CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 ottobre 2021
671.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-06767 Benamati: Sulle prospettive dell'impianto ENI di Stagno di Livorno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Polo produttivo dell'area costiera livornese, coincidente con i comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo, è stato riconosciuto nel 2015 «area di crisi industriale complessa» (CIC Livorno), ai sensi dell'articolo 27, comma 8, del decreto-legge n. 83 del 2012 e del relativo decreto attuativo del Ministero dello sviluppo economico 31 gennaio 2013.
  In data 20 ottobre 2016 è stato sottoscritto un Accordo di programma, firmato anche dalla regione Toscana e dagli enti territoriali interessati, per l'attuazione del «Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell'area di crisi industriale complessa del Polo produttivo ricompreso nel territorio dei comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo» (PRRI), finalizzato al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e allo sviluppo imprenditoriale.
  Il progetto ha previsto sia azioni per lo sviluppo della rete infrastrutturale e logistica (es. Porto di Livorno), sia azioni di sostegno alla produzione. Su questo versante, il PRRI assegna, tra l'altro, 10 milioni di euro per la selezione di iniziative imprenditoriali nel territorio dell'area di crisi industriale complessa del Polo produttivo ricompreso nel territorio dei comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo, tramite il ricorso al regime di aiuti di cui alla legge n. 181 del 1989.
  Per dare attuazione a tale previsione, con decreto direttoriale 26 maggio 2020 è stata disposta l'apertura dello sportello a partire dalle ore 12 del 1° giugno 2020, tuttora attivo.
  Ad ogni modo, si informa che – sentiti gli Uffici competenti del Ministero dello sviluppo economico – ci si rende disponibili a convocare il Comitato esecutivo dell'Accordo di programma.
  Nel merito del Question Time in parola, è stato altresì sentito il Ministero della transizione ecologica, attualmente competente per la materia in parola, il quale ha rappresentato che, nell'ambito del processo di de-carbonizzazione in corso in Italia, si sta proseguendo nell'opera di promozione della trasformazione delle raffinerie in depositi di prodotti petrolieri, o in bioraffinerie.
  L'emergenza COVID-19 ha colpito anche la produzione della raffineria di Livorno. Sono state messe in atto le misure possibili per contrastarla, tra cui: la riduzione della produzione o la fermata, se necessaria, di qualche impianto; l'ottimizzazione degli assetti produttivi che favoriscono le produzioni più richieste; la ricerca di efficienza operativa. Eni ha evidenziato, al riguardo, che gli interventi cosiddetti «a rottura» costituiscono un'anomalia in quanto solitamente le manutenzioni sono preventive e predittive.
  L'inserimento di nuove iniziative (come quella della gassificazione) rappresentano un passo importante nel processo di transizione energetica, nella continuità industriale di un sito che potrà allo stesso tempo proseguire con le sue produzioni attuali più richieste dal mercato. A tale riguardo, Eni ha dichiarato di avere scelto Livorno proprio in considerazione dell'elevata competenza tecnica necessaria per la gestione di un processo chimico sofisticato, tale da sfruttare le sinergie con la raffineria. È infatti in corso un confronto con il territorio per verificare il consenso della comunità locale.
  Tutto ciò premesso, il Governo intende rispondere positivamente alla richiesta di un tavolo di confronto con ENI per condividere una strategia sul futuro dell'impianto in parola.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-06768 Carabetta: Sull'operatività di Fondazione Enea Tech e Biomedical.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come correttamente ricordano gli Onorevoli interroganti, con legge di conversione n. 106 del 2021, è stato novellato l'articolo 31 del decreto «Sostegni bis» (decreto-legge n. 73 del 2021), recante «Disposizioni in materia di ricerca e sviluppo di vaccini e farmaci»: è stata disposta la nuova denominazione della Fondazione Enea Tech in «Enea Tech e Biomedical»; sono state destinati almeno 250 milioni di euro ai settori dell'economia verde e circolare, dell'information technology, dell'agri-tech e del deep teck, si è autorizzata l'ENEA alla costituzione della fondazione in parola, di diritto privato, sottoposta alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico e si sono date indicazioni in merito al suo statuto e alla composizione dei suoi organi di governance.
  Obiettivo della citata norma è stato quello di potenziare la ricerca e la produzione di nuovi farmaci e vaccini, nonché la realizzazione di programmi di riconversione industriale e di sviluppo del settore biomedicale e della telemedicina. L'inserimento del richiamo anche al settore biomedicale e alla produzione di nuovi farmaci e vaccini per fronteggiare le patologie infettive emergenti, si coniugava con il principio generale della ripartenza economica di settori fondamentali, per la crescita del Paese, in termini di innovazione, legata al momento storico contingente.
  Gli Onorevoli Interroganti chiedono di conoscere quali iniziative si intendano adottare per garantire la piena attuazione delle disposizioni previste dal decreto-legge Sostegni bis in favore della «Fondazione Enea Tech e Biomedical» e quali tempistiche si prevedano per la sua piena operatività.
  Allo stato si informa che è in corso di adozione il nuovo Statuto di Enea Tech e Biomedical, in cui saranno individuati specificamente gli organi e gli obiettivi della fondazione, alla luce della nuova normativa.
  Si informa che il nuovo Statuto è stato predisposto, anche al fine di adeguarlo alle intervenute modifiche della disciplina della Fondazione, e sta per essere inviato ad Enea per l'acquisizione del prescritto parere. Verrà, quindi, adottato a breve.
  Solo dopo l'adozione del citato Statuto, dunque, la nuova Fondazione potrà dirsi operativa e sarà possibile effettuare valutazioni specifiche sulle nuove mission.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-06769 Barelli: Misure di attrazione degli investimenti diretti esteri e per favorire il ritorno di produzioni già delocalizzate.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevole interrogante.
  Le scelte delle aziende di localizzare, delocalizzare o centralizzare le proprie attività sono strettamente connesse ad una preliminare valutazione avente ad oggetto i costi attinenti alle componenti o ai fattori degenerativi della produzione commerciale e, sulla base specifici presupposti, generalmente di natura economica (il fattore fiscale, la burocrazia, il costo del lavoro). Si concorda, dunque, sulla necessità di attuare interventi di politica industriale volti a rendere più attrattivo il Paese per gli investimenti produttivi.
  In proposito, si informa che il Governo sta portando avanti diverse azioni, al fine di poter fronteggiare nel migliore dei modi possibili le conseguenze negative derivanti dalle innumerevoli situazioni di crisi aziendale causate anche dal fenomeno delle delocalizzazioni.
  In particolare, è in via di definizione un provvedimento volto a contrastare i processi di disinvestimento nel nostro Paese nonché di abbandono di siti produttivi, soprattutto quando non giustificati da ragioni di crisi industriale o finanziaria. A tal fine, occorrono sia misure che disincentivino comportamenti opportunistici, sia misure volte alla costruzione di percorsi virtuosi di mitigazione dell'impatto occupazionale, sociale ed economico connesso alle chiusure.
  Come sottolineato anche dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, occorrono infatti misure di natura incentivante volte a impegnare imprese, parti sociali e istituzioni nella ricerca di soluzioni efficaci per la valorizzazione e la tutela del tessuto occupazionale e produttivo del territorio interessato.
  La finalità è quella di assicurare la creazione di condizioni per rendere meno oneroso lo svolgimento dell'attività d'impresa in Italia rispetto a quanto avviene in altri Paesi, prevedendo un quadro omogeneo di interventi, anche normativi, volti a difendere il tessuto produttivo italiano. Si rimette, inoltre, anche al dibattito parlamentare la valutazione di ogni iniziativa in tal senso, consapevoli che – più che misure punitive – sarebbero utili interventi di: efficaci politiche attive del lavoro, riforma fiscale, nonché volti colmare il gap dell'offerta formativa per i profili tecnici richiesti dalle imprese che continuino a mancare.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-06770 Moretto: Misure di sostegno a favore dei cuochi professionisti e della ristorazione.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il Question Time in parola, l'Onorevole interrogante chiede iniziative a sostegno dei cuochi professionisti e della ristorazione italiana.
  A riguardo, tengo a sottolineare la grande attenzione del Governo per il settore in parola, anch'esso colpito dal periodo di lockdown causato dalla pandemia.
  In particolare, richiamo i «Contributi per i settori del wedding, dell'intrattenimento e dell'HORECA» (ossia il settore «Hotellerie-Restaurant-Café»), disciplinati dall'articolo 1-ter del decreto «Sostegni bis», introdotto con legge di conversione n. 106 del 2021. Al fine di mitigare la crisi economica derivante dall'emergenza epidemiologica COVID-19, per le imprese di questi settori è stata disposta, infatti, l'erogazione di contributi a fondo perduto per un importo complessivo di 60 milioni di euro per l'anno 2021.
  Il settore della ristorazione ha potuto beneficiare anche di tutte le misure trasversali messe in campo dal Governo, mi riferisco agli ulteriori contributi a fondo perduto, alle indennità per i lavoratori autonomi, nonché alle numerose misure finalizzate alla sospensione dei versamenti dei tributi e della notifica delle cartelle esattoriali.
  Tra le iniziative a sostegno dei cuochi professionisti e della ristorazione italiana, l'Onorevole interrogante si concentra in particolare sul cosiddetto «bonus chef» introdotto dall'articolo 1, comma 117 e successivi della legge di bilancio 2021 (legge n. 178 del 2020). Specificamente, la legge di bilancio 2021 riconosce, ai soggetti esercenti l'attività di cuoco professionista presso alberghi e ristoranti – sia come lavoratore dipendente sia come lavoratore autonomo in possesso di partita IVA, anche nei casi in cui non siano in possesso del codice ATECO 5.2.2.1.0 – un credito d'imposta fino al 40 per cento del costo per le spese per l'acquisto di beni strumentali durevoli ovvero per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale, strettamente funzionali all'esercizio dell'attività, sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021.
  Con riferimento alla citata disposizione, tengo a sottolineare che sono state sollevate criticità dal Ministero dell'economia e delle finanze relative al periodo di fruizione del beneficio e alla disciplina europea di riferimento per il riconoscimento dei relativi benefici. Pertanto, sono in corso le dovute valutazioni tecniche da parte degli Uffici competenti, anche per valutare una modifica normativa della disposizione in parola, al fine di procedere ad una sua celere ed efficace attuazione.
  Concludo ribadendo l'impegno del Governo a porre in essere ogni iniziativa utile a sostenere le imprese italiane, soprattutto i settori particolarmente colpiti dall'emergenza epidemiologica.

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ALLEGATO 5

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021. Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,

   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis, e Allegati),

   preso atto che gli andamenti macroeconomici tendenziali spingono la stima di aumento del PIL per l'anno in corso, che sale al 6,0 per cento, rispetto al 4,5 per cento ipotizzato nel DEF in aprile;

   rilevato che il documento in esame evidenzia che gli incrementi del PIL riflettono già alcuni incentivi all'innovazione e all'efficientamento energetico finanziati dal PNRR, ma non ne incorporano ancora il forte impulso agli investimenti pubblici, peraltro già in notevole crescita (quasi il 20 per cento in termini nominali nel 2020 e 16 per cento quest'anno);

   rilevato altresì che diversi indicatori confermano la ripresa del comparto turistico, nel terzo trimestre dell'anno;

   sottolineato che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 afferma che nella prossima legge di bilancio sarà previsto il prolungamento di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui il Fondo di Garanzia per le PMI e gli incentivi all'efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 6

DL 121/2021: Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali. C. 3278 Governo.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, recante disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali (C. 3278 Governo);

   rilevato che l'articolo 2, in considerazione del calo di traffico registrato sulle autostrade italiane derivante dall'emergenza epidemiologica da COVID-19 e dalle relative misure di limitazione del contagio, al fine di contenere i conseguenti effetti economici e di salvaguardare i livelli occupazionali, proroga di 2 anni la durata delle concessioni relative ai servizi di distribuzione di carbolubrificanti e di ristoro sulla rete autostradale, escludendo tuttavia la proroga in presenza di procedure di evidenza pubblica finalizzate al nuovo affidamento delle concessioni già definite con l'aggiudicazione;

   preso atto che l'articolo 8 interviene sulla disciplina delle agevolazioni per l'acquisto di veicoli nuovi a basse emissioni (cosiddetto ecobonus), specificando che il termine del 31 dicembre 2021, per usufruire dei contributi, si riferisce alla data di acquisto del veicolo e non alla data di immatricolazione nonché prevedendo che le risorse per il cosiddetto extrabonus (di cui all'articolo 1, comma 652, della legge di bilancio 2021) per l'acquisto di veicoli elettrici e ibridi, che siano ancora disponibili, siano destinate alla copertura dell'ecobonus previsto per gli stessi veicoli;

   ricordato l'articolo 11 che dispone il rifinanziamento della componente prestiti e contributi del Fondo di cui alla legge n. 394 del 1981, con riferimento, in particolare, al sostegno all'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, di cui alla Missione 1, Componente 2, Investimento 5 del PNRR.;

   evidenziato l'articolo 13 che, al comma 1, dispone l'estensione dell'incentivo «Resto al Sud», misura volta a promuovere lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali, ad esclusione del commercio, e libero professionali di soggetti di età compresa tra i 18 ed i 55 anni, a territori insulari localizzati nelle isole minori del Centro-Nord in considerazione della debolezza ovvero della specificità del loro assetto imprenditoriale e anche a causa dell'intensificarsi dei processi di spopolamento e decrescita demografica propri di queste aree,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 7

Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali. Nuovo testo C. 3179 e abb.-A.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il testo della proposta di legge recante «Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali» (nuovo testo C. 3179 e abb.-A),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.