Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Mercoledì 25 ottobre 2023

ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:


   La Camera,

   premesso che:

    dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 si terrà a Dubai la 28a conferenza della Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Cop28), durante la quale avrà luogo il primo «Global Stocktake», ovvero il primo bilancio globale, un'occasione cruciale per gli Stati per valutare l'avanzamento degli impegni derivanti dall'Accordo di Parigi e pianificare future azioni climatiche;

    i principali temi di negoziato riguarderanno l'accordo sull'obiettivo globale sull'adattamento (Global Goal on Adaptation), l'implementazione del programma di lavoro sulla mitigazione (Mitigation Work Programme), la roadmap per l'uscita dalle fonti fossili, l'operatività del Fondo perdite e danni (Loss and damage Fund), la riforma dell'architettura finanziaria internazionale sul clima, l'impegno per il ripristino e la conservazione della biodiversità e il percorso verso la neutralità climatica dei sistemi alimentari;

    il 20 marzo 2023, l'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha concluso la pubblicazione del sesto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici (AR6) con il rapporto di sintesi (Synthesis Report – SYR) che ritenga i risultati dei tre gruppi di lavoro – Le basi fisico-scientifiche (2021), Impatti, adattamento e vulnerabilità (2022), Mitigazione dei cambiamenti climatici (2022) – e dei tre rapporti speciali – Riscaldamento globale di 1.5 (2018), Climate change and land (2019), Oceano e Criosfera in un clima che cambia (2019);

    i principali risultati del rapporto di sintesi mostrano che: i) l'entità dei cambiamenti nel sistema climatico causati dalle emissioni antropiche è senza precedenti nella storia dell'umanità; ii) il cambiamento climatico causato dall'uomo sta aumentando la frequenza, l'entità, l'estensione spaziale e la durata degli eventi meteorologici estremi in ogni regione del mondo; iii) nonostante i progressi nella pianificazione e nell'attuazione dell'adattamento, esistono lacune e limiti nell'adattamento; iv) attualmente i contributi determinati a livello nazionale (Ndc), considerati collettivamente, non sono sufficienti per mantenere il limite di aumento della temperatura globale entro 1,5°C;

    i risultati dell'ultimo rapporto dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) mostrano uno scenario caratterizzato da livelli record delle temperature globali nei prossimi cinque anni, stimando una probabilità del 66 per cento che la temperatura globale media annuale tra il 2023 e il 2027 sarà superiore di oltre 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali;

    lo scenario di emissioni zero nette al 2050 in linea con 1,5 gradi dell'Agenzia internazionale dell'Energia indica che non c'è più spazio per nuove esplorazioni e nuova produzione di combustibili fossili;

    le crisi dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, della desertificazione, dell'inquinamento, nonché il degrado delle terre, delle acque e degli oceani sono fortemente interconnesse e si rafforzano reciprocamente;

    la crisi climatica ed ecosistemica impatta sulle società umane producendo povertà, aumento delle diseguaglianze, instabilità geopolitica, insicurezza, conflitti e migrazioni forzate;

    in data 8 settembre 2023, il segretariato dell'Unfccc ha pubblicato un rapporto tecnico, propedeutico ai lavori della Cop28, che presenta un quadro preoccupante per ciò che riguarda i progressi fatti sinora in termini di lotta al cambiamento climatico. Questo documento segnala che, malgrado gli sforzi compiuti, il mondo non è ancora sulla traiettoria giusta per limitare il riscaldamento globale e prevenirne i devastanti effetti sull'ambiente e sull'umanità;

    gli impegni assunti dai Paesi firmatari dell'Accordo di Parigi, definiti nella nomenclatura ONU «Contributi determinati a livello nazionale», sono in molti casi insufficienti in termini di obiettivi di decarbonizzazione, oppure carenti nei dettagli sulle politiche necessarie al loro raggiungimento;

    il rapporto tecnico dell'Unfccc segnala mancanze e criticità sia in termini di mitigazione del cambiamento climatico, vale a dire tutte le misure da adottare per limitare l'aumento della temperatura globale, sia in termini di adattamento, ovvero le azioni e i progetti da intraprendere per permettere alle popolazioni e agli Stati di fare fronte agli effetti – già in atto – del cambiamento climatico;

    in materia di adattamento, benché si registrino nel mondo iniziative positive per la resilienza delle popolazioni, delle economie e degli ecosistemi, i livelli di investimento rimangono troppo bassi, e il quadro rimane frammentato, con progetti spesso sviluppati senza coerenza né coordinamento a livello internazionale, con impatti negativi sulla loro efficacia generale. Ciò è dovuto a una governance fragile, specialmente nei Paesi del Sud globale, e a una carenza di risorse finanziare dedicate;

    secondo il rapporto Unfccc, queste tendenze preoccupanti derivano da una finanza globale, sia pubblica sia privata, poco attenta alle necessità della transizione e ancora troppo legata alle tecnologie fossili. Nei pochi casi in cui i finanziamenti sono effettivamente indirizzati a progetti di mitigazione e adattamento, essi sono distribuiti in maniera diseguale, a scapito soprattutto dei Paesi più poveri;

    in linea con le evidenze scientifiche dell'Ipcc, il contesto di crisi richiede urgentemente di accelerare l'azione e di aumentare l'ambizione globale in questo decennio critico. In particolare, limitare il riscaldamento a circa 1,5°C richiede che le emissioni globali gas climalteranti raggiungano il picco entro il 2025 e siano ridotte del 43 per cento entro il 2030 e del 60 per cento entro il 2035, rispetto al 2019;

    il passaggio verso un'economia neutra dal punto di vista climatico, in linea con l'obiettivo di 1,5°C, richiede l'eliminazione globale dell'utilizzo dei combustibili fossili e il raggiungimento del picco nel loro consumo in questo decennio. In questo contesto, il settore energetico dovrà essere decarbonizzato entro il 2030, anche in considerazione dei potenziali benefici multipli sulla salute umana e la qualità dell'aria, la creazione di posti di lavoro e la sicurezza energetica;

    le tecnologie di abbattimento delle emissioni che non danneggiano significativamente l'ambiente esistono in scala limitata e devono essere utilizzate per ridurre le emissioni principalmente nei settori hard to abate e che le tecnologie di rimozione devono contribuire alle emissioni negative globali. Tali tecnologie non devono essere utilizzate per ritardare l'azione climatica nei settori in cui sono disponibili alternative di mitigazione fattibili, efficaci e a basso costo;

    per perseguire obiettivi globali compatibili con 1,5°C entro il 2030, occorre un aumento rapido dell'efficienza energetica e dello sviluppo delle energie rinnovabili. In particolare, occorre triplicare la capacità installata di energia rinnovabile e raddoppiare gli obiettivi di efficienza energetica entro il 2030. Parimenti essenziale è promuovere il risparmio energetico e procedere verso l'eliminazione completa di produzione e consumo di energia derivante dai combustibili fossili. Queste iniziative devono essere adottate dalla Cop28 e implicano un lavoro congiunto con i Paesi in via di sviluppo. Ciò include il potenziamento delle loro strutture istituzionali e la fornitura di supporto tecnico e finanziario, il tutto finalizzato a garantire che i vantaggi della transizione, inclusi l'accesso all'energia e la sicurezza energetica, siano condivisi universalmente;

    l'azione climatica, infatti, crea numerose opportunità per l'economia nazionale e la crescita economica, tra cui: l'aumento degli investimenti, della competitività e dell'innovazione, la creazione di posti di lavoro; ma anche per le persone, in termini di: migliori standard di vita, salute, lavori dignitosi, sistemi alimentari sostenibili e prezzi accessibili dell'energia;

    mantenere l'aumento della temperatura media globale entro 1,5°C sarà fondamentale per evitare, ridurre e affrontare le future perdite e danni associati agli effetti avversi dei cambiamenti climatici;

    gli attuali accordi di finanziamento devono essere rafforzati per aumentare le risposte alle perdite e danni derivanti dagli effetti avversi dei cambiamenti climatici e affrontare le lacune esistenti. A tal fine, occorre utilizzare il potenziale delle banche multilaterali di sviluppo e delle istituzioni finanziarie internazionali, tra cui il Gruppo della Banca Mondiale, il Fondo monetario internazionale e la Banca europea per gli investimenti, per contribuire agli accordi di finanziamento per rispondere alle perdite e ai danni;

    le Parti, riunite nel Global Stocktake che avrà luogo durante la Cop28, dovranno dunque convenire in soluzioni concrete per allineare la traiettoria di sviluppo globale con gli obiettivi di decarbonizzazione. Secondo l'Unfccc, per raggiungere gli obiettivi sarà necessario aumentare l'ambizione dei contributi nazionali (Ndc) alla lotta al cambiamento climatico;

    sarà inoltre necessario definire con precisione un calendario per l'abbandono delle fonti fossili: secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, per raggiungere gli obiettivi di limitazione del cambiamento climatico, sarà necessario non solo bloccare la ricerca di nuovi pozzi petroliferi, ma anche arrestare la produzione di una parte di quelli già attivi;

    a livello nazionale, lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi che sarà oggetto dell'analisi nel «Global Stocktake» è il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), la cui ultima versione è stata trasmessa alla Commissione europea il 19 luglio 2023;

    migliorare la capacità di adattamento e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici è fondamentale per la sicurezza del Paese. In questo senso, strategie e piani nazionali di adattamento olistici, inclusivi ed efficacemente attuati assumono un ruolo centrale per la sicurezza dei cittadini. L'Onu raccomanda una maggiore cooperazione internazionale in materia di scambio di buone pratiche, in particolare a livello regionale: nel caso dell'Italia, questo potrebbe avvenire soprattutto in ambito mediterraneo;

    il rapporto Unfccc sottolinea l'importanza di una gestione oculata del territorio, in quanto gli ecosistemi possono offrire un contributo considerevole nella lotta al cambiamento climatico. In particolare, un ruolo di fondamentale importanza è attribuito alla protezione delle foreste, che per la loro capacità di assorbimento dell'anidride carbonica rappresentano un alleato naturale nella lotta al cambiamento climatico;

    il sistema finanziario globale non è sufficientemente impegnato nel sostegno alla transizione, in modo particolare nel Sud del mondo. La necessità di intensificare gli sforzi per accelerare la transizione energetica, specialmente da parte delle economie avanzate a beneficio dei Paesi più poveri, è emersa dal summit africano sul clima, tenutosi a Nairobi all'inizio del mese di settembre 2023. I Paesi africani, riuniti in quell'occasione sotto la presidenza kenyota di William Rufo, hanno sottolineato gli squilibri globali e di come l'Africa, il continente che sia in termini demografici sia in termini economici è destinato a crescere di più in questo secolo, sia pressoché assente nei piani della finanza globale per il clima;

    anche il summit del Medio Oriente e del Nordafrica sul clima, tenutosi a Riad, e gli incontri della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale che si sono svolti nella settimana del 9 ottobre 2023, hanno evidenziato come l'attuale struttura finanziaria globale non sia finora stata capace di far fronte alle sfide della transizione climatica;

    nell'architettura finanziaria globale e nelle relazioni con il Sud del mondo, l'Italia ha un ruolo di primo piano essendo uno dei principali attori economici in Africa. Tuttavia, la gran parte degli investimenti italiani è rappresentata da progetti per lo sfruttamento delle fonti fossili. Inoltre, questi investimenti beneficiano del sostegno delle finanze pubbliche, e quindi dei contribuenti, essendo spesso garantiti da Sace, società direttamente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze. Il tema delle garanzie pubbliche è anche evocato dalle conclusioni del consiglio Ecofin del 17 ottobre 2023, che presenta la posizione unitaria dell'UE per gli aspetti economici e finanziari in vista della Cop28;

    in materia di investimenti e progetti di sviluppo privati, nel rapporto Unfccc si menziona anche la necessità di intervenire dal punto di vista del credito e delle garanzie statali sugli investimenti diretti esteri, in un'ottica di abbandono del sostegno ai progetti fossili;

    né le partecipate di Stato che si occupano di idrocarburi, come Eni, né Sace, né altre grandi società italiane attive a livello globale nel settore degli idrocarburi hanno adottato una strategia compatibile con gli impegni assunti dal nostro Paese in sede europea e Onu in materia di cambiamento climatico;

    il concetto di abbattimento delle emissioni («abatement») si riferisce a misure o tecnologie in grado di ridurre l'intensità dell'inquinamento o di eliminarlo. Le discussioni sulla politica climatica e i negoziati internazionali fanno sempre più spesso riferimento a «combustibili fossili non abbattuti» («unbated fossil fuels»), come l'impegno del G7 del 2023 ad «accelerare l'eliminazione dei combustibili fossili non abbattuti», che l'Ipcc definisce come «combustibili fossili prodotti e utilizzati senza interventi che riducano sostanzialmente la quantità di gas serra emessi durante il ciclo di vita». Tuttavia, non esiste una definizione univoca né misure normative, standard di inquinamento e requisiti tecnologici che forniscono ciascuno una definizione pratica di «abbattimento» in base al settore o al combustibile in questione. Ciò comporta diverse interpretazioni. Il linguaggio dell'abbattimento può fornire un legittimo ed efficace meccanismo di controllo per le autorità di regolamentazione per richiedere la riduzione delle emissioni, ma anche il rischio di greenwashing o la strumentalizzazione come alternativa a proposte di impegni per l'eliminazione totale dei combustibili fossili. Questo approccio mira a lasciare aperte possibilità di impiegare la cattura e sequestro di carbonio (Ccs) per ridurre le emissioni continuando la produzione di combustibili fossili, piuttosto che ridurre gradualmente la produzione e l'uso dei combustibili fossili;

    il cambiamento climatico e le sue catastrofiche conseguenze sui Paesi più fragili sono stati fra i principali punti dell'intervento tenuto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'Assemblea Generale dell'Onu il 20 settembre 2023, che ha riconosciuto il legame fra il riscaldamento globale e i disastri naturali recentemente subiti dalle popolazioni africane;

    durante l'incontro del 10 ottobre 2023 con il Presidente della Cop28, il Ministro emiratino Sultan Al Jaber, il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di aumentare gli sforzi globali per l'avanzamento su tutti i fronti dell'agenda sul cambiamento climatico, riaffermando l'importanza di insistere sugli sforzi di decarbonizzazione tramite una transizione equa, che tenga conto delle dimensioni sociale ed economica e che garantisca la creazione di posti di lavoro di qualità;

    la partecipazione pubblica e inclusiva, l'interazione e l'accesso alle informazioni, anche per la società civile e i diversi portatori di interessi, sono fondamentali per promuovere la giustizia sociale, l'equità e l'inclusione nella transizione verso la neutralità climatica;

    l'azione per il clima fallirà senza la protezione della biodiversità e dell'integrità degli ecosistemi, e viceversa e il ripristino della natura non può sostituire una drastica riduzione delle emissioni;

    la protezione e il ripristino degli ecosistemi, in particolare delle foreste, offrono il più grande potenziale di mitigazione tra tutte le opzioni di agricoltura, silvicoltura e altre destinazioni d'uso del territorio (Lulucf) e che gli ecosistemi naturali ad alta integrità sono inoltre fondamentali per adattarsi agli impatti climatici e costruire la resilienza, anche riducendo i rischi di inondazioni e siccità;

    è attualmente in atto una grave e perdurante crisi alimentare, con 2,3 miliardi di persone che soffrono di insicurezza alimentare e con 800 milioni di persone in tutto il mondo colpite da fame; i sistemi alimentari sono responsabili di un terzo delle emissioni di gas serra, erodendo al contempo le risorse naturali (acqua, suolo, popolazioni di impollinatori) e aumentando i rischi di zoonosi e resistenza antimicrobica;

    il Consiglio dell'Unione europea ha approvato il 16 ottobre 2023 conclusioni che fungeranno da posizione negoziale generale dell'UE per la 28a conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28) nelle quali in particolare chiede con un'urgenza un'azione più determinata e maggiore ambizione a livello mondiale in questo decennio critico, in linea con le relazioni del Gruppo intergovernativo di esperti (Ipcc), sottolineando che per limitare il riscaldamento a circa 1,5°C è i necessario raggiungere il picco globale delle emissioni di gas a effetto serra al più tardi entro il 2025 e ridurle del 43 per cento entro il 2030 e del 60 per cento entro il 2035 rispetto ai livelli del 2019;

    nelle conclusioni si sottolinea altresì che il passaggio a un'economia climaticamente neutra richiede la graduale eliminazione a livello mondiale dei combustibili fossili non soggetti ad abbattimento e il raggiungimento di un picco nel loro consumo; in tale contesto viene ribadita l'importanza di eliminare i combustibili fossili dal settore energetico ben prima del 2050 e l'importanza di realizzare un sistema energetico globale completamente o prevalentemente decarbonizzato già negli anni 2030;

    infine, nelle conclusioni si chiede la progressiva eliminazione, prima possibile, delle sovvenzioni ai combustibili fossili che non affrontano le questioni della povertà energetica o di una transizione giusta,

impegna il Governo:

1) a promuovere il dialogo tra le Parti per innalzare l'ambizione globale sui contributi nazionali determinati (Ndc), al fine di colmare il divario tra gli obiettivi dichiarati e l'ambizione necessaria per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, in particolare quello di mantenere l'innalzamento della temperatura media globale entro 1,5 gradi;

2) a sostenere la costruzione di obiettivi e una roadmap globale per l'abbandono di tutte le fonti fossili, anche attraverso la triplicazione della capacità installata di energia rinnovabile di oltre 11mila GW al 2030, il raddoppio degli obiettivi di efficienza energetica dai livelli del 2022 entro il 2030 e una riduzione di almeno il 75 per cento delle emissioni di metano del settore energetico;

3) a supportare una definizione di abbattimento delle emissioni da combustibili fossili che includa alti tassi di cattura del carbonio e basse emissioni fuggitive a monte, e copra l'intero ciclo di vita della produzione, del trasporto e dell'utilizzo dei combustibili fossili, comprese tutte le emissioni di gas serra;

4) ad adottare iniziative di competenza volte a garantire che l'abbattimento sia permanente, inteso come lo stoccaggio a lungo termine della CO2 per secoli;

5) ad adottare iniziative volte ad escludere l'uso di compensazioni di carbonio per compensare le emissioni di gas climalterante;

6) ad accompagnare ogni definizione di «combustibili fossili non abbattuti» con specifiche scadenze temporali e tappe intermedie per la cessazione dell'uso dei combustibili fossili, coerentemente con l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di rimanere al di sotto di 1,5 gradi e di raggiungere zero emissioni nette entro il 2050;

7) a promuovere e sostenere l'avvio del programma di lavoro sulla mitigazione (Mwp) per accelerare con urgenza l'azione globale di riduzione delle emissioni climalteranti;

8) a sostenere l'attivazione del programma di lavoro sulla giusta transizione incentrato sui bisogni delle persone, che non lasci indietro nessuno, e che costituisca uno spazio inclusivo per il dialogo sociale e la partecipazione di tutti gli attori non statali;

9) ad avviare un rapido percorso nazionale di riduzione ed eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e promuovere tale percorso anche a livello internazionale, sia in riferimento all'agenda della Presidenza italiana del G7 nel 2024, sia attraverso l'implementazione dell'obiettivo dell'articolo 2.1 lettera c) dell'Accordo di Parigi;

10) ad allineare il Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) agli esiti del processo del Global Stocktake (bilancio globale);

11) ad aderire pienamente alla Beyond Oil and Gas Initiative (Boga);

12) ad adottare iniziative volte a raddoppiare, in ossequio al Patto sul clima di Glasgow, i finanziamenti per l'adattamento ai Paesi in via di sviluppo rispetto ai livelli del 2019 entro il 2025, nel contesto del raggiungimento di un equilibrio tra mitigazione e adattamento nella fornitura di risorse finanziarie incrementate;

13) a sostenere gli sforzi per rendere operativo il Fondo per le perdite e i danni (Loss and damage Fund) al fine di garantire nuovi finanziamenti per evitare, ridurre al minimo e affrontare le perdite e i danni provocati dal cambiamento climatico;

14) a sostenere gli sforzi per rendere operativa la Rete di Santiago attraverso l'individuazione di un Paese ospitante per il Segretariato della rete e l'istituzione di un Comitato consultivo con il compito di rafforzare ulteriormente il coordinamento globale per l'assistenza tecnica ai Paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico;

15) a pubblicare entro l'inizio della Cop28 i termini di riferimento relativi alla governance del Fondo italiano per il clima;

16) a sostenere il raggiungimento a livello globale dell'obiettivo di stanziamento di 100 miliardi di dollari di finanziamenti per il clima e l'effettivo impiego di tali risorse entro il 2025, nonché a favorire l'adozione di un nuovo e ambizioso obiettivo di finanziamento per il clima post 2025;

17) a sostenere gli sforzi per la riforma del sistema finanziario internazionale nell'ottica di un allineamento agli obiettivi climatici, esercitando un ruolo proattivo all'interno dei fora internazionali, in particolare G7 e G20, e del sistema delle banche internazionali di sviluppo;

18) a sostenere l'Agenda di Bridgetown per stimolare il sistema finanziario internazionale ad adeguare i flussi di investimento agli obiettivi climatici globali;

19) a supportare la definizione di standard comuni e ambiziosi per i piani di transizione del settore privato, finanziario e non finanziario;

20) ad assicurare che le garanzie pubbliche agli investimenti privati all'estero siano allineate all'obiettivo dell'1,5°C, esprimendo un chiaro mandato a Sace affinché allinei la sua politica di esclusione all'impegno di Glasgow firmato dal Governo italiano nel 2021, porti a termine la concessione di garanzie per investimenti su progetti fossili a partire da gennaio 2024 e avvii una consultazione pubblica per la definizione delle esclusioni;

21) a fornire un chiaro mandato alle società partecipate controllate dallo Stato ad allineare i propri piani di sviluppo all'obiettivo dell'1,5 gradi in linea con le raccomandazioni sviluppate dal Gruppo di esperti di alto livello nel rapporto «Integrity Matters: Net Zero commitments by Businesses, Financial Institutions, Cities and Regions» su mandato del Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, presentate alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop27) di Sharm-el Sheikh, in Egitto;

22) ad adottare iniziative volte a stabilire un percorso certo per il raggiungimento, entro il 2025, dell'obiettivo della destinazione di una quota pari allo 0,7 per cento del prodotto interno lordo in aiuti allo sviluppo, e dedicare il 50 per cento di esse alla lotta al cambiamento climatico;

23) a redistribuire almeno il 40 per cento dei propri diritti speciali di prelievo (Dsp) per la mitigazione e l'adattamento e impegnarsi collettivamente in sede G7 a redistribuire una quota pari a 100 miliardi di dollari in Dsp entro la fine del 2024, sia attraverso il Fondo per la resilienza del Fondo monetario internazionale sia sbloccando l'utilizzo dei Dsp come capitale ibrido in modo da essere riallocabile alle banche multilaterali di sviluppo, inclusa la Banca africana di sviluppo;

24) a riaffermare gli impegni presi nell'ambito del Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal e della Dichiarazione dei leader di Glasgow sulle Foreste e l'Uso del Suolo;

25) a garantire che l'attenzione al ripristino e alla conservazione della natura non venga utilizzata per compensare le emissioni di tipo business-as-usual e ritardare, in tal modo, il necessario processo di eliminazione di tutti i combustibili fossili;

26) a integrare l'azione per la biodiversità nei piani nazionali di mitigazione e adattamento;

27) a riconoscere e contribuire a mettere in atto le misure necessarie per proteggere i diritti delle comunità locali e delle popolazioni indigene, che hanno un ruolo fondamentale nella protezione e nel ripristino del mondo naturale, e garantire il loro accesso ai finanziamenti e al sostegno;

28) a garantire, all'interno delle misure previste dall'articolo 6 dell'Accordo di Parigi, l'integrità dell'azione di mitigazione, sulla difesa dei diritti umani e della biodiversità e indicare come l'Italia intenda incrementare i finanziamenti per la natura al di là della compensazione, attraverso l'articolo 6.8, e come rendere operativo l'articolo 5 dell'Accordo di Parigi per la conservazione degli ecosistemi;

29) a promuovere soluzioni efficaci per rendere accessibili a tutti e a costi contenuti diete sane e sostenibili, affrontare il problema dello spreco alimentare, ripristinare i sistemi naturali e incrementare gli investimenti in sistemi di produzione alimentare ecologicamente vantaggiosi e rigenerativi, tra cui l'agroecologia;

30) a supportare meccanismi per ricompensare i piccoli agricoltori e le attività a conduzione familiare in modo più equo e valorizzare le loro capacità di trasformazione positiva dei sistemi alimentari;

31) ad aumentare la quota di investimenti da parte del settore pubblico e privato per i piccoli agricoltori che attualmente ricevono solo l'1,7 per cento dei finanziamenti globali per il clima;

32) a includere la trasformazione dei sistemi alimentari nei contributi nazionali determinati (Ndc) e nei piani di adattamento, con il sostegno a un aumento proporzionale dei finanziamenti;

33) a sostenere l'approccio ai sistemi alimentari del lavoro congiunto di Sharm El Sheikh sull'attuazione dell'azione per il clima in materia di agricoltura e sicurezza alimentare;

34) a supportare la definizione delle tappe fondamentali per creazione di un sistema alimentare equo, sostenibile e in linea con l'obiettivo di 1,5 gradi, attraverso un fattivo contributo alla definizione di una roadmap operativa in ambito ONU;

35) a concordare tagli assoluti alle emissioni di metano prodotte dai maggiori emettitori di metano agricolo e utilizzatori di fertilizzanti minerali entro il 2030 e la riduzione delle perdite di azoto di reazione del 50 per cento entro la stessa data;

36) a invitare l'Unfccc e le autorità degli Emirati Arabi Uniti a garantire la possibilità per tutti i cittadini e le organizzazioni della società civile di partecipare pienamente e liberamente alla Cop28 e a garantire che il processo decisionale sia protetto dall'ingerenza di interessi contrari agli obiettivi dell'Accordo di Parigi;

37) a monitorare e riferire regolarmente sulle iniziative intraprese e i progressi compiuti in relazione agli impegni assunti in vista della Cop28 e a garantire che i futuri aggiornamenti normativi siano in linea con gli impegni e le strategie delineate, assicurando la coerenza delle azioni climatiche a livello nazionale e internazionale;

38) a coinvolgere attivamente il Parlamento, le autorità locali, le parti sociali, il settore privato e la società civile nel processo decisionale e nella realizzazione degli impegni assunti.
(1-00207) «Ilaria Fontana, Francesco Silvestri, Sergio Costa, L'Abbate, Onori, Scutellà, Pavanelli, Morfino, Santillo, Quartini».


   La Camera,

   premesso che:

    da un articolo de Il fatto quotidiano del 24 ottobre 2023, emerge che da febbraio 2023 ad oggi il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi abbia percepito sostanziosi emolumenti, pari a oltre 300mila euro, per aver presenziato a inaugurazioni, mostre, conferenze, premi e quant'altro;

    dal citato articolo si rileva che il sottosegretario Sgarbi, per una o due ore di presenza, chiede ai comuni dai 5 ai 7 mila euro più Iva, per la lectio magistralis su Caravaggio 200 euro al minuto, per una mostra su Andy Warhol a Polesella chiede 3.500 e, 35mila per «La vergine delle rocce» ad Agrigento;

    il Fatto aggiunge che, «stando ai documenti che ha visionato, attorno al critico-politico e ai suoi collaboratori di fiducia ruoterebbe invece una vera e propria industria fondata sull'arte di procacciare attività che si svolgono pure alla luce del sole, ma le cui remunerazioni restano nell'ombra, a volte erogate ad altri, non di rado spacciate come “missioni” e poi messe a rimborso del ministero»;

    l'avvocato del sottosegretario replica dicendo che «non si capisce affatto dove stia il conflitto d'interesse tra il ruolo di sottosegretario e la presentazione di una mostra su Andy Warhol (pagata da privati), una Lectio magistralis su Caravaggio (pagata da privati), la partecipazione a una mostra di artisti contemporanei (anch'essa pagata da privati) o uno spettacolo teatrale su Michelangelo (pagato da un Comune)». «Meraviglioso è pensare – prosegue – che vi sia incompatibilità fra la funzione di sottosegretario e quella di presidente della giuria di Miss Italia»;

    in un articolo de «Il fatto quotidiano» del 25 ottobre 2023 è riportata l'indignazione del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e la notizia di aver lui stesso segnalato la vicenda all'Autorità antitrust;

    peraltro, sempre da un articolo de «Il fatto quotidiano» del 25 ottobre, emerge che il Sottosegretario Sgarbi sarebbe indagato a Roma per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, per non aver pagato debiti con l'Agenzia delle entrate (in totale circa 715 mila euro) per l'acquisto di quadri;

    la legge 20 luglio 2004, n. 215 impone a chi ricopre un incarico di governo di dedicarsi «esclusivamente alla cura degli interessi pubblici». Dal giuramento in poi, «al titolare non può derivare, per tutta la durata del governo, alcuna forma di retribuzione o vantaggio». La legge vieta anche di «esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati». Il legislatore precisa: «Sono vietate anche all'estero»;

    ad avviso dei firmatari del presente atto, oltre ai connessi eventuali profili di carattere penale, la condotta getta una oscura e pesante ombra sulla sua attività governativa in un dicastero di così tale rilievo e delicatezza e, dunque, si pone in palese contrasto con l'articolo 54 della Costituzione che recita: «I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore»;

    il comportamento summenzionato, invece, svela una condotta grave, attraverso cui il Sottosegretario ha abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri;

    non può, in altri termini, ritenersi che l'azione del Sottosegretario sia stata ispirata in questo frangente dal superiore interesse esclusivo della Nazione, come espressamente imposto dalla legge n. 400 del 1988,

impegna il Governo:

1) ad avviare immediatamente le procedure di revoca, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dei ministri, della nomina a Sottosegretario di Stato del professor Vittorio Sgarbi.
(1-00208) «Caso, Orrico, Amato, Cherchi, Francesco Silvestri, Baldino, Santillo, Auriemma, Cappelletti, Fenu, Alfonso Colucci, D'Orso, Onori, Pellegrini, Torto, Ilaria Fontana, Iaria, Pavanelli, Barzotti, Quartini, Caramiello, Scutellà».

Risoluzione in Commissione:


   La XII Commissione,

   premesso che:

    i più recenti studi sul microbiota intestinale e sulla sua correlazione con il mantenimento dello stato di salute dell'uomo stanno rivoluzionando le conoscenze relative a diversi ambiti della medicina e possono orientare in maniera più precisa ed efficace i percorsi diagnostico-terapeutici in tante e diverse malattie; un numero crescente di evidenze scientifiche assegnano, infatti, al microbiota intestinale sano un ruolo non solo di tipo preventivo, ma anche di valido ausilio per un più efficace trattamento di tutta una serie di patologie intestinali ed extra-intestinali quali malattie metaboliche, malattie neurologiche, malattie immunologiche, tumori;

    il microbiota intestinale umano è un complesso ecosistema costituito da un numero di microrganismi pari a 1014, appartenenti a categorie diverse, tra le quali i batteri la cui composizione varia nelle diverse sezioni del tratto intestinale e subisce variazioni nello stesso individuo in ragione dell'età, dei fattori ambientali, dello stile di vita, del consumo di farmaci;

    l'imponente massa microbica intestinale, oltre a contribuire alle funzioni digestive, svolge un ruolo primario nella modulazione delle risposte del sistema immunitario e nella genesi delle allergie, nelle dinamiche dei disordini del sistema nervoso centrale e del sistema endocrino, nella produzione di vitamine essenziali per l'uomo, nell'estrazione di energia da zuccheri complessi altrimenti indigeribili per l'uomo, nelle dinamiche virtuose dell'invecchiamento attivo, nel contrasto alla colonizzazione da parte di patogeni, nei meccanismi d'azione dei farmaci e nel successo terapeutico dei diversi protocolli di cura;

    i progressi della tecnologia consentono oggi di studiare in maniera accurata i diversi aspetti di questo sistema e di fornire, quindi, un quadro preciso non solo della sua composizione metagenomica, ma anche della sua attività metatrascrittomica e metabolomica;

    il microbiota influenza non solo l'insorgenza e l'evoluzione di molte malattie – dall'autoimmunità all'ipertensione, al diabete, alle patologie neurodegenerative, cutanee e respiratorie, fino al cancro – ma condiziona anche la biodisponibilità e l'efficacia di moltissimi farmaci impiegati per le più diverse condizioni morbose;

    il riconoscimento a sé stante dei singoli componenti di questo complesso universo è sterile se non inserito in una visione d'insieme che permetta di analizzare le interazioni dinamiche tra i diversi microrganismi e l'organismo ospitante, cruciali per la costruzione di modelli predittivi per la diagnosi e la terapia delle tante malattie collegate alle cosiddette disbiosi, ovvero alterazioni quali-quantitative della flora batterica umana;

    le corrette informazioni sull'assetto altamente variabile del microbiota intestinale non possono essere acquisite attraverso le limitate metodiche di microbiologia classica coltura-dipendenti, né attraverso metodiche molecolari definite «targeted», ma devono necessariamente fondarsi su tecniche di sequenziamento di nuova generazione «Next Generation Sequencing», tra l'altro in costante progressiva evoluzione;

    la sola conoscenza della composizione quali-quantitativa del microbiota intestinale, pur nella sua complessità e anzi proprio in ragione di questa, risulta essere fine a sé stessa se non supportata dall'effettiva possibilità di correggere eventuali condizioni disbiotiche;

    un recentissimo lavoro scientifico, pubblicato da «Scientific Reports» di Nature Portfolio, ha riportato i risultati derivanti dall'applicazione di un brevetto approvato lo scorso 20 dicembre 2021 dall'ufficio nazionale brevetti, che standardizza una nuova ed esclusiva metodica di prelievo enterico di biomassa microbica integrata dopo idrocolonterapia, finalizzata ad analizzare anche quelle quote di batteri presenti in tratti colici fino ad ora inesplorati con le comuni metodiche disponibili;

    nonostante il gran numero di qualificati lavori scientifici in continua evoluzione, la conoscenza teorica del microbiota non si è ancora tradotta in Italia in un modello sanitario che sia in grado di trasferire nella pratica clinica l'enorme bagaglio di conoscenze già acquisite e che, con profitto, si potrebbero applicare nelle corsie o negli ambulatori,

impegna il Governo

ad adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a:

  a) favorire i percorsi di ricerca sul microbiota intestinale e di sperimentazione finalizzata a documentare la correlazione tra eventuali squilibri microbici e patologie dell'uomo, anche promuovendo il ricorso a specifiche competenze oltre che alle pratiche innovative della medicina personalizzata;

  b) individuare specifiche strutture o dipartimenti ospedalieri dotati del necessario know-how multidisciplinare, presso cui attuare programmi di reimpianto microbico selettivo e personalizzato, con dispositivi di applicazione innovativi e con competenze adeguatamente formate;

  c) promuovere adeguate campagne informative rivolte ai pazienti e formative destinate al personale sanitario, al fine di rendere accessibili ad una platea la più possibile ampia e composita le ultime risultanze scientifiche relative al microbiota intestinale, anche al fine di facilitare l'accesso dei pazienti alla medicina personalizzata del microbiota, riducendo le barriere che ancora dividono l'attività clinica quotidiana dalle pratiche tradizionali;

  d) promuovere una idonea piattaforma informatica destinata alla gestione di informazioni inedite che, raccolte in maniera prospettica insieme alle caratteristiche cliniche dei soggetti sani o affetti da diverse patologie, forniscano un importante e dinamico contributo alla ricerca scientifica;

  e) valorizzare i percorsi di ricerca, sperimentazione, e diagnostica sperimentale relative alle pratiche di medicina personalizzata del microbiota, al fine di promuovere l'inserimento di dette pratiche all'interno dei livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario nazionale.
(7-00166) «Bonetti, Rosato».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:


   ROGGIANI, ASCARI, BAKKALI, BOLDRINI, BRAGA, CASU, DI BIASE, FERRARI, FORATTINI, FURFARO, GHIO, GHIRRA, GRIBAUDO, GRIMALDI, MALAVASI, MARINO, QUARTAPELLE PROCOPIO, PAVANELLI, SERRACCHIANI, TODDE, ZANELLA e ASCANI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   il sottosegretario Butti ha firmato nei giorni scorsi il decreto di nomina dei tecnici che andranno a costituire il nuovo comitato per la strategia dell'intelligenza artificiale;

   nel decreto di nomina citato risultano essere presenti quindici esperti, di cui 10 uomini e 3 donne;

   il 4 agosto 2021 il nostro Paese per la prima volta ha approvato la Strategia nazionale per la parità di genere per il 2021-2026, che si pone come uno degli strumenti attuativi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) in tema di parità di genere;

   il PNRR individua la parità di genere come una delle tre priorità trasversali perseguite in tutte le missioni che lo compongono, oltre all'apposita missione V, dedicata proprio alla coesione e inclusione sociale;

   la legge 12 luglio 2011, n. 120 (cosiddetta legge «Golfo-Mosca») e il decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251 hanno introdotto obblighi di equilibrio di genere nelle posizioni decisionali e negli organi di amministrazione e controllo delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni e delle società le cui azioni sono quotate nei mercati regolamentati;

   il report 2020 dell'UNESCO «Artificial intelligence and gender equality» ha messo in evidenza il pericolo che «algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale possano diffondere e rafforzare stereotipi di genere», con il rischio di emarginare le donne su scala globale;

   secondo la ricerca dell'European institute for gender equality (EIGE) anche il settore dell'IA nell'ambito della parità di genere presenta delle disparità evidenti, in parte correlate ai dati sulla parità di genere nell'ambito STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) –:

   per quali ragioni nella scelta degli esperti del comitato per la strategia dell'intelligenza artificiale non sia stato rispettato il principio dell'equilibrio di genere così come previsto dalla normativa vigente in materia.
(3-00763)

Interrogazione a risposta scritta:


   GIACHETTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   poco si sa del reale trattamento economico dei magistrati, e attualmente di esso si discute senza dati di riferimento precisi;

   in un'intervista concessa anni fa a Il Giornale e pubblicata l'11 luglio 2008 l'allora presidente della Corte d'appello di Milano dichiarò che il suo stipendio mensile netto era di 7.673,72 euro (15.365,33 lordi) per 13 mensilità, e consegnò al giornalista una fotocopia della sua «busta paga», che venne debitamente pubblicata;

   per i magistrati aventi la stessa qualifica del presidente della Corte d'appello lo stipendio lordo annuo allora previsto dalla legge (legge n. 111 del 30 luglio 2007 – tabella A) indica la cifra di euro 75.746,25 lorde annue a fronte dei 199.748,29 euro lordi annui (inclusa la tredicesima) allora effettivamente percepiti dal presidente della Corte di appello di Milano; e quindi le tabelle previste dalla legge sono ben lungi dal dare indicazioni da cui dedurre i livelli salariali effettivi dei magistrati;

   i magistrati sono gli unici impiegati dello Stato ad avere il privilegio di un adeguamento automatico dei loro stipendi al costo della vita ogni tre anni e che da allora gli adeguamenti triennali sono stati cinque;

   da oltre 40 anni il CSM promuove tutti i magistrati sulla base dell'anzianità di servizio fino al vertice della carriera, della retribuzione e della liquidazione, salvo i pochissimi casi di grave e visibile demerito; e di conseguenza i magistrati che hanno uno stipendio non dissimile da quello dichiarato di presidente della Corte d'appello di Milano sono varie centinaia –:

   quanti siano i magistrati che nella loro «busta paga» ricevono attualmente:

    a) uno stipendio mensile netto inferiore ai 2.000 euro specificando se si tratta di magistrati in tirocinio:

    b) uno stipendio mensile netto compreso tra i 2.000 e i 3.000 euro;

    c) uno stipendio mensile netto compreso tra i 3.000 e i 4.000 euro;

    d) uno stipendio mensile netto compreso tra i 4.000 e i 5.000 euro;

    e) uno stipendio mensile netto compreso tra i 5.000 ed i 6.000 euro;

    f) uno stipendio mensile netto compreso tra i 6.000 ed i 7.000 euro;

    g) uno stipendio mensile netto compreso tra i 7.000 e gli 8.000 euro;

    h) uno stipendio mensile netto compreso tra gli 8.000 e i 9.000 euro;

    i) uno stipendio mensile netto compreso tra i 9.000 e i 10.000 euro;

    j) uno stipendio mensile netto superiore a 10.000 euro;

   quanti siano i magistrati che sono andati in pensione per raggiunti limiti di età nel 2022 e quale sia la media delle pensioni mensili e delle liquidazioni da loro percepite;

   se sia possibile avere le suddette informazioni distinte a seconda che si tratti di magistrati ordinari o di magistrati amministrativi o di magistrati contabili.
(4-01778)

AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE

Interrogazione a risposta scritta:


   MOLINARI, BENVENUTO, GIACCONE, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI e MACCANTI. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   durante quest'anno gli effetti del cambiamento climatico manifestatisi sul territorio nazionale, e in particolare su quello piemontese, sono state di una tale intensità e persistenza da mettere in seria difficoltà la filiera vitivinicola;

   alla siccità estrema e alle temperature elevate, due elementi che avevano già causato un vero e proprio crollo della produzione, si sono aggiunte anche grandinate distruttive ed estese, ondate di calore, che hanno accartocciato le foglie delle viti; gli effetti sulle viti si sono tradotti in minore produttività, con riduzioni ben più significative rispetto alle più pessimistiche stime attestandosi, a consuntivo, ad un -25 per cento;

   in determinate aree del Piemonte, per il singolo viticoltore, il calo di produttività potrebbe avere ripercussioni sullo svolgimento della propria attività a causa di una riduzione dei profitti a fronte di un aumento dei costi, mettendo così a dura prova la sopravvivenza stessa delle aziende viticole;

   per fronteggiare tale situazione sarebbe auspicabile individuare interventi prioritari a breve termine e soprattutto a medio e lungo termine che permettano la sopravvivenza delle imprese vitivinicole;

   la regione Piemonte si è già attivata con azioni di sensibilizzazione verso l'Abi, visto il crescente stato di difficoltà in cui versano le imprese agricole che hanno stipulato dei mutui negli scorsi anni e che, per effetto del progressivo rialzo dei tassi di interesse, si trovano a dover rimborsare delle rate molto più alte di quanto era stato preventivato;

   durante il periodo di emergenza COVID-19 lo strumento delle moratorie sui mutui, che venne utilizzato anche dalle imprese agricole, permise loro di riprendersi economicamente e di far fronte agli impegni assunti;

   con il decreto-legge n. 61 del 2023 cosiddetto «decreto alluvioni», si ricorda, è stato previsto per le società e le imprese con sede legale od operativa o unità locali nei territori colpiti dall'alluvione la sospensione del pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi genere, al quale ha fatto seguito la moratoria con la delibera del Consiglio dei Ministri, del 28 agosto 2023;

   va ricordato che la regolamentazione europea vigente, comporta che la richiesta di moratoria incida in termini di riclassificazione della posizione debitoria dell'impresa beneficiaria –:

   se il Governo non intenda, per quanto di competenza, intervenire nelle opportune sedi europee, affinché si possano concedere nuove moratorie, come occorso durante la pandemia, adottando iniziative volte alla sospensione dell'applicazione delle disposizioni della regolamentazione europea, al fine di far fronte alle difficoltà nelle quali si trovano le imprese vitivinicole piemontesi.
(4-01784)

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazione a risposta scritta:


   GRIMALDI, ZANELLA, BONELLI, BORRELLI, DORI e GHIRRA. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   il prossimo 11 novembre 2023 verrà inaugurata ufficialmente, con una gara di Coppa del mondo di sci alpino, la «Gran Becca», la discesa libera transfrontaliera che unisce le località Zermatt (Svizzera) e Cervinia (Italia);

   il percorso per due terzi si sviluppa sul ghiacciaio del Teodulo, sul quale, secondo notizie stampa, da settimane sarebbero in corso escavazione ad opera di ruspe, che si sarebbero spinte oltre il perimetro consentito andando a rompere il ghiaccio perfino in zone protette;

   l'epoca in cui si svolgerà la Coppa del mondo di sci è segnata dalla crisi climatica, che rappresenta una vera e propria emergenza globale. Il surriscaldamento del pianeta, con un aumento della temperatura media di 1.1°C rispetto all'era preindustriale (1850-1900), sta già avendo impatti diffusi e disastrosi che colpiscono la vita di milioni di persone in tutto il mondo, con l'aumento di ondate di calore, siccità, inondazioni, scioglimento dei ghiacciai;

   secondo un recente studio della NASA con un incremento di 1,5 gradi della temperatura i ghiacciai perderanno il 25 per cento della loro massa, rispetto a quella che avevano nel 2015, entro la fine del secolo e le prime regioni ad essere private saranno proprio quelle con ghiacciai più piccoli, come le Alpi che li vedranno quasi sparire;

   l'impatto dell'assenza di grandi riserve di ghiaccio si farà sentire sulla vita della popolazione, sull'economia, causando minor disponibilità d'acqua nelle falde e perdita di interi ecosistemi con conseguenze difficili da prevedere sul clima –:

   se il Ministro risulti a conoscenza dei fatti esposti in premessa, se per la pista transfrontaliera «Gran Becca» sia stato espletato il procedimento di valutazione di impatto ambientale in ambito transfrontaliero, ai sensi dell'articolo 32 del decreto legislativo n. 152 del 2006, quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere perché vengano immediatamente interrotte le attività di escavazione sul ghiacciaio del Teodulo.
(4-01781)

CULTURA

Interrogazione a risposta orale:


   ORRICO. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   la Biblioteca civica di Cosenza è una delle istituzioni culturali più importanti della Calabria e del meridione d'Italia;

   essa è oggetto di interesse da parte di studiosi di provenienza nazionale e internazionale per il suo importante patrimonio librario e di memoria visto che conserva pergamene, incunaboli, i prestigiosi corali miniati, tra i più importanti d'Europa, e una vasta emeroteca;

   è stata dichiarata da parte della Soprintendenza libraria istituto «di alto interesse culturale»;

   lo storico complesso di Santa Chiara che ospita la Biblioteca civica è stato recentemente oggetto di un cospicuo finanziamento per la rigenerazione della struttura derivante dal contratto istituzionale di sviluppo riguardante il centro storico di Cosenza;

   la Biblioteca civica, rimasto un solo impiegato con funzione di ausiliario, è chiusa da tre anni e ha maturato debiti verso lo Stato (Demanio e Agenzia delle entrate) e i privati (dipendenti e fornitori); più volte il presidente dell'Accademia cosentina D'Elia, che è anche presidente del Consiglio di amministrazione della Biblioteca, ha scritto al Ministro Sangiuliano, senza ricevere risposta, chiedendo che quest'ultima passi al Ministero della cultura con due vincoli: che il patrimonio, per salvaguardare l'identità culturale della città di Cosenza, rimanga allocato sempre presso la storica sede e che il Ministero affronti il debito verso lo Stato facendolo azzerare –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere per superare la grave crisi in cui versa l'importante istituto culturale della biblioteca civica di Cosenza in modo da poterla restituire presto alla piena fruizione dei cittadini e degli studiosi.
(3-00764)

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta in Commissione:


   D'ORSO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   con decreto ministeriale in data 4 agosto 2023, n. 109 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il regolamento concernente l'individuazione di ulteriori categorie dell'albo dei consulenti tecnici di ufficio e dei settori di specializzazione di ciascuna categoria, l'individuazione dei requisiti per l'iscrizione all'albo, nonché la formazione, la tenuta e l'aggiornamento dell'elenco nazionale, ai sensi dell'articolo 13, quarto comma, delle disposizioni per l'attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie, aggiunto, unitamente all'articolo 24-bis, rispettivamente dall'articolo 4, comma 2, lettere a) e g), del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149, e richiamato dagli articoli 15 e 16 delle stesse disposizioni per l'attuazione, come novellati, dallo stesso articolo 4, comma 2, lettera b) numeri 1 e 3, lettera c), numeri 1 e 2;

   dalla lettura del regolamento emerge come la figura del pedagogista e la sua materia d'eccellenza, la pedagogia, siano state completamente escluse da quelle indicate per l'iscrizione all'albo dei Consulenti tecnici d'Ufficio dei Tribunali;

   il pedagogista, specialista dei processi educativi e formativi, è una figura professionale poliedrica e versatile, formatasi da un'interconnessione tra saperi disciplinari distinti (filosofia, psicologia, pedagogia e altro) e ambiti di intervento diversificati (educativo, scolastico, familiare, culturale, giudiziario, sportivo e altro);

   le competenze dei pedagogisti sono finalizzate all'analisi critica e complessa delle situazioni individuali, familiari, di gruppi e di comunità, alla progettazione di percorsi educativi, formativi, di evoluzione personale, di recupero, al coordinamento, alla dirigenza, alla consulenza, all'intervento e valutazione pedagogica, all'orientamento e alla promozione di azioni educative e formative per tutto l'arco della vita delle persone;

   la figura del pedagogista e riconosciuta dalla legge 29 dicembre 2017 n. 205, che all'articolo 1, commi 594-601, ne ha specificato gli ambiti di competenza e ha permesso di mantenere e di accrescere il livello già notevole dei servizi erogati ai cittadini finalmente legittimando anche il lavoro dei pedagogisti presso i tribunali, in ogni caso svolto ai sensi dall'articolo 61 del codice di procedura civile. Ciò ha permesso a molti pedagogisti di richiedere ai vari tribunali italiani l'iscrizione ai rispettivi albi dei consulenti tecnici, quali esperti di educazione, pedagogia e formazione, materie indispensabili nella osservazione e valutazione delle capacità genitoriali, nonché nella risoluzione delle controversie e della conflittualità familiare che non necessariamente sono collegate con il concetto sanitario che troppo spesso patologizza la famiglia in via di separazione/divorzio;

   i pedagogisti si sono distinti quali professionisti apprezzati dai giudici nelle questioni inerenti al diritto di famiglia, proprio per il loro sguardo volto a sostenere la qualità della reazione educativa ed affettiva tra genitori e figli, e per il supporto offerto agli adulti nella riflessione critica e nella consapevolezza della loro responsabilità educativa ad esempio nelle mediazioni in casi di separazione e divorzio, mettendo al centro elementi che rilevano nella gestione e risoluzione dei conflitti, le Associazioni di settore, delle quali è stato recepito con la presente interrogazione il grido d'allarme, chiedono che venga reinserita la figura del pedagogista quale esperto dell'area famiglia e minori, con particolare riferimento alla valutazione delle capacità genitoriali, così come avveniva precedentemente –:

   se il Ministro interrogato intenda, nelle more dell'approvazione definitiva dell'A.S. 788 avente ad oggetto «Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali» che trainerà i pedagogisti e gli educatori socio-pedagogici nell'alveo delle professioni ordinistiche consentendone di diritto l'iscrizione negli albi dei consulenti tecnici, procedere celermente ad una revisione del regolamento concernente l'individuazione di ulteriori categorie dell'albo dei consulenti tecnici di ufficio, inserendo tra le figure quella del pedagogista.
(5-01542)

Interrogazione a risposta scritta:


   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   in un articolo de «Il Foglio» il 28 settembre 2023 a firma di Ermes Antonucci si ricostruisce la vicenda del processo Eyphemos, nato a seguito all'inchiesta avviata nel 2020 dalla procura di Reggio Calabria sulle cosche della 'ndrangheta di Sinopoli e Sant'Eufemia d'Aspromonte;

   lo scorso 17 febbraio 2023 la sentenza di primo grado pronunciata dal tribunale di Palmi ha prodotto ventuno condanne e trenta assoluzioni, e in particolare nel pezzo si fa riferimento a quella di Domenico Creazzo, ex consigliere regionale, arrestato un mese prima delle elezioni, accusato di voto di scambio elettorale politico mafioso e finito per 17 mesi agli arresti domiciliari;

   gli inquirenti avevano chiesto 16 anni di reclusione per Creazzo, accusato di essersi accordato con Domenico Laurendi, esponente di spicco della 'ndrangheta, per ricevere appoggio elettorale in cambio di un intervento presso il Genio civile su una pratica di sanatoria per un ristorante;

   l'elemento che però appare all'interrogante oggetto di attenzione è l'utilizzo delle intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta, elemento sottolineato anche nella succitata sentenza da cui si evidenzia «un'ipertrofia di materiale investigativo» e «un sorprendente quantitativo di intercettazioni»;

   venendo al merito del suddetto materiale sarebbe emerso, già in corso di dibattimento, che la principale intercettazione a supporto della tesi dello scambio tra Creazzo e Laurendi sarebbe stata trascritta in modo errato dalla polizia giudiziaria, per cui di fatto vi sarebbe stato uno scambio di persone tra i soggetti eloquenti, ma più in generale i giudici rilevano come in molti casi dialoghi del tutto incomprensibili siano stati utilizzati poi come prove a sostegno dell'accusa;

   da ultimo si riferisce che l'avvocato di Creazzo sarebbe entrato in possesso di tutte le intercettazioni circa 18 mesi dopo dall'inizio dell'inchiesta, in alcune delle quali sarebbe emerso che i presunti mafiosi avrebbero fatto campagna elettorale per soggetti diversi dall'imputato e in altre ancora le ipotesi accusatorie risulterebbero sostanzialmente smentite;

   a parere dell'interrogante, nel processo in questione, saremmo di fronte ad un ennesimo episodio di abuso dello strumento delle intercettazioni, sia in termini quantitativi sia nell'utilizzo distorto che ne sarebbe stato fatto al fine di suffragare la tesi accusatoria –:

   se il Ministro interrogato, a fronte dei fatti esposti in premessa, non ritenga di procedere, per quanto di competenza, ad attivare iniziative di carattere ispettivo in relazione ad eventuali irregolarità, anomalie e/o omissioni da parte degli uffici giudiziari della procura di Reggio Calabria.
(4-01779)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:


   DEBORAH BERGAMINI, BAGNASCO, D'ATTIS, TENERINI e TASSINARI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il Consiglio di Stato con le sentenze nn. 17 e 18 del 9 novembre 2021 ha stabilito che le norme italiane che prorogano in modo automatico le concessioni demaniali marittime sono in contrasto con il diritto europeo e, pertanto, vanno disapplicate. Le concessioni in vigore restano efficaci fino al 31 dicembre 2023, al fine di dare alle pubbliche amministrazioni il tempo per organizzare le gare;

   la legge n. 118 del 5 agosto 2022, legge sulla concorrenza 2021, ha stabilito la necessità di effettuare una ricognizione sulla effettiva «scarsità» del bene aree demaniali marittime, al fine di valutare l'applicabilità o meno della Direttiva 2006_123_CE – Bolkestein;

   al fine di consentire la definizione dei criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile, il decreto-legge n. 198 del 2022 (cosiddetto «Milleproroghe») ha previsto la proroga delle concessioni fino al 31 dicembre 2024;

   il Consiglio di Stato, con la sentenza 2192 del 1° marzo 2023 ha ritenuto, in maniera netta, che qualsiasi proroga, anche a quella introdotta dalla legge di conversione del decreto «Milleproroghe», sia in contrasto con il diritto europeo e confermandone la disapplicazione;

   su tale sostrato è intervenuta la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) del 20 aprile 2023, emessa su rinvio pregiudiziale del Tar Puglia, che ha fornito un'interpretazione «autentica» della direttiva Bolkestein, affermando che i giudici nazionali e le autorità amministrative, comprese quelle comunali, debbano applicare le norme dell'Unione, disapplicando le disposizioni di diritto nazionale non conformi alle stesse;

   innovativamente la suddetta sentenza statuisce un ulteriore principio riguardante la valutazione della scarsità delle risorse naturali e delle concessioni disponibili: la CGUE, in merito all'applicabilità dell'articolo 12 della direttiva Bolkestein, ha chiarito che esso deve essere interpretato nel senso che tale valutazione deve avvenire combinando un approccio generale e astratto, a livello nazionale, e un approccio caso per caso, basato su un'analisi del territorio costiero del comune in questione;

   un significativo cambio di prospettiva dopo la sentenza «Promoimpresa» (CGUE 14 luglio 2016), nella quale, invece, l'accertamento sulla scarsità della risorsa era stato demandato al giudice nazionale;

   dai lavori del tavolo tecnico per la mappatura dei regimi concessori di beni pubblici, dell'estate 2023, è emersa una disponibilità delle aree del solo demanio marittimo (7.000 chilometri quadrati), con esclusione del demanio idrico (65.000 chilometri quadrati), che giunge al 67 per cento;

   la questione è di non scarsa rilevanza e si inserisce in uno scenario normativo e giurisprudenziale caratterizzato da uno stato di incertezza e confusione. Da un lato, il legislatore ha concesso maggiore tempo al Governo per dare attuazione alla riforma introdotta dalla legge sulla concorrenza, dall'altro, il Consiglio di Stato si è sempre espresso in senso contrario, da ultimo la Corte di giustizia dell'Unione europea fornisce ulteriori elementi interpretativi;

   il comma 4-bis dell'articolo 4 della legge sulla concorrenza 2021, inserito dal Milleproroghe 2023, in vigore dal 28 febbraio 2023, precisa che è fatto divieto agli enti concedenti di procedere all'emanazione dei bandi di assegnazione delle concessioni demaniali marittime fino all'adozione dei decreti legislativi di riordino del sistema;

   quanto sopra detto può interpretarsi nel senso che non vi sarebbe responsabilità degli enti concedenti, qualora dessero applicazione alla suddetta norma di legge che si porrebbe in contrasto con la giurisprudenza amministrativa, ma non con il diritto comunitario, mentre viceversa l'emanazione dei bandi di assegnazione di concessioni demaniali marittime a far data dal 1° gennaio 2024 comporterebbe le responsabilità per legittimo affidamento, danno erariale e danno ai concessionari uscenti;

   se non si ritenga opportuno adottare le iniziative di competenza volte a chiarire le modalità applicative del complesso di statuizioni descritte in premesse, anche al fine di individuare i limiti della responsabilità degli enti e dei loro dirigenti.
(3-00762)

Interrogazione a risposta scritta:


   COLOMBO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   risulta all'interrogante che nel 2018 Ferservizi spa, in nome e per conto di FS Sistemi Urbani, formulava invito ad offrire in locazione transitoria immobili, siti nel comune di Bologna – ex scalo ferroviario di Bologna Ravone, identificati al catasto fabbricati del comune di Bologna – foglio 155, particella 9, sub 2 parte, Cat. E/1;

   risulta, altresì, all'interrogante che Open Event srl si sia aggiudicata il contratto di locazione transitoria di cui sopra, nel corso del 2019 con un contratto di durata di 4 anni;

   si rileva come l'articolato del contratto allegato all'invito ad offrire prevedeva che il conduttore, al momento della sottoscrizione della locazione, accettava il codice etico adottato dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane spa. In particolare, all'articolo 16.3 veniva espressamente indicato che «Resta convenuto che le prestazioni oggetto del presente incarico dovranno essere eseguite, sempre ed in ogni caso, nell'ottica di salvaguardare l'immagine ed il prestigio di FS Sistemi Urbani srl e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane nel suo complesso, privilegiando sempre tale indicazione rispetto al successo dell'attività affidata a codesta Società. A tal fine il conduttore espressamente dichiara di conoscere ed accettare le prescrizioni contenute nel Codice Etico adottato dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane spa visionabile sul sito www.fsitaliane.it al fine di informare, ove compatibile, il proprio comportamento ai criteri in esso previsti»;

   le norme del codice etico del Gruppo FS si applicano senza eccezione alcuna agli organi sociali, al management, al personale dipendente, ai collaboratori esterni, ai partner commerciali, ai fornitori e a tutti coloro che intrattengono rapporti con il gruppo;

   sul sito internet di DumBO (Distretto urbano multifunzionale di Bologna) non è possibile visionare la disponibilità per la prenotazione, da parte di soggetti terzi, degli spazi in oggetto, né i relativi costi: https://dumbospace.it/gli-spazi/;

   in più occasioni esponenti locali di Fratelli d'Italia Bologna richiedevano gli spazi in questione. In particolare, secondo quanto consta all'interrogante l'avvocato Francesco Sassone, consigliere comunale di Bologna, in data 2 marzo 2022 inoltrava una email a DumBO, richiedendo un preventivo per un evento da svolgersi nell'arco temporale di tre giorni, chiedendo di procedere alla prenotazione, in caso di disponibilità, e di indicare la capienza massima dei posti. In risposta alla predetta comunicazione, senza fornire indicazioni circa il preventivo richiesto e l'eventuale disponibilità dello spazio nelle date indicate, DumBO chiedeva allo scrivente di sapere quale tipo di manifestazione si voleva svolgere;

   in data 16 ottobre 2023, secondo quanto consta all'interrogante, il capogruppo di FDI in Consiglio comunale di Bologna, dottor Stefano Cavedagna, inoltrava a DumBO una email nella quale si chiedeva la disponibilità per un evento di natura politica da svolgersi in data 4 novembre 2023, con la contestuale richiesta di un preventivo. A quest'ultima email, a tutt'oggi, DumBO non avrebbe fornito alcun riscontro, di fatto rendendo impossibile lo svolgimento della manifestazione;

   si precisa che, in più occasioni, nello spazio in questione, si sono già tenute numerose manifestazioni di carattere politico, organizzate da una parte politica, mai di centrodestra –:

   se risulti che il gruppo FS e FS Sistemi Urbani Fer servizi spa siano a conoscenza di quanto segnalato in premessa;

   se non si ritenga che detti comportamenti violino il codice etico del gruppo FS spa, richiamato dall'articolo 16 del contratto di locazione siglato con Open Event srl, oltre ai principi di garanzia, pluralità e fruibilità degli spazi da parti di tutti i soggetti interessati;

   se e quali iniziative di competenza si intenda intraprendere con il conduttore affinché detti comportamenti non si ripetano.
(4-01783)

INTERNO

Interrogazione a risposta orale:


   DI BIASE, CASU, CIANI, MADIA, MANCINI, MORASSUT, ORFINI e ZINGARETTI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   Spin Time Labs è un bene comune per la rigenerazione urbana. Si tratta di uno spazio gestito dall'associazione Spin Time, nata a Roma all'interno dello stabile occupato che si trova in via Santa Croce in Gerusalemme, che rappresenta un crocevia di progetti di mutuo sostegno, aggregazione giovanile e culturale;

   l'immobile, di proprietà della società Investire Sgr che lo ha acquisito quando era già stato occupato, ospita oggi più di 140 nuclei familiari di 28 nazionalità diverse, per un totale che supera le 400 persone;

   l'immobile da diversi anni è nella lista della prefettura di Roma per la procedura di sgombero;

   nel corso degli ultimi dieci anni all'interno dell'immobile sono nate esperienze culturali e sociali che hanno svolto un ruolo aggregativo;

   Spin Time è diventata punto di riferimento di molte associazioni del mondo studentesco, universitario, ecologista e altri, che operano stabilmente al suo interno;

   l'associazione Spin time labs ospita nei locali una biblioteca, aule studio, uno spazio per il coworking, una sala di registrazioni, un teatro, un banco alimentare, aree giochi per bambini, spazi a disposizione delle associazioni sindacali studentesche e la redazione di un periodico di informazione giovanile;

   tra le numerose attività, si portano avanti progetti di inclusione sociale e generazionale: corsi per bambini, corsi professionali per adulti, lezioni di italiano per stranieri, corsi di informatica;

   la comunità di Spin Time ha una relazione forte anche con la chiesa, data la presenza al suo interno di una consacrata che abita nel palazzo e la collaborazione di molti vescovi, cardinali, preti, gruppi scout e altri, come riportato più volte anche da mezzi di informazione come L'Osservatore Romano e Avvenire;

   nel 2019, nella difficoltà di far fronte alle spese energetiche, intervenne il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Francesco, per riattivare l'energia elettrica in tutto lo stabile;

   l'ipotesi che l'immobile venga sgomberato rischia di generare una grave emergenza abitativa e sociale;

   Roma Capitale, tenendo fermo il principio della rigenerazione urbana, ha approvato nel maggio 2023 un nuovo piano casa in cui ha indicato anche l'immobile di via Santa Croce in Gerusalemme tra quelli da acquisire per far fronte all'emergenza abitativa;

   Roma Capitale in questi mesi ha avviato una interlocuzione con la proprietà dell'immobile finalizzata ad acquisire la struttura a patrimonio pubblico e salvare così l'esperienza sociale e culturale di Spin time;

   un rapporto redatto da Open impact – spin off di ricerca accreditato dell'università Bicocca di Milano – spiega come questa comunità non solo faccia bene alle famiglie che ci vivono (con un tasso di dispersione scolastica pari a zero, per citare un dato), ma anche al territorio circostante, trasformandosi in un polo educativo e culturale aperto a tutti;

   nello stesso rapporto si fa riferimento all'ipotesi di acquisizione a patrimonio pubblico, indicando i fattori economici positivi. «Il costo di regolarizzazione tra acquisto, efficientamento energetico, manutenzione e community management per Roma Capitale, ipotizzando la non più totale gratuità dei servizi sociali e culturali, sarebbe pari a 36,7 milioni di euro, che messo in rapporto con il valore sociale generato – il 50 per cento dato dalle condizioni abitative, l'altro 50 per cento dal welfare mix garantito dal progetto – porterebbe a un ritorno di 71,55 milioni» spiega l'analisi realizzata da Open Impact –:

   quali iniziative di competenza intendano intraprendere per sostenere lo sforzo di Roma Capitale per favorire il piano di rigenerazione urbana riguardante l'immobile in questione, eventualmente anche con un apposito intervento finanziario dello Stato, e regolarizzare l'esperienza abitativa, sociale e culturale promossa da Spin Time Labs e così scongiurando il rischio dell'emergenza abitativa che si verrebbe altrimenti a generare.
(3-00765)

Interrogazioni a risposta scritta:


   BRAGA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   per il ruolo di città di frontiera con la Svizzera e il nord Europa, Como vive in maniera più rilevante rispetto ad altre città lombarde il fenomeno dei migranti e in particolare dei minori stranieri non accompagnati;

   da anni Como affronta tale situazione in maniera emergenziale, nonostante il fenomeno sia da tempo strutturale e come tale richiederebbe di essere gestito, primariamente dal comune che per legge è responsabile della presa in carico dei minori;

   secondo quanto dichiarato dal comune di Como sarebbero più di 340 i minori stranieri non accompagnati attualmente presi in carico, una media di 3,5 minori ogni mille abitanti. Sul territorio comunale si contano circa 30-35 minori stranieri non accompagnati; gli altri, pur essendo a carico del comune, sono stati dislocati in diverse comunità o centri di accoglienza sparsi in tutta Italia. Il comune per ogni minore ottiene un rimborso dallo Stato che va dai 60 ai 100 euro al giorno;

   nei giorni scorsi tredici minori stranieri non accompagnati si sono presentati fuori dalla questura di Como e, al termine delle operazioni di identificazione, sono stati abbandonati sulla strada senza alcun tipo di accoglienza, senza un posto dove dormire e senza cibo, nonostante il comune fosse stato ripetutamente messo al corrente della situazione. Solo in tarda serata, grazie all'intervento del parroco del quartiere di Rebbio i tredici minori sono stati accolti per due notti nei locali dell'oratorio dove sono stati collocati materassi sul pavimento in modo da garantire loro almeno un giaciglio, servizi igienici e pasti caldi. Nei giorni seguenti sono stati trasferiti nel centro della Croce Rossa di Lipomo (CO);

   il sindaco di Como ha fatto sapere che la rete dell'accoglienza comasca è «satura», di non aver più alcuno spazio disponibile per i minori stranieri non accompagnati. Il bando comunale, in fase di prima accoglienza, fissa in 24 i posti disponibili a Como ma, nel concreto, se ne contano solo 16, con le realtà locali che si sono dette disponibili ad aumentarli;

   il decreto-legge n. 133 del 2023, attualmente all'esame della Camera dei deputati, lungi dal prevedere soluzioni durevoli nel tempo, si è limitato a prevedere, in caso di momentanea indisponibilità di strutture recettive temporanee dedicate ai minori, la provvisoria accoglienza del minore sedicenne in sezioni dedicate alle strutture per adulti, violando il mandato europeo e le convenzioni internazionali sui diritti dei minori, che prevedono che ciò possa avvenire solo se nel superiore interesse del minore, e rischiando di compromettere ulteriormente l'intrinseca fragilità dei minori, spesso già portatori di disturbi post-traumatici da stress;

   l'accoglienza dei minori non accompagnati è infatti questione delicata e proprio per questo non può essere lasciata all'improvvisazione o alla sola generosità delle parrocchie, delle associazioni del terzo settore che a Como si fanno carico del problema, il più delle volte superando di molto il numero fissato dei minori da accogliere e incontrando rilevanti difficoltà riguardanti la mancata attivazione di idonei percorsi di inclusione e integrazione per i minori –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei numeri e delle criticità della situazione comasca;

   quali iniziative urgenti intenda adottare al fine di gestire in maniera adeguata l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati costantemente in arrivo a Como, attraverso una migliore redistribuzione dei flussi, aumentando gli spazi fisici sul territorio e soprattutto rafforzando i percorsi scolastici, educativi, lavorativi di inclusione e integrazione oggi insufficienti sul territorio.
(4-01780)


   CAVANDOLI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la Corte dei conti, sezione seconda giurisdizionale centrale d'appello, con la sentenza n. 277 del 2023 ha confermato integralmente la sentenza della sezione giurisdizionale per la regione Emilia-Romagna n. 94 del 2022 ravvisando la responsabilità a titolo di colpa grave del sindaco e di quattro assessori del comune di Fidenza;

   il contenzioso trae origine dalla decisione degli organi del comune di non concedere all'unico candidato alla posizione di dirigente del settore amministrativo dell'ente locale utilmente ammesso alla procedura selettiva il richiesto differimento della data di svolgimento della prova orale – violando il rispetto del termine minimo di venti giorni che, ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, deve intercorrere tra la convocazione e l'espletamento della prova – e, successivamente, dalla decisione del comune di Fidenza di aggiornare la propria struttura organizzativa con delibera giuntale n. 126 del 2018 sopprimendo la figura dirigenziale messa a concorso, nonostante la procedura concorsuale fosse stata sospesa per effetto delle statuizioni del giudice amministrativo;

   peraltro, il sindaco, con proprio decreto n. 29 del 2018, ha conseguentemente attribuito al già dirigente del settore servizi tecnici la responsabilità anche del settore amministrativo, in tal modo concentrando in capo a una sola figura i poteri precedentemente ripartiti tra il dirigente dei servizi tecnici e quello amministrativo;

   ai sensi dell'articolo 63, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante le cause di incompatibilità, non può ricoprire la carica di sindaco colui che, per fatti compiuti allorché era amministratore del comune, è stato, con sentenza passata in giudicato, dichiarato responsabile verso l'ente e non ha ancora estinto il debito;

   secondo quanto disposto dall'articolo 68, comma 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 le cause di incompatibilità, sia che esistano al momento della elezione sia che sopravvengano ad essa, comportano la decadenza dalla carica di sindaco;

   in caso di decadenza del sindaco, ai sensi dell'articolo 141, comma 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, i consigli comunali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, in caso di mancato pagamento in favore del comune di Fidenza, se vi siano i presupposti per procedere allo scioglimento del consiglio comunale ai sensi del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
(4-01782)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   FOSSI e FURFARO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   si apprende dalla stampa che in data 23 ottobre 2023 alcuni lavoratori e rappresentanti sindacali hanno scioperato davanti ai cancelli dell'azienda Ristori, a Santa Maria al Monte, in provincia di Pisa, a seguito del grave episodio che ha coinvolto il caporeparto dell'azienda, il quale avrebbe rivolto insulti di stampo marcatamente razzista a un lavoratore senegalese;

   si apprende sempre dai media che non sarebbe la prima volta, stando alle dichiarazioni di lavoratori e sindacati, che nell'azienda toscana si verificano episodi di discriminazione razziale imputabili al medesimo caporeparto;

   i sindacati hanno dato mandato ai legali di procedere contro il caporeparto;

   le reiterate offese razziali imputabili al caporeparto costituiscono una grave violazione dei più basilari principi di convivenza civile e una manifesta mortificazione del principio di eguaglianza enucleato nell'articolo 3 della nostra Costituzione;

   la legislazione vigente garantisce contro le discriminazioni sui luoghi di lavoro una tutela giurisdizionale e, in particolare, nell'anno 2022 si è provveduta a introdurre il riferimento alla nazionalità nel decreto legislativo n. 216 del 2003, attuativo della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro;

   per di più è utile rammentare in questo contesto che anche nell'attuale legislatura, in Parlamento e in particolare al Senato della Repubblica, è stata istituita la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, presieduta dalla senatrice a vita Liliana Segre, proprio al fine di evidenziare l'urgenza di combattere questi fenomeni intollerabili per una democrazia matura –:

   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda conseguentemente intraprendere al fine di garantire, nei luoghi di lavoro, un'osservanza pedissequa delle disposizioni costituzionali ed europee di tutelare i lavoratori ingiustamente indiscriminati.
(5-01541)

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MALAVASI, FORNARO, FURFARO, GIRELLI, STUMPO e CIANI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   Baqsimi è indicato per il trattamento della ipoglicemia severa negli adulti, negli adolescenti e nei bambini di età uguale o superiore a 4 anni con diabete mellito e si somministra per via nasale;

   l'ipoglicemia severa è la complicanza acuta più grave e molto temuta dalle persone con Diabete di Tipo 1, in particolare per i bambini. Per questo, a seguito dell'approvazione di AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, nel 2021 è stato reso disponibile dal Sistema sanitario nazionale il glucagone spray nasale, farmaco salvavita, fino ad allora solo iniettabile;

   si è trattato di un salto in avanti nella ricerca con l'Italia che è stato uno dei primi Paesi in Europa ad aver autorizzato il rimborso, contribuendo al miglioramento della qualità della vita dei pazienti e alla serenità delle loro famiglie;

   con l'obiettivo di continuare ad ampliare la disponibilità di Baqsimi per i pazienti, il 30 giugno 2023 Eli Lilly and Company ha completato a livello globale la transazione per la cessione del farmaco ad Amphastar Pharmaceuticals, un'azienda biofarmaceutica focalizzata sullo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti iniettabili, intranasali e per inalazione che sta definendo la strategia di radicamento e presenza in Italia;

   Eli Lilly ha assunto l'impegno di continuare la propria attività fino alla conclusione del periodo di transizione, al termine del quale Amphastar Pharmaceuticals assumerà in via esclusiva e permanente la titolarità e i diritti di commercializzazione del prodotto in Italia;

   a partire dal 24 ottobre 2023 (come pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 23 ottobre 2023 n. 248) il farmaco Baqsimi è stato riclassificato in fascia C, rimanendo comunque disponibile per le persone con diabete e mantenendo invariato il suo profilo di efficacia e sicurezza clinica a beneficio dei pazienti;

   ciò significa che il farmaco non è più considerato essenziale e interamente rimborsato dal SSN, ma diventa a totale carico del paziente;

   questa transizione sta generando allarme tra i pazienti che utilizzano il farmaco –:

   a fronte delle preoccupazioni che questo cambiamento sta suscitando nei pazienti e nella consapevolezza dell'importanza di continuare ad assicurare la disponibilità del trattamento per i pazienti in caso d'ipoglicemia severa, come si intenda garantire la disponibilità del farmaco in Italia, in attesa che Amphastar Pharmaceuticals si doti della struttura necessaria e definisca la strategia futura della propria presenza nel Paese;

   per quali ragioni il farmaco sia passato dalla fascia A alla fascia C, pur essendo salva-vita;

   quali iniziative di competenza si intendano adottare per affrontare questa fase transitoria senza penalizzare i pazienti e assicurando il diritto alla salute e quei principi di equità, università e gratuità sanciti della nostra Costituzione.
(5-01543)

Apposizione di una firma ad una interrogazione.

  L'interrogazione a risposta immediata in Assemblea Foti e altri n. 3-00759, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 24 ottobre 2023, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Mattia.

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo.

  I seguenti documenti sono stati ritirati dai presentatori:

   interrogazione a risposta in Commissione Davide Bergamini n. 5-01322 del 13 settembre 2023;

   interrogazione a risposta scritta Formentini n. 4-01765 del 20 ottobre 2023.