Legislatura: 18Seduta di annuncio: 19 del 26/06/2018
Primo firmatario: SERRACCHIANI DEBORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/06/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CANTONE CARLA PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2018 GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2018 LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2018 LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2018 MURA ROMINA PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2018 VISCOMI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2018 ZAN ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2018 SOVERINI SERSE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA 26/06/2018
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 26/09/2018 SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 26/09/2018 PALLINI MARIA MOVIMENTO 5 STELLE POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA SOVERINI SERSE MISTO-CIVICA POPOLARE-AP-PSI-AREA CIVICA LACARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO CANNATELLI PASQUALE FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE DICHIARAZIONE GOVERNO 26/09/2018 DURIGON CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI) INTERVENTO PARLAMENTARE 04/03/2020 GIACCONE ANDREA LEGA - SALVINI PREMIER SERRACCHIANI DEBORA PARTITO DEMOCRATICO COSTANZO JESSICA MOVIMENTO 5 STELLE MURELLI ELENA LEGA - SALVINI PREMIER RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE PARERE GOVERNO 04/03/2020 DI PIAZZA STANISLAO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/09/2018
DISCUSSIONE IL 26/09/2018
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 26/09/2018
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 03/10/2018
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 10/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 18/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 23/10/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 27/11/2018
AUDIZIONE INFORMALE IL 05/12/2018
DISCUSSIONE IL 04/03/2020
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 04/03/2020
ACCOLTO IL 04/03/2020
PARERE GOVERNO IL 04/03/2020
APPROVATO (RISOLUZIONE CONCLUSIVA) IL 04/03/2020
CONCLUSO IL 04/03/2020
La XI Commissione,
premesso che:
l'Italia, nel suo processo di industrializzazione, ha purtroppo conosciuto la diffusione dell'amianto quale materiale largamente utilizzato nell'ambito di molteplici manufatti;
resistente e a basso costo, il suo maggiore utilizzo è avvenuto nel periodo compreso nel trentennio tra la fine degli anni ’50 fino alla soglia degli anni ’90;
la sua pericolosità inizialmente è stata ignorata, nonostante alcuni studi ne dimostrassero la nocività per la salute, sin dai primi del ’900;
con la direttiva 83/477/CEE, già nel 1983 si vietava anche in Italia l'applicazione dell'amianto spruzzato in edilizia;
studi epidemiologici hanno dimostrato ampiamente la tossicità dell'amianto per l'apparato respiratorio. Le manifestazioni tipiche sono state determinate nell'insorgenza di neoplasie a carattere tumorale, riconducibili all'esposizione ad asbesto; la medicina ha evidenziato che lo sviluppo di patologie ha un periodo di latenza nell'ordine dei venti-venticinque anni;
tuttavia, solo con la legge n. 257 del 1992 e successive modificazioni è stata definitivamente vietata anche l'attività di estrazione, importazione ed esportazione, produzione e commercializzazione dell'amianto e dei prodotti contenenti amianto;
attraverso la richiamata legge sono stati individuati i criteri per l'accesso anticipato, in favore dei lavoratori esposti all'amianto, al trattamento pensionistico per un periodo pari al 50 per cento di dimostrata qualificata esposizione, purché fosse stata decennale (articolo 13, comma 8), oppure senza alcuna limitazione per coloro che avessero contratto patologie asbesto correlate (articolo 13, comma 7);
si sono poi avuti ulteriori interventi legislativi, poiché sono emerse numerose criticità sanitarie legate a patologie asbesto correlate in moltissime aree industriali del Paese (da Monfalcone alla Valbasento);
l'articolo 47, del decreto-legge n. 269 del 2003, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 326 del 2003, ha ridotto la misura previdenziale al 25 per cento, utile soltanto per l'entità della prestazione e con un termine di decadenza fissato al 15 giugno 2005;
l'articolo 1, commi 20, 21 e 22, della legge n. 247 del 2007, con i quali per i siti oggetto di atto di indirizzo ministeriale il beneficio con il coefficiente di 1,5 utile per maturare anticipatamente il diritto a pensione era riconosciuto fino all'inizio delle bonifiche o al 2 ottobre 2003;
vi è inoltre il riferimento alla direttiva 2009/148/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con l'esposizione all'amianto, di ridurre il rischio per l'incolumità e per la salute pubbliche conseguente alla presenza di amianto nei luoghi di vita e di lavoro;
a venticinque anni dalla legge n. 257 del 1992 l'amianto è ancora molto diffuso, sotto diverse forme, su tutto il territorio nazionale;
secondo Legambiente, gli edifici pubblici e privati contenenti amianto sarebbero più di 188.000, mentre i siti industriali dislocati su tutto il territorio nazionale e altre strutture contenenti la pericolosa fibra sarebbero 6.913 con una particolare incidenza anche per quel che riguarda edifici scolastici;
nella scorsa legislatura sono stati conseguiti importanti successi per quanto riguarda la bonifica amianto;
con la legge di stabilità 2015 sono stati stanziati 135 milioni di euro in tre anni per i siti di interesse nazionale di amianto;
sono state portate a soluzione alcune importanti storiche vertenze come ad esempio quella dei lavoratori Isochimica e degli esposti del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario che hanno prestato la loro attività nel sito produttivo, senza essere dotati degli equipaggiamenti di protezione adeguati all'esposizione alle polveri di amianto;
è tempo di una definitiva soluzione normativa che ponga fine a trattamenti diseguali tra lavoratori esposti,
impegna il Governo
ad incrementare, con iniziative normative ad hoc e comunque a partire dal prossimo disegno di legge di bilancio, le risorse necessarie per la riapertura dei termini per la presentazione delle domande volte al riconoscimento dei benefici previdenziali in favore dei lavoratori esposti a amianto, ai sensi della legge n. 257 del 1992 non più esigibili dal 15 giugno 2005.
(7-00010) «Serracchiani, Carla Cantone, Gribaudo, Lacarra, Lepri, Romina Mura, Viscomi, Zan, Soverini».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):amianto
sostanza pericolosa
sanita' del lavoro