ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00406

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 296 del 30/01/2020
Approvazione risoluzione conclusiva
Atto numero: 8/00065
Firmatari
Primo firmatario: EHM YANA CHIARA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/01/2020
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SURIANO SIMONA MOVIMENTO 5 STELLE 30/01/2020
CABRAS PINO MOVIMENTO 5 STELLE 30/01/2020
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 30/01/2020
PALAZZOTTO ERASMO LIBERI E UGUALI 30/01/2020
MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA 30/01/2020
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 30/01/2020
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 30/01/2020
DI STASIO IOLANDA MOVIMENTO 5 STELLE 30/01/2020
EMILIOZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 30/01/2020
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 30/01/2020
OLGIATI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 30/01/2020
ROMANIELLO CRISTIAN MOVIMENTO 5 STELLE 30/01/2020
SIRAGUSA ELISA MOVIMENTO 5 STELLE 30/01/2020


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
26/02/2020
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/02/2020
EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/02/2020
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 12/02/2020
DEL RE EMANUELA CLAUDIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 12/02/2020
ZOFFILI EUGENIO LEGA - SALVINI PREMIER
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 26/02/2020
EHM YANA CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA
MIGLIORE GENNARO ITALIA VIVA
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/02/2020
FORMENTINI PAOLO LEGA - SALVINI PREMIER
 
PARERE GOVERNO 26/02/2020
SERENI MARINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/02/2020

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 12/02/2020

DISCUSSIONE IL 26/02/2020

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 26/02/2020

ACCOLTO IL 26/02/2020

PARERE GOVERNO IL 26/02/2020

APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 26/02/2020

CONCLUSO IL 26/02/2020

Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00406
presentato da
EHM Yana Chiara
testo presentato
Giovedì 30 gennaio 2020
modificato
Mercoledì 12 febbraio 2020 in Commissione III (Affari esteri)

Risoluzione n. 7-00406 Ehm: Sui recenti sviluppi della situazione in Iraq.

NUOVA FORMULAZIONE DELLA RISOLUZIONE

  La III Commissione,
   premesso che:
    l'Iraq vive da decenni guerre e divisioni settarie che hanno portato a caos e movimenti interni al Paese che non si sono mai arrestati. Dalla guerra con l'Iran, all'invasione del 2003 da parte degli Stati Uniti, con la caduta del regime di Saddam, fino alla nascita del sedicente Stato Islamico (Daesh), larga parte della popolazione ha convissuto per buona parte della propria vita con la guerra. Vi è una generazione che è quella dei giovani di oggi, che costituiscono il 70 per cento della popolazione, che non ha conosciuto nient'altro che violenza, conflitto e terrorismo;
    dal 1o ottobre 2019 in Iraq milioni di giovani si sono riversati nelle piazze in quella che può essere definita la più forte ondata popolare di mobilitazione dall'invasione statunitense del 2003, che ha coinvolto 10 governatorati su 18. Nel movimento di protesta, oltre alle proteste contro il Governo, la corruzione, la mancanza di libertà di espressione ed il sistema politico, si denota una vera trasformazione culturale e sociale, lontana dai settarismi, con la volontà di chiudere con il passato e la vecchia classe politica e portare ad un cambiamento totale;
    alle proteste hanno fatto seguito violente repressioni, condotte sia da parte delle forze armate irachene, sia da parte di milizie armate non identificabili. È stato stimato che, dall'inizio della protesta, fino a metà gennaio 2020, ci sono state circa 670 persone uccise, migliaia di persone sono state arrestate o rapite ed oltre ventimila risulterebbero essere i feriti. La maggior parte delle vittime è stata causata dall'uso indiscriminato di armi e dal lancio di lacrimogeni ad altezza uomo;
    i manifestanti, ad ogni modo, hanno continuato le proteste pacifiche nelle settimane a seguire, organizzando postazioni fisse che garantiscono cura, assistenza legale, cibo, attività culturali, ecologiste, usano i social media come mezzo di comunicazione e informazione (anche se il Governo più volte ha bloccato internet nel Paese, come accaduto nello shut down all'inizio delle proteste);
    le richieste del movimento, giunte a inizio dicembre 2019, sono la nomina di un governo indipendente, l'approvazione di una riforma elettorale che esca dalle vecchie divisioni settarie e le dimissioni del Primo Ministro Madhi. A partire da tale data, è stato costituito un governo ad interim e sono state avviate consultazioni che, tuttavia, non hanno ancora portato ad alcun risultato concreto;
    il 5 dicembre 2019 il Parlamento iracheno ha approvato all'unanimità una legge relativa alla commissione elettorale: essa non sarà più formata su basi partitiche, ma composta da nove membri, di cui sette giudici, estratti a sorte, e due scelti dal Consiglio consultivo statale, massima istituzione di giustizia amministrativa dell'Iraq. Inoltre, il 25 dicembre 2019 il Parlamento ha approvato una nuova legge elettorale, che garantisce la possibilità di candidature indipendenti dai partiti;
    la situazione, tuttavia, si è improvvisamente aggravata dopo gli attacchi omicidi ordinati dagli Stati Uniti nel bombardamento con droni del 3 gennaio 2020 e con la conseguente l'uccisione del generale iraniano Souleimani e del comandante della milizia irachena Al Muhandis, a cui è seguito il lancio di missili da parte dell'Iran verso le basi Usa in Iraq, che non hanno causato vittime tra i soldati;
    dopo questi attacchi i giovani iracheni sono tornati a manifestare con più forza, ricordando che l'Iraq è indipendente e non vuole nessuna ingerenza né dagli Usa, né dall'Iran, rimanendo in una protesta estremamente organizzata, non violenta, in cui anche le donne hanno per la prima volta un ruolo da protagoniste;
    lo stesso Parlamento iracheno, il 5 gennaio 2020, ha approvato una risoluzione che chiede al Governo di revocare la richiesta di assistenza avanzata nel 2014 alla Coalizione internazionale anti-Daesh, di denunciare ogni Accordo internazionale in vigore che autorizzi forze armate di un Paese straniero ad utilizzare il territorio, lo spazio aereo e marittimo dell'Iraq, di adire, attraverso il Ministero degli esteri, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in merito alle azioni compiute dalle forze armate degli Stati Uniti in violazione della sovranità irachena e di dare immediato avvio ad un'accurata richiesta sui fatti occorsi;
    l'Italia ha in Iraq una presenza importante, con il dispiegamento del contingente militare più grande in loco dopo quello americano, rimasto illeso dai bombardamenti iraniani, e svolge importanti attività di addestramento e formazione delle forze militari irachene;
    il 17 dicembre 2019 la piattaforma «Iraqi Civil Society Solidarity Initiative» (ICSSI), costituita da associazioni, organizzazioni sindacali e politiche internazionali, ha inviato una lettera-appello al Governo iracheno, firmata da 29 importanti personalità internazionali, in solidarietà con le richieste della protesta;
    la spirale di caos e violenza che oramai da tanto tempo soffoca l'Iraq rischia di destabilizzare ulteriormente l'intera regione, alimentando la crescita di gruppi terroristici che trovano nuova linfa dai momenti di tensione come questo;
    il Consiglio dei Ministri degli affari esteri dell'Unione europea, nella riunione del 10 gennaio 2020, ha discusso dell'impatto di questi sviluppi sulla coalizione internazionale coinvolta nella lotta contro DAESH, ribadendo il sostegno alla stabilità e alla ricostruzione dell'Iraq,

impegna il Governo:
   ad adottare le iniziative di competenza affinché le autorità irachene rispettino gli obblighi derivanti innanzitutto dall'ordinamento internazionale in materia di diritti umani, con particolare riferimento alla libertà di riunione e di associazione, affinché prevengano un ingiustificato uso della forza contro i dimostranti sia da parte delle Forze di Sicurezza che da parte di gruppi armati non direttamente controllati dal governo, e perché si astengano dalle detenzioni arbitrarie di manifestanti pacifici e difensori dei diritti umani e da restrizioni della libertà di stampa;
   ad adottare iniziative di competenza per sostenere le organizzazioni della società civile irachena contro la violazione dei diritti umani e contribuire all’empowerment della società stessa con progetti di formazione e sostegno;
   ad adottare le iniziative di competenza, nel quadro dell'attività dei competenti organismi internazionali per fornire assistenza alla commissione elettorale per il monitoraggio delle prossime elezioni in Iraq;
   a proseguire e rafforzare le attività di addestramento e la formazione delle forze armate locali da parte dei nostri militari implementandole nel senso della tutela dei diritti umani e di pratiche corrette relative alle misure di contenimento di massa, non violento, verso la folla nelle manifestazioni di piazza, dove l'uso eccessivo di armi invece che disperdere i manifestanti ha provocato vittime;
   a continuare a sostenere le attività dell'Unione europea in Iraq per consolidare, tramite la Missione Europea di Assistenza (EUAM), istituzioni statali rispettose dei diritti civili, per accrescere la sicurezza e garantire la prevenzione dei conflitti, il contrasto al terrorismo, la lotta a corruzione, instabilità politica e polarizzazione etnica e settaria, nonché a lavorare per sostenere gli sforzi delle organizzazioni della società civile irachena affinché si esca dalla logica di guerra a vantaggio di una società incentrata sulla giustizia sociale.
(7-00406) «Ehm, Suriano, Cabras, Quartapelle Procopio, Migliore, Boldrini, Del Grosso, Di Stasio, Emiliozzi, La Marca, Olgiati, Romaniello, Siragusa».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

terrorismo

diritto alla giustizia