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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 38 di mercoledì 18 gennaio 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE'

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

FABRIZIO CECCHETTI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 66, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,34).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Testa. Ne ha facoltà.

GUERINO TESTA (FDI). Grazie, Presidente. Buongiorno a lei, agli onorevoli colleghi e al Governo. Oggi, 18 gennaio 2023, è un giorno molto triste e doloroso per tantissime famiglie, per l'Abruzzo e per l'Italia tutta. Proprio sei anni fa, infatti, il 18 gennaio 2017, una valanga di neve e di ghiaccio di circa 120.000 tonnellate ha travolto l'hotel Rigopiano a Farindola, un comune bellissimo, posizionato sul versante pescarese del Gran Sasso, spezzando e portando via la vita di ben 29 persone. Questa tragedia immane ha lasciato un segno, un solco molto profondo nella storia di tantissime famiglie, ha spazzato via i sogni di tante giovani coppie, di tante famiglie rimaste orfane dei propri cari, e ha segnato un solco dolorosissimo e profondo nella storia della regione Abruzzo e dell'intera Italia. Proprio da quello che è accaduto sei anni fa dobbiamo, come istituzioni, mettere in atto tutte le strategie di prevenzione e le azioni necessarie ed opportune per scongiurare che avvengano in futuro ancora altre sciagure di questa portata. La giustizia sta facendo il suo corso ed auspico che si arrivi in tempi brevi e celeri a definire e a chiarire una vicenda il cui ricordo sarà sempre vivo nelle menti di tanti, non solo degli abruzzesi ma, penso, dell'intera Italia.

Così come è avvenuto ogni 18 gennaio degli anni precedenti, anche oggi - mi dispiace che per la prima volta non potrò essere presente nel comune di Farindola - si organizzeranno e si stanno organizzando eventi e fiaccolate per commemorare tutti coloro che hanno perso la vita in questa tragedia. Da tante parti d'Italia in questo momento stanno arrivando nel comune di Farindola per presiedere e per essere presenti a questa commemorazione, che ha determina profonda commozione in tanti. Caro Presidente, nel chiudere questo mio brevissimo intervento di ricordo, con grande emozione chiedo a lei e a tutti i colleghi di poter osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Rigopiano. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie a lei, onorevole Testa. La Presidenza si associa al ricordo e alla commozione che non passa e non passerà mai. Quindi, ogni 18 gennaio sarà una giornata di dolore nella rievocazione di quei tragici avvenimenti, segnati da episodi anche di valore, dallo straordinario impegno dei soccorritori e da tutto ciò che accadde. Quindi, la Presidenza si associa alle sue parole.

A questo punto, non essendoci altri interventi e non essendo ancora decorso il termine di preavviso previsto per le votazioni con il procedimento elettronico, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 9,55.

La seduta, sospesa alle 9,38, è ripresa alle 9,55.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Saluto gli studenti e i docenti dell'Istituto comprensivo “Alessandro Manzoni”, di Roma, che assistono ai nostri lavori dalle tribune. Benvenuti alla Camera dei deputati e buona permanenza (Applausi).

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 3 dicembre 2022, n. 186, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell'isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022 (A.C. 674-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 674-A: Conversione in legge del decreto-legge 3 dicembre 2022, n. 186, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell'isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022.

Ricordo che, nella seduta del 16 gennaio, si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 674-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, già dichiarate inammissibili in sede referente: 1.7 e 1.02 Lomuti; 2.06 Torto; gli identici 4.05 Curti e 4.02 Fede; 4.08, 5.04, limitatamente al comma 2, e 5.010 Braga; 4.09 e 5.05 Ferrari; 5.018 e 5.019 L'Abbate; 5.020 Simiani; 5.024 Morfino.

Avverto, infine, che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi degli articoli 86, comma 1, e 89, comma 1, del Regolamento, gli articoli aggiuntivi 1.0100 e 1.0101 Amendola, entrambi recanti disposizioni a favore del territorio del comune di Maratea, non previamente presentati in Commissione, ma aventi contenuto analogo ad emendamenti già dichiarati inammissibili in sede referente, in quanto estranei rispetto ai contenuti del provvedimento in esame.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Grazie, signor Presidente. Purtroppo c'è parecchio movimento in Aula e le chiediamo di ripetere quanto ha letto, perché è stato impossibile capire e prendere anche gli adeguati appunti.

PRESIDENTE. Grazie a lei, onorevole Ruffino, ciò che lei ha appena detto impone alla Presidenza, a questo punto, di chiedere all'Aula il silenzio assoluto, per evitare di perder tempo e di prolungare inutilmente i nostri lavori. Non appena l'Aula farà silenzio, io comincerò, onorevole Ruffino. Ripeto, colleghi alla mia sinistra, per favore silenzio. Se i delegati d'Aula mi danno una mano, noi procediamo rapidamente, viceversa, allunghiamo inutilmente i lavori.

Dunque, le proposte emendative non ammissibili sono le seguenti: 1.7 e 1.02 Lomuti; 2.06 Torto; gli identici 4.05 Curti e 4.02 Fede; 4.08, 5.04, limitatamente al comma 2, e 5.010 Braga; 4.09 e 5.05 Ferrari; 5.018 e 5.019 L'Abbate; 5.020 Simiani; 5.024 Morfino. Si tratta, ovviamente, di proposte emendative già dichiarate inammissibili in sede referente. Abbiamo, poi, aggiunto di non ritenere ammissibili gli articoli aggiuntivi 1.0100 e 1.0101 Amendola.

A questo punto, avendo riannodato il nastro, torniamo a chiedere se sul complesso degli emendamenti qualcuno chiede di intervenire. A questo punto, invito il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere. Prego, onorevole Zinzi.

GIANPIERO ZINZI, Relatore. Grazie, Presidente. Il Governo esprime invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, su tutte le proposte emendative, ad eccezione delle seguenti: 5.0200 della Commissione, 5-bis.100 Ruffino, 5-bis.200 della Commissione, 5-quater.0200 della Commissione, 5-quinquies.200 della Commissione, 5-quinquies.300, che recepisce una condizione posta dalla Commissione bilancio.

PRESIDENTE. Il Governo?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.1 Ilaria Fontana, sul quale c'è un invito al ritiro della Commissione. Stiamo prendendo tempo, per dar tempo ai colleghi di accomodarsi, perché la Presidenza non intende soprassedere per più di 30 secondi alla prima votazione per aspettare i colleghi, dopodiché andremo difilato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Passiamo all'emendamento 1.4 Caso, sul quale c'è un invito al ritiro della Commissione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Così come fatto con gli altri emendamenti, in questa situazione, tutto il nostro lavoro era mirato esclusivamente a migliorare questo atto e non, in questi casi delicati, a fare un'opposizione. Questo emendamento è abbastanza semplice e raccoglie le istanze del commissario del comune di Casamicciola, la commissaria Calcaterra. È un emendamento semplicissimo, che mirava a dilatare i tempi della sospensione degli adempimenti tributari e contributivi, quelli che sono rinviati e, inoltre, proponeva il raddoppio delle risorse a disposizione dei comuni di Casamicciola e Lacco Ameno, proprio per far fronte ai mancati introiti derivanti da queste sospensioni.

Ci aspettavamo che questo emendamento fosse approvato, in realtà, già in Commissione, proprio perché, in audizione, la commissaria del comune di Casamicciola è venuta con atti alla mano, derivanti dai calcoli dei propri uffici. La richiesta era semplice: è stato semplicemente detto “con i soldi messi a disposizione copriamo a stento la metà, quindi, se veramente volete aiutarci, raddoppiateli”. Quindi, per questo, ovviamente, c'è il mio invito a ripensarci e a provare a dare un segnale che quei comuni si aspettano e, quindi, a esprimersi a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. L'invito a ripensarci non trova accoglimento, permane l'invito al ritiro della Commissione, insieme al parere contrario della V Commissione (Bilancio).

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.4 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.6 Sarracino. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarracino. Ne ha facoltà.

MARCO SARRACINO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo emendamento è frutto delle audizioni svolte in Commissione ambiente. Come è stato detto più volte, essendo di quel collegio elettorale, la situazione è molto grave e non esiste un posto in Italia che sia stato colpito da così tante calamità in pochissimi anni.

Noi, come Partito Democratico, stiamo avendo un atteggiamento di collaborazione, però, rivolgo un appello, specialmente ai colleghi campani: proviamo a fare uno sforzo in più! Servono più risorse per l'isola d'Ischia!

Questo emendamento prende spunto dall'allarme lanciato dalla commissaria di Casamicciola. Non è una posizione di una parte politica, ma è l'allarme lanciato dalla commissaria, perché è giudicato insufficiente l'importo di 1.700.000 euro previsto per assicurare il gettito dei tributi non versati 2022-2023, per effetto delle sospensioni previste nel decreto.

Servono circa 3 milioni - lo abbiamo detto in maniera precisa con questo emendamento - altrimenti, con quelle sole risorse previste - cito - il rischio che il comune non sia nelle condizioni di erogare e offrire i servizi essenziali è molto alto.

Come possiamo immaginare che quell'isola possa ripartire, se non eroghiamo le risorse che occorrono? Per questo vi chiediamo in maniera molto netta e molto semplice di ripensarci: Ischia diventi davvero una priorità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.6 Sarracino, con parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

L'emendamento 1.7 Lomuti è inammissibile.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.8 De Luca. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Presidente, la ringrazio. Nell'analisi e nel dialogo, in questi giorni, con la maggioranza e con gli esponenti del Governo, abbiamo assunto, come Partito Democratico, un atteggiamento di grande collaborazione. Abbiamo provato a mettere in campo un clima costruttivo, provando a ottenere dei miglioramenti rispetto all'impianto iniziale di un decreto-legge che - pur richiamando nel titolo la volontà di intervenire in modo urgente in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali calamitosi verificatesi a Ischia, a Casamicciola in particolare, il 26 novembre 2022 - nella sostanza era un provvedimento vuoto, privo di reali coperture economiche che consentissero di dare risposte; le risposte che si attendono davvero le famiglie, le imprese, i comuni e le amministrazioni colpite da questo drammatico evento.

Abbiamo chiesto nel complesso di migliorare alcuni aspetti e di intervenire su dei profili che sono per noi essenziali. Il primo aspetto è legato alle amministrazioni locali: si tratta di sostenere le amministrazioni rispetto alle difficoltà che avranno a ripagare i mutui contratti con il MEF e ai mancati introiti legati alla Tari che ovviamente non riceveranno nei prossimi mesi.

Abbiamo chiesto di aiutare le famiglie, chiedendo di non far pagare l'IMU a quelle che non hanno più la possibilità di abitare nei loro edifici: è irragionevole chiedere di pagare l'IMU su un'abitazione inagibile.

Abbiamo chiesto, poi, un sostegno alle popolazioni e alle circa 500 famiglie che non hanno più un'abitazione e che dovranno essere collocate temporaneamente e, poi, definitivamente in altre aree dell'isola o della stessa regione; ma anche qui, purtroppo, non abbiamo avuto risposta.

Abbiamo chiesto un contributo economico per aiutare le famiglie nella sistemazione e collocazione temporanea in altre abitazioni. Abbiamo chiesto la possibilità di utilizzare i loro diritti edificatori in futuro in altre aree dell'isola o in altri territori della stessa regione.

Con questo emendamento specifico abbiamo chiesto anche un esonero contributivo fiscale -quindi, una norma di assoluto buonsenso - per le famiglie che ospiteranno all'interno dei propri immobili i nuclei familiari che devono essere o sono stati sgomberati e che non potranno più ritornare nelle proprie abitazioni.

Di fronte a queste richieste di assoluto buonsenso, purtroppo, non abbiamo avuto alcuna risposta concreta. Nonostante un clima che riscontriamo di collaborazione e disponibilità al dialogo - per il quale ringraziamo anche i colleghi della maggioranza - purtroppo, però, non possiamo che rilevare che ad oggi nel provvedimento finale mancano in parte le risposte, che non servono al Partito Democratico o ad una forza politica, ma alle popolazioni colpite da questo evento. Le risposte servono alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori, ai titolari di tanti alberghi sull'isola che sono stati colpiti, all'amministrazione locale. Purtroppo, queste risposte non sono presenti nella misura necessaria e adeguata nel testo finale che sta per essere licenziato.

Allora, ci permettiamo di sollecitare, con questo emendamento e con gli ulteriori che abbiamo presentato, un'attenzione, se ci fosse ancora uno spazio di manovra e di intervento. Soprattutto mi rivolgo al Governo, ovviamente per suo tramite, Presidente, per trovare ulteriori risorse.

In chiusura, vorrei ricordare a tutti quanti noi che le risorse ci sono e potrebbero essere trovate su un capitolo in particolare. Noi abbiamo 22 miliardi del Fondo sviluppo e coesione (FSC) nella programmazione 2021-2027, già ripartiti lo scorso mese di giugno e ancora non distribuiti alle regioni del Mezzogiorno. Sono 22 miliardi di euro che attendono una delibera CIPE, per poter essere realmente distribuiti alle regioni del Mezzogiorno. Solo alla Campania spetterebbero 5,6 miliardi di euro: ci sarebbero, lì, le risorse, parte delle quali potrebbero essere necessarie e utili a dare le risposte che oggi la popolazione, le famiglie, le aziende, i lavoratori di Ischia e le amministrazioni locali ci chiedono.

Quindi, davvero un invito accorato alla maggioranza e al Governo, di prendere in considerazione tutte le opzioni e le opportunità che oggi esistono, per dare le risposte che l'isola chiede (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANDREA CASU (PD-IDP). Grazie, Presidente, solo per sottoscrivere l'emendamento, se va bene ai proponenti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.8 De Luca, con parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.01 Caramiello. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caramiello. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Membri del Governo, onorevoli colleghi, una premessa è doverosa. Stiamo affrontando il decreto Ischia per la frana che si è verificata il 26 novembre. I cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico sono problematiche che vanno affrontate con forza e non si può più soprassedere. Questa mattina, ad esempio, la regione Umbria è stata colpita da un altro nubifragio, lo stesso è capitato in Ciociaria e, ieri, anche in Campania.

L'Italia deve fare i conti con i cambiamenti climatici e con il dissesto idrogeologico in tutto il Paese con interventi strutturali e mirati, altrimenti dopo il decreto Ischia, saremo costretti a fare il “decreto Umbria”, il “decreto Ciociaria” e via dicendo.

Ma torniamo alla questione Ischia e all'emendamento. Presidente, la vocazione dell'“isola verde” è prevalentemente turistica, tuttavia sul territorio insistono diverse aziende agricole, in particolare vitivinicole, che contribuiscono a esaltare l'unicità di questa terra.

Stiamo affrontando un momento complicato, ma ci troviamo anche di fronte a sfide che non possiamo perdere. “L'Italia che vogliamo costruire non può prescindere dal suo settore primario. Non può prescindere dagli agricoltori”.

Queste frasi sono state dette dal Ministro Lollobrigida. Parliamo tanto di made in Italy, di sovranità alimentare, quindi sembra fondamentale il sostegno all'attività agricola ancora presente sull'isola, ma anche la necessità di promuovere l'importanza dell'agricoltura nell'isola con il duplice scopo di valorizzare il territorio attraverso prodotti di eccellenza. Il sole è molto fertile, è una terra vulcanica e permette diverse colture, come la vite, olive e agrumi, oltre che cereali, castagne, ortaggi e frutta. L'obiettivo di questa proposta emendativa era ristorare, quindi, quelle aziende agricole che hanno subito un danno a causa di questo evento calamitoso del 26 novembre. Mi sembra strano, quindi, che il Governo abbia dato parere negativo su questa proposta emendativa e chiedo di rivedere il parere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Presidente, vorrei sottoscrivere la proposta emendativa.

PRESIDENTE. Richiesta accolta.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.01 Caramiello, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Gli articoli aggiuntivi 1.02 Lomuti, 1.0100 e 1.0101 Amendola sono inammissibili. Passiamo all'articolo aggiuntivo 1.0102 Caso. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Ancora, come prima, si prova a migliorare questo atto e, di fatto, proprio per assicurare ai comuni di Casamicciola e Lacco Ameno la continuità nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, si propone di dare una dotazione di 600 mila euro per sopperire ai maggiori costi affrontati, a fronte delle minori entrate registrate, come conseguenza di tutto ciò, sulla Tari. Di nuovo un'operazione semplice, tanto semplice quanto necessaria, un po' come tutte le proposte che stiamo cercando di fare per migliorare questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0102 Caso, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo agli identici articoli aggiuntivi 1.0110 Curti, 1.0114 Ruffino e 1.0113 Ilaria Fontana.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo provvedimento di fatto è molto semplice nel suo contenuto, per quanto anche molto importante per garantire la continuità amministrativa nei comuni interessati dall'emergenza dell'isola di Ischia. Il tema è quello delle compensazioni Tari. Noi sappiamo benissimo che, al verificarsi di questi eventi, nei bilanci dei comuni si crea una necessità economica legata, da un lato, ai maggiori costi da affrontare, e, dall'altro, alle minori entrate proprio dal punto di vista della Tari. Quindi, si crea, quello che noi chiamiamo e che gli amministratori chiamano, un buco di bilancio.

Con questa proposta emendativa chiediamo che possano essere stanziati 600.000 euro per l'anno 2022 e per l'anno 2023 proprio per far fronte a questa carenza di bilancio. Si tratta di un provvedimento adottato in tutti i territori interessati da eventi e da ordinanze di stato di calamità, penso a L'Aquila, all'Emilia, ai territori dell'Italia centrale, che ovviamente conosco meglio. Non si capisce per quale motivo nel caso di Ischia non si debba approvare questo provvedimento, questo sostegno, questa misura di aiuto. Oltretutto, in Commissione ambiente abbiamo ascoltato i sindaci e il viceprefetto, in qualità di commissario, che hanno rappresentato la necessità, per dare continuità amministrativa, di un provvedimento per sanare e sostenere i bilanci dei loro comuni. Credo che questa misura sia più che opportuna - e mi rammarico per il parere contrario che è stato espresso - perché quelle comunità, in questi momenti, hanno bisogno, lo ripeto, di dare continuità amministrativa, hanno bisogno di rafforzare l'attività amministrativa. Noi, così facendo, non sosteniamo quella comunità, che sicuramente si aspetta molto dai sindaci, ma si aspetta anche molto dal Governo e da questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Parlo dell'articolo aggiuntivo 1.0114, presentato dal gruppo di Azione-Italia Viva. Abbiamo visto tutti le immagini dei comuni di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno. Il tema dei rifiuti è, in calamità del genere, assolutamente importante e prevalente. È stato impossibile da parte nostra comprendere le motivazioni che spingono il Governo a non intervenire e - quello che forse è peggio - a mettere ulteriormente in difficoltà i comuni colpiti. A fronte di una frana, è chiaro che la percorribilità dell'isola diventa particolarmente difficile. C'è anche una questione di igiene. I sindaci di quei comuni, anche attraverso l'audizione in Commissione del commissario Legnini, hanno riportato queste difficoltà. Noi pensiamo debba essere data la possibilità ai sindaci di agire sui bilanci, già in situazione di emergenza, mettendo almeno in salvo quest'aspetto.

Un ultimo elemento importante è poi quello legato al versamento delle tasse da parte di famiglie e, ovviamente, di attività commerciali. Pensiamo che questo non venga fatto, molto probabilmente succederà più avanti. Ma l'emergenza non è oggi: ricordiamo al Presidente e, per suo tramite, al Governo che l'emergenza era ieri.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fede. Ne ha facoltà.

GIORGIO FEDE (M5S). Grazie, Presidente. Anch'io mi associo agli interventi che mi hanno preceduto. Queste proposte emendative hanno, come ricordato, come oggetto le compensazioni Tari, ma poi ci sono anche quelli per le esenzioni IMU e per le esenzioni delle rate dei mutui. Noi parliamo di immobili - e lo sappiamo tutti quanti bene, per la gravità delle circostanze - che hanno subito la distruzione e sono oggetto di ordinanze dei sindaci. Anche noi troviamo non opportuno stralciare queste proposte emendative dal testo. Capiamo l'urgenza e la difficoltà nel far fronte a tutto quello che è il complesso mondo delle emergenze e delle riparazioni, tuttavia, i sindaci hanno rappresentato queste necessità; si tratta di una cronaca che già conosciamo per gli eventi alluvionali delle Marche e per gli eventi sismici di tutta Italia. Tutti quanti hanno avuto questo tipo di percorso e questo trattamento in tema di Tari, IMU e rate dei mutui. Riteniamo opportuno fare uno sforzo nella direzione di salvaguardare le persone, soprattutto quelle che hanno perso la casa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 1.0110 Curti, 1.0114 Ruffino e 1.0113 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo agli identici articoli aggiuntivi 1.0111 Simiani e 1.0112 Ruffino. Ha chiesto di parlare l'onorevole Graziano. Ne ha facoltà.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. L'obiettivo di questa proposta emendativa è avere l'esenzione dall'IMU per i residenti sull'isola che hanno avuto i fabbricati parzialmente o totalmente inagibili.

Per tutte le calamità questa misura è stata adottata e, oggettivamente, lo diciamo nel totale clima di collaborazione su un tema molto delicato, che riguarda in generale eventi di questo tipo. Però, abbiamo bisogno che si faccia uno sforzo in più. Facciamo un appello al Governo a cambiare il parere e a esprimere parere favorevole sull'esenzione dell'IMU, perché questa imposta colpisce le popolazioni e, dato che non sono stati stanziati soldi per le attività che devono essere delocalizzate, considerato che sono pochi i soldi per il dissesto idrogeologico, penso che almeno una misura di questo tipo, che riguarda esclusivamente le case rese inagibili, sia abbastanza forte. Abbiamo bisogno di dare segnali forti a un'isola tra le più belle del mondo e che è patrimonio di tutti, soprattutto perché fra poco riparte la stagione turistica.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 1.0111 Simiani e 1.0112 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo agli identici articoli aggiuntivi 1.0115 Di Sanzo e 1.0116 Ruffino.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Sanzo. Ne ha facoltà.

CHRISTIAN DIEGO DI SANZO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Come hanno ricordato alcuni miei colleghi, abbiamo avuto un atteggiamento molto collaborativo su questo provvedimento, come Partito Democratico, ma, nonostante questo, ci siamo sentiti dire di no varie volte su molti provvedimenti. In particolare, queste proposte emendative sono volte a sospendere i mutui MEF. Si tratta di un provvedimento che è stato già adottato molte volte in passato, per emergenze simili, quindi stupisce un po' che appunto non si trovi lo spazio per implementare tale proposta emendativa nel provvedimento. Si tratta di una prassi che è già stata adottata e che darebbe un po' di respiro e liberato un po' di risorse per questi comuni che si trovano in crisi, in questo momento.

Chiediamo al Governo se ci sia ancora lo spazio per riconsiderare il parere su queste proposte emendative, perché ciò sarebbe di grande aiuto per l'isola di Ischia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Sicuramente questo mio articolo aggiuntivo in parte si ricollega al precedente, sul quale sono intervenuta, relativo alla Tari. Ricordo all'Aula, e non soltanto al Governo, che è previsto il pagamento delle rate in scadenza per gli esercizi 2022-2023 dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti per i due comuni maggiormente colpiti, colpiti gravemente, ossia Casamicciola Terme e Lacco Ameno.

Chiediamo che non ci sia applicazione di sanzioni ed interessi, sempre per lasciare un margine di manovra ai comuni, in questo senso. A dire il vero, nella discussione sulle proposte emendative, pur avendo lavorato con grande serenità in Commissione, non è emerso chiaramente il motivo per cui queste proposte emendative, in particolare l'articolo aggiuntivo 1.0116, non siano state accolte.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente e colleghi. Ritengo di intervenire perché queste proposte emendative danno la possibilità di concedere un po' di respiro ai comuni colpiti dall'evento calamitoso. Questa è una prassi che si segue quando ci sono terremoti, alluvioni, colate rapide di fango; le frane sono come terremoti. È impossibile aiutare un comune se poi gli si chiede, dandogli dei soldi, di spendere gli stessi soldi per le rate di mutuo.

Quindi, chiediamo una proroga dei termini di pagamento delle rate in scadenza. Secondo me, il Governo dovrebbe cercare di accontentare i comuni colpiti, con riferimento a questa proposta emendativa del collega Di Sanzo, che chiedo anche di sottoscrivere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo semplicemente per richiamare al senso di queste proposte emendative, che prevedono, banalmente, la sospensione dell'obbligo di pagare le tasse locali e nazionali, cosa che mi sembra, nel caso di cui stiamo parlando, appunto una banalità. Capisco le problematiche legate alla carenza di risorse disponibili, ma se non lo si fa in questa fase, quando lo si intende fare? Quando saremo chiamati, nei prossimi provvedimenti, a dover mettere toppe a questioni che, invece, già oggi potremmo risolvere? È una cosa che è già stata fatta per tutte le altre calamità che avevano una natura equivalente, e non si riesce a comprendere per quale ragione non la si faccia per quanto avvenuto ad Ischia.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici articoli aggiuntivi 1.0115 Di Sanzo e 1.0116 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Colleghi, a questo punto c'è una serie di inammissibilità. Passiamo dunque a pagina 12 del fascicolo, all'emendamento 5.1 Simiani.

Nessuno chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1 Simiani, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo all'emendamento 5.2 Braga.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Questo emendamento, come il precedente, si riferisce al rifinanziamento del Fondo regionale di Protezione civile. Il Governo propone un rifinanziamento di soli 10 milioni di euro, ma noi crediamo che siano evidentemente insufficienti per la situazione di cui stiamo parlando e pertanto chiediamo che siano integrati con 50 milioni annui, a decorrere dall'anno 2023 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.2 Braga, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 5.3 Ruffino e 5.7 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.8 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.9 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5.04 Braga, dichiarato inammissibile limitatamente al comma 2.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.04 Braga, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5.0200 della Commissione, con il parere favorevole.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Signor Presidente, finanziare le assunzioni per l'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino meridionale è un fatto estremamente importante, tuttavia quello che chiedo, a questo punto, al presidente della Commissione, essendo la Commissione la presentatrice di questa proposta emendativa, è che siano indicate le funzioni delle persone che dovranno essere assunte. In questo Paese, abbiamo un grande bisogno di geologi che facciano la prevenzione del rischio idrogeologico, ma l'assenza di una relazione che accompagni le assunzioni di questo personale pone un interrogativo a cui deve essere data una risposta: quali sono le funzioni e qual è il personale che sarà assunto? Saranno geologi o ci prepariamo a fare una serie di assunzioni - saranno circa 90 - che non risponderà a criteri precisi legati al contrasto alla crisi idrogeologica che c'è in quell'isola e non solo in quell'isola.

Su questo deve essere data una risposta alla Camera; non è possibile pensare che siano date risorse, su cui oggettivamente siamo d'accordo, perché c'è necessità di personale, senza che si dica quali saranno le funzioni. I geologi li assumiamo o non li assumiamo? Oppure pensiamo di fare un'infornata di assunzioni secondo logiche che non attengono a criteri rigorosi, ma invece ad altri tipi di criteri che abbiamo conosciuto nella storia della Repubblica e che, certamente, non hanno aiutato l'ambiente di questo Paese? Gradirei una risposta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Santillo. Ne ha facoltà.

AGOSTINO SANTILLO (M5S). Grazie, Presidente. Questo emendamento mi dà la possibilità di evidenziare il forte senso di responsabilità della nostra forza politica. Abbiamo svolto un lavoro eccellente in Commissione, trasversalmente, tra tutte le forze politiche, perché c'era bisogno di dare un sostegno e una risposta concreta a un problema che ha investito l'isola e che riguarda la difesa del suolo: si chiama mitigazione del rischio idrogeologico.

Tuttavia, c'è un problema, perché lo stesso emendamento pone una contraddizione nei termini da parte di questa maggioranza. Non possiamo esimerci dal votare favorevolmente, perché dà risorse per studiare, per cercare di trovare una quadra più dettagliata del dissesto idrogeologico sull'isola di Ischia, però, è anche vero che stiamo dando risorse all'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino meridionale, lasciando fuori dalla partita le altre autorità di bacino che stanno lavorando in tutto il Paese. E perché c'è la vostra incongruenza? C'è un'incongruenza perché, nell'ultima legge di bilancio, avete tagliato il 40 per cento dei fondi al dissesto idrogeologico. Invece, quei fondi potevano essere utilizzati per potenziare le autorità di bacino di distretto di tutta Italia, per cercare di ampliare, come diceva anche prima il deputato Bonelli, le risorse umane con i geologi da campo e non con i geologi da cartografia, quelli che disegnano soltanto, per fare prove, indagini e capire dove il terreno può essere oggetto di costruzioni e dove meno.

Soprattutto, abbiamo cercato di raddrizzare la strada quando, con un nostro emendamento, finalmente abbiamo dato la luce al completamento della carta geologica italiana. Infatti, affinché gli eventi calamitosi non provochino morti, distruzioni e case abbattute, bisogna evitare di costruire e lasciare alla natura il suo spazio; questo si fa con la conoscenza del nostro territorio e, quindi, con il completamento della carta geologica. Occorre partire da lì. Tra l'altro, le autorità di distretto sono deputate alla pianificazione e alla programmazione.

Concludo, dichiarando il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle, come vorrei facessero altri colleghi che, in passato, davanti al terremoto, per esempio, del 2017, che ha investito l'isola di Ischia e, quindi, i vari comuni Casamicciola, Lacco Ameno ed altri, si sono voltati dall'altra parte. Noi no, non lo facciamo: per senso di responsabilità, votiamo favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. C'è un tema importante, il tema delle priorità. Certamente, occorre grande attenzione all'Autorità di bacino, ma occorre grande attenzione al territorio e alle difficoltà che questo territorio sta incontrando. Che cosa servirà, ad esempio, ai comuni? Servirà il personale, serviranno tecnici sul territorio. Incontreremo questo tema proseguendo nell'esame delle proposte emendative. Stiamo parlando di 250 unità di personale, stiamo parlando di stabilizzazioni, ma anche di un'intenzione che, tutto sommato, non è supportata, nonostante - il nostro gruppo lo ribadisce - l'importanza dell'Autorità di bacino. Chiediamo di dare priorità, chiediamo di risolvere i problemi di Ischia, per permettere ad Ischia di approntare la stagione estiva, con l'arrivo dei turisti, con un'isola messa in sicurezza. Non ci sono risorse in questo senso, pare che, tutto sommato, non ci sia nemmeno l'intenzione, in futuro, di puntare a questo.

Il prossimo emendamento di cui parleremo, ad esempio, lo anticipo ora, importantissimo per il nostro gruppo, è quello del trasporto degli alunni: una cosa di una semplicità enorme, ma anche un bisogno impellente. Ecco, crediamo che il Governo non abbia dato priorità ed importanza al qui ed ora, oggi, alla gestione dell'emergenza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alfonso. Ne ha facoltà.

LUCIANO D'ALFONSO (PD-IDP). Presidente, intervengo sul punto dell'emendamento, aiutandomi con le parole chiare dei colleghi Santillo e Bonelli, consapevole, però, del fatto che oggi è il 18 gennaio; già l'onorevole Testa ha ricordato che, oggi, è un giorno che la memoria destina a pensare alla tragedia di Rigopiano. Consapevoli di questo, in questo momento stiamo esaminando un articolo aggiuntivo che potenzia di risorse umane l'Autorità di bacino. Attenzione ad essere neutri dal punto di vista dell'approvvigionamento di risorse professionali ed umane quando si proceduralizza un'opera pubblica. Se leggiamo questo articolo aggiuntivo, in combinato con la nuova proposta del codice dei lavori pubblici, dove si rende filiforme l'attività conoscitiva dal punto di vista geologico e idrogeologico per attivare le progettazioni esecutive dei lavori pubblici, rischiamo di dare luogo a una nuova generazione di opere pubbliche non nutrita dalla conoscenza geologica e, poi, disastri ci circondano e l'ipocrisia di ricordare, a distanza di anni, è soltanto un'ipocrisia liturgica, che ci porta a fare del male.

Noi non possiamo ricominciare, ogni volta, da zero, come se quello che è accaduto non avesse forza di nutrimento, di orientamento e di formazione. Servono i geologi, serve la conoscenza del suolo e del sottosuolo, altrimenti rincontreremo la “rigopianizzazione”, quando si fanno le opere pubbliche.

Allora, all'autorità di Governo, che si arricchirà di questa norma, si faccia indirizzo per quanto riguarda le competenze professionali che servono quando si affronta il tema del suolo, del sottosuolo e dell'edificato, perché poi saremo costretti a frequentare le messe. Altro che le sedute del Parlamento: le messe, quelle funebri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo su questo emendamento che logicamente era già stato discusso in Commissione. Si tratta di una proposta emendativa, presentata dal relatore che, di fatto, prende spunto da un emendamento dell'onorevole Scotto, nell'ambito di una discussione che si era svolta precedentemente, degli incontri e delle audizioni svolti con i sindacati, che chiedevano fortemente un aiuto non solo a stabilizzare delle persone ma a rendere operativa la pianta organica che per anni era ferma. Credo che lo sforzo che abbiamo portato avanti, come Partito Democratico, all'interno della discussione in Commissione sia stato un apporto positivo e, dunque, il nostro voto sarà, in questo senso, favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull' articolo aggiuntivo 5.0200 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.013 Scotto, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.014 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.015 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione e del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.016 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione e del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.022 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.023 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

L'articolo aggiuntivo 5.024 Morfino è inammissibile.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.025 Ilaria Fontana, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5.027 Carotenuto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Carotenuto. Ne ha facoltà.

DARIO CAROTENUTO (M5S). Presidente, io sono basito dalla discussione a cui sto assistendo, perché veramente non stiamo riuscendo a trovare dei soldi che servono all'isola di Ischia semplicemente per dare i servizi essenziali ai cittadini. Veniamo, qualche settimana fa, dall'approvazione di un bilancio che dava 900 milioni di euro alle squadre di serie A. Allora, io mi domando con quale faccia vi presenterete a Ischia, magari la prossima estate, senza aver trovato soldi!

In questo caso, nel caso del mio emendamento, si tratta di soldi per la cassa integrazione guadagni in deroga, che consentirebbero alle piccolissime imprese di andare avanti. Ma facendo così state semplicemente distruggendo l'economia di un'isola. Io vi invito veramente a rifletterci di nuovo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.027 Carotenuto, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.028 Curti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.029 Morfino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5.030 Fede.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fede. Ne ha facoltà.

GIORGIO FEDE (M5S). Grazie, Presidente. Purtroppo, tutti i nostri interventi vanno in questa direzione. Con questo emendamento chiedevamo semplicemente di adottare misure per il trasporto scolastico nell'isola d'Ischia. Parliamo di interventi per scuolabus, per sostenere le amministrazioni comunali in un momento difficile, nonché per sostenere la didattica e la prosecuzione dell'attività scolastica dei bambini.

Devo dire che quando vedo che non si trovano 500 mila euro - 500 mila euro: era una richiesta veramente esigua - penso che a Ischia non sia franata solamente l'isola ma forse è franata quella cronaca di una faciloneria nel risolvere i problemi che si è schiantata con il quotidiano, insomma, che deriva dalle scelte fatte con queste soluzioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere di poter sottoscrivere questa proposta emendativa.

PRESIDENTE. La richiesta ovviamente è accolta.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.030 Fede, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5.0104 Ruffino.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). La ringrazio, Presidente. Questo è un emendamento importantissimo rispetto al quale rimaniamo sbigottiti. Sappiamo benissimo che in un'isola con frane così importanti il primo aspetto a essere messo in crisi è quello scolastico. Ci sono delle delocalizzazioni, ci sono delle strade impercorribili e c'è la difficoltà dei comuni nell'accompagnare i bambini a scuola; quindi, si fa sicuramente affidamento sulle famiglie, che in ogni caso - e lo sappiamo bene - incontrano delle difficoltà.

Allora, chiederemo l'attenzione, signor Presidente, anche del Governo su questo emendamento…

PRESIDENTE. Prego, onorevole Ruffino.

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Su questa proposta emendativa siamo intervenuti molte volte in quest'Aula; abbiamo parlato dell'importanza della scuola, della necessità che i nostri ragazzi ogni mattina si rechino a scuola in edifici sicuri oppure di emergenza. Sappiamo che c'è stato un impegno della Commissione in questo senso - per correttezza devo dirlo -, quindi se ne è ravvisata la necessità, ma non ci sono le coperture. Troppo spesso ci sentiamo dire che mancano. Bisognerebbe andare a Ischia a dire che mancano le coperture su un punto così importante, ma, come vedremo nel prosieguo della discussione, anche per molte altre situazioni. Pensiamo ci debba essere attenzione su questi temi maggiori, crediamo che il Governo debba darsi delle priorità che anche questa volta, esattamente come per la legge di bilancio, non riscontriamo.

C'è un pot-pourri che non risolve le situazioni e le emergenze. Allora sarà opportuno parlare al Ministro Valditara e ricordare che i bambini ischitani hanno grandi difficoltà, che le risorse per il trasporto alunni non sono arrivate e che i nostri ragazzi non avranno l'opportunità, come tutti gli altri ragazzi italiani, di frequentare la scuola in sicurezza e serenità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Vorrei sottoscrivere questa proposta emendativa e ribadirne l'assoluta necessità per quanto riguarda il contenuto di merito. Si tratta di potenziare, di dare una mano al trasporto pubblico scolastico, attualmente compromesso; in mancanza di interventi in questo settore, si rischia di creare difficoltà enormi agli alunni e agli studenti di Ischia nel frequentare i propri corsi scolastici. Penso che il diritto all'istruzione e alla scuola sia un diritto sacrosanto da difendere e tutelare in ogni circostanza, a maggior ragione in quelle realtà colpite da un evento drammatico come quello che ha toccato l'isola di Ischia. Francamente, riteniamo incomprensibile la poca attenzione che il Governo ha dedicato e dedica a questo tema.

Oggi l'esercizio dell'attività scolastica da parte di tanti bambini sull'isola di Ischia rischia di essere compromesso, per cui invitiamo il Governo a un supplemento di riflessione perché è un tema di una tale sensibilità che non può essere liquidato con un atteggiamento ragionieristico e burocratico. Facciamo attenzione perché si tratta del diritto all'istruzione di bambini, le cui famiglie sono già state profondamente colpite, per cui invitiamo a un supplemento di riflessione il Governo e la maggioranza su questo tema.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.0104 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.031 Barzotti, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5.032 L'Abbate, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5-bis.100 Ruffino, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5-bis.200 della Commissione, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 32).

A seguito dell'approvazione di questo emendamento, il successivo 5-bis.101 Simiani si intende assorbito dall'emendamento 5-bis.200 della Commissione.

Chiedo a questo punto all'onorevole Bof, firmatario dell'emendamento 5-ter.100, se intenda ribadire il ritiro dell'emendamento o no. Onorevole Bof? Sì, l'emendamento 5-ter.100 è ritirato.

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5-quater.0100 Ruffino, sul quale c'è il parere contrario di Commissione, Governo e della V Commissione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5-quater.0100 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5-quater.0101 Ruffino.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Pensiamo sia importante spiegare questo articolo aggiuntivo. Sappiamo che Ischia è un'isola assolutamente turistica. A fronte delle case inagibili, soprattutto per le famiglie che desiderano continuare a vivere nell'isola, non si trovano altre sistemazioni, ossia si attende la stagione estiva. In questo articolo aggiuntivo chiediamo di investire risorse per permettere la costruzione di abitazioni, di sistemazioni temporanee. Anche in questo caso, ovviamente, ci vogliono risorse e l'affitto per i residenti che hanno delle proprietà deve essere adeguato. Lo ribadiamo: tutto questo deve essere fatto per consentire l'avvio adeguato della stagione estiva, la risistemazione delle abitazioni affinché siano rese nuovamente agibili. Quindi, chiediamo che i proprietari delle abitazioni possano locare i propri immobili per un periodo non inferiore a 12 mesi, con una corresponsione di affitto adeguata. Ed anche in questo caso mancano le risorse. Vi saranno difficoltà e le famiglie saranno costrette a lasciare Ischia.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5-quater.0101 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5-quater.0102 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5-quater.0103 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5-quater.0.200 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5-quinquies.300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5-quinquies.200 della Commissione, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 39).

Colleghi, avverto che, a seguito dell'approvazione dell'articolo aggiuntivo 5-quater.0200 della Commissione, risultano assorbite alcune partizioni degli articoli aggiuntivi 5-quinquies.0.100 e 5-quinquies.0101 Simiani. In particolare, alle pagine 30 e 32 del fascicolo degli emendamenti, si intende interamente assorbito il comma 1 del capoverso Art. 5-novies dei medesimi articoli aggiuntivi - direi che è chiarissimo - mentre il comma 2 dello stesso capoverso si intende così riformulato. Pronuncio la riformulazione: “Con apposite ordinanze, il commissario straordinario individua più siti destinati al trattamento, anche con impianti mobili, ai fini di riutilizzo, in deroga all'allegato IV della parte seconda e all'articolo 208, comma 15, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152”.

ROBERTO GIACHETTI (A-IV-RE). Può rileggere che non abbiamo capito?

PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, lei, come dire, mette a dura prova la mia pazienza, però, ci mancherebbe. È tutto chiaro, colleghi, sulla riformulazione? Sì.

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5-quinquies.0100 Simiani, sul quale la Commissione bilancio ha espresso parere contrario nei termini sopra indicati. Prima di fare ciò, ascoltiamo l'onorevole Bonelli: non intende intervenire.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5-quinquies.0100 Simiani, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 5-quinquies.0101 Simiani, sul quale la Commissione bilancio ha espresso parere contrario nei termini che abbiamo indicato poc'anzi. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, quest'articolo aggiuntivo chiarisce un punto che abbiamo dibattuto in Commissione, ma credo sia una riflessione che tutta l'Aula debba conoscere anche nell'ambito della situazione che abbiamo oggi ad Ischia. Sappiamo benissimo che esistono immobili legati a posizioni complicate nell'ambito della frana che c'è stata a Casamicciola, ma anche in altre parti dell'isola. Ci sono stati interventi anche da parte del commissario, ma, soprattutto, da parte dei sindaci, che ci hanno chiesto e hanno chiesto al Governo la possibilità di delocalizzare queste persone non solo nell'isola, ma anche nell'area urbana di Napoli. Ecco perché noi su questo intendiamo sollecitare il Governo per far capire che oggi c'è bisogno di trovare una soluzione per queste persone, perché non solo sono fuori casa, ma, soprattutto, non possono essere rimandate in un posto in cui non c'è sicurezza; luoghi in cui non ci si può più permettere che vi siano problemi inerenti alla casa, ma, soprattutto, a persone che hanno bisogno di avere davanti un futuro diverso da quello che hanno avuto finora.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 5-quinquies.0101 Simiani, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Salutiamo gli studenti della terza media - quindi, quest'anno avranno anche gli esami - dell'Istituto “Ambrit” di Roma, che assistono ai nostri lavori dalle tribune (Applausi). Benvenuti ragazzi e grazie ai docenti che vi accompagnano.

Siamo all'ultimo degli emendamenti, a cui seguiranno gli ordini del giorno, l'emendamento 6.100 Ruffino: l'onorevole Ruffino non intende intervenire.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.100 Ruffino, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Zinzi. Ne ha facoltà.

GIANPIERO ZINZI, Relatore. Grazie, Presidente. Vorrei chiedere la sospensione di 5 minuti per la presentazione di un ordine del giorno importante.

PRESIDENTE. Onorevole Zinzi, al di là dell'importanza del suo ordine del giorno, che è uguale agli altri, farei così, se siete tutti d'accordo e se non ci sono obiezioni; a parte i 5 minuti chiesti dall'onorevole Zinzi, da adesso, riprenderei alle 11,30, di modo che il Governo si possa presentare alle 11,30 con tutti i pareri sugli ordini del giorno e noi possiamo discuterli e votarli. Sospendo la seduta, che riprenderà alle 11,30.

La seduta, sospesa alle 11,15, è ripresa alle 11,35.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Chiedo una sospensione di ulteriori 20 minuti per la redazione dei pareri sugli ordini del giorno.

PRESIDENTE. Va bene. A questo punto, colleghi, la seduta riprenderà alle ore 11,55.

Avverto che la riunione del Parlamento in seduta comune, già convocata per martedì 24 gennaio alle ore 16, sarà anticipata a domani, giovedì 19 gennaio, alle ore 14,30. Quindi, domani, alle ore 14,30, si riunirà il Parlamento in seduta comune.

Sospendo la seduta.

La seduta, sospesa alle 11,36, è ripresa alle 12,05.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Chiedo scusa per il ritardo.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 674-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Nessuno chiedendo di intervenire, invito la rappresentante del Governo a esprimere il parere.

Colleghi, vi prego di prestare attenzione, per evitare poi di ripetere le riformulazioni e i pareri. Quindi, se siamo tutti pronti e attenti a ciò che dichiara il Governo, cominciamo a recepire i pareri.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Ordine del giorno n. 9/674-A/1 Borrelli, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.

PRESIDENTE. Colleghi! Onorevole Graziano, onorevole De Luca, per favore.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Ordine del giorno n. 9/674-A/2 Evi, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di avviare, nell'ambito delle proprie competenze, le opportune iniziative volte a individuare soluzioni idonee per sottrarre al degrado e restituire il decoro…”.

Ordine del giorno n. 9/674-A/3 Bonelli, accolto come raccomandazione, se riformulato, sopprimendo il secondo impegno, in quanto la cabina di regia è già stata istituita.

PRESIDENTE. Quindi, accolto come raccomandazione se riformulato…

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

…se riformulato sopprimendo il secondo impegno, proprio perché la cabina di regia è già stata istituita.

Ordine del giorno n. 9/674-A/4 Amendola, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a concludere in tempi rapidi l'istruttoria tecnica in corso, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 24 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, recante codice della protezione civile, sulla base delle relazioni trasmesse dalla regione Basilicata relativamente ai movimenti franosi verificatisi sul territorio regionale, ai fini dell'attivazione delle misure e procedure straordinarie previste dal medesimo codice, ove ne ricorrano i presupposti, ovvero di individuare, in alternativa, ulteriori modalità per assicurare il necessario sostegno alle comunità e ai territori con apposito provvedimento normativo”.

PRESIDENTE. Colleghi, io così, però, non posso andare avanti! O c'è silenzio o non si va avanti e sospendiamo!

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Sugli ordini del giorno n. 9/674-A/5 Rotelli e n. 9/674-A/6 Ilaria Fontana, parere favorevole.

Gli ordini del giorno n. 9/674-A/7 Caso, n. 9/674-A/8 Sportiello e n. 9/674-A/9 L'Abbate sono accolti come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/674-A/10 Lomuti, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare ogni utile iniziativa, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, finalizzata al sollecito ripristino del collegamento viario della strada statale 18”.

Gli ordini del giorno n. 9/674-A/11 Auriemma e n. 9/674-A/12 Caramiello sono accolti come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/674-A/13 Carotenuto, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…) compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”. Ordine del giorno n. 9/674-A/14 Barzotti, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…) compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Gli ordini del giorno n. 9/674-A/15 Sarracino e n. 9/674-A/16 Simiani sono accolti come raccomandazione. Ordine del giorno n. 9/674-A/17 Gadda, parere contrario. Ordine del giorno n. 9/674-A/18 Graziano, parere favorevole con riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, specifici stanziamenti finalizzati all'azzeramento della tariffa per l'uso del trasporto pubblico locale”.

PRESIDENTE. Allora, aspetti, sottosegretaria Siracusano, ripetiamo con calma la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/674-A/18 Graziano.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. “impegna il Governo a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, specifici stanziamenti finalizzati all'azzeramento della tariffa per l'uso del trasporto pubblico locale”.

Ordine del giorno n. 9/674-A/19 Curti, parere favorevole con riformulazione: “a valutare l'opportunità di (…) compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

Ordine del giorno n. 9/674-A/20 Braga, parere contrario limitatamente all'interpretazione estensiva del potere sostitutivo del prefetto e, per la parte restante, accolto come raccomandazione. Quindi, se riformulato, sopprimendo la parte relativa all'estensione del potere sostitutivo del prefetto, viene accolto come raccomandazione.

Gli ordini del giorno n. 9/674-A/21 Toni Ricciardi, n. 9/674-A/22 De Luca, n. 9/674-A/23 Carfagna e n. 9/674-A/24 D'Alessio sono accolti come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/674-A/25 Ruffino, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, un contributo straordinario per i comuni dell'isola di Ischia, al fine di garantire l'attivazione, ovvero il potenziamento, del servizio del trasporto pubblico scolastico”.

Sull'ordine del giorno n. 9/674-A/26 Patriarca, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/674-A/27 Furgiuele, parere favorevole con la riformulazione: “a concludere in tempi rapidi l'istruttoria tecnica in corso, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 24 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, recante codice della protezione civile, sulla base delle relazioni trasmesse dalla regione Calabria”. Sostanzialmente, è uguale alla riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/674-A/4 Amendola.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/1 Borrelli. Onorevole Borrelli, accoglie la riformulazione?

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Volevo riascoltare la riformulazione dal Governo.

PRESIDENTE. Vedete che avevo ragione (Commenti)? Ho capito, però poi funziona che non funziona (Applausi).

Onorevole Siracusano, per cortesia, se può rileggere la riformulazione.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Stiamo parlando dell'ordine del giorno n. 9/674-A/1? “A valutare l'opportunità di”.

PRESIDENTE. Perfetto. Onorevole Borrelli, la accoglie?

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Sì, accolgo.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/2 Evi. Onorevole Evi, accoglie la riformulazione? Chi chiede di intervenire?

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Noi…

PRESIDENTE. Noi chi?

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Il nostro gruppo…

PRESIDENTE. Onorevole Borrelli, prego.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Volevo chiedere comunque di votarlo, se è possibile.

PRESIDENTE. Parliamo dell'ordine del giorno n. 9/674-A/2 Evi o del suo?

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Del n. 9/674-A/1.

PRESIDENTE. Quindi, marcia indietro.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Sì, mi scusi.

PRESIDENTE. Ci mancherebbe. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/1 Borrelli, con il parere contrario, a questo punto… o lei lo accetta come riformulato?

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Sì, lo accetto come riformulato e ho chiesto di votarlo.

PRESIDENTE. Perfetto. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/1 Borrelli, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/2 Evi. Onorevole Evi?

ELEONORA EVI (AVS). No, io non posso accettare la riformulazione e vorrei, quindi, far votare quest'ordine del giorno, perché ritengo che non siamo più di fronte alla necessità di “valutare l'opportunità di”.

Noi chiediamo, in maniera molto esplicita, di avviare fin da subito soluzioni per ripristinare quell'area, perché siamo di fronte a una brutta, bruttissima storia italiana, una brutta storia, emblematica dell'abusivismo edilizio più bieco, più becero, una storia surreale. La storia della caserma della Guardia forestale di Casamicciola inizia nel 1986, quando il comune decide di farla costruire nel bosco della Maddalena, un bosco che ha un'area verde fragile, uno scrigno di biodiversità, che avrebbe dovuto essere protetto e che viene, invece, devastato dall'ennesima colata di cemento. Una storia vista migliaia di volte, purtroppo, nel nostro Paese, invece, ad esempio, di scegliere di costruire là dove ci sono già aree degradate, da recuperare. Infatti, dopo un lunghissimo iter procedurale, nonostante le clamorose difformità urbanistiche, gli evidenti vincoli ambientali e idrogeologici e il parere negativo della Soprintendenza, i lavori sono iniziati ugualmente e centinaia di pini di questo bosco sono stati abbattuti.

Quindi, oggi non c'è più tempo da perdere ed è il motivo per cui noi chiediamo, con quest'ordine del giorno, di mantenere il testo originario e di poterlo votare per procedere speditamente verso il ripristino dell'area, al fine di ridare spazio e vita a un bosco oggi devastato e far tornare, quindi, la natura, che deve essere considerata la nostra prima e migliore alleata nel contrasto alla crisi climatica, alla crisi ecologica e al dissesto idrogeologico (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Grazie, Presidente. Volevo aggiungere due elementi, ma sempre per offrirli al Governo, perché, secondo me, quello che ha detto la collega Evi potrebbe essere motivo di riflessione ulteriore per il Governo.

La caserma forestale, oggi di proprietà dei Carabinieri forestali, perché all'epoca fu realizzata quando c'era ancora il Corpo forestale, è stata realizzata per un nucleo di 4 persone, 3 piani per 4 persone. Dopodiché si è completato tutto un iter processuale, ma ci sono ancora i fondi per realizzare un'opera pubblica, che si dovrebbe completare, poiché attualmente c'è uno scheletro, sono state eliminate decine di pini, perché quella era la pineta di Casamicciola, per realizzare la caserma. Alla fine di questo iter processuale, che si è concluso due anni fa, rimane lo scheletro e non si è deciso né di completare l'opera e di farne un bene di pubblica utilità, né di rimettere i pini. Eppure, i fondi ci sono.

Quindi, al Governo suggerisco di approfittare di questa situazione per chiudere una vicenda che va avanti da 15 anni e che è uno scempio ad opera dello Stato, cioè dell'intera collettività, nei confronti dell'isola.

Per questo chiedo al Governo di riflettere, perché i fondi ci sono: era un'opera finanziata dal Provveditorato alle opere pubbliche che ancora ha i fondi in cassa non utilizzati. Il Governo può decidere di completare un'opera o di ripristinare la pineta (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/2 Evi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/3 Bonelli. Onorevole Bonelli, il suo ordine del giorno sarebbe accolto, se lei accetta la riformulazione, diventando una raccomandazione, triplo salto carpiato, chiede di intervenire? Prego.

ANGELO BONELLI (AVS). Signor Presidente, riformulazione con raccomandazione: lei mi ha anticipato e la ringrazio; apprezzo molto la sua conduzione da Presidente, è molto creativa.

PRESIDENTE. Creativa? È nel Regolamento.

ANGELO BONELLI (AVS). Creativa nel Regolamento, è un'interpretazione creativa. Comunque, non l'accetto e quindi chiedo di votare. Colgo l'occasione di intervenire su questo brevemente.

Faccio veramente fatica a comprendere come, in un provvedimento in cui dobbiamo dare delle risposte al dissesto idrogeologico, il Governo dica “no” rispetto a un provvedimento legislativo - adottato nel periodo che riterrà più utile e opportuno - volto a finanziare l'inventario dei fenomeni franosi nel nostro Paese, che sono drammaticamente dal punto di vista numerico i più elevati di tutta Europa.

Io non so se il Governo rifletta quando esprime dei “no”, oppure quando propone queste riformulazioni con raccomandazione. Quindi, chiedo di votare il mio ordine del giorno e dico che sono assolutamente contrariato dalla risposta del Governo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/3 Bonelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/4 Amendola, che chiede di intervenire. Prego, ne ha facoltà.

VINCENZO AMENDOLA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione del Governo e chiedo di votarlo. Approfitto della sua gentilezza per aggiungere la mia firma all'analogo ordine del giorno n. 9/674-A/10 Lomuti.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Amendola, anche per l'economicità dei tempi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Lomuti. Se è per ringraziare… Per sottoscrivere?

ARNALDO LOMUTI (M5S). Sì, Presidente, chiedo di aggiungere la firma all'ordine del giorno n. 9/674-A/4 Amendola.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/4 Amendola, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 46).

Sull'ordine del giorno n. 9/674-A/5 Rotelli il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/674-A/6 Ilaria Fontana il parere è favorevole.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Il parere è favorevole, però…

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Non si può intervenire?

PRESIDENTE. No, se è favorevole.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Lo volevo sottoscrivere. È possibile?

PRESIDENTE. Per così poco, certo: accontentato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/7 Caso. Chiede di intervenire l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Grazie, sempre sull'ordine del giorno n. 9/674-A/5 Rotelli. Vorrei chiederne la sottoscrizione…

PRESIDENTE. Poiché l'onorevole Caso è il primo firmatario, ci deve intanto dire se accetta la raccomandazione…

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). No, Presidente, era sull'ordine del giorno n. 9/674-A/5 Rotelli…

PRESIDENTE. Vuole intervenire sull'ordine del giorno n. 9/674-A/5? E perché? Il parere era favorevole e siamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/7

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Era per chiedere la sottoscrizione, Presidente.

PRESIDENTE. Va bene, ma se dobbiamo fermarci ogni minuto per le sottoscrizioni, non ne usciamo. Quindi, facciamo così: se venite al banco della Presidenza, provvediamo alla sottoscrizione, perché, altrimenti, perdiamo due ore per sottoscrivere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle); così accorciamo i tempi. Quindi, venite o venga il delegato d'Aula…

Onorevole Fornaro, adesso le darò la parola, però, la prego, quanto ho detto è solo per economicità e speditezza dei lavori.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Capisco la speditezza, ma non c'è alcun intento ostruzionistico. Ho l'impressione che, per voler andare troppo veloce, alla fine si perda tempo.

PRESIDENTE. Chi va piano, va sano e va lontano, però in questo senso, per economicità – ripeto - se razionalizziamo, facciamo prima. Se invece volete sottoscrivere ordine del giorno per ordine del giorno, facciamo così. Altri colleghi vogliono sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/674-A/5 Rotelli? No. Altri colleghi vogliono sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/674-A/6 Ilaria Fontana? No. Altri colleghi, oltre all'onorevole Lomuti, vogliono sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/674-A/7 Caso? No. Onorevole Caso, accetta la raccomandazione?

ANTONIO CASO (M5S). Presidente, non possiamo assolutamente accettare l'accoglimento come raccomandazione di quest'ordine del giorno: vi ricordo che stiamo parlando di un'emergenza e vi ricordo che le misure da attuare devono essere veloci e urgenti.

Voglio ricordare di cosa tratta quest'ordine del giorno. Considerando che le misure contenute nel decreto per la sospensione dei termini tributari, contributivi, amministrativi e processuali non possono essere considerate sufficienti - soprattutto per le realtà produttive localizzate sul territorio e soprattutto per quelle che caratterizzano l'isola di Ischia, che sono di piccole e medie dimensioni - a consentire loro di riprendere e rilanciare l'attività (anche perché si tratta di un'area che è stata già devastata in passato: recentemente nel 2017, oltre ovviamente all'ultima catastrofe), proponiamo con quest'ordine del giorno - ci sembra indispensabile - di approntare ogni iniziativa utile per ricomporre il tessuto produttivo dell'isola che è stato gravemente danneggiato - come dicevo prima - non solo ora, ma anche nell'immediato passato. Ricordiamoci anche che nel frattempo c'è stata una pandemia.

In quest'ordine del giorno si propone di intervenire tempestivamente - proprio per questo, non ci può essere una semplice raccomandazione - mediante l'attivazione, negli specifici comuni colpiti dalla calamità alluvionale, delle agevolazioni tributarie e contributive, con l'istituzione di una zona franca urbana.

Tengo a sottolineare che la medesima proposta era arrivata con un emendamento di maggioranza che poi è stato ritirato. Tengo anche a ricordare che la stessa cosa - ossia l'istituzione di zone franche urbane - è stata fatta in altre occasioni e in altre zone d'Italia colpite da eventi calamitosi per cui poi è stato dichiarato lo stato di emergenza.

Quindi, chiedo al Governo di rivedere il parere e di trasformarlo in favorevole, perché si propone una cosa che è stata fatta altrove: si impegna il Governo a promuovere idonei programmi di defiscalizzazione e decontribuzione delle imprese localizzate nell'ambito di una zona franca urbana appositamente istituita che comprenda poi ovviamente, nell'ambito territoriale da definire, i comuni dell'isola di Ischia coinvolti da questa disastrosa alluvione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/7 Caso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/8 Sportiello. Qualcuno vuole sottoscrivere quest'ordine del giorno? Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Lo sottoscrivo io, Presidente. Non accetto la raccomandazione e chiedo che sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/8 Sportiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/9 L'Abbate. Qualcuno intende sottoscrivere quest'ordine del giorno? Chiedo ai sottoscrittori se accettino la raccomandazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Presidente, sottoscrivo quest'ordine del giorno. Accettiamo la raccomandazione.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/10 Lomuti, su cui il Governo ha espresso favorevole con riformulazione. Chiedo all'onorevole Lomuti se accetta la riformulazione.

ARNALDO LOMUTI (M5S). Accetto la riformulazione, ma chiedo che sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/10 Lomuti, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Ordine del giorno n. 9/674-A/11 Auriemma: accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Auriemma. Ne ha facoltà.

CARMELA AURIEMMA (M5S). Grazie, Presidente, ma il contenuto di quest'ordine del giorno è incompatibile con una raccomandazione: si chiede la sospensione delle tasse universitarie per i giovani ischitani per l'anno accademico in corso, quindi bisogna intervenire con urgenza e questo Governo deve assumersi una responsabilità: vuole garantire e vuole tutelare i giovani ischitani o no? La raccomandazione non ha senso con riferimento a un provvedimento d'urgenza come questo, del decreto Ischia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Si assumesse tale responsabilità il Governo, anche perché - dobbiamo dirlo, in quest'Aula - l'isola d'Ischia è da sempre governata dal centrodestra, direttamente o sotto mentite spoglie, e che questo decreto è insufficiente, lo dice il sindaco di Forio, che è della vostra forza politica e dice che questi soldi non servono neanche a pulire le strade. Quindi, vogliate almeno accogliere quest'ordine del giorno, che chiedo sia posto in votazione, che cerca di tutelare quelle generazioni che stanno combattendo il cambiamento climatico.

Quindi, chiedo di mettere in votazione quest'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/11 Auriemma, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Ordine del giorno n. 9/674-A/12 Caramiello: accolto come raccomandazione. Accetta la raccomandazione, onorevole?

ALESSANDRO CARAMIELLO (M5S). La accetto, ma chiedo che sia posto in votazione.

PRESIDENTE. A questo punto, chiedo al rappresentante del Governo se intende rimettersi all'Aula o esprimere un parere favorevole o contrario sulla richiesta formulata dall'onorevole Caramiello.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Mi rimetto all'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/12 Caramiello, su cui il Governo si è rimesso all'Aula.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Ordine del giorno n. 9/674-A/13 Carotenuto: c'è un parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Carotenuto. Ne ha facoltà.

DARIO CAROTENUTO (M5S). Vorrei riascoltarla, se possibile, perché prima c'era effettivamente un po' di baraonda.

PRESIDENTE. Va bene. Sottosegretaria?

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Sì, Presidente, è la seguente: “a valutare l'opportunità di (…), compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

PRESIDENTE. Onorevole Carotenuto?

DARIO CAROTENUTO (M5S). Accetto la riformulazione, ma chiedo, se possibile, che l'ordine del giorno sia posto comunque in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/13 Carotenuto, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 52).

Ordine del giorno n. 9/674-A/14 Barzotti: parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Barzotti. Ne ha facoltà.

VALENTINA BARZOTTI (M5S). Accetto la riformulazione, Presidente, e chiedo che l'ordine del giorno sia posto in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/14 Barzotti, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 53).

Ordine del giorno n. 9/674-A/15 Sarracino, accolto come raccomandazione. L'accetta, onorevole Sarracino?

MARCO SARRACINO (PD-IDP). No, Presidente, non accetto la raccomandazione, perché non si può raccomandare; si devono erogare quelle risorse, urgentemente e chiedo, quindi, al Governo di ripensarci. Noi stiamo avendo un atteggiamento collaborativo, però quelle sono risorse che occorrono ai comuni per erogare i servizi essenziali, sono cose fondamentali. Il Governo deve dirci con chiarezza se vuole aiutare o meno quelle comunità.

Per questo chiedo al Governo di cambiare il parere e impegnarsi a sostenere i comuni colpiti dalla frana con fatti concreti, e non con raccomandazioni fumose (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Il Governo non chiede di intervenire, quindi passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/15 Sarracino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Ordine del giorno n. 9/674-A/16 Simiani. Accetta la raccomandazione, onorevole Simiani?

MARCO SIMIANI (PD-IDP). No, Presidente, perché l'obiettivo che noi cerchiamo di raggiungere con quest'ordine del giorno è quello di riuscire a istituire un presidio proprio nelle isole minori. Sono grossetano, nell'Isola del Giglio vi è stata la tragedia che conoscete benissimo e, oggi, credo sarebbe importante che, nelle isole minori, non solo nell'arcipelago toscano, ma anche in tutte quelle presenti nel nostro territorio, si istituisca un presidio per aiutare le popolazioni in caso di situazioni di difficoltà.

Chiedo, quindi, di metterlo al voto.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/16 Simiani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/17 Gadda. Onorevole Gadda, il parere del Governo è contrario. Lo votiamo?

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/17 Gadda, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/18 Graziano. Onorevole Graziano, c'è una riformulazione al suo ordine del giorno.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Invito il Governo a evitare la formulazione: “a valutare l'opportunità di (…)” e ciò per una ragione molto semplice...

PRESIDENTE. Quindi non l'accetta?

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). No, ma vorrei anche spiegarlo…

PRESIDENTE. Nel senso che adesso il suo intervento si trasforma in dichiarazione di voto, come sa, se lei non accetta.

STEFANO GRAZIANO (PD-IDP). Appunto, è una dichiarazione di voto, perché stiamo lavorando in una condizione già difficile, su un decreto che, a mio avviso, è importante; prevediamo, per i residenti, l'azzeramento del costo dei trasporti, a fronte di una condizione oggettiva, evitando di inserire le parole: “a valutare di”. Già con gli ordini del giorno si determina una condizione più leggera rispetto a quello che può essere un atto legislativo, almeno, chiederei al Governo di rivederlo, altrimenti chiedo di metterlo ai voti.

PRESIDENTE. Onorevole, è chiarissimo; il Governo non chiede di intervenire, dunque, rimane inalterato il parere del Governo. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/18 Graziano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/19 Curti. C'è una riformulazione, onorevole Curti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Curti. Ne ha facoltà.

AUGUSTO CURTI (PD-IDP). Presidente, l'accetto e chiedo che il mio ordine del giorno possa essere messo ai voti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/19 Curti, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 58).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/20 Braga. Chiederei, per cortesia, al Governo se può rileggere la riformulazione.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Se riformulato, l'ordine del giorno viene accolto come raccomandazione, sopprimendo la parte che, nell'impegno, si riferisce all'interpretazione estensiva del potere sostitutivo dei prefetti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

SARA FERRARI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Sottoscrivo quest'ordine del giorno, ma respingo la proposta del Governo e spiego il motivo. Quest'ordine del giorno si riferisce al tema dell'abusivismo edilizio e di come i fenomeni di abusivismo edilizio aggravino il problema del dissesto idrogeologico.

La questione che qui poniamo, però, è che il decreto Semplificazioni del 2020, introducendo la funzione sostitutiva dei prefetti, ha previsto che essi possano intervenire, procedendo con la demolizione, in caso di inerzia da parte dei comuni, soltanto riguardo ad abusi accertati successivamente all'entrata in vigore della normativa stessa e, quindi, successivamente al settembre 2020. Non sfuggirà a tutti noi e a tutti voi che decine di migliaia di manufatti continuino a rimanere esattamente dove sono, perché, secondo un'indagine svolta da Legambiente, solo il 19,6 per cento delle ordinanze di demolizione emesse dai comuni è stato effettivamente eseguito, proprio per l'interpretazione restrittiva di quel provvedimento, perché le prefetture non possono occuparsi dei manufatti registrati come abusivi precedentemente al 2020; quindi, né i comuni, né i prefetti possono intervenire. Chiediamo che l'interpretazione della normativa sia, invece, estesa anche al periodo precedente.

Se il Governo ci chiede, da una parte, di assumere, come mera raccomandazione, l'esclusione categorica di riproposizione di nuovi condoni, e, dall'altra, di non estendere quest'interpretazione, necessariamente, la nostra risposta non può che essere negativa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere quest'ordine del giorno, ma anche per evidenziare la posizione di Alleanza Verdi e Sinistra.

È molto grave la posizione del Governo. Oggi, infatti, stiamo discutendo sul decreto Ischia, che non è un qualcosa di decontestualizzato rispetto al modo in cui è stato gestito il territorio in questo Paese e, in particolar modo, in quell'isola, dove l'abusivismo edilizio, purtroppo, ancora oggi, rappresenta un serbatoio di voti per molti amministratori che non hanno il coraggio di interpretare il proprio ruolo pubblico nel rispetto delle leggi vigenti. Non interpretare il ruolo pubblico nel rispetto delle leggi vigenti ha reso l'espressione “abusivismo edilizio”, signor Presidente, non traducibile, né comprensibile in nessuna parte d'Europa. Se dovessimo chiedere a un parlamentare tedesco, francese o belga che cosa sia l'abusivismo edilizio, non comprenderebbe, perché, anche dal punto di vista dell'approccio culturale, è impossibile farlo.

Allora, parliamoci chiaro: questo Governo, da un lato, dice che non vuole condoni edilizi - affermazione molto generica -, dall'altro, impedisce di contrastare con efficacia l'abusivismo edilizio, mettendo nelle mani dei prefetti un potere importante, ossia quello di decidere gli abbattimenti attraverso criteri ben precisi.

Oggi, sappiamo che la stragrande maggioranza dei comuni - non tutti, per la verità, perché ci sono amministratori virtuosi - non fa questi abbattimenti. È il problema che abbiamo vissuto drammaticamente anche a Ischia ed è la ragione per la quale avevate bocciato - e concludo – molte proposte emendative presentate a questo decreto, proposte che volevano dare una risposta alla piaga dell'abusivismo nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/20 Braga, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Ordine del giorno n. 9/674-A/21 Toni Ricciardi, accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Sanzo. Ne ha facoltà.

CHRISTIAN DIEGO DI SANZO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Voglio intervenire sull'ordine del giorno presentato dal sottoscritto e dal collega Toni Ricciardi. Non accettiamo la raccomandazione dovuta all'urgenza del tema e chiediamo, ovviamente, di mettere l'ordine del giorno ai voti.

Se c'è un tema importante è il tema del caro energia, che sta affliggendo la popolazione italiana e con un'inflazione al 12 per cento. Oltre alle emergenze dovute agli eventi di novembre che i comuni stanno affrontando, si aggiunge, di fatto, l'emergenza che tutta l'Italia sta affrontando, cioè quella del caro energia. Quest'ordine del giorno serve per dare un po' di respiro a questi comuni, alle popolazioni, ai cittadini e alle imprese, anche in vista della prossima stagione turistica dell'isola d'Ischia. Quindi, ci sembra che accettare quest'ordine del giorno sia una cosa che l'Aula e il Governo potrebbero impegnarsi a fare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Il parere del Governo rimane inalterato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/21 Toni Ricciardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Ordine del giorno n. 9/674-A/22 De Luca, accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Presidente, grazie. Non posso raccogliere l'invito a modificare l'ordine del giorno in una raccomandazione per una ragione molto semplice e inviterei anche i colleghi di maggioranza a riflettere bene. Noi abbiamo chiesto con quest'ordine del giorno una cosa banale per la verità, cioè l'impegno del Governo a individuare ulteriori e adeguate risorse finalizzate al completamento del processo di ricostruzione e alla messa in sicurezza del territorio dell'isola d'Ischia. Non condividere quest'ordine del giorno vuol dire semplicemente che il Governo non ritiene di dover lavorare nelle prossime ore per individuare ulteriori risorse necessarie alla messa in sicurezza del territorio, alla prevenzione del rischio e alla sistemazione delle popolazioni colpite dall'alluvione e dalla frana di novembre. Francamente, è una cosa irragionevole!

Credo che invece, sulla base di ciò che abbiamo ascoltato in queste ore, ci sia comunque la volontà di impegnarsi da oggi per reperire ulteriori risorse. Noi peraltro, come ho ricordato anche nella dichiarazione di voto su una proposta emendativa, ci siamo permessi di dare un suggerimento al Governo e alla maggioranza: abbiamo oggi le risorse della programmazione 2021-2027 del FSC, cioè 22 miliardi di euro già ripartiti a giugno tra le regioni del Mezzogiorno che, per l'effettiva erogazione, sono in attesa di una delibera Cipes. Invitiamo il Governo a convocare il Cipes ad horas per dare le risorse necessarie alla Campania e alle regioni del Mezzogiorno, individuando lì i fondi da poter destinare all'emergenza rischi perché ci sono le risorse.

Allora, il tema diventa un problema di volontà politica e francamente non condividere quest'ordine del giorno vuol dire semplicemente non condividere politicamente l'esigenza di individuare ulteriori risorse per aiutare la popolazione e gli enti locali di Ischia, che ancora oggi aspettano, invece, interventi adeguati. Allora, davvero invitiamo a un supplemento di riflessione. È irragionevole e inconcepibile!

Avevamo capito che l'intenzione del Governo e della maggioranza fosse di lavorare insieme all'opposizione per fare di più rispetto a questo decreto. Ricordiamo che la bozza iniziale approvata in Consiglio dei ministri era vuota, priva di risorse, e quelle poche che sono state oggi previste sono frutto di un lavoro che parte dall'input dell'opposizione ed è condiviso poi dalla maggioranza e dal Governo, ma tuttora queste risorse, che saranno stanziate, sono assolutamente insufficienti.

Possiamo assumerci tutti l'impegno che il Governo farà il massimo, insieme all'opposizione e alla maggioranza, per aiutare come dovuto le popolazioni di Ischia? Questo è quello che chiediamo nell'ordine del giorno e non si può rispondere con una semplice raccomandazione. Per cui, invitiamo il Governo a fare di più e a rivedere il proprio parere sull'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Ne ha facoltà.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Onorevole De Luca, la ringrazio. Rettifico il parere e lo cambio in favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno a questo punto è accolto. Prendo atto che il presentatore chiede ugualmente di metterlo ai voti.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/22 De Luca, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 61).

L'ordine del giorno n. 9/674-A/23 Carfagna è accolto come raccomandazione: va bene.

L'ordine del giorno n. 9/674-A/24 D'Alessio è accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alessio. Ne ha facoltà.

ANTONIO D'ALESSIO (A-IV-RE). Presidente, va bene l'accoglimento come raccomandazione, però voglio cogliere l'occasione per sensibilizzare il Governo sul tema del rifacimento dei litorali per la balneazione, atteso che l'economia di Ischia è a trazione fortemente turistica. Quindi, il rifacimento dei litorali significherebbe una cosa importante per gli ischitani.

PRESIDENTE. Quindi, l'ordine del giorno è accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/674-A/25 Ruffino, accolto se riformulato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Chiedo venga riletta, per cortesia, la riformulazione.

PRESIDENTE. Per cortesia, onorevole Siracusano. Siamo all'ordine del giorno n. 9/674-A/25 Ruffino.

MATILDE SIRACUSANO, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Onorevole Ruffino, la riformulazione impegna il Governo “a valutare l'opportunità di prevedere, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, un contributo straordinario per i comuni dell'isola di Ischia, al fine di garantire l'attivazione ovvero il potenziamento del servizio del trasporto pubblico scolastico”.

PRESIDENTE. Accetta, onorevole Ruffino?

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Presidente, non posso accettare questa riformulazione e ne abbiamo parlato durante la discussione sugli emendamenti. So che questo è un pensiero che non raccoglie soltanto la nostra idea, ma anche quella della maggioranza. Chiedo, quindi, di rivedere questo parere, perché il “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica” farà sì che il trasporto pubblico locale dell'isola - e, in particolare, quello scolastico - purtroppo, non abbia risorse adeguate.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, scusi, intervengo per una questione personale. La inviterei…

PRESIDENTE. Per questione personale si interviene alla fine della seduta, tra gli interventi di fine seduta.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). No, è per una questione riguardante la sua conduzione.

PRESIDENTE. Quindi, lei interviene sull'ordine dei lavori o sul Regolamento?

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Sull'ordine dei lavori, allora.

PRESIDENTE. Prego.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Vorrei fare una considerazione, pacatamente e con attenzione: dall'inizio della seduta, le chiedo di andare a rivedere nel corso dei nostri lavori - rispetto a tutti gli altri colleghi che giustamente hanno chiesto di riascoltare le riformulazioni del Governo - come ha risposto nei miei confronti. Stimo molto il suo modo di condurre l'Aula e ritengo che lei sia una persona rispettosa, però credo che in quell'occasione non sia stato molto attento e, anzi, sia stato addirittura sgarbato nei miei confronti.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Borrelli. Se si è sentito offeso le chiedo molte scuse, era per un atto di cortesia nei confronti dell'onorevole Ruffino, che è uguale a tutti gli altri, ci mancherebbe. Avevo richiamato l'Aula, perché, se l'andazzo era quello, non ne uscivamo. Però, le chiedo scusa.

Ordine del giorno n. 9/674-A/26 Patriarca, parere favorevole. Va bene. Chiede di intervenire l'onorevole Zinzi su tale ordine del giorno?

Scusate, c'è stato l'appunto dell'onorevole Borrelli: ora dobbiamo porre in votazione l'ordine del giorno n. 9/674-A/25 Ruffino.

Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Approfitto della sua cortesia e chiediamo di sottoscrivere anche noi quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ci sono altri colleghi che intendono sottoscrivere l'ordine del giorno? No.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/25 Ruffino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

Sull'ordine del giorno n. 9/674-A/26 Patriarca c'è il parere favore del Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Zinzi. Ne ha facoltà.

GIANPIERO ZINZI (LEGA). Grazie, Presidente. In tema di delocalizzazioni c'è un impegno del Governo…

PRESIDENTE. Scusi, solo per la procedura. Onorevole Patriarca, lei chiede, comunque, di votare il suo ordine del giorno? Se si alza e lo dice, per favore. Un attimo, perché abbiamo bisticci con il microfono, calma e gesso.

ANNARITA PATRIARCA (FI-PPE). Chiediamo di metterlo in votazione.

PRESIDENTE. La ringrazio. Prego, onorevole Zinzi.

GIANPIERO ZINZI (LEGA). La motivazione è che in tema di delocalizzazioni, un tema centrale anche per quanto concerne il decreto che stiamo votando, c'è un impegno importante del Governo a garantire una copertura dalla contabilità speciale post sisma, su espressa richiesta del commissario straordinario. Quindi, il motivo per cui con i colleghi chiediamo di porlo in votazione è perché riteniamo sia un segnale importante che proviene dal Governo e dalla maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Con riferimento a quest'ordine del giorno, francamente, non mi è chiaro attraverso quali criteri avvengano le delocalizzazioni degli immobili; poiché si tratta di un'area fortemente compromessa, rischiamo di realizzare un condono edilizio non tanto sotterraneo, signor Presidente. Ovviamente, ciò attraverso un ordine del giorno che non ha materia normativa. Però, se si decide una delocalizzazione, o la stessa ha dei criteri o, di fatto, si determina una forma di condono edilizio non tanto sotterraneo, devo dire, contrariamente a quello che il Governo in un ordine del giorno, n. 9/674-A/20 Braga, invece aveva dichiarato. Oggi vorrei vedere cosa intende fare la maggioranza su questo punto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Luca. Ne ha facoltà.

PIERO DE LUCA (PD-IDP). Quello delle delocalizzazioni è un tema che abbiamo sottoposto all'attenzione della maggioranza e del Governo con forza in queste settimane. Lo abbiamo fatto chiedendo, però, un impegno concreto, immediato, vincolante e cogente, che consentisse di individuare da subito le risorse necessarie per aiutare le popolazioni purtroppo colpite da questo evento calamitoso a organizzare la propria vita, la propria gestione dei nuclei familiari in modo concreto.

Quest'attenzione è mancata purtroppo nel testo che stiamo varando. L'ordine del giorno è uno strumento, quindi, assolutamente insoddisfacente per raggiungere l'obiettivo che abbiamo richiesto, quello di aiutare le famiglie e i nuclei familiari - sono circa 500 - a trovare un'adeguata collocazione temporanea, transitoria e poi definitiva rispetto ad immobili che sono e probabilmente saranno per sempre inagibili.

Avevamo chiesto che fosse approvato un emendamento da questo punto di vista, e non sono state trovate le risorse e le coperture necessarie. Oggi l'ordine del giorno, in realtà, prevede semplicemente uno spostamento di risorse dalla contabilità che il commissario ha per il sisma alla gestione dell'alluvione di novembre. È ovviamente un qualcosa che ci lascia assolutamente insoddisfatti e che riteniamo inadeguato perché vuole dire sottrarre risorse a un'altra emergenza per tarsferirle su questa emergenza. Noi abbiamo chiesto che ci fossero risorse aggiuntive e supplementari perché il tema della delocalizzazione è un problema e una criticità da affrontare immediatamente.

L'ordine del giorno non è uno strumento adeguato a raggiungere l'obiettivo, ma neppure il contenuto, purtroppo, dal nostro punto di vista, è adeguato, perché semplicemente porterebbe, qualora fosse portato avanti come indirizzo programmatico da parte del Governo, a uno spostamento di risorse, che invece devono essere assolutamente aggiuntive.

Per questa ragione noi dichiariamo la nostra astensione rispetto al voto su quest'ordine del giorno, perché lo strumento utilizzato è assolutamente inadeguato e non ci sono risorse supplementari per dare le risposte adeguate che servono alle popolazioni di Ischia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Semenzato. Ne ha facoltà.

MARTINA SEMENZATO (NM(N-C-U-I)-M). Chiedo cortesemente di sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/674-A/26 Patriarca, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 63).

L'ordine del giorno n. 9/674-A/27 Furgiuele ha una riformulazione: viene accettata. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Su che cosa?

ROBERTO GIACHETTI (A-IV-RE). Signor Presidente, intervengo per un richiamo al Regolamento. Non voglio abusare della sua pazienza, ma siccome quest'ordine del giorno, il n. 9/674-A/27, arriva dopo che il relatore ha chiesto la sospensione per presentare un ordine del giorno di particolare importanza, vorrei segnalare - e mi riferisco alla Presidenza, perché voglio capire il criterio - che noi stiamo affrontando la conversione in legge del decreto-legge 3 dicembre 2022, n. 186, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatesi nel territorio dell'isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022.

L'ordine del giorno in questione - premesso che non ho nulla contro la Calabria - impegna il Governo a valutare l'opportunità, sentite le autorità competenti, di dichiarare in tempi rapidi lo stato di emergenza a livello nazionale per i territori interessati dall'ondata di maltempo in Calabria dei giorni scorsi, nonché di attivare un tavolo istituzionale con i rappresentanti eccetera, eccetera. Ero interessato a capire, senza abusare della sua pazienza, attraverso quale salto acrobatico siamo riusciti a dichiarare ammissibile un ordine del giorno che riguarda la Calabria. Se fosse stato un emendamento, lei pensa che in Commissione sarebbe stato accettato o lo stesso sarebbe stato dichiarato non pertinente rispetto al provvedimento in esame? Mi domando perché siamo attenti alla Calabria, mentre per tutte le altre situazioni che si sono verificate e che ancora sono in corso in queste ore in Umbria, in Campania e via dicendo, no. Soprattutto mi domando perché i colleghi di maggioranza, che chiedono al Governo di dichiarare lo stato di emergenza nazionale, anziché presentare un ordine del giorno su una materia che non è oggi in discussione, non alzino il telefono, chiamino la Presidente del Consiglio e le dicano: “perché non riunisci il Consiglio dei ministri e dichiari lo stato di emergenza?” (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, trattandosi di un decreto-legge, sugli emendamenti ci deve essere una stretta attinenza alla materia, al contenuto. Trattandosi di ordini del giorno c'è, considerando anche i precedenti e trattandosi di un decreto-legge legato a calamità naturali, più flessibilità, tanto che tra gli ordini del giorno ne abbiamo esaminato uno che riguardava la Basilicata. Ripeto, riguarda soltanto la materia attinente alle calamità naturali, e non è la prima volta che ciò avviene, si tratta, mi viene detto, di una prassi costante. La ringrazio per il suo richiamo al Regolamento.

Avendo accolto l'onorevole Furgiuele la riformulazione, abbiamo terminato con gli ordini del giorno.

Dovremmo ora passare, da programma, alle dichiarazioni di voto finale. Tenuto conto del numero degli iscritti e della circostanza che il calendario dei lavori dell'Assemblea prevede che la parte antimeridiana della seduta si concluda alle ore 13,30, le dichiarazioni di voto finale e il voto finale sono rinviati alle ore 16.

Sospendo quindi la seduta, che riprenderà alle ore 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie e il Ministro della Salute.

Invito gli oratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, anche considerata la diretta televisiva in corso.

(Iniziative di competenza, a presidio della trasparenza e del rispetto della legalità, in relazione alle consultazioni elettorali del 12 e 13 febbraio 2023 - n. 3-00101)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno, Francesco Silvestri ed altri n. 3-00101 (Vedi l'allegato A). La deputata Baldino ha facoltà di illustrare l'interrogazione, di cui è cofirmataria.

VITTORIA BALDINO (M5S). Grazie, Presidente. Signor Ministro, la mancata costituzione della Commissione antimafia, di fatto, ha compromesso il controllo delle candidature per le prossime elezioni regionali in Lazio e Lombardia, terre, purtroppo, segnate da pesantissime infiltrazioni della criminalità organizzata, come, peraltro, è dimostrato dalle relazioni della DIA e anche dallo scioglimento di alcuni comuni nel Lazio.

Considerata l'importanza che queste elezioni regionali rivestono e considerato anche il momento storico, che impone la garanzia che le istituzioni siano impermeabili ai condizionamenti di reti criminali e corruttive, posto anche che stamattina il Ministro Piantedosi, in un'intervista - Ministro che avremmo voluto fosse qui a rispondere a questa interrogazione -, ha dichiarato la sua preoccupazione rispetto alla presenza, tuttora, di infiltrazioni criminali sul territorio, chiediamo al Governo – e ci chiediamo - quale risposta intenda dare, anche all'indomani dell'arresto di Matteo Messina Denaro, che è stato celebrato dal Governo come una vittoria dello Stato. Ma lo Stato avrà vinto quando si sarà liberato della piaga della corruzione, che è l'avamposto delle mafie. Lo Stato avrà vinto quando potrà vantare all'interno delle istituzioni una classe politica al di sopra di ogni sospetto e priva di macchie che possano screditarne il prestigio e la credibilità.

Quindi, chiediamo come intenda sopperire a questo mancato controllo, garantendo ai cittadini la limpidezza delle liste. La mafia si combatte anche così.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha facoltà di rispondere.

LUCA CIRIANI, Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Colleghi, rispondo all'interrogazione presentata, sulla base degli elementi che mi ha fornito il Ministro Piantedosi, che si scusa per essere impossibilitato a partecipare oggi alla seduta.

Gli onorevoli interroganti, con riferimento al prossimo turno elettorale per le elezioni regionali, chiedono iniziative urgenti per assicurare legalità e trasparenza nella composizione delle liste, anche in considerazione della mancata costituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali.

In particolare, con riguardo ai profili normativi evocati dall'atto di sindacato, rappresento preliminarmente che il Ministero dell'Interno è istituzionalmente deputato a svolgere le attività preparatorie e organizzative riguardanti le consultazioni elettorali, politiche, europee, comunali, nelle regioni a statuto ordinario, nonché i referendum disciplinati dalla legislazione statale.

Per quanto riguarda le elezioni regionali, la competenza del predetto Ministero sussiste soltanto in caso di assenza di specifica normativa regionale, che, invece, è presente in entrambe le regioni chiamate al voto. Va, infatti, precisato che, con riferimento alle elezioni regionali di Lazio e Lombardia, l'attività di esame e ammissione delle candidature, senza alcun coinvolgimento del Ministero dell'Interno o delle prefetture, è rimessa in toto all'Ufficio centrale circoscrizionale e all'Ufficio centrale regionale, composti esclusivamente da magistrati. In tal senso, per il Lazio risultano applicabili, per espresso rinvio della legge regionale n. 2 del 2005, gli articoli 8 e 10 della legge n. 108 del 1968, recante norme per la elezione dei consigli regionali delle regioni a statuto normale, mentre, per la Lombardia, valgono le previsioni di cui all'articolo 1 della legge regionale n. 17 del 2012. Sulla base di tali previsioni, risultano, infatti, i predetti organismi titolari della competenza a verificare l'eventuale esistenza di una delle cause di incandidabilità disciplinate dal decreto legislativo n. 235 del 2012, recante testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190. Va, inoltre, precisato che, laddove la condizione di incandidabilità sopravvenga successivamente all'elezione, spetta al consiglio regionale procedere alla revoca dell'elezione o alla dichiarazione di decadenza dell'interessato.

Si tratta, in conclusione, di un insieme di norme, procedure e connesse attività di verifica volte a garantire la trasparenza del possesso dei requisiti di legge in capo ai candidati iscritti nelle liste da parte degli organi deputati.

PRESIDENTE. Il deputato Francesco Silvestri ha facoltà di replicare.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Grazie, Presidente. Grazie anche al Ministro, che è venuto in sostituzione, ovviamente, del Ministro competente, che avremo il piacere di sentire a breve. Il punto è questo: io non capisco, sinceramente, il senso di festeggiare in TV l'arresto di un boss come Messina Denaro e, poi, mandare messaggi come quello della mancata istituzione della Commissione antimafia - che, per carità, è una prerogativa parlamentare, in cui l'istituzione parlamentare sta mancando -, segnali di debolezza al territorio. Perché, per il MoVimento 5 Stelle, questa è una funzione primaria della politica, quella, cioè, di contrastare le organizzazioni criminali, anche tramite questi messaggi. Ed è per questo che, nella scorsa legislatura, per la prima volta, la Commissione antimafia ha avuto, nella sua legge istitutiva, la prerogativa del controllo delle liste proprio per questi tipi di elezioni, sia comunali che regionali; sappiamo, infatti, perfettamente che i rapporti tra politica e mafie locali si consumano proprio in questi momenti. Ne è, infatti, una testimonianza quello che è successo proprio nel Lazio - regione che andrà al voto -, nei comuni di Nettuno e Anzio, dove il MoVimento 5 Stelle ha presentato una mozione per lo scioglimento dei relativi consigli comunali.

Ma questo non è l'unico segnale che noi rileviamo che questa maggioranza stia dando alla malavita organizzata: abbiamo le contraddizioni rispetto alle dichiarazioni che si stanno facendo in merito alle intercettazioni, il fatto di togliere i reati contro la pubblica amministrazione dai reati ostativi e adesso, come ultimo, questo ritardo per quanto riguarda la Commissione antimafia.

Quindi, noi del MoVimento 5 Stelle ricordiamo sia alla maggioranza di questo Parlamento, che è la causa della mancata istituzione di una Commissione importante, sia al Governo, che lunedì sicuramente lo Stato ha vinto una delle battaglie, ma per battere le mafie bisogna vincere tutti i giorni, e non mi sembra che la direzione di questo Governo e di questa maggioranza sia questa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

(Iniziative di competenza, in sede europea, in ordine all'esame di una nuova disciplina sull'efficientamento energetico degli edifici, al fine di tutelare il patrimonio immobiliare italiano - n. 3-00102)

PRESIDENTE. Il deputato Candiani ha facoltà di illustrare l'interrogazione Molinari ed altri n. 3-00102 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

STEFANO CANDIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevole Ministro, noi siamo molto preoccupati, la Lega è molto preoccupata, come tantissimi italiani, dalle informazioni che abbiamo appreso negli scorsi giorni, in quanto abbiamo constatato che, con l'inizio della Presidenza europea da parte dei Ministri svedesi, c'è stata anche un'accelerazione di alcune scelte politiche che vorrebbero imporre un efficientamento degli edifici pubblici e privati, fino ad arrivare a classe “edifici energia quasi zero” nel 2050, ma, addirittura, passando, nel 2030, come minimo, a classe E, e nel 2033, a classe D. Ciò significherebbe, ovviamente, mettere nell'impossibilità le nostre famiglie, ma anche la pubblica amministrazione di potersi adeguare, subendo, quindi, una direttiva che è fatta per Paesi non come l'Italia, che ha un suo patrimonio storico di edifici e che ha anche un patrimonio edilizio che si è formato nel dopoguerra, molto più fragile rispetto ad altri Paesi.

Noi abbiamo bisogno che il Governo sia molto determinato in questa direzione e, quindi, vogliamo sapere come il Governo intenda interloquire in sede europea, nella fase a cui siamo arrivati, evitando che ci siano fughe in avanti in merito a gestioni ideologiche della transizione ecologica, che portino il nostro Paese in una condizione, ripeto, di subalternità rispetto ad altri. Noi abbiamo necessità certamente di adeguare i nostri edifici, ma abbiamo anche bisogno di tempi e di soldi per poterlo fare.

PRESIDENTE. Il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, ha facoltà di rispondere.

RAFFAELE FITTO, Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. Grazie, Presidente. L'elemento centrale della direttiva è l'introduzione di standard minimi di prestazione energetica per gli edifici, con la previsione di obblighi di riqualificazione per migliorarne la classe energetica.

In data 25 ottobre 2022, il Consiglio dei ministri dell'energia dell'Unione europea ha definito un orientamento generale, recante l'indicazione di alcune modifiche al testo proposto dalla Commissione, che rappresenta il mandato al Consiglio, alla Presidenza di turno, per i successivi negoziati con il Parlamento europeo, secondo la procedura di codecisione. Il testo modificato dal Consiglio prevede che, entro il 2030, soltanto gli edifici di nuova costruzione dovranno essere ad emissioni zero, mentre, per gli edifici residenziali esistenti, detto obiettivo dovrà essere conseguito entro il 2050, con alcuni traguardi intermedi previsti entro il 2033 e al 2040. Non contiene alcun divieto o limitazione alla possibilità di vendere o affittare gli edifici non riqualificati; individua i singoli Stati membri e non i singoli proprietari come soggetti obbligati al conseguimento degli obiettivi di riqualificazione; prevede che ogni Stato membro definisca la propria strategia di riqualificazione del patrimonio immobiliare mediante l'adozione dei Piani nazionali di ristrutturazione edilizia, contenenti gli obiettivi nazionali e le indicazioni da questo previste; consente ai singoli Stati di esentare dall'applicazione degli standard minimi determinate tipologie di immobili dall'obbligo di riqualificazione.

Successivamente a questo provvedimento ci sarà la votazione da parte dell'Assemblea del Parlamento, che dovrebbe essere prevista entro la metà del prossimo mese di marzo, e verranno avviati i triloghi, cioè i negoziati tra Presidenza di turno del Consiglio, Commissione e Parlamento, finalizzati a definire, sulla base delle diverse posizioni espresse, il testo finale. Tanto durante i lavori del Parlamento quanto successivamente durante i triloghi, il Governo porrà in essere tutte le iniziative necessarie, affinché il testo finale della direttiva contenga delle previsioni che siano compatibili con la peculiarità del patrimonio edilizio italiano e che consentano una sua graduale riqualificazione, contribuendo in tal modo ad incrementarne il valore. L'onere finanziario, inoltre, per gli interventi richiesti dalla proposta potrà – e, secondo noi, dovrà - essere mitigato da un quadro di incentivi, che potrà essere predisposto dagli Stati membri con il sostegno dell'Unione europea, per dare una risposta adeguata ai cittadini in questa direzione.

PRESIDENTE. Il deputato Candiani ha facoltà di replicare.

STEFANO CANDIANI (LEGA). Ministro, le sue parole ci rassicurano, però è necessario che la rassicurazione sia determinata, perché è evidente che da troppo tempo subiamo scelte a livello europeo non fatte a misura per l'Italia. Non pretendiamo e non possiamo pretendere che i vestiti siano fatti a nostra misura, ma dobbiamo evitare che siano fatti a misura di altri e non fatti per funzionare per noi. Ci sono scelte che necessitano di equilibrio e di sostegno economico. È assolutamente necessario che ci sia una valutazione preliminare dell'impatto rispetto a qualsiasi normativa europea e, in generale, a qualsiasi normativa, e che le previsioni economiche sostengano poi l'applicazione delle stesse.

Se i nostri concittadini si troveranno, fra 15, 20, 25 anni, con edifici che dovranno essere stati adeguati senza aver avuto risorse da parte, non dello Stato italiano - che già fa la propria parte in tema di dissesto idrogeologico e di mantenimento dei piccoli borghi -, ma a seguito della politica dell'Unione europea, si troveranno con un patrimonio sostanzialmente svalutato. Non voglio neanche pensare poi ai disequilibri che si creeranno in campo finanziario con gli immobili messi a garanzia. Noi abbiamo bisogno di garantire ai nostri cittadini e alle future generazioni di ricevere dai propri padri edifici che siano in grado di essere abitati, che non siano un onere ma abbiano una prospettiva futura. Queste direttive sono fatte per mandare fuori mercato quegli edifici. Non possiamo consentirlo, pertanto dobbiamo essere molto determinati nell'azione a livello europeo. Siamo certi che il Governo saprà farsi parte integrante di questo progetto, di cui stiamo parlando, non recependo semplicemente, ma facendo valere le nostre peculiarità. L'Italia è fondatore dell'Unione europea, non può essere messo, per così dire, fuori mercato da Paesi che si sono aggiunti dopo, che hanno più facilità a recepire direttive in materia di ecologia e di transizione ecologica, ma che certamente non hanno il grande patrimonio storico ed immobiliare che ha il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

(Iniziative di competenza volte a garantire la piena attuazione della legge n. 112 del 2016 in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, con particolare riferimento alla mancata rendicontazione da parte di numerose regioni sull'effettiva attribuzione delle risorse trasferite – n. 3-00103)

PRESIDENTE. La deputata Gadda ha facoltà di illustrare l'interrogazione Faraone ed altri n. 3-00103 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

MARIA CHIARA GADDA (A-IV-RE). Grazie, Presidente. La legge n. 112 del 2016, cosiddetta legge «sul dopo di noi», ha acceso una legittima aspettativa in molte famiglie che desiderano costruire il futuro dei propri figli con disabilità grave durante la vita dei genitori. A noi di Azione-Italia Viva desta grande preoccupazione l'attuazione effettiva di questa legge, che ha determinato un cambio di passo anche culturale. Dei 390 milioni assegnati, ne sono stati erogati soltanto 240 - questo ce lo dice la Corte dei conti - perché oltre tredici regioni non hanno effettuato la rendicontazione prevista per legge e altre l'hanno trasmessa con notevole ritardo. Pochissime regioni hanno poi aggiunto, come prevedeva la legge, anche risorse proprie, così come è stata fatta pochissima informazione ai cittadini e alle famiglie rispetto alle opportunità che prevede questa legge. Se sono partiti molti progetti dobbiamo dire grazie al Terzo settore, che li ha fatti partire e li ha implementati. Chiediamo, quindi, che cosa si vuole fare per dare una sferzata nell'uso più efficace delle risorse. Lo dobbiamo alle famiglie per tante persone con disabilità, che hanno il diritto a una vita diversa dalla solitudine e fuori dalle strutture istituzionalizzate.

PRESIDENTE. Il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, ha facoltà di rispondere.

ROBERTO CALDEROLI, Ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli presentatori, perché mi consentono di affrontare il tema dell'attuazione della legge n. 112 del 2016, la cosiddetta legge «sul dopo di noi», che, come sappiamo, riveste un ruolo centrale per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, indispensabile per la loro piena inclusione ed effettiva partecipazione sociale, e che ha permesso l'avvio di tanti progetti ed esperienze di vita autonoma.

Ho acquisito elementi dai Ministri competenti, Lavoro e Disabilità, che mi hanno confermato l'assunzione di iniziative finalizzate a superare le criticità riscontrate sino a questo momento e a sostenere i territori nella promozione e nella gestione dei percorsi abitativi e dei progetti di vita. Allo stato, in questa materia, alle regioni sono attribuite funzioni di programmazione, mentre alle amministrazioni centrali sono riservati compiti di monitoraggio e controllo. Dalla relazione della Corte dei conti del 23 dicembre 2022 emerge che solo cinque regioni (Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Toscana, Lazio e Abruzzo) hanno adempiuto agli oneri di rendicontazione e, quindi, hanno potuto fruire di un flusso di risorse pressoché costante nel tempo ai fini della programmazione nell'erogazione delle prestazioni.

La forte eterogeneità a livello regionale nella gestione ed erogazione delle risorse, nonché i ritardi e i casi di mancata rendicontazione al Ministero del Lavoro da parte di diverse regioni, costituiscono indubbiamente un fattore di criticità, cui si sono aggiunti i ritardi causati dalla pandemia. Molte delle difficoltà finora emerse per l'erogazione e la gestione delle risorse a livello regionale possono essere ragionevolmente superate mediante la semplificazione della procedura di rendicontazione. Sul punto segnalo che, nella seduta del 30 novembre 2022, la Conferenza unificata ha sancito l'intesa sullo schema di decreto, con la raccomandazione al Governo di costituire un gruppo di lavoro per valutare la revisione dei criteri di riparto e delle modalità di rendicontazione. A breve, presso il Ministero per le Disabilità, sarà istituito un tavolo tecnico con la partecipazione di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nell'attuazione della legge «sul dopo di noi», per conseguire un potenziamento e una maggiore efficienza del sistema. Sono infine in programmazione per il mese di febbraio una serie di incontri con le regioni presso il Ministero del Lavoro per la valutazione degli aspetti amministrativo-contabili sia sul «Fondo dopo di noi» che sulle misure di sostegno alla vita indipendente delle persone con disabilità. In qualità di presidente della Conferenza Stato-regioni, mi attiverò per favorire il dialogo e la collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti, per incentivare e migliorare l'erogazione delle risorse previste dal «Fondo dopo di noi».

PRESIDENTE. Il deputato Faraone ha facoltà di replicare.

DAVIDE FARAONE (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Grazie, signor Ministro. Naturalmente, non le chiediamo di rispondere soltanto a un question time di qualche minuto. Abbiamo colto l'occasione del question time per chiederle di svolgere un ruolo di coordinamento e di attenzione rispetto ad una legge a cui teniamo particolarmente. Infatti, a distanza di sette anni, da quando si era immaginata una legge che potesse riguardare una platea di circa 100-150 mila persone, vediamo che quella legge ha riguardato soltanto circa 8.500 persone con disabilità. Ricordo che, dietro questa storia del ‘dopo di noi' e del ‘durante noi', c'è una grandissima preoccupazione delle mamme e dei papà di persone e di ragazzi con disabilità, ossia sapere che, dopo di loro, non c'è una certezza sul futuro dei loro figli. Quindi, su questo tema, vorrei che avessimo un atteggiamento e un approccio di particolare sensibilità.

Quando, con un question time, abbiamo chiesto di interrogare lei, e non il Ministro del Lavoro, e non il Ministro della Salute, è perché riteniamo che lei abbia un ruolo da collante. Ha citato molti enti, ha parlato di più regioni, ognuna delle quali agisce diversamente; ha parlato del Ministero del Lavoro. Andrebbe fatta la promozione delle agevolazioni fiscali, che non vengono utilizzate, perché, molto spesso, non sono conosciute. Lei ha un ruolo strategico, perché, nel Consiglio dei ministri, nel rapporto con i suoi colleghi Ministri, nel rapporto con le regioni, può svolgere quella funzione che faccia sì che questa legge funzioni e dia risposte concrete e vere alle famiglie che ne hanno bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

(Iniziative di competenza volte ad evitare il ricorso sistematico ai cosiddetti “medici a gettone”, al fine di garantire la continuità di cura e la piena applicazione dell'articolo 32 della Costituzione - n. 3-00104)

PRESIDENTE. La deputata Zanella ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00104 (Vedi l'allegato A).

LUANA ZANELLA (AVS). Grazie, Presidente. Ministro, ogni giorno in Italia 7 medici abbandonano gli ospedali pubblici, un aumento che, nel 2021, è stato pari al 39 per cento, a causa delle condizioni di lavoro insostenibili per gravosità, carico di responsabilità e stipendi nettamente più bassi rispetto alla media europea.

Le strutture sanitarie in difficoltà ricorrono ai “medici a gettone”, ossia medici pagati a ore per tamponare le carenze di personale negli ospedali, in particolare nel pronto soccorso, professionisti che non garantiscono la continuità di cura.

Secondo un sondaggio Cimo-Fesmed, i medici pronti a lasciare il posto fisso in ospedale per lavorare come “gettonisti” sarebbero 4 su 10.

Chiedo al Ministro quali siano le sue iniziative, in primo luogo, per avere il quadro preciso della situazione.

PRESIDENTE. Concluda.

LUANA ZANELLA (AVS). Chiudo subito, Presidente. In secondo luogo, chiedo quali siano le iniziative che intende intraprendere per porre fine a questa scandalosa situazione.

PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.

ORAZIO SCHILLACI, Ministro della Salute. Grazie, Presidente. Ringrazio l'onorevole interrogante. La questione del ricorso sempre più frequente ai cosiddetti “medici a gettone” da parte delle aziende del Servizio sanitario nazionale è un fenomeno già noto a questo Ministero.

Il reiterarsi, negli ultimi anni, delle manovre finanziarie di contenimento della spesa ed in particolare dei vincoli assunzionali ha determinato nel tempo una grave carenza di personale del Sistema sanitario nazionale, che, unita ad un crescente innalzamento della relativa età media, ha portato inevitabilmente ad un forte deterioramento delle condizioni di lavoro. Ciò ha finito per rendere il Sistema sanitario nazionale sempre meno attrattivo, con la conseguenza che spesso i concorsi vanno deserti o, comunque, non consentono la copertura dei posti disponibili per la carenza di aspiranti. Occorre soggiungere, altresì, che l'evento pandemico COVID-19 ha probabilmente contribuito, con il suo carico di stress, a determinare l'accentuazione del fenomeno delle dimissioni del personale per cause diverse dai pensionamenti stessi.

Inoltre, un numero sempre minore di professionisti appare disposto ad accettare il classico contratto di lavoro a tempo indeterminato, preferendo forme di ingaggio atipiche, oppure scegliendo di operare nel settore privato, anche in ragione delle remunerazioni proporzionalmente più elevate.

Da queste situazioni deriva che, sempre più di frequente, per garantire la funzionalità minima dei servizi, le aziende del Sistema sanitario nazionale ricorrano a forme diverse di esternalizzazione. Ecco perché si sta affermando sempre di più il fenomeno del ricorso ad appalti esterni, da parte delle aziende e degli enti, per garantire i servizi assistenziali.

L'uso distorto delle esternalizzazioni, infatti, non soltanto genera un sempre più gravoso onere in capo alle strutture, ma comporta anche gravi criticità in termini di sicurezza e qualità delle cure, sia perché non sempre offre adeguate garanzie sulle competenze dei professionisti coinvolti, sia per la ridotta fidelizzazione di questi ultimi alle strutture pubbliche.

Anche su questa complessa distorsione del sistema in asse, su mia indicazione, hanno effettuato specifici controlli sulle cooperative di fornitura dei servizi sanitari, da cui sono emerse anche fattispecie di frodi e inadempimento delle funzioni pubbliche, per aver inviato personale in attività di assistenza ausiliaria presso ospedali pubblici in numero inferiore rispetto a quello previsto dalle condizioni contrattuali con l'azienda ed impiegato semplice personale ausiliario privo dei prescritti titoli abilitativi e anche personale medico non specializzato per l'incarico da ricoprire. Inoltre, è stata accertata la fornitura di medici da parte di cooperative con età anagrafica superiore a quella stabilita per contratto, anche sopra i 70 anni, ed è stato accertato l'impiego di risorse umane non adatto a esigenze di specifici reparti ospedalieri.

Su tale fenomeno e, più in generale, sull'eccessivo e, talvolta, improprio ricorso a contratti di appalto di servizi conclusi con cooperative da parte delle strutture sanitarie regionali, ho allo studio con i miei uffici un intervento straordinario e d'urgenza, così come interventi di carattere più organico e sistematico.

Come ho già avuto modo di illustrare nel corso delle linee programmatiche e in fase di replica, il mio prioritario impegno sarà volto a trovare le risorse necessarie per superare il blocco del turnover. In ogni caso, ritengo mio preciso dovere ovviare, con misure di carattere sistematico, agli errori fin qui cumulatisi.

Da ultimo, colgo l'occasione per comunicare che, in risposta ad una proposta pervenuta da parte del presidente della Conferenza delle regioni, ho condiviso l'esigenza di istituire uno specifico gruppo di lavoro per affrontare insieme la questione della carenza del personale sanitario e, in modo organico, anche il tema dei cosiddetti “medici a gettone”, che deriva dallo stratificarsi, ripeto, nel tempo di varie problematiche che sono state fino ad ora eluse.

PRESIDENTE. La deputata Zanella ha facoltà di replicare.

LUANA ZANELLA (AVS). Le parole del Ministro confermano, fino in fondo, la nostra preoccupazione. La questione ha un rilievo sociale, economico ed etico enorme. Il Servizio sanitario rischia veramente di collassare. Bene ha fatto la giornalista Milena Gabanelli, nel suo Dataroom di qualche giorno fa, ad offrire un quadro a dir poco allucinante della situazione delle regioni più ricche del Nord Italia: si parla di 100 mila turni dati in appalto a cooperative che assumono neolaureati, pensionati, liberi professionisti, medici stranieri, per coprire i turni festivi o di fine settimana, soprattutto. Faccio l'esempio della mia regione, il Veneto, che, nel 2022, ha appaltato 42.061 turni, in accettazione e pronto soccorso, nei reparti in cui operano gli anestesisti, in ginecologia ostetricia e in pediatria. Medici “gettonisti” pagati fino a 1.400 euro per turno, che, ovviamente, grazie anche alla flat tax, sono concorrenti diretti dei medici dipendenti, che, solo a livello di tasse, pagano il triplo e al mese prendono - fate un po' voi conti - molto, molto meno.

Quindi, chiediamo al Ministro, intanto, se, magari, la prossima volta, possa essere più preciso - e concludo - circa la situazione reale e portare in Aula un altro provvedimento, che cerchi di ripristinare le spese indispensabili, come lei ha annunciato, per il Servizio sanitario pubblico.

(Iniziative urgenti volte a superare le attuali criticità relative all'approvvigionamento dei farmaci - n. 3-00106)

PRESIDENTE. La deputata Malavasi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00106 (Vedi l'allegato A).

ILENIA MALAVASI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Signor Ministro, come ieri abbiamo discusso già in Commissione, secondo l'ultimo monitoraggio dell'Aifa, ci sono circa 2.200 medicinali, per motivazioni diverse, che scarseggiano nelle farmacie italiane, in particolare, antinfiammatori, antipiretici, antibiotici, antipertensivi e antiepilettici, anche se alcuni di questi, come lei stesso ci ha già detto, è possibile richiederli attraverso il principio dell'equivalenza. Diverse sono le motivazioni di tale carenza: cessata commercializzazione, elevata richiesta, problemi produttivi, e lei ha ben fatto a costituire un tavolo permanente sull'approvvigionamento dei farmaci che possa essere allargato anche ai NAS e ai medici di famiglia, per provare a definire l'entità reale del fenomeno e indicare proposte risolutive, anche perché c'è un momento contingente in cui il picco della stagione influenzale, che è più alto del 20 per cento dell'anno precedente, insieme all'onda lunga del COVID, ha sicuramente inficiato una corsa all'acquisto dei farmaci in modo sicuramente sbagliato, che ha peggiorato la situazione.

In questo caso, quindi, le chiediamo se pensi di attivare altri strumenti oltre al tavolo e se ritenga opportuno promuovere anche una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione per evitare fenomeni tipo le scorte che ho citato, per garantire l'accesso ai medicinali di cui i cittadini hanno bisogno a prezzi accessibili per tutti.

PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.

ORAZIO SCHILLACI, Ministro della Salute. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver posto una problematica di interesse molto significativo e di attualità per il Ministero della Salute e per l'Aifa. Prima di entrare nel merito degli aspetti tecnici relativi alla carenza dei medicinali, mi sembra opportuno segnalare che il tema carenza, come è noto, non costituisce un argomento di nuova trattazione, ma è un fenomeno che ricorre periodicamente, infatti, la materia è stata oggetto di specifici interventi normativi; ricordo l'articolo 13 del decreto-legge n. 35 del 2019 e l'articolo 34 del decreto legislativo n. 219 del 2006 che, rispettivamente, hanno previsto specifiche misure per evitare o, comunque, contrastare i casi di carenza.

Ciò premesso, tra le iniziative avviate di mia competenza segnalo che, in data 11 gennaio ultimo scorso, ho convocato il tavolo di lavoro permanente sull'approvvigionamento dei farmaci, per definire la reale entità del fenomeno, indicare proposte risolutive alla presenza di rappresentanti del Ministero della Salute, di Aifa, della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione. Questo tavolo, istituito con decreto ministeriale, è stato allargato anche ai NAS e ai medici di medicina generale. In questo contesto di alto profilo tecnico, saranno assunte le decisioni ai fini delle azioni da porre in essere per garantire una comunicazione appropriata e corretta e per adottare le iniziative che, nell'ambito di un quadro europeo e internazionale complesso, potranno contribuire a garantire un adeguato approvvigionamento dei medicinali per la tutela del diritto alle cure.

Passando agli aspetti più tecnici, necessari a descrivere il fenomeno, ricordo, com'è noto, che le cause che determinano la cosiddetta carenza sono molteplici: aumenti dei costi legati alla situazione internazionale, picco di domanda per i farmaci stagionali, concentrazioni delle prescrizioni su poche molecole nel trattamento delle malattie di stagione. Colgo l'occasione per ricordare che si sono verificati problemi soprattutto per alcuni farmaci specifici: antinfiammatori, antinfluenzali e antibiotici. Questa difficoltà, giustamente sottolineata dagli operatori, non sarebbe direttamente riconducibile alla carenza di farmaci, data l'ampia disponibilità di farmaci equivalenti sul mercato, ma il limitato ricorso agli equivalenti fa sì che venga, invece, collegata alla vasta lista di farmaci carenti che Aifa pubblica da oltre dieci anni per supportare i pazienti e gli operatori e che conta circa 3 mila di questi prodotti, quasi tutti comunque con equivalenti sul mercato.

Emerge, pertanto, che le difficoltà di approvvigionamento, in molti casi, non dipendono dalla carenza dei farmaci, quanto piuttosto da un limitato ricorso ai medicinali equivalenti ampiamente disponibili sul mercato. Proprio per rimediare a queste criticità, è mia ferma intenzione, tra le altre misure, avviare ogni iniziativa finalizzata a promuovere la prescrizione del principio attivo, in modo da consentire la diversificazione della domanda dei farmaci, ferma restando la proprietà terapeutica del singolo principio attivo ai fini della cura.

Aggiungo, infine, che l'allarme mediatico a cui stiamo assistendo ha già determinato una revisione della lista dei farmaci carenti nella sede del tavolo tecnico indisponibilità presente da molti anni presso Aifa. Sono stati esclusi farmaci considerati di non significativa rilevanza e sono in corso iniziative formative e informative volte ad aumentare l'accesso agli strumenti già disponibili, come i medicinali equivalenti, i prodotti galenici ed i farmaci di importazione.

PRESIDENTE. Il deputato Girelli ha facoltà di replicare.

GIAN ANTONIO GIRELLI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Signor Ministro, io la ringrazio per la risposta che, però, mi verrebbe da dire, potremmo collocare anche temporalmente a due anni fa, quando era più o meno la stessa risposta, perché giustamente lei ricorda che non è una novità, però il COVID ha procurato una novità, un'accelerazione dei fenomeni e, soprattutto, l'evidenza dei fenomeni che noi adesso scontiamo in maniera molto pesante.

Allora, ben venga l'istituzione del tavolo, però, ci interessa molto di più cosa, in quel tavolo, si definisce a livello di obiettivi da andare a perseguire e, siccome il nostro compito non è solo quello di fare opposizione, ma, anzi, soprattutto, di fare proposizione, io mi permetto di dare alcuni suggerimenti che spero possano entrare nell'agenda del Ministero e diventare anche oggetto di dibattito in quest'Aula e in Commissione, cominciando dall'informazione, che indubbiamente è la prima cosa che si può fare ed è meno impegnativa dal punto di vista del tempo necessario. Però, accanto a questo, bisogna che cominciamo a chiederci alcune cose, come dove vengono prodotti i farmaci e perché siamo dipendenti da Nazioni anche molto instabili nel reperimento degli stessi. Si fa riferimento spesso alla Cina e non si può continuare così. È un tema italiano ed europeo, che va affrontato. Lo stesso confezionamento forse dovrebbe vederci all'avanguardia, in un settore come questo, nel pensare a metodi che ci rendano meno dipendenti dal reperimento di alcuni materiali che, appunto, sono causa della difficoltà di reperimento dei medicinali.

In tutto questo c'è anche un forte investimento in termini di ricerca e di controllo della commercializzazione, perché non possiamo dimenticare che attorno a questa forse è il caso di fare una riflessione sul ruolo che il pubblico, quindi, lo Stato deve avere in partite come queste, che deve essere sempre di più presente. Io non sono contro l'attività privata, ma sono a favore del fatto che determinate attività come queste, legate a garanzia di diritti dei cittadini, debbano essere sotto il controllo dello Stato. Insomma, quello che ci auguriamo è un decalogo molto puntuale, che possa affrontare, in tempi il più possibile brevi, emergenze che possono davvero diventare molto impattanti sulla vita dei cittadini e sulle responsabilità dei Governi.

(Iniziative volte a garantire l'accesso ai medicinali sul territorio nazionale e a risolvere le difficoltà relative all'approvvigionamento dei farmaci - n. 3-00105)

PRESIDENTE. Il deputato Ciocchetti ha facoltà di illustrare l'interrogazione Foti ed altri n. 3-00105 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario.

LUCIANO CIOCCHETTI (FDI). Grazie, Presidente. Ministro, la questione è già stata affrontata nella precedente interrogazione, però, credo che sia importante sottolineare la prontezza dell'intervento che il Ministro ha messo in campo, con la costituzione di questo tavolo tecnico al Ministero, perché il precedente, voglio ricordarlo, era stato costituito nel 2015 presso Aifa e non aveva portato grandi risultati, mentre auspichiamo che il lavoro che il Ministro e il Ministero della Salute stanno facendo, coinvolgendo tutti gli stakeholder del settore, possa portare a dare una soluzione a questa problematica, che sta creando alcune preoccupazioni per i cittadini, anche per il tipo di informazione che giornali e mass media portano avanti. Tutto ciò sta portando a una corsa verso le farmacie e a un accaparramento di farmaci; pertanto, in qualche modo, questa questione dovrà trovare una risposta.

Questo è il motivo per cui noi oggi abbiamo presentato anche questa interrogazione, proprio per dare la possibilità di chiarire che non c'è alcun rischio dal punto di vista dei farmaci salvavita, ma che sono questioni che possono tranquillamente essere governate e risolte nel più breve tempo possibile.

PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.

ORAZIO SCHILLACI, Ministro della Salute. Ringrazio anche voi, onorevoli interroganti, per aver sollevato la tematica relativa alla carenza dei medicinali; tenendo conto, tuttavia, che questa è riconducibile all'interrogazione a risposta immediata discussa in precedenza, rinvio alla precedente risposta le considerazioni di carattere generale che servono a contestualizzare la problematica.

Colgo questa occasione, invece, per indicare che è mia ferma intenzione avviare, come ulteriore rimedio per il fenomeno della carenza dei medicinali, il ricorso a farmaci galenici. Ritengo, infatti, che, in questo contesto di cosiddetta carenza, sarà utile definire e promuovere, d'intesa con tutti gli attori del sistema, ulteriori misure volte a sostituire alcuni farmaci in stato di carenza, ove possibile, con le preparazioni galeniche, oltre alle misure già indicate nella precedente risposta.

A sostegno di quanto sto anticipando, ricordo che i farmaci galenici preparati dal farmacista nel laboratorio di una farmacia rispondono alle esigenze terapeutiche del paziente, garantendo la qualità del prodotto. La normativa vigente prevede che nelle farmacie sia possibile l'allestimento di medicinali preparati in base ad una prescrizione medica destinata a un determinato paziente con le cosiddette formule magistrali.

In ogni caso, i medicinali galenici devono essere allestiti seguendo le norme di buona preparazione sancite dalla farmacopea ufficiale, in ambienti idonei e conformi ai requisiti stabiliti dal Ministero della Salute per garantire qualità e sicurezza del preparato. Provvederò a promuovere le mappe delle farmacie nei territori regionali che offrono servizi ai cittadini di allestimento di determinate formulazioni farmaceutiche galeniche, secondo i principi delle già ricordate norme di buona preparazione della farmacopea ufficiale e del decreto ministeriale 18 novembre 2003, attraverso un sistema di registrazione online, offrendo così ai cittadini informazioni su dove potersi recare per procurarsi preparati galenici alternativi ai farmaci carenti o indisponibili. Altro vantaggio dei ricorsi alle preparazioni galeniche, pur in assenza di specifiche disposizioni normative in tal senso, ma alla luce di pareri concordi emessi da Aifa e dal Ministero della Salute, è che i medicinali galenici officinali sono, in ogni caso, esclusi dalle attività di esportazione.

Sempre sul tema delle iniziative in corso per contrastare la carenza, ricordo che Aifa ha predisposto strumenti informativi a supporto dei pazienti, tra i quali un'applicazione per dispositivi mobili, Aifa Medicinali, pensata come uno strumento pratico e immediato per accedere a informazioni e ricevere notizie, realizzata su stimolo e in collaborazione con associazioni scientifiche, a testimonianza del dialogo aperto sul tema anche direttamente con la rete dei pazienti, in particolare rispetto alle categorie per le quali queste carenze possono risultare più critiche.

Devo anche precisare che il sistema italiano di contrasto alle carenze è divenuto un riferimento a livello europeo, tanto che è stata attribuita ad Aifa la guida della Joint Action on Shortages, principale progetto europeo sul tema che prenderà avvio il prossimo febbraio, coinvolgendo le istituzioni di 24 Stati membri nella gestione di attività finanziate dall'Unione europea.

PRESIDENTE. La deputata Schifone ha facoltà di replicare.

MARTA SCHIFONE (FDI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, mi ritengo completamente soddisfatta dalla sua risposta, puntuale, esaustiva e - mi sento di dire - anche rassicurante. Infatti, la priorità è proprio questa: dobbiamo rassicurare gli italiani, senza creare inutili allarmismi e una comunicazione distorta che, mi sento di dire, spesso è la causa di questa corsa ingiustificata all'accaparramento delle scorte di farmaco. La carenza di farmaco è routinaria ed è ciclica - questo è bene dirlo -, ma ovviamente non dobbiamo sottovalutarla. Bene ha fatto lei a istituire il tavolo, a convocare le istituzioni, i professionisti della salute e la filiera del farmaco. Ho apprezzato le sue indicazioni sulle azioni per il contrasto alle carenze produttive, alle indisponibilità, alle mancate forniture ospedaliere e le susseguenti azioni a sostegno: l'importazione delle materie prime dei farmaci equivalenti e, come diceva benissimo in precedenza, l'allestimento di preparazioni galeniche. Infatti, vorrei porre il tema su questo punto: io credo che la galenica possa essere davvero una delle soluzioni per questo fenomeno. Lo è già, Ministro, in realtà, perché c'è l'Ibuprofene, sciroppo per bambini (lo sappiamo bene, perché è conosciutissimo); pensiamo, poi, ai microclismi salvavita per gli epilettici e ai farmaci pediatrici. Tutti questi farmaci sono allestiti nei laboratori galenici e, quindi, possiamo estendere quest'attività galenica, con una sburocratizzazione, uno snellimento delle procedure e anche una più elastica interpretazione della farmacopea, sempre e solo con un unico obiettivo, Ministro: quello di assicurare e salvaguardare la continuità terapeutica del farmaco e salvaguardare il diritto alla cura e alla salute (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

(Iniziative di competenza volte a fornire adeguate risposte alla crescente domanda di cure per la salute mentale, anche tramite l'introduzione della figura dello “psicologo di base” - n. 3-00107)

PRESIDENTE. La deputata Semenzato ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lupi ed altri n. 3-00107 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmataria.

MARTINA SEMENZATO (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Le patologie e i disturbi mentali sono, purtroppo, sempre più frequenti. Nell'ultimo anno, sono raddoppiati i tentativi di suicidio, i casi di depressione e i disturbi alimentari. Contemporaneamente, sono aumentate, in maniera significativa, anche le richieste di supporto psicologico, soprattutto nei giovani adolescenti. Dati allarmanti, che generano preoccupazioni e che chiedono risposte adeguate da parte dello Stato.

Come gruppo Noi Moderati, riteniamo che le istituzioni debbono essere al fianco di queste persone fragili, favorendo l'accesso alle cure mentali. Una soluzione, sollecitata da numerose associazioni di cittadini e condivisa da molti professionisti del settore, è il riconoscimento, da parte del Servizio sanitario nazionale, della figura del cosiddetto psicologo di base, a supporto soprattutto delle fasce più deboli della popolazione. Penso anche alla figura dello psicologo scolastico, tema particolarmente caro a Coraggio Italia, di Noi Moderati.

Per questo motivo chiediamo cortesemente al Ministro della Salute quali iniziative intenda assumere in merito al problema crescente della domanda di cure mentali, se vi siano margini per introdurre la figura dello psicologo di base e una riflessione sulla psicologo scolastico.

PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.

ORAZIO SCHILLACI, Ministro della Salute. Grazie, Presidente. Grazie per l'interrogazione. La tutela della salute mentale riveste un ruolo centrale nella programmazione degli interventi sanitari e sociali in tutti i Paesi più industrializzati, anche in considerazione delle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, che ne sottolinea da anni il peso in termini di burden of disease per i sistemi sanitari e sociosanitari. Costituisce, quindi, uno degli obiettivi primari del Servizio sanitario nazionale italiano. In tale ambito, lo scopo principale di un moderno ed efficace sistema sanitario è individuare metodologie e strumenti il più possibile efficienti. La corretta gestione dei disturbi mentali gravi si traduce, infatti, in una sostanziale riduzione dell'impatto sociale ed economico che tali disturbi apportano, anche a livello di sistema. Come ricorda l'OMS, è di cruciale importanza intraprendere azioni per migliorare le condizioni di vita quotidiane, iniziando dal momento della nascita, proseguendo durante la prima infanzia e l'adolescenza, la costruzione della famiglia, l'età lavorativa e, infine, la vecchiaia. Un'azione lungo tutte queste fasi della vita costituisce un'opportunità sia per migliorare la salute mentale nella popolazione sia per ridurre il rischio per quei disturbi mentali correlati alle diseguaglianze sociali.

Ciò premesso, ho avuto modo di segnalare, proprio ieri, in occasione delle repliche sulle linee programmatiche in XII Commissione, la rilevanza che riveste il tema della salute mentale ricordando il Programma nazionale (PN) equità nella salute incluso nell'accordo di partenariato della politica di coesione europea 2021-2027, approvato dalla Commissione europea il 4 novembre 2022. Il PN interviene in 7 regioni - Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia - per rafforzarne i servizi sanitari e renderne più equo l'accesso. Il Programma individua quattro aree per le quali è più urgente intervenire e una di queste è dedicata proprio al tema della salute mentale.

Quanto alla figura dello psicologo di base, come è noto, allo stato non se ne fa menzione, né nell'ambito dei rapporti di lavoro dipendente, né nell'ambito dei rapporti di lavoro a convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, cogliendo le finalità di questa figura, segnalo che recentemente diverse regioni hanno provveduto autonomamente a disciplinare il servizio di psicologia di base, prevedendo psicologi dedicati, e, in merito, la Corte costituzionale si è pronunciata con sentenza n. 241 del 2021, nella quale ha affermato che l'istituzione del servizio di psicologia di base presso le articolazioni territoriali del servizio sanitario regionale non si pone in antitesi con la disciplina statale.

Sulla base delle argomentazioni appena rese, concludo precisando che è mia intenzione avviare ogni necessario approfondimento, anche tecnico, per poter valutare la necessità di intervenire con specifiche iniziative, in considerazione del fatto che il livello regionale, quando ha apprezzato la necessità di farlo, ha adottato le relative disposizioni.

PRESIDENTE. Il deputato Alessandro Colucci ha facoltà di replicare.

ALESSANDRO COLUCCI (NM(N-C-U-I)-M). Grazie, Presidente. Ringrazio il signor Ministro e anche l'apprezzata presenza del Sottosegretario Gemmato. Siamo soddisfatti per quanto abbiamo ascoltato dalle parole del Ministro sul tema delle patologie e dei disturbi mentali. Crediamo, come ha detto bene la mia collega, onorevole Semenzato, che questa sia una reale emergenza e, dalle parole del Ministro, abbiamo recepito la perfetta conoscenza della questione e anche l'aver previsto, proprio in questi giorni nella programmazione, una forte attenzione su questo tema, conoscendone le ricadute sociali e anche i costi, da parte del sistema Paese, che rischieremmo di sopportare.

Ma a noi, prima di tutto, sta a cuore la cura dei cittadini e, in particolar modo, dei ragazzi, dei giovani, perché sono incredibili le percentuali di crescita delle varie questioni che interessano i ragazzi, a cominciare con l'idea suicidaria, che è cresciuta del 147 per cento, la depressione, del 115 per cento, e i disturbi alimentari, di quasi l'80 per cento, oltre che le psicosi, che sfiorano il 18 per cento.

Noi Moderati riteniamo di poter dare una mano al lavoro che ha annunciato il Ministro attraverso la presentazione di una proposta di legge proprio relativa allo psicologo di base, cercando di dare anche attenzione al tema della scuola, perché i giovani e gli adolescenti, proprio in quell'ambiente, in quel luogo creano e costruiscono il loro futuro. Attraverso questa proposta di legge probabilmente contribuiremo al lavoro del Ministero con quell'approfondimento che è stato annunciato; sicuramente può essere complementare alla nostra proposta l'attività delle regioni che sappiamo ricoprono un ruolo fondamentale nell'ambito della salute. Ringrazio il Ministro e il Sottosegretario e sappiate che Noi Moderati saremo al vostro fianco per lavorare insieme ed ottenere un risultato utile per i giovani, per la nostra società, per il nostro Paese.

(Iniziative di competenza volte a superare le gravi criticità del sistema sanitario della regione Puglia, con particolare riferimento alla carenza di personale medico e infermieristico – n. 3-00108)

PRESIDENTE. L'onorevole D'Attis ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00108 (Vedi l'allegato A).

MAURO D'ATTIS (FI-PPE). Grazie, Presidente. Signor Ministro, la generale carenza di personale medico determina, tra l'altro, il sovraffollamento dei pronto soccorso. Il sovraffollamento dei dipartimenti di emergenza aumenta la mortalità di circa il 30 per cento; una situazione limite si sta presentando da mesi ormai in Puglia. La ASL di Brindisi ha chiesto paradossalmente alla regione - non è uno scherzo, signor Ministro - la dichiarazione dello stato di emergenza. Due medici in servizio al pronto soccorso hanno richiesto l'intervento dei Carabinieri, addirittura, affinché segnalassero alla procura l'impossibilità di garantire l'assistenza; nel frattempo, un'anziana donna in astanteria è deceduta, in attesa di essere visitata. Al «Vito Fazzi» di Lecce e all'ospedale di Copertino gli operatori hanno difficoltà a “sbarellare” i pazienti; a Taranto, per la pressione sul pronto soccorso, è stato richiesto l'intervento del prefetto; a Foggia, addirittura, è partita un'ambulanza priva di infermiere e medico a bordo. Emerge un quadro in Puglia drammaticamente preoccupante per la gestione della sanità.

Le chiediamo, signor Ministro, se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere, valutando la sussistenza dei presupposti per iniziative di carattere ispettivo e sostitutivo.

PRESIDENTE. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha facoltà di rispondere.

ORAZIO SCHILLACI, Ministro della Salute. La questione sollevata rientra nella tematica importante della carenza delle risorse umane del Sistema sanitario nazionale che ormai va inquadrata come emergenza del personale sanitario, con rilevanti punte di caduta sulla sanità pugliese. Quando ho illustrato le linee programmatiche del mio incarico, ho anticipato che il mio impegno sarà finalizzato alla rivalutazione del trattamento economico del personale sanitario che opera nel Sistema sanitario nazionale. In tale direzione, vi è già nella legge di bilancio per il 2023 una disposizione che riconosce, a decorrere dal 2024, attese le particolari condizioni di lavoro, svolto dal personale della dirigenza medica e del personale del comparto, che opera nei pronto soccorso, un incremento di indennità, con un impegno di spesa di 200 milioni annui. Continuerò in questa direzione per garantire maggiori finanziamenti e per retribuire meglio gli operatori sanitari. Sono consapevole che i professionisti del Sistema sanitario nazionale si trovano oggi ad operare in un contesto sempre più difficile. Infatti, il reiterarsi, negli ultimi anni, delle manovre finanziarie di contenimento della spesa e, in particolare, dei vincoli assunzionali ha finito per determinare nel tempo una grave carenza di personale che, unita al crescente innalzamento della relativa età media, ha portato inevitabilmente ad un forte deterioramento delle condizioni di lavoro, rendendo sempre più difficile assicurare qualità dell'assistenza e sicurezza delle cure. Le limitazioni al turnover, dettate da esigenze del contenimento della spesa, hanno finito nel tempo per avere importanti ricadute in termini di qualità del sistema stesso. Queste limitazioni hanno, inoltre, comportato un incremento di varie forme di precariato, con conseguente demotivazione di professionisti e il concreto rischio che le prestazioni assistenziali vengano affidate a soggetti non sempre in possesso delle necessarie competenze. Per rimediare agli errori del passato ribadisco il mio impegno a trovare risorse necessarie per superare il blocco del turnover ma, soprattutto, a mettere in campo una strategia generale che riveda l'intero assetto relativo al reclutamento del personale sanitario, con misure di carattere sistematico, anche intervenendo - d'intesa con il Ministero dell'Università - sul tema degli accessi ai corsi universitari e alle scuole di specializzazione.

Per quanto attiene alle situazioni descritte, relative alla realtà della sanità della provincia di Brindisi, il Dipartimento promozione della salute e del benessere animale della regione Puglia, ha comunicato che ad oggi, nei pronto soccorso ospedalieri della ASL Brindisi, sono in servizio complessivamente 10 medici, mentre il piano triennale del fabbisogno del personale prevede per i tre pronto soccorso 45 unità. Del personale in servizio alcuni usufruiscono dei benefici previsti dalla legge n. 104 del 1992 o hanno limitazioni alla mansione specifica, prescritta dal medico competente. Questo determina un ulteriore aggravio nella copertura dei turni, soprattutto nelle fasce orarie dalle 20 alle 8. Il Dipartimento ha indicato inoltre che le procedure di reclutamento messe in atto non hanno consentito di colmare le necessità aziendali.

Con riferimento all'episodio del 16 novembre 2022, il Dipartimento della regione rappresenta che il turno di servizio dalle 20 alle 8 dei dirigenti medici del pronto soccorso del presidio ospedaliero «Perrino» di Brindisi era regolarmente coperto da due unità. In merito alle circostanze dettagliate, il Dipartimento ha segnalato che è stata istituita un'apposita commissione interna per acquisire tutte le informazioni utili ad una puntuale ricostruzione degli eventi. Questa attività è però ancora in corso. Mi riservo ogni ulteriore iniziativa, anche di carattere ispettivo, all'esito dei lavori della summenzionata commissione.

PRESIDENTE. Il deputato D'Attis ha facoltà di replicare.

MAURO D'ATTIS (FI-PPE). Grazie, signor Ministro, per aver raccontato cosa è accaduto fino ad oggi rispetto alla mancata programmazione dei Governi precedenti. Grazie per aver evidenziato, anche indirettamente, la mancata programmazione della regione di cui stiamo parlando, una regione che - lo ricordo - è quasi da vent'anni gestita dal centrosinistra e da quasi dieci anni dall'attuale presidente Emiliano che, addirittura, è stato anche assessore alla sanità.

Grazie per aver aperto una finestra importante, perché è bene che si comprenda, con riferimento soprattutto alla regione Puglia, che è vero che il Titolo V attribuisce la gran parte delle competenze in materia sanitaria alla regione - in questo caso, alla regione Puglia - ma è anche vero che i fondi alle regioni vengono concessi dallo Stato italiano, quindi dal Governo nazionale, dal Parlamento. Si tratta di soldi dei cittadini, e su quei soldi, sulla loro gestione occorre vigilare. Riteniamo di essere soddisfatti della risposta perché apre la finestra alla possibilità di ispezione su quanto denunciato e su quanto da mesi, con i colleghi Caroppo, Gatta, Dalla Chiesa e De Palma, stiamo denunciando a livello nazionale e continueremo a farlo. Si tratta della vita delle persone e della salute dei pugliesi e su questo non ammettiamo sconti a nessuno.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16,05.

La seduta, sospesa alle 16, è ripresa alle 16,10.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 66, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 674-A.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 674-A.

Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, si è concluso l'esame degli emendamenti e degli ordini del giorno.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 674-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare la deputata Semenzato. Ne ha facoltà.

MARTINA SEMENZATO (NM(N-C-U-I)-M). Signor Presidente, onorevoli colleghi, signori del Governo, il 26 novembre 2022 una spaventosa frana si è abbattuta su Ischia. Fiumi di detriti sono scesi ed hanno invaso il territorio, distruggendo case, macchine e strade, ma soprattutto progetti di vita e sogni dei bambini. Sono passati 53 giorni e, in Commissione ambiente, abbiamo avuto modo di audire tanti e vari interlocutori, dall'Associazione terminalisti di Ischia, ai sindaci di Forio e Lacco Ameno, al commissario prefettizio del comune di Casamicciola, per fare solo qualche esempio. Abbiamo ascoltato rispettosamente le tante voci dell'isola di Ischia, un'azione, questa, fondamentale, propedeutica ai lavori poi svolti.

Grazie alle tante audizioni e ad un confronto propositivo con tutte le istituzioni della regione Campania, la Commissione ambiente è stata in grado di lavorare per poter dare un riscontro rapido e immediato. Ottantacinque milioni di euro destinati ad interventi urgenti per le aziende, le famiglie e il territorio, cifra che, visti i lavori stamane in Aula, è destinata nell'immediato a salire oltre i 100 milioni.

Una Commissione che non ho dubbi a definire del fare bene e velocemente, un esempio di buona politica, collaborativa, indirizzata dal nostro presidente Mauro Rotelli, con il grande lavoro del relatore Gianpiero Zinzi, ma anche con il costruttivo apporto dei colleghi dell'opposizione, in particolar modo della componente femminile, come l'onorevole Ilaria Fontana e l'onorevole Ruffino. Ischia aveva bisogno di una risposta immediata e di strumenti per iniziare a guardare al futuro con speranza. Così è stato. Tante le riflessioni, le mutate condizioni climatiche, il rapporto territorio e cittadini, la necessità di siglare un nuovo patto tra i diversi livelli di governo, di ammodernare la disciplina e la legislazione e di investire in tecnologia e innovazione, ma, soprattutto, in prevenzione e previsione dei rischi, in personale amministrativo e tecnico specializzato e qualificato.

Bisogna lavorare per cittadini informati e consapevoli fin dalla prima infanzia, e, come ha detto il Capo del Dipartimento della protezione civile, l'ingegnere Curcio, arrivare ad un Piano di Protezione civile partecipato e vissuto da tutti fino in fondo, per essere veramente attuato.

Altro fattore sottolineato dallo stesso Curcio è la peculiarità idrogeologica dell'isola di Ischia, e più in generale, aggiungo, le caratteristiche dei singoli territori italiani. Ecco, su questo vorrei porre all'Aula una riflessione su quanto ci sia ancora da fare per contrastare l'urbanizzazione, alle volte veramente scellerata, del nostro territorio italiano. Non è pensabile sacrificare la nostra terra e, ancor peggio, i nostri cittadini a causa di una politica che volta le spalle alla responsabilità e alle scelte, talvolta impopolari, che devono essere compiute per il bene comune. Sì, è vero, dire di no non porta consenso elettorale, ma salva vite umane. È una piaga, quella dell'urbanizzazione selvaggia, se si pensa che il nostro Paese si costruisce erodendo suolo anche laddove il terreno presenta per sua natura criticità legate a conformazione idrogeologica o a calamità naturali verificatesi in precedenza.

Ricordiamoci, secondo i dati ISPRA riferiti al 2021, che il 93,9 per cento dei comuni italiani, quindi 7.423 comuni, è a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera. Arrivo da una città, Venezia, che sa bene che cosa voglia dire combattere l'imprevedibilità degli eventi naturali. Nel novembre 2019, infatti, si è verificata un'acqua alta eccezionale, quella che noi chiamiamo Aqua granda, che ha devastato la città. Il tempismo delle istituzioni in emergenza è tutto e il tempismo, in questi casi, lo garantiscono in primis le istituzioni territoriali: i comuni, primi presidi di emergenza e sicurezza, e i sindaci, sempre in prima linea sul proprio territorio. E poi la Protezione civile, a cui va un sentito ringraziamento per l'operato, a Venezia, come ad Ischia. Prontezza di intervento, dicevo. Ecco, questa, in situazioni di emergenza dovute a calamità naturali, è garantita dal piano comunale di Protezione civile. Questo, secondo i dati del Dipartimento, non sarebbe presente in tutti gli 8 mila comuni d'Italia, ma, complessivamente, in circa 7 mila. È necessario lavorare, affinché ogni comune possegga e aggiorni il proprio piano emergenziale di Protezione civile, perché questo deve essere pronto ad operare in caso di necessità e a salvare vite umane. Ed è, altresì, necessario prevedere sistemi innovativi di allerta tempestivi e rapidi alla popolazione, quali ad esempio SMS di testo sul telefonino.

Il Governo nel disastro di Ischia si è prontamente mosso, emanando un decreto per gli interventi in emergenza, non è rimasto a guardare, non ci ha pensato su, perché la vita delle persone deve venire prima di ogni altra logica politica. Ha, quindi, varato questo provvedimento che, a breve, andremo a votare, sul quale tutta la nostra Commissione ha lavorato alacremente. Un aiuto concreto alle popolazioni dell'isola di Ischia, un supporto per rialzarsi in vista della prossima stagione estiva, che porta con sé il turismo, settore fondamentale, anzi vitale, per l'economia di questa isola meravigliosa.

Certo, non si può pensare al tutto e subito, non in questi casi, sarebbe da irresponsabili. La soluzione ad un problema di questa portata deve prevedere un'azione pluriennale strutturale, ed è proprio in questa direzione che va il provvedimento del Governo. Noi Moderati e la componente di Coraggio Italia voterà la fiducia a questo provvedimento, perché non è il momento delle attese, è il momento di fare, di agire, di rialzarsi e rimboccarsi le maniche, pensando solamente al bene di questa nostra straordinaria isola italiana e, soprattutto, ai suoi abitanti (Applausi dei deputati del gruppo Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro)-MAIE).

PRESIDENTE. La ringrazio, deputata Semenzato. Preciso soltanto che non c'è il voto di fiducia su questo provvedimento.

Ha chiesto di parlare il deputato Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI (AVS). Grazie, Presidente. Comprendo la collega perché siamo così abituati che, per riflesso condizionato o incondizionato, pensiamo sempre di stare sotto fiducia.

Al di là di questo, il decreto in esame per noi di Alleanza Verdi e Sinistra è l'esempio di come rincorriamo le emergenze in questo Paese; emergenze che, in questo caso, sono date da un combinato disposto tra mala gestione del territorio ed eventi climatici estremi, che si fanno sempre più frequenti e drammatici. Questi eventi estremi provocano tanti danni, che, secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, in Italia, tra il 1980 e il 2021, hanno generato un costo economico per la collettività di 75 miliardi di euro. Una cifra enorme. Ebbene, in Italia, dal 2010 al 31 ottobre del 2022, si sono verificati 1.503 eventi estremi, con 780 comuni colpiti e 279 vittime.

Solo nel 2022, ci sono stati 310 eventi e 29 morti, più 55 per cento rispetto al 2021. Ecco perché ho iniziato dicendo che rincorriamo l'emergenza, ma non pensiamo alla prevenzione, quella prevenzione che, tra l'altro, farebbe risparmiare l'80 per cento delle risorse che, sino ad oggi, utilizziamo per far fronte all'emergenza, per riparare i danni, come stiamo facendo oggi, al di là se queste siano sufficienti o meno. È un atteggiamento assolutamente inaccettabile di chi non riesce ad avere cura non solo del territorio, ma di un Paese, che, come dicevo, dovrebbe essere curato, amato. Ma questo non avviene, non avviene come è avvenuto in tanti casi drammatici.

Voglio ricordare i fatti del 3 novembre 2018, perché è un fatto emblematico: perirono, purtroppo, nove persone, una famiglia intera. A Casteldaccia, a Palermo, un'alluvione travolse una villa.

Purtroppo quella villa era stata costruita dentro l'alveo di un fiume e si pensava che, siccome era in secca, ci si potesse andare a costruire. Ma quella villa era abusiva e, purtroppo, 9 persone perirono.

Il Paese sta capendo che c'è la necessità di dare una risposta immediata ai cambiamenti climatici ma questo Governo ritiene che ci si debba occupare di tali questioni solo quando ci sono queste emergenze e dimentica, quindi, il Piano di adattamento climatico e dimentica il Piano di energia e clima, strumenti fondamentali per contrastare il cambiamento climatico. Si pensa di costruire politiche energetiche ancora basate sulle fonti fossili. Qualcuno dirà: ma che cosa c'entrano, Bonelli, le politiche energetiche con il disastro di Ischia? C'entrano perché, se vogliamo avere cura del futuro delle generazioni che verranno, dobbiamo assolutamente pensare di costruire quelle politiche rigorose che ci aiutino a contrastare il cambiamento climatico. Questi eventi meteorologici estremi, insieme a una assenza di cura del territorio, un territorio, tra l'altro, devastato dall'abusivismo edilizio, creano tante vittime.

Oltre agli eventi climatici, noi stiamo vedendo anche l'atteggiamento di questa maggioranza che fa la guerra al clima, perché non è disposta ad avviare politiche forti e rigorose in relazione al cambiamento climatico. Addirittura, stiamo assistendo a una crociata di cui, prima o poi, immagino che discuteremo, visto che sono state presentate alcune mozioni tra il Senato e la Camera. Noi di Alleanza Verdi e Sinistra siamo pronti a discutere in quest'Aula, ad esempio, della crociata contro le case green. Da Fratelli d'Italia quella direttiva viene definita una sorta di tassa occulta per gli italiani e si dimentica, ad esempio, che il consumo o, meglio, la dissipazione di energia dalle nostre case, con un consumo elevato di energia ancora dipendente delle fonti fossili, costituisce una sorta di tassa occulta, e nemmeno tanto occulta perché si pagano tanti soldi che si potrebbero risparmiare; si potrebbe infatti consumare almeno il 50 o 60 per cento in meno di energia, se avessimo criteri più razionali nel costruire le case. Avete smantellato il superbonus e poi vi lamentate che c'è il rischio che arrivi l'Europa a dire una cosa sacrosanta, che bisogna risparmiare energia perché così si consente agli italiani e alle italiane di risparmiare.

In questo provvedimento avete bocciato emendamenti fondamentali sulla gestione del territorio e da qui si vede tutta la vostra incoerenza, la vostra contraddizione o, meglio, si vede come strizzate l'occhio a quelle forme di abusivismo edilizio che rappresentano un serbatoio di voti elettorali. La lotta all'abusivismo si fa cercando di essere estremamente rigorosi e, se ad Ischia 5 comuni su 6 non hanno un piano regolatore e non c'è un piano paesistico, sorge la domanda che c'è qualcosa che non va. Se le ordinanze di demolizione non vengono eseguite nelle zone rosse, dove c'è un alto rischio idrogeologico, vi sorge la domanda che, probabilmente, in questo decreto avreste dovuto fare qualcosa per intervenire e per evitare che altri fatti di questo genere possono accadere in un futuro? Noi ci auguriamo che non accadano più ma, alcuni giorni fa, la Protezione civile ha ridato l'allerta ad Ischia e ha evacuato alcuni quartieri perché c'era la preoccupazione di ulteriori eventi simili a quelli che sono accaduti alcune settimane fa, su cui oggi noi siamo chiamati a votare questo provvedimento.

Avete bocciato emendamenti e ordini del giorno in cui si chiedeva di dare ai prefetti la possibilità di ottemperare e di eseguire quelle ordinanze di demolizione di case che sono state costruite laddove non si potevano costruire. Vedete, ad Ischia, c'è una zona che si chiama “Fango” - si chiama proprio così, “Fango” - e si chiama così perché si trova proprio sulle linee di deflusso delle acque meteoriche. Ecco, sulle linee di deflusso di quelle acque meteoriche sono state costruite tante case. Il Governo su questo non ha il coraggio né la volontà di intervenire in maniera molto chiara, cosa che avrebbe potuto fare con questo decreto. Ad esempio, con questo decreto avrebbe potuto anche dire che i piani urbanistici e i piani regolatori devono essere fatti. Invece, noi di Alleanza Verdi e Sinistra, ad esempio, ci siamo assunti l'onere di fare una grande battaglia in occasione della manovra di bilancio per finanziare in questo Paese la Carta geologica, che è uno strumento essenziale per prevenire il rischio idrogeologico.

Noi non siamo assolutamente insensibili alla natura di alcuni provvedimenti che sono contenuti in questo decreto, però riteniamo assolutamente che questo non sia un modo di procedere e che sia una risposta parziale. Dare una risposta solo ed esclusivamente emergenziale significa non preservare, non aiutare, non tutelare quelle vite umane di cui prima sentivo parlare la collega, ma lasciare tutto così com'è. Noi non siamo per lasciare tutto così com'è, noi vogliamo che ci sia una lotta, profonda, forte, rigorosa contro i cambiamenti climatici, una nuova politica energetica, uno stop al consumo di suolo, essendo il nostro Paese, in Europa, quello con il più alto consumo di suolo, e vogliamo un Paese che riesca a dire stop all'abusivismo edilizio, approvando i piani regolatori e facendo rispettare le leggi. Lo dicevo nell'illustrare un ordine del giorno: se dovessimo tradurre l'espressione “condono edilizio”, non riusciremmo a farci capire da alcun parlamentare di altre Aule, dalla Francia alla Germania, ma neanche dai loro cittadini, essendo un'espressione totalmente sconosciuta.

Per queste ragioni, il gruppo Alleanza Verdi e Sinistra su questo provvedimento si asterrà, perché riteniamo che questa sia una risposta parziale che ribadisce anche una sorta di fallimento della politica rispetto alle politiche che dovrebbero essere messe in campo per contrastare il dissesto idrogeologico e gli eventi meteorologici estremi che sono causati dal cambiamento climatico (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Verdi e Sinistra e Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Spero di non aver accelerato la conclusione del suo intervento. Ricordo che, a un minuto dalla scadenza del tempo, diamo, appunto, un preavviso.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Ruffino. Ne ha facoltà.

DANIELA RUFFINO (A-IV-RE). Grazie, signor Presidente. Colleghi, Governo, forse vale la pena ricordare a quest'Aula che Ischia è la più grande delle isole partenopee e che è situata in una posizione geografica sicuramente privilegiata ma anche molto complessa. Ricordo ancora che Ischia ha 19.000 abitanti residenti e che è conosciuta per la bellezza ma anche per la fragilità di un territorio che, spesso, mette a dura prova i 6 comuni che la compongono amministrativamente. Azione e Italia Viva ritengono che ci debba essere un forte e convinto impegno per avviare e concludere a breve l'attuazione di un piano di prevenzione e di gestione che deve prevedere la realizzazione non solo di interventi di tipo strutturale ma anche di opere di consolidamento, creazioni di argini, briglie, vasche nonché una serie di azioni e interventi non strutturali. Sto dicendo esattamente quello che viene fatto in ogni luogo d'Italia e del mondo dove avvengono eventi così importanti. In questi luoghi, ad esempio, si cura l'aggiornamento dei piani per l'assestamento idrogeologico delle alluvioni. Perché? Perché il territorio è in continua evoluzione, che è anche intensificata dai cambiamenti climatici in atto. Poi, si procede all'adeguamento della pianificazione urbanistica comunale. Perché? Perché serve uno sviluppo compatibile e sostenibile. Inoltre, è necessario attuare i presidi territoriali e monitorare perché, se il territorio è monitorato con sistemi strumentali di allerta, riusciamo anche a tutelare, in primis, l'incolumità degli ischitani.

Poi, voglio ancora ricordare un altro aspetto scontato: l'importanza dei piani di protezione civile, che sono fondamentali a ridurre il danno. Poi, l'informazione ai cittadini è mancata. I cittadini devono essere messi a conoscenza dei possibili scenari di rischio che si possono verificare durante le emergenze.

E, poi, c'è ancora un altro tema, quello della manutenzione, che deve riguardare non solo fiumi e torrenti, ma anche i terreni presenti sui versanti, prevedendo, in questo caso, se possibile - questo viene fatto altrove ed è estremamente utile - incentivi economici per i privati, per realizzare opere di manutenzione e sistemazione, che migliorerebbero le condizioni di stabilità e di assetto dell'isola. Occorrerebbero risorse vincolate per gli enti locali, finalizzate agli interventi che i tecnici ritengono necessari per una prima e assoluta risposta. Nella conversione del decreto-legge, che verrà messo in votazione tra poco e che dovrebbe determinare gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite, non riscontriamo misure o riscontriamo poco, pochissimo, a favore delle popolazioni colpite. Mancano misure adeguate di ristoro a favore, ad esempio, dei titolari di attività economiche, come indennizzo per i mancati ricavi. Inoltre, mancano adeguati stanziamenti per il rifacimento delle spiagge, per Ischia importantissime, e poi, soprattutto, l'implementazione di misure sostenibili, che tengano in considerazione le fragilità del luogo, determinante per l'economia turistica di tutta l'isola e non soltanto.

Signor Presidente, noi esprimiamo la forte preoccupazione sull'attuale situazione della Protezione civile nei comuni: pochi mezzi e attrezzature. È necessario individuare risorse certe, che non sono - e non siano - previste dal PNRR o da altri meccanismi di finanziamento, semplicemente perché, se si presenta il progetto e non verrà finanziato, non arriveranno queste attrezzature, che sono utilissime per l'organizzazione dei servizi comunali e intercomunali di Protezione civile. Pensiamo ancora che occorra progettare un futuro per Ischia. Bisogna pensare alla Ischia del futuro: la Ischia di oggi, purtroppo, è fragile, debole, bella, ma fragile e debole. Per fare questo è fondamentale avere una visione ampia dell'isola, pensare che quel territorio fragile può essere rafforzato da misure costanti. Non basterà quest'anno, come non basteranno questi pochi stanziamenti: occorrono misure continuative. Ciò, signor Presidente, non vale solo per Ischia, ci sono tante altre realtà in attesa di questi provvedimenti.

Noi non abbiamo riscontrato, nelle scelte del Governo, questa certezza, non abbiamo riscontrato la determinazione di erogare sicurezza. Troppi tentennamenti e poche risorse; manca la poderosa azione che la messa in sicurezza richiede, che richiedono i cittadini, che ci stanno dicendo che non vogliono abbandonare l'isola, che vogliono rimanere lì, che vogliono continuare a lavorare sull'isola.

Sono queste le considerazioni che non ci permettono di esprimere un voto favorevole. È, però, un voto molto importante per il nostro gruppo, che ha lavorato alacremente, che ha presentato proposte concrete, che vuole lavorare per garantire una stagione estiva sicura e in grado di accogliere i turisti che scelgono l'isola. Io ho ben presente quello che ha detto il commissario Legnini durante l'audizione in VIII Commissione e torno sulle scelte coraggiose. Non sono più ammissibili e accettabili i provvedimenti tampone, per superare questo momento.

Siamo rimasti delusi dalla legge di bilancio. E ora chiediamo più responsabilità al Governo. Chiediamo una programmazione che non abbia come orizzonte il domani, ma il futuro, la visione del futuro per l'Italia e ovviamente oggi, più che mai, per Ischia. Riassumendo i temi della mattinata, mi riferisco al fondo per lo smaltimento dei rifiuti urbani, che purtroppo non c'è, e al rimborso per il minor gettito dei comuni interessati dai tributi locali. È ovvio che attività e cittadini, come succede un po' dappertutto, non verseranno i tributi locali e sarà altrettanto ovvio che i bilanci dei comuni saranno in affanno.

Ci chiediamo, inoltre: perché applicare le sanzioni e gli interessi dei mutui Cassa depositi e prestiti ai comuni di Casamicciola e Lacco Ameno? Perché non dare questo respiro ai comuni? È stato fatto molte volte in situazioni analoghe e, forse, anche meno importanti. Vi è, poi, il problema di non favorire l'attivazione del trasporto pubblico scolastico sull'isola. Devo dire che non soltanto la minoranza era interessata a questo aspetto, ma lo era anche la maggioranza. Purtroppo, la Commissione bilancio non ha dato parere favorevole, ma noi sappiamo che le famiglie, se riescono, portano a scuola i loro ragazzi e, magari, in strutture che devono sicuramente essere riviste, sotto l'aspetto della sicurezza. Infatti, devo ricordare che mancano somme per gli interventi urgenti sugli edifici pubblici e, soprattutto, per gli edifici scolastici. Bisognerà capire se dovranno essere delocalizzati. Poi, c'è il tema della locazione degli immobili per le esigenze degli aventi titolo. La stagione estiva - lo ribadiamo - è alle porte e, quindi, bisognerà, anche in questo caso, riuscire a dare riparo a chi ha necessità.

Signor Presidente, il gruppo di Azione-Italia Viva - e concludo - ritiene che la sicurezza sia sempre una priorità e che il Governo debba tenere presente questo aspetto. Con grande rammarico, annuncio il voto di astensione da parte di Azione-Italia Viva (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Patriarca. Ne ha facoltà.

ANNARITA PATRIARCA (FI-PPE). Signor Presidente, onorevoli colleghi, il decreto-legge 3 dicembre 2022, n. 186, rappresenta una prima, immediata e puntuale risposta del Governo all'evento catastrofico che il 22 novembre 2022 ha colpito l'isola di Ischia, provocando ingenti danni soprattutto nel comune di Casamicciola. È una risposta che si basa sia sulle informazioni che abbiamo raccolto con una lunga serie di audizioni, che hanno visto protagonisti la struttura commissariale, l'Autorità di bacino, amministratori locali, tecnici e quanti a vario titolo sono coinvolti nelle difficili fasi di ricostruzione e intervento post-alluvione, sia sulle urgenze indifferibili che fin da subito il Governo ha individuato per restituire operatività al tessuto economico e sociale dell'isola. Mi riferisco, ad esempio, alla parte che prevede, per i soggetti aventi la residenza o la sede legale operativa nel territorio dei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno, la sospensione di una serie di termini dei versamenti e adempimenti tributari e contributivi. Cito, inoltre, il rinvio delle udienze dei procedimenti civili e penali e la parallela sospensione delle udienze e dei termini processuali per i giudizi amministrativi, contabili, militari e tributari. È stato, poi, predisposto di dare attuazione all'utilizzo del fondo regionale di Protezione civile, avente un capitolo di 10 milioni di euro per l'anno 2022, per poter lavorare al potenziamento del sistema di Protezione civile, cui si sono aggiunti 20 milioni per la gestione dei fanghi e materiali inerti da colata, 2,5 milioni per il 2023 e 5 milioni a decorrere dal 2024 per il rafforzamento dell'Autorità di bacino dell'Appennino meridionale. Infatti, quando parliamo di prevenzione, dobbiamo mettere le strutture in grado di operare: è la differenza tra la teoria e la pratica, tra le chiacchiere e i fatti. Misure esemplificative sono state già illustrate e approfondite dal collega relatore Zinzi, in sede di discussione generale, che restituiscono però la ratio del decreto-legge oggi in esame, ovvero la necessità di intervenire subito, impedendo la stratificazione e la cristallizzazione delle criticità in un grumo poi difficile da sciogliere, sia sotto il profilo procedurale sia sotto quello economico-finanziario. Ho ascoltato interventi da parte dei colleghi dell'opposizione che sottolineavano l'esiguità delle risorse messe a disposizione, nonostante ammontino ad oggi - comprese quelle stanziate nell'immediatezza dei fatti - a circa 85 milioni di euro e con l'auspicio di ulteriori fondi. Ma quel che per loro, appunto, è un augurio, per questo Governo e per questa maggioranza è un obiettivo già prefissato e valutato positivamente in tutti i suoi aspetti.

È chiaro che questo decreto-legge rappresenta la fase di avvio di un programma più ampio, che deve puntare al rilancio di Ischia sotto il profilo del recupero della quotidianità, della messa in sicurezza del territorio, del potenziamento delle infrastrutture e della ripartenza dell'industria turistica, che rappresenta il cuore dell'economia locale. La strategia di predisporre interventi mirati, con relative risorse a disposizione, per far fronte a quelle condizioni di difficoltà che più di altre apparivano indifferibili, sia sotto il profilo economico e sia soprattutto sotto quello sociale, è stata convincente. Eventi catastrofici come quelli di Ischia hanno bisogno di risoluzioni immediate, chiare e convincenti. Se avessimo atteso una stima delle operazioni da mettere in campo, avremmo reso ancor più difficile la già precaria condizione di vita degli sfollati e reso ancora più problematica l'azione di quegli amministratori locali che vivono il territorio. Il decreto-legge oggi in esame ha consentito e consentirà tutto questo e porrà le basi reali per restituire ai cittadini la tranquillità e la sicurezza, e a Ischia il posto che le compete nello scenario turistico nazionale e internazionale. Non bisogna, infatti, dimenticare che stiamo parlando di un piano ideato e strutturato in condizioni operative e temporali non certo facili, con una legge di bilancio già chiusa e quindi con una minore possibilità di manovra, ma non per questo meno efficace. Intanto, le prime risorse ci sono e questo è il fatto che deve prevalere sul resto.

Ritengo che il lavoro fatto in Commissione sia andato nella direzione della maggiore condivisione possibile e di un'assunzione bipartisan di responsabilità, tanto che sono state recepite e addirittura convertite in emendamenti provenienti da più parti politiche le indicazioni, soprattutto sulla parte ordinamentale, che sono arrivate a tutti i parlamentari campani dal presidente della regione Campania, a prescindere dall'appartenenza e dalla casacca politica che ognuno di noi indossa. Quindi, ci sono e ci sono state, da parte della maggioranza, un'apertura e una condivisione sullo spirito degli interventi, che impongono di abbandonare rivendicazioni partigiane, per concentrarsi sull'interesse generale dei cittadini.

Il prossimo passo sarà avere chiaro il quadro dei danni che effettivamente ci sono, quadro che deve essere fornito al decisore politico da chi opera sul territorio in questo momento, e cioè il commissario Legnini. D'altronde, anche l'ordine del giorno, accolto con parere favorevole del Governo stamattina, va in questa direzione, nell'indicazione data dal commissario Legnini per avere un'iniziale copertura finanziaria per le delocalizzazioni e l'acquisto di immobili sostitutivi di fabbricati inagibili, attingendo dalla contabilità speciale della ricostruzione post sisma.

Detto questo, nel momento in cui avremo dalla struttura commissariale le ulteriori precise indicazioni sul quantum, questo Parlamento, questa maggioranza e questo Governo continueranno ad assumersi tutte le responsabilità che già in questo momento si stanno assumendo, per quello che è stato fatto fino adesso, quindi per l'immediato, per l'emergenza. Ma saremo presenti e daremo le risposte necessarie ai territori anche in futuro, onorando un impegno che certamente non si esaurisce oggi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Antonio Caso. Ne ha facoltà.

ANTONIO CASO (M5S). Grazie, Presidente. Lo scorso 26 novembre, alle 5 del mattino, dopo una nottata di pioggia battente, sull'isola di Ischia, una frana si è staccata dal monte Epomeo. Il fango ha inghiottito e sventrato decine di case del comune di Casamicciola. Centinaia gli sfollati e, purtroppo, dodici le vite spezzate. Un'immane tragedia che ha scosso l'intera Nazione, ma questo lo sappiamo tutti. Non tutti, però, hanno avuto la decenza e la sensibilità, in quei giorni, in realtà a poche ore dalla tragedia, di tacere, nel rispetto di chi stava soffrendo e mostrare semplicemente vicinanza e compassione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Non possiamo dimenticare che, con le operazioni di ricerca dei dispersi ancora in corso, c'era chi, in questo Governo, dalla sua maggioranza, si lanciava in dichiarazioni approssimative e sommarie, individuando i responsabili nei sindaci, da mandare in galera, e nei cittadini abusivi, che, quasi quasi, se l'erano cercata. Non dimentichiamo la strumentalizzazione della tragedia per fini esclusivamente propagandistici, le accuse al Presidente Conte per un condono, che non c'è mai stato.

Noi del MoVimento 5 Stelle, nell'isola di Ischia, nel comune di Casamicciola, ci siamo stati. Abbiamo parlato con i sindaci, con la commissaria Simonetta Calcaterra, con i cittadini. Abbiamo visto le donne e gli uomini delle Forze dell'ordine lavorare senza sosta, a testa bassa, nel fango, nella speranza di trovare superstiti; cittadini comuni, volontari, isolani e non, sporcarsi le mani senza giudicare, senza attaccare, senza instillare, a tutti i costi, quel dubbio che ha reso, da un giorno all'altro, gli abitanti dell'isola di Ischia quasi un popolo di fuorilegge.

Di fronte a queste catastrofi, la politica - a tutti i livelli, sia chiaro - deve agire con responsabilità e giudizio, mostrandosi vicina ai cittadini e adoperandosi rapidamente per mettere in campo tutte le azioni possibili, per far fronte all'emergenza, ma soprattutto per evitare che queste tragedie si ripetano. Ed è quello che abbiamo provato a fare noi, nella precedente legislatura, dinanzi, per esempio, alla tragedia del ponte Morandi, a Genova, di fronte alla pandemia scatenata dall'emergenza COVID. Ed è quello che abbiamo provato a fare ora, su questo decreto, con i nostri emendamenti in Commissione, in quest'Aula, con gli ordini del giorno, emendamenti semplicemente dettati dal buonsenso, dall'ascolto delle reali - reali! - necessità del territorio, dei commissari dell'ANCI e delle varie realtà. Abbiamo lavorato con responsabilità, in modo collaborativo, ma tutti - tutti! - i nostri emendamenti sono stati rigettati. E così ci troviamo ora dinanzi a un decreto che ha una debolezza di intervento disarmante, a stento – a stento - stanzia il 10 per cento delle risorse che servirebbero.

Avete, sì, previsto la sospensione dei termini dei vari adempimenti tributari, ma probabilmente occorreva proprio l'esonero. E, infatti, abbiamo presentato un emendamento e un ordine del giorno, che avete sistematicamente bocciati, per istituire una zona franca urbana; l'emendamento, voglio ricordarvelo nuovamente, era stato, tra l'altro, proposto anche da un collega di maggioranza e poi ritirato, ma aveva senso. Sono insufficienti i fondi per i comuni per sopperire al mancato gettito, nonostante, in Commissione, il commissario di Casamicciola, dati alla mano, abbia detto che erano insufficienti, ne servivano il doppio. Nessun intervento su compensazione Tari, IMU, sui mutui. Sono stati respinti tutti gli emendamenti che andavano ad agire sulla fondamentale e indispensabile messa in sicurezza del territorio, perché oggi - e di questo dobbiamo avere tutti consapevolezza - a Ischia si continua a convivere con la paura e l'incertezza; a ogni allerta meteo ci sono evacuazioni costanti. Occorrerebbe intervenire per fare in modo che queste tragedie non accadano mai più, ma non solo a parole. Si è cercato di incrementare ulteriormente il fondo di protezione civile regionale. Anche considerando, infatti, le risorse stanziate nel decreto Ricostruzione, esse sono insufficienti. E, tra parentesi, permettetemi, è stato un po' anomalo che sia stato emanato questo atto proprio mentre la Commissione lavorava al decreto-legge Ischia. Si è proposto di istituire presidi territoriali, si è provato a incrementare il personale degli uffici comunali - che tutti abbiamo la consapevolezza essere sottodimensionato -, per far fronte proprio a questa emergenza, ma anche alla ricostruzione post sisma del 2017, non dimentichiamolo. Ebbene, è facile - è facile - dire che quella di Ischia sia una tragedia annunciata, l'abbiamo sentito dire spesso. Puntare il dito verso cittadini e amministratori è ancora più semplice. Più difficile e complesso, però, è ammettere che si tratta di una tragedia figlia di ritardi e omissioni, con responsabilità diffuse a tutti i livelli.

Come dicevano alcune colleghe nei giorni scorsi in quest'Aula, si scrive Ischia, ma si legge Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché quasi il 94 per cento dei comuni italiani o è a rischio dissesto idrogeologico o è soggetto a erosione costiera, perché siamo il Paese più fragile di Europa, perché, se non si inizia a porre sistematicamente rimedio a questo, la situazione non potrà che peggiorare. Però, cari colleghi di maggioranza, permettetemi, la via che state intraprendendo non è rassicurante, e non lo è, a partire dalla semplice rinomina dei Ministeri, che elimina il riferimento alla transizione ecologica (e non solo), al taglio del 40 per cento dei fondi per il dissesto idrogeologico nella manovra di bilancio a cui noi, con un nostro emendamento, abbiamo dovuto rimediare, alla decisione di trivellare i nostri mari e alla scellerata scelta di smantellare misure preziose del Governo Conte, come il superbonus, che, con la riqualificazione energetica dei nostri edifici, andava verso la direzione giusta e lo faceva, signori, anche aumentando il nostro PIL e creando circa 900.000 posti di lavoro.

Presidente, conosco da vicino la fragilità di Ischia, perché è a pochissimi passi da casa mia e con i cittadini dell'isola parlo costantemente e tutti, da due mesi, mi pongono la stessa domanda, ovvia: che fine ha fatto il Presidente Meloni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Perché, dopo neanche 10 ore dal tanto atteso arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro, il Presidente, giustamente, sia chiaro, era lì, a favore di telecamere, per rivendicare una vittoria dello Stato; bene, siamo contenti, ovviamente, e anzi, nuovamente, ci preme ringraziare chi ha permesso di raggiungere questo importante risultato, ma a Casamicciola, a Lacco Ameno, a piazza Bagni, in via Monte della Misericordia perché il Presidente non si è fatto vedere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Bene, il Ministro, bene, i parlamentari, ma la vicinanza dello Stato la deve dare il Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)! Forse, non lo so, c'era troppo fango o, molto più probabilmente, c'era la consapevolezza che non si poteva, anzi, non si voleva dare il supporto necessario alla popolazione.

Tuttavia, oggi, Presidente - e mi avvio alla conclusione -, la misura è colma. L'ennesima tragedia rischia di togliere ogni speranza alle attività commerciali, alle strutture turistiche e ai cittadini che ormai sono stanchi, perché invito tutti a immaginare un attimo che cosa significhi perdere tutto e ricominciare e, poi, dopo poco, riperdere di nuovo tutto e ricominciare ancora. Mettiamoci di mezzo anche i 24 mesi di pandemia! Ebbene, siamo dinanzi a un popolo che definirei, a questo punto, eroico, altro che fuorilegge.

Casamicciola, Lacco Ameno e, più in generale, l'isola di Ischia non hanno bisogno di una compassione momentanea e casuale, ma di interventi efficaci e strutturali. Proprio per questo non abbiamo fatto opposizione, ma abbiamo cercato di essere collaborativi, cercando in tutti i modi di migliorare questo provvedimento, non in modo strumentale. Siamo stati comprensivi e propositivi, abbiamo atteso i tempi strani di questa maggioranza che, alla fine, di nuovo, si è ritrovata a fare l'opposizione di se stessa, una maggioranza che ha rigettato tutte le nostre proposte, scorretta e per niente incline al dialogo su questi atti che non dovrebbero avere colore politico.

PRESIDENTE. Concluda.

ANTONIO CASO (M5S). Il risultato, ora, è un intervento largamente insufficiente - concludo, Presidente - e lontano dalle reali necessità dell'isola.

Abbiamo la piena consapevolezza che non esiste la bacchetta magica e che la coperta è corta, così come ha ripetuto più volte, nelle ultime settimane, il Presidente Meloni, per giustificare le giravolte.

PRESIDENTE. Deve concludere, ha finito il suo tempo.

ANTONIO CASO (M5S). Concludo, Presidente. La coperta è corta e, quindi, bisogna fare alcune scelte politiche, stabilire delle priorità. Ma cosa andrò a dire a Ischia, che le priorità sono state il “salvacalcio” o i condoni fiscali? Cosa racconterò a chi non ha più una casa e a chi ha perso i propri cari (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)?

PRESIDENTE. Deputato Caso, deve concludere il suo intervento o sarò costretto a toglierle la parola.

ANTONIO CASO (M5S). Gli interventi su Ischia sono urgenti - e concludo, Presidente -, ma sono insufficienti!

Con responsabilità, vi diciamo che non possiamo votare favorevolmente a quest'atto, ma il voto del MoVimento 5 Stelle sarà di astensione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gianangelo Bof. Ne ha facoltà.

GIANANGELO BOF (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, non voglio sembrare ripetitivo, ma voglio sottolineare il grande lavoro fatto su questo provvedimento, un grande lavoro fatto all'unisono tra maggioranza e opposizione.

Probabilmente, in molte sedute di Commissione, il collega che è appena intervenuto non era presente, perché, francamente, essendovi stato presente, non ho avvertito quel clima così brutto da parte nostra nei confronti dei colleghi dell'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Lo invito a partecipare alle nostre riunioni di assemblea.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIO MULE' (ore 16,55)

GIANANGELO BOF (LEGA). Detto questo, mi ritengo soddisfatto del lavoro della Commissione, del lavoro che abbiamo fatto tutti insieme e della disponibilità del Governo in un momento molto difficile; ricordiamo infatti, che siamo a un mese e una settimana o poco più dall'evento calamitoso dell'isola di Ischia. Eravamo in fase di approvazione della legge di bilancio, il documento di bilancio era già pronto, era già redatto, quindi, ci siamo dovuti muovere nell'ambito di un dialogo e di interlocuzioni con gli organi del Governo, ascoltando i colleghi della Commissione. Penso che a questo grande lavoro vada dato un plauso e, soprattutto (perché parliamo sempre di Governo), che vada riconosciuto che noi parlamentari, in Commissione, abbiamo un ruolo e lo dobbiamo esercitare; dobbiamo esercitare il ruolo che ci compete e solo dopo possiamo lamentarci, ma il ruolo lo dobbiamo esercitare.

Capisco che ci sia stata una forte disponibilità da parte della minoranza nella discussione sui vari emendamenti e concordo con il fatto che molti emendamenti abbiano avuto il voto contrario da parte del Governo, ma erano anche le procedure parlamentari che ci imponevano questo; è altresì vero che, in forma concorde e condivisa, molte di queste istanze sono state accolte nel provvedimento finale.

Voglio ricordare che quando parliamo di dissesto idrogeologico, quando parliamo di assenza di piani regolatori, non stiamo parlando di un problema del nostro Paese che risale agli ultimi due mesi, da novembre a oggi, ma parliamo di un problema che persiste e sussiste nel nostro Paese da tempo. I piani regolatori, in alcuni di questi comuni, probabilmente, non c'erano neanche un anno fa o due anni fa. Francamente, quando ascolto determinati interventi, mi sembra di sentire interventi di chi questo Paese non l'ha mai governato; in realtà, c'erano anche prima. Ora siamo qui tutti disponibili, perché c'è un'emergenza e vogliamo aiutare le persone dell'isola di Ischia, vogliamo aiutare i comuni colpiti e il lavoro che abbiamo fatto ne è la dimostrazione.

Vorrei anche sottolineare che quando diciamo che facciamo pagare l'IMU sulle case che non sono agibili, ciò non corrisponde al vero, perché la sospensione del tributo, di fatto, si traduce nel fatto che il cittadino non paga il tributo, così come non paga l'IMU e non paga gli altri tributi, come è previsto da questo decreto, ma non lasciamo neanche abbandonati i comuni, come ho sentito dire, perché vi sono i rispettivi trasferimenti che vanno a indennizzare i comuni per i mancati introiti da parte del Governo derivanti da questo provvedimento. Quindi, neanche questo corrisponde, in tutto, al vero.

Parliamo degli edifici inagibili. Ebbene, sapete qual è la procedura per dichiarare un edificio inagibile? In vista di un evento calamitoso, gli edifici che sono interessati vengono dichiarati tutti temporaneamente inagibili; quindi, dopo le opportune verifiche, si stabilisce…

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Bof…

Colleghi, per favore, prestiamo l'attenzione dovuta? Grazie.

GIANANGELO BOF (LEGA). …quali edifici siano effettivamente inagibili - e, quindi, li si dichiarano definitivamente inagibili - e, quali invece siano agibili e quindi gli viene revocato il provvedimento. Un provvedimento d'urgenza prevede di intervenire d'urgenza, per poi andare a definire, nei tempi e nei modi, quali siano i danni e i costi effettivi.

Tuttavia - in questo caso parlo a nome del Governo, mi sia concesso -, la buona disponibilità da parte del Governo nell'ascoltare i territori e nel delegare la volontà dei territori nell'applicazione delle risorse è dimostrata dall'individuazione, da parte del nostro Governo, di un commissario, concordato con la presidenza della regione Campania (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che, sicuramente, non ha un governatore appartiene alla parte politica che governa, ma abbiamo riconosciuto che la regione dovesse avere un ascolto, abbiamo riconosciuto che la regione dovesse avere un ruolo e dovesse dire la sua.

Non solo questo ma, ad esempio, parliamo, nel decreto, dello smaltimento dei fanghi, e ho sentito più volte dire, in quest'Aula, che vi era la difficoltà di capire quale fosse la soluzione migliore. Ebbene, è stata lasciata piena libertà al commissario di individuare quale fosse la soluzione migliore, assegnandogli 20 milioni per poter esercitare questa sua funzione e dotandolo di una struttura commissariale composta da personale e risorse finanziarie. Li abbiamo assegnati sicuramente a una persona che politicamente non è stata individuata, diciamo, da questa parte politica, ma abbiamo riconosciuto la valenza del territorio.

Quindi, anche qui siamo partiti dal primo provvedimento emergenziale, che inizialmente e d'urgenza, stanziava 2 milioni di euro. Poi, abbiamo cominciato a discutere questo provvedimento, che postava inizialmente 10 milioni di euro, che francamente potevano essere pochi, ma ora stiamo andando ad approvare un provvedimento che, ascoltati tutti, ammonta a circa 85 milioni di euro e questo - continuo a ricordarlo - a un mese e mezzo dall'evento calamitoso (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Quindi, sentivo dire in precedenza che noi in Parlamento dovremmo individuare le professionalità da assumere. Voglio dire, però, che per noi, che crediamo - e ne facciamo il nostro credo - nell'autonomia e nella capacità di autogoverno dei territori, sarà bene l'autorità di bacino a poter decidere se si rendono necessari ingegneri o architetti, geologi o esperti ambientali o anche funzionari amministrativi (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Quindi, noi crediamo nell'autonomia dei territori e che i territori e gli enti preposti ai territori siano in grado di autodeterminarsi e di autogovernarsi. Questo è il nostro credo e speriamo possa diventare contagioso per molti, perché, ove applicato, dimostra di dare risultati ed efficacia ed efficienza.

Sull'abusivismo edilizio c'è da dire che si tratta di una piaga che colpisce moltissimi nostri territori, da tantissimi anni. Però, anche qui, quando parliamo in termini generali rischiamo di fare confusione. Tutto va contestualizzato e tutto va anche messo nel giusto alveo, tra quello che può essere un abuso formale e quello che può essere un abuso sostanziale. Attenzione: non sto assolutamente affermando che tutto ciò di cui stiamo parlando sia solamente formale e non sostanziale. È ovvio, però, che ove vi sia l'assenza di un piano regolatore è chiaro che individuare quale sia l'abuso, in assenza di un'assoluta pianificazione, diventa molto difficile e molto complicato.

Ciò detto, dicevamo in precedenza che dobbiamo fare la carta geologica nazionale, che dobbiamo prevedere le zone a rischio, che dobbiamo prevedere le zone che hanno una sensibilità ambientale. Ebbene, per chi abbia mai redatto un piano regolatore generale o abbia mai approvato, nel proprio consiglio comunale, un piano regolatore generale o un piano di assetto territorio, perché oggi parliamo di PAT e non parliamo più di piano regolatore generale, tutte le carte dei rischi - le carte dei rischi idrogeologici, la carta dei vincoli ambientali e tutte le altre - sono proprio previste negli strumenti urbanistici (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, basta approvare gli strumenti urbanistici e non serve null'altro.

Non voglio dilungarmi oltre e posso dire che il nostro gruppo sostiene in modo convinto questo provvedimento, che magari potrà non essere definitivo ma sicuramente darà una risposta, concertata con i territori, ai cittadini dell'isola d'Ischia.

Concludo con una riflessione. Stamattina ho sentito che magari c'è stata una gestione o un'interpretazione creativa del Regolamento da parte dell'onorevole Mule', che rappresentava la Presidenza. Ebbene, vorrei trasmetterle il nostro sentimento di approvazione e di condivisione sull'interpretazione creativa, perché a noi la creatività piace. Grazie e buona giornata a tutti (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Simiani. Ne ha facoltà.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Illustre Presidente, care colleghe, cari colleghi, siamo qui, oggi, a discutere i contenuti dell'ultimo decreto del Governo Meloni. L'oggetto di questo provvedimento, come riporta proprio il titolo, sono gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali che si sono verificati nel territorio dell'isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022. Le finalità del provvedimento sono, quindi, condivisibili.

Nella notte tra il 25 e il 26 novembre 2022 l'isola di Ischia è stata, infatti, ancora una volta vittima del maltempo. Le forti piogge che l'hanno colpita hanno provocato una frana che, dal monte Epomeo, è arrivata fino al mare, abbattendosi sul comune di Casamicciola Terme. Una colata di fango e di terra ha travolto tutto quello che incontrava: case, negozi, veicoli parcheggiati. Sono stati oltre 900 gli edifici coinvolti e, purtroppo, dodici le vittime: un bilancio tragico, che poteva essere addirittura peggiore. Il Governo ha decretato lo stato di emergenza per un anno, stanziando 2 milioni di euro per i primi interventi. Queste prime misure avrebbero dovuto poi essere seguite da un provvedimento, sempre di carattere emergenziale, con norme apposite e finanziamenti adeguati. Purtroppo, non è stato così. Infatti, il decreto che è arrivato in Parlamento era parziale e non rispondeva agli obiettivi prioritari che si era dato, ossia aiutare le popolazioni colpite e prevenire nuove tragedie.

Il provvedimento del Consiglio dei ministri non era che una boccata di ossigeno di qualche mese a una popolazione in ginocchio, quella stessa popolazione che è stata messa in pericolo con i condoni e che da oggi non sostenete per ripartire e non proteggete da eventuali ulteriori disastri, perché, oltre alle risorse per la ricostruzione, che peraltro mancavano, era necessario un progetto organico sulla sicurezza delle abitazioni e delle infrastrutture di Ischia. Infatti, le terribili tragedie, ormai cicliche, degli ultimi anni impongono un intervento diretto dello Stato, finalizzato non solo alla fase emergenziale ma anche alla prevenzione di ulteriori catastrofi. È evidente che i rischi legati al dissesto idrogeologico rappresentano oggi un pericolo costante per i cittadini dell'isola.

Come tutti sappiamo, non è la prima volta che il maltempo miete vittime a Ischia. I dati del CNR hanno evidenziato come nella zona di Casamicciola Terme si sono già verificate frane che hanno causato molte vittime, in poco più di cento anni. Molte persone hanno perso la vita. Nel 1910, durante un evento molto intenso, alluvioni con elevato trasporto di solido causarono 11 morti, con crolli numerosi e dissesti diffusi. In anni più recenti - il 7 giugno 1978 - ci furono cinque vittime a Barano d'Ischia. Sempre a Casamicciola, una vittima si è registrata nel 1987, quando un crollo di roccia distrusse un ristorante, e un'altra sempre nel mese di novembre, del 2009, quando una colata di fango e di detriti ha travolto e ucciso una ragazza giovanissima. L'ultima morte, prima di quelle del mese di novembre, si è verificata nel 2015 nei pressi della sorgente, a Olmitello, a Barano d'Ischia.

Nonostante ciò, nel decreto licenziato nelle scorse settimane dal Governo non vi erano né risorse adeguate per la ricostruzione, né stanziamenti efficaci per la prevenzione, nonostante la richiesta in questo senso rivolta espressamente da tutti i soggetti auditi fino a pochi giorni fa in Commissione, a partire non solo dal commissario di Governo, ma addirittura dal Ministro Musumeci. Nonostante proprio Fratelli d'Italia, nella scorsa legislatura, sia stata all'opposizione, un'opposizione strumentale e molte volte populista che l'ha portata addirittura a votare contro il PNRR, nonostante questo, dicevo, ha approvato convintamente il decreto sul condono, così come molti altri di voi, ma non noi. Noi non abbiamo votato quel condono (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) e, per correttezza d'informazione, si trattava, purtroppo, di un condono.

L'articolo 25 del decreto-legge n. 109 del 2018, rubricato “Definizione delle procedure di condono”, disponeva che a Ischia, se hai presentato una richiesta di sanatoria edilizia e la tua casa è stata danneggiata dall'ultimo sisma, avvenuto nel 2017, hai diritto che lo Stato paghi per la riqualificazione del tuo abuso. Non importa che la tua casa e la tua domanda di sanatoria si riferiscano ai condoni del 1985, del 1994 e del 2003; la tua pratica va risolta entro sei mesi, sulla base dei parametri del condono del 1985. Tutto ciò senza considerare, quindi, i vincoli posti negli anni successivi sul fronte del rischio sismico e del dissesto idrogeologico e nonostante a Ischia vi siano circa 27.000 richieste di condono, di cui 13.500 relative a case interamente abusive, su un totale di 60.000 in tutta l'isola.

Solo a Casamicciola, un comune di poco più di 8 mila abitanti, le domande sono state 3.506; molte sono arrivate dopo il terremoto del 21 agosto 2017, a cui faceva riferimento il decreto. L'unica forza politica ad opporsi, anche in maniera esasperata, fu il Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Non lo dico io - io non c'ero -, ma gli atti parlamentari. Quindi, perché varare un decreto su Ischia realmente efficace per aiutare la popolazione colpita e attuare serie politiche, soprattutto per le zone fragili del territorio nazionale, in cui i rischi del dissesto idrogeologico sono altissimi? Infatti, non è stato così. Stavolta però, a differenza di altri decreti, in cui è stato quasi impossibile affrontare un dibattito di merito, efficace e condiviso, parte della maggioranza, alla quale va riconosciuto, in Commissione ambiente, obiettività - e per questo ringrazio il Presidente -, è stata, infatti, disponibile al dialogo per modificare anche alcuni scempi che sono stati fatti proprio in quest'area. In Commissione ambiente, i deputati della maggioranza si sono resi conto, infatti, che, anche a seguito delle audizioni, il testo del decreto. In questo modo, non era obiettivamente utile. Hanno avuto uno scatto di orgoglio - lodevole, visto il carattere del partito, in questo caso quello della leader, a cui molti devono fare riferimento - ed hanno accolto, almeno in piccola parte, le nostre richieste. Tali richieste provenivano semplicemente dal territorio, dai cittadini, dalle imprese, dagli enti locali, che però, vedendo, ad esempio, il programma elettorale di Fratelli d'Italia - il libro dei sogni degli italiani - i veri patrioti non possono realizzare, perché mancano le risorse. In oltre 40 pagine, scritte fitte, fitte, non vengano mai utilizzate parole come “lotta al condono”, “abusi edilizi” o “dissesto idrogeologico”, espressione, quest'ultima, utilizzata solo una volta e relegata all'emergenza ambientale e non trattata come una diretta conseguenza di politiche e di piani regolatori sbagliati.

L'emendamento approvato in Commissione ha apportato alcuni benefici, fra cui un coordinamento per la ricostruzione pubblica, sisma e frana, un coordinamento tra gli interventi di messa in sicurezza idrogeologica e il ripristino delle infrastrutture pubbliche e di immobili privati, legati alla frana del 26 novembre, e quelli per la ricostruzione degli edifici colpiti dal sisma in capo al commissario straordinario, e infine, un piano di interventi urgenti per le aree colpite dalla frana del 26 novembre del comune di Casamicciola Terme. Tale piano integra il piano di ricostruzione sisma, ha validità quinquennale e può essere aggiornato annualmente. Sono poche, ma sono almeno risorse in più (non quelle che chiedevamo): 40 milioni di euro, cui si aggiungono le risorse per quanto riguarda i fanghi e la possibilità di assumere personale - credo sia un fatto positivo -, come previsto nel piano commissariale, un piano di assetto idrogeologico dell'Autorità di bacino per l'isola di Ischia.

Alcune procedure sono state semplificate per l'affidamento dei servizi e per la progettazione dei lavori relativi agli interventi individuati nel piano predisposto dall'Autorità di bacino, con il rafforzamento della struttura commissariale. La ricostruzione, abbinata allo sviluppo, ha infatti bisogno di strumenti normativi e risorse adeguate per essere efficace e rapida. Le risorse e le norme introdotte sono, quindi, un'apertura della maggioranza, però insoddisfacente, parziale e non in grado di rispondere a tutte le criticità. Ci sono infatti evidenti lacune da colmare. Rispetto alla nostra proposta originaria, mancano tutte le iniziative per il rilancio sociale, economico e occupazionale del territorio.

Le risorse sono passate, come dicevo, da 400 a 80 milioni; le azioni di prevenzione sono quasi nulle. Mancano le risorse che avrebbero permesso di garantire coesione consistente e virtuosa e interventi finalizzati, sia al rilancio graduale, ma efficace, della comunità locale, sia alla messa in sicurezza del territorio fragile.

Abbiamo, inoltre, proposto, nell'ottica di favorire la prevenzione con interventi tempestivi, raccogliendo dal Ministro Musumeci alcune proposte, di aumentare le risorse per la Protezione civile, anche al fine di dotare le isole minori, oggi sprovviste, di un presidio di protezione.

Non voteremo contro questo decreto, Presidente, perché vogliamo rivendicare con forza il nostro lavoro in Commissione. Solo grazie alle nostre proposte, infatti, sono state approvate norme e stanziate risorse non presenti nel testo uscito dal Consiglio dei ministri.

PRESIDENTE. Deve concludere.

MARCO SIMIANI (PD-IDP). Per questo motivo, siccome qui nessuno è fesso, ci asterremo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio lei, il Sottosegretario Ferrante e la Sottosegretaria Siracusano che ha seguito gran parte dei lavori. Preannuncio subito, Presidente, il voto orgogliosamente favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia sul provvedimento Ischia. Lo annuncio all'inizio dell'intervento, oltretutto prendendo atto che nessun gruppo, dopo tutte le dichiarazioni che saranno svolte in Aula, voterà contro questo decreto; quindi, mi sembrano fuori luogo alcuni passaggi e - devo essere sincero - anche alcuni toni utilizzati.

Penso questo, perché, in 50 giorni orientativamente - questo è il tempo decorso dalla tragedia della frana di Ischia - fino ad oggi, credo che il lavoro portato avanti per fornire risposte alle emergenze e pianificare gli interventi futuri sia stato speso nel modo migliore e con equilibrio. Riprendendo alcuni interventi svolti in Aula da deputati di altri gruppi, ricordo che sono stati stanziati 85 milioni di euro, con una tabella di marcia che è stata serrata. Vorrei ricordare alcuni di questi passaggi: il 26 novembre c'è stata la frana a Ischia, il giorno dopo, domenica 27, il Consiglio dei ministri si riunisce per decretare lo stato d'emergenza; dopo cinque giorni, il 1° dicembre, il Consiglio dei ministri n. 8 adotta il decreto sul quale la Commissione si mette al lavoro per sviluppare le attività da porre in essere. Cosa si fa in Commissione? Si svolgono circa 20 audizioni, si ascoltano tutti i diretti interessati, i quali ci fanno capire le emergenze, le necessità da affrontare immediatamente, che sono poi quelle ricomprese all'interno di questo decreto che, con un work in progress, settimana dopo settimana, si va completando.

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Rotelli. Colleghi, dovremmo dare l'attenzione che merita il collega Rotelli, perché il livello di decibel è andato oltre la soglia di tolleranza. Prego, onorevole Rotelli.

MAURO ROTELLI (FDI). Quindi, c'è un lavoro, Presidente, che non si deve e non si può intestare, come è stato rappresentato anche dagli altri colleghi della Commissione ambiente, soltanto alla maggioranza. E' stato un lavoro assolutamente comune, che è andato a completare l'articolato, anche dal punto di vista del contenuto, il quale era partito in una determinata maniera ma, settimana dopo settimana, ha continuato ad arricchirsi di interventi non soltanto nell'ottica delle emergenze - lo ribadisco -, ma anche della pianificazione.

Ci è stato recriminato in più di un intervento, ma le dico che, all'interno di questo decreto, vi sono misure che vanno al di là delle emergenze, anche con riferimento a quello che è successo il 26 novembre a Ischia.

Quindi, per quanto riguarda la pianificazione futura, numerosi sono i momenti che la riguardano e li tratterò uno alla volta. Il Governo, con spirito assolutamente apartitico - e mi rivolgo al collega della Lega intervenuto prima di me -, ha confermato, per esempio, il commissario, già presente sul territorio di Ischia per la questione legata al sisma, anche per questa tematica, facendo in modo che tutta una serie di passaggi di carattere burocratico venisse eliminata e semplificata; e ciò perché bisognava predisporre subito interventi di emergenza e, contemporaneamente, immaginare una pianificazione che soltanto un'unica persona, che si prendesse cura di entrambe le questioni, poteva coordinare ed organizzare.

Ci è sembrato opportuno, lo abbiamo fatto a favore dei cittadini di Ischia; non lo abbiamo fatto sicuramente secondo un calcolo politico di parte, di maggioranza o di appartenenza politica, ma soltanto perché volevamo attribuire, nel minor tempo possibile, strumenti alla persona giusta che si trovava nel posto giusto per poterli utilizzare.

Quindi, abbiamo raccolto le istanze successive del territorio; le ricordo che le istanze sono veramente tante, alcuni numeri che sono usciti fuori dalle audizioni sono, per quanto mi riguarda, ma forse anche per tutti gli altri che conoscono meglio l'isola, straordinari.

Stiamo parlando di una realtà che fa un milione di notti turistiche l'anno, che ha 50 mila posti letto, e che quindi vede, ed è questo uno dei motivi dell'accelerazione e della velocità, la prossima stagione turistica alle porte e ha necessità di interventi immediati, come, per esempio, quello della rimozione dei fanghi, che ricordo, anche per essere stata riconosciuta da altri colleghi di opposizione, non essere stata svolta mai in precedenza, purtroppo, in altre situazioni che si sono create come questa (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). È la prima volta che c'è uno stanziamento di 20 milioni di euro per portare via i fanghi, classificandoli, dal costone di Ischia.

Quindi, abbiamo recepito tutta una serie di istanze, che non riguardano soltanto questo, ma riguardano, per esempio, e non è da poco – e ciò ha coinvolto soprattutto il relatore, perché è lui che, insieme alla spinta di tanti altri gruppi intervenuti oggi, si è battuto in maniera particolare per questo - la risoluzione, credo storica, Presidente, di una problematica, quella relativa all'Autorità di bacino dell'Appennino meridionale. Tramite il decreto Ischia stiamo, infatti, facendo pianificazione, e lo dico agli altri colleghi, perché l'Autorità di bacino dell'Appennino meridionale, quindi non soltanto quella di Ischia, ma quella di tutta la Campania, della Basilicata, della Puglia, della Calabria, avrà una struttura di missione e un gruppo di lavoro, un gruppo di personale qualificato e, soprattutto, attuale; non 250 in pianta organica e 60-70 effettivi; c'è uno stanziamento che, una volta per tutte, risolverà questa vicenda, relativa ad uno degli organismi fondamentali per la pianificazione degli interventi sul territorio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Ci sono inoltre, Presidente, 40 milioni di euro per gli interventi emergenziali. Ricordo che per questa, che è una parte che alcuni hanno definito poco consistente, non si ha ancora un elenco di attività e di interventi, con la loro quantificazione precisa. Vi ricordo che stiamo approvando questo provvedimento, in prima lettura in questa Camera, a 54 giorni dalla frana: è assolutamente un record, Presidente, di efficienza e di concretezza, che stiamo mettendo in campo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

La nostra Nazione è sicuramente molto bella, ma sappiamo che è particolarmente fragile. Abbiamo una storica inadeguatezza riguardo alla prevenzione del rischio idrogeologico e alluvionale, e su questo mi sento di raccogliere il grido d'allarme lanciato anche da colleghi di opposizione. Tutto questo è decisamente amplificato dagli eventi climatici estremi e dal cambiamento climatico, Presidente. Siamo obbligati a confrontarci con nuove strategie di intervento, che devono essere repentine, che devono partire dagli enti locali, dai comuni, dalle province, dalle aree metropolitane.

Dobbiamo, e questa è una responsabilità soprattutto del centrodestra di governo, perché storicamente ha nel DNA questo aspetto, tornare a investire prepotentemente sulla struttura della Protezione civile. È il primo momento di intervento, insieme alle Forze dell'ordine, ai Vigili del fuoco. La Protezione civile deve poter intervenire, devono aumentare gli uomini a sua disposizione, si deve ragionare di nuovo sullo stesso regolamento della Protezione civile e bisogna aggiornarne anche gli strumenti tecnici, per fare in modo che possa essere operativa al massimo.

Un altro aspetto, e su questo mi avvicino alla conclusione, è relativo ai poteri commissariali. Presidente, non è possibile che il commissario diventi, per qualsiasi situazione che avviene in Italia, soprattutto calamitosa, una specie di zona di conforto, nella quale ci troviamo poi a ricorrere nel momento nel quale non riusciamo a dare indicazioni. C'è una quantità di leggi che obbligano a fare, per tutto, che rende tutto decisamente e dannatamente complicato, con responsabilità connesse che non sono più sostenibili. Per questo bisogna rimettere mano al codice che disciplina le emergenze, può essere - e deve essere – rivisto; il codice della Protezione civile va assolutamente aggiornato, e la prevenzione e la previsione devono essere svolte con nuovi strumenti, soprattutto collegati alle nuove tecnologie, che permettano anche un'analisi degli eventi estremi ai quali stiamo andando incontro. La crescita del sistema stesso della Protezione civile va di pari passo, Presidente, e con questo concludo, con la consapevolezza dei cittadini. È stato rimarcato in più di un intervento perché durante l'audizione il Capo della Protezione civile ha parlato di misure, possiamo definirle, di autoprotezione. Dobbiamo avere cittadini informati e consapevoli, che siano in grado di fare scelte in modo saggio e che possano, loro stessi, difendersi da questi accadimenti. Purtroppo, non è sempre così, e quindi questo è uno degli aspetti che dovremmo curare e portare avanti.

Non ci dobbiamo ingannare e concludo: situazioni come quelle di Ischia si potranno, purtroppo, ripetere, ma se avremo lavorato bene, e ritengo che la Commissione, in tutte le sue parti, lo abbia fatto; noi non avremo più le conseguenze disastrose che ci sono state in questo caso.

Mi permetto, in conclusione, nel ringraziare tutti coloro che hanno lavorato a questo decreto, durante queste settimane, di ricordare, a nome dell'intero gruppo, in maniera assolutamente commossa, le dodici vittime della frana di Ischia (Applausi) e ringraziare tutti quelli che ci stanno mettendo cuore e anima per ridare orgoglio e dignità a questa splendida isola della nostra Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

Prima di passare al voto, diamo la parola al relatore, l'onorevole Zinzi, per alcuni ringraziamenti, così, nel frattempo, tutti i colleghi prenderanno ordinatamente posto per la votazione che ci sarà a breve. Prego, onorevole Zinzi.

GIANPIERO ZINZI, Relatore. Grazie, Presidente. Colgo l'occasione intanto per ringraziare l'Aula, per ringraziare i colleghi della Commissione per il lavoro svolto. Ci tengo a ringraziare gli uffici. Questo è stato un provvedimento complesso, molto più complesso di quello che si poteva pensare. Ringrazio il Governo, per lo sforzo e, soprattutto, per la proficua presenza, anche in questa giornata, che ci ha aiutato a migliorare il provvedimento. Dico che da 17 milioni siamo arrivati a 85 milioni e mezzo, e il ringraziamento va a tutti i gruppi di quest'Aula, va alla minoranza, quanto alla maggioranza. Sono convinto che il Parlamento abbia dimostrato di averci messo testa, perché ognuno di noi ha messo il cuore, ed il cuore dell'Aula oggi è ad Ischia (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

(Coordinamento formale - A.C. 674-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 674-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge di conversione n. 674-A: "Conversione in legge del decreto-legge 3 dicembre 2022, n. 186, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi eccezionali verificatisi nel territorio dell'isola di Ischia a partire dal 26 novembre 2022".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 64) (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Carlo Fidanza (deputato all'epoca dei fatti) (Doc. IV-ter, n. 11-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del seguente documento: Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Carlo Fidanza, deputato all'epoca dei fatti (Doc. IV-ter, n. 11-A).

La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento concernono opinioni espresse da Carlo Fidanza nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

(Discussione – Doc. IV-ter, n. 11-A)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione. Ha facoltà di parlare la relatrice, la deputata Bisa.

INGRID BISA , Relatrice. Presidente, onorevoli colleghi, la Giunta per le autorizzazioni riferisce all'Assemblea in merito ad una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003, proveniente dal tribunale di Milano, sezione VII penale. Tale richiesta trae origine da un procedimento penale promosso nei confronti dell'onorevole Carlo Fidanza, deputato all'epoca dei fatti e attualmente parlamentare europeo.

In base a quanto emerge dagli atti, l'onorevole Fidanza è accusato dalla procura della Repubblica di Milano del delitto di cui all'articolo 595, terzo comma, del codice penale (diffamazione recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità) perché egli - stando a quanto testualmente afferma il capo di imputazione - “comunicando con più persone attraverso la pubblicazione di un video sul social network Facebook, in riferimento alla mostra “Porno per i bambini” che si sarebbe dovuta tenere presso Santeria Toscana 31 (già Santeria social club), offendeva la reputazione del locale, affermando: ‘Siamo qui a Milano, in via Toscana, davanti a Santeria social club, locali dati in concessione dal comune di Milano, dove il 13 dicembre si sarebbe dovuta aprire questa fantastica mostra: ‘Porno per bambini'. Una mostra che, con immagini di dubbio gusto e sicuramente ambigue, non avrebbe fatto altro che legittimare la pedopornografia. Noi non ci fermiamo qua! Chiediamo al comune di Milano di vigilare su quello che viene svolto nei locali che dà in concessione ma, soprattutto, vogliamo difendere i bambini e la loro innocenza da questi pazzi che la vogliono violare”. Il video del post pubblicato su Facebook è ancora disponibile in rete.

Al riguardo, si precisa che l'onorevole Fidanza faceva riferimento ad una mostra di disegni erotici - effettivamente intitolata “Porno per bambini” - che si sarebbe dovuta tenere a Milano a partire dal 13 dicembre 2018 ma che, a seguito del clamore mediatico e delle polemiche politiche, è stata definitivamente annullata.

Secondo l'opinione dell'autore, tali disegni raffigurerebbero dei fumetti in chiave erotica dal contenuto ironico, buffo e per questo definito “per bambini”. Tali immagini, infatti, seppur caratterizzate da un esibita sessualità, non avrebbero avuto natura pornografica né tantomeno avrebbero ritratto minori. Il riferimento ai bambini sarebbe pertanto da ricondurre allo stile tipico dei disegni dei più piccoli.

La Giunta ha dedicato all'esame della questione le sedute del 6, 14, 20 e 21 dicembre 2022. Le ragioni che sono alla base della proposta - e, quindi, dell'insindacabilità nei confronti dell'onorevole Fidanza - possono essere sintetizzate come segue.

Nel rinviare per maggiori dettagli al testo della relazione scritta che trovate in distribuzione, sottolineo che a tale conclusione ermeneutica occorre giungere anche ove si segua il più restrittivo indirizzo interpretativo espresso dalla Corte costituzionale sul tema dell'insindacabilità. In proposito ricordo che, secondo la giurisprudenza della Corte, affinché le dichiarazioni rese extra moenia da un deputato possano dirsi funzionalmente connesse con l'attività parlamentare - e, quindi, perché possa ritenersi operante la prerogativa della insindacabilità di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione - è necessario che concorrano due requisiti e, cioè, che ci siano “una sostanziale corrispondenza di significato” tra le propalazioni esterne e il contenuto di atti o interventi eseguiti in sede parlamentare, al di là delle formule letterali usate (sentenza n. 144 del 2015) e un “legame di ordine temporale fra l'attività parlamentare e l'attività esterna” (sentenze n. 55 del 2014 e n. 305 del 2013), tale che quest'ultima assuma una finalità divulgativa rispetto alla prima, che dunque dovrebbe precedere la seconda.

Ebbene, la Giunta ritiene che, nel caso di specie, sussistano entrambi i requisiti. Per quanto concerne il primo, sembra evidente che l'interrogazione a risposta scritta n. 4-01794 del 5 dicembre 2018 indirizzata al Ministero per la Famiglia e le disabilità presenti non solo una “sostanziale corrispondenza di significato” ma, addirittura, una coincidenza testuale di espressioni rispetto alle dichiarazioni rese nel video pubblicato su Facebook e ritenuto diffamatorio dall'autorità giudiziaria di Milano.

A titolo di esempio, si ricorda che, in tale interrogazione, l'onorevole Fidanza, nel premettere che una mostra dal titolo “Porno per bambini” era stata programmata per il 13 dicembre 2018 presso Santeria social club, noto locale sito presso un immobile dato in concessione dal comune di Milano, evidenzia che, cito testualmente, “a giudizio dell'interrogante l'accostamento provocatorio dei termini “porno” e “bambini” nonché alcuni dei contenuti rischiano di trasmettere un messaggio di legittimazione culturale di pratiche di natura pornografica e pedopornografica molto pericolose per i bambini. (…) Il fatto risulta, a giudizio dell'interrogante, necessario di attenzione, a maggior ragione perché originariamente programmato all'interno di locali dati in concessione da una pubblica amministrazione e, quindi, destinati ad una ineludibile finalità sociale”. Infine, termina chiedendo al Ministro competente “quali iniziative culturali e divulgative abbia in programma per difendere i bambini da messaggi culturali e commerciali aggressivi”.

Ebbene, dal raffronto delle dichiarazioni rese extra moenia (cioè di quelle contenute nel post pubblicato su Facebook) con le espressioni utilizzate nell'atto di funzione, non v'è chi non veda una sostanziale coincidenza di contenuti che già di per sé soddisfa in pieno il primo requisito richiesto dalla giurisprudenza costituzionale.

Per quanto, invece, attiene al secondo requisito che ricordavo in precedenza, il cosiddetto nesso temporale, si fa presente che la Corte costituzionale, per un verso, afferma che l'atto parlamentare debba di norma precedere la dichiarazione extra moenia incriminata ma, per altro verso, sostiene pure che il nesso temporale debba considerarsi esistente qualora l'atto di funzione segua alle dichiarazioni esterne “entro un arco temporale talmente compresso” da potersi affermare la sostanziale contestualità tra l'uno e le altre.

Declinando queste affermazioni di principio nel caso di specie, la Giunta crede che il lasso temporale di due giorni - intercorrenti tra la data in cui l'onorevole Fidanza ha pubblicato il post su Facebook (3 dicembre 2018) e quella (del successivo 5 dicembre) in cui egli ha presentato l'interrogazione a risposta scritta n. 4-01794 - debba senz'altro essere considerato “talmente compresso” da potersi ritenere sostanzialmente contestuali l'atto parlamentare e le affermazioni extra moenia.

In proposito, si sottolinea che la Corte costituzionale, in due precedenti circostanze, ha giudicato sussistente una sostanziale contestualità, essendo trascorsi solo due giorni - come nel caso di specie - tra la propalazione esterna e la presentazione dell'atto di funzione.

Si tratta, in particolare, dei casi decisi con la sentenza n. 10 del 2000, in cui un deputato aveva presentato due interrogazioni il 29 aprile del 1994, mentre le dichiarazioni incriminate risalivano al precedente 27 aprile, e la sentenza n. 276 del 2001, in cui un consigliere regionale - cui si applicava l'insindacabilità di cui all'articolo 122, quarto comma, della Costituzione, che è analoga a quella garantita ai parlamentari ex articolo 68, primo comma, della Costituzione - aveva reso dichiarazioni il 14 febbraio 2000 ma aveva presentato l'atto di funzione solo il 16 febbraio successivo.

Alle considerazioni appena esposte è opportuno aggiungere che tale sostanziale contestualità non si rinviene solo sul piano giuridico nei sensi indicati dalla Corte costituzionale ma, ancor prima, dal punto di vista logico e cronologico. Si tenga infatti presente che il 3 dicembre 2018 - data in cui l'onorevole Fidanza pubblica il video oggetto di incriminazione - è il giorno in cui gli organizzatori della mostra “Porno per bambini” annunciano l'annullamento della stessa; è peraltro un lunedì, giorno che è tradizionalmente dedicato al rapporto con gli elettori e con il territorio. Appare, dunque, comprensibile che l'onorevole Fidanza ne voglia dare immediata notizia alla propria comunità di riferimento. È quindi logico ipotizzare che il deputato in questione - nello stesso giorno in cui pubblica il video o, al più tardi il giorno dopo, cioè il 4 dicembre - abbia predisposto l'interrogazione di cui stiamo discutendo, per poi depositarla il primo giorno utile, cioè il successivo 5 dicembre, data di arrivo alla Camera a Roma. Si tenga peraltro presente che nel 2018 non si è tenuta attività parlamentare dal 29 novembre al 4 dicembre.

Quindi, Presidente, sulla base di queste considerazioni e all'esito del dibattito svoltosi in Giunta, quest'ultima propone all'Assemblea di deliberare che le dichiarazioni contenute nel video pubblicato su Facebook il 3 dicembre 2018 costituiscono opinioni espresse dall'onorevole Fidanza nell'esercizio delle funzioni parlamentari, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

PRESIDENTE. Non essendovi iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.

(Dichiarazioni di voto - Doc. IV-ter, n. 11-A)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ha chiesto di parlare il deputato Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (AVS). Grazie, Presidente. La ricostruzione dei fatti è già stata illustrata dalla relatrice e, quindi, mi limiterò a brevi considerazioni di diritto con riferimento al caso di cui si tratta.

La Corte costituzionale tutela la prerogativa dell'insindacabilità, di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione, anche in relazione alle cosiddette dichiarazioni extra moenia, ovvero le affermazioni rese dai deputati al di fuori delle Aule parlamentari, purché riproduttive dei contenuti e degli atti tipici di funzione. Inoltre, la legge n. 140 del 2003 estende la garanzia dell'insindacabilità anche ai cosiddetti atti atipici, tra cui rientrerebbe ogni altra attività di ispezione, di divulgazione, di critica, di denuncia politica connessa alla funzione di parlamentare espletata anche fuori dal Parlamento, di cui all'articolo 3 proprio della predetta legge. Quindi, sarebbe certo che ogni atto parlamentare, anche quello extra moenia, dotato di valenza politica e legato alla sua funzione possa essere legittimamente tutelato dall'insindacabilità.

Secondo la giurisprudenza della Corte, affinché le dichiarazioni rese extra moenia da un deputato possano dirsi funzionalmente connesse con l'attività parlamentare - e, quindi, possa ritenersi operante la prerogativa dell'insindacabilità - è necessario che concorrano due requisiti, ossia una sostanziale corrispondenza di significato tra le dichiarazioni esterne e il contenuto di atti o interventi eseguiti in sede parlamentare, al di là delle formule letterali usate, e un legame di ordine temporale fra l'attività parlamentare e l'attività esterna, tale che quest'ultima assuma una finalità divulgativa rispetto alla prima, che, dunque, dovrebbe precedere la seconda.

Nel caso in esame, a nostro parere, sussistono entrambi i requisiti. Per quanto concerne il primo, infatti, sembra evidente che l'interrogazione a risposta scritta del 5 dicembre 2018, indirizzata al Ministro per la Famiglia e le disabilità, presenti non solo una sostanziale corrispondenza di significato, ma addirittura una coincidenza testuale di espressioni rispetto alle dichiarazioni rese nel video pubblicato su Facebook. Per quanto attiene, invece, al secondo requisito, ossia il nesso temporale, la Corte costituzionale, per un verso, afferma che l'atto parlamentare debba di norma precedere la dichiarazione extra moenia incriminata ma, per altro verso, sostiene pure che il nesso temporale debba considerarsi esistente qualora l'atto di funzione segua le dichiarazioni esterne entro un arco temporale talmente compresso da potersi affermare la sostanziale contestualità tra l'uno e le altre. Declinando questa affermazione di principio nel caso specifico, il lasso temporale di due giorni, intercorrente tra la data in cui l'onorevole Fidanza ha pubblicato il post su Facebook, 3 dicembre 2018, e quella del successivo 5 dicembre, in cui egli ha presentato l'interrogazione a risposta scritta, deve senz'altro essere considerato talmente compresso da potersi ritenere sostanzialmente contestuali l'atto parlamentare e l'affermazione extra moenia.

In proposito, si sottolinea che la Corte costituzionale, in un caso deciso con la sentenza n. 221 del 2006, ha ritenuto troppo ampio lo iato temporale di dieci giorni, mentre, in altre due circostanze, ha giudicato sussistente una sostanziale contestualità, essendo trascorsi solo due giorni - come nel caso specifico - tra la divulgazione esterna e la presentazione dell'atto di funzione. Quindi, ricorre anche il secondo requisito richiesto dalla Consulta e, pertanto, sussistono tutte le condizioni per ritenere insindacabili le opinioni espresse dall'onorevole Fidanza.

Alla luce di quanto esposto, dichiaro, a nome del gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, il voto favorevole sulla proposta della Giunta di ritenere, quindi, sussistente l'insindacabilità, ex articolo 68, primo comma, della Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alessio. Ne ha facoltà.

ANTONIO D'ALESSIO (A-IV-RE). Grazie, Presidente. Mi riporto anch'io, per quanto riguarda i fatti, alla relazione esaustiva e chiara. Ci persuade assolutamente, come gruppo Azione-Italia Viva, l'iter logico-giuridico seguito dalla Giunta e, quindi, siamo in linea con la relazione della Giunta stessa, perché coerente con i due parametri, ovvero le due condizioni previste per una dichiarazione di insindacabilità.

Quanto alla connessione con l'attività parlamentare, l'onorevole Fidanza, peraltro, conta, nella sua attività parlamentare, numerose proposte di legge in tema di tutela dei minori. Quello che probabilmente ha avuto necessità di un approfondimento è stata la verifica del parametro dell'arco temporale, perché la Corte costituzionale parla di attività che deve essere svolta precedentemente rispetto ai fatti accaduti. La Corte, tuttavia, chiarisce che l'attività, benché successiva, se svolta in un arco temporale molto compresso, si può ritenere in sostanziale contestualità. Quello che più persuade e che corrobora questa nostra posizione, in linea con la insindacabilità, è la valutazione dei precedenti, che sono naturalmente da tener presente. La Corte costituzionale ha ritenuto, in passato, troppo ampio l'arco temporale di dieci giorni, ma in linea con la sostanziale contestualità un arco temporale di due giorni, come proprio nel caso che ci occupa, ovvero i due giorni tra l'attività parlamentare e i fatti esterni stessi.

Colgo l'occasione per sottolineare la necessità – quindi, siamo in linea anche in questo con la relazione della Giunta - di superare il puntiglioso formalismo applicato al concetto di extra moenia, che non è in linea con l'evolversi dei tempi e degli strumenti attraverso i quali ci si muove in politica. Quindi, bisognerà muoversi nella direzione di non considerare più extra moenia l'attività svolta attraverso i social.

Comunque, nel caso che ci occupa, anche a volersi attenere agli attuali e datati strumenti di valutazione - che vanno, ripeto, rivisitati -, sono pienamente individuabili le condizioni richieste per la insindacabilità. In tal senso, il nostro voto andrà decisamente in questa direzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pittalis. Ne ha facoltà.

PIETRO PITTALIS (FI-PPE). Grazie, Presidente. La relazione della collega Ingrid Bisa è stata talmente chiara ed esaustiva, che mi esime dal ripercorrere i tratti di questa vicenda, che - lo dico subito -neppure doveva arrivare all'esame di quest'Aula. In virtù di un malinteso principio della obbligatorietà dell'azione penale, il pubblico ministero aveva tutti gli elementi per dichiarare oggettivamente l'infondatezza della notitia criminis (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE e Fratelli d'Italia), ma, siccome sappiamo come agiscono certe procure e certi magistrati di certe procure, è chiaro che oggi noi utilizziamo o, meglio, sottraiamo tempo al dibattito parlamentare per le urgenze del Paese, per discutere di una vicenda già chiara dalla documentazione che ha acquisito la Giunta per le autorizzazioni a procedere. Già da quella documentazione emerge, infatti, con estrema chiarezza che le dichiarazioni dell'onorevole Fidanza non sono assolutamente improvvisate esternazioni, ma sono strettamente connesse al suo specifico impegno in sede parlamentare. Infatti, se il pubblico ministero avesse avuto la pazienza di rilevare quanto emerge anche dagli organi di stampa sull'onorevole Fidanza, avrebbe capito che si è sempre battuto per la tutela e la salvaguardia dei diritti dei minori, con svariate attività parlamentari, rispetto alle quali, dunque, pare indubitabile la sussistenza del nesso di funzione, ex articolo 68, primo comma, della Costituzione, fra le dichiarazioni asseritamente diffamatorie e i contenuti dell'attività parlamentare dell'onorevole Fidanza.

L'interrogazione a risposta scritta del 5 dicembre 2018, in cui viene criticata la mostra “Porno per bambini”, costituisce solo un esempio di tale impegno, cui però si aggiungono sul medesimo solco anche talune proposte di legge, presentate all'inizio della XVIII legislatura, circostanza che conferma che vi è sostanziale contestualità tra le dichiarazioni del 3 dicembre e l'interrogazione del 5 dicembre menzionata.

Ritengo, quindi, che ricorrano nel caso di specie, come ha molto bene evidenziato la relatrice, tutti i requisiti richiesti dalla Corte costituzionale in materia di insindacabilità, ed è la ragione per la quale noi voteremo a favore della proposta dell'onorevole Ingrid Bisa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alifano. Ne ha facoltà.

ENRICA ALIFANO (M5S). Grazie, Presidente. Noi, invece, esprimiamo - il MoVimento 5 Stelle - una non coincidenza con quanto abbiamo sentito finora e quindi un voto contrario alla proposta di insindacabilità per il caso che occupa quest'Aula oggi. A me preme, di fatto, rileggere il capo d'imputazione che riguarda questa vicenda, anche per far comprendere la gravità delle espressioni utilizzate in questo post, apparso su un social, Facebook, che, ovviamente è di ampia fruibilità. Quindi è stato letto, questo post, da tantissima gente.

L'onorevole Fidanza scriveva: siamo qui, a Milano, in viale Toscana, davanti al Santeria Social Club, locale dato in concessione al comune di Milano, dove il 13 dicembre si sarebbe dovuta aprire questa fantastica mostra porno per bambini, una mostra con immagini di dubbio gusto e sicuramente ambigue, che non avrebbe fatto altro che legittimare la pedopornografia. Non ci fermiamo qui, chiediamo al comune di Milano di vigilare su quello che è svolto nei locali che dà in concessione, ma soprattutto vogliamo difendere i bambini e la loro innocenza da questi pazzi che la vogliono violare. Quindi si tratta di espressioni fortissime, di contenuto diffamatorio, che hanno condotto l'autore di questa mostra, ovviamente, a fare delle precisazioni (Commenti di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Colleghi, per favore.

ENRICA ALIFANO (M5S). L'autore della mostra ha detto che si trattava di disegni di stampo fumettistico, per questo si era dato questo titolo alla mostra. Nello stesso tempo, il signor Pontiroli aveva dovuto annullare la mostra e aveva da questo episodio ricavato un enorme pregiudizio per la sua attività, anche perché poi - sottolineava nella querela da lui (che sarebbe il proprietario del locale) sporta - che questo post faceva apparire il locale uno strumento per la diffusione della pedofilia, quindi una circostanza falsa e disonorevole. Quindi parliamo anche di espressioni fortissime, utilizzate dall'onorevole Fidanza, che hanno avuto un impatto notevole sull'onorabilità di una persona.

Veniva, quindi, disposto il rinvio a giudizio e il giudice di primo grado, dinanzi alla richiesta dell'avvocato Acampora di pronunciare una sentenza di non procedibilità ex articolo 129, per l'esistenza della causa di non punibilità di cui all'articolo 68 della Costituzione, che cosa faceva? Non procedeva, rimandava gli atti alla Giunta, richiamando una sentenza della Cassazione, una sentenza anche recente del 2019, se ben ricordo, la quale sottolineava che, perché potesse essere configurata l'insindacabilità, era necessaria una coincidenza con l'atto extra moenia, perché, per inciso, Fidanza aveva anche fatto successivamente un'interrogazione a risposta scritta, dopo tre giorni, in Parlamento, quindi c'era un atto di funzione successivo. E quindi, sostanzialmente, il giudice diceva: non c'è questa coincidenza e, per giunta, l'atto extra moenia avrebbe dovuto essere successivo all'atto di funzione. In questo caso è proprio questo il punto, cioè mancano ambedue i requisiti. Ho sentito una sfilza di sentenze della Corte costituzionale citate proprio su questa fattispecie, ma ce n'è un'ultimissima che mi preme sottolineare, che è la sentenza n. 241 del 2022, la quale sostanzialmente dice che l'atto di funzione deve essere comunque precedente all'atto extra moenia, perché l'atto extra moenia deve avere una funzione divulgativa. Quindi, anche dal punto di vista temporale non ci siamo per poter riconoscere l'insindacabilità. E poi ci deve essere una sostanziale coincidenza, ma proprio una sovrapponibilità, tra l'atto di funzione, cioè in questo caso l'interrogazione, e l'atto extra moenia, che qui non c'è, perché basta leggere il testo dell'interrogazione e il tono è completamente diverso. Mi preme giusto richiamare un inciso e poi finisco.

PRESIDENTE. E poi concluda. Prego.

ENRICA ALIFANO (M5S). Per esempio, ‘una mostra che, con immagini di dubbio gusto e sicuramente ambigue, non avrebbe fatto altro che legittimare la pedopornografia' è un conto; invece quello che è scritto nell'atto di funzione ha dei toni estremamente più lievi e sostanzialmente dice: alcuni dei contenuti rischiano di trasmettere un messaggio di legittimazione culturale di pratiche di natura pornografica: ‘rischiano di trasmettere'. Il contenuto è completamente diverso; il tono è completamente diverso; sono due cose completamente diverse. Quindi, ovviamente, per il MoVimento 5 Stelle, noi esprimiamo un voto contrario a quello espresso dalla relatrice (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente. Chiaramente il mio intervento, diversamente da quanto ha fatto la mia collega, è per suffragare la relazione della relatrice, una relazione che ha in modo chiaro e dettagliato già esposto quella che era la fattispecie all'Aula. Anticipo, pertanto, fin d'ora il voto del gruppo Lega-Salvini Premier a favore della richiesta sull'insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, comma 1, della Costituzione, relativa alle opinioni espresse dall'onorevole Fidanza, deputato all'epoca dei fatti.

Era il dicembre 2018. Fra l'altro, qui è stato appena citato, in realtà con una visione legata a quelli che sono gli atti giudiziari, diversamente da quella che è la realtà. Il video incriminato e contestato è stato pubblicato sui social il 3 dicembre 2018 e ancora adesso è rivedibile: quindi, la data della fattispecie rilevante è quella del video di Facebook. In base agli atti giudiziari, la data della presunta diffamazione è del 2 dicembre 2018. Le date sono rilevanti? Sì, Presidente, sono rilevanti perché le sentenze - che sono state abbastanza ignorate dal gruppo precedente - della Corte costituzionale n. 10 del 2000 e n. 276 del 2001, ben citate dalla relatrice, indicano chiaramente che quel nesso temporale, per cui si ha una stretta connessione fra l'attività parlamentare e l'attività divulgativa della stessa, deve essere di 48 ore, che possono essere anche successive: cioè, la presentazione dell'attività parlamentare può avvenire anche 48 ore dopo la propalazione della dichiarazione ritenuta lesiva.

Quindi, su questo devo dire - ed è stato detto - che il comportamento del collega Fidanza era assolutamente coperto dall'articolo 68 della Costituzione, che serve proprio a dare la tutela nell'esercizio dell'attività e delle funzioni parlamentari. L'interrogazione - è stato detto - è stata pubblicata il 5 dicembre 2018, e poi, due mesi dopo, due mesi e mezzo dopo, agisce l'amministratore della società che ha organizzato questo evento - ci tengo a dirlo -, questa mostra porno per bambini, che quindi era assolutamente fuori luogo; io credo nelle corde dell'onorevole Fidanza e di tanti di noi che si sono occupati della tutela dei bambini e della lotta alla pedopornografia e quindi di proteggere i bambini da quello che può essere un messaggio che viene veicolato, anche male, tramite, in questo caso, un'associazione che aveva sede nei locali del comune di Milano.

Tengo a sottolineare dal punto di vista organizzativo che, fra le competenze della Giunta, vi è quella concernente l'esame delle domande di deliberazione in materia di insindacabilità, proprio perché l'articolo 68 della Costituzione, che forse non tutti conoscono, stabilisce che i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.

Secondo la giurisprudenza della Corte - è stato detto - affinché le dichiarazioni rese al di fuori di quelli che sono gli atti strettamente parlamentari o dell'Aula parlamentare possano essere considerate coperte dalle prerogative dell'insindacabilità, è necessario che queste dichiarazioni soddisfino due requisiti: il primo è la sostanziale corrispondenza di significato fra la propalazione esterna, quindi la propagazione del messaggio e il contenuto degli atti e degli interventi in sede parlamentare, e il secondo è il nesso temporale strettamente connesso, di cui ho già detto.

Alla luce di quanto illustrato dalla relatrice e da quanto è stato detto nel mio intervento, concludo, quindi, dichiarando che le dichiarazioni dell'onorevole Fidanza, contenute nel video pubblicato su Facebook il 3 dicembre 2018, non possono che costituire opinione espressa nell'esercizio della funzione parlamentare e, pertanto, sono coperte dalla guarentigia dell'articolo 68 della Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lacarra. Ne ha facoltà.

MARCO LACARRA (PD-IDP). Presidente, anche il gruppo del Partito Democratico, come peraltro ha già fatto in Giunta per le autorizzazioni, voterà in maniera conforme alle conclusioni della relatrice, condividendo le considerazioni che sono state fatte in quella sede e che sono state riassunte oggi in Aula. In particolare, il nostro voto favorevole si fonda sulla convinzione che le dichiarazioni contenute nel video pubblicato su Facebook il 3 dicembre del 2018 costituiscano effettivamente opinioni espresse dall'onorevole Fidanza nell'esercizio della funzione parlamentare, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Anche volendo seguire l'indirizzo interpretativo più restrittivo della giurisprudenza costituzionale in materia, non può che giungersi alle stesse conclusioni.

Nel caso in esame, la prerogativa dell'insindacabilità opera pienamente in quanto sono soddisfatti ambedue i requisiti necessari. Da un lato, infatti, le esternazioni dell'onorevole Fidanza, oggetto della denuncia, sono pienamente rispondenti ai contenuti di un'interrogazione a risposta scritta, presentata dallo stesso il 5 dicembre; per giunta, poi, l'interesse al tema della tutela dei minori non è nuovo allo stesso deputato; al contrario, è provato dalla presentazione di diversi altri atti nel corso del suo mandato, tra cui numerose proposte di legge che si occupano della materia e che toccano finanche il tema centrale di questa disputa, il contrasto della pedopornografia. Dall'altro lato, ossia riguardo al requisito del nesso temporale, sebbene l'atto di sindacato ispettivo sia stato presentato successivamente alle dichiarazioni incriminate, è necessario rilevare altri elementi di interesse, cui si aggiungono i precedenti della giurisprudenza costituzionale che ha poc'anzi ricordato la relatrice. Infatti, malgrado trascorrano due giorni dalla pubblicazione del post, 3 dicembre 2018, e il deposito dell'interrogazione, 5 dicembre, va considerato che l'onorevole abbia voluto immediatamente dare notizia ai suoi elettori di un fatto che ha ritenuto importante e scandaloso, procedendo in seguito a mettere nero su bianco le sue preoccupazioni riguardo all'apertura della mostra in questione attraverso la presentazione, appunto, dell'atto ispettivo. Si tratta di una sequenza di azioni che non è solo logica, ma, credo sia incontestabile se valutata, appunto, nel contesto dell'attualità e direi che è anche inevitabile nel senso che sarebbe stato impossibile procedere all'inverso con la medesima efficacia, ossia prima con la presentazione di un'interrogazione e, poi, dandone notizia.

È del tutto ragionevole, quindi, che l'onorevole Fidanza abbia avvertito un'urgenza impellente di comunicare il suo intendimento all'elettorato di riferimento, una volta appresa l'iniziativa della Santeria Social Club. È opportuno anche considerare che i moderni mezzi di comunicazione consentono un confronto immediato e senza alcuna forma di intermediazione, mentre chi svolge la funzione parlamentare è perfettamente consapevole del fatto che la presentazione di un atto di sindacato ispettivo richieda una serie di passaggi e verifiche preliminari, giuste e necessarie, che rendono impossibile la pubblicazione dell'atto il giorno stesso del suo deposito.

Come ha ribadito più volte la relatrice, infine, il caso in esame ci invita ad innovare le coordinate interpretative fissate anni fa dalla Corte costituzionale, soprattutto a fronte della centralità che i social media, quale strumento quotidiano di dialogo tra eletti ed elettori, hanno assunto nel dibattito politico, che, con tutta evidenza, non si esaurisce nelle sedi parlamentari, come avveniva in passato.

Per tutte queste ragioni, sussistendo i requisiti richiesti dalla Corte costituzionale, dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico all'insindacabilità delle opinioni espresse dall'onorevole Fidanza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Colleghi, credo che sarà un intervento un po' pleonastico per alcuni colleghi in quest'Aula e molto meno, evidentemente, per qualche collega seduto qui alla mia destra, perché mi pare di aver capito che ad un certo punto c'è stato uno scambio dei ruoli; quindi, in quest'Aula abbiamo sentito parlare non parlamentari ma magistrati. Ora immagino che abbiano fatto un regolare concorso e che provengano dalle giurisdizioni competenti, però, Presidente, questa non è la sede nella quale si discute il merito dei fatti. Questo lo ricordo a me stessa e a chi è intervenuto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché i principi che sono stabiliti dall'articolo 68 della Costituzione e i principi che sono stabiliti dalla storia della Giunta ci dicono tutt'altro: ci dicono che il potere che ha la Giunta non è quello di valutare i fatti nel merito, sul quale ognuno di noi può avere il proprio convincimento ma non è questa la sede, e proprio per questo motivo noi dobbiamo asetticamente verificare se il comportamento del collega Fidanza sia stato più o meno corretto in ordine ai canoni stabiliti dalla Carta costituzionale.

Allora, al netto del fatto che spero, mi auguro e auspico che la tutela dei minori sia un fatto importante per quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e che non si vada a cavillare sul quando questa tutela si attiva, e spero davvero sia interesse di tutti questa tutela, vorrei ricordare - non ho memoria dei fatti ma banalmente di un piccolo passaggio - che ciò che veniva denunciato dal collega Fidanza era una mostra che si chiamava “Porno per bambini”. Vi chiedo colleghi: ma di che stiamo parlando? Ma di cosa parlate? Di cosa parlate (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Voi non avete ancora capito che la prerogativa del parlamentare è la libertà dello stesso di esercitare la propria funzione ed è quello che noi maggiormente dobbiamo proteggere per tutelare la democrazia e la libertà di quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Ma, poi, vorrei capire e davvero chiedo supporto, Presidente: se un parlamentare si trova di fronte ad un fatto che, a sua opinione, è rilevante e deve essere portato all'attenzione dell'Aula e l'Aula non c'è e, quindi, lo fa immediatamente dopo, allora o dobbiamo immaginare che tutti i parlamentari siano dotati, quando arrivano alla Camera, del tesserino e di una sfera di cristallo, perché così possono immaginare l'atto futuro, oppure, nel momento in cui si verifica una circostanza che deve essere rilevata, questa viene rilevata e immediatamente dopo viene riportata all'attenzione dell'Aula. È un dato di fatto. Siamo questo: non siamo magistrati, in quest'Aula, ma parlamentari! Abbiamo la responsabilità e il dovere di tutelare tutto ciò che, a nostro avviso, va tutelato ed è questo ciò che ha fatto il collega Fidanza (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)!

Lo rivendichiamo con forza, perché, a guardare gli atti che sono stati esaminati dalla Giunta - e noi concordiamo pienamente con le conclusioni che sono state riportate dalla collega Bisa -, è chiara la percezione di come il collega Fidanza si sia sempre occupato di questi temi, a partire dall'inizio della legislatura, con il deposito di proposte di legge; quindi, non soltanto in questo fatto e frangente specifico, ma nel suo percorso di parlamentare che tutela - e in quel momento tutelava anche attraverso il video su Facebook - un diritto fondamentale, che è il diritto dei minori di essere sempre salvaguardati sopra ogni cosa.

Allora, Presidente, credo che ulteriori argomentazioni siano davvero inutili in questa sede.

Credo che i fatti siano assolutamente chiari. Credo che sia assolutamente chiaro quanto la Giunta nelle sue conclusioni abbia rispettato i principi che sono stabiliti dalla propria storia decisionale e soprattutto il rispetto dei principi costituzionali.

Proprio per questi motivi Fratelli d'Italia voterà a favore della relazione e delle conclusioni in essa rassegnate, nel senso della insindacabilità delle dichiarazioni del deputato Carlo Fidanza, nell'assoluta, profonda e costante convinzione che le prerogative dei parlamentari rappresentino la libertà e la democrazia e questo non può essere intaccato (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Sono così conclusi gli interventi per dichiarazione di voto.

(Votazione – Doc. IV-ter, n. 11-A)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta della Giunta di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento di cui al Doc. IV-ter, n. 11-A concernono opinioni espresse da Carlo Fidanza nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

Chi intende esprimersi per l'insindacabilità delle opinioni espresse e dunque approva le conclusioni della relatrice deve votare «sì», mentre chi intende esprimersi per la sindacabilità deve votare «no».

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 65) (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

Ricordo che nella giornata di domani alle ore 14,30 è convocato il Parlamento in seduta comune per procedere alla votazione per l'elezione di un componente il Consiglio superiore della magistratura. La chiama avrà inizio dai senatori.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Stefania Ascari. Ne ha facoltà, per due minuti. Prego, onorevole.

STEFANIA ASCARI (M5S). Grazie Presidente, non posso partecipare ai concorsi, votare, andare in Erasmus, anche se io a scuola e all'università ci sono andato come voi, mi vengono negati i diritti elementari, sono considerato un cittadino di serie B e sono costretto ogni volta a rinnovare il permesso di soggiorno. Queste sono le parole che Omar Neffati ripeteva ogni volta. Con un microfono dava voce alla sua rabbia…

PRESIDENTE. Scusi onorevole Ascari, colleghi, l'onorevole Ascari sta intervenendo con un intervento di fine seduta, peraltro commemorando una persona che non c'è più. Pertanto, per l'intervento e per il rispetto all'aula vi prego di lasciare in silenzio l'emiciclo e consentire alla collega di proseguire il suo intervento. Mi scusi, onorevole, prego.

STEFANIA ASCARI (M5S). Grazie Presidente, mi dispiace che questo Parlamento non ascolti perché c'è una persona che purtroppo non c'è più, anche per responsabilità dello Stato. Omar Neffati aveva soltanto sei mesi quando si era trasferito con i genitori dalla Tunisia a Sutri, in provincia di Viterbo. Per oltre vent'anni attese il riconoscimento della cittadinanza italiana, che non è solo una questione di documenti, significa smettere di sentirsi un cittadino di serie B, avere le stesse opportunità degli altri coetanei e sentirsi parte della comunità e non ospiti. Assieme al Movimento Italiani senza cittadinanza Omar si è battuto per una riforma della legge sulla cittadinanza, che permettesse di introdurre lo ius soli e di superare questa indegna classificazione dei cittadini del nostro territorio. Il 12 gennaio scorso, Omar si è tolto la vita nella sua casa a Sutri, aveva solo 27 anni. In questa sede il cordoglio e la vicinanza ai familiari per la sua scomparsa non bastano. Le istituzioni devono chiedere scusa per essere state sorde alle legittime richieste di Omar e di tutti gli italiani senza cittadinanza, di aver rimandato costantemente, di aver buttato via occasioni perché c'era ben altro di cui occuparsi. Scusa, Omar, se lo Stato ha urlato più forte di te per non ascoltare la tua voce. Scusa, Omar, se lo Stato si è voltato dall'altra parte per non vederti, e le mie sincere scuse (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mari. Ne ha facoltà per due minuti.

FRANCESCO MARI (AVS). Grazie, Presidente. La multinazionale Whirlpool ha annunciato il passaggio degli stabilimenti europei a una nuova società, costituita al 75 per cento dai turchi di Arcelik e al 25 per cento dalla stessa Whirlpool. Questo rappresenta, com'è evidente, un grandissimo rischio per l'occupazione dei dipendenti Whirlpool in Italia, che sono circa 4.700, dislocati nella sede di Varese, nelle Marche, a Siena e a Carinaro, in provincia di Caserta, ma in particolare per i lavoratori dei siti produttivi di Comunanza, in provincia di Ascoli, e di Siena. Questo perché l'Arcelik è particolarmente forte e insediata in Romania e in Polonia, dove ha stabilimenti simili alle produzioni italiane, e perché lo stesso accordo industriale che dà vita a questa nuova società prevede che le attività combinate genereranno sinergie di costi per oltre 200 milioni di euro. Quindi, cominciamo con il dire che i lavoratori Whirlpool della sede di via Argine a Napoli avevano visto giusto sulla prospettiva di crisi di tutta la presenza Whirlpool. Di fronte a questa notizia e ai pericoli evidenti per l'occupazione, il Ministro Urso ha annunciato l'incontro con l'azienda, con Whirlpool. Questo ci fa immaginare, ci conferma, anzi, che il cambio di nome del Ministero dello Sviluppo economico stesse a sottendere la volontà di rappresentare forse soltanto le imprese. Allora, per noi di Alleanza Verdi e Sinistra il Ministro Urso deve incontrare immediatamente i sindacati, i rappresentanti dei lavoratori, come è stato chiesto, ed è opportuno che venga anche in Parlamento a relazionare su questa vicenda e, più in generale, sullo stato delle crisi industriali nel Paese (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Giovedì 19 gennaio 2023 - Ore 9,30:

1. Comunicazioni del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia ai sensi dell'articolo 86 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, come modificato dall'articolo 2, comma 29, della legge 25 luglio 2005, n. 150.

La seduta termina alle 18,20.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 i deputati Stefani, Rubano, Arruzzolo e Bof hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 1, 2 e 3 il deputato Fassino ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 3 il deputato Cortelazzo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 8 la deputata Gruppioni ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 8 il deputato Candiani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 13 il deputato Arruzzolo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 25 i deputati Rubano, Cattoi e Andreuzza hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 26 il deputato Ziello ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 27 il deputato Padovani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 28 il deputato Rubano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 33 il deputato Morrone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 35 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 39 la deputata Patriarca ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 58 la deputata Madia ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 61 il deputato Girelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 64 il deputato Romano ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 674-A - EM. 1.1 257 242 15 122 95 147 55 Resp.
2 Nominale EM. 1.4 275 273 2 137 114 159 52 Resp.
3 Nominale EM. 1.6 281 280 1 141 118 162 51 Resp.
4 Nominale EM. 1.8 286 280 6 141 115 165 50 Resp.
5 Nominale ART. AGG. 1.01 283 279 4 140 115 164 50 Resp.
6 Nominale ART. AGG. 1.0102 283 279 4 140 116 163 50 Resp.
7 Nominale ART. AGG. 1.0110, 1.0114, 1.0113 288 286 2 144 121 165 50 Resp.
8 Nominale ART. AGG. 1.0111, 1.0112 289 289 0 145 126 163 50 Resp.
9 Nominale ART. AGG. 1.0115, 1.0116 288 287 1 144 122 165 50 Resp.
10 Nominale EM. 5.1 292 287 5 144 122 165 50 Resp.
11 Nominale EM. 5.2 285 280 5 141 118 162 50 Resp.
12 Nominale EM. 5.3, 5.7 283 279 4 140 119 160 50 Resp.
13 Nominale EM. 5.8 279 274 5 138 117 157 50 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale EM. 5.9 283 277 6 139 117 160 50 Resp.
15 Nominale ART. AGG. 5.04 287 283 4 142 119 164 50 Resp.
16 Nominale ART. AGG. 5.0200 296 265 31 133 263 2 50 Appr.
17 Nominale ART. AGG. 5.013 300 276 24 139 112 164 50 Resp.
18 Nominale ART. AGG. 5.014 297 291 6 146 127 164 50 Resp.
19 Nominale ART. AGG. 5.015 297 293 4 147 128 165 50 Resp.
20 Nominale ART. AGG. 5.016 298 293 5 147 129 164 50 Resp.
21 Nominale ART. AGG. 5.022 296 291 5 146 128 163 50 Resp.
22 Nominale ART. AGG. 5.023 298 274 24 138 108 166 50 Resp.
23 Nominale ART. AGG. 5.025 296 279 17 140 114 165 50 Resp.
24 Nominale ART. AGG. 5.027 296 291 5 146 129 162 50 Resp.
25 Nominale ART. AGG. 5.028 286 281 5 141 126 155 50 Resp.
26 Nominale ART. AGG. 5.029 295 290 5 146 130 160 50 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale ART. AGG. 5.030 296 292 4 147 130 162 50 Resp.
28 Nominale ART. AGG. 5.0104 302 300 2 151 134 166 50 Resp.
29 Nominale ART. AGG. 5.031 295 277 18 139 116 161 50 Resp.
30 Nominale ART. AGG. 5.032 300 295 5 148 130 165 50 Resp.
31 Nominale EM. 5-BIS.100 296 296 0 149 296 0 50 Appr.
32 Nominale EM. 5-BIS.200 300 300 0 151 300 0 50 Appr.
33 Nominale EM. 5-QUATER.0100 303 248 55 125 81 167 50 Resp.
34 Nominale EM. 5-QUATER.0101 296 253 43 127 89 164 50 Resp.
35 Nominale EM. 5-QUATER.0102 289 283 6 142 124 159 50 Resp.
36 Nominale EM. 5-QUATER.0103 298 184 114 93 22 162 50 Resp.
37 Nominale EM. 5-QUATER.0200 299 299 0 150 299 0 50 Appr.
38 Nominale EM. 5-QUINQUIES.300 298 298 0 150 298 0 50 Appr.
39 Nominale EM. 5-QUINQUIES.200 299 299 0 150 297 2 50 Appr.


INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale EM. 5-QUINQUIES.0100 302 227 75 114 61 166 50 Resp.
41 Nominale EM. 5-QUINQUIES.0101 300 234 66 118 69 165 50 Resp.
42 Nominale EM. 6.100 298 293 5 147 128 165 50 Resp.
43 Nominale ODG 9/674-A/1 RIF. 279 278 1 140 276 2 50 Appr.
44 Nominale ODG 9/674-A/2 290 287 3 144 127 160 50 Resp.
45 Nominale ODG 9/674-A/3 287 244 43 123 84 160 50 Resp.
46 Nominale ODG 9/674-A/4 RIF. 286 286 0 144 284 2 50 Appr.
47 Nominale ODG 9/674-A/7 285 281 4 141 105 176 50 Resp.
48 Nominale ODG 9/674-A/8 286 282 4 142 119 163 50 Resp.
49 Nominale ODG 9/674-A/10 RIF. 285 284 1 143 278 6 50 Appr.
50 Nominale ODG 9/674-A/11 290 288 2 145 124 164 50 Resp.
51 Nominale ODG 9/674-A/12 290 289 1 145 128 161 50 Resp.
52 Nominale ODG 9/674-A/13 RIF. 289 275 14 138 273 2 50 Appr.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale ODG 9/674-A/14 RIF. 292 276 16 139 274 2 50 Appr.
54 Nominale ODG 9/674-A/15 289 287 2 144 128 159 50 Resp.
55 Nominale ODG 9/674-A/16 290 288 2 145 127 161 50 Resp.
56 Nominale ODG 9/674-A/17 290 247 43 124 83 164 50 Resp.
57 Nominale ODG 9/674-A/18 287 282 5 142 120 162 50 Resp.
58 Nominale ODG 9/674-A/19 RIF. 283 240 43 121 237 3 50 Appr.
59 Nominale ODG 9/674-A/20 288 286 2 144 125 161 50 Resp.
60 Nominale ODG 9/674-A/21 290 271 19 136 108 163 50 Resp.
61 Nominale ODG 9/674-A/22 276 275 1 138 272 3 50 Appr.
62 Nominale ODG 9/674-A/25 290 287 3 144 127 160 50 Resp.
63 Nominale ODG 9/674-A/26 285 166 119 84 166 0 50 Appr.
64 Nominale DDL 674-A - VOTO FINALE 284 170 114 86 170 0 52 Appr.
65 Nominale DOC. IV-TER, N. 11-A 268 268 0 135 231 37 51 Appr.