ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06291

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 18
Seduta di annuncio: 528 del 22/06/2021
Firmatari
Primo firmatario: SANGREGORIO EUGENIO
Gruppo: MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-RINASCIMENTO ADC
Data firma: 22/06/2021
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
COLLETTI ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È 22/06/2021


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 22/06/2021
Stato iter:
23/06/2021
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/06/2021
Resoconto COLLETTI ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
 
RISPOSTA GOVERNO 23/06/2021
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 23/06/2021
Resoconto COLLETTI ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 23/06/2021
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE INTERROGANTE 23/06/2021
Resoconto COLLETTI ANDREA MISTO-L'ALTERNATIVA C'È
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 23/06/2021

SVOLTO IL 23/06/2021

CONCLUSO IL 23/06/2021

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06291
presentato da
SANGREGORIO Eugenio
testo di
Martedì 22 giugno 2021, seduta n. 528

   SANGREGORIO e COLLETTI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   fonti di stampa hanno sollevato dubbi circa la genuinità e la trasparenza delle nomine e degli incarichi di vertice della Sose s.p.a., partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze (88 per cento) e dalla Banca d'Italia (12 per cento);

   invero, nel dicembre del 2018, l'allora Ministro dell'economia e delle finanze – Giovanni Tria – scelse quale nuovo amministratore delegato il collega di cattedra dell'ateneo di Tor Vergata, ossia il professor Vincenzo Atella;

   costituitosi il consiglio di amministrazione, con il dottor Antonio Dorrello – presidente, il professor Vincenzo Atella – amministratore delegato e la dottoressa Laura Serlenga – consigliere, si passò alla nomina del direttore generale;

   il consiglio, nel febbraio 2019, verbalizzò di voler affidare sempre al professor Atella l'incarico di direttore generale; nomina che si cumulava a quella di amministratore delegato, anche se manchevole dei connessi emolumenti. Come sovente accade i compensi del direttore generale vengono decisi dallo stesso consiglio; dunque l'idea che la rinunzia ai compensi non sia di natura etica e che potrebbe paventarsi un potenziale conflitto di interessi non apparrebbe peregrina, visto che controllore e controllato si fondono nella stessa persona;

   peraltro, pare che la funzione apicale che il professor Atella è chiamato a rivestire, oltre che essere sine die, si atteggi a vera e propria assunzione all'interno di una società interamente a capitale pubblico, con i vantaggi che il pubblico impiego riserva e con una remunerazione da centonovantamila euro annui;

   le eccentricità non si esauriscono con il professor Atella;

   si narra di consulenze da seicentocinquanta euro al giorno affidate a un ex dipendente della pubblica amministrazione – il dottor Pier Luigi Semiani – oggi in pensione, nonostante le preclusioni della legge cosiddetta Severino ovvero dell'incarico a membro del consiglio di amministrazione della dottoressa Laura Serlenga – responsabile della corruzione e della trasparenza – docente presso l'università degli studi di Bari, autorizzata dall'ateneo a svolgere un incarico extra istituzionale della durata di tre anni con un compenso di ottocento euro l'ora;

   di tutto ciò sembra che non si siano avveduti il presidente o il consigliere ovvero il collegio sindacale, composto da Claudio Lenoci (già deputato e sottosegretario), Marco Cuccagna (beneficiario di molteplici nomine in società pubbliche) e Concetta Lo Porto;

   va considerata la natura esclusivamente pubblica della società in questione –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda adottare iniziative di competenza per attuare le opportune verifiche finalizzate a chiarire la reale trasparenza delle nomine e degli incarichi.
(5-06291)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 giugno 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VI (Finanze)
5-06291

  Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti chiedono chiarimenti in merito alle nomine e agli incarichi di vertice della SOSE S.p.A anche alla luce degli articoli di stampa che ne hanno sollevato dubbi circa la relativa genuinità e trasparenza.
  Al riguardo, sentito il Dipartimento delle finanze, si rappresenta quanto segue.
  Occorre, anzitutto, premettere che con l'approvazione del Bilancio di esercizio da parte dell'Assemblea degli azionisti tenuta in data 11 maggio 2021 è venuto a scadenza il Consiglio di amministrazione della SOSE S.p.A.. Il precedente C.d.A., nominato a dicembre 2018, era composto dal prof. Vincenzo Atella (Amministratore delegato), dal dr. Antonio Dorrello (Presidente) e dalla professoressa Laura Serlenga (Consigliere di Amministrazione).
  La SOSE è una società in house del Ministero dell'economia e delle finanze e delle Agenzie fiscali costituita nel 1999 (ai sensi dell'articolo 10, comma 12 della legge 8 maggio 1998, n. 146) per l'elaborazione degli studi di settore (ora, Indicatori sintetici di affidabilità fiscale) nonché per ogni altra attività di studio e ricerca in materia tributaria. Successivamente sono stati attribuiti alla SOSE ulteriori compiti, tra cui quelli previsti dal decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216, di attuazione della delega contenuta nella legge 5 maggio 2009, n. 42, relativi alla elaborazione, monitoraggio e revisione dei costi e fabbisogni standard delle funzioni e dei servizi resi (escluso il settore della sanità) dalle regioni e dagli Enti locali.
  Il Dipartimento delle finanze esercita i diritti dell'azionista SOSE (con l'88,89 per cento delle azioni, mentre l'11,11 per cento è posseduto dalla Banca d'Italia), ed è il titolare della funzione di controllo analogo.
  Il controllo analogo si sostanzia nell'esercizio di una «influenza determinante sia sugli obiettivi strategici che sulle decisioni significative della società controllata», dunque tale influenza si estrinseca soltanto al livello della cosiddetta alta amministrazione della società controllata, senza annullare cioè l'autonomia gestionale ed esecutiva del suo organo amministrativo.
  Tanto premesso, con riferimento alla questione sollevata dagli Onorevoli interroganti relativamente alla circostanza che in capo al Prof. Atella si sono cumulate la carica di amministratore delegato e quella di direttore generale, si osserva che l'accorpamento delle due cariche in capo ad una medesima persona è ammesso dal decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 (TUSP).
  Il Consiglio di amministrazione di SOSE, nominato il 3 dicembre 2018, ha ritenuto di dover rivedere l'organizzazione aziendale per far fronte ai nuovi compiti che la attendevano, in particolare l'elaborazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale in sostituzione degli studi di settore, introdotti poco tempo prima dal legislatore. In tale contesto, ha ritenuto indispensabile accorciare la catena di comando, prevedendo la nomina di un direttore generale con funzioni direttamente operative, anziché gestionali come quelle che spettano all'amministratore delegato. Se la SOSE si fosse rivolta all'esterno per l'individuazione del direttore generale, il suo emolumento si sarebbe inevitabilmente sommato a quello già riconosciuto all'Amministratore delegato; la società ha invece optato per l'accorpamento dei ruoli, e l'Amministratore delegato ha rinunciato all'emolumento spettante. Inoltre, nel novembre 2018 era cessato dall'attività un dirigente, che percepiva compensi di poco inferiori a quelli poi riconosciuti al Direttore Generale. Tali fatti hanno consentito un complessivo risparmio di spesa.
  Con riferimento, invece, alla questione relativa all'affidamento al dottor Pier Luigi Semiani di «incarichi di consulenza» nonostante il divieto previsto dalla legge 6 novembre 2012, n. 190 (cosiddetta «legge Severino»), si ricorda che l'articolo 1, comma 42, lettera l), della citata «legge Severino» ha aggiunto il comma 16-ter all'articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. In sostanza, viene stabilito il «divieto di pantouflage» relativamente a ex dipendenti di pubbliche amministrazioni.
  Dal curriculum vitae del soggetto interessato, pubblicato nella sezione «Società trasparente» del sito web di SOSE, non risulta che egli sia mai stato dipendente di una pubblica amministrazione. La norma applicabile al caso di specie è il vigente articolo 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95. Tale normativa prevede il divieto di conferimento, a titolo oneroso, a personale in quiescenza di incarichi di consulenza, di studio, dirigenziali, direttivi, o di cariche in organi di governo delle PP.AA. e degli enti e società da essi controllati.
  L'incarico cui si riferisce l'esposto non è una «consulenza» ma un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, senza interazioni con la gestione aziendale. Anche l'affidamento di tali tipologie di incarico riguarda scelte di natura organizzativa e gestionale di competenza della società, che tengano conto della natura dei compiti richiesti. Risulta infine che per l'affidamento dell'incarico sono state seguite le norme in materia di trasparenza e pubblicità.
  In conclusione, il Dipartimento delle finanze segnala che non emergono indizi sintomatici di mal funzionamento della società, o che presentino profili di violazione o lesione delle regole di integrità aziendale. Va, infine, ribadito che nessun elemento di criticità è mai stato rappresentato dagli organi di controllo e di revisione.