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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 64 di martedì 7 marzo 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

GIOVANNI DONZELLI , Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 66, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

(Iniziative di competenza in merito alla vertenza riguardante il gruppo Gedi e misure di sostegno al settore dell'editoria, con particolare riferimento all'editoria locale - n. 3-00220)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Forattini e altri n. 3-00220 (Vedi l'allegato A).

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alberto Barachini, ha facoltà di rispondere.

ALBERTO BARACHINI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Gentile onorevole Forattini, questa interrogazione mi offre l'occasione di confermare in sede parlamentare l'attenzione del Governo nei confronti della vicenda che riguarda alcuni storici quotidiani locali di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, nonché la Gazzetta di Mantova, facenti parte del gruppo editoriale Gedi. Ero presente al congresso della Federazione nazionale della stampa italiana, tenutosi il 16 febbraio scorso a Riccione, quando il coordinamento dei comitati di redazione del gruppo Gedi ha dato lettura, dal palco, del comunicato che proclamava lo sciopero per il giorno successivo, a seguito delle notizie circostanziate, e non smentite, in base alle quali la proprietà starebbe valutando la cessione dei quotidiani locali del Nord-Est. Prendendo la parola subito dopo, ho immediatamente dichiarato l'intenzione di seguire attentamente il caso e la mia disponibilità a incontrare i giornalisti, cosa che ho fatto il successivo 28 febbraio. Durante l'incontro ho ascoltato le forti preoccupazioni espresse dalla delegazione dei giornalisti e dalla segretaria generale della FNSI, legate in particolare al rischio di una frammentazione di una porzione importante dell'informazione locale in un territorio vasto e densamente popolato, nonché alla possibilità che non vengano mantenuti gli attuali livelli occupazionali, con inevitabili ricadute sulla qualità del prodotto informativo.

Accogliendo tali preoccupazioni e nella convinzione che, nel caso di specie, il rispetto della libertà di iniziativa economica privata debba essere contemperato con gli interessi, di pari rilevanza costituzionale, del diritto all'informazione, dell'indipendenza editoriale e del pluralismo informativo, ho ritenuto di avviare un tempestivo confronto con la proprietà. A tal fine, ho preso contatti con un delegato del consiglio di amministrazione del gruppo Gedi, il quale ha confermato l'intenzione della società di approfondire le recenti manifestazioni di interesse all'acquisto delle testate locali del Nord-Est, precisando, però, che ad oggi non è stata presentata alcuna offerta formale. Ho, quindi, chiesto espressamente alla società di effettuare un'attenta valutazione delle offerte, in modo che siano garantite la stabilità di risorse economiche, la continuità editoriale dei quotidiani e la difesa dei livelli occupazionali.

Per quanto riguarda la continuità editoriale, ho evidenziato che nell'informazione locale assume un rilievo centrale il rapporto di fiducia che lega le comunità del territorio, dai lettori, agli inserzionisti, alle testate, specie quando, come in questo caso, si tratta di testate storiche.

In relazione alle altre richieste, ho sottolineato la necessità di mantenere la qualità del prodotto e di scongiurare un'ulteriore precarizzazione del settore giornalistico. Sotto questo aspetto, il mio Dipartimento, peraltro, ha già messo in campo misure ad hoc.

A fronte delle mie richieste, il gruppo Gedi mi ha assicurato che, nella valutazione delle offerte d'acquisto, saranno presi in considerazione fattori quali la solidità dell'acquirente e il suo impegno in un progetto editoriale serio e di lungo termine. Infine, mi è stato garantito che ogni decisione verrà prontamente comunicata al Governo.

Questo per quanto riguarda l'oggetto dell'interrogazione. Desidero, tuttavia, replicare altresì all'affermazione contenuta nell'interrogazione medesima, in base alla quale il Governo non darebbe adeguata risposta alla crisi in atto nel settore dell'editoria. Il Dipartimento per l'informazione e l'editoria, infatti, dispone di un sistema di misure vario e articolato, che interessa l'intera filiera editoriale, dalle imprese editrici, alla catena della distribuzione, fino ai rivenditori di giornali, che rappresentano l'ultimo anello della filiera. Con l'aggravarsi della crisi del settore, a seguito di eventi quali la pandemia e la guerra, da un lato, sono state introdotte nuove misure e, dall'altro, si è agito rimodulando le misure strutturali, con un intervento sui requisiti di ammissione o un incremento degli stanziamenti.

Per ragioni di brevità mi limiterò a prendere spunto dalle criticità evidenziate nell'interrogazione, ossia la rarefazione delle edicole e l'aumento dei costi della carta. Per quanto riguarda le edicole, è stato istituito, per l'anno 2022, un contributo una tantum, orientato, tra l'altro, a favorirne la trasformazione digitale e a incoraggiare progetti di delivery. Tale misura fa seguito ad altre agevolazioni previste a sostegno delle edicole negli anni precedenti, quali il credito d'imposta, il bonus una tantum edicole 2020-2021.

Per far fronte, invece, all'aumento dei costi della carta, esistono diverse misure, alternative fra loro. Anzitutto, vi è la misura di sostegno indiretto del credito d'imposta per l'acquisto della carta, che, per il biennio 2022-2023, ha visto un incremento rispetto al biennio precedente sia del finanziamento, da 30 a 60 milioni di euro per anno, che della percentuale di credito riconosciuto ai beneficiari, dal 10 al 30 per cento. L'acquisto della carta costituisce, altresì, una delle voci di costo parzialmente rimborsate nell'ambito dei contributi diretti. Infine, è stato introdotto per il 2022 un contributo straordinario in favore delle imprese editrici di giornali e periodici pari a 5 centesimi per ogni copia cartacea venduta, anche mediante abbonamento, nel corso dell'anno 2021, in edicola o presso punti vendita non esclusivi. Questa misura è attualmente al vaglio della Commissione europea, in base alla normativa sugli aiuti di Stato.

Sia il bonus edicole che il contributo straordinario per le copie vendute sono disposte a valere sul Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria, che per il 2023 è stato incrementato fino a 140 milioni di euro, rispetto ai 90 previsti per il 2022. Proprio in queste settimane sto finalizzando il decreto di ripartizione del Fondo e la mia intenzione è confermare tali misure, oltre a quelle sugli investimenti tecnologici e sulle assunzioni di giovani giornalisti e professionisti con competenze digitali e dei precari, cercando anche di estenderle e potenziarle.

PRESIDENTE. La deputata Forattini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

ANTONELLA FORATTINI (PD-IDP). Grazie Presidente e grazie Sottosegretario. Devo dire che non sono soddisfatta, poiché non sono date garanzie, ma solo assicurazioni.

L'informazione - come ha detto lei, ma come abbiamo anche scritto nella nostra interrogazione - sta vivendo una fase storica estremamente complicata, a causa di tanti fattori che ben conosciamo. A questo punto si aggiungono difficoltà ancora maggiori dell'informazione locale. Pur nel rispetto della libera iniziativa imprenditoriale, ci sono settori e realtà che rappresentano ben più di un investimento remunerativo, un'occasione per far cassa.

Il comparto della stampa locale è uno di questi settori, che va considerato per il suo valore di patrimonio collettivo, strumento insostituibile per il cittadino per ricevere un'informazione completa e non mediata sull'ambiente in cui vive, sull'amministrazione dello stesso, sui problemi e sulle iniziative del territorio. Rappresenta, quindi, il primo strumento che decine di migliaia di cittadini hanno a disposizione per formare il proprio pensiero e il proprio interesse per ciò che li circonda, la base imprescindibile per essere cittadini consapevoli, informati, interessati e, infine, attivi nella comunità.

Nel caso specifico de La Gazzetta di Mantova, poi c'è un ulteriore valore da preservare: questa realtà è la più storica rispetto a tutte le altre. Si tratta del primo giornale italiano stampato, quindi, parliamo di un giornale antico - come attestato da diversi documenti -, di una realtà che fa parte della nostra storia e che va preservata. Il pericolo che stanno correndo i quotidiani locali del gruppo Gedi è reale. Dalle precedenti operazioni, sappiamo già dello smembramento e della vendita di pezzi del gruppo da parte della proprietà di Gedi e che il mantenimento della qualità dell'informazione e degli organici non sono negli interessi di chi vende. Le precedenti operazioni concluse dalla stessa proprietà hanno determinato un forte impoverimento dei giornali interessati e nette riduzioni degli organici. Sappiamo già cosa accadrà, anche per i quotidiani messi in vendita ora, se non ci sarà l'attenzione del Governo.

Quello che chiediamo è un impegno serio, innanzitutto alla massima trasparenza e al coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori del gruppo. È fondamentale che ci sia una supervisione sulle proposte d'acquisto. L'informazione non è una merce di scambio, né uno strumento su cui fare pura speculazione ai danni dei cittadini, perché ciò che è distrutto ora non potrà essere ricostruito.

Chiediamo garanzie solide, affinché l'eventuale acquirente o gli acquirenti dei giornali del gruppo Gedi siano realtà imprenditoriali affidabili e strutturate, che pongano il massimo interesse nel mantenimento della qualità dell'informazione e dei livelli occupazionali, se non nel loro potenziamento, necessità, quest'ultima, che dovrebbe essere fortemente stimolata in tempi in cui l'informazione ha bisogno di essere sostenuta e rafforzata, non di certo indebolita.

Confidiamo nell'impegno del Governo, perché questi obiettivi vengano raggiunti. Chiediamo non solo garanzie, ma proprio la massima attenzione, perché non accadano tutte queste criticità che ho enunciato.

La ringrazio, comunque, Sottosegretario, per aver voluto illustrare le misure che sono state messe in campo a sostegno dell'editoria; avremo modo poi di leggerle nella sua risposta, che resterà agli atti, ma intanto le chiedo la massima attenzione.

(Iniziative di competenza volte al contrasto del fenomeno della criminalità cinese a Firenze e a Prato - n. 3-00099)

PRESIDENTE. Il Vice Ministro della Giustizia, senatore Francesco Paolo Sisto, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Donzelli e La Porta n. 3-00099 (Vedi l'allegato A).

FRANCESCO PAOLO SISTO, Vice Ministro della Giustizia. Grazie Presidente. Con l'atto di sindacato ispettivo innanzi indicato, gli interroganti, riferendosi al processo di competenza del tribunale di Prato, scaturito dall'indagine denominata China truck, condotta dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Firenze – DDA, domandano al Ministro della Giustizia e al Ministro dell'Interno se il Ministro della Giustizia intenda valutare se sussistano i presupposti per adottare iniziative ispettive e quali iniziative, per quanto di competenza, anche di carattere normativo, i Ministri interrogati intendano intraprendere, di tipo sia preventivo che repressivo, per intervenire a contrasto del fenomeno in costante evoluzione della criminalità cinese a Firenze e a Prato.

Al riguardo, deve essere immediatamente posto in risalto, sulla scorta delle note estese in data 3 febbraio 2023 e in data 6 febbraio 2023 dal tribunale di Prato, che l'indagine denominata China truck generava il procedimento penale contrassegnato dal n. 11520/2011 RGNR PM tribunale di Firenze.

Da tale procedimento erano separate le posizioni dello Zheng Wenhua + 5 (confluite nel procedimento penale contrassegnato dal n. 7460/2018 RGNR PM tribunale di Firenze), in seguito alla richiesta di giudizio immediato cautelare (trattandosi di imputati sottoposti a misura coercitiva di natura custodiale) avanzata dalla parte pubblica, ai sensi dell'articolo 453, comma 1-bis, del codice di procedura penale.

Il GIP del tribunale di Firenze, in data 12 luglio 2018, emetteva il relativo decreto con il quale gli imputati venivano rinviati a giudizio davanti al tribunale di Prato in composizione collegiale, in relazione a vari reati, tra cui quelli di estorsione tentata, lesione personale, favoreggiamento personale, usura, gestione di una casa di prostituzione e cessione di sostanze stupefacenti. Trattandosi di un processo nei confronti di imputati detenuti, la celebrazione dello stesso avveniva con criteri di priorità che consentivano una adeguata programmazione. Non essendo possibile tenere udienze straordinarie in ragione delle esigue risorse di assistenti amministrativi in servizio al tribunale di Prato e della contemporanea pendenza, dinnanzi al medesimo collegio, di altri maxiprocessi (denominati Money transfer e Terracciano), si provvedeva al rinvio in udienza dei dibattimenti già calendarizzati (in modo da evitare ulteriori adempimenti a carico della cancelleria), la cui celebrazione sarebbe stata incompatibile con l'istruzione dibattimentale del processo Zheng Wenhua + 5, nell'ambito della quale veniva effettuata anche la perizia trascrittiva delle numerose conversazioni intercettate.

Il tribunale di Prato, in composizione collegiale, il 19 settembre 2022, emetteva sentenza di condanna nei confronti dello Xue Bin alla pena di anni 8 di reclusione e del Lin Bingzhong alla pena di anni 6 di reclusione e di assoluzione e dichiarazione di non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti degli altri imputati (tra i quali lo Zhang Naizhong). La motivazione di tale provvedimento veniva depositata il 12 dicembre 2022.

Per quanto concerne, invece, il procedimento principale, contrassegnato dal n. 11520/2011 RGNR PM tribunale di Firenze, in data 10 giugno 2021, il GUP del tribunale di Firenze emetteva il decreto che dispone il giudizio nei confronti di 55 imputati, rinviati a giudizio dal tribunale di Prato in composizione collegiale per l'udienza del 16 febbraio 2022, in relazione a vari reati, tra cui quelli di associazione di stampo mafioso, per delinquere, omicidio tentato, estorsione consumata e tentata, lesioni personali, usura, gestione di una casa di prostituzione, intestazione fittizia di beni e cessione di sostanze stupefacenti.

Nel corso di tale udienza, l'organo giudicante rilevava, tra l'altro, la nullità della notifica del decreto di rinvio a giudizio nei confronti di numerosi imputati e disponeva la rinnovazione della stessa per l'udienza del 23 settembre 2022. All'udienza, celebrata in tale data, tuttavia, il tribunale di Prato, in composizione collegiale, faceva presente che il fascicolo processuale non era stato rinvenuto nella cancelleria e rinviava, pertanto, il processo all'11 novembre 2022.

A tale udienza, l'organo giudicante rilevava la nullità della notifica del decreto di rinvio a giudizio nei confronti alcuni imputati e disponeva la ricerca degli stessi tramite la Polizia giudiziaria. Il processo veniva, quindi, rinviato al 10 marzo 2023, per la verifica della regolarità della notifica del decreto di rinvio a giudizio nei confronti degli imputati per i quali era stata disposta la rinnovazione dell'udienza precedente e, in caso di verifica positiva, per la disamina delle questioni preliminari e la conseguente dichiarazione di apertura del dibattimento con calendarizzazione dell'istruzione.

Nessuno degli imputati del procedimento penale contrassegnato dal n. 11520/2011 RGNR PM tribunale di Firenze era sottoposto a misura cautelare di natura custodiale e all'unico soggetto giunto dall'udienza preliminare con misura cautelare non custodiale (obbligo di dimora nel territorio della regione Toscana) il tribunale di Prato, in composizione collegiale, con ordinanza emessa in data 11 novembre 2022, revocava l'indicato provvedimento.

Quanto all'assoluzione dell'imputato Zhang Naizhong, disposta con la sentenza del 19 settembre 2022, nell'ambito del procedimento penale contrassegnato dal n. 7460/2018 RGNR PM tribunale di Firenze, ci si trova al cospetto di una valutazione che attiene al merito delle determinazioni discrezionali spettanti all'organo giudicante, le quali costituiscono espressione dell'esercizio della funzione giurisdizionale e sono, come tali, intangibili da interferenze extraprocessuali, in ragione del chiaro disposto, di cui all'articolo 2, comma secondo, del decreto legislativo n. 109/2006, che recita: “(…) l'attività di interpretazione di norme di diritto e quella di valutazione del fatto e delle prove non danno luogo a responsabilità disciplinare (…)”. Con riferimento all'eccepita protrazione del procedimento penale contrassegnato dal n. 11520/2011 RGNR PM tribunale di Firenze, va rilevato che i sopra ricordati rinvii sono stati determinati dalla necessità di assicurare la regolarità del contraddittorio nei confronti di numerosi imputati, tutti liberi, dovendosi anche tenere conto della situazione di obiettiva difficoltà in cui si è trovato a operare il tribunale di Prato, di piccole dimensioni, a causa della contemporanea pendenza di più giudizi di particolare complessità.

Anche l'evento costituito dal mancato rinvenimento del fascicolo nella cancelleria, in occasione dell'udienza celebrata in data 23 settembre 2022, risulterebbe essere un fatto isolato, tant'è vero che nelle udienze successive il fascicolo è stato sempre regolarmente nella disponibilità delle parti e dell'organo giudicante. In ogni caso, il procedimento aperto presso questo Ministero è, ad oggi, in monitoraggio istruttorio da parte dell'ispettorato, come da delega.

In merito, inoltre, alle iniziative di tipo preventivo a contrasto del fenomeno, in costante evoluzione, della criminalità cinese a Firenze e Prato, deve essere segnalata in primo luogo la nota, estesa il 3 febbraio 2023, dalla prefettura di Firenze, nella quale si evidenzia che “(…) il fenomeno della criminalità cinese (…) è stato recentemente oggetto di specifica attenzione nel corso della Conferenza regionale delle Autorità di P.S. tenutasi presso questa prefettura lo scorso 1° dicembre, alla presenza del presidente della giunta regionale, del delegato nazionale all'immigrazione di ANCI e sindaco di Prato e del procuratore aggiunto con delega alla direzione distrettuale antimafia.

La presenza della criminalità organizzata cinese, invero, è un fenomeno che interessa la Toscana e, in particolare, la provincia di Prato e l'attiguo territorio dell'area metropolitana di Firenze, ove sono complessivamente presenti circa 10.000 imprese cinesi (secondo quanto acquisito dall'ispettorato territoriale del lavoro di Firenze, le imprese dirette da soggetti di nazionalità cinese sono 4.886 a Firenze e 6.640 a Prato), impegnate, oltre che nel settore delle attività concernenti la cura della persona (centri massaggi/benessere) e nel settore tessile (in particolare, confezioni di abbigliamento), in una serie di piccole attività commerciali riguardanti la vendita e riparazione di apparecchi telefonici, casalinghi e oggettistica varia.

In particolare, la principale strategia criminale legata alle tradizionali lavorazioni tessili, secondo quanto emerge dall'attività di analisi del locale comando provinciale della Guardia di finanza, prevede l'utilizzo di molteplici microimprese siniche - legate a singoli commissionari cinesi, che impiegano una manodopera anch'essa di origine sinica -, facendo massiccio uso del sistema del cosiddetto “apri e chiudi”, che prevede il mancato versamento di imposte e contributi, nonché l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per abbattere l'IVA e il reddito di impresa. In merito, nel solo anno 2022 il personale del locale comando provinciale della Guardia di finanza ha effettuato 121 controlli fiscali, che hanno consentito il recupero a tassazione di elementi positivi di reddito per oltre 51,5 milioni di euro, nonché di constatare un'evasione di IVA pari a 38,2 milioni di euro.

Nonostante la forte omertà e la chiusura della comunità cinese, anche sotto il profilo della barriera linguistica e culturale, nonché le stesse difficoltà di reperire interpreti di lingua cinese, le Forze di Polizia assicurano costantemente attività di monitoraggio e di investigazione finalizzate al contrasto di tali fenomeni criminosi, nell'ambito delle indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia della locale procura della Repubblica (…)”.

Inoltre, nella nota estesa in data 2 febbraio 2023 dalla prefettura di Prato si poneva in risalto, con specifico riferimento all'inserimento di imprese di titolarità di soggetti di nazionalità cinese nel comparto industriale, in particolare tessile e manifatturiero, che “(…) negli anni, sono state avviate plurime, mirate iniziative straordinarie, orientate a consentire un approccio più incisivo ai fenomeni descritti. L'ufficio scrivente, ricollegandosi a un Piano d'intesa per la legalità nel sistema produttivo sottoscritto in passato, si è fatto carico di un'importante attività di coordinamento, prettamente operativa, resa necessaria dalla molteplicità di profili di illiceità delle prassi imprenditoriali emerse e mappate nel corso degli anni, riferite ai vari aspetti contrattuali, logistici e di sicurezza strutturale e dei lavoratori nell'impresa.

È stato, infatti, attivato in questa prefettura, nel giugno 2021, un apposito gruppo di lavoro, incaricato di svolgere attività ispettive e di monitoraggio in una composizione interistituzionale, partendo dall'analisi e dall'approfondimento delle informazioni già in possesso dei vari enti e delle criticità già riscontrate, relative a illeciti il cui contrasto fa capo a soggetti istituzionali diversi (ITL, INPS, INAIL, ASL, Forze di Polizia, Vigili del fuoco, NIL, Polizia municipale, Agenzia delle entrate, Guardia di finanza, Agenzia delle dogane e ARPAT). La fase operativa, coordinata in sede di tavolo tecnico dal questore, assicura la presenza delle Forze di Polizia e il regolare svolgimento delle attività ispettive anche sul piano dell'ordine e della sicurezza pubblica, in un contesto che può fare registrate tensioni e conflittualità in ragione della frequente presenza di lavoratori in nero e irregolari sul territorio nazionale.

Alla data del 25 gennaio si sono tenute 31 riunioni del citato gruppo di lavoro, nell'ambito del quale sono stati disposti 51 accessi congiunti presso aziende del territorio, che hanno complessivamente consentito di individuare 226 lavoratori irregolari, 108 dei quali privi di titolo di soggiorno, di arrestare 3 datori di lavoro e disporre la sospensione di 28 attività imprenditoriali; per le carenze riscontrate in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché per varie ipotesi di irregolarità contrattuali, sono state comminate sanzioni pari a 1.125.145,65 euro. La centralità della tematica in questione è poi confermata dalle ulteriori, straordinarie iniziative varate da altre realtà istituzionali, quali la campagna del Ministero del Lavoro Alt Caporalato (controlli degli ispettori del lavoro affiancati dai Carabinieri del NIL per contrastare lo sfruttamento lavorativo) e il progetto Piano Lavoro Sicuro, avviato nel 2014 (e da ultimo prorogato fino al 31 dicembre 2023) dalla regione Toscana per contrastare la piaga dei dormitori all'interno delle stesse realtà produttive attraverso il finanziamento di assunzioni straordinarie nelle aziende sanitarie di tecnici-ispettori per la prevenzione della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Tali iniziative determinano un netto potenziamento delle attività ispettive, in esito alle quali vengono individuate numerosissime violazioni alle disposizioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro che sfociano poi in segnalazioni di reato alla locale procura della Repubblica, a sua volta impegnata in un intenso e costante sforzo per la gestione dei procedimenti penali avviati nel settore in commento. Preme sottolineare, inoltre, che (…) l'attività di prevenzione svolta da questa prefettura, in attuazione di quanto previsto dal codice antimafia, ha portato all'adozione di provvedimenti interdittivi antimafia nei confronti di 4 imprese, attesa la sussistenza del pericolo di infiltrazioni mafiose (…)”.

PRESIDENTE. La deputata La Porta ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

CHIARA LA PORTA (FDI). Grazie Presidente, grazie Vice Ministro. Mi ritengo soddisfatta della risposta del Ministero, che si impegna a contrastare la criminalità cinese diffusa sul territorio di Prato e della piana fiorentina, e a monitorare gli sviluppi giudiziari del processo in oggetto, che, purtroppo, ha già subito clamorosi rinvii, a causa di episodi gravissimi, relativi alla traduzione degli atti e alla sparizione di interi fascicoli. L'inchiesta “China truck” nasce nel 2011 fra Prato e Firenze, dove si verificarono barbari omicidi, traffico di stupefacenti e di esseri umani, aggressioni ed episodi di estorsione, dopo di cui la direzione distrettuale antimafia ipotizzò, per la prima volta, la presenza di mafia cinese in Toscana, che puntava, oltretutto, al controllo del trasporto su gomma di merci in tutta Europa.

Nel 2018 si arrivò all'arresto di decine di persone, con anche l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Fra gli arrestati c'era Zhang Naizong, che, come dichiarato dal GIP dopo la cattura, è stato definito il capo dei capi di questa associazione cinese – potentissima -, a livello internazionale, e lui stesso, nelle intercettazioni, si definiva il boss, vantandosi di capeggiare con astuzia questa associazione criminale e mafiosa. Molto significativo fu l'episodio precedente all'arresto raccontato dalla mobile dei Carabinieri, quando, mentre era seduto a mangiare in un ristorante, iniziarono ad arrivare tantissimi cinesi che entravano, si inchinavano a lui e andavano via, segno inequivocabile di potenza e di controllo.

Sulla vicenda in questione era calata una coltre di silenzio, che ci auguriamo possa essere fugata, e, a settembre 2022, Zhang è stato clamorosamente assolto dal reato di usura perché il fatto non sussiste.

Troppi, ancora oggi, sono i casi di illegalità cinese sul territorio pratese e toscano, si stima più di un miliardo di euro di soldi che vengono trasferiti illegalmente all'estero. Questo impegno, dunque, insieme alla norma contro le aziende “apri e chiudi” che il Governo ha introdotto in legge di bilancio e all'inserimento nella Commissione parlamentare antimafia, grazie alla proposta di Fratelli d'Italia, di porre particolare attenzione sulla criminalità organizzata cinese, indicano una volontà chiara del Governo, che ci troverà al suo fianco in questa battaglia, di contrasto al fenomeno diffuso di illegalità, soprattutto orientale, che attanaglia da troppo tempo il territorio toscano e che, purtroppo, fino a oggi è stato ignorato o sottovalutato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

(Elementi e iniziative in relazione al corretto impiego degli addetti all'ufficio del processo - n. 3-00154)

PRESIDENTE. Il Vice Ministro della Giustizia, senatore Francesco Paolo Sisto, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Calderone e Battilocchio n. 3-00154 (Vedi l'allegato A).

FRANCESCO PAOLO SISTO, Vice Ministro della Giustizia. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione parlamentare in oggetto, premesse le segnalazioni riguardanti un utilizzo degli addetti all'ufficio per il processo ritenuto non conforme alle qualifiche professionali di costoro, quale la verbalizzazione di attività, si avanzano quesiti in ordine all'eventuale necessità di attivare verifiche circa il corretto impiego degli addetti all'ufficio per il processo, onde evitarne uno sviamento da quelli consentiti e previsti dalla legge, nonché circa l'emanazione di un apposito mansionario.

Va subito evidenziato che il Ministero, già da dicembre 2021, con apposita circolare emanata dalla preposta direzione generale e indirizzata a tutti gli uffici centrali e periferici dell'amministrazione, fornisce una chiara esposizione circa le attività attribuite al profilo richiamato, stilando, al punto 7 della circolare, proprio il mansionario degli addetti all'ufficio per il processo. E così viene chiarito come “Il primo ambito in cui si collocano le mansioni del nuovo profilo professionale è dunque quello della compartecipazione all'azione collettiva del personale assegnato all'ufficio per il processo, a supporto - organizzativo, amministrativo, tecnico-giuridico - dell'attività giurisdizionale propriamente detta, che resta evidentemente rimessa in ultima analisi all'esclusiva sfera decisionale e di responsabilità del magistrato giudicante”. Così, appunto, la circolare citata.

Evidentemente le mansioni conferite al personale addetto all'UPP si riflettono necessariamente nelle attività di organizzazione dell'ufficio, inteso non solo come ausilio al magistrato, ma altresì come anello di raccordo fra la sfera giurisdizionale e l'esecuzione in via amministrativa degli atti e delle attività preliminari e conseguenti l'udienza, oltre ad intendersi nell'ottica di rafforzamento della capacità amministrativa delle cancellerie.

Resta, tuttavia, a discrezione degli organi apicali dell'ufficio valutare la necessità, data l'ampiezza delle mansioni a cui il nuovo profilo professionale può essere adibito, dell'applicazione del personale in esame alla gestione amministrativa dei fascicoli (laddove, ad esempio, la produttività del magistrato è già molto alta), ovvero dell'impiego in attività di ausilio all'udienza e alla decisione.

In ultima analisi, non si rinvengono elementi tecnicamente ostativi per non ritenere applicabile anche al personale assunto a tempo determinato (compresi quindi gli addetti dell'UPP) quanto delineato dalla predetta circolare, la quale circoscrive il perimetro entro il quale gli stessi possono svolgere la propria prestazione lavorativa con riferimento alle competenze propriamente amministrative, mutuandole da tutte quelle ritualmente espletabili dall'omologa figura di ruolo appartenente alla professionalità amministrativo-giudiziario di area III - fascia retributiva F1, ovvero il funzionario giudiziario.

Pertanto, considerato altresì che qualsiasi attività espletabile dal cancelliere, giusta previsione del vigente diritto processuale civile o penale, può facilmente - ed in tutti i casi in cui occorre - essere disimpegnata anche dal funzionario giudiziario, profilo professionale immediatamente sovraordinato, previsto dall'attuale sistema di classificazione del personale, di cui al CCNI del 29 luglio 2010, come rimodulato dal decreto ministeriale del 9 novembre 2017, non è dato ravvisare, ove necessario, alcun ostacolo all'espletamento dell'attività di verbalizzazione o altra attività di natura meramente amministrativa propria della qualifica inferiore anche da parte dei funzionari addetti all'ufficio per il processo.

PRESIDENTE. Il deputato Battilocchio ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI-PPE). Grazie, Presidente. Mi dichiaro soddisfatto della risposta del Sottosegretario. Lo spirito che ha animato questa nostra interrogazione è quello del rispetto della normativa che, poi, lei ha richiamato, quindi, del decreto-legge n. 80 del 2021 e del decreto legislativo n. 151 del 2022, in particolare, gli articoli 4, 6 e 11.

Abbiamo presentato questa interrogazione, perché abbiamo avuto una serie copiosa di sollecitazioni provenienti da tante parti d'Italia. Quindi, per noi era importante portare ulteriormente alla sua attenzione questa problematica e le chiediamo di proseguire in un'azione di monitoraggio, di controllo e di verifica della corretta attuazione delle norme che ho richiamato. E' chiaro che la cosa che ci preme maggiormente è che l'impiego di tutto il personale giudiziario sia coerente con il relativo inquadramento professionale, tranne nei casi di stretta necessità. Credo sia un ragionamento che potremo approfondire insieme, rispondendo alle tante sollecitazioni che in questi mesi ci sono giunte.

(Elementi e iniziative in merito al registro pubblico delle opposizioni al fine di implementarne l'efficacia - n. 3-00112)

PRESIDENTE. La Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy, Fausta Bergamotto, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Loperfido n. 3-00112 (Vedi l'allegato A).

FAUSTA BERGAMOTTO, Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy. Grazie, Presidente, e grazie, onorevole interrogante. Come correttamente ricorda l'onorevole interrogante, il registro pubblico delle opposizioni è stato istituito nel 2010 con il decreto del Presidente della Repubblica n. 178. Lo strumento ha visto poi il susseguirsi di diversi interventi normativi, finalizzati a rafforzare la posizione dei consumatori.

Il quadro normativo vigente (in primis il DPR n. 26 del 2022 e successivi decreti attuativi) ha esteso la facoltà di iscrizione al servizio - già prevista per il telefono fisso e l'indirizzo postale - anche alle numerazioni cosiddette riservate, portando il totale delle utenze aventi diritto a circa 98 milioni, corrispondenti a circa 20 milioni di linee fisse e 78 milioni di SIM cellulari.

Con l'iscrizione nel nuovo registro, su richiesta del cittadino, vengono contestualmente annullati tutti i consensi al telemarketing pregressi, a meno di quelli rilasciati nell'ambito di specifici rapporti contrattuali in essere ovvero cessati da meno di 30 giorni. A seguito dell'iscrizione nel registro, pertanto, il cittadino può ricevere chiamate di marketing solo dai soggetti a cui ha rilasciato un consenso in un contratto a carattere continuativo oppure in caso di iscrizione selettiva al registro medesimo. Al di fuori di tali fattispecie, le altre chiamate di marketing sono da ritenersi illegali.

Inoltre, si rappresenta che la nuova normativa si applica al titolare del trattamento dei dati contenuti nelle liste di contatti; di conseguenza, anche i soggetti con sede extra UE, che operino in nome e per conto di un'impresa italiana, sono tenuti a verificare i numeri con il registro pubblico delle opposizioni mensilmente e comunque prima dell'avvio di ogni campagna pubblicitaria, al pari dei soggetti con sede nell'Unione europea. I call center sono tenuti all'iscrizione presso il registro degli operatori di comunicazione (cosiddetto ROC) dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e ad utilizzare numeri in chiaro richiamabili, oppure gli appositi codici stabiliti dall'Autorità (0843 per le ricerche di mercato e 0844 per il telemarketing).

Per completezza, si fa presente che il regime opt-out - secondo il quale chi non è iscritto nel registro pubblico delle opposizioni è contattabile per finalità di marketing - è valido soltanto per i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici (circa 5 milioni di numeri), mentre per tutti gli altri numeri di telefono (circa 93 milioni) vale il regime opt-in, secondo il quale le chiamate sono legittime solo previo consenso dell'utente.

Il Ministero delle Imprese e del made in Italy sta monitorando l'efficacia del nuovo strumento sin dalla sua attivazione.

Attualmente, sono circa 3,8 milioni le numerazioni iscritte al servizio, mentre sono oltre 800 gli operatori di marketing che periodicamente inviano i numeri al registro per rimuovere dalle proprie liste le numerazioni registrate. Dal 2011 ad oggi, sono oltre 5 miliardi le verifiche sottoposte dagli operatori di telemarketing prima di effettuare i contatti. Tale dato è probabilmente il parametro maggiormente rappresentativo della tutela esercitata dal registro pubblico delle opposizioni.

In caso di violazione del diritto di opposizione è possibile rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali che recentemente ha messo a disposizione degli utenti un modulo digitale per l'invio delle segnalazioni. In caso siano riscontrati comportamenti illegittimi, l'autorità competente può irrogare sanzioni fino a 20 milioni di euro o fino al 4 per cento del fatturato globale annuo.

Obiettivo delle sanzioni è anche l'effetto deterrente verso gli operatori che operano illegalmente, anche se talune tecniche di mascheramento della numerazione (spoofing), richiamate dall'onorevole interrogante, rendono in alcuni casi complessa l'attività ispettiva e sanzionatoria.

Inoltre, il Garante per la protezione dei dati personali sta predisponendo, assieme agli operatori del settore, un codice di autoregolamentazione, al fine di evitare che gli attori della filiera si avvalgano di soggetti che non garantiscono la necessaria affidabilità in merito alla raccolta dei dati e al loro utilizzo. Si ritiene utile, dunque, continuare a sensibilizzare i cittadini che lamentino chiamate indesiderate ad iscriversi al registro e segnalare all'autorità competente eventuali violazioni. Allo stesso tempo, è necessario sensibilizzare i cittadini sull'attenzione alla sottoscrizione dei consensi al marketing, poiché talune telefonate, seppure indesiderate, risultano autorizzate.

PRESIDENTE. Il deputato Loperfido ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

EMANUELE LOPERFIDO (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, indubbiamente la ringrazio per la risposta e mi ritengo soddisfatto, anche perché, inevitabilmente, è un tema che si deve continuare a monitorare, dal momento che è molto complesso. Quindi, la normativa, la volontà del legislatore è lodevole, ma è un tema così complesso che difficilmente può essere risolto dall'oggi al domani.

Guardi, coincidenza vuole che due secondi fa abbia ricevuto un messaggio: “Preoccupato per gli aumenti dell'energia? Investi nel fotovoltaico! Per te il 30 per cento di sconto, più 50 di detrazione. Se interessato o con tetto di proprietà, scrivi ‘sì'”. Il messaggio è arrivato da un numero di cellulare che, ovviamente, non conosco e che probabilmente avrà il mio numero, perché, tra le varie e tante autorizzazioni, accedendo al registro delle opposizioni, mi sono dimenticato di ri-registrarmi; proprio questo è il passaggio fondamentale, ovvero un cittadino, per evitare di ricevere telefonate, si registra al registro delle opposizioni ed entra a far parte di questo elenco di numeri. Quindi, l'operatore, che vuole fare attività di telemarketing, comunica che intende utilizzare determinati numeri e il gestore del registro delle opposizioni risponde: “Va bene, ma ti depenno dalla lista dei numeri di coloro che si sono registrati al registro delle opposizioni”. Così dovrebbe andare normalmente per coloro che hanno un codice deontologico, se vogliamo così definirlo, cioè coloro che intendono adottare un regolamento consono alle normali regole del mercato possono contattare il cittadino utente per fare le offerte commerciali.

Sia chiaro: il libero mercato è una cosa molto utile. In questi anni, in cui c'è stato il boom delle utenze domestiche, probabilmente il telemarketing è stato molto utile per tante famiglie e per tanti utenti, che hanno potuto migliorare la loro utenza, ma se hanno manifestato la volontà di essere contattati dall'operatore di telemarketing.

Il motivo per cui è stata presentata questa interrogazione (probabilmente non è la questione più importante che debba affrontare quest'Aula) è perché, tenendo conto che ormai in Italia vi è il 23 per cento di over 65, tanti cittadini, che quotidianamente restano a casa, ricevono telefonate il cui tenore è simile a quello del mio messaggio. Queste persone, magari, non sanno rispondere in modo adeguato e possono incappare in offerte poco chiare, che le legano, anche in modo difficoltoso, a offerte telefoniche che possono riguardare le utenze domestiche o a prodotti assicurativi, in realtà familiari che possono essere anche abbastanza delicate. Lo dico da ex assessore alla politica per la sicurezza, che ha finanziato tanti corsi per evitare truffe nei confronti della popolazione debole, quindi anziani o coloro i quali non sono nelle condizioni di affrontare determinate truffe telefoniche. Del resto, il passaggio dal telemarketing selvaggio alle truffe telefoniche è veramente molto sottile.

Quindi, ben venga quest'attività da parte del Governo, come lei ha appena rappresentato, di continuare a monitorare. Occorre monitorare, perché i numeri che lei ha citato dimostrano quanto, in realtà, gli interessi in gioco siano notevoli. Se un operatore è disposto ad affrontare un telemarketing selvaggio, magari anche un po' spregiudicato, senza prestare troppa attenzione alla normativa in vigore, sapendo che rischia di incappare in una sanzione di 20 milioni di euro, probabilmente gli interessi in gioco sono talmente elevati che forse dice: “Piuttosto affronto anche eventuali conseguenze, perché probabilmente l'incasso sarà maggiore”.

Ecco perché vanno benissimo il libero mercato e il mercato delle proposte telefoniche, però va benissimo anche quanto dice lei, ovvero continuiamo a monitorare, sapendo che dobbiamo assolutamente intervenire.

Questo è stato ciò che ha detto anche il nostro Ministro Urso, poiché ci sono ancora troppi metodi che permettono alle aziende di carpire, in maniera illegittima, i numeri telefonici. Serve rafforzare il raccordo tra autorità di ispezione, ossia Agcom e Garante della privacy, e questo unicamente per tutelare il cittadino e la sua privacy, all'interno di questo libero mercato, che, comunque, dev'essere gestito nel rispetto delle regole (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Saluto le ragazze e i ragazzi dell'Istituto superiore Cestari-Righi di Chioggia. Benvenuti e grazie di essere qui (Applausi)! Un saluto al dirigente e alla classe dei docenti.

(Iniziative di competenza in relazione al funzionamento nelle regioni del Sud del cosiddetto mercato di salvaguardia per i clienti finali, al fine di contenere il costo dell'energia – n. 3-00077)

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la sicurezza energetica, Claudio Barbaro, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Scerra n. 3-00077 (Vedi l'allegato A).

CLAUDIO BARBARO, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la sicurezza energetica. La ringrazio, Presidente. Riguardo alle questioni poste, si specifica quanto segue.

Come ricordato dall'onorevole interrogante, il servizio di salvaguardia è uno strumento introdotto dal legislatore con il decreto-legge n. 73 del 2017, per assicurare la continuità delle forniture di energia elettrica a tutti gli utenti finali diversi da quelli che hanno diritto al servizio di maggior tutela, che, per un qualsiasi motivo, dovessero trovarsi senza fornitore.

Si tratta dei clienti non domestici, connessi in bassa tensione, con più di 50 dipendenti e/o un fatturato (o totale di bilancio) superiore a 10 milioni di euro, o dei clienti in media, alta e altissima tensione.

Il servizio è erogato da venditori selezionati mediante procedura concorsuale ed è stato disciplinato dal decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 23 novembre 2007 in modo tale da incentivare il passaggio al mercato libero, in coerenza col dettato normativo.

La regolazione del servizio di salvaguardia è definita dall'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) e tiene conto delle previsioni del citato decreto, che ha la finalità di fornire al cliente finale un segnale di prezzo - il parametro Omega - tale da incentivarlo ad uscire volontariamente dal servizio di maggior tutela e a trovare un nuovo operatore sul libero mercato, in considerazione del fatto che si tratta di un servizio di ultima istanza che ha, per sua natura, una caratteristica di transitorietà.

Nel novembre 2022, sono stati pubblicati gli esiti delle procedure concorsuali per l'assegnazione del servizio di salvaguardia e, come è noto, i prezzi di aggiudicazione sono risultati significativamente elevati rispetto alle procedure relative al biennio 2021-2022 in tutte le aree territoriali.

A tal riguardo, occorre osservare che la situazione contingente, caratterizzata da forti e persistenti tensioni sui prezzi dei prodotti energetici, ha inciso negativamente sui prezzi finali del servizio di salvaguardia attraverso un incremento significativo del parametro in questione, rispetto agli anni precedenti, anche in considerazione dei maggiori rischi di credito associati all'erogazione del servizio ai clienti forniti in salvaguardia.

Infatti, nella situazione di mercato attuale, il rischio di credito risulta maggiore e comporta un aggravio dei costi di commercializzazione a carico degli esercenti, il quale si è riflesso sulle offerte per l'aggiudicazione del servizio.

Pertanto, al fine di mitigare l'impatto che l'incremento eccezionale dei prezzi offerti nell'ambito delle procedure potrebbe avere sui clienti serviti o per i quali si attivi il servizio di salvaguardia, in considerazione dell'attuale contesto congiunturale, con la delibera del 31 gennaio 2023, 29/2023/R/eel, “Interventi urgenti sulla procedura di switching in caso di uscita dal servizio di salvaguardia dell'energia elettrica, l'ARERA è intervenuta prevedendo, a partire dal 1° marzo 2023, l'applicazione, a favore di tutti coloro che escono dal servizio di salvaguardia, della procedura di switching veloce.

Con suddetta procedura, il nuovo contratto stipulato nel libero mercato ha efficacia, a partire da qualsiasi giorno del mese, per tutti i clienti in uscita dal servizio di salvaguardia, limitando, di fatto, la permanenza nel servizio - e, conseguentemente, il pagamento dei relativi corrispettivi nel servizio - per quei clienti che trovano un fornitore nel mercato libero.

Tutto ciò premesso, questa amministrazione, atteso il quadro normativo predefinito e sopra riportato, nonché consapevole del potenziale impatto dei prezzi dell'energia elettrica emersi in esito alle aste per l'aggiudicazione del servizio in parola, in una congiuntura già di per sé sfavorevole, sta monitorando la situazione e sta valutando possibili ulteriori interventi, in coordinamento con l'ARERA.

PRESIDENTE. Il deputato Scerra ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

FILIPPO SCERRA (M5S). Grazie, Presidente. No. Devo dire che non sono soddisfatto. La semplice procedura di switching non risolve, di fatto, il problema. Il problema permane. Il mercato di salvaguardia è caratterizzato, in questo momento, soprattutto in regioni come la Sicilia, da un prezzo dell'energia elettrica complessivo influenzato in maniera preponderante da questo parametro Omega. Questo significa che le aziende e i comuni che fanno parte di quel mercato di salvaguardia, in questo momento, hanno grandissime difficoltà.

Relativamente alle aziende, possiamo comprendere bene quanto sia la differenza di prezzo dell'energia fra le aziende del Sud e quelle del Nord, quindi, una differenza di competitività evidente. Lo stesso tipo di problematica riguarda i comuni. In particolare, più della metà dei comuni siciliani fa parte del mercato di salvaguardia. Significa che gli stessi comuni, con questi prezzi così alti dell'energia elettrica, rischiano addirittura di dovere scegliere se razionalizzare i servizi essenziali per i cittadini. Tanti amministratori comunali ce lo hanno segnalato e questa risposta, purtroppo, non è assolutamente esaustiva. Siamo molto preoccupati. È un divario che si acuisce fra Sud e Nord, fra imprese del Sud e imprese del Nord, fra comuni del Sud e comuni del Nord. Per questo ci aspettavamo una risposta più completa da parte del Governo.

I divari sociali e territoriali dovrebbero essere una delle priorità del Governo, ma evidentemente non lo sono e lo stiamo constatando anche da questa risposta. Fra l'altro, relativamente all'energia elettrica, si segnala che la rete elettrica nel Sud è caratterizzata da una densità minore rispetto a quella del Nord, quindi, con problemi di costo dell'energia elettrica, ma anche di capacità di distribuzione dell'energia elettrica al Sud. Questi problemi possono essere risolti solo con ingenti investimenti. Giorgia Meloni parla di Sud e di hub energetico, ma dove sono gli investimenti? Bisogna potenziare gli investimenti nelle strutture elettriche ed energetiche in generale, in servizi e in infrastrutture. Questo dovrebbe fare il Governo, ma anche in legge di bilancio il Governo ha addirittura dimenticato il Sud. Due emendamenti, a prima firma del sottoscritto, proponevano il credito d'imposta per le zone economiche speciali e per le aziende del Sud. Originariamente, il Governo non le aveva inserite nella manovra finanziaria, sono state inserite solo dopo questi emendamenti! È una dimenticanza che ci fa capire quanto il Governo pensi al Sud. Ovviamente, il pensiero è suffragato dal progetto di autonomia differenziata, con il quale evidentemente si vuole spaccare il Paese in due: si vuole continuare a far migliorare il Nord - niente da dire -, ma si vuole lasciare indietro il Sud. Noi non lo permetteremo, Presidente.

Relativamente agli investimenti, anche per aumentare la densità della distribuzione dell'energia elettrica, noi pensiamo che bisogna investire al Sud sulle energie rinnovabili. L'Europa ce lo dice! Il piano REPowerEU ci invita ad andare in quella direzione! Ma non basta! Noi, del MoVimento 5 Stelle, abbiamo sempre detto che bisogna negoziare in Europa per arrivare ad un Energy Recovery Fund, un fondo europeo finanziato con bond comuni, che aiuti chi ha problematiche relative all'alto costo dell'energia elettrica e al Sud questa problematica è ancora più evidente. Lo dice anche lo Svimez: la povertà assoluta per gli alti prezzi dell'energia elettrica sta aumentando, soprattutto al Sud. La crescita, il PIL del nostro Paese, nel 2023, è dato allo 0,5 per cento, di cui 0,8 per cento al Nord e meno 0,4 per cento al Sud, proprio per questa problematica.

Quindi, ci aspettavamo un'attenzione maggiore da parte del Governo. Bisogna investire sulle energie rinnovabili, sull'autoconsumo di energia e sulle comunità energetiche: questa è la nostra ricetta!

Per quanto riguarda, il mercato di salvaguardia, pensiamo che bisogna cambiare la metodologia di determinazione del prezzo. Non è possibile che ci sia questo divario così grande fra la Sicilia e la Lombardia. Bisogna fare attenzione per modificare il sistema. Questa è la risposta che ci aspettavamo. Invece, un semplice switching non risolve il problema.

Chiediamo a questo Governo - ma siamo convinti che non ci seguirà - di fare più attenzione al Sud, perché, se riparte il Sud, riparte tutto il Paese. Il MoVimento 5 Stelle lo ha sempre detto e continuerà a dirlo e a porre il fiato sul collo al Governo su questa tematica.

(Iniziative normative di modifica delle disposizioni della legge quadro sull'attività venatoria introdotte con la legge di bilancio per il 2023 – n. 3-00153)

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la sicurezza energetica, Claudio Barbaro, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Sergio Costa ed altri n. 3-00153 (Vedi l'allegato A).

CLAUDIO BARBARO, Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la sicurezza energetica. La ringrazio, Presidente. Riguardo le questioni poste, anche con riferimento alla specifica richiesta di chiarimento, inviata dalla Commissione europea a questo Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, sulle modifiche apportate con i commi 447 e 448 dell'articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio per il 2023) alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, si rappresenta quanto segue.

La problematica dell'incremento delle popolazioni di fauna selvatica, con particolare riferimento agli ungulati selvatici, è, da tempo, all'attenzione delle diverse amministrazioni centrali e regionali, soprattutto per ragioni sanitarie connesse alla diffusione della peste suina africana, in quanto uno dei principali problemi da affrontare per contrastare tale pericolosa epizoozia è rappresentata dalla eccessiva ed incontrollata proliferazione, soprattutto dei cinghiali, riconosciuti come principali vettori della malattia.

Di conseguenza, si è reso necessario predisporre un pacchetto di misure volto a rendere più efficaci gli strumenti di contrasto al loro incremento. Date le numerose implicazioni, quindi, si è ritenuto necessario delineare un approccio integrato e organico, articolato su diverse linee di intervento, da adottarsi, in forma coordinata, principalmente attraverso l'individuazione di alcune modifiche normative e strumentali, allo scopo di ridurre significativamente il livello dei danni prodotti dalla fauna selvatica. La tematica, pertanto, rientra nelle azioni volte al controllo numerico della fauna selvatica, mediante rimozione e cattura, con particolare riferimento al contenimento numerico.

Il nuovo testo dell'articolo 19 della legge n. 157 del 1992 attribuisce, al comma 2, a regioni e a province autonome, il compito di provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica in vista di una serie di obiettivi, fra i quali la tutela della pubblica incolumità e della sicurezza stradale, da perseguire anche nelle aree protette e in quelle urbane.

È doveroso richiamare come tale materia sia disciplinata a livello nazionale, oltre che della citata legge n. 157 del 1992, anche dalla legge quadro n. 394 del 1991 sulle aree protette e dal DPR n. 357 del 1997, recante l'attuazione della direttiva 92/43/CEE (direttiva “Habitat”).

Tali norme non sono state né abrogate né emendate e, pertanto, continuano a rimanere in vigore. Inoltre, si fa presente che anche la precedente formulazione dell'articolo 19 della legge n. 157 del 1992 faceva riferimento al controllo nelle aree vietate alla caccia e si applicava a tutta la fauna selvatica, incluse, quindi, le specie tutelati dalle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE. Pertanto, le norme non hanno abrogato né modificato la disciplina vigente sulle modalità di gestione dei siti Natura 2000 e sulle prescrizioni per la conservazione delle specie, né tantomeno la necessità di autorizzazione ministeriale per il controllo della fauna selvatica, esercitato su specie in allegato 4 della direttiva “Habitat”, come previste dal DPR n. 357 del 1997 di recepimento della direttiva medesima.

Per quanto riguarda la direttiva “Uccelli”, non sono apportate modifiche alla disciplina che riguarda le deroghe ai divieti previsti dalla direttiva medesima, in particolare, l'articolo 5, che impone una serie di divieti strumentali alla protezione degli uccelli, e l'articolo 7, comma 4, che impone divieti di caccia durante il periodo della nidificazione riproduzione e dipendenza.

Ciò, premesso, si sottolinea che la modifica, di cui al comma 447 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2023, non ha fatto altro che esplicitare quanto già stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 21 del 2021, pronunciata nel giudizio di legittimità relativo alla legge regionale Toscana 12 gennaio 1994, n. 3, che ha affermato la possibilità di coinvolgere i cacciatori nelle attività di controllo numerico, subordinando tale facoltà alla condizione che i cacciatori abbiano acquisito una formazione specifica, basata su corsi di preparazione organizzati dalla regione sulla base di programmi concordati con Ispra.

Si ricorda, altresì, che, in base alla legge n. 394 del 1991 nelle aree protette, i cacciatori sono già autorizzati ad attuare il controllo medesimo. Si ritiene, quindi, di poter confermare che le modifiche introdotte dalla legge di bilancio per il 2023 non pregiudicano, in alcun modo, l'applicazione delle direttive “Habitat” e “Uccelli”, né l'attività di protezione garantita nei siti di Rete Natura 2000.

Per quanto attiene al comma 448 dell'articolo 1 della legge n. 197 del 2022, concernente il Piano straordinario per la gestione del contenimento della fauna selvatica, si rappresenta che, nell'ambito delle necessarie intese tra le amministrazioni coinvolte, tale piano avrà un fondamentale ruolo di indirizzo generale, al fine di rendere omogenei i contenuti, le modalità applicative e il monitoraggio dei piani regionali, oltre a fornire le indicazioni occorrenti per mantenere, sotto il profilo operativo, la necessaria coerenza tra la normativa nazionale e le direttive unionali interessate.

PRESIDENTE. La deputata Di Lauro ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta all'interrogazione Sergio Costa n. 3-00153, di cui è cofirmataria.

CARMEN DI LAURO (M5S). Grazie, Presidente. Erano le 6,30 del mattino quando questa norma è stata approvata, norma che consente - ripetiamolo - di cacciare a tutte le ore del giorno e della notte, anche nelle aree protette e anche nelle aree urbane. Erano le 6,30 del mattino, io ero in Commissione bilancio - lo ricordo bene – e, rivolgendomi alla maggioranza, dissi che avrebbero avuto sulla coscienza non solo migliaia di vittime innocenti e silenziose, quali sono gli animali, ma anche vittime umane, perché la caccia - per chi non lo sa o finge di non saperlo - provoca purtroppo anche vittime tra gli esseri umani. Questo è normale, perché è quello che accade in ogni contesto in cui vengono usate le maledette armi. Nella stagione 2021-2022 i morti sono stati 90 e 79 in quella 2022-2023. Con queste cifre, aver dato un'ulteriore via libera al mondo venatorio è stato un atto incosciente e irresponsabile, ma, d'altronde, il modo in cui alcuni partiti legiferano e prendono decisioni su questa materia abbiamo potuto vederlo e ascoltarlo, anche in un video diffuso da il Fatto Quotidiano, pochissimi giorni fa. In questo video si vede un esponente del mondo venatorio, un cacciatore, lamentarsi con l'allora candidato alla presidenza della regione Lombardia, Attilio Fontana, per gli eccessivi controlli da parte delle Forze dell'ordine nei confronti dei poveri cacciatori che, poverini, si sentono terrorizzati. In quel video si sente, poi, Fontana rispondere con queste precise parole: “Abbiamo fatto tutto quello che ci avete chiesto”. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che la regione Lombardia, pur di accontentare la sua lobby, ha emanato norme che poi sono state portate in tribunale dalle associazioni ambientaliste e, in quella sede, le associazioni hanno vinto. Quindi, praticamente ci troviamo nell'illegalità.

Ora, purtroppo, stiamo vivendo una situazione molto simile, perché, a causa dell'approvazione di questa norma, a dicembre, con la legge di bilancio, l'Unione europea ha inviato una lettera all'Italia in cui chiede chiarimenti e in cui minaccia anche l'avvio di una procedura di infrazione. Questi sono pericoli che noi avevamo denunciato, pericoli che ci erano molto chiari, ma nessuno ci ha ascoltato. Avevamo anche inviato una lettera alla Presidenza della Camera, con la quale avevamo sottolineato che questa era, in realtà, una norma di tipo ordinamentale e le norme di tipo ordinamentale nella legge di bilancio, per Regolamento, non possono essere approvate. Però, non c'è stato niente da fare. Questo accade quando si legifera per consenso, quando si legifera per interesse particolare, e non nell'interesse generale, perché l'interesse generale, se ancora fosse necessario ribadirlo, è tutelare l'ambiente, con tutte le sue creature, è tutelare la biodiversità. Perdere biodiversità significa, infatti, perdere un patrimonio ricchissimo di informazioni, che la natura ha impiegato anni per costruire, perdere biodiversità significa ostacolare l'impollinazione, che è fondamentale per la sopravvivenza, e significa, da ultimo, ma non per ultimo, la proliferazione di virus.

Io penso, semplicemente, che la strada sia una soltanto, imparare a convivere in maniera corretta con la fauna selvatica, imparare a conoscerla e a rispettarla e ricevere e fare educazione. Le soluzioni che consentono una corretta convivenza ci sono, esistono e attuarle è solo una volontà politica. Però, in tutto questo dobbiamo sempre tenere a mente un piccolo, ma importante particolare: se noi costruiamo case ai margini dei boschi o se andiamo in montagna, incontrare lupi, orsi, cinghiali e volpi è normale; capita, quelli sono i loro territori, gli invasori non sono gli animali. Quello che noi dovremmo fare, quando ci rechiamo nei loro luoghi, sarebbe farlo con rispetto, in punta di piedi, sicuramente non con un fucile. Questo antropocentrismo spinto, questo voler a tutti costi imporsi sulla natura e gestire i suoi equilibri complessi e delicati è un atto pericoloso, è un atto arrogante, che sta portando questa Terra alla distruzione e che la porterà alla distruzione, se non ci fermiamo immediatamente.

Ma, ahimè, con questo Governo le speranze sono molto poche e, quindi, è per questo - ce ne sarebbero anche altre di cose da dire - che mi dichiaro assolutamente insoddisfatta della risposta del Governo.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno. Sospendio la seduta, che riprenderà alle ore 13.

La seduta, sospesa alle 12,05, è ripresa alle 13.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LORENZO FONTANA

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 75, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Informativa urgente del Governo sulla tragica vicenda del naufragio di una imbarcazione carica di migranti al largo delle coste di Steccato di Cutro.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di una informativa urgente del Governo sulla tragica vicenda del naufragio di una imbarcazione carica di migranti al largo delle coste di Steccato di Cutro.

Dopo l'intervento del rappresentante del Governo, interverranno i rappresentanti dei gruppi - per 7 minuti ciascuno - e delle componenti politiche del gruppo Misto - per un tempo aggiuntivo - in ordine decrescente, secondo la rispettiva consistenza numerica.

(Intervento del Ministro dell'Interno)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.

MATTEO PIANTEDOSI, Ministro dell'Interno. Grazie, signor Presidente. Signor Presidente, onorevoli deputati, il Governo ha immediatamente accolto l'invito del Parlamento a riferire in merito al naufragio di un'imbarcazione in legno che trasportava migranti, avvenuto nelle prime ore del mattino del 26 febbraio scorso nel mare antistante la località Steccato di Cutro, in provincia di Crotone.

Voglio prima di tutto rinnovare il cordoglio, mio personale e di tutto il Governo, per le vittime di questo ennesimo, tragico naufragio e la vicinanza alle loro famiglie e ai loro superstiti.

Premesso che il bilancio non è ancora definitivo, gli aggiornamenti giunti dalla prefettura di Crotone portano proprio oggi il numero delle vittime a 72, di cui 28 minori, mentre i superstiti sono 80. Di questi superstiti, 54 sono accolti nel locale centro di accoglienza richiedenti asilo, che nel pomeriggio odierno saranno trasferiti nella struttura alberghiera che già ospita i loro parenti, altri 12 sono nel sistema SAI a Crotone, 8 sono ricoverati in ospedale, 2 minori non accompagnati sono stati collocati nelle strutture dedicate e 3 soggetti, presumibilmente gli scafisti, sono stati arrestati. In particolare, sono stati fermati un cittadino turco e due pachistani, uno dei quali minorenne. Sono in corso le ricerche di un quarto scafista e non si escludono sviluppi nelle prossime ore. I sopravvissuti sono afghani, iraniani, pachistani, palestinesi, siriani e somali.

Appresa la notizia del naufragio, mi sono immediatamente recato a Cutro per testimoniare, a nome del Governo, il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti, nonché alle amministrazioni locali (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

Anche in questa sede desidero rivolgere una parola di profonda gratitudine alla Calabria, che da sempre accoglie con solidarietà e generosità i tanti migranti che sbarcano sulle sue coste e che affronta questa tragedia con compostezza e dignità non comuni (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

Nell'occasione, ho presieduto una riunione in prefettura, a Crotone, per un primissimo punto di situazione con le Forze di polizia, i rappresentanti delle comunità locali e i responsabili delle attività di soccorso. Il dispositivo di ricerca e di soccorso in mare, tuttora in funzione, ha interessato i reparti specialistici della Guardia costiera, della Guardia di finanza e dei Vigili del fuoco, secondo uno schema operativo integrato che prevede il dispiegamento di unità navali, aeree e terrestri. Ringrazio anche gli operatori della Protezione civile regionale, insieme all'Arma dei carabinieri e ai tanti volontari del posto.

Per la doverosa ricostruzione dei fatti, che in quella sede deve avvenire, sulla vicenda sta indagando la procura della Repubblica di Crotone. Attenderemo, pertanto, con fiducia e rispetto l'esito degli accertamenti giudiziari.

Ho già fornito alcuni elementi sul naufragio nei giorni scorsi, sia in occasione delle audizioni presso le Commissioni affari costituzionali di Senato e Camera, tenute in occasione dell'esposizione delle linee programmatiche del Ministero dell'Interno, sia nell'analoga audizione svolta davanti al Copasir.

L'informativa odierna, sempre in attesa di quanto emergerà dalle indagini in corso, mi offre l'opportunità di dare risposte alle molte domande che, in questi giorni, sono state legittimamente rivolte anche dall'opinione pubblica, con riferimento a quanto accaduto davanti alla costa crotonese.

Ma veniamo ai fatti, come ricostruiti sulla base degli elementi acquisiti dalle autorità italiane competenti, cui si aggiungono le dichiarazioni di alcuni sopravvissuti, raccolte in una relazione di Frontex. A tale proposito, va precisato che gli elementi acquisiti dai superstiti, pur restando indicativi del quadro generale dell'evento, richiedono ancora ulteriori accertamenti per la messa a fuoco degli aspetti di dettaglio.

La traversata - raccontano i sopravvissuti - parte da Cesme, in Turchia, intorno alle ore 3 del 22 febbraio, in condizioni meteorologiche ottimali, condizioni che, tuttavia, dopo due o tre giorni, peggiorano. Secondo il loro racconto, a bordo dell'imbarcazione erano presenti circa 180 persone, oltre a 4 scafisti, di cui 2 turchi e 2 pachistani. Tre ore dopo l'inizio della navigazione, un guasto al motore dell'imbarcazione induce 2 scafisti a contattare, tramite un cellulare, un proprio complice e, dopo altre tre ore di attesa, i migranti sono raggiunti da una seconda imbarcazione pilotata da altri 3 scafisti. Dopo il trasbordo dei migranti, la navigazione prosegue verso le coste italiane.

Sempre sulla base del racconto dei sopravvissuti, la barca giunta in sostituzione aveva due motori entrobordo. I migranti notano che gli scafisti dispongono di telefono satellitare e di un apparecchio che sembrava tipo jammer, ovvero in grado di inibire la trasmissione e la ricezione di onde radio. Inoltre, quando l'imbarcazione incrocia davanti alle coste elleniche, gli scafisti sostituiscono la bandiera turca con quella greca.

Durante la navigazione, sempre stando alla narrazione dei migranti, gli scafisti li costringano a restare sottocoperta, facendoli salire sul ponte solo pochi minuti per prendere aria. Dopo una traversata di quattro giorni, superato l'arcipelago delle isole greche, sempre sulla base delle dichiarazioni, il 25 febbraio, intorno alle ore 18, gli scafisti decidono di fermarsi al largo della Calabria e attendere un momento favorevole per sbarcare ed evitare di essere avvistati da parte delle Forze dell'ordine.

Dopo alcune ore, i migranti, lamentandosi della sosta, inducono gli scafisti a mostrare loro, tramite un GPS, che la loro posizione era ormai vicina alla costa calabrese, con la rassicurazione che avrebbero ripreso la navigazione per arrivare intorno alle ore 1,30 del 26 febbraio. Va, tuttavia, precisato che, sulla base degli elementi acquisiti dal Ministero della Giustizia, gli scafisti decidono di sbarcare in un luogo ritenuto più sicuro, di notte, temendo che, nella località preventivata, potessero esservi dei controlli. Il piano prevedeva l'arrivo a ridosso della riva sabbiosa, con il successivo sbarco e la fuga sulla terraferma.

Sulla base degli elementi acquisiti da Guardia di finanza e Guardia costiera, alle ore 23,03 del 25 febbraio, il Centro di situazione di Varsavia dell'Agenzia Frontex comunica all'International coordination centre di Pratica di Mare e, per conoscenza, al Centro Coordinamento italiano dei soccorsi marittimi, nonché al Centro nazionale di coordinamento l'avvistamento, avvenuto alle 22,26 da parte dell'aereo Frontex Eagle 1, impegnato in un'attività di sorveglianza nello Jonio, di una imbarcazione in buono stato di galleggiabilità, con una persona visibile sopra coperta in acque internazionali, a circa 40 miglia nautiche dalle coste calabresi.

Frontex segnalava che l'unità navigava con rotta 296 a velocità di 6 nodi. L'assetto aereo, oltre ad aver captato una chiamata satellitare diretta in Turchia ed evidenziato boccaporti aperti in corrispondenza della prua, segnalava una risposta termica dei sensori di bordo e quindi la possibile presenza di persone sottocoperta.

Fatta la segnalazione, l'aereo Frontex faceva rientro alla base per l'esigenza di rifornirsi di carburante. Alle 23,37, la Guardia di finanza di Vibo Valentia contatta l'autorità marittima di Reggio Calabria, rappresentando che una sua unità navale - come da pianificazione operativa - era già in mare e che vi sarebbe rimasta fino alle ore 6 per attività di polizia sul caso segnalato. In tale contesto, in base alle relazioni acquisite, il quadro della situazione in possesso della Guardia costiera a quel momento si fondava sui seguenti elementi.

Innanzitutto, la segnalazione Frontex circa l'imbarcazione non rappresentava una situazione di pericolo. Secondariamente, non c'erano state chiamate di soccorso di nessun genere.

In terzo luogo, sullo scenario era presente un'unità navale della Guardia di finanza dedicata all'evento, che avrebbe potuto fornire ulteriori elementi mediante riscontro diretto e che, qualora fosse stato necessario, avrebbe anche potuto svolgere attività di soccorso quale risorsa concorrente in linea con le previsioni del Piano nazionale SAR.

Da ultimo, non erano variate le condizioni meteomarine. A mezzanotte circa l'unità della Guardia di finanza, considerato il tempo stimato in circa 7 ore dall'avvistamento da parte dell'aereo Frontex, necessario al caicco per raggiungere le acque territoriali, presupposto per l'esercizio delle funzioni di polizia, rientra temporaneamente alla base di Crotone per un rabbocco di carburante.

Contemporaneamente, oltre al rifornimento, veniva organizzato un nuovo assetto navale rafforzato con un maggiore dislocamento, in grado di poter meglio affrontare le condizioni del mare. A mezzanotte e mezza del 26 febbraio, al fine di approfondire i dati relativi alla telefonata satellitare a cui ho fatto prima cenno, la centrale di coordinamento operativo del Comando operativo aeronavale della Guardia di finanza di Pratica di Mare chiede a Frontex di condividere il numero di utenza satellitare per tracciare il contatto. Frontex, nel comunicare l'utenza, evidenzia che la stessa era riferita ad un dispositivo ricevente situato in Turchia e che quindi non era suscettibile di localizzazione.

Tornando al racconto dei sopravvissuti, intorno alle ore 1,30 del 26 febbraio, nonostante il peggioramento delle condizioni del mare, gli scafisti decidono di riprendere la navigazione. Alle ore 2,20 circa, da quanto risulta dai rapporti acquisiti, due assetti navali della Guardia di finanza, la motovedetta rientrata per rifornimento insieme ad altra unità navale di più ampia dimensione, riprendono la navigazione alla ricerca dell'imbarcazione. Tuttavia, alle ore 3,30 circa, le due unità navali della Guardia di finanza sono costrette a rientrare in porto a causa delle pessime condizioni meteomarine in atto. Alle ore 3,48 la Guardia di finanza informa l'autorità marittima di Reggio Calabria del suo rientro, confermando il quadro conoscitivo sopra tratteggiato, che non conteneva ulteriori elementi né riguardo alla posizione né riguardo alle eventuali criticità relative all'imbarcazione.

Tuttavia, alle ore 3,50 la stessa sala operativa della Guardia di finanza di Vibo Valentia, mediante la postazione della propria rete radar costiera, acquisisce per la prima volta un target, verosimilmente l'imbarcazione riconducibile a quella segnalata da Frontex. Alle ore 3,55 la sala operativa del Comando provinciale della Guardia di finanza di Vibo Valentia contatta le sale operative del Corpo dei Comandi provinciali di Catanzaro e di Crotone, nonché quelle della Polizia di Stato e dei Carabinieri di Crotone e Catanzaro, alle quali chiede l'invio di pattuglie nella zona di interesse, specificando altresì che le unità navali della Guardia di finanza non avevano stabilito alcun contatto con il natante e che, a causa delle avverse condizioni del mare, quest'ultimo non poteva essere raggiunto, motivo per cui le loro unità navali erano state costrette a rientrare.

Pochi minuti dopo, sull'utenza di emergenza 112 giunge una richiesta di soccorso telefonico da un numero internazionale, che veniva geolocalizzato dall'operatore della centrale operativa del Comando provinciale dei Carabinieri di Crotone e comunicato, con le coordinate geografiche, alla sala operativa della Capitaneria di porto di Crotone. È questo il momento preciso in cui per la prima volta si concretizza l'esigenza di soccorso per le autorità italiane. Alle ore 4,19 la centrale operativa del Comando provinciale dei Carabinieri di Crotone invia nella località geolocalizzata, Foce Tacina di Steccato di Cutro, la pattuglia del Nucleo radiomobile della compagnia di Crotone.

Alle ore 4,30 circa, tramite il numero di emergenza 1530, la Capitaneria di porto riceve una segnalazione circa la presenza di una barca a 40 metri dalla foce del fiume Tacina. Pochi minuti dopo il segnalante richiamava, specificando che l'imbarcazione si trovava a 50 metri dalla riva, che si stava muovendo in direzione della spiaggia e che erano a bordo presenti delle persone. Veniva pertanto informato il centro secondario del soccorso marittimo di Reggio Calabria, che disponeva l'invio di una motovedetta con l'imbarco di un team sanitario e di pattuglie via terra, chiedendo, altresì, l'intervento dei Vigili del Fuoco, del 118 e della questura di Crotone per l'attivazione dei soccorsi a terra.

Nel contempo, in località Steccato di Cutro convergevano militari dei Carabinieri, personale della locale questura e di altre forze di Polizia, nonché sanitari, personale dei Vigili del fuoco e della Capitaneria di porto. Sul posto intervengono per primi i Carabinieri che nell'immediato traggono in salvo un uomo e un bambino, quest'ultimo purtroppo deceduto poco dopo, bloccando, peraltro, subito uno degli scafisti.

Davanti agli occhi dei soccorritori, i corpi di tante vittime innocenti, bambini, donne e uomini, riversi sulla battigia, i naufraghi e quel che rimaneva di un'imbarcazione incagliata a circa 40 metri dalla spiaggia.

Tornando ai momenti immediatamente precedenti al naufragio e, quindi, ai racconti dei sopravvissuti, la navigazione era proseguita fino alle ore 5,30, allorquando, a circa 200 metri dalla costa, erano stati avvistati dalla barca dei lampeggianti provenienti dalla spiaggia e, a quel punto, gli scafisti, temendo la presenza delle Forze dell'ordine lungo la costa, effettuano una brusca virata nel tentativo di cambiare direzione per allontanarsi da quel tratto di mare. In quel frangente la barca, trovandosi molto vicina alla costa e in mezzo ad onde alte, urta con ogni probabilità il basso fondale, cioè trova una secca, e per effetto della rottura della parte inferiore dello scafo comincia ad imbarcare acqua.

Sempre sulla base delle dichiarazioni dei superstiti, a quel punto, due degli scafisti si buttano in acqua, mentre un terzo viene fermato dai migranti per impedirgli di lasciarli soli sulla barca incagliata. Molti altri migranti nel frattempo salgono sul ponte in cerca di aiuto e lo scafista rimasto a bordo, approfittando del momento di caos, riesce ad abbandonare la barca su un gommone di piccole dimensioni e a far risalire poi gli altri due scafisti per dirigersi verso la costa. In quel preciso momento, una forte onda capovolge la barca di legno e tutti i migranti cadono in mare, mentre la barca viene distrutta.

Fin qui la ricostruzione di questo tragico naufragio, che ha posto al centro del dibattito, anche mediatico, la questione delle competenze rispetto agli interventi in mare.

Per rendere comprensibile il quadro normativo, a costo di una qualche semplificazione, preciso che gli interventi operativi in mare sono riconducibili a due missioni statali, quella di law enforcement e quella di ricerca e soccorso, cosiddetta SAR. Devo subito evidenziare, tuttavia, che sebbene si tratti di due funzioni statali qualitativamente diverse, è tutt'altro che infrequente che un determinato evento, per ipotesi nato come di law enforcement, si evolva successivamente in un evento SAR, come pure può verificarsi l'inverso, dato che in mare il quadro situazionale si modifica repentinamente e, talvolta, in modo profondo, considerato soprattutto che anche nelle attività di contrasto dei reati, quali immigrazione illegale, traffico di esseri umani, contrabbando, traffico di armi o droga e reati ambientali, può in concreto porsi un problema di tutela dell'incolumità della vita umana in mare ed è proprio per questo che gli assetti navali di polizia sono attrezzati anche per operazioni di soccorso.

Del resto, questo assetto replica un modello ordinamentale che, ai sensi della legislazione vigente, vede le Forze di Polizia chiamate a prestare soccorsi in qualsiasi contesto operino anche quali strutture operative del servizio di Protezione civile nazionale. Voglio dire che l'esigenza di tutela della vita ha sempre la priorità, quale che sia l'iniziale natura dell'intervento operativo in mare. In altre parole, le attività di law enforcement che fanno capo al Ministero dell'Interno e quelle di soccorso in mare che competono al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti esigono cooperazione e sinergia tutte le volte che contesti operativi concreti lo richiedano e, in primis, quando si tratta di salvaguardare l'incolumità delle persone in mare (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Non esistono, né possono esistere barriere tra Corpi dello Stato che operano in un campo, quello degli interventi in mare, che si fonda sulla cooperazione e sul coordinamento, proprio perché il conseguimento dei risultati in quel contesto, più ancora che in altri, non può che avvenire con il concorso e il contributo di tutti gli attori coinvolti, come peraltro il diritto interno e quello internazionale ci impongono. Le attività di contrasto all'immigrazione irregolare sono sempre pronte a coniugarsi con le attività di ricerca e soccorso in mare, proprio in ragione - lo voglio ribadire - del superiore interesse della tutela della vita umana. Tra l'altro, è anche per questa ragione che esistono i centri di coordinamento che operano e si interfacciano 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, in composizione prevalentemente interforze, e disponendo di apparati tecnologici adeguati alle finalità. Si tratta di un impegno costante, faticoso e rischioso di tante donne e tanti uomini dello Stato che sarebbe ingeneroso, anzi, consentitemi, offensivo, svalutare o disconoscere (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

A questo proposito, evidenzio che il quadro normativo nazionale, peraltro sottoposto a vincoli di natura internazionale con specifico riguardo alla materia del soccorso in mare, non è assolutamente stato modificato dall'attuale Governo. Peraltro, le modalità tecnico-operative dei salvataggi non possono essere in alcun modo sottoposte a condizionamenti di natura politica o a interventi esterni alla catena di comando.

Dunque, sostenere che i soccorsi sarebbero stati condizionati o addirittura impediti dal Governo costituisce una grave falsità che offende soprattutto l'onore e la professionalità dei nostri operatori (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), impegnati quotidianamente in mare in scenari particolarmente difficili.

Inoltre, permettetemi di precisare che trovo incomprensibile aver messo in connessione il cosiddetto decreto ONG con il naufragio di Cutro, perché, in primo luogo, né nello Ionio né lungo la cosiddetta rotta turca hanno mai operato navi di organizzazioni non governative (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE) e poi anche perché le regole introdotte con il citato provvedimento partono dal presupposto che prima di tutto devono essere sempre assicurati il soccorso e l'assistenza dei migranti a tutela della loro incolumità (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

Per capire come in concreto si raccordino tra loro le competenze dei vari soggetti istituzionali coinvolti e se, alla luce delle procedure esistenti, vi siano stati degli errori, è essenziale chiarire che l'attivazione dell'intero sistema di search and rescue non può prescindere da una segnalazione di una situazione di emergenza. Solo ed esclusivamente se c'è tale segnalazione si attiva il dispositivo SAR. Laddove, invece, non venga segnalato un distress, l'evento operativo è gestito come un intervento di polizia, anche in ragione di quanto prima osservato circa la capacità di soccorso delle nostre unità navali, ed è esattamente quello che è avvenuto nel caso in questione. Nell'evento il primo dato certo è che l'assetto aereo Frontex, che per primo ha individuato l'imbarcazione alle ore 22,26 del 25 febbraio - ripeto - a 40 miglia nautiche dall'Italia, non ha rilevato e, quindi, non ha segnalato una situazione di distress a bordo, limitandosi ad evidenziare la presenza di una persona sopra coperta, di possibili altre persone sottocoperta e una buona galleggiabilità dell'imbarcazione.

Frontex annotava altresì che l'imbarcazione procedeva a velocità regolare - 6 nodi l'ora - e non appariva sovraccarica e non sbandava. Peraltro, nessuna segnalazione di allarme o richiesta di aiuto proveniva dall'imbarcazione in questione. È utile precisare che l'assetto aeronavale Frontex che ha rilevato l'imbarcazione stava operando nel quadro della missione Themis in un'area della cosiddetta rotta orientale, rispetto alla quale il Ministero dell'Interno aveva formalmente richiesto, già nel 2021, a Frontex il potenziamento del dispositivo di sorveglianza, poi avvenuto grazie al dispiegamento di un ulteriore mezzo aereo.

L'assetto Frontex, poiché l'evento rilevato alle 22,26 del 25 febbraio non aveva né lasciava supporre una condizione di distress, lo segnalava correttamente alle autorità italiane di law enforcement e, per conoscenza, anche a quelle di soccorso marittimo, nonché al proprio quartier generale, come previsto dalle procedure esistenti, affinché le autorità nazionali competenti gestissero l'evento con strumenti appropriati per tale tipo di operazione in base al proprio ordinamento. Aggiungo che Frontex, oltre a fornire alle autorità nazionale un early warning, cioè una notifica precoce di quanto constatato, effettua un monitoraggio dell'imbarcazione sospetta rilevata, interrotto, nel nostro caso, unicamente perché l'aereo era a corto di carburante e, quindi, doveva ritornare alla base.

Per quanto riguarda i nostri assetti navali operativi in mare, sui quali in questi giorni circolano le illazioni più disparate, fermo restando, ovviamente, il doveroso accertamento - lo ripeto ancora una volta - da parte dell'autorità giudiziaria, trovo ingiusto non riconoscere i risultati ottenuti dalle nostre strutture responsabili degli interventi operativi proprio in termini di salvataggio di vite in mare. Aggiungo altresì che i fatti di Cutro si inseriscono nel fenomeno dei cosiddetti sbarchi autonomi, ovvero di quelle imbarcazioni, spesso di minime dimensioni, che giungono sulle nostre coste senza essere intercettate e che non rappresentano un'evenienza rara, in quanto riconducibili a una precisa strategia degli scafisti di elusione dei controlli alle frontiere marittime.

Tornando ai risultati conseguiti dai nostri apparati statali impegnati in operazioni in mare e limitandomi al periodo più recente, quello del nostro Governo, dal 22 ottobre 2022 al 27 febbraio 2023, le nostre autorità hanno gestito 407 eventi SAR mettendo in salvo 24.601 persone (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE). È soprattutto importante sottolineare che, nello stesso periodo, nel corso di 300 operazioni di Polizia per il contrasto dell'immigrazione illegale, la sola Guardia di Finanza ha tratto in salvo 11.888 persone (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), per un totale, tra SAR e law enforcement, di 36.489 persone salvate. Dunque, dati alla mano, è del tutto infondato che le missioni di law enforcement non siano in grado di effettuare anche salvataggi.

Allo stesso tempo, non possiamo non ricordare la lunga e terribile serie di naufragi che continuano a verificarsi nel Mediterraneo. Solo nel 2016, anno in cui era ancora operante l'operazione umanitaria Mare Nostrum - che voglio ricordare era stata avviata all'indomani del naufragio di Lampedusa dell'ottobre 2013 e che aveva causato 368 morti, dispiegando un possente dispositivo aeronavale con la presenza delle navi ONG - le vittime del Canale di Sicilia furono 4.574, secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni.

Nel 2022, in base alla medesima fonte, le vittime sono state 1.377, quindi, con un'operazione che prevedeva un possente dispositivo aeronavale e la presenza di navi ONG. Con il solo intento di riportare alla memoria il ricordo delle troppe vittime del nostro mare, dal 1997 ad oggi, da più parti in questi giorni sono stati richiamati i tragici naufragi della Katër i Radës nel canale di Otranto, il 28 marzo 1997, con 81 migranti morti, quello del 3 ottobre 2013 a Lampedusa, che causò la morte di 368 persone, quello dell'11 febbraio 2015 nel Canale di Sicilia, che costò la perdita di 330 vite umane. Con la stessa finalità voglio ricordare tanti altri naufragi avvenuti nello stesso periodo, 49 solo tra quelli principali segnalati dalle capitanerie di porto. Di questi permettetemi di fornire un elenco di quelli che mi hanno maggiormente toccato per le modalità e il portato di sofferenza e di dolore che ancora restituiscono. Il 12 maggio 2008 un barcone con 66 migranti va alla deriva per giorni; a bordo 47 persone muoiono di freddo e stenti e sono gettate in mare dai compagni, altre tre sono ritrovate morte. Il 10 luglio 2012, nel tratto di mare tra la Libia e Lampedusa, si sgonfia un gommone e muoiono 54 persone. Il 1° luglio 2014, a bordo di un peschereccio stipato di oltre 600 persone, 45 persone muoiono asfissiate. Il 19 luglio 2014, 30 migranti chiusi nella stiva di un barcone muoiono asfissiati dalle esalazioni del motore. Il 22 agosto 2014, davanti alle coste libiche, l'affondamento di un'imbarcazione produce oltre 200 morti, molti dei quali recuperati dalla spiaggia. Il 18 aprile 2015, al largo delle coste libiche, il naufragio di un natante carico di migranti porta le vittime ad un numero imprecisato, tra le 700 e le 1.000 persone. Il 5 maggio 2015, nella ressa alla vista dei soccorritori, muoiono in 40, alcuni a bordo, altri per annegamento. Per venire a tempi più vicini a noi, il 19 agosto 2020, proprio nella fase di massima contrazione degli arrivi per effetto della pandemia, al largo della Libia perdono la vita 45 persone. Il 12 novembre 2020 almeno 74 migranti annegano nello stesso tratto di mare, per il naufragio di un'imbarcazione che trasportava 120 persone. Il 21 aprile 2021 naufraga un barcone carico di 130 migranti e 8 sono ritrovati. Potrei continuare a lungo questa tragica elencazione (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica, Progressista), ma credo basti a dare l'idea della drammaticità delle conseguenze delle partenze illegali. Proprio per interrompere questa tragica sequenza, sul presupposto che la causa principale immediata e diretta delle morti in mare sia costituita dalle reti criminali, dedite al favoreggiamento dell'immigrazione irregolare, e che la causa profonda risieda nei persistenti e crescenti squilibri tra Nord e Sud del mondo, questo Governo ha finalmente riportato il tema migratorio al centro dell'agenda politica (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE - Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle - Dai banchi dei deputati di Alleanza Verdi e Sinistra una voce: “Vergogna!”).

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, facciamo finire il Ministro, poi ognuno, ogni gruppo, avrà la possibilità di parlare. Grazie.

MATTEO PIANTEDOSI, Ministro dell'Interno. Lo ha riportato in modo trasversale rispetto a tutte le dimensioni, lungo le quali si esplica la sua azione, a livello nazionale, sul piano europeo e con i Paesi di transito e di partenza dei flussi.

Dunque, sostenere che i soccorsi sarebbero stati condizionati o addirittura impediti dal Governo costituisce una grave falsità che offende soprattutto l'onore e la professionalità dei nostri operatori (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), impegnati quotidianamente in mare in scenari particolarmente difficili.

Inoltre, permettetemi di precisare che trovo incomprensibile aver messo in connessione il cosiddetto decreto ONG con il naufragio di Cutro, perché, in primo luogo, né nello Ionio né lungo la cosiddetta rotta turca hanno mai operato navi di organizzazioni non governative (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE) e poi anche perché le regole introdotte con il citato provvedimento partono dal presupposto che prima di tutto devono essere sempre assicurati il soccorso e l'assistenza dei migranti a tutela della loro incolumità (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

Per capire come in concreto si raccordino tra loro le competenze dei vari soggetti istituzionali coinvolti e se, alla luce delle procedure esistenti, vi siano stati degli errori, è essenziale chiarire che l'attivazione dell'intero sistema di search and rescue non può prescindere da una segnalazione di una situazione di emergenza. Solo ed esclusivamente se c'è tale segnalazione si attiva il dispositivo SAR. Laddove, invece, non venga segnalato un distress, l'evento operativo è gestito come un intervento di polizia, anche in ragione di quanto prima osservato circa la capacità di soccorso delle nostre unità navali, ed è esattamente quello che è avvenuto nel caso in questione. Nell'evento il primo dato certo è che l'assetto aereo Frontex, che per primo ha individuato l'imbarcazione alle ore 22,26 del 25 febbraio - ripeto - a 40 miglia nautiche dall'Italia, non ha rilevato e, quindi, non ha segnalato una situazione di distress a bordo, limitandosi ad evidenziare la presenza di una persona sopra coperta, di possibili altre persone sottocoperta e una buona galleggiabilità dell'imbarcazione.

Frontex annotava altresì che l'imbarcazione procedeva a velocità regolare - 6 nodi l'ora - e non appariva sovraccarica e non sbandava. Peraltro, nessuna segnalazione di allarme o richiesta di aiuto proveniva dall'imbarcazione in questione. È utile precisare che l'assetto aeronavale Frontex che ha rilevato l'imbarcazione stava operando nel quadro della missione Themis in un'area della cosiddetta rotta orientale, rispetto alla quale il Ministero dell'Interno aveva formalmente richiesto, già nel 2021, a Frontex il potenziamento del dispositivo di sorveglianza, poi avvenuto grazie al dispiegamento di un ulteriore mezzo aereo.

L'assetto Frontex, poiché l'evento rilevato alle 22,26 del 25 febbraio non aveva né lasciava supporre una condizione di distress, lo segnalava correttamente alle autorità italiane di law enforcement e, per conoscenza, anche a quelle di soccorso marittimo, nonché al proprio quartier generale, come previsto dalle procedure esistenti, affinché le autorità nazionali competenti gestissero l'evento con strumenti appropriati per tale tipo di operazione in base al proprio ordinamento. Aggiungo che Frontex, oltre a fornire alle autorità nazionale un early warning, cioè una notifica precoce di quanto constatato, effettua un monitoraggio dell'imbarcazione sospetta rilevata, interrotto, nel nostro caso, unicamente perché l'aereo era a corto di carburante e, quindi, doveva ritornare alla base.

Per quanto riguarda i nostri assetti navali operativi in mare, sui quali in questi giorni circolano le illazioni più disparate, fermo restando, ovviamente, il doveroso accertamento - lo ripeto ancora una volta - da parte dell'autorità giudiziaria, trovo ingiusto non riconoscere i risultati ottenuti dalle nostre strutture responsabili degli interventi operativi proprio in termini di salvataggio di vite in mare. Aggiungo altresì che i fatti di Cutro si inseriscono nel fenomeno dei cosiddetti sbarchi autonomi, ovvero di quelle imbarcazioni, spesso di minime dimensioni, che giungono sulle nostre coste senza essere intercettate e che non rappresentano un'evenienza rara, in quanto riconducibili a una precisa strategia degli scafisti di elusione dei controlli alle frontiere marittime.

Tornando ai risultati conseguiti dai nostri apparati statali impegnati in operazioni in mare e limitandomi al periodo più recente, quello del nostro Governo, dal 22 ottobre 2022 al 27 febbraio 2023, le nostre autorità hanno gestito 407 eventi SAR mettendo in salvo 24.601 persone (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE). È soprattutto importante sottolineare che, nello stesso periodo, nel corso di 300 operazioni di Polizia per il contrasto dell'immigrazione illegale, la sola Guardia di Finanza ha tratto in salvo 11.888 persone (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), per un totale, tra SAR e law enforcement, di 36.489 persone salvate. Dunque, dati alla mano, è del tutto infondato che le missioni di law enforcement non siano in grado di effettuare anche salvataggi.

Allo stesso tempo, non possiamo non ricordare la lunga e terribile serie di naufragi che continuano a verificarsi nel Mediterraneo. Solo nel 2016, anno in cui era ancora operante l'operazione umanitaria Mare Nostrum - che voglio ricordare era stata avviata all'indomani del naufragio di Lampedusa dell'ottobre 2013 e che aveva causato 368 morti, dispiegando un possente dispositivo aeronavale con la presenza delle navi ONG - le vittime del Canale di Sicilia furono 4.574, secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni.

Nel 2022, in base alla medesima fonte, le vittime sono state 1.377, quindi, con un'operazione che prevedeva un possente dispositivo aeronavale e la presenza di navi ONG. Con il solo intento di riportare alla memoria il ricordo delle troppe vittime del nostro mare, dal 1997 ad oggi, da più parti in questi giorni sono stati richiamati i tragici naufragi della Katër i Radës nel canale di Otranto, il 28 marzo 1997, con 81 migranti morti, quello del 3 ottobre 2013 a Lampedusa, che causò la morte di 368 persone, quello dell'11 febbraio 2015 nel Canale di Sicilia, che costò la perdita di 330 vite umane. Con la stessa finalità voglio ricordare tanti altri naufragi avvenuti nello stesso periodo, 49 solo tra quelli principali segnalati dalle capitanerie di porto. Di questi permettetemi di fornire un elenco di quelli che mi hanno maggiormente toccato per le modalità e il portato di sofferenza e di dolore che ancora restituiscono. Il 12 maggio 2008 un barcone con 66 migranti va alla deriva per giorni; a bordo 47 persone muoiono di freddo e stenti e sono gettate in mare dai compagni, altre tre sono ritrovate morte. Il 10 luglio 2012, nel tratto di mare tra la Libia e Lampedusa, si sgonfia un gommone e muoiono 54 persone. Il 1° luglio 2014, a bordo di un peschereccio stipato di oltre 600 persone, 45 persone muoiono asfissiate. Il 19 luglio 2014, 30 migranti chiusi nella stiva di un barcone muoiono asfissiati dalle esalazioni del motore. Il 22 agosto 2014, davanti alle coste libiche, l'affondamento di un'imbarcazione produce oltre 200 morti, molti dei quali recuperati dalla spiaggia. Il 18 aprile 2015, al largo delle coste libiche, il naufragio di un natante carico di migranti porta le vittime ad un numero imprecisato, tra le 700 e le 1.000 persone. Il 5 maggio 2015, nella ressa alla vista dei soccorritori, muoiono in 40, alcuni a bordo, altri per annegamento. Per venire a tempi più vicini a noi, il 19 agosto 2020, proprio nella fase di massima contrazione degli arrivi per effetto della pandemia, al largo della Libia perdono la vita 45 persone. Il 12 novembre 2020 almeno 74 migranti annegano nello stesso tratto di mare, per il naufragio di un'imbarcazione che trasportava 120 persone. Il 21 aprile 2021 naufraga un barcone carico di 130 migranti e 8 sono ritrovati. Potrei continuare a lungo questa tragica elencazione (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica, Progressista), ma credo basti a dare l'idea della drammaticità delle conseguenze delle partenze illegali. Proprio per interrompere questa tragica sequenza, sul presupposto che la causa principale immediata e diretta delle morti in mare sia costituita dalle reti criminali, dedite al favoreggiamento dell'immigrazione irregolare, e che la causa profonda risieda nei persistenti e crescenti squilibri tra Nord e Sud del mondo, questo Governo ha finalmente riportato il tema migratorio al centro dell'agenda politica (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE - Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle - Dai banchi dei deputati di Alleanza Verdi e Sinistra una voce: “Vergogna!”).

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, facciamo finire il Ministro, poi ognuno, ogni gruppo, avrà la possibilità di parlare. Grazie.

MATTEO PIANTEDOSI, Ministro dell'Interno. Lo ha riportato in modo trasversale rispetto a tutte le dimensioni, lungo le quali si esplica la sua azione, a livello nazionale, sul piano europeo e con i Paesi di transito e di partenza dei flussi.

E' in tale direzione che, insieme al Presidente Meloni e al Ministro Tajani, stiamo sviluppando un'intensa attività congiunta di collaborazione con Turchia, Tunisia, Libia sui principali dossier di interesse comune, tra i quali la cooperazione di polizia e la lotta al terrorismo, la criminalità organizzata e l'immigrazione irregolare. Abbiamo condiviso la necessità di un approccio concreto e pragmatico al fenomeno migratorio che, superando un'ottica esclusivamente securitaria, contribuisca a rimuovere le criticità, anche di natura sociale ed economica.

Ho già in programma ulteriori missioni in Egitto e Costa d'Avorio, finalizzate ai medesimi obiettivi, nelle prossime settimane. Voglio evidenziare, in tale contesto, il recente incontro con il mio omologo francese, dal quale ho raccolto una forte volontà di lavorare con l'Italia su dossier di comune interesse, tra i quali la realizzazione di missioni congiunte in Paesi di fondamentale importanza come la Tunisia e la Libia.

A livello europeo, grazie all'efficace azione del nostro Presidente del Consiglio, intravediamo i primi significativi cambiamenti di prospettiva (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

In tal senso, le conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo del 9 febbraio rappresentano un cambio di paradigma, atteso che, per la prima volta, si riconosce che la questione migratoria è una sfida europea che richiede una risposta europea.

Prendiamo atto di questi sviluppi incoraggianti, ma nei prossimi appuntamenti europei lavoreremo perché tali affermazioni di principio si traducano in politiche unionali coerenti, con misure concrete e impegni vincolanti per gli Stati membri.

Nel recente incontro dei Paesi del cosiddetto Med5, tenutosi a Malta il 3 e 4 marzo scorso, con i miei colleghi di Spagna, Grecia, Cipro e Malta abbiamo convenuto, nella dichiarazione congiunta adottata al termine del vertice, tra l'altro, che il nostro comune impegno è quello di intensificare gli sforzi per prevenire la migrazione irregolare, al fine di evitare la perdita di vite umane in mare, nonché lo sfruttamento dei migranti da parte dei trafficanti.

Sul piano nazionale, abbiamo rafforzato i canali legali di ingresso dei migranti e intendiamo ulteriormente valorizzare strumenti importanti quali l'introduzione, a livello nazionale, di quote privilegiate di ingresso, nel decreto Flussi, a beneficio dei Paesi più collaborativi nella lotta all'immigrazione illegale e nell'attuazione dei rimpatri.

Con l'ultimo decreto Flussi, questo Governo ha programmato circa 83.000 ingressi regolari per motivi di lavoro, a soli due mesi dall'insediamento. I precedenti decreti Flussi avevano ammesso, nel 2021, 69.700 ingressi e, nel 2020, 30.850.

Sono questi i dati incontrovertibili che testimoniano l'impegno del Governo per favorire l'immigrazione regolare, in modo da renderla proficua sia per i migranti sia per il sistema produttivo nazionale e la società italiana.

Abbiamo intenzione di proseguire in questa direzione, rafforzandone gli strumenti e semplificando gli aspetti procedurali. Sul versante umanitario, continueremo e potenzieremo anche le iniziative in atto relative ai corridoi d'ingresso umanitario, alle evacuazioni umanitarie e ai programmi di reinsediamento, che hanno sempre visto l'Italia in prima fila nella tutela delle persone vulnerabili.

Il Governo, sin dal suo insediamento, ha intensificato i corridoi migratori legali, portando in Italia 617 persone, un numero mai registrato in un così breve lasso di tempo.

Nella stessa direzione, il nostro Paese si è impegnato, tra l'altro, ad accogliere, in accordo con la Commissione europea, 1.481 persone entro il primo semestre del 2023 (in particolare 981 afghani da Iran e Pakistan e 500 persone dalla Libia).

Nell'ambito delle ammissioni umanitarie, ulteriore impegno programmato, sempre per il 2023, è quello di accogliere altre 850 persone.

E vengo alle conclusioni. Quella di Cutro è una tragedia che ci addolora profondamente, anche sul piano personale, e la dinamica dei fatti conferma la sua dipendenza diretta dalla gestione criminale di trafficanti senza scrupoli che non esitano a sacrificare la vita altrui per biechi profitti personali, come il racconto dei sopravvissuti ha chiaramente messo in evidenza. E, voglio ricordarlo, gli scafisti hanno tenuto nascosti i migranti sottocoperta per tutta la traversata, in condizioni disumane; hanno utilizzato, con ogni probabilità, un dispositivo in grado di inibire la trasmissione e la ricezione di onde radio; hanno scelto di sostare molte ore davanti alle coste calabresi per sbarcare di notte ed evitare di essere intercettati dalle Forze dell'ordine; hanno cercato di sbarcare in un luogo isolato, anziché in un porto, dove i migranti avrebbero potuto ricevere soccorso; sentendosi minacciati, hanno compiuto una virata azzardata che ha determinato il naufragio.

Alla gravità di questa condotta criminale facevo riferimento quando, con commozione, sdegno e rabbia e negli occhi l'immagine straziante di tutte quelle vittime innocenti, ho fatto appello affinché la vita delle persone non finisca più nelle mani di ignobili delinquenti, in nessun modo volendo colpevolizzare le vittime (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE). E mi dispiace profondamente che il senso delle mie parole sia stato diversamente interpretato (Proteste dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle, Azione-Italia Viva-Renew Europe e Alleanza Verdi e Sinistra). La sensibilità…

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, facciamo terminare il Ministro, poi ogni gruppo avrà la possibilità di parlare. Grazie.

MATTEO PIANTEDOSI, Ministro dell'Interno. La sensibilità e i principi di umana solidarietà che hanno ispirato la mia vita personale sono stati il faro, negli oltre trent'anni al servizio delle istituzioni e dei cittadini, di ogni mia azione e decisione. Sono questi i valori che mi hanno guidato quando mi sono dovuto confrontare con l'accoglienza e l'integrazione di persone vulnerabili, con la salvaguardia di posti di lavoro, con il sostegno a persone in difficoltà e il soccorso in occasioni di calamità. Penso che su una cosa siamo tutti d'accordo e dobbiamo essere tutti d'accordo: se vogliamo evitare che chi scappa da guerre, persecuzioni e povertà affidi la sua vita a trafficanti di esseri umani dobbiamo scardinare il business dell'immigrazione illegale attraverso politiche sempre più efficaci di contrasto in qualsiasi direzione necessaria (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

In questo senso, combattere gli scafisti ed i loro fiancheggiatori è indispensabile e non possiamo rassegnarci - e non lo faremo - all'idea che i flussi migratori siano gestiti da criminali senza scrupoli né all'accettazione passiva di un'emigrazione senza regole, principale causa delle tragedie in mare (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE – Deputati dei gruppi della maggioranza e i membri del Governo si levano in piedi).

(Interventi)

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto.

Ha chiesto di parlare il deputato Tommaso Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, signor Ministro, colleghi, penso senza dubbio che questa non sia una seduta facile perché le immagini che abbiamo davanti, ancora oggi, nonostante siano passati alcuni giorni, sono immagini di morte, di sofferenza, di tragedia e, quindi, quest'Aula, al di là degli schieramenti politici, non può non avere un unanime senso di dolore e, a volte, anche di impotenza rispetto a questo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Così penso di poter dire, al di là degli applausi che ci sono stati o meno - e mi dispiace che non ci siano stati almeno su quei due passaggi -, in merito al rilievo che faceva prima lei, signor Ministro, che gli interventi compiuti dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia costiera in questi mesi non hanno dimostrato come fosse bravo questo Governo. Hanno dimostrato come esisteva lo Stato, che è un concetto diverso (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini PremierI e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Quando lei è andato a Cutro, come noi sappiamo, non c'è andato, come qualcuno oggi dice, perché il Governo dopo tre giorni sarebbe andato a fare passerella, ma ci è andato da uomo di Governo, con la responsabilità dello Stato, per rappresentare sul posto ed immediatamente una presenza, anche fisica, rispetto ad una situazione che non poteva ovviamente risolvere lei. Era una situazione che, peraltro, andava ed era già andata a deteriorarsi. Quella presenza è stata apprezzata, in prima battuta, dal sindaco di Cutro e dovremmo chiederci perché, dopo due giorni, invece, quella stessa presenza non sia stata apprezzata. Per quale ragione?

Per cui se vede, non penso che il Governo potesse fare di più e di meglio ma, soprattutto, ciò che ritengo debba - e lei lo ha fatto molto bene - sgombrare il campo da ogni possibile illazione è che in queste vicende, quando si tratta di intervenire, quando si tratta di come intervenire, quando si tratta di perché intervenire, vi sia un potere politico che va a condizionare funzionari dello Stato che sanno perfettamente fare il loro dovere e che, se sbagliano, sbagliano in buonafede ma non sicuramente per dolo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Io penso che dobbiamo anche avere rispetto per coloro i quali, rivestendo altri ruoli che non sono politici e non sono il ruolo del Ministro, hanno avuto un ruolo, come nella sua serie di passaggi lei ha elencato puntualmente. Noi possiamo pensare che queste persone, che hanno avuto un ruolo, siano state condizionate da un potere politico per non far arrivare quella barca laddove quella barca aveva deciso di arrivare, anche cambiando, come lei ha detto, il punto di arrivo rispetto a quello previsto? Certo - diciamolo onestamente – quello delle partenze non è un problema di oggi. Lei ha fatto un lungo elenco ed io penso che in questo elenco di vicende che riguardano i morti in mare vi sia l'impotenza - dobbiamo riconoscerla - di affrontare un meccanismo che è passato attraverso tutti i Governi. Io non faccio le classifiche, come sono state fatte anche in qualche talk show, di quante ce ne sono state con un Governo e di quante con un altro. Che si tratti di un morto o di 1.000 morti, la coscienza la si ha sempre o non la si ha, non è un problema di numeri (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). A fronte di questo, signor Ministro, l'azione che va necessariamente messa in agenda lei l'ha sottolineata molto bene. Come abbiamo detto tante volte, anche qui, abbiamo innanzitutto bisogno di passare da quella che è una nostra convinzione a quella che deve diventare una convinzione comune: il problema dell'immigrazione non è un problema dell'Italia, ma è un problema europeo e noi non possiamo pensare di essere lasciati soli dall'Europa in questo momento e con questi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti di deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)… Comprendo che c'è qualcuno che vuole essere lasciato solo dall'Europa e preferisce evidentemente altri scenari.

Allo stesso tempo, riguardo agli scafisti io penso che non basti definirli trafficanti di esseri umani, ma bisogna applicare fino in fondo le norme per i trafficanti di essere umani, perché non ci vuole alcuna indulgenza o alcuna forma di comprensione rispetto a persone che speculano economicamente sulle altrui vite, persone che non hanno timore di mettere a repentaglio la vita di altre persone. Soprattutto, si tratta di un'associazione per delinquere che come tale si sta comportando ormai in modo, direi, sedimentato, ogni volta che andiamo a verificare queste situazioni.

Signor Ministro, il gruppo Fratelli d'Italia la ringrazia per il dettagliato esame di una notte che è stata drammatica e che rimane comunque, nei suoi esiti finali, un dramma. Dopo dieci anni in cui vi sono stati oltre 25.000 morti in mare, vorremmo poter dire che speriamo e ci auguriamo che questa sia stata l'ultima tragedia del mare (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Provenzano. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi e colleghe, signor Ministro, ci aspettavamo da lei delle scuse oggi, ma è troppo tardi. Tutto quello che doveva dire e, soprattutto, tutto quello che non doveva dire l'ha già detto. Terrete un Consiglio dei ministri a Cutro, nei prossimi giorni. Anche questo troppo tardi, perché arriva dopo il gesto potente e riparatore del Presidente Mattarella, in silenzio, di fronte a quelle bare, a rappresentare il volto dello Stato, quello Stato che la notte tra il 25 e il 26 febbraio, a Steccato di Cutro, si era invece voltato dall'altra parte. È troppo tardi perché il Governo a Crotone c'era stato. E c'era stato lei, offrendo all'Italia e al mondo la sua versione dei fatti: l'accusa alle vittime e ai superstiti, che in quest'Aula oggi ha ribadito. C'è un'inversione logica nella sua ricostruzione. Quei viaggi della speranza esistono non perché ci sono gli scafisti, ma, al contrario, gli scafisti esistono perché, se mancano i corridoi umanitari - e i decreti Flussi con le vicende di cui parliamo oggi non c'entrano nulla -, se mancano le alternative legali, le uniche vie di fuga dall'inferno di guerre, dittature, discriminazioni, torture, miseria, fame, sete, sono proprio quei viaggi della disperazione. E c'è, qui, l'inversione morale delle sue parole, Ministro: lei ha detto che la disperazione non può mai giustificare i viaggi che mettono in pericolo la vita dei propri figli, insomma, la colpa è dei padri e delle madri che li hanno persi, la colpa è di chi parte, la colpa è di chi muore (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra)!

Quelle frasi, Ministro, hanno suscitato l'indignazione dei giusti, dei giusti di ogni colore politico, e hanno macchiato di infamia l'istituzione che rappresenta. Anche solo per questo, con la nostra segretaria le abbiamo chiesto di rassegnare le dimissioni di fronte al Paese, perché l'Italia, Ministro, non le somiglia, non vi somiglia. L'Italia piange con dolore e con vergogna quei morti. L'Italia sono gli studenti e gli insegnanti con la fascia bianca in segno di lutto, sono i cittadini di Cutro, i calabresi che hanno fatto spazio nelle tombe di famiglia ai morti in mare. L'Italia è Vincenzo Luciano, uno dei pescatori che non si dà pace per non aver potuto salvare uno dei bambini annegati; e l'ultima, una bambina di tre anni, che il mare ha restituito stamattina, dopo nove giorni, rendendola irriconoscibile. Alla fine l'unica cosa che contava era questa: quelle vite si potevano salvare. Non lo diciamo noi, lo ha detto il comandante della Capitaneria di porto di Crotone. Il Governo deve essere indagato per strage colposa. Non lo diciamo noi, lo disse Giorgia Meloni il 19 aprile 2015 (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), all'indomani di un tragico naufragio nel canale di Sicilia! Ma allora avvenne a 200 chilometri da Lampedusa, stavolta a 200 metri dalle nostre rive (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra - Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Lei e la Presidente Meloni avete detto che quello di Frontex non era un allarme: è questo l'insulto alla storia, alla professionalità della nostra Guardia costiera, che nel 2017 spiegava al mondo che ogni barca sovraffollata è un caso SAR e una possibile situazione di pericolo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra). In questo caso, il rilevatore termico non lasciava dubbi: la barca era sovraffollata e l'allerta meteo configurava di per sé una situazione di pericolo. E del resto, se non fosse stata tale, la Guardia di finanza non sarebbe uscita di notte per due volte e, soprattutto, non sarebbe ritornata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra)! Ma se non ce la facevano le barche della Guardia di finanza, come ce la poteva fare una barca di legno, Ministro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra)? E chi ha impedito in quel momento che l'operazione di Polizia evolvesse in un'operazione di soccorso? Lei non ha spiegato qual è la catena di comando, in questo modo scaricando le responsabilità operative su Guardia di finanza e Guardia costiera. Ma c'è una domanda precisa, a cui lei deve dare una risposta, Ministro. E non sarà sul suo cellulare, la risposta. E la domanda è: chi ha deciso, nel corso di quelle sei ore di buco, che dovesse essere e soprattutto dovesse rimanere un'operazione di Polizia, guidata dalla Guardia di finanza, priva dei mezzi per salvare vite in quelle condizioni del mare, e non un'operazione di soccorso, di search and rescue, guidata dalla Guardia costiera, che, quei mezzi, invece, li avrebbe avuti? E a ben vedere, Ministro, il nodo è tutto qui: la priorità assoluta alle operazioni di Polizia su quelle di soccorso non è frutto di circostanze sciagurate, è una scelta politica, è l'intera vostra politica (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle)! Cosa è cambiato dal 2017, quando la nostra Guardia costiera era candidata al Nobel per la pace? Che nel 2018 siete arrivati voi, lei e il Ministro Salvini, di cui era capo di gabinetto, non a caso protagonisti oggi di questa triste cronaca.

È la criminalizzazione dei salvataggi il filo che lega le vostre norme, le vostre regole, le vostre circolari. È esattamente quello che avete fatto con i decreti Sicurezza che ora volete reintrodurre, con l'inutile crudeltà del decreto contro i salvataggi in mare che porta la sua firma, contro quelle ONG, che - dopo la strage di Cutro, è ancora più evidente - provano a supplire alle carenze delle istituzioni. I superstiti del naufragio sono ora indagati per immigrazione clandestina. È la prassi? No. È la vergogna della Bossi-Fini, la madre di tutti gli errori e gli orrori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista - Commenti)!

E vi chiediamo, Ministro, di salvaguardare almeno la dignità di quelle persone ora nel CARA di Crotone (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), dove la solidarietà popolare non può entrare e il rispetto della dignità è tutto in capo a voi. Nel vuoto politico, nell'aridità morale di questi vostri pensieri e delle vostre azioni, opere e omissioni, non vi resta che attaccare l'Europa. E chiudo, Presidente, su questo. Siamo i primi a richiamare l'Europa alle sue responsabilità. L'Europa deve dare risposte, ma voi dovete fare le domande giuste, non quelle sbagliate e con gli alleati sbagliati. Vi unite a chi vuole costruire muri in Europa, e prima o poi qualcuno vi spiegherà che l'Italia è una penisola! Chiedete agli altri di unirsi a voi nella guerra a chi vuole salvare vite in mare, con l'unico effetto di aver provocato una crisi diplomatica con Francia e Germania. Ma con chi la volete costruire una gestione solidale del fenomeno? Con i vostri amici di Visegràd? Quelli che hanno bloccato il Patto per le immigrazioni proposto dalla Commissione? Occorre avere coscienza del ruolo e della funzione dell'Italia per chiedere davvero quello che oggi servirebbe e che è interesse nostro: una Mare Nostrum europea, una missione istituzionale di salvataggio per fermare la strage di innocenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e soprattutto la riforma del sistema di Dublino, che avete sempre disertato e a cui vi siete sempre opposti!

PRESIDENTE. Concluda.

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Le confesso, signor Ministro, che qui non si tratta più di lei. Certo, lei è diventato motivo di imbarazzo per larga parte della sua maggioranza e per la stessa Premier. Ma la sua improntitudine, di ieri, di oggi e di domani, non serva a coprire responsabilità ben più alte di chi dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile, che ora sembra Matteo Salvini, ma che invece è Giorgia Meloni!

PRESIDENTE. Concluda.

GIUSEPPE PROVENZANO (PD-IDP). Oggi qui, al suo posto, doveva esserci lei, e anche di questo le chiederemo conto (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, MoVimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra - Congratulazioni)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Molinari. Ne ha facoltà.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie, Presidente. Ministro Piantedosi, non risponderò alla requisitoria del collega Provenzano (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), perché ci ha già pensato lei a spiegare esattamente come sono andate le cose quella notte. Il gruppo della Lega le rinnova la piena stima e la piena solidarietà per gli attacchi che ha ricevuto e la piena fiducia per il suo operato (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

Lei non ha fatto altro che spiegare nel dettaglio quello che già era facilmente comprensibile dai resoconti ufficiali di quello che è successo quella notte. Infatti, le versioni date da subito da Frontex, dalla Guardia di finanza, dalla Capitaneria di porto, dalla Guardia costiera, da tutte le istituzioni e i Ministeri coinvolti, ci dicevano una cosa molto chiara: quella tragedia è avvenuta perché non c'è stata la richiesta di soccorso, quella tragedia è avvenuta perché non ci si era resi conto e non era partito l'allarme da parte di Frontex sulle condizioni della nave e sulle condizioni meteorologiche. E quindi basterebbe questo, in teoria, per rispondere a quanto accaduto. Basterebbe questo per capire che quello che è accaduto la settimana scorsa, se non ci fosse stata la tragedia del clima in tempesta e della secca, sarebbe stato semplicemente l'ennesimo sbarco fantasma di un barchino, come ce ne sono, purtroppo, centinaia, ogni anno, sulle nostre coste.

Lei ha fatto anche bene a puntualizzare che la distinzione, su cui si sta speculando da giorni, tra intervento SAR e intervento di law enforcement, è una distinzione formale, ma nella sostanza gli uomini e le donne della Guardia di finanza, con la loro attività in mare, salvano ogni anno decine di migliaia di immigrati in pericolo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Quindi, sostenere che l'intervento della Guardia di finanza non fosse finalizzato al salvataggio e che avrebbe in qualche modo nascosto un retropensiero volto a favorire forse la tragedia, è un ragionamento che mi vergogno a commentare perché si commenta da solo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

Inoltre, lei ha fatto bene anche a ribadire quello che in uno Stato di diritto dovrebbe essere ovvio: abbiamo sentito tanti sermoni sullo Stato di diritto e giustamente spesso, quando si parla di Europa, visto che prima si citava Visegrád, si parla proprio del Rule of law, dello Stato di diritto, dei problemi delle democrazie compiute. Ecco, lei ha ribadito una cosa ovvia in un Stato di diritto, ossia che in uno Stato di diritto un funzionario di Stato, un uomo in divisa, davanti al possibile pericolo di morte di un'altra persona, non può essere inibito da nessun ordine ad intervenire (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE): non c'è l'ordine del politico, non c'è l'ordine del Ministero, non c'è l'ordine del superiore gerarchico. Di fronte al rischio di vita, in uno Stato di diritto, un uomo dello Stato interviene e, anche su questo punto, c'è qualcuno che invece vorrebbe insinuare il dubbio, quasi a dire che questo Governo abbia cambiato il clima in cui operano le nostre Forze dell'ordine e abbia cambiato forse le circolari e le normative sui salvataggi. Beh, vi diamo una notizia: dal 1° novembre di quest'anno le normative sugli interventi in mare non sono assolutamente cambiate e ci sono stati ben 450 interventi di salvataggio nelle acque del nostro mare con questo Governo in carica. L'altra cosa a cui ci si appella è il fatto di aver modificato la legge sulle ONG: giustamente, lei ha spiegato che questo non c'entra nulla e che si tratta di una valutazione priva di pregio, in primo luogo, perché non c'erano navi ONG in quel tratto di mare quella notte e, in secondo luogo, perché in quel tratto di mare le ONG non lavorano da tempo. Ma c'è un elemento ulteriore - e l'abbiamo già ribadito quando abbiamo esposto i contenuti di quella norma -: quel decreto non impedisce a nessuno di salvare vite in mare, quel decreto serve a permettere alle ONG di intervenire in sicurezza per sé e per chi viene salvato in mare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) , serve a dare delle regole e a far sì che quei salvataggi siano concordati con le autorità italiane. Quindi, anche il voler associare questa tragedia al cambio di questa normativa è una falsità e una forzatura. Lei, Ministro, ha poi elencato tante tragedie in mare che sono accadute e che non voglio ricordare e che dimostrano purtroppo che le tragedie possono capitare anche quando governano gli altri; le tragedie purtroppo sono capitate anche con Governi di centrosinistra, ma nessuno da qui si è alzato per chiedere le dimissioni di un Primo Ministro o di altri (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE – Commenti). Davanti a quella tragedia, penso che tutte le forze politiche avrebbero dovuto stringersi nel dolore per l'accaduto e magari riflettere su come affrontare insieme quel problema, unendosi, per una volta almeno, in un gesto di pietà davanti a quelle morti. Invece, purtroppo, un secondo dopo la tragedia, è partita la speculazione politica su quei morti per attaccare il Governo: si è iniziato a criticare il Governo per la mancata presenza a Cutro, quando il sindaco di Crotone, esponente del centrosinistra, prima le aveva fatto i complimenti per il fatto di essere arrivato lì il giorno dopo e poi, dopo il congresso del PD, ha cambiato posizione: forse è arrivato l'ordine dalla segreteria (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Ma la cosa più incredibile è che noi speravamo che il congresso del PD, con una nuova segretaria giovane, portasse una ventata di novità anche nel modo di fare politica e invece il primo atto del nuovo segretario del Partito Democratico è stato venire in Commissione e usare quei morti per chiedere le dimissioni a lei, signor Ministro, ma non solo: per chiedere anche al Primo Ministro, Meloni, di dimissionare forzatamente il Ministro Salvini, in quanto sarebbe responsabile della Guardia di finanza e addirittura il Ministro Giorgetti, perché sarebbe a capo della Guardia di Finanza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Se questo non è speculare sulla tragedia, cosa lo è? Ma, soprattutto, la cosa peggiore, oltre alla speculazione, è che si tratta del solito film che in questo Paese noi vediamo da trent'anni: ogni qualvolta il centrodestra vince le elezioni e democraticamente gli elettori portano questa parte politica al Governo, dall'altra parte, invece che fare battaglia politica nel merito, si cerca l'aiuto esterno per mandare a casa il centrodestra (Applausi dei deputati del gruppo Applausi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE - Proteste Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e MoVimento 5 Stelle). Sono giorni che sentiamo parlare di esposti in procura, sono giorni che vediamo sibillare che qualcuno nei Ministeri avrebbe dato l'ordine di far morire altre persone; sono giorni che qualcuno, di fatto, sta chiedendo l'intervento delle manette perché sa di non poter vincere le elezioni. E, davanti a questa furia cieca, anche i morti in mare passano in secondo piano e ci si dimentica di vedere dove stanno i responsabili veri, come lei ha giustamente indicato. I responsabili veri sono i trafficanti di uomini, gli scafisti, sono quelli che vengono pagati decine di migliaia di euro per organizzare questi viaggi illegali, sono quelli che sono partiti dalla Turchia e hanno circumnavigato la Grecia, che è pur sempre Unione Europea, per arrivare qua, mettendo a repentaglio quelle persone e facendole stare in mare una settimana; come ha spiegato lei, sono quelli che, invece di arrivare in un porto in modo sicuro in giornata, hanno tenuto quelle persone di notte in mezzo al mare e che, quando hanno visto poi - questa è la notizia nuova che ci ha dato oggi - le luci delle Forze dell'ordine, con una manovra brusca, hanno causato la tragedia, abbandonando poi la nave e abbandonando quelle persone al loro destino.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). E allora come si fa a non capire dove sta la responsabilità, cari colleghi? La responsabilità sta nell'immigrazione illegale, nella tratta di persone, nello sfruttamento della disperazione altrui e chiudo Presidente (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) .

Possiamo dividerci su come affrontare il tema dell'immigrazione - è legittimo - e oggi il Premier britannico Sunak ci dà un nuovo esempio di regole draconiane che ci fanno capire come anche altri pensano che bloccare le partenze sia il modo migliore per evitare le tragedie e tutelare la legalità. Dividiamoci pure su come affrontare il problema, ma non esiste alcuna battaglia politica che possa permettere di insinuare il dubbio nella popolazione che vi siano uomini in divisa, uomini dello Stato, uomini che rappresentano questo Paese che possano subire l'influenza di qualche politico e mettere l'ordine del politico davanti al proprio dovere di salvare delle vite. Usare questo argomento nella battaglia politica è un danno collaterale che non danneggia la Lega o il centrodestra, ma danneggia il rapporto che c'è tra i cittadini e le istituzioni. Penso che, da questo punto di vista, abbiamo pagato già, negli ultimi anni, un prezzo ben troppo alto. Fermiamoci qui (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia, Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE - Congratulazioni)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldino. Ne ha facoltà.

VITTORIA BALDINO (M5S). Signor Presidente, Ministro, colleghe e colleghi, KR46M0: questo codice racchiude tutta la lacerante tragedia che la mattina di domenica 26 febbraio si è dispiegata sulle spiagge di Cutro, davanti ai nostri occhi. KR sta per Crotone, 46 è il numero del ritrovamento, il resto identifica un corpo senza vita. A Crotone, la quarantaseiesima vittima restituita alla terra dal mare era un bambino che non aveva nemmeno un anno. Oggi, nove giorni dopo, le vittime sono 72. Quello che maggiormente mi ha colpito, indugiando con lo sguardo su quel dispiegamento di bare assiepate nel palasport di Crotone, è il pensiero che probabilmente quelle persone avrebbero potuto essere salvate. È un pensiero che, verosimilmente, si è fatto largo nella testa e nel cuore di ognuno di noi, in ogni cittadino perché, signor Ministro, tra la vita e la morte di quegli uomini, di quelle donne e di quei bambini c'erano soltanto 100 metri. In questi giorni, la risposta balbuziente del Governo su questa tragedia è stata quella di trincerarsi dietro il vittimismo di domande retoriche e di risposte autoassolutorie. Allora, chiariamo subito: il MoVimento 5 Stelle non ritiene che il Governo abbia volontariamente e coscientemente lasciato annegare quelle persone (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Il MoVimento 5 Stelle crede, invece, che il Governo stia facendo di tutto per nascondere responsabilità che ogni giorno si evidenziano in tutta la loro profonda gravità. Ci sono punti oscuri che abbiamo il dovere di chiarire: lo dobbiamo alle vittime e alle loro famiglie, lo dobbiamo all'onorabilità del nostro Paese, lo dobbiamo all'onorabilità dei Corpi della Guardia di Finanza e della Guardia costiera che hanno anni e anni di storia alle spalle di attività di soccorso e salvataggio in mare e che non devono in alcun modo essere lese e minate. E lo dobbiamo ai cittadini crotonesi che si sono catapultati in acqua, armati di sola speranza, nel tentativo di prestare un primo e decisivo soccorso a chi era in balia delle onde (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Vogliamo capire cosa non ha funzionato nella catena di comando, perché quello che è successo quella notte non accada più. Non è vero, Ministro, quello che ho sentito ripetere che non è stato lanciato alcun allarme e che quelle persone non erano nelle condizioni di dover essere salvate, perché c'è la segnalazione di Frontex, che parlava di un'imbarcazione, Ministro, sovraccarica. Lei non l'ha detto. Quella imbarcazione era sovraccarica - ce lo ha detto Frontex - e si dirigeva sulle coste. C'è la segnalazione SAR, diramata ben quattro volte nei giorni precedenti il naufragio a tutte le autorità operanti nel Mar Ionio. C'erano condizioni meteo proibitive, tanto da costringere le motovedette della Guardia di finanza a rientrare a terra.

Allora, Ministro, la domanda è questa e lei non ha risposto, è stato nuovamente reticente: chi ha deciso che quella non dovesse essere un'operazione SAR, ma un'operazione di Polizia (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? Noi sappiamo, e non lo sappiamo né da oggi e né dal 2018, che l'autorità che coordina le operazioni di sorveglianza marittima legate ai flussi migratori è il Ministero dell'Interno, che assume sotto la sua direzione generale la Guardia di finanza e la Guardia costiera, e sappiamo che la Guardia costiera parte solo in caso di soccorso. Lei ha detto che non esistono barriere tra le articolazioni dello Stato. Ministro, con la sua informativa lei non ha dissipato i nostri dubbi, li ha nutriti ancora di più.

Quindi, le chiediamo: perché non si è mossa la Guardia costiera e si è mossa la Guardia di Finanza? Su ordine di chi? E qui, Ministro, veniamo al primo vero nodo politico che questa vicenda evidenzia, perché queste, Ministro, sono domande che non dovremmo rivolgere soltanto a lei, perché è noto, e lo ha detto anche lei, che l'autorità nazionale responsabile dell'esecuzione della Convenzione SAR è il Ministro dei Trasporti, il Ministro Salvini, che ha fortemente voluto e preteso la delega ai porti per poter continuare a spadroneggiare sul tema dell'immigrazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Lei oggi risponde a quest'Aula nella duplice veste di parafulmine politico e di Ministro commissariato. Per questo, al di là delle reticenti giustificazioni che oggi ha espresso a questa Camera, la domanda politicamente più corretta è: dov'è Matteo Salvini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Perché continua a scappare dal Parlamento come un coniglio e a non assumersi le sue responsabilità? Salvini venga a rispondere a queste domande. Altrimenti, se ritiene di rispondere soltanto a se stesso, si guardi allo specchio e si dimetta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ma, Ministro, non saremmo, tuttavia, corretti se ci limitassimo ad accanirci soltanto sugli esecutori di un mediocre Governo di inadeguati.

La strage di Cutro evidenzia, infatti, una chiara responsabilità politica della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha deciso di mimetizzarsi e che ha sentito il bisogno di prendere la parola soltanto per autoassolversi da ogni responsabilità, senza nemmeno degnarsi di andare a guardare con i propri occhi il lascito di questa immane tragedia. Ministro, Presidente, vorrei dire alla Presidente Meloni che oggi, 9 giorni e 72 morti dopo questa ecatombe, non serve che vada a Cutro a fare un CdM spot per pulirsi la coscienza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Signor Ministro, non serve la propaganda. Servono senso dello Stato, senso delle istituzioni, uno spessore civico e morale che Giorgia Meloni, madre, donna e cristiana, semplicemente non ha (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ed è per questo che la visita del Presidente Mattarella ha assunto una valenza profondamente simbolica e umanamente decisiva per tenere unita una comunità nazionale straziata e frastornata dal rumoroso silenzio del suo Presidente del Consiglio. Quindi, a nome del MoVimento 5 Stelle: grazie, Presidente Mattarella, per la sua visita a Crotone e per il suo messaggio che ci spinge a comprendere, Ministro, il perché intere famiglie, persone che non vedono futuro, cercano di lasciare con sofferenza la propria terra per cercare un avvenire altrove - queste sono le parole del Presidente Mattarella -, per avere la possibilità di un futuro altrove.

Queste parole rappresentano per noi un antidoto, ma non potranno mai cancellare il senso di frustrazione, di amarezza, di imbarazzo generato dalle sue parole poche ore dopo il naufragio. Sono parole…

PRESIDENTE. Concluda.

VITTORIA BALDINO (M5S). …che tradiscono la cifra di un Governo che ha ormai smarrito ogni briciolo di umanità, sacrificata sull'altare della propaganda. Presidente, un minuto e concludo, anzi, trenta secondi. Lei ha avuto l'ardire di parlare di senso di responsabilità, facendolo secondo un curioso stratagemma lessicale per cui ha addossato a 72 vittime la responsabilità della loro stessa morte in mare, mentre qui, oggi, davanti agli italiani e a questo Parlamento, sembra non avere il coraggio di assumerne alcuna e, anzi, fugge a gambe levate dalla verità. Ma non deve spiegarci il perché, signor Ministro, è fin troppo chiaro a tutti: lei deve interpretare un ruolo, in questa commedia targata centrodestra, in cui bisogna continuare a dipingere il fenomeno in chiave di puro contrasto, consono alla retorica che deve continuare a brandire bandierine ideologiche, specchio della propria ignoranza.

Quindi, mi dispiace. Mi dispiace, ma dovete una volta per tutte abbandonare la vostra dannatissima narrazione dei porti chiusi e del blocco navale, perché, signori, non funziona (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e questa strage vi ha fatto sbattere il muso contro la vostra propaganda.

Quindi, concludo, signor Presidente, ricordando al Ministro e al Governo che governare è cosa ben più difficile e seria che sparare facili slogan in campagna elettorale. Avete illuso molti elettori facendo credere loro che avevate una ricetta facile: il blocco navale. Con voi, invece, si sta registrando il record degli sbarchi. In Europa non avete ottenuto nulla, non siete nemmeno riusciti a convincere i vostri alleati di Visegrád. Eppure, Meloni qualche giorno fa ha parlato di svolta storica. E allora perché non fate la cosa più giusta? Riconoscere banalmente di essere un Governo di inadeguati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cattaneo. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CATTANEO (FI-PPE). Signor Presidente, signor Ministro, illustri membri del Governo e colleghi parlamentari, avremmo voluto che questa discussione avesse tono e registro differenti, mettesse al centro almeno una lezione di fronte a vittime innocenti, le cui immagini ancora ci straziano e ci interrogano su cosa poter fare di più e di meglio rispetto al passato. Invece, va in scena, da parte delle opposizioni, una strumentalizzazione, volta a provare un'offensiva politica per il solo gusto di chiedere le sue dimissioni, questa settimana, Ministro Piantedosi, così come nelle settimane scorse qualche pretesto per chiedere le dimissioni di questo o quell'altro Ministro.

Non è così che funziona, non è questo che interessa a Forza Italia. E glielo dico da subito, Ministro, lei ha la fiducia del nostro gruppo parlamentare (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). Lei ha chiarito i termini della questione, e la ringraziamo, e vogliamo lavorare per dare un servizio, perché questa non è stata la prima tragedia - e bene ha fatto a ricordarlo a qualche smemorato - ma almeno vorremmo provare a lavorare insieme per provare a immaginare che questa possa essere l'ultima (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE) e a compiere dei passi in avanti perché cose di questo genere non abbiano più a ripetersi.

Anch'io voglio dare un plauso alla generosità del popolo di Calabria, a quelle persone che non hanno esitato a buttarsi in mare, così come voglio ricordare l'impegno di sindaci, funzionari di prefettura (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Non è la prima volta, è da oltre dieci anni che sono l'ultimo anello della catena istituzionale, che prestano servizio quando tutti gli altri si voltano dall'altra parte. E lasciatemi anche ringraziare il governatore della regione, il presidente Occhiuto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), che è stato presente fin dai primi minuti e, come noi di Forza Italia andiamo dicendo sempre, non ha mai fatto mancare il tratto di umanità che, accanto al rigore, deve essere sempre presente nelle nostre azioni. E invece oggi è andata in scena una buona occasione per puntare il dito perfino sulle nostre forze di sicurezza, quando i numeri dicono altro.

Li ha detti lei, li voglio ribadire: nel 2022 nei nostri mari più di 1.000 interventi di law enforcement, dove sono stati recuperati 38.500 migranti, 917 interventi SAR, con 57.000 migranti soccorsi. Numeri inequivocabili che dicono che le Forze dell'ordine ci sono, pattugliano i nostri mari e non si voltano mai dall'altra parte (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Le vite vanno salvate e le vite noi le salviamo. Così come è sbagliato immaginare che, quando c'è un modello sbagliato, è quello di centrodestra e, quando ce n'è uno giusto, è quello di centrosinistra.

Ma davvero qualcuno immagina di poter tornare ai modelli dal 2012 in avanti, quei modelli che facevano sbarcare quasi 200.000 migranti all'anno, per poi buttarli nelle strade delle nostre città (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), voltarsi dall'altra parte, ingrassare organizzazioni malavitose, in molti casi, e lasciare i sindaci da soli con il cerino in mano? Noi, Ministro, ci siamo conosciuti durante queste emergenze. Lei era prefetto a Lodi, io sindaco a Pavia, e conosciamo tutto questo non per sentito dire, ma perché lo abbiamo affrontato in quegli anni.

Quindi, i sindaci non hanno nostalgia di tornare a quel modello. Non ce l'hanno i funzionari di prefettura, ma, soprattutto, gli italiani non hanno voglia di tornare a quel modello (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Allora, dovremmo dare corpo e sostanza all'invito che ha fatto il Presidente della Repubblica dicendo che al cordoglio debbano seguire azioni concrete.

Forza Italia chiede un protagonismo dell'Europa, però non lo facciamo, noi di Forza Italia, oggi per la prima volta in quest'Aula; lo facciamo con un lavoro coerente, a volte impopolare, da anni lavorando nelle istituzioni europee come Forza Italia, come Partito Popolare Europeo.

E oggi lo dice anche il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, rispondendo proprio ad un invito del nostro Ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani. Il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite dice con chiarezza: l'Italia non può farcela da sola (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Allora, vogliamo lavorare in Europa per un ruolo diverso. Anche qui, però, sgombriamo il campo dal gioco delle parti, perché la sinistra si innamora di volta in volta di questo o quel modello; mi ricordo quando indicava la Francia della solidarietà, salvo, poi, vedere la Francia sospendere perfino Schengen al confine con Ventimiglia. Come anche è sbagliato immaginare che un'Europa, che sia una somma di sovranismi e, quindi, di egoismi, possa farci trovare più forti; no, la ricetta è dare una delega politica più forte all'Europa. Serve una politica estera comune, serve una difesa comune, una difesa dei nostri confini che sia comune; basta con la logica dei veti. Chi dice queste cose, da anni, a volte in splendida solitudine? Le diciamo noi di Forza Italia e il presidente Berlusconi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). È questa l'Europa, con queste caratteristiche politiche - solo questa Europa -, che può aiutare il nostro Paese.

Serve, poi, una politica estera più da protagonisti in Europa e noi abbiamo iniziato a lavorare. Non a caso, il Ministro Tajani ha messo al centro due aspetti: i Balcani e il Mediterraneo. Il Mediterraneo, diciamo la verità, non sempre è stato al centro dell'agenda politica, né del nostro Paese, né dell'Europa.

Con incessanti visite istituzionali e incontri bilaterali, abbiamo iniziato un lavoro perché è su quelle coste, dando centralità alla politica del Mediterraneo, che possiamo risolvere la situazione a beneficio dell'Italia e dei nostri cittadini. Serve più cooperazione internazionale, serve quel piano Mattei a cui andiamo a fare riferimento tante e tante volte. Serve - come ripete spesso il presidente Berlusconi - un vero piano Marshall per l'Africa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). Queste sono le iniziative concrete che possono far fare un salto di qualità nella gestione e nel governo di un processo complesso come quello dei flussi migratori.

Poi, dobbiamo organizzare i flussi come un Paese serio, come fanno tutte le grandi potenze internazionali e manifatturiere. Abbiamo bisogno anche di forza lavoro che arrivi da fuori. Allora, organizziamo questi flussi, rendiamoli seri e sicuri e accogliamo coloro che potranno veramente integrarsi attraverso un lavoro vero, sicuro e non attraverso la demagogia e la retorica della sinistra.

Insomma, c'è tanto da fare. Con questo intervento, le rinnoviamo la fiducia, signor Ministro, convinti che troppa speculazione politica sia stata fatta attorno al tema dell'immigrazione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE). A Forza Italia interessa fare un lavoro che sia sempre serio e responsabile: lotta agli scafisti, coinvolgimento dell'Unione europea, accordi con i Paesi di partenza e di transito, spirito umanitario e rispetto delle regole. Su questi presupposti ci troverà sempre. Buon lavoro, signor Ministro (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE, Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rosato. Ne ha facoltà.

ETTORE ROSATO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Le immagini strazianti che abbiamo visto in questi giorni, quelle diffuse e quelle non diffuse, con i racconti dei sopravvissuti, sono figlie di una lunga sequenza di tragedie, sono in me impresse. Quelle donne, quegli uomini, quei bambini: sono bambini, non immigrati, sono sorrisi strappati, non numeri. Penso che, al di là dello scontro politico, qui, in Aula, per tutti sia così, così come l'immagine del Presidente Mattarella davanti alle bare, nel suo silenzio a condividere quel dolore, è l'immagine del raccoglimento e del dolore del nostro Paese, dello strazio che prima di tutti hanno provato i soccorritori, i Carabinieri, i volontari. Immagino il dolore di coloro che oggi hanno trovato il corpo di quella bambina, del sindaco, di coloro che, per primi, hanno gestito questa tragedia, un dolore che vogliamo condividere. Voglio dire grazie, perché nessuno di noi ha un dubbio sulla serietà, la prudenza, l'accuratezza del lavoro che le nostre Forze di Polizia, la Capitaneria di porto e tutti gli operatori mettono nel quotidiano del loro lavoro, sia nel soccorso sia nelle operazioni di polizia.

Però, dopo la commozione e anche per la commozione, alla politica spetta agire. Nel 2015, in una tragedia analoga, una di quelle morti che lei citava, la Presidente Meloni chiedeva le dimissioni del Presidente del Consiglio di allora, il Presidente Renzi. Non saranno mai le richieste di dimissioni delle opposizioni a convincervi, però, una voce la dovete ascoltare: siete al Governo, lavorate per fare il vostro dovere, che è quello di affrontare i problemi, e su questo state facendo male; negativi i risultati, inadeguati gli strumenti, più bandiere elettorali che vere politiche.

Ci conosciamo da anni, Ministro, abbiamo conosciuto il suo senso dello Stato come funzionario. Lei è chiamato adesso ad un ruolo di Governo, ma, la prego, non si lasci trascinare nell'astratta burocratizzazione fredda, disumana e ideologica che qualcuno vorrebbe imporre. Ritrovi, anche nel linguaggio, l'umanità e il rispetto dovuto ad ogni persona umana, proprio per non tradire la ragione di quei princìpi costituzionali e democratici su cui si fondano le istituzioni che lei ha servito per tutta la vita, perché poi c'è il merito e parlano i dati, ne vorrei ricordare anch'io alcuni: dal 1° gennaio al 6 marzo del 2021, ci sono stati 5.683 sbarchi; nello stesso periodo del 2022, 5.629; nello stesso periodo del 2023, 14.639. La vostra politica nemmeno funziona.

Avete buttato via un accordo che il Governo Draghi, con la Ministra Lamorgese, a giugno del 2022, aveva sottoscritto in sede europea e che prevedeva un meccanismo di solidarietà tra gli Stati membri di primo ingresso, in cui era previsto che ci fosse una ridistribuzione, preferibilmente per chi aveva diritto all'asilo, ma non esclusivamente per chi aveva diritto d'asilo, e lo avete buttato via per una sceneggiata che avete fatto, respingendo un paio di navi che dovevano attraccare in Italia.

Le migrazioni ci saranno sempre, lo ha raccontato bene il Presidente Mattarella, e ci sono sempre state: genitori che sognano un futuro diverso per i propri figli, scappando dalla guerra, dalle persecuzioni e dalla fame, generazioni che vedono sui loro cellulari, sui loro iPhone la nostra abbondanza e che preferiscono le briciole dell'abbondanza piuttosto che una speranza senza futuro nella loro terra.

Allora, poiché questi fenomeni bisogna guidarli e bisogna trovare il modo per esercitare le funzioni di Governo nella loro consapevolezza, le domando, Ministro, anche alla luce della sua lunga relazione: ma secondo lei, nella catena di comando, ha funzionato tutto? Potevamo e dovevamo fare di più? Le operazioni di polizia sono sempre importanti, ma sempre e solo dopo la salvaguardia delle persone. E lo dico anche ai colleghi del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle che sono intervenuti, anche con molta passione, su questo punto specifico: è vero che il Ministro dell'Interno era il Ministro Salvini, quando si fecero quelle norme, ma è altrettanto vero che il Presidente del Consiglio era il Presidente Conte, quando si fecero quelle norme (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe). Allora, se c'è qualcosa che non funziona e se si vuole fare una battaglia politica su questo, si portino correttivi, ma si riconosca la verità delle cose.

Andando verso la conclusione, Ministro, cosa ci aspettiamo? Se ci saranno responsabilità, le determinerà la magistratura, ma che cosa ci aspettiamo da questo Governo? Primo: basta alla guerra in Europa e all'Europa solo per agitare una bandiera identitaria su questo tema. Secondo: le vite in mare si salvano e gli scafisti si combattono, mi sembra che, su questo, siamo tutti d'accordo, ma forse bisogna mettere più energie, più risorse e più politica su entrambe le cose. Terzo: Ministro, apprezzo anche gli sforzi in politica estera che si stanno facendo su questo, ma per essere protagonisti in Africa bisogna farlo come Europa (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe). Che si chiami piano Marshall o che si chiami piano Mattei, bisogna essere protagonisti in Europa. Non potrà e non sarà mai un'attività che l'Italia può fare da sola.

Ultimo punto. Al lavoro sui corridoi umanitari, perché, Ministro, fuori dalla retorica – e, su questo, da parte sua e del Governo, non ho mai sentito una consapevolezza più decisa -, l'immigrazione serve all'Italia, serve oggi e servirà domani. Allora, nel prossimo decreto-legge, che avete anticipato a Cutro, fate una cosa saggia, che serve, che è seria: mettete anche norme per dare rapidamente la cittadinanza a chi nasce e cresce in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe). Mostrerete così che non c'è solo ideologia e pregiudizio, ma c'è voglia di intervenire con determinazione e di non trasformare questo dibattito sempre in un'occasione di scontro, nonché di avere la consapevolezza che questo Paese va guidato nella determinazione e nella convinzione che, su questi temi, alzare le bandiere ideologiche - e voi in campagna elettorale le avete sempre alzate - fa male.

Presidente, chiudo con una richiesta che faccio così qui. Quest'Aula fa molti minuti di silenzio, giustamente, per commemorare tanti eventi. Penso che, secondo la sua sensibilità, non possiamo esimerci dal fare un minuto di silenzio anche per ricordare le vittime di Cutro (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fratoianni. Ne ha facoltà.

NICOLA FRATOIANNI (AVS). Grazie, signor Presidente. Colleghe e colleghi, signor Ministro, signori e signore del Governo, quella di Cutro non è una tragedia né un naufragio inevitabile e a confermarcelo, signor Ministro, sono state qui oggi le sue parole. La sua ricostruzione è stata prima un freddo elenco di date e di orari, poi una rivendicazione, perfino caricata, delle vostre scelte e del vostro ruolo.

Signor Ministro, è stato già ricordato - glielo chiedo ancora una volta -, che non solo Frontex, con la sua rilevazione, aveva già indicato, in modo chiaro e difficilmente equivocabile, che quello del caicco era un caso di potenziale distress, ma anche qualora il rilevatore termico e le indicazioni di Frontex non avessero fornito indicazioni sufficienti, di fronte alle sue parole e alla sua ricostruzione, di fronte al fatto che due assetti navali, uno dei quali - le sue parole lo hanno confermato -, addirittura ,potenziato, sono stati costretti a rientrare in porto per le terribili condizioni meteo marine, come avrebbe fatto un caicco, anche qualora non fosse stato sovraffollato, anche qualora fosse stato carico di turisti benestanti, in quelle condizioni a non andare in distress, a non correre un pericolo potenzialmente mortale (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra)?

Allora, signor Ministro, lei non può eludere questa risposta, non può eludere il dovere di dire a questo Parlamento e a questo Paese perché dal suo Ministero e dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, cioè dalla catena di comando, ovunque collocata, non si sia attivato, in quel momento, di fronte al drastico peggioramento delle condizioni meteo marine, la catena dei soccorsi, le CP 300, le navi della Guardia costiera che, come il comandante della Capitaneria di porto e la Guardia costiera hanno ricordato, avrebbero potuto navigare - e lo sappiamo bene - in condizioni meteo marine ben più gravi di quelle che in quella notte hanno provocato la morte di oltre 72 persone ad oggi e, temo, di altre persone ancora imprigionate in un relitto in fondo al mare.

Allora, signor Ministro, quella di Cutro - ripeto - non è una vicenda inevitabile, non è un naufragio inevitabile: è una strage, una strage che poteva essere evitata.

Eppure, vede, in quella strage ci sono molti naufragi: c'è il naufragio di una politica, quella dei porti chiusi, quella degli accordi con la Libia, quella dei blocchi navali sbandierati in campagna elettorale tante e tante volte e ovviamente mai applicati; quella dei decreti che nel 2018, come oggi, rovesciano l'ordine del discorso, rovesciano il mondo, dichiarando guerra a chi si organizza per salvare le vite nell'assenza dell'Europa, dell'Italia e delle istituzioni, che dovrebbero svolgere quel lavoro al posto di chi lo fa organizzandosi autonomamente.

Poi, vede, c'è il naufragio delle parole, il naufragio di una propaganda intera costruita come una vera e propria impresa politica ed elettorale: la costruzione del nemico, la retorica dell'invasione.

Signor Ministro, signori e signore del Governo, eccoli lì i nemici, gli invasori, in fila chiusi dentro delle bare: sono quelli i nemici e gli invasori da cui le politiche di questi anni hanno cercato di difenderci (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

Poi, signor Ministro, c'è anche il naufragio della decenza; sì, della decenza! Abbiamo chiesto in tanti e in tante, noi di Alleanza Verdi e Sinistra, del Partito Democratico, del MoVimento 5 Stelle, nonché i colleghi e le colleghe del Terzo Polo, le sue dimissioni dopo le parole indecenti che ha pronunciato all'indomani della strage. Sì, perché sa, signor Ministro, è indecente prendersela con le vittime, accusare le vittime di essere causa del loro male, prendersela con i padri e con le madri disperati che, in cerca di un futuro migliore per i propri figli, affrontano il rischio e il pericolo che troppo spesso si trasforma in morte, facendo del Mediterraneo centrale il più grande cimitero a cielo aperto del mondo.

Invece, le parole, signor Ministro, andrebbero curate e protette, perché le parole formano il senso comune, costruiscono la percezione e, dunque, orientano i comportamenti. Tuttavia, per fortuna questo Paese - in Calabria, innanzitutto, e poi altrove - ha dimostrato, ancora una volta, la sua capacità di resilienza, di risposta e di reazione anche di fronte all'indecenza della vostra postura.

E, ancora, in questa vicenda c'è il naufragio dell'ipocrisia. Ci ha detto oggi che i sopravvissuti verranno trasferiti in un albergo. Ne siamo felici. C'è voluta, però, la denuncia mossa innanzitutto dalla scelta di un nostro deputato, Francesco Mari, qui accanto a me, di andare lì, dove voi non siete andati, a vedere le condizioni in cui fino a ieri e fino a questa mattina erano confinati i sopravvissuti di quella strage. Bene, vi siete mossi, però ci avete messo un po' troppo tempo. È come la disponibilità immediata che avete dato a questa informativa: ci sono voluti 9 giorni perché l'immediatezza prendesse corpo.

E allora, signor Ministro, occorre dare una risposta non al vostro comportamento e alle vostre scelte ma a una grande questione strutturale da troppo tempo trattata come un'emergenza. Una risposta è ritirare, abolire e cancellare l'indegno e infame decreto contro le organizzazioni non governative, perché di questo si tratta: un decreto che dichiara guerra a chi salva le vite.

Occorre cancellare la Bossi-Fini, come è stato ricordato dal collega Provenzano. Occorre strappare l'accordo con la Libia, smettere di finanziare i mercanti di uomini, quelli di quella cosiddetta Guardia costiera che di giorno indossano i giubbotti di quel corpo e di notte organizzano le tratte illegali su cui troppe morti abbiamo pianto.

Occorre costruire canali legali e magari costruire politiche di cooperazione, in nome di quell'“aiutiamoli a casa loro” e di quel “non partite che verremo a prendervi” traditi dalle scelte concrete; quelle scelte che riducono ogni volta i fondi per la cooperazione e che aumentano quelli per il commercio delle armi, ossia ciò che produce guerre e disperazione; quelle scelte che aumentano le politiche energetiche inquinanti, che producono cambiamento climatico e alimentano la nuova categoria, sempre più grande, dei profughi climatici.

Ho finito, Presidente. L'ultima parola la voglio dedicare non a voi, non a voi del Governo e della maggioranza, ma a noi, tutti e tutte, delle opposizioni. Ho sentito qui oggi parole che ho profondamente condiviso. Dico, però, a tutti e a tutte noi che, quando toccherà ad altri e ad altre governare, le scelte e le parole devono trovare una qualche conseguenza. La legge Bossi-Fini è in vigore in questo Paese da 22 anni. Gli accordi con la Libia non se li è inventati questo Governo!

Allora, per il futuro, ci sia memoria per tutti e tutte, per provare non solo a battersi contro queste politiche, ma per cambiare la ragione di queste politiche e le ragioni che costruiscono le condizioni in cui queste tragedie e queste stragi si riproducono, ogni volta più drammatiche e più dolorose (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lupi. Ne ha facoltà.

MAURIZIO LUPI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signor Presidente. Signor Ministro dell'Interno, siamo alla conclusione del dibattito sulla sua informativa. L'essere alla fine di questo dibattito, dopo aver ascoltato la sua relazione puntuale e autorevole, ci permette, da una parte, di riconfermare la stima e la fiducia del nostro gruppo Noi Moderati a lei, al Governo e al suo operato. Dall'altra parte, invece, ci permette alcune osservazioni, che sono pertinenti a quest'Aula e al luogo del dibattito politico.

La prima osservazione è che - lei ha toccato il tema nella sua ricostruzione - c'è un non detto, un retropensiero, rispetto a tanti interventi che ho ascoltato. Questo retropensiero è sintetizzato da un titolo, di cui mi sono vergognato, che ho letto su un giornale di fronte a questa tragedia immane. Ricordo ai pochi colleghi o ai tanti che mi stanno ascoltando che, nel 2013 - lei lo ha rievocato – io ero Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e ci fu un'altra drammatica, ancor più drammatica, strage, quella di Lampedusa, con oltre 300 morti. Voglio partire da questo non detto e da questa accusa, che voglio rivolgere a tutti noi, proprio per aver vissuto quell'esperienza in prima persona. Il non detto è sintetizzato, cari colleghi, da quel titolo “Strage di Stato”, come se in ogni evento e in ogni tragedia la nostra prima preoccupazione sia dovere ricercare a tutti i costi un colpevole. E, siccome il dramma di questa tragedia riguarda la responsabilità di un Paese e, quindi, la responsabilità di un Governo e un Parlamento, il colpevole deve essere trovato a turno, a seconda di chi in quel momento governa (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

Vorrei richiamare a tutti noi, non la forza doverosa di un dibattito politico anche dai toni accesi o la forza delle idee diverse, ma vorrei richiamare la frase che ho letto sul Corriere della Sera da parte dell'avvocato dei familiari delle vittime. La voglio riportare: “Io difendo questa povera gente in maniera oggettiva, senza pretendere a tutti i costi un colpevole”. Ecco, per la responsabilità che abbiamo, dovremmo recuperare questa oggettività (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), dicendo tutti insieme che non c'è stata una strage di Stato. Infatti, affermare che c'è una strage di Stato vuol dire accusare, innanzitutto, gli uomini e le donne delle istituzioni, che da sempre servono in tutti questi anni con forza e con passione il nostro Paese: lo ha ricordato lei, Ministro dell'Interno, il numero di persone che hanno salvato la Guardia costiera e la Guardia di finanza. Io ho ancora presente quei volti della Guardia costiera, persone che ogni giorno scendono da quelle navi e partono, con qualunque condizione del mare, per salvare le vite. L'oggettività è dire che qui non c'è questa responsabilità. Ci può essere una modalità diversa di affrontare il problema o di dare risposte. Giusto o no, la legge Bossi-Fini o quanto noi avevamo fatto con l'operazione Mare Nostrum e gli accordi con la Libia, lo vedremo, ma l'oggettività è che, ancora una volta, una tragedia come questa ci richiama a comprendere quali siano le dimensioni del fenomeno che abbiamo davanti.

E quali responsabilità abbiamo? In primo luogo, avremmo dovuto essere tutti uniti, senza farci prendere da speculazioni politiche o da strade molto brevi e semplici pensando di prendere il consenso, perché una tragedia come questa interroga le coscienze di tutti. Come hanno fatto il Presidente della Repubblica Mattarella e il Santo Padre e come facciamo ogni giorno noi tutti, avremmo dovuto essere tutti uniti nel dire che il primo elemento di questa oggettività è che bisogna combattere i trafficanti della morte.

Bisogna combatterli ad ogni costo (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE)! Infatti, sfruttano il dramma e le condizioni di questi poveri uomini che scappano dai loro Paesi, non solo per speculare, ma per essere i nuovi moderni trafficanti di esseri umani. Questo è l'elemento primo! Per combattere questi trafficanti di esseri umani, gli scafisti della morte, dobbiamo avere un'unica grande coscienza e dire insieme che Italia e Europa devono fare di più, ancora di più, su questo tema, negli accordi internazionali, con la presenza nei mari, perché questa è la strada che dobbiamo percorrere. Se vogliamo mantenerci sull'oggettività, perdonatemi, la vera responsabilità di tutta la classe politica italiana ed europea negli anni precedenti è di aver abbandonato il continente africano, di aver pensato che l'Africa non fosse il primo grande interlocutore dell'Italia e dell'Europa, che il Mediterraneo non fosse la grande sfida della civiltà, ma che, invece, fosse un continente da abbandonare e da lasciare ad altre culture e visioni della politica internazionale. Oggi, lì c'è la Cina, oggi lì c'è la Russia, oggi lì c'è la Turchia, oggi leggiamo continuamente che un certo esercito Wagner ha 40 accordi con i Paesi africani per la difesa. Tutto questo ci interroga?

Allora, quando la Presidente Meloni o quando Berlusconi o quando noi proponiamo di rilanciare un grande piano Mattei o un grande piano Marshall, vogliamo aprire un confronto qui, in Parlamento, e in Europa (Applausi dei deputati dei gruppi Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE e Fratelli d'Italia)? Cosa vuol dire rilanciare questo tipo di presenza? Come possiamo fare affinché i lager, tra virgolette, presenti nel Nordafrica, non diventino lager, ma diventino accoglienza e opportunità di rilanciare da lì una visione di politica internazionale? L'Italia è sempre stata questo in tutti questi anni, ha sempre avuto questa concezione ed è sempre stata la nostra forza, in Italia e in Europa.

La seconda considerazione ho sentito dire che non c'entra. Invece, credo che oggi un nuovo decreto Flussi, coraggioso, risponda anche alle esigenze del nostro Paese. Mancano 80.000 persone nel turismo come manodopera e oltre 200.000 nel settore dell'edilizia e ho sentito un'associazione come Anceferr avanzare questo tipo di proposta. Un decreto Flussi, che inviti ad entrare nel nostro Paese, per lavorare, essere formati, con condizioni dignitose, è un grande segnale che ni possiamo dare a quelle persone in cerca di una nuova speranza, ma anche al nostro Paese, per rispondere ai suoi obiettivi! Un Governo di centrodestra deve avere il coraggio di farlo! Lo diciamo come Noi Moderati e lo diciamo a tutta la maggioranza, ma anche all'opposizione. Non è una via diversa per distrarre l'attenzione: è una risposta concreta anche a quella domanda e a quel bisogno.

Concludo, Presidente - e mi scusi se ho approfittato del tempo -, con un terzo elemento. Vedo qui alcuni amici presenti e dovremmo portare tutti al nostro ragionamento. Lo ha detto il collega Riccardo Molinari con toni molto accesi, ma i toni accesi non nascondono la verità. Noi facciamo politica. L'articolo 67 della Costituzione ci richiama a questo luogo, il luogo della rappresentanza del Paese, del dibattito e del confronto anche duro. Prendere una scorciatoia diversa, pensare che il dibattito politico si debba trasferire con la supplenza dei magistrati, prima su Cospito e adesso anche su Cutro, è una strada sbagliata. La politica, il dibattito politico, l'assunzione di responsabilità non si fanno con le denunce alla procura della Repubblica o alla magistratura (Applausi dei deputati dei gruppi Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE, Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE), perché ciò vuol dire abdicare al nostro ruolo! La polemica politica e la contestazione politica si fanno in Parlamento. La magistratura farà la sua strada e la Costituzione prevede che le indagini partano, di fronte a un'evidenza di reato; ma essere noi a sollecitare quell'intervento è un segnale di debolezza, non per la maggioranza o per l'opposizione, ma per tutta l'istituzione Parlamento e per quella politica, che noi, come Noi Moderati, siamo orgogliosi di rappresentare (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE), ma insieme a tutti voi, in questo Parlamento! Mai più utilizzare la magistratura, signor Presidente, per lo scontro politico! Ne abbiamo subìto tutti le conseguenze, chi a destra, chi a sinistra e chi al centro (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-+EUROPA). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, Ministro Piantedosi, abbiamo dovuto aspettare 10 giorni per questa informativa urgente. Ebbene, da oggi è emersa non tanto la chiarezza sulla dinamica dei fatti - ormai l'abbiamo tutti molto chiara -, quanto che lei e il suo Governo non avete chiaro quali siano le scelte politiche che, in determinate situazioni, svalutano l'importanza e la priorità delle operazioni di soccorso; questo oggi è emerso.

Intanto, vorrei rispondere, indirettamente, al collega Foti: si chiedeva come mai la sua presenza a Cutro, inizialmente apprezzata, poi ha destato tante disapprovazioni. È evidente il perché; il perché è nelle parole, inqualificabili, che lei ha pronunciato in quell'occasione. Oggi, ha definito vittime innocenti quelle persone morte nel naufragio, ma, nello stesso tempo, ha continuato, nella sua informativa, a trattare le vittime come colpevoli; lei ha citato Kennedy, in quell'occasione, dicendo: non chiedetevi cosa può fare il vostro Paese per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro Paese. Glielo ripetiamo qui, Ministro: cosa può fare un ragazzino di 12 anni afgano, orfano di madre e di padre, come quello che è morto in quel naufragio, per il suo Paese, dove ci sono i talebani? Cosa può fare una famiglia di iraniani che fugge da quel Paese, nelle condizioni in cui è? Forse, potrebbero e dovrebbero almeno sperare che il nostro Paese rispetti la nostra Costituzione, sul valore della vita e sul valore del diritto d'asilo.

Ci ha riproposto la distinzione tra law enforcement, tra operazioni di polizia e di repressione del traffico di esseri umani e operazioni di soccorso e salvataggio, e non si è accorto che è esattamente in questa distinzione che sta la svalutazione dell'intervento di salvataggio, e ha omesso, ha fatto finta di non sapere, quello che, in queste aule parlamentari, nelle aule delle Commissioni, molte volte, la Guardia costiera italiana ci ha ricordato, ed è quello che prevede lo stesso regolamento di Frontex, che non ha responsabilità nel chiedere operazioni di salvataggio, come lei ben sa, ossia che ogni nave di emigranti, di per sé, rappresenta una situazione di pericolo di vita per le condizioni di sovraffollamento, perché non è dotata di sistemi di sicurezza. Purtroppo, lei tutto questo non lo ha detto, eppure lo sa bene. Questa è la gravità della responsabilità politica che lei si assume.

Il Capo dello Stato ha chiesto concretezza nelle risposte: da noi, dal Parlamento, dal sistema delle istituzioni, dalle forze politiche e, ovviamente, dal Governo. A nostro avviso, concretezza significa richiedere il rafforzamento del sistema di sicurezza – e concludo, Presidente -, richiedere, prima di tutto, da parte del nostro Governo, in sede europea, che vi sia una missione di soccorso e salvataggio europea, alla quale contribuiscano tutti i Paesi europei, ma che ci veda in prima fila, per la nostra posizione geografica e per le capacità della nostra Guardia costiera e della nostra Marina! Concretezza significa modificare le norme sugli ingressi legali nel nostro Paese, anche per ricerca di lavoro. Concretezza significa…

PRESIDENTE. Concluda.

RICCARDO MAGI (MISTO-+EUROPA). …approvare una riforma della legge sulla cittadinanza. Nulla di tutto questo abbiamo ascoltato, oggi, da lei, né abbiamo ascoltato alcunché, in questi giorni, dalla Presidenza del Consiglio e dagli altri Ministri (Applausi dei deputati del gruppo Misto-+Europa).

PRESIDENTE. È così esaurita l'informativa urgente.

Saluto, a nome di tutta l'Assemblea, le studentesse e gli studenti dell'Università del Salento, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Sulla tragica morte di due piloti dell'Aeronautica militare a seguito di un incidente aereo nei pressi di Guidonia.

PRESIDENTE. Colleghi, ho appena appreso, dalle agenzie di stampa, della tragica morte di due piloti dell'Aeronautica militare, a seguito di uno scontro tra due velivoli impegnati in una missione addestrativa nei pressi dell'aeroporto militare di Guidonia (L'Assemblea e i membri del Governo si levano in piedi). Esprimo, a nome della Camera, il cordoglio alle famiglie dei due piloti deceduti e all'Aeronautica militare.

Credo che tutta l'Assemblea condivida l'opportunità di un momento di raccoglimento, osservando un minuto di silenzio (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio - Applausi).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 14,55).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di 5 e 20 minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle ore 15,15.

La seduta, sospesa alle 14,55, è ripresa alle 15,20.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ANNA ASCANI

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 462 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 gennaio 2023, n. 3, recante interventi urgenti in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di protezione civile (Approvato dal Senato) (A.C. 930​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 930: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 gennaio 2023, n. 3, recante interventi urgenti in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di protezione civile.

Ricordo che, nella seduta del 6 marzo, si è conclusa la discussione generale e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 930​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

GIANNI LAMPIS , Relatore. Grazie, Presidente. Il parere è contrario sugli emendamenti 1.4 Ilaria Fontana, 1.1 Ilaria Fontana, 1.2 L'Abbate, 1.5 L'Abbate e sull'articolo aggiuntivo 1-bis.02 Ilaria Fontana.

Il parere è, altresì, contrario sugli emendamenti 3.2 Bonelli, 3.1 Ilaria Fontana, sull'articolo aggiuntivo 3-quater.01 Santillo, sugli identici 3-quater.02 Curti e 3-quater.010 Torto, sull'articolo aggiuntivo 3-quater.03 Santillo, sull'emendamento 3-novies.1 Curti, sugli articoli aggiuntivi 3-decies.03 Caso, 3-decies.04 Carotenuto, sull'emendamento 3-undecies.1 Sarracino e sugli articoli aggiuntivi 3-undecies.03 Simiani, 3-undecies.05 De Luca, 3-undecies.01 Di Sanzo, 3-undecies.017 Simiani, 3-undecies.07 Caso, 3-undecies.08 Santillo, 3-undecies.09 Caramiello, 3-undecies.010 L'Abbate, 3-undecies.011 Curti, 3-undecies.014 Morfino, 3-undecies.015 Graziano, 3-undecies.016 De Luca e 3-terdecies.01 Morfino.

Parere contrario anche sugli emendamenti 4.1 Simiani e sugli identici emendamenti 4.2 L'Abbate e 4.3. Bonelli.

Parere contrario, infine, sugli emendamenti 5.1 Curti e 5.2 Curti e sugli identici emendamenti 5.3 Fede e 5.4. Bonelli e sugli articoli aggiuntivi 5-sexies.01 Ferrari e sugli identici 5-sexies.02 Braga e 5-sexies.03. Sportiello.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.4 Ilaria Fontana.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ilaria Fontana. Ne ha facoltà.

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie, Presidente. L'emendamento di cui stiamo parlando si rende necessario, proprio perché il testo, così come è scritto, potrebbe, in qualche modo, ingenerare l'equivoco che la limitazione, che è stata inserita a novembre nel decreto Aiuti-quater, operi anche per interventi su immobili situati nei territori del cratere sismico. Cosa comporterebbe questa modifica, così come è scritta? Si potrebbe pregiudicare la ricostruzione e la rivitalizzazione di questi territori, tenendo conto che, soprattutto nelle aree più interne, sono presenti edifici appartenenti ad un solo proprietario. Ciò comporterebbe lo stop alla ristrutturazione e alla rivitalizzazione del territorio stesso. Così facendo si discriminano coloro che hanno già sofferto e patito i danni. Ricordo a quest'Aula che, vivendo in un cratere sismico, eseguire i lavori e affrontare una ristrutturazione, in un territorio che ha già sofferto a causa di un sisma o di un'alluvione, non è una velleità o una scelta del singolo. Scegliere di rimanerci e di fare i lavori è una vera e propria necessità. Questo emendamento lo abbiamo già presentato in Senato, l'abbiamo presentato in Commissione e lo ripresentiamo in quest'Aula, affinché, in maniera coral, ci sia un passo indietro nel parere contrario e possa essere votato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.4 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.2 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'emendamento 1.5 L'Abbate.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ilaria Fontana. Ne ha facoltà.

ILARIA FONTANA (M5S). Grazie, Presidente. In questo emendamento, parliamo di carbon footprint, che è un'impronta di carbonio, un indicatore che esprime il totale delle emissioni di gas a effetto serra, quindi un criterio per la misurazione dell'impatto ambientale. Con questo emendamento chiediamo che tutte le tre fasi importanti di demolizione, ricostruzione e realizzazione delle opere tengano conto dell'impronta di carbonio. Questo serve anche affinché, quando si parla di ricostruzione e, quindi, di demolizione e, comunque, di realizzazione delle opere, esse siano lineari e coerenti con gli obiettivi che abbiamo al 2030 e al 2050. Ogni volta, purtroppo, mi sorprendo, perché, in realtà, non riesco veramente a capire la visione, e come questa maggioranza e questo Governo vogliano arrivare alla neutralità climatica, visto che misure come questa potrebbero aiutare anche in un contesto di ricostruzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.5 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1-bis.02 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.2 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.1 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 3-quater.01 Santillo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo su questa proposta emendativa per far capire perché è importante votarla favorevolmente.

Questo Governo, con il DL Aiuti quater – lo abbiamo capito tutti ormai -, ha celebrato il funerale di una misura che prevedeva la possibilità per le persone di efficientarsi la casa energeticamente, ma molti forse hanno perso di vista l'obiettivo del miglioramento antisismico. Hai problemi strutturali alla tua casa? Puoi metterla in regola, puoi sistemarla e, se non hai i soldi, puoi avvalerti della cessione del credito. Con il DL Aiuti quater siete intervenuti sul 110 per cento; adesso, con il DL Cessione dei crediti, siete intervenuti sulla possibilità di cessione dei crediti.

Con il DL Aiuti quater, però, avete sancito un criterio di ingiustizia sociale. Qual è? Se una casa unifamiliare ha un reddito familiare fino a 15.000 euro, parametrato per il proprio nucleo familiare, allora può accedere alla misura del superbonus e della cessione dei crediti, mentre, invece, se ha 1 euro in più, non lo può fare. Ma attenzione, perché il problema non è soltanto questo. Il problema è che, se, per caso, quella stessa famiglia, che, per esempio, ha un reddito parametrato di 20.000 euro (quindi, non può accedere al superbonus come unifamiliare), abita in un condominio, allora vi può accedere. Una questione assurda, una disomogeneità assoluta e sconcertante: a parità di reddito, se abito in un condominio e se sono ricco, posso accedere al superbonus e alla cessione dei crediti; se, invece, abito in una villa, non lo posso fare, magari anche se ho un reddito di soli 16.000 euro all'anno. Giudicate voi che cosa avete combinato.

Ma adesso cercavamo di raddrizzare un po' la mira di questa misura. E, allora, diciamo di fare così: almeno le case che ricadono nelle aree interessate da eventi calamitosi, da terremoti, a partire dal 2009 devono essere messe in sicurezza, deve essere accertata la loro vulnerabilità sismica. È importante per i proprietari di queste case avere la possibilità di capire se accedere ad un bonus o meno, o, se non hanno i soldi, di accedere al meccanismo della cessione del credito d'imposta. Altrimenti, mi spiegate come facciamo a chiamare questo provvedimento DL Ricostruzioni, se non diamo la possibilità alle persone di ricostruirsi le case o di mettersi in sicurezza dal punto di vista strutturale?

Per questi motivi, chiedo al Governo di rivedere questo parere. Il tempo c'è per sistemare l'emendamento e tutto il provvedimento. Toglietevi dalla coscienza queste famiglie che abitano nei comuni interessati da eventi calamitosi, a partire dal 2009 (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), altrimenti smettetela di fare il minuto di silenzio e sprecare parole di cordoglio, quando accadono, in questo Paese, terremoti con cui si perdono le vite!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-quater.01 Santillo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo agli identici articoli aggiuntivi 3-quater.02 Curti e 3-quater.010 Torto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, membri del Governo, oggi siamo qui per approvare un decreto per la ricostruzione. Quando si pensa di emanare un decreto sulla ricostruzione, si presuppone che si voglia approvare un decreto a sostegno di chi deve ricostruire qualcosa. In questo senso, va la proposta emendativa che ho presentato sulla ricostruzione del sisma del centro Italia. E fin qui, andrebbe anche tutto bene, se non fosse per il fatto che, mentre si iniziava ad esaminare questo decreto nella giusta sede parlamentare, cioè il Senato, mentre, a palazzo Madama, al Senato, si lavorava ad un provvedimento per aggiustare alcune problematiche sulla ricostruzione, nello stesso tempo, in un altro palazzo, cioè a Palazzo Chigi, il Governo emanava un decreto-legge sul superbonus, con cui - contrariamente a quello che si stava facendo, in quello stesso, momento al Senato - si decideva o, meglio, forse è più corretto, ha deciso di bloccare in modo irreversibile la ricostruzione, andando, di fatto, ad annullare la misura del 110 proprio per i comuni del cratere sismico.

Presidente, di fronte a questo, come possiamo parlare di un decreto per la ricostruzione, oggi in quest'Aula? Allora, dobbiamo tornare alla serietà e dire che questo provvedimento, che contiene a mio avviso anche aspetti importanti, molti dei quali condivisi da tanti parlamentari, anche all'indomani della nomina del nuovo commissario, senatore Castelli, è una proposta di legge che, senza il ripristino del superbonus, non ha senso per quelle comunità. È per questo che non possiamo accettare il parere contrario del Governo su questa proposta emendativa, con cui chiediamo invece di ripristinare il superbonus 110 per cento, per permettere a quelle comunità di continuare nel processo di ricostruzione.

Un'ultima cosa e poi chiudo, Presidente: dobbiamo essere chiari anche nei confronti di quelle comunità. Lo dico perché, in questi giorni, sembra che tutti vogliano risolvere il problema e mi sembra anche assurdo che chi l'ha causato oggi vada in giro in quei territori dicendo che vuole risolvere il problema: si potrebbe obiettare che sarebbe stato sufficiente non causarlo. Ma, a parte questo, sembra che tutti oggi vogliano risolvere il problema per quelle comunità colpite dal sisma ma poi, quando si crea l'opportunità, puntualmente si guarda da un'altra parte.

Allora, dobbiamo chiarirci, una volta per tutte, anche in quest'Aula: se siete d'accordo realmente per il ripristino del superbonus 110 per cento nella sua interezza a favore di quelle comunità, oggi bisogna votare a favore di questa proposta emendativa. Diversamente, smettiamola di andare in quei territori, che si aspettano invece risposte da parte del Governo e da parte di quest'Aula, a raccontare falsità su questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Torto. Ne ha facoltà.

DANIELA TORTO (M5S). Grazie, Presidente. Intanto intervengo per sottoscrivere la proposta emendativa del collega e in dichiarazione di voto sull'articolo aggiuntivo 3-quater.010 a mia prima firma.

Parliamo del decreto Ricostruzione, un provvedimento che si dovrebbe rivolgere al sostegno delle popolazioni più fragili, quelle colpite dagli eventi sismici, che hanno in realtà destabilizzato la vita di questi cittadini. Invece siamo di fronte ad un provvedimento che raggiunge l'apice della contraddittorietà e dell'imbarazzante disastro che questa maggioranza e questo Governo mettono in piedi in tema di superbonus.

Presidente, trovo davvero paradossale che in quest'Aula molti parlamentari abruzzesi, compresa l'onorevole Giorgia Meloni, siano stati intercettati dal sindaco Biondi per essere messi al corrente del fatto che il consiglio comunale de L'Aquila ha dato mandato al sindaco per chiedere lo sblocco dei crediti fiscali per l'attuazione del superbonus proprio nei territori colpiti dal terremoto. Invece, questa maggioranza che cosa fa? Oggi vedremo i voti che verranno restituiti a questo articolo aggiuntivo e vedremo chi darà voce ai cittadini aquilani: il sindaco Biondi ha ricevuto più ascolto dall'allora Presidente Conte, che dalla sua leader di partito, Giorgia Meloni. Infatti, oggi, con il decreto Ricostruzione, questa proposta emendativa, la nostra proposta di sblocco dei crediti per i territori terremotati è stata bocciata, con la promessa però che ci sarà un'apertura, paventata anche dal presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, rispetto ad un possibile ritorno indietro.

Questo conferma che siamo di fronte al Governo della retromarcia, al Governo dell'ennesima giravolta perché, nello stesso decreto con il quale Giorgia Meloni blocca la cessione della circolazione dei crediti, forse ci sarà una riapertura per i territori colpiti dal sisma. Questo lo trovo imbarazzante, degno di una maggioranza vergognosa, in corto circuito, i cui rappresentanti sui territori fanno tutto il contrario di quello che decide la loro Premier e leader di partito, Giorgia Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 3-quater.02 Curti e 3-quater.010 Torto, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-quater.03 Santillo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3-novies.1 Curti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 3-decies.03 Caso.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, signora Presidente. Ci tengo ad illustrare questa proposta emendativa perché forse, visto il parere contrario, non si è capito il suo contenuto. In realtà, questa scaturisce dalla constatazione sul campo - come si suol dire - delle necessità dell'isola di Ischia e dei comuni che sono stati investiti da più tragedie in pochi anni.

Ebbene, si chiede una cosa abbastanza semplice, ossia di dare manforte ai comuni, in particolare a quello di Casamicciola, con un'immissione di personale, perché ne ha bisogno. Chiediamo infatti, con questa proposta emendativa, di andare in deroga ai vincoli assunzionali previsti dalla normativa vigente proprio perché, altrimenti, sarebbe difficile procedere e quindi proponiamo di assumere otto unità all'interno del comune di Casamicciola e due per ognuno dei comuni restanti dell'isola; unità da impiegare a tempo determinato per affrontare l'emergenza che c'è ed è palese.

Serve questa immissione per un motivo chiaro, perché possiamo investire tutte le risorse che vogliamo nella struttura commissariale, ma dobbiamo tener ben presente che poi, alla fine, in diverse azioni è necessario l'intervento degli uffici comunali e in questi uffici comunali ormai i dipendenti si contano sulle dita di una mano. Essi funzionano solo grazie al supporto di tirocinanti dell'università, che tristemente - ripeto: tristemente - portano il precariato anche negli enti pubblici, e questo è vergognoso.

Quindi, invito tutti a cambiare idea e a votare in modo favorevole perché ce n'è bisogno, perché quello che sta succedendo è che, seppur con la struttura commissariale al lavoro, spesso si crea un collo di bottiglia. Chi sa come funzionano i comuni, lo può immaginare: la struttura va avanti, ma poi serve l'azione degli uffici comunali che, con un solo dipendente, massimo due, non riescono a lavorare. Quindi, da qui, di nuovo il mio invito a votare in modo favorevole su questa proposta emendativa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-decies.03 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 3-decies.04 Carotenuto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Carotenuto. Ne ha facoltà.

DARIO CAROTENUTO (M5S). Con questo articolo aggiuntivo, stiamo chiedendo semplicemente di dare la cassa integrazione guadagni in deroga a chi ne potrebbe beneficiare, cioè piccole e piccolissime imprese. È un articolo aggiuntivo che avevamo presentato già nel precedente decreto Ischia (ci era stato dato un mezzo parere favorevole). In questo caso, non si capisce perché, invece, si stia bocciando qualcosa su cui abbiamo trovato anche le coperture.

Sono un po' avvilito da come si sta governando questo Paese in generale. Stamattina, in fase di discussione, abbiamo assistito a uno scaricabarile circa le responsabilità per le morti di Cutro che gridano vendetta, che gridano giustizia, anzi. E adesso stiamo vedendo che si vogliono dare le briciole. Non si sa perché ci sia questo decreto, che non dà niente; praticamente, non contiene niente, o dà comunque pochissimo. Vi invito a riconsiderare il parere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-decies.04 Carotenuto, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Passiamo all'emendamento 3-undecies.1 Sarracino.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Presidente, vorrei intervenire su questo emendamento riguardante i comuni di Casamicciola e Lacco Ameno. Tuttavia, prima di parlare di questo emendamento, sicuramente importante, vorrei fare una riflessione politica su quello che sta succedendo in quest'Aula, perché vedo poca attività o poca vitalità da parte della maggioranza su un tema così importante. Oggi, sul tema della ricostruzione, dovremmo avere tutti maggiore rispetto, ma soprattutto un confronto maturo, che oggi manca. Capisco che la discussione sia arrivata alla Camera, dal Senato, già tutta chiusa, ma abbiamo bisogno di discutere con voi, abbiamo bisogno di confrontarci su questi temi che sono importanti, soprattutto relativi ad un'isola che oggi ha ancora bisogno di risorse, come l'isola di Ischia.

Il tema che è in discussione riguarda soprattutto due comuni che sono stati colpiti nel mese di novembre a Ischia: Lacco Ameno e Casamicciola. Nelle audizioni, sentendo il commissario, ma soprattutto tutte le associazioni di categoria, è emerso che oggi questi due comuni, che sicuramente sono perle che dovranno splendere nel periodo primaverile ed estivo, hanno bisogno di risorse. Ecco perché chiediamo ancora più risorse per questi comuni e per l'isola di Ischia, che oggi ha bisogno di ritrovare il suo splendore, poiché è stata colpita più volte da situazioni sicuramente tragiche (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3-undecies.1 Sarracino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 3-undecies.03 Simiani.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Con questo articolo aggiuntivo, intendiamo proporre gli aiuti per l'isola di Ischia, di cui parlava poco fa il collega Simiani, per una vera ricostruzione a seguito, sia del terremoto sia dell'alluvione. Sono contributi economici per soluzioni abitative e produttive alternative, sostanzialmente per la delocalizzazione, un contributo per la costruzione o per l'acquisto di immobili sostitutivi ai soggetti proprietari di case che oggi sono inagibili, ma anche misure per le sistemazioni temporanee degli aventi titolo e misure di sostegno in campo economico e occupazionale.

Stiamo parlando di aiuti alle attività economiche, ai titolari di attività economiche che hanno subito danni, ai dipendenti delle aziende e ai lavoratori stagionali.

Proponiamo per queste misure una copertura finanziaria nella contabilità speciale incrementata di 160 milioni per l'anno 2023 e di 100 milioni per ciascun anno 2024 e 2025. Autorizziamo anche il commissario straordinario all'utilizzo di queste risorse. Ricordiamo che questa è una richiesta che abbiamo fatto nel decreto precedente e che è stata ignorata, e, allo stesso modo, anche oggi, visto il parere negativo del Governo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.03 Simiani, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 3-undecies.05 De Luca.

Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Con questo emendamento riprendiamo una richiesta che abbiamo formulato nelle settimane scorse che mira a colmare un vuoto, una lacuna enorme presente nell'attuale provvedimento e presente già nel precedente decreto-legge che avete approvato e poi convertito. Chiediamo di prevedere di stanziare le risorse necessarie per consentire ai cittadini e alle famiglie colpite dall'alluvione di poter delocalizzare e di poter ricostruire la propria abitazione in un altro luogo dell'isola o addirittura dell'area metropolitana di Napoli.

È una proposta di assoluto buonsenso. Il problema è che qui da troppe settimane, da mesi manca il buonsenso nel Governo, manca l'attenzione necessaria alla popolazione dell'isola di Ischia, che invece avrebbe necessità di risorse adeguate non solo per la messa in sicurezza del territorio, la mitigazione del rischio, ma anche e soprattutto per avviare le operazioni di ricostruzione che necessitano, lì dove non è possibile ripristinare gli immobili che sono andati distrutti, di un contributo specifico, idoneo, congruo per consentire alle famiglie di poter riprendere e ricostruire il proprio luogo, la propria abitazione familiare in un'altra area adeguata a tal fine. Purtroppo continuiamo a riscontrare un atteggiamento di sordità rispetto alle richieste che arrivano dalla popolazione di Ischia, colpita.

Non ne capiamo le ragioni. I fondi stanziati finora sono assolutamente inadeguati e insufficienti rispetto non alle richieste fatte dal Partito Democratico, ma alle richieste che sono state avanzate dallo stesso commissario.

Allora, chiariteci le ragioni per le quali ritenete di non dover dare seguito a richieste di assoluto buonsenso che mi pare, peraltro, siano condivise anche dalla vostra maggioranza politica, ma che, però, senza la previsione di un'adeguata dotazione finanziaria, si rivelano assolutamente inattuabili ed inefficaci.

Abbiamo bisogno, oggi, di stanziare le risorse necessarie per consentire finalmente il ripristino dello stato dei luoghi, la messa in sicurezza del territorio colpito di Ischia e la ricostruzione dei luoghi che sono andati distrutti. Abbiamo necessità e avete necessità di mettere in campo tutte le misure economiche e finanziarie per aiutare le famiglie colpite; è intollerabile il vostro atteggiamento di disinteresse rispetto a un dramma che ha colpito, il 26 novembre scorso, l'isola e che ancora aspetta risposte adeguate e necessarie dal vostro Governo.

Basta mettere in campo solo decreti che hanno titoli e forma, ma nessuna sostanza e nessun contenuto adeguato, reale, per consentire all'isola di ricostruire i luoghi distrutti e di ripartire e alle famiglie di ricostruire un proprio luogo e una propria abitazione familiare.

Per cui, davvero, vi chiediamo di riconsiderare il parere contrario rispetto a questo articolo aggiuntivo e di dare seguito a una norma che è di assoluto buonsenso e che vi viene richiesta dalle famiglie colpite dell'isola.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo non solo per chiedere l'apposizione della firma, ma anche perché ci tengo molto ad evidenziare un concetto espresso al punto 3 di questo articolo aggiuntivo. Mi riferisco al fatto che questi palazzi, queste case che eventualmente devono avere accesso al contributo, di cui è previsto l'abbattimento, debbano essere muniti di un titolo abilitativo ordinario, oppure conseguire una sanatoria. Quindi, è bene specificare questo termine affinché tutti abbiano contezza del perché votiamo favorevolmente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.05 De Luca, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.01 Di Sanzo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.017 Simiani, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 3-undecies.07 Caso.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Con questa proposta emendativa, portiamo in quest'Aula per l'ennesima volta una necessità che inspiegabilmente non è colta da questo Governo per quanto riguarda la tragedia dell'isola d'Ischia.

Si propone l'istituzione di una zona franca urbana che permetterebbe alle attività commerciali diverse esenzioni, dall'imposta sui redditi all'IRAP, all'IMU e così via, esenzioni che - dovreste saperlo - sono necessarie per far ripartire l'economia di un'isola che è devastata: lo stiamo continuando a dire, ma poi nei fatti si fa poco o nulla. L'istituzione di una zona franca urbana sarebbe normale, perché in genere per altre catastrofi nelle altre zone d'Italia si è fatta.

Sinceramente ora mi vien da dire, tranquillamente: votate contro, colleghi di maggioranza. Il caro Governo ignora questa richiesta: tranquillamente, votate contro, ma almeno si eviti, poi, di andare sull'isola e raccontare che invece queste cose le si vogliono fare. Infatti, se da un lato abbiamo esponenti di partiti di maggioranza che vanno a raccontare ai cittadini di Casamicciola che queste cose le porteranno avanti, io dovrò ritornare a dire loro che assolutamente non è così, perché costantemente, per la terza volta, si vota contro l'istituzione della zona franca urbana che - lo ripeto - dovrebbe essere una cosa naturale, perché in altre zone d'Italia è stata tranquillamente istituita. Quindi, mettiamoci una mano sulla coscienza e votiamo a favore di questo articolo aggiuntivo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.07 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 3-undecies.08 Santillo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Signora Presidente, si continua con emendamenti per l'isola d'Ischia, visto che questo Governo se ne dimentica, e si prova a suggerire qualcosa di semplicissimo che è fondamentale per l'economia dell'isola, ovvero un riconoscimento, un indennizzo per gli ovvi mancati ricavi per le attività commerciali dell'isola.

Vi ricordo che l'isola ha subito in pochi anni sia un terremoto che un'alluvione e vi ricordo che l'economia dell'isola di Ischia è fondata sul commercio e sul turismo. Se continuiamo semplicemente ad ignorare tutto questo, stiamo dicendo ai cittadini dell'isola e ai commercianti dell'isola: non riaprite le vostre attività. Infatti, è questo quello che tranquillamente e facilmente si può vedere andando nel comune di Casamicciola e negli altri. Semplicemente si possono vedere le saracinesche chiuse e semplicemente si può parlare con i commercianti che ti dicono: noi la prossima stagione estiva non la faremo, non la faremo, non riusciremo a sopravvivere.

Quindi, è fondamentale intervenire, ma forse questo voi non lo sapete. Al riguardo, ci tengo a ricordare una cosa che dissi tempo fa in quest'Aula; una cosa secondo me tremenda, ovvero che è assurdo - lo ripeto, è assurdo – che, dopo tutto questo tempo, il Presidente Meloni non si sia degnata di mettere piede nel comune di Casamicciola. È assurdo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.08 Santillo, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.09 Caramiello, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.010 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.011 Curti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Pavanelli. Su cosa, collega?

EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, signora Presidente. Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Prego.

EMMA PAVANELLI (M5S). Vorrei denunciare di nuovo che in quest'Aula ci sono i pianisti (Commenti). Vorrei chiedere, per favore, alla Presidenza di far togliere le schede di chi non è qui presente fisicamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Come l'altra volta, la segnalazione va fatta in modo puntuale. Invito i deputati segretari a osservare cosa accade durante le votazioni, perché naturalmente, come sapete, colleghi, questo non è consentito.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.014 Morfino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.015 Graziano, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 3-undecies.016 De Luca.

Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Questa è un'altra di quelle proposte emendative che in realtà presentiamo per porre rimedio a un'anomalia assoluta che riscontriamo in questo decreto, così come nel precedente provvedimento già approvato dal Governo e dalla maggioranza. Chiediamo semplicemente di esentare i proprietari degli immobili, che sono concessi in locazione ai soggetti, alle famiglie e alle persone danneggiate dagli eventi calamitosi del 26 novembre scorso, dalla corresponsione delle imposte e degli oneri fiscali relativi a questi immobili.

Noi stiamo chiedendo un impegno di solidarietà alle famiglie dell'isola di Ischia e chiederemmo semplicemente al Governo di esentare queste famiglie, che danno prova di accoglienza e di solidarietà, dal pagamento delle imposte e degli oneri fiscali su quegli immobili che sono concessi in locazione. Mi pare una richiesta di assoluto buonsenso, che si affianca ad altre di simile tenore: quelle di esentare i comuni coinvolti dal pagamento della Tari, di avere un rimborso rispetto al mancato introito della Tari per potere continuare a erogare i servizi e una sospensione del pagamento dei mutui MEF.

Nulla di tutto questo è previsto e nulla di tutto questo voi prevedete su nostra richiesta in questo provvedimento, così come nulla è previsto per aiutare le famiglie, i lavoratori e le attività economiche con adeguate misure di sostegno e di ristoro economico, sociale e occupazionale.

Davvero un vuoto assoluto, pericolosissimo e incomprensibile di misure di sostegno e di supporto alla popolazione che è stata colpita da questo dramma e alla quale voi assicurate, sempre solo a parole o a chiacchiere, sostegno e vicinanza, ma nella sostanza non mettete a disposizione nessuna misura economica, sociale, di carattere occupazionale o fiscale necessaria ad aiutarla per potere ripartire e riprendere una normalità nell'isola.

È un vuoto davvero drammatico, al quale vi chiediamo di porre rimedio. Purtroppo, da parte vostra continua un atteggiamento di totale indifferenza incomprensibile, perché, peraltro, le misure che stiamo chiedendo sono già state previste per altri eventi calamitosi simili in altre regioni d'Italia. Allora, non si capisce perché a Ischia non debbano valere le regole, le norme e le misure di sostegno che avete approvato e che sono state negli anni previste, giustamente e correttamente, per altri territori colpiti da eventi calamitosi del genere.

Allora, vi chiediamo davvero un sussulto di orgoglio e anche di attenzione rispetto a una popolazione e a un territorio che non possono essere abbandonati, come voi state facendo in modo assolutamente drammatico e incomprensibile. Date risposte alle richieste che vi stiamo ponendo e sono richieste che vi pone la popolazione di Ischia, i comuni e gli amministratori locali. Non è tollerabile il silenzio, la disattenzione e l'abbandono che state riservando a questo territorio e a questa popolazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Auriemma. Ne ha facoltà.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Presidente, per sottoscrivere e per sottolineare che per questo Governo i cittadini di Ischia sono evidentemente cittadini di serie B (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Saluto il gruppo della pastorale universitaria della diocesi di Trieste, che assiste ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-undecies.016 De Luca, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3-terdecies.01 Morfino, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.1 Simiani, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 4.2 L'Abbate e 4.3 Bonelli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1 Curti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.2 Curti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 5.3 Fede e 5.4 Bonelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5-sexies.01 Ferrari. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. L'emendamento propone il gratuito patrocinio da parte dello Stato per le vittime di eventi emergenziali, che immaginiamo di poter inserire all'interno del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti e per gli orfani per crimini domestici. Si tratta di aggiungere, all'interno di quel Fondo, anche i soggetti che hanno subito un danno in conseguenza degli eventi emergenziali. A copertura di questa proposta, abbiamo individuato una cifra di 1.000.000 di euro per gli anni 2023, 2024 e 2025. Anche su questa proposta di aiuto per tutte le vittime di eventi emergenziali, purtroppo, abbiamo ricevuto risposta negativa, sia dal Governo sia in Commissione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5-sexies.01 Ferrari, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo alla votazione degli identici articoli aggiuntivi 5-sexies.02 Braga e 5-sexies.03 Sportiello. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Lauro. Ne ha facoltà.

CARMEN DI LAURO (M5S). Grazie, Presidente. Il provvedimento si chiama decreto Ricostruzione. Se si chiama così, vuol dire che qualcosa è andato distrutto. Quella che, purtroppo, molto spesso va distrutta è la vita delle persone, vittime di quelle che sono considerate stragi, persone che perdono la casa, i cari e la famiglia. In queste condizioni, è chiaro che ci troviamo a rapportarci con persone con traumi fortissimi e ferite che probabilmente, nel corso della loro vita, non guariranno mai. È quindi fondamentale, in un contesto del genere, tanto drammatico, intervenire con tempestività. Spesso ci sono psicologi, che, in maniera volontaria, intervengono e danno aiuto e supporto a queste persone, ma non può essere sempre tutto in mano a volontari: deve esserci anche un servizio strutturale che intervenga puntualmente in situazioni del genere. Attualmente, in Italia non abbiamo un vero e proprio servizio di psicologia dell'emergenza e, almeno con questo Fondo, noi chiediamo che si possa intervenire in situazioni così gravi e che ci possa essere un supporto di tipo psicologico, sociale ed educativo anche per i minori coinvolti. L'emendamento comporta una spesa di 2 milioni di euro per le casse dello Stato, una cifra assolutamente più che ragionevole e, quindi, inviterei il Governo davvero a rifletterci (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 5-sexies.02 Braga e 5-sexies.03 Sportiello, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 930​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

L'onorevole Soumahoro ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/930/1. Onorevoli colleghi, se dovete uscire, vi chiederei di farlo in silenzio, per consentire all'onorevole Soumahoro di svolgere il suo intervento. Onorevole, deve premere il microfono.

ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). Onorevole Presidente, onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, l'importanza di una politica di prevenzione, in relazione ai temi del consumo del suolo e del dissesto… Aspetto.

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, consentiamo al collega di svolgere l'intervento. Prego, onorevole.

ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). L'importanza di una politica di prevenzione, in relazione ai temi del consumo del suolo e del dissesto idrogeologico, legata anche alle conseguenze della crisi climatica, assume un ruolo fondamentale e crescente in materia di sostenibilità ambientale e di pianificazione urbana. Infatti, secondo l'Ispra, oltre 7 milioni di italiani vivono in zone a rischio di frana o alluvione. In particolare, 1.028.000 abitanti sono a rischio frane e oltre 6.000.000 di abitanti a rischio alluvione. Oltre il 16,6 per cento del territorio nazionale è classificato a maggior pericolosità, con 7.275.000 comuni interessati dal fenomeno. L'Italia risulta essere il Paese europeo maggiormente interessato da fenomeni franosi, con circa i due terzi delle frane censite in Europa. Presidente, preferisco aspettare.

PRESIDENTE. Colleghi, dobbiamo mettere in condizione il collega di svolgere il suo intervento. Non si riesce proprio a sentire la voce. Se volete uscire, uscite. Altrimenti, restate senza parlare, Prego, collega, vada avanti.

ABOUBAKAR SOUMAHORO (MISTO). È una questione di rispetto nei confronti di quest'Aula, che rappresentiamo tutti e tutte, soprattutto tutte e tutti. Il fenomeno della degradazione del suolo del nostro Paese è dovuto a numerosi fattori, spesso interconnessi tra loro; tra questi, ricordiamo la cementificazione, l'abusivismo edilizio, la deforestazione, l'abbandono dei territori, l'alterazione dei corsi d'acqua, la mancanza o la scarsa manutenzione del suolo. È una situazione che necessita la messa in campo di soluzioni in un'ottica di prevenzione. Tra le principali soluzioni per ridurre le cause del dissesto idrogeologico vi sono alcuni interventi, come la riforestazione delle aree boschive, il controllo dello sviluppo urbano, la pulizia e la manutenzione dei corsi d'acqua, gli interventi di consolidamento del terreno, dove necessario. Particolare importanza assume anche la possibilità di adottare politiche che, contrastando il fenomeno dell'abbandono dei terreni e, quindi, dell'improduttività degli stessi, riconoscano la grande importanza dell'agricoltura come strumento di manutenzione dei terreni.

Occorre valorizzare il mondo agricolo, in un'ottica di sostenibilità e di miglioramento ecologico. A tal riguardo, il PNRR prevede una serie di interventi per la riduzione del rischio idrogeologico. Per ridurre gli interventi di emergenza, sempre più necessari a causa delle frequenti calamità, è necessario intervenire in via preventiva, attraverso un ampio programma di prevenzione. Tra le priorità del Piano, vi è la semplificazione e l'accelerazione delle procedure per l'attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico. Per questo, reputo indispensabile che questo ordine del giorno sia accolto favorevolmente da parte del Governo e chiedo anche che sia messo in votazione.

PRESIDENTE. La deputata Latini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/930/12.

GIORGIA LATINI (LEGA). Grazie, Presidente. Sarò brevissima. Con quest' ordine del giorno, volevo ringraziare il Governo, perché, attraverso questo decreto Sisma, finalmente, si è apportata una deroga importante al numero minimo delle classi nell'area del cratere. Presidente, senza questa deroga, che tutti i sindaci del territorio chiedono da anni, purtroppo le classi non si possono formare in questi piccoli borghi, che, dopo il sisma, hanno sofferto lo spopolamento.

Quindi, attraverso quest'ordine del giorno, si chiede un'interpretazione estensiva e una chiara precisazione sul fatto che questo provvedimento deve essere esteso a tutte le istituzioni scolastiche dell'area del cratere e non solo alle scuole inagibili, perché, ad oggi - considerato che il sisma è del 2016 e del 2017 -, tante scuole sono state ricostruite o stanno in fase di ricostruzione con i fondi sisma e con i fondi del PNRR. Le scuole non possono rimanere vuote. Sappiamo che la scuola è un presidio fondamentale per far ritornare le famiglie in questi luoghi. Pertanto anche in Commissione cultura, scienza e istruzione, in cui ero la relatrice del provvedimento, quando abbiamo affrontato questo tema, abbiamo dato parere favorevole a questa interpretazione estensiva, affinché vi fosse questa deroga in tutte le scuole del cratere.

Quindi, ringrazio intanto il Governo per aver trovato alcune risorse e, soprattutto, perché questo intervento è strutturale. Non parliamo di un anno, ma di quasi di 6 anni, dal momento che queste risorse arrivano a coprire la necessità di assumere più insegnanti e più personale ATA fino al 2029 da parte dei dirigenti dell'ufficio regionale scolastico. Si tratta, dunque, di un intervento molto importante, che mai nessun Governo, dopo tanti anni di richieste, era riuscito a mettere in atto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Poiché è arrivata una serie di ordini del giorno, chiederei una sospensione perlomeno di 15 minuti.

PRESIDENTE. Allora, a questo punto, sospendiamo la seduta, che riprenderà alle 16,50, con il parere e poi con le votazioni sugli ordini del giorno.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 16,35, è ripresa alle 16,50.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Avviso che l'ordine del giorno Zinzi n. 9/930/11 è stato ritirato. Invito la rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Sull'ordine del giorno n. 9/930/1 Soumahoro il parere è favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/930/2 Manzi il parere è favorevole con riformulazione “a valutare l'opportunità (…), nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”. L'ordine del giorno n. 9/930/3 Ricciardi è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/930/4 Curti vi è parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità (…), nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica” L'ordine del giorno n. 9/930/5 De Luca è accolto come raccomandazione. L'ordine del giorno n. 9/930/6 Simiani è accolto come raccomandazione. Sull'ordine del giorno n. 9/930/7 Morfino, si esprime parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…)”. Sull'ordine del giorno n. 9/930/8 Caso il parere è contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/930/9 Torto il parere è favorevole, con la seguente riformulazione: “incentivi fiscali di cui al comma 8-ter, primo periodo, dell'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34”. Sull'ordine del giorno n. 9/930/10 L'Abbate si esprime parere contrario.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/930/11 Zinzi è stato ritirato.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. No, l'ordine del giorno n. 9/930/11 Zinzi non è ritirato.

PRESIDENTE. A noi risulta ritirato; l'ordine del giorno n. 9/930/11 Zinzi è stato ritirato. C'è stato un errore? Qualcuno del gruppo della Lega ci segnala se c'è stato un errore? Era l'ordine del giorno n. 9/930/11 Zinzi o il n. 9/930/13 Bof da ritirare? Onorevole Ziello? Quindi c'è stato un errore: a questo punto, l'ordine del giorno n. 9/930/11 Zinzi rimane.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sull'ordine del giorno n. 9/930/11 Zinzi vi è parere favorevole con la riformulazione: “nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/930/12 Latini vi è parere favorevole con riformulazione “nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/930/13 Bof è dunque ritirato.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. L'ordine del giorno n. 9/930/14 Baldelli è accolto come raccomandazione.

PRESIDENTE. A questo punto, passiamo alle votazioni. Ordine del giorno n. 9/930/1 Soumahoro, parere favorevole, procediamo. Ordine del giorno n. 9/930/2 Manzi, parere favorevole con riformulazione; accetta la riformulazione, onorevole Manzi?

IRENE MANZI (PD-IDP). Accetto la riformulazione del Governo. Spiace soltanto che non sia stato accolto l'analogo emendamento che il gruppo del Partito Democratico aveva presentato, proprio su questa importante questione.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/930/3 Ricciardi è accolto come raccomandazione; va bene la raccomandazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/930/4 Curti, parere favorevole con riformulazione. Onorevole Curti?

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Gentilmente, si può riascoltare la riformulazione?

PRESIDENTE. Se il Governo può rileggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/930/4 Curti.

GIUSEPPINA CASTIELLO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

“a valutare l'opportunità (…), nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica”.

PRESIDENTE. Onorevole Curti? Accetta. L'ordine del giorno n. 9/930/5 De Luca è accolto come raccomandazione; va bene la raccomandazione, onorevole De Luca? Sì. L'ordine del giorno n. 9/930/6 Simiani è accolto come raccomandazione; va bene, onorevole Simiani? Sì Sull'ordine del giorno n. 9/930/7 Morfino vi è parere favorevole con riformulazione. Prego, onorevole Morfino.

DANIELA MORFINO (M5S). Accetto la riformulazione e chiedo che sia messo al voto.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/930/7 Morfino, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 35).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/930/8 Caso, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno, così come con i nostri emendamenti e con gli altri ordini del giorno, abbiamo provato a dare un senso a questo atto, a dargli un po' di sostanza, perché nei fatti è chiaro che è un atto abbastanza vuoto. C'è poco, troppo poco. Tuttavia, anche in questo caso, come in passato, avete bocciato quasi tutte le nostre proposte. Il gruppo MoVimento 5 Stelle ed io abbiamo provato nuovamente ad avanzare soluzioni per l'isola d'Ischia, soluzioni che avete ignorato nel precedente decreto, quello dedicato proprio all'isola, e che continuate ad ignorare con questo. Si tratta di soluzioni che, in realtà, sarebbero necessarie, di soluzioni che darebbero dignità al popolo ischitano, popolo che è distrutto, lo ricordo ancora una volta, a causa della terribile, recente alluvione e del terremoto ma, soprattutto, è mortificato dal fatto che da questo Governo, alla fine, è arrivata poco più di un'elemosina, al momento. È mortificato anche da quello che è accaduto all'indomani della tragedia dell'alluvione, quando diverse forze politiche, non solo di maggioranza, anziché piangere i morti hanno iniziato a puntare il dito verso i cittadini dell'isola, gli abusivi e verso altre forze politiche. A Ischia ci sono tornato proprio la settimana scorsa e, ovviamente, ho trovato un popolo in difficoltà, un tessuto sociale letteralmente lacerato ma, soprattutto, sfiduciato. Se andate a fare un giro sull'isola, quello che potete vedere è che per strada ci sono ancora i massi caduti dalla montagna, enormi massi, ci sono attività commerciali ormai sventrate, ci sono ancora case diroccate a causa del vecchio sisma, neanche dell'alluvione, e c'è ancora il segno evidente del fango un po' ovunque. Ho incontrato le istituzioni ma, soprattutto, i commercianti e gli imprenditori e ho parlato con i dirigenti scolastici, i genitori e ho avuto anche modo di vedere gli alunni, i troppi alunni costretti in condizioni difficili. La struttura commissariale si sta adoperando, certamente, sta lavorando ma è chiaro e palese a tutti, o almeno a chi si degna di andare sull'isola, che c'è bisogno di ulteriori sforzi. È necessario - lo dicevo prima - intervenire con maggiore personale nei comuni, in particolare a Casamicciola, dove c'è veramente un forte bisogno, dove gli uffici sono oberati e involontariamente diventano il collo di bottiglia per diverse operazioni. Sono uffici in cui il personale si conta sulle dita di una sola mano e che vanno avanti con il lavoro di tirocinanti dell'università. È una vergogna che anche nella pubblica amministrazione, negli enti comunali e negli enti pubblici si vada avanti con un lavoro precario e provvisorio, è una vergogna che accada proprio negli enti pubblici ed è necessario, invece, iniziare a dare veramente ossigeno, è necessario aiutare le attività commerciali. Questo è ciò che, di nuovo, vi stiamo proponendo con questo ordine del giorno, ovvero l'istituzione di una zona franca urbana. Non diteci che non si può fare, lo si fa un po' ovunque in Italia, dove c'è necessità, tranne, a quanto pare, nell'isola d'Ischia.

Ma questo lo sapete bene perché in realtà questa proposta è stata avanzata anche da colleghi di maggioranza, nel decreto Ischia e di nuovo in questo decreto, salvo poi ritirarla all'ultimo momento. Però, le cose vanno raccontate perbene e ci sarebbe quasi da ridere se non stessimo parlando di una tragedia. Mentre sull'isola, insieme ai commercianti e ai cittadini, parlavamo della necessità di questa zona franca urbana, alcuni mi dicevano: onorevole, in realtà questa proposta sta andando avanti e sarà presentata dal senatore di maggioranza Cantalamessa.

PRESIDENTE. Collega, dovrebbe avviarsi alla conclusione.

ANTONIO CASO (M5S). Arrivo alla conclusione, Presidente. Insomma, anche nel caso di Ischia si continuano a raccontare menzogne e non lo fate neanche bene. Quindi, vi invito a votare, questa volta in modo favorevole, su questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Volevo sottoscrivere e intervenire a favore dell'ordine del giorno del collega Caso e di tutti gli ordini del giorno che si stanno occupando del problema di Ischia. A parte il sentimento che si è avuto dal punto di vista mediatico e i primi soccorsi, oggettivamente parlando l'isola di Ischia sta scomparendo dal radar del Governo. Vorrei dirvi che oggi il quotidiano della Campania, di Napoli, titola che c'è il 40 per cento in meno di richieste per l'isola per il periodo di Pasqua, che, generalmente, fa registrare il tutto esaurito, mentre per il territorio campano e le altre isole e anche per la città di Napoli c'è il tutto esaurito. La preoccupazione è che non stiamo lavorando per dare un contributo concreto all'isola. Voglio soltanto farvi un esempio: il Commissario Legnini sta facendo una battaglia per ottenere il dragaggio rapido del porto di Casamicciola. Se il porto di Casamicciola non sarà riaperto entro il mese di maggio, infatti, non solo si avranno problemi di viabilità per mare - è anche il porto tramite il quale si spostavano i rifiuti dall'isola alla terraferma - ma avremo un grandissimo problema per l'afflusso turistico. Rispetto a questo, mi sembra che si stia ragionando in questi termini: dimentichiamoci e lasciamo andare. Tutti i colleghi che sono intervenuti - da ultimo con questo ordine del giorno il collega Caso ma anche il collega De Luca - stanno sottolineando un problema, cioè che noi non stiamo aiutando concretamente e materialmente gli abitanti, non stiamo sostenendo il rilancio turistico dell'isola, non stiamo mettendo in sicurezza il territorio ischitano e non stiamo risolvendo i problemi strutturali dell'isola, per permetterle di camminare da sola. Quello ischitano è un popolo orgoglioso, si è sempre rialzato da solo. In questa occasione, in cui è stato proclamato in tutti i modi possibili e immaginabili il sostegno, l'aiuto ci si sta dimenticando totalmente dell'isola di Ischia, immaginando che possa scomparire dal radar. Non è così e quindi invito, tramite la sua persona, il Governo a riflettere attentamente sul fatto che tutti gli ordini del giorno e gli emendamenti che sono stati presentati sono in sostegno e sono anche finalizzati a spingere il Governo a fare di più e meglio. La nostra non è una critica a priori, è una critica costruttiva perché, se si è tentato di fare qualcosa, i risultati raggiunti sono modesti o molto modesti e i colleghi, anche della maggioranza, che conoscono l'isola e che la frequentano sanno benissimo che sto parlando, al di là degli schieramenti, di qualcosa di reale, cioè che si sta perdendo di vista l'obiettivo finale che era quello di permettere agli ischitani di rilanciare, con i dovuti interventi la stagione turistica, agli alberghi di riaprire, ai cittadini colpiti di poter rientrare nelle loro abitazioni o di avere alternative, di mettere in sicurezza e abbattere finalmente alcune mostruosità e abusi che stanno sull'isola. Nessuno di questi risultati è stato raggiunto o si sta per raggiungere. E questa è una preoccupazione che il Governo non può evitare di tenere assolutamente presente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/930/8 Caso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Sull'ordine del giorno n. 9/930/9 Torto c'è un parere favorevole con riformulazione. Accetta la riformulazione, collega?

DANIELA TORTO (M5S). Presidente, sì, l'accetto, ma chiedo che sia messo al voto e vorrei spendere due parole in merito a questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto può intervenire.

DANIELA TORTO (M5S). Grazie. Non avevo contezza di possedere un potere, quello del convincimento immediato, perché siamo di fronte a un ordine del giorno che tratta lo stesso tema bocciato da questa maggioranza circa 15 minuti fa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi sono contenta di avere acquisito questo dono ultraterreno, ma tutto questo ci conferma che siamo di fronte a dei colleghi completamente allo sbaraglio, allo sbando, che non sanno più che fare sul tema superbonus, tanto che dalle agenzie di stampa - collega, lei che si dibatte e si dimena - ci è stato reso noto che, come Fratelli d'Italia, avete addirittura chiesto lo sblocco della circolazione dei crediti e dello sconto in fattura per il superbonus al decreto Cessioni. Cioè, il vostro Governo blocca la circolazione dei crediti e voi, nello stesso decreto, chiedete lo sblocco. Ci siete o ci fate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Fatecelo sapere, perché veramente avete mandato alla rovina un settore! Li state prendendo in giro e, soprattutto, avete tolto la credibilità allo Stato. Colpa vostra (Commenti)! Prendetene atto e chiedete scusa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Colleghi, vi ricordo che dovete rivolgervi alla Presidenza.

Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/930/9 Torto, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/930/10 L'Abbate, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Sull'ordine del giorno n. 9/930/11 Zinzi, il parere è favorevole con riformulazione. Accetta la riformulazione? Sì. Aveva chiesto di intervenire l'onorevole De Luca, ma essendo stata accettata la riformulazione, non possiamo, a meno che non si proceda al voto, ma non mi pare. Sull'ordine del giorno n. 9/930/12 Latini, il parere è favorevole con riformulazione: la accetta.

L'ordine del giorno n. 9/930/13 Bof è stato ritirato.

L'ordine del giorno n. 9/930/14 Baldelli è accolto come raccomandazione. Onorevole Baldelli?

ANTONIO BALDELLI (FDI). Accolgo.

PRESIDENTE. È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 930​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pino Bicchielli. Ne ha facoltà.

PINO BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, signori del Governo, dopo ogni evento sismico calamitoso che ha colpito il nostro territorio c'è un messaggio, un grido che le popolazioni e i territori fanno pervenire quasi in automatico alle istituzioni e agli organi di stampa: non lasciateci soli. Chi subisce sulla propria pelle la perdita della propria abitazione, dei propri beni e, nei casi peggiori, anche di persone care, prima di ogni altra cosa ha paura di vivere in solitudine quella tragedia. Il segreto della buona politica risiede proprio nel non lasciare inascoltato questo grido di dolore, anche e soprattutto quando telecamere e media spengono i riflettori. Non solo. È proprio in questi casi che la politica è chiamata a riprendere la sua vocazione originaria, trasformando anche le emergenze in opportunità per i territori. È accaduto in occasione della pandemia, a seguito della quale sono stati stanziati i fondi previsti dal PNRR. Lo deve essere anche per ogni evento calamitoso che colpisce il nostro territorio nazionale.

Il decreto oggi in discussione in quest'Aula va esattamente in questa direzione, volendo perseguire essenzialmente un unico grande obiettivo: premere sull'acceleratore e dare nuova linfa al processo di rilancio delle aree colpite dai sismi. Comprendo bene, signor Presidente, quanto vuota sia diventata la parola rilancio, soprattutto quando giunge alle orecchie di quei territori che hanno subito ritardi e inefficienze nei vari processi di ricostruzione; quando giunge alle orecchie di quei commercianti che, a causa dello spopolamento accelerato dagli eventi calamitosi, sono stati costretti a chiudere definitivamente la saracinesca della propria attività; quando giunge alle orecchie degli anziani di quei territori, costretti in alcuni casi ad abbandonare affetti e riferimenti di una vita intera; quando giunge alle orecchie di chi ha perso il lavoro o di quegli amministratori che si trovano costretti a preoccuparsi più della burocrazia e del rischio di processi giudiziari inutili, che dei reali bisogni dei propri cittadini. Ecco perché, quando si parla di rilancio, signor Presidente, specie se si fa riferimento a territori feriti, non lo si può far mai a cuore leggero. Troppe illusioni si sono tramutate in delusioni. È tempo di invertire la rotta.

Proprio per ciò, questo decreto ha come oggetto principale provvedimenti che puntano alla concretezza, che vogliono essere segno di un'attenzione vera per molti di questi territori, grazie alla semplificazione delle procedure, alla stabilizzazione del personale e ad una nuova governance sulla materia, giusto per citare le misure più importanti. Non buttiamo a mare quanto fatto finora, ma integriamolo con misure volte a semplificare le procedure e snellire i processi per ottenere risultati concreti ed efficaci nel minor tempo possibile. In poche parole: continuità, tempestività, semplificazione ed efficacia. Tutto questo per affrontare quella che è la vera emergenza dell'emergenza, ovvero l'impoverimento umano e socioeconomico di questi territori, nella maggior parte dei casi già pesantemente provati dalla crisi economica. Penso all'Abruzzo, penso alle Marche, all'Umbria, all'intero centro Italia, penso all'isola di Ischia. Sono gli stessi territori già segnati da quelle fratture territoriali che solcano storicamente il nostro Paese, non solo nord e sud, ma soprattutto fra costa e aree interne, tra isole e terraferma, tra insediamenti diffusi e grandi agglomerati urbani: divari che oggi siamo chiamati a tramutare in opportunità. Questa è la lotta chiara e netta che questo Governo e la maggioranza che lo sostiene hanno inteso imprimere sin da subito su questo tema. I provvedimenti assunti a seguito dei tragici eventi ad Ischia e nelle Marche ne sono una dimostrazione.

In questo senso, signor Presidente, il nostro gruppo, Noi Moderati, intende supportare ogni azione e intervento che vanno nella direzione tracciata, come dimostra anche la nostra proposta, di cui sono primo firmatario, di istituire una Commissione sul dissesto idrogeologico e sulla prevenzione del rischio sismico. Su tale aspetto, i fondi previsti dal PNRR rappresentano una immane opportunità, che non deve essere in alcun modo persa. Sarebbe una dura e forse in alcuni casi definitiva sconfitta per zone tanto importanti e ricche di storia, quanto caratterizzate da sempre da fragilità di natura diversa.

Non vorrei, signor Presidente, che fra qualche anno si corresse il rischio di non dover più affrontare i problemi relativi a quei territori semplicemente perché non c'è più nessuno di cui prendersi cura, perché ha vinto la necessità di spostarsi altrove, piuttosto che investire nel Paese in cui si è nati e cresciuti. Signor Presidente e onorevoli colleghi, siamo tutti ben consapevoli che, quando c'è da affrontare direttamente nell'immediato un'emergenza, il nostro Paese ha dato sempre una risposta eccezionale, tanto da diventare un modello seguito e invidiato in tutto il mondo ed è questo stesso modello che ora deve diventare la linea guida per la gestione di ogni evento calamitoso e soprattutto della gestione successiva alle emergenze. Lo dobbiamo a chi ha sofferto, lo dobbiamo a chi ha pagato con la vita e lo dobbiamo a chi, ogni giorno, lavora con coraggio per non perdere la speranza di vedere risorgere il proprio territorio. Per tutte queste ragioni, annuncio il voto favorevole del gruppo dei Noi Moderati al presente decreto (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE e di deputati di Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie signor Presidente. Noi pensiamo che in quest'Aula e nel Parlamento intero non ci sia assolutamente la consapevolezza di quello che sta accadendo, non solo nel nostro Paese, ma nel nostro pianeta. Affrontiamo questa discussione come se ci trovassimo di fronte a eventi imprevedibili che dipendono dal destino e su cui giustamente dobbiamo dare una risposta. Purtroppo, quest'Aula, questa maggioranza e questo Governo, ancora una volta, danno una risposta emergenziale a segnali chiari che ormai anche la comunità scientifica da tempo ci indica, quali l'aumento della frequenza degli eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici, quindi alluvioni, inondazioni, dissesto idrogeologico e frane, a cui si associa anche il comportamento da parte delle amministrazioni locali - ma anche della politica a livello nazionale -, che non hanno avuto cura del territorio. La parola “cura” è ormai scomparsa, insieme alla capacità di curare e quindi anche di amare. Vedete, negli ultimi nove anni, il Governo italiano ha speso quasi 14 miliardi di euro in fondi assegnati per affrontare le emergenze legate agli eventi meteorologici estremi. Sono cifre enormi, eppure ci rassegniamo - anzi vi rassegnate, perché sull'emergenza poi si costruisce anche un business - ad affrontare l'emergenza dilapidando soldi pubblici, quando il tema della prevenzione sarebbe un elemento fondamentale per costruire un'Italia migliore. Mentre parlo, il fiume Adige è quasi in secca, mentre parlo, il fiume Po ha raggiunto nei mesi invernali i punti più bassi, dal punto di vista del livello idrometrico - ci troviamo di fronte a una situazione grave -, mentre parlo, il 90 per cento delle piste da sci, dove le persone vanno a sciare, sono tutte innevate in modo artificiale, ripeto: il 90 per cento. C'è una situazione di una gravità estrema. Qualcuno si chiederà in quest'Aula che cosa c'entra tutto ciò con Ischia o con quello che è accaduto nelle Marche, ma chi pensa questo evidentemente dovrebbe capire meglio che è necessario affrontare in maniera più strutturale, più complessiva e più globale problemi che necessitano di provvedimenti strutturali, esattamente il contrario di quello che state facendo. Scusatemi colleghi e colleghe se vi disturberò parlando di politica energetica e di rete. Vi chiederete cosa c'entra la politica energetica con gli eventi meteorologici estremi. Mi dispiace: parlerò di politica energetica e in quest'Aula vi spiegherò - dati alla mano, dati ufficiali del MiSE -, attraverso i dati del bilancio del gas, come, ad esempio sul tema dell'infrastrutturazione energetica del nostro Paese, si sia costruita una falsa emergenza per realizzare infrastrutture che sono state calate in maniera autoritaria sui territori, come ad esempio a Piombino. Vi spiego il perché.

Il bilancio del gas del 2022, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo economico, si è chiuso così: abbiamo avuto una quantità pari a 3,5 miliardi di metri cubi di gas estratti nel nostro Paese, più una quantità importata pari a 72 miliardi di metri cubi lordi, e quindi quasi 76 miliardi di metri cubi nella nostra disponibilità. Non dimenticate questo dato: 76 miliardi di metri cubi nella nostra disponibilità. Abbiamo esportato all'estero 4,7 miliardi di metri cubi di gas. I nostri impianti di rigassificazione - se qualcuno non lo sapesse, ne abbiamo tre - viaggiano a una capacità di rigassificazione in piena emergenza al 60, 70 per cento. Questo che significa? Noi abbiamo avuto un consumo interno lordo di 68 miliardi di metri cubi di gas. Tutti questi dati insieme cosa dimostrano? Dimostrano non quello che sta per dire il sottoscritto, ma quello che l'ex Premier, Mario Draghi, il 21 ottobre, all'uscita dal Consiglio europeo sull'energia a Bruxelles, affermò: “L'Italia non ha un problema legato alle forniture di gas, ovvero alle quantità, ma ha un problema legato ai prezzi”.

Aveva ragione il Premier Draghi, però c'era un problema, ossia che l'allora Ministro Cingolani e l'attuale Ministro Pichetto Fratin sono andati a raccontare, ad esempio alla comunità di Piombino, che quella infrastruttura era necessaria perché garantiva il problema dell'emergenza. Non è una infrastruttura ancora attiva, eppure noi oggi, con questo bilancio del gas del MiSE, dimostriamo chiaramente che si è costruita in maniera scientifica un'emergenza per calare quelle infrastrutture, per trasformare - veniamo al dunque - il nostro Paese in un hub del gas e far dipendere il nostro Paese per i prossimi trent'anni dalle fonti fossili, quelle che sono responsabili del riscaldamento climatico, quelle che alimentano gli eventi meteorologici estremi.

Addirittura, questo Governo vorrebbe realizzare ulteriori tre rigassificatori al Sud e raddoppiare la rete adriatica del gas.

Capite che le vostre sono politiche ostili al clima, invece che politiche amiche del clima. State costruendo una prospettiva che costringe il nostro Paese a essere dipendente dalle fonti fossili e quindi a essere ancora ulteriormente responsabile, facendo pagare un prezzo a comunità, come quella di Piombino, che sono state - lasciatemelo dire - ingiustamente criminalizzate, quando si pensava che non volessero dare il loro contributo, mentre in realtà si stava costruendo la strategia per fare dell'Italia l'hub del gas, non l'hub delle rinnovabili.

Noi, che siamo il Paese del sole, con 60 gigawatt di energia, potremmo liberarci dalla dipendenza di 20 miliardi di metri cubi. Tutto ciò non si fa perché c'è una ragione precisa.

I terremotati di Ischia, gli alluvionati delle Marche, le 13 vittime, ad esempio, dello scioglimento del ghiacciaio della Marmorata, di quel drammatico evento che già abbiamo dimenticato: francamente ormai dobbiamo fare i conti ogni anno con eventi di questo genere.

Allora, capite che questa è una strategia che non può assolutamente vederci d'accordo. In quest'Aula parleremo sicuramente nelle prossime ore, domani, non so quando, ma ad horas anche della questione legata alla direttiva europea sulle case green. Questa è una maggioranza che sta costruendo, anche con la capacità di alcuni mezzi di informazione, una politica del terrore sul tema del cambiamento climatico, che sta cercando di mettere paura ai cittadini e alle cittadine, come se mettere in campo le politiche sul clima oggi fosse un elemento ostile ai cittadini. Invece la realtà è esattamente il contrario, ovvero le politiche sul clima sono elementi che vanno in soccorso di una generazione che non guarda al futuro.

Vedete quello che sta succedendo sull'auto elettrica. E vi spiego qui un altro inganno, su cui in maniera scientifica questa maggioranza sta compiendo un boicottaggio. Pichetto Fratin è andato il 27 di ottobre a dire “sì” al Piano Fit for 55, poi ci ha ripensato e arrivo al dunque. Parlano di carburanti sintetici, biocarburanti. Sapete chi è che produce i carburanti sintetici? È l'ENI. Sapete chi è che produce biocarburanti? È l'ENI. Sapete come si producono i biocarburanti? Con milioni di ettari. E dove li andiamo a prendere milioni di ettari? ENI l'ha trovata la soluzione: va in Congo, va in Africa, un'altra forma di colonialismo ai danni di quelle popolazioni (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra), a cui noi andiamo a chiedere “dateci biocarburanti, perché a noi i suoli agricoli servono per produrre il cibo”.

Tutte queste politiche sono chiare, e rispetto a questo provvedimento - e concludo - noi ci asterremo, perché chiaramente ci sono questioni importanti, ma non è più possibile che, rispetto alle questioni dell'emergenza legata agli eventi meteorologici estremi, al cambiamento climatico, non ci sia un'inversione di tendenza. Anzi, noi dobbiamo essere qui, in quest'Aula, a ricordare e a contrapporci - scusate se uso questo termine - a una maggioranza che ci vuole portare nel passato. Su questo noi non siamo assolutamente d'accordo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sottanelli. Ne ha facoltà.

GIULIO CESARE SOTTANELLI (A-IV-RE). Presidente, onorevoli colleghi, membri del Governo, voglio iniziare il mio intervento affermando che il gruppo di Azione-Italia Viva voterà a favore del provvedimento oggi all'esame dell'Aula in quanto, oltre ad aumentare i fondi destinati alla Protezione civile, tenta di intervenire sulla semplificazione delle procedure per dare risposte a tutte quelle problematiche dei cittadini vittime dei terremoti del Centro Italia.

Questo decreto segue la strada percorsa già precedentemente da ogni altro Governo, che da quasi 15 anni interviene per ristrutturare e migliorare un quadro legislativo non pronto a rispondere alle necessità che terremoti e altre calamità naturali causano, intervenendo su ricostruzione, smaltimento delle macerie, assunzioni del personale tecnico, recupero della quotidianità dell'economia locale.

Non si può essere contrari a provvedimenti che vanno a migliorare le procedure, a destinare fondi a quelle zone e a quei cittadini colpiti da eventi di tale gravità, ed è per questo che il gruppo di Azione-Italia Viva voterà a favore di tale provvedimento.

Siamo favorevoli a tutte quelle misure di tipo fiscale che favoriscono l'anticipazione di pagamento dell'IVA per le imprese e per le ricostruzioni degli immobili anche da parte dei privati.

Il gruppo di Azione-Italia Viva ha lavorato anche al Senato per migliorare questo provvedimento, e riteniamo particolarmente rilevante la misura che consentirà la continuità scolastica proprio nei piccoli comuni del cratere, derogando il numero minimo di alunni presenti nelle classi, in modo da dare garanzia alle scuole di continuare la loro attività su quel territorio, cercando di bloccare lo spopolamento di quelle aree interne.

Oltre a questo, abbiamo lavorato sull'emendamento della collega senatrice Fregolent del nostro gruppo, che conferma il prolungamento dei contratti di lavoro a tempo determinato del personale in forza agli uffici per la ricostruzione del cratere del sisma 2016. In coerenza con quanto detto fin dal primo giorno di questa legislatura, noi del Terzo Polo, il nostro gruppo ha deciso di portare avanti un'opposizione per, e non un'opposizione contro, al fine di garantire all'Italia le migliori risposte possibili ai veri problemi che attanagliano lo sviluppo del nostro Paese. Mi riferisco alla burocrazia, alla sanità, all'istruzione, punti al centro del nostro programma del Terzo Polo.

Per questo motivo siamo amareggiati dalla presenza nei banchi dell'opposizione di chi, pur di apparire alternativo a questo Esecutivo, si astiene dal votare un provvedimento che dà fondi e risposte ai cittadini de L'Aquila e del Centro Italia.

Basta, infatti, ricordare che nella città de L'Aquila, a distanza di 14 anni dal terremoto che costò la vita a 304 persone e distrusse la quotidianità di tutta un'intera comunità, gli interventi per la ricostruzione ammontano a poco più del 50 per cento, mentre nel restante Centro Italia colpito dai terremoti del 2016, a distanza di 7 anni, esistono interi centri storici dove la ricostruzione non è ancora partita. Ovviamente, è inverosimile credere di poter continuare a reagire con provvedimenti straordinari ad eventi catastrofici che, come la cronaca ci conferma, stanno diventando sempre più ordinari, anche e soprattutto a causa dell'acuirsi degli effetti dei cambiamenti climatici.

Pertanto, facciamo una richiesta a questo Governo, affinché si inizi a lavorare e si porti a conclusione un codice della ricostruzione, che, facendo tesoro delle esperienze vissute, delle tante, troppe, purtroppo, esperienze vissute, renda il nostro sistema pronto a rispondere a eventi di questo tipo. Su questo tema, il Terzo Polo sarà sempre pronto, dall'opposizione, a collaborare. Oltre a creare procedure ben chiare, lo Stato ha bisogno di creare un sistema di garanzie e di coperture che tutelino il nostro Paese dai danni economici derivanti dalle calamità naturali.

Nel corso della XVII legislatura, ho presentato una proposta di legge che andava proprio in questo senso. Quindi, Presidente, voglio confermare il voto favorevole da parte del gruppo di Azione-Italia Viva su tale provvedimento, ricordando però all'Esecutivo la necessità di intervenire su procedure di monitoraggio e prevenzione che permetteranno nel futuro di salvare vite umane e restituire la quotidianità persa e la speranza alle persone colpite da calamità (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Nevi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE NEVI (FI-PPE). Presidente, colleghi, signora Sottosegretario, per quanto riguarda Forza Italia. Chiaramente. Annuncio il voto favorevole su questo intervento legislativo, cui diamo una grande importanza, perché mancavano cose che erano rimaste fuori dalla legge di bilancio. Ne abbiamo discusso, le abbiamo approfondite lungamente, anche con il nuovo commissario alla ricostruzione, senatore Castelli, e oggi, dopo un iter molto serio, come ha giustamente detto anche il collega di Italia Viva, con grande onestà intellettuale, dopo un percorso serio al Senato siamo riusciti a costruire un testo su cui c'è, tra l'altro, una larga convergenza del Parlamento, dal momento che, come abbiamo appena sentito, c'è il voto a favore di Italia Viva e l'astensione degli altri gruppi di minoranza.

Penso che non abbiamo finito, certamente. Le zone terremotate - sono umbro, e, quindi, so bene di che cosa stiamo parlando - hanno bisogno di cure quotidiane, hanno bisogno della massima attenzione, perché stiamo parlando del più grande cantiere del Centro Italia, che si trova in zone difficili, in zone di montagna, in zone dove c'è il pericolo di un lento spopolamento e di un progressivo depauperamento di una zona meravigliosa del nostro Paese, che è anche la culla delle nostre radici cristiane. Non voglio parlare ulteriormente dell'importanza di città come Norcia, che è universalmente conosciuta come la capitale dell'Europa grazie alla presenza della Basilica di San Benedetto da Norcia.

Ci sono norme importanti, soprattutto per quanto riguarda il personale. Conosciamo bene le difficoltà dei comuni e degli uffici speciali della ricostruzione, collegate soprattutto alla vicenda del personale.

Con questo atto, cerchiamo di dare una risposta seria a una questione centrale. Chiunque abbia a che fare con i sindaci, può ascoltare il loro grido di dolore, perché, per fare le cose, servono persone, progettisti, tecnici, uffici nel pieno delle funzioni. Spesso, si tratta di piccolissimi comuni, soprattutto nelle parti più interne dell'Italia centrale, delle Marche, dell'Umbria e della regione Lazio. Si tratta di strutture che non reggono a un impatto di quel tipo, a una tale mole di lavoro. Quindi - è già stato ribadito -, cerchiamo di dare una risposta molto importante in questo senso.

Tuttavia, ci sono anche altre importanti norme che evitano lo spopolamento, evitano la fuga delle persone e, soprattutto, dei bambini, degli adolescenti, dei giovani che sono il futuro di quelle comunità. Quindi, plaudiamo soprattutto all'intervento per la deroga sul numero degli studenti nelle classi delle scuole di quei luoghi. Se vanno via i giovani, i ragazzi, i bambini, chiaramente, vanno via anche le famiglie e si perde il futuro. Ci vuole un primo intervento su questo, un intervento centrale, cardine, per evitare lo spopolamento, che è il vero rischio.

C'è una norma molto importante sul rimborso dell'IVA alle imprese. Questo ci consentirà di far sopravvivere tante piccole imprese artigianali che, in quei posti, possono rialzare la testa e cercare di sopravvivere, perché, purtroppo, dal terremoto sono state colpite anche queste imprese.

Inoltre, vi è una norma importante sulla solidarietà che prevede che il 30 per cento delle assunzioni sia riservato ai parenti delle vittime. È una piccola cosa, certo, ma molto importante, anche per dare un segno di attenzione e di vicinanza a quelle famiglie che, oltre ad aver perso tutto dal punto di vista economico, hanno perso anche gli affetti e che, quindi, forse, sono indotte ad andare via, a fuggire dai luoghi che ricordano drammi personali.

Si interviene su altre cose importanti, come la governance. C'è una norma che ritengo assolutamente necessaria per quanto riguarda i poteri sostitutivi per i commissari ad acta con cui si facilita il loro lavoro. Ci sono semplificazioni, agevolazioni procedurali, insieme a maggiori poteri commissariali, perché, a volte, sono necessari per far procedere le cose in un certo senso. Serve un'assunzione di responsabilità, serve che vi sia la possibilità di snellire tutta la filiera decisoria. Ecco, anche questa è un'altra cosa molto importante.

È chiaro, c'è molto da fare. Da parte di qualche collega della sinistra sento dire che siamo indietro, che siamo in una situazione di impasse. Ecco, vorrei ricordare che questa maggioranza è al Governo da qualche mese e che questo è il terzo provvedimento importante che facciamo per le zone terremotate. La stessa Giorgia Meloni è intervenuta in occasione dell'insediamento per la fiducia e ha voluto ricordare le condizioni di quanti, da 7 anni, cercano di vedersi riconosciuto il diritto a rientrare nelle proprie abitazioni e a far ripartire le proprie attività economiche.

Questo impegno è stato sviluppato dal Governo, a partire dal decreto n. 176 del 2022, per poi proseguire con la legge di bilancio, che ora facciamo finta non esista. Tuttavia, quello che è stato fatto, anche grazie all'apporto delle proposte delle opposizioni, nella legge di bilancio è, a detta di tutti gli osservatori, anche indipendenti, una cosa di fondamentale importanza. Quindi, questo è un decreto che va a completare un lavoro che questo Governo e questa maggioranza, insieme a tutte le forze politiche responsabili di questo Parlamento, stanno portando avanti per cercare di recuperare i ritardi, questi sì, che ci sono stati, senza stare qui adesso a rivangare le responsabilità, le vicende di cui - per chi come me faceva parte di questa Camera anche nella passata legislatura - abbiamo discusso lungamente. Penso che oggi abbiamo fatto un buon lavoro. Ha fatto bene il Governo a non mettere la fiducia; abbiamo un canovaccio e un metodo per continuare a lavorare.

Spero sempre - e qui chiudo, Presidente - che, sulla ricostruzione, vi sia maggiore unità di intenti tra tutte le forze politiche, perché quelle popolazioni hanno bisogno di unità, determinazione e anche della vicinanza di tutte le forze politiche che compongono l'arco parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fede. Ne ha facoltà.

GIORGIO FEDE (M5S). Presidente e onorevoli colleghi, parto dalle ultime parole di chi mi ha preceduto. Parlare di unione, di buona volontà, di impegno sulla ricostruzione, oggi, è veramente una cosa imbarazzante e lo dico senza vergogna, anzi, convintamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Lo dico perché oggi stiamo parlando del decreto Ricostruzione. Ci sono centinaia di migliaia di persone che aspettavano questo provvedimento per trovare un ulteriore slancio da parte di chi si era definito pronto a risolvere i problemi nazionali e, oggi, tutto vediamo meno che questo. Lo dico facendo delle similitudini con l'argomento con cui abbiamo iniziato la seduta dell'Aula, ossia l'evento degli immigrati in Calabria.

Qui, parliamo di una popolazione di quattro regioni, Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, parliamo di 600.000 persone, questa è la popolazione del cratere sismico, di comuni interni, di 140 comuni che vivono problematiche di complessità abitativa, di complessità sociale, aree interne che vivono anche loro il fenomeno dello spopolamento e della migrazione e che si aspettavano da questo provvedimento una risposta concreta. Questa risposta, oggi, non c'è, perché, quando vediamo questo fascicolo, che oggi andiamo a discutere, parliamo del nulla -scusatemi, ma lo devo ammettere -, perché è un Governo che va avanti senza propulsione, facendo riferimento a termini nautici, con l'abbrivio di una misura, come quella del superbonus, a cui è stata messa un'ancora per fermarla, perché è una misura che ha un brand politico. L'unica colpa di questa misura, che ha tanti benefici, enunciati, affermati e confermati da tutti, ha una difficoltà: ha un brand politico che le impone lo stop politico di un Governo che non ha idee e non ha proposte.

Lo ribadiamo qui; oggi, abbiamo visto tutti i parlamentari presenti in quest'Aula che sono stati eletti in queste regioni, ne cito uno per tutti, il più famoso, Presidente, proprio la Meloni, ahimè, eletta in Abruzzo. Queste regioni non hanno avuto risposte da questo provvedimento. Tutti si aspettavano un'accelerazione per far ripartire la ricostruzione e questo era stato detto per anni dagli stessi parlamentari, qui dentro, nelle varie coalizioni succedutesi, anche tecniche, che facevano parte di questo percorso e che credevano in questa misura. Allora, questa misura è stata spazzata. Ci credevano e una risposta era stata promessa a questi elettori, ahimè, ingannati in Abruzzo, quando nel 2019 il governatore Marsilio avanzato fatto una proposta differente, poi, in Umbria, Tesei, nel 2019, nelle Marche, Acquaroli, nel 2020; adesso, nel Lazio, Rocca, nel 2023; è stato nominato un commissario straordinario, vicino a questa forza politica, Castelli, senatore; per risolvere doveva conoscere. Quindi, tutto si può dire meno che non c'è una congiunzione, anche politica, in tutte le varie strutture. Per quanto riguarda i sindaci, l'ultimo è il sindaco de L'Aquila che ha proposto una delibera in consiglio per sostenere e supportare il superbonus, il super sismabonus 110 per cento.

Alcune proposte emendative sono state presentate da parlamentari della maggioranza che, poi, imbarazzati, hanno ritirato, perché il Governo ha preso una scelta differente. In ultimo, oggi, mentre si stava votando contro su tutti gli emendamenti, compresi quelli nostri, che non abbiamo fatto mai mancare in termini di proposte, la domanda, Presidente, qual è? Cosa è successo? Contemporaneamente esce fuori che, forse, in Commissione finanze verrà presentato un emendamento dall'onorevole De Bertoldi che andrà a riproporre cessioni dei crediti e sostegno alle abitazioni monofamiliari. Ma come: qui li state bocciando e state già parlando di ripresentarli domani un'altra volta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Ma questo teatrino quando finisce? La domanda è questa, Presidente: questo teatrino quando finisce?

Ma si può veramente continuare a fare politica sulle spalle degli elettori? Credo che veramente questa cosa non sia più accettabile. È veramente una cosa che non comprendiamo, perché sono stati ritirati gli emendamenti, sono stati bocciati quelli proposti con fare propositivo dai 5 Stelle e dalle forze che hanno ancora a cuore quei territori, promossi e approvati ordini del giorno generici, ma qual è il fine? Non è che stiamo arrivando alla sceneggiata che abbiamo visto con il reddito di cittadinanza, per cui una misura, poiché aveva un brand, viene cambiata di nome, chiamata MIA, guarda caso, proprio per attribuire una paternità specifica, riducendola nei soldi, nel tempo e nei numeri? Allora, quella è la proposta che viene fatta? Peggiore della precedente? Ma davvero vogliamo scherzare?

Presidente, penso che siamo veramente in una fase bassissima e, per fortuna, non abbiamo sentito le stesse parole sui migranti, quelle per cui i migranti non devono partire - perché questa è la soluzione di Piantedosi -, cioè non partono i migranti, si annulla anche dal vocabolario la parola “migrazione” e il problema è risolto. Magari, fra poco, diranno che i terremotati non devono vivere nelle aree a rischio sisma (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché il 44 per cento delle aree italiane è a rischio sisma e, quando parliamo di terremoti in queste aree, di cui oggi dibattiamo e proponiamo in maniera così assurda queste soluzioni, ricordo che ce ne sono stati molti, avvenuti nel 1979, nel 1997, nel 2009 e nel 2016, solamente per citare alcuni eventi. Dunque, negli ultimi 30-40 anni ne abbiamo avuti uno ogni 10 anni.

Allora, noi che cosa dicevamo? Ogni volta si utilizza la parola “riparare” che non ha significato. Invece, noi dicevamo “prevenire”. Prevenire vuol dire garantire sicurezza, perché ci sono stati 290 morti: come nel mare, anche nei nostri territori. Forse serviva una prevenzione da fare prima, se solo qualcuno avesse avuto capacità e coraggio, come il MoVimento 5 Stelle, di fare proposte innovative. Allora, prevenire voleva dire non riparare i danni, ma rendere le case migliori dal punto di vista sismico, migliorare la loro resistenza, la loro qualità, nonché l'ecosostenibilità e le condizioni energetiche. Queste proposte stavano in questa azione che stavamo portando avanti e che è stata interrotta, in maniera scellerata, dal Governo Meloni. Queste cose non sono ammissibili!

Per cui, cosa dobbiamo dire? Dobbiamo aspettare un altro provvedimento che non sia il decreto Ricostruzione, perché più opportuno di questo che cosa c'era? Più attuale di questo, che cosa ci sarebbe stato da fare? Allora “no”, l'ennesimo “no” di un Governo che non sa fare proposte. Noi non abbiamo visto, in sei mesi, una proposta in quest'Aula. L'unica azione è stata quella di smontare e fare polemica. L'opposizione è finita e bisogna governare la Nazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). C'è gente che chiede soluzioni e risposte. Ci sono imprese, cittadini che dormono nelle SAE in questo periodo, case di lamiera, con il freddo e con la neve e aspettano una soluzione. L'aspettano ancora a L'Aquila. Il Governo Berlusconi propose le new town nel 2009. Ancora parliamo di ricostruzione e non si prendono provvedimenti concreti.

Allora, basta con questo teatrino. Abbiamo dato tutto il contributo possibile, perché siamo una forza responsabile. Lo voglio ricordare: siamo una forza responsabile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Non facciamo polemiche, non viviamo di consenso elettorale, ma di proposte concrete, quelle che qui dentro non ci sono, e la vergogna dovrebbe passare per tutti i parlamentari, i 62 eletti, in tutti gli schieramenti, di Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria, nonché i 36 della Campania, perché si parla anche di Ischia e si parla del dissesto.

SIMONE BILLI (LEGA). Vergogna!

GIORGIO FEDE (M5S). Vergogna! Bravo, perché questa è la parola che non conoscete, questa è la parola che non sentite. Presidente, questo è il modo - e lo dico a lei, correttamente - con cui ci troviamo a lavorare qui dentro.

Abbiamo provato vergogna prima sulla gestione della vicenda - ma le modalità le stabiliranno altre forze - e oggi proviamo vergogna e ringrazio il collega che mi ha dato questo supporto, perché le parole sono importanti e noi prendiamo tutti i supporti e gli spunti. Quindi, è fondamentale: grazie, collega. “Vergogna” è la parola corretta e mi stava sfuggendo di mano. Noi viviamo tutto con passione e con soluzioni. Quindi, questa modalità non è più accettabile.

Però, dobbiamo dire una cosa. Mentre si auspicava, nel salvataggio in mare, un supporto in grado di salvare le persone, con una corda e un giubbino di salvataggio, qui è stato smontato il giubbino di salvataggio, rappresentato dal superbonus, dal super sismabonus e dall'ecobonus. È rimasta la corda. Noi non negheremo certamente la corda, che non so come potrà essere utile a 600.000 persone. Per cui, concludendo, Presidente, sicuramente il voto contrario che avremmo voluto esprimere non lo esprimeremo, per responsabilità, ma ci limiteremo a una responsabile astensione, perché in questo caso chiaramente il Governo non ha messo la fiducia, probabilmente anche per i problemi che hanno internamente alle loro forze.

Io dichiaro, quindi, per il MoVimento 5 Stelle, il voto di astensione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montemagni. Ne ha facoltà.

ELISA MONTEMAGNI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il decreto-legge che ci apprestiamo a votare fa seguito a quello esaminato poco tempo fa in seguito agli straordinari eventi meteorologici che hanno colpito l'isola di Ischia. Il Governo ha ampliato il contenuto del decreto anche agli eventi calamitosi degli ultimi anni e, in particolare, ai terremoti. Si tratta di dare supporto alle popolazioni che vivono ancora disagi e difficoltà, nonostante i 14 anni trascorsi dal terremoto de L'Aquila del 2009 e i circa 6 anni dal terremoto del Centro Italia del 2016. Mi risulta che l'opposizione in questi anni sia stata anche al Governo, proprio quell'opposizione che oggi si lamenta di quello che fa questa maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Il Governo, già con la legge di bilancio per il 2023, ha dimostrato attenzione e sensibilità per le popolazioni colpite dalle calamità naturali, inserendo nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri un apposito titolo, con misure in materia di sismi e alluvioni. La nomina del commissario Castelli, sia come commissario ad acta per l'utilizzo dei fondi stanziati dal Piano complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza, sia come commissario straordinario per la ricostruzione, siamo sicuri che darà un impulso vigoroso per la ricostruzione delle aree terremotate del Centro Italia. L'abbattimento della burocrazia, alla pari di quanto già previsto per l'attuazione del PNRR, attraverso l'incremento dei poteri commissariali per le procedure connesse all'affidamento e all'esecuzione dei contratti pubblici relativi alla ricostruzione dell'Abruzzo e del Centro Italia, snellisce e velocizza la ricostruzione delle opere. È quello che noi abbiamo detto in campagna elettorale e che stiamo mantenendo con i fatti: cercare di sburocratizzare e velocizzare i procedimenti che diano risposte a quei territori che da troppo tempo le attendono (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Anche l'edilizia privata viene molto agevolata, sia per l'estensione della SCIA a una serie di ulteriori interventi di costruzione sia per il riconoscimento dell'inagibilità pregressa ad alcuni edifici sia per le anticipazioni sull'IVA delle imprese a valere sulla contabilità speciale sia, ancora, per l'ampliamento degli interventi ammessi a contributo a ulteriori interventi di adeguamento igienico-sanitario, energetico, antincendio e di eliminazione delle barriere architettoniche.

Per garantire la velocizzazione della ricostruzione è necessario l'efficientamento dell'azione amministrativa. Infatti, uno dei punti premianti del decreto è l'intervento del Governo in materia di contratti di lavoro e la possibilità per i comuni di assumere con contratti a tempo indeterminato dei precari che già lavorano nelle aree terremotate di Abruzzo, del Centro Italia, della provincia di Campobasso, in Emilia, in Lombardia, in Veneto e presso gli enti parco nazionali, nonché nell'isola di Ischia.

Altri interventi sono previsti per favorire la ripresa delle attività economiche, come il potenziamento degli investimenti a favore delle imprese ricadenti nelle aree colpite dagli eventi sismici.

Il nostro gruppo è particolarmente soddisfatto dell'emendamento approvato dal Senato che consente fino al 2029 la regolare prosecuzione delle attività didattiche, con la deroga al numero minimo e massimo di alunni per classe nelle scuole di ogni ordine e grado situate nei territori terremotati delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, nonché nei comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno nell'isola d'Ischia, colpiti dall'evento sismico del 21 agosto 2017.

Il decreto rifinanzia anche, con ulteriori 10 milioni di euro per il 2023, il Fondo regionale di Protezione civile e il Fondo per i contenziosi connessi a sentenze esecutive relative a calamità o cedimenti, presso il Ministero dell'Interno, con 1.320.000 euro per il triennio 2023-2025. Infine, si prevede la proroga al 31 dicembre 2024 della durata dei contratti a tempo determinato di personale assunto dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano, dal Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri e dai soggetti attuatori per l'accelerazione e l'attuazione degli investimenti concernenti il contrasto al dissesto idrogeologico, compresi quelli finanziabili tra le linee di azione della tutela del territorio nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Detto questo, teniamo a ribadire che è il terzo provvedimento, dopo il decreto Ischia e dopo la legge di bilancio, che interviene sul tema della Protezione civile, a dimostrare di quanto maggioranza e Governo siano sensibili al tema e abbiano a cuore la risoluzione di quei problemi e anche la prevenzione per tutti quei territori che ne hanno necessità da troppi anni.

Io ascolto parole dell'opposizione, che per me sono incomprensibili, considerato che si dice che si è fatto troppo poco: in soli 4 mesi, 3 provvedimenti non sono troppo poco. E vogliamo dire che ancora abbiamo davanti 4 anni e mezzo - io spero anche 10 - e sicuramente faremo ancora tanto, perché questo Governo ha dimostrato, in questi mesi, una forte sensibilità. Sono sicura che, nei mesi a venire, riusciremo anche a lavorare sulla prevenzione e su tutto quanto è possibile per migliorare le situazioni che i nostri territori ci chiedono, perché noi siamo qui, eletti dal popolo. Siamo qui, come centrodestra, perché lo ha richiesto una maggioranza nelle urne, a settembre. Ci assumiamo le nostre responsabilità, ma certo non siamo qui a farci prendere in giro da chi si inventa che questo Governo ha fatto troppo poco, quando è stato al Governo negli ultimi anni, senza fare assolutamente niente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Alfonso. Ne ha facoltà.

LUCIANO D'ALFONSO (PD-IDP). Presidente, grazie. Non è un intervento casuale quello che spero di riuscire a fare oggi, perché riguarda una materia che si presenta con le caratteristiche della norma al nostro esame, ma che, per chi ha vissuto e ha avuto appartenenza a quei territori, rappresenta una materia di dolore, esperienza viva, che ha fatto conoscere anche la durezza del sanguinamento. Con questo spirito, mi auguro di riuscire a riscontrare l'attenzione del Parlamento, per la quota di colleghi presenti.

Intanto, scattiamo una fotografia. Attraverso questa norma, parliamo dei disastri che hanno colpito l'Italia, per alcuni territori a far data dal 2009, passando al 2016 e arrivando, poi, alle annualità che più ci riguardano, con le tragedia di Ischia, di Senigallia, del Nord e del Centro-Nord delle Marche. Abbiamo, nei fatti, 4 territori, accomunati da queste rotture di civiltà, che si chiamano terremoto, alluvione, frane sismo-indotte. Ci sono anche queste all'interno dell'esperienza della tragedia che l'Italia ha dovuto imparare ad affrontare, sapendo reagire, ormai di sicuro dal 1984, da quando Zamberletti concepì la politica delle ordinanze. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti. Abbiamo anche aiutato l'Europa a capire cos'è il terremoto, quando interviene come rottura di civiltà.

Quali sono i limiti di questo decreto-legge? Ci sono risultati riconosciuti da tutti, tant'è che il voto favorevole da parte delle articolazioni presenti in Aula concerne non soltanto la maggioranza, ma anche individualità ed espressività di partiti fuori della maggioranza. Noi siamo posizionati su un'astensione, che esprime attenzione sui risultati conseguiti e delusione per la distrazione e disattenzione che pure abbiamo misurato. È arrivato il tempo, colleghi, che l'Italia si doti di un codice della ricostruzione.

Non è possibile continuare a normativizzare l'amministrazione o amministrativizzare la normazione: facciamo un codice; non perché abbiamo simpatia per le tipografie che cambiano, ma perché il codice della ricostruzione darebbe certezza, eguaglianza di trattamento, equità nella reazione, per quantità e qualità. A L'Aquila, dopo tanti sacrifici, voglio riconoscere la bravura del sindaco di allora, Cialente, di Lolli, di Stefania Pezzopane, dell'allora opposizione, di Gianni Letta, perché seppero intuire una norma che faceva in modo di privatizzare e responsabilizzare il danneggiato, nella ricostruzione del privato, cosa che non si è potuto fare sul pubblico.

Tant'è che c'è una differenza di produttività tra i cantieri del privato e i cantieri del pubblico. C'è sempre stato uno sforzo crescente nel fare in modo da ascoltarsi. Ascoltarsi è la ragione del Parlamento, che non è parlatorio: ci si ragiona e ci si compone con l'intelligenza di tutti. Poi siamo arrivati ad avere sempre più l'ambizione di leggi quadro, che, per esempio, oltre a ricostruire le mura potessero ricostruire anche l'economia, la cultura, la vitalità. Guardate che le mura ricostruite senza la vita sono cimiteri. Noi abbiamo bisogno di ricostruire le città, le comunità e i territori, avendo a mente l'immagine di Pavese, quando ci parla dei comuni dell'Italia e dell'Appennino. Sono i comuni che creano appartenenza, identificazione, significato e bellezza. Allora, non bastano le mura. Qual è il limite di questo decreto? C'è scritto zigzagando, per alcuni, tutto, per altri, un po' meno di tutto e, per altri ancora, troppo poco. La ricostruzione anche ad Ischia evoca e convoca il ruolo delle imprese, vi è il meno di contribuzione per quanto riguarda le casse comunali, la sospensione degli obblighi contrattuali e bancari. Uniformare è l'obbligo dell'ordinamento, perché uno non sceglie di essere terremotato. Colleghi, anche i teorici dello Stato minimo, i liberali alla von Hayek, sostengono che davanti ai disastri lo Stato deve essere rilevante, adeguato, appropriato, coerente ed equo. Noi abbiamo qui il rischio di uno Stato zigzagante, un po' arlecchino, distratto, che soppesa e non qualifica tutto allo stesso modo. Parliamo di dolore!

Vorrei aggiungere tre questioni. Parlamento vuol dire anche fare annotazioni e lavorare successivamente alle questioni di cui parliamo oggi e che ci vedono attenti. La partita del superbonus non serviva per doppiare la ricostruzione già avvenuta, ma per completare ciò che i prezzi hanno fatto uscire fuori dal mercato, anche con le voci di capitolato delle leggi già varate. Togliere di notte le misure del superbonus per le aree terremotate significa lasciare a tre quarti il processo di ricostruzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Questo è il punto!

Sulla partita della scuola, rispetto alle regole della consistenza numerica delle comunità scolastiche, immaginare flessibilità solo dove si determini al momento la mancanza della ricostruzione significa che, dove abbiamo finito con i cantieri, con le tute degli operai sporcate di cemento, lì la scuola non raggiunge il numero minimo, non c'è scolarizzazione, non c'è diritto alla pubblica istruzione: è sospeso un diritto fondamentale. Non si può non ingrandire questa regola di flessibilità!

Terzo aspetto, grandemente importante - consentitemi -, non possiamo fare sì che tutta la questione concernente la fiscalità degli enti locali sia a macchia di leopardo: a L'Aquila è completamente coperta, nelle aree dell'Appennino, terre alte, si comincia a coprire e ad Ischia non c'è nulla. Cari colleghi della maggioranza, ci sono temi che in Germania e negli Stati Uniti vengano considerati temi dell'interesse nazionale. Facciamo in modo che ricostruire attraverso un codice della ricostruzione sia tema di interesse nazionale, con una condotta da ordinamento, senza comunicati stampa che anticipino per fare più uno sul piano della simpatia elettorale. L'ordinamento mette in coppia diritti e doveri. Noi sul tema della ricostruzione siamo stati un po' egoisti, ad opera di chi di volta in volta ha fatto governo. Siamo stati disattenti nei confronti delle tante questioni che di volta in volta segnalate. Facciamo in modo - e concludo - che dopo questo voto finalmente l'Italia si doti di un codice della ricostruzione. Il PD la sua parte l'ha fatta, vediamo se attorno a questo contributo si organizza serietà, convergenza istituzionale in ragione delle quote di dolore che tutti abbiamo vissuto. Per questo noi ci asteniamo ma per questo aumentiamo la nostra attenzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fabrizio Rossi. Ne ha facoltà.

FABRIZIO ROSSI (FDI). Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, Sottosegretario, a nome del gruppo Fratelli d'Italia esprimo il nostro convinto voto favorevole per la conversione del decreto-legge n. 3 del 2023. Questo non è il primo decreto sul tema da parte del Governo. Questo decreto recante interventi urgenti in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di protezione civile è quanto mai urgente e quanto mai utile a rimettere in moto le tante situazioni difficili che in lungo e in largo hanno afflitto il nostro Paese. Tutti noi sappiamo che nel mondo, purtroppo, si verificano eventi calamitosi; vedi, da ultimo, il gravissimo terremoto che ha colpito fortemente una vasta zona tra la Turchia e la Siria, con migliaia di morti, feriti, devastazione, intere città rase al suolo. È stato all'inizio del mese di febbraio, appena trenta giorni fa. Le drammatiche immagini ci impongono riflessioni, studio e azioni concrete anche nel nostro Paese, affinché non possa mai accadere che nei territori sensibili d'Italia possiamo mai vedere interi palazzi crollare, sbriciolarsi come castelli di carta al soffiare del vento. Anche noi non siamo indenni da tali eventi calamitosi naturali. Non sto a citarli tutti ma mi limito ad alcuni, quelli più importanti: il terremoto in Abruzzo nel 2019, le alluvioni in Liguria nel 2011, il terremoto dell'Emilia Romagna nel 2012, le alluvioni, ancora, in Liguria nel 2014, per continuare poi con il terremoto nel centro Italia nel 2016, quello tristemente noto di Amatrice, con 299 morti e ingenti danni materiali, con le alluvioni in Toscana nel 2017, con la meglio conosciuta tempesta Vaia nel 2018 e l'alluvione in Piemonte nel 2020. Ricordo poi il fenomeno altrettanto devastante, al pari delle alluvioni, e tristemente noto degli incendi, soprattutto quelli dolosi, che ogni anno affliggono tante aree sensibili del nostro Paese. È costante l'impegno da parte degli uomini della Polizia, della Protezione civile e dei volontari, che approfitto ancora una volta per ringraziare per quanto fanno per l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ogni anno sono ingenti i danni al territorio, all'economia, alle aziende agricole e agroalimentari e all'ambiente, per non parlare della morte della fauna selvatica per il cui recupero, con la devastazione delle aree boschive, non basteranno decenni. A tal proposito vorrei anche ricordare gli incendi in Sardegna nel 2021, nel mese di agosto, quando l'isola ha subito una serie di incendi boschivi che hanno interessato diverse zone, causato ingenti danni ambientali e materiali. Poi, i cambiamenti climatici hanno fatto il resto. Le ondate di calore estive hanno toccato a macchia di leopardo un po' tutta l'Italia nell'anno 2021 ma anche nel 2022. In alcune zone sono state raggiunte temperature estremamente elevate che certamente hanno causato o favorito ulteriori incendi in tante aree boschive, soprattutto nelle regioni del Sud e nelle isole. È certo che razionalmente dobbiamo prendere atto e anche nel Bel Paese qualcosa sta cambiando e dobbiamo essere pronti ad affrontare le sfide future, da un lato, con gli strumenti della prevenzione e, dall'altro, con interventi puntuali come questo, con le risorse. Oltre a questi eventi calamitosi degli scorsi anni, ricordo l'alluvione delle Marche che si è abbattuta in una regione abbastanza martoriata, tra il 15 e il 16 settembre scorsi, e ha coinvolto la maggior parte delle province di Ancona e Pesaro e Urbino, provocando vittime, disagi, devastazione, persone sfollate e tantissimi danni, per circa 2 miliardi di euro. Arriviamo poi all'ultimo evento, quello nell'isola di Ischia dello scorso mese di novembre, in particolare nel comune di Casamicciola Terme e nei comuni limitrofi, che ha provocato 12 vittime, 5 feriti, 462 persone sfollate e 40 abitazioni colpite, oltre ovviamente a notevoli danni alle infrastrutture e alle aziende dell'isola. Dal lato della prevenzione è necessario che si insista, specialmente nei comuni dove è più elevato il rischio per eventi sismici e fenomeni alluvionali.

È necessario insistere ad incentivare gli enti locali ad investire nella pianificazione urbanistica. Non ci stancheremo mai di dirlo: il quadro conoscitivo del territorio che può essere offerto dai piani regolatori è inestimabile, è la prima tappa per contrastare eventi calamitosi avversi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi urbani e infrastrutturali, di cui devono tenere conto le amministrazioni locali ai fini della conformazione e dell'adeguamento degli strumenti della pianificazione territoriale, rappresentano la prima pietra della prevenzione degli eventi che hanno flagellato il nostro Paese.

Considerato che circa 11 milioni di nostri connazionali vivono nelle aree interne e che spesso i comuni sottostanno a regole stringenti di bilancio e di finanza locale, che non consentono loro di investire nel governo del territorio, dobbiamo consentire a tutti i comuni, specialmente a quelli più a rischio, che vi sia una pianificazione territoriale periodica, costante e sottoposta a verifica, dotata di una disciplina delle varianti infrastrutturali che evidenzi i caratteri idro-geo-morfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici e individui i caratteri ecosistemici dei paesaggi, il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi urbani e infrastrutturali, i caratteri morfotipologici dei sistemi agro-ambientali e dei paesaggi rurali ed individui soprattutto un costante monitoraggio delle aree a rischio sismico e delle criticità idrogeologiche ed idrauliche.

Inoltre, oggi più che mai occorre mettere mano ad un piano di Protezione civile nazionale, con protocolli uniformi e chiari da seguire, per tutto il territorio nazionale, che non scarichino direttamente sui sindaci le responsabilità ma si possano adattare alla morfologia e alle situazioni dei vari territori interessati. Se un tassello importante è rappresentato dalla pianificazione urbanistica e dal quadro conoscitivo preliminare, che ovviamente deve anticipare l'adozione degli strumenti, è fondamentale che, dopo gli eventi calamitosi, vi sia la forza dello Stato che accompagni le comunità locali ad uscire dalla fase critica e faciliti la ricostruzione oltre al ristoro dei danni.

Nel corso di questi ultimi anni, sono stati varati dai vari Governi che si sono succeduti decreti-legge per fornire risorse e strumenti per la ricostruzione delle aree colpite da eventi sismici e da altri disastri naturali, al fine di garantire la ripresa delle attività produttive e il ripristino della normalità nei territori interessati. Da ultimo, non per importanza ma in ordine temporale, questo decreto-legge con il quale il Governo intende mitigare e ristorare i danni provocati dagli eventi calamitosi, al fine di favorire, almeno in parte, la ripresa.

Adesso, forti delle risorse che possono essere utilizzate anche con i fondi del PNRR, questo è ancor più facilitato ma, al tempo stesso, sappiamo tutti che, siccome sono risorse pubbliche, le stesse vanno investite e spese in modo oculato ed incisivo. A questo serve il decreto-legge n. 3 del quale stiamo dibattendo.

Signor Presidente, colleghi e colleghe, il decreto-legge 11 gennaio 2023, n. 3, va nella direzione giusta perché prevede un iter post evento calamitoso più snello e più semplice. Gli articoli hanno una chiara ratio che può essere riassunta in una sola parola: semplificazione.

Già dall'articolo 1 si percepisce la finalità del testo: semplificare e agevolare le procedure, concedere maggiori poteri commissariali affinché i procedimenti connessi all'affidamento e all'esecuzione dei contratti pubblici per gli interventi di ricostruzione nei comuni interessati siano certi nella loro applicazione, sostenuti da un forte taglio dei tempi di realizzazione, a partire da L'Aquila, fino ai più recenti accadimenti, utilizzando, se occorre, lo strumento di sostegno tecnico e finanziario del Piano nazionale per gli investimenti complementari, fino al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Le aree interessate dagli eventi hanno anche bisogno di essere mantenute e non abbandonate dagli stessi cittadini che le abitano ed è pertanto giusto quanto prevede l'articolo 1-bis, che estende anche alle amministrazioni pubbliche ricomprese nel cratere del sisma del 2016-2017 la possibilità di riservare fino al 30 per cento dei posti nei concorsi pubblici per l'assunzione a tempo indeterminato di personale non dirigente, come già stabilito a favore delle amministrazioni pubbliche ricomprese nel cratere del 2009 in Abruzzo. Tale riserva di posti è stata prevista a favore non solo degli orfani e dei coniugi delle vittime del sisma, ma è stata estesa anche alle parti di unioni civili.

Sosteniamo la stabilizzazione del personale che svolga o abbia svolto rapporti di lavoro a termine presso gli uffici speciali per la ricostruzione e gli enti locali, le unioni dei comuni e le regioni e la linearità, una continuità degli interventi senza interruzioni. Oltre a poter garantire, quindi, la costante prosecuzione delle opere di ricostruzione, è necessario sostenere il tessuto produttivo di tutti i territori, sostenendo le piccole e medie imprese del territorio, al fine di far fronte alle difficoltà finanziarie delle imprese connesse al pagamento dell'IVA per le fatture relative agli interventi. Così come viene, altresì, estesa la platea dei beneficiari dei contributi per la ricostruzione privata.

La nuova disciplina per il potenziamento degli investimenti stanziati a favore delle imprese situate nelle aree colpite da eventi sismici prevede anche che i fondi non utilizzati siano destinati al finanziamento di misure di sostegno delle micro, piccole e medie imprese, a tal fine introducendo nuove modalità per l'indicazione delle opere e delle quantità da subappaltare nei contratti tra privati.

PRESIDENTE. Collega, dovrebbe avviarsi alla conclusione.

FABRIZIO ROSSI (FDI). Vado alla conclusione, signor Presidente, ribadendo che questo provvedimento dimostra come l'attenzione del Governo Meloni, l'attenzione di Fratelli d'Italia sia massima: è massima per la ricostruzione delle aree colpite, è massima e deve essere massima per la prevenzione degli eventi. Le aree interessate dagli eventi hanno, quindi, bisogno di essere mantenute e sostenute. Questo Governo e - ne sono certo - tutto il centrodestra lo faranno nei prossimi mesi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 930​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 930​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 930: S. 462 - “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 gennaio 2023, n. 3, recante interventi urgenti in materia di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e di protezione civile” (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 39).

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, l'esame degli ulteriori argomenti iscritti all'ordine del giorno della seduta odierna è rinviato alla seduta di domani, mercoledì 8 marzo.

Ricordo che, nella stessa seduta di domani, alle ore 9,30, avrà luogo la celebrazione della ricorrenza della Giornata internazionale delle donne e che, alle ore 16,15, si svolgerà la commemorazione dell'onorevole Elettra Deiana.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare la deputata Longi. Ne ha facoltà. Colleghi, per cortesia, vale la regola di prima: se dovete uscire, fatelo in silenzio; se restate, a maggior ragione, in silenzio. Collega Longi, prego.

ELIANA LONGI (FDI). Signor Presidente, gentili colleghi, mi è d'obbligo intervenire oggi per dare verità ai fatti denunciati la scorsa settimana in quest'Aula dalla collega Marino del Partito Democratico, con riferimento a ciò che è accaduto il giorno 1° marzo a piazza Armerina, presso la scuola di istruzione secondaria Majorana-Cascino. Durante un'assemblea congiunta di istituto, e qui c'è la prima notizia, non vera perché c'è stato… Mi scusi, Presidente, posso?

PRESIDENTE. Sì, sì. Colleghi, per cortesia, io non riesco a sentire la voce della collega, quindi uscite in silenzio, se volete uscire, altrimenti restate in silenzio, grazie. Prego, collega.

ELIANA LONGI (FDI). Grazie, Presidente. Volevo riferire sui fatti accaduti il giorno 1° marzo a piazza Armerina, presso l'istituto superiore Majorana-Cascino, rispetto a quanto dichiarato non veritiero in quest'Aula dalla collega Marino del Partito Democratico.

Come è mio dovere, prima di intervenire in quest'Aula, ho incontrato il questore di Enna e ho sentito la dirigente della scuola per avere notizie certe sui fatti e sugli accadimenti.

Poco prima della fine del collegamento di questa assemblea, svolta in remoto con la partecipazione di un rappresentante dell'associazione Meglio Legale sul tema della legalizzazione della cannabis, sono intervenuti due agenti in borghese, che si sono recati presso la presidenza dell'istituto, identificandosi e chiedendo informazioni al docente, che, in quel momento, sostituiva la preside assente, per avere notizie sul regolare svolgimento dell'assemblea di istituto, all'interno di normali controlli di prevenzione, dati i fatti accaduti nei giorni precedenti in altre scuole o in altre università a causa del clima di violenza che si è scatenato. Quindi, l'assemblea, rispetto a quanto detto in quest'Aula e a quanto poi riportato dalla stampa, non è stata assolutamente interrotta, né tantomeno sono stati identificati gli studenti tramite carte di identità. Sono stati semplicemente trascritti i nomi degli organizzatori.

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, collega.

ELIANA LONGI (FDI). Sì, mi avevano interrotto prima, quindi, qualche secondo…

PRESIDENTE. Sì, abbiamo fermato il tempo nell'interruzione, quindi, dovrebbe concludere.

ELIANA LONGI (FDI). Quindi, come anche dai verbali e da quanto riportato dalla questura, l'assemblea non è stata violentemente interrotta, come riportato dalla stampa. Dunque, in questa sede, esprimo tutta la mia personale solidarietà agli studenti, alla preside e, soprattutto, al personale di Polizia, che, ancora una volta, è stato brutalmente attaccato per aver semplicemente espletato il proprio lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Borrelli. Ne ha facoltà. Colleghi, vi prego di nuovo di fare silenzio, se restate in Aula. Prego, onorevole Borrelli.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Volevo ricollegarmi a un intervento che ho fatto qualche giorno fa in Aula, perché avevo chiesto che intervenisse direttamente il Ministro della Cultura, Sangiuliano, sulla vicenda legata anche alla banca Intesa Sanpaolo-IMI, qui presente a Palazzo Montecitorio, per la chiusura del più importante cinema di Napoli, il Metropolitan, per poter guadagnare di più e realizzare una sala bingo, o un centro commerciale, o un garage. Ebbene, tramite la sua persona, volevo ringraziare il Ministro, perché, proprio oggi, ha convocato le parti e ha messo il vincolo su quel bene. Credo che questo debba essere un metodo. Giustamente, le banche, anche private, hanno pieno diritto a fare i loro interessi, ma non si possono desertificare le città, eliminando tutti i cinema e tutti i teatri - in questo caso, ci sono imprenditori che lo gestiscono regolarmente - pur di fare affari. Quindi, tramite lei, volevo ringraziare il Ministro per il pronto intervento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato De Maria. Ne ha facoltà.

ANDREA DE MARIA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Per sollecitare la risposta a una mia interrogazione rivolta alla signora Presidente del Consiglio dei ministri, con la quale si chiede che venga nuovamente istituito il comitato consuntivo chiamato a monitorare le attività di versamento all'Archivio di Stato sul territorio delle carte relative alla desecretazione degli atti sulle stragi e sul terrorismo. È un fatto, a mio avviso, molto importante. Le associazioni dei familiari delle vittime hanno già scritto alla Presidente per sollecitare questa iniziativa. Ho chiesto notizie con un'interrogazione. Spero che presto la Presidente del Consiglio voglia rispondere all'interrogazione e, soprattutto, rispondere positivamente a quello che le hanno chiesto i familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alfonso Colucci. Ne ha facoltà.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Signora Presidente, grazie. Abbiamo avuto una serie di episodi che ci allarma. Le Forze dell'ordine si sono presentate nella redazione del giornale Domani, esibendo un provvedimento di sequestro per un articolo, a firma di Giovanni Tizian e Nello Trocchia, riguardante la condanna di Simone Di Marcantonio a seguito della denuncia da parte del Sottosegretario del Ministero del Lavoro, onorevole Durigon. L'Ordine dei giornalisti avrebbe anche aperto un esposto nei confronti del giornalista Corrado Formigli per una eccessiva esposizione delle scarpine di uno dei bambini vittime del disastro di Steccato di Cutro. La segnalazione sarebbe stata aperta a seguito di numerose indicazioni, così come, genericamente, riferito dall'Ordine dei giornalisti.

Il Ministro dell'Interno ha annunciato di voler interessare l'Avvocatura dello Stato con riferimento alle dichiarazioni rese a una trasmissione televisiva dal dottor Orlando Amodeo, a Non è l'Arena, sempre con riferimento al disastro di Crotone, del quale aveva detto “si poteva evitare”. Il Ministro Valditara è intervenuto, stigmatizzando la lettera della professoressa del liceo “Leonardo da Vinci”, dicendo “valuteremo provvedimenti”.

Qualche giorno, fa c'è stata un'irruzione nella scuola di Piazza Armerina, in Sicilia, di alcuni studenti, che sono stati identificati, che discutevano dell'eventuale liberalizzazione della cannabis. Ebbene, voglio ricordare che la libertà di parola, la libertà di stampa, la libertà di riunione e la libertà di associazione sono diritti e valori fondanti della democrazia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Il MoVimento 5 Stelle sarà attento a presidiare tali diritti fondamentali di democrazia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 8 marzo 2023 - Ore 9,30:

(ore 9,30 e al termine del punto 8)

1. Seguito della discussione delle mozioni Molinari, Foti, Cattaneo, Lupi ed altri n. 1-00038, Bonelli ed altri n. 1-00054, Pavanelli ed altri n. 1-00043, Simiani ed altri n. 1-00057, Manes ed altri n. 1-00058 e Ruffino ed altri n. 1-00062 concernenti iniziative in relazione alla proposta di direttiva europea sulla prestazione energetica nell'edilizia .

2. Seguito della discussione delle mozioni Sportiello ed altri n. 1-00051, Bonetti ed altri n. 1-00061, Ciocchetti, Panizzut, Benigni, Semenzato ed altri n. 1-00066, Furfaro ed altri n. 1-00067 e Zanella ed altri n. 1-00069 concernenti iniziative volte al potenziamento del Servizio sanitario nazionale .

3. Seguito della discussione delle mozioni Mazzetti ed altri n. 1-00040, Santillo ed altri n. 1-00048, Zanella ed altri n. 1-00075 e Manes ed altri n. 1-00076 concernenti iniziative in materia di agevolazioni fiscali per il settore edilizio e per l'efficienza energetica .

4. Seguito della discussione delle mozioni Foti ed altri n. 1-00071, Francesco Silvestri ed altri n. 1-00084 e Zanella ed altri n. 1-00085 concernenti iniziative di competenza in relazione alla vicenda nota come "Qatargate" .

(ore 15)

5. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

(ore 16)

6. Votazione per l'elezione di due componenti del Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa.

7. Votazione per l'elezione di due componenti del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti.

8. Votazione per l'elezione di due componenti del Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria.

La seduta termina alle 18,30.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 7 il deputato Maerna ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 15 il deputato Dell'Olio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 21 il deputato Zoffili ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 21 la deputata Auriemma ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 30 il deputato Loperfido ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 37 il deputato Sorte ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 38 il deputato Candiani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 930 - EM. 1.4 270 254 16 128 105 149 65 Resp.
2 Nominale EM. 1.1 269 267 2 134 119 148 65 Resp.
3 Nominale EM. 1.2 274 258 16 130 107 151 65 Resp.
4 Nominale EM. 1.5 277 260 17 131 108 152 65 Resp.
5 Nominale ART. AGG. 1-BIS.02 273 272 1 137 122 150 65 Resp.
6 Nominale EM. 3.2 275 259 16 130 106 153 65 Resp.
7 Nominale EM. 3.1 272 256 16 129 104 152 65 Resp.
8 Nominale ART. AGG. 3-QUATER.01 277 275 2 138 122 153 65 Resp.
9 Nominale ART. AGG. 3-QUATER.02, 3-QUATER.010 279 276 3 139 121 155 65 Resp.
10 Nominale ART. AGG. 3-QUATER.03 275 273 2 137 119 154 65 Resp.
11 Nominale EM. 3-NOVIES.1 279 277 2 139 121 156 65 Resp.
12 Nominale ART. AGG. 3-DECIES.03 279 264 15 133 108 156 65 Resp.
13 Nominale ART. AGG. 3-DECIES.04 282 280 2 141 123 157 65 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale EM. 3-UNDECIES.1 281 277 4 139 123 154 65 Resp.
15 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.03 279 275 4 138 119 156 65 Resp.
16 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.05 279 263 16 132 110 153 64 Resp.
17 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.01 279 262 17 132 107 155 64 Resp.
18 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.017 278 274 4 138 122 152 64 Resp.
19 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.07 279 260 19 131 108 152 64 Resp.
20 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.08 280 276 4 139 121 155 64 Resp.
21 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.09 272 268 4 135 118 150 64 Resp.
22 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.010 277 273 4 137 119 154 64 Resp.
23 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.011 279 275 4 138 120 155 64 Resp.
24 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.014 275 272 3 137 120 152 64 Resp.
25 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.015 278 274 4 138 119 155 64 Resp.
26 Nominale ART. AGG. 3-UNDECIES.016 282 265 17 133 109 156 64 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale ART. AGG. 3-TERDECIES.01 282 278 4 140 121 157 64 Resp.
28 Nominale EM. 4.1 279 275 4 138 119 156 64 Resp.
29 Nominale EM. 4.2, 4.3 280 275 5 138 118 157 64 Resp.
30 Nominale EM. 5.1 281 278 3 140 122 156 64 Resp.
31 Nominale EM. 5.2 280 276 4 139 120 156 64 Resp.
32 Nominale EM. 5.3, 5.4 280 268 12 135 110 158 64 Resp.
33 Nominale ART. AGG. 5-SEXIES.01 276 259 17 130 105 154 64 Resp.
34 Nominale ART. AGG. 5-SEXIES.02, 5-SEXIES.03 274 270 4 136 117 153 64 Resp.
35 Nominale ODG 9/930/7 RIF. 252 251 1 126 251 0 64 Appr.
36 Nominale ODG 9/930/8 258 251 7 126 104 147 64 Resp.
37 Nominale ODG 9/930/9 RIF. 258 248 10 125 237 11 64 Appr.
38 Nominale ODG 9/930/10 262 259 3 130 112 147 64 Resp.
39 Nominale DDL 930 - VOTO FINALE 243 144 99 73 144 0 64 Appr.