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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 32 di martedì 10 gennaio 2023

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SERGIO COSTA

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNARITA PATRIARCA, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 27 dicembre 2022.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 69, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,07).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 345 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica (Approvato dal Senato) (A.C. 730​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 730: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica.

Ricordo che sono state presentate le questioni pregiudiziali Ilaria Fontana ed altri n. 1 e Zanella ed altri n. 2.

(Esame di questioni pregiudiziali - A.C. 730​)

PRESIDENTE. Passiamo quindi all'esame di tali questioni pregiudiziali.

A norma del comma 4 dell'articolo 40 del Regolamento, in caso di più questioni pregiudiziali ha luogo un'unica discussione. In tale discussione, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 40, potrà intervenire uno dei proponenti (purché appartenenti a gruppi diversi), per illustrare ciascuno degli strumenti presentati, per non più di dieci minuti. Potrà altresì intervenire un deputato per ognuno degli altri gruppi, per non più di cinque minuti.

Al termine della discussione si procederà, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 3, quarto periodo, del Regolamento, ad un'unica votazione sulle questioni pregiudiziali presentate.

L'onorevole Alfonso Colucci ha facoltà di illustrare la questione pregiudiziale Ilaria Fontana ed altri n. 1, di cui è cofirmatario.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Signor Presidente, colleghe e colleghi deputati, il decreto-legge cosiddetto Aiuti-quater presenta plurimi profili di illegittimità costituzionale ed è incompatibile con i princìpi dell'ordinamento europeo.

Esso si compone di una congerie di norme accozzate alla bisogna, norme che spaziano dall'approvvigionamento energetico, ai diritti audiovisivi sportivi, agli incarichi di vice segretario comunale. Il suo contenuto, estremamente disomogeneo, non consente di riportare tutte le sue disposizioni ai presupposti costituzionali di straordinaria necessità e urgenza, e al principio costituzionale di omogeneità.

È ius receptum che tali requisiti debbano sussistere con riguardo a ciascuna delle disposizioni in cui un decreto-legge si articola, in una valutazione atomistica e specifica e non complessiva e generica. Esso contiene disposizioni, quali l'articolo 12, comma 1, e l'articolo 9-bis, di interpretazione autentica di precedenti norme. Orbene, quale straordinaria necessità e urgenza può ravvisarsi con riguardo a norme la cui funzione è interpretare altre norme, soprattutto quando la norma interpretata sia di quindici anni addietro, come accade con l'articolo 9-bis del decreto-legge, che interviene sulla legge n. 244 del 2007? Queste ragioni sarebbero, di per sé sole, sufficienti a riconoscere nel decreto-legge il vizio di illegittimità costituzionale per contrasto con l'articolo 77 della Costituzione, per essere del tutto privo dei prescritti requisiti legittimanti. Ma vi è di più e desidero davvero soffermarmi su questo di più; è, infatti, probabilmente questa la prima volta nella quale, dopo le modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione, introdotte dalla legge costituzionale n. 1 del 2022, l'Aula del Parlamento, l'Assemblea della Camera, delibera sulla questione di pregiudizialità costituzionale di norme di impatto ambientale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Gli articoli 4, 4-bis e 6 del decreto-legge prevedono un rilancio dell'attività delle piattaforme off shore di estrazione degli idrocarburi. Si riammettono alla produzione le concessioni di gas metano esistenti in alto Adriatico, nel tratto compreso tra…

PRESIDENTE. Onorevole, aspetti un attimo. Chiedo scusa: per favore, silenzio, sennò non riusciamo ad ascoltare. Prego, onorevole Colucci.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Grazie, signor Presidente. Dicevamo che si riammettono alla produzione le concessioni di gas metano esistenti in alto Adriatico, nel tratto compreso tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del Po, a una distanza superiore a nove miglia. In deroga al divieto contenuto nel codice dell'ambiente (articolo 6, comma 17, del decreto legislativo n. 152 del 2006), si consentono nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi in zone marine, tra le 9 e le 12 miglia marine dalla costa e dalle aree protette marine e costiere. Orbene, lo stesso Ministro ha dichiarato che l'incremento della produzione nazionale di metano sarà di 15 miliardi di metri cubi di gas in un decennio: si tratta di meno del 2 per cento del fabbisogno italiano annuo. Il prezzo di questo modesto incremento è porre l'Italia in aperta violazione degli accordi europei internazionali di azzeramento della produzione netta di CO2 entro il 2050, facendoci fare un balzo indietro di molti anni nella nostra politica energetica ambientale, in spregio della nostra Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Le nuove norme consentono nuove estrazioni off shore di idrocarburi anche all'interno delle aree vincolate dal Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, con grave pregiudizio delle aree vincolate dell'alto Adriatico e particolarmente antistanti il Delta del Po, territorio esposto alla subsidenza. Presidente, evidentemente la subsidenza non interessa a quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Lo ribadisco, per cortesia, chiedo a tutti un attimo di silenzio. Ascoltiamo il collega per cortesia.

ALFONSO COLUCCI (M5S). Alla maggioranza i temi della subsidenza, dell'erosione costiera, della risalita del cuneo marino che riguardano la delicata area del Delta del Po non interessano. La norma, nell'escludere solo gli effetti significativi di subsidenza, legittima la produzione di effetti non significativi, senza peraltro che essa contenga i criteri di valutazione di tale significatività, criteri che quindi vengono lasciati alla discrezionalità. Questa disciplina contrasta con gli articoli 9 e 41 della Costituzione, come modificati. Particolarmente col valore primario, costituzionalmente protetto, riconosciuto all'ambiente nell'articolo 9, terzo comma, della Costituzione; con i nuovi limiti della tutela della salute e dell'ambiente imposti all'iniziativa economica, la quale non può svolgersi in modo da recarvi danno (articolo 41, comma secondo, della Costituzione); con l'interesse delle future generazioni, verso il quale la tutela dell'ambiente deve dispiegarsi, essendo ormai introdotto nella nostra Costituzione il principio di sviluppo sostenibile (articolo 9, comma terzo, e articolo 41, comma secondo, della Costituzione). Contrasta poi anche con la previsione dei fini ambientali, quelli ai quali l'attività economica pubblica e privata deve essere coordinata e indirizzata per il tramite dei programmi e dei controlli opportuni che la legge è chiamata a determinare (articolo 41, comma terzo, della Costituzione).

L'articolo 194 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea ha rafforzato con l'avvio del Green Deal europeo la decarbonizzazione del sistema energetico dell'Unione europea, con una forte spinta su rinnovabili ed efficienza energetica di edifici, industria e mobilità. Il documento del Green Deal va oltre il Clean Energy Package avviato nel 2016 e ricomprende un piano di trasformazione dell'Unione in un'economia competitiva, con l'obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e di azzeramento delle emissioni entro il 2050. Il nuovo bilancio rafforzato dell'Unione, definito dal quadro finanziario pluriennale 2021-2027, impone agli Stati membri di rispettare i vincoli di spesa minima a sostegno della transizione energetica. In particolare, almeno il 37 per cento della spesa finanziata dal quadro finanziario pluriennale e dal fondo Next Generation EU dovrà essere dedicata al perseguimento degli obiettivi climatici, compresa la biodiversità, e le iniziative previste dal PNRR devono essere coerenti col principio Do No Significant Harm sancito negli accordi di Parigi.

Orbene, patente è la violazione da parte del decreto Aiuti-quater del quadro costituzionale della tutela ambientale. La tutela ambientale ha infatti, nella nuova formulazione della Costituzione, il rango di principio fondamentale, a carattere oggettivo, di valore costituzionale. L'articolo 9 infatti intesta alla Repubblica il compito di tutelare l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell'interesse delle future generazioni. L'articolo 9 è collocato tra i primi dodici articoli, quelli inerenti i principi fondamentali della Costituzione e questa collocazione sistematica ne qualifica la natura giuridica. Ciò è conforme con l'articolo 37 dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che definisce il tema ambientale per politiche e non per situazioni giuridiche soggettive. Deve quindi oggi escludersi che la tutela dell'ambiente possa essere sottoqualificata come situazione soggettiva, per concludere che, in quanto principio fondamentale e valore costituzionale, al legislatore è ormai posto l'obbligo della sua cura.

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, per favore!

ALFONSO COLUCCI (M5S). Al legislatore - cercavo di dire - è ormai posto l'obbligo della sua cura attraverso politiche attive di lungo periodo. Con la riforma costituzionale del 2022 la tutela ambientale è divenuta una precondizione oggettiva dei diritti fondamentali, anche costituzionali, dell'individuo e della collettività. Al legislatore e all'amministrazione è fatto oggi obbligo di perseguire la tutela dell'ambiente con politiche legislative attive e con azioni amministrative concrete; ciò al pari di quanto è prescritto con riferimento ad altri valori o principi costituzionali, quali la democrazia, l'uguaglianza e la laicità. Questo è il primario rango costituzionale della tutela ambientale oggi. La stessa libertà d'impresa, conclamata dall'articolo 41 della Costituzione, va ormai declinata in termini, non solo di utilità sociale, ma anche di protezione della salute e dell'ambiente, insieme naturalmente con la tutela degli altri valori fondamentali, quali la sicurezza, la libertà e la dignità umana. La tutela dell'ambiente deve essere ormai declinata anche con riguardo all'interesse delle future generazioni e il legislatore non può adottare norme spot come questa, ma deve elaborare politiche e strategie ambientali di lungo periodo, le quali garantiscano la sopravvivenza del genere umano nel sistema ambientale. L'interesse delle future generazioni assume quindi rango di parametro della legittimità costituzionale delle norme in materia.

Prendiamo definitiva coscienza, colleghe e colleghi, che la nostra Costituzione non si limita più a richiedere che l'attività economica non danneggi l'ambiente, la cosiddetta green economy, ma richiede, impone, che l'attività economica migliori l'ambiente. È la cosiddetta blue economy. Gli obiettivi ambientali sono un unicum con gli obiettivi sociali, con la politica economica, con la libertà di impresa, non più bilanciamento di diritti e interessi contrapposti, ma politiche che coniughino tra di loro, in inscindibile unità, i diritti fondamentali dell'individuo e della collettività con lo sviluppo sociale ed economico e con la tutela ambientale.

PRESIDENTE. Onorevole, concluda, per favore.

ALFONSO COLUCCI (M5S). La normativa in questione - e concludo - non rispetta alcuno dei suddetti requisiti, contraddice il valore costituzionale fondamentale della tutela dell'ambiente, contrasta con la tutela di plurimi diritti soggettivi derivati, non guarda all'interesse delle future generazioni, non si inserisce in una pianificazione di politica energetica di lungo periodo, ma, invero, neanche di breve periodo, non coniuga la libertà di impresa con la tutela ambientale, comporta, quindi, grave violazione delle norme costituzionali ed internazionali. Per le suddette ragioni, richiediamo di deliberare di non procedere all'esame del decreto-legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Alfonso Colucci, anche per la pazienza che ha avuto. L'onorevole Grimaldi ha facoltà di illustrare la questione pregiudiziale Zanella ed altri n. 2, di cui è cofirmatario.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, Presidente Meloni, Ministri, fin dal primo giorno, abbiamo visto un Governo con lo sguardo rivolto al passato, con le ali aperte, trascinati verso il futuro, ma con gli occhi rivolti alla memoria del passato, nell'angoscia di riscattarne le macerie? Macché, lasciamo perdere Walter Benjamin! Anzi, le ali della destra italiana volano a ritroso, in picchiata verso gli errori e gli orrori che ci hanno condotto all'attuale crisi climatica e ambientale, fra le braccia dei suoi responsabili, per accordare loro, ancora qualche minuto in più, qualche autorizzazione in più, qualche concessione, qualche privilegio. Mentre scattavano denunce e arresti per gli attivisti di Ultima Generazione, benché la vernice sulla sede del Senato sia stata ripulita, senza alcun danno, il portone dei palazzi, di questo palazzo, si è rinchiuso di nuovo in un silenzio assordante. Altro che questo brusio, che c'è in sala. Nessun dibattito si è aperto, se non quello sulla violenza del gesto dimostrativo e sull'estremismo dei suoi attori, immediatamente criminalizzati. Invece, si insiste a lasciare in pace chi guida le sorti del mondo e del sistema economico, negando e aggravando i cambiamenti climatici, rei, a tutti gli effetti, di crimini contro l'umanità e verso le future generazioni.

Il 2022 è stato un anno nero, indelebile, quello sì, per il clima in tutta Europa e in Italia: alluvioni, ondate di caldo anomalo e di gelo intenso, frane, mareggiate, siccità, grandinate. Eppure, il Governo sembra aver vissuto in un'eterna primavera mite, su qualche pianeta a noi sconosciuto. Tra gli eventi più tragici - non serve ricordarlo - il crollo del ghiacciaio della Marmolada, le alluvioni nelle Marche, la grande frana di Ischia. Secondo i dati del CNR, nei primi sette mesi dello scorso anno, le piogge sono diminuite del 46 per cento. Le conseguenze le conosciamo tutti: fiumi in secca, grandi laghi con percentuali minime di riempimento, agricoltura in difficoltà, crollo della produzione di energia idroelettrica. Bastava guardare con i nostri occhi il Lago Maggiore oppure quelle falde del Po, di cui parleremo fra pochi minuti. Temperature eccezionali, registrate già da maggio e prolungate per settimane e mesi, fino al nostro Capodanno, fino a quelle mimose che, tre mesi prima dell'8 marzo, hanno iniziato a sbocciare; abbiamo vissuto le peggiori crisi del bacino idrico del Po. E che cosa fa il decreto Aiuti-quater? Consentirà alle concessioni ammesse alle procedure di approvvigionamento di operare anche nelle aree interessate dai vincoli aggiuntivi di esclusione, previsti dal Piano di transizione energetica sostenibile, il PiTESAI. Significa, in sostanza, riammettere la produzione di concessione di gas metano in Alto Adriatico, nel tratto compreso tra il 45° parallelo e il parallelo che passa per la foce del ramo di Goro del Po.

PRESIDENTE. Per favore, chi non è interessato può uscire. Grazie, colleghi.

MARCO GRIMALDI (AVS). Non solo: in deroga al divieto del codice dell'ambiente, si potranno rilasciare lungo tutte le coste italiane nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi in zone marine, tra le 9 e le 12 miglia. Insomma, il decreto va a tutto gas contro il clima e il bene collettivo e a farne le spese saranno soprattutto le aree più colpite dalla crisi e dai suoi effetti, quelle zone marine sino a oggi vincolate nell'Alto Adriatico, in particolare quelle fronteggiate dal delta del Po. Una follia, un enorme regalo alle industrie petrolifere, mentre il vantaggio per le industrie energivore, annunciato dal Governo, appare essere del tutto marginale. Guardate i dati. Il provvedimento produrrà un vantaggio inesistente nel breve periodo, con un incremento dell'offerta di metano di produzione nazionale di appena 15 miliardi di metri cubi di gas in un decennio, ossia meno del 2 per cento rispetto al fabbisogno italiano annuo, che si aggira attorno ai 76 miliardi. Ma di cosa parlate? Non sapete nemmeno fare due calcoli. Invece, è assolutamente certo che le nuove norme si pongono in netto contrasto con tutti gli impegni assunti dal nostro Paese, a livello europeo e internazionale, per azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2050. La stessa Agenzia internazionale ha ammonito che il rispetto dell'Accordo di Parigi sul clima - il primo giuridicamente vincolante in materia a livello globale, con il contenimento del riscaldamento del clima a 1,5 gradi - impone necessariamente di escludere l'avvio di nuovi giacimenti di gas successivamente al 2021; e voi ve ne fregate. Al contrario, è evidente che il vostro sblocca-trivelle ha un costo ulteriore: la rinuncia a investire subito in modo massiccio sulle rinnovabili, energie sicure e pulite, che consentirebbero davvero di contrastare i cambiamenti climatici, di ridurre i costi e di renderci più autosufficienti nella produzione dell'energia. Eppure, Terna conferma che sono richiesti allacci di rinnovabili alla rete per 305 gigawatt. Se lo sviluppo di solare ed eolico fosse andato avanti, come fra il 2010 e il 2013, oggi l'Italia avrebbe potuto ridurre i consumi di gas metano di oltre 20 miliardi, cioè riducendo l'importazione di gas, per esempio dalla Russia, di oltre il 70 per cento. Eppure, di questo non si parla, non ce n'è traccia in questo decreto.

Come rispondere su questa pregiudiziale di costituzionalità, che rappresenta proprio gli articoli 4 e 6 del provvedimento? Dal 22 febbraio del 2022, l'articolo 9 della Costituzione contiene un esplicito riferimento alla tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, includendo la protezione tra i principi fondamentali dell'ordinamento anche nell'interesse delle future generazioni. La stessa libera iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, la tutela della salute e dell'ambiente. Ecco, le scelte pubbliche, politiche ed economiche dovrebbero ispirarsi a un principio di solidarietà e responsabilità intergenerazionale, che non può essere oggetto di interventi arbitrari da parte delle istituzioni. Le vostre trivelle e le lobby che proteggete e sostenete hanno a cuore solo il proprio, il qui e ora, e voi, ahimè, non siete diversi.

Siamo davvero alla fine del nostro modello di sviluppo, tutti gli eventi climatici più recenti lo hanno dimostrato. Non abbiamo bisogno di chi, ancora, nonostante tutto, fomenta e diffonde forme di negazionismo, come fate ogni giorno. Uscite dai vostri avatar!

Questo non è un film di fantascienza o la fantasia di un club di catastrofisti della domenica, ma la nuova normalità della crisi, climatica e ambientale, che colpisce ogni giorno il nostro Paese e l'intero pianeta. I cambiamenti climatici sono già qui e voi siete ancora ipnotizzati dal remake delle politiche che hanno portato a questo disastro. Ma ve lo diciamo, e credo che possano parlare tutte le opposizioni: non siamo soli e nemmeno isolati. La scienza, i movimenti ecologisti, i Fridays For Future, Extinction Rebellion, Ultima Generazione e tantissimi amministratori delle aree coinvolte, amministrate anche dalla vostra area politica, sono qui con noi. Ho concluso, Presidente. Sono con la Costituzione, che è l'unica che abbiamo. Sono con la Terra, che è l'unica che abbiamo (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ottaviani. Ne ha facoltà.

NICOLA OTTAVIANI (LEGA). Presidente, le questioni di pregiudizialità costituzionale che sono state presentate dalle minoranze sostanzialmente si possono sintetizzare in due macro aree distinte. La prima è quella che riguarda la previsione dell'articolo 77 della Costituzione sulla decretazione d'urgenza, quindi i presupposti giuridici per operare con questo strumento, mentre la seconda ruota attorno ad un preteso contrasto con l'articolo 9, terzo comma riformato, della Costituzione, e con l'articolo 41 in ordine alla possibilità di conciliare la libera iniziativa economica con la tutela dell'ambiente, che oggi assurge a rango di carattere costituzionale a seguito della ormai celeberrima legge costituzionale n. 1 del 22 febbraio dello scorso anno.

Su questo credo si possa fare poca accademia, perché un conto è se la questione, che oggi, anzi, in questo momento viene posta in discussione, è di merito, e allora ne riparleremo più avanti nel corso del dibattito e, soprattutto, in ordine alle questioni di fiducia che eventualmente saranno poste. Ma, se si parla di previsioni di compatibilità o meno costituzionali, allora su questa materia non è che possiamo eludere l'organo di giurisdizione che in questo Paese, proprio attraverso la Costituzione, è deputato al vaglio e allo scrutinio della legittimità costituzionale rispetto alle singole previsioni normative. Quindi, quando si evidenzia che vi sarebbero norme, in realtà, di natura interpretativa all'interno del decreto, non si fa altro - diciamo noi in questo caso sì - che violare le indicazioni, se promanano in questi termini e in questo senso dalla minoranza, che fanno parte di quello che oggi possiamo considerare ordinamento sostanziale vivente.

A che cosa ci riferiamo? Ci riferiamo alla sentenza n. 70 del 2020 della Corte costituzionale che su questa materia si è già pronunciata, ribadendo la sostanziale indifferenza, quanto allo scrutinio di legittimità costituzionale, della distinzione tra norme di interpretazione autentica, retroattive, salva una diversa volontà in tal senso esplicitata dal legislatore stesso, e le norme innovative con efficacia retroattiva. In realtà, la sentenza n. 70 è soltanto la terza di un compendio che parte dal 2017, perché anche la n. 73 del 2017 e la n. 108 del 2019 vanno nella stessa direzione. Quindi, affrontiamo un'altra materia, che è diversa, concernente il principio di ragionevolezza. Noi di centrodestra con il Governo in carica ci vantiamo di muovere dal principio di ragionevolezza, che è assolutamente distinto e distante da quelle che erano vecchie concezioni di una sinistra che, probabilmente, oggi non esiste neppure più sotto questo punto di vista e che utilizzava etimi, soprattutto neologismi che, in realtà, oggi non hanno più ragione di essere conciliati all'interno della normativa attuale. Ci riferiamo alla famosa censura mossa nel corso dei rilievi su quella che sarebbe una sorta di eliminazione del concetto di decarbonizzazione. Tutto quello che inizia con un “de”, con una privazione, con una delimitazione, è contrario al principio di ragionevolezza espresso all'interno della nostra Costituzione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

La vostra visione manichea - secondo la quale ci sarebbe solo da una parte il giusto mentre dall'altra c'è lo sbagliato, il torto, e addirittura ciò che non deve essere portato avanti - oggi non ha nulla a che fare con il principio non solo di ragionevolezza, ma anche di ottimizzazione del sistema energetico e di inquadramento di un altro obiettivo che credo dovrebbe essere ormai patrimonio comune, ma non mi sembra tale, quello della sicurezza energetica nazionale.

Sono questi i due principi che vengono introdotti all'interno del nostro ordinamento grazie a questo decreto e che sono assolutamente in linea con il profilo di un altro grande padre, anche se post costituente, ma credo che, in materia di diritto pubblico e soprattutto di diritto costituzionale, ne avesse da insegnare, soprattutto, a chi parla in questo momento, ossia Massimo Severo Giannini. Massimo Severo Giannini, che era di origine socialista, quindi sicuramente ben lontano da quelli che potrebbero essere…

PRESIDENTE. Onorevole, concluda, per favore.

NICOLA OTTAVIANI (LEGA). …eventuali profili che possono riguardare approcci liberisti, non parlava di prevalenza degli opposti interessi in gioco, ma di giusto contemperamento degli opposti interessi in gioco, ed è ciò che questo decreto cerca di fare in una fase come quella attuale, che è quella dell'emergenza.

Un ultimo riferimento: non si venga qui a dire che, con questo decreto, viene soppresso il profilo della tutela del terzo comma dell'articolo 9 riformato della Costituzione, perché, quando si guarda alle nuove, future generazioni si deve, soprattutto, fare riferimento alla loro libertà di espressione. E, se il nostro Paese continua a dipendere, sotto il punto di vista energetico, da altri Paesi, anche extracomunitari, non assicuriamo certo i diritti civili e i diritti di libertà alle nostre future generazioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (A-IV-RE). Grazie, Presidente. È partito un dibattito nel nostro Paese sulle riforme istituzionali, il presidenzialismo, il premierato. È un dibattito molto interessante che ci portiamo avanti da decenni, ma penso sarebbe utile, probabilmente, intanto provare a recuperare il Regolamento della Camera e la sua applicazione che prevede una distinzione tra il merito, l'analisi del merito di un provvedimento e la pregiudiziale di costituzionalità, che dovrebbe mettere in discussione i requisiti previsti dalla Costituzione per i decreti-legge. Lo ricordava adesso il collega che mi ha appena preceduto, i requisiti sono innanzitutto quelli della necessità e dell'urgenza. Direi, Presidente, che, alla luce anche di quello che sta succedendo, a prescindere dal fatto che sul merito poi ciascuno di noi si esprimerà, e noi - lo dico anticipatamente - ci esprimeremo con un voto contrario rispetto a questo provvedimento perché lo riteniamo del tutto insufficiente, però pensiamo che qui dentro si debba recuperare la separazione delle strade.

Un conto è il merito, che vedremo nelle prossime ore, un conto è porre il problema della legittimità costituzionale di un provvedimento che, obiettivamente, visto quello che sta accadendo nel campo energetico e quanto pesi sui cittadini ciò a cui assistiamo oggi, è difficile non considerarlo come una questione urgente.

Vorrei dire che, peraltro, questo si chiama, se non sbaglio, decreto Aiuti-quater, che è stato preceduto da un decreto Aiuti-ter, che è stato preceduto da un decreto Aiuti-bis, che è stato preceduto da un decreto Aiuti, che tendenzialmente aveva la stessa filosofia e sul quale non mi pare che coloro, che adesso presentano delle pregiudiziali di costituzionalità, le abbiano presentate semplicemente perché facevano parte del Governo Draghi che aveva emanato quei decreti.

Vorrei anche dire che è comprensibile che, spostandosi dal Governo all'opposizione, si tenda un pochino a cambiare, però io che sto qui da parecchio tempo e che sono stato sia in maggioranza che all'opposizione di decreti molto poco omogenei, che non rispondessero ai requisiti di necessità e di urgenza ne ho visti tanti. Ne ho visti tanti anche durante il Governo “Conte 1”, “Conte 2”, dove addirittura siamo arrivati ai DPCM, a proposito dello straziamento e lo stravolgimento della Costituzione.

Non ho il tempo di spiegare cosa erano i DPCM, che non arrivavano neanche in Parlamento e non c'era un confronto.

Detto questo, Presidente, ci troviamo in una situazione nella quale, negli ultimi 12 mesi, abbiamo subito le conseguenze di una politica energetica scellerata che, da un lato, ci ha portato, ad un certo punto, a dipendere, per oltre il 40 per cento, dalle importazioni di gas russo e, dall'altro, a non differenziare in maniera sufficiente le fonti di approvvigionamento, costringendo il Governo Draghi - lo abbiamo visto - a fare quello che si è reso necessario per trovare nuovi partner e nuove linee di afflusso.

Allora, pare lontano, anche da parte del MoVimento 5 Stelle e non solo, il paradosso per cui non possiamo trivellare il nostro mare Adriatico, ma possiamo comprarlo altrove il gas e, per di più, permettere ad altri Paesi, come la Croazia, di sfruttare quella stessa porzione di mare a pochi chilometri dalle nostre acque, perché a noi la figura dei fessi ci piace molto farla e a loro, invece, quella dei furbi. Come dimenticare, infatti, Presidente, come furono affrontate da una certa parte politica le vicende legate al TAP,all'EastMed e alle infrastrutture previste per la Strategia energetica nazionale del 2017, cioè proprio le piattaforme off shore di estrazione di gas o le stesse navi rigassificatrici. Strano, poi, che usiate - lo dico, in particolare, all'onorevole Colucci - nelle vostre pregiudiziali la supposta penuria di gas estraibile come argomentazione contro l'estrazione. State, forse, dicendo, quindi, che, se avessimo mille miliardi di metri cubi, anziché i 15 miliardi in 10 anni stimati dal Ministro Pichetto Fratin, sareste d'accordo ad estrarli?

Signor Presidente, ho concluso. Questo mio intervento, sia chiaro, non intende affatto essere morbido nei confronti del Governo Meloni, formato da tre partiti che appena 6 anni fa, non certo un'era geologica fa, scendevano in piazza contro quelle stesse trivelle che ora, invece, autorizzano. La sicurezza e il fabbisogno energetico di un Paese sono cose serie, che andrebbero affrontate scevre da populismi e finti ambientalismi da salotto.

Per queste ragioni, pur mantenendo una posizione negativa nei confronti del decreto, rispetto ai requisiti di necessità e urgenza, non siamo d'accordo con le pregiudiziali che sono state presentate (Applausi dei deputati del gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Guerra. Ne ha facoltà.

MARIA CECILIA GUERRA (PD-IDP). Grazie, Presidente. Le questioni pregiudiziali che stiamo discutendo pongono due ragioni principali per non procedere all'esame del disegno di legge relativo al decreto Aiuti-quater. Essi hanno a che fare, in primo luogo, con l'assenza dei requisiti di necessità e urgenza indispensabili per il ricorso alla decretazione d'urgenza secondo l'articolo 77 della Costituzione. La violazione di questo requisito - quello della necessità e urgenza delle norme - si traduce anche in una forte eterogeneità del decreto che stiamo considerando. Si è, cioè, approfittato dell'oggettiva necessità e urgenza effettiva di introdurre o, meglio, dovrei dire di prorogare per lo più norme a sostegno di imprese e famiglie a fronte dell'aumento dei prezzi dell'energia, per inserire, come è stato sottolineato, norme che non hanno nulla di urgente, fra cui, addirittura, interpretazioni autentiche di norme molto risalenti nel tempo.

Il secondo profilo di incostituzionalità che è stato sottolineato e che voglio riprendere riguarda il contrasto con l'avvenuto inserimento in Costituzione, con la recente legge costituzionale n. 1 del 2022, da un lato, della tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi fra i principi fondamentali del nostro ordinamento (con l'articolo 9) e, dall'altro, di un vincolo alla libera iniziativa economica privata, che deve essere svolta in modo da non recare danno alla salute e all'ambiente, con gli interventi effettuati sull'articolo 41.

Quando principi di questo tenore vengono inseriti in Costituzione, poi, si ha il dovere di rispettarli, cosa che questo decreto non fa e ciò avviene, segnatamente, con l'articolo 4, con cui si riesce a violare contemporaneamente entrambi i requisiti che ho richiamato, quello di necessità e urgenza e quello di tutela dell'ambiente.

Sotto il profilo della tutela ambientale, la norma cancella sostanzialmente le norme di tutela ambientale attualmente esistenti nel nostro ordinamento, decidendo che si rilascino nuove concessioni per l'estrazione di idrocarburi comprese nella fascia tra le 12 e le 9 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette e nell'Alto Adriatico. Le nuove concessioni potranno operare nelle aree interessate dai cosiddetti vincoli aggiuntivi di esclusione previsti dal Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (il cosiddetto PiTESAI).

Si tratta di vincoli fissati da regioni, comuni e province che non hanno o non sono stati formalizzati in norme di rango primario o accordi internazionali, ma sono, comunque, vincoli che sono stati messi per ragioni ambientali, ad esempio, per problemi di subsidenza nell'Adriatico, che pure sono problemi riconosciuti anche nel testo del decreto, anche se pensa di risolverli con una certa celerità. Infatti, il fatto di non considerare questi vincoli ha visto pronunce bipartisan contrarie a questa norma, anche da parte di forze della maggioranza e, in particolare, dal presidente della regione veneta. Il Piano delle aree idonee (PiTESAI) si fondava su un'analisi con dati scientifici, ma cosa è cambiato da allora per calpestare le risultanze di quegli studi che sono stati fatti?

E qui ci porta all'altro problema, cioè al fatto che questa norma non solo viola il principio della tutela ambientale previsto in Costituzione, ma è anche da bocciare sotto il profilo della necessità e dell'urgenza. Si tratta, infatti - come è stato ricordato -, del rilancio di attività di estrazione che hanno la possibilità di recuperare circa 15 miliardi di metri cubi di gas in 10 anni, che significa, a regime, fra 10 anni, circa il 2 per cento del fabbisogno nazionale. Non c'è, quindi, una vera e propria urgenza, è il contrario, invece: bisognava non bruciare le tappe.

Si interviene sull'articolo 16 del decreto-legge n. 17 del 2002, in cui era stata seguita una via molto diversa, nel senso che si provava, anche in quel caso, a sfruttare meglio le concessioni, ma le concessioni già esistenti e tutte situate, in tutto o in parte, in aree compatibili con il PiTESAI. Il Governo, quindi, prima di intervenire con urgenza - qui va chiamata con il suo nome: non è urgenza, ma fretta - su questo tema, doveva e deve capire e spiegare perché sia stato così difficile rendere operativa quella norma rispettosa degli ambienti e quali effetti abbia prodotto fino ad ora. Manca, quindi, tutto ciò che sarebbe stato necessario per sostenere, eventualmente, una proposta di ampliamento su quella via.

Ci sono problemi seri di convenienza economica di queste attività? Anche su questo bisognerebbe interrogarsi. Vale davvero la pena estenderle, violando così pesantemente la tutela ambientale prevista dalla Costituzione?

Su questi temi bisogna agire, quindi, con molta più ponderazione, portare un'evidenza scientifica ed empirica che totalmente manca e, mai e poi mai, agire con la fretta propria di un decreto deciso in poche notti.

Per questo motivo, il gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista voterà a favore delle pregiudiziali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pittalis. Ne ha facoltà.

PIETRO PITTALIS (FI-PPE). Signor Presidente, colleghe e colleghi, come è noto, la questione pregiudiziale è uno strumento nella disponibilità delle opposizioni, soprattutto, per sindacare la carenza dei presupposti di necessità ed urgenza e non, come nel caso delle pregiudiziali in esame, per una valutazione nel merito del provvedimento. Per me sarebbe semplice chiudere qui e contestare non solo l'infondatezza delle questioni, ma quella che dovrebbe essere, a mio avviso, una valutazione della stessa Presidenza di questa Camera sull'ammissibilità, perché non si può abusare di uno strumento, come si sta cercando di fare, solo per rallentare l'iter legislativo di un provvedimento urgente e necessario che imprese e famiglie stanno attendendo. Infatti, i signori che hanno presentato le questioni pregiudiziali, evidentemente, dimenticano o fanno finta di ignorare che questo decreto-legge stanzia 9 miliardi di euro in aiuti a favore di famiglie e imprese per evitare il rincaro delle bollette del gas e della luce…

PRESIDENTE. Per cortesia, colleghi, abbassate la voce, uscite. Per cortesia, ascoltiamo il collega.

PIETRO PITTALIS (FI-PPE). … e per contrastare il rincaro dei costi energetici.

È quello che consente a migliaia di imprese, soprattutto a quelle che continuano a produrre di evitare che si crei nuova disoccupazione. Buona parte degli articoli di questo decreto-legge riguarda proprio la possibilità di ottenere aiuti fiscali per contrastare il costo dell'energia e, questo, dopo il periodo che noi abbiamo vissuto, dopo gli effetti devastanti della pandemia e, oggi, a seguito della crisi energetica scaturita dallo scoppio del conflitto russo-ucraino. Per questo motivo, noi sosteniamo il presente decreto, perché si propone di dare risposte a queste esigenze. La proroga a fine anno del contributo straordinario sotto forma di credito d'imposta a favore delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e di gas, la possibilità per le imprese di rateizzare, per esempio, in 36 mesi le bollette energetiche, le iniziative per incrementare la produzione di gas nazionale o, in generale, la possibilità di intervenire in modo più efficace sull'autoproduzione e il credito d'imposta per le imprese energivore e gasivore sono alcune delle misure in esso contenute.

Colleghe e colleghi, nonostante nelle pregiudiziali in esame si dica il contrario, siamo in una situazione di necessità e urgenza e dobbiamo con celerità approvare questo provvedimento e far entrare il prima possibile in vigore le molte misure ivi previste; non comprendiamo le ragioni di questa stantia, ormai, liturgia, cui assistiamo. Vorrei ricordare ai colleghi dell'opposizione che hanno presentato le questioni pregiudiziali, che queste sono strutturate come incidenti nel corso del procedimento legislativo e che, se approvate, dovrebbero determinare la chiusura dell'iter stesso. È questo che volete, signori del MoVimento 5 Stelle e signori di Alleanza Verdi e Sinistra, impedire la conversione di questo decreto e così rovinare quelle imprese che, grazie agli aiuti, hanno potuto continuare a svolgere la loro attività, oppure, volete impedirne la conversione per far pagare ai nostri cittadini bollette ancora più salate (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE)? Gli italiani hanno le idee chiare, hanno scelto noi, hanno scelto il centrodestra, proprio per impedirvi di farlo e noi di Forza Italia lo faremo votando contro queste pregiudiziali, così confermando l'impegno che abbiamo assunto con i nostri i cittadini. Questa è la ragione per la quale voteremo contro entrambe le pregiudiziali (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gianluca Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Signor Presidente, io ho molto rispetto per la Camera e per il lavoro che facciamo quotidianamente e penso che anche gli altri colleghi dovrebbero manifestare lo stesso rispetto, anche per uno strumento, quello delle pregiudiziali, che nelle ultime settimane abbiamo visto più e più volte abusato …

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole. Per favore, chi non è interessato può uscire, sentiamo il collega.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Noi ci troviamo davanti a un decreto che parla di perforazioni e di nuovo gas da estrarre. Il problema energetico italiano, che si presenta nelle case e nelle imprese di tutti gli italiani, è quotidiano e cogente. Oggi ci troviamo in quest'Aula a dover discutere del fatto che le opposizioni scrivano in una pregiudiziale che questo decreto non abbia il carattere di urgenza e si domandino dove sia l'urgenza. Mi chiedo: chi ha scritto queste pregiudiziali dove vive? L'antipolitica, purtroppo, si nutre anche di questo.

Quante volte avete sentito dire: ma provate un po' di vita reale? Più gente dovrebbe ascoltare quello che succede in quest'Aula, dove c'è, oggi, un'opposizione, non era così fino a due mesi fa, che cerca soltanto di ostacolare, portando avanti delle pregiudiziali sostenendo che in Italia non ci sia alcun problema di tipo energetico e che il costo del gas non sia un problema (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ma di cosa stiamo parlando? Questa è una pregiudiziale di costituzionalità e noi stiamo portando avanti un decreto che aiuta le famiglie.

Si sostiene che la Costituzione impedirebbe di aiutare le famiglie e di operare sulla nuova estrazione di gas? Addirittura, si paragona l'estrazione di gas, che vogliamo autorizzare nei nostri mari, con quella di petrolio nel mar Artico operata dalla Norvegia finita davanti alla Corte europea. Mi sembra assolutamente delirante, anche soltanto pensare di paragonare l'estrazione del gas a quella del petrolio, così come andare contro l'estrazione di gas metano dicendo che il futuro è la decarbonizzazione. Certo, non dimentichiamo, però, che il gas metano, ancora oggi, è una delle fonti energetiche più pulite che esistano. Un vecchio spot, tuttora attuale, recitava: il metano ti dà una mano a creare un mondo migliore. Questo proprio perché il gas metano è una delle soluzioni ancora oggi migliori in termini di diminuzione dei gas serra e dell'inquinamento.

Oggi, ci troviamo un'opposizione che cerca di bloccare i provvedimenti, abusando purtroppo dello strumento rappresentato dalla pregiudiziale. Dico purtroppo perché più le opposizioni abusano di uno strumento, più un domani questo strumento sarà depotenziato, perché quando si abusa di qualcosa, poi, quando ce n'è veramente necessità, quello strumento sarà ormai superato e verrà considerato soltanto un pretesto.

Vedo che tra i banchi dell'opposizione pensano di fare altro, pensano magari che il gas metano sia il nemico numero uno da combattere e che la questione energetica oggi non sia un problema. Tuttavia, voglio fare un appello a chi ci ascolta fuori da quest'Aula: dite a chi avete eletto, voi che avete votato questa opposizione, che magari abusare di alcuni strumenti e pensare che l'elettricità e il gas oggi non siano un'emergenza nazionale non è il modo corretto di aiutare questo Paese a superare questa emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulle questioni pregiudiziali.

Passiamo, quindi, al voto.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulle questioni pregiudiziali Ilaria Fontana ed altri n. 1 e Zanella ed altri n. 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

(Esame dell'articolo unico - A.C. 730​)

PRESIDENTE. Essendo state respinte le questioni pregiudiziali, passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

(Posizione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 730​)

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, senatore Luca Ciriani. Ne ha facoltà.

LUCA CIRIANI, Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Presidente e colleghi deputati, a nome del Governo, autorizzato dal Consiglio dei Ministri, intendo porre la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 730: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica”, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.

PRESIDENTE. A seguito della posizione della questione di fiducia, la Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata alle ore 12,15 presso la Biblioteca del Presidente, al fine di stabilire il prosieguo dell'esame del provvedimento.

Sospendo la seduta.

La seduta, sospesa alle 12, è ripresa alle 13.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunico che, secondo quanto convenuto nell'odierna riunione della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, a seguito della posizione della questione di fiducia sull'articolo unico del disegno di legge n. 730 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica (approvato dal Senato – scadenza: 17 gennaio 2023), nel testo approvato dalla Commissione, identico a quello approvato dal Senato, le dichiarazioni di voto avranno luogo domani 11 gennaio a partire dalle ore 10,30.

La seduta sarà quindi sospesa e la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle ore 13,30.

Resta confermato lo svolgimento del question time mercoledì 11 gennaio, alle ore 15.

Dopo il question time si passerà all'esame degli ordini del giorno, a partire dal parere del Governo, con eventuale prosecuzione notturna.

Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato alle ore 17 di oggi.

Le dichiarazioni di voto finale avranno luogo giovedì 12 gennaio alle ore 10,30 con ripresa televisiva diretta degli interventi dei rappresentanti dei Gruppi e delle componenti politiche del Gruppo misto e la votazione finale avrà luogo alle ore 12.

Seguirà la votazione per l'elezione dei componenti della delegazione parlamentare presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e quindi l'esame e la votazione delle questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge n. 750 - Conversione in legge del decreto-legge 2 gennaio 2023, n. 1, recante disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori (da inviare al Senato – scadenza: 3 marzo 2023).

Procedo ora al sorteggio del nominativo dal quale avrà inizio la chiama.

(Segue il sorteggio)

La chiama avrà inizio dalla deputata Quartapelle Procopio.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Andrea Rossi. Ne ha facoltà.

ANDREA ROSSI (PD-IDP). Grazie, Presidente. Ho chiesto di intervenire in questo momento perché ritengo opportuno che anche in quest'Aula si rappresenti un sentimento condiviso e collettivo nel rendere omaggio a Gianluca Vialli, scomparso il 6 gennaio dopo una lunga e dolorosa malattia. Un campione vero, un uomo negli ultimi giorni meritatamente celebrato in tutto il Paese e non solo dal mondo del calcio, negli stadi e dai giornalisti di settore, ma anche da tanti rappresentanti delle istituzioni e da semplici cittadini.

È stata una personalità trasversale capace di unire la fama con atteggiamenti sobri, riuscendo, in campo e fuori, a unire e ad avvicinare diversi interessi e culture, grazie alla sua generosità, poi dimostrata anche dal 2004 con la Fondazione, sua e di Massimo Mauro, per raccogliere fondi per la ricerca sulla SLA, oppure al coraggio con cui ha affrontato quello che lui chiamava “ospite indesiderato”. Quindi, un grande cuore.

Però, da tifoso, prima di tutto, vorrei personalmente ricordare Gianluca Vialli come un grandissimo calciatore, un capitano, un indomito condottiero. Per chi ha avuto la fortuna di godere delle sue gesta sportive, i ricordi sul campo rimarranno a memoria di un'intera generazione. Basti pensare a quell'elegante rovesciata, una delle tante, contro la Cremonese, a uno scudetto quasi impossibile con la Sampdoria, ad uno spirito indomito, appunto, nel voler recuperare in svantaggio quella Coppa dei Campioni tanto ambita, alzata al cielo di Roma nel 1996. Appunto, uno spirito indomito, dicevo, e il primo interprete, da un punto di vista tattico, di quello che è un centravanti sempre a disposizione della squadra, versatile e a tutto campo, rappresentando, di conseguenza, anche un'innovazione tattica rispetto al passato. Ha sempre guidato le proprie squadre da capitano caricandosi sulle spalle la squadra da vero leader carismatico, non da ultimo al Chelsea, addirittura facendo anche il capitano e l'allenatore direttamente in campo.

Allora, senza scomodare la politica o la filosofia, mi sia consentito ricordare alcuni avvenimenti sportivi, che riguardano Gianluca Vialli, che possono essere oggi utili insegnamenti per tanti di noi, appunto, nel modo di vivere, di pensare e di interpretare la vita con passione e tenacia. Ne vorrei ricordare soprattutto tre, se mi è consentito in conclusione. Il primo, lo scudetto del 1990-1991 con la Sampdoria: paradossalmente, esisteva anche nello sport, in quegli anni, un possibile ascensore sociale, che ci ricorda il Cagliari nel 1970, la Lazio nel 1974, il Verona nel 1985, club che noi oggi definiremmo minori, che però, attraverso l'impegno, la fatica e la coesione della squadra, sono riusciti ad arrivare a risultati, senza precludersi nulla. Era la Sampdoria di Gianluca Vialli, di mister Mancini, di Roberto Mancini, scusate. Una bellissima esperienza, anche raccontata in tanti documentari, film e libri.

La seconda è un'immagine che, dal mio punto di vista, ci accompagnerà, e rimarrà la più iconica, quella veramente immortale: l'abbraccio di Gianluca Vialli e Roberto Mancini dopo la vittoria dell'Italia agli Europei del 2021. In quell'abbraccio, in quelle lacrime, non c'è solo una vittoria, c'è qualcosa di più: gioia, paura, dolore e gratitudine per entrambi. E qui c'è anche la bellezza dello sport, che non è esclusivamente competizione, ma è anche un collante che può creare legami indissolubili e amicizie fraterne.

E infine - e chiudo, veramente - nella parabola di Gianluca Vialli, della sua vita, che gli ha donato fama e successo, c'è anche, onestamente, quel sentimento profondo di come ha gestito la dimensione familiare, nel suo intimo, che ha sempre protetto, dimostrandolo, secondo me, in una recente intervista, in quell'affermazione, quando ha detto: la più grande speranza era di potere accompagnare le mie figlie all'altare e di non dare un dispiacere ai miei genitori. Ecco, questa è la dimensione del valore della famiglia che alcune volte non sempre ritroviamo in un mondo troppo spesso fluido.

Quindi, oggi, in quest'Aula, voglio portare, a nome mio e del Partito Democratico, alla famiglia, alla Federazione Italiana Gioco Calcio e quindi al presidente Gravina le nostre più sentite condoglianze, ricordando, come dicevo prima, un grandissimo campione, che non sarà mai dimenticato. Lui diceva che l'importante non è vincere, ma pensare in modo vincente. La vita è fatta per il 10 per cento da quello che ti succede e dal restante 90 per cento da come la affrontiamo. Io vorrei che questo fosse per noi anche un insegnamento (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gaetano Amato. Ne ha facoltà.

GAETANO AMATO (M5S). Grazie, Presidente. Sullo stesso argomento. “Ho meno tempo per essere da esempio, adesso che so che non morirò di vecchiaia. In questo senso cerco di essere un esempio positivo, insegnando ai miei figli che la felicità dipende dalla prospettiva con cui guardi la vita. Ridere spesso, aiutare gli altri: questo è il segreto della felicità”. Sono le parole dette in una delle ultime interviste.

Le squadre di calcio in cui ha militato: Cremonese, Bologna, Sampdoria; dovrei dire Juve, Chelsea, ma mi fermo alla Sampdoria, perché, sotto la guida di Boškov, è in quella squadra che hanno compiuto un miracolo, una squadra di ragazzi che è riuscita ad imporsi al Milan degli olandesi e al Napoli di Maradona. Questo grazie ai gol, appunto, di Gianluca Vialli e di Roberto Mancini. 11 luglio 2021, finale del campionato europeo in Inghilterra: Gigio Donnarumma para il rigore di Saka, è il rigore decisivo. In quello stesso stadio, i due gemelli avevano pianto per aver perduto la Champions, la finale di Champions. In quello stesso stadio, in occasione di quella vittoria, piansero e si abbracciarono (Applausi).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 11 gennaio 2023 - Ore 10,30:

1. Seguito della discussione del disegno di legge (per le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia):

S. 345 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica (Approvato dal Senato). (C. 730​)

Relatore: TREMAGLIA.

(ore 13,30)

2. Seguito della discussione del disegno di legge (per l'appello nominale):

S. 345 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica (Approvato dal Senato). (C. 730​)

Relatore: TREMAGLIA.

(ore 15)

3. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

(ore 16)

4. Seguito della discussione del disegno di legge:

S. 345 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica (Approvato dal Senato). (C. 730​)

Relatore: TREMAGLIA.

La seduta termina alle 13,10.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 i deputati Gruppioni e Pella hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 1 la deputata Cherchi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 1)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale DDL 730 - QUEST. PREG. 1 E 2 279 279 0 140 102 177 46 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.