Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Lunedì 23 gennaio 2023

ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:


   La Camera,

   premesso che:

    il diritto allo studio rientra tra i diritti fondamentali previsti dalla nostra Carta costituzionale, la quale, all'articolo 34, commi terzo e quarto, così recita: «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso»;

    parimenti, il diritto allo studio fonda le proprie radici anche su un'ulteriore disposizione costituzionale, nella specie l'articolo 3, il quale, nel disciplinare il principio di eguaglianza sostanziale quale diritto fondamentale dell'uomo, prevede infatti che «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese»;

    in base alla normativa vigente in tema di diritto allo studio universitario, da individuare nel decreto legislativo n. 68 del 2012, sono previste alcune forme di sostegno nei confronti degli studenti più meritevoli e privi di mezzi, quali ad esempio borse di studio in denaro, esenzione dalle tasse totale o parziale, posti letto in residenze universitarie e pasti nelle mense a titolo gratuito, supporto alle persone con disabilità, prestiti d'onore, possibilità di lavorare all'università con la soluzione «200 ore» retribuite;

    allo stato attuale, sono numerosi gli indicatori che certificano la presenza di una disuguaglianza sociale che colpisce i giovani studenti universitari, i quali, come si evince anche dagli ultimi dati pubblicati da «AlmaLaurea», incontrano ingenti difficoltà a far fronte ai costi di sostentamento durante il proprio percorso di studio universitario. A titolo esemplificativo, basta ricordare quanto occorso recentemente ad alcuni studenti dell'Università di Bologna, i quali, dopo aver perso la borsa di studio, si sono trovati costretti a rivolgersi al servizio Caritas locale ed a pernottare presso la stazione locale;

    in particolare, risulta problematica la questione relativa alla tempistica con la quale vengono pubblicati i bandi relativi all'attribuzione per concorso delle borse di studio, che risulta disomogenea a livello nazionale; così come risulta aleatoria la tempistica di erogazione delle borse di studio, la quale assume sempre più la funzione di «rimborso», poiché gli studenti, proprio a causa delle lungaggini dei tempi di erogazione, si trovano costretti ad anticipare la maggior parte delle spese da sostenere;

    in tema di assegnazione dei posti letto gratuiti messi a disposizione delle regioni per i vincitori di borsa di studio, la situazione cambia radicalmente a livello territoriale, creando una forte disuguaglianza tra diverse regioni; ed invero si stima che nelle zone del Sud ci sono sensibilmente meno possibilità per le persone svantaggiate provenienti da zone lontane dall'università di risiedere in una casa dello studente;

    di cruciale importanza riveste la questione legata agli affitti per gli studenti fuori sede, soprattutto nelle città più grandi, ove i costi per una locazione risultano proibitivi e non coperti dall'importo erogato con la borsa di studio, con evidenti ripercussioni anche sui nuclei familiari che provvedono al sostentamento dei figli;

    gli strumenti di sostegno ad oggi previsti risultano insufficienti a provvedere alle esigenze dei singoli studenti i quali si trovano costretti a fare i conti con il proprio status sociale, e ad essere sempre più vincolati al reddito e alla situazione patrimoniale del contesto familiare d'origine;

    si rende necessario, quindi, un intervento normativo finalizzato a rendere i giovani studenti universitari indipendenti, con lo scopo di garantire un eguale percorso formativo a prescindere dal loro status sociale; d'altro canto, è evidente come le ingenti difficoltà economiche di affrontare un percorso di studio universitario siano da considerare come una delle maggiori cause che influenzano in modo negativo la percentuale dei laureati in Italia, che, secondo i dati più recenti, si classifica al penultimo posto tra i Paesi europei, seguita dalla sola Romania: in particolare il dato è preoccupante, se si considera che solo il 27,6 per cento della fascia d'età che va dai 30-34 anni ha conseguito il titolo di laurea;

   nel nostro Paese, tra gli investimenti del futuro, ed in particolare nell'ambito della missione 4 del PNRR, si auspica una riforma che miri a favorire un modello competitivo nell'ambito della ricerca e dell'istruzione, anche e soprattutto con la previsione di forme di sussidio a vantaggio degli studenti universitari. Sul punto, infatti, guardando al contesto europeo, in cui ad oggi l'Italia assume un ruolo sempre più nevralgico e strategico, è sufficiente porre l'attenzione al modello adottato in Germania attraverso la legge federale sul diritto allo studio denominata «BAfoG», la quale prevede delle forme di sostegno economico maggiormente incisive, che non si limitano alla sola erogazione della borsa di studio. Per tali ragioni, si rende necessario prevedere una forma di tutela più efficace del diritto allo studio ex articolo 34 della Costituzione, inteso quale diritto all'accesso nel percorso formativo di ognuno, a prescindere dalle condizioni socio-economiche di partenza,

impegna il Governo

1) ad adottare iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, per introdurre delle concrete forme di sussidio a vantaggio degli studenti universitari, mediante la previsione di un «reddito di studio», allo scopo di garantire un eguale percorso formativo e maggiori opportunità per far fronte alle esigenze connesse al percorso universitario.
(1-00044) «L'Abbate, Amato, Cherchi, Ascari, Morfino, Aiello, Quartini, Pavanelli, Penza».


   La Camera,

   premesso che:

    la legge 3 agosto 2022, n. 129, ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di cui al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288, di seguito denominati «Irccs»;

    in linea con l'evoluzione della scienza medica, sempre più orientata verso un approccio multidisciplinare, i principi e i criteri direttivi indicati dalla citata legge n. 129 del 2022 promuovono il riconoscimento degli istituti operanti nell'ambito di ampie aree scientifiche, in grado di intercettare i bisogni dei territori, le necessità del bacino d'utenza e di partecipare alle reti di ricerca a livello internazionale;

    nel rispetto dei suddetti principi e criteri direttivi, e della condizione specificamente posta dalla XII Commissione affari sociali della Camera dei deputati, nel parere approvato in data 13 dicembre 2022, il decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 200, elenca le aree tematiche nell'ambito delle quali gli istituti possono ottenere il riconoscimento in maniera aperta, precisando che le stesse sono «integrate dal Ministero della salute con categorie riferibili a specializzazioni disciplinari non direttamente collegate alle MDC (Major Diagnostic Category) o per le quali sussistono appositi programmi di coordinamento nazionale»;

    coerentemente con l'impostazione sopra descritta e anche nella prospettiva dell'integrazione delle suddette aree tematiche, si ritiene che debba essere dato rilievo e promosso il riconoscimento degli istituti specializzati nella ricerca sulle patologie ambientali;

    secondo il rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), denominato «prevenire le malattie grazie a un ambiente migliore: verso una stima del carico di malattia legato all'ambiente», circa il 24 per cento di tutte le malattie nel mondo è dovuto all'esposizione a fattori ambientali;

    in Italia, secondo i dati della Società italiana di medicina ambientale (Sima), presentati alla vigilia della Giornata mondiale della salute, le morti premature attribuibili all'inquinamento atmosferico sono circa 90 mila ogni anno;

    dal punto di vista economico, il danno legato all'inquinamento, stimato in costi sanitari e giorni di lavoro persi, oscilla, solo in Italia, tra i 50 e i 140 miliardi di euro all'anno;

    secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, nell'anno 2019, circa il 97 per cento della popolazione europea che vive nelle aree urbane è stata esposta a livelli di particolato ritenuto dall'Oms dannoso per la salute;

    le evidenze sopra riportate confermano che la ricerca sulle patologie ambientali costituisce un tema di grande attualità che risponde ai bisogni di salute della popolazione e che interessa i sistemi sanitari di tutto il mondo;

    la «tutela della salute e della sicurezza degli ambienti aperti e confinati» è compresa tra le attività di prevenzione collettiva che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a garantire ai cittadini, in attuazione dei livelli essenziali di assistenza definiti dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017;

    il decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2022, n. 79, recante «ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza», ha previsto all'articolo 27 l'istituzione del «Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici» (Snps);

    il Snps è stato istituito allo scopo di migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici;

    ai sensi del medesimo articolo 27 del decreto-legge n. 36 del 2022, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano «fanno parte del Snps», operando con funzioni di coordinamento con i dipartimenti di prevenzione, con le strutture sanitarie e sociosanitarie e con gli «altri enti del territorio di competenza che concorrono al raggiungimento degli obiettivi del Snps stesso»;

    il decreto del Ministero della salute 9 giugno 2022, emanato in attuazione del citato articolo 27 del decreto-legge n. 36 del 2022, assegna alle regioni una serie di importanti compiti e attività, tra cui quelli di: istituire il «Sistema regionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici», assicurando un approccio integrato One Health; individuare la struttura che svolge le funzioni di coordinamento ed è responsabile dell'attuazione delle politiche di prevenzione primaria di competenza e della gestione degli aspetti operativi connessi; definire e attuare le politiche di prevenzione primaria includendo la salute nei processi decisionali territoriali; sviluppare e consolidare le funzioni di osservazione epidemiologica, a livello regionale e aziendale; garantire l'integrazione dei sistemi informativi regionali, al fine di ottimizzare l'analisi dei rischi sanitari associati direttamente e indirettamente a determinanti ambientali e climatici;

    l'attività e il conseguimento degli obiettivi del Snps sarebbero agevolati dal riconoscimento di Irccs specializzati in patologie ambientali, in grado di assicurare la cura del paziente in ogni fase della malattia, attraverso un approccio multidisciplinare nel quale convergano l'assistenza, la ricerca e la didattica in una visione integrata del sapere tecnico,

impegna il Governo

1) a promuovere il riconoscimento di Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico specializzati nelle patologie ambientali, in coerenza con le esigenze di prevenzione, controllo e cura di tali patologie, nonché con i principi e le finalità della legge 3 agosto 2022, n. 129, e del decreto legislativo 23 dicembre 2022, n. 200.
(1-00045) «Molinari, Benvenuto, Giaccone, Giglio Vigna, Gusmeroli, Maccanti, Panizzut, Lazzarini, Loizzo, Matone».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:


   DORI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 8, comma 1, del decreto-legge 31 agosto 2016, n. 168, convertito con modificazioni dalla legge 25 ottobre 2016, n. 197, ha stabilito che a «supporto dell'attività dei magistrati amministrativi sono costituite strutture organizzative interne degli uffici di segreteria del Consiglio di Stato, del Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana, dei Tribunali amministrativi regionali denominate: Ufficio per il Processo»;

   il Pnrr ha individuato nell'Ufficio per il processo la struttura organizzativa deputata ad offrire un concreto ausilio alla giurisdizione, così da poter determinare un rapido miglioramento della performance degli uffici giudiziari per sostenere il sistema nell'obiettivo dell'abbattimento dell'arretrato e di speditezza della giustizia;

   al fine di dare attuazione al Pnrr il Presidente del Consiglio di Stato, con decreto dell'8 febbraio 2022, ha evidenziato la necessità di potenziare lo staff del magistrato attraverso un «rafforzamento» dell'esistete U.p.p., assegnando funzionari neoassunti varie mansioni;

   tali figure professionali a seguito di concorso pubblico per titoli ed esami, indetto con bando pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 53 del 2021, sono state reclutate e assunte a tempo determinato per due anni e sei mesi dal Segretariato generale della Giustizia amministrativa a partire dal mese di gennaio 2022;

   il diligente svolgimento del lavoro svolto in questi mesi da parte dei funzionari e dagli assistenti informatici addetti all'Ufficio per il processo sta già dando i suoi frutti. Infatti, all'esito del test di convalida M1.C1.33, il responsabile dell'unità di coordinamento, supporto e monitoraggio degli obiettivi del Pnrr presso il Consiglio di Stato ha parlato di «notevole stato di avanzamento dell'abbattimento delle pendenze presenti presso gli uffici giudiziari della Giustizia amministrativa», rivolgendo agli stessi lavoratori «un vivo ringraziamento per la professionalità e l'entusiasmo profusi nella realizzazione dell'impegno assunto in ambito europeo.»;

   la nuova concezione dell'U.p.p. disegna, dunque, una struttura permanente ed innovativa, fondamentale per implementare l'efficienza degli uffici giudiziari del nostro Paese, che svolge un ruolo determinante per il miglioramento della qualità e dell'efficacia della risposta giudiziaria, specialmente in termini di significativa riduzione dei tempi della giustizia;

   le prime complessive 168 risorse, tra funzionari amministrativi e assistenti informatici, immesse in servizio con contratto a tempo determinato, molte delle quali già dimessesi in vista di occupazioni stabili, stanno maturando una significativa professionalità e un'approfondita conoscenza dei contenuti e delle attività affidate, sempre più rilevanti e qualificate;

   in ragione della perdurante carenza di personale che caratterizza il settore della giustizia, si avverte la necessità di valorizzare il ruolo degli addetti all'ufficio per il processo;

   appare dunque del tutto ragionevole la stabilizzazione degli attuali addetti all'ufficio per il processo, personale dotato di elevate professionalità e competenze giuridiche e tecniche, al fine di evitare un inutile spreco di valide risorse umane, nonché un aggravio per le casse dello Stato qualora si dovesse ricorrere ad un'ulteriore procedura concorsuale – alla scadenza dei contratti a termine degli attuali addetti all'ufficio per il processo – per il reclutamento di nuovo personale da assegnare all'ufficio per il processo –:

   se il Governo intenda adottare iniziative, anche di natura normativa, per disporre la stabilizzazione dei contratti degli addetti presso l'ufficio per il processo incardinato presso la Giustizia amministrativa attualmente in servizio, al fine di valorizzare la loro professionalità acquisita e rendere il sistema giustizia più efficiente in termini quantitativi e qualitativi.
(3-00121)

Interrogazioni a risposta scritta:


   D'ALESSIO, CASTIGLIONE, DE MONTE, GADDA, RUFFINO e SOTTANELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   i cosiddetti «CIS» (contratti istituzionali di sviluppo) sono finalizzati all'accelerazione della realizzazione degli interventi speciali che prevedono la realizzazione di opere infrastrutturali, funzionali alla coesione territoriale e a uno sviluppo equilibrato del Paese;

   il 23 maggio 2022 si è tenuto, presso la sede della provincia di Salerno, il «pre-tavolo» finalizzato a dare il via all'iter per la sottoscrizione del CIS denominato «Grande Salerno»;

   il territorio interessato dal «patto» destinato ad impartire una svolta nel miglioramento della qualità della vita delle comunità, pur avendo potenzialità di grande impatto economico, sociale, turistico e culturale, sconta un gap atavico comune a molte aree del sud Italia in materia di infrastrutture, valorizzazione delle risorse esistenti e sviluppo occupazionale;

   il termine per la presentazione delle proposte progettuali da parte dei comuni e altri enti del territorio, fissato inizialmente al 20 luglio 2022, è stato prorogato al 1° agosto 2022;

   l'adesione dei comuni e degli enti pubblici al suddetto bando è stata importante, con circa 250 progetti proposti alla valutazione tecnica per un totale di circa un miliardo di euro;

   l'istruttoria tecnica si è conclusa a fine settembre 2022 per dare avvio alla fase di concertazione con le amministrazioni invitate a partecipare al tavolo e con una previsione di impegno a valere sul Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020 di 250 milioni di euro;

   il 20 ottobre 2022, il Ministro pro-tempore per il Sud e la coesione territoriale ha informato la regione Campania degli esiti dell'istruttoria per dare avvio alla fase di concertazione;

   vanno considerate le aspettative di centinaia di migliaia di cittadini rispetto ad un percorso che, come accaduto in altre realtà, ha il merito di accorciare i tempi ed il divario territoriale esistente tra le aree del Paese ed il congruo periodo intercorso tra le elezioni politiche e l'insediamento del nuovo Governo;

   va tenuto conto dell'impegno degli enti locali e delle amministrazioni nella redazione delle proposte progettuali e delle relative attese che, se malriposte, rischierebbero di alimentare ulteriormente l'insoddisfazione nei confronti delle istituzioni, minandone l'imparzialità, la credibilità e l'autorevolezza, peraltro in un periodo di grave crisi economica e sociale –:

   quali iniziative di competenza si intendano assumere affinché si giunga celermente alla successiva fase della definizione del numero degli interventi immediatamente finanziabili ed alla conseguente sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo «Grande Salerno».
(4-00315)


   ROMANO. – Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze. – Per sapere – premesso che:

   una nota di Assogestioni del 28 settembre 2022 segnala che «agosto è stato un mese interlocutorio per l'industria del risparmio gestito, la cui raccolta netta è tornata lievemente in negativo di 393 milioni di euro, per un patrimonio complessivo di 2.282 miliardi di euro». Circa 1 anno prima, il patrimonio gestito aveva superato per la prima volta la soglia dei 2.500 miliardi, grazie all'effetto combinato della raccolta e dell'attività di gestione;

   la ricerca dell'area studi di Mediobanca «Dati di 1320 Fondi e SICAV italiani (1984-2018)», pubblicata nel 2020, ha dimostrato che, a fine 2018, 100 lire investite in Bot nel 1984 erano diventate 641 al termine dell'arco temporale considerato. Le stesse 100 lire investite in fondi comuni, invece, erano diventate 516 al termine dello stesso periodo considerato, con una differenza complessiva del 125 per cento per un valore pari a circa 86 miliardi di euro;

   un fattore determinante della differenza di rendimento dei due casi sopra citati risultano essere le Commissioni di gestione applicate negli anni, fino al 230 per cento più elevate delle Commissioni medie degli Stati Uniti e di altri mercati esteri presi a titolo esemplificativo;

   l'ultimo rapporto biennale «Global investor experience» della società di servizi finanziari Morningstar ha segnalato che l'Italia detiene il record negativo su 26 Paesi nel mondo con riguardo alle Commissioni di gestione dei fondi; e, inoltre, che i fondi domiciliati nel nostro Paese hanno un costo annuo medio del 2,13 per cento;

   chi avrebbe il dovere di vigilare sulla correttezza dei comportamenti dei gestori dei fondi, nella maggior parte dei casi di proprietà di istituti di credito, è senza alcun dubbio la Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob);

   già la Relazione conclusiva della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, istituita con legge 12 luglio 2017, n. 107, segnalava che «nello scenario che ha caratterizzato l'ultimo decennio, l'esercizio dell'attività di vigilanza non si è dimostrato del tutto efficace. Nelle vicende che hanno specificamente coinvolto gli istituti oggetto di indagine, la Commissione è giunta a ritenere che in tutti i sette casi le attività di vigilanza sia sul sistema bancario (Banca d'Italia) che sui mercati finanziari (Consob) si siano rivelate non sufficientemente efficaci ai fini della tutela del risparmio; che le modalità di applicazione delle regole e degli strumenti di controllo si siano rivelate perfettibili; che i poteri sanzionatori siano stati impotenti in caso di manifestazioni dolose che hanno spesso investito gran parte della direzione apicale degli emittenti; che le modalità di presidio dai rischi e di salvaguardia della trasparenza dei mercati si siano dimostrate inadeguate.» –:

   quali iniziative di competenza intenda assumere a tutela del mercato e dei diritti degli investitori e risparmiatori nei confronti dei gestori di fondi domiciliati in Italia e quali iniziative di carattere normativo intenda adottare per garantire una reale efficacia dell'attività di vigilanza della Consob, nei confronti di attività commerciali «aggressive» come quelle riportate in premessa.
(4-00317)

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazione a risposta orale:


   DORI. – Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   il Rapporto sul consumo di suolo in Italia, realizzato dal Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente nel 2021, sottolinea il valore del suolo come risorsa limitata e non rinnovabile, che fornisce cibo, biomassa e materie prime, elemento centrale del paesaggio, in grado di stoccare, filtrare e trasformare acqua, elementi nutritivi e carbonio. La sua impermeabilizzazione costa all'Italia circa tre miliardi di euro l'anno, secondo le stime calcolate tra il 2012 e il 2020. Eppure si continua a perdere suolo al ritmo di 2 metri quadri al secondo, sostituendolo con coperture artificiali;

   negli ultimi anni, pur in presenza di un rallentamento del mercato immobiliare, non si arresta il consumo di suolo anche dovuto alla forte crescita della logistica, che riguarda in particolare regioni in cui le dinamiche di consumo di suolo sono già fortemente critiche;

   la Pianura Padana, uno dei luoghi con l'aria più inquinata al mondo, è diventata una grande piattaforma logistica, che serve anche il mercato europeo. Tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, centinaia di ettari di suolo agricolo vengono trasformati per realizzare poli logistici collegati a porti e aeroporti, presso i caselli autostradali e gli snodi ferroviari;

   nella bassa pianura bergamasca, il paesaggio rurale è stato stravolto in soli quattro anni, da quando nel 2017 a Calcio, presso l'autostrada BreBeMi, è sorto il primo polo logistico della zona. Oggi i poli sono cinque e si parla di «Quadrilatero della logistica» per i comuni di Calcio, Covo, Cortenuova e Cividate al Piano, dove il suolo agricolo perso è pari a 154 campi di calcio;

   come riportato dai mezzi di stampa, il 17 gennaio 2023 il sindaco di Romano di Lombardia, Sebastian Nicoli, ha scritto al presidente della Provincia di Bergamo per contestare la realizzazione del nuovo Polo intermodale di Cortenuova;

   in particolare il sindaco di Romano di Lombardia riferisce che il presidente della Provincia di Bergamo, il sindaco di Bergamo e il sindaco di Cortenuova avrebbero «inviato una lettera al Ministero per interessarlo, specificamente, della realizzazione dello scalo merci, preludio di un hub intermodale di vastissime dimensioni, da collocare sul territorio periferico al paese di Cortenuova»;

   i centri della logistica, in particolare quelli di distribuzione, che necessitano di rilevanti superfici impermeabilizzate, sono spesso equiparati alle attività produttive in deroga agli strumenti urbanistici degli enti locali, che continuano ad autorizzarne la realizzazione, senza un preventivo censimento degli edifici dismessi, che potrebbero essere riutilizzati invece di occupare ulteriore suolo libero, e senza opportuni criteri per garantire un governo coordinato e programmato degli insediamenti della logistica di area vasta, coniugando i principi di intermodalità, contenimento del consumo del suolo, di rigenerazione urbana e di sviluppo sostenibile;

   secondo l'ultimo rapporto Ispra, la provincia di Bergamo è la quarta provincia d'Italia col maggior consumo di suolo, con l'11,9 per cento del territorio cementato: solo nel 2021 sono stati consumati altri 143 ettari di suolo, pari a 200 campi da calcio –:

   se i Ministri interrogati siano al corrente dei fatti esposti in premessa e quali urgenti iniziative di propria competenza intendano assumere, mediante un'interlocuzione con la provincia di Bergamo, al fine di evitare che la bassa bergamasca venga devastata dai poli della logistica.
(3-00122)

Interrogazioni a risposta scritta:


   FRATOIANNI e EVI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il comprensorio ospedaliero triestino di Cattinara si trova su un colle franoso, ventoso, soggetto a forti escursioni termiche, freddo d'inverno, ricco di sorgenti e caratterizzato da terreno poco permeabile che favorisce la formazione di pozze e torrentelli durante le piogge, con rischio di gelate in presenza di basse temperature;

   il 22 giugno 2020, l'Asugi, proprietaria del terreno, aggiudicò alla Rizzani de Eccher SpA la progettazione esecutiva e l'esecuzione delle opere di ristrutturazione e ampliamento dell'ospedale;

   il 4 febbraio 2022 è partito nel settore meridionale della collina il cantiere della «Fase 1 del Sublotto 1», la cui conclusione è prevista per il 26 giugno 2024;

   durante la «Fase 1 del Sublotto 1» si sono abbattuti 146 alberi, secondo quanto annunciato dai vertici dell'Asugi, ovvero: 1) nell'area deforestata tra il polo cardiologico e via del Botro per realizzare il parcheggio «sud-ovest» e una duplice strada; 2) nell'ex aiuola della collina spianata tra l'asilo nido Asugi, via Valdoni bassa e anatomia patologica e medicina legale per costruire una rotatoria; 3) nella lunga fascia rettilinea disboscata a valle di via Valdoni bassa; 4) nell'aiuola eliminata tra via Valdoni bassa, anatomia patologica e medicina legale, la torre chirurgica e la palazzina didattica per edificare il padiglione servizi aziendali C1;

   durante le piogge non molto intense del 15, 16, 17 e 18 gennaio 2023, sul lato meridionale della collina del comprensorio ospedaliero a valle del cantiere, si sono formati rigagnoli e torrenti, riversatisi poi sulla viabilità del sottostante rione di Altura;

   l'acqua pluviale ha assunto anche notevole velocità specie nelle ripide via del Botro, via Rio Storto, via Montasio e via Alpi Giulie, causando allagamenti, disagi e danni a pedoni, veicoli, nonché edifici limitrofi;

   l'abbassamento delle temperature ha rischiato di provocare la formazione di ghiaccio al suolo, con i relativi pericoli per la circolazione;

   simili eventi si erano già verificati nei mesi scorsi durante le piogge, specie il 9 settembre 2022, ma non erano conosciuti in tale gravità prima dell'avvio dei lavori;

   il disboscamento e sbancamento di terreni vegetali scoscesi, la loro asfaltatura o copertura, i movimenti di macchinari pesanti e gli altri lavori in corso dal febbraio 2022 sembrano aver aggravato il dissesto idro-geologico sul lato meridionale della collina del comprensorio ospedaliero ed essere quindi le cause fondamentali del maggiore impatto delle piogge sul terreno, con tutte le conseguenze per residenti, lavoratori e frequentatori della zona, malgrado le promesse di «invarianza idraulica»;

   ampie fenditure sull'asfalto in via Valdoni bassa, accanto all'area di cantiere, implicano la persistenza o la recrudescenza di movimenti franosi;

   la prosecuzione dei lavori non può far escludere ulteriori e più cospicui futuri allagamenti e/o cedimenti –:

   se i Ministri interrogati siano in possesso di ulteriori elementi circa i fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intendano assumere, anche attraverso la prefettura di Trieste, per verificare se esista una correlazione tra gli allagamenti del 15, 16, 17 e 18 gennaio scorsi e i lavori di ristrutturazione dell'ospedale di Cattinara e quali iniziative di competenza a protezione della cittadinanza e dei terreni limitrofi siano state intraprese dagli organi preposti.
(4-00316)


   ILARIA FONTANA. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   il lago di Vico, tra i comuni di Ronciglione (Viterbo) e Caprarola (Viterbo), fa parte di un'area protetta nella quale sono presenti siti ricompresi nella rete Natura 2000 come i siti di interesse comunitario (Sic) di cui alla direttiva Habitat come quello del Monte Fogliano e Monte Venere (codice IT6010023) e del lago stesso (codice IT6010024) nonché le Zone di protezione speciale (Zps) ai sensi della direttiva Uccelli del «Lago di Vico – Monte Fogliano e Monte Venere» (codice IT6010057);

   le criticità legate allo stato della qualità delle acque del lago sono note già da diversi anni, in quanto nel 2012 il Piano della caratterizzazione per il bacino del lago di Vico di Arpa Lazio riportava già superamenti di mercurio nelle acque superficiali, una condizione confermata anche nell'agosto 2018 per il Rio Vicano, emissario del lago di Vico;

   le analisi di Arpa Lazio per il triennio 2018-2020 per la «Classificazione Stato Ecologico e Stato Chimico dei Corsi d'Acqua» ai sensi della direttiva quadro sulle acque hanno confermato infatti il cattivo stato di qualità delle acque del Rio Vicano, indicando il perdurante stato «non buono» delle acque anche per il triennio in oggetto senza miglioramenti rispetto al precedente triennio 2015-2017 a causa del parametro di mercurio disciolto;

   oltre alla criticità legata al mercurio disciolto, elemento tossico per l'uomo, sull'area insistono anche altri fattori che contribuiscono significativamente al cattivo stato delle acque in oggetto, quali l'eccessivo utilizzo di fertilizzanti e fitofarmaci, nonché scarichi di acque reflue;

   più recentemente, nel corso dell'ultimo anno è stata nuovamente riscontrata la presenza di alghe rosse la cui comparsa aveva già posto in passato criticità circa il consumo di acque prelevate dal lago a causa degli effetti tossici che poteva causare –:

   quali iniziative siano state attuate, per quanto di competenza, in merito al raggiungimento degli standard qualitativi delle acque superficiali, per ripristinare lo stato delle acque del lago di Vico e del Rio Vicano;

   se sia a conoscenza di nuovi monitoraggi effettuati da parte di Arpa Lazio nei corpi idrici in oggetto.
(4-00318)

INTERNO

Interrogazione a risposta orale:


   ZINZI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   domenica 22 gennaio alle ore 15.30 a Pagani (Salerno) era in programma la partita di calcio Paganese - Casertana, valevole per il girone G del campionato di serie D;

   i rapporti tra le tifoserie delle due squadre sono da tempo caratterizzati da una forte rivalità, tanto da richiedere nei giorni precedenti la gara determinazioni dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive poiché ritenuta partita «a rischio»;

   circa mezz'ora prima dell'inizio della partita, secondo le ricostruzioni riportate dalle agenzie di stampa, all'angolo tra via San Domenico e via Leopardi, a poche centinaia di metri dallo stadio Marcello Torre, un pullman con a bordo una cinquantina di sostenitori della Casertana è stato oggetto di un'aggressione culminata con un lancio di un fumogeno che ha causato l'incendio del mezzo;

   oltre alla distruzione del pullman, l'incendio ha coinvolto e danneggiato un edificio prossimo al luogo dell'attentato incendiario, causando danni al palazzo e paura tra i residenti, prima di essere estinto dai Vigili del Fuoco;

   nei minuti seguenti l'agguato si sono verificati scontri tra le tifoserie, con l'uso di armi improprie, interrotti dall'intervento dei Carabinieri;

   sarebbero stati inoltre commessi vandalismi contro auto in sosta e vetrine di attività commerciali situate nelle vie in cui si sono verificati gli scontri;

   sarebbero tre le persone che hanno avuto necessità di ricorrere a cure sanitarie a causa degli incidenti, fortunatamente senza necessità di ricovero: un carabiniere per una ferita lacero-contusa a una gamba e due sostenitori della Casertana;

   gli accertamenti sull'accaduto sono stati affidati ai Carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore;

   a poche ore dagli incidenti il Ministero dell'interno ha diffuso una nota in cui annuncia di esser «pronto a procedere con massimo rigore nei confronti dei responsabili degli incidenti e delle due tifoserie, ma verrà sviluppata anche una approfondita riflessione circa i criteri con cui sarà, d'ora in avanti, consentito lo svolgimento di partite considerabili “a rischio” anche nelle serie minori»;

   la partita ha avuto comunque luogo e la Casertana, immediatamente dopo la gara ha diffuso una nota di condanna delle violenze in cui ringrazia la società Paganese per l'accoglienza riservata ai dirigenti e ai tesserati «nel segno di quel rispetto che ha sempre regnato tra le nostre società» –:

   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, intenda adottare per chiarire quanto prima l'esatta dinamica dei fatti riportati affinché siano individuati i responsabili dell'agguato incendiario e degli altri episodi di violenza – anche ai fini del risarcimento dei danni economici cagionati – e quali iniziative di competenza intenda realizzare per evitare il ripetersi di simili incidenti.
(3-00120)

Interrogazioni a risposta scritta:


   CANGIANO e CERRETO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nel primo pomeriggio di domenica 22 gennaio 2023, poco prima dell'incontro del campionato di serie D Paganese-Casertana, si sono registrati violenti tafferugli tra le due tifoserie, che sono venute a contatto a meno di un chilometro dallo stadio «Marcello Torre» di Pagani;

   secondo le prime ricostruzioni dei fatti, è stato dato alle fiamme uno dei pullman che aveva condotto a Pagani i tifosi della squadra avversaria, mentre un negozio e un'abitazione privata sono stati danneggiati a loro volta dalle fiamme;

   a causare l'incendio sarebbe stato un fumogeno o una torcia, lanciato da uno dei tifosi presenti in strada, contro il pullman dei supporter ospiti;

   la rivalità tra le due tifoserie è nota, al punto che si potrebbe ritenere che gli scontri fossero previsti. Già nel 2016, infatti, si sono registrati violenti scontri che hanno portato alcuni supporter delle due squadre a processo;

   nonostante la presenza delle forze di polizia, non è stato possibile evitare i tafferugli; anzi, al contrario, alcuni ultras hanno colpito le pattuglie dei Carabinieri presenti sul posto, dando vita ad una vera e propria guerriglia urbana;

   le modalità che hanno caratterizzato gli scontri tra i tifosi lasciano pensare che si sia trattato di un vero e proprio agguato;

   dare alle fiamme un pullman e far diventare le strade di una città un campo di battaglia è grave, soprattutto se si considera che a partecipare alla manifestazione sportiva erano presenti intere famiglie con bambini;

   non è ammissibile il comportamento di uno sparuto gruppo di persone, che ha rischiato di trasformare una giornata di festa e di sport in una vera tragedia;

   la partita Paganese-Casertana era stata indicata dall'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive come a rischio;

   la questura di Salerno, secondo quanto risulta all'interrogante, avrebbe imposto di pubblicare online il percorso dei tifosi della Casertana, come peraltro si evince da un comunicato diramato dal club di Caserta –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato stia mettendo in campo per evitare il ripetersi di episodi di questo tipo e, ancor di più, per prevenirli;

   se intenda adottare le opportune iniziative di competenza al fine di accertare le eventuali responsabilità dell'inefficiente organizzazione in termini di sicurezza pubblica.
(4-00313)


   FURFARO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   i ritardi del servizio di rilascio passaporti della questura di Pistoia stanno diventando sempre più ingestibili per i cittadini e diversi cittadini pistoiesi lamentano tempi eccessivamente dilatati per il rilascio dei documenti;

   la provincia di Pistoia ha a disposizione gli uffici incaricati di Pescia, Montecatini e Pistoia e a seconda della residenza l'interessato deve prenotare on line esclusivamente all'ufficio di competenza;

   dalle informazioni raccolte finora, anche dalla stampa locale, servono oltre sei mesi per ottenere, tramite la piattaforma digitale del Ministero, l'appuntamento agli uffici della questura di Pistoia, che copre sia le aree di montagna che l'intera area della piana;

   i cittadini che hanno usato il portale nazionale la data più ravvicinata che hanno ricevuto per l'appuntamento per il rilascio del passaporto è il 5 maggio 2023, come riporta la testata il Tirreno. In aggiunta ogni nucleo familiare deve ripetere la procedura più volte ricevendo date diverse. Un'odissea, in cui sono imbrigliati centinaia di cittadini, non solo a Pistoia, ma in tutta Italia. Anzi, alla questura di Pistoia i tempi per un appuntamento sono inferiori alla media nazionale: in certe grandi città si arriva addirittura a 9 mesi di attesa;

   per quanto riguarda la provincia di Pistoia, un po' meglio va solo ai commissariati di Pescia e di Montecatini, visto che sugli sportelli del capoluogo gravano le richieste dei residenti nella maggior parte dei territori comunali: Abetone Cutigliano, Agliana, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Monsummano, Montale, Pistoia, Quarrata, Sambuca, San Marello Piteglio e Serravalle;

   la questura di Pistoia ha deciso di portare da tre a quattro i mesi il calendario per le prenotazioni: e in un quarto d'ora tutte le date di maggio sono andate esaurite. Inoltre tale piattaforma presenta elementi di eccessiva rigidità, ovvero una volta definito il giorno e l'orario dell'appuntamento non vi è più la possibilità di modificarlo, a meno che non si decida di cancellare la prenotazione e ripartire da capo;

   a questo elemento si aggiunge il fatto che non vi è la possibilità, avendo la residenza nell'area pistoiese, di prenotare nei commissariati presenti in Valdinievole, che spesso invece presentano maggiori disponibilità –:

   alla luce dei fatti sopraesposti quali iniziative urgenti il Ministro interrogato, per quanto di competenza, intenda adottare affinché si ponga rimedio ai disagi che molti cittadini stanno vivendo.
(4-00314)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:


   CAROTENUTO, MARIANNA RICCIARDI, CHERCHI, MORFINO, PELLEGRINI, BARZOTTI e PENZA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la cronaca registra sempre più di frequente episodi sconcertanti di morti bianche;

   recentemente, da fonti di stampa, si apprende che i familiari del giovane Giuliano De Seta non avranno alcun risarcimento; la vicenda è una di quelle che non si dimenticano: il ragazzo, appena compiuti 18 anni, morì schiacciato lo scorso 16 settembre 2022 da una lastra di metallo di due tonnellate nell'azienda Bc Service di Noventa di Piave (Venezia);

   una lastra appoggiata su un carro ponte gli ha schiacciato le gambe mentre stava provando un macchinario; era alla seconda di tre settimane di stage avviate con la sua scuola, l'istituto tecnico Da Vinci di Portogruaro;

   il giovane Giuliano, per l'Inail, non ha diritto al risarcimento perché non è un lavoratore ma «solo» uno stagista; in questa dicotomia sono rappresentate tutte le contraddizioni dell'alternanza scuola-lavoro, che ora è diventata Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento) ma che presenta le stesse criticità: spesso lavoro gratuito, poco educativo e in ogni caso senza le tutele e la sicurezza che un lavoro – che comunque chi va a scuola non dovrebbe fare – deve avere (https://www.collettiva.it del 6 gennaio 2023);

   la legge di bilancio del 2022 (legge n. 234 del 2021) ha previsto alcune modifiche alla normativa sulla sicurezza sul lavoro, alla formazione e in materia di stage;

   ma il lavoro «uccide» in molti altri modi: il dilagare della precarietà, poca informazione e formazione dei datori di lavoro e dei lavoratori sulle misure di sicurezza, pochi controlli da parte dei soggetti preposti anche a causa della insufficienza di personale (Ispettorato del lavoro, Asl, Inps, ecc.), lavoro nero, complessità di accesso agli incentivi per le imprese virtuose in tema di sicurezza, innalzamento dell'età pensionabile, lacune normative come nei casi dei giovani morti nei percorsi di Pcto;

   al di là dell'accertamento delle cause dell'accaduto da parte della magistratura, il problema delle morti bianche rappresenta un'emergenza che dovrà essere affrontata immediatamente da tutti gli attori istituzionali;

   in base ai dati presenti nella sezione «Open data» del sito Inail, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'istituto tra gennaio e agosto 2022 sono state 484.561 (+38,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021), 677 delle quali con esito mortale (-12,3 per cento); risultano in aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 39.367 (+7,9 per cento);

   nel nostro ordinamento la responsabilità del datore di lavoro per la tutela contro gli infortuni sul lavoro – quindi anche delle morti bianche – si fonda su una serie di previsioni costituzionali: l'articolo 35 tutela il lavoro «in tutte le sue forme ed applicazioni», la tutela del lavoratore in caso di infortunio o malattia è prevista dall'articolo 38;

   è sempre più urgente l'esigenza di introdurre delle modifiche al decreto legislativo n. 81 del 2008 (testo unico della sicurezza sul lavoro), potenziare i sistemi di controllo, nonché istituire meccanismi premiali forti per le aziende che rinnovano i macchinari e fanno la formazione sui luoghi di lavoro nonché normare e tutelare adeguatamente i soggetti nei percorsi di Pcto e di tirocinio –:

   quali iniziative anche di tipo normativo il Ministro intenda adottare al fine di prevenire e contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro, anche attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico-politico per le finalità di cui in premessa e quali specifiche iniziative intenda prevedere per tutelare adeguatamente le persone coinvolte nei percorsi di Pcto o di tirocinio affinché sia garantita l'effettiva finalità formativa e non si ripetano più episodi come quello che ha visto la morte del giovane Giuliano De Seta.
(5-00265)


   CAROTENUTO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 1, comma 324, della legge di bilancio n. 178 del 2020, ha istituito un fondo con una dotazione di 500 milioni di euro per l'anno 2021, finalizzato al potenziamento delle politiche attive per il lavoro;

   è stata introdotta anche una nuova misura, denominata garanzia occupabilità lavoratori (Gol) quale programma nazionale di presa in carico finalizzata all'inserimento occupazionale, mediante l'erogazione di servizi specifici di politica attiva del lavoro: percorsi di reinserimento occupazionale, aggiornamento, riqualificazione e di inclusione lavorativa per soggetti svantaggiati e ricollocazione collettiva;

   il programma Gol si inserisce nell'ambito della missione 5, componente 1, del Pnrr, dedicata alle politiche del lavoro: si tratta del perno dell'azione di riforma nell'ambito delle politiche attive del lavoro, che oltre a Gol prevede il varo di un piano per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l'impiego e il rafforzamento del sistema duale;

   il Pnrr dedica alle politiche attive del lavoro ben 4,4 miliardi di euro, e altri 500 milioni vengono dal piano React-Ue; un inedito assoluto per la lotta alla disoccupazione nel nostro Paese, al centro della quale Gol mette proprio le regioni e i loro Cpi;

   la legge di bilancio n. 197 del 2022 ha previsto al comma 294 un esonero per l'assunzione di beneficiari del reddito di cittadinanza;

   in entrambi i casi appare indispensabile, per la riuscita delle misure messe in campo, un profondo rafforzamento dei centri per l'impiego, che preveda investimenti adeguati in termini di personale altamente qualificato, in infrastrutture informatiche, nonché un efficace coinvolgimento nel sistema delle politiche attive di tutti gli attori istituzionali, ciascuno secondo le proprie competenze;

   il piano di potenziamento, infatti, ha destinato specifiche risorse per l'assunzione di 3.000 unità di personale dei Cpi nel 2020, ulteriori risorse per l'annualità 2021 destinate all'assunzione di 3.000 unità di personale, nonché alla stabilizzazione dei 1.600 addetti a tempo determinato assunti in attuazione del piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro del 21 dicembre 2017; infine, le risorse stanziate nel triennio prevedono l'assunzione in organico di 11.600 unità di personale che si andranno ad aggiungere alle 7.852 unità censite alla fine del 2018;

   secondo quanto si apprende dalla stampa (www.ilfattoquotidiano.it del 15 settembre 2022), «Invece il piano straordinario per il potenziamento dei Centri per l'impiego partorito nel 2019 e implementato nel 2020 è in ritardo in tutta Italia. Gli operatori assunti sono un terzo di quelli previsti, due regioni su tre non sono nemmeno a metà strada e Sicilia, Calabria, Basilicata e Molise sono ferme a zero.»;

   non vi è dubbio che affinché il sistema pubblico possa operare il suo naturale ruolo di regia sul territorio, necessiti di un investimento continuo in personale, in strutture dotate di effettiva capacità di intermediazione tra la domanda e l'offerta di lavoro e in sistemi – efficaci ed inclusivi – di protezione, formazione, orientamento e riqualificazione dei lavoratori –:

   se siano stati rispettati i target del piano di potenziamento all'interno del Pnrr e della misura Gol;

   quanti siano gli operatori assunti dai centri per l'impiego nelle regioni in attuazione del suddetto piano e quali iniziative di competenza, anche di carattere normativo, intenda adottare il Governo, d'intesa con le regioni, al fine di accelerare le procedure assunzionali, rafforzare le infrastrutture e le dotazioni organiche dei centri per l'impiego per garantirne il pieno funzionamento e colmare il cosiddetto mismatch tra la domanda e l'offerta di lavoro.
(5-00266)

UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta orale:


   FENU, TODDE e PELLEGRINI. — Al Ministro dell'università e della ricerca, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   Einstein Telescope sarà un osservatorio sotterraneo, installato all'interno di un tunnel a geometria triangolare, di circa 10 chilometri di lato, collocato a circa 200 metri di profondità, che dovrà eseguire misure di altissima precisione e deve quindi essere costruito in regioni a basso rumore sismico, sia di origine naturale (attività sismica) che antropica (attività umane, industriali, produttive, trasporti);

   il valore totale dei flussi annui di transazioni associate, equivalente al totale del volume d'affari, dato dalla somma di domanda diretta e indotta nei 9 anni di costruzione, è stimato in oltre 6 miliardi di euro;

   in termini di occupazione, l'effetto totale nei 9 anni di costruzione è stimato in 36.085 unità di forza lavoro sul sito sardo mentre a regime la struttura occuperà 160 unità permanenti, alimenterà un cospicuo mercato locale e nazionale di beni e servizi di alto contenuto tecnologico e promuoverà la nascita di spin-off;

   in tutto, il funzionamento di Einstein Telescope genererà un valore annuo di circa 127 milioni di euro e avrà un impatto sull'occupazione, tra effetti diretti e indotti, stimato in oltre 700 unità annue, escludendo i dipendenti;

   il Ministero dell'università e della ricerca supporta la candidatura italiana di Einstein Telescope in Sardegna tramite un protocollo di intesa con Istituto nazionale di fisica nucleare, Regione Sardegna e Università di Sassari, finanziato con 17 milioni di euro;

   con l'affare assegnato n. 1055 «Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) (Doc. CCLXIII, n. 1)» della Commissione VI al Senato, fu indicato come in ottemperanza degli obblighi e dei prospetti relativi al progetto Next Generation EU e Pnrr, si dovesse sostenere la candidatura del sito di Lula Sos Enattos per l'edificazione del polo di ricerca Einstein Telescope, di matrice comunitaria;

   il Ministero per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR ha comunicato il supporto per l'infrastruttura di ricerca attraverso le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027;

   nell'ultima riunione del Consiglio dei ministri del 10 ottobre 2022 è stato approvato definitivamente un progetto di impianto di produzione di energia elettrica attraverso le fonti rinnovabili presentato da Siemens-Gamesa, da collocare nell'altipiano di Gomoretta, tra i comuni di Bitti, Orune e Buddusò;

   il sito è prossimo a quello previsto per l'impianto di Sos Enattos, comportando, nell'eventualità in cui venga effettivamente costruito il progetto di Siemens-Gamesa, un pregiudizio rispetto alla realizzazione del polo di ricerca, in ragione del pregiudizio alla condizione necessaria del basso rumore sismico dell'area circostante;

   da quanto si apprende da notizie di stampa del 12 ottobre 2022, il comune di Bitti ha manifestato la contrarietà al progetto di Siemens-Gamesa, mentre il comune di Orune si è riservato la possibilità di esprimere parere contrario, in relazione all'impossibilità di una coesistenza tra questo progetto e quello relativo ad Einstein Telescope –:

   quali siano gli intendimenti circa le prospettive future in relazione ai diversi scenari che si stanno predisponendo, ossia inerenti alla costruzione o meno del parco eolico progettato da Siemens-Gamesa;

   quali siano gli intendimenti in ordine a quanto indicato nella lettera indirizzata al presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, come comunicato il 27 settembre 2022, specificando il sostegno alla candidatura di Sos Enattos con l'invito a procedere alla realizzazione del dossier di candidatura dell'Italia, in raccordo con tutti i partner nazionali e locali, ai fini della scelta definitiva del sito entro il 2025.
(3-00118)


   GIAGONI. — Al Ministro dell'università e della ricerca, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   il progetto «Einstein Telescope» prevede l'installazione di un telescopio per la realizzazione dell'osservatorio di onde gravitazionali di terza generazione, il cui scopo è quello di ascoltare l'Universo attraverso la ricerca di simili onde emesse in fenomeni catastrofici, quali la collisione (coalescenza) di buchi neri o di stelle a neutroni;

   l'ET sarebbe il primo osservatore al mondo di onde gravitazionali di terza generazione che consentirà di ascoltare un volume d'universo mille volte superiore a quello osservato dai rilevatori esistenti, Ligo e Virgo;

   tra i siti candidati per l'installazione dell'ET è la località «Sos Enattos», in Sardegna, ricadente nell'ambito territoriale del comune di Lula e individuata per le caratteristiche funzionali del progetto;

   il sito risulta essere infatti classificato come uno dei luoghi più silenziosi al mondo, elemento indispensabile per la realizzazione del progetto, e pressoché totalmente privo di attività sismica oltre a poter godere del privilegio di poter allocare la base per l'ET nell'ex complesso minerario;

   la realizzazione di Einstein Telescope a Sos Enattos è uno dei progetti del piano di investimenti presentato dalla regione Sardegna nell'ambito del Recovery Fund oltre ad aver disposto un finanziamento per lo stesso di 300.000 euro;

   il Consiglio dei ministri, su proposta dell'allora Presidente del Consiglio Mario Draghi, in data 10 ottobre 2022, ha deliberato l'approvazione del giudizio positivo di compatibilità ambientale per tre progetti di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (energia eolica, fotovoltaica e geotermica), tra cui l'impianto eolico «Gomoretta» che verrà realizzato nell'agro dei comuni di Bitti, Orune e Buddusò;

   un progetto che prevede, in particolare, l'installazione di 13 aerogeneratori – 84 metri di altezza e 132 metri di diametro – per una potenza nominale complessiva di 45 megawatt;

   una struttura non voluta dal territorio e che andrà a mettere a repentaglio la candidatura dell'Italia nella corsa per l'assegnazione della sede del progetto Einstein Telescope;

   il 16 novembre scorso alla presenza del Presidente della regione Christian Solinas, i Capigruppo, i consiglieri regionali eletti nella circoscrizione di Nuoro, il presidente dell'Anci Sardegna Emiliano Deiana, la presidente del CAL Sardegna Paola Secci, il presidente del consorzio industriale provinciale di Nuoro (Cip) Gianni Pittorra, ben trentotto sindaci del nuorese hanno chiesto un intervento presso il Governo nazionale per impedire la creazione del parco eolico e di contro sostenere l'ambizioso progetto dell'ET;

   la realizzazione del progetto ET rappresenta un'importantissima occasione di crescita e sviluppo per la Sardegna sia in termini economici che in termini di occupazione –:

   se e quali iniziative possano essere intraprese affinché venga revocata la deliberazione di approvazione della compatibilità ambientale per il parco eolico della Gomoretta e conseguentemente la realizzazione di tale progetto che potrebbe precludere l'esecuzione dell'ET in Sardegna.
(3-00119)

Pubblicazione di un testo riformulato.

  Si pubblica il testo riformulato della interrogazione a risposta orale Dori n. 3-00078, già pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta n. 26 del 22 dicembre 2022:

   DORI. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. – Per sapere – premesso che:

   il 10 dicembre 2022, alle ore 16.30 circa, un treno della linea Brescia-lseo-Edolo è deragliato pochi metri dopo aver lasciato la stazione di Iseo in direzione di Brescia;

   il treno coinvolto è il treno regionale 969 che era partito alle 15.25 da Sale Marasino e doveva arrivare a Brescia alle 17.07;

   l'incidente, per mera casualità, non ha provocato alcuna conseguenza ai 27 passeggeri a bordo del convoglio;

   dopo gli accertamenti della Polfer, la magistratura ha disposto: anzitutto il sequestro degli scambi interessati dal deragliamento della stazione d'Iseo (lato sud) e della tratta fra Provaglio-Timoline e Iseo; successivamente il sequestro anche degli scambi (lato nord) della stazione non interessati all'incidente;

   secondo quanto riferito da organi di stampa la procura di Brescia avrebbe anche aperto un fascicolo a carico di un dirigente e di un responsabile dell'infrastruttura di FerrovieNord. L'ipotesi di reato contemplata dal fascicolo aperto in procura è quella di pericolo di disastro ferroviario colposo;

   secondo gli inquirenti a provocare il deragliamento potrebbe essere stato il grave stato di deterioramento delle traversine in legno degli scambi;

   16 dicembre 2022, la procura di Brescia ha conferito l'incarico di consulenza tecnica per ricostruire le cause dell'incidente ferroviario;

   17 dicembre 2022, il sostituto procuratore Carlo Pappalardo, accompagnato dal consulente tecnico nominato dalla procura, ingegnere Roberto Lucani, ha svolto un sopralluogo alla stazione di Iseo, con lo scopo di verificare le condizioni delle traversine in legno;

   a oggi non risulta alcun intervento specifico da parte dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), che ha il compito di promuovere la sicurezza e vigilare sulle infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali e sugli impianti fissi;

   regione Lombardia, proprietaria e gestore della linea Brescia-lseo-Edolo, ha annunciato con toni trionfalistici il progetto denominato H2iseO che prevede la realizzazione di un impianto di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno a Iseo e l'acquisto di sei convogli a idrogeno e la realizzazione di ulteriori impianti di produzione e distribuzione di idrogeno lungo la linea ferroviaria Brescia-lseo-Edolo;

   il primo treno ad idrogeno entrerebbe in servizio nel 2024;

   tale progetto avrebbe un costo di 160 milioni di euro, di cui 52 milioni finanziati da regione Lombardia;

   l'officina e il magazzino per i pezzi di ricambio dei veicoli ferroviari sperimentali prenderebbero posto nell'ex area della stazione dismessa di Rovato;

   il circolo Legambiente del Basso Sebino ha evidenziato numerose criticità e ha sollevato preoccupazioni circa la sicurezza del progetto e la sua scarsa utilità;

   non si comprende come il progetto H2iseO, che prevede l'impiego di idrogeno, gas estremamente infiammabile, possa essere compatibile con un tracciato ferroviario nelle condizioni palesate dal deragliamento del 10 dicembre 2022 e interessato da numerose gallerie, dove nel mese di dicembre 2021 è avvenuto un altro deragliamento per caduta massi –:

   se il Ministro interrogato sia al corrente della situazione esposta in premessa; se intenda accertare quando è stato effettuato l'ultimo controllo della regolarità del binario, anche al fine di provvedere con urgenza al ripristino e all'attuazione di un adeguato piano di manutenzione;

   se intenda adottare iniziative di competenza per verificare la compatibilità della linea ferroviaria Brescia-lseo-Edolo col progetto H2iseO, al fine di prevenire disastri ambientali e impedire che possa essere messa in pericolo la sicurezza dei viaggiatori e degli abitanti delle località attraversate dalla linea ferroviaria.
(3-00078)

Ritiro di un documento del sindacato ispettivo.

  Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore:

   interrogazione a risposta scritta Girelli n. 4-00288 del 19 gennaio 2023.

Trasformazione di documenti del sindacato ispettivo.

  I seguenti documenti sono stati così trasformati su richiesta del presentatore:

   interrogazione a risposta in Commissione Fenu e altri n. 5-00001 del 13 ottobre 2022 in interrogazione a risposta orale n. 3-00118;

   interrogazione a risposta scritta Giagoni n. 4-00207 del 28 dicembre 2022 in interrogazione a risposta orale n. 3-00119.