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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Venerdì 10 novembre 2023

ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:


   Le Commissioni VII e XIII,

   premesso che:

    l'origine del pane di Altamura è legata alla tradizione contadina della tipica zona di produzione. Elemento base del regime alimentare delle popolazioni pugliesi dell'Alta Murgia, era prevalentemente impastato e lavorato tra le mura domestiche, quindi definitivamente confezionato e cotto in forni pubblici, con implicazioni sul piano sociale e culturale, conseguenti alla connessione del privato con il collettivo. Il primo riferimento al luogo di origine del prodotto è rintracciabile nel Libro I, V delle Satire del poeta latino Orazio che nella primavera del 37 a.C., nel rivisitare il paesaggio della sua infanzia, nota l'esistenza del «pane migliore del mondo, tanto che il viaggiatore diligente se ne porta una provvista per il prosieguo del viaggio»; un documento risalente al 1420, sanzionava l'esenzione del dazio del pane per il clero di Altamura; infine, la tradizionale attività di panificazione di Altamura trova conferma ne «Gli Statuti Municipali della Città fatti nell'anno 1527», i cui articoli relativi al dazio del forno sono stati trascritti, a cura di G. De Gemmis, nel Bollettino dell'Archivio-Biblioteca-Museo Civico, nell'anno 1954;

    il pane di Altamura, ormai conosciuto in tutto il mondo, ha ottenuto nel 2003 la certificazione europea D.o.p. (denominazione d'origine protetta) ed è l'unico prodotto della categoria merceologica «panetteria e prodotti da forno» a vantare questo bollino europeo di qualità. È prodotto solo all'interno della zona d'origine con grano raccolto esclusivamente nella Murgia. Ogni forma è garantita dal Consorzio di tutela (che riunisce agricoltori, molitori e panificatori) che è investito delle funzioni di controllo, promozione e valorizzazione della Dop, nonché di vigilanza contro qualsiasi forma di contraffazione e, monitorando tutte le fasi di produzione a partire dall'origine della materia prima, garantisce al consumatore la tracciabilità del prodotto;

    sulla base della Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale e adottata nel 1972, l'Unesco riconosce che alcuni luoghi e alcune tradizioni sulla terra sono di «eccezionale valore universale», tanto da far parte del patrimonio comune dell'umanità, in quanto la loro perdita rappresenterebbe un danno irrecuperabile per tutta l'umanità. La Convenzione presta particolare attenzione agli aspetti relativi all'educazione e all'informazione, dal momento che è solo consolidando «il rispetto e l'attaccamento dei popoli al patrimonio culturale e naturale» che è possibile garantire la conservazione del nostro Patrimonio materiale e immateriale;

    l'Unesco annovera nel patrimonio immateriale le tradizioni, le espressioni orali, l'arte e l'artigianato locali che esprimono il genius loci di un determinato posto, e tutte quelle attività che ne favoriscono l'affermazione, la trasmissione e la conservazione. In altre parole, si tratta di azioni umane distintive di un luogo e di una cultura, a cominciare da quelle legate all'alimentazione;

    a partire dal 2005 molti Stati membri hanno avanzato la candidatura di alcune pietanze tipiche a patrimonio dell'umanità; infatti, ad oggi è stata riconosciuta la rilevanza di cucina messicana, keskek turco, cucina francese, washoku giapponese, kimchi della Corea del Sud e birra belga; dal 2013, è entrata a far parte del patrimonio dell'umanità anche la dieta mediterranea, modello alimentare sostenibile e vero simbolo della tradizione enogastronomica italiana, e non solo;

    l'Italia, patria indiscussa di rinomate eccellenze culinarie, non le vede purtroppo tutte direttamente tutelate dall'Unesco: si pensi infatti che il tartufo bianco, le nocciole e la toma piemontese o il prosciutto, il culatello e il parmigiano trovano un riconoscimento solo per il tramite dell'inserimento di Alba e di Parma nella «Rete delle città creative dell'Unesco», fondata nel 2004 con l'obiettivo di incentivare la collaborazione tra i comuni più virtuosi per uno sviluppo urbano sostenibile e che è divisa in sette settori culturali tra cui la gastronomia;

    il pane è da sempre indicatore di civiltà come pochi altri prodotti, frutto del lavoro e dell'ingegno dell'uomo, possono vantare. È, altresì, l'alimento che sin dall'età antica presenta le maggiori implicazioni culturali, simbolico-religiose, tecnico-produttive e consumistico-commerciali tanto da essere ancora oggi al centro di un vivacissimo dibattito medico-dietetico, oltre che economico e produttivo a livello mondiale. Intorno al pane si è sviluppato un modello di civiltà che continua ad essere fattore di sviluppo, di nutrimento, di dialogo e di concordia fra i popoli,

impegnano il Governo:

   ad adottare le iniziative di competenza volte a includere il «pane di Altamura» nell'inventario del patrimonio culturale immateriale presente nel territorio dello Stato redatto ai sensi della Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale;

   ad adottare le iniziative di competenza per l'inserimento del «pane di Altamura» nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco, al fine di vedere adeguatamente riconosciuta e tutelata una tradizione millenaria vanto della regione murgiana, emblema della cultura contadina e agroalimentare del Paese.
(7-00174) «Sasso, Davide Bergamini».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta scritta:


   ALFONSO COLUCCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il 7 novembre 2023, la Presidente del Consiglio dei ministri ha reso nota l'esistenza di un protocollo siglato con il primo Ministro dell'Albania, che prevede la realizzazione di due centri in Albania dove verrebbero trasferiti fino a 36 mila migranti tra quelli soccorsi in mare dalle autorità italiane;

   un centro, collocato in un porto, fungerebbe da hot spot, mentre l'altro, situato nell'entroterra, avrebbe la funzione di centro di permanenza per i rimpatri;

   fermo restando che i due centri non potranno ospitare minori, donne in stato di gravidanza né soggetti vulnerabili, la pubblicazione del protocollo lascia comunque oscuri non pochi aspetti della vicenda: in primis la sua base giuridica, la compatibilità con l'ordinamento comunitario e la liceità del trasferimento di persone e di procedure in Paesi extra Ue, nonché il dubbio sulla sua sottoposizione al Parlamento, ai fini dell'esame o di una deliberazione;

   al di là degli aspetti che dovranno essere chiariti e saranno senz'altro oggetto di altri atti di sindacato ispettivo, preme segnalare la preoccupazione in ordine al rispetto dei diritti dei migranti richiedenti protezione, in particolare i rifugiati Lgbt+, che potrebbero subire un rimpatrio verso Paesi, quali la Tunisia, per esempio – da dove proviene, stando ai dati dell'ultimo anno, il 50 per cento dei migranti sbarcati o soccorsi in mare – ove rischierebbero la vita, il carcere, gravi discriminazioni o persecuzione;

   come impone la sentenza n. 105/2001 della Corte Costituzionale, qualunque procedura di allontanamento forzato attuata da autorità italiane attraverso il trattenimento in un centro di detenzione deve essere convalidata dalla decisione di un giudice e non è chiaro con quali modalità potrà realizzarsi in territorio albanese –:

   quali iniziative di competenza si intendano adottare al fine di garantire che in territorio albanese siano rispettati l'ordinamento giuridico italiano e comunitario, e le convenzioni internazionali e pattizie con riguardo ai diritti dei migranti;

   se non si intenda includere tra i soggetti vulnerabili i rifugiati Lgbt+.
(4-01864)

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazioni a risposta scritta:


   PRETTO, COIN, FORMENTINI e BILLI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   le tensioni etniche e politiche presenti nella regione contesa del Nagorno-Karabakh, nota anche in lingua armena con il nome di Artsakh, territorialmente appartenente allo Stato dell'Azerbaijan ma popolata prevalentemente da armeni, sono sfociate recentemente in un attacco militare azero su vasta scala;

   in conseguenza dell'offensiva, l'Azerbaijan ha affermato la propria sovranità sul Nagorno-Karabakh, determinando immediatamente un esodo massiccio degli armeni ivi residenti, che si sono diretti verso il territorio dell'attigua Repubblica d'Armenia in cerca di protezione;

   sarebbero stati non meno di centomila gli armeni ad aver lasciato il territorio del Nagorno-Karabakh;

   alla base della loro decisione di abbandonare le proprie case vi è stato il timore che l'Azerbaijan operasse nei confronti degli armeni una vera e propria campagna di pulizia etnica –:

   quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere – ed in che tempi – per ottenere che siano tutelati i diritti civili fondamenti delle persone di etnia armena fuggite dal territorio del Nagorno-Karabakh.
(4-01860)


   ONORI e AMATO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   un'importante comunità di italiani vive oltreconfine: l'Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) rende nota la cifra di 6.122.964 residenti all'estero (Aire) a ottobre 2023 su un totale di 65.787.222 cittadini;

   gli italiani all'estero costituiscono, pertanto, una importante realtà e risulta essere una priorità il corretto e pieno funzionamento dei peculiari organi istituzionali a loro dedicati all'estero, come i servizi consolari, al fine di poter far fronte alle loro istanze e necessità;

   a quanto risulta agli interroganti, sussiste una molteplicità di difficoltà in cui versa un largo numero di cittadini italiani all'estero, tra cui spiccano problematiche afferenti a rilascio e rinnovo di documenti chiave, come ad esempio il passaporti, in primis per quel che concerne la tempistica spesso disfunzionale rispetto alle esigenze concrete dei richiedenti;

   agli interroganti è giunta, inoltre, notizia di un increscioso caso, dai risvolti particolarmente seri, riguardante il consolato onorario di Alicante. Un cittadino italiano ha, infatti, sottoposto il caso di sua moglie, cittadina italiana residente all'estero ma non iscritta all'Aire (in quanto non ha mai vissuto in Italia) che attende il passaporto da ormai quattro anni. Tale situazione ha comportato gravi conseguenze, tra le quali l'interruzione dell'erogazione della pensione da parte dell'istituto bancario di riferimento –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se, per quanto di competenza, non ritenga opportuno intraprendere adeguate iniziative volte a risolvere le menzionate problematiche.
(4-01861)

DIFESA

Interrogazione a risposta scritta:


   PRETTO e ZOFFILI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   dal maggio 2014, in occasione del centenario della Grande Guerra, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha messo a disposizione 4 milioni di euro per il restauro del Sacrario di Asiago e nonostante esista dal 2016 un progetto preliminare approvato ed in seguito rivisto e aggiornato, i lavori non sono mai partiti;

   l'abbandono del Sacrario militare del Leiten di Asiago, chiuso da luglio 2023 per motivi di sicurezza – cornicioni pericolanti, infiltrazioni d'acqua e umidità, portoni rovinati e terrazza panoramica inaccessibile in quanto non a norma – ha creato malumori anche tra gli iscritti all'Associazione nazionale alpini (ANA);

   il presidente della sezione ANA «Monte Ortigara», Enzo Biasia, ricorda come il monumento sia stato costruito in pochi anni «dai nostri vecchi con la forza delle braccia», e come sia frustrante essere rimproverati di non avere sufficiente rispetto per i caduti;

   nel 2024 ci saranno diversi appuntamenti di rilievo sul territorio veneto: numerose celebrazioni alpine che toccheranno i paesi del circondario, nonché l'adunata nazionale degli alpini a Vicenza, il raduno del terzo raggruppamento a Venezia e il centenario della sezione ANA «Monte Ortigara» e dei gruppi alpini di Asiago e Gallio. Sarebbe doveroso che il Sacrario, che custodisce i nostri avi caduti per la Patria, potesse tornare a essere visitabile in condizioni dignitose per i molti Alpini che arriveranno con il desiderio di rendere omaggio all'estremo sacrificio di tanti soldati –:

   quali iniziative urgenti il Ministro interrogato abbia intenzione di porre in atto prima che i danni al Sacrario di Asiago diventino irreparabili e quando intenda dare inizio ai lavori di restauro.
(4-01859)

IMPRESE E MADE IN ITALY

Interrogazione a risposta orale:


   GIORGIANNI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   per la prima volta da settembre 2021 i fallimenti in Italia sono tornati a risalire, con i dati Cerved che indicano un inasprimento che coinvolge anzitutto l'industria;

   l'aumento medio del secondo trimestre 2023 rispetto allo stesso periodo 2022 arriva al 5,2 per cento nell'area manifatturiera: a fallire, in particolare, sono le piccole e medie imprese, in generale pesa sulle imprese l'impennata dell'inflazione e l'aumento dei tassi;

   difatti, l'inflazione, la politica monetaria restrittiva della Bce ed il rallentamento della crescita determineranno un aumento dei nuovi crediti deteriorati fino a tutto il 2024, quando i tassi di deterioramento del credito raggiungeranno, dopo anni di contenimento, livelli massimi fino a toccare i picchi del periodo anteriore al 2016;

   in base alle stime di Abi e Cerved, infatti, nel 2023 il tasso di deterioramento del credito alle imprese (l'indicatore che esprime la percentuale dei crediti in bonis all'inizio del periodo che nel corso dell'anno diventano non performing) toccherà il 3,1 per cento dal 2,2 per cento del 2022, superando per la prima volta i valori pre-Covid che si attestavano nel 2019 a 2,9 per cento;

   anche gli ultimi dati ufficiali pubblicati dalla Banca d'Italia mostrano che il tasso di deterioramento dei crediti delle società non finanziarie, dopo il lieve aumento di fine 2022 (2,2 per cento contro il 2,0 per cento del quarto trimestre 2021), ha continuato a crescere anche nel primo trimestre del 2023 portandosi al 2,3 per cento contro il 2,0 per cento dello stesso periodo dello scorso anno;

   Abi e Cerved stimano che nella media del 2023 gli incrementi più alti riguarderanno le micro imprese (da 2,4 per cento al 3,3 per cento) e le grandi imprese (dall'1 per cento all'1,9 per cento), e le aziende che operano nel settore industriale (dall'1,7 per cento al 2,8 per cento), soprattutto di media dimensione (dallo 0,9 per cento al 2,4 per cento) e situate nel Sud Italia (dal 2,8 per cento al 4,0 per cento);

   negli ultimi 8 anni, gli operatori specializzati nel mercato dei crediti deteriorati, detti in inglese «non performing loans» (NPL), hanno favorito il processo di de-risking degli istituti bancari italiani, con 352 miliardi di euro di crediti deteriorati ceduti tra il 2015 e il 2022. Di questi, ben 42 miliardi di euro sono stati ceduti nel 2022, sebbene fosse già stato raggiunto nel 2021 il target Eba del 5 per cento, a conferma di sinergie destinate a proseguire anche nel prossimo triennio grazie al lavoro di una industry NPL strutturata;

   a parere dell'interrogante, nel settore dell'industria NPL, probabilmente ancor più che in altri ambiti, la responsabilità sociale delle imprese (Rsi) deve costituire una delle leve principali per la gestione della crescita economica e dello sviluppo, intendendo con questo termine l'inclusione della coesione sociale e del rispetto ambientale;

   considerata l'importanza della responsabilità sociale delle imprese (Rsi) nel contesto economico, sociale e ambientale, sia l'Agenda 2030 che la direttiva UE 2022/2464 stanno promuovendo lo sviluppo sostenibile e riscoprendo la rilevanza del ruolo sociale del fare impresa –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare al fine di affrontare queste sfide e come intenda garantire la resilienza del sistema rispetto ai fenomeni di default e crescita del tasso di deterioramento, tutelando il sostegno ad imprese e famiglie.
(3-00791)

Interrogazione a risposta scritta:


   QUARTAPELLE PROCOPIO e MADIA. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   Il 16 ottobre 2023 la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha annunciato che nel disegno di legge di Bilancio per il 2024 il Governo ha deciso di togliere la riduzione dell'Iva sui prodotti per la prima infanzia;

   Meloni ha dichiarato: «purtroppo è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito da aumenti di prezzo»;

   la riduzione dell'Iva sui prodotti e servizi per l'infanzia era nel programma elettorale del centrodestra per le politiche del 2022, presentata come strumento per incentivare la natalità;

   con l'approvazione della legge di bilancio per il 2023, il Governo aveva abbassato dal 22 per cento al 5 per cento l'Iva sui prodotti per la prima infanzia;

   il 15 maggio 2023 il Ministero delle imprese e del made in Italy aveva divulgato i risultati di un monitoraggio condotto tra gennaio e marzo dal Garante per la sorveglianza dei prezzi;

   sul sito del Ministero delle imprese e del made in Italy si legge: «Dal monitoraggio è emerso che nei primi tre mesi di applicazione delle aliquote ridotte, fino a marzo scorso, gli effetti della manovra non appaiono interamente trasferiti a vantaggio del consumatore: in alcuni casi, infatti, pur tenendo conto che la misura dell'intervento si inserisce in una fase caratterizzata da un'inflazione tutt'ora presente, si osserva una riduzione del prezzo pari solo al 50 per cento di quella attesa» –:

   quali siano dati del Garante sull'aumento, quali siano le iniziative che ha suggerito, e quali siano le azioni messe in atto dal Garante per la sorveglianza dei prezzi in seguito al monitoraggio di marzo 2023.
(4-01858)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   GHIO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   la strada statale 586 in gestione ad Anas rappresenta un collegamento interregionale fondamentale per i comuni di Santo Stefano D'Aveto, Rezzoaglio, Borzonasca, Mezzanego, Carasco di Val D'Aveto e Valle Sturla, collegando la Val d'Aveto alla costa e con ampia parte della Liguria e con l'Emilia-Romagna;

   a seguito della frana che ha colpito i comuni di Rezzoaglio e Borzonasca, che ha creato forti criticità anche intorno a Mezzanego, Santo Stefano d'Aveto e Carasco, la strada statale 586 è stata gravemente danneggiata e interrotta a Borzonasca;

   il distacco della frana ha interessato il versante a monte di Borzonasca, un chilometro e mezzo dopo il centro abitato, salendo verso il passo della Forcella. In quella zona era già stato segnalato un movimento franoso su cui si stava intervenendo; la pioggia degli ultimi giorni ha aggravato la situazione, imponendo la chiusura temporanea;

   tale situazione sta determinando l'isolamento dei residenti in quelle zone e sta causando pesanti danni economici agli esercizi commerciali mettendo a repentaglio l'economia territoriale e la coesione sociale della zona –:

   se il Ministro interrogato intenda attivarsi con Anas per impostare un accurato monitoraggio dei rischi franosi su tutta la percorrenza della strada statale 586 e per pianificare una manutenzione straordinaria dell'asse stradale finalizzato in primo luogo alla prevenzione del dissesto idrogeologico;

   se siano previste rettifiche della strada, che in taluni punti risulta particolarmente a rischio e caratterizzata da tornanti consecutivi, al fine di migliorare migliorare scorrevolezza e sicurezza del percorso stradale.
(5-01608)

INTERNO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):


   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   quello del comune di Cesa, nel casertano, è un caso unico in Italia;

   all'ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale del 14 novembre 2023 c'è la proposta di decadenza dalla carica dell'intero gruppo consiliare di opposizione, che verrà votata dieci giorni dopo in assenza degli interessati;

   all'ex candidato sindaco ed ai suoi colleghi, che formano il gruppo «Uniti per Cesa», vengono contestate otto assenze alle adunanze del civico consesso tra fine marzo e luglio 2022;

   come si apprende da fonti di stampa, per il presidente del Consiglio Mangiacapra, espressione della maggioranza di centrosinistra, le assenze sarebbero ingiustificate; diversa, invece, la versione dei consiglieri di minoranza, che nel periodo in cui si sono registrate le assenze hanno manifestato anche pubblicamente la volontà di non presenziare ai consigli come forma di protesta per le convocazioni mattutine alle quali, per impegni lavorativi, avevano più volte segnalato di non poter prendere parte;

   di fatto, i consiglieri nei cui confronti è stato avviato il procedimento di decadenza in quell'arco di tempo hanno manifestato pubblicamente la volontà di non presenziare ai consigli come forma di protesta civile per le sistematiche convocazioni mattutine infrasettimanali e di critica verso l'amministrazione comunale su molteplici temi, quali il Puc, gli affidamenti diretti di incarichi tecnici e i concorsi banditi, come denunciato in una missiva: «arriva ad otto mesi di distanza dall'avvio dell'iter (marzo 2023) e a 15 mesi dall'ultima assenza, adeguatamente motivata come forma di dissenso politico, ad una seduta del Consiglio Comunale, datata addirittura 15/07/2022. A nulla sono valse le missive con le “giustifiche” inviate nei termini previsti e nessuna risposta è stata data alla richiesta di aggiornamento sullo stato dell'iter, inoltrata nel mese di luglio», stigmatizzando «una decisione che appare “ad orologeria” nel momento in cui il confronto su alcuni temi scottanti, il PUC e “Concorsopoli” in primis, si è fatto più acceso e le voci critiche nell'opinione pubblica cesana, rispetto all'operato della maggioranza, iniziano finalmente a farsi sentire in maniera chiara e forte»;

   tali giustificazioni politiche, però, sebbene opportunamente documentate, sono state, di fatto, ignorate dal presidente del Consiglio comunale, che ha avviato l'iter per la decadenza a distanza di otto mesi dall'ultima assenza dalle sedute e, soprattutto, dalla comunicazione di avvio del procedimento di decadenza;

   nel frattempo, l'attività consiliare è proseguita regolarmente, con la presenza dei consiglieri sotto accusa, che hanno continuato a svolgere quotidianamente la loro funzione;

   lo statuto comunale prevede che «oltre che nei casi previsti dalla legge, i consiglieri decadono dalla carica per la mancata partecipazione senza giustificato motivo a tre sedute consecutive del consiglio. La decadenza è pronunciata dal Consiglio negli stessi termini e modalità previsti dalla legge per la dichiarazione di incompatibilità»;

   le circostanze che giustificano l'esercizio del potere di decadenza vanno interpretate restrittivamente e con rigore, data la limitazione che la decadenza comporta all'esercizio di una funzione di pubblico interesse;

   quella che ad avviso degli interpellati sembra avere i contorni di una «ritorsione» arriva, peraltro, con tempistiche sospette anche in considerazione della «concomitanza» con le elezioni provinciali –:

   accertata la gravità dei fatti esposti in premessa, se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere al riguardo.
(2-00269) «Cerreto, Cangiano, Zinzi, Foti».

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta orale:


   ALFONSO COLUCCI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   i recenti dati Eurostat rilevano che il 63 per cento delle famiglie italiane fa fatica ad arrivare alla fine del mese, contro una media europea del 45,5 per cento;

   nell'area Ocse, gli stipendi aumentano in tutti i Paesi tranne uno, l'Italia: i dati rilasciati nei giorni scorsi certificano che nel secondo trimestre 2023 il reddito reale delle famiglie nell'area Ocse sia aumentato per il quarto trimestre consecutivo dello 0,5 per cento, ma nel nostro Paese il potere d'acquisto delle buste paga si è contratto di un altro 0,3 per cento: in Germania i redditi familiari sono saliti dello 0,5 per cento, in Francia dello 0,1 per cento, in Gran Bretagna dello 0,9 per cento e negli Stati Uniti dello 0,5 per cento;

   l'Italia vanta un altro triste primato tra i paesi Ocse, è l'unico in cui gli stipendi valgono oggi meno di 30 anni fa;

   nei primi giorni del mese di settembre 2023 il centro studi di Mediobanca ha dato le dimensioni del quadro critico: in un solo anno il potere di acquisto è crollato di oltre il 20 per cento;

   l'aumento dei tassi decisi dalla Banca centrale europea ha fatto lievitare le rate dei mutui variabili e il costo di quelli di nuova sottoscrizione, così come dei prestiti, drenando altre risorse dai bilanci familiari;

   i contratti dei lavoratori si rinnovano al ribasso e con gravi ritardi, la stessa Commissione Ue ha rimarcato la lentezza degli adeguamenti dei contratti collettivi;

   gli extraprofitti di diverse categorie produttive ben potrebbero trasformarsi in misure a sostegno delle retribuzioni;

   ad avviso dell'interrogante desta forte preoccupazione l'inanità del Governo rispetto al crescente deterioramento del livello delle retribuzioni e del loro potere d'acquisto, aggravata dall'ipotesi, per ora solo ventilata, di un intervento del Governo che sembrerebbe intenzionato ad introdurre la non punibilità di una nuova fattispecie, la lieve entità di evasione fiscale;

   la preoccupazione dei lavoratori del comparto pubblico è acuita, altresì, dalla contestuale prospettiva di un forte assottigliamento dell'entità delle pensioni, originatosi con le scelte del Governo nell'attuale manovra di finanza pubblica –:

   per quanto di competenza, quali iniziative intenda adottare, e con quali tempi, al fine di realizzare un innalzamento del livello delle retribuzioni dei lavoratori, sterilizzare la forte perdita di potere d'acquisto causata dall'inflazione, nonché adempiere al rinnovo dei contratti per la tornata 2022-2024.
(3-00792)

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   CASU, SCOTTO e BONAFÈ. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   come è ampiamente noto, la pubblica amministrazione si trova in una situazione di grave sofferenza, a causa dei blocchi delle assunzioni e dei rinnovi contrattuali realizzati negli anni passati, e a cui si è messo fine solo nel 2016, che hanno messo a rischio l'offerta dei servizi pubblici;

   poiché a parere degli interroganti occorre assumere e occorre farlo in fretta, le graduatorie degli idonei ai concorsi pubblici già espletati sono senz'altro una risorsa immediatamente disponibile;

   occorre tuttavia ricordare che la proroga delle graduatorie in scadenza e lo scorrimento di tutti gli idonei sarebbe solo una prima urgente risposta di fronte alla condizione di emergenza in cui si trovano tanti uffici pubblici, in molte aree del paese;

   il 7 novembre 2023 Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, con i rappresentati dei comitati degli idonei nei concorsi per assistenti e funzionari Cufa, Cuaamm, Cire, Unico Lavoro hanno incontrato i parlamentari delle commissioni lavoro di Camera e Senato;

   il 31 ottobre del 2023 è già stata presentata un'interpellanza del Partito Democratico per chiedere quali siano state in questi mesi le iniziative di competenza intraprese dal Governo al fine di stipulare nel più breve tempo possibile le convenzioni con le amministrazioni centrali e le agenzie in modo da completare gli scorrimenti delle graduatorie; quali siano state le iniziative messe in atto dal Governo al fine di accelerare e semplificare le procedure volte a ridurre sensibilmente i tempi di attesa negli ulteriori scorrimenti delle graduatorie da effettuare dopo le rinunce dei soggetti chiamati in precedenza; e quale sia il numero complessivo di assunzioni previste per assistenti e funzionari nell'anno 2023/2024 da parte delle amministrazioni centrali e delle agenzie, attraverso l'utilizzo delle graduatorie Ripam in corso di validità, sulla base delle gravi carenze di organico già formalmente dichiarate dalle amministrazioni con la pubblicazione dei Piao 2023 –:

   quali iniziative urgenti intenda adottare per procedere al rinnovamento e al potenziamento della pubblica amministrazione mediante lo scorrimento integrale delle graduatorie dei concorsi unici in corso di validità, nonché se e come intenda procedere alla necessaria proroga delle graduatorie in scadenza per garantire il completamento delle assunzioni previste.
(5-01609)

SALUTE

Interrogazione a risposta scritta:


   FARAONE. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'adeguamento della rete ospedaliera siciliana al decreto interministeriale 2 aprile 2015, n. 70 è stato disposto con decreto dell'assessorato alla salute della Regione Siciliana 11 gennaio 2019, n. 22 facendo altresì riferimento all'attuazione del cronoprogramma;

   detto cronoprogramma è stato peraltro oggetto di valutazione da parte del tavolo tecnico di cui al citato decreto ministeriale n. 70 del 2015 e delle ulteriori fasi di interlocuzione con il Ministero della salute, formalizzate con nota n. 86172 del 21 novembre 2018;

   per il presidio ospedaliero «Madonna SS. Dell'Alto» di Petralia Sottana (PA), il citato decreto assessorile individuava 6 posti letto di chirurgia generale, 14 posti letto di medicina generale, 4 posti letto di ortopedia e traumatologia, 6 posti letto di cardiologia, 20 posti letto di recupero e riabilitazione funzionale, 16 posti letto di lungodegenza;

   il 31 ottobre 2023, l'interrogante ha effettuato una visita presso il predetto presidio ospedaliero, accompagnato dai comitati civici sorti nel territorio in sinergia con le amministrazioni e la cittadinanza dei comuni madoniti che afferiscono al nosocomio di Petralia Sottana;

   la popolazione lamenta in particolare un progressivo stato di abbandono del presidio «Madonna SS. Dell'Alto», sia per il mancato adeguamento previsto da detto decreto assessorile, sia per la mancanza del personale medico necessario alla sua sopravvivenza, sottolineando altresì la mancanza di un reparto di pediatria;

   da quanto constatato, la struttura ospedaliera si regge grazie al lavoro encomiabile del personale sanitario che consente, in condizioni numeriche non adeguate e senza alcun incentivo, di sopperire alle evidenti carenze di personale medico e infermieristico dovuta anche alla evidente mancata attuazione del piano di adeguamento di cui al decreto n. 22 del 2019;

   la situazione determinatasi è assai grave e necessita di essere affrontata con massima urgenza –:

   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, sia in grado di indicare le cause del mancato adeguamento del presidio «Madonna SS. Dell'Alto» a quanto previsto dai decreti di cui in premessa, nonché quali iniziative ritenga di promuovere, in raccordo con le amministrazioni locali interessate, al fine di garantire la concreta attuazione dei principi sanciti dall'articolo 32 della nostra Carta costituzionale.
(4-01863)

UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta scritta:


   GHIRRA. — Al Ministro dell'università e della ricerca, al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   da notizie di stampa si apprende che l'ultima indagine pubblicata il 6 novembre 2023 dall'Unione degli universitari e Federconsumatori ha evidenziato un aumento continuo dei costi dell'istruzione universitaria, con una media di 17.000 euro l'anno per gli studenti fuorisede: un dato che va correlato al tasso di abbandono universitario del 28,3 per cento tra la popolazione di età compresa tra i 25 e i 34 anni e del 14,5 per cento tra gli immatricolati nell'anno accademico, dovuto, come riportato nel rapporto, ai costi eccessivi del percorso universitario;

   in particolare, in Sardegna l'impennata dei costi ha condotto a una situazione insostenibile, dato che agli incrementi per affitti e spese correlate, si sono aggiunte in tal caso le croniche criticità in tema di edilizia pubblica, e nello specifico, i ritardi nella costruzione di nuove case dello studente, nonché i 538 studenti risultati idonei ma non beneficiari, di fatto esclusi dalla possibilità di accedere agli alloggi pubblici nel bando Ersu Cagliari 2023/2024;

   a Cagliari, secondo quanto emerso nell'ultima indagine sulla condizione abitativa condotta dall'associazione universitaria UniCaralis – Unione degli Universitari, operante nell'Ateneo del capoluogo, uno studente spende mediamente 350 euro al mese per una stanza e le relative spese;

   il numero di idonei al bando dell'Ersu Cagliari è passato da 6459 nell'anno accademico 2022/2023 a 7169 nell'anno accademico 2023/2024, aumento che segnala un peggioramento del disagio sull'Isola; dato confermato dall'alta percentuale di famiglie a rischio di povertà, che si attesta in Sardegna al 36,4 per cento, a fronte del 24,4 per cento media nazionale (Istat);

   l'ultima graduatoria per le borse di studio dell'Ersu di Cagliari per l'anno accademico 2023/2024, pubblicata il 27 ottobre 2023, individua su un totale di 7169 studenti, ben 4461 idonei non beneficiari, che pur avendo ottenuto il diritto alla borsa di studio, non ne possono beneficiare;

   una situazione similare si riscontra presso l'Ente regionale per il diritto allo studio di Sassari, dove figurano ben 1692 idonei non beneficiari;

   durante lo scorso anno accademico le migliaia di idonei non beneficiari dell'Ateneo cagliaritano hanno dovuto attendere fino a febbraio per la pubblicazione delle liste di scorrimento e fino a marzo per ricevere effettivamente i, fondi, in ragione dei ritardi nell'erogazione dei fondi da parte del Ministero nel contesto del PNRR e del Fis e si teme che la stessa problematica possa ripresentarsi anche quest'anno;

   questo scenario solleva serie preoccupazioni riguardo all'accesso all'istruzione universitaria e all'equità nell'assegnazione delle risorse destinate alle borse di studio, considerando in particolare il disagio e le difficoltà finanziarie che gli studenti dovranno sopportare, spesso trovandosi costretti a dover anticipare spese economicamente insostenibili visto l'aumento del costo degli affitti e della vita in generale;

   la risoluzione di questa problematica è di fondamentale importanza affinché la Repubblica, che in ottemperanza all'articolo 34 della Costituzione deve garantire il diritto allo studio, applichi tale disposizione in modo effettivo, eliminando gli ostacoli di ordine economico e sociale che non consentono a tutte le studentesse e a tutti gli studenti di perseguire concretamente i più alti livelli di istruzione –:

   quali siano i motivi principali che hanno determinato il ritardo nell'erogazione dei fondi statali, con la conseguenza che 4461 studenti idonei cagliaritani e 1692 sassaresi non abbiano potuto ottenere le borse di studio;

   quale sia la tempistica per l'erogazione dei fondi PNRR e Fis e come verranno utilizzati per affrontare questa situazione;

   quali iniziative di competenza si intenda adottare al fine di garantire che gli studenti idonei non subiscano ulteriori ritardi nell'ottenere le borse di studio a cui hanno diritto;

   quale sia l'importo totale dei fondi destinati all'istruzione superiore nell'ambito del PNRR e del Fis e come verranno allocati.
(4-01862)