ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06892

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 578 del 20/10/2021
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/10/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELRIO GRAZIANO PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2021
FASSINO PIERO PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2021
BOLDRINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 20/10/2021


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 20/10/2021
Stato iter:
21/10/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 21/10/2021
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 21/10/2021
Resoconto DI STEFANO MANLIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE INT.)
 
REPLICA 21/10/2021
Resoconto QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 21/10/2021

SVOLTO IL 21/10/2021

CONCLUSO IL 21/10/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06892
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 20 ottobre 2021, seduta n. 578

   QUARTAPELLE PROCOPIO, DELRIO, FASSINO e BOLDRINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel febbraio 2021, le forze armate del Myanmar hanno preso il potere attraverso un colpo di Stato, arrestando, tra gli altri, la consigliera di Stato Aung San Suu Kyi e avviando le procedure per scioglierne il partito politico. Nel Paese, sono scoppiate proteste pacifiche, brutalmente represse dai militari che hanno portato, secondo l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, all'uccisione di oltre 1000 persone, tra cui almeno 75 bambini, e all'arresto di più di 8000, tra cui centinaia di politici, attivisti e funzionari pubblici. Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Myanmar ha affermato che gli attacchi sistematici e diffusi della giunta militare a danno della popolazione del Myanmar possono costituire crimini contro l'umanità e crimini di guerra ai sensi del diritto internazionale;

   l'Associazione dei Paesi del sud-est asiatico (ASEAN) ha recentemente annunciato che avrebbe invitato al vertice del 26 ottobre 2021 un rappresentante «non politico» del Myanmar, dopo aver constatato che ci sono stati «progressi insufficienti» dello Stato per giustificare l'invito al vertice. In aprile 2021, infatti, Asean aveva redatto una lista in cinque punti sulla crisi in Myanmar, chiedendo anche la possibilità di consentire a un inviato speciale dell'Associazione di incontrare Aung San Suu Kyi, ma i militari avevano fatto sapere che l'incontro non sarebbe potuto avvenire. Proprio, in queste recenti ore, la giunta militare ha rilasciato oltre 5 mila prigionieri politici primo effetto forse della pressione dell'Asean;

   in una risoluzione recentemente adottata, il Parlamento europeo ha espresso il suo «sostegno al popolo del Myanmar nella sua lotta per la democrazia, la libertà e i diritti umani», Ha affermato che «sostiene il Crph (Comitato che rappresenta Pyidaungsu Hluttaw) e il Nug come unici rappresentanti legittimi dei desideri democratici del popolo del Myanmar» e ha invitato l'Asean e altri Governi stranieri a includerli e coinvolgerli in un dialogo politico autentico e inclusivo e in sforzi volti alla risoluzione pacifica della crisi;

   il seggio all'Onu del Myanmar è ancora rappresentato da Kyaw Moe Tun, che ha giurato fedeltà al Governo civile deposto. Il comitato per le credenziali terrà una riunione formale a novembre 2021, ed esaminerà la questione –:

   quale posizione terrà il nostro Governo, nei consessi delle Nazioni Unite, in merito all'assegnazione del seggio alla giunta militare birmana, e implicitamente, al suo riconoscimento internazionale come legittimo governo ad interim del Paese.
(5-06892)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 21 ottobre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-06892

  Il Comitato Credenziali dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dovrà pronunciarsi circa la doppia richiesta di accreditamento birmana ai lavori. Il Comitato, pur essendo stato già eletto, non si è ancora riunito. Non è infatti prassi del Comitato riunirsi prima di novembre, per consentire a tutti gli Stati Membri di presentare le lettere credenziali. Del Comitato fanno parte, tra gli altri: Stati Uniti, Cina, Federazione russa. La Svezia – per conto dell'Unione europea – dovrebbe assumerne la Presidenza. L'Italia non ne è parte. Le decisioni del Comitato sono sottoposte alla plenaria dell'Assemblea Generale per approvazione, solitamente entro dicembre.
  Da quanto informalmente anticipato dal Comitato Credenziali, lo scorso settembre risulterebbero essere state presentate due lettere di credenziali, una dall'attuale Rappresentante Permanente alle Nazioni Unite, Ambasciatore Kyaw Moe Tun, e una dalla Giunta Militare, che ha indicato come capo della delegazione per la sessione dell'Assemblea Generale e come nuovo Rappresentante Permanente Aung Thurein, persona vicina alla Giunta. L'attuale Ambasciatore, in un primo momento iscrittosi a parlare al dibattito generale di apertura della sessione, si è successivamente cancellato (su suggerimento statunitense), per evitare il rischio di contestazioni sul piano procedurale da parte di Stati membri vicini alla Giunta militare. Egli è tuttavia intervenuto nell'ambito dei dibattiti di avvio dei lavori di alcune delle Commissioni, senza che tale circostanza sia stata contestata da altri Paesi.
  Ricordo che il Comitato credenziali si pronuncia per consensus. Al momento appare verosimile il ricorso alla tecnica del deferimento della decisione all'Assemblea Generale in virtù dell'interpretazione estensiva della pertinente regola di procedura dell'Assemblea Generale. La Regola 29 prevede, infatti, che: «Ogni rappresentante alla cui ammissione un Membro ha fatto obiezione è seduto provvisoriamente con gli stessi diritti degli altri rappresentanti fino a quando il Comitato per le Credenziali non abbia riferito, e l'Assemblea Generale espresso la sua decisione». Il ricorso a questa regola consentirebbe, quindi, al Rappresentante Permanente attuale di continuare a esercitare le proprie prerogative alle Nazioni Unite per tutta la 76esima sessione dell'Assemblea Generale: fino a settembre 2022.
  L'Italia lavora in stretto coordinamento con i partner europei e anche con i Paesi like-minded riuniti nell'ambito del cosiddetto Small Group (oltre a noi, Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi, Australia, USA, Canada, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud). Obiettivi comuni: affrontare compatti le drammatiche conseguenze del colpo di Stato del 21 febbraio scorso, continuare ad accrescere la pressione sul regime e favorire una soluzione pacifica alla crisi.
  Sosteniamo il lavoro di mediazione dell'ASEAN, nella persona dell'Inviato Speciale per il Myanmar, il secondo ministro degli Esteri del Brunei Erywan Yusof, per l'applicazione del consenso in 5 punti raggiunto nel vertice del 24 aprile scorso. Un'evoluzione certamente positiva degli sforzi profusi in questa direzione dall'Organizzazione è stata la decisione assunta pochi giorni fa, il 15 ottobre, dai Ministri degli esteri ASEAN di escludere il Capo della Giunta militare birmana dal prossimo Vertice dell'ASEAN, in programma il 26-28 ottobre prossimi e invitare invece il Myanmar a livello meramente tecnico.
  Ricordo, infine, che il nostro Paese è stato tra i principali promotori della Risoluzione 75/287 dell'Assemblea Generale sulla situazione in Myanmar adottata il 19 giugno, che ha condannato a larga maggioranza (119 voti a favore, 36 astenuti e un solo contrario) il colpo di Stato.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

regime militare

ASEAN