ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06718

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 569 del 22/09/2021
Firmatari
Primo firmatario: ANNIBALI LUCIA
Gruppo: ITALIA VIVA
Data firma: 22/09/2021


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 22/09/2021
Stato iter:
23/09/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/09/2021
Resoconto ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA
 
RISPOSTA GOVERNO 23/09/2021
Resoconto SISTO FRANCESCO PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 23/09/2021
Resoconto ANNIBALI LUCIA ITALIA VIVA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/09/2021

SVOLTO IL 23/09/2021

CONCLUSO IL 23/09/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06718
presentato da
ANNIBALI Lucia
testo di
Mercoledì 22 settembre 2021, seduta n. 569

   ANNIBALI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il fenomeno della violenza di genere è ormai da tempo un'emergenza sociale: nel 2020 le chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, sono aumentate del 79,5 per cento rispetto all'anno precedente, sia per telefono, sia via chat (+71 per cento), con un boom da fine marzo, in corrispondenza del lockdown scattato per la pandemia;

   il 2018 si è chiuso con 141 donne vittime di omicidio volontario e il 2019 con 111, l'88,3 per cento delle quali uccise da una persona conosciuta: quasi metà dal partner, l'11,7 per cento da un uomo con cui erano state in passato, il 22,5 per cento da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e il 4,5 per cento da un conoscente, un amico o un collega;

   solo a settembre del 2021 sono state uccise 8 donne, mentre da gennaio ad oggi sono 49 le vittime della violenza maschile;

   a fronte dell'aumento delle denunce e delle chiamate ai numeri preposti, il sistema giudiziario rischia di non «riconoscere il fenomeno della violenza» come emerso dalla ricerca recentemente pubblicata dalla «Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere» del Senato, dal titolo «Rapporto sulla violenza di genere e domestica nella realtà giudiziaria», dal quale emerge che la violenza contro le donne ancora oggi, nelle aule di giustizia, in particolare in ambito civile, viene sottovalutata, non identificata, spesso letta come «conflitto familiare» rendendo di fatto assai meno efficaci le leggi di repressione e di prevenzione del fenomeno;

   stesso dato emerge da uno studio del Ministero della giustizia secondo il quale sono circa il 70 per cento le sentenze per femminicidio in occasione delle quali vengono concesse le attenuati;

   ne emerge un quadro allarmante laddove, pur in presenza di un robusto apparato legislativo, l'apparato giudiziario rischia non solo di sottovalutare il fenomeno della violenza sulle donne, ma di non svolgere la necessaria funzione di prevenzione che la corretta applicazione della legislazione vigente implicherebbe. In tal senso, sono fondamentali la formazione e la specializzazione di tutti gli operatori della giustizia –:

   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare, con particolare riferimento alla recente escalation di episodi di violenza contro le donne, affinché si possano fornire adeguati strumenti al fine di promuovere una cultura giudiziaria efficace volta alla repressione ma anche e soprattutto alla prevenzione del fenomeno del femminicidio.
(5-06718)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 23 settembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione II (Giustizia)
5-06718

  Il contrasto ad ogni forma di violenza domestica e di genere è un tema prioritario per il Ministero, con la consapevolezza che le scelte di politica giudiziaria di matrice repressiva o preventiva, da sole, non sono in grado di invertire la rotta di un fenomeno che va culturalmente e trasversalmente affrontato.
  Da questa convinzione deriva l'obiettivo di realizzare il principio dell'integralità della tutela delle vittime di violenza attraverso la partecipazione all'esperienza della Cabina di Regia diretta dalla Ministra Elena Bonetti per l'attuazione del piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023 che prevede interventi olistici e multilivello per affrontare e contrastare la diffusione del fenomeno.
  Del pari il Ministero della Giustizia ha nell'ambito dell'intervento riformatore del processo civile sostenuto l'introduzione del Tribunale delle persone, della famiglia e dei minorenni con l'obiettivo di restituire omogeneità alle decisioni complesse e delicate che incidono sul tessuto familiare, ed in particolare sulla vita dei minori indifesi rispetto alla violenza agita dagli adulti.
  Attraverso il dialogo parlamentare che ha portato alla condivisione delle norme in approvazione, la prospettiva immaginata è stata quella di realizzare, congiuntamente, sia la specializzazione del giudice, sia quella giustizia di prossimità, che in questa materia è irrinunciabile.
  Altro punto centrale dell'intervento riformatore riguarda l'attuazione del dialogo tra le diverse autorità procedenti (penale, civile e Tribunale per i minorenni) migliorandone il coordinamento. Si tratta da un lato di rendere operativa ed omogenea sul territorio la previsione di cui all'articolo 64-bis disp. att. del codice di procedura penale, che riguarda l'obbligo di comunicazione dei provvedimenti emessi in sede penale ad ogni autorità giudiziaria civile investita dei procedimenti in materia di affido; dall'altro lato di ampliare la portata della stessa disposizione, prevedendo che il giudice in sede civile possa a sua volta richiedere all'autorità penale i dati sui procedimenti in corso.
  Con l'operatività concreta di questo prezioso strumento di condivisione, il giudice civile potrà emettere la sua decisione avendo il quadro completo della vicenda familiare che sta analizzando.
  Sul versante della prevenzione, pure invocato dall'interrogante, il Ministero ritiene necessaria una formazione adeguata e costante di tutti gli operatori della giustizia sul tema della violenza di genere, quale strumento fondamentale per garantire da parte dello Stato una tutela più qualificata delle vittime nell'ambito dell'intero percorso nel quale si sviluppa la loro presa in carico da parte delle istituzioni.
  Con questa consapevolezza, la Ministra ha personalmente sensibilizzato la Scuola Superiore della Magistratura al potenziamento dell'offerta formativa nel settore, favorendo l'attivazione di un confronto costante con psicologi forensi, servizi sociali, mediatori familiari o altri esperti coinvolti nel percorso giurisdizionale.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

delitto contro la persona

omicidio