CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 settembre 2021
656.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 135

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 14 settembre 2021.

Audizione, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame, in sede referente, delle abbinate proposte di legge C. 1305 Battelli, C. 1735 Lattanzio e C. 2716 Vacca, recanti disposizioni in materia di intermediazione e gestione dei diritti d'autore e liberalizzazione del settore, di rappresentanti dell'Associazione «Autori di immagini».

  L'audizione informale è stata svolta dalle 11 alle 11.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 14 settembre 2021. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 15.

Pag. 136

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2020.
C. 3258, Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021.
C. 3259, Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2021 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2021 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione per l'anno finanziario 2021.
Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2021.
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero della cultura per l'anno finanziario 2021.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Vittoria CASA, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2020» ed il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2021», con particolare riferimento allo stato di previsione dei Ministeri dell'istruzione (tabella n. 7), del Ministero dell'università e della ricerca (tabella n. 11) del Ministero della cultura (tabella n. 14), nonché – limitatamente alle parti di competenza di questa Commissione – del Ministero dell'economia e delle finanze (tabella n. 2) e del Ministero dello sviluppo economico (tabella n. 3).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che, dopo l'esame preliminare, la Commissione procederà all'esame delle eventuali proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dalla relatrice con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Avverte che il termine per la presentazione di emendamenti in VII Commissione è fissato alle ore 16 di oggi, fermo restando che gli emendamenti potranno essere presentati anche direttamente in Commissione bilancio.
  Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricorda innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti Pag. 137 parte di altra missione o di altro stato di previsione. È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
  È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione bilancio.
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, riferisce che la Commissione inizia oggi l'esame, per le parti di propria competenza, ai fini della relazione da trasmettere alla Commissione Bilancio, del disegno di legge recante il rendiconto del bilancio dello Stato 2020 e del disegno di legge recante disposizioni di assestamento del bilancio 2021.
  Con riferimento al Rendiconto 2020 evidenzio che il disegno di legge non tiene ancora conto dell'istituzione di due autonomi Ministeri: uno dell'istruzione e uno dell'università e della ricerca. Il riferimento è, quindi, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR). Ricordo che per questo Ministero la legge di bilancio 2020 recava previsioni iniziali di spesa pari a 60.060,8 milioni in conto competenza e a 60.541,5 milioni in conto cassa, variate, in sede di previsioni definitive, rispettivamente in 63.176 milioni in conto competenza e 64.380,9 milioni in conto cassa. A consuntivo si registrano, per il 2020, spese per 62.862,0 milioni in termini di competenza (con un incremento di 2.801,2 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e per 62.357,7 milioni in termini di cassa (con un incremento di euro 1.816,2 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Dalla relazione illustrativa dell'A.C. 3258 (rendiconto 2020: tabella 11 a pag. 29) si evince che gli effetti, in termini di variazione degli stanziamenti di competenza, che i c.d. D.L. COVID hanno prodotto sul Pag. 138bilancio 2020, sono stati complessivamente pari a + 2.154 milioni per il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a fronte di una differenza tra spese a consuntivo e stanziamenti iniziali pari a + 2.801, 2 milioni.
  L'incidenza percentuale della spesa finale per istruzione, università e ricerca sul bilancio dello Stato 2020 è pari al 7,5 per cento, a fronte del 10,1 per cento relativo al rendiconto 2019. Le spese del Ministero riguardano principalmente la parte corrente che, in conto competenza, rappresenta il 93,9 per cento del totale. Si tratta di circa euro 59.022 milioni a fronte di circa 3.821,6 milioni di euro per spese in conto capitale.
  Più nello specifico, il 75,2 per cento della dotazione complessiva di parte corrente riguarda le spese per redditi da lavoro dipendente (pari, in assoluto, a euro 44.366 milioni). Osservando l'andamento delle spese in conto competenza nel corso del triennio 2018-2020, nel 2020 si nota un aumento del 3,5 per cento rispetto al 2019, a fronte dell'incremento dell'1,2 per cento registrato nel 2019 rispetto al 2018. In particolare, rispetto al 2019, nel 2020 si è registrato un incremento delle spese di parte corrente (+3,4 per cento), delle spese in conto capitale (+ 5,4 per cento) e delle spese relative al rimborso delle passività finanziarie (+ 1,9 per cento).
  Passando all'analisi delle quattro missioni del MIUR (Istruzione scolastica, Istruzione universitaria e formazione post-universitaria, Ricerca e innovazione, Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche), si riscontra che la missione «Istruzione scolastica» segna a rendiconto un incremento di competenza del 3 per cento rispetto al 2019; la missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria» un incremento del 7,2 per cento; la missione «Ricerca e innovazione» un incremento dell'1,5 per cento; la missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» un incremento del 4,4 per cento.
  In particolare, nel 2020, nell'ambito della missione «Istruzione scolastica» – che assorbe l'80,9 per cento delle spese del Ministero –, le spese afferenti al programma «Istruzione del primo ciclo» sono pari al 60,3 per cento del totale della missione. Quelle relative al programma «Istruzione del secondo ciclo» costituiscono invece il 32,9 per cento. Ai programmi «Sviluppo del sistema istruzione scolastica, diritto allo studio ed edilizia scolastica» e «Istituzioni scolastiche non statali» sono destinati, rispettivamente, il 2,3 per cento e l'1,7 per cento della spesa. La somma delle spese relative ai rimanenti programmi («Programmazione e coordinamento dell'istruzione», «Istruzione terziaria non universitaria e formazione professionale», «Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione» e «Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l'istruzione») costituisce il 2,8 per cento del totale della missione.
  La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio 2020 è di 4.293 milioni (rispetto ai euro 3.968,9 milioni del 2019).
  Per quanto riguarda il rendiconto di bilancio del Ministero per i beni e le attività culturali, va detto che la legge di bilancio 2020 recava previsioni iniziali di spesa pari a 2.531,9 milioni in conto competenza e a 2.684 milioni in conto cassa, variate, in sede di previsioni definitive, rispettivamente, in 4.761,7 milioni in conto competenza e 5.042,6 milioni in conto cassa. A consuntivo si registrano, per il 2020, spese per 4.616,6 milioni in termini di competenza (con un incremento di 2.084,6 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e per euro 2.845,6 milioni in termini di cassa (con un incremento di 161,5 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Dalla relazione illustrativa dell'A.C. 3258 (rendiconto 2020: tabella 11 a pag. 29), si evince che gli effetti, in termini di variazione degli stanziamenti di competenza, che i c.d. D.L. COVID hanno prodotto sul bilancio 2020, sono stati complessivamente pari a + 2.120 milioni per il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (a fronte di una differenza tra spese a consuntivo e stanziamenti iniziali pari a + 2.084,6 milioni). Pag. 139
  L'incidenza percentuale della spesa finale per i beni e le attività culturali sul bilancio dello Stato nel rendiconto 2020 è pari allo 0,5 per cento, a fronte dello 0,4 per cento registrato con riferimento al rendiconto 2019.
  Più nello specifico, il 18,6 per cento della dotazione complessiva di parte corrente riguarda le spese per redditi da lavoro dipendente. Osservando l'andamento delle spese in conto competenza nel corso del triennio 2018-2020, nel 2020 si nota un aumento del 71,9 per cento rispetto al 2019, a fronte dell'incremento dell'1,2 per cento registrato nel 2019 rispetto al 2018. In particolare, rispetto al 2019, nel 2020 si è registrato un incremento delle spese di parte corrente (+115,0 per cento), delle spese in conto capitale (+ 13,2 per cento) e delle spese relative al rimborso delle passività finanziarie (+ 4,2 per cento).
  Passa quindi ai dati analitici delle tre missioni del MIBAC, che sono: Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici; Ricerca e innovazione; Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche. Si riscontra che la missione «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» segna a rendiconto un incremento di competenza del 40 per cento rispetto al 2019; la missione «Ricerca e innovazione» un incremento del 267,7 per cento; la missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» un aumento del 38,2 per cento.
  In particolare, nel 2020 nell'ambito della missione «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» – che costituisce il 79,4 per cento delle spese del Ministero –, le spese afferenti al programma per la tutela del patrimonio culturale sono pari al 25,6 per cento del totale, seguite da quelle dei programmi relativi alla valorizzazione del patrimonio culturale e al coordinamento del sistema museale (17,3 per cento), al settore dello spettacolo dal vivo (15 per cento), al settore del cinema e dell'audiovisivo (13,8 per cento), al coordinamento e indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale (12,1 per cento), alla tutela e valorizzazione dei beni librari e alla promozione e il sostegno del libro e dell'editoria (5 per cento), alla tutela delle belle arti e alla tutela e valorizzazione del paesaggio (3,5 per cento), ai beni archivistici (3,3 per cento), ai beni archeologici (3,2 per cento). Il resto dei programmi («Tutela e promozione dell'arte e dell'architettura contemporanee e delle periferie urbane», «Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale», «Realizzazione attività di tutela in ambito territoriale», «Coordinamento e attuazione interventi per la sicurezza del patrimonio culturale e per le emergenze») rappresenta complessivamente l'1,1 per cento del totale della missione.
  La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio è pari a euro 2.754,8 milioni (rispetto ai euro 1.298,4 milioni del 2019).
  Per quanto riguarda gli altri stanziamenti di interesse della Commissione, appostati in stati di previsione diversi da quelli dei due principali ministeri di riferimento (e precisamente in quelli del Ministero dell'economia e delle finanze e del Ministero dello sviluppo economico), ricordo che, nell'ambito del programma «Sostegno al pluralismo dell'informazione», gli stanziamenti iniziali dei capitoli relativi al Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, alle ulteriori somme per interventi a favore dell'editoria, alle somme da corrispondere alle concessionarie dei servizi di telecomunicazioni per rimborsi delle agevolazioni tariffarie per le imprese editrici e alle somme destinate all'accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva stipulato con la repubblica di San Marino erano pari a 190,7 milioni in conto competenza e a 210,7 milioni in conto cassa. A consuntivo si registrano, per il 2020, spese per 121,8 milioni in termini di competenza (con un decremento di 68,9 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e per 58,2 milioni in termini di cassa (con un decremento di 152,5 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Nell'ambito del programma «Ricerca di base e applicata», gli stanziamenti iniziali dei capitoli relativi alle risorse da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia e per la realizzazione del Pag. 140progetto «Human Technopole» erano pari, complessivamente, sia in conto competenza che in conto cassa, a euro 205,7 milioni. A consuntivo si registrano, per il 2020, spese per 205,7 milioni in termini di competenza (invariate rispetto alle previsioni iniziali) e per 153,4 milioni in termini di cassa (con un decremento di 52,3 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Per quanto riguarda il programma «Attività ricreative e sport», il totale degli stanziamenti iniziali nel 2020 era pari a 573,8 milioni in conto competenza e a 596,4 milioni in conto cassa. A consuntivo si registrano, per il 2020, spese per 1.544 milioni in termini di competenza (con un incremento di 970,2 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e per 1.138,1 milioni in termini di cassa (con un incremento di 541,7 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Nell'ambito del programma «Servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali», sui capitoli di interesse della Commissione erano allocate complessivamente risorse per 11,6 milioni in conto competenza e per 70,3 milioni in conto cassa. I capitoli in questione sono quelli che recano stanziamenti per il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari, per i contributi alle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale, per il sostegno all'emittenza radiofonica e televisiva in ambito locale, per l'attuazione dell'accordo con la Santa Sede in materia di radiodiffusione televisiva e sonora, e per il Fondo «Antonio Megalizzi» per la trasmissione radiofonica universitaria e somme a copertura degli oneri per il contratto di servizio per lo sviluppo della programmazione digitale.
  A consuntivo per il complesso di capitoli in questione si registrano, per il 2020, spese per 132,9 milioni in conto competenza (con un incremento di 121,3 milioni rispetto alle previsioni iniziali) e per 180,1 milioni in conto cassa (con un incremento di 109,8 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Prima di passare al disegno di legge di assestamento 2021, ricorda che il provvedimento di assestamento tiene conto degli effetti finanziari di provvedimenti legislativi emanati dopo la legge di bilancio 2021, tra i quali sono citati esplicitamente il decreto-legge n. 22 del 2021 – che, tra l'altro, ha istituito il Ministero del turismo, conseguentemente ridenominando il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo in Ministero della cultura – e il decreto-legge n. 41 del 2021 («sostegni»), che ha stabilito misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19. Nello stato di previsione del Ministero della cultura, tuttavia, permangono ancora – nelle tabelle del disegno di legge di assestamento, per l'esercizio 2021 – anche risorse relative alla Missione Turismo. Lo stesso disegno di legge tiene conto, altresì, della soppressione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e del suo spacchettamento in due Ministeri: quello dell'istruzione e quello dell'università e della ricerca (operati con l'articolo 1 del decreto-legge n. 1 del 2020).
  Passando proprio allo stato di previsione del Ministero dell'istruzione per l'esercizio 2021, approvato con la legge di bilancio n. 178 del 2020, ricordo che esso recava previsioni iniziali di spesa pari a 50.570,5 milioni in conto competenza (di cui, 49.562 milioni di parte corrente e 1.008,4 milioni in conto capitale) e a 51.070,5 milioni in conto cassa (di cui, 49.762,0 milioni di parte corrente e 1.308,4 milioni in conto capitale). La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2021, quale risultante dal progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a 2.107,1 milioni (di cui 668,9 milioni per la parte corrente e 1.438,1 milioni per spese in conto capitale).
  Nel dettaglio delle missioni, le previsioni erano così articolate: per la missione «Istruzione scolastica», 50.423,6 milioni in conto competenza e 50.923,6 milioni in conto cassa; per la missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria», zero euro sia in conto competenza che in conto cassa; per la missione «Servizi istituzionali e generali delle P.A.» euro 146,8 milioni (competenza e cassa).
  Le previsioni iniziali sono state in parte già modificate, nel periodo gennaio-maggio Pag. 1412021, in forza di atti amministrativi o di norme di legge. In particolare, si è registrato un aumento delle dotazioni di competenza, per 1.561,4 milioni e delle dotazioni di cassa, per 1.601,4 milioni.
  Alle variazioni già apportate al bilancio, si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento in esame – che nel corso della discussione al Senato non ha subìto modifiche. Le variazioni proposte comportano un incremento di 80,9 milioni nelle previsioni di competenza (interamente dovuto a spese di parte corrente) e di 546,1 milioni nelle previsioni di cassa (di cui 282,1 milioni per spese di parte corrente e 264 milioni per spese in conto capitale). Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di 1.025,1 milioni (di cui 409,6 milioni di parte corrente e 615,5 milioni per spese in conto capitale).
  In particolare, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento registrano per la missione «Istruzione scolastica» un incremento in termini di competenza pari a 80,8 milioni e in termini di cassa pari a 539,3 milioni; la missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria» risulta invariata, sia in termini di competenza che di cassa; la missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» registra un incremento in termini di competenza pari a 0,1 milioni di euro e, in termini di cassa, pari a 6,7 milioni di euro.
  Sommando le variazioni già intervenute e quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le previsioni di bilancio per l'esercizio 2021 – articolate per Missioni – risultano assestate come segue: «Istruzione scolastica», 52.064 milioni di competenza e 53.062,1 milioni di cassa; «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria», euro 0 di competenza e 0 di cassa; «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», 148,7 milioni di competenza e 155,9 milioni di cassa. In merito al valore zero della Missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria», ricordo che gli obiettivi della Missione sono stati trasferiti al Ministero dell'università e della ricerca.
  Evidenzia che le principali variazioni positive in conto competenza rispetto alle previsioni iniziali di bilancio riguardano la Missione 1. Istruzione scolastica (+ 1.640,4 milioni) e la Missione 4. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (+ 1,9 milioni).
  Più in dettaglio, nell'ambito della missione «Istruzione scolastica», si registrano incrementi in corrispondenza dei programmi «Istruzione del primo ciclo» (+ 1.394,4 milioni), «Istruzione del secondo ciclo» (+ 704,7 milioni) e «Sviluppo del sistema istruzione scolastica, diritto allo studio ed edilizia» (+ 93,3 milioni), e decrementi in corrispondenza del programma «Programmazione e coordinamento dell'istruzione» (– 561,5 milioni). Alla medesima Missione «Istruzione scolastica» sono attribuibili anche le principali variazioni positive in conto cassa (+ 2.138,4 milioni), anche in questo caso dovute principalmente a incrementi nei programmi «Istruzione del primo ciclo» (+ 1.466,2 milioni), «Istruzione del secondo ciclo» (+ 754,1 milioni) e «Sviluppo del sistema istruzione scolastica, diritto allo studio ed edilizia» (+ 365,5 milioni), e a decrementi nel programma «Programmazione e coordinamento dell'istruzione» (– 550,4 milioni).
  Ancora più in particolare, nell'ambito della Missione Istruzione scolastica, gli stanziamenti relativi al Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche registrano un incremento di + 308,2 milioni in conto competenza e di + 366,8 milioni in conto cassa, risultando complessivamente pari a 806,6 milioni in conto competenza e a 823,8 milioni in conto cassa. Al riguardo, va ricordato che il Fondo è stato incrementato di euro 150 milioni per il 2021 dall'articolo 31, comma 1, del decreto-legge n. 41 del 2021. L'incremento è stato destinato alle esigenze delle istituzioni scolastiche ed educative statali in considerazione della situazione emergenziale derivante dal COVID-19.
  Passando al Ministero dell'università e della ricerca, ricordo che lo stato di previsione per l'esercizio 2021, approvato con la legge di bilancio, recava previsioni iniziali di spesa in conto competenza per complessivi Pag. 142 3.170,9 milioni (di cui 1.994,1 milioni di parte corrente, 1.143,5 milioni di parte capitale e 33,3 milioni di rimborso passività finanziarie) e in conto cassa per complessivi 3.309,0 milioni (di cui 1.997,7 milioni di parte corrente, 1.277,9 milioni di parte capitale e 33,3 milioni di rimborso passività finanziarie). Queste le suddivisioni tra le missioni: «Ricerca e innovazione»: 3.041,4 milioni in conto competenza e 3.041,4 milioni in conto cassa; «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria»: 9.767,1 milioni in conto competenza e 9.867,1 milioni in conto cassa; «Servizi istituzionali e generali delle P.A.»: 74 milioni sia in conto competenza che in conto cassa.
  La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2021, quale risultante dal progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a 762,6 milioni (di cui 254,4 milioni per la parte corrente, 452,6 milioni per spese in conto capitale e 55,6 milioni per rimborso passività finanziarie).
  Le variazioni intervenute in forza di atti amministrativi o di norme di legge nel periodo gennaio-maggio 2021 hanno prodotto un aumento delle dotazioni, sia di competenza, sia di cassa, per 170,6 milioni.
  A queste variazioni, si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le quali comportano un incremento di 12,5 milioni nelle previsioni di competenza (di cui 12,2 milioni per spese di parte corrente e 0,3 milioni per spese in conto capitale) e di 66,4 milioni delle autorizzazioni di cassa (di cui – 21,3 milioni per spese di parte corrente e + 87,7 milioni per spese in conto capitale). Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di 420 milioni (di cui 166,8 milioni di parte corrente e 253,2 milioni per spese in conto capitale).
  In particolare, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento comportano, per la missione «Ricerca e innovazione», un incremento in termini di competenza di 2,3 milioni e in termini di cassa di 33,5 milioni; per la missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria», un incremento in termini di competenza di 10,5 milioni e in termini di cassa di 26,2 milioni; per la missione «Servizi istituzionali e generali delle P.A.», un decremento di –0,3 milioni e, in termini di cassa, un incremento di 6,7 milioni.
  Sommando le variazioni già intervenute e quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, risultano le seguenti previsioni di bilancio (assestate) per l'esercizio 2021: «Ricerca e innovazione»: 2.997,9 milioni in conto competenza e 3.029,1 milioni in conto cassa; «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria»: 9.915,4 milioni in conto competenza e 10.031,2 milioni in conto cassa; «Servizi istituzionali e generali delle P.A.»: 152,3 milioni in conto competenza e 159,3 milioni in conto cassa.
  In conto competenza, le principali variazioni positive rispetto alle previsioni iniziali riguardano la Missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria» (+ euro 148,3 milioni), con riferimento alla quale si registrano incrementi in corrispondenza dei programmi «Sistema universitario e formazione post-universitaria» (+ euro 88,6 milioni), «Diritto allo studio e sviluppo della formazione superiore» (+ euro 44,9 milioni) e «Istituzioni dell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica» (+ 16,7 milioni) e un lieve decremento per il programma «Formazione superiore e ricerca in ambito internazionale» (– euro 1,9 milioni).
  Si registrano variazioni positive anche per quanto concerne la Missione 3. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (+ euro 78,3 milioni). Variazioni negative si registrano, invece, nella Missione 1. Ricerca e innovazione (– euro 43,5 milioni).
  Anche in conto cassa, le principali variazioni positive sono attribuibili alla medesima Missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria» (+ 164 milioni). Anche in questo caso le variazioni sono dovute principalmente a incrementi nei programmi «Sistema universitario e formazione post-universitaria» (+ 68,8 milioni), «Diritto allo studio e sviluppo della formazione superiore» (+ 60,2 milioni) e «Istituzioni dell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica» (+ 36,6 milioni); e si ha un lieve decremento in corrispondenza Pag. 143del programma «Formazione superiore e ricerca in ambito internazionale» (– 1,6 milioni).
  Sempre in conto cassa, variazioni positive intervengono nell'ambito della Missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» (+ euro 85,3 milioni). Variazioni negative si registrano invece in corrispondenza della Missione «Ricerca e innovazione» (– 12,3 milioni).
  Più in particolare, nell'ambito della Missione 1. Ricerca e innovazione, il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) non registra variazioni nelle dotazioni di competenza, mentre registra un incremento di 19 milioni in conto cassa, risultando dunque pari a 1.916,3 milioni in conto competenza e a 1.935,3 milioni in conto cassa.
  Nell'ambito della Missione 2. Istruzione universitaria e formazione post-universitaria, la dotazione del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) registra un incremento di 83,2 milioni in conto competenza e di 2,7 milioni in conto cassa, risultando pari a 8.325,5 milioni in conto competenza e a 8.345,1 milioni in conto cassa. Tale incremento deriva, tra l'altro, dalle disposizioni recate dall'articolo 33, commi 2-bis-2-quinquies, del decreto-legge n. 41 del 2021, che ha previsto un incremento del FFO di euro 61,6 milioni per il 2021, finalizzato a coprire gli oneri derivanti dalla possibilità per i dottorandi di ricerca di richiedere una proroga del termine finale del corso, per non più di 3 mesi, con conseguente mantenimento, nei casi previsti, della borsa di studio: proroga disposta in considerazione della sospensione delle attività di ricerca derivanti dall'emergenza epidemiologica da COVID-19. Le risorse del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio universitarie (cap. 1710), invece, non registrano alcun incremento, né in conto competenza né in conto cassa, risultando dunque pari a 307,8 milioni sia in conto competenza sia in conto cassa. Le risorse destinate al Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST) registrano complessivamente variazioni in aumento per 21,6 milioni in conto competenza e per 19,4 milioni in conto cassa, risultando pari a 366,9 milioni in conto competenza e a 364,8 milioni in conto cassa.
  Nell'ambito della Missione 3. Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche, le risorse del Fondo per le esigenze emergenziali del sistema delle università, delle istituzioni AFAM e degli enti di ricerca registrano variazioni in aumento per 78,5 milioni sia in conto competenza sia in conto cassa, risultando pari a 113 milioni sia in conto competenza sia in conto cassa. L'incremento deriva dall'articolo 33, commi 1 e 2, del decreto-legge n. 41 del 2021, che, in considerazione del protrarsi dello stato di emergenza, ha destinato le risorse all'acquisto di dispositivi digitali per gli studenti o di piattaforme digitali per la ricerca o la didattica a distanza, nonché agli interventi di ammodernamento strutturale e tecnologico delle infrastrutture per lo svolgimento delle attività di ricerca o didattica.
  Per quanto concerne il Ministero della cultura, lo stato di previsione del Ministero della cultura per l'esercizio 2021 recava previsioni iniziali di spesa in conto competenza per complessivi 3.170,9 milioni (di cui 1.994,1 milioni di parte corrente, 1.143,5 milioni di parte capitale e 33,3 milioni di rimborso passività finanziarie) e in conto cassa per complessivi 3.309,0 milioni (di cui 1.997,7 milioni di parte corrente, 1.277,9 milioni di parte capitale e 33,3 milioni di rimborso passività finanziarie).
  Le dotazioni erano così suddivise tra le missioni: «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» 2.680,1 milioni in conto competenza e 2.816, milioni in conto cassa; «Ricerca e innovazione» 109,1 milioni in conto competenza e 109,5 milioni in conto cassa; «Turismo» 158 milioni in conto competenza e 159,8 milioni in conto cassa; «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» 223,7 milioni sia in conto competenza, sia in conto cassa.
  La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2021 risultante nel progetto di bilancio presentato al Parlamento era pari a 191,2 milioni (di cui 54,7 milioni per la Pag. 144parte corrente e 136,6 milioni in conto capitale).
  Le variazioni intervenute in forza di atti amministrativi o di norme di legge nel periodo gennaio-maggio 2021 hanno comportato un incremento di 319,4 milioni delle dotazioni di competenza e di 883,5 milioni delle dotazioni di cassa.
  Le variazioni proposte dal Governo con il disegno di legge di assestamento comportano a loro volta un incremento di 19,3 milioni delle previsioni di competenza (attribuibile sia alle spese di parte corrente sia alle spese in conto capitale) e un incremento di 359,3 milioni delle autorizzazioni di cassa (anche in questo caso attribuibile alle autorizzazioni di parte corrente e alle spese in conto capitale).
  Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di 1.979,9 milioni (di cui 865,4 milioni di parte corrente e 1.114,5 milioni per spese in conto capitale).
  L'analisi per missioni evidenzia le seguenti variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento: «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» aumenta di 24,6 milioni in conto competenza e di 362,7 milioni in conto cassa; «Ricerca e innovazione» aumenta, in termini di competenza, di 8,1 milioni e, in termini di cassa, di 9,7 milioni; «Turismo» non subisce variazioni, né in termini di competenza, né in termini di cassa; «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» subisce un decremento, in termini di competenza di –13,4 milioni e di –13,1 milioni in termini di cassa.
  In definitiva, per effetto delle variazioni già intervenute e di quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le previsioni di bilancio per l'esercizio 2020 – articolate per missioni – risultano essere le seguenti: «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici», 3.167,9 milioni in conto competenza e 3.906,9 milioni in conto cassa; «Ricerca e innovazione», 120,1 milioni in conto competenza e 132 milioni in conto cassa; «Turismo», 11,2 milioni in conto competenza e 297,4 milioni in conto cassa; «Servizi istituzionali e generali», 210,4 milioni in conto competenza e 215,5 milioni in conto cassa.
  In conto competenza, la maggiore variazione positiva rispetto alle previsioni iniziali di bilancio si riscontra con riferimento alla Missione «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» (+ 487,9 milioni), per la quale, in particolare, si registra un incremento relativamente ai programmi «Coordinamento ed indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale» (+ 194,5 milioni), «Valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale» (+ 115,1 milioni) e «Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo» (+ 100,8 milioni), nonché a tutti gli altri programmi, ad eccezione del programma «Tutela delle belle arti e tutela e valorizzazione del paesaggio», che incontra una lieve diminuzione degli stanziamenti (– 1,4 milioni).
  Più in particolare, le previsioni assestate relative al Fondo unico dello spettacolo (FUS) registrano variazioni rispetto alle previsioni iniziali solo in conto cassa (+ 0,2 milioni). In base alle previsioni assestate, pertanto, la consistenza del Fondo è pari a 408,4 milioni in conto competenza e a 408,7 milioni in conto cassa.
  Le risorse relative al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo registrano variazioni rispetto alle previsioni iniziali solo in conto cassa (+ 115,8 milioni) e sono pari a 473,6 milioni in conto competenza e a 589,3 milioni in conto cassa.
  Per quanto riguarda le variazioni in conto cassa, anche in questo caso la principale variazione positiva è attribuibile alla Missione «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» (+ 1.090,9 milioni), dovuta principalmente all'incremento registrato per i programmi «Tutela del patrimonio culturale» (+ 233,8 milioni), «Sostegno, valorizzazione e tutela del settore cinema e audiovisivo» (+ 221,5 milioni), «Valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale» (+ 214,5 milioni), «Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo» (+ 177,6 milioni) e «Coordinamento ed indirizzo per la salvaguardia Pag. 145del patrimonio culturale» (+ 156,6 milioni). Variazioni positive intervengono anche nell'ambito della Missione «Ricerca e innovazione» (+ 22,6 milioni) e della Missione «Turismo» (+ 137,7 milioni). Variazioni negative sono riscontrabili, invece, per la Missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» (– 8,3 milioni).
  Per quanto riguarda, infine, gli altri stanziamenti di interesse della Commissione cultura, collocati in stati di previsione della spesa diversi da quelli dei due principali Ministeri di riferimento, rinvio alla documentazione predisposta dal Servizio Studi, che espone i raffronti tra previsioni iniziali e previsioni assestate.

  Federico MOLLICONE (FDI), stigmatizzando la ristrettezza dei tempi disponibili per l'esame dei disegni di legge in titolo, chiede alla presidenza che sia posticipato il termine per la presentazione degli emendamenti.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, pur facendo presente che l'esame dei provvedimenti in Commissione bilancio deve concludersi domani, non è contraria al posticipo del termine di presentazione degli emendamenti.

  Valentina APREA (FI), dopo aver fatto presente che il rendiconto è di fatto inemendabile e che anche il disegno di legge di assestamento, già approvato dal Senato, non subirà modifiche, si dice non contraria a differire il termine per la presentazione di emendamenti.

  Vittoria CASA, presidente, preso atto che non vi sono obiezioni, avverte che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di assestamento è prorogato alle ore 18 della giornata odierna. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.