ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07039

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 591 del 09/11/2021
Firmatari
Primo firmatario: PEZZOPANE STEFANIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/11/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CASU ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2021
BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2021
BURATTI UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2021
MORASSUT ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2021
MORGONI MARIO PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2021
PELLICANI NICOLA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2021
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 09/11/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA delegato in data 09/11/2021
Stato iter:
10/11/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 10/11/2021
Resoconto CASU ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 10/11/2021
Resoconto FONTANA ILARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (TRANSIZIONE ECOLOGICA)
 
REPLICA 10/11/2021
Resoconto CASU ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 10/11/2021

SVOLTO IL 10/11/2021

CONCLUSO IL 10/11/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07039
presentato da
PEZZOPANE Stefania
testo di
Martedì 9 novembre 2021, seduta n. 591

   PEZZOPANE, CASU, BRAGA, BURATTI, MORASSUT, MORGONI, PELLICANI e ROTTA. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il decreto 22 ottobre 1999, n. 460, reca la disciplina dei casi e delle procedure di conferimento ai centri di raccolta dei veicoli a motore o rimorchi rinvenuti da organi pubblici o non reclamati dai proprietari e di quelli acquisiti ai sensi degli articoli 927-929 e 923 del codice civile; ai sensi di tale decreto, sono da considerarsi «in stato di abbandono» i veicoli privi della targa di immatricolazione o del contrassegno di identificazione, di parti essenziali per l'uso o la conservazione e, in assenza di denuncia furto, collocati in sosta regolare o irregolare protratta nel tempo sul suolo pubblico; l'attuale normativa, anche a seguito di segnalazioni effettuate dai cittadini, affida agli operatori di polizia locale l'accertamento della, condizione di abbandono dei veicoli e l'eventuale rimozione di essi presso i centri di raccolta autorizzati;

   gli oneri relativi all'individuazione di imprese specializzate, alla rimozione e allo smaltimento degli stessi, sono interamente posti a carico delle amministrazioni comunali;

   la causa del fenomeno è spesso rintracciabile nell'indigenza di molti cittadini che, non potendo provvedere a proprie spese alla rottamazione dei veicoli o alla rimozione in costanza di fermo, optano per l'abbandono dei mezzi;

   stando a quanto si apprende, in tutta la città di Roma, così come in altre realtà territoriali, il fenomeno dell'abbandono di autoveicoli e motoveicoli, o parti di essi, sul suolo pubblico, rappresenta una problematica di notevole entità in termini di degrado ambientale e pubblica sicurezza;

   ai fini della tutela dell'ambiente e della salvaguardia del territorio, e sulla base di criteri di trasparenza appositamente stabiliti, è auspicabile un piano straordinario su tutto il territorio nazionale per contrastare questo fenomeno di degrado anche attraverso una maggiore e più attiva partecipazione della cittadinanza alle scelte e alle azioni delle pubbliche amministrazioni –:

   se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se intenda adottare iniziative di competenza per la definizione di linee guida volte a stabilire le «best practices» relative alla rimozione, raccolta e recupero dei veicoli, promuovendo la stipula di protocolli d'intesa con regioni, comuni e operatori del settore che abbiano i requisiti generali di cui all'articolo 80 del decreto legislativo n. 50 del 2016, anche al fine di ridurre i costi del servizio e dotando gli specifici fondi delle risorse necessarie a finanziare direttamente i comuni che non possono provvedere per motivi di bilancio alla rimozione dei mezzi abbandonati.
(5-07039)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 10 novembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-07039

  Con riferimento alla questione posta dagli onorevoli interroganti si forniscono, alcuni elementi utili per la conoscenza della casistica.
  È bene precisare che, in base alla normativa di riferimento per i veicoli a motore fuori uso, contenuta nel decreto legislativo n. 209 del 2003 e nel decreto legislativo n. 152 del 2006 articolo 231, per i veicoli non rientranti nel campo di applicazione del primo, qualora il detentore intenda cedere il proprio veicolo o rimorchio per acquistarne un altro, il veicolo destinato alla demolizione può essere consegnato dal detentore ai concessionari o alle succursali delle case costruttrici, che ne intendano accettare la consegna, per il successivo conferimento ai centri di raccolta autorizzati.
  Viceversa, qualora il detentore di un veicolo a motore o di un rimorchio fuori uso intenda procedere autonomamente alla demolizione dello stesso deve consegnarlo gratuitamente ad un centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione, il recupero dei materiali e la rottamazione.
  Pertanto, la normativa vigente, fornendo al proprietario del veicolo le opzioni sopra richiamate che non comportano oneri economici in capo allo stesso, mira ad agevolare corrette modalità di smaltimento e vieta esplicitamente l'abbandono dei veicoli fuori uso con la disposizione di cui all'articolo 192 (divieto di abbandono) del TUA.
  Salva l'applicazione degli articoli 255 (abbandono di rifiuti) e 256 (attività di gestione di rifiuti non autorizzata), il trasgressore è tenuto a procedere alla rimozione, all'avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti e al ripristino dello stato dei luoghi.
  Ciò premesso, il Ministero della transizione ecologica è da tempo a conoscenza dei frequenti abbandoni sul suolo pubblico dei veicoli, molti dei quali di provenienza ignota, spesso anche privati di parti essenziali per l'uso. Si tratta, a volte, di veicoli respinti dagli autodemolitori in quanto gravati da fermi amministrativi, ovvero di parti di veicoli che sono «cannibalizzati» delle componenti commercializzabili per l'alto valore economico.
  Per arginare tale fenomeno il Ministero della transizione ecologica con il decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 119, nel recepire le Direttive UE 2018/851 ed UE 2018/849, ha apportato modifiche significative al decreto legislativo n. 209 del 2003 che rafforza l'efficacia e l'efficienza dei sistemi di tracciabilità e di contabilità dei veicoli e dei veicoli fuori uso, e che sostengono gli autodemolitori nel ritiro dei veicoli gravati da fermi amministrativi.
  Fra tali sistemi si contempla l'istituzione di un registro unico telematico dei veicoli fuori uso, presso il centro elaborazione dati della Direzione generale per la motorizzazione del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
  Inoltre, è previsto l'obbligo per i produttori di ritirare i veicoli fuori uso o i pezzi usati allo stato di rifiuto, laddove tecnicamente fattibile, sull'intero territorio nazionale al fine di non limitare l'attività di raccolta in aree in cui la stessa e la gestione dei rifiuti sono più proficue.
  Ancora, è consentito agli autodemolitori di effettuare operazioni di messa in sicurezza del veicolo, prima che il veicolo stesso sia radiato dal PRA, dunque, anche se gravato da fermi amministrativi; infine, è prevista la tracciabilità dei ricambi matricolati per il commercio nel mercato del ricambio.
  Si rappresenta, infine, che la problematica avanzata dagli onorevoli interroganti, in merito alle criticità ambientali e di pubblica sicurezza derivanti dal fenomeno degli abbandoni sul suolo pubblico dei veicoli a motore o dei rimorchi privi della targa, potrà essere oggetto di future interlocuzioni con le amministrazioni interessate al fine di valutare l'opportunità di prevedere azioni amministrative mirate, come quelle indicate dagli interroganti considerate le best practics esistenti.
  Infine il MiTE valuterà con attenzione la necessità di eventuali risorse aggiuntive, d'intesa con il MEF, in ordine alle criticità evidenziate nell'atto.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

degradazione dell'ambiente

immatricolazione del veicolo

ente pubblico