Legislatura: 18Seduta di annuncio: 57 del 05/10/2018
Atto numero: 8/00017
Primo firmatario: DEIANA PAOLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/10/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MANCA ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 VIANELLO GIOVANNI MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 FONTANA ILARIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 D'IPPOLITO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 MARAIA GENEROSO MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 FEDERICO ANTONIO MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 LICATINI CATERINA MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 VARRICA ADRIANO MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 TRAVERSI ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 ROSPI GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 RICCIARDI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 05/10/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 23/01/2019 DEIANA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE DICHIARAZIONE GOVERNO 23/01/2019 MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) INTERVENTO PARLAMENTARE 23/01/2019 LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE DEIANA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE BURATTI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE INTERVENTO PARLAMENTARE 14/02/2019 BENVENUTO ALESSANDRO MANUEL LEGA - SALVINI PREMIER LABRIOLA VINCENZA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE DEIANA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE PARERE GOVERNO 14/02/2019 MICILLO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
DISCUSSIONE IL 23/01/2019
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/01/2019
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 14/02/2019
DISCUSSIONE IL 14/02/2019
ACCOLTO IL 14/02/2019
PARERE GOVERNO IL 14/02/2019
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 14/02/2019
CONCLUSO IL 14/02/2019
La VIII Commissione,
premesso che:
la specie Pinna nobilis (meglio conosciuta come nacchera) è il mollusco bivalve endemico più grande del Mediterraneo ed è una specie protetta, non solo dal nostro ordinamento ma, a livello di diritto dell'Unione europea dalla «direttiva habitat» dell'Unione europea (43/92 annesso IV) e a livello di diritto internazionale dalla Convenzione quadro di Barcellona (1995, protocollo Aspim, annesso II), ratificata dallo Stato italiano con la legge n. 175 del 25 maggio 1999;
la Pinna nobilis, è considerata una specie bandiera, capace di accogliere numerose specie del benthos sessili adese all'esterno delle sue valve e commensali speciali nel suo interno. Per tali motivi, si può considerare la Pinna nobilis come un ecosistema nell'ecosistema;
l'importanza di questo mollusco non si limita all'ambiente marino, ma si estende ad elementi storici, sociali ed economici radicati sul territorio italiano, e in particolar modo alla Sardegna, basti pensare all'importanza del bisso prodotto dal mollusco utilizzato per la realizzazione di un filato di elevato pregio, meglio noto con il nome di «seta del mare»;
in seguito al suo inserimento nella succitata convenzione di Barcellona, la specie ha mostrato segni di ripresa, presentando popolazioni numericamente abbondanti e con elevati livelli di variabilità genetica;
attualmente, così come per altre specie di interesse comunitario, lo stato di conservazione della Pinna nobilis viene valutato attraverso le azioni previste dal programma di monitoraggio per la strategia marina (articolo 11, del decreto legislativo n. 190 del 2010). Tale programma prevede un censimento mediante un protocollo ad hoc per ogni specie in diverse aree a intervalli di tempo regolari, al fine di apprezzare eventuali oscillazioni nella dimensione e/o nell'estensione delle popolazioni. La direttiva su cui si basa la strategia marina ha l'obiettivo di raggiungere entro il 2020 il «buono stato ambientale» (GES, «Good Environmental Status») per le acque marine, che include la capacità di preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani affinché siano puliti, sani e produttivi mantenendo l'utilizzo dell'ambiente marino ad un livello sostenibile;
tuttavia, negli ultimi mesi, durante i lavori per la strategia marina 2018, in alcune aree marine protette della Sardegna è stata rilevata un'elevata mortalità di esemplari che oscilla tra il 50 per cento e il 90 per cento, al pari di quanto verificatosi in Spagna. Le popolazioni spagnole sono state infettate dal Protista appartenente al genere Haplosporidioum. Inizialmente si pensava che fosse la stessa specie che infetta le ostriche, Haplosporidium nelsoni, ma uno studio appena pubblicato indica che individui già morti e altri morenti campionati nel Mediterraneo occidentale risultano infettati da una nuova specie specie-specifica, Haplosporidium pinnae;
va tenuto in considerazione il fatto che il rischio di estinzione potrebbe aumentare se, a questa nefasta epidemia, andranno a sommarsi fattori antropici o ulteriori fattori stocastici;;
poiché la somma di tutti questi fattori può portare alla riduzione del numero di individui in una popolazione fino a causare quella che viene definita perdita di diversità genetica, che come è noto riduce sensibilmente la capacità delle popolazioni di adattarsi a cambiamenti ambientali attraverso la selezione naturale, partendo dal presupposto fondamentale che tutta la diversità genetica ha origine proprio dalle mutazioni e che questa diversità sia alla base della sopravvivenza e dell'evoluzione, si è arrivati alla conclusione che per salvaguardare dall'estinzione questa specie, sia necessario modificare il protocollo nell'ambito del progetto marine strategy (attualmente di controllo e monitoraggio della specie) che a questo stadio dell'epidemia risulta inefficace;
il primo passo di tale integrazione dovrebbe essere la verifica che tale tasso di mortalità sia interamente attribuibile al protista H. pinnae, come nel caso delle popolazioni spagnole, e che non derivi piuttosto da una serie di concause. Successivamente, è fondamentale risalire all'origine dell'infezione anche per capire se vi siano stati periodi di latenza in popolazioni apparentemente sane;
parallelamente, risulta irrinunciabile poter monitorare i pochi esemplari sopravvissuti durante l'anno così da poter procedere con un'analisi genetica necessaria per capire se esistano lignaggi resistenti. Nel caso, che tutti si augurano, vengano riconosciuti tali lignaggi, si procederebbe con la loro conservazione in acquario allo scopo di garantirne la riproduzione e scongiurare l'estinzione;
non solo le norme eurounitarie e internazionali, ma l'impegno che il Movimento ha sempre garantito a tutela dell'ambiente, impongono la massima operatività e attenzione,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative, anche su eventuali indicazioni tecniche da parte dell'Ispra, volte a integrare e aggiornare le procedure previste dal protocollo Marine Strategy affidando ai censimenti anche la caratterizzazione genetica delle popolazioni, così da permettere azioni mirate ed efficaci per la salvaguardia della specie;
ad assumere le iniziative necessarie a istituire un fondo ad hoc che garantisca la copertura economica delle ricerche scientifiche volte a preservare dall'estinzione la Pinna nobilis.
(7-00065) «Deiana, Alberto Manca, Vianello, Daga, Ilaria Fontana, D'Ippolito, Maraia, Terzoni, Federico, Vignaroli, Licatini, Varrica, Traversi, Rospi, Ricciardi, Zolezzi».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):inquinamento marino
prevenzione dell'inquinamento
genetica