato ieri. Va bene la riformulazione, però, chiedo che comunque venga votato.

PRESIDENTE. Sta bene. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/29 Barbagallo, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

Ordine del giorno n. 9/888/30 Furfaro, favorevole con riformulazione: accoglie la riformulazione, collega?

MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente, le chiederei se il Governo gentilmente può ripetermi la riformulazione.

PRESIDENTE. Colleghi, ricordo che le riformulazioni degli ordini del giorno sono tutte riportate nello stenografico di ieri, però chiediamo al Governo di rileggerla, grazie Sottosegretaria.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/888/30 Furfaro è favorevole con riformulazione. Sostituire l'impegno con il seguente: “A valutare l'opportunità di individuare le opportune misure per tutelare il diritto all'abitazione delle famiglie più bisognose, anche attraverso piani di edilizia residenziale pubblica”.

PRESIDENTE. Grazie, Sottosegretaria, onorevole Furfaro, prego.

MARCO FURFARO (PD-IDP). Grazie, Presidente, ho chiesto al Governo di farmi ripetere la riformulazione perché sinceramente non volevo credere a quello che avevo sentito ieri (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Noi stiamo parlando di cittadini, italiani e italiane, che rischiano di finire su una strada perché, ricordo, nella legge di bilancio sono stati completamente definanziati il Fondo per la morosità incolpevole e il Fondo per il disagio abitativo.

Nel 2022, ci sono state 135.000 richieste di sfratto, il Governo, a guida centrodestra e con il partito di Fratelli d'Italia come maggioranza relativa, sa benissimo che, di queste richieste di sfratto 9 su 10, il 90 per cento, sono per morosità incolpevole. Si tratta di italiani e di italiane che finiscono su una strada non per colpa loro, non perché sperperano il proprio denaro, ma perché non ce la fanno più a pagare l'affitto, poiché il proprio stipendio o la propria pensione sono di importo eccessivamente ridotto. Si tratta di persone, magari anziane, magari un po' in là con l'età, che perdono il lavoro e, considerato che non riescono a trovarne un altro, avevano un Fondo, predisposto dal Governo Draghi, che permetteva agli enti locali di dare loro una mano. In tal modo, non solo si sanava un'ingiustizia sociale, ma si dava la possibilità agli enti locali di dire alle persone che inciampavano, quelle più fragili, che non erano sole, che le famiglie di questo Paese non finivano su una strada perché lo Stato se ne fregava, ma che a queste famiglie si dava un aiuto. Il Governo a guida Meloni lo ha tolto. Vi sblocco un ricordo, su una frase su cui, credo, tutti possiamo essere completamente d'accordo: “La casa è il bene primario attorno alla quale le persone costruiscono il proprio futuro”. È una dichiarazione che, credo, firmeremmo tutti. Questa dichiarazione è della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, pochi giorni prima di diventare Presidente del Consiglio.

Ci sono, a causa del mancato finanziamento, a causa del completo definanziamento dei Fondi per il disagio abitativo e per la morosità incolpevole, 630.000 famiglie che rischiano di finire su di una strada. Ogni giorno, care colleghe e cari colleghi, ognuno di noi è raggiunto da una telefonata di una famiglia bisognosa di questo Paese, che rischia, lo ripeto, di finire su una strada perché sotto sfratto in quanto i comuni non hanno più soldi proprio perché voi avete tolto qualsiasi fondo. Ci sono 5,6 milioni di poveri assoluti, la metà di questi è in affitto, 1,3 milioni di questi sono minori. Come possiamo dire loro - lo dico anche a lei, esponente del Governo - che lo Stato e il Governo si impegna “a valutare l'opportunità di” e non si prende, invece, un impegno?

In conclusione, è l'ora di finirla di accanirsi sui poveri. Avete tolto il reddito di cittadinanza e avete tolto qualsiasi fondo per le persone che non ce la fanno a pagare l'affitto. È necessario, da parte del Governo, impegnarsi con provvedimenti perché eravate voi, lo ricordo, non noi, a fare campagna elettorale urlando nelle piazze che era il momento di prendersi cura degli italiani e delle italiane in difficoltà. Noi lo abbiamo fatto, voi avete cancellato il Fondo affitti; ripristinatelo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/30 Furfaro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Ordine del giorno n. 9/888/31 Ghio, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/888/32 Ciani, accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciani. Ne ha facoltà.

PAOLO CIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente, non accolgo la raccomandazione e chiederei al Governo un supplemento di valutazione nella direzione dell'accoglimento dell'ordine del giorno.

Infatti, la mancata stabilizzazione del personale tecnico del Servizio sanitario nazionale mi appare molto grave, anche a fronte della giusta stabilizzazione in vigore per il personale sanitario, sociosanitario e amministrativo.

Ritengo che, in questo momento, per questi lavoratori non occorra alcuna raccomandazione, ma un impegno da parte del Governo affinché anche il loro lavoro sia stabilizzato e non si trovino tecnici, che già lavorano presso il Servizio sanitario nazionale, tra quelle famiglie che non riusciranno più a mandare avanti la loro vita quotidiana a seguito dell'interruzione del lavoro. Per queste motivazioni chiedo al Governo di rivedere il parere e, nel caso, di mettere l'ordine del giorno al voto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Marino, Prego.

MARIA STEFANIA MARINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo solo per sottoscrivere l'ordine del giorno dell'onorevole Ciani.

PRESIDENTE. Il Governo non ritiene di intervenire, allora lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/32 Ciani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Ordine del giorno n. 9/888/33 Soumahoro, su cui vi è un parere favorevole se riformulato. Prego, onorevole Soumahoro.

ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Grazie Presidente, accolgo la riformulazione e chiedo che sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/33 Soumahoro, nel testo riformulato. Il parere del Governo è favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

Ordine del giorno n. 9/888/34 Frijia, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/888/35 Girelli parere favorevole, con riformulazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Girelli. Ne ha facoltà.

GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione, però chiedo che sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/35 Girelli, nel testo riformulato, con il parere favore

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

Ordine del giorno n. 9/888/36 Stumpo, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/888/37 Dori vi è un parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie Presidente, non stupisce il parere contrario, ce lo aspettavamo. Del resto, su questo tema, il superbonus, in questi giorni abbiamo registrato anche un conflitto tra la politica e la matematica, i calcoli, i numeri. Lasciando stare ora la matematica e restando quindi al dato prettamente politico, quello che lascia basiti è questa volontà demolitoria rispetto alla misura del superbonus. Ci saremmo aspettati piuttosto una sua ristrutturazione e azioni di efficientamento normativo di questo strumento. Invece, nei fatti, c'è il rischio oggettivo, anzi, la certezza di una drastica perdita di posti di lavoro in un settore messo in ginocchio e una penalizzazione, soprattutto delle fasce sociali più deboli che probabilmente vivono in edifici che più di altri avrebbero bisogno di un sostegno.

Sappiamo che l'incertezza normativa, a causa delle continue modifiche ad ogni cambio di Governo, creano sfiducia e rendono sostanzialmente impossibile una programmazione seria.

Non vi chiedo di modificare il parere perché so che non lo cambierete, ma almeno di continuare una seria riflessione su quanto state facendo su questa misura. Sappiamo che nella maggioranza non tutti la pensano allo stesso modo e che quindi c'è in atto una vostra ulteriore riflessione, ma certamente il parere contrario a quest'ordine del giorno non va certo nella direzione giusta (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/37 Dori, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi la votazione n. 18).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/38 Bonelli c'è un parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, Presidente. Il Governo è contrario ad adottare tutti i provvedimenti per evitare una procedura di infrazione, quindi il Governo vuole le procedure di infrazione. Il Governo quindi è contrario a porre tutti quei provvedimenti necessari per adeguare i canoni di concessione. Capisco che tra i banchi del Governo c'è la Ministra per il Turismo, Santanchè, proprietaria insieme a Briatore del famoso stabilimento Twiga, che paga un'inezia alle casse dello Stato e quindi capisco che questo è proprio un grande conflitto di interessi. Quindi siete contrari ad adeguare i canoni di concessione in un luogo in cui anche la mia nipotina sarebbe capace di fare l'imprenditrice con i beni dello Stato svenduti a così poco prezzo!

MANLIO MESSINA (FDI). Come ti permetti? Vergognati!

ANGELO BONELLI (AVS). Non stai al mercato e quindi non urli! Presidente, per favore non siamo al mercato.

PRESIDENTE. Prego collega, continui.

ANGELO BONELLI (AVS). Quindi, voi del Governo siete contrari ad adottare tutti i provvedimenti per liberare parte delle nostre coste, che secondo le Nazioni Unite, l'UNEP, sono le cose più cementificate d'Europa, ma anche per garantire il diretto accesso al mare, specialmente per i portatori di handicap.

Ecco, questo è il Governo Meloni, il Governo dell'Italia che dice “sì” alle procedure di infrazione, che dice “no” all'adeguamento dei canoni a chi ha in concessione i beni dello Stato che fatturano milioni di euro e pagano poche migliaia di euro e dicono “no” al fatto che i PUA, i Piani di utilizzazione degli arenili, possano prevedere il ripristino delle visuali.

In questo Paese in buona parte di alcune città non esistono più i lungomari, esistono i “lungomuri”, dove le persone passeggiano e alla propria destra, dove c'è il mare vedono un muro e dall'altra parte magari se vogliono vedere il mare lo vedono dipinto!

Ecco questo è il Governo Meloni, il Governo che tutela i privilegi, vi starà bene o vi starà male ma questo è il Governo Meloni (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/38 Bonelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi la votazione n. 19).

Sull'ordine dei lavori.

FABIO RAMPELLI (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). La ringrazio, Presidente. Colleghi deputati, mi dispiace interrompere questa sequenza di votazione e quindi, in qualche maniera, anche lo svolgimento regolare dei lavori, ma penso che sia un atto dovuto, per quello che riguarda me, la mia parte politica, l'intero Parlamento e la nostra comunità nazionale, stigmatizzare quello che è accaduto la scorsa notte, a Roma.

Mi riferisco ad atti di vandalismo particolarmente feroci e cinici. Questi atti, solitamente, sono perpetrati nella viltà dell'anonimato, mentre stavolta, per la prima volta, sono stati rivendicati e pubblicizzati. Infatti, ci sono state autoriprese che sono state lanciate nel circuito web, diventando virali, scatenando una sorta di mal interpretato spirito d'orgoglio e generando trambusto, turbolenza e risentimento.

Mi riferisco non solo e non tanto agli atti vandalici, che hanno deturpato la sede storica di Fratelli d'Italia nel quartiere popolare della Garbatella. Non sfuggirà a nessuno che, ovviamente, si è trattato di un atto simbolico, perché da lì proviene il percorso politico e di impegno sociale dell'attuale Capo del Governo, Giorgia Meloni. Ma, non paghi di aver imbrattato, attaccato striscioni, fatto scritte ingiuriose, minacciose e inaccettabili, la stessa pattuglia di persone, con le medesime modalità, si è recata in piazza Vescovio, dove c'è un cippo che ricorda un ragazzo, appartenente al Fronte della Gioventù, picchiato selvaggiamente nel 1979. Era il mese di giugno e Francesco Cecchin passeggiava con sua sorella Maria Carla; stavano per prendere un gelato, quando è stato additato da un'auto, da cui sono usciti alcuni estremisti aggressori (tutti episodi che non hanno conosciuto giustizia nelle aule di tribunale); successivamente a quell'aggressione, Francesco Cecchin è stato scaraventato da un muro alto 5 metri, è rimasto in coma per 19 giorni ed è deceduto il 16 di giugno del 1979. Queste scritte hanno colpito, sia il monumento eretto, negli anni, della giunta Alemanno in Piazza Vescovio, sia il muretto che ho appena citato.

L'episodio non si è esaurito qui, perché questa scorribanda sgradevole ha preso di mira anche Villa Chigi che, a Roma è una villa particolarmente significativa ed importante. Era privata. Paolo Di Nella, militante sempre del Fronte della Gioventù, un antesignano, diciamo così, di un ambientalismo non conformista, fece una battaglia per la sua restituzione alla comunità di quartiere, lui la chiamava proprio così, una battaglia che ebbe esito positivo. Il comune di Roma, governato da Walter Veltroni, decise di intitolare un viale di questa Villa Chigi proprio a Paolo Di Nella.

Il 9 febbraio scorso, pochi giorni fa, il Campidoglio, come da consuetudine, ha portato una corona di fiori proprio sotto la lapide di Paolo Di Nella. Quella corona di fiori è stata cosparsa di benzina ed è stata incendiata.

Penso sia opportuno e utile, insieme a tutti gli episodi che si sono verificati in questi giorni, alcuni dei quali sono al centro dell'attenzione degli inquirenti, che siano ricostruite esattamente le dinamiche e, quindi, colpiti i colpevoli. Penso che questa sorta di spirale, che si sta innescando, debba essere fermata, e penso che questi ragazzi, sono, comunque, figli di questo Parlamento, sono figli di questo Stato, quelli di destra, appena citati, e quelli di sinistra.

Ieri, ricorreva l'anniversario della morte di Valerio Verbano, un ragazzo di sinistra barbaramente ucciso a casa propria, dopo che i genitori sono stati legati dentro la loro abitazione!

Abbiamo anche una responsabilità storica, morale, culturale e politica che dobbiamo esercitare. Visto il silenzio che c'è stato nella giornata di ieri - abbiamo aspettato un intero giorno per capire quello che stesse accadendo anche da parte degli altri gruppi e partiti -, penso sia utile e opportuno che il primo segnale di stop alla violenza, senza se e senza ma, debba venire da qui, da tutte le forze politiche nessuna esclusa. Perché già negli anni Settanta abbiamo assistito a una guerra civile strisciante di cui hanno pagato le conseguenze ragazzi innocenti, che volevano essere armati soltanto di ideali, invece, qualcuno gli ha messo in mano mitragliette Skorpion, pistole, chili e chili di tritolo che, certamente, tra i quindici e i vent'anni di età, non potevano detenere autonomamente.

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole Rampelli, ha esaurito il suo tempo. Peraltro, è un intervento eccezionale, questo, sull'ordine dei lavori, come lei sa (Applausi). Prego, concluda.

FABIO RAMPELLI (FDI). È un richiamo all'ordine dei lavori, che serve esattamente a questo: su alcuni episodi, come il Regolamento prevede, spesso e volentieri si prende la parola per stigmatizzare, sottolineare e invitare a prese di posizione pubbliche da parte dei partiti presenti in Parlamento. Questo è lo spirito con cui ho svolto il mio intervento (Applausi – Congratulazioni - I deputati del gruppo Fratelli d'Italia si levano in piedi).

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 888.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 888​)

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/39 Giachetti, sul quale c'è un parere favorevole con riformulazione. Onorevole Giachetti, accetta la riformulazione?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). La riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/888/39, se non ricordo male…

PRESIDENTE. L'onorevole Giachetti ha accettato la riformulazione.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Sì, stavo solo segnalando un problema. C'è un'illogicità che segnalavo anche al collega Giachetti, se me lo permette. Infatti, sono tolte le premesse e poi, nell'impegno, si richiamano le premesse. La riformulazione deve essere completata, togliendo dall'impegno la locuzione “quanto richiamato in premessa”, perché si tolgono le premesse.

PRESIDENTE. Il Governo vuole correggere la riformulazione nel senso indicato dall'onorevole Fornaro? Va bene. L'onorevole Giachetti accetta la riformulazione, quindi, andiamo avanti. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/40 Cerreto, sul quale il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/888/41 Evi, il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Evi. Ne ha facoltà.

ELEONORA EVI (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo, perché, onestamente, non ho capito il parere contrario da parte del Governo. In legge di bilancio, grazie ad emendamenti nostri e dell'opposizione e anche all'apertura da parte del Governo, fortunatamente siamo riusciti a estendere l'aliquota IVA ridotta al 5 per cento alle forniture dei servizi di teleriscaldamento. Però, il tutto finisce a marzo. Ricordiamo che abbiamo fatto questo intervento, non soltanto perché abbiamo preso atto della grande disparità di trattamento tra le cittadine e i cittadini utenti di servizi di teleriscaldamento e tutti gli altri, ma, soprattutto, perché dal 1° dicembre 2022, la tariffa del teleriscaldamento è aumentata dell'11,76 per cento e l'incremento rispetto al settembre scorso è stato del 21,6 per cento; rispetto a gennaio 2021, è stato del 108 per cento, quindi, la tariffa è più che raddoppiata. È evidente che questi utenti sono estremamente penalizzati.

La legge di bilancio ha introdotto questa estensione soltanto fino alla fine di marzo. Stiamo chiedendo un impegno da parte del Governo a prorogare l'IVA al 5 per cento per il teleriscaldamento anche per l'intero anno 2023, con l'obiettivo di rendere questa misura strutturale. Il punto è questo: la risposta è che la coperta è troppo corta non è una risposta. Abbiamo detto, più volte, dove recuperare risorse. Penso, per esempio, ai famosi extraprofitti che, ancora oggi, di fatto, sono intoccati. Rimangono enormi quantità di risorse e di denaro che non rientrano nelle disponibilità dello Stato per fare anche interventi di questo tipo. Ecco, le scuse sono finite. Chiediamo al Governo di rivedere questo parere, altrimenti chiediamo di porre in votazione quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Il Governo non intende intervenire.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/41 Evi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/42 Grimaldi, su cui c'è un parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo non in dichiarazione di voto, ma per chiedere al Governo di ripensare questo parere, anche perché, come abbiamo già detto durante la discussione della legge di bilancio a dicembre, dal 1° gennaio 2023 circa 1.200 persone somministrate del Ministero dell'Interno, che si occupavano di vicende molto importanti, come quella di dare una soluzione lavorativa e di vita a migliaia di persone migranti aventi diritto alla regolarizzazione, sono disoccupate. Per altre 300, nelle prossime settimane, scadranno i contratti. Tra l'altro, si rischia di ingolfare il lavoro di tantissime amministrazioni e prefetture. Ricordiamo che questa vicenda è diventata ancora più esplosiva con la guerra in Ucraina e queste persone hanno svolto un lavoro incredibile, sono state prorogate e non abbiamo trovato una soluzione.

Guardate che, in questo modo, non riusciamo a trovare una soluzione. Nel corso della discussione in Commissione, mi era sembrato che l'ordine del giorno fosse la soluzione più ampia, proprio perché avete votato contro i nostri emendamenti, dicendo che non c'era una soluzione immediata. Perciò, abbiamo rimandato questa discussione attraverso un ordine del giorno. Votare contro è come dire che siamo disponibili a far sì che nelle prefetture siano altri a fare quel lavoro. Chi è che ci perde? Ci perdono i cittadini, perché quelle persone dovrebbero essere destinate ad altri lavori, soprattutto le Forze dell'ordine. Pertanto, invito il Governo a ripensare questa posizione, perché votare contro quest'ordine del giorno vuol dire fare un passo in più per garantire meno sicurezza ai nostri concittadini e far sì che le prefetture siano ancora più sotto pressione. Guardate a cosa sta succedendo nelle grandi città italiane, a Torino, a Milano e a Roma: sono i prefetti a fare questo tipo di appelli. Quindi, siamo noi a chiedervi di ripensare questa posizione (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Per chiedere di sottoscrivere. Le cose che ha detto il collega Grimaldi - mi rivolgo al Governo - le leggiamo sulle pagine locali in tutta Italia. Chiedo anch'io un supplemento di riflessione e, se il collega Grimaldi è d'accordo, chiederei al Governo di accantonare quest'ordine del giorno, perché questo è un problema reale che riguarda tutti. Non c'è niente di strumentale o di ideologico in quest' ordine del giorno, c'è una realtà che crea molti problemi nelle questure e nelle prefetture.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mancini. Ne ha facoltà.

CLAUDIO MANCINI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori. Da parlamentare romano, ho ascoltato il collega Rampelli evocare i nomi di Paolo Di Nella, Valerio Verbano, Ciro Principessa. Sono i nomi che hanno segnato la nostra gioventù, la nostra militanza politica.

PRESIDENTE. Onorevole Mancini, è sull'ordine dei lavori, giusto?

CLAUDIO MANCINI (PD-IDP). Sì, Presidente, Solo per dare notizia all'Aula e al collega Rampelli che ieri il sindaco di Roma ha disposto l'immediata ricollocazione della corona al monumento a Paolo Di Nella e l'amministrazione comunale ha denunciato la viltà di quanto avvenuto (Applausi). Penso sia giusto anche un momento di riflessione per tutti noi.

PRESIDENTE. Il Governo accetta la richiesta di accantonamento dell'onorevole Fornaro? Sì, la accetta, quindi, lo accantoniamo.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/43 Borrelli, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Chiedo che sia messo in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/43 Borrelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Ordine del giorno n. 9/888/44 Cangiano: parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/45 Paolo Emilio Russo: parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/46 D'Attis: parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/47 Mule': parere favorevole. Su questo aveva chiesto di parlare l'onorevole Nevi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE NEVI (FI-PPE). Chiedo di sottoscriverlo e di porlo in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/47 Mule', con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

Ordine del giorno n. 9/888/48 Pella, accolto come raccomandazione. Accetta la raccomandazione, onorevole Pella? Sì.

Ordine del giorno n. 9/888/49 De Palma, accolto come raccomandazione. Accetta la raccomandazione, onorevole De Palma?

VITO DE PALMA (FI-PPE). Sì, accetto la raccomandazione.

PRESIDENTE. Bene.

Ordine del giorno n. 9/888/50 Caroppo: parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/51 Rubano: accolto come raccomandazione. Accetta? Sì.

Ordine del giorno n. 9/888/52 Orsini: accolto come raccomandazione. Accetta? Sì.

Ordine del giorno n. 9/888/53 Squeri: parere favorevole con riformulazione. Accetta la riformulazione sì? Sì.

Ordine del giorno n. 9/888/54 Piccolotti: parere favorevole con riformulazione. Accetta la riformulazione? Sì.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Sì, Presidente, ma solo per metterlo ai voti, se è possibile.

PRESIDENTE. Come riformulato, quindi. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/54 Piccolotti, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 23).

Ordine del giorno n. 9/888/55 Zucconi: parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/888/56 Mari: parere favorevole con riformulazione. Onorevole Mari, accetta la riformulazione?

FRANCESCO MARI (AVS). Accetto, ma chiedo che sia messo in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/56 Mari, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 24).

Mi dispiace, onorevole Messina, non l'ho vista, le chiedo scusa.

Ordine del giorno n. 9/888/57 Ghirra: parere favorevole con riformulazione. Onorevole Ghirra, accetta la riformulazione? No e chiede di intervenire. Ne ha facoltà.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, quest'ordine del giorno riguarda la possibilità di prorogare il diritto al trattamento pensionistico anticipato, cosiddetto Opzione Donna, almeno con le modalità e i requisiti previsti dalla normativa previgente, rispetto alla legge di bilancio 2023.

Vi voglio leggere quello che ha scritto Stefania, una delle oltre 11.000 donne iscritte al Comitato Opzione Donna Social. Stefania dice: “Non sono più una lavoratrice, non sono ancora una donna in pensione. Ogni mattina, quindi, mi chiedo: cosa sono? E la triste verità è che, dopo una vita passata a farmi in quattro tra lavoro e famiglia, oggi sono solo un'esodata”. E poi continua: “era in vigore da 18 anni ed era nel programma elettorale di tutti i partiti candidati alle politiche del 25 settembre. Così ho lasciato il lavoro. Avendo avuto problemi di salute negli ultimi anni, gli stessi medici mi consigliavano di fermarmi. Poi il Governo ha stravolto Opzione Donna e oggi non ho più i requisiti. Fino al prossimo anno, potrò contare sull'indennità mensile di disoccupazione, che poi, però, scadrà. A quel punto, avrò 61 anni e nessun introito economico fino ai 67, età in cui andrò in pensione di vecchiaia nel modo ordinario”.

Quanto vi ho letto è esemplificativo di una situazione che riguarda oltre 20.000 esodate. Opzione Donna era già una misura insufficiente, ma la sua riformulazione non solo riduce la platea, ma introduce criteri discriminatori. Il numero di figli non può determinare un cambiamento del contributo previdenziale.

I termini di raggiungimento della pensione devono valere per ognuna, a prescindere dalle proprie abitudini di vita. Sono state fatte discriminazioni anche in tema di licenziamenti, distinguendo chi viene licenziata a seguito dell'apertura di un tavolo di crisi, da chi viene licenziata senza nemmeno che un tavolo sia aperto.

Nonostante le promesse di modifica annunciate dalla Ministra Calderone, le condizioni previste non sono state modificate né a seguito del passaggio in Aula della legge di bilancio, né a seguito del confronto con le parti sociali, né ora con il Milleproroghe.

Le nuove disposizioni penalizzano lavoratrici che hanno già carriere contributive complicate, che raggiungono difficilmente 35 anni di contributi, spesso a causa del lavoro di cura che pesa interamente sulle loro spalle, non riconosciuto né dalla società, né tantomeno dallo Stato, penalizzate per il fatto che devono accettare una pensione esclusivamente contributiva e, quindi, più povera. E ora non vogliamo neanche dar loro il diritto di andare in pensione? Questa situazione è inaccettabile.

Presidente, non possiamo accettare questa riformulazione così vaga, che non dà alcuna garanzia e certezza a oltre 20.000 donne che attendono semplicemente di poter godere dei loro diritti. Chiedo, quindi, al Governo di poter rivedere la propria posizione o, diversamente, di mettere ai voti l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Il Governo non intende intervenire.

Prima di porlo in votazione, saluto studenti, studentesse e docenti dell'Istituto tecnico commerciale San Paolo di Sorrento, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/57 Ghirra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/58 Zaratti, c'è il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zaratti. Ne ha facoltà.

FILIBERTO ZARATTI (AVS). Grazie, signora Presidente. Non sono stupito, ovviamente, di questo parere contrario da parte del Governo su un ordine del giorno che affronta una delle questioni più importanti che sono sul tappeto della discussione politica, ossia quella del superbonus, che sta travagliando, diciamo così, le giornate non soltanto a chi effettivamente ha visto messo in crisi e in discussione il proprio diritto di mettere in efficienza energetica il proprio alloggio, ma sta travagliando anche le giornate della maggioranza, con evidenti e chiari conflitti al proprio interno. Le note posizioni, anche storiche, di Forza Italia su questo punto lo stanno naturalmente a testimoniare.

Vedremo come andrà a finire la questione, perché a volte si mettono le mani in cose che è pericoloso toccare dal punto di vista politico e sociale, naturalmente. E questo è uno di quei casi, perché poche volte e su pochi argomenti, da parte della società civile, del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale, c'è un'unanimità di giudizio.

Il Governo sta facendo un grave errore. Il Governo sta prendendo una grave cantonata, che ricadrà sullo sviluppo economico del nostro Paese. D'altro canto, quando il comparto degli ingegneri, gli architetti, i progettisti, gli imprenditori e i cittadini dicono chiaramente al Governo che non è questa la strada, è evidente che ci dovrebbe essere un ripensamento. Tanto più voglio dirlo ai colleghi della maggioranza, che negli ultimi tempi si sono accaniti in dichiarazioni pubbliche sulla vicenda della direttiva sulle case green. Proprio perché c'è quella direttiva sarebbe necessario mantenere in vita il superbonus, certo garantendo trasparenza, certo modificato quando è necessario, ma è del tutto evidente che mettere in efficienza dal punto di vista energetico il nostro patrimonio edilizio pubblico e privato rappresenta un obbligo non soltanto perché l'Europa lo dice, ma perché è una cosa virtuosa rispetto alla diminuzione delle emissioni e rispetto al fatto che è necessario risparmiare energia in questo Paese.

E come farlo, se non attraverso interventi strutturali sul nostro patrimonio edilizio? È evidente che il superbonus è uno strumento importante, che ha generato ricchezza; non lo diciamo semplicemente noi, lo dice Nomisma, lo dice il Cresme, lo dicono tutti gli istituti economici del nostro Paese, che hanno verificato, numeri alla mano, che il superbonus ha un effetto positivo per la nostra economia. Voi non potete sempre fare finta di niente, non potete sempre mettere e nascondere le cose sotto il tappeto, facendo finta che non esista la direttiva sulle case green, non esistano i dati raccolti dai grandi istituti economici, non esistano le valutazioni economiche che i cittadini e gli imprenditori fanno, e andate avanti in questo modo. Perché?

Perché è evidente che, dovendo dare i soldi ai settori da voi privilegiati, come fate con i balneari, poi non avete le risorse e la possibilità, invece, di sostenere quelle politiche virtuose di economia, in modo particolare sulla casa, che invece sono necessarie.

State sbagliando, state sbagliando tutto. In questo modo voi andrete a sbattere, ma la cosa peggiore è che portate a sbattere anche il Paese. Per questa ragione, noi abbiamo presentato quest'ordine del giorno e faremo una grande battaglia sulla vicenda del superbonus (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente, vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/58 Zaratti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/59 Curti, su cui c'è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Noi avevamo presentato quest'ordine del giorno perché nei giorni scorsi, come già è stato detto da chi mi ha preceduto, il Governo era intervenuto nella legge sul cosiddetto superbonus; e, nel mettere mano alla legge, ha di fatto eliminato la possibilità sia dello sconto in fattura così come della cessione del credito d'imposta per tutti gli interventi su tutto il territorio nazionale.

Ora queste modifiche, come da decreto, saranno applicate anche nei comuni colpiti dal sisma del Centro Italia. Voglio ricordare che sia questo Governo così come i precedenti Governi, nel portare modifiche alla legge sul cosiddetto superbonus, hanno sempre derogato per quelle comunità, proprio riconoscendo la situazione difficile in cui versano quei territori.

Allora noi con quest'ordine del giorno volevamo rimarcare l'urgenza di ripristinare la misura del 110 per cento, la possibilità dello sconto in fattura e la cessione del credito di imposta per i territori dei comuni interessati dalla ricostruzione post-sisma del Centro Italia; perché il provvedimento del Governo, così come lo abbiamo visto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, di fatto chiude ogni speranza e blocca in modo irreversibile la ricostruzione. Una ricostruzione che invece, anche grazie alla misura del superbonus, ha visto negli ultimi anni un importante numero di cantieri, ma, lasciatemelo dire, soprattutto ha ridato una luce di speranza a quei territori.

Credo, Presidente, che il Parlamento, quest'Aula, credo tutte le istituzioni, di fronte alle emergenze, non dovrebbero mai dividersi. Nello stesso tempo, speravo che al Governo, nella fretta di fare quel provvedimento, fosse in realtà sfuggito ciò che poteva comportare per la ricostruzione post-sisma, e cioè il blocco totale. Invece oggi il Governo, non accettando quest'ordine del giorno, conferma le sue intenzioni: girare le spalle a quei territori e ai terremotati. Questi anni, dal 2016, sono stati molto difficili per quei territori, ma c'è stata sempre la certezza che tutte le istituzioni erano dalla loro parte.

Per questo chiedo che l'ordine del giorno possa essere rivisto dal Governo e votato in maniera unanime da quest'Aula, sia perché è necessario e sia perché possa passare il messaggio che siamo ancora tutti quanti dalla stessa parte, nel rispetto di quelle comunità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/59 Curti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/60 Gianassi, su cui c'è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Gianassi. Ne ha facoltà.

FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno sul quale il Governo ha espresso parere contrario in realtà è analogo a quello presentato dall'onorevole Giachetti, n. 9/888/39, rispetto al quale il Governo ha espresso parere favorevole mediante riformulazione. Infatti, con l'ordine del giorno n. 9/888/60, prendendo spunto dalla normativa emergenziale del 2020, con la quale fu stabilito un regime eccezionale per incrementare l'esecuzione della pena detentiva fuori dal carcere, presso il domicilio, e in particolare incidendo su licenze e permessi straordinari per i detenuti in regime di semilibertà, da un lato, e, dall'altro, sul potenziamento per quanto riguarda i permessi al lavoro esterno, noi reputiamo che i risultati siano stati positivi, non si sono rilevati temi di allarme sociale. Tuttavia, la misura è scaduta alla fine del 2022 e non è stata prorogata. Visto il risultato positivo ottenuto da quelle misure emergenziali, ne avevamo proposto già in legge di bilancio, con alcuni emendamenti, l'istituzionalizzazione o comunque la proroga. Con quest'ordine del giorno sollecitiamo il Governo a valutarne, pertanto, una proroga. Ed è, ripeto, analogo all'ordine del giorno dell'onorevole Giachetti, che, richiamando, come noi, la normativa eccezionale del 2020 e le misure straordinarie per i permessi premio per i detenuti che usufruiscono del regime di semilibertà, da un lato, e le modalità di assegnazione al lavoro esterno, dall'altro, ha suggerito al Governo di valutarne la proroga e la riproposizione.

Ripeto, rispetto all'ordine del giorno Giachetti il Governo ha espresso parere favorevole mediante riformulazione, seppure una riformulazione un po' incoerente, perché il Governo ha proposto di togliere le premesse su cui si fonda il dispositivo, ma ha espresso parere favorevole. In relazione al nostro ordine del giorno ha espresso un parere contrario. C'è una distonia di valutazione dello stesso Governo sulla stessa materia nella stessa occasione nella quale l'Aula è chiamata a esprimersi.

Dunque, anche per evitare due voti discordanti nella stessa seduta, e cioè il primo favorevole all'ordine del giorno Giachetti sul tema della riproposizione delle misure straordinarie sull'esecuzione esterna della pena e, dall'altro, il voto in questo caso contrario al nostro ordine del giorno, qualora la maggioranza, come immagino, tendesse ad assecondare l'opinione espressa dal Governo, suggerirei l'accantonamento, per consentire al Governo di valutare meglio l'articolazione del proprio parere su questo punto.

Immagino certamente che non sia stato espresso sulla base della simpatia o dell'antipatia dei proponenti, e che quindi sia un errore, a fronte anche della mole molto ampia di ordini del giorno presentati. Quindi, chiedo al Governo di accantonare e valutare nuovamente il parere su quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (A-IV-RE). Presidente, credo che l'onorevole Gianassi, che mi ha preceduto, abbia ragione, nel senso che vorrei suggerire al Governo di accantonare perché anche nel dispositivo, che effettivamente il collega Fornaro ha rilevato, del mio ordine del giorno, in cui si faceva riferimento alle premesse, che però nella riformulazione sono state tolte, però vorrei dire che l'essenza - credo che il collega sia d'accordo - di questi ordini del giorno è prevedere l'opportunità per il Governo, in un provvedimento successivo - quindi non ha una cogenza diretta, ovviamente, su questo provvedimento - di una valutazione per ripristinare.

Questo è il tema che è contenuto in tutte e due i dispositivi. Forse vorrei dire al Governo che accantonarlo consente - magari trovando anche una formula tecnica, lo dico agli uffici - di riaggiustare anche il dispositivo di quello che abbiamo votato, abbiamo approvato e via dicendo, ma con una correzione puramente tecnica rendere i due dispositivi consoni alla volontà del Governo, ma, allo stesso tempo, che non creino, come ha detto il collega che mi ha preceduto, due voti differenti sul medesimo argomento.

PRESIDENTE. Se il Governo è d'accordo, accantoniamo quest'ordine del giorno e, con l'occasione, il Governo ci darà, magari, una precisazione sull'impegno di quello a firma dell'onorevole Giachetti. Quindi andiamo avanti.

Ordine del giorno n. 9/888/61 Alifano, parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Alifano. Ne ha facoltà.

ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Brevemente, perché si è già avuto modo di illustrare quest'ordine del giorno, con la richiesta di un ripensamento da parte del Governo. In effetti, già si sono segnalate le criticità importantissime che verranno in essere con l'anticipazione delle norme della riforma Cartabia previste per disciplinare il procedimento civile di primo grado di cognizione. I tribunali non sono pronti, l'Avvocatura, con i suoi organi di maggiore rappresentatività, lo stesso CNF, hanno segnalato la necessità di prorogare il termine al 30 giugno del 2023, termine che era già stato inizialmente previsto dal decreto attuativo della riforma Cartabia e che è stato, in modo irragionevole, anticipato dalla legge di bilancio al 28 febbraio 2023.

Il Milleproroghe ha prorogato tanto, ma non ha prorogato quello che, invece, era necessario prorogare: proprio l'entrata in vigore di queste norme. L'anticipazione comporterà caos nei tribunali, difficoltà di interpretazione e c'è da sottolineare una sostanziale inadeguatezza dei mezzi, che renderanno, di fatto, poco operativa la riforma. Si vuole velocizzare, ma, alla fine, si finirà con rallentare il corso della giustizia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/61 Alifano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Ordine del giorno n. 9/888/62 Amato, parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Amato. Ne ha facoltà.

GAETANO AMATO (M5S). Grazie, signora Presidente. Otto volte la fiducia, questo Governo ha posto 8 volte la fiducia in meno di 5 mesi. Ma il problema non è tanto l'aver posto la fiducia, il problema è che spesso, con la procedura della fiducia, non si sa che provvedimenti ci sono, si vota e basta. Allora io voglio informare i colleghi che, all'interno di questo provvedimento su cui è stata posta la fiducia, c'è una norma che prevede l'immissione in ruolo di dirigenti scolastici, 6.000 dirigenti scolastici. Si può dire “che c'è di strano? Bene, no?”. No, perché non hanno superato il concorso. Cioè, dirigenti scolastici, 5.940 dirigenti scolastici circa, che non hanno superato il concorso, non hanno superato l'orale, non hanno superato lo scritto, ma, addirittura, c'era qualcuno che non aveva neanche i titoli per essere ammesso a questo concorso. È bellissimo. Volevo informare i colleghi che, invece, ci sono dei dirigenti che hanno superato il concorso, però non sono stati immessi in ruolo. Per quale motivo? Perché la graduatoria della provincia di Bolzano prevedeva un numero inferiore di dirigenti, per cui, pur essendo idonei, stanno là che aspettano e sperano di essere immessi in ruolo.

Quindi, noi preferiamo immettere in ruolo dei dirigenti scolastici che non avevano i titoli per essere ammessi e, invece, gli idonei li teniamo a casa. Quindi chiederei al Governo, che è distratto da altre cose, di cambiare il parere, poi chiedo la votazione, ovviamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/62 Amato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Ordine del giorno n. 9/888/63 Appendino: parere favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione, onorevole? No?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Appendino. Ne ha facoltà.

CHIARA APPENDINO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per dire che non accettiamo la riformulazione, perché questo è l'ennesimo caso in cui prendete in giro queste 30.000 donne. Colleghi, a fronte di tutto ciò, dovremmo indignarci, dovreste indignarvi e io sono indignata, noi lo siamo, lo confesso. Dovremmo arrabbiarci ed io sono arrabbiata, noi siamo arrabbiati, dovremmo scendere in piazza e le donne lo hanno fatto, e le ringraziamo, ringraziamo quelle donne che si sono mosse per difendere un proprio diritto, a difesa di Opzione donna. Dovremmo stupirci, ma, ormai, non ci stupiamo più, perché, dopo 100 giorni, vi abbiamo visto all'opera e, quindi, questo è esattamente coerente con quello che avete fatto su tutti gli altri provvedimenti.

Ma la domanda che vorrei porre a tutti noi è se vi rendiate conto che queste donne non sono numeri, queste donne sono vite reali, sono persone che hanno acquisito il diritto di andare in pensione, non gratis, non per un capriccio, non per una gentile concessione di qualcuno. Quel diritto l'hanno maturato e voi lo state togliendo. È inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Questo accade anche a causa di un mercato del lavoro che, purtroppo, in Italia, ancora penalizza le donne, non so se vi è chiaro. Donne che guadagnano il 20 o il 30 per cento in meno degli uomini per svolgere lo stesso lavoro, donne che spesso hanno lavori precari, con paghe da fame, donne che, magari, si sono viste accompagnare alla porta, perché erano incinte.

Allora, è a queste donne, anche a queste donne, che state togliendo un diritto che, attenzione, avete alimentato, perché loro se lo aspettavano. E perché se lo aspettavano? Perché nel vostro programma della campagna elettorale c'era scritto chiaramente che vi impegnavate a prorogare Opzione donna. E non basta, perché, poi, avete giocato con questa volontà, con questa aspettativa, perché andate in Consiglio dei ministri e trasformate Opzione donna in “discriminazione donna”, perché si può avere questo diritto solo se hanno figli, altrimenti, per voi, si è colpevoli in questo Paese. E cosa fate? Create l'aspettativa dicendo che la mettete a posto, prima, in manovra, poi durante gli emendamenti, poi con il Milleproroghe. Ma siamo ancora qui, allo stesso punto.

Perché vi siete rimangiati questa parola? Perché vi siete rimangiati questo impegno? Non riesco a capirlo, perché sono 300 milioni - diciamolo a chi ci ascolta - in 3 anni. A me non sembra che sia una cifra introvabile, e state facendo cassa sulla pelle delle lavoratrici, perché non trovate 300 milioni. Vi comunico una notizia, colleghi e colleghe: il fatto che non troviate 300 milioni non è un caso, non capita per caso, ma perché è solo ed esclusivamente l'effetto della vostra scelta colpevole e consapevole - ci tengo a sottolinearlo - di averci riportato all'austerità. Questa è l'austerità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Infatti, da un lato, incassate, senza imbarazzo - lo ricordo anche oggi -, i complimenti dei rigoristi, che additavate come il male dell'Italia; sempre da questo lato, vi piegate ai Diktat - sono vostre definizioni - dell'Europa, rivendicando quello che voleva fare Draghi (siete più draghiani di Draghi, ormai questo siete) (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! E quale è la conseguenza? È l'altro lato, è quello che stiamo vedendo. Rinunciate a uno Stato che fa investimenti, con una manovra che nemmeno arriva a una crescita dell'1 per cento di PIL - siamo allo 0,6 - e, peggio, tagliate. Oggi, parliamo di Opzione donna, che è un taglio, perché non avete trovato risorse, ma di tagli ne abbiamo visti: sanità, Transizione 4.0, superbonus, reddito di cittadinanza, e l'elenco è ancora lungo. Sapete quale è l'unica cosa per cui trovate le risorse, sempre e comunque? Le armi. Lì i soldi ci sono sempre. Per Opzione donna no, ma per gli investimenti in armi, il portafoglio, lo riuscite sempre ad aprire.

Colleghi e colleghe, chiudo, chiedendovi di ripensarci, ma non per noi. Ripensateci, perché lo dovete a quelle 30.000 donne che si sono fidate di voi, quando magari vi hanno votato, legittimamente, quando qui in Aula vi hanno sentito prendervi l'impegno sulla manovra, quando qui in Aula vi hanno sentito prendervi l'impegno sull'ordine del giorno e si aspettano fatti concreti. Oggi, continuano a non esserci (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/63 Appendino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Ordine del giorno n. 9/888/64 Ascari: favorevole con riformulazione. Prendo atto la presentatrice accetta la riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/888/65 Auriemma: accolto come raccomandazione. Accoglie la raccomandazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/888/66 Bruno: favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/888/67 Cantone: accolto come raccomandazione. Accoglie la raccomandazione? Si.

Ordine del giorno n. 9/888/68 Cappelletti: favorevole con riformulazione. Prendo atto che il presentatore non accoglie la riformulazione.

Ha chiesto di parlare il collega Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente. Più che altro chiedo al Governo un accantonamento e le spiego il perché. La riformulazione proposta è accoglibile, eccezion fatta per il primo termine, “a valutare”, e ne spiego il motivo. Ciò andrebbe, di fatto, a modificare la linea che il Governo stesso ha tenuto in una risposta al question time, qui alla Camera, proprio su questo argomento e andrebbe a fare addirittura un passo indietro rispetto all'analogo impegno che è già stato assunto accogliendo un ordine del giorno al Senato. Tra l'altro, qui si tratta di dire se il Governo sia disponibile ad applicare una norma dello Stato: dunque, o la si applica e le si dà esecuzione o non la si applica e non le si dà esecuzione.

Quindi, se anziché “a valutare previa istruttoria” ci fosse “ad assumere previa istruttoria da parte della Commissione tecnica”, e poi tutto esattamente come da riformulazione proposta, da parte mia ci sarebbe naturalmente l'accoglimento. Per questo motivo, chiedo se sia possibile un accantonamento e, se non è possibile, chiedo il voto sull'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Onorevole, lo accantono, però, a titolo informativo, la stessa formulazione che era stata proposta al Senato è stata poi sottoscritta da tutti i colleghi senatori del MoVimento 5 Stelle. Quindi, lo accantono per fare un ulteriore accertamento e per verificare se sia possibile accoglierlo con formula piena. Però, la informo che, effettivamente, con la stessa formulazione, era stato sottoscritto dai colleghi senatori.

PRESIDENTE. Allora, lo accantoniamo.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/69 Caramiello, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). Grazie, signora Presidente. Membri del Governo, onorevoli colleghi, è veramente inspiegabile il parere contrario del Governo e della maggioranza su quest'ordine del giorno. Parlate tanto di sovranità alimentare, di sicurezza alimentare e di made in Italy e bocciate il “Granaio Italia”. Già il nome dovrebbe sollecitarvi a cambiare parere e a votare a favore.

Presidente. “Granaio Italia” consentirebbe un accurato monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale. Stiamo parlando di sicurezza alimentare, stiamo parlando di istituire un registro telematico dei cereali che monitorizzi operazioni di carico e scarico di cereali e farine presenti sul territorio nazionale.

Nel settore cerealicolo, così come dimostrato con altri tipi di prodotto, il tracciamento interno è fondamentale, soprattutto per la tutela dei consumatori della filiera del pane e della pasta.

Infatti, il monitoraggio più stringente sulle operazioni di carico e scarico dei cereali, anche di quelli importati, aumenta la sicurezza alimentare e danneggia chi, pur di incrementare i propri profitti, compromette agricoltori e consumatori.

Quindi, chiedo al Governo di modificare il parere su quest'ordine del giorno e votare a favore. Ovviamente, esprimo, a nome mio e del MoVimento 5 Stelle, voto favorevole su quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non intende intervenire.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliano. Ne ha facoltà.

CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/888/69 Caramiello, se il collega lo consente. Ribadisco quanto ha già sottolineato il collega: è un ordine del giorno importantissimo per il cosiddetto Granaio Italia (io provengo proprio da una zona, la Capitanata, che è il Granaio d'Italia) che serve per garantire trasparenza e sicurezza sia dal lato dei consumatori sia a tutela di tutte le imprese cerealicole.

Quindi, davvero invito il Governo a ripensare questa sua scelta che ritengo scellerata e sostanzialmente incomprensibile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lovecchio. Ne ha facoltà.

GIORGIO LOVECCHIO (M5S). Grazie, Presidente. Anch'io chiedo di sottoscrivere quest'ordine del giorno. Visto che il Governo ha sottolineato l'importanza del Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ribadisco che l'emendamento, che venne approvato in legge di bilancio, va proprio in quella direzione, ossia di una sovranità alimentare e di una tutela della sovranità alimentare.

Quindi, se non tuteliamo i nostri produttori e non andiamo a monitorare quello che viene prodotto in Italia, come si può pensare ad una sovranità alimentare? Quindi, chiedo al Governo di cambiare idea su quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Penza. Ne ha facoltà.

PASQUALINO PENZA (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo anch'io di sottoscrivere l'ordine del giorno dell'onorevole Caramiello, esortando allo stesso tempo il Governo a rivedere la propria posizione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo anch'io di sottoscrivere l'ordine del giorno e mi associo alla richiesta al Governo di rivedere il parere negativo.

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non intende intervenire.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/69 Caramiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

EMMA PAVANELLI (M5S). Presidente!

PRESIDENTE. Collega Pavanelli, però stiamo votando. Ormai abbiamo aperto la votazione. Interverrà successivamente. Me lo dice appena chiudiamo la votazione.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Pavanelli. Ne ha facoltà.

EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori. Vorrei chiedere alla Presidenza di far togliere le schede a chi non è presente, affinché si smetta di fare i pianisti per avere un compenso pieno mentre non si è presenti in quest'Aula a lavorare come i presenti che sono qui oggi.

PRESIDENTE. Onorevole, fa riferimento a qualcuno in particolare? Così facciamo subito verifiche.

EMMA PAVANELLI (M5S). Sì, esattamente. Non so il nome del collega assente e me ne dispiace, ma è la seconda fila del quarto spicchio di Aula, partendo dalla destra ovviamente (Commenti).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Pavanelli. Facciamo le verifiche del caso. Stiamo attenti. Ovviamente, sapete bene che questa cosa non è possibile (Commenti). Andiamo avanti, andiamo avanti con i voti (Commenti)...

Colleghi, colleghi, colleghi, ha fatto un richiamo.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Non può lanciare queste accuse!

PRESIDENTE. Assolutamente, infatti, ho chiesto all'onorevole di non lanciare accuse vaghe. Se c'è qualcuno che ha votato, oltre che per se stesso, per un altro collega, chiediamo di verificare affinché ciò non avvenga. Accuse generiche non sono consentite in quest'Aula. Verificheremo immediatamente attraverso i segretari di Presidenza. Grazie, colleghi.

Colleghi, procediamo con i nostri lavori.

Ordine del giorno n. 9/888/70 Carmina, parere favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione, collega Carmina?

IDA CARMINA (M5S). Chiedo di riascoltare la riformulazione, gentilmente.

PRESIDENTE. Chiedo al Governo se sia possibile rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/888/70 Carmina. Grazie, Sottosegretaria.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sì, Presidente. Onorevole Carmina, la riformulazione è la seguente: “a valutare l'opportunità di intervenire (…)”.

PRESIDENTE. Collega Carmina, accoglie la riformulazione? La accoglie, benissimo. Chiede però che venga messo al voto. Va bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/70 Carmina, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 32).

Ordine del giorno n. 9/888/71 Carotenuto. Chiede di intervenire la rappresentante del Governo. Prego, Sottosegretaria.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. In questo caso il parere cambia da contrario a favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”.

PRESIDENTE. Va bene. Onorevole Carotenuto, accoglie la riformulazione?

Sì, bene, procediamo.

Ordine del giorno n. 9/888/ 72 Caso, il parere del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, signora Presidente. Questo parere contrario, in realtà, non mi sorprende, perché è chiaro, anzi chiarissimo il tentativo di questo Governo e di questa maggioranza di creare, mattone su mattone, una società elitaria e per pochi. Il mio ordine del giorno, in effetti, andava proprio nella direzione opposta, quella al fianco dei più deboli, quella che promuove equità e benessere diffuso. Infatti, avevamo proposto di mettere massimo al 50 per cento il limite delle aree da dare in concessione, di aumentare i canoni che sappiamo tutti essere irrisori, di destinare fondi per i comuni per la cura delle spiagge libere. Voi, invece, avete deciso di prorogare per un altro anno le concessioni balneari. Lo avete fatto, nonostante il Consiglio di Stato avesse detto chiaramente che le concessioni balneari sarebbero dovute essere messe a gara, al massimo, entro il 2024. Lo avete fatto nonostante questo probabilmente ci porterà sanzioni da Bruxelles e dall'Europa. È, insomma, l'ennesima operazione elettorale sulle spalle dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Con quest'ordine del giorno, tuttavia, voglio parlare d'altro. Fino ad oggi il dibattito sulle concessioni balneari si è sempre concentrato in un'unica direzione, quella dello sfruttamento economico e commerciale delle nostre coste, delle regole di mercato e della concorrenza. Noi, invece, vogliamo ora iniziare a parlare di patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale, perché solo con un corretto equilibrio tra impresa ed ambiente potremo veramente esprimere al massimo il potenziale delle nostre coste. Dobbiamo iniziare ad introdurre nuovi concetti chiave, come accessibilità, fruizione pubblica delle spiagge, diritto al mare. Sì, diritto a poter andare al mare! Infatti, i dati attuali - lo dice Legambiente - parlano chiaro: le concessioni balneari hanno superato la quota di 12.000 e in alcune regioni si arriva al 70 per cento. Il 70 per cento delle coste date in concessione! In alcuni comuni - sembra assurdo e non voglio fare qui l'elenco - si arriva addirittura al 90 per cento.

Penso che sappiamo tutti che in nessun Paese europeo accade questo. Quando si parla di mare, si parla di ambiente, paesaggio, opportunità e, purtroppo di disuguaglianze e diritti negati. Infatti, vi chiedo: una famiglia italiana tipica, di tre o quattro persone, come deve fare per andare al mare, in spiaggia? Sappiamo tutti quanto costa anche una sola giornata in uno stabilimento. Quante famiglie italiane possono permettersi di spendere, in una giornata, 50 euro? Per quanti giorni possono farlo? Ricordiamolo: oggi, anche gli italiani che lavorano sono poveri! Il risultato di tutto questo è chiaro ed evidente ed è stampato nella mia mente, in un'immagine della scorsa estate, sulla linea di costa della mia città: uno stabilimento balneare ben protetto da cancelli e mura, con sdraio e ombrelloni ben distanziati, ma parzialmente occupati, e lì affianco un fazzoletto ridottissimo di spiaggia libera, con i bagnanti accalcati l'uno sull'altro. Questo, di fatto, è lo specchio della società che state creando. Lo state facendo, abolendo il reddito di cittadinanza e il superbonus. State spingendo la nostra società in una direzione elitaria, in una direzione per pochi. Mi sembra anche normale che abbiamo un Ministro del Turismo che parla di spiagge libere, semplicemente come covo di tossici e rifiuti.

Mi chiedo, con tutta la sincerità di questo mondo, se sia veramente questa la società che vogliamo. È veramente questa? In conclusione, Presidente, quando parliamo di concessioni balneari, dobbiamo iniziare a parlare di equità e giusto equilibrio tra il sacrosanto diritto di fare impresa, ma l'altrettanto sacrosanto diritto di andare al mare. Dobbiamo parlare di accessibilità, sostenibilità e ambiente, non più di mura, cancelli e gabbie, che impediscono addirittura di vedere il mare. Quindi, invito tutti a votare, ovviamente in modo favorevole, su quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Intervengo molto brevemente, anche perché è difficoltoso rispondere a un intervento che di verità ne ha veramente poca, per non dire nulla. Quando si parla di gare, non si parla di sostituire gli attuali gestori con altri gestori e non di liberalizzare, come qualcuno vuol far credere, una parte del territorio nazionale.

Questo è un punto fondamentale che la gente deve capire: le gare non vogliono dire liberalizzare e creare spiagge libere. Quando si parla di gare, si intende soltanto sostituire gli attuali gestori, che, molto spesso, nella stragrande maggioranza e anche con grande successo sono costituiti da piccole famiglie e da gestioni familiari, con grossi gruppi, probabilmente, che verranno e vorrebbero venire in Italia a sostituirsi con business, che possono interessare loro, ma che non interessano sicuramente ai cittadini italiani. Lo diciamo con molta chiarezza, come diciamo con altrettanta chiarezza che la richiesta di proroga, che abbiamo approvato, serve anche a mappare il territorio italiano. Il territorio delle coste italiane non è assolutamente mappato. Siamo convinti in base a dati precisi, che ovviamente devono diventare ufficiali, che non ci sia questa carenza che, da molte parti, viene delineata per giustificare la richiesta di gare.

Questa è la nostra posizione, che sicuramente non vuole tutelare i privilegi di qualcuno, ma vuole tutelare il lavoro di molte famiglie, di migliaia di famiglie (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che, in questi anni, hanno garantito al nostro Paese un'offerta balneare assolutamente competitiva a livello internazionale, come è stata e come è a tutt'oggi la nostra offerta balneare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/72 Caso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Ordine del giorno n. 9/888/73 Cherchi, accolto come raccomandazione. Accoglie la raccomandazione, onorevole Cherchi?

SUSANNA CHERCHI (M5S). Va bene così, grazie.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/888/74 Alfonso Colucci è accolto come raccomandazione: accetta. Sull'ordine del giorno n. 9/888/75 Sergio Costa, vi è un parere contrario, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/75 Sergio Costa, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Ordine del giorno n. 9/888/76 Dell'Olio, accolto come raccomandazione: accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/888/77 Donno, vi è un parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Donno. Ne ha facoltà.

LEONARDO DONNO (M5S). Grazie Presidente, è ormai chiaro a tutti che, considerati gli atti che sta portando avanti questa maggioranza e questo Governo, anche sul progetto Calderoli di autonomia differenziata, l'unico vostro intento è di peggiorare la vita dei cittadini italiani. Non c'è altra spiegazione, questa è la verità.

I rischi di questo progetto sono sotto gli occhi di tutti, tant'è che si stanno mobilitando cittadini, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, associazioni, sindacati e noi, ovviamente, al loro fianco, persino alcuni presidenti di regione di centrodestra, come Occhiuto in Calabria, Bardi in Basilicata e, nel Lazio, il neo presidente Rocca, hanno annunciato contrarietà e perplessità, addirittura le barricate contro questo progetto leghista. Nonostante ciò, continuate a far finta di niente e continuate a portare avanti i vostri interessi, ignorando le richieste di aiuto e di riflessione.

Stiamo cercando di contrastare in tutti i modi le vostre azioni prima che sia troppo tardi. Allo scopo di correggere questo progetto, come MoVimento 5 Stelle abbiamo presentato un emendamento e ora un ordine del giorno che subordina l'adozione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) alla previa istituzione di un Fondo di perequazione per uniformare e garantire servizi omogenei su tutto il territorio nazionale, senza penalizzare, come sempre, i territori a minore capacità fiscale, ovvero il Mezzogiorno, ma anche molte aree periferiche del Nord.

Ravvisiamo una certa schizofrenia sulle varie bozze firmate dal Ministro Calderoli - ricordiamolo, ad oggi sono 5 - che si riflette su un progetto che mira, in maniera palese, ad aumentare i divari già esistenti e, quindi, in definitiva, a fare a pezzi completamente l'Italia. Nonostante tutti gli avvertimenti, state invece cercando di accelerare in questa direzione. Tuttavia, se a malapena siete capaci di fare retromarcia su tutto, come state dimostrando di fare innumerevoli volte, figuriamoci se siete in grado di accelerare in questa direzione. Non ne siete capaci! Avete bisogno di essere sempre controllati e monitorati perché, ad ogni passo, rischiate veramente di fare un danno al Paese. Il danno lo fate, ovviamente, per scelte politiche, a 60 milioni di italiani.

Veniamo a un aspetto fondamentale di questo progetto che, fin dall'inizio, è stato da voi trattato in maniera superficiale e senza una spiegazione logica. Faccio riferimento ai livelli essenziali delle prestazioni. Già dalla lettura del termine “essenziale”, avreste dovuto capire che non stiamo parlando di qualcosa che si possa trattare con leggerezza ma, visto che non vi è chiaro, provo a spiegarvelo.

I livelli essenziali delle prestazioni devono essere garantiti in modo equilibrato per tutti i cittadini, senza che ci siano distinzioni. Sono in ballo settori fondamentali come l'istruzione, la sanità e i trasporti e ognuno di questi comparti si interseca con la vita quotidiana dei cittadini italiani, e senza una visione, senza un'impostazione corretta, si rischia di compiere un errore dopo l'altro, a discapito delle persone e dell'intero Paese.

Uno studio Svimez ci dice che per i LEP, i livelli essenziali delle prestazioni, servono fino a 100 miliardi di euro. Dove andrete a trovare queste risorse? Ad oggi, non lo sappiamo. Dove prenderete questi soldi? Non ce lo dite.

Per fare i vostri giochini, i vostri scambi elettorali, state umiliando le istituzioni e avete relegato il Parlamento a un ruolo marginale, il quale interverrà semplicemente con un parere, che non è nemmeno vincolante, sulla determinazione dei LEP. Tutto questo, per noi, è inaccettabile.

Concludo, Presidente, rivolgendomi, tramite lei, ai parlamentari del Sud Italia e delle aree periferiche del Nord Italia eletti nelle file di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d'Italia: voglio sapere con che faccia, una volta approvato questo scellerato provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), tornerete sui vostri territori a dire che avete fatto gli interessi di quei vostri concittadini. Vi chiedo, pertanto, di fermarvi finché siete in tempo, tirate fuori la dignità, il coraggio, fate qualcosa per evitare di far sprofondare questo Paese e di spaccare l'Italia non in due, ma in più pezzi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/77 Donno, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/78 D'Orso vi è un parere contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Orso. Ne ha facoltà.

VALENTINA D'ORSO (M5S). Grazie, Presidente, chiederei al Governo un ripensamento, un cambiamento di parere, perché quest'ordine del giorno non ha davvero nulla di ideologico, né di problematico, ma con esso si chiede solamente di raccogliere e di rispondere a un'esigenza, di carattere esclusivamente pratico, manifestata dai magistrati onorari che hanno già partecipato alla prima procedura valutativa e sono stati confermati e che adesso, proprio in questi giorni, sono chiamati a esercitare il diritto di opzione, quindi a scegliere tra il regime di esclusività o meno delle funzioni onorarie. I due regimi hanno, lo ricordo, ricadute molto diverse, dal punto degli aspetti retributivi, previdenziali, fiscali, delle mansioni, dell'orario di lavoro e dei trasferimenti, conseguentemente i magistrati onorari chiedono di avere informazioni dettagliate su questi aspetti, informazioni che il Ministero, da quanto si apprende, non ha fornito.

Chiedo, quindi, un cambiamento del parere, oppure chiedo al Governo di fornire una spiegazione in merito a quest'impegno contenuto nel mio ordine del giorno, a emanare una circolare esplicativa con la quale dare queste informazioni ai magistrati onorari e, ove occorresse, differire, con un rinvio breve, il termine entro il quale esercitare l'opzione; si tratta di spiegare, quindi, non a me o al MoVimento 5 Stelle, ma ai magistrati onorari che ci stanno ascoltando e seguendo, perché il Governo non si può impegnare nell'emanazione di questa circolare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Il Governo chiede di intervenire, prego sottosegretaria.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Chiedo l'accantonamento dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene, accantoniamo l'ordine del giorno n. 9/888/78 D'Orso. Ordine del giorno n. 9/888/79 Fede, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/888/80 Fenu il parere è contrario. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fenu. Ne ha facoltà.

EMILIANO FENU (M5S). Grazie, Presidente, già da un po' di tempo, da quando il Ministro Giorgetti ha iniziato a parlare dello spauracchio di quella che sarebbe stata la nuova linea guida di Eurostat, emerge, da quello che si legge e si ascolta, una specie di “ce lo chiede l'Europa”, come se l'Unione europea si fosse accorta solo ora dell'esistenza del superbonus in Italia e, in qualche modo, chieda spiegazioni, preoccupata. Bene, Presidente a me sinceramente questo non risulta, a me risulta invece che, a novembre del 2021, la Commissione europea, in particolare l'Osservatorio del settore delle costruzioni, abbia addirittura pubblicato un apposito rapporto sul superbonus 110, da cui emerge che lo schema del superbonus 110 per cento, e leggo, “introdotto in Italia, è trasferibile ad altri Paesi”. La Commissione addirittura prosegue e suggerisce tempi di attuazione più estesi, per fornire ai richiedenti il tempo sufficiente per completare gli interventi approvati e ricevere il rimborso, e che il campo di applicazione dovrebbe essere esteso per sostenere interventi su una gamma più ampia di tipi di edifici. La comunicazione e le procedure dovrebbero essere ulteriormente semplificate, sempre la Commissione europea dice queste parole, per rendere più facile, per gli individui e le piccole imprese, beneficiare dello schema. Quindi, a me da questo non risulta, a meno che non ci sia stato un cambio di parere, ultimamente. Ma non risulta neanche che Eurostat abbia espresso un parere. Eurostat non ha espresso alcun parere, ha fornito linee guida, è Istat che, in questi giorni, deve fornire un parere e, lo ricordiamo, nel fornire queste linee guida, Eurostat ci ha detto che la cedibilità dei crediti del superbonus non ha impattato, non impatta e non impatterà sul debito pubblico, mentre l'impatto sul deficit è identico, sia che i crediti siano classificati come pagabili sia che vengano classificati come non pagabili, cambia la tempistica. Quindi, anche questo non mi risulta. Sinceramente, attendo curioso il parere dell'Istat, ma credo che un eventuale cambio di parere abbia qualche elemento di non correttezza, ma attendo.

Mi risulta anche che l'Unione europea si appresti a presentare un green deal industrial plan per favorire investimenti in risparmio energetico, energia pulita, basato su un ampio riconoscimento delle agevolazioni fiscali per gli investimenti nella forma - indovinate un po'? - di crediti di imposta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo piano dell'Unione europea altro non è che il tentativo di risposta europeo all'Inflation Reduction Act americano, da 370 miliardi di dollari, anch'esso basato su cospicue dosi di crediti di imposta.

Presidente, io credo che la vera azione scriteriata, pericolosa, sia stata compiuta dal Governo, con il decreto varato pochi giorni fa. Non voglio indagarne il motivo; su qualche quotidiano si legge anche di un tentativo di trovare una scorciatoia per scaricare il deficit degli anni prossimi, 2023, 2024 e 2025, sugli anni pregressi e trovare spazi, magari per destinare le risorse ad altro, oppure per mostrarsi inutilmente ossequiosi all'Unione europea. Il Governo, però, ha fatto una scelta sbagliata, pericolosa e ambigua; da una parte, ferma lo strumento in corsa, alimentando ancora di più il rischio della carneficina economica e sociale; e, dall'altra - se dovesse cambiare il parere di Istat - non so se il Governo stia dicendo alle parti sociali e alle imprese che incontra che, a questo punto, tali crediti diventano pagabili e devono essere pagati fino all'ultimo centesimo!

Vado alla conclusione, Presidente. Noi, anche in passato, abbiamo sempre proposto di creare un ecosistema che garantisse una circolazione ordinata e certificata dei crediti fiscali, e tutti i partiti hanno presentato, nella scorsa legislatura, disegni di legge che vanno in questo senso. Quindi, l'impegno che chiediamo è di garantire una programmazione finanziaria idonea alla stabilizzazione dei bonus edilizi, al fine del raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico in ambito europeo, preservando gli strumenti della cessione del credito e lo sconto in fattura, a partire dalle fasce di reddito medio basse e per gli investimenti maggiormente sfidanti, nonché introducendo procedure idonee a garantire la certezza della fruizione dei crediti in capo ai cessionari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN (A-IV-RE). Grazie Presidente. Non è vero che l'impatto sul deficit è lo stesso. Il punto della questione non ha neanche a che vedere con la tipologia del bonus 110, su cui possiamo pensarla come si vuole: è morale o immorale che lo Stato paghi. Questo, lasciamolo da parte. Quello che sta accadendo, in queste settimane, non ha nulla a che vedere con la tipologia del 110. Ha a che vedere con un'altra scellerata scelta che fu fatta nel maggio 2020, nel cosiddetto decreto Rilancio. Il relatore di maggioranza era il sottoscritto, per essere chiari, ma era il relatore di una maggioranza in cui il partito di maggioranza relativa era il MoVimento 5 Stelle, perché quella legislatura era il risultato del voto del 4 marzo 2018, dove 12 milioni di italiani entrarono in cabina elettorale e misero una croce sul MoVimento 5 Stelle: pensa un po'! A quel punto, quella maggioranza aveva una golden share importante del MoVimento 5 Stelle.

Il decreto Rilancio, che è stato il decreto più corposo della storia repubblicana, 65 miliardi di aiuti (Commenti)

PRESIDENTE. Colleghi, fate continuare l'onorevole Marattin.

LUIGI MARATTIN (A-IV-RE). Ho detto che vi hanno votato in 12 milioni, che devo dire di più? Sessantacinque miliardi di aiuti - il più corposo decreto della storia repubblicana -, in periodo di COVID, non potevano essere messi a repentaglio da una scelta sbagliata, ma di scelta sbagliata si trattò (non il 110, ma comunque teniamolo da parte). In quel decreto, si parlava del credito di imposta; fino a quel momento, si prevedeva che 100 euro di credito d'imposta si potessero scalare in cinque anni, 20 euro all'anno dalle tasse. Si disse: siccome ho paura che qualcuno non abbia questi 20 euro di tasse da pagare per poterlo scalare, facciamolo circolare. Tuttavia non si disse: facciamolo circolare una volta, ad esempio, sconto in fattura e basta, che poteva essere una soluzione. Si disse: sapete cosa c'è? Con quel credito, ci vado, a momenti, anche a far la spesa! Infatti, si era vittima dell'illusione della cosiddetta moneta fiscale, che era una scemenza nell'impostazione di politica economica, cioè l'idea che, oltre alla moneta stampata dalla Banca centrale, potesse circolare nei sistemi economici moderni anche una moneta sotto forma di credito d'imposta, perché suonava bene contro il mainstream della BCE, perché questo abbiamo visto in questi anni!

Allora, molti di noi dissero: state attenti. Infatti, se dici: scusa se lo fai scalare dalle tasse, può darsi che Mara Carfagna, il terzo anno, non abbia la capienza per scalarli, quindi, io dico a te, Stato, di segnarti 20 euro per cinque anni, in ognuno degli anni nel deficit. Ma se dici che Mara Carfagna con quel suo credito ci può andare anche a fare la spesa, perché siamo molto eterodossi e suona bene, facciamo la moneta fiscale, prima o poi qualcuno ti dirà che si tratta di un'obbligazione pagabile per lo Stato, payble. Allora, lo segni tutto nel deficit di un anno. Ed è esattamente quello che Eurostat ha detto la settimana scorsa!

Adesso, tu che scelta hai? Intanto, non puoi permetterti che, per il futuro, si faccia in questo modo, altrimenti lo spazio di politica economica, per i prossimi tre anni, non c'è più, non abbiamo soldi per fare tutte le cose che voi stessi chiedete di fare. Inoltre, devi sistemare il pregresso (abbiamo fatto alcune proposte e ne parleremo quando ci arriveremo). Ma continuare a dire che questa impostazione è sbagliata, perché non ha effetti sul deficit o non ha effetti sul debito (sul debito ha effetto, quando tiri il fabbisogno di cassa, indipendentemente dalla registrazione in competenza economica: sono cose che vi sono state spiegate), è un modo cieco di affrontare la questione e di non ammettere che, ogni tanto, si può anche aver fatto un grave errore, come accaduto nel maggio 2020 (Applausi dei deputati dei gruppi Azione-Italia Viva-Renew Europe, Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)!

PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Chiedo scusa, ma ritengo che un relatore di un provvedimento, dopo anni che ha fatto il relatore, dovrebbe chiedere scusa, perché, in quel momento, se avesse trovato non corretto quel percorso, avrebbe dovuto rimettere il suo ruolo e non venirci a fare le lezioncine qui in Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Peraltro, voglio ricordare che questo è un provvedimento che ha rispettato tutti i criteri contabili, tutti! Inoltre, quel meccanismo di cessione del credito consente ai meno capienti di poter fare i lavori. Questa è una questione di giustizia sociale, caro collega, a cui mi rivolgo attraverso la Presidenza. Se 1.000 ricchi vogliono fare 100.000 euro di lavori alle proprie case, si generano ben 100 milioni di lavori. Se hanno capienza, possono fare i lavori. Invece, i meno abbienti non lo possono fare (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)! È vergognoso quello che state dicendo e vi attaccheremo, la prossima settimana, nel merito, nel metodo e anche su tutti i risultati che il Paese ha ottenuto con questo provvedimento, grazie a noi! E, se lo vuole sapere, Marattin, anche grazie a lei, che è stato relatore!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/80 Fenu, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/81 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/82 Giuliano, il parere del Governo è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliano. Ne ha facoltà.

CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo al Governo un approfondimento e un'ulteriore riflessione su quest'ordine del giorno, che risponde a un'esigenza pratica, quella di evitare la paralisi di diversi uffici giudiziari.

In diversi uffici giudiziari, infatti, i dirigenti generali di prima e di seconda fascia, nel corso del 2023, matureranno i requisiti, sia anagrafici, sia contributivi, o entrambi o alternativamente, per andare in pensione.

Nelle more dell'avvio delle idonee procedure per provvedere alla loro sostituzione, ho chiesto al Governo di inserire, nel primo provvedimento utile, una di queste due soluzioni: replicare l'articolo 1, comma 18-ter, che è stato inserito al Senato e che consente al Ministero della Cultura, attraverso una selezione comparativa dei candidati, di provvedere a dare incarichi di collaborazione per assicurare lo svolgimento delle attività - quindi, prendere questa norma e calarla nel Ministero della Giustizia, per consentire il corretto svolgimento della gestione amministrativa e contabile degli uffici giudiziari - oppure prorogare, ovviamente con il consenso dei diretti interessati, i contratti di quei dirigenti generali che matureranno i requisiti per la pensione e che, quindi, lasceranno scoperti gli uffici giudiziari. So per certo, perché è un tema sensibile e non ideologico, che ci sono tanti deputati del mio territorio, la Capitanata, ma anche di altri territori e anche di altre forze politiche che hanno la mia stessa sensibilità, perché toccano con mano i problemi che gli uffici giudiziari affrontano tutti i giorni.

Togliere i dirigenti generali di prima e di seconda fascia dagli uffici giudiziari, senza prevederne la sostituzione prima che questi dirigenti apicali vadano in pensione, vuol dire paralizzare l'attività degli uffici giudiziari dal punto di vista amministrativo. Quindi, sollecito davvero il Governo a fare un'ulteriore riflessione su quest'ordine del giorno. Sono anche disponibile ad accogliere diverse formulazioni che possano anche ampliare la platea, includendovi anche i dirigenti generali di seconda fascia, prevedendo anche un altro tipo di soluzione rispetto alle due soluzioni che ho prospettato.

Si tratta di un problema pratico e materiale, a cui noi abbiamo il dovere di dare una risposta.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/82 Giuliano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/83 Iaria, accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria, che non accetta la raccomandazione. Ne ha facoltà.

ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente, io non accolgo la raccomandazione, per due motivi. Il primo è che non mi fido di questo Governo e delle sue capacità di proporre soluzioni. Tra l'altro, accogliere come raccomandazione quest'ordine del giorno, che chiedeva una cosa molto semplice e, di per sé, era già una raccomandazione molto costruttiva, mi sembra un po' una presa in giro.

L'ordine del giorno riguarda la sostituzione dei mezzi inquinanti che operano nel trasporto pubblico locale, di categoria M2 e M3. È un problema complesso, io ne sono conscio come ex amministratore della città di Torino. Questo problema noi l'abbiamo affrontato e anche in parte risolto e, per risolverlo, abbiamo dovuto fare un lavoro molto importante, non da soli, ma con il Governo e con la regione e lavorando con la partecipata, per poter sostituire i mezzi. Quindi, è un lavoro complesso. Nell'impegno, io chiedo soltanto di dare almeno un segnale per andare verso questa direzione.

Voi continuate soltanto a parlare di proroghe. Io ho paura che le proroghe siano una scusa per spostare in avanti i problemi. L'avete dimostrato, voi date soluzioni inutili e anche pericolose. Il mio collega, in precedenza, l'ha detto bene riguardo ai superbonus: siete veramente ridicoli sui superbonus! Tra l'altro, sono contento che abbiate ora trovato un'altra sponda, in un altro partito politico, in caso qualcuno della maggioranza magari cambi idea e capisca la cosa scellerata che state facendo su quell'argomento. Comunque, io vi chiedo soltanto di andare a vedere cosa abbiamo fatto nella città di Torino e di copiarlo. Io sono disposto a dire che è anche una vostra idea, se lo fate, per sostituire i mezzi inquinanti; faccio finta che sia una vostra idea, non mi interessa più di tanto averne il merito. Però, se lo fate, veramente date un minimo di segnale che la transizione ecologica non è solo fuffa, non è solo a parole, nei vostri programmi, ma è una cosa seria (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/83 Iaria, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/84 L'Abbate, accolto come raccomandazione, che è accettata. Anche l'ordine del giorno n. 9/888/85 Lomuti è accolto come raccomandazione, accettata.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/86 Morfino, su cui c'è un parere contrario.

Nessuno chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/86 Morfino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/87 Onori, sul quale il parere del Governo è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Onori. Ne ha facoltà.

FEDERICA ONORI (M5S). Grazie, Presidente. Membri del Governo, gentili colleghe e colleghi, io vorrei chiedere al Governo di rivedere il parere contrario dato a quest'ordine, che mi ha trovato abbastanza sorpresa.

L'impegno era veramente semplice e di buonsenso, ci terrei a ricordarlo brevemente. Si tratta dell'adozione, con urgenza, nel prossimo provvedimento utile, di misure volte a prorogare, per l'anno 2023, l'esenzione dall'imposta di bollo relativa all'emissione dei certificati anagrafici digitali, ai sensi dell'articolo 62 del codice dell'amministrazione digitale, già prevista per il 2021 e il 2022. Ricordo, infatti, brevemente che, da gennaio 2023, la richiesta dei certificati in bollo con esenzione dell'imposta è temporaneamente sospesa. Questo fatto comporta notevoli disagi per tutti i cittadini bisognosi di tali certificazioni, ai quali non resta altra scelta che rivolgersi agli uffici di anagrafe del proprio comune. E tengo a ricordare come questo danno sia doppio per gli italiani all'estero. Tali disagi risultano, infatti, abbondantemente amplificati se si pensa alla condizione dei nostri connazionali residenti in altri Paesi, condizione in cui poter fruire di tali servizi è una necessità ancora più irrinunciabile. Desidero anche portare nuovamente all'attenzione il fatto che parliamo di una platea di quasi 6.000.000 di residenti fuori confine: un numero di persone praticamente equivalente agli abitanti della regione Lazio.

Quindi, rivolgo il mio appello alla sensibilità del Governo e chiederei, se possibile, un ripensamento, un cambio di decisione in merito a quest'ordine del giorno, il cui impegno è di buon senso ed eviterà, se attuato, inutili disagi a numerosi cittadini italiani, ripeto, anche a quelli residenti all'estero.

PRESIDENTE. Il Governo ha chiesto di intervenire. Prego, Sottosegretaria, ne ha facoltà.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Grazie, Presidente. Effettivamente, sull'ordine del giorno dell'onorevole Onori il parere cambia da contrario a favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare”.

PRESIDENTE. Onorevole Onori, accoglie la riformulazione? Bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/88 Orrico, su cui c'è il parere contrario del Governo.

Nessuno chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/88 Orrico, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/888/89 Pavanelli, su cui c'è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fede. Ne ha facoltà.

GIORGIO FEDE (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, io volevo intervenire perché questo argomento è uno dei tanti che fanno capo a quella lunga schiera di cambiamenti di fronte e di movimenti che sono più elettoralmente opportunistici, che non utili alla Nazione e alla categoria. Di cosa parliamo? Parliamo del decreto Bolkestein.

Bisogna ricordare la genesi di questo decreto, al di là che è stato approvato nel Consiglio europeo nel 2006: ricordo bene - e rinnovo questo ricordo - che in quegli anni c'erano tutti i partiti qui presenti, meno che noi. Quindi, sulla responsabilità, che spesso è oggetto di critiche e di polemiche, noi non siamo stati protagonisti di questo tipo di scelte. E, poi, ricordo, perché questo è molto importante, che nel 2010 la ratifica del Trattato europeo e della Bolkestein è stato fatto dal Governo “Berlusconi 4”, quindi da gran parte delle persone che sono in quest'Aula e che sono ancora al Governo. Quindi, il “pasticciaccio brutto”, così come è stato raccontato soprattutto in campagna elettorale, della Bolkestein, delle concessioni demaniali e delle gare su cui oggi tutti quanti stracciano le vesti è stato generato dalle forze politiche che attualmente governano.

Allora, signori, ricordiamocelo chiaramente: la campagna elettorale è finita. Questa proroga è stata messa perché c'erano le regionali nel Lazio, per i litorali, per i balneari laziali, per tutti quelli che voi avete accarezzato per chiedere i voti che vi hanno portato qui. Ma poi, come avete deluso gli edili, i tanti comparti, il milione di lavoratori che avevate promesso di mantenere, e vi eravate stracciati le vesti anche lì - ma poi avete annullato il relativo impegno - oggi invito quest'Aula e il Governo alla serietà, perché questo ragionamento non può più andare avanti. La campagna elettorale è finita, bisogna governare.

Noi cosa chiedevamo in quest'ordine del giorno? Quello che è normale ed è la banale conseguenza di quel lavoro e di quell'impegno fatto anche da membri del Governo che vi sono ancora, ad oggi, quindi Garavaglia, Centinaio, tutti coloro che hanno lavorato e garantito di assolvere agli obblighi conseguenti alla sentenza del Consiglio di Stato, che ha imposto di dare una definizione pronta alla Bolkestein. Ma, soprattutto, questo vuol dire dare certezze a un comparto, perché attualmente, oltre ad aver bloccato l'edilizia, grazie a queste azioni, si bloccano anche gli investimenti del settore turistico-balneare: non verrà venduto un lettino, un ombrellone, una attrezzatura non verrà restituita, perché, fino a quando le persone e gli operatori non sapranno di che morte dovranno morire, nessuno farà investimenti.

Quindi siamo ancora a fermare una stasi a un Governo che fa tanti annunci ma non dà soluzioni. Le soluzioni bisogna avere il coraggio di darle, altrimenti è inutile dichiararsi pronti a governare. Questa cosa va fatta perché le promesse della campagna elettorale sono finite, per cui oggi rischiamo i contenziosi con questa eventuale proroga che, peraltro, non era dovuta, anche perché si attendono ancora i decreti attuativi del Ministero. Ricordo che c'è un Ministro, oggi, Salvini, che si dichiara sempre pronto, veloce ed efficace; ma faccia il suo lavoro nei Ministeri per arrivare a questi decreti attuativi, altrimenti rischiamo i contenziosi. Infatti, nessun comune potrà agire in serenità, sapendo che c'è una sentenza del Consiglio di Stato che impone di agire velocemente e che c'è un provvedimento discordante del Governo - un provvedimento chiaramente elettorale ma che, alla fine, vale, se lo approveremo con questa norma - che dirà di dare una proroga ulteriore. Quindi, si rischieranno contenziosi al TAR, li abbiamo già visti e li continueremo a vedere. Si rischierà anche la procedura di infrazione europea, perché la Corte europea ha detto chiaramente che bisogna agire con prontezza. Si è raccontato che il Portogallo aveva fatto altro; è arrivata anche in Portogallo. Noi abbiamo avuto già delle segnalazioni.

Concludendo, Presidente, perché oramai bisogna andare oltre. Anzi, no, aggiungo un elemento fondamentale, perché prima si parlava del rischio che le multinazionali vengano in Italia. No, il rischio è che le imprese italiane vadano all'estero per non pagare la tassa. Lo abbiamo visto con il marchio Twiga, che ha portato in Lussemburgo il suo brand (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Anche qui c'è il sospetto, ma magari sbagliamo, di un conflitto di interesse di parti del Governo che sono coinvolte in queste azioni.

Concludendo, si chiedeva al Governo un impegno a sollecitare queste azioni. Io per questo penso che sia assurdo che il Governo proponga un voto contrario. Noi chiaramente voteremo favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Colleghi, mi pare che sia stata raggiunta un'intesa tra i gruppi nel senso di concludere l'esame del provvedimento attorno alle ore 14. Poiché siamo ormai giunti alle ore 12,40 inviterei i delegati d'Aula a valutare come raggiungere tale obiettivo, ove sia confermata l'intesa comunicata per le vie brevi alla Presidenza. Ovviamente, possiamo concludere anche qualche minuto dopo le 14, ma se c'è un'intesa diversa fatelo sapere alla Presidenza.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/89 Pavanelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

L'ordine del giorno n. 9/888/90 Pellegrini è accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Io accetto la trasformazione in raccomandazione, anche se è molto più blanda. Il tema è quello della proroga della ferma dei medici e degli infermieri militari arruolati negli anni.

PRESIDENTE. Onorevole Pellegrini, mi scusi, se accetta la raccomandazione può solo precisare.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Sì, volevo solo precisare, per 10 secondi che, anche se la raccomandazione è più blanda, la accetto (Commenti).

PRESIDENTE. Va bene, 10 secondi. Colleghi, ci mettiamo più così che a farlo precisare. Prego, collega.

MARCO PELLEGRINI (M5S). La accetto e chiedo il voto.

PRESIDENTE. Quindi accetta la raccomandazione, ma chiede il voto. Allora il Governo mi deve dire se è favorevole, contrario o se si rimette all'Aula.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo si rimette all'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/90 Pellegrini, su cui il Governo si rimette all'Aula.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

L'ordine del giorno n. 9/888/91 Penza è accolto come raccomandazione. Il presentatore la accetta? Bene.

Sull'ordine del giorno n. 9/888/92 Quartini c'è il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, noi, grosso modo, giusto per fare un piccolo riassunto, potremmo dire che ci si potrebbe muovere fra politiche cosiddette espansive e politiche cosiddette recessive. Rispetto al tema della sanità abbiamo affermato con forza, e lo vogliamo riaffermare ancora oggi, che la spesa sanitaria non è un costo ma è un investimento. Guardate che nel 1795 Immanuel Kant, che credo conosciate tutti, affermava che il debito, se stipulato per il miglioramento dello Stato, è positivo. Se il debito è per il miglioramento dello Stato, è positivo. È quello che è successo con il superbonus, guarda caso, che è un debito buono. Ha generato il 10 per cento di PIL in 2 anni, roba da non credere, 900.000 posti di lavoro, un risparmio di un milione di tonnellate di CO2 all'anno.

Allora cosa vuol dire? Vuol dire che è una misura buona per il miglioramento dello Stato, detto in ottica kantiana, da politici morali e non da moralisti politici! È un elemento fondamentale questo per chi conosce un minimo la filosofia. Viceversa, sempre Kant, in questo saggio che si chiama Per la pace perpetua, diceva che la guerra non conviene, la guerra non conviene a nessuno, e proponeva di liberarci degli armamenti e degli eserciti. Le politiche recessive sono quelle politiche per cui la spesa è un costo assolutamente inutile, e la guerra è questo. Voglio ricordare che in questi giorni è un anno che c'è la guerra in Ucraina e noi continuiamo con l'escalation militare, invece di proporre un tavolo internazionale di pace sotto l'egida dell'ONU, come invece vorrebbe il MoVimento 5 Stelle.

Cosa c'entra quello che sta dicendo Andrea Quartini rispetto alla sanità? C'entra eccome, non solo perché oggettivamente e ovviamente la guerra è il problema sanitario più importante, la guerra fa male alla salute, ma anche perché in questo Milleproroghe di nuovo il Governo ha posto la fiducia; è la nona fiducia, ogni due per tre c'è una fiducia in quest'Aula. Lo dico in questa logica: di nuovo il Governo ha dimostrato che vuole privatizzare la sanità pubblica. Nel Milleproroghe di nuovo si propone, invece di far erogare servizi in house, in proprio, da parte del Servizio sanitario nazionale, di acquistarli dai privati. Questo è un modo per smantellare il servizio sanitario nazionale pubblico.

Allora, in quest'ordine del giorno noi chiediamo in maniera forte di attivarsi per il recupero della natura pubblicistica del nostro Servizio sanitario nazionale, per un recupero importante, di attivarsi per il recupero delle liste di attesa attraverso un intervento strutturale volto a incentivare e incrementare il Servizio sanitario nazionale con il suo personale e dare piena attuazione al Piano nazionale di governo delle liste di attesa 2019-2021, di contenere la mobilità sanitaria affinché la stessa non sia conseguente alla carenza dei LEA nelle regioni di provenienza. Il fatto di aprire al privato anche fuori dalle regioni, come si legge nel Milleproroghe, con gli istituti di ricovero e cura a carattere sanitario…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole, ha terminato il suo tempo.

ANDREA QUARTINI (M5S). …che sono per lo più fondazioni private vuol dire depauperare la sanità, favorire la migrazione sanitaria e danneggiare le regioni del Sud. Per questo annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle a quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/92 Quartini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/93 Marianna Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/94 Santillo vi è un parere favorevole con riformulazione: si accoglie la riformulazione. L'ordine del giorno n. 9/888/95 Scerra è accolto come raccomandazione: si accoglie la raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/888/96 Sportiello vi è un parere contrario del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/96 Sportiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/97 Torto vi è un parere favorevole.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Auriemma. Ne ha facoltà.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Presidente, chiediamo la sottoscrizione da parte di tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle e la votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/97 Torto, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 47).

Sull'ordine del giorno n. 9/888/98 Traversi vi è un parere favorevole con riformulazione: si accoglie la riformulazione. Sull'ordine del giorno n. 9/888/99 Latini vi è un parere favorevole. L'ordine del giorno n. 9/888/100 Sasso è accolto come raccomandazione.

Il Governo vuole intervenire sull'ordine del giorno n. 9/888/100 Sasso. Prego.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/888/100 Sasso il parere cambia da accolto come raccomandazione a favorevole secco.

PRESIDENTE. Bene, parere favorevole. Sugli ordini del giorno n. 9/888/101 Pierro, n. 9/888/102 Giaccone, n. 9/888/103 Bof, n. 9/888/104 Furgiuele e n. 9/888/105 Cavo il parere è favorevole. L'ordine del giorno n. 9/888/106 D'Alessio è accolto come raccomandazione: va bene. Sugli ordini del giorno n. 9/888/107 Cecchetti e n. 9/888/108 Raimondo il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/888/109 Di Sanzo il parere è favorevole con riformulazione. Accoglie la riformulazione?

CHRISTIAN DIEGO DI SANZO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione e chiedo di metterlo ai voti perché questo Governo con l'ultima legge di bilancio ha tagliato quasi il 50 per cento del finanziamento dei Comitati degli italiani all'estero; sono 118 quelli attualmente funzionanti e sono strumenti fondamentali per le nostre comunità all'estero, a cui dobbiamo dare la possibilità di funzionare. Ovviamente, se tagliamo di quasi il 50 per cento il finanziamento, è impossibile che ci siano i giusti finanziamenti affinché i Comitati degli italiani all'estero svolgano la loro funzione di fulcro delle attività delle comunità, di diffusione della lingua italiana e di diffusione del made in Italy nel mondo.

Proprio per questo ci aspettavamo di più da questo Governo, che tanto ha parlato di italiani nel mondo e di made in Italy, una maggiore attenzione per il mondo degli italiani all'estero. Stessa cosa per quanto riguarda il Consiglio generale degli italiani all'estero, a cui l'ultima legge di bilancio ha tagliato fondi. Aspettiamo l'insediamento del nuovo CGIE da aprile dello scorso anno. Non c'è stato a causa di lungaggini che prolungano tutti gli adempimenti che sono responsabilità di questo Governo e che ancora non sono avvenuti. Il finanziamento attuale consentirebbe al CGIE solo di fare una plenaria e probabilmente un giro delle Commissioni continentali e non consentirebbe un vero e proprio funzionamento di quest'organo che credo sia doveroso nei confronti degli italiani nel mondo.

PRESIDENTE. Saluto a studenti e studentesse dell'Istituto comprensivo Marino Centro di Marino, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno l'onorevole Auriemma? Se è dichiarazione di voto sì. Chiede la votazione per parti separate?

CARMELA AURIEMMA (M5S). Sì, grazie.

PRESIDENTE. Le premesse separatamente dall'impegno?

CARMELA AURIEMMA (M5S). Sì.

PRESIDENTE. Benissimo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Onori. Ne ha facoltà.

FEDERICA ONORI (M5S). Grazie, Presidente. Molto brevemente, condividiamo assolutamente lo spirito di quest'ordine del giorno e dichiaro, infatti, il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle per quanto riguarda la parte degli impegni. I Comites e il CGIE, il Consiglio generale degli italiani all'estero, così come i Comitati degli italiani all'estero sono enti importanti di rappresentanza nelle realtà degli italiani all'estero. Ciononostante, il MoVimento 5 Stelle vorrebbe astenersi sulla parte delle premesse, perché riterremmo necessario completare la formulazione delle premesse attraverso passaggi di questo tipo, ovvero cercare di approfondire il momento di valutazione dell'efficacia e dell'efficienza delle attività portate avanti da questi organi così da impiegare al meglio le risorse e incontrare al meglio le necessità dei cittadini italiani all'estero.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/109 Di Sanzo, limitatamente all'impegno, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Essendo stato respinto l'impegno, non porremo in votazione le premesse.

Ordine del giorno n. 9/888/110 Toni Ricciardi, parere favorevole con riformulazione: accetta la riformulazione?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Toni Ricciardi. Ne ha facoltà.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, ringrazio il Governo e chiedo di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/110 Toni Ricciardi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Ordine del giorno n. 9/888/111 Porta, parere favorevole con riformulazione: accetta la riformulazione?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Sanzo. Ne ha facoltà.

CHRISTIAN DIEGO DI SANZO (PD-IDP). Accetto la riformulazione, ma chiedo di metterlo in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/111 Porta, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 50).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Prima di passare agli ordini del giorno accantonati, ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Presidente, con la stessa modalità con cui questa mattina il presidente Rampelli ci ha ricordato la necessità da parte di tutti, insieme, di condannare le violenze, con la stessa volontà di unitarietà, ma con la determinazione di questo mio intervento, che spero possa essere di tutta l'Aula, questa mattina siamo rimasti molto colpiti dalle parole del Ministro Valditara che troviamo assolutamente inaccettabili rispetto ad una vicenda (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) sulla quale avremmo gradito un riferimento, questo sì, lo dico davvero oltre ogni ruolo politico che ciascuno di noi qui dentro può avere.

Sabato abbiamo visto ragazzini picchiati e credo che su questo il Ministro avrebbe dovuto spendere un secondo del suo tempo per la condanna di quelle violenze, perché sono state violenze inaudite che andavano condannate, ma non lo abbiamo sentito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Quello che, però, abbiamo sentito oggi, Presidente, è di una gravità davvero inaudita, perché abbiamo sentito censurare la preside di un liceo per le parole che ha scritto in una lettera, parole che ci hanno richiamato tutti a combattere l'indifferenza contro ogni forma di violenza, contro ogni forma di odio, contro ogni forma di discriminazione, contro un passato che ci divide, ma su quel passato credo, oggi, dovremmo anche avere la capacità di stare dalla parte giusta della storia.

Ebbene, rispetto a quelle parole, così gravi e inaudite, la posizione del Partito Democratico, però, Presidente, ci impone di chiedere con urgenza che il Ministro Valditara venga in quest'Aula a spiegarci esattamente cosa intende, perché ha inteso - a noi è parso - censurare le parole della preside (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e perché non abbia preso, invece, una posizione forte, decisa e determinata, che tutti noi avremmo appoggiato, rispetto ai fatti che sono accaduti sabato a Firenze. Ci auguriamo, quindi, che il Ministro accolga immediatamente questa nostra richiesta e che si presenti in Aula, perché crediamo che sia importante, sia importante per quei ragazzi, sia importante per questi ragazzi che assistono oggi, qui, ai nostri lavori e che sia importante per questo Paese, per crescere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso tema, l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, Presidente. Anche noi ci uniamo a questa richiesta, che il Ministro Valditara venga in Aula a spiegare le ragioni di queste parole che sono, francamente, inqualificabili. A nome del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, noi esprimiamo la solidarietà alla preside Annalisa Savino (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), le cui parole sono parole in linea - e lo voglio ricordare al Ministro Valditara - con la Costituzione della Repubblica italiana (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). Non lo dimentichi, il Ministro Valditara, che ha giurato su quella Costituzione. E ciò minacciando di provvedimenti una preside che non ha fatto altro che richiamare i giovani al fatto che la violenza - richiamandosi alla violenza fascista, e non dobbiamo avere paura di nominare quella parola (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra) -, a Firenze, ha rappresentato un momento terribile, su cui dobbiamo essere uniti.

Io ho accolto e accolgo l'invito dell'onorevole Rampelli di lanciare un messaggio chiaro contro la violenza e, proprio nel momento in cui c'è stato questo messaggio, penso e pensiamo che le parole improprie non sono le prime: dall'umiliazione come metodo di studio al tema degli stipendi differenziati e quant'altro; oggi arriviamo a un richiamo inaccettabile. Venga il Ministro Valditara qui, in Aula, a spiegare queste parole, per noi inqualificabili, e ribadiamo, ancora una volta, la solidarietà alla preside Annalisa Savino (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso argomento, l'onorevole Sasso. Ne ha facoltà.

ROSSANO SASSO (LEGA). Grazie, Presidente. Informo, per suo tramite, i colleghi del PD e della sinistra, in genere che, in Italia, non esiste alcun pericolo del fascismo, non esiste alcuna deriva autoritaria (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Esprimo, a nome mio e a nome della Lega, ma penso anche a nome di tutto il centrodestra, evidentemente, solidarietà, che non è mai scontata, alle vittime di una delle tante scazzottate che, purtroppo, accadono, a volte per futili motivi, a volte per motivi politici (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Colleghi, dovete far continuare l'onorevole Sasso. Prego, onorevole.

ROSSANO SASSO (LEGA). Magari, se mi lasciaste continuare, capireste che sto andando nella vostra direzione. Se, poi, volete fare sempre attacchi strumentali contro il Ministro dell'Istruzione, fatelo pure, ma fatemi terminare, non fate i fascisti, per cortesia (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Stavo finendo, stavo cercando di completare il mio pensiero. Vede, Presidente, di fronte alle innumerevoli aggressioni che i militanti della Lega, di Fratelli d'Italia, di Forza Italia subiscono, con cadenza quasi settimanale ai loro banchetti, alle loro sedi, io non ho mai - ripeto, non ho mai - sentito alcun dirigente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra)… Presidente, vorrei davvero, nell'Aula che rappresenta la democrazia, poter completare il mio pensiero.

PRESIDENTE. Onorevole Stumpo… Prego, onorevole Sasso, continui.

ROSSANO SASSO (LEGA). Stavo dicendo, di fronte a tante aggressioni, purtroppo - e lo dico da uomo di scuola e da figlio di dirigente scolastico, che ha il massimo rispetto per la categoria -, non ho mai letto una missiva, una circolare vergata da un dirigente scolastico che andasse a spiegare agli studenti il pericolo della deriva stalinista, leninista o comunista (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia - Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra). Allora, diciamo come stanno le cose…

PRESIDENTE. Collega, arrivi alla conclusione.

ROSSANO SASSO (LEGA). …e mi avvio alla conclusione…

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, colleghi, avete tutti svolto il vostro intervento. Facciamo finire l'onorevole Sasso.

ROSSANO SASSO (LEGA). Colleghi, vorrei arrivare alla conclusione.

PRESIDENTE. Prego, collega.

ROSSANO SASSO (LEGA). Vedete, colleghi…

PRESIDENTE. Come vede, la sto aiutando ad arrivare alla conclusione. Quindi, arrivi alla conclusione. Prego.

ROSSANO SASSO (LEGA). Non abbia nulla da temere la dirigente scolastica, militante del PD (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)

PRESIDENTE. Colleghi!

ROSSANO SASSO (LEGA). …perché poi si scoprono le cose, poi si scoprono le cose, poi si scoprono! È un fatto pubblico, è un fatto pubblico (Una voce dai banchi del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista: “Vergognati!”)!

PRESIDENTE. Collega, arrivi alla conclusione, per cortesia. Concluda il suo intervento.

ROSSANO SASSO (LEGA). Evidentemente, è consentito avere idee e propagandare anche le primarie del PD sul proprio profilo social (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, colleghi!

ROSSANO SASSO (LEGA). …ma dovete mettervi in testa che la scuola non è più proprietà culturale della vostra egemonia!

PRESIDENTE. Onorevole Sasso, la ringrazio.

ROSSANO SASSO (LEGA). Lo dovete capire! Non si può fare più politica a scuola. Se volete fare politica, fatelo nelle vostre sedi di partito, e non più nelle nostre scuole (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sullo stesso tema, l'onorevole Orrico. Ne ha facoltà.

ANNA LAURA ORRICO (M5S). Grazie, Presidente. Mi ero illusa, dall'incipit dell'intervento del collega Sasso, che volesse, in maniera oggettiva e obiettiva, finalmente dire qualcosa sulle solite uscite che il Ministro Valditara ormai ci ha abituato ad ascoltare (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), dagli stipendi differenziati a seconda che un docente viva a Milano o a San Luca, o alla creazione dello studiolo privato per ogni docente, mentre ci sono alunni che fanno lezione nei corridoi dei nostri istituti scolastici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

E, allora, nell'unirci, come MoVimento 5 Stelle, alla richiesta dei colleghi del PD e di Alleanza Verdi e Sinistra, chiediamo anche noi che il Ministro Valditara ci venga a dire come mai non ha condannato e stigmatizzato le violenze di appartenenti ad Azione studentesca (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), che, sì, è un movimento collegato alla destra, nei confronti di alcuni studenti che semplicemente contestavano il volantinaggio che stavano praticando e, alle cui contestazioni con le parole, hanno reagito con la violenza e l'aggressione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Ma, invece di condannare la violenza e l'aggressività, che, precedentemente, in quest'Aula sono state richiamate dal collega di Fratelli d'Italia rispetto alla violenza che c'è stata nei confronti della sede di Fratelli d'Italia alla Garbatella, lo stesso Ministro Valditara cosa fa? Condanna una dirigente scolastica che, in piena libertà e autonomia, ha fatto una cosa molto semplice: spiegare ai ragazzi cos'è il fascismo e come si possono originare sistemi autoritari e dittatoriali (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) quando alla libera affermazione di un pensiero si reagisce con la violenza!

È, allora, in quest'Aula che bisogna condannare questi avvenimenti e il Ministro Valditara ci venga a spiegare perché, invece di condannare la violenza e l'aggressione, condanna una libera espressione di una dirigente scolastica (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Mi farò tramite con il Presidente per trasmettere la richiesta che il Ministro Valditara venga in Aula.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 888​)

PRESIDENTE. Passiamo ora agli ordini del giorno accantonati.

A tale proposito, chiedo alla rappresentante del Governo di esprimere i relativi pareri, in particolare sull'ordine del giorno n. 9/888/42 Grimaldi.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/888/42 Grimaldi c'è una riformulazione: sostituire nell'impegno le parole: “ad adottare” con le seguenti: “a valutare l'opportunità, anche compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica e con la capienza degli organici, di individuare (…)”.

PRESIDENTE. Onorevole Grimaldi, accetta la riformulazione?

MARCO GRIMALDI (AVS). Sì, però con il voto sull'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/42 Grimaldi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 51).

Ordine del giorno n. 9/888/60 Gianassi. Qual è il parere del Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Presidente, grazie. È favorevole con la seguente riformulazione: occorre sopprimere le premesse e, nell'impegno, inserire: “Impegna il Governo a valutare l'opportunità di una rivisitazione della disciplina dettata dalla legge 26 luglio 1975, n. 354, sull'ordinamento penitenziario, sulla concessione della detenzione domiciliare”.

PRESIDENTE. Onorevole Gianassi, accoglie la riformulazione?

FEDERICO GIANASSI (PD-IDP). Avrei voluto accoglierla, ma non posso farlo, perché non c'è alcuna indicazione su quale tipologia di rivisitazione debba essere fatta, se le premesse sono totalmente e integralmente cancellate. Non posso accoglierla.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/60 Gianassi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Chiedo alla rappresentante del Governo di precisare l'esatta riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/888/39 Giachetti, al quale siamo già passati.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. La riformulazione è pressoché analoga a quella del precedente ordine del giorno n. 9/888/60 Gianassi. Quindi, sopprimere le premesse e inserire nell'impegno: “Impegna il Governo a valutare l'opportunità di una rivisitazione della disciplina dettata dalla legge 26 luglio 1975, n. 354, sull'ordinamento penitenziario…

PRESIDENTE. No, mi scusi, Sottosegretaria. Deve solo precisare come sostituire l'espressione: “il richiamo alla premessa”, avendo soppresso le premesse, perché ormai siamo già andati oltre.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Mi è arrivata una riformulazione differente dal Ministero.

PRESIDENTE. Adesso, intanto andiamo agli altri ordini del giorno accantonati. Però, questa cosa va chiarita solo come una correzione tecnica, perché avevamo già dato il parere favorevole prima.

Ordine del giorno n. 9/888/68 Cappelletti.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Chiedo scusa all'onorevole Cappelletti, perché, effettivamente, la sua osservazione era corretta. Per cui, le propongo la riformulazione analoga a quella che è stata sottoscritta dai suoi colleghi al Senato: “(…) a procedere, previa istruttoria in sede tecnica, all'incremento della percentuale di indennizzo prevista a favore degli azionisti, già ammessi a beneficiare del FIR, in conformità a quanto previsto dal citato comma 496 della legge di bilancio 2019”.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore accoglie la riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/888/78 D'Orso.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Purtroppo, onorevole D'Orso, il parere rimane contrario, ma la motivazione è che vi è una revisione organica della disciplina e, quindi, il Governo, in questa sede, non può assumere impegni.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/888/78 D'Orso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

Torniamo all'ordine del giorno n. 9/888/39 Giachetti. Prego, rappresentante del Governo.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Facciamo questa modifica, in riferimento, appunto, alla soppressione delle premesse: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative legislative volte a rafforzare il ruolo del magistrato di sorveglianza ai fini della concessione dei permessi straordinari (…)”.

PRESIDENTE. Sta bene. Quindi, era solo una modifica tecnica.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 888​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Ilaria Cavo. Ne ha facoltà.

ILARIA CAVO (NM(N-C-U-I)-M). Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori del Governo, il decreto Milleproroghe, per definizione, è un provvedimento che tocca più temi, una consuetudine con cadenza annuale, allo scopo di prorogare scadenze che consentono di mantenere misure a sostegno di cittadini e imprese, di avere più tempo per intervenire su particolari materie e di non perdere risorse.

Se c'è un Governo che può vantare diritto a un decreto Milleproroghe, è certamente un Governo che si è insediato alla fine dell'anno scorso, cosa rara nella storia di questo Paese. Noi Moderati condividiamo questo provvedimento, non solo nell'opportunità, ma chiaramente anche nel merito, perché, come gli altri provvedimenti votati finora in quest'Aula, è fortemente politico e di buon senso, che tiene conto delle istanze del Paese e decide. Decide su settori, quali il lavoro, il pubblico impiego, la scuola, l'università, l'alta formazione e la sanità. Sicuramente, con l'apertura nel settore sanitario, si esplicita l'azione di un Governo che riconosce l'impegno, i meriti e il grande lavoro svolto da tutti coloro che hanno avuto un ruolo in prima linea contro la pandemia.

Allo scopo di fronteggiare la grave carenza di personale e di superare il precariato, oltre che per assicurare continuità nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, si stabilizza il personale sanitario e amministrativo, che abbia maturato almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui 6 mesi nel periodo che intercorre tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022. È una misura di giustizia nei confronti del personale sanitario e anche nei confronti dei cittadini, dato che tali assunzioni contribuiranno a sopperire alle ben note carenze di organico, al fine di erogare al meglio i servizi essenziali. Ciò dimostra che le misure volte alla stabilizzazione del precariato, in questo particolare momento storico, sono parallelamente misure di prospettiva, perché finalizzate a rafforzare i servizi sanitari regionali, anche per il recupero delle liste d'attesa. In questo senso, ben venga la possibilità di avvalersi, anche per gli anni 2022-2023, di medici specializzandi, così come di medici di famiglia fino al compimento del 72° anno di età, in deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti e su richiesta degli interessati. Certo, è evidente - vogliamo precisarlo - che queste misure sono da considerarsi un inizio, non un compimento o una soluzione complessiva e definitiva del problema.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI (ore 13,13)

ILARIA CAVO (NM(N-C-U-I)-M). Sul fronte del lavoro, a parte i provvedimenti generali, finalizzati ad agevolare i ricambi generazionali all'interno delle aziende, con l'accesso degli under 35 a fronte dell'esodo anticipato dal lavoro per chi è prossimo alla pensione, vorrei sottolineare, in particolare, gli interventi nel settore scolastico. Tra le varie misure - in questo decreto, sono diverse -, il Ministero dell'Istruzione è autorizzato a bandire, a decorrere dal 1° giugno, nell'ambito della vigente dotazione organica, un concorso pubblico per titoli ed esami, per l'assunzione, a tempo indeterminato, di 59 dirigenti tecnici e di ulteriori 87 a decorrere dal 2025. È una misura sulla quale siamo intervenuti in Senato, come gruppo Noi Moderati, e per questo tengo a precisarla in questa dichiarazione di voto. Ad essa, si aggiungono la copertura del 50 per cento dei posti per l'insegnamento della religione cattolica, che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici 2022-2023 e 2024-2025, e i provvedimenti per ulteriori immissioni in ruolo per il personale non scolastico.

È un segnale importante, perché questi insegnamenti non potevano rimanere vacanti. Non è solo un tema assunzionale, occupazionale, ma evidentemente un segnale cui teniamo particolarmente. Così pure è concreto e, al tempo stesso, politico il provvedimento attuato, per garantire funzionalità alle scuole d'infanzia paritarie con l'autorizzazione a incarichi anche temporanei per gli educatori. È importante la funzionalità del sistema paritario dell'istruzione 0-6, così come, ovviamente, quella dell'istruzione paritaria e, parimenti, statale, su cui abbiamo insistito e siamo intervenuti anche in sede di legge di bilancio.

In questo Milleproroghe, c'è molta attenzione al mondo della scuola e della formazione, in generale, a tutti i livelli. I tirocini sono semplificati e l'università vede prorogati, fino al dicembre prossimo, le assunzioni per il personale a tempo indeterminato e il conferimento degli assegni di ricerca. Anche in questa sede e in coerenza con le scelte del PNRR e con le esigenze del Paese, è riconosciuto il ruolo degli ITS Academy, gli istituti tecnici superiori post-diploma, per i quali si prevede il rinnovo dei criteri del riparto delle risorse nazionali. Non è qualcosa di irrilevante, perché si riconoscono qualità degli iscritti e dell'offerta e investimenti fatti dai territori e dalle fondazioni, che tanto hanno creduto nella formazione di figure professionali e tecniche, di cui il Paese ha sempre più bisogno. Non si tratta, dunque, come si può ben vedere, soltanto della somma di semplici proroghe. Non si prende tempo, al contrario si investe sulla formazione, consolidando percorsi, in questo caso di qualità, e scegliendo di investire sui giovani e sul futuro.

Futuro vuol dire anche scelte chiare sulla politica energetica, a partire dalla proroga del termine per l'esercizio della delega legislativa in materia di razionalizzazione e semplificazione della disciplina sulle fonti energetiche rinnovabili. L'obiettivo è semplificare una materia complicata, resa complessa dal sommarsi e stratificarsi di norme nel tempo. Si interviene anche sulle norme riguardanti lo smaltimento a fine vita dei rifiuti originati da pannelli fotovoltaici. Allo scopo di agevolare lo sviluppo della rete di ricarica per le auto elettriche, si estende alle annualità 2023 e 2024 la concessione di contributi per l'acquisto di colonnine di ricarica di veicoli elettrici: senza la rete infrastrutturale, del resto, non ha alcun senso continuare a spingere verso la riconversione del parco auto. Si tratta di misure concrete, dunque, che appoggiamo. Noi Moderati continueremo a sostenere il Governo, fino a quando la sua azione sarà volta all'aiuto concreto di cittadini, famiglie e imprese. Voglio anche citare la proroga al 30 giugno della sospensione dell'efficacia delle clausole contrattuali che consentono all'impresa fornitrice di energia elettrica e gas di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo, una tutela importante per i consumatori e per le famiglie.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI (ore 13,16)

ILARIA CAVO (NM(N-C-U-I)-M). Infine, restando in tema di famiglia, penso alle norme che agevolano l'acquisto della prima casa, una misura che, come Noi Moderati, riteniamo di grande rilievo e che è volta al sostegno delle giovani coppie, delle famiglie monogenitoriali, delle fasce di reddito più basse, un sostegno non solo economico, ma anche sociale, appunto, alla famiglia, nucleo base della società. Penso anche alla proroga dell'esercizio della delega sul Family Act, per mettere a punto misure adeguate a sostegno della genitorialità e dei giovani.

Il decreto contiene anche diverse misure importanti legate al turismo, come la proroga delle concessioni balneari. Vorrei, però, soffermarmi su un aspetto che riguarda gli edifici demaniali incamerati dai comuni per una destinazione turistica. In questo caso non c'entra la Bolkestein. Si tratta di quegli edifici che vengono dati ai comuni, affinché possano essere messi in concessione ai privati per finalità turistiche. Abbiamo presentato un emendamento, su cui non è stato possibile avere un parere favorevole, che però abbiamo ottenuto poco fa su un ordine del giorno. Per questo ringraziamo il Governo, perché abbiamo chiesto l'impegno a prorogare le concessioni, attualmente ventennali, per farle diventare quarantennali. Infatti, concessioni ventennali non hanno utilità: nessun privato investe per vent'anni su immobili che invece sono preziosi, che rischiano di rimanere sostanzialmente inutilizzati nelle nostre località di pregio, sulle nostre coste, e che, invece, con concessioni più durature, potrebbero diventare realtà importanti, con finalità turistiche. Mi auguro che quest'ordine del giorno non rimanga nel cassetto, ma possa diventare un qualche cosa che diventi volano per il nostro turismo e i nostri territori. Sviluppo, casa, famiglia, lavoro, scuola, formazione, sanità, sempre nell'ottica di una vicinanza alle fasce più deboli, sono i temi che più ci stanno a cuore, che ritroviamo in questo decreto, che non è soltanto - ribadisco - una proroga di termini, ma un provvedimento che traccia una rotta in questi settori chiave. Per queste scelte assunte, per la concretezza e l'utilità, dichiaro, a nome del gruppo Noi Moderati, il nostro voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, signora Presidente. Fiducia su fiducia, il Governo e la maggioranza che lo sostiene, continuano a costruire un'Italia fondata sui privilegi e sull'indifferenza alla crisi climatica. Anche in questo provvedimento, il decreto Milleproroghe, che potrà sembrare banale, perché dovrebbe occuparsi di proroghe, vi sono misure importanti che vanno in questa direzione. Dal 2010 tentate di disapplicare la direttiva Bolkestein con numerose proroghe. Ieri l'onorevole Bergamini, di Forza Italia, ha detto che lo stesso Bolkestein ha affermato che la direttiva non andava applicata per le concessioni demaniali. Segnalo all'onorevole che l'applicazione della direttiva alle concessioni demaniali è stata ribadita, nel luglio 2016, da una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea. Sempre qui, dai banchi della maggioranza, l'onorevole della Lega, Nicola Ottaviani, si domandava perché il Parlamento veniva esautorato di funzioni importanti dal Consiglio di Stato. Voglio ricordare e segnalare alla Lega che ci troviamo di fronte a quella che viene definita nomofilattica, cioè norme che devono essere omogenee e che sono invece norme contrarie al diritto dell'Unione europea, dunque disapplicabili anche dalla pubblica amministrazione, cosa che è accaduta nei tribunali del nostro Paese.

Segnalo sempre che l'articolo 117 della Costituzione assegna la potestà legislativa allo Stato che la esercita nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario, e la direttiva Bolkestein è questo. Vi dimenticate di queste cose. Ma perché vi dimenticate di queste cose? Perché dovete tutelare dei privilegi. Avete giustificato questa proroga perché manca la mappa delle concessioni demaniali, in realtà la mappa c'è, ma in parte avete fatto una cosa molto, molto grave, e lo segnala alla Corte dei conti che dice che la parte del portale del mare, il cosiddetto SID, quella nella quale dovrebbero essere inserite le concessioni demaniali, funziona in parte. Sapete perché? Perché mancano poche centinaia di migliaia di euro. Tutto ciò è veramente paradossale, ma non è frutto di negligenza, ma frutto di una strategia veramente scientifica, da questo punto di vista. Di fronte a quest'assenza di poche centinaia di migliaia di euro per finanziare questo portale, noi assistiamo a un'evasione erariale del 50 per cento perché lo Stato incassa dalle concessioni demaniali solo 107 milioni di euro, a fronte di un fatturato di 7 miliardi di euro l'anno. Questi numeri indicano veramente quanto state tutelando i privilegi. Ricordo al riguardo l'ex Ministro dell'Economia, Tremonti, che vedo poco frequentare le aule, molti anni fa decise di alzare i canoni - una delle poche cose sulle quali io sono stato d'accordo con lui -, ma lo fermò la sua stessa maggioranza. Il Ministero dell'Economia fece un'analisi puntuale dicendo quant'era il rapporto tra concessioni demaniali e fatturato. Sapete quanto incidono le concessioni demaniali sul fatturato complessivo degli stabilimenti balneari? Lo 0,16 per cento.

Per arrivare a capire in maniera molto chiara - mi riferisco agli italiani e alle italiane che ci ascoltano, quindi non solo ai parlamentari - la vicenda dello scandalo delle concessioni demaniali prenderò ad esame - non me ne vogliate - l'esempio classico di scuola - il Twiga di Briatore e della Ministra Santanche' - che versa allo Stato poco più di 18.000 euro l'anno, ma fattura 4 milioni di euro. Così stando le cose, in questo locale esclusivo - dove per affittare una pagoda si paga mille euro al giorno - in un solo giorno l'investimento viene ripagato. Ma sapete che cosa è accaduto? Negli anni precedenti, la Santanche' e Briatore prendevano in subconcessione questa concessione pagando centinaia di migliaia di euro alla famiglia Galeotti che l'aveva presa nel 2005 a 4.322 euro l'anno, ma, con gli adeguamenti Istat, l'importo è arrivato sopra i 18.000 euro. Successivamente, Briatore, che gli affari li sa fare - uno che ci insegna sempre in televisione quanto sono sfaticati questi giovani italiani che non vogliono lavorare -, lui, sì, che è furbo, ha capito che c'è l'affare con i beni dello Stato. Ed allora che cosa ha capito? Che forse era meglio comprarsela questa concessione, ma siccome le concessioni del demanio non si possono comprare si è andato a comprare il ramo d'azienda della famiglia Galeotti. Sapete a quanto ha comprato il ramo d'azienda della famiglia Galeotti? L'ha comprato a 3,9 milioni di euro. Pensate un po': lo Stato incassa 18.000 euro e quello ha pagato la stessa concessione a 3,9 milioni di euro. Voglio capire: ma lo Stato italiano vuole esercitare una funzione in nome dell'interesse pubblico e tutelare i conti dello Stato? Perché dovete privilegiare questi signori? Voglio far presente una cosa, dato che criticate gli altri Paesi: la Francia le gare le ha fatte. A Saint-Tropez o nella famosa spiaggia d'élite di Ramatuelle hanno diviso le spiagge in lotti con 21 concessioni, uguale, più o meno, alla superficie del Twiga di Briatore e della Santanche', dato che vi ho detto che prenderò quello come esempio, come caso di scuola. Sapete a quanto il prefetto di Ramatuelle l'ha messa all'asta? L'ha messa all'asta e assegnata a 225.000 euro l'anno, solo per la quota fissa.

Allora smettetela di parlare di svendere le spiagge alle grandi multinazionali, perché le multinazionali già ci sono in Italia. È il caso, per esempio, dell'emiro del Qatar che ad Arzachena possiede 19 concessioni demaniali e possiede l'hotel 5 stelle a Cala di Volpe. Sapete quanto paga per la spiaggia l'hotel Cala di Volpe, dove una suite costa decine di migliaia di euro? Per carità, ognuno spende i soldi come gli pare, ma il problema è che noi non possiamo regalare i soldi all'emiro del Qatar, cari onorevoli della Lega e di Fratelli d'Italia che tanto parlate sempre delle multinazionali. Ebbene, l'emiro del Qatar in un anno ha incassato da quelle 19 concessioni 106 milioni di euro, mentre ha pagato per la spiaggia di Cala di Volpe 520 euro l'anno. Mi volete dire se questo non è indecente? È indecente e significa dare schiaffi in faccia agli italiani che, di fronte ai loro beni, i nostri beni che noi dovremmo curare, come dice il codice civile come un buon padre di famiglia, una buona madre di famiglia, invece li diamo in questa maniera.

Andiamo avanti su altri aspetti che riguardano i privilegi. Faccio riferimento all'aspetto energetico, articolo 11 del decreto Milleproroghe, che forse è sfuggito. Il Governo Draghi aveva fatto una cosa molto importante: aveva bloccato gli aumenti delle tariffe energetiche fino giugno 2023. Per quanto riguarda invece i contratti scaduti, il blocco degli aumenti è stato fermato. Cosa è accaduto? Che vi sono stati aumenti da parte di molti società energetiche - penso a Dolomiti Energia e tante altre - del 46 per cento. Proprio oggi ENI ha pubblicato il proprio bilancio. Sapete quanto ha fatto di utile? Per carità, viviamo in un'economia di mercato ed ENI fa il proprio mestiere, che è quello di aumentare gli utili. Ebbene, ENI ha fatto più 13,3 miliardi nel 2022, più 9 miliardi rispetto al 2021. Pensate che nel 2020 ENI aveva fatto 0,74 miliardi. La Presidente Meloni ci ha raccontato che le bollette diminuiranno. A questo riguardo vi faccio vedere la progressione delle bollette con riferimento a una bolletta pagata da un pensionato riferita ad una casa di 90 metri quadrati; tale pensionato ha pagato, per il bimestre relativo al mese di settembre, 217 euro, a novembre 337 euro, e l'ultima bolletta è stata pari a 370 euro. Presidente Meloni, ma dove avete visto che le bollette sono diminuite? Di fronte a questa situazione avete mantenuto un punto di vista ferreo, veramente abbastanza incredibile, di tutelare le grandi società energetiche. Dopodiché siete venuti a raccontarci che la questione energetica è stata risolta. In realtà, dobbiamo spiegare che, ad esempio, il 2022 si è chiuso con un'esportazione di gas, cioè noi abbiamo esportato gas all'estero per 4,5 miliardi di metri cubi. Avete ingannato gli italiani dicendo che il rigassificatore di Piombino serviva per garantire la sicurezza energetica, ma nel frattempo avete esportato all'estero più di 4 miliardi di metri cubi di gas. Qual è la strategia? È quella di far dipendere l'Italia continuamente e fortemente dalle fonti fossili, far guadagnare le grandi società energetiche a partire dall'ENI e mettere in ginocchio le famiglie e le imprese che invece vorrebbero pagare l'energia a basso costo. Noi per questi motivi voteremo contro questo decreto. Non solo per questo continuo abuso della decretazione ma anche perché i grandi temi sociali e la lotta alla crisi climatica non sono da voi solamente dimenticati, ma sono da voi fortemente contrastati. In tutto ciò, voi troverete in noi forti e tenaci avversari (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Il Milleproroghe è un provvedimento, diciamo, strano, poco si presta a dichiarazioni di dieci minuti complessivi.

Intanto, invecchiando ho un po' ammorbidito le mie posizioni, qualche anno fa pensavo: ma che Stato è quello in cui ogni anno c'è un provvedimento chiamato Milleproroghe? È uno Stato che non è in grado di assumere una posizione e mantenerla tale, ha sempre bisogno continuamente di rinviare provvedimenti, scadenze e vigenze. Poi invecchiando, assieme a tante altre cose, ho anche capito che in una certa misura è fisiologico a fine anno, è una risposta anche a shock imprevedibili. Il problema è che da ormai diversi anni il Milleproroghe ha travalicato questa versione fisiologica, è diventata una dimensione patologica. Voi prendete la dimensione di questo provvedimento, è un provvedimento abnorme! Ora, l'abbiamo fatto tutti un Milleproroghe, anche se con dimensioni diverse, ma questo fa parte di un'altra follia - ogni tanto vengono i ragazzi qua, adesso non ci sono, ma io mi chiedo, che cosa pensano quando ci guardano? - noi siamo in grado di accenderci solo quando ci insultiamo, fascisti contro comunisti, è una macchina del tempo a cinquant'anni fa, sono i momenti in cui ci accendiamo e parliamo tutti! Tuttavia, il Milleproroghe fa parte di una serie di imperfezioni di cui tutti siamo consci, ma che non facciamo mai niente per risolvere. Tutti siamo consci che uno Stato che non ha una credibilità nel fissare una scadenza non è uno Stato che funziona, perché crea delle aspettative di rinvii continui, che sia l'approvazione dei bilanci dei comuni, che sia una scadenza fiscale, che sia la vigenza di un incentivo. È evidente che se creiamo l'aspettativa che una certa data sarà prorogata sono gli stessi comportamenti a esserne influenzati. Ora, un conto è una misura fisiologica, ma voi contate le norme in questo provvedimento e capite che è una sorta di suicidio di credibilità del settore pubblico. Ne siamo consapevoli tutti, tutti all'opposizione critichiamo poi diventiamo maggioranza e facciamo più o meno la stessa cosa. Ecco, questa è una delle patologie di cui tutti riconosciamo l'esistenza, spetta a noi cambiarla ma ce ne guardiamo bene.

L'altra cosa - anch'io che sono alla seconda legislatura avessi 10 euro per ogni volta che l'abbiamo detto, insomma integreremmo l'indennità parlamentare in misura considerevole – ma vi pare normale come stiamo continuando ad approvare i decreti legge in seconda lettura? Ma vi sembra normale? Quando il semaforo per noi è rosso, quindi la prima lettura la fa il Senato, arriviamo qua e facciamo un'enorme sceneggiata, che consuma ore di tempo - il tempo è denaro diceva quello - ci parliamo addosso, presentiamo emendamenti, sappiamo che non verranno neanche mai discussi perché poi il Governo mette la fiducia, veniamo qua facciamo la stessa cosa e non abbiamo risolto assolutamente nulla! Ogni tanto a qualcuno gli chiedo: ma che lo presenti a fare l'emendamento? Mi risponde: perché così lo stakeholder è contento. Noi facciamo tutti scemi gli stakeholder, ma secondo voi c'è qualche stakeholder che è veramente soddisfatto che presentiamo un emendamento a un decreto in seconda lettura con la fiducia o che presentiamo un ordine del giorno con “l'impegno a valutare l'opportunità di”? Ma c'è qualcuno che ci vota poi alla prossima elezione per cose del genere? Tutti ne siamo consapevoli, ma tutti lo continuiamo a rifare, come se fossimo immersi in un flusso di coscienza.

Non è che ho molto altro da dirvi, in questo decreto la cosa più politicamente importante è questa dei balneari e anche qui l'abbiamo vissuta sempre come tutto il resto - anche su questo potrei mettere una taglia di 10 euro ogni volta che l'abbiamo detta - una sfida fra curve ultrà, viva i balneari, abbasso i balneari; ma non è mica così questa vicenda! Noi qui stiamo parlando di beni dello Stato dati in concessione a degli onesti e capaci lavoratori, che, semplicemente, dopo un certo numero di decenni, è il caso di consentire l'opportunità, non alla multinazionale, ma magari a un gruppo di ragazzi oggi neolaureati o diplomati all'istituto alberghiero che riesce chissà come ad avere due linee di finanziamento, ha delle idee di gestione innovativa di una spiaggia, ma gliela vogliamo dare la possibilità di partecipare a una procedura in cui mi dice guarda io lo so gestire meglio di te fammi provare (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe)? Ma perché questa cosa non si può fare e continuiamo a raccontare che in quel caso noi daremmo agli attuali gestori degli stabilimenti balneari un paio di cazzotti in faccia, dicendo loro: via tu vattene? Ma quando la finiamo con queste balle? La delega del Governo Draghi precisa in modo chiaro che quella gara la può vincere, perché continuare a dire, come ha fatto il collega prima, che la gara significa che lui la perde, vuol dire che siete consapevoli che la gestione attuale è inefficiente. La gara la può vincere, anche perché ci sono procedure che lo tutelano per vincere quella gara o lo tutelano qualora il suo reddito familiare venga solo da lì.

Qualora perda la gara, ci sono le procedure di indennizzo della parte non ammortizzata degli investimenti. Ma perché dobbiamo raccontare tutto questo? Come se arrivasse J.R. e cacciasse via l'onesto lavoratore italiano che ti dà la pasta con le melanzane e invece ti fa mangiare il sushi o il cuscus. Ma quanto vogliamo andare avanti con cose del genere? Poi, diceva il collega che dobbiamo completare la mappatura; abbiamo fatto in tempo a mappare il genoma! Ma si dice che non si può mappare… È complicato. Ma cosa è complicato? Sono tutti modi per perdere tempo, per rispondere a una legittima pressione di una categoria di interessi, che però deve essere contemperata con l'interesse generale.

Infine, su questo punto, e poi vado a concludere. Ai folti banchi della destra che mi stanno ascoltando - il discorso di cosa è di destra e di cosa è di sinistra in questo Paese a me ogni tanto appassiona, ma non ho il tempo per farlo - mi spiegate a che punto della storia la destra è diventata quella cosa che rifiuta il mercato, che rifiuta la competizione, che rifiuta, Flavio, le imprese, che rifiuta l'apertura al commercio, ed è diventata quella cosa che sostanzialmente vi chiede: mandiamo tutti in pensione prima, usiamo la spesa pubblica, stampiamo moneta, no alle imprese? Siete diventati i Cobas, non la destra. A che punto della storia la destra si è fissata - vale per i balneari, vale per i tassisti - sulla difesa di piccoli gruppi legittimi di interesse, Roberto rispondimi dopo, perché voglio capire a che punto della storia questo attiene alla difesa dei valori di libertà, di iniziativa privata e libertà economica?

Infine, concludo facendo solo un accenno alla vicenda superbonus. La vicenda del superbonus libera un po' di spazio fiscale per quest'anno, per l'anno prossimo e anche per quello successivo. Non poco, qualche bel decimale di PIL, assieme a qualche altro spazio fiscale che si libera in considerazione del fatto che le stime, che avevate previsto in legge di bilancio sui crediti di imposta per l'energia - l'avevate fatto apposta, ve l'avevamo detto e avete fatto bene -, sono molto pessimistiche; quindi, da lì si libera spazio fiscale, solo sul 2023, ovviamente.

Altro spazio fiscale si libera perché la recessione alla fine è stata evitata - prima che ve ne prendiate il merito - non da voi, ma da una serie di circostanze internazionali. Tradotto: può darsi, anzi è praticamente sicuro che, per i prossimi mesi e prossimi anni, ci sia un quantitativo di soldi in più che nessuno pensava di avere. Quand'è che ci fate capire esattamente che idee avete su come spenderli? Perché noi qualche idea ce l'abbiamo. Prendete il programma elettorale e pescate a caso qualche flat tax in più, qualche proroga in più per qualche categoria eccetera, o con quei soldi, che possono arrivare anche vicini a un punto di PIL, probabilmente avete intenzione di mettere in atto qualche strategia per la competitività seria del Paese?

Bankitalia ci ha ricordato l'altro giorno che in questo Paese le agevolazioni fiscali sulla casa sono il triplo delle agevolazioni per le imprese e per lo sviluppo economico. Ma che Paese è questo - nulla contro la casa, il Governo Renzi è stato l'ultimo che ha tolto la TASI sulla prima casa - ma che Paese è quello che spende più in pensioni che in istruzione e quello che spende tre volte in più per la legittima sacrosanta e da noi benedetta tutela della casa rispetto a quanto spende per incentivare le nostre imprese a produrre ricchezza, sviluppo, occupazione per stare sui mercati (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe)?

Se queste domande vi suonano familiari e prima del DEF di aprile avete voglia di dirci esattamente che idea avete, forse contribuireste a dare l'impressione di un Governo che sa dove sta andando e non sta navigando a vista guardando l'ultimo sondaggio del lunedì (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pella. Ne ha facoltà.

ROBERTO PELLA (FI-PPE). Grazie, Presidente. Sottosegretari, membri del Parlamento, il decreto-legge Milleproroghe è da sempre un provvedimento molto corposo ed eterogeneo che interviene sui diversi temi delicati del Paese e per i comparti più significativi e strategici.

Durante l'iter è stato fatto un notevole lavoro di miglioramento del testo, in un clima costruttivo e di confronto tra maggioranza e opposizione. Gli emendamenti di iniziativa parlamentare proposti da Forza Italia, successivamente approvati, hanno offerto un contributo importante su tematiche che richiedevano risposte urgenti ed immediate. Innanzitutto, per quanto riguarda l'ambito sanitario, un comparto che sta attraversando profonde difficoltà, è stato approvato un emendamento a firma della nostra presidente, senatrice Licia Ronzulli che, per far fronte alla carenza di personale sanitario, differisce al 31 dicembre 2025 l'applicabilità della disciplina transitoria in tema di reclutamento a tempo determinato, con orario a tempo parziale, di medici specializzandi e di altri professionisti sanitari (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Lo stesso emendamento consente poi deroghe fino al 2025 alle norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie e in tema di ingresso in Italia per motivi di lavoro di medici e infermieri stranieri.

Tale iniziativa è stata portata avanti con orgoglio e con motivo da un nostro presidente di regione, Roberto Occhiuto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Inoltre, per fronteggiare la grave carenza di personale abbiamo prorogato la stabilizzazione del personale reclutato durante l'emergenza pandemica e siamo riusciti a far rientrare nei piani di stabilizzazione del personale anche i dipendenti amministrativi che, nel periodo del COVID, sono stati figure altrettanto chiave, insieme al personale medico e infermieristico. Abbiamo tutti celebrato, pochi giorni fa, la giornata nazionale dedicata a queste categorie di professionisti e tra pochi giorni celebreremo quella importante iniziativa di ricordo delle vittime del COVID, proposta di legge formulata dal nostro Vice Presidente della Camera, Giorgio Mule', anch'egli membro del partito di Forza Italia.

Questa è la direzione giusta, questa è la direzione costruttiva, questa è la direzione che Forza Italia, sempre con fermezza e con tenacia, porta all'attenzione del Governo e del Parlamento. In tema di sanità va anche menzionata l'approvazione dello stanziamento di 50 milioni per il Piano oncologico nazionale. Sono state altresì introdotte disposizioni per lo smaltimento delle liste d'attesa, consentendo a regioni e province autonome l'utilizzo di risorse correnti non fruite. Occorre infine menzionare la proroga alla ricetta elettronica fino al 31 dicembre 2024 che ha dimostrato la sua efficacia e la sua utilità e dalla quale non possiamo più tornare indietro. Ebbene, Forza Italia dimostra, attraverso questi interventi, di dare seguito al principio cardine da sempre professato dal nostro presidente, Silvio Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Oggi è emerso con urgenza e piena consapevolezza il valore della priorità che dobbiamo attribuire ai temi della sanità, della cura e del benessere. Il decreto-legge Milleproroghe contiene anche diverse norme a favore degli enti locali, con riguardo particolare agli enti non in equilibrio finanziario. Un primo importante emendamento di Forza Italia, approvato, è quello che proroga il termine entro il quale i comuni capoluogo di provincia, che abbiano presentato la proposta di accordo per il riequilibrio finanziario, non ancora sottoscritta con il Governo, possano presentare o riformulare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale ovvero l'ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato.

Forza Italia si è resa protagonista anche del problema della carenza dei segretari comunali, soprattutto nei piccoli territori in cui accade spesso che un segretario comunale sia a scavalco su più comuni e non reperibile per la fascia di assegnazione prevista. Già in legge di bilancio eravamo intervenuti, grazie a un fondo di 30 milioni istituito con il primo decreto PNRR, di cui sono stato relatore, per estendere proprio l'opzione di utilizzo, in un momento così importante per il Paese in cui occorre sfruttare al meglio le risorse disponibili, come quelle del PNRR e del PNC, e in cui i piccoli comuni hanno necessità di adeguato supporto tecnico e di personale in grado di accompagnarli, dando continuità alle attività amministrative poste in essere.

Si estende ora il periodo massimo di servizio durante il quale il segretario, iscritto nella fascia iniziale di accesso in carriera, su richiesta del sindaco e previa autorizzazione del Ministero dell'Interno, possa assumere la titolarità anche in sedi appartenenti alla fascia professionale immediatamente superiore.

Altre importantissime disposizioni in materia di enti locali introdotte nel testo, e da sempre sostenute da Forza Italia, riguardano, in primis, la possibilità di effettuare operazioni di rinegoziazione o sospensione della quota capitale dei mutui e la possibilità di utilizzare senza vincoli di destinazione le risorse derivanti da operazioni di rinegoziazione dei mutui. Questo a dimostrazione del fatto che Forza Italia è il vero partito di questo Parlamento che ha a cuore il tema degli enti locali, degli amministratori, dei loro sindaci, degli assessori (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) che, con garbo, con rispetto e con devozione, danno il proprio tempo per il bene comune del nostro Paese.

Diversi emendamenti a prima firma di parlamentari di Forza Italia sono stati approvati anche in materia di università e di ricerca. Tra essi, quelli che riguardano il reclutamento dei docenti AFAM per l'anno accademico 2023-2024 a valere sulle vigenti graduatorie, quello sulla proroga da 10 a 11 anni della durata dell'abilitazione scientifica nazionale dei docenti universitari, quello della proroga al 31 dicembre 2023 della possibilità di svolgimento in modalità semplificata degli esami per l'abilitazione all'esercizio di alcune professioni.

Passando, poi, al tema del mondo del lavoro, si esprime soddisfazione per la proroga, anche in questo caso attraverso l'approvazione all'unanimità di un emendamento presentato da Forza Italia, dello smart working per i lavoratori fragili, sia nel settore privato sia in quello pubblico. Rilevante anche la proroga al 30 giugno 2025 dei contratti di somministrazione a tempo determinato.

Per quanto riguarda le misure a sostegno delle attività commerciali che hanno recentemente sofferto delle restrizioni determinate dalla crisi pandemica, si è intervenuti in materia di occupazione del suolo pubblico, prorogando fino al 31 dicembre 2023 la possibilità per gli esercenti di bar e ristoranti di occupare gli spazi liberi all'aperto. Inoltre, è stato prorogato dal 30 giugno al 30 novembre 2023 il completamento delle operazioni di acquisto di beni strumentali per poter fruire del credito d'imposta previsto per le agevolazioni, sia quelle 4.0 sia quelle diverse.

Per quanto concerne il settore delle costruzioni, grazie all'approvazione di un emendamento di Forza Italia, è stata estesa anche all'anno 2023 la possibilità per i concessionari dei lavori pubblici di aggiornare, utilizzando il prezzario di riferimento più recente, il quadro economico e il computo metrico del progetto esecutivo. Tali misure sono finalizzate a fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, che stanno mettendo in grande e seria difficoltà le nostre aziende. La linea di Forza Italia, dettata dal presidente Berlusconi, è del tutto coerente anche con quanto stiamo dibattendo e approvando in questi giorni in materia di carburanti e sblocco dei crediti derivanti dai bonus. La linea di Forza Italia è, da sempre, propositiva, salda negli equilibri di bilancio e soprattutto giusta ed equa nei confronti delle imprese e delle famiglie (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Altre modifiche introdotte da Forza Italia riguardano poi l'agevolazione per la realizzazione degli interventi riguardanti il progetto Polis, relativo alle Case dei servizi di cittadinanza digitale, contenuti nel Fondo di completamento del PNRR. Poi, abbiamo l'applicazione delle misure agevolative per le imprese editrici di quotidiani e periodici, anche qui grazie al nostro Sottosegretario Barachini (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), e l'ampliamento della platea delle imprese esportatrici penalizzate dalla guerra in Ucraina.

Passo, infine, a uno degli argomenti che ci ha maggiormente impegnato nel corso dell'esame del decreto Milleproroghe al Senato, di cui si è discusso molto anche nelle precedenti legislature, ossia la proroga delle concessioni balneari, su cui pende il rischio di procedura di infrazione europea per il mancato rispetto della direttiva Bolkestein, che prevede l'apertura del settore alla concorrenza. Dopo un ampio confronto, sono stati approvati tre emendamenti: il primo differisce a luglio 2023 il tempo a disposizione del Governo per esercitare la delega in materia di mappatura degli stabilimenti; il secondo, esclusivamente di iniziativa di Forza Italia, proroga le concessioni in essere per un anno, fino al 31 dicembre 2024, con possibilità di estenderle ulteriormente fino al 31 dicembre 2025 se si dovessero verificare impedimenti oggettivi all'espletamento delle gare; il terzo emendamento istituisce presso la Presidenza del Consiglio un tavolo tecnico con compiti consultivi e di indirizzo. Come Forza Italia, siamo soddisfatti di aver ottenuto tali importanti risultati in favore del settore, confermandoci dalla parte di un Paese che ha oltre 7.000 chilometri di coste e deve tutelarne gli interessi. Con tali disposizioni, i titolari e i lavoratori delle migliaia di imprese del settore potranno affrontare con serenità la prossima stagione e investire nelle loro attività. Parliamo di 30.000 imprese del settore turistico balneare, di cui 7.000 che gestiscono direttamente stabilimenti balneari e circa 23.000 operatori che erogano servizi accessori all'indotto. Gli occupati del settore turistico balneare sono 300.000 e il valore aggiunto del comparto è pari a 800 milioni di euro.

In conclusione, Presidente, annuncio il voto favorevole di Forza Italia al presente decreto-legge che, oltre a contenere urgenti proroghe di norme vigenti, introduce disposizioni necessarie per i cittadini e per i diversi settori strategici del Paese che si trovano in crisi e si trovano in difficoltà e che, grazie al presidente Berlusconi e alle nostre qualificate squadre di parlamentari di Camera e Senato, guidate dal nostro presidente Alessandro Cattaneo e dalla presidente Licia Ronzulli, sanno apportare le modifiche necessarie e rispondere al meglio alle istanze dei cittadini, del mondo del lavoro e, naturalmente, del mondo degli enti territoriali, che noi ci fregiamo di garantire e di aiutare veramente con passione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Torto. Ne ha facoltà.

DANIELA TORTO (M5S). Grazie, Presidente. Avrei preferito parlare ai colleghi, che, evidentemente, non preferiscono neanche ascoltarle, le critiche di questa opposizione, e vanno a pranzo piuttosto che stare qui in Aula a fare il loro lavoro.

Io lo dico subito a chi è presente: questo Milleproroghe è davvero un inganno per tutti i cittadini italiani, ancora una volta un inganno a firma Giorgia Meloni. Oggi, come sempre, è un'abitudine portare qui, in Aula, le vostre battaglie ideologiche, che, però, non c'entrano nulla con i problemi della gente, che non risolvono i problemi del Paese. Sono passati cinque mesi dalle elezioni politiche e non vi siete accorti che la campagna elettorale si è conclusa. Signori, la pacchia è finita per voi, finita (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! E forse dovreste iniziare davvero a studiare, dovreste iniziare davvero a lavorare per questo Paese. Dimostrate di esserne all'altezza, sempre che ovviamente ne siate in grado.

Presidente, io vado al succo del problema. Lei sa le storture che porta in sé questo provvedimento? Gliele dico io. Partiamo dal metodo, Presidente. Fino a settembre, il partito della Presidente del Consiglio, Meloni, gridava, da quei banchi dell'opposizione, testuali parole, gliele cito: “Il Governo calpesta le opposizioni”, “Il Governo snobba il Parlamento”. Ecco, colleghi, state facendo tre volte tanto ed è bastato soltanto qualche mese per tirarvi giù la maschera. E se questo è il vostro concetto di democrazia, siamo messi male, davvero molto male (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

E poi passo al merito delle cose contenute in questo Milleproroghe. Nulla è stato fatto per prorogare lo sconto delle accise della benzina, nonostante i video ridicoli presso i distributori di benzina, che vi hanno caratterizzato nei mesi precedenti. Nulla è stato fatto per la proroga di Opzione Donna. Ma ve la ricordate Giorgia Meloni? “Sono Giorgia, una donna, una madre, una cristiana!”. Ebbene, questa donna voleva migliorare Opzione Donna e, invece, la distrugge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

E poi, nulla per il reddito di cittadinanza. Lo sapevamo, lo sappiamo tutti che volevate smantellarlo appena giunti al Governo. Eravate voi quelli che promettevano i corsi di formazione entro il 31 gennaio, e credo siano vostre queste parole, che leggo: “Gli occupabili vanno formati a lavoro e non mantenuti sul divano di casa”. Siamo d'accordo, ma come lo fate? Quando? Dove sono queste proposte per i percettori di reddito di cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?

I vostri governatori di regione che cosa hanno fatto? Quindici governatori su venti non hanno toccato i finanziamenti del Governo “Conte 1”, i finanziamenti del PNRR, non hanno fatto nulla per potenziare i centri di impiego. È una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Ed è anche una vergogna quello che avete combinato sul tema balneari. Qui la stessa Forza Italia si contraddice. Volete farci credere che bisogna rimandare di un anno l'indizione delle gare perché, nel frattempo, chissà quale soluzione avete in mente. Ma chi vi crede più? Avevate la soluzione in mente qualche mese fa, addirittura volevate le elezioni anticipate per attuarla e oggi vi presentate con una proroga di un anno. Qui, l'unico risultato che avremo è andare, dritti dritti, verso la procedura di infrazione da parte dell'Europa.

E guardate che, dopo il mancato taglio delle accise, dopo il ritorno delle famose trivelle a cui Giorgia Meloni si opponeva, questo è senza dubbio l'ennesimo insuccessone che vi portate a casa. Complimenti al partito dell'incoerenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Oggi, Giorgia Meloni avrà di che scrivere nella sua agenda e magari preparerà il suo prossimo video su “Fakebook” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Praticamente, qualsiasi misura, che è stata creata in questi anni a favore dei cittadini italiani, questo Governo la distrugge. E sapete perché? Semplicemente, per un motivo, Presidente: perché l'obiettivo di questa maggioranza è infangare il Presidente Giuseppe Conte e tutto il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questa è la verità.

In questi giorni, ne abbiamo viste veramente di tutti i colori, perché credo che un Governo dovrebbe ascoltare i lavoratori, le loro famiglie, gli imprenditori, tutto quel mondo che gira attorno al settore edile (carpentieri, idraulici, elettricisti, tutti, nessuno escluso). E, invece, questo Governo sapete che fa? Ha spezzato le gambe a tutti quanti. Siete voi che avete definitivamente tolto la forza di credere nelle istituzioni, avete tolto la fiducia al nostro popolo di credere allo Stato. E questo è gravissimo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Sarete ricordati come coloro che hanno decretato la morte del superbonus e della nostra economia, perché avete messo su una marea di menzogne e di dati falsi sui bonus edilizi, senza raccontare quello che sta accadendo davvero, perché la draghiana perfetta, che 5 mesi fa prendeva le distanze assolutamente dall'allora Premier Draghi, oggi che fa? Manda per strada migliaia di lavoratori, manda per strada migliaia di persone con debiti sulle spalle, tante imprese, e, soprattutto, migliaia di lavoratori che non avranno più un lavoro, non avranno più una prospettiva di futuro. Io non so come facciate a non vergognarvi!

E a questo aggiungiamo - non c'è niente da ridere, collega! - che il Ministro Giorgetti, il Ministro dell'Economia e delle finanze, si diletta a creare inesistenti buchi di bilancio. Tra l'altro, lo fa con calcoli che non sono degni neanche di un bambino in prima elementare, e questo è veramente vergognoso. Avete appena approvato una legge di bilancio, vorrei sapere dov'era quel buco sul superbonus, oppure, se ci fosse stato, allora siete voi i colpevoli di falso in bilancio. Ditecelo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Ditecelo, perché qui l'unico buco è quello della voragine in cui state gettando 130.000 occupati e 40.000 aziende che saranno condannate al fallimento.

Capisco l'imbarazzo di Forza Italia, ma non vi sentite soli, perché ci siamo noi a darvi una mano. Fatelo capire bene alla vostra Premier Meloni quanto sia importante quello che ha creato il superbonus. Ve lo ricordo io: più ripresa economica, con un impatto sull'economia nazionale di oltre 190 miliardi di euro; più 900.000 posti di lavoro; più economia green, con una riduzione di almeno 1 milione di tonnellate di anidride carbonica nell'atmosfera; più energia disponibile con fonti rinnovabili, con un risparmio in bolletta di quasi 1.000 euro l'anno; più gettito fiscale per lo Stato; più risparmio per le famiglie; più edifici sicuri ed efficienti; meno evasione fiscale, grazie al meccanismo dello sconto in fattura (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). A casa nostra, questo, colleghi, si chiama investimento, non si chiama buco!

Però a voi piace tanto parlare di spesa, piace parlare di costi. E, allora, parliamo di spesa. Parliamo, per esempio, della spesa militare, delle decisioni che ormai non condividete più neanche in questo Parlamento. Ditelo ai cittadini quanto costa per ciascuno di loro la spesa che state facendo in armi e in escalation militare. Abbiate questo coraggio, perché avete inventato la balla dei 2.000 euro a italiano per il superbonus, però poi tacete sui 15, 20 miliardi l'anno che volete investire in armi e non in sanità, trasporti e scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Ecco, veniteci adesso a fare i calcoli alla lavagna, venite!

Presidente, vado a concludere, però prima voglio raccontarvi un fatto curioso, che si aggiunge a tutto questo. Infatti, mentre, qualche giorno fa, la Presidente Meloni si apprestava a bloccare la circolazione dei crediti (la Presidente Meloni è stata eletta in Abruzzo), il suo senatore abruzzese, Liris, chiedeva contemporaneamente di sbloccarli. Quindi, delle due l'una. Il presidente di regione Marsilio, addirittura, si intestava una proposta del MoVimento 5 Stelle sul superbonus regionale, e, quindi, siamo davvero in corto circuito. Imbarazzanti! Questo non lo capisco, però devo soltanto definirlo stato confusionale. Questo Governo deve capire bene che, quando inizierà a mettere una pezza ai propri errori, sapete cosa accadrà? Che sarà troppo tardi e che ci ritroveremo mille passi indietro.

Siamo di fronte alla fiera delle mille promesse disattese e delle tante occasioni perdute. Altro che Milleproroghe: ci avete messo in mano il vostro “Millegiravolte”, e, come MoVimento 5 Stelle, lo bocceremo convintamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (LEGA). Presidente, colleghe, colleghi, lo sappiamo tutti, i decreti Milleproroghe sono, per lo più, a oneri zero, e, quindi, difficilmente hanno all'interno atti o scelte politiche. Ma non è il caso di questo decreto Milleproroghe, perché questa maggioranza, e, in particolare, la Lega, anche in sede di conversione, ha toccato tutti i punti del programma elettorale di centrodestra. Infatti, con questo decreto abbiamo toccato il tema della sicurezza, della sanità, della disabilità, della famiglia, del commercio, delle imprese.

Sicurezza: abbiamo snellito, abbiamo prorogato, abbiamo favorito e semplificato lo svolgimento delle procedure concorsuali per le Forze di Polizia, per i Vigili del fuoco, per le Forze armate e per la Polizia penitenziaria, e questo perché affronteremo anni dove rischiamo la carenza di organico, perché molti dei nostri uomini e delle nostre donne andranno in pensione.

Lo abbiamo fatto, non tanto e soltanto per le Forze dell'ordine, ma quanto per i nostri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché per il centrodestra sicurezza non è una parola vuota, ma è mettere le persone sulle strade, nelle stazioni, a presidio di tutti i cittadini.

Casa: abbiamo prorogato la sospensione dei termini per l'accesso alle agevolazioni fiscali della prima casa, e lo abbiamo fatto, anche qui, con un'attenzione ai più fragili, perché abbiamo dato priorità alle giovani coppie, alle famiglie monogenitoriali con figli minori, ai conduttori di alloggi IACP. E sapete perché lo abbiamo fatto? Perché noi, al contrario vostro, crediamo che la casa sia un bene essenziale e prodromico alla costituzione di una famiglia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Non la trattiamo come un limone da spremere con tassi o da sottoporre a direttive europee che vorrebbero spossessare i cittadini italiani della proprietà per mandarli tutti in affitto e intaccare i loro risparmi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Sanità: abbiamo prorogato la possibilità di svolgere la libera professione, è vero, ma abbiamo anche prorogato le assunzioni degli idonei delle graduatorie relative ai concorsi per l'accesso alla dirigenza del ruolo sanitario, perché abbiamo voluto onorare, non soltanto con i riti e le celebrazioni, che vanno bene, ma con fatti concreti il nostro personale sanitario, i nostri medici, i nostri infermieri (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che sono scesi in campo anche durante la pandemia, e anche per trattenerli nel nostro sistema sanitario, perché i nostri medici sono i migliori d'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Capisco che i colleghi 5 Stelle siano nervosi a sentire la verità, però, Presidente, se può aiutare, grazie.

Scuola: in attesa di avere, perché l'avremo, una riforma fondata sul merito e che restituisca ai docenti la loro giusta dignità, e non dia banchi a rotelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), in attesa di questo, anche qui, abbiamo ampliato e semplificato l'accesso ai ruoli di dirigente scolastico, prorogato le assunzioni, siamo intervenuti per mettere in sicurezza i nostri figli e il personale docente, prorogando il termine per l'adeguamento della normativa antincendio e tutte le misure per l'aggiudicazione degli interventi di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione e costruzione di edifici scolastici. E, onestamente, Presidente, oggi, in quest'Aula, abbiamo perso una grande occasione. Onorevole Serracchiani, anch'io da lei, dal suo partito, mi sarei aspettata due parole di sostegno al Ministro Valditara (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che ieri è stato aggredito con ignobili minacce, a proposito di fascismo!

Commercio: siamo stati vicini al commercio, siamo vicini ai piccoli imprenditori, perché abbiamo prorogato la semplificazione per l'occupazione di suolo pubblico dei dehors, perché i nostri bar e i nostri ristoratori ci hanno insegnato, proprio nell'emergenza pandemia, che, da delle situazioni gravi, si possono avere opportunità.

Abbiamo lavorato sulla disabilità, perché abbiamo prorogato il termine per l'adozione del Programma di azione per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone disabili. Abbiamo istituito un fondo per l'implementazione del Piano oncologico nazionale.

E, colleghi, in attesa finalmente di riavere i decreti Salvini sulla sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), finalmente dal 6 marzo in Commissione affari costituzionali si ritornerà a parlare di immigrazione in maniera seria, si rimetterà la sicurezza al centro.

In attesa di questo, abbiamo comunque stanziato 2,5 milioni di euro per Lampedusa, invasa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Li abbiamo stanziati noi, e questo con un emendamento della Lega, fortemente voluto dalla Lega, che dimostra ancora una volta l'attenzione del Ministro Salvini per l'isola.

Balneari: guardate colleghi, il centrodestra ha dimostrato attenzione non tanto e soltanto ai balneari, ricordatevelo, 30.000 imprese del settore che hanno reso molte delle nostre città dei poli turistici di eccellenza, ma agli interessi nazionali, perché abbiamo istituito, sì, un tavolo tecnico che faccia questa mappatura, cioè che decida se la risorsa è scarsa o no.

Perché diciamolo in maniera semplice, colleghi: la Bolkestein dice che si deve andare a gara se la risorsa è scarsa o no. Ora, colleghi, vi pare possibile che in 20 anni, in un Paese con 7.500 chilometri di coste, rive di fiumi e rive di mari, non si sia potuto dare una risposta ovvia, e cioè che la risorsa scarsa non è e che non c'è nessuna violazione della concorrenza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? E basta con questi istinti autolesionistici di certi partiti politici, che, non si sa come e perché, pretendono sempre di interpretare le direttive europee nel senso più penalizzante per il nostro Paese e per i nostri imprenditori.

Finalmente un Governo politico, coeso, che avvia un tavolo con i Ministri competenti, con l'Europa, sulla base di dati reali, tecnici, e che la finirà con il dibattito sterile in questo Paese, che non era se si deve o no applicare la Bolkestein, ma era se vi stavano o no simpatici i balneari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Abbiamo avuto pragmatismo e abbiamo preso dei provvedimenti che sono sostenibili. Presidente, lo dica ai colleghi 5 Stelle, sostenibilità, sostenibili. Avete parlato, anche se non era nel testo di questo provvedimento, ormai da giorni, solo sul superbonus, ma era evidente che una questione così complessa certo non poteva essere affrontata in questo provvedimento, ma si sta affrontando con provvedimenti ad hoc, con confronti con le categorie, cui seguiranno confronti parlamentari, al fine di trovare una soluzione credibile e sostenibile, che metta in sicurezza i conti pubblici, tuteli i risparmi dei cittadini e, al contempo, gli investimenti del settore. In buona sostanza, troveremo una soluzione al problema che avete creato voi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché le forze politiche che da giorni ringhiano in quest'Aula sono le stesse che hanno creato il problema, che hanno messo in condizioni di insicurezza le casse dello Stato, la liquidità delle imprese, e lo hanno fatto con l'esercizio di una piaggeria politica del tutto gratis anche nell'ultima campagna elettorale.

Colleghi, sono 20 anni...tra l'altro, collega Torto, è incredibile sentire dalle sue parole dire che noi abbiamo levato valore alle istituzioni. I 5 Stelle, quelli della scatola di tonno, quelli del tutto va male in queste istituzioni! Noi abbiamo creato problemi alle istituzioni! Colleghi, si fanno Milleproroghe da 20 anni in questo Paese, ce ne saranno, però questo Governo coeso e politico può ingaggiare una sfida: che prossimamente questi provvedimenti ci saranno, ma saranno molto più snelli; che ci saranno soltanto le proroghe essenziali e non quelle che sono indicatori di inefficienza del sistema, perché il nostro sarà il Governo delle responsabilità dopo anni di rinvii. E con responsabilità questo partito voterà anche questo provvedimento (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ghio. Ne ha facoltà.

VALENTINA GHIO (PD-IDP). Presidente, onorevoli colleghi, onorevoli colleghe e rappresentanti del Governo, siamo alla votazione finale di un decreto detto Milleproroghe. È stato detto da molti, un decreto da molto tempo identificato come uno strumento eterogeneo, omnibus, ma anche per molti anni identificato come uno strumento per portare miglioramenti nella vita dei cittadini, un'occasione importante per rendere più strutturali e affinare misure di cui il Paese ha bisogno. Niente di tutto questo, questa volta. Anche su questo decreto è stata posta la fiducia, in poco più di 100 giorni siamo all'ottava fiducia, l'ottava volta che il Governo Meloni pone la fiducia, oltre al numero record di ben 19 decreti-legge deliberati in Consiglio dei ministri.

Ci siamo domandati quali fossero le ragioni di questo ricorso costante a uno strumento straordinario, peraltro non sempre indotto da ragioni di mancanza di tempo e di conclusioni dell'iter, e talvolta neanche su temi così centrali per il Paese. Evidentemente, quella coesione di cui parlava chi mi ha preceduto non c'è perché, oltre a una certa scarsa propensione a valorizzare il confronto democratico e partecipativo, questo ricorso costante a ridurre la discussione del Parlamento nasce anche, ci rendiamo conto, da disomogeneità della maggioranza, che vi preoccupano e sono evidenti e che, se non contenute, renderebbero ancora meno proattivo il percorso di questo Governo, già caratterizzato dal continuo rinvio.

Si tratta di un provvedimento che è in forte ritardo, che è arrivato in forte ritardo, nelle Commissioni alla Camera abbiamo avuto davvero poco tempo per esaminarlo, eppure, ancora una volta, abbiamo sperato che il decreto rispondesse all'aspettativa di rappresentare un'occasione importante per ampliare le possibilità per il Paese, per sostenere i bisogni delle famiglie, delle imprese, dei lavoratori, degli enti locali della sanità e della scuola pubblica, che aspettano risposte urgenti, ma nessun passo in questo senso è stato fatto. E, infatti, dopo la profonda delusione della legge di bilancio, il Milleproroghe poteva proprio essere un'occasione per affrontare quei nodi non sciolti dalla legge di bilancio o, in alcuni casi, creati dalla stessa manovra, quei nodi necessari a invertire la rotta sulle profonde questioni sociali aperte nel nostro Paese, a mettere in atto azioni di prospettiva che facessero capire finalmente - perché ancora non l'abbiamo capito - cosa ha in mente questo Governo per superare le crescenti disuguaglianze, per contrastare l'incremento della povertà - che tutti i più recenti rapporti mettono in evidenza e che chi vive nel Paese reale tocca con mano ogni giorno -, che cosa ha in mente per iniziare, una buona volta, ad incidere sulle politiche di sviluppo di questo Paese.

Ci aspettavamo la traduzione in misure specifiche dello slogan che buona parte di questo Governo ha usato in campagna elettorale, quando vi dichiaravate pronti sui manifesti dei muri di ogni città. Ma, nei primi 100 giorni, vi siete concentrati soltanto su misure di piccolo cabotaggio, ideologiche e corporative e, soprattutto, non risolutive delle esigenze e, spesso, emergenze del Paese. E tutto ciò fa pensare che pronti non eravate ed evidentemente pronti non siete. Quindi nessuna risposta è arrivata sui temi urgenti, e ne cito qualcuna per essere concreta. Parto da un tema - è stato detto da altre colleghe questa mattina - su cui pensavamo interveniste per correggere un errore evidente, dato che le modifiche su Opzione donna inserite nella legge di bilancio - come è stato indicato da tanti, da organizzazioni sindacali e associazioni, da tante donne - hanno aggravato la vita di decine di migliaia di donne, circa 30.000 donne lasciate intrappolate in requisiti molto più restrittivi, bloccando quasi totalmente la platea delle lavoratrici che, con la misura attiva fino al 2022, potevano uscire dal mondo del lavoro. Questo, signori rappresentanti del Governo, doveva essere un percorso essenziale di proroga da inserire nel decreto, un percorso con un'idea chiara del ruolo che il Governo dimostra di avere e dovrebbe dimostrare di avere a sostegno delle donne, la dimostrazione che, finalmente, è capace di farsi carico dei problemi del Paese, ma non è accaduto.

Poi, ci sono altri temi non affrontati dal Milleproroghe, che rendono ancora evidente la non volontà, la ritrosia vorrei dire, di questo Governo a occuparsi di dinamiche sociali, di povertà, di quelle che incidono nella carne viva delle persone, che vengono ignorate, mentre si concentrano azioni e possibilità su interessi particolari. Mi riferisco, ad esempio, al mancato ripristino del Fondo affitto e del Fondo per la morosità incolpevole. Questo è un tema, signori e signore colleghe, che incide fortemente e, spesso, drammaticamente nella vita delle famiglie, spesso è un discrimine, il discrimine che avvicina una famiglia all'ingresso nella povertà. E, mentre i canoni degli affitti salgono per effetto dell'inflazione, mentre il mercato ci dice che continueranno a salire, mentre le bollette sono cresciute nell'immobilità dei salari - i salari questa parola che non nominate quasi mai - e, quindi, è drasticamente diminuita la possibilità delle famiglie di stare in equilibrio economico, non vi siete posti questo tema urgente. Non solo la legge di bilancio non ha aumentato il Fondo affitto, ma nemmeno il Milleproroghe ha dato una risposta in questo senso e, in questi mesi, avete preferito utilizzare le risorse trovate per misure decisamente più inique - la flat tax e dare seguito a qualche condono fiscale - e la mancanza di risorse per sostenere gli affitti e il diritto alla casa inducono proprio a pensare che della povertà non volete proprio farvi carico e nemmeno nominarla e che i cittadini con fragilità economiche o ce la fanno da soli o il Governo li lascia andare alla deriva.

Peraltro, il carico di questa mancanza va, ancora una volta, a gravare sulle spalle dei sindaci e degli enti locali, che devono compensare il fatto che il Governo non si occupi di povertà prendendosi ulteriore carico dei bisogni dei cittadini che amministrano e che non possono risolvere con qualche slogan in trasmissioni televisive o su Twitter, ma devono dare risposte chiare, concrete, quotidiane, in aggiunta nella difficoltà di chiudere i bilanci pubblici dei comuni per gli extracosti energetici, tema sul quale - anche su questo - non ci sono misure risolutive nemmeno in questo provvedimento.

E sugli enti locali pesa anche un altro tema che è stato trattato oggi, più volte: quello delle concessioni balneari, trattato in questo provvedimento tirando a campare, senza traguardare una reale prospettiva, con una scelta di non decidere, ancora una volta, che aumenta, invece che aiutare, l'incertezza degli operatori, che non hanno un percorso definito in base al quale poter fare investimenti e programmazione per il miglioramento delle attività turistiche. È una scelta che lascia, ancora una volta, i sindaci con il cerino in mano, nell'imbarazzo di dover impostare percorsi senza avere indicazioni che diano impostazioni certe e omogeneità di applicazione sul territorio nazionale. E questo, ancora una volta, soprattutto per la difficoltà di riuscire a far sintesi al vostro interno. Altro che coesione, ma non è così che si governa, senza coraggio, senza visione, senza lungimiranza.

Il nostro impegno, soprattutto in Senato, dove è stato possibile intervenire sul decreto, almeno in parte, si è concentrato, poi, in buona parte, sul tema della sanità pubblica, con riferimento alla quale è stata riconosciuta la necessità di prorogare misure avviate dai Governi precedenti e, in particolare, durante il difficile periodo della pandemia del post pandemia: penso alla stabilizzazione dei medici specializzandi o all'allungamento della possibilità di operare per i medici di medicina generale. Ma, anche in questo caso, si tratta di rinvii di respiro corto, che non affrontano il problema strutturale di un finanziamento sottodimensionato del Fondo sanitario nazionale che, per la prima volta, dopo gli ultimi anni, è sceso sotto il 7 per cento del PIL, finanziamento su cui non avete dato segnali di inversione di rotta, che non è stato incrementato e che renderà sempre più ingestibili le politiche di sanità pubblica, andando ad aumentare le disuguaglianze e la discriminazione fra cittadini che possono permettersi di accedere alle prestazioni sanitarie, anche private, e cittadini che non ne hanno la possibilità e aspettano e si ammalano. Così come il tema energetico, su cui non avete posto soluzioni strutturali e non sappiamo cosa avete previsto di mettere in campo da qui a 30 giorni, a fine febbraio non è dato saperlo.

In definitiva, il giudizio complessivo su questo provvedimento è molto deludente. Sicuramente il Milleproroghe è uno strumento che, per sua natura, non contiene riforme, ma potrebbe e dovrebbe contenere inversioni di rotta, che facciano almeno intravedere un segnale che dimostri che il Governo sta lavorando alla soluzione strutturale dei bisogni essenziali per le persone. Nessun segnale vi è qui che accompagni una strategia di sviluppo economico o industriale del nostro Paese, nessun obiettivo che dimostri la volontà di farsi carico dei bisogni sociali, delle povertà crescenti, nessun segnale di avvio delle riforme attese e vincolanti per non rischiare di mancare le opportunità del PNRR. Avete la responsabilità di occuparvi del bene del Paese, non di avvitarvi sulle vostre alchimie interne, avete la responsabilità di governare con coraggio e lungimiranza. Fatelo.

Per queste ragioni, il gruppo del Partito Democratico esprime il voto contrario al provvedimento in esame (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tremaglia. Ne ha facoltà.

ANDREA TREMAGLIA (FDI). Grazie, Presidente. Io comincio ringraziando, per il lavoro che è stato svolto in questi giorni e in queste settimane dal Governo, innanzitutto, dai colleghi del Senato, dai relatori, sia della Camera che del Senato, che ringrazio per l'attenzione e per il lavoro, anche di sintesi, che è stato fatto su un provvedimento che è - lo sappiamo - eterogeneo, che raccoglie tante istanze differenti, che ha raccolto, come è naturale, anche, prima, tanti emendamenti e, poi, tanti ordini del giorno che abbiamo esaminato e votato oggi.

Questo provvedimento raccoglie tante previsioni importanti in tanti settori strategici per la nostra Italia. Ci sono previsioni importanti rispetto al Servizio sanitario nazionale e sono state ricordate, in questi giorni, meglio di quanto farò io, certamente dal relatore, innanzitutto, e poi dai colleghi. Ci sono previsioni importanti rispetto al Servizio sanitario nazionale che raccolgono nuove esigenze, le nuove esigenze e le necessità soprattutto delle aree interne, dei territori più fragili della nostra Nazione. Ci sono previsioni rispetto a Transizione 4.0, previsioni importanti sul commercio con la proroga dei dehors, previsioni importanti per quel che riguarda il Fondo indennizzo dei risparmiatori, sui mutui agevolati per le giovani coppie, sui concorsi nella Polizia, Vigili del fuoco e Forze armate.

Insomma, sono tanti gli argomenti che sono stati sviscerati e affrontati in questi giorni e questo insieme di provvedimenti e di previsioni normative nasce dalla consapevolezza che noi abbiamo dal giorno 1, ossia che chi governa parla innanzitutto con le azioni, parla innanzitutto con i provvedimenti, parla innanzitutto con le leggi, con le norme e con i decreti. Io, personalmente, sono anche della scuola che chi governa ha il compito di fare e non di parlare, però penso che sia consentito, Presidente, anche rispondere, perché in questi giorni, in Commissione, prima e in Aula, oggi e ancora poco fa, ci siamo abituati ormai - ma è bene non abituarsi, probabilmente - a sentirne veramente di ogni genere. Allora, Presidente, se chi governa fa - e noi stiamo facendo - ogni tanto, però, può anche rispondere.

Noi dobbiamo partire, come Fratelli d'Italia e come Governo Meloni, dal non poter accettare lezioni di serietà da chi, evidentemente, ha preso la politica e la propaganda politica come una televendita di aspirapolveri e di promesse improbabili che vengono ancora oggi portate in giro per l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Noi, evidentemente, non possiamo accettare lezioni di responsabilità, né tanto meno lezioni di economia, di politica internazionale, di macroeconomia e di microeconomia, da chi fino a ieri – anzi, fino a oggi, fino a pochi minuti fa - ha cercato di spiegarci che è giusto guadagnare senza lavorare e che è giusto rifarsi casa gratuitamente, perché tanto i soldi sono una specie di entità cartolarizzata sopra le nostre teste e che viaggia sopra le nostre teste (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Né, tanto meno – né, tanto meno! - possiamo accettare lezioni di democrazia, perché ancora oggi abbiamo ascoltato lezioni di democrazia da chi, durante la pandemia, usava le diretta a reti unificate per attaccare i propri avversari politici, che non potevano rispondere e che non avevano gli strumenti per rispondere (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Allora, che oggi questa parte del Parlamento venga da noi, che siamo passati, a differenza delle esperienze passate, da un chiaro mandato elettorale, da un chiaro mandato politico, a spiegarci cos'è la democrazia, cos'è il rispetto per il Parlamento e cos'è il rispetto per le procedure parlamentari e democratiche, è francamente qualcosa di incredibile. È vero che c'è la dialettica, però esiste il limite del rispetto e, soprattutto, esiste il limite del ridicolo. Il limite del ridicolo ci siamo abituati, con le passate esperienze di Governo, a superarlo spesso e vorrei che non portassimo avanti questa esperienza, anche perché è stata citata, in questi giorni, tante volte a sproposito il Ministro Santanche'. Allora, non è giusto che il Ministro venga tirata per i capelli - poi il Ministro Santanche' risponde per conto suo e non ha bisogno che la difenda io -, ma io non la invidio per il lavoro che dovrà fare nei prossimi anni, perché in Italia 5 Stelle torni a essere sinonimo di un bell'albergo e non dell'impreparazione politica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quindi, ricevere lezioni no, grazie!

Dopodiché, io non sono abituato a orientarmi con i sondaggi. Non siamo abituati, perché nella nostra storia noi siamo stati allo zero per cento, all'1 per cento, al 2 per cento e abbiamo fatto la nostra strada, con dignità e con serietà, fino alle percentuali che abbiamo raggiunto oggi e io non credo che chi ha più consenso, tanto meno nei sondaggi, abbia per forza ragione e chi ha meno consenso abbia per forza torto, ma mi sembra evidente che ci sia un messaggio se, da un anno a questa parte tutte le volte che le opposizioni si rivolgono agli italiani, chiedendogli se vogliono essere governati da loro, la risposta degli italiani è: no, grazie, abbiamo già dato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Quindi, concludo dicendo che noi siamo orgogliosi del lavoro che sta facendo il Governo Meloni, siamo orgogliosi del lavoro che sta facendo la maggioranza parlamentare e ringraziamo anche quei membri dell'opposizione, che ci sono, che meritoriamente, in queste settimane, hanno collaborato per apportare migliorie fattive, serie e concrete e non ideologiche al decreto che oggi stiamo portando in conversione.

Ovviamente, siamo felici di poter dichiarare oggi il nostro voto a favore su questo decreto, che va nella direzione che noi auspichiamo, cioè il bene della nostra Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 888​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 888:

S. 452 - "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. Proroga di termini per l'esercizio di deleghe legislative" (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 54).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà. Colleghi, cerchiamo di fare un po' di silenzio. Su cosa, onorevole, sull'ordine dei lavori?

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, intervengo per reiterare la richiesta al Ministro Giorgetti di venire urgentemente in Aula per un'informativa. La reitero perché in questi giorni si continua a parlare di buco di bilancio. Allora, bisogna far chiarezza, perché, se questo buco c'è, allora l'ultimo bilancio dello Stato è stato approvato in maniera non valida. Se il buco non c'è, il Ministro deve venire a chiedere scusa - per sé o per la Presidente - a tutti gli italiani, perché, ogni giorno che passa, c'è un silenzio sempre più assordante e va fatta chiarezza.

Noi non ci fermeremo qui: anche altri gruppi hanno fatto questa richiesta, quindi ci aspettiamo celermente una risposta da parte del Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Onorevole Santillo, mi farò tramite con il Presidente della vostra richiesta di informativa per il Ministro Giorgetti.

Sui lavori dell'Assemblea e riarticolazione dei lavori dell'Assemblea per il periodo 27 febbraio-3 marzo 2023.

PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, l'esame delle mozioni iscritte all'ordine del giorno della seduta odierna è rinviato alla prossima settimana, a partire dalla seduta di martedì 28 febbraio, dove saranno collocate dopo il seguito dell'esame del decreto-legge n. 2 del 2023, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (C. 908​).

Avverto che sono state presentate le questioni pregiudiziali Serracchiani ed altri n. 1 e Fenu ed altri n. 2, riferite al decreto-legge n. 11 del 2023, in materia di cessione di crediti (C. 889​).

Avverto altresì che sono state presentate le questioni pregiudiziali Zanella ed altri n. 1 e Cappelletti ed altri n. 2 riferite al decreto-legge n. 2 del 2023, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (C. 908​).

Secondo le intese intercorse tra i gruppi, l'esame e votazione di tali questioni pregiudiziali saranno iscritti, rispettivamente, quale primo e quale secondo argomento all'ordine del giorno della seduta di martedì 28 febbraio, che, sempre secondo le medesime intese, avrà inizio alle ore 14.

Avverto altresì che, anche a seguito della lettera del 22 febbraio del Presidente della Commissione Attività produttive, che ha chiesto di posticipare alla parte pomeridiana della seduta di lunedì 27 febbraio la discussione generale del decreto-legge n. 2 del 2023, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale e della lettera in data odierna del Presidente della Commissione giustizia, che ha rappresentato l'esigenza - sulla quale ha convenuto l'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi della Commissione medesima - di rinviare al calendario dei lavori per il mese di marzo l'esame della proposta di legge n. 103 in materia di detenute madri, il cui esame è previsto dal vigente calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dalla seduta di lunedì 27 febbraio, è stata convenuta la seguente riarticolazione dei lavori per la prossima settimana:

Lunedì 27 febbraio (ore 13)

Discussione sulle linee generali delle mozioni Mazzetti ed altri n. 1-00040 e Santillo ed altri n. 1-00048 concernenti iniziative in materia di agevolazioni fiscali per il settore edilizio e per l'efficienza energetica

Lunedì 27 febbraio (ore 15, con eventuale prosecuzione notturna)

Discussione sulle linee generali del disegno di legge 908 - Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (approvato dal Senato – scadenza: 6 marzo 2023)

Martedì 28 febbraio (ore 14-20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24), mercoledì 1° marzo (ore 9,30–13,30 e 16–20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24) e giovedì 2 marzo (ore 9,30-13,30 e 15-20, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24, ed eventualmente nella giornata di venerdì 3 marzo)

Esame e votazione delle questioni pregiudiziali riferite al decreto-legge n. 11 del 2023, in materia di cessione di crediti (C. 889​)

Esame e votazione delle questioni pregiudiziali riferite al decreto-legge n. 2 del 2023, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (C. 908​)

Seguito dell'esame del disegno di legge 908 - Conversione in legge del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (approvato dal Senato – scadenza: 6 marzo 2023)

Seguito dell'esame delle mozioni nn. 1-00038, 1-00039, 1-00054, 1-00055, 1-00043, 1-00057, 1-00058 e 1-00062 concernenti iniziative in relazione alla proposta di direttiva europea sulla prestazione energetica nell'edilizia

Seguito dell'esame delle mozioni nn. 1-00051, 1-00061, 1-00066, 1-00067 e 1-00069 concernenti iniziative volte al potenziamento del Servizio sanitario nazionale

Esame delle mozioni nn. 1-00041, 1-00046, 1-00065 e 1-00072 concernenti iniziative a livello europeo e internazionale in materia di etichettatura delle bevande alcoliche, nell'ottica della salvaguardia delle produzioni italiane del relativo comparto

Seguito dell'esame delle mozioni Mazzetti ed altri n. 1-00040 e Santillo ed altri n. 1-00048 concernenti iniziative in materia di agevolazioni fiscali per il settore edilizio e per l'efficienza energetica

Mercoledì 1° marzo (ore 15)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata

Mercoledì 1° marzo (ore 16)

Votazioni per l'elezione di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, di due componenti il Consiglio di Presidenza della Corte dei conti e di due componenti il Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria.

Venerdì 3 marzo (ore 9.30)

Svolgimento di interpellanze urgenti

Nella seduta di mercoledì 1° marzo, alle ore 16.15 si svolgerà la commemorazione dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi – insieme al loro autista - nell'agguato avvenuto il 22 febbraio 2021 nella Repubblica Democratica del Congo.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 27 febbraio 2023 - Ore 13:

1. Discussione sulle linee generali delle mozioni Mazzetti ed altri n. 1-00040 e Santillo ed altri n. 1-00048 concernenti iniziative in materia di agevolazioni fiscali per il settore edilizio e per l'efficienza energetica .

(ore 15)

2. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

S. 455 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (Approvato dal Senato). (C. 908​)

La seduta termina alle 14,35.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato Rubano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 2 i deputati Mari e Grippo hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 8 la deputata Gruppioni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 10 il deputato Morrone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 11 il deputato Morrone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 14, 40, 41 e 42 la deputata Marrocco ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 17 i deputati Lampis, Polo e Benvenuti Gostoli hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 19 la deputata Montaruli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 19 il deputato D'Alfonso ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto astenersi dal voto;

nella votazione n. 28 il deputato Alfonso Colucci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 39 il deputato Castiglione ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 41 il deputato Castiglione ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 41 la deputata La Porta ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 48 il deputato Maiorano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 51 la deputata Ascari ha segnalato che si è erroneamente astenuta mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 52 la deputata Auriemma ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 54 i deputati Auriemma, Castiglione, D'Alessio e Matone hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 54 la deputata Sudano ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 888 - ODG N. 2 RIF. 250 248 2 125 248 0 62 Appr.
2 Nominale ODG 9/888/8 258 258 0 130 111 147 61 Resp.
3 Nominale ODG 9/888/9 RIF. 268 267 1 134 265 2 61 Appr.
4 Nominale ODG 9/888/10 271 271 0 136 115 156 61 Resp.
5 Nominale ODG 9/888/14 273 267 6 134 63 204 60 Resp.
6 Nominale ODG 9/888/21 RIF. 275 233 42 117 232 1 60 Appr.
7 Nominale ODG 9/888/22 271 266 5 134 94 172 60 Resp.
8 Nominale ODG 9/888/23 270 270 0 136 117 153 60 Resp.
9 Nominale ODG 9/888/24 277 277 0 139 116 161 58 Resp.
10 Nominale ODG 9/888/25 280 231 49 116 70 161 58 Resp.
11 Nominale ODG 9/888/26 RIF. 283 281 2 141 276 5 58 Appr.
12 Nominale ODG 9/888/27 288 235 53 118 70 165 58 Resp.
13 Nominale ODG 9/888/29 RIF. 283 281 2 141 281 0 58 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale ODG 9/888/30 280 277 3 139 122 155 59 Resp.
15 Nominale ODG 9/888/32 281 278 3 140 119 159 59 Resp.
16 Nominale ODG 9/888/33 RIF. 280 273 7 137 268 5 59 Appr.
17 Nominale ODG 9/888/35 RIF. 276 274 2 138 274 0 58 Appr.
18 Nominale ODG 9/888/37 285 283 2 142 106 177 57 Resp.
19 Nominale ODG 9/888/38 285 237 48 119 75 162 57 Resp.
20 Nominale ODG 9/888/41 272 269 3 135 118 151 57 Resp.
21 Nominale ODG 9/888/43 280 280 0 141 122 158 57 Resp.
22 Nominale ODG 9/888/47 275 231 44 116 230 1 57 Appr.
23 Nominale ODG 9/888/54 RIF. 281 279 2 140 279 0 57 Appr.
24 Nominale ODG 9/888/56 RIF. 280 278 2 140 277 1 57 Appr.
25 Nominale ODG 9/888/57 279 276 3 139 120 156 57 Resp.
26 Nominale ODG 9/888/58 281 279 2 140 107 172 57 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale ODG 9/888/59 272 257 15 129 103 154 57 Resp.
28 Nominale ODG 9/888/61 262 203 59 102 48 155 57 Resp.
29 Nominale ODG 9/888/62 266 259 7 130 101 158 57 Resp.
30 Nominale ODG 9/888/63 275 260 15 131 101 159 57 Resp.
31 Nominale ODG 9/888/69 270 251 19 126 98 153 57 Resp.
32 Nominale ODG 9/888/70 RIF. 272 271 1 136 269 2 57 Appr.
33 Nominale ODG 9/888/72 270 205 65 103 52 153 57 Resp.
34 Nominale ODG 9/888/75 269 268 1 135 114 154 56 Resp.
35 Nominale ODG 9/888/77 268 267 1 134 112 155 56 Resp.
36 Nominale ODG 9/888/80 256 255 1 128 88 167 56 Resp.
37 Nominale ODG 9/888/81 257 255 2 128 101 154 56 Resp.
38 Nominale ODG 9/888/82 258 200 58 101 51 149 56 Resp.
39 Nominale ODG 9/888/83 254 238 16 120 90 148 56 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale ODG 9/888/86 249 247 2 124 101 146 56 Resp.
41 Nominale ODG 9/888/88 255 254 1 128 110 144 56 Resp.
42 Nominale ODG 9/888/89 255 244 11 123 96 148 56 Resp.
43 Nominale ODG 9/888/90 259 249 10 125 231 18 56 Appr.
44 Nominale ODG 9/888/92 256 240 16 121 92 148 56 Resp.
45 Nominale ODG 9/888/93 252 239 13 120 92 147 56 Resp.
46 Nominale ODG 9/888/96 254 254 0 128 105 149 56 Resp.
47 Nominale ODG 9/888/97 250 248 2 125 236 12 56 Appr.
48 Nominale ODG 9/888/109 - P. 1 249 248 1 125 103 145 56 Resp.
49 Nominale ODG 9/888/110 RIF. 249 245 4 123 239 6 56 Appr.
50 Nominale ODG 9/888/111 RIF. 252 250 2 126 248 2 56 Appr.
51 Nominale ODG 9/888/42 RIF. 232 198 34 100 198 0 56 Appr.
52 Nominale ODG 9/888/60 235 194 41 98 60 134 56 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 54)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale ODG 9/888/78 232 174 58 88 42 132 56 Resp.
54 Nominale DDL 888 - VOTO FINALE 236 232 4 117 142 90 55 Appr.