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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Giovedì 26 ottobre 2023

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   SIMIANI, FOSSI, BONAFÈ, GIANASSI, FURFARO, BOLDRINI, DI SANZO e SCOTTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare. — Per sapere – premesso che:

   mercoledì 18 ottobre 2023 un improvviso e violentissimo nubifragio si è abbattuto su Follonica, in provincia di Grosseto, dove in una sola ora si sono registrati 127 millimetri di pioggia (la quantità d'acqua che solitamente precipita in un mese);

   a seguito di tale evento si sono verificati molti allagamenti, che hanno interessato sia il lungomare che le zone periferiche, e che hanno richiesto numerosi interventi da parte delle forze dell'ordine;

   i vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per tamponare i danni e svuotare dall'acqua le zona che sono state colpite. Fortunatamente non si sono registrati feriti, anche se i vigili del fuoco hanno operato con squadre sia dal distaccamento locale che dal comando di Grosseto;

   l'amministrazione comunale si è subito attivata per elaborare una stima completa e dettagliata dei danni;

   tale stima, che verrà trasmessa alla regione Toscana per richiedere lo stato di emergenza, è di 1.958.000 euro così suddivisi:

    lavori ripristino fosse, fogne e manti stradali: 820.000 euro;

    danni privati: 1.060.000 euro;

    ripristini edifici pubblici e impianti sportivi: 78.000 euro;

    ripristino litorale: 20.000 euro;

   appare evidente come l'entità dei danni, nonostante l'evento alluvionale sia stato circoscritto territorialmente, sia stata devastante per la comunità di Follonica;

   ritardi eccessivi sui risarcimenti ed il ripristino delle infrastrutture potrebbero avere quindi ricadute significative sulle attività economiche ed imprenditoriali e conseguentemente sui livelli occupazionali locali –:

   se non si ritenga urgente e necessario intraprendere, in relazione a quanto espresso in premessa, provvedimenti urgenti al fine di assicurare il pieno ed immediato ristoro dei danni subiti, pubblici e privati, nel comune di Follonica a seguito della alluvione di mercoledì 18 ottobre 2023.
(5-01545)

Interrogazione a risposta scritta:


   SANTILLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la comunità montana Monte Maggiore è una comunità montana della provincia di Caserta;

   l'ente, in base alla legge regionale dell'11 dicembre 2008, n. 20 comprende nove comuni della provincia di Caserta: Castel di Sasso, Dragoni, Formicola, Giano Vetusto, Liberi, Pietramelara, Pontelatone, Roccaromana, Rocchetta e Croce;

   la comunità Montana ha sede a Formicola, ove hanno di norma luogo le riunioni della Giunta e del Consiglio;

   numerose sigle sindacali denunciano da tempo gravi anomalie nella gestione amministrativa ed economico-finanziaria dell'ente;

   lo scorso agosto 2023 dopo giorni di protesta presso la prefettura di Caserta, lavoratori forestali della comunità montana di Monte Maggiore hanno ottenuto dal prefetto l'organizzazione di un tavolo di confronto con il presidente dell'ente Salvatore Geremia, sindaco di Rocchetta e Croce;

   l'oggetto della protesta era l'assunzione con procedura di affidamento diretto di 20 operatori a tempo determinato tramite un'agenzia interinale, con una spesa sostenuta da parte dell'ente sopracitato di oltre 10.000 euro, senza tuttavia servirsi dei centri per l'impiego e non rispettando la stabilizzazione dei precari già da anni in servizio;

   per le organizzazioni sindacali, il suddetto tavolo non ha portato ad alcun risultato, segnalando inoltre che tra i nominativi dei 20 operatori in via di assunzione vi sarebbero parenti in primo grado del presidente e di altri sindaci, assessori e consiglieri della maggioranza che siede nel Consiglio dell'ente –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti suddetti, nonché quali iniziative, per quanto di competenza, si intendano adottare anche tramite l'ispettorato per la funzione pubblica, al fine di verificare i fatti summenzionati e di rendere l'ente in condizioni di operare in modo efficiente, nel più totale rispetto dei principi di legalità e di correttezza.
(4-01785)

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:


   ONORI, SANTILLO, SCERRA, LOMUTI, AURIEMMA, DONNO, CARMINA, ASCARI, ALIFANO, FEDE, CAPPELLETTI, TORTO, DELL'OLIO, PENZA, ILARIA FONTANA, PAVANELLI, L'ABBATE, CHERCHI, DI LAURO, QUARTINI, MARIANNA RICCIARDI, AIELLO, BARZOTTI, CARAMIELLO e ORRICO. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   in occasione del Consiglio dei ministri del 16 ottobre 2023 è stato approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale. In base al comunicato stampa, il testo introduce anche norme teoricamente volte a conformare il sistema d'imposizione sul reddito a una maggiore competitività sul piano internazionale, anche attraverso specifiche norme di vantaggio per i lavoratori impatriati e per le imprese o attività produttive che ritornano a investire in Italia (reshoring);

   nel contesto, si assiste a un netto ridimensionamento della portata del regime agevolativo a favore dei lavoratori impatriati previsto dall'articolo 16 del decreto legislativo n. 147 del 2015, a cui si aggiunge una mancanza di chiarezza in merito al potenziale effetto retroattivo della nuova disciplina;

   infatti, dopo la decisione di cui sopra del Governo, come emerso da numerosi articoli pubblicati sul tema, in molti hanno iniziato a porsi domande sostanziali in primo luogo per quel che concerne proprio la retroattività o meno della citata normativa;

   gli interroganti sono, inoltre, a conoscenza di un numero importante di email inviate da cittadini italiani all'estero in preda a forte agitazione per i potenziali effetti negativi, di grande impatto nelle loro vite, di cui la nuova normativa sarebbe potenzialmente foriera se davvero provvista di natura retroattiva;

   lo scenario delineato appare, dunque, confuso e incerto nei confronti degli italiani residenti all'estero, nonché potenzialmente dannoso nei confronti di chi è in procinto di ritornare nel Paese –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dello stato di agitazione che serpeggia nella comunità degli italiani Aire, in particolar modo tra coloro che sono in procinto di rientrare in Italia nel breve termine, così come tra coloro che sono già tornati nell'arco del 2023 facendo affidamento su una normativa che ora si va a modificare;

   se, date le descritte circostanze, non ritengano opportuno, nell'ambito delle rispettive competenze, adoperarsi affinché venga tempestivamente chiarita l'effettiva portata della nuova disciplina in primis per quel che concerne il potenziale effetto retroattivo.
(4-01791)

CULTURA

Interrogazione a risposta orale:


   MANZI, ORFINI e BERRUTO. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende da fonti di stampa e stando a documenti che la testata «il Fatto Quotidiano» avrebbe avuto modo di visionare sembrerebbe che il sottosegretario alla cultura, Vittorio Sgarbi abbia riscosso sostanziosi emolumenti; ciò sarebbe avvenuto direttamente o attraverso società intestate a componenti del suo staff per presenziare a conferenze, inaugurazioni, lezioni magistrali e quant'altro;

   ci sarebbe addirittura la presidenza della giuria per la finale di Miss Italia del prossimo 11 novembre;

   alcune di tali attività a pagamento, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano, sarebbero state, successivamente, anche messe a rimborso;

   si tratterebbe di circa 300 mila euro da febbraio a oggi;

   nella ricostruzione parrebbe esservi addirittura una sorta di «tariffario» concernente l'ingaggio per le attività svolte;

   le richieste andrebbero dai 5 mila ai 7 mila euro ai comuni (più Iva) per una o due ore di presenza pagati anche se non poteva esserci perché in tv (come riportato nel contratto visionato dal giornale), così per una lectio magistralis su Caravaggio si parla di 200 euro al minuto, per una mostra su Andy Warhol a Polesella 6.100 euro e 35 mila per curare la «Vergine delle Rocce» ad Agrigento;

   suddetti pagamenti risultano assolutamente incompatibili con la carica di sottosegretario alla coltura, secondo il disposto dell'articolo 2 della legge n. 215 del 2004 che stabilisce che «Il titolare di cariche di governo non può esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici e privati»;

   la fatturazione delle prestazioni a terzi consentirebbero di eludere le norme di legge in materia di conflitto di interessi;

   il 24 ottobre 2023, il sottosegretario ha dichiarato: «Se ho guadagnato 300 mila euro in 9 mesi? Non lo so, forse è una cifra sottostimata, spero che siano molti di più» e ha aggiunto che «si tratta di prestazioni episodiche, occasionali e non continuative. Non è un lavoro fisso o un'attività parallela a quella di sottosegretario. Non potrei parlare di Caravaggio a teatro? Dovrei fare le conferenze senza farmi pagare, perché mai? Allora se un cantante diventasse ministro, non potrebbe più cantare o dovrebbe farlo gratis?»;

   il 25 ottobre 2023 il Ministro della cultura in una intervista a il Fatto Quotidiano afferma di aver chiesto che l'Antitrust «verifichi una volta per tutte se l'attività a pagamento sia contro la legge», aggiungendo «a me sembra di sì»;

   sempre nell'intervista afferma di aver informato anche la Presidente del Consiglio dei ministri di aver inviato la richiesta di chiarimento all'Antitrust –:

   se, in considerazione di quanto riportato in premessa, non ritenga necessario adottare le iniziative di competenza volte alla sospensione del Sottosegretario dalle attività di Governo nonché al ritiro delle deleghe a lui attribuite, in attesa del pronunciamento dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 215 del 2004.
(3-00766)

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MANZI, ORFINI, ZINGARETTI, BERRUTO, GHIO, UBALDO PAGANO, PORTA, MAURI, TONI RICCIARDI, FORNARO, ROGGIANI, FORATTINI, ANDREA ROSSI, CURTI, MALAVASI, CIANI, GIRELLI, SIMIANI, ASCANI, BONAFÈ e SERRACCHIANI. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   l'App18, la carta elettronica del valore nominale di 500 euro in favore dei ragazzi che compiono diciotto anni, disposta, dapprima dalla legge n. 208 del 28 dicembre 2015, e successivamente prorogata, ha la finalità di promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale, in particolare per assistere a rappresentazioni teatrali, cinematografiche e a spettacoli «dal vivo», per l'acquisto di libri, musica, nonché per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali;

   attesi i risultati conseguiti in termini di adesione e di acquisti di libri scolastici, a conferma che il bonus cultura ha costituito dalla sua disposizione anche un contributo importante per molte famiglie quale sostegno ai costi dell'istruzione superiore dei figli, con la legge di bilancio 2022 la misura è stata resa permanente;

   come dimostrano i dati la percentuale dei partecipanti è andata aumentando di anno in anno: alla prima edizione i ragazzi partecipanti sono stati 356.273, nella seconda 416.799 e nella terza 429.739 su una platea complessiva di circa 500 mila potenziali fruitori. I ragazzi e le ragazze hanno compreso l'utilità dello strumento e non a caso oltre l'80 per cento risulta essere stato speso per l'acquisto di libri e ben l'85 per cento utilizzato nei 6.400 esercizi convenzionati;

   da qualche settimana sulla pagina web dedicata all'iscrizione per i nati nel 2004 è apparso un messaggio che comunica l'esaurimento delle risorse: «Si comunica che il plafond previsto dall'articolo 1, comma 357, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, quale limite massimo di spesa, è esaurito. Si rappresenta, pertanto, che la Piattaforma non consente più registrazioni»;

   dall'attivazione della carta è il primo anno che risulta esaurito il plafond ed esclusi, di conseguenza, molti giovani;

   il plafond previsto per la copertura della misura era stato fissato a 230 milioni di euro annui a decorrere dal 2022;

   si tratta di un modello che è divenuto esempio anche in altri Paesi europei: dopo la Francia, anche la Spagna ha avviato il «bonus cultura» per sostenere i consumi culturali dei giovani, seguendo così l'esperienza dell'Italia;

   l'Esecutivo si è mostrato contro questa misura fin dal suo insediamento approvando, in sostituzione, dal 2024 due differenti card, la carta della cultura giovani e la carta del merito, assegnate a coloro con ISEE non superiore a 35.000 euro e legate al merito scolastico;

   il gruppo Pd ha dichiarato, da subito, la contrarietà consapevoli, anche a fronte dei risultati ottenuto con App18, dell'importanza, trattandosi di cultura, di mantenere una misura universale destinata a tutti i ragazzi del Paese –:

   se il Ministro interrogato non intenda verificare il numero dei giovani rimasti esclusi dal beneficio, anche al fine di procedere, reperendo le somme necessarie, all'erogazione del bonus cultura ai diciottenni nati nel 2004 e riconoscere un contributo che negli ultimi anni ha facilitato l'accesso alla cultura e un consumo culturale, sostenendo anche l'industria del settore.
(5-01546)

Interrogazione a risposta scritta:


   GHIRRA. — Al Ministro della cultura, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. — Per sapere – premesso che:

   da notizie di stampa si apprende che la regione Sardegna intende consentire ampliamenti volumetrici delle strutture ricettive anche nella fascia costiera dei 300 metri; i nuovi alberghi a cinque stelle potranno ottenere un incremento volumetrico del 25 per cento, mentre quelli già esistenti «solo» del 15 per cento, ma senza aumento dei posti letto (legge regionale n. 9 del 23 ottobre 2023, articolo 132); sono, inoltre, state approvate le norme della legge regionale n. 1 del 2021 (cosiddetta «piano casa») fatte salve dalla Consulta che consentono il riuso a fini abitativi dei sottotetti, dei piani seminterrati, dei piani terra e dei piani pilotis;

   si apprende inoltre che la giunta regionale intende stravolgere il Piano paesaggistico regionale – impresa già tentata in passato, a parere dell'interrogante fortunatamente senza successo – consentendo nuove volumetrie in aree tutelate col pretesto di migliorare la qualità architettonica degli edifici attraverso demolizioni e ricostruzioni, la riduzione dei vincoli nelle aree intorno agli stagni, delle zone di tutela dei beni archeologici e storici, con una attenuazione delle limitazioni previste nella fascia costiera e nelle zone agricole;

   come ben noto, tutte le recenti leggi regionali sarde contenenti disposizioni analoghe sono state oggetto di censure da parte della Corte costituzionale, nel dettaglio;

   con sentenza n. 101 del 20 maggio 2021 era stato dichiarato illegittimo l'articolo 2, comma 1, lettera a), della legge regionale sarda n. 3 del 21 febbraio 2020, che, a semplice domanda del concessionario, consentiva la permanenza per l'intero anno di chioschi e stabilimenti sulle spiagge della Sardegna, consentendo di fatto una vera e propria privatizzazione dei litorali;

   con sentenza n. 257, depositata il 23 dicembre 2021, aveva dichiarato illegittimo l'articolo 1 della legge regionale sarda 13 luglio 2020, n. 21, che avrebbe consentito, attraverso una capziosa interpretazione autentica assunta dall'attuale giunta regionale 14 anni dopo la sua approvazione, la sostanziale riscrittura del piano paesaggistico regionale (P.P.R.) approvato per l'appunto nel 2006, nelle sue parti fondamentali (fascia costiera, zone agricole, beni identitari), non limitandosi quindi a «chiarire l'originaria intenzione del legislatore», ma introducendo «un irragionevole e generale abbassamento di tutela per tutte e tre le categorie di beni definite dalla norma regionale»;

   con sentenza n. 24 del 28 gennaio 2022 la Corte ha comminato la declaratoria di illegittimità di ben 21 disposizioni della legge regionale sarda n. 1 del 2021 riguardante il cosiddetto «nuovo piano casa»;

   con la sentenza n. 26, anch'essa depositata in data 28 gennaio 2022, nell'ambito di un giudizio per conflitto di attribuzione tra enti, la Corte costituzionale ha dichiarato che non spetta alle amministrazioni statali competenti in tema di tutela del paesaggio (le Soprintendenze per archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari e di Sassari, nella fattispecie concreta) disapplicare le norme ritenute in violazione delle competenze statali in materia, ribadendo tuttavia la necessità di pianificazione paesaggistica congiunta (la cosiddetta copianificazione) Stato-regione –:

   se il Governo intenda impugnare la legge regionale citata in premessa in relazione alle disposizioni che consentono ampliamenti volumetrici nella fascia costiera dei 300 metri;

   come intendano determinarsi in relazione alle prospettate modificazioni al Piano paesaggistico regionale eventualmente promosse dalla regione Sardegna, in quello che appare come totale contrasto con il consolidato orientamento della giurisprudenza costituzionale in materia e in aperta antitesi con tutte le pronunce della Suprema Corte sinora emesse, anche al fine di garantire il rispetto dell'articolo 9 della Costituzione e nello specifico, la tutela dello straordinario patrimonio ambientale e paesaggistico della Sardegna;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere ai fini della verifica e adeguamento del Piano paesaggistico della Sardegna, ai sensi dell'articolo 156 del decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modificazioni ed integrazioni.
(4-01790)

DIFESA

Interrogazione a risposta in Commissione:


   GRAZIANO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   la legge n. 119 del 5 agosto 2022 ha delegato il Governo all'«istituzione di una riserva ausiliaria dello Stato, non superiore a 10.000 unità di personale volontario, ripartito in nuclei operativi di livello regionale posti alle dipendenze delle autorità militari individuate con decreto del Ministro della difesa, impiegabile nei casi previsti dall'articolo 887, comma 2, del codice di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010 e dall'articolo 24 del codice della protezione civile, di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, ovvero in forma complementare e in attività in campo logistico nonché di cooperazione civile-militare, disciplinandone la struttura organizzativa, le modalità di funzionamento, nonché lo stato giuridico militare e le modalità di reclutamento, addestramento, collocamento in congedo e richiamo in servizio del relativo personale»;

   non sono stati ancora emanati decreti attuativi relativi alla norma sopracitata, nonostante sia passato più di un anno della sua approvazione e nonostante la situazione geopolitica, estremamente complessa e di evoluzione incerta, richieda un approntamento di tutte le forze disponibili;

   attualmente in Italia i corpi ausiliari delle Forze armate sono il Corpo militare della Croce Rossa Italiana in fase di imminente e completa smilitarizzazione e il Corpo militare dell'Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta che può disporre al massimo di 3.000 unità –:

   quali siano le ragioni del prolungato ritardo e se intenda adottare le iniziative di competenza per la presentazione in tempi assolutamente brevi dei decreti attuativi della norma citata in premessa.
(5-01544)

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:


   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in un articolo de «Il Foglio» del 20 ottobre 2023 a firma di Ermes Antonucci si riporta l'intervista a Giulio Muttoni, imprenditore dello spettacolo e patron della società promotrice di grandi eventi musicali «Set Up», coinvolto nel 2015 in un'inchiesta della procura di Torino e intercettato per ben 23.738 volte in tre anni;

   l'indagine nei confronti della «Set Up» era stata avviata nel 2014 ipotizzando condizionamenti da parte della criminalità organizzata poiché un socio della società aveva ceduto biglietti omaggio a soggetti poi individuati come esponenti della 'ndrangheta locale, e per questo nel 2015 la prefettura di Milano aveva emesso un'interdittiva antimafia, poi rinnovata dalla prefettura di Torino competente per territorio;

   lo scorso agosto 2023 l'indagine basata sull'accusa di associazione mafiosa è stata archiviata, dopo 8 anni, perché Fabrizio Siggia, legale di Giulio Muttoni, si era rivolto alla procura generale per sapere che fine avesse fatto l'indagine rimasta pendente oltre ogni termine consentito dalla legge;

   oltre alla «Set Up», che all'epoca fatturava circa 15 milioni di euro, il signor Muttoni aveva dovuto chiudere altre società: per esempio la «Crew Investigazioni», che era gestita da un socio della «Set up» e che è stata colpita da una interdittiva della prefettura di Biella, annullata però dopo l'archiviazione dell'indagine a Torino;

   a tutt'oggi restano in piedi le interdittive nei confronti della «Set Up», e su queste è stato innestato il filone di un'altra indagine per presunta corruzione, turbativa d'asta e traffico di influenze illecite che ha visto coinvolto anche l'ex senatore Stefano Esposito, che nelle ipotesi dei pm si sarebbe attivato per aiutare l'amico fraterno Muttoni;

   per cercare le prove di questa ipotesi i pm hanno intercettato 23.738 volte l'indagato (il numero esorbitante è stato fornito dalla stessa procura di Torino) e ben 500 volte indirettamente Stefano Esposito, pur sapendo che in quel momento era senatore e che occorreva l'autorizzazione della Camera di appartenenza; infatti, per tale ragione, il Senato ha avanzato un conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale che dovrà pronunciarsi il prossimo 21 novembre 2023, in relazione ai provvedimenti del pubblico ministero Gianfranco Colace e del giudice sulle indagini preliminari Lucia Minutella;

   attualmente il processo è stato spostato a Roma per competenza territoriale e dopo 8 anni deve ancora iniziare;

   a parere dell'interrogante, nel processo in questione, saremmo di fronte ad un ennesimo episodio di abuso dello strumento delle intercettazioni, sia in termini di abnormità sul piano quantitativo sia per quanto riguarda l'ipotizzata violazione delle prerogative dei parlamentari, oltre ad un incomprensibile accanimento da parte della prefettura di Torino nel mantenere l'interdittiva antimafia nei confronti della «Set Up» pur alla luce del cambiamento di tutto l'assetto societario –:

   se i Ministri interrogati, a fronte dei fatti esposti in premessa, non ritengano di procedere, nell'ambito delle loro competenze, ad attivare i propri poteri ispettivi in relazione ad eventuali irregolarità, anomalie e/o omissioni da parte degli uffici giudiziari della procura e della prefettura di Torino.
(4-01787)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):


   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

   il settore della logistica e del trasporto ferroviario delle merci costituisce un comparto economico imprescindibile per una politica dei trasporti che si ponga obiettivi generali di decarbonizzazione dell'ambiente, «circolarità» dell'economia, sostenibilità della circolazione delle merci e integrazione tra le diverse modalità di trasporto;

   tuttavia, in Italia, tale settore rappresenta una quota ancora minoritaria in riferimento al complesso della mobilità delle merci in Europa;

   sono, quindi, necessari investimenti ed interventi mirati per sostenere la competitività del settore della logistica e del trasporto ferroviario delle merci che risulta decisivo per concorrere sui mercati internazionali e per realizzare la transizione ecologica;

   il comparto logistico ferroviario in Italia pur avendo grandi potenzialità oggi registra volumi di traffico distanti dalla media europea secondo dati del 2020, con una quota modale pari al 12 per cento rispetto ad una media UE pari al 17 per cento, nonostante venti anni di politiche pro-liberalizzazione del mercato, quattro pacchetti di norme europee e interventi legislativi nazionali di sostegno della cura del ferro. Appare, quindi, necessario intervenire per favorirne l'ulteriore sviluppo;

   in particolare sono necessari investimenti che portino in tempi rapidi ai livelli europei il comparto ferroviario italiano, velocizzando ed estendendo gli interventi sulla infrastruttura ferroviaria per l'allineamento delle performance agli standard di trasporto europei e consentire il trasporto di maggiori volumi di merce a parità di costi, producendo efficienza nel sistema e maggiore competitività del trasporto ferroviario; in tale contesto assumono un rilievo centrale i nodi ferroviari urbani per il trasporto delle merci che diventano condizione imprescindibile per lo sviluppo dei territori come, ad esempio, nel caso della città di Roma, in cui la realizzazione della Gronda merci è attesa ormai da lungo tempo con la realizzazione della cintura Nord e quindi di una piena e funzionale infrastruttura ferroviaria;

   per una effettiva competitività del comparto nazionale, sono necessari interventi importanti relativi alla intermodalità, eliminando tra l'altro definitivamente i cosiddetti «colli di bottiglia» dell'ultimo miglio attraverso l'integrazione dei diversi sistemi della catena logistica e aumentando l'efficienza dell'infrastruttura di trasporto, che risulta oggi soffrire di un pesante ritardo che, unito alle limitazioni diffuse sulla rete nazionale, determina un pesante aumento dei costi di manovra sulle relazioni ferroviarie di corto, medio e lungo raggio che mette in difficoltà gli operatori del settore;

   il trasporto intermodale ferroviario ha dimostrato durante la recente pandemia la sua affidabilità e resilienza, garantendo il trasporto delle merci al sistema produttivo italiano con grande efficienza. Evidenze statistiche degli ultimi anni confermano che l'erogazione del contributo diretto ai clienti (cosiddetto «ferrobonus») ha permesso il rilancio del traffico ferroviario merci, in particolare del trasporto intermodale. L'incentivo è una leva fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi ambientali e di riequilibrio modale posti dal legislatore;

   solo il 7 ottobre 2023 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha adottato il provvedimento attuativo della decisione della Commissione europea C (2022)9697 final del 19 dicembre 2022, con la quale la Commissione ribadiva la compatibilità della misura nazionale «ferrobonus» con il mercato interno UE anche con riferimento al periodo 2023-2027;

   questo grave ritardo ha causato un forte danno alle imprese che hanno perso 10 mesi di contributi, non essendo, infatti, la misura retroattiva;

   la digitalizzazione è uno strumento necessario per aumentare il trasporto intermodale. Nella catena logistica è fondamentale la condivisione in formato digitale e in tempo reale di dati e documenti, in maniera rapida, efficiente e sicura. Risulta necessario superare tutti i vincoli tecnici e normativi in modo da rendere possibile la digitalizzazione di tutti i procedimenti del settore. Le imprese sono già pronte, dato che operano da anni nel mercato europeo, la maggior parte degli altri Paesi dell'Unione, infatti, ha digitalizzato interi processi documentali;

   il personale addetto alla circolazione ferroviaria del settore merci è insufficiente a soddisfare l'attuale domanda di traffico e soprattutto per sostenere la crescita dei volumi auspicata dagli obiettivi fissati dal legislatore europeo. Il comparto ha bisogno di circa 3000 addetti alla circolazione ferroviaria per il prossimo triennio;

   secondo le associazioni del settore ferroviario merci, il PNRR prevede un contributo ad oggi insufficiente per promuovere il rilancio del settore (60 e 55 milioni di euro rispettivamente per le locomotive e per i carri), che necessita invece complessivamente di ulteriori 500 milioni di euro per promuovere da un lato un completo svecchiamento del parco esistente e dall'altro consentire il raggiungimento degli obiettivi di shift modale;

   secondo quanto dichiarato in una nota dalle principali associazioni di categoria negli scorsi mesi, l'intero cluster della logistica ferroviaria è molto a rischio, poiché le interruzioni ferroviarie previste per la realizzazione delle opere PNRR, il perdurare della crisi energetica e la burocrazia che affligge il settore rischiano di provocare danni irreversibili per l'intero comparto del trasporto ferroviario merci in Italia. Nel 2026, termine di fine lavori del recovery fund, potrebbero esserci meno operatori attivi sul mercato e vanificare lo sforzo degli investimenti previsto per gli utilizzatori dell'infrastruttura;

   al contrario, l'attuale Governo mostra, ad avviso degli interpellanti, un estremo disinteresse per tutti gli aspetti finora illustrati, mentre appare concentrato solo ed esclusivamente su questioni di propaganda politica connesse al progetto del ponte sullo Stretto di Messina, ricominciando ad investire preziose risorse per riattivare la società concessionaria Stretto di Messina Spa e per eliminare il tetto di 240 mila euro agli stipendi dei dirigenti –:

   se non ritenga urgente avviare un tavolo tecnico di confronto con gli operatori del sistema logistico ferroviario finalizzato a individuare tutte le criticità emergenti, al fine di predisporre le più adeguate soluzioni per l'intero comparto del trasporto su ferro, particolarmente apprezzabile nel corso della fase attuativa del PNRR, con riferimento agli investimenti che prevedono interventi e lavori sull'infrastruttura ferroviaria;

   quali siano le ragioni che hanno determinato un così forte ritardo nell'adozione dei provvedimenti attuativi delle disposizioni legislative per l'erogazione del contributo «ferrobonus» per l'annualità 2023 e come intenda procedere per il contributo nell'anno 2024.
(2-00251) «Casu, Braga, Barbagallo, Simiani, Bakkali, Ghio, Morassut, Curti, Ferrari, Scarpa».

Interpellanza:


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, il Ministro della cultura, per sapere – premesso che:

   il 9 agosto 2017 sono stati firmati presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti i protocolli d'intesa Mit-Mibact e regioni, che riguardano tre delle sei nuove ciclovie, previste dalla legge di stabilità 2017 e dalla manovra di aprile, fra i quali il protocollo della ciclovia del Garda. Esso consiste in un itinerario ad anello di 140 chilometri lungo le sponde del lago di Garda e interessa 19 comuni ubicati sul territorio della provincia autonoma di Trento e delle regioni del Veneto e della Lombardia;

   il lago di Garda è un territorio caratterizzato da un eccezionale valore paesaggistico e naturalistico, protetto a livello internazionale, europeo e nazionale. È una vasta area contraddistinta dalla presenza di aree archeologiche e naturalistiche riconosciute siti Unesco, inserite nella Rete natura 2000 (direttiva 2009/147/CE) e nel codice dei beni culturali e del paesaggio lungo le zone costiere (decreto legislativo n. 42 del 2004);

   il progetto della ciclovia, pertanto si colloca in un contesto estremamente delicato e instabile, con aree classificate ad alto rischio geologico, con pericoli di caduta massi e frane frequenti e gravi, che ancora colpiscono i tratti fuori dalle gallerie della Gardesana occidentale e orientale, con periodi forzati di chiusura al traffico;

   in data 11 agosto 2023 è stato presentato un esposto alla procura generale della Corte dei conti di Trento dai rappresentanti di Legambiente (circoli per il Garda e di Baldo-Garda «il Tasso»), di Italia Nostra (sezioni di Brescia Trento e Verona), del Wwf Trentino e di altri comitati e associazioni di livello locale, tutti appartenenti al Coordinamento interregionale per la tutela del Garda;

   il 20 agosto del 2023, si è svolta una passeggiata-corteo a Limone sul Garda organizzata dal Coordinamento interregionale a tutela del Garda, che riunisce una trentina di associazioni e comitati, tra cui Wwf, Italia Nostra e Legambiente, e ritiene il progetto «impossibile con grande spreco di territorio e taglio di alberi (nel basso lago, dove peraltro già esistono piste ciclabili), di paesaggio (danni ovunque, dalle falesie alle dolci colline moreniche), di soldi (oltre a 2 milioni di euro per soli 100 metri sulle falesie)»;

   il 19 maggio 2023 il Coordinamento ha anche inviato una lettera aperta a tutte le istituzioni interessate, tra cui anche al Presidente della Repubblica, per «sospendere il progetto lungo tutto il suo percorso al fine di eseguire analisi più approfondite e valutare le criticità riscontrate e definire un progetto maggiormente compatibile, sostenibile e partecipato»;

   il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 29 novembre 2018, n. 517, recante la «Progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche», recita: «Il requisito della sicurezza della ciclovia è elemento essenziale e imprescindibile [...]. In fase di progettazione deve essere esaminato tutto il tracciato della ciclovia, evidenziando punti/tratti potenzialmente pericolosi per la percorrenza ciclabile per i quali dovrà essere predisposta una analisi del rischio»;

   il codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152 del 2006) non fa rientrare le piste ciclabili tra le tipologie di opere da sottoporre a VIA (valutazione impatto ambientale). Tuttavia, in considerazione dell'importanza dell'opera in oggetto e più in generale delle ciclovie di interesse nazionale, l'impatto ambientale che la ciclovia può produrre, toccando o lambendo aree protette di pregio, dovrebbe suggerire la necessità di valutare attentamente quali soluzioni realizzative comportano minori impatti. Per perseguire tale scopo adottando una procedura metodologicamente idonea, si potrebbe considerare l'ipotesi di sottoporre il progetto a una VIA; la giustificazione della VIA è dettata ulteriormente dalla delicatezza e dal raro pregio paesaggistico e ambientale del Garda. Come è noto, l'opera va ad interessare direttamente o indirettamente anche aree di protezione naturale (SIC, ZPS e riserve naturali locali) per le quali va attentamente valutato il corrispondente impatto dell'opera –:

   se i Ministri interpellati, siano a conoscenza di quanto esposto, abbiano valutato l'opportunità, per quanto di competenza, di verificare la congruità dei costi, di sottoporre il progetto alla procedura di Via e di modificare il percorso per i tratti più pericolosi per la sicurezza degli utenti e di inestimabile valore paesaggistico e naturalistico, con la soluzione del trasporto integrato e intermodale attraverso l'uso combinato della ciclabilità con i battelli elettrici ecologici, sempre più avanzati e diffusi;

   se non ritengano opportuno che, per il vasto impatto del progetto, venga avviato un processo di coinvolgimento e di partecipazione dei cittadini interessati al fine di definire nell'ambito del progetto gli interventi sostenibili e compatibili con il contesto territoriale.
(2-00252) «Cappelletti».

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:


   IEZZI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel primo semestre dell'anno 2023 gli appartenenti alle forze di polizia che hanno riportato lesioni in servizio sono stati ben 2.735, un numero che desta notevole preoccupazione, considerate anche le modalità sempre più violente delle aggressioni ai danni degli stessi riportate dalle cronache negli ultimi mesi;

   sebbene l'attuale Governo stia approntando già diverse misure a tutela dell'incolumità degli agenti in servizio, tuttavia allo stato attuale il quadro normativo statale della materia relativa alle modalità di compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie (cosiddetto «ticket») e alle forme di tutela vigenti per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del personale delle forze di polizia risulta alquanto variegato e complesso;

   dal quadro normativo vigente si evince, comunque, che a livello di legislazione statale non esiste, al momento, per gli appartenenti alle forze di polizia un'esenzione dal pagamento del ticket per gli infortuni occorsi in servizio;

   ciò comporta che l'operatore, che abbia subito un infortunio, è costretto ad anticipare di tasca propria le somme necessarie per le cure mediche, mentre per ottenere il rimborso delle spese sostenute e anticipate deve aspettare anche oltre cinque anni, ossia il tempo in media necessario per il riconoscimento della causa di servizio;

   nonostante alcune regioni si siano dotate di una propria normativa per sopperire a questo vuoto normativo, sarebbe tuttavia auspicabile un intervento legislativo nazionale che assicuri l'esenzione del ticket agli operatori delle forze di polizia che accedono in pronto soccorso, a seguito di infortunio durante il servizio o per ragioni di servizio;

   un'efficace politica della sicurezza non può prescindere da una costante attenzione nei confronti degli operatori di polizia sia sotto il profilo dell'adeguatezza degli organici e delle risorse strumentali sia altresì sotto il profilo del loro benessere;

   difatti, per avere più sicurezza sul territorio, occorre mettere il personale delle forze dell'ordine nelle migliori condizioni per operare e per essere più efficaci, evitando situazioni di disagio e di stress, e di danni, oltre che purtroppo fisici, anche economici –:

   quali iniziative, anche di carattere normativo, intenda assumere in materia di infortuni sul lavoro e di malattie professionali del personale delle forze di polizia, con particolare riguardo al pagamento del ticket per gli infortuni occorsi a questi ultimi durante il servizio o per ragioni di servizio.
(4-01789)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   CIANI, FURFARO, GIRELLI, MALAVASI e STUMPO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   in Italia dall'inizio del secolo al 2017 gli ultrasettantenni sono passati da 7 a 10 milioni e, secondo le previsioni dell'Istat, nel 2042 dovrebbero diventare 15 milioni;

   si tratta di una crescita inarrestabile dovuta sia al progressivo ingresso in età anziana dei figli del baby boom (i nati tra il 1945 e il 1975) sia allo straordinario incremento della sopravvivenza;

   nel marzo 2023 è stata approvata la legge delega della riforma dell'assistenza (legge n. 33 del 2023) prevista dal PNRR e attesa da 26 anni, il cui iter era già stato avviato nella XVIII legislatura venendo poi interrotto per lo scioglimento anticipato delle Camere;

   al di là dell'approvazione della legge mancano però le risorse economico-finanziarie volte a darle concreta attuazione, come denunciato dalle 57 associazioni e organizzazioni della società civile coinvolte nell'assistenza e tutela degli anziani e unite nel «Patto per un nuovo Welfare sulla non autosufficienza»;

   secondo l'appello delle associazioni per gli anziani servono 1,3 miliardi di euro affinché si possa avere un servizio di assistenza sociale a casa e tradurre la riforma in pratica;

   se l'obiettivo della legge è permettere alle persone anziane e più fragili di poter restare al proprio domicilio con una rete di personale che permetta un continuum di assistenza in grado anche di individuare con tempestività i più bisognosi, i non autosufficienti e soprattutto i fragili, coloro che vivono presso la loro abitazione in equilibrio precario, sospesi tra il poter restare a casa con un aiuto o dover essere ricoverati in una Rsa, allora le risorse sono fondamentali;

   come sollevato dalle 57 associazioni è ora di porre fine all'immobilismo e agire senza indugi per iniziare a dare sollievo alle pressanti necessità delle persone che vivono la disabilità;

   la stessa Presidente del Consiglio di ministri mesi fa garantì: «Dal Patto per la terza età, che pone le basi per una riforma complessiva delle politiche a favore degli anziani, fino all'aumento delle pensioni minime, abbiamo detto ai nostri anziani che li consideriamo importanti e abbiamo cura di loro»; nonostante tali dichiarazioni, in questo primo anno di Governo negli archivi dell'Ansa, su 10.665 titoli associati al Governo Meloni la non autosufficienza compare solo una manciata di volte contro le 94 volte della parola orgoglio, le 109 volte della parola sovranità, le 110 volte della parola natalità, le 193 volte della parola figli o le 498 volte della parola immigrazione –:

   quali iniziative urgenti i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano adottare affinché la legge 23 marzo 2023, n. 33. «Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane» abbia risorse sufficienti per una sua reale attuazione.
(5-01549)

Interrogazioni a risposta scritta:


   FRATOIANNI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   da un articolo pubblicato su Il Tirreno il 24 ottobre 2023 si apprende che uno dei capi reparto dell'azienda metalmeccanica Ristori di Montecalvoli, nel comune di Santa Maria a Monte, nella provincia di Pisa, avrebbe insultato e offeso ripetutamente i lavoratori, in larga maggioranza extracomunitari originari del Senegal, con frasi razziste anche indossando una maglietta inneggiante al fascismo;

   della vicenda si è interessato anche il commissariato di Pontedera, che ha già acquisito informazioni, riservandosi, al completamento delle indagini, di porre in essere gli atti di sua competenza;

   a parere dell'interrogante è già grave che un caporeparto si permetta di offendere gli altri lavoratori ma lo è ancor di più se le offese sono a contenuto razzista e mosse da un'ostentata ideologia fascista alla quale l'autore si fregia di appartenere indossandone anche una maglietta evocativa;

   ogni atto violento e discriminatorio ispirato al fascismo è da condannare, perseguire e sanzionare e per questo sorprende che, di fronte alla reazione sdegnata dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali, sembra che l'azienda non abbia assunto alcuna iniziativa per sanzionare tale atteggiamento indecente –:

   quali iniziative di competenza intendano assumere i Ministri interrogati affinché sia fatta piena luce sui denunciati episodi di razzismo accaduti alla Ristori di Montecalvoli e vengano valutati sia i comportamenti assunti dall'autore delle offese che eventuali omissioni da parte dell'azienda nel sanzionare immediatamente tali atteggiamenti, in maniera tale che sulla vicenda vengano assunti adeguati provvedimenti;

   quali iniziative di competenza intendano assumere per prevenire e contrastare episodi di violenza verbale a contenuto razzista e di apologetica del fascismo, in particolare nei luoghi di lavoro e da parte di chi, all'interno dell'organizzazione del lavoro, riveste ruoli di responsabilità.
(4-01786)


   SASSO, LOIZZO, LAZZARINI, MATONE e PANIZZUT. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   solo qualche giorno fa il primario responsabile del pronto soccorso del Policlinico di Bari, il più grande della regione, ha diffuso sui social una lettera scritta di suo pugno al Presidente della Repubblica in cui rendeva nota l'incredibile vicenda di cui era stato protagonista insieme ai colleghi primari di altri reparti dello stesso ospedale;

   a questi professionisti l'ispettorato del lavoro aveva contestato di aver lavorato troppo e aver costretto i loro sottoposti a turni di lavoro fuori dall'ordinario durante la pandemia da Covid-19, mentre proprio in quei reparti i medici e tutto il personale paramedico era impegnato a salvare la vita a circa 8600 pazienti, di cui 1600 ventilati meccanicamente, sanzionandoli con multe da circa 27.000 euro;

   gli interroganti sono grati per il pronto riscontro che le Istituzioni hanno dato ai medici coinvolti dimostrando grande rispetto per l'impegno quotidiano, l'abnegazione e il sacrificio personale di cui hanno dato prova durante la pandemia, in particolar modo per l'intervento del Ministro del lavoro e delle politiche sociali che ha immediatamente disposto la sospensione delle sanzioni amministrative;

   l'azione ispettiva esercitata è stata avviata dall'Ispettorato territoriale a seguito delle segnalazioni effettuate da un'associazione sindacale autonoma che lamentava i mancati riposi e il superamento degli orari massimi di lavoro del personale medico nel corso del 2021, dunque, si immagina, tale azione ispettiva dovrebbe essere stata quantomeno promossa, nel pieno rispetto della normativa vigente;

   orbene, per quanto sia auspicabile ogni ulteriore approfondimento sulla condotta dell'ispettorato territoriale e una positiva valutazione circa l'annullamento delle sanzioni in premessa, appare evidente che la normativa vigente abbia un vulnus che ha reso possibile il verificarsi di questa sconveniente condizione –:

   quali urgenti iniziative il Governo intenda intraprendere per tutelare personale medico e paramedico impegnato durante la pandemia e fare in modo che le loro condotte non costituiscano alcun illecito amministrativo.
(4-01788)

SPORT E GIOVANI

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   ANDREA ROSSI. — Al Ministro per lo sport e i giovani. — Per sapere – premesso che:

   con l'approvazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 giugno 2022 sono state definite le modalità e i termini per la presentazione delle istanze per il contributo a fondo perduto in favore delle associazioni e società sportive, con oggetto sociale la gestione di impianti sportivi, per l'importo complessivo di euro 53.000.000;

   hanno potuto aderire le associazioni e le società sportive che, alla data del 2 marzo 2022, risultavano iscritte nel registro nazionale delle associazioni e società sportive dilettantistiche, e che risultavano alla data di pubblicazione del decreto affiliate alle federazioni sportive, alle discipline sportive o agli enti di promozione sportiva e che abbiano per oggetto sociale anche la gestione di impianti sportivi;

   lo scorso 26 settembre 2023 risulta pubblicato l'ultimo elenco approvato degli ammessi al contributo al suddetto fondo;

   il settore sportivo italiano negli ultimi anni, per affrontare prima l'emergenza sanitaria e dopo i costi di gestione legati al costo dell'energia, è stato fortemente penalizzato;

   la conseguente crisi ha inevitabilmente colpito il movimento sportivo di base;

   l'associazionismo sportivo, rappresentato per lo più da piccole società, oltre a svolgere una funzione sociale, permettendo ai giovani di dedicarsi ad un'attività sportiva e di maturare quelle attitudini, non solo fisiche ma anche umane, educative e di aggregazione, svolge un importante ruolo imprenditoriale con alto tasso occupazionale –:

   se il Ministro interrogato – in relazione alla pubblicazione dell'elenco del 26 settembre 2023 –, sia a conoscenza dell'ammontare del contributo stanziato di quali siano risultate le associazioni e le società sportive ammesse, come risultino distribuite sul territorio nazionale, e – altresì – come intenda distribuire eventuali residui del fondo non assegnati.
(5-01547)


   ROGGIANI, BERRUTO, BRAGA, CUPERLO, FORATTINI, GIRELLI, GUERINI, MAURI, PELUFFO e QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Ministro per lo sport e i giovani, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:

   i XIV Giochi paralimpici invernali Milano Cortina avranno inizio venerdì 6 marzo 2026 e termineranno domenica 15 marzo;

   gli atleti paralimpici sono parte integrante della nostra comunità sportiva, e il riconoscimento paritario del loro valore rientra nel solco del dettato costituzionale;

   alla luce dei ritardi oggettivi nella realizzazione delle opere e delle infrastrutture connesse alle gare olimpiche alcuni progetti sono stati eliminati;

   la contesa tra le regioni Veneto e Lombardia, con i governatori che si sono scontrati tra loro sui luoghi di svolgimento delle gare e dei relativi investimenti, ha generato incertezza e preoccupazione rispetto al sistema organizzativo, al punto che il Cio ha al momento sospeso l'assegnazione dell'organizzazione dei Winter Youth Olympics 2028, una manifestazione giovanile riservata a ragazzi tra i 15 e i 18 anni che di solito si tiene nella stessa sede delle Olimpiadi invernali precedenti;

   va rivelato il pericolo che questa straordinaria manifestazione sia compromessa dall'incertezza dei tempi di realizzazione delle opere e da liti e recriminazioni dei presidenti delle regioni coinvolte –:

   quali iniziative il Governo intenda intraprendere, per quanto di competenza, al fine di garantire il pieno svolgimento delle Paralimpiadi e la realizzazione nei tempi dei progetti infrastrutturali per lo svolgimento delle gare.
(5-01548)

Apposizione di una firma ad una mozione.

  La mozione Polidori e altri n. 1-00204, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 17 ottobre 2023, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Colombo, Mura, Vietri, Ciocchetti, Ciancitto, Colosimo, Lancellotta, Maccari, Morgante, Rosso, Schifone.

Apposizione di una firma ad una mozione e modifica dell'ordine dei firmatari.

  Mozione Fontana Ilaria e altri n. 1-00207, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 25 ottobre 2023, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Conte. Contestualmente, l'ordine delle firme si intende così modificato «Ilaria Fontana, Conte, Francesco Silvestri, Sergio Costa, L'Abbate, Onori, Scutellà, Pavanelli, Morfino, Santillo, Quartini».