ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07266

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 614 del 14/12/2021
Firmatari
Primo firmatario: MONTARULI AUGUSTA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 14/12/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA 14/12/2021
PRISCO EMANUELE FRATELLI D'ITALIA 14/12/2021


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/12/2021
Stato iter:
15/12/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 15/12/2021
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 15/12/2021
Resoconto SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 15/12/2021
Resoconto MONTARULI AUGUSTA FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 15/12/2021

SVOLTO IL 15/12/2021

CONCLUSO IL 15/12/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07266
presentato da
MONTARULI Augusta
testo di
Martedì 14 dicembre 2021, seduta n. 614

   MONTARULI, MELONI e PRISCO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   è emersa l'ennesima, triste notizia che riguarda le reiterate violenze e sevizie subite da una giovane ragazza marocchina di anni diciotto, per mano del padre e del fratello, in quanto la stessa si rifiutava di professare la religione musulmana e di osservarne i precetti;

   in particolare, la giovane ragazza, sin da quando aveva quattordici anni, è stata costretta a subire percosse e minacce di morte da parte dei suoi più stretti familiari, rinchiusa in cantina e legata ad una sedia perché desiderava vivere in «maniera occidentale»;

   i maltrattamenti sono stati di una portata tale da indurre persino la ragazza a tentare il suicido, per fortuna non consumato, sino a quando, dopo l'ennesima minaccia e aver dovuto contrarre un matrimonio non voluto con il cugino trentaduenne e dovendo a questi concedere rapporti sessuali in Marocco, ha trovato il coraggio di procedere con denuncia a carico dei suoi familiari;

   la denuncia e l'intervento delle autorità preposte, se da un Iato rappresentano la fine di un incubo di lesioni e vessazioni, dall'altro configurano soltanto l'inizio di uno nuovo, complice la giovane età della vittima e la completa assenza di mezzi per provvedere a sé stessa;

   si consideri, inoltre, che per ogni caso simile a questo, dove il disastroso esito può in qualche modo dirsi concluso «positivamente», vi è un numero particolarmente significativo di ragazze nelle medesime condizioni costrette a subire tali soprusi senza avere, tuttavia, la possibilità di ricorrere a strumenti di protezione e tutela –:

   quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, per fornire maggiore supporto alle persone che versano nelle condizioni di cui in premessa, scongiurando che le violenze da queste subite si protraggano per un significavo lasso di tempo, incentivando rapidamente il ricorso alle autorità competenti.
(5-07266)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 dicembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-07266

Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  gli Onorevoli interroganti, traendo spunto da un recente fatto di cronaca assai rilevante, nel quale la vittima, una giovane straniera, ha subito violenza ad opera dei propri familiari per il suo rifiuto di professare la religione musulmana, chiedono con quali iniziative il Governo intenda combattere il fenomeno.
  L'atto di sindacato ispettivo in esame tocca due temi rilevanti: quello del contrasto alla violenza di genere e quello dei rapporti con la comunità musulmana.
  Lo Stato italiano favorisce, anche mediante l'attivazione di istanze strutturate di dialogo come il tavolo per le relazioni con l'Islam italiano, l'integrazione della comunità musulmana nella società italiana e la comunità musulmana si impegna ad aderire ai principi di fondo del nostro ordinamento, a partire dal rispetto del principio di autodeterminazione dei soggetti e di uguaglianza di genere.
  Va anche rilevato che l'Italia, nel corso degli anni, ha compiuto notevoli passi in avanti nel dotarsi di un'adeguata cornice normativa per rafforzare la tutela dei diritti della donna. In questo senso, è da ricordare, sul piano internazionale, la ratifica nel 2013, da parte del nostro Paese, della Convenzione di Istanbul del 2011 contro la violenza di genere, mentre, a livello interno, abbiamo posto in essere una serie di misure normative orientate alla promozione attiva della parità di genere e alla repressione della violenza sulle donne. Uno dei più recenti interventi è rappresentato dal cosiddetto «Codice rosso», che ha ampliato le tutele per le vittime, introducendo nuove fattispecie criminose, tra le quali l'articolo 558-bis del codice penale, che punisce la costrizione e l'induzione al matrimonio circondando tale condotta da una rete di circostanze aggravanti.
  Inoltre il Governo sta seguendo la proposta di legge attualmente all'esame della Commissione I della Camera [A.C. 3200 (Ascari ed altri – M5S)] concernente la modifica dell'articolo 18-bis del testo unico delle leggi sull'immigrazione (permesso di soggiorno speciale) inserendo il reato di costrizione o induzione al matrimonio nell'elenco delle fattispecie di reato previste dallo stesso articolo 18-bis in materia di permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica.
  Sul piano operativo, ricordo l'impegno delle forze di polizia in diverse campagne di sensibilizzazione e informazione destinate anche al mondo della scuola, perché è essenziale che la cultura del rispetto diventi parte del processo di crescita e maturazione civica dei giovani. Ricordo anche che le forze di polizia utilizzano avanzate prassi operative, in virtù delle quali grande attenzione è posta nella valutazione delle situazioni di particolare vulnerabilità delle vittime, originate in contesti familiari, condizionati da difficoltà di ordine economico e sociale o da retaggi culturali. Sotto quest'ultimo profilo, in nessun modo le differenze culturali possono esimere da una piena adesione ai principi di fondo sui quali si basa la nostra società, come l'eguaglianza di genere e il rispetto della dignità umana che permea di sé il quadro dei valori costituzionali.
  Il Governo è al lavoro su interventi volti a migliorare la sicurezza delle donne e a condividere, in seno al tavolo per le relazioni con l'Islam italiano, i necessari percorsi per una maggiore integrazione.
  Soggiungo, non da ultimo, che lo scorso 3 dicembre il Consiglio dei ministri ha varato un disegno di legge per il contrasto della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica. Il testo contiene un complesso di misure di prevenzione contro le forme di violenza nei confronti delle donne e di violenza domestica, intervenendo con modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale, al Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione (decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159) e ad alcune leggi speciali. Il disegno di legge pone, inoltre, una particolare attenzione ai casi in cui tale fenomeno si manifesta in contesti familiari o nell'ambito di relazioni di convivenza, alla particolare vulnerabilità delle vittime, e agli specifici rischi di reiterazione e multilesività. In particolare, in chiave preventiva, è prevista l'estensione delle misure di prevenzione personali applicabili dall'Autorità giudiziaria (tra le quali, la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza), ai soggetti indiziati dei delitti di violenza sessuale, di omicidio, di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, nonché ai soggetti che, già ammoniti dal Questore, sono indiziati di percosse, lesioni, violenza privata, minaccia grave o aggravata, violazione di domicilio, danneggiamento, commessi in ambito di «violenza domestica». Altra rilevante novità è la comunicazione al Prefetto da parte dell'organo di polizia, che procede per i reati di omicidio, violenza domestica, maltrattamenti contro familiari, qualora sussista un pericolo concreto di reiterazione della condotta, al fine di adottare misure di vigilanza dinamica a tutela della persona offesa.
  Di particolare rilievo è, inoltre, l'introduzione di una forma di ristoro anticipato cosiddetto provvisionale, a favore della vittima o, in caso di morte, degli aventi diritto, da prevedere nella liquidazione definitiva dell'indennizzo.
  Il provvedimento documenta in modo eloquente l'impegno del Governo ad affermare con misure concrete e strutturali il principio della uguaglianza di genere ed incrementare il livello di sicurezza delle donne e si inserisce, a sua volta, nel più ampio insieme delle politiche volte a promuovere la piena affermazione dei diritti inviolabili della persona.
  Si tratta ovviamente di un disegno di legge, che in quanto tale è evidentemente aperto alle idee e proposte emendative che il Parlamento intenderà fare.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

reato

delitto contro la persona

matrimonio