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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 206 di giovedì 30 novembre 2023

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ROBERTO TRAVERSI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 91, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,35).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Stefanazzi. Ne ha facoltà.

CLAUDIO MICHELE STEFANAZZI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere che il Ministro Fitto venga urgentemente in Aula a riferire su quello che sta succedendo a proposito dell'ex Ilva, dell'acciaieria Ilva. Da quanto possiamo apprendere dai giornali, la situazione si sta ingarbugliando e sta assumendo contorni inquietanti che, probabilmente, sembrano prefigurare addirittura l'ipotesi di messa in liquidazione del più grande polo siderurgico europeo.

Brevemente vorrei ripercorrere gli ultimi eventi che hanno caratterizzato il rapporto fra il Governo Meloni, l'Ilva e la città di Taranto, perché questo segnala, a mio avviso, addirittura una sorta di percorso predefinito che sembra arrivare all'ineluttabile destino paventato da tutti noi pugliesi, ma non solo - il Partito Democratico lo ha da tempo segnalato come possibile -, ossia che Mittal, in realtà, abbia l'intenzione e l'interesse di chiudere il suo più grande concorrente in Europa e, attraverso la redistribuzione delle quote dell'acciaio, sostanzialmente diventare monopolista in Europa.

Com'è noto, si parte dal definanziamento da parte del Ministro Fitto delle risorse inserite nel PNRR, che avrebbero dovuto garantire la decarbonizzazione, unitamente al misterioso e ancora oggi incomprensibile passaggio di consegne fra il Ministro dello Sviluppo economico e il Ministro Fitto, che ha unito ai suoi tanti dossier anche quello di Ilva; e mi riferisco anche alla sottoscrizione di un patto, un Memorandum of understanding, che ancora oggi è segreto - incredibile a dirsi -, sottoscritto, da quello che si apprende dallo stesso amministratore di Invitalia, senza il coinvolgimento del socio Invitalia, per arrivare poi all'assemblea di due giorni fa, nella quale la dottoressa Morselli, in rappresentanza di Mittal, ha sostanzialmente annunciato che Mittal non intende partecipare all'aumento di capitale sociale. Voglio solo ricordare a tutti noi che, pochi giorni fa, oltre la metà di ottobre, il presidente Bernabe', audito in Commissione alla Camera, ha ricordato che, in questo momento, Ilva non ha nemmeno la caparra per poter rinnovare il contratto per la fornitura di gas. Se l'azienda Acciaierie d'Italia non ha rapidamente 300 milioni di euro, non è in grado di assicurarsi la fornitura di gas e, soprattutto, non è in grado di far fronte ai debiti che ha contratto per la produzione, primi fra tutti i 208 milioni che deve a Snam. Questo ha già prodotto ripercussioni clamorose rispetto al piano industriale annunciato all'inizio dell'anno; probabilmente Ilva chiuderà con una produzione inferiore ai 3 milioni di tonnellate e quindi sostanzialmente con il 75 per cento in meno di quello che aveva individuato come target per quest'anno.

Ora crediamo, Presidente, che il Ministro debba venire a spiegarci innanzitutto che cosa ha promesso a Mittal, senza alcun tipo di impegno in cambio - e da quello che si legge dalla stampa pare abbia promesso oltre 4 miliardi di euro per decarbonizzare l'azienda - e, soprattutto, e concludo, il Ministro deve venirci a dire perché il Governo non dà indicazioni al socio Invitalia per convertire il prestito e nazionalizzare l'azienda.

La nazionalizzazione dell'azienda, Presidente, è l'unica soluzione che in questo momento ci consente di allontanare un socio che non ha alcun interesse, da sempre, a garantire la continuità aziendale, salvare il comparto siderurgico, salvare i posti di lavoro e avviare una reale decarbonizzazione.

In assenza di questi passaggi saremo responsabili, il Governo sarà responsabile della più grande crisi industriale e lavorativa che questo Paese ricordi dal dopoguerra. È una follia che il Parlamento non venga tenuto in considerazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e non venga informato di quello che sta accadendo al più grande polo industriale di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole. Il Governo è presente e naturalmente riferirò al Presidente della richiesta di informativa del Ministro Fitto.

Non essendo ancora decorso il termine di preavviso previsto per le votazioni con il procedimento elettronico, sospendo la seduta che riprenderà alle ore 10.

La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei (A.C. 1474-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1474-A: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei.

Ricordo che nella seduta del 29 novembre si è conclusa la discussione generale e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 1474-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Avverto che, fuori dalla seduta, l'emendamento 3.6 Simiani è stato ritirato dal presentatore.

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione. In particolare, il parere della Commissione bilancio reca una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione, che è in distribuzione e che sarà posta in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

GIANPIERO ZINZI, Relatore. Presidente, esprimo parere contrario su tutte le proposte emendative, fatta eccezione per l'emendamento 6.200 della Commissione.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.2 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.4 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'emendamento 2.5 Caso, su cui c'è il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Ha chiesto di parlare il collega Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, signora Presidente. Questo emendamento va su una scia che, in realtà, in prima istanza, era proprio indicata dalla stessa maggioranza, dallo stesso Governo. Faccio una veloce premessa: con questa tipologia di atto, ovviamente l'obiettivo principale è sempre quello di mettere in sicurezza le vite delle persone, però poi bisogna anche tenere conto che, nell'area dei Campi Flegrei, c'è un vastissimo patrimonio archeologico e culturale, tanto vasto e tanto importante che lo stesso Ministro Musumeci, quando venne sui Campi Flegrei a incontrare i sindaci e in conferenza stampa, fu accompagnato anche dal Ministro della Cultura, Sangiuliano.

In quell'occasione è stato sottolineata l'importanza di tutelare anche le aree archeologiche del territorio, che, lo ricordo, sono 26 aree e sono gestite dal Parco archeologico e dalla Sovrintendenza, con monumenti importantissimi, presenti proprio vicino all'epicentro, zona Solfatara. Parlo, ad esempio, dell'Anfiteatro Flavio, il terzo più grande di Europa, e di altri. Quindi, così come diceva lo stesso Ministro Sangiuliano, è importante agire anche a tutela di questo.

Il problema qual è? Il problema è che nel decreto il Ministero della Cultura non è proprio citato. Quindi, con questo emendamento che cosa si fa? Si vanno a inserire innanzitutto le strutture periferiche del Ministero della Cultura, quindi il Parco archeologico dei Campi Flegrei e la Sovrintendenza tra gli enti da coinvolgere. In secondo luogo, si stanzia una cifra che, lasciatemi dire, è minima per la portata di un bilancio dello Stato. Parlo di 200.000 euro, che non nascono dal nulla, ma proprio da un confronto con il direttore del Parco archeologico, per avere anche, in quel caso, la possibilità di migliorare il monitoraggio dei beni archeologici e la loro tutela rispetto al problema del sisma e del bradisismo.

Era semplicemente questo. Quindi, da un lato, questo Governo ci dice che è importante tutelare i beni archeologici, dopo le persone, dobbiamo tutelare i beni archeologici. Ma poi non c'è nulla all'interno del decreto. Cercavamo semplicemente di porre rimedio a questo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.5 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'emendamento 2.13 Sarracino.

Ha chiesto di parlare il collega Sarracino. Ne ha facoltà.

MARCO SARRACINO (PD-IDP). La ringrazio, signora Presidente. Intervengo per illustrare molto brevemente questo emendamento, che nasce da un problema enorme che riguarda quel territorio, ed è la qualità dell'edilizia in un contesto che non ha problemi relativi soltanto al bradisismo, con cui dovrà convivere, purtroppo, per parecchio tempo, ma è anche uno dei territori con un contesto economico e sociale tra i più complessi di tutto il nostro Paese: altissimo tasso di povertà, altissimo tasso di disoccupazione, case ed edifici che molte volte è difficile definire tali.

Allora, Presidente, per suo tramite mi rivolgo al Governo, ma anche ai colleghi della maggioranza, in particolar modo ai colleghi campani o a quelli eletti in quel territorio, che conoscono, o almeno dovrebbero conoscere, i drammi sociali di quel contesto. Noi, con questo decreto, predisponiamo, giustamente, un'analisi di vulnerabilità sismica per gli edifici privati. Giusto, giustissimo. Però, al tempo stesso, non individuiamo alcun meccanismo di finanziamento per gli interventi che ne devono conseguire.

Quindi, noi individuiamo i problemi però poi non diciamo assolutamente come risolverli. Praticamente, avvertiamo le persone che vivono in un contesto molto problematico e rischioso ma poi diciamo loro, fondamentalmente, che devono arrangiarsi, in quel contesto economico e sociale. Questo noi non lo riteniamo assolutamente accettabile. Per questo abbiamo predisposto questo emendamento, perché noi riteniamo utile, in questo caso, un super sismabonus per agevolare quel tipo di interventi. Se siete contrari, vorremmo sommessamente capire come volete affrontare questo problema. Se volete affrontarlo, noi siamo anche disponibili a ritirare questo emendamento per trovare tutti insieme una soluzione, però una soluzione va trovata, non possiamo lasciare quelle persone, in un contesto così complicato, da sole. Siccome questa è una richiesta fatta non solo dagli amministratori di centrosinistra di quel territorio ma da tutti gli amministratori di quel territorio - anche i vostri amministratori chiedono una misura che vada in questa direzione - noi vi chiediamo di ripensarci rispetto a questo emendamento, di votarlo o quantomeno di darci una risposta. Mi dispiace, Presidente, il silenzio non è e non sarà una risposta accettabile né per il PD né per i cittadini dei Campi Flegrei (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Salutiamo studenti, studentesse e docenti della scuola secondaria di primo grado “Ascanio Grandi” di Lecce, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.13 Sarracino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'emendamento 2.23 Caso.

Ha chiesto di parlare il collega Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, signora Presidente. Con questo emendamento si suggeriva - anzi, si suggerisce, perché l'auspicio è sempre che si cambi idea e si voti tutti a favore - di istituire quello che abbiamo definito un osservatorio per i Campi Flegrei, un osservatorio che va a monitorare l'edificato e le infrastrutture, ovviamente stanziando le opportune risorse e magari prevedendo il coinvolgimento di chi, dal lato delle strutture tecnico-scientifiche, già fa questo. È necessaria, però, una costanza. Quello che diciamo con questo emendamento è che serve un osservatorio permanente.

Più volte in questi mesi in cui, anche insieme al Ministro Musumeci, abbiamo affrontato questo decreto, si è detto: facciamo in modo che i Campi Flegrei diventino un laboratorio da esportare in tutta Italia, un laboratorio che va a centrare il suo operato sulla prevenzione, per non intervenire per l'ennesima volta in emergenza. Quindi, diventa fondamentale in quest'ottica in cui ci si diceva che dobbiamo diventare come il Giappone, che dobbiamo imparare a convivere con il nostro territorio delicato. Però, poi non si mettono gli strumenti per farlo.

Più volte lo stesso Ministro ha detto: per la prima volta arriva una legge per i Campi Flegrei. Signori, in realtà non è così. La più nota è quella di 40 anni fa, richiamata - lo vedremo - anche in diversi emendamenti e in diversi ordini del giorno, la legge n. 887 del 1984 che avrebbe dovuto fare una serie di cose, ma non mi voglio dilungare su questo. Il fatto è che più volte ci si è detti di evitare, quando si presenta nuovamente una situazione critica, di dover ricominciare da capo, come si sta facendo ora.

Quindi, risulta ovvio e banale avere un monitoraggio costante di quegli edifici che ora iniziamo a verificare. Perché un monitoraggio costante? Perché, per chi ancora non lo avesse capito, il fenomeno del bradisismo, che è un fenomeno che c'è sempre stato e continuerà ad esserci, prevede un costante innalzamento o abbassamento del terreno. L'innalzamento, ora, nel punto più alto a cui è arrivato da quando è ritornato a crescere, dal 2005, è oltre il metro, siamo a 1,17 metri. Immaginiamo che gli edifici di cui stiamo parlando, al di là delle scosse, al di là dei terremoti che si sono incrementati e ora fortunatamente si stanno calmando, hanno una sollecitazione costante. Ci siamo alzati di oltre un metro. È quindi necessario avere un sistema di monitoraggio costante, con gli “edifici sentinella” e una struttura che monitori. Questo è quello che si sta facendo proprio - come dicevo prima - nell'ottica di quello che ci siamo detti con il Ministro durante questa fase, cioè trasformare i Campi Flegrei in un laboratorio, poi, da esportare. Ma, se questo laboratorio non lo facciamo neanche partire, vedo molto, molto difficile, poi riuscire anche ad esportarlo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Presidente, intervengo, intanto, per sottoscrivere l'emendamento. Effettivamente, la riflessione che fa l'onorevole Caso è molto interessante, anche perché credo che ci troviamo di fronte a una situazione molto complicata. Io vi invito a leggere il documento che è pervenuto dalla commissione grandi rischi. Noi ci troviamo in una situazione in continua evoluzione. Questo non è allarmismo, è constatare un fenomeno che oggi continua a cambiare, a modificarsi e anche ad accelerare alcune decisioni che noi dobbiamo prendere, nell'ambito di questo decreto ma anche con future azioni.

L'Osservatorio di cui parlava l'onorevole Caso è un fatto positivo. Perché? Perché noi dobbiamo analizzare, una volta per tutte, cosa vogliamo fare dei Campi Flegrei. Sicuramente, oggi quella zona è molto antropizzata - 500.000 persone e 800.000 fra zone rossa e gialla - e queste persone che, di fatto, hanno edificato, negli anni, edifici di vario genere si trovano sicuramente, nel futuro o anche nel presente, in un possibile pericolo. Noi dobbiamo immaginare qualcosa di diverso, pensare anche a una revisione del sistema urbanistico del luogo, immaginare anche una possibile delocalizzazione di tante persone, perché, effettivamente, il fenomeno è in completa mutazione. Ecco perché io comprendo e appoggio il ragionamento dell'onorevole Caso e vorrei che il Governo rivedesse questa posizione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.23 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo all'emendamento 2.1001 Caso.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Io vorrei che ci fosse per un attimo l'attenzione dell'Aula, perché è una questione abbastanza delicata e voglio che sia chiara a tutti, anche, magari, a chi non ha seguito in Commissione ambiente l'evolversi in questi mesi del fenomeno e l'evolversi di questo decreto.

Nelle varie audizioni che sono state fatte in Commissione ambiente, sono stati ascoltati anche membri della cosiddetta commissione grandi rischi - quella che citava prima il collega - che, analizzando una serie di fattori, può decidere o meno, può suggerire - perché, in realtà, poi, la decisione spetta a Protezione civile e Ministero - se aumentare, se variare il grado di allerta vulcanica, del rischio vulcanico e del rischio di eruzione.

Vi ricordiamo che stiamo parlando di una delle caldere definite tra le più pericolose al mondo. Cosa ha scritto la commissione grandi rischi nell'ultima riunione fatta a fine ottobre, il cui verbale noi abbiamo potuto leggere, essendo agli atti? Vi ricordo che sto parlando del rischio vulcanico, del rischio eruzione, che da questo decreto è tenuto dichiaratamente - momentaneamente o almeno spero - da parte perché si incentra e si concentra solo su quello sismico, che è ovviamente correlato a quello vulcanico. Potete tutti immaginare, cari colleghi, che i danni di un eventuale sisma rispetto a un'eruzione di uno dei vulcani più pericolosi al mondo sono due cose un po' diverse. Ebbene, che cosa scrive la commissione grandi rischi? Prendo solo una frase delle conclusioni: “Pertanto, anche in considerazione delle nuove evidenze di possibile coinvolgimento del magma nel processo bradisismico in atto, la commissione grandi rischi ritiene opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del sistema di Protezione civile si intensifichino ulteriormente”. Chiedono, nero su bianco, per la sicurezza di oltre mezzo milione di persone, che venga aumentato il monitoraggio. È vero che i Campi Flegrei sono tra le aree più monitorate al mondo ma, a quanto pare, c'è necessità di fare di meglio, per l'incolumità, lo ricordo, di oltre 500.000 persone. Non voglio neanch'io, ovviamente, fare allarmismo.

Questo emendamento chiede di fare questo, chiede di potenziare l'Osservatorio vesuviano, che fa parte dell'INGV, di mettere un milione di euro per migliorare questo sistema di monitoraggio, un milione di euro per la salvaguardia di 500.000 persone, un milione di euro che, per lo Stato, possiamo dire che è nulla, per l'incolumità di 500.000 persone, per una cosa che è scritta nero su bianco - lo ripeto - dalla commissione grandi rischi (Applausi del deputato Simiani).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.10001 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo all'emendamento 2.1000 Caso.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Questo emendamento va sulla scia del precedente. Cerca di soddisfare le richieste dell'Osservatorio vesuviano, quindi dell'INGV, relative alla necessità di migliorare il monitoraggio. Questo, poi, va un po' più nel dettaglio, perché dovete sapere che buona parte della caldera dei Campi Flegrei è sotto il mare, è sottomarina. Quindi, è necessario avviare e avere un monitoraggio che, ripeto, è già enorme e massiccio ma è chiaro che è da migliorare. Però, se su terra possiamo immaginare che sia più semplice, è abbastanza ovvio che farlo al livello sottomarino sia un po' più difficile e non sia ancora né ottimale né ben presente.

Proprio perché abbiamo interagito con l'Osservatorio vesuviano e la commissione grandi rischi ci ha chiesto e ha reso evidente a noi, a quest'Aula e alla Commissione ambiente che serve incrementare il monitoraggio, io non mi stancherò mai di dirvelo, perché è una responsabilità che abbiamo ora. Con questo emendamento, dopo che è stata resa palese la richiesta di aiuto per implementare il monitoraggio, la cosa più ovvia che possiamo fare è chiedere come possiamo farlo e come possiamo aiutarvi. In particolare, ci è stata manifestata la necessità di implementare il cosiddetto sistema Medusa, un sistema di monitoraggio sottomarino che serve perché buona parte della caldera è sott'acqua. In questo caso, parliamo ancora di meno soldi, di 500.000 euro. Si tratta di 500.000 euro per l'incolumità di oltre 500.000 persone.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.1000, Caso, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.29, Toni Ricciardi, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.32, Scarpa, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.33 Ilaria Fontana.

Ha chiesto di intervenire la collega Ilaria Fontana. Ne ha facoltà.

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie, Presidente. Questo emendamento è veramente di buonsenso, anche perché andiamo a offrire uno strumento utile proprio per la prevenzione e la pianificazione. Peraltro, questo è il senso di questo decreto. Noi andiamo a chiedere che i comuni conformino la loro attività di pianificazione agli indirizzi e ai criteri indicati proprio nella pianificazione nazionale d'emergenza dell'area Flegrea e adeguino gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale all'esito - questo è importante - della positiva verifica da parte della Protezione civile. Quindi, di fatto, noi andiamo a chiedere che la pianificazione territoriale tenga conto della pianificazione di emergenza dell'intera area Flegrea e del parere vincolante della Protezione civile. Dato che noi stiamo affrontando un decreto di prevenzione e pianificazione di un fenomeno che un decreto non può fermare, uno strumento come questo va a dare un aiuto in più proprio in quell'attività di prevenzione. Sinceramente, anche in Commissione non abbiamo capito il motivo della bocciatura. Non è sicuramente oneroso. Chiediamo un'ulteriore istruttoria alla Sottosegretaria, tramite lei, Presidente, per far diventare il parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.33, Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.34 Caso.

Ha chiesto di intervenire il collega Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Questo emendamento - lo ricordo, a titolo non oneroso - va semplicemente a dettare dei tempi. Ricordiamo che i Campi Flegrei negli ultimi mesi non se la sono passata bene per il numero di scosse - questo lo approfondiremo meglio dopo - ed è questo che poi ha portato a questo decreto.

Quindi, credevamo che, in realtà, sarebbe stato accolto, dando così un minimo di celerità alle verifiche previste dal decreto sull'edificato e un tempo limite di 90 giorni dall'entrata in vigore, non del decreto, ma di questa conversione in legge. Non capisco il parere contrario, anche perché, se vado a riprendere un post pubblicato su Facebook del ministro Musumeci di qualche giorno fa, si dice (non so come, forse si sarà confuso) che la verifica della vulnerabilità degli edifici - quindi, quella che stiamo chiedendo di fare entro tre mesi con questo emendamento - sarà conclusa entro il 10 gennaio. Mi risulta un po' irrealistico, a meno che queste verifiche non le faccia Babbo Natale, con la sua velocità, durante il periodo natalizio. Infatti, parliamo di numerosi edifici. Abbiamo immaginato che, in un massimo di 3 mesi, si potesse fare, ma scoprire che, secondo il Ministro, si possono fare entro il 10 gennaio, mi sembra un po' irrealistico. Però, a maggior ragione, non capiamo perché non porre un limite di almeno 3 mesi.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.34, Caso, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo alla votazione degli identici emendamenti 2.38 Ruffino e 2.40 Graziano.

Ha chiesto di intervenire il collega Graziano. Ne ha facoltà.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Signor Presidente, chiederei al Governo se potesse riflettere su questo emendamento, perché, in realtà, non chiediamo altro che delimitare la zona rossa equiparata a zona sismica 1. Con questa equiparazione, si permette agli enti territoriali di accedere ai finanziamenti previsti con risorse pubbliche. Quindi, è un po' difficile da capire la contrarietà del Governo, o meglio, spero che ci sia la votazione unanime dell'Aula.

Sarebbe paradossale se questo emendamento non fosse approvato. Stiamo dicendo che gli enti territoriali non possono accedere ai finanziamenti delle risorse aggiuntive perché non li abbiamo recuperati a zona sismica 1.

Chiederei davvero a tutta l'Aula di riflettere su questo emendamento, ma fatemi dire, Presidente per il suo tramite, chiederei al Governo di riflettere su questo emendamento, che è importante, perché una zona, come quella del territorio di cui stiamo parlando, dei Campi Flegrei, ha un valore simbolico importante in un quadro di emergenza che stiamo avendo in questo momento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Signor Presidente, al solo fine di accedere ai finanziamenti previsti con risorse pubbliche a favore degli enti territoriali in cui ricadono zone colpite da eventi sismici, l'area rossa, che delimita il rischio vulcanico dell'area flegrea, è equiparata alla zona sismica 1. Credo che questo emendamento sia assolutamente necessario e fondamentale. Non ci sono costi, ci sono opportunità per questi territori che, sicuramente, stanno vivendo un periodo complesso. Ciò significa cercare di rafforzare l'edilizia scolastica e tutto quanto attiene.

Devo anche dire che la bontà di questo emendamento, nel momento di prima presentazione, è legata anche alla sottoscrizione dell'emendamento da parte della maggioranza, ovviamente. emendamento poi ritirato. Quindi, vuol dire che abbiamo centrato l'obiettivo, vuol dire che l'emendamento è necessario ed è importante che il Governo rifletta su questo e accantoni l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Presidente, intervengo per chiedere ai firmatari di sottoscrivere l'emendamento. Chiedo anch'io di poterlo accantonare, perché, è molto rilevante ai fini dei risultati finali di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Qual è il parere del relatore sulla richiesta di accantonamento?

GIANPIERO ZINZI, Relatore. Contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Per motivare l'astensione del gruppo MoVimento 5 Stelle sulla votazione di questo emendamento, perché crediamo che le questioni relative alle valutazioni delle classi di rischio non debbano appartenere alla politica. Questa è una mera questione finanziaria da trattare in separata sede (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 2.38 Ruffino e 2.40 Graziano, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.44 Morfino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Saluto una delegazione di parlamentari vietnamiti, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi - Deputati e la rappresentante del Governo si levano in piedi).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.48 Santillo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Santillo. Ne ha facoltà. Colleghi, per cortesia! Prego.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, grazie. Intervengo sull'emendamento, perché voglio ricordare che ci troviamo all'interno del perimetro di misure urgenti, prevenzione rischio sismico, fenomeno bradisismico, area Campi Flegrei.

A un certo punto, il Governo, in maniera corretta, secondo me, avvia una procedura di individuazione di un piano straordinario e questo piano… se posso avere un po' di silenzio dall'Aula, Presidente, anche per rispetto alle persone che abitano nella zona dei Campi Flegrei che vorrebbero capire che cosa proponiamo.

Allora, all'articolo 2, comma 2, si stabilisce cosa debba fare il Dipartimento della Protezione civile, quindi l'ente deputato a fronteggiare queste catastrofi: fa una prima delimitazione speditiva delle zone di intervento e, attenzione, chiarisce pure il perimetro, che è riferito solo ai territori dei comuni dell'area realmente e direttamente interessata dal fenomeno bradisismico.

Noi che cosa chiediamo? Quest'area, che è molto piccola, non è certamente il territorio regionale o nazionale, avrà ricadute sull'analisi di vulnerabilità di edifici pubblici e privati. L'osservazione che facciamo è la seguente: esiste uno strumento, attualmente ancora in vigore, che si chiama superbonus 110 per cento, che è ancora attivo nelle aree interessate da ordinanze per fronteggiare gli eventi di calamità sismica del Centro Italia, cioè chi vive nel Centro Italia può usufruirne fino al 2025. Noi stiamo dicendo: usiamo lo stesso criterio e diamo una possibilità anche a queste persone, che vivono all'interno di un'area che è stata perimetrata dalla Protezione civile e, quindi, non soltanto all'interno di confini amministrativi. Queste persone hanno una buona possibilità, purtroppo, di vivere in edifici che non sono sicuri dal punto di vista strutturale. Come fare? O arriva un contributo da parte dello Stato oppure attraverso lo strumento del 110 per cento della detrazione fiscale con la circolazione dei crediti di imposta, possiamo veicolare e stimolare l'interesse di contributi da parte di privati, i quali, con quel margine di compravendita sulla detrazione fiscale e cessione del credito, possono avere un interesse e, quindi, andare ad aiutare queste persone a fare i lavori.

Io non so se volete almeno accantonarlo per poterlo valutare meglio. Non penso. Qui non si sta parlando di un'estensione del superbonus a tutti, ma soltanto a questi abitanti che si trovano a vivere in un'area che è stata delimitata dal Dipartimento della protezione civile.

PRESIDENTE. Prendo atto che il relatore non accede alla richiesta di accantonamento.

Prendo altresì atto che il deputato Sarracino sottoscrive l'emendamento.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.48 Santillo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.49 Santillo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. A questo punto, devo aggiungere che peggio mi sento. Sempre l'articolo 2, comma 1, lettera b) dice che da questa delimitazione speditiva e col piano straordinario verranno fatte delle analisi e, quindi, ci saranno i risultati della vulnerabilità dei fabbricati dei privati. Noi stiamo dicendo che abbiamo individuato quei fabbricati dei privati che sono vulnerabili sismicamente o, comunque, esposti al fenomeno bradisismico.

Adesso che cosa facciamo? Abbandoniamo a se stesse queste persone? I colleghi della provincia di Napoli e i colleghi campani sanno che alcune persone vivranno in case che sono - adesso lo sanno - vulnerabili sismicamente e magari hanno anche un alto rischio di crollo. Non lo sappiamo, perché questo ce lo dirà il risultato della vulnerabilità. Nel momento in cui avremo questo risultato avremo che, all'interno di quell'area che era stata perimetrata dalla Protezione civile, 100 fabbricati o 1.000 fabbricati - non lo so - necessiteranno di interventi urgenti, perché altrimenti possono crollare.

A questo punto noi diciamo: come si interviene? Facciamo avere loro i contributi da parte dello Stato? Non ci sono. Facciamo veicolare i contributi dei privati? Come? Attraverso lo strumento del superbonus 110 per cento, di cui si avvalgono gli abitanti delle zone del Centro Italia che sono in aree che sono state colpite dal terremoto. Con lo strumento della cessione dei crediti hanno qualche possibilità di stimolare l'interesse dei capitali privati. Come terza possibilità, che cosa facciamo? Aspettiamo che crollino e poi veniamo qui a commemorarli?

Con quale coraggio non riuscite a capire l'importanza di questo emendamento per gli abitanti, che - ripeto - non sono tantissime persone. Provate almeno ad accantonare questo emendamento e a capire che ci stiamo riferendo a persone che certamente abitano in fabbricati che non sono sicuri e che non hanno i soldi per metterli in regola, perché altrimenti sarebbero già intervenuti. O li aiutiamo con contributi dello Stato, che qui non ci sono, oppure con questo emendamento cerchiamo di veicolare capitali privati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Fenu. Ne ha facoltà.

EMILIANO FENU (M5S). Grazie, Presidente. Io gradirei aggiungere qualche considerazione all'intervento del collega Santillo sull'emendamento 2.49. Qui evidentemente si chiede di prorogare il termine dei lavori da superbonus per gli edifici interessati dal provvedimento, quindi per realizzare gli interventi connessi alle misure di mitigazione. Però, ne approfitto perché, nonostante la narrazione che ormai…

PRESIDENTE. Il suo intervento è a titolo personale, collega. Quindi, ha un minuto in totale. Glielo ricordo perché magari non lo sapeva.

EMILIANO FENU (M5S). Allora, concludo subito. Voglio soltanto comunicare e chiedere ai colleghi di non arrendersi alla narrazione imperante sul superbonus. Io so e immagino che tanti di voi abbiano realizzato questi lavori. Allora, chiedete alle imprese che vi hanno realizzato i lavori quanti dei soldi che sono riusciti a incassare sono ritornati allo Stato. Sicuramente vi daranno una notizia diversa da quella che sta passando nella stampa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Simiani vuole sottoscrivere l'emendamento.

Qual è il parere del relatore sulla richiesta di accantonamento?

GIANPIERO ZINZI , Relatore. Parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.49 Santillo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo agli identici emendamenti 2.52. Ruffino e 2.54 Bonelli. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Vorrei far presente che questo emendamento presentato dal collega Bonelli, da me e dal gruppo Alleanza Verdi e Sinistra, ricalca un ordine del giorno votato, pressoché all'unanimità, circa otto mesi fa e riguardante l'area dei Campi Flegrei.

Noi ci rendiamo perfettamente conto che i numeri della finanza non rendono possibili subito degli interventi. Però, credo che si stia commettendo un grave errore rispetto al fatto che, già prima che venisse a ricrearsi un fenomeno di bradisismo così accentuato, come abbiamo visto negli ultimi mesi, noi avevamo visto un percorso che, tra l'altro, si sarebbe potuto circoscrivere, come era previsto nell'ordine del giorno, all'area dei Campi Flegrei e agli edifici privati. Questi ultimi, sono gli edifici che con più difficoltà avranno la possibilità di fare interventi di messa in sicurezza e interventi strutturali. Se all'epoca il Governo diede l'ok - l'abbiamo votato quasi all'unanimità - e ne abbiamo anche discusso con la regione, la città metropolitana, l'Osservatorio Vesuviano, la Commissione finanze e i sindaci interessati, non riesco a comprendere perché ci si ostini a non voler andare in quella direzione. Capisco che c'è una visione ideologica da parte di questa maggioranza sul superbonus, però noi avevamo proposto un percorso che andava incontro anche a una nuova visione che la maggioranza aveva. Noi limitavamo, cioè, l'intervento all'area dei Campi Flegrei e l'intervento era di messa in sicurezza. Non si trattava, ad esempio, del rifacimento delle balconate, di parti di cornicioni o di altre parti degli edifici ma solo ed esclusivamente interventi di messa in sicurezza. È chiaro che ci vogliono i fondi ma è anche chiaro che noi abbiamo cominciato a parlarne 8 mesi fa, l'abbiamo votato 8 mesi fa e il sottosegretario Freni, 8 mesi fa, si era impegnato a fare un percorso in questa direzione.

Se anche quello in esame non è il decreto in cui prevedere risorse a tal fine, questa è fondamentalmente la richiesta principale che hanno fatto i sindaci. Noi stiamo approvando un decreto in cui la richiesta principale fatta dai sindaci non è accolta dal Parlamento. Da questo punto di vista, credo si stia commettendo un grave errore in quanto non si va nella direzione richiesta, all'unanimità e indipendentemente dai colori politici, dal territorio dei Campi Flegrei.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 2.52. Ruffino e 2.54. Bonelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo all'articolo aggiuntivo Ilaria Fontana 2.02. Prego collega.

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie, Presidente. Questo articolo aggiuntivo, in realtà, viene richiesto dalle associazioni ambientaliste e anche questa è assolutamente una proposta emendativa di buonsenso.

Non capiamo, come detto in Commissione e lo ribadiamo in Aula, il motivo della bocciatura, anche perché non c'è stata data una motivazione. Stiamo parlando di trasparenza dei dati, e quando parliamo di trasparenza, ci si riferisce a tutta una serie di principi e doveri. Con quest'articolo aggiuntivo si vuole garantire la trasparenza dell'attività di pianificazione, quindi tutti i dati, tutti i documenti, devono essere accessibili a tutti mediante la pubblicazione in tutti i siti istituzionali; e poiché si hanno diverse competenze, non ci sarà solo un sito che dovrà rendere pubblici tali dati. Questo, oltre ad essere un dovere, lo reputiamo proprio un obbligo che discende dai principi di lealtà, di fiducia, di trasparenza che riguarda i cittadini tutti.

A questo riguardo, ricordo come lo stesso Ministro Musumeci in questi mesi, riguardo alle varie situazioni di allarme, sia passato dal dichiarare una situazione di allerta gialla, poi arancione, e poi nuovamente gialla. Questo, sicuramente, rischia anche di creare allarmismi inutili, dove magari non si dovrebbero creare, mentre con dati accessibili e trasparenti per tutti si rende il cittadino - e tutti coloro che vogliono occuparsi di questo fenomeno - consapevole e in condizioni di avere contezza della situazione.

La trasparenza dovrebbe essere un argomento, anche questo, trasversale. Pertanto, ripeto, non capiamo la motivazione della bocciatura di questo nostro articolo aggiuntivo. Non so, Presidente, se, per il suo tramite, possiamo chiedere alla Sottosegretaria la motivazione della bocciatura, mentre ne chiediamo l'accantonamento, se il relatore ce lo consente, proprio per l'importanza che ha anche nella gestione del fenomeno del bradisismo a livello territoriale.

PRESIDENTE. Il relatore?

GIANPIERO ZINZI , Relatore. Parere contrario.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 2.02. Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V (Bilancio) Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

L'emendamento 3.6 Simiani è ritirato. Passiamo all'emendamento 4.1 Morfino, che chiede di parlare. Prego.

DANIELA MORFINO (M5S). Grazie Presidente. Ancora una volta, dobbiamo registrare la totale discrasia che c'è tra ciò che il Governo dice, puntualmente, mediaticamente giornalmente e ciò che realmente, invece, mette nero su bianco in termini di provvedimenti normativi.

Con questo decreto, registriamo proprio questo scollamento. Mi spiego, Presidente. Il Ministro della Cultura, Sangiuliano è intervenuto alla riunione tecnico-operativa sul tema dei Campi Flegrei, che si è tenuta a Pozzuoli, insieme al Ministro Musumeci, e ha dichiarato testuali parole: “Al primo posto dei nostri pensieri ci sono le persone con le loro esigenze poi viene la manutenzione del nostro patrimonio culturale. (…). Quella dei Campi Flegrei è un'area di rilevantissima importanza storico-archeologica e non dobbiamo dimenticare che la fruizione dei beni culturali rappresenta un motore socio-economico del territorio”. Questo lo dichiarava il 13 ottobre. Le parole del 13 ottobre sono rimaste parole al vento perché il decreto, oggi in esame, non contiene nulla di quanto dichiarato dal Ministro Sangiuliano: non prevede un coinvolgimento tecnico-programmatico, sia del parco archeologico dei Campi Flegrei, sia della Sovraintendenza.

Noi, signor Presidente, siamo ben consapevoli che occorre un intervento normativo per mettere in sicurezza la vita dei cittadini di quelle zone, l'ho detto anch'io ieri, nel corso della discussione generale, ma siamo anche consapevoli che un territorio come i Campi Flegrei è una grande risorsa economica, archeologica e culturale.

La nostra proposta emendativa si dirige in tal senso, tra l'altro è un emendamento a costo zero e, se la sottosegretaria si rileggesse attentamente la nostra proposta emendativa, si accorgerebbe che prevede appunto solo esclusivamente un intervento preventivo e programmatico. Quindi, se volesse accantonare questo emendamento, gliene saremmo grati.

PRESIDENTE. Qual è il parere del relatore sull'accantonamento?

GIANPIERO ZINZI, Relatore. Parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.1 Morfino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 4.01 Ilaria Fontana.

Ha chiesto di parlare il collega Dell'Olio. Ne ha facoltà.

GIANMAURO DELL'OLIO (M5S). Grazie, Presidente. Voglio intervenire su questa proposta emendativa solo per stigmatizzare, ancora una volta, il comportamento del Governo che, in Commissione bilancio, era stato chiamato a dire se questo emendamento si poteva attuare nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, perché è chiaro che, se si effettua un documento di pianificazione, questo deve essere reso disponibile. Presidente, il Governo - ci terrei che lo riferisse al Presidente Fontana - non può intervenire in Commissione bilancio, trattandola come una Commissione di merito, dando un parere contrario, senza dire se ci siano o meno i soldi o se si possa attuare l'emendamento a legislazione vigente. Quindi, ci terrei a replicare, evidenziando che il Governo deve trattare la Commissione bilancio, quando è consultiva, esprimendosi esclusivamente sull'aspetto finanziario e non a favore o contro una certa proposta emendativa nel merito; casomai, la stessa può essere bocciata tranquillamente nella Commissione di merito, non certamente in Commissione bilancio.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.01 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.1009 Caso.

Ha chiesto di parlare il collega Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie Presidente. Questo decreto prevede una somma abbastanza limitata - 200.000 euro - per la verifica delle infrastrutture, delle vie di allontanamento o delle cosiddette vie di fuga. Lo fa per l'area ristretta che questo stesso decreto va a definire come area di intervento. Chiariamo: esso si riferisce alla verifica dello stato dell'arte o dello stato delle cose relativamente alle vie di fuga, ma in questo decreto o in questa fase non si prevede un intervento. Lo si prevede - come dicevo prima - solo per la nuova area bradisismica.

Con questo emendamento, sempre considerando quel che dicevo prima, quella sorta di allarme che la commissione grandi rischi ha rilevato, visto che ci è stato suggerito chiaramente di considerare anche il rischio vulcanico, quindi tutta la zona rossa, quella dei 500.000 abitanti, andiamo ad estendere la verifica delle vie di fuga anche agli altri comuni interessati - vi ricordo - da piani di evacuazione e da piani di allontanamento già esistenti e che qui andiamo ad aggiornare, prevedendo vie di fuga, non solo per la nuova area ristretta, ma per tutti e ovviamente, andando a incrementare, neanche di troppo, i fondi necessari per una cosa che - lasciatemelo dire - è risultata evidente anche nelle audizioni che abbiamo fatto prima e dopo questo decreto.

Tutti i sindaci, non solo quelli che ricadono nella nuova delimitazione ma tutti quelli dell'area rossa, ci hanno chiaramente detto che gran parte delle vie di fuga hanno problemi, non solo quelle che andiamo a verificare con questo decreto ma anche le altre. Quindi, cosa diciamo agli altri comuni, come, immagino, Quarto, una parte di Bacoli, Monte di Procida, Marano e Giugliano, che rientrano nella zona rossa del rischio vulcanico ma non nella nuova perimetrazione? Diciamo: tenetevi le vostre vie di fuga malandate, noi intanto pensiamo solo al comune di Pozzuoli e a una piccola parte di Napoli; voi tenetevi le vostre vie di fuga che non vi renderanno in grado eventualmente di allontanarvi.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1009 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.2 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.4 De Luca.

Ha chiesto di parlare il collega Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Devo dire che questo emendamento sicuramente è oneroso e sicuramente è uno di quegli emendamenti nell'ambito dei quali l'elemento della programmazione diventa fondamentale, soprattutto nell'ambito delle infrastrutture in un'area molto complicata e a rischio sismico. Le infrastrutture servono non solo per migliorare le vie di fuga ma soprattutto per rendere omogenea un'area che, in molte parti, presenta difficoltà nella mobilità stessa, nel sistema intermodale, nel sistema del TPL e anche nell'ambito dei collegamenti importanti che oggi insistono nell'area, soprattutto in quelli verso la regione. Oggi noi chiediamo, con questo emendamento, una presa di posizione chiara del Governo nel definire una strategia e risorse che dovranno essere affiancate alle risorse che la regione Campania mette in campo per quanto riguarda il Fondo di sviluppo e coesione. Sono fondi che saranno concertati sicuramente anche con i Ministeri competenti, ma oggi c'è bisogno di fare un ulteriore passaggio, occorre un ulteriore sforzo da parte del Governo perché in quell'area occorre investire nell'ambito della mobilità, nell'ambito delle infrastrutture, delle vie di fuga, dei collegamenti e delle connessioni con i vari centri di interesse.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.4 De Luca, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.7 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.18 Amendola, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 5.101 Simiani e 5.102 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.9 Speranza, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 5.12 Ruffino e 5.13 Speranza, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1006 Speranza, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Passiamo all'emendamento 5.1011 Bonelli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo per sottolineare che qui parliamo della gestione dei tunnel e, in particolare, di un tunnel che si trova nel comune di Pozzuoli, i cui lavori sarebbero terminati. Al riguardo c'è una diatriba in atto perché il comune vorrebbe, giustamente, che fosse la Tangenziale di Napoli Spa a prendere in gestione tale tunnel, visto che è un asse che collega la tangenziale di Napoli - quest'ultima è gestita appunto dall'omonima società, legata all'ANAS e che ha la concessione tramite l'ANAS - mentre la Tangenziale di Napoli Spa non vuole prendere in gestione questo tunnel o, meglio, lo prenderebbe in gestione a patto che fosse il comune a pagare.

Io vorrei far presente due cose: la prima è che quel tunnel è una via di fuga e, quindi, è importante aprirlo, anche perché decongestionerebbe di molto la viabilità all'interno del comune di Pozzuoli e degli altri comuni; la seconda, è che la tangenziale di Napoli è l'unico asse viario interno a una città a pagamento in Europa e fa utili da oltre quarant'anni sul pedaggio che pagano i napoletani, un pedaggio contro il quale noi ci battiamo da tempo, perché iniquo, ingiusto e tra l'altro - non è responsabilità di questo Governo, parliamo dei vari Governi che si sono succeduti - rinnovato anche dopo che era stato ripagato, con i pedaggi dei napoletani, il costo dell'opera.

Ebbene, quello che troviamo assurdo è che - so bene che il relatore Zinzi sta facendo un'opera di moral suasion sia all'interno del Governo sia nei confronti della società Tangenziale - ancora una volta questa società partecipata, che guadagna e fa utili milionari ogni anno sui napoletani, utili che non vengono reinvestiti sul territorio, lo ripeto, utili che non vengono reinvestiti sul territorio, non abbia dato disponibilità, neanche davanti all'emergenza dei Campi Flegrei, neanche davanti all'utilità anche per la sua attività, a fare la manutenzione di un tunnel, cosa che tra l'altro ha fatto in altri assi viari nel napoletano, a Portici e in altri posti.

Cosa che fa sempre l'ANAS per le uscite a Ercolano e a Portici. Aggiungo, lo ricordo a tutti quanti noi, che la stessa ANAS fa pagare i napoletani, ma rende gli assi viari interni agli altri comuni, uno su tutti ovviamente il raccordo anulare di Roma, gratuiti.

Io credo che anche questo sia un tema - approfittare di questa situazione - da affrontare, perché è una vergogna che quest'asse viario, la tangenziale di Napoli, tolga tutti questi soldi (molto al di sopra delle necessità dell'ordinaria gestione) e che, a differenza di tutti gli altri assi viari, i napoletani ed anche i puteolani debbano pagare, mentre nel resto d'Italia giustamente gli stessi non si paghino.

So che il relatore Zinzi ha trovato una sorta di soluzione, perché ne abbiamo parlato, lo ringrazio, però, noi riteniamo che dovrebbe essere certo l'affidamento ad ANAS e, ovviamente, alla Tangenziale di Napoli (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Saluto gli studenti, le studentesse e i docenti del liceo scientifico statale Leonardo da Vinci di Jesi, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1011 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Passiamo agli identici emendamenti 5.1001 Speranza, 5.1007 Ruffino, 5.1008 Manes e 5.1010 Caso.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. “Anche” è stata la parola su cui la Commissione ambiente ha discusso per quasi tre giorni. Sembra assurdo ma è così. Devo ringraziare il relatore Zinzi, tutta la Commissione e il presidente Rotelli per l'impegno che hanno messo per trovare una soluzione per risolvere la questione che riguarda la gestione del tunnel di Pozzuoli. Si tratta di un tunnel che è finito, è terminato, e può essere attualmente aperto; un tunnel di 1.100 metri, costato molte risorse, diversi milioni di euro, che ha tenuto aperta una discussione importante, perché collega Pozzuoli al porto, una città di 80.000 abitanti. È un'infrastruttura molto importante.

Il comune di Pozzuoli ha, di fatto, l'opportunità, in questo caso, di poterlo gestire, però logicamente ha i soldi solamente per un anno. Vista l'importanza dell'infrastruttura e, soprattutto, della connessione, come diceva anche l'onorevole Borrelli, verso questa tangenziale di Napoli, di cui si occupa una società di SAT, questo tunnel diventa fondamentale, ma, soprattutto, diventa oneroso gestirlo dal punto di vista dei costi di gestione. Ecco, perché il comune di Pozzuoli, tutti gli altri comuni e, devo dire, anche la Commissione volevano fare in modo che questa gestione ricadesse sul soggetto terzo, che poteva essere, in questo caso, Tangenziale di Napoli o ANAS, visto che, oggi, il comune di Pozzuoli, il commissario, che oggi è il presidente della regione, e la società Tangenziale di Napoli hanno firmato, a gennaio, un accordo nel quale si definisce chiaramente che la società è disponibile a prenderlo in gestione.

Ora, non abbiamo trovato, in tutto questo periodo, la possibilità di poterlo dare a loro, per vari motivi. Visto che abbiamo ancora un po' di tempo, ringraziando di nuovo la Commissione, l'onorevole Zinzi e il presidente Rotelli, chiedo al Governo di accantonare tutti gli emendamenti che riguardano questo articolo, legato al tunnel, per capire quali possano essere le soluzioni per riuscire ad aprire nelle prossime settimane questo tunnel, perché è indegno e assolutamente sbagliato tenerlo chiuso e dare la responsabilità a un sindaco che oggi non ha le risorse per poterlo gestire.

Ecco perché vi chiedo un atto di responsabilità e di trovare una soluzione che secondo me si può trovare. È solamente una questione di volontà politica. Capisco i tecnicismi e i vari elementi anche di discussione all'interno dei Ministeri, il codice appalti, tutta una serie di cose che sono emerse in questi giorni, ma credo che una volontà politica possa riuscire a risolverli.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Gadda. Ne ha facoltà.

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Chiedo di poter sottoscrivere questi emendamenti. È necessario dare concretezza agli ingenti investimenti pubblici che hanno comportato la costruzione di quest'opera assai rilevante, una via di fuga strategica, e va trovata la modalità di rendere urgentemente operativa questa infrastruttura. Quindi si deve trovare una modalità, per cui chiedo di sottoscrivere questi emendamenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Abbiamo dibattuto a lungo relativamente all'apertura di questo tunnel e anche io voglio ringraziare il relatore, oltre al presidente di Commissione, per l'impegno fino all'ultimo minuto per trovare la soluzione migliore per permetterne l'apertura. Parliamo di un tunnel che è costato la bellezza di 154 milioni di euro; un tunnel pronto da 2 anni, inaugurato anche più volte, ma mai aperto. Quindi, l'appello è innanzitutto a non rendere vana questa ingente spesa: 154 milioni di euro.

Era una delle varie opere previste nella nota legge n. 887 del 1984, quella che ricordavo prima, una delle varie leggi sui Campi Flegrei. Una delle opere infrastrutturali necessarie per migliorare la viabilità all'interno di un piano intermodale, per migliorare un eventuale allontanamento dall'area. Ma arriviamo al sodo: è assurdo aver speso 154 milioni di euro e tenere un tunnel chiuso. Quindi, facciamo il possibile per aprirlo, è un'infrastruttura che serve, che si va a collegare ad altre opere che dovranno essere poste in essere. Per noi l'importante è che si apra, che la gestione sia da parte di ANAS o Tangenziale, l'importante è aiutare gli amministratori locali che, di fatto, non hanno risorse per gestirlo.

Dalle audizioni ci è stato riferito che per gestire quel tunnel, tra manutenzione ordinaria e straordinaria, si arriverebbe a circa 700.000 euro l'anno. Capirete che per un ente comunale non è una spesa facilmente sostenibile. Quindi, dobbiamo trovare una via, non sprechiamo oltre 150 milioni di euro. Si è arrivati a una soluzione con emendamenti all'interno di quello che è diventato ora il testo base; e speriamo che siano sufficienti, visto che ora a questi ulteriori emendamenti che cercavano di andare ad aprire altre strade si è deciso di dare parere contrario. Voglio dare per buono quello che è stato detto ora, nell'ultima riunione del comitato ristretto, del Comitato dei nove, prima di venire qui, in Aula, e quindi prendo per buoni i passi avanti che sono stati fatti dal collega Zinzi. Chiudo con questo auspicio: “apriamo questo tunnel prima possibile”!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Grazie, Presidente. Effettivamente, in Commissione abbiamo dibattuto parecchio su questo emendamento. Anche qui è molto semplice e credo sia importante rileggerlo: per l'esecuzione delle attività di cui al secondo periodo, il comune di Pozzuoli può avvalersi, mediante sottoscrizione di apposita convenzione, anche - questo è il tema - della società ANAS Spa, cui è dovuto esclusivamente il recupero degli oneri, eccetera, eccetera. Abbiamo detto che per chi di noi ha amministrato i comuni, per chi è stato sindaco, questa riformulazione può essere effettivamente molto importante.

Voglio ringraziare il collega Manes, che ha provato a fare alcune riformulazioni, e mi unisco anch'io ai ringraziamenti al nostro presidente Rotelli e al collega Zinzi, perché effettivamente ci sono stati movimenti per cercare di arrivare a una soluzione. Stiamo parlando di una zona molto pericolosa, difficile. Abbiamo detto che la variabile tempo non è indifferente anche per il comune di Pozzuoli. Abbiamo chiesto al Governo, presente in Commissione, di prestare attenzione a questa nostra proposta.

Purtroppo, il parere del Ministero sembra non sia stato favorevole, a meno che non cambi oggi la situazione. Certamente, ci sono alcune responsabilità, quando si fanno queste scelte, e, in questo caso, la responsabilità è lo sforamento dei tempi. Se parliamo di sicurezza di zone complesse e difficili, nel terminare questo provvedimento e nell'avere visto una grande collaborazione da parte di tutti i gruppi presenti in Commissione, certamente chiedo anch'io un ulteriore spazio e un momento di riflessione per riprendere questo emendamento, sottoscritto da tutti i gruppi di minoranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, signora Presidente. Anche il gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra si associa alla richiesta che è stata fatta, ovvero che il Governo ci ripensi, accantoni questo emendamento e trovi le adeguate coperture. Colgo l'occasione, perché qui c'è la Sottosegretaria Siracusano, autorevole esponente del Governo - non me ne voglia la collega lì vicino, la Sottosegretaria capirà perché la sto tirando in ballo -, perché questa è un'opera strategica per garantire due questioni: una viabilità migliore in quel contesto e costruire una via di fuga nel caso di un evento che non vorremmo mai accadesse, ma che gli esperti ci pongono come un evento estremamente probabile per quanto riguarda il bradisismo.

Il fatto di aprire questo tunnel, quindi di creare una via di fuga alla popolazione in caso di un evento estremo, è un atto doveroso che il Governo non può non affrontare, signore Sottosegretarie che siete qui presenti e rappresentate il Governo. Basterebbe levare una cifra, ad esempio, dal ponte sullo Stretto… lo so, lei scuote la testa, però dovete spiegare, perché non è una questione ironica da questo punto di vista.

Di fronte a un'opera così importante, per garantire una via di fuga, avete il dovere di trovare queste risorse, avete il dovere. Quindi mi associo alla richiesta di accantonare e di trovare la soluzione da parte del Governo per fare in modo che tutto il Parlamento - maggioranza e opposizione - dia, dopo tanti anni, una risposta a un territorio che vive con molta problematicità il tema viario in quel luogo, ma che possa consegnare una via di fuga, e dare sicurezza e tranquillità a una popolazione in caso di un evento estremo. Vi prego, fatelo, non respingete questo emendamento, accantonatelo e trovate la soluzione a questo problema oggi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Soltanto per puntualizzare alcuni passaggi che riguardano questo emendamento. Il tunnel di Pozzuoli è terminato da 2 anni. Stiamo parlando di 1.160 metri, costati alle casse pubbliche 154 milioni di euro, come ricordava il collega Caso: vuol dire che ogni metro di questo tunnel è costato 32.000 euro ai contribuenti. È da 2 anni finito, più volte inaugurato, con le luci costantemente accese, non sappiamo ancora chi le paga. In un contesto nel quale ci litighiamo le opere pubbliche o strategiche, per dare la giusta portata a un tunnel di 1,1 chilometri, il sindaco di Pozzuoli ritiene di non avere le risorse necessarie e sufficienti per poterlo gestire. Ricordo che è un tunnel nuovo di pacca, come si dice, cioè terminato da pochissimo.

L'emendamento che è stato proposto e limato - poiché il tunnel è stato proposto dall'inizio come uno degli elementi da risolvere per quanto riguarda il decreto - intanto propone la possibilità di aprirlo immediatamente grazie alle risorse che vengono messe a disposizione al commissario da parte del decreto stesso; quindi, il presidente della regione ha le risorse, visto che è commissario, per aprire immediatamente il ponte. E dice che il comune può continuare a fare le sue gare, le sue interlocuzioni, con trasversale, adesso non mi ricordo il termine esatto, oppure può avvalersi anche di ANAS. Infatti, ricordo, Presidente, che, nel frattempo, è entrato in vigore il nuovo codice degli appalti. Ebbene, con l'entrata in vigore del nuovo codice degli appalti, c'è bisogno di una stazione appaltante qualificata e ANAS è una stazione appaltante qualificata.

Se il comune non ce la fa, il sindaco può chiedere ad ANAS di mettere in campo tutte le procedure per dare in gestione un ponte con riferimento al quale, durante la discussione generale, da parte del collega Borrelli, è emersa una cifra fantasmagorica, per quanto mi riguarda - ma credo per la maggior parte di noi che ha fatto esperienze di carattere amministrativo e locale -, su una gestione annuale, di 700-800.000 euro l'anno. Ricordo, 1.100 metri nuovi. Bisogna spostare il New Jersey e darlo in mano al comune o all'ANAS (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Il collega Simiani ha già parlato su questo. Il relatore, sulla richiesta accantonamento di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 5?

GIANPIERO ZINZI, Relatore. Contrario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 5.1001 Speranza, 5.1007 Ruffino, 5.1008 Manes e 5.1010 Caso, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1003 Speranza, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Passiamo all'emendamento 5.1000 Speranza.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Si tratta sempre della questione del tunnel, non demordiamo. Ho ascoltato le parole dell'onorevole Rotelli e ritengo di fare alcune precisazioni, perché non è una battaglia fra enti o fra noi e la regione o fra noi e il comune di Pozzuoli. Qui c'è da aprire un tunnel. Ora, il tunnel si può aprire - ha ragione l'onorevole Rotelli -, perché le risorse, per un anno, si sono trovate nell'ambito della relazione fra il commissario, che è il presidente della regione, e il comune di Pozzuoli.

Nel frattempo, però, lo ripeto, è stato fatto un accordo con società Autostrade Spa, in questo caso, Tangenziale di Napoli, è stato fatto un accordo fra le parti, in cui si riapre il PEF, cioè ci sono le risorse - penso che lo sappiate tutti -, nell'ambito degli investimenti della società Autostrade, nelle compensazioni fra enti, nell'ambito dell'attraversamento, a volte sono parchi, a volte sono edifici, a volte sono strade complanari, svincoli, in cui la società Autostrade prende in carico alcune gestioni, soprattutto sulla manutenzione. C'è già, è stato fatto a gennaio, c'è già la soluzione, perché questo tunnel sia aperto con le risorse a disposizione. Facciamolo, mettiamoci anche ANAS o altro soggetto. C'è da fare questo.

Ecco perché chiedo di nuovo al Governo di accantonare questo emendamento, senza rimettere in discussione cose già decise o, comunque, allungando fortemente i tempi nel rapporto con ANAS, perché, se con ANAS ci fosse già l'accordo da domani, nessuno direbbe niente. Il problema è che non ci sarà. Dovremo inserirlo nell'accordo di programma - perché questo è l'altro atto che dovremo fare -, dovremo inserire l'opera nella possibile convenzione con il comune. E si allungheranno di nuovo i tempi, perché il comune di Pozzuoli non si può prendere in carico, nel 2025, di gestire la manutenzione di questo tunnel.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Vorrei sottolineare alcune cose. L'ho detto ieri in discussione generale, lo ripeto adesso per evitare fraintendimenti: ritengo che il presidente della Commissione, il relatore e tutti coloro della maggioranza che hanno lavorato a questo decreto abbiano cercato di fare il loro meglio e che lo stiano facendo in completa buona fede.

Il problema che vi stiamo ponendo, visto che alcuni di noi conoscono questo territorio e si battono da anni, è che questo decreto non sta centrando la richiesta degli amministratori. Non diamo la possibilità ai privati di mettere in sicurezza gli edifici. Hanno chiesto una cosa, in particolare: la questione del tunnel, mi perdonerete, i soldi della gestione. Ho parlato dei dati che ho letto, dopodiché, mi riferisco, tramite lei, al presidente della Commissione ambiente: il sindaco lo vuole dare in gestione e i soldi che gli hanno chiesto (che sia un euro o un miliardo di euro) non sono soldi che il comune deve gestire, sono i soldi che sono stati chiesti per la gestione, dalla stessa società che gestisce, e posso essere anche d'accordo. Tramite lei, lo dico al presidente della Commissione ambiente: se sono i soldi che ha chiesto Tangenziale, è una vergogna. Vi faccio capire come gestisce il nostro territorio Tangenziale Spa: una vergogna mondiale che i napoletani subiscono! Infatti, se è vero che ha chiesto 800.000 euro, sono d'accordo - tramite il Presidente al presidente della Commissione ambiente - che sia una vergogna! È la vergogna che ogni giorno subiscono i cittadini napoletani, che pagano un euro anche per passare da un quartiere all'altro!

Allora, rispetto a questo, la domanda che stanno facendo il Partito Democratico, i 5 Stelle, Azione e tutta la minoranza è che non ci si può basare soltanto su una convenzione che scade nel 2025, perché il sindaco è una persona che sta cercando di ragionare non soltanto dal punto di vista elettorale o propagandistico; si sta ragionando su un asse che deve rimanere aperto a prescindere dalla sua presenza come primo cittadino. Deve avere una gestione certa ed è quello che stiamo chiedendo tutti: una gestione certa! Riusciamo a progettare, a mettere da parte miliardi di euro per fare un ponte sullo Stretto e non siamo in grado di aprire un'opera pubblica realizzata. È questa la nostra richiesta! Apriamo questo benedetto tunnel (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il collega Speranza. Ne ha facoltà, per un minuto.

ROBERTO SPERANZA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Davvero in pochi istanti, voglio provare a dare il senso di questo passaggio, perché ha una certa rilevanza. Premetto che si è fatto davvero un buon lavoro in Commissione e credo che questo decreto dia una prima risposta importante a quelle comunità e dico, in modo particolare, ai sindaci di quella comunità, che più di altri ogni giorno hanno la difficoltà della gestione di una materia assolutamente delicata e complessa. Come è stato detto, il punto è aprire, nel più breve tempo possibile, una galleria che consenta una potenziale via di fuga, fondamentale per quelle popolazioni rispetto al rischio che tutti noi conosciamo. Questa galleria è stata ultimata con fondi pubblici e - ahimè - non è ancora operativa e per renderla operativa abbiamo bisogno di un soggetto capace di gestirla. Questo soggetto, oggettivamente, non può essere il comune di Pozzuoli, perché non ne ha le competenze e non ne ha la forza, né organizzativa, né economica.

Il lavoro che si è fatto in Commissione va nella direzione di provare, da un lato, a individuare risorse per risolvere questo problema, dall'altro lato, provare a individuare il soggetto che deve risolvere questo problema.

Le risorse, si dice, sono state trovate. Giusto, ci sono. Per la verità, non è solo la norma che le trova, perché la regione Campania, già nel mese di gennaio di quest'anno, aveva individuato queste risorse.

Oltre alle risorse, però, c'è il tema del soggetto e abbiamo spiegato in Commissione come dire soltanto ANAS e chiudere ad ANAS significherà, probabilmente, allungare i tempi. Quindi, e concludo Presidente, i nostri emendamenti dicevano oltre ad ANAS si dia la possibilità al comune di Pozzuoli di individuare anche altri soggetti. Questo, purtroppo, non è avvenuto e mi consenta di dire che è un peccato, perché un lavoro ottimo che era stato fatto ha una macchia, perché non abbiamo risolto il problema per i prossimi anni e non abbiamo risolto il problema di una apertura immediata che, invece, con un po' di buonsenso, era alla nostra portata (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati Alleanza Verdi e Sinistra):

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Graziano. Ne ha facoltà.

Colleghi, vi ricordo che gli interventi a titolo personale sono di un minuto.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Signor Presidente, è solo per rappresentare, come ha ben detto anche il collega Speranza, che siamo in una fase molto particolare, perché il lavoro positivo che è stato fatto rischia di essere vanificato per la vicenda di una eventuale emergenza, che c'è in quel territorio. Quando c'è un'emergenza su quel territorio, la prima cosa che si fa si cercano le vie di fuga. In questo caso, abbiamo le vie di fuga e, a fronte delle vie di fuga che sono state fatte, le teniamo però chiuse.

Allora, la richiesta fatta dal territorio, in particolare dei sindaci riguarda ciò. Lo dico perché ho ascoltato dal presidente della Commissione ambiente, mi permetta di dire, una inesattezza; il tema di fondo è la capacità di gestione del comune che ha personale e ha una capacità organizzativa da quel punto di vista su un problema reale. Io penso - e lo dico al Governo, ma soprattutto, al relatore – che, in questa cosa, ha avuto sensibilità per provare a mettere insieme. Proviamo ad accantonare questo emendamento e ad aprire quell'opera pubblica, perché la prima cosa più importante che bisogna fare è lavorare sulle vie di fuga.

PRESIDENTE. Allora, era stato chiesto l'accantonamento, quindi, chiedo al relatore di intervenire sulla richiesta di accantonamento.

GIANPIERO ZINZI, Relatore. Signor Presidente, il parere è contrario.

PRESIDENTE. Sta bene.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1000, Speranza, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Colleghi, salutiamo studenti, studentesse e docenti dell'Istituto comprensivo statale “Diaz”, di Laterza, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1005, Speranza, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1002, Speranza, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1004, Speranza, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.3 Scotto.

Ha chiesto di intervenire la collega Ferrari. Ne ha facoltà.

SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie Presidente. Il collega Scotto mi cede l'onore di intervenire su questo emendamento, che si riferisce al rafforzamento della struttura di Protezione Civile comunale. Il comma 1 si riferisce, in particolare, al reclutamento di unità di personale a tempo determinato, laddove la Commissione ha inserito la specifica di “comprese figure professionali specialistiche in materia di rischio sismico e vulcanico”. In questo caso è prevista la possibilità di assumere con contratto di 24 mesi; noi chiediamo che i mesi siano 36 e che l'obiettivo di questo personale, rispetto al potenziamento della struttura comunale, riguardi la gestione delle attività del decreto di cui stiamo parlando e per il presidio di una sala operativa che non sia solo aperta per l'intera giornata, ma funzionante per l'intera giornata. Ad esso aggiungeremmo, qualora questo emendamento fosse approvato, il reclutamento di agenti di Polizia locale a tempo determinato per il presidio del territorio, anche con lo scorrimento delle relative graduatorie. Infine, a questo punto, rispetto al finanziamento, chiediamo che non sia solo previsto per il 2023 con i 6,8 milioni di cui riferisce l'articolo, ma anche per il 2024 e il 2025.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.3 Scotto, con il parere contrario della Commissione, del Governo, nonché della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.10 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo, nonché della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.200, 6.200, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 6.01000 Caso.

Ha chiesto di parlare il collega Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, signora Presidente. Ritorno con il focus sulla necessità di potenziare il monitoraggio del territorio, ovviamente ottenendo i risultati e potenziando l'istituto che se ne occupa, ovvero l'Osservatorio vesuviano, quindi INGV. In questo emendamento avanziamo richieste che sono necessità reali, non numeri campati in aria, ma basati su un confronto chiaro, preciso e puntuale proprio con la struttura dell'Osservatorio, sulle necessità che ha, e questo emendamento non fa altro che agire sulla necessità di personale per l'Osservatorio e per la struttura. Infatti, propone l'assunzione di 4 unità, di cui 2 tecnologi e 2 ricercatori di terzo livello professionale, ovviamente con un'opportuna e apposita procedura concorsuale pubblica, e questo semplicemente perché l'Osservatorio ne ha bisogno. Servono, dobbiamo incrementare il monitoraggio e per incrementare il monitoraggio, oltre alla strumentazione, ovviamente serve il personale e il numero di personale di cui l'Osservatorio, in questa fase, ha necessità non è di chissà di quante unità; ha bisogno di 4 unità, di cui sono anche dettagliate le tipologie, cioè appunto tecnici e ricercatori.

È semplicemente questo e per questo ovviamente si va a indicare la copertura necessaria, ossia innanzitutto 50.000 euro per la realizzazione dei concorsi che dicevo e poi 250.000 euro per sostenere queste 4 unità di personale di cui l'Osservatorio vesuviano ha bisogno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 6.01000 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 1474-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Qual è il parere del Governo?

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/1 Ruffino è contrario. Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/2 Rotelli è favorevole. Il parere sugli ordini del giorno n. 9/1474-A/3 Casu, n. 9/1474-A/4 Graziano, n. 9/1474-A/5 Scotto e 9/1474-A/6 Sarracino è favorevole, con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. L'ordine del giorno n. 9/1474-A/7 Toni Ricciardi è accolto come raccomandazione con la riformulazione del secondo impegno nel seguente modo: “ad adottare le opportune iniziative, anche di carattere normativo, per affrontare il nodo dell'abusivismo edilizio”.

PRESIDENTE. Quindi, è accolto come raccomandazione, ove riformulato.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/8 De Luca è favorevole, con riformulazione: “a valutare l'opportunità di, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/9 Caso è favorevole con la seguente riformulazione per ciascuno degli impegni: “a valutare l'opportunità di, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/10 Santillo è favorevole con riformulazione per ciascuno degli impegni: “a valutare l'opportunità di, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica” e con la soppressione delle parole: “nel prossimo provvedimento utile”.

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/11 Ilaria Fontana è favorevole con la riformulazione di ciascun impegno: “a valutare l'opportunità di (…), compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica” e con la soppressione delle parole: “ nel prossimo provvedimento utile”.

Sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/12 De Monte c'è un parere favorevole, essendo una materia molto sensibile al Governo. Difatti il Governo ha già presentato proprio ieri, nel decreto Anticipi, un emendamento che va in tal senso. Quindi, il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Sull'ordine del Giorno 9/1474-A/1 Ruffino il parere del Governo è contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Chiedo soltanto che venga messo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/1 Ruffino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/2 Rotelli è favorevole.

Il parere sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/3 Casu è favorevole con riformulazione. Collega Casu, accoglie la riformulazione?

ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione e con l'occasione ringrazio il Governo e, in particolare, la Sottosegretaria Castiello per aver accolto questo impegno, che è assolutamente fondamentale per le famiglie che hanno già vissuto eventi catastrofali, incendi. In questo momento sono in corso indagini della magistratura. Dunque, è assolutamente fondamentale questa proroga. Pertanto, chiedo che quest'ordine del giorno possa essere votato per rafforzare ancora di più l'impegno che oggi assumiamo in Parlamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/3 Casu, nel testo riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Ci sono voti dove non ci sono persone e, quindi, andiamo a togliere le schede. Il deputato segretario toglierà le schede…Prego Giachetti, alla quarta fila…

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 41 - Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/4 Graziano il parere è favorevole con riformulazione. Collega Graziano, accoglie la riformulazione?

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione e ringrazio il Sottosegretario. Chiedo, però, di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/4 Graziano, nel testo riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

Sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/5 Scotto il parere è favorevole con riformulazione. Collega Scotto, accoglie la riformulazione?

ARTURO SCOTTO (PD-IDP). Ringrazio il Sottosegretario e chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti.

PRESIDENTE. Accoglie la riformulazione e chiede che venga messa ai voti.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/5 Scotto, nel testo riformulato dal Governo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/6 Sarracino il parere è favorevole con riformulazione. Collega Sarracino, accoglie la riformulazione?

MARCO SARRACINO (PD-IDP). No, Presidente, non accolgo la raccomandazione perché qui si dice che si rimanda fondamentalmente a un prossimo provvedimento….

PRESIDENTE. È una riformulazione, quindi, non accoglie la riformulazione.

MARCO SARRACINO (PD-IDP). Sì, non accolgo la riformulazione. Come dicevo, si dice che fondamentalmente si rimanda a un prossimo provvedimento utile. Ora Presidente, per suo tramite, chiedo alla Sottosegretaria quale sarà il prossimo provvedimento utile più specifico di un decreto che tratta dei Campi Flegrei (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra)? Questo è il punto. La nostra proposta era inerente soltanto all'area dei Campi Flegrei, a meno che, Presidente, qui non siamo di fronte a una notizia nuova, vale a dire che il Governo sta aprendo un nuovo super sisma bonus in tutta Italia. Siccome qui non vogliamo essere presi in giro, non accetto assolutamente e chiedo che l'ordine del giorno venga messo ai voti (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berruto. Prego.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Volevo soltanto chiedere al collega Sarracino di poter sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Sta bene. Se non ci sono altri interventi, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/6 Sarracino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/1474-A/7 Toni Ricciardi, accolto come raccomandazione ove riformulato. Collega Ricciardi, prego.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Grazie Presidente, potrei gentilmente, suo tramite, riascoltare la riformulazione.

PRESIDENTE. Certo, collega. Sottosegretaria, ordine del giorno n. 9/1474-A/7 Toni Ricciardi.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

È accolto come raccomandazione, ma nel secondo impegno si propone la seguente riformulazione: “ad adottare opportune iniziative, anche di carattere normativo, per affrontare il nodo dell'abusivismo edilizio”.

PRESIDENTE. Collega Toni Ricciardi.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Accetto la riformulazione semplicemente perché il tema…

PRESIDENTE. Collega Ricciardi, se fa una dichiarazione di voto, intendo che lei chieda di metterlo ai voti.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Sì, grazie. Intanto accolgo la riformulazione perché il tema è molto delicato, va ben al di là. L'ordine del giorno sostanzialmente chiede di ragionare in maniera conoscitiva istituendo un tavolo tra i vari attori protagonisti per ragionare su quale sia la condizione di vita di queste persone. Colleghe e colleghi, non vi sfuggirà…

PRESIDENTE. Colleghi, almeno alle spalle di Ricciardi, collega Gnassi, collega Peluffo, io non riesco a sentire il collega Ricciardi, prego.

TONI RICCIARDI (PD-IDP). Da quando nel 1986 Ulrich Beck pubblicò “La società del rischio” - mi rendo conto che il tema è rischioso e scivoloso ma ci stiamo impantanando, mi verrebbe da dire - la questione di come l'uomo viva il proprio rischio è legata sostanzialmente alla propria azione, in questo caso di pianificazione, di costruzione, di convivenza, aprendo così una discussione profonda. Qual è la soglia di rischio accettabile? Questa è la domanda che quest'ordine del giorno si pone: qual è la soglia di rischio accettabile e, in base alla soglia di rischio accettabile, come possiamo noi costruire, attraverso un tavolo con tutti gli attori in causa, un modello che vada verso la decostruzione di un carico di densità demografico-abitativa in questo territorio, che creava difficoltà.

Quando il Ministro Musumeci dichiarava - e poi si è corretto - il colore del rischio territoriale, siamo tutti sobbalzati, perché ci rendevamo conto dei numeri delle persone che un provvedimento e una decisione del genere andavano a toccare.

Da questo punto di vista, dico alla Sottosegretaria che ha fatto bene a rimarcare quel passaggio, però non le sfuggirà, come non sfuggirà ad alcuna e ad alcuno in questa sede, che quello dell'abusivismo è un grande tema, ma lo è nella misura in cui il legislatore e le istituzioni coinvolte svolgano due operazioni. La prima, una riprogrammazione e, quindi, lasciare intendere e intravedere, alle cittadine e ai cittadini colpiti o sottoposti a decisione, qual è l'alternativa. La seconda, aspetto non secondario, la dotazione economica, perché sono anni che sentiamo parlare di come affrontare l'abusivismo ma, allo stesso tempo, poi i sindaci, che sono coloro che sono deposti a una scelta rispetto a una decisione così delicata, ci rimarcano come manchino le soluzioni e le dotazioni economiche.

Allora, costruire insieme, ragionare su un nuovo modello di sviluppo, su una nuova visione di come costruire la pianificazione territoriale credo sia non solo fondamentale nell'area che riguarda l'oggetto di questo provvedimento, ma, credo, sia una sfida che tutto e tutti dobbiamo affrontare e della quale dobbiamo farci carico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Siccome è stata accolta la raccomandazione con riformulazione, ma è stata chiesta la votazione, devo chiedere al Governo di esprimere il parere nel testo originario dell'ordine del giorno, prego Sottosegretaria.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Parere contrario.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, lo pongo in votazione. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/7, Toni Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Ordine del giorno n. 9/1474-A/8 De Luca, parere favorevole con riformulazione. Collega De Luca accoglie la riformulazione?

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Presidente, si può chiedere, cortesemente, alla Sottosegretaria di rileggere la riformulazione?

PRESIDENTE. Certo. Prego, Sottosegretaria.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Grazie, Presidente. Favorevole con la seguente riformulazione: a valutare l'opportunità di, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica.

PRESIDENTE. Collega De Luca.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Presidente, ringrazio, accolgo la riformulazione, faccio una breve dichiarazione di voto e chiedo di metterlo in votazione.

Un elemento credo sia utile tenere in considerazione nell'ambito di questa discussione: nell'ambito delle risorse disponibili, voi avete una responsabilità, perché ci sono risorse importanti, miliardi di euro nel PNRR destinati proprio alla cura del territorio e alla lotta e al contrasto al dissesto idrogeologico; dovreste utilizzare quelle invece di spostare e cancellare quei progetti che erano già previsti, così come le risorse ci sono e sono quelle del Fondo sviluppo e coesione destinate alle regioni del Mezzogiorno che voi continuate a non erogare: sono oltre 25 miliardi di euro destinati a tutte le regioni del Mezzogiorno che voi continuate a tenere bloccate. Le risorse ci sono, voi dovreste iniziare, però, a spenderle.

È una, diciamo, riformulazione di stile, che obiettivamente non ci trova pienamente d'accordo, perché le risorse, ripeto, ci sono, siete voi che non le state spendendo, anzi le state cancellando per i progetti che già sono finanziati e previsti. Chiediamo di metterlo ai voti, Presidente, però uno sforzo maggiore da parte del Governo su questi temi ci vorrebbe, mettendo da parte ogni tipo e forma di demagogia o propaganda. Bisogna essere seri e concreti, perché è in gioco la vita e la salute dei nostri cittadini delle nostre comunità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Collega Berruto, prego.

MAURO BERRUTO (PD-IDP). Presidente, solo per sottoscrivere l'ordine del giorno, grazie.

PRESIDENTE. Sta bene. Se non ci sono altri interventi, lo pongo in votazione. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/8 De Luca, così come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 46).

Sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/9 Caso c'è un parere favorevole con riformulazione. Collega Caso, accoglie la riformulazione?

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Accolgo la riformulazione, ma chiedo di intervenire in dichiarazione di voto e di porre in votazione l'ordine del giorno. Fin dal principio, ho riconosciuto la velocità con cui è stato emesso questo decreto e l'ho considerata di fatto un buon punto di partenza; un punto di partenza su cui c'era la necessità di lavorare ulteriormente e dare risposta a domande che restano in sospeso, sul post. Con tutta schiettezza, ho sempre detto al Ministro Musumeci che, se questo decreto che stiamo convertendo non avrà seguito con altre misure, resterà incompleto, cioè si farà un'operazione a metà sui Campi Flegrei. Con i nostri emendamenti abbiamo provato a innestare già qui ed ora, nell'attuale decreto, qualcosa di più, qualche risposta, anche perché c'è il rischio che non avere risposte sul seguito, su cosa accadrà dopo l'analisi di vulnerabilità dell'edificato privato - l'abbiamo sentito, in precedenza -, senza sapere eventualmente se ci saranno fondi statali o se ci sarà un bonus - con il rischio solo che un edificio possa essere evacuato senza risorse - possa vanificare anche questa fase iniziale. Quindi, con questo ordine del giorno, andiamo a suggerire e a proporre come portare avanti il lavoro, cosa che - ripeto - abbiamo fatto con gli emendamenti, per cercare di renderli attuali. Ma almeno, con l'ordine del giorno, vorremmo indirizzare la strada per il prossimo decreto.

Vado velocemente quindi a indicare gli impegni, che sono vari, sono sette, proprio perché si cerca di andare a colmare varie cose, anche se non tutte. Ovviamente, quello che ho sottolineato più volte, visto il cambio di scenario che c'è stato a seguito del verbale della commissione grandi rischi, è il primo impegno, che concerne il potenziamento della rete di monitoraggio sismico e vulcanico dei Campi Flegrei, che passa anche per un ampliamento della pianta organica dell'Osservatorio vesuviano e dell'INGV.

Il secondo impegno spinge sulla necessità, che ho ampiamente, in precedenza, spiegato, di avere un osservatorio permanente sui Campi Flegrei per non ricominciare sempre da capo. Vi ricordo che questa non è la prima legge su questo territorio - ce n'è stata un'altra, la n. 887 del 1984, che abbiamo citato in precedenza -, però è come se, su determinate cose, ci sia una costante ripartenza che non è assolutamente necessaria; un Osservatorio permanente delle strutture, dell'edificato e delle infrastrutture è quello che serve. Così come, anche su questo aspetto, devo dire che non ci siamo spiegati perché è stato bocciato l'emendamento che non era a titolo oneroso, ma che semplicemente chiedeva trasparenza negli atti, trasparenza per i cittadini, perché - ve lo dico io che vivo quel territorio -, vista l'esperienza con gli ingenti fondi della legge n. 887 del 1984, una delle domande, se non la principale, che si stanno facendo molti cittadini con questi nuovi finanziamenti, con questi 52 milioni di euro di questo decreto, è: questi soldi verranno spesi bene, o questo sarà l'ennesimo spreco di risorse? Proprio per questo, chiedevamo di inserire semplicemente un'attenzione in più alla trasparenza, in modo tale che i cittadini possano, con i propri occhi, vedere man mano lo stato di avanzamento e le cose che si fanno e che non si fanno.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE' (ore 12,10)

ANTONIO CASO (M5S). Vi è poi l'aggiornamento della pianificazione di emergenza del rischio vulcanico dell'intera zona rossa e si sottolinea la necessità di integrarli e di farli camminare insieme ai piani urbanistici perché - parliamoci chiaro - abbiamo piani di emergenza, magari li aggiorniamo, ma se poi non c'è alcun legame con la pianificazione urbanistica, ci possiamo ritrovare che la città intanto evolve in un modo e i piani di emergenza sono rimasti fermi in un altro.

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

ANTONIO CASO (M5S). Arrivo alla conclusione. Indichiamo la necessità di avviare procedure per terminare e soprattutto analizzare meglio gli interventi della legge n. 887, che doveva operare proprio in quest'ambito. Vado all'ultimo impegno, Presidente…

PRESIDENTE. Deve essere molto rapido.

ANTONIO CASO (M5S). …che esprime la volontà di estendere - sarò rapidissimo - a tutti i comuni della zona rossa, con rischio vulcanico, tutte le misure di potenziamento del personale di protezione civile.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/9 Caso, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 47).

Sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/10 Santillo, vi è una riformulazione del Governo. Onorevole Santillo accetta la riformulazione?

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Chiedo di riascoltare la riformulazione.

PRESIDENTE. Onorevole Siracusano?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Grazie Presidente. Il parere è favorevole con la riformulazione: “a valutare l'opportunità di, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”, sopprimendo le parole del dispositivo: “nel prossimo provvedimento utile”.

PRESIDENTE. Onorevole Santillo, accetta la riformulazione?

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Presidente, ringrazio per l'apertura del Governo su questo tema, però qui c'è la riformulazione “a valutare l'opportunità di” un qualcosa, di cui anche gli esponenti di questa maggioranza stanno usufruendo, ma non i cittadini, e poi c'è un problema. Quindi, non accetto la riformulazione e faccio la dichiarazione di voto.

La prima questione la pongo e vado in coda a quanto già detto dal collega Sarracino: il provvedimento utile è questo. Se stiamo parlando di intervenire sull'area dei Campi Flegrei, almeno potreste evitare di scrivere “nel prossimo provvedimento utile” e, appena possibile, lo fate, invece avete soppresso questa locuzione.

Ringraziamo per l'apertura: speravo vi sareste avviati sulla strada del ravvedimento e che sarebbero finiti i tempi in cui predicavate bene e razzolavate male. Voglio ricordare, ad esempio, quando la Santanche', in tempo di COVID, andava in TV e criticava la CIG COVID e poi la utilizzava, all'insaputa dei suoi dipendenti, mentre lavoravano. Ieri, qui c'è stato il Ministro Lollobrigida, che ha detto che i cittadini di serie A e di serie B non esistono, perché secondo lui chiunque può fermare un treno in qualsiasi momento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, alcune testate ci dicono che anche esponenti di questa maggioranza - quindi esponenti di diverse forze politiche - stanno usufruendo degli incentivi fiscali, nella maniera della detrazione fiscale: il Ministro Zangrillo, piuttosto che il Ministro Salvini o il Ministro Giorgetti. Va bene, ma qui c'è una questione di principio: tutti devono avere la possibilità di accedere a questi bonus fiscali, invece, qui diciamo che, per i cittadini ordinari, il Governo valuta l'opportunità di. Su questo non siamo d'accordo.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI (ore 12,14)

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Sottosegretaria, veda lei se vuole accantonare l'ordine del giorno e rivedere almeno la riformulazione “a valutare l'opportunità di” su incentivi fiscali che sarebbero ordinari per tutti: non parliamo del superbonus, ma di tutti i tipi di incentivi; il superbonus non ci sarà più, stiamo parlando in generale di tutti i tipi di incentivi e, per la parte invece iniziale, almeno di eliminare il riferimento al prossimo provvedimento utile: Governo, il provvedimento utile è questo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/10 Santillo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/11 Ilaria Fontana c'è un parere favorevole con riformulazione. Collega, accoglie la riformulazione?

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie Presidente. Accetto la riformulazione, ma chiedo che il mio ordine del giorno sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/11 Ilaria Fontana, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/12 De Monte c'è un parere favorevole. Collega De Monte, chiede che sia posto in votazione?

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). No, Presidente, credo che non sia necessario. Volevo intervenire solamente per ringraziare.

PRESIDENTE. Allora, non posso darle la parola.

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). Allora, chiedo il voto, Presidente.

PRESIDENTE. Allora, va bene. Se chiede il voto, può parlare. Prego.

ISABELLA DE MONTE (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Penso che questo sia un tema che meriti almeno un breve intervento, innanzitutto, per ringraziare il Governo per il parere favorevole e, anche, per avere ben compreso il tema sotteso a quest'ordine del giorno che. nel contenuto, soprattutto, dell'impegno, parla della Protezione civile, che ha un valore indiscutibile, soprattutto in questo momento. in cui addirittura aumenta purtroppo la frequenza dei fenomeni calamitosi, dei nubifragi, ma anche di eventi di maggiore gravità.

Però, come dicevo, il tema sotteso è quello della normativa sulla sicurezza. Sono certamente importanti la formazione e i corsi che, sicuramente, si tengono, però, forse, impropriamente, un'equiparazione del carattere gerarchico della struttura va rivista.

Quindi, do atto al Governo di essere intervenuto tempestivamente, questo è molto importante, ovviamente, in una delle Camere, quindi ci attendiamo che ci sia analogamente un impegno anche in questa, però, credo che sia fondamentale intervenire su questo tema che riguarda, in questo momento, la sicurezza dei volontari. Quindi, grazie per questo parere favorevole e, appunto, chiedo che l'ordine del giorno sia messo al voto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ringrazio la collega De Monte e chiedo di sottoscrivere, se posso, l'ordine del giorno. Farei anch'io una brevissima dichiarazione, solo per precisare che si tratta di un fatto che è accaduto in Friuli-Venezia Giulia, ma che può accadere in qualunque regione italiana. Nella sostanza, è stato condannato penalmente chi, nella Protezione civile, ha un'attività di volontariato, sulla base di un'equiparazione ad un ruolo che non è tale. Chiedo al Sottosegretario, per suo tramite, Presidente, di prestare però la stessa attenzione e celerità all'interrogazione che, da qualche settimana, abbiamo depositato, perché, in questo momento, i volontari della Protezione civile sono fermi, le squadre sono ferme e non si muoveranno, finché non sarà fatta chiarezza su questo. Lei capisce che, anche alla luce di quello che può succedere e che sta succedendo nel nostro Paese, è un fatto abbastanza allarmante.

Quindi, siccome è stato dato parere favorevole all'ordine del giorno, le chiederei di vedere immediatamente quell'interrogazione e, sulla base di quella e dell'ordine del giorno, formulare correttamente una norma interpretativa autentica del decreto del Ministero della Salute, oppure una modifica legislativa del decreto, che è norma primaria, da cui dipende anche la conseguenza di quello che le descrivevo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo alla collega De Monte se posso sottoscrivere quest'ordine del giorno. La ringrazio. Ringrazio il Governo per averlo accettato e ricordiamo, Presidente, che, sul caso e sul punto, il Ministro Musumeci e anche il Ministro Ciriani si sono attivati immediatamente, come il Sottosegretario sa, e hanno già di fatto formulato un emendamento che chiarisce il regime giuridico rispetto al caso che si è creato, affinché giustamente, come ha appena ricordato, tutti i volontari della Protezione civile possano continuare in modo sicuramente valoroso e sereno a svolgere il loro lavoro quotidianamente, non soltanto sui nostri territori. Quindi, sottoscrivo volentieri quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pizzimenti. Ne ha facoltà.

GRAZIANO PIZZIMENTI (LEGA). Presidente, intervengo solo per sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Loperfido. Ne ha facoltà.

EMANUELE LOPERFIDO (FDI). Presidente, ringrazio la collega De Monte per aver evidenziato un tema delicato e per il fatto che abbia, comunque, avuto l'opportunità di vedere l'attività immediata da parte del Governo, che è intervenuto, come detto anche dal Sottosegretario, in un provvedimento differente. Vorrei rassicurare anche la collega Serracchiani, ricordandole che il Governo è già intervenuto, indipendentemente dall'interrogazione presentata. Quindi, con fare collaborativo e anche di apprezzamento per il lavoro svolto, chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Matteoni. Ne ha facoltà.

NICOLE MATTEONI (FDI). Presidente, chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rubano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MARIA RUBANO (FI-PPE). Presidente, anche il gruppo Forza Italia chiede di sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Le sottoscrizioni le potete comunicare anche qui, direttamente alla Presidenza. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/1474-A/12 De Monte, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 50).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 1474-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Maria Chiara Gadda. Ne ha facoltà.

Colleghi, per cortesia, uscite, se dovete farlo, in silenzio.

MARIA CHIARA GADDA (IV-C-RE). Grazie, Presidente. Il decreto interviene con misure urgenti e straordinarie, con misure semplificate e procedure accelerate rispetto a un'area del nostro Paese, quella dei Campi Flegrei, molto particolare, oserei dire quasi unica al mondo. Si tratta di un territorio caratterizzato non da un unico edificio vulcanico, come l'immagine che possiamo avere di altre zone vulcaniche del nostro Paese. La zona dei Campi Flegrei è, infatti, un campo vulcanico attivo da oltre 80.000 anni con diversi centri vulcanici e un'area depressa denominata caldera. Questa situazione, queste caratteristiche del suolo hanno plasmato il territorio, un territorio di rara bellezza anche dal punto di vista naturalistico e, non a caso, un'area che ha numerosi flussi turistici ormai da diversi anni ed è caratterizzata anche dalla presenza di oltre 26 siti archeologici. È, quindi, un'area di estrema bellezza e di estremo interesse per il nostro Paese. Tuttavia, sono proprio queste caratteristiche legate al movimento della terra, legate alle caratteristiche di quel luogo, che ci impongono, in questo momento, di attenzionare una questione molto seria. Il territorio dei Campi Flegrei, soprattutto il comune di Pozzuoli e il piccolo comune di Bacoli convivono da sempre - aggiungo, per sempre - con il cosiddetto fenomeno bradisismico, a cui sono connessi altri fenomeni, come il tema legato alle eruzioni vulcaniche e gli eventi sismici che, purtroppo, negli ultimi mesi hanno davvero causato molta paura, molta preoccupazione alle popolazioni locali.

Colgo questa occasione per esprimere, a nome del gruppo Italia Viva, la nostra vicinanza a popolazioni che sono abituate a convivere con questi fenomeni ma che negli ultimi mesi stanno vivendo una recrudescenza e stanno vivendo anche alcuni ricordi di un passato recente, perché quel territorio ha già subito alcune crisi negli ultimi cinquant'anni, la prima negli anni Settanta, tra il 1970 e il 1972, e la seconda tra il 1983 e il 1984. Sappiamo bene come quegli ultimi episodi, avvenuti negli anni Ottanta, abbiano poi determinato la storia e anche gli investimenti di quel territorio. Nel 1983 e nel 1984 furono emanate due leggi speciali, furono stanziate centinaia di milioni di euro in termini di investimenti, di risorse pubbliche, di investimenti soprattutto sulle opere infrastrutturali, sulle vie di fuga e anche sulla riqualificazione del territorio, del famoso Rione Terra. Le aree più difficili di quei comuni furono riqualificate, così come furono messe in campo in modo molto efficace diverse iniziative dall'allora Ministro Giuseppe Zamberletti, un mio conterraneo, il padre dell'attuale Protezione civile italiana, che dobbiamo ringraziare per questa intuizione ma che soprattutto dobbiamo ringraziare per aver gestito in quegli anni in modo davvero sistemico la situazione, soprattutto con le caratteristiche dell'urgenza e della tempestività, stanziando risorse ma anche mettendo in campo delle leggi speciali che hanno caratterizzato le scelte successive di quel territorio.

Il provvedimento, come dicevo, si è reso necessario, negli ultimi mesi, per la preoccupazione delle persone, per la paura per questa convivenza con un fenomeno naturale che però ha destato tante preoccupazioni. Sono molti i dati che ci indicano quanto la deformazione del suolo prosegua, di sicuro ininterrottamente dal 2005. Gli ultimi eventi hanno portato anche ad avere degli episodi sismici, centinaia di episodi sismici, di magnitudo molto importante, superando anche la magnitudo 4.2.

Questo provvedimento che cosa fa? Innanzitutto colgo in modo molto positivo che per la prima volta sia riconosciuto all'interno di un provvedimento il fenomeno del bradisismo, che è sicuramente collegato agli eventi vulcanici e agli eventi sismici, ma sicuramente ha delle caratteristiche peculiari che vanno integrate, che vanno distinte, alle quali devono seguire, come fa questo provvedimento, delle azioni concrete e mirate in termini organizzativi.

Il provvedimento inserisce misure accelerate di emergenza, misure semplificate e straordinarie, dandoci delle priorità di intervento su cui vorrei tornare per esprimere una nostra opinione e alcuni nostri suggerimenti, alla luce anche di un dibattito molto positivo che c'è stato in Commissione e in quest'Aula stamattina, che giustifica l'astensione da parte del gruppo Italia Viva. Pur condividendo la necessità di questo provvedimento, pur condividendo le strategie di intervento, riteniamo infatti che ci siano però degli elementi da migliorare, a partire dalle risorse che devono essere stanziate.

Prima priorità di intervento è il piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate pubbliche e private, a cui aggiungo - anche questo è stato oggetto del dibattito questa mattina - anche i siti archeologici, il nostro patrimonio storico e culturale. Il secondo punto è il piano di comunicazione alle popolazioni, che è strategico. Non può essere demandato soltanto ai comuni, ma deve essere coordinato con la regione, con le autorità competenti, e deve esserci un pieno coinvolgimento degli enti locali. Il terzo punto riguarda la verifica delle funzionalità delle infrastrutture di trasporto, delle vie di fuga e dei servizi essenziali, e su questo tornerò in modo particolare. L'ultimo punto concerne il potenziamento della risposta operativa della Protezione civile territoriale. È bene che si inizi a programmare ma, a questo punto, dobbiamo iniziare anche a capire come rendere effettivamente veri, effettivamente attuativi questi punti.

Sul primo aspetto, sul piano straordinario di analisi della vulnerabilità degli edifici pubblici e privati, c'è un punto molto chiaro, molto semplice. Noi dobbiamo capire in questa sede, ma soprattutto nel dibattito che si avrà nella legge di bilancio e nei decreti e nei provvedimenti che dovranno venire, come poi consentire ai cittadini e alle famiglie di quel territorio di dare seguito alle misurazioni che vengono effettuate. In sintesi, se un edificio, a partire dagli edifici privati, viene reso inagibile, viene definito fragile proprio a causa di queste continue sollecitazioni del terreno - il bradisismo è un fenomeno che non è caratterizzato soltanto da eventi acuti, ma ha una continua sollecitazione del suolo, che ha un impatto sulla staticità degli edifici - noi, per la peculiarità di quel territorio, dobbiamo capire come sostenere le popolazioni per intervenire fattivamente nella messa in sicurezza degli edifici.

Vi è poi un altro punto. Durante il Governo Renzi si pose enorme attenzione a un tema molto particolare, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, delle scuole. Chiedo al Governo, che è presente in questo dibattito, di porre altrettanta attenzione sul territorio nazionale ma a partire da aree così fragili, da aree così delicate. Facciamo veramente un monitoraggio in quest'area di tutti gli edifici scolastici e inseriamo risorse, che siano coordinate con una cabina di regia, affinché le nostre scuole, i nostri asili, le nostre scuole materne siano effettivamente sicuri. Questo va fatto soprattutto sul patrimonio pubblico ma anche sul patrimonio privato, perché questi temi hanno poi un effetto sulla sicurezza dei cittadini, e questa è la priorità, ma anche sulla valutazione, sul valore degli immobili in quell'area del Paese.

Il secondo punto riguarda il piano di comunicazione con i cittadini. È bene che vi sia un coordinamento a livello regionale poiché la comunicazione non può essere demandata ai soli comuni ma deve essere fatta insieme agli enti locali, insieme ai sindaci, insieme a coloro che vivono il rapporto con la popolazione sul territorio. È necessario coordinare e integrare gli eventi di formazione, i piani di fuga, le esercitazioni, la comunicazione che deve essere fatta nelle scuole ma anche con i cittadini di ogni età e deve esserci anche una formazione nei confronti dei media, di chi si occupa della comunicazione non istituzionale. Non voglio fare una polemica in quest'Aula, ma lo dico prima di tutto rivolgendomi a me stessa.

Le dichiarazioni fatte, nelle scorse settimane, dal Ministro Musumeci hanno creato preoccupazione. Quando si cambia una zona dall'arancione al rosso, questo implica un'operatività molto precisa, molto concreta. Significa dover evacuare le persone, significa mettere in campo misure che hanno un impatto sul territorio. Quindi, le dichiarazioni non devono sfociare nell'allarmismo - che non fa bene ad alcuno -, ma nemmeno nella sottovalutazione. Quindi, atteniamoci ai dati scientifici, e in questo caso, ripeto e ribadisco quanto alcuni emendamenti prevedevano, bisogna anche stanziare risorse aggiuntive sul monitoraggio e sul lavoro degli istituti scientifici che ci devono dare le informazioni.

Ultimo aspetto sulle infrastrutture. Bisogna aprire la via di fuga strategica, fondamentale, quel tunnel che a Pozzuoli è stato costruito con ingenti risorse pubbliche e che deve essere aperto. Non possiamo pensare che un'infrastruttura definita all'interno dei piani di fuga, definita da linee sovraordinate, che non dipendono soltanto dalle valutazioni del comune di Pozzuoli, e su cui sono stati impiegate risorse pubbliche ingenti, possa essere demandata, nell'onerosa gestione quotidiana, a un comune di quell'area. Quindi troviamo una soluzione, si è fatto un passo in avanti nell'attività emendativa in Commissione, ma questo non è sufficiente, perché quel tunnel è ancora chiuso e noi dobbiamo avere delle vie di fuga che siano efficienti. Poi concludo ribadendo il voto di astensione del gruppo di Italia Viva. Le misure, alla luce di questi fatti, non possono essere determinate a un breve periodo, vale anche per l'assunzione di personale, a partire dalla Protezione Civile, dai Vigili del fuoco e altre competenze, che sono necessarie, ma devono essere strutturali (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-il Centro-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, signora Sottosegretaria, il 3 ottobre di quest'anno la commissione nazionale Grandi rischi, su richiesta di parere da parte del Dipartimento della Protezione Civile, ha confermato il livello di allerta giallo a seguito dell'attività bradisismica che sta interessando l'area dei Campi Flegrei. La commissione poi si è riunita nuovamente il 27 e 28 ottobre, coinvolgendo anche, come sappiamo, diversi esperti nazionali e internazionali, per avere a disposizione maggiori elementi di valutazione. Nel verbale delle riunioni della commissione viene sottolineato che l'insieme dei risultati scientifici rafforza l'evidenza del coinvolgimento di magma nell'attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo. Tale fenomeno, secondo gli esperti del settore, presenta due sorgenti di pressione, una idrotermale e una magmatica, e, alla luce, di ciò la commissione fa presente, e cito testualmente, “l'urgenza di estendere le analisi all'anno 2023, al fine di verificare un trasferimento magmatico dal sistema profondo verso quello superficiale”.

Quindi, in linea generale, quanto segnalato dalla commissione grandi rischi mostra, con estrema evidenza, che i processi in atto possono evolvere ulteriormente, e, a fronte di ciò, la commissione stessa ritiene opportuno che sia le attività di monitoraggio da parte dei centri di competenza sia le attività di prevenzione da parte delle varie componenti del Servizio nazionale di Protezione Civile si intensifichino ulteriormente e si preparino all'eventuale necessità di passare rapidamente dall'attuale livello di allerta giallo a un livello di allerta superiore.

Signora Presidente, l'analisi effettuata dalla commissione grandi rischi non lascia spazio a dubbi e dispone chiaramente che la zona dei Campi Flegrei venga posta sotto stretto monitoraggio da parte degli organi competenti. Il fenomeno del bradisismo che caratterizza l'area non è certo una scoperta recente. Sul piano pratico, comporta fasi di lento abbassamento del suolo, alternate a fasi di sollevamento più rapido dell'area interessata. Le fasi di sollevamento rapido sono accompagnate da numerosi terremoti, i cosiddetti sciami sismici, che non raggiungono magnitudo elevate, ma che, essendo terremoti molto superficiali, di fatto sono facilmente avvertibili e possono anche causare danni.

A partire dal 2005, la caldera dei Campi Flegrei è caratterizzata da una nuova fase di sollevamento del suolo, che, dal 2006 a oggi, si è innalzato di oltre un metro, e nel corso del 2023 si è registrato un ulteriore aumento della frequenza dei terremoti. Solo per rendere l'idea, riporto qualche dato: nella settimana dal 20 al 26 novembre nell'area dei Campi Flegrei sono stati localizzati circa 40 terremoti; da gennaio al 20 settembre 2023, il valore medio della velocità di sollevamento dell'area di massima deformazione è stato di circa 18 millimetri al mese e, nell'intervallo tra il 21 e il 23 settembre - 3 giorni -, si è registrato un incremento del sollevamento del suolo con valori massimi addirittura di 12 millimetri e, dalla metà di ottobre, il valore medio della velocità di sollevamento nell'area di massima deformazione è tra i 2 e i 6 millimetri. Di fronte a una situazione del genere, a fronte della conformazione geofisica di quell'area, va da sé che i Campi Flegrei debbano essere considerati una zona con accentuati caratteri di specialità, io direi di unicità, specialità che, dunque, richiede misure altrettanto eccezionali, sia per affrontare l'emergenza contingente che per pianificare nel dettaglio le procedure da attivare in caso di scenari peggiori. E, quindi, il provvedimento oggi in esame in quest'Aula va esattamente in questa direzione e dispone misure urgenti per fronteggiare, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, gli effetti dell'evoluzione del fenomeno bradisismico in atto nell'area dei Campi Flegrei, nel territorio di alcuni comuni o parti di comuni della città metropolitana di Napoli. In particolare, viene prevista l'elaborazione del Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico e sulla relativa pericolosità locale, rivolto al patrimonio edilizio pubblico e privato, finalizzato a supportare strategie di riqualificazione sismica dell'edilizia esistente e a individuare priorità di intervento sul patrimonio privato e pubblico, il tutto a seguito della concertazione tra tutti gli enti coinvolti, inclusi quelli locali, come la regione, la città metropolitana, i sindaci dei comuni interessati; la preparazione del Piano di comunicazione alla popolazione, concernente il potenziamento e lo sviluppo di iniziative già avviate nelle aree interessate, ovvero l'avvio di nuove iniziative, tenendo conto delle esigenze delle persone con disabilità; l'elaborazione, entro 60 giorni, del Piano speditivo di emergenza per l'area del bradisismo, basato sulle conoscenze di pericolosità elaborate dai centri di competenza e contenente le procedure operative da adottare; l'adozione di misure urgenti per la verifica della funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali, allo scopo di consentire ai soggetti o enti competenti di individuare le misure da attuare per superare eventuali criticità presenti nell'attuale rete infrastrutturale; la predisposizione di misure urgenti per il potenziamento della risposta operativa territoriale di Protezione Civile relativamente alla città metropolitana di Napoli, che, appunto, coordina la ricognizione dei fabbisogni urgenti.

Sono, in linea generale, queste le disposizioni che completano il provvedimento. Un provvedimento, signora Presidente, del quale vorrei sottolineare un aspetto fondamentale, perché, nei fatti, inverte il paradigma di azione che, tendenzialmente, ha sempre accompagnato le misure volte ad affrontare situazioni emergenziali, mettendo al primo posto la necessità di adottare misure che prevengano le varie situazioni critiche che si potrebbero verificare e, al contempo, rafforza e sottopone ad attenta verifica tutte quelle strutture che potrebbero essere direttamente coinvolte a seguito dell'attività bradisismica o, nella peggiore delle ipotesi, di una attività eruttiva.

Sappiamo benissimo che i nostri Dipartimenti, come quello della Protezione Civile, costituiscono da sempre un'eccellenza a livello internazionale nella gestione delle emergenze, tuttavia le attività di tale Dipartimento e di tutti gli enti coinvolti in situazioni emergenziali trarrebbero un notevole beneficio se tutte le azioni preventive fossero effettivamente messe in campo. Penso, ad esempio, a quanto potrebbe giovare applicare tale paradigma per quelle aree caratterizzate da alto rischio sismico. Prevedere, quindi, sia azioni preventive che protocollo procedurale chiaro, che scatti un secondo dopo il verificarsi di eventi calamitosi, è il minimo che si possa fare per evitare di dover contare altri danni e, soprattutto, altre vittime.

E, se a tutto questo, signora Presidente, si aggiunge la possibilità di attivare azioni preventive, anche mediante il ricorso a procedure semplificate e altre disposizioni di accelerazione, si metterebbero in campo strumenti efficaci e non farraginosi, utili per poter affrontare, ed eventualmente sventare, rapidamente tutte le situazioni di rischio. Su tale orizzonte, il nostro gruppo, il gruppo di Noi Moderati, è stato sempre al lavoro, consapevole che mettere in sicurezza, a monte, il nostro territorio nazionale su tutti i fronti di fragilità sia una delle sfide più importanti da affrontare con serietà e responsabilità.

Signora Presidente, in conclusione, mi permetta di ringraziare i componenti della Commissione ambiente per il lavoro prezioso su un tema così importante e così urgente, i componenti del Governo che hanno seguito in Commissione il lavoro e, in particolare, vorrei ringraziare il presidente della Commissione Rotelli e il relatore Zinzi. Dalle scelte preventive dipendono non cose o oggetti, dipendono vite umane, dipendono le vite dei nostri concittadini e, quindi, per tutte queste ragioni, annunzio il voto favorevole del gruppo di Noi Moderati (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Io cercherò di ripercorrere i punti salienti di questo decreto che nasce in un modo, poi si evolve in un altro per poi ritornare, più o meno, alla sua genesi.

Questo decreto era stato immaginato e pensato, rispetto al fenomeno di bradisismo che da diversi mesi sta attraversando la zona dei Campi Flegrei, per cercare di venire incontro a tutta una serie di esigenze territoriali. Non smetterò mai di ripeterlo e di ribadirlo: 8 mesi fa, in questa Aula del Parlamento, con il parere favorevole del Governo, del Sottosegretario Freni, votammo un ordine del giorno, che prima ancora era un emendamento (non c'era ancora la situazione attuale nei Campi Flegrei), affinché vi fosse un super sisma bonus - definiamolo così, ovviamente la mia è una sintesi per l'Aula - che permettesse ai cittadini di quell'area, persone fisiche, privati, di mettere in sicurezza i propri edifici o gli edifici dove vivevano o svolgevano le loro attività. Sottolineo questo fatto, perché fu votato dalla maggioranza, che non è mai tenera con il sisma bonus e con il superbonus, ritenendo che quello fosse un modello diverso con il quale intervenire sugli edifici con riferimento ad un punto specifico, ossia la messa in sicurezza, soprattutto in un'area che sollecita, a causa del bradisismo, gli edifici e può creare danni non indifferenti.

Durante questo percorso, a un certo punto, avviene una novità, cioè il Ministro Musumeci scrive un post su Facebook. L'ho detto durante la discussione generale, lo ripeto anche adesso: io credo che il Ministro Musumeci, sicuramente persona capace e con esperienza, sia stato malconsigliato, perché la gestione di quella vicenda è stata, a tratti, da dilettanti allo sbaraglio. Ebbene, scrive un post in cui fa intendere che si sta per entrare in “zona arancione”; attualmente siamo in “zona gialla”. Le zone sono “verdi”, se non c'è alcun fenomeno che possa preoccupare, alcun tipo di attività sismica e vulcanica del territorio; con la “zona gialla” bisogna stare molto attenti, è la situazione in cui siamo adesso; la “zona arancione” è preludio della possibilità di eventi molto gravi; la “zona rossa” comporta l'evacuazione di tutti. Purtroppo, probabilmente, qualcuno ha consigliato il Ministro. Io dico sempre, stiamo molto attenti agli staff, ai consiglieri di cui ci circondiamo. Qualsiasi Ministro, Sottosegretario o Vice Ministro pro tempore deve ricordarsi sempre che c'è un'orda di soggetti che saltano di maggioranza e maggioranza, e fanno questo per mestiere, che sono disponibili ad avallare qualsiasi decisione, a dire anche qualsiasi sciocchezza, pur di occupare un posto al sole. Ho fatto esempi di alcuni esperti, pseudo-scienziati, che ho sentito parlare. Ad esempio, uno in particolare mi ha colpito, perché ha detto: “evacuiamo subito la zona di Pisciarelli” - l'ho raccontato anche ieri -, quando lo stesso rassicurava qualche anno fa gli abitanti della zona. Anche per questo motivo fu cacciato dalla presidenza dell'Osservatorio vesuviano: perché avallava progetti nei quali otteneva fantastici finanziamenti sulle trivellazioni in quei territori. Sì, perché noi, da una parte, diciamo “massima allerta”, dall'altra, ci facciamo finanziare i progetti per trivellare il sottosuolo.

Sia chiaro, lo studio dell'energia geotermica è fondamentale, ma non c'è un solo studioso sulla faccia della terra che la proponga in zone con una densità abitativa come quella dei Campi Flegrei. Lo stesso soggetto fece fare una trivellazione all'esterno di un rivenditore di macchine nella zona di Agnano che scatenò un geyser che poi è stato tappato alla meglio. Ma era stata data rassicurazione ai cittadini. Da una parte, trivelliamo e, quando trivelliamo, ci sentiamo sicuri, dall'altra parte, quando avviene l'evento serio, diciamo: “No, sgomberate tutto”. Ebbene, io non mi fido, anche perché, anche con riferimento alla commissione grandi rischi, e concludo su questo aspetto, voglio ricordare a tutti sarebbe utile avere persone che hanno pubblicazioni internazionali, come, ad esempio, il professor Mastrolorenzo, con cui noi di Alleanza Verdi Sinistra abbiamo realizzato un evento, chiamando scienziati e amministratori proprio per approfondire questo decreto, non solo sull'aspetto che a noi può convincere maggiormente, ma con scienziati, Osservatorio, Protezione Civile e amministratori, perché così si deve fare. Scienziati che abbiano pubblicazioni internazionali certificate, perché anche questo è molto importante. Se hai studiato bene quel territorio, se hai pubblicato su riviste internazionali accreditate - e non scritto una cosa su google - allora sei una persona sicuramente affidabile; e ciò anche se non ha interessi economici personali, altra cosa importante. Bisognerebbe diffidare di coloro che si fanno pagare per realizzare progetti su aree su cui poter esprimere pareri.

Arriviamo alla richiesta. Questo decreto parte in un modo e, ad un certo punto, accade tale vicenda per cui, in poche ore, il Ministro Musumeci deve fare una piroetta che, oggettivamente, gli ha fatto fare una pessima figura. Me lo auguro perché è il Ministro di tutti, anche se noi siamo in minoranza, ma pro tempore è il Ministro di tutti: a me non fa piacere che un Ministro dica, a ora di pranzo, una cosa in Commissione ambiente e, alla sera, in una riunione con i sindaci, un'altra. Ebbene, si ritorna sulla questione, perché ovviamente, se fossimo andati in allerta “arancione”, avremmo dovuto evacuare gli ospedali e questo decreto sarebbe risultato ridicolo per un motivo molto semplice: avremmo dovuto finanziare l'evacuazione di quell'area e qui aggiungo un elemento, mi permetterete. Non si capisce perché vengano proposti in continuazione piani di evacuazione e di utilizzare il mare, perché quella è tutta prevalentemente zona costiera. Una risposta che è stata data: “ma potrebbe esserci un maremoto”. A quel punto noi abbiamo chiesto a esperti scienziati certificati in quanti casi abbiamo avuto eruzioni, maremoti o fenomeni bradisismici e maremoti in contemporanea. La risposta è stata: “Non ci risulta negli ultimi duecento, trecento anni. Prima non abbiamo ancora elementi”. Quindi, anche a dire che non si possa utilizzare il mare per fare le vie di fuga non ritorna in un progetto scientifico.

Adesso si è tornati a finanziare interventi e noi siamo d'accordo; infatti, noi ci asterremo. Siamo d'accordo su alcuni punti, sul miglioramento della comunicazione. Uno sceglie - non ci nasce - di vivere in un'area che ha problemi, anche se è un'area bellissima, quella dei Campi Flegrei, con una storia, una tradizione e aree archeologiche straordinarie, nonostante il fenomeno di bradisismo, che si sono conservate con il tempo. Riteniamo che sulla comunicazione sia stato fatto un buon lavoro; in alcuni casi, per il fatto che, negli ultimi decenni, non ci sono stati grandi eventi, ci si è rilassati troppo, non si sono fatte prove di evacuazione negli anni, non è stata fatta la segnaletica sul territorio. La Protezione civile nazionale - mi perdonerete, non soltanto quella di questo Governo, ma la protezione degli ultimi decenni - si è un po' disinteressata, al punto tale che, all'epoca, il capo della Protezione Civile, Bertolaso, disse che né il Vesuvio né la caldera dei Campi Flegrei erano il vero pericolo sul nostro territorio, ma lo era il vulcano Epomeo a Ischia, facendo un'altra figura, anche lui secondo me malconsigliato, perché il Monte Epomeo non è un vulcano (l'area magmatica sta sotto l'isola), ma è un ammasso tufaceo.

Rispetto a tutto questo, il Governo e sicuramente la maggioranza hanno compito degli sforzi ma questi sforzi non centrano due obiettivi che ci hanno chiesto, in particolare, gli amministratori. Il primo, l'ho detto, è quello della messa in sicurezza degli edifici privati. Il secondo riguarda le vie di fuga: non è stato aggiornato ancora il piano. Poi, c'è la vicenda del tunnel che voglio ribadire.

Il tunnel, costato oltre 150 milioni di euro è pronto, ma non è ancora aperto per un motivo molto semplice: il comune ha detto che non è in grado di pagare la manutenzione. Spesso facciamo queste cose nel nostro Paese, ossia mettiamo tutti i soldi per realizzare un'opera, ma poi non si ragiona su chi la debba gestire. Il Sindaco ha detto: io non sono in grado, non ho i fondi per realizzarlo. Adesso, si è trovato. Riconosco al presidente della Commissione ambiente, l'ho detto in più occasioni al relatore Zinzi, a molti esponenti della maggioranza, che si è cercato di trovare una soluzione, che però dura poco. Voi dite che poi, dopo vedremo. Ecco a me il “poi, dopo vedremo” preoccupa sempre, perché, nella gran parte dei casi, si è risolto in un problema sul territorio.

Allora, rispetto a questo, insistiamo nel dire che deve essere gestito dall'ANAS o, per conto dell'ANAS, dalla tangenziale di Napoli, che è la società che, da decenni, gestisce, a pagamento, anche i tratti viari all'interno della città di Napoli - unico caso in Italia, perché non esistono altre tratte interne alle città che i cittadini pagano - e quella tangenziale deve gestire questo tratto viario. Per queste ragioni, ci asterremo dal voto su questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (AZ-PER-RE). Signor Presidente, è stato un percorso costruttivo quello che abbiamo fatto in Commissione e sicuramente ha permesso a tutti di dare contributi che, signora Presidente, mi rivolgo anche al Governo per suo tramite, non sempre sono stati accolti. Una maggiore apertura ci avrebbe permesso di migliorare questo testo.

Abbiamo parlato ampiamente dei Campi Flegrei. Ci è chiaro cosa sono e anche l'ampiezza: 12 per 15 chilometri. Si tratta di un'area decisamente importante.

Ho prestato molta attenzione alla relazione sulle attività di protezione civile, perché le attività inerenti l'aggiornamento della pianificazione nazionale di Protezione Civile per il rischio vulcanico ai Campi Flegrei, nel 2013, ha portato alla definizione di uno scenario nuovo. C'è stato il lavoro importante di un gruppo di esperti e la delimitazione della zona rossa e gialla per l'area Flegrea. C'è stato un lavoro di grande collaborazione con la regione Campania e i comuni interessati e questo per noi è un aspetto importante. Parlavo di grande attenzione al piano straordinario, al contenuto tecnico e al lavoro del Dipartimento della Protezione civile. Anche in questo caso, forse legato anche alla mia esperienza di amministratore locale, chiedo al Governo una grande attenzione allo studio di microzonizzazione sismica e l'analisi della vulnerabilità sismica dell'edilizia privata: abbiamo troppe abitazioni che oggi non sono in sicurezza. Sicuramente, dobbiamo riscontrare e mettere in atto le misure di mitigazione, altrimenti non raggiungeremo nessun obiettivo e il cammino verso la sicurezza sarà fallimentare.

Passiamo all'edilizia pubblica, che necessita di un'analisi di vulnerabilità e, anche in questo caso, devono essere evidenziate le misure di mitigazione e poi l'intera implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture.

Abbiamo imparato che le cose fatte a metà non danno grossi risultati. Oggi, stanziamo soldi che, tra due anni, non sono sufficienti, magari si sono inasprite le situazioni e occorre stanziare ancora altri soldi.

Poi, certamente, c'è un aspetto che per noi è importante ed è legato ai contenuti di comunicazione del piano, alle iniziative finalizzate alla diffusione della conoscenza dei rischi e delle buone pratiche di protezione civile, alla popolazione delle aree interessate, alla necessità di coinvolgere il volontariato, di formarlo, alla necessità di andare nelle scuole e parlare, ovviamente, di prevenzione e di sicurezza, alla segnaletica, che è importantissima. Dobbiamo, inoltre, riuscire a fare un grande lavoro con la città metropolitana di Napoli, che ha un ruolo di coordinamento, ma questo ruolo dev'essere messo in atto e per fare questo abbiamo presentato emendamenti che non sono stati accolti - non erano grosse cose -, ma c'è una carenza forte di personale e soprattutto c'è la necessità di personale che dev'essere formato. Oggi non possiamo dare questo tipo di garanzie e, in caso di allerta, devono essere allestite aree e strutture temporanee per l'accoglienza della popolazione.

I comuni interessati devono provvedere ad attivare le procedure di somma urgenza. Per un comune attivare queste procedure non è mai semplice, né facile. Il risvolto della medaglia è che poi i comuni vengono messi in crisi, perché impegnano tutte le loro risorse. Anche qui ci deve essere una maggiore attenzione del Governo e la riscontriamo poco quando si parla di comuni. Abbiamo riscontrato poca attenzione, ad esempio, per quanto riguarda il comune di Pozzuoli, e ne parlerò più avanti. Al Governo dobbiamo, però, riconoscere di aver dato un segnale di attenzione verso il territorio e questo è un passo, però non possiamo non rimarcare, come gruppo di Azione, l'esiguità delle risorse stanziate. Infatti, 52 milioni di euro sono assolutamente insufficienti per un'area così complessa, come quella flegrea, e molte misure non saranno attuate proprio per questa esiguità. Come ho detto, come Commissione e come gruppo abbiamo provato a proporre alcune correzioni in fase di conversione, però, purtroppo, le proposte non sono state accolte.

Devo dire che un altro “no” che non riusciamo a comprendere è relativo alla richiesta di dare priorità al completamento e all'apertura delle opere necessarie per adeguare il sistema di trasporto e la rete viaria. Si tratta di interventi che, per lo più, sono stati programmati da 40 anni, quindi, un tempo sufficientemente lungo, tempo di cui siamo tutti informati. Eravamo all'epoca del primo bradisismo e ad oggi sono ancora incompiuti. Quindi, è urgente per questi interventi il riconoscimento di un finanziamento.

Poi, tornando al tunnel di Pozzuoli, ancora alcune considerazioni su ciò che l'amministrazione di Pozzuoli ha fatto in ordine all'apertura del tunnel, con un costo molto, molto importante, se pensiamo alla sua lunghezza, ma anche alla necessità dell'apertura del tunnel. Per questo, abbiamo chiesto l'accoglimento dei nostri emendamenti, che, sicuramente, avrebbero permesso al sindaco di ridurre i tempi, di andare in consiglio comunale e di approvare questa misura. Non abbiamo né ho personalmente compreso la posizione del Ministero.

Il monitoraggio è fondamentale e vitale. Fatto questo primo passo verso il monitoraggio, ora occorre intensificare e consolidare. La Commissione grandi rischi dev'essere ascoltata e, ovviamente, ci devono poi essere i conseguenti provvedimenti. Per noi, le parole d'ordine sono l'incolumità delle persone, il miglioramento della sicurezza e della qualità della vita. Perché? Perché la sicurezza certamente migliora la qualità della vita.

Noi ribadiamo ancora la necessità del completamento e dell'adeguamento della rete di trasporto intermodale delle zone interessate al fenomeno del bradisismo. Mi spiace che sia stato bocciato il nostro ordine del giorno e do sempre la motivazione che magari la fretta non permette di andare nel dettaglio dell'analisi degli ordini del giorno che presentiamo. Avremmo sicuramente voluto, visto l'impegno in Commissione, votare favorevolmente su questo provvedimento. Non è stato possibile e auspichiamo un voto favorevole sui prossimi provvedimenti. Il gruppo di Azione si asterrà (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rubano. Ne ha facoltà.

FRANCESCO MARIA RUBANO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, nell'annunciare il voto favorevole di Forza Italia sul provvedimento in esame, che muove risorse pari a 53 milioni di euro per il biennio 2023-2024, voglio ringraziare il Governo, qui rappresentato dal Sottosegretario Castiello, per aver dimostrato più volte alla regione Campania grande sensibilità e concretezza. La regione Campania è stata più volte colpita da eventi luttuosi. Poco più di un anno fa, il 26 novembre 2022, si è verificata la frana alluvionale di Ischia, che ha trascinato con sé 12 vittime e buona parte dell'abitato di Casamicciola. Per quel disastro il Governo, appena formatosi, stanziò una somma iniziale pari a 227 milioni di euro, di cui 64 per lavori di somma urgenza. A un anno di distanza dalla relazione del commissario di Governo Legnini, si apprende che sono stati conclusi il 40 per cento dei lavori di somma urgenza, per 181 interventi, di cui 61 conclusi e altri 28 cantierati. La relazione evidenzia che sono state introdotte le più moderne tecnologie digitali per il monitoraggio e l'allerta. Si tratta di una piattaforma a disposizione di istituzioni, esperti, tecnici e cittadini. Questo stesso stile sarà utilizzato per contrastare il fenomeno del bradisismo in area flegrea e dello sciame sismico che ne consegue: utilizzo delle migliori tecnologie, pieno coinvolgimento delle realtà locali, piena trasparenza e accessibilità delle informazioni da parte dei cittadini.

Le opposizioni hanno osservato che l'edificato attuale compromette le vie di fuga, non essendo stati rispettati nel tempo i parametri richiesti per l'edificabilità e, di fatto, ne chiedono l'abbattimento. È necessario ricordare che buona parte degli abitati delle aree interessate dal bradisismo è fatto di costruzioni realizzate da decine se non da centinaia di anni, periodi rispetto ai quali non c'era alcuna sensibilità rispetto alle tipologie costruttive e alle distanze degli edifici, per non parlare dell'edilizia di necessità, che è tollerata ma in molti casi è più che giustificata da decenni da parte delle amministrazioni pubbliche locali, ivi compreso il governo regionale del centrosinistra. Sotto questo aspetto il piano di rilevazione prevede un'analisi di vulnerabilità sismica dell'edilizia privata, per individuare le idonee misure di mitigazione e i relativi costi. L'individuazione di questi edifici, ivi compresi quelli che ostruiscono le vie di fuga, sarà, quindi, il primo passo per realizzare un piano di evacuazione che consenta a tutti gli abitanti delle aree di porsi in salvo.

Con lo scopo di aumentare le vie di fuga, la Commissione ha affrontato i problemi relativi all'apertura delle gallerie di collegamento tra il porto di Pozzuoli e la viabilità di accesso alla tangenziale di Napoli. Si tratta di un'opera che riveste un'importanza cruciale in caso di emergenza. Tuttavia, quest'opera non può ancora entrare in esercizio, dal momento che il comune di Pozzuoli non è nelle condizioni di assicurare la corretta gestione e manutenzione dell'infrastruttura stessa. Si è stabilito che siano individuate le risorse necessarie all'apertura nell'ambito delle risorse del programma di adeguamento del sistema trasporto intermodale nelle zone interessate dal fenomeno bradisismico adottato nel 1984. Una convenzione tra ANAS e comune di Pozzuoli assicurerà la manutenzione a costi concordati.

Giova ricordare che l'area dei Campi Flegrei è tra le più monitorate della terra e attrae vulcanologi da tutto il mondo per le sue particolarità. Le competenze e il bagaglio di conoscenze che si sono venuti a creare sono di altissimo livello. È, quindi, opportuno ringraziare per il lavoro che hanno svolto i centri di competenza citati dal decreto: l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, i laboratori specializzati del Consiglio nazionale delle ricerche, il Centro europeo di formazione e ricerca in ingegneria sismica, la Rete dei laboratori universitari d'ingegneria sismica e strutturale, il Centro studi per l'ingegneria idrogeologica vulcanica e sismica dell'università Federico II di Napoli.

Il Governo Meloni ha posto il Meridione d'Italia al centro della sua attenzione per ridurre il divario con le regioni del Nord e per arginare la fuga delle menti migliori; ne sono prova la recente creazione della ZES Sud, la più vasta area fiscalmente agevolata del mondo e la realizzazione dei piani di infrastrutturazione connessi al PNRR. Già ora il Meridione è leader nella produzione di energia da fonti rinnovabili, anche se non gode appieno dell'energia prodotta. Dunque, il decreto-legge n. 140 è un provvedimento rispetto al quale non si può che essere favorevoli, e rispetto al quale va il nostro plauso al Governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Salutiamo studenti, studentesse e docenti dell'Istituto d'istruzione superiore “Caselli” di Siena, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Ha chiesto di parlare il deputato Caso. Ne ha facoltà, prego onorevole.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, signora Presidente. In questo primo anno di legislatura sono intervenuto più volte in quest'Aula, ma è chiaro che quando si parla di casa propria è un po' diverso. Oggi, sì, parliamo di casa mia, della mia terra, sono un cittadino di Pozzuoli, proprio al centro dei fantastici e meravigliosi Campi Flegrei, che invito tutti a visitare.

Presidente, è, quindi, inutile che le confidi il senso di responsabilità che sento addosso in questo momento, ma che, in realtà, ho sentito addosso dall'inizio di questo mandato quando ho provato a portare, con il Movimento 5 Stelle, il tema del bradisismo all'attenzione nazionale, incontrando, ormai più di un anno fa, il capo della Protezione civile, l'ingegner Curcio, il presidente dell'INGV, il professor Doglioni, che desidero entrambi ringraziare per la loro disponibilità, confrontandoci con i sindaci promuovendo proprio un tavolo di lavoro tecnico sul territorio e portando, qui, alla Camera due ordini del giorno, che ricordo essere stati approvati quasi all'unanimità o richiedendo audizioni in Commissione ambiente su questo tema ancor prima che si iniziasse a parlare di questo decreto. Qui, in quest'aula, in questa Camera dei deputati dove fino a qualche mese fa pochissimi conoscevano i Campi Flegrei e quasi nessuno il fenomeno del bradisismo. L'obiettivo è stato e resta sempre lo stesso: mettere in campo tutte le azioni possibili per permettere ai cittadini Flegrei di convivere con il fenomeno sia vulcanico che sismico, bradisismico, e farlo nella massima tranquillità possibile, salvaguardando l'incolumità innanzitutto delle persone ma, allo stesso tempo, anche il tessuto sociale ed economico del territorio. Parliamo, lo ricordo, di un'area, dove ci sono le vite, i sogni, gli investimenti e le aspirazioni di oltre 500 mila abitanti. Un'area che però è soggetta a un fenomeno geologico che potremmo definire unico al mondo; un fenomeno che tristemente negli ultimi mesi è aumentato, con circa 7.000 scosse nell'ultimo anno, di cui la metà concentrate proprio tra agosto e ottobre, tra cui ricordo quella di fine settembre, che, con la magnitudo di 4.2, è stata la scossa più forte degli ultimi quarant'anni, e ricordo anche l'ultima, quella di venerdì scorso, di magnitudo 3.1. Una situazione che giustamente ha allarmato non poco la popolazione, che sistematicamente dopo ogni scossa scende in massa in strada preoccupata, in tanti hanno iniziato addirittura a dormire in auto dopo le scosse. Immaginiamo, quindi, lo stress continuo cui è stata sottoposta la popolazione in questi mesi, complice, anche purtroppo, una comunicazione mal gestita.

Proprio per questo abbiamo sempre - sottolineo sempre - lavorato con responsabilità, evitando qualsiasi strumentalizzazione e qualsiasi gioco politico, con un atteggiamento esclusivamente costruttivo, anche oggi, fino all'ultimo minuto, con i nostri emendamenti e con i nostri ordini del giorno presentati a questo decreto. Con la massima onestà intellettuale, ho riconosciuto che questo decreto è arrivato in effetti in tempi brevi e l'ho sempre definito un buon punto di partenza da cui iniziare a lavorare. Purtroppo, però, Presidente, il bicchiere è rimasto mezzo vuoto, troppe le cose lasciate a metà, troppe le domande alle quali non si danno risposte. È stato ugualmente miope lasciare che l'impianto base di questo decreto si occupasse quasi esclusivamente degli effetti sismici del bradisismo e poco, anzi quasi per nulla, della prevenzione e della mitigazione del rischio vulcanico, soprattutto alla luce dell'ultima relazione della commissione grandi rischi, quella dello scorso mese, che indusse - lo ricordo - lo stesso Ministro Musumeci a ipotizzare un passaggio in allerta arancione, per poi ritrattarlo dopo una settimana. Lascio a voi immaginare cosa ciò ha significato in quei sette giorni in cui c'era il rischio di questo passaggio in allerta arancione che - così come ho detto al Ministro e sono qui a ribadirlo - è stato un grave errore comunicativo, soprattutto dopo che per settimane ci siamo detti che serve una comunicazione ponderata, ragionata e seria. Forse non tutti lo sanno, ma sappiamo cosa significa per un territorio passare in allerta arancione: vuol dire che in quella fase vengono svuotati gli ospedali, vengono svuotate le case di cura, le carceri, la popolazione è invitata ad allontanarsi, anche con un contributo, vengono diminuiti drasticamente i flussi turistici, che devono essere abbattuti. Insomma, è chiaro che un'allerta arancione per il territorio significa la distruzione totale del tessuto economico e sociale. Ricordo che la città di Pozzuoli l'ha già vissuta quarant'anni fa, quando fu evacuata.

Con responsabilità e nell'ottica della massima collaborazione, abbiamo provato ad inserire dei correttivi, non certo, sia chiaro, delle modifiche provocatorie o irrealizzabili. Tuttavia, agli oltre trenta emendamenti presentati questo Governo ha detto quasi esclusivamente di no, anche a quelli non onerosi. Voglio ricordarlo, questo Governo e questa maggioranza hanno detto di no a un sisma bonus del 110 per cento, neanche in quei casi in cui si va a verificare che un edificio è vulnerabile. Inoltre, ha detto di no al potenziamento della rete di monitoraggio e all'aumento del personale per l'Osservatorio vesuviano, che serve. Ha ance detto di no agli aggiornamenti dei piani di emergenza vulcanica o al miglioramento delle vie di fuga per tutti i comuni della zona rossa e ha detto di no all'analisi di vulnerabilità e al consolidamento del patrimonio archeologico. Ha detto di no anche a un osservatorio permanente per il monitoraggio degli edifici e delle infrastrutture. Intanto, ieri, in una nota stampa, il Ministro Musumeci ha detto, cito testualmente: sui Campi Flegrei non mi presto a strumentalizzazioni e preferisco non ascoltare le voci delle opposizioni, né quelle della maggioranza, ma obbedisco solo alle esigenze del territorio. Ebbene, Presidente, innanzitutto voglio ricordare al Ministro che, fino a prova contraria, deve rispondere a questo Parlamento, a queste Camere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Se vuole, poi, gliele dico io le domande che il territorio, i cittadini e gli amministratori stanno ponendo. Che cosa succede se una abitazione, dopo le verifiche che sono previste da questo decreto, risulta essere vulnerabile? Se io cittadino non ho soldi per intervenire sulla casa, cosa che avviene per la maggior parte dei casi, che succede, finisco per strada? Perché non avete previsto già ora, in questo decreto, un sisma bonus o qualsiasi altra tipologia di intervento? Ricordo che dopo è rimasto il nulla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Un'altra domanda: se la commissione grandi rischi - come abbiamo detto - ha chiaramente detto che è necessario incrementare il monitoraggio per il rischio vulcanico, perché non lo si è fatto? Ancora, perché non si costituisce un osservatorio permanente dato che abbiamo detto che il bradisismo c'è sempre stato e continuerà ad esserci? Perché non si è intervenuti sulle vie di fuga, se uscirà dalle analisi - cosa che già ci hanno anticipato i sindaci - che le vie di fuga non sono adatte? Che succederà? Questo decreto non dà risposte. Ebbene, le risposte le avevamo date noi nei nostri emendamenti che, da quanto apprendo dalle dichiarazioni del Ministro, sono stati bocciati per partito preso.

Arrivo alla conclusione, Presidente, sulle accuse di strumentalizzazione del Ministro, che rispedisco nettamente al mittente. Su questo io non ci sto proprio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché vivo a Pozzuoli, le scosse le sento, i miei parenti le sentono e i miei vicini di casa le sentono e, quindi, l'ultima cosa che mi verrebbe in mente è strumentalizzare questa discussione e questo tema (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È assolutamente l'ultima cosa, e non l'ho mai fatto neanche da consigliere comunale. Ve lo possono confermare anche i colleghi in Commissione ambiente. Ne approfitto per ringraziare il relatore Zinzi e il presidente Rotelli, che ho visto che hanno fatto il massimo…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ANTONIO CASO (M5S). …anche se - arrivo a conclusione - il bicchiere è rimasto mezzo vuoto. Noi vorremmo vedere il bicchiere mezzo pieno, ma questo dipende esclusivamente da questo Governo e da quanto continuerà a riempirlo. Per il momento, come dicevo, resta mezzo vuoto e quindi il voto del MoVimento 5 Stelle è di astensione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zinzi. Ne ha facoltà.

GIANPIERO ZINZI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, la Camera sta per votare un provvedimento importantissimo per il territorio campano, un provvedimento senza precedenti, che dimostra la grande volontà del Governo di non voltarsi dall'altra parte e il grande impegno del Parlamento tutto perché, a partire dai lavori in Commissione, tra la maggioranza e le opposizioni c'è stato un lavoro sinergico e condiviso, sostenuto anche dalla presenza del Governo in Aula e in Commissione e per questo ringrazio il nostro Sottosegretario Castiello, che su questo si è impegnato fin dal primo momento. È un provvedimento importante e - dicevo - senza precedenti perché, al clima di grande condivisione, si è accompagnata la consapevolezza che sia il primo provvedimento dal 1984 che si occupa di questa emergenza. Eppure, ieri in discussione generale ho ascoltato anche delle note polemiche e allora le sottolineo perché, alla condivisione di queste settimane di lavoro, ritengo debba seguire l'onestà intellettuale di tutti. Ho ascoltato - non dal collega Caso ma da parte del MoVimento 5 Stelle - il giudizio di un provvedimento timido. Come si può giudicare timido un provvedimento che prevede 55 milioni di euro di risorse (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Come si può considerare timido un provvedimento che proviene da una maggioranza che, insediatasi da appena un anno, ha inteso trattare questa emergenza in maniera prioritaria, quando poi negli anni del Governo Conte neppure un euro è stato stanziato su questo argomento e su questa materia? L'unica soluzione è l'attività di prevenzione, come ho ascoltato sempre dai colleghi del MoVimento 5 Stelle. È vero, infatti questo provvedimento è proprio tutto incentrato sulla prevenzione. Allora, significa che la strada è quella giusta. I colleghi del Partito Democratico, collaborativi in Commissione, si sono dimostrati tali anche con la consapevolezza che il commissario straordinario in questione sia un loro iscritto. Si tratta del presidente De Luca, sul cui impegno dedicherò qualche secondo o qualche minuto più avanti perché ritengo che la consapevolezza da parte di tutti che i livelli di governo debbano partecipare responsabilmente a trovare le soluzioni sia prioritaria.

Il Governo si è impegnato con responsabilità, ma la vera importanza di questo decreto attiene alla filiera. Il decreto costruisce, nei fatti, una filiera tra i diversi livelli di governo; lo fa con la consapevolezza che è centrale il ruolo del Parlamento, in questa giornata e lo fa mettendo al centro proprio gli enti locali e tutti i livelli, ogni livello, a partire dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, passando per il ruolo della Protezione civile. Insomma, sono 55 milioni di euro assolutamente ben spesi, in una situazione così complessa e incerta come quella dei Campi Flegrei, che non ci consente di guardare l'orizzonte. Il Governo ha scelto di non navigare a vista, ma di trovare soluzioni, puntando sulla prevenzione.

Allora, abbiamo ragionato molto in questa giornata, ma soprattutto nelle settimane in cui abbiamo affrontato il provvedimento in Commissione e si è parlato della mancata apertura di un tunnel. Il collega Speranza e il collega Caso si sono fatti portatori sani di proposte assolutamente buone e condivisibili, ma raccontiamo la verità su questo: c'è un tunnel che è assolutamente nelle condizioni di essere aperto e su cui il Governo, con l'aiuto del nostro lavoro in Commissione, è potuto intervenire. Nostro è l'emendamento che consente ad ANAS di intervenire e che consente al comune di Pozzuoli, qualora non riesca ad aprire il tunnel da solo, di far riferimento ad ANAS come stazione appaltante. Allora, le soluzioni ci sono, il tunnel c'è e va aperto immediatamente e il sindaco e l'amministrazione di Pozzuoli potranno farlo con il conforto del Governo e del Parlamento, non solo oggi, ma anche per gli anni a seguire.

Le soluzioni ci sono e non si possono far ricadere le responsabilità su un Governo che interviene, stanziando milioni di euro, senza guardare al passato, non guardando gli ultimi 8 anni, ad esempio, di gestione della regione Campania e del Commissario straordinario.

Lasciatemi fare un commento politico. Ci saremmo aspettati un diverso protagonismo da parte della regione Campania, direi il solito protagonismo, perché, tra dirette web, social e annunci roboanti, io credo che il presidente della regione Campania sia abituato a intervenire in maniera importante sugli argomenti. In questo caso, c'è stato silenzio. Il silenzio, però, si è interrotto, quando, una mattina, abbiamo tutti aperto l'inserto di Repubblica sui Campi Flegrei. Allora, sì, il presidente della regione ha raccontato quanto siano belli i Campi Flegrei, ha fatto riferimento alla loro storia, che tutti noi campani conosciamo, e l'ha fatto come potrebbe farlo un turista svedese, cioè qualcuno che arriva su un territorio e quasi si sorprende delle bellezze che scopre e che ritrova. Noi, a questa narrazione da turista svedese, contrapponiamo un approccio molto concreto, passando dalle parole ai fatti.

E fa bene il Governo a chiedere la rendicontazione dei finanziamenti ricevuti dal presidente della regione Campania, nella qualità di Commissario straordinario. Anche su questo punto ricordo che le risorse stanziate e spese dal presidente della regione Campania, proprio in qualità di Commissario straordinario, provengono dal Governo e non risorse della regione Campania e, allora, è giusto che il Governo chieda al Commissario straordinario la rendicontazione dei finanziamenti ricevuti in qualità di Commissario straordinario, affinché racconti quanto ha speso e come ha speso e dalla qualità della spesa si capisca realmente come si possa dare un ulteriore contributo ai Campi Flegrei (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Non c'è molto altro da dire. Io penso che il grande impegno parlamentare che ha contraddistinto tutti i gruppi parlamentari, a partire dal gruppo della Lega, sia un segno molto positivo per il Mezzogiorno e per il Sud, esattamente come nel caso di Ischia. Anche su Ischia c'è stato un protagonismo positivo da parte nostra, perché allora fummo costretti a un impegno e a un pressing sul Governo, perché il decreto prevedeva 17 milioni di euro e noi arrivammo a 84 milioni di euro e, con un successivo decreto, arrivammo, addirittura, a 154 milioni. Il percorso è lo stesso. In questo caso, il Governo ha avuto la possibilità e il tempo di stanziare risorse perché la legge di bilancio non era conclusa, e noi abbiamo migliorato il testo per quanto ritenevamo e per quanto possibile. Guardiamo al futuro con fiducia, e l'impegno per i Campi Flegrei e per tutta la Campania da parte del gruppo della Lega si sancisce con il voto favorevole a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, signora Presidente. Illustri colleghe, illustri colleghi, ci aspettavamo che la discussione in Aula migliorasse questo decreto, purtroppo non è stato così. Parto da questo ragionamento perché voglio ringraziare innanzitutto tutti i gruppi parlamentari, il presidente Rotelli e il relatore Zinzi dell'impegno profuso in questi giorni, in queste settimane. Nel mio intervento scritto, di cui poi leggerò alcuni punti, voglio evidenziare un aspetto, in base anche all'intervento che ha fatto ora l'onorevole Zinzi. Quando c'è un'emergenza e c'è un interesse pubblico da perseguire, non dobbiamo mettere bandierine (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), è quello che ha fatto il Partito Democratico. Non abbiamo voluto mettere alcuna bandierina in questo decreto, anzi, abbiamo cercato, sin dal primo minuto, in ogni audizione, di portare il nostro contributo, di portare tutti quegli elementi che oggi, in parte, sono serviti anche a migliorare il testo.

Tuttavia, nella discussione di questo decreto è successo un fatto, che la commissione grandi rischi ha emanato un verbale dove ci ha detto chiaramente una cosa: quella zona è ad altissima pericolosità. E non è allarmismo, perché su questo aspetto dell'allarmismo è stata fatta confusione, soprattutto dal Ministro Musumeci. È geologia, è bradisismo. Con questo dobbiamo convivere, dobbiamo riuscire a capire le difficoltà di un'area in completa mutazione. E i 1.100 mini-terremoti che si sono succeduti in questo anno sono l'esempio di un'area difficile da gestire. Noi dobbiamo fare di tutto, in ogni situazione, e il decreto in discussione oggi era l'occasione. Non solo tutti noi - ma in questo caso la maggioranza - non abbiamo saputo determinare più risorse per riuscire a gestire l'emergenza ma, nello stesso tempo, non siamo riusciti neanche a ragionare, dopo la relazione della commissione grandi rischi, del rischio vulcanico. Noi, oggi, non ne abbiamo discusso per niente, e alcuni emendamenti che sono stati fatti anche dal Partito Democratico, alcune proposte che sono state messe in campo non sono state prese in considerazione, sicché si poteva fare realmente di più.

La proposta di fare un osservatorio, di fare tavoli, che abbiamo anche descritto negli ordini del giorno, servirà comunque a definire una strategia futura, perché quell'area ha bisogno di interventi veri, innanzitutto sugli immobili. Il fatto di non avere inserito nel decreto strumenti per quanto riguarda il sisma bonus è stato un errore, così come lo è stato il fatto di non avere ragionato e affrontato il tema delle infrastrutture dal punto di vista generale della pianificazione, non solo nell'ambito delle vie di fuga, ma anche della grandezza delle strade. In quell'area vi sono 550.000 persone, e sono tante nel momento in cui dovesse succedere l'irreparabile o, comunque, un'emergenza. Gli emendamenti che noi abbiamo presentato hanno effettivamente cercato di individuare alcuni aspetti, soprattutto nel personale. L'emendamento Scotto ha portato un elemento in più, che andrà a beneficio dei comuni, nell'ambito delle assunzioni.

Le assunzioni, ricordo, sono previste solo fino al 2025, quando, invece, secondo noi, dovremmo strutturarle in un periodo lungo, così come le risorse. Le risorse sono circa 50 milioni di euro solo nel 2023 e nel 2024, non c'è la possibilità di definire una strategia lunga, in cui su quell'area si possa definire, innanzitutto, una cifra annua, che servirà sicuramente non solo per il controllo, ma per poter gestire ogni volta questo tipo di fenomeno, che ormai dura da tantissimi anni. Di fatto quello è un super-vulcano, non dobbiamo avere paura di dirlo, ma noi, ogni volta, cerchiamo di adottare un pannicello caldo, invece di riuscire a strutturare una prospettiva in termini di programmazione, in termini di assunzioni, in termini di gestione delle infrastrutture, in termini di aggiornamento degli elementi di emergenza, vie di fuga, formazione del personale, Protezione civile, tutti elementi che dovrebbero servire a far sì che quell'area sia particolarmente attenzionata.

Il decreto che abbiamo discusso oggi è un passo avanti, ma, come detto in precedenza, potevamo fare molto di più. Ecco perché io credo e spero, anche per quanto riguarda la gestione delle risorse e il fatto che i Fondi per lo sviluppo e la coesione dovranno essere dati, a un certo punto, queste risorse vengano date alle regioni, perché servono a far sì che molte infrastrutture, molti argomenti di cui abbiamo dibattuto possano andare in buca. Ad oggi, questo non avviene, non so come mai, sicuramente è la vostra strategia - poi ce la racconterete - su questo punto, ma spero che i Fondi per lo sviluppo e la coesione che servono, innanzitutto, alla regione Campania per potere intervenire fin da subito, per dare risorse concrete al territorio dei Campi Flegrei, possano veramente cambiare anche le sorti di quel territorio.

Concludo, Presidente. Credo che l'obiettivo che il Partito Democratico ha sia quello di non perdere le speranze. Noi continueremo, anche in altri decreti, nel momento in cui ci saranno la possibilità e l'opportunità di poterlo fare, a sollecitare il Governo, perché crediamo che quell'area debba essere messa in sicurezza, perché crediamo che quei territori debbano essere tutelati, perché sappiamo che quei sindaci non possono rimanere soli, perché vogliamo che quegli abitanti possano dormire, oggi e domani, sonni tranquilli. Il nostro voto sarà di astensione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cangiano. Ne ha facoltà.

GEROLAMO CANGIANO (FDI). Grazie, Presidente. Il decreto-legge Campi Flegrei è stato l'ennesima testimonianza della concretezza e dell'operatività di questo Governo, e lo dico da parlamentare campano. Questo Governo non ha perso il tempo in inutili chiacchierate o in imponenti conferenze stampa, ma ha dato una chiara e precisa risposta alle paure di un intero territorio campano, che presenta una densità di popolazione davvero importante.

Già dal 5 ottobre, nel pieno di uno sciame sismico con frequenza sempre più crescente, nell'interesse esclusivo delle comunità, questo Governo, su input del Presidente Meloni e con il pieno accoglimento del Ministro Musumeci, ha definito lo schema d'azione mirato a prevenire il rischio sismico, attraverso l'adozione di un piano straordinario per valutare la vulnerabilità dell'edilizia pubblica e privata nelle zone soggette al fenomeno sismico e, soprattutto, per elaborare un piano di evacuazione specifico, che non contempla anche il rischio di una eruzione vulcanica. Parliamo di un investimento immediato, pari a circa 52 milioni di euro, per consentire la messa in sicurezza dei territori interessati, con particolare attenzione alle strutture pubbliche e alla rete strutturale e infrastrutturale dei trasporti, fondi destinati anche a potenziare il dipartimento della Protezione Civile, punto di riferimento indispensabile per far fronte alle emergenze e alle criticità con un reclutamento temporaneo di personale aggiuntivo e l'acquisto di materiale necessario per garantire un'efficace gestione delle attività di protezione civile e per allestire strutture in cui accogliere la popolazione eventualmente evacuata. Ulteriore e fondamentale passaggio contemplato dal decreto-legge è legato ad un piano di comunicazione alla popolazione, in raccordo con il Dipartimento della Protezione Civile, a implementare quello che già approvato dalla regione Campania e che include sia il potenziamento di iniziative già avviate, che lo sviluppo di nuove iniziative finalizzate alla diffusione della conoscenza dei rischi, con specifico riguardo alle persone con disabilità. Infine, è prevista la definizione del Piano di emergenza per il territorio interessato basato sulle conoscenze di pericolosità elaborate dai centri di competenza e che contiene le procedure da adottare in caso di aggravamento del fenomeno in atto.

Come si può quindi ben capire e come si è potuto anche constatare in queste settimane, il decreto-legge Campi Flegrei ha da subito avuto come obiettivo principale l'incolumità della popolazione campana, attraverso un dialogo costante con le istituzioni, sia locali che regionali, perché, come ha ben sottolineato anche la comunità scientifica, se la popolazione dei territori ricompresi nell'area flegrea non viene messa in condizione di conoscere realmente il rischio e di poterlo affrontare con strumenti opportuni, il tutto assume una connotazione ancora più critica, poiché nella zona flegrea insiste una popolazione superiore alle 600.000 unità, che va formata, educata alla prevenzione e istruita su quello che andrà fatto qualora la situazione dovesse superare l'attuale livello di allerta giallo. Nel frattempo, oltre a intervenire, questo Governo ha fatto anche altro. Ha aperto una strada a opere di prevenzione che devono agire sulla densità di popolazione nell'area interessata e sulla valutazione dell'abitabilità e della resistenza a scosse sismiche significative, soprattutto degli edifici che si trovano nella zona rossa, cioè in quella zona ricompresa in un chilometro distante dall'area solfatare di Agnano, dove più frequenti e violenti sono questi fenomeni. Questo lavoro di comunicazione, di prevenzione e di predisposizione dei piani straordinari di erogazione di sostegno alla Protezione Civile è stata favorevolmente accolta dalla popolazione locale e anche dal sindaco di Napoli, che ha espresso apprezzamento per gli atti adottati da questo Governo, perché hanno recepito le indicazioni tecniche e scientifiche suggerite. Il sindaco Manfredi ha anche sottolineato la significativa sinergia con la Protezione Civile e con il nostro Ministero, tesa a garantire sicurezza e tranquillità ai cittadini.

Dispiace, invece, per la reazione del governatore della regione Campania che ormai è contrario a prescindere a qualsiasi iniziativa di questo Governo e lo fa per partito preso, anche a discapito della sicurezza della popolazione che dovrebbe, invece, tutelare e garantire (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Il governatore campano del Partito Democratico ritiene, infatti, che i 50 milioni annunciati dal Governo sono del tutto insufficienti e che le responsabilità di troppe cose, compresi questi fenomeni, siano colpa di questo Governo. Purtroppo, invece, il governatore campano del PD tace su un piano di comunicazione e di informazione mai aggiornato, tace sulla mancanza di esercitazioni per educare e istruire i cittadini che vivono in quelle zone, tace sulla densità di popolazione in una zona che da sempre è zona con un elevato rischio di sismico e tace su tutte le mancanze della sua gestione, sia politica che amministrativa. Lui, che il governatore lo fa da otto anni, non da otto giorni. In un momento in cui l'unico obiettivo di questo Governo è stato ed è esclusivamente quello di mettere in sicurezza i cittadini e le infrastrutture, non trova spazio in noi la polemica politica, che potrebbe, a nostro avviso, creare tensioni inutili nel rapporto tra Protezione Civile, regione, comune e comunità scientifica.

Ma stia sereno il governatore campano: arriverà anche il momento di indagare i motivi del ritardo dell'adozione di provvedimenti verso un fenomeno che non scopriamo adesso, che è secolare, che è ciclico, che non si può certo debellare, ma si può e si deve conoscere e affrontare con le risorse e con gli strumenti adatti, proprio come previsto dal DL Campi Flegrei, che rappresenta, finalmente, una risposta puntuale e complessiva e su cui, pertanto, convintamente noi votiamo a favore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 1474-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 1474-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 1474-A: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 51) (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare il deputato Padovani. Ne ha facoltà. Colleghi, come sempre cerchiamo di lasciare l'Aula in silenzio. Prego.

MARCO PADOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il prossimo 4 dicembre si celebra e si festeggia Santa Barbara, celeste patrona dei Vigili del fuoco. La santa rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con coraggio e serenità, anche quando le vie di scampo sono poche, attitudini…

PRESIDENTE. Collega, chiedo, in particolare ai colleghi che le stanno passando accanto, di farlo in silenzio, perché altrimenti è impossibile sentire quello che lei sta dicendo.

MARCO PADOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Attitudini, pregi e qualità tipiche dei Vigili del fuoco. Il mio ringraziamento personale, dunque, con quello del gruppo di Fratelli d'Italia a coloro i quali quotidianamente sono a disposizione su tutto il territorio nazionale e non solo per le prestazioni di soccorso pubblico, incolumità delle persone, situazioni di calamità naturali ed emergenze di ogni natura, funzioni che i Vigili del fuoco compiono non solo con grande professionalità e preparazione, ma soprattutto con umanità e spirito di sacrificio.

Parliamo di una componente essenziale e fondamentale del servizio di Protezione civile nazionale. È opportuno ricordare che, nel 2022, gli interventi in Italia sono stati circa 792.000, con una media di circa 2.200 al giorno. Si tratta di un numero importantissimo, che certifica l'impegno, il coinvolgimento, la forza e la solidità del nostro Corpo nazionale.

È giusto rammentare, inoltre, che il primo corpo di pompieri nell'era moderna nasce nel febbraio 1806 a Napoli e mantenne tale denominazione fino al 1939. Da quel tempo, l'evoluzione è stata significativa, tanto che i nostri Vigili del fuoco si sono distinti in più occasioni come tra i migliori al mondo. Oggigiorno sono dotati di mezzi importanti, specializzati per interventi particolari, coprendo attività di soccorso tecnico attraverso elicotteristi, nautici, sommozzatori e radioriparatori.

Il loro moto, “domiamo le fiamme, doniamo i cuori”, sintetizza lo spirito di un Corpo all'avanguardia, che è motivo di ammirazione, di stima e di orgoglio nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Amorese. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO AMORESE (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo su una polemica di queste ore. Siamo davanti a una sciagurata decisione: il paese di Cervinia pare stia per cambiare nome. Tutto ciò nella rima di una cancel culture che ci opprime, che ci vuole sottomettere culturalmente. In teoria, dopo quasi novant'anni, Cervinia si dovrebbe ridenominare solamente con il nome di Le Breuil, che in francese, tra l'altro, significa “la palude”.

Non sono contenti i cittadini, non sono contenti i turisti, sarebbe un danno incalcolabile in termini economici, turistici, d'immagine di un'eccellenza e di un patrimonio immateriale di tutta la Val d'Aosta, ma, in realtà, di tutto il nostro sistema turistico e montano nazionale. È, come dicevo, una rima su una cancel culture che ormai vuole opprimere la nostra Nazione: in queste ore, a Cesena, c'è un convegno patrocinato dall'Unione europea su un surreale patrimonio dissonante che vuole colpire - per l'ennesima volta, ha come bersaglio - la nostra architettura razionalista. Come Fratelli d'Italia, la difenderemo, come Fratelli d'Italia siamo contro la cancellazione della nostra cultura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sullo stesso argomento ha chiesto di parlare l'onorevole Manes, prego collega.

FRANCO MANES (MISTO-MIN.LING.). Grazie Presidente. Mi tocca intervenire su questo perché, prendo atto, che su certi argomenti i colleghi, in quest'Aula, s'interessano veramente della mia Valle d'Aosta e della montagna. Voglio però ricordare a tutti che la Valle d'Aosta è una regione a statuto speciale con una sua identità precisa e con la sua autonomia nel definire certi argomenti, come i toponimi, i nomi dei comuni e dei villaggi.

Teniamo conto che questa azione riguardante Le Breuil si sta portando avanti da diversi anni. È toccato anche a me, nel mio comune, da sindaco, fare alcune piccole modifiche. Parto sicuramente dal presupposto che il termine Cervinia dovrà rimanere, ma credo anche che sia opportuno evitare in questa sede di fare ideologie o mettere in discussione la capacità di una regione di autogovernarsi e autodeterminarsi. Grazie Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Minoranze Linguistiche).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carmina. Ne ha facoltà.

IDA CARMINA (M5S). Presidente, onorevoli colleghi, intervengo da ex sindaco di Porto Empedocle che si è battuto per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio, del patrimonio paesaggistico, culturale e archeologico, per invitarvi - invitare il Presidente Meloni, il Ministro Fratin, il Ministro del Turismo, che, come location ideale del futuro rigassificatore, hanno deciso la città di Porto Empedocle - a venire ad Agrigento e a Porto Empedocle: Agrigento, Capitale della Cultura 2025, Porto Empedocle porto dell'antica Akragas, cuore pulsante della Magna Grecia, la Valle dei Templi, in cui le vestigia dell'antica Grecia sono preservate e rivive in tutta la sua magia la cultura greca riprodotta nell'alba degli dei e nei tramonti in cui le colonne doriche si tingono di rosa. Venite a visitare il paese natale di Pirandello, il luogo ove sono deposte le sue ceneri da cui si domina dall'alto Porto Empedocle, le spiagge del Caos, di Marinella, di Vigata, ma fatelo prima di porre in essere questo scempio, perché la Valle dei Templi è patrimonio universale dell'umanità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Quello che farete è un crimine, perché il patrimonio culturale dell'umanità segna la nostra identità culturale e morale ed è solo ipocrisia rifarsi alla patria, se non si difende ciò che della patria e dei valori nostri è massima espressione!

Faccio appello al Governo, perché riveda questa scellerata decisione, e ai colleghi di maggioranza e di opposizione, perché si oppongano e si uniscano alla battaglia contro questo scempio, e ai colleghi siciliani, perché, se amano veramente la loro terra, la Sicilia, che è nostra madre, lo dimostrino in questa sede senza ipocrisie e senza tentennamenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Pavanelli. Ne ha facoltà.

EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Pochi giorni fa, in quest'Aula, abbiamo detto che non saremmo rimasti in silenzio e, purtroppo, questa settimana altre due donne sono state uccise dai loro mariti. Purtroppo, siamo qui, ancora una volta, a commentare l'epilogo nefasto di atti di mariti violenti, a tal punto da uccidere, come se noi donne fossimo di loro proprietà. Di fronte a tutto questo, come possiamo poi ignorare le parole del consigliere comunale di Forza Italia di Bologna, che giustifica tali azioni, affermando: “Siamo animali e rispondiamo agli istinti”? Ad oggi, non ho sentito indignazione da parte delle colleghe di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Cosa dire poi del sindaco di Terni, secondo cui “l'uomo ha bisogno di tradire sennò, prima o poi, ammazza”, parole di una gravità inaudita.

Presidente, davanti ai numeri dei femminicidi in costante aumento, davanti a queste parole vergognose da parte di alcuni esponenti politici, chiedo se, a vostro avviso, non sia arrivato il momento di introdurre l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole, come condizione indispensabile per creare una cultura del rispetto, cosa che chiediamo da tempo, con la proposta di legge della collega Ascari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Aiello. Ne ha facoltà.

DAVIDE AIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per reiterare, ancora una volta, la richiesta, da parte del MoVimento 5 Stelle, di un'informativa urgente della Ministra del Lavoro, Marina Calderone. Ecco, Presidente, siamo di fronte al fallimento totale della nuova impostazione del sistema di supporto e di formazione al lavoro che il Governo Meloni ha messo in campo per gli ex percettori del reddito di cittadinanza. Oggi, alle gravi notizie che già avevamo denunciato nei giorni precedenti, ovvero al mancato potenziamento dei centri per l'impiego e al fatto che non fossero partiti ancora i corsi di formazione, si aggiunge un'ulteriore e gravissima notizia: il fatto che gli ex percettori del reddito di cittadinanza, nonostante partecipino ai corsi di formazione, non stanno ricevendo il contributo di 350 euro promesso dallo Stato, promesso dal Governo Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questa è l'ennesima vergogna! State abbandonando i cittadini, costretti dalla condizione di povertà, a continuare a subire vessazioni da parte di questo Governo. Noi non lo possiamo accettare e, per questo, chiediamo urgentemente alla Ministra del Lavoro Calderone di presentarsi in Aula e di spiegare quali sono i problemi che stanno affrontando, anche perché il MoVimento 5 Stelle si è sempre rivolto al Governo in un'ottica di collaborazione, per cercare di migliorare il sistema delle politiche attive del lavoro e ha ricevuto soltanto una porta in faccia su questo.

Hanno pagato il costo di queste scelte i navigator, personale specializzato che noi avevamo introdotto nel sistema delle politiche attive del lavoro e adesso stanno pagando, ancora una volta, i poveri, che sono costretti a pagare di tasca loro le spese per frequentare corsi di formazione, a fronte dei quali il Governo si era impegnato a dare un contributo di 350 euro. Invece, queste persone sono costrette a pagare di tasca loro le spese di trasporto e tutto ciò che concerne la partecipazione ai corsi di formazione.

Quindi, penso che sia una questione urgente da trattare in Aula perché il Parlamento deve intervenire su questa situazione e vogliamo che si apra un dibattito franco e schietto sul futuro delle politiche attive del lavoro in Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Naturalmente riferirò al Presidente della sua richiesta di informativa.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 1 dicembre 2023 - Ore 9,30:

1. Svolgimento di interpellanze urgenti .

La seduta termina alle 13,55.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 16 il deputato Amato ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 26 e 48 la deputata Matone ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 30 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 40 la deputata Matone ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 41 il deputato Alfonso Colucci ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 48 e 49 il deputato Andrea Rossi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 48 alla n. 50 il deputato Bellomo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 51 la deputata Montaruli ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 1474-A - EM 2.2 225 221 4 111 92 129 79 Resp.
2 Nominale EM 2.4 229 225 4 113 94 131 78 Resp.
3 Nominale EM 2.5 226 222 4 112 93 129 78 Resp.
4 Nominale EM 2.13 242 231 11 116 91 140 78 Resp.
5 Nominale EM 2.23 246 242 4 122 103 139 77 Resp.
6 Nominale EM 2.1001 253 249 4 125 107 142 76 Resp.
7 Nominale EM 2.1000 249 245 4 123 105 140 76 Resp.
8 Nominale EM 2.29 247 243 4 122 103 140 76 Resp.
9 Nominale EM 2.32 250 207 43 104 65 142 76 Resp.
10 Nominale EM 2.33 250 246 4 124 107 139 76 Resp.
11 Nominale EM 2.34 250 246 4 124 108 138 75 Resp.
12 Nominale EM 2.38, 2.40 258 221 37 111 78 143 75 Resp.
13 Nominale EM 2.44 258 255 3 128 111 144 75 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale EM 2.48 258 239 19 120 97 142 75 Resp.
15 Nominale EM 2.49 262 243 19 122 98 145 73 Resp.
16 Nominale EM 2.52, 2.54 261 250 11 126 107 143 73 Resp.
17 Nominale ART AGG 2.02 258 254 4 128 113 141 73 Resp.
18 Nominale EM 4.1 255 251 4 126 111 140 73 Resp.
19 Nominale ART AGG 4.01 255 251 4 126 110 141 73 Resp.
20 Nominale EM 5.1009 258 254 4 128 113 141 73 Resp.
21 Nominale EM 5.2 254 250 4 126 111 139 73 Resp.
22 Nominale EM 5.4 257 254 3 128 109 145 73 Resp.
23 Nominale EM 5.7 257 218 39 110 75 143 73 Resp.
24 Nominale EM 5.18 257 216 41 109 73 143 73 Resp.
25 Nominale EM 5.101, 5.102 259 256 3 129 113 143 73 Resp.
26 Nominale EM 5.9 258 253 5 127 111 142 73 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale EM 5.12, 5.13 259 256 3 129 112 144 73 Resp.
28 Nominale EM 5.1006 260 256 4 129 112 144 73 Resp.
29 Nominale EM 5.1011 253 249 4 125 109 140 72 Resp.
30 Nominale EM 5.1001, 5.1007, 5.1008, 5.1010 246 246 0 124 108 138 72 Resp.
31 Nominale EM 5.1003 247 245 2 123 106 139 72 Resp.
32 Nominale EM 5.1000 242 241 1 121 105 136 72 Resp.
33 Nominale EM 5.1005 242 241 1 121 105 136 72 Resp.
34 Nominale EM 5.1002 239 238 1 120 104 134 72 Resp.
35 Nominale EM 5.1004 241 240 1 121 105 135 72 Resp.
36 Nominale EM 6.3 226 224 2 113 96 128 72 Resp.
37 Nominale EM 6.10 231 229 2 115 97 132 72 Resp.
38 Nominale EM 6.200 232 232 0 117 232 0 72 Appr.
39 Nominale ART AGG 6.01000 232 230 2 116 100 130 72 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 4 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 51)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale ODG 9/1474-A/1 219 219 0 110 65 154 72 Resp.
41 Nominale ODG 9/1474-A/3 RIF 214 209 5 105 209 0 72 Appr.
42 Nominale ODG 9/1474-A/4 RIF 227 225 2 113 225 0 72 Appr.
43 Nominale ODG 9/1474-A/5 RIF 229 228 1 115 228 0 72 Appr.
44 Nominale ODG 9/1474-A/6 236 221 15 111 87 134 71 Resp.
45 Nominale ODG 9/1474-A/7 229 228 1 115 95 133 71 Resp.
46 Nominale ODG 9/1474-A/8 RIF 226 225 1 113 222 3 71 Appr.
47 Nominale ODG 9/1474-A/9 RIF 227 226 1 114 224 2 71 Appr.
48 Nominale ODG 9/1474-A/10 218 207 11 104 83 124 71 Resp.
49 Nominale ODG 9/1474-A/11 RIF 220 219 1 110 217 2 71 Appr.
50 Nominale ODG 9/1474-A/12 220 220 0 111 219 1 71 Appr.
51 Nominale DDL 1474-A - VOTO FINALE 219 133 86 67 133 0 68 Appr.