CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 1 luglio 2021
615.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06340 Polidori: Iniziative a tutela del commercio, in particolare quello esercitato nei centri storici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli interroganti!
  In relazione al quesito posto dagli Onorevoli interroganti occorre innanzitutto premettere che, sentita l'Agenzia delle dogane e dei monopoli, quest'ultima ha informato che nel biennio 2019-2020, per le categorie merceologiche segnalate (tessile e abbigliamento, calzature e prodotti di pelletteria) provenienti dalla Cina, su un totale di 1.595.458 articoli importati, ha effettuato oltre 223.000 controlli con finalità tributarie ed extra-tributarie, pari ad una percentuale di selezione del 14 per cento.
  Tra le principali violazioni di natura tributaria riscontrate nel biennio, particolare rilevanza ha assunto l'attività di contrasto alla sottofatturazione (che ha determinato l'accertamento di maggiori diritti per oltre 3.657.000 euro).
  Inoltre, in ambito extratributario (monitoraggio dei traffici illeciti) nel periodo tra gennaio 2019 e dicembre 2020, con riferimento ai prodotti oggetto di interrogazione, sono stati sequestrati complessivamente circa 4,8 milioni di articoli per contraffazione, per violazione delle norme a tutela del Made in Italy e di quelle sulla sicurezza generale dei prodotti; inoltre, sono state comminate sanzioni per oltre 562.000 euro.
  Per quanto di competenza, si rappresenta che il Ministero dello sviluppo economico pone in essere attività di prevenzione – quali iniziative di informazione e sensibilizzazione – che hanno lo scopo di ridurre la domanda di prodotti contraffatti.
  Da ultimo, ricordo la campagna di comunicazione anticontraffazione per gli europei di calcio UEFA 2020 per richiamare l'attenzione dei cittadini sulla necessità di privilegiare negli acquisiti i prodotti originali, alla luce dei rischi anche per la salute e la sicurezza derivanti dal consumo di prodotti falsi. Ricordo, ancora, la «Settimana Anticontraffazione», che prevede eventi di informazione e animazione su tutto il territorio nazionale con l'obiettivo di innescare una riflessione sistematica di giovani, imprese e istituzioni sui temi della contraffazione e sull'impatto negativo del fenomeno per l'economia, la salute, la sicurezza e l'ambiente.
  Inoltre, con decreto 23 giugno 2021 del Ministro dello sviluppo economico, sono state adottate le «Linee di intervento strategiche sulla Proprietà Industriale per il triennio 2021-2023», le quali confermano la centralità della tutela dei diritti di proprietà industriale nello scenario di ripresa e sviluppo del nostro Paese. Tra le altre cose, le Linee di intervento strategiche sulla Proprietà Industriale richiamano la necessità di predisporre un disegno di legge di revisione del Codice della Proprietà Industriale strutturato secondo due fondamentali direttrici: il rafforzamento della protezione della proprietà industriale per la competitività del sistema Paese e la semplificazione e digitalizzazione delle procedure. Nel fare ciò, le Linee di intervento strategiche sulla Proprietà Industriale richiamano la «Riforma 1: Riforma del sistema della proprietà industriale» prevista nella «M1C1 – DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E SICUREZZA NELLA PA» del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
  Si rappresenta, altresì, che la Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (DGTPI-UIBM) del Ministero dello sviluppo economico, è anche sede del segretariato del Consiglio Nazionale per la lotta alla Contraffazione e all'Italian Sounding, Pag. 255che porta avanti attività anti-contraffazione con la collaborazione delle Camere di Commercio, delle altre Amministrazioni coinvolte e delle Forze dell'Ordine. L'obiettivo è quello di affiancare, ai controlli effettuati dalle Forze dell'Ordine nell'ambito della propria attività repressiva, ulteriori verifiche integrate di tipo amministrativo utile a contrastare il fenomeno delle imprese dedite a traffici illeciti che appaiono e scompaiono rapidamente.
  In conclusione, dunque, è massima attenzione del Governo sulle tematiche sollevate con l'atto in discussione, ferma restando la competenza dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli sul controllo doganale e sugli illeciti nella penetrazione commerciale nel territorio italiano e dell'Unione europea (da parte dei paesi extra UE); nonché la specifica competenza del Ministero dell'economia e delle finanze (Agenzia delle entrate) in materia di iniziative concernenti l'evasione fiscale.

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ALLEGATO 2

5-06341 Carabetta: Sulla tutela della concorrenza nel mercato dei tachigrafi digitali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli!
  Gli Onorevoli interroganti fanno riferimento al decreto 10 agosto 2007 del Ministero dello sviluppo economico che disciplina le modalità di omologazione dell'apparecchio di controllo, delle carte tachigrafiche, nonché i requisiti che i Centri tecnici devono possedere per il primo montaggio, l'attivazione e gli interventi tecnici dei tachigrafi digitali.
  Nel merito, gli Onorevoli interroganti richiamano il parere n. AS1681 del 30 giugno 2020 con il quale l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM-Antitrust) rileva distorsioni nel corretto funzionamento del mercato in questione derivanti dal decreto del Ministero dello sviluppo economico. Specificamente, l'AGCM auspica una modifica in senso pro-concorrenziale dell'articolo 7, comma 5, del citato decreto, al fine di includere, tra i soggetti attestatori, non solo i «fabbricanti dei tachigrafi digitali», ma anche i «fabbricanti di mezzi e apparecchiature di intervento tecnico». A parere dell'Autorità, infatti, tali modifiche renderebbero maggiormente omogenee le condizioni concorrenziali tra i produttori di tachigrafi verticalmente integrati e i produttori indipendenti di sole apparecchiature tecniche, nel mercato della produzione e vendita di queste ultime.
  Ebbene, con l'occasione di adeguare l'ordinamento nazionale alle sopraggiunte modifiche legislative unionali, il Ministero dello sviluppo economico ha già avviato l'iter istruttorio di aggiornamento del citato decreto 10 agosto 2007 e il confronto tecnico con l'Unione delle Camere di Commercio, in rappresentanza degli interessi territoriali.
  Nell'ambito di tale iniziativa, è stato dedicato un approfondimento tecnico e di fattibilità rispetto alle modifiche richieste dall'Antitrust, allo scopo di adeguare le disposizioni del decreto ministeriale alle indicazioni fornite dal citato parere dell'Autorità, in modo da garantire l'adesione della normativa di settore con gli orientamenti concorrenziali nazionali ed unionali. Tale intervento si porrebbe, peraltro, in linea con i più ampi orientamenti espressi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), volti a favorire l'adozione di provvedimenti regolatori che implementino logiche concorrenziali nei diversi settori del nostro Paese.
  Sentiti gli Uffici Tecnici competenti, si informa che la definizione tecnica dell'iter istruttorio di revisione del decreto ministeriale in parola è prevista entro l'inizio del prossimo autunno.
  In conclusione, dunque, rappresento l'attenzione di questo Governo per individuare soluzioni pro-concorrenziali e risolvere le criticità segnalate.

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ALLEGATO 3

5-06343 Moretto: Sulla crisi industriale dell'azienda San Marco Industrial.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento al quesito posto dagli Onorevoli interroganti, attinente alle iniziative di competenza concernenti l'azienda San Marco Industrial, acquisita dalla Scattolini S.p.A. ed operante in Val di Sangro (Abruzzo) per la realizzazione di cassoni e componenti per il furgone Ducato, prodotto ad Atessa, e per la bardatura di mezzi speciali, si rappresenta quanto segue.
  Orbene, come riferito con l'atto in discussione, su tale azienda era stato già attivato un confronto a livello regionale, con tutte le parti interessate. Ad oggi, presso le competenti strutture del Ministero dello sviluppo economico, non risulta pervenuta alcuna richiesta di attivazione di un tavolo di confronto. Pertanto, sentiti gli Uffici competenti, ove richiesto, sarà valutata la possibilità di attivare un tavolo nazionale, anche alla luce dei verbali degli incontri avvenuti in regione Abruzzo, al fine individuare tutte le iniziative idonee a salvaguardare questa importante realtà produttiva.
  Per quanto concerne i lavoratori interessati da questa crisi, si informa che al riguardo è stato sentito il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Quest'ultimo ha rappresentato che la società in parola, allo stato, sta fruendo della proroga del trattamento straordinario di integrazione salariale per riorganizzazione aziendale (ex articolo 22-bis e successive modificazioni ed integrazioni del decreto legislativo n. 148 del 2015). In particolare, il periodo di intervento è dal 3 agosto 2020 al 2 agosto 2021.
  Inoltre, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in merito alla gestione dei lavoratori coinvolti dal piano di CIGS, ha specificato che, con accordo siglato in data 10 giugno 2020 presso la regione Abruzzo, sono state concordate altresì misure di politiche attive destinate ai lavoratori beneficiari del trattamento di integrazione salariale.

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ALLEGATO 4

5-06344 Vallascas: Sullo sviluppo della politica industriale con particolare riferimento al settore manifatturiero.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il tema sollevato dall'Onorevole interrogante rappresenta un problema di estrema attualità, che riguarda una generalizzata difficoltà di approvvigionamento di materie prime e di materiale di base per la produzione industriale.
  A riguardo, come ricordato anche in altre sedi istituzionali, tengo a precisare ancora una volta che la tematica dell'andamento dei prezzi è attentamente monitorata dal Governo, che sta valutando l'adozione di specifiche iniziative – anche normative – per arginare il forte impatto che i riscontrati aumenti del costo di varie tipologie di materie prime hanno sui diversi settori interessati.
  Con riferimento al settore dell'automotive, ad esempio, si segnala che lo stesso ha dovuto affrontare una difficoltà aggiuntiva rispetto all'incremento dei prezzi, dovuta alla penuria dei semiconduttori. Sul punto, i principali fornitori di semiconduttori hanno annunciato piani di investimento volti ad aumentare la capacità di produzione, che dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi entro il terzo trimestre del 2021.
  Si tratta, in ogni caso, di aspetti che necessitano di interventi a livello eurounitario, in ragione dell'impatto del fenomeno e delle cause dello stesso; ed è in questa direzione si sta muovendo il Governo, con l'obiettivo di addivenire a soluzioni possibilmente armonizzate, per garantire l'approvvigionamento delle materie prime e sostenere lo sviluppo competitivo delle imprese italiane, così da evitare fenomeni speculativi e tutelare sia gli operatori del settore che i consumatori.
  In tale ottica, la Commissione europea ha aggiornato la strategia industriale unionale, mappando – tra l'altro – i prodotti per i quali si registra una dipendenza da Paesi Terzi con l'obiettivo di creare una catena del valore europea. Un possibile strumento per realizzarla è rappresentato da un Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sui semiconduttori, finalizzato a sostenere attività di ricerca e innovazione anche nella prima applicazione industriale.
  Quanto ai prezzi dell'acciaio e di altri materiali non ferrosi, come il rame, gli stessi sono aumentati alla luce di diversi fattori, legati non solo al rapporto tra domanda e offerta del prodotto, ma anche all'esistenza, a livello europeo, di misure di salvaguardia che impongono l'applicazione di dazi di entità rilevante. In relazione a queste ultime, il Governo italiano si impegna a promuovere, presso gli Stati europei, l'adozione di specifiche decisioni volte a contrastare tale fenomeno.
  Anche la versione definitiva del PNRR italiano sottolinea l'importanza di «salvaguardare le catene del valore e le infrastrutture critiche, nonché garantire l'accesso alle materie prime di importanza strategica e proteggere i sistemi di comunicazione» ed è allineata a questa richiesta menzionando le materie prime critiche, soprattutto in relazione all'implementazione dell'economia circolare.
  Fatte queste dovute premesse, con riferimento agli aspetti di politica industriale (stante lo specifico quesito posto con l'atto in discussione), si fa presente, inoltre, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede interventi per circa 191,5 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti i 13,5 miliardi del programma REACT-EU – con progetti finanziati dai fondi di coesione europei – e i 30,6 miliardi di un Fondo complementare italiano destinato a finanziare progetti coerenti con le strategie del PNRR ma che eccedono il tetto delle risorse europee disponibili. In totale si tratta Pag. 259quindi di circa 235 miliardi, suddivisi fra sei missioni con 70 miliardi alla transizione ecologica, 50 alla digitalizzazione, 34 a istruzione e ricerca, 31 alla mobilità, 30 all'inclusione, 20 alla salute. È un piano che offre i fondi e gli strumenti necessari per favorire i processi di digitalizzazione, innovazione, decarbonizzazione, spinta all'economia circolare, competitività ed attrattività del sistema produttivo italiano.
  Priorità del Governo italiano, dunque, è quella di rafforzare gli strumenti a sostegno delle imprese, in coerenza con gli obiettivi del Piano europeo Next Generation EU. Le sfide dei prossimi mesi, grazie alla sinergia tra risorse europee e nazionali, saranno decisive per far compiere al nostro Paese – seconda manifattura in Europa – un salto di qualità nelle politiche industriali.
  Infine, tra gli interventi di politica industriale volti a consolidare il nostro tessuto produttivo, meritano di essere ricordate alcune misure chiave inserite nel PNRR quali, ad esempio il piano Transizione 4.0, che ha un impatto fortissimo su molti ecosistemi, la space economy e le diverse azioni a sostegno del settore automotive.

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ALLEGATO 5

5-06345 Zucconi: Sul futuro degli impianti siderurgici di Taranto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli interroganti.
  Con l'atto in discussione, gli Onorevoli interroganti fanno riferimento alla pronuncia con cui il Consiglio di Stato ha accolto l'appello avverso la sentenza del T.a.r. per la Puglia – Lecce (sentenza n. 249 del 13 febbraio 2021), annullando l'ordinanza n. 15 del 27 febbraio 2020 del sindaco di Taranto, che imponeva la chiusura dell'area a caldo degli impianti siderurgici di Taranto (sentenza n. 4802 del 23 giugno 2021, Sezione IV). Conseguentemente, si richiede quale sia la posizione del Governo con riferimento al futuro dell'impianto in questione.
  Orbene, con riferimento al quesito posto, occorre premettere che il settore della siderurgia è considerato un settore strategico per il nostro Paese. Per questa ragione, con l'insediamento del nuovo Governo, è stata avviata sin da subito un'interlocuzione, sia con i commissari e le organizzazioni sindacali, che con i rappresentanti del territorio, il sindaco di Taranto e la regione Puglia, al fine di vagliare ogni possibile ipotesi diretta a superare le criticità intervenute, nell'ottica di tutelare la produzione strategica dell'acciaio in Italia, assicurare le garanzie per i lavoratori e la tutela dell'ambiente.
  Com'è stato dichiarato dal Ministro dello sviluppo economico, On. Giancarlo Giorgetti, alla luce del pronunciamento del Consiglio di Stato sull'ex Ilva, che chiarisce il quadro operativo e giuridico in cui si opera, il Governo procederà in modo spedito su un piano industriale ambientalmente compatibile e nel rispetto della salute delle persone. L'obiettivo, infatti, è quello di rispondere alle esigenze dello sviluppo della filiera nazionale dell'acciaio, accogliendo la filosofia del PNRR recentemente approvato.

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ALLEGATO 6

5-06342 Benamati: Sulla continuità produttiva e aziendale della società Unifer Navale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  Con l'atto in discussione si richiedono eventuali iniziative di competenza in ordine alla scelta della Fincantieri di non rinnovare i contratti di fornitura con la società Unifer Navale, azienda realizzata per fornire le tubazioni delle navi mercantili della stessa Fincantieri e operante a Finale Emilia (in Emilia Romagna).
  Orbene, sentiti gli Uffici tecnici del Ministero dello sviluppo economico nonché il Vice Ministro delegato alle crisi di impresa, si riferisce quanto segue.
  La società Unifer Navale conta circa 70 dipendenti e a seguito delle difficoltà derivanti dalle scelte aziendali descritte dall'Onorevole interrogante, si informa che è stato attivato un Tavolo regionale, su richiesta della Fiom, in data 29 marzo.
  L'ultimo incontro del tavolo si è avuto il 17 maggio scorso. In particolare, le parti sono state riconvocate dopo che, in data 20 aprile 2021, l'azienda ha dichiarato la messa in liquidazione e nominato 3 liquidatori (Sergio Fortini, Luca Adolfo Gasbarro e Alessandro Baioni).
  Al termine dell'incontro è stato richiesto un tavolo di confronto al Ministero dello sviluppo economico, alla luce della partecipazione di Fincantieri nella compagine societaria della Seaf (partecipata al 100 per cento) che a sua volta possiede il 20 per cento della Unifer Navale.
  A riguardo, si informa che sono in corso tutte le opportune valutazioni, anche relativamente alla citata richiesta di istituzione del tavolo di confronto, affinché vengano individuate idonee soluzioni industriali per tutelare la continuità produttiva e aziendale di Unifer Navale e salvaguardare i livelli occupazionali.