Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XIX LEGISLATURA

Allegato B

Seduta di Venerdì 26 gennaio 2024

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta scritta:


   BOSCHI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   il 20 gennaio 2023 si sarebbe dovuta tenere a Modena un'iniziativa dal titolo «Mariupol – la rinascita dopo la guerra»;

   l'iniziativa, nelle intenzioni degli organizzatori, avrebbe dovuto consistere in una mostra-conferenza e avrebbe rappresentato un aperto sostegno alla guerra di invasione intrapresa dalla Russia nei confronti dell'Ucraina;

   il 9 gennaio 2023, molto opportunamente, la giunta comunale di Modena ha revocato la concessione in uso della sala civica di via Viterbo che avrebbe dovuto ospitare l'iniziativa;

   nell'attesa di comprendere se l'evento programmato per il 20 gennaio e sopra richiamato si svolgerà altrove, preme, però, rimarcare come siano molteplici sul territorio nazionale le iniziative dai contenuti assai affini a quelli propagandati dalla Federazione Russa nelle sue campagne di comunicazione sulla guerra;

   ad esempio, da notizie di stampa assunte, il 27 gennaio 2024, il padre della politica di propaganda russa, il filosofo Alexander Dugin, dovrebbe trovarsi ospite di una iniziativa analoga a quella di Modena, nella città di Lucca;

   in considerazione del fatto che i temi delle iniziative sono analoghi e spesso gli ospiti provengono dalla Russia o da Paesi politicamente limitrofi, appare lecito domandarsi se dietro questi eventi non vi sia una regia unitaria di stampo internazionale da attribuirsi, forse, alla Russia o ai suoi alleati –:

   se le nostre forze di sicurezza interne stiano monitorando la situazione e vi siano elementi tali da poter ipotizzare o addirittura confermare che vi sia una strategia straniera tesa ad influenzare l'opinione pubblica italiana sui temi del conflitto Russo-Ucraino ed eventualmente quali siano le contromisure che il Governo intenda adottare.
(4-02225)

AFFARI EUROPEI, SUD, POLITICHE DI COESIONE E PNRR

Interrogazione a risposta scritta:


   D'ALFONSO. — Al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

   il Piano sviluppo e coesione (Psc) è lo strumento previsto dall'articolo 44 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019 n. 58 per portare a unitarietà la programmazione delle risorse nazionali del fondo sviluppo e coesione che vengono messe a disposizione di tutti i territori per consentire alle aree più arretrate di colmare ritardi e divari di sviluppo ed è organizzato in dodici aree tematiche ulteriormente suddivise in settori di intervento, preliminarmente individuati;

   è del tutto evidente l'importanza per i territori di tali risorse e la necessità che queste, una volta assegnate ai soggetti beneficiari, vengano erogate nel più breve tempo possibile;

   da segnalazioni pervenute all'interrogante sembrerebbe che, al contrario, nella regione Abruzzo si starebbe verificando un blocco nella gestione delle domande di rimborso, finanziate nell'ambito del settore di intervento «05.01 Rischi e adattamento climatico», che sarebbe dovuto a ritardi nella comunicazione delle disposizioni applicative e ciò avverrebbe nonostante le procedure di controllo di primo livello siano state ormai da tempo concluse dalla regione;

   il Psc è caratterizzato da un insieme di regole unitarie relative a gestione, ciclo finanziario, riprogrammazione, sorveglianza, monitoraggio, valutazione e trasparenza, volte a garantire che tutte le operazioni siano tracciate attraverso procedure idonee a verificarne, in ogni stadio della loro implementazione, il rispetto delle norme, delle competenze e delle attribuzioni previste dalla normativa di riferimento;

   seppur condivisibile l'attenzione rivolta alle procedure da seguire, necessaria ad assicurare l'efficace attuazione degli interventi e la loro sana gestione, al contrario, non è invece accettabile che la mancanza o il ritardo nel fornire «indirizzi operativi» possa procrastinare ingiustificatamente e senza limiti nel tempo l'erogazione dei fondi con conseguenti e pesanti implicazioni di carattere economico e finanziario;

   i citati ritardi nell'erogazione delle risorse comportano difficoltà di natura finanziaria sia ai soggetti attuatori, che in diversi casi hanno provveduto ad anticipazioni di cassa, sia agli operatori coinvolti, che non hanno ricevuto i relativi compensi a fronte di lavori effettuati e di stati di avanzamento emessi;

   a parere dell'interrogante appare inconcepibile che da più parti e di continuo ci si lamenti che le amministrazioni locali non siano in grado di spendere le risorse a disposizione e quando lo fanno si ritardi invece il rimborso spettante addirittura per motivi unicamente operativi, pregiudicando loro la possibilità di proseguire nelle attività –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione esposta in premessa e come intendano attivarsi, per quanto di competenza, al fine di accelerare la capacità di spesa delle amministrazioni centrali e regionali e rafforzare i livelli di attuazione delle politiche di coesione anche valutando semplificazioni delle procedure di erogazione dei fondi.
(4-02229)

AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE

Interrogazione a risposta in Commissione:


   VACCARI, MARINO, LAI, FORATTINI e ANDREA ROSSI. — Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 3 del decreto-legge 14 aprile 2023, n. 39, «Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche» ha previsto la nomina del Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica. Il decreto prescriveva una serie di precise operazioni per garantire degli interventi contro la crisi idrica;

   a quasi un anno dall'istituzione della struttura commissariale è stato fatto poco o niente: una cabina di regia che si riunisce in media una volta ogni quattro mesi senza incidere sulla crisi idrica;

   la cabina di regia deve ancora decidere la distribuzione del finanziamento attraverso un decreto che, secondo quanto consta agli interroganti, è all'esame del Dipartimento per la programmazione economica;

   nell'Italia centro-meridionale stanno emergendo i primi sintomi di stress idrico che, accompagnati alla scarsità di neve in diversi settori dell'arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica (in linea con il trend degli inverni recenti), dovrebbero far scattare un campanello d'allarme;

   secondo l'Anbi, Associazione nazionale tra i consorzi di bonifica e irrigazione, a gennaio 2024 in Sicilia è crisi idrica, uno status certificato dalla Regione Siciliana, e che ha già comportato il razionamento dell'acqua in 39 comuni nell'area di Palermo, Agrigento e Caltanissetta;

   sempre secondo Anbi è già crisi idrica in Sardegna ai primi di gennaio 2024, con invasi regionali ad un livello d'emergenza rossa nei comprensori di Sardegna Nord Occidentale, Alto Cixerri, Posada ed Ogliastra;

   la mancanza di precipitazioni autunnali ha comportato non solo un mancato apporto della risorsa, ma anche un consumo protratto per tutto il periodo autunnale, portando quindi la stagione irrigua a coprire periodi in emergenza. Le precipitazioni attese non hanno apportato la quantità necessaria, e se i primi mesi dell'anno saranno avari di precipitazioni si prospetta una primavera di forti e inevitabili restrizioni per il mondo agricolo –:

   quali interventi risultino programmati e finanziati dalla struttura commissariale per contrastare la scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche a favore del comparto agricolo e quali iniziative di competenza intenda intraprendere per sostenere programmi che aiutano gli agricoltori a prevenire o mitigare il rischio emergenza idrica che rischia di compromettere le coltivazioni e l'attività dell'intera filiera agroalimentare italiana.
(5-01913)

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta scritta:


   DELLA VEDOVA e DEL BARBA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il nuovo codice dei contratti pubblici, decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, prevede a decorrere dal 1° gennaio 2024 la digitalizzazione dell'intero ciclo di vita dei contratti pubblici (contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, nei settori ordinari e nei settori speciali) e che tutte le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione dovranno essere gestite mediante piattaforme di approvvigionamento digitale certificate;

   a decorrere dal 1° gennaio 2024 non è più possibile l'acquisizione dello SmartCIG sulla piattaforma dell'Anac e l'acquisizione del Cig (codice identificativo gara) deve essere effettuata per ogni tipo di acquisto da parte della pubblica amministrazione;

   l'acquisizione del Cig può essere effettuata direttamente dalle piattaforme di approvvigionamento digitale certificate che gestiscono il ciclo di vita del contratto; di conseguenza il Cig non deve più essere acquisito inserendo dati in un sistema separato, come succedeva con SIMOG/SmartCIG;

   come si può leggere sul sito dell'Anac, al centro del nuovo sistema di appalti digitali c'è la banca dati dell'Anac, che interagisce da una parte con le piattaforme certificate utilizzate dalle stazioni appaltanti, e dall'altra con le banche dati statali che detengono le informazioni necessarie alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti per gestire le varie fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici;

   tali piattaforme devono essere utilizzate per la redazione o acquisizione degli atti relativi alle varie procedure di gara: trasmissione dei dati e documenti alla banca dati Anac; accesso alla documentazione di gara; presentazione del documento di gara unico europeo; presentazione delle offerte; apertura, gestione e conservazione del fascicolo di gara; controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti in fase di esecuzione e gestione delle garanzie;

   la digitalizzazione si applica a tutti i contratti sottoposti alla disciplina del codice, ossia contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, nei settori ordinari e nei settori speciali;

   la notizia, nello specifico, delle modalità di attuazione di questa riforma è giunta alle amministrazioni il 13 dicembre 2023 tramite un comunicato dell'ANAC, adottato d'intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con la delibera n. 582;

   alla riapertura degli uffici all'inizio del 2024, migliaia di amministrazioni, comuni, province, scuole, società partecipate, e altro, si trovano attualmente nell'impossibilità di procedere agli acquisti poiché non possono più accedere allo SmartCIG;

   l'onere burocratico in termini di tempo per l'acquisizione di un Cig per ogni tipo di acquisto, dai pochi euro a 140.000 euro, appare assolutamente ingiustificato soprattutto per le spese di minore entità;

   Uncem ed Anci hanno pubblicamente richiesto di sburocratizzare e semplificare le procedure riguardo agli acquisti per importi ridotti, ad esempio al di sotto dei 5000 euro;

   Anac con un nuovo comunicato del 10 gennaio 2024 ha messo a disposizione temporaneamente e gratuitamente per questa tipologia di acquisti la propria piattaforma, ma senza modificare le procedure che continuano a richiedere il Cig per ogni tipo di acquisto e per qualsiasi spesa, con un aggravio di tempi e di costi assai ingente e con un rallentamento delle procedure che mette a rischio l'efficienza delle strutture a partire da quelle piccole e medie –:

   quali iniziative di competenza stia concordando con Anac per ridurre al minimo gli effetti negativi del combinato disposto delle norme legislative del codice degli appalti e dei conseguenti regolamenti approvati dall'Anac per dare attuazione alla digitalizzazione dei contratti pubblici, e se non ritenga utile un'urgente iniziativa, anche di natura normativa per emendare il codice e, almeno per gli acquisti inferiori ai 5000 euro, prevedere la reintroduzione dello smartCig o comunque procedure molto più sbrigative che non appesantiscano in modo eccessivo il lavoro delle amministrazioni.
(4-02226)

INTERNO

Interrogazione a risposta scritta:


   FRATOIANNI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   da quanto si apprende da un articolo pubblicato sull'edizione on line di Repubblica Palermo il 25 gennaio 2024, al Cpr di Milo, a Trapani, da almeno tre giorni più di cento persone sono costrette a sopravvivere all'addiaccio dopo l'incendio che ha reso inagibile grossa parte della struttura;

   i trattenuti nel Cpr di Milo sono circa 140 e sono stati trasferiti nell'unica sezione risparmiata dalle fiamme che, però, potrebbe ospitare soltanto dieci persone con il risultato che quasi tutti i trattenuti da giorni vivono esposti a pioggia, freddo, intemperie, senza un tetto per ripararsi o un materasso su cui dormire e costretti a condividere docce e servizi attrezzati per dieci persone;

   le proteste di chi è costretto a vivere in queste condizioni, vengono represse duramente dalle forze di polizia che avrebbero più volte utilizzato fumogeni e idranti e chi viene colpito dai getti d'acqua non ha modo né vestiti per cambiarsi, rimanendo costretti a portare addosso abiti inzuppati;

   informalmente, dall'interno del Cpr, nei giorni scorsi sarebbe filtrata la notizia che i richiedenti asilo trattenuti sarebbero stati trasferiti in un Cas e gli altri rimessi in libertà. In realtà nessuno sarebbe stato spostato se non per essere rimpatriato in fretta;

   il centro è diviso in sezioni da dieci persone divise da reti metalliche e grate, tutto è realizzato in cemento: tavoli, sedili, panche, persino i letti in cui i trattenuti sono costretti a dormire. Non esiste una mensa, né spazi di socialità, delle docce disponibili solo una ha acqua calda, che spesso non arriva neanche ad essere tiepida;

   tutte le attività si svolgono all'interno dei moduli dove si dorme, si mangia, si trascorrono le giornate;

   i pasti vengono somministrati all'interno di vaschette, spesso sono gelidi e soprattutto insufficienti;

   nel report del garante regionale per i detenuti, Santi Consolo, si legge che all'interno del Cpr di Milo sono state riscontrate in alcuni immigrati disabilità mentali evidenti, alcune dovute a segni di gravi traumi al capo;

   non si comprende come sia stato possibile rinchiudere in un centro che non ha né mezzi, né personale per assisterle, persone con tali fragilità e non è dato sapere se siano state trasferite in strutture sanitarie consone;

   a parere dell'interrogante lo Stato ha il dovere di preservare sempre la dignità umana specialmente in quei luoghi, come lo sono i Cpr, in cui le persone vengono private della libertà personale pur non avendo commesso nessun reato, «colpevoli» solo di non essere state ritenute regolari sul territorio italiano e rinchiuse in struttura, anche in caso di ricorsi o richieste d'asilo pendenti;

   quanto accaduto al Cpr di Milo si aggiunge a quanto emerso nei Cpr di via Corelli a Milano, di Gradisca in Friuli e di Palazzo San Gervasio a Potenza, a dimostrazione, a parere dell'interrogante, di come il sistema di detenzione amministrativa sia composto da luoghi di segregazione e discriminazione, spazi fuori dal diritto –:

   se le informazioni riportate dalla stampa corrispondano al vero e, in tal caso, quali iniziative intenda assumere per evitare il ripetersi di situazioni simili, giudicate dall'interrogante al limite della decenza e del rispetto della dignità delle persone;

   quali urgenti iniziative intenda assumere affinché alle persone presenti all'interno del Cpr di Milo venga garantita un'adeguata sistemazione rispettosa dei diritti e dei bisogni delle persone trattenute;

   se non intenda riconsiderare la scelta di rafforzare la rete dei centri di permanenza per i rimpatri che, a parere dell'interrogante, si confermano sempre più luoghi di segregazione e discriminazione dove la sfera dei diritti dei migranti reclusi viene illegittimamente compressa, prevedendo al contrario il loro superamento in favore di un sistema di accoglienza diffusa.
(4-02228)

SALUTE

Interpellanze:


   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   gli organi di informazione hanno segnalato che il Ministero della salute avrebbe inviato gli ispettori a Firenze all'ospedale di Careggi, per investigare sul centro che si occupa di disforia di genere e che somministra a una parte dei giovani pazienti una terapia per sospendere lo sviluppo dei caratteri sessuali;

   «Abbiamo ritenuto opportuno far partire un audit con l'ospedale per fare chiarezza sulle dinamiche e l'iter del percorso di transizione — spiega il capo della segreteria tecnica del Ministero della salute, Mara Campitiello — Non c'è alcun intento punitivo, bensì di conoscenza dei percorsi messi in atto»;

   l'ispezione sembrerebbe conseguire a un'interrogazione parlamentare del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, secondo cui il farmaco incriminato, la triptorelina, verrebbe somministrata a bambini di 11 anni senza alcuna assistenza psicoterapeutica e psichiatrica, con il via libera ai farmaci che sarebbe basato sul presupposto, evidentemente ritenuto inaccettabile, che «con la pubertà bloccata i bambini hanno tempo di esplorare la loro identità di genere e decidere se proseguire il percorso di transizione». E ora, il Ministero fa sapere di aver chiesto al Comitato nazionale di biotetica e ad Aifa, che in passato avevano rilasciato parere favorevole sul farmaco, una «rivalutazione» sul suo uso;

   la triptorelina, i cui effetti sono reversibili in caso di interruzione della terapia, viene somministrata agli adolescenti con disforia, e solo col consenso di entrambi i genitori, in modo che possano decidere una volta maggiorenni se ricorrere alla transizione di genere: un modo per sospendere la scelta e ridurre gli effetti esteriori determinati dallo sviluppo;

   con determina Aifa n. 21756/2019 del 25 febbraio 2019 la triptorelina è erogabile a totale carico del Servizio sanitario nazionale per l'impiego in casi selezionati in cui la pubertà sia incongruente con l'identità di genere (disforia di genere), con diagnosi confermata da una équipe multidisciplinare e specialistica e in cui l'assistenza psicologica, psicoterapeutica e psichiatrica non sia risolutiva, nel rispetto delle condizioni per esso indicate nell'allegato 1 che fa parte integrante della determinazione stessa;

   i presidenti della Società italiana di endocrinologia, Paolo Vitti, della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità, Giovanni Corona, della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica, Stefano Cianfarani, e dell'Osservatorio nazionale sull'identità di genere, Paolo Valerio, hanno riconosciuto, in una nota congiunta, il valore medico ed etico dell'estensione della prescrivibilità della triptorelina da parte di Aifa negli adolescenti con disforia di genere;

   il centro del Careggi, composto da una équipe multidisciplinare di professionisti, svolge un'attività integrata assistenziale e di ricerca relativamente all'incongruenza/disforia di genere e agli stati intersessuali in età adulta e in età evolutiva;

   il centro opera in accordo con le linee guida della World professional association for transgender health (WPATH) e della Endocrine society (ES), attraverso un team multidisciplinare composto da endocrinologi, psicologi, psicoterapeuti e psichiatri, che lavora in stretta collaborazione con tutte le figure professionali che possono essere coinvolte nel percorso; il personale dedicato riveste un ruolo attivo nel consiglio direttivo delle società scientifiche internazionali e nazionali dedicate alla materia;

   qualora ci sia il sospetto di una condizione intersessuale o sia già stata diagnosticata una condizione intersessuale nelle varie fasce di età, l'équipe offre una valutazione endocrinologica volta all'inquadramento diagnostico e/o alla gestione medica eventuale, nonché un supporto psicologico qualora richiesto, volto anche ai genitori nel caso di minore;

   a seconda dell'età sono previsti percorsi differenziati: in infanzia, la presa in carico riguarda prevalentemente i genitori, che potranno usufruire di colloqui psicologici finalizzati a comprendere i significati dei comportamenti cross-gender del bambino, monitorarne lo sviluppo, aiutare nella gestione del quotidiano e lavorare costantemente con la rete, affinché il bambino cresca in un ambiente accettante, con particolare attenzione al lavoro sullo stigma; laddove la pubertà sia iniziata, e qualora l'incongruenza di genere persista e l'adolescente lo desideri, è possibile intraprendere una terapia medica (triptorelina) finalizzata alla sospensione dei cambiamenti puberali che in alcuni casi possono essere fonte di intensa sofferenza. Questo trattamento, totalmente reversibile, consente all'adolescente di continuare ad esplorare in maniera più serena la propria identità di genere e di maturare una decisione più consapevole rispetto al proprio percorso; solo successivamente, qualora l'adolescente lo desideri, in accordo con i genitori o tutori legali, è possibile accedere alla terapia ormonale di affermazione di genere, sempre previa valutazione dei rischi e benefìci da parte del team multidisciplinare –:

   quali siano gli esiti dell'ispezione condotta presso il centro descritto in premessa, che vanta, tra l'altro, una collaborazione anche con l'Istituto superiore di sanità;

   come intenda escludere, a beneficio e tutela di tutti i soggetti in cura presso il centro dell'azienda ospedaliera Careggi di Firenze o altri centri e servizi analoghi, ogni intento improprio delle ispezioni richiamate in premessa, volto in sostanza a scoraggiare le pratiche in questione, e come intenda tutelare i percorsi di affermazione di genere delle persone che intraprendono una terapia per sospendere lo sviluppo dei caratteri sessuali con uso di triptorelina.
(2-00315) «Sportiello, Quartini, Riccardo Ricciardi».


   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   l'Antimicrobico resistenza (Amr) – ossia la capacità dei microrganismi di resistere ai trattamenti antimicrobici – costituisce un grave rischio per la sanità pubblica e, secondo il rapporto Ocse 2023 sull'Amr, le infezioni da batteri resistenti diventeranno la principale causa di morte entro il 2050, superando il numero di decessi per il cancro;

   secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ogni anno 700 mila persone nel mondo muoiono a causa di un'infezione dovuta a batteri resistenti agli antibiotici e, in particolare, nei Paesi Ocse oggi ci sono 79.000 decessi come diretta conseguenza dell'Amr, di cui circa il 12 per cento in Italia, che detiene un primato negativo sia per vittime e che per i costi associati;

   come affermato dal Parlamento e dal Consiglio europeo nella proposta di direttiva COM(2023)192 final, recante un codice dell'Unione relativo ai medicinali per uso umano e che abroga le direttive 2001/83/CE e 2009/35/CE, è necessario dare risposta alle esigenze mediche insoddisfatte nel settore della resistenza antimicrobica sviluppando antibiotici di tipo «reserve», ossia destinati a pazienti con infezioni resistenti e opzioni di cura limitate o assenti e che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riconosciuto come medicinali essenziali perché efficaci, sicuri e con miglior rapporto costo-efficacia nel contrasto all'Amr;

   attualmente gli antibiotici «reserve» che soddisfano i criteri di cui alla determina Aifa n. 1535/2017 e che sono riconosciuti dalla Commissione tecnico-scientifica dell'agenzia italiana del farmaco come farmaci innovativi, rientrano nel fondo farmaci innovativi di cui alla legge del 16 dicembre 2016 n. 232, per un tempo massimo di 36 mesi, periodo che non valorizza il bisogno terapeutico che un corretto utilizzo del farmaco può soddisfare;

   per tale tipologia di antibiotici, da utilizzare in assenza di alternative terapeutiche su pazienti critici, si riscontra un'oggettiva difficoltà di condurre studi clinici registrativi di adeguata potenza, sufficienti ad ottenere in prima istanza il riconoscimento dell'innovazione piena;

   ad avviso dell'interpellante è fondamentale adottare misure urgenti per contrastare la resistenza antimicrobica, che si preannuncia come una nuova pandemia silenziosa, sensibilizzando ad un uso appropriato degli antibiotici, prevenendo le infezioni, migliorando le pratiche di controllo delle infezioni, sviluppando nuovi antibiotici, e considerando la ricerca scientifica nel contrasto dell'Amr una priorità assoluta;

   in questo contesto, risulta prioritario incentivare adeguate forme di investimento in antimicrobici che coprano esigenze mediche insoddisfatte e garantiscano la ricerca, lo sviluppo e la produzione di farmaci salvavita;

   nonostante il contrasto all'antimicrobico resistenza sia entrato nell'agenda politica, con la pubblicazione a febbraio 2023 del secondo Piano nazionale di contrasto all'antimicrobico resistenza (Pncar) 2022-2025 – finanziato con 40 milioni di euro per gli anni 2023, 2024 e 2025 –, non sono ancora state adottate azioni politico-istituzionali per l'adozione di meccanismi di incentivazione allo sviluppo e alla produzione di antibiotici innovativi in grado di contrastare l'Amr –:

   quali iniziative di carattere normativo intenda adottare per incentivare gli investimenti in antibiotici «reserve», che risultano cruciali nel contrasto all'Amr;

   se intenda adottare iniziative volte a tutelare e valorizzare l'impegno profuso nella ricerca e sviluppo di questi antibiotici, attraverso specifiche misure quali l'estensione della durata dell'innovatività degli antibiotici «reserve» per un arco temporale pari almeno a 5 anni e l'esenzione dal meccanismo del payback per gli antibiotici «reserve» inseriti nella lista dei medicinali essenziali dall'Oms, così come si è stabilito in precedenza per i farmaci orfani, al fine di garantire al contempo un premium price che permetta di massimizzarne il valore terapeutico e incentivare in tal modo la ricerca in aree terapeutiche a bassa attrattività come quella dell'antibiotico terapia;

   quali iniziative intenda mettere in campo per valorizzare il tema dell'Amr all'interno dell'agenda del prossimo G7 2024, a Presidenza italiana, e se intenda promuovere un progetto pilota di incentivazione comune ai Paesi del G7, consolidando la crescente collaborazione tra le rispettive agenzie regolatorie.
(2-00316) «Ciocchetti».

Interrogazione a risposta scritta:


   MALAVASI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   l'agenesia renale è un'anomalia anatomica congenita, caratterizzata dalla mancanza, fin dalla nascita, di uno o entrambi i reni. Nello specifico, la mancanza di un rene soltanto prende il nome di agenesia renale monolaterale, mentre la mancanza di entrambi i reni è meglio conosciuta come agenesia renale bilaterale;

   l'agenesia renale rientra tra le malformazioni genetiche del tratto urinario o renale ed in Europa le stime indicano un caso di agenesia renale unilaterale ogni 2.000 nati ogni anno, mentre la forma bilaterale è ancora più rara e, secondo i dati disponibili, questa grave malformazione è presente in circa un feto ogni 8.500. In generale sono colpiti con maggiore frequenza i maschi rispetto alle femmine;

   l'agenesia renale unilaterale, in generale, non ha conseguenze negative sull'aspettativa di vita delle persone che la presentano, che possono quindi condurre una vita praticamente normale perché l'altro rene, se funziona correttamente e non presenta a sua volta anomalie, è in grado di compensare la mancanza del «compagno» svolgendo anche le sue funzioni. Di solito, quindi, il rene presente diventa ipertrofico, cioè di dimensioni superiori al normale;

   a causa della maggiore attività compiuta, però, l'unico rene presente corre un rischio più alto di sviluppare infiammazioni o calcoli e, a lungo termine, tra le persone con agenesia renale unilaterale sono più frequenti rispetto alla norma alcune condizioni o malattie come l'ipertensione, la proteinuria, l'insufficienza renale e altro;

   seppur la presenza di un solo rene non sia causa di per sé di insufficienza renale è pur vero che il soggetto deve monitorare costantemente la situazione, mantenendo in salute l'unico rene presente, verificando regolarmente che non insorgano disturbi, come per esempio il reflusso vescico-ureterale o malattie ostruttive;

   attualmente una persona che nasce con un solo rene e che non presenti altre patologie o insufficienza renale cronica non ha diritto alla esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria e si deve pagare tutte le spese necessarie agli eventuali periodici controlli –:

   alla luce dei fatti sopradescritti quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda adottare per porre fine a tale situazione, al fine di non penalizzare chi vive in situazioni di fragilità socio-economiche, tutelando al tempo stesso il diritto alla salute di tutti i cittadini.
(4-02227)