Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Giovedì 15 febbraio 2024

ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:


   La Camera,

   premesso che:

    la fibromialgia (FM) è una sindrome dolorosa cronica caratterizzata dall'insorgere di numerosi sintomi differenti tra loro ed associata ad ulteriori disturbi come stanchezza cronica, disturbi cognitivi e alterazioni del sonno. Essa colpisce in Italia circa 2-3 milioni di persone, corrispondenti al 3-3,5 per cento dell'intera popolazione. Si tratta di una sindrome che potremmo definire «di genere», giacché più dell'80 per cento di coloro che ne sono affetti sono donne in età lavorativa tra i 30 e i 60 anni;

    la eziopatogenesi della FM è ancora da identificare ma il sintomo cardine della FM, presente in ogni persona che ne è affetta, è il dolore cronico: un dolore che ha quale caratteristica la sua distribuzione «diffusa» in molti distretti corporei che sono stati classificati e descritti in tabulazioni che ne caratterizzano la specificità. La FM è caratterizzata da un corteo clinico che altera profondamente la vita delle persone e che coinvolge anche disturbi cognitivi come confusione mentale, alterazione della memoria e della concentrazione, costituendo un grave fattore di inabilità quotidiana. Non è un caso che la FM sia anche conosciuta come «la malattia dei 100 sintomi»;

    a causa dei numerosi sintomi e delle limitazioni funzionali che determina, la FM è considerata una delle sindromi dolorose croniche a cui è più difficile adattarsi ed infatti, rispetto a pazienti con altre sindromi dolorose croniche, quelli affetti da FM sembrano mostrare una peggiore qualità di vita e una maggiore disabilità; in questo gruppo di pazienti con dolore cronico alcuni studi hanno addirittura osservato una maggiore frequenza di ideazione suicidaria. Oltre al grave impatto sull'umore, la FM determina altresì gravi ripercussioni anche in ambito relazionale e sociale; chi soffre di FM lamenta con grande frequenza di sentirsi non compreso o di essere visto come un malato immaginario. Il mancato riconoscimento della causa del dolore e delle conseguenze che questo provoca nella persona sono i principali motivi di isolamento e sono causa di ulteriore sofferenza;

    la FM ha altresì un notevole impatto anche in ambito lavorativo; purtroppo, il 35-50 per cento dei pazienti con FM non lavora e una persona su tre ritiene di non poter lavorare a causa della sintomatologia e delle limitazioni che essa determina. Tutto ciò porta a gravi difficoltà economiche che impattano anche sulle possibilità di cura, così come a conseguenze negative sull'autostima e sul senso di autoefficacia;

    sebbene siano stati definiti i criteri diagnostici necessari per una sua diagnosi di specificità, l'assenza di biomarker e di esami laboratoristici o strumentali in grado di certificarne la presenza determina enormi difficoltà diagnostiche; alcuni pazienti, addirittura, giungono a una diagnosi anche dopo decine di anni di visite specialistiche ed un lungo e costoso calvario diagnostico;

    l'attuale impianto normativo nazionale non appare in linea con il dettato costituzionale di cui all'articolo 32, il quale recita che: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (...)»; soprattutto ove si consideri che, trattandosi di una condizione cronica, la FM richiede trattamenti multidisciplinari a lungo termine, farmacologici e non farmacologici ed i malati di fibromialgia dovrebbero rientrare pienamente nella categoria delle persone che necessitano di terapia del dolore e dei livelli essenziali di assistenza che la stessa garantisce;

    la FM, infatti, sebbene sia riconosciuta dall'organizzazione mondiale della sanità (OMS) sin dal 1992 con la cosiddetta «dichiarazione di Copenaghen» ed inclusa nell'International Classification of Diseases (ICD) a partire dalla sua nona revisione, in assenza del suo inserimento nell'elenco del Ministero della salute non consente di essere prevista come diagnosi nei tabulati di dimissione ospedaliera; i pazienti, di conseguenza, sono privi di tutele e non possono usufruire dell'esenzione dalla spesa sanitaria;

    riconoscere la FM come malattia cronica e invalidante ne consentirebbe l'inserimento tra le patologie che danno diritto all'esenzione dalla partecipazione al costo per le correlate prestazioni sanitarie, stante le condizioni di forte disagio e malessere psico-fisico che si manifestano nelle persone che ne sono affette;

    in Italia diverse regioni hanno adottato norme che regolamentano alcuni aspetti di tale materia, adottando mozioni o proposte di legge in materia. Tuttavia, pur essendo iniziative apprezzabili e importanti, hanno creato una normativa frammentata, che rende necessario un intervento legislativo centrale volto a riconoscere alla FM, in modo omogeneo nell'intero territorio nazionale, lo status di malattia invalidante, riconoscendo a chi soffre di fibromialgia il diritto alle cure, spese mediche ed esami diagnostici necessari ed alla relativa esenzione dalla partecipazione alle spese così come per altre malattie invalidanti,

impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative di competenza volte a garantire adeguata tutela sanitaria ai soggetti affetti da sindrome fibromialgica attraverso l'inserimento della malattia nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), nonché conseguentemente a garantire l'accesso a percorsi di assistenza finalizzati alla diagnosi, cura e riabilitazione della malattia in ogni suo stadio di manifestazione clinica, attraverso l'inserimento della fibromialgia nell'elenco delle malattie croniche, definendo i gradi di invalidità derivanti dalla malattia stessa nei suoi differenti stadi di severità, con il fine di garantire alle persone affette da fibromialgia il diritto alla esenzione dalla partecipazione alla spesa per le correlate prestazioni sanitarie, ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124;

2) a promuovere la prevenzione della sindrome fibromialgica attraverso l'adozione, a livello nazionale e regionale, di programmi socio-sanitari finalizzati alla prevenzione primaria, secondaria e terziaria della malattia e di strumenti, anche sperimentali, che permettano lo sviluppo di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo della fibromialgia selezionando e trattando le condizioni di rischio, nonché di anticipare la diagnosi di malattia e di ridurre la morbilità e gli effetti dovuti alla malattia, promuovendo la salute dell'individuo e della collettività; anche coordinando i centri nazionali di ricerca per lo studio della fibromialgia – elenco dei centri già in possesso del Ministero della salute in seguito al decreto ministeriale n. 2228 dell'8 luglio 2022 –, per la definizione dei relativi protocolli terapeutici, dei presìdi farmacologici convenzionali e non convenzionali e dei presìdi riabilitativi idonei, nonché per la rilevazione statistica dei soggetti affetti dalla fibromialgia;

3) a rimodulare il modello organizzativo del Registro Nazionale della fibromialgia per la raccolta e l'analisi dei dati clinici riferiti a tale malattia, inserendo competenze multidisciplinari e prevedendo il coinvolgimento delle associazioni nazionali di pazienti (a maggioranza di associati che siano pazienti) iscritte al Runts, a supporto delle attività attribuite al registro stesso, con il fine di implementare e mantenere aggiornati i dati epidemiologici necessari a definire l'incidenza della fibromialgia in Italia, nonché monitorare l'intervallo temporale tra l'esordio del corredo sintomatologico e la diagnosi e valutarne gli esiti in termini di efficacia ed efficienza, quindi, sull'impatto socio/economico;

4) a predisporre idonei corsi di formazione, aperti anche alle organizzazioni di volontariato che si occupano della fibromialgia, da inserire nel programma nazionale per la formazione continua di cui all'articolo 16-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, per la diagnosi e per i relativi protocolli terapeutici della patologia;

5) a diffondere la conoscenza della sindrome fibromialgica attraverso la promozione e la conduzione di studi clinici aventi ad oggetto l'aspetto epidemiologico, la diagnosi e la cura, nonché l'impatto sociale e lavorativo della malattia;

6) a riconoscere l'associazionismo specifico e le attività di volontariato finalizzate a sostenere e aiutare le persone affette da tale malattia come componente essenziale del sistema di tutela garantito ai fibromialgici;

7) a promuovere, d'intesa con le regioni, avvalendosi degli enti del Servizio sanitario nazionale e del Ministero dell'università e della ricerca, bandi annuali di ricerca finalizzati a identificare le basi patogenetiche della malattia per favorirne la prevenzione, promuovendo un approccio biopsicosociale che consenta di pervenire a diagnosi precoci e oggettive di malattia e a sostenere la ricerca di terapie innovative e dei migliori percorsi assistenziali; ciò anche attraverso convenzioni con le associazioni e fondazioni senza scopo di lucro che tutelano i cittadini affetti da fibromialgia con competenze al loro interno per sviluppare progetti di ricerca sia cliniche sia epidemiologiche nell'ambito sociosanitario;

8) ad istituire una Commissione permanente presso il Ministero della salute che fornisca, almeno su base triennale, una relazione di aggiornamento sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in materia, con particolare riferimento ai problemi concernenti la prevenzione della malattia e delle sindromi a essa correlate, nonché per individuare le forme e le modalità di una più elevata assistenza;

9) ad adottare iniziative volte a stipulare accordi con le associazioni imprenditoriali per favorire l'accesso e il mantenimento al lavoro delle persone affette da fibromialgia e all'attività telelavorativa nelle forme del lavoro a distanza o del telelavoro domiciliare, nonché l'applicazione di accomodamenti ragionevoli presso la sede di lavoro, che siano compatibili con la funzionalità dell'impresa e con la qualità del servizio fornito;

10) a promuovere periodiche campagne di informazione e di sensibilizzazione della popolazione sulle problematiche relative alla fibromialgia dirette in particolare a diffondere una maggiore conoscenza dei sintomi della malattia e a promuovere il ricorso al medico di medicina generale nonché ai centri nazionali e agli ambulatori specialistici, al fine di favorire una diagnosi precoce e corretta.
(1-00243) «Sergio Costa, Sportiello, Quartini, Di Lauro, Marianna Ricciardi, Ascari, Caramiello».

Risoluzione in Commissione:


   La XII Commissione,

   premesso che:

    grande rilevanza ha assunto la vicenda di «Marco» pubblicata da La Repubblica domenica 21 gennaio 2024 a pagina 19: «Marco» è rimasta incinta durante il percorso di transizione per diventare un uomo. «Marco» avrebbe affrontato la fase dell'isterectomia per l'asportazione dell'utero quando, al momento di questo ulteriore passaggio, ha scoperto di essere al quinto mese di gravidanza;

    la disforia di genere è l'espressione che indica l'esperienza di chi non si sente a proprio agio nel genere sessuale nativo. Il problema riguarda anche minorenni, soprattutto nell'età preadolescenziale;

    per alcune persone il superamento di questa incongruenza e del disagio che ne deriva può eventualmente prevedere interventi medici che possono includere terapie ormonali e/o chirurgiche per i quali non esistono linee guida del Ministero della salute, come si è avuto modo di apprendere dalla risposta a una interrogazione a risposta immediata al Ministero della salute in XII Commissione affari sociali;

    nella risposta all'interrogazione il sottosegretario affermava che:

     a) «attualmente non risultano adottate linee guida italiane su “disforia o difformità di genere” pubblicate sul Sistema nazionale linee guida dell'ISS e, dunque, prodotte da parte dei soggetti di cui all'articolo 5, comma 1, della legge n. 24 del 2017: enti e istituzioni pubbliche e private e società scientifiche e associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie iscritte in apposito elenco istituito e regolamentato con decreto ministeriale 2 agosto 2017»;

     b) «presso l'Istituto superiore di sanità è stato istituito, ai sensi del comma 5 dell'articolo 3 della legge n. 3 del 2018, l'Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere, con la funzione di monitorare l'attuazione delle azioni di promozione, applicazione e sostegno alla Medicina di Genere, previste nel Piano per l'applicazione e la diffusione della Medicina di Genere»;

     c) «il Piano è stato predisposto dal Ministero della salute e dal Centro di riferimento per la medicina di genere dell'ISS con la collaborazione di un tavolo tecnico-scientifico di esperti regionali e dei referenti per la medicina di genere della Rete degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), nonché dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Nel 2022, l'Osservatorio ha redatto un documento dal titolo Appropriatezza terapeutica nelle persone transgender. Nel medesimo vengono descritte le condizioni di presa in carico dei soggetti con disforia di genere»;

     d) «in ambito internazionale si fa riferimento agli “Standards of care per la salute di persone transessuali, transgender e di genere non conforme” della World Professional Association for Transgender Health»;

     e) «dal 2020 il Centro di riferimento per la Medicina di Genere dell'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) – Presidenza del Consiglio dei ministri – ha attivato il portale webinfotrans (infotrans.it) che include una mappa costantemente aggiornata dei servizi sanitari pubblici dedicati alla popolazione transgender sul territorio nazionale»;

     f) «il Ministero della salute sta attivando un tavolo di lavoro con i maggiori esperti della materia, al fine di elaborare delle linee di indirizzo che rendano omogenee le attività dei centri su scala nazionale, anche alla luce delle linee guida internazionali disponibili»;

    il Sottosegretario Gemmato, nel confermare l'assenza in Italia di linee guida su «disforia o difformità di genere», affermava che a livello internazionale si fa riferimento agli «Standards of care per la salute di persone transessuali, transgender e di genere non conforme» della World Professional Association for Transgender Health, ovvero una associazione professionale;

    alcuni Paesi del Nord Europa hanno definito da tempo linee guida che stanno adeguando, abbandonando il «modello affermativo», basato cioè solo su ciò che dice il paziente soprattutto se minorenne, e l'uso dei bloccanti della pubertà che è una questione, aperta nonché assai delicata,

impegna il Governo:

   a definire in tempi rapidi linee guida su disforia o difformità di genere, attraverso l'apporto di équipe multiprofessionale e multidisciplinare;

   a prevedere periodici aggiornamenti, una volta emanate, delle linee guida in materia di disforia o difformità di genere e il monitoraggio dei centri accreditati allo scopo.
(7-00198) «Zanella, Madia».

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta scritta:


   CERRETO, SCHIANO DI VISCONTI e VIETRI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   l'Anci Campania manifesterà al fianco della regione Campania e dei sindaci nella mobilitazione indetta a Roma contro l'autonomia differenziata e il blocco del Fondo sviluppo e coesione;

   come si legge in una nota ufficiale, a firma del presidente campano e sindaco di Caserta, Carlo Marino: «Il Direttivo di Anci Campania, allargato ai sindaci dell'assemblea, ha approvato la mia relazione e ha promosso per il giorno 16 febbraio 2024, in Piazza dei Santi Apostoli a Roma, a partire dalle 11:00, un'iniziativa per chiedere al Ministero della Coesione l'immediata erogazione dei fondi FSC alla Campania [...]»;

   secondo la posizione dell'Anci, che ha lanciato anche un appello a tutti gli amministratori locali della Campania, si tratta di «una situazione paradossale, diventata intollerabile, circa 300 comuni rischiano il default o non completeranno le opere iniziate non avendo in cassa le risorse necessarie. Ne va della sopravvivenza di oltre la metà degli enti locali della Campania»;

   eppure, come si apprende da fonti di stampa, nel corso della recente assemblea di Anci Campania non si sarebbe affatto discusso della riforma sull'autonomia differenziata e, pertanto, non ci sarebbe stato alcun mandato esplicito dei componenti dell'associazione a prendere parte alla manifestazione politica;

   a parere dell'interrogante, è inaccettabile l'utilizzo del simbolo dell'Anci, l'Associazione dei comuni e, quindi, soggetto istituzionale terzo, per una manifestazione politica contro il Governo, così come inaccettabile è l'utilizzo del simbolo della regione Campania, che rappresenta tutti i campani e non si identifica nel solo governatore De Luca, per manifestazioni di parte;

   strumentalizzare simboli istituzionali, che, come tali, appartengono a tutti i cittadini, per interessi di parte è ad avviso dell'interrogante l'ultima provocazione del governatore De Luca, che alimenta quotidianamente lo scontro politico con dichiarazioni offensive, scomposte e di estrema violenza istituzionale contro il Governo in carica, come il richiamo addirittura alla «lotta armata» –:

   di quali elementi disponga il Governo in ordine alla manifestazione del 16 febbraio 2024 e se non ritenga improprio l'utilizzo dei simboli istituzionali della regione e dell'Anci Campania per iniziative di carattere politico.
(4-02343)

AFFARI EUROPEI, SUD, POLITICHE DI COESIONE E PNRR

Interrogazione a risposta scritta:


   GRIMALDI. — Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR. — Per sapere – premesso che:

   la Corte dei conti europea è composta da 27 magistrati contabili, uno per ogni Stato membro, con un mandato di sei anni, rinnovabile e ha il compito di accertare la corretta gestione finanziaria dell'Unione attraverso l'esame di tutte le entrate e le uscite relative al bilancio generale dell'Unione europea;

   da quanto si apprende da un articolo pubblicato il 21 gennaio 2024 sul quotidiano Domani, il Ministro interrogato avrebbe avocato a sé l'indicazione del nuovo componente della Corte dei conti europea nonostante, per prassi, sia sempre stata la Corte dei conti italiana ad indicare le proposte e i vari Governi hanno sempre proceduto nel rispetto di tale indicazione;

   questa volta, nonostante alla Corte dei conti fosse arrivata la richiesta di individuare una coppia di nomi tra cui scegliere il membro da indicare all'Unione europea e la stessa li avesse indicati, il Ministro interrogato ha preferito indicare un terzo nome, quello del magistrato contabile che lo stesso Ministro nel maggio 2023 aveva nominato coordinatore della struttura di missione PNRR, struttura posta alle dirette dipendenze del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR;

   dal momento che il Tfue stabilisce che i membri della Corte dei conti europea «si astengono da ogni atto incompatibile con il carattere delle loro funzioni», e che non possono «esercitare alcun'altra attività professionale, remunerata o meno», con tutta probabilità il ruolo di magistrato della Corte dei conti europea risulta incompatibile con quello di coordinatore della struttura di missione PNRR e dunque vi è il concreto rischio che, a distanza di soli pochi mesi, occorrerà individuare un nuovo coordinatore, proprio in un momento in cui bisognerebbe procedere spediti sulla realizzazione dei progetti finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza;

   a parere dell'interrogante la scelta operata dal Ministro interrogato appare inopportuna sia perché rischia di lasciare sguarnito il vertice della struttura di missione PNRR, sia perché rappresenta uno sgarbo istituzionale nei confronti della Corte dei conti italiana perché, come ricordato, per prassi, tutti i Governi in passato hanno operato la scelta del nome da indicare come membro della Corte dei conti europea all'interno di una rosa fornita dalla stessa Corte dei conti –:

   se il Ministro interrogato non intenda chiarire quali siano le motivazioni per cui, sembrerebbe per la prima volta, si sia discostato dalle proposte della Corte dei conti in merito all'individuazione della persona da indicare come membro italiano presso la Corte dei conti dell'Unione europea e quali conseguenze possano determinarsi sulla struttura di missione PNRR dal momento che l'attuale coordinatore della suddetta struttura risulta essere il candidato espresso dal Governo per ricoprire la carica di componente della Corte dei conti dell'Unione europea.
(4-02338)

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA

Interrogazione a risposta in Commissione:


   MATERA e IAIA. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   in data 9 febbraio 2024 è apparso un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno dal titolo: «Andria, soffoca nello smog, è la più inquinata di Puglia. Contestati i dati dell'Arpa: centralina da spostare, servono altri rilevatori»;

   il report annuale di Legambiente «Mal'aria», su dati del 2023, riconosce alla città di Andria il primato di più inquinata della regione Puglia, con una media annua di 27 (ug/mc) per il PM10 e 13 (ug/mc) per il PM 2,5, numeri anche più elevati di quelli registrati nella città di Taranto. Lo stesso report evidenzia un leggero miglioramento della situazione rispetto all'anno precedente, dovuto, però, a condizioni meteorologiche favorevoli;

   l'amministrazione comunale, a seguito della pubblicazione dei dati, ha dichiarato che le rilevazioni sarebbero alterate a causa del posizionamento dell'unica centralina dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale-Arpa a ridosso dell'area di cantiere Ferrotramviaria per l'interramento della linea ferroviaria. Un sito che, stando a quanto si apprende, sarebbe più inquinato del resto della città ma dal quale il dispositivo non potrebbe essere spostato perché inserito in una rete nazionale;

   sempre l'amministrazione ha fatto sapere di aver chiesto ad Arpa Puglia, oltre allo spostamento della centralina, il posizionamento di rilevatori mobili in altri luoghi, al fine di poter acquisire dati maggiormente attendibili ma di non aver avuto riscontri;

   a parere dell'interrogate, i dati pubblicati evidenzierebbero, in ogni caso, una situazione preoccupante per la città, soprattutto per l'area interessata dal cantiere Ferrotramviaria i cui abitanti sono quotidianamente esposti alle polveri sottili;

   a parere dell'interrogante risulterebbe, inoltre, quanto meno anomala l'incapacità dell'amministrazione comunale di ricevere riscontri dall'agenzia regionale, con grave pregiudizio per i cittadini andriesi, considerato che dalla corretta rilevazione dei dati sull'inquinamento dipendono provvedimenti a salvaguardia della salute;

   immobilismo e lentezza nel prendere provvedimenti stanno, inoltre, provocando un danno d'immagine alla città appellata come «maglia nera della regione» –:

   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, al fine di fare chiarezza sulla situazione ambientale e tutelare la salute dei cittadini, intenda adottare iniziative al fine di garantire la corretta rilevazione dei dati dell'inquinamento, ivi compreso lo spostamento urgente della centralina o il posizionamento di altri rilevatori in città.
(5-02007)

Interrogazione a risposta scritta:


   ILARIA FONTANA. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   il parco nazionale del Circeo, che si estende per 8917 ettari in provincia di Latina, è stato istituito con decreto del Presidente della Repubblica del 4 aprile 2005;

   con decreto del Ministro della transizione ecologica n. 330 del 6 agosto 2021 venne nominato presidente dell'Ente parco nazionale del Circeo il dottor Giuseppe Marzano, per una durata di 5 anni, così come stabilito dall'articolo 9, comma 12, della legge n. 394 del 1991 (legge quadro sulle aree protette);

   la nomina del presidente del parco nazionale del Circeo, di fondamentale importanza per garantire l'applicazione delle misure di tutela nonché la gestione sostenibile dell'area protetta, è disciplinata dall'articolo 9, comma 11, della legge n. 394 del 1991 che prevede che tale nomina sia effettuata scegliendo in una rosa composta da tre candidati su proposta del consiglio direttivo del parco;

   tale iter, alla luce della decorrenza dei termini del precedente incarico nel 2020, è stato avviato da tempo e la rosa dei nominativi è stata trasmessa al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica già nel 2022;

   in luogo di detto iter, a distanza di oltre un anno con decreto il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ha invece recentemente nominato un commissario che assumerà i poteri attribuiti al presidente dell'ente parco e del consiglio direttivo;

   per effetto del commissariamento da parte del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica della governance del parco, si rende necessario programmare una continua verifica delle attività portate avanti dalla nuova forma di gestione e riavviare l'iter previsto dalla legge n. 394 del 1991;

   la mancanza di una governance appropriata dovuta ai ritardi nella nomina del direttore del parco da parte del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica può aver compromesso il rispetto delle direttive europee in materia di habitat naturali, con particolare riferimento agli obiettivi necessari per la conservazione delle aree protette e ad evitarne il degrado, recepita in Italia con il decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997 e con il successivo decreto del Presidente della Repubblica n. 120 del 2003 –:

   quali siano le attività di verifica circa la gestione dell'ente parco che il Ministro interrogato ha programmato a seguito del citato atto di nomina del commissario.
(4-02339)

CULTURA

Interrogazione a risposta scritta:


   PRETTO, ANDREUZZA, BISA e COIN. — Al Ministro della cultura. — Per sapere – premesso che:

   la Basilica di Santa Maria della Salute è sicuramente una delle chiese più amate dai veneziani;

   benedetta dal Patriarca Alvise Sagredo il 9 novembre 1687, opera di Baldassarre Longhena, questa chiesa barocca fu eretta dalla Serenissima Repubblica di Venezia come ex voto per la liberazione dalla peste che flagellò la città attorno al 1630;

   ogni anno il 21 novembre, giorno della Presentazione della Beata Vergine, una moltitudine di fedeli attraversa il ponte di barche appositamente costruito sul Canal Grande, recandosi a pregare e a chiedere la protezione della Madonna, a testimonianza di quanto questa sia una delle feste più sentite dalla città a distanza di quasi quattro secoli;

   sopra il grandioso arco di ingresso della suddetta Basilica, nella lunetta del portale, si può tuttora notare l'alone del leone di San Marco, distrutto come tanti altri dai francesi nel 1797, per ordine di Napoleone Bonaparte, in seguito alla caduta della Serenissima;

   la presenza del grande leone è figurativamente documentata per la prima volta nell'Isolario del Coronelli (1696) ed è rappresentata in vedute di Antonio Canal, Michele Maneschi e Francesco Guardi. La riproduzione più fedele sembra quella del Canaletto nella «Festa della Salute», incisa da Giambattista Brustolon, similmente alle altre Solennità Dogali;

   l'enfatizzata presenza dell'imponente leone va storicamente inquadrata nel carattere statale della chiesa, similmente a quella del Redentore;

   nel 1951 si progettò di sostituire l'esemplare perduto con uno di bronzo, ma l'ipotesi non ebbe seguito e nel 1992 toccò quindi alla prestigiosa stilista Laura Biagiotti tentare di riportare il leone sulla Basilica, offrendo la cifra di 100.000 dollari finalizzata alla promozione del profumo «Venezia», tuttavia riscontrando l'incredibile diniego a procedere da parte della competente Soprintendenza;

   nel 1996, infine, un comitato spontaneo di cittadini, fondato da Lorenzo Cesco e Giuseppe Baldan, rilanciò l'idea organizzando anche una tavola rotonda all'Ateneo veneto coordinata da Mario De Biasi e con la partecipazione di illustri esperti, tuttavia senza l'ottenimento di risultati concreti;

   la ricollocazione del leone marciano sulla facciata della Basilica di Santa Maria della Salute di Venezia sarebbe per tutti i veneziani motivo di grande gioia e orgoglio in quanto evidente simbolo della loro appartenenza alla città e, inconfutabilmente, riporterebbe l'opera architettonica al suo splendore originario –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di queste vicende e quali iniziative di competenza intenda intraprendere affinché si dia seguito ai progetti susseguitesi dal 1951 a oggi, finalizzati alla ricollocazione di un leone marciano sulla facciata della Basilica di Santa Maria della Salute, realizzato sulla base dei numerosi disegni e quadri della fine del Seicento e del Settecento che lo raffigurano.
(4-02336)

GIUSTIZIA

Interpellanza:


   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   dalla stampa di apprende che l'ispettore capo della polizia penitenziaria Pablito Morello, che svolgeva funzioni di Capo della scorta assegnata a protezione del Sottosegretario di Stato per la giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, nato a Novara ma residente da tempo a Biella, e che ha prestato servizio in varie carceri d'Italia prima di essere assegnato in maniera stabile al carcere di Biella, nel 2001, proprio in quell'anno e in quel carcere, è finito sotto processo per un rapporto effettuato alla procura di Biella dalla coordinatrice degli educatori del carcere di Biella;

   nel rapporto l'educatrice riferisce di aver sentito delle urla dal proprio ufficio, e di avere assistito ad una scena che descriverà, tre giorni dopo, in procura, riportando di «un detenuto a terra, circondato da cinque o sei agenti. L'ispettore Pablito Morello era sopra di lui, lo insultava e gli sferrava calci e pugni. Preciso che il detenuto era senza camicia ed è poliomielitico»;

   «tra richieste di archiviazione della Procura (ne vengono fatte tre), mesi di stallo, opposizioni alle archiviazioni e un'avocazione da parte della Procura generale di Torino, il caso in questione, in cui sono indagati per abuso d'ufficio Morello e un suo collega», viene archiviato, mentre l'unico processo che va avanti, ma che si è fermato in primo grado per avvenuta prescrizione, è quello in cui imputato era il detenuto che ha subito le violenze, accusato dallo stesso Morello di resistenza a pubblico ufficiale, prescritto anch'esso;

   Pablito Morello, che risulta essere in congedo ordinario dal 4 gennaio 2024, per poi, si apprende essere ufficialmente sostituito, è il caposcorta che lo scorso 31 dicembre 2023 aveva partecipato, in servizio a tutela del Sottosegretario Delmastro Delle Vedove, a Rosazza, in provincia di Biella, ad una festa di Capodanno nella sede della pro loco affittata dalla sindaca di Rosazza, Francesca Delmastro Delle Vedove, sorella del Sottosegretario, dove, dopo mezzanotte un colpo partito dalla pistola North American Arms LR22 legalmente detenuta dal deputato Pozzolo, di FDI, presente alla festa, ha ferito seriamente alla gamba il genero dello stesso Morello, Luca Campana, in circostanze ancora da chiarire su cui sta procedendo la procura di Biella;

   la procura di Biella sta indagando sui fatti accaduti a quella festa, alla quale partecipavano, pare, una trentina di persone, tra queste gli agenti della sua scorta, e, secondo, nuove ricostruzioni riportate dalla stampa, anche altri agenti della polizia penitenziaria, con parenti e familiari;

   in merito ai fatti del 2001 che hanno visto coinvolto Morello risulta inoltre che la testimonianza della coordinatrice degli educatori, riportata in verbale agli atti, non sia mai stata smentita, e che altri testimoni avrebbero confermato la sua versione;

   tra gli agenti di polizia penitenziaria sotto inchiesta da parte della procura per i gravi episodi di violenza e tortura nel carcere di Biella figura anche Walter Della Ragione, agente della polizia penitenziaria facente anche lui, come Morello, parte della scorta del Sottosegretario Delmastro Delle Vedove –:

   se il Ministro non ritenga opportuno e urgente fare chiarezza, per quanto di competenza, in merito alle vicende esposte che investono pesantemente il suo dicastero poiché vedono coinvolti un Sottosegretario di Stato alla giustizia, che ha tra le sue deleghe quella al Dap, e agenti della polizia penitenziaria, in particolare agenti della scorta del Sottosegretario Delmastro Delle Vedove, quali l'allora caposcorta Pablito Morello e l'agente Walter della Ragione, e se non ritenga, dunque, necessario, nel pieno rispetto dell'azione della magistratura, accertare le eventuali responsabilità di carattere disciplinare in capo a Pablito Morello e a Walter della Ragione, nonché, quali siano gli eventuali legami tra il sottosegretario Delmastro Delle Vedove e gli ambienti della polizia penitenziaria piemontese;

   se non si ritenga inoltre di dover fare chiarezza in merito ai criteri che hanno condotto alla scelta ricaduta sugli agenti di Polizia penitenziaria individuati per svolgere funzioni di sicurezza e di tutela del Sottosegretario Delmastro Delle Vedove, poiché dall'articolo 8 del decreto ministeriale 11 dicembre del 2018, emanato dal Ministero della giustizia, Dap, Ufficio per la sicurezza e per la vigilanza, risulta che tra i requisiti necessari per essere scelti vi è l'avere un età non superiore a 45 anni se appartenenti al ruolo degli agenti e dei sovrintendenti e ai 50 anni se appartenenti al ruolo degli ispettori, mentre Morello al momento della sua destinazione aveva superato i 50 anni di età, essendo nato nel 1964.
(2-00330) «Serracchiani, Gianassi, Lacarra, Di Biase, Zan».

Interrogazione a risposta scritta:


   GRIPPO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   la legge 3 febbraio 1963, n. 69, recante le norme che disciplinano la professione di giornalista, regolamenta il sistema e le operazioni di voto per l'elezione dei rappresentanti nei venti consigli regionali e nel Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti (Cnog);

   l'articolo 31 del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176, emanato nel corso dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, ha introdotto la possibilità di ricorrere al voto elettronico per le elezioni degli organi territoriali e nazionali degli ordini professionali vigilati dal Ministero della giustizia, tra cui anche il Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti;

   tale innovazione, pur correttamente recepita con regolamento del Cnog pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della giustizia n. 1 del 15 gennaio 2021, ha però trovato applicazione nell'ambito di una legislazione elettorale dell'ordine dei giornalisti rimasta invariata a causa dell'inesistenza di modifiche, anche meramente adattive, delle norme contenute nei capi I e II della legge 3 febbraio 1963, n. 69 che dettano la disciplina elettorale rispettivamente per i consigli dell'ordine regionali o interregionali e per il Consiglio nazionale dell'ordine. Conseguentemente, si sono prodotte, in ambiente digitale, procedure dispendiose e storture che non hanno favorito la partecipazione al voto;

   sul tema, il presidente dell'ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, intervenendo tra i soggetti auditi sul tema del voto elettronico presso la I commissione affari costituzionali della Camera dei deputati durante i lavori della XVIII legislatura sull'esame del disegno di legge C. 3591, di conversione del decreto-legge 4 maggio 2022, n. 41, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento contestuale delle elezioni amministrative e dei referendum previsti dall'articolo 75 della Costituzione da tenersi nell'anno 2022, pur manifestando la soddisfazione della categoria per l'introduzione del voto elettronico, ha contemporaneamente evidenziato come la normativa di legge sia rimasta immutata rendendo complesse le procedure e generando, invero, numerose criticità;

   anche di recente il predetto consiglio dell'ordine ha sollecitato il Parlamento a un intervento migliorativo della normativa elettorale per i giornalisti, ai fini di una semplificazione delle procedure di voto in modo da renderle più adeguate agli strumenti telematici utilizzata attraverso l'introduzione di un turno unico di votazione – con due giornate dedicate al voto elettronico e una giornata dedicata al voto al seggio «in presenza» – e della candidatura esplicita alla carica di interesse e l'aumento di un'unità dei consiglieri nazionali, al fine di evitare che l'elezione del pubblicista rappresentante delle minoranze linguistiche impedisca di fatto a una regione di essere presente nel Cnog con il suo pubblicista regolarmente eletto –:

   se non ritenga di adottare iniziative normative nel primo provvedimento utile e per quanto di competenza, volte a perfezionare la disciplina elettorale dell'ordine dei giornalisti dando attuazione alle modifiche esposte in premessa, realizzando una concreta modernizzazione dei procedimenti elettorali, in linea anche con una rappresentanza dinamica.
(4-02341)

IMPRESE E MADE IN ITALY

Interrogazione a risposta orale:


   CAPPELLETTI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   gli ultimi dati sul settore produttivo industriale mostrano la presenza di una spirale negativa per l'intero comparto che deve essere assolutamente contrastata per evitare l'evolversi di una dinamica recessiva;

   a dicembre 2023 la produzione industriale presenta rispetto al mese precedente un progresso dell'1,1 per cento oltre le attese degli analisti, rendendo meno amaro il bilancio dell'anno. Risalita che tuttavia non cambia di molto il trend, negativo se si considera il confronto annuo, dove la riduzione è invece pari al 2,1 per cento undicesimo arretramento consecutivo su base tendenziale. Così, dopo un anno di forte rimbalzo, il 2021, e un periodo successivo di relativa stabilità, la produzione industriale nel 2023 ingrana la retromarcia e arretra complessivamente del 2,5 per cento, prima riduzione annua dopo la caduta registrata nell'anno del Covid;

   per Il Sole 24 Ore i segnali negativi sono dovuti sia alla domanda interna, debole in termini di consumi di beni (-1 per cento in nove mesi nelle stime di Prometeia) sia in termini di domanda internazionale, mediamente in calo a volume di oltre tre punti nel mondo;

   secondo la principale rivista del settore economico, il principale ostacolo nel produrre è identificato nell'insufficienza della domanda e a pensarlo è il 22 per cento delle imprese, il livello massimo da fine 2020. Vi sono altri aspetti inoltre come il caso eclatante delle macchine utensili, dove l'attesa dei decreti attuativi dei bonus 5.0 ha ingessato la domanda interna, più che dimezzando gli ordini tra ottobre e dicembre. Così come in frenata in generale vi è anche l'intera filiera legata all'edilizia, «orfana» del superbonus al 100 per cento e della cessione del credito;

   in risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 2-00881 svolta il 20 dicembre 2023 della Camera dei deputati, il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che nella riprogrammazione dei fondi del PNRR, sono stati destinati al suo dicastero 9 miliardi e 600 milioni di euro in più attraverso il capitolo del REPowerEU, di cui 6 miliardi e 300 milioni di euro destinati proprio al piano transizione 5.0, che si sommano ai 6 miliardi e 400 milioni previsti in bilancio;

   per gli investimenti del 2024 e del 2025, sarà riconosciuto un incentivo sotto forma di credito d'imposta in relazione a progetti di investimento che comportino un risparmio energetico almeno del 3 per cento, a livello di impresa, o del 5 per cento per il processo produttivo interessato. Rispetto al piano 4.0 sarebbero previste aliquote più elevate e crescenti in base al livello di efficienza, che potranno raggiungere il 40 per cento. Sarà, inoltre, incrementato il tetto massimo agevolabile, dagli attuali 20 a 50 milioni di euro, così da rendere il piano una leva per rendere ancora più efficace l'azione di attrazione di investimenti stranieri nel nostro Paese. Tra gli investimenti agevolabili sono inclusi anche quelli per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, destinati all'autoconsumo;

   nella risposta il Ministro interrogato ha anche affermato che il «decreto-legge sarà varato a gennaio e ad esso seguirà immediatamente un decreto attuativo del mio Dicastero che, di fatto, è già pronto» –:

   quali siano i motivi che hanno portato alla flessione per 11 mesi consecutivi della produzione industriale e per quali ragioni sia stata ritardata l'adozione del decreto-legge annunciato, del quale sarebbe opportuno conoscere i tempi di approvazione in Consiglio dei ministri.
(3-00999)

Interrogazioni a risposta scritta:


   GRIMALDI, BORRELLI, MARI, BONELLI, DORI, EVI, FRATOIANNI, GHIRRA, PICCOLOTTI, ZANELLA e ZARATTI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   in data 5 febbraio 2024, in seguito a indiscrezioni su una possibile fusione di Stellantis con Renault, il Presidente di Stellantis ha smentito l'ipotesi di operazioni di fusione con altri costruttori e dichiarato che la società è concentrata «nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati per rafforzare l'attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l'Italia» e «impegnata al tavolo automotive presso il Mimit», al fine di affrontare con il Governo e gli attori della filiera la transizione elettrica;

   tuttavia, in queste ore, proseguono le voci sulle trattative in corso con la società francese; parallelamente, si inseguono notizie allarmanti sulla possibilità che Stellantis abbandoni o ridimensioni lo stabilimento di Pomigliano d'Arco;

   molti elementi indicano che, in realtà, già oggi Stellantis sta abbandonando il Sud Italia: la mancata assegnazione di modelli da produrre, l'investimento sulla Panda elettrica in Serbia, le dichiarazioni della dirigenza in merito all'impegno a Pomigliano «fino a fine ciclo», ossia legato alla produzione della Panda a motore endotermico, la produzione a Pratola Serra, in provincia di Avellino, di motori diesel;

   solo a Pomigliano e Pratola Serra operano nel settore automotive 8 mila lavoratori, in tutta la regione Campania sono 14 mila considerando l'indotto distribuito in tutte le province;

   si tratta di un territorio che avrebbe bisogno di un particolare sforzo di ricerca e sviluppo, con adeguati investimenti, anche finalizzati alla costruzione di reti infrastrutturali che rendano ordinariamente fruibile l'auto elettrica ed ecologicamente compatibile la sua produzione;

   eppure, il mercato italiano delle auto elettriche è l'unico in cui le immatricolazioni non decollano mentre in Europa cresce sensibilmente: a novembre 2023 in Unione europea ci sono state 144.378 immatricolazioni di auto elettriche, pari a una crescita del 16,4 per cento;

   a fine 2023, la quota delle vendite di auto elettriche in Italia era il 3,9 per cento contro, il 15,2 per cento in media, dell'Europa occidentale; in Germania è il 18 per cento, nel Regno Unito il 16,4 per cento, in Francia il 16 per cento, e in Spagna il 5,3 per cento;

   è evidente un ritardo a cui non serve aggiungere ulteriori esitazioni sul fronte della conversione ecologica, che anzi genererebbero certamente una ulteriore contrazione dell'occupazione, con particolari ricadute al Sud;

   il 6 dicembre 2023 l'Aula della Camera, nell'ambito dell'esame del C. 1341 disegno di legge «Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy», ha approvato l'ordine del giorno 9/01341-A/039 presentato dal primo firmatario del presente atto;

   l'atto impegna il Governo ad «assumere un ruolo centrale e decisivo nel rilancio dell'industria dell'automotive e della produzione di auto in Italia in coerenza con la transizione ecologica e con gli impegni in ambito UE», nonché «a mettere in atto tutte le iniziative volte a incentivare e favorire il passaggio dalla produzione dell'auto endotermica alla produzione nazionale dei veicoli elettrici»;

   l'8 febbraio 2024 si è tenuto un incontro presso la regione Campania sulle iniziative da mettere i campo in difesa dei lavoratori dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco durante il quale sono intervenuti il Presidente della Regione Campania, i delegati aziendali, le rappresentanze sindacali gli amministratori locali di Pomigliano d'Arco –:

   quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di garantire allo stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco un futuro produttivo e occupazionale certo, nel segno della transizione ecologica, sottraendo gli stabilimenti italiani alla crescente insicurezza sul loro futuro e dimostrando concretamente che intenda interessarsi del destino del territorio pomiglianese.
(4-02335)


   MARI. — Al Ministro delle imprese e del made in Italy, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   Nuroll è un importante produttore europeo di film in PET biorientato, con una forte quota di mercato nel settore degli imballaggi flessibili per alimenti;

   da quanto si apprende 76 lavoratori Nuroll dello stabilimento di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, nonché l'intero indotto, rischiano di perdere il proprio posto di lavoro;

   il 30 gennaio 2024, in un incontro tenutosi presso la sede di Confindustria, il management del gruppo turco Yldyz Polinas, proprietario della Nuroll, ha annunciato forti perdite accumulate negli anni, dalla loro acquisizione in poi, e ha dichiarato la non competitività sul mercato delle produzioni del sito di Pignataro Maggiore;

   a seguito delle suddette comunicazioni le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali per le sorti dei lavoratori e dello stesso stabilimento sono molto forti, anche a fronte della proroga di ulteriori 10 settimane di cassa integrazione ordinaria fino al 14 aprile 2024;

   il timore delle organizzazioni sindacali è che la proprietà turca, al termine di quest'ultima proroga della cassa integrazione, possa dichiarare la chiusura definitiva dello stabilimento;

   secondo le organizzazioni sindacali l'acquisizione della Nuroll da parte del gruppo Yldyz Polinas è stata puramente strategica in quanto l'obiettivo del gruppo sarebbe stato quello di aggredire il mercato europeo, acquisire il know-how italiano, il marchio Nuroll e il suo portafoglio clienti, tanto che Polinas non ha mai presentato un piano industriale e di rilancio del sito di Pignataro Maggiore, così come promesso in fase di acquisizione e, anzi, allo stesso tempo, la proprietà turca ha investito in Turchia in impianti di produzione simili a quelli presenti nello stabilimento di Pignataro Maggiore, aggredendo il mercato con prezzi concorrenziali e comunque inferiori;

   negli anni si è assistito a un declino costante e continuo dello stabilimento di Pignataro Maggiore, con perdite di produzioni e commesse in favore del sito turco e licenziamenti anche in massa di lavoratori in Italia –:

   quali iniziative di competenza intendano assumere, a partire dall'attivazione di un tavolo di crisi che coinvolga le parti sociali, gli enti locali e la proprietà dello stabilimento Nuroll di Pignataro Maggiore, per individuare ogni soluzione utile a salvaguardare i livelli occupazionali e il futuro produttivo dello stabilimento dell'alto casertano, scongiurando l'ennesima crisi industriale e la conseguente delocalizzazione di produzioni all'estero.
(4-02340)

INTERNO

Interrogazione a risposta orale:


   ZARATTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la città di Aprilia (LT), la quinta città per numero di abitanti più grande del Lazio, con un territorio molto esteso, simile a Milano e maggiore di Bologna, è un comune geograficamente e logisticamente molto importante della provincia pontina, dove insiste il nodo ferroviario di Campoleone posto sulla linea ferroviaria Roma-Napoli;

   da quanto si apprende da numerosi articoli della stampa locale, la città di Aprilia nell'ultimo periodo è al centro di numerosi episodi criminosi, atti intimidatori e attività illecite legate al crimine organizzato, come riconosciuto peraltro dallo stesso tribunale di Velletri che ha stabilito, con sentenza di primo grado, la presenza di una criminalità che agisce con metodo mafioso;

   in risposta all'atto di sindacato ispettivo n. 3-00735, presentato dall'onorevole Matteo Orfini, relativamente alle tempistiche per l'istituzione del Commissariato di pubblica sicurezza ad Aprilia, il Sottosegretario onorevole Nicola Molteni, ha chiarito che la cantierizzazione dei lavori necessari a rendere funzionale l'immobile individuato per il Commissariato, saranno terminati «entro l'anno in corso» e, dunque, l'operatività dello stesso non appare avere tempi rapidi e imminenti;

   dalla relazione semestrale della Dia del dicembre 2022, emerge come la città di Aprilia risulti inserita in un contesto geografico-criminale sempre più complesso e articolato –:

   se il Ministro interrogato risulti a conoscenza dei fatti e delle circostanze richiamate in premessa, in particolare della situazione critica dell'ordine pubblico nella città di Aprilia (LT), quali iniziative di competenza, nel breve termine, intenda assumere per far fronte all'aumento degli episodi criminali verificatesi negli ultimi tempi, anche disponendo opportune misure per potenziare i livelli di sicurezza nel territorio anche attraverso una maggiore presenza delle forze dell'ordine.
(3-00998)

Interrogazione a risposta in Commissione:


   DE MARIA, BRAGA, BERRUTO, BOLDRINI, CARÈ, CASU, CUPERLO, CURTI, DE MICHELI, DI BIASE, DI SANZO, FERRARI, FORATTINI, FORNARO, GHIO, GNASSI, GRAZIANO, IACONO, LAI, MALAVASI, MANZI, MARINO, MEROLA, ORFINI, PORTA, PROVENZANO, TONI RICCIARDI, ROGGIANI, ANDREA ROSSI, SARRACINO, SCARPA, SCOTTO, SERRACCHIANI, SIMIANI, STEFANAZZI, STUMPO, QUARTAPELLE PROCOPIO, VACCARI e ZINGARETTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   si apprende da notizie di stampa che nelle prossime settimane Francia ed Italia sarebbero teatri di due grandi concerti di musica neonazista;

   si tratterebbe di veri e propri happening nei quali le melodie riconducibili al genere «National-Socialist black metal» (Nsbm) fanno da sottofondo ad eventi di networking e raccolte fondi per finanziare l'estrema destra europea;

   la tappa transalpina sarebbe prevista per il 24 febbraio 2024, in una località ancora ignota della regione Sud-orientale dell'Auvergne-Rhône-Alpes, e quella italiana, il 16 marzo 2024, si terrà in una zona anche in questo caso non meglio specificata del Nord Italia;

   la legislazione vigente persegue l'apologia di fascismo;

   se quanto sopra ricordato risponda ad informazioni a disposizione del Ministero interrogato e quali iniziative di competenza intenda assumere in merito.
(5-02008)

Interrogazioni a risposta scritta:


   ORFINI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nell'ultimo anno e mezzo si sono verificati numerosi tentativi di furto nelle case dei cittadini di alcuni comuni della provincia di Frosinone (Acuto, Anagni, Paliano, Serrone, Fiuggi). E soprattutto, il 9 febbraio 2024 nel tardo pomeriggio c'è stato il tentativo di effrazione e furto in cinque abitazioni, con in alcuni casi la presenza dei proprietari. È stata anche intrapresa dai cittadini una raccolta firme indirizzata ai vari sindaci per sensibilizzare le autorità su tale problematica. C'è un aumento esponenziale di questi eventi e l'oggettiva difficoltà ad intervenire da parte delle forze dell'ordine, per un numero di pattuglie inadeguato, e a fermare gli autori dei furti –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra citati e quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di garantire un maggiore presidio di legalità e sicurezza.
(4-02337)


   PICCOLOTTI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende da un articolo pubblicato su Huffington Post il 14 febbraio 2024, nelle prossime settimane Francia ed Italia rischiano di essere teatro di due grandi concerti di musica neonazista, veri e propri happening nei quali le melodie riconducibili al genere «National-Socialist black metal» (Nsbm) faranno da sottofondo ad eventi di networking e raccolte fondi per finanziare l'estrema destra europea;

   tali eventi rappresentano da anni appuntamenti fissi della scena musicale underground dell'estrema destra a livello continentale e, dopo aver subito un arresto a causa della pandemia, sembrano oggi destinati a tornare prepotentemente in voga;

   la tappa francese è prevista per il 24 febbraio 2024 mentre quella italiana dovrebbe tenersi il 16 marzo 2024, in una zona non meglio specificata del Nord Italia;

   l'appuntamento italiano prende il nome di Hot Shower Festival e ai partecipanti è fatto esplicito divieto di registrare, filmare e, men che meno, pubblicare sui social network estratti dell'evento;

   il gruppo Facebook che pubblicizza l'evento, mascherato da innocuo account con immagini di personaggi dei cartoni animati, è in realtà il canale attraverso il quale gli organizzatori comunicano gli eventi in programma, anche se il metodo di comunicazione preferito per diffondere l'evento rimane il passaparola;

   l'organizzazione del Festival, mantenendo oscure le coordinate dello spettacolo fino alle ore precedenti al suo inizio, si è premurata, negli anni, di istituire un servizio navetta «dagli hotel al locale e dal locale agli hotel a fine concerto»;

   l'edizione 2024 dovrebbe ospitare circa 300 partecipanti; nelle edizioni passate un biglietto veniva venduto in prevendita a 30 euro, all'ingresso del concerto con un sovrapprezzo di cinque euro e raffigurava un teschio delle Waffen-SS;

   il sito tedesco Antifaschistisches Infoblatt ha definito la tappa italiana come «il più grande concerto dell'Nsbm in Europa», difficilmente superabile «in termini di anti umanesimo e glorificazione nazista»;

   ad una delle edizioni passate parteciparono quasi 900 persone, ma fu veicolato un messaggio secondo il quale il club fuori Milano che aveva ospitato l'evento potesse ospitarne «altri sei milioni», numero ovviamente inverosimile ma che alludeva neanche troppo velatamente ai 6 milioni di ebrei sterminati dal regime nazista;

   come ha dichiarato Alexander Ritzmann, consulente senior del Counter Extremism Project alla rivista Vice, tali appuntamenti «Hanno una funzione sociale per rendere divertente il fascismo e sono usati fare soldi attraverso la vendita di biglietti, merchandising e catering» e «la diffusione di propaganda d'odio contro le minoranze» è «al centro dell'azione», il denaro raccolto viene reinvestito per la pubblicazione di materiale politico, organizzazione di eventi e copertura di spese legali per gli estremisti coinvolti in procedimenti penali;

   a parere dell'interrogante è necessario che il Governo, a partire dall'azione del Ministro interrogato, ponga in essere ogni azione di contrasto affinché vengano individuati gli organizzatori del concerto, oscurate le pagine web che promuovono l'evento e impedito che l'Hot Shower Festival possa svolgersi, come peraltro recentemente accaduto con il concerto dei «Gesta Bellica», gruppo musicale definito «apologetico del fascismo» e inneggiante, in uno dei suoi testi, a Erik Priebke, il comandante nazista a capo dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, previsto per il maggio 2023 a Roma e annullato dalla questura di Roma –:

   quali urgenti iniziative, nell'ambito del contrasto alle manifestazioni apologetiche del nazifascismo, intenda assumere perché sia vietata quella programmata per il 16 marzo 2024 e conseguentemente quali iniziative di competenza intenda promuovere affinché vengano individuati gli organizzatori dell'Hot Shower Festival ed oscurate le pagine web che promuovono l'evento.
(4-02342)

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazione a risposta in Commissione:


   GIULIANO, AIELLO, BARZOTTI, CAROTENUTO e TUCCI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   sono 6 milioni, secondo i dati dell'Istat, i poveri certificati nel nostro Paese, numero destinato ad aumentare anche a causa del rischio inflazione;

   a decorrere dal 1° gennaio 2024, il beneficio del reddito di cittadinanza (RdC), che raggiungeva circa 3 milioni di persone, è stato sostituito dal Governo in carica con l'assegno di inclusione (Adi), a vantaggio di circa 750.000 persone, un quarto della platea rispetto ai precedenti beneficiari del reddito di cittadinanza;

   i criteri di individuazione introdotti dall'assegno di inclusione per identificare i beneficiari della misura, basati su coefficienti e criteri di esclusione ad avviso degli interroganti irragionevoli e fortemente restrittivi, penalizzano pesantemente molte delle famiglie che potevano precedentemente contare sul sostegno economico del reddito di cittadinanza, in particolar modo le famiglie numerose con figli minorenni, le persone adulte con gravi disabilità e gli anziani ultra-sessantenni;

   basti pensare che, per quanto riguarda il primo pagamento dell'assegno di inclusione, nel mese di gennaio 2024, sono stati erogati assegni a favore di 287 mila famiglie, a fronte delle 446 mila domande acquisite, con un tasso di rigetto del 26 per cento (11 mila domande respinte);

   secondo un recente studio della Banca d'Italia, per effetto della suddetta riforma, le misure di contrasto alla povertà dell'assegno di inclusione avranno una portata più limitata del reddito di cittadinanza, causando una riduzione della platea dei potenziali beneficiari e – a parità di condizioni – un aumento della povertà assoluta e una maggiore concentrazione del reddito;

   ai fini del riconoscimento dell'assegno di inclusione, con riferimento ai requisiti reddituali e patrimoniali, il nucleo familiare del richiedente, all'atto della presentazione della domanda, deve essere in possesso, congiuntamente ad altri requisiti, di un indicatore di situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 9.360 euro;

   il 16 dicembre 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali n. 154 del 13 dicembre 2023, che definisce le modalità di richiesta dell'assegno di inclusione e il 16 dicembre 2023 l'Inps ha fornito le istruzioni aggiornate sui requisiti e le procedure per la domanda con la circolare n. 105 del 2023;

   la combinazione tra le regole per il calcolo dell'Isee e le nuove norme sull'assegno di inclusione rischia di escludere dai sussidi – nel passaggio da un sistema all'altro – molte persone in condizioni comunque di necessità, esponendo tali soggetti, oggi tagliati fuori dai sostegni, al rischio concreto di trovarsi nella fascia di povertà assoluta –:

   se il Ministro interrogato possa fare chiarezza, per quanto di competenza, in relazione all'accertamento dei requisiti per l'accesso all'assegno di inclusione, con particolare riferimento ai criteri rispettati nel computo del calcolo del reddito familiare – ai fini della verifica del requisito dell'Isee – di quanto percepito dai soggetti che sono stati beneficiari del reddito o pensione di cittadinanza, al fine di scongiurare, a seguito dell'abrogazione del reddito di cittadinanza, il pericolo di discriminazione, da parte della norma istitutiva dell'assegno di inclusione, ai danni delle fasce sociali più deboli della popolazione, in particolare di quelle famiglie che potevano precedentemente contare sul sostegno economico del reddito di cittadinanza e che rischiano ora di rimanere senza sussidio.
(5-02009)

SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   GIRELLI, BRAGA, CUPERLO, FORATTINI, MAURI, PELUFFO e GUERINI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   lo streptococco di gruppo A (GAS) causa di forme lievi di malattia come tonsillite, faringite e scarlattina ed è considerato la causa più comune di faringotonsillite batterica nei bambini in età scolare, anche se può colpire bambini più piccoli;

   in rari casi i batteri GAS possono causare un'infezione grave nota come «malattia invasiva da GAS (iGAS)», che può manifestarsi con batteriemia, polmonite, infezione dei tessuti molli e delle ossa (cellulite, osteomielite, fascite necrotizzante), sindrome da shock tossico streptococcico, febbre reumatica e glomerulonefrite post-streptococcica;

   le infezioni iGAS possono presentarsi inizialmente con sintomi aspecifici (febbre, stanchezza generale, perdita di appetito) e i bambini, in particolare, possono avere una rapida progressione verso una forma di malattia grave;

   uno studio del Policlinico e dell'Humanitas di Milano ha recentemente messo in evidenza due aspetti inediti del batterio circolato a Milano nei sei mesi a cavallo tra 2022 e 2023, con differenze rispetto alle ondate dei cinque anni precedenti al COVID-19;

   lo streptococco A ha, infatti, colpito di più gli adulti rispetto al passato e con forme più severe. L'incremento maggiore è stato osservato per le infezioni «invasive» che nel solo primo trimestre del 2023 sono arrivate a 34 casi, e cioè circa il triplo rispetto al numero medio costantemente osservato nello stesso periodo dell'anno prima della pandemia;

   dei 28 casi per i quali i ricercatori dei due ospedali sono riusciti a ricostruire l'intero profilo genetico del batterio (per un approfondimento epidemiologico), 11 pazienti hanno avuto conseguenze che hanno messo a rischio la loro vita: 5 sono stati salvati, ma hanno avuto bisogno di un ricovero in terapia intensiva, 6 sono morti;

   si tratta di dati molto preoccupanti e che richiedono attenzione per evitare di venire sorpresi da eventuali e pericolose mutazioni del batterio;

   in generale, appare evidente il fatto che sia sempre più importante avere dati chiari relativamente al fenomeno della multi-resistenza dei germi, che appare in aumento. Al riguardo, però, è necessario quantificare l'entità di questo aumento, tenendo conto anche del grave problema dell'assunzione incongrua degli antibiotici e il loro utilizzo senza prescrizione medica –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto sopra esposto e, in caso positivo, quali iniziative urgenti di competenza intenda intraprendere per valutare la gravità dei rischi dovuti allo streptococco A, ed in generale ai germi multi-resistenti, anche attingendo alle notifiche del Sistema informativo delle malattie infettive (Simi), sistema che, come noto, si fonda sulle segnalazioni dei medici;

   se, inoltre, non ritenga, sempre per quanto di competenza, di far attivare nuove campagne informative relative ai gravissimi rischi che si corrono con l'assunzione impropria degli antibiotici.
(5-02010)

Apposizione di una firma ad una interrogazione.

  L'interrogazione a risposta immediata in Commissione Bonelli e Zaratti n. 5-02006, pubblicata nell'allegato B ai resoconti della seduta del 14 febbraio 2024, deve intendersi sottoscritta anche dal deputato Mari.