CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 settembre 2020
440.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 208

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 15.15.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Luigi MARATTIN, presidente, comunica che il deputato Marco Lacarra, in sostituzione del deputato Francesco Boccia, membro del Governo, entra a far parte della Commissione, e che il deputato Claudio Mancini cessa di farne parte.

Schema di Atto aggiuntivo alla convenzione tra il Ministro dell'economia e delle finanze e il direttore dell'Agenzia delle Entrate per la definizione dei servizi dovuti, delle risorse disponibili, delle strategie per la riscossione nonché delle modalità di verifica degli obiettivi e di vigilanza sull'ente Agenzia delle Entrate-Riscossione, per il periodo 1o gennaio-31 dicembre 2020.
Atto n. 194.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione. – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Raffaele TOPO (PD), relatore, rammenta che la Commissione Finanze è chiamata ad esprimere il proprio parere sull'Atto Pag. 209aggiuntivo alla convenzione tra il Ministro dell'economia e delle finanze e il direttore dell'Agenzia delle Entrate per i servizi relativi all'anno 2020.
  Ricorda innanzitutto che l'articolo 1, comma 13, del decreto-legge n. 193 del 2016 stabilisce che annualmente è stipulato tra il Ministro dell'economia e delle finanze e il direttore dell'Agenzia delle Entrate, presidente dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione, un Atto aggiuntivo alla Convenzione prevista dall'articolo 59 del decreto legislativo n. 300 del 1999.
  Con la richiamata Convenzione vengono individuati i servizi da erogare, le strategie per la riscossione, le risorse disponibili, gli obiettivi quantitativi da raggiungere, gli indicatori e le modalità di verifica del conseguimento degli obiettivi stessi, le modalità di vigilanza sull'operato dell'ente da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, anche in relazione alla garanzia della trasparenza, dell'imparzialità e della correttezza nell'applicazione delle norme, con particolare riguardo ai rapporti con i contribuenti.
  I contenuti dell'Atto in esame sono stati definiti in coerenza con le previsioni del Documento di economia e finanza 2020 e con le priorità indicate nell'Atto di indirizzo del Ministro dell'economia e delle finanze per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale 2020-2022 adottato il 13 luglio 2020.
  Sotto il profilo strutturale, lo schema in esame è composto dall'articolato (15 articoli), che regola i rapporti tra le parti per il periodo dal 1o gennaio al 31 dicembre 2020, dal piano annuale dell'Agenzia per il 2020 (Allegato 1) e da un allegato relativo ai flussi informativi (Allegato 2).
  Quanto al contenuto del provvedimento, l'articolo 1 reca le definizioni dei termini utilizzati nel testo, mentre l'articolo 2 specifica che con l'Atto in esame si dà attuazione alle previsioni dell'articolo 1 del decreto-legge n. 193 del 2016.
  L'articolo 3 stabilisce che l'Atto aggiuntivo regola per il periodo 1o gennaio 2020- 31 dicembre 2020 i rapporti tra Ministero dell'economia e delle finanze, Agenzia delle Entrate-Riscossione e Agenzia delle Entrate.
  L'articolo 4 definisce gli impegni istituzionali dell'Agenzia delle Entrate- riscossione.
  L'articolo 5 stabilisce che l'Agenzia dispone delle risorse finanziarie derivanti dai corrispettivi per: i servizi di riscossione mediante ruolo prestati in favore di soggetti privati o pubblici (incluse le amministrazioni statali); le altre attività, strumentali e accessorie alla riscossione e alle attività dell'Agenzia delle Entrate; le attività di riscossione delle Entrate tributarie o patrimoniali delle amministrazioni locali.
  L'articolo 6 dispone che il MEF-Dipartimento finanze si impegna a svolgere tutti gli adempimenti necessari per assegnare all'Agenzia le risorse stanziate sui pertinenti capitoli del bilancio dello Stato destinati all'erogazione di tutti i rimborsi e i compensi dovuti secondo quanto stabilito dalle disposizioni normative vigenti.
  L'articolo 7 fornisce alcune indicazioni in materia di comunicazione istituzionale, mentre l'articolo 8, in materia di sistemi informativi, prevede che l'Agenzia si impegna ad adottare soluzioni gestionali compatibili con il più ampio sistema informativo della fiscalità e coerenti con i piani di e-government nonché con le linee strategiche dello sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione emanati dal Dipartimento finanze. L'Agenzia adotta, inoltre, le misure organizzative e tecnologiche volte ad assicurare l'interoperabilità del Sistema Informativo della fiscalità nonché il costante monitoraggio del Sistema.
  L'articolo 9 stabilisce che l'Agenzia conduce autonome indagini di customer satisfaction sui servizi erogati nei diversi canali e nei confronti della generalità dei contribuenti ovvero di specifiche tipologie.
  L'articolo 10, in materia di modalità di esercizio della funzione di vigilanza, riconosce al Dipartimento finanze la funzione di vigilanza finalizzata alla valutazione delle modalità complessive di esercizio dell'attività di riscossione da parte dell'Agenzia, anche in relazione alla garanzia Pag. 210della trasparenza, imparzialità e correttezza nell'applicazione delle norme, con particolare riguardo ai rapporti con i contribuenti (ferma restando l'alta vigilanza del Ministro dell'economia e delle finanze). L'Agenzia delle Entrate-Riscossione esercita, a sua volta, una funzione di controllo interno caratterizzata da indipendenza tecnica e autonomia operativa, fornendo al Dipartimento finanze una rendicontazione annuale sugli esiti della suddetta attività.
  L'articolo 11 chiarisce che il Piano annuale (Allegato 1) individua, in relazione ai servizi dovuti, le strategie per la riscossione dei crediti affidati e le modalità organizzative per la gestione della funzione di riscossione, gli obiettivi quantitativi da raggiungere nonché i relativi indicatori.
  L'articolo 12 ricorda che l'Agenzia è sottoposta al monitoraggio costante dell'Agenzia delle Entrate secondo principi di trasparenza e pubblicità (articolo 1, comma 3 del decreto-legge n. 193 del 2016). A tal fine fornisce rendicontazioni periodiche sullo stato e andamento della riscossione.
  L'articolo 13 ricorda che lo schema dell'Atto aggiuntivo in esame deve essere trasmesso alle Camere ai fini dell'espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari (articolo 1, comma 13-bis, del decreto-legge n. 193 del 2016).
  L'articolo 14 prevede che il Ministro dell'economia e delle finanze e il direttore dell'Agenzia delle Entrate possano concordare, ove necessario, le modifiche e integrazioni necessarie al presente Atto aggiuntivo, mentre l'articolo 15 disciplina il procedimento utilizzabile per la risoluzione di eventuali controversie.
  L'Allegato 1 contiene il Piano annuale dell'Agenzia per il 2020. Il Piano prevede che il volume di incassi stimato è di circa 6,4 miliardi di euro per il 2020, 9,6 miliardi per il 2021 e 9,8 miliardi per il 2022. La previsione originaria della riscossione per l'anno 2020 (precedente al blocco delle attività nel periodo di sospensione della riscossione) stimava un livello complessivo degli incassi da ruoli pari a 9,187 miliardi di euro.
  Per l'esercizio 2020, sono state identificate tre aree di intervento strategico, riguardanti: servizi, riscossione ed efficienza. Per ciascuna di esse sono state individuati specifici obiettivi da raggiungere nel corso dell'esercizio e i relativi indicatori per consentirne la misurazione.
  Infine, sempre nell'Allegato 1, è presente il Piano annuale degli investimenti per il 2020. Il Piano, tenendo conto anche degli interventi già avviati nel 2019, e che si concluderanno nel corso dell'anno, prevede investimenti per complessivi 19,1 milioni di euro, così ripartiti: 14,9 milioni di euro per software, sviluppi applicativi e altre immobilizzazioni immateriali necessarie per realizzare gli interventi riguardanti i servizi ai contribuenti, agli enti, di riscossione e amministrativi, nonché per favorire l'interoperabilità con gli enti creditori; 4,2 milioni di euro per attrezzature, impianti, hardware, mobili e arredi e altre immobilizzazioni materiali.
  Nell'Allegato 2-Flussi informativi per il 2020 sono definite le modalità di verifica del conseguimento degli obiettivi. A tal fine sono individuate le tipologie, le modalità e la periodicità dei flussi informativi, necessari per l'indirizzo e la vigilanza sulla gestione da parte del Ministero, che l'Agenzia delle Entrate-Riscossione è tenuta a fornire al Dipartimento delle finanze.
  Alla luce di quanto esposto, formula una proposta di parere favorevole.

  Laura CAVANDOLI (LEGA) sottolinea come, sebbene l'Agenzia delle Entrate abbia lavorato al fine di permettere un accesso più razionale ai propri uffici da parte dei contribuenti, sia mediante modalità di telelavoro, che attraverso l'attivazione di sistemi di prenotazione online, siano pervenute diverse segnalazioni da parte dei cittadini, soprattutto nel periodo successivo al lockdown, su lunghe code agli sportelli dell'Agenzia e su una generale disorganizzazione dei servizi al contribuente, questioni sulle quali la Lega ha già Pag. 211presentato atti di sindacato ispettivo. Riterrebbe utile pertanto favorire iniziative volte a razionalizzare e rendere più efficiente l'attività dell'Agenzia, con particolare riguardo al rapporto con i contribuenti, favorendo l'utilizzo di servizi web.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA si dichiara d'accordo con l'onorevole Cavandoli allorquando rileva l'opportunità di migliorare i livelli di servizio ai contribuenti rispetto al precedente esercizio, come peraltro richiamato nell'allegato 1 dello schema di Convenzione in esame, più precisamente nell'Area strategica Servizi, anche attraverso una maggiore diffusione dei sistemi di prenotazione telematici.

  Massimo BITONCI (LEGA) evidenzia come il citato allegato 1 dello schema di Convenzione in esame contenga un preciso riferimento alla revisione delle aspettative di riscossione da parte dell'Agenzia delle Entrate, a causa della sospensione delle attività di notifica delle cartelle e degli altri atti di riscossione, adottata per permettere ai cittadini di fronteggiare le difficoltà connesse alla diffusione della pandemia da Covid-19. Ricorda anche che lo stesso direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, durante l'audizione svoltasi alla Camera il 22 aprile, quindi nel periodo di lockdown, aveva riferito che l'Agenzia aveva sospeso la notifica di circa 9 milioni di lettere indirizzate ai contribuenti italiani, lettere che in ogni caso prima o poi dovranno essere inviate. Si chiede pertanto se tale regime di sospensione, tuttora vigente, sia in linea con quanto previsto nello schema di Convenzione.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA precisa che, come riportato nell'allegato 1 dello schema di Convenzione, che contiene il Piano annuale dell'Agenzia per il 2020, il volume di incassi stimato è di circa 6,4 miliardi di euro per il 2020, 9,6 miliardi per il 2021 e 9,8 miliardi per il 2022. La previsione originaria della riscossione per l'anno 2020 (precedente al blocco delle attività nel periodo di sospensione della riscossione) stimava un livello complessivo degli incassi da ruoli pari a 9,187 miliardi di euro. Rammenta che la Convenzione in esame non può che tenere conto delle sospensioni sinora effettuate e che, sulla base del monitoraggio che sarà effettuato, si potranno valutare eventuali ulteriori interventi.

  Massimo BITONCI (LEGA) ricorda al Sottosegretario Villarosa che nei prossimi mesi verosimilmente si assisterà ad un aumento del contenzioso e pertanto si chiede come queste aspettative di maggiori entrate si concilino con la volontà, manifestata dal Governo, di andare incontro ai contribuenti. A meno che non si preveda di inserire nella prossima legge di bilancio o in altri provvedimenti misure deflattive del contenzioso tributario.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA precisa che il Governo segue attentamente l'evoluzione della crisi, prima sanitaria e poi economica e sociale, sulla quale la discussione è attualmente aperta, ed auspica un rapporto collaborativo con le opposizioni al fine di individuare misure che diano respiro ai cittadini e alle imprese.

  Marco OSNATO (FDI) chiede al Sottosegretario se il perseguimento degli obiettivi indicati nell'allegato 1 dello schema di Convenzione, in particolare nell'Area strategica Riscossione, siano obiettivi meramente quantitativi oppure tenga in considerazione anche altri fattori. Si chiede in altre parole se il Governo intenda perseguire il piccolo artigiano che non emette fattura per il lavoro svolto oppure la grande multinazionale che evade le tasse per milioni di euro.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA evidenzia come tali schemi di Atto aggiuntivo alla convenzione tra il MEF e l'Agenzia delle Entrate siano inevitabilmente caratterizzati da una certa Pag. 212genericità; in ogni caso vi è un impegno del Governo sulla qualità della riscossione – anche se non dettagliato in categorie – nell'ottica di non perseguire coloro che si trovano in difficoltà dal punto di vista economico non per propria colpa.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) auspica che lo schema di atto aggiuntivo presentato quest'anno venga in qualche modo superato da una più ampia riforma fiscale, già preannunciata dal Governo, che spera affronti in un'ottica complessiva le questioni sollevate nel corso del dibattito. Sottolinea, in ogni caso, come gli interventi dei colleghi dimostrino l'interesse rispetto ai grandi temi fiscali, che si augura potrà esprimersi compiutamente in occasione di un prossimo dibattito parlamentare sulla citata riforma.

  Luigi MARATTIN, presidente, sottolinea come il Governo abbia effettivamente preannunciato l'intenzione di affrontare una complessiva riforma del sistema fiscale e come molte delle questioni emerse nel dibattito odierno potranno essere affrontate in quella sede.
  Invita quindi i colleghi, non essendovi ulteriori richieste di intervento, ad esprimersi sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.40.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 15.40.

Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico.
Nuovo testo C. 1824 Liuni.

(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luigi MARATTIN, presidente, rammenta che la Commissione Agricoltura voterà il mandato al relatore a riferire in Assemblea oggi stesso alle ore 16 e che pertanto la Commissione Finanze dovrà esprimere il proprio parere entro tale orario.

  Luca PASTORINO (LEU), relatore, ricorda che la VI Commissione avvia l'esame, ai fini del parere da rendere alla XIII Commissione, della proposta di legge recante disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico (C. 1824 Liuni ed altri), nel testo approvato dalla Commissione Agricoltura in sede referente.
  Il florovivaismo rappresenta il 5 per cento della produzione agricola totale in Italia e si estende su una superficie di quasi 30 mila ettari, conta 27 mila aziende e 100 mila addetti. Il comparto vale circa 2,5 miliardi di euro e l'export rappresenta un quarto del valore complessivo annuo della produzione florovivaistica in Italia. Si tratta perciò di un settore vitale dell'economia italiana che, negli ultimi anni, anche a causa della competizione internazionale, è stato interessato da una forte crisi ed ha infine subìto le pesanti ripercussioni dovute all'emergenza Covid-19. Il provvedimento in esame è quindi volto a rilanciare il settore florovivaistico nel suo complesso.
  Il testo della proposta di legge, così come modificato dalla Commissione di merito, consta di 19 articoli.
  L'articolo 1 ha ad oggetto la definizione delle attività del settore florovivaistico, Pag. 213volte a disciplinare la coltivazione, la promozione, la valorizzazione, la comunicazione, la commercializzazione, la qualità e l'utilizzo dei prodotti florovivaistici.
  L'articolo 2 istituisce un Programma finalizzato all'adozione di percorsi didattici aventi il fine di sensibilizzare i giovani sulla rilevanza delle tematiche ambientali. Il MIPAAF inoltre bandisce concorsi di idee per aziende e giovani diplomati per l'ideazione e la realizzazione di prodotti tecnologici per lo sviluppo della produzione florovivaistica ecosostenibile.
  L'articolo 3 reca interventi per il settore distributivo florovivaistico. Riveste particolare interesse per la Commissione Finanze il comma 3 dell'articolo 3, in base al quale le detrazioni di cui all'articolo 1, comma 12, della legge di bilancio per il 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205) – il cosiddetto «bonus verde» – si applicano anche all'acquisto di fiori e piante da interno, fino ad un ammontare complessivo di cinquecento euro annui per nucleo familiare.
  Ricorda che l'articolo 1, comma 12, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 – Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 – prevede che, ai fini delle imposte sui redditi delle persone fisiche, dall'imposta lorda si detrae un importo pari al 36 per cento delle spese documentate, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo, sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l'immobile sul quale sono effettuati gli interventi relativi alla «sistemazione a verde» di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, e alla realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. La misura, introdotta per l'anno 2018, è stata poi prorogata per l'anno 2019 e per il 2020.
  L'articolo 4 reca la definizione di attività agricola florovivaistica, l'articolo 5 prevede che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano possono individuare distretti florovivaistici quali ambiti territoriali che possono beneficiare di regimi di premialità in funzione della programmazione dello sviluppo rurale, mentre l'articolo 6 istituisce presso il MIPAAF un tavolo tecnico al fine di coordinare, promuovere e valorizzare le attività del settore.
  Gli articoli 7 e 8 istituiscono rispettivamente l'Ufficio per la filiera del florovivaismo, che monitora la corretta attuazione di quanto disposto dal provvedimento in esame, e il Coordinamento permanente interministeriale di indirizzo e orientamento per il florovivaismo e la green economy, al fine di stimolare lo sviluppo di una filiera florovivaistica e che inserisca pienamente il valore del verde nella transizione ecologica.
  L'articolo 9 prevede che con decreto del MIPAAF, previa intesa con la Conferenza Stato-regioni, venga adottato un Piano nazionale del settore florovivaistico di durata triennale, che individua le misure per il settore, anche al fine del recepimento da parte delle regioni nei singoli piani di sviluppo rurale (PSR).
  L'articolo 10 reca altri interventi per il settore distributivo florovivaistico, recando la possibilità di individuare, nell'ambito del Piano nazionale, i siti regionali atti all'istituzione di una o più piattaforme logistiche relative al settore, nonché dei mercati all'ingrosso di snodo ed i collegamenti infrastrutturali tra gli stessi.
  L'articolo 11, dedicato alla qualità delle produzioni e dei marchi, prevede che le regioni possono istituire marchi che certifichino il rispetto degli standard di prodotto e di processo per i prodotti florovivaistici, mentre l'articolo 12 stabilisce che il MIPAAF predispone un Piano di Comunicazione e Promozione in cui ricomprendere in modo organico tutte le diverse azioni di valorizzazione del settore.
  L'articolo 13 disciplina i centri di giardinaggio, mentre l'articolo 14 disciplina l'attività di manutentore del verde e l'articolo Pag. 21415 prevede che le amministrazioni possano stipulare accordi quadro con le aziende florovivaistiche.
  L'articolo 16 prevede che il dicastero agricolo incentivi la costituzione di organizzazioni di produttori del settore florovivaistico, anche a livello interregionale, mentre l'articolo 17 stabilisce che il medesimo dicastero, nell'ambito dei piani di sviluppo rurale, è chiamato a coordinarsi con le regioni per individuare criteri di premialità da attribuirsi alle sopracitate organizzazioni.
  L'articolo 18 dispone la clausola di salvaguardia, mentre l'articolo 19 reca la copertura finanziaria del provvedimento.
  Alla luce di quanto esposto, formula una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.45.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI

  Mercoledì 23 settembre 2020. — Presidenza del presidente Luigi MARATTIN. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 15.45.

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di relazione trasmesso dalla V Commissione.

  Luigi MARATTIN, presidente e relatore, rammenta che la Commissione è chiamata oggi ad avviare l'esame dello schema di relazione all'Assemblea predisposto dalla V Commissione Bilancio sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, strumento che si colloca nell'ambito del programma Next Generation EU, approvato dal Consiglio europeo il 21 luglio 2020, insieme al Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. In tale ambito, il Governo italiano sta elaborando il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) attraverso il quale il Paese avrà accesso, sulla base di specifici progetti, alle risorse del citato programma. Come è noto, la proposta di linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è stata già presentata al Parlamento lo scorso 15 settembre e prevede 6 missioni principali. Sul Piano vero e proprio, che potrà essere presentato dal Governo già a partire dal 15 ottobre 2020, e comunque entro il termine ultimo del 30 aprile 2021, la Commissione europea si esprimerà entro due mesi, mentre il Consiglio Ecofin avrà un mese a disposizione per approvarne i contenuti. L'Italia potrà quindi chiedere un prefinanziamento pari al 10 per cento dell'importo complessivo del Piano.
  Si tratta, come è evidente, di una situazione mai sperimentata, di un'occasione che non ha precedenti nella storia della Repubblica, che porrà quindi sfide di notevole rilievo per il Paese e rispetto alla quale auspica che la Commissione Finanze possa fornire un significativo contributo.
  Rammenta quindi che nel lavoro istruttorio svolto dalla Commissione sull'argomento sono emerse alcune ipotesi di intervento di rilevante interesse. Richiama, in particolare, l'audizione del Direttore dell'Agenzia delle entrate Ruffini, tenutasi il 14 settembre 2020, nel corso della quale sono state tratteggiate tre possibili linee di intervento in materia fiscale.
  La prima riguarda la necessità di rafforzare i processi di innovazione e digitalizzazione, potenziando i servizi per i cittadini, favorendo l'utilizzo di strumenti elettronici di pagamento e implementando gli strumenti di ausilio all'attività di controllo mediante un miglior utilizzo del patrimonio informativo disponibile. Pag. 215
  La seconda linea di riforma ha ad oggetto il superamento del sistema degli acconti Irpef introducendo invece una tassazione per cassa, che consenta di versare le imposte mese per mese sulla base di quanto si incassa effettivamente e al netto di quanto si spende; si otterrebbero in tal modo una semplificazione degli adempimenti, un miglioramento della compliance e un impulso agli investimenti in beni strumentali, i cui costi potrebbero essere subito dedotti dal reddito, incentivando così anche la crescita del Paese. Si tratta naturalmente di un intervento che imporrebbe un costo iniziale per l'Erario, concentrato nella prima fase di applicazione della riforma, che potrebbe essere finanziato con le risorse del Recovery Fund.
  Una terza riforma investirebbe il sistema della riscossione, realizzando il progressivo smaltimento del magazzino – anche attraverso la cancellazione dei crediti inesigibili – per consentire all'Agente della riscossione di modulare l'azione di recupero secondo principi di efficacia ed efficienza. Ricorda sul punto che – sulla base dei dati forniti dal direttore Ruffini – al 30 giugno 2020 ammonterebbe a 987 miliardi di euro il valore dei carichi residui (c.d.» magazzino ruoli») affidati dagli enti creditori, a partire dal 1o gennaio 2000, all'Agenzia delle entrate-Riscossione per il recupero coattivo. Di questi solamente 74 miliardi di euro costituiscono il cosiddetto magazzino netto, ovvero sono realmente aggredibili da parte dell'Agenzia, essendo i restanti crediti imputabili a soggetti non più esistenti, falliti, senza più risorse, o anche deceduti o nullatenenti, nel caso di persone fisiche. Anche in questo, come nel caso precedente, si tratterebbe, per definirla con un ossimoro, di una riforma «strutturale una tantum», che, a fronte di un costo iniziale per l'Erario – non certo pari all'intero importo del credito cancellato, ma di una parte di esso, derivante dal presunto incasso di tali crediti – potrebbe determinare una «pulizia» definitiva del magazzino della riscossione. Si consentirebbe in tal modo all'Agenzia di concentrare maggiormente le proprie energie sulla riscossione della parte aggredibile dei crediti che lo Stato ha nei confronti dei contribuenti e non su una massa che in realtà, in preponderante misura, non è più esigibile.
  Segnala quindi, nel quadro degli interventi di interesse della Commissione Finanze, che il Governo sta lavorando ad una riforma della giustizia tributaria, sulla quale ha già inciso positivamente l'introduzione, a luglio 2019, del processo tributario telematico. Sottolinea inoltre l'importanza della piena attuazione della riforma del Codice delle crisi di impresa e dell'insolvenza, il cui decreto legislativo è stato emanato a marzo 2019 ed è destinato a entrare in vigore a settembre 2021.
  Passando ad illustrare lo schema di Relazione approvato oggi stesso dalla Commissione Bilancio, sottolinea innanzitutto come questo preveda diverse indicazioni, ai fini dell'elaborazione del PNRR, articolate in sei principali capitoli.
  Il primo capitolo è dedicato a produttività, investimenti e crescita e si suggerisce in tale ambito di individuare criteri di selezione degli interventi idonei a massimizzarne l'impatto sulla crescita, con l'obiettivo primario di colmare i divari strutturali che il nostro Paese registra, rispetto alla media UE, in termini di produttività e investimenti. Si tratta di una indicazione che può apparire ovvia, ma che personalmente giudica pienamente condivisibile. Basti ricordare sul punto che il tasso medio di crescita dell'economia italiana negli ultimi 11 anni precedenti l'epidemia da Covid-19, tra il 2008 e il 2019, è stato pari al – 0,31 per cento, mentre negli ultimi 20 anni si è limitato al + 0,2 per cento. Se poi si esamina il dato del trentennio che va dalla fine degli anni ’80 ad oggi, si deve constatare come il nostro Paese si collochi, in termini di crescita, ben al di sotto della media degli altri paesi europei. È quindi evidente che le risorse che sono ora messe a disposizione del Paese debbono necessariamente e prioritariamente essere rivolte ad affrontare e risolvere il problema della crescita, altrimenti – anche a fronte di un debito Pag. 216pubblico superiore al 160 per cento del PIL – l'Italia si troverà in gravissime difficoltà.
  In questo ambito la Commissione Bilancio individua quale punto cruciale la necessità di massimizzare, soprattutto in una prima fase, gli interventi – anche di natura fiscale – che possano agevolare gli investimenti privati. Si tratta, a suo avviso, di una indicazione meritevole di approfondimento, poiché le misure fiscali relative a investimenti privati saranno quelle che più rapidamente potranno produrre effetti, soprattutto se si tradurranno in meccanismi agevolativi automatici, sulla base di criteri che riducano al minimo le scelte discrezionali e gli aggravi burocratici. Ritiene che si tratti di un tema molto importante, che chiama direttamente in causa le competenze della Commissione Finanze, e sul quale auspica si possa svolgere un adeguato approfondimento, al fine di fornire, nei rilievi che la Commissione sarà chiamata ad esprimere, indicazioni dettagliate e specifiche sul punto.
  Richiama quindi il secondo capitolo affrontato nello schema di Relazione trasmesso dalla Commissione Bilancio, riguardante la necessità di garantire un collegamento tra spese e riforme, affinché riforme e investimenti vengano affrontati in parallelo. Da questo punto di vista rileva come le proposte di intervento emerse nel corso dell'audizione del direttore dell'Agenzia delle entrate, che ha in precedenza illustrato, rappresentino un esempio in tal senso, poiché connettono l'impiego dei fondi concessi all'Italia ad interventi strutturali di riforma e non a specifiche e singole misure. In sintesi, le risorse destinate al nostro Paese possono essere impiegate solo se implicano o agevolano riforme organiche.
  Il terzo capitolo dello schema di Relazione affronta il tema delle risorse, territori e governance, e sottolinea la necessità di tenere conto dei divari territoriali in termini di sviluppo esistenti nel nostro Paese, dalla frattura territoriale storica tra Nord e Sud al divario crescente tra centri urbani, aree interne, isole e alcuni territori alpini, fino alla questione appenninica, soprattutto nelle aree interessate, in tempi recenti, da terremoti e altri devastanti fenomeni naturali. A tal fine si auspica nello Schema che le risorse del Recovery Fund siano impiegate per definire i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), necessari alla perequazione tra le diverse aree del Paese, e siano destinate al Mezzogiorno in misura anche maggiore rispetto a quanto previsto dalla clausola del 34 per cento. Su tale ultimo aspetto si riserva di intervenire ulteriormente nel corso del successivo esame dell'Atto.
  Il quarto capitolo dello schema propone la costituzione di una infrastruttura di servizio, composta da soggetti pubblici e privati per accompagnare il processo di elaborazione e valutazione dei progetti, anche utilizzando indicatori, come gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES), non limitati alle sole ricadute in termini di PIL, ma estesi anche alla dimensione sociale e ambientale. Lo stato di avanzamento dei progetti potrebbe essere disponibile ai cittadini attraverso un sito Internet o un portale dedicati. Rileva come si tratti di una proposta di merito, volta a garantire, attraverso un'adeguata azione di monitoraggio, la trasparenza dei progetti presentati. Ricorda come, in ogni caso, una puntuale azione di monitoraggio sui progetti avanzati da ciascun paese sia svolta dal Consiglio europeo, che ha la possibilità di attivare il cosiddetto «freno di emergenza», ovvero di sospendere l'erogazione dei fondi.
  Gli ultimi due capitoli dello schema di Relazione indicano due propositi sui quali nessuno potrà dissentire: garantire il costante coinvolgimento del Parlamento e assicurare un sostanziale, progressivo e continuo riequilibrio dei conti pubblici. La Commissione Bilancio intende cioè ricordare come la situazione di finanza pubblica del Paese, una volta usciti dall'emergenza sanitaria, non sarà tale da consentirci di dimenticare l'esigenza di sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche.Pag. 217
  Rammenta, in conclusione, che la Commissione Finanze è chiamata ad esprimere i propri rilievi sullo Schema di Relazione entro le ore 11 del prossimo martedì 29 settembre.
  Auspica che, sebbene in tempi così ridotti, la Commissione riesca ad esprimere indirizzi qualificanti, che consentano di offrire un contributo utile in un percorso particolarmente complesso e nello stesso tempo decisivo per il futuro del Paese.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

 L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.05.