Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Lunedì 20 novembre 2023

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 20 novembre 2023.

  Albano, Amendola, Ascani, Bagnai, Baldino, Barbagallo, Barelli, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Brambilla, Cappellacci, Caretta, Carloni, Cavandoli, Cecchetti, Cesa, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Alfonso Colucci, Comba, Enrico Costa, Sergio Costa, Del Barba, Delmastro Delle Vedove, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giachetti, Giglio Vigna, Giorgetti, Gribaudo, Guerini, Gusmeroli, Leo, Letta, Lollobrigida, Loperfido, Lupi, Magi, Mangialavori, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Morrone, Nordio, Onori, Nazario Pagano, Pastorella, Pichetto Fratin, Polidori, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Roccella, Rotelli, Scerra, Schullian, Francesco Silvestri, Siracusano, Tabacci, Trancassini, Tremonti, Vaccari, Varchi, Zaratti, Zoffili, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 16 novembre 2023 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   FARAONE: «Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, in materia di misure di prevenzione patrimoniali e di informazioni antimafia» (1552);

   ZAN: «Modifiche all'articolo 1126 del codice civile e agli articoli 63 e 67 delle disposizioni per la sua attuazione, in materia di disciplina del condominio negli edifici» (1553);

   CIABURRO ed altri: «Concessione della medaglia d'oro al valor militare alla memoria dei caduti italiani di Nassiriya» (1554).

  In data 17 novembre 2023 è stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge d'iniziativa della deputata:

   BORDONALI: «Disposizioni per la promozione dell'assistenza sanitaria pediatrica centrata sulla famiglia» (1557).

  Saranno stampate e distribuite.

Adesione di deputati a proposte di legge.

  La proposta di legge CIABURRO ed altri: «Istituzione della Giornata nazionale della scrittura a mano» (758) è stata successivamente sottoscritta dalla deputata Latini.

Trasmissione dal Senato.

  In data 16 novembre 2023 il Presidente del Senato ha trasmesso alla Presidenza i seguenti disegni di legge:

   S. 899. – «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 settembre 2023, n. 132, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali» (approvato dal Senato) (1551);

   S. 795. – «Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022» (approvato dal Senato) (1555);

   S. 833. – «Disciplina della professione di guida turistica» (approvato dal Senato) (1556).

  Saranno stampati e distribuiti.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   II Commissione (Giustizia):

  BISA ed altri: «Modifiche all'articolo 423-bis del codice penale in materia di incendio boschivo» (1351) Parere delle Commissioni I e VIII;

  CASU ed altri: «Modifiche agli articoli 589-bis e 590-bis del codice penale, in materia di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi o gravissime» (1392) Parere delle Commissioni I e IX.

   IV Commissione (Difesa):

  CARRÀ ed altri: «Modifica all'articolo 1908 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di termini per la liquidazione e l'erogazione del trattamento di fine servizio del personale militare» (1283) Parere delle Commissioni I, V e XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale).

   VII Commissione (Cultura):

  D'ALFONSO: «Concessione di un contributo per la realizzazione, nel bacino minerario della Maiella, di un polo didattico dedicato alle vittime del disastro di Marcinelle» (1340) Parere delle Commissioni I, III e V;

  S. 840. – MARTI: «Istituzione di un contributo stabile all'Istituto della Enciclopedia italiana» (approvata dalla 7ª Commissione permanente del Senato) (1550) Parere delle Commissioni I e V.

   X Commissione (Attività produttive):

  CARAMANNA ed altri: «Delega al Governo in materia di riordino delle norme relative alla concessione di spazi e aree pubbliche di interesse culturale o paesaggistico alle imprese di pubblico esercizio per l'installazione di strutture amovibili funzionali all'attività esercitata» (1486) Parere delle Commissioni I, V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;

  S. 795. – «Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022» (approvato dal Senato) (1555) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), IX (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento), XI, XII, XIII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali;

  S. 833. – «Disciplina della professione di guida turistica» (approvato dal Senato) (1556) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, VII, VIII, XII, XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Annunzio della pendenza di un procedimento civile ai fini di una deliberazione in materia d'insindacabilità.

  In data 15 novembre 2023 è pervenuta alla Camera dei deputati un'ordinanza con cui il Tribunale di Catanzaro (seconda Sezione civile) – ai sensi e per gli effetti dell'articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003 – ha sospeso il procedimento civile per risarcimento del danno promosso nei confronti di Vittorio Sgarbi, deputato all'epoca dei fatti (procedimento n. 3659/2021 RG – atto di citazione del dottor Giuseppe Lombardo).

  Nel trasmettere anche gli atti relativi al menzionato procedimento, il medesimo Tribunale ha chiesto alla Camera di deliberare se i fatti oggetto del giudizio concernano o meno opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

  Tali atti sono stati assegnati alla competente Giunta per le autorizzazioni. Copia dell'ordinanza di trasmissione da parte del Tribunale di Catanzaro sarà stampata e distribuita (doc. IV-ter, n. 15).

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 17 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria della società Equitalia Giustizia Spa, per l'esercizio 2021, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 142).

  Questi documenti sono trasmessi alla II Commissione (Giustizia) e alla V Commissione (Bilancio).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 17 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), per l'esercizio 2021, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 143).

  Questi documenti sono stati trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla XIII Commissione (Agricoltura).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 20 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'Ente nazionale risi, per l'esercizio 2021. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 144).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla XIII Commissione (Agricoltura).

Trasmissione dal Ministero della difesa.

  Il Ministero della difesa ha trasmesso un decreto ministeriale recante variazioni di bilancio tra capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, autorizzate, in data 23 ottobre 2023, ai sensi dell'articolo 33, comma 4-quinquies, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

  Questo decreto è trasmesso alla IV Commissione (Difesa) e alla V Commissione (Bilancio).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 20 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, la relazione, predisposta dal Ministero dell'economia e delle finanze, in merito alla proposta di direttiva del Consiglio che istituisce un sistema fiscale basato sulle norme della sede centrale per le microimprese e le piccole e medie imprese e modifica la direttiva 2011/16/UE (COM(2023) 528 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti.

  Questa relazione è trasmessa alla VI Commissione (Finanze) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

Annunzio di progetti di atti
dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 16 e 17 novembre 2023, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, i seguenti progetti di atti dell'Unione stessa, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi, che sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle sottoindicate Commissioni, con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea):

   comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio – Sesta relazione sui progressi compiuti nell'attuazione della strategia dell'Unione europea per l'Unione della sicurezza (COM(2023) 665 final), corredata dal relativo allegato (COM(2023) 665 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia);

   relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulla delega del potere di adottare atti delegati conferito alla Commissione a norma del regolamento (UE) 2018/1240 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS) (COM(2023) 699 final), che è assegnata in sede primaria alla I Commissione (Affari costituzionali);

   proposta di decisione del Consiglio relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di comitato misto CETA istituito a norma dell'accordo economico e commerciale globale (CETA) tra il Canada, da una parte, e l'Unione europea e i suoi Stati membri, dall'altra, per quanto riguarda l'adozione di una decisione sull'interpretazione dell'articolo 8.10, dell'allegato 8-A, dell'articolo 8.9, paragrafo 1, e dell'articolo 8.39, paragrafo 3, del CETA conformemente all'articolo 26.1, paragrafo 5, lettera e), del CETA (COM(2023) 708 final), corredata dal relativo allegato (COM(2023) 708 final – Annex), che è assegnata in sede primaria alla III Commissione (Affari esteri);

   relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sull'esercizio del potere di adottare atti delegati conferito alla Commissione in applicazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale (COM(2023) 709 final), che è assegnata in sede primaria alla VIII Commissione (Ambiente).

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 16 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.

  Questi atti sono assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).

  Con la predetta comunicazione del 16 novembre 2023, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Risposta alle carenze di medicinali nell'Unione europea (COM(2023) 672 final), già trasmessa dalla Commissione europea e assegnata alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento.

Trasmissione di documenti connessi ad atti dell'Unione europea.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 17 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 4, commi 3 e 6, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le relazioni predisposte dalla Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Unione europea, riferite al periodo dal 27 al 31 ottobre 2023.

  Questi documenti sono trasmessi alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) e alle Commissioni competenti per materia.

Trasmissione dall'Autorità
di regolazione dei trasporti.

  Il Presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti, con lettera in data 20 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 37, comma 5, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, la relazione sull'attività svolta dalla medesima Autorità, aggiornata al 30 giugno 2023 (Doc. CCXVI, n. 1).

  Questa relazione è trasmessa alla VIII Commissione (Ambiente) e alla IX Commissione (Trasporti).

Annunzio di provvedimenti concernenti amministrazioni locali.

  Il Ministero dell'interno, con lettere in data 15 e 16 novembre 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 141, comma 6, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i decreti del Presidente della Repubblica di scioglimento dei consigli comunali di Cecina (Livorno), Manfredonia (Foggia) e Trebisacce (Cosenza).

  Questa documentazione è depositata presso il Servizio per i Testi normativi a disposizione degli onorevoli deputati.

Trasmissione dalla Regione Toscana.

  L'Assessora al lavoro della Regione Toscana, con lettera in data 17 novembre 2023, ha trasmesso il testo di un voto, approvato dal Consiglio regionale della medesima Regione il 13 settembre 2023, volto a sollecitare la tempestiva approvazione della proposta di legge Conte ed altri recante disposizioni per l'istituzione del salario minimo (atto Camera n. 1275).

  Questo documento è trasmesso alla XI Commissione (Lavoro).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

MOZIONI ILARIA FONTANA ED ALTRI N. 1-00207, BONELLI ED ALTRI N. 1-00216 E BRAGA ED ALTRI N. 1-00217 IN MATERIA DI POLITICHE PER IL CLIMA E IMPEGNI PER LA 28a CONFERENZA DELLE NAZIONI UNITE SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO (COP28) DI DUBAI

Mozioni

   La Camera,

   premesso che:

    1) dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 si terrà a Dubai la 28a conferenza della Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Cop28), durante la quale avrà luogo il primo «Global Stocktake», ovvero il primo bilancio globale, un'occasione cruciale per gli Stati per valutare l'avanzamento degli impegni derivanti dall'Accordo di Parigi e pianificare future azioni climatiche;

    2) i principali temi di negoziato riguarderanno l'accordo sull'obiettivo globale sull'adattamento (Global Goal on Adaptation), l'implementazione del programma di lavoro sulla mitigazione (Mitigation Work Programme), la roadmap per l'uscita dalle fonti fossili, l'operatività del Fondo perdite e danni (Loss and damage Fund), la riforma dell'architettura finanziaria internazionale sul clima, l'impegno per il ripristino e la conservazione della biodiversità e il percorso verso la neutralità climatica dei sistemi alimentari;

    3) il 20 marzo 2023, l'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha concluso la pubblicazione del sesto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici (AR6) con il rapporto di sintesi (Synthesis Report – SYR) che ritenga i risultati dei tre gruppi di lavoro – Le basi fisico-scientifiche (2021), Impatti, adattamento e vulnerabilità (2022), Mitigazione dei cambiamenti climatici (2022) – e dei tre rapporti speciali – Riscaldamento globale di 1.5 (2018), Climate change and land (2019), Oceano e Criosfera in un clima che cambia (2019);

    4) i principali risultati del rapporto di sintesi mostrano che: i) l'entità dei cambiamenti nel sistema climatico causati dalle emissioni antropiche è senza precedenti nella storia dell'umanità; ii) il cambiamento climatico causato dall'uomo sta aumentando la frequenza, l'entità, l'estensione spaziale e la durata degli eventi meteorologici estremi in ogni regione del mondo; iii) nonostante i progressi nella pianificazione e nell'attuazione dell'adattamento, esistono lacune e limiti nell'adattamento; iv) attualmente i contributi determinati a livello nazionale (Ndc), considerati collettivamente, non sono sufficienti per mantenere il limite di aumento della temperatura globale entro 1,5°C;

    5) i risultati dell'ultimo rapporto dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) mostrano uno scenario caratterizzato da livelli record delle temperature globali nei prossimi cinque anni, stimando una probabilità del 66 per cento che la temperatura globale media annuale tra il 2023 e il 2027 sarà superiore di oltre 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali;

    6) lo scenario di emissioni zero nette al 2050 in linea con 1,5 gradi dell'Agenzia internazionale dell'Energia indica che non c'è più spazio per nuove esplorazioni e nuova produzione di combustibili fossili;

    7) le crisi dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, della desertificazione, dell'inquinamento, nonché il degrado delle terre, delle acque e degli oceani sono fortemente interconnesse e si rafforzano reciprocamente;

    8) la crisi climatica ed ecosistemica impatta sulle società umane producendo povertà, aumento delle diseguaglianze, instabilità geopolitica, insicurezza, conflitti e migrazioni forzate;

    9) in data 8 settembre 2023, il segretariato dell'Unfccc ha pubblicato un rapporto tecnico, propedeutico ai lavori della Cop28, che presenta un quadro preoccupante per ciò che riguarda i progressi fatti sinora in termini di lotta al cambiamento climatico. Questo documento segnala che, malgrado gli sforzi compiuti, il mondo non è ancora sulla traiettoria giusta per limitare il riscaldamento globale e prevenirne i devastanti effetti sull'ambiente e sull'umanità;

    10) gli impegni assunti dai Paesi firmatari dell'Accordo di Parigi, definiti nella nomenclatura ONU «Contributi determinati a livello nazionale», sono in molti casi insufficienti in termini di obiettivi di decarbonizzazione, oppure carenti nei dettagli sulle politiche necessarie al loro raggiungimento;

    11) il rapporto tecnico dell'Unfccc segnala mancanze e criticità sia in termini di mitigazione del cambiamento climatico, vale a dire tutte le misure da adottare per limitare l'aumento della temperatura globale, sia in termini di adattamento, ovvero le azioni e i progetti da intraprendere per permettere alle popolazioni e agli Stati di fare fronte agli effetti – già in atto – del cambiamento climatico;

    12) in materia di adattamento, benché si registrino nel mondo iniziative positive per la resilienza delle popolazioni, delle economie e degli ecosistemi, i livelli di investimento rimangono troppo bassi, e il quadro rimane frammentato, con progetti spesso sviluppati senza coerenza né coordinamento a livello internazionale, con impatti negativi sulla loro efficacia generale. Ciò è dovuto a una governance fragile, specialmente nei Paesi del Sud globale, e a una carenza di risorse finanziare dedicate;

    13) secondo il rapporto Unfccc, queste tendenze preoccupanti derivano da una finanza globale, sia pubblica sia privata, poco attenta alle necessità della transizione e ancora troppo legata alle tecnologie fossili. Nei pochi casi in cui i finanziamenti sono effettivamente indirizzati a progetti di mitigazione e adattamento, essi sono distribuiti in maniera diseguale, a scapito soprattutto dei Paesi più poveri;

    14) in linea con le evidenze scientifiche dell'Ipcc, il contesto di crisi richiede urgentemente di accelerare l'azione e di aumentare l'ambizione globale in questo decennio critico. In particolare, limitare il riscaldamento a circa 1,5°C richiede che le emissioni globali gas climalteranti raggiungano il picco entro il 2025 e siano ridotte del 43 per cento entro il 2030 e del 60 per cento entro il 2035, rispetto al 2019;

    15) il passaggio verso un'economia neutra dal punto di vista climatico, in linea con l'obiettivo di 1,5°C, richiede l'eliminazione globale dell'utilizzo dei combustibili fossili e il raggiungimento del picco nel loro consumo in questo decennio. In questo contesto, il settore energetico dovrà essere decarbonizzato entro il 2030, anche in considerazione dei potenziali benefici multipli sulla salute umana e la qualità dell'aria, la creazione di posti di lavoro e la sicurezza energetica;

    16) le tecnologie di abbattimento delle emissioni che non danneggiano significativamente l'ambiente esistono in scala limitata e devono essere utilizzate per ridurre le emissioni principalmente nei settori hard to abate e che le tecnologie di rimozione devono contribuire alle emissioni negative globali. Tali tecnologie non devono essere utilizzate per ritardare l'azione climatica nei settori in cui sono disponibili alternative di mitigazione fattibili, efficaci e a basso costo;

    17) per perseguire obiettivi globali compatibili con 1,5°C entro il 2030, occorre un aumento rapido dell'efficienza energetica e dello sviluppo delle energie rinnovabili. In particolare, occorre triplicare la capacità installata di energia rinnovabile e raddoppiare gli obiettivi di efficienza energetica entro il 2030. Parimenti essenziale è promuovere il risparmio energetico e procedere verso l'eliminazione completa di produzione e consumo di energia derivante dai combustibili fossili. Queste iniziative devono essere adottate dalla Cop28 e implicano un lavoro congiunto con i Paesi in via di sviluppo. Ciò include il potenziamento delle loro strutture istituzionali e la fornitura di supporto tecnico e finanziario, il tutto finalizzato a garantire che i vantaggi della transizione, inclusi l'accesso all'energia e la sicurezza energetica, siano condivisi universalmente;

    18) l'azione climatica, infatti, crea numerose opportunità per l'economia nazionale e la crescita economica, tra cui: l'aumento degli investimenti, della competitività e dell'innovazione, la creazione di posti di lavoro; ma anche per le persone, in termini di: migliori standard di vita, salute, lavori dignitosi, sistemi alimentari sostenibili e prezzi accessibili dell'energia;

    19) mantenere l'aumento della temperatura media globale entro 1,5°C sarà fondamentale per evitare, ridurre e affrontare le future perdite e danni associati agli effetti avversi dei cambiamenti climatici;

    20) gli attuali accordi di finanziamento devono essere rafforzati per aumentare le risposte alle perdite e danni derivanti dagli effetti avversi dei cambiamenti climatici e affrontare le lacune esistenti. A tal fine, occorre utilizzare il potenziale delle banche multilaterali di sviluppo e delle istituzioni finanziarie internazionali, tra cui il Gruppo della Banca Mondiale, il Fondo monetario internazionale e la Banca europea per gli investimenti, per contribuire agli accordi di finanziamento per rispondere alle perdite e ai danni;

    21) le Parti, riunite nel Global Stocktake che avrà luogo durante la Cop28, dovranno dunque convenire in soluzioni concrete per allineare la traiettoria di sviluppo globale con gli obiettivi di decarbonizzazione. Secondo l'Unfccc, per raggiungere gli obiettivi sarà necessario aumentare l'ambizione dei contributi nazionali (Ndc) alla lotta al cambiamento climatico;

    22) sarà inoltre necessario definire con precisione un calendario per l'abbandono delle fonti fossili: secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, per raggiungere gli obiettivi di limitazione del cambiamento climatico, sarà necessario non solo bloccare la ricerca di nuovi pozzi petroliferi, ma anche arrestare la produzione di una parte di quelli già attivi;

    23) a livello nazionale, lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi che sarà oggetto dell'analisi nel «Global Stocktake» è il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), la cui ultima versione è stata trasmessa alla Commissione europea il 19 luglio 2023;

    24) migliorare la capacità di adattamento e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici è fondamentale per la sicurezza del Paese. In questo senso, strategie e piani nazionali di adattamento olistici, inclusivi ed efficacemente attuati assumono un ruolo centrale per la sicurezza dei cittadini. L'Onu raccomanda una maggiore cooperazione internazionale in materia di scambio di buone pratiche, in particolare a livello regionale: nel caso dell'Italia, questo potrebbe avvenire soprattutto in ambito mediterraneo;

    25) il rapporto Unfccc sottolinea l'importanza di una gestione oculata del territorio, in quanto gli ecosistemi possono offrire un contributo considerevole nella lotta al cambiamento climatico. In particolare, un ruolo di fondamentale importanza è attribuito alla protezione delle foreste, che per la loro capacità di assorbimento dell'anidride carbonica rappresentano un alleato naturale nella lotta al cambiamento climatico;

    26) il sistema finanziario globale non è sufficientemente impegnato nel sostegno alla transizione, in modo particolare nel Sud del mondo. La necessità di intensificare gli sforzi per accelerare la transizione energetica, specialmente da parte delle economie avanzate a beneficio dei Paesi più poveri, è emersa dal summit africano sul clima, tenutosi a Nairobi all'inizio del mese di settembre 2023. I Paesi africani, riuniti in quell'occasione sotto la presidenza kenyota di William Rufo, hanno sottolineato gli squilibri globali e di come l'Africa, il continente che sia in termini demografici sia in termini economici è destinato a crescere di più in questo secolo, sia pressoché assente nei piani della finanza globale per il clima;

    27) anche il summit del Medio Oriente e del Nordafrica sul clima, tenutosi a Riad, e gli incontri della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale che si sono svolti nella settimana del 9 ottobre 2023, hanno evidenziato come l'attuale struttura finanziaria globale non sia finora stata capace di far fronte alle sfide della transizione climatica;

    28) nell'architettura finanziaria globale e nelle relazioni con il Sud del mondo, l'Italia ha un ruolo di primo piano essendo uno dei principali attori economici in Africa. Tuttavia, la gran parte degli investimenti italiani è rappresentata da progetti per lo sfruttamento delle fonti fossili. Inoltre, questi investimenti beneficiano del sostegno delle finanze pubbliche, e quindi dei contribuenti, essendo spesso garantiti da Sace, società direttamente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze. Il tema delle garanzie pubbliche è anche evocato dalle conclusioni del consiglio Ecofin del 17 ottobre 2023, che presenta la posizione unitaria dell'UE per gli aspetti economici e finanziari in vista della Cop28;

    29) in materia di investimenti e progetti di sviluppo privati, nel rapporto Unfccc si menziona anche la necessità di intervenire dal punto di vista del credito e delle garanzie statali sugli investimenti diretti esteri, in un'ottica di abbandono del sostegno ai progetti fossili;

    30) né le partecipate di Stato che si occupano di idrocarburi, come Eni, né Sace, né altre grandi società italiane attive a livello globale nel settore degli idrocarburi hanno adottato una strategia compatibile con gli impegni assunti dal nostro Paese in sede europea e Onu in materia di cambiamento climatico;

    31) il concetto di abbattimento delle emissioni («abatement») si riferisce a misure o tecnologie in grado di ridurre l'intensità dell'inquinamento o di eliminarlo. Le discussioni sulla politica climatica e i negoziati internazionali fanno sempre più spesso riferimento a «combustibili fossili non abbattuti» («unbated fossil fuels»), come l'impegno del G7 del 2023 ad «accelerare l'eliminazione dei combustibili fossili non abbattuti», che l'Ipcc definisce come «combustibili fossili prodotti e utilizzati senza interventi che riducano sostanzialmente la quantità di gas serra emessi durante il ciclo di vita». Tuttavia, non esiste una definizione univoca né misure normative, standard di inquinamento e requisiti tecnologici che forniscono ciascuno una definizione pratica di «abbattimento» in base al settore o al combustibile in questione. Ciò comporta diverse interpretazioni. Il linguaggio dell'abbattimento può fornire un legittimo ed efficace meccanismo di controllo per le autorità di regolamentazione per richiedere la riduzione delle emissioni, ma anche il rischio di greenwashing o la strumentalizzazione come alternativa a proposte di impegni per l'eliminazione totale dei combustibili fossili. Questo approccio mira a lasciare aperte possibilità di impiegare la cattura e sequestro di carbonio (Ccs) per ridurre le emissioni continuando la produzione di combustibili fossili, piuttosto che ridurre gradualmente la produzione e l'uso dei combustibili fossili;

    32) il cambiamento climatico e le sue catastrofiche conseguenze sui Paesi più fragili sono stati fra i principali punti dell'intervento tenuto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'Assemblea Generale dell'Onu il 20 settembre 2023, che ha riconosciuto il legame fra il riscaldamento globale e i disastri naturali recentemente subiti dalle popolazioni africane;

    33) durante l'incontro del 10 ottobre 2023 con il Presidente della Cop28, il Ministro emiratino Sultan Al Jaber, il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di aumentare gli sforzi globali per l'avanzamento su tutti i fronti dell'agenda sul cambiamento climatico, riaffermando l'importanza di insistere sugli sforzi di decarbonizzazione tramite una transizione equa, che tenga conto delle dimensioni sociale ed economica e che garantisca la creazione di posti di lavoro di qualità;

    34) la partecipazione pubblica e inclusiva, l'interazione e l'accesso alle informazioni, anche per la società civile e i diversi portatori di interessi, sono fondamentali per promuovere la giustizia sociale, l'equità e l'inclusione nella transizione verso la neutralità climatica;

    35) l'azione per il clima fallirà senza la protezione della biodiversità e dell'integrità degli ecosistemi, e viceversa e il ripristino della natura non può sostituire una drastica riduzione delle emissioni;

    36) la protezione e il ripristino degli ecosistemi, in particolare delle foreste, offrono il più grande potenziale di mitigazione tra tutte le opzioni di agricoltura, silvicoltura e altre destinazioni d'uso del territorio (Lulucf) e che gli ecosistemi naturali ad alta integrità sono inoltre fondamentali per adattarsi agli impatti climatici e costruire la resilienza, anche riducendo i rischi di inondazioni e siccità;

    37) è attualmente in atto una grave e perdurante crisi alimentare, con 2,3 miliardi di persone che soffrono di insicurezza alimentare e con 800 milioni di persone in tutto il mondo colpite da fame; i sistemi alimentari sono responsabili di un terzo delle emissioni di gas serra, erodendo al contempo le risorse naturali (acqua, suolo, popolazioni di impollinatori) e aumentando i rischi di zoonosi e resistenza antimicrobica;

    38) il Consiglio dell'Unione europea ha approvato il 16 ottobre 2023 conclusioni che fungeranno da posizione negoziale generale dell'UE per la 28a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28) nelle quali in particolare chiede con un'urgenza un'azione più determinata e maggiore ambizione a livello mondiale in questo decennio critico, in linea con le relazioni del Gruppo intergovernativo di esperti (Ipcc), sottolineando che per limitare il riscaldamento a circa 1,5°C è i necessario raggiungere il picco globale delle emissioni di gas a effetto serra al più tardi entro il 2025 e ridurle del 43 per cento entro il 2030 e del 60 per cento entro il 2035 rispetto ai livelli del 2019;

    39) nelle conclusioni si sottolinea altresì che il passaggio a un'economia climaticamente neutra richiede la graduale eliminazione a livello mondiale dei combustibili fossili non soggetti ad abbattimento e il raggiungimento di un picco nel loro consumo; in tale contesto viene ribadita l'importanza di eliminare i combustibili fossili dal settore energetico ben prima del 2050 e l'importanza di realizzare un sistema energetico globale completamente o prevalentemente decarbonizzato già negli anni 2030;

    40) infine, nelle conclusioni si chiede la progressiva eliminazione, prima possibile, delle sovvenzioni ai combustibili fossili che non affrontano le questioni della povertà energetica o di una transizione giusta,

impegna il Governo:

1) a promuovere il dialogo tra le Parti per innalzare l'ambizione globale sui contributi nazionali determinati (Ndc), al fine di colmare il divario tra gli obiettivi dichiarati e l'ambizione necessaria per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, in particolare quello di mantenere l'innalzamento della temperatura media globale entro 1,5 gradi;

2) a sostenere la costruzione di obiettivi e una roadmap globale per l'abbandono di tutte le fonti fossili, anche attraverso la triplicazione della capacità installata di energia rinnovabile di oltre 11mila GW al 2030, il raddoppio degli obiettivi di efficienza energetica dai livelli del 2022 entro il 2030 e una riduzione di almeno il 75 per cento delle emissioni di metano del settore energetico;

3) a supportare una definizione di abbattimento delle emissioni da combustibili fossili che includa alti tassi di cattura del carbonio e basse emissioni fuggitive a monte, e copra l'intero ciclo di vita della produzione, del trasporto e dell'utilizzo dei combustibili fossili, comprese tutte le emissioni di gas serra;

4) ad adottare iniziative di competenza volte a garantire che l'abbattimento sia permanente, inteso come lo stoccaggio a lungo termine della CO2 per secoli;

5) ad adottare iniziative volte ad escludere l'uso di compensazioni di carbonio per compensare le emissioni di gas climalterante;

6) ad accompagnare ogni definizione di «combustibili fossili non abbattuti» con specifiche scadenze temporali e tappe intermedie per la cessazione dell'uso dei combustibili fossili, coerentemente con l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di rimanere al di sotto di 1,5 gradi e di raggiungere zero emissioni nette entro il 2050;

7) a promuovere e sostenere l'avvio del programma di lavoro sulla mitigazione (Mwp) per accelerare con urgenza l'azione globale di riduzione delle emissioni climalteranti;

8) a sostenere l'attivazione del programma di lavoro sulla giusta transizione incentrato sui bisogni delle persone, che non lasci indietro nessuno, e che costituisca uno spazio inclusivo per il dialogo sociale e la partecipazione di tutti gli attori non statali;

9) ad avviare un rapido percorso nazionale di riduzione ed eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e promuovere tale percorso anche a livello internazionale, sia in riferimento all'agenda della Presidenza italiana del G7 nel 2024, sia attraverso l'implementazione dell'obiettivo dell'articolo 2.1, lettera c) dell'Accordo di Parigi;

10) ad allineare il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) agli esiti del processo del Global Stocktake (bilancio globale);

11) ad aderire pienamente alla Beyond Oil and Gas Initiative (Boga);

12) ad adottare iniziative volte a raddoppiare, in ossequio al Patto sul clima di Glasgow, i finanziamenti per l'adattamento ai Paesi in via di sviluppo rispetto ai livelli del 2019 entro il 2025, nel contesto del raggiungimento di un equilibrio tra mitigazione e adattamento nella fornitura di risorse finanziarie incrementate;

13) a sostenere gli sforzi per rendere operativo il Fondo per le perdite e i danni (Loss and damage Fund) al fine di garantire nuovi finanziamenti per evitare, ridurre al minimo e affrontare le perdite e i danni provocati dal cambiamento climatico;

14) a sostenere gli sforzi per rendere operativa la Rete di Santiago attraverso l'individuazione di un Paese ospitante per il Segretariato della rete e l'istituzione di un Comitato consultivo con il compito di rafforzare ulteriormente il coordinamento globale per l'assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico;

15) a pubblicare entro l'inizio della Cop28 i termini di riferimento relativi alla governance del Fondo italiano per il clima;

16) a sostenere il raggiungimento a livello globale dell'obiettivo di stanziamento di 100 miliardi di dollari di finanziamenti per il clima e l'effettivo impiego di tali risorse entro il 2025, nonché a favorire l'adozione di un nuovo e ambizioso obiettivo di finanziamento per il clima post 2025;

17) a sostenere gli sforzi per la riforma del sistema finanziario internazionale nell'ottica di un allineamento agli obiettivi climatici, esercitando un ruolo proattivo all'interno dei fora internazionali, in particolare G7 e G20, e del sistema delle banche internazionali di sviluppo;

18) a sostenere l'Agenda di Bridgetown per stimolare il sistema finanziario internazionale ad adeguare i flussi di investimento agli obiettivi climatici globali;

19) a supportare la definizione di standard comuni e ambiziosi per i piani di transizione del settore privato, finanziario e non finanziario;

20) ad assicurare che le garanzie pubbliche agli investimenti privati all'estero siano allineate all'obiettivo dell'1,5°C, esprimendo un chiaro mandato a Sace affinché allinei la sua politica di esclusione all'impegno di Glasgow firmato dal Governo italiano nel 2021, porti a termine la concessione di garanzie per investimenti su progetti fossili a partire da gennaio 2024 e avvii una consultazione pubblica per la definizione delle esclusioni;

21) a fornire un chiaro mandato alle società partecipate controllate dallo Stato ad allineare i propri piani di sviluppo all'obiettivo dell'1,5 gradi in linea con le raccomandazioni sviluppate dal Gruppo di esperti di alto livello nel rapporto «Integrity Matters: Net Zero commitments by Businesses, Financial Institutions, Cities and Regions» su mandato del Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, presentate alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop27) di Sharm-el Sheikh, in Egitto;

22) ad adottare iniziative volte a stabilire un percorso certo per il raggiungimento, entro il 2025, dell'obiettivo della destinazione di una quota pari allo 0,7 per cento del prodotto interno lordo in aiuti allo sviluppo, e dedicare il 50 per cento di esse alla lotta al cambiamento climatico;

23) a redistribuire almeno il 40 per cento dei propri diritti speciali di prelievo (Dsp) per la mitigazione e l'adattamento e impegnarsi collettivamente in sede G7 a redistribuire una quota pari a 100 miliardi di dollari in Dsp entro la fine del 2024, sia attraverso il Fondo per la resilienza del Fondo monetario internazionale sia sbloccando l'utilizzo dei Dsp come capitale ibrido in modo da essere riallocabile alle banche multilaterali di sviluppo, inclusa la Banca africana di sviluppo;

24) a riaffermare gli impegni presi nell'ambito del Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal e della Dichiarazione dei leader di Glasgow sulle Foreste e l'Uso del Suolo;

25) a garantire che l'attenzione al ripristino e alla conservazione della natura non venga utilizzata per compensare le emissioni di tipo business-as-usual e ritardare, in tal modo, il necessario processo di eliminazione di tutti i combustibili fossili;

26) a integrare l'azione per la biodiversità nei piani nazionali di mitigazione e adattamento;

27) a riconoscere e contribuire a mettere in atto le misure necessarie per proteggere i diritti delle comunità locali e delle popolazioni indigene, che hanno un ruolo fondamentale nella protezione e nel ripristino del mondo naturale, e garantire il loro accesso ai finanziamenti e al sostegno;

28) a garantire, all'interno delle misure previste dall'articolo 6 dell'Accordo di Parigi, l'integrità dell'azione di mitigazione, sulla difesa dei diritti umani e della biodiversità e indicare come l'Italia intenda incrementare i finanziamenti per la natura al di là della compensazione, attraverso l'articolo 6.8, e come rendere operativo l'articolo 5 dell'Accordo di Parigi per la conservazione degli ecosistemi;

29) a promuovere soluzioni efficaci per rendere accessibili a tutti e a costi contenuti diete sane e sostenibili, affrontare il problema dello spreco alimentare, ripristinare i sistemi naturali e incrementare gli investimenti in sistemi di produzione alimentare ecologicamente vantaggiosi e rigenerativi, tra cui l'agroecologia;

30) a supportare meccanismi per ricompensare i piccoli agricoltori e le attività a conduzione familiare in modo più equo e valorizzare le loro capacità di trasformazione positiva dei sistemi alimentari;

31) ad aumentare la quota di investimenti da parte del settore pubblico e privato per i piccoli agricoltori che attualmente ricevono solo l'1,7 per cento dei finanziamenti globali per il clima;

32) a includere la trasformazione dei sistemi alimentari nei contributi nazionali determinati (Ndc) e nei piani di adattamento, con il sostegno a un aumento proporzionale dei finanziamenti;

33) a sostenere l'approccio ai sistemi alimentari del lavoro congiunto di Sharm El Sheikh sull'attuazione dell'azione per il clima in materia di agricoltura e sicurezza alimentare;

34) a supportare la definizione delle tappe fondamentali per creazione di un sistema alimentare equo, sostenibile e in linea con l'obiettivo di 1,5 gradi, attraverso un fattivo contributo alla definizione di una roadmap operativa in ambito ONU;

35) a concordare tagli assoluti alle emissioni di metano prodotte dai maggiori emettitori di metano agricolo e utilizzatori di fertilizzanti minerali entro il 2030 e la riduzione delle perdite di azoto di reazione del 50 per cento entro la stessa data;

36) a invitare l'Unfccc e le autorità degli Emirati Arabi Uniti a garantire la possibilità per tutti i cittadini e le organizzazioni della società civile di partecipare pienamente e liberamente alla Cop28 e a garantire che il processo decisionale sia protetto dall'ingerenza di interessi contrari agli obiettivi dell'Accordo di Parigi;

37) a monitorare e riferire regolarmente sulle iniziative intraprese e i progressi compiuti in relazione agli impegni assunti in vista della Cop28 e a garantire che i futuri aggiornamenti normativi siano in linea con gli impegni e le strategie delineate, assicurando la coerenza delle azioni climatiche a livello nazionale e internazionale;

38) a coinvolgere attivamente il Parlamento, le autorità locali, le parti sociali, il settore privato e la società civile nel processo decisionale e nella realizzazione degli impegni assunti.
(1-00207) «Ilaria Fontana, Conte, Francesco Silvestri, Sergio Costa, L'Abbate, Onori, Scutellà, Pavanelli, Morfino, Santillo, Quartini».


   La Camera,

   premesso che:

    1) a quasi dieci anni dalla COP21 di Parigi, durante la quale venne raggiunto lo storico accordo volto a regolare il periodo post-2020, con l'obiettivo di contenere entro la fine del secolo l'aumento della temperatura globale rispetto ai livelli pre-industriali entro 1.5 °C, la COP28 sarà l'occasione per misurare attraverso il primo Global Stocktake (Gst) i progressi fatti verso i target di Parigi, con un resoconto dell'impatto delle azioni per il clima adottate dai singoli Stati, verificandone la validità;

    2) nell'ultimo rapporto Global Stocktake del 14 novembre 2023, propedeutico ai lavori della COP28, la divisione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha analizzato gli Ndc di 168 Stati («Nationally determined contributions», i piani nazionali non vincolanti di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra) sui 195 Paesi firmatari dell'accordo di Parigi, giudicandoli del tutto insufficienti a limitare l'aumento della temperatura globale a 1.5 °C e a dimostrare la rapida tendenza alla riduzione delle emissioni che la scienza ritiene necessaria nel decennio;

    3) analizzando tutti gli impegni nazionali di riduzione che sono stati presentati fino al 25 settembre 2023, risulta che le emissioni di gas serra non aumenteranno a partire dal 2030 rispetto ai livelli del 2019, ma si è ben lontani dal farle diminuire se non di un misero 2 per cento, mentre per avere il 50 per cento di possibilità di raggiungere l'obiettivo di limitare la temperatura globale a 1.5 °C entro la fine del secolo bisognerebbe ridurle del 43 per cento;

    4) nonostante gli appelli della comunità scientifica internazionale, la concentrazione di gas serra nell'aria ha raggiunto nuovi livelli record. Nel 2022, secondo l'agenzia dell'Onu Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), l'anidride carbonica ha toccato il picco di 417,9 parti per milione (ppm), un valore mai raggiunto in precedenza, 2,2 ppm più alto dell'anno precedente (+0,53 per cento). In questo modo i livelli di gas serra continueranno a crescere fino a quando le emissioni non saranno ridotte fino allo zero netto, il che significa che anche il riscaldamento globale e gli impatti delle condizioni meteorologiche estreme aumenteranno;

    5) l'ultimo rapporto dell'Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) pubblicato in Svizzera nel marzo 2023, riassume lo stato attuale delle conoscenze sui cambiamenti climatici, i suoi impatti e rischi diffusi, la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici;

    6) il grido di allarme lanciato dagli scienziati dell'Ipcc, indica chiaramente come non ci sia più tempo da perdere per fronteggiare la crisi climatica in atto. Il surriscaldamento del pianeta, con un aumento della temperatura media globale di 1.1 °C rispetto all'era preindustriale (1850-1900), sta già determinando l'aumento di eventi meteorologici estremi più frequenti ed intensi, con impatti sempre più pericolosi sulla natura e le persone in ogni regione del mondo;

    7) il recente aggiornamento del rapporto Countdown on health and climate change, redatto da 114 esperti provenienti da 52 istituti di ricerca e agenzie Onu in tutto il mondo, ha tracciato i rischi sanitari legati alla crisi climatica in corso, osservando come i decessi legati al caldo tra le persone di età superiore ai 65 anni sono aumentati dell'85 per cento nel periodo 2013-2022 rispetto al 1991-2000, con i sistemi sanitari del 27 per cento delle città prese in esame già sopraffatti dagli impatti dei cambiamenti climatici;

    8) perdita di biodiversità, desertificazione, scioglimento di ghiacciai, inondazioni, ondate di calore sono tutti fenomeni connessi e correlati con la crisi climatica in atto, che la scienza dei cambiamenti climatici è concorde nel ritenere sia in massima parte dovuta all'aumento delle emissioni di CO2 indotta dall'attività umana e in particolare dall'uso dei combustibili fossili;

    9) le emissioni legate al comparto energetico sono cresciute nel 2020 dello 0,9 per cento e i Governi continuano a incentivare l'espansione dei combustibili fossili, mentre 40 banche private hanno investito 489 miliardi di dollari ogni anno nel periodo 2017-2021 nelle aziende attive nel comparto dei combustibili fossili. A livello globale i 20 principali produttori di petrolio e gas hanno aumentato le estrazioni lo scorso anno, destinando appena il 4 per cento degli investimenti alle fonti rinnovabili;

    10) al di là degli elevati rischi fisici sull'ambiente e la biodiversità connessi alla crisi climatica, gli eventi meteorologici estremi minano sempre più la sussistenza economica delle comunità più esposte, aumentando povertà, insicurezza alimentare, diseguaglianze, instabilità politica e migrazioni forzate di massa;

    11) la Banca Mondiale ha previsto che almeno 200 milioni di profughi saranno costretti a migrare, principalmente da regioni povere, cifra probabilmente molto sottostimata in quanto le ricerche mostrano che entro il 2050, per ogni grado di variazione al rialzo del riscaldamento globale, circa un miliardo di persone si ritroveranno a vivere su territori inabitabili;

    12) in associazione ai crescenti rischi climatici destinati ad indurre scarsità di risorse idriche ed alimentari è probabile che si delinei un aumento dei rischi geopolitici fra superpotenze e con o tra potenze emergenti, con nuovi potenziali conflitti per il controllo delle risorse naturali ed energetiche;

    13) la strategia globale per la riduzione a zero delle emissioni nette entro il 2050, indicata dall'Agenzia internazionale dell'energia (Iea), richiede a tutti i Governi di consolidare notevolmente le proprie politiche in materia di energia e clima e, in seguito, di attuarle con successo, a partire dall'eliminazione dell'utilizzo di combusti fossili e dal rapido aumento della produzione da fonti energetiche rinnovabili;

    14) tutti i Paesi che hanno aderito alla Unfccc (Conferenza quadro delle Nazioni Unite per il contrasto ai cambiamenti climatici), a partire da quelli che più hanno inquinato storicamente e quelli ricchi che più inquinano, dovrebbero impegnarsi ad aumentare i loro contributi determinati a livello nazionale (Ndc) per colmare il deficit di riduzione delle emissioni, concordando una rapida, giusta ed equa eliminazione globale di tutti i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) in tutti i settori, in linea con il limite di 1.5 °C di temperatura entro il 2050;

    15) servono politiche risolute per garantire che la nuova capacità di energia pulita sostituisca attivamente l'energia prodotta da carbone, petrolio e gas, accelerando il passaggio verso un'economia neutra dal punto di vista climatico entro il 2030. Da questo punto di vista gli Stati dovrebbero concordare un quadro di transizione con un obiettivo globale fissato per le energie rinnovabili, triplicando la capacità globale delle rinnovabili per portarla a 11 terawatt e raddoppiando il tasso del miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030, come sollecitato dallo stesso Consiglio europeo;

    16) dovrà essere invece fortemente ponderato il ricorso alle cosiddette tecnologie «carbon management» come la Css (cattura e stoccaggio del carbonio) e la Cdr (rimozione dell'anidride carbonica) o l'utilizzo di biocarburanti, che rischiano di aggravare la perdita di biodiversità, compromettere la sicurezza alimentare e rallentare il percorso di uscita dalle fonti fossili;

    17) al fine di rafforzare la risposta mondiale ai cambiamenti climatici, migliorando la capacità di adattamento, promuovendo la resilienza climatica e riducendo al minimo la vulnerabilità dei Paesi più a rischio, si rende necessario rendere pienamente operativo il Global goal on adaptation – Gga, stabilendo metodologie e indicatori per definire un obiettivo globale sull'adattamento credibile, solido e attuabile e valutare globalmente i progressi di adattamento al cambiamento climatico, superando le strategie per la pianificazione dei singoli Paesi;

    18) strettamente intrecciato con la transizione energetica e l'adattamento climatico è la definizione di un nuovo quadro finanziario in grado di realizzare la transizione energetica in modo inclusivo per tutti i Paesi e le comunità, coprendo l'adattamento, la mitigazione, le perdite e i danni da parte di chi è stato colpito dagli impatti climatici. La transizione energetica rischia di essere ancora una volta ingiusta se si limita a sostituire i combustibili fossili con energie rinnovabili senza cambiare stili di vita insostenibili e modalità di produzione e consumo distruttive. Una transizione giusta richiede un sostegno finanziario e tecnologico ai Paesi meno sviluppati, garantendo equità e giustizia nel processo;

    19) in questa direzione serve sia definito il Nuovo obiettivo collettivo quantificato (Ncqg) sui finanziamenti per il clima, ossia la somma di finanziamenti annuali per il contrasto ai cambiamenti climatici basato sui bisogni dei territori, che deve essere sufficiente a coprire l'intera scala dei costi necessari ai Paesi per svolgere appieno il loro ruolo nel raggiungimento dell'Accordo di Parigi;

    20) si rende necessario spostare tutti i flussi finanziari in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi. In questa direzione tutti i Paesi dell'Unfccc sono chiamati ad eliminare i sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili, mentre le principali istituzioni finanziarie internazionali dovrebbero adottare rapidamente politiche di disinvestimento dai combustibili fossili, maggiori garanzie per i diritti umani, strutture di gestione più democratiche che includano meccanismi di partecipazione e monitoraggio da parte dei Paesi in via di sviluppo, delle popolazioni indigene, della società civile e delle comunità locali;

    21) il fondo per le perdite e i danni (loss & damage) associati agli impatti negativi dei cambiamenti climatici deciso alla COP27 deve essere costituito da un sistema di finanziamenti pubblici, aggiuntivi e prevedibili, con priorità alle sovvenzioni, piuttosto che a prestiti, sulla base del principio «chi inquina paga» e deve essere facilmente accessibile dalle comunità maggiormente colpite nei Paesi del Sud globale, basato sui diritti umani e sul principio di sussidiarietà e governato da una autorità equa che agisce per il bene comune;

    22) il Consiglio dell'Unione europea ha approvato il 17 ottobre 2023 le conclusioni assunte dai Ministri dell'ambiente (16 ottobre 2023) che fungeranno da posizione negoziale generale dell'Unione europea alla COP28, evidenziando le opportunità che un'azione ambiziosa per il clima offre per il pianeta, l'economia globale e le persone, e l'importanza di garantire una transizione giusta, che non lasci indietro nessuno, verso economie e società sostenibili, resilienti ai cambiamenti climatici e climaticamente neutre;

    23) il Consiglio, sottolineando che la transizione verso un'economia climaticamente neutra richiederà una graduale eliminazione a livello mondiale dei combustibili fossili non soggetti ad abbattimento e il raggiungimento di un picco nel loro consumo in questo decennio, evidenzia l'importanza di rendere il settore dell'energia prevalentemente privo di combustibili fossili ben prima del 2050, nonché di adoperarsi a favore di un sistema energetico globale completamente o prevalentemente decarbonizzato negli anni 2030;

    24) il Consiglio accoglie con favore la presentazione all'Unfccc di un Ndc aggiornato dell'Unione europea che rispecchia gli elementi essenziali del pacchetto «Fit for 55», elementi che sono stati tutti concordati e che consentiranno all'Unione europea di ridurre le sue emissioni nette di gas serra di almeno il 55 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e di conseguire la neutralità climatica al più tardi entro il 2050;

    25) a livello nazionale lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione è il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) la cui ultima versione è stata trasmessa alla Commissione europea il 19 luglio 2023;

    26) la credibilità della diplomazia climatica internazionale dipenderà dalla volontà di impegnarsi con rigorosi e ambiziosi percorsi verso l'eliminazione di tutti i combustibili fossili, con chiari meccanismi di responsabilità e gli accordi che emergeranno dai negoziati saranno cruciali per rafforzare l'impegno dei Governi e di tutti gli attori non statali per affrontare la crisi climatica in atto,

impegna il Governo:

1) ad aumentare il contributo del nostro Paese, determinato a livello nazionale (Ndc) per colmare il deficit di riduzione delle emissioni, concordando nel dialogo tra le parti della prossima COP28 una rapida, giusta ed equa eliminazione globale di tutti i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) in tutti i settori, in linea con il limite di 1.5 °C di temperatura entro il 2050 al più tardi;

2) a concordare, in un quadro di transizione globale, l'obiettivo di triplicare la capacità globale delle rinnovabili per portarla a 11 terawatt, dislocando almeno 1.5 terawatt all'anno, e raddoppiare il tasso del miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030;

3) a raggiungere la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili pari ad almeno il 42,5 per cento del consumo complessivo a livello nazionale, in conformità con gli obiettivi fissati dall'Unione europea;

4) a promuovere l'adozione di un trattato di non proliferazione dei combustibili fossili, come strumento fondamentale per integrare e rafforzare l'Accordo di Parigi;

5) ad adeguare il Pniec alle risultanze del bilancio del Global Stocktake;

6) a spostare tutti i flussi finanziari in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi eliminando i sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili e riducendo progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi fino al loro totale annullamento entro il 2030;

7) a sostenere nel dialogo tra le parti l'urgenza di una riforma dell'architettura finanziaria internazionale basata su politiche di disinvestimento dai combustibili fossili e su strutture di gestione maggiormente democratiche che includano meccanismi di partecipazione e monitoraggio dei Paesi del Sud globale;

8) a sostenere la costituzione del Fondo per le perdite e i danni (loss & damage) associati agli impatti negativi dei cambiamenti climatici basato su un sistema di finanziamenti pubblici, aggiuntivi e prevedibili, con priorità alle sovvenzioni, piuttosto che sotto forma di debiti e prestiti del settore privato, sulla base del principio «chi inquina paga»;

9) a reindirizzare le funzioni svolte dalla Sace S.p.A. al sostegno di operazioni del settore delle fonti rinnovabili e delle energie pulite, escludendo il finanziamento di progetti e investimenti anche esteri che riguardino direttamente o indirettamente i combustibili fossili e le fonti energetiche climalteranti;

10) a promuovere l'adozione di un quadro di riferimento e delle linee guida sull'Obiettivo globale sull'adattamento (Gga) che definisca un obiettivo globale credibile, solido e attuabile per migliorare la capacità di adattamento, rafforzare la resilienza e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici;

11) a rappresentare l'impegno del nostro Paese ad aumentare le risorse per l'adattamento sostenendo la necessità di un raddoppio collettivo del finanziamento in questa direzione con l'obiettivo di raggiungere un equilibrio tra i finanziamenti per la mitigazione e per l'adattamento;

12) a sostenere il raggiungimento dell'obiettivo di 100 miliardi di dollari di finanziamento per il clima nei Paesi in via di sviluppo e nelle regioni più povere e vulnerabili, con l'effettivo loro impiego entro il 2025;

13) a sostenere l'impegno di tutti i Governi a ridurre le emissioni agricole e a trasformare l'agricoltura per il pianeta e per le persone, rafforzando i sistemi alimentari locali e le buone pratiche agronomiche per la tutela delle risorse e la fertilità del suolo;

14) ad adottare ogni iniziativa utile per garantire la destinazione annuale dello 0,7 per cento del reddito nazionale lordo per l'aiuto pubblico allo sviluppo, anche alla luce della crisi climatica che sta colpendo duramente i Paesi in via di sviluppo;

15) ad adottare iniziative volte a incrementare le risorse per la lotta al cambiamento climatico, anche impegnandosi a realizzare, promuovere e sostenere su base nazionale ed internazionale politiche di riduzione delle spese per armamenti, anche al fine del sostegno alle aree del pianeta che maggiormente patiscono gli effetti del cambiamento climatico;

16) a non prevedere nell'attuazione del piano Mattei, approvato dal Governo, accordi che mirano a trasferire idrocarburi in Italia;

17) a rivedere la decisione del Governo di fare dell'Italia un hub del gas per trasformarla al contrario in un Paese leader nella produzione di rinnovabili, di sistemi di accumulo, nell'efficienza tecnologica, nella ricerca e innovazione tecnologica;

18) a prevedere incentivi per i piccoli agricoltori e le attività a conduzione familiare in modo più equo e valorizzare le loro capacità di trasformazione positiva dei sistemi alimentari;

19) ad aumentare la quota di investimenti da parte del settore pubblico e privato per i piccoli agricoltori che attualmente ricevono solo l'1,7 per cento dei finanziamenti globali per il clima che oggi sono a vantaggio delle grandi multinazionali dell'agro-business;

20) a ridurre, in sede di trattative europee, i finanziamenti pubblici verso le grandi multinazionali dell'agro-business a favore dei piccoli agricoltori e del biologico;

21) a superare il modello degli allevamenti intensivi e a concordare a livello internazionale tagli assoluti alle emissioni di metano e protossido di azoto prodotte dai maggiori emettitori di metano agricolo;

22) a prevedere la transizione verso un sistema alimentare sostenibile perseguendo gli obiettivi di riduzione dell'uso e del rischio dei pesticidi di sintesi del 50 per cento e destinando almeno il 25 per cento della superficie agricola all'agricoltura biologica, promuovendo un'agricoltura e una zootecnia più sostenibili che porti al superamento degli allevamenti intensivi secondo la strategia europea «Farm to Fork»;

23) a promuovere lo smart working, con effetti di riduzione dell'impronta di carbonio legata al lavoro e ai picchi di consumo energetico connessi;

24) a prevedere l'incremento della penetrazione dell'elettricità nei trasporti, in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni del trasporto su strada previsti dal pacchetto «Fit for 55»;

25) a finanziare lo sviluppo di una mobilità equa, inclusiva e sostenibile attraverso l'incremento di soluzioni di mobilità collettiva e condivisa con l'obiettivo di raggiungere entro il 2030-2035, i 9 chilometri per milione di abitanti di reti metropolitane, i 20 chilometri per milione di abitanti di reti ferroviarie suburbane e 10 chilometri per milione di abitanti di reti tramviarie;

26) ad adottare iniziative volte a finanziare lo sviluppo delle infrastrutture ciclabili per rendere la mobilità leggera maggiormente sicura e accessibile in modo da rispondere alle esigenze legate agli spostamenti quotidiani, aumentando la sicurezza e la qualità degli spazi urbani e migliorando la qualità dell'aria nelle grandi città;

27) ad adottare iniziative volte a prevedere l'introduzione del biglietto climatico sull'intero territorio urbano e regionale del Paese fino al 2035 al costo di 9 euro mese;

28) ad adottare iniziative volte ad approvare l'aumento delle aree naturali protette per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia europea sulla biodiversità al 2030, pari almeno al 30 per cento di territorio protetto terrestre e marino, di cui almeno un terzo da sottoporre a stretta protezione, assicurando un'adeguata tutela del capitale naturale del Paese;

29) a prevedere, con iniziative normative, entro il 2030, l'azzeramento del consumo di suolo e rigenerazione dei suoli degradati anche nelle aree urbane con aumento del verde urbano e recupero delle funzioni eco-sistemiche attraverso interventi di rinaturalizzazione e miglioramento della permeabilità;

30) a prevedere la costituzione di un consiglio scientifico per il clima, composto da esponenti autorevoli del mondo della scienza, con l'obiettivo di verificare la corrispondenza delle politiche nazionali con gli obiettivi climatici internazionali e di fornire supporto consultivo al Governo;

31) ad adottare iniziative volte a prevedere l'istituzione del Fondo sociale italiano per il clima al fine di sostenere i redditi più fragili nella fase della transizione ecologica, come la ristrutturazione delle case e l'accesso alla mobilità sostenibile e per le imprese che necessitano di sostegno per la riconversione del proprio processo produttivo nella fase di transizione verde;

32) ad adottare iniziative volte a prevedere l'istituzione di un reddito di formazione al fine di creare nuove competenze, professionalità e opportunità di lavoro, per i giovani in cerca di prima occupazione e per la ricollocazione professionale di lavoratori in stato di inoccupazione per l'inserimento nei processi produttivi legati alla transizione ecologica, energetica, alla difesa e tutela del suolo e della biodiversità, all'innovazione tecnologica e digitalizzazione;

33) ad adottare iniziative volte a prevedere, per finanziare il fondo sociale italiano per il clima, l'istituzione di un contributo di solidarietà sui grandi patrimoni;

34) a fornire ogni elemento utile al Parlamento, per il tramite del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, in merito agli esiti e agli impegni assunti dall'Italia nella COP28.
(1-00216) «Bonelli, Fratoianni, Evi, Zanella, Borrelli, Dori, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti, Zaratti».


   La Camera,

   premesso che:

    1) ogni anno la conferenza delle parti (Cop) della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) si riunisce per determinare ambizioni e responsabilità in materia di clima, nonché per individuare e valutare le misure in materia di clima;

    2) la Cop28 di Dubai è un passaggio cruciale nel percorso globale verso il contenimento del cambiamento climatico, evidenziato quest'anno dalla prima valutazione complessiva dell'implementazione rispetto agli obiettivi dell'Accordo di Parigi, attraverso il processo chiamato «Global Stocktake». Tale valutazione permetterà agli Stati di misurare l'efficacia delle politiche adottate finora e di identificare le aree dove è necessario intensificare gli sforzi. Si tratterà di una riflessione collettiva sulle promesse mantenute e quelle ancora in sospeso, con l'obiettivo comune di rimanere al di sotto della soglia critica di aumento delle temperature medie globali di 1,5 °C entro la fine del secolo;

    3) la decarbonizzazione si presenta come una sfida urgente e non negoziabile nell'attuale scenario climatico, in cui il sesto rapporto di valutazione dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) segnala cambiamenti climatici senza precedenti – e relativi impatti, perdite, danni – dovuti alle emissioni antropogeniche: attualmente i contributi determinati a livello nazionale (NDC), considerati collettivamente, sono di gran lunga insufficienti per far sì che il limite di 1,5 °C resti raggiungibile nel XXI secolo, sottolineando nel contempo che sono già disponibili opzioni di adattamento e mitigazione praticabili, efficaci e a basso costo;

    4) l'ultima relazione Global Annual to Decadal Climate Update dell'Organizzazione meteorologica mondiale prevede livelli record delle temperature globali nei prossimi cinque anni, stimando al 66 per cento la probabilità che, tra il 2023 e il 2027, la temperatura globale media annua in prossimità della superficie superi di oltre 1,5 °C i livelli preindustriali per almeno un anno;

    5) in tale contesto, gli Stati sono chiamati a definire piani nazionali energia e clima (in Italia il Pniec in linea con gli obiettivi europei al 2030) per la cessazione dell'uso dei combustibili fossili e per raggiungere zero emissioni nette entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi;

    6) il percorso verso la neutralità climatica richiede un cambiamento profondo nelle pratiche economiche e sociali. L'accesso alle informazioni e la partecipazione pubblica sono fondamentali per promuovere la giustizia sociale e l'inclusione, rendendo le comunità parte attiva nella transizione energetica e nella protezione dell'ambiente;

    7) un altro tema centrale del negoziato è senz'altro quello dell'adattamento ai cambiamenti climatici ed alla Cop28 si cercherà di concordare un obiettivo globale comune che ancora manca. È evidente la necessità di azioni e progetti che permettano alle popolazioni e agli Stati di fare fronte agli effetti del cambiamento climatico, soprattutto in quei contesti dove le risorse economiche e le capacità tecniche sono limitate. Il superamento della soglia di 1,5 °C avrebbe, infatti, effetti devastanti, con perdite e danni (loss & damage) che già oggi esulano dalle attuali capacità di adattamento di molte comunità. Alla Cop27 si è raggiunto l'accordo storico che ha portato all'istituzione di un Fondo dedicato, alla Cop28 si cercherà di adottarne le regole e renderlo operativo secondo criteri di solidarietà, co-progettazione, compartecipazione e rispetto dei diritti umani fondamentali. È imperativo, in questo ambito, rafforzare gli accordi finanziari per rispondere a questi impatti, coinvolgendo istituzioni finanziarie internazionali per garantire volumi finanziari adeguati;

    8) la crisi climatica e quella della biodiversità sono interconnesse e gli obiettivi dell'Accordo di Parigi non possono essere raggiunti senza ripristinare la natura. La biodiversità è minacciata da un tasso di perdita senza precedenti, aggravato dall'impatto dei cambiamenti climatici. La conservazione e il ripristino degli ecosistemi sono essenziali per mantenere la capacità del pianeta di assorbire carbonio e di fornire servizi ecosistemici vitali. Per tali motivi, la Cop28 affronterà il bisogno di proteggere la biodiversità come un elemento chiave nella lotta al cambiamento climatico;

    9) la mobilitazione di finanziamenti per il clima sarà sempre di più il tema chiave dei negoziati. Senza trovare un nuovo accordo su chi paga, quanto e come sarà difficile costruire la fiducia comune per alzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni nei piani nazionali (azione richiesta entro il 2025) e determinare i flussi finanziari dopo il 2025, termine dopo il quale non c'è un accordo sulla finanza per il clima. La Cop28 dovrà quindi affrontare il tema per tutte e tre le dimensioni dell'accordo di Parigi: la mitigazione, l'adattamento e le perdite e danni. La Cop28 si concentrerà su quest'ultima ma dovrà anche informare il negoziato della Cop29 sull'obiettivo finanziario di lungo termine (post 2025). La riforma dell'architettura globale finanziaria – ovvero le regole, i mandati e le risorse degli istituti finanziari internazionali (come ad esempio le Banche multilaterali di sviluppo e istituti come Cdp e Sace e la regolamentazione finanziaria per allineare i flussi finanziari agli obiettivi di Parigi e mobilitare la finanza privata – è riconosciuta come un pilastro per supportare la transizione e la costruzione di resilienza di tutti i Paesi;

    10) il fondo italiano per il clima è il principale strumento per perseguire obiettivi nell'ambito degli accordi internazionali su clima e ambiente e, a legislazione vigente, prevede lo stanziamento di 4,2 miliardi di euro su cinque anni entro il 2026 in azioni di mitigazione e adattamento da sviluppare in Paesi partner secondo le strategie e gli obiettivi delineati dal già insediato Comitato di Indirizzo Interministeriale;

    11) le previsioni contenute nel disegno di legge di bilancio 2024 evidenziano un taglio annuale del Fondo italiano per il clima di 240 milioni nel triennio 2024-2026. Risorse che vengono spostate al 2027 per un totale di 840 milioni di euro. L'articolo 88, comma 17 dispone, poi, l'abrogazione della disposizione, introdotta dalla legge di bilancio 2022, che prevede che le esposizioni della Cassa depositi e prestiti, a valere sulle risorse della gestione separata, per interventi volti a contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Fondo italiano per il clima (FIC), possano beneficiare della garanzia del Fondo medesimo;

    12) si tratta di un ulteriore grave depotenziamento del Fondo e di un pessimo segnale per gli impegni che attendono il nostro Paese;

    13) il green deal europeo, il piano per fare dell'Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, è insieme sia la risposta ai cambiamenti climatici, sia l'occasione per ricostruire su nuove basi la nostra capacità economica e industriale;

    14) la transizione ecologica è infatti la via migliore per rilanciare la nostra economia attraverso un cambiamento del nostro modello produttivo. Il green deal è una sfida dell'oggi che guarda al futuro e per questo va sostenuta, senza lasciare indietro nessuno;

    15) in vista della preparazione della Cop28 il Consiglio dell'Unione europea ha adottato conclusioni, che fungeranno da posizione negoziale generale dell'UE, in cui si evidenziano le opportunità che un'azione ambiziosa per il clima offre per il pianeta, l'economia globale e le persone, e l'importanza di garantire una transizione giusta, che non lasci indietro nessuno, verso economie e società sostenibili, resilienti ai cambiamenti climatici e climaticamente neutre;

    16) in particolare, il Consiglio: a) sottolinea l'importanza di innalzare considerevolmente il livello di ambizione globale affinché l'obiettivo di 1,5 °C resti raggiungibile; b) l'importanza di rendere il settore dell'energia prevalentemente privo di combustibili fossili ben prima del 2050, nonché di adoperarsi a favore di un sistema energetico globale completamente o prevalentemente decarbonizzato negli anni 2030. Chiede inoltre di eliminare gradualmente il prima possibile le sovvenzioni ai combustibili fossili che non affrontano le questioni della povertà energetica o di una transizione giusta e un'azione globale al fine di triplicare la capacità di energia rinnovabile installata per portarla a 11 TW e raddoppiare il tasso del miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030 c) chiede maggiori sforzi a favore della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell'adattamento agli stessi; d) riconosce la necessità di rafforzare i finanziamenti per il clima per affrontare perdite e danni,

impegna il Governo:

1) in sede di negoziati della Cop28:

  a) sostenere l'azione climatica in modo ambizioso e trasparente durante il «Global Stocktake», impegnandosi a presentare entro giugno 2024 un Pniec ambizioso per l'uscita ordinata e progressiva dalle fonti fossili, con particolare riferimento alla pianificazione dell'uscita dal gas, prima causa delle emissioni nazionali e della crisi economica degli ultimi anni e a svolgere, altresì, una valutazione critica dei progressi fatti e quelli ancora da fare, stabilendo nuovi percorsi per rispettare gli impegni presi in vista del prossimo Ndc europeo;

  b) a sostenere una roadmap globale per l'uscita ordinata da tutte le fonti fossili – carbone, petrolio e gas –, per l'eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e a promuovere, sia a livello nazionale che internazionale, politiche che favoriscano l'espansione delle energie rinnovabili, delle reti elettriche, dei sistemi di stoccaggio e dell'efficienza energetica, contestualmente ad una graduale eliminazione delle eccezioni riservate a nuovi investimenti fossili fuori dal territorio nazionale, pienamente in linea con la dichiarazione di Cop26 sulla Clean Energy Transition che l'Italia ha firmato assieme ad oltre 30 Paesi del mondo;

  c) a sostenere l'obiettivo di triplicare a livello globale la capacità di energia rinnovabile installata e raddoppiare il taglio dei consumi attraverso il miglioramento dell'efficienza energetica;

  d) a promuovere un approccio inclusivo verso la neutralità climatica, garantendo il coinvolgimento della società civile e la trasparenza nelle politiche ambientali, poiché è necessario un impegno condiviso per la riduzione delle emissioni e per l'adozione di pratiche sostenibili;

  e) a sostenere azioni finalizzate a garantire che i finanziamenti per l'adattamento ai cambiamenti climatici siano equamente distribuiti, con particolare riguardo verso i Paesi in via di sviluppo e a garantire, inoltre, che i negoziati internazionali si traducano in impegni finanziari solidi e in iniziative concrete per sostenere l'adattamento globale;

  f) ad assicurare la tempestiva operatività del Fondo italiano per il clima secondo l'originale roadmap presentata a Cop27, che prevede lo stanziamento di 4,2 miliardi di euro su cinque anni entro il 2026 in azioni di mitigazione e adattamento da sviluppare in Paesi partner secondo le strategie e gli obiettivi delineati dal già insediato Comitato di Indirizzo Interministeriale ed in vista di una successiva fase di rifinanziamento del Fondo (2026-2030) a copertura degli anni rimanenti al 2030, a tal fine garantendo l'incremento degli stanziamenti per il Fondo e prevedendo idonee garanzie per le esposizioni della Cassa depositi prestiti per interventi volti a contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Fondo medesimo;

  g) ad adottare iniziative volte a prevedere lo stanziamento di un contributo di almeno 100 milioni di dollari quale contributo dello Stato italiano per il nuovo fondo perdite e danni (Loss & Damage) e sostegno a meccanismi di compensazione per le perdite e i danni legati ai cambiamenti climatici secondo criteri di solidarietà finanziaria nella risposta all'emergenza e non solo schemi assicurativi o sotto forma di prestiti, prevedendo inoltre azioni finalizzate a garantire che le istituzioni finanziarie internazionali partecipino attivamente all'ideazione di soluzioni per le popolazioni più vulnerabili, nel pieno rispetto dei diritti umani delle popolazioni coinvolte;

  h) a sostenere iniziative finalizzate a garantire una risposta concreta alle sfide interconnesse del degrado del suolo, dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità e, in particolare, iniziative che prevedano politiche di conservazione e la creazione di aree protette, il ripristino degli ecosistemi e la loro protezione sia a livello nazionale che internazionale, nonché politiche di contrasto alla desertificazione, al degrado del suolo e alla siccità;

  i) a sostenere iniziative finalizzate alla creazione di un sistema finanziario globale che faciliti e incentivi gli investimenti sostenibili, orientando l'economia verso la neutralità climatica e rafforzando la resilienza di fronte al cambiamento climatico.
(1-00217) «Braga, Simiani, Curti, Ferrari, Scarpa».