CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 aprile 2021
563.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e XIV)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sulla Conferenza sul futuro dell'Europa.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE CONOSCITIVA

Premessa

  Il 9 maggio 2021 prende avvio la Conferenza sul futuro dell'Europa sulla base di mandato, princìpi, metodo e governance definiti nella Dichiarazione comune siglata solennemente il 10 marzo 2021, nella seduta plenaria del Parlamento europeo, dal Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, dalla Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen e dal Presidente del Consiglio dell'UE, il primo ministro portoghese António Costa.
  Si tratta di evento di portata storica, fortemente voluto dalla attuale Commissione europea fin dal suo insediamento, finalizzato ad un processo di ripensamento del livello di ambizione dell'Unione europea, sia in termini di priorità politiche sia come modello di funzionamento, nel segno del massimo coinvolgimento dei cittadini al fine di conferire nuovo slancio alla democrazia europea.
  La Conferenza per il futuro dell'Europa rappresenta la risposta della Commissione europea di Ursula Von der Leyen, per un verso, alla crescita di partecipazione al voto per il rinnovo del Parlamento europeo, registrata nelle elezioni del maggio 2019, e, per altro verso, alle turbolenze che hanno colpito in negativo la storia del continente europeo degli ultimi dieci anni, nell'intento di pervenire ad «un nuovo contratto sociale europeo», che vada «oltre Bruxelles» e promuova una cittadinanza europea attiva e determinante nella costruzione del futuro dell'Unione, senza fissare un esito prestabilito e, dunque, senza escludere a priori modifiche legislative, anche ai Trattati, laddove lo si reputi necessario.
  In tale prospettiva, la Conferenza – i cui lavori sono previsti protrarsi fino al 2022 – perseguirà il rilancio dell'Unione europea con il duplice obiettivo: di rinsaldare il coinvolgimento e la fiducia dei cittadini, rafforzando lo spazio democratico europeo, e di imprimere efficacia alle politiche strategiche e all'azione dell'UE anche a livello internazionale, in un contesto storico caratterizzato da cambiamenti sempre più pervasivi e accelerati – sul piano politico, sociale, economico, tecnologico, demografico e geopolitico – e da sfide inedite e dirimenti per la salvaguardia dello stesso genere umano, come quelle connesse alla crisi pandemica e a quella climatica. La crisi pandemica ha infatti profondamente inciso sul contesto globale, richiedendo un cambio di paradigma anche nella riflessione sul futuro dell'Unione europea.
  In questa prospettiva, la Conferenza dovrà configurarsi come un luogo di confronto aperto, plurale, inclusivo, capace di interagire direttamente con i giovani e la società civile, con lo scopo di approfondire le priorità e i temi più rilevanti e contribuire allo sviluppo delle politiche dell'UE a medio e lungo termine onde affrontare al meglio i traguardi ambiziosi che essa ha dinanzi anche con riferimento agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
  L'Italia ha accolto con grande favore il lancio della Conferenza, nella convinzione che essa possa rappresentare una straordinaria opportunità per avviare un dibattito approfondito, pragmatico e transnazionale sia sulle innovazioni istituzionali che potrebbero favorire un migliore funzionamento dei processi decisionali, una maggiore trasparenza e partecipazione alla vita democratica dell'Unione, sia, al contempo, sulle priorità delle politiche che nel medio-lungo periodo hanno un impatto diretto ed effettivo sulla vita dei cittadini europei e sulla complessiva autonomia strategica dell'UE: salute, lavoro e sfide sociali, crescita economica sostenibile, clima e ambiente, Pag. 10innovazione, competitività e trasformazione digitale, valori fondamentali, diritti e libertà, gestione dei flussi migratori e ruolo dell'UE nel mondo.
  Il Governo italiano sostiene lo sforzo di realizzare questi obiettivi sia facendo pieno uso delle disposizioni già previste dai Trattati, sia valutando innovazioni procedurali per semplificare il processo decisionale dell'UE, a partire dal passaggio alla votazione a maggioranza qualificata in seno al Consiglio per temi quali la sicurezza, la protezione sociale, la fiscalità e per specifici settori della politica estera e di sicurezza comune. Intende, inoltre, sviluppare una più forte azione esterna dell'UE anche grazie ad un rafforzamento del ruolo dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, coinvolgendo nella riflessione i Paesi che aspirano ad entrare a far parte dell'Unione e che appartengono al suo vicinato.
  Uno dei pilastri della posizione italiana riguarda il ruolo dei Parlamenti nazionali, che dovranno potere essere adeguatamente rappresentati presso la Conferenza in modo tale da rispecchiare, per quanto possibile, gli orientamenti politici a livello nazionale, così da operare con dignità e funzioni pari a quelle degli attori istituzionali: Parlamento europeo, Consiglio, Commissione europea, Comitato economico e sociale europeo e Comitato delle regioni.
  I Parlamenti nazionali, nel segno di un approccio dal basso verso l'alto invocato dallo stesso Parlamento europeo, contribuiranno in modo efficace a promuovere le opportune osmosi tra la società civile europea e gli organi della Conferenza, in un esercizio che dovrà essere improntato alla massima trasparenza. Essi assicureranno inoltre il dovuto contrappeso alla dimensione intergovernativa dell'UE per discutere delle questioni strategiche per il futuro e le politiche dell'Ue, ivi compresa quella del ruolo dei Parlamenti nazionali nella procedura legislativa dell'UE.

Obiettivi

  Ciò premesso, l'indagine conoscitiva sarà finalizzata a concorrere, in primo luogo attraverso l'interlocuzione con il Governo e, più in generale, attraverso un ampio confronto con tutti gli attori istituzionali, a delineare le posizioni che il nostro Paese dovrà assumere nel dibattito che si svolgerà nell'ambito della Conferenza.
  L'indagine sarà, altresì, finalizzata ad un monitoraggio sulle attività della Conferenza, utile a promuovere la conoscenza da parte dei cittadini sulla portata, sui contenuti e sullo specifico approccio metodologico da essa adottato, nonché a raccogliere le istanze provenienti dalla società civile, rivolgendo un'attenzione particolare alle giovani generazioni.
  L'indagine potrà, inoltre, rappresentare uno strumento conoscitivo utile alla definizione di proposte di lavoro, anche a sostegno della delegazione parlamentare che prenderà stabilmente parte ai lavori della Conferenza, così promuovendo maggiore integrazione tra dimensione europea e dimensione nazionale a livello sia di politiche sia di istituzioni.

Termine dell'indagine:

  30 giugno 2022.

Soggetti da audire:

  Ministri competenti;

  rappresentanti delle Istituzioni europee;

  rappresentanti di Organizzazioni internazionali e regionali;

  rappresentanti di Istituzioni finanziarie internazionali;

  rappresentanti diplomatici italiani ed esteri;

  rappresentanti delle Regioni e degli enti locali;

  rappresentanti della società civile;

  esponenti del settore privato;

  accademici ed esperti.