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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Mercoledì 13 dicembre 2023

ATTI DI CONTROLLO

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

III Commissione:


   DELLA VEDOVA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 1° dicembre 2023, sul sito dell'Ambasciata d'Italia a Mosca, è stato pubblicato il resoconto del discorso di commiato dell'ambasciatore Giorgio Starace;

   in occasione della cerimonia di commiato si è registrata la presenza di rappresentanti della comunità dei connazionali a Mosca, delle imprese italiane attive in Russia e del corpo diplomatico accreditato;

   è stata inoltre riportata la partecipazione di esponenti della società civile russa, non è chiaro se sostenitori del regime putiniano e della sua guerra di aggressione ai danni dell'Ucraina – condannata in ogni modo ed in ogni sede dall'Italia e dalla UE – oppure se critici della scelta inaccettabile del Governo Russo e quindi sintonici con la posizione della Repubblica italiana in tutte le sue articolazioni;

   in precedenza, infatti, precisamente l'11 ottobre 2023, il noto propagandista filoputiniano Andrea Lucidi ha partecipato ad un evento in Ambasciata –:

   se questo evento in ambasciata e il «fare il punto sulle prospettive economiche del Paese e gli sviluppi normativi, anche alla luce del quadro sanzionatorio», corrisponda o meno a istruzioni provenienti dal Governo, e più specificatamente dal dicastero guidato dal Ministro interrogato.
(5-01729)


   QUARTAPELLE PROCOPIO, AMENDOLA, BOLDRINI, PORTA, ORFINI, MADIA e CASU. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   l'Officina Pasolini è un laboratorio di formazione artistica gratuita finanziato dalla Regione Lazio, che si trova a Roma. Istituito nel 2014, dal 2017 è diventato un vero e proprio Hub culturale per la città e un veicolo di comunicazione della cultura contemporanea all'estero;

   i locali che ospitano l'Officina Pasolini si trovano nel complesso ex Civis, nei pressi del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e vi hanno trovato spazio anche lo studentato del Foro Italico, l'ex studentato Civis con posti letto per studenti fuori sede e lo storico teatro Eduardo De Filippo;

   a marzo 2022, la ristrutturazione del complesso è stato oggetto di un «Accordo» tra il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, Aics, la regione Lazio, l'Agenzia del demanio, Sport e Salute spa e il Provveditorato per le opere pubbliche che prevedeva la ristrutturazione del complesso ex Civis, composto da due palazzine, per la realizzazione di una sede definitiva da assegnare all'Aics;

   in questi giorni si sono levate le proteste di diversi artisti che hanno collaborato con la struttura hanno lanciato una petizione per evitare la chiusura del centro;

   anche le associazioni studentesche si sono unite alle proteste per denunciare la perdita di oltre 400 posti letti dello studentato, proprio in un momento storico caratterizzato da un mordente caro affitti, che sta mettendo a dura prova l'esercizio del diritto allo studio;

   il Ministro Tajani, in risposta alle molteplici proteste, ha affermato che l'Officina Pasolini non sarà smantellata ma solo spostata di sede in una altra palazzina del complesso di proprietà di Sport e Salute. L'edificio però sarebbe tuttora in ristrutturazione e non vi è ancora certezza sulle tempistiche;

   al momento dunque, l'unica certezza sembrerebbe quella che, sulla base della nuova destinazione, uno spazio che ha prodotto negli anni competenze e arte, nonché formazione e alloggi universitari, rischia di essere impoverito in spazi ridotti e inadeguati –:

   quale sarà il destino dello stabile che ospita oggi l'Officina Pasolini, il teatro Eduardo De Filippo e lo studentato del Foro Italiano, l'ex studentato Civis, alla luce dell'importante ruolo che ha ricoperto sin dalla sua apertura, divenendo nel corso degli anni uno dei centri culturali di riferimento più importanti della capitale, potenzialmente, anche a livello internazionale.
(5-01730)


   LOMUTI, ONORI e PELLEGRINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la legge 9 luglio 1990, n. 185 regolamenta il rilascio delle autorizzazioni all'esportazione di materiale di armamento da parte dell'Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento (UAMA) del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, stabilendo come principali condizioni per il nulla osta che il Paese utilizzatore finale non sia in stato di conflitto armato, in contrasto con il principio di autodifesa sancito dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, e che non sia responsabile di gravi e accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, prevedendo inoltre che, nel caso in cui tali condizioni vengano meno, la sospensione o la revoca delle licenze già concesse venga disposta con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale;

   il 16 novembre 2023 il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha dichiarato che «il Governo dal 7 ottobre non ha più venduto strumenti militari a Israele» e il giorno prima il Ministro della difesa ha scritto in un post su X che «le licenze» per la vendita di armi ad Israele sono state «sospese dopo il 7 ottobre»;

   tuttavia, il Governo non ha fornito al Parlamento formale e dettagliata spiegazione in merito alla specifica natura dei provvedimenti adottati successivamente al 7 ottobre, ai sensi della legge n. 185 del 1990;

   in particolare non è chiaro se si sia proceduto solo alla sospensione d'ufficio in via cautelativa del rilascio di nuove autorizzazioni all'esportazione di armi verso Israele, ovvero anche a disporre con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale la sospensione delle autorizzazioni precedentemente rilasciate con l'effetto immediato di bloccare le relative consegne in corso o programmate;

   non è chiaro, altresì, quali condizioni siano venute meno, a giudizio del Governo, per motivare il provvedimento di sospensione e se dunque l'Esecutivo ritenga che l'operazione militare di Israele non rientri nella fattispecie dell'autodifesa ex articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite ovvero abbia provocato gravi e accertate violazioni del diritto internazionale umanitario –:

   quali specifiche iniziative – ai sensi della legge n. 185 del 1990 – siano state adottate successivamente alla data del 7 ottobre 2023, relativamente alla sospensione della vendita di armi a Israele, anche con particolare riferimento agli effetti delle autorizzazioni concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell'8 ottobre 2023.
(5-01731)


   BILLI, FORMENTINI, CRIPPA e COIN. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la rete consolare italiana soffre da tempo di carenze di organico e le liste di pubblicità vanno spesso quasi deserte;

   nei primi mesi del 2023 il primo firmatario della presente interrogazione ha intrattenuto con successo delle interlocuzioni con i vertici della Farnesina finalizzate ad ottenere la sospensione della disposizione dei diciotto mesi obbligatori a Roma per i neo-assunti –:

   quanti siano e a quali mansioni siano stati adibiti i neo-assunti già partiti in deroga alla disposizione che impone di trascorrere i primi diciotto mesi di servizio a Roma.
(5-01732)


   FRATOIANNI, PICCOLOTTI, ZANELLA, BONELLI, BORRELLI, DORI, EVI, GHIRRA, GRIMALDI, MARI e ZARATTI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il complesso residenziale «Ex Civis» di Roma, Casa internazionale dello studente è sempre stato un luogo di accoglienza per studenti;

   la «Palazzina A» del complesso ospita una residenza universitaria di circa 350 posti letti, dismessa nel 2019 e mai rimessa in agibilità, l'Officina delle arti Pier Paolo Pasolini, Laboratorio artistico di alta formazione della regione Lazio e hub culturale di eventi e spettacoli, il teatro Eduardo De Filippo, i cui spazi furono ristrutturati nel 2016;

   la «Palazzina B» risulta invece essere di proprietà di Sport e Salute spa;

   un accordo tra Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, regione Lazio, Sport e Salute spa e altri soggetti interessati, assegna l'area integrale della «Palazzina A» in uso gratuito come sede dell'Agenzia per la Cooperazione allo sviluppo e ad altri servizi del Ministero degli affari esteri, tra i quali un parcheggio per autodrappello, una sala convegni, una foresteria per il personale diplomatico e prevede l'edificazione di un altro corpo che andrebbe ad aumentare il consumo di suolo;

   tale nuova destinazione comporterebbe sia lo spreco di risorse pubbliche già utilizzate per permettere l'apertura di Officina Pasolini che la chiusura definitiva della residenza universitaria, la distruzione del teatro Eduardo De Filippo, il ridimensionamento di Officina delle arti Pier Paolo Pasolini;

   la soluzione proposta per Officina Pasolini di trasferirsi in uno spazio concesso da Sport e Salute nella «Palazzina B», risulta largamente insufficiente e inadeguata viste le numerose e partecipate attività organizzate;

   sarebbe più opportuno consentire a Officina Pasolini di continuare a svolgere la propria attività negli spazi già ristrutturati per tale finalità, riqualificando la porzione restante della «Palazzina A» già adibita a residenza per donare alla città un polo ricettivo artistico internazionale, universitario e sportivo;

   ciò offrirebbe una opportunità importante agli studenti universitari alle prese con la carenza di alloggi e con il rincaro degli affitti in un'area della città scarsamente dotata di strutture analoghe e l'area potrebbe diventare un punto nevralgico per la Cultura e lo Sport, e un polo di interconnessione per gli Istituti italiani e i Centri internazionali di cultura, assumendo il ruolo di potenziale strumento di politica estera –:

   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, non intenda adottare iniziative volte a rivedere l'accordo citato per evitare il ridimensionamento di Officina Pasolini, affermata realtà di alta formazione artistica e hub culturale, riconosciuta nel panorama internazionale, in modo che questo patrimonio sociale e culturale non vada disperso.
(5-01733)

Interrogazione a risposta in Commissione:


   PORTA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:

   ai sensi della normativa vigente, i dipendenti del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, impiegati localmente, sono stati assunti e attualmente continuano ad essere assunti sulla base delle disposizioni vigenti a livello locale;

   la base normativa disciplinante lo status giuridico-contrattuale degli impiegati assunti localmente comunque resta il titolo VI del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, che è stato oggetto di revisione parlamentare nel corso della XVIII legislatura, che ha condotto all'approvazione della legge 29 aprile 2021, n. 62 che rappresenta una svolta nell'ambito della suesposta disciplina, ma non appare risolutiva delle carenze e delle debolezze della stessa;

   malgrado le esigenze di armonizzazione a cui hanno ambito le riforme che si sono alternate nel corso degli anni, sulla disciplina relativa all'operatività del predetto personale è andato sedimentandosi un evidente disordine normativo in virtù del quale si sovrappongono norme italiane, disposizioni straniere e disposizioni convenzionali, oltre che norme del diritto internazionale pubblico, creando evidenti problemi di applicazione e di interpretazione delle norme con conseguente nocumento dei diritti dei lavoratori stessi;

   in questo disordine si inseriscono poi evidenti anomalie giuridiche: risulta infatti all'interrogante che il contratto sottoscritto dagli impiegati a contratto in servizio in Thailandia preveda espressamente all'articolo IV che questi non siano assicurati per vecchiaia, invalidità e superstiti, in quanto tale copertura assicurativa non è prevista dalla normativa locale;

   tralasciando il carattere formale di quanto enunciato, si evidenzia che sotto il profilo sostanziale quanto riportato dal contratto stride in maniera fragorosa con quanto disposto dal comma 1 dell'articolo 158 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 ai sensi del quale «La tutela previdenziale viene assicurata nelle forme previste dalla normativa locale, ivi comprese le convenzioni e gli accordi internazionali in vigore. Ove la normativa locale non preveda alcuna forma di tutela previdenziale, o statuisca in modo manifestamente insufficiente, gli impiegati a contratto possono, su richiesta, essere assicurati presso enti assicurativi italiani o stranieri»;

   pertanto il contratto somministrato dallo Stato italiano legittima un vulnus, trascurando quanto disposto dalla disciplina italiana che – si ritiene opportuno evidenziare –, rimanda a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 in materia di operatività degli impiegati a contratto mentre per quanto non espressamente disciplinato dal predetto decreto del Presidente della Repubblica rimanda a quanto disposto dalla legge locale (ai sensi dell'articolo 154 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967);

   quanto riportato rappresenta un esempio delle anomalie registrate in materia, tali da sollecitare una revisione dell'intera disciplina nella prospettiva di inserire dei punti fermi in termini di diritti e garanzie ai lavoratori del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale a prescindere da quanto previsto dalla normativa locale –:

   se si sia a conoscenza di quanto evidenziato in premessa e si ritenga auspicabile intervenire sulla disciplina in materia di dipendenti del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale impiegati a contratto sulla base delle disposizioni vigenti a livello locale attraverso una riforma strutturale improntata alla salvaguardia dei diritti inderogabili dei lavoratori.
(5-01742)

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:

VIII Commissione:


   MANES. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   il 7 novembre 2023 è stato firmato il decreto interministeriale che istituisce una commissione incaricata di riscrivere la normativa in materia ambientale;

   l'esigenza è quella di aggiornare il decreto legislativo n. 152 del 2006. La commissione si avvale di esperti nominati con il suddetto decreto ed avrà il compito di predisporre uno schema di disegno di legge delega (e dei successivi decreti legislativi attuativi della delega) per il riassetto e la codificazione delle norme vigenti in materia ambientale da «raccogliere» in un unico testo normativo;

   data l'importanza degli argomenti trattati che riguardano materie come l'urbanistica, l'ambiente e la tutela paesaggistica, la commissione si dovrebbe avvalere anche dell'opera di architetti, come professionisti ed esperti nelle materie sopra richiamate;

   all'interrogante risulta che della commissione non facciano parte professionisti architetti che potrebbero dare un contributo fondamentale nell'opera di codificazione delle nuove norme –:

   se non si ritenga necessario integrare la commissione interministeriale citata in premessa con architetti di riconosciuta professionalità che potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nelle materie trattate dalla medesima commissione per la predisposizione del disegno di legge delega in materia ambientale.
(5-01734)


   MATTIA, COLOMBO, MILANI, BENVENUTI GOSTOLI, FOTI, IAIA, LAMPIS, FABRIZIO ROSSI e RACHELE SILVESTRI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   a marzo 2020 la società Energia Wind 2020 ha presentato una richiesta di concessione per l'installazione d'una centrale eolica offshore antistante la costa tra Rimini e Cattolica, con 51 aerogeneratori della potenza di 330 megawatt complessivi e opere di collegamento alla rete di trasmissione nazionale, connettendosi nella stazione Terna «San Martino in Venti», nel comune di Rimini;

   se la potenza installata è superiore ai 300 megawatt, l'autorizzazione deve provenire dal Ministero dello sviluppo economico considerando anche la normativa in materia di tutela paesaggistica, che ad avviso degli interroganti appare manifestamente sottovalutata dall'azienda, nonostante la tutela costituzionale prevista dall'articolo 9;

   le amministrazioni locali e regionali hanno ottenuto unicamente l'allontanamento dell'impianto dalla costa fino alle 12 miglia nautiche per limitare il deturpamento del panorama visibile dalla costa;

   il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ha inviato, nel gennaio 2023, alla ditta Energia Wind 2020, una «richiesta di integrazioni» con specifiche richieste;

   in particolare su «aspetti progettuali generali» dovendo: «presentare alternative progettuali che paragonino il parco eolico in progetto, in termini di producibilità, impatto visivo, footprint sul fondale e/o terreno, superficie interdetta ad altri usi, impatto sull'avifauna e/o biocenosi e mammiferi, con: 1) un parco di potenza nominale equivalente basato su tecnologie di turbina ad asse verticale, 2) un parco fotovoltaico galleggiante paragonabile per produzione di energia, 3) un cluster di parchi eolici onshore con potenza nominale equivalente (anche in regioni confinanti all'Emilia-Romagna)»;

   Energia Wind 2020 ha presentato deduzioni in risposta. Dopo la pubblicazione c'erano 15 giorni di tempo per inviare al Ministero controdeduzioni tecniche al documento di Energia Wind 220;

   Federalberghi Riccione, Cooperativa Bagnini Riccione, Cooperativa bagnini Adriatica e Confartigianato hanno inviato controdeduzioni mentre Energia Wind 2020 non ha prodotto alternative progettuale, limitandosi a mere citazioni, eludendo quindi la richiesta perché non ha effettuato le comparazioni tecniche specifiche con impianti di altra tipologia e minore impatto ambientale, necessarie per valutare al meglio il da farsi;

   nel giugno 2023 anche l'interrogante ha inviato controdeduzioni sottolineato la carenza di comparazioni con impianti di tipo flottante stigmatizzando il mancato confronto dell'impianto proposto con altri installati in Europa, diversi per dislocazione e, quindi meno impattanti ambientalmente –:

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere per ottenere dalla società Energia Wind 2020 le necessarie comparazioni con impianti rimovibili e di minore impatto ambientale e visivo al fine di effettuare la scelta migliore dell'impianto in termini di efficienza ed efficacia nel rispetto dell'articolo 9 della Costituzione.
(5-01735)


   MAZZETTI, CORTELAZZO e BATTISTONI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   l'Autorità Nazionale anticorruzione (Anac) ha svolto una indagine conoscitiva sull'attuazione delle opere anti-dissesto idrogeologico, finanziate dallo Stato con 17 miliardi di euro nel periodo 1999-2023 e poste in capo alle regioni, i dati sono stati elaborati incrociando i numeri dell'Ispra con i dati rilevati dalla banca dati Rendis (Repertorio nazionale interventi difesa del suolo) e dalla Corte dei conti;

   dall'indagine è emerso che ben 9.483 interventi, per i quali le regioni hanno ricevuto fondi, non sono stati portati a compimento. Si tratta di opere per le quali non è stato possibile reperire informazioni e non si è riusciti a sapere se siano in attesa di avvio o in fase di progettazione, se i relativi lavori siano stati aggiudicati o ultimati, o piuttosto modificati o revocati;

   dal 1999, su 25.101 opere preventivate, risulta che solo una su tre sia stata portata a compimento (8.073), mentre risultano ancora in corso di progettazione 4.348 opere e in esecuzione 2.649 interventi. Alcune altre centinaia sono in uno stato intermedio (progettazione, aggiudicazione e revoche);

   l'Anac ha quindi avviato una ricognizione regione per regione che si concluderà entro fine anno, per capire se i ritardi siano stati causati da intoppi burocratici oppure da altre motivazioni. Alcune regioni hanno risposto comunicando lavori che risultano ad oggi dotati di codici identificativi gara (Cig). La mancata risposta comporta il rischio di una indagine della magistratura contabile;

   l'indagine Anac ha tra i suoi obiettivi quello di individuare i motivi dei rallentamenti e di affiancare le amministrazioni per risolvere in tempi rapidi i ritardi, sul modello di vigilanza collaborativa che si sta positivamente sperimentando in Emilia-Romagna col commissario per l'emergenza alluvione;

   Anac ha rilevato una diffusa inefficacia delle misure adottate, con scarsa capacità di spesa e di realizzazione dei progetti e con interventi di natura prevalentemente emergenziale e non preventiva;

   un'indagine della Banca d'Italia elaborata su dati Ispra ha chiarito che il valore delle abitazioni esposte al rischio di alluvione è pari a 991 miliardi di euro ai valori del 2020, ovvero il 23,3 per cento della ricchezza abitativa complessiva, con una perdita annua attesa valutata in 3 miliardi –:

   quali siano, per quanto di competenza, le valutazioni del Governo in merito alle risultanze delle indagini conoscitive sulle opere anti-dissesto idrogeologico e sulle abitazioni esposte a rischio di alluvione, e alle ulteriori iniziative che si intendano adottare, anche in termini di efficienza dei procedimenti, per accelerare la realizzazione delle opere contro il dissesto idrogeologico.
(5-01736)


   ILARIA FONTANA, SERGIO COSTA, L'ABBATE e MORFINO. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   durante i lavori della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28), il Governo italiano ha annunciato il supporto allo sforzo collettivo per contenere l'aumento della temperatura globale entro 1,5 °C, riconoscendo la necessità di un'uscita graduale dalle fonti fossili, della triplicazione della capacità di energia rinnovabile entro il 2030 ed il raddoppiamento del tasso globale di efficienza energetica;

   tuttavia, come dimostrato da studi indipendenti, l'aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima presentato il 30 giugno 2023, non è in linea con gli annunci fatti dal Governo in sede internazionale e soprattutto non è in linea con l'obiettivo dell'1,5 °C;

   a parere degli interroganti il Governo sembra annunciare impegni sul clima a Dubai per tornaconto politico, ma la realtà dei fatti appare molto diversa. I dati dimostrano che il nostro Paese peggiora sulle emissioni climalteranti e che ha politiche climatiche del tutto inadeguate agli obiettivi;

   infatti, durante i lavori della Cop28 a Dubai, è stato presentato il report annuale, realizzato in collaborazione con Legambiente, delle perfomance climatiche delle principali economie a livello globale. Dal report emerge che un grande passo indietro dell'Italia: scende dal 29/o al 44/o posto, perdendo 15 posizioni. Un risultato dovuto soprattutto al rallentamento della riduzione delle emissioni climalteranti (37/o posto della specifica classifica) e ad una politica climatica nazionale (58/o posto della specifica classifica) fortemente inadeguata a fronteggiare l'emergenza;

   l'attuale aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) consente un taglio delle emissioni entro il 2030 di appena il 40,3 per cento rispetto al 1990. Un ulteriore passo indietro rispetto al già inadeguato 51 per cento previsto dal PNRR;

   l'Italia sarebbe perfettamente in grado di colmare l'attuale ritardo e centrare l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 65 per cento grazie soprattutto al contributo dell'efficienza energetica e delle rinnovabili. Gli scenari a disposizione mostrano come il Paese potrebbe arrivare nel 2035 al 100 per cento di rinnovabili nel settore elettrico, confermando l'uscita dal carbone entro il 2025 e prevedendo quella dal gas fossile entro il 2035;

   tuttavia, il Governo persevera nel sostegno alle fonti fossili, estendendo le autorizzazioni per nuove trivellazioni, supportando il fallimentare progetto di fare dell'Italia un hub del gas, applicando sconti sulla tassazione alle aziende di energie fossili e non riducendo i sussidi ambientalmente dannosi –:

   se e quali iniziative il Ministro interrogato intenda avviare per provvedere ad un aggiornamento del Pniec realmente in linea con gli impegni internazionali recentemente ribaditi a Dubai.
(5-01737)


   BONELLI e ZANELLA. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   l'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale (di seguito Autorità portuale) il 18 luglio 2023 ha reso noto l'aggiudicazione dell'appalto dei lavori denominato «Opere di manutenzione e ripristino per la protezione e la conservazione nelle aree di bordo del canale Malamocco Marghera tratto curva San Lorenzo e Fusina – Interventi di protezione dall'erosione marina delle casse di colmata A, B, D-E, lato Laguna Viva (Venezia)»;

   si tratta di un intervento di marginamento dei bordi delle casse di colmata (A, B e D-E) in fregio al canale Malamocco-Marghera della Laguna di Venezia (cosiddetto «Canale dei Petroli»), attraverso opere con scogliere emerse e sommerse, con l'impiego di massi ciclopici, per una lunghezza complessiva di 7,2 chilometri lungo il lato ovest del Canale, oltre che di predisposizione di una considerevole area di deposito per i sedimenti che devono periodicamente essere dragati dallo stesso canale;

   l'intervento non sembra essere compatibile con i vigenti strumenti della pianificazione lagunare e con le vigenti norme di attuazione (piano morfologico (1993) – PALAV (1995), che prevedono inequivocabili indicazioni per governare i processi di rinaturalizzazione delle casse di colmata, escludendo l'utilizzo di pietrame, oltre tutto di grande pezzatura;

   contrariamente a quanto indicato dal vigente piano morfologico (1993) che prescrive di evitare di collocare il materiale di scavo, anche provvisoriamente, nelle casse di colmata, l'intervento prevede di poter scaricare i fanghi di scavo dei canali al di sopra delle casse, trasformandole definitivamente in vere e proprie isole artificiali;

   con esposto del 23 ottobre 2023 inviato al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica le Associazioni Italia Nostra, Ecoistituto Del Veneto e Venezia Cambia hanno denunciato l'imminente inizio delle opere con grave impatto, anche paesaggistico, su aree collocate all'interno del sito d'interesse comunitario (SIC – IT3250030 «Laguna medio-inferiore di Venezia») e della Zona di Protezione Speciale (ZPS-IT3250046 «Laguna di Venezia») della rete europea Natura 2000;

   con decreto direttoriale n. 0000068 del 5 marzo 2021 il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ha disposto l'assoggettamento alla procedura di valutazione d'impatto ambientale del progetto –:

   se la realizzazione dell'intervento sia stata sottoposta alla procedura di valutazione d'impatto ambientale e di screening ambientale ai fini della valutazione di incidenza, in assenza delle quali sarebbe quanto mai opportuno assumere ogni iniziativa di competenza per sospendere l'avvio delle opere che potrebbero gravemente pregiudicare i beni ambientali e gli habitat e le specie della rete europea Natura 2000.
(5-01738)


   SEMENZATO e BICCHIELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   per aumentare la quota di produzione di energia da fonti rinnovabili lo Stato ha previsto incentivi specifici per l'installazione di pannelli fotovoltaici domestici e professionali;

   l'ultima categoria citata è stata destinataria dal 2005 al 2023 dei cosiddetti Conti energia, grazie ai quali sono stati installati 84 milioni di moduli distribuiti su 535.000 impianti professionali;

   negli ultimi dieci anni il Gestore dei servizi energetici (Gse), preposto a erogare gli incentivi, ha versato ai soggetti responsabili circa 180 miliardi, mentre altri 150 miliardi saranno erogati fino al 2033, per un totale di circa 330 miliardi di euro;

   gli incentivi sono per larga parte distribuiti ai grandi fondi di investimento che possiedono più dell'80 per cento dell'installato;

   al fine di tutelare l'ambiente e la salute pubblica, il legislatore ha previsto che dagli incentivi erogati dal Gse sia trattenuta, a partire dall'undicesimo anno di vita dell'impianto e su base mensile, una quota di 10 euro a pannello a garanzia del corretto smaltimento dei moduli giunti a fine vita;

   oltre al meccanismo della trattenuta, l'articolo 24-bis del decreto legislativo n. 49 del 2014 così come modificato dal decreto legislativo n. 118 del 2020 prevede che la medesima quota possa in alternativa essere versata nel trust di un sistema collettivo (consorzio) riconosciuto idoneo con apposito decreto del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica;

   il decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito, con modificazioni, della legge n. 41 del 2023 stabilisce altresì, all'articolo 49, comma 6-bis, la possibilità di versare la quota a garanzia nel trust di un sistema collettivo nel periodo massimo di 5 anni dalla data di sottoscrizione del relativo contratto;

   con l'obiettivo di aumentare la produzione di energia dagli impianti esistenti, molti soggetti responsabili stanno procedendo al cosiddetto revamping totale o parziale dei propri impianti, ovvero all'ammodernamento tecnologico del parco pannelli;

   risulta agli interroganti che non vi sia un'univoca interpretazione di quanto previsto dall'articolo 40, comma 3, del decreto legislativo n. 49 del 2014 relativamente alla restituzione della trattenuta delle quote a garanzia dello Stato anche per i moduli fotovoltaici oggetto di revamping –:

   se, al fine di dare certezza agli operatori impegnati nell'ammodernamento tecnologico del parco pannelli a tutela dell'ambiente e della salute pubblica, non intenda chiarire, per quanto di competenza, che in caso di revamping totale o parziale degli impianti fotovoltaici incentivati le quote trattenute a garanzia dal Gse vengono restituite fino alla fine della vita utile dell'impianto.
(5-01739)


   SIMIANI, BRAGA, CURTI, FERRARI e SCARPA. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   la decarbonizzazione si presenta come una sfida urgente e non negoziabile nell'attuale scenario climatico, in cui il sesto rapporto di valutazione dell'Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) segnala cambiamenti climatici senza precedenti – e relativi impatti, perdite, danni – dovuti alle emissioni antropogeniche: attualmente i contributi determinati a livello nazionale (Ndc, considerati collettivamente, sono di gran lunga insufficienti per far sì che il limite di 1,5 °C resti raggiungibile nel XXI secolo, sottolineando nel contempo che sono già disponibili opzioni di adattamento e mitigazione praticabili, efficaci e a basso costo;

   in tale contesto, gli Stati sono chiamati a definire piani nazionali energia e clima (in Italia il Pniec in linea con gli obiettivi europei al 2030) per la cessazione dell'uso dei combustibili fossili e per raggiungere zero emissioni nette entro il 2050, in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi;

   il percorso verso la neutralità climatica richiede un cambiamento profondo nelle pratiche economiche e sociali;

   ogni anno la conferenza delle parti (Cop) della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) si riunisce per determinare ambizioni e responsabilità in materia di clima, nonché per individuare e valutare le misure in materia di clima;

   la Cop28, tenutasi a Dubai, si è conclusa ufficialmente il 12 dicembre 2023 con un accordo siglato dopo una notte di lunghe trattative che prevede per la prima volta di abbandonare gradualmente i combustibili fossili, principali responsabili del riscaldamento globale, e sancisce la necessità di profonde e rapide riduzioni delle emissioni di gas serra, in un quadro di contestuale forte affermazione delle rinnovabili;

   risulta da notizie di stampa che il Ministro Pichetto Fratin abbia lasciato la conferenza prima della chiusura delle trattative;

   commentando l'esito della Cop28, la presidente della Commissione europea ha dichiarato che: «Tutto il mondo ha approvato i nostri obiettivi al 2030: triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l'efficienza energetica, entrambi entro il 2030, L'accordo di oggi segna l'inizio dell'era post-fossile»;

   al netto dell'impegno sui 100 milioni per il fondo loss&damage, il Governo Meloni si è fino ad ora caratterizzato per l'adozione di politiche che continuano ad investire in infrastrutture per il gas e nella partecipazione a nuove ricerche molto più che sulla transizione energetica –:

   quali siano gli intendimenti del Governo italiano alla luce degli accordi della Cop28, con particolare riferimento alla cessazione dell'uso dei combustibili fossili e alle azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
(5-01740)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta scritta:


   MAGI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   il «TG Poste» strumento di informazione di Poste Italiane, nato nel 2020, va in onda dal lunedì al venerdì alle 12, trasmesso in streaming sul sito ufficiale Poste.it, sugli schermi degli uffici postali, nonché è visibile on demand su tgposte.poste.it e, per i dipendenti, anche dalla rete intranet aziendale o dalla app NoidiPoste; si tratta quindi di un servizio di informazione che ha potenzialmente la capacità di raggiungere un larghissimo numero di persone;

   venerdì 1° dicembre 2023 sono andati in onda tre servizi dal titolo «Intervista del presidente del Consiglio Meloni al Tg Poste», «Meloni: il progetto Polis esempio di joint venture tra pubblico e privato nel Pnrr» e, infine «La cartolina di Meloni agli italiani: viva l'orgoglio italiano», nei quali la Presidente del Consiglio dei ministri è stata intervistata da Federica De Sanctis direttrice della testata;

   Poste italiane spa, merita ricordarlo, è una partecipata dello Stato attraverso il Ministero dell'economia e delle finanze e Cassa depositi e prestiti, che detengono il 65 per cento del suo capitale sociale, patrimonio di tutti e non mero strumento della maggioranza per veicolare messaggi politici;

   quanto andato in onda venerdì 1° dicembre 2023, al contrario, si è rivelato, ad avviso dell'interrogante un monologo senza contraddittorio della propaganda del Governo Meloni, che ha avuto modo di elencare i risultati, veri o presunti, dell'attività dell'Esecutivo in questo anno di attività, il tutto, inevitabilmente, senza un contraddittorio o possibili domande scomode;

   è opportuno ricordare che quanto avvenuto risulta essere un unicum nei tre anni di attività di «TG Poste», se si fa salvo l'intervento dell'ex Presidente del Consiglio dei ministri Conte che nel 2020 ha ringraziato i dipendenti per il servizio svolto durante la pandemia da COVID-19;

   osservando le edizioni precedenti e successive, per quanto riguarda i temi trattati, oltre ad alcuni accenni all'attualità, come ad esempio il fallimento della tregua in Medio Oriente, o l'inaugurazione della Cop28 o, ancora, la fine delle politiche restrittive sui tassi delle banche centrali, si sono in particolare concentrate su tematiche inerenti alla vita stessa di Poste;

   è stato in questo modo garantita alla Presidente del Consiglio dei ministri una piattaforma non di informazione bensì, e parere dell'interrogante propagandistica senza precedenti, che nulla ha avuto a che fare con la vita o l'attività dell'attività e che tra l'altro ha costretto, senza alcun tipo di possibilità di scelta, quanti si trovavano in fila negli uffici postali nazionali ad ascoltare senza poter banalmente cambiare canale –:

   quali orientamenti intenda adottare il Governo, in qualità di azionista di maggioranza di Poste, in relazione ad un uso delle strutture dell'azienda che non appare congruo rispetto alle finalità societarie e se, per quanto di competenza, non intenda assumere iniziative volte ad evitare ulteriori abusi nel futuro, considerato che a parere dell'interrogante si tratta di uno strumento che non può avere la funzione di «megafono» dei messaggi del Governo.
(4-02018)

IMPRESE E MADE IN ITALY

Interrogazione a risposta scritta:


   STUMPO. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   Abramo Customer care è una società attualmente in amministrazione straordinaria ex decreto legislativo n. 270 del 1999. L'azienda occupa circa 1.000 dipendenti per la maggior parte operanti nella sede di Crotone e, in parte, in quelle sedi di Montalto Uffugo e Palermo;

   a seguito dell'apertura della procedura di amministrazione straordinaria, i dipendenti e i creditori sono stati informati del fatto che l'azienda sarebbe stata venduta in blocco (quest'ultimo, in particolare, era costituito da tutte le commesse attive e dalla partecipazione in MICS s.r.l. che a sua volta detiene il 95,1 per cento di Teledico s.r.l.) e che la vendita, auspicabilmente, si sarebbe dovuta concludere entro e non oltre il mese di agosto 2023, ossia entro un anno dall'apertura della procedura;

   questa vendita non si è mai concretizzata e, nel frattempo, le potenzialità dell'azione si sono ridotte in ragione dell'impossibilità di partecipare ad alcune gare a causa dello status giuridico nel quale si trova;

   ravvisando l'opportunità di avviare un nuovo tentativo di vendita, i commissari straordinari, in data 19 giugno 2023, inoltravano al Ministero delle imprese e del made in Italy un'istanza per essere autorizzati ad avviare una seconda procedura di vendita del complesso aziendale;

   in data 27 luglio 2023 i commissari straordinari presentavano istanza ai sensi dell'articolo 57, comma 4-bis, del decreto legislativo n. 270 del 1999, affinché si disponesse la proroga, per un periodo di dodici mesi, del Programma approvato in data 8 agosto 2022;

   con decreto dell'8 agosto 2023 il Ministro interrogato disponeva la proroga per dodici mesi, a decorrere dall'8 agosto 2023, del termine di esecuzione del programma;

   con successivo decreto del 22 agosto 2023, il Ministero, previo parere favorevole del comitato di sorveglianza, ha autorizzato il processo di vendita, consentendo l'avvio da parte dei commissari straordinari del secondo programma di cessione del complesso aziendale;

   le manifestazioni di interesse dovevano essere presentate mediante comunicazione a mezzo PEC indirizzata ai commissari straordinari entro le ore 23:59 del 17 ottobre 2023. I commissari straordinari, nei programmi attuativi, regolarmente approvati e avallati, si sono riservati la possibilità di scegliere, a proprio insindacabile giudizio e senza alcun obbligo di motivazione, quali persone fisiche, giuridiche ammettere alla procedura di vendita, riservandosi a tal fine di valutare, tra l'altro, la situazione patrimoniale e finanziaria di tali soggetti, nonché la loro capacità di far fronte agli impegni, anche finanziari, derivanti dall'eventuale acquisto del complesso aziendale;

   a oggi, nessuna informazione è pervenuta circa l'iter relativo alla vendita, sebbene esistano specifici obblighi informativi in capo agli organi dell'amministrazione straordinaria;

   i lavoratori sono in una situazione di assoluta incertezza ormai da anni, posto che prima dell'attuale procedura, sin dal mese di ottobre del 2020, era pendente un'altra procedura (concordato preventivo) che non ha avuto esiti positivi;

   il territorio ove insiste la predetta attività è fortemente disagiato dal punto di vista occupazionale e l'eventuale chiusura comporterebbe un'ulteriore depauperazione con inevitabili riflessi ricadenti sul suo profilo sociale;

   i movimenti spontanei di protesta, consci dell'avvicinarsi del momento cruciale previsto dalla seconda scadenza accordata, che si consumerà nel mese di agosto 2024, sono presi da grande preoccupazione in ragione dell'assoluto silenzio circa le sorti della procedura di vendita –:

   se sia a conoscenza delle vicende sopra esposte e se intenda adottare iniziative di competenza volte a valutare quale sia l'attuale stato della procedura, anche al fine di avviare ulteriori tentativi di vendita, ove se ne ravvisasse la necessità.
(4-02025)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:


   GHIRRA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il 10 dicembre 2023, lungo la linea Bologna-Rimini, c'è stato uno scontro tra un treno Frecciarossa e un regionale di Trenitalia. Lo scontro fra i due convogli sembra essere stato provocato dal treno ad alta velocità, che secondo quanto dichiarato da Trenitalia procedeva all'indietro. Una lenta retromarcia che per l'azienda sarebbe stata provocata dalla pendenza della tratta e avrebbe portato all'impatto con il regionale, fermo regolarmente al semaforo rosso. Sulle cause della retrocessione sono in corso approfondimenti;

   a bordo del treno regionale, in viaggio tra Pesaro e Bologna, c'erano una sessantina di persone; sul Frecciarossa che da Lecce doveva raggiungere Venezia ve ne erano circa 400;

   lo scontro tra i due convogli ha inevitabilmente provocato molti disagi alla circolazione non solo sulla tratta Bologna-Rimini, ma anche fino in Abruzzo e con ritardi oltre i 120 minuti. Subito dopo l'impatto, inoltre, sono stati messi a disposizione degli autobus sostitutivi, che non hanno comunque risolto nell'immediato i problemi. Il bilancio dell'incidente è stato di 17 persone tra contusi e feriti lievi; sul caso ha aperto un'indagine la procura di Ravenna, con l'ipotesi di disastro ferroviario;

   come riportato da un articolo de «Il Manifesto», dalle chat dei macchinisti rimbalza una versione diversa da quella emersa finora. La presenza sul Frecciarossa dell'amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio avrebbe portato a tentare di risolvere nel più breve tempo possibile il guasto con l'intervento della sala operativa che avrebbe richiesto l'applicazione di una procedura che prevede un intervento agli organi esterni al treno. Una particolare pressione che potrebbe aver indotto in errore il macchinista unico;

   il suddetto tamponamento tra i due treni è l'ultimo di una serie di incidenti avvenuti recentemente sulle ferrovie del nostro Paese. Il 28 novembre 2023 a Cosenza un treno aveva investito un camion, fermo in mezzo ai binari a un passaggio a livello. Nello scontro ci sono state due vittime. La notte del 30 agosto hanno perso la vita cinque operai, investiti da un treno presso la stazione di Brandizzo, alle porte di Torino, mentre stavano operando una manutenzione ai binari;

   le risorse per la sicurezza ferroviaria purtroppo continuano a diminuire invece di aumentare. Tra queste ricordiamo il taglio del 20 per cento per l'implementazione del sistema Ertms che garantisce la frenatura dei treni se la velocità è troppo alta. Sui 16.800 chilometri della nostra rete ferroviaria, il sistema doveva essere implementato in 3.400 chilometri. Ora invece caleranno a 2.785 chilometri, con un taglio pari a circa il 20 per cento;

   così come non si può non registrare il ritardo per la messa in sicurezza dei passaggi a livello –:

   quali iniziative urgenti intenda mettere in atto al fine di aumentare e garantire una maggiore sicurezza della rete ferroviaria troppo e sempre più frequentemente interessata da incidenti, malfunzionamenti e disservizi;

   se non ritenga indispensabile ripristinare le risorse inizialmente previste per l'implementazione del sistema Ertms, e accelerare gli interventi per la messa in sicurezza dei passaggi a livello.
(3-00868)

Interrogazione a risposta in Commissione:


   ILARIA FONTANA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   la linea ferroviaria laziale FL6 Roma-Frosinone-Cassino, attraversa le province di Roma e di Frosinone per circa centocinquanta chilometri;

   in relazione a tale linea ferroviaria, si apprende dalla stampa locale di ripetuti disservizi non soltanto legati a ritardi ma anche a guasti lungo la tratta;

   in materia di trasporti pubblici locali ferroviari, il «Contratto di Servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale tra Regione Lazio e Trenitalia S.p.A. periodo 2018-2032» è stato approvato il 14 giugno 2021 ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422;

   il contratto di programma 2022-2026 – parte servizi – disciplina del finanziamento delle attività di gestione e manutenzione, siglato tra Rfi e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, stabilisce all'articolo 8 che «Per il monitoraggio Qualità della Rete, il Gestore si impegna a trasmettere al Ministero, entro il mese di marzo di ciascun anno, i valori target dell'indicatore di Puntualità di cui all'Allegato 1b, così come annualmente aggiornati ai sensi della Delibera ART n. 151/2019 di cui al punto O delle Premesse»;

   al citato allegato 1b del contratto di programma 2022-2026 riporta valori per l'indicatore di puntualità per servizi regionali al 96,3 come soglia di performance di cui agli obiettivi 2022;

   nella carta dei servizi 2023, l'indicatore di puntualità e regolarità per le linee laziali FR2, tra le quali è inserita la tratta Roma-Cassino (con numero di treni al giorno medio feriale sul totale dei treni circolanti nel Lazio nel giorno medio feriale maggiore a 6 per cento e minore a 10 per cento), prevedeva obiettivi al 2023 del 95,5 per cento per il servizio relativo a domanda di trasporto rilevante e del 94 per cento per servizio relativo a domanda di trasporto non rilevante;

   la parte servizi del contratto di programma 2022-2026 disciplina anche il finanziamento delle attività di gestione e manutenzione straordinaria per la resilienza e la sostenibilità dell'infrastruttura;

   spetta al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la gestione del fondo per il concorso dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale e ferroviario regionale istituito ai sensi dell'articolo 16-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2021, n. 135, e relativi adempimenti istruttori per il riparto delle risorse, con il concorso dell'Osservatorio del trasporto pubblico locale (Osservatorio Tpl) –:

   quali iniziative siano state intraprese, nell'ambito delle risorse a disposizione dell'Osservatorio Tpl, circa il concorso dello Stato al trasporto pubblico locale del Lazio e in particolare rispetto alla linea citata in premessa;

   se sia stata presa in considerazione la possibilità di convocare le istituzioni competenti e gli enti locali maggiormente coinvolti per aggiornamenti circa il rispetto degli standard di servizio da garantire all'utenza.
(5-01741)

Interrogazioni a risposta scritta:


   SERRACCHIANI, BARBAGALLO e CASU. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   nella notte tra l'1 e il 2 dicembre 2023 si è staccata una frana di quasi 40 mila metri cubi che ha interrotto la strada che sale dalla frazione di Timau del comune di Paluzza, in Friuli Venezia Giulia, al Passo Monte Croce Carnico, e scende sul versante austriaco verso Kötschach-Mauthen;

   la strada è interessata prevalentemente da un traffico turistico, con all'incirca 350.000 passaggi annui, di cui 9.000 di mezzi pesanti, con picchi di oltre 5.000 passaggi giornalieri nel periodo estivo;

   la strada statale 52 bis è oggetto di una convenzione tra Anas s.p.a., Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, regione autonoma Friuli Venezia Giulia e Land Carinzia, per la realizzazione di uno studio di fattibilità per la messa in sicurezza del collegamento transfrontaliero viario Tolmezzo Mauthen, stipulata nel 2016;

   Anas s.p.a. ha avviato gli interventi di messa in sicurezza della strada statale 52 bis, interventi che ammontano ad un totale complessivo di 62 milioni di euro;

   i danni che riguardano questa strada, la 52 bis «Carnica», oltre alla mulattiera 401 che porta al Pal Piccolo, sono ingenti e interrompono uno snodo di vitale importanza per i collegamenti fra Italia e Austria, con tempi di ripristino, secondo le prime stime dei tecnici che hanno visionato l'area, che si aggirano attorno ai due anni, come si evince dalle notizie di stampa;

   il collegamento fra i due Paesi è di straordinaria importanza per le zone di confine di entrambi i territori, per la loro economia e per lo sviluppo turistico dell'intera area, con particolare riferimento al Museo della Grande Guerra di Timau e ha rappresentato, negli anni, una via di passaggio strategica per lo sviluppo di tutto il Nord-Est, specialmente nei mesi estivi e decine di attività economiche del Friuli Venezia Giulia e in particolare dell'area montana hanno espresso la propria preoccupazione, come dimostrato anche dagli interventi dell'ente camerale friulano;

   oltre alla strada la frana ha cancellato la palestra di roccia presente in loco, distruggendo così un luogo simbolicamente importante e di attrazione turistica per i numerosi appassionati di questa disciplina –:

   come si intenda operare fin da subito per il recupero di questa strada;

   se ci siano degli studi di fattibilità per una via di collegamento alternativa in zona, come immaginato nei decenni passati, con una variante da rendere utilizzabile in una porzione di territorio meno esposto a pericoli di frane costanti o ripensando concretamente alla soluzione relativa ad un tunnel che colleghi i comuni di Paluzza e Kötschach-Mauthen;

   in che modalità il Governo intenda intervenire per dare supporto concreto ad un'area transfrontaliera che non può essere abbandonata a sé stessa e che necessita di un intervento mirato, risolutivo ed urgente.
(4-02021)


   TENERINI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   del complicato «caso» dell'autostrada Tirrenica si discute da quarant'anni;

   nel 2017 si decise di ridimensionare il progetto originario dell'autostrada Tirrenica Livorno-Civitavecchia, cancellando la costruzione di una nuova arteria sui 90 chilometri tra Grosseto sud e Ansedonia, e sposando l'ipotesi di adeguare l'Aurelia;

   dopo anni di diatribe in merito alla realizzazione di un'infrastruttura fondamentale per la sicurezza, la mobilità e lo sviluppo del territorio circostante, nel giugno 2020 il Governo allora in carica espresse l'intenzione di sostenere la realizzazione del corridoio tirrenico, inserendolo tra le priorità nazionali;

   il completamento dell'opera, infatti, venne inserito tra gli interventi del piano Italia veloce prevedendo che, al fine di ridurre i tempi di realizzazione dell'intervento viario Tarquinia-San Pietro in Palazzi, venisse autorizzato l'acquisto da parte della società Anas spa dei progetti elaborati dalla società Autostrada tirrenica spa relativi all'intervento, previo pagamento di un corrispettivo determinato avendo riguardo ai soli costi di progettazione e ai diritti sulle opere dell'ingegno;

   ad oggi il passaggio da Sat ad Anas, stabilito dal decreto Milleproroghe del 2020, non si è ancora completato;

   nel frattempo, nel novembre 2023, il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha validato il progetto definitivo e non esecutivo del lotto 6A della autostrada Tirrenica, relativo al tratto fra Tarquinia e Pescia Romana: ciò significa che la progettazione esecutiva potrà ora essere inserita nel nuovo contratto di programma di Anas, unitamente alla realizzazione di quel tratto;

   nelle more della definizione di tempi e modalità in merito alla realizzazione o meno del corridoio, continua a esistere, in una strada non completata, che non può essere definita autostrada, gestita da una società cui è stata revocata la concessione, il casello di Vada;

   occorre rilevare, infatti, come il tratto autostradale ss 1 Aurelia che va da Rosignano a San Pietro Palazzi, non possa definirsi autostrada in alcun modo, a norma del codice della strada, articoli 1 e 2, ma strada extraurbana di ampia circolazione e quindi non sottoponibile, in base alle normative vigenti, a pedaggi;

   occorre anche ricordare come all'origine la creazione di un casello in quel punto fosse propedeutico al successivo investimento infrastrutturale;

   nel 2014 e nel 2021 la regione Toscana aveva approvato due mozioni per richiedere la soppressione del pedaggio;

   ancora oggi, tale casello, illegittimo a fronte delle ragioni su menzionate, costringe gli automobilisti al pagamento di un pedaggio, il cui costo continua ad aumentare;

   dopo gli incrementi tra il 2016 e il 2018, pari all'11,30 per cento, infatti, di recente sono stati riscontrati ulteriori aumenti;

   bisogna evidenziare come tale balzello non contribuisca in alcun modo allo sviluppo ed alla crescita del territorio e crea solo un danno a chi è costretto a transitarvi e non può usufruire dell'esenzione, riconosciuta solamente agli abitanti di 10 comuni della Val di Cecina;

   ancora oggi, quindi, il territorio chiede a gran voce che il casello sia rimosso –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza degli ulteriori e recenti aumenti che il costo del pedaggio presso il casello di Vada ha subito di recente;

   come intenda attivarsi al fine di risolvere una questione che sta fortemente penalizzando l'economia del territorio e gli abitanti dell'area.
(4-02022)

INTERNO

Interrogazione a risposta orale:


   EVI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nella mattinata di lunedì 4 dicembre 2023, le attiviste e gli attivisti del movimento ambientalista «Ultima generazione» hanno occupato le carreggiate dell'autostrada A12 Roma-Civitavecchia all'altezza di Torrimpietra e nel corso della protesta hanno utilizzato del mastice per incollare le mani sull'asfalto. I dodici attivisti ambientali aderenti alla campagna «Fondo Riparazione» di «Ultima Generazione», sono stati arrestati e condotti nel carcere di Regina Coeli, e quindi processati per direttissima per un'azione di mera disobbedienza civile nonviolenta. Rischiano fino a cinque anni di carcere;

   ancora una volta, le rivendicazioni e le manifestazioni non violente vengono inquadrate e gestite unicamente con il ricorso alle forze dell'ordine. Le questioni sollevate dai giovani del movimento ambientalista non possono essere affrontate solo come problema di ordine pubblico;

   a trovarli, nel carcere di Regina Coeli, si sono recate la senatrice Ilaria Cucchi e la deputata Francesca Ghirra, del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra. La senatrice ha dichiarato: «Sono rimasta allibita anche della modalità con cui è avvenuto il fermo: sono stati trattati come se fossero criminali incalliti, ammanettati e lasciati con le mani dietro la schiena per ore. Una situazione di umiliazione» –:

   se non si ritenga che il trattamento a cui sono stati sottoposti i dodici giovani attivisti del movimento «Ultima generazione», sia del tutto spropositato rispetto alla portata della protesta pacifica;

   quali siano i motivi per i quali sempre più spesso manifestazioni di resistenza passiva e contestazioni civili del tutto pacifiche e non violente debbano essere gestite dalle forze dell'ordine solo come problema di ordine pubblico.
(3-00867)

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MAZZETTI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   la sicurezza antincendio degli edifici continua ad essere un problema sottovalutato. Ogni anno gli incendi negli edifici causano una perdita di valore del patrimonio immobiliare rilevante;

   a due anni dall'incendio della Torre dei Moro di via Antonini a Milano c'è ancora molto da fare sul fronte prevenzione incendi. I fatti di cronaca, come quello di via Lagrange a Torino o il più recente di Colli Aniene a Roma, continuano a raccontarci di come le facciate siano un elemento di rischio importante per gli incendi;

   tali eventi possono essere evitati solo da una normativa più stringente, con un vincolo sui materiali da utilizzare sulle facciate. L'Italia è ancora fanalino di coda d'Europa in questo ambito;

   con l'approvazione del decreto del Ministero dell'interno del 30 marzo 2022 contenente la regola tecnica verticale «Chiusure d'ambito degli edifici civili» (V. 13), per la prima volta in Italia vengono introdotti precisi e obbligatori requisiti minimi di comportamento al fuoco per le facciate e le coperture degli edifici civili (come, ad esempio: strutture sanitarie, scolastiche, alberghiere, commerciali, uffici, residenziali), siano essi di nuova costruzione o esistenti, sottoposti al Codice di prevenzione incendi;

   la Rtv «Chiusure d'ambito» evidenzia come a seconda delle caratteristiche dell'edificio e delle tecnologie di coibentazione utilizzate, non è più possibile utilizzare alcune tipologie di materiali isolanti. Cambiano anche i requisiti minimi di resistenza al fuoco della chiusura d'ambito, con l'introduzione della realizzazione di fasce di separazione (in facciata e copertura) in corrispondenza delle proiezioni della compartimentazione interna, sia orizzontale (solai) sia verticale (pareti), e della protezione di porzioni di chiusura d'ambito interessate da presenza di materiali combustibili e da impianti tecnologici o di servizio. Fasce di separazione che in facciata devono essere realizzate con materiali con migliore comportamento al fuoco, reazione al fuoco A1 o A2-sl,d0;

   solo gli isolanti in Euroclasse A1 o A2-sl,d0 di reazione al fuoco – come la lana di vetro e la lana di roccia – risultano sempre conformi alle prescrizioni previste dalla Rtv senza limitazioni e sono idonei per la realizzazione delle fasce di separazione;

   nonostante vi sia stato un importante passo in avanti con la citata Rtv, si lascia ancora grande discrezionalità al progettista che, molto spesso, valuta l'applicazione di soluzioni progettuali di Euroclasse inferiore ad A1 o A2-sl,d0 creando quindi un pericoloso «doppio binario» a causa della sovrapposizione con le vecchie linee guida in tema di progettazione delle facciate (Circolare Ministero dell'interno n. 5043 del 2013) che porta con sé criteri molto meno sicuri e aggiornati in tema di prevenzione incendi, e la nuova Rtv 13 Verticale «Chiusure d'ambito degli edifici civili» –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e, in tal caso, quali iniziative urgenti intendano adottare per consentire il superamento definitivo del «doppio binario», al fine di garantire totale sicurezza in tema di prevenzione incendi degli edifici pubblici e privati.
(5-01743)

Interrogazioni a risposta scritta:


   ROGGIANI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'istruzione e del merito, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il 27 novembre 2023 un blitz della Guardia di finanza presso la società multiservizi Asm di Pavia ha portato a quattro arresti, sedici iscritti nel registro degli indagati e quaranta perquisizioni a seguito di un'indagine della procura su presunti appalti irregolari;

   le presunte irregolarità riscontrate riguardano l'utilizzo dei fondi stanziati con il decreto dell'8 novembre 2021 dal dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell'interno, che prevede l'assegnazione di contributi per interventi riferiti a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio;

   i fondi del decreto, attribuiti per messa in sicurezza, efficientamento energetico ed adeguamento sismico, in realtà sono stati utilizzati per l'ampliamento dei locali scolastici della scuola elementare di San Genesio e Uniti e non secondo quanto viene indicato nel bando;

   in seguito agli sviluppi dell'indagine, la scuola elementare di San Genesio e Uniti è stata posta sotto sequestro dalla procura a causa del pericolo di crollo;

   il risultato è che molti bambini sono stati costretti a rimanere a casa, in attesa di cambiare istituto;

   la notizia dell'indagine sulla società Asm e in particolare l'accusa sulla mancanza di sicurezza all'interno di due plessi scolastici del territorio ha colpito molto la comunità pavese e lombarda e nel pomeriggio di domenica 10 dicembre 2023 circa 500 persone hanno partecipato a un corteo che ha attraversato le strade di San Genesio per chiedere maggiore «legalità» nell'utilizzo delle risorse pubbliche –:

   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative si intenda adottare per correggere l'utilizzo improprio dei fondi, inclusa la possibilità di chiederne la restituzione;

   quali iniziative di competenza si intenda intraprendere per la messa in sicurezza e la successiva riapertura dell'edificio scolastico di San Genesio e Uniti.
(4-02019)


   PAVANELLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la Fabbriceria «Opera di S. Maria della Stella» ovvero «Opera del Duomo di Orvieto» è dotata di personalità giuridica per possesso di stato, attestato dal Ministero dell'interno in data 22 aprile 1987;

   la Fabbriceria adempie ai compiti ad essa assegnati secondo quanto previsto dal proprio statuto approvato con decreto del Ministro dell'interno del 15 dicembre 2001, nonché osservando le norme concordatarie tra lo Stato italiano e la Santa Sede ed in particolare la legge 20 maggio 1985, n. 222 recante disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia, e il decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 1987 n. 33 contenente il Regolamento di esecuzione della predetta legge;

   a norma dell'articolo 4 dello statuto, l'Opera è amministrata da un consiglio di amministrazione composto da sette membri, dei quali due nominati dal vescovo diocesano e cinque dal Ministro dell'interno sentito il vescovo diocesano;

   secondo quanto consta all'interrogante, le recenti nomine sono avvenute a seguito di una lunga trattativa, di cui si trova evidenza anche nella comunicazione prefettizia con cui si procede alla designazione dei cinque componenti di nomina ministeriale in seno al consiglio di amministrazione della Fabbriceria. Tale comunicazione fa seguito alla nota prot. n. 43771 del 10 agosto 2023, con la quale si formulava una prima proposta di designazione dei medesimi cinque componenti del Consiglio;

   se, da un lato, la descritta struttura amministrativa appare eccessivamente onerosa per un ente come l'Opera il cui patrimonio è alimentato essenzialmente tramite i proventi degli ingressi in cattedrale, dall'altro, a destare particolare preoccupazione, ad avviso dell'interrogante, è l'attuale gestione dell'ingente patrimonio agrario e immobiliare, anche per l'assenza di trasparenza negli atti emanati;

   da alcune segnalazioni pervenute dall'interrogante, emergerebbe una parziale esautorazione dei poteri del consiglio di amministrazione a causa dell'indebita ingerenza nella gestione da parte di altre differenti autorità estranee a tale ruolo;

   a tutt'oggi non risulta ancora essere stato approvato il bilancio preventivo 2024, la cui scadenza era fissata al 30 novembre 2023. Inoltre, al revisore dei conti e ai consiglieri non sono stati forniti i documenti contabili necessari per poter espletare la propria funzione;

   le rilevate problematiche rischiano di causare problemi gestionali con riferimento ai compiti di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria del Duomo di Orvieto –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra esposto;

   se non intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, in ordine al rispetto delle prerogative assegnate al consiglio di amministrazione della Fabbriceria dell'Opera del Duomo di Orvieto, nonché alla corretta gestione contabile e amministrativa dell'ente.
(4-02024)


   SARRACINO e SCOTTO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   si apprende a mezzo stampa che Rosario Giugliano, alias «o minorenne», noto killer di camorra che aveva deciso di creare un proprio clan, nel collaborare con la giustizia avrebbe ammesso di aver «manovrato al 100 per cento le elezioni comunali di Poggiomarino nel 2020»;

   sulla base di quanto riportato dagli organi di informazione, l'esponente malavitoso avrebbe sostenuto di avere avuto rappresentanti a lui riferibili all'interno dell'amministrazione comunale di Poggiomarino ottenendo favori e anche appalti a ditte sue o di imprenditori a lui vicini;

   secondo la ricostruzione fatta dallo stesso Giugliano, alle elezioni comunali del centro della provincia di Napoli avrebbe partecipato attivamente attraverso la richiesta di voti, la promozione di alcuni candidati e l'attività di attacchinaggio;

   tali affermazioni sarebbero ora la vaglio della Direzione distrettuale antimafia di Napoli per i necessari riscontri;

   si tratta di notizie di assoluta rilevanza che gettano ombre anche sull'attività amministrativa dell'importante centro napoletano –:

   quali opportune e indifferibili iniziative di competenza intenda assumere il Ministro interrogato a partire dalla nomina di un'apposita commissione di indagine prefettizia ai sensi dell'articolo 143 del Testo unico degli enti locali, al fine di accertare l'eventuale condizionamento dell'ente locale da parte della criminalità organizzata, assicurando alla comunità di Poggiomarino gli strumenti necessari di trasparenza a tutela della legalità e del buon funzionamento dell'attività amministrativa.
(4-02026)


   BRAGA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   con decreto del capo Dipartimento n. 686 del 15 marzo 2023 sono stati individuati i distaccamenti dei vigili del fuoco considerati sedi disagiate del territorio italiano sulla base dei criteri previsti all'articolo 20 del decreto del Presidente della Repubblica n. 121 del 17 giugno 2022. Nell'elenco non viene ricompresa la sede distaccata dei vigili del fuoco di Menaggio, in provincia di Como, già precedentemente riconosciuta disagiata;

   il distaccamento di Menaggio rispetta tutti i parametri indicati per essere riconosciuto sede disagiata ad eccezione di quello relativo alla distanza dalla sede centrale di Como, misurata in circa 40 chilometri a fronte, invece, del limite fissato in 45 chilometri. Tuttavia tale esigua differenza verrà a breve superata con la costruzione della nuova sede posta tra i comuni di Grandola e Carlazzo, che allungherà quindi la distanza dal comando centrale di Como, annullando di fatto l'unico parametro mancante per il riconoscimento di sede disagiata;

   l'adozione dell'orario di lavoro di tipo differenziato 24/72 al distaccamento di Menaggio ha reso possibili varie forme di risparmio per il dipartimento, una maggiore funzionalità dell'operatività del distaccamento, agevolando le trasferte del personale operativo. In particolare ha reso possibile, senza oneri aggiuntivi, la piena operatività del distaccamento anche nei casi di interruzione totale della viabilità in conseguenza di frane e crolli, nei periodi di intenso traffico, soprattutto durante la stagione turistica, ma anche in previsione delle Olimpiadi invernali del 2026, durante gli importanti lavori, in corso almeno fino al 2028, riguardanti la realizzazione della variante della Tremezzina, lungo la strada statale 340 Regina del lago di Como, unica arteria di collegamento tra la città di Como e la sede di Menaggio; lavori che hanno determinano serie ripercussioni e notevoli disagi sugli spostamenti del personale dei vigili del fuoco nel prestare servizio presso il distaccamento di Menaggio e sulla possibilità di apportare il soccorso tecnico urgente alla popolazione in caso di emergenza, con necessità addirittura di far intervenire, per gli interventi nel territorio dell'Alto Lago, le squadre dei comandi di Sondrio e di Lecco;

   le organizzazioni sindacali territoriali hanno dato parere positivo al riconoscimento del distaccamento di Menaggio come sede disagiata –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza delle particolarità della sede distaccata dei vigili del fuoco di Menaggio, precedentemente riconosciuta come disagiata;

   se non ritenga, in virtù delle diverse specificità espresse in premessa, di accordare al distaccamento permanente di Menaggio il riconoscimento di sede disagiata, anche in via temporanea, così come previsto dal decreto del Presidente della Repubblica del 17 giugno 2022, n. 121.
(4-02028)

ISTRUZIONE E MERITO

Interrogazione a risposta scritta:


   SCOTTO. — Al Ministro dell'istruzione e del merito, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   EF Education è una società di una famiglia svedese con sede in Svizzera con oltre 55 mila addetti, che guadagna diversi milioni organizzando vacanze studio all'estero per minori e non in 111 paesi del mondo; offre costosissime «Academy» dove, per la cifra di 60 mila euro l'anno, gli studenti possono ottenere il Baccalaureato internazionale (il diploma internazionale) e vende anche soggiorni annuali all'estero presso famiglie «selezionate»;

   con il protocollo del 9 agosto 2023 il Ministero dell'istruzione e del merito ha appaltato a una multinazionale privata «un'indagine comparativa del livello di conoscenza della lingua inglese nelle scuole secondarie», attraverso un test «standardizzato» (di proprietà di EF);

   ha inoltre affidato a EF Education «lo sviluppo di competenze trasversali e l'orientamento degli studenti in ambito professionale multilinguistico» e, infine, le ha anche delegato la formazione dei docenti;

   tre sono i punti previsti nel citato protocollo: il primo, «Rilevazione della conoscenza della lingua inglese tramite EF Set», prevede che «le istituzioni scolastiche del secondo ciclo di istruzione, interessate al programma di rilevazione della conoscenza della lingua inglese, facciano partecipare alla rilevazione i propri studenti (...) che potranno candidarsi direttamente sulla piattaforma ef.com/Pcto», i test linguistici saranno somministrati «a partire dal novembre 2023 fino a marzo 2024»;

   il secondo punto, «Programma dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento Pcto», è destinato solo agli studenti di Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio e Campania, che potranno anche partecipare ai saloni dell'orientamento programmati nei capoluoghi di provincia delle 5 regioni, nonché alla fiera virtuale «Edux Scuola» (in programma il 19 gennaio 2024), alla quale «potranno registrarsi gli istituti di tutta Italia, facendo partecipare gratuitamente i propri studenti, che riceveranno un attestato Pcto»;

   infine, il terzo punto riguarda «l'aggiornamento didattico e linguistico dei docenti», utile per «ottenere i crediti formativi previsti»;

   il partner scelto dal Ministero è sotto processo negli Usa perché implicato nel suicidio di Claudio Mandia, lo studente 17enne di Battipaglia che il 17 febbraio 2022 si tolse la vita nel college EF Academy di New York, dopo essere rimasto 4 giorni in un'aula di punizione della scuola, in solitudine e senza cibo;

   è ancora aperta la causa civile intentata dai genitori contro la multinazionale, nonostante i tentativi di EF di spostare il processo in Svizzera (il 23 maggio 2023 la suprema corte dello Stato di New York ha sentenziato che il processo debba celebrarsi negli Usa, perché la vicenda non ha «alcun nesso con Zurigo»);

   dopo la diffusione della storia, la trasmissione Chi l'ha visto ha raccolto centinaia di denunce per la trascuratezza e pericoli ai quali i clienti (soprattutto minori) di EF Education sono stati esposti negli anni;

   sono così venute alla luce storie di 14enni lasciati senza cibo, affidati a famiglie di alcolisti, ma anche casi gravi di cure mediche negate e di tutor della società arrestati in quanto predatori sessuali;

   il 30 maggio 2023 la III Commissione affari esteri del Senato aveva risposto a un'interrogazione sul caso Mandia;

   per il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale aveva risposto il viceministro Cirielli: «Il Ministero (...) ha assistito la famiglia Mandia sin dall'inizio della vicenda. Il Ministro Tajani ha ricevuto alla Farnesina il 21 aprile i genitori di Claudio, ai quali ha confermato l'impegno massimo nel sensibilizzare l'Autorità giudiziaria statunitense sulla vicenda» –:

   quale sia la posizione del Governo sui fatti narrati, se non si ritenga di dover bloccare l'operatività del protocollo del 9 agosto 2023 per procedere a ulteriori verifiche sull'opportunità di stipulare un protocollo con una società coinvolta in una vicenda giudiziaria di questo carattere e se non si ritenga di dover maggiormente tutelare gli operatori italiani rispetto ad un colosso straniero che ha la propria sede in un territorio extra UE.
(4-02029)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta scritta:


   SCOTTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il 1° settembre 2023 è stata lanciata la piattaforma Siisl finalizzata a gestire il flusso di utenti che richiedono la misura per il sostegno formazione e lavoro (Sfl);

   dall'impalcatura legislativa e regolamentare messa in atto dal Governo, un cittadino – verificati i requisiti – deve presentare domanda di Sfl sul sito dell'Inps, entrare nella piattaforma Siisl su cui caricare il curriculum vitae, stipulare il patto di attivazione digitale in cui inserire almeno 3 Apl e poi essere convocato dal Cpi competente per scegliere un corso di formazione utile alla percezione dei 350 euro previsti per il Sfl;

   a quanto risulta all'interrogante, i centri per l'impiego – attori principali del Sfl – non sono abilitati ad accedere alla piattaforma Siisl;

   il mancato accesso da parte degli operatori dei Cpi alla piattaforma Siisl, non permette agli operatori dei Cpi – inondati di utenti che chiedono risposte – di sapere se tutti i passaggi sulla piattaforma sono stati correttamente espletati in modo da poter procedere alla compilazione del patto di servizio personalizzato;

   un altro problema risulta essere quello dell'inefficienza delle varie piattaforme e della scarsa capacità di trasmissione dei dati;

   da articoli di stampa, pare che il numero di domande di Sfl sia di circa 120 mila dal 1° di settembre agli inizi di dicembre 2023, ma delle domande effettuate non tutte sono state inoltrate dall'Inps ai Cpi per la stipula del patto di servizio personalizzato;

   di quelli correttamente profilati con Psp e che hanno già iniziato un corso di formazione, risulta che solo una piccola parte ha avuto almeno un accredito dei 350 euro;

   si segnalano anche innumerevoli problemi inerenti agli utenti che già frequentavano un corso di formazione in quanto risultavano percettori del Rdc e che, intervenuta la sospensione a luglio, hanno fatto richiesta di Sfl;

   di questi utenti, quelli che hanno modificato il patto di servizio da Rdc a Sfl e che avevano già in essere un corso, non se ne conoscono i destini e non risultano avvenuti – in molti casi – i pagamenti dell'indennità mensile di 350 euro;

   vi è infine il problema degli enti di formazione che erogano i corsi: infatti risulta all'interrogante che alcuni enti stanno trovando non poche difficoltà ad iscriversi alla piattaforma Siisl, il che non permette agli utenti fruitori dei corsi di ricevere le 350 euro mensili;

   in concreto, si porta ad esempio il caso apparso sul Fatto Quotidiano il 1° dicembre 2023 in un articolo dal titolo «Occupabili, piovono ricorsi contro l'INPS»;

   in questo articolo si legge la denuncia della direttrice di un ente di formazione campano che ha all'attivo 150 corsisti, di questi il 40 per cento ha fatto domanda di Sfl, ma nessuno ha ricevuto ancora l'accredito dell'indennità di 350 euro;

   a quanto si apprende – sempre dalle colonne del Fatto Quotidiano – la regione Campania avrebbe regolarmente inviato al Ministero la lista degli enti accreditati e man mano si occupa di fornire gli aggiornamenti, ma gli aggiornanti pare non siano mai stati caricati sulla piattaforma Siisl;

   il fatto più grave di tutti è che la risposta del Ministero alle legittime domande di chi gestisce un ente di formazione sia sostanzialmente la minaccia d'invio di ispettori, il che pare essere un'azione contraria a ogni principio democratico base –:

   quali iniziative intenda intraprendere per rendere finalmente il Sfl una misura fruibile a tutti gli utenti;

   quali siano le motivazioni che hanno tagliato fuori gli operatori dei Cpi dall'accesso della piattaforma Siisl;

   quali siano i numeri reali del Sfl in merito a domande effettuate, domande accettate, domande trasmesse ai Cpi, patti di servizio personalizzati Sfl stipulati e fruizione del beneficio economico;

   quali siano i destini di chi ha iniziato un corso prima di fare domanda di Sfl e in fine quale sia la spiegazione del Governo rispetto a quanto denunciato in merito alle agenzie che non riescono ad iscriversi alla piattaforma Siisl, bloccando di fatto la percezione dei 350 euro a decine di migliaia di utenti.
(4-02027)

SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:


   MALAVASI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   è nota l'importanza del Sistema nazionale linee guida (Snlg) per la sua natura di fonte privilegiata di raccomandazioni di comportamento clinico e per le Linee guida (Lg) di alta qualità che vi sono inserite;

   esse sono basate sulla rigorosa e sistematica valutazione delle prove di efficacia e sicurezza, selezionate per il rispetto di rigorosi standard qualitativi e contribuiscono alla sostenibilità del Ssn, evitando sprechi di risorse e rischi inutili per i pazienti per effetto di interventi sanitari privi delle necessarie evidenze;

   non è un caso che i sistemi sanitari di molti Paesi siano dotati di istituzioni e agenzie pubbliche dedite alla selezione, sviluppo e diffusione di Lg evidence-based di alta qualità;

   in Italia, per effetto della legge n. 24 del 2017 e successivi decreti attuativi (decreto ministeriale 27 febbraio 2018), è stato assegnato all'Iss il compito di gestire Snlg, attraverso il Cnec, con il compito di selezionare ed inserirvi soltanto le Lg prodotte secondo le migliori metodologie e nel rispetto dei requisiti di affidabilità internazionalmente riconosciuti come necessari;

   in particolare, il decreto ministeriale disciplina e chiarisce che Iss ha un ruolo non di produzione in proprio di Lg, ma di garanzia e controllo della rilevanza dell'argomento, della congruenza con le priorità nazionali stabilite dal comitato strategico, della qualità metodologica e dei contenuti delle Lg proposte dai soggetti aventi diritto;

   Iss definisce il meccanismo rigoroso e trasparente di sottomissione nella piattaforma informatica Iss delle Lg, oltre alle tempistiche di produzione: adempimenti che il suddetto Istituto ha svolto con la pubblicazione di un manuale operativo e di uno metodologico di riferimento per la produzione delle Lg, oltre che alla messa a punto della piattaforma informatica che regola la sottomissione delle proposte di Lg da parte dei soggetti aventi diritto e l'iter di approvazione;

   allo stato attuale, dalla consultazione del sito Iss, risultano inserite in Snlg 95 Lg, ai sensi della legge n. 24 del 2017, nella massima parte prodotte da società scientifiche, un numero limitato di Lg prodotte direttamente da Iss, 38 Lg definite «in progress», oltre a circa 300 Lg internazionali selezionate dal Cnec, perché di alto interesse e valore metodologico, in assenza di Lg nazionali sullo stesso argomento;

   desta forte sconcerto quanto emerso nel corso dell'audizione in X Commissione al Senato della Repubblica del 4 ottobre 2023 del Prof. Bellantone, commissario straordinario dell'Iss, per i giudizi che ha espresso sullo stato attuale del Snlg e i programmi che intende perseguire in merito, poiché a giudizio dell'interrogante dimostra di non conoscere il funzionamento di Snlg, né il ruolo di Iss, di non avere alcuna seria cognizione delle difficoltà, complessità e competenze necessarie alla produzione di Lg di qualità, evidenziando secondo l'interrogante una visione limitata e parziale dello strumento Lg, riducendo il tutto alla loro dimensione medico-legale connessa alla legge n. 24 del 2017 e non al fatto che esse sono lo strumento principale del Ssn per guidare l'operato dei professionisti e delle organizzazioni sanitarie e le scelte informate dei pazienti, verso una sanità appropriata, equa, efficace e sostenibile –:

   se gli obiettivi per il Sistema Nazionale linee guida (Snlg) esposti dal commissario Iss siano stati condivisi o indicati dal Ministro interrogato;

   quale ruolo si intenda attribuire al Snlg vale a dire se si tratti di mero strumento di tutela dai contenziosi medico-legali o di volano di appropriatezza evidence-based, per la sostenibilità e il rilancio del Ssn e principale fonte di raccomandazioni autorevoli a supporto delle decisioni dei professionisti e organizzazioni sanitarie, utenti del Ssn, enti locali e governo centrale del Paese;

   se intenda fornire un resoconto dettagliato del Snlg dalla sua nascita ad oggi, comprensivo delle attività svolte, del budget annuale che gli è stato destinato, del personale impiegato, dei risultati ottenuti e delle progettualità in essere.
(4-02020)


   ZIELLO, NISINI e BARABOTTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   sono numerosi gli articoli di stampa che riportano la situazione inaccettabile di caos e ritardi, con pazienti «parcheggiati» per giorni in attesa di un posto letto, presso il pronto soccorso dell'ospedale Cisanello di Pisa;

   il plesso ospedaliero avrebbe raggiunto la cifra record di settantadue pazienti nei corridoi in barella, in attesa di ricevere una presa in carico a seconda della patologia;

   la grave saturazione interesserebbe la sala d'attesa, così come il triage e i moduli della degenza urgenza. Una parte di questi sarebbe stata dedicata ai pazienti Covid, con un percorso separato, ma sembrerebbe che i pazienti stessi resterebbero poi «nella stessa area con soggetti non positivi»;

   molti dei malati sospesi nel limbo ospedaliero sarebbero persone anziane e fragili, affette da patologie croniche, ad alto rischio in questa situazione di ripresa della circolazione dei virus influenzali e del virus SARS-CoV-2, nei cui confronti dovrebbero essere approntate ben altre cautele;

   i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari subiscono, come i pazienti, il peso di questa inaccettabile situazione e tentano di arginarla come possono, garantendo l'assistenza ai malati, spesso con gravi e impegnative patologie;

   secondo il segretario provinciale Nursind, lo stato del pronto soccorso sarebbe senza precedenti e sarebbe il risultato di una mancata programmazione rispetto ai bisogni, «come succede un po' in tutta la Regione» –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   se intenda promuovere iniziative, per quanto di competenza, a tutela della salute pubblica, anche valutando la sussistenza dei presupposti per l'avvio di iniziative ispettive, per verificare la situazione in essere presso il pronto soccorso dell'ospedale Cisanello di Pisa, considerata l'urgenza richiesta dalla straordinaria gravità della vicenda, anche alla luce dei rischi connessi al Covid, per porvi rimedio e accertarne le relative cause.
(4-02023)

Apposizione di firme ad una interrogazione.

  L'interrogazione a risposta orale Manzi e altri n. 3-00865, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 12 dicembre 2023, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Marino, Simiani.

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo.

  I seguenti documenti sono stati ritirati dai presentatori:

   interrogazione a risposta orale Zanella n. 3-00770 del 31 ottobre 2023;

   interrogazione a risposta in Commissione Colombo n. 5-01575 del 6 novembre 2023;

   interrogazione a risposta in Commissione Della Vedova n. 5-01719 del 6 dicembre 2023;

   interrogazione a risposta scritta Piccolotti n. 4-02015 del 12 dicembre 2023.