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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato A

Seduta di Venerdì 13 gennaio 2023

COMUNICAZIONI

Missioni valevoli
nella seduta del 13 gennaio 2023.

  Albano, Ascani, Bellucci, Benvenuto, Bignami, Bitonci, Braga, Cappellacci, Carloni, Cattaneo, Cecchetti, Cirielli, Colosimo, Alessandro Colucci, Enrico Costa, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferrante, Ferro, Fitto, Foti, Frassinetti, Freni, Gava, Gebhard, Gemmato, Giorgetti, Guerini, Gusmeroli, Leo, Lollobrigida, Lupi, Magi, Mangialavori, Mazzi, Meloni, Minardo, Molinari, Molteni, Montaruli, Mulè, Nordio, Nazario Pagano, Pichetto Fratin, Prisco, Rampelli, Richetti, Rixi, Scerra, Schullian, Serracchiani, Francesco Silvestri, Rachele Silvestri, Sportiello, Tajani, Trancassini, Tremonti, Zaratti, Zucconi.

Annunzio di proposte di legge.

  In data 12 gennaio 2023 sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge d'iniziativa dei deputati:

   NISINI: «Disposizioni concernenti l'applicazione del contratto di espansione nelle piccole imprese, incentivi per l'autoimprenditorialità e piani a gestione aziendale per la formazione e il ricollocamento dei lavoratori» (762);

   CIOCCHETTI: «Disposizioni per la tutela dei diritti delle persone affette da epilessia» (763);

   BARZOTTI ed altri: «Istituzione e disciplina della rete di interconnessione unica nazionale dell'istruzione» (764);

   VARCHI ed altri: «Disposizioni in materia di riconoscimento dell'apnea ostruttiva nel sonno come malattia cronica e invalidante nonché per la diagnosi e la cura di essa» (765).

  Saranno stampate e distribuite.

Annunzio di proposte di legge
d'iniziativa regionale.

  In data 12 gennaio 2023 è stata presentata alla Presidenza, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, la seguente proposta di legge:

   PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA: «Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, recante nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero» (766).

  Sarà stampata e distribuita.

Assegnazione di progetti di legge
a Commissioni in sede referente.

  A norma del comma 1 dell'articolo 72 del Regolamento, i seguenti progetti di legge sono assegnati, in sede referente, alle sottoindicate Commissioni permanenti:

   I Commissione (Affari costituzionali):

  RICHETTI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere» (692) Parere delle Commissioni II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V.

   VIII Commissione (Ambiente):

  ROTELLI ed altri: «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri comparti del settore ambientale» (717) Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni) e V.

   XII Commissione (Affari sociali):

  MADIA ed altri: «Istituzione di un fondo per sostenere l'accesso diretto ai servizi psicologici e psicoterapeutici» (465) Parere delle Commissioni I e V.

Trasmissione dalla Corte dei conti.

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 12 gennaio 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del Consorzio del Ticino, del Consorzio dell'Oglio e del Consorzio dell'Adda, per l'esercizio 2020, cui sono allegati i documenti rimessi dagli enti ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 37).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 12 gennaio 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di ANAS Spa, per l'esercizio 2021, cui sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 38).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla VIII Commissione (Ambiente).

  Il Presidente della Sezione del controllo sugli enti della Corte dei conti, con lettera in data 12 gennaio 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, la determinazione e la relazione riferite al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell'ENIT – Agenzia nazionale del turismo, per l'esercizio 2020. Alla determinazione sono allegati i documenti rimessi dall'ente ai sensi dell'articolo 4, primo comma, della citata legge n. 259 del 1958 (Doc. XV, n. 39).

  Questi documenti sono trasmessi alla V Commissione (Bilancio) e alla X Commissione (Attività produttive).

Trasmissione dal Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri.

  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 10 e 12 gennaio 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 4 e 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, le seguenti relazioni concernenti progetti di atti dell'Unione europea, che sono trasmesse alle sottoindicate Commissioni:

   Relazione in merito alla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull'omologazione di veicoli a motore e motori, nonché di sistemi, componenti ed entità tecniche indipendenti destinati a tali veicoli, per quanto riguarda le relative emissioni e la durabilità delle batterie (Euro 7), che abroga i regolamenti (CE) n. 715/2007 e (CE) n. 595/2009 (COM(2022) 586 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla VIII Commissione (Ambiente), alla IX Commissione (Trasporti) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);

   Relazione in merito alla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla definizione dei reati e delle sanzioni per la violazione delle misure restrittive dell'Unione (COM(2022) 684 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla II Commissione (Giustizia) e alla XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea);

   Relazione in merito alla proposta di regolamento del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile e al riconoscimento delle decisioni e all'accettazione degli atti pubblici in materia di filiazione e alla creazione di un certificato europeo di filiazione (COM(2022) 695 final), accompagnata dalla tabella di corrispondenza tra le disposizioni della proposta e le norme nazionali vigenti – alla II Commissione (Giustizia).

Annunzio di progetti
di atti dell'Unione europea.

  La Commissione europea, in data 12 gennaio 2023, ha trasmesso, in attuazione del Protocollo sul ruolo dei Parlamenti allegato al Trattato sull'Unione europea, la decisione di esecuzione della Commissione del 12 gennaio 2023 relativa alla richiesta di registrazione dell'iniziativa dei cittadini europei dal titolo «Articolo 4: Stop tortura e trattamenti disumani alle frontiere d'Europa» a norma del regolamento (UE) 2019/788 del Parlamento europeo e del Consiglio (C(2023) 39 final), che è assegnata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla I Commissione (Affari costituzionali), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  La Commissione europea, in data 12 gennaio 2023, ha trasmesso un nuovo testo della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Relazione sulla migrazione e l'asilo (COM(2022) 740 final/2), che sostituisce il documento COM(2021) 740 final, già assegnato, in data 9 novembre 2022, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alla I Commissione (Affari costituzionali), con il parere della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  Il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, in data 12 gennaio 2023, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 6, commi 1 e 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 234, progetti di atti dell'Unione europea, nonché atti preordinati alla formulazione degli stessi.
  Questi atti sono stati assegnati, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, alle Commissioni competenti per materia, con il parere, se non già assegnati alla stessa in sede primaria, della XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea).
  Con la predetta comunicazione, il Governo ha inoltre richiamato l'attenzione sui seguenti documenti, già trasmessi dalla Commissione europea e assegnati alle competenti Commissioni, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento:

   relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Relazione tecnica del JRC «Valutazione del potenziale di efficienza energetica nella produzione, nella trasmissione e nello stoccaggio dell'energia elettrica» (COM(2023) 1 final);

   relazione della Commissione sulla valutazione delle infrazioni e sanzioni doganali negli Stati membri – Codice doganale dell'Unione (COM(2023) 5 final).

Atti di controllo e di indirizzo.

  Gli atti di controllo e di indirizzo presentati sono pubblicati nell'Allegato B al resoconto della seduta odierna.

INTERPELLANZE URGENTI

Iniziative di competenza, anche di carattere normativo, in materia di affido di minori nel caso di rinvio a giudizio o condanna di uno dei coniugi per violenze domestiche o abusi – 2-00041

A)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, per sapere – premesso che:

   diversi organi di stampa hanno riportato la storia di «Anna», nome di fantasia, una quarantasettenne docente di matematica che si è rivolta al centro antiviolenza «Fammi Rinascere» del frusinate, perché, dopo aver denunciato per reato di maltrattamenti il marito, padre dei suoi due figli, in quanto avrebbe da lui subito, per anni, gravi umiliazioni psicologiche e coercizioni, da più di un anno si troverebbe a non poter più vedere il figlio piccolo, nonostante si trovi alla fine della propria vita a causa di un tumore maligno;

   la querela della donna avrebbe prodotto un rinvio a giudizio dell'uomo, un medico di Trani, e il processo sarebbe ancora in corso: ciononostante, il figlio minore della coppia, oggi dodicenne, un anno e mezzo fa sarebbe stato affidato o collocato presso il padre, mentre solo alla figlia maggiore, oggi diciassettenne, sarebbe stato concesso di continuare a vivere con la madre. Sebbene il tribunale avesse previsto che la madre continuasse a vedere il figlio settimanalmente, la donna da oltre un anno non avrebbe più potuto avere contatti con lui, nonostante la donna si trovi da oltre un anno in grave situazione di salute e pericolo di vita, essendosi ammalata gravemente, ed essendo, ad oggi, ricoverata in una clinica dove effettua cure palliative per malati terminali;

   di tale vicenda sorprende anche il fatto che il bambino sarebbe stato collocato o affidato presso il padre nonostante un rinvio a giudizio per maltrattamenti domestici, in aperta violazione della Convenzione di Istanbul;

   in caso di separazione genitoriale il codice civile prevede il diritto del minore di «mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascun genitore» attraverso l'istituto dell'affido condiviso dei figli minori coinvolti nella separazione genitoriale; e che la limitazione del diritto all'affido condiviso possa essere decisa dal tribunale competente solo nei casi in cui entrambi o uno dei due genitori costituisca causa di pregiudizio per l'educazione, la serenità di vita e la salute del minore. Come chiarito dalla Corte di cassazione, l'esistenza di conflitti e la litigiosità tra i genitori non comporta, di per sé, l'esclusione dell'affidamento condiviso. Radicalmente diversi sono però i casi di violenza domestica – fisica, psicologica, economica ecc. – e di abusi su minori. In tali casi, come previsto anche dalla Convenzione di Istanbul, «le Parti adottano le misure legislative o di altro tipo necessarie per garantire che l'esercizio dei diritti di visita o di custodia dei figli non comprometta i diritti e la sicurezza della vittima o dei bambini». La Convenzione parifica inoltre l'essere vittima diretta di abusi alla violenza assistita prevedendo che «un bambino vittima e testimone di violenza contro le donne e di violenza domestica, deve, se necessario, usufruire di misure di protezione specifiche, che prendano in considerazione il suo interesse superiore»;

   inoltre va ricordato che l'Italia ha approvato la legge 1° ottobre 2012, n. 172, di ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa del 2007, Convenzione di Lanzarote, per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, con la quale ha introdotto una cautela specifica nell'assunzione di informazioni testimoniali di minori vittime o testimoni di reati di carattere sessuale consistente nell'«ausilio di un esperto in psicologia o psichiatria infantile, nominato dal pubblico ministero»;

   la legge n. 206 del 26 novembre 2021, legge delega per la riforma del processo civile e della materia del diritto di famiglia – cosiddetta riforma Cartabia – prevede che nei procedimenti giudiziali di affido dei minori vengano considerate non soltanto le condanne e le denunce ma le semplici allegazioni di comportamenti genitoriali violenti e che il giudice debba personalmente ascoltare il minore, assumendo le necessarie informazioni sulla violenza subita/assistita;

   il codice civile stabilisce inoltre che il minore che abbia compiuto dodici anni e anche di età inferiore, ove capace di discernimento, sia ascoltato dal Presidente del tribunale, dal giudice delegato nell'ambito dei procedimenti nei quali devono essere adottati provvedimenti che lo riguardano;

   non si comprende quali siano gli ostacoli alla esecuzione di un provvedimento giudiziale che già prevede un contatto settimanale del bambino con la madre e perché non sia stata verificata la esecuzione regolare di tali contatti –:

   se ritengano di potere adottare iniziative urgenti, per quanto di competenza, al fine della piena applicazione del provvedimento giudiziale che permette a questa madre ammalata e morente di vedere suo figlio, nonché se intendano intraprendere o comunque sostenere iniziative, anche normative, o di altro genere, affinché i minori non vengano affidati o collocati presso genitori rinviati a giudizio o persino condannati per abusi e violenze domestiche.
(2-00041) «Guerra, Serracchiani, Fornaro».


Elementi ed iniziative in merito alla situazione finanziaria e al piano industriale di Ansaldo energia S.p.a. – 2-00028

B)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:

   Ansaldo energia Spa è una società leader nel settore energetico strategica per il Paese, con più di quaranta società e filiali in Italia e nel mondo nonché più di tremila unità di lavoratori;

   Ansaldo energia Spa il 1° agosto 2022 ha reso noto alle Rappresentanze sindacali unitarie e alle segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm di Genova – sede della società – che il Consiglio di amministrazione dell'azienda ha analizzato gli effetti economici negativi derivanti dal conflitto russo-ucraino con riguardo agli investimenti nella power generation a gas, prendendo atto del contesto inflazionistico circa i materiali di produzione;

   nella stessa sede ha certificato la situazione patrimoniale della società e illustrato alcune linee di indirizzo del nuovo piano industriale, le quali a giudizio del sindacato sono risaltate poco idonee a risolvere le problematiche in cui si trova l'azienda, con il rischio di possibili esuberi a fronte di una riduzione della produzione;

   è fondamentale un piano industriale di sviluppo unitamente alla necessaria ed essenziale ricapitalizzazione, che è stata rinviata al 2023 con il documento deliberato dall'assemblea dei soci il 31 ottobre 2022;

   si prende altresì atto da fonti di stampa in data 30 novembre 2022 che sarebbe imminente un aumento di capitale pari a 550 milioni –:

   se notizia corrisponda al vero e quali siano le tempistiche previste, se sia a conoscenza del piano industriale e quali iniziative di competenza intenda adottare affinché tale piano possa essere effettivamente idoneo e strutturale tale da rilanciare Ansaldo energia Spa, sotto il profilo della piena capacità e continuità occupazionale e produttiva, al fine di salvaguardare il ruolo della società sul mercato della power generation e i suoi lavoratori, a tutela di un settore strategico per il Paese.
(2-00028) «Lupi, Cavo, Cesa».


Chiarimenti in ordine alle criticità relative all'eventuale richiesta di cittadinanza italiana da parte dell'ex Presidente del Brasile Bolsonaro ed agli effetti sulla richiesta avanzata dai figli – 2-00040

C)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per sapere – premesso che:

   il deputato brasiliano Edoardo Bolsonaro e suo fratello, a sua volta senatore brasiliano, Flavio Bolsonaro, entrambi figli del Presidente uscente del Brasile Jair Bolsonaro, si sono rivolti alla cancelleria consolare dell'ambasciata italiana a Brasilia, per sollecitare l'iter di richiesta della cittadinanza italiana già avanzata nel 2019 sulla base di una antica origine italiana vantata da parte della famiglia;

   in data 25 novembre 2022, il Governo, durante lo svolgimento di una seduta parlamentare, ha confermato quanto sopra, affermando che «il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale è informato del fatto che, nel 2020, Flavio ed Edoardo Bolsonaro, figli del Presidente del Brasile Jair Bolsonaro, hanno chiesto di accedere alla lista di attesa della cancelleria consolare dell'ambasciata d'Italia a Brasilia per essere formalmente convocati dalla rappresentanza ai fini del riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis. Al momento della presentazione della domanda di inserimento in lista di attesa, i richiedenti hanno presentato la prescritta prova che confermava la loro residenza a Brasilia. Competente a trattare le pratiche è, dunque, l'ambasciata d'Italia a Brasilia. Non risulta pervenuta alcuna richiesta in tal senso da parte del Presidente Bolsonaro.»;

   entrambi i figli dell'ex Presidente Bolsonaro sarebbero coinvolti in inchieste giudiziarie e il possesso della cittadinanza italiana potrebbe dunque diventare un escamotage per sottrarsi al giudizio della giustizia brasiliana;

   in un'intervista radiofonica del 10 gennaio 2023, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Tajani ha dichiarato che «l'ex Presidente brasiliano Jair Bolsonaro non ha mai chiesto la cittadinanza italiana e non mi risulta possa ottenerla. Poi ci sono leggi che autorizzano la cittadinanza, e se c'è qualcuno che la chiede e ne ha i requisiti, ha diritto ad averla», precisando che «non si tratta di una scelta personale. Se ci sono persone che hanno diritto a chiedere la cittadinanza italiana, le leggi dello Stato non lo impediscono», spiegando come non possa esserci una pregiudiziale politica;

   alle recenti elezioni presidenziali in Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, leader della sinistra brasiliana, ha vinto le elezioni, battendo il Presidente in carica Jair Bolsonaro;

   in seguito al voto però, ci sono state molte proteste dei sostenitori dell'uscente Bolsonaro e, proprio il 9 gennaio 2023, al termine di una manifestazione a Brasilia in cui contestavano il risultato elettorale, migliaia di persone sono riuscite a sfondare il cordone di sicurezza ed entrare nel Palácio do Planalto, nel piazzale dove si trovano la sede della residenza presidenziale, del Parlamento brasiliano e della Corte suprema. L'attacco sarebbe stato portato avanti dalle migliaia di sostenitori di Bolsonaro – ricordando da vicino l'assalto a Capitol Hill di due anni fa –, sconfitto alle urne, che sono scesi in strada – come avviene da settimane – per contestare il risultato elettorale. Jair Bolsonaro si è dissociato da quanto accaduto, ma il neoeletto Luiz Inacio Lula da Silva lo ritiene colpevole di aver infiammato i manifestanti. Nel frattempo la protesta non è finita, e in molte strade e autostrade del Paese i bolsonaristi hanno creato dei blocchi. A San Paolo hanno dato fuoco a pneumatici e rifiuti, creando ingorghi su una delle arterie della megalopoli, la Marginal Tieté. Ma altre situazioni simili si sono verificate nello Stato di Mato Grosso, in altre aree dello Stato di San Paolo e a Santa Caterina;

   ai fini del riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis – come nel caso della famiglia Bolsonaro – è necessario che i discendenti dell'avo italiano, compreso il richiedente, non abbiano mai perso la cittadinanza italiana e che, per gli italiani all'estero mediamente intercorrono, dalla richiesta all'ottenimento della stessa, tra i 10 e i 15 anni di tempo –:

   quali siano le motivazioni che impediscono all'ex Presidente Jair Bolsonaro di richiedere la cittadinanza italiana, come affermato dal Ministro Tajani alla stampa, e se ciò non determini, dunque, una interruzione de facto della catena di trasmissione della cittadinanza tale da far decadere anche i requisiti dei figli di Bolsonaro;

   se invece ritengano, per quanto di competenza, di dare regolarmente seguito alla richiesta di cittadinanza dei membri della famiglia Bolsonaro e se, qualora ciò avvenga, lo si faccia nel rispetto delle tempistiche di evasione della pratica previste per tutti gli altri richiedenti.
(2-00040) «Serracchiani, Porta, Boldrini, Quartapelle Procopio, Provenzano».


Iniziative volte al mantenimento dei livelli occupazionali e produttivi a seguito della cessione degli stabilimenti Whirlpool in Europa, nonché per il sostegno dell'intero comparto di produzione degli elettrodomestici in Italia – 2-00022

D)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle imprese e del made in Italy, per sapere – premesso che:

   nel 2014 veniva finalizzata la cessione delle quote di maggioranza di Indesit Company, da Fineldo e Famiglia Merloni, a Whirlpool Corporation. A corollario del closing, Jeff Fettig (Presidente e CEO di Whirlpool Corporation) definiva tale operazione come una concreta opportunità di posizionare il business europeo di Whirlpool «su un percorso di crescita e di continua creazione di valore, insieme a una società di riconosciuto standing [...] quale Indesit». Negli esercizi successivi, tuttavia, contravvenendo a tali intendimenti strategici, Whirlpool attuava un significativo ridimensionamento della forza lavoro, nonché la dismissione di unità produttive sul territorio nazionale. Tale strategia dimostrava, inequivocabilmente, la volontà del gruppo di procedere ad una progressiva esautorazione della piattaforma produttiva italiana;

   a maggio 2022 la direzione aziendale della multinazionale ha dichiarato, attraverso un comunicato stampa, di aver avviato un processo di revisione strategica in Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), il che avrebbe potuto comportare anche una vendita dell'attività, il mantenimento della stessa o opzioni ibride, attribuendo tale decisione alle crescenti tensioni geopolitiche e commerciali, con la conseguente crisi degli approvvigionamenti, oltre che al calo delle vendite;

   occorre ricordare che il 28 settembre 2022, con atteggiamento inqualificabile, Whirlpool ha disertato il tavolo convocato presso il Mise e il successivo 21 ottobre 2022, a seguito della trimestrale e forse nel tardivo intento di rimediare alla grave gaffe istituzionale, il Comitato aziendale europeo della multinazionale ha formalizzato l'apertura della trattativa per la cessione dell'intera parte europea;

   i sindacati, in conseguenza di tale annuncio, hanno più volte sollecitato il Mise affinché fosse fissato un tavolo di concertazione per vincolare l'eventuale cessione a garanzie occupazionali e produttive;

   secondo quanto si apprende, dopo che dieci acquirenti si sono fatti avanti per l'acquisto, la corporation ha scelto due gruppi del settore dell'elettrodomestico interessati all'acquisizione, ma i dettagli di una eventuale vendita saranno resi noti solo a gennaio 2023;

   un metodo spregiudicato già visto: negli ultimi anni, infatti, le politiche di Whirlpool sono state improntate al costante depotenziamento della capacità produttiva. Oltre ad aver rinunciato a nuove assunzioni, il Gruppo ha favorito l'esodo dei lavoratori, attraverso il ricorso a specifici incentivi economici all'uscita. Inoltre, con il frequente ricorso alla cassa integrazione, sono stati attuati periodi di fermo-produzione e notevoli riduzioni di orario. Il tutto, ovviamente, ha causato notevole pregiudizio economico ai lavoratori ed alle loro famiglie;

   Whirlpool ha mantenuto per vari esercizi un atteggiamento ondivago circa i contenuti del piano industriale. Più volte sollecitato da tavoli di confronto, più volte contestato attraverso iniziative organizzate dalle varie sigle sindacali, il gruppo si è chiuso in un riserbo inaccettabile;

   nel nostro Paese la multinazionale ha 7 siti – molti dei quali collocati in aree interne – e impiega 5000 lavoratori, per non parlare di quelli dell'indotto e con le decisioni che sta prendendo rischia seriamente di non assicurare il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e la continuità produttiva degli stabilimenti;

   c'è grande e comprensibile preoccupazione tra i lavoratori degli stabilimenti produttivi delle Marche, della Campania, della Lombardia e della Toscana;

   la ventilata procedura di cessione va ad interessare oltre 5.000 lavoratori in tutta Italia;

   tale operazione si celebra nel contesto di una grave contingenza economica, caratterizzata dalla pesante dinamica inflattiva;

   Whirlpool, negli ultimi anni, ha dimostrato una costante mancanza di trasparenza circa le strategie aziendali e, al contempo, non ha mai condiviso gli elementi essenziali del piano industriale;

   è necessario che una cessione così impattante per il tessuto economico e sociale di territori sia gestita attraverso adeguati criteri di governance;

   è indispensabile che il Mise e le organizzazioni sindacali siano costantemente informati e coinvolti nelle diverse fasi della trattativa;

   è fondamentale che il Mise, a sua volta, coinvolga le amministrazioni locali dei territori interessati;

   l'eventuale cessione dovrà essere vincolata a specifiche inderogabili garanzie occupazionali e produttive;

   è necessario scongiurare operazioni meramente speculative e, al contempo, dovrà essere verificata l'affidabilità dei nuovi proprietari, attivando con gli stessi un canale istituzionale diretto;

   in questo momento di turbolenza dei mercati con ripercussioni anche sulle vendite degli elettrodomestici è necessario aumentare le risorse destinate agli investimenti per lo sviluppo di nuovi prodotti certificati per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale;

   le risorse del PNRR devono essere destinate anche per rafforzare quei tessuti industriali in cui manteniamo una forte leadership come il settore del bianco;

   risulta non più derogabile procedere ad una completa revisione delle politiche industriali di settore, in considerazione del progressivo depauperamento di un comparto vitale per l'economia nazionale, da troppo tempo vittima di operazioni opache e di scarsa prospettiva –:

   se il Ministro interpellato non intenda, con somma urgenza, attivare un tavolo con Whirlpool e le parti sindacali per analizzare il piano industriale del gruppo ed ottenere ampia informativa sulla procedura di cessione;

   quali iniziative intenda attuare affinché l'eventuale cessione risulti vincolata a specifiche garanzie circa il mantenimento dei livelli occupazionali e produttivi;

   quali iniziative voglia avviare per sostenere il comparto della produzione di elettrodomestici in Italia, dichiarare il settore strategico, con politiche industriali mirate a tutelare e rilanciare il tessuto produttivo dei nostri territori.
(2-00022) «Manzi, Curti, Graziano, Peluffo, Sarracino, De Luca, Toni Ricciardi, Mauri, Lacarra, Casu, Furfaro, Braga, Marino, Merola, De Maria, Gnassi, D'Alfonso, Bakkali, Malavasi, Gribaudo, Fossi, Simiani, Berruto, Vaccari, Ascani, Scotto, Ferrari, Ciani, Gianassi, Scarpa, Di Biase».


Iniziative per la piena attuazione delle direttive della Presidenza del Consiglio dei ministri per la declassifica e il versamento straordinario di documenti all'Archivio centrale dello Stato, anche con riferimento a quanto denunciato dalla presidente dell'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica – 2-00043

E)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri Renzi del 22 aprile 2014, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 100 del 2 maggio 2014, ha previsto la declassifica e il versamento straordinario all'Archivio centrale dello Stato «degli atti concernenti gli eventi di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell'Italicus (1974), di Ustica (1980), della stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984)»;

   tale direttiva è stata successivamente ampliata dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri Draghi del 2 agosto 2021, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 190 del 10 agosto 2021, arrivando così ad includere anche la documentazione concernente l'organizzazione Gladio e la Loggia Massonica P2;

   tali straordinarie eccezioni ai limiti temporali solitamente previsti sono arrivate sulla scia della positiva esperienza compiuta in relazione al carteggio sul sequestro e sull'uccisione dell'onorevole Moro e della sua scorta, avviata con la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 aprile 2008;

   con riferimento ai fatti citati nella direttiva del 2014, con decreto del Segretario generale del 28 settembre 2016 è stato istituito il Comitato consultivo sulle attività di versamento agli archivi di Stato e all'Archivio centrale dello Stato della documentazione in oggetto;

   il Comitato, rinnovato annualmente e ricostituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2021, è formato anche dai presidenti di importanti associazioni dei familiari di vittime delle stragi, tra cui quelle riferite alla Strage della Stazione di Bologna e alla Strage di Ustica, entrambe avvenute oltre 42 anni fa;

   il Comitato, che ha concluso nell'ottobre 2022 i lavori e presentato la sua relazione annuale, ha riscontrato gravi carenze circa l'attuazione della direttiva del 2014 e grandi deficienze del materiale coevo ai fatti nelle varie amministrazioni pubbliche, come denunciato sulla stampa dalla Presidente dell'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, l'onorevole Daria Bonfietti: carte mancanti, elenchi di nominativi non consegnati, carte censurate e interi pezzi cancellati proprio in concomitanza con la loro desecretazione;

   inoltre mancherebbe l'intero archivio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per agli anni delle Stragi (1968-1980), nonché tutta la documentazione del Ministro e del suo gabinetto;

   tali gravi carenze, oltre a rappresentare la mancata applicazione di quanto previsto dai provvedimenti della Presidenza del Consiglio dei ministri, recano un grave danno nei confronti dei familiari delle vittime delle stragi, tra cui quelle della stazione di Bologna e di Ustica, che da oltre quarant'anni cercano risposte alle loro sofferenze, oltre che per tutti i cittadini;

   è utile ricordare che il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, cosiddetto «Codice dei beni culturali e del paesaggio», stabilisce, all'articolo 10, che rappresentano beni culturali «gli archivi e i singoli documenti dello Stato», ivi inclusi quindi gli archivi ministeriali, e, all'articolo 41, il versamento «all'Archivio centrale dello Stato e agli archivi di Stato dei documenti relativi agli affari esauriti da oltre trent'anni, unitamente agli strumenti che ne garantiscono la consultazione.» –:

   se il Governo confermi o smentisca quanto denunciato dall'onorevole Bonfietti, membro del Comitato consultivo, circa l'Archivio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

   se non ritenga di dare seguito a quanto previsto dalla citata direttiva del 2014, avviando un grande processo di desecretazione e versamento presso l'Archivio centrale dello Stato della documentazione riferita ad un periodo storico terribile e sanguinoso della Repubblica Italiana.
(2-00043) «Marattin, Richetti».


Elementi in merito all'adozione dei provvedimenti attuativi della legge in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici – 2-00029

F)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, il Ministro delle imprese e del made in Italy, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   la legge 4 agosto 2021, n. 116, approvata all'unanimità dal Parlamento in tutte le tre letture di cui è stata oggetto, reca disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici;

   la finalità dell'intervento normativo è quella di favorire il più possibile la diffusione della presenza di defibrillatori presso le sedi delle pubbliche amministrazioni, luoghi pubblici e aperti al pubblico, nell'ambito dell'attività sportiva ed anche all'interno di strutture private come i condomini;

   in particolare l'articolo 1 della legge prevede la definizione di un programma pluriennale per favorire la progressiva diffusione e l'utilizzazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni tramite un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da adottare su proposta del Ministro della salute, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione, sentiti tutti gli altri Ministri interessati e previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;

   per l'acquisto dei Dae la legge ha altresì previsto un finanziamento a regime di 2 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021, stanziamento che regolarmente figura al capitolo 3603 dello stato di previsione del Ministero della salute come approvato per l'anno 2022 e per il triennio 2022-2024 dalla legge 30 dicembre 2021, n. 234;

   la diffusione della presenza e dell'accesso ai Dae nel maggior numero di luoghi possibili, ad iniziare da scuole e università, oltre che in altri luoghi pubblici, è di fondamentale importanza per salvare vite umane e l'importanza di tale finalità è stata resa esplicita dal consenso unanime tributato da tutte le forze politiche alla legge, unanimità di consensi che raramente si verifica nell'ambito dell'esercizio della potestà normativa da parte del Parlamento;

   se non attuata nelle parti che lo prevedono la legge non può essere applicata e le risorse economiche regolarmente stanziate non potranno essere utilizzate per la loro finalità che è quella di salvare vite umane –:

   quale sia lo stato di attuazione della definizione del programma pluriennale di cui all'articolo 1, comma 2, nonché quello degli altri provvedimenti attuativi previsti dalla legge n. 116 del 2021 all'articolo 1, comma 3, all'articolo 4, comma 2, all'articolo 7, comma 1, e all'articolo 8, comma 3.
(2-00029) «Mulè, Cattaneo».


Iniziative di competenza volte ad una rapida erogazione delle risorse del Fondo per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, anche alla luce dei rilievi formulati dalla Corte dei conti – 2-00042

G)

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, per sapere – premesso che:

   la Corte dei conti, nella deliberazione 31 ottobre 2019, n. 17/2019/G, ha esaminato le modalità di funzionamento e di gestione del Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico, rilevando rallentamenti nell'attività dei centri di spesa, imputabile alla complessità delle procedure e alla difficoltà nell'esecuzione degli interventi, condizionata soprattutto dal pagamento differito. Altre criticità riguardano l'inadeguatezza delle procedure e la debolezza delle strutture attuative, la necessità di revisione dei progetti approvati e/o delle procedure di gara non attuate. Non meno importante, l'incapacità tecnica e finanziaria delle amministrazioni nazionali e locali di rendere esecutivi i progetti di intervento;

   in sostanza, secondo la Corte dei conti, il Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico, istituito per favorire la progettazione e accelerare la cantierabilità delle opere e degli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, non avrebbe raggiunto ad oggi l'obiettivo per il quale era stato creato;

   ciò sembra imputabile ad una carenza di progettualità dovuta soprattutto alle difficoltà che hanno gli enti locali in termini di coperture finanziarie necessarie per la progettazione esecutiva degli interventi programmati, nonché in termini di carenza di dotazioni organiche e uffici adeguatamente specializzati, all'uopo necessari alla progettazione. In tal senso si rileva l'opportunità di rimodulare le modalità di accesso al Fondo, in particolare nel Mezzogiorno, prevedendo un incremento significativo della quota delle risorse da destinare al primo livello progettuale;

   il rapporto Ispra, rubricato «Dissesto Idrogeologico In Italia: Pericolosità e Indicatori Di Rischio», nella sua ultima stesura aggiornata, fotografa le nuove mosaicature nazionali di pericolosità per frane e alluvioni, nonché riferite all'erosione costiera per l'intero territorio nazionale;

   il summenzionato rapporto rileva che il 93,9 per cento dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni ed erosione costiera (1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni). Tra i comuni italiani, gravi elementi di criticità e di rischio sono presenti nel territorio della Regione Siciliana, così come rappresentato dalla «Mappa della propensione al dissesto geomorfologico» proposta dal Dipartimento regionale della protezione civile e condiviso dalla giunta regionale siciliana con la delibera n. 354 del 25 luglio 2022 –:

   quali urgenti e indifferibili iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo per consentire un rapido avanzamento delle procedure di erogazione delle risorse del Fondo per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, in modo da consentire a tutti i comuni del territorio nazionale di approvare tempestivamente i progetti e avviare i cantieri, in un quadro di compatibilità con i rilievi formulati dalla Corte dei conti.
(2-00042) «Morfino, Ilaria Fontana, L'Abbate, Fede, Caramiello, Sergio Costa, Bruno, Scerra, Scutellà, Di Lauro, Quartini, Marianna Ricciardi, Sportiello, Amato, Caso, Cherchi, Orrico, Carmina, Donno, Dell'Olio, Torto, Ascari, Cafiero De Raho, D'Orso, Giuliano, Cantone, Iaria, Santillo, Traversi, Aiello, Onori».