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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 214 di giovedì 14 dicembre 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA

La seduta comincia alle 9,35.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ROBERTO GIACHETTI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 87, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,38).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Grazie, signor Presidente. Ci troviamo di fronte a un altro inedito, con dieci interventi dei colleghi della maggioranza in dichiarazione di voto. Questo è palese ostruzionismo. Chiediamo l'immediata convocazione della Conferenza dei presidenti di gruppo. C'è un problema politico gigantesco che non si può né sottovalutare né mettere da un canto, facendo finta di niente. Crediamo che ci sia la necessità di un immediato confronto al livello di Conferenza dei presidenti di gruppo, per capire come prosegue il calendario di oggi, della prossima settimana e dell'ultima settimana dell'anno perché, se la maggioranza ha deciso di portare il Paese in esercizio provvisorio, lo dica subito chiaramente e se ne assuma la responsabilità. Non c'è assolutamente alcun motivo per fare questo, che è un oltraggio alle opposizioni e uno schiaffo in faccia a tutto il Parlamento. È assolutamente inaccettabile e chiediamo l'immediata convocazione della Conferenza dei presidenti di gruppo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN (IV-C-RE). Presidente, per associarci alla richiesta del collega Fornaro, del gruppo Partito Democratico. Io penso che non ci siano più parole per esprimere la situazione. Il comportamento della maggioranza è inutilmente irresponsabile, anche e soprattutto perché, come ricordava il collega Fornaro, dalle notizie che abbiamo, la legge di bilancio arriverà in questo consesso dopo il Santo Natale. Quindi, una maggioranza che in una condizione del genere si permette di fare una sceneggiata come quella di ieri e quella che si appresta a fare stamattina è una maggioranza irresponsabile.

Pertanto, ci associamo alla richiesta di immediata convocazione della Conferenza dei presidenti di gruppo per provare a riportare un po' di senso in una situazione che senso, al momento, non ne ha alcuno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.

LUANA ZANELLA (AVS). Presidente, anche il nostro gruppo si unisce alla richiesta della convocazione di una Capigruppo, perché siamo di fronte a un vulnus pesantissimo nei riguardi del Parlamento e della Camera dei deputati, in questo caso.

Va detto che noi stiamo sprecando questa settimana e la stiamo sprecando perché avremmo avuto il tempo di procedere con i lavori come concordato insieme, come previsto dal nostro calendario. Adesso, rischiamo davvero di comprimere e, comunque, di alterare il dibattito sulla manovra, perché non siete ancora pronti, la maggioranza non è ancora pronta. Questa è veramente un'offesa profonda, che crea disagio, non soltanto, all'interno di queste Aule, ma nel Paese che si aspetta da questo Governo e dalle istituzioni, per parlare in termini generali, maggiore serietà e maggiore coerenza.

Se, poi, mi volete dire che stiamo anticipando nei metodi, nei modi e nelle pratiche il futuro, la futura cultura politica del premierato, va bene: allora vuol dire che questo è un altro scenario (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Presidente, molto brevemente, io mi associo totalmente, a nome del MoVimento 5 Stelle, alle richieste che sono state appena fatte. Davvero, giudico grave quello che sta succedendo in quest'Aula e anche nell'Aula del Senato. Quindi, chiediamo che sia calendarizzata al più presto questa Capigruppo, in maniera che i lavori possano proseguire in maniera ordinata e proficua.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benzoni. Ne ha facoltà.

FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Solo per associarci anche noi alla richiesta di un'immediata Capigruppo per comprendere qualcosa che è davvero incomprensibile su ciò che sta accadendo in quest'Aula. Le opposizioni sono in Aula, sono a disposizione per discutere e per ragionare dei provvedimenti; abbiamo un calendario stabilito che non viene rispettato e l'unica intenzione della maggioranza è di non farci lavorare in questo Parlamento. Quindi, chiediamo immediatamente una Capigruppo per poter capire e comprendere quali siano le intenzioni della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Presidente, se avessimo un gruppo e non solo una componente, ci assoceremmo immediatamente alla richiesta di un'immediata Capigruppo. Resta il fatto che siamo al grottesco e io mi stupisco che la maggioranza, nel momento in cui il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è a Bruxelles per il Consiglio europeo, anziché supportarla, dia questo spettacolo grottesco e indecoroso dell'auto-ostruzionismo.

Se c'è un modo - e da qui comunque le notizie arriveranno anche a Bruxelles - per dare l'idea di un Governo fragile, incapace di decidere - altro che mettere il veto agli altri! - voi lo state facendo e io credo che sia assolutamente necessaria la richiesta che hanno fatto i colleghi dei gruppi di opposizione di convocare immediatamente, signor Presidente, una Conferenza dei presidenti di gruppo.

PRESIDENTE. Registrando le vostre istanze, abbiamo già avvisato la Presidenza per inoltrare le vostre richieste. Quindi, appena avrò notizie ve le comunicherò.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro, sull'ordine dei lavori, immagino. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Sull'ordine dei lavori, ma non c'è niente di ordinario. Tutte le opposizioni hanno chiesto la Capigruppo; ciò vuol dire, per quel che ci riguarda, che non si va avanti, finché non c'è la Capigruppo. Quindi, chiediamo la sospensione. È inaccettabile questo comportamento, nel silenzio più totale della maggioranza, che ha perso la voce, non spiega perché c'è questo comportamento, perché fa ostruzionismo su un suo decreto! Siamo in Parlamento, non siamo al bar (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe)!

Noi chiediamo l'immediata sospensione. Non andiamo avanti, non si va avanti, finché non c'è un chiarimento. Lo si deve al Paese, non a noi soltanto. Qui, è venuto meno qualsiasi livello di rispetto. Mi rivolgo ai colleghi della maggioranza: ma come pensate di continuare così? Quindi chiediamo di sospendere.

ANDREA CASU (PD-IDP). Votiamo! Chiediamo di votare sulla sospensione!

PRESIDENTE. Ribadisco che abbiamo interessato il Presidente immediatamente. Aspettiamo le sue risposte, però io non posso sospendere.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Presidente, ai sensi del Regolamento, chiedo il voto sulla richiesta delle opposizioni di sospendere in questo momento i lavori dell'Aula.

PRESIDENTE. Rispetto alla richiesta dell'onorevole Grimaldi di votare, chiedo se ci siano un deputato a favore e uno contro, affinché la richiesta venga acquisita. Mi riferisco alla richiesta di sospensione nelle more della Capigruppo, fino all'indizione della Capigruppo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV-C-RE). Presidente, io ovviamente intervengo a favore della richiesta di sospensione. Mi domando però se, attraverso la sua funzione, Presidente, e la sua interlocuzione, non sia il caso magari di valutare tra le forze della maggioranza se potessimo evitare questo voto assolutamente risibile, perché è del tutto evidente che la situazione politica impone un confronto rispetto a un comportamento, non solo inusuale, ma anche provocatorio. Eviterei il voto e la pregherei di fare una verifica e di sospendere per un tempo tecnico affinché lei acquisisca una risposta dalla Presidenza. Vorrei dire: si assuma lei, signor Presidente, sulla base di un orientamento generale, una decisione che non necessita di un voto; altrimenti, andiamo al voto e le truppe entrano in Aula, ma mi sembra obiettivamente che sarebbe come scansare un problema politico enorme quale quello che c'è in quest'Aula.

PRESIDENTE. Rispetto all'istanza dell'onorevole Grimaldi, se concordate, proporrei dieci minuti di sospensione per fare questo approfondimento sulla possibilità di evitare il voto. A questo mi riferisco.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Presidente, sono un intervento a favore e uno contro. Noi abbiamo chiesto la sospensione solo in attesa di sapere se c'è o no la Capigruppo. Se convocate adesso la Conferenza dei presidenti di gruppo si possono non sospendere i lavori, se non c'è la Conferenza dei presidenti di gruppo, noi non siamo intenzionati ad andare avanti con questa sceneggiata (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Onorevole Grimaldi, abbiamo interessato il Presidente Fontana. Ovviamente, c'è un tempo tecnico per avere la risposta. È solo questo, è solo una questione tecnica, non è una questione politica, in questo caso. Se insistete per intervenire uno a favore e uno contro, noi procediamo; se invece concordate su una sospensione di dieci minuti per trovare una soluzione di mediazione, io proporrei questa possibilità.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Presidente, a nome del gruppo Fratelli d'Italia, noi ci dichiariamo contrari alla sospensione e alla convocazione della Capigruppo, con tutto il rispetto di tutti i capigruppo, in quanto non credo che il numero delle persone iscritte in dichiarazione di voto sia in alcun modo un atteggiamento ostruzionistico. Io vi invito a rivedere (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)

ANDREA CASU (PD-IDP). Contrari alla Capigruppo?

AUGUSTA MONTARULI (FDI). assolutamente. C'è la possibilità di andare al voto entro un orario congruo - entro un orario congruo - che non dilata in alcun modo (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)

PRESIDENTE. Colleghi, però ascoltate, però, per cortesia.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). …i tempi di lavoro quest'Aula, in nessun modo, in modo pretestuoso. Quindi, non capisco dove sia il problema da parte dell'opposizione. D'altra parte, se i colleghi dell'opposizione (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)

ANDREA CASU (PD-IDP). Votiamo! Votiamo!

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi. Però ascoltiamo.

ANDREA CASU (PD-IDP). Votiamo!

AUGUSTA MONTARULI (FDI). … così come altri colleghi della maggioranza, non vogliono usufruire del tempo che il Regolamento concede loro per effettuare le dichiarazioni di voto, come noto, possono rinunciare alla dichiarazione di voto. Quindi, siamo contrari a questa sospensione.

PRESIDENTE. Quindi, riavvolgiamo un attimo il nastro…

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Presidente!

PRESIDENTE. Un attimo solo onorevole Della Vedova. Quindi, c'è stato un intervento contro sulla richiesta dell'onorevole Grimaldi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Della Vedova. Prego.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Signor Presidente, se i colleghi dell'opposizione concordano, a me sembra che, fermo restando tutto il resto, la sua richiesta…

Signor Presidente …

PRESIDENTE. Un attimo solo, onorevole Della Vedova, chiedo scusa, perché c'è la novità. Il Presidente Fontana ci avverte che alle 10,45 è convocata la Capigruppo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Se vuole intervenire adesso c'è questa novità, che era giusto riferire.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Signor Presidente, direi che va benissimo così. È strano che ci si debba arrivare in questo modo. Va benissimo così. La mia richiesta era che venisse il Presidente in Aula, ma comunque va benissimo, grazie.

PRESIDENTE. Però, a questo punto, comunque, fino alle 10,45 (Commenti)…Ho capito ma….

LUIGI MARATTIN (IV-C-RE). È sospesa!

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Non è sospesa!

PRESIDENTE. …abbiamo un intervento contro. Abbiamo un intervento a favore rispetto al voto? Perché vi è stato un intervento contro che ci dice di andare avanti fino alle 10,45. Ho capito bene? In base al Regolamento vi devo chiedere un intervento a favore e mettere ai voti. L'intervento a favore lo consideriamo acquisito allora.

Pongo in votazione (Commenti)… Colleghi, per cortesia. Onorevole Casu, vuole intervenire? Prego.

ANDREA CASU (PD-IDP). Signor Presidente, mi scusi. Se ho bene interpretato, la richiesta del collega Grimaldi era una sospensione fino al momento in cui la Presidenza annunciava la Conferenza dei capigruppo, che è stata annunciata (Applausi). Quindi, a questo punto, io penso che la richiesta del collega Grimaldi sia venuta meno, ma chiedo a lui.

PRESIDENTE. A questo punto, se me lo conferma nei termini che ha detto, noi proseguiamo fino alle 10,45. Ci siamo su questo? È chiaro su questo?

Se non ho capito male io, perdonatemi, andiamo avanti fino alle 10,45 perché poi alle 10,45 c'è la Capigruppo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Signor Presidente, grazie per avermi concesso la parola. È stata quindi revocata la richiesta di sospensione della seduta? Perché non si è capito.

PRESIDENTE. Confermo. Adesso andiamo avanti fino alle 10,45, poi c'è la Capigruppo e a seguire si procederà.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, chiedo scusa ai colleghi, ma vorrei fare una precisazione (Commenti).

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.

TOMMASO FOTI (FDI). Nella Conferenza dei capigruppo, quando abbiamo ipotizzato il calendario anche di oggi, voglio qui far presente che le votazioni erano previste per oggi sul provvedimento finale, non erano previste per ieri. Lo dico perché è stato detto che si faceva ostruzionismo: il problema non era chiudere i lavori dell'Aula alle 17,30; ecco, questo è il problema. Abbiamo anche convenuto, più o meno spannometricamente, che la votazione finale del provvedimento avrebbe potuto concretizzarsi tra le 11 e 11,30, tenendo presente che spesso, nelle sedute, vi sono poi interventi per richiami al Regolamento o altre questioni che possono portar via dieci minuti. È evidente che questa mattina, se le opposizioni avessero rinunciato alle dichiarazioni di voto, si sarebbe votato molto prima, come ha detto la collega Montaruli (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). No, scusatemi, non diciamo che non è mai accaduto perché è accaduto (Commenti del deputato Fornaro).

PRESIDENTE. Colleghi, facciamo continuare il collega Foti.

TOMMASO FOTI (FDI). Per quanto ci riguarda, noi rispettiamo l'accordo della Conferenza dei capigruppo in modo tale che si facciano le dichiarazioni di voto, sicché si possa votare in un range tra le 11,15 e le 11,30, senza tanti problemi, ma se manca qualcuno o qualcuno fa una dichiarazione di voto di un minuto, quando tutti hanno preavvisato i colleghi che si sarebbe votato tra le 11 e le 11,15, voi capite che c'è un problema. Vorrei ricordare che già in passato altri gruppi di opposizione avevano iscritto tutti i loro parlamentari per dichiarazione di voto e poi li hanno ritirati (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi!

TOMMASO FOTI (FDI). Vorrei solo ricordarlo come memoria storica. Allora, se l'accordo è votiamo tra le 11,15 e le 11,30, con le dichiarazioni di voto a dieci minuti l'una, non c'è problema.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Signor Presidente, continua questa surreale opposizione all'opposizione, però le assicuro che noi non vogliamo svolgere questa discussione con il presidente Foti in Aula. Abbiamo chiesto una Conferenza dei presidenti dei gruppi e il Presidente della Camera ha autorizzato questa Conferenza dei presidenti dei gruppi, che piaccia o no a Foti e che piaccia o no a Montaruli (Proteste dei deputati Montaruli e Deidda), che si era espressa contrariamente. Sto parlando al Presidente... Sto parlando al Presidente. “Oh” lo dici da qualche altra parte, perché non siamo al bar.

PRESIDENTE. La prego, la prego.

MARCO GRIMALDI (AVS). Signor Presidente, no. È lei che deve presiedere. È lei che deve spiegare ai colleghi che “oh” non si dice in quest'Aula, mentre sto parlando (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista – Commenti di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Certo, certo. Per cortesia, colleghi, recuperiamo tutti quanti un attimo di tranquillità e di serenità, per cortesia. Onorevole Grimaldi, prego.

MARCO GRIMALDI (AVS). Non so in che film abbia visto Foti l'idea parlamentare per cui l'opposizione, per garantire quello che abbiamo già scelto in Capigruppo, debba rinunciare ai suoi interventi per arrivare agli orari stabiliti dalla maggioranza. Non si è mai visto. Non si è mai visto (Commenti di deputati del gruppo Fratelli d'Italia)…

PRESIDENTE. Per cortesia!

TOMMASO FOTI (FDI). Chi l'ha detto? Ma non hai capito!

PRESIDENTE. Onorevole Foti!

MARCO GRIMALDI (AVS). Ribadisco… Presidente, li vedo molto agitati. Tra l'altro, non capisco neanche per cosa, visto che avrebbero i numeri per fare quello che vogliono. L'unica cosa che non possono fare è non rispettare le cose che ci siamo detti nella Conferenza dei capigruppo. Per questo abbiamo ritirato la sospensione; perché, a differenza dei gruppi di maggioranza, forse c'è un Presidente in quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Hai detto che volevi la capigruppo e poi hai ritirato la richiesta!

PRESIDENTE. Onorevole Foti, la prego.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Signor Presidente, per il suo tramite, al collega Foti, ma a tutti i colleghi, non c'è alcun segreto. Nella capigruppo, se la memoria non mi inganna, si è definito un calendario. Il calendario su questo provvedimento prevedeva il voto sugli ordini del giorno fino alle ore 20 di ieri, come peraltro ho detto anche nella seduta di ieri, dicendo che, se avessimo finito prima, si potevano fare, come abbiamo fatto molte altre volte, anche le dichiarazioni di voto; e il calendario prevedeva per oggi eventuale prosecuzione degli ordini del giorno e dichiarazioni di voto.

Ovviamente, essendo finita ieri la fase degli emendamenti, oggi non è stato fatto alcun accordo sulle 11 o 11,30. Ovviamente, partendo dalle 9,30 e aggiungendo un'ora e mezza di interventi, si arriva alle 11. Ma noi eravamo lì, e siamo rimasti lì…

TOMMASO FOTI (FDI). No!

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). …nessuno di noi ha minacciato, scritto o fatto qualcosa per ridurre gli interventi. Dopodiché era nelle nostre facoltà e, a quel punto la manovra … il collega Foti è troppo presente in queste Aule - più ancora di me - per sapere che, a quel punto, se volevate arrivare alle 11,30, avevate tranquillamente gli strumenti per farlo. Però, arrivando qui e vedendo che, dopo l'auto-ostruzionismo di ieri, eravamo di fronte a una cosa mai vista, perché, né in questa legislatura, né in altre legislature si sono mai visti dieci interventi della maggioranza in dichiarazione di voto per un'attività ostruzionistica che, invece, è stata fatta dalle opposizioni moltissime volte. È ovvio, ma se è un invito a farlo non c'è alcun problema (Commenti del deputato Foti)! Non c'è alcun problema! Il problema è la mancanza di rispetto. Voi state facendo auto-ostruzionismo e non si capisce il motivo, perché ieri lo avete fatto. Questo è un dato oggettivo. Siete intervenuti e, per l'amor di Dio, l'avete fatto nel pieno del Regolamento, ma c'è un tema politico…

TOMMASO FOTI (FDI). Ma cosa cambiava!

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Io non l'ho interrotta. Non l'ho interrotta, collega Foti (Commenti del deputato Foti).

PRESIDENTE. Per cortesia, onorevole.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). C'è un problema politico grosso come una casa, perché vorremmo capire cosa avete in testa per chiudere quest'anno e per iniziare il prossimo, perché in queste condizioni si è venuto meno al rispetto nei confronti delle opposizioni. Questo è il punto per il quale abbiamo chiesto - e ringraziamo il Presidente Fontana - la convocazione di questa Capigruppo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Richetti. Ne ha facoltà. Dopo, però, vorrei iniziare con gli argomenti all'ordine del giorno.

MATTEO RICHETTI (AZ-PER-RE). Presidente, però questa è una discussione che riguarda un punto centrale, che non è solo il funzionamento di quest'Aula, ma anche il rispetto delle cose che ci diciamo nella Conferenza dei presidenti di gruppo, perché altrimenti è inutile sia convocarla che svolgerla. Il problema che stiamo vivendo in queste ore è che il collega Foti ci ha spiegato che ieri era giusto fare auto-ostruzionismo e che stamattina dovevamo consegnare dichiarazioni di voto…

TOMMASO FOTI (FDI). Ma non hai capito! Ma non può dire una cosa che non ho detto (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe)!

PRESIDENTE. No, per cortesia. Onorevole, dopo può intervenire. Colleghi, per favore. Ripeto: recuperiamo la tranquillità e la serenità tutti quanti.

MATTEO RICHETTI (AZ-PER-RE). Siccome io ho l'abitudine di ascoltare, bisogna che diventiamo contagiosi, altrimenti c'è un problema. Sa qual è, Presidente, il problema? Non è non fare il MES, ma non fare nemmeno la legge di delegazione europea e non fare nulla, perché così nemmeno la prossima settimana si fa il MES (Applausi dei deputati dei gruppi Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! Il giochino che stanno mettendo in campo è: oggi si fa solo questo provvedimento. Non hanno neanche avuto la decenza di informare i parlamentari presenti in quest'Aula sui lavori di oggi, che hanno una convocazione e uno svolgimento, compreso il pomeriggio. Mentre tutte le opposizioni, quando hanno un impegno, lo chiedono, lo formalizzano e lo chiedono in Capigruppo, c'è un'arroganza tale per cui oggi interromperemo i lavori - Atreju o non Atreju - e neanche ci informano (Applausi dei deputati dei gruppi Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe, Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! Allora, c'è un punto di fondo, che è il rapporto tra di noi. Si sbracci finché vuole, ma o si ripristina una dinamica per cui maggioranza e opposizione hanno una dialettica, oppure noi oggi non lavoreremo, perché neanche l'ha deciso la Capigruppo, l'ha deciso qualcuno, per i fatti suoi, e qui c'è un punto di non ritorno!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scutella'. Ne ha facoltà.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Grazie, Presidente. Vede, Presidente, qui oramai non si rispetta più nulla. Sui tempi c'è stata una Conferenza dei presidenti di gruppo e abbiamo tutti ricevuto il calendario, dove oggi noi avremmo dovuto fare i voti e le dichiarazioni di voto sul decreto che abbiamo votato, sulla legge di delegazione europea, sugli illeciti agroalimentari e anche sul MES. Io capisco che la maggioranza ha molte difficoltà, perché non si parlano tra di loro, avranno i loro problemi, non si trovano d'accordo neanche sui provvedimenti da mandare avanti, quindi in barba a quello che si decide nella Capigruppo, però qui c'è un Parlamento che deve lavorare. Qui noi siamo per lavorare, siamo pagati dai cittadini per lavorare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! È giovedì: possiamo andare avanti? Possiamo gentilmente andare avanti? Io personalmente, Presidente, faccio parte del Comitato dei nove sulla legge di delegazione europea. Noi siamo stati convocati ieri sera alle 20 sapendo che oggi avremmo esaminato il provvedimento, la legge di delegazione europea, che è in attesa da parecchio tempo, e siamo in ritardissimo perché avremmo dovuto approvarla 7 mesi fa, ma siamo a dicembre e ancora non l'abbiamo approvata. Quindi, gentilmente fateci lavorare. Stiamo solo chiedendo questo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Allora, direi di andare avanti adesso con l'ordine del giorno, perché di tutto il resto se ne potrà discutere nella Conferenza dei presidenti di gruppo che, ufficialmente, è convocata alle 10,45. Quindi, non anticipiamo la Conferenza dei presidenti di gruppo in Aula.

TOMMASO FOTI (FDI). Sì, ma non si possono dire falsità (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Per cortesia! La prego, onorevole Foti, andiamo avanti. In Conferenza dei presidenti di gruppo sicuramente se ne potrà discutere (Proteste di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per cortesia, colleghi (Proteste del deputato Santillo)! Onorevole Santillo, per cortesia. Recuperiamo tutti la serenità e avremo la Conferenza dei presidenti di gruppo destinata ad affrontare la questione (Commenti del deputato Grimaldi). Tra 40 minuti è convocata.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 912 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili (Approvato dal Senato) (A.C. 1601​) (10,06).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1601: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.

Ricordo che nella seduta di ieri si è concluso l'esame degli ordini del giorno.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1601​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Mauro Del Barba. Ne ha facoltà.

MAURO DEL BARBA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, signori del Governo, ci apprestiamo al voto su quello che una volta veniva definito il collegato fiscale e che questa volta abbiamo deciso di chiamare Anticipi. Sicuramente abbiamo scelto questo nome per dare un'idea di quale sarà la prossima legge di bilancio. Qui abbiamo un anticipo che potrebbe anche essere, visto che siamo in periodo natalizio, un antipasto. Il problema è che l'antipasto, così come si preannuncia il pasto, è tutt'altro che succulento. Lo vediamo dai contenuti di questo decreto e lo vediamo dal dibattito che langue per quanto riguarda la legge di bilancio. Lo vediamo, inoltre, dal metodo seguito. Abbiamo ascoltato la discussione sulla dichiarazione di voto per la fiducia (8 fiducie solo a novembre e 44 fiducie). Anche qui - qualcuno lo ricordava - si tratta forse di un anticipo su quello che il Governo e la maggioranza vogliono intendere con questa idea di premierato. Vi consigliamo di andare a vedere le precedenti proposte di riforma istituzionale per capire come si possono trovare i giusti equilibri tra la necessità del Governo di poter portare avanti le proprie proposte e la necessità del Parlamento di rappresentare il Paese e ciò che ne consegue. Questo, più che un premierato, sembra davvero quello che da anni si annuncia, cioè l'abolizione del Parlamento, e lo è in una misura superiore rispetto al passato (ci duole dirlo). Nel momento in cui entrambe queste misure - oramai è consuetudine - vengono affidate a una sola lettura, a una lettura di una sola Camera, a noi non resta che commentare l'eco di quello che avviene nei corridoi e, appunto, rassegnarci a questi numeri, piuttosto mesti, sulle fiducie.

Però, non sono migliori i contenuti. Se il metodo è deprecabile, se il metodo è un anticipo di qualche cosa che appare obbrobrioso, come ci viene ricordato dalla Consulta, il merito non è assolutamente migliore. Lo abbiamo anche visto, perché il dibattito che è appena terminato ci parla di un ostruzionismo della maggioranza, un ostruzionismo assai bizzarro, di cui fino a poco fa non si comprendevano e non si comprendono le ragioni, se non quelle legate al calendario e alla necessità, che, ahinoi, denota, ancora una volta, la volontà di annullare il nostro Parlamento, di allontanare dal calendario la ratifica del MES.

Quest'ostruzionismo della maggioranza, però, non ha impedito di assistere, in virtù della relazione della Presidente del Consiglio Meloni, a uno spettacolo, lasciatemi dire, abbastanza indecente, spettacolo a cui hanno dato vita l'ex Presidente del Consiglio, il collega onorevole Conte, e la Presidente del Consiglio in carica, allorquando si sono rinfacciati a vicenda l'approvazione, con una scena da Arlecchino e Pulcinella, purtroppo, che fuori dall'Italia non può che evocare immagini di questo tipo. E a ragione, perché entrambi sono stati protagonisti dell'approvazione, ma entrambi sono anche stati protagonisti dell'affermazione, a lungo protratta, che mai e poi mai il MES, che loro stessi hanno approvato e suggerito in vesti ed epoche differenti, avrebbero voluto vedere ratificato. Davvero una commedia degli equivoci, che, per fortuna, non esce molto da queste Aule e non esce molto dal nostro Paese, ma che ci dipinge come poco seri e che di sicuro non ci mette al tavolo dell'Europa con una carta in più, in questo fantomatico negoziato, ma ci mette in una posizione che definire ridicola è ancora poco.

Devo dire che Meloni e Conte sono due immagini riflesse allo specchio. Io stesso, a inizio legislatura, ho augurato alla Presidente Meloni un buon viatico e le ho ricordato che sarebbe stato tolto dalla Sala delle donne della Camera, che ricorda le donne che hanno assunto per la prima volta un incarico importante nella nostra Repubblica, uno dei 2 specchi rimasti, che le suggerivo di portare a casa come ricordo. Non lo faccia, perché, ogni volta che si guarderà allo specchio, lei vedrà l'immagine di Conte, e non credo che questo sarebbe un buon ricordo per lei. Per quanto riguarda le immagini, quella di Draghi - mi riferisco al dibattito che è avvenuto in quest'Aula - non è una fotografia a colori sbiaditi ma, rispetto a questa scenetta, quella di Draghi è un'autentica scultura del Bernini, che ricorda un pochino quella in piazza Navona, che irride quello che vede di fronte a sé. Mi auguro che quello che è stato messo in scena per accompagnare questo provvedimento davvero non contribuisca a sbiadire l'immagine dell'Italia e dei suoi migliori rappresentanti più di quanto facciano le vostre brutte figure.

Veniamo, però, al contenuto. Ci sono due aspetti positivi che vogliamo sottolineare: in questo deserto di contenuti e di metodo, quantomeno nella lettura del Senato, si è riusciti a introdurre un raggio di luce, un raggio di sole in questo grigiore. Mi riferisco ai due emendamenti che Italia Viva ha fatto approvare, sicuramente anche con l'appoggio dei colleghi di maggioranza e opposizione. Quello riferito al trasporto pubblico, laddove si immaginano finanziamenti per le società di trasporto pubblico che adottino misure per consentire il trasporto pubblico alle persone con disabilità. Mi riferisco anche all'emendamento che consentirà anche nel 2024 alle ex ONLUS di accedere al finanziamento del 5 per mille. Sono piccoli impreziosimenti che riusciamo a mettere, laddove questa maggioranza, che davvero non vuole ascoltare il Parlamento, ha attimi di debolezza e ci consente di esprimerci, in un dibattito che è incolore, soprattutto nel provvedimento che accompagna quello che stiamo per approvare, la legge di bilancio. È una legge di bilancio che vede la museruola messa non solo alle opposizioni, ma addirittura alla maggioranza, che doveva vedere questa museruola per consentire tempi di approvazione inediti e che ancora oggi ci domandiamo se riuscirà a arrivare al traguardo entro la scadenza di Capodanno o se ci porterà in esercizio provvisorio. È una legge di bilancio che, in ogni caso, vede la maggioranza, che ha questa museruola, non riuscire nemmeno a essere d'accordo sulla sua tacita approvazione. Il caso del superbonus è un caso eclatante: avete voluto essere draconiani - non draghiani, ma draconiani - nell'imporre una tagliola. Non siete stati capaci di confrontarvi con il Paese laddove, quando avete sospeso la possibilità di cedere il credito, non avete valutato la situazione degli incagliati e laddove siete stati giustamente fermi nel non concedere le proroghe, non siete stati capaci di attuare, nel Paese, quelle situazioni che poi non mettano 25.000 aziende e cantieri in condizioni di portare danni al Paese, alle imprese e alle famiglie superiori a quelli che volete limitare.

Ancora una volta questo teatrino tra Conte e Meloni, tra due maggioranze che si sono alternate in questo Paese, ma che hanno in comune il fatto di essere populiste, non porta buoni risultati per il Paese. Colleghi, in mezzo a questa situazione non possiamo che chiedervi di ripensare al provvedimento in esame, la misura sul rientro dei cervelli. Non possiamo che segnalarvi che è finita anche la commedia che, in questi anni, avete intrapreso sulle pensioni. Di fatto, avete sancito che la legge Fornero è una legge che andava bene e che tiene i conti in equilibrio, e sono i vostri tentativi di sfasciarla a non essere adatti.

Per tutti questi motivi, annuncio il voto contrario del nostro gruppo, Italia Viva-il Centro-Renew Europe (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Prima di andare oltre, salutiamo le ragazze, i ragazzi e i docenti dell'Istituto di istruzione superiore Marisa Bellisario, di Ginosa. Grazie di essere qui, ragazze e ragazzi (Applausi).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, signora Sottosegretaria, la cifra dell'azione parlamentare e legislativa che questo Governo e la maggioranza che lo sostiene ha inteso assumere sin dall'inizio del suo mandato è stata sempre essenzialmente improntata al pragmatismo, all'ascolto del cosiddetto Paese reale e dei suoi effettivi bisogni. Tutti i provvedimenti sui quali siamo stati chiamati a lavorare presentano, in fin dei conti, questa filigrana, questo spartito di fondo comune. Penso al provvedimento sulla tutela del made in Italy, tanto atteso quanto fondamentale per la promozione del nostro patrimonio agroalimentare. Penso al provvedimento su Caivano, sul quale il Governo e il Presidente del Consiglio hanno mostrato una particolare attenzione affinché la normalità torni a regnare laddove, fino a poco tempo fa, erano spaccio, violenze e, in alcuni casi, anche stupri all'ordine del giorno. La concretezza, signor Presidente, è il faro che cerca di guidare la nostra azione politica.

I dati della Borsa italiana, fra le migliori in Europa, i dati in crescita sull'occupazione e l'avanzo primario che si registra per il 2024 non fanno altro che mostrare che la direzione intrapresa è quella giusta. Una direzione, signor Presidente che, come Noi Moderati, condividiamo in modo particolare, avendone fatto un cavallo di battaglia in tutti i campi e nei provvedimenti in cui abbiamo avuto modo di lavorare direttamente.

La concretezza è alla base anche del provvedimento che ci accingiamo a votare; un provvedimento che, nei fatti, persegue fondamentalmente due finalità: prevedere, da un lato, misure per esigenze finanziarie e fiscali indifferibili e, dall'altro, adottare disposizioni urgenti in molteplici materie, come pensioni, rinnovo dei contratti pubblici, investimenti, istruzione e sport, tutela del lavoro, tutela della sicurezza, nonché in favore degli enti territoriali. Le misure contenute nel provvedimento, quindi, sono molteplici. Mi limito a sottolineare quelle più rilevanti in base all'ambito di impatto. Innanzitutto, le misure in favore delle imprese: vengono stanziati ben 50 milioni di euro per il 2023 a sostegno degli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese, la cosiddetta nuova Sabatini, e la disciplina operativa del Fondo di garanzia delle PMI.

Inoltre, viene riconosciuto un credito d'imposta alle imprese produttrici di fonogrammi e di videogrammi musicali e alle imprese organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo. Oltre a questo vengono previste alcune misure che si inseriscono nell'orizzonte della semplificazione amministrativa per alleviare ulteriormente il carico burocratico che grava sulle aziende. È importante anche la normativa introdotta a favore del settore turistico e degli utenti in tema di affitti brevi con l'istituzione di un codice identificativo nazionale che il Ministero del Turismo possa assegnare, tramite apposita procedura automatizzata, alle unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche. Segnalo anche, in modo particolare, gli interventi rivolti alle imprese e ai soggetti operanti nelle diverse aree colpite da eventi climatici eccezionali nell'ultimo anno, incrementando anche il Fondo per le emergenze nazionali di 50 milioni di euro per l'anno 2023. Per quanto riguarda i lavoratori si dispone, in via eccezionale, per i dipendenti pubblici, un incremento a valere sul 2024 dell'indennità di vacanza contrattuale riferita al mese di dicembre 2023 e viene prorogata al 31 marzo 2024 la possibilità dello smart working per i dipendenti del settore privato fragili o che siano genitori di figli under 14. Una misura quest'ultima, signor Presidente, da rilevare perché viene incontro al necessario equilibrio tra vita lavorativa e vita familiare che, come da ultime statistiche, risulta essere uno dei motivi principali che ostacolano la decisione di mettere al mondo un figlio. Una misura importante, una misura che, come Noi Moderati, abbiamo sempre sostenuto e sulla quale chiediamo che s'intervenga al più presto dando un inquadramento chiaro e definitivo alla disciplina, senza ricorrere continuamente all'istituto della proroga.

In merito alle operazioni strategiche, signor Presidente, accogliamo con soddisfazione la decisione di introdurre nel corpo del provvedimento in esame l'articolo aggiuntivo 14-bis, recante disposizioni relative alla gestione delle tratte autostradali A24 e A25. Si tratta di una misura resasi necessaria per sanare le conseguenze derivanti dalla risoluzione, nel corso della passata legislatura, della concessione per la gestione delle suddette tratte autostradali. La revoca della concessione, così com'era stata definita, rischiava anche di arrecare danni erariali e importanti conseguenze occupazionali. La nuova disposizione garantisce all'utenza, ad esempio, l'invarianza delle tariffe fino al 2032 e investimenti in manutenzione ordinaria quasi raddoppiati rispetto a quanto precedentemente stabilito dal contratto di concessione. Certo, resta aperta la questione della messa in sicurezza delle tratte autostradali in questione che, è bene ricordare, sono qualificate da una legge del 2012, dunque di più di dieci anni fa, come strategiche ai fini di protezione civile. Su questo punto sarebbe utile un approfondimento, da fare il prima possibile per non arrecare danni ai cittadini e alla viabilità. Siamo certi che il Governo e il Parlamento sapranno responsabilmente e con spirito costruttivo farsi carico di risolvere definitivamente i problemi che in passato non hanno consentito all'unica concessione autostradale, conferita mediante gara europea, che è anche l'unica autostrada che collega Tirreno e Adriatico, di esplicare appieno i vantaggi conseguenti a una gestione coerente nella programmazione e realizzazione degli investimenti.

Un'altra disposizione d'importanza strategica contenuta nel provvedimento, che mi sta a cuore perché la seguiamo direttamente come gruppo di Noi Moderati, è l'intervento che riguarda la cybersecurity, prevedendo che il Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con altri Ministeri, disponga annualmente l'assegnazione di risorse per l'attuazione della strategia nazionale di cybersicurezza al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, all'Agenzia informazioni e sicurezza esterna e all'Agenzia informazioni e sicurezza interna.

In un contesto, signor Presidente, in cui le minacce via web aumentano, avere una chiara linea di finanziamento è fondamentale.

Ma si guarda anche all'innovazione, rifinanziando di 326 milioni di euro per l'anno 2023 i programmi aeronautici di elevato contenuto tecnologico connessi alle esigenze della difesa aerea nazionale realizzati nel contesto dell'Unione europea. Una disposizione, signor Presidente, che, come Noi Moderati, abbiamo avuto a cuore sin dall'inizio della legislatura è l'incremento, per il 2023, di 50 milioni di euro del contributo aggiuntivo, già assegnato alle scuole dell'infanzia paritarie per il 2022 pari a 20 milioni di euro. Era stato promesso il raddoppio, da 20 a 40 milioni, il Governo ha disposto addirittura 50 milioni, arrivando a un totale di fondi per le paritarie che passeranno da 646 milioni a 676 milioni. Una misura che, come Noi Moderati, consideriamo importante per le famiglie, per la libertà di scelta educativa e per l'attività di qualità, che tali realtà educative portano avanti da anni. Il cosiddetto bonus psicologico, le misure a favore delle imprese che operano nel settore energetico e il rifinanziamento per il 2023 di 35 milioni di euro del bonus trasporti completano il quadro delle disposizioni contenute nel provvedimento di cui, come ho già sottolineato all'inizio del mio intervento, come gruppo di Noi Moderati noi condividiamo la ratio e le modalità applicative, in quanto l'intero impianto si colloca perfettamente nel solco della concretezza, nel solco dell'ascolto e della ricerca di soluzioni adatte alle vere esigenze di cittadini e imprese.

Signor Presidente, in conclusione, per tutte queste ragioni annuncio il voto favorevole del gruppo di Noi Moderati (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Luana Zanella, prego.

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie Presidente. Le ragioni della nostra contrarietà, netta e convinta, a questo provvedimento sono state ben espresse e argomentate dal collega Marco Grimaldi nella dichiarazione sulla questione di fiducia, a cui aggiungerò poche considerazioni. Quest'anno l'approvazione della manovra di bilancio, una manovra piuttosto misera va detto, si sta mostrando sofferta fino all'ultimo respiro. Il Governo ha raccomandato alla sua maggioranza di ridurre l'attività emendativa e la maggioranza, di contro, ha riversato tutte le proprie speranze, aspettative ed esigenze sui singoli disegni di legge collegati, producendo una vera e propria distorsione sull'esame ma anche sul contenuto degli stessi. E ciò è evidente anche in questo decreto, che da titolo avrebbe dovuto affrontare solo le questioni indifferibili per diventare a tutti gli effetti parte della legge di bilancio. Basti pensare che il provvedimento all'origine, quello che entra in Senato, consta di 24 articoli ma ne esce composto da 55 articoli e suddiviso in ben 5 capi. Ma vi sembra normale? E l'esame della Camera è stato talmente ristretto nei tempi da impedirne una lettura degna di questo nome, direi quasi impossibile. Presidente, ma si può continuare in questo modo? Lo chiedo a lei, Presidente. Ma con la legge di bilancio cosa succederà? Prevedo un'ulteriore drammatica umiliazione del Parlamento, in sintonia, come dicevo prima, con la cultura politica che ha partorito la proposta accentratrice del Premierato. Il provvedimento in questione si articola in una serie di misure disorganiche che spaziano dall'esenzione IVA sugli interventi di chirurgia estetica, alla proroga del lavoro agile per i genitori con figli minori ma solo per il settore privato, alla mini proroga fiscale, all'aumento di risorse per il funzionamento dei CPR, al contributo aggiuntivo per le scuole dell'infanzia paritarie, al tanto discusso slittamento del pagamento del contributo di solidarietà, pensate di solidarietà, sugli extraprofitti realizzati dalle imprese energetiche.

Il Governo, sì, per questo ha trovato le risorse - diverse centinaia di milioni di euro - e anche per la chirurgia estetica e per gli integratori, ma non li ha trovati per il Fondo per le non autosufficienze, né per il Fondo per l'Alzheimer e le demenze, in una parola, per gli italiani e le italiane che più soffrono. Di contro - e qui possiamo veramente sollevare qualche dubbio -, chi premierà in modo consistente questo Governo e questa maggioranza? Le società energetiche, che, con un colpo di spugna, si sono viste affrancate dal pagamento che avrebbero dovuto effettuare entro il 30 novembre scorso, nell'ultima tranche del contributo dovuto sugli extraprofitti, e questo vale per quasi mezzo miliardo, ovviamente con perdita corrispondente di gettito per l'erario.

Con un'altra norma, il Governo, sul fronte delle misure per il contrasto dell'immigrazione clandestina, cosa incrementa? Aumenta le risorse destinate all'allargamento della rete dei centri di permanenza per il rimpatrio, mostrando di voler traghettare da un modello di accoglienza basato sulla protezione e l'inclusione dei richiedenti asilo verso un sistema imperniato sulla detenzione amministrativa, che produce l'isolamento e considera illegali, anzi, un pericolo sociale i richiedenti asilo. Insomma, invece di incentivare canali sicuri di ingresso per scongiurare ulteriori tragedie in mare e lungo le rotte terrestri, è orientato in modo pedissequo a smantellare lo stesso diritto d'asilo e il relativo sistema di accoglienza.

Dicevo prima della proroga fino al 31 marzo - non 31 dicembre - del diritto allo svolgimento del lavoro da remoto, il cosiddetto smart working, per i lavoratori del settore privato con figli minori di 14 anni. Una proroga che, lasciando fuori i lavoratori del comparto pubblico, oltre a generare forme ingiustificate e ingiustificabili di discriminazione tra lavoratori e lavoratrici, è subordinato alla sussistenza di una serie di condizioni e di riconoscimenti che, da un lato, ne inficiano l'utilità, dall'altro, impediscono a chi lavora di pianificare con serenità la propria vita lavorativa e familiare. Insomma, quello che dovrebbe essere un diritto del lavoratore stabilmente riconosciuto viene relegato nel perimetro della premialità e della continua ed estenuante trattativa con la parte datoriale.

Consideriamo, inoltre, molto grave la norma contenuta nel provvedimento che riapre i termini, posticipandoli, per i versamenti da parte dei soggetti che hanno aderito alla cosiddetta rottamazione-quater, misura che si configura come ennesimo ricorso alla spirale dei condoni che, oltre ad incidere negativamente sul contributo di ciascuno e ciascuna al finanziamento dei servizi pubblici, rischia di generare ulteriori iniquità del sistema e di sollecitare aspettative di condoni futuri, meccanismo che abbiamo già visto e che conosciamo perfettamente. Un altro vulnus contenuto nel decreto prevede, per il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato dipendente della pubblica amministrazione, l'erogazione anticipata dell'indennità di vacanza contrattuale dell'anno 2024, aumentata di 6,7 volte utilizzando, però, le risorse del rinnovo del contratto, rinviando ulteriormente così l'apertura del confronto con le parti sociali finalizzato al rinnovo del contratto degli anni 2022-2024.

Una misura unilaterale, grave, che mina la tenuta del contratto nazionale, è evidente, avendo la norma risorse appena sufficienti per l'erogazione dell'indennità al comparto delle funzioni centrali, cioè quelle dello Stato, salvo dare la possibilità - quindi, tutta discrezionale - di riconoscerla, senza stanziare, però, le risorse necessarie, e questo anche nel comparto della sanità e delle funzioni locali. È un vero e proprio odioso scaricabarile dal Governo su enti locali e aziende sanitarie che, notoriamente, sono a corto di risorse. L'opposizione ha contribuito con proposte emendative che avrebbero potuto migliorare, seppure parzialmente, il provvedimento. L'opposizione ha dimostrato, come in altre occasioni, un forte senso di responsabilità e disponibilità al dialogo. Parlo, ovviamente, del Senato, perché qui, in questa Camera, non abbiamo potuto, come si suol dire, toccare palla. Chiudiamo, al solito, senza avere la possibilità di un vero confronto, nonostante lo show della maggioranza di ieri, che ha allungato i tempi, illustrando - per la prima volta - ordini del giorno, facendo, come abbiamo sottolineato, auto-ostruzionismo pur di non affrontare il nodo scorsoio del MES, su cui la maggioranza è drammaticamente divisa. Presidente, chiudo dicendo due parole: che tristezza e che grande vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benzoni. Ne ha facoltà.

FABRIZIO BENZONI (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. È difficile oggi riuscire a intervenire sul merito di questo provvedimento senza prima fare un ragionamento di metodo, anzi, questa discussione oggi ci aiuta a raccontare anche a chi è fuori da quest'Aula, e ci osserva, cosa sta accadendo nei lavori parlamentari. Infatti, il combinato disposto di quello che è successo ieri tra Camera e Senato spiega bene perché ci troviamo a votare l'ennesima fiducia, ieri rispetto a questo provvedimento e rispetto ai provvedimenti che il Governo porta in quest'Aula. Una delle ragioni per cui si può dire che si vuole una fiducia potrebbe essere quella di placare l'ostruzionismo delle opposizioni, ma ieri abbiamo visto come di ostruzionismo non ce n'è, anzi, siamo stati accusati di voler velocizzare troppo i lavori e, al contrario, l'ostruzionismo è l'auto-ostruzionismo della maggioranza. Ci viene chiesto di velocizzare l'iter con le fiducie, ma sappiamo che è il contrario, perché la fiducia alla Camera impone un blocco di 24 ore dei lavori, anche in Commissione, e questo sta penalizzando in maniera notevole i lavori di questo Parlamento e non solo delle opposizioni evidentemente, ma di tutti i parlamentari. Allora, rispetto a quanto accaduto ieri anche al Senato, con continue sospensioni per le liti tra Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia rispetto agli emendamenti che stavano votando, è evidente e chiaro che la fiducia viene posta per due ragioni: la prima è quella di tenere insieme una maggioranza che, altrimenti, rischierebbe di schiantarsi in Aula sul voto agli emendamenti e la seconda è quella di farci lavorare il meno possibile in questo Parlamento, bloccare i lavori delle Commissioni, bloccare la possibilità di questo Parlamento di lavorare come vorremmo. È davvero deprimente (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe) non solo nei confronti dei parlamentari di opposizione, perché la faccia e l'imbarazzo dei parlamentari di maggioranza sono evidenti, è stato così ieri, come oggi. E il tutto con l'unico obiettivo - che oramai è chiaro ed evidente - di posticipare questo benedetto voto sul MES a chissà quando. Questo voto dovrà arrivare, dovrete affrontare quel problema prima o poi e, quindi, non si capisce perché non l'affrontiate il prima possibile. Per fare tutto ciò, dobbiamo votare il meno possibile questa settimana, dobbiamo votare tutta la settimana prossima per impedire al MES di arrivare in Aula. Avete già fatto un errore, avete già perso l'occasione di avere il MES sanitario, non perdiamo l'occasione di ratificare il MES che, invece, è in discussione.

La Presidente Meloni, l'altro giorno, in quest'Aula ha attaccato quella foto del treno con Draghi e gli altri Presidenti europei, e ieri sera era in un bar di Bruxelles, nella medesima situazione, a dialogare con gli altri Premier. Ecco, noi non sappiamo - perché la foto, evidentemente, non restituisce le parole - ma immaginiamo anche l'imbarazzo dei colleghi europei, che le stanno dicendo: bene la trattativa, ma ti rendi conto che, senza ratificare il MES, stai bloccando l'intera Europa e stai bloccando tutti noi, mentre fai delle richieste?

Detto questo, che è il ragionamento politico rispetto a quanto sta accadendo e che credo sia fondamentale, c'è anche una ragione di merito. E invidio i colleghi che sono riusciti a fare un ragionamento complesso su questo provvedimento, perché davvero è una somma di tantissime cose per cui potremmo stare qui ore a parlare dei singoli provvedimenti, dallo sport, al MoSE, all'industria fotografica, alle ONLUS, all'Aeronautica, ma è un insieme di cose. Noi immaginiamo la genesi di questo provvedimento: partiamo con un provvedimento urgente da portare, mandiamo una mail agli altri Ministeri, chiediamo se hanno qualcosa da aggiungere, e, alla fine, viene la somma di questi articoli, che nulla c'entrano uno con l'altro e che continuano a sommare tantissime cose diverse; peraltro, con l'ironia della sorte che, rispetto al passato, viene chiamato oggi decreto Anticipi, però, guardando la maggior parte degli articoli, più che decreto Anticipi, si dovrebbe chiamare decreto Posticipi, perché sono continui posticipi di scadenze, fatte anche da questo Governo, che non si è riusciti a rispettare e che si vanno a prorogare. E le si proroga a poca distanza dal Milleproroghe, che voteremo a inizio dell'anno prossimo, le si proroga nonostante un provvedimento di proroga fatto solo qualche settimana fa, in quest'Aula, e questo dimostra il caos totale in cui questo Governo oggi si trova.

E in tutto ciò, manca completamente una visione strategica del Paese: si danno risposte a spizzichi e bocconi, si danno risposte sui singoli provvedimenti in questo modo, ma dov'è la visione strategica? Come si fa, oggi, a dire qual è la visione strategica rispetto a questo provvedimento? Non riesce a farlo neanche la maggioranza, in un fil rouge, per comprendere qual è l'obiettivo e quali sono le risposte che si vogliono dare. Perché non le stiamo dando sul lavoro, dove non volete il salario minimo, ma non si capisce cosa volete, dove non riuscite a dare una risposta alle persone che continuano a lavorare e guadagnare uno stipendio che non permette loro uno stile di vita all'altezza della dignità umana e della dignità di vita in un Paese in cui il caro di tutto continua a imperversare sui cittadini.

Parliamo del caro affitti: anche qui, non si capisce qual è la soluzione che questo Governo vuole mettere in atto per dare una risposta ai tanti giovani che fanno fatica a trovare una casa. Penso agli universitari che, nelle grandi città, non riescono più a permettersi di seguire le lezioni per il caro affitti e quindi sono costretti anche a scegliere università decentrate, tanto per fare una differenza tra chi vive in città e chi viene da fuori. Penso ai tanti giovani che vanno all'estero e che voi penalizzate rispetto al successivo rientro. Qual è la visione di questo Governo per incentivare una classe dirigente che voglia continuare a crescere e voglia, poi, tornare, in questo Paese, a portare competenze, crescita, lavoro, famiglia e tutto il resto?

Penso ai provvedimenti che avete fatto a bandiera, perché una delle uniche ragioni che vi tiene insieme è la ricerca di un nemico comune. E il nemico comune è la parola chiave che c'è stata in quest'Aula a ogni provvedimento che è arrivato: prima erano i rave, poi le banche, poi i benzinai, poi i poteri forti, ogni volta ce n'è uno. Sulle banche, stiamo vedendo cosa ha portato il vostro provvedimento sugli extraprofitti: nulla. Semplicemente, ha fatto perdere 10 miliardi ai cittadini italiani che avevano investito in Borsa in una giornata micidiale. E ricordiamo che la Presidente Meloni è venuta in quest'Aula a dire che siamo ai record di Borsa. Lo saremmo ancora di più, se non aveste fatto questi errori madornali rispetto a quelle perdite.

Non c'è nulla sul PNRR, che dovrebbe essere lo scheletro di questo Paese: la capacità di investimenti, di mettere a terra tutte queste risorse che stanno arrivando nel Paese; siamo al 14 per cento di spesa, un dato davvero preoccupante, ma non ci sono gli strumenti per farlo. Penso al turismo e allo spazio, su cui aspettiamo una legge quadro da mesi, ormai, in questo Parlamento. È un anno che siete al Governo, è un anno che annunciate provvedimenti e ancora non arrivano. In ogni provvedimento aggiungiamo un pezzettino, andando fuori da ogni logica di visione. Penso alla giustizia sociale che avete in mente in questo Paese, perché davvero è inspiegabile per un cittadino come possiate avere in mente di ridurre l'IVA per la chirurgia estetica e gli integratori, ma abbiate aumentato l'IVA sui pannolini e sul latte materno. Che giustizia sociale avete in mente, in questo Paese? Com'è possibile giustificare questo ai cittadini? E penso agli amministratori locali, che sono la base di questo Paese, che abbiamo trattato da eroi anche durante i periodi più bui degli ultimi anni e che continuano a chiedere e a pretendere rispetto da quest'Aula, rispetto da questo Governo, rispetto dai provvedimenti che dovrebbero dare loro gli strumenti per attuare il PNRR, che dovrebbero dare loro i fondi, mentre, al contrario, non c'è nulla.

Pensiamo a quello che è accaduto mercoledì in quest'Aula, quando abbiamo scoperto che il ponte sullo Stretto viene finanziato togliendo risorse a enti e regioni, che neanche lo volevano e che neanche sono d'accordo su questo (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

Chiudo, Presidente. La Presidente Meloni, l'altro giorno, in quest'Aula, ha fatto un grande discorso e ci ha caricati tutti: il Paese va benissimo, tutto va bene, le Borse sono al massimo, mancava una citazione dei ristoranti pieni ed eravamo in una visione che abbiamo già visto. Si è dimenticata di citare davvero tanti dati, che sono, invece, molto preoccupanti: la produzione industriale cala del 2,7 per cento, compare il segno meno, per la prima volta, nelle esportazioni di questo Paese, la base industriale del Paese è in difficoltà, e lo sta dicendo a forza, lo sta urlando, perché chiede provvedimenti di sburocratizzazione del Paese e di facilitazione degli investimenti. Noi stiamo ancora aspettando l'attuazione di Industria 4.0 con i fondi del PNRR, per dare alle aziende la capacità - che hanno già conosciuto - di investire e di innovare per essere competitive e dare risposte. E invece, facciamo provvedimenti “mappazzoni”, in cui proroghiamo, proroghiamo, proroghiamo, ma in cui di visione strategica non c'è nulla.

Davanti a tutto questo, non posso che annunciare il voto contrario di Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Dato che siamo arrivati ormai a ridosso dell'orario della Conferenza dei presidenti di gruppo, sospendiamo l'esame del provvedimento, che riprenderà al termine di tale riunione.

La seduta, sospesa alle 10,45, è ripresa alle 11,50.

Sui lavori dell'Assemblea e articolazione dei lavori per le giornate del 18 e 19 dicembre 2023.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato convenuto di concludere i lavori dell'Assemblea della giornata odierna alle ore 14, con la conclusione dell'esame del disegno di legge n. 1601- Conversione in legge del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145 recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili (approvato dal Senato), e con l'avvio del seguito dell'esame del disegno di legge n. 1342 - Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023.

Il seguito dell'esame di tale provvedimento sarà quindi nuovamente iscritto all'ordine del giorno a partire dalla seduta di martedì 19 dicembre, secondo l'ordine già previsto dal calendario vigente.

Il seguito dell'esame degli altri argomenti già iscritti all'ordine del giorno della giornata odierna è rinviato a martedì 19 dicembre, sempre secondo l'ordine già previsto dal calendario vigente.

Do dunque lettura dell'articolazione dei lavori per le giornate del 18 e 19 dicembre:

Lunedì 18 dicembre (antimeridiana e pomeridiana)

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 1555 - Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 (approvato dal Senato) (deliberata l'urgenza).

Discussione sulle linee generali della mozione in materia di responsabilità dei medici (in corso di presentazione).

Martedì 19 dicembre (ore 8,30-13,30 e 15-19,15)

Informativa urgente del Governo in merito alle recenti dichiarazioni relative alla magistratura rilasciate alla stampa dal Ministro della difesa.

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 1555 - Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 (approvato dal Senato) (deliberata l'urgenza).

Esame della relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla domanda di autorizzazione all'utilizzo di captazioni informatiche nei confronti di Cosimo Maria Ferri (deputato all'epoca dei fatti) nell'ambito di un procedimento disciplinare (Doc. IV, n. 1-A).

Eventuale seguito dell'esame del disegno di legge n. 1342 - Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023.

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 823 - Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di illeciti agro-alimentari.

Seguito dell'esame delle proposte di legge nn. 712 e 722 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo recante modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l'8 febbraio 2021.

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 893 e abbinate - Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale in materia di prescrizione.

Seguito dell'esame della mozione in materia di responsabilità dei medici (in corso di presentazione).

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 1601.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 1601: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.

(Ripresa dichiarazioni di voto finale - A.C. 1601​)

PRESIDENTE. Ricordo che prima della sospensione della seduta è da ultimo intervenuto, in dichiarazione di voto finale, l'onorevole Benzoni.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Chiara Tenerini. Ne ha facoltà.

CHIARA TENERINI (FI-PPE). Presidente, onorevoli colleghi, le misure economiche e finanziarie che stiamo mettendo in campo per rilanciare la crescita…

PRESIDENTE. Onorevole Tenerini, mi scusi, il microfono fa un po' di rimbombo, può spostarsi, per cortesia?

CHIARA TENERINI (FI-PPE). Le misure economiche e finanziarie che stiamo mettendo in campo per rilanciare la crescita rispondono a una chiara visione politica: ridurre la pressione fiscale e dare più soldi ai cittadini. Insieme alla manovra di bilancio, al quale esso è collegato, il provvedimento che ci accingiamo a votare contiene un importante pacchetto di misure con cui Governo e maggioranza vogliono favorire lo sviluppo del Paese, partendo innanzitutto dal sostegno all'economia reale. Con questo decreto giochiamo d'anticipo, portando già al 2003 una serie di norme e stanziamenti in grado di liberare spazi preziosi per gli anni successivi. È una scelta strategica che ci consente di dare una prospettiva ampia all'azione di Governo, volta a sostenere sviluppo e benessere sociale. Il provvedimento si compone di una pluralità di disposizioni e misure urgenti in materia economica e fiscale, di pensioni e di rinnovo dei contratti pubblici, di investimento, di istruzione, di sport, nonché a favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e della sicurezza, oltre a esigenze indifferibili.

L'esame parlamentare, con il coinvolgimento di tutte le forze politiche, ne ha ulteriormente ampliato il contenuto, aggiungendo molti articoli e commi. Sono stati approvati diversi emendamenti presentati dal Governo e dai relatori, nonché parecchi emendamenti di iniziativa parlamentare, sia di maggioranza sia di opposizione, che intervengono su temi fondamentali per il Paese. In particolare, il gruppo Forza Italia ha dato un contributo fondamentale su questioni particolarmente significative, con l'inserimento di proposte che interessano le imprese, i cittadini e gli enti locali.

Vorrei, infatti, ricordare all'Aula alcune tra le misure più importanti: abbiamo stanziato 2 miliardi di euro per l'anticipo, in favore dei pensionati, del conguaglio per il calcolo della perequazione automatica relativa all'adeguamento degli assegni pensionistici al tasso di inflazione dell'anno 2022. Come promesso e come fatto già con la precedente manovra e come ora ribadito, noi siamo riusciti ad alzare le pensioni minime fino a 610, 620 euro, cosa che non veniva fatta dai tempi del Governo Berlusconi che le innalzò al vecchio milione di lire (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). E come sempre, come abbiamo fatto con onestà, ci rivolgiamo alle classi più in difficoltà, che sono i nostri nonni, i pensionati, che hanno contribuito a fare grande questo Paese e che hanno bisogno di sostegno, come ha sempre voluto il nostro Presidente Berlusconi. Questo anticipo, sebbene solo di un mese, consentirà di aumentare il potere di acquisto della vasta platea di pensionati per affrontare anche con più serenità il periodo natalizio.

Altra misura importante è quella che differisce al 31 dicembre 2024 il termine per la trasmissione della richiesta di recupero da parte dell'INPS delle prestazioni pensionistiche indebite. Queste norme dimostrano il rilievo che vogliamo dare a una categoria di cittadini spesso bistrattata, ma che invece merita la massima attenzione.

Per il personale dipendente delle amministrazioni statali con contratto di lavoro a tempo indeterminato sono stanziati 2 miliardi di euro per l'anticipo a dicembre 2023 dell'incremento, previsto per il 2024, dell'indennità di vacanza contrattuale, in vista del rinnovo del relativo contratto collettivo. Il decreto stanzia, inoltre, 2,5 miliardi per il rinvio, senza pagamento di interessi, dal 30 novembre al 16 gennaio della seconda rata dell'acconto delle imposte sui redditi dei titolari di partita IVA con una dichiarazione sotto i 170.000 euro. In questo modo, finalmente, dopo cinquant'anni, le imposte sul reddito si pagheranno ad anno concluso, una novità non di poco conto, che va nella direzione auspicata da Forza Italia sul fisco.

Sono, poi, prorogati al 30 luglio 2024 i termini per regolarizzare, senza addebito di sanzioni e di interessi, gli indebiti utilizzi in compensazione del credito di imposta previsto per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, differendo di conseguenza anche i termini di versamento delle rate. Durante l'esame del decreto-legge al Senato, con l'approvazione di un emendamento presentato da Forza Italia, è stata aggiunta la disposizione secondo cui, data la proroga per il versamento spontaneo del credito d'imposta in attività di ricerca e sviluppo, coloro che hanno utilizzato indebitamente in compensazione il credito d'imposta e hanno già presentato richiesta telematica di accesso alla procedura di riversamento, ma non hanno ancora effettuato il versamento dell'unica soluzione o della prima rata, potranno revocare integralmente la richiesta entro la scadenza del 30 giugno 2024. Si tratta di una norma che ha l'obiettivo di dare una boccata di ossigeno e di consentire di regolarizzare la propria posizione a chi non ha purtroppo un'immediata disponibilità di liquidità.

Nel corso dell'iter di prima lettura al Senato, sono state introdotte diverse norme di natura fiscale, concernenti misure di semplificazione e di tutela del contribuente. Tra queste vorrei citare un emendamento di Forza Italia che consente il pagamento senza sanzioni né interessi di mora entro il 18 dicembre 2023 dei versamenti scaduti il 31 ottobre e il 30 novembre 2023 della rottamazione-quater delle cartelle esattoriali prevista dall'articolo 1, comma 231, della legge di bilancio 2023.

Sul punto, per rispondere a chi, grottescamente, ha parlato di condono, devo sottolineare che non si cancella alcunché. Si vuole solo consentire di proseguire un iter di restituzione di quanto dovuto all'Erario, che consentirà, nell'anno, di avere un gettito maggiore di quello che si avrebbe con la decadenza di numerosi soggetti all'iter della cosiddetta rottamazione. Tra gli altri emendamenti approvati da Forza Italia al Senato va menzionato anche quello che rifinanzia il bonus psicologo, con un aumento della dotazione finanziaria per l'anno in corso di 5 milioni di euro, raddoppiando così i fondi previsti per il 2023. Il COVID, infatti, ha avuto effetti devastanti, colpendo in particolar modo le nuove generazioni, private della libertà, della socializzazione, di una vita normale. Le ripercussioni psicologiche derivate da tutto questo non vanno sottovalutate e la tutela della salute mentale non deve essere un esclusivo privilegio di pochi, ma va garantita a tutti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). È per questo che nella scorsa legge di bilancio, grazie alla spinta propositiva di Forza Italia, il Governo aveva introdotto il bonus psicologo, dando l'opportunità di curarsi a chi non ne aveva i mezzi. Un fondo di 5 milioni per il 2023 e 8 milioni per il 2024. Forza Italia si è battuta nelle scorse settimane per aumentarne il finanziamento, facendo così crescere la platea dei beneficiari.

Altra importante norma inserita in Senato con l'apporto di Forza Italia è quella che introduce l'obbligo del codice identificativo nazionale per gli affitti d'immobili a uso abitativo con un contratto di locazione breve o per finalità turistiche, nonché per le strutture turistico-ricettive alberghiere ed extra-alberghiere. La disposizione prevede che chiunque propone un immobile o una porzione di esso a uso abitativo concedendolo in locazione con un contratto di locazione breve o per finalità turistiche, nonché il titolare di una struttura turistico-alberghiera o extra-alberghiera, deve richiedere al Ministero del Turismo il codice identificativo nazionale ed esporlo all'esterno dello stabile in cui è collocato l'appartamento o la struttura, nonché indicarlo in ogni annuncio, ove comunque pubblicato o comunicato. Si tratta di una misura molto importante, in quanto finalizzata ad assicurare la tutela della concorrenza e della trasparenza del mercato, nonché ad agevolare la lotta all'evasione fiscale nel settore e a contrastare il sommerso. Un altro capitolo importante è quello che riguarda le numerose disposizioni in favore degli enti locali e consentitemi di dire che non è una cosa banale perché spesso nei provvedimenti non vengono inserite norme a favore degli enti locali e ci dimentichiamo dei tanti sindaci dei piccoli comuni che sono baluardo, sono il fronte che sa ascoltare gli interessi e le istanze dei cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Il decreto-legge consente alle regioni sottoposte ai piani di rientro dal disavanzo sanitario, in presenza di alcune condizioni finanziarie, di destinare il gettito derivante dalla massimizzazione delle maggiorazioni delle aliquote dell'imposta regionale sulle attività produttive e dell'addizionale regionale all'Irpef, ove scattate automaticamente, alla copertura del disavanzo di amministrazione diverso da quello sanitario. S'interviene poi sul sistema di finanziamento degli enti del servizio sanitario regionale, disponendo che le regioni determinino quello dei propri enti sanitari assegnando le relative quote con uno o più atti, ivi comprese eventuali rimodulazioni del finanziamento fra gli enti sanitari stessi, in una prospettiva di equilibrio del bilancio consolidato del servizio sanitario regionale. Tra le disposizioni in favore degli enti locali va menzionata altresì la norma, introdotta al Senato con un emendamento sempre presentato da Forza Italia, che prevede che nei contratti di mutuo stipulati con enti diversi dalla Cassa depositi e prestiti e dall'Istituto per il credito sportivo, agli enti locali basterà dare atto dell'approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, anziché attendere l'approvazione del progetto definitivo o esecutivo, come prevede la normativa vigente.

Tante altre sono le norme inserite in questo decreto. Quello che voglio evidenziare, prima di concludere, è che Forza Italia voterà, ovviamente, a favore del decreto-legge, così come rafforzato anche dal grande e importante contributo apportato dal nostro gruppo. Un provvedimento che dà risposte concrete alle attese dei cittadini, delle imprese e del territorio. Con questo decreto abbiamo guardato a tutti, ai giovani, agli anziani, alle imprese, ai cittadini, alle famiglie, agli enti locali perché questo è lo sguardo con cui noi ci rivolgiamo alla nostra società, un occhio a tutti, non un “mappazzone”, come è stato detto dalle opposizioni, ma un decreto misurato, che non lascia indietro nessuno. Un provvedimento che dà risposte concrete alle attese dei cittadini, delle imprese e del territorio - mi avvio a concludere -, con misure efficaci per le famiglie, soprattutto quelle più deboli, per i pensionati, per le partite IVA, per il nostro sistema produttivo e per quei settori strategici del Paese che si trovano in un momento di crisi e difficoltà, vista la situazione particolarmente complessa anche a livello internazionale. Gli italiani quindi possono contare su una politica lungimirante che non governa più a forza di misure tampone, ma anticipa e programma gli interventi per mettere in campo misure strutturali, quelle che variamo oggi. Per tutto questo, Presidente, Forza Italia annuncia il voto favorevole a questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Leonardo Donno. Ne ha facoltà.

LEONARDO DONNO (M5S). Signor Presidente, l'Italia sta attraversando un periodo di grande difficoltà sul piano economico e sociale. I divari sono sempre più accentuati e i cittadini non riescono a fronteggiare le varie difficoltà, il carovita, l'aumento delle rate dei mutui, delle bollette, l'inflazione, i salari troppo bassi. Problemi che il Governo Meloni però continua, evidentemente, a ignorare con una spregiudicatezza che rivela il suo vero volto. Quello di chi non ha alcun interesse a governare per il bene dei cittadini. Di fronte a tante richieste di aiuto il centrodestra sta, vergognosamente, continuando a non rispondere e noi questo non lo possiamo più accettare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

State collezionando una serie di fallimenti economici di cui si possono solo immaginare le catastrofiche conseguenze. A inizio dicembre l'Istat ha documentato il crollo dei principali indicatori economici e voglio citare solo alcuni di questi dati. Siamo passati dal più 8,3 per cento di crescita del prodotto interno lordo nel 2021 a uno striminzito più 0,6 per cento nel 2023. C'è stato un crollo della crescita anche sul fronte degli investimenti: dal più 20 per cento del 2021 a un più 0,6 per cento del 2023. Per non parlare poi del crollo della crescita della spesa delle famiglie e del fatto che l'Italia è l'unico Paese del G7 dove i redditi sono diminuiti rispetto alla media OCSE, dove questi redditi sono in aumento. Allora, avete capito o no cosa sta succedendo nel nostro Paese? Pare di no. Continuo con questi dati. Sempre l'Istat, Presidente, ha certificato che a ottobre del 2023 eravamo al nono mese consecutivo di calo della produzione industriale su base tendenziale. Ma come, eravate quelli che dovevate difendere gli imprenditori, dovevate tutelare le imprese, i cittadini che producevano reddito e invece restate immobili davanti a questa emergenza, che voi stessi avete creato? E mentre continuate a restare fermi però, Presidente, mentre questa maggioranza rimane praticamente ferma, gli imprenditori, quelli che dovevano tutelare non sanno più come andare avanti, perché li hanno traditi e abbandonati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non sono riusciti nemmeno a cogliere le opportunità che hanno ereditato, che potevano sfruttare, perché le abbiamo lasciate a loro e invece purtroppo le stanno sprecando.

L'Ufficio parlamentare di bilancio - non Leonardo Donno o il MoVimento 5 Stelle - ha certificato che a dicembre c'è un ritardo gigantesco sulla messa a terra dei fondi del PNRR. Fino ad ora è stato speso solo il 14,7 per cento del totale delle somme messe a disposizione; solo il 7,4 per cento delle risorse da spendere nel 2023 sono state effettivamente spese ad oggi. E sulla sanità un altro disastro, perché solo l'1 per cento dei 15,6 miliardi di euro a disposizione per la sanità pubblica sono stati spesi sempre quest'anno. Un altro disastro che si somma a questi è quello di aver tagliato i fondi alla sanità pubblica, destinando 2 miliardi di euro alla sanità privata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Come sempre, vedete che fate delle azioni che danneggiano il Paese e i cittadini italiani. Non vi rendete conto del disastro che state combinando. Vi abbiamo lasciato in eredità un treno di investimenti, ma questo treno non andava fermato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), come ha fatto il Ministro Lollobrigida, andava lasciato correre perché così stiamo perdendo una grande opportunità di crescita e di sviluppo per il nostro Paese.

Il decreto Anticipi, Presidente, si inserisce all'interno di questo quadro, purtroppo, drammatico e fallimentare. Anticipa, nei fatti, il fallimento del Governo Meloni, che sarà conclamato con l'approvazione, nei prossimi giorni, della legge di bilancio. A tutto questo si somma anche la trattativa, diciamo trattativa, dell'Italia in Europa sul Patto di stabilità e crescita che, però, non sta restituendo risultati favorevoli per il nostro Paese. Presidente, io comprendo il nervosismo di Giorgia Meloni, perché sta portando il Paese verso l'austerità e, in pratica, lo sta facendo sprofondare e andare al collasso, facendosi dettare la politica economica del nostro Paese dai falchi dell'austerità europea, quelli che lei sarebbe dovuta andare a combattere, quelli contro cui aveva promesso di combattere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Andava lì a battere i pugni sul tavolo, erano quelli contro cui ringhiava. Oggi, invece, quegli stessi falchi dell'austerità alla Presidente Meloni hanno messo la museruola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questa è la verità! Questo, però, Presidente - la Presidente Meloni per questo si innervosisce - lascerà una macchia, una responsabilità storica, indelebile proprio sul Governo Meloni e sulla Presidente del Consiglio che condannerà di fatto milioni di italiani a subire tagli, precarizzazione e privatizzazioni.

In tutto questo, ovviamente, il centrodestra che cosa fa? Non aiuta i cittadini, non aiuta il Paese, aiuta i poteri forti e vi spiego come: facendo loro un bel regalo. Con questo decreto, per esempio, il Governo rinuncia a prendere 450 milioni di euro di extraprofitti dalle aziende energetiche, per destinarli magari ai cittadini in difficoltà, e la stessa mancanza di coraggio la dimostra anche sugli extraprofitti delle banche. Grazie a voi, cari colleghi della maggioranza, i principali 5 gruppi bancari di questo Paese non verseranno ben 2 miliardi di euro di tassazione sugli extraprofitti che avremmo potuto recuperare per aiutare i cittadini in difficoltà; invece, nulla. Dunque, regali alle banche e pacchi ai cittadini, però pacchi, purtroppo, con brutte sorprese. Infatti, ci sono aumenti delle rate dei mutui a tasso variabile, che sono quasi raddoppiate, e in più ci sono stime che ci dicono che oltre 200.000 famiglie italiane in questo anno non sono riuscite a pagare una o più rate di mutuo a tasso variabile. Questo numero, purtroppo, potrebbe crescere. Voi, davanti a questo, che cosa fate? Nulla.

Presidente, mettiamo in chiaro le cose. Io non credo che si tratti di incapacità, qui c'è malafede e c'è una precisa volontà politica di un Governo che va contro i cittadini e crea solo caos (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e ci sono dimostrazioni incontrovertibili di questo. Avete criticato la Fornero e non solo avete fatto peggio di lei ma, addirittura, avete messo le mani in tasca ai pensionati. Sul MES avete fatto le barricate e ci avete accusato di alto tradimento per aver attivato il MES. Oggi, invece, scopriamo che non solo non abbiamo attivato il MES ma che non è stato nemmeno ratificato perché la ratifica la farete voi, cari colleghi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Riguardo ai bonus edilizi ora parlate della più grande truffa della storia di questa Repubblica quando, fino a poco tempo fa, volevate prorogarli. Addirittura, Forza Italia ancora oggi chiede la proroga dei bonus edilizi. Ma la cosa più vergognosa è che criticate i bonus edilizi e mezzo Governo ha utilizzato questi bonus edilizi: Salvini, Zangrillo, Urso, Sangiuliano, Calderoli, Valditara e addirittura la Premier Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Parlate di truffe ma la più grande truffa siete voi, cari colleghi della maggioranza.

Ancora, Presidente, sui migranti sareste dovuti andare al Governo a fare il blocco navale, il blocco navale. Che cosa hanno fatto, Presidente? Stanno governando e abbiamo il record di sbarchi, con oltre 150.000 arrivi, ad oggi.

Cosa altro avrebbero dovuto fare? Tassare le banche. Non tassano le banche e che fanno? Tassano i cittadini. Dovevano dare a tutti 1.000 euro, con un click, e, invece, danno una stangata ai cittadini italiani, con oltre 2 miliardi di euro di nuove tasse che pagheranno gli italiani. Presidente, chiedevano fino a poco tempo fa le dimissioni di tutti, si sarebbero dovuti dimettere tutti. Oggi, invece, rimangono vergognosamente in silenzio davanti alla pessima disciplina e al degrado istituzionale che hanno causato Gasparri, Lollobrigida, Santanche', Delmastro Delle Vedove e Sgarbi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Siete vergognosi, questa è la verità!

PRESIDENTE. Per cortesia, per cortesia.

LEONARDO DONNO (M5S). Smettetela di fare le vittime, basta. Date sempre la colpa agli altri. Cercano di annacquare il dibattito pubblico, di inquinare e di buttare la palla in tribuna. Basta! Questo non funziona più. Oggi al Governo ci siete voi, fate qualcosa, governate, se siete capaci, altrimenti andate a casa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questo è, Presidente.

Hanno raccontato, Presidente, che la coperta è corta. La coperta è corta, però questa coperta la allungano, diventa lunghissima quando si devono tutelare le lobby, i poteri forti, le banche, i loro amici. In questi casi diventa lunghissima. Quando, invece, bisogna aiutare gli italiani in difficoltà questa coperta diventa corta. Quindi, tengono al caldo i poteri forti e, purtroppo, lasciano al freddo i cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Onorevole, concluda, per favore.

LEONARDO DONNO (M5S). Allora, Presidente, dichiarando il voto contrario del MoVimento 5 Stelle, concludo dicendo che, purtroppo, siete la vergogna di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Nicola Ottaviani. Ne ha facoltà.

NICOLA OTTAVIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Io credo che ancora una volta dobbiamo capire se, quando veniamo in quest'Aula per discutere delle conversioni dei decreti, siamo davanti a un profilo di mera campagna elettorale (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia) che, tra l'altro, ci sarà soltanto da qui ai prossimi 4 anni, oppure, anche per onorare quelle indennità che percepiamo, andiamo a concentrarci sul thema decidendum. Altrimenti, portiamo avanti una mera fiera dell'ovvio, la tuttologia per cui va bene tutto e il contrario di tutto, e, soprattutto, possiamo prescindere completamente dagli argomenti iscritti all'ordine del giorno, come se in pratica ci fosse un ordine del giorno unico che dura 5 anni e parte dal giorno successivo alla proclamazione degli eletti all'interno di questo Parlamento.

In realtà, oggi ci stiamo occupando di altro, ci stiamo occupando di un decreto, il decreto Anticipi che, in realtà, come noi lo abbiamo definito anche ieri nel corso della discussione, dovrebbe essere ribattezzato come decreto Coerenza, decreto Coerenza rispetto al mandato elettorale sul quale si sono espressi milioni di cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Riguardo al mandato elettorale si potrà dire, e si continua a dire, che è una maggioranza relativa però, finché esiste questo regime parlamentare e, soprattutto, esiste questa Costituzione, quella maggioranza relativa ha diritto di governare e ha il diritto di fare la verifica del mandato alla fine del periodo di prova, se in senso lato così lo vogliamo definire. Allora, come possiamo non ricordare le indicazioni che sono pervenute in veste e in luce critica dalle opposizioni nel corso delle ultime ore quando, in ordine all'articolo 2, concernente il recupero delle prestazioni pensionistiche degli indebiti, si è detto: ma, diamine, state legittimando le pensioni indebite! Invece, se avessero letto bene l'articolo avrebbero compreso, senza neppure troppo sforzo, che la norma differisce al 31 dicembre il termine per la trasmissione della richiesta di recupero da parte dell'INPS. Si tratta cioè di un termine che lo Stato dà a se stesso per allungare il periodo di recupero nei confronti di coloro che non erano legittimati a quel regime pensionistico. Quindi, altro che favor nei confronti di chicchessia, è un favor che lo Stato fa a se stesso, probabilmente anche in applicazione del principio dell'interesse pubblico.

Ieri abbiamo parlato, anche a più riprese, dell'articolo 4, relativamente al rinvio della seconda rata dell'acconto, ma a questo punto è importante forse ricordare anche l'articolo 4-bis, che è relativo alla rimessione in termini per la definizione agevolata dei carichi affidati ai concessionari. Qui non stiamo parlando, quindi, di evasori, stiamo parlando di persone che non hanno bisogno di una norma che riapra i termini per pagare, se vogliono essere evasori, perché l'evasore non paga tout court (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questo mi sembra di evidenza solare, tranne per chi preferisca mettere occhiali molto scuri per evitare che la luce della verità possa trasparire rispetto a queste storiche vetrate, ma non è così.

Non è così anche per quanto riguarda un'altra questione che forse abbiamo sottolineato, signor Presidente, in questi giorni, quella relativa all'articolo 4-quinquies, comma 5, nel quale si fa riferimento agli accordi di ristrutturazione del debito previsti dal codice della crisi di impresa, alle cosiddette transazioni tributarie e fiscali che evitano non una mera procedura di recupero, ma il fallimento dell'impresa. Ancora una volta, noi riteniamo che il valore vero espresso all'interno del nostro codice civile non è quello del mero imprenditore, ma dell'impresa come sommatoria, non solo dell'intuitus del soggetto che la dirige, ma come valorizzazione del lavoro di chi vi è dentro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e, se salta l'impresa, non salta solo il cosiddetto riccone, al quale farebbe riferimento qualcuno che, in modo anacronistico, continua a guardare e a vedere profitto laddove il profitto non c'è, ma salta tutta l'organizzazione produttiva e del sistema del lavoro che coloro che sono a sinistra, invece, dicono soltanto a chiacchiere di voler garantire.

Quindi, è stato fatto riferimento, anche in queste ultime battute, a quella che sarebbe stata una sorta di distrazione, se non addirittura una mancia importante relativa al regime IVA per le prestazioni chirurgiche o estetiche. Ma, anche in questo caso, signor Presidente, se andiamo a leggere la norma, senza neppure troppi sforzi ermeneutici, capiremo - e qualcuno dovrebbe comprenderlo prima di noi - che non siamo davanti, come vorrebbero sostenere le opposizioni, all'apoteosi del botulino o al festival del collagene, ma siamo davanti a prestazioni di chirurgia estetica per andare incontro a problemi seri sotto il punto di vista del diritto alla salute, anche per quanto riguarda le complicanze psicofisiche (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) facilmente immaginabili se viene fatto uno sfregio permanente in volto al cosiddetto soggetto debole, destinatario della tutela che attiene al codice rosso e questi non ha la possibilità di ricorrere alla chirurgia estetica. Stiamo cercando in questo modo di ripristinare esclusivamente la condizione precedente con un profilo di restitutio in integrum, anche dal punto di vista del valore del soggetto che ha riportato danni. Del resto, non ci stiamo inventando nulla, perché la chirurgia estetica, laddove è destinata al profilo della tutela della salute, rientra, all'interno del nostro ordinamento, nell'ambito del Servizio sanitario nazionale ed è a carico del Servizio sanitario stesso; non lo è, invece, l'intervento di chirurgia meramente estetica, che non ripristina situazioni di benessere psicofisico.

Per andare poi molto velocemente, signor Presidente, a quello che continua a essere un altro elemento di novità importante, ossia alla possibilità di una proroga rispetto al riversamento dei crediti percepiti da alcune imprese in materia di ricerca e sviluppo, anche in quel caso - lo abbiamo ribadito ieri, a più riprese, e sembra che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire - non stiamo dando una mano agli evasori, stiamo dando una mano a quei soggetti che vogliono restituire quel credito, non perché valutato come inesistente, ma perché non ammesso a seguito di una procedura di verifica da parte dell'Agenzia delle entrate. Quindi, ci sono soggetti che, rispetto a un procedimento amministrativo, anziché pagare il difensore e anziché andare in contenzioso con lo Stato, preferiscono restituire ciò che non è stato loro riconosciuto. È questa un'evasione? Qui non stiamo facendo davvero la fiera dell'ovvio, ma credo che il vecchio professor Gallo potrebbe venirci in aiuto e spiegarci i prolegomeni essenziali del diritto tributario.

Per quanto riguarda poi i riferimenti fatti, nel corso degli ultimi interventi, alle indicazioni che provengono dall'Istat relativamente a quello che sarebbe un calo della produzione industriale e dello stesso prodotto interno lordo, stranamente non vengono ricordati quei dati ai quali abbiamo fatto riferimento anche ieri, ma che non sono dati nostri, ma dell'Istat, e riguardano l'occupazione: 588.000 occupati in più, è il dato storico più importante che vi sia stato da quando l'Istat ha iniziato ad acquisire questi dati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ma l'Istat ci dice anche un'altra cosa, che è stata saltata a piè pari, signor Presidente, nel corso di questi interventi: ci dice che quelle decisioni che sono state assunte da parte della BCE, nel corso degli ultimi 12-18 mesi, e che hanno prodotto un aumento esponenziale del costo del denaro, non sono decisioni neutre in tutta Europa, perché la curva degli investimenti e, quindi, la curva della domanda di credito alle banche è anelastica, laddove si parla di economie che ristagnano o di economie comunque ferme, ma, laddove si parla e si tratta di economie in ripresa e in espansione, come quella italiana, siamo davanti a una curva assolutamente elastica, che risente di quel costo assurdo che la BCE ha voluto procurare anche e soprattutto alle nostre imprese italiane. Ecco perché parliamo poi di bonus 110 e diciamo che è stato fermato lo sviluppo: è costato, fino a questo momento, al netto delle situazioni degli illeciti di cui ha parlato anche il Presidente del Consiglio ieri, 106 miliardi di euro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), ripeto, 106 miliardi di euro. Stiamo per approcciare e per approntare una manovra finanziaria di 25 miliardi di euro: tolti i 14 miliardi per l'abbattimento del cuneo fiscale e contributivo, rimangono 11 miliardi di euro a disposizione per la totalità dei nostri cittadini. Ciò significa che quei 106 miliardi, quella follia di quel momento, ha procurato, di fatto, l'incendio di 10 manovre finanziarie future (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Credo che non sia mai avvenuto, in un Paese occidentale, un aborto economico di questo tipo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Onorevole, concluda, per favore.

NICOLA OTTAVIANI (LEGA). …e bisogna dare alle cose il giusto nome! Ecco perché credo che quella vicenda, quella del 110, per come è stata applicata - non per come quel meccanismo è stato ideato e come lo si voleva attuare nel corso del tempo, e vado a concludere - rimanga l'esempio più disastroso dei conti pubblici della storia di questo Paese. Un finanziamento allo scoperto, signor Presidente, un assegno in bianco che è stato fatto sostanzialmente, non al Paese, ma a coloro che, in qualche modo, hanno potuto utilizzare la vulnerabilità di un progetto politico e finanziario che il Presidente del Consiglio dell'epoca sicuramente non aveva.

Ecco perché il nostro continuerà ad essere un voto a favore dello sviluppo, un voto a favore di questo decreto, che noi vogliamo ribattezzare non soltanto come decreto Anticipi, ma come decreto Coerenza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Saluto gli studenti e i docenti della scuola di primo grado Ambrit International School, di Roma, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Grazie di essere qui.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvio Lai. Ne ha facoltà.

SILVIO LAI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, ha ragione il collega che mi ha preceduto quando dice che questo è un decreto Coerenza, perché siete, sì, coerenti nella replica costante di questi decreti omnibus confusi e inapplicabili in termini legislativi. Sono provvedimenti che rimandano ad altri provvedimenti, rimandano al Governo l'attuazione di norme, garantiscono una buona dose quotidiana di propaganda e fanno regalie e donazioni a gruppi precisi e individuati, mai quelli più bisognosi, ma solo quelli che conoscete personalmente. Quotidianamente emergono dati in contrasto con quello che raccontate - come, per esempio, poco fa: “OCSE: PIL G20 nel terzo trimestre, 0,7 per cento di crescita, Italia 0,1” -, ma poi voi li prendete, diciamo, a pezzi. È vero che l'Istat dice che aumentano gli occupati: certo, ma aumentano i precari e i sottopagati e questo grazie al fatto che, con i primi provvedimenti che avete fatto, avete tolto i limiti, per esempio, ai contratti di lavoro a tempo determinato, non avete voluto affrontare, in quest'Aula, il tema del salario minimo legale, avete sostanzialmente consentito la precarizzazione dei rapporti di lavoro che, quella sì, aumenta, facendo aumentare la povertà e l'impossibilità dei giovani di mettere su famiglia.

Ora, questo provvedimento si caratterizza per essere un altro di quegli accumulatori seriali di norme inutili e dannose - sono patologie, queste -; lo ha detto anche il nuovo Presidente della Corte costituzionale, appena eletto, che ha parlato di un abuso di decretazione d'urgenza che non ha precedenti.

Ma qual è il motivo? Serve a nascondere una maggioranza oppressa e in confusione, che si affida soltanto, ma sempre con più sofferenza, a una leadership sostenuta dai sondaggi, ma contrastata quotidianamente all'interno stesso della sua compagine, in particolare dal suo Vice, in maniera evidente e senza vergogna. Lo abbiamo già detto, ma lo voglio ripetere, Presidente. In questo decreto c'è un macigno che pesa in maniera enorme, perché questo decreto non è coperto finanziariamente. Basta leggere la documentazione degli uffici della Camera per confermarlo, lo leggo direttamente dal dossier: significa che tali oneri per gli anni successivi al 2023, pur derivando dal presente decreto-legge, sono coperti non già attraverso quest'ultimo, come richiederebbe la vigente disciplina contabile, ma mediante il disegno di legge di bilancio per il 2024, il cui iter legislativo peraltro non è stato ancora concluso, e che utilizza ai fini di copertura l'intero ammontare delle risorse derivanti dallo scostamento per gli anni successivi al 2023. Può apparire una questione tecnica, ma è una questione istituzionale molto seria, prima che politica, perché, se si possono fare leggi non dotate di copertura, che rimandiamo a un provvedimento successivo, oggi lo si fa per 18.200.000 euro, domani lo si può fare per qualche miliardo, Presidente. E alterare queste regole e stramarle è pericoloso per tutti, anche per la credibilità degli uffici parlamentari che da sempre in questa istituzione sono un esempio di terzietà. Per chi crede nelle istituzioni, al loro valore indiscusso, al loro essere comune patrimonio al di sopra delle parti, di quelle che si confrontano alle elezioni, rendere discutibili alcuni pilastri normativi su cui si costruiscono leggi e bilancio dello Stato è molto pericoloso. Voi sbagliate a farlo, sbagliate a modificare prassi parlamentari che sono l'applicazione delle regole. Vale per il silenziamento degli spazi di opposizione, come avete fatto sul salario minimo; vale ancora di più sulle norme di bilancio, cui si guarda, lì sì, in Europa, non alle fotografie, per misurare la credibilità. Secondo voi in Europa siamo protagonisti. In realtà, al massimo, fate da spalla. Durante il dibattito sulle comunicazioni della Premier per il Consiglio europeo vi siete raccontati che siamo in una fase nuova in Europa. Secondo i colleghi che sono intervenuti ieri, di Fratelli d'Italia in particolare, saremmo passati da “ce lo chiede l'Europa” a “lo dice l'Italia”. Eppure è evidente che niente di quanto dite si sta realizzando; potete raccontarlo ai vostri tifosi, ma quelli non sono gli interlocutori giusti, perché ti danno sempre ragione. Con voi l'Italia in Europa si presenta con un Governo che parla con voci contrapposte, e, nonostante l'apertura di credito ottenuta, il percorso di questi mesi ha dimostrato che questo è quello che permane nei fatti. D'altronde come ci si può fidare di un'Italia che ha un Presidente del Consiglio che mantiene, e se ne vanta, come interlocutore privilegiato Orban, quello che ha calpestato lo Stato di diritto in Ungheria, che limita la magistratura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), censura la libera stampa, approva leggi che limitano la possibilità delle donne di studiare e lavorare, che pone il veto all'avvio della procedura di entrata dell'Ucraina nell'Unione europea, la stessa Ucraina che dite di sostenere per la guerra. Come ci si può fidare di un'Italia che mette insieme a Firenze, con il Vicepresidente del Consiglio, tutte le forze politiche nazionaliste, antieuropeiste e sfacciatamente neonaziste? Come può essere credibile in Europa l'altro Vicepremier, Ministro degli Affari esteri, costretto ogni giorno a confermare, rinnovare e garantire la fede europeista dell'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), quando il Governo si presenta in questo modo? Come ci si può fidare di un Governo che in Europa, figlia della più grande tradizione diplomatica, non nasconde l'uso della mancata approvazione della riforma del MES come elemento di pressione per altri interessi? Come ci si può fidare di un Governo che continua ad aggirare le norme europee, che inventa sotterfugi per aggirarle, che consente che la Rai faccia trasmissioni in prime time con negazionisti climatici, no-vax, oppure che propongono di violare la legge n. 194, facendo sentire il battito cardiaco a chi decide di accedere, con dolore e sofferenza, all'aborto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)?

Non è una questione etica e basta, siete in pieno conflitto, portate l'Italia, anche con questo, in pieno conflitto con il progetto di sviluppo europeo, con la sua storia di crescita dei diritti da secoli. E con tutto questo davvero potete credere o far credere agli italiani che in Europa vale il fatto da adesso che “lo ha detto l'Italia”? Temo che sia esattamente il contrario.

Questo provvedimento anticipa una legge di bilancio che porterà il Paese a imboccare la strada della recessione. Non bastano quegli occupati dell'Istat, collega. È il PIL che non cresce, e non crescerà, perché cresce solo per quella parte garantita dal PNRR. Ma voi il PNRR lo avete bloccato per un anno, e quello che avete adesso ottenuto come cambiamento non farà crescere il Paese. In queste ore affrontate la manovra di bilancio al Senato; tante marchette in questo provvedimento, altrettante nella legge di bilancio blindata. E quanta credibilità al vento, doveva essere approvata prima di Atreju; e invece non soltanto non è approvata, ma non sarà neanche approvata in Commissione prima della prossima settimana.

E poi lo dico perché secondo me qualcuno non se ne era accorto: ciò che è successo ieri sul ponte sullo Stretto, con un emendamento del Governo che sottrae 300 milioni dell'FSC alla Sicilia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) per acquisirlo come Governo, come Stato, come finanziamento statale, benvenuti nel magico mondo di Fitto, benvenuti nel magico mondo di Fitto, perché è il vostro Ministro che ha ottenuto dall'Europa la possibilità che il PNRR contenga la revisione dei programmi regionali dell'FSC, e che quindi possa essere deciso senza neanche il consenso delle regioni.

È lì dentro che c'è la madre di tutte le sottrazioni di risorse che voi nei prossimi mesi farete alle regioni, oltre che ai comuni, perché ai comuni gliele avete già tolte. Oppure il tema del superbonus. Ma davvero credete che qualcuno possa ancora fidarsi di quello che dice - lo dico ai colleghi di Forza Italia - il vostro relatore al Senato della manovra, che dice: no, guardate, lo faremo nel Milleproroghe. Ma quando? Dall'altra parte c'è il Ministro dell'Economia che dice che non se ne può fare nulla. Quindi, state continuando a illudere e a promettere a imprese che stanno per fallire per colpa vostra, a famiglie che ci rimetteranno tutto, di fare questo cambiamento, di riprendere almeno delle gare, di rinviare, ma non riuscirete a fare nulla perché non siete d'accordo tra di voi.

Concludo, solo un punto voglio citare, anzi due, uno velocissimo. Chirurgia estetica: collega, mi rivolgo anche al collega che ha parlato ieri, quella che voi chiamate chirurgia estetica non è nelle norme pubbliche, non esiste la specializzazione in chirurgia estetica. Esiste la specializzazione in chirurgia ricostruttiva, in chirurgia plastica. E tutte le cose che voi dite le fanno quelle specialità, tant'è vero che negli ospedali non esiste la specializzazione in chirurgia estetica, non esiste un reparto di chirurgia estetica. Quello è il festival del botulino, esattamente quello di cui ha parlato lei. E quei soldi non vanno minimamente a sostenere chi ha bisogno, chi ha un problema oncologico, chi ha un problema di cicatrici. Quello lo fa già ora il sistema sanitario pubblico con la chirurgia ricostruttiva e plastica. Quella è solo una servitù ai grandi interessi sanitari privati. Ma noi, e concludo, Presidente, volevamo usare i 450 milioni di euro che voi avete tolto ulteriormente alle banche come extraprofitti su 70 miliardi di crescita che hanno avuto l'anno scorso per finanziare quattro cose: garantire con un fondo un aiuto alle famiglie per gli interessi cresciuti dei mutui, garantire la crescita del Fondo affitti e morosità incolpevole, garantire un fondo affitti agli studenti che stanno abbandonando gli studi e garantire un bonus trasporti e un bonus energia, perché, se è vero che dite che non c'è bisogno di nuovi aiuti sull'energia, e concludo, nello stesso decreto di oggi spostate all'anno prossimo la vendita del gas del GSE perché l'anno prossimo il prezzo del gas crescerà. Quindi mentite due volte, o forse questa volta non mentite, mentite sulla legge di bilancio, e soprattutto degli interessi deboli vi siete interessati in campagna elettorale, ma quegli interessi deboli li avete lasciati nei manifesti elettorali e ora fate, invece, solo compagnia ai potenti. Per questo motivo noi diciamo “no” a questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cannata. Ne ha facoltà.

GIOVANNI LUCA CANNATA (FDI). Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, oggi discutiamo di un provvedimento noto come decreto Manovra, decreto Anticipi. Contiene misure urgenti in materia fiscale e soprattutto a tutela del lavoro e a sostegno delle famiglie e delle imprese.

È un decreto che, ancora una volta, dimostra la coerenza e l'impegno del Governo Meloni, dimostra la determinazione del Governo a stare accanto e vicino alle imprese, alle famiglie e ai lavoratori. È un decreto che, infatti, mette mano alle pensioni, mette mano alle regioni, agli enti locali, prevedendo misure di sostegno in materia di investimenti e sport, di lavoro, istruzione e sicurezza. Il decreto va letto nella sua interezza ed è complementare, è integrato alla manovra di bilancio.

Sappiamo benissimo quanto sia importante questo decreto e, soprattutto, lo chiamiamo “Anticipi”, perché anticipa una serie di misure che vanno incontro alle esigenze dei cittadini. Parliamo dei pensionati: anticipiamo per i pensionati la perequazione automatica delle pensioni, quindi, a dicembre, si avrà già un aumento delle pensioni al 100 per cento dell'inflazione. Aumentiamo, quindi, le pensioni e diamo l'opportunità a tutti i pensionati di avere un potere di acquisto al pari dell'inflazione. È un decreto che, ancora una volta, anticipa e dà risposte con 1,5 miliardi di euro. Diamo risposte ai dipendenti pubblici, adeguando il contratto con 2 miliardi di euro. Diamo risposte a 70.000 lavoratori delle banche che, ancora una volta, con il fringe benefit, vedevano una stortura, non potevano avere quel giusto ristoro e grazie a noi, invece, si interviene. Diamo risposte ai titolari di partita IVA, a quel ceto medio a cui diciamo di poter pagare la seconda rata di acconto a gennaio piuttosto che a dicembre. Lasciamo denari nelle tasche dei cittadini italiani e delle partite IVA: è quello che stiamo facendo e i risultati sono chiari.

Ascoltavo prima dai banchi dell'opposizione qualcuno parlare di indici. Dovete saper leggere, però, gli indici; dovete saperli ascoltare e, soprattutto, interpretare. La Confcommercio, proprio ieri, la CGIA di Mestre ci dice che il Natale, quest'anno, sarà senza pessimismo, sarà un Natale in cui si vedrà aumentare la spesa di circa 800 milioni di euro, avremo 8 miliardi di euro rispetto ai 7,2 del 2022. La gente spenderà, o meglio 4 italiani su 5 spenderanno, in media, più di 300 euro e, quindi, guarderanno al Natale con fiducia grazie a un aumento delle tredicesime, grazie all'aumento che abbiamo previsto per le pensioni, grazie all'aumento - come abbiamo detto prima - dei contratti per i dipendenti pubblici. Noi stiamo, ancora una volta, dimostrando con i fatti di dare forza al Paese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Lo facciamo per tutti, lo facciamo, ancora una volta, con risultati concreti e dati chiari: un aumento, nei primi 9 mesi di quest'anno, dello 0,6 per cento per la crescita delle famiglie, e delle spese. Ancora volta, questi sono dati della CGIA di Mestre.

Noi in tal senso rispondiamo con i fatti, con atti concreti.

Ho ascoltato prima le dichiarazioni di Italia Viva, Azione, PD, 5 Stelle: non ho compreso bene perché oggi debbano votare contro l'aumento delle pensioni dei cittadini. Parlavate di vergogna: io credo che bisognerebbe vergognarsi di fronte a un voto non favorevole per l'aumento delle pensioni in anticipo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Credo sia importante, ancora una volta, dimostrare, invece, con i fatti ciò che noi stiamo facendo e ciò che voi non avete fatto. Qualcuno diceva che voi ci avete lasciato un'Italia con un treno di investimenti. Io credo che quello che voi ci avete lasciato sia un treno in ritardo su tutto, un treno che ha dimostrato che l'Italia era dietro gli altri Stati, mentre, oggi, è la locomotiva a livello internazionale e, soprattutto, a livello europeo, ancora una volta, con dati alla mano che lo dimostrano.

Anche quando si parla di pagamenti e di ritardi, vorrei far notare che basta andare su Internet per vedere che i ritardi sono stati fatti quando governavate voi, il Governo di Conte era in ritardo su tutto. Lo diceva anche Zingaretti: il Governo è in ritardo! Conte si scusava per i pagamenti alle imprese perché erano in ritardo. Avete portato diverse aziende al fallimento. E, soprattutto, parlate degli extraprofitti che hanno fatto le banche: li hanno fatti grazie a voi, grazie al superbonus con cui avete regalato denari alle banche (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È chiaro che lo avete fatto voi. Anche su questo, mi sembra chiaro che noi, invece, guardiamo alla platea dei pensionati, delle imprese e dei lavoratori. Voi avete dato risorse soltanto a un 4 per cento di fabbricati e di immobili e ad alcune seconde case e castelli. Questo è quello che voi avete fatto: dovreste voi semmai provare vergogna e, quindi, in tal senso, voi stessi dovreste vergognarvi.

Ancora una volta, noi, invece, interveniamo. Anche su energia e carburanti, in questi giorni ci siamo resi conto tutti che è calato il prezzo della benzina. Siamo intervenuti sulle accise e, anche lì, vorrei che fosse chiaro: quando aumentano i prezzi del carburante, la colpa è del Governo, se diminuiscono, invece, è chiaro che i meriti sono degli altri (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). A questo punto, mi sembra necessario essere onesti intellettualmente: noi interveniamo su qualcosa che, comunque, ha un suo ciclo a livello internazionale, ma stiamo intervenendo con questo decreto anche per cambiare il metodo di calcolo e la riduzione delle accise, non più sui due mesi precedenti, ma sul mese precedente.

Ancora una volta, diamo risposte alle piccole e medie imprese.

La legge Sabatini viene implementata con i fondi - più 50 milioni di euro -, il Fondo di garanzia per le imprese viene implementato, con circa 55 miliardi di euro con cui garantiremo gli investimenti. Nel momento in cui vediamo che gli interessi sono aumentati, che la BCE ha aumentato troppo gli interessi e, quindi, che non c'è facilità di accesso al credito per le imprese, noi interveniamo aiutando e sostenendo, ancora una volta, le attività, le micro e le piccole e medie imprese.

Questi sono i fatti, questo è il decreto Anticipi. Forse a qualcuno darà fastidio questo nome, perché noi siamo in grado di anticipare i tempi, noi siamo in grado di continuare sul nostro percorso, dando risposte concrete al territorio. Lo facciamo anche per le regioni, dando, in questo caso, risultati e fondi alla Sicilia, al Trentino, alla Toscana per gli alluvionati. Interveniamo sulle università. Qualcuno parlava di interventi per gli studenti e le case: noi lo stiamo facendo. Perché non l'avete fatto voi quando c'eravate? Ancora volta, siete in ritardo, siete stati in ritardo e noi lo stiamo facendo. Quindi, altri 100 milioni di euro che andiamo a stanziare oltre il target previsto del PNRR.

Interveniamo sulle scuole paritarie, sul bonus psicologico e sull'IVA per l'estetica, quindi per la chirurgia estetica ai fini terapeutici. Lo dico perché è importante, in questi giorni se ne parla. Noi crediamo che questa sia una norma di buonsenso a sostegno di una chirurgia rigenerativa: e penso alle tante ragazzine, alle donne vittime, sfregiate: noi andiamo incontro anche a questo, cerchiamo di sostenerle con un bonus che aiuti il benessere psicofisico.

I risultati sono chiari e così vado a concludere. L'Istat dice che vi è un record: dal 2004, quando si misuravano le serie storiche, noi oggi abbiamo il massimo degli occupati e lo abbiamo anche in quella serie storica che dimostra l'incremento della popolazione femminile, che lavora sempre di più grazie al sostegno che noi stiamo dando, alle misure ad hoc che abbiamo messo in campo. È un Governo del fare, un Governo che interviene su tutti i fronti, un Governo che interviene in anticipo, un Governo che, in questo senso, è contro i ritardatari cronici e che vuole continuare a fare. Noi voteremo favorevolmente al decreto-legge Anticipi e continuiamo con grandi risultati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 1601​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1601: S. 912 - "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili" (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente. Torno su un argomento che ho sottoposto all'attenzione della Presidenza e dei colleghi due giorni fa, e cioè sulla discussione che si sta facendo, in ambito europeo, sulla legge sulla libertà di stampa, lo dico in italiano, per capirci. Le notizie che venivano da fonti investigative e giornalistiche europee che sono famose, rimarcavano il fatto che, secondo tali fonti, il Governo italiano, insieme ad altri Paesi, Francia e Germania, starebbero facendo pressioni affinché in questa legge sia inserita la possibilità, per i Governi, di spiare i giornalisti e le loro fonti, per non meglio precisate esigenze di sicurezza nazionale. Sono venute fuori, oggi, altre notizie di stampa, che rendono la faccenda ancora più paradossale e grave perché, interrogato da giornalisti, il Ministro degli Affari esteri, che quindi avrebbe competenza in materia, si è dichiarato del tutto all'oscuro di queste azioni che starebbe facendo il Governo; stessa cosa il Ministro Nordio. Quindi, parrebbe, da queste ricostruzioni, che di queste pressioni si stia occupando direttamente Palazzo Chigi, su richiesta del DIS. Siccome non può sfuggire ad alcuno di noi la gravità di fattispecie di questo tipo, a nome del MoVimento 5 Stelle non solo reitero la richiesta di informativa urgente del Governo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), ma chiedo che davvero venga a spiegarci, perché qui si tratta di attaccare non solo la libertà di stampa, ma anche la libertà di controllare quello che fanno i Governi. Quindi, davvero, Presidente, mi rimetto a lei e spero che quanto prima, quindi già la prossima settimana, venga un esponente del Governo a raccontarci che cosa sta succedendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Onorevole Pellegrini, ovviamente mi farò parte diligente rispetto alla sua richiesta.

Seguito della discussione del disegno di legge: Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2022-2023 (A.C. 1342-A​) (ore 12,51).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1342-A: Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2022-2023.

Ricordo che, nella seduta del 4 dicembre, si è conclusa la discussione generale e il relatore, deputato Stefano Candiani, e la rappresentante del Governo non sono intervenuti in sede di replica.

(Esame degli articoli - A.C. 1342-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge e delle proposte emendative presentate (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione. In particolare, il parere della Commissione bilancio reca una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che è in distribuzione e che sarà posta in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 1342-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Ha chiesto di intervenire sul complesso degli emendamenti l'onorevole Gianluca Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Farò un intervento breve, ma che ritengo utile alla discussione per quello che riguarda la comprensione dell'utilità di questa normativa e, soprattutto, la portata degli emendamenti depositati dall'opposizione. Si tratta di una normativa europea che cerca di dare una linea guida e di aiutare le imprese a rendere le loro dichiarazioni reddituali più trasparenti e consentire anche, però, che questa trasparenza non vada a inficiare la possibilità delle stesse di partecipare o, in qualche modo, avere conseguenze negative sulla pubblicazione dei loro dati reddituali per attività svolte al di fuori del proprio Paese. Leggendo l'elenco degli emendamenti che sono stati depositati, è abbastanza ridondante, in quanto sono tutti abbastanza simili e sono tutti legati soprattutto a due temi, di cui uno che ritengo assolutamente pleonastico, perché, all'interno di questa decina di emendamenti, continua a ripetersi che il Governo, nel mettere in campo questa norma e quindi nell'emanare i propri provvedimenti, dovrebbe ispirarsi a una trasparenza e a un'economia nell'emanazione degli stessi: cosa che, sicuramente, il Governo farà, senza bisogno che una legge vada a inserire questi princìpi, che sono di natura costituzionale e a cui il Governo sicuramente si deve attenere. Non c'è, dunque, bisogno di inserirli in una serie di emendamenti, che vanno a caricare oltremodo questa norma con parti che sono già dettate chiaramente e ripetutamente nel nostro ordinamento da fonti di rango anche molto più elevato, soprattutto in una normativa che deriva da una direttiva europea già molto chiara in quello che vuole disciplinare, quindi senza esigenza di ulteriori specifiche e modifiche.

Entrando, poi, nel merito dei singoli emendamenti, si rileva spesso un contrasto tra quello che gli stessi firmatari chiedono in emendamenti diversi, e cioè: da una parte, si chiede, ad esempio, e riporto una frase, di “ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese”, frase assolutamente condivisibile, se non fosse che poi, in tutti gli altri emendamenti e nella stessa parte dello stesso emendamento, si va, invece, a richiedere che vi sia un ulteriore onere, ad esempio per i dati non pubblicati, dati che la norma prevede che non siano pubblicati proprio per alleggerire e sgravare le imprese, in qualche modo, da un onere, e anche per consentire che notizie riservate non vengano rese pubbliche, e si chiede, invece, che ci sia una pubblicazione sui siti delle stesse imprese, come se fosse naturale che esista un sito web per ognuna di queste imprese; quindi si impone la creazione di un sito web, si impone la pubblicazione e si chiede di imporre sanzioni nel caso in cui questa pubblicazione sul sito web, che non è prevista dalla normativa, non si sia concretizzata. Tutto questo, a fronte di quello che vi ho appena letto, cioè una frase dove si chiede di introdurre nella norma il fine di ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese. Dunque, c'è una chiara contraddizione: da una parte, si vuole esprimere un principio, che, da questa parte e anche dal Governo, è assolutamente condivisibile, ossia quello della riduzione degli oneri amministrativi delle imprese, mentre, dall'altra parte, si chiede di pubblicare dati che la normativa prevede possano essere omessi, di fare un sito Internet su cui pubblicarli e di prevedere sanzioni per chi non provvede a pubblicare questi dati. Addirittura, in uno di questi emendamenti si va a richiedere anche che vi sia un preventivo parere dell'Agenzia delle entrate per le parti da non pubblicare, riguardanti le proprie attività all'estero. Dunque, da una parte, si prevede di chiedere un parere preventivo all'Agenzia delle entrate, quando la normativa europea nulla chiede e nulla dice al riguardo, si chiede di fare un sito Internet, di pubblicare e di imporre termini, di imporre attività ulteriori da fare, e si chiede addirittura di imporre un termine entro cui queste informazioni, nel caso in cui venga meno il pregiudizio, vengano poi successivamente pubblicate: si indica prima 3 anni, poi si riduce a 2 anni.

Rimane, però, sempre il problema di capire quando il pregiudizio venga meno, perché altrimenti vi è discrezionalità anche per capire quando il pregiudizio venga meno, mentre questi emendamenti cercano di inserire un qualcosa in più, un aggravio, un verificare via, via, quando il pregiudizio viene meno; ciò significa controversie, significa dover chiedere dei pareri preventivi all'Agenzia delle entrate, quando, dall'altra parte, si prevede, invece, e si chiede una riduzione di oneri per le imprese.

Allora, a fronte di una serie di emendamenti, a firma anche degli stessi presentatori, che sono assolutamente contrastanti con buona parte degli stessi che prevedono una normativa che è già prevista nel nostro ordinamento, cioè la trasparenza, la chiarezza degli atti, la minor spesa pubblica nella predisposizione di questi atti e nell'esecuzione degli stessi, non si può non osservare come abbiano prevalentemente natura dilatoria o, semplicemente, è come se volessero far presente che un'opposizione esiste, che lancia alcuni spot, che in realtà sono gli ideali del centrodestra, cioè ridurre gli oneri per le imprese. Dall'altra parte, però, si chiede, invece, di imporre dei termini, di valutare quando viene meno il pregiudizio, di chiedere dei pareri preventivi all'Agenzia delle entrate, di fare cioè esattamente l'opposto.

Per questo riteniamo che gli emendamenti, almeno per quanto riguarda l'articolo 1, siano di fatto per noi irricevibili, perché, seppure abbiano la parvenza in alcune parti generiche di qualcosa di positivo, in realtà, quando si va a concretizzare la modifica che si vuole andare a fare nella direttiva europea questa finirebbe per indebolire le nostre imprese a favore delle imprese straniere, perché quando si chiede di non avvalersi del comma 6 dell'articolo 48, cioè della possibilità di non pubblicare parte della documentazione dell'attività svolta dall'impresa anche in altri Stati, lo si fa proprio per impedire che ci siano delle rivelazioni di notizie, che devono rimanere commercialmente segrete. Allora, se gli altri Stati europei possono avvalersi dell'articolo 48, com'è previsto, e il Parlamento italiano dovesse, invece, come ripetutamente richiesto in questo emendamento, non avvalersene, le nostre imprese, pur rimanendo in ambito comunitario, sarebbero danneggiate dalle imprese vicine di casa, come quelle francesi, tedesche, spagnole e tutte le altre, che potrebbero invece avvalersi di questa facoltà, quindi, non rendendo note le proprie attività e quanto da esse ne deriva.

Per questo motivo, preventivamente, già in questa fase, riteniamo che l'articolo 1 così come formulato sia già completo e non necessiti di modifiche che, al contrario che aumentarne la facilità di interpretazione per le imprese, vadano a creare cavilli ulteriori di tipo burocratico di cui le nostre imprese, oggi, proprio non hanno bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Calogero Pisano. Ne ha facoltà.

CALOGERO PISANO (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Vorrei prendere la parola per sottolineare il buon lavoro fatto dalla Commissione politiche dell'Unione europea, che seguo come segretario, e condotto durante questi mesi per raggiungere il migliore testo possibile per una buona ricezione degli atti dell'Unione europea. L'appartenenza all'Unione europea è per noi un motivo di vanto, siamo europeisti e lo siamo convintamente. È per questo che lo spirito, sia con il Governo sia nel nostro lavoro parlamentare, è collaborativo e costruttivo, in quanto riteniamo che il nostro contributo possa essere un valore aggiunto.

Sono convinto che questo atto sia fondamentale per garantire la stabilità di quell'area di collaborazione, pace e sicurezza che è l'Unione europea. Come gruppo abbiamo presentato diversi ordini del giorno a questo provvedimento, perché crediamo che l'azione del Governo possa essere ancora più incisiva, seguendo la strada virtuosa che ormai da un anno ha intrapreso, una strada fatta di relazioni con tutte le istituzioni europee, relazioni che ci danno la possibilità, finalmente, di far sentire la nostra voce ed essere rispettati in tutti i consessi internazionali. La riprova di quanto dico sta nei risultati che sta portando a casa questo Governo, dal pagamento della quarta rata del PNRR al decreto-legge Sud che abbiamo approvato, tutti provvedimenti frutto di mediazione e collaborazione tra i Ministri del Governo Meloni e le istituzioni europee. Vorrei, in particolare, parlare del tema fondamentale di questa legge di delegazione che riguarda la protezione dei lavoratori dai rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni. Voglio parlare di questo tema, perché questo gruppo ha, dall'inizio del mandato, riservato la sua azione a sostegno dei malati oncologici, da ultimo, con l'approvazione della legge sull'oblio oncologico, voluta fortemente dal collega Bicchielli. In questo senso, l'obiettivo vuole essere quello di delegare il Governo ad assumere decisioni coraggiose in materia di sicurezza sul lavoro. Il tema della sicurezza sul lavoro non può essere più demandato; è una tematica importante, ma in costante mutamento, è un tema che deve coinvolgere tutti i lavoratori e i datori di lavoro per creare una rete virtuosa all'interno delle aziende, fatta di formazione e d'informazione.

Nei Paesi industrializzati circa il 4 per cento di tutti i decessi per tumore è riconducibile a un'esposizione professionale. In Italia, quindi, circa 6.400 decessi all'anno per patologie tumorali sono attribuiti a una patologia derivante dall'esposizione ad agenti cancerogeni presenti nell'attività lavorativa. Per questo motivo noi auspichiamo e chiediamo al Governo di continuare a sostenere le misure a favore dei malati oncologici, al fine anche di arginare questi fenomeni derivanti dalle esposizioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Presidente, approfitto di questo spazio che mi è stato dato per parlare sul complesso degli emendamenti, per sottolineare il grande lavoro che è stato fatto dalla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) su questa legge di delegazione. Prima di tutto, prima di entrare nel merito degli emendamenti, ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato all'iter legislativo, fino ad arrivare a questo punto, fino ad arrivare ad oggi, all'Aula, qui, a Montecitorio. Innanzitutto, ci tengo a ringraziare per il grande lavoro svolto i due relatori, il relatore Candiani e la relatrice Mantovani, cui spero che l'Aula riservi un applauso, in questo momento (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), perché hanno compiuto veramente il lavoro con un impegno eccezionale. Ringrazio, ovviamente, il gentile, presente e attento Sottosegretario, Matilde Siracusano, per la presenza costante in XIV Commissione, ringrazio tutti i deputati, i gruppi di maggioranza e i gruppi di opposizione, anche per la capacità di svolgere un dibattito pulito, un dibattito con tempi serrati, un dibattito sul merito degli articoli, sul merito delle direttive e dei regolamenti, che oggi stiamo andando a convertire in legge. All'interno del complesso degli emendamenti, sono stati accettati anche emendamenti dell'opposizione e, di contro, l'opposizione ha anche votato o, comunque, contribuito a emendamenti di maggioranza. Molti di questi emendamenti sono, poi, anche emendamenti originali del Parlamento, quindi, evidentemente, c'è qualcosa che arriva dal Governo, ma sono principalmente emendamenti di natura parlamentare.

Questo vuole sottolineare che, quando c'è la necessità, la voglia di lavorare insieme, anche fra maggioranza e opposizione, il Parlamento lavora bene e torna protagonista del dibattito istituzionale, il Parlamento torna al centro della scena politica e questo è qualcosa di fondamentale nella nostra Repubblica che è appunto parlamentare (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Passerei poi a ringraziare per tutto il grande lavoro che hanno fatto ma che stanno facendo ancora in questo momento, perché dobbiamo ricordare che, mentre stiamo qui a discutere di questo provvedimento, ci sono comunque i nostri legislativi che ancora adesso stanno lavorando sull'ultima parte di questo provvedimento, ovvero sugli ordini del giorno. Quindi, un grande ringraziamento va a tutto il lavoro svolto dai nostri uffici. Voglio ringraziare, da presidente di Commissione, i legislativi e i funzionari della XIV Commissione, politiche dell'Unione europea, ma contestualmente voglio ringraziare anche i legislativi dei gruppi di opposizione e di maggioranza, perché anche loro hanno svolto un lavoro incredibile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Ringraziamo il Ministro Fitto, ringraziamo i legislativi del Ministero, perché (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). … anche loro hanno svolto un lavoro importantissimo (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego!

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Volevo passare, se mi è consentito, al nodo, al centro di questo mio intervento. Il centro di questo mio intervento, d'accordo con la Commissione, è sull'iter della legge di delegazione europea, perché questo iter (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Chiedo scusa. Colleghi, per favore ascoltiamo il collega Giglio Vigna (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Dicevo che l'iter della legge di delegazione europea (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Vi prego di ascoltare il collega Vigna. Per favore, per favore!

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). … è evidentemente un iter vetusto, un iter che ha qualcosa (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Per favore! Colleghi, non va bene, non va bene, abbiate pazienza…

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). …L'iter della legge di delegazione europea è un iter vetusto, è stato pensato ed è stato creato in un altro periodo storico, in un altro momento (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle – Deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle battono le mani sui banchi e scandiscono: “Vergogna, vergogna!”)

PRESIDENTE. Per favore!

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). …in un momento storico in cui evidentemente le direttive e i regolamenti europei che passavano dall'Aula di Montecitorio….

PRESIDENTE. Colleghi!

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). …e dall'Aula di Palazzo Madama avevano molto meno importanza della normativa nazionale (Proteste del deputato Della Vedova)

PRESIDENTE. No, no, onorevole Della Vedova, la prego. Onorevole Della Vedova. Mi usi la cortesia.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). …e avevano un peso anche minore sul sistema politico, sul sistema della normativa e, in generale, sul sistema Paese (Commenti dei deputati Della Vedova e Donno).

PRESIDENTE. No, no. Onorevole Donno, la prego. Onorevole Della Vedova, vi prego. No, non va bene così.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Quindi, c'è la necessità, come stavo dicendo, in XIV Commissione di modificare l'iter della legge di delegazione europea (Commenti del deputato Stefanacci)

PRESIDENTE. Onorevole Stefanacci, per favore…

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). …e al contempo la necessità di modificare anche l'iter della legge europea (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. No, no, per favore!

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Allora, vedete, cari colleghi e Presidente, quando il Ministro Fitto portò in Aula il decreto-legge Infrazioni (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Per favore, per cortesia!

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). …io fui fra coloro che all'inizio storsero il naso; non riuscivo a capire qual era la ratio di portare un provvedimento sostitutivo della legge di delegazione europea e della legge europea (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'ItaliaApplausi ironici dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Al termine (Commenti)... Sì, però fatemi fare il passaggio successivo perché è importante.

PRESIDENTE. Colleghi!

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Al termine dell'iter del decreto-legge Infrazioni mi accorsi di quanto questo strumento fosse più snello rispetto alla legge di delegazione e alla legge europea, perché è uno strumento che andava ad attribuire l'iter legislativo unicamente ed esclusivamente alla XIV Commissione.

Detto questo, cosa stiamo facendo? Cosa stiamo ipotizzando? Stiamo ipotizzando di … Presidente ho finito il tempo (Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle - Deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle battono le mani sui banchi e scandiscono: “Ancora, ancora!”)?

PRESIDENTE. No, ce l'ha ancora il tempo. La richiamo io...

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Quindi, cosa stiamo pensando? Stiamo pensando di andare a modificare l'iter …

PRESIDENTE. Colleghi, no, per favore. Onorevole Auriemma, onorevole Colucci, onorevole Penza. No!

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Presidente, io non mi sento disturbato per niente. Posso anche continuare (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia - Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Anzi, sono felice delle sollecitazioni che arrivano dall'Aula.

PRESIDENTE. Onorevole lei ha 14 minuti ancora. Oltre no.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Quindi, vedo che purtroppo il tempo sta finendo. Risottolineo l'importanza di andare a creare un iter più moderno. Colleghi, noi cosa stiamo facendo? Io però richiamerei un attimo e mi rivolgerei soprattutto ai colleghi più interessati all'aspetto di conversione delle direttive e dei regolamenti. Colleghi, se si potesse un attimo, poi vado a concludere (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), se questo è il desiderio dell'Aula.

PRESIDENTE. Per favore, per favore! Prego, collega.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Qual è la necessità vera? Cosa stiamo facendo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Colleghi, qui stiamo convertendo regolamenti e direttive e noi stiamo andando a (Una voce dai banchi dell'opposizione: “Ad Atreju”)… Io personalmente ad Atreju no, i colleghi di Fratelli d'Italia sì. Noi stiamo andando a sanare regolamenti e direttive e questo …

PRESIDENTE. Per favore, colleghi, non interrompiamo.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). …vuol dire che lo Stato, da domani, dopo che verrà approvata questa legge, avrà evidentemente meno costi, perché qui ci sono delle infrazioni. Un iter più veloce - adesso mi faccio un attimo serio e pregherei all'Aula di comportarsi nello stesso modo, se lo ritenete, ovviamente, non voglio imporre niente a nessuno -, un iter che vada ad attribuire alla XIV Commissione la competenza totale di questi due provvedimenti, della legge di delegazione e della legge europea, è un qualche cosa che stiamo sottoponendo a tutti i gruppi. Per quale ragione, onorevoli colleghi? Semplicemente per avere un iter più efficiente e un iter più efficiente - e mi riferisco all'onorevole De Luca, all'onorevole Scutella' e all'onorevole De Monte, che stanno dando una mano anche all'opposizione per questa riforma del regolamento -, un iter più veloce vuol dire un Paese più efficiente, vuol dire andare a sanare regolamenti e direttive in modo più pragmatico, più veloce, più stringato. Questo non è né populismo, né sovranismo e neanche la rivendicazione da parte di una Commissione che si sente centrale nel dibattito di quest'Aula, non solo, ma anche nel dibattito politico.

Noi stiamo andando a chiedere, con questa riforma del Regolamento, alla Giunta per il Regolamento e, poi, alla Conferenza dei presidenti di gruppo, fino al Presidente della Camera, la possibilità di lavorare in un modo più veloce e questo senza ovviamente togliere gli elementi di spazio che servono alla maggioranza e all'opposizione. Questo lo facciamo per che cosa? Per il Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Saluto le ragazze e i ragazzi dell'istituto comprensivo “Giovanni Cena” di Cerveteri, in provincia di Roma, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Per richiami al Regolamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un richiamo sul Regolamento l'onorevole De Luca. Onorevole De Luca, ci può dire qual è il riferimento del Regolamento, per favore?

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Articoli 8 e seguenti del Regolamento.

PRESIDENTE. Prego, ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Noi chiediamo una cosa molto semplice, Presidente, e la stiamo chiedendo da mesi, cioè che questo provvedimento venga discusso. Quello che stiamo verificando oggi è una mancanza di rispetto totale per quest'Aula e per questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È vergognoso! Ci vuole un sussulto di dignità, abbiate un sussulto di dignità e di orgoglio (Proteste del deputato Foti). Perdere tempo e fare auto-ostruzionismo in questo modo da parte della maggioranza su un provvedimento che è in ritardo di mesi - perché vi ricordiamo che è stato approvato il 28 luglio scorso dal Governo - è inaccettabile.

PRESIDENTE. Onorevole, però devo segnalare che, senza alcun intervento di tipo politico, l'intervento è legittimo in base al Regolamento.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). È un richiamo al Regolamento. Fare un auto-ostruzionismo su un provvedimento che ha un'urgenza assoluta è per noi inaccettabile, è un'offesa assoluta ai lavori di questo Parlamento ed è irrispettoso per quello che abbiamo fatto in Commissione e per quello che dobbiamo fare qui. Chiediamo rispetto e serietà da parte della maggioranza. Una cosa è intervenire nel merito, una cosa è perdere tempo con interventi ridicoli come quelli che abbiamo ascoltato (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

TOMMASO FOTI (FDI). Sei tu ridicolo!

PRESIDENTE. No, no, no, mi consenta. Chiedo scusa, un intervento non è mai ridicolo. Non è accettabile questo.

Ha chiesto di parlare su un richiamo al Regolamento l'onorevole Della Vedova. Ne ha facoltà. La prego sempre di indicare l'articolo di riferimento.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Articolo 8: “Il Presidente rappresenta la Camera”, e mi fermo qui. Io ho visto, signor Presidente, che prima lei si indispettiva perché qualcuno aveva un comportamento sonoro nei confronti di quanto stava accadendo. Io le chiedo, signor Presidente, chiedo a lei e, in particolare, al Presidente Fontana, di rappresentare tutta la Camera, perché il Presidente deve essere super partes e, siccome è un Presidente espresso dalla maggioranza, deve anche apparire super partes e lei oggi non sta rappresentando la Camera per quanto riguarda l'opposizione.

Avete stravolto la fisiologia legislativa, con il record massimo di decreti e fiducie. Non avete il coraggio di fare fisiologicamente quello che siete in grado di fare perché avete la maggioranza. Arriva il MES e votate contro o lo rispostate in Commissione. Questo auto-ostruzionismo, signor Presidente, non è dignitoso. Lei deve rappresentare la Camera e deve chiedere che la maggioranza abbia un comportamento consono e rispettoso delle prerogative dell'opposizione. Siamo stati tutti in maggioranza e all'opposizione (Commenti del deputato Foti). Una cosa del genere, onorevole Foti, da parte della maggioranza che rivendica quasi di essere il primo Governo democratico della storia della Repubblica - e per fortuna non è così - non è accettabile da parte della vostra maggioranza. Non è una questione di Regolamento e nemmeno di fair play (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), è una questione di rispetto.

PRESIDENTE. Per favore, colleghi!

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Lei rappresenta la Camera e deve rappresentare anche l'opposizione. È una questione di rispetto formale e sostanziale dell'opposizione, rispetto a cui oggi voi state mancando, perché non avete il coraggio, non avete gli attributi, non siete in grado di venire qui (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

MANLIO MESSINA (FDI). Ce li hai tu gli attributi! Hai cambiato 92 partiti…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Della Vedova…

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). …e dirci “sì” o “no” al MES. Chiudo, signor Presidente.

PRESIDENTE. No, onorevole Della Vedova, il tema è un altro.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). E se voi membri di maggioranza accettate (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Onorevole Osnato, per favore.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Posso finire?

PRESIDENTE. Onorevole Della Vedova, la faccio terminare. Però, voglio dire che il Regolamento è rispettato alla lettera.

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). Trenta secondi e finisco.

SALVATORE DEIDDA (FDI). È un comizio!

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). E se voi membri della maggioranza accettate che per la prima volta nella storia la legge di bilancio, la legge più importante, arrivi in questa Camera in prima lettura tra Natale e Capodanno (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

MANLIO MESSINA (FDI). Dai che a Capodanno cambi un altro partito!

BENEDETTO DELLA VEDOVA (MISTO-+EUROPA). …io ritengo che facciate un grave errore nei vostri confronti…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Della Vedova.

Onorevole De Luca, mi perdoni, voglio chiarire che il termine “ridicolo” non è ammissibile qui (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Gliel'ho detto prima, abbia la cortesia di ricevere questa mia segnalazione nuovamente. Mi perdoni, però non si può dire. Comunque, il Regolamento è pienamente rispettato.

Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento l'onorevole Mule'. Ne ha facoltà.

GIORGIO MULE' (FI-PPE). Sì, sul Regolamento, articolo 8 e seguenti.

PRESIDENTE. Lo dico a tutti, limitiamoci al Regolamento.

GIORGIO MULE' (FI-PPE). Presidente, io le ho chiesto la parola sul Regolamento.

PRESIDENTE. Perfetto.

GIORGIO MULE' (FI-PPE). Prima ancora che io parli lei sa quello che devo dire?

PRESIDENTE. Lo auspico, lo auspico.

GIORGIO MULE' (FI-PPE). Se è un richiamo al Regolamento è sul Regolamento (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). È sugli articoli 8 e seguenti, Presidente.

Condividendo con lei la stessa responsabilità secondo quanto indicato dal calendario della Camera, ciò che è accaduto precedentemente, nel quale un deputato si permette di giudicare l'intervento di un collega che è esattamente nei termini, è gravissimo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier) e non passa soltanto per una censura semantica. Qui viene messa in discussione l'essenza stessa del nostro ruolo. Non è l'opposizione che giudica gli interventi della maggioranza, non è la maggioranza che giudica l'opposizione (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE). Si sta in Aula a termini di Regolamento. Non c'è auto-ostruzionismo o ostruzionismo, ci sono interventi che, se vanno al di là del Regolamento, lei fa un richiamo. Nessuno può permettersi in quest'Aula di invadere un campo che attiene alle prerogative costituzionali di ogni deputato (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE). I giudizi che sono stati espressi vanno molto al di là, Presidente. Lei ha il dovere non di censurare soltanto la singola irripetibile frase che è stata detta nei confronti del collega, ma la gazzarra che è stata fatta durante l'intervento (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier – Commenti dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Per favore…

GIORGIO MULE' (FI-PPE). Presidente, abbiamo il diritto di ascoltare. Quest'Aula non è stata messa in condizione di ascoltare per la gazzarra che è venuta dai banchi di sinistra e da quelli del MoVimento 5 Stelle, con un atteggiamento che non è irrispettoso verso il collega, Presidente, è irrispettoso verso di lei, è irrispettoso verso l'istituzione che rappresenta ed è irrispettoso verso le istituzioni che noi rappresentiamo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

Allora, Presidente, riportiamo tutto nell'alveo di un provvedimento che si sta discutendo. Non si sta discutendo la legge di bilancio e sul provvedimento il collega Giglio Vigna ha tutto il diritto di intervenire esattamente nel perimetro del Regolamento e guai, guai se qualcuno in quest'Aula si mette in testa di dover suggerire, dire cosa fare a qualsiasi altro membro, perché altrimenti non è più democrazia ma diventa un'inaccettabile dittatura della minoranza (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE - Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Grazie, Presidente Mule'. Ringraziando il cielo, non siamo in dittatura.

Ha chiesto di parlare, per un richiamo al Regolamento, l'onorevole Scutella'. Ne ha facoltà.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Grazie, Presidente. Per un richiamo al Regolamento, articoli 8 e seguenti. Vede, Presidente, qui stiamo dando uno spettacolo indecoroso. Ci sono degli studenti che ci sono venuti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)… Vi ringrazio, vi ringrazio, so che siete d'accordo con me, perché assistere a un intervento di un presidente di Commissione che, pur di perder tempo, questo ringrazia chiunque - anche i santi è arrivato a ringraziare, un altro po' - è veramente indecoroso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché non ci vogliono far lavorare. Avete i trolley pronti ma io vi tranquillizzo tutti, tanto avete i treni personali, fate la chiamata personale e potete scendere. Avete i treni vostri (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Una voce dai banchi del gruppo Fratelli d'Italia: siete tutti comici!).

MANLIO MESSINA (FDI). Brava, hai fatto la battuta!

PRESIDENTE. No, no, no…

ELISA SCUTELLA' (M5S). Quindi, Presidente noi pretendiamo di andare avanti, di lavorare, perché siamo in ritardo con questo provvedimento che doveva essere approvato 7 mesi fa. Siamo arrivati a dicembre e ancora dobbiamo approvare la legge di delegazione europea.

PRESIDENTE. Onorevole, grazie, ma non è un richiamo al Regolamento questo.

ELISA SCUTELLA' (M5S). Tutto questo - concludo, Presidente - perché avete problemi nella maggioranza. Parlatevi e fateci lavorare, perché c'è un Paese che aspetta e ha bisogno del nostro lavoro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per un richiamo al Regolamento, l'onorevole Orlando. Ne ha facoltà.

ANDREA ORLANDO (PD-IDP). Sì, per un richiamo al Regolamento, all'articolo 8. Volevo ricondurmi all'intervento del collega Mule', per il quale nutro la massima stima. Nel richiamo alla forma bisognerebbe guardare un attimo alla sostanza. Noi siamo in un Parlamento che progressivamente è stato espropriato del potere legislativo. Non ha iniziato questo Governo, ma questo Governo sta portando a compimento l'opera.

Non ho sentito mai parole del collega Mule' che stigmatizzassero questo processo di fondo che si sta venendo a determinare (Commenti). In questo quadro (Commenti del deputato Mule')

PRESIDENTE. No, no…

ANDREA ORLANDO (PD-IDP). Mi lasci parlare… di dominio totale dell'Esecutivo sul Parlamento, noi stiamo assistendo a una vicenda che sostanzialmente è un ulteriore vulnus nei confronti del Parlamento perché, attraverso un atteggiamento che è assolutamente legittimo - ma noi siamo qui eletti per esprimere delle valutazioni politiche, come ha fatto il collega De Luca -, si sta utilizzando la forza della maggioranza per impedire al Parlamento di pronunciarsi su un tema che la stessa maggioranza ha messo all'ordine del giorno (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Allora, io dico: benissimo, bisogna stare in silenzio quando interviene un collega, ma noi siamo anche privati della possibilità di esprimere la valutazione politica rispetto al processo che si sta venendo a determinare, nei fatti, in questo Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Io mi rivolgo ai colleghi della maggioranza - li conosco, tanti sono persone perbene, eletti nei collegi, che parlano con i loro territori, che ogni settimana vengono qui a rappresentare il Paese -: ma voi, quando vi siete candidati, pensavate di rappresentare così il Paese, alzando una mano e facendo ostruzionismo per impedire di pronunciarvi su un argomento che chi vi rappresenta nella Conferenza dei presidenti di gruppo ha voluto mettere all'ordine del giorno e ha dovuto mettere all'ordine del giorno? Allora, se non guardiamo soltanto alla forma, ma guardiamo alla sostanza, ci dovrebbe essere un minimo di moto d'indignazione, non tanto rispetto a quello che sta avvenendo in questo momento, ma rispetto al ruolo che progressivamente si sta infliggendo a questo Parlamento e su questo tema, anche dai colleghi della maggioranza, qualche parola, ogni tanto, me la aspetterei (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 1342-A.

(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 1342-A​)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul complesso degli emendamenti l'onorevole Calderone. Ne ha facoltà.

TOMMASO ANTONINO CALDERONE (FI-PPE). Grazie, Presidente. Cercherò di essere breve sul complesso degli emendamenti, anche perché il mio partito si esprimerà all'uopo nel momento proceduralmente opportuno. Intendiamo, però, da subito precisare, signor Presidente e signori colleghi, che per noi riveste una particolare importanza - e lo evidenzierò nelle forme più garbate possibili, tentando di riportare un po' di calma in questo momento di particolare agitazione - l'emendamento a firma dell'onorevole Enrico Costa, relativo in particolare all'articolo 3. È un emendamento - vi prego di essere massimamente attenti e sollecito la vostra attenzione, perché la mia non è un'argomentazione di poca maniera - che ha la funzione di delegare al Governo per seguire un principio che credo riguardi tutti e sia, colleghi, di massima - ripeto, di massima - civiltà giuridica per uno Stato che pretende di essere - e lo è stato per tanti anni, anche se abbiamo un po' smarrito la via - uno Stato di diritto. Avviene - ed è questo che sollecita il collega Costa, e Forza Italia ne è assolutamente persuasa - che, al momento dell'esecuzione di un'ordinanza custodiale, colui che viene raggiunto da un provvedimento restrittivo, con un artifizio che mi permetterò, sia pure per le vie brevi, di rappresentare a codesto Parlamento, viene ad essere “sbattuto” - e mi scuserete per il termine poco elegante - in prima pagina, perché l'ordinanza custodiale contiene, con un artifizio ipocrita - mi sia consentito -, tutte le notizie utili, che non dovrebbero essere contenute nei giornali del giorno dopo. Mi spiego: se un'ordinanza restrittiva contiene tutte le intercettazioni, le sommarie informazioni testimoniali e l'intero compendio probatorio, questo significa che, venendo meno la segretezza perché lo impone e lo prevede l'articolo 114 del codice di procedura penale, con questo artifizio noi mettiamo nella condizione, chi si trova a patire una misura coercitiva, di essere “sbattuto” - uso nuovamente questo termine poco elegante - in prima pagina, con tutte le intercettazioni, con tutte le conversazioni, con tutte le sommarie informazioni e con tutte le dichiarazioni, sebbene - ed è qui il vulnus ipocrita - l'articolo 114 del codice di procedura penale vieti - si badi che è un espresso divieto - di pubblicare gli atti di indagine fino all'udienza preliminare; quindi fino all'udienza preliminare non possono essere pubblicati gli atti, però, nel momento in cui viene eseguita l'ordinanza - e ancora siamo nella fase delle indagini preliminari -, questo artifizio ipocrita, da anni e anni, “consente” a tanti italiani di essere umiliati, per poi magari addivenire a una sentenza assolutoria. Ecco perché Forza Italia è fermamente convinta che questo sia un emendamento brillante, un emendamento che va osservato con grandissima attenzione, onorevole Costa, ed è quello che faremo. Questo sta a significare che non c'è un pregiudizio politico, culturale o ideologico nei confronti degli emendamenti che non provengono dalla maggioranza, perché Forza Italia persegue quello che per lei è giusto. È questa la stella cometa di Forza Italia, sia chiaro, perché noi amiamo contraddistinguerci, perché agiamo sempre secondo la nostra scienza e coscienza. È per questo che Forza Italia - lo anticipo, evidentemente in maniera intempestiva - voterà certamente a favore di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, invito i relatori e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 1.

STEFANO CANDIANI , Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario sull'emendamento 1.51 Fenu.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere conforme.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI , Relatrice. La Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario sull'emendamento 1.53 Scerra.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere conforme.

STEFANO CANDIANI , Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario sull'emendamento 1.50 Fenu.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere conforme.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI , Relatrice. La Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario sull'emendamento 1.52 Fenu.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere conforme.

STEFANO CANDIANI , Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario sull'emendamento 1.54 De Luca.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere conforme.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI , Relatrice. La Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario sugli identici emendamenti 1.55 Scerra e 1.56 De Luca.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere conforme.

STEFANO CANDIANI , Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario sull'emendamento 1.57 Fenu.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere conforme.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI , Relatrice. La Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario sull'emendamento 1.58 Aiello.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere conforme.

STEFANO CANDIANI , Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro o parere contrario sull'emendamento 1.59 Soumahoro.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere conforme.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.51 Fenu, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.53 Scerra, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.50 Fenu, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.52 Fenu, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.54 De Luca, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 1.55 Scerra e 1.56 De Luca, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.57 Fenu, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.58 Aiello, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo all'emendamento 1.59 Soumahoro, su cui c'è il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, dato che l'emendamento dell'onorevole Soumahoro forse meriterebbe una lettura, trattandosi di una delega al Governo, vorrei far presente che in questa delega al Governo - lo dico per coloro i quali hanno sottolineato più volte la questione del salario minimo in quest'Aula -, essendo avvezzi anche a leggere, oltre che a comprendere, all'articolo 13-bis, lettera b), si legge: “introdurre in ogni caso un salario minimo o una remunerazione minima legale di 12 euro lordi all'ora”.

Penso, signor Presidente, che questo non sia un argomento di lana caprina o un ostruzionismo. Visto che ci avete più volte spiegato che il salario minimo va introdotto - e ho visto, perché hanno anticipato il voto (poi magari lo cambieranno), che sia il MoVimento 5 Stelle che il PD avevano dato un'indicazione di astensione su questo emendamento - mi permetto di dire che vi è una qualche contraddizione. Infatti, se si ritiene che il salario minimo debba essere a 9 euro l'ora diventa difficile dire non vedo se è a 12 euro, vuol dire che a 12 euro non dovresti accettarlo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo per un problema di mera logica. Questo non è ostruzionismo, lo dico soprattutto a coloro i quali forse non hanno chiaro che questo è un disegno di legge del Governo, non è un atto dell'opposizione. Ma poiché, legittimamente, l'opposizione presenta emendamenti per aggiungere deleghe al Governo, anche qui mi sembra una contraddizione in termini.

L'onorevole Rizzetto, qualche giorno fa, è stato accusato di avere dato una delega al Governo in materia di lavoro: in questo momento vi è un emendamento, sul quale nessuno ha voluto assumersi la responsabilità di dire come la pensava, che addirittura dà la delega al Governo per fare il salario minimo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Esattamente l'opposto di quanto avete votato nei giorni scorsi (Commenti di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Colleghi!

TOMMASO FOTI (FDI). Posso essere libero di esprimermi o devo chiedere il permesso a qualcuno?

PRESIDENTE. No, no, facciamo parlare l'onorevole Foti, ci mancherebbe.

TOMMASO FOTI (FDI). Se lei era così attento, onorevole Fornaro, poteva anche chiedere che questo emendamento fosse dichiarato decaduto, tanto per essere chiari, perché, avendo una sola firma e non essendo il firmatario in Aula, può essere dichiarato decaduto a termini di Regolamento (Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Non è stata pronunciata la decadenza, mi dispiace. Quindi, ho preso la parola, perché non è stata pronunciata la decadenza, a termini di Regolamento. Forse, invece di fare richiami inutili al Regolamento, sarebbe opportuno fare richiami opportuni al Regolamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Concludo subito, dicendo che il voto contrario di Fratelli d'Italia non è un voto contrario perché è un emendamento che viene da un oppositore o da un parlamentare eletto nelle fila dell'opposizione, ma è semplicemente un voto contrario rispetto a una quantificazione, a una procedura, a un elemento che noi non riteniamo sia risolutivo della questione.

Ma, poiché non volevo far passare sottobanco la natura di questo emendamento, penso che politicamente, a livello parlamentare e a livello personale, avessi il diritto-dovere di poter esprimere la mia opinione (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Foti è libero, ovviamente, di decidere cosa voterà il suo gruppo. Rispetto a quello che diceva Mule', non so se stia iniziando anche a dire come noi dobbiamo votare; però, sul Regolamento non mi risulta che, anche in Aula, esista la decadenza degli emendamenti, come in Commissione. Quindi, se vuole applicare il Regolamento, Foti, forse prima dovrebbe conoscerlo e credo che non lo conosca (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

TOMMASO FOTI (FDI). Fidati!

PRESIDENTE. Se nessun altro vuole intervenire, pongo in votazione… No, no, no, onorevole Foti, la prego. Non l'ho visto, però… Scusate! Colleghi, per favore, basta (Proteste del deputato Foti). Onorevole Foti, per cortesia, arriviamo alla votazione e chiudiamo l'articolo 1. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fratoianni. Ne ha facoltà.

NICOLA FRATOIANNI (AVS). Presidente…

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, guardi cosa ha fatto! Cialtrone! Cialtrone! Ha fatto così Presidente (Il deputato Foti mima un gesto con la mano)! Ha fatto un gesto con la mano!

PRESIDENTE. Io il gesto non l'ho visto.

NICOLA FRATOIANNI (AVS). Siccome io sì e anche le urla, adesso mi pare che ci sia un limite a tutto (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Colleghi…

NICOLA FRATOIANNI (AVS). Con molta calma. Il collega Foti ha svolto un intervento. Nel corso del suo intervento, ha fatto riferimento a una norma di Regolamento. Il collega Grimaldi si è alzato, in modo del tutto sono pacifico, com'è ovvio che sia, ma anche educato…

MARCO PERISSA (FDI). Lui è un maleducato!

NICOLA FRATOIANNI (AVS). …e ha ricordato che quel riferimento al Regolamento è sbagliato. Punto. Finisce qui. Il collega Foti ha cominciato ad urlare in modo piuttosto sguaiato (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Colleghi, per favore…

NICOLA FRATOIANNI (AVS). Collega Foti, io glielo dico qui e qui per me finisce. Non intervengo mai su questi temi, ma glielo dico davvero in amicizia: lei è il capogruppo del partito di maggioranza relativa, ma provi a recuperare una qualche dimensione consona al ruolo che svolge (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra - Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È il capogruppo del partito di maggioranza relativa! Io sto qui da molto meno tempo di lei, ma non avevo mai visto queste scene, non avevo mai visto scene in cui il capogruppo di maggioranza relativa, invece che svolgere una funzione che aiuti l'Aula a funzionare, ogni volta che può si mette ad urlare e ad incendiare il clima! Francamente, sarebbe meglio evitare. Tutto qua, ho finito (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Vi prego tutti di ritornare alla votazione. Recuperiamo un attimo di serenità tutti quanti. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.59 Soumahoro, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 11).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 1342-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 1342-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

STEFANO CANDIANI , Relatore. Sull'emendamento 3.50 Casu, invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme.

PRESIDENTE. Sull'emendamento 3.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento?

STEFANO CANDIANI , Relatore. La Commissione bilancio ha dato parere favorevole a condizione, noi, ovviamente, ci rimettiamo a quello.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme.

PRESIDENTE. Sull'emendamento 3.15 Casu?

STEFANO CANDIANI , Relatore. Invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme.

PRESIDENTE. Sull'emendamento 3.13 Casu?

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI, Relatrice. Parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme.

PRESIDENTE. Sull'emendamento 3.11 Casu?

STEFANO CANDIANI , Relatore. Invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme.

PRESIDENTE. Sull'emendamento 3.12 Casu?

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI, Relatrice. Parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme.

PRESIDENTE. Considerando che c'è l'ipotesi di poter superare le ore 14, sono ora le 13,56, come convenuto nell'odierna Conferenza dei presidenti di gruppo, essendo giunti alle soglie delle ore 14, interrompiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento, il cui seguito sarà nuovamente iscritto all'ordine del giorno, a partire dalla seduta di martedì 19 dicembre.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Ne ha facoltà.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Roberto Mantovani, per gli amici Red Sox in virtù della sua passione per il baseball, è un tassista bolognese che da mesi combatte una battaglia corpo a corpo contro l'evasione fiscale. È un tassista che combatte l'evasione fiscale pubblicando, tutti i santi giorni, sui suoi social i propri incassi, dettagliando i pagamenti ricevuti in contanti e quelli con carta di credito. Quest'abitudine ha evidentemente toccato nervi scoperti, in particolare di qualche suo collega no-POS, considerato che in pochi mesi è stato isolato, minacciato, gli hanno tagliato le gomme del taxi, ha ricevuto a casa un pacco anonimo con dentro escrementi umani, è stato escluso da un corso per l'utilizzo del defibrillatore, perché i suoi colleghi lo hanno segnalato come persona non gradita, e altri suoi colleghi hanno raccolto firme per l'espulsione dalla cooperativa di cui fa parte.

Qualche mese fa, un generale è diventato famoso per un libro intitolato Il mondo al contrario: che mondo è questo, se non un mondo al contrario, dove chi è onesto subisce l'arroganza di chi non lo è, dove si sacrifica la propria serenità, si rischia la propria incolumità, si rischia il proprio diritto al lavoro solo rivelando quanto si paga di tasse, mettendo in evidenza una clamorosa differenza con gli incassi medi dichiarati dalla propria categoria e, quindi, mettendo in evidenza possibili evasioni altrui?

Presidente, colleghi, colleghe, io non so come vi sentiate voi in quest'Aula: io, molto spesso, mi sento inutile, però, poi, alzo lo sguardo e ricordo quello che, nella storia, in quest'Aula, è stato deciso, penso a protagonisti della politica che da qui hanno dato l'esempio al Paese. Io mi limito semplicemente a dire che le tasse le pago tutte e sto dalla parte di chi paga le tasse, sto dalla parte di tutti quei tassisti, artigiani, imprenditori, partite IVA che, da veri patrioti, pagano tutte le loro tasse perché sanno che quello è il fondamentale contributo al contratto sociale. E voglio dire a Roberto Red Sox che non è solo, che lo difenderemo in ogni sede, che sono fiero di conoscerlo e, soprattutto, sono fiero di lui, perché, oggi, lui rappresenta un esempio per questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole L'Abbate. Ne ha facoltà.

PATTY L'ABBATE (M5S). Grazie, Presidente. Volevo fare un piccolo intervento perché vogliamo parlare di quello che è successo alla COP28, ma, soprattutto, di quello che ha fatto il Governo italiano, di quello che sta facendo. È giusto dire - emerge dai giornali - che l'Italia è peggiorata nel contrasto al cambiamento climatico: il Paese è passato dal ventinovesimo al quarantaquattresimo posto. Pensate che sono al sessantacinquesimo posto gli Emirati Arabi Uniti - loro, forse, hanno motivo, perché hanno nel loro sottosuolo il petrolio, quindi sappiamo come è stato difficile l'accordo che è giunto -, al cinquantunesimo posto la Cina, al cinquantasettesimo posto gli Stati Uniti. Avere l'Italia al quarantaquattresimo posto - quindi, declassata di altri 15, e stiamo parlando di una classifica internazionale di tutti i Paesi - significa che stiamo andando dalla parte opposta.

Noi siamo stati in delegazione alla COP28 e la cosa che posso dire è che, sicuramente, per alcuni Stati che non hanno le nostre risorse naturali e vivono di petrolio è stata dura portare avanti quest'Accordo. Per The Guardian, si parla di Accordo storico, ma in realtà è molto debole, perché si nascondono delle cose, delle scappatoie, perché si parla di diversi percorsi e di approcci differenti. In parole povere, abbiamo detto: è vero che dobbiamo uscire dalle fonti fossili, ma l'unica cosa - ve lo dico chiaramente, perché abbiamo capito lì di che cosa si parlava - che si vuole fare è decarbonizzare il modo di estrarre e di produrre le fonti fossili. Non so se vi rendete conto dell'ossimoro.

Ma ritorniamo a noi italiani. Noi italiani non abbiamo fatto una bella figura, mi dispiace dirlo. Noi italiani continuiamo con un Piano, un PNIEC, che ci porta solo al 40,3 per cento di riduzione rispetto all'obiettivo che dobbiamo raggiungere nel 2030 relativamente alle fonti fossili. Continuiamo a portare avanti sussidi ambientalmente dannosi, non contrastiamo le imprese che producono fonti fossili, ma continuiamo a dare loro incentivi. Per non parlare di quello che sta arrivando, il decreto Energia, non so se l'avete visto, ne parleremo e continueremo a parlarne in questi giorni: continuiamo a vedere trivellazioni, continuiamo a vedere cose assurde, continuiamo a vedere che si va avanti per un hub del gas. Allora, cosa facciamo? Abbiamo questi grandi slogan, diciamo che vogliamo uscire dal carbone, che vogliamo uscire dal petrolio, ma in realtà l'Italia è chiaramente indietro. Questo Governo ha dimostrato al mondo intero che è receduto di 15 posti e, a mio avviso, in questo decreto Energia, andrà ancora, ancora indietro. Il punto è che i cittadini possono dire: ma a me cosa importa del cambiamento climatico? No, perché tu stai pagando, cittadino, di tasca tua, i soldi per incentivare, con sussidi ambientalmente dannosi, queste imprese, che continueranno a trivellare i nostri mari per produrre sempre petrolio e altro (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carmela Auriemma. Ne ha facoltà.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo nuovamente in quest'Aula per quanto riguarda la vertenza dei lavoratori Ipercoop di Afragola. Purtroppo, questo mese non sono state previste interpellanze, ma noi abbiamo necessità che il Ministro Urso - a cui ho scritto un anno fa per chiedere un tavolo e trovare una soluzione a questi lavoratori - si attivi su questo tema. Faccio presente che c'è un grosso problema: abbiamo 150 lavoratori, per lo più donne, che hanno perso, in questo mese, anche la cassa integrazione. Sappiamo, dalle informazioni che ci danno i lavoratori, che c'è un investitore che vuole venire nei locali dell'ex Ipercoop, ma che la società proprietaria di questi locali, che entra nel circuito delle cooperative, in modo particolare di Unicoop Tirreno e Coop Alleanza 3.0, non si siede ai tavoli regionali e non dà una risposta a questi lavoratori. Presidente, a me hanno insegnato che le cooperative sono al fianco dei lavoratori e sono uno strumento per i lavoratori. Bisogna dare una risposta seria e chiara sul destino di questi immobili, in modo che i lavoratori possano sapere se effettivamente c'è la possibilità, per nuovi investitori, di entrare in questo centro commerciale e salvare le 150 famiglie che, ad oggi, non hanno più neanche il sostegno per affrontare le feste di Natale. Stiamo parlando di 150 famiglie che sono in sciopero da settimane e a cui nessuno ancora sta dando una risposta. Un anno fa ho scritto al Ministro Urso, per chiedere un tavolo: sollecitiamo nuovamente questo tavolo, che è necessario e fondamentale per queste famiglie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marco Perissa. Ne ha facoltà.

MARCO PERISSA (FDI). Grazie, Presidente. Io intervengo quest'oggi per portare all'attenzione dell'Aula o, almeno, di chi ha deciso di rimanere all'interno dell'aula, un fatto increscioso che è accaduto questa notte nella città di Roma e, più in particolare, nel quartiere della Garbatella, dove ha sede lo storico circolo di Fratelli d'Italia, attualmente anche sede della presidenza regionale del partito. Non è certo la prima volta e immagino non sarà l'ultima, però il circolo è stato oggetto di atti vandalici sulle pareti, sulle serrande, sulle insegne, con chiari richiami all'antifascismo, dove c'era scritto un po' di tutto; insomma, alcune cose, per educazione, preferisco non ripeterle, però, tecnicamente, era “A piazzale Loreto c'è ancora posto”, firmato: Coordinamento Antifa Roma.

Perché oggi vale la pena porre l'attenzione di quest'Aula su questa dinamica? Perché, da qualche giorno, in questa città - faccio riferimento, per esempio, agli atti vandalici dei quali è stata oggetto anche la sede del movimento Pro Vita, qualche giorno fa - accadono fatti che, sotto la bandiera dell'antifascismo, vengono quasi a giustificare atti che hanno una rilevanza di carattere penale. Ma questo assume un valore di carattere politico, perché, proprio ieri, la segretaria, anzi il segretario Schlein - perché io penso di poterlo continuare a chiamare come meglio ritengo - è venuta in quest'Aula, esordendo il suo intervento con: “Viva l'Italia antifascista”. Allora, mi corre l'obbligo, ci corre l'obbligo, di chiedere al segretario Schlein, o ai colleghi del PD, se nell'Italia antifascista che loro vogliono rappresentare in questo Parlamento ci sia spazio per questi gruppettari da centri sociali, che, nascosti dai loro passamontagna, vandalizzano le sedi degli altri partiti; se ci sia posto per queste femministe estremiste, ideologizzate, che dicono alla stampa di voler sanzionare le sedi di quei movimenti che esprimono opinioni differenti da loro; se ci sia spazio, in questa Italia antifascista, anche per quegli universitari che decidono, di loro proprio arbitrio, quali giornalisti o quali intellettuali possono partecipare o non partecipare all'interno dei convegni universitari. Perché, se questa fosse l'Italia antifascista che il Partito Democratico vuole rappresentare in quest'Aula, a me corre l'obbligo di dire che, per noi, per questa roba non c'è posto qui dentro. Questa roba deve stare nelle magistrature, nelle procure, nelle carceri (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

E sarebbe opportuno, dopo l'affermazione di ieri, che il Partito Democratico e il segretario Schlein chiarissero le loro posizioni. Ma, badate bene, c'è un concetto che voglio chiarire con precisione, perché poi vorrei che non passasse il concetto per cui stiamo chiedendo la solidarietà di qualcuno rispetto a questo atto. Io vengo da quella sezione, la solidarietà non è mai arrivata di fronte ad atti di questo genere, eppure noi siamo andati avanti sempre con grande orgoglio, con grande dignità e con grande fierezza. Quindi, non è la solidarietà che ci aspettiamo, no, anche perché, vede, le idee politiche della destra italiana, a mio avviso, si sono fatte largo, nello spazio della nostra storia democratica, a suon di voti e di campagne elettorali. Fratelli d'Italia è un partito che, nelle scorse elezioni, ha preso più di 7 milioni e mezzo di voti. Non è certo qualche gruppettaro o qualche arrogante collega che può dirci cosa possiamo dire, cosa non possiamo dire, se lo possiamo dire, quando lo possiamo dire o come lo possiamo dire. Quindi, non è la solidarietà, è la condanna che io chiedo a questo Parlamento, è la condanna di un gesto che è stato palesemente e plasticamente fatto e firmato sotto la bandiera dell'antifascismo, che tanti colleghi sventolano in quest'Aula, come nei programmi televisivi; ed è la richiesta che faccio ai nostri colleghi: se la sentono di prendere fermamente le distanze da vili atti di vandalismo e intimidazione, che vengono fatti sotto la bandiera dell'antifascismo. Perché se non prendono le distanze da questa roba qui, quello che rappresentano non è distante da quello che succede nei nostri quartieri (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Stefania Ascari. Ne ha facoltà.

STEFANIA ASCARI (M5S). Grazie, Presidente. “Un cessate il fuoco umanitario, immediato e duraturo è l'unico modo per porre fine all'uccisione di bambini a Gaza”: non lo dico io, lo dice l'UNICEF. “Ponendo il veto al tentativo del Consiglio di sicurezza di chiedere un cessate il fuoco, gli Stati Uniti hanno votato contro l'umanità, diventando complici della carneficina a Gaza”: non lo dico io, ma l'organizzazione Medici senza frontiere. “A Gaza ci avviamo verso una catastrofe irreversibile per i palestinesi”: non lo dico io, ma il Segretario generale dell'ONU, Guterres. Potrei andare avanti citando Amnesty International, Save the children, ActionAid, Terre des Hommes e tante altre organizzazioni.

Se non volete ascoltare chi di noi, in quest'Aula, vi implora di fermare i crimini, atroci, di Israele, vi chiedo almeno, visto che siamo in una democrazia, di ascoltare la società civile, i cittadini e le cittadine scesi in piazza per un cessate il fuoco immediato e definitivo a Gaza. Invece, voi continuate a ignorare ogni voce contraria alla guerra e, per la seconda volta - la seconda volta! -, vi siete astenuti sulla risoluzione ONU che prevedeva un cessate il fuoco. Ecco, io voglio dire, colleghi e colleghe, non in mio nome vi siete astenuti, non in mio nome (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Io mi vergogno di questa vostra decisione e del fatto che, in quest'Aula del Parlamento, non ho sentito una vostra parola sulle quasi 19.000 vittime palestinesi uccise, soprattutto donne e bambini.

È vergognoso voltarsi dall'altra parte e restare indifferenti, mentre a Gaza si bombarda indistintamente nel mucchio di 2 milioni di persone intrappolate in un carcere a cielo aperto. Noi continueremo, ve lo dico, a bussare alla vostra porta e a fare interventi in quest'Aula del Parlamento per svegliare, smuovere le coscienze. Bisogna fermare immediatamente il massacro dei palestinesi a Gaza, la strage continua di bambini e bambine innocenti, bisogna fermare Netanyahu (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Casu. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD-IDP). Presidente, intervengo solo per rispondere all'intervento che c'è stato pochi istanti fa in quest'Aula e ribadire con forza, con orgoglio e con il cuore in mano: “Viva l'Italia antifascista”. Dire viva l'Italia antifascista significa dire viva la Costituzione, viva la Repubblica, viva la democrazia di questo Paese, vivano quei valori, quei principi che devono essere alla base dell'impegno di tutti noi in quest'Aula e quegli stessi principi che ci portano a condannare, senza ambiguità e senza distinzione di colore politico, ogni aggressione, ogni limitazione alle sedi di qualunque forza politica sul territorio, perché chi attacca un presidio di democrazia sul territorio, non attacca quel partito, quegli ideali, quell'ideologia, ma attacca tutta la democrazia, tutti i principi e i valori dell'Italia democratica e antifascista (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Fratelli d'Italia).

Per questo, nel ribadire quello che abbiamo sempre detto, diciamo che mai nei nostri interventi, lo ripeto, mai nei nostri interventi abbiamo evocato piazzale Loreto. Se qualcuno vuole sapere qualcosa di chi evoca oggi piazzale Loreto, è molto semplice, è il leader di Vox, che poche ore fa ha fatto proprio una dichiarazione che va in questo senso. Lo potrete incontrare fra pochi minuti, perché l'avete invitato ad Atreju (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Organizzazione dei tempi di esame di una mozione.

PRESIDENTE. Avverto che nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per l'esame della mozione in materia di disciplina della responsabilità professionale degli operatori sanitari e per il superamento delle criticità connesse alla carenza di organico del personale (Vedi l'allegato A).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 18 dicembre 2023 - Ore 12,30:

1. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

S. 795 - Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 (Approvato dal Senato). (C. 1555​)

Relatrice: ANDREUZZA.

2. Discussione sulle linee generali della mozione Faraone ed altri n. 1-00224 concernente iniziative in materia di disciplina della responsabilità professionale degli operatori sanitari e per il superamento delle criticità connesse alla carenza di organico del personale .

La seduta termina alle 14,15.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato Giovine ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 7 la deputata Ambrosi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 8 i deputati Lancellotta e Toccalini hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 8 il deputato De Maria ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole, mentre avrebbe voluto astenersi dal voto.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 12)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 1601 - VOTO FINALE 279 279 0 140 164 115 66 Appr.
2 Nominale DDL 1342-A - EM 1.51 266 203 63 102 48 155 62 Resp.
3 Nominale EM 1.53 267 204 63 103 47 157 62 Resp.
4 Nominale EM 1.50 267 203 64 102 48 155 62 Resp.
5 Nominale EM 1.52 268 202 66 102 46 156 62 Resp.
6 Nominale EM 1.54 267 251 16 126 57 194 62 Resp.
7 Nominale EM 1.55, 1.56 267 252 15 127 98 154 62 Resp.
8 Nominale EM 1.57 265 202 63 102 49 153 62 Resp.
9 Nominale EM 1.58 272 204 68 103 46 158 62 Resp.
10 Nominale EM 1.59 271 174 97 88 12 162 61 Resp.
11 Nominale ARTICOLO 1 271 214 57 108 211 3 61 Appr.
12 Nominale ARTICOLO 2 274 216 58 109 215 1 61 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.