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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Mercoledì 7 febbraio 2024

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli nella seduta
del 7 febbraio 2024.

  Albano, Amendola, Ascani, Bagnai, Baldino, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Caiata, Calderone, Cappellacci, Carfagna, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cecchetti, Cesa, Cirielli, Colosimo, Comba, Enrico Costa, Sergio Costa, Del Barba, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Giuliano, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Letta, Lollobrigida, Loperfido, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Mollicone, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Osnato, Nazario Pagano, Patriarca, Pellegrini, Pichetto Fratin, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Serracchiani, Francesco Silvestri, Simiani, Siracusano, Sportiello, Sudano, Tabacci, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zanella, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

(Alla ripresa pomeridiana della seduta).

  Albano, Amendola, Ascani, Bagnai, Baldino, Barbagallo, Barelli, Battistoni, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Caiata, Calderone, Cappellacci, Carfagna, Carloni, Casasco, Cavandoli, Cecchetti, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Comba, Enrico Costa, Sergio Costa, Del Barba, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Faraone, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Giuliano, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Letta, Lollobrigida, Loperfido, Lucaselli, Lupi, Magi, Mangialavori, Maschio, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Mulè, Nordio, Osnato, Nazario Pagano, Pellegrini, Pichetto Fratin, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Rosato, Angelo Rossi, Rotelli, Scerra, Schullian, Semenzato, Serracchiani, Francesco Silvestri, Simiani, Siracusano, Sportiello, Sudano, Tabacci, Tajani, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Vinci, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 6 febbraio 2024 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   DEBORAH BERGAMINI: «Disposizioni per favorire la diffusione della musica classica tra i giovani e istituzione del progetto “Opera classica Giovanbattista Cutolo”» (1689);

   CIOCCHETTI ed altri: «Modifica del comma 255 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, e altre disposizioni nonché delega al Governo per il riconoscimento e la tutela della figura del caregiver familiare» (1690).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge FABRIZIO ROSSI ed altri: «Modifica alla legge 4 dicembre 2017, n. 181, concernente l'esecuzione dell'inno nazionale all'inizio delle sedute dei consigli regionali, provinciali, metropolitani e comunali» (1314) è stata successivamente sottoscritta dal deputato Tremaglia.

  La proposta di legge GIORGIANNI ed altri: «Modifiche agli articoli 240, 640 e 640-quater del codice penale in materia di truffa nelle vendite per via telematica» (1443) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Di Maggio.

Trasmissione dal Senato.

  In data 6 febbraio 2024 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge:

   S. 924. – «Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale» (approvato dal Senato) (1691).

  Sarà stampato e distribuito.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   VIII Commissione (Ambiente):

  BONELLI ed altri: «Istituzione del Parco nazionale dello Stretto e della Costa Viola» (1454) Parere delle Commissioni I, V, IX (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), X, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;

  SERGIO COSTA e ILARIA FONTANA: «Disposizioni per l'individuazione e la mappatura delle principali fonti di approvvigionamento di acqua potabile e la delimitazione dei bacini idrografici che le alimentano nonché delega al Governo per la tutela di essi quali “santuari dell'acqua potabile”» (1462) Parere delle Commissioni I, V, VII, XI, XII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   XII Commissione (Affari sociali):

  PANIZZUT ed altri: «Disposizioni e delega al Governo per la disciplina della figura del caregiver familiare e per la promozione e il sostegno dell'attività di assistenza e di cura da esso svolta» (114) Parere delle Commissioni I, II, V, VI, VII, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;

  SPORTIELLO: «Introduzione sperimentale del metodo del budget di salute per la realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati» (556) Parere delle Commissioni I, II, V, VII, VIII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;

  SPORTIELLO: «Disposizioni per la diagnosi e la cura dell'endometriosi nonché in favore delle donne affette da tale malattia» (559) Parere delle Commissioni I, II, V, VII, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;

  SPORTIELLO: «Disposizioni in materia di procreazione medicalmente assistita e di prevenzione, diagnosi e cura dell'infertilità femminile e maschile» (560) Parere delle Commissioni I, II, V, VII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;

  MALAVASI ed altri: «Istituzione della figura professionale dell'ostetrica di famiglia e di comunità» (1467) Parere delle Commissioni I, V, VII, XI, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

   Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali):

  SERRACCHIANI: «Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita» (1559) Parere delle Commissioni I, V e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Annunzio di sentenze
della Corte costituzionale.

  La Corte costituzionale ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 30, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, copia delle seguenti sentenze che, ai sensi dell'articolo 108, comma 1, del Regolamento, sono inviate alle sottoindicate Commissioni competenti per materia, nonché alla I Commissione (Affari costituzionali):

  in data 23 gennaio 2024 Sentenza n. 8 del 5 dicembre 2023-23 gennaio 2024 (Doc. VII, n. 261),

   con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 8, comma 3, della legge della Regione Puglia 3 aprile 1995, n. 14 (Modalità di attuazione della legge 15 gennaio 1992, n. 21 «Legge-quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea»), nella parte in cui prevede che la dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà che deve essere allegata alla domanda di ammissione all'esame d'idoneità all'esercizio dei servizi di taxi e di noleggio con conducente attesti «l'assenza di carichi pendenti»;

    dichiara inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 8, comma 3, della legge della Regione Puglia n. 14 del 1995, sollevata, in riferimento all'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, dal Consiglio di Stato, sezione quinta:

   alla IX Commissione (Trasporti);

  in data 26 gennaio 2024 Sentenza n. 9 del 6 dicembre 2023-26 gennaio 2024 (Doc. VII, n. 262),

   con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 158 (Norme di attuazione dello statuto speciale della Regione siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli), nel testo vigente prima delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 18 gennaio 2021, n. 8 (Modifiche all'articolo 7 del decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 158, recante norme di attuazione dello Statuto della Regione siciliana in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, dei conti giudiziali e dei controlli);

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 4, comma 2, della legge della Regione siciliana 28 dicembre 2019, n. 30 (Assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2019 e per il triennio 2019/2021);

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 110, commi 3, 6 e 9, della legge della Regione siciliana 15 aprile 2021, n. 9 (Disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2021. Legge di stabilità regionale):

   alla V Commissione (Bilancio e Tesoro);

  in data 26 gennaio 2024 Sentenza n. 10 del 6 dicembre 2023-26 gennaio 2024 (Doc. VII, n. 263),

   con la quale:

    dichiara l'illegittimità costituzionale dell'articolo 18 della legge 26 luglio 1975, n. 354 (Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà), nella parte in cui non prevede che la persona detenuta possa essere ammessa, nei termini di cui in motivazione, a svolgere i colloqui con il coniuge, la parte dell'unione civile o la persona con lei stabilmente convivente, senza il controllo a vista del personale di custodia, quando, tenuto conto del comportamento della persona detenuta in carcere, non ostino ragioni di sicurezza o esigenze di mantenimento dell'ordine e della disciplina, né, riguardo all'imputato, ragioni giudiziarie:

   alla II Commissione (Giustizia).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 6 febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Istituto della Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa, per l'esercizio 2022, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 181).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VII Commissione (Cultura).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 6 febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del Centro italiano di ricerche aerospaziali (CIRA), per l'esercizio 2021, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 182).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dal Ministero della giustizia.

  Il Ministero della giustizia, con lettera del 29 gennaio 2024, ha trasmesso la nota relativa all'attuazione data all'ordine del giorno ASCARI ed altri n. 9/640-A/2, accolto dal Governo ed approvato dall'Assemblea nella seduta del 24 gennaio 2023, sull'impegno ad astenersi dall'intraprendere iniziative di carattere anche normativo volte ad eliminare o limitare il sistema di tutele garantito dalla legge n. 194 del 1978.

  La suddetta nota è a disposizione degli onorevoli deputati presso il Servizio per il Controllo parlamentare ed è trasmessa alla II Commissione (Giustizia) competente per materia.

Trasmissione dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

  Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con lettera in data 5 febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 19 della legge 30 marzo 2001, n. 152, la relazione sulla costituzione e sul riconoscimento degli istituti di patronato e di assistenza sociale, nonché sulle strutture, sulle attività e sull'andamento economico degli istituti stessi, riferita all'anno 2022 (Doc. CXCIII, n. 2).

  Questa relazione è trasmessa alla XI Commissione (Lavoro).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 7 febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione, predisposta dal Ministero dell'economia e delle finanze, in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i regolamenti (UE) n. 1092/2010, (UE) n. 1093/2010, (UE) n. 1094/2010, (UE) n. 1095/2010 e (UE) 2021/523 per quanto riguarda taluni obblighi di comunicazione nei settori dei servizi finanziari e del sostegno agli investimenti (COM(2023) 593 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti.

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti
di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 6 febbraio 2024, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a misure temporanee di liberalizzazione degli scambi che integrano le concessioni commerciali applicabili ai prodotti della Repubblica di Moldova a norma dell'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Moldova, dall'altra (COM(2024) 51 final), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite III (Affari esteri) e X (Attività produttive);

   Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'equivalenza delle ispezioni in campo delle colture di sementi effettuate in paesi terzi e all'equivalenza delle sementi prodotte in paesi terzi (codificazione) (COM(2024) 53 final), corredata dai relativi allegati (COM(2024) 53 final – Annexes 1 to 4), che è assegnata in sede primaria alla XIII Commissione (Agricoltura);

   Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Relazione 2017-2022 sulla situazione finanziaria del regime di assicurazione contro la disoccupazione a favore degli ex agenti temporanei o contrattuali e degli assistenti parlamentari che si trovino senza impiego dopo la cessazione dal servizio presso un'istituzione dell'Unione europea (COM(2024) 54 final), che è assegnata in sede primaria alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);

   Decisione della Commissione del 5.2.2024 relativa al riporto non automatico di stanziamenti dal 2023 al 2024 (C(2024) 780 final), corredata dai relativi allegati (C(2024) 780 final – Annexes 1 to 3), che è assegnata in sede primaria alla V Commissione (Bilancio).

  La Corte dei conti europea, in data 6 febbraio 2024, ha comunicato la pubblicazione dell'analisi n. 01/2024 – Azioni dell'Unione europea a sostegno dei tirocini destinati ai giovani, che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni riunite VII (Cultura) e XI (Lavoro), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 6 febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:

   Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Infrastrutture di rete: il collegamento mancante – Piano d'azione dell'Unione europea per le infrastrutture di rete (COM(2023) 757 final);

   Libro bianco sulle opzioni per rafforzare il sostegno alle attività di ricerca e sviluppo che riguardano tecnologie potenzialmente a duplice uso (COM(2024) 27 final);

   Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla sottoscrizione, da parte dell'Unione europea, di ulteriori azioni di capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e che modifica l'Accordo che istituisce la BERS per quanto riguarda l'estensione, limitata e incrementale, della portata geografica delle operazioni della BERS all'Africa subsahariana e all'Iraq e l'eliminazione della limitazione statutaria relativa al capitale applicabile alle operazioni ordinarie (COM(2024) 42 final);

   Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a misure temporanee di liberalizzazione degli scambi che integrano le concessioni commerciali applicabili ai prodotti ucraini a norma dell'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e l'Ucraina, dall'altra (COM(2024) 50 final).

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

  Il Ministero dell'interno, con lettera in data 6 febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il decreto del Presidente della Repubblica di scioglimento del consiglio comunale di Rocca Priora (Roma).

  Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Trasmissione dalla Regione
Emilia-Romagna.

  Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, in qualità di commissario delegato titolare di contabilità speciale, con lettere pervenute in data 1° febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 27, comma 4, del codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, i rendiconti, per l'anno 2023, relativi:

   alla contabilità speciale n. 5757, concernente le attività connesse agli eventi meteorologici che hanno colpito la Regione Emilia-Romagna nel periodo compreso tra il 31 ottobre e il 12 novembre 2012, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 marzo 2013;

   alla contabilità speciale n. 6080, concernente le attività connesse agli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei territori delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena nei giorni dall'8 al 15 dicembre 2017, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 503 del 2018;

   alla contabilità speciale n. 6084, concernente le attività connesse agli eccezionali eventi metereologici verificatisi nel territorio delle province di Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena nei mesi di giugno, luglio e agosto 2017, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 511 del 2018 e n. 610 del 2019;

   alla contabilità speciale n. 6097, concernente le attività connesse alle ripetute e persistenti avversità atmosferiche verificatesi in varie aree della Regione Emilia-Romagna nel periodo dal 2 febbraio al 19 marzo 2018, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 533 del 2018 e n. 760 del 2021;

   alla contabilità speciale n. 6110, concernente le attività connesse agli eccezionali eventi metereologici verificatisi nella Regione Emilia-Romagna a partire dal mese di ottobre 2018, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 558 del 2018 e n. 840 del 2022;

   alla contabilità speciale n. 6159, concernente le attività connesse agli eventi metereologici di eccezionale intensità verificatisi nel territorio delle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia il giorno 22 giugno 2019, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 605 del 2019 e n. 797 del 2021;

   alla contabilità speciale n. 6177, concernente le attività connesse agli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito il territorio della Regione Emilia-Romagna nel mese di novembre 2019, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 622 del 2019 e n. 822 del 2022;

   alla contabilità speciale n. 6256, concernente le attività connesse agli eventi meteorologici verificatisi nelle province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia nel periodo compreso tra il 1° e il 10 dicembre 2020, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 732 del 2020 e n. 967 del 2023;

   alla contabilità speciale n. 6368, concernente le attività connesse agli interventi urgenti di protezione civile finalizzati a contrastare la situazione di deficit idrico in atto per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio della Regione Emilia-Romagna, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 906 del 2022;

   alla contabilità speciale n. 6385, concernente le attività connesse agli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel territorio delle province di Ferrara, Modena e Parma nei giorni dal 17 al 19 agosto 2022, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 940 del 2022;

   alla contabilità speciale n. 6396, concernente le attività connesse agli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel territorio dei comuni di Comacchio, Goro, Codigoro, Cesenatico, Gatteo, Savignano sul Rubicone e Ravenna nei giorni dal 22 novembre al 5 dicembre 2022, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 966 del 2023;

   alla contabilità speciale n. 6402, concernente le attività connesse alle avverse condizioni meteorologiche che hanno colpito il territorio delle province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena a partire dal giorno 1° maggio 2023, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 992 del 2023;

   alla contabilità speciale n. 6419, concernente le attività connesse agli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel territorio delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena nei giorni dal 22 al 27 luglio 2023, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 1022 del 2023;

   alla contabilità speciale n. 6431, concernente le attività connesse agli eventi sismici verificatisi nel territorio dei comuni di Brisighella, Castrocaro Terme, Terra del Sole, Modigliana, Predappio, Rocca San Casciano e Tredozio il giorno 18 settembre 2023, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 1042 del 2023.

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

  Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, in qualità di commissario delegato titolare di contabilità speciale, con lettera pervenuta in data 1° febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 27, comma 4, del codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, il rendiconto, per l'anno 2023, relativo alla contabilità speciale n. 6185, concernente primi interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, di cui alle ordinanze del capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 2020 e n. 639 del 2020.

  Questo documento è trasmesso alla V Commissione (Bilancio) e alla XII Commissione (Affari sociali).

  Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, in qualità di commissario delegato titolare di contabilità speciale, con lettera pervenuta in data 1° febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 27, comma 4, del codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, il rendiconto, per l'anno 2023, relativo alla contabilità speciale n. 6348, concernente disposizioni urgenti di protezione civile per assicurare, sul territorio nazionale, l'accoglienza, il soccorso e l'assistenza alla popolazione in conseguenza degli accadimenti in atto nel territorio dell'Ucraina, di cui all'ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 872 del 2022.

  Questo documento è trasmesso alla I Commissione (Affari costituzionali) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Garante del contribuente per la provincia autonoma di Bolzano.

  Il Garante del contribuente per la provincia autonoma di Bolzano, con lettera in data 6 febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale nella provincia di Bolzano, riferita all'anno 2023.

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Trasmissione dal Garante del
contribuente per il Piemonte.

  Il Garante del contribuente per il Piemonte, con lettera in data 7 febbraio 2024, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 13, comma 13-bis, della legge 27 luglio 2000, n. 212, la relazione sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale in Piemonte, riferita all'anno 2023.

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B  al resoconto della seduta odierna.

ERRATA CORRIGE

  Nell'Allegato A ai resoconti della seduta del 13 ottobre 2022, a pagina 29, seconda colonna, seconda riga, deve leggersi: «delega al Governo» e non: «deleghe al Governo», come stampato.

PROPOSTA DI LEGGE: S. 17 – D'INIZIATIVA DEI SENATORI: BERGESIO ED ALTRI: DISPOSIZIONI PER IL RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DELL'AGRICOLTORE CUSTODE DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO E PER L'ISTITUZIONE DELLA GIORNATA NAZIONALE DELL'AGRICOLTURA (APPROVATA DAL SENATO) (A.C. 1304) E ABBINATA PROPOSTA DI LEGGE: CARETTA ED ALTRI (A.C. 1123)

A.C. 1304 – Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

NULLA OSTA

sugli emendamenti contenuti nel fascicolo.

A.C. 1304 – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE
SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO
E SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

Sul testo del provvedimento in oggetto:

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione:

  All'articolo 10, comma 1, secondo periodo, sostituire le parole: dall'anno 2023 con le seguenti: dall'anno 2024.

  Conseguentemente:

   all'articolo 10, comma 2, sostituire le parole: dall'anno 2023 con le seguenti: dall'anno 2024;

   all'articolo 11, sostituire il comma 1, con il seguente:

  1. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 10, pari a 20.000 euro annui a decorrere dall'anno 2024, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

sugli articoli aggiuntivi 3.01000, 5.01000 e 5.01001, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

sulle restanti proposte emendative.

A.C. 1304 – Articolo 1

ARTICOLO 1 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 1.
(Finalità)

  1. Lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano tutelano e sostengono la salvaguardia dell'ambiente e dell'ecosistema, nel rispetto dei princìpi di cui all'articolo 9 della Costituzione, anche attraverso il riconoscimento della figura dell'agricoltore come custode dell'ambiente e del territorio, che concorre alla protezione del territorio stesso dagli effetti dell'abbandono delle attività agricole nonché dello svuotamento dei piccoli insediamenti urbani e dei centri rurali e dal rischio idrogeologico.

PROPOSTA EMENDATIVA

ART. 1.
(Finalità)

  Al comma 1, aggiungere, in fine, le parole: nonché alla salvaguardia e tutela dei paesaggi agrari tradizionali, di conservazione della biodiversità agraria.
1.1000. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Mari, Zaratti.

A.C. 1304 – Articolo 2

ARTICOLO 2 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 2.
(Agricoltore custode dell'ambiente
e del territorio)

  1. Fermo restando quanto previsto dalla legge 1° dicembre 2015, n. 194, sono agricoltori custodi dell'ambiente e del territorio gli imprenditori agricoli, singoli o associati, che esercitano l'attività agricola ai sensi dell'articolo 2135 del codice civile, nonché le società cooperative del settore agricolo e forestale, che si occupano di una o più delle seguenti attività:

   a) manutenzione del territorio attraverso attività di sistemazione, di salvaguardia del paesaggio agrario, montano e forestale e di pulizia del sottobosco, nonché cura e mantenimento dell'assetto idraulico e idrogeologico e difesa del suolo e della vegetazione da avversità atmosferiche e incendi boschivi;

   b) custodia della biodiversità rurale intesa come conservazione e valorizzazione delle varietà colturali locali;

   c) allevamento di razze animali e coltivazione di varietà vegetali locali;

   d) conservazione e tutela di formazioni vegetali e arboree monumentali;

   e) contrasto all'abbandono delle attività agricole, al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo;

   f) contrasto alla perdita di biodiversità attraverso la tutela dei prati polifiti, delle siepi, dei boschi, delle api e di altri insetti impollinatori e coltivazione di piante erbacee di varietà a comprovato potenziale nettarifero e pollinifero.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 2.
(Agricoltore custode dell'ambiente e del territorio)

  Al comma 1, lettera a) dopo le parole: e forestale aggiungere le seguenti: , di aree rurali ed impervie.
2.1000. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Mari, Zaratti.

  Al comma 1, lettera b), aggiungere in fine: e tradizionali.
2.1003. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Mari, Zaratti.

  Al comma 1, lettera c), sostituire le parole da: e coltivazione fino alla fine della lettera con le seguenti: secondo la strategia Farm to Fork dell'Unione europea e coltivazione di varietà vegetali locali e tradizionali.
2.1004. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Mari, Zaratti.

  Al comma 1, dopo la lettera f) aggiungere le seguenti:

   g) coltivazioni su gradoni o terrazze con pendenze superiori al 30 per cento situati in aree vocate alla coltivazione di prodotti agricoli nelle quali le particolari condizioni ambientali e climatiche conferiscono al prodotto caratteristiche uniche, in quanto strettamente connesse alle peculiarità del territorio d'origine;

   h) coltivazioni di colture antiche e tipiche, che fanno parte della cultura del luogo, in aree vocate alla coltivazione di prodotti agricoli nelle quali le particolari condizioni ambientali e climatiche conferiscono al prodotto caratteristiche uniche, in quanto strettamente connesse alle peculiarità del territorio d'origine.

  Conseguentemente, all'articolo 3, dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

  3. Il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto da adottare di concerto con il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, stabilisce i criteri per:

   a) individuare i territori nei quali sono situati le aree di cui all'articolo 2;

   b) definire le tipologie degli interventi eventualmente finanziabili attraverso contributi, compatibilmente con la programmazione finanziaria, nonché i potenziali beneficiari con l'indicazione di eventuali criteri di priorità, anche individuando prioritariamente quali tecniche sostenibili legate all'agricoltura tradizionale, di produzione integrata, secondo le linee guida nazionali sulla produzione integrata (LGNPI) o del sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI), o di produzione biologica devono essere impiegate nel rispetto degli elementi strutturali del paesaggio e con tecniche e materiali adeguati al mantenimento delle caratteristiche di tipicità e tradizione delle identità locali;

   c) individuare l'ordine di priorità che il Ministero o le regioni possono adottare nei provvedimenti attuativi di programmazione delle risorse finanziarie destinate a legislazione vigente al settore agricolo, nell'ambito del programma nazionale di sostegno adottato ai sensi del regolamento (CE) n. 555/2008 della Commissione, del 27 giugno 2008, e successive modificazioni.
2.1001. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Mari, Zaratti.

A.C. 1304 – Articolo 3

ARTICOLO 3 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 3.
(Promozione della figura dell'agricoltore
custode dell'ambiente e del territorio)

  1. Le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, le città metropolitane, le province, i comuni e le comunità montane e isolane, anche costituiti in unioni o associazioni di comuni, possono promuovere la diffusione della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio, anche attraverso progetti, accordi e protocolli d'intesa volti a valorizzarne il ruolo sociale e a realizzare opere finalizzate allo svolgimento delle attività di cui all'articolo 2, comma 1, nonché opere di protezione dei coltivi e degli allevamenti.
  2. Per la finalità di cui al comma 1, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere il riconoscimento di specifici criteri di premialità, inclusivi della riduzione dei tributi di rispettiva competenza, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, in favore degli agricoltori custodi dell'ambiente e del territorio iscritti nell'elenco ai sensi dell'articolo 5.

PROPOSTA EMENDATIVA

ART. 3.
(Promozione della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio)

  Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:

Art. 3-bis.
(Piano di settore per l'agricoltura custode dell'ambiente e del territorio)

  1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste approva, con proprio decreto, previo accordo raggiunto, ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nell'ambito della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, il piano di settore per l'agricoltura custode dell'ambiente e del territorio, in attuazione dei seguenti indirizzi:

   a) diffondere le buone pratiche colturali e l'innovazione tecnologica, anche nel campo dell'irrigazione;

   b) rafforzare le politiche di filiera e l'integrazione con il comparto della trasformazione;

   c) incrementare e incentivare l'organizzazione dei produttori;

   d) migliorare le procedure di tracciabilità del prodotto e i relativi controlli;

   e) implementare politiche per la qualità certificata del prodotto, anche con l'istituzione di specifici marchi territoriali;

   f) salvaguardare le aree localizzate in zone di particolare rischio idrogeologico;

   g) promuovere i consumi del prodotto fresco e trasformato, in particolare nelle istituzioni scolastiche;

   h) valorizzare i sottoprodotti, anche nella filiera agroenergetica;

   i) combattere efficacemente le fitopatologie, potenziando la ricerca e gli interventi di contrasto;

   l) promuovere la formazione di figure professionali adeguate per supportare l'aggiornamento degli imprenditori agricoli del settore;

   m) favorire forme di aggregazione tra produttori e proprietari di piccoli lotti.
3.01000. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Mari, Zaratti.

A.C. 1304 – Articolo 4

ARTICOLO 4 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 4.
(Contratti di collaborazione e convenzioni)

  1. Per la conclusione dei contratti di collaborazione di cui all'articolo 14 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, e per la stipula delle convenzioni di cui all'articolo 15 del medesimo decreto, le pubbliche amministrazioni valutano l'opportunità di accordare la preferenza agli agricoltori custodi dell'ambiente e del territorio, iscritti nell'apposito elenco in conformità a quanto disposto dall'articolo 5, in ragione del servizio che si intende affidare con i medesimi contratti.

A.C. 1304 – Articolo 5

ARTICOLO 5 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 5.
(Elenco degli agricoltori custodi
dell'ambiente e del territorio)

  1. Gli agricoltori custodi dell'ambiente e del territorio sono iscritti, su richiesta, in un apposito elenco da istituire presso i dipartimenti competenti in materia di agricoltura delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
  2. Le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti previsti dal presente articolo nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

PROPOSTE EMENDATIVE

ART. 5.
(Elenco degli agricoltori custodi dell'ambiente e del territorio)

  Dopo l'articolo 5, aggiungere il seguente:

Art. 5-bis.
(Esclusione dei redditi domenicali e agrari dei coltivatori diretti)

  1. A decorrere dal 1° gennaio 2024, i redditi domenicali e agrari degli agricoltori custodi dell'ambiente e del territorio non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola.
5.01001. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Mari, Zaratti.

  Dopo l'articolo 5, aggiungere il seguente:

Art. 5-bis.
(Esclusione dei redditi domenicali e agrari dei coltivatori diretti)

  1. A decorrere dal 1° gennaio 2024, i redditi domenicali e agrari degli agricoltori custodi dell'ambiente e del territorio, iscritti all'elenco di cui all'articolo 5, non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola.
5.01000. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Mari, Zaratti.

A.C. 1304 – Articolo 6

ARTICOLO 6 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 6.
(Istituzione della Giornata nazionale
dell'agricoltura)

  1. La Repubblica riconosce la seconda domenica di novembre come Giornata nazionale dell'agricoltura, di seguito denominata «Giornata nazionale», al fine di far conoscere il ruolo fondamentale dell'agricoltura, che nelle sue fasi di semina, cura, attesa e raccolto incarna l'essenza della vita e la cui pratica è fondamentale al soddisfacimento dei bisogni primari dell'uomo e al raggiungimento del benessere economico, ambientale e sociale del Paese.
  2. La Giornata nazionale non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.

PROPOSTA EMENDATIVA

ART. 6.
(Istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura)

  Al comma 1, dopo le parole: Giornata nazionale dell'agricoltura aggiungere la seguente: sostenibile.

  Conseguentemente:

   alla rubrica, dopo le parole: Giornata nazionale dell'agricoltura aggiungere la seguente: sostenibile;

   al Titolo, dopo le parole: Giornata nazionale dell'agricoltura aggiungere la seguente: sostenibile.
6.1000. Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Mari, Zaratti.

A.C. 1304 – Articolo 7

ARTICOLO 7 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 7.
(Iniziative per la celebrazione della
Giornata nazionale)

  1. Al fine di celebrare la Giornata nazionale, lo Stato, le regioni, le province, i comuni e gli enti gestori di parchi nazionali e di altre aree naturali protette possono promuovere, nell'ambito della loro autonomia e delle rispettive competenze, anche in coordinamento con le associazioni di categoria e gli enti del Terzo settore, iniziative specifiche e manifestazioni pubbliche finalizzate a far conoscere i valori e le esternalità positive dell'agricoltura sostenibile nonché a diffondere la conoscenza e la consapevolezza delle funzioni ecosistemiche dell'attività agricola in termini di tutela della risorsa idrica, di mantenimento degli equilibri idromorfologici, di tenuta idraulica del terreno e di regimazione delle acque.

A.C. 1304 – Articolo 8

ARTICOLO 8 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 8.
(Celebrazione della Giornata nazionale negli istituti scolastici di ogni ordine e grado)

  1. In occasione della Giornata nazionale, le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nell'ambito della loro autonomia, possono promuovere iniziative didattiche, percorsi di studio ed eventi dedicati al tema dell'agricoltura anche con la collaborazione di istituzioni, enti pubblici, associazioni di categoria ed enti del Terzo settore.

A.C. 1304 – Articolo 9

ARTICOLO 9 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 9.
(Informazione radiofonica, televisiva e multimediale nella Giornata nazionale)

  1. La società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, secondo le disposizioni previste dal contratto di servizio, può dedicare spazi ai temi connessi alla Giornata nazionale nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale.

A.C. 1304 – Articolo 10

ARTICOLO 10 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 10.
(Istituzione del premio «De agri cultura»)

  1. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è istituito un premio al merito, denominato «De agri cultura», riconosciuto agli agricoltori che si sono distinti per aver prodotto beni di elevata qualità o per l'impiego di strumenti di innovazione tecnologica in agricoltura o di tecniche e metodi di coltivazione integrata rispettosa dell'ecosistema. Per la finalità di cui al presente comma è autorizzata la spesa di 20.000 euro annui, a decorrere dall'anno 2023.
  2. Il premio di cui al comma 1 è assegnato, a decorrere dall'anno 2023, secondo modalità e criteri definiti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, agli agricoltori di cui al comma 1 che presentino progetti volti alla rivisitazione della cultura tradizionale agricola in chiave creativa e innovativa al fine di apportare un contributo efficace all'incremento della competitività del settore agricolo.

PROPOSTA EMENDATIVA

ART. 10.
(Istituzione del premio «De agri cultura»)

  Al comma 1, secondo periodo, sostituire le parole: dall'anno 2023 con le seguenti: dall'anno 2024.

  Conseguentemente:

   al comma 2, sostituire le parole: dall'anno 2023 con le seguenti: dall'anno 2024;

   sostituire l'articolo 11, con il seguente:

  Art. 11. – (Copertura finanziaria) – 1. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 10, pari a 20.000 euro annui a decorrere dall'anno 2024, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
10.600. (da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento)

(Approvato)

A.C. 1304 – Articolo 11(*) 

ARTICOLO 11 DELLA PROPOSTA DI LEGGE NEL TESTO DELLA COMMISSIONE IDENTICO A QUELLO APPROVATO DAL SENATO

Art. 11.
(Copertura finanziaria)

  1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, pari a 20.000 euro annui a decorrere dall'anno 2023, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2023-2025, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2023, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

A.C. 1304 – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame reca disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura; strettamente connessa alle attività previste nell'articolo 2 è la questione della creazione di una cosiddetta «patente del cibo», con l'obiettivo da un lato di fornire ai consumatori un cibo eticamente sano e dall'altro garantendo condizioni eque e dignitose di lavoro agli agricoltori, ai contadini e ai braccianti impegnati nei campi,

impegna il Governo

a introdurre nel nostro ordinamento la «patente del cibo», quale strumento per garantire la giusta ed equa remunerazione del lavoro svolto dai produttori e/o contadini ed un salario dignitoso ai braccianti, in tal modo garantendo un cibo etico.
9/1304/1. Soumahoro .


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge in esame reca disposizioni per il riconoscimento dell'agricoltore e dell'allevatore come custodi dell'ambiente e del territorio;

   considerato che l'articolo 3, in particolare, disciplina la promozione della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio, prevedendo la possibilità di sostenere la diffusione di questa figura, anche attraverso progetti, accordi e protocolli d'intesa volti a valorizzarne il ruolo sociale e a realizzare opere di protezione dei coltivi e degli allevamenti;

    ritenuto che il ruolo dell'agricoltore quale custode dell'ambiente e del territorio sia importante e fondamentale per il nostro Paese, specie considerando le peculiarità del nostro sistema agricolo e zootecnico;

    ritenuto inoltre che, oltre a tale riconoscimento formale, il settore agricolo necessita oggettivamente di un sostegno concreto da parte dello Stato, specie a fronte della crisi e del conseguente aumento dei costi di produzione scaturito a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina del 2022;

   considerato che, allo stato attuale, anche a fronte delle proteste degli agricoltori che stanno manifestando le loro istanze in tutto il Paese, sarebbe necessario, in particolare, rafforzare quelle facilitazioni già previste nel corso degli ultimi anni, volte ad incentivare l'accesso alla professione di agricoltore, la produzione delle aziende, la continuità produttiva del settore;

    tra queste indubbiamente rientra lo strumento dell'esonero contributivo per i giovani agricoltori, quei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali con meno di 40 anni di età, che rappresentano il futuro dell'agricoltura nel nostro Paese: strumento al quale dovrebbero affiancarsi un potenziamento delle politiche di sostegno ai giovani agricoltori anche dal punto di vista dell'accesso al credito, dell'acquisto dei terreni eccetera;

    tale strumento non è comunque stato prorogato per il 2024 con l'ultima legge di bilancio, penalizzando in tal modo tutto il comparto,

impegna il Governo:

   a ripristinare, nel primo provvedimento utile, lo strumento dell'esonero contributivo per i giovani agricoltori, misura fondamentale al fine di mettere in campo ogni possibile intervento per contrastare il mancato ricambio generazionale nel settore primario, che rischia di avere pesanti ripercussioni soprattutto nelle aree rurali;

   a potenziare le politiche di sostegno ai giovani agricoltori in tutte le fasi del loro percorso nel settore primario.
9/1304/2. Cherchi , Caramiello , Sergio Costa , Carmina , Morfino .


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge in esame reca disposizioni per il riconoscimento dell'agricoltore e dell'allevatore come custodi dell'ambiente e del territorio;

    l'articolo 3, in particolare, disciplina la promozione della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio, prevedendo la possibilità di sostenere la diffusione di questa figura, anche attraverso progetti, accordi e protocolli d'intesa volti a valorizzarne il ruolo sociale e a realizzare opere di protezione dei coltivi e degli allevamenti;

    ritenuto che il ruolo dell'agricoltore quale custode dell'ambiente e del territorio sia importante e fondamentale per il nostro Paese, specie considerando le peculiarità del nostro sistema agricolo e zootecnico;

    ritenuto inoltre che, oltre a tale riconoscimento formale, il settore agricolo necessita oggettivamente di un sostegno concerto da parte dello Stato, specie a fronte della crisi e del conseguente aumento dei costi di produzione scaturito a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina del 2022;

    a fronte di una tale situazione di crisi, che perdura ormai da oltre due anni, e di un sistema di mercato nel quale l'agricoltore continua ad essere l'anello debole della catena e risulta schiacciato da tutti gli altri attori (trasformatori, trasportatori GDO...), sarebbe importante potenziare gli strumenti a disposizione del nostro sistema legislativo al fine di valorizzare il lavoro degli agricoltori e i loro prodotti;

    in particolare andrebbe potenziato tutto il sistema dei controlli previsti dalla normativa in materia di pratiche commerciali sleali nel settore agricolo ed agroalimentare e al contempo andrebbe rafforzato il lavoro per la definizione dei costi medi di produzione di ogni prodotto, senza dimenticare il potenziamento dei controlli sulle importazioni, prima e dopo il loro ingresso nel nostro Paese;

    allo stesso tempo, sempre allo scopo di rafforzare l'agricoltore nel nostro sistema commerciale, fondamentale appare il potenziamento dello strumento dei contratti di filiera, con l'obiettivo di efficientare le filiere agricole intervenendo nelle diverse fasi: da quella di produzione, a quella di trasformazione, dalla commercializzazione alla distribuzione dei prodotti, per questo andrebbero potenziati in maniera significativa,

impegna il Governo:

   a potenziare gli strumenti già in essere al fine di rafforzare il lavoro sulla definizione dei costi di produzione e sui controlli sulle pratiche commerciali sleali, al fine di tutelare l'agricoltore, da sempre anello debole della catena agroalimentare;

   ad intervenire al fine di potenziare in maniera ancora più concreta lo strumento dei contratti di filiera, rendendolo accessibile a tutti i settori agricoli.
9/1304/3.Sergio Costa , Caramiello , Cherchi , L'Abbate , Morfino .


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge in esame reca disposizioni per il riconoscimento dell'agricoltore e dell'allevatore come custodi dell'ambiente e del territorio;

    l'articolo 3, in particolare, disciplina la promozione della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio, prevedendo la possibilità di sostenere la diffusione di questa figura, anche attraverso progetti, accordi e protocolli d'intesa volti a valorizzarne il ruolo sociale e a realizzare opere di protezione dei coltivi e degli allevamenti;

    ritenuto che il ruolo dell'agricoltore quale custode dell'ambiente e del territorio sia importante e fondamentale per il nostro paese, specie considerando le peculiarità del nostro sistema agricolo e zootecnico;

    ritenuto inoltre che, oltre a tale riconoscimento formale, il settore agricolo necessita oggettivamente di un sostegno concerto da parte dello Stato, specie a fronte della crisi e del conseguente aumento dei costi di produzione scaturito a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina del 2022;

    considerato che, allo stato attuale, anche a fronte delle proteste degli agricoltori che stanno manifestando le loro istanze in tutto il paese, sarebbe necessario, in particolare, rafforzare quelle facilitazioni già previste nel corso degli ultimi anni, volte ad incentivare l'accesso alla professione di agricoltore, la produzione delle aziende, la continuità produttiva del settore;

    tra queste, indubbiamente, in un'ottica di sostegno alla liquidità a disposizione degli imprenditori agricoli rientra lo strumento dell'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche, anche al fine di mettere un freno al graduale abbandono del settore agricolo da parte di lavoratori e imprenditori, che sempre più spesso stanno scegliendo di cercare lavoro in altri comparti;

    tale misura è stata applicata ininterrottamente per 7 anni dal 2017 al 2023, consentendo ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola un minore esborso annuale che si stima sia stato di circa 170 milioni di euro all'anno, e non è stato prorogato per il 2024 con l'ultima legge di bilancio, penalizzando in tal modo tutto il comparto,

impegna il Governo

a ripristinare, nel primo provvedimento utile, l'esenzione dei redditi dominicali e agrari dall'imposta sul reddito delle persone fisiche relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.
9/1304/4. Caramiello , Cherchi , Sergio Costa , Morfino .


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta di legge in esame reca disposizioni per il riconoscimento dell'agricoltore e dell'allevatore come custodi dell'ambiente e del territorio;

    l'articolo 6, in particolare, istituisce la giornata nazionale dell'agricoltura, che viene celebrata la seconda domenica di novembre, al fine di far conoscere il ruolo fondamentale dell'agricoltura, che nelle sue fasi di semina, cura, attesa e raccolto incarna l'essenza della vita e la cui pratica è fondamentale al soddisfacimento dei bisogni primari dell'uomo e al raggiungimento del benessere economico, ambientale e sociale del paese;

    ritenuto che, il settore agricolo, al quale certamente una giornata nazionale dedicata può portare visibilità e riconoscimento, necessita di un sostegno concerto da parte dello stato, specie a fronte della crisi e del conseguente aumento dei costi di produzione scaturito a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina del 2022;

   considerato che, allo stato attuale, anche a fronte delle proteste degli agricoltori che stanno manifestando le loro istanze in tutto il Paese, sarebbe necessario, in particolare, rafforzare le facilitazioni già previste nel corso degli ultimi anni, volte ad incentivare l'accesso alla professione di agricoltore, la produzione delle aziende, la continuità produttiva del settore;

    a ciò sarebbe necessario aggiungere ulteriori iniziative che possano accompagnare l'agricoltore nel percorso di transizione ecologica che oggi ci richiede l'Europa, e tra queste può senza dubbio rientrare l'incentivo per l'acquisto di beni strumentali nell'ambito della cosiddetta Industria 4.0;

    le tecnologie digitali 4.0 sono strumenti utilissimi al fine di supportare l'agricoltore nella quotidianità e nella pianificazione delle strategie per la propria attività, compresi i rapporti con tutti gli anelli della filiera, generando un circolo virtuoso in grado di creare valore per la singola azienda e a cascata per i suoi partner;

    potenziare il sistema di incentivi che permette alle aziende agricole di innovare la propria attività è certamente fondamentale,

impegna il Governo

a potenziare lo strumento del credito di imposta per l'acquisto dei beni strumentali previsti dalla cosiddetta agricoltura 4.0. così da sostenere le aziende agricole nel loro percorso di innovazione e modernizzazione, anche con l'obiettivo di creare maggiore valore nella singola filiera.
9/1304/5. Carotenuto , Caramiello , Cherchi , Sergio Costa , Morfino .


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta in esame rappresenta uno strumento per contribuire a rafforzate il ruolo degli agricoltori come custodi dell'ambiente e del territorio, promuovendo pratiche agricole sostenibili e valorizzando il contributo fondamentale che l'agricoltura può fornire al benessere della società e alla conservazione dell'ecosistema;

    la ristrutturazione del settore agricolo nell'ultimo decennio è stata caratterizzata principalmente dalla fuoriuscita delle aziende più vulnerabili e di piccole dimensioni e dal contestuale allargamento della base produttiva di quelle che rimangono;

    l'abbandono e il depauperamento dei territori marginali si contrasta attraverso processi di mantenimento e sviluppo delle aree interne. Serve una programmazione organica, con obiettivi definiti e monitoraggio costante, per le infrastrutture sia fisiche che digitali. È indispensabile favorire l'abitabilità nelle aree interne, con interventi di fiscalità agevolata, accesso al credito e liquidità per fare impresa nel settore primario. È necessario valorizzare e incentivare la dimensione familiare dell'attività agricola nelle zone rurali, finalizzare una normativa nazionale per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile e femminile e rilanciare il legame tra agricoltura e attività economiche locali, prima tra tutte il turismo, con nuovi fondi dedicati agli agriturismi e ai progetti sulle Comunità del cibo,

impegna il Governo

ad approvare misure per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina al fine di promuovere l'agroecologia e per contrastare e prevenire lo spopolamento delle zone marginali di pianura e periurbane e delle aree interne montane e collinari, anche mediante l'individuazione, il recupero e l'utilizzazione dei terreni agricoli abbandonati e la ricomposizione fondiaria.
9/1304/6. Fornaro , Vaccari , Forattini , Marino , Andrea Rossi .


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta in esame rappresenta uno strumento per contribuire a rafforzate il ruolo degli agricoltori come custodi dell'ambiente e del territorio, promuovendo pratiche agricole sostenibili e valorizzando il contributo fondamentale che l'agricoltura può fornire al benessere della società e alla conservazione dell'ecosistema;

    la ristrutturazione del settore agricolo nell'ultimo decennio è stata caratterizzata principalmente dalla fuoriuscita delle aziende più vulnerabili e di piccole dimensioni e dal contestuale allargamento della base produttiva di quelle che rimangono;

    l'abbandono e il depauperamento dei territori marginali si contrasta attraverso processi di mantenimento e sviluppo delle aree interne. Serve una programmazione organica, con obiettivi definiti e monitoraggio costante, per le infrastrutture sia fisiche che digitali. È indispensabile favorire l'abitabilità nelle aree interne, con interventi di fiscalità agevolata, accesso al credito e liquidità per fare impresa nel settore primario. È necessario valorizzare e incentivare la dimensione familiare dell'attività agricola nelle zone rurali, finalizzare una normativa nazionale per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile e femminile e rilanciare il legame tra agricoltura e attività economiche locali, prima tra tutte il turismo, con nuovi fondi dedicati agli agriturismi e ai progetti sulle Comunità del cibo,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di approvare misure per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina al fine di promuovere l'agroecologia e per contrastare e prevenire lo spopolamento delle zone marginali di pianura e periurbane e delle aree interne montane e collinari, anche mediante l'individuazione, il recupero e l'utilizzazione dei terreni agricoli abbandonati e la ricomposizione fondiaria.
9/1304/6. (Testo modificato nel corso della seduta)Fornaro , Vaccari , Forattini , Marino , Andrea Rossi .


   La Camera,

   premesso che:

    la proposta in esame rappresenta uno strumento per contribuire a rafforzare il ruolo degli agricoltori come custodi dell'ambiente e del territorio, promuovendo pratiche agricole sostenibili e valorizzando il contributo fondamentale che l'agricoltura può fornire al benessere della società e alla conservazione dell'ecosistema;

    la legge di bilancio per il 2024 reintroduce l'Irpef per tutti gli agricoltori e al tempo stesso impone anche ai giovani agricoltori di versare i contributi previdenziali. Questo perché i due regimi di esenzione fiscale e previdenziale non sono stati prorogati;

    l'esenzione fu introdotta dalla legge n. 232 del 2016 (legge di bilancio per il 2017) al fine di sollevare il comparto agricolo colpito da un periodo di crisi;

    la misura era stata poi prorogata di anno in anno fino alla legge di bilancio per il 2023 che aveva stabilito, con riferimento all'anno d'imposta 2023, che non concorrevano alla formazione della base imponibile ai fini Irpef i redditi dominicali e agrari relativi a terreni dichiarati dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;

    la disposizione riguardava anche i familiari coadiuvanti del coltivatore diretto che, ai sensi dell'articolo 1, comma 705 della legge n. 145 del 2018, sono fiscalmente equiparati ai titolari dell'impresa agricola cui partecipano attivamente. L'agevolazione era fruibile anche dai soci delle società semplici iscritti nella gestione previdenziale agricola;

    con la tassazione ordinaria, dall'anno d'imposta 2024 tornano ad applicarsi le regole ordinarie: i coltivatori diretti e gli Iap dovranno dichiarare i redditi dominicali e agrari in base alle risultanze catastali e assoggettarli a rivalutazione, pari all'80 per cento per il reddito dominicale ed al 70 per cento per il reddito agrario. I redditi così rivalutali sono poi soggetti ad una seconda rivalutazione del 30 per cento, valida solo per i meri proprietari terrieri e per gli agricoltori che non rientrano nelle categorie esenti: i soggetti in possesso della qualifica di coltivatore diretto e di Iap;

    gli imprenditori agricoli, con il ritorno dell'Irpef, non solo si ritroveranno a riempire le colonne della dichiarazione «reddito dominicale imponibile» e «reddito agrario imponibile», ma anche quella relativa ai «redditi diversi» nel caso abbiano concesso «diritti di superficie», dietro pagamento di un canone, cosa oggi molto frequente vista la diffusione degli impianti agrivoltaici;

    il mancato rinnovo dell'esonero dell'Irpef costerà da 400 a 10 mila euro alle imprese agricole che verranno penalizzate di nuovi aggravi fiscali;

    la legge di bilancio 2024 inoltre non ha prorogato per quest'anno l'agevolazione che da molti anni garantiva un accesso agevolato nel mondo dell'agricoltura a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali under 40,

impegna il Governo

a ripristinare il regime di esenzione Irpef e la proroga dell'esonero dai contributi previdenziali per i giovani agricoltori.
9/1304/7. Vaccari , Forattini , Marino , Andrea Rossi .


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento all'esame dell'Aula reca: Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura;

    all'articolo 2 si elencano le attività che conferiscono all'agricoltore la qualifica di «agricoltore custode dell'ambiente e del territorio», come: custodia della biodiversità rurale; contrasto all'abbandono delle attività agricole, al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo; contrasto alla perdita della biodiversità, alla tutela delle api e altri impollinatori eccetera;

    la Commissione europea ha messo a punto la strategia «Farm to Fork» per trasformare il sistema alimentare europeo, rendendolo più sostenibile, equo, sano e rispettoso dell'ambiente;

    da un lato la strategia «Farm to Fork» mira a premiare gli agricoltori e gli altri soggetti attivi lungo la filiera alimentare che hanno già cominciato la transizione verso pratiche sostenibili, all'altro intende facilitare lo stesso percorso per chi non l'ha ancora avviato, creando opportunità favorevoli per le loro imprese,

impegna il Governo

ad adottare la strategia «Farm to Fork».
9/1304/8. Evi , Zanella , Bonelli , Borrelli , Dori , Ghirra , Grimaldi , Fratoianni , Mari , Piccolotti , Zaratti .


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento all'esame dell'aula reca: Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura;

    all'articolo 2 si elencano le attività che conferiscono all'agricoltore la qualifica di «agricoltore custode dell'ambiente e del territorio», come: custodia della biodiversità rurale; contrasto all'abbandono delle attività agricole, al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo; contrasto alla perdita della biodiversità, alla tutela delle api e altri impollinatori eccetera;

    già provati dai rincari del costo della vita da giorni in Italia, Francia, Germania, Romania, Belgio e Polonia decine di migliaia di agricoltori hanno riposto gli attrezzi e bloccato le strade con i loro trattori;

    protestano contro le pratiche commerciali sleali, le vendite sottocosto, la politica agricola comune, il taglio di sconti sul gasolio fino a quello dell'esenzione Irpef: il risultato è che in Italia, dal 2016 al 2021, il 31 per cento delle aziende (quasi 4 mila) ha chiuso i battenti;

    più tasse, quindi, per gli agricoltori visto che la manovra 2024 non ripropone l'agevolazione secondo la quale non concorrevano alla determinazione del reddito imponibile i redditi dominicali e agrari dei terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali;

    si ricorda che ai fini dell'imposizione diretta, i redditi dominicali e agrari dei terreni iscritti negli atti del catasto terreni sono soggetti alla rivalutazione, di cui al comma 50 dell'articolo 3 della legge n. 662 del 1996 dell'80 per cento per il reddito dominicale e del 70 per cento per il reddito agrario;

    in pratica si è messo le mani in tasca degli agricoltori perché, stando alla relazione tecnica della legge di Bilancio per il 2023, l'esenzione Irpef, costava 248 milioni all'anno,

impegna il Governo

a prevedere il ripristino per gli agricoltori custodi dell'ambiente e del territorio dell'esenzione Irpef, così come previsto dall'articolo 1, comma 44 della legge dell'11 dicembre 2016, n. 232.
9/1304/9. Zanella , Bonelli , Borrelli , Dori , Evi , Ghirra , Fratoianni , Mari , Piccolotti , Zaratti , Caramiello , Carmina .


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento all'esame dell'aula reca: Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura;

    all'articolo 2 si elencano le attività che conferiscono all'agricoltore la qualifica di «agricoltore custode dell'ambiente e del territorio», come: custodia della biodiversità rurale; contrasto all'abbandono delle attività agricole, al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo; contrasto alla perdita della biodiversità, alla tutela delle api e altri impollinatori eccetera;

    già provati dai rincari del costo della vita da giorni in Italia, Francia, Germania, Romania, Belgio e Polonia decine di migliaia di agricoltori hanno riposto gli attrezzi e bloccato le strade con i loro trattori;

    protestano contro le pratiche commerciali sleali, le vendite sottocosto, la politica agricola comune, il taglio di sconti sul gasolio fino a quello dell'esenzione Irpef: il risultato è che in Italia, dal 2016 al 2021, il 31 per cento delle aziende (quasi 4 mila) ha chiuso i battenti;

    gli agricoltori sono sempre più penalizzati in una filiera agroalimentare dove a dettare legge è un sistema piegato, tuttora, alla Grande distribuzione organizzata;

    nel 2013 l'Antitrust ha condotto un'indagine e segnalato le pratiche con cui i distributori riuscivano a spuntare sconti e contributi che valevano in media il 24,2 per cento del fatturato delle imprese fornitrici. Ci sono voluti diversi anni, ma nel 2019 l'Unione europea ha approvato la direttiva 633 (Unfair Trading Practices) che non solo vieta 16 pratiche commerciali sleali, ma anche la riduzione, da parte degli Stati membri, delle tutele assicurate ai fornitori di prodotti agricoli e alimentari;

    tra le pratiche sleali vietate, i pagamenti in ritardo, gli annullamenti di ordini dell'ultimo minuto, il rifiuto di fornire contratti scritti, ma anche le aste online al doppio ribasso, con cui una catena chiede ai fornitori qual è il prezzo minimo che sono disposti ad applicare per un prodotto, scegliendo quello più basso di tutti (e che diventa la base di una seconda asta a scendere). Pratiche che comportano pressioni sui vari fornitori della filiera, con conseguenze durissime per gli anelli più deboli, come i piccoli agricoltori (e i braccianti),

impegna il Governo

ad adottare, facendo tesoro sia dell'indagine condotta dall'Antitrust, sia della direttiva 633 (Unfair Trading Practices), tutti i provvedimenti necessari affinché le pratiche commerciali sleali contro gli agricoltori siano vietate e debitamente sanzionate.
9/1304/10. Zaratti , Zanella , Bonelli , Borrelli , Dori , Evi , Ghirra , Fratoianni , Mari , Piccolotti .


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento all'esame dell'aula reca: Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura;

    all'articolo 2 si elencano le attività che conferiscono all'agricoltore la qualifica di «agricoltore custode dell'ambiente e del territorio», come: custodia della biodiversità rurale; contrasto all'abbandono delle attività agricole, al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo; contrasto alla perdita della biodiversità, alla tutela delle api e altri impollinatori eccetera,

impegna il Governo

a contrastare le pratiche commerciali sleali contro gli agricoltori.
9/1304/10. (Testo modificato nel corso della seduta)Zaratti , Zanella , Bonelli , Borrelli , Dori , Evi , Ghirra , Fratoianni , Mari , Piccolotti .


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento all'esame dell'Aula reca: Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio e per l'istituzione della Giornata nazionale dell'agricoltura;

    all'articolo 2 si elencano le attività che conferiscono all'agricoltore la qualifica di «agricoltore custode dell'ambiente e del territorio», come: custodia della biodiversità rurale; contrasto all'abbandono delle attività agricole, al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo; contrasto alla perdita della biodiversità, alla tutela delle api e altri impollinatori eccetera;

    già provati dai rincari del costo della vita da giorni in Italia, Francia, Germania, Romania, Belgio e Polonia decine di migliaia di agricoltori hanno riposto gli attrezzi e bloccato le strade con i loro trattori;

    protestano contro le pratiche commerciali sleali, le vendite sottocosto, la politica agricola comune, il taglio di sconti sul gasolio fino a quello dell'esenzione Irpef: il risultato è che in Italia, dal 2016 al 2021, il 31 per cento delle aziende (quasi 4 mila) ha chiuso i battenti;

    nel 2013 l'Antitrust ha condotto un'indagine e segnalato le pratiche con cui i distributori riuscivano a spuntare sconti e contributi che valevano in media il 24,2 per cento del fatturato delle imprese fornitrici. Ci sono voluti diversi anni, ma nel 2019 l'Unione europea ha approvato la direttiva 633 (Unfair Trading Practices) che non solo vieta 16 pratiche commerciali sleali, ma anche la riduzione, da parte degli Stati membri, delle tutele assicurate ai fornitori di prodotti agricoli e alimentari,

impegna il Governo:

   a prevedere dal 1° gennaio 2024 per i piccoli agricoltori l'esenzione Irpef, così come previsto dall'articolo 1, comma 44 della legge 11 dicembre 2016, n. 232;

   ad adottare, tutti i provvedimenti necessari affinché le pratiche commerciali sleali contro gli agricoltori siano vietate e debitamente sanzionate.
9/1304/11. Grimaldi , Zanella , Bonelli , Borrelli , Dori , Evi , Ghirra , Fratoianni , Mari , Piccolotti , Zaratti .


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame, a partire dall'articolo 1, lascia emergere dalla propria ratio legis un'idea di ambiente con l'uomo al centro, dove il primario baluardo delle biodiversità è rappresentato proprio dalla figura dell'agricoltore, in tutte le sue differenti operatività del settore primario: agricoltura, silvicoltura, pesca e acquacoltura;

    in Italia la superficie agricola complessiva è pari a 16,5 milioni di ettari, di cui 12,6 milioni utilizzati. Il valore della produzione derivante dall'agricoltura, dalla silvicoltura e dalla pesca deve stimarsi in circa 57 miliardi di euro. Per cui lo sviluppo rurale è una priorità rilevante, soprattutto nelle aree marginali che non hanno accesso agli stessi servizi d'interesse pubblico disponibili in città, ivi considerando che la superficie forestale italiana è pari ad 11 milioni di ettari, equivalenti a circa 39 per cento della superficie totale del territorio nazionale;

    in tale prospettiva, nell'indifferenza degli anni passati, appare oggi opportuno un approfondimento dedicato ai temi della bioeconomia e degli ecosistemi forestali, in una lettura dinamica del ruolo che l'ambiente e l'agricoltura può avere nell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e nel raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell'Unione europea per la biodiversità;

    finanche leggendo l'articolo 2, comma 1 lettera a) del provvedimento in esame, si evidenzia e riconosce come proprio l'agricoltura e la silvicoltura si pongono come attività primarie basiche atte ad offrire alla collettività Servizi Ecosistemici di valore straordinario, e tanto ove esse siano maggiormente connesse alla valorizzazione delle cosiddette aree interne, così immaginando una gestione forestale e agricola sostenibile e responsabile, in un contesto di ridefinizione nelle aree naturalistiche e di pregio, del peso dei pagamenti ecosistemici;

    il Green Deal e il Next Generation EU possono contribuire a cambiare i tempi ove essi siano posti in un contesto di diretto collegamento tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica per gli operatori dei citati settori primari, e ciò soprattutto in una prospettiva di salvaguardia dei territori interni e montani, di per sé fragili per condizioni fisicogeografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale, posto che l'attuale sistema italiano manifesta profonde disuguaglianze di tipo economico, sociale, territoriale e geomorfologico, con la necessità ed indifferibilità di un superamento dell'attuale condizione di squilibrio tra aree urbane ed interne con la previsione di interventi immediati per le aree montane e l'ambito forestale e agricolo, che necessariamente importano il canone della priorità per l'attenzione delle Green Community e così per il tema dei Servizi Ecosistemici ed alla emersione dei relativi pagamenti;

    la transizione energetica, sino ad oggi caratterizzata da un pregiudizievole ed ossessivo ambientalismo ideologico, è comunque sicuramente tra i contenuti irrinunciabili delle azioni che la Strategia Nazionale delle Green Community dovrà mettere in campo, potendo fare riferimento a un vasto campo di opportunità nel PNRR;

    in Italia, la legge n. 221 del 2015, quella che contiene le «Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di Green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali» rappresenta – comunque – il primo vero e proprio passo in avanti a livello nazionale sul tema. In particolare, si segnala l'articolo 67, quello che istituisce presso il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica il Comitato per il Capitale Naturale anche per la promozione ed adozione di sistemi di Contabilità Ambientale e Bilanci Ambientali. Anche il successivo articolo 70 impegna il Governo ad adottare, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, uno o più decreti legislativi per introdurre il Sistema PSEA (Pagamento dei Servizi Ecosistemici ed Ambientali);

    un approccio di governance emerso negli ultimi anni è proprio quello dei PES (Pagamenti per i Servizi Ecosistemici), definiti «un trasferimento di risorse tra attori sociali, allo scopo di creare degli incentivi per far coincidere decisioni individuali e collettive di uso del suolo con l'interesse della società nella gestione delle risorse naturali» (Muradian et al., 2010). Già il decreto legislativo n. 34 del 2018 «Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali» sottolineava il ruolo che devono svolgere le Regioni nella promozione di sistemi PES derivanti da attività forestali e dalla loro gestione sostenibile;

    in Italia, la governance basata sui PES (Progetto Life+ Making Good Natura, sviluppato in 21 siti Natura 2000) ha prodotto un evidente miglioramento dell'efficienza gestionale ed i risultati di tali attività evidenziano la certezza che questi schemi sono attuabili nel contesto nazionale e aumentano la consapevolezza delle comunità locali, attivando flussi finanziari a livello territoriale;

    nella superiore prospettiva, proprio le zone appenniniche e montane dell'Italia, quelle meno popolate e meno «ricche», sono veri e propri fornitori di servizi per il resto del Paese: acqua, energia, boschi, biodiversità, qualità dell'aria, sicurezza idrogeologica, presidio territoriale, beni ambientali e paesaggistici «prodotti», custoditi e salvaguardati da enti locali molto piccoli e non adeguatamente strutturati, rilevandosi, tuttavia che questi beni e servizi non sono ancora dei tutto riconosciuti nelle transazioni di mercato né compensati dalla regolazione dell'economia pubblica, con l'effetto che i ridetti Servizi Ecosistemici sia pure «prodotti» all'oggi sono ancora non «pagati»,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di intervenire, nell'ambito delle proprie competenze, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e le relative coperture, ad una revisione complessiva della normativa in essere per il definitivo riconoscimento dei Servizi Ecosistemici, e così per la definizione di standard per il «calcolo del valore» di tali servizi, da reimpiegare nella tutela, salvaguardia e riproduzione dei beni capaci di generare i servizi stessi, per il possibile rafforzamento del sistema di governance territoriale in virtù delle fondamentali funzioni che svolge (perché dalla chiusura delle Comunità Montane, infatti, non si è passati a un nuovo modello idoneo a far emergere la propria forza endogena), a riconoscere che la crisi ambientale e demografica possono essere affrontate solo con uno straordinario sforzo di innovazione sociale del settore primario nelle sue distinte attività (agricoltura, silvicoltura, pesca e acquacoltura) nella consapevolezza che le realtà italiane agricole operano in eccellenza per la valorizzazione delle biodiversità maggiormente nelle aree interne intese come veri e propri laboratori di capitale naturale.
9/1304/12.La Salandra , Cerreto , Almici , Caretta , Malaguti , Marchetto Aliprandi , La Porta , Mattia , Ciaburro .


   La Camera,

   premesso che:

    il provvedimento in esame, a partire dall'articolo 1, lascia emergere dalla propria ratio legis un'idea di ambiente con l'uomo al centro, dove il primario baluardo delle biodiversità è rappresentato proprio dalla figura dell'agricoltore, in tutte le sue differenti operatività del settore primario: agricoltura, silvicoltura, pesca e acquacoltura;

    in Italia la superficie agricola complessiva è pari a 16,5 milioni di ettari, di cui 12,6 milioni utilizzati. Il valore della produzione derivante dall'agricoltura, dalla silvicoltura e dalla pesca deve stimarsi in circa 57 miliardi di euro. Per cui lo sviluppo rurale è una priorità rilevante, soprattutto nelle aree marginali che non hanno accesso agli stessi servizi d'interesse pubblico disponibili in città, ivi considerando che la superficie forestale italiana è pari ad 11 milioni di ettari, equivalenti a circa 39 per cento della superficie totale del territorio nazionale;

    in tale prospettiva, nell'indifferenza degli anni passati, appare oggi opportuno un approfondimento dedicato ai temi della bioeconomia e degli ecosistemi forestali, in una lettura dinamica del ruolo che l'ambiente e l'agricoltura può avere nell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e nel raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell'Unione europea per la biodiversità;

    finanche leggendo l'articolo 2, comma 1 lettera a) del provvedimento in esame, si evidenzia e riconosce come proprio l'agricoltura e la silvicoltura si pongono come attività primarie basiche atte ad offrire alla collettività Servizi Ecosistemici di valore straordinario, e tanto ove esse siano maggiormente connesse alla valorizzazione delle cosiddette aree interne, così immaginando una gestione forestale e agricola sostenibile e responsabile, in un contesto di ridefinizione nelle aree naturalistiche e di pregio, del peso dei pagamenti ecosistemici;

    il Green Deal e il Next Generation EU possono contribuire a cambiare i tempi ove essi siano posti in un contesto di diretto collegamento tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica per gli operatori dei citati settori primari, e ciò soprattutto in una prospettiva di salvaguardia dei territori interni e montani, di per sé fragili per condizioni fisicogeografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale, posto che l'attuale sistema italiano manifesta profonde disuguaglianze di tipo economico, sociale, territoriale e geomorfologico, con la necessità ed indifferibilità di un superamento dell'attuale condizione di squilibrio tra aree urbane ed interne con la previsione di interventi immediati per le aree montane e l'ambito forestale e agricolo, che necessariamente importano il canone della priorità per l'attenzione delle Green Community e così per il tema dei Servizi Ecosistemici ed alla emersione dei relativi pagamenti;

    la transizione energetica, sino ad oggi caratterizzata da un pregiudizievole ed ossessivo ambientalismo ideologico, è comunque sicuramente tra i contenuti irrinunciabili delle azioni che la Strategia Nazionale delle Green Community dovrà mettere in campo, potendo fare riferimento a un vasto campo di opportunità nel PNRR;

    in Italia, la legge n. 221 del 2015, quella che contiene le «Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di Green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali» rappresenta – comunque – il primo vero e proprio passo in avanti a livello nazionale sul tema. In particolare, si segnala l'articolo 67, quello che istituisce presso il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica il Comitato per il Capitale Naturale anche per la promozione ed adozione di sistemi di Contabilità Ambientale e Bilanci Ambientali. Anche il successivo articolo 70 impegna il Governo ad adottare, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, uno o più decreti legislativi per introdurre il Sistema PSEA (Pagamento dei Servizi Ecosistemici ed Ambientali);

    un approccio di governance emerso negli ultimi anni è proprio quello dei PES (Pagamenti per i Servizi Ecosistemici), definiti «un trasferimento di risorse tra attori sociali, allo scopo di creare degli incentivi per far coincidere decisioni individuali e collettive di uso del suolo con l'interesse della società nella gestione delle risorse naturali» (Muradian et al., 2010). Già il decreto legislativo n. 34 del 2018 «Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali» sottolineava il ruolo che devono svolgere le Regioni nella promozione di sistemi PES derivanti da attività forestali e dalla loro gestione sostenibile;

    nella superiore prospettiva, proprio le zone appenniniche e montane dell'Italia, quelle meno popolate e meno «ricche», sono veri e propri fornitori di servizi per il resto del Paese: acqua, energia, boschi, biodiversità, qualità dell'aria, sicurezza idrogeologica, presidio territoriale, beni ambientali e paesaggistici «prodotti», custoditi e salvaguardati da enti locali molto piccoli e non adeguatamente strutturati, rilevandosi, tuttavia che questi beni e servizi non sono ancora dei tutto riconosciuti nelle transazioni di mercato né compensati dalla regolazione dell'economia pubblica, con l'effetto che i ridetti Servizi Ecosistemici sia pure «prodotti» all'oggi sono ancora non «pagati»,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di intervenire, nell'ambito delle proprie competenze, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e le relative coperture, ad una revisione complessiva della normativa in essere per il definitivo riconoscimento dei Servizi Ecosistemici, e così per la definizione di standard per il «calcolo del valore» di tali servizi, da reimpiegare nella tutela, salvaguardia e riproduzione dei beni capaci di generare i servizi stessi, per il possibile rafforzamento del sistema di governance territoriale in virtù delle fondamentali funzioni che svolge (perché dalla chiusura delle Comunità Montane, infatti, non si è passati a un nuovo modello idoneo a far emergere la propria forza endogena), a riconoscere che la crisi ambientale e demografica possono essere affrontate solo con uno straordinario sforzo di innovazione sociale del settore primario nelle sue distinte attività (agricoltura, silvicoltura, pesca e acquacoltura) nella consapevolezza che le realtà italiane agricole operano in eccellenza per la valorizzazione delle biodiversità maggiormente nelle aree interne intese come veri e propri laboratori di capitale naturale.
9/1304/12.(Testo modificato nel corso della seduta)La Salandra , Cerreto , Almici , Caretta , Malaguti , Marchetto Aliprandi , La Porta , Mattia , Ciaburro .


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Intendimenti in ordine al ripristino dell'esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari – 3-00964

   GADDA, FARAONE, DEL BARBA, DE MONTE, MARATTIN, BONIFAZI, BOSCHI, GIACHETTI e GRUPPIONI. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   con legge n. 232 del 2016 il Governo Renzi introdusse l'esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari;

   la misura, poi rinnovata fino al 2023 anche dal Governo in carica, era diretta ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola e ai familiari coadiuvanti il coltivatore;

   l'abolizione dell'Irpef agricola e di altre imposte, insieme ad altre misure di sostegno come gli sgravi contributivi per l'insediamento di giovani e donne, avevano consentito di riconoscere all'agricoltura il suo ruolo strategico dal punto di vista economico, occupazionale e di presidio del territorio;

   l'esenzione Irpef non troverà più applicazione nel 2024; pertanto, i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, dovranno dichiarare i redditi dominicali e agrari derivanti dalle risultanti catastali con rivalutazione dell'80 per cento per il reddito dominicale e del 70 per cento per quello agrario;

   la Presidente del Consiglio dei ministri, rispondendo ad un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea del gruppo Italia Viva, ha dichiarato che la misura era stata «istituita in via temporanea nel 2016» sebbene sia stata sempre prorogata fino al 2023; ha altresì aggiunto che «non è stata prorogata da questo Governo perché (...) abbiamo constatato che andava a beneficio di chi ne aveva meno bisogno (...) le imprese con grande estensione di terreno e redditi elevati (...) la misura rischiava di diventare un privilegio»;

   le affermazioni della Presidente del Consiglio dei ministri, secondo gli interroganti, sembrano tradire la mancata conoscenza delle modalità di calcolo dell'Irpef agricola e, soprattutto, del mondo agricolo in generale, oggetto di continue variabilità nell'andamento di prezzi e costi di produzione a causa di fattori di mercato, geopolitici e climatici;

   le decisioni del Governo hanno di fatto inserito una patrimoniale di 250 milioni di euro nel settore, non compensata da altri interventi del Governo sul fronte fiscale in termini generali o di filiera;

   sono molte le micro-tasse inserite nella legge di bilancio che gravano su consumatori e imprese e altre misure come il decreto legislativo n. 184 del 2023, che introduce l'obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli non circolanti, rischiano di penalizzare gli operatori;

   in queste ore, forse su pressione della protesta degli agricoltori, le posizioni del Governo sembrano essere mutate;

   il Ministro interrogato, stando agli organi di informazione, avrebbe aperto al rinnovo dell'esenzione dell'Irpef agricola messa in campo dal Governo Renzi e alcune indiscrezioni giornalistiche sembrerebbero ventilare la probabile «marcia indietro» sulla misura da parte del Governo –:

   come il Ministro interrogato, in considerazione delle sofferenze in atto nel mondo agricolo, intenda ripristinare l'esonero Irpef in termini di beneficiari e di adeguate coperture finanziarie.
(3-00964)


Iniziative per assicurare un'adeguata viabilità nei territori della Valle d'Aosta, del canavese e dell'area metropolitana di Torino, in relazione ai lavori di adeguamento strutturale del viadotto «Camolesa» – 3-00965

   MANES. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il 16 gennaio 2024 è stata fornita risposta ad un atto di sindacato ispettivo dell'interrogante avente per oggetto la tematica dell'adeguamento strutturale del viadotto «Camolesa», tra l'interscambio A4/A26 di Santhià e lo svincolo di Albiano;

   il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si era impegnato a monitorare il rispetto del cronoprogramma dei lavori indicati, al fine di poter garantire la realizzazione dei necessari lavori di adeguamento e messa in sicurezza;

   dalla metà del mese di gennaio 2024, per la realizzazione dei lavori di adeguamento del viadotto «Camolesa», sarebbe stato necessario istituire il doppio senso di marcia sulla carreggiata in direzione Ivrea, con divieto di transito imposto ai mezzi con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate in entrambe le direzioni;

   nelle comunicazioni effettuate da Ativa spa in data 18 gennaio 2024, si prospettava «l'interruzione del collegamento autostradale da Torino per la regione Valle d'Aosta e i trafori internazionali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, con uscita obbligatoria allo svincolo di Scarmagno dal quale i mezzi con massa non superiore alle 19 tonnellate potranno utilizzare la viabilità secondaria fino allo svincolo di Ivrea, considerate le limitazioni imposte su dette viabilità»;

   in seguito alle risultanze emerse nella riunione del Comitato operativo viabilità del 22 gennaio 2024, la concessionaria «ha adottato la configurazione di transito che contempla l'interdizione delle corsie di sorpasso in entrambe le carreggiate e della pista di svincolo di interscambio di Pavone in direzione Torino»;

   tale soluzione tecnica, definita e applicata dalla concessionaria, non ha risolto la problematica della fluidità del traffico e, nella riunione del Comitato operativo viabilità del 2 febbraio 2024, Ativa spa si è impegnata ad allargare i restringimenti della corsia durante i fine settimana con modalità «ad elastico»;

   tale ennesima soluzione tecnica non ha risolto il problema; si sono formate code di quasi 17 chilometri sul tratto autostradale interessato nello scorso fine settimana, con importanti disagi per i comuni valdostani e il canavese;

   ai tavoli sopra richiamati sarebbe opportuno e auspicabile far sì che anche la Regione autonoma della Valle d'Aosta possa essere presente, come parte attiva –:

   quali siano le soluzioni, innanzitutto politiche e poi tecniche, da attuarsi immediatamente, a partire dal fine settimana prossimo venturo, per scongiurare strutturalmente e in maniera continuativa il disagio per i territori della Valle d'Aosta, del canavese e dell'area metropolitana di Torino, garantendo un adeguato scorrimento dei flussi di traffico commerciale nazionale, internazionale, turistico e locale.
(3-00965)


Iniziative volte a ripristinare la dotazione originaria del Fondo perequativo infrastrutturale – 3-00966

   SARRACINO, BRAGA, AMENDOLA, BARBAGALLO, CASU, CURTI, D'ALFONSO, DE LUCA, FORNARO, FOSSI, GHIO, GRAZIANO, GRIBAUDO, GUERRA, IACONO, LACARRA, LAUS, MADIA, MANZI, MARINO, UBALDO PAGANO, PROVENZANO, QUARTAPELLE PROCOPIO, TONI RICCIARDI, SCARPA, SCOTTO, SPERANZA, STEFANAZZI e STUMPO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 119, quinto comma, della Costituzione stabilisce che lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati comuni, province, città metropolitane e regioni per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, rimuovere gli squilibri economici e sociali, favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona o provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni;

   il Governo Conte II, con l'articolo 1, comma 815, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, ha istituito il «Fondo perequativo infrastrutturale», con una dotazione complessiva pari a 4.600 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2033, di cui 100 milioni di euro per l'anno 2022, 300 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027, 500 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2028 al 2033;

   tali risorse dovevano finanziare interventi per colmare il deficit infrastrutturale tra le diverse aree geografiche, anche infra-regionali, a seguito di una ricognizione riguardante le strutture sanitarie, assistenziali, scolastiche, la rete stradale, autostradale, ferroviaria, portuale, aeroportuale, idrica, elettrica, digitale e di trasporto e distribuzione del gas;

   il Governo Draghi ha successivamente effettuato la suddetta ricognizione e selezionato le opere da finanziare tramite uno schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il cui iter di approvazione non si è potuto concludere per la prematura caduta dell'Esecutivo;

   nella sezione II della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di bilancio per il 2024), il «Fondo perequativo infrastrutturale» è stato azzerato per il triennio 2024-2026 e definanziato per 2,6 miliardi di euro negli anni dal 2027 al 2033;

   questo taglio di circa 3,5 miliardi di euro rappresenta un colpo durissimo per il Mezzogiorno, privato delle risorse necessarie per le scuole, gli ospedali, le strade, le ferrovie e tutti gli asset strategici, e costituisce l'ennesima penalizzazione dopo la sottrazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il finanziamento dei progetti cancellati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, l'inconsistente dotazione finanziaria del credito di imposta nella zona economica speciale unica e la proposta sull'autonomia differenziata senza la definizione e il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni –:

   quali siano le ragioni che hanno indotto il Governo a definanziare il Fondo perequativo infrastrutturale di cui all'articolo 1, comma 815, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, e se non si ritenga invece urgente e necessario ripristinarne per intero la dotazione.
(3-00966)


Iniziative di competenza in ordine ai recenti aumenti del costo del pedaggio presso il casello autostradale di Vada (Livorno) – 3-00967

   TENERINI, DEBORAH BERGAMINI e MAZZETTI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   del «caso» dell'Autostrada tirrenica si discute da decenni;

   nel 2017 si è deciso di ridimensionare l'originario progetto dell'Autostrada tirrenica Livorno-Civitavecchia, cancellando la costruzione di un'arteria sui 90 chilometri tra Grosseto sud e Ansedonia e adeguando l'Aurelia;

   nel giugno 2020 il Governo pro tempore ha inserito il corridoio tirrenico tra le priorità nazionali e gli interventi del piano «Italia veloce»: al fine di ridurre i tempi di realizzazione del tratto viario Tarquinia-San Pietro in Palazzi, è stato deciso l'acquisto da parte di Anas dei progetti elaborati dalla Autostrada tirrenica s.p.a., verso un corrispettivo per i costi di progettazione e i diritti sulle opere dell'ingegno;

   con il «decreto milleproroghe» per l'anno 2020, si è decretato il passaggio delle competenze da Sat ad Anas, procrastinandolo tuttavia al 2028;

   a fine 2023, il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha validato il progetto definitivo del lotto 6A dell'Autostrada tirrenica, relativo al tratto fra Tarquinia e Pescia Romana: conseguentemente, la progettazione esecutiva potrà ora essere inserita nel contratto di programma di Anas, unitamente alla realizzazione di quel tratto;

   nelle more della definizione delle modalità e dei tempi di realizzazione del corridoio, continua a esistere, in una strada non completata, non definibile autostrada e quindi non sottoponibile a pedaggio ai sensi del codice della strada, articoli 1 e 2, gestita da una società cui è stata revocata la concessione, il casello di Vada;

   si sottolinea che originariamente la creazione di tale casello fosse propedeutica al successivo investimento infrastrutturale;

   nel 2014 e nel 2021 la regione Toscana ha approvato due mozioni per richiederne la soppressione, tuttavia tale casello è ancora attivo e i suoi costi continuano ad aumentare fino a raggiungere i sessanta centesimi per 4 chilometri;

   bisogna evidenziare come tale balzello non contribuisca assolutamente allo sviluppo e alla crescita del territorio e crei solo un danno a chi è costretto a transitarvi e non può usufruire dell'esenzione, riconosciuta solamente agli abitanti di 10 comuni della Val di Cecina –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza degli ulteriori e recenti aumenti del costo del pedaggio presso il casello di Vada e quali iniziative intenda adottare al fine di risolvere una questione fortemente penalizzante per gli abitanti e l'economia del territorio.
(3-00967)


Misure a sostegno dei progetti dei comuni a favore delle «città 30» e iniziative per il rifinanziamento del fondo nazionale del trasporto pubblico locale – 3-00968

   GHIRRA, ZANELLA, BONELLI, BORRELLI, DORI, EVI, FRATOIANNI, GRIMALDI, MARI, PICCOLOTTI e ZARATTI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   i dati Istat sull'incidentalità stradale in Italia ci dicono che oltre il 73 per cento degli incidenti stradali avviene su strade urbane e l'eccesso di velocità è la prima causa in assoluto degli incidenti mortali;

   gli studi dimostrano che, in uno scontro frontale, abbassare la velocità da 50 chilometri all'ora a 30 può ridurre la mortalità dal 90 per cento allo 0,5 per cento;

   si tratta di numeri che il Ministro interrogato conosce bene, ma a cui finora ha risposto unicamente con un disegno di legge sulla sicurezza stradale che si concentra principalmente sull'aumento delle sanzioni, sul disincentivo all'utilizzo di biciclette e mezzi di micromobilità elettrica, oltre che limitando enormemente le competenze dei comuni;

   l'aumento delle sanzioni e una maggiore severità sono, però, solamente alcuni degli strumenti che possono essere messi in atto per ridurre le morti e gli incidenti sulla strada. La sicurezza stradale deve, invece, basarsi soprattutto sul potenziamento delle misure di prevenzione;

   è del tutto incomprensibile, quindi, l'attacco del Ministro interrogato all'iniziativa promossa dal comune di Bologna che, prima grande città italiana, ha introdotto il limite dei 30 chilometri orari sulle strade urbane (eccetto gli assi di scorrimento), proprio con la finalità di ridurre drasticamente il numero delle vittime della strada;

   il Ministro interrogato ha criticato la decisione del sindaco, sostenendo che questa limitazione di velocità penalizza i tanti cittadini che quotidianamente devono andare a lavorare. La realtà è che gli spostamenti urbani e i tempi di percorrenza sono condizionati, soprattutto, dalle condizioni del trasporto pubblico locale nelle nostre città, il cui fondo è fortemente sotto finanziato;

   anche Olbia, città amministrata da un sindaco di centrodestra, è «città 30» già dal giugno 2021 e altri comuni stanno lavorando per adottare questa politica. Anche le associazioni per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile difendono l'esperienza bolognese;

   il Ministro interrogato ha però adottato una direttiva valida su tutto il territorio nazionale per smontare la «città 30», dimenticando paradossalmente che la stessa «città 30» è tra le misure chiave del Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030, elaborato dallo stesso Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e supportato da linee guida internazionali –:

   se, al fine di ridurre l'incidentalità nelle aree urbane, non ritenga opportuno sostenere le iniziative dei comuni a favore della «città 30», in coerenza con lo stesso Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030 elaborato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e di rifinanziare il fondo nazionale del trasporto pubblico, al fine di rendere il trasporto pubblico locale più efficiente.
(3-00968)


Iniziative di competenza volte a garantire la libertà di espressione degli studenti, alla luce di una vicenda relativa a sanzioni disciplinari verificatasi presso l'istituto «Jacopo Barozzi» di Modena – 3-00969

   PASTORELLA, GRIPPO, RICHETTI, BENZONI, BONETTI, D'ALESSIO e SOTTANELLI. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende, il consiglio d'istituto dell'Ites «Jacopo Barozzi» di Modena il 18 gennaio 2024 avrebbe deciso di sospendere per dodici giorni uno dei rappresentanti degli studenti a causa di alcune sue dichiarazioni rilasciate il 28 novembre 2023 durante una videointervista alla Gazzetta di Modena, con le quali argomentava le motivazioni poste alla base della manifestazione studentesca svolta quel giorno, senza l'autorizzazione della dirigente scolastica, lamentando peraltro l'atteggiamento conflittuale della presidenza, oltre a varie problematiche relative, ad esempio, ai viaggi di istruzione;

   tale manifestazione si sarebbe poi svolta in modo ordinato e corretto;

   da quanto risulta, lo stesso studente sarebbe stato destinatario anche di una nota di condotta per aver inoltrato agli altri rappresentanti di classe e d'istituto una mail della vicepreside riguardo eventuali modifiche logistiche necessarie per l'apertura anticipata dei cancelli della scuola;

   lo studente, quindi, avrebbe agito nell'esercizio della sua funzione di rappresentante di istituto e avrebbe liberamente esercitato il proprio diritto di opinione e critica;

   ove questo fosse confermato, i relativi provvedimenti disciplinari paiono quantomeno esagerati, se non immotivati. Il comportamento della presidenza, infatti, oltre a tradire il rapporto di fiducia che deve esistere alla base del patto educativo, si porrebbe in contrasto con i principi di accoglienza e inclusione che la scuola deve favorire, nonché con il mantenimento di un clima democratico, di partecipazione, di scambio di idee e di libertà di espressione con spirito critico e costruttivo –:

   quali iniziative di competenza intenda prevedere, anche alla luce dei fatti esposti, affinché le sanzioni disciplinari all'interno del percorso formativo degli studenti non siano mai tali da compromettere lo sviluppo di un pensiero critico basato sulla libertà di espressione garantita dalla Costituzione.
(3-00969)


Iniziative di competenza in relazione all'aumento degli episodi di violenza a danno degli insegnanti e del personale scolastico – 3-00970

   MOLINARI, ANDREUZZA, ANGELUCCI, BAGNAI, BARABOTTI, BELLOMO, BENVENUTO, DAVIDE BERGAMINI, BILLI, BISA, BOF, BORDONALI, BOSSI, BRUZZONE, CANDIANI, CAPARVI, CARLONI, CARRÀ, CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, COIN, COMAROLI, CRIPPA, DARA, DI MATTINA, FORMENTINI, FRASSINI, FURGIUELE, GIACCONE, GIAGONI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LAZZARINI, LOIZZO, MACCANTI, MARCHETTI, MATONE, MIELE, MINARDO, MONTEMAGNI, MORRONE, NISINI, OTTAVIANI, PANIZZUT, PIERRO, PIZZIMENTI, PRETTO, RAVETTO, SASSO, STEFANI, SUDANO, TOCCALINI, ZIELLO, ZINZI e ZOFFILI. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   gli episodi che hanno coinvolto la comunità scolastica nell'ultima settimana sono raccapriccianti: a Varese una docente è stata accoltellata da uno studente all'ingresso della scuola (per fortuna non è in pericolo di vita); a Taranto un preside è stato picchiato e umiliato dai genitori di un alunno;

   l'allarmante aumento degli episodi di violenza di cui gli insegnanti e il personale scolastico sono sempre più spesso vittime da parte degli alunni e persino delle loro famiglie, che ne sostengono in modo sorprendente le ragioni, ha reso urgente e necessaria una ferma risposta da parte delle istituzioni perché tali episodi non determinano soltanto una lesione dei diritti del personale aggredito, bensì colpiscono al cuore la vita collettiva nella scuola;

   quello dell'insegnante deve tornare ad essere il lavoro prestigioso e riconosciuto che era fino a qualche anno fa e per questo è indispensabile rinsaldare il patto scuola-famiglia, ma anche prevedere misure che tutelino i lavoratori della scuola, inasprendo le pene per chi commette atti di violenza fisica o morale nei loro confronti, come previsto dalla proposta di legge del gruppo Lega–Salvini Premier, già approvata dalla Camera dei deputati e di cui si auspica una rapida calendarizzazione presso il Senato della Repubblica;

   i giovani italiani hanno bisogno di ritrovare modelli genitoriali e istituzionali che sappiano infondere loro senso di sicurezza, ma soprattutto che suscitino il desiderio di emularli. Il senso di appartenenza alla comunità dovrebbe stimolare pensieri e azioni volti alla condivisione, alla solidarietà e, soprattutto, all'accettazione delle regole;

   per risolvere quello che a tutti gli effetti è un problema di natura antropologica occorrono, a parere degli interroganti, ulteriori azioni, come, ad esempio, la previsione che la scuola possa costituirsi parte civile in un processo per vedersi riconosciuto il danno di immagine arrecato dall'aggressione, secondo il principio per cui chi aggredisce un docente ha aggredito lo Stato stesso e ne deve rispondere;

   occorre un deciso cambio di passo per affermare la cultura del rispetto, ripristinare l'autorevolezza di tutto il personale scolastico e rimettere al centro il principio di responsabilità, restituendo piena serenità alla comunità educante –:

   quali iniziative si intendano intraprendere affinché sia ristabilita la cultura del rispetto dell'istituzione scolastica e dunque di tutto il personale scolastico e se non si ritenga opportuno l'intervento immediato dei servizi sociali in episodi come quelli richiamati in premessa.
(3-00970)


Efficacia delle politiche del Governo in materia di lavoro e occupazione – 3-00971

   FOTI, MESSINA, ANTONIOZZI, GARDINI, MONTARULI, RUSPANDINI, RIZZETTO, SCHIFONE, COPPO, GIOVINE, MALAGOLA, MASCARETTI, VOLPI e ZURZOLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   le politiche messe in campo dal Governo a sostegno del lavoro stanno dimostrando la loro efficacia. Al riguardo, i dati Istat riferiscono numeri da record per l'occupazione in Italia: a novembre 2023 gli occupati hanno raggiunto quota 23 milioni e 743 mila unità, di cui 30 mila in più rispetto al mese di ottobre 2023. La crescita riguarda, soprattutto, le donne e i lavoratori over 50;

   in particolare, le donne occupate raggiungono 10 milioni 49 mila unità, con un aumento di 24 mila unità rispetto al mese di ottobre 2023 e di 258 mila rispetto a novembre 2022. Per le donne tra i 20 e i 64 anni si registra un tasso sorprendente: oltre il 52 per cento;

   l'andamento positivo dell'occupazione è confermato anche dai dati pubblicati dall'Inps, il 18 gennaio 2024, dell'Osservatorio sul precariato, che vanno da gennaio a ottobre 2023. Il report attesta che le trasformazioni da tempo determinato sono risultate 653.000, fino a ottobre 2023, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+3 per cento). Le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati nel corso dei primi dieci mesi del 2023 presentano nel complesso una variazione pari al +2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel dettaglio, l'esonero contributivo totale giovani registra una variazione percentuale positiva (+7 per cento), trainata dalle trasformazioni, mentre l'agevolazione «decontribuzione Sud» segna ancora una crescita (+6 per cento) attestandosi come l'agevolazione di maggior impatto, soprattutto per il numero di dipendenti coinvolti;

   ad ottobre 2023 il report segnala la conferma di un andamento «continuo e significativo di incremento delle posizioni di lavoro dipendente nel settore privato», trend attestato – dopo il rimbalzo post Covid – attorno alle 500.000 unità. Per il tempo indeterminato la variazione tendenziale annua risulta pari a +371.000 unità (oltre i tre quarti dell'incremento complessivo), mentre per quanto concerne tutte le altre tipologie contrattuali la variazione è pari a +136.000 unità;

   uno scenario confortante dovuto alle politiche attive sul lavoro a cui si uniscono le misure che stanno favorendo un incremento in busta paga, come il taglio del cuneo contributivo confermato anche per il 2024 –:

   quali iniziative di competenza intenda portare avanti per dare un ulteriore slancio al trend positivo registrato su lavoro e occupazione.
(3-00971)


Iniziative per un efficace funzionamento delle attività in materia di vigilanza e finanziamento degli istituti di patronato e di assistenza sociale – 3-00972

   LUPI, ROMANO, BICCHIELLI, BRAMBILLA, CAVO, CESA, ALESSANDRO COLUCCI, PISANO, SEMENZATO e TIRELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il patronato è una persona giuridica di diritto privato, il cui scopo è lo svolgimento di un servizio di utilità pubblica;

   le attività del patronato consistono nell'informazione, assistenza, consulenza e tutela, anche con poteri di rappresentanza, di lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati, cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti sul territorio italiano;

   in base all'articolo 13 della legge n. 152 del 2001, il decreto ministeriale 10 ottobre 2008, n. 193, dispone che il finanziamento degli istituti di patronato e di assistenza sociale è corrisposto sulla base della valutazione della loro attività svolta e della loro organizzazione, in relazione all'estensione e all'efficienza dei servizi offerti dagli istituti medesimi;

   nel corso degli anni molti patronati hanno lamentato i ritardi con cui vengono erogati i saldi delle annualità, arrivando al caso limite in cui alcuni istituti non hanno ancora ricevuto i saldi spettanti dell'anno 2016;

   occorre promuovere il sostegno ai patronati che svolgono correttamente il proprio lavoro, riconoscendo loro anche il dovuto contributo per le attività realizzate a beneficio di milioni di cittadini;

   è quanto mai necessario che il personale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sia nelle condizioni di servire le istituzioni e i cittadini, garantendo efficacia ed efficienza nello svolgimento delle loro mansioni –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione e quali iniziative intenda intraprendere al fine di garantire la vigilanza sui patronati, il rispetto delle scadenze dei versamenti e il corretto funzionamento delle attività del Ministero.
(3-00972)


Iniziative per garantire l'effettiva e capillare distribuzione della carta di pagamento elettronica a favore dei beneficiari dell'assegno di inclusione, nonché per modificare i requisiti di accesso al fine di estendere la platea degli aventi diritto – 3-00973

   AIELLO, BARZOTTI, CAROTENUTO, TUCCI, D'ORSO, MORFINO, GUBITOSA, TRAVERSI, CANTONE, IARIA, PAVANELLI, ASCARI, GIULIANO, CARAMIELLO, BRUNO e SCUTELLÀ. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'Istat certifica 6 milioni di poveri nel nostro Paese; il beneficio del reddito di cittadinanza raggiungeva circa 3 milioni di persone, mentre l'assegno di inclusione raggiunge circa un quarto dei beneficiari del reddito di cittadinanza (circa 750.000 persone). I criteri per l'accesso, infatti, risultano a giudizio degli interroganti del tutto irragionevoli e fortemente restrittivi, con particolare riguardo a famiglie con minorenni, a persone con una grave disabilità, ad anziani ultra-sessantenni;

   l'assegno di inclusione è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all'esclusione sociale delle fasce deboli istituita a decorrere dal 1° gennaio 2024 dall'articolo 1 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85;

   prevede un beneficio erogato, mensilmente, su carta di pagamento elettronica;

   da fonti stampa (https://www.palermotoday.it) risulta che numerosi uffici postali della città di Palermo abbiano esaurito le carte per usufruire dell'assegno di inclusione, introdotto dal Governo Meloni in luogo del reddito di cittadinanza;

   questo ha fatto registrare, oltre a evidenti disagi, anche momenti di tensione determinati da lunghe attese e dal mancato ottenimento delle carte attraverso cui godere della misura, sfociati anche in episodi di aggressione nei confronti degli operatori di Poste italiane;

   risultano 71.311 – sulle 287.704 in tutta Italia – le domande di assegno di inclusione che hanno avuto esito positivo in Sicilia. L'isola è seconda dietro alla Campania per numero di beneficiari;

   risulta urgente modificare i requisiti dell'assegno di inclusione al fine di raggiungere una platea di poveri molto più ampia –:

   quali iniziative urgenti si intendano intraprendere per risolvere la grave situazione di cui in premessa che, di fatto, inibisce un diritto a tutela delle fasce sociali più deboli e pone gli operatori di Poste italiane a rischio di incolumità.
(3-00973)


DISEGNO DI LEGGE: S. 974 – CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 21 DICEMBRE 2023, N. 200, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI PER LA PROROGA DELL'AUTORIZZAZIONE ALLA CESSIONE DI MEZZI, MATERIALI ED EQUIPAGGIAMENTI MILITARI IN FAVORE DELLE AUTORITÀ GOVERNATIVE DELL'UCRAINA (APPROVATO DAL SENATO) (A.C. 1666)

A.C. 1666 – Parere della I Commissione

PARERE DELLA I COMMISSIONE SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

NULLA OSTA

  sugli emendamenti contenuti nel fascicolo.

A.C. 1666 – Parere della V Commissione

PARERE DELLA V COMMISSIONE SUL TESTO DEL PROVVEDIMENTO E SULLE PROPOSTE EMENDATIVE PRESENTATE

  Sul testo del provvedimento in oggetto:

PARERE FAVOREVOLE

  sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

NULLA OSTA

A.C. 1666 – Articolo unico

ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE

Art. 1.

  1. È convertito in legge il decreto-legge 21 dicembre 2023, n. 200, recante disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina.
  2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE

Articolo 1.
(Proroga di termini in materia di cessioni di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari)

  1. È prorogata, fino al 31 dicembre 2024, previo atto di indirizzo delle Camere, l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina, di cui all'articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalità ivi stabilite.
  2. All'attuazione del presente articolo si provvede nell'ambito delle risorse previste a legislazione vigente.

Articolo 2.
(Entrata in vigore)

  1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

PROPOSTE EMENDATIVE

EMENDAMENTI RIFERITI ALL'ARTICOLO UNICO DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE

DIS. 1.

  Sopprimerlo.
*Dis.1.1. Riccardo Ricciardi, Pellegrini, Baldino, Conte, Lomuti.

  Sopprimerlo.
*Dis.1.5. Fratoianni.

EMENDAMENTI RIFERITI AL TESTO DEL DECRETO-LEGGE

ART. 1.
(Proroga di termini in materia di cessioni di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari)

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  1-bis. Ai fini di ogni singola autorizzazione di cui al comma 1, concernente l'invio di armi, il Governo rende preventive comunicazioni alle Camere, che si esprimono mediante la votazione di uno specifico atto di indirizzo per ciascuna cessione.
1.2. Pellegrini, Riccardo Ricciardi, Baldino, Conte, Lomuti.

  Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

  1-bis. All'elenco dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari oggetto della cessione, di cui all'articolo 2-bis, comma 2, del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, non si applicano le disposizioni di cui all'articolo 42 della legge 3 agosto 2007, n. 124. Conseguentemente, l'elenco di cui al precedente periodo deve essere pubblicato integralmente unitamente ai decreti del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro dell'economia e delle finanze.
1.6. Fratoianni.

A.C. 1666 – Ordini del giorno

ORDINI DEL GIORNO

   La Camera,

   premesso che:

    la proroga prevista dall'articolo 1 del decreto-legge n. 200 del 2023 rappresenta la base giuridica necessaria all'ulteriore autorizzazione di cessioni di armamenti alle autorità ucraine;

    tale ulteriore proroga dimostra che gli interventi a sostegno dell'Ucraina si sono cristallizzati in un mero e continuo invio di armamenti, a discapito dei necessari ed urgenti interventi diplomatici per giungere a una soluzione di pace, anche al fine di garantire una rapida ripresa ad un popolo martoriato da due anni di conflitto;

   considerato che:

    nell'ambito delle specifiche misure di carattere non militare adottate a sostegno dell'Ucraina e della sua popolazione, il Consiglio europeo straordinario dello scorso 1° febbraio ha raggiunto un accordo, nell'ambito della revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, in merito all'erogazione, tra gli altri settori individuati come prioritari, di finanziamenti aggiuntivi a favore dell'Ucraina per un importo pari a 50 miliardi di euro;

    in particolare, tali finanziamenti – di cui 33 miliardi di euro a titolo di prestiti e 17 miliardi di euro a fondo perduto – sono stati previsti nell'ambito dell'istituzione di un nuovo strumento dell'Unione europea per l'Ucraina per il periodo 2024-2027, inteso a contribuire alla ripresa, alla ricostruzione e alla modernizzazione del paese nel quadro del suo percorso verso l'adesione all'Unione europea;

    l'erogazione delle suddette risorse è condizionata all'elaborazione da parte del governo ucraino di un piano che definisca un programma di riforme e investimenti, così come il rispetto dei meccanismi democratici, compreso un sistema parlamentare multipartitico, dello Stato di diritto, dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Inoltre è previsto da parte della Commissione e dell'Ucraina l'obbligo di tutelare gli interessi finanziari dell'Unione europea, in particolare contrastando la frode, la corruzione e i conflitti di interessi;

    il via libera da parte del Consiglio europeo straordinario al suddetto pacchetto di aiuti finanziari per scopi non militari a favore dell'Ucraina rappresenta un importante passo avanti per garantire finanziamenti stabili e prevedibili, in una condivisibile prospettiva di ricostruzione e pace giusta del Paese, nel quadro del suo percorso verso l'adesione all'Unione europea;

    come noto, in sede unionale, si sta attualmente discutendo – sulla base di un'intesa raggiunta tra i Ministri dell'economia francese e tedesco – della riforma del sistema di governance economica dell'Unione europea, nell'ambito della quale gli investimenti per la difesa sono stati considerati fattore rilevante per giustificare scostamenti dalle regole di bilancio, garantendo a tale voce un trattamento privilegiato rispetto ad altre spese in investimenti produttivi come sanità e istruzione,

impegna il Governo:

   1) ad intraprendere le necessarie iniziative di competenza in ambito unionale, anche in vista delle prossime riunioni del Consiglio europeo, atte a sostenere l'intensificarsi degli sforzi finanziari da parte degli Stati membri a sostegno dell'istituzione e della celere erogazione dei finanziamenti previsti nell'ambito del nuovo strumento europeo per l'Ucraina, esclusivamente in un'ottica di ripresa e ricostruzione post-bellica del Paese;

   2) con specifico riferimento alle prossime fasi negoziali nell'ambito del trilogo sulla riforma delle regole di governance economica europea, a farsi portavoce, in sede europea, della necessità di apportare le opportune modifiche all'accordo, al fine di includervi, tra i fattori considerati rilevanti, le spese in investimenti strategici – tra i quali gli investimenti destinati all'istruzione, quelli in ambito di spesa sanitaria, gli investimenti green quelli destinati alle energie rinnovabili e ai beni pubblici europei che sono ostacolati dall'attuale quadro di bilancio – per evitare pesanti tagli allo Stato sociale e sostenere una crescita inclusiva e sostenibile di lungo termine.
9/1666/1. Baldino, Riccardo Ricciardi, Pellegrini, Lomuti.


   La Camera,

   premesso che:

    il decreto-legge oggetto di conversione, approvato in prima lettura dal Senato il 24 gennaio 2024, all'articolo 1 dispone la proroga fino al 31 dicembre 2024 per l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina, prevista dall'articolo 2-bis del decreto 25 febbraio 2022, n. 14, convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022, n. 28;

    il richiamato articolo 2-bis, ha autorizzato, previo atto di indirizzo delle Camere, la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative ucraine, in deroga alla legge 9 luglio 1990, n. 185, e agli articoli 310 e 311 del Codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo, n. 66 del 2010 e alle connesse disposizioni attuative, che disciplinano la cessione di materiali di armamento e di materiali non di armamento;

    finora sono stati emanati otto decreti interministeriali contenenti allegati con il dettaglio delle forniture. Gli allegati in questione sono considerati «documenti classificati» e sono stati illustrati dal Governo in seno al Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir);

   considerato che:

    la perdurante crisi in atto provocata dall'ingiustificata e imponente aggressione militare della Federazione Russa nei confronti dell'Ucraina del 24 febbraio 2022, rappresenta una concreta minaccia per la sicurezza e la stabilità globale;

    dopo due anni dall'inizio del conflitto, l'escalation militare sembra non arrestarsi e, allo stesso tempo, la risoluzione diplomatica appare ancora molto distante;

    perseverare con l'invio di materiali d'armamento allontana sempre di più dall'avvio di uno strutturato percorso diplomatico atto ad una possibile soluzione del conflitto;

    secondo recenti sondaggi, il sostegno degli italiani sugli aiuti militari all'Ucraina ha fatto registrare la percentuale più bassa dall'inizio della guerra: appena il 42 per cento. Tali dati dimostrano quanto sia urgente intraprendere percorsi diplomatici per giungere ad una soluzione del conflitto in atto,

impegna il Governo:

   1) a valutare gli effetti applicativi del provvedimento in esame al fine di interrompere immediatamente la fornitura di materiali d'armamento alle autorità governative ucraine, ferme restando le misure destinate agli aiuti umanitari;

   2) a voler comunicare preventivamente al Parlamento l'indirizzo politico da assumere in occasione di consessi internazionali con riferimento all'evoluzione del conflitto Russia-Ucraina;

   3) a voler interpretare l'articolo 1 del decreto-legge in esame, nel senso che il Governo comunica preventivamente alle Aule parlamentari in merito a ciascuna autorizzazione relativa all'invio di armi, al fine di garantire un ampio coinvolgimento delle Camere in merito.
9/1666/2. Lomuti, Riccardo Ricciardi, Pellegrini, Baldino.


   La Camera,

   premesso che:

    il decreto-legge 21 dicembre 2023, n. 200, recante «Disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell'Ucraina», dispone all'articolo 1 la proroga fino al 31 dicembre 2024, previo atto di indirizzo delle Camere, per l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina, originariamente prevista, fino al 31 dicembre 2022, dall'articolo 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, e in seguito prorogata al 31 dicembre 2023 dall'articolo 1 del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185, convertito con modificazioni dalla legge 27 gennaio 2023, n. 8.;

    in attuazione del citato articolo 2-bis sono stati emanati otto decreti interministeriali contenenti allegati con il dettaglio delle forniture. Gli allegati sono «documenti classificati» e, in quanto tali, illustrati dal Governo in seno al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir);

    la proroga prevista dall'articolo 1 del decreto-legge n. 200 del 2023, dunque, rappresenta la base giuridica necessaria all'ulteriore autorizzazione di cessioni di armamenti alle autorità ucraine;

    il conflitto bellico si protrae da ormai due anni a seguito dell'aggressione su larga scala della Russia nei confronti dell'Ucraina. Non si ravvisano tentativi concreti di soluzioni diplomatiche ma esclusivamente sostegno militare rappresentato dal continuativo invio di materiale bellico;

    nel messaggio di fine anno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel condannare fermamente la guerra, ha sottolineato come la stessa sia «fonte di enormi guadagni» e che occorre che la pace venga perseguita dalla «volontà dei governi»;

   considerato che:

    le aziende del settore difesa hanno registrato una notevole crescita in tutti gli indici, come confermato da un recente studio condotto dall'Area Studi Mediobanca sui conti annuali di oltre 240 multinazionali, con un focus sui principali gruppi della Difesa emerge che le spese raggiungono il massimo storico di 2.113 miliardi di dollari, pari al 2,2 per cento del Pil mondiale, segnando di conseguenza una notevole crescita delle aziende di settore;

    in particolare, le trenta multinazionali dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza (AD&S) hanno realizzato ricavi complessivi nel core business della Difesa per oltre 315 miliardi di euro, con una capitalizzazione in Borsa di 721 miliardi di euro al marzo 2023, lo 0,8 per cento del valore complessivo delle piazze affari mondiali;

    il 21 dicembre 2023, il Consiglio dell'Unione europea ha raggiunto un accordo sulla proposta di riforma del quadro di governance economica dell'Unione europea avanzata dalla Commissione europea nell'aprile dello scorso anno, che prevede lo scorporo dai vincoli di bilancio delle spese per la difesa, in particolare per nuovi armamenti. Su richiesta dell'Italia, infatti, questa tipologia di spesa sarà considerata quale fattore rilevante per giustificare scostamenti dalle regole di bilancio, garantendo a tale voce un trattamento privilegiato rispetto alle altre spese in investimenti produttivi come sanità, istruzione e pensioni;

   considerato, altresì, che:

    il nostro Paese ha sostenuto, sinora, costi per oltre 1 miliardo di euro per l'invio di armi all'Ucraina, tenuto conto della modalità internazionale di copertura decisa a livello europeo, facendo anche ricorso allo strumento europeo per la pace (European Peace Facility – EPF), istituito il 22 marzo 2021 con una decisione del Consiglio europeo;

    ad oggi, invece, EPF è lo strumento principale per il sostegno militare dell'Unione europea a Kiev, attraverso il rimborso dei trasferimenti di armi effettuati dagli Stati membri;

    a fronte del protrarsi della guerra, lo stanziamento iniziale di EPF (che era di circa 5,7 miliardi di euro, per il periodo 2021-2027) si è rivelato ben presto insufficiente. A marzo 2023 il Consiglio ha incrementato una prima volta il budget, portandolo a 7,98 miliardi. A giugno 2023 il bilancio complessivo è stato ulteriormente aumentato a poco più di 12 miliardi di euro, sempre fino al 2027. EPF è finanziato direttamente dagli Stati membri, in proporzione al proprio PIL, dunque, ogni aumento del budget complessivo richiede un nuovo rifinanziamento nazionale. In tal senso, nell'ultima Legge di Bilancio, il contributo italiano al fondo è stato incrementato per gli anni dal 2024 al 2027 di 1 miliardo di euro,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative, anche di carattere normativo, volte a una graduale diminuzione delle spese per i sistemi di armamento, che insistono sul bilancio dello Stato, nonché ad introdurre un contributo solidaristico sui cosiddetti extraprofitti netti conseguiti dalle aziende del settore dell'industria della difesa a seguito del mutato contesto geopolitico internazionale aggravato dal protrarsi del conflitto in Ucraina.
9/1666/3. Pellegrini, Riccardo Ricciardi, Baldino, Lomuti.


   La Camera,

   premesso che:

    l'aggressione della Federazione russa nei confronti dell'Ucraina si protrae da ormai due anni e nel frattempo si è trasformata in una guerra di logoramento che va avanti in una totale assenza di interventi diplomatici al fine di giungere a una soluzione di pace, in tal modo gli interventi a sostegno dell'Ucraina si sono cristallizzati in un mero e continuo invio di armamenti;

    nella fase iniziale del conflitto, considerata l'asimmetria delle forze schierate in campo, era necessario sostenere militarmente il popolo ucraino per garantirgli il diritto alla legittima difesa, come sancito dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite;

    dall'inizio del conflitto, escalation militare sembra non arrestarsi, come dimostrato dai recenti attacchi della Russia contro l'Ucraina, lanciando circa 300 missili e 200 droni;

   considerato che:

    risultano preoccupanti le proiezioni sul conflitto russo-ucraino in ambito NATO: l'ammiraglio Rob Bauer, alto funzionario militare dell'Alleanza, ha recentemente sostenuto che i civili debbano prepararsi «per una guerra totale con la Russia nei prossimi 20 anni». Il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, afferma che è stata aumentata la vigilanza e la presenza nella parte orientale dell'Alleanza, in generale mantenendo una postura volta a prevenire attacchi nell'area NATO;

   considerato, altresì, che:

    il Governo e il popolo ucraini stanno vivendo il terzo inverno di guerra, in una situazione di totale stallo in cui il nuovo contesto geopolitico – determinatosi a seguito delle tornate elettorali in alcuni Stati membri dell'Unione europea sul confine orientale e del fronte di guerra apertosi in Medioriente – ha ancor più paralizzato gli sforzi diplomatici per giungere a un accordo di pace nel rispetto del diritto internazionale;

    si delinea, nel breve periodo, solamente un ulteriore sforzo militare europeo e nessuna concreta e penetrante prospettiva negoziale volta a porre fine alle operazioni belliche in territorio ucraino. In tal senso, le prospettive di ricostruzione e pace giusta sembrano solo dei proclami,

impegna il Governo

a imprimere una concreta svolta per profondere il massimo ed efficace sforzo sul piano diplomatico, in sinergia con gli altri Paesi europei, per l'immediata cessazione delle operazioni belliche con iniziative multilaterali o bilaterali utili a una de-escalation militare, portando il nostro Paese finalmente a farsi capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento, per il raggiungimento di una soluzione politica in linea con i principi del diritto internazionale.
9/1666/4. Riccardo Ricciardi, Pellegrini, Baldino, Lomuti, Cappelletti.