ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/08386

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 723 del 11/07/2022
Firmatari
Primo firmatario: ZANETTIN PIERANTONIO
Gruppo: FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 11/07/2022


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 11/07/2022
Stato iter:
12/07/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/07/2022
Resoconto ZANETTIN PIERANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/07/2022
Resoconto SISTO FRANCESCO PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 12/07/2022
Resoconto ZANETTIN PIERANTONIO FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/07/2022

SVOLTO IL 12/07/2022

CONCLUSO IL 12/07/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-08386
presentato da
ZANETTIN Pierantonio
testo di
Lunedì 11 luglio 2022, seduta n. 723

   ZANETTIN. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il 29 giugno 2022 la Chambre de l'instruction della corte d'appello di Parigi ha emesso parere sfavorevole alla procedura di estradizione di dieci ex brigatisti rossi e terroristi, arrestati nell'ambito dell'operazione «Ombre rosse» nell'aprile 2021;

   gli otto uomini e le due donne, ex militanti di area dell'estrema sinistra, per i quali l'Italia ha chiesto l'estradizione, sono accusati di gravi reati legati al terrorismo dei cosiddetti «anni di piombo». Essi si rifugiarono in Francia a partire dagli anni Settanta: fra questi vi è Giorgio Pietrostefani, che fu condannato dai giudici nazionali come mandante dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi;

   il 22 aprile 2021 il Ministro della giustizia francese, Eric Dupond-Moretti ha trasmesso ai giudici le domande di consegna dell'Italia, rimuovendo così un pluridecennale blocco politico;

   nonostante con tale atto si sia riconosciuta la drammaticità del periodo vissuto da cittadini e istituzioni nel nostro Paese negli «anni di piombo», la Corte francese ha reso parere sfavorevole alla richiesta di estradizione, motivando tale scelta sulla base degli articoli 6 e 8 della Cedu;

   suscita perplessità il richiamo all'articolo 8, relativo a generici diritti dell'uomo alla libertà, alla famiglia e alla privazione della libertà senza fondamento, a fronte degli atroci delitti commessi dagli imputati in Italia, delitti che hanno colpito i cittadini e il cuore stesso delle Istituzioni;

   molto più grave pare il richiamo operato dalla corte francese all'articolo 6 della medesima Convenzione, inerente al diritto al giusto processo. Sembrerebbe, questo, un segnale di grave sfiducia nel sistema giudiziario italiano, ritenuto inidoneo a garantire agli imputati tutto quel plesso di diritti e garanzie proprie del giusto processo –:

   se e quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda intraprendere al fine di assicurare alla giurisdizione domestica i terroristi di cui in premessa, anche al fine di rendere giustizia ai parenti delle vittime di efferati episodi di violenza che hanno segnato indelebilmente il nostro Paese.
(5-08386)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 12 luglio 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-08386

  Con l'atto di sindacato ispettivo innanzi indicato, l'interrogante – dopo avere premesso che, leggo testualmente: «... il 29 giugno scorso la Chambre de l'Instruction della Corte di Appello di Parigi ha emesso parere sfavorevole alle procedure di estradizione di dieci ex brigatisti rossi e terroristi, arrestati nell'ambito dell'operazione Ombre Rosse nell'aprile 2021» – domanda alla Ministra della giustizia «.. se e quali urgenti iniziative... il Governo intenda intraprendere...».
  In data 29 giugno 2022 la Chambre de l'Instruction della Corte di Appello di Parigi, nell'ambito delle summenzionate procedure di estradizione, ha emesso provvedimenti contrari alla consegna dei 10 latitanti fondati su richiami agli articoli 6 e 8 della CEDU.
  Tempestivamente la Procura Generale presso la Corte di Appello di Parigi, unico soggetto legittimato a impugnare i provvedimenti in questione, ha presentato ricorso per cassazione.
  A seguito di ciò, sono state assunte dal Ministero della giustizia tutte le iniziative conseguenti, al fine di sostenere anche nella sede del giudizio di legittimità le ragioni dello Stato italiano; tenendo comunque presente che nelle procedure estradizionali, secondo il diritto francese, allo Stato richiedente non viene riconosciuta la posizione di «parte» in senso stretto.
  A questo scopo si sta procedendo – con l'ausilio tecnico giuridico del magistrato di collegamento italiano in Francia e del legale nominato quale difensore dell'Italia nei procedimenti di estradizione – a un'accurata disamina delle motivazioni dei provvedimenti, in vista della redazione di un apposito memorandum (in corso di stesura) che supporti il ricorso da parte della Procura Generale presso la Corte di Appello di Parigi e la illustrazione dei motivi di gravame innanzi alla Corte di Cassazione francese che verranno depositati.
  A questo proposito deve essere rimarcato che il patrocinio davanti alla Corte di Cassazione è consentito nell'ordinamento francese solo a una ristrettissima cerchia di legali a ciò appositamente abilitati. Con l'ausilio del già nominato difensore, dunque, si è immediatamente avviata anche la procedura finalizzata a nominare all'Italia, quale Stato richiedente l'estradizione, un ulteriore legale che la rappresenti e la difenda nei giudizi di legittimità.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto alla giustizia

diritti umani

estradizione