ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07785

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 667 del 29/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: PAGANO UBALDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/03/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2022
BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2022
LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 29/03/2022


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 29/03/2022
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 06/04/2022
Stato iter:
06/04/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/04/2022
Resoconto CASTELLI LAURA VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 06/04/2022
Resoconto LEPRI STEFANO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 29/03/2022

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 06/04/2022

DISCUSSIONE IL 06/04/2022

SVOLTO IL 06/04/2022

CONCLUSO IL 06/04/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07785
presentato da
PAGANO Ubaldo
testo di
Martedì 29 marzo 2022, seduta n. 667

   UBALDO PAGANO, FRAGOMELI, BOCCIA e LEPRI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 39, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, dispone che i comuni, le province e le città metropolitane che abbiano contratto dei mutui con banche o intermediari finanziari in essere alla data del 30 giugno 2019 possono presentare al Ministero dell'economia e delle finanze (Mef) apposita istanza affinché tali mutui vengano ristrutturati dallo stesso Ministero dell'economia e delle finanze, con accollo da parte dello Stato, al fine di conseguire una riduzione totale del valore finanziario delle passività totali a carico delle finanze pubbliche, ai sensi dell'articolo 1, commi 71 e seguenti, della legge n. 311 del 2004 in materia di conversione e rinegoziazione dei mutui degli enti locali;

   l'articolo 3, comma 5-duodevicies, del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 febbraio 2022, n. 15, apporta una serie di modificazioni al citato articolo 39, in particolare stabilendo che un importo commisurato alla minore spesa per interessi passivi sul debito statale derivante dalle operazioni di ristrutturazione perfezionate alla data del 31 dicembre 2022 è destinato al finanziamento di un apposito fondo, le cui risorse sono ripartite tra gli enti locali i cui mutui sono stati accollati allo Stato, tenuto conto del loro contributo nel determinare la minore spesa per interessi;

   tali procedure consentirebbero una riduzione strutturale della spesa oggi destinata dagli enti al servizio del debito, ampliando la capacità di investimento degli stessi in una fase in cui l'obiettivo della crescita economica rappresenta una sfida fondamentale per l'Italia;

   l'avvio concreto delle operazioni di ristrutturazione è legato, ai sensi del citato articolo 39, all'emanazione di due provvedimenti attuativi: a) il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per la costituzione di una unità di coordinamento cui spettano compiti di monitoraggio delle attività di coordinamento nei confronti degli enti locali e b) il decreto del Ministero dell'economia e delle finanze che insedia la struttura dedicata alla gestione operativa dell'intervento e approva tempi e modalità di presentazione delle istanze da parte degli enti locali –:

   quali siano i tempi di emanazione dei due provvedimenti attuativi dell'articolo 39 del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, citati in premessa.
(5-07785)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 aprile 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione V (Bilancio)
5-07785

  In relazione ai tempi di emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, cui fanno cenno gli onorevoli interroganti, si comunica che esso è già stato adottato dal Presidente del Consiglio dei ministri ed è stato registrato dalla Corte dei conti.
  Con esso è stato designato a presiedere l'Unità di coordinamento il dottor Alessandro Beltrami, attuale Commissario straordinario per la gestione del piano di rientro del debito pregresso del Comune di Roma, mentre gli altri membri (tre del Ministero dell'economia e delle finanze, uno ciascuno del Ministero dell'interno, del Dipartimento degli affari regionali e delle autonomie presso la Presidenza del Consiglio, dell'ANCI, dell'UPI e della Conferenza delle Regioni e province autonome) non sono ancora stati nominati dagli organi di vertice di tali istituzioni.
  In tempi brevi verrà, quindi, insediata l'Unità di coordinamento e, subito dopo tale insediamento – ritenendosi opportuno che il testo finale venga predisposto con il supporto della citata Unità di coordinamento – si provvederà alla stesura definitiva del decreto attuativo, di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Riguardo al decreto ministeriale attuativo, si deve far presente che dalle attività preparatorie avviate è emersa la complessità dello stesso, sia sotto il profilo tecnico e sia sotto il profilo quantitativo, dato che il numero di operazioni potenzialmente impattate è di diverse decine di migliaia di posizioni, sebbene si sia cercato di individuare le criticità più rilevanti dello stesso e le possibili soluzioni da adottare.
  Occorre ricordare che la misura dell'accollo e rinegoziazione dei mutui nasceva dall'intendimento di alleviare il peso degli oneri finanziari per enti locali, oltreché delle regioni, in un momento successivo.
  Fermi restando gli obblighi degli enti locali in ordine al versamento delle quote capitale secondo il piano di ammortamento originario, ci si proponeva di poter negoziare con il sistema bancario-finanziario una riduzione degli oneri per interessi sulla base del superiore merito di credito, e quindi della minore rischiosità, dello Stato rispetto agli enti stessi oltre che sui benefici di carattere amministrativo derivanti ad alcuni istituti di credito dalla possibilità di ridurre significativamente il numero di presti verso una pluralità di Enti (nel momento in cui questi sarebbero stati accollati dallo Stato).
  Dalle indagini effettuate è emerso, tuttavia, che il beneficio che sarebbe stato possibile retrocedere potenzialmente agli enti stessi, per la motivazione delineata del diverso merito creditizio e della semplificazione amministrativa, sarebbe stato di entità non particolarmente significativa.
  Si sono, quindi, cercate altre soluzioni per consentire di alleviare in misura rilevante o più rilevante il peso degli oneri finanziari per gli enti locali, e si è identificato nella trasformazione delle scadenze una possibile modalità per raggiungere questo risultato.
  Si è visto, in particolare, che, ferma restando la corresponsione delle quote capitale da parte degli enti alle scadenze previste per i mutui originari, un impegno da parte dello Stato nei confronti del sistema bancario-finanziario posposto nel tempo, rispetto al profilo delle scadenze dei mutui originari, avrebbe potuto generare un vantaggio finanziario da potersi riconoscere agli enti stessi.
  In questo senso è la creazione dell'apposito fondo di cui all'articolo 3, comma 5-duodevicies, del citato decreto-legge n. 228 del 2021, alimentato con i risparmi ottenuti nella spesa per interessi passivi sul debito statale derivanti dal menzionato posponimento, provvedimento che è stato ricordato dall'interrogante.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

debito

crescita economica

economia pubblica