CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 20 settembre 2021
659.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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ESAME DI DELIBERAZIONI DEL GOVERNO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2 E 3 DELLA LEGGE 21 LUGLIO 2016, N. 145

  Lunedì 20 settembre 2021. — Presidenza del presidente della IV Commissione, Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 12.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata il 2 settembre 2021, di modifica della deliberazione del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021 relativa alla prosecuzione nel 2021 delle missioni internazionali e delle attività già autorizzate per il 2020 e alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2021, limitatamente alla scheda n. 52.
(Doc. XXV, n. 4-bis).
(Esame e rinvio).

  Le Commissioni iniziano l'esame del provvedimento.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che il 15 settembre, nella riunione congiunta degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite Affari esteri e Difesa, è stato convenuto all'unanimità che l'esame del provvedimento si sarebbe concluso nella giornata di mercoledì 22 settembre con l'approvazione di una risoluzione da parte delle citate Commissioni.
  Dà, quindi, la parola alla relatrice per la III Commissione, onorevole Di Stasio, per l'illustrazione, anche a nome del relatore per la IV Commissione, onorevole Pagani, dei contenuti del provvedimento, segnalando che la presentazione di risoluzioni potrà avere luogo entro il termine della discussione odierna.

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  Iolanda DI STASIO (M5S), relatrice per la III Commissione, anche a nome del collega Pagani, relatore per la Commissione Difesa, richiama sinteticamente i profili strategici e politico-internazionale alla base della Deliberazione governativa.
  Al riguardo evidenzia che il primo elemento è il rapido deterioramento della situazione afghana, puntualmente ricostruito dal Generale Portolano, Comandante del Comando operativo di vertice interforze (COVI), nell'audizione informale svolta mercoledì 15 settembre davanti alle Commissioni Affari esteri e Difesa dei due rami del Parlamento. Il Comandante ha illustrato dettagliatamente i passaggi dell'Operazione Aquila, attuata dal Ministero della Difesa contestualmente al piano di rientro del contingente militare italiano, trasformatasi da operazione di evacuazione selettiva di personale in un'operazione di evacuazione umanitaria, ridenominata Aquila Omnia, conclusasi il 31 agosto con il trasferimento in Italia di 5011 persone, di cui 4890 afghani: 2145 uomini, 1345 donne, 1400 bambini.
  In totale, sono state eseguite 90 missioni di volo, attraverso un consistente spiegamento di mezzi aerei della nostra Aeronautica a cui si aggiungono le missioni di assetti aerei forniti da Paesi amici ed alleati (Canada, Germania, Qatar e USA), dei vettori commerciali contrattualizzati dalla Difesa e di quelli offerti da un'organizzazione non governativa.
  Ricorda che l'entrata nella capitale delle milizie talebane ha causato una diffusa reazione di preoccupato allarme nella popolazione civile e che vi sono concreti rischi di un ritorno al regime retrivo e negatore dei diritti umani instaurato dai talebani nel Paese nella seconda metà degli anni Novanta.
  Nei nuovi scenari che si disegnano per l'Afghanistan, scontata l'incertezza del futuro e la volatilità della situazione, si pongono una serie di questioni e necessità in previsione delle quali occorre essere preparati.
  Un primo ordine di questioni riguarda la gestione dei flussi di rifugiati che dall'Afghanistan si riverseranno in primo luogo sui Paesi confinanti ma che si indirizzeranno subito dopo sui Paesi situati lungo le rotte che conducono in Europa, quale ulteriore fattore di pressione di potenziali richiedenti asilo sulle frontiere esterne europee.
  Occorrerà utilizzare tutti gli strumenti ordinari e straordinari a disposizione per mitigare le conseguenze di tale fenomeno, intervenendo a vari livelli, a partire dai Paesi di prima accoglienza vicini dell'Afghanistan, e in stretto coordinamento con le agenzie internazionali, l'Unione europea e con iniziative nazionali per migliorare le condizioni di un segmento di popolazione afgana particolarmente esposto.
  La temporanea sospensione delle attività di cooperazione intergovernativa allo sviluppo a seguito degli ultimi eventi, nonché l'allontanamento della maggior parte di espatriati, diplomatici, funzionari internazionali, operatori di ONG che ne è conseguito, stanno ponendo un'ulteriore necessità di provvedere alle esigenze più immediate della popolazione.
  Vi è, invece, la volontà espressa dalle organizzazioni internazionali, dalle agenzie umanitarie e dalla comunità dei donatori di proseguire le attività a carattere umanitario, nella considerazione che questo tipo di assistenza va a beneficio della popolazione civile e, segnatamente, delle categorie più deboli e vulnerabili.
  A maggior ragione sarà necessario sopperire con gli aiuti umanitari alle inevitabili conseguenze del venir meno dei programmi internazionali allo sviluppo che negli ultimi venti anni hanno contribuito a sostenere l'economia migliorando sensibilmente le condizioni di vita della popolazione.
  Nelle more delle decisioni internazionali su un'eventuale futura operatività di detti programmi e in considerazione della pressante esigenza di approntare risorse per finanziare misure di risposta alla situazione venutasi a creare, il fondo previsto dalla nuova Deliberazione del 2 settembre sarà prioritariamente destinato, come più volte ripetuto dal Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, a interventi di sostegno umanitario alle Pag. 5popolazioni coinvolte dalla crisi, ivi inclusa l'accoglienza dei rifugiati negli Stati dell'area, nonché alla partecipazione italiana alle iniziative europee ed internazionali di risposta alla crisi afghana.
  Per tutti questi motivi, sottolinea che si rende necessario riorientare le risorse previste dalla Scheda n. 52 di cui alle Deliberazioni del Consiglio dei Ministri del 17 giugno 2021, pari a 120 milioni di euro per l'anno 2021, originariamente destinate alla prosecuzione della partecipazione italiana ai fondi fiduciari internazionali approntati a partire dal 2012 per il sostegno dello sviluppo di un'autonoma capacità di difesa e sicurezza dello Stato afghano.

  Alessandra ERMELLINO (MISTO-CD), ringraziando i relatori per l'efficace illustrazione, sottolinea che la nuova deliberazione governativa mira a dare risposta all'emergenza in corso, con l'obiettivo di alleviare le difficoltà della popolazione civile, con particolare riguardo ai numerosi afgani che hanno collaborato con il nostro personale in loco e che ora si trovano ad affrontare la condizione di sfollati interni o profughi nei Paesi limitrofi.
  Al riguardo, chiede chiarimenti al rappresentante del Governo circa la scelta di alcuni Stati confinanti di chiudere le frontiere ai profughi afgani, nonché sul rischio che eventuali fondi di cooperazione destinati a questi Paesi possano essere distratti a causa della corruzione e dei traffici illeciti locali, senza arrecare l'auspicato sollievo alla popolazione civile.
  Inoltre, considerata l'entità dello stanziamento – 120 milioni, a fronte dei 58 milioni spesi tra il 2005 e il 2021 per i progetti di ricostruzione in Afghanistan, come riportato dal generale Portolano nell'audizione della scorsa settimana – propone di utilizzarne una parte per fronteggiare l'emergenza umanitaria in corso in Libano: da fonti dirette – la missione UNIFIL, a guida italiana – risulta infatti che la popolazione libanese è ormai allo stremo, priva anche di beni essenziali come acqua ed elettricità. Ricordando di aver da tempo depositato una proposta di risoluzione in materia e preannunciando l'intenzione di proporre delle modifiche in tal senso alla proposta di risoluzione che verrà depositata dai relatori, rileva l'opportunità di attivarsi rapidamente in Libano, eventualmente bypassando le autorità di Governo locali e affidandosi alle organizzazioni umanitarie multilaterali, a partire dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.

  Laura BOLDRINI (PD) chiede, a sua volta, al rappresentante del Governo di chiarire se i fondi verranno utilizzati esclusivamente per l'assistenza umanitaria agli sfollati interni dell'Afghanistan e ai profughi dei Paesi confinanti o anche per le esigenze di accoglienza dei cittadini afghani che sono stati portati in Italia attraverso il ponte aereo.
  Inoltre, rileva la necessità di avviare una riflessione sull'utilizzo di parte dei fondi per la realizzazione di corridoi umanitari, di cui i relatori allo stato non hanno fatto menzione, al fine di portare in salvo quanti hanno collaborato – sia pure solo ufficiosamente, senza un rapporto contrattualizzato – con il nostro contingente, la missione diplomatica e le varie organizzazioni della società civile che operavano in Afghanistan, verso i quali abbiamo non solo un debito di riconoscenza, ma anche un dovere di accoglienza per sottrarli alla barbarie del regime talebano.
  A suo avvio, tale misura potrebbe essere assunta tanto più alla luce dell'iniziativa del Presidente Draghi volta a convocare una riunione straordinaria del G20 sulla crisi afghana, come ulteriore conferma dell'impegno dell'Italia a non abbandonare la popolazione civile.
  Rileva, infine, che il tentativo di aprire corridoi umanitari andrebbe esperito non con il Governo provvisorio insediatosi a Kabul, bensì con i Paesi confinanti – sollecitando in particolare il Pakistan a riaprire le frontiere –, onde evitare di esporre i potenziali esfiltrati al rischio di subire ritorsioni da parte dei talebani.

  Iolanda DI STASIO (M5S), relatrice per la III Commissione, precisa che nella proposta di risoluzione che i relatori si accingono a depositare c'è un passaggio specifico Pag. 6sulla definizione di protocolli per la realizzazione di corridoi umanitari a beneficio dei cittadini afgani che abbiano collaborato con il contingente occidentale.

  Alberto PAGANI (PD), relatore per la IV Commissione, condivide la necessità di riuscire a condurre fuori dall'Afghanistan il maggior numero di profughi possibile e rimarca come le nostre Forze armate e il personale diplomatico abbiano compiuto un vero e proprio miracolo nel portare in Italia oltre 5.000 persone in un lasso di tempo così ristretto.
  Nonostante questi sforzi rimangono ancora bloccati moltissimi afghani, in particolare donne e bambini, per i quali è urgente individuare una procedura per condurli fuori dal Paese in modo sicuro. Al riguardo evidenzia che la creazione di corridoi umanitari non è di facile realizzazione, essendo necessario concordare tale soluzione con i Paesi attraversati dal flusso migratorio, che per la popolazione della zona di Herat sono l'Iran e il Pakistan, mentre per coloro che lo scorso 31 agosto non sono riusciti a partire dall'aeroporto di Kabul sono gli altri Paesi dell'Asia orientale. Occorre certamente operare sul piano diplomatico, anche in sede G20, al fine di venire incontro a coloro che cercano di lasciare il Paese, provvedendo ad individuare soluzioni sicure.

  Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che si è così conclusa la discussione e che i relatori hanno presentato una proposta di risoluzione, che è in distribuzione (vedi allegato).
  Ricorda, quindi, nella riunione degli Uffici di presidenza congiunti, integrati dai rappresentanti dei Gruppi, delle Commissioni riunite Affari esteri e Difesa si è convenuto di fissare il termine per la presentazione delle proposte di modifica alla proposta di risoluzione dei relatori alle ore 18 della giornata di domani martedì 21 settembre.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta, già convocata per mercoledì 22 settembre alle ore 8.30.

  La seduta termina alle 12.25.