ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07746

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 661 del 21/03/2022
Firmatari
Primo firmatario: DEIDDA SALVATORE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 21/03/2022
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALANTINO DAVIDE FRATELLI D'ITALIA 21/03/2022
RUSSO GIOVANNI FRATELLI D'ITALIA 21/03/2022


Commissione assegnataria
Commissione: IV COMMISSIONE (DIFESA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 21/03/2022
Stato iter:
22/03/2022
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/03/2022
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 22/03/2022
Resoconto MULE' GIORGIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
REPLICA 22/03/2022
Resoconto DEIDDA SALVATORE FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/03/2022

SVOLTO IL 22/03/2022

CONCLUSO IL 22/03/2022

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07746
presentato da
DEIDDA Salvatore
testo di
Lunedì 21 marzo 2022, seduta n. 661

   DEIDDA, GALANTINO e GIOVANNI RUSSO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   come riportato dal sito web del Ministero della difesa, la missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia, denominata «Miasit», è intesa a fornire assistenza e supporto al Governo di accordo nazionale in Libia ed è frutto della riconfigurazione, a partire dal 2018, della precedente operazione «Ippocrate», nonché di alcuni compiti di supporto tecnico-manutentivo alla Guardia costiera libica, ricompresi nell'operazione «Mare Sicuro»;

   la citata missione persegue lo scopo di incrementare le capacità delle istituzioni locali, in armonia con le linee d'intervento decise dalle Nazioni Unite, mediante supporto sanitario, umanitario e formativo delle forze locali. In altre parole, tra le altre cose, la medesima missione garantisce anche la possibilità di: a) trasferire in Italia i pazienti che dovessero richiedere cure altamente specialistiche; b) condurre attività di sostegno a carattere umanitario e di prevenzione sanitaria, prevedendo corsi di aggiornamento in favore dei team libici; c) fornire attività di formazione, addestramento, consulenza, assistenza, supporto e mentoring alle forze di sicurezza e alle istituzioni governative libiche;

   con precedenti atti di sindacato ispettivo, sono state denunciate notevoli criticità nel conseguimento degli obiettivi suindicati: e ciò, a causa della scarsa collaborazione delle autorità libiche, nonostante l'encomiabile lavoro svolto dal personale italiano impiegato in loco, al punto che, ad oggi, si registra il mancato rilascio tempestivo dei visti da parte delle autorità libiche in favore del nostro contingente, con conseguenti, inaccettabili ritardi ed intollerabili disagi per il personale italiano in esame;

   come anche riportato testualmente dalla stampa («Il Giornale» del 15 gennaio 2022), «il braccio di ferro è dettato da alcuni gruppi di potere a Misurata vicini ai turchi, che non vedono di buon occhio gli italiani. I libici sono anche entrati nella base italiana fotografando i mezzi e l'armeria per poi postare le immagini sui social come se fossimo invasori» –:

   se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intenda intraprendere nei confronti delle autorità libiche, anche per la salvaguardia della sicurezza, dell'immagine e della dignità delle nostre Forze Armate.
(5-07746)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 22 marzo 2022
nell'allegato al bollettino in Commissione IV (Difesa)
5-07746

  In merito alla Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (MIASIT) ritengo utile innanzitutto richiamarne il quadro giuridico e procedurale di riferimento, così da comprendere appieno le dinamiche che hanno originato le situazioni menzionate dall'interrogante e le azioni conseguentemente intraprese.
  La Missione, operante dal 1° gennaio 2018 nell'alveo del dettato della legge n. 145 del 2016, pone le sue basi giuridiche su molteplici Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – segnatamente, le n. 2259, 2312, 2362, 2380, 2437, 2486 e, da ultimo, la 2542 – che invitano gli Stati Membri, tra i quali anche l'Italia, a cooperare con il Governo di Accordo nazionale libico (GNA) nel consolidamento di capacità istituzionali per la difesa dei confini, nella prevenzione e nella lotta ai traffici illegali. A tali atti di indirizzo si aggiungono le specifiche richieste del Consiglio Presidenziale del GNA all'Italia, contenute nelle lettere del Presidente pro tempore al-Sarraj del 30 maggio e del 23 luglio 2017.
  Il citato quadro normativo è tuttora carente di un Accordo tra la Libia e l'Italia che disciplini lo status delle forze e la tutela giuridica del personale militare attraverso la così chiamata «clausola di giurisdizione».
  Alla luce della situazione poc'anzi descritta, il personale della Missione, secondo modalità di dettaglio concordate con la controparte libica, nel periodo tra il 2018 ed il 2020 è stato immesso in Libia tramite il rilascio dei visti direttamente in loco; a partire dall'estate 2020, il personale militare che opera a Tripoli, presso il Comando della Missione, vi affluisce previo rilascio dei passaporti diplomatici a cura del MAECI con notifica nella lista diplomatica dell'Ambasciata d'Italia, mentre per il personale operante a Misurata è necessario, a premessa dell'ingresso in Libia, il rilascio del visto di cortesia sul passaporto di servizio, a cura dell'Ambasciata libica a Roma.
  A partire dal 2021, talune criticità dovute al mancato rilascio da parte delle Autorità libiche dei visti e delle autorizzazioni diplomatiche indispensabili per l'impiego di vettori di trasporto strategico, hanno inficiato le tempistiche negli avvicendamenti dei contingenti, nonostante la previa acquisizione di tutte le necessarie autorizzazioni da parte dei Ministeri della difesa e degli affari esteri libici.
  Avuto riguardo alla situazione, il Ministero degli affari esteri e l'Ambasciata d'Italia a Tripoli, in costante raccordo con la Difesa, hanno da subito avviato un intenso dialogo con le autorità libiche volto a superare le criticità in parola, interagendo con le controparti sia a livello tecnico, sia sul piano dei rapporti politici bilaterali, da ultimo, anche nei più recenti incontri con il Primo Ministro e con la Ministra degli esteri libici.
  Anche in virtù di tali interlocuzioni, si è potuto pervenire ad una composizione della questione, tale da consentire il rilascio dei visti da parte dell'Ambasciata Libica a Roma ed il conseguente avvicendamento, lo scorso febbraio, del contingente presente in Teatro Operativo dal luglio 2021.
  Infine, per completezza d'informazione, riguardo alle immagini di mezzi e di materiali della Missione MIASIT pubblicate sui social media libici e riprese dagli organi d'informazione nazionali, esse vanno ricondotte ad una visita compiuta il 9 settembre 2021 da una delegazione di autorità locali misuratine all'installazione militare nella quale è ospitata la Task Force «Ippocrate», circostanza nella quale i visitatori hanno rivolto la propria attenzione alle dotazioni e alle attrezzature militari italiane presenti in loco. Successivamente, nel dicembre 2021, in una pagina libica di Facebook denominata «Il Semaforo» è apparso un post corredato da immagini di mezzi, armi, materiali e parte della predetta infrastruttura militare, senza alcun riferimento ad eventuali minacce, dirette o indirette, al contingente italiano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica dei visti

controllo sanitario

politica di aiuto