ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08392

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 723 del 11/07/2022
Firmatari
Primo firmatario: VARCHI MARIA CAROLINA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 11/07/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRO WANDA FRATELLI D'ITALIA 11/07/2022
DELMASTRO DELLE VEDOVE ANDREA FRATELLI D'ITALIA 11/07/2022
DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA 11/07/2022
MASCHIO CIRO FRATELLI D'ITALIA 11/07/2022
VINCI GIANLUCA FRATELLI D'ITALIA 11/07/2022


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/07/2022
Stato iter:
12/07/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/07/2022
Resoconto VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 12/07/2022
Resoconto SISTO FRANCESCO PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 12/07/2022
Resoconto VARCHI MARIA CAROLINA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/07/2022

SVOLTO IL 12/07/2022

CONCLUSO IL 12/07/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08392
presentato da
VARCHI Maria Carolina
testo di
Lunedì 11 luglio 2022, seduta n. 723

   VARCHI, FERRO, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DEIDDA, MASCHIO e VINCI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   ha suscitato polemica la notizia dell'autorizzazione rilasciata dal nuovo capo del Dap, dottor Renoldi, di accesso «libero» a soggetti, non parlamentari, in due carceri sarde, in cui sono ristretti anche detenuti sottoposti al regime del 41-bis, il cosiddetto carcere duro;

   analogamente a quanto fece il dottor Basentini, capo del Dap voluto dall'allora Ministro Bonafede, con il Partito Radicale e con la Commissione Carcere della Camera Penale di Roma, o da Santi Consolo, capo del Dap ai tempi del Ministro Orlando, una delegazione privata dell'associazione «Nessuno tocchi Caino» ha potuto incontrare i boss detenuti nelle carceri di Sassari e Nuoro: a Sassari ci sono, tra gli altri, il boss stragista, Leoluca Bagarella, il boss camorrista del clan dei Casalesi, Michele Zagaria e il boss della 'ndrangheta Domenico Gallico; mentre a Nuoro sono detenuti Francesco Guttadauro, figlio del boss Giuseppe e nipote del capomafia latitante Matteo Messina Denaro e il camorrista Edoardo Contini;

   l'autorizzazione di Renoldi sarebbe stata, peraltro, rilasciata in assenza dell'allora vice capo Tartaglia, tra i pm del processo sulla trattativa Stato-mafia, che, appreso della scelta, non avrebbe condiviso;

   in base all'ordinamento penitenziario, ai ristretti al regime detentivo speciale è concesso tenere un solo colloquio al mese «da svolgersi ad intervalli di tempo regolari ed in locali attrezzati in modo da impedire il passaggio di oggetti», con persone non al di fuori di «familiari e conviventi, salvo casi eccezionali determinati volta per volta dal direttore dell'istituto ovvero, per gli imputati fino alla pronuncia della sentenza di primo grado, dall'autorità giudiziaria competente» (articolo 41-bis, comma 2-quater, lettera b));

   i colloqui diversi da quelli con i familiari, ai sensi del medesimo articolo 41-bis, sono categoricamente vietati, «salvo casi eccezionali determinati volta per volta dal direttore dell'istituto ovvero, per gli imputati fino alla pronuncia della sentenza di primo grado, dall'autorità giudiziaria competente ai sensi di quanto stabilito nel secondo comma dell'articolo 11»; –:

   di quali informazioni il Governo disponga in merito alla vicenda di cui in premessa e, in particolare, a che titolo e quali siano state le motivazioni «eccezionali» alla base della decisione assunta dal dottor Renoldi di autorizzare un'associazione privata a incontrare detenuti in regime di 41-bis, con quali detenuti si siano svolti i colloqui e se siano state rispettate le disposizioni dell'ordinamento penitenziario in materia di colloqui dei ristretti in regime detentivo speciale.
(5-08392)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 12 luglio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-08392

  Con l'atto ispettivo in questione, gli onorevoli interroganti, richiamando l'autorizzazione alla visita a due istituti penitenziari sardi, da parte dell'associazione «Nessuno tocchi Caino», chiedono notizie in particolare circa il rispetto delle disposizioni dell'ordinamento penitenziario.
  Al riguardo, è essenziale tenere conto che l'ordinamento penitenziario distingue nettamente tra visite come quella autorizzata nei casi menzionati dall'atto ispettivo, e colloqui.
  Le prime sono rivolte alla verifica delle condizioni di vita negli istituti penitenziari, secondo la previsione dell'articolo 117, comma 1, secondo periodo, reg. esec. ord. pen; i colloqui, invece, sono interlocuzioni verbali che avvengono secondo modalità precise e regolamentate, che diventano ancora più stringenti nel caso di detenuti in regime di 41-bis.
  Tra i soggetti cui è consentito di effettuare visite, l'articolo 117 del reg. di esecuzione individua anche figure diverse dai parlamentari o da altri soggetti istituzionali, che possono essere autorizzate dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria volta per volta, senza preclusioni in ordine ai reparti visitabili, nemmeno per quelli destinati ai detenuti in isolamento giudiziario (i quali possono conferire solo con il difensore e gli operatori penitenziari e quindi si trovano in una condizione ancor più limitativa di quella discendente dal regime di cui all'articolo 41-bis).
  Per tali ragioni, già in passato, come del resto richiamato dagli stessi onorevoli interroganti, l'Amministrazione penitenziaria ha autorizzato l'ingresso anche nei reparti del 41-bis della Casa circondariale di Tolmezzo (rappresentanza dei Radicali italiani, in data 3 novembre 2017), nella Casa di reclusione di Viterbo (Partito radicale non violento, in data 18 aprile 2019), nell'Istituto di Rebibbia Nuovo complesso (Commissione carcere delle Camere penali 25 maggio 2017). E analoga iniziativa è stata assunta in occasione dell'episodio oggetto della presente interrogazione, in cui l'Amministrazione penitenziaria, esercitando le prerogative previste dalla vigente normativa, ha autorizzato la visita di una Associazione da sempre impegnata in ambito penitenziario, i cui esponenti erano già stati ammessi in altre occasioni all'ingresso in reparti dello stesso tipo; autorizzazione avvenuta anche in ragione della peculiare situazione degli istituti interessati, in specie quello sassarese, rispetto al quale erano state segnalate gravi carenze dell'Area sanitaria.
  Nel frangente, la visita è stata svolta alla presenza vigile della direzione e del personale del Reparto operativo mobile, che ha registrato i movimenti e le interlocuzioni dei visitatori all'interno dell'istituto e ha effettuato un puntuale rapporto, dal quale non è emersa alcuna anomalia. Del resto, come ormai acquisito almeno a partire dalla circolare Dap 7 novembre 2013 n. 3651/6101, i soggetti visitatori possono parlare con le persone ristrette. La Presidente dell'Associazione, inoltre, ha successivamente fatto pervenire al Dipartimento un report della visita, segnalando criticità, in particolare per quanto concerne il cattivo funzionamento dell'Area sanitaria.
  Va in conclusione evidenziato che in alcun modo le autorizzazioni concesse in passato e da ultimo possono interpretarsi come un cambio di regolamentazione nel ricorso al cosiddetto carcere duro.
  Lo confermano i dati: dall'inizio del suo mandato ad oggi, la Ministra Cartabia ha firmato 520 decreti tra proroghe e applicazioni di 41-bis che resta, quando ricorrono i presupposti di legge, uno strumento efficace per il contrasto alle mafie e ad ogni forma di crimine organizzato. Uno strumento che non sarà inciso dalla riforma dell'articolo 4-bis in discussione in Parlamento. Uno strumento osservato con interesse anche da altri Paesi: da ultimo, i Ministri della Giustizia e della tutela giuridica dei Paesi Bassi, trovandosi a Roma, hanno voluto approfondire proprio questi profili caratteristici del nostro contrasto alla criminalità organizzata, visitando il reparto 41-bis del carcere di Rebibbia.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

carcerazione

diritto penitenziario

detenuto