CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 31 luglio 2019
231.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-02642 Viviani: Sulle iniziative a tutela del patrimonio zootecnico nazionale e sulle misure di lotta alla contraffazione e alla frode in commercio nel settore bufalino.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  rilevo in premessa che le questioni rappresentate dagli onorevoli interroganti derivano principalmente da problematiche di natura igienico sanitaria attinenti al Ministero della salute.
  Al riguardo informo che il predetto Dicastero, relativamente alle azioni volte ad una maggiore protezione del patrimonio zootecnico e, in particolare, per il contenimento delle patologie che colpiscono i capi di bestiame bufalino, ha già attivato un «Tavolo per il miglioramento dello stato di salute e per la salvaguardia del patrimonio della Bufala mediterranea nel comparto agroalimentare e zootecnico della regione Campania», convocato per domani 1o agosto.
  All'incontro, accanto al Ministero della salute (che ha coinvolto anche i relativi Centri Nazionali di Riferimento per la Brucellosi ed il Centro di referenza nazionale sull'igiene e le tecnologie dell'allevamento e delle produzioni bufaline), parteciperà anche il MIPAAFT che ha interessato le Associazioni di allevatori e trasformatori della mozzarella di bufala campana DOP, la regione Campania (con i sindaci dei Comuni selezionati in base alla presenza e all'entità dei focolai registrati negli anni 2018/2019) e l'Università Federico II di Napoli.
  In tale occasione verranno tra l'altro vagliate proposte operative, a medio e lungo termine, per l'eradicazione di brucellosi e tubercolosi.
  Ciò posto, mi preme rilevare che la tutela dei nostri prodotti agroalimentari, compresa la mozzarella di bufala, è una delle priorità che il Governo intende perseguire non solo, a vantaggio del comparto produttivo, ma anche dei consumatori che, attraverso un'etichettatura corretta e trasparente, possono operare una scelta consapevole.
  In tale direzione, considerando che il contrasto alle frodi e all’italian sounding rappresenta uno degli strumenti che ci consentono di raggiungere il nostro obiettivo, abbiamo potenziato il sistema dei controlli anche nel settore in questione.
  L'autorevolezza delle ispezioni ministeriali è riconosciuta a livello globale, tant’è che l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), Organo tecnico di controllo del Ministero, istituzionalmente preposto alla prevenzione e repressione degli illeciti nei diversi settori del comparto agroalimentare, si è confermato il punto di riferimento dei controlli sul food a livello italiano e internazionale.
  I controlli, eseguiti in tutte le fasi della filiera rappresentano, per quanto di competenza, uno degli strumenti principali attraverso cui intervenire, a tutela della qualità e del consumatore, mediante verifiche analitiche e di tracciabilità, sia delle materie prime che dei prodotti finiti.
  Una particolare attenzione è stata riservata ai prodotti che più ci rappresentano nel mondo (tra cui quelli a marchio DQP, come la mozzarella di bufala campana) la cui produzione, legata al territorio, raffigura anche un'attrattiva per il settore turistico, con importanti ricadute Pag. 135sull'economia locale. Lo sviluppo del territorio, dunque, è sempre più connesso alle sue tipicità.
  Nel corso del 2018 e dei primi sei mesi di quest'anno, l'ispettorato ha eseguito quasi 1.300 controlli ed esaminato oltre 800 prodotti; i principali illeciti riscontrati hanno riguardato prevalentemente l'aggiunta di latte vaccino, l'usurpazione o evocazione di una denominazione protetta e la violazione delle norme sulla tracciabilità e l'etichettatura.
  Ricordo poi che, in materia di tutela di DOP, IGP e STG, l'ispettorato è l'Autorità incaricata di adottare le misure per prevenire o far cessare l'uso illegale delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette, prodotte o commercializzate in Italia (protezione ex-officio).
  Riguardo al settore lattiero caseario bufalino rilevo che, negli ultimi anni, sono state adottate specifiche misure tese a potenziare gli strumenti per prevenire le frodi ed effettuare un efficace contrasto alla contraffazione. In particolare, con il decreto ministeriale 9 settembre 2014, sono state poste le modalità attuative per la rilevazione della produzione e tracciabilità del latte di bufala e relativi prodotti trasformati, nonché per la trasmissione dei dati alla piattaforma informatica «Tracciabilità della filiera bufalina» che prevede la comunicazione telematica dei dati relativi al latte prodotto e scambiato da allevatori, intermediari e trasformatori.
  La consultazione di tale piattaforma informatica consente di eseguire «controlli incrociati» e di mettere in evidenza anche le movimentazioni di latte provenienti da aree non comprese nella zona di produzione della DOP e di verificarne la corretta destinazione ed utilizzazione.
  Per potenziare e rendere più efficaci gli accertamenti nel comparto agroalimentare, l'ICQRF collabora con gli altri Organi di controllo, quali il Comando Carabinieri per la tutela della salute (NAS), i Nuclei di polizia tributaria della Guardia di Finanza, il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare Carabinieri, il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, le Capitanerie di Porto e l'AGEA ed ha da tempo instaurato un rapporto di collaborazione con l'Agenzia delle Dogane, per il monitoraggio dei flussi di introduzione dei prodotti agroalimentari sul territorio nazionale.
  Peraltro, ogni anno viene formalizzata la collaborazione tra ICQRF ed il Consorzio di tutela del formaggio mozzarella di bufala campana mediante l'approvazione di un Programma di vigilanza per i controlli nel settore. Per il 2019, è previsto che Consorzio di tutela esegua 300 controlli, con il prelievo di 250 campioni analizzati dai laboratori dell'ICQRF.
  Rilevo inoltre che, dall'ottobre 2016, con il Ministero della salute, l'ispettorato fa parte del Food Fraud Network (FFN), rete europea di pubbliche amministrazioni volta a garantire l'assistenza transfrontaliera e la cooperazione fra Stati membri sulle questioni che riguardano pratiche potenzialmente ingannevoli e fraudolente nel settore degli alimenti e dei mangimi.
  Assicuro che è intenzione del Governo affrontare l'emergenza che sta colpendo il settore al fine di risolvere efficacemente, e in tempi brevi, le problematiche segnalate.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02643 Ciaburro: Sulle iniziative volte a prevenire i gravi danni arrecati dai grandi predatori alle attività agricole, di allevamento e di alpeggio.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  mi preme innanzitutto ribadire che la gestione della fauna selvatica è un tema da tempo all'attenzione delle Amministrazioni centrali e regionali, una problematica che richiede l'individuazione di soluzioni condivise e di opzioni, utili a trovare risposte ad una serie di criticità di vario ordine, in primo luogo volte a garantire la sicurezza delle persone.
  È necessario agire in maniera coordinata su tutto il territorio e impostare interventi di gestione che risultino efficaci quanto prima possibile che consentano di stabilizzare la situazione nel lungo periodo al fine di salvaguardare le nostre produzioni agricole e agroalimentari e riuscire a trovare – ove possibile – soluzioni che vedano una serena convivenza del lupo con le comunità antropiche.
  Nello specifico evidenzio che la specie lupo (Canis lupus) è tutelata in modo rigoroso dalla normativa nazionale in virtù della legge 11 febbraio 1992 n. 157 «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio» e, a livello comunitario, dalla Direttiva 92/43/CEE (Habitat), recepita con decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n. 357.
  Peraltro, come noto, a livello nazionale sono stati avviati alcuni progetti cofinanziati dalla Commissione Europea nell'ambito del programma LIFE + quali i progetti « Life Medwolf» e « Life Wolfaps», con la finalità di individuare strategie funzionali atte a consentire la convivenza tra il lupo e le attività antropiche, la cui competenza è incardinata in capo al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MAATM).
  Quest'ultimo ha infatti incaricato l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza dello Stato – con la collaborazione dell'Unione Zoologica Italiana (UZI) – di redigere un «Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia», trasmesso alla Conferenza Stato-regioni, discendente da ampi confronti con le regioni, gli esperti e i portatori di interesse.
  Il piano prevede azioni da modulare e combinare in forma appropriata alle esigenze specifiche del territorio.
  È sì necessario tutelare la fauna, ma devono esserci anche delle limitazioni, perché dobbiamo garantire la sicurezza delle persone, nelle campagne e nei centri abitati, oltre ovviamente ai campi e ai raccolti, frutto del lavoro di chi vive ogni giorno di questo.
  Va inoltre evidenziato che la problematica dei danni al settore zootecnico provocati dagli animali carnivori è stata portata più volte all'attenzione del Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura a livello Ue e, in tale contesto, è stato chiesto alla Commissione di avviare specifiche iniziative volte alla realizzazione di un monitoraggio oggettivo, aggiornato ed omogeneo a livello Ue, anche per disporre di informazioni attendibili sulla reale consistenza e diffusione della popolazione di lupi e, conseguentemente, condividere le modalità di gestione delle problematiche segnalate. Pag. 137
  Pertanto, confermo l'impegno già in atto da parte del Ministero ad approfondire le varie problematiche connesse alla tematica della fauna selvatica, congiuntamente alle altre competenti Amministrazioni centrali e periferiche, in modo da poter poi individuare soluzioni utili, da attivare sia a livello strettamente normativo – dimensione su cui già ci si sta adoperando – sia a livello operativo sul territorio.
  A questo riguardo voglio anche qui ricordare l'esito positivo dell'azione che è stata condotta a Bruxelles per il riconoscimento dei danni da lupi, e dopo il passaggio in conferenza Stato regioni, il decreto è pronto per la sua adozione.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-02644 Cenni: Chiarimenti in merito al ritardo nella pubblicazione e ai contenuti del nuovo Piano di azione nazionale (PAN) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Interrogazione n. 5-02645 Benedetti: Chiarimenti in merito al ritardo nella pubblicazione e ai contenuti del nuovo Piano di azione nazionale (PAN) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.
Interrogazione n. 5-02648 Fornaro: Chiarimenti in merito al ritardo nella pubblicazione e ai contenuti del nuovo Piano di azione nazionale (PAN) per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  considerata l'analogia delle questioni rappresentate dagli Onorevoli Benedetti, Cenni e Muroni, fornisco una risposta congiunta.
  Premetto che, in linea con gli orientamenti della politica agricola europea, da anni siamo impegnati in un processo di qualificazione del sistema produttivo agricolo, orientato verso una maggiore attenzione per la difesa del consumatore ed una migliore tutela ambientale.
  Infatti, la diffusione di metodi produttivi a basso impatto ha permesso di conseguire significative riduzioni nell'uso di prodotti fitosanitari e razionalizzare le strategie di difesa delle colture.
  Ciò posto, rilevo che l'aggiornamento del Piano di Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) è previsto dalla Direttiva 2009/128/CE e dal decreto legislativo n. 150 del 14 agosto 2012. Tenendo presente l'esito dei risultati conseguiti nel primo periodo di applicazione del Piano, le osservazioni della Commissione europea nel corso di uno specifico audit e le diverse segnalazioni di numerosi portatori di interesse, è stata predisposta una nuova proposta di Piano di azione quinquennale, che sostituisce integralmente quello attualmente in vigore.
  Il documento è stato elaborato dal Consiglio Tecnico Scientifico, istituito ai sensi dell'articolo 5 del citato decreto legislativo e condiviso con le altre Amministrazioni centrali competenti.
  Il nuovo PAN individua con maggiore precisione, rispetto al passato, i diversi obiettivi quantitativi da raggiungere entro la data di scadenza (quinto anno dall'entrata in vigore) – quali, l'aumento della superficie agricola condotta con il metodo dell'agricoltura biologica e dei metodi produttivi a minore impatto ambientale – ed individua gli interventi da attuare per assicurare una maggiore efficacia delle azioni finalizzate ad un uso sempre più sostenibile dei prodotti fitosanitari.
  Altro elemento saliente del nuovo PAN è rappresentato dal forte collegamento tra obiettivi da raggiungere e strumenti di politica economica da mettere in campo.
  Da questo punto di vista, un ruolo determinante sarà assunto dalla Politica Agricola Comune della fase post 2020, le Pag. 139cui risorse saranno mobilitate solo a fronte di impegni concreti nel settore ambientale.
  Voglio inoltre precisare che il nuovo PAN si ispira ai principi contenuti nella mozione 1-00100 On. Muroni che ha avuto il parere favorevole del Governo.
  Conformemente alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006, ai sensi del già citato articolo 6, comma 9 del decreto legislativo n. 150 del 2012, la bozza di Piano deve essere sottoposta alla consultazione del pubblico e, a seguito delle osservazioni pervenute, il predetto Piano d'azione potrà subire ulteriori modifiche e integrazioni.
  Ai fini della prevista fase di consultazione del pubblico, la bozza di Piano è disponibile sui siti istituzionali dei Ministeri e la data concordata per la pubblicazione della bozza di PAN è il 31 luglio 2019.
  Durante la fase di consultazione, che si concluderà in data 15 ottobre 2019, potranno essere inviate le proposte di integrazione/modifica del testo, utilizzando l'apposito schema, anch'esso pubblicato sui siti web istituzionali.
  Si auspica partecipino quanti più portatori di interesse possibile, in modo di poter disporre degli elementi necessari per finalizzare ulteriormente il documento e sottoporlo alle ulteriori fasi di approvazione che prevedono il preventivo coinvolgimento della Conferenza Stato-regioni.
  Concludendo, in merito alla vicenda Glifosate, sollevata dall'On. Muroni, rilevo che la Commissione europea, con Regolamento (UE) n. 2324/2017, ha rinnovato l'approvazione di tale sostanza attiva fino al 15 dicembre 2022, con talune restrizioni in parte già attuate dal 2016.
  Dette restrizioni prevedono l'utilizzo del principio attivo solo come erbicida e la raccomandazione agli Stati membri di prestare particolare attenzione alla protezione delle acque sotterranee, alla protezione degli operatori, al rischio per i vertebrati terrestri e le piante non bersaglio, agli utilizzi in pre-raccolta e al divieto di immettere in commercio formulati contenenti Glifosate in associazione con il coformulante Tallowammina.
  Indipendentemente da tali prescrizioni, è comunque nostra intenzione disporre ulteriori limitazioni all'uso del Glifosate in agricoltura, in accordo con i rappresentanti del mondo produttivo, sempre più convinti dell'importanza di tutelare l'ambiente e la salute pubblica e del fatto che la competitività dei prodotti agroalimentari italiani può essere rilanciata proprio lavorando sulla sostenibilità.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-02646 Gallinella: Chiarimenti in merito al rinnovo della convenzione tra la RAI e il MIPAAFT con riferimento alla messa in onda del programma «Frigo» dedicato alla promozione delle eccellenze gastronomiche italiane.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  Mi preme inizialmente evidenziare che il nostro Ministro ha sempre creduto nel binomio agricoltura e turismo, sull'abbinamento made in Italy e valorizzazione del territorio, il Sistema Paese, che può essere un vero punto di forza per quei territori che sanno coglierne la sfida.
  La comunicazione istituzionale è senza dubbio una leva strategica, essenziale e costitutiva dell'attività stessa del Ministero, che può diventare uno strumento di partecipazione, interazione, crescita e sviluppo, in grado di orientare scelte consapevoli.
  In coerenza con la normativa che disciplina le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni (legge n. 150/2000) il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo per l'anno 2019, ha approvato con decreto dipartimentale del 20 febbraio 2019, n. 657 il programma delle iniziative di comunicazione istituzionale.
  Lo stretto legame tra cibo, paesaggio e cultura è una delle basi su cui si fonda la strategia di promozione del made in Italy del 2019 al fine di evidenziare come il patrimonio agroalimentare faccia parte della cultura e dell'identità italiana e sia parte essenziale del paesaggio culturale italiano.
  A tal fine il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo stipula delle apposite convenzioni con la Rai per la trasmissione di programmi tesi anche a valorizzare il made in Italy agroalimentare e promuovere le Indicazioni Geografiche, intese anche come stile di vita e di consumo nonché come valore storico-culturale dei territori di produzione.
  Il programma di Rai due «Frigo», a cui fa riferimento l'interrogante, che alla sua quarta stagione è passato da 10 a 25 puntate, aveva l'obiettivo di promuovere i prodotti DOP e IGP del nostro Paese valorizzando le piccole e grandi eccellenze agroalimentari italiane e sottolineando la grande importanza che riveste un corretto stile di alimentazione.
  L'Italia è il regno delle biodiversità e dell'enogastronomia ed è sede delle più rinomate e numerose bellezze naturali, paesaggistiche e culturali nel mondo. Nel contesto integrato del MiPAAFT, è stata adottata per il 2019 una strategia comunicativa di promozione, basata anche su un ruolo primario dell'enogastronomia, che delinea gli ambiti dei distretti del cibo accanto a quelli turistici, e lavora sulle specificità territoriali anche delle aree interne, in ottica di costruzione di un'offerta realmente efficace, oltre che economicamente efficiente.
  Stiamo quindi predisponendo il piano di comunicazione che ci consentirà di valutare al meglio le opportunità per una corretta valorizzazione del nostro patrimonio enogastronomico.

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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-02647 Nevi: Chiarimenti sui tempi di emanazione dei decreti attuativi della legge n. 44 del 2019 e della legge n. 238 del 2016.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  la conversione in legge del decreto-legge n. 27 del 2019 (c.d. decreto Emergenze Agricoltura) è una vittoria per tutto il comparto agroalimentare italiano. Con misure concrete stiamo ora lavorando per ripartire e lasciarci alle spalle le problematiche che hanno coinvolto il settore nell'ultimo anno.
  Preliminarmente è necessario precisare che ai sensi dell'articolo 10-ter del citato decreto-legge è stato adottato il decreto ministeriale 3 giugno 2019, pubblicato nella GURI n. 154 del 3 luglio 2019, necessario per armonizzare a livello nazionale le procedure per consentire agli imprenditori agricoli di accedere agli anticipi dei pagamenti diretti della PAC.
  Relativamente al decreto sull'acquisto di formaggio pecorino DOP, dopo diversi confronti con gli operatori del settore e le organizzazioni professionali e i necessari riscontri con la Commissione europea, il provvedimento è stato adottato in data 25 luglio 2019. Evidenzio, inoltre, che il decreto rientra nell'ambito del programma annuale di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti per l'anno 2019, per la quota del «Fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti», di cui al comma 1, articolo 58, del decreto-legge del 22 giugno 2012, n. 83.
  Il decreto prevede l'espletamento delle procedure di gara, a cura di AGEA, per l'acquisizione di formaggi DOP prodotti esclusivamente con latte di pecora, che presentino determinati requisiti qualitativi con consegna anche scaglionata dei relativi prodotti alle Organizzazioni caritative definite dall'articolo 1, comma 4 del decreto 17 dicembre 2012. Le consegne devono essere effettuate entro il 31 dicembre 2020.
  Per quanto concerne invece i tre decreti relativi alla copertura, totale o parziale, dei costi sostenuti per gli interessi sui mutui bancari, contratti dalle imprese del settore olivicolo oleario, agrumicolo e ovicaprino, sono stati portati a termine numerosi confronti con gli operatori dei settori interessati, al fine di definire le procedure, la tipologia documentale da richiedere, nonché i criteri di assegnazione delle risorse, in modo da considerare le esigenze rappresentate dalle imprese e la necessaria efficienza operativa, Le bozze dei decreti sono state inviate per l'intesa tecnica con il Ministero dell'economia e delle finanze.
  Relativamente al monitoraggio della produzione e l'acquisto di latte vaccino, ovino e caprino, la materia si innesta su una normativa esistente, riguardante esclusivamente il latte bovino; per questa ragione, è stato necessario effettuare numerosi confronti tecnici e simulazioni, oltre al necessario confronto con i vari portatori di interesse. Il provvedimento è ormai pronto e sarà inviato nei prossimi giorni alla Conferenza Stato-regioni per la relativa intesa.
  Per quanto riguarda il decreto interministeriale di approvazione delle modalità per la concessione del contributo e per la disciplina dell'istruttoria delle richieste, nonché i casi di revoca e di decadenza, a favore delle imprese del settore olivicolo-Pag. 142oleario ubicate nei Comuni della Provincia di Pisa, Calci, Vicopisano e Buti, che hanno subito danni causati dagli incendi verificatisi nel mese di settembre 2018, si fa presente che lo schema di provvedimento è stato inviato al Mef ed alla regione Toscana per la preventiva condivisione del tecnica.
  Rilevo poi che l'Amministrazione ha già provveduto a predisporre e condividere con i portatori di interessi gli schemi di decreto relativi all'articolo 1 – Fondo per il sostegno alla filiera del latte ovino – e all'articolo 11-bis – Fondo nazionale per la suinicoltura.
  In particolare, il 20 giugno scorso si è tenuta la riunione con organizzazioni agricole e rappresentanti della filiera del latte ovino dove si è concordato di dedicare le risorse disponibili, pari a 10 milioni di euro, al sostegno dei contratti di filiera così come regolati dal decreto ministeriale 1192/2016, base giuridica di istituzione del regime di aiuti autorizzato dalla Commissione europea col numero SA 42821.
  Il testo è già stato anche inviato informalmente al Ministero dell'economia per acquisire un preventivo parere al fine di rendere più rapido il concerto previsto dalla norma. A breve, sarà formalizzato il testo da inviare alle regioni per l'intesa.
  Per l'attuazione dell'articolo 11-bis – Fondo nazionale per la suinicoltura, informo l'interrogante che, nel corso della riunione con la filiera del 24 giugno, si è stabilito all'unanimità di destinare al settore risorse pari a 5 milioni di euro.
  Anche in questo caso, il testo è stato inviato al Mef per il parere preventivo e sarà formalizzato per il concerto e successivamente inviato alle regioni per l'intesa.
  Per quanto concerne l'articolo 10-quater – Contratti scritti di cessione dei prodotti agricoli e agroalimentari, attesa l'importanza della materia e la sua stretta correlazione al contrasto delle pratiche sleali, è stato avviato un lavoro in parallelo a quello di recepimento della Direttiva (UE) 2019/633 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.
  Il nostro obiettivo è ora di continuare a valorizzare e sostenere il nostro Made in Italy e promuovere sempre di più le nostre eccellenze in tutto il mondo.