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Resoconto dell'Assemblea

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XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Mercoledì 21 febbraio 2024

ATTI DI CONTROLLO

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazione a risposta orale:


   BONELLI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   con tre diversi atti di interpello collaborativo indirizzati all'Ente Parco Nazionale «Isola di Pantelleria» e per conoscenza al Ministero della transizione ecologia, ora Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, un gruppo di residenti nel comune di Pantelleria o comunque aventi proprietà o dimora nel medesimo comune, patrocinati dall'avvocato Gianni Lanzinger, hanno esposto in merito all'esecuzione di numerose attività edilizie in aree tutelate, chiedendo di verificarne i titoli autorizzativi e il rilascio del relativo nulla osta da parte dell'Ente parco;

   il decreto del Presidente della Repubblica 28 luglio 2016 istitutivo del Parco nazionale «Isola di Pantelleria» (di seguito Parco Nazionale) e dell'Ente Parco nazionale «Isola di Pantelleria» stabilisce che nel territorio del Parco Nazionale, delimitato dalla perimetrazione indicata nella cartografia allegata, fino all'entrata in vigore del Piano del Parco di cui all'articolo 12 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, si applica direttamente la disciplina di tutela di cui all'allegato A, del medesimo decreto, salvò che per quanto non specificato, vale la disciplina della legge n. 394 del 1991;

   nella fase transitoria attualmente vigente ed in assenza di Piano del Parco qualsiasi intervento è sottoposto a nulla osta quale strumento preventivo per ogni tipo di intervento sottoposto a concessione o autorizzazione teso a valutare e garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, quale bene primario costituzionalmente garantito anche alla luce della legge costituzionale 22 febbraio 2022, n. 1, che ha inserito al novellato articolo 9 della Costituzione un esplicito riferimento alla tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, la cui protezione rientra ora tra i principi fondamentali del nostro ordinamento;

   nel medesimo contesto territoriale del Parco Nazionale insistono aree ZSC e ZPS della rete europea Natura 2000 secondo la formalizzazione normativa di cui alla Direttiva 1992/43/CEE «Habitat» e 2009/147/CEE «Uccelli»;

   alle finalità per la tutela e promozione per lo sviluppo sostenibile del Parco (articolo 2, allegato A del decreto istitutivo) si pongono (articolo 3) divieti generali, quali tra l'altro, «p) la demolizione parziale o totale, il danneggiamento, l'asportazione di parti e l'alterazione tipologica dei “dammusi”, manufatti rurali appartenenti alla tradizione storica e architettonica locale, come definiti dall'articolo 4 delle Norme tecniche di attuazione del P.R.G. e dall'articolo 44 delle Norme tecniche di attuazione del P.T.P. (...)»;

   l'articolo 5, allegato A (divieti in zona 2), prevede l'impedimento all'apertura di nuovi tracciati stradali, salvo quelli strettamente destinati all'attività di fruizione naturalistica o interpoderali, previa procedura di VIncA –:

   se il Ministro interrogato risulti a conoscenza dei fatti esposti in premessa, quanti nulla osta per interventi edilizi siano stati rilasciati dalla costituzione dell'Ente Parco nazionale, se non ritenga necessario intervenire, con atti di propria competenza, per rimuovere il commissario straordinario e la direttrice dell'Ente Parco e per verificare se nell'area del Parco nazionale la normativa richiamata trovi rigorosa applicazione, in particolare per quanto riguarda le autorizzazioni per interventi edilizi rilasciati a privati e quali iniziative intenda adottare per garantire la rigorosa applicazione della disciplina di tutela, anche rafforzando, in sinergia con gli altri enti istituzionalmente competenti, l'adozione delle necessarie misure di prevenzione del fenomeno dell'abusivismo edilizio, a tutela del territorio e della legalità.
(3-01014)

CULTURA

Interrogazione a risposta in Commissione:


   SIMIANI. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   la Basilica romanica di San Piero a Grado di Pisa, costruita nell'XI secolo sui resti di un tempio paleocristiano, è un esempio suggestivo di romanico pisano in tufo e marmo bianco con bacini ceramici di stile islamico. L'interno, con soffitto a capriate, è diviso in tre navate da colonne con capitelli classici, provenienti da altre costruzioni;

   il campanile della Basilica romanica di San Piero a Grado è stato distrutto dall'esercito tedesco nel luglio del 1944. Anche la stessa basilica ha subito gravi danni che furono però restaurati a partire dagli anni '50 del secolo scorso grazie all'intervento della locale Soprintendenza per i beni artistici e culturali;

   la ricostruzione del campanile fu iniziata ma poi interrotta a causa della mancanza di fondi, all'altezza di soli 6 metri dal suolo a fronte dei 37 metri necessari per completarne il restauro;

   ad oggi la ricostruzione non è ancora stata portata a compimento nonostante nel 2007 sia stato redatto un apposito progetto;

   nel corso di questi anni sono state presentate numerose interrogazioni per chiedere informazioni circa la ricostruzione;

   in particolare nel 2010 ad un atto di sindacato ispettivo del deputato Ermete Realacci l'allora Ministro Lorenzo Ornaghi rispose quanto segue: «Nel 2011, allo scopo di non vanificare gli sforzi economici già sostenuti, lasciando l'opera incompiuta, la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno, ha inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una richiesta di euro 1.800.000, a valere sui fondi dell'otto per mille, suddivisi in tre lotti funzionali, per l'ultimazione del progetto di ricostruzione. Nel 2012 la suddetta richiesta, rimasta inevasa, è stata reiterata alla Presidenza del Consiglio dei ministri dalla medesima soprintendenza. Tenuto conto dell'interesse storico-artistico-archeologico e religioso dell'importante Basilica Petrina, nonché del suo valore simbolico ed identitario e delle legittime aspettative di tutta la città, dalle autorità locali a quelle civili e religiose, si rinnova, nei limiti delle effettive disponibilità economiche derivanti dall'attuale congiuntura economica sfavorevole, la volontà di questo Ministero di porre in essere ogni utile iniziativa tesa a finanziare il completamento dei lavori in argomento»;

   recentemente, nel mese di febbraio 2023, in occasione dell'intitolazione a Don Stefanini (parroco di San Piero a Grado) di uno spazio pubblico, il sindaco di Pisa Michele Conti ha promesso di chiedere informazioni al Ministero dei beni culturali sui ritardi del restauro del campanile;

   in una risposta ad una interrogazione comunale sul tema presentata dal consigliere Marco Biondi, il 17 novembre 2023 la giunta di Pisa ha risposto testualmente che «il Ministero dei beni culturali non ha fornito alcuna risposta alle richieste relative al finanziamento per la ricostruzione del campanile; per tale finanziamento non è stata presentata alcuna richiesta formale»;

   da tale risposta appare evidente come, sia da parte dell'amministrazione comunale di Pisa (il cui sindaco è in carica ormai dal 2018), sia da parte dell'attuale Ministro della cultura, non sussista alcuna iniziativa concreta per il completamento del restauro del campanile e che tale perdurante inerzia non valorizzi ma mortifichi il patrimonio storico, artistico locale –:

   se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di garantire il completamento della ristrutturazione del campanile della Basilica romanica di San Piero a Grado di Pisa.
(5-02045)

IMPRESE E MADE IN ITALY

Interrogazione a risposta scritta:


   FURGIUELE. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   come riportato dalla stampa locale e dal sindacato Cisl, il centro di smistamento di Lamezia Terme, responsabile dello smistamento della posta e dei pacchi in tutta la Calabria, è in gravissima difficoltà a causa della grave carenza di personale;

   il mancato rinnovo contrattuale di pochi lavoratori precari assunti a tempo determinato, applicati presso il centro di smistamento di Lamezia Terme in scadenza il 31 gennaio 2024, ha fatto sì che dal 1° febbraio, in soli 4 giorni, e nonostante lo sforzo profuso da tutti i lavoratori applicati nel centro, si stiano accumulando giacenze di centinaia di chili di posta e di decine di migliaia di pacchi in attesa di essere lavorati, mandando al collasso l'intero recapito della Calabria;

   a parere dell'interrogante l'assenza di rinnovo contrattuale per i lavoratori precari assunti a tempo determinato presso il centro di smistamento di Lamezia Terme ha portato a un accumulo massiccio di posta e pacchi, mettendo in crisi l'intero sistema di recapito della Calabria in soli quattro giorni;

   anche la Cisl auspica un intervento tempestivo dell'azienda per risolvere la situazione attraverso l'attivazione di un numero adeguato di politiche attive, garantendo un presidio efficace dei servizi e risolvendo le criticità denunciate;

   i contenuti del servizio postale universale sono definiti a livello europeo dalla direttiva 97/67/UE del 15 dicembre 1997 (cosiddetta «prima direttiva postale»), come successivamente modificata dalle direttive 2002/39/UE del 10 giugno 2002 (cosiddetta «seconda direttiva postale») e 2008/6/UE del 20 febbraio 2008 (cosiddetta «terza direttiva postale»). La direttiva stabilisce che il servizio universale corrisponde ad un'offerta di servizi postali di qualità determinata forniti permanentemente in tutti i punti del territorio a prezzi accessibili a tutti gli utenti. Il servizio postale universale deve essere assicurato per almeno cinque giorni a settimana e garantire almeno una raccolta e una distribuzione al domicilio degli utenti degli invii postali;

   il servizio postale universale è affidato a Poste Italiane s.p.a. fino al 30 aprile 2026, sulla base del contratto di programma 2020-2024 firmato il 30 dicembre 2019 che regola i rapporti tra lo Stato e la società per la fornitura del servizio postale universale, Poste italiane S.p.A., nel perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica, che prevedono la fornitura di servizi utili al cittadino, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni mediante l'utilizzo della rete postale della società;

   a fronte del contributo che la società riceve per l'onere pubblico, pari a 262,4 milioni di euro all'anno, non sembra corrispondere un servizio di qualità, nonostante sulla «Carta dei servizi postali», pubblicata il 10 ottobre 2017, si legga che «grazie alla presenza capillare su tutto il territorio nazionale, ai forti investimenti in ambito tecnologico e al patrimonio di conoscenze rappresentato dai suoi oltre 140 mila dipendenti, Poste Italiane ha assunto un ruolo centrale nel processo di crescita e modernizzazione del Paese» –:

   quali iniziative il Governo intenda assumere, per quanto di competenza, affinché l'azienda proceda a rivedere il piano di riorganizzazione territoriale, affinché sia disposto nel più breve tempo possibile l'immediato ripristino operativo del centro di smistamento di Lamezia Terme, e siano salvaguardati i livelli occupazionali degli operatori della filiera postale anche tramite l'istituzione di un tavolo di crisi specificamente dedicato a questo importantissimo settore.
(4-02373)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   UBALDO PAGANO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   la strada statale 172 dei Trulli (SS 172) collega la statale di Gioia del Colle in località Casamassima con Taranto passando per Turi, Putignano, e per i centri turistici principali del sud-est barese e della Valle d'Itria: Alberobello, Locorotondo e Martina Franca;

   il primo tratto, Orimini-Taranto, è interamente a 4 corsie mentre è attualmente in fase di raddoppio il tratto Orimini-San Paolo. Il restante percorso, invece, nonostante l'intenso traffico che lo interessano soprattutto nella stagione estiva, è sole due sole corsie;

   in data 21 novembre 2003 è stata sottoscritta fra la regione Puglia e l'Anas una convenzione che prevedeva tra l'altro due importanti interventi sulla strada statale 172, ovvero l'«Adeguamento e ammodernamento in sede ed in variante – IV corsia Orimini superiore», dell'importo di 15,494 milioni di euro, nonché i «Lavori di costruzione della variante di Martina Franca e del tronco Casamassima-Putignano» dell'importo di 35,537 milioni di euro, entrambi con finanziamento ad intero carico dell'Anas;

   l'intervento per la strada statale 172 dei Trulli – tratta Casamassima-Turi-Putignano è inserita tra le infrastrutture strategiche di interesse nazionale;

   l'intervento è altresì contenuto nel Piano pluriennale Anas 2016-2020 per un importo di 57,5 milioni di euro e allo stato risulta finanziato il primo lotto tra Casamassima e Turi per un totale di 18,2 milioni, di cui 7,2 milioni a valere sulla delibera CIPE n. 29/2012 e 11 milioni di euro a valere sulla delibera CIPE n. 137/2012;

   i dati statistici elaborati dall'Aci e dall'Anas evidenziano che, in particolare nell'ultimo periodo, sul tratto Putignano-Turi-Casamassima si rileva un tasso di incidentalità e di mortalità particolarmente elevato, peraltro in aumento nel corso degli ultimi anni;

   i lavori di ammodernamento previsti consentirebbero un sensibile miglioramento delle condizioni di sicurezza e di viabilità dell'arteria stradale –:

   se intenda fornire una stima della tempistica di avvio e conclusione dei lavori di cui in premessa;

   se intenda intraprendere le necessarie iniziative per assicurare il completo finanziamento e la relativa realizzazione del lotto compreso tra Turi e Putignano.
(5-02046)

Interrogazioni a risposta scritta:


   PAVANELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   come noto, lo studio scientifico di Rfi ha individuato la località di Creti come luogo più idoneo per la realizzazione della stazione dell'Alta velocità, cosiddetta Medio Etruria;

   dallo studio è emerso che tale stazione, collocata in posizione centrale tra le province di Siena, Arezzo e Perugia, dovrebbe contribuire a rompere l'isolamento nella mobilità della regione Umbria;

   contrariamente a quanto evidenziato dalla relazione, tuttavia, il luogo individuato — ad avviso dell'interrogante — non risulterebbe confacente a nessuna delle tre province a causa della distanza dal centro urbano e della carenza di efficienti collegamenti ferroviari;

   la stazione di Creti, infatti, imporrebbe ai cittadini umbri un doppio trasbordo al fine di prendere i treni veloci in direzione nord/sud: il primo presso la stazione storica di Arezzo e il secondo — appunto — a Creti. Ancor più insostenibili appaiono i tempi per raggiungere la nuova stazione in automobile: almeno 50' da Perugia, 70' da Assisi, 90' da Foligno, 115' da Spoleto, 90' da Gubbio/Gualdo. Tali dati sono destinati a generare una contrazione dell'utenza potenziale prevista dallo studio, riducendo l'utilità marginale della nuova stazione;

   la nuova stazione di Creti rischia di rivelarsi finanche controproducente per i cittadini umbri residenti nei territori al confine con la regione Marche che saranno costretti a prendere l'Alta velocità a Fano o Pesaro o in Toscana, e non più nel proprio capoluogo di regione;

   l'erroneità di tale decisione emerge — a fortiori — se si prendono in considerazione i dati dell'unica tratta ad Alta velocità diretta che collega Fontivegge a Firenze, Bologna, Milano o Torino nella quale è stato riscontrato un traffico di utenza tre volte superiore alle stime di Trenitalia (circa 200 passeggeri al giorno a fronte dei 60 previsti);

   di talché, tre o quattro coppie di Frecciarossa al giorno partenti da Roma con uscita (ad Orte) dai binari della Direttissima Roma-Firenze verso l'Umbria consentirebbero di servire cinque province (Viterbo, Rieti, Terni, Perugia, Arezzo), un bacino di utenza di oltre un milione e mezzo di cittadini, numerose città di grande attrattiva turistica e l'aeroporto internazionale dell'Umbria «S. Francesco di Assisi»;

   l'individuazione di Creti rappresenta una decisione altrettanto dispendiosa anche per gli aretini che per recarsi verso nord, sarebbero costretti a percorrere verso sud venti chilometri in più rispetto alla propria storica stazione, attualmente già servita da treni Frecciarossa destinati a transitare presso la nuova stazione di Creti;

   vieppiù, le conclusioni cui si è pervenuti a seguito dello studio di RFI appaiono errate anche a causa dell'utilizzo di dati statistici per l'analisi trasportistica risalenti addirittura al 2011, né sarebbe stata tenuta in considerazione la condizione iniziale imposta da autorevoli esperti di privilegiare le località in cui è possibile realizzare lo scambio ferro-ferro;

   si ritiene indispensabile l'inserimento di Perugia — meta turistica e polo universitario fondamentale del Centro Italia — nel sistema nazionale Alta Velocità di Rete al fine di superare l'atavico gap infrastrutturale che frena l'economia umbra –:

   se non ritenga di dovere adottare le iniziative di competenza al fine di rivalutare l'individuazione di Creti come stazione dell'Alta velocità Medio Etruria dal momento che tale collocazione non appare corrispondente alla finalità di rompere l'isolamento nella mobilità che affligge la regione Umbria.
(4-02368)


   CARAMIELLO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   la legislazione vigente prevede, per i lavoratori del settore marittimo, il rilascio ed il rinnovo di certificati di competenza Coc e di addestramento Cop, necessari per il regolare svolgimento della loro professione;

   il rilascio ed il rinnovo di suddette certificazioni continuano ad essere disciplinati in modo confuso dall'ordinamento italiano, discostandosi dall'applicazione delle previsioni indicate dalla «Convenzione internazionale Stcw»;

   per il rinnovo/riconvalida dei certificati che abilitano alla professione da ufficiale macchina/coperta, la normativa italiana non osserva le specifiche previsioni indicate nella «sezione A-I/11» della normativa internazionale Stcw, secondo cui il marittimo rinnova il proprio certificato che lo abilita alla professione. Contrariamente, la normativa italiana prevede l'annullamento dell'intera carriera del marittimo, facendo ripetere l'esame;

   con decreto del 9 marzo 2016 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti designava le modalità di conseguimento ed aggiornamento dell'addestramento di base delle suddette certificazioni:

    a) aver effettuato almeno un anno di navigazione su navi soggette all'applicazione della Convenzione internazionale Stcw;

    b) aver superato il corso di aggiornamento (refresh basic training);

    c) aver effettuato, a bordo, gli addestramenti;

   successivamente, con decreto del 2 maggio 2017, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti apportava delle modifiche sulle modalità di rinnovo delle certificazioni circa i corsi di addestramento. Abrogando, di fatto, il punto a) del decreto del 9 marzo 2016 citato in precedenza: il quale permetteva, al lavoratore marittimo con un minimo di navigazione, il rinnovo di suddetti corsi senza che gli stessi dovessero essere ripetuti, come previsto dal «Codice Stcw». Con l'aggravio sia di non poter esercitare la propria professione, per il lavoratore che non rifaccia tali corsi refresher, sia per l'esborso economico che comportano gli stessi;

   i centri di addestramento italiani fanno svolgere il refresher nell'ultimo periodo di validità dei corsi per poterli rinnovare, non rispettando l'intero quinquennio stabilito dal codice Stcw, pena il dover sostenere nuovamente tutti i corsi completi con esame, con un costo maggiore a carico del lavoratore marittimo;

   i corsi di addestramento non hanno lo stesso costo in tutti i centri abilitati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, venendo gestiti, in concreto, da centri di formazione privati con costi che variano dai tremila ai quattromila euro –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intenda adottare per tutelare i lavoratori in questione, in particolar modo per lo stato maggiore ovvero ufficiali, garantendo loro parità di trattamento normativi rispetto ai colleghi stranieri;

   quali siano le modalità attraverso cui il Ministro interrogato possa garantire la corretta attuazione italiana della «Convenzione internazionale Stcw»;

   come il Ministro interrogato intenda promuovere un settore, quello marittimo, che rappresenta un asset strategico, soprattutto nel nostro Paese.
(4-02369)

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MAURI, TONI RICCIARDI, BAKKALI e GNASSI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge n. 24 del 2023 ha previsto l'adozione di un piano straordinario per la realizzazione di nuovi Centri di permanenza per il rimpatrio, noti come C.p.r., prevedendo che ne siano istituiti almeno uno in ogni regione;

   da notizie a mezzo stampa si è appresa l'intenzione del Ministro dell'interno, con riferimento alla regione Emilia-Romagna, di realizzare il C.p.r. nell'area dell'ex aeroporto militare di Ferrara;

   da notizie a mezzo stampa si è appreso altresì che numerose realtà sociali e associative ferraresi hanno dimostrato il loro dissenso contro la volontà del Ministero dell'interno di realizzare il C.p.r. nella città di Ferrara, organizzando molteplici manifestazioni e coordinando attività di mobilitazione;

   a seguito delle suddette proteste della società civile, il senatore di Fratelli d'Italia, Alberto Balboni, ha comunicato alla stampa di aver interloquito con il Ministro dell'interno relativamente alla possibilità di un ricollocamento del C.p.r. in un luogo diverso dalla città di Ferrara, mentre per le vie di Ferrara veniva affisso un manifesto politico con il quale si comunicava che grazie a Fratelli d'Italia nessun C.p.r. sarebbe stato realizzato a Ferrara;

   a parere degli interroganti desta grosse perplessità la posizione, decisamente poco coerente, da parte di alcune forze politiche che chiedono e fanno propaganda sulla moltiplicazione dei C.p.r., mentre poi non li vogliono sul proprio territorio –:

   se il Ministro interrogato confermi quanto riferito in premessa circa il ricollocamento del C.p.r. e, in tal caso, quale sarà il luogo previsto dal Governo per la costruzione del predetto centro.
(5-02044)

Interrogazioni a risposta scritta:


   SOUMAHORO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende a mezzo stampa il sindaco di Pontoglio (BS) Alessandro Pozzi si è rifiutato di conferire la cittadinanza italiana ad una donna di origine marocchina, residente da 21 anni nel nostro Paese, la quale aveva presentato regolare richiesta di cittadinanza e che aveva anche ottenuto il decreto di concessione della cittadinanza italiana;

   stando a quanto riportato a mezzo stampa, il sindaco Pozzi, in sede di giuramento in comune e conferimento, avrebbe rivolto alcune domande alla donna e ritenuto il suo livello di lingua italiana non idoneo;

   tale giudizio lo ha portato non solo a negare la cittadinanza italiana alla donna, ma anche a rendere pubblica la sua storia sui social e a rilasciare diverse interviste nelle quali esprime un giudizio sulla donna, sul suo livello di conoscenza della lingua nonché sul suo livello di integrazione nel contesto sociale;

   la notizia è diventata dunque di pubblico dominio e la donna è stata esposta ad una inopportuna e deprecabile gogna social –:

   se non ritenga grave il comportamento del sindaco del comune di Pontoglio (BS) che ha interrotto il giuramento relativo alla concessione della cittadinanza italiana alla donna di origine marocchina pur essendo quantomeno dubbia, a parere dell'interrogante, la sussistenza di un chiaro potere di intervento per controllare il grado di conoscenza della lingua italiana della signora e quali iniziative intenda intraprendere al riguardo;

   se non ritenga altresì il comportamento del sindaco, che ha pubblicato sui social la vicenda, gravemente lesivo per la dignità della signora marocchina.
(4-02367)


   CATTOI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   da fonti di stampa si apprende che domenica 18 febbraio 2024 si è verificata una rissa tra due gruppi di adolescenti a Piazza della Costituzione, nel centro storico di Riva del Garda, e uno dei ragazzi coinvolti nella lite, colpito da un fendente al torace, è stato portato all'ospedale di Trento in gravi condizioni;

   non sono ancora chiare le dinamiche dell'accaduto, ma gli agenti di polizia hanno prontamente avviato le indagini per cercare di risalire agli autori dell'aggressione, a tal fine anche consultando le videocamere di sorveglianza presenti nella zona;

   si tratta dell'ennesimo episodio di tensione e disordine in città in cui risultano coinvolti soprattutto giovani e adolescenti;

   soddisfacenti sono state finora le misure poste in essere da questo Governo al fine di prevenire e contrastare fenomeni di criminalità e assicurare maggiore sicurezza ai cittadini italiani;

   in particolare, con il decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44 (cosiddetto decreto pubblica amministrazione) sono state autorizzate oltre 2.000 nuove assunzioni nelle forze dell'ordine e, da ultimo, con il decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215 (cosiddetto decreto milleproroghe), è stato prorogato al 31 dicembre 2024 il termine per le autorizzazioni alle assunzioni per il comparto sicurezza-difesa –:

   se, alla luce dell'episodio riportato in premessa e della conseguente esigenza di tutela della sicurezza pubblica nella città di Riva del Garda, il Ministro interrogato intenda, per quanto di competenza, intervenire per rafforzare il suddetto comparto a sostegno del già ottimo lavoro delle nostre forze dell'ordine.
(4-02371)


   CAPPELLACCI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   in Sardegna la città di Olbia rappresenta, almeno da un paio di decenni, una realtà in costante crescita demografica ed economica, con una popolazione di 61 mila abitanti che raddoppia nella stagione turistica e con la presenza di numerose attività economiche, che contribuiscono a renderla un importante polo strategico;

   Olbia, considerata la principale «porta» della Sardegna e della Costa Smeralda, riveste un ruolo centrale anche come primo scalo aereo per transito di passeggeri e del primo scalo marittimo per transito merci e passeggeri;

   ad oggi la situazione in tema di sicurezza vede la città di Olbia in controtendenza rispetto agli elementi positivi sopracitati;

   sul territorio vi è un tasso di immigrazione significativo, con un numero di stranieri residenti che arriva al 9 per cento della popolazione;

   in altre città capoluoghi di provincia, con popolazioni residenti ben inferiori agli attuali 61.000 di Olbia, che diventano 120.000 nella stagione turistica, l'ordine e la sicurezza pubblica sono garantiti dalle questure con organici non inferiori alle 150 unità;

   allo stato attuale, come evidenziato dal sindacato di Polizia Co.I.S.P. Sassari, l'organico del Commissariato di pubblica sicurezza di Olbia è ridotto ad appena 57 poliziotti, assegnati a diversi settori (8 alla Polizia Scientifica, 12 alla Polizia Giudiziaria, 5 alla Polizia Amministrativa, 5 alla trattazione pratiche e gestione tecnico-logistica, mentre i restanti 25 risultano collocati in pianta stabile ai servizi continuativi di controllo del territorio, COT e vigilanza, 5 per squadra, che con gravi difficoltà tentano di garantire 5 turni, che necessitano invece di un numero minimo di 4 unità per turno per garantire la presenza della volante sul territorio);

   tale situazione determina notevoli difficoltà in ordine alla possibilità effettiva di garantire il presidio del territorio, per cui si rende necessario un duplice intervento: da un lato occorre un aumento dell'organico del commissariato di Olbia e, in attesa che ciò avvenga, si rende urgente e necessario un reale coordinamento con il personale dei carabinieri presenti nel territorio;

   si tratta di una proposta che nulla ha a che vedere con il cosiddetto piano coordinato di controllo del territorio, che si basa invece sulla suddivisione del territorio in zone di intervento tra le due succitate forze di polizia;

   occorre altresì evidenziare che con gli attuali organici la Polizia di Stato a Olbia continuerebbe a non riuscire a garantire neppure la presenza della pattuglia su tutti i quadranti, pertanto si rende necessario un effettivo coordinamento tra carabinieri e polizia al fine di riuscire sinergicamente a garantire la presenza delle pattuglie unendo le forze e spartendo i 5 turni previsti per la copertura delle 24 ore tra le due forze di polizia sulla base dei rispettivi organici, di modo che nel territorio sia sempre garantita la presenza della pattuglia, sia essa effettuata dalla polizia o dai carabinieri –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa e quali iniziative di competenza intenda porre in essere al fine di assicurare alla città di Olbia un presidio stabile da parte delle forze dell'ordine, anche al fine di garantire condizioni di lavoro adeguate ai compiti che queste ultime sono chiamate a svolgere e a rafforzare la sicurezza e la legalità a tutela del territorio e dei cittadini.
(4-02372)

ISTRUZIONE E MERITO

Interrogazione a risposta scritta:


   ZINZI. — Al Ministro dell'istruzione e del merito. — Per sapere – premesso che:

   si apprende dalla stampa locale che a marzo del 2023 le associazioni «L'abbraccio» e «Paolo Masullo», operanti a Salerno e provincia, hanno avviato un'iniziativa itinerante di approfondimento dei primi dodici articoli della Carta costituzionale della Repubblica Italiana, destinata a giovani e adulti chiamata «W – è viva la Costituzione»;

   durante il primo appuntamento l'approfondimento sugli articoli 1 e 2, è stato affidato al presidente della regione Campania Vincenzo De Luca che agli studenti del liceo Severi di Salerno aveva esposto il suo pensiero manifestamente a favore dell'istituzione del salario minimo senza lesinare — ad avviso dell'interrogante — parole aggressive e certamente inadatte ad un giovane pubblico in un'aula di scuola;

   qualche giorno fa, in un nuovo appuntamento della manifestazione, sempre il presidente De Luca è stato oltre un'ora e mezza con gli studenti del Liceo De Sanctis, ai quali, parlando della riforma sull'autonomia differenziata ancora oggetto dei lavori parlamentari della Camera, ha detto: «Oggi stiamo entrando in un clima di indifferenza. La democrazia è davvero a rischio, state attenti» e ancora «Ci sono tanti modi per svuotare la democrazia, che può anche morire per sfinimento, per indifferenza dei cittadini. Io combatto con voi»;

   parole, riportate dalla stampa, indubbiamente molto forti e adatte forse ad una manifestazione di piazza o ad un talk show televisivo ma inaccettabili se pronunciate in una scuola, nel corso di una iniziativa organizzata in orario curricolare;

   purtroppo il presidente De Luca non è nuovo a fare delle scuole il proprio palco privilegiato, infatti, anche durante l'inaugurazione dei lavori della scuola di Sava di Baronissi aveva mosso apertamente critiche al Governo per i tagli nella scuola per autonomia differenziata concludendo con un appello a docenti ed alunni ad insegnare i valori corretti per formare i cittadini di domani;

   è di tutta evidenza che iniziative di questo genere non dovrebbero svolgersi all'interno delle istituzioni scolastiche che per propria natura dovrebbero essere esclusivamente un luogo di confronto in cui veder nascere e crescere il senso critico degli studenti in una atmosfera serena in cui sia sempre favorito il dialogo –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e intenda verificare, per quanto di propria competenza, eventuali responsabilità per l'accaduto;

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere affinché le scuole non siano utilizzate come palco privilegiato per propagandare qualsiasi ideologia politica e per assicurare che tutte le attività proposte nelle scuole del Paese rispondano a dei criteri di oggettività, trasparenza e garantiscano il confronto.
(4-02370)

Apposizione di firme ad interrogazioni.

  L'interrogazione a risposta in Commissione Bonelli n. 5-01864, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 18 gennaio 2024, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Borrelli.

  L'interrogazione a risposta immediata in Assemblea Foti e altri n. 3-01009, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 20 febbraio 2024, deve intendersi sottoscritta anche dai deputati: Padovani, Filini.

Ritiro di un documento del sindacato ispettivo.

  Il seguente documento è stato ritirato dal presentatore: interrogazione a risposta scritta Bonetti n. 4-02152 del 16 gennaio 2024.

ERRATA CORRIGE

  Interrogazione a risposta immediata in Commissione Andreuzza e altri n. 5-02031 pubblicata nell'Allegato B ai resoconti della seduta n. 248 del 20 febbraio 2024. Alla pagina 7130, dalla riga venticinquesima alla riga ventisettesima, deve leggersi: «lo scorso gennaio il Governo ha ufficializzato il Piano Transizione 5.0, con l'obbiettivo di premiare quelle», e non come stampato;

  dalla riga trentanovesima alla riga quarantesima deve leggersi: «rientrerebbero nei costi ammissibili gli investimenti in beni materiali e immateriali», e non come stampato.