CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 luglio 2021
629.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
Pag. 79

ALLEGATO 1

5-06461 De Toma: Sull'utilizzo delle risorse previste per il PNRR nonché del suo fondo complementare a sostegno delle filiere nel settore delle rinnovabili.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il «primo tratto» del percorso di decarbonizzazione, per il periodo 2021-2030, di fatto, è già stato tracciato nel PNIEC che ha individuato obiettivi puntuali relativamente all'incremento del ricorso alle fonti rinnovabili (30 per cento sui consumi finali), al miglioramento dell'efficienza energetica (-43 per cento rispetto allo Scenario tendenziale) e alla riduzione delle emissioni di gas serra, declinate tra settori «ETS» e «non-ETS» (rispettivamente almeno -43 per cento e -33 per cento rispetto al dato del 2005).
  Per il raggiungimento di questi obiettivi è necessario agire:

   sull'efficienza energetica anche per facilitare il target sulle fonti energetiche rinnovabili (FER);

   sulla penetrazione delle fonti rinnovabili nei settori elettrico, termico e dei trasporti, e sull'incremento della produzione di FER da centrali di piccola e media potenza;

   sul supporto a grandi progetti di infrastrutturazione e sistemi di accumulo dell'energia prodotta, oltre che a innovazioni tecnologiche per i processi industriali.

  Il raggiungimento degli obiettivi al 2030 e al 2050 implica, pertanto, un grande investimento anche nella ricerca di soluzioni innovative di produzione di energia, in termini sia di tecnologie e sia di assetti e configurazioni impiantistiche.
  Attraverso il PNRR il Governo intende agire sia sulla domanda che sull'offerta creando un circolo virtuoso che ha l'obiettivo di affrontare con successo le sfide poste dalla transizione energetica nel pieno rispetto della crescita economica e sociale del Paese.
  La logica è quella di orientare gli strumenti previsti nel PNRR e, più in generale, le risorse pubbliche nazionali ed europee, per renderle volano di rilancio dello sviluppo economico-sociale orientando altresì gli investimenti, laddove vi siano possibili traiettorie tecnologiche da intercettare per creare sviluppo e innovazione industriale in Italia, sostenendo altresì la riconversione di produzioni che avrebbero altrimenti un impatto negativo dal processo di transizione.
  Nel perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione il Governo, pertanto, mira a promuovere il rafforzamento delle filiere per la produzione di tecnologie innovative e ad alta efficienza nel settore delle rinnovabili, dell'efficienza energetica, della mobilità sostenibile, così come nella produzione dell'idrogeno, ove possibile favorendo gli investimenti – anche in tecnologia – sul territorio nazionale.

Pag. 80

ALLEGATO 2

5-06462 Benamati: Sull'adozione del decreto ministeriale per la disciplina delle modalità di controllo da parte del GSE sugli impianti che beneficiano gli incentivi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il quadro normativo sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili è stato oggetto, nel tempo, di significativi interventi del legislatore volti a salvaguardare la produzione degli impianti che al momento dell'accertamento di una violazione percepiscono incentivi.
  In particolare tali interventi si sono tradotti:

   nella previsione di una decurtazione tariffaria da applicare per talune violazioni, in luogo della decadenza, e, successivamente, nella rimodulazione in melius delle percentuali di decurtazione;

   nella modifica della disciplina dei controlli - introducendo, tra i contenuti di detta disciplina, l'indicazione delle violazioni che danno luogo a decurtazione dell'incentivo;

   nella modifica del procedimento di controllo svolto dal GSE secondo cui, prima di disporre la decadenza, il GSE dovrà verificare la sussistenza dei presupposti per l'esercizio dell'autotutela previsti dall'articolo 21-novies della legge 7 agosto 1990, n. 241.

  Tali modifiche legislative non possono tradursi in una eliminazione tout court della misura della decadenza dagli incentivi, a fronte dell'accertamento delle violazioni più gravi e non meramente formali.
  Riguardo alla tempistica di adozione del nuovo decreto ministeriale in sostituzione del decreto ministeriale 31 gennaio 2014, si fa presente che alla luce delle modifiche legislative intervenute in materia, è stata svolta un'approfondita istruttoria tradottasi nel 2018 nella predisposizione di uno schema di nuovo decreto ministeriale, aggiornato nel 2019 a seguito degli ulteriori interventi di cui occorreva tenere conto.
  Con questo schema di decreto, è stata rivisitata la disciplina attuativa, perseguendo l'obiettivo del contemperamento tra l'interesse degli operatori ad un quadro regolatorio certo, idoneo a garantire il rispetto dei princìpi di tutela del legittimo affidamento e l'interesse al conferimento di adeguati poteri di controllo al predetto Gestore.
  Pertanto, in estrema sintesi, gli obiettivi salienti del nuovo decreto controlli sono quelli di:

   aggiornare, rispetto al precedente decreto, l'elenco delle «violazioni rilevanti, che danno luogo a decadenza dal diritto di percepire l'incentivo o a rigetto dell'istanza»;

   definire un nuovo elenco di «violazioni che danno luogo a decurtazione» dell'incentivo, con indicazione per ciascuna della percentuale di decurtazione; del pari, si precisa che l'elenco delle violazioni ivi indicate deve intendersi come tassativo, benché suscettibile di modifica;

   limitare il ricorso ai provvedimenti di decurtazione degli incentivi ai soli impianti che, al momento dell'accertamento della violazione, percepiscono incentivi, al fine di assicurare la salvaguardia della produzione di energia da fonti rinnovabili.

  L'adozione del nuovo decreto controlli ha subìto una sostanziale battuta d'arresto in considerazione dell'intervento di cui al decreto-legge cosiddetto «Semplificazioni» n. 76/2020, che ha modificato portata e presupposti per l'esercizio dei poteri riconosciuti al GSE nell'ambito dei procedimenti Pag. 81 di verifica e controllo su impianti incentivati.
  Allo stato, il Ministero ribadisce di essere impegnato a concludere al più presto la valutazione del testo del nuovo decreto ministeriale controlli, con l'indicazione delle violazioni cui applicare le corrispondenti decurtazioni percentuali della tariffa spettante.

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ALLEGATO 3

5-06463 Sut: Sul recepimento della direttiva RED anche al fine di consentire alle PMI una piena partecipazione alle Comunità energetiche rinnovabili.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La progressiva ed ingente penetrazione delle FER, svolgerà un ruolo importante nel lungo percorso verso la decarbonizzazione.
  Nello specifico, anche in virtù della recente approvazione della legge 22 aprile 2021, n. 53, recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea» e il conseguente prossimo recepimento della Direttiva RED II (sulle fonti energetiche rinnovabili), si ci si è posti l'obiettivo di individuare aree e superfici idonee alla realizzazione degli impianti FER, a cui è inscindibilmente connesso il tema della creazione di un quadro regolatorio semplificato e accessibile per gli impianti FER stessi.
  E ciò in continuità con quanto avviato con il decreto Semplificazioni, ovvero prevedere che per quel che riguarda gli impianti FER inseriti nelle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e nelle configurazioni di autoconsumo collettivo, sia garantito un accesso paritario e non discriminatorio a tutti i pertinenti regimi di sostegno di natura normativa e o regolatoria.
  Questo, con particolare riguardo ai meccanismi di valorizzazione dell'autoconsumo e ai meccanismi di riconoscimento dei costi evitati per il sistema elettrico che tale autoconsumo comporta.
  In tale modo ci si propone di evitare i principali effetti distorsivi sul mercato, prevedendo altresì meccanismi semplificati secondo cui la quota di energia condivisa, in quanto autoconsumata localmente, sia scorporata a priori e non rientri fra le voci oggetto di fornitura da parte dei venditori terzi.
  Le discipline risultanti da questi interventi intendono garantire un quadro autorizzativo omogeneo che permetta lo sviluppo dei progetti in un arco temporale ben definito, oltre a favorire gli investimenti in nuova capacità rinnovabile e consentire la decarbonizzazione della generazione in condizioni di sicurezza, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi fissati nel PNIEC.
  In occasione dell'imminente recepimento della direttiva RED II e in attuazione della legge delega n. 53/2021, il Ministero che rappresento intende proseguire nella linea di azione già avviata, favorita da una prima fase di accelerazione anche grazie alle ingenti risorse stanziate nel PNRR per la promozione delle CER, attuando una strategia che prevede l'ampliamento del perimetro delle Comunità stesse e l'ammissione agli incentivi di impianti di potenza maggiore rispetto a quelli ammissibili nella prima fase sperimentale.

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ALLEGATO 4

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti. Doc. XXII, n. 56 Baldelli.

EMENDAMENTO DELLA RELATRICE

ART. 1.

  Al comma 2, sostituire la lettera a), con le seguenti:

   a) indagare sulle forme più ricorrenti di truffe o di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori e degli utenti nella fornitura di beni e servizi, quali le clausole vessatorie nei contratti, l'utilizzo improprio dei dati personali, la pubblicità ingannevole ed altri fenomeni assimilabili;

   a-bis) indagare sul riporzionamento, l'obsolescenza programmata nonché sulla qualità dei servizi pubblici essenziali di cui all'articolo 1, comma 2, lettere b) ed e) della legge 12 giugno 1990, n. 146;
1.100. La Relatrice.

(Approvato)