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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Venerdì 29 dicembre 2023

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   D'ALFONSO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 16-bis, introdotto durante la conversione del decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115 (cosiddetto Aiuti-bis), convertito, con modificazioni, dalla legge 21 settembre 2022, n. 142, stabilisce che i comuni percettori di canone per le occupazioni permanenti, con cavi e condutture, per la fornitura di servizi di pubblica utilità, nonché gli altri enti territoriali interessati, comunichino al sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici, previsto dall'articolo 2, comma 1, della legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 (legge 5 agosto 2022, n. 118) le informazioni relative al concessionario e alle opere già realizzate, nonché le caratteristiche strutturali dell'occupazione e ogni altra informazione utile alla piena conoscenza del manufatto;

   il medesimo articolo 16-bis, prevede inoltre che per le occupazioni concluse successivamente alla costituzione del sistema informativo, tali informazioni devono essere comunicate entro sessanta giorni dalla data di realizzazione dell'occupazione e del manufatto;

   per quanto concerne il sistema informativo, l'articolo 2, comma 1, della legge n. 118 del 2022, delega il Governo ad adottare, entro undici mesi dalla data di entrata in vigore della legge medesima, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, sentita la conferenza unificata, un decreto legislativo per la costituzione e il coordinamento di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza, anche in forma sintetica, dei principali dati e delle informazioni relativi a tutti i rapporti concessori, tenendo conto delle esigenze di difesa e sicurezza;

   in attuazione della delega prevista dal presente articolo è stato emanato il decreto legislativo 26 luglio 2023, n. 106 per la mappatura e la trasparenza dei regimi concessori di beni pubblici;

   purtroppo, l'approvazione del decreto attuativo rappresenta un primo passo, ben lontano dall'obiettivo che ci si prefiggeva con il citato articolo 16-bis, perché questa mappatura diverrà operativa solo quando i soggetti coinvolti saranno messi in condizione di rispettarla e non si può consentire che una norma quale è quella dell'Anagrafe delle occupazioni permanenti del sottosuolo, dettata dalla necessità di evitare pericoli, richieda tanto tempo prima di trovare piena attuazione;

   è pur vero che la moltiplicazione degli attori coinvolti nel complesso processo legislativo rende molto difficile monitorare l'implementazione delle norme, ma proprio per questo è necessario non dimenticare mai che la formazione delle norme che regolano la vita nel nostro Paese è solo una prima parte dell'iter e che, una volta adottata, è affidato ad altri soggetti istituzionali un secondo tempo, che ben si può definire fondamentale;

   risulta di fondamentale importanza non solo che il sottosuolo sia riconosciuto come diritto contrattuale per chi amministra il suolo, così da consentire ad ogni sindaco di configurare una pretesa erariale in ragione della quantità di sottosuolo utilizzato, ma soprattutto è indispensabile conoscere cosa c'è sotto, per evitare situazioni di pericolo, di cui già tristemente si è avuta esperienza –:

   se il Governo sia a conoscenza dello stato di attuazione dell'Anagrafe delle occupazioni del sottosuolo, e se intenda, per quanto di competenza, adottare iniziative per velocizzare la piena realizzazione e messa a regime di questo importante sistema informativo.
(5-01779)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta orale:


   PELLA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   è in corso di attuazione la legge 9 agosto 2023, n. 111 recante «delega al Governo per la riforma fiscale» e al momento sono in fase di iter avanzato (all'esame delle commissioni competenti o definitivamente approvati dal Governo) ben 7 decreti legislativi delegati: Irpef, fiscalità internazionale, adempimenti tributari, Statuto dei diritti del contribuente, contenzioso tributario, adempimento collaborativo e procedimento accertativo;

   nel mese di settembre 2023 è stata resa nota, tra le prime, la bozza di decreto legislativo delegato in materia di tributi regionali e locali, attuativo degli articoli 13 e 14 della delega fiscale. Di tale bozza è stato dato ampio risalto sulla stampa per le sue caratteristiche innovative, quali l'adozione di premialità per i contribuenti che adempiono correttamente al proprio dovere o l'incremento del contributo spettante ai comuni per le attività di segnalazione in materia di lotta all'evasione o l'adozione di specifici criteri per esternalizzare le attività di accertamento e riscossione delle entrate, anche tramite la creazione di un albo dei soggetti privati abilitati ad effettuare tali attività;

   lo schema prevedeva inoltre un'intesa da assumere in sede di Conferenza unificata ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;

   dal mese di settembre di tale schema di decreto legislativo non si ha notizie e non risulta pervenuto presso la Conferenza unificata, che dovrà esprimersi prima delle commissioni parlamentari competenti –:

   quale sia lo stato di attuazione degli articoli 13 (piena attuazione del federalismo fiscale regionale) e 14 (revisione del sistema fiscale dei comuni, delle città metropolitane e delle province) della legge delega di riforma fiscale n. 111 del 9 agosto 2023.
(3-00891)

Interrogazione a risposta in Commissione:


   VACCARI, SCARPA e ZAN. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   in data 27 dicembre 2023 si è appreso da alcuni organi di stampa (Giornale di Vicenza, Pressgiochi.it) che nell'ambito delle attività di prevenzione generale e controllo del territorio, i militari della Guardia di finanza hanno scoperto nel comune di Vicenza la presenza uno sportello Atm (Bancomat) installato all'interno di una sala giochi/scommesse;

   la legge regionale n. 38 del 10 settembre 2019, recante norme sulla prevenzione e cura del disturbo da gioco d'azzardo patologico (articolo 7, lettera h) stabilisce una distanza non inferiore a quattrocento (400) metri tra i locali pubblici dov'è possibile scommettere e giocare e gli sportelli Bancomat. Le stesse misure di prevenzione e relative sanzioni sono presenti nel regolamento comunale, approvato con delibera di Consiglio comunale di Vicenza n. 29 del 4 giugno 2019, capo III, articolo 9 – distanze minime dal luoghi sensibili;

   gli avvenimenti sopra descritti non rappresentano casi isolati tanto che nel mese di maggio 2023, nel Rodigino, la stessa Guardia di finanza aveva rilevato analoghe circostanze –:

   alla luce dei fatti sopraesposti, se il Ministro interrogato non ritenga, per quanto di competenza, al fine di garantire la sicurezza, la salute e l'ordine pubblico, nonché per un efficace contrasto del disturbo da gioco d'azzardo, di adottare iniziative anche di carattere normativo volte ad accertare, d'intesa con gli istituti bancari, l'eventuale presenza di sportelli Atm/Bancomat nelle aree di pertinenza e/o vicinanza ai luoghi dove si vendono giochi d'azzardo e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di potenziare significativamente il numero dei controlli presso le sale giochi e sale scommesse, tenuto conto del crescente aumento del numero delle condotte illegali.
(5-01778)

Interrogazione a risposta scritta:


   ZANELLA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'ex ospedale Al Mare, area di oltre 48 mila metri quadri al Lido di Venezia, è stato venduto, o meglio ad avviso dell'interrogante svenduto, dalla Cassa depositi e prestiti, che ne era proprietaria per 24,6 milioni di euro;

   è stato infatti firmato il contratto preliminare con l'imprenditore tedesco Frank Gotthardt, con la vendita definitiva prevista entro la prossima estate;

   l'ex ospedale Al Mare, ubicato a San Nicolò del Lido di Venezia, in un'area strategica di elevato valore storico paesaggistico ed ambientale, è uno storico complesso edilizio abbandonato da vent'anni, che è stato ora acquistato dal colosso tedesco Compugroup Medical Management di Frank Gotthardt. Un'azienda di sanità elettronica leader a livello mondiale, con un fatturato di 1,130 miliardi di euro nel 2022, che produce software progettati per supportare tutte le attività mediche ed organizzative;

   l'edificio venne venduto nel 2013 dal comune di Venezia e acquistato dalla CDP per 50 milioni. Poi lasciato a sé stesso, ora viene svenduto per fare la fortuna del colosso tedesco. In pratica, circa 25 milioni andati in fumo in 10 anni –:

   in base a quali considerazioni e valutazioni Cassa depositi e prestiti abbia deciso, come appare all'interrogante, di svendere lo storico, complesso edilizio alle condizioni economiche di cui in premessa;

   se non si ritenga di adottare le iniziative di competenza volte a scongiurare il rischio di un danno erariale, visto che Cassa depositi e prestiti, dalla vendita dell'ex ospedale Al Mare di cui in premessa, incasserà la metà di quanto ha pagato qualche anno fa per il suo acquisto, con una perdita di ben 25 milioni di euro.
(4-02091)

IMPRESE E MADE IN ITALY

Interrogazione a risposta scritta:


   DONZELLI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   nel 2019 il Ministero dello sviluppo economico, in seguito ad una precedente interrogazione dell'interrogante, ha messo sotto osservazione la cooperativa Cft, che al tempo vantava 108 milioni di debiti accumulati e 14 milioni di deficit con l'erario. Nella verifica sulle cooperative rosse il Governo Conte I (con Di Maio Ministro dello sviluppo economico) si accontentò dell'ordinaria revisione interna di Legacoop datata all'anno precedente;

   negli anni la cooperativa ha perso progressivamente commesse molto pesanti ed ha visto il dimezzamento dei suoi dipendenti. Oltre alle centinaia di licenziamenti e ai ritardi importanti nei pagamenti degli stipendi dei lavoratori, ha provocato proteste e rimostranze fra i lavoratori la vicenda dell'illegittima restituzione delle quote sociali in un'unica soluzione richiesta a soci e pensionati per ripianare i debiti (secondo i sindacati fino a 10 mila euro), segnalata anch'essa dall'interrogante in una precedente interrogazione, che ha messo in ginocchio centinaia di persone;

   nel novembre 2021 il tribunale di Firenze ha condannato l'ex presidente, Leonardo Cianchi, a 2 anni, 6 mesi e 20 giorni in rito abbreviato (sentenza primo grado). Negli anni e tutt'oggi, da quanto risulta, permangono i soliti problemi di ritardo nel pagamento degli stipendi e nella richiesta delle quote, che hanno provocato anche degli scioperi. I debiti tributari (dati bilancio 2021) ammontano ad oltre 20 milioni. L'azienda ha beneficiato di stralci e dilazioni concessi dall'Agenzia delle entrate;

   il 20 dicembre 2023, secondo quanto riporta un articolo del quotidiano «La Nazione», la procura della Repubblica di Firenze ha chiuso le indagini nell'ambito di un'inchiesta su operazioni cosiddette «scellerate» della cooperativa, fra le quali la fusione di alcune società controllate. 19 le persone indagate, fra i quali lo stesso ex presidente Cianchi;

   ad avviso dell'interrogante da decenni la cooperativa viene utilizzata dalla sinistra come un «poltronificio»: la nomina di Ceccuzzi è l'ennesima prova. Nel luglio del 2020 l'interrogante ha personalmente inviato una segnalazione alla procura della Repubblica e ad Anac sulle «gravi anomalie» emerse nella gestione giudiziale –:

   se sia a conoscenza dei fatti in narrativa e se intenda, nell'esercizio dei poteri di vigilanza sulle cooperative, intervenire con un'ispezione ministeriale per verificare, tra le altre cose, se esista lo spirito mutualistico della cooperativa.
(4-02090)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta scritta:


   ROGGIANI e BRAGA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il Quarto Ponte di Lecco è un'infrastruttura fondamentale per la viabilità della città e dell'area circostante, la cui realizzazione è prevista entro le Olimpiadi invernali del 2026 di Milano-Cortina;

   nonostante il cronoprogramma e il progetto originale, a causa di improvvise problematiche di mancanza di risorse (oneri Iva), la realizzazione del Quarto Ponte sta subendo gravi ritardi e a oggi non sono partiti i lavori, mettendo a rischio la sua realizzazione entro le scadenze previste;

   l'inizio dei lavori in cantiere era previsto entro la fine dell'anno in corso, ma a oggi non vi sono stati sviluppi concreti;

   il Sottosegretario in regione Lombardia, Mauro Piazza, ha recentemente dichiarato alla stampa di essere a conoscenza dei problemi sin da prima dell'estate e che da mesi sta lavorando per una soluzione che dovrebbe essere implementata in tempi brevi attraverso un decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle difficoltà emerse da diversi mesi riguardanti l'avvio dei cantieri e quali siano le ragioni che hanno impedito fino a oggi un intervento tempestivo per superare tali ostacoli; se possa fornire una data precisa in cui sarà adottato il decreto, anticipato ai giornali dal Sottosegretario Piazza, che permetterà l'avvio effettivo dei cantieri.
(4-02088)

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:


   SCOTTO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   lo scorso 22 dicembre 2023 circa 250 studenti hanno dato vita a un corteo di protesta arrivato quasi davanti a Montecitorio;

   i giovani dei collettivi dei licei romani avevano indetto una manifestazione al Pantheon alle 17;

   la mobilitazione al Pantheon era stata preannunciata sui social, il motto dell'appuntamento era: «Dalle scuole occupate alle strade. Non ci avete ascoltato. Bruciamo tutto»;

   ad organizzarla, il coordinamento autonomo di Roma scuole in lotta, per protestare, ricordano i manifestanti, contro «il silenzio delle istituzioni sulle problematiche degli studenti». Le tensioni si sono registrate quando gli studenti hanno tentato di fare un corteo che non era autorizzato. Così dal presidio hanno iniziato la marcia scandendo cori e accendendo dei fumogeni per arrivare alla Camera dei deputati;

   lì hanno trovato il cordone schierato dei poliziotti che avevano chiuso l'ingresso di piazza del Parlamento, presidiata da numerosi agenti in tenuta antisommossa;

   dopo il lancio di fumogeni, bottigliette, e azioni di contenimento da parte della Polizia, la situazione è tornata alla calma. «Chiediamo ascolto alle cariche del nostro Paese – hanno ripetuto i ragazzi – Il vostro tempo è finito, ora c'è il nostro»;

   secondo le forze dell'ordine non risulterebbero feriti ma alcuni studenti hanno invece denunciato un'azione violenta: «Non eravamo offensive, un poliziotto si è accanito su noi ragazze», ha spiegato una studentessa. «Eravamo in sesta fila, non stavamo spingendo e non ci stavamo muovendo. Eravamo quattro ragazze, di cui 3 minorenni, e la celere è arrivata e ha iniziato a picchiarci – ha raccontato la giovane – una mia amica ha preso delle manganellate in testa, ha dovuto mettere il ghiaccio»;

   se la celere avesse «un numero identificativo sul casco potrei riconoscere l'uomo che ha iniziato a picchiare la mia amica», ha sottolineato una studentessa;

   i liceali, dopo aver lamentato un'azione dura da parte delle forze dell'ordine, hanno deciso di ripartire in corteo per arrivare davanti la sede del Ministero dell'istruzione e del merito, a Trastevere. «Continuiamo a pretendere i tavoli di confronto con il Ministero dell'istruzione, con l'ufficio scolastico regionale e Città metropolitana», affermano gli studenti gridando al Ministro Valditara «poniamo fine al silenzio. Il mondo è nostro»;

   risulta agli interroganti che gli studenti, seppur non autorizzati a dirigersi verso palazzo Montecitorio, non avessero alcuna intenzione violenta e che la loro azione era finalizzata solo e unicamente ad aprire un dialogo con i vertici istituzionali;

   a quanto si apprende dagli organi di stampa e dalle testimonianze degli studenti, l'azione delle forze dell'ordine è stata spropositata, con cariche e manganellate sferrate contro studentesse minorenni che non avevano atteggiamenti violenti né risultavano equipaggiati di oggetti che potessero arrecare danno alla sicurezza pubblica –:

   quale sia la versione del Governo sui fatti narrati in premessa, chi abbia gestito e impartito l'ordine di utilizzare il manganello contro gli studenti e se non si ritenga che sia necessario un adeguamento normativo volto a dotare le divise delle forze dell'ordine di numero identificativo tale da responsabilizzare le forze dell'ordine e rendere il loro operato trasparente dinanzi ai cittadini.
(4-02087)

ISTRUZIONE E MERITO

Interrogazione a risposta orale:


   MARINO. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   l'Adunanza plenaria del Consiglio di Stato, con sentenza n. 22 del 29 dicembre 2022, ha stabilito che «spetta al Ministero competente verificare se, e in quale misura, si debba ritenere che le conoscenze attestate dal diploma rilasciato da altro Stato o la qualifica attestata da questo, nonché l'esperienza ottenuta nello Stato membro in cui il candidato chiede di essere iscritto, soddisfino, anche parzialmente, le condizioni per accedere all'insegnamento in Italia, salva l'adozione di opportune e proporzionate misure compensative ai sensi dell'articolo 14 della Direttiva 2005/36/CE», affermando, pertanto, che il Ministero non potrà rigettare «massivamente» le richieste di riconoscimento di titoli conseguiti in altri Paesi UE;

   in Italia risultano migliaia i docenti che hanno conseguito l'abilitazione all'insegnamento o la specializzazione per il sostegno in un altro Paese dell'Unione europea (e i più frequenti in Spagna e Romania) in conformità alla direttiva U.E. n. 36/2005;

   i docenti che hanno conseguito l'abilitazione all'insegnamento all'estero e vogliono esercitare in Italia la professione di docente hanno facoltà di chiedere il riconoscimento del titolo professionale ai sensi della direttiva 2013/55/UE, recepita in Italia con il decreto legislativo del 28 gennaio 2016, n. 15;

   risulta emessa dalla sezione IV-bis del Tar Lazio un'importante ordinanza cautelare (la n. 4094/2022 del 21 giugno 2022) attraverso la quale è stato accolto in via cautelare un ricorso dei ricorrenti in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno conseguito all'estero, nel caso di specie in Spagna;

   il Tar si sarebbe pronunciato positivamente per la stipula di contratti da Gps stabilendo che: i ricorrenti, docenti non di ruolo, conseguito all'estero il titolo di specializzazione utile all'insegnamento sul sostegno, hanno chiesto l'inserimento nella prima fascia delle nuove Gps di sostegno, formate per il biennio 22/23-23/24 ai sensi dell'articolo 3 comma 10 lettera a) dell'ordinanza ministeriale del Ministero dell'istruzione prot. n. 112 del 6 maggio 2022; la ratio insita nell'istituto dell'ammissione ad una graduatoria con riserva va individuata nell'esigenza di salvaguardare la posizione soggettiva del concorrente ammesso e dunque deve esplicare di regola effetti in tutte le fasi procedimentali, comprese quelle finalizzate all'immissione in ruolo (Tar Lazio n. 3400/2019); l'ordinanza n. 112 del 2022 nella parte in cui dispone che «l'inserimento con riserva non dà titolo all'individuazione in qualità di avente titolo alla stipula di contratto» reca, nelle more della decisione di merito, un pregiudizio grave e irreparabile alle aspettative del ricorrente, che non può svolgere attività lavorativa; si è ritenuto dunque che l'ammissione con riserva possa interinalmente consentire, se sussistono gli altri presupposti normativi, la stipula di contratti e che la domanda cautelare debba essere accolta nei termini indicati;

   detti insegnanti, in attesa del riconoscimento, vengono inseriti con riserva nelle graduatorie provinciali di supplenza;

   ad oggi risultano migliaia i ricorsi presentati al Tar e poi al Consiglio di Stato, molti dei quali già vinti dai ricorrenti, con conseguente danno economico anche per le casse dello Stato –:

   quali iniziative – per quanto di competenza – il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di evadere le domande di riconoscimento delle abilitazioni all'insegnamento conseguite all'estero, garantire il diritto al lavoro ai tanti docenti che da tempo svolgono il loro ruolo di insegnanti e che rischiano di non poter più insegnare e garantire, al contempo, la continuità didattica, un diritto dello studente.
(3-00890)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta orale:


   D'ATTIS. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   all'interno del polo chimico di Brindisi il gruppo americano Lyondell-Basell produce resine di polipropilene, utilizzando due impianti produttivi: uno basato sulla tecnologia Spheripol ed uno sulla tecnologia Spherizone, con un contingente complessivo di circa 150 dipendenti;

   il 5 settembre 2023, l'azienda ha comunicato l'apertura della procedura di licenziamento collettivo, riguardante 47 unità di personale in esubero, alla luce della dismissione di uno dei due stabilimenti brindisini, quello in cui opera l'impianto P9T con tecnologia Spherizone, prevista per il 31 dicembre 2023;

   lo scorso 20 settembre 2023 si è tenuto un tavolo di crisi d'impresa presso il Comitato regionale per il monitoraggio del sistema economico produttivo e delle aree di crisi (SEPAC), che ha visto la partecipazione, oltre che dell'azienda, anche delle organizzazioni sindacali e del Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit);

   l'azienda ha chiarito che le ragioni legate alla decisione di dismettere l'impianto sono rinvenibili, oltre che nella generale crisi che il settore chimico sta attraversando, anche nelle debolezze strutturali dell'impianto brindisino;

   le organizzazioni sindacali hanno palesato alla prefettura di Brindisi le preoccupazioni legate all'esito negativo della fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo chiusasi il 18 ottobre 2023, e hanno ribadito l'urgenza della convocazione di un tavolo interministeriale;

   nella risposta all'interrogazione 5-01273, il 31 ottobre 2023, è stata evidenziata la richiesta della regione Puglia al Mimit di verificare l'eventuale utilizzo delle risorse ancora disponibili dell'«accordo di programma stralcio per la chimica di Brindisi», per finanziare interventi e misure a favore dei lavoratori. Il MIMIT ha riferito di aver aperto una interlocuzione istituzionale con l'Azienda, che si è resa disponibile a valutare eventuali azioni di irrobustimento industriale del sito brindisino;

   tali interlocuzioni non appaiono essere andate a buon fine, in quanto il 27 dicembre 2023, l'impianto P9T di BASELL è stato chiuso definitivamente;

   a fronte di una crisi del settore chimico brindisino che potrebbe determinare un «effetto domino» per altre realtà dell'indotto, a partire da Eni Versalis che produce la materia prima utilizzata nell'impianto P9T, la Lyondell-Basell ha ottenuto nei giorni scorsi un finanziamento di 40 milioni di euro del Fondo per l'innovazione dell'Unione europea, per lo sviluppo della tecnologia di riciclo chimico Moretec, sperimentata con successo nell'impianto pilota di Ferrara e destinata a essere utilizzata su scala industriale nell'impianto di riciclaggio a Wesseling, in Germania –:

   quali iniziative il Ministro del lavoro e delle politiche sociali intenda avviare per sostenere, riqualificare e ricollocare i lavoratori interessati dalle procedure di licenziamento;

   quali iniziative, anche con riferimento all'accordo di programma stralcio per la chimica di Brindisi, intenda adottare il Ministro delle imprese e del made in Italy, per rilanciare la chimica italiana ed in particolare le diverse realtà ancora presenti nel polo brindisino, a fronte della dichiarata disponibilità della Lyondell Basell di rafforzare la sua presenza in quell'area.
(3-00889)

SALUTE

Interrogazione a risposta scritta:


   DALLA CHIESA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   sulla base della normativa attualmente vigente la Asl di Bari, sin dal 2010, avrebbe dovuto attivare e farsi carico delle spese del trasporto dei disabili presso i centri diurni socio-educativi contrattualizzati;

   la Asl di Bari ha attivato questo servizio soltanto nel 2020 ma per un periodo breve e con una copertura finanziaria limitata e non sufficiente a garantire i costi realmente sostenuti;

   contro tale inerzia i centri diurni, le associazioni di categorie e lo stesso comune di Bari hanno diffidato la Asl di Bari a prendere in carico il servizio o a prevedere una adeguata tariffa congrua con i costi reali;

   quattro centri diurni di Bari e Rutigliano si sono rivolti al Tar Puglia al fine di porre rimedio ad una situazione non più sostenibile e ormai improcrastinabile, nonché il rimborso delle maggiori spese sostenute negli anni per il trasporto;

   il Tar ha coinvolto nei giudizi anche la regione Puglia e, accogliendo le istanze dei centri diurni, ha ordinato all'Asl Bari ed alla regione Puglia un tavolo tecnico al fine di risolvere la situazione e, nel caso, rinegoziare con i centri diurni l'originaria tariffa per lo svolgimento, da parte di questi ultimi, del servizio di trasporto;

   successivamente, anche il centro diurno Crisalide di Bitonto, che si è visto rinviare dalla Asl, a data da destinare, l'assunzione diretta del servizio, ha impugnato il provvedimento al Tar Puglia che ha accolto il ricorso e dichiarato illegittimo il provvedimento della Asl;

   inoltre, il Tar ha condannato regione Puglia e Asl di Bari a risarcire i danni subiti dal centro Crisalide dal 1o ottobre 2021, oltre gli interessi legali, e ha già nominato quale commissario ad acta il prefetto di Bari, affinché provveda in luogo delle amministrazioni intimate –:

   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, intenda adottare iniziative volte a far luce sulle criticità esposte in premessa che hanno impedito, e impediscono, ai cittadini disabili di poter fruire di un servizio indispensabile di cui hanno estrema necessità sulla base dei programmi di riabilitazione autorizzati dalla stessa Asl Bari e se e quali iniziative di competenza, in raccordo con le amministrazioni interessate, intenda adottare per porre rimedio alla problematica esposta che in premessa rappresenta una violazione del diritto alla salute per tanti cittadini.
(4-02089)