ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00745

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 581 del 25/10/2021
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00139
Firmatari
Primo firmatario: FASSINO PIERO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/10/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
27/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/10/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 27/10/2021
SNIDER SILVANA LEGA - SALVINI PREMIER
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
COIN DIMITRI LEGA - SALVINI PREMIER
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 27/10/2021
SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/10/2021
CABRAS PINO MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
 
PARERE GOVERNO 27/10/2021
SERENI MARINA VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/10/2021

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 27/10/2021

ACCOLTO IL 27/10/2021

PARERE GOVERNO IL 27/10/2021

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 27/10/2021

CONCLUSO IL 27/10/2021

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00745
presentato da
FASSINO Piero
testo di
Lunedì 25 ottobre 2021, seduta n. 581

   La III Commissione,

   premesso che:

    il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri del G20 avrà luogo sotto presidenza italiana a Roma nei giorni 30-31 ottobre 2021 e conclude il lavoro di un anno, articolatosi in ben 175 eventi, 62 riunioni dei gruppi di lavoro, 60 riunioni del finance track, 20 riunioni ministeriali, 8 engagement group e due riunioni dei leader su Afghanistan e salute;

    è stato svolto un ciclo di audizioni informali dalla Commissione con i rappresentanti diplomatici in Italia di tutti gli Stati membri del G20, inclusa l'Unione europea;

    va tenuto conto delle priorità della Presidenza italiana del G20 – persone, pianeta e prosperità – e delle tematiche che saranno al centro dell'agenda del vertice: il contrasto alla pandemia di Covid-19, la crisi climatica e la ripresa globale, con un focus specifico dedicato alla situazione in Afghanistan;

    va apprezzato l'impegno del Governo italiano per un pieno coinvolgimento di tutte le potenze mondiali nei dibattiti su temi a tratti divisivi, come la sfida ambientale e la situazione afghana, mediando tra divergenze di Paesi come «il blocco occidentale» da un lato – Unione europea e Stati Uniti in primis – e Russia e Cina dall'altro;

    il Covid-19 ha causato quasi 5 milioni di morti e oltre 241 milioni di casi. Resta, soprattutto, assai diseguale la distribuzione dei vaccini, con il picco negativo dell'Africa dove il 4 per cento della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino e meno del 3 per cento due dosi e solo dieci Paesi africani hanno raggiunto un tasso di vaccinazione del 10 per cento;

    l'Italia hanno dato un contributo essenziale alla promozione dell'iniziativa globale Access to Covid-19 Tools Accelerator (ACTA), – volta ad accelerarlo sviluppo, la produzione e l'accesso equo a nuovi test diagnostici, terapie e vaccini contro il Covid-19 – ed in particolare alla piattaforma Covid-19, finalizzata ad assicurare l'accesso ai vaccini ai Paesi a basso e medio reddito;

    la distribuzione dei vaccini tra i Paesi più svantaggiati rappresenta non solo la premessa per la ripresa economica globale ma la precondizione per l'assunzione di ogni altro impegno nella lotta alle disuguaglianze e alla tutela dei più deboli e per realizzare gli obiettivi dell'Agenda 2030;

    secondo dati forniti dalle Nazioni Unite, la crisi economico-sociale ha portato oltre 120 milioni di persone nel mondo sotto la soglia di povertà, mentre sono stati persi l'equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno;

    l'Unione europea e l'attuale Amministrazione degli Stati Uniti concordano sulla necessità della transizione ecologica per conseguire l'obiettivo di zero emissioni nocive nel 2050. Su altro fronte, la Cina ritiene che la transizione verde debba invece iniziare nel 2030 e l'azzeramento delle emissioni solo dal 2060 e sono numerosi gli Stati che fondano ancora il proprio modello di sviluppo sullo sfruttamento delle energie tradizionali, mentre altri richiedono ai Paesi più ricchi stanziamenti immediati per far fronte alla minaccia dei drammatici cambiamenti climatici già in atto;

    emerge dunque l'assenza di una visione comune sul pianeta come «casa comune» e l'accordo in sede G20 è essenziale per ogni avanzamento sul terreno della lotta all'inquinamento e ai cambiamenti climatici, tenuto conto che i membri del G20 rappresentando i due terzi della popolazione mondiale, il 75 per cento del commercio globale e oltre l'80 per cento del Prodotto interno lordo mondiale e sono responsabili di circa quattro quinti delle emissioni globali;

    nell'incontro su ambiente, clima ed energia che si è tenuto a Napoli, il 13 e il 14 settembre, il Presidente del Consiglio Draghi ha ricordato che «il G20 ha riaffermato l'impegno a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi e a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050», in linea con quanto anche concordato in sede europea, e a «raccogliere finanziamenti pari a almeno 100 miliardi di dollari l'anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica»;

    è opportuno sottolineare che gli effetti dei cambiamenti climatici si riversano in modo particolare sugli Stati più svantaggiati: nove dei dieci Stati più colpiti da eventi meteorologici estremi tra il 1999 e il 2018 non sono infatti economie avanzate;

    secondo gli analisti internazionali i cambiamenti climatici rappresenteranno anche nei prossimi anni una delle principali cause di instabilità geopolitica: secondo alcune previsioni 10 milioni di persone potrebbero decidere di migrare a causa degli effetti dei cambiamenti climatici nelle regioni dell'Africa subsahariana, nell'Asia meridionale e in America Latina. Tra i Paesi più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici figurano l'india, il Pakistan, l'Iraq, l'Afghanistan, il Myanmar, la Corea del Nord e gran parte dei Paesi del Centroamerica;

    sul fronte della ripresa economica globale il G20 ha prospettato tre importanti novità: l'introduzione di una Global minimum tax del 15 per cento sui profitti digitali delle multinazionali; l'allocazione di 650 miliardi di diritti speciali di prelievo del Fmi a favore dei 190 Paesi membri; la riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) a partire dall'incontro ministeriale di Ginevra a fine novembre;

    in occasione del vertice dei Parlamenti del G20, il Presidente del Consiglio Draghi ha sottolineato come «la ripresa sia ancora fragile e disomogenea, anche a causa della diversa intensità nelle risposte di politica economica alla crisi»;

    durante la presidenza di turno italiana si è avuta l'implosione della crisi afghana, accelerata dal ritiro delle forze occidentali. Ne è conseguita la convocazione di una riunione straordinaria del G20, tenutasi la scarso 12 ottobre 2021, conclusa con l'impegno alla ricostruzione delle istituzioni di quel Paese, a inviare dosi di vaccini anti COVID-19, a scongiurare il rischio terrorismo e ad organizzare corridoi umanitari per chi intende lasciare l'Afghanistan;

    ha destato preoccupazioni, tuttavia, l'assenza di Russia e Cina da tale riunione, tanto più alla luce del Moscow Format che si è celebrato il 19 ottobre e avente ad oggetto la stessa crisi afghana, e delle esercitazioni militari combinate svolte dai due Paesi;

    tutto ciò premesso, il G20 riveste un'importanza cruciale, dovendosi confrontare con la crisi sanitaria del Covid-19, per l'esigenza di creare le condizioni per una solida ripresa economica nonché per la necessità di preparare il mondo di domani, con azioni di lungo termine in grado di prevenire le crisi future,

impegna il Governo:

   a promuovere un modello di cooperazione internazionale integrata e solidale che si trasformi in una opportunità di ricostruzione dell'economia mondiale in un formato più sostenibile combattendo insieme la tentazione del protezionismo;

   ad adottare iniziative per individuare meccanismi di coordinamento tra i Paesi G20 per incrementare la capacità di risposta collettiva alle maggiori sfide globali, in particolare di tipo sanitario, condividendo le migliori pratiche, individuando il giusto equilibrio tra salute pubblica e attività economica, valutando anche l'istituzione di banche dati delle best practice;

   nel segno dello slogan «nessuno è al sicuro finché non siamo tutti al sicuro», a ribadire l'importanza di un multilateralismo efficace per elaborare risposte coordinate a livello globale, soprattutto in campo sanitario in cui occorre lavorare per la ridefinizione di una architettura globale in grado di prevenire le nuove pandemie, applicando il principio del One Health;

   ad adottare iniziative per sancire una più forte coesione contro il Covid-19 per realizzare l'obiettivo indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità di vaccinare il 70 per cento della popolazione globale entro l'inizio della sessione dell'Assemblea generale dell'Onu del settembre 2022;

   nell'auspicio che il successo conseguito dalla presidenza italiana in questo ambito contribuisca a rilanciare anche la discussione, in sede di Unione europea, per una vera integrazione in materia di fiscalità, a lungo bloccata dal principio di unanimità, ad adottare iniziative per rendere davvero efficace la riforma sulla tassazione delle multinazionali promuovendo un ridimensionamento dei «paradisi fiscali» e ad elaborare un piano dettagliato di implementazione;

   a promuovere in sede G20 il lancio da parte degli Stati membri di piani di investimenti che rimuovano ostacoli alla crescita e aiutino economicamente i Paesi più fragili per una ripresa dell'economia globale sostenuta e durevole;

   a promuovere l'implementazione del Piano del Fondo monetario internazionale che prevede l'incremento dei diritti speciali di prelievo, con l'obiettivo di far crescere l'adeguatezza delle riserve delle economie dei Paesi meno avanzati, e dunque più vulnerabili ai danni finanziari prodotti dalla pandemia;

   ad adottare iniziative per prorogare la sospensione del servizio del debito per i Paesi più poveri, adottando un approccio flessibile, basato su una valutazione Paese per Paese;

   a contribuire ad una riforma dell'Omc per il pieno ripristino dell'operatività dell'organo per la risoluzione delle controversie.
(7-00745) «Fassino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

vaccino

cambiamento climatico

paese meno sviluppato