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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 255 di lunedì 4 marzo 2024

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LORENZO FONTANA

La seduta comincia alle 12.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato Segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

STEFANO VACCARI, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 1° marzo 2024.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 90, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, con lettera in data 2 marzo 2024, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla V Commissione (Bilancio): “Conversione in legge del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, recante ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)» (1752) - Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), III, IV, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII, IX, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XII, XIII e XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto superiore Largo Brodolini, di Pomezia, che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Benvenuti (Applausi).

Organizzazione dei tempi di discussione dei progetti di legge di ratifica.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dei progetti di legge di ratifica nn. 1261, 1267, 1124, 1450 e 1259.

Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi è pubblicato in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea (Vedi calendario)

Discussione del disegno di legge: S. 715 - Adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) concernente la lettera di vettura elettronica, fatto a Ginevra il 20 febbraio 2008 (Approvato dal Senato) (A.C. 1261​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1261: Adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) concernente la lettera di vettura elettronica, fatto a Ginevra il 20 febbraio 2008.

(Discussione sulle linee generali - A.C. 1261​)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

La III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.

Ha facoltà di intervenire il relatore, deputato Emanuele Loperfido.

EMANUELE LOPERFIDO , Relatore. Grazie, Presidente. Colleghi deputati e rappresentanti del Governo, il disegno in esame è finalizzato a consentire all'Italia di aderire al Protocollo addizionale alla Convenzione del 19 maggio 1956, relativa al contratto di trasporto internazionale di merci su strada, altresì noto come CMR. Ricordo che tale Convenzione disciplina vari aspetti di diritto civile, tra cui i diritti e gli obblighi delle parti e le responsabilità del mittente e del vettore e trova applicazione per ogni contratto di trasporto a titolo oneroso di merci su strada per mezzo di veicoli, indipendentemente dal domicilio e dalla cittadinanza delle parti, quando il luogo di ricevimento della merce e il luogo previsto per la consegna indicati nel contratto siano situati in due Paesi diversi, di cui almeno uno parte della Convenzione.

La Convenzione, attualmente ratificata da 58 Stati, per la maggior parte europei, definisce anche il contenuto della lettera di vettura, che è accettata come prova di contratto di trasporto e costituisce un documento riconosciuto in sede giudiziaria a supporto di pretese relative alla perdita totale o parziale, al danneggiamento o al ritardo nella consegna della merce. Si tratta quindi di un trattato che contiene obblighi, non solo a carico degli Stati, ma anche dei privati.

Al momento dell'entrata in vigore della Convenzione non era previsto che le lettere di vettura potessero essere messe su un supporto diverso dalla carta; con lo sviluppo delle lettere di vettura elettroniche si è dunque reso necessario un Protocollo addizionale oggetto del presente provvedimento. Entrato in vigore nel 2011 e sottoscritto ad oggi da 35 Stati, il Protocollo non modifica le disposizioni sostanziali del CMR, ma fornisce un quadro giuridico supplementare per la digitalizzazione delle lettere di vettura, integrando la Convenzione stessa, al fine di facilitare la compilazione facoltativa della lettera di vettura, attraverso procedure di registrazione e di gestione elettronica dei dati.

L'adesione dell'Italia al Protocollo in esame è, tra l'altro, condizione essenziale per raggiungere uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ovvero il PNRR, quello relativo alla semplificazione delle procedure logistiche e alla digitalizzazione dei documenti.

Composto da 16 articoli, il Protocollo, dopo aver fornito un quadro delle definizioni utilizzate (articolo 1) e definito il proprio campo di applicazione (articolo 2), all'articolo 3 elenca le modalità di autenticazione delle lettere di vettura elettroniche e precisa che l'autenticazione debba avvenire ad opera delle parti del contratto di trasporto, mediante una firma elettronica affidabile.

Il successivo articolo 4 precisa che la lettera di vettura elettronica deve contenere le stesse indicazioni della lettera di vettura cartacea.

L'articolo 5 elenca le procedure e le modalità che le parti del contratto di trasporto devono concordare per ottemperare ai requisiti della lettera di vettura elettronica, in particolare l'obbligo di richiamare le procedure di esecuzione del contratto di trasporto e la loro pronta accertabilità.

L'articolo 6 individua i documenti che completano la lettera di vettura elettronica e, su richiesta del mittente, prevede l'obbligo per il vettore di rilasciare una ricevuta della merce e tutte le informazioni necessarie per l'identificazione della spedizione e per l'accesso alla lettera di vettura elettronica.

Gli ulteriori articoli recano le disposizioni relative alle modalità di firma, di ratifica, di adesione da parte degli Stati, nonché di entrata in vigore del Protocollo medesimo, oltre che di denuncia, abrogazione, modifica, riserva, composizione di eventuali controversie interpretative o applicative.

Per quanto riguarda il disegno di legge di ratifica, già approvato in prima lettura dal Senato il 27 giugno 2023, esso è composto da 4 articoli. In particolare, l'articolo 4 pone una clausola di invarianza finanziaria, stabilendo che dall'attuazione della ratifica non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Al riguardo, occorre precisare che gli eventuali oneri connessi all'autenticazione delle lettere di vettura elettronica e al loro utilizzo sono a carico delle parti dei contratti di trasporto internazionale, non essendo previsto il coinvolgimento di amministrazioni pubbliche nel funzionamento del sistema di comunicazione elettronica delle medesime lettere.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire la rappresentante del Governo, che rinunzia.

È iscritto a parlare il deputato Francesco Mura. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MURA (FDI). Signor Presidente, nel tempo che mi è concesso per effettuare questo intervento in discussione generale non è possibile entrare nel merito del provvedimento che stiamo andando a discutere e successivamente ad approvare. Ma è bene evidenziare quanto il Governo Meloni e questa maggioranza stiano lavorando, incessantemente, per addivenire a tutti quegli obiettivi che si sono posti, anche nell'ambito del grande lavoro che si sta facendo sul PNRR, come, ad esempio, la ratifica di questa Convenzione che è stata fatta a Ginevra nel 2008 e che consentirà di incrementare l'aggiornamento di tutti i sistemi del trasporto tra Nazioni aderenti all'Unione europea, con la digitalizzazione dei documenti necessari, per addivenire a quello che è il grande lavoro che il sistema del trasporto fa.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Repliche - A.C. 1261​)

PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore e il rappresentante del Governo intendono rinunciare alla replica.

Il seguito del dibattito è rinviato alla parte pomeridiana della seduta.

Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra, fatto a Bruxelles il 19 ottobre 2018 (A.C. 1267​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 1267: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra, fatto a Bruxelles il 19 ottobre 2018.

(Discussione sulle linee generali - A.C. 1267​)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

La III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.

Ha facoltà di intervenire il relatore, deputato, Paolo Formentini.

PAOLO FORMENTINI , Relatore. Signor Presidente, il disegno di legge in esame riguarda la ratifica dell'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri da una parte e la Repubblica di Singapore dall'altra, fatto a Bruxelles il 19 ottobre 2018.

Questa Intesa è stata sottoscritta in occasione del Vertice Asia-Europe Meeting del 18-19 ottobre 2018, insieme all'Accordo sulla protezione degli investimenti tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra, che è stato ratificato in via definitiva il 14 settembre 2023.

Ricordo che Singapore è tra i maggiori partner commerciali della UE nel Sud-Est asiatico, con un interscambio che supera i 50 miliardi di euro. Avendo un'economia fortemente orientata ai servizi, Singapore, è anche il quinto partner della UE a livello mondiale nel settore dei servizi, con oltre 10.000 imprese europee che hanno creato i propri uffici regionali nella città-Stato.

L'Accordo in esame, che sostituisce l'Accordo di cooperazione del 1980 ed è stato fin qui ratificato da 22 Stati membri dell'Unione europea, intende contribuire al consolidamento del partenariato globale tra l'Unione europea e Singapore, promuovendo la cooperazione politica e settoriale e le azioni congiunte su questioni di reciproco interesse, anche in relazione alle complesse crescenti sfide regionali e mondiali.

L'Intesa si compone di 52 articoli, organizzati in 9 titoli.

Più nel dettaglio, il Titolo I, relativo alla natura dell'Accordo e all'ambito di applicazione, riconosce quali elementi essenziali dell'Intesa il rispetto dello Stato di diritto, dei principi democratici e dei diritti umani, nonché i valori comuni enunciati nella Carta delle Nazioni Unite, la promozione dello sviluppo sostenibile e l'impegno a cooperare per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione.

Il Titolo II, oltre a ribadire l'impegno a promuovere la cooperazione delle organizzazioni regionali e internazionali, con particolare riferimento all'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico, ASEAN, e all'Organizzazione Mondiale del Commercio, reca disposizioni volte a incoraggiare la cooperazione tra istituti di ricerca, università, organizzazioni non governative e media, coerentemente, con l'obiettivo di assicurare adeguato spazio al dialogo con la società civile.

Il Titolo III, recante norme sulla cooperazione in materia di giustizia, sicurezza e sviluppo a livello internazionale, prevede, tra le altre cose, lo scambio di informazioni, la condivisione di migliori prassi e sforzi comuni per favorire la conclusione di una convenzione globale contro il terrorismo internazionale, che completi gli strumenti attuali delle Nazioni Unite.

Il Titolo IV disciplina: la collaborazione in materia di questioni sanitarie e fitosanitarie; dogane, con l'obiettivo di assicurare semplificazione, trasparenza, convergenze e sicurezza del commercio; investimenti, allo scopo di promuovere un contesto stabile, trasparente, aperto, non discriminatorio; introduzione e applicazione di regole per favorire la concorrenza, la trasparenza e la certezza del diritto; promozione dell'accesso ai rispettivi mercati nel settore dei servizi; tutela dei diritti di proprietà intellettuale.

Il Titolo V detta disposizioni in tema di giustizia, libertà e sicurezza, riservando una particolare attenzione alla promozione dello Stato di diritto e al rafforzamento delle istituzioni, nonché al dialogo sulle politiche in materia di immigrazione.

Il Titolo VI definisce, in primo luogo, gli ambiti di cooperazione economica, con specifiche disposizioni in materia di servizi finanziari e di contrasto alle pratiche fiscali riconosciute dannose in materia di politica industriale.

Attenzione prioritaria viene riservata all'obiettivo di migliorare la competitività delle piccole e medie imprese, promuoverne la responsabilità sociale e le pratiche commerciali responsabili. Vengono individuati i meccanismi per coordinare le rispettive politiche in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ma anche nell'ambito delle scienze, della tecnologia, dell'innovazione, dell'istruzione e della cultura.

Nel settore dell'energia la cooperazione delle parti è rivolta, in particolare, alla diversificazione dell'approvvigionamento, al trasferimento di tecnologia, al contrasto ai cambiamenti climatici e alla promozione della concorrenza.

Una menzione specifica è riservata allo scambio di informazioni sulle rispettive politiche in materia di trasporti, all'uso di sistemi globali di navigazione satellitare, all'avvio di specifici dialoghi nel settore del trasporto aereo e marittimo, all'applicazione delle norme di sicurezza e anti-inquinamento, nel rispetto delle convenzioni internazionali di cui le parti sono firmatarie.

Particolare priorità viene annessa anche all'impegno delle parti a tutelare e gestire in modo sostenibile le risorse naturali e la diversità biologica, incoraggiando la condivisione delle migliori pratiche in settori quali i cambiamenti climatici, l'efficienza energetica, le tecnologie pulite, l'elaborazione di accordi multilaterali in materia di ambiente.

In materia di occupazione e affari sociali, nel rispetto degli obblighi derivanti dalla loro adesione all'Organizzazione Internazionale del Lavoro, le parti si impegnano a rispettare, promuovere e applicare i diritti fondamentali, quali la libertà di associazione e il riconoscimento effettivo del diritto di contrattazione collettiva, l'eliminazione di ogni forma di lavoro forzato, l'abolizione effettiva del lavoro infantile e l'eliminazione della discriminazione in materia di impiego e di occupazione.

Nel settore della sanità si definisce l'impegno delle parti a cooperare nella lotta contro le principali malattie trasmissibili e nella gestione di potenziali pandemie, anche mediante lo scambio di informazioni, realizzazione di progetti comuni, collaborazione per l'individuazione precoce, la prevenzione e il controllo, nonché mediante accordi internazionali in materia sanitaria.

Il Titolo VII impegna le parti a mettere a disposizione i mezzi necessari al conseguimento degli obiettivi di cooperazione, compatibilmente con le rispettive risorse, nonché instaurare un dialogo regolare sulle rispettive politiche di aiuto allo sviluppo.

Il Titolo VIII istituisce un Comitato misto, che si riunisce, di norma, una volta ogni 2 anni, con il compito di assicurare il buon funzionamento e la corretta applicazione dell'Accordo, formulando se del caso apposite raccomandazioni.

Il Titolo IX, infine, contiene una clausola evolutiva per l'eventuale intensificazione delle forme di cooperazione e ribadisce la piena facoltà degli Stati membri dell'Unione europea di avviare attività di cooperazione bilaterale con la Repubblica di Singapore. Particolare rilievo assume la disposizione che prevede, in caso di violazione degli elementi essenziali dell'Accordo, la possibilità di una sospensione degli obblighi in esso previsti.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire la rappresentante del Governo, che rinunzia.

È iscritto a parlare il deputato Mura. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MURA (FDI). Grazie, Presidente. Anche su questo provvedimento, in un minuto, è difficile entrare nel merito della discussione, però, è bene evidenziare una delle principali azioni che hanno caratterizzato il Governo Meloni e questa maggioranza, ossia la capacità di restituire all'Italia una credibilità internazionale con riferimento a tutte le azioni che sono state compiute in politica estera. A completare questa caratterizzazione, ci sono anche tutte le attività che in Parlamento vengono fatte, come, ad esempio, la ratifica dell'Accordo di partenariato e cooperazione con la Repubblica di Singapore, che - lo ricordiamo - è stato posto in essere dall'Unione europea e i suoi Stati membri a Bruxelles nel 2018, e che consente all'interno di questo partenariato di promuovere e incrementare tutti gli scambi commerciali e finanziari che intercorrono tra l'Unione europea e la Repubblica di Singapore.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Repliche - A.C. 1267​)

PRESIDENTE. Il relatore e la rappresentante del Governo rinunciano alla replica.

Il seguito del dibattito è rinviato alla parte pomeridiana della seduta.

Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto superiore Ruggero II, di Ariano Irpino, che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Benvenuti (Applausi).

Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino concernente il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca, nonché la destinazione dei beni confiscati, fatto a Roma il 26 maggio 2021 (A.C. 1124​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione disegno di legge n. 1124: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino concernente il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca, nonché la destinazione dei beni confiscati, fatto a Roma il 26 maggio 2021.

(Discussione sulle linee generali - A.C. 1124​)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

La III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.

Ha facoltà di intervenire il relatore, deputato Paolo Formentini.

PAOLO FORMENTINI, Relatore. Grazie, Presidente. Il disegno di legge in esame reca l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo con la Repubblica di San Marino, concernente il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca, nonché la destinazione dei beni confiscati, fatto a Roma il 26 maggio 2021.

In termini generali, l'Accordo, che si compone di 12 articoli, mira a estendere e rafforzare i meccanismi di cooperazione già previsti dalle convenzioni stipulate in materia nell'ambito del Consiglio d'Europa, facilitando il reciproco riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni di sequestro e confisca dei proventi illeciti, diretti e indiretti, anche al fine di suddividere tra le parti i beni sottoposti a confisca o il ricavato della relativa vendita.

In particolare, l'articolo 2 dell'Accordo in esame prevede che la parte richiesta di prestare collaborazione, a seguito del riconoscimento e dell'esecuzione di una decisione di sequestro o confisca di beni emessa dall'altra parte, adotti tutti i provvedimenti necessari a impedire la dispersione dei beni stessi. A tal fine è stabilito che la parte richiesta prenda contatto con le autorità della parte richiedente, non solo per ottenere informazioni sul rischio di dispersione dei beni, ma anche per concordare le modalità per la migliore esecuzione dei provvedimenti, nonché per l'eventuale nomina di un soggetto incaricato di gestire i beni sequestrati o confiscati, quando si tratti di aziende, imprese, quote sociali, azioni o altri beni che richiedano, per la loro natura o per la loro destinazione, un'attività di amministrazione.

È importante evidenziare che - sia riguardo ai provvedimenti preventivi diretti a congelare i beni, sia riguardo ai provvedimenti di destinazione dei beni medesimi - trova applicazione il regolamento (UE) 2018/1805, normativa che amplia in misura significativa l'esecuzione transfrontaliera delle misure di recupero dei beni di provenienza illecita nell'Unione europea. Ricordo in questo quadro che in Italia opera l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

L'articolo 3 prevede che i beni sottoposti a sequestro rimangano nella disponibilità della parte richiesta che ne avrà la custodia sino all'emissione del provvedimento di confisca ad opera della parte richiedente.

Quanto al riparto dei beni è previsto, salvo diverso accordo tra le parti, che le somme ottenute a seguito dell'esecuzione dei provvedimenti di confisca, in particolare a seguito della vendita dei beni confiscati, siano interamente trattenute dalla parte richiesta se i proventi non raggiungono l'importo di 10.000 euro. Nell'ipotesi in cui, invece, i proventi siano di importo eguale o superiore a 10.000 euro, è previsto il trasferimento del 50 per cento degli stessi dalla parte richiesta a quella richiedente.

L'articolo 4 stabilisce le modalità di corresponsione del ricavato della vendita dei beni. Qualora la vendita dei beni confiscati non risulti conveniente è previsto a carico della parte richiesta l'obbligo di trasferire i beni alla parte richiedente. Quest'ultima, tuttavia, ha la facoltà di rifiutare il trasferimento, restando tuttavia obbligata a tenere indenne di oneri e spese la parte richiesta. Nell'ipotesi in cui non sia possibile applicare né le previsioni sulla vendita né quelle sul trasferimento dei beni confiscati, è prevista la possibilità di destinare i suddetti beni a finalità diverse, con preferenza per quelle di utilità sociale, previo specifico accordo tra le parti.

È altresì stabilito che le suddette disposizioni non trovino applicazione quando i provvedimenti di sequestro e di confisca abbiano ad oggetto beni demaniali o del patrimonio indisponibile delle parti. In tale caso, la parte richiesta e quella richiedente hanno rispettivamente il diritto di trattenere il bene o di averlo in restituzione senza dover nulla corrispondere alla controparte.

L'articolo 5 contiene la previsione secondo la quale la parte richiesta, dopo aver proceduto al versamento, non può imporre alla parte richiedente condizioni circa l'utilizzo delle somme versate e non può esigere che la parte richiedente condivida la ripartizione con altro Stato. L'articolo 6 dell'Accordo prevede che tutte le comunicazioni e le trasmissioni di atti e documenti ad esso relativi fra le parti intercorrano tra le autorità centrali designate e, segnatamente, tra il Ministero della Giustizia, per la Repubblica italiana, e la Segreteria di Stato per la Giustizia, per la Repubblica di San Marino.

L'articolo 7 disciplina il versamento delle somme nel caso in cui venga ordinata la restituzione dei beni sequestrati alle persone offese, ai soggetti danneggiati e agli altri aventi diritto a titolo di restituzione o risarcimento del danno, non contemplando in tal caso alcuna ripartizione delle somme secondo le modalità di cui al precedente articolo 4.

L'articolo 8 disciplina il trattamento dei dati personali.

L'articolo 9 stabilisce che l'attuazione del presente Trattato avvenga nel rispetto delle norme del diritto internazionale applicabile e, per quanto riguarda l'Italia, nel rispetto degli obblighi di appartenenza all'Unione europea.

Come previsto dall'articolo 10, per la soluzione di eventuali controversie sono previsti consultazioni e negoziati diretti tra le parti.

L'articolo 11 contiene una norma transitoria e l'articolo 12, infine, disciplina l'entrata in vigore, la possibilità di modifica e la durata illimitata del trattato, salva la possibilità di recesso.

Il disegno di legge di ratifica si compone di quattro articoli e, in particolare, l'articolo 3 contiene una clausola di invarianza finanziaria, in base alla quale dall'attuazione dell'Accordo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

PRESIDENTE. Prendo atto che la rappresentante del Governo rinuncia a intervenire.

È iscritto a parlare il deputato Emanuele Loperfido. Ne ha facoltà.

EMANUELE LOPERFIDO (FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio anche il collega per aver illustrato questo atto normativo molto importante, perché denota una cosa fondamentale, ovvero che nella volontà di stabilire collaborazioni internazionali, nel caso specifico si tratta di San Marino, il Governo ha la volontà politica di entrare nel dettaglio proprio con l'obiettivo della legalità. Questo è un obiettivo fondamentale per la nostra attività di governo. Pertanto, con questo disegno di legge si interviene in profondità con riferimento a quelli che possono essere i piccoli eventi della vita quotidiana che magari possono vedere anche traffici illeciti. Ecco, allora, che il diritto vuole entrare nel distinguo, per fare in modo che lo Stato, nella collaborazione tra Italia e San Marino, tra partner internazionali, consenta a chi vuole fare traffici di carattere internazionale di farli liberamente, anzi sono ben sostenuti da questo Governo, ma l'illecito, assolutamente, non è garantito da questo Governo.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Repliche - A.C. 1124​)

PRESIDENTE. Il relatore e la rappresentante del Governo rinunciano alla replica.

Il seguito del dibattito è rinviato alla parte pomeridiana della seduta.

Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo Spazio economico europeo, fatto a Bruxelles l'11 aprile 2014 (A.C. 1450​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 1450: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo Spazio economico europeo, fatto a Bruxelles l'11 aprile 2014.

(Discussione sulle linee generali - A.C. 1450​)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

La III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.

Ha facoltà di intervenire il relatore, deputato Paolo Formentini.

PAOLO FORMENTINI, Relatore. Grazie, Presidente. Il disegno di legge in esame reca l'autorizzazione alla ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo Spazio economico europeo, fatto a Bruxelles l'11 aprile 2014. In premessa, ricordo che la Croazia, divenuta Stato membro dell'Unione europea il 1° luglio 2013, ai sensi dell'Atto di adesione, si è impegnata ad aderire all'accordo sullo Spazio economico europeo, che, com'è noto, estende a Islanda, Lichtenstein e Norvegia le disposizioni dell'Unione europea sul mercato interno, garantendo la libera circolazione delle merci, dei servizi, delle persone, dei capitali, nonché politiche unificate in materia.

L'Accordo in esame, in applicazione provvisoria dal 12 aprile 2014, si compone di 7 articoli, 2 allegati e 6 dichiarazioni comuni, relative, tra le altre cose, all'entrata in vigore anticipata e all'applicazione provvisoria dell'Accordo. In particolare, in base all'articolo 1 dell'Accordo la Repubblica di Croazia diviene parte contraente dell'Accordo SEE, le cui disposizioni divengono vincolanti per la Croazia nei medesimi termini in cui lo sono per le altre parti contraenti. L'articolo 2 stabilisce gli opportuni adeguamenti dell'Accordo SEE e dei relativi protocolli, tra cui l'inserimento della Croazia nell'elenco iniziale delle parti contraenti e l'inclusione della versione in lingua croata dell'Accordo tra quelle facenti fede.

Il medesimo articolo introduce un addendum al Protocollo 38-ter dell'Accordo SEE, in virtù del quale la Croazia è stata inserita tra i beneficiari del contributo finanziario con cui 3 Paesi membri dell'EFTA contribuiscono alla riduzione delle disparità economiche e sociali nello Spazio economico europeo. Gli importi supplementari del contributo finanziario per la Croazia vengono quantificati dall'addendum in 5 milioni di euro per il periodo compreso tra il 1° luglio 2013 e il 30 aprile 2014. Ai sensi dell'articolo 3, tutte le modifiche degli atti adottati dalle istituzioni dell'Unione europea integrati nell'Accordo SEE derivanti dall'adesione della Croazia alla UE sono inserite nell'Accordo e ne costituiscono parte integrante.

L'articolo 4 stabilisce che le disposizioni dell'Atto di adesione della Croazia all'Unione europea, elencate dall'allegato B, sono integrate nell'Accordo e ne diventeranno parte integrante. Alle ulteriori disposizioni rilevanti ai fini dell'Accordo SEE citate nell'Atto di adesione della Croazia all'Unione europea, ma non riprese dall'allegato B, vengono applicate le procedure stabilite nell'Accordo SEE.

L'articolo 5 prevede che il comitato misto istituito dall'Accordo esamini, su richiesta di ciascuna parte, qualsiasi questione relativa all'interpretazione o all'applicazione dell'Accordo di adesione della Croazia allo Spazio economico europeo al fine di trovare una soluzione accettabile che consenta di preservare il buon funzionamento dell'Accordo SEE. L'articolo 6 detta norme relative alla ratifica e all'approvazione dell'Accordo, che entra in vigore il giorno successivo a quello in cui è stato depositato l'ultimo strumento di ratifica o di approvazione di una parte contraente attuale della Croazia in quanto nuova parte contraente. L'articolo 7, infine, detta disposizioni sui testi facenti fede e sul deposito del testo dell'Accordo, affidato al segretario generale del Consiglio dell'Unione europea.

Passando al disegno di legge di ratifica, questo consta di 4 articoli. In particolare, l'articolo 3 contiene una clausola di invarianza finanziaria in base alla quale dall'attuazione dell'Accordo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Pertanto le amministrazioni competenti svolgono le attività previste dall'intesa con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo, che rinunzia.

È iscritto a parlare il deputato Loperfido. Ne ha facoltà.

EMANUELE LOPERFIDO (FDI). Grazie, Presidente e grazie anche al relatore per questo provvedimento di carattere prettamente tecnico, ma delinea come l'attività di questo Governo continui incessante per definire nei dettagli, in modo operativo, tutto ciò che concerne anche quel processo di integrazione all'interno dell'Unione europea di questi 9 Paesi dell'area balcanica, un'area che la Presidente Giorgia Meloni definisce fondamentale per poter riportare i Paesi balcanici all'interno del quadro europeo.

Un quadro normativo che consente il libero scambio, ma anche una situazione di stabilità e sviluppo economico che consenta lo sviluppo anche dei diritti di questi Paesi, in modo tale che possano stare da questo lato della barricata per difendere la libertà e i diritti civili contro altre parti del mondo che magari hanno altri punti di vista. Ecco che anche questi piccoli trattati sono per definire le regole del gioco all'interno del contesto dell'Unione europea, un contesto nel quale è attore protagonista a livello internazionale.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Repliche - A.C. 1450​)

PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore e il rappresentante del Governo rinunciano alle repliche.

Il seguito del dibattito è rinviato alla parte pomeridiana della seduta.

Discussione della proposta di legge: S. 344-358 - D'iniziativa dei senatori Alfieri ed altri; Berrino e Liris: Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento n. 1 alla Convenzione generale di sicurezza sociale tra la Repubblica italiana e il Principato di Monaco del 12 febbraio 1982, fatto a Monaco il 10 maggio 2021 (Approvata, in un testo unificato, dal Senato) (A.C. 1259​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge, già approvata, in un testo unificato, dal Senato, n. 1259: Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento n. 1 alla Convenzione generale di sicurezza sociale tra la Repubblica italiana e il Principato di Monaco del 12 febbraio 1982, fatto a Monaco il 10 maggio 2021.

(Discussione sulle linee generali - A.C. 1259​)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

La III Commissione (Affari esteri) si intende autorizzata a riferire oralmente.

Ha facoltà di intervenire in sostituzione della relatrice, il deputato Paolo Formentini, Vicepresidente della Commissione Affari esteri.

PAOLO FORMENTINI , Vicepresidente della III Commissione. Grazie, Presidente. La proposta di legge in esame reca l'autorizzazione alla ratifica e all'esecuzione dell'Emendamento n. 1 alla Convenzione generale di sicurezza sociale tra la Repubblica italiana e il Principato di Monaco del 12 febbraio 1982, fatto a Monaco il 10 maggio 2021. In premessa ricordo che la Convenzione generale di sicurezza sociale, entrata in vigore nell'ottobre 1985, consente ai cittadini dei due Paesi contraenti, residenti nel territorio dell'altro Paese, di beneficiare, alle stesse condizioni dei cittadini di quest'ultimo, delle disposizioni di sicurezza sociale relative, fra le altre, all'organizzazione dei servizi sociali, alla copertura dei carichi di maternità e dei rischi malattia, invalidità e morte, all'assicurazione sugli infortuni sul lavoro e per le malattie professionali e al regime delle prestazioni familiari.

Sempre nell'ottobre 1985 è entrato in vigore anche l'accordo amministrativo complementare, che regolamenta le modalità di applicazione della Convinzione e individua le autorità amministrative competenti in ciascuno dei due Stati. Composto di 6 articoli, l'Emendamento è stato sottoscritto dalle parti durante l'emergenza da COVID-19 ed è inteso a integrare la Convenzione allo scopo di disciplinare il telelavoro svolto da lavoratori residenti in uno dei due Stati e dipendenti da un datore di lavoro avente la propria sede sociale o il proprio domicilio nel territorio dell'altro Stato.

In base alla modifica introdotta, i lavoratori da remoto residenti in Italia potranno essere soggetti alla legislazione sociale monegasca durante tutto il periodo della loro attività per conto di un'impresa presente sul territorio del Principato e viceversa. Da parte italiana, la modifica appare importante perché, in caso contrario, le aziende monegasche avrebbero un aggravio amministrativo che potrebbe indurle a scoraggiare il ricorso al telelavoro del personale italiano. Più nel dettaglio, l'articolo 1 prevede l'assoggettamento dei lavoratori subordinati o assimilati residenti in uno dei due Stati contraenti che esercitano un'attività di telelavoro nello Stato in cui risiedono per conto esclusivo di un datore di lavoro dell'altro Stato alla legislazione del Paese ove ha sede sociale o domicilio il datore di lavoro da cui dipendono, a condizione che almeno un terzo dell'orario di lavoro settimanale si svolga nei locali del datore di lavoro stesso.

Gli ulteriori articoli dell'Emendamento dispongono in merito alle verifiche da parte delle autorità competenti del rispetto delle condizioni previste dal testo convenzionale, stabilendo altresì che le nuove norme siano attuate nel rispetto delle legislazioni italiana e monegasca, oltre che del diritto internazionale europeo, per quanto applicabile, e nei limiti delle disponibilità finanziarie dei Paesi contraenti, dunque senza oneri per la finanza pubblica.

Peraltro, nel parere approvato dalla Commissione bilancio si evidenzia che gli eventuali flussi di gettito contributivo verso l'Italia generati da lavoratori italiani per effetto del lavoro svolto a distanza sul territorio italiano in favore di datori di lavoro monegaschi non sono stati in passato oggetto di quantificazione, e non sono stati pertanto considerati ai fini della definizione degli andamenti tendenziali di finanza pubblica.

Da ultimo, l'Emendamento individua le modalità per la risoluzione di eventuali controversie interpretative o applicative della nuova disciplina e i termini per la sua entrata in vigore. Per quanto riguarda il disegno di legge di ratifica, già approvato in prima lettura dal Senato il 27 giugno 2023, è composto di 3 articoli, che dispongono, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica, l'ordine di esecuzione e l'entrata in vigore, come di consueto, il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo, che rinunzia.

È iscritto a parlare il deputato Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente, e grazie anche al relatore per avere illustrato la modifica alla Convenzione. Questa Convenzione consente ai cittadini dei due Paesi contraenti residenti nel territorio dell'altro Paese di beneficiare, alle stesse condizioni dei cittadini di quest'ultimo, delle disposizioni di sicurezza sociale relative, tra le altre, all'organizzazione dei servizi sociali, alla copertura dei rischi di maternità e dei rischi di malattia, invalidità e morte, all'assicurazione sugli infortuni sul lavoro e per le malattie professionali e al regime delle prestazioni familiari. La modifica, quindi, non può che incontrare il nostro favore e risulta un passo in avanti importante, anche perché, in caso contrario, le aziende monegasche avrebbero un aggravio amministrativo per la gestione dei contributi previdenziali che potrebbe indurle a scoraggiare il ricorso al telelavoro o all'impiego di personale italiano.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Repliche - A.C. 1259​)

PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore, deputato Formentini, e il rappresentante del Governo rinunciano a intervenire.

Il seguito del dibattito è rinviato alla parte pomeridiana della seduta.

Sospendo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 14.

La seduta, sospesa alle 12,40, è ripresa alle 14.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 92, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Preavviso di votazioni elettroniche.

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo, pertanto, la seduta, che riprenderà alle ore 14,20.

La seduta, sospesa alle 14,01, è ripresa alle 14,20.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente. Buongiorno, Sottosegretari, colleghi. Presidente, è con grande emozione che per qualche minuto svolgerò questo intervento, ricordando un nostro illustre cantautore, Enrico Ruggeri, che scrisse una canzone, qualche tempo fa, dal titolo L'America. Presidente, questo testo è riferito a una persona e dice che questa persona ha volato sull'acqua, ha passato le montagne, ha spiegato le vele. In tre semplici versi, la vita del nostro connazionale Chico Forti (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). Presidente, è un fatto oramai consolidato per la politica, per la società, per i media, rispetto a un tema che ha toccato le coscienze di molte persone. Io penso che la Camera dei deputati, le colleghe e i colleghi della Camera dei deputati, la politica non possano ergersi a fare i magistrati, i PM, gli avvocati, ma possano ergersi a difensori di quello che, fondamentalmente, oggi viene certificato come un diritto.

Sono anni, tra l'altro, che il gruppo che mi pregio di rappresentare in questa veste ha portato alla Camera dei deputati molteplici atti, molteplici interrogazioni, molteplici mozioni, tra cui una, a prima firma del Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, per l'accoglimento di un'istanza di trasferimento, presentata da Chico Forti e dalla sua famiglia nel 2018, ai sensi della Convenzione di Strasburgo del 1983 sul trasferimento delle persone condannate, per continuare a scontare in Italia la pena inflitta, in questo caso, dalla giustizia americana.

Non siamo noi, in questo caso, a essere i giudici, siamo, invece, noi che dobbiamo sollecitare - e l'abbiamo fatto molte volte - questo tipo di passaggio, grazie agli sforzi veramente incredibili della nostra diplomazia. Presidente, tendo a sottolineare il fatto che un Governo non possa essere forte in Patria quando non è, allo stesso tempo, autorevole all'estero, e di questo dobbiamo ringraziare, soprattutto, il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE - Deputati del gruppo Fratelli d'Italia si levano in piedi) che, dal primo giorno, ha creduto al raggiungimento di un obiettivo che a molti sembrava impossibile.

Dobbiamo ringraziare l'ambasciatore Zappia, ma, oltre alla politica, oltre alla diplomazia, ci sono molti deputati e deputate che, in questi anni, si sono occupati del tema, non in ultimo, voglio citare il senatore Terzi di Sant'Agata e il collega Di Giuseppe; molte sono state le trasmissioni televisive, che ringraziamo, perché ogni volta ci richiamavano all'appello su questo tema, e molte le trasmissioni radiofoniche: ricordo, molto spesso, lo speaker radiofonico Marco Mazzoli, oltre che Jo Squillo, che si sono occupati di questo tema. Grazie al nostro illustre tenore Andrea Bocelli che, quotidianamente, sentiva Chico Forti dal carcere dove è ancora detenuto.

Io penso, Presidente, che la collaborazione, in questo caso, del nostro Stato, della nostra diplomazia, del Presidente Giorgia Meloni con il Governo dello Stato della Florida e il Governo federale degli Stati Uniti sia stata di fondamentale importanza per la risoluzione di questa vicenda.

Grazie alla mamma di Chico Forti, che ha 96 anni, la signora Maria (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE e di deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe), perché ha tenuto vivo, in cuor suo, il desiderio di poter riabbracciare finalmente suo figlio, grazie allo zio Gianni, alla zia Wilma, ai figli di Chico Forti.

Se da questa vicenda possiamo trarre un esempio e un insegnamento, possiamo farlo in questo senso: Chico Forti non si è mai abbandonato alla disperazione, ma, in questo caso, si è sempre aggrappato alla speranza. Ti aspettiamo in Italia, ti aspettiamo tutti in Italia. Io penso che questo sia un grande, grandissimo risultato, lo rinnovo, della politica e della diplomazia tutta. Chiaramente, saremo presenti quando Chico Forti ritornerà nel nostro Paese. Non parliamo in questo caso delle fasi giudiziarie, ma è molto importante che questo obiettivo finalmente si sia raggiunto (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE e di deputati del gruppo di Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sullo stesso argomento la deputata Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Quella arrivata venerdì sera è stata un'ottima notizia - quella del rientro di Chico Forti in Italia -, come è un'ottima notizia ogni volta che vengono rispettate le convenzioni internazionali: come citava il collega Rizzetto, nel caso di Chico Forti, la Convenzione di Strasburgo del 1983 per il trasferimento dei detenuti. È una notizia che giunge all'esito di un lavoro durato molti anni, dal 2018 al 2024, di tante persone. In primis, credo si debba ringraziare l'impegno del nostro corpo diplomatico, dell'ambasciatrice Zappia e di tutti gli altri ambasciatori che l'hanno preceduta in quel ruolo chiave negli Stati Uniti, di tutto il corpo diplomatico, dalla Direzione generale per gli italiani all'estero agli altri uffici della Farnesina, che hanno collaborato all'ottenimento di questo risultato non scontato.

È un risultato che avviene durante la Presidenza della Presidente Meloni, per l'appunto, che ha seguito questa vicenda varie volte durante gli anni, ma che è stata preceduta da altri interessamenti dei Governi precedenti, che non si devono dimenticare, e dal lavoro di tanti deputati e deputate, parlamentari anche eletti nel collegio degli Stati Uniti, tra cui l'onorevole Di Giuseppe, l'onorevole Di Sanzo, che ha presentato un'interrogazione recentemente su questa vicenda. Insomma, l'Italia tutta non ha mai lasciato solo Chico Forti e credo che questa cosa vada sottolineata.

Mi auguro che la stessa solerzia e lo stesso impegno che la parte politica ha profuso per il rientro di Chico Forti vengano utilizzati con altri detenuti all'estero, a partire da Ilaria Salis. Vince sempre l'Italia quando viene applicato il diritto, anche nei confronti di detenuti, indipendentemente dal reato per cui sono stati condannati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Sperando davvero che sia la volta buona, è una bellissima notizia, quella della possibilità che Chico Forti torni in Italia a scontare la sua pena, al momento. È una notizia che ci riempie di gioia e credo che dobbiamo rivolgere un grazie sentito e sincero e i complimenti a tutti coloro che, in tanti anni, hanno lavorato per questo obiettivo. Dobbiamo ringraziare il Governo Meloni, il Governo pro tempore, e non abbiamo alcun problema a farlo.

Chico Forti, come ricordato, si è sempre dichiarato innocente e vittima di un errore giudiziario. Giustamente, il collega Rizzetto dice che non dobbiamo essere giudici o un tribunale, però sicuramente, come ci facciamo opinioni sulle vicende giudiziarie che riguardano il nostro Paese, abbiamo, credo, tutto il diritto di farci opinioni sulle vicende giudiziarie che riguardano gli altri Paesi. È giusto ricordare che per la sua scarcerazione o, quantomeno, per il ritorno in Italia c'è stata una mobilitazione forte e vasta.

È stato ricordato sicuramente anche il mondo dello spettacolo, gli artisti - Bocelli, Ruggeri -, ma anche il mondo associativo, tante associazioni. Io ne ricordo una, perché ne faccio parte, quella che si chiama Nessuno tocchi Caino, che ha fatto una campagna, in questi anni, per ottenere il medesimo risultato. Ricordo perfettamente il Ministro degli Affari esteri Bonino, nel 2013, addirittura, impegnarsi anche in un colloquio diretto con i genitori di Chico Forti per riuscire a far fare un passo avanti a questa vicenda. Ricordo una mozione delle tante, la ricordava il collega Rizzetto: non c'era solo quella dell'onorevole Meloni, c'era, per esempio, quella di un deputato che sicuramente non è molto conosciuto, una di quelle che ho firmato anche io, che si chiama Mauro Ottobre, che apparteneva addirittura alle Minoranze linguistiche.

Questo sta a significare che è l'intero Paese, l'intero sistema che si è mobilitato. Ricordo perfettamente quando, con il Ministro Di Maio, nel 2020 sembrava che fossimo quasi arrivati “a buca” per ottenere questo ritorno in Italia che, invece, poi non si realizzò. Insomma, c'è stata una mobilitazione molto vasta sotto tanti punti di vista. Ci sono state anche inchieste giornalistiche che hanno lavorato e cercato di dare il loro contributo. Insomma, vorrei dire che c'è stato probabilmente il sistema Italia, lo Stato in tutte le sue articolazioni che si è mosso per raggiungere questo obiettivo.

Allora, ho apprezzato le parole dell'onorevole Rizzetto, ma - vorrei dirlo - nelle scorse ore ho sentito qualche esponente della maggioranza dire: “il Governo Meloni è arrivato dove altri Governi hanno fallito”. Ecco, io penso che queste cose possiamo risparmiarcele (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe) anche per valorizzare i nostri punti di forza nella diplomazia e nei servizi. Questo è successo con la famiglia Langone solo qualche settimana fa, un grande risultato dello Stato italiano. Ovviamente, c'è un Governo pro tempore, diamogli tutti i meriti, ma sappiamo perfettamente che il lavoro e la forza di questo Paese, nelle sue articolazioni, prescindono dagli indirizzi politici. Vale per Zaki, vale per tutti quelli che, in questi decenni, siamo riusciti a recuperare al nostro Paese, alla nostra democrazia, grazie al lavoro complesso di un sistema dello Stato.

Sarebbe utile, in questo senso, magari riconquistare anche la nobiltà della politica, cioè fare in modo che questi successi possano essere davvero di tutti, a prescindere da dove ci si siede, a prescindere da chi governa, perché è l'apprezzamento del lavoro di uno Stato, di un apparato che è in grado, di fronte a determinate emergenze, di mobilitarsi e di raggiungere obiettivi in questo senso.

Ovviamente, l'auspicio, come ricordava la collega Quartapelle - ho concluso, signor Presidente - è che il riconoscimento che noi facciamo al Governo Meloni, che sicuramente ha dato un impulso ulteriore al lavoro che è stato fatto nel tempo, immediatamente si concretizzi anche con riferimento a tante altre vicende che riguardano nostri connazionali detenuti in altre carceri. Il caso della Salis è emblematico, anche perché lo abbiamo sotto gli occhi, sappiamo quanto è difficile. Non voglio speculare sul fatto che il Primo Ministro ungherese sia amico della Meloni, non ci interessa. A noi interessa che sia possibile raggiungere quell'obiettivo. Soprattutto, lo dico perché ho sentito affermare: aspettiamo che arrivi. Sì, noi aspettiamo che arrivi Chico Forti in Italia e lo aspettiamo per poterlo abbracciare idealmente. Mi auguro che non si riproduca quell'indegno spettacolo che si realizzò quando fu portato in Italia, estradato, il terrorista Battisti, quando due Ministri della Repubblica italiana pensarono bene di inscenare un palchetto all'aeroporto di Ciampino - mi riferisco all'allora Ministro dell'Interno Salvini e all'allora Ministro della Giustizia Bonafede - per dimostrare il piacere, come dire, la gioia e il grande risultato per l'estradizione, che è bene che sia arrivata e che, anche in quel caso, fu l'effetto del lavoro di tanti che si occuparono negli anni di raggiungere questo obiettivo e per il quale quella scena ignobile era sicuramente risparmiabile. Risparmiamocela, almeno in questo caso (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. La notizia della firma per l'autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti è per il nostro Paese estremamente positiva ed è un successo per le nostre diplomazie, il frutto di un lavoro che è partito da lontano, con pressioni iniziate con il Governo Draghi. Ma il merito è anche delle varie sollecitazioni portate da vari parlamentari italiani con interrogazioni e mozioni. Fra queste ricordo anche quella di Angelo Bonelli con la quale, un anno fa, si chiedevano i motivi del mancato trasferimento e se ci fossero ostacoli politici o burocratici tali da impedire un celere trasferimento del nostro connazionale.

Nel 1998 è iniziato il dramma di Chico Forti e nel dicembre 2019 aveva manifestato la volontà di essere trasferito in Italia, ai sensi dell'articolo 10 della Convenzione di Strasburgo del 1983. Effettivamente, nel dicembre 2020 era stata accolta l'istanza di Chico Forti proprio di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo ed essere, quindi, trasferito in Italia, a condizione che l'interessato continuasse a scontare la pena. Il Dipartimento di giustizia statunitense, nel dicembre 2021, aveva confermato l'avvio dell'iter per il rilascio del nulla osta definitivo all'estradizione, proprio precisando, in seguito, che il trasferimento autorizzato dal Governatore della Florida era condizionato alla completa esecuzione in Italia della pena dell'ergastolo per il detenuto. L'ex Ministro della Giustizia Marta Cartabia aveva fornito, al riguardo, proprio le necessarie assicurazioni al Governatore e al Dipartimento di giustizia americani. Infatti, da parte americana, il Dipartimento di giustizia, che era chiamato a confermare l'autorizzazione del dicembre 2020, aveva sottolineato la serietà e la genuinità delle garanzie fornite dall'Italia al Governatore della Florida, proprio al fine di sciogliere la riserva sul trasferimento di Chico Forti.

Poi, però, per lungo tempo non si sono più avute notizie ufficiali sullo stato del procedimento di trasferimento di Chico Forti, ma ora è arrivata la bella notizia che dimostra un successo congiunto fra tutti i soggetti che si sono impegnati in questi anni in questa vicenda.

Ecco, questa vicenda però deve fungere per il nostro Paese sia da stimolo sia da monito. Da stimolo per risolvere e gestire prontamente anche altre situazioni, come quella di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria da un anno, per la quale rinnoviamo la richiesta di un impegno fattivo da parte del Governo, senza tentennamenti e in modo decisivo, perché non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, ma esistono solo cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra). E, poi, la vicenda di Forti deve fungere da monito perché, mentre la burocrazia impiega anni a sbloccare le autorizzazioni, nel frattempo la vita per i detenuti prosegue e il tempo logora la loro dignità che, invece, lo Stato deve sempre impegnarsi a garantire.

Quindi, nell'esprimere nuovamente soddisfazione per la vicenda di Chico Forti, auspichiamo ora che le autorità italiane, sia quelle politiche sia quelle giudiziarie, sappiano svolgere celermente tutte le procedure per avere finalmente in Italia Chico Forti (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. È con grande emozione che, venerdì sera, sia io sia tutti i cittadini trentini abbiamo appreso questa importantissima notizia del rientro, finalmente, del nostro conterraneo Chico Forti in Italia, nel suo amato Trentino.

Un ringraziamento particolare va rivolto sicuramente alla nostra Premier, Giorgia Meloni, al Ministro Tajani, a tutte le diplomazie, al Governo, alla diplomazia italiana e anche al governo trentino che ha sempre tenuto alta l'attenzione grazie alla mobilitazione - come è già stato detto anche da altri miei colleghi - di tutte le associazioni non solo trentine ma anche nazionali che hanno sempre tenuto alta l'attenzione sulla questione di Chico Forti, un trentino, in America, che sconta la propria pena da 24 anni, la cui madre, la signora Maria, un'anziana donna trentina di 96 anni, non ha mai perso la speranza, non ha mai perso la dignità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Presidente, penso che sia proprio la dimostrazione di una vera e propria resilienza, non solo per un amore grande che una madre ha nei confronti del proprio figlio, ma proprio per la speranza e la fiducia che comunque ha continuato a riporre nella diplomazia e soprattutto nel Governo italiano, per conto e per tramite anche delle rappresentanze del governo Trentino. Infatti, la signora Maria si era rivolta, nella scorsa legislatura, al presidente del consiglio regionale Roberto Paccher e gli aveva dato una lettera da consegnare al Presidente della Repubblica Mattarella. Questa lettera era arrivata al Presidente e in essa la signora Maria chiedeva: Presidente, si ricordi di mio figlio, si ricordi di Chico Forti. Ebbene, lei era preoccupata perché, durante gli anni del COVID, come noi tutti sappiamo, soprattutto le manifestazioni e, quindi, anche le mobilitazioni da parte delle associazioni che sostenevano il rientro di Chico Forti in Italia ovviamente non potevano avvenire.

Ebbene, è veramente con grande riconoscenza, con grande orgoglio e con grande entusiasmo che voglio ringraziare la perseveranza di questo Governo, la perseveranza soprattutto dei familiari e del popolo trentino che hanno continuato a credere nella capacità della diplomazia italiana e nella capacità di veder tornare un concittadino trentino nella propria terra.

Quindi, mi lasci concludere, ricordando soprattutto la signora Maria, una madre che non ha perso la speranza e che deve essere un esempio di resilienza e di grande dignità e compostezza, con la quale, in questi anni, ha portato avanti la sua grande battaglia, che è diventata anche la battaglia di tutti noi. Grazie alla signora Maria e a tutti i familiari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Valentina Grippo. Ne ha facoltà.

VALENTINA GRIPPO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Ci uniamo anche noi alla soddisfazione per la notizia dell'autorizzazione concessa al trasferimento di Chico Forti in Italia. Sappiamo che mancheranno ancora ulteriori passaggi amministrativi e burocratici, ma quello sostanziale e politico che attiene al rapporto fra Stati è stato fatto; aspettiamo adesso il trasferimento che avverrà nelle prossime settimane da un carcere federale a uno statale, aspettiamo la conclusione della procedura, ma il governatore Ron DeSantis ha dato già l'ordine di trasferimento e siamo confidenti che gli ultimi passaggi andranno a buon fine.

Ci uniamo naturalmente alla soddisfazione nei confronti del Governo e nei confronti dei Governi precedenti che - come è stato detto - hanno costituito tanti tasselli che hanno portato a questo risultato, al risultato diplomatico, al quale hanno lavorato anche le nostre rappresentanze negli Stati Uniti, a partire dall'ambasciatrice italiana a Washington, Mariangela Zappia. Naturalmente, è evidente che, quando su un evento si riesce a lavorare tutti insieme, la Nazione va nella stessa direzione. Sono stati citati i tanti artisti e le tante associazioni che si sono espressi su questo tema: è chiaro che questo aiuta un processo - e, con il gruppo Azione PER, sempre da questa parte ci troverete -, quando si è inequivoci sulla propria idea di come debbano essere trattati i detenuti in generale e, in particolare, i detenuti italiani, i nostri connazionali all'estero. La Convenzione di Strasburgo del 1983, che è stata più volte richiamata, non è una mera dichiarazione di intenti, è un accordo fra Stati molto importante, ahimè, che non sempre viene interpretato allo stesso modo. Le complessità sono tante, le situazioni e gli ordinamenti degli Stati con cui ci si trova a dialogare sono differenti, la sensibilità politica e l'attenzione sono differenti da un lato e dall'altro. Allora, nell'unirci a questo accorato sentimento di benvenuto a un detenuto, dopo 24 anni di detenzione in Florida, dove stava scontando un ergastolo per omicidio, per il quale, peraltro, si è sempre dichiarato innocente - ma non è questo il tema in discussione oggi -, in conclusione vogliamo anche ricordare i 2.000 italiani detenuti all'estero, dei quali più della metà non ha ricevuto condanna o attende l'estradizione e il giudizio.

Ecco la discussione, oggi, in quest'Aula e le riflessioni che leggiamo sui giornali ci dicono questo: se si sta attenti a non strumentalizzare le vicende e a non distinguere fra detenuti più vicini o più lontani, più meritevoli o meno meritevoli di tutela, ma ragioniamo in generale sui diritti della persona e stiamo tutti dalla stessa parte, diamo una migliore immagine nel nostro Paese, facciamo un migliore servizio ai nostri concittadini all'estero e soprattutto siamo ancorati ai diritti degli uomini e delle persone (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giorgio Fede. Ne ha facoltà.

GIORGIO FEDE (M5S). Grazie Presidente. Anche io, personalmente, mi unisco alle parole di soddisfazione per il ritorno in Italia di Chico Forti.

Chico Forti - l'hanno ricordato tutti i colleghi - è un italiano detenuto all'estero dal 2000. Nel 1998, fu arrestato con l'accusa di omicidio e poi condannato all'ergastolo nel 2000. Debbo dire che ringrazio tutti i Governi italiani che hanno lavorato a questa risoluzione, tutti i Ministri che hanno dato il loro contributo e soprattutto la nostra rete diplomatica, che si è sempre impegnata in un lavoro che sappiamo bene essere complesso, delicato e lungo. Lungo perché ricordo solamente, per citare gli ultimi avvenimenti che sono stati ricordati anche da chi mi ha preceduto, che era il 23 dicembre 2020 quando annunciammo l'accordo siglato con gli Stati Uniti dal nostro Ministro alla Farnesina per il rilascio di Chico Forti. Era un accordo che era stato dato come imminente, ma, poi purtroppo, forse anche a causa dell'autonomia differenziata degli Stati Uniti e del loro sistema di Stati, il Governatore della Florida, Ron DeSantis, diede parere favorevole con riserva e questa riserva ha fatto allungare l'attesa di questo momento, in cui attendiamo con piacere di vedere Chico Forti tornare sul suolo italiano.

Chiaramente è stato un impegno trasversale, perché devo riconoscere che ha coinvolto tutte le forze politiche. Ricordo che, nel 2014, ci fu una mozione a firma della nostra onorevole Corda, che fu approvata all'unanimità, così come ricordo - come componente prima e come presidente poi della Commissione straordinaria dei diritti umani del Senato - che approvammo una risoluzione, il 16 luglio 2019, per agire per far sì che il ritorno di Chico Forti diventasse realtà. In questi ultimi anni, si è comunque lavorato e poi finalmente la questione si è risolta da poco con la firma di Ron DeSantis. Aspettiamo gli altri passaggi burocratici, ma attendiamo con piacere questo rientro per continuare la detenzione in Italia, com'è negli accordi previsti, e per far sì che anche i suoi familiari, a cui va il nostro abbraccio, possano rivedere in Italia il loro figlio. Quindi, questo è un contributo per i diritti umani di questo Governo, di tutti i Governi, e di questo Parlamento. Mi auguro che sia unanime l'attenzione per tutti i diritti umani, che non devono dividere la politica, ma la devono unire, e per tutti gli italiani che sono in difficoltà in situazioni analoghe, così come ci auguriamo sia unanime l'attenzione ai diritti di tutto lo scenario internazionale, che dobbiamo rappresentare qui attraverso il nostro Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pisano. Ne ha facoltà.

CALOGERO PISANO (NM(N-C-U-I)-M). Grazie Presidente. “La Corte non ha prove che lei, signor Forti, abbia premuto materialmente il grilletto, ma la sensazione, al di là di ogni dubbio, è che lei sia stato l'istigatore del delitto”. Così il 15 giugno del 2000 inizia il pronunciamento alla condanna di Chico Forti a Miami, dopo un processo durato tre settimane, pieno di controversie e senza una replica da parte della difesa. Da quel giorno, per 24 interminabili anni, Chico Forti ha scontato la sua pena in un penitenziario di Miami, ignorando totalmente quanto disposto dalla Convenzione di Strasburgo che, all'articolo 3, prevede che una persona condannata possa essere trasferita in applicazione della medesima Convenzione, qualora la sentenza sia definitiva.

Negli anni, sono state tantissime le promesse fatte ai familiari di Chico Forti e tanti i proclami politici su possibili trasferimenti, senza però giungere mai a un esito positivo. Il 1° marzo, finalmente, la Presidente Meloni, durante il suo viaggio istituzionale negli Stati Uniti, ha annunciato che, grazie alla collaborazione del Governo con lo Stato della Florida e con il Governo federale degli Stati Uniti, si è giunti alla firma per il trasferimento in Italia di Chico Forti, un risultato importantissimo per la famiglia Forti, che ha atteso questo momento per troppo tempo, lottando ogni giorno, incessantemente. È una conferma dell'importante lavoro che svolge ogni giorno la diplomazia italiana, nonché della serietà e dell'affidabilità del Governo guidato da Giorgia Meloni ed è un'ulteriore riprova dell'importanza che questo Governo riveste a livello internazionale, che segna sempre più rilevante la crescita della credibilità del nostro Paese. Ci tengo a ringraziare, da parte di tutto il gruppo, la Presidente e tutto il corpo diplomatico italiano per questo importante risultato, che contraddistingue il buon lavoro del Governo che siamo orgogliosi di sostenere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). Grazie, Presidente. È una pagina bella per il nostro Paese ed è una pagina bella per la famiglia di Forti. Un pensiero speciale per la sua mamma novantaseienne, che può tornare a sorridere e ad avere speranza, dopo 24 anni di attesa, dopo quell'ergastolo deciso da una giuria popolare statunitense. Forti ha 65 anni e ha sempre insistito sulla sua innocenza, 65 anni di cui più di un terzo trascorsi in carcere, in diverse prigioni americane, dove ha subito anche fasi di regime carcerario duro. Forti manifestò la volontà di essere trasferito in Italia sulla base dell'articolo 10 della Convenzione di Strasburgo del 1983.

Oggi c'è un epilogo positivo perché è stata firmata l'autorizzazione al trasferimento in Italia. Quindi un grazie alla Presidente Giorgia Meloni, grazie al Ministro Antonio Tajani, grazie a chi in precedenza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) ha avviato contatti e interlocuzioni, grazie ai nostri funzionari e diplomatici che hanno seguito il caso, orgoglio italiano, in silenzio, senza clamori, senza strumentalizzazioni, senza riflettori, sui casi delicati la nostra diplomazia continua a raggiungere risultati importanti. Avanti così per i tanti altri casi che si stanno seguendo. Oggi, intanto, con soddisfazione prendiamo atto di questo straordinario risultato per il nostro Paese e, soprattutto, per la diplomazia italiana (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

In morte dell'onorevole Rocco Maggi.

PRESIDENTE. Prima di procedere oltre, comunico che è deceduto l'onorevole Rocco Maggi, già membro della Camera dei deputati nella XIII legislatura.

La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome di tutta l'Assemblea.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 gennaio 2024, n. 5, recante disposizioni urgenti per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7 (A.C. 1658-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1658-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 gennaio 2024, n. 5, recante disposizioni urgenti per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7.

Ricordo che nella seduta del 1° marzo si è conclusa la discussione generale e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 1658-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni affari costituzionali e bilancio hanno espresso i prescritti pareri, che sono in distribuzione.

Informo l'Assemblea che in relazione al numero di emendamenti presentati la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo, in particolare, a votazione per principi o riassuntive ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.

A tal fine, il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ed il Sottosegretario alle infrastrutture e ai trasporti, onorevole Tullio Ferrante, ad esprimere il parere sugli emendamenti segnalati per la votazione.

DARIO IAIA , Relatore. Grazie Presidente, il parere è contrario per tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Il Governo?

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, il parere è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.1 Lacarra.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Signor Presidente, noi ci troviamo a discutere questo decreto G7, per un evento importante che sicuramente metterà i fari sulla Puglia, un evento che per il nostro Paese è molto importante, non solo per quella regione, ma per tutti i cittadini che sicuramente assisteranno. Questo grande evento politico comunque racconta della vita, e non solo, delle situazioni politiche e geopolitiche che oggi si stanno discutendo in tutto il mondo. Credo che questo evento sicuramente aveva bisogno comunque di affermare anche un momento in cui la si potesse esprimere. Tuttavia, noi vediamo … Però Presidente è difficile … Sento un brusio …

PRESIDENTE. Chiedo scusa, colleghi, per favore.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Come stavo dicendo, questo è un evento che è stato deciso ed è stato deciso anche di fare un decreto ad hoc che mettesse comunque in pratica alcuni articoli, pochissimi, inerenti anche a piccole cifre. Si parla di 18 milioni di euro. Ecco perché questo decreto doveva essere un momento anche di valutazione di tutto quello che è stato fatto anche nei mesi precedenti, soprattutto legato anche allo strumento che questo Governo ha messo in piedi, cioè quello del codice degli appalti. Ecco, io voglio essere chiaro con la maggioranza. In questo momento, stiamo discutendo di un provvedimento che con il codice degli appalti non c'entra niente perché tutto è derogato, a parte gli aspetti penali, e tutto sostanzialmente può essere gestito dal commissario, dando delega completa di tutte le azioni.

Non ci sono sicuramente alcuni elementi per potere anche appellarsi o comunque poter mettere in pratica una discussione che potesse anche far sì che questo decreto fosse, diciamo, potabile. Abbiamo tentato anche con tanti emendamenti, con molte azioni che potessero essere riferimento alle indicazioni che ANAC ci ha dato. Guardate, quando ANAC viene in Commissione ed esprime il proprio parere su un provvedimento importante, con pochi soldi, ma importante dal punto di vista del principio e viene messo tutto in un cassetto perché anche le conclusioni che vengano espresse chiaramente dal Presidente Busia in merito proprio sul decreto, tutto questo non viene considerato.

Ecco perché noi abbiamo presentato una serie di emendamenti, puntuali, non solo sulle questioni che riguardano il codice degli appalti e tutto quello che dovrebbe in questo caso fare il commissario, ma li abbiamo anche fatti nell'ambito delle risorse su alcune questioni importanti che riguardano soprattutto la sicurezza degli aeroporti, cose che poi discuteremo in merito. Ecco, perché noi abbiamo pensato, anche in questo emendamento, di poter mettere un primo importante contributo nell'ambito della nostra azione politica, quello di dare al Commissario la possibilità di avvalersi di stazioni appaltanti qualificate, che ci sembrava un aspetto minimale anche nell'ambito della discussione. Tuttavia, in Commissione avete votato contro ed ecco perché chiedo un voto a favore dell'Aula, perché su un tema così noi, assolutamente, non dobbiamo scherzare, non solo, ma dobbiamo avere un principio nell'ambito anche dell'azione politica futura.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1 Lacarra, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 1.2. Ilaria Fontana, 1.4. Bonelli e 1.3. Lacarra.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente, il presente emendamento è stato suggerito da ANAC e intende prevedere espressamente che il commissario straordinario si avvalga, proprio per l'esercizio delle proprie funzioni e per le attività connesse, di stazioni appaltanti qualificate, già strutturate, perfettamente in grado di operare, affidandosi così a soggetti in possesso di comprovata esperienza.

Noi sappiamo che negli ultimi anni il ricorso ai commissari straordinari ha avuto un'impennata incontenibile e ne abbiamo viste davvero un po' di tutti i colori, con commissari che hanno più poteri anche degli stessi sindaci o degli stessi ministri. così come ammesso dagli stessi, che gestiscono progetti con risorse finanziarie impressionanti. Ormai, davvero, la straordinarietà è diventata ordinarietà. Quindi, con questo emendamento almeno facciamo in modo che il commissario straordinario si possa avvalere di stazioni appaltanti qualificate e quindi affiancarsi anche a soggetti che sono in possesso di questa comprovata esperienza (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.2 Ilaria Fontana, 1.4 Bonelli e 1.3 Lacarra, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'emendamento 1.5 Stefanazzi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Stefanazzi. Ne ha facoltà.

CLAUDIO MICHELE STEFANAZZI (PD-IDP). Grazie, Presidente, molto brevemente. Come è stato spiegato in maniera egregia dai colleghi della Commissione, in particolare dall'onorevole Simiani, ricordo che questo è un emendamento di buonsenso, perché parte da un presupposto che vorrei fosse chiaro e che vorrei l'Aula comprendesse nella sua completa portata: gli aeroporti di Brindisi e di Bari non sono nelle condizioni di gestire, sotto il profilo della sicurezza, il flusso da cui presumibilmente saranno interessati con il G7 e, quindi, ci siamo preoccupati ma veramente in assoluta buonafede e con spirito di collaborazione, di segnalarlo al Governo. È chiaro che le norme di sicurezza sono rispettate per ciò che riguarda l'ordinaria gestione e l'esercizio degli aeroporti ma, considerando che siamo alla vigilia di un passaggio con un profilo di rischio molto elevato, abbiamo chiesto che ci fosse un incremento del fondo da destinare esclusivamente a opere di adeguamento infrastrutturale mirate a garantire la sicurezza.

Quindi, chiedo al Governo di accantonare l'emendamento perché - mi corre l'obbligo di dirlo - qualora le attuali misure di sicurezza dovessero dimostrarsi non adeguate - mi dispiace dirlo - noi abbiamo provato a spiegare in che contesto avverrà l'arrivo delle delegazioni e degli ospiti che useranno la Puglia come luogo per questo importantissimo evento mondiale.

PRESIDENTE. Onorevole Iaia, sulla richiesta di accantonamento?

DARIO IAIA, Relatore. Parere contrario, Presidente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellomo. Ne ha facoltà.

DAVIDE BELLOMO (LEGA). Presidente, vorrei invitare il Governo a una riflessione sull'accantonamento di questo emendamento. Se fosse possibile, sarebbe auspicabile una rivisitazione da parte del Governo del parere su questo emendamento. Quindi, se fosse possibile, l'accantonamento sarebbe opportuno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anch'io chiedo con forza questo accantonamento, perché il fatto è oggettivo. Credo che anche la regione stessa abbia, con grande forza, chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti la possibilità di avere queste risorse, perché oggi noi ci troviamo ad accogliere un sistema molto importante anche dal punto di vista del numero dei voli che arriveranno. Ecco perché avere queste risorse e rendere gli aeroporti comunque efficienti dal punto di vista della sicurezza, secondo me, sarebbe importante. Sarebbe assurdo far venire tantissimi aerei da tutto il mondo e avere un aeroporto che magari non ha quelle infrastrutture che servono per renderlo sicuro e per poter, in questo caso, accogliere tantissimi aerei.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Presidente, il gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe chiede di sottoscrivere l'emendamento in questione.

PRESIDENTE. Bene.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaia. Ne ha facoltà. Ovviamente, c'è un ripensamento rispetto alla richiesta di accantonamento.

DARIO IAIA, Relatore. Sì, va bene, Presidente, lo accantoniamo.

PRESIDENTE. Il Governo è d'accordo, quindi, lo accantoniamo.

Passiamo agli identici emendamenti 1.7 Ilaria Fontana, 1.8 Lacarra, 1.9 Bonelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento è stato suggerito da ANAC. Il riferimento che c'è nell'articolo 1, comma 1, del provvedimento all'articolo 1, comma 2, della legge n. 196 del 2009, dove si prevede che, ai fini dell'applicazione delle disposizioni in materia di finanza pubblica, per amministrazioni pubbliche debbano intendersi gli enti e i soggetti indicati in apposito elenco redatto dall'Istat, fa sorgere qualche dubbio, qualche perplessità. Infatti, alla richiamata norma della legge n. 196 del 2009 si fa normalmente ricorso laddove si intenda assicurare l'estensione degli interventi di finanza pubblica alla totalità delle amministrazioni ricomprese nel predetto elenco, che in questo caso, però, appare troppo generico e poco circostanziato. Qui, invece, abbiamo l'esigenza di circoscrivere meglio la predetta disposizione.

Quindi, l'obiettivo è proprio quello di adottare una diversa formulazione della norma, facendo riferimento, proprio per l'individuazione delle eventuali amministrazioni controllanti, all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Sostanzialmente, è vero che si tratta di un correttivo più di natura tecnica però, in realtà, questa modifica avrebbe una grande utilità, perché permetterebbe una migliore applicazione della norma. Pertanto, chiedo di poter rivedere il parere (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.7 Ilaria Fontana, 1.8 Lacarra e 1.9 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1001 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'emendamento 1.51 Simiani.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Noi ci siamo trovati in Commissione, nottetempo, davanti a un emendamento da parte del Governo proprio sulla possibilità di dare disposizione al Commissario di poter utilizzare risorse diverse da quelle che riguardano il decreto. Ecco, io ritengo che sia un errore. Se oggi si fa un decreto, si decide di fare delle opere e si fa, poi, un'ulteriore deroga prevedendo la possibilità di utilizzare risorse diverse - e non sappiamo quali - questo, lo ripeto, secondo me è un problema. Ecco perché noi crediamo che attraverso questo emendamento si possa intervenire per dare la possibilità al Commissario di intervenire solo con le risorse che riguardano il decreto e non con risorse diverse. Ecco perché chiedo a tutti un voto a favore, perché ritengo che sia giusto, nell'interesse dell'azione pubblica ma anche dei fondi che sono chiaramente destinati ad altre opere.

PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.51 Simiani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo agli identici emendamenti 1.10 Bonelli, 1.11 Lacarra e 1.12 Santillo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Con questo emendamento intendiamo proporre che il commissario straordinario si avvalga della vigilanza collaborativa dell'Autorità nazionale anticorruzione, così come avvenuto in altri eventi analoghi e mi riferisco al vertice del G7 che si è svolto a Taormina il 26 e il 27 maggio 2017 e all'Expo di Milano del 2015; ciò, anche alla luce del fatto che il 20 giugno 2023 l'Anac ha già stipulato uno specifico protocollo di azione di vigilanza collaborativa con la centrale di committenza pubblica CONSIP e con la delegazione per l'organizzazione della Presidenza italiana del G7, concernente, in particolare, l'attività di vigilanza preventiva collaborativa per rilevanti ed essenziali procedure di gara per l'acquisizione di servizi in vista dello svolgimento del vertice stesso (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Chiedo di valutare meglio da parte del Governo questo emendamento che prevede la vigilanza collaborativa da parte di Anac. Dice semplicemente che, nel percorso che il commissario straordinario porta avanti per realizzare queste opere, per affidare tutti i servizi e forniture, e gli stessi lavori, quindi in tutte le fasi di aggiudicazione e di realizzazione delle opere, si possa avvalere della tutela di Anac. Questo significa che prevenire è meglio che curare, cioè avvalersi della vigilanza collaborativa certamente non significa perdere tempo.

Quindi è inspiegabile - tra l'altro non ha nemmeno un ulteriore costo - che non si attribuisca al commissario la possibilità di avvalersi di uno strumento che è a sua protezione. Ripeto, è preventiva ed evita che ci possano essere ricadute successive perché, magari, i soldi non dico non siano stati spesi bene, ma le opere non sono state realizzate bene o piuttosto gli affidamenti non sono stati fatti nel giusto modo. Chiedo, quindi, al Governo di rivedere il parere, eventualmente accantonando al momento questo emendamento.

PRESIDENTE. Relatore Iaia, per l'accantonamento?

DARIO IAIA, Relatore. Parere contrario, Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.10 Bonelli, 1.11 Lacarra e 1.12 Santillo, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.13 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.14 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.15 Ubaldo Pagano, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo agli identici emendamenti 1.16 Santillo, 1.17 Ubaldo Pagano e 1.18 Bonelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, questo emendamento chiede una cosa semplice: possiamo provare ad utilizzare procedure ordinarie nella realizzazione di appalti pubblici invece di ricorrere sempre alle procedure straordinarie? Il commissario è stato nominato. Che il commissario abbia poteri in deroga ci mancherebbe, altrimenti non lo avremmo nominato, ma perché dare anche al commissario l'obbligatorietà di ricorrere alle procedure ristrette, come la procedura negoziata senza pubblicazione del bando di gara, anche sugli importi sopra soglia comunitaria?

Per chi non è addentro alla materia, stiamo dicendo che, per importi di lavori superiori a 5.382.000 euro o piuttosto per forniture e servizi superiori a 215.000 euro, il commissario, attraverso la sua stazione appaltante, chiama un numero ristretto, una decina di imprese di costruzione o di professionisti, e fa una valutazione delle offerte senza che il bando venga reso pubblico. Quindi, non si sa quali siano le regole di ingaggio. Questa cosa ha un senso, come avete fatto voi nella procedura del nuovo codice degli appalti, per importi sotto soglia europea, e già noi eravamo contrari perché 5 milioni sono tantissimi.

Perché non aiutare e agevolare una gara pubblica? Addirittura voi arrivate a dire che sopra l'importo della soglia comunitaria, quindi oltre i 5,2 milioni, si possa omettere la pubblicazione del bando di gara e procedere con la procedura negoziata. Di questo passo cosa volete fare? Per esempio, immaginate di realizzare il ponte sullo Stretto con una bella gara unica, con cui si convocano 10 amici e si fa un affidamento diretto ad uno dei 10 amici di un miliardo di euro? Dove state andando?

Tra l'altro vi ricordo, colleghi, che il nuovo codice lo avete votato poco fa. Poiché lo state derogando di continuo, di fatto state dicendo che quel codice non funziona. Lo avete appena pubblicato, quindi, per cortesia, rappresentante del Governo, relatore Iaia, che so essere una persona che comprende il tema che sto toccando, la procedura negoziale senza pubblicazione del bando di gara non fa guadagnare tempo quando l'importo dei lavori è 10 milioni di euro.

Lasciate il bando aperto e tutt'al più il commissario potrà chiedere la procedura di urgenza, così i tempi sono comparabili, però con la concorrenza, perché con questa pubblicazione senza bando di gara, ovviamente, ci sono profili di anticoncorrenza, come ci dice Anac. Invece, se agevoliamo la concorrenza, avremo il risultato migliore, cioè l'opera affidata nel modo migliore a chi ha offerto la proposta migliore, quindi realizzata nel migliore modo possibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.16 Santillo, 1.17 Ubaldo Pagano e 1.18 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.19 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.20 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.21 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Passiamo all'emendamento 1.22 Bonelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ghirra. Ne ha facoltà.

FRANCESCA GHIRRA (AVS). Grazie, Presidente. Noi possiamo anche capire l'urgenza determinata da questo provvedimento, visto che il G7 si svolgerà tra tre mesi, però, di fatto, non è accettabile che, attraverso il provvedimento, si mandino in deroga le regole del codice dei contratti, su cui abbiamo dissentito per quanto riguarda la procedura negoziata, senza obbligo di pubblicazione delle chiamate e degli inviti. In più, in questo caso, abbiamo un commissario straordinario che si dovrà occupare di gestire le opere senza specificare, come chiedeva il collega del Partito Democratico, neanche che ci si contenga all'ambito del G7 senza la vigilanza dell'Anac e, addirittura, obbligando le stazioni appaltanti ad affidare le opere attraverso la negoziata, senza neanche poter indicare altri tipi di provvedimento.

Con questo emendamento, chiediamo semplicemente che venga almeno data pubblicità agli inviti degli operatori economici, rendendo note le modalità e i criteri. Questa è una regola di trasparenza che crediamo possa essere utile, se non indispensabile, a garantire la corretta esecuzione delle procedure di gara e, quindi, il parere negativo ci preoccupa un po'.

Chiedo ai relatori e al Governo di valutare un accantonamento di questo emendamento per poter riflettere su un'eventuale svolta positiva, perché credo sia importante, anche nell'emergenza, garantire la corretta esecuzione dei lavori e delle gare, delle procedure d'appalto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Onorevole Iaia, è favorevole all'accantonamento?

DARIO IAIA , Relatore. Parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.22 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.23 Santillo e 1.24 Ubaldo Pagano, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.25 Morfino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 1.27 Ilaria Fontana, 1.28 Ubaldo Pagano e 1.29 Bonelli.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Vorrei segnalare una cosa che ci sembra alquanto anomala. Noi abbiamo proposto verifiche e controlli molto stringenti sulla possibilità di infiltrazione mafiosa e camorristica nelle società appaltanti. La risposta è che, poiché ci sono tempi molto stringenti, dobbiamo utilizzare un sistema che faccia la verifica successivamente.

Però, ci poniamo questo problema: non è che la Presidenza del G7 dell'Italia è qualcosa che sia arrivata all'improvviso, che non sapevamo, né potevamo verificare. Secondo noi, si sta approvando questa norma con notevole ritardo, ma soprattutto ci sono pericolose deroghe che potrebbero rappresentare assolutamente una possibilità concreta per la malavita organizzata di inserirsi. Infatti, sapete bene che il controllo a posteriori comporta il pagamento già di una parte o della totalità di ciò che spetta alla ditta o alla società che ottiene l'appalto o la possibilità di avere i fondi per la realizzazione di opere per il G7.Da questo punto di vista, c'è la nostra enorme perplessità, nonostante avessimo fatto un emendamento profondamente coerente, che andava incontro a una possibilità mediana di fare i controlli da parte del Governo, mantenendo coerente la norma, ma mantenendo anche uno scudo pesante nei confronti della malavita organizzata. L'idea che stiamo andando di fretta, come se fosse una pandemia, non ci convince. Alcune cose, come lo scudo nei confronti della possibilità delle organizzazioni mafiose e camorriste di poter entrare nel settore degli appalti pubblici o degli affidamenti pubblici, non ci convincono.

Indi per cui invitiamo il Governo a riflettere attentamente. Questo non è un emendamento guerrigliero; è un emendamento di aiuto. A noi interessa che la mafia e la camorra non entrino, indipendentemente dal Governo in carica, e questo lo presenteremo sempre. L'unica occasione in cui si può fare un altro ragionamento è se ci sia un'emergenza, un'emergenza come un'alluvione, ma non la Presidenza di cui sappiamo da anni (lo sappiamo da anni). Indi per cui riproponiamo al Governo la valutazione di accantonare o addirittura esprimere un parere positivo su questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Presidente, anch'io per intervenire su questo emendamento. Ripeto: avete fatto la scelta di nominare un commissario per gestire queste risorse, che, come è già stato detto da chi mi ha preceduto, ovviamente, di fatto, dà la possibilità di andare in deroga a tutto quello che è il codice degli appalti.

Se vogliamo andare a stringere, in realtà, con questo emendamento, chiediamo semplicemente, nell'individuazione delle imprese che dovranno operare per gestire queste risorse, di poter prendere quantomeno quelle iscritte all'interno della white list. Mi sembra un emendamento di buonsenso. Quindi, anch'io chiedo la possibilità che sia accantonato, perché onestamente è incomprensibile che non si possa accettare un emendamento come questo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Ci associamo all'appello all'accantonamento di questo emendamento. Vede, Sottosegretario, nell'emendamento è anche riportato il tempo massimo entro cui le prefetture devono rispondere. È inspiegabile. Io mi rifiuto di pensare che ci sia un disegno criminoso dietro la non accettazione di un emendamento del genere, però spiegateci il perché. Cioè, voi date la possibilità che questi appalti finiscano all'interno delle organizzazioni criminali e, tra l'altro, le stesse non possono nemmeno essere intercettate per abuso d'ufficio. Quindi, è evidente che state percorrendo una strada pericolosissima. Prendetevi un po' di tempo in più, accantonate l'emendamento e valutate il parere favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Iaia, qual è il parere rispetto alla richiesta di accantonamento?

DARIO IAIA, Relatore. Presidente, c'è il parere contrario sull'accantonamento e spiego anche velocemente le ragioni, se è possibile.

PRESIDENTE. Prego.

DARIO IAIA, Relatore. Ricordo che al comma 3 dell'articolo 1 del disegno di legge di cui ci stiamo occupando si affronta, in maniera precipua, la tematica della legislazione antimafia. Quindi, per quanto riguarda questo provvedimento, non vi è alcun pericolo di infiltrazioni mafiose, camorristiche e quant'altro, perché, se insieme andiamo a leggere cosa è previsto nell'articolo 3, riguardo a questo tipo di controlli, ci rendiamo conto come non ci siano problemi. Nel comma 3, si richiama, infatti, la previsione di cui all'articolo 3 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120. Che cosa prevede sostanzialmente questa norma? Prevede che, al fine di rafforzare l'effettività e la tempestività degli accertamenti, di cui ai commi 1 e 2 - quindi, i controlli antimafia sostanzialmente -, si procede mediante la consultazione della banca dati nazionale unica della documentazione antimafia, nonché tramite l'immediata acquisizione degli esiti delle interrogazioni, anche demandate al gruppo interforze tramite il sistema di indagine gestito dal centro elaborazione del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno.

Quindi, è previsto dal disegno di legge un controllo preventivo in questo senso. Non ci sono problemi o pericoli di infiltrazione.

L'aspetto che dobbiamo tutti tenere presente, per essere concreti, è che siamo nel mese di marzo e il G7 si svolgerà a giugno. Quindi abbiamo la necessità, il Governo ha la necessità, il commissario straordinario ha la necessità, di procedere quanto prima con l'affidamento dei lavori, fermo restando che le criticità che sono state rappresentate dalle opposizioni hanno il loro valore, che io rispetto, ci mancherebbe altro, ma il disegno di legge, così come ho rappresentato ed evidenziato affronta e risolve questo tipo di problematica, cioè quella relativa alla normativa antimafia. Per cui, il parere rimane contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.27 Ilaria Fontana, 1.28 Ubaldo Pagano e 1.29 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.31 Stefanazzi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo agli identici emendamenti 1.32 Santillo, 1.33 Stefanazzi e 1.34 Bonelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, chiedo l'accantonamento anche di questo emendamento, perché vorrei che questo commissario straordinario, oltre ad avere un'identità e una riconoscibilità su un nome e un cognome, possa anche decidere qualche cosa. In questo caso, infatti, nel provvedimento è previsto che debba, in maniera obbligatoria, usare le deroghe, mentre noi, invece, con l'emendamento diciamo che per affidare gli incarichi agli operatori, e quindi nelle fasi di aggiudicazione, può usare le deroghe. Non c'è nessun motivo, perché questo commissario non potrebbe avvalersi delle procedure ordinarie e non usare le deroghe? Non si riesce a comprendere perché è obbligato, nella scelta del contraente, ad usare la deroga. Magari ha i suoi motivi e sa che con la procedura ordinaria, e non derogata, impiegherebbe anche meno tempo, invece voi, qui, nel provvedimento, lo obbligate ad usare la deroga. Chiediamo, quindi, che possa non utilizzare la deroga, se conviene a lui e, magari, conviene anche allo Stato.

PRESIDENTE. Onorevole Iaia, rispetto all'accantonamento?

DARIO IAIA, Relatore. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.32 Santillo, 1.33 Stefanazzi e 1.34 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.35 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo agli identici emendamenti 1.36 Santillo e 1.37 Stefanazzi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Io ci riprovo ancora a chiedere l'accantonamento, perché vorremmo che nelle procedure fosse obbligatoria l'applicazione di norme sulla digitalizzazione delle gare e, quindi, acquisire il codice identificativo gara, cosa che non è prevista dalla normativa base, e assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari. È una richiesta che non dovremmo nemmeno fare, perché ci sembra normale che debba essere assicurata la tracciabilità dei flussi finanziari, invece, per come è scritto il dispositivo originario, questo non è previsto.

Dunque, ci chiediamo: qual è il motivo per cui questo Governo non vuole che ci sia la tracciabilità dei flussi finanziari? Relatore, io mi appello a lei e alla sua sensibilità: questo emendamento è a costo zero e tempi in più zero. Ci può spiegare perché non si può obbligare ad assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari? Noi vorremmo che i casi accaduti, per esempio, con la tentata corruzione di Verdini negli appalti ANAS, non ci fossero più; lo vorremmo tutti qui dentro. Con la tracciabilità dei flussi finanziari, la digitalizzazione delle gare e anche l'archiviazione della banca dati nazionale istituita presso Anac, queste cose non accadrebbero più. Accantonate questo emendamento e cambiamo il parere.

PRESIDENTE. Onorevole Iaia, sulla richiesta di accantonamento?

DARIO IAIA , Relatore. Parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.36 Santillo e 1.37 Stefanazzi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto tecnico economico “Nicola Moreschi” di Milano, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Grazie di essere qui.

Passiamo all'emendamento 1.39 L'Abbate.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.39 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Passiamo all'emendamento 1.41 L'Abbate.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Dell'Olio. Ne ha facoltà.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie, Presidente. Qui abbiamo un emendamento che ha una portata addirittura più blanda rispetto a quella prima espressa e illustrata dal mio collega Santillo. Mentre il collega Santillo diceva di adeguarsi a tutte le varie disposizioni in materia di digitalizzazione, qui, semplicemente, si chiede di voler portare al Parlamento una relazione che implichi lo stato di attuazione degli interventi. Poiché nel dispositivo di legge è già previsto, al comma 5 dell'articolo 1, che per la realizzazione si va in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale, io non posso credere che un commissario straordinario, in questi pochi mesi, fino al G7, non abbia l'elenco e lo stato di attuazione degli investimenti. Fare una relazione al Parlamento non ha assolutamente alcun costo, però ha una valutazione di trasparenza importante.

Quindi non comprendiamo per quale motivo ci sia un parere negativo a questo emendamento: non c'è scritto di fare qualcosa di diverso rispetto ad andare in deroga alle normative, al fatto di poter dare appalti europei utilizzando altre norme, c'è scritto solo di far sapere al Parlamento a che punto siamo. Perché il problema quale sarà? Che, in così poco tempo, ci saranno così tanti lavori da fare che si perderà cognizione di quelli che sono, almeno per noi, per il Parlamento, non per poter tenerli sotto controllo, ma per avere una maggiore informativa in caso di eventuale supporto per una qualsiasi problematica che ci possa essere.

È un documento che sicuramente è nelle mani del commissario e, se non ci dovesse essere, avrei dei seri dubbi sulle capacità del commissario di gestire una cosa del genere. Quindi non comprendo la motivazione per cui è stato dato un parere negativo, chiederei di accantonarlo, più che altro per avere una motivazione del perché è stato dato un parere negativo.

PRESIDENTE. Onorevole Iaia, sulla richiesta di accantonamento?

DARIO IAIA , Relatore. Parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.41 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.43 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Passiamo all'emendamento 1.45 L'Abbate.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Dell'Olio. Ne ha facoltà.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie, Presidente. Mi ero dimenticato di aggiungere la mia firma all'emendamento 1.41 L'Abbate e chiaramente la appongo anche all'emendamento 1.45 L'Abbate. Con questo emendamento noi chiediamo di poter osservare, per le opere infrastrutturali che devono essere messe in atto per il G7, il principio della carbon neutrality. Mi sembra assurdo che si vada a organizzare una sessione del G7, che nell'ambito delle proprie attività ha l'obiettivo di lavorare anche sulle politiche climalteranti, facendo operazioni che invece non rispettino il principio della carbon neutrality. Il fatto di dare un parere contrario a questo emendamento evidenzia come ci sia la possibilità e, ovviamente, una probabilità più elevata che i lavori che verranno effettuati, invece, non verranno realizzati secondo un principio che dovrebbe essere un cardine, visto che dovremmo andare verso il concetto dell'abbattimento delle emissioni al 2050.

Quindi, nella realtà, a fronte di un'ipotesi del genere, visto che avete definito un importo di circa 18 milioni di euro per questi lavori ma non ci sono ipotesi specifiche con riferimento a tutti i lavori che dovranno essere effettuati, a quello che deve essere fatto nei bandi di gara, si può dare quest'ulteriore indicazione. Altrimenti, diciamo che faremo il G7 nella zona di Brindisi e che probabilmente, a posteriori, valuteremo e sapremo che saranno state fatte operazioni andando contro quei principi che il G7 doveva a rispettare e di cui si doveva discutere. Per cui chiederei, anche su questo, l'accantonamento.

PRESIDENTE. Onorevole Iaia?

DARIO IAIA, Relatore. Presidente, il parere è contrario. Velocemente, vorrei chiarire. In Commissione, noi abbiamo audito il commissario straordinario il quale ha chiarito di che tipo di provvedimenti e di che tipo di interventi stiamo parlando. Voi sapete meglio di me che il disegno di legge prevede un impegno di poco più di 18 milioni di euro. Sostanzialmente, si tratta di interventi infrastrutturali, quindi rifacimento e completamento strade, interventi manutentivi, pulizia dei cordoli. Parliamo di interventi di questo tipo che sono assolutamente minimali. Quindi, sia dal punto di vista della relazione al Parlamento riguardo all'attività sia dal punto di vista ambientale questo tipo di richiesta risulta assolutamente un appesantimento, nel momento in cui - lo ribadisco - gli interventi sono infrastrutturali e manutentivi e necessitano di una velocità nella realizzazione, alla luce del fatto che mancano soltanto 3 mesi all'evento. Per cui il parere è contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.45 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Passiamo all'emendamento 1.46 Bonelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). La previsione di questo emendamento non rappresenta certamente una lungaggine ma una garanzia rispetto alle condotte poste in essere circa la responsabilità in materia di danno erariale per la realizzazione o, per meglio dire, in relazione alla realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi alla Presidenza italiana del G7. In questo caso, si tratta di mettere in luce questa attenzione e questa previsione in modo esplicito e - ripeto - non si tratta per nulla di un appesantimento delle procedure (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.46 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1000 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 1.01 Simiani.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Su questo articolo aggiuntivo c'è stata una discussione anche in Commissione con riferimento al luogo in cui si dovrebbe svolgere il G7. Se guardate agli anni passati, io ho cercato di leggere e capire come fossero stati strutturati anche gli altri decreti e quali fossero stati i luoghi in cui poi si è svolto il G7. Addirittura, anche per un evento straordinario - vi ricorderete il terremoto de L'Aquila - si scelse di spostarlo, dopo aver fatto un investimento anche importante. Fu il Governo Berlusconi. Però, fu scelto, anche in quel momento, un luogo pubblico dove svolgere quel grande evento. Oggi, viene fatta una scelta diversa, viene scelto un luogo privato, una struttura privata sicuramente bellissima, all'avanguardia, un surplus dal punto di vista dei servizi e della struttura stessa, un grande resort che sicuramente sarà conosciuto in tutto il mondo e avrà sicuramente un grande ritorno. In questo caso, io lo spero anche per l'imprenditore.

Tuttavia, oggi noi ci troviamo a decidere di mettere anche risorse pubbliche in un luogo privato. Ecco perché ritengo che questo sia un atteggiamento - noi poi riproporremo il tema anche con un ordine del giorno - rispetto al quale sottolineare questo punto. Infatti, crediamo che anche i futuri eventi, quelli che ci saranno nei prossimi anni, debbano essere svolti in luoghi pubblici. Ciò non perché siamo contro l'impresa, anzi, siamo a favore dell'impresa e del suo valore. Tuttavia, oggi, alla luce del grande evento - neanche per la possibilità di mettere in competizione certe strutture, perché sicuramente alcune hanno caratteristiche che altre non hanno e alcune sono sicuramente più sicure rispetto ad altre - e per evitare anche questa situazione di opportunità io credo sia giusto e corretto che gli eventi come quello del G7 siano fatti in luoghi pubblici.

Ecco il motivo per cui noi presentiamo questa proposta emendativa e dopo la riproporremo in un prossimo ordine del giorno, perché riteniamo che questo sia un fatto giusto che noi tutti, come Parlamento, dovremmo assumere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ilaria Fontana. Ne ha facoltà.

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie, Presidente. Così come fatto in Commissione, se per il collega va bene, vorrei sottoscriverlo e annunciare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.01 Simiani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Passiamo adesso all'emendamento accantonato 1.5 Stefanazzi.

Chiedo al relatore il parere.

DARIO IAIA, Relatore. Parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Noi prendiamo atto di questo parere contrario. Secondo me, è molto importante che si codifichi questo parere perché credo che questi aeroporti e queste strutture abbiano bisogno di avere queste risorse. Ora non so quale sia l'alternativa: oggi sicuramente la regione Puglia dovrà frugare nelle sue tasche e capire come poter sistemare questa situazione. Ritengo che sia anche imbarazzante dal punto di vista politico - non so cosa ne pensiate anche voi, colleghi -: abbiamo detto della grande opportunità per la Puglia, ma diamo la possibilità agli stessi aeroporti di accogliere gli aerei, che saranno tantissimi e arriveranno da tutte le parti del mondo e che hanno bisogno di sicurezza, con misure diverse. Sicché ritengo che questa scelta sia sbagliata e che ci sia un problema da dover risolvere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dell'Olio. Ne ha facoltà.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Per sottoscrivere e per far presente, in relazione al parere contrario su questo emendamento - visto che nella prima fase di revisione è stato aggiunto un importo in più per le strutture dell'autorità di sistema portuale nel mare Adriatico meridionale -, che, se in questi tre mesi il commissario di Governo dovesse decidere di allocare dei soldi per le infrastrutture aeroportuali, questo Governo farà l'ennesima brutta figura perché ha espresso parere contrario su un emendamento che invece andava a rispettare tutti i principali sistemi di arrivo delle personalità del G7 in Puglia durante questo evento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Il gruppo di Azione sottoscrive l'emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.5 Stefanazzi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Avverto che, consistendo il disegno di legge in un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 1658-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.

TULLIO FERRANTE, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti.

Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno n. 9/1658-A/1 Curti e n. 9/1658-A/2 Simiani. Sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/3 D'Attis il parere è favorevole subordinatamente alla seguente riformulazione dell'impegno: “impegna il Governo a valutare l'opportunità, qualora ne ricorrano le condizioni, anche in considerazione della necessità di procedere celermente alla realizzazione degli interventi, di promuovere anche la partecipazione alle procedure di selezione previste dall'articolo 1 del provvedimento in esame delle micro, piccole e medie imprese anche di prossimità”. Sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/4 Caroppo il parere è favorevole purché vengano espunte dalla seconda premessa le parole: “oltre ad un adeguato presidio delle Forze dell'ordine” e purché l'impegno venga riformulato come segue: “a valutare l'opportunità, ove ne ricorrano le condizioni e nei limiti delle risorse disponibili, di verificare lo stato della viabilità comunale e provinciale afferente l'aeroporto di Brindisi, predisponendo, se del caso, gli interventi necessari a garantirne la fruibilità e la sicurezza, quali eventuali percorsi alternativi a quelli che si prevede di utilizzare nell'ambito degli eventi legati al G7”. L'ordine del giorno n. 9/1658-A/5 Mazzetti è accolto come raccomandazione. Il Governo esprime parere contrario sugli ordini del giorno n. 9/1658-A/6 Soumahoro, n. 9/1658-A/7 L'Abbate, n. 9/1658-A/8 Ilaria Fontana, n. 9/1658-A/9 Santillo, n. 9/1658-A/10 Iaria e n. 9/1658-A/11 Ruffino. L'ordine del giorno n. 9/1658-A/12 La Salandra è accolto come raccomandazione, con l'espunzione dall'impegno della frase “anche attraverso una procedura facilitata di affidamento diretto”.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/1 Curti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/1658-A/2 Simiani.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo sul solito punto, perché noi in quest'ordine del giorno abbiamo chiesto, non solo la stessa cosa, ma abbiamo chiesto di utilizzare anche nel futuro, proprio per eventi del genere, le strutture pubbliche. Questo impegno poteva essere assunto dal Governo e credo che sia un fatto oggettivo che noi tutti dovremmo codificare. Ecco perché invito, di nuovo, la maggioranza, e in questo caso anche il Sottosegretario, a rivedere questa posizione, perché ritengo che sia una posizione sbagliata.

Noi abbiamo tantissimi edifici da valorizzare, storici e culturali, che possiamo effettivamente valorizzare e ristrutturare perché ci sono tanti nostri luoghi pubblici che sono abbandonati e questi eventi potrebbero servire. Romano Prodi, quando ci fu il G7, scelse La Maddalena - poi, subito dopo, nel 2009, venne scelta L'Aquila, come ho detto prima, per un fatto oggettivo - perché aveva bisogno di essere ristrutturata, non solo per quell'evento ma anche per i possibili eventi che potevano valorizzare quell'isola. Ecco perché ritengo che su questi eventi si debba puntare proprio per quegli edifici pubblici che oggi fanno parte della nostra storia e della nostra identità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie Presidente. Innanzitutto per sottoscrivere, a nome del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, l'ordine del giorno. Vorrei far presente che, pur nell'autonomia decisionale del Governo, noi non ci troviamo d'accordo con l'idea che appuntamenti come questi, che sono appuntamenti programmati - quindi non è un qualcosa che è avvenuto all'improvviso - siano gestiti all'ultimo minuto. E interverremo su un altro ordine del giorno di nuovo sulla vicenda, visto che abbiamo avuto garanzie pubbliche dal relatore, che ha detto pubblicamente che non c'è nessuna possibilità di infiltrazione e che ne è certo al cento per cento. Me lo auguro - l'ha detto e ha già degli elementi e delle certezze - e sono molto contento di questa cosa, però sull'aspetto del pubblico vorrei ritornare: ci sono due filosofie per portare l'Italia nel mondo, quella di cercare di valorizzare gli italiani, le italiane e soprattutto il pubblico o legittimamente - ripeto: legittimamente - quella di mettere in evidenza resort, grandi alberghi e grandi strutture che fanno legittimamente affari. Sono due visioni diverse.

Io ricordo che il G7, quand'ero piccolino, a Napoli, lo fecero al Palazzo Reale e ristrutturarono Piazza Plebiscito: è una cultura diversa quella di valorizzare il pubblico, o di stare in un resort, è una visione della società. Noi sceglieremo sempre per valorizzare l'Italia, le bellezze e la grandezza della nostra storia, dei nostri monumenti e dei nostri paesaggi (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/2 Simiani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Sugli ordini del giorno n. 9/1658-A/3 D'Attis e n. 9/1658-A/4 Caroppo c'è un parere favorevole previe riformulazioni che vengono accettate.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1658-A/5 Mazzetti, che il Governo accoglie come raccomandazione, che è accettata.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1658-A/6 Soumahoro, su cui il Governo ha espresso parere contrario.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Soumahoro.

ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Grazie Presidente, con quest'ordine del giorno, chiedevo di istituire un evento, alla luce del discorso fatto dall'inizio di questa legislatura da parte della Presidente del Consiglio, sul tema della centralità dell'Africa come orizzonte, sul tema della centralità dell'Africa rispetto alle sfide che ci accomunano, a partire dal tema dell'energia, dell'agricoltura e del tema legato anche ai processi migratori. Avendo oggi l'opportunità, il nostro Paese, della presidenza del G7, era l'occasione per dare un segnale, non solo ai Paesi africani che abbiamo ospitato in occasione della presentazione del piano Mattei, il cui contenuto ancora è tutto da individuare e comunque l'evento c'è stato. Allora chiedevo di istituire la giornata G7-Africa. Sta nella discrezionalità del Governo individuare quanto sia importante e centrale stabilire quella giornata, per affrontare dei temi molto importanti, che riguardano la storia. Qual è la storia dei Paesi africani e dei Paesi del G7, quando noi parliamo di un nuovo partenariato che non sia predatorio, che non sia paternalista? Cosa intendiamo? Quale messaggio vogliamo lanciare e condividere con gli altri Paesi del G7 e con gli altri Paesi dell'Unione africana? Questo era il primo elemento che chiedevo.

Il secondo, andando ad affrontare e istituire questa giornata G7 Africa, parla dell'arte, parla della cultura, perché la cultura è vita, è l'essenza dell'esistenza umana, perché la cultura ci riporta a conoscere il passato e ci illumina rispetto alle sfide di oggi e alle sfide di domani. Questo è quanto chiedevo. Allora, un partenariato non predatorio, non paternalista, voleva dire, allo stesso tempo, dare un messaggio ai Paesi del G7, ai Paesi africani che saranno ospitati durante le attività del G7; istituire questa giornata voleva dire storie condivise, anche facendo luce su ciò che ha rappresentato quelle storie. Quindi, cultura e arte, perché a partire dalla cultura e dall'arte vengono a cadere i muri dell'indifferenza. Per questo, chiedo allo stesso tempo di mettere l'ordine del giorno al voto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/6 Soumahoro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/7 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/8 Ilaria Fontana, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1658-A/9 Santillo, su cui il Governo ha espresso parere contrario.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Dell'Olio.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Signor Presidente, approfitto di quest'ordine del giorno, perché la richiesta era di improntare alla massima correttezza e trasparenza delle procedure, promuovendo l'azione dell'apposito piano di prevenzione della corruzione. Questo mi permette anche di dire un qualcosa. Così come prima avevamo chiesto di intervenire per far vedere il piano, farlo avere al Parlamento e addirittura ci è stato risposto che sono interventi minimali e, io dico, a maggior ragione sono interventi minimali non c'era assolutamente nessun problema a dare l'indicazione che dovevano rispettare la carbon neutrality. Quindi, ancora una volta, si vuole fare un tentativo di velocizzare le necessità per un incontro che sarà nei primi di giugno, ma si vuole lasciar fuori la possibilità che questi interventi siano fatti evitando le problematiche di corruzione e di turbativa d'asta che comunque sappiamo che sono un problema di questo Paese. Allora, il non voler intervenire in questa maniera significa che poi dopo, fra qualche anno, ci sarà una possibilità, sicuramente oggi e ci sarà una probabilità elevata che ci troveremo a dover discutere qua - non noi magari ma altri colleghi in Parlamento - di situazioni che sono andate male solo perché non si è voluti intervenire in questo senso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere al nome del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra quest'ordine del giorno e insistere su un tema. Tentare o impegnarsi con tutti i mezzi possibili, nel contrastare il dilagare delle mafie e di tutte le organizzazioni criminali del nostro Paese, è un dovere di tutti. Poiché, purtroppo, noi non riscontriamo questa inversione di tendenza per cui è stato risolto il problema delle infiltrazioni criminali e possiamo stare più tranquilli. Purtroppo, il nostro Paese ha una profonda e penetrante presenza di organizzazioni criminali collegate al sistema di corruzione, anche nei settori del pubblico. Quindi: creare delle barriere continue, costanti, asfissianti, soprattutto quando parliamo di eventi programmati.

Non siamo in emergenza ed è questa la cosa che contestiamo maggiormente: non è una situazione emergenziale. E quando non si tratta di emergenze gravissime, non si devono fare deroghe, soprattutto nei confronti della mafia e della camorra. Quando si cominciano a fare queste deroghe - mi perdonerete e mi perdonerà il relatore che, come Muzio Scevola, ha messo la mano sul fuoco -, io non ho queste convinzioni al 100 per 100. Lei ha detto che è sicuro al 100 per 100, io non ho il vaso di Pandora. Purtroppo, conosco bene il sistema di corruttela e di penetrazione e quindi la sua sicurezza non ce l'ho. Mi dispiace, lei ha garantito al 100 per 100, ci ha dato le garanzie, è già sicuro, già sa tutto. Beato lei!

Allora, noi continuiamo invece a essere dubbiosi, preoccupati, perché si danno sempre troppi segnali in questa direzione e quando si abbassano le barriere difensive, si crea un'idea anche culturale del Paese. Noi anche culturalmente dobbiamo essere inflessibili, indi per cui confermiamo il nostro sostegno a quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il relatore.

DARIO IAIA (FDI), Relatore. Per fatto personale, Presidente. Io vorrei un attimo… Posso? E insomma…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, per fatto personale? No?

DARIO IAIA (FDI), Relatore. Certo.

PRESIDENTE. Allora, a fine seduta, se è per fatto personale, chiedo scusa. Se, invece, per il merito, è diverso.

DARIO IAIA (FDI), Relatore. Allora per il merito, è uguale. Giusto per chiarire la posizione riguardo a questa tematica che è stata sollevata e il fatto di essere stato definito dal collega Borrelli come Muzio Scevola che garantisce. Ecco io ho chiarito dal punto di vista tecnico - e per il suo tramite, lo rappresento al collega Borrelli - che il comma 3, dell'articolo 1, del disegno di legge di cui ci stiamo occupando è chiaro, nel senso di aver previsto, dal punto di vista normativo (non richiamerò la norma) il dover utilizzare la banca dati unica nazionale antimafia in maniera preventiva nell'individuazione delle aziende.

Quindi, non c'è stata alcuna garanzia dal punto di vista della infiltrazione. Quello che io ho riferito è che il decreto prevede, per il tramite di una norma - ribadisco, inserita nel comma 3 dell'articolo 1 del disegno di legge - che il commissario, prima di procedere all'affidamento, per il tramite della procedura negoziata senza pubblicazione del bando, dovrà attingere alla banca dati unica nazionale dell'antimafia.

Se, poi, il collega Borrelli è a conoscenza del fatto che all'interno di questa banca dati nazionale unica, alla quale attingono le stazioni appaltanti in maniera ufficiale, vi siano delle imprese che in qualche maniera sono in odore di mafia o di camorra, lo invito a recarsi presso la procura della Repubblica più vicina per rappresentare questo tipo di esigenza (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). Questo, giusto per chiarire e per evitare che ci siano fraintendimenti in quest'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/9 Santillo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Passiamo all'odine del giorno n. 9/1658-A/10 Iaria, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaria. Ne ha facoltà.

ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Il dibattito di oggi ha un non so che di surreale. Noi dell'opposizione stiamo solo dicendo che voi state giocando con il fuoco, perché andate a deregolamentare quel settore degli appalti che avete già deregolamentato con la modifica del codice e non accettate un minimo di consigli, nemmeno negli ordini del giorno, su come arginare una possibile perversione della possibilità di dare affidamenti di così tanti soldi in maniera diretta, con delle gare molto più facili da gestire per il Commissario stesso. Questo dà un'idea di garanzia di come si spendono soldi pubblici e voi non date al Paese una garanzia di come vengono spesi tanti soldi pubblici. Questo è il caso del G7, ma poi ci sarà probabilmente anche il ponte sullo Stretto, come già ha detto il mio collega Santillo. Probabilmente, anche lì farete qualche cosa del genere, perché andate avanti con questo tipo di provvedimenti. Sarà lo stesso per le Olimpiadi di Milano e Cortina, per le quali già avete fatto un decreto-legge, i costi stanno lievitando e i lavori sono a rilento e, quindi, probabilmente anche lì farete il decreto Milano-Cortina con la frase: lasciate lavorare chi vuol fare!

Noi vi lasciamo lavorare, ma voi state spendendo un casino di soldi. Dovete finirla di buttare soldi dalla finestra con la scusa che dovete lavorare (Commenti). Si può lavorare senza spendere tutti questi soldi, senza sprecare tutti questi soldi…

PRESIDENTE. Colleghi… colleghi…

ANTONINO IARIA (M5S). Si può gestire la finanza pubblica facendo opere utili e facendo crescere il PIL e non soltanto facendo finta di far lavorare il nostro Paese, quando si tratta soltanto di dare mance e buttare dalla finestra un casino di soldi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/10 Iaria, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1658-A/11 Ruffino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1658-A/12 La Salandra, accolto come raccomandazione, come riformulato. Onorevole La Salandra, accetta? Sì, bene.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

Prima di passare al voto finale, sospendiamo per 5 minuti e riprendiamo alle ore 16,20.

La seduta, sospesa alle 16,15, è ripresa alle 16,25.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1658-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Del Barba. Ne ha facoltà.

MAURO DEL BARBA (IV-C-RE). Presidente, onorevoli colleghi, premetto in questa dichiarazione di voto che il nostro voto sarà favorevole, e lo voglio premettere subito perché mi correrà l'obbligo anche di elencare alcune critiche alla maggioranza, non tanto al provvedimento, ma alla maggioranza che lo ha redatto. Il motivo per cui voteremo favorevolmente è che non vogliamo offrirvi l'alibi di chi ritiene di essere l'unica forza politica che, di fronte ai fatti, vuole agire. Mi spiego meglio: qui l'Italia si trova davanti una grande opportunità, per la settima volta presiede il G7, un grande onore e una grande responsabilità.

Quindi, dal nostro punto di vista, non solo è giusto, ma è doveroso preparare secondo i canoni internazionali e secondo i normali canoni dell'ospitalità, ma soprattutto della sicurezza, i luoghi e le infrastrutture, nonché la logistica, Quindi noi siamo favorevoli a che finalmente questo Governo e questa maggioranza si accingano a pianificare questo lavoro e non intendiamo in alcun modo far intendere che non sia così. Tuttavia, c'è un grande “tuttavia” con cui vogliamo accompagnare il nostro voto favorevole, invitandovi a realizzare le opere necessarie per il G7 in tempi celeri. Il tuttavia è emerso in maniera molto chiara nel corso del nostro dibattito alla Camera, e quindi ci viene da dire che il nostro voto favorevole, questo voto verde non sarà un verde sgargiante, come quello della nostra bandiera, che vorremmo vedere garrire nei cieli della Puglia durante il G7. Sarà un verde molto più tenue, e credo che vi meritiate quindi un verde pisello e non un verde bandiera. Perché un verde con una sfumatura più tenue e non il verde orgoglioso della nostra bandiera?

Ma innanzitutto perché, ascoltandovi, pare che il G7, la Presidenza del G7 sia un evento spuntato a Capodanno, tra i botti di Capodanno, avendo vinto la riffa di Capodanno. Forse allora ci spieghiamo in che modo avete passato il Capodanno, ma non è così. Sappiamo da sempre che ci sarebbe stata la Presidenza italiana del G7. Avete avuto mesi, addirittura più di un anno, per pianificare questi interventi, quindi, sebbene siano necessari e sacrosanti, non si spiega il ritardo con cui ci mettete mano. Un ritardo che, peraltro, comporta l'impossibilità di migliorare gli interventi a cui, ripeto, diamo parere favorevole (li votiamo favorevolmente). E mi riferisco, prima di tutto, a questo Parlamento che non è stato debitamente coinvolto né nell'individuazione degli interventi, né, in particolar modo, nel loro miglioramento tramite gli emendamenti. Abbiamo appena terminato la discussione, noi abbiamo votato favorevolmente quasi su tutti, e siamo convinti che molti di voi avrebbero fatto lo stesso, se non fosse per questo tremendo ritardo, che però non è dovuto al destino.

È dovuto, come sempre, alla vostra inoperosità, al vostro vivacchiare, al vostro vivere day by day, al vostro pensare che comunque tutto vi è concesso. Allora con questo voto favorevole, ma con questa dichiarazione di voto più sferzante, vogliamo invitarvi a esercitare il vostro dovere - perché in questo caso è un dovere realizzare questi interventi, mettere in sicurezza il G7, soprattutto nella giornata che vedrà riuniti i Capi di Stato - non con il metodo raffazzonato, a cui ci state abituando, ma, trattandosi di un impegno così importante sia per i contenuti sia per la visibilità internazionale che darà al nostro Paese, una volta tanto, con una pianificazione e un rigore che sono quelli che pensiamo l'Italia si meriti.

In particolar modo, siamo rammaricati che il tempo che voi avete sottratto al dibattito e al confronto parlamentare non abbia consentito, noi crediamo non vi abbia consentito, perché anche in questo caso c'è stato un dibattito abbastanza stucchevole su infiltrazioni mafiose nelle opere piuttosto che il voler lasciare che queste avvengano. Noi ci rifiutiamo di entrare in un dibattito di così basso livello, ma è innegabile che avrebbe fatto bene a voi per primi raccogliere le raccomandazioni dell'Anac.

È innegabile che avrebbe cancellato tutte le chiacchiere e le polemiche e avrebbe reso anche il lavoro del commissario, che è sempre un lavoro abbastanza difficile, più agevole, non meno agevole. Così com'è innegabile che anche gli emendamenti, tesi a migliorare dal punto di vista ambientale le opere che vengono realizzate, avrebbero potuto trovare spazio, senza essere espunti con il pretesto di non avere abbastanza tempo, anche perché oggi dire che non abbiamo abbastanza tempo per il rigore ambientale suona veramente desueto, per non dire vetusto.

Cari colleghi, concludendo, il nostro verde è un verde che non garrisce, purtroppo per voi, è un verde tenue, per ricordarvi la sfumatura che abbiamo deciso di utilizzare. È un verde che sta nel merito, perché riteniamo che, al di là della polemica politica, che va fatta soprattutto allorquando le minoranze sono presuntuose e si abbandonano al day by day, pensando che tutto gli sia concesso, è un voto favorevole che vuole rimettere al centro il merito delle questioni.

Le opere vanno fatte, nel momento in cui ci troviamo vanno fatte in maniera celere. È stata sentita anche la regione Puglia da questo punto di vista, siamo abbastanza rassicurati che si siano individuate le opere più necessarie.

Chiudo anche con un riferimento alla sicurezza: la scorsa settimana il Ministro Piantedosi è venuto qui, in quest'Aula, e nell'Aula del Senato a riferire, con un'informativa, sui fatti di Pisa. Ricordiamo che quando il G7 si chiamava G8, perché ancora vi era la presenza della Russia, e quando l'Italia lo presiedette a Genova, dal punto di vista della sicurezza dovemmo segnare una giornata nera per il nostro Paese.

Non vorremmo che proprio quanto ci ha detto il Ministro Piantedosi qui la scorsa settimana segni e sottolinei una sottovalutazione che state pericolosamente mettendo in campo, non certo una pianificazione, ma una sottovalutazione di quello che è il momento internazionale. Dico questo perché, alla luce del fatto che avete sottovalutato e sottostimato in maniera così clamorosa i tempi, certo non lasciate pensare che questa maggioranza e questo Governo stiano facendo il meglio possibile per il nostro Paese e per rendere omaggio all'onore che ci viene dato e che abbiamo per essere, per la settima volta, durante quest'anno, presidenti di turno del G7.

Ricordo allora il nostro voto favorevole, che vuole essere uno stimolo a questa maggioranza per fare meglio e per fare presto (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente, onorevoli colleghi e signor Sottosegretario. “Lavoriamo per un G7 concreto e sostanziale. Intendiamo riaffermare un ordine internazionale basato sulle regole, difendendo la libertà”. Così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato il prossimo vertice del G7 nel corso della visita istituzionale negli Stati Uniti, alla presenza del Presidente Joe Biden, a Washington, e in Canada, nell'incontro con il Premier Trudeau. Una frase, dicevo, quella del Presidente Meloni, che fotografa in modo plastico l'obiettivo che l'Italia e il suo Governo intendono conseguire in quest'anno di presidenza del G7. Anzitutto, concretezza. I vertici internazionali di questo tipo, come il G20, in genere scontano un rischio sostanziale ovvero quello di rivelarsi delle grandi kermesse dove vengono trattati e discussi temi e sfide globali senza tuttavia entrare pienamente nel merito degli stessi. In questo particolare frangente storico, invece, questo rischio non deve essere all'ordine del giorno. Non c'è tempo per operazioni di facciata, non è assolutamente il tempo delle parole vane e dei discorsi vuoti. Questo, signor Presidente, deve essere il tempo dell'azione, del pensiero e della strategia globale per riaffermare il primato del dialogo sulle armi, il dialogo della pace sulla guerra. Il tempo che stiamo attraversando assomiglia per tanti aspetti al clima della guerra fredda con una differenza sostanziale: il conflitto, anzi, io direi i conflitti oggi non sono ancora terminati sia sul fronte russo-ucraino sia su quello israeliano e palestinese. L'attacco nel Mar Rosso alla nave Duilio da parte degli Houthi, mirabilmente sventato dall'equipaggio della nostra nave, è la dimostrazione dell'altissimo livello di tensione internazionale che stiamo vivendo.

Non solo, signor Presidente, dalla Russia arrivano affermazioni gravi che non lasciano presagire aperture sul tavolo delle trattative. Cito testualmente: “Tutto ciò che l'Occidente escogita crea la minaccia reale di un conflitto con l'uso delle armi nucleari e quindi della distruzione della civiltà (…). Dovrebbero prima o poi rendersi conto che disponiamo anche di armi in grado di colpire obiettivi sul loro territorio”. Queste sono le parole, che molti di voi conoscono, del Presidente Putin, parole pesanti di fronte alle quali l'atteggiamento di uno Stato sovrano come l'Italia e di una comunità di Stati come l'Unione Europea non può che essere fermo e deciso nel riaffermare ciò che è giusto e ciò che non lo è.

Proprio per questo, signor Presidente, di fronte a tali affermazioni è urgente, oltre che necessario, concepire e strutturare vertici come il G7 come momenti strategici, concreti e operativi. Concretezza e operatività si ottengono se si mettono al centro non solo i grandi temi ma anche le regole del gioco che tutti gli attori sono chiamati a rispettare. Se discutere di tematiche globali è relativamente semplice, quando si tratta di parlare di regole le cose si complicano e c'è il rischio che qualcuno non sia della partita. Questo oggi è un altro rischio che non possiamo correre.

Un ordine internazionale, signor Presidente, basato sulle regole, come ricordava appunto il Presidente Meloni, è la base per stabilire con estrema chiarezza chi agisce nel rispetto delle stesse e chi le viola andando incontro alle conseguenze del caso. Tra le priorità della presidenza italiana vi sarà infatti la difesa del sistema internazionale basato sulla forza del diritto. La guerra di aggressione russa all'Ucraina ne ha intaccato il principio, ha scatenato una crescente instabilità visibile proprio nei diversi focolai di crisi, non da ultimo in Medio Oriente, focolaio che prescinde dal fronte russo ucraino ma che in qualche misura risulta connesso allo stesso. Anche in questo senso sarà centrale il rapporto con le Nazioni in via di sviluppo e le economie emergenti e prioritaria l'attenzione nei confronti dell'Africa. La sfida della nostra presidenza, della presidenza italiana, è costruire un modello di partenariato vantaggioso per tutti, lontano da logiche paternalistiche o predatorie. Costruire ponti, dunque, per garantire una prosperità economica, sociale e politica è l'arma più importante che disinnesca le crisi interne e i focolai di tensione soprattutto nei Paesi emergenti, le cui democrazie e sistemi di potere sono ancora troppo fragili, per affermare con forza la superiorità del diritto sulla violenza.

Nel contesto del rispetto delle regole rientrano certamente anche le questioni migratorie alle quali l'Italia dedicherà grande spazio. Saranno, infatti, al centro dell'agenda del G7 al fine di sottolineare il carattere globale del fenomeno e la corresponsabilità di tutte le più importanti Nazioni nel trovare soluzioni che siano concrete, condivise e soprattutto efficaci. Nessuno deve volgere lo sguardo altrove, ne va della stabilità degli Stati, soprattutto europei, e dei nostri sistemi sociali. Rispetto delle regole significa rispetto della persona umana nella sua integralità e non mi riferisco solo ai conflitti in atto. Il rispetto delle regole riguarda diversi settori delle relazioni internazionali e del contesto sociale globalizzato.

All'ordine del giorno del G7 ci sono alcune tra le principali sfide dei nostri tempi, tra cui il nesso clima-energia e la sicurezza alimentare. Nel programma italiano troverà inoltre spazio la grande questione dell'intelligenza artificiale, tecnologia questa che può generare grandi opportunità ma anche grandi, enormi rischi, oltre a incidere sugli equilibri geopolitici. È necessario sviluppare meccanismi di governance e fare in modo che l'intelligenza artificiale sia incentrata sull'uomo e controllata dall'uomo, dando applicazione concreta al concetto di algoretica. Su questo e su altri temi il G7 ha la responsabilità e il dovere di individuare, insieme ai suoi partner globali, soluzioni innovative.

Signor Presidente, è evidente che, per le ragioni che abbiamo esposto, il vertice in oggetto cade in un momento cruciale e in un certo senso corona un percorso che questo Governo ha avviato sin dal suo insediamento, un percorso finalizzato a restituire centralità politica all'Italia nel contesto internazionale ma soprattutto alle politiche globali, di fronte alle quali è necessario che tutti lavorino per il medesimo orizzonte di azione senza distinguo di sorta. E se l'orizzonte condiviso è l'autodeterminazione dei popoli e la supremazia della libertà sulla legge del più forte, volgere lo sguardo altrove, rinunciando ad agire nel nome del principio di corresponsabilità e di sussidiarietà, significa cedere all'indifferenza e negare in fin dei conti la stessa libertà.

A tal fine, signor Presidente, condividere quanto previsto dal provvedimento in oggetto per offrire ai territori che ospiteranno i vertici del G7 le strutture e le infrastrutture necessarie per lo svolgimento dei lavori ci sembra un atto dovuto, oltre che necessario. Quindi, come gruppo di Noi Moderati siamo saldamente al fianco del Governo per sostenere il nostro Paese in questo momento grave ma cruciale. Ne va della nostra credibilità, ne va della nostra credibilità a livello internazionale. Per tutte queste ragioni quindi annunzio il voto favorevole del gruppo Noi Moderati (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Luana Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Il provvedimento sul quale la Camera è chiamata a votare reca misure per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7 e lo svolgimento in Italia del vertice dei Capi di Stato e di Governo in programma dal 13 al 15 giugno prossimo in Puglia. Prevede la nomina di un commissario straordinario che potrà avvalersi, nell'esercizio delle proprie funzioni e attività, di un ampio potere derogatorio in materia di appalti, di processo amministrativo e di ogni altra disposizione di legge diversa da quella penale, salvo - dice la norma - il rispetto delle disposizioni del codice antimafia, benché poi lo stesso decreto preveda che si possa procedere all'esecuzione anticipata dei contratti di appalto prima della stipula degli stessi e della verifica del rispetto delle prescrizioni imposte dalle disposizioni del codice e delle leggi antimafia.

A proposito di questo ampio ed esteso ricorso alle deroghe, lo stesso Comitato per la legislazione, nell'esaminare il provvedimento, ha osservato come, in precedenti analoghe occasioni, abbia segnalato l'opportunità di circoscrivere meglio la portata delle deroghe sopra richiamate, come, da ultimo, in occasione del parere rilasciato sulla conversione in legge del decreto riguardante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei.

Ancor prima di esprimere il nostro giudizio nel merito del provvedimento, ci preme porre in evidenza come, in occasione della Presidenza italiana, sarebbe davvero necessario avere un'interlocuzione con le organizzazioni della società civile, garantendo spazi di dialogo e di ascolto sui temi che saranno oggetto dei vari appuntamenti previsti nel corso dell'anno. Il Civil 7, cioè il coordinamento delle organizzazioni della società civile in occasione del G7, ha elaborato un documento molto circostanziato, con analisi e proposte specifiche avanzate al Governo che riguardano un ampio spettro di temi, dalle migrazioni al commercio internazionale, dalla pace e sicurezza all'ambiente, dai temi dell'intelligenza artificiale alla transizione ecologica e molto altro ancora. Al momento non sembra esserci stata alcuna disponibilità del Governo nella direzione dell'ascolto e del dialogo e questo, francamente, appare molto grave.

Entrando nel merito del provvedimento, esprimiamo forte preoccupazione per la previsione dell'assenza di procedure trasparenti per il ricorso ad estese deroghe alla normativa vigente, che espone la gestione dell'intero evento del G7 a grande discrezionalità e opacità.

La stessa previsione di spesa per i 18 milioni di euro, che sembra riferita alla sola spesa per gli interventi infrastrutturali e non complessiva degli ulteriori costi relativi alla sicurezza e all'organizzazione degli eventi, in assenza di dettagliate schede di quantificazione economica dei diversi interventi, suscita forti perplessità e si presta a numerosi interrogativi, in gran parte espressi nel corso anche del dibattito odierno sugli ordini del giorno e, prima, sugli emendamenti dell'opposizione. Ci sembra inaccettabile l'assenza della previsione di una qualsiasi forma di concertazione e condivisione con gli enti locali coinvolti, soprattutto sulla destinazione delle strutture post-evento.

Il vertice di giugno si svolgerà, come è noto, a Borgo Egnazia, location frequentata da star, vip, un cinque stelle, un posto molto bello, conosciuto e apprezzato anche dalla nostra Presidente del Consiglio. Vorremmo sapere, oltre ai costi del rifacimento delle strade e di due eliporti, anche i costi dell'utilizzo di questo resort di lusso per il vertice e la stima dei benefici che la stessa struttura avrà dagli interventi infrastrutturali previsti dal provvedimento in oggetto, a spese della collettività.

Il cuore del provvedimento è l'articolo 1, con il quale viene prevista la nomina di un commissario straordinario e fissata la disciplina delle deroghe per motivi di urgenza, a cominciare da quella per l'affidamento e l'esecuzione di appalti pubblici, servizi, forniture occorrenti per la realizzazione degli interventi infrastrutturali e manutentivi connessi con l'organizzazione del G7, che potrà avvenire con l'approccio procedura negoziata, senza pubblicazione di bandi di gara, anche per gli appalti di importo superiore alle soglie di rilevanza europea.

La nomina dei commissari straordinari, nella storia dei grandi eventi in Italia, è tutt'altro che inusuale. Non di rado, connesse a questi eventi, ricordiamo clamorose inchieste giudiziarie, conclusesi con condanne per associazione a delinquere, come fu per il G8 de La Maddalena, per la realizzazione di opere pubbliche in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia, quando un sistema pervasivo di corruzione e malgoverno ha consentito ad un gruppo di imprenditori e pezzi dello Stato di pilotare appalti milionari. È fondamentale, dunque, prevenire ogni possibile forma corruttiva e di controllo degli appalti da parte delle organizzazioni criminali (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), garantendo, allo stesso tempo, il rispetto delle regole e la celerità necessaria.

Il fatto che, nel 2024, l'Italia avrebbe dovuto presiedere ed ospitare il G7 - lo abbiamo ripetuto e lo ha ripetuto più volte oggi il collega Borrelli - non costituisce certo una novità, trattandosi di un fatto noto da anni e ciò avrebbe, forse, consentito di programmare ed affidare gli interventi con un congruo anticipo, evitando di dover ricorrere a procedure di urgenza. Se ora l'interesse prioritario del Paese è arrivare in tempo, garantendo ogni sforzo affinché tutte le strutture siano pronte per ospitare il vertice, è altrettanto fondamentale che si operi in modo tale da assicurare che il beneficio derivante dalla Presidenza del G7 sia il più possibile vasto e diffuso e non si concentri su singoli soggetti, singoli operatori economici, selezionati senza alcuna procedura ad evidenza pubblica.

Per questo, attraverso i nostri emendamenti, avevamo chiesto che il commissario straordinario, per l'esercizio delle proprie funzioni e attività connesse, potesse avvalersi di stazioni appaltanti qualificate, già strutturate, perfettamente in grado di operare, affidandosi così a soggetti in possesso di comprovata esperienza. Così come avevamo proposto che venisse fatto salvo l'obbligo di dare pubblicità agli inviti degli operatori economici da parte delle stazioni appaltanti e rendendo note le modalità e i criteri con i quali saranno individuati gli operatori economici da consultare.

In questa direzione - chiudo, Presidente - noi abbiamo condiviso e proposto una vigilanza collaborativa tra commissario straordinario ed Anac, alla quale già si è fatto ricorso in occasioni analoghe, come abbiamo già sottolineato nel corso del dibattito. A tale proposito, ripeto, Anac ha già stipulato, in data 20 giugno 2023, uno specifico controllo di azione di vigilanza e collaborativa. Le maggiori criticità si ravvisano, tuttavia, sulla scelta operata dal Governo di prevedere deroghe su deroghe rispetto alle ordinarie modalità di espletamento delle verifiche antimafia e il decreto, infatti - chiudo veramente, Presidente -, dispone che, per gli appalti relativi agli interventi infrastrutturali e manutentivi, si proceda all'esecuzione anticipata del contratto. Siccome abbiamo già esplicitato questo punto, non lo riprendo ora.

Quindi, poiché, per ragioni di urgenza, si sceglie di optare per l'esecuzione anticipata del contratto e riteniamo grave l'introduzione di disposizioni derogatorie, per quanto abbiamo già anticipato nel corso del dibattito, il nostro gruppo si esprimerà contro questo provvedimento, ritenendo che si sarebbe potuto fare meglio e di più nell'interesse pubblico e, perfino, nell'interesse del tessuto imprenditoriale e della nostra reputazione nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Governo, colleghi, il nostro auspicio è che il Governo riesca a riportare il baricentro del confronto tra i 7 Paesi più sviluppati ai temi oggi scottanti. Quindi, nell'agenda debbono trovare adeguato spazio la sfida del conflitto in Ucraina, il rapporto con l'Africa, le migrazioni, il conflitto tra Israele e Gaza e quella che sta diventando un'emergenza, ossia la regolamentazione dello sviluppo dell'intelligenza artificiale.

La Presidenza italiana durerà fino al 31 dicembre 2024 e prevede un programma di riunioni tecniche ed eventi istituzionali che si articoleranno lungo tutto il territorio nazionale. Perché tutto questo? Perché il G7 opera senza una struttura organizzativa permanente e questo aspetto potrebbe trasformarsi da problema a risorsa. Vogliamo pensare che questa sia una risorsa, se però il Governo avrà la capacità di spendere al meglio le risorse previste che, peraltro, potrebbero anche essere insufficienti, di concerto con la regione Puglia e i comuni. Infatti, sarebbe un grave sbaglio se questi non venissero coinvolti.

Sappiamo tutti che l'evento centrale sarà il vertice dei leader a Borgo Egnazia, nella peraltro meravigliosa Valle d'Itria. In questo caso, riemerge forte il nostro senso di responsabilità perché sappiamo che quella sarà una vetrina splendida, che potrà esaltare la regione nei suoi aspetti storici, aspetti che la contraddistinguono, ma che molto probabilmente evidenzierà anche alcune lacune. Mi vien da pensare, ad esempio, ai trasporti. Arriveranno 5.000 o 6.000 persone in un periodo in cui le strutture alberghiere saranno nel pieno della loro attività. Il forum intergovernativo dei 7 grandi è una vetrina talmente importante che occorre fare tutti gli sforzi possibili e immaginabili per riuscire a ottenere ottimi risultati, per il G7 ma sicuramente anche per il futuro della regione Puglia. Quindi, ci saranno non solo i leader, le delegazioni e gli staff ma anche chi lavorerà nell'ambito del summit, compresi i giornalisti e le Forze dell'ordine. Qui torniamo al tema delle infrastrutture e dei trasporti, con poche risorse per sopperire a carenze croniche.

Partiamo dal tema della viabilità: chissà se saranno sufficienti le manutenzioni con le risorse stanziate. Stiamo parlando di 147 chilometri sulle arterie, suddivisi in 36 chilometri di strade comunali, 26 di strade provinciali e 84 di strade statali. Il fabbisogno per tali interventi è di 16 milioni di euro e sono abbastanza convinta che i chilometri e le strade coinvolte aumenteranno.

C'è, poi, il tema delle due elisuperfici che hanno un costo di circa 2 milioni di euro, ma su questo aspetto tornerò.

Desidero fare un accenno alla valorizzazione delle strutture rurali del territorio anche con un auspicio, cioè che il lascito di questi grandi eventi, che poi è un lascito perenne, non diventi cattedrale nel deserto. Se ripercorriamo i vari eventi che si sono succeduti in Italia, ritroviamo tracce che non hanno fatto proprio un gran bene al nostro Paese.

La presenza delle delegazioni - l'ho già detto - è importante, ma è importante soltanto quanto sarà importante il processo partecipato, quindi le istituzioni locali coinvolte, i comitati e le associazioni. Ci fosse ancora l'anno scolastico in corso aggiungerei sicuramente le scuole, perché tutto questo darà una sensazione, ossia quella di un territorio che partecipa ad un evento e non lo subisce.

Certamente, un aspetto molto importante per noi è quello del consumo del suolo e dell'attività turistica che dovrà essere gestita. Ad oggi, non abbiamo un elenco completo di opere. Torno al tema dell'aeroporto e delle superfici per l'eliporto: dove verranno collocate? E, poi, una domanda: servono davvero queste due superfici o non è forse possibile immaginare una flotta di bus elettrici che poi rimarranno in eredità alla regione per il trasporto pubblico locale piuttosto che per il trasporto scolastico? Questo è certamente un quesito che spero il Governo si sia posto.

La pianificazione per queste opere rimane per noi un grande dubbio. Non sappiamo se ci sia stata una vera interlocuzione. Ci preoccupano anche il tema dell'assenza dei bandi di gara e le deroghe che per noi dovrebbero essere ovviamente ridotte al minimo. Poi, ovviamente, un piccolo inciso su Borgo Egnazia, un resort di lusso che certamente ha dei costi. In questi casi, quale beneficio andrà alla comunità locale, terminato l'evento?

Parliamo oggi di una struttura commissariale per la gestione di 18 milioni di euro e, quindi, se serve una struttura commissariale per la gestione di queste risorse, significa che la sburocratizzazione che è stata portata più volte in quest'Aula non ha portato ai risultati previsti. Quindi, deroga al nuovo codice degli appalti e consapevolezza da parte del Governo dell'inadeguatezza del nuovo codice degli appalti: è impossibile non pensare a questo. Ed è proprio per questi motivi che il nostro gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe annuncia l'astensione sul provvedimento di cui stiamo discutendo e che presto andrà al voto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Attis. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI-PPE). Grazie, Presidente. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 l'Italia, come è noto, detiene la Presidenza del G7, il forum intergovernativo informale che riunisce i Capi di Stato e di Governo dei 7 Paesi più industrializzati.

Il decreto per la gestione e il finanziamento degli interventi connessi al G7 è necessario per garantire uno svolgimento dell'evento agevole e in sicurezza, per dimostrare sostanzialmente, signor Presidente, la capacità del nostro Paese di ospitare eventi di rilevanza globale come questo e per offrire all'Italia e, in particolare, alla mia regione, la Puglia, un'immagine anche proiettata nel mondo. A questo scopo, il decreto è stato elaborato nel rispetto delle esigenze delle comunità locali - ho sentito vari interventi corretti anche da questo punto di vista - e tenendo conto anche delle specificità della regione Puglia, in modo da massimizzare, come accade in questi casi, i vantaggi anche sotto il profilo economico, turistico e di prospettiva. Si prevede che l'evento generi significativi investimenti indotti, infrastrutturali e produttivi, promuovendo lo sviluppo economico della regione, oltre a mettere in evidenza le sue bellezze naturali e culturali di fronte agli occhi del mondo.

Per consentire tutto ciò, il Governo ha predisposto un testo che consente una rapida ed efficace azione nel realizzare gli interventi preparatori, ma contestualmente il decreto è rispettoso delle norme comunitarie e delle norme volte a contrastare le infiltrazioni mafiose negli appalti.

Rispetto ai temi che saranno affrontati nelle giornate del 13-15 giugno, le priorità della nostra Presidenza di turno sono le azioni volte a consolidare l'ordine internazionale - il riferimento è al conflitto russo-ucraino - e le misure da adottare per risolvere la crisi in Medio Oriente e sbloccare il Mar Rosso nonché il rapporto con le Nazioni in via di sviluppo, in particolare l'Africa, la gestione dei flussi migratori e l'attenzione da porre rispetto al crescente peso economico e politico della regione dell'Indo Pacifico. Tuttavia, spetta anche alla Presidenza, quindi anche al nostro Governo, il compito di preparare le proposte sui temi da includere nell'agenda del vertice e delle 20 sessioni ministeriali. Con il coordinamento delle strutture di esteri e finanze e dei direttori politici sono stati, pertanto, costituiti dei gruppi di lavoro, composti da esperti, per approfondire temi specifici.

Queste cose le dico, signor Presidente, perché spesso non si comprende bene quanto lavoro c'è dietro questa attività e anche dietro un'attività come quella che regola questo decreto. Spetterà alle nostre strutture, alle strutture italiane, la gestione degli incontri preparatori, la predisposizione delle bozze dei documenti finali e del comunicato finale che verrà poi approvato dai Capi di Stato e di Governo.

Altra questione che si sta affrontando riguarda il tipo di partecipazione e di coinvolgimento delle organizzazioni internazionali di Paesi terzi e della società civile che si potrà poi consentire. Pertanto è stato molto opportuno, con un emendamento approvato in Commissione, rafforzare la capacità di intervento sul tema della sicurezza, che è una cosa che ci tiene in apprensione, ampliando le procedure accelerate previste dal decreto anche nell'affidamento di lavori, servizi e forniture esperite dal Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno.

Il Governo si trova ad assumere un incarico in un momento caratterizzato da due situazioni di crisi dell'ordine internazionale: il G7 sarà pertanto una sfida diplomatica che l'Italia ha in preparazione da tempo. Con la legge di bilancio 2023, è stata prevista l'istituzione della delegazione per la presidenza italiana del G7, istituita nei primi mesi del 2023, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il nostro Ministro Antonio Tajani, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro dell'Economia e delle finanze. Proprio il Vicepresidente del Consiglio, il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha esposto alle Camere qui, il 30 gennaio, le priorità della presidenza italiana del G7 e ha presieduto, il 17 febbraio, la prima riunione informale dei Ministri degli Esteri a Monaco di Baviera, da cui è emerso un documento - come sapete - di sostegno all'Ucraina e è emersa la necessità di un intervento volto a individuare una soluzione politica e non militare in Medio Oriente. Ma il G7 è anche l'occasione - come ha precisato Giorgia Meloni, nostro Presidente del Consiglio - per esporre i problemi e curare anche gli interessi dell'Italia rispetto a quei problemi che, per il loro carattere sovranazionale, non possiamo risolvere da soli, ma abbiamo bisogno della condivisione dei partner internazionali.

La nostra Presidenza richiederà una rinnovata attenzione sul partenariato del G7 con l'Africa. L'Italia ha organizzato il vertice Italia-Africa a Roma e ha lanciato il Piano Mattei per identificare le priorità con i nostri partner africani: si tratta di un'iniziativa che desideriamo integrare in una più ampia azione del G7 dell'Unione europea. È indispensabile investire in Africa - lo abbiamo detto - in settori chiave come l'istruzione, la salute, la sicurezza alimentare, l'energia e le infrastrutture. Sulle tematiche alla base delle questioni migratorie, il nostro Governo, dopo aver ottenuto già il grande risultato di coinvolgere l'Unione europea, ora ha l'occasione di portare la questione a una riflessione comune e anche più alta e a una maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutti gli Stati del G7.

Quanto alle tensioni internazionali, il nostro Paese potrà prosperare solo quando il mar Mediterraneo sarà libero e aperto. Come ricordato - riporto le dichiarazioni del Ministro e Vicepresidente Antonio Tajani - “la crisi del Mar Rosso crea problemi” - pensate - “al 40 per cento del nostro import-export. L'impatto economico di un'interruzione della navigazione in quest'area potrebbe avere ripercussioni gravi sulla stabilità delle economie dei principali Paesi del G7”.

Come è stato opportunamente rilevato anche in questo dibattito dai colleghi, in particolare da quelli di maggioranza, intervenuti nella discussione generale, la Puglia, sia per posizione geografica, che per storia - è luogo di incontro e di dialogo tra popoli e culture - è un ponte naturale tra Occidente e Oriente. La Puglia rappresenta il terreno ideale per il confronto tra i sette grandi del pianeta. Le ricadute infrastrutturali dei lavori di preparazione a questo evento sono state concertate con le realtà locali e andranno soprattutto a beneficio di queste realtà. Il comune di Fasano, la provincia di Brindisi e il comune capoluogo della provincia di Brindisi hanno già condiviso con il commissario una serie di interventi: sono previsti interventi per circa 100 chilometri di strade, di cui 42 strettamente collegati all'evento. Espressioni di questa volontà di collaborazione emergono anche dalla disposizione nella quale si prevede che il commissario straordinario possa avvalersi delle strutture delle amministrazioni locali e degli enti territoriali. Proprio con un emendamento di Forza Italia è stato previsto che, con il commissario, potrà collaborare anche e persino l'autorità di sistema portuale competente per i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli. Come gruppo, abbiamo chiesto che, negli appalti, sia prevista l'effettiva partecipazione delle micro, delle piccole e delle medie imprese anche di prossimità come previsto dal codice degli appalti.

Abbiamo inoltre chiesto di impegnare, con un altro emendamento, il commissario a verificare le condizioni della viabilità comunale e provinciale dei nodi principali, come ad esempio l'aeroporto di Brindisi, per garantire la fruibilità di percorsi alternativi a quelli che si prevedono di utilizzare. Dunque, signor Presidente, è un provvedimento che ci vede pienamente favorevoli; ovviamente sarà compito di tutte le istituzioni nazionali e locali e quindi anche di noi parlamentari, soprattutto di quelli pugliesi, lavorare tenacemente per il buon esito di questa straordinaria occasione, tramite la quale presentare il punto di vista dell'Italia agli altri Stati del G7: Stati Uniti d'America, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Canada.

Ovviamente, signor Presidente, non posso che rappresentare la mia gioia per vedere questo evento ospitato nella provincia della quale al momento sono l'unico rappresentante parlamentare, essendo stato eletto nel collegio uninominale della provincia di Brindisi. È un evento straordinario che ovviamente riempie d'orgoglio il territorio che lo ospita e sicuramente riempirà di orgoglio anche la regione Puglia e il nostro Paese. Il voto di Forza Italia è favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Daniela Morfino. Ne ha facoltà.

DANIELA MORFINO (M5S). Grazie, Presidente, Sottosegretari e onorevoli colleghi. Presidente, siamo sempre alle solite qui perché, da quando è cominciata la XIX legislatura, il Governo Meloni utilizza puntualmente, strategicamente e impropriamente, la decretazione, anche laddove non vi è l'esigenza legislativa d'urgenza. Dunque il copione è sempre lo stesso: è come se questo Governo trovasse sistematicamente urticanti le regole; tanto le regole, laddove ci sono, sono fatte per essere aggirate per loro.

Del summit del G7 in Puglia siamo tutti a conoscenza da tempo e, tra un tentennamento e l'altro, si sono ridotti come al solito a fare le cose all'ultimo minuto, quindi si presentano con l'ennesimo decreto d'urgenza su lavori per i quali l'urgenza non doveva esserci. Presidente, ricordo per suo tramite ai colleghi di maggioranza che la decretazione può presupporre l'urgenza, ma non certo l'incompetenza ed il ritardo nell'azione programmatica di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), questa è tutt'altra cosa.

Ma andiamo nel merito del presente provvedimento: con questo provvedimento - lo diciamo subito e senza mezzi termini - il Governo vuole carta bianca sull'organizzazione del G7 e la vuole così bianca che, ad esempio, per dirne una, ha deciso di cancellare le gare dalle procedure per l'assegnazione dei lavori intorno al resort extralusso che ospiterà i vertici di Capi di Stato e di Governo. Non solo, con questo decreto si abbandona ogni cautela in nome del “lasciate fare”. Mi riferisco a procedure negoziate senza bando per tutti gli appalti anche sopra soglia UE, alla stipula del contratto sulla base della sola autocertificazione dei requisiti anche antimafia, all'esecuzione anticipata del contratto e allo snellimento anche della fase esecutiva e delle procedure di ricorso. Insomma, questo Governo Meloni, non solo spesso fa e molto più spesso disfa, ma ogni occasione è buona per permettere di fare e disfare anche in maniera indiretta. Vede, Presidente, da siciliana, ci vedo un piccolo remake di quello che, molto più in grande, state facendo con il famigerato giocattolo del ponte sullo Stretto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle): nomine opache, zero gare pubbliche, un progetto di 13 anni fa aggiornato e non ancora accessibile, migliaia di cittadini all'oscuro di tutto a partire da quelli a cui esproprierete la casa per lavorare con le ruspe di Salvini, il quale è prontissimo con la felpa per le foto. Ecco, questo decreto G7 è figlio proprio dell'approccio sciatto che avete messo in campo per giustificare l'ingiustificabile, come l'operazione del ponte sullo Stretto. Cari colleghi, se vi rileggete bene il testo, spiccano gravi criticità che possono dare spazio a gravi pericoli che tutti conosciamo.

Ve li elenco: inefficienza dell'opera, grave vulnus di sicurezza nei cantieri e inoltre, si dà il la a meccanismi di assegnazione delle opere che possono celare, anche se apparentemente non si vedono, infiltrazioni criminali e mafiose e questo non possiamo permetterlo. E ancora il Governo azzarda la nomina del famoso commissario straordinario, con il compito di procedura all'urgente realizzazione degli interventi infrastrutturali e manutentivi, giustificando tale nomina sempre con motivi di urgenza e celerità, urgenza che non c'è. Oltretutto, più che un commissario, sarà un vero factotum perché gli vengono conferiti, di fatto, poteri illimitati e strutture a disposizione a iosa. Un commissario nominato che, a sua volta, potrà affidare in appalto i lavori, i servizi e le forniture servendosi della procedura negoziata senza pubblicazione di bando di gara. Per il resto, siamo alle solite: un pastrocchio.

Presidente, noi riteniamo che questa sia una scelta incauta e imprudente, una scelta figlia di quell'idea della maggioranza di Governo che ha generato un codice degli appalti imprudente e spregiudicato. Un sistema che ingrassa i profitti dei proprietari dell'impresa a discapito degli operai e a discapito della qualità delle opere pubbliche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Un sistema di appalti che ha sgretolato le garanzie di capacità economica, tecnica e di affidabilità, mediante subappalti e il sistema del massimo ribasso. E a pochi giorni dal doloroso e fatale crollo di Firenze che, si è vero, si tratta di un cantiere di natura privata, per il quale le regole del codice degli appalti non valgono e forse anche qui, Presidente e cari colleghi, una riflessione dovremmo pur farla tutti, visto che lo scempio avviene anche in questi cantieri sull'assenza di sicurezza. Perché il subappalto a cascata, colleghi, è quell'artificio normativo che abbassa i costi, mina la sicurezza dei cantieri delle opere pubbliche e alla fine si traduce in infortuni e morti.

In questo decreto gli affidamenti diretti potranno essere fatti liberamente anche sopra la soglia comunitaria dei 5,3 milioni di euro e così il lavoro si dà a chi fa prima e chiede meno soldi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E se poi magari nei cantieri non si rispettano le regole, amen, che volete che sia per voi! Allora, Presidente, possiamo anche comprendere il carattere dell'urgenza, anche se il Governo poteva pensarci prima, questo è chiaro, ma tutto questo non può pregiudicare la qualità tecnica ed economica delle opere da realizzare, così come non può mettere a repentaglio la vita degli operai. Parliamo con franchezza, anche questo decreto denota l'approssimazione di questo Governo e l'elenco delle opere su cui si faranno interventi non c'è, con quali soldi verranno realizzati i lavori non si sa, chi sarà a farli non verrà stabilito con un normale bando di gara e tutto in pieno stile di questo Governo Meloni, approssimativo e pilatesco. Vedete colleghi, il G7 poteva, anzi, doveva essere un'opportunità importante per dimostrare che sappiamo evolverci. Noi siamo stati i primi negli ultimi anni a sbloccare cantieri e a rendere fluidi i meccanismi ormai arrugginiti, ma le regole - ricordatevi bene - servono, anche se a voi provocano quell'inguaribile orticaria che citavo all'inizio. Concludo Presidente, noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo formulato delle proposte emendative per garantire adeguate e corrette procedure di affidamento di lavori, ma, alle solite, il Governo non ha accettato queste proposte e questi suggerimenti, ma li ha respinti al mittente e senza neanche riflettere. Quindi, anche per tali ragioni, oltre a tutte le ragioni che ho elencato poco fa, dichiaro che il MoVimento 5 Stelle esprimerà voto contrario su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bellomo. Ne ha facoltà.

DAVIDE BELLOMO (LEGA). Grazie signor Presidente, onorevoli colleghi, Governo, è con un pizzico di emozione che faccio questo intervento e ringrazio anche i colleghi della Commissione che mi hanno chiesto di poterlo fare, perché parliamo di un provvedimento che riguarda il G7, come tutti quanti noi sappiamo, che si svolgerà nella mia terra, nella Puglia. Quindi, in un'Italia di campanili è vero che è un evento mondiale, però che avvenga nella mia terra provoca sicuramente soddisfazione, anche perché la Puglia sarà l'ambasciatore del mondo in questo frangente, in un momento molto particolare per quanto riguarda tutta la politica internazionale, perché, com'è noto, le guerre la stanno facendo da padrone in questo mondo. Questi incontri, oltre a prevedere il futuro mondiale dal punto di vista economico, provvederanno anche a stabilire il percorso da qui agli anni futuri. Per quello dispiace sentire gli interventi che mi hanno preceduto, perché è vero che il male italico è quello di polemizzare su tutto e tutti, però si tratta di qualche cosa che dovrebbe renderci orgogliosi e capita in un momento in cui l'Italia ha la presidenza del G7, indipendentemente dal colore politico del Governo. Tutti quanti dovremmo allora partecipare a questo evento con spirito collaborativo, ma sentir dire alcune delle cose che ho appena ascoltato è veramente deprimente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Dire che i subappalti solo perché tali non rispettano le norme è fare torto a quello che un normale studente di giurisprudenza potrebbe contraddire. Dire tutte quelle cose in ordine al fatto che, siccome vi è la presenza di un commissario, le barriere anticorruzione e di trasparenza vengano meno è deprimente. Invece, noi dovremmo vedere nell'analitico il provvedimento, che prevede una variazione rispetto a quello che è accaduto negli scorsi anni e con gli scorsi Governi, dove c'è l'Italia che dà capacità concreta di saper organizzare e fare in modo che la nostra terra, in un palcoscenico mediatico mondiale, possa dare la rappresentazione reale di sé. Dimostrare non solo la capacità di avere una terra - quella non è una capacità, per chi è credente come me, è il nostro Signore che ce l'ha donata -, ma la capacità anche dell'essere italico di non essere solo una persona accondiscendente, ma di avere anche la capacità di organizzare un evento di questa portata. Un grosso amministratore ci diceva che l'Italia era da tutti considerata bella, era da tutti considerata un Paese in cui passare le vacanze, ma non un Paese su cui organizzare qualcosa. Ebbene, con questo provvedimento noi dimostriamo la capacità di questo Paese di essere l'uno e l'altro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia), di avere la capacità di programmare gli interventi in maniera adeguata, di prevederli e di fare un maquillage a quello che è il mio territorio e di farlo in maniera tempestiva e con qualità.

Ecco perché vi è un commissario e perché è prevista nel provvedimento una deroga a tutte le normative, non perché questo deve essere un qualcosa di negativo o perché bisogna in qualche modo agevolare la corruzione, piuttosto che altri ambienti, ma solo per prevedere la tempestività e la qualità dei provvedimenti, la tempestività sulle infrastrutture. Per far sì che effettivamente in quei giorni l'Italia intera, senza colore politico, destra e sinistra, possa essere apprezzata da tutti e visitata con soddisfazione massima imprimendo un cambiamento di rotta: l'Italia è una terra, sì bella, ma anche una terra su cui vale la pena investire (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo abbiamo fatto con questo provvedimento e, con tanto orgoglio, preannunzio il voto favorevole del gruppo della Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Il Vertice del G7 a presidenza italiana, che si terrà a Borgo Egnazia, in Puglia dal 13 al 15 giugno, rappresenta un crocevia storico, in rapporto alla fase di forte destabilizzazione che il contesto geopolitico internazionale sta vivendo. Questo G7, di conseguenza, costituisce una formidabile vetrina per il nostro Paese che a causa, però, di atteggiamenti e posizionamenti discutibili del Governo sta vivendo un passaggio di oggettiva marginalizzazione sul piano dei rapporti con i partner europei e internazionali. A proposito di scelte poco felici, come non sottolineare quella della Presidente del Consiglio di disertare, pochi giorni fa, il punto stampa a Washington, durante la sua visita negli Stati Uniti, un'assenza che ha suscitato stupore e condanna da parte della stampa e che è stata interpretata come l'ennesimo tentativo di sottrarsi a domande necessariamente scomode, vista la condotta dell'Esecutivo su molte questioni fondamentali. La percezione che si ha dall'estero dell'Italia è quella di un Paese che affronta un periodo di oggettivo appannamento, un Paese immobile sul piano dello sviluppo, che si affanna su temi secondari anziché occuparsi di quelli necessari e urgenti e la cui maggioranza al Governo appare, oggi più che mai, distratta da diatribe interne.

Le delegazioni dei Paesi che interverranno al G7 di giugno, Presidente, percepiscono l'Italia come un Paese in cui si è appena approvata la legge sulla stampa, definita senza mezzi termini legge Bavaglio, un Paese governato da un Esecutivo che in maniera scientifica ha occupato gli spazi della democrazia parlamentare, un Paese che continua a decretare d'urgenza anche su temi residuali, rifiutando la dialettica democratica, un Paese in cui, a giorni alterni, rappresentanti del Governo, quando non direttamente la Premier Meloni, si sentono autorizzati a polemizzare più o meno velatamente con il Presidente della Repubblica, un Paese in cui certe derive nella gestione delle piazze, onestamente, fanno molto rabbrividire e anzi fanno moltissimo rabbrividire quando proprio il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale si sente autorizzato a pronunciare frasi irricevibili, dichiarando come la colpa dei fatti di Pisa sia da ascrivere alla sinistra che spalleggia i violenti.

Insomma, Presidente, è un Paese che mai come in questo momento avrebbe assoluta necessità di riaccreditarsi sul piano internazionale e io credo che eventi come il G7 rappresentino in questo senso una formidabile vetrina per il nostro Paese ed è per questo che siamo favorevoli affinché si svolga in Italia e si svolga nella bellissima regione Puglia. Purtroppo, però, le scelte operate con il provvedimento che ci apprestiamo a votare rendono per il Governo ulteriormente ardua quest'opera di riqualificazione agli occhi degli interlocutori internazionali, partendo dalla sconfessione del codice degli appalti e dai rischi ad essa consequenziali.

Ora, Presidente, questo provvedimento stimola una serie di riflessioni. Innanzitutto, è lecito domandarsi quale sia la logica di un dispositivo, peraltro estremamente snello, con cui si vanno a stanziare risorse, stiamo parlando di 18 milioni di euro, che dovranno essere gestite da un commissario straordinario, indicato con apposito provvedimento, esclusivamente ai fini della manutenzione degli assetti viari e per la realizzazione di due elisuperfici.

La riflessione politica diviene conseguente e qui mi rifaccio ad alcune precedenti dichiarazioni di rappresentanti del Governo proprio sul tema del codice degli appalti, in primis, quelle del Ministro Salvini che, soltanto pochi mesi fa, si esprimeva in questi termini parlando del nuovo codice degli appalti: “Semplificare, velocizzare, tagliare la burocrazia: questi sono i principi che mi hanno guidato nella revisione del codice degli appalti”. Addirittura, in un'altra occasione, con una certa enfasi, sempre lo stesso Ministro Salvini dichiarava come questo nuovo codice possa essere parte di una rivoluzione addirittura industriale, economica e sociale che porti l'Italia nei prossimi anni a vivere il boom economico che hanno vissuto i nostri genitori. Sulla stessa linea, la Presidente del Consiglio Meloni parlava, sempre con riferimento al codice degli appalti, di volano per la crescita, di un provvedimento organico, equilibrato e di visione, frutto di un lavoro qualificato e approfondito che permetterà di semplificare le procedure e garantire tempi più veloci. Uno strumento talmente innovativo - dico io - e così funzionale che alla prima occasione utile viene miseramente sconfessato dallo stesso Governo che lo ha approvato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) perché, giova ribadirlo, Presidente, siamo di fronte, lo ripeto, a uno stanziamento di 18 milioni di euro da utilizzare principalmente per una manutenzione della viabilità.

Se, dunque, il nuovo codice degli appalti rappresenta lo strumento in grado di semplificare, razionalizzare e garantire immediata cantierabilità agli interventi, occorre che però, oggi, qualcuno qui ci spieghi la necessità di nominare un commissario straordinario con facoltà di deroga. Questo decreto rappresenta, per il nuovo codice degli appalti, una condanna senza appello. Il codice degli appalti - ce lo state implicitamente confermando voi con la scelta del commissariamento - è l'ennesimo, inutile provvedimento spot approvato da questo Governo. La verità, Presidente, è che il Governo, anche ad un appuntamento così importante come il G7, che Come ho già avuto modo di sottolineare rappresenta una formidabile vetrina per il Paese, giunge clamorosamente impreparato, vedendosi così costretto a nominare un commissario.

Arrivo alla seconda riflessione, che è più di metodo, Presidente. Questo provvedimento concede la facoltà di leva su una serie di deroghe ed è un passaggio, questo, estremamente significativo. In Commissione e anche oggi, qui in Aula, abbiamo presentato una serie di emendamenti che ho sempre definito di buonsenso, proposte che andavano tutte nella direzione di salvaguardare dalle deroghe quantomeno i requisiti di cui debbono essere in possesso le imprese che potranno aggiudicarsi i lavori. Faccio un esempio: un nostro emendamento che avete appena bocciato anche qui, in Aula, chiedeva che potessero essere candidabili all'aggiudicazione delle opere soltanto le imprese iscritte nelle white list. Inspiegabilmente, avete respinto anche questo. Ci sembra importante in questo contesto registrare anche l'intervento di ANAEPA-Confartigianato edilizia che rileva come, in virtù della disciplina derogatoria al codice dei contratti introdotta, si auspica che non sia compromesso il principio dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione. Secondo la confederazione, di conseguenza, occorre garantire assoluta evidenza pubblica relativamente alla selezione degli operatori.

In sintesi, Presidente, e in conclusione, siamo di fronte a un provvedimento che suscita condivise perplessità circa il metodo e certamente non aiuta rispetto all'obiettivo a cui si accennava poc'anzi. Ora, Presidente, il nostro auspicio è che l'intero iter procedurale si realizzi in totale assenza di anomalie o passaggi opachi perché, nella malaugurata ipotesi che, al contrario, intervengano problemi, il danno di immagine sarebbe irreparabile. Per queste motivazioni, Presidente, pur ribadendo di essere favorevoli a che il G7 si svolga in Italia e nella bellissima regione Puglia, esprimiamo una contrarietà a questo provvedimento dettata da scelte non condivisibili e per una chiusura totale da parte della maggioranza alle proposte emendative formulate dalle forze del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iaia. Ne ha facoltà.

DARIO IAIA (FDI). Grazie, Presidente. Signori del Governo, onorevoli colleghi, con questo provvedimento abbiamo affrontato la tematica degli interventi infrastrutturali e manutentivi che dovranno avere luogo in Puglia, lì dove, in provincia di Brindisi, a Fasano, si svolgeranno i lavori del G7, dal 13 al 15 giugno. Il Governo ha previsto, con questo decreto, procedure più snelle per quanto attiene alle gare, risorse che ammontano a oltre 18 milioni di euro e la nomina di un commissario straordinario che sta già ben operando. Il codice degli appalti è assolutamente rispettato. Abbiamo sentito critiche formulate nei confronti del codice degli appalti che già sta sortendo risultati assolutamente positivi per quanto riguarda le procedure di gara che sono in corso in questi mesi, da quando il nuovo codice degli appalti è entrato in vigore. È prevista certamente una deroga rispetto alla soglia europea, ma il commissario straordinario, audito in Commissione ambiente, ha chiarito come, stante l'entità dell'importo totale, 18 milioni di euro, e anche degli interventi che si andranno a porre in essere - parliamo soprattutto di interventi infrastrutturali sulle strade e manutentivi - non si farà ricorso a questo tipo di deroga.

Per quanto concerne il rischio di possibili infiltrazioni mafiose o camorristiche, che non capisco perché nel Sud ci debbano necessariamente essere, partiamo da un presupposto che il commissario opererà bene e che non ci saranno problemi di questo tipo, ma, così come è stato riferito anche in precedenza, lo stesso disegno di legge prevede come il commissario straordinario debba fare ricorso alla Banca dati unica nazionale antimafia.

È un disegno di legge e una decisione, quella di individuare la Puglia come sede del G7, che valorizza e riconosce l'attenzione che il Governo Meloni e il Premier hanno nei confronti del Sud e nei confronti del Mezzogiorno, per cui non posso, come parlamentare del Sud, parlamentare pugliese, non compiacermi, a nome di tutto il Sud, per l'attenzione che non solo con questo provvedimento, ma in generale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), il Governo Meloni presta con i fatti nei confronti delle regioni del Meridione.

Si tratta di una sfida importante per tutto il Paese, quella del G7, quella di assumere la presidenza del G7 a partire dal 1° gennaio 2024, ma è appunto una sfida di tutto il Paese, non è una sfida del solo Governo Meloni. È una sfida che attiene a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, è una sfida che riguarda tutta la nostra Nazione, il mondo dell'economia, il mondo del lavoro, il mondo del sindacato, il mondo delle imprese, le associazioni di categoria, il Terzo settore, il sociale.

È una sfida di tutta l'Italia, non deve diventare una sfida di Fratelli d'Italia o del Premier Meloni nei confronti di non si sa chi. È una sfida che riguarda tutti ed è una responsabilità di tutti, e con questo atteggiamento dobbiamo approcciarci nei confronti di questo grande evento. Registriamo con grande piacere, come Fratelli d'Italia, il grande dinamismo internazionale del nostro Presidente del Consiglio, che negli ultimi mesi e nelle ultime settimane si è già recata presso tre Stati facenti parti del G7, il Giappone, gli Stati Uniti e il Canada; Stati Uniti e Canada la settimana scorsa.

L'Italia finalmente torna ad essere al centro del mondo, così come rimettiamo al centro dell'attenzione del mondo anche il Mar Mediterraneo. Ritornano ad essere parole d'ordine la credibilità, la serietà, ed anche i rapporti interpersonali che il nostro Presidente del Consiglio ha instaurato con i grandi del mondo, con i grandi leader, che sicuramente stanno portando risultati anche al nostro Paese. Ricordo, come è stato fatto prima, anche il rientro in Italia di Chico Forti, che rappresenta sicuramente un grande risultato per la diplomazia del nostro Paese, ma consentiteci, Presidente, un grande risultato anche del Premier Meloni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che ha incontrato il Presidente degli Stati Uniti Biden, ed è un qualcosa che è nelle cose, ma ha avuto un incontro anche con il governatore della Florida Ron DeSantis, che era colui il quale poi doveva decidere in qualche maniera e dare l'ok per questo tipo di intervento. Quindi risultati che si vedono, risultati che si toccano, fatti che oramai sono sotto gli occhi di tutti. E poi il Governo Meloni - ed il Premier in particolare - ha posto al centro dell'agenda del G7 una serie di argomenti di grande rilievo, chiaramente dal punto di vista italiano, dal punto di vista del Governo italiano e per quelle che sono le nostre sensibilità e le sensibilità delle forze politiche che guidano oggi questo Paese.

Primo punto nell'agenda del G7, la difesa dell'Ucraina, la difesa della libertà e della democrazia senza alcuna ipocrisia e con i fatti. Uno dei temi che verranno affrontati nel G7 sarà appunto questo, la difesa del popolo ucraino, che con grande coraggio, con grande orgoglio e con grande determinazione si sta muovendo e si sta difendendo nei confronti dell'aggressore russo.

E poi il secondo tema, il Medio Oriente, ponendo al centro dell'agenda lo stop alla crisi umanitaria a Gaza e l'immediata liberazione degli ostaggi. E poi un principio condiviso nell'ambito del G7, quello dei due popoli e due Stati. E poi, ancora, la garanzia della sicurezza nel Mar Rosso, compresa la libertà di navigazione. L'Italia sarà protagonista nella prossima missione dell'Unione europea Aspides, assumendo anche il comando tattico, quindi ancora una volta l'Italia torna con i fatti ad essere protagonista. E poi, ancora, al centro del G7 vi sarà il tema dell'interscambio commerciale tra i grandi Paesi del mondo. Ricordo, per esempio, che nel 2023 abbiamo raggiunto il massimo livello storico di interscambio commerciale con gli Stati Uniti d'America, per un ammontare di 102 miliardi di dollari.

Ed ancora, tema importantissimo è l'incentivazione della cooperazione con il continente africano, il Piano Mattei per l'Africa. Si è svolto qualche settimana addietro, proprio qui, a Roma, il vertice internazionale Italia-Africa. L'Africa, come ci ricorda spesso il nostro Presidente del Consiglio, rappresenta un continente ricco, ma deve cambiare l'approccio da parte dei Paesi occidentali, e non solo, nei confronti dei Paesi africani. E poi stiamo dando sostanza al piano Mattei: 5,5 miliardi, 3 miliardi rinvenienti dal Fondo italiano per il clima e 2,5 dal Fondo italiano per la cooperazione allo sviluppo. Deve cessare, altro argomento fondamentale, la tratta degli esseri umani, e poi il Piano Mattei prevede, in concreto, una serie di progetti pilota in diversi Paesi dell'Africa, molto più del G7 per l'Africa proposto nell'ordine del giorno che abbiamo ascoltato prima.

Progetti pilota per il Marocco, per la Tunisia, per l'Algeria, per l'Egitto, per la Costa d'Avorio, per l'Etiopia, per il Kenya, per il Congo, per il Mozambico. In quali settori? Istruzione, energia, agricoltura, pensiamo, per esempio, al biocarburante non fossile, alla salute. E poi, per quanto riguarda la tratta dei migranti, ricordiamo, perché è bene farlo, come nel 2024 ci sia stato un calo importantissimo del numero dei migranti arrivati in Italia nella misura del 46,9 per cento. E poi come è cambiato anche un dato: il Paese che è diventato primo come Paese di partenza dei migranti non è più la Tunisia, ma la Libia.

Perché la Libia e non più la Tunisia? Perché, evidentemente, gli accordi che sono stati stipulati dal Premier Meloni - ricordiamo i viaggi con il Presidente von der Leyen - hanno portato dei risultati in Tunisia, bloccando o comunque limitando in maniera importante le partenze da quel Paese africano. E poi è stata annunciata un'alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani, che è un tema che rimane al centro della politica italiana e rimane al centro della politica europea, così come il Governo si è impegnato a fare.

Poi - chiudo, Presidente - altro tema fondamentale attenzionato dal Governo italiano è l'intelligenza artificiale. È un tema, un argomento di cui si parla tanto. Che cosa diciamo, che cosa sosteniamo come Fratelli d'Italia? Sosteniamo che al centro vi deve essere sempre l'uomo, deve rimanere sempre l'uomo, e l'intelligenza artificiale va governata con etica e responsabilità. Di questo si parlerà in Puglia, di questo si parlerà in provincia di Brindisi nel G7. Occorrerà evitare, occorre evitare, perché ormai l'intelligenza artificiale è al presente, è una realtà che esiste, la sostituzione dell'uomo con i software e con gli algoritmi, questa è la nostra idea. E poi in ultimo, e chiudo, altro argomento fondamentale, le azioni per il clima, le azioni per la transizione verde.

Si pensa che il centrodestra, che Fratelli d'Italia non abbia una sensibilità da questo punto di vista. Non è assolutamente così, quello che noi rappresentiamo è la necessità di una gradualità nei passaggi che devono essere posti in essere su questo tema, perché l'intransigenza verde ed ambientalista ha arrecato sinora soltanto dei danni soprattutto nei confronti di coloro i quali non possono permetterselo. Per tutte queste ragioni e per quanto rappresentato anche in precedenza, il voto di Fratelli d'Italia sarà assolutamente a favore di questo disegno di legge (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 1658-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 1658-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1658-A: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 19 gennaio 2024, n. 5, recante disposizioni urgenti per la realizzazione degli interventi infrastrutturali connessi con la presidenza italiana del G7".

Dichiaro aperta la votazione.

( Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 715 - Adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) concernente la lettera di vettura elettronica, fatto a Ginevra il 20 febbraio 2008 (Approvato dal Senato) (A.C. 1261​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1261: Adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) concernente la lettera di vettura elettronica, fatto a Ginevra il 20 febbraio 2008.

Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 1261​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica. Poiché non sono state presentate proposte emendative, li porrò direttamente in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 40).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1261​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata De Monte. Ne ha facoltà.

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Preannuncio che consegnerò l'intervento integrale, solo due parole per dire una cosa. Si parla di CMR: ovviamente, nel 2008 c'era un'altra tecnologia, quindi il fatto che oggi si parli di una lettera di vettura digitale è un po' la conseguenza dei tempi. Però non dobbiamo pensare che il mondo, soprattutto dell'autotrasporto, non si sia evoluto, anzi, ci tengo a difendere questo settore, perché, in realtà, in questi ultimi anni, ha rappresentato l'evoluzione dei trasporti e l'anticipazione delle tecnologie, se pensiamo, ad esempio, alla guida assistita, se pensiamo, ad esempio, al platooning, se pensiamo anche alla tutela dei passanti e dei pedoni, a proposito del controllo del cosiddetto angolo cieco dei mezzi. Quindi, dobbiamo andare in questa direzione, con questo Protocollo integrativo, e pensare che questo mondo, quello che riguarda la digitalizzazione, riguarda la burocrazia, però è molto importante anche tener conto di quanto è stato fatto nell'evoluzione di questo settore dei trasporti e credo sia anche giusto riconoscerlo. Naturalmente, annuncio il voto favorevole del gruppo (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Solo per annunciare il voto favorevole del gruppo di Noi Moderati e per essere autorizzato a depositare il mio intervento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Anche noi ci riserviamo di depositare il testo dell'intervento. Ci saranno di sicuro altre occasioni in cui insisteremo su come soprattutto il trasporto di merci su strada stia cambiando e cambieranno anche tante politiche della mobilità e di transizione ecologica verso un'economia diversa e più sostenibile. Questa è solo l'occasione per annunciare il voto favorevole di Alleanza Verdi e Sinistra su questo Protocollo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Onori. Ne ha facoltà.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Annuncio il deposito della dichiarazione di voto del gruppo di Azione. Anch'io cercherò di spendere poche parole per dire come questo Protocollo addizionale abbia una natura tecnica e, nondimeno, sia molto importante per una categoria di lavoratori che riguarda il settore del trasporto internazionale di merci su strada. Riguarda l'utilizzo della lettera di vettura in formato elettronico, che si va ad aggiungere alla possibilità di quella in formato cartaceo. Quindi, il gruppo Azione voterà a favore della ratifica di questo Protocollo addizionale, anche perché andiamo nella direzione della semplificazione delle procedure logistiche e digitalizzazione dei documenti, che è uno dei traguardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Forza Italia voterà a favore del provvedimento e consegno la dichiarazione di voto finale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Formentini. Ne ha facoltà.

PAOLO FORMENTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Anche la Lega-Salvini Premier voterà a favore di questo provvedimento, che porterà più competitività, trasparenza, efficienza e una vera modernizzazione del comparto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Care'. Ne ha facoltà.

NICOLA CARE' (PD-IDP). Grazie, Presidente. Velocemente, soltanto per sottolineare l'importanza di questa ratifica, che è stata già approvata dal Senato l'anno scorso, il 27 giugno del 2023. Visto che l'Italia ha aderito alla Convenzione il 6 dicembre 1960 e vi è un Protocollo di modifica, credo che questa ratifica sia molto importante, soprattutto, perché riguarda lo sviluppo della lettera di vettura elettronica e, quindi, si rende necessario un Protocollo addizionale su tale strumento. Per questo motivo, esprimo il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mura. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MURA (FDI). Grazie, signor Presidente. Con l'adesione al Protocollo alla Convenzione sul contratto internazionale delle merci su strada si inserisce la possibilità negli Stati aderenti di attuare la lettera di vettura digitale, in un percorso di innovazione di tutto il sistema del trasporto delle merci e in un percorso meritorio di raggiungimento di uno degli importanti obiettivi del PNRR. Per tutte queste ragioni e per quelle che ha elencato il relatore in fase di discussione generale, Fratelli d'Italia annuncia il voto favorevole al provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Tutti i gruppi che ne hanno fatto richiesta sono, ovviamente, autorizzati al deposito della dichiarazione di voto.

Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 1261​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1261: S. 715 - "Adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) concernente la lettera di vettura elettronica, fatto a Ginevra il 20 febbraio 2008" (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra, fatto a Bruxelles il 19 ottobre 2018 (A.C. 1267​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1267: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra, fatto a Bruxelles il 19 ottobre 2018.

Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato a intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 1267​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica. Poiché non sono state presentate proposte emendative, li porrò direttamente in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 44).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 45).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 46).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 47).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1267​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata De Monte. Ne ha facoltà.

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Anche su questo provvedimento preannuncio la consegna del testo del mio intervento e dichiaro il voto favorevole. Però, siccome non abbiamo molte occasioni per parlare degli Accordi misti, credo sia giusto evidenziare l'importanza di questi Accordi che sono appunto “misti” perché vedono come soggetti contraenti l'Unione europea e gli Stati membri, da una parte, e dall'altra, in questo caso, la Repubblica di Singapore.

Naturalmente, tutto ciò nasce proprio per una delega degli Stati membri che ritengono di andare in una direzione che può essere quella commerciale o, in questo caso, quella relativa a un Accordo “cappello”, per così dire, rispetto a ciò che potrà avvenire, come auspichiamo. Quindi, un Accordo di libero scambio e anche di tutela degli investimenti.

In questo caso, è particolarmente rilevante perché si tratta del primo partner commerciale dell'Unione europea. Ma credo che sia giusto sottolineare, in questa sede, anche il fatto che sono strumenti che l'Unione europea mette a disposizione e che ha a disposizione anche per altre finalità, non ultime quelle diplomatiche, quindi anche con l'introduzione di temi che sono attinenti ai diritti umani.

L'ultima considerazione riguarda sempre l'importanza di Singapore: ricordo che è il secondo porto mondiale in termini di tonnellaggio ed è il primo in termini di trasbordi. Quindi, immaginiamo la potenza dei traffici. Il fatto che si parli anche di controllo e di sicurezza è assolutamente rilevante a questo proposito.

Infine, vi è l'importanza di consolidare i rapporti tra queste due realtà. È vero che facciamo un passo indietro rispetto all'Accordo precedente, che era onnicomprensivo di alcuni Stati, ma è anche vero che, quando c'è una maggiore predisposizione di alcuni rispetto all'evoluzione degli Accordi stessi, è bene andare, come si è fatto, in questa direzione (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Anche in questo caso, annuncio il voto favorevole del gruppo Noi Moderati e chiedo di essere autorizzato a depositare il testo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Solo per annunciare il voto favorevole di Alleanza Verdi e Sinistra.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Federica Onori. Ne ha facoltà.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. L'Accordo in esame tra l'Unione europea e la Repubblica di Singapore ha una valenza strategica che acquisisce in maniera chiara, anche alla luce degli eventi che si sono svolti in ambito geopolitico negli ultimi 2 anni.

Chiedo l'autorizzazione al deposito della dichiarazione di voto e, ciononostante, vorrei sottolineare come questo tipo di Accordo intende dare un nuovo slancio ed esprimere nuove ambizioni con riferimento all'influenza politica ed economica dell'Unione europea nel Sud-Est asiatico. Quindi, è un Accordo particolarmente importante che riguarda settori come la sanità, l'ambiente, la giustizia, la libertà, la sicurezza, l'istruzione e la scienza ed è fondato su valori comuni e condivisi, quali il rispetto dei principi democratici, dei diritti umani e dello Stato di diritto. Particolarmente importante è il ruolo della Corte penale internazionale per come viene citato in questo Accordo.

Dichiaro, quindi, il voto favorevole del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Solo per annunciare il voto favorevole di Forza Italia e consegnare la mia dichiarazione di voto finale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Formentini. Ne ha facoltà.

PAOLO FORMENTINI (LEGA). Grazie, Presidente. L'importanza di Singapore è stata sottolineata da tanti colleghi che già sono intervenuti: l'importanza del suo porto, ma anche culla di eccellenze tecnologiche, hub per l'Indo Pacifico, porta dell'ASEAN. Quindi, anche la Lega Salvini Premier voterà a favore, nella speranza che la relazione bilaterale si intensifichi sempre di più. Ottimi segnali sono stati dati con l'impegno del Governo nel 2023 e la visita di ben 3 Sottosegretari, Rixi, Tripodi e Perego di Cremnago. Continuiamo su questa strada (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Care'. Ne ha facoltà.

NICOLA CARE' (PD-IDP). Grazie, Presidente. Anche qui una brevissima dichiarazione di voto. Volevo sottolineare soprattutto l'importanza che questo disegno di legge reca per l'autorizzazione alla ratifica dall'esecuzione dell'Accordo. Volevo sottolineare anche che a Singapore, ne sono testimone, vivono moltissimi italiani e vi hanno sede grandi aziende italiane. Quindi, non soltanto un'importanza economica, ma anche un'importanza molto positiva per il nostro Paese, per quelli che noi chiamiamo “gli ambasciatori” di questa grande Repubblica che è l'Italia.

Singapore è il primo partner commerciale dell'Unione europea con il Sud-Est asiatico, con oltre 50 miliardi di euro, ed è anche un punto di riferimento fondamentale per l'Unione europea per quanto riguarda le imprese: a Singapore sono registrate circa 10.000 imprese.

Io, attraverso i miei viaggi, visto che vivo in Australia, ho avuto modo di testimoniare la crescita di questa città Stato negli ultimi vent'anni ed è per questo che esprimo con tanto orgoglio e fiducia il voto favorevole a questa ratifica da parte del Partito Democratico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Anche in veste di presidente della Sezione bilaterale di amicizia parlamentare tra Italia e Asia Sudorientale, esprimo soddisfazione per questo Accordo che contribuisce al consolidamento del partenariato globale tra Unione europea e Singapore, che è un partner strategico anche per l'Italia, e che porterà vantaggi concreti ad entrambe le parti. Quindi, a nome di Fratelli d'Italia, annuncio il voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Tutti i gruppi che hanno richiesto il deposito della dichiarazione di voto sono ovviamente autorizzati.

Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 1267​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 1267​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1267: "Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra, fatto a Bruxelles il 19 ottobre 2018".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 48).

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino concernente il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca, nonché la destinazione dei beni confiscati, fatto a Roma il 26 maggio 2021 (A.C. 1124​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione disegno di legge n. 1124: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino concernente il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca, nonché la destinazione dei beni confiscati, fatto a Roma il 26 maggio 2021.

Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta si è conclusa la discussione generale e il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 1124​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica. Poiché non sono state presentate proposte emendative, li porrò direttamente in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 50).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 51).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 52).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1124​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Isabella De Monte. Ne ha facoltà.

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Preannuncio il voto favorevole del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe e chiedo di poter consegnare l'intervento (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Anche in questo caso, annuncio il voto favorevole del gruppo Noi Moderati e chiedo di essere autorizzato al deposito dell'intervento (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Anche in questo caso, annunciamo il voto favorevole di Alleanza Verdi e Sinistra e ci riserviamo la possibilità di depositare il testo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Onori. Ne ha facoltà.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Annuncio il voto a favore del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe e chiedo l'autorizzazione al deposito dell'intervento, non prima però di aver ricordato l'importanza di questo Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino, che riguarda l'estensione della cooperazione giudiziaria bilaterale con la Repubblica di San Marino su alcuni aspetti molto importanti, quali il reciproco riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca dei proventi illeciti, diretti e indiretti, anche al fine di suddividere tra le parti i beni sottoposti a confisca o il ricavato della relativa vendita. Questo tipo di accordo ricalca il modello con cui l'Italia, nello specifico il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, disciplina la collaborazione di natura giudiziale con Paesi extra Unione europea.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Per annunciare il voto a favore di Forza Italia e consegnare la relazione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Per annunciare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Billi. Ne ha facoltà.

SIMONE BILLI (LEGA). Grazie, Presidente. Annuncio il voto favorevole della Lega su questo importante passo per rafforzare i rapporti già ottimi con la Repubblica del Titano nell'ambito del riconoscimento delle esecuzioni e delle decisioni giudiziarie sui sequestri e sulle confische (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Care'. Ne ha facoltà.

NICOLA CARE' (PD-IDP). Grazie, Presidente. Soltanto per annunciare il voto favorevole del Partito Democratico verso questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Loperfido. Ne ha facoltà.

EMANUELE LOPERFIDO (FDI). Grazie, Presidente. Rapidamente, per annunciare il voto favorevole del gruppo, dimostrando come la politica estera del nostro Governo e del nostro Paese passi anche tramite questi atti importanti, soprattutto dal punto di vista della legalità. Ecco, quindi, il sostegno con forza, da parte di Fratelli d'Italia, a questo provvedimento di politica estera (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ovviamente, tutti i gruppi che hanno chiesto il deposito delle dichiarazioni di voto, sono autorizzati.

Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 1124​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 1124​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1124: “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino concernente il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca, nonché la destinazione dei beni confiscati, fatto a Roma il 26 maggio 2021”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 53).

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo Spazio economico europeo, fatto a Bruxelles l'11 aprile 2014 (A.C. 1450​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1450: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo Spazio economico europeo, fatto a Bruxelles l'11 aprile 2014.

Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta si è conclusa la discussione generale ed il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 1450​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica. Poiché non sono state presentate proposte emendative, li porrò direttamente in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 54).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 55).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 57).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

Scusate, c'è stato un problema tecnico. Chiedo scusa, quindi annullo il voto appena effettuato. Un errore tecnico, ripeto, ma adesso è superato.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1450​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare la deputata Isabella De Monte. Ne ha facoltà.

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). Grazie, Presidente, preannuncio il voto favorevole del gruppo Italia viva e consegnerò l'intervento completo. Solamente due parole brevissime, per sottolineare l'importanza di questa ratifica, perché è ben vero che è in applicazione provvisoria dal 2014, però comunque è una formalità rilevante, ma soprattutto, ci serve a ricordare quanto sia importante per le tensioni dello spazio economico europeo che è stato l'anticipazione del mercato unico e in questo caso estende queste normative ai Paesi EFTA, che sono Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Quindi, diciamo che i benefici si estendono oltre i confini stretti dell'Unione europea e si estendono a Paesi che evidentemente ne traggono il vantaggio e credo che sia utile ricordare in questa occasione che, se ci fosse un reale completamento del mercato interno europeo, se ci fosse anche un'ambizione riguardante 50 settori (perché questo risulta dallo studio al Parlamento europeo che è stato fatto nel 2022) avremo in 10 anni una ricaduta economica così quantificata in 2.800 miliardi. Quindi, pensiamoci bene quando parliamo di Unione europea, perché alla fine non si tratta solamente di questioni normative, ma si tratta realmente di utilizzare questo mercato per avere davvero un reale beneficio economico per tutti gli Stati (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Signor Presidente, per annunciare il voto favorevole del gruppo Noi Moderati e chiedo di essere autorizzato a depositare il mio intervento (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente, come i colleghi, una brevissima dichiarazione. Ovviamente, siamo felici da più di 10 anni, da quando la Croazia è diventata Stato membro dell'Unione europea e da oltre un anno, come sapete, è entrata a far parte di quei 20 Paesi che hanno anche la nostra stessa moneta. Per questo è ancora più importante oggi approvare questo protocollo e ovviamente annunciamo il voto favorevole di Alleanza Verdi e Sinistra (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, la deputata Onori. Ne ha facoltà.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente, anche per questo chiedo l'autorizzazione al deposito dell'intervento e preannuncio il voto a favore del gruppo Azione-PER-Renew. Parliamo di un Accordo sulla partecipazione della Repubblica della Croazia allo Spazio economico europeo, parliamo quindi della libera circolazione di merci, persone, capitali e servizi. Lo spazio economico europeo è uno strumento politico ed economico di capitale importanza strategica e dal punto di vista complessivo, e il fatto che la Croazia formalmente vada ad aggiungersi ai Paesi che fanno parte dello Spazio economico europeo garantisce un quadro giuridico coerente e uniforme, fatto che facilita e semplifica anche scambi commerciali e investimenti. È di beneficio probabilmente anche ricordare che parliamo della Croazia, un Paese che dal 2009 è anche membro della NATO e che riveste un ruolo particolarmente importante nel contributo che dà all'equilibrio e alla stabilità regionale della regione balcanica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). Signor Presidente, il gruppo di Forza Italia voterà a favore e consegnerà la dichiarazione di voto finale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Signor Presidente, per dichiarare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Billi. Ne ha facoltà.

SIMONE BILLI (LEGA). Grazie, Presidente, la Croazia è uno Stato membro dell'Unione europea dal 2013 e questo Accordo è in applicazione provvisoria dal 2014, non modifica i rapporti italiani con la Croazia, non comporta obblighi ulteriori rispetto all'appartenenza dell'Italia e della Croazia all'Unione europea. Pertanto, Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo Lega Salvini Premier (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, l'onorevole Care'. Ne ha facoltà.

NICOLA CARE' (PD-IDP). Grazie Presidente, intervengo brevemente, soltanto per annunciare il voto favorevole del Partito Democratico. Volevo anche sottolineare, facendo parte della delegazione italiana presso la NATO, che la Croazia fa parte dal 1° aprile del 2009 anche della NATO (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Loperfido. Ne ha facoltà.

EMANUELE LOPERFIDO (FDI). Grazie Presidente, un altro accordo di politica estera importante, magari che non infiamma i cuori dell'Aula, ma un accordo molto importante perché fa parte di quel tassello di operazioni di passaggio dal punto di vista dell'ingresso nell'Unione europea, che porta ad una maggiore stabilità, lo sviluppo economico tra i nostri i Paesi membri e fa diventare sempre più appetibile l'Unione europea, anche nei confronti del resto del mondo balcanico. Questo Governo sostiene fortemente il processo di ingresso nell'Unione europea degli altri Paesi dell'area balcanica, proprio per dare sempre maggior stabilità, sviluppo, non soltanto economico, ma anche dei diritti. Ecco, quindi, che con questa ratifica, fortemente sostenuta dal nostro gruppo, andiamo a costituire un ulteriore tassello di quel processo di integrazione dei Balcani nell'Unione europea.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 1450​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 1450​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1450: "Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo Spazio economico europeo, fatto a Bruxelles l'11 aprile 2014".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 59).

Seguito della discussione della proposta di legge: S. 344-358 - D'iniziativa dei senatori Alfieri ed altri; Berrino e Liris: Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento n. 1 alla Convenzione generale di sicurezza sociale tra la Repubblica italiana e il Principato di Monaco del 12 febbraio 1982, fatto a Monaco il 10 maggio 2021 (Approvata, in un testo unificato, dal Senato) (A.C. 1259​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge, già approvata, in un testo unificato, dal Senato, n. 1259: Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento n. 1 alla Convenzione generale di sicurezza sociale tra la Repubblica italiana e il Principato di Monaco del 12 febbraio 1982, fatto a Monaco il 10 maggio 2021.

Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta si è conclusa la discussione generale e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato a intervenire in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 1259​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge di ratifica. Poiché non sono state presentate proposte emendative, li porrò direttamente in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 60).

Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 61).

Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 62).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1259​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto la deputata De Monte. Ne ha facoltà.

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). Grazie Presidente, preannuncio il voto favorevole del gruppo di Italia viva e chiedo di poter consegnare l'intervento integrale (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto l'onorevole Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie Presidente, annuncio il voto favorevole del gruppo di Noi Moderati e chiedo di essere autorizzato al deposito dell'intervento (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie Presidente, così come già avvenuto al Senato, annuncio il voto favorevole di Alleanza Verdi e Sinistra a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto la deputata Onori. Ne ha facoltà.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). Grazie Presidente, chiedo gentilmente la possibilità di depositare l'intervento e preannuncio il voto a favore del gruppo Azione per Renew (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). Grazie Presidente, Forza Italia voterà a favore, consegnando la dichiarazione di voto finale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto l'onorevole Riccardo Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del Movimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto l'onorevole Billi. Ne ha facoltà.

SIMONE BILLI (LEGA). Grazie Presidente, questa ratifica è particolarmente importante perché, se non fosse approvata, le aziende monegasche avrebbero un aggravio amministrativo per la gestione dei contributi previdenziali, scoraggiando l'impiego di personale italiano. Questo è un provvedimento che sta particolarmente a cuore alla Lega Salvini Premier e ricordo che nella scorsa legislatura a settembre del 2021 l'onorevole leghista, nostro collega Flavio Di Muro, presentò una proposta di legge di analogo contenuto, che non arrivò alla conclusione del proprio iter per la caduta del Governo. Quindi, Presidente, annuncio il voto favorevole della Lega Salvini Premier (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

NICOLA CARE' (PD-IDP). Grazie, Presidente. Vorrei svolgere una brevissima dichiarazione di voto per quanto riguarda questa ratifica, molto importante. La Convenzione generale di sicurezza sociale, già stipulata il 12 febbraio 1982 e, successivamente, ratificata il 5 marzo 1985, entrata in vigore ad ottobre 1985, consente ai cittadini dei due Paesi contraenti, residenti nel territorio dell'altro Paese, di beneficiare, alle stesse condizioni dei cittadini di quest'ultimo, delle disposizioni di sicurezza sociale, relative all'organizzazione dei servizi sociali, alla copertura dei carichi di maternità e dei rischi malattia, invalidità e morte, all'assicurazione sugli infortuni sul lavoro e per le malattie professionali e al regime delle prestazioni familiari.

Questo Emendamento è particolarmente importante, perché è inteso ad integrare la Convenzione allo scopo di disciplinare anche il telelavoro svolto da quei lavoratori, residenti in uno dei due Stati e dipendenti da un datore di lavoro avente la propria sede sociale o il proprio domicilio nel territorio dell'altro Stato, ed è stato sottoscritto dai nostri due Stati, dalle due Parti, durante l'emergenza COVID. È importante questa modifica, avendo costretto al telelavoro numerosi lavoratori che, pur residenti in Italia, sono alle dipendenze di aziende del Principato di Monaco. Credo e crediamo fermamente che questa sia un'importante ratifica da parte italiana soprattutto; la modifica è apparentemente molto importante perché, in caso contrario, le aziende monegasche avrebbero un aggravio amministrativo per la gestione dei contributi previdenziali che potrebbe indurle a scoraggiare il ricorso al telelavoro o l'impiego del personale italiano stesso. Per questi motivi, il Partito Democratico esprime voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Le ragioni sono state ben spiegate, per cui mi limito ad annunciare il voto favorevole del gruppo Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 1259​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 1259: S. 344-358 - "Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento n. 1 alla Convenzione generale di sicurezza sociale tra la Repubblica italiana e il Principato di Monaco del 12 febbraio 1982, fatto a Monaco il 10 maggio 2021" (Approvata, in un testo unificato, dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 63).

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Si è così concluso l'esame degli argomenti iscritti all'ordine del giorno della seduta odierna. Avverto che, secondo quanto stabilito nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo dello scorso 28 febbraio, avendo le Commissioni di merito approvato nella giornata odierna una relazione a conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 2 della legge 21 luglio 2016, n. 145, della deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2024, l'esame di tale relazione sarà iscritto all'ordine del giorno della seduta di domani martedì 5 marzo a partire dalle ore 9. L'organizzazione dei tempi per la discussione di tale relazione sarà pubblicata nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Vedi l'allegato A).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fabrizio Rossi. Ne ha facoltà.

FABRIZIO ROSSI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, in questi giorni…

PRESIDENTE. Onorevole, aspetti un attimo, c'è un po' di confusione. Colleghi, per cortesia, chi deve uscire, lo faccia senza parlare. Prego, onorevole Rossi.

FABRIZIO ROSSI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, in questi giorni nelle nostre città possiamo vedere, grazie al rinnovato progetto “Strade sicure”, “Stazioni sicure”, più militari a presidiare il territorio. Questo importante intervento non solo di rifinanziamento dell'operazione, ma anche di aumento considerevole dei militari presenti testimonia, ancora una volta, la vicinanza del Governo Meloni, di tutto il Governo con riferimento al tema della sicurezza. Quindi, a nome di Fratelli d'Italia, vogliamo rinnovare la fiducia ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa.

Vogliamo sottolineare che 200 militari in più a Roma, 120 a Napoli, ma anche 15 militari in più nella mia città, Grosseto, saranno a disposizione, coordinati dalle prefetture, per rendere le nostre città più sicure e i luoghi sensibili delle nostre città più sicuri. Così come vogliamo rinnovare la stima e la fiducia ai nostri militari - l'abbiamo già fatto in questi giorni - con un'iniziativa nazionale per testimoniare ancora una volta la nostra vicinanza, contro ogni strumentalizzazione, contro ogni infamia, che, in questi giorni, abbiamo sentito, nei confronti delle nostre Forze dell'ordine. Ebbene, il partito tutto si stringe intorno alle Forze dell'ordine che difendono il nostro territorio e che rendono un servizio alla Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Billi. Ne ha facoltà.

SIMONE BILLI (LEGA). Presidente, il codice fiscale, come sappiamo tutti, identifica un cittadino nei rapporti con la pubblica amministrazione. È valido solo quello rilasciato e certificato dall'Agenzia delle entrate e non ha scadenza. Presidente, colleghi, molti italiani all'estero non lo hanno oppure non lo hanno mai usato e non sanno di averlo.

Il codice fiscale è assolutamente necessario per richiedere la carta d'identità elettronica e, oggi, proprio oggi, ho organizzato una riunione alla Farnesina, con il Sottosegretario Silli e alcuni funzionari di questo Ministero, che ringrazio per la disponibilità mostrata, durante la quale ho sollecitato l'amministrazione e il Governo a prevedere che si possa richiedere il codice fiscale anche online, ad esempio, tramite il sistema Fast It, in modo da agevolarne il rilascio, senza la necessità di richiederlo al consolato. Grazie, Presidente, e buon lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Ci tengo, a nome mio e del gruppo della Lega, ad esprimere un profondo ringraziamento al capitano di vascello Andrea Quondamatteo, comandante del cacciatorpediniere Caio Duilio, che è riuscito a sventare un attacco dei ribelli Houthi, i quali, con un drone, hanno cercato di far colare a picco una delle nostre imbarcazioni. Il comandante, senza perdere tempo, senza indugiare, fa il primo avvertimento a 8 miglia; a questo avvertimento, nessuna risposta. Si arriva alle 6 miglia, l'eco radar inquadra l'obiettivo, che era un drone, pronto ad entrare in collisione con il nostro natante. Il comandante decide di autorizzare l'apertura del fuoco e grazie a questa scelta di autodifesa mette in salvo i 195 uomini e donne che costituivano, e costituiscono ancora, l'equipaggio dell'imbarcazione. Ancora una volta, grazie a quest'azione doverosa ed eroica, il nome del nostro Paese viene preso in considerazione da tutto il mondo per il grande senso del dovere che le nostre Forze armate hanno ogni giorno, in tutte le parti del mondo.

Quindi, a nome mio, a nome dei membri del gruppo della Lega della Commissione difesa, a nome del capogruppo di Commissione, a nome di tutti noi, rivolgo un profondo e sincero ringraziamento per la dimostrazione del grande lavoro al capitano di vascello Andrea Quondamatteo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Vorrei raccontare una storia. L'altro giorno, eravamo sotto la pioggia, davanti ai cancelli della Delgrosso, una storica azienda torinese di Nichelino, uno dei più famosi fornitori di Stellantis, che prendeva premi fino a qualche anno fa. Eravamo lì, davanti ai cancelli, perché quei 108 operai e le loro famiglie volevano evitare che i macchinari uscissero da quei cancelli.

Già, perché da un momento all'altro, con più di 6 milioni di commesse ancora in pancia, l'azienda ha deciso di chiudere. E lì dramma sul dramma: loro fanno filtri, e come sapete i filtri esisteranno anche in futuro, c'entrano poco con il tema della transizione. Così come c'entra poco il tema delle commesse, perché, come vi dicevo, ce ne sono. È una questione di liquidità, si dice. Peccato che gli stipendi di quei lavoratori da mesi non vengano pagati.

Allora siamo davanti a un bivio: da una parte, lavoratori e lavoratrici che chiedono che presto si vada in tribunale, con i libri, anche, magari, per ottenere qualcosa, il pagamento magari di 1, 2 o 3 mensilità; dall'altra, come lei sa, da tempo non ci sono ammortizzatori per società in liquidazione, perché non c'è un disegno industriale. Allora, sono qui a chiedere, a nome di Alleanza Verdi e Sinistra, intanto che il Governo apra i riflettori su tutte quelle aziende dell'indotto che stanno sparendo; e stanno sparendo dopo un appello, proprio quello di Stellantis, di andare altrove.

E allora proprio la prossima settimana discuteremo qui, in Aula, del futuro dell'automotive, ma anche del futuro di tantissime aziende come la loro, perché siamo convinti, e ho concluso, che quei lavoratori e lavoratrici non si meritino l'ennesima delocalizzazione, non si meritino “prenditori” che sulle loro spalle hanno preso e hanno portato via pure i loro stipendi. E perché si meritano un futuro, un futuro che non è solo quello degli ammortizzatori, che oggi mancano, ma un futuro industriale che parli ancora di loro (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Martedì 5 marzo 2024 - Ore 9:

1. Discussione della relazione delle Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali, adottata il 26 febbraio 2024 (anno 2024) (Doc. XXV, n. 2). (Doc. XVI, n. 2)

Relatori: LOPERFIDO, per la III Commissione; BICCHIELLI, per la IV Commissione.

2. Seguito della discussione della proposta di legge:

RIZZETTO ed altri: Modifica all'articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92, concernente l'introduzione delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica.

(C. 630-A​)

e dell'abbinata proposta di legge: BARZOTTI ed altri. (C. 373​)

Relatore: CANGIANO.

3. Seguito della discussione del disegno di legge:

Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.

(C. 1435-A​)

e delle abbinate proposte di legge: BRAMBILLA; GUSMEROLI ed altri; COMAROLI ed altri; VINCI; VINCI; BERRUTO ed altri; MULE'; DE LUCA; CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA; CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO; CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO; CARE'; SANTILLO ed altri; CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO; CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO; IARIA ed altri; ROSATO; MASCARETTI ed altri; CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA; DEIDDA ed altri; MORASSUT ed altri; CHERCHI; CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO; GIANASSI ed altri. (C. 41​-96​-195​-411​-412​-526​-529​-578​-634​-684​-686​-697​-718​-865​-874​-892​-985​-1030​-1218​-1258​-1265​-1398​-1413​-1483​)

Relatori: CAROPPO e MACCANTI.

La seduta termina alle 18,35.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: ISABELLA DE MONTE, PINO BICCHIELLI, FEDERICA ONORI E ALESSANDRO BATTILOCCHIO (A.C. 1261​)

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1261​). Signor Presidente, Onorevoli colleghi, membri dei Governo.

Oggi, votiamo la ratifica del Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) concernente la lettera di vettura elettronica, fatto a Ginevra il 20 febbraio 2008. Il nostro Paese, con il disegno di legge governativo S. 715, ha la possibilità di aderire a questo importante strumento che modernizza il trasporto internazionale di merci su strada, sostenendo anche gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

La CMR, già adottata nel 1956, disciplina i molteplici aspetti di diritto civile relativi al trasporto internazionale di merci su strada. Attraverso la definizione di diritti e obblighi delle parti, la responsabilità del mittente e del vettore, essa fornisce un quadro giuridico essenziale per regolare il trasporto di merci su strada tra i paesi che hanno ratificato questo accordo. Finora 58 Stati, in prevalenza europei, lo hanno fatto sottolineando l'importanza e la validità di tali norme.

Il Protocollo addizionale in esame non modifica le disposizioni sostanziali della CMR, ma si concentra sulla digitalizzazione delle lettere di vettura, introducendo un supporto elettronico. Questa evoluzione diventa cruciale, poiché la CMR, all'epoca della sua entrata in vigore, non aveva previsto l'emissione delle lettere di vettura su un supporto diverso dalla carta. Con il crescente sviluppo delle lettere di vettura elettroniche, il Protocollo offre un quadro giuridico supplementare per facilitare la transizione verso la digitalizzazione.

Il cuore del Protocollo è rappresentato dagli articoli da 1 a 6, che delineano chiaramente il campo di applicazione, le modalità di autenticazione, le condizioni per la compilazione e le procedure di attuazione della lettera di vettura elettronica. In particolare, l'articolo 5 elenca le procedure e le modalità che le parti del contratto di trasporto devono concordare per ottemperare ai requisiti della lettera di vettura elettronica, garantendo una transizione senza intoppi.

La relazione illustrativa allegata al disegno di legge sottolinea che l'introduzione della lettera di vettura internazionale elettronica non solo modernizza il trasporto internazionale di merci su strada ma è anche una condizione essenziale per raggiungere uno degli obiettivi del PNRR: la semplificazione delle procedure logistiche e la digitalizzazione dei documenti.

In conclusione, colleghi, la ratifica di questo Protocollo rappresenta un passo importante verso la modernizzazione del nostro sistema di trasporto internazionale, in linea con le sfide del mondo contemporaneo.

Pertanto, esprimo il voto favorevole del gruppo Italia Viva - Il Centro - Renew Europe, convinta che contribuirà positivamente al progresso del nostro Paese.

Grazie.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1261​). Grazie Presidente, Onorevoli Colleghe e Colleghi, Signori di Governo.

In Italia vi sono 89.770 aziende di trasporto merci su strada che contribuiscono, per il 50 per cento, al fatturato di 84 miliardi del comparto della logistica. Si stimano 775.709 mezzi in movimento sulle strade, per un aumento complessivo negli ultimi 5 anni del 461 per cento dei contratti di rete nel trasporto merci su strada.

Questi dati, se sommati ai 31,6 miliardi di fatturato dell'e-commerce in Italia, dimostrano come sia necessario intervenire al fine di rendere i processi di movimento e consegna delle merci più semplici e veloci.

L'Italia con la legge n. 1621 del 1960 ha aderito alla Convenzione relativa al contratto di trasporto internazionale di merci su strada che, tra le varie disposizioni, contiene anche la regolamentazione della lettera di vettura.

La lettera di vettura è il documento necessario per i trasporti infatti attesta le condizioni del contratto di trasporto giustificandone la presa in carico della merce da parte del vettore.

La lettera di vettura contiene tutti quei dati necessari al trasporto tra cui l'indirizzo di partenza, quello di destinazione, i dati degli spedizionieri, il numero dei colli e la specifica della merce trasportata.

È un documento necessario non solo per garantire le parti contraenti, ma anche per garantire la sicurezza della merce trasportata in caso di controllo.

È proprio grazie alla corrispondenza tra la lettera di vettura ed il contenuto reale del mezzo che le nostre forze dell'ordine ogni giorno possono sventare casi di contraffazione o spostamenti non adeguati di merce.

Il presente Protocollo è volto all'introduzione della lettera di vettura elettronica, che impegna così non solo gli Stati contraenti, ma anche i privati. Questo Protocollo, ad ogni ratificato dal 58 Stati, si è reso necessario al fine di snellire i processi burocratici e garantire una più rapida transizione digitale, volta al superamento graduale e definitivo dei documenti cartacei.

Grazie a questo Protocollo sarà possibile emettere le lettere di vettura in formato elettronico mediante comunicazione elettronica del vettore, del mittente e da qualsiasi altra parte interessata all'esecuzione di un contratto di trasporto, inserendo altresì i documenti necessari sotto forma di allegato e siglando il documento tramite firma digitale.

Questa importante innovazione è resa necessaria anche per il conseguimento degli obiettivi PNRR riguardanti la missione relativa alla semplificazione delle procedure logistiche ed alla digitalizzazione dei documenti.

Auspicando anche un maggior inserimento di norme che semplifichino il sistema burocratico a tutela delle aziende, annuncio il voto favorevole del Gruppo Noi Moderati - MAIE.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1261​). Signor Presidente, gentili colleghi, come noto siamo oggi chiamati a concludere il percorso di ratifica di un atto di natura tecnica, necessario a rendere maggiormente funzionale e adeguato alle attuali necessità di una importante categoria di lavoratori ossia chi lavora nel settore del trasporto internazionale di merci su strada.

Il Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) riguarda la lettera di vettura elettronica, ed è stato già ratificato da 58 Paesi.

Tale atto è, quindi, volto a consentire l'utilizzo di uno strumento in più, la lettera di vettura in formato elettronico (e-CMR) che, come già la lettera di vettura in formato cartaceo (CMR), regola esclusivamente i rapporti tra le parti interessate all'esecuzione di un contratto di trasporto (mittente e vettore).

È importante sottolineare che non si va a modificare le disposizioni sostanziali della CMR, si consente semplicemente la compilazione facoltativa della lettera di vettura, attraverso procedure di registrazione e di gestione elettronica di dati.

La lettera di vettura elettronica, pertanto, fornisce, alle parti di un contratto di trasporto, una "infrastruttura legale" per comunicazioni elettroniche legalmente valide nell'esecuzione di un contratto di trasporto CMR.

Altro aspetto importante è che l'adesione al menzionato Protocollo non si traduce in un obbligo di utilizzare la comunicazione elettronica: la consueta opzione di lettera in formato cartaceo continua ad essere ammissibile, legalmente valida e utilizzabile dagli operatori economici interessati.

Dunque, per quanto ci riguarda, consideriamo in maniera positiva tutto quello che consente di rendere maggiormente agevole e maggiormente adeguato ai tempi attuali il traffico internazionale di merci su strada, incluso quel che facilita il progressivo superamento dei documenti cartacei.

Quanto descritto, inoltre, rappresenta un trasversale tassello nella direzione del raggiungimento del traguardo di semplificazione delle procedure logistiche e digitalizzazione dei documenti, in linea con gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Alla luce di quanto esposto, annuncio il voto favorevole da parte di Azione.

Grazie.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1261​). Grazie Presidente.

Con il voto odierno il Parlamento approva in via definitiva il disegno di legge di ratifica dell'adesione dell'Italia al Protocollo addizionale della Convenzione concernente il contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR), relativo alla lettera di vettura elettronica.

La diffusione dell'uso delle comunicazioni elettroniche nei trasporti e nel commercio internazionale hanno portato alla stipula, nel febbraio del 2008, del Protocollo addizionale ad una convenzione che, risalendo al 1956, mostra tutti i suoi anni.

Il Protocollo addizionale è volto ad agevolare giuridicamente l'uso delle lettere di vettura elettroniche, non modificando le disposizioni sostanziali già in vigore, ma fornendo un quadro giuridico supplementare per la digitalizzazione delle lettere di vettura.

L'adesione del nostro Paese a tale Protocollo costituisce un passaggio necessario per il raggiungimento dell'obiettivo del PNRR relativo alla semplificazione delle procedure logistiche e alla digitalizzazione dei documenti. Inoltre, rientra nel quadro dell'attuazione del regolamento europeo, relativo alle informazioni elettroniche sul trasporto merci.

Si modernizza il traffico internazionale di merci, portando benefici diretti a vantaggio degli operatori e di tutta la filiera del trasporto merci su strada e si semplifica e si velocizza la filiera della logistica.

Per questo il gruppo di Forza Italia – Berlusconi Presidente preannuncia il proprio voto favorevole. Grazie!

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: ISABELLA DE MONTE, PINO BICCHIELLI, FEDERICA ONORI E ALESSANDRO BATTILOCCHIO (A.C. 1267​)

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1267​). Grazie Presidente, Colleghi, il disegno di legge di ratifica dell'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, e la Repubblica di Singapore è fondamentale poiché autorizza la ratifica di un Accordo che mira a sostituire l'ormai datato Accordo di cooperazione del 1980 tra la Comunità economica europea e gli Stati membri dell'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico. Il nuovo Accordo si propone di consolidare il partenariato globale tra l'Unione europea e Singapore, promuovendo la cooperazione politica e settoriale su varie tematiche di reciproco interesse.

La sua portata è ampia, trattando questioni cruciali che vanno dal commercio e gli investimenti alla politica industriale, dall'ambiente ai cambiamenti climatici, dall'energia alla fiscalità, dall'istruzione alla cultura, dal lavoro agli affari sociali, dalla scienza e tecnologia ai trasporti. Include inoltre ambiti sensibili come la cooperazione in materia di giustizia, libertà e sicurezza, affrontando tematiche come la cooperazione giudiziaria, il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo, la criminalità organizzata e la corruzione.

Il Governo, nella relazione allegata, sottolinea che il rispetto dei principi democratici, dello Stato di diritto e dei diritti umani è il fondamento su cui si basa la cooperazione ai sensi dell'Accordo. Questo impegno a valori condivisi è rafforzato da clausole politiche vincolanti, garantendo il rispetto dei diritti umani, il ruolo della Corte penale internazionale e la lotta al terrorismo.

L'Accordo, una volta entrato in vigore promette vantaggi tangibili per entrambe le Parti, offrendo l'opportunità di promuovere interessi politici ed economici più ampi dell'Unione europea. Questo si attua in sinergia con gli accordi specifici di libero scambio e sulla protezione degli investimenti, che integrano e attuano le disposizioni commerciali e di investimento dell'Accordo.

Per quanto riguarda l'iter dell'Accordo, è interessante notare che i negoziati sono stati avviati nel 2005 e conclusi nel 2013, con un processo consultivo costante con il Parlamento europeo. La complessità delle relazioni bilaterali con i Paesi dell'ASEAN ha portato a un cambio di strategia, con la decisione di intraprendere sei diversi negoziati con i singoli Paesi, tra cui Singapore.

Gli Accordi misti, come questo, costituiscono uno strumento giuridico essenziale che coinvolge sia l'Unione europea che i singoli Stati membri.

Questi accordi sono significativi sotto il profilo del diritto internazionale, poiché creano obbligazioni per entrambe le parti coinvolte.

Il contenuto dell'Accordo, composto da 52 articoli, riflette un impegno serio e ampio. Essi spaziano dal rispetto dello Stato di diritto, dei principi democratici e dei diritti umani, come enunciato nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, ai principi generali che regolano l'Accordo, compresi i valori della Carta delle Nazioni Unite.

La cooperazione delineata nei vari settori, come il commercio, gli investimenti, la sanità, l'ambiente, la fiscalità, l'istruzione, la cultura, il lavoro, la scienza e la tecnologia, i trasporti, riflette la complessità delle relazioni bilaterali e la volontà di affrontare le sfide globali.

Il Comitato misto, previsto dall'Accordo, rappresenta un meccanismo fondamentale per garantire la corretta attuazione e il funzionamento dell'Accordo. Esso si prefigge di stabilire priorità e formulare raccomandazioni per promuovere gli obiettivi dell'Accordo, garantendo un dialogo regolare tra le Parti.

Ritengo che la ratifica di questo Accordo sia cruciale per rafforzare il partenariato tra l'Unione europea e Singapore, contribuendo al consolidamento delle relazioni bilaterali in settori chiave. Gli impegni condivisi in termini di valori democratici, diritti umani e cooperazione multilaterale fanno di questo Accordo un passo significativo verso una cooperazione più forte e orientata al futuro.

Esprimo pertanto il voto favorevole del gruppo Italia Viva - Il Centro - Renew Europe.

Grazie.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1267​). Grazie Presidente, Onorevoli Colleghe e Colleghi, Signori del Governo. L'Italia e la città-Stato di Singapore intrattengono relazioni amichevoli di lunga data. L'Italia è stato infatti uno dei primi paesi a riconoscere Singapore da dopo la sua indipendenza nell'agosto 1965.

A Singapore vi sono più di 300 aziende italiane e 5.000 italiani che vi abitano stabilmente.

L'accordo di Partenariato, di cui apprestiamo a votare la ratifica, si sostituisce all'Accordo di cooperazione fatto nel 1980 tra la Comunità europea e gli Stati membri dell'Associazione del Sud-est asiatico.

L'obiettivo dell'Unione europea è stato, infatti, quello di voler siglare 6 singoli accordi con ogni stato componente dell'Associazione al fine di accentuare le diverse peculiarità e specialità di ogni singolo stato, senza tuttavia dimenticare l'importanza che l'Associazione svolge.

A tal proposito è bene ricordar che il 9 settembre del 2020 l'Associazione del Sud-Est Asiatico ha conferito all'Italia lo status di partner per lo sviluppo che prevede un rafforzamento della cooperazione tra l'Associazione stessa e la Farnesina.

L'Italia, quale stato chiave dell'Unione europea, intende infatti contribuire alla volontà dell'Unione di incrementare la cooperazione su aree prioritarie, oggetto di questo Accordo, quali sostenibilità, transizione verde e digitale, cooperazione marittima e sicurezza dei diritti umani.

L'Accordo risulta essere fondamentale per garantire il consolidamento del partenariato globale tra Unione europea e Singapore, anche grazie all'importanza economica che riveste il Paese asiatico.

Singapore infatti ha il sistema economico più avanzato tra tutti i Paesi dell'Associazione del Sud-est Asiatico che la collocano ai vertici di tutte le principali classifiche internazionali quanto a livello di innovazione e competitività arrivando ad essere il settimo Paese più innovativo al mondo.

Inoltre dal punto di vista commerciale Singapore è la principale piazza finanziaria asiatica con un massimo grado di apertura al commercio che fa sì che sia il maggiore partner commerciale dell'Unione europea del Sud-Est asiatico.

Un quadro strategico di questo tipo non può non far sì che si sviluppi un impegno sempre più costante, a livello europeo e nazionale, al fine di garantire una maggiore cooperazione tra gli Stati membri dell'Unione e la città-Stato di Singapore.

Per questi motivi annuncio il voto favorevole del Gruppo Noi Moderati - MAIE.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1267​). Signor Presidente, gentili colleghi, ricordo brevemente che già nel corso della XVIII Legislatura era iniziato l'esame di tale Intesa presso la 3a Commissione del Senato, tuttavia, l'iter si è interrotto a causa dello scioglimento anticipato del Parlamento. Il testo è stato già ratificato da 20 Stati membri dell'UE.

L'Accordo in esame, di valenza strategica, acquisisce un valore aggiunto anche alla luce delle turbolenze geopolitiche dell'ultimo biennio che hanno visto la regione europea al centro di tensioni dal respiro globale.

Concretamente l'Accordo, frutto di un iter negoziale durato quasi otto anni e destinato a sostituire il precedente Accordo di cooperazione fra la Comunità economica europea e l'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico, risalente al 1980, è finalizzato a definire la cornice giuridica e politico-istituzionale della cooperazione fra le Parti in una serie di ambiti di comune interesse, quali il commercio e gli investimenti, la politica industriale, la sanità, l'ambiente, l'energia, la fiscalità, l'istruzione, il lavoro, l'occupazione e gli affari sociali, la scienza e la tecnologia, i trasporti, la giustizia, la libertà e la sicurezza.

Il testo, che si compone di 52 articoli, suddivisi in nove titoli, e che intende imprimere un nuovo livello di ambizione all'influenza politica ed economica dell'Unione europea nel Sud-Est asiatico, è fondato innanzitutto sul rispetto dei princìpi democratici, dei diritti umani e dello Stato di diritto, impegnando le Parti a promuovere lo sviluppo sostenibile e a cooperare per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici, dalla globalizzazione, dal terrorismo e dalla criminalità transnazionale, nonché allo sviluppo degli scambi bilaterali.

Sottolineo che, analogamente ad altri accordi conclusi dall'Unione europea con Stati terzi, l'Accordo comprende clausole politiche vincolanti, basate su valori condivisi da entrambe le Parti, in materia di diritti umani, ruolo della Corte penale internazionale, armi di distruzione di massa, armi leggere e di piccolo calibro e lotta al terrorismo.

Ritengo, infine, opportuno evidenziare che gli articoli 6 e 7 del Titolo III regolano la cooperazione delle Parti nella lotta contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei relativi vettori, elemento essenziale dell'Accordo, garantendo il pieno rispetto e l'attuazione, a livello nazionale, degli obblighi previsti in virtù dei trattati e degli accordi internazionali, nonché dei princìpi democratici, dei diritti umani e dei valori comuni enunciati nella Carta delle Nazioni Unite.

Alla luce di quanto esposto, annuncio il voto favorevole da parte di Azione.

Grazie.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1267​). Grazie Presidente. Il disegno di legge al nostro esame reca la ratifica dell'Accordo di partenariato e di cooperazione, sottoscritto nell'ottobre 2018, tra l'Unione europea, i suoi Stati membri e la Repubblica di Singapore.

L'Accordo - frutto di un iter negoziale durato quasi otto anni e destinato a sostituire il precedente Accordo di cooperazione fra la Comunità economica europea e l'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico, risalente al 1980 - è finalizzato a definire la cornice giuridica e politico-istituzionale per un più efficace impegno bilaterale dell'Unione e dei suoi Stati membri nei confronti di Singapore grazie a un rafforzamento della cooperazione e del dialogo su un'ampia gamma di questioni bilaterali, regionali e multilaterali. Si compie così un importante passo avanti verso un maggiore coinvolgimento politico ed economico dell'Unione nell'Asia sudorientale.

L'Accordo contiene le clausole politiche standard della UE in materia di diritti umani, Corte penale internazionale, armi di distruzione di massa, armi leggere e di piccolo calibro e lotta al terrorismo. Esso disciplina inoltre la cooperazione in settori quali il commercio e gli investimenti, la politica industriale, la sanità, l'ambiente, i cambiamenti climatici, l'energia, la fiscalità, l'istruzione e la cultura, il lavoro, l'occupazione e gli affari sociali, la scienza e la tecnologia e i trasporti. Tra gli ambiti contemplati dall'accordo figura anche la cooperazione in materia di giustizia, libertà e sicurezza (cooperazione giudiziaria, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, criminalità organizzata e corruzione).

Per quanto riguarda il nostro Paese, va ricordato che l'Italia e Singapore intrattengono relazioni amichevoli e di lunga data. L'Italia è stato uno dei primi Paesi a riconoscere Singapore dopo la sua indipendenza nel 1965.

Le nostre relazioni bilaterali possono contare su una grande e talentuosa comunità di italiani, più di 5.000, e su un numero crescente di aziende che operano in quel paese, più di 300.

Negli ultimi anni i nostri rapporti con Singapore si sono notevolmente rafforzati, come importante è la nostra presenza anche sul piano regionale, essendo l'Italia dal 2020 Partner di Sviluppo dell'ASEAN, l'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico.

Nell'ambito della strategia dell'UE per la cooperazione nella regione indo-pacifico l'Italia intende contribuire incrementando la cooperazione su aree prioritarie quali la sostenibilità, la transizione green, la cooperazione marittima, la connettività, la sicurezza umana e molte altre.

Per queste ragioni preannuncio il voro favorevole di Forza Italia. Grazie.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: ISABELLA DE MONTE, PINO BICCHIELLI, FEDERICA ONORI E ALESSANDRO BATTILOCCHIO (A.C. 1124​)

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1124​). Presidente, Onorevoli Colleghi, oggi ci apprestiamo a votare la ratifica dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino, concernente il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca, nonché la destinazione dei beni confiscati.

Questo provvedimento rappresenta un passo verso il rafforzamento della cooperazione giudiziaria tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino. L'Accordo mira a facilitare il reciproco riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie di sequestro e confisca, migliorando così i rapporti di collaborazione tra le due Parti.

Attraverso l'articolo 2 dell'Accordo, si stabilisce che la Parte richiesta, a seguito del riconoscimento e dell'esecuzione di una decisione di sequestro o confisca emessa dall'altra Parte, adotti tutti i provvedimenti necessari per impedirne la dispersione, dimostrando così un impegno concreto nella lotta contro i proventi illeciti. La collaborazione e lo scambio di informazioni tra le autorità competenti delle due Parti sono fondamentali per garantire l'efficacia di tali provvedimenti.

L'articolo 3, che tratta della conservazione, destinazione e riparto dei beni sottoposti a sequestro, rappresenta un punto fermo nell'assicurare la corretta gestione dei beni confiscati. Le disposizioni che regolano la suddivisione dei proventi tra le Parti contraenti, basata sulla soglia di 10.000 euro, indicano un equo e bilanciato approccio nella gestione finanziaria di tali situazioni.

È altresì importante sottolineare l'articolo 4, che prevede il trasferimento del ricavato della vendita in modalità elettroniche nella valuta della Parte richiesta. Tale disposizione, insieme alle clausole che permettono la destinazione dei beni a fini di utilità sociale, evidenzia la volontà di utilizzare i proventi in modo responsabile e conforme agli interessi delle Parti coinvolte.

L'Accordo, nella sua complessità, stabilisce chiaramente le autorità preposte alle comunicazioni e alla trasmissione di atti e documenti, garantendo una gestione efficiente e trasparente delle procedure.

L'attenzione dedicata alla privacy attraverso l'articolo 8, insieme alla clausola di compatibilità con il diritto internazionale e dell'Unione europea, dimostra una solida base normativa.

Infine, l'Accordo prevede meccanismi di consultazioni e negoziati diretti (articolo 10) nel caso di eventuali controversie, evidenziando un approccio cooperativo alla risoluzione di dispute.

In conclusione, onorevoli colleghi, ritengo che la ratifica di questo Accordo sia fondamentale per rafforzare la collaborazione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino nella lotta contro il crimine organizzato e per garantire una gestione trasparente e efficace dei beni confiscati. Il voto favorevole del mio gruppo, Italia Viva - Il Centro - Renew Europe, è un segno di sostegno a un'impostazione normativa attenta e concreta, che promuove valori fondamentali di giustizia e cooperazione tra le Nazioni.

Grazie.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1124​). Grazie Presidente, Onorevoli Colleghe e Colleghi, Signori del Governo.

I rapporti tra l'Italia e la Repubblica di San Marino sono da sempre legati a doppio filo, non solo per la condivisione dei confini, ma anche per la lingua, la cultura e la religione che accomunano i due Paesi garantendo così la continuità dei rapporti e la continua evoluzione in ambito di cooperazione transfrontaliera.

La Repubblica di San Marino ha anche una economia fortemente integrata con quella del nostro Paese, da cui non è separata da dogane confinarie, e può contare sul 30 per cento di lavoratori transfrontalieri che costituiscono la forza lavoro del Paese. D'altra parte anche l'Italia può contare su un importante contributo della Repubblica di San Marino che si rivela soprattutto nel settore turistico che incide particolarmente nell'economia dell'Emilia Romagna.

Nel corso degli anni sono stati numerosissimi gli accordi bilaterali stipulati tra Italia e San Marino che garantissero cooperazione e regolamentazione dei confini al fine di svolgere le attività dei due Paesi in maniera armonica garantendo i diritti di entrambe le parti.

Da ultimo l'accordo che ci ritroviamo a votare oggi che mira ad agevolare il reciproco riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni emesse dalle autorità giudiziarie dei due Paesi in particolare riguardante la confisca di proventi illeciti, diretti ed indiretti, nonché la suddivisione dei beni sottoposti a confisca.

Si fa anche specifico riferimento ai proventi del ricavato della vendita dei beni confiscati che deve essere divisa tra le Parti contraenti al fine di intervenire in maniera sempre più decisa sul rapporto di cooperazione tra le Parti.

Questo accordo non solo intensifica i rapporti bilaterali con la Repubblica di San Marino, ma agisce anche sulla tutela della sicurezza e dell'azione del comparto giudiziario transfrontaliero, a tutela dei cittadini e di tutte le realtà che operano tra i due Stati.

Per questi motivi annuncio il voto favorevole del Gruppo Noi Moderati – MAIE.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1124​). Signor Presidente, gentili colleghi, tale Accordo è volto a regolamentare un ambito delicato attraverso il reciproco riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni giudiziarie delle decisioni di sequestro e confisca dei proventi illeciti diretti e indiretti, anche al fine di suddividere tra le Parti i beni sottoposti a confisca o il ricavato della relativa vendita.

In generale, l'Intesa in esame ricalca un modello ormai da anni utilizzato dal Ministero degli Esteri per meglio disciplinare la collaborazione di natura giudiziale con Paesi extra Unione europea.

In questo caso l'intento base è quello di estendere la cooperazione giudiziaria bilaterale con la Repubblica di San Marino al settore disciplinato, nell'ambito del Consiglio d'Europa, dalla Convenzione sulla sorveglianza delle persone condannate o liberate sotto condizione, firmata a Strasburgo il 30 novembre 1964, ratificata dall'Italia ai sensi della legge 15 novembre 1973, n. 772.

Dal punto di vista tecnico è importante evidenziare che l'articolo 2 del testo in esame prevede che la Parte richiesta di prestare collaborazione, a seguito del riconoscimento e dell'esecuzione di una decisione di sequestro o confisca di beni emessa dall'altra Parte, adotti tutti i provvedimenti necessari ad impedire la dispersione dei beni stessi.

In merito è bene mettere in luce che, sia riguardo ai provvedimenti preventivi diretti a congelare i beni sia riguardo ai provvedimenti di destinazione dei beni medesimi, trova applicazione il regolamento UE 2018/1805: normativa che amplia in misura significativa l'esecuzione transfrontaliera delle misure di recupero dei beni di provenienza illecita nell'Unione europea.

Alla luce di quanto esposto, annuncio il voto favorevole da parte di Azione.

Grazie.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1124​). Grazie Presidente.

L'Accordo tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino disciplina il reciproco riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni, emesse dalle rispettive Autorità giudiziarie, di sequestro e confisca dei proventi illeciti, nonché la suddivisione, tra le Parti contraenti, dei beni oggetto di confisca o del ricavato della loro vendita.

Da tempo i due Paesi hanno assunto l'impegno di raggiungere ad un accordo in materia di confisca, così come espressamente previsto da alcuni strumenti convenzionali internazionali già ratificati da entrambi i Paesi. Mi riferisco, in particolare, alla Convenzione Europea di assistenza giudiziaria in materia penale, alla Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca e la confisca dei proventi di reato e alla Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo.

Si tratta di Convenzioni volte a combattere quei fenomeni di criminalità organizzata transnazionale o di terrorismo internazionale che possono trovare una risposta efficace grazie ad una forte cooperazione fra Stati e alla messa in campo di strumenti di contrasto condivisi e univoci da parte della Comunità internazionale.

Dopo lunghe trattative, l'Accordo generale in materia di confische tra Italia e San Marino è stato formalizzato e firmato a Roma il 26 maggio 2021 e con esso viene disciplinato in maniera tassativa e dettagliata l'iter delle procedure di sequestro e confisca eseguiti su disposizione dell'Autorità giudiziaria di uno Stato sul territorio dell'altro Stato, dispone in materia di conservazione, destinazione e riparto dei beni, del versamento delle somme ripartite, le condizioni di versamento e la casistica della restituzione dei beni agli aventi diritto.

Quest'accordo, unitamente a quello concernente riconoscimento delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione fatto a San Marino il 31 marzo 2022 che questa Camera ha approvalo lo scorso 18 gennaio, rafforza il già ottimo rapporto di amicizia che lega l'Italia e la Repubblica di San Marino.

Preannuncio, pertanto, il voto favorevole di Forza Italia. Grazie.

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: ISABELLA DE MONTE, PINO BICCHIELLI, FEDERICA ONORI E ALESSANDRO BATTILOCCHIO (A.C. 1450​)

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1450​). Presidente, Onorevoli Colleghi, intervengo in merito alla ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo Spazio economico europeo (SEE), firmato a Bruxelles l'11 aprile 2014. Attraverso questo accordo si consolida la partecipazione della Croazia al SEE, estendendo le disposizioni dell'Unione europea sul mercato interno ai Paesi membri dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA).

La Croazia, diventata Stato membro dell'Unione europea il 1° luglio 2013, ha espresso il suo impegno a aderire al SEE conformemente all'articolo 128 di tale Accordo. Questo impegno riflette la volontà della Croazia di partecipare attivamente al mercato interno europeo.

Il primo protocollo aggiuntivo prevede un contributo finanziario supplementare a carico della Norvegia a beneficio della Croazia, dimostrando il sostegno finanziario nei confronti di uno Stato membro dell'Unione europea, inoltre, grazie ai rimanenti protocolli aggiunti, la Croazia è inclusa tra le Parti contraenti dell'Accordo tra la Comunità economica europea e l'Islanda, firmato nel 1972, e tra la CEE e la Norvegia, firmato nel 1973. Queste inclusioni sottolineano il consolidamento delle relazioni tra la Croazia e gli altri Paesi membri dell'EFTA.

È importante notare che l'Accordo in esame non si limita alla sfera economica, ma include anche disposizioni che garantiscono adeguamenti dell'Accordo SEE e dei relativi protocolli. Ciò include l'inserimento della Croazia nell'elenco iniziale delle Parti contraenti e l'inclusione della versione in lingua croata dell'Accordo SEE tra quelle facenti fede, dimostrando la volontà di garantire la comprensione e la partecipazione attiva della Croazia.

Gli articoli 3 e 4 dell'Accordo stabiliscono l'integrazione delle modifiche degli atti adottati dalle istituzioni dell'Unione europea nell'Accordo SEE, derivanti dall'adesione della Croazia all'UE, garantendo la coerenza e la continuità normativa. Inoltre, l'articolo 5 prevede il ruolo del Comitato misto, istituito dall'Accordo SEE, nel risolvere questioni interpretative o applicative, dimostrando la presenza di un meccanismo efficace di gestione delle eventuali dispute.

L'Accordo, composto da sette articoli e due allegati, riflette la complessità delle relazioni tra la Croazia e gli altri Paesi membri dell'Associazione europea di libero scambio. In particolare, l'articolo 6 stabilisce le norme relative alla ratifica o all'approvazione dell'Accordo, sottolineando la necessità di un consenso ampio tra le Parti contraenti e la Croazia.

In conclusione, onorevoli colleghi, ritengo che la ratifica di questo Accordo sia essenziale per consolidare il ruolo della Croazia nello Spazio economico europeo, condividendo le disposizioni del mercato interno dell'UE. La Croazia, membro della NATO dal 1° aprile 2009 e partecipante a iniziative di cooperazione regionale, dimostra il suo impegno verso una collaborazione più ampia. Pertanto, con convinzione, esprimo il mio voto favorevole per la ratifica ed esecuzione di questo Accordo, contribuendo al rafforzamento delle relazioni tra la Croazia e l'Unione europea, promuovendo la stabilità economica e la cooperazione tra i Paesi membri.

Ringrazio per la vostra attenzione.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1450​). Grazie Presidente, Onorevoli Colleghe e Colleghi, Signori del Governo.

Il primo luglio 2013 la Repubblica di Croazia è entrata a far parte dell'Unione europea impegnando cos'è ad aderire all'Accordo sullo spazio economico europeo.

Lo spazio economico europeo è regolato dall'articolo 217 del TUE ed ha come obiettivo quello di estendere il mercato interno della UE ai paesi dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA).

La legislazione dell'UE relativa al mercato interno diventa parte della legislazione dei paesi Spazio Economico Europeo ed EFTA una volta che questi ultimi accettano di recepirla. L'amministrazione e la gestione del SEE sono ripartite tra l'UE e i paesi SEE/EFTA in una struttura a due pilastri.

Le decisioni sono adottate dagli organi misti dello Spazio Economico Europeo: il Consiglio SEE, il Comitato misto SEE, il Comitato parlamentare misto SEE e il Comitato consultivo SEE.

Lo Spazio Economico Europeo include le quattro libertà del mercato interno: libera circolazione di beni, persone, servizi e capitali e le relative politiche: concorrenza, trasporti, energia nonché cooperazione economica e monetaria.

L'accordo include politiche orizzontali strettamente correlate alle quattro libertà: le politiche sociali compreso: la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, il diritto del lavoro e la parità di trattamento fra uomini e donne, le politiche in materia di protezione dei consumatori, ambiente, statistica e diritto societario, nonché una serie di politiche di accompagnamento come quelle relative alla ricerca e allo sviluppo tecnologico.

La partecipazione della Croazia allo spazio economico europeo per il nostro Paese si traduce facilmente in un vantaggio ed in un rafforzamento delle relazioni tra Italia e Croazia.

Relazioni profonde e storiche che coinvolgono i due Paesi su tutti i settori da quello economico, a quello culturale ed imprenditoriale.

Basti pensare che dal 2021 L'Italia è al primo posto quale partner commerciale della Croazia con un interscambio pari a 5 miliardi di euro.

Al fine di intensificare i legami tra l'Unione Europea e la Croazia nonché contribuire ad una maggiore collaborazione tra il nostro Paese e la Croazia, annuncio il voto favorevole del Gruppo Noi Moderati - MAIE.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1450​). Signor Presidente, gentili colleghi, come noto, la Croazia, divenuta Stato membro dell'Unione europea a luglio 2013, ai sensi dell'atto di adesione, si è impegnata ad aderire all'Accordo sullo Spazio economico europeo (SEE).

È importante evidenziare l'importanza strategica dello strumento politico-economico dello Spazio economico europeo, istituito nel 1994 nell'intento di estendere le disposizioni applicate dall'Unione europea al proprio mercato interno ai Paesi dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA).

Parliamo di una griglia di Paesi chiave con i quali l'Unione europea si trova di base allineata sui maggiori dossier di politica estera e con i quali tradizionalmente ha anche un rapporto economico ‘speciale'. La Norvegia, l'Islanda e il Liechtenstein sono membri del SEE, mentre la Svizzera fa parte dell'EFTA, ma non del SEE. La UE è inoltre legata ai suoi partner nordici SEE/EFTA (la Norvegia e l'Islanda) da varie "politiche settentrionali" rispetto alle quali la Croazia è attivamente coinvolta fornendo un contributo di rilievo.

L'accordo in esame, dunque, include la Repubblica di Croazia tra le parti contraenti dell'Accordo SEE.

Dal punto di vista complessivo l'adesione della Croazia al SEE contribuisce, inoltre, a garantire un quadro giuridico coerente e uniforme, fatto che facilita e semplifica gli scambi commerciali e promuove la cooperazione economica tra la Croazia e gli altri Paesi membri del SEE. L'armonizzazione normativa favorisce anche l'attrazione di investimenti stranieri diretti e indiretti.

Pare opportuno nel contesto, infine, ricordare che la Croazia è anche membro della NATO dal 2009 e riveste un significativo ruolo in termini di contributo all'equilibrio e alla stabilità regionale nell'area balcanica.

Alla luce di quanto esposto, annuncio il voto favorevole da parte di Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe.

Grazie.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1450​). Grazie Presidente.

Con il voto odierno ci accingiamo ad autorizzare la ratifica dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo Spazio economico europeo, fatto a Bruxelles l'11 aprile 2014.

L'ingresso della Croazia nell'Unione europea risale al 2013 e, contestualmente, lo stato balcanico si è impegnato ad aderire all'Accordo sullo Spazio economico europeo, istituito nel 1992 ed entrato in vigore il 1° gennaio 1994 e che riunisce l'UE, i suoi Stati membri e tre degli Stati dell'EFTA, l'Associazione Europea di Libero Scambio.

Con tale Accordo è stato consentito a Islanda, Liechtenstein e Norvegia di partecipare a un mercato unico senza essere membri dell'UE, sulla base di un processo di adeguamento automatico all'acquis unionale in tema di mercato interno, estendendo in maniera sostanziale ai questi Paesi le “quattro libertà” di circolazione del mercato unico (merci, persone, servizi e capitali). A fronte della partecipazione i tre Stati hanno concordato di contribuire a ridurre le disparità sociali ed economiche esistenti tra le regioni dello Spazio Economico Europeo mediante finanziamenti per progetti di investimento e sviluppo in determinati settori prioritari.

Per quanto attiene alla Croazia, occorre ricordare che dal 1° gennaio 2023 ha raggiunto la piena integrazione nell'Europa con l'adesione all'Eurozona e l'ingresso nell'area Schengen, portando così a compimento quel lungo cammino verso le istituzioni euro-atlantiche iniziato nel 2000, dopo gli anni Novanta segnati dalla sanguinosa disgregazione della Jugoslavia.

Con l'auspicio che questo traguardo sia raggiunto a breve anche agli altri paesi dei Balcani occidentali e che trovino positiva conclusione i processi di adesione e integrazione in atto, annuncio il voto favorevole di Forza Italia. Grazie!

TESTI DEGLI INTERVENTI DI CUI È STATA AUTORIZZATA LA PUBBLICAZIONE IN CALCE AL RESOCONTO STENOGRAFICO DELLA SEDUTA ODIERNA: ISABELLA DE MONTE, PINO BICCHIELLI, FEDERICA ONORI E ALESSANDRO BATTILOCCHIO (A.C. 1259​)

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1259​). Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, la Convenzione generale di sicurezza sociale, originariamente stipulata nel 1982, ha rappresentato un pilastro importante per garantire ai cittadini, sia italiani che monegaschi, l'accesso alle disposizioni di sicurezza sociale in maniera equa e paritaria. Tuttavia, l'evoluzione delle dinamiche lavorative, accelerata dall'emergenza sanitaria dovuta all'epidemia da COVID-19, ha costretto al telelavoro numerosi lavoratori che, pur residenti in Italia, sono alle dipendenze di aziende del Principato di Monaco, questo ha reso necessario adattare tali accordi alle nuove forme di lavoro a distanza. L'emendamento in esame, infatti, è inteso a integrare la Convenzione, allo scopo di disciplinare il telelavoro svolto da lavoratori residenti in uno dei due Stati e dipendenti da un datore di lavoro avente la propria sede sociale o il proprio domicilio nel territorio dell'altro Stato.

La proposta, già approvata dal Senato il 27 giugno 2023, è ora sottoposta alla nostra attenzione e considerazione.

Gli articoli proposti delineano chiaramente le condizioni e le disposizioni che regolamentano il telelavoro, fornendo una cornice giuridica trasparente e uniforme per i lavoratori interessati. Particolarmente significativo è l'articolo 1, che stabilisce l'assoggettamento dei lavoratori alla legislazione del Paese in cui ha sede il datore di lavoro, affrontando così le sfide derivanti dal lavoro a distanza.

L'emendamento prevede anche meccanismi di verifica, garantendo il rispetto delle condizioni stabilite, dimostrando una vigilanza attiva e una responsabilità condivisa tra le autorità competenti dei due Paesi. È importante sottolineare l'approccio cooperativo sotteso all'articolo 4, che prevede la condivisione delle spese derivanti dall'attuazione dell'emendamento, senza oneri aggiuntivi per nessuna delle Parti contraenti.

L'articolo 5, infine, evidenzia la volontà di risolvere eventuali controversie attraverso consultazioni e negoziati diretti, promuovendo un dialogo costruttivo tra le Parti per affrontare qualsiasi problema che possa emergere nell'implementazione dell'emendamento.

Colleghi, la mia dichiarazione di voto è favorevole a questa importante ratifica, che si propone di aggiornare e adattare la normativa vigente, venendo incontro alle esigenze lavorative dei nostri connazionali.

Grazie.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1259​). Grazie Presidente, Onorevoli Colleghe e Colleghi, Signori del Governo.

L'Italia ed il Principato di Monaco intrattengono relazioni ufficiali dal 1947 con l'apertura del Consolato Generale italiano nel Principato di Monaco, successivamente elevato ad Ambasciata.

I rapporti tra Principato di Monaco ed Italia risultano però più antichi e necessari anche dalla vicinanza del nostro Paese con il Paese monegasco.

Il Principato di Monaco, infatti, dista appena 18 chilometri dall'Italia, il che ha da sempre influito sui giornalieri spostamenti tra l'Italia ed il Principato di Monaco.

Basti pensare al ruolo che ricorre l'Italia nella struttura demografica e nella vita del Principato.

Infatti gli italiani costituiscono il 14 per cento della popolazione contribuendo ad essere la terza popolazione più rappresentata all'interno del Paese.

Nel principato di Monaco sono presenti inoltre 8.700 lavoratori di cui 4.750 transfrontalieri.

Per questi motivi si è reso necessario sin da subito sviluppare accordi con il Principato di Monaco al fine di tutelare i cittadini italiani.

La Convenzione generale di sicurezza sociale del 1982 consente infatti ai cittadini dei due Stati contraenti, residenti nel territorio dell'altro Paese di beneficiare, alle stesse condizioni, delle disposizioni di sicurezza sociale relative all'organizzazione dei servizi sociali, della copertura dei carichi di maternità e dei rischi di malattia.

Benché la struttura della Convenzione generale sia ben funzionante e garantisca i diritti di entrambi i cittadini si è reso necessario apportare delle modifiche a causa della crisi pandemica.

La pandemia da COVID-19 infatti ha portato all'introduzione del lavoro agile per far fronte alle chiusure ed arginare al contempo il contagio nei luoghi di lavoro.

Questa nuova formula risulta perdurare tutt'oggi essendosi dimostrata una buona soluzione soprattutto per i soggetti fragili e per il contenimento delle spese di molte imprese.

Lo smart working è stato introdotto anche per quei cittadini che pur essendo residenti in Italia sono dipendenti del Principato di Monaco.

La ratifica che stiamo per votare infatti punta a modificare la struttura della Convenzione generale introducendo anche il lavoro agile.

La modifica è resa necessaria anche per calmierare l'aggravio amministrativo relativo alla gestione dei contributi previdenziali a carico del Principato di Monaco, che avrebbero potuto portare a scoraggiare l'assunzione di lavoratori italiani.

Al fine di garantire una maggiore tutela dei cittadini italiani e convinti dell'importanza di rafforzare sempre di più le relazioni tra il nostro Paese ed il Principato di Monaco, annuncio il voto favorevole del Gruppo Noi Moderati - MAIE.

FEDERICA ONORI (AZ-PER-RE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1259​). Signor Presidente, gentili colleghi, chiudiamo oggi l'iter di ratifica relativo all'Emendamento n. 1, sottoscritto dall'Italia e dal Principato di Monaco, nel maggio 2021, alla Convenzione generale di sicurezza sociale firmata da entrambi i Paesi nel 1982.

L'emendamento è volto a modificare la menzionata Convenzione nell'intento di disciplinare il telelavoro così come le altre forme di lavoro a distanza svolte da lavoratori residenti in uno dei due Stati e dipendenti da un datore di lavoro avente la propria sede sociale o il proprio domicilio nel territorio dell'altro Stato.

Si ricorda che il testo è stato sottoscritto dalle Parti durante l'emergenza da COVID-19, che ha costretto al telelavoro numerosi lavoratori che pur residenti in Italia, sono alle dipendenze di aziende del Principato di Monaco.

Dunque, i lavoratori da remoto residenti in Italia potranno essere soggetti alla legislazione sociale monegasca, durante tutto il periodo della loro attività per conto di un'impresa presente sul territorio del Principato e viceversa.

Per quanto riguarda l'Italia la misura ha valenza concreta dato che, in assenza di un meccanismo simile, le aziende monegasche si sarebbero trovate ad affrontare un aggravio amministrativo connesso alla gestione dei contributi previdenziali, fatto che avrebbe potuto costituire un ostacolo o quantomeno un freno sia all'opzione del telelavoro sia all'impiego di personale italiano.

Alla luce di quanto esposto, accogliamo con favore tale misura.

Dunque, annuncio il voto favorevole da parte di Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe.

Grazie.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). (Dichiarazione di voto finale – A.C. 1259​). Grazie Presidente!

Con il voto odierno siamo chiamati a approvare in via definitiva il disegno di legge recante la ratifica dell'Emendamento n. 1, sottoscritto dall'Italia e dal Principato di Monaco, nel maggio 2021, alla Convenzione generale di sicurezza sociale firmata da entrambi i Paesi nel 1982.

Si tratta di un emendamento che è volto a modificare la Convenzione vigente allo scopo di disciplinare il telelavoro svolto da lavoratori residenti in uno dei due Stati e dipendenti da un datore di lavoro avente la propria sede sociale o il proprio domicilio nel territorio dell'altro Stato.

Con questa ratifica veniamo incontro alle esigenze di numerosi lavoratori italiani soprattutto della Provincia di Imperia. Si tratta di circa 5.000 lavoratori che giornalmente si recano nel Principato di Monaco.

Finalmente anche ai frontalieri italiani sarà consentito di effettuare il telelavoro a Monaco, cosa che già avviene da anni per i lavoratori frontalieri residenti in Francia. Nel maggio del 2021, l'allora ministro del Lavoro aveva sottoscritto l'accordo, ma poi l'iter parlamentare di ratifica si era interrotto a causa della conclusione anticipata della legislatura. Ciò ha costretto i nostri lavoratori frontalieri a proseguire lo smart working a suon di proroghe e impedito nuove assunzioni di lavoratori italiani con il telelavoro.

Si tratta, quindi, di una ratifica importante, che è stata fortemente richiesta dalle parti sociali che rappresentano i lavoratori italiani, ma che è molto sentita e molto attesa anche nel Principato di Monaco. Questa ratifica mette in sicurezza tantissimi nostri lavoratori ed è per questo che il Gruppo di Forza Italia voterà convintamente a favore di questo disegno di legge. Grazie!

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 12 la deputata De Micheli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 18 i deputati Bof e Deidda hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 22 la deputata Longi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 28 il deputato Lacarra ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto astenersi dal voto;

nella votazione n. 37 la deputata D'Orso ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 39 la deputata Kelany ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 42 il deputato Dell'Olio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 54 il deputato Penza ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 1658-A - EM 1.1 224 221 3 111 84 137 77 Resp.
2 Nominale EM 1.2, 1.4, 1.3 226 224 2 113 87 137 77 Resp.
3 Nominale EM 1.7, 1.8, 1.9 225 222 3 112 85 137 77 Resp.
4 Nominale EM 1.1001 225 222 3 112 86 136 77 Resp.
5 Nominale EM 1.51 225 224 1 113 87 137 77 Resp.
6 Nominale EM 1.10, 1.11, 1.12 227 227 0 114 84 143 77 Resp.
7 Nominale EM 1.13 229 226 3 114 86 140 77 Resp.
8 Nominale EM 1.14 227 224 3 113 86 138 77 Resp.
9 Nominale EM 1.15 228 225 3 113 85 140 77 Resp.
10 Nominale EM 1.16, 1.17, 1.18 229 227 2 114 87 140 77 Resp.
11 Nominale EM 1.19 228 228 0 115 90 138 77 Resp.
12 Nominale EM 1.20 226 212 14 107 74 138 77 Resp.
13 Nominale EM 1.21 226 213 13 107 75 138 77 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale EM 1.22 227 226 1 114 87 139 77 Resp.
15 Nominale EM 1.23, 1.24 225 222 3 112 86 136 77 Resp.
16 Nominale EM 1.25 229 226 3 114 87 139 77 Resp.
17 Nominale EM 1.27, 1.28, 1.29 230 227 3 114 86 141 77 Resp.
18 Nominale EM 1.31 221 220 1 111 86 134 77 Resp.
19 Nominale EM 1.32, 1.33, 1.34 226 224 2 113 84 140 77 Resp.
20 Nominale EM 1.35 226 213 13 107 72 141 77 Resp.
21 Nominale EM 1.36, 1.37 227 213 14 107 75 138 77 Resp.
22 Nominale EM 1.39 222 211 11 106 72 139 77 Resp.
23 Nominale EM 1.41 225 224 1 113 89 135 76 Resp.
24 Nominale EM 1.43 227 226 1 114 85 141 76 Resp.
25 Nominale EM 1.45 226 215 11 108 77 138 75 Resp.
26 Nominale EM 1.46 221 208 13 105 73 135 75 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale EM 1.1000 225 221 4 111 86 135 75 Resp.
28 Nominale ART AGG 1.01 229 225 4 113 88 137 75 Resp.
29 Nominale EM 1.5 223 221 2 111 85 136 75 Resp.
30 Nominale ODG 9/1658-A/1 219 216 3 109 81 135 75 Resp.
31 Nominale ODG 9/1658-A/2 227 223 4 112 84 139 75 Resp.
32 Nominale ODG 9/1658-A/6 223 222 1 112 81 141 75 Resp.
33 Nominale ODG 9/1658-A/7 221 210 11 106 72 138 75 Resp.
34 Nominale ODG 9/1658-A/8 221 217 4 109 79 138 75 Resp.
35 Nominale ODG 9/1658-A/9 222 220 2 111 78 142 75 Resp.
36 Nominale ODG 9/1658-A/10 218 215 3 108 77 138 75 Resp.
37 Nominale ODG 9/1658-A/11 215 214 1 108 51 163 75 Resp.
38 Nominale DDL 1658-A - VOTO FINALE 214 206 8 104 141 65 75 Appr.
39 Nominale PDL 1261 - ARTICOLO 1 213 213 0 107 212 1 75 Appr.


INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale ARTICOLO 2 214 214 0 108 214 0 75 Appr.
41 Nominale ARTICOLO 3 211 211 0 106 211 0 75 Appr.
42 Nominale ARTICOLO 4 209 209 0 105 209 0 75 Appr.
43 Nominale PDL 1261 - VOTO FINALE 214 214 0 108 214 0 75 Appr.
44 Nominale PDL 1267 - ARTICOLO 1 210 210 0 106 209 1 75 Appr.
45 Nominale ARTICOLO 2 209 209 0 105 209 0 75 Appr.
46 Nominale ARTICOLO 3 208 208 0 105 208 0 75 Appr.
47 Nominale ARTICOLO 4 215 215 0 108 215 0 75 Appr.
48 Nominale PDL 1267 - VOTO FINALE 213 213 0 107 213 0 75 Appr.
49 Nominale PDL 1124 - ARTICOLO 1 215 215 0 108 215 0 75 Appr.
50 Nominale ARTICOLO 2 211 211 0 106 211 0 75 Appr.
51 Nominale ARTICOLO 3 212 211 1 106 211 0 75 Appr.
52 Nominale ARTICOLO 4 213 213 0 107 213 0 75 Appr.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 63)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale PDL 1124 - VOTO FINALE 211 211 0 106 211 0 75 Appr.
54 Nominale PDL 1450 - ARTICOLO 1 209 209 0 105 209 0 75 Appr.
55 Nominale ARTICOLO 2 211 211 0 106 211 0 75 Appr.
56 Nominale ARTICOLO 3 208 208 0 105 208 0 75 Appr.
57 Nominale ARTICOLO 4 214 214 0 108 214 0 75 Appr.
58 Nominale VOTAZIONE ANNULLATA   Annu.
59 Nominale PDL 1450 - VOTO FINALE 213 213 0 107 213 0 74 Appr.
60 Nominale PDL 1259 - ARTICOLO 1 214 214 0 108 214 0 74 Appr.
61 Nominale ARTICOLO 2 213 213 0 107 213 0 74 Appr.
62 Nominale ARTICOLO 3 211 211 0 106 211 0 74 Appr.
63 Nominale PDL 1259 - VOTO FINALE 208 208 0 105 206 2 74 Appr.