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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Venerdì 9 giugno 2023

ATTI DI CONTROLLO

AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta scritta:


   ASCARI, SCOTTO, BOLDRINI, QUARTINI, AMATO, CARAMIELLO e CHERCHI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   da metà marzo 2022 in Medio Oriente una serie di scontri e attacchi terroristici ha riportato l'attenzione sull'ostilità tra Israele e Palestina, che è radicata nel tempo, ha generato episodi di violenza e ha portato nei decenni scorsi a una serie di guerre che hanno coinvolto anche altri Paesi;

   i motivi di questo contrasto sono molto complessi, si intrecciano a questioni religiose e, con gli anni, hanno finito per mescolarsi anche ad altri interessi. Alla base c'è però una disputa territoriale, scoppiata con la creazione dello Stato di Israele;

   si è appreso da fonti di stampa della demolizione, su ordine del Governo israeliano che occupa la Cisgiordania, di una scuola nel villaggio di Jubbet ab-Dib, frequentata da decine di bambini e bambine palestinesi;

   l'istituto scolastico, costruito sei anni fa anche grazie ai fondi dell'Unione europea, accoglieva gli studenti e le studentesse di Jubbet ab-Dib e di Beit Ta'mir, costretti sino a quel momento a percorrere tre chilometri al giorno per raggiungere la scuola più vicina;

   purtroppo, non si tratta di un episodio isolato; secondo i dati dell'ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, nel 2022 sono state demolite o sequestrate dalle autorità di occupazione 954 strutture in tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, il numero più alto registrato dal 2016;

   più dell'80 per cento delle strutture demolite (781) si trovava nell'Area C. In totale, 1.032 persone sono state sfollate a causa delle demolizioni; nel 2023 gli edifici distrutti da Israele sono già oltre 300;

   la maggior parte delle strutture demolite illegalmente sono state finanziate dall'Unione europea;

   tali condotte sarebbero perpetrate in violazione del diritto internazionale: invero, come in precedenza dichiarato in circostanze analoghe dagli osservatori Onu, tali «attacchi diretti alle case, alle scuole, ai mezzi di sussistenza e alle fonti d'acqua del popolo palestinese non sono altro che i tentativi di Israele di limitare il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione e di minacciare la loro stessa esistenza», «Lo stato di diritto deve prevalere in qualsiasi azione dello stato [israeliano] contro gli atti di violenza»;

   quest'ultimo fatto viola indubbiamente il diritto all'istruzione di decine di fanciulli;

   è necessario e urgente che le istituzioni italiane ed europee intervengano concretamente affinché si ponga fine a simili azioni –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

   se e quali iniziative, nell'ambito delle rispettive competenze, ritengano opportuno adottare al fine di evitare che il Governo di Israele, in violazione dei diritti umani e internazionali, continui a demolire strutture, anche finanziate dall'Unione europea.
(4-01148)

AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE

Interrogazione a risposta orale:


   UBALDO PAGANO. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   nel mese di maggio 2023, gran parte del territorio delle province di Bari, BAT e Taranto è stato investito da violenti nubifragi con tempeste di vento, pioggia e grandine che ha gravemente danneggiato le coltivazioni di uva da tavola, uva da vino, frutteti, oliveti e colture orticole;

   come puntualmente segnalato dalla Confederazione italiani agricoltori e dalla Coldiretti, le precipitazioni, le forti raffiche di vento e l'alta umidità associata alle nebbie hanno messo a dura prova le imprese agricole del settore frutticolo e, in modo particolare, hanno causato importanti danni alle varietà precoci delle ciliegie;

   inoltre, sempre sulla base della ricognizione operata dalle organizzazioni professionali agricole, l'andamento climatico:

    ha favorito lo sviluppo della monilia delle drupacee (patologia provocata da diversi miceti) che può causare gravi danni alle piante, vista l'impossibilità di entrare in maniera precoce nei terreni per gli interventi di irrorazione contro lo sviluppo di questi miceti;

    ha messo a dura prova anche i campi di foraggio e di cereali che, per effetto delle abbondanti piogge, si sono allettati e hanno sviluppato muffe e altre fitopatologie causate da acqua in sovrabbondanza e umidità;

    ha posto a rischio la fioritura degli uliveti e le colture viticole per gli attacchi di peronospora, anche in questo caso di difficile controllo per le difficoltà di accesso nei terreni per gli interventi fitosanitari;

   gli effetti più evidenti in questi giorni, come anzidetto, sono sulle ciliegie, soprattutto sulle primizie, ossia quelle cultivar che maturano per prime e alla fine del mese di maggio avrebbero dovuto completare il ciclo di coltivazione con la raccolta;

   a tutto ciò si aggiungono le gravi criticità che sempre a causa di prolungate condizioni di maltempo hanno investito l'apicoltura;

   negli ultimi giorni le autorità regionali hanno provveduto all'accertamento e alla verifica dei danni segnalati, espletando i necessari sopralluoghi nelle aree colpite;

   in data odierna la regione Puglia ha provveduto a trasmettere la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni subiti –:

   se intenda intraprendere iniziative urgenti per riconoscere lo stato di calamità naturale per le zone di cui in premessa e attivare con tempestività ogni strumento di sostegno agli agricoltori colpiti;

   se intenda, considerata la particolare gravità della situazione rappresentata, adottare iniziative di competenza ulteriori rispetto a quanto già previsto dal nostro ordinamento, stanziando maggiori risorse e garantendo forme di supporto straordinarie al fine di rispondere all'eccezionalità dei danni registrati.
(3-00463)

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazione a risposta scritta:


   BOLDRINI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro della cultura, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   sull'isola di Pianosa, oggi sotto la tutela del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, nel 1858 venne costruito dalle autorità del Granducato di Toscana un grande edificio capace di ospitare 350 detenuti;

   vi fu fondata la prima colonia agricola penale d'Italia, adibita dall'inizio del '900 soprattutto a ospitare detenuti malati di tubercolosi, una colonia agricola penale modello, dove i reclusi venivano rieducati attraverso il lavoro dei campi, coltivando e ottenendo prodotti agricoli di ottima qualità;

   alla fine degli anni Sessanta, su volere del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Pianosa divenne un carcere di massima sicurezza e fu eretto un muro di cinta in cemento armato lungo 1,8 chilometri per 10 metri di altezza;

   nel 1998 fu disposta la chiusura del carcere e l'isola per due anni cessò di ospitare persone detenute;

   grazie a un protocollo tra il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, la regione Toscana e i vari enti presenti nel territorio, nel 2000 viene dato avvio a un progetto pilota volto alla riapertura di una delle diramazioni del vecchio carcere, la cosiddetta «Diramazione Sembolello», dove si trova la sezione autonoma di semilibertà con quattordici detenuti provenienti dal carcere di Porto Azzurro dell'isola d'Elba impegnati in attività agricole, di ristorazione e manutenzione;

   l'esecuzione in colonia agricola o casa di lavoro è una misura di sicurezza non detentiva (articolo 216 codice penale) che prevede il lavoro come strumento di rieducazione e reinserimento sociale del reo;

   la cooperativa Arnera gestisce l'hotel, il bar e il ristorante dove sono occupati alcuni dei detenuti, che sull'isola lavorano e possono girare in libertà, dormono in stanze senza sbarre e si relazionano con chi viene a fare escursioni: si tratta di un progetto all'avanguardia nel quale si riflette tutto il senso dell'articolo 27 della nostra Costituzione, che mira alla rieducazione del condannato, come anche l'interrogante ha potuto verificare di persona nel corso di una visita effettuata recentemente;

   gli agenti di polizia penitenziaria, gli operatori presenti e i soci della cooperativa parlano con orgoglio di questa esperienza di recupero, limitata però a causa della mancanza di personale che non ne consente il pieno sviluppo;

   ma le potenzialità ambientali, paesaggistiche e perfino turistiche dell'isola risultano in gran parte compromesse dalla presenza di costruzioni ormai in disuso e pericolanti: gli edifici presenti sull'isola, anche quelli di fine Ottocento, versano in condizioni di abbandono e lo stesso dicasi per il muro in cemento di 1,8 chilometri che impatta pesantemente sulle bellezze naturali dell'isola –:

   se i Ministri interrogati non ritengano che il progetto pilota di recupero dei detenuti dell'isola di Pianosa vada potenziato, dotando il carcere di Porto Azzurro del personale e delle risorse organizzative necessarie e che, con l'impegno dell'Agenzia del demanio, d'intesa con le istituzioni locali, con la regione e con la direzione del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, vada definito un progetto di piena valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico dell'isola di Pianosa.
(4-01145)

CULTURA

Interrogazione a risposta scritta:


   ROSATO. — Al Ministro della cultura, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nei primi giorni di giugno 2023 la proprietaria della libreria Italian Bookshop di Londra ha annunciato la cessazione dell'attività dopo quasi trent'anni di lavoro, a causa dell'aumento dei costi di gestione ed in particolare quelli derivanti dal nuovo regime doganale in vigore dopo l'accordo di recesso tra il Regno Unito e l'Unione europea;

   la libreria, oltre ad essere una attività commerciale, rappresentava un punto di riferimento, di socializzazione e di aggregazione per la numerosa comunità degli italiani presenti in Inghilterra;

   è del tutto evidente, infatti, che presìdi come questi siano fondamentali alla promozione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano all'estero ed anche alla trasmissione della lingua italiana all'interno della comunità dei nostri connazionali all'estero in particolare alle seconde generazioni;

   le librerie italiane all'estero, come testimoniato dalla vicenda dell'Italian Bookshop di Londra, nonostante svolgano una funzione sociale importantissima per il nostro Paese, si trovano spesso sole ad affrontare spese ingenti all'interno di un mercato di nicchia e forse per questo meno remunerativo;

   la chiusura di luoghi di diffusione della cultura italiana rischia, da un lato, di danneggiare la promozione del nostro Paese all'estero e, dall'altro, di disperdere il patrimonio rappresentato dalle comunità dei nostri connazionali –:

   se i Ministri interrogati intendano promuovere iniziative utili alla salvaguardia delle librerie italiane all'estero, anche mediante l'istituzione di un apposito fondo presso il proprio bilancio per il sostegno a tali attività.
(4-01147)

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   DEL BARBA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 2 del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 aprile 2023, n. 38, introduce, al comma 1, il divieto della cessione dei crediti fiscali;

   con il comma successivo del citato articolo 2, si escludono dal divieto di cessione, tra le altre, le opzioni per le quali, in data antecedente all'entrata in vigore del decreto, ovvero prima del 17 febbraio 2023, risultasse già presentata una comunicazione di inizio lavori asseverata;

   la Cila asseverata, di cui al comma 13-ter dell'articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, fu introdotta soltanto il 1° giugno 2021 e l'adozione della modulistica unificata e standardizzata per la presentazione della comunicazione asseverata di inizio attività (CILA-Superbonus), ai sensi del citato comma 13-ter, fu introdotta soltanto con l'Accordo 4 agosto 2021, n. 88/CU. (accordo Stato-regioni-enti locali);

   pertanto, a seguito delle disposizioni legislative susseguitesi e fin qui citate, per gli interventi edilizi antecedenti alla data del 5 agosto 2021, non poteva essere presentata la Cila asseverata, in quanto ancora non prevista, ma titoli abilitativi diversi, quali ad esempio Scia, Cila ordinaria o richiesta di permesso a costruire;

   stando alla lettura letterale dell'articolo 2, comma 2, del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 aprile 2023, n. 38, per gli stati avanzamento lavori, successivi al 17 febbraio 2023 e relativi agli interventi posti in essere prima del 5 agosto 2021, sembrerebbe vietata la cessione del credito, con una disposizione che, a parere dell'interrogante, risulterebbe censurabile tanto perché retroattiva, quanto per disparità di trattamento –:

   se, per gli interventi avviati prima della data del 5 agosto 2021, la norma di cui all'articolo 2, comma 2, lettere a) e b), vada interpretata nel senso di considerare l'equipollenza alla Cila asseverata, di cui all'articolo 119, comma 13-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, allora non esistente, con i titoli abilitativi urbanistici allora vigenti.
(5-00972)

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta orale:


   DORI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 16-octies del decreto-legge n. 179 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221 del 2012, ha previsto l'istituzione dell'ufficio per il processo presso la Corte di cassazione, le corti d'appello e i tribunali ordinari;

   il PNRR ha individuato nell'ufficio per il processo la struttura organizzativa deputata ad «offrire un concreto ausilio alla giurisdizione così da poter determinare un rapido miglioramento della performance degli uffici giudiziari per sostenere il sistema nell'obiettivo dell'abbattimento, dell'arretrato e ridurre la durata dei procedimenti civili e penali»;

   al fine di dare attuazione al PNRR è emersa la necessità di potenziare lo staff del magistrato con professionalità in grado di collaborare in tutte le attività connesse alla giurisdizione, quali la ricerca, lo studio, la gestione del ruolo e la preparazione di schede e bozze di provvedimenti. Tali figure professionali, cioè i funzionari addetti all'ufficio per il processo, a seguito di concorso pubblico indetto con bando pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 agosto 2021, sono stati reclutati e assunti a tempo determinato per due anni e sette mesi dal Ministero della giustizia a partire dal 21 febbraio 2022;

   il diligente svolgimento del lavoro da parte dei funzionari addetti all'ufficio per il processo sta già dando i suoi frutti, con una significativa riduzione del numero delle pendenze;

   l'ufficio per il processo svolge un ruolo determinante per il miglioramento della qualità e dell'efficacia della risposta giudiziaria, specialmente in termini di riduzione dei tempi della giustizia;

   le prime 8.171 risorse immesse in servizio con contratto a tempo determinato hanno maturato una significativa professionalità e un'approfondita conoscenza dei contenuti e delle attività affidate, sempre più rilevanti e qualificate;

   con decreto legislativo n. 151 del 2022, si è definitivamente istituzionalizzato l'ufficio per il processo come struttura permanente che deve anche dotarsi di apposito personale a tempo indeterminato;

   il 31 maggio 2023 è stata presentata in Cabina di Regia la terza relazione semestrale sul PNRR;

   come evidenziato dalla predetta relazione, negli ultimi mesi oltre duemila addetti hanno già rassegnato le dimissioni, passando in molti casi ad altre amministrazioni statali che offrono contratti di lavoro più stabili;

   al fine di compensare le scoperture venutesi a creare, e considerata l'importanza di questa figura professionale, si potrebbe pertanto procedere allo scorrimento integrale delle graduatorie distrettuali degli idonei del concorso del 2021;

   come si apprende da fonti di stampa, gli idonei addetti all'ufficio per il processo hanno inviato nei giorni scorsi al Ministero una nota in cui hanno chiesto una flessibilità nella procedura di scorrimento delle graduatorie, concedendo lo scorrimento dei distretti capienti: ciò comporterebbe la possibilità di assumere più personale possibile negli uffici del Sud, caratterizzati da notevole carenza di personale;

   nel precedente scorrimento distrettuale del 6 febbraio 2023, il Ministero ha offerto ai candidati dei distretti capienti la possibilità di prendere servizio nel proprio distretto di origine, un'opportunità che attualmente non è stata concessa agli idonei presenti nelle graduatorie del Sud;

   un'eventuale decisione del Ministero di coprire solo le carenze di organico nelle sedi del Nord rischierebbe di generare numerosi rifiuti da parte degli interessati, come già avvenuto in un precedente scorrimento, e comprometterebbe il corretto funzionamento degli uffici giudiziari del Sud, già gravemente colpiti dalla carenza di personale –:

   se il Ministro interrogato intenda effettuare una ricognizione di tutti i posti rimasti scoperti negli uffici per il processo e se intenda procedere con urgenza allo scorrimento integrale delle graduatorie capienti degli idonei del concorso per addetti dell'ufficio per il processo, consentendo agli idonei di assumere posizione nel proprio distretto di appartenenza, per coprire i numerosi posti vacanti.
(3-00464)

Interrogazioni a risposta scritta:


   SERRACCHIANI e GIANASSI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la Procura europea (EPPO) è un'istituzione indipendente dell'Unione europea, operativa dal 1° giugno 2021 secondo le disposizioni del Trattato di Lisbona, con competenza a indagare e perseguire reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione europea;

   prima che l'EPPO diventasse operativa, tale competenza era attribuita alle sole autorità nazionali, le quali agivano con strumenti delimitati dagli stretti confini territoriali: l'istituzione di una Procura europea ha contribuito ad ovviare a tali carenze prevedendo una procedura di «cooperazione rafforzata» che vede coinvolti tutti i 22 Paesi aderenti;

   il Ministero della giustizia italiano è stato promotore dell'adozione, il 12 ottobre del 2017, nel corso della presidenza italiana dell'Unione europea, del Regolamento istitutivo della nuova Procura europea con competenza sulle frodi ai danni del bilancio dell'Unione, entrato in vigore il 20 novembre 2017;

   nel corso dei negoziati il Ministero della giustizia italiano aveva proposto di estendere le sue competenze anche ai reati di criminalità organizzata e di terrorismo transnazionale;

   nel 2019 Laura Codruta Kövesi è stata nominata primo Procuratore Capo europeo; i procuratori hanno un mandato di sei anni, sono scelti nell'organico delle magistrature nazionali tra i magistrati con maggiore esperienza in indagini finanziarie e cooperazione giudiziaria internazionale; requisito fondamentale dell'EPPO è la sua indipendenza;

   si avvicina la scadenza che prevede la nomina del nuovo procuratore italiano all'interno di EPPO, e, da una lettera indirizzata a Laura Codruta Kövesi, in qualità di loro capo, firmata da 14 magistrati italiani appartenenti alla Procura europea, si apprende che per il posto che adesso è di Danilo Ceccarelli, che ricopre anche l'incarico di vice di Kövesi, il Governo italiano avrebbe indicato l'ultimo in graduatoria dei tre candidati;

   la procedura prevede che sia un organismo tecnico indipendente, nominato dal Consiglio su proposta della Commissione europea, a valutare le candidature, per poi stilare una graduatoria di merito, sentiti i candidati, fondata sull'esame delle loro qualifiche e competenze, in base alla quale il Governo dovrebbe scegliere, ovviamente, il primo indicato;

   nella lettera si esprime preoccupazione per avere appreso che, nelle riunioni formali preliminari che precedono la decisione del Consiglio sulle nomine, il rappresentante del Consiglio italiano avrebbe proposto di affidare il ruolo all'ultimo dei candidati in graduatoria, che dall'organismo tecnico aveva dunque ottenuto il punteggio minore –:

   se il Ministro interrogato non ritenga di dover fornire chiarimenti in merito alle motivazioni che starebbero conducendo il Governo italiano a non rispettare la graduatoria indicata, provocando il rischio di minare sia l'indipendenza e l'autonomia del procuratore europeo espresso dall'Italia, sia la credibilità dell'intera Procura europea.
(4-01149)


   BOLDRINI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la casa di reclusione di Porto Azzurro all'isola d'Elba si trova in una fortezza spagnola edificata nel XVII secolo. Come tutti gli istituti penitenziari che si trovano in strutture storiche, anche il «Pasquale De Santis» necessita dunque di continui interventi di ristrutturazione, e gli spazi non sono strutturalmente adeguati al trattamento;

   il principale problema dell'istituto, che ospita anche detenuti con problemi psichiatrici, tossicodipendenti e stranieri, oltre alla collocazione logistica che rende non agevoli gli spostamenti, è, sicuramente, la consistente carenza di personale, sia per quanto riguarda la polizia penitenziaria sia per il personale destinato alle aree educative, amministrative e sanitarie, come anche l'interrogante ha potuto verificare di persona nel corso di una visita effettuata nei giorni scorsi;

   la direttrice è in missione da un anno poiché dirige anche la casa circondariale di Massa Marittima, e anche il Comandante della polizia penitenziaria svolge funzioni in altri istituti toscani; inoltre, a fronte di una presenza prevista di 205 agenti, la casa di reclusione dispone al momento di meno di 150 unità, così come risulta enormemente sottodimensionato il numero degli educatori, che si ferma a soli due a fronte di una previsione di dieci;

   questa carenza in particolare ha un impatto negativo sul percorso di recupero dei detenuti e ostacola il loro accesso ai benefici previsti dalla legge;

   non è presente un Nucleo traduzione e piantonamento e dunque a ogni esigenza di spostamento dei detenuti mancano agenti la cui presenza sarebbe necessaria in istituto: si parla di un numero molto elevato di spostamenti annui per visite mediche e ricoveri, considerato peraltro che nella casa di reclusione c'è carenza di medici specialistici;

   appare anche problematica la convivenza tra condannati all'ergastolo – o comunque a lunghe pene detentive – e coloro che sono stati condannati a periodi più brevi di reclusione;

   attualmente la richiesta di poter lavorare è comune a tutti i detenuti: in passato lavorava l'80 per cento circa dei reclusi, Porto Azzurro era considerato un vero modello per i percorsi lavorativi e di reinserimento dei detenuti, mentre a oggi soltanto un terzo ha accesso ad attività lavorative e in modo discontinuo; va inoltre tenuto presente che per problemi burocratici si può rimanere in attesa anche un anno prima di essere ammessi al lavoro –:

   se il Ministro interrogato non ritenga di dover con urgenza adottare le iniziative necessarie, sia organizzative sia finanziarie, per dotare la casa di reclusione di Porto Azzurro del personale necessario a consentire un adeguato trattamento penitenziario, fondamentale per la funzione rieducativa della pena di cui all'articolo 27 della Costituzione, nonché a garantire la sicurezza e condizioni di lavoro accettabili per gli operatori.
(4-01151)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   BARBAGALLO e TONI RICCIARDI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   a seguito delle intense precipitazioni atmosferiche che si sono registrate nella giornata di sabato 3 giugno 2023 il comune di Castelfranci, in provincia di Avellino, è praticamente isolato dal resto del comprensorio dell'Alta Irpinia;

   infatti un vasto movimento franoso articolato in cinque punti diversi ha interdetto al traffico la ex strada statale 400 attualmente di competenza provinciale tra Torella dei Lombardi e appunto Castelfranci;

   la chiusura al traffico di questo segmento stradale costringe gli abitanti del comprensorio a dover affrontare gravi disagi per raggiungere Avellino con ripercussioni sulla mobilità pendolare per motivi di studio e lavoro;

   di fatto il comune di Castelfranci è isolato e non vi sono certezze sulla riapertura;

   sono stati effettuati dei sopralluoghi da parte dei tecnici della provincia e posti in essere i primi interventi per scongiurare l'ampliamento del raggio del movimento franoso;

   è del tutto evidente che l'attuale situazione di estrema criticità pone la necessità per i cittadini di Castelfranci e di tutto il comprensorio di avere risposte in tempi congrui –:

   se il Ministro interrogato per quanto di competenza, considerata la rilevanza dell'arteria in oggetto, non intenda attivare un tavolo istituzionale in sede ministeriale con la presenza anche di Anas al fine di valutare un subentro dell'ente per quel che riguarda la competenza, con l'obiettivo di avere tempestivamente interventi di messa in sicurezza e ripristino della percorribilità e consentendo ai cittadini di Castelfranci e del comprensorio di uscire dall'isolamento.
(5-00970)

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:


   VIETRI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   il corpo di polizia provinciale di Salerno ha rappresentato e rappresenta, nell'ambito delle polizie locali, un punto di riferimento per i territori dell'intera provincia, svolgendo sin dalla sua istituzione, importanti attività di polizia nell'ambito della gestione delle strade provinciali e la tutela e la valorizzazione dell'ambiente, affiancando il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri nei controlli ambientali sul territorio;

   i numeri certificano l'azione del corpo di polizia provinciale di Salerno: dal 2015 al 2022, si parla di 500 attività d'indagine, 800 verifiche esposti-denunce, 870 notizie di reato, 240 persone-imprese deferite all'autorità giudiziaria, 380 tra misure cautelari e sequestri probatori, 1.200 accertamenti stradali e ambientali;

   nel 2015, ad opera della cosiddetta riforma Madia, il corpo ha subìto la perdita di numerose unità tanto da passare da oltre 50 unità a sole 14 unità, ma, nonostante la riduzione del personale, con grande sforzo di tutti gli appartenenti, ha sempre continuato a fornire un importante supporto a tutti gli organi di polizia sul territorio, sia statali che locali, nell'ambito delle numerose attività di controllo del territorio;

   la provincia di Salerno ha sempre continuato ad investire sul corpo di polizia provinciale in virtù degli indirizzi dell'Unione province italiane che, in audizione nell'ottobre 2020, in Commissione affari costituzionali alla Camera dei deputati, auspicava un maggior potenziamento dei corpi e servizi di polizia provinciale, avanzando la proposta di una legge nazionale che coordini tutti i corpi di polizia locale per le province e le città metropolitane;

   nel piano triennale del fabbisogno dell'Ente per l'anno 2022, stante l'esiguità di personale e nell'ottica del rafforzamento e riorganizzazione del corpo, si è proceduto all'assunzione di ulteriori due agenti della polizia provinciale che hanno preso servizio il 16 gennaio 2023:

   nonostante ciò, con il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra in consiglio provinciale, che ha seguito la linea dettata dal presidente Franco Alfieri, a pochi mesi dal suo insediamento, si è deciso per lo «scioglimento del corpo», con la revoca della norma d'istituzione del 1997, unitamente all'abrogazione del regolamento risalente al 2012 che prevedeva, tra l'altro, ben quattro nuclei (ambientale, ittico-venatorio, protezione civile, polizia stradale);

   tale decisione, che rischia di avere ricadute preoccupanti su tutto il vasto ed eterogeneo territorio salernitano, è stata, peraltro, presa in modo imperativo, senza un tipo di confronto e di coinvolgimento istituzionale con i rappresentanti dei lavoratori (Rsu) e le organizzazioni sindacali, senza un doveroso coinvolgimento degli appartenenti al corpo, con un'integrazione dell'ordine del giorno inserito 48 ore prima del consiglio provinciale del 26 maggio 2023, nonostante l'opposizione avesse chiesto un rinvio per la delicatezza della questione;

   a parere dell'interrogante, appare giustificata anche la preoccupazione dei sindacati per i lavoratori in bilico, il cui futuro è tuttora ignoto e che potrebbero perdere la qualifica di operatore di polizia locale;

   dure le parole di commento del presidente nazionale Anvu, Silvana Paci, sulla soppressione del corpo di polizia provinciale di Salerno: «[...] per ripristinare e valorizzare il Corpo della Polizia Provinciale di Salerno si chiede un intervento immediato, affinché tale scempio possa cessare e si possa continuare a dare sicurezza ai territori, all'ambiente, ed ai cittadini che hanno diritto di beneficiare del lavoro degli uomini e delle donne che indossano quella divisa e presenti nel territorio per garantire la tutela ambientale, zoofila, ittico venatoria e la sicurezza in generale» –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali siano i suoi intendimenti in merito al corpo di polizia provinciale.
(4-01146)


   ZOFFILI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   come già richiamato nei precedenti atti, nello specifico le interrogazioni a risposta scritta n. 4-00579 del 2 marzo 2023, n. 4-01092 del 31 maggio 2023 e n. 4-01127 del 6 giugno 2023, la città di Erba (Co) è interessata da frequenti raid di stampo anarchico con scritte che, come già ricordato, inneggiano alla violenza contro il regime detentivo dell'articolo 41-bis, minacciano ed insultano le forze di polizia, nonché – esplicitamente – il sottoscritto interrogante di morte, il relativo partito di appartenenza e l'iniziativa parlamentare di cui il medesimo è proponente, relativa alla leva militare e civica universale;

   da fonti di stampa si apprende, alla data del 6 giugno 2023, di un ulteriore episodio che ha interessato il limitrofo comune di Longone al Segrino (Co), dove sono apparse scritte corredate da chiara simbologia anarchica sulla facciata di una proprietà privata di via Diaz;

   è crescente la preoccupazione che tali vili atti siano in fase espansiva, nella convinzione della necessità di una loro ferma condanna, nonché della necessità della loro immediata cessazione –:

   quali iniziative il Ministro interrogato abbia intrapreso ed intenda intraprendere a fronte dei nuovi, citati fatti riportati, per prevenire, contrastare ed impedire tali violenti atti di stampo anarchico, sul territorio dell'Erbese e sull'intero territorio nazionale.
(4-01150)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta scritta:


   CARAMIELLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il comparto marittimo sta vivendo un periodo di forte crisi sotto il profilo del personale coinvolto, ormai in netto calo: secondo diverse segnalazioni che provengono dal settore in oggetto, sembra che si verifichi, sovente, anche l'imbarco di personale non certificato, a discapito della sicurezza sul lavoro a bordo delle navi mercantili;

   in virtù dell'introduzione del «Reddito di cittadinanza», in vigore fino al 31 dicembre 2023 e sostituito dal Consiglio dei ministri con l'assegno di inclusione (Adi), i cittadini italiani percepiscono un sussidio fino ad euro 780,00 mensili, mentre un ragazzo che si diploma presso un Istituto tecnico e vuole intraprendere la carriera del mare percepisce, per i primi 12 mesi, euro 690,00, ai sensi di quanto previsto dal Contratto collettivo nazionale del lavoro. Pertanto, atteso che i suddetti euro 780,00 vengono considerati «tetto di povertà», al di sotto del quale non è consentito scendere, appare evidente che i 690,00 euro percepiti da un cittadino che ha intrapreso la carriera del mare, sono del tutto insufficienti a valorizzare un'attività lavorativa che contribuisce in maniera significativa sul Prodotto interno lordo nazionale. Ciò premesso, a parere dell'interrogante, è più che lecita la richiesta di quei lavoratori marittimi che chiedono un incremento salariale tale per cui si arrivi ad almeno euro 1000,00 mensili;

   ai sensi del decreto legislativo n. 374 del 1993, sono considerati lavori particolarmente usuranti quelli per il cui svolgimento è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee. Più specificamente, le attività particolarmente usuranti vengono individuate sulla base di valutazioni tecnico-scientifiche, con decreto del Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite le organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Ai sensi dell'articolo 2 di cui al suddetto decreto legislativo, invece per i lavoratori dipendenti pubblici e privati, nonché per i lavoratori autonomi iscritti all'Inps, prevalentemente occupati nelle attività particolarmente usuranti, il limite di età pensionabile previsto dai rispettivi ordinamenti previdenziali è anticipato di due mesi per ogni anno di occupazione nelle predette attività, fino ad un massimo di sessanta mesi complessivamente considerati;

   ad oggi, il pensionamento anticipato per i lavoratori marittimi è riservato solo a chi è adibito al servizio di macchina o di stazione radiotelegrafica di bordo, lavoratori che possono chiedere una pensione anticipata di vecchiaia al compimento di 59 anni (fino al 2024). Viceversa, questo beneficio non è esteso a tutti gli altri lavoratori marittimi che, tuttavia, conducono uno stile di vita altamente usurante, trascorrendo gran parte della propria attività lavorativa in mezzo al mare, lontano dagli affetti e con orari di lavoro effettivi che vanno ben oltre quanto pattuito contrattualmente –:

   se i Ministri interrogati condividano l'opportunità di individuare il lavoro marittimo quale professione usurante, adottando iniziative per estendere a tutti i lavoratori marittimi i benefici pensionistici di cui all'articolo 2 del decreto legislativo n. 374, del 1993;

   se i Ministri interrogati condividano l'opportunità di incrementare i salari dei lavoratori marittimi che si affacciano alla carriera, prevedendo una retribuzione netta mensile di almeno euro 1000,00.
(4-01144)

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   SCHULLIAN. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   la direzione provinciale dell'Inail di Bolzano versa da alcuni anni in una situazione di carenza di personale critica che ormai ha raggiunto livelli insostenibili. Su 103 posti attualmente previsti dalla pianta organica risultano occupati meno del 70 per cento e questo davanti ad ulteriori e prossimi pensionamenti prevedibili;

   questa situazione ha pesanti ripercussioni negative sia sul personale attualmente in servizio, che è gravato da un carico di lavoro eccessivo, sia sugli utenti che devono affrontare tempi di attesa lunghissimi per ottenere la dovuta assistenza;

   per garantire il rispetto dei princìpi in materia di proporzionale e bilinguismo vigenti nella provincia autonoma di Bolzano, la norma di attuazione dello statuto speciale di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 752 del 1976 attribuisce la competenza all'emissione dei bandi concorso per l'assunzione di personale, previa autorizzazione della direzione centrale, alla locale direzione provinciale dell'Inail;

   nel piano triennale dei fabbisogni del personale 2021-2023 la direzione centrale dell'Inail ha previsto per la direzione provinciale di Bolzano l'indizione di 4 concorsi pubblici nel 2023, cioè a distanza da ben 15 anni dall'ultimo concorso;

   l'articolo 35, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001 dispone che l'avvio delle procedure concorsuali e le relative assunzioni del personale delle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, delle agenzie e degli enti pubblici non economici, sono autorizzati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze;

   con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 maggio 2023 sono state autorizzate ad indire procedure di reclutamento personale oltre 30 amministrazioni pubbliche, tra le quali, tuttavia, non figura l'Inail –:

   per quale motivo l'Inail non sia stato autorizzato ad indire procedure di reclutamento di personale con il decreto richiamato nelle premesse e quali siano i motivi ostativi ad una rapida indizione delle procedure di reclutamento di personale da parte della direzione provinciale dell'Inail di Bolzano.
(5-00971)

Ritiro di un documento del sindacato ispettivo.

  Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore: interrogazione a risposta in Commissione Toni Ricciardi n. 5-00956 del 7 giugno 2023.